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Banca Ifis

Quarterly Report Aug 4, 2022

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Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

1. Cariche sociali 4
2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 6
2.1 Aspetti generali 7
2.2 Risultati e strategia8
2.3 Highlights 14
2.4 Risultati per Settore di attività 16
2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata 18
2.6 Dati storici del Gruppo riclassificati 19
2.7 IAP – Indicatori Alternativi di Performance 20
2.8 Impatti e modifiche normative 21
2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 22
2.10 L'azione Banca Ifis 40
2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 42
2.12 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 45
2.13 Informativa sul Covid-19 46
2.14 Informativa sul conflitto Russia-Ucraina 48
2.15 Evoluzione prevedibile della gestione 49
2.16 Altre informazioni 51
3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato 54
3.1 Stato patrimoniale consolidato 55
3.2 Conto economico consolidato 57
3.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva 58
3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022 59
3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 60
3.6 Rendiconto finanziario consolidato 61
4. Note illustrative 63
4.1 Politiche contabili 64
4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 82
4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 106
4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 151
4.5 Operazioni con parti correlate 153
4.6 Attestazione del Dirigente Preposto 156
4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato
157
5. Allegati 160
5.1 Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati 161

1. Cariche sociali Cariche sociali 1.

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione del presente documento

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale Presidente Andrea Balelli

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Raffaele Zingone

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Ragione sociale capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia ABI 03205 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet - www.bancaifis.it

Relazione intermedia sulla gestione gestione del Gruppo del Gruppo 2.

2.1 Aspetti generali

La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, comprendente gli Schemi di bilancio consolidato e le correlate Note illustrative.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "5. Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
  • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

2.2 Risultati e strategia

2.2.1 Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati del primo semestre 2022 evidenziano un utile netto pari a 72,5 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato principalmente all'incremento dei ricavi che si attestano al +12%. Quest'andamento riflette la resilienza del nostro modello di business che ci permette di operare traendo vantaggio dall'elevata specializzazione, dagli investimenti in innovazione dei processi e dalla gestione sostenibile del credito in mercati dove la nostra Banca detiene un forte vantaggio competitivo.

I solidi risultati semestrali e l'approccio conservativo nell'assunzione dei rischi adottato negli ultimi anni, ci consentiranno di affrontare al meglio il possibile scenario macroeconomico avverso dei prossimi trimestri, continuando a svolgere il nostro ruolo di supporto all'economia reale.

I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita dell'1,6% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Nel primo semestre 2022 i volumi del factoring e del leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l'aumento dell'inflazione. Il dinamismo della rete commerciale della Banca è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento1 : nel primo semestre 2022 il turnover del Factoring è cresciuto del 18,2% (rispetto al +16,6% del mercato) e le erogazioni del Leasing del +24,4% (rispetto al 9,4% del mercato).

Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati, pari a 182 milioni di euro (+7% rispetto a 170 milioni di euro del primo semestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e la maggiore efficienza dell'attività di recupero dei crediti. La qualità del portafoglio è conseguenza dell'approccio prudenziale applicato nell'acquisto dei portafogli Npl che ha tenuto conto dei potenziali effetti della pandemia (acquisti effettuati nel biennio 2020-2021) e dei più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel corso dei primi sei mesi del 2022).

Nel primo semestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 34 milioni di euro. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. La Banca ha, inoltre, effettuato ulteriori accantonamenti per 3 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata.

La fase di uscita dalle misure di sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo ha confermato la qualità del portafoglio creditizio della Banca. Dei crediti che avevano richiesto la moratoria al 30 giugno 2022, solo il 4% pari a 23 milioni di euro presenta almeno tre rate in scaduto, di cui 16 milioni di euro sono garantiti all'80% dallo Stato e 6 milioni di euro sono crediti leasing il cui bene sottostante presenta un valore residuo elevato.

L'applicazione piena della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, effettuata al fine di eliminare ogni incertezza regolamentare, ha portato alla riclassificazione in past due di circa 145 milioni di euro nominali. Tale portafoglio è caratterizzato da limitato rischio di credito,

1 Fonte: Assifact e Assilea.

principalmente nella categoria "scaduti deteriorati", con marginali impatti sul conto economico e sui requisiti patrimoniali della Banca ed è destinato a ridursi ulteriormente nel 2022.

Il CET1 al 30 giugno 2022 è pari al 14,92%. Il CET1 si attesterebbe al 15,91% includendo i positivi effetti derivanti in primo luogo dall'applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl) e in secondo luogo dalla cessione di crediti verso il SSN, effettuata dalla Banca a giugno 2022. Il perfezionamento del riconoscimento del significativo trasferimento del rischio (c.d. Significant Risk Transfer) di tale cessione è atteso entro settembre 2022. Il buon livello di capitalizzazione garantisce la stabilità e la crescita di Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024, focalizzato sullo sviluppo del core business e che punta a fare dell'istituto una Banca sempre più digitale, efficiente e orientata alla crescita sostenibile.

2.2.2 Principali dinamiche

Il margine di intermediazione si attesta a 324 milioni di euro, in crescita del 11,6% rispetto ai 290,4 milioni di euro del 30 giugno 2021. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 78,9 milioni e un incremento del 14%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette conseguenti all'andamento dei crediti gestiti e la buona tenuta dell'Area Leasing (29 milioni di euro, dato in linea rispetto al 30 giugno 2021). In calo del 18,4% rispetto al dato del 30 giugno 2021, con 34,3 milioni di euro, l'Area Corporate Banking & Lending. Il dato del semestre precedente aveva beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza;

Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 135,0 milioni di euro in crescita del 9,5% rispetto a giugno 2021, soprattutto grazie alle buone performance della raccolta legale e della raccolta stragiudiziale, complessivamente in crescita del 10,3%. In particolare, il contributo della gestione stragiudiziale è pari a 25,3 milioni di euro e la gestione legale ha fatto registrare un apporto di 41,2 milioni di euro grazie al contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.

Infine, l'attività sul portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 6,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni di euro derivanti da maggiori dividendi su titoli in portafoglio, 2,4 milioni di euro all'attività di negoziazione e 1,7 milioni di euro riconducibili a utili da cessione. Analogamente, contribuisce positivamente al margine di intermediazione, con una crescita di 2,1 milioni di euro, anche il portafoglio di strumenti finanziari dell'Area Non Core.

I costi operativi sono pari a 185,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 172,5 milioni del 30 giugno 2021.

Il cost/income ratio è pari al 57,3% rispetto al 59,4% relativo a giugno 2021.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce:

• le spese per il personale sono pari a 73,6 milioni di euro. L'incremento dell'8,7% è da ricondursi alle spese per la crescita della remunerazione variabile che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia da

Covid-19 e al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021;

  • le altre spese amministrative al 30 giugno 2022 sono pari a 114,6 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021, principalmente a causa dei maggiori costi legati ai progetti strategici del Gruppo;
  • gli altri proventi netti di gestione, pari a 11 milioni di euro, registrano una diminuzione del 30,7% rispetto a giugno 2021. La variazione è da ricondursi principalmente alla inclusione nei dati del primo semestre 2021 di 3,4 milioni di euro di differenza positiva, emersa dal processo di allocazione del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito riclassificate includono gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie rilasciate e gli utili/perdite da cessione di crediti. Al 30 giugno 2022 sono pari a 33,7 milioni di euro rispetto ai 43,5 milioni di euro dell'equivalente periodo del 2021, il cui dato includeva rettifiche per 8,8 milioni di euro sul Settore Npl, effettuate a seguito di un'analisi di dettaglio - all'epoca ancora in corso - svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso sulle posizioni caratterizzate principalmente da vintage più alta.

Al 30 giugno 2022 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo positivo pari a 3,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 2,4 milioni di euro al 30 giugno 2021. Il dato è dovuto principalmente alla ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.

Al 30 giugno 2022 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 72,5 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro (+50,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 giugno 2022.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 24,4 milioni di euro, inferiore rispetto al 30 giugno 2021 di 5,6 milioni di euro (-18,7%). Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 9 milioni di euro (+9,9%) e delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +2,1%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 7,6 milioni di euro (-86,2%) e le maggiori rettifiche di valore nette per 6,2 milioni di euro.

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • il contributo dell'Area Factoring ammonta, nel primo semestre 2022, a 78,9 milioni di euro, in aumento del 14,0% rispetto al 30 giugno 2021. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 8,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro), che hanno beneficiato dell'andamento positivo dei crediti gestiti;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 29 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 30 giugno 2021, con un miglioramento nelle commissioni nette;
  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 34,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta in diminuzione di 7,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021 (-18,4%). La

variazione negativa è determinata dall'effetto combinato della crescita di 1 milioni di euro del margine di interesse (guidata dall'incremento degli impieghi medi del comparto Lending che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking in relazione ad un diverso timing delle erogazioni) da minori commissioni nette per 1,9 milioni di euro (principalmente derivanti dal Corporate Banking), e dalla diminuzione per 6,8 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili all'Area Corporate Banking. Il dato al primo semestre 2021 aveva inoltre beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 28,1 milioni di euro, in aumento di 6,2 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale variazione deriva principalmente da accantonamenti effettuati nel primo semestre 2022 su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.

L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale. Tale dinamica, infatti, è da ricondursi sia a maggiori remunerazioni variabili che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia Covid-19, sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca, avvenuta a fine maggio 2021.

L'utile di periodo del Settore Npl è pari a 32,5 milioni di euro, in aumento del 49,7% rispetto a quello del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 135,0 milioni di euro (+9,5%) rispetto ai 123,2 milioni di euro al 30 giugno 2021. L'incremento è dovuto sia all'aumento degli impieghi medi, che hanno generato interessi attivi per 78,2 milioni di euro, sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati, che hanno generato a loro volta un contributo al margine di intermediazione per 66,3 milioni di euro. L'effetto positivo sul margine di interesse è di 11,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 (132,4 milioni di euro) rispetto ai 120,7 milioni di euro al 30 giugno 2021.

Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2022 sono pari a 182,2 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso del semestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 7,2% rispetto agli incassi di 170 milioni di euro del primo semestre del 2021.

L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2022 è pari a 15,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,5 milioni di euro del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 46,7 milioni di euro, in aumento di 19,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 28,6 milioni di euro, a cui si contrappone il minore contributo per 9,1 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 5,5 milioni di euro rispetto al dato di 12,8 milioni di euro del 30 giugno 2021, che era influenzato da accantonamenti su alcune posizioni singolarmente significative.

I costi operativi si attestano a 21,5 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT e a maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.

Il totale dei crediti verso la clientela, valutati al costo ammortizzato, è pari a 9.869,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). Il dato include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (2 miliardi di euro al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra una contrazione (-2,3%) concentrato nell'Area Factoring (-6,9%, variazione influenzata dalla tipica stagionalità del business e da una revisione dell'approccio strategico agli acquisti a titolo definitivo di crediti verso il SSN), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 315,1 milioni di euro, principalmente per la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato. Le relative variazioni in diminuzione per la cessione e per il rimborso a scadenza di alcuni titoli di stato, hanno più che compensato i nuovi investimenti del periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.

Nei primi sei mesi del 2022 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa un miliardo di euro al 30 giugno 2022 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.000% e al 100%).

Al 30 giugno 2022 il totale della raccolta è di 10.396,3 milioni di euro, -3,6% rispetto alla fine dell'esercizio 2021, e la struttura del funding risulta così composta:

  • 51,7% Clientela;
  • 10,1% Titoli di debito;
  • 14,1% Asset Backed Secutiries (ABS);
  • 19,4% TLTRO;
  • 4,7% Altro.

I debiti verso la clientela ammontano, al 30 giugno 2022, a 5.376,4 milioni di euro, in flessione del 5,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2021, per effetto di un'attenta politica di razionalizzazione delle forme di finanziamento più costose e volatili. I debiti verso banche ammontano a 2.509,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine. La voce segue il trend degli impieghi.

Stabili i titoli in circolazione che ammontano a 2.510,5 milioni di euro al 30 giugno 2022, in linea col dato del 31 dicembre 2021.

Al 30 giugno 2022 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 1.592,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 1.623,9 milioni di euro di fine 2021. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato possono ricondursi a:

  • la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 72,5 milioni di euro;
  • la variazione negativa netta per 13,1 milioni di euro a seguito dell'operazione di riorganizzazione aziendale successiva alla fusione per incorporazione dell'ex Credifarma in Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma), al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all'87,74%(mentre a inizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell'ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca);

  • la variazione negativa di 19,3 milioni di euro connessa al riacquisto di azioni proprie a servizio del piano LTI;

  • la variazione negativa netta di 22,7 milioni di euro relativi alla riserva di valutazione per effetto degli utili attuariali, all'adeguamento cambi e delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sulla redditività complessiva,
  • la variazione negativa relativa alla distribuzione degli utili per 49,8 milioni di euro.

I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 si attestano per il CET1 al 14,92%2 (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 a 14,93%2 (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 19,00%2 (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).

Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari allo 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari allo 0,75%.

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

2 Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.

2.3 Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 285.073 355.381 (70.308) (19,8)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
164.728 153.138 11.590 7,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
592.967 614.013 (21.046) (3,4)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
687.914 524.991 162.923 31,0%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.869.219 10.331.804 (462.585) (4,5)%
Totale attivo 12.587.565 12.977.891 (390.326) (3,0)%
Debiti verso banche 2.509.307 2.597.965 (88.658) (3,4)%
Debiti verso clientela 5.376.426 5.683.745 (307.319) (5,4)%
Titoli in circolazione 2.510.538 2.504.878 5.660 0,2%
Patrimonio netto consolidato 1.592.417 1.623.888 (31.471) (1,9)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI SEMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 323.954 290.376 33.578 11,6%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(33.674) (43.544) 9.870 (22,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 290.280 246.832 43.448 17,6%
Costi operativi (185.510) (172.540) (12.970) 7,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.061 (2.427) 5.488 n.s.
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile da cessioni di investimenti 135 - 135 n.a.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(34.423) (22.702) (11.721) 51,6%
Utile del periodo 72.781 49.163 23.618 48,0%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 266 832 (566) (68,0)%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515 48.331 24.184 50,0%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 2°TRIMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI TRIMESTRALI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 160.630 152.654 7.976 5,2%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(16.666) (25.123) 8.457 (33,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 143.964 127.531 16.433 12,9%
Costi operativi (97.687) (88.693) (8.994) 10,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 9.483 2.668 6.815 n.s.
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile da cessioni di investimenti 135 - 135 n.a.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(17.703) (13.112) (4.591) 35,0%
Utile del periodo 37.430 28.394 9.036 31,8%
Utile di periodo di pertinenza di terzi (137) 184 (321) (174,5)%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 37.567 28.210 9.357 33,2%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA RICLASSIFICATA
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
Utile (perdita) del periodo 72.781 49.163
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 1.481 2.007
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (24.173) (2.147)
Redditività complessiva consolidata 50.089 49.023
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 262 835
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 49.827 48.188
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 30.06.2022 31.12.2021
CET1 Ratio(1) 14,92% 15,44%
Total Capital Ratio(1) 19,00% 19,63%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) 52.433 53.472
Price/book value per share 0,45 0,57

(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 30.06.2022 30.06.2021
Earnings per share (EPS) 1,38 0,90
Cost/Income ratio riclassificato 57,3% 59,4%

2.4 Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Dati al 30.06.2022 65.506 2.169 - 63.337 18.569 55.955 140.030
Dati al 31.12.2021 66.564 - - 66.564 21.021 57.075 144.660
Variazione % (1,6)% n.a. n.a. (4,8)% (11,7)% (2,0)% (3,2)%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Dati al 30.06.2022 1.771 - - 1.771 - 591.196 592.967
Dati al 31.12.2021 1.696 - - 1.696 - 612.317 614.013
Variazione % 4,4% n.a. n.a. 4,4% n.a. (3,4)% (3,4)%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 30.06.2022 6.409.384 2.737.976 1.389.919 2.281.489 1.528.128 1.931.707 9.869.219
Dati al 31.12.2021 6.561.414 2.940.072 1.390.223 2.231.118 1.523.628 2.246.763 10.331.804
Variazione % (2,3)% (6,9)% (0,0)% 2,3% 0,3% (14,0)% (4,5)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
SEMESTRALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2022 142.225 78.914 28.975 34.336 134.993 46.736 323.954
Dati al 30.06.2021 139.948 69.196 28.670 42.082 123.228 27.200 290.376
Variazione % 1,6% 14,0% 1,1% (18,4)% 9,5% 71,8% 11,6%
Utile (perdita) di periodo
Dati al 30.06.2022 24.364 16.519 10.855 (3.010) 32.512 15.905 72.781
Dati al 30.06.2021 29.984 14.602 6.580 8.802 21.721 (2.542) 49.163
Variazione % (18,7)% 13,1% 65,0% (134,2)% 49,7% n.s. 48,0%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2022 68.387 39.052 13.780 15.555 65.182 27.061 160.630
Secondo trimestre 2021 74.751 35.176 15.050 24.525 64.962 12.941 152.654
Variazione % (8,5)% 11,0% (8,4)% (36,6)% 0,3% 109,1% 5,2%
Utile (perdita) di periodo
Secondo trimestre 2022 10.169 10.053 5.626 (5.510) 13.101 14.160 37.430
Secondo trimestre 2021 15.371 3.397 4.815 7.159 10.245 2.778 28.394
Variazione % (33,8)% 195,9% 16,8% (177,0)% 27,9% n.s. 31,8%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVERNA
NCE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia(2)
Dati al 30.06.2022 0,88% 0,75% (0,07)% 1,62% - 1,91%
Dati al 31.12.2021 0,73% 0,69% 0,51% 0,94% - 2,28%
Variazione % 0,15% 0,06% (0,58)% 0,68% n.a. (0,37)%
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso
clientela
Dati al 30.06.2022 0,4% 0,7% - 0,4% 73,6% 0,4%
Dati al 31.12.2021 0,5% 0,8% - 0,3% 72,7% 0,5%
Variazione % (0,1)% (0,1)% n.a. 0,1% 0,9% (0,1)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 30.06.2022 76,1% 79,1% 95,5% 44,8% - 48,4%
Dati al 31.12.2021 73,2% 75,2% 96,5% 34,6% - 38,0%
Variazione % 2,9% 3,9% (1,0)% 10,2% n.a. 10,4%
RWA(3)
Dati al 30.06.2022 5.377.219 2.645.368 1.213.571 1.518.280 2.344.343 1.090.824
Dati al 31.12.2021 5.233.458 2.500.835 1.265.979 1.466.644 2.339.110 1.065.692
Variazione % 2,7% 5,8% (4,1)% 3,5% 0,2% 2,4%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non sono stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2022 ESERCIZIO 2021
CONSOLIDATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 133.282 131.069 125.358 129.580 117.206 115.827
Commissioni nette 21.487 20.725 20.422 22.009 22.084 18.767
Altre componenti del margine
di intermediazione
5.861 11.530 8.234 3.959 13.364 3.128
Margine di intermediazione 160.630 163.324 154.014 155.548 152.654 137.722
Rettifiche/Riprese di valore
nette per rischio di credito
(16.666) (17.008) (16.868) (16.799) (25.123) (18.421)
Risultato netto della gestione
finanziaria
143.964 146.316 137.146 138.749 127.531 119.301
Spese per il personale (37.033) (36.565) (38.070) (35.986) (33.946) (33.779)
Altre spese amministrative (61.079) (53.568) (70.152) (50.179) (59.039) (52.455)
Rettifiche/Riprese di valore
nette su attività materiali e
immateriali
(4.145) (4.080) (4.464) (5.124) (4.732) (4.413)
Altri oneri/proventi di
gestione
4.570 6.390 6.089 5.609 9.024 6.800
Costi operativi (97.687) (87.823) (106.597) (85.680) (88.693) (83.847)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
9.483 (6.422) 106 (5.715) 2.668 (5.095)
Rettifiche di valore
dell'avviamento
(762) - - - - -
Utili da cessioni di
investimenti
135 - - - - -
Utile della operatività
corrente al lordo delle
imposte
55.133 52.071 30.655 47.354 41.506 30.359
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(17.703) (16.720) (9.909) (14.960) (13.112) (9.590)
Utile di periodo 37.430 35.351 20.746 32.394 28.394 20.769
Utile (Perdita) di periodo di
pertinenza di terzi
(137) 403 353 536 184 648
Utile di periodo di pertinenza
della Capogruppo
37.567 34.948 20.393 31.858 28.210 20.121

2.6 Dati storici del Gruppo riclassificati

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021 30.06.2020 30.06.2019 30.06.2018
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
592.967 799.051 1.146.701 693.533 433.827
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.869.219 9.875.482 8.034.032 7.343.892 6.710.457
Debiti verso banche 2.509.307 2.728.071 2.270.742 781.199 882.324
Debiti verso clientela 5.376.426 5.884.418 4.863.949 5.069.334 4.840.864
Titoli in circolazione 2.510.538 2.387.735 2.036.348 2.102.076 2.095.844
Patrimonio netto consolidato 1.592.417 1.574.026 1.496.948 1.472.257 1.373.083
Margine di intermediazione 323.954 290.376 212.791 279.197 276.159
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515 48.331 36.756 68.266 66.209

2.7 IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Nell'identificazione di tali IAP sono state prese in considerazione le specifiche indicazioni sulle modalità di rappresentazione degli IAP alla luce degli impatti della pandemia da Covid-19, pubblicate dall'ESMA in data 17 aprile 2020 (documento denominato "ESMA32-51-370 Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures").

Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente documento.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/Income ratio
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
A. Costi operativi riclassificati 185.510 172.540
B. Margine di intermediazione riclassificato 323.954 290.376
Cost/Income ratio (A/B) 57,3% 59,4%
Price/book value per share 30.06.2022 31.12.2021
A. Prezzo del titolo a fine periodo 13,51 17,07
B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione 30,14 29,85
Price/book value per share (A/B) euro 0,45 0,57

2.8 Impatti e modifiche normative

A far data dal 1° gennaio 2022, l'intervento normativo con maggiori impatti in ambito finanziario e bancario si riferisce ai vