Management Reports • Nov 4, 2020
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Milano, 4 Novembre 2020
In ottemperanza alla richiesta avanzata dalla Consob, protocollo n. 1075263/20 del 28 ottobre 2020, avente ad oggetto la richiesta di diffusione di informazioni al mercato ai sensi dell'art. 114, comma 5, del D. Lgs. n. 58/1998 ("TUF"), si procede alla diffusione del presente comunicato stampa con gli elementi informativi di seguito riportati. Tale comunicato viene corredato, come richiesto dalla Consob, delle osservazioni del Collegio Sindacale con riguardo agli argomenti di cui ai punti 1., 4., 5., e 6..
1. l'attualità del Piano Industriale 2020-2024 aggiornato in data 1 giugno 2020;
Nella riunione del 30 ottobre 2020, terminata nella serata del 3 novembre 2020, il Consiglio di Amministrazione ha esaminato l'attualità delle previsioni di chiusura del 2020 recependo i dati consuntivi al 30 settembre 2020 e i primi dati gestionali relativi al mese di ottobre.
L'analisi ha evidenziato, rispetto alle valutazioni condotte a fine settembre, alcune stime di chiusura dell'esercizio corrente migliori, in termini di EBITDA (principalmente per effetto di una stima dei costi di struttura prevista nell'ultimo trimestre dell'anno più bassa), confermando, pertanto, la validità di tutte le valutazioni condotte dal Consiglio di Amministrazione ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, in particolare quelle relative al presupposto della continuità aziendale, all'esercizio d'impairment e alla recuperabilità dei crediti per imposte anticipate.
Le previsioni di chiusura dell'esercizio 2020, come illustrato al successivo punto 2., evidenziano un significativo peggioramento dei risultati, rispetto alle previsioni contenute nel Piano Industriale approvato in data 1 giugno 2020, principalmente dovuto allo slittamento temporale dell'Aumento di Capitale.
Per quanto concerne gli anni successivi, il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto del previsto significativo aumento delle vendite di cui al Piano Industriale per l'esercizio 2021 rispetto a quelle stimate per il 2020, ha ritenuto opportuno rinviare la rivisitazione dello stesso in sede di predisposizione del budget 2021 (ad oggi previsto entro la fine del prossimo mese di gennaio 2021), al fine di poter disporre di dati più analitici relativi al periodo successivo all'esecuzione dell'Aumento di Capitale, nonché di informazioni relative (i) all'andamento delle vendite del mese di novembre 2020, (ii) ai risultati ed agli effetti delle attività di ripristino dello stock di magazzino, (iii) al conseguente andamento del numero delle visite e del relativo tasso di conversione e (iv) ai nuovi accordi in corso di discussione con i principali fornitori, tra cui parziali ripristini degli affidamenti, concessi dagli stessi, anche alla luce della riattivazione delle linee di garanzia da parte delle compagnie di assicurazione crediti (attività in atto in questo periodo).
Tenuto conto delle considerazioni sopra illustrate, nonché della necessità di acquisire maggiori informazioni, il Consiglio di Amministrazione comunica che il Piano Industriale sarà oggetto di una rivisitazione, in sede di redazione del budget 2021, prevista entro la fine del prossimo mese di gennaio 2021.

Con riferimento alla richiesta di informazioni di cui al presente punto, il Collegio Sindacale espone le seguenti osservazioni:
"Sulla base dell'analisi condotta e dalle informazioni acquisite in merito ai risultati conseguiti al 30.6.2020, all'andamento delle vendite dei mesi successivi e alla stima delle principali grandezze economiche per l'anno 2020 (eseguite sia in sede di approvazione del Bilancio consolidato semestrale al 30.6.2020 sia nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione conclusasi in data 3.11.2020), il Collegio Sindacale osserva che gli scostamenti economici registrati sino al 30.9.2020 sono tali da ritenere che gli obiettivi indicati nel Piano 2020-2024 non siano più attuali, almeno per l'anno 2020. Tale considerazione varrebbe anche per l'esercizio 2021, nell'ipotesi in cui, in sede di rivisitazione del piano industriale, che il Consiglio di Amministrazione ritiene di eseguire in sede di redazione del budget 2021, prevista entro la fine del prossimo mese di gennaio 2021, la Società dovesse confermare le stime di Ricavi, Margine Lordo ed Ebitda risultanti dall'analisi di sensitivity riportata al seguente punto 2, che espone una revisione al ribasso, anche per l'esercizio 2021, degli obiettivi in precedenza comunicati.
Alla luce di tali considerazioni, il Collegio Sindacale osserva che il Piano Industriale 2020-2024 debba essere oggetto di rivisitazione da parte del Consiglio di Amministrazione, come già sollecitato in tal senso dallo stesso Collegio."
2. le indicazioni circa le stime di ricavi, margine lordo ed EBITDA Adjusted per l'esercizio 2020 e 2021, tenuto conto dei dati consuntivi al 30 giugno 2020 e dei dati gestionali al 30 settembre 2020, evidenziando gli scostamenti, in termini qualitativi e quantitativi, rispetto ai dati del Piano industriale 2020-2024 riportati nel comunicato del 31 luglio;
Si riportano di seguito i dati previsionali del Gruppo ePrice tratti dal Piano Industriale 2020-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 13 febbraio 2020 ed aggiornato in data 1 giugno 2020, riportati nel comunicato stampa del 31 luglio 2020:
| Euro / milioni | 2020 | 2021 |
|---|---|---|
| Totale ricavi | 139/148 | 180/200 |
| Margine lordo | 27/30 | 35/40 |
| EBITDA | (8)/(7) | (1)/1 |
Come evidenziato anche nel suddetto comunicato, si ricorda che le assunzioni sottostanti al Piano Industriale sono caratterizzate da un elevato grado di incertezza e che gli obiettivi del Piano sono sfidanti rispetto al trend reddituale storico del Gruppo.
Come esposto nel comunicato stampa diffuso in data 30 settembre 2020, ai sensi dell'articolo 114, comma 5, del TUF, e indicato nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato 2020, a partire dalla seconda metà del mese di maggio 2020 si è registrata una riduzione dei ricavi, anche significativa, in quanto la situazione di tensione finanziaria ha determinato una riduzione delle vendite B2B Wholesale e ha costretto il Gruppo ad indirizzare, ove possibile, le vendite dal canale B2C (vendite dirette) al canale marketplace (ove i ricavi sono rappresentati dalle commissioni di vendita).

La riduzione dei ricavi registrata sino al 30 settembre 2020 è di circa il 20% rispetto alle previsioni contenute nel Piano Industriale.
Lo slittamento dell'esecuzione dell'operazione di Aumento di Capitale, rispetto alla scadenza originariamente prevista del 31 maggio 2020, ha concorso a rendere ogni mese sempre più difficoltosa la gestione finanziaria, determinando la riduzione dello stock di magazzino e delle azioni che il management ha potuto esercitare sul capitale circolante.
La riduzione delle vendite dirette e lo stato di tensione finanziaria, che ha costretto il Gruppo a rivolgersi prevalentemente ai distributori e meno ai produttori rispetto a quanto previsto a Piano, determineranno una probabile riduzione dei premi commerciali di fine anno (c.d. rebates) rispetto alle stime iniziali di circa il 40% su base annua. Tale voce è già stata adeguata nella relazione finanziaria consolidata al 30 giugno 2020.
Per quanto concerne le voci di costo si evidenziano scostamenti in particolare del costo del personale (in quanto la situazione generale di mercato, determinatasi per effetto della pandemia da Covid-19, non ha consentito una ottimizzazione del sistema organizzativo, come invece era stata preventivata) e delle spese generali ed amministrative, queste ultime sono incrementate per effetto di oneri non ricorrenti, nonché per maggiori costi sostenuti, rispetto al Piano, derivanti dalla mancata risoluzione di alcuni contratti di consulenza e di servizi a causa delle difficoltà che hanno interessato il Gruppo; nel complesso, si stima che si possano generare maggiori spese pari a circa il 20%, su base annua, rispetto a quelle stimate.
Il Consiglio di Amministrazione, sulla base dell'andamento delle visite della piattaforma, registrato in questi ultimi mesi, tenuto conto dell'analisi delle vendite dirette realizzate, nonché di quelle effettuate dal canale marketplace, ha sviluppato un'analisi di sensitivity che stima una potenziale riduzione dei ricavi attesi, relativi all'esercizio 2021 di circa 34 milioni di Euro, pari a circa il 22% dei ricavi stimati a Piano Industriale tale da comportare un peggioramento dell'EBITDA 2021 di circa 1,75 milioni di Euro.
Si deve, al riguardo, evidenziare che la Società ha già posto in essere una serie di azioni tali da consentire una riduzione dei costi, per l'esercizio 2021, rispetto ai valori previsti nel Piano Industriale, per circa 1,4 milioni di Euro (in aumento a circa Euro 2,1 milioni dal 2022), ammontare che consentirà comunque una copertura, seppur non complessiva, della minore marginalità derivante dalla ipotizzata riduzione delle vendite e ridurrà l'impatto sull'EBITDA a circa Euro 400 migliaia per l'esercizio 2021.
Per quanto sopra esposto, tenuto conto dei dati consuntivi al 30 giugno 2020 e dei dati gestionali al 30 settembre 2020, si determinano le seguenti nuove stime di ricavi, margine lordo ed EBITDA Adjusted per l'esercizio 2020 e 2021:
| Euro / milioni | 2020 | 2021 |
|---|---|---|
| Totale ricavi | 100/105 | 140/160 |
| Margine lordo | 16/18 | 25/33 |
| EBITDA | (13)/(14) | (2)/0 |

3. gli aggiornamenti delle previsioni per i successivi anni di piano, descrivendo gli assunti alla base di tali previsioni;
Si richiama in merito quanto esposto al primo e secondo punto del presente comunicato.
Come evidenziato nel comunicato stampa del 31 luglio 2020, le assunzioni sottostanti al Piano Industriale sono caratterizzate da un elevato grado di incertezza e gli obiettivi del Piano sono sfidanti rispetto al trend reddituale storico del Gruppo.
4. l'indicazione del fabbisogno finanziario netto del Gruppo calcolato per i successivi dodici mesi e le considerazioni degli amministratori circa la modalità di copertura dello stesso. Si richiede, altresì, di fornire un aggiornamento delle valutazioni degli amministratori circa la congruità dell'aumento di capitale a coprire il fabbisogno finanziario del gruppo e ad assicurare la continuità aziendale, tenuto conto di quanto riportato nel comunicato stampa del 31 luglio 2020;
La stima del fabbisogno finanziario netto complessivo del Gruppo per i dodici mesi successivi alla data di chiusura dell'operazione di Aumento di Capitale, calcolato secondo le raccomandazioni ESMA (European Securities and Markets Authority), è circa pari a zero, e, pertanto, restano confermate le incertezze esposte nel comunicato stampa del 31 luglio 2020.
Come già evidenziato nel comunicato stampa del 31 luglio 2020, ove le attività di negoziazione con i fornitori non dovessero comportare il rilascio di affidamenti tali da consentire il ripristino delle giacenze di magazzino secondo i tempi e le modalità previste a Piano, atte a supportare una celere ripresa delle vendite, si potrebbero manifestare maggiori fabbisogni finanziari rispetto a quelli stimati tali da pregiudicare la continuità aziendale del Gruppo.
La Società sta, per quanto sopra esposto, valutando il ricorso a linee di credito bancarie a medio-lungo termine al fine di poter meglio sostenere il capitale circolante commerciale stante il processo di ripristino delle giacenze di magazzino in corso e tenuto conto dell'andamento reddituale del Gruppo degli ultimi mesi prima del perfezionamento dell'Aumento di Capitale. A tal proposito si segnala che la Società ha in essere interlocuzioni con alcune banche per la finalizzazione dell'approvazione delle citate linee di credito.
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 30 settembre 2020, in sede di approvazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, successivamente al perfezionamento dell'operazione di Aumento di Capitale, nell'ambito del processo di valutazione della continuità aziendale, dopo aver condotto tutte le opportune analisi di sensitività al Piano Industriale, ha evidenziato le seguenti significative incertezze che potrebbero comportare maggiori fabbisogni di cassa:

Con riferimento alla richiesta di informazioni di cui al presente punto, il Collegio Sindacale espone le seguenti osservazioni:
"La Società ha eseguito una stima del fabbisogno finanziario a breve termine sulla base dei flussi di cassa mensili espressi nei dodici mesi successivi al 30.9.2020, tenendo in considerazione le stime di chiusura dell'ultimo trimestre 2020 ed i primi nove mesi dell'anno 2021, secondo l'analisi di sensitivity riportata al precedente punto 2.
Sulla base di tali stime, la Società ha, inoltre, determinato il fabbisogno finanziario in applicazione delle Raccomandazione ESMA/2011/81, computando come minori fabbisogni la quota parte di risparmio di costi ipotizzata nell'esercizio 2021, originariamente non prevista nel Piano Industriale 2020-2024.
Sulla base delle risultanze analizzate, il Collegio Sindacale osserva che l'andamento economico-finanziario del Gruppo prevede l'integrale assorbimento delle risorse finanziarie derivanti dalla recente operazione di aumento di capitale con la conseguente indisponibilità, ad oggi, di eventuali risorse finanziarie eccedenti da poter destinare ai maggiori fabbisogni di cassa che si dovessero manifestare in occorrenza di una delle significative incertezze espresse dalla Società nel processo di valutazione della continuità aziendale, ovvero in caso di mancato avveramento di una o più delle assunzioni previste nel Piano Industriale 2020-2024, quali, a titolo esemplificativo: la mancata riduzione dei costi operativi o il mancato incremento degli affidamenti da fornitori."
5. le considerazioni degli amministratori in merito alla possibilità che la Società incorra nelle fattispecie di cui agli artt. 2446 e 2447 del Codice Civile nell'arco di Piano;
Tenuto conto dell'andamento reddituale del Gruppo successivamente al 31 dicembre 2019, , nel caso di mancato buon esito delle azioni previste a Piano, la Società potrà ricadere, oltre che in esigenze di maggiori fabbisogni di cassa, nelle fattispecie di cui agli articoli 2446 o 2447 del codice civile (perdite in misura superiore al terzo del capitale e riduzione del capitale al di sotto del limite legale), pur tenendo conto dell'integrale sottoscrizione dell'Aumento di Capitale.
Tale circostanza è già stata evidenziata dal Consiglio di Amministrazione anche nel capitolo sulla "Continuità aziendale" contenuto nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020.
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 30 settembre 2020, nell'ambito del processo di valutazione della continuità aziendale, ha altresì sviluppato un'analisi delle situazioni patrimoniali di Eprice S.p.A. e della controllata Eprice Operations S.r.l. per i dodici mesi successivi.

Lo sviluppo delle suddette situazioni patrimoniali evidenzia la possibilità che Eprice S.p.A. incorra nella fattispecie di cui all'articolo 2446 codice civile al termine del primo semestre 2021.
Quale possibile soluzione preventiva circa le prospettive patrimoniali di Eprice S.p.A. sopra rappresentate, il Consiglio di Amministrazione della Società, tenuto conto del fatto che l'attività condotta dal Gruppo costituisce un'unica cash generating unit, ha dato avvio ad un'analisi per l'attuazione, possibilmente già entro la fine dell'esercizio 2020, di un'operazione di fusione della controllata Eprice Operations S.r.l..
Occorre evidenziare che il Piano Industriale e l'analisi di sensitivity dello stesso, fatta eccezione per l'utilizzo di ammortizzatori sociali impiegati per la riduzione del costo del lavoro per il periodo compreso tra il mese di aprile 2020 e tutto il primo semestre 2022, non contempla gli effetti delle azioni di riduzione dei costi che, invece, il Gruppo ha individuato e sta ponendo in essere, e che potranno contribuire ad evitare il rischio di incorrere nella fattispecie di cui all'articolo 2446 codice civile.
Il piano di riduzione dei costi prevede un risparmio pari a circa Euro 2 milioni su base annua, una volta a regime e quindi, indicativamente, a decorrere dall'esercizio 2022.
Il Consiglio di Amministrazione della Società, nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, con riferimento alle problematiche connesse alla continuità aziendale ha evidenziato il fatto che si possano manifestare "ulteriori situazioni di riduzione del patrimonio netto configurando le fattispecie di cui agli articoli 2446 e 2447 codice civile", anche dovuti all'eventuale "mancato raggiungimento dei risultati operativi previsti nel Piano Industriale, caratterizzati come sempre da incertezze tipiche di ogni attività previsionale basata su accadimenti futuri per cui gli effetti delle azioni previste potrebbero nel concreto manifestarsi con modalità e tempistiche diverse rispetto alle attuali previsioni, anche in considerazione della contrattazione ancora in corso con i fornitori per il riconoscimento dei premi volume 2020".
Il Consiglio di Amministrazione della Società, sempre nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, ha evidenziato il fatto che "l'eventuale mancato raggiungimento dei risultati operativi previsti nel Piano Industriale, caratterizzati come sempre da incertezze tipiche di ogni attività previsionale basata su accadimenti futuri per cui gli effetti delle azioni previste potrebbero nel concreto manifestarsi con modalità e tempistiche diverse rispetto alle attuali previsioni, anche in considerazione della contrattazione ancora in corso con i fornitori per il riconoscimento dei premi volume 2020", può pregiudicare il "mantenimento dell'iscrizione in bilancio degli attivi, con particolare riferimento alle immobilizzazioni immateriali e materiali" evidenziando, pertanto, "ulteriori situazioni di riduzione del patrimonio netto configurando le fattispecie di cui agli articoli 2446 e 2447 codice civile".
Con riferimento alla richiesta di informazioni di cui al presente punto, il Collegio Sindacale prende atto di quanto sopra e non formula alcuna osservazione.
6. le considerazioni aggiornate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale.

L'andamento reddituale del Gruppo ePrice, già negativo negli esercizi 2018 e 2019, continua ad essere negativo anche per l'esercizio 2020. Come emerge dal Piano Industriale la Società prevedeva uno sviluppo significativo dei ricavi ed una riduzione significativa delle perdite (a livello di EBITDA) nell'arco 2020-2021. Stante la tipologia di attività esercitata dal Gruppo, lo sviluppo di ricavi nell'arco 2020-2021 - atteso derivare prevalentemente dalla vendita di prodotti elettrodomestici, e, in misura minore, dalle commissioni di intermediazione che i venditori terzi ammessi ad operare sulla piattaforma di mercato del Gruppo corrispondono a ePrice - si basa esclusivamente su accordi e contratti non ancora conclusi alla data del presente comunicato stampa. Inoltre, il Piano si fonda sull'attesa che il Gruppo sia in grado di commercializzare prodotti e servizi con un maggior valore aggiunto, rispetto all'attuale situazione, attraverso l'attivazione di nuovi rapporti contrattuali direttamente con i produttori. Tenuto conto delle significative incertezze che caratterizzano le assunzioni del Piano Industriale, il rischio di mancata esecuzione di detto Piano, secondo le misure ed i termini attesi, è elevato.
Il Consiglio di Amministrazione della Società ancora una volta evidenzia le seguenti significative incertezze:
tutte rilevanti al fine del mantenimento della continuità aziendale, la realizzazione del Piano e, conseguentemente, il mantenimento dell'iscrizione in bilancio degli attivi, con particolare riferimento alle immobilizzazioni immateriali e materiali.
Il Consiglio di Amministrazione ritiene che, allo stato attuale, nonostante sussistano le sopra elencate significative incertezze, esista ancora un'aspettativa che il Gruppo e la Capogruppo possano operare per i prossimi mesi in continuità, anche grazie alle risorse derivanti dall'Aumento di Capitale, così come definito dai principi contabili di riferimento.
Con riferimento alla richiesta di informazioni di cui al presente punto, il Collegio Sindacale espone le seguenti osservazioni:
"Il perdurare dei risultati economici negativi, anche nel corso del primo semestre 2020, confermato dall'andamento gestionale registrato nel corso del terzo trimestre 2020, dagli importanti scostamenti rispetto al Piano Industriale 2020-

2024, ed alla luce delle significative incertezze esposte dagli Amministratori nel Bilancio Consolidato Semestrale al 30.6.2020 e sopra richiamate, unitamente alle ragioni che hanno determinato la Società di Revisione EY S.p.A. a non potersi esprimere sulla conformità del medesimo bilancio consolidato semestrale ai principi contabili applicabili, fanno sì che il Collegio Sindacale non possa formulare osservazioni discostanti dal confermare le incertezze a cui è soggetta la continuità aziendale della Società e delle sue società controllate nel corso dei dodici mesi successivi al 30.9.2020."
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Il comunicato stampa è disponibile sui siti corporate.eprice.it e
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