Regulatory Filings • Mar 26, 2025
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| 1.1. | CONTESTO NORMATIVO 1 | ||
|---|---|---|---|
| 1.2. | STRUTTURA DEL DOCUMENTO 1 | ||
| 2. | IL GRUPPO BANCA IFIS 7 | ||
| 2.1. | METRICHE DI RIFERIMENTO 7 | ||
| Metodologia di valutazione dell'adeguatezza del capitale interno 7 | |||
| Risultati del processo di valutazione dell'adeguatezza del capitale interno 7 | |||
| Informativa quantitativa 8 | |||
| 2.2. | OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO 10 | ||
| Dichiarazione ai sensi dell'articolo 435, paragrafo 1, lettere e) ed f) del Regolamento 575/2013 10 |
|||
| Struttura di governance per ogni tipologia di rischio 10 | |||
| Strategie e processi per la gestione dei rischi per ciascuna categoria di rischio 17 | |||
| Informativa sui sistemi di governance 21 | |||
| 2.3. | AMBITO DI APPLICAZIONE 23 | ||
| Informativa qualitativa 23 | |||
| Informativa quantitativa 24 | |||
| 3. | ADEGUATEZZA PATRIMONIALE28 | ||
| 3.1. | FONDI PROPRI 31 | ||
| Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2024 31 | |||
| Informativa in merito al Debito Sovrano 34 | |||
| Attività fiscali 34 | |||
| Principali caratteristiche degli strumenti di fondi propri regolamentari e degli strumenti di | |||
| passività ammissibili 36 | |||
| Informativa quantitativa 38 | |||
| 3.2. | RISERVA DI CAPITALE ANTICICLICA 43 | ||
| Informativa quantitativa 43 | |||
| 4. | LEVA FINANZIARIA 47 | ||
| 4.1. | COEFFICIENTE DI LEVA FINANZIARIA 47 | ||
| Processo di gestione del rischio di leva finanziaria 47 | |||
| Fattori che hanno avuto impatto sulla variazione del coefficiente di leva finanziaria 47 | |||
| Informativa quantitativa 48 | |||
| 5. | RISCHIO DI LIQUIDITÀ51 | ||
| 5.1. | REQUISITI IN MATERIA DI LIQUIDITÀ 51 | ||
| Strategie e processi per la gestione del rischio di liquidità 51 | |||
| Struttura organizzativa della funzione di gestione del rischio di liquidità 54 | |||
| Gestione della liquidità infragruppo 55 | |||
| Piani di finanziamento di emergenza 55 | |||
| Prove di stress sul rischio di liquidità 56 | |||
| Liquidity Coverage ratio 57 | |||
| Informativa quantitativa 57 | |||
| 6. | RISCHIO DI CREDITO60 | ||
| 6.1. | ESPOSIZIONI AL RISCHIO DI CREDITO 60 | ||
| Modello di business ed assunzione del rischio di credito 60 | |||
| Strategie e processi di gestione del rischio di credito 63 | |||
| Organizzazione della funzione di gestione e controllo dei rischi di credito 66 | |||
| Coordinamento tra funzioni di controllo interno 70 | |||

| Esposizioni scadute e deteriorate 70 | ||
|---|---|---|
| Rettifiche di valore su crediti 72 | ||
| Informativa quantitativa 80 | ||
| 6.2. TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 86 |
||
| Informativa quantitativa 88 | ||
| 6.3. METODO STD PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 88 |
||
| Informativa qualitativa 88 | ||
| Informativa quantitativa 89 | ||
| 6.4. FINANZIAMENTI SPECIALIZZATI E STRUMENTI DI CAPITALE 90 |
||
| Informativa quantitativa 90 | ||
| 7. | RISCHIO DI CONTROPARTE91 | |
| 7.1. ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI CONTROPARTE 91 |
||
| Informativa qualitativa 91 | ||
| Informativa quantitativa 93 | ||
| 8. | CARTOLARIZZAZIONI96 | |
| 8.1. POSIZIONI VERSO LA CARTOLARIZZAZIONE 96 |
||
| Informativa qualitativa 96 | ||
| Informativa quantitativa 100 | ||
| 9. | RISCHIO DI MERCATO104 | |
| 9.1. ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO 104 |
||
| Strategie e processi dell'ente per la gestione del rischio di mercato104 | ||
| Struttura e organizzazione della funzione di gestione del rischio di mercato 106 | ||
| Sistemi di segnalazione e di misurazione del rischio107 | ||
| Informativa quantitativa 107 | ||
| 10. | RISCHIO OPERATIVO 109 | |
| 10.1. ESPOSIZIONE AL RISCHIO OPERATIVO109 |
||
| Obiettivi e politiche di gestione del rischio operativo 109 | ||
| Metodi di valutazione dei requisiti minimi di fondi propri 111 | ||
| Informativa quantitativa 112 | ||
| 11. | RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DIFFERENZIALE CREDITIZIO SUL BANKING BOOK113 | |
| 11.1. | ||
| RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SUL BANKING BOOK113 Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di |
||
| negoziazione113 | ||
| 11.1.1.1 Il processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book113 |
||
| 11.1.1.2 La strategia di attenuazione del rischio di tasso di interesse sul banking book 114 |
||
| 11.1.1.3 Analisi dei risultati115 |
||
| 11.1.1.4 Informativa quantitativa116 |
||
| 11.2. RISCHIO DI DIFFERENZIALE CREDITIZIO SUL BANKING BOOK 116 |
||
| Esposizione al rischio di differenziale creditizio su posizioni non incluse nel portafoglio di | ||
| negoziazione116 | ||
| 11.2.1.1 Il processo di gestione del rischio di differenziale creditizio sul banking book 116 11.2.1.2 Analisi dei risultati117 |
||
| 12. | REMUNERAZIONI 118 | |
| 12.1. SISTEMA DI REMUNERAZIONE ED INCENTIVAZIONE DI GRUPPO118 |
||
| Gli organi preposti alla vigilanza sulle remunerazioni118 | ||
| Struttura del sistema di remunerazione del personale più rilevante118 | ||
| Incidenza dei rischi sulle remunerazioni 119 Rapporti tra componenti fisse e variabile della remunerazione 120 |

| 14. | DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 129 |
|
|---|---|---|
| 13.1. | ATTIVITÀ VINCOLATE E NON126 Informativa quantitativa 127 |
|
| 13. | ATTIVITÀ VINCOLATE E NON 126 | |
| Informativa quantitativa 122 | ||
| Meccanismi di correzione ex post (malus/claw back)122 | ||
| Piano di Long Term Incentive (LTI) 121 | ||
| Il Sistema Incentivante di breve periodo – Short Term Incentive121 |

I dati sono esposti in milioni di euro, ove non diversamente indicato.
Il Gruppo Banca Ifis pubblica questa informativa al pubblico e gli eventuali successivi aggiornamenti sul proprio sito Internet all'indirizzo www.bancaifis.it, nella sezione Investor Relations – Risultati finanziari e presentazioni.
Banca IFIS rientra nella categoria dei c.d. Altri Enti (e, cioè, la categoria degli enti diversi sia dai Grandi Enti sia dagli Enti piccoli e non complessi) e, pertanto, ai fini della produzione dell'informativa di mercato, si attiene alle previsioni ex art. 433 quater del CRR.
In tale ambito, è tenuta a produrre:
Il PILLAR III pubblicato da Banca IFIS è stato redatto nel rispetto del seguente schema, i cui capitoli, paragrafi e sottoparagrafi sono stati previsti in relazione a quanto specificamente indicato dalle tabelle qualitative del Regolamento di Esecuzione (UE) 2021/637 nonché, per quanto attiene al rischio di tasso di interesse sul banking book, del Regolamento di Esecuzione (UE) 2022/631. Inoltre, per ciascuna delle tematiche su cui la Banca è tenuta a fornire specifica disclosure, è stata prevista una sezione dedicata all'informativa quantitativa in cui sono riportate tutte le tabelle analitiche

espressamente richieste dalla citata disciplina e, laddove opportuno ai fini di una più agevole interpretazione delle relative informazioni, un breve commento esplicativo delle stesse.
| Tabella 1 - Struttura del documento e fonti normative di esecuzione | ||
|---|---|---|
| -- | -- | --------------------------------------------------------------------- |
| Capitolo | Titolo | Paragrafo | Sotto Paragrafo | Fonte Normativa | Articolo | Titolo Articolo |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | INTRODUZIONE | Contesto normativo Struttura del documento |
NA | NA | NA | NA |
| IL GRUPPO BANCA IFIS | Metriche principali | Metodologia di valutazione dell'adeguatezza del capitale interno Risultati del processo di valutazione dell'adeguatezza del capitale interno Informativa quantitativa |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 1 | Informativa sulle metriche principali e sul quadro d'insieme degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
|
| 2 | Obiettivi e politiche di gestione del rischio |
Dichiarazione ai sensi dell'articolo 435, paragrafo 1, lettere e) ed f), del Regolamento 575/2013 Struttura di governance per ogni tipologia di rischio Strategie e processi per la gestione dei rischi per ciascuna categoria di rischio Informativa sui sistemi di governance |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 2 | Informativa su obiettivi e politiche di gestione del rischio |
|
| Ambito di applicazione | Informativa qualitativa Informativa quantitativa |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 3 | Informativa sull'ambito di applicazione |
||
| 3 | ADEGUATEZZA PATRIMONIALE |
Fondi propri | Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2024 Informativa in merito al Debito Sovrano Attività fiscali Principali caratteristiche degli strumenti di fondi propri regolamentari e degli strumenti di passività ammissibili |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 4 | Informativa sui fondi propri |
| Riserva di capitale anticiclica |
Informativa quantitativa Informativa quantitativa |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 5 | Informativa sulle riserve di capitale anticicliche |
||
| 4 | LEVA FINANZIARIA | Coefficiente di leva finanziaria |
Processo di gestione del rischio di leva finanziaria Fattori che hanno avuto impatto sulla variazione del coefficiente di leva finanziaria Informativa quantitativa |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 6 | Informativa sul coefficiente di leva finanziaria |
| 5 | RISCHIO DI LIQUIDITA' | Requisiti in materia di liquidità |
Strategie e processi per la gestione del rischio di liquidità Struttura organizzativa della funzione di gestione del rischio di liquidità Gestione della liquidità infragruppo Piani di finanziamento di emergenza Prove di stress sul rischio di liquidità Liquidity Coverage ratio Informativa quantitativa |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 7 | Informativa sui requisiti in materia di liquidità |
| 6 | RISCHIO DI CREDITO | Esposizioni al rischio di credito |
Modello di business ed assunzione del rischio di credito Strategie e processi di gestione del rischio di credito Organizzazione della funzione di gestione e controllo del rischio di credito |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 8 | Informativa sulle esposizioni al rischio di credito e al rischio di diluizione e sulla qualità creditizia |

| Capitolo | Titolo | Paragrafo | Sotto Paragrafo | Fonte Normativa | Articolo | Titolo Articolo | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Coordinamento tra funzioni | |||||||
| di controllo interno | |||||||
| Esposizioni scadute e | |||||||
| deteriorate | |||||||
| Rettifiche di valore su | |||||||
| crediti | |||||||
| Informativa quantitativa | |||||||
| Informativa | |||||||
| Tecniche di | REGOLAMENTO DI | sull'uso di | |||||
| attenuazione del | Informativa quantitativa | ESECUZIONE (UE) | Art. 9 | tecniche di | |||
| rischio di credito | 2021/637 | attenuazione del rischio di credito |
|||||
| Informativa | |||||||
| Metodo STD per la | Informativa qualitativa | REGOLAMENTO DI | sull'uso del | ||||
| misurazione del rischio | Informativa quantitativa | ESECUZIONE (UE) | Art. 10 | metodo | |||
| di credito | 2021/637 | standardizzato | |||||
| Informativa sui | |||||||
| finanziamenti | |||||||
| specializzati e | |||||||
| Finanziamenti | REGOLAMENTO DI | sulle esposizioni | |||||
| specializzati e strumenti di capitale |
Informativa quantitativa | ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 12 | in strumenti di capitale secondo |
|||
| il metodo della | |||||||
| ponderazione | |||||||
| semplice | |||||||
| Informativa qualitativa | Informativa sulle | ||||||
| 7 | RISCHIO DI CONTROPARTE | Esposizione al rischio | REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) |
Art. 13 | esposizioni al | ||
| di controparte | Informativa quantitativa | 2021/637 | rischio di | ||||
| controparte | |||||||
| Informativa qualitativa | REGOLAMENTO DI | Informativa sulle | |||||
| 8 | CARTOLARIZZAZIONI | Posizioni verso la | ESECUZIONE (UE) | Art. 14 | esposizioni in | ||
| cartolarizzazione | Informativa quantitativa | 2021/637 | posizioni verso la cartolarizzazione |
||||
| Strategie e processi | |||||||
| dell'ente per la gestione del | |||||||
| rischio di mercato | Informativa sull'uso del |
||||||
| Struttura e organizzazione | REGOLAMENTO DI | metodo | |||||
| 9 | RISCHIO DI MERCATO | Esposizione al rischio | della funzione di gestione | ESECUZIONE (UE) | Art. 15 | standardizzato e | |
| di mercato | del rischio di mercato | 2021/637 | dei modelli interni | ||||
| Sistemi di segnalazione e di | per il rischio di mercato |
||||||
| misurazione del rischio | |||||||
| Informativa quantitativa | |||||||
| Obiettivi e politiche di | REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) |
Art. 16 | |||||
| gestione del rischio | Informativa sul rischio operativo |
||||||
| Esposizione al rischio | operativo | ||||||
| 10 | RISCHIO OPERATIVO | operativo | Metodi di valutazione dei | ||||
| requisiti minimi di fondi propri |
2021/637 | ||||||
| Informativa quantitativa | |||||||
| Il processo di gestione del rischio di tasso di interesse |
REGOLAMENTO DI | Informativa sulle | |||||
| RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SUL BANKING BOOK |
Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione |
sul banking book | ESECUZIONE (UE) 2021/631CHE MODIFICA IL REGOLAMENTO DI |
Art. 16 bis |
esposizioni al | ||
| La strategia di attenuazione | rischio di tasso di interesse su |
||||||
| del rischio di tasso di | |||||||
| RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SUL BANKING BOOK |
interesse sul banking book | posizioni non detenute nel |
|||||
| Analisi dei risultati | ESECUZIONE (UE) | portafoglio di | |||||
| 11 | Informativa quantitativa | 2021/637 | negoziazione | ||||
| Esposizione al rischio | Il processo di gestione del | Circolare Banca d'Italia 285/2013 (e.s.a) | |||||
| RISCHIO DI | di differenziale creditizio su posizioni non incluse nel portafoglio di |
rischio di differenziale | Parte Prima, Titolo III, Capitolo 1: | ||||
| DIFFERENZIALE | creditizio sul banking book | - Sezione III, Paragrafo 2.2 (La misurazione dei | |||||
| CREDITIZIO | singoli rischi e la determinazione del capitale interno | ||||||
| SUL BANKING BOOK |
Analisi dei risultati | relativo a ciascuno di essi) ; | |||||
| negoziazione | - Allegato A. | ||||||
| Gli organi preposti alla | |||||||
| vigilanza sulle | |||||||
| remunerazioni Struttura del sistema di |
|||||||
| remunerazione del | |||||||
| personale più rilevante | |||||||
| Sistema di | Incidenza dei rischi sulle | ||||||
| remunerazione ed incentivazione di Gruppo |
remunerazioni | REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 17 | Informativa sulla politica di remunerazione |
|||
| 12 | REMUNERAZIONI | Rapporti tra componenti | |||||
| fisse e variabile della | |||||||
| remunerazione | |||||||
| La componente variabile | |||||||
| della retribuzione Il Sistema Incentivante di |
|||||||
| breve periodo – Short Term | |||||||
| Incentive |

| Capitolo | Titolo | Paragrafo | Sotto Paragrafo | Fonte Normativa | Articolo | Titolo Articolo |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Piano di Long Term Incentive (LTI) |
||||||
| Meccanismi di correzione ex post (malus/claw back) |
||||||
| Informativa quantitativa | ||||||
| 12 | ATTIVITA' VINCOLATE E NON | Attività vincolate e non | Informativa quantitativa | REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Art. 18 | Informativa sulle attività vincolate e non vincolate |
| 14 | DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI |
- | - | TUF - TESTO UNICO DELLA FINANZA |
Art. 154 bis comma 2 |
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari |
Tabella 2 - Tabelle quali – quantitative della normativa di esecuzione e riferimenti al Regolamento 575/13 (come modificato dal Regolamento 876/19)
| Articolo | Titolo Articolo | Tabelle qualitative | Tabelle quantitative | Riferimenti puntuali al Regolamento UE N. 575/13 |
|---|---|---|---|---|
| Art. 1 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle metriche principali e sul quadro d'insieme degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
EU OVC: Informazioni ICAAP |
EU KM1: Metriche principali EU OV1: Quadro sinottico degli importi complessivi dell'esposizione al rischio EU INS1: Partecipazioni in assicurazioni |
Articolo 447, lettere da a) a g), e articolo 438, lettera b), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU KM1 Articolo 438, lettera d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU OV1 Articolo 438, lettere a) e c), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU OVC Articolo 438, lettere f) e g), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU INS1 ed EU INS2 |
| Art. 2 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa su obiettivi e politiche di gestione del rischio |
EU OVA: Metodo di gestione del rischio dell'Ente EU OVB: Informativa sui sistemi di governance |
Gli enti pubblicano le informazioni di cui all'articolo 435 del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando le tabelle EU OVA ed EU OVB |
|
| Art. 3 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sull'ambito di applicazione |
EU LIA: Descrizione delle differenze tra gli ambiti di consolidamento (soggetto per soggetto) EU LIB: Altre informazioni qualitative sull'ambito di applicazione |
EU LI1: Differenze tra l'ambito del consolidamento contabile e quello del consolidamento prudenziale e associazione delle categorie di bilancio alle categorie di rischio regolamentari EU LI2: Principali fonti di differenze tra gli importi delle esposizioni determinati a fini regolamentari e i valori contabili nel bilancio EU LI3: Descrizione delle differenze tra gli ambiti di consolidamento (soggetto per soggetto) EU PV1: Aggiustamenti per la valutazione prudente (PVA) |
Articolo 436, lettere b) e c), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU LI1 ed EU LI3 Articolo 436, lettere b) e d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU LI2 e la tabella EU LIA Articolo 436, lettera e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU PV1 Articolo 436, lettere f), g) e h), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU LIB |
| Art. 4 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sui fondi propri |
EU CCA: principali caratteristiche degli strumenti di fondi propri regolamentari e degli strumenti di passività ammissibili |
EU CC1: Composizione dei Fondi Propri regolamentari EU CC2: Riconciliazione dei fondi propri regolamentari con lo stato patrimoniale nel bilancio sottoposto a revisione contabile IFRS9-FL - Confronto dei Fondi Propri, dei coefficienti patrimoniali e di leva finanziaria con e senza l'applicazione di disposizioni transitorie per l'IFRS9 |
Articolo 437, lettere a), d), e) ed f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU CC1 ed EU CC2 Articolo 437, lettere b) e c), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CCA |
| Art. 5 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle riserve di capitale anticicliche |
EU CCYB1: Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica EU CCYB2: Importo della riserva di capitale anticiclica dell'Ente |
Articolo 440, lettera a), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCYB1 Articolo 440, lettera b), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCYB2 |
|
| Art. 6 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sul coefficiente di leva finanziaria |
EU LRA: Comunicazione di informazioni qualitative sul coefficiente di leva finanziaria |
EU LR1 - LRSum: Riepilogo della riconciliazione tra attività contabili e esposizioni del coefficiente di leva finanziaria EULR2 - LRCom: Informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziaria |
Articolo 451, paragrafo 1, lettere a), b) e c), e all'articolo 451, paragrafi 2 e 3, del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU LR1 - LRSum, EU LR2 - LRCom ed EU LR3 - LRSpl Articolo 451, paragrafo 1, lettere d) ed e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU LRA |

| Articolo | Titolo Articolo | Tabelle qualitative | Tabelle quantitative | Riferimenti puntuali al Regolamento UE N. 575/13 |
|---|---|---|---|---|
| EU LR3 - LRSpl: Disaggregazione delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT e esposizioni esentate) |
||||
| Art. 7 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sui requisiti in materia di liquidità |
EU LIQA: Gestione del rischio di liquidità EU LIQB: informazioni qualitative sull'LCR, ad integrazione del modello EU LIQ1 |
EU LIQ1: Informazioni quantitative dell'LCR EU LIQ2: Coefficiente netto di finanziamento stabile |
Articolo 435, paragrafo 1, e all'articolo 451 bis, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU LIQA Articolo 451 bis, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU LIQ1 e la tabella EU LIQB Articolo 451 bis, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU LIQ2 |
| Art. 8 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle esposizioni al rischio di credito e al rischio di diluizione e sulla qualità creditizia |
EU CRA: Informazioni qualitative generali sul rischio di credito EU CRB: Ulteriori informazioni da pubblicare sulla qualità creditizia degli attivi |
EU CR1: Esposizioni in bonis ed esposizioni deteriorate e relativi accantonamenti CR1-A: Durata delle esposizioni EU CR2: Variazioni dello stock di prestiti e anticipazioni deteriorati EU CQ1: Qualità creditizia delle esposizioni oggetto di misure di concessione EU CQ2: Qualità delle misure di concessione EU CQ3: Qualità creditizia delle esposizioni in bonis e deteriorate suddivise in base ai giorni di arretrati EU CQ4: Qualità delle esposizioni deteriorate per zona geografica EU CQ5: Qualità creditizia dei prestiti e delle anticipazioni a società non finanziarie per settore economico EU CQ6: Valutazione delle garanzie reali - prestiti e anticipazioni EU CQ7: Garanzie reali ottenute acquisendone il possesso e tramite procedure di escussione EU CQ8: Garanzie reali ottenute acquisendone il possesso e tramite procedure di escussione - disaggregazione per anzianità |
Articolo 435, paragrafo 1, lettere a), b), d) ed f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CRA Articolo 442, lettere a) e b), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CRB Articolo 442, lettera d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CQ3 Articolo 442, lettera g), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR1-A Articolo 442, lettera f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR2 Articolo 442, lettere c), e) ed f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU CR1, EU CQ1, EU CQ7, EU CQ4 (colonne a, c, e, f e g), EU CQ5 (colonne a, c, e, f, g) Articolo 442, lettere c), e) ed f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU CR1, EU CQ1 ed EU CQ7, il modello EU CQ4 (colonne a, c, e, f, g) e il modello EU CQ5 (colonne a, c, e, f) |
| Art. 9 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sull'uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito |
EU CRC: Obblighi di informativa qualitativa sulle tecniche di CRM |
EU CR2A: Variazioni dello stock di prestiti e anticipazioni deteriorati e relativi recuperi netti accumulati EU CR3 – Tecniche di CRM - Quadro d'insieme: informativa sull'uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito |
Articolo 453, lettere da a) a e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CRC Articolo 453, lettera f), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR3 |
| Art. 10 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sull'uso del metodo standardizzato |
EU CRD: obblighi di informativa qualitativa sul metodo standardizzato |
EU CR4 – Metodo standardizzato: esposizione al rischio di credito ed effetti della CRM EU CR5: Metodo standardizzato EU CC1: Composizione dei fondi propri regolamentari |
Articolo 444, lettere da a) a d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CRD Articolo 453, lettere g), h) e i), e all'articolo 444, lettera e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR4 Articolo 444, lettera e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR5 e, per le informazioni sui valori delle esposizioni dedotti dai fondi propri di cui al medesimo articolo, utilizzando il modello EU CC1 |
| Art. 12 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sui finanziamenti specializzati e sulle esposizioni in strumenti di capitale secondo il metodo della ponderazione semplice |
EU CR10: Esposizioni da finanziamenti specializzati e in strumenti di capitale in base al metodo della ponderazione semplice |
Articolo 438, lettera e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CR10 |
|
| Art. 13 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle esposizioni al rischio di controparte |
EU CCRA: Informativa qualitativa sul CCR |
EU CCR1: Analisi dell'esposizione al CCR per metodo EU CCR2: Operazioni |
Articolo 439, lettere a), b), c) e d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU CCRA Articolo 439, lettere f), g), k) ed m), del |

| Articolo | Titolo Articolo | Tabelle qualitative | Tabelle quantitative | Riferimenti puntuali al Regolamento UE N. 575/13 |
|---|---|---|---|---|
| soggette a requisiti di fondi propri per il rischio di CVA EU CCR3 – Metodo standardizzato: esposizioni soggette al CCR per classe di esposizioni regolamentare e ponderazione del rischio EU CCR5: Composizione delle garanzie reali per le esposizioni soggette al CCR EU CCR6: Esposizioni in derivati su crediti EU CCR8: Esposizioni verso CCP |
regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR1 Articolo 439, lettera h), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR2 Articolo 439, lettera l), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR3 Articolo 439, lettera e), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR5 Articolo 439, lettera j), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR6 Articolo 438, lettera h), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR7 Articolo 439, lettera i), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU CCR8 |
|||
| Art. 14 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione |
EU SECA: obblighi di informativa qualitativa sulle esposizioni verso la cartolarizzazione |
EU SEC1: esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione EU SEC2: esposizioni verso la cartolarizzazione incluse nel portafoglio di negoziazione EU SEC3 – Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di cedente o promotore EU SEC4 – Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore EU SEC5 – Esposizioni cartolarizzate dall'ente: esposizioni in stato di default e rettifiche di valore su crediti specifiche |
Articolo 449, lettere da a) a i), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU SECA Articolo 449, lettera j), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU SEC1 ed EU SEC2 Articolo 449, lettera k), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU SEC3 ed EU SEC4 Articolo 449, lettera l), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU SEC5 |
| Art. 15 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sull'uso del metodo standardizzato e dei modelli interni per il rischio di mercato |
EU MRA: Obblighi di informativa qualitativa sul rischio di mercato |
EU MR1: rischio di mercato in base al metodo standardizzato |
Informazioni di cui all'articolo 445 del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU MR1 Informazioni riguardanti il rischio di mercato di cui all'articolo 435, paragrafo 1, lettere da a) a d), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU MRA |
| Art. 16 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sul rischio operativo |
EU ORA: Informazioni qualitative sul rischio operativo |
EU OR1: Requisiti di fondi propri per il rischio operativo e importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Informazioni di cui all'articolo 435, all'articolo 438, lettera d), e agli articoli 446 e 454 del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU ORA e il modello EU OR1 |
| Art. 16 bis | Istruzioni per la compilazione degli schemi informativi sul rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione |
EU IRRBBA: Informazioni qualitative sui rischi di tasso di interesse delle attività esterne al portafoglio di negoziazione |
EU IRRBB1: Rischi di tasso di interesse delle attività esterne al portafoglio di negoziazione |
Informazioni di cui all'art. 448, paragrafo 1, lettere a) e b) del regolamento (UE) n. 575/2013, utilizzando il modello EU IIRR1 Informazioni di cui all'art. 448, paragrafo 1, lettere da c) a g) del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando la tabella EU IRRBBA |
| Art. 17 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulla politica di remunerazione |
EU REMA: Politica di remunerazione |
EU REM1: Remunerazione riconosciuta per l'esercizio EU REM2: Pagamenti speciali al personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante) EU REM3: Remunerazione differita EU REM4: Remunerazione di 1 milione di EUR o più per esercizio EU REM5: Informazioni sulla remunerazione del personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante) |
Articolo 450, paragrafo 1, lettere da a) a f) e lettere j) e k), e paragrafo 2, utilizzando la tabella EU REMA Articolo 450, paragrafo 1, lettera h), punti i) e ii), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU REM1 Articolo 450, paragrafo 1, lettera h), punti v), vi) e vii), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU REM2 Articolo 450, paragrafo 1, lettera h), punti iii) e iv), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando il modello EU REM3 Articolo 450, paragrafo 1, lettere g) e i), del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU REM4 ed EU REM5 |
| Art. 18 - REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/637 |
Informativa sulle attività vincolate e non vincolate |
EU AE4: Informazioni descrittive di accompagnamento |
EU AE1: Attività vincolate e non vincolate EU AE2: Garanzie reali ricevute e titoli di debito di propria emissione EU AE3: Fonti di gravame |
Articolo 443 del regolamento (UE) n. 575/2013 utilizzando i modelli EU AE1, EU AE2 ed EU AE3 e la tabella EU AE4 |

Avvalendosi del criterio di proporzionalità, in virtù del quale le banche possono, in sede di applicazione dell'ICAAP, valutare il capitale interno avvalendosi di metodologie semplificate di misurazione, la Capogruppo Banca Ifis ha determinato il capitale interno a fronte dei seguenti rischi quantificabili:
Tabella 3 – Rischi quantificabili
| Rischi quantificabili | ||||
|---|---|---|---|---|
| Rischio di credito e di controparte Rischi di mercato |
||||
| Primo Pilastro | Rischio di aggiustamento della valutazione del credito Rischio operativo |
|||
| Secondo Pilastro | Rischio di concentrazione Rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario Rischio di differenziale creditizio sul portafoglio bancario Rischio strategico Rischio sovrano |
La quantificazione del capitale interno considera anche le risultanze delle prove di stress condotte, in modo da allocare risorse patrimoniali in grado di assorbire impatti derivanti da eventi eccezionali ma plausibili.
La determinazione del capitale interno complessivo avviene nelle seguenti fasi:
Si riporta di seguito la tabella riepilogativa dei valori dei singoli capitali interni nonché del capitale interno complessivo, stimati su base consolidata al 31/12/2024.
Tabella 4 – Sintesi del capitale interno al 31/12/2024
| Sintesi capitale Interno (unità in milioni di euro) |
31-dic-24 | Incidenza 24 |
|---|---|---|
| Rischio di credito, controparte e cartolarizzazioni1 | 694,03 | 79,6% |
| Rischio operativo | 83,06 | 9,5% |
| Rischio di mercato | 3,18 | 0,4% |
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito | 6,62 | 0,8% |
| REQUISITI PATRIMONIALI (RISCHI I° PILASTRO) | 786,89 | 90,3% |
1 Nel calcolo è stato imputato anche il "Contributo Default Fund Cassa Compensazione e Garanzia" pari a 28.614 Euro.

| Sintesi capitale Interno (unità in milioni di euro) |
31-dic-24 | Incidenza 24 |
|---|---|---|
| Rischio di concentrazione | 22,92 | 2,6% |
| Rischio di tasso d'interesse del Banking Book | 38,98 | 4,5% |
| Rischio di differenziale creditizio del Banking Book | 17,11 | 2,0% |
| Rischio Sovrano | 5,58 | 0,6% |
| Rischio Strategico | 0,00 | 0,0% |
| CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO (RISCHI I° E II° PILASTRO) | 871,47 | 100,0% |
| Totale Fondi Propri | 1.781,42 | |
| CAPITALE DISPONIBILE (Fondi propri – Capitale Interno Complessivo) | 909,95 |
Come si può ben osservare dalle evidenze riportate nella tabella di cui sopra, il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito è preponderante rispetto agli altri.
Dalle evidenze sopra esposte i fondi propri consolidati sono ampiamente sufficienti a coprire il capitale interno complessivo.
Tabella 5 – Modello EU KM1: Metriche Principali
| 31/12/2024 | 30/06/2024 | 31/12/2023 | ||
|---|---|---|---|---|
| Fondi propri disponibili (importi) | ||||
| 1 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.584 | 1.570 | 1.544 |
| 2 | Capitale di classe 1 | 1.585 | 1.571 | 1.545 |
| 3 | Capitale totale | 1.781 | 1.803 | 1.812 |
| Importi dell'esposizione ponderati per il rischio | ||||
| 4 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 9.836 | 10.246 | 10.390 |
| Coefficienti di capitale (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) | ||||
| 5 | Coefficiente del capitale primario di classe 1 (%) | 16,10% | 15,32% | 14,87% |
| 6 | Coefficiente del capitale di classe 1 (%) | 16,11% | 15,33% | 14,87% |
| 7 | Coefficiente di capitale totale (in %) | 18,11% | 17,59% | 17,44% |
| Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) |
||||
| EU 7a | Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria eccessiva (in %) |
1,80% | 1,80% | 1,65% |
| EU 7b | Di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) | 1,00% | 1,00% | 0,90% |
| EU 7c | Di cui costituiti da capitale di classe 1 (punti percentuali) | 1,40% | 1,40% | 1,25% |
| EU 7d | Requisiti di Fondi Propri SREP totali (%) | 9,80% | 9,80% | 9,65% |
| Requisito combinato di riserva e requisito patrimoniale complessivo (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio) | ||||
| 8 | Riserva di conservazione del capitale (%) | 2,50% | 2,50% | 2,50% |
| EU 8a | Riserva di conservazione dovuta al rischio macroprudenziale o sistemico individuato a livello di uno Stato membro (%) |
- | - | - |
| 9 | Riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (%) | 0,04% | 0,04% | 0,03% |
| EU 9a | Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (%) | 0,40% | - | - |
| 10 | Riserva degli Enti a rilevanza sistemica a livello globale (%) | - | - | - |
| EU 10a |
Riserva di altri Enti a rilevanza sistemica (%) | - | - | - |
| 11 | Requisito combinato di riserva di capitale (%) | 2,94% | 2,54% | 2,53% |
| EU 11a |
Requisiti patrimoniali complessivi (%) | 12,74% | 12,34% | 12,18% |
| 12 | CET1 disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti di Fondi Propri SREP totali (%) | 8,31% | 7,79% | 7,62% |
| Coefficiente di leva finanziaria | ||||
| 13 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.790 | 14.212 | 14.860 |
| 14 | Coefficiente di leva finanziaria (%) | 10,71% | 11,05% | 10,40% |
| Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale della misura dell'esposizione complessiva) | ||||
| EU 14a |
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in %) |
- | - | - |
| EU 14b |
di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) | - | - | - |
| EU 14c |
Requisiti del coefficiente di leva finanziaria totali SREP (%) | 3,00% | 3,00% | 3,00% |
| totale) | Riserva del coefficiente di leva finanziaria e requisito complessivo del coefficiente di leva finanziaria (in percentuale della misura dell'esposizione |

| 31/12/2024 | 30/06/2024 | 31/12/2023 | ||
|---|---|---|---|---|
| EU 14d |
Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%) | - | - | 0% |
| EU 14e |
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%) | 3,00% | 3,00% | 3,00% |
| Coefficiente di copertura della liquidità | ||||
| 15 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) (valore ponderato - media) | 913 | 1.171 | 1.342 |
| EU 16a |
Deflussi di cassa - Valore ponderato totale | 495 | 362 | 467 |
| EU 16b |
Afflussi di cassa - Valore ponderato totale | 933 | 960 | 883 |
| 16 | Totale dei deflussi di cassa netti (valore corretto) | 124 | 90 | 117 |
| 17 | Coefficiente di copertura della liquidità (%) | 738,03% | 1.295,33% | 1.149,19% |
| Coefficiente netto di finanziamento stabile | ||||
| 18 | Finanziamento stabile disponibile totale | 11.011 | 10.977 | 11.006 |
| 19 | Finanziamento stabile richiesto totale | 8.193 | 7.905 | 8.254 |
| 20 | Coefficiente NSFR (%) | 134,39% | 138,86% | 133,33% |
Tabella 6 – Modello EU OV1: Quadro sinottico degli importi complessivi dell'esposizione al rischio
| Importi complessivi dell'esposizione al rischio (TREA) |
Requisiti totali di Fondi Propri |
|||
|---|---|---|---|---|
| 31/12/2024 | 31/12/2023 | T | ||
| 1 | Rischio di credito (escluso il CCR) | 8.508 | 9.115 | 681 |
| 2 | Di cui metodo standardizzato | 8.508 | 9.115 | 681 |
| 3 | Di cui metodo IRB di base (F-IRB) | - | - | - |
| 4 | Di cui metodo di assegnazione | - | - | - |
| EU 4a | Di cui strumenti di capitale soggetti al metodo della ponderazione semplice |
- | - | - |
| 5 | Di cui metodo IRB avanzato (A-IRB) | - | - | - |
| 6 | Rischio di controparte (CCR) | 186 | 161 | 15 |
| 7 | Di cui metodo standardizzato | - | - | - |
| 8 | Di cui metodo dei modelli interni (IMM) | - | - | - |
| EU 8a | Di cui esposizioni verso una CCP | - | - | - |
| EU 8b | Di cui aggiustamento della valutazione del credito (CVA) | 83 | 89 | 7 |
| 9 | Di cui altri CCR | 104 | 72 | 8 |
| 15 | Rischio di regolamento | - | ||
| 16 | Esposizioni verso le cartolarizzazioni esterne al portafoglio di negoziazione (tenendo conto del massimale) |
64 | 62 | 5 |
| 17 | Di cui metodo SEC-IRBA | - | - | - |
| 18 | Di cui metodo SEC-ERBA (compreso IAA) | 2 | 2 | 0 |
| 19 | Di cui metodo SEC-SA | 37 | 57 | 3 |
| EU 19a | Di cui 1250 % / deduzione | - | - | - |
| 20 | Rischi di posizione, di cambio e di posizione in merci (rischio di mercato) | 40 | 23 | 3 |
| 21 | Di cui metodo standardizzato | 40 | 23 | 3 |
| 22 | Di cui IMA | - | - | - |
| EU 22a | Grandi esposizioni | - | - | - |
| 23 | Rischio operativo | 1.038 | 1.028 | 83 |
| EU 23a | Di cui metodo base | 1.038 | 1.028 | 83 |
| EU 23b | Di cui metodo standardizzato | - | - | - |
| EU 23c | Di cui metodo avanzato di misurazione | - | - | - |
| 24 | Importo al di sotto delle soglie per la deduzione (soggetto a fattore di ponderazione del rischio del 250 %) |
45 | 55 | 4 |
| 29 | Totale | 9.836 | 10.390 | 787 |
Tabella 7 – Modello EU INS1: Partecipazioni in assicurazioni
| Valore dell'esposizione |
Importo dell'esposizione al rischio |
||
|---|---|---|---|
| 1 | Strumenti di fondi propri detenuti in imprese di assicurazione o di riassicurazione o società di partecipazione assicurativa non dedotti dai fondi propri |
- | - |

L'Amministratore Delegato, Frederik Herman Geertman, su mandato del Consiglio di Amministrazione, dichiara ai sensi dell'art, 435 comma 1, lettere e) ed f) del Regolamento 575/2013 (CRR) che:
Venezia, lì 6 marzo 2025
L'Amministratore Delegato
Frederik Herman Geertman
Il complessivo processo di gestione e controllo dei rischi coinvolge, con diversi ruoli, gli organi amministrativi e di controllo delle società del Gruppo e delle Controllate nonché la Direzione Generale della Capogruppo e le strutture operative di tutto il Gruppo.
Nel modello adottato dalla Capogruppo Banca Ifis Spa2 :
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo riveste un ruolo centrale nell'organizzazione societaria in quanto è l'Organo deputato alla determinazione degli indirizzi e degli obiettivi aziendali strategici e alla verifica della loro attuazione, all'applicazione dei piani industriali e di operazioni strategiche, dettando inoltre i principi dell'attività di direzione e coordinamento delle società del Gruppo Banca Ifis S.p.A., nell'interesse dei Soci. Esso svolge una funzione di vigilanza in ordine al
2 Anche le società controllate vigilate domestiche adottano il medesimo modello di governance assegnando:
• la funzione di supervisione strategica al Consiglio di Amministrazione;
• la funzione di gestione all'Amministratore Delegato;
• la funzione di controllo al Collegio Sindacale.

raggiungimento degli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo nel suo complesso. In particolare, relativamente al sistema di governo e controllo dei rischi, ha la responsabilità di:
All'interno del Consiglio di Amministrazione sono costituiti:

professionalità, onorabilità e indipendenza nonché i criteri di competenza e correttezza degli esponenti aziendali, nella predisposizione dei piani di successione delle posizioni di vertice dell'esecutivo e ne coordina il processo;
• il Comitato Remunerazioni, con funzioni istruttorie di natura propositiva e consultiva di supporto del Consiglio di Amministrazione nella definizione delle politiche di remunerazione ed incentivazione di Gruppo.
All'interno del Consiglio di Amministrazione sono nominati:
La funzione di gestione è svolta dall'Amministratore Delegato che la esercita anche avvalendosi dei Condirettori Generali. È responsabile dell'attuazione degli orientamenti strategici, del Risk Appetite Framework e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio di Amministrazione cui riporta direttamente in proposito, nonché dell'adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi e requisiti regolamentari applicabili, monitorandone nel continuo il rispetto. A tale scopo definisce e cura l'attuazione dei processi di gestione dei rischi.
Sono stati costituiti i seguenti Comitati di Direzione:
3 Anche le società controllate vigilate domestiche nominano l'Esponente Responsabile per l'Antiriciclaggio.

di Amministrazione verificando costantemente l'andamento economico, lo sviluppo dei programmi, i piani e le iniziative rilevanti per il Gruppo;
Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sulla adeguatezza degli assetti contabili ed organizzativi della Banca, sulle funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Considerata la pluralità di funzioni e strutture aziendali aventi compiti e responsabilità di controllo, tale Organo è tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli interni e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate. Per l'importanza che detti compiti rivestono ai fini della vigilanza, il Collegio Sindacale informa senza indugio la Banca d'Italia di tutti i fatti e gli atti di cui venga a conoscenza che possano costituire una irregolarità nella gestione della Banca o una violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria.
Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale. Esso rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli Organi Aziendali in modo da i) garantire piena consapevolezza della situazione ed un efficace presidio dei rischi

aziendali e delle loro interrelazioni; ii) orientare i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali; iii) adattare in modo coerente il contesto organizzativo; iv) presidiare la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale; v) favorire la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.
Esso è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
Presupposto di un sistema dei controlli interni completo e funzionale è l'esistenza di una organizzazione aziendale adeguata ad assicurare la sana e prudente gestione della Banca e l'osservanza delle disposizioni applicabili.
In tale ambito il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo definisce l'assetto complessivo di governo e approva l'assetto organizzativo di Banca Ifis e delle sue Controllate garantendo la chiara distinzione di compiti e funzioni nonché la prevenzione dei conflitti di interesse e in particolare la necessaria separatezza tra le funzioni operative e quelle di controllo, ne verifica la corretta attuazione e promuove tempestivamente le misure correttive a fronte di eventuali lacune o inadeguatezze.
La Capogruppo Banca Ifis S.p.A. formalizza e rende noti alle Controllate i criteri che presiedono le diverse fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi. Essa, inoltre, convalida i processi di gestione dei rischi all'interno del Gruppo. Per quanto riguarda in particolare il rischio di credito, la Capogruppo fissa i criteri di valutazione delle posizioni e crea una base informativa comune che consenta alle Controllate di conoscere l'esposizione dei clienti nei confronti del Gruppo nonché le valutazioni inerenti alle posizioni dei soggetti affidati. La Capogruppo decide in merito all'adozione dei sistemi interni di misurazione dei rischi e ne determina le caratteristiche essenziali, assumendosi la responsabilità della realizzazione del progetto nonché della supervisione sul corretto funzionamento di tali sistemi e sul loro costante adeguamento sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale.

La Capogruppo impartisce inoltre alle Controllate gli indirizzi per la progettazione del sistema dei controlli interni aziendali. Le Controllate si dotano di un sistema dei controlli interni che sia coerente con la strategia e la politica del Gruppo in materia di controlli, fermo restando il rispetto della disciplina eventualmente applicabile su base individuale. È comunque necessario che la Capogruppo, nel rispetto dei vincoli locali, adotti tutte le iniziative atte a garantire standard di controllo e presidi comparabili a quelli previsti dalle disposizioni di vigilanza italiane, anche nei casi in cui la normativa estera non preveda analoghi livelli di attenzione.
Per verificare la rispondenza dei comportamenti delle Società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo, nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la Capogruppo si attiva affinché, nei limiti dell'ordinamento, la funzione di revisione interna a livello consolidato effettui periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle diverse entità.
Il sistema dei controlli interni è progettato tenendo conto della normativa applicabile e delle peculiarità del business esercitato sia da Banca Ifis S.p.A. sia dalle sue Controllate e prevede, in linea generale, l'istituzione delle funzioni aziendali di controllo. Tale regola può essere derogata in ragione delle caratteristiche operative, nonché del limitato livello di rischio apportato dalle singole società al Gruppo.
Alla data del presente documento, le funzioni di controllo di Ifis NPL Investing S.p.A., Ifis NPL Servicing S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Cap.Ital. Fin S.p.A. sono accentrate presso la Capogruppo, mentre con riferimento a Ifis Finance IFN SA sono state costituite e accentrate in Capogruppo la funzione di revisione interna e la funzione di controllo dei rischi. Con riferimento, infine, a Ifis Rental Services, Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. e Ifis Finance Sp. z o.o, viste le caratteristiche operative nonché il limitato livello di rischio delle stesse apportato al Gruppo, non sono state istituite le funzioni di controllo. Presso Ifis Finance Sp. z o.o, però, nel rispetto della normativa locale vigente, si è comunque provveduto alla designazione di un membro del relativo Board quale responsabile degli adempimenti in materia di antiriciclaggio.
I controlli coinvolgono, con diversi ruoli, gli Organi Aziendali delle società del Gruppo e delle Controllate, la Direzione Generale della Capogruppo e tutto il personale del Gruppo.
Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
• i controlli di terzo livello" svolti dall'Internal Audit, sono volti a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.
Gli Organi Aziendali promuovono una cultura aziendale che valorizzi la funzione di controllo: tutti i livelli di personale all'interno dell'organizzazione devono essere consapevoli del ruolo ad essi attribuito nel sistema dei controlli interni ed esserne pienamente coinvolti.
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, l'Esponente Responsabile per l'Antiriciclaggio, l'Esponente Responsabile per l'Antiriciclaggio di Gruppo, Amministratore Delegato, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 marzo 2023 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.
Brevemente, in aggiunta a quanto già riportato nel precedente paragrafo in termini di ruoli e compiti svolti dagli Organi Aziendali, si riassumono nel seguito i ruoli e i compiti assegnati ai restanti attori del sistema dei controlli interni, in particolare:
4 Anche le società controllate domestiche hanno istituito il proprio Organismo di Vigilanza, composto da un Sindaco, a scelta del Collegio Sindacale, e dai Responsabili, tempo per tempo in carica, delle funzioni Internal Audit e Compliance.

della Banca e del Gruppo contribuendo alla complessiva valutazione di adeguatezza del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria;
L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della tassonomia viene effettuata dal Risk Management e sottoposta all'Internal Audit per relativa condivisione.
Tale identificazione e valutazione dei rischi si integra con la fase di definizione del Risk Appetite Framework e costituisce la cornice all'interno della quale si sviluppano tutte le altre attività di misurazione, valutazione e monitoraggio dei rischi. Al fine di valutare la rilevanza potenziale dei diversi rischi all'interno del Gruppo sono stati considerati i seguenti driver:

La rilevanza potenziale dei singoli rischi viene sintetizzata su una scala a tre valori (Alta, Media, Bassa) sulla base di una valutazione soggettiva congiunta delle funzioni di controllo della Capogruppo (cd. approccio judgemental).
La Capogruppo, ai fini dei processi di gruppo per la valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP) e del sistema di governo e gestione della liquidità (ILAAP), considera rischi rilevanti le tipologie di rischio alle quali ha assegnato, alla conclusione del sopra esposto processo di valutazione dei rischi, i livelli di rilevanza "Alta" e "Media".
La tabella seguente riporta i rischi complessivamente identificati a livello di Gruppo e la relativa rilevanza:
| Tabella 8 – Rischi identificati all'interno del gruppo e loro livello di rilevanza |
|---|
| ------------------------------------------------------------------------------------ |
| Rischio | Descrizione | Rilevanza | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischio di credito | Rappresenta il rischio di perdita derivante dall'insolvenza o dal peggioramento del merito creditizio delle controparti affidate dal Gruppo; si compone: • della dimensione di rischio controparte. Riguarda il rischio di insolvenza o di peggioramento del merito creditizio delle controparti verso cui il Gruppo è esposto; • della dimensione di rischio operazione. Riguarda sia le perdite che il Gruppo sostiene per il mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default, sia l'incremento dei valori di esposizione verso soggetti che, in seguito ad un peggioramento della propria situazione economico – finanziaria, tendono (in tutti quei casi di forme tecniche di affidamento a c.d. "valore incerto") ad utilizzare maggiormente il fido loro concesso riducendo così il residuale margine disponibile. |
Alta | |||||
| Rischio di controparte |
Rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari per i quali il fair value non incorpora il rischio di credito della controparte stessa, risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa |
Bassa | |||||
| Rischio di concentrazione del credito |
Rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie |
||||||
| Rischio paese | Rappresenta il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche |
Bassa | |||||
| Rischio sovrano | Rappresenta il rischio che il governo italiano non rispetti le proprie obbligazioni finanziarie per fattori economici, finanziari e politici |
Media | |||||
| Rischio trasferimento |
Rischio che il Gruppo, affidatario di un soggetto che percepisce le sue principali fonti di reddito in una valuta diversa da quella dell'affidamento, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione |
Bassa | |||||
| Rischio residuo | Rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo (cd. Credit Risk Mitigation) risultino meno efficaci del previsto |
Bassa | |||||
| Rischio di regolamento e consegna |
Rappresenta il rischio che una controparte non adempia al proprio obbligo di consegna o pagamento nell'ambito di una transazione di strumenti finanziari |
Bassa | |||||
| Rischio derivante da operazioni di cartolarizzazione |
Rappresenta il rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio. |
Bassa | |||||
| Rischio da partecipazioni |
Rischio di una perdita di valore della partecipazione (in imprese finanziarie e non) detenuta dal Gruppo derivante dalla possibilità di incorrere in perdite in conto capitale, di conseguire un rendimento inferiore a quanto previsto e/o di dover sostenere immobilizzi per periodi superiori alle attese iniziali. Tale rischio include eventuali conflitti di interesse e di inadeguata separatezza organizzativa o societaria fra l'attività di investimento in partecipazioni e la rimanente attività bancaria. |
Bassa |

| Rischio | Descrizione | Rilevanza |
|---|---|---|
| Rischio operativo | Per rischio operativo si intende il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione ricomprende il rischio legale; non sono invece inclusi i rischi strategici e di reputazione. |
Alta |
| Rischio ICT e di Sicurezza |
Il rischio ICT e di Sicurezza consiste nel rischio di incorrere in perdite dovuto alla violazione della riservatezza, carente integrità dei sistemi e dei dati, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi e dei dati o incapacità di sostituire la tecnologia dell'informazione (IT) entro ragionevoli limiti di tempo e costi in caso di modifica dei requisiti del contesto esterno o dell'attività (agility), nonché i rischi di sicurezza derivanti da processi interni inadeguati o errati o da eventi esterni, inclusi gli attacchi informatici o un livello di sicurezza fisica inadeguata. |
Alta |
| Rischio di modello | Rappresenta il rischio di incorrere in perdite finanziarie, errate decisioni strategiche nonché ad un danneggiamento della reputazione del Gruppo derivante da un uso improprio o errato dei risultati e dei report prodotti dai modelli utilizzati |
Media |
| Rischio di reputazione |
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza. |
Media |
| Rischio di mercato | Rappresenta il rischio di perdita derivante dai movimenti avversi dei prezzi di mercato (corsi azionari, tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di merci, volatilità dei risk factor, e così via) con riferimento al portafoglio di negoziazione ai fini di Vigilanza (rischi di posizione, regolamento e concentrazione) e all'intero bilancio del Gruppo (rischio di cambio e di posizione su merci). |
Bassa |
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito |
Si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte. |
Bassa |
| Interest Rate Risk Banking Book (IRRBB) |
Rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse, con riferimento alle attività diverse dalla negoziazione. Esso rappresenta il rischio che variazioni inattese dei tassi di interesse possano determinare effetti negativi sia in termini reddituali, riducendo il margine di interesse, sia in termini patrimoniali, riducendo il valore economico della Banca. |
Alta |
| Credit Spread Risk Banking Book (CSRBB) |
Rischio determinato dalle variazioni del prezzo di mercato per il rischio di credito, per la liquidità e per altre potenziali caratteristiche degli strumenti a rischio di credito, che non viene rilevato da un altro framework prudenziale esistente come l'IRRBB o dal rischio di credito/di default atteso. Il CSRBB rileva il rischio di variazione del differenziale di uno strumento ipotizzando lo stesso livello di merito di credito, ossia l'andamento del differenziale creditizio all'interno di un determinato intervallo di rating/PD. |
Media |
| Rischio di liquidità | Rappresenta la situazione di difficoltà o incapacità dell'azienda di far fronte puntualmente ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). |
Alta |
| Rischio connesso alla quota di attività vincolate |
Il rischio connesso alla quota di attività vincolate deriva dall'indisponibilità di attivi prontamente liquidabili tramite vendita, vendita con patto di riacquisto, cessione in garanzia o cartolarizzazione. |
Alta |
| Rischio di leva finanziaria eccessiva |
Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività. |
Bassa |
| Rischio strategico e di business |
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. |
Media |
Nell'ambito del RAF, l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (di seguito OFSS) definisce gli indicatori strategici, necessari al monitoraggio degli obiettivi strategico-finanziari del Gruppo. Nel più ampio ambito del processo di gestione dei rischi, il Risk Management identifica altresì ulteriori indicatori di rischio finalizzati a rafforzare il proprio presidio, sottoponendoli per approvazione all'OFSS.
Le categorie di indicatori sono oggetto di monitoraggio periodico da parte del Risk Management, anche avvalendosi delle analoghe strutture delle controllate e sono, in base alla tipologia, trasmessi sia agli organi aziendali che alle altre strutture aziendali. Con riferimento agli indicatori strategici, questi sono suddivisi in indicatori strategici che presentano dei vincoli regolamentari, misurati secondo una logica consolidata, e indicatori strategici per i quali non è definito alcun vincolo regolamentare.
La motivazione che ha condotto a tale distinzione è da ricercarsi nel fatto che per gli indicatori strategici senza vincoli espressamente previsti dal regolatore, la conseguenza del superamento delle soglie di attenzione ed allarme potrebbe avere degli impatti potenziali sulla sostenibilità del modello di business del Gruppo, tuttavia senza pregiudicare in maniera repentina la vulnerabilità patrimoniale o di liquidità.
Per ciascun indicatore sono stati definiti i seguenti concetti rilevanti ai fini RAF:

In caso di violazione delle soglie sopra indicate, è attivato un articolato processo di escalation che, previa analisi delle relative cause da parte delle funzioni aziendali competenti, richiede la tempestiva definizione delle procedure e degli interventi gestionali da attuare per il ripristino di una condizione di equilibrio.
La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord).
Il monitoraggio degli obiettivi di rischio è funzionale all'individuazione di eventuali criticità dei momenti di pianificazione e gestione aziendale dei rischi ed è propedeutica all'implementazione di azioni correttive e di riallineamento, nel rispetto dei principi generali di sana e prudente gestione aziendale.
Tale attività fa capo al Risk Management che ha il compito di assicurare il presidio e la gestione integrata dei rischi garantendo lo sviluppo e il miglioramento delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.
Il Risk Management, coadiuvato dalle unità organizzative specialistiche e dalle altre unità organizzative di controllo, produce una reportistica periodica verso gli Organi e le unità aziendali al fine di permettere la verifica della coerenza tra l'attuazione del RAF, gli obiettivi strategici e le soglie approvate.
Annualmente vengono redatti, fra gli altri per rilevanza, i documenti di aggiornamento relativi a:
• determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - RAF);

Nel corso del 2024 è stato altresì redatto il Piano di Risanamento di Gruppo (Recovery Plan), un documento contenente le misure preparatorie volte a prevenire ed a risolvere tempestivamente eventuali situazioni di crisi; in esso sono descritte le modalità con cui il Gruppo intende ripristinare una condizione di equilibrio patrimoniale e finanziario in condizioni di severo deterioramento tecnico (near to default).
In aggiunta, con cadenza trimestrale, la funzione di Risk Management predispone idonea reportistica per il Consiglio di Amministrazione (Tableau de Bord) che consente il monitoraggio non solo degli indicatori strategici ma anche degli indicatori di rischio gestionali. Si affianca, infine, un'articolata reportistica periodica di supporto alle strutture di business del Gruppo.
Lo Statuto prevede che la Società sia amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di cinque a un massimo di quindici membri eletti dall'Assemblea la cui carica dura per un periodo non superiore a tre esercizi, stabilito all'atto della nomina, e scade alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica. Gli Amministratori vengono nominati, in ottemperanza alle vigenti disposizioni nonché sulla base del meccanismo del voto di lista previsto dallo Statuto, da parte dell'Assemblea degli Azionisti.
Al fine di favorire una ottimale individuazione delle candidature da proporre per il rinnovo dell'Organo Amministrativo, a supporto degli azionisti ed in ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza per le Banche in materia di Governo societario, il Consiglio di Amministrazione identifica preventivamente, con il supporto del Comitato Nomine, la propria composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale individuando e motivando il profilo teorico dei candidati. Le analisi condotte, riportate nel documento "Composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis", vengono pubblicate nel sito internet della Banca nella sezione "Chi Siamo – Corporate governance – Assemblea degli azionisti".
Gli azionisti, in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2022, hanno nominato il Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2022-2024 eleggendo 13 consiglieri, rispettando la composizione quali-quantitativa dell'Organo adeguata in termini di diversificazione di genere (la componente femminile è passata da 4 a 7 elementi rispetto al precedente mandato) e di ruolo attribuito ai consiglieri (il numero di amministratori indipendenti è passato da 7 a 9); nonché adeguata alla complessità e ai lavori dell'Organo e in linea con gli attuali orientamenti che prediligono una composizione dello stesso non pletorica e dotata di un grado di eterogeneità adeguato a consentire agli amministratori un fattivo contributo alle attività del Consiglio.
Il Consiglio neoeletto si è riunito al termine dell'Assemblea degli azionisti e ha verificato ed accertato il possesso dei requisiti d'indipendenza ai sensi della normativa vigente e del Codice di Corporate

Governance delle Società Quotate procedendo con la nomina dei componenti dei Comitati Endoconsiliari (Comitato Controllo e Rischi, Comitato Nomine e Comitato Remunerazioni), dell'Organismo di Vigilanza, della Lead Independent Director e dell'Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei rischi.
In data 12 maggio 2022 il Consiglio, con il supporto del Comitato Nomine, in ottemperanza alle Disposizioni di vigilanza in materia di procedura di valutazione dell'idoneità degli esponenti di Banche, intermediari finanziari, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e sistemi di garanzia dei depositanti, entro trenta giorni dalla nomina, ha verificato:
Il Consiglio verifica il permanere dei requisiti dinnanzi indicati con cadenza annuale, in concomitanza con l'avvio del processo di autovalutazione previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 (Titolo IV, Capitolo 1). Tale processo è finalizzato ad assicurare una verifica del corretto ed efficace funzionamento dell'organo e della sua adeguata composizione, ad individuare i principali punti di debolezza, a promuoverne la discussione all'interno dell'Organo e definire le azioni correttive da adottare, nonché a rafforzare i rapporti di collaborazione e di fiducia tra i singoli componenti.
In considerazione delle dimissioni del fondatore della Banca Sebastien Egon Fürstenberg, rassegnate dalla sola carica di Amministratore, gli Azionisti, in occasione dell'Assemblea del 18 aprile 2024, hanno nominato lo stesso quale Presidente Onorario e reintegrato il numero di 13 consiglieri nominando Nicola Borri quale Amministratore Indipendente. In pari data, il Consiglio di Amministrazione, ha confermato la rispondenza del nuovo assetto dell'Organo rispetto alla composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale e preventivamente individuata dallo stesso.
A tal riguardo, la nuova composizione ha mantenuto invariata la diversificazione di genere (la componente femminile è rimasta la medesima rispetto al precedente assetto), mentre il numero di amministratori indipendenti è passato da 9 a 10.
Per una disanima completa delle informazioni relative al processo di selezione dei membri del Consiglio, al numero degli incarichi ricoperti dai membri dell'Organo di Amministrazione, alle politiche di diversità adottate e ulteriori informazioni relative alla governance si rimanda alla "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari per l'esercizio 2024" pubblicata sul sito internet di Banca Ifis (https://www.bancaifis.it/chi-siamo/corporate-governance/relazionidocumenti/assetti-organizzazione-governo-societario/).

Il Consiglio di Amministrazione, in ottemperanza alle disposizioni dettate dalla Circolare 285 e dal Codice di Corporate Governance, ha costituito nel proprio ambito un Comitato Controllo e Rischi composto da cinque dei tredici componenti del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli Amministratori non esecutivi, tutti indipendenti.
Nel corso del 2024 il Comitato si è riunito per 21 volte, cinque delle quali in forma congiunta con il Collegio Sindacale. Dall'inizio dell'anno 2025 sino alla data di approvazione del presente documento il Comitato si è riunito sei volte, delle quali due in via congiunta con il Collegio Sindacale. Il Comitato Controllo e Rischi ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e rischi, all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario e di supportare il Consiglio in tema di analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine nell'ottica di successo sostenibile. Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato svolge funzioni di supporto all'Organo con funzione di supervisione strategica ne:
Il flusso informativo sui rischi che è destinato al Consiglio di Amministrazione è individuato con specifica regolamentazione interna e si compone principalmente di documenti predisposti dalle funzioni di controllo e concernenti la pianificazione delle attività e la relativa rendicontazione (relazioni annuali e Tableau de Bord trimestrali che sono successivamente trasmessi alla Banca d'Italia) nonché altre verifiche previste dalla normativa vigente (reportistica sui rischi rilevanti assunti dal gruppo, informativa sulle verifiche concernenti il governo e la gestione del rischio di liquidità, relazione sulle funzioni operative importanti esternalizzate, RAF, resoconto ICAAP e ILAAP, Recovery Plan etc.).
Alla data del 31 dicembre 2024 il Gruppo risulta composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A. e dalle società controllate Ifis NPL Servicing S.p.A., Ifis NPL Investing, S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Finance I.F.N. S.A., Ifis Npl 2021-1 SPV e Ifis Rental Services S.r.l.
Di seguito la rappresentazione grafica del Gruppo Banca Ifis alla data del 31/12/2024.


Sono incluse nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate precedentemente, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis e sono di seguito riepilogate:
La tabella EU LI1 riporta, con riferimento al 31 dicembre 2024, la riconciliazione dei dati di Stato patrimoniale consolidato (Bilancio pubblicato) con i dati di Stato Patrimoniale secondo il perimetro di Vigilanza, nonché la ripartizione delle poste di bilancio tra le categorie di rischio regolamentari. Le differenze tra i valori di bilancio secondo il perimetro contabile e i valori di bilancio nel rispetto del perimetro regolamentare sono riconducibili al deconsolidamento delle società non facenti parte del Gruppo Bancario e al loro consolidamento con il metodo del patrimonio netto nel perimetro prudenziale.

Tabella 9 – Modello EU LI1: Differenze tra l'ambito del consolidamento contabile e quello del consolidamento prudenziale e associazione delle categorie di bilancio alle categorie di rischio regolamentari
| Valori contabili degli elementi | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valori contabili riportati nel bilancio pubblicato |
Valori contabili nell'ambito del consolidamento prudenziale |
soggetti al quadro relativo al rischio di credito |
soggetti al quadro relativo al CCR |
soggetti al quadro relativo alla cartolarizzazione |
soggetti al quadro relativo al rischio di mercato |
non soggetti a requisiti di Fondi Propri o soggetti a deduzione dai Fondi Propri |
||
| Attività | ||||||||
| 10 | Cassa e disponibilità | 505 | 499 | 499 | ||||
| 20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
249 | 249 | 235 | 12 | 2 | 12 | |
| 30 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
702 | 702 | 702 | ||||
| 40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
11.514 | 11.333 | 10.885 | 197 | 213 | 37 | |
| 50 | Derivati di copertura | 7 | 7 | 0 | 7 | |||
| 60 | Adeguamento al valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica |
0 | 0 | 0 | ||||
| 70 | Partecipazioni | 0 | 191 | 191 | ||||
| 80 | Riserve tecniche a carico dei riassicuratori |
0 | 0 | 0 | ||||
| 90 | Attività materiali | 167 | 166 | 166 | ||||
| 100 | Attività immateriali | 85 | 85 | 24 | 61 | |||
| 110 | Attività fiscali | 213 | 200 | 160 | 40 | |||
| 120 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
0 | 0 | |||||
| 130 | Altre attività | 383 | 378 | 378 | ||||
| Totale attività | 13.826 | 13.810 | 13.239 | 216 | 216 | 12 | 138 | |
| Passività | ||||||||
| 10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
11.598 | 11.598 | 1.676 | 196 | |||
| 20 | Passività finanziarie di negoziazione |
14 | 14 | 14 | 14 | |||
| 30 | Passività finanziarie designate al fair value |
0 | 0 | |||||
| 40 | Derivati di copertura | 15 | 15 | 15 | ||||
| 50 | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura |
0 | 0 | |||||
| 60 | Passività fiscali | 52 | 51 | 29 | ||||
| 70 | Passività associate ad attività in via di dismissione |
0 | 0 | |||||
| 80 | Altre passività | 339 | 324 | |||||
| 90 | Trattamento di fine rapporto del personale |
8 | 7 | |||||
| 100 | Fondi per rischi e oneri | 52 | 52 | |||||
| 110 | Riserve tecniche | 0 | 0 | |||||
| 120 | Riserve da valutazione | -28 | -28 | -28 | ||||
| 130 | Azioni rimborsabili | 0 | 0 | |||||
| 140 | Strumenti di capitale | 0 | 0 | |||||
| 150 | Riserve | 1.544 | 1.544 | 1.544 | ||||
| 155 | Acconti su dividendi | -63 | -63 | |||||
| 160 170 |
Sovraprezzo di emissione Capitale |
85 54 |
85 54 |
85 54 |
||||
| 180 | Azioni proprie | -21 | -21 | -21 | ||||
| 190 | Patrimonio di pertinenza di terzi | 16 | 16 | 6 | ||||
| 200 | Utile d'esercizio | 162 | 162 | 50 | ||||
| Totale passività e patrimonio netto |
13.826 | 13.810 | 1914 |

Tabella 10 – Modello EU LI2: Principali fonti di differenze tra gli importi delle esposizioni determinati a fini regolamentari e i valori contabili nel bilancio
| Esposizioni soggette al | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | quadro relativo al rischio di credito |
quadro relativo alla cartolarizzazione |
quadro relativo al CCR |
quadro relativo al rischio di mercato |
||||
| 1 | Valore contabile delle attività nell'ambito del consolidamento prudenziale (come nel modello LI1) |
13.683 | 13.239 | 216 | 216 | 12 | ||
| 2 | Valore contabile delle passività nell'ambito del consolidamento prudenziale (come nel modello LI1) |
1.719 | 1.705 | 14 | ||||
| 3 | Importo netto totale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
15.402 | 13.239 | 216 | 1.921 | 26 | ||
| 4 | Importi fuori bilancio | 1.320 | 1.320 | |||||
| 5 | Differenze di valutazione | |||||||
| 6 | Differenze dovute a regole di compensazione diverse da quelle già incluse nella riga 2 |
|||||||
| 7 | Differenze dovute al trattamento delle rettifiche di valore |
|||||||
| 8 | Differenze dovute all'uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM) |
0 | 41 | -41 | ||||
| 9 | Differenze dovute ai fattori di conversione del credito |
-863 | -863 | |||||
| 10 | Differenze dovute alla cartolarizzazione con trasferimento del rischio |
|||||||
| 11 | Altre differenze | 356 | -6 | 362,42 | ||||
| 12 | Importi delle esposizioni considerati a fini regolamentari |
16.189,04 | 13.730,20 | 175,35 | 2.283,49 |
La tabella EU LI2 espone la riconciliazione tra l'importo totale in base al perimetro di consolidamento regolamentare (valori di bilancio) e il valore dell'esposizione soggetto ai requisiti patrimoniali, per ogni tipologia di rischio. Le principali differenze tra i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare e gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari, per quanto riguarda il rischio di credito, si possono ascrivere principalmente ai seguenti fenomeni:
| Metodo di consolidamento prudenziale | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazione del soggetto |
Metodo di consolidam ento contabile |
Consolidament o integrale |
Consolidament o proporzionale |
Metodo del patrimonio netto |
Né consolidato né dedotto |
Dedotto | Descrizione del soggetto |
||||
| BANCA IFIS S.P.A. | Integrale | X | Ente creditizio | ||||||||
| IFIS FINANCE SP ZOO | Integrale | X | Ente finanziario | ||||||||
| IFIS FINANCE I.F.N. S.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||||||
| IFIS RENTAL SERVICES S.R.L. |
Integrale | X | Impresa noleggio beni mobili |
||||||||
| CAP.ITAL.FIN S.P.A. | Integrale | X | Ente finanziario | ||||||||
| BANCA CREDIFARMA S.P.A. |
Integrale | X | Ente creditizio | ||||||||
| IFIS NPL INVESTING S.P.A. |
Integrale | X | Ente finanziario | ||||||||
| IFIS NPL SERVICING S.P.A. |
Integrale | X | Ente finanziario | ||||||||
| IFIS ABC PROGRAMME S.R.L. |
Integrale | X | Società veicolo | ||||||||
| INDIGO LEASE S.R.L. (*) | Integrale | X | Società veicolo | ||||||||
| EMMA SPV S.R.L. (*) | Integrale | X | Società veicolo | ||||||||
| IFIS NPL 2021-1 SPV S.R.L. |
Integrale | X | Società veicolo |
Tabella 11 – Modello EU LI3: Descrizione delle differenze tra gli ambiti di consolidamento (soggetto per soggetto)
(*) Special Purpose Vehicle, non giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis, istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10

| a | b | c | d | e | EU e1 | EU e2 | f | g | h | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| AVA a livello di categoria | Categoria di rischio | AVA a livello di categoria - Incertezza della valutazione |
Totale a livello di categoria post diversificazione |
|||||||||
| Strumenti di capitale |
Tassi d'interesse |
Cambi | Credito | Merci | AVA per differenziali creditizi non realizzati |
AVA per costi di investimento e di finanziamento (funding) |
di cui metodo di base totale nel portafoglio di negoziazione |
di cui metodo di base totale nel portafoglio bancario |
||||
| 1 | Incertezza delle quotazioni di mercato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2 | Non applicabile | |||||||||||
| 3 | Costi di chiusura | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4 | Posizioni concentrate | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 5 | Chiusure anticipate delle posizioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 6 | Rischio del modello | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 7 | Rischio operativo | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 8 | Non applicabile | |||||||||||
| 9 | Non applicabile | |||||||||||
| 10 | Costi amministrativi futuri | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 11 | Non applicabile | |||||||||||
| 12 | Totale degli aggiustamenti di valutazione supplementari (AVA) |
1 | - | - |
Si precisa che all'interno del Gruppo non vi sono impedimenti che ostacolino il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala inoltre che fino al 31 dicembre 2024, Banca Ifis, a livello consolidato, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è tenuta a rispettare i seguenti requisiti di capitale:
Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto altresì che il Gruppo Banca Ifis detenga i seguenti livelli di capitale:
La Banca d'Italia ha deciso di applicare a tutte le banche autorizzate in Italia un SyRB (Sistemic Risk Buffer) pari all'1,0% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia5 (la base di calcolo, quindi, non è come per la riserva di conservazione del capitale o la riserva anticiclica l'esposizione complessiva al rischio). Il tasso obiettivo dell'1,0% dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025. Il SyRB va applicato a livello sia consolidato sia individuale.
Ne consegue che per esprimere il Requisito Combinato di Riserva del Capitale, comprensivo anche della Riserva da rischio sistemico, in percentuale del TREA, è necessario moltiplicare la percentuale fissata dalla Banca d'Italia (da 0,5% ad 1%) per il rapporto tra:
5 Il requisito va calcolato sulla somma delle esposizioni verso residenti in Italia di cui alle righe 170, colonna 90 della tavola Corep C09.01 e 150, colonna 125 della tavola Corep C09.02.

Essendo tale rapporto sempre inferiore all'unità (in quanto il numeratore è un di cui del denominatore), moltiplicando per tale valore la percentuale dettata dalla Banca d'Italia, il risultato restituirà una nuova percentuale inferiore. In estrema sintesi:
$$X\% * TREA = R\text{y}\% * ERCR$$
Dove:
Da cui:
% = % ∗ .
In questo modo si potrà esprimere il coefficiente della riserva da rischio sistemico in funzione del TREA e, quindi, anche il complessivo requisito combinato di riserva del capitale potrà essere espresso in percentuale rispetto al TREA.
Di seguito si riporta una tabella comparativa dei requisiti validi per il 2024.
Tabella 13 –Soglie di riferimento per i ratios patrimoniali ex art. 92, par.1 CRR
| Soglie di riferimento | CET 1 Ratio | TIER 1 Ratio | Total Capital Ratio |
|---|---|---|---|
| Requisito minimo regolamentare (A) ex art. 92, paragrafo 1 del CRR | 4,50% | 6% | 8% |
| Requisito aggiuntivo SREP – Componete P2R (B) | 1,00% | 1,40% | 1,80% |
| Total SREP Capital Requirement (soglia TSCR) (C = A + B) | 5,50% | 7,40% | 9,80% |
| Coefficiente di Riserva di conservazione del capitale (D) | 2,50% | 2,50% | 2,50% |
| Coefficiente anticiclico specifico Riserva di capitale anticiclica (E)6 |
0,040% | 0,040% | 0,040% |
| SyRB rettificato Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (G) |
0,396% | 0,396% | 0,396% |
| Coefficiente complessivo Requisito combinato di riserva del capitale (H = D + E + F + G) |
2,936% | 2,936% | 2,936% |
| Soglia OCR – Overall Capital Requirement (I = C + H) | 8,436% | 10,336% | 12,736% |
| Componente P2G – Pillar 2 Guidance (L) | 1,00% | 1,00% | 1,00% |
| Requisito complessivo (M = I + L) | 9,436% | 11,336% | 13,736% |
| Risultato effettivo | 16,102% | 16,111% | 18,111% |
Al 31 dicembre 2024, il Gruppo Banca Ifis soddisfa ampiamente i requisiti sopra menzionati.
Le soglie del MREL- TREA sono determinate dalla Autorità di Risoluzione considerando:
6 Componente che varia in base ai dati di input utilizzati per il relativo calcolo. Il calcolo viene effettuato trimestralmente

Banca IFIS nel gennaio 2024 e da quel momento in poi la soglia P2R prevista per il TCR è stata fissata all'1,8%:
• Add-On aggiuntivo pari al requisito combinato di riserva del capitale tempo per tempo vigente
Tabella 14 –Coefficienti di capitale a livello consolidato (2 di 2)
| MREL - TREA | ||
|---|---|---|
| Requisito minimo regolamentare ex art. 92, p1, lettera c) del Regolamento 575/13 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'Unione |
8% | |
| Requisito aggiuntivo SREP – Componete P2R (Requisito ex art. 104 bis della direttiva 2013/36/UE) | 1,80% | |
| Add-On pari al requisito combinato di riserva del capitale tempo per tempo vigente | 2,936% | |
| SOGLIA MREL – TREA | 12,736% |
Dal numeratore del MREL – TREA (determinato dalla somma tra fondi propri e passività ammissibili) e, in particolare, dal CET 1, va poi dedotto il Requisito Combinato di Riserva del Capitale (tempo per tempo segnalato). Il rapporto tra tale grandezza e il TREA deve soddisfare le soglie di cui sopra.
In alternativa, il calcolo del MREL – TREA può essere effettuato:
La soglia minima del MREL – TREA calcolata sommando le suddette componenti è pari a 15,672%
Si riportano di seguito i risultati del MREL – TREA al 31dicembre 2024, considerando le due opzioni sopra descritte:
Tabella 15 –MREL – TREA al 31 dicembre 2024
| Valori opzione 1 | Valori opzione 2 | ||
|---|---|---|---|
| MREL – TREA Soglia minima | 12,736% | 15,672% | |
| MREL – TREA effettivo | 27,710% | 30,646% | |
| Differenza tra valore effettivo e soglia minima | 14,974% | 14,974% |
Per il calcolo del MREL – LRE si considera:
L'indicatore così calcolato non deve mai scendere al di sotto del 4,468%, valore questo ultimo determinato come somma tra:

Si riporta di seguito il risultato del MREL – LRE al 31dicembre 2024
Tabella 16 –MREL – LRE effettivo al 31 dicembre 2024
| Valori | |
|---|---|
| MREL - LRE Soglia minima | 4,468% |
| MREL - LRE Effettivo | 20,38% |
| Differenza tra valore effettivo e soglia minima | 15,913% |
Nel corso del 2024 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 31 dicembre 2024 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con indice superiore al 700%).
I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2024 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nella Circolare della Banca d'Italia n. 285.
Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2024, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quickfix").
Tra le novità del terzo trimestre 2024 si segnala l'applicazione del trattamento temporaneo dei profitti e delle perdite non realizzate misurate al valore equo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, reintrodotte con il Regolamento UE n. 1623/2024 in modifica dell'art. 468 della CRR.
Tra le novità di fine anno rileva l'attivazione da parte di Banca d'Italia della riserva di capitale a fronte del rischio sistemico. Al 31 dicembre la riserva da raggiungere costituisce lo 0,5% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dell'1,0% dovrà essere raggiunto entro il 30 giugno 2025.
Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi Propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva - a suo tempo - già provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.
L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:
Tabella 17 – Trattamento temporaneo IFRS 9
| 2018-2019 | 2020-2024 |
|---|---|
| 0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 | 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 |
| 0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 | 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 |
| 0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 | 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 | 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 | 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 |
Tabella 18 – Fondi Propri e coefficienti patrimoniali (Consistenze con applicazione delle disposizioni transitorie IFRS9)
| Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali: | Dati al | |
|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2024 (*) | 31.12.2023 (**) |
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.583.801 | 1.544.497 |
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.584.703 | 1.545.424 |
| Totale Fondi propri | 1.781.416 | 1.812.324 |
| Totale attività ponderate per il rischio | 9.836.093 | 10.390.002 |
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 16,10% | 14,87% |
| Ratio – Capitale di classe 1 | 16,11% | 14,87% |
| Ratio – Totale Fondi propri | 18,11% | 17,44% |
(*) Il CET1, il Tier1 e il totale Fondi Propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.
(**) Il CET1, il TIER1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.
Al 31 dicembre 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi Propri ammontano a 1.781 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a circa 30,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

La variazione negativa dei Fondi Propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata mitigata da una riduzione delle attività ponderate per il rischio pari a 553,9 milioni di euro come descritto al paragrafo successivo. Al 31 dicembre 2024, il CET1 ratio si attesta al 16,10%, in aumento di 123 Basis Point rispetto al 31 dicembre 2023; il Total Capital ratio si attesta al 18,11%, registrando un aumento di 67 Basis Point.
Tabella 19 – Fondi Propri e coefficienti patrimoniali (Consistenze senza applicazione delle disposizioni transitorie IFRS9)
| Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali: | Dati al | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2024 (*) | 31.12.2023 (**) | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.561.703 | 1.518.451 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.562.605 | 1.519.378 | ||
| Totale Fondi propri | 1.759.318 | 1.786.278 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio | 9.836.093 | 10.386.270 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 15,88% | 14,62% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 15,89% | 14,63% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 17,89% | 17,20% |
(*) Il CET1, il TIER1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile. (**) Il CET1, il TIER1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.
Al 31 dicembre 2024, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi Propri Fully Loaded ammontano a 1.759 milioni di euro e gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.836 milioni di euro.
Tabella 20 – Attività ponderate per il rischio
| DATI PATRIMONIALI | SETTORE | SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
SETTORE | SETTORE | TOTALE | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA di cui: AREA CORPORATE LEASING BANKING & LENDING |
NPL | NON CORE & GOVERNANC E & SERVIZI |
CONS. DI GRUPPO |
||
| Totale RWA settore | 5.769.725 | 2.729.714 | 1.200.451 | 1.839.560 | 1.733.692 | 1.171.961 | 8.675.378 | |
| Rischio mercato | 39.749 | |||||||
| Rischio operativo (metodo base) |
1.038.251 | |||||||
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito |
82.715 | |||||||
| Totale RWA | 9.836.093 |
Al 31 dicembre 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, l'ammontare complessivo delle esposizioni ponderate per il rischio è pari a 9.836 milioni di euro, con una diminuzione di 553,9 milioni di euro rispetto a dicembre 2023. In particolare, si segnala:

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.
In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.059 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 15,9 milioni di euro.
Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 2.122 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 67 mesi.
I Fair Value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in Titoli del debito Sovrano, al 31 dicembre 2024, sono considerati di livello 1.
In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli del debito Sovrano, devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano: tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2024 ammontano a 281 milioni di euro, di cui 73 milioni di euro relativi a crediti fiscali.
Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285.
Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 dicembre 2024:
• le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 dicembre 2024 la deduzione, è pari

a 40 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari 13,3 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
| Tabella 21– IFRS9-FL - Confronto dei Fondi Propri, dei coefficienti patrimoniali e di leva finanziaria con e senza l'applicazione di | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| disposizioni transitorie per l'IFRS9 |
| Capitale disponibile (importi) | 31/12/2024 | 31/12/2023 | 31/12/2022 | |
|---|---|---|---|---|
| 1 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.584 | 1.544 | 1.521 |
| 2 | Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.578 | 1.518 | 1.489 |
| 2a | Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.568 | 1.544 | 1.508 |
| 3 | Capitale di classe 1 | 1.585 | 1.545 | 1.521 |
| 4 | Capitale di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.579 | 1.519 | 1.490 |
| 4a | Capitale di classe 1 come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.569 | 1.545 | 1.508 |
| 5 | Capitale totale | 1.781 | 1.812 | 1.906 |
| 6 | Capitale totale come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
1.775 | 1.786 | 1.875 |
| 6a | Capitale totale come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
1.765 | 1.812 | 1.893 |
| Attività ponderate per il rischio (importi) | ||||
| 7 | Totale delle attività ponderate per il rischio | 9.836 | 10.390 | 10.128 |
| 8 | Totale delle attività ponderate per il rischio come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
9.836 | 10.386 | 10.116 |

| Coefficienti patrimoniali | ||||
|---|---|---|---|---|
| 9 | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 16,10% | 14,87% | 15,01% |
| 10 | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
16,04% | 14,62% | 14,72% |
| 10a | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
15,94% | 14,87% | 14,88% |
| 11 | Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 16,11% | 14,87% | 15,02% |
| 12 | Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
16,05% | 14,63% | 14,73% |
| 12a | Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
15,95% | 14,87% | 14,89% |
| 13 | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) | 18,11% | 17,44% | 18,82% |
| 14 | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
18,05% | 17,20% | 18,53% |
| 14a | Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
17,95% | 17,44% | 18,69% |
| Coefficiente di leva finanziaria | ||||
| 15 | Misurazione dell'esposizione totale del coefficiente di leva finanziaria | 14.790 | 14.860 | 14.213 |
| 16 | Coefficiente di leva finanziaria | 10,71% | 10,40% | 10,71% |
| 17 | Coefficiente di leva finanziaria come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti |
10,68% | 10,22% | 10,48% |
| 17a | Coefficiente di leva finanziaria come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
10,62% | 10,40% | 10,61% |
Di seguito si forniscono le informazioni in formato tabulare previste dall'art. 447 del Regolamento 876/2019 e recepite nel Modello EU CCA del Regolamento 637/2021.
Tabella 22– Modello EU CCA: principali caratteristiche degli strumenti di fondi propri regolamentari e degli strumenti di passività ammissibili
| Informazioni qualitative o quantitative | ||||
|---|---|---|---|---|
| 30/06/2024 | 31/12/2024 | |||
| 1 | Emittente | BANCA IFIS SPA | BANCA IFIS SPA | |
| 2 | Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) |
IT0003188064 | IT0003188064 | |
| 2a | Collocamento pubblico o privato | Pubblico | Pubblico | |
| 3 | Legislazione applicabile allo strumento | Legge italiana | Legge italiana | |
| 3a | Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di risoluzione |
N/A | N/A | |
| Trattamento regolamentare | ||||
| 4 | Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR | Capitale primario di classe 1 |
Capitale primario di classe 1 |
|
| 5 | Disposizioni post-transitorie del CRR | Capitale primario di classe 1 |
Capitale primario di classe 1 |
|
| 6 | Ammissibile a livello solo/(sub-)consolidato / solo & (sub) consolidato | Singolo ente e consolidato |
Singolo ente e consolidato |
|
| 7 | Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) | Azioni ordinarie | Azioni ordinarie | |
| 8 | Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla più recente data di riferimento per la segnalazione) |
118 | 118 | |
| 9 | Importo nominale dello strumento | 54 | 54 | |
| EU-9a | Prezzo di emissione | 54 | 54 | |
| EU-9b | Prezzo di rimborso | N/A | N/A | |
| 10 | Classificazione contabile | Patrimonio Netto | Patrimonio Netto | |
| 11 | Data di emissione originaria | 07/10/2003 | 07/10/2003 | |
| 12 | Irredimibile o a scadenza | Irredimibile | Irredimibile | |
| 13 | Data di scadenza originaria | N/A | N/A | |
| 14 | Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva dell'autorità di vigilanza |
N/A | N/A | |
| 15 | Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso |
N/A | N/A |

| Informazioni qualitative o quantitative | |||
|---|---|---|---|
| 30/06/2024 | 31/12/2024 | ||
| 16 | Date successive di rimborso anticipato, se del caso | N/A | N/A |
| Cedole/dividendi | |||
| 17 | Dividendi/cedole fissi o variabili | Variabili | Variabili |
| 18 | Tasso della cedola ed eventuale indice collegato | N/A | N/A |
| 19 | Esistenza di un "dividend stopper" | NO | NO |
| EU 20a |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) |
N/A | N/A |
| EU 20b |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) |
N/A | N/A |
| 21 | Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso | N/A | N/A |
| 22 | Non cumulativo o cumulativo | N/A | N/A |
| 23 | Convertibile o non convertibile | N/A | N/A |
| 24 | Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione | N/A | N/A |
| 25 | Se convertibile, integralmente o parzialmente | N/A | N/A |
| 26 | Se convertibile, tasso di conversione | N/A | N/A |
| 27 | Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa | N/A | N/A |
| 28 | Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile | N/A | N/A |
| 29 | Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito | N/A | N/A |
| 30 | Meccanismi di svalutazione (write down) | N/A | N/A |
| 31 | In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) | N/A | N/A |
| 32 | In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale | N/A | N/A |
| 33 | In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea | N/A | N/A |
| 34 | In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione | N/A | N/A |
| 34a | Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) | N/A | N/A |
| EU 34b |
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza | N/A | N/A |
| 35 | Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di strumento di rango immediatamente superiore (senior)) |
N/A | N/A |
| 36 | Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie | NO | NO |
| 37 | In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi | N/A | N/A |
| 37a | Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting) | https://www.bancaifis.it/app/uploads/2020/06/st0 40408.pdf |
| Inserire "N/A" se l'informazione non si applica | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Informazioni qualitative o quantitative | |||||
| 30/06/2024 | 31/12/2024 | ||||
| 1 | Emittente | Banca Ifis S.p.A. | Banca Ifis S.p.A. | ||
| 2 | Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) |
XS1700435453 | XS1700435453 | ||
| 2a | Collocamento pubblico o privato | Pubblico | Pubblico | ||
| 3 | Legislazione applicabile allo strumento | English Law | English Law | ||
| 3a | Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di risoluzione |
N.A. | N.A. | ||
| Trattamento regolamentare | |||||
| 4 | Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR | Capitale di classe 2 | Capitale di classe 2 | ||
| 5 | Disposizioni post-transitorie del CRR | Capitale di classe 2 | Capitale di classe 2 | ||
| 6 | Ammissibile a livello solo/(sub-) consolidato / solo & (sub-) consolidato | Singolo Ente e consolidamento |
Singolo Ente e consolidamento |
||
| 7 | Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) | Obbligazione subordinata - art. 62 CRR |
Obbligazione subordinata - art. 62 CRR |
||
| 8 | Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla più recente data di riferimento per la segnalazione) |
231 | 196 | ||
| 9 | Importo nominale dello strumento | 400 | 400 | ||
| EU-9a | Prezzo di emissione | 100 | 100 | ||
| EU-9b | Prezzo di rimborso | 100 | 100 | ||
| 10 | Classificazione contabile | Passività- costo ammortizzato |
Passività- costo ammortizzato |
||
| 11 | Data di emissione originaria | 17/10/2017 | 17/10/2017 | ||
| 12 | Irredimibile o a scadenza | scadenza | scadenza | ||
| 13 | Data di scadenza originaria | 17/10/2027 | 17/10/2027 | ||
| 14 | Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva dell'autorità di vigilanza |
SI | SI | ||
| 15 | Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso |
17/10/2022 | 17/10/2022 | ||
| 16 | Date successive di rimborso anticipato, se del caso | N.A. | N.A. | ||
| Cedole/dividendi |

| Informazioni qualitative o quantitative | |||
|---|---|---|---|
| 30/06/2024 | 31/12/2024 | ||
| 17 | Dividendi/cedole fissi o variabili | Cedola Fissa 4.50% fino al 17.10.2022 con possibile successivo reset |
Cedola Fissa 4.50% fino al 17.10.2022 con possibile successivo reset |
| 18 | Tasso della cedola ed eventuale indice collegato | 4.50% fino al 17.10.2022. Successivamente 7.38% fino al 17.10.2027 |
4.50% fino al 17.10.2022. Successivamente 7.38% fino al 17.10.2027 |
| 19 | Esistenza di un "dividend stopper" | NO | NO |
| EU 20a |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) | N.A. | N.A. |
| EU 20b |
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) |
N.A. | N.A. |
| 21 | Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso | Reset della cedola al 17.10.2022 in Tasso Swap 5Y + 4.251% |
Reset della cedola al 17.10.2022 in Tasso Swap 5Y + 4.251% |
| 22 | Non cumulativo o cumulativo | Non cumulativo | Non cumulativo |
| 23 | Convertibile o non convertibile | Non Convertibile | Non Convertibile |
| 24 | Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione | N.A. | N.A. |
| 25 | Se convertibile, integralmente o parzialmente | N.A. | N.A. |
| 26 | Se convertibile, tasso di conversione | N.A. | N.A. |
| 27 | Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa | N.A. | N.A. |
| 28 | Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile | N.A. | N.A. |
| 29 | Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito | N.A. | N.A. |
| 30 | Meccanismi di svalutazione (write down) | N.A. | N.A. |
| 31 | In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) | N.A. | N.A. |
| 32 | In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale | N.A. | N.A. |
| 33 | In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea | N.A. | N.A. |
| 34 | In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione | N.A. | N.A. |
| 34a | Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) | N.A. | N.A. |
| EU 34b |
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza | N.A. | N.A. |
| 35 | Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di strumento di rango immediatamente superiore (senior)) |
Junior rispetto agli strumenti senior unsecured |
Junior rispetto agli strumenti senior unsecured |
| 36 | Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie | No | No |
| 37 | In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi | N.A. | N.A. |
| 37a | Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting) | https://www.bancaifis.it/app/uploads/2020/06/Ban ca-IFIS-Bond-Sub.-2017-2027-450-Final-Terms-1.pdf |
Inserire "N/A" se l'informazione non si applica
Tabella 23– Modello EU CC1: Composizione dei Fondi Propri regolamentari
| Importi | Fonte basata su numeri /lettere di riferimento dello stato patrimoniale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
||
|---|---|---|---|
| Capitale primario di classe 1 (CET1): strumenti e riserve | |||
| Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | 139 | 160,170 | |
| Di cui tipo di strumento 1 | - | - | |
| 1 | Di cui tipo di strumento 2 | - | - |
| Di cui tipo di strumento 3 | - | - | |
| 2 | Utili non distribuiti | 1.531 | 150 |
| 3 | Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve) |
(15) | 120,150 |
| EU 3a |
Fondi per rischi bancari generali | - | - |
| 4 | Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 3, del CRR e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dal CET1 |
- | - |
| 5 | Interessi di minoranza (importo consentito nel CET1 consolidato) | 4 | 190 |
| EU 5a |
Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili |
50 | 200 |
| 6 | Capitale primario di classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari | 1.709 | - |
| Capitale primario di classe 1 (CET1): rettifiche regolamentari | |||
| 7 | Rettifiche di valore supplementari (importo negativo) | (1) | 1 |
| 8 | Attività immateriali (al netto delle relative passività fiscali) (importo negativo) | (61) | 100 |

| Fonte basata su numeri /lettere di | |||
|---|---|---|---|
| Importi | riferimento dello stato patrimoniale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
||
| 9 | Non applicabile | - | - |
| 10 | Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura, escluse quelle derivanti da differenze temporanee (al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) (importo negativo) |
(27) | 110,60 |
| 11 | Riserve di valore equo relative ai profitti e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa degli strumenti finanziari che non sono valutati al valore equo |
- | - |
| 12 | Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese | - | - |
| 13 | Qualsiasi aumento del patrimonio netto risultante da attività cartolarizzate | - | - |
| 14 | (importo negativo) I profitti o le perdite sulle passività dell'ente valutate al valore equo dovuti a variazioni del merito di credito |
- | - |
| 15 | Attività dei fondi pensione a prestazioni definite (importo negativo) | - | - |
| 16 | Propri strumenti del CET1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente (importo negativo) |
(21) | 180 |
| 17 | Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) |
- | - |
| 18 | Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 19 | Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 20 | Non applicabile | - | - |
| EU 20a |
Importo dell'esposizione dei seguenti elementi, che possiedono i requisiti per ricevere un fattore di ponderazione del rischio pari al 1250%, quando l'ente opta per la deduzione |
- | - |
| EU | Di cui partecipazioni qualificate al di fuori del settore finanziario (importo | - | - |
| 20b EU 20c |
negativo) Di cui posizioni verso la cartolarizzazione (importo negativo) |
- | - |
| EU 20d |
Di cui operazioni con regolamento non contestuale (importo negativo) | - | - |
| 21 | Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo superiore alla soglia del 10 %, al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) (importo negativo) |
- | - |
| 22 | Importo che supera la soglia del 17,65 % (importo negativo) | - | - |
| 23 | Di cui strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente e sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti |
- | - |
| 24 | Non applicabile | - | - |
| 25 | Di cui attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee | - | - |
| EU | Perdite relative all'esercizio in corso (importo negativo) | - | - |
| 25a EU 25b |
Tributi prevedibili relativi agli elementi del CET1, ad eccezione dei casi in cui l'ente adatta, di conseguenza, l'importo degli elementi del CET1 nella misura in cui tali tributi riducano l'importo fino a concorrenza del quale questi elementi |
- | - |
| 26 | possono essere destinati alla copertura di rischi o perdite (importo negativo) Non applicabile |
- | - |
| 27 | Deduzioni ammissibili dal capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) che superano gli elementi dell'AT1 dell'ente (importo negativo) |
- | - |
| 27a | Altre rettifiche regolamentari | (15) | 2,3 |
| 28 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale primario di classe 1 (CET1) | (125) | - |
| 29 | Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.584 | - |
| Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strumenti | |||
| 30 | Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | - | - |
| 31 | Di cui classificati come patrimonio netto a norma dei principi contabili applicabili |
- | - |
| 32 | Di cui classificati come passività a norma dei principi contabili applicabili | - | - |
| 33 | Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 4, del CRR e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dall'AT1 |
- | - |
| EU 33a |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 1, del CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1 |
- | - |
| EU 33b |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 1, del CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1 |
- | - |

| Importi | Fonte basata su numeri /lettere di riferimento dello stato patrimoniale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
||
|---|---|---|---|
| 34 | Capitale di classe 1 ammissibile incluso nel capitale AT1 consolidato (compresi gli interessi di minoranza non inclusi nella riga 5) emesso da |
1 | 190 |
| 35 | filiazioni e detenuto da terzi di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva |
- | - |
| 36 | Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari | 1 | - |
| Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): rettifiche regolamentari | |||
| 37 | Propri strumenti di AT1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o | - | 10 |
| sinteticamente (importo negativo) | |||
| 38 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) |
- | - |
| 39 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 40 | Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 41 | Non applicabile | - | 190 |
| 42 | Deduzioni ammissibili dal capitale di classe 2 (T2) che superano gli elementi del T2 dell'ente (importo negativo) |
- | - |
| 42a | Altre rettifiche regolamentari del capitale AT1 | - | - |
| 43 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) | - | - |
| 44 | Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) | 1 | 10 |
| 45 | Capitale di classe 1 (T1 = CET1 + AT1) | 1.585 | - |
| Capitale di classe 2 (T2) strumenti | |||
| 46 | Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni | 246 | 10 |
| 47 | Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 5, del CRR e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva dal T2 ai sensi dell'articolo 486, paragrafo 4, del CRR |
- | - |
| EU 47a |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 2, del CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2 |
- | - |
| EU 47b |
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 2, del CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2 Strumenti di Fondi Propri ammissibili inclusi nel capitale T2 consolidato |
- | - |
| 48 | (compresi gli interessi di minoranza e strumenti di AT1 non inclusi nella riga 5 o nella riga 34) emessi da filiazioni e detenuti da terzi |
1 | - |
| 49 | di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva | - | - |
| 50 | Rettifiche di valore su crediti | - | - |
| 51 | Capitale di classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari | 247 | - |
| Capitale di classe 2 (T2): rettifiche regolamentari | |||
| 52 | Strumenti propri di T2 e prestiti subordinati detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente (importo negativo) Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti |
(50) | - |
| 53 | direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo) |
- | - |
| 54 | Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 54a | Non applicabile | - | - |
| 55 | Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) |
- | - |
| 56 | Non applicabile | - | - |
| EU | Deduzioni di passività ammissibili che superano gli elementi delle passività | - | - |
| 56a EU 56b |
ammissibili dell'ente (importo negativo) Altre rettifiche regolamentari del capitale T2 |
- | - |
| 57 | Totale delle rettifiche regolamentari del capitale di classe 2 (T2) | (50) | - |
| 58 | Capitale di classe 2 (T2) | 197 | - |
| 59 | Capitale totale (TC = T1 + T2) | 1.781 | - |
| 60 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 9.836 | - |
| Coefficienti e requisiti patrimoniali, comprese le riserve di capitale | |||
| 61 | Capitale primario di classe 1 | 16,10% | - |
| 62 | Capitale di classe 1 | 16,11% | - |
| 63 | Capitale totale | 18,11% | - |

| Importi | Fonte basata su numeri /lettere di riferimento dello stato patrimoniale nell'ambito del consolidamento prudenziale |
||
|---|---|---|---|
| 64 | Requisiti patrimoniali complessivi CET1 dell'ente | 8,44% | - |
| 65 | Di cui requisito della riserva di conservazione del capitale | 2,50% | - |
| 66 | Di cui requisito della riserva di capitale anticiclica | 0,04% | - |
| 67 | Di cui requisito della riserva a fronte del rischio sistemico | 0,4% | - |
| EU 67a |
Di cui requisito della riserva di capitale degli Enti a rilevanza sistemica a livello globale (G-SII) o degli altri Enti a rilevanza sistemica (O-SII) |
- | - |
| EU 67b |
Di cui requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria eccessiva |
1,00% | - |
| 68 | Capitale primario di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti patrimoniali minimi |
8,31% | - |
| Minimi nazionali (se diversi da Basilea III) | |||
| 69 | Non applicabile | - | - |
| 70 | Non applicabile | - | - |
| 71 | Non applicabile | - | - |
| Importi inferiori alle soglie di deduzione (prima della ponderazione del rischio) | |||
| 72 | Fondi propri e passività ammissibili di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) |
62 | - |
| 73 | Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 17,65 % e al netto di posizioni corte ammissibili) |
20 | - |
| 74 | Non applicabile | - | - |
| 75 | Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 17,65 %, al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) |
18 | - |
| Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe 2 | |||
| 76 | Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo standardizzato (prima dell'applicazione del massimale) |
- | - |
| 77 | Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro del metodo standardizzato |
- | - |
| 78 | Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo basato sui rating interni (prima dell'applicazione del massimale) |
- | - |
| 79 | Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro del metodo basato sui rating interni |
- | - |
| Strumenti di capitale soggetti a eliminazione progressiva (applicabile soltanto tra il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2022) | |||
| 80 | Massimale corrente sugli strumenti di CET1 soggetti a eliminazione progressiva |
- | - |
| 81 | Importo escluso dal CET1 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- | - |
| 82 | Massimale corrente sugli strumenti di AT1 soggetti a eliminazione progressiva | - | - |
| 83 | Importo escluso dall'AT1 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- | - |
| 84 | Massimale corrente sugli strumenti di T2 soggetti a eliminazione progressiva | - | - |
| 85 | Importo escluso dal T2 in ragione del massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) |
- | - |
Tabella 24– Modello EU CC2: Riconciliazione dei fondi propri regolamentari con lo stato patrimoniale nel bilancio sottoposto a revisione contabile
| Stato patrimonia |
Nell'ambito | Ammontari Rilevanti ai fini dei fondi propri |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| le incluso nel bilancio pubblicato |
del consolidamen to prudenziale |
Capital e Primari o di |
Capitale Aggiuntiv o di |
Capital e di |
Riferimen to |
||
| Alla fine del periodo |
Alla fine del periodo |
Classe 1 (CET1) |
Classe 1 (AT1) |
Classe 2 (T2) |
|||
| Attività | |||||||
| 10. Cassa e disponibilità liquide | 505 | 499 | - | - | - | - | |
| 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 249 | 249 | - | - | - | - | |
| A) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 12 | 12 | - | - | - | - | |
| B) Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | |
| C) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 237 | 237 | - | - | - | - | |
| 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
702 | 702 | - | - | - | - | |
| 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 11.514 | 11.333 | - | - | - | - |

| Stato patrimonia |
Nell'ambito del |
Ammontari Rilevanti ai fini dei fondi propri |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| le incluso nel bilancio pubblicato Alla fine del |
consolidamen to prudenziale Alla fine del periodo |
Capital e Primari o di Classe 1 |
Capitale Aggiuntiv o di Classe 1 (AT1) |
Capital e di Classe 2 (T2) |
Riferimen to |
|
| periodo | (CET1) | |||||
| A) Crediti verso banche | 148 | 147 | - | - | - | - |
| B) Crediti verso clientela | 8.861 | 8.681 | - | - | - | - |
| C) Titoli di debito | 2.505 | 2.505 | - | - | - | - |
| - Banche | 556 | 556 | - | - | - | - |
| - Clientela 50. Derivati di copertura |
1.949 7 |
1.949 7 |
- - |
- - |
- - |
- - |
| 60. Adeguamento di valore delle attivita' finanziarie oggetto di copertura | ||||||
| generica (+/-) 70. Partecipazioni |
- 0 |
- 191 |
- - |
- - |
- - |
- - |
| 80. Attività assicurative | - | - | - | - | - | - |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | - | - | - | - | - | - |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | - | - | - | - | - | - |
| 90. Attivita' materiali | 167 | 166 | - | - | - | - |
| 100. Attivita' immateriali | 85 | 85 | (61) | - | - | 8 |
| - Avviamento | 38 | 38 | (38) | - | - | 8 |
| - Altre attività immateriali | 47 | 47 | (23) | - | - | 8 |
| 110. Attivita' fiscali | 213 | 200 | - | - | - | - |
| A) Correnti | 42 | 41 | - | - | - | - |
| B) Anticipate | 171 | 158 | (40) | - | - | 10 |
| 120. Attivita' non correnti e gruppi di attivita' in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| 130. Altre attivita' | 383 | 378 | - | - | - | - |
| Totale Attivo | 13.826 | 13.810 | (101) | - | - | |
| Passività e Patrimonio Netto | ||||||
| 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 11.598 | 11.598 | - | - | - | - |
| A) Debiti verso banche | 1.443 | 1.443 | - | - | - | - |
| B) Debiti verso clientela | 7.002 | 7.002 | - | - | - | - |
| C) Titoli in circolazione | 3.153 | 3.153 | - | - | 196 | 46/52 |
| 20. Passivita' finanziarie di negoziazione | 14 | 14 | - | - | - | - |
| 30. Passivita' finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 40. Derivati di copertura 50. Adeguamento di valore delle passivita' finanziarie oggetto di copertura |
15 - |
15 - |
- - |
- - |
- - |
- - |
| generica (+/-) | ||||||
| 60. Passivita' fiscali | 52 | 51 | - | - | - | - |
| A) correnti | 23 | 23 | - | - | - | - |
| B) differite | 29 | 29 | 13 | - | - | 10 |
| 70. Passivita' associate a gruppi di attivita' in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| 80. Altre passivita' | 339 | 324 | - | - | - | - |
| 90. Trattamento di fine rapporto del personale | 8 | 7 | - | - | - | - |
| 100. Fondi per rischi e oneri A) Impegni e garanzie rilasciate |
52 6 |
52 6 |
- - |
- - |
- - |
- - |
| B) Quiescenza e obblighi simili | 0 | 0 | - | - | - | - |
| C) Altri fondi per rischi e oneri | 47 | 46 | - | - | - | - |
| 110. Passività assicurative | - | - | - | - | - | - |
| a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | - | - | - | - | - | - |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | - | - | - | - | - | - |
| 120. Riserve da valutazione | (28) | (28) | (28) | - | - | 3 |
| 120. RISERVE DA VALUTAZIONE - di cui attività operative cessate | - | - | - | - | - | - |
| 130. Azioni rimborsabili | - | - | - | - | - | - |
| 140. Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - |
| 145. Acconti su dividendi | (63) | (63) | - | - | - | - |
| 150. Riserve | 1.544 | 1.544 | 1.544 | - | - | - |
| 150. A) riserve di utili | 1.531 | 1.531 | 1.531 | - | - | 2 |
| 150. B) riserve altre | 13 | 13 | 13 | - | - | 3 |

| Stato patrimonia |
Ammontari Rilevanti ai fini dei fondi propri |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| le incluso nel bilancio pubblicato |
del consolidamen to prudenziale |
Capital e Primari o di |
Capitale Aggiuntiv o di |
Capital e di |
Riferimen to |
||
| Alla fine del periodo |
Alla fine del periodo |
Classe 1 (CET1) |
Classe 1 (AT1) |
Classe 2 (T2) |
|||
| 170. Capitale | 54 | 54 | 54 | - | - | 1 | |
| 180. Azioni proprie (-) | (21) | (21) | (21) | - | - | 16 | |
| 190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) | 16 | 16 | - | - | - | - | |
| 190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) - di cui attività operative cessate | - | - | 4 | 1 | 1 | 5,34,48 | |
| 200. Utile (perdita) d'esercizio | 162 | 162 | 50 | - | - | EU-5a | |
| Totale Passivo e Patrimonio Netto | 13.826 | 13.810 | 1.701 | 1 | 197 | ||
| Fondi Propri | |||||||
| (-) Rettifiche di valore dovute ai requisiti per la valutazione prudente | - | - | (1) | - | - | 7 | |
| Filtri Transitori | - | - | 22 | - | - | 27a | |
| (-) Copertura insufficiente per le esposizioni deteriorate | - | - | (38) | - | - | 27a | |
| FONDI PROPRI | - | - | 1.584 | 1 | 197 | - |
Tabella 25– Modello EU CCYB1: Distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica
| Esposizioni creditizie generiche |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Requisiti di fondi propri | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB | esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione Somma delle posizioni lunghe e corte delle |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
Rischio di credito — Esposizioni creditizie rilevanti |
Rischio di mercato — Esposizioni creditizie rilevanti |
Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di — Esposizioni creditizie rilevanti |
negoziazione Totale |
Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di fondi propri |
Coefficiente anticiclico |
|
| Abu Dhabi | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,02 | 0,00% |
| Albania | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Algeria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Arabia Saudita |
6 | - | - | - | - | 6 | - | - | - | - | - | 0,08 | 0,00% |
| Argentina | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Armenia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,50% |
| Australia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,00% |
| Austria | 7 | - | - | - | - | 7 | 1 | - | - | 1 | 7 | 0,08 | 0,00% |
| Belgio | 3 | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | 0,04 | 1,00% |
| Bielorussia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Bolivia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Bosnia e Erzegovina |
1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |

| Esposizioni creditizie generiche |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Requisiti di fondi propri | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB | esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione Somma delle posizioni lunghe e corte delle |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
Rischio di credito — Esposizioni creditizie rilevanti |
Rischio di mercato — Esposizioni creditizie rilevanti |
Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di — Esposizioni creditizie rilevanti |
negoziazione Totale |
Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di fondi propri |
Coefficiente anticiclico |
|
| Brasile | 2 | - | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | 0,03 | 0,00% |
| Bulgaria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 2,00% |
| Canada | 4 | - | - | - | - | 4 | - | - | - | - | - | 0,06 | 0,00% |
| Ceca (Repubblica) |
6 | - | - | - | - | 6 | - | - | - | - | - | 0,07 | 1,25% |
| Cile | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| Cina | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Cipro | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,00% |
| Colombia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Corea del Sud (Repubblica di) |
1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,01 | 1,00% |
| Costa Rica | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0,01 | 0,00% |
| Croazia | 2 | - | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | 0,02 | 1,50% |
| Danimarca | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 2,50% |
| Dominicana (Repubblica) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Egitto | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Estonia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,50% |
| Filippine | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Finlandia | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,02 | 0,00% |
| Francia | 83 | - | - | - | - | 83 | 7 | - | - | 7 | 83 | 1,05 | 1,00% |
| Georgia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Germania | 48 | - | - | - | - | 48 | 4 | - | - | 4 | 51 | 0,65 | 0,75% |
| Giappone | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Grecia | 7 | - | - | - | - | 7 | 1 | - | - | 1 | 7 | 0,09 | 0,00% |
| Guernsey | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Hong Kong | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| India | 3 | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | 0,04 | 0,00% |
| Iraq | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Irlanda | 6 | - | - | - | - | 6 | - | - | - | - | - | 0,07 | 1,50% |
| Islanda | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 2,50% |
| Italia | 9.123 | - | - | - | 175 | 9.298 | 577 | - | 6 | 583 | 7.287 | 92,62 | 0,00% |

| Esposizioni creditizie generiche |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Requisiti di fondi propri | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB | esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione Somma delle posizioni lunghe e corte delle |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
Rischio di credito — Esposizioni creditizie rilevanti |
Rischio di mercato — Esposizioni creditizie rilevanti |
Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di — Esposizioni creditizie rilevanti |
negoziazione Totale |
Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di fondi propri |
Coefficiente anticiclico |
|
| Lettonia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| Libia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Lituania | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,00% |
| Lussemburgo | 35 | - | - | - | - | 35 | 3 | - | - | 3 | 35 | 0,44 | 0,50% |
| Malta | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,01 | 0,00% |
| Marocco | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Messico | 3 | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | 0,03 | 0,00% |
| Moldavia (Repubblica di) |
1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,01 | 0,00% |
| Montenegro | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Nigeria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Norvegia | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,01 | 2,50% |
| Paesi Bassi | 15 | - | - | - | - | 15 | 1 | - | - | 1 | 15 | 0,19 | 2,00% |
| Perù | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Polonia | 85 | - | - | - | - | 85 | 7 | - | - | 7 | 85 | 1,08 | 0,00% |
| Portogallo | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0,01 | 0,00% |
| Principato di Monaco |
3 | - | - | - | - | 3 | - | - | - | - | - | 0,04 | 0,00% |
| Qatar | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Regno Unito | 27 | - | - | - | - | 27 | 2 | - | - | 2 | 27 | 0,35 | 2,00% |
| Romania | 37 | - | - | - | - | 37 | 3 | - | - | 3 | 37 | 0,47 | 1,00% |
| Russia (Federazione di) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| San Marino | 8 | - | - | - | - | 8 | 1 | - | - | 1 | 8 | 0,1 | 0,00% |
| Senegal | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Serbia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Slovacchia | 6 | - | - | - | - | 6 | - | - | - | - | - | 0,05 | 1,50% |
| Slovenia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| Spagna | 43 | - | - | - | - | 43 | 3 | - | - | 3 | 41 | 0,52 | 0,00% |
| Stati Uniti | 9 | - | - | - | - | 9 | 1 | - | - | 1 | 9 | 0,12 | 0,00% |
| Sudafricana (Repubblica) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 1,00% |
| Sudan | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |

| Esposizioni creditizie generiche |
Esposizioni creditizie rilevanti — Rischio di mercato |
Requisiti di fondi propri | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore dell'esposizione secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione secondo il metodo IRB | esposizioni contenute nel portafoglio di negoziazione Somma delle posizioni lunghe e corte delle |
Valore delle esposizioni nel portafoglio di negoziazione secondo i modelli interni secondo il metodo standardizzato |
Valore dell'esposizione delle esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione |
Valore dell'esposizione complessiva |
Rischio di credito — Esposizioni creditizie rilevanti |
Rischio di mercato — Esposizioni creditizie rilevanti |
Posizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di — Esposizioni creditizie rilevanti |
negoziazione Totale |
Importi delle esposizioni ponderati per il rischio |
Fattori di ponderazione dei requisiti di fondi propri |
Coefficiente anticiclico |
|
| Svezia | 12 | - | - | - | - | 12 | 1 | - | - | 1 | 12 | 0,15 | 2,00% |
| Svizzera | 93 | - | - | - | - | 93 | 7 | - | - | 7 | 93 | 1,19 | 0,00% |
| Tunisia | 2 | - | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | 0,02 | 0,00% |
| Turchia | 19 | - | - | - | - | 19 | 1 | - | - | 1 | 19 | 0,24 | 0,00% |
| Uganda | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Ungheria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| Venezuela | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0,00% |
| Vietnam | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | 0 | 0,50% |
| Totale | 9.705 | - | - | - | 175 | 9.880 | 619 | - | 6 | 625 | 7.814 | 0 | 0,00% |
Tabella 26– Modello EU CCYB2: Importo della riserva di capitale anticiclica dell'Ente
| a | ||
|---|---|---|
| 1 | Importo complessivo dell'esposizione al rischio | 9.836 |
| 2 | Coefficiente anticiclico specifico dell'ente | 0,04% |
| 3 | Requisito di riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente | 4 |

Il rischio di eccessiva leva finanziaria è il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
L'art. 92, paragrafo 1, lettera d) prevede che gli enti soddisfino sempre un coefficiente di leva finanziaria del 3%. Al riguardo si precisa che nel Provvedimento Decisione sul capitale 0140859/24/24 del 23/01/24, la Banca d'Italia non ha imposto la componente P2R – LR né, tantomeno, ha richiesto l'applicazione della componente P2G – LR.
L'indice di leva consente di vincolare l'espansione delle esposizioni complessive alla disponibilità di un'adeguata base patrimoniale e contenere, nelle fasi espansive del ciclo economico, il livello di indebitamento delle Banche, contribuendo in tal modo a ridurre il rischio di processi di deleveraging in situazioni di crisi.
L'indicatore deriva dal rapporto tra i Fondi Propri per la componente rappresentata dagli elementi e strumenti del Capitale di classe 1 e la dimensione delle attività a rischio del Gruppo Bancario, in bilancio e fuori bilancio, opportunamente calibrate in applicazione di specifici fattori di conversione. Ai fini regolamentari la misurazione dell'indice di leva finanziaria viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata. La frequenza di produzione del leverage ratio è trimestrale. L'indicatore è soggetto a monitoraggio a livello di Gruppo Bancario.
L'indicatore, calcolato trimestralmente a livello consolidato, è oggetto di monitoraggio ed è una delle metriche di riferimento nell'ambito del Risk Appetite Framework per il presidio dei rischi e dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo. Solo ai fini informativi, con l'entrata in vigore della CRR2, è richiesto, nell'ambito della segnalazione prudenziale, di dare informativa anche dei valori medi delle esposizioni in Secured Financial Transaction, senza impatto però sul ratio che continua ad essere calcolato con il dato puntuale.
Alla data di riferimento del presente Resoconto il coefficiente di leva finanziaria è risultato essere pari a 10,71%, oltre 3 volte superiore rispetto al valore minimo regolamentare del 3%.
La leva finanziaria è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al valore al 31.12.2023 quando era pari a 10,4%. Il marginale incremento è stato determinato in prevalenza dall'aumento Year Over Year del TIER1 del 2,5%, a fronte di una sostanziale stabilità dell'esposizione complessiva usata ai fini del calcolo della leva.

Tabella 27– Modello EU LR1 - LRSum: Riepilogo della riconciliazione tra attività contabili e esposizioni del coefficiente di leva finanziaria
| Importo applicabile | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Attività totali come da bilancio pubblicato | 13.826 | |||||
| 2 | Rettifica per i soggetti consolidati a fini contabili ma esclusi dall'ambito del consolidamento prudenziale | -16 | |||||
| 3 | (Rettifica per le esposizioni cartolarizzate che soddisfano i requisiti operativi per il riconoscimento del trasferimento del rischio) | 0,00 | |||||
| 4 | (Rettifica per l'esenzione temporanea delle esposizioni verso Banche Centrali (se del caso)) | 0 | |||||
| 5 | (Rettifica per le attività fiduciarie iscritte a bilancio a norma della disciplina contabile applicabile ma escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera i), del CRR) |
0 | |||||
| 6 | Rettifica per gli acquisti e le vendite standardizzati di attività finanziarie soggette alla registrazione sulla base della data di negoziazione |
0 | |||||
| 7 | Rettifica per le operazioni di tesoreria accentrata ammissibili | 0 | |||||
| 8 | Rettifica per gli strumenti finanziari derivati | 163 | |||||
| 9 | Rettifica per le operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) | 394 | |||||
| 10 | Rettifica per gli elementi fuori bilancio (conversione delle esposizioni fuori bilancio in importi equivalenti di credito) | 531 | |||||
| 11 | (Rettifica per gli aggiustamenti per la valutazione prudente e gli accantonamenti specifici e generici che hanno ridotto il capitale di classe 1) |
0,00 | |||||
| EU 11a |
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera c), del CRR) |
0,00 | |||||
| EU 11b |
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera j), del CRR) |
0 | |||||
| 12 | Altre rettifiche | -108 | |||||
| 13 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.790 |
| Tabella 28– Modello EU LR2 - LRCom: Informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziaria | |
|---|---|
| -------------------------------------------------------------------------------------------------- | -- |
| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
|||
|---|---|---|---|
| 31/12/2024 | 31/12/2023 | ||
| Esposizioni in bilancio (esclusi derivati e SFT) | |||
| 1 | Elementi in bilancio (esclusi derivati e SFT, ma comprese le garanzie reali) | 13.625 | 14.019 |
| 2 | Maggiorazione per le garanzie reali fornite su derivati se dedotte dalle attività in bilancio in base alla disciplina contabile applicabile |
- | - |
| 3 | (Deduzioni dei crediti per il margine di variazione in contante fornito in operazioni su derivati) | - | - |
| 4 | (Rettifica per i titoli ricevuti nell'ambito di operazioni di finanziamento tramite titoli che sono iscritti come attività) |
- | - |
| 5 | (Rettifiche di valore su crediti generiche degli elementi in bilancio) | - | - |
| 6 | (Importi delle attività dedotte nella determinazione del capitale di classe 1) | (120) | (111) |
| 7 | Esposizioni in bilancio complessive (esclusi derivati e SFT) | 13.505 | 13.909 |
| Esposizioni su derivati | |||
| 8 | Costo di sostituzione associato alle operazioni su derivati SA-CCR (al netto del margine di variazione in contante ammissibile) |
- | - |
| EU-8a | Deroga per derivati: contributo ai costi di sostituzione nel quadro del metodo standardizzato semplificato |
- | - |
| 9 | Importi delle maggiorazioni per le esposizioni potenziali future associate alle operazioni su derivati SA CCR |
- | - |
| EU-9a | Deroga per derivati: contributo all'esposizione potenziale futura nel quadro del metodo standardizzato semplificato |
||
| EU-9b | Esposizione calcolata secondo il metodo dell'esposizione originaria | 182 | 82 |
| 10 | (Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (SA CCR) |
- | - |
| EU 10a |
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (metodo standardizzato semplificato) |
- | - |
| EU 10b |
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) (metodo dell'esposizione originaria) |
- | - |
| 11 | Importo nozionale effettivo rettificato dei derivati su crediti venduti | - | - |
| 12 | (Compensazioni nozionali effettive rettificate e deduzione delle maggiorazioni per i derivati su crediti venduti) |
- | - |
| 13 | Totale delle esposizioni in derivati | 182 | 82 |
| Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) | |||
| 14 | Attività SFT lorde (senza riconoscimento della compensazione) previa rettifica per le operazioni contabilizzate come vendita |
179 | - |
| 15 | (Importi compensati risultanti dai debiti e crediti in contante delle attività SFT lorde) | - | - |
| 16 | Esposizione al rischio di controparte per le attività SFT | - | - |
| EU 16a |
Deroga per SFT: esposizione al rischio di controparte conformemente all'articolo 429 sexies, paragrafo 5, e all'articolo 222 del CRR. |
394 | 265 |
| 17 | Esposizioni su operazioni effettuate come agente | - | - |
| EU 17a |
(Componente CCP esentata delle esposizioni su SFT compensate per conto del cliente) | - | - |
| 18 | Totale delle esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli | 573 | 265 |

| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
|||
|---|---|---|---|
| 31/12/2024 | 31/12/2023 | ||
| Altre esposizioni fuori bilancio | |||
| 19 | Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio | 1.326 | 1.436 |
| 20 | (Rettifiche per conversione in importi equivalenti di credito) | (796) | (831) |
| 21 | (Accantonamenti generici dedotti nella determinazione del capitale di classe 1 e accantonamenti specifici associati alle esposizioni fuori bilancio) |
- | - |
| 22 | Esposizioni fuori bilancio | 530 | 604 |
| Esposizioni escluse | |||
| EU 22a |
(Esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera c), del CRR) |
- | - |
| EU 22b |
(Esposizioni esentate conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera j), del CRR (in bilancio e fuori bilancio)) |
- | - |
| EU 22c |
(Esposizioni di Banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Investimenti del settore pubblico) | - | - |
| EU 22d |
(Esposizioni di Banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Prestiti agevolati) | - | - |
| EU 22e |
(Esposizioni escluse derivanti da trasferimenti (passing - through) di prestiti agevolati da parte di un ente che non sia una banca (o unità) pubblica di sviluppo) |
- | - |
| EU-22f | (Parti garantite escluse delle esposizioni derivanti da crediti all'esportazione) | - | - |
| EU 22g |
(Garanzie reali in eccesso depositate presso agenti triparty escluse) | - | - |
| EU 22h |
(Servizi connessi a un CSD di CSD/enti esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera o), del CRR) |
- | - |
| EU-22i | (Servizi connessi a un CSD di Enti designati esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera p), del CRR) |
- | - |
| EU-22j | (Riduzione del valore dell'esposizione di prestiti di prefinanziamento o di prestiti intermedi) | - | - |
| EU 22k |
(Totale delle esposizioni escluse) | - | - |
| Capitale e misura dell'esposizione complessiva | |||
| 23 | Capitale di classe 1 | 1.585 | 1.545 |
| 24 | Misura dell'esposizione complessiva | 14.790 | 14.860 |
| Coefficiente di leva finanziaria | |||
| 25 | Coefficiente di leva finanziaria (%) | 10,71% | 10,40% |
| EU-25 | Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto dell'esenzione degli investimenti del settore pubblico e dei prestiti agevolati) (%) |
10,71% | 10,40% |
| 25a | Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) (%) |
10,71% | 10,40% |
| 26 | Requisito regolamentare del coefficiente minimo di leva finanziaria (%) | 3,00% | 3,00% |
| EU 26a |
Requisiti aggiuntivi di fondi propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (%) | - | - |
| EU 26b |
Di cui costituiti da capitale CET1 | - | - |
| 27 | Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%) | - | - |
| EU 27a |
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%) | 3,00% | 3,00% |
| Scelta in merito a disposizioni transitorie ed esposizioni rilevanti | |||
| EU 27b |
Scelta in merito alle disposizioni transitorie per la definizione della misura del capitale | - | - |
| Informazioni sui valori medi | |||
| 28 | Media dei valori giornalieri delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati |
- | - |
| 29 | Valore di fine trimestre delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati |
179 | - |
| 30 | Misura dell'esposizione complessiva (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili) |
14.611 | 14.860 |
| 30a | Misura dell'esposizione complessiva (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati) |
14.611 | 14.860 |
| 31 | Coefficiente di leva finanziaria (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati) |
10,85% | 10,40% |
| 31a | Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati) |
10,85% | 10,40% |
Tabella 29– Modello EU LR3 - LRSpl: Disaggregazione delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT e esposizioni esentate)
| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
||
|---|---|---|
| EU-1 | Totale delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT ed esposizioni esentate), di cui | 13.625 |
| EU-2 | Esposizioni nel portafoglio di negoziazione | 1 |

| Esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (CRR) |
||
|---|---|---|
| EU-3 | Esposizioni nel portafoglio bancario, di cui | 13.624 |
| EU-4 | Obbligazioni garantite | - |
| EU-5 | Esposizioni trattate come emittenti sovrani | 2.815 |
| EU-6 | Esposizioni verso Amministrazioni Regionali, Banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni internazionali e organismi del settore pubblico non trattati come emittenti sovrani |
201 |
| EU-7 | Esposizioni verso enti | 1.010 |
| EU-8 | Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili | 178 |
| EU-9 | Esposizioni al dettaglio | 2.714 |
| EU-10 | Esposizioni verso imprese | 3.763 |
| EU-11 | Esposizioni in stato di default | 1.721 |
| EU-12 | Altre esposizioni (ad es. in strumenti di capitale, cartolarizzazioni e altre attività diverse da crediti) | 1.222 |

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta, altresì, rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Il governo del rischio di liquidità a breve termine ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità operativa del Gruppo con l'obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi.
Il governo della liquidità strutturale, ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell'orizzonte temporale oltre l'anno, ha l'obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a medio-lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche, ottimizzando contestualmente il costo della provvista.
La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato per tutte le società rientranti nel perimetro.
Il modello di governo del rischio di liquidità e funding del Gruppo Banca Ifis si pone i seguenti obiettivi:
Al 31 dicembre 2024 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine, stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel 2024 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema, si segnala che nel corso del 2024 è continuata l'unwinding, già iniziato a fine 2023, del finanziamento c.d. TLTRO, in naturale scadenza nel corso del 2024. Più precisamente, nel corso del primo semestre 2024 si è provveduto a rimborsare anticipatamente un totale di 1,1 miliardi di euro, facendo scendere

l'ammontare ancora in essere (che al 31 dicembre 2023 era pari a 1,6 miliardi di euro) a residui 0,4 miliardi di euro, i quali sono stati poi integralmente rimborsati alla scadenza di settembre 2024. A dicembre 2024 la Capogruppo ha partecipato ad una nuova operazione di finanziamento presso l'Eurosistema (LTRO) per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025.
Con riferimento alle attività del Gruppo, esse sono composte:
Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nel Settore NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un non trascurabile grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica, assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio. Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale, dell'equilibrio strutturale tra attivo e passivo in termini di durata, che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.
L'ammontare di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità sia con riferimento all'orizzonte di breve termine (liquidità operativa) che di medio-lungo termine (liquidità strutturale).
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità fanno riferimento all'Area Capital Markets, in relazione alla gestione diretta e centralizzata della liquidità, alla funzione di Risk Management, che concorre alla definizione delle politiche, dei processi e degli strumenti di identificazione, valutazione, monitoraggio, mitigazione e reporting di Gruppo con riguardo al rischio di liquidità. Il Risk Management verifica, inoltre, il rispetto dei limiti imposti alle varie funzioni aziendali e propone al Consiglio di amministrazione ed all'Amministratore Delegato iniziative di attenuazione dei rischi. Al Risk Management spetta inoltre il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.
In termini di ambito di applicazione e misurazione del rischio di liquidità il Gruppo garantisce un livello di liquidità adeguato e bilanciato, tale da assicurare la costante disponibilità di sufficienti fondi per far fronte agli impegni di pagamento quotidiani (liquidità infragiornaliera) e nel breve e lungo periodo, come di seguito sinteticamente descritto.
La gestione della liquidità infragiornaliera del Gruppo è demandata a Capital Markets, che svolge nel contempo attività di controllo di primo livello garantendo l'adozione di azioni operative atte ad assicurare che i flussi di uscita previsti nel corso della giornata siano adeguatamente monitorati e che ci siano disponibilità finanziarie liquide sufficienti ad eseguirli. Inoltre, la misurazione dei livelli di riserve di liquidità infragiornaliera, intese come attività che possono essere prontamente rimborsate o vendute anche in condizioni di stress, viene effettuata giornalmente dal Risk Management tramite la counterbalancing capacity.
Il Risk Management effettua giornalmente una ricognizione dei flussi di cassa in entrata e in uscita, certi e attesi – e dei conseguenti sbilanci o eccedenze – nelle diverse fasce di scadenza che compongono la Maturity Ladder. La granularità delle scadenze prese in considerazione e fissate all'interno della Maturity Ladder operativa di cui il Gruppo si è dotato è coerente con le caratteristiche operative del business e, quindi, con la durata delle attività e passività aziendali (relativamente all'orizzonte di breve termine che caratterizza la liquidità operativa). Nell'ambito della misurazione della liquidità operativa, l'obiettivo è di assicurare l'adeguatezza e il bilanciamento dei flussi di cassa in entrata e in uscita aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi.
Il Risk Management misura la liquidità strutturale allo scopo di garantire l'equilibrio e la stabilità del profilo di liquidità sull'orizzonte temporale superiore a 12 mesi ed il raccordo con la gestione della liquidità di breve termine. In particolare, la misurazione della liquidità strutturale ha l'obiettivo primario di garantire il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a medio-lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista.
La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato dal Gruppo Banca Ifis per tutte le società rientranti nel perimetro.
Il Risk Management definisce un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella liquidità del Gruppo e definisce il relativo sistema dei limiti (operativi con riferimento agli indicatori strategici definiti nel RAF e gestionali per le altre tipologie di indicatori) che comporta l'attivazione di specifici processi di escalation in funzione della gravità della situazione riscontrata. Il complessivo sistema dei limiti viene revisionato almeno una volta nel corso dell'anno nonché con frequenza maggiore in presenza di specifiche esigenze derivanti, ad esempio, dall'evoluzione nella struttura e/o del modello di business del Gruppo, da cambiamenti

intercorsi nel piano strategico e nei budget, nella disciplina prudenziale, nelle metodologie di misurazione dei rischi.
All'interno del Risk Management Parent Company, unità organizzativa direttamente sottoposta al CRO, opera l'Unità Organizzativa Financial Risk che concorre alla definizione delle politiche e dei processi di gestione del rischio di liquidità, verifica il rispetto dei limiti imposti alle varie funzioni aziendali e propone iniziative di attenuazione del rischio. In tale ambito, in particolare:
Inoltre, assicura che le prove di stress siano complete. A tal fine, verifica che siano:
Si confronta costantemente con la tesoreria per il monitoraggio del rischio di liquidità che, fondato sulla valutazione di indicatori (early warning indicators) e sul rispetto di limiti operativi, è funzionale alla tempestiva attivazione dei piani di emergenza. Pertanto, verifica giornalmente il rispetto dei limiti e attiva, previo confronto con i riporti gerarchici superiori e per il tramite del CRO, le procedure di reporting nei confronti dei competenti organi aziendali in caso di superamento degli stessi.
7 L'attività di valutazione interna del sistema di misurazione deve essere svolta da soggetti qualificati e indipendenti da quelli che sviluppano il sistema stesso, anche se è ammissibile che queste due funzioni siano collocate all'interno della stessa unità. In particolare, la parte di sviluppo delle metriche è affidata a "Credit Risk".
8 In tale ambito, fornisce supporto a Capital Markets nella definizione e revisione del complessivo sistema di prezzi di trasferimento interno dei fondi
9 In tale ambito, predispone la reportistica settimanale sull'esposizione ai rischi di liquidità per il successivo invio alla Banca d'Italia

La gestione del funding viene effettuata da banca IFIS a livello integrato per tutte le società controllate. In particolare, Banca IFIS provvede alla raccolta delle fonti finanziarie che, successivamente, trasferisce, secondo specifiche necessità, alle proprie controllate.
Con riguardo a Credifarma, però, occorre precisare che una quota significativa del relativo attivo viene finanziata mediante la cartolarizzazione dei mutui concessi alla propria clientela (cartolarizzazione EMMA).
In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati. Le linee di azione del Contingency Funding Plan possono avere o lo scopo di generare riserve di liquidità o di trattenere gli outflow. Le suddette linee di azione possono essere attivate in funzione della natura (sistemica o specifica) e dello stato (allerta o crisi). Gli interventi sono focalizzati in primis ad incrementare le riserve di liquidità disponibili sia attraverso manovre atte ad aumentare velocemente il funding disponibile (es. interventi sulla raccolta diretta) che a ridurre, ove possibile, l'ammontare futuro di erogazioni.
Il CFP si applica a tutto il Gruppo e ogni attività connessa viene svolta dalle strutture di Capogruppo, tenuto presente il fatto che la gestione delle eventuali esigenze/disponibilità finanziarie viene sviluppata in coordinamento con la Tesoreria di Capogruppo.
Maggiori dettagli informativi di natura quantitativa sono riportati nella sezione E della nota integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Ifis.
Nel corso del 2024, si è assistito ad una lenta normalizzazione dei tassi di interesse, sia in EU che in USA. In tale contesto la raccolta online (Rendimax) ha avuto un marginale incremento di volumi nel corso dell'anno, ma la preferenza degli investitori si è spostata verso scadenze più brevi, rendendo pertanto i flussi ad essa associati più volatili.
Le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili, anche a seguito di tali aggiustamenti, si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con l'appetito al rischio definito.
In coerenza con la strategia menzionata in termini di gestione e appetito al rischio, malgrado l'incerto scenario geopolitico internazionale che ha visto aggiungersi le tensioni in medio-oriente al perdurare degli effetti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina, non sono state rilevate nel corso del 2024 violazioni significative delle soglie di rischio assegnate internamente.

La posizione di liquidità del Gruppo è monitorata quotidianamente sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di stress. Il framework utilizzato prevede la simulazione di stress temporanei e quindi di breve termine impattanti sulla liquidità operativa. L'orizzonte di simulazione misurato nei vari scenari è quindi pari ad un anno. Relativamente alla liquidità strutturale, avente come finalità la verifica dell'equilibrio finanziario nel medio-lungo termine, vengono definiti all'interno dei relativi processi di pianificazione strategica gli scenari di stress da utilizzare.
Gli stress test effettuati sono condotti a livello di Gruppo e non di singola società poiché, come precedentemente menzionato, il modello di gestione di liquidità del Gruppo Banca Ifis è accentrato a livello di Gruppo.
Le risultanze delle prove di stress sono messe a disposizione degli Organi e delle Funzioni aziendali con frequenza mensile, in particolare a:
Il Comitato Finanza viene aggiornato con frequenza pari a quella della sua convocazione (attualmente trimestrale).
Le analisi di stress test forniscono informazioni a fronte delle quali possono eventualmente essere intraprese azioni operative volte a:
In linea generale, gli esiti derivanti dall'applicazione degli stress test vengono utilizzati per verificare:
Altresì, le evidenze degli scenari di stress test vengono utilizzate in fase sia di pianificazione strategica della liquidità che di definizione dei limiti operativi e di RAF.
I ruoli e le responsabilità nonché le metodologie per l'applicazione di stress test e la frequenza per la produzione e rendicontazione agli Organi e alle Funzioni aziendali delle evidenze derivanti dalle prove di stress sono formalizzati all'interno della normativa interna che disciplina il framework interno di governo e gestione del rischio di liquidità.

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) rappresenta l'indicatore di liquidità di breve termine e corrisponde al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. Il totale dei deflussi di cassa netti rappresenta il totale dei deflussi di cassa attesi al netto del totale degli afflussi di cassa attesi nell'arco dei 30 giorni di calendario successivi e che Il totale degli afflussi di cassa è soggetto ad un massimale del 75% del totale dei deflussi di cassa attesi.
A partire dal 2018, coerentemente a quanto previsto dall'art. 460 paragrafo 2 del CRR, l'indicatore è soggetto ad un requisito minimo regolamentare del 100%. Nel corso dell'anno 2024 l'indicatore si è mantenuto ampiamente sopra i limiti regolamentari in virtù sia di un alto livello di HQLA sia, soprattutto, di un livello di deflussi netti tipicamente molto contenuto.
Tabella 30– Modello EU LIQ1: Informazioni quantitative dell'LCR
| Totale valore non ponderato (media) | Totale valore ponderato (media) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU 1a | Trimestre che termina il | 31.12.2024 | 30.09.2024 | 30.06.2024 | 31.03.2024 | 31.12.2024 30.09.2024 30.06.2024 |
31.03.2024 | |||
| EU 1b | Numero di punti di dati usati per il calcolo delle medie |
12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | |
| ATTIVITÀ LIQUIDE DI ELEVATA QUALITÀ | ||||||||||
| 1 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) |
1.573 | 1.678 | 1.702 | 1.521 | |||||
| DEFLUSSI DI CASSA | ||||||||||
| 2 | Depositi al dettaglio e depositi di piccole imprese, di cui |
4.924 | 4.788 | 4.590 | 4.347 | 87 | 86 | 88 | 91 | |
| 3 | Depositi stabili | 144 | 146 | 149 | 152 | 7 | 7 | 7 | 8 | |
| 4 | Depositi meno stabili | 784 | 780 | 792 | 823 | 80 | 79 | 80 | 84 | |
| 5 | Finanziamento all'ingrosso non garantito |
378 | 401 | 392 | 372 | 203 | 219 | 214 | 186 | |
| 6 | Depositi operativi (tutte le controparti) e depositi in reti di banche cooperative |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 7 | Depositi non operativi (tutte le controparti) |
351 | 374 | 365 | 372 | 176 | 192 | 187 | 186 | |
| 8 | Debito non garantito | 27 | 27 | 27 | - | 27 | 27 | 27 | - | |
| 9 | Finanziamento all'ingrosso garantito |
39 | 36 | 60 | 73 | |||||
| 10 | Obblighi aggiuntivi | 89,76 | 93 | 88 | 82 | 22 | 21 | 14 | 12 | |
| 11 | Deflussi connessi ad esposizioni in derivati e altri obblighi in materia di garanzie reali |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 12 | Deflussi connessi alla perdita di finanziamenti su prodotti di debito |
2 | 3 | 3 | 3 | 2 | 3 | 3 | 3 | |
| 13 | Linee di credito e di liquidità | 87 | 90 | 85 | 80 | 19 | 18 | 11 | 10 | |
| 14 | Altre obbligazioni di finanziamento contrattuali |
96 | 94 | 104 | 107 | 96 | 94 | 104 | 107 | |
| 15 | Altre obbligazioni di finanziamento potenziali |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 16 | TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA |
447 | 456 | 480 | 470 | |||||
| 17 | Prestiti garantiti (ad es. contratti di vendita con patto di riacquisto passivo) |
15 | 4 | 2 | - | 10 | 4 | 2 | - | |
| 18 | Afflussi da esposizioni pienamente in bonis |
1.196 | 1.216 | 1.215 | 1.160 | 812 | 828 | 829 | 786 | |
| 19 | Altri afflussi di cassa | 156 | 153 | 158 | 171 | 52 | 52 | 56 | 59 | |
| EU-19a | (Differenza tra gli afflussi ponderati totali e i deflussi ponderati totali derivanti da |
- | - | - | - |

| Totale valore non ponderato (media) | Totale valore ponderato (media) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU 1a | Trimestre che termina il | 31.12.2024 | 30.09.2024 30.06.2024 31.03.2024 31.12.2024 30.09.2024 30.06.2024 |
31.03.2024 | ||||||
| EU 1b | Numero di punti di dati usati per il calcolo delle medie |
12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | 12 | |
| operazioni in paesi terzi in cui vigono restrizioni al trasferimento o che sono denominate in valute non convertibili) |
||||||||||
| EU-19b | (Afflussi in eccesso da un ente creditizio specializzato connesso) |
- | - | - | - | |||||
| 20 | TOTALE DEGLI AFFLUSSI DI CASSA |
1.366 | 1.374 | 1.374 | 1.330 | 873 | 884 | 887 | 845 | |
| EU-20a | Afflussi totalmente esenti | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| EU-20b | Afflussi soggetti al massimale del 90 % |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| EU-20c | Afflussi soggetti al massimale del 75 % |
1.366 | 1.374 | 1.374 | 1.330 | 873 | 884 | 887 | 845 | |
| EU-21 | RISERVA DI LIQUIDITÀ | 1.573 | 1.678 | 1.702 | 1.521 | |||||
| 22 | TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA NETTI |
112 | 114 | 120 | 118 | |||||
| 23 | COEFFICIENTE DI COPERTURA DELLA LIQUIDITÀ |
1.408% | 1.473% | 1.419% | 1.294% |
La tabella espone le informazioni quantitative inerenti al Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo, misurato secondo Normativa Regolamentare europea (CRR e CRD IV) ed oggetto di segnalazione mensile all'autorità di Vigilanza competente (tale indicatore include la stima prudenziale dei "deflussi aggiuntivi per altri prodotti e servizi" in ottemperanza all'art. 23 del Regolamento Delegato (UE) No 2015/61). I dati esposti sono calcolati come media semplice delle osservazioni di fine mese rilevate nei dodici mesi precedenti il termine di ciascun trimestre. La media risulta stabile nel tempo e l'indicatore è in linea con i limiti del citato regolamento.
| Valore non ponderato per durata residua | Valore | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (Importo in valuta) | Privo di | < 6 | da 6 mesi | ≥ 1 | ponderato | |||
| scadenza | mesi | a < 1 anno | anno | |||||
| Elementi di finanziamento stabile disponibile (ASF) | ||||||||
| 1 | Elementi e strumenti di capitale | 1.755 | - | - | 196 | 1.951 | ||
| 2 | Fondi propri | 1.755 | - | - | 196 | 1.951 | ||
| 3 | Altri strumenti di capitale | - | - | - | - | |||
| 4 | Depositi al dettaglio | 2.149 | 885 | 1.970 | 4.707 | |||
| 5 | Depositi stabili | 135 | 1 | 1 | 130 | |||
| 6 | Depositi meno stabili | 2.014 | 884 | 1.969 | 4.577 | |||
| 7 | Finanziamento all'ingrosso: | 2.314 | 151 | 3.938 | 4.212 | |||
| 8 | Depositi operativi | - | - | - | - | |||
| 9 | Altri finanziamenti all'ingrosso | 2.314 | 151 | 3.938 | 4.212 | |||
| 10 | Passività correlate | - | - | - | - | |||
| 11 | Altre passività: | 29 | 94 | 34 | 124 | 141 | ||
| 12 | NSFR derivati passivi | 29 | ||||||
| 13 | Tutte le altre passività e gli altri strumenti di capitale non compresi nelle categorie di cui sopra |
94 | 34 | 124 | 141 | |||
| 14 | Finanziamento stabile disponibile (ASF) totale | 11.011 | ||||||
| Elementi di finanziamento stabile richiesto (RSF) | ||||||||
| 15 | Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) | 309 | ||||||
| EU-15a | Attività vincolate per una durata residua pari o superiore a un anno in un aggregato di copertura |
- | - | - | - | |||
| 16 | Depositi detenuti presso altri Enti finanziari a fini operativi | - | - | - | - | |||
| 17 | Prestiti e titoli in bonis: | 3.478 | 755 | 4.749 | 5.251 | |||
| 18 | Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite da HQLA di livello 1 soggette a un coefficiente di scarto dello 0% |
- | - | - | - | |||
| 19 | Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite da altre attività e prestiti e anticipazioni a Enti finanziari |
545 | 27 | 116 | 206 |

| Valore non ponderato per durata residua | Valore | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (Importo in valuta) | Privo di scadenza |
< 6 mesi |
da 6 mesi a < 1 anno |
≥ 1 anno |
ponderato | |
| 20 | Prestiti in bonis a clienti costituiti da società non finanziarie, clienti al dettaglio e piccole imprese e prestiti a emittenti sovrani e organismi del settore pubblico, di cui |
613 | 356 | 2.882 | 3.074 | |
| 21 | Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito |
148 | 84 | 637 | 682 | |
| 22 | Mutui ipotecari su immobili residenziali in bonis, di cui | 2 | 2 | 80 | - | |
| 23 | Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito |
2 | 2 | 78 | - | |
| 24 | Altri prestiti e titoli che non sono in stato di default e che non sono ammissibili come HQLA, compresi gli strumenti di capitale negoziati in mercati e i prodotti in bilancio relativi al finanziamento al commercio |
2.318 | 371 | 1.672 | 1.971 | |
| 25 | Attività correlate | - | - | - | - | |
| 26 | Altre attività: | - | 796 | 121 | 1.965 | 2.600 |
| 27 | Merci negoziate fisicamente | - | - | |||
| 28 | Attività fornite come margine iniziale per i contratti derivati e come contributo ai fondi di garanzia delle CCP |
18 | - | - | 15 | |
| 29 | NSFR derivati attivi | 19 | 19 | |||
| 30 | NSFR derivati passivi prima della deduzione del margine di variazione fornito | 29 | 1 | |||
| 31 | Tutte le altre attività non comprese nelle categorie di cui sopra | 730 | 121 | 1.965 | 2.563 | |
| 32 | Elementi fuori bilancio | 307 | 7 | 17 | 33 | |
| 33 | RSF totale | 8.193 | ||||
| 34 | Coefficiente netto di finanziamento stabile (%) | 134,39% |
La tabella EU LIQ2 espone le informazioni quantitative inerenti al coefficiente netto di finanziamento stabile (NSFR) del Gruppo. L'indicatore si attesta ad un livello del 134,39%, superiore al limite regolamentare del 100% (ex art. 428 ter paragrafo 2 del CRR). Sebbene l'indicatore segnali un livello di attività altamente liquide sufficientemente capiente, lo stesso è molto concentrato sulle attività di Livello 1 emesse da Enti Sovrani.

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato delle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.
La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Unit declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO):

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:
In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.
Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna area di business individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.
Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).
Le Filiali di Banca Ifis S.p.a. non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti

competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.
Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.
Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le aree di business sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.
La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.
Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.
Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore NPL prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:
Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.
A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.
La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis NPL Investing S.p.A., Ifis NPL Servicing S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (OdA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured).
Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.
Il portafoglio titoli del banking book valorizza complessivamente 2,9 miliardi di euro ed è composto principalmente da strumenti finanziari con rischio Italia per 1,8 miliardi di euro.
Il Gruppo nel corso del 2024 ha ridotto lievemente la sua esposizione verso lo Stato italiano per investimenti in titoli governativi allungando la scadenza media di portafoglio.
È necessario sottolineare che, oltre alle strategie gestionali adottate ai fini di contenimento del rischio, la componente di titoli di stato italiani classificata in HTCS e quindi le cui variazioni di valore di mercato possono determinare potenziali impatti sul patrimonio è pari al 16,9% del totale governativi italiani in portafoglio.
Si rileva che, rispetto al totale attivo, la quota parte di liquidità investita in titoli di Stato italiani risulta essere pari a circa il 13% a fine 2024.
Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.
Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate aree di business alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di Early Warning specificatamente individuati.
Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura.
La classe di rating rappresenta un driver fondamentale per il calcolo delle svalutazioni sui crediti performing; oltre a collegare direttamente la perdita attesa al livello di rischio specifico della singola controparte i modelli di rating consentono l'attivazione del criterio di stage allocation quantitativo, che prevede, mediante il confronto tra la rischiosità al momento della concessione e quella attuale, di valutare il significativo incremento di rischio e quindi l'appostazione a Stage 2 della posizione. Nel framework di determinazione della perdita attesa rientrano anche i modelli satellite funzionali all'introduzione di elementi forward looking nelle stime dei parametri di rischio in totale conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS9.
Nel corso dell'esercizio 2024 sono state completate le progettualità relative all'implementazione di un modello di rating volto a valutare il merito creditizio delle controparti afferenti alla società controllata Banca Credifarma, mediante l'estensione dei modelli di rating di Capogruppo a Banca Credifarma in modo tale da garantire copertura e conservatività in termini di svalutazioni e controllo del rischio.
Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.
Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento delle "Grandi esposizioni". In linea con le indicazioni del Consiglio, sono sottoposte a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.
In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di capitale, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.
La Funzione di Risk Management predispone e trasmette l'informativa periodica sull'evoluzione dei rischi creditizi assunti dal Gruppo e dalle singole società del Gruppo, con evidenza degli scostamenti tra i livelli di esposizione effettivi e gli obiettivi di rischio fissati. In particolare, nell'ambito del processo di sorveglianza dell'andamento degli indicatori di rischio, la funzione garantisce un efficace sistema di segnalazione e reporting degli scostamenti registrati informando tempestivamente le aree produttive in caso di approssimazione alle soglie di attenzione; in caso di raggiungimento attiva le conseguenti procedure di escalation e i necessari interventi di riallineamento, informando opportunamente gli Organi aziendali, l'Alta Direzione e l'Internal Audit per le valutazioni del caso. La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord). Il Risk Management fornisce alle strutture di business del Gruppo un'articolata reportistica periodica di supporto. Un dettaglio maggiore in merito alle grandezze individuate ai fini della gestione, monitoraggio e reporting del rischio di credito è descritto nella specifica documentazione interna.
Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con

riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un Add - On di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.
La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.
Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione. Al fine dell'esecuzione delle prove di stress test la Banca ha sviluppato internamente delle metodologie, che permettono, anche sfruttando sinergie con i modelli satellite utilizzati in ambito IFRS9, di proiettare la qualità degli attivi in coerenza con scenari macroeconomici avversi e valutare le ricadute in termini di diversi indicatori di qualità del credito quali l'allocazione in stage 2 della clientela performing, l'incidenza del credito deteriorato o l'incremento delle rettifiche sui crediti.
La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.
L'Unità Organizzativa Credit Risk opera all'interno del Risk Management Parent Company, unità organizzativa a riporto diretto del CRO, a cui sono affidate le attività di gestione dei rischi di credito, concentrazione, trasferimento, paese e residuo con specifico riferimento alla Capogruppo ed alle società finanziarie estere, nel rispetto del principio di proporzionalità e ove applicabile. In tale ambito:
10 In tale ambito, con riferimento ai singoli e specifici portafogli creditizi di cui alla segmentazione, stima i relativi parametri di rischio per il calcolo delle riserve generiche e la valutazione di congruità delle riserve specifiche integrando, ove previsto, informazioni forward looking avvalendosi di modelli satellite e scenari prospettici.
11 In tale ambito, provvede a definire scenari di stress test e reverse stress test sui rischi creditizi e a valutarne gli impatti sulla dotazione di capitale

Con specifico riferimento alle società controllate italiane rientranti nel perimetro di gruppo bancario ed aventi un business simile a quello della Capogruppo, sviluppa e manutiene metriche e modelli, a fini gestionali, per la misurazione dei rischi creditizi. Ciò, allo scopo di garantire a livello di Gruppo bancario l'uniformità delle metriche e la coerenza delle metodologie di misurazione.
Per lo svolgimento del proprio ruolo, "Credit Risk" è a sua volta suddiviso in due unità organizzative, ciascuna con un perimetro specialistico, quali:
"Corporate Credit Risk" gestisce i rischi creditizi relativi:
In particolare, Corporate Credit Risk:

"Leasing Risk", invece, gestisce i rischi creditizi relativi:
In particolare, Leasing Risk:
L'unità organizzativa specialistica che all'interno del Risk Management Parent Company presidia il rischio Sovrano, invece, è Financial Risk che, in tale ambito:

Con specifico riferimento alle società controllate di diritto italiano facenti parte del gruppo bancario, il Risk Management Subsidiaries è l'unità organizzativa a riporto diretto del CRO, a cui, tra le altre, sono affidate le attività di gestione dei rischi di credito e concentrazione. In tale ambito:
Con specifico riferimento al rischio di credito e per le controllate caratterizzate da un business analogo a quello di Capogruppo, invece, coordina il processo di stima e manutenzione delle metriche e dei modelli sviluppati dall'unità specialistica "Credit Risk";
garantisce inoltre la coerenza dei modelli e dei processi automatizzati relativi a pricing, riallocazione del prezzo di acquisto e costi giudiziali e stragiudiziali con il processo di calcolo del costo ammortizzato e in riferimento ai nuovi modelli di valorizzazione dei flussi di cassa che vengono periodicamente sviluppati.

• predispone la reportistica sugli esiti delle attività di controllo del rischio di credito. Inoltre, espone i relativi risultati alle funzioni operative direttamente interessate.
Il Risk Management partecipa a momenti formalizzati di coordinamento tra le unità di controllo, pianificati con cadenza almeno trimestrale e quantomeno in occasione della condivisione della reportistica trasmessa periodicamente agli Organi aziendali (Tableau de Bord, Relazione annuale, Relazione semestrale del Dirigente Preposto, ecc.) e della pianificazione annuale delle unità di controllo. Tali incontri sono finalizzati:
Fermo restando che anche il Risk Management potrà attivarsi per la convocazione di ulteriori incontri qualora ne ravvisi l'opportunità/ necessità, di norma, sarà cura dell'Internal Audit farsi promotrice di detti incontri.
Il Responsabile del Risk Management informa i Responsabili delle altre unità di controllo delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di ciascuna. È inoltre prevista la reciproca trasmissione, di norma per conoscenza ed in relazione dell'ambito di competenza, delle risultanze dei singoli interventi svolti.
Il Risk Management invia all'Internal Audit di Capogruppo gli esiti delle analisi condotte per accertare il livello dei rischi assunti ed assumibili sia della Capogruppo sia delle Società del Gruppo.
Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.
Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.
Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.
In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:
Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.
Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del "Piano operativo di gestione degli Npl", presentato a Banca d'Italia a marzo 2024, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:
Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 31 dicembre 2024, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originator gestite dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche dell'incertezza sull'andamento dell'economia globale, i livelli di Npe ratio risultano inferiore rispetto all'ultimo piano di gestione degli Npl definito a inizio 2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:
• contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;

Le posizioni deteriorate o le posizioni performing che presentano comunque criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:
Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto economico.
La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.
Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:

attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o esposizione scaduta deteriorata secondo le regole di Banca d'Italia.
Si evidenzia preliminarmente che con riferimento al calcolo delle perdite attese, nel corso del 2024 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle evidenze storiche disponibili e delle persistenti incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento.
In particolare, relativamente ai modelli sviluppati internamente, sono state aggiornate le stime dei parametri di rischio (PD ed LGD) sia per quanto riguarda la componente Through the Cycle (di seguito anche TTC), mediante allungamento delle serie storiche, sia relativamente alle componenti Point in Time (di seguito anche PIT) e Forward Looking (di seguito anche FL). In riferimento al parametro di PD è stato introdotto un model change nelle modalità di inclusione di elementi PIT e FL che prevede di calibrare i primi 3 nodi annuali della curva delle PD TTC a degli Anchor Point calcolati sulla base di un opportuno mix di informazioni storiche e prospettiche. Nel corso del 2024 è stato sviluppato un nuovo modello quantitativo di Stage Allocation con l'obiettivo di irrobustire le stime e di migliorare l'allineamento con il principio IFRS9. Il nuovo modello è stato rilasciato in produzione in corrispondenza della chiusura trimestrale del 30 Settembre 2024 e contestualmente validato da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni, e gli effetti di tale rilascio sui risultati economico-finanziari del Gruppo sono stati non significativi. Altra novità introdotta riguarda gli scenari macroeconomici sottesi al condizionamento forward looking; in corrispondenza del fine semestre e del fine anno sono stati aggiornati gli scenari, i cui dettagli sono riportati più avanti in questa sezione, per consentire una valutazione dei crediti quanto più conforme possibile al principio contabile. Le attività di sviluppo e manutenzione del framework di impairment IFRS 9 non hanno avuto impatti significativi né in termini assoluti né in termini di livello di copertura del portafoglio.
La perdita attesa definita sulla base del modello viene integrata con una serie di aggiustamenti manageriali (cosiddetti "Post model adjustment" o "Overlays") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.
Di seguito viene fornita illustrazione del framework di misurazione delle perdite attese adottato dal Gruppo, compresi eventuali cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forward-looking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlays).
In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico e diverse dai POCI per i quali si rimanda a quanto precedentemente illustrato, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL - Expected Credit Losses).
Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

In tale contesto, il Gruppo ha adottato una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale, che comporti il passaggio dallo Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi). Si fa presente che non viene applicato un probation period per l'uscita delle posizioni performing da Stage 2.
Per indicare il significativo aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:
La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:
Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi quantitative basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:
• stima della Probability of Default (PD), che esprime la probabilità di accadimento di un evento di insolvenza della posizione creditizia in un determinato arco temporale. La metodologia di stima prevede di ricorrere ad un opportuno stimatore per il calcolo dei Cumulative Default Rate (di seguito anche CDR), cioè della probabilità storicamente osservata che si realizzi un

evento di default entro un determinato orizzonte di tempo. I CDR vengono successivamente interpolati utilizzando una forma funzionale appropriata;
Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.
Le serie storiche alla base della stima dei parametri di rischio sono aggiornate con cadenza annuale; calibrazioni che vedono coinvolte la componente di scenari prospettici sono aggiornate con cadenza almeno annuale, ovvero sulla base dell'evoluzione del contesto. Per quanto riguarda l'EAD non insiste una modellistica interna, e il valore di EAD è pari al valore contabile corretto mediante l'applicazione del fattore di conversione creditizia o CCF (Credit Conversion Factor) per tutta la durata dell'esposizione.
Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.
La LGD è stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione di alcune residuali operatività (per mancanza di sufficienti dati storici oggettivi dato il business recente o data la particolare tipologia di controparte – i.e. banche, amministrazioni centrali ed enti territoriali) per le quali è stato fatto ricorso ad una LGD di settore. I flussi di cassa utilizzati nella stima della LGD sono attualizzati al tasso di interesse effettivo (EIR - Effective Interest Rate).
Al fine di determinare i parametri di rischio in una logica forward looking, il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test - c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (cioè principalmente PD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (scenario macroeconomico). I modelli satellite utilizzati rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio

(variabile target), cioè il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) che nella sua forma aggregata a livello di istituto viene rappresentato da un'attenta calibrazione dei tassi di deterioramento rilevati da Banca d'Italia.
Sfruttando la relazione individuata tra variabile target e i fattori macroeconomici, è dunque possibile ottenere valori previsionali dei tassi di deterioramento applicando le proiezioni future delle variabili esplicative provenienti da info-provider esterno, impiegate anche a fini di informativa istituzionale e dalla funzione di Strategic Planning nell'ambito delle attività di competenza. La funzione Risk Management, in ottemperanza al principio IFRS 9, impiega scenari macroeconomici che descrivono due contesti caratterizzati da livelli crescenti di severità e criticità delle previsioni: uno scenario "baseline" e uno scenario "adverse". Rispetto allo scorso esercizio, non viene più impiegato uno scenario "benigno" (scenario c.d. "upside") in quanto non incluso nella fornitura. Tali scenari producono due diverse previsioni dei modelli satellite, rendendo necessaria una ponderazione: per l'esercizio in corso è stato definito di bilanciare i pesi dello scenario baseline e dello scenario adverse in considerazione dell'incertezza del quadro macroeconomico, che vede, da un lato, nel contesto geopolitico uno dei principali fattori di instabilità, e dall'altro il possibile manifestarsi di rischi non trascurabili connessi con l'evoluzione dell'attività economica globale.
La funzione Risk Management ha pertanto incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime sfruttando il framework di Merton. Sono state infatti definite le matrici di migrazione tra stati del credito di ciascun perimetro e, attraverso l'applicazione degli shift macroeconomici output dei modelli satellite, sono state ottenute le proiezioni stressate delle matrici, permettendo di derivare degli scaling factor calcolati sui tassi di default stressati da applicare alle curve di PD come da metodologia definita.
I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati in maniera speculare anche al Danger Rate, cioè alle migrazioni tra stati del credito, utilizzato in ambito LGD, il quale nella sua configurazione point in time & forward looking conferisce una struttura multi periodale alla LGD.
Con riferimento all'inclusione dei fattori Forward Looking alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite, la funzione Risk Management nel quarto trimestre del 2024 ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici reperendoli da un info provider esterno e ponendoli a confronto con fonti ufficiali.
L'attuale contesto macroeconomico incorpora sia un cauto ottimismo sulla prosecuzione della crescita economica, con segnali di riduzione dell'inflazione e attesa di allentamento della politica monetaria in Europa, sia le ripercussioni dell'incerto contesto geopolitico, con possibili ripercussioni sul commercio globale e sui prezzi di materie prime ed energia. Il Gruppo adotta due scenari, al fine di riflettere l'incertezza del contesto macroeconomico:
• Scenario base: è il principale scenario di riferimento che prevede un'attività economica globale in crescita ma in rallentamento. Anche in Italia prosegue la crescita moderata del PIL trainata dalla domanda interna. L'inflazione non è più considerata il problema più urgente per l'economia italiana. Gli shock prodotti dai prezzi dell'energia si sono attenuati, non si è verificata una spirale salari-prezzi e l'inflazione non è più alimentata dai profitti. Timori di recessione e discesa dell'inflazione accelerano il percorso di riduzione dei tassi di policy. Oltre ai rischi geopolitici dei conflitti in corso ai confini dell'Europa, preoccupa la situazione

dell'industria tedesca, con i suoi impatti negative sulle economie europee e quella italiana in particolare;
• Scenario avverso: è lo scenario severo ma plausibile secondo cui la situazione geopolitica globale è prevista in peggioramento a causa dell'escalation dei conflitti. Il prezzo del petrolio si impenna per i rischi di blocchi navali nel Golfo, così come i trasporti vengono ostacolati nel loro transito acuendo la pressione sui prezzi delle commodity. L'inflazione smette di scendere, rimanendo superiore ai target delle banche centrali rallentando il percorso di normalizzazione delle politiche monetarie nel 2025. La crescente incertezza blocca le decisioni di investimento e frena la spesa delle famiglie nei paesi avanzati. L'Italia risulta particolarmente esposta al rischio di maggiori tassi interesse, con un debito pubblico rapportato al PIL in crescita, e al rallentamento dell'industria tedesca.
| INDICATORI FINANZIARI | Scenario Base | Scenario Avverso | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| FINE ESERCIZIO (%) | 2025 | 2026 | 2027 | 2025 | 2026 | 2027 | |
| Crescita del PIL reale italiano a/a, % | 0,8 | 0,7 | 0,4 | 0,1 | 0,4 | 0,3 | |
| Disoccupazione italiana, % | 7,0 | 6,8 | 6,6 | 7,3 | 7,5 | 7,5 | |
| Euribor 3M, % | 2,7 | 2,5 | 2,5 | 2,9 | 2,6 | 2,5 | |
| BTP 10 anni, % | 4,0 | 4,2 | 4,6 | 4,2 | 4,6 | 5,0 | |
| Crescita del barile Brent a/a, % | -1,5 | 5,6 | 1,3 | 4,6 | 5,2 | 0,1 | |
| Inflazione italiana, % | 1,9 | 2,0 | 2,0 | 2,3 | 2,1 | 2,0 |
Con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, quello baseline è caratterizzato da una probabilità di accadimento del 60% mentre lo scenario avverso da una probabilità del 40% al fine di riflettere l'incerto contesto macroeconomico.
Al fine di fornire informazioni tali da consentire una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti, sono estate effettuate apposite analisi di sensitività. L'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta, infatti, essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di deterioramento delle esposizioni oggetto di valutazione.
Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, in termini di ECL. Tali analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base" e "avverso") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente Bilancio.
La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).
La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dalle perdite attese (ECL) relative alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo - finanziamenti per cassa e crediti di firma.

Trattasi, in particolare, dell'ECL determinata sulla base dei modelli in uso, e quindi non inclusiva dei post model adjustment illustrati successivamente.
In particolare, la ponderazione al 100% "adverse" porterebbe ad un impatto sull'ECL da modello pari a circa il +0,5%, mentre la ponderazione 100% "baseline" porterebbe ad un impatto di circa -0,3%.
Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informativo mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
L'emergenza sanitaria connessa al Covid-19 di inizio marzo 2020 ha generato impatti senza precedenti sulla crescita economica mondiale. Tale circostanza ha spinto gli intermediari a considerare possibili impatti sul rischio di credito prodotti da tali fattori di rischio straordinari non adeguatamente intercettati dai modelli di calcolo della perdita attesa (ECL) in uso. Quanto premesso, unito alla necessità di cogliere in ottica "forward looking" le aspettative di un rapido deterioramento delle condizioni macroeconomiche, ha portato il Gruppo ad introdurre nel tempo correttivi di tipo prudenziale (c.d. management overlay) nella determinazione delle perdite attese (ECL); tali correttivi avevano in particolare l'obiettivo di cogliere i rischi connessi alle esposizioni nei confronti di controparti appartenenti ai settori economici potenzialmente più vulnerabili.
Successivamente al 2021, a seguito delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto Russia-Ucraina e a quello in Medio-Oriente, dello scenario inflattivo e del rallentamento della crescita economica, i correttivi prudenziali applicati e precedentemente descritti sono stati sostituiti e rideterminati con l'obiettivo di fattorizzare i rischi emergenti dal contesto macroeconomico di riferimento. In particolare, sono stati introdotti alcuni nuovi correttivi prudenziali per tener conto del contesto macroeconomico fortemente influenzato dalle tensioni geopolitiche, dall'impatto della crescita dei prezzi energetici, dalla dinamica inflattiva, e dal significativo incremento dei tassi di interesse al fine di intercettare fattori di rischio relativi alle controparti appartenenti a settori ritenuti particolarmente esposti ai nuovi rischi emergenti; in particolare, imprese dei settori manifatturiero, agricolo, trasporti e commercio energia. L'approccio e i criteri utilizzati sono stati resi progressivamente più analitici e coerenti nel tempo attraverso affinamenti introdotti al fine di riflettere la migliore percezione del Gruppo in merito all'evoluzione dei rischi connessi.
Conseguentemente al 31 dicembre 2023 l'ammontare complessivo dei correttivi prudenziali descritti (management overlay) era pari a circa 52,3 milioni di euro suddivisi quasi equamente tra correttivi a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e correttivi a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, le cui quantificazioni sono anche supportate da analisi di stress scenario e di sensitivity. Al

31 dicembre 2023 erano stati altresì previsti ulteriori 12,8 milioni di euro di correttivi prudenziali a protezione di posizioni specificatamente individuate per tenere in considerazione di un loro possibile deterioramento stimabile in un orizzonte di tempo ragionevolmente breve e non colto dagli attuali modelli (valutazioni "expert based").
Nel corso del 2024 sono stati interamente utilizzati i correttivi prudenziali, contabilizzati negli esercizi precedenti, derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i "management overlay" accantonati, negli esercizi precedenti, a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi in quanto si è ritenuto che si siano manifestati i rischi a fronte dei quali tali overlay erano stati costituiti. L'ammontare totale residuo dei management overlay al 31 dicembre 2024 è quindi pari a 25,2 milioni di euro.
Come più ampiamente illustrato nella sezione "Gestione dei rischi legati al climate change" del Bilancio, si è infine effettuato uno studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito, analizzando i possibili impatti che eventi climatici potrebbero causare sui parametri di rischio (PD e LGD) e conseguentemente sull'ECL del portafoglio performing. Le analisi effettuate hanno evidenziato come, con riferimento allo scenario overall del 2024 (ponderato per il 60% come "baseline" e per il 40% come "adverse"), l'impatto dei rischi climatici sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis sia da ritenersi del tutto marginale a livello di incremento di ECL. Fermo restando che il Gruppo continuerà nel prossimo futuro ad aggiornare le analisi per la valutazione dei rischi climatici e misurare i relativi impatti, data la bassa materialità, nella predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2024 non si è proceduto a incorporare tali effetti nella determinazione della ECL per il tramite di aggiustamento dei parametri di rischio o di un overlay specifico.
Infine, per quanto riguarda la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3 valutate analiticamente, la quantificazione delle stesse è determinata in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore, attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Viene quindi applicato il parametro di LGD, definito in coerenza con le metriche adottate per i crediti performing, per calcolare le perdite collettive delle esposizioni in Stage 3.
| Tabella 32– Modello EU CR1: Esposizioni in bonis ed esposizioni deteriorate e relativi accantonamenti (1 di 2) | |
|---|---|
| Valore contabile lordo / importo nominale | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | ||||||||
| Di cui fase 1 | Di cui fase 2 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 3 | ||||||
| 005 | Disponibilità presso Banche Centrali e altri depositi a vista | 573 | 573 | - | - | - | - | ||
| 010 | Prestiti e anticipazioni | 7.108 | 6.488 | 595 | 1.921 | - | 411 | ||
| 020 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | ||
| 030 | Amministrazioni pubbliche | 252 | 172 | 81 | 33 | - | 33 | ||
| 040 | Enti creditizi | 74 | 74 | - | - | - | - | ||
| 050 | Altre società finanziarie | 523 | 515 | 8 | 3 | - | 1 | ||
| 060 | Società non finanziarie | 5.532 | 5.059 | 459 | 484 | - | 328 |

| Valore contabile lordo / importo nominale | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | |||||||
| Di cui fase 1 | Di cui fase 2 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 3 | |||||
| 070 | Di cui PMI | 3.229 | 2.956 | 264 | 104 | - | 98 | |
| 080 | Famiglie | 726 | 668 | 47 | 1.401 | - | 50 | |
| 090 | Titoli di debito | 3.119 | 3.046 | 4 | 3 | - | 3 | |
| 100 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | |
| 110 | Amministrazioni pubbliche | 2.059 | 2.059 | - | - | - | - | |
| 120 | Enti creditizi | 591 | 590 | 1 | - | - | - | |
| 130 | Altre società finanziarie | 356 | 284 | 3 | 3 | - | 3 | |
| 140 | Società non finanziarie | 113 | 113 | - | - | - | - | |
| 150 | Esposizioni fuori bilancio | 1.381 | 1.217 | 57 | 25 | - | 23 | |
| 160 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | |
| 170 | Amministrazioni Pubbliche | - | - | - | - | - | - | |
| 180 | Enti creditizi | 15 | 15 | - | - | - | - | |
| 190 | Altre società finanziarie | 241 | 175 | - | 3 | - | 3 | |
| 200 | Società non finanziarie | 977 | 884 | 51 | 20 | - | 18 | |
| 210 | Famiglie | 149 | 143 | 6 | 2 | - | 2 | |
| 220 | Totale | 12.181 | 11.324 | 656 | 1.948 | - | 437 |
Tabella 33– Modello EU CR1: Esposizioni in bonis ed esposizioni deteriorate e relativi accantonamenti (2 di 2)
| Riduzione di valore accumulata, variazioni negative | Garanzie reali e finanziarie ricevute |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| accumulate del valore equo dovute al rischio di credito e accantonamenti |
||||||||||
| Esposizioni in bonis - Riduzione di valore accumulata e accantonamenti |
Esposizioni deteriorate – Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio di credito e accantonamenti |
Cancellazioni parziali accumulate |
Su esposizioni in bonis |
Su esposizioni deteriorate |
||||||
| Di cui fase 1 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 2 |
Di cui fase 3 |
|||||||
| 005 | Disponibilità presso Banche Centrali e altri depositi a vista |
(1) | (1) | - | - | - | - | - | - | - |
| 010 | Prestiti e anticipazioni | (69) | (43) | (26) | (202) | - | (202) | 13 | 3.157 | 249 |
| 020 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 030 | Amministrazioni pubbliche | (2) | - | (2) | (2) | - | (2) | - | - | - |
| 040 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | 25 | - |
| 050 | Altre società finanziarie | (4) | (4) | - | - | - | - | - | 188 | 2 |
| 060 | Società non finanziarie | (58) | (36) | (22) | (182) | - | (182) | 4 | 2.359 | 150 |
| 070 | Di cui PMI | (29) | (20) | (10) | (44) | - | (44) | - | 1.871 | 37 |
| 080 | Famiglie | (6) | (4) | (2) | (18) | - | (18) | 9 | 584 | 97 |
| 090 | Titoli di debito | (2) | (2) | - | (1) | - | (1) | - | 41 | - |
| 100 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 110 | Amministrazioni pubbliche | (1) | (1) | - | - | - | - | - | - | - |
| 120 | Enti creditizi | (1) | (1) | - | - | - | - | - | - | - |
| 130 | Altre società finanziarie | (1) | (1) | - | (1) | - | (1) | - | 41 | - |
| 140 | Società non finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 150 | Esposizioni fuori bilancio | (3) | (2) | - | (3) | - | (2) | 37 | - | |
| 160 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 170 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 180 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 190 | Altre società finanziarie | (1) | (1) | - | - | - | - | - | - | |
| 200 | Società non finanziarie | (2) | (1) | - | (3) | - | (2) | 34 | - | |
| 210 | Famiglie | - | - | - | - | - | - | 3 | - | |
| 220 | Totale | (69) | (43) | (26) | (201) | - | (201) | 13 | 3.234 | 249 |
Tabella 34– Modello EU CR1-A: Durata delle esposizioni
| Valore netto dell'esposizione | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Su richiesta | <= 1 anno > 1 anno <= 5 anni |
> 5 anni | Nessuna durata indicata |
Totale | |||||||
| 1 | Prestiti e anticipazioni |
38.506.966 | 4.552.371.798 | 2.652.843.008 | 1.243.523.482 | 268.739.406 | 8.755.984.660 |

| Valore netto dell'esposizione | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Su richiesta | <= 1 anno > 1 anno <= 5 anni |
> 5 anni | Nessuna durata indicata |
Totale | |||||||
| 2 | Titoli di debito | - | 512.723.745 | 1.279.727.709 | 1.326.156.776 | - | 3.118.608.230 | ||||
| 3 | Totale | 38.506.966 | 5.065.095.542 | 3.932.570.717 | 2.569.680.259 | 268.739.406 | 11.874.592.890 |
| Valore contabile lordo | ||
|---|---|---|
| 010 | Stock iniziale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 2.042 |
| 020 | Afflussi verso portafogli deteriorati | 1.288 |
| 030 | Deflussi da portafogli deteriorati | 1.410 |
| 040 | Deflusso dovuto alle cancellazioni | 42 |
| 050 | Deflusso dovuto ad altre situazioni | 1.368 |
| 060 | Stock finale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 1.921 |
| Valore contabile lordo / importo nominale delle esposizioni oggetto di misure di concessione |
di credito e accantonamenti | Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del valore equo dovute al rischio |
Garanzie reali e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni oggetto di misure di concessione |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate oggetto di misure di concessione |
Di cui garanzie reali |
|||||||||
| In bonis oggetto di misure di concessione |
di cui in stato di default |
di cui hanno subito una riduzione di valore |
Su esposizioni in bonis oggetto di misure di concessione |
Su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
e garanzie finanziarie ricevute su esposizioni deteriorate oggetto di misure di concessione |
|||||
| 005 | Disponibilità presso Banche Centrali e altri depositi a vista |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 010 | Prestiti e anticipazioni | 69 | 350 | 350 | 34 | (8) | (15) | 70 | 24 | |
| 020 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 030 | Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 040 | Enti creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 050 | Altre società finanziarie | 4 | - | - | - | - | - | 4 | - | |
| 060 | Società non finanziarie | 56 | 38 | 38 | 24 | (8) | (11) | 41 | 6 | |
| 070 | Famiglie | 9 | 312 | 312 | 11 | - | (3) | 25 | 17 | |
| 080 | Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 090 | Impegni all'erogazione di finanziamenti dati |
2 | - | - | - | - | - | - | - | |
| 100 | Totale | 71 | 350 | 350 | 34 | (8) | (15) | 70 | 24 |
Tabella 37– Modello EU CQ2: Qualità delle misure di concessione
| Valore contabile lordo delle esposizioni oggetto di misure di concessione |
||
|---|---|---|
| 010 | Prestiti e anticipazioni che sono stati oggetto di misure di concessione più di due volte | 222 |
| 020 | Prestiti e anticipazioni deteriorati oggetto di misure di concessione che non sono riusciti a soddisfare i criteri di esclusione dalla categoria "deteriorati" |
94 |
Tabella 38– Modello EU CQ3: Qualità creditizia delle esposizioni in bonis e deteriorate suddivise in base ai giorni di arretrati
| Valore contabile lordo / importo nominale | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | |||||||||||||
| Non scadute o scadute da ≤ 30 giorni |
Scadu te da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
Inadempie nze probabili che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Scadute da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Scadu te da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Scadu te da > 1 anno ≤ 2 anni |
Scadut e da > 2 an ni <= 5 a nni |
Scadute da > 5 anni <= 7 anni |
Scadute da > 7 anni |
Di cui in stato di default |
|||||
| 005 | Disponibilità presso Banche Centrali e altri depositi a vista |
573 | 573 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 010 | Prestiti e anticipazioni |
7.107 | 6.965 | 143 | 1.920 | 216 | 50 | 41 | 61 | 625 | 382 | 545 | 1.921 | |
| 020 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Valore contabile lordo / importo nominale | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bonis | Esposizioni deteriorate | |||||||||||||
| Non scadute o scadute da ≤ 30 giorni |
Scadu te da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
Inadempie nze probabili che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Scadute da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Scadu te da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Scadu te da > 1 anno ≤ 2 anni |
Scadut e da > 2 an ni <= 5 a nni |
Scadute da > 5 anni <= 7 anni |
Scadute da > 7 anni |
Di cui in stato di default |
|||||
| 030 | Amministrazion i pubbliche |
252 | 173 | 79 | 33 | 23 | - | - | - | 3 | 3 | 4 | 33 | |
| 040 | Enti creditizi | 74 | 74 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 050 | Altre società finanziarie |
523 | 523 | - | 2 | 1 | - | 1 | - | - | 1 | - | 3 | |
| 060 | Società non finanziarie |
5.532 | 5.482 | 49 | 484 | 160 | 43 | 28 | 31 | 79 | 92 | 51 | 484 | |
| 070 | Di cui PMI | 3.229 | 3.205 | 24 | 104 | 64 | 11 | 10 | 4 | 2 | 8 | 5 | 104 | |
| 080 | Famiglie | 726 | 712 | 14 | 1.401 | 32 | 8 | 12 | 30 | 543 | 287 | 490 | 1.401 | |
| 090 | Titoli di debito | 3.119 | 3.119 | - | 3 | 3 | - | - | - | - | - | - | 3 | |
| 100 | Banche Centrali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 110 | Amministrazion i pubbliche |
2.059 | 2.059 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 120 | Enti creditizi | 591 | 591 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 130 | Altre società finanziarie |
356 | 356 | - | 3 | 3 | - | - | - | - | - | - | 3 | |
| 140 | Società non finanziarie |
113 | 113 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 150 | Esposizioni fuori bilancio |
1.381 | 25 | 25 | ||||||||||
| 160 | Banche centrali | - | - | - | ||||||||||
| 170 | Amministrazion i pubbliche |
- | - | - | ||||||||||
| 180 | Enti creditizi | 15 | - | - | ||||||||||
| 190 | Altre società finanziarie |
241 | 3 | 3 | ||||||||||
| 200 | Società non finanziarie |
977 | 20 | 20 | ||||||||||
| 210 | Famiglie | 149 | 2 | 2 | ||||||||||
| 220 | Totale | 12.181 | 10.657 | 143 | 1.948 | 219 | 50 | 41 | 61 | 625 | 382 | 545 | 1.948 |
Tabella 39– Modello EU CQ4: Qualità delle esposizioni deteriorate per zona geografica
| Valore contabile lordo / importo nominale | Variazioni | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Di cui deteriorate | Accantonamenti | negative accumulate |
|||||||
| Di cui in stato di default |
Di cui soggette a riduzione di valore |
Riduzione di valore accumulata |
per gli impegni fuori bilancio e le garanzie finanziarie date |
del valore equo dovute al rischio di credito su esposizioni deteriorate |
|||||
| 010 | Esposizioni in bilancio | 12.147 | 1.923 | 1.923 | 12.077 | (273) | - | ||
| 020 | Italia | 11.063 | 1.921 | 1.921 | 11.003 | (271) | - | ||
| 030 | Francia | 285 | 1 | 1 | 285 | - | - | ||
| 040 | Germania | 268 | - | - | 268 | (1) | - | ||
| 050 | Svizzera | 98 | - | - | 98 | (1) | - | ||
| 060 | Spagna | 87 | - | - | 87 | - | - | ||
| 070 | Altri Stati | 345 | 1 | 1 | 335 | (1) | - | ||
| 080 | Esposizioni fuori bilancio | 1.404 | 24 | 24 | 5 | ||||
| 090 | Italia | 1.256 | 24 | 24 | 5 | ||||
| 100 | Polonia | 92 | - | - | - | ||||
| 110 | Irlanda | 20 | - | - | - | ||||
| 120 | Turchia | 11 | - | - | - | ||||
| 130 | Romania | 10 | - | - | - | ||||
| 140 | Altri Stati | 14 | - | - | - | ||||
| 150 | TOTALE | 13.551 | 1.947 | 1.947 | 12.077 | (273) | 5 | - |

| Valore contabile lordo | Variazioni | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Di cui deteriorate | negative accumulate del |
||||||
| Di cui in stato di default |
Di cui prestiti e anticipazioni soggetti a riduzione di valore |
Riduzione di valore accumulata |
valore equo dovute al rischio di credito su esposizioni deteriorate |
||||
| 010 | Agricoltura, silvicoltura e pesca |
106 | 14 | 14 | 106 | (3) | - |
| 020 | Attività estrattiva | 9 | - | - | 9 | - | - |
| 030 | Attività manifatturiera | 1.927 | 163 | 163 | 1.927 | (101) | - |
| 040 | Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata |
58 | 8 | 8 | 58 | (3) | - |
| 050 | Approvvigionamento idrico |
85 | 3 | 3 | 85 | (1) | - |
| 060 | Costruzioni | 480 | 68 | 68 | 480 | (35) | - |
| 070 | Commercio all'ingrosso e al dettaglio |
1.645 | 118 | 118 | 1.645 | (41) | - |
| 080 | Trasporto e stoccaggio | 424 | 23 | 23 | 424 | (13) | - |
| 090 | Servizi di alloggio e di ristorazione |
71 | 13 | 13 | 71 | (2) | - |
| 100 | Servizi di informazione e comunicazione |
182 | 14 | 14 | 182 | (9) | - |
| 110 | Attività finanziarie e assicurative |
9 | - | - | 9 | - | - |
| 120 | Attività immobiliari | 84 | 17 | 17 | 83 | (3) | - |
| 130 | Attività professionali, scientifiche e tecniche |
227 | 17 | 17 | 227 | (15) | - |
| 140 | Attività amministrative e di servizi di supporto |
260 | 9 | 9 | 260 | (4) | - |
| 150 | Amministrazione pubblica e difesa, previdenza sociale obbligatoria |
- | - | - | - | - | - |
| 160 | Istruzione | 37 | - | - | 37 | (1) | - |
| 170 | Attività dei servizi sanitari e di assistenza sociale |
120 | 4 | 4 | 120 | (2) | - |
| 180 | Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento |
258 | 6 | 6 | 258 | (5) | - |
| 190 | Altri servizi | 31 | 7 | 7 | 31 | (1) | - |
| 200 | Totale | 6.016 | 483 | 483 | 6.014 | (239) | - |
Tabella 41– Modello EU CQ6: Valutazione delle garanzie reali - prestiti e anticipazioni
| Prestiti e anticipazioni | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| In bonis | DETERIORATI | |||||||||||||||
| Inadempienze | Scaduti da > 90 giorni | |||||||||||||||
| Di cui scaduti da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
probabili che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Di cui scaduti da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Di cui scaduti da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Di cui scaduti da > 1 anno ≤ 2 anni |
Di cui scaduti da > 2 anni ≤ 5 anni |
Di cui scaduti da > 5 anni ≤ 7 anni |
Di cui scaduti da > 7 anni |
|||||||||
| 010 | Valore contabile lordo | 9.028 | 7.108 | 143 | 1.921 | 216 | 1.705 | 51 | 41 | 61 | 625 | 382 | 545 | |||
| 020 | di cui garantiti | 3.627 | 3.289 | 19 | 338 | 99 | 239 | 30 | 25 | 30 | 59 | 46 | 48 | |||
| 030 | di cui garantiti da beni immobili |
451 | 351 | 4 | 100 | 17 | 83 | 5 | 5 | 9 | 15 | 16 | 34 | |||
| 040 | Di cui strumenti con rapporto LTV superiore al 60 % e inferiore o pari all'80 % |
73 | 62 | 11 | 3 | 8 | ||||||||||
| 050 | Di cui strumenti con rapporto LTV superiore all'80 % e inferiore o pari al 100 % |
85 | 75 | 10 | 1 | 9 | ||||||||||
| 060 | Di cui strumenti con LTV superiore al 100 % |
150 | 122 | 28 | 2 | 25 | ||||||||||
| 070 | Riduzione di valore accumulata per attività garantite |
120 | 37 | 1 | 83 | 29 | 54 | 9 | 9 | 16 | 4 | 9 | 6 | |||
| 080 | Garanzie reali |

| Prestiti e anticipazioni | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DETERIORATI | |||||||||||||||
| In bonis | Inadempienze | Scaduti da > 90 giorni | |||||||||||||
| Di cui scaduti da > 30 giorni ≤ 90 giorni |
probabili che non sono scadute o che sono scadute da ≤ 90 giorni |
Di cui scaduti da > 90 giorni ≤ 180 giorni |
Di cui scaduti da > 180 giorni ≤ 1 anno |
Di cui scaduti da > 1 anno ≤ 2 anni |
Di cui scaduti da > 2 anni ≤ 5 anni |
Di cui scaduti da > 5 anni ≤ 7 anni |
Di cui scaduti da > 7 anni |
||||||||
| 090 | Di cui valore limitato al valore dell'esposizione |
2.329 | 2.216 | 11 | 113 | 25 | 88 | 8 | 5 | 7 | 15 | 17 | 36 | ||
| 100 | Di cui beni immobili | 386 | 311 | 4 | 75 | 13 | 62 | 3 | 3 | 3 | 13 | 13 | 26 | ||
| 110 | Di cui valore oltre il limite |
567 | 254 | 9 | 314 | 48 | 266 | ||||||||
| 120 | Di cui beni immobili | 660 | 375 | 9 | 285 | 38 | 246 | ||||||||
| 130 | Garanzie finanziarie ricevute |
1.076 | 940 | 7 | 136 | 43 | 93 | 13 | 10 | 7 | 39 | 19 | 5 | ||
| 140 | Cancellazioni parziali accumulate |
12 | - | - | 12 | 1 | 11 | - | - | - | 1 | 1 | 9 |
Tabella 42– Modello EU CQ7: Garanzie reali ottenute acquisendone il possesso e tramite procedure di escussione
| Garanzie reali ottenute acquisendone il possesso | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore al momento della rilevazione iniziale | Variazioni negative accumulate | ||||||
| 010 | Immobili, impianti e macchinari (PP&E) | - | - | ||||
| 020 | Diverse da PP&E | - | - | ||||
| 030 | Beni immobili residenziali | - | - | ||||
| 040 | Beni immobili non residenziali | - | - | ||||
| 050 | Beni mobili (auto, imbarcazioni, ecc.) | - | - | ||||
| 060 | Strumenti di capitale e di debito | - | - | ||||
| 070 | Altre garanzie reali | - | - | ||||
| 080 | Totale | - | - |
Tabella 43– Modello EU CQ8: Garanzie reali ottenute acquisendone il possesso e tramite procedure di escussione - disaggregazione per anzianità
| Riduzione del debito residuo |
Totale delle garanzie reali ottenute acquisendone il possesso | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esecuzione forzata ≤ 2 anni |
Esecuzione forzata > 2 anni ≤ 5 anni |
Esecuzione forzata > 5 anni |
Di cui attività non correnti possedute per la vendita |
||||||||||
| Valore contab ile lordo |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
||
| 01 0 |
Garanzie reali ottenute acquisend one il possesso classificat e come PP&E |
- | - | - | - | ||||||||
| 02 0 |
Garanzie reali ottenute acquisend one il possesso diverse da quelle classificat e come PP&E |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 03 0 |
Beni immobili residenzial i |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 04 0 |
Beni immobili non residenzial i |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Riduzione del debito residuo |
Totale delle garanzie reali ottenute acquisendone il possesso | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esecuzione forzata ≤ 2 anni |
Esecuzione forzata > 2 anni ≤ 5 anni |
Esecuzione forzata > 5 anni |
Di cui attività non correnti possedute per la vendita |
||||||||||
| Valore contab ile lordo |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
Valore al moment o della rilevazio ne iniziale |
Variazio ni negative accumul ate |
||
| 05 0 |
Beni mobili (auto, imbarcazio ni, ecc.) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 06 0 |
Strumen ti di capitale e di debito |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 07 0 |
Altre garanzie reali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 08 0 |
Totale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito gli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.
In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate:
In particolare:
• nell'ambito dell'attività di factoring pro-solvendo, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti avere merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring con operatività pro-soluto, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro-soluto è

realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e modifiche seguenti) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.
Nell'ambito dei portafogli NPL acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito. La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.
Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review (SFR).

Tabella 44– EU CR2A: Variazioni dello stock di prestiti e anticipazioni deteriorati e relativi recuperi netti accumulati
| Valore Contabile Lordo | Relativi Recuperi Netti Cumulati | ||
|---|---|---|---|
| 010 | Stock iniziale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 2.042 | |
| 020 | Afflussi verso portafogli deteriorati | 1.288 | |
| 030 | Deflussi da portafogli deteriorati | 1.410 | |
| 040 | Deflusso verso portafoglio in bonis | 31 | |
| 050 | Deflusso dovuto al rimborso parziale o totale del prestito | 444 | |
| 060 | Deflusso dovuto alle liquidazioni di garanzie reali | 11 | 11 |
| 070 | Deflusso dovuto alla presa di possesso di garanzie reali | - | - |
| 080 | Deflusso dovuto alla vendita di strumenti | 81 | 16 |
| 090 | Deflusso dovuto ai trasferimenti del rischio | - | - |
| 100 | Deflusso dovuto alle cancellazioni | 42 | |
| 110 | Deflusso dovuto ad altre situazioni | 802 | |
| 120 | Deflusso dovuto alla riclassificazione in posseduti per la vendita | - | |
| 130 | Stock finale di prestiti e anticipazioni deteriorati | 1.921 |
Tabella 45– Modello EU CR3 – Tecniche di CRM - Quadro d'insieme: informativa sull'uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito
| Valore contabile garantito | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore contabile | di cui garantito | di cui garantito da garanzie finanziarie | ||||||
| non garantito | da garanzie reali | di cui garantito da derivati su crediti |
||||||
| 1 | Prestiti e anticipazioni | 5.923 | 3.405 | 2.329 | 1.076 | - | ||
| 2 | Titoli di debito | 3.078 | 41 | - | 41 | |||
| 3 | Totale | 9.001 | 3.446 | 2.329 | 1.117 | - | ||
| 4 | di cui esposizioni deteriorate | 1.472 | 249 | 113 | 136 | - | ||
| EU-5 | di cui in stato di default | 1.472 | 249 |
Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali". Banca Ifis inoltre utilizza il rating ECAI Cerved per le controparti imprese, aventi alcune specifiche caratteristiche di dimensione e impiego, al fine di calcolare gli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza. Queste posizioni sono incluse nelle classi "Esposizione verso Imprese". Per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni.
| Tabella 46– Metodologie di rating per classi regolamentari | ||
|---|---|---|
| Classi regolamentari | ECA/ECAI | Caratteristiche del rating |
|---|---|---|
| Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali | Fitch Ratings | Solicited/Unsolicited |
| Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali | - | - |
| Esposizioni verso organismi del settore pubblico | - | - |
| Esposizioni verso enti12 | Fitch Ratings | Solicited/Unsolicited |
| Esposizioni verso imprese | Cerved | Solicited/Unsolicited |
| Esposizioni al dettaglio | - | - |
| Esposizioni in stato di default | - | - |
| Esposizioni associate a un rischio particolarmente elevato | - | - |
| Esposizioni in strumenti di capitale | - | - |
12 I rating emessi da Fitch sono utilizzati dalla Banca per le Esposizioni classificate nel portafoglio Enti dal 30 settembre 2024

Tabella 47– Modello EU CR4 – Metodo standardizzato: esposizione al rischio di credito ed effetti della CRM
| Classi di esposizioni | Esposizioni pre-CCF e pre-CRM | Esposizioni post-CCF e post-CRM | RWA e densità degli RWA |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
RWA | Densità degli RWA (%) |
||
| 1 | Amministrazioni centrali o Banche Centrali |
2.747 | - | 3.477 | - | 130 | 3,75% |
| 2 | Amministrazioni regionali o autorità locali |
21 | - | 21 | - | 4 | 20,00% |
| 3 | Organismi del settore pubblico | 180 | - | 180 | - | 116 | 64,59% |
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Organizzazioni internazionali | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Enti | 992 | 38 | 992 | 30 | 404 | 39,48% |
| 7 | Imprese | 3.763 | 651 | 3.553 | 340 | 3.608 | 92,67% |
| 8 | Al dettaglio | 2.714 | 555 | 2.302 | 48 | 1.336 | 56,85% |
| 9 | Garantite da ipoteche su beni immobili | 178 | - | 178 | - | 60 | 33,65% |
| 10 | Esposizioni in stato di default | 1.683 | 22 | 1.616 | 8 | 1.742 | 107,30% |
| 11 | Esposizioni associate a un rischio particolarmente elevato |
104 | 3 | 104 | 2 | 158 | 150,00% |
| 12 | Obbligazioni garantite | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Enti e imprese con valutazione del merito di credito a breve termine |
- | - | - | - | - | - |
| 14 | Organismi di investimento collettivo | 98 | 51 | 98 | 25 | 170 | 137,97% |
| 15 | Strumenti di capitale | 377 | 1 | 377 | 1 | 405 | 107,13% |
| 16 | Altre posizioni | 375 | - | 376 | 3 | 375 | 99,01% |
| 17 | TOTALE | 13.233 | 1.320 | 13.274 | 456 | 8.508 | 61,96% |
Tabella 48– Modello EU CR5 - Metodo standardizzato
| Fattori di ponderazione del rischio | Totale | Di cui prive |
||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Classi di esposizioni | 2% | 4% | 10% | 20% | 35% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | 250% | 370% | 1250% | Altri | di rating |
|||
| 1 | Amministrazioni centrali o Banche Centrali |
3.374 | - | - | - | - | - | - | - | - | 85 | - | 18 | - | - | - | 3.477 | 1.437 |
| 2 | Amministrazioni regionali o autorità locali |
- | - | - | - | 21 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 21 | 21 |
| 3 | Organismi del settore pubblico |
- | - | - | - | 80 | - | - | - | - | 100 | - | - | - | - | - | 180 | 180 |
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Organizzazioni internazionali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Enti | 2 | 41 | - | - | 464 | - | 412 | - | - | 104 | - | - | - | - | - | 1.022 | 420 |
| 7 | Imprese | - | - | - | - | 33 | - | 343 | - | - | 3.223 | 294 | - | - | - | - | 3.893 | 2.064 |
| 8 | Esposizioni al dettaglio |
- | - | - | - | - | 138 | - | - | 2.212 | - | - | - | - | - | - | 2.350 | 2.350 |
| 9 | Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili |
- | - | - | - | - | 139 | 39 | - | - | - | - | - | - | - | - | 178 | 175 |
| 10 | Esposizioni in stato di default |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.387 | 237 | - | - | - | - | 1.624 | 1.611 |
| 11 | Esposizioni associate a un rischio particolarmente elevato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 106 | - | - | - | - | 106 | 106 |
| 12 | Obbligazioni garantite |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Classi di esposizioni | Fattori di ponderazione del rischio | Di cui prive |
||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 35% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | 250% | 370% | 1250% | Altri | Totale | di rating |
||
| 13 | Esposizioni verso Enti e imprese con valutazione del merito di credito a breve termine |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 14 | Quote o azioni in organismi di investimento collettivo |
- | - | - | - | 5 | - | - | - | - | 32 | 62 | - | - | 1 | 23 | 123 | 123 |
| 15 | Esposizioni in strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 360 | - | 18 | - | - | - | 378 | 378 |
| 16 | Altre posizioni | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | 375 | - | - | - | - | - | 379 | 379 |
| 17 | TOTALE | 3.380 | 41 | - | - | 602 | 278 | 794 | - | 2.212 | 5.665 | 699 | 36 | - | 1 | 23 | 13.730 | 9.244 |
In relazione al Modello EU CC1 - Composizione dei Fondi Propri regolamentari, si rimanda a quanto già presente al paragrafo 3.1.5 – Tabella 23.
Tabella 49– Modello EU CR10: Esposizioni da finanziamenti specializzati e in strumenti di capitale in base al metodo della ponderazione semplice
| Finanziamenti specializzati: finanziamento di progetti (project finance) (metodo di assegnazione) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie regolamentari |
Durata residua | Esposizioni in bilancio |
Esposizioni fuori bilancio |
Fattore di ponderazione del rischio |
Valore dell'esposizione |
Importo dell'esposizione ponderato per il rischio |
Importo delle perdite attese |
||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Categoria 1 | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | ||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Categoria 2 | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | ||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Categoria 3 | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | ||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Categoria 4 | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | ||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Categoria 5 | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | ||
| Inferiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - | |||
| Totale | Pari o superiore a 2,5 anni | - | - | - | - | - | - |

Il rischio di controparte rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.
Il rischio di controparte insiste attualmente sull'operatività in prodotti derivati generata dall'attività di Finanza Proprietaria, Area appartenente alla Direzione Capital Markets e deputata ad individuare, implementare e realizzare le strategie di investimento per il Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis; sono inoltre presenti due interest rate swap rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tali operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Nel corso del 2021 inoltre, per finalità di copertura economica della componente di tasso di interesse dell'operazione di auto-cartolarizzazione eseguita da IFIS NPL Investing, è stata posta in essere un'operazione derivata (acquisto di un'opzione cap venduta da una primaria controparte finanziaria). Tale operazione, oggetto di ristrutturazione nel corso del 2023, potrebbe implicare un aumento del rischio di controparte conseguente al fatto che, a seguito di cambiamenti dei tassi, il relativo mark to market risulti positivo e, conseguentemente, la controparte venditrice dell'opzione in oggetto risulti essere debitrice nei confronti di IFIS NPL Investing. Nel corso del 2024, inoltre, è stato chiuso un ulteriore derivato sulla cartolarizzazione Indigo Lease, di tipo IRS, in cui la Banca paga il tasso fisso e riceve il variabile, che ulteriormente potrebbe avere effetti peggioramenti sul rischio in oggetto.
A livello organizzativo la gestione dell'operatività in strumenti finanziari è curata dalla Direzione Capital Markets in conformità alle politiche definite e agli indirizzi assegnati secondo limiti operativi e di rischio ed obiettivi di redditività.
Da un punto di vista prospettico non ci si attende un impatto significativo su tale rischio in relazione alla tipologia di operatività, alla natura delle controparti ed ai sistemi di marginazione previsti.
Per quanto riguarda il rischio di controparte connaturato all'attività di raccolta in pronti contro termine, il relativo monitoraggio si sostanzia in una puntuale e costante verifica della struttura e qualità del portafoglio titoli di proprietà, in quanto il rischio sottostante è direttamente connesso al merito creditizio delle controparti con le quali vengono poste in essere le operazioni di finanziamento collateralizzato (generalmente controparti centrali quali Cassa Compensazione e Garanzia e Banca Centrale Europea) e proporzionale alla volatilità di prezzo dei titoli in portafoglio dati in garanzia.
In relazione sia al basso livello di esposizione del portafoglio di prodotti derivati, sia alla scarsa incidenza dei capitali interni assorbiti connessi al rischio di controparte (CCR) sul totale complessivo del capitale interno assorbito sui rischi, si ritiene che la rilevanza potenziale del suddetto rischio a livello di Gruppo sia "bassa".

Il Gruppo, per la misurazione del rischio di controparte e la misurazione del relativo requisito patrimoniale, si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo II, Capo 6 (CCR) e, per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo dei pertinenti requisiti patrimoniali regolamentari.
Per rischio di aggiustamento della valutazione del credito si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte.
Il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (Credit Value Adjustment – CVA) insiste sul medesimo portafoglio assoggettato al rischio di controparte precedentemente analizzato. Esso riflette il valore di mercato corrente al rischio stesso.
La Banca, per la misurazione dei rischi di aggiustamento della valutazione del credito e la misurazione del relativo capitale interno, si basa sulla metodologia prescritta dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo VI e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare. In particolare, per le transazioni riguardanti i derivati, ai fini della misurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del credito, adotta il "metodo standardizzato" (articolo 384 CRR).
Financial Risk è l'unità organizzativa specialistica del Risk Management che concorre alla definizione delle politiche e dei processi di gestione del rischio di controparte e regolamento e propone le relative iniziative di attenuazione. In tale ambito:

| Costo di sostituzione (RC) |
Esposizione potenziale futura (PFE) |
EPE effettiva |
Alfa utilizzata per il calcolo del valore dell'esposizione a fini regolamentari |
Valore dell'esposizione pre-CRM |
Valore dell'esposizione post-CRM |
Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EU 1 |
EU - Metodo dell'esposizione originaria (per i derivati) |
19 | 111 | 1.4 | 182 | 182 | 182 | 58 | |
| EU 2 |
EU - SA-CCR semplificato (per i derivati) |
- | - | 1.4 | - | - | - | - | |
| 1 | SA-CCR (per i derivati) |
- | - | 1.4 | - | - | - | - | |
| 2 | IMM (per derivati e SFT) |
- | - | - | - | - | - | ||
| 2a | di cui insiemi di attività soggette a compensazione contenenti operazioni di finanziamento tramite titoli |
- | - | - | - | - | |||
| 2b | di cui insiemi di attività soggette a compensazione contenenti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine |
- | - | - | - | - | |||
| 2c | di cui da insiemi di attività soggette ad accordo di compensazione contrattuale tra prodotti differenti |
- | - | - | - | - | |||
| 3 | Metodo semplificato per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per le SFT) |
1.919 | 1.919 | 1.919 | 45 | ||||
| 4 | Metodo integrale per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per le SFT) |
- | - | - | - | ||||
| 5 | VaR per le SFT | - | - | - | - | ||||
| 6 | Totale | 2.101 | 2.101 | 2.101 | 103 |
Tabella 50– Modello EU CCR1: Analisi dell'esposizione al CCR per metodo
Tabella 51– Modello EU CCR2: Operazioni soggette a requisiti di fondi propri per il rischio di CVA
| Valore dell'esposizione | RWEA | ||
|---|---|---|---|
| 1 | Totale delle operazioni soggette al metodo avanzato | - | - |
| 2 | i) componente VaR (incluso il moltiplicatore 3×) | - | - |
| 3 | ii) componente VaR in condizioni di stress (incluso il moltiplicatore 3×) | - | - |
| 4 | Operazioni soggette al metodo standardizzato | 182 | 83 |
| EU-4 | Operazioni soggette al metodo alternativo (sulla base del metodo dell'esposizione originaria) | - | - |
| 5 | Totale operazioni soggette a requisiti di Fondi Propri per il rischio di CVA | 182 | 83 |
Tabella 52– Modello EU CCR3 – Metodo standardizzato: esposizioni soggette al CCR per classe di esposizioni regolamentare e ponderazione del rischio
| Classi di esposizioni | Fattore di ponderazione del rischio | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | Altri | Valore dell'esposizione complessiva |
||
| 1 | Amministrazioni centrali o Banche Centrali |
79 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 79 |
| 2 | Amministrazioni regionali o autorità locali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Organismi del settore pubblico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Classi di esposizioni | Fattore di ponderazione del rischio | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 0% | 2% | 4% | 10% | 20% | 50% | 70% | 75% | 100% | 150% | Altri | Valore dell'esposizione complessiva |
||
| 4 | Banche multilaterali di sviluppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | Organizzazioni internazionali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Enti | - | 1 | - | - | 252 | 105 | - | - | - | - | - | 358 |
| 7 | Imprese | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | Al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Enti e imprese con valutazione del merito di credito a breve termine |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Altre posizioni | 1.664 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.664 |
| 11 | Valore dell'esposizione complessiva |
1.743 | 1 | - | - | 252 | 105 | - | - | - | - | - | 2.101 |
Tabella 53– Modello EU CCR5: Composizione delle garanzie reali per le esposizioni soggette al CCR
| Tipo di garanzia reale | Garanzie reali utilizzate in operazioni su derivati | Garanzie reali utilizzate in SFT | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value (valore equo) delle garanzie reali ricevute |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali fornite |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali ricevute |
Fair value (valore equo) delle garanzie reali fornite |
||||||||
| Separate | Non separate | Separate | Non separate | Separate | Non separate | Separate | Non separate | ||||
| 1 | Cassa - valuta nazionale |
- | 3 | - | 23 | - | 1.678 | - | 240 | ||
| 2 | Cassa - altre valute |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3 | Debito sovrano nazionale |
- | - | - | - | - | 99 | - | - | ||
| 4 | Altro debito sovrano |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5 | Debito delle agenzie pubbliche |
- | - | - | - | - | 80 | - | - | ||
| 6 | Obbligazioni societarie |
- | - | - | - | - | - | - | 1.740 | ||
| 7 | Titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 8 | Altre garanzie reali |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 9 | Totale | - | 3 | - | 23 | - | 1.857 | - | 1.980 |
Tabella 54– Modello EU CCR6: Esposizioni in derivati su crediti
| Protezione acquistata | Protezione venduta | ||
|---|---|---|---|
| 31/12/2024 | 31/12/2024 | ||
| Nozionali | |||
| 1 | Single-name credit default swap | - | - |
| 2 | Index credit default swap | - | - |
| 3 | Total return swap | - | - |
| 4 | Credit option | - | - |
| 5 | Altri derivati su crediti | - | - |
| 6 | Totale Nozionali | - | - |
| Fair value (valori equi) | |||
| 7 | Fair value positivo (attività) | - | - |
| 8 | Fair Value negativo (passività) | - | - |
Tabella 55– Modello EU CCR8: Esposizioni verso CCP
| Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
|---|---|---|---|
| 1 | Esposizioni verso QCCP (totale) | 0 | |
| 2 | Esposizioni per negoziazioni presso QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia) di cui: |
889 | 0 |
| 3 | i) derivati OTC | - | 0 |
| 4 | ii) derivati negoziati in borsa | - | 0 |
| 5 | iii) SFT | 889 | 0 |
| 6 | iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra prodotti differenti |
- | 0 |
| 7 | Margine iniziale separato | 41 | 0 |
| 8 | Margine iniziale non separato | - | 0 |
| 9 | Contributi prefinanziati al fondo di garanzia | 18 | 0 |
| 10 | Contributi non finanziati al fondo di garanzia | - | 0 |

| Valore dell'esposizione |
RWEA | ||
|---|---|---|---|
| 11 | Esposizioni verso non QCCP (totale) | 0 | 0 |
| 12 | Esposizioni per negoziazioni presso non QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia) di cui: |
0 | 0 |
| 13 | i) derivati OTC | 0 | 0 |
| 14 | ii) derivati negoziati in borsa | 0 | 0 |
| 15 | iii) SFT | 0 | 0 |
| 16 | iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra prodotti differenti |
0 | 0 |
| 17 | Margine iniziale separato | 0 | 0 |
| 18 | Margine iniziale non separato | 0 | 0 |
| 19 | Contributi prefinanziati al fondo di garanzia | 0 | 0 |
| 20 | Contributi non finanziati al fondo di garanzia | 0 | 0 |

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quella del veicolo Ifis Npl 2021- 1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda
Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.
Di seguito sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024.
Nel 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro e con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).
A fine giugno 2024 tale cartolarizzazione è stata oggetto di ristrutturazione per un valore di 1,2 miliardi di euro. Tale operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e

ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger. La ristrutturazione ha previsto complessivamente il mantenimento delle caratteristiche strutturali attuali, al netto dell'estensione del revolving period per un periodo di 24 mesi, dell'estensione della final maturity date dei titoli e di una revisione delle condizioni economiche applicate. I titoli della cartolarizzazione sono oggi quotati presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana. Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo Banca Ifis.
L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:
Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.
Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "A.1 - Parte generale" della "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata).
La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:
i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
• il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.
Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).
L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto l'estensione del c.d. revolving period ed un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi con natura partly paid: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Duomo Funding Plc mentre le classi mezzanine e junior, con un valore nominale pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma), la quale adempie anche agli obblighi di retention ai sensi della CRR in qualità di originator.
Per effetto della struttura revolving dell'operazione, nel corso del 2023 sono state effettuate cessioni di ulteriori n. 312 nuovi crediti, per un controvalore complessivo di 104,7 milioni di euro (importo di stipula residuo in essere, compreso di capitale non pagato e interessi e spese su rate scadute e non pagate).
L'importo outstanding dei titoli senior, mezzanine e junior al 31 dicembre 2024 risulta pari rispettivamente a 266,6 milioni di euro, 53,0 milioni di euro e 83,5 milioni di euro.
La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non

presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.
Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.
All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.
Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.
Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.
Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.
A luglio 2023 Banca Ifis ha finalizzato la ristrutturazione della cartolarizzazione, la quale ha comportato l'estensione del revolving period per un ulteriore biennio ed un incremento del principal amount outstanding dei titoli senior, nonché il derating ed il delisting degli stessi dalla Borsa di Lussemburgo (a far data dal 20 luglio 2023), oltre all'ottenimento della qualifica di cartolarizzazione STS (cartolarizzazioni "Semplici, Trasparenti e Standardizzate") ai sensi del Regolamento UE 2017/2402 ("Regolamento Cartolarizzazioni").
Nell'ambito dell'operazione Banca Ifis ha ceduto ad UniCredit Bank AG l'intero ammontare dei titoli senior, corrispondenti ad un valore nominale pari a 609,5 milioni di euro e un principal amount outstanding pari a 400 milioni di euro. I titoli junior, per un principal amount outstanding pari a 147,6 milioni di euro, sono stati integralmente ritenuti dal Banca Ifis in qualità di originator. Pertanto, da luglio 2023 Indigo Lease non si configura più come un'autocartolarizzazione.
La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo Banca Ifis detiene complessivamente un portafoglio di titoli emessi da veicoli di cartolarizzazione per complessivi 286,0 milioni di euro, di cui 216,9 milioni di euro valutati al costo ammortizzato e 69,0 milioni di euro valutati al fair value con impatto a conto economico. Tali dati includono:
Tabella 56– Modello EU SEC1: esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione (1 di 2)
| L'ente agisce in qualità di cedente | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tradizionali | Sintetiche | |||||||||
| STS | Non-STS | Totale parziale |
||||||||
| di cui SRT | di cui SRT | di cui SRT | ||||||||
| 1 | Totale delle esposizioni | 144 | - | 165 | - | - | - | 309 | ||
| 2 | Al dettaglio (totale) | - | - | 79 | - | - | - | 79 | ||
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali |
- | - | - | - | - | - | - | ||
| 4 | Carte di credito | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio | - | - | 79 | - | - | - | 79 | ||
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 7 | All'ingrosso (totale) | 144 | - | 86 | - | - | - | 230 | ||
| 8 | Prestiti a imprese | - | - | 86 | - | - | - | 86 | ||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali |
- | - | - | - | - | - | - | ||
| 10 | Leasing e Crediti | 144 | - | - | - | - | - | 144 | ||
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - |
Tabella 57– Modello EU SEC1: esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione (2 di 2)
| L'ente agisce in qualità di promotore | L'ente agisce in qualità di investitore | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tradizionali | Tradizionali | |||||||||
| STS | Non-STS | Sintetiche | Totale parziale |
STS | Non-STS | Sintetiche | Totale parziale |
|||
| 1 | Totale delle esposizioni | - | - | - | - | 126 | 50 | - | 175 | |
| 2 | Al dettaglio (totale) | - | - | - | - | 77 | 11 | - | 87 | |
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali |
- | - | - | - | - | 2 | - | 2 | |
| 4 | Carte di credito | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio | - | - | - | - | 77 | 9 | - | 85 | |
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 7 | All'ingrosso (totale) | - | - | - | - | 49 | 38 | - | 87 | |
| 8 | Prestiti a imprese | - | - | - | - | 45 | 12 | - | 56 |

| L'ente agisce in qualità di promotore L'ente agisce in qualità di investitore |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tradizionali | Tradizionali | |||||||||
| STS | Non-STS | Sintetiche | Totale parziale |
STS | Non-STS | Sintetiche | Totale parziale |
|||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| 10 | Leasing e Crediti | - | - | - | - | 4 | 27 | - | 31 | |
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Tabella 58– Modello EU SEC2: esposizioni verso la cartolarizzazione incluse nel portafoglio di negoziazione | ||
|---|---|---|
| -- | -- | ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- |
| L'ente agisce in qualità di cedente | L'ente agisce in qualità di promotore | L'ente agisce in qualità di investitore | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tradizionali | Totale | Tradizionali | Totale | Tradizionali | Totale | ||||||||||
| STS | Non-STS | Sintetiche | parziale | STS | Non-STS | Sintetiche | parziale | STS | Non-STS | Sintetiche | parziale | ||||
| 1 | Totale delle esposizioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2 | Al dettaglio (totale) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4 | Carte di credito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 7 | All'ingrosso (totale) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 8 | Prestiti a imprese | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 10 | Leasing e Crediti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Tabella 59– Modello EU SEC3 Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di cedente o promotore (1 di 2)
| Valori dell'esposizione (per fascia di RW/deduzione) | Valori dell'esposizione (per metodo regolamentare) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ≤20 % RW |
DA >20% A 50% RW |
DA >50% A 100% RW |
DA >100% A <1250% RW |
1250% RW/ DEDUZIONI |
SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC-SA | 1250% RW/ DEDUZIONI |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
||
| 1 | Totale delle esposizioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 | Operazioni tradizionali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4 | Al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 7 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Operazioni sintetiche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 11 | Sottostante al dettaglio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

Tabella 60– Modello EU SEC3 Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di cedente o promotore (2 di 2)
| RWEA (per metodo regolamentare) | Requisito patrimoniale dopo l'applicazione del massimale | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC-SA | 1250% RW |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC-SA | 1250% RW |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
||
| 1 | Totale delle esposizioni |
- | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 | Operazioni tradizionali |
- | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Cartolarizzazioni | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4 | Al dettaglio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | All'ingrosso | - | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 7 | di cui STS | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Operazioni sintetiche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 11 | Sottostante al dettaglio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Tabella 61– Modello EU SEC4: Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore (1 di 2)
| Valori dell'esposizione (per fascia di RW/deduzione) | Valori dell'esposizione (per metodo regolamentare) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ≤20 % RW |
DA >20% A 50% RW |
DA >50% A 100% RW |
DA >100% A <1250% RW |
1250% RW/ DEDUZIONI |
SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC-SA | 1250% RW/ DEDUZIONI |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
||
| 1 | Totale delle esposizioni |
146 | 2 | 25 | 1 | 1 | - | - | 150 | - | - |
| 2 | Cartolarizzazione tradizionale |
146 | 2 | 25 | 1 | 1 | - | - | 150 | - | - |
| 3 | Cartolarizzazioni | 146 | 2 | 25 | 1 | 1 | - | - | 150 | - | - |
| 4 | Sottostante al dettaglio |
85 | 2 | - | - | - | - | - | 87 | - | - |
| 5 | di cui STS | 77 | - | - | - | - | - | - | 77 | - | - |
| 6 | All'ingrosso | 61 | - | 25 | 1 | 1 | - | - | 63 | - | - |
| 7 | di cui STS | 49 | - | - | - | - | - | - | 49 | - | - |
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Cartolarizzazione sintetica |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 11 | Sottostante al dettaglio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 14 | Totale delle esposizioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

Tabella 62– Modello EU SEC4: Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore (2 di 2)
| RWEA (per metodo regolamentare) | Requisito patrimoniale dopo l'applicazione del massimale | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC SA |
1250% RW |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
SEC IRBA |
SEC-ERBA (COMPRESO IAA) |
SEC-SA | 1250% RW |
Specific treatment for senior tranches of qualifying NPE securitisations |
||
| 1 | Totale delle esposizioni |
- | - | 37 | - | - | - | - | 3 | - | - |
| 2 | Cartolarizzazione tradizionale |
- | - | 37 | - | - | - | - | 3 | - | - |
| 3 | Cartolarizzazioni | - | - | 37 | - | - | - | - | 3 | - | - |
| 4 | Sottostante al dettaglio |
- | - | 10 | - | - | - | - | 1 | - | - |
| 5 | di cui STS | - | - | 8 | - | - | - | - | 1 | - | - |
| 6 | All'ingrosso | - | - | 28 | - | - | - | - | 2 | - | - |
| 7 | di cui STS | - | - | 6 | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 9 | Cartolarizzazione sintetica |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 10 | Cartolarizzazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 11 | Sottostante al dettaglio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 12 | All'ingrosso | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 13 | Ricartolarizzazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Tabella 63– Modello EU SEC5: Esposizioni cartolarizzate dall'ente: esposizioni in stato di default e rettifiche di valore su crediti specifiche
| Esposizioni cartolarizzate dall'ente — L'ente agisce in qualità di cedente o promotore | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Importo nominale in essere totale | Importo totale delle rettifiche di valore su crediti specifiche effettuate nel periodo |
||||||||
| di cui esposizioni in stato di default | |||||||||
| 1 | Totale delle esposizioni | 4.492 | 2.185 | 8 | |||||
| 2 | Al dettaglio (totale) | 427 | 39 | - | |||||
| 3 | Mutui ipotecari su immobili residenziali |
- | - | - | |||||
| 4 | Carte di credito | - | - | - | |||||
| 5 | Altre esposizioni al dettaglio | 427 | 39 | - | |||||
| 6 | Ricartolarizzazione | - | - | - | |||||
| 7 | All'ingrosso (totale) | 4.065 | 2.146 | 8 | |||||
| 8 | Prestiti a imprese | 2.145 | 2.145 | - | |||||
| 9 | Mutui ipotecari su immobili non residenziali |
- | - | - | |||||
| 10 | Leasing e crediti | 1.919 | 1 | 8 | |||||
| 11 | Altre all'ingrosso | - | - | - | |||||
| 12 | Ricartolarizzazione | - | - | - |

Nel corso del 2024 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.
In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, per buona parte dell'anno la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine. Nel corso dell'anno è stato comunque scelto di aumentare progressivamente la duration del portafoglio, seppure in presenza di una sostanziale stabilità dei controvalori investiti, scelta finalizzata a perseguire una maggior stabilità dei flussi di interesse in presenza di rendimenti futuri attesi in ribasso. La modifica della composizione del portafoglio è stata accompagnata da un continuo monitoraggio dell'esposizione dei rischi da essa generati. Il rispetto dei limiti di rischio stabiliti dal Gruppo Banca Ifis è stato verificato nel continuo dalla funzione Risk Management.
Si segnala inoltre che nel corso del 2024 sono state poste in essere alcune operazioni di Hedge Accounting (Micro Fair Value hedge) su alcuni titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, realizzate mediante combinazioni di opzioni call e put ed aventi scadenza entro i 12-24 mesi. Tali operazioni perseguono una finalità di riduzione del rischio prezzo dei titoli sottostanti.
La componente afferente al "portafoglio di negoziazione" (trading book) da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale rispetto al totale degli investimenti nel banking book, sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" (banking book) e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.
All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Da un punto di vista gestionale interno, in ottica più ampia e in generale relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni postate in HTC&S e

contabilizzate come FVOCI, le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve e conseguentemente sui valori patrimoniali della Banca.
Oltre a quanto sopra descritto rientrano, tra le attività generatrici di rischio di mercato, le posizioni in valuta assoggettate al rischio cambio e i contratti derivati stipulati con controparti corporate inerenti a un legacy portfolio attualmente in fase di run-off.
In relazione al rischio di cambio, le operazioni in divisa si sostanziano principalmente:
A livello gestionale, le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.
Il livello di appetito al rischio è definito nel Risk Appetite Framework, declinato nelle principali strategie di investimento e gestione definite nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis".
In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, etc.,) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.
In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:
Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.
Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.
Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.
Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011- 2012 e alla pandemia Covid-19 del 2020.
L'unità organizzativa "Financial Risk":
Propone inoltre iniziative di attenuazione del rischio in argomento. In tale ambito:

La Banca, per la misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza e per la misurazione del rischio di cambio si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo IV, e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 per il computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare.
In particolare, la metodologia standardizzata permette di calcolare il requisito patrimoniale complessivo, sulla base del cosiddetto "approccio a blocchi" (building-block approach), secondo il quale il requisito complessivo viene ottenuto come somma dei requisiti di capitale a fronte dei seguenti rischi:
La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.
Il posizionamento rispetto ai rischi di mercato è oggetto di periodico reporting predisposto dal Risk Management al Consiglio di Amministrazione, sia in termini di specifica reportistica mensile, sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale.
Tabella 64– Modello EU MR1: rischio di mercato in base al metodo standardizzato
| RWEA | ||
|---|---|---|
| Prodotti outright | - | |
| 1 | Rischio di tasso di interesse (generico e specifico) | 12 |

| RWEA | ||
|---|---|---|
| 2 | Rischio azionario (generico e specifico) | 28 |
| 3 | Rischio di cambio | - |
| 4 | Rischio di posizioni in merci | - |
| Opzioni | ||
| 5 | Metodo semplificato | - |
| 6 | Metodo delta plus | - |
| 7 | Metodo di scenario | - |
| 8 | Cartolarizzazione (rischio specifico) | - |
| 9 | Totale | 40 |

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practices di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la gestione del rischio operativo sono rappresentati:
Con specifico riferimento al monitoraggio dell'evoluzione del rischio ICT e di Sicurezza e della valutazione dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, il Gruppo Banca Ifis, in conformità con il requisito normativo14 ha optato per un modello condiviso di responsabilità assegnando i compiti alle funzioni aziendali di controllo Risk Management e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna delle due funzioni. In particolare, la funzione Risk Management conduce i processi di analisi dei rischi ICT e di sicurezza secondo il quadro di riferimento organizzativo e metodologico approvato dal Consiglio di amministrazione al fine, ad esempio, di verificare il rispetto del livello di propensione al rischio ICT e di sicurezza, dei relativi obiettivi di rischio che la Banca intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Qualora il livello di rischio ICT e di sicurezza ecceda il valore soglia definito, al fine di ricondurlo all'interno della soglia di rischio accettabile, vengono identificate delle misure per il suo trattamento che confluiscono nel "Piano dei Trattamenti" che individua le responsabilità per l'implementazione delle singole azioni correttive.
I risultati delle sopraccitate analisi sono rendicontati all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" soggetto ad approvazione annuale da parte dell'Amministratore Delegato in qualità di organo con funzione di gestione.
13 Nel presente capitolo sono considerati anche il Rischio Reputazionale ed il Rischio ICT e di Sicurezza
14 Il 2 novembre 2022 Banca d'Italia ha emanato il 40° aggiornamento delle "Disposizioni di vigilanza per le Banche", modificando il Capitolo 4 "Il sistema informativo" e il Capitolo 5 "La continuità operativa" della Parte Prima, Titolo IV, per dare attuazione agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" (EBA/GL/2019/04) emanati dall'EBA. Con l'occasione sono stati inoltre effettuati alcuni interventi di raccordo e aggiornamento dei riferimenti interni alla Sezione I del Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni".

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo (inclusi il rischio ICT e di Sicurezza) prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi e informatici. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.
Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di supervisione dei rischi connessi ai rapporti di fornitura con terze parti nonché alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti.
La fase di mitigazione del rischio operativo, ICT e di sicurezza si concretizza nell'individuazione di interventi orientati alla prevenzione e all'attenuazione dell'esposizione al rischio operativo e informatico. In particolare, gli interventi di mitigazione sono valutati ed eventualmente attivati sulla base dell'analisi delle evidenze risultanti dalle diverse attività di monitoraggio oppure in caso di violazione delle soglie prefissate per gli indicatori di rischio.
In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie per quanto riguarda la gestione dei rischi. Il framework complessivo di gestione del rischio operativo è stato pertanto esteso, sulla base del principio di proporzionalità, mediante l'adozione del medesimo approccio metodologico e degli strumenti informatici sviluppati presso la Capogruppo.
Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.
Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza. Il rischio di reputazione è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.
La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo per la gestione di tale rischio. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo. Allo stesso modo, per quanto riguarda i fondamenti che ispirano la gestione del rischio informatico, è in vigore la "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio ICT e di Sicurezza" che agisce sia a livello della Banca Capogruppo che di società controllate.
Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio operativo e per la misurazione del capitale interno si basa sul "metodo base" disciplinato dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo III e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 ai fini del computo del requisito patrimoniale regolamentare.
In particolare, calcola il requisito patrimoniale minimo obbligatorio a fronte dei rischi operativi ricorrendo al metodo dell'indicatore di base (BIA – Basic Indicator Approach) 15. Il metodo quantifica l'assorbimento di capitale nella misura del 15% della media degli ultimi tre esercizi dei valori dell'"indicatore rilevante" di cui all'art. 316 Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 rappresentativo dei volumi di operatività aziendale.
Ai fini regolamentari, la misurazione del rischio operativo viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata.
L'adozione del "metodo base" ha determinato a livello consolidato un requisito patrimoniale al 31 dicembre 2024 pari a circa 83.060 milioni di euro, dalla Banca ritenuto in grado di fronteggiare gli impatti finanziari inattesi di potenziali eventi rischiosi che dovessero accadere nel corso del 2024.
Con riguardo al processo di Loss Data Collection in uso, le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:
15 La CRR III ha introdotto un nuovo ed unico metodo di calcolo del capitale regolamentare. A partire dalle segnalazioni riferite all'anno 2025, infatti, è prevista l'adozione dello "Standardized Measurement Approach" (c.d. SMA) per il calcolo del patrimonio di Vigilanza.

I risultati del processo di raccolta delle perdite operative nel 2024 riferibili al Gruppo Bancario sono rappresentati nei grafici sottostante dove si riporta la distribuzione percentuale della numerosità degli eventi e delle perdite operative, suddivise nelle 7 categorie di Event Type sopra elencate.

Tabella 65– Modello EU OR1: Requisiti di fondi propri per il rischio operativo e importi delle esposizioni ponderati per il rischio
| Attività bancarie | Indicatore rilevante | Requisiti di Fondi | Importo | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Anno-3 | Anno-2 | Ultimo anno | Propri | dell'esposizione al rischio |
|||
| 1 | Attività bancarie soggette al metodo base (BIA) | 560 | 577 | 524 | 83 | 1.038 | |
| 2 | Attività bancarie soggette al metodo standardizzato (TSA) / al metodo standardizzato alternativo (ASA) |
- | - | - | - | - | |
| 3 | Soggette al metodo TSA | - | - | - | - | - | |
| 4 | Soggette al metodo ASA | - | - | - | - | - | |
| 5 | Attività bancarie soggette a metodi avanzati di misurazione (AMA) |
- | - | - | - | - |

Il rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario è un rischio trasversale che incide su tutte le società del Gruppo e la cui gestione è accentrata presso la Capogruppo. L'assunzione di rischio di tasso d'interesse significativa è in linea di principio estranea alla gestione della Banca e del Gruppo.
L'esposizione a tale rischio viene analizzata attraverso la sensitività del margine di interesse e del valore economico a variazioni dei tassi di interesse. Le analisi riguardanti la sensitività del margine di interesse vengono utilizzate a livello gestionale per verificare il posizionamento del Gruppo a breve termine, mentre l'approccio del valore economico ha per sua natura una rilevanza di medio-lungo termine.
Il monitoraggio del rischio di tasso si avvale di una serie di indicatori di rischio che sono verificati e rendicontati mensilmente nel reporting periodico di gruppo indirizzato ai vertici aziendali. Sono valutate ed attivate laddove ritenuto opportuno azioni di mitigazione di copertura del rischio tasso al superamento delle soglie prefissate.
L'Area aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è Capital Markets, che, in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.
La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali, che in termini di reportistica mensile specifica.
Ai fini della valutazione aziendale dell'adeguatezza patrimoniale, è richiesto ai Gruppi bancari di Classe 2, e quindi al nostro gruppo Banca Ifis, di predisporre sistemi di misurazione, controllo e attenuazione adeguati a valutare il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, in termini di variazioni sia del valore economico sia del margine di interesse.
Nel corso del 2024 è stata aggiornata la Circolare 285, recependo le linee guida EBA 2022/14, e introducendo l'obbligo di monitoraggio anche delle variazioni del margine di interesse (ora sottoposte espressamente ad uno specifico requisito SOT). La Banca, nel corso del 2024 è andata in produzione con un sistema di monitoraggio interno, già in uso per finalità gestionali, ora in uso

per il monitoraggio del rischio tasso anche ai fini regolamentari, in linea con quanto normativamente richiesto.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse e del Differenziale Creditizio sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato sia a livello consolidato che, ove previsto, a livello di singola società del Gruppo.
In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti, per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di cartolarizzazione a tasso variabile, pronti contro termine (PCT) sia a tasso fisso che variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. LTRO) a tasso variabile. L'operazione con Eurosistema TLTRO, già oggetto di parziale unwinding a partire da fine 2023, è stata completamente rimborsata a settembre 2024.
Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale e che di finanziamenti corporate.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.
Al 31 dicembre 2024 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 68%; la modified duration media e scadenza media del portafoglio risultano rispettivamente pari a 3,8 anni e a 4,8 anni.
A partire dal 2023 il Gruppo Banca Ifis utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting. In particolare, il Gruppo adotta una strategia di tipo "fair value hedge", in cui gli strumenti di copertura sono contratti derivati di tipo IRS plain vanilla e Asset Swap e gli "elementi coperti" sono alcuni titoli di Stato (nella fattispecie BTP italiani) valutati al costo ammortizzato. Sulla data del 31/12/2024 l'effetto delle operazioni di Hedge Accounting risulta essere pari a 50,5 milioni, e ha prodotto une riduzione del valore di rischio tasso (misurato sullo scenario SOT di 'Parallel Up') pari a 3,2%. Tali operazioni, in aggiunta alla gestione attiva del portafoglio titoli, sono esempi di attività poste in essere dal Gruppo al fine della mitigazione del rischio tasso.

Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di tasso di interesse relativo al "portafoglio bancario", utilizza la suite Ermas che, in full evaluation, stima l'impatto sia sul Valore Economico che sul margine di interesse degli scenari regolamentari previsti nella circolare Banca d'Italia 285/2013.
In particolare, per quanto concerne il margine di interesse, la misurazione del rischio è calcolata su un orizzonte temporale di 12 mesi e in un'ipotesi di 'constant balance sheet', ossia ipotizzando il 'rolling' delle posizioni di attivo e passivo patrimoniale in scadenza nel periodo di analisi e senza quindi ipotesi di 'new business'. La misurazione è declinata come confronto tra il margine di interesse nello 'realized scenario' (basato sulla struttura a termine dei tassi a data analisi) e quello calcolato nello scenario stressato, secondo gli scenari previsti dalla normativa. La metrica viene poi aggiusta di ulteriori componenti, quali il 'basis risk', e il 'market value change'.
Il calcolo del rischio riferito al Valore Economico si realizza attraverso il confronto dei valori di bilancio che si avrebbero tra 12 mesi sia in presenza di uno scenario baseline che in presenza di uno scenario stressato (anche in questo caso utilizzando gli scenari previsti dalla normativa). Nel calcolo del valore economico viene considerata, infine, la componente di 'option risk'.
Si segnala che la suite Ermas è stata arricchita da un modello comportamentale per la stima di stock e flussi di alcune forme tecniche qualificate come Poste a Vista, ove sia stato possibile sviluppare un modello statisticamente significativo. Per le forme tecniche per le quali non sia stato possibile sviluppare un modello statisticamente robusto, si è optato per l'utilizzo delle ipotesi previste nella circolare Banca d'Italia 285/2013. Tale modello comportamentale è formato da un modello 'Tassi', finalizzato a stimare quanto i tassi contrattuali cambino in presenza di variazioni dei tassi di mercato, e un modello 'Volumi' che descrive, anche in funzione delle risultanze del modello 'Tassi', quale sia la quota 'core' di tali depositi e quale sia il relativo profilo di decalage lungo l'orizzonte temporale. Da queste informazioni è possibile quindi calcolare quale sia la duration media delle Poste a Vista. Alla data del 31/12/2024 il modello stimava una duration media baseline delle Poste a Vista pari a 2,0 anni.
La durata media e massima dei depositi 'core', per le poste modellizzate, è riassunta nella seguente tabella.
| Tipologia Controparte | Dettaglio | Durata Media | Durata Massima |
|---|---|---|---|
| Controparti al dettaglio | Totale | 2,9 anni | 13,8 anni |
| Controparti al dettaglio | "di cui" core | 8,8 anni | 13,8 anni |
| Controparti all'ingrosso non finanziarie | Totale | 0,5 anni | 13,8 anni |
| Controparti all'ingrosso non finanziarie | "di cui" core | 5,1 anni | 13,8 anni |
Tabella 66– Durata media e massima dei depositi "core" per le poste modellizzate
La sintesi delle misurazioni sviluppate in sede di quantificazione del Capitale Interno assorbito dal rischio di tasso d'interesse, in termini di variazioni del valore economico, alla data del 31 dicembre 2024, è pari a 26.818 mila euro.
Di seguito si presentano i valori del rischio tasso di interesse alla data del 31/12/2024, confrontati con quelli emersi alla data precedente del 31/12/2023. Si precisa tuttavia che i valori espressi alla data del 31/12/2023 risultano non essere direttamente confrontabili con quelli presentati sulla data

del 31/12/2024, in quanto basati sulle semplificazioni previste nella circolare 285/2013 allegato C e non su un modello di stima più evoluto, quale quello ora utilizzato dal Gruppo.
Tabella 67– Modello EU IRRBB1: Rischio di tasso di interesse delle attività esterne al portafoglio di negoziazione
| Supervisory shock scenario | Changes of the economic value of equity | Changes of the net interest income | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Current period | Last period | Current period | Last period | |||
| 1 | Parallel up | -203.385 | 26.818 | 25.421 | 26.664 | |
| 2 | Parallel down | 278.570 | -26.818 | -26.132 | -27.202 | |
| 3 | Steepener | -84.400 | 33.704 | - | - | |
| 4 | Flattener | 56.385 | -30.324 | - | - | |
| 5 | Short rates up | -16.311 | -21.421 | - | - | |
| 6 | Short rates down | 15.522 | 21.421 | - | - |
Il rischio di differenziale creditizio sul portafoglio bancario è un rischio trasversale che incide su tutte le società del Gruppo e la cui gestione è accentrata presso la Capogruppo. L'assunzione di un livello significativo di tale rischio è in linea di principio estranea alla gestione della Banca e del Gruppo.
La circolare Banca d'Italia n.285/2013 nell'aggiornamento n. 44 del 21 Dicembre 2023 ha richiesto agli istituti bancari di adottare dei sistemi di misurazione del rischio di differenziale creditizio del portafoglio non di negoziazione. A differenza di quanto richiesto per il rischio tasso di interesse, tuttavia, non viene fornita una chiara indicazione di come tale misurazione deve avvenire, né di come provvedere al calcolo in ipotesi di stress.
La Banca ha pertanto definito un proprio framework di misurazione del rischio in oggetto, le cui risultanze sono oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali, che in termini di reportistica mensile specifica.
La funzione Risk Management provvede a calcolare l'esposizione al rischio di differenziale creditizio sul portafoglio bancario attraverso un'analisi di sensitività del margine di interesse e del valore economico a variazioni dei differenziali creditizi. Le analisi riguardanti la sensitività del margine di interesse vengono utilizzate a livello gestionale per verificare il posizionamento del Gruppo a breve termine, mentre l'approccio del valore economico ha per sua natura una rilevanza di medio-lungo termine.
Il rischio di differenziale creditizio del portafoglio bancario trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse e di Differenziale Creditizio sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.

Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di differenziale creditizio relativo al "portafoglio bancario" ai fini gestionali, utilizza la suite Ermas che, in full evaluation, stima l'impatto sia sul Valore Economico che sul margine di interesse di scenari definiti internamente e relativi ad un potenziale ampliamente e a un restringimento degli spread creditizi di mercato.
In particolare, per quanto concerne il margine di interesse, la misurazione del rischio è calcolata su un orizzonte temporale di 12 mesi e in un'ipotesi di 'constant balance sheet', ossia ipotizzando il 'rolling' delle posizioni di attivo e passivo patrimoniale in scadenza nel periodo di analisi e senza quindi ipotesi di 'new business'. Il calcolo del rischio riferito al Valore Economico si realizza sotto ipotesi statica, vale a dire a volumi costanti.
La quantificazione del Capitale Interno assorbito derivanti dal rischio di differenziala creditizio del banking book alla data del 31 dicembre 2024 è pari a 17.107 mila euro.

I principali organi e soggetti della Capogruppo coinvolti nella predisposizione, approvazione ed eventuale revisione della politica di remunerazione e incentivazione sono: l'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Remunerazioni, il Comitato Sostenibilità, l'Amministratore Delegato, la Direzione Generale, le Human Resources, le Funzioni di Controllo, Strategic Planning, Risk Management.
Le politiche di remunerazione e incentivazione di cui alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrispostiti si applicano a tutte le Società del Gruppo con sede in Italia e alle Società con sede all'estero (laddove compatibile con la normativa locale). Le stesse politiche contengono un focus sulle disposizioni di maggior dettaglio previste per i soli membri del personale che hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio del Gruppo (c.d. personale più rilevante, PPR).
La politica di remunerazione e incentivazione, che ha durata annuale, è definita dalla Capogruppo con la finalità di attrarre, motivare e trattenere persone in possesso delle qualità professionali richieste per perseguire proficuamente, in accordo con i valori aziendali e secondo una politica di prudente gestione del rischio (in coerenza con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale), gli obiettivi, di breve e/o di medio-lungo termine, correlati agli obiettivi strategici del Gruppo, contribuendo, così, al conseguimento di risultati volti a rafforzare la solidità operativa, economica e finanziaria della Società in un'ottica di lungo termine e alla salvaguardia della sostenibilità del Gruppo Banca Ifis.
La struttura della componente variabile della remunerazione deve essere comunque compatibile con le analisi di rischio intraprese dal gruppo bancario e, per essere sostenibile, deve essere compatibile con i livelli di capitale e liquidità nel medio e lungo periodo.
In linea con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo Banca Ifis non è classificabile come "banche di minori dimensioni o complessità operativa" e pertanto è tenuto ad applicare l'intera disciplina "proporzionalmente", cioè tenendo conto delle caratteristiche e dimensioni nonché della rischiosità e della complessità dell'attività svolta.
Il Gruppo non è tuttavia tenuto ad applicare le suddette regole di maggior dettaglio della Sezione III delle Disposizioni di Vigilanza al personale più rilevante la cui remunerazione variabile annua rispetti la duplice seguente condizione (la c.d. "soglia di materialità"):

In conformità con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo definisce quale "importo di remunerazione variabile «particolarmente elevato" il minore tra:
Con riferimento al Gruppo, tale importo è stato individuato in € 424.260, pari al 25% della remunerazione complessiva media degli high earners italiani.
Di seguito il prospetto illustrativo e riepilogativo relativo alla struttura della componente variabile, del periodo di differimento e delle quote differite in linea con le Disposizioni di Vigilanza.
| Upfront | Differimento | |
|---|---|---|
| pari o inferiore alla soglia di materialità |
100% cash | |
| superiore alla soglia di materialità e non di importo particolarmente elevato |
60% upfront, di cui: - 50% (ovvero il 30% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine del periodo di retention) di un 1 anno - 50% (ovvero il 30% della remunerazione variabile complessiva) erogato cash |
40% differito in 4 anni a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up-front, di cui: 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di un 1 anno 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) cash, oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente. |
| di importo particolarmente elevato |
40% upfront, di cui: - 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine del periodo di retention) di un 1 anno 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato cash |
60% differito in 5 anni a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up-front, , di cui: 55% (ovvero il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di un 1 anno 45% (ovvero il 27% della remunerazione variabile complessiva) cash, oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente. |
L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data del fine anno:

soglia di tolerance è definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza prudenziale vigente.
• Ratio Totale Fondi Propri consolidato superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato e quindi, per costruzione, superiore ai requisiti di capitale dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale SREP.
Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.
Ferma l'apertura dei gate di accesso, in presenza di scenari avversi, di situazioni eccezionali e non prevedibili, nonché in caso di una misura dell'Utile Lordo a livello di Bilancio Consolidato inferiore alle attese del 20%, il Consiglio di Amministrazione può valutare – su proposta del Comitato Remunerazioni, previo parere del Comitato Controllo e Rischi - una ridefinizione dell'ammontare di remunerazione variabile per le differenti categorie di personale, con conseguente riduzione pro quota.
La remunerazione del personale più rilevante si compone di una retribuzione annua fissa (RAL) e di una componente variabile definita preventivamente (a target) per singolo soggetto, in relazione al ruolo ricoperto. Il limite al rapporto fisso/variabile è pari a 1:1, ad eccezione:
Per la determinazione dei compensi del personale più rilevante appartenente alle funzioni di controllo sono in ogni caso esclusi meccanismi di incentivazione collegati ai risultati economici
Per quanto attiene il Dirigente preposto e il Responsabile della Direzione Human Resources, la remunerazione variabile è comunque contenuta.
Nell'ambito della remunerazione variabile oltre ai sistemi incentivanti di breve e lungo termine rientrano:

La Banca definisce annualmente un piano di incentivazione di breve termine (cd Short Term Incentive Plan, STI), la cui erogazione – subordinata all'apertura dei gate d'accesso – è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi, assegnati ai destinatari del piano.
Gli obiettivi sono declinati all'interno di una performance scorecard.
La scheda obiettivi contempla un numero predefinito di indicatori; ad ogni indicatore è attribuito un peso in termini percentuali sul totale pari almeno al 10% per assicurare la significatività dell'obiettivo e non superiore al 30% per garantire un'adeguata ponderazione dei molteplici obiettivi.
La retribuzione variabile matura secondo una curva di risultato su livelli di raggiungimento degli obiettivi; il risultato ottenuto da ciascun KPI determina un punteggio pesato, in una curva di riconoscimento variabile tra un minimo e un massimo raggiungibili; la somma dei punteggi pesati ottenuti corrisponde alla performance conseguita in proporzione alla quale, solo se almeno pari a un punteggio minimo prefissato, è quantificato l'importo dell'incentivo; quest'ultimo in ogni caso non può superare un livello massimo prefissato.
Infine, e fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazione sulla remunerazione (hedging strategy) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione previsti.
La descrizione dei principali parametri e delle motivazioni per qualsiasi regime di remunerazione variabile e di ogni altra prestazione non monetaria conformemente all'articolo 450, paragrafo 1, lettera f), del CRR.
Il sistema di incentivazione del Gruppo può comprendere anche sistemi incentivanti di medio-lungo termine, funzionali ad allineare il management verso il raggiungimento dei piani industriali e strategici di medio-lungo periodo tempo per tempo adottati dai competenti organi.
Il periodo di vesting del piano LTI 2021-2023 (per la descrizione dei relativi esiti si rinvia alla Sezione II Parte I parr. 3 e 4 della presente Relazione) è giunto a scadenza con l'approvazione del Bilancio 2023 (aprile 2024).

Quanto ai meccanismi di correzione ex post si precisa quanto segue.
La componente variabile differita è soggetta ai seguenti meccanismi di malus, i quali vanno a ridurre, sino ad azzerare, prima dell'erogazione l'importo precedentemente determinato.
I meccanismi di correzione ex post non possono condurre a un incremento della remunerazione variabile inizialmente riconosciuta né della remunerazione variabile precedentemente ridotta o azzerata a seguito dell'applicazione del malus.
I criteri innanzi citati sono verificati in ciascuno degli esercizi di differimento della componente variabile differita chiusi successivamente alla determinazione della componente variabile (accrual period) e applicati al verificarsi delle condizioni sopra identificate. E così la condizione di malus quanto al bonus variabile verrà verificata prima di ogni erogazione differita.
Quanto al claw back, i relativi criteri sono verificati in ognuno dei tre esercizi chiusi successivamente alla determinazione della componente variabile (accrual period) e applicati al verificarsi delle condizioni previste, ad eccezione del personale più rilevante per il quale tale verifica deve essere effettuata in ognuno dei successivi cinque esercizi chiusi.
Infine, e fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazione sulla remunerazione (hedging strategy) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione previsti.
Tabella 68– Modello EU REM1: Remunerazione riconosciuta per l'esercizio
| Dati in euro | Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Numero dei membri del personale più rilevante | 12 | 1 | 8 | 44 | |
| 2 | Remunerazione fissa complessiva | 2.194.750 | 1.258.189 | 1.962.830 | 7.784.373 | |
| 3 | Di cui in contanti | 2.194.750 | 1.115.000 | 1.786.005 | 7.082.283 | |
| 4 | (Non applicabile nell'UE) | - | - | - | - | |
| EU-4a | Remunerazione | Di cui azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
- | - | - | - |
| 5 | fissa | Di cui strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - |
| EU-5x | Di cui altri strumenti | - | - | - | - | |
| 6 | (Non applicabile nell'UE) | - | - | - | - | |
| 7 | Di cui altre forme | 143.189 | 176.825 | 702.089 | ||
| 8 | (Non applicabile nell'UE) | |||||
| 9 | Numero dei membri del personale più rilevante | 12 | 1 | 8 | 44 | |
| 10 | Remunerazione variabile complessiva | 656.789 | 777.716 | 2.665.812 | ||
| 11 | Di cui in contanti | 308.691 | 421.663 | 1.675.201 | ||
| 12 | Di cui differita | 177.333 | 142.421 | 396.245 | ||
| EU-13a | Remunerazione | Di cui azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
348.098 | 356.054 | 990.612 | |
| EU-14a | variabile | Di cui differita | 216.740 | 142.421 | 396.245 | |
| EU-13b | Di cui strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | |
| EU-14b | Di cui differita | - | - | - | - | |
| EU-14x | Di cui altri strumenti | - | - | - | - | |
| EU-14y | Di cui differita | - | - | - | - |

| Dati in euro | Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 15 | Di cui altre forme | - | - | - | - |
| 16 | Di cui differita | - | - | - | - |
| 17 | Remunerazione complessiva (2 + 10) | 2.194.750 | 1.914.978 | 2.740.546 | 10.450.185 |
Tabella 69– Modello EU REM2: Pagamenti speciali al personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante)
| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Altri membri dell'alta dirigenza |
Altri membri del personale più rilevante |
||
|---|---|---|---|---|---|
| Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita | |||||
| 1 | Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | 0 |
| 2 | Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita – Importo complessivo | - | - | - | - |
| 3 | Di cui premi facenti parte della remunerazione variabile garantita versati nel corso dell'esercizio che non sono presi in considerazione nel limite massimo dei bonus |
- | - | - | - |
| Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio | |||||
| 4 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | - |
| 5 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio – Importo complessivo |
- | - | - | - |
| Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio | |||||
| 6 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio – Numero dei membri del personale più rilevante |
- | - | - | 0 |
| 7 | Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio – Importo complessivo |
- | - | - | - |
| 8 | Di cui versati nel corso dell'esercizio | - | - | - | - |
| 9 | Di cui differiti | - | - | - | - |
| 10 | Di cui trattamenti di fine rapporto versati nel corso dell'esercizio non considerati nel limite massimo dei bonus |
- | - | - | - |
| 11 | Di cui l'importo più elevato riconosciuto a una singola persona | - | - | - | - |
Tabella 70– Modello EU REM3: Remunerazione differita
| Remunerazione differita e soggetta a mantenimento |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta per periodi di prestazione precedenti |
Di cui importi che maturano nel corso dell'esercizio |
Di cui importi che matureranno negli esercizi successivi |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazione differita che sarebbe dovuta maturare nel corso dell'esercizio |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazione differita che sarebbe dovuta maturare in successivi anni di prestazione |
Importo complessivo delle correzioni effettuate nel corso dell'esercizio dovute a correzioni implicite ex post (ossia variazioni di valore della remunerazione differita dovute alle variazioni dei prezzi degli strumenti) |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta prima dell'esercizio, effettivamente versato nel corso dell'esercizio |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta per il precedente periodo di prestazione che è stata maturata ma è soggetta a periodi di mantenimento |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dati in euro | |||||||||
| 1 | Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2 | In contanti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4 | Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
- | - | - | - | - | - | - | - |

| Importo | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Remunerazione differita e soggetta a mantenimento |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta per periodi di prestazione precedenti |
Di cui importi che maturano nel corso dell'esercizio |
Di cui importi che matureranno negli esercizi successivi |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazione differita che sarebbe dovuta maturare nel corso dell'esercizio |
Importo della correzione delle performance, effettuata nell'esercizio, sulla remunerazione differita che sarebbe dovuta maturare in successivi anni di prestazione |
complessivo delle correzioni effettuate nel corso dell'esercizio dovute a correzioni implicite ex post (ossia variazioni di valore della remunerazione differita dovute alle variazioni dei prezzi degli strumenti) |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta prima dell'esercizio, effettivamente versato nel corso dell'esercizio |
Importo complessivo della remunerazione differita riconosciuta per il precedente periodo di prestazione che è stata maturata ma è soggetta a periodi di mantenimento |
|
| Dati in euro | |||||||||
| 5 | Altri strumenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6 | Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 7 | Organo di amministrazione - funzione di gestione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 | In contanti | 447.840 | 117.900 | 329.940 | 28.080 | ||||
| 9 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
572.751 | 35.639 | 537.112 | 537.112 | ||||
| 10 | Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
||||||||
| 11 | Altri strumenti | ||||||||
| 12 | Altre forme | ||||||||
| 13 | Altri membri dell'alta dirigenza |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 14 | In contanti | 273.287 | 100.167 | 173.120 | |||||
| 15 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
273.287 | 51.500 | 221.787 | 221.787 | ||||
| 16 | Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
||||||||
| 17 | Altri strumenti | ||||||||
| 18 | Altre forme | ||||||||
| 19 | Altri membri del personale più rilevante |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 20 | In contanti | 781.054 | 331.131 | 449.923 | |||||
| 21 | Azioni o partecipazioni al capitale equivalenti |
781.054 | 139.003 | 642.051 | 642.051 | ||||
| 22 | Strumenti collegati alle azioni o strumenti non monetari equivalenti |
||||||||
| 23 | Altri strumenti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 24 | Altre forme | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 25 | Importo totale | 3.129.273 | 775.340 | 2.353.933 | - | - | - | 28.080 | 1.400.950 |

| EUR | Membri del personale più rilevante che hanno una remunerazione elevata ai sensi dell'articolo 450, lettera i), del CRR. |
|
|---|---|---|
| 1 | Da 1 000 000 a meno di 1 500 000 | |
| 2 | Da 1 500 000 a meno di 2 000 000 | 1 |
| 3 | Da 2 000 000 a meno di 2 500 000 | |
| 4 | Da 2 500 000 a meno di 3 000 000 | |
| 5 | Da 3 000 000 a meno di 3 500 000 | |
| 6 | Da 3 500 000 a meno di 4 000 000 | |
| 7 | Da 4 000 000 a meno di 4 500 000 | |
| 8 | Da 4 500 000 a meno di 5 000 000 | |
| 9 | Da 5 000 000 a meno di 6 000 000 | |
| 10 | Da 6 000 000 a meno di 7 000 000 | |
| 11 | Da 7 000 000 a meno di 8 000 000 |
Tabella 72– Modello EU REM5: Informazioni sulla remunerazione del personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante)
| Dati in euro | Remunerazione dell'organo di amministrazione | Aree di business | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Organo di amministrazione - funzione di supervisione strategica |
Organo di amministrazione - funzione di gestione |
Totale organo di amministrazi one |
Funzioni aziendali |
Funzioni di controllo interno indipendenti |
Tutte le altre |
Totale | ||||
| 1 | Numero complessivo dei membri del personale più rilevante |
65 | ||||||||
| 2 | Di cui membri dell'organo di amministrazione |
12 | 1 | 13 | ||||||
| 3 | Di cui altri membri dell'alta dirigenza |
8 | ||||||||
| 4 | Di cui altri membri del personale più rilevante |
16 | 4 | 24 | ||||||
| 5 | Remunerazione complessiva del personale più rilevante |
2.194.750 | 1.914.978 | 4.109.728 | 5.011.919 | 934.844 | 7.243.968 | 17.300.459 | ||
| 6 | Di cui remunerazione variabile | 0 | 656.789 | 656.789 | 1.434.018 | 203.250 | 1.806.260 | 4.100.317 | ||
| 7 | Di cui remunerazione fissa | 2.194.750 | 1.258.189 | 3.452.939 | 3.577.901 | 731.594 | 5.437.708 | 13.200.142 |

Viene definito "vincolato" oppure "encumbered" l'attivo che è stato ceduto a garanzia o, a qualunque titolo, è stato destinato a costituire la copertura al credito ricevuto e pertanto non può essere liberamente utilizzato. Non viene considerato vincolato ciò che eccede il credito ricevuto – tecnicamente l'overcollateralization. L'Asset Encumbrance Ratio rappresenta, a livello di Gruppo, il rapporto tra: al Numeratore la quota di attivi di Bilancio impegnati sommata alla quota delle garanzie collaterali ricevute e riutilizzate e al Denominatore il totale degli attivi di Bilancio (vincolati e non) sommati alle garanzie collaterali ricevute (vincolate e non). Se da un lato l'obiettivo dell'Asset Encumbrance Ratio è quello di fornire un'informazione al pubblico ed ai creditori sul livello delle attività impegnate del Gruppo, e quindi non disponibili, dall'altro fornisce un'indicazione preziosa sulla strategia di finanziamento di un'istituzione e sulla sua capacità prospettica di raccolta, a prezzi ragionevoli, attraverso funding secured. Di converso e più in generale l'indicatore fornisce una misura sintetica dello stato di salute del mercato non garantito. Adeguatamente analizzato, e se corredato da indicazioni di durata del vincolo, può fornire ulteriori utili indicazioni su rischio di rifinanziamento (tecnicamente rollover risk), rischio di liquidità e rischio operativo.
Il rischio connesso alla quota di attività vincolate (asset encumbrance) determina:
Le operazioni per le quali il Gruppo di norma vincola una parte delle proprie attività finanziarie sono riferibili alle seguenti fattispecie:

• Attivi utilizzati nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione.
Per monitorare il livello di esposizione a tale rischio il Gruppo utilizza il c.d. "asset encumbrance ratio".
La gestione operativa del rischio connesso alla quota di attività vincolate è in capo all'Area Capital Market.
A copertura di tale tipologia di rischio non viene allocato capitale interno; tuttavia, sono definiti presidi di controllo dedicati svolti dalla funzione Risk Management della Banca. Tali controlli si sostanziano nello svolgimento di stress test giornalieri sul valore delle attività poste in garanzia ad operazioni di finanziamento fornite dalla Banca Centrale Europea ed atti a verificare il potenziale impatto di un detrimento delle stesse nell'ambito del rischio di liquidità.
In considerazione della importanza assunta dalla provvista collateralizzata nel corso del 2024 e dell'importanza prevista anche per il 2025, la rilevanza potenziale del rischio connesso alla quota di attività vincolate è valutata come alta. Per tale ragione, all'interno del processo di pianificazione strategica e definizione del Funding Plan, il Risk Management provvede a misurare la quota prospettica di encumbered asset ed a valutarne il livello complessivo e la sua sostenibilità rispetto al benchmark di mercato, provvedendo anche in tale sede a sottoporle a stress test sulla base degli scenari definiti.
Tabella 73– Modello EU AE1: Attività vincolate e non vincolate
| Valore contabile delle attività vincolate |
Fair value (valore equo) delle attività vincolate |
Valore contabile delle attività non vincolate |
Fair value (valore equo) delle attività non vincolate |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA |
di cui EHQLA ed HQLA |
||||||
| 010 | Attività dell'ente che pubblica l'informativa | 1.683 | 575 | 5.014 | 432 | ||||
| 030 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - | 136 | - | 136 | - |
| 040 | Titoli di debito | 682 | 575 | 658 | 551 | 678 | 285 | 681 | 281 |
| 050 | di cui obbligazioni garantite | 1 | - | 1 | - | 4 | - | 4 | - |
| 060 | di cui cartolarizzazioni | 15 | - | 15 | - | 88 | - | 87 | - |
| 070 | di cui emessi da amministrazioni pubbliche | 601 | 575 | 577 | 551 | 292 | 285 | 290 | 281 |
| 080 | di cui emessi da società finanziarie | 74 | - | 74 | - | 341 | - | 346 | - |
| 090 | di cui emessi da società non finanziarie | 7 | - | 7 | - | 46 | - | 45 | - |
| 120 | Altre attività | 1.001 | - | 4.102 | 147 |
| Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolati |
Non vincolati | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolabili |
|||||
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA |
||||
| 130 | Garanzie reali ricevute dall'ente che pubblica l'informativa | 4 | - | 36 | - |
| 140 | Finanziamenti a vista | - | - | - | - |
| 150 | Strumenti rappresentativi di capitale | - | - | - | - |
| 160 | Titoli di debito | 4 | - | 36 | - |
| 170 | di cui obbligazioni garantite | - | - | - | - |
| 180 | di cui cartolarizzazioni | - | - | - | - |
| 190 | di cui emessi da amministrazioni pubbliche | - | - | - | - |

| Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei titoli di debito di propria |
Non vincolati Valore equo delle garanzie reali |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| emissione vincolati | ricevute o dei titoli di debito di propria emissione vincolabili |
||||
| di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente ammissibili |
di cui EHQLA ed HQLA |
||||
| 200 | di cui emessi da società finanziarie | 4 | - | 34 | - |
| 210 | di cui emessi da società non finanziarie | - | - | - | - |
| 220 | Prestiti e anticipazioni diversi dai finanziamenti a vista | - | - | - | - |
| 230 | Altre garanzie reali ricevute | - | - | - | - |
| 240 | Titoli di debito di propria emissione diversi da obbligazioni garantite o cartolarizzazioni proprie |
- | - | 23 | - |
| 241 | Obbligazioni garantite e cartolarizzazioni di propria emissione non ancora costituite in garanzia |
- | - | ||
| 250 | TOTALE DELLE GARANZIE REALI RICEVUTE E DEI TITOLI DI DEBITO DI PROPRIA EMISSIONE AL |
1.687 | 575 |
Tabella 75– Modello EU AE3: Fonti di gravame
| Passività corrispondenti, passività potenziali o titoli concessi in prestito |
Attività, garanzie reali ricevute e titoli di debito di propria emissione diversi da obbligazioni garantite e cartolarizzazioni, vincolati |
||
|---|---|---|---|
| 010 | Valore contabile delle passività finanziarie selezionate | 1.987 | 1.570 |

Il sottoscritto Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A., dichiara ai sensi dell'art. 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2024 – Pillar III" corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
Venezia, lì 6 marzo 2025
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Massimo Luigi Zanaboni
Firmato digitalmente da: FREDERIK HERMAN GEERTMAN Data: 21/03/2025 11:19:51
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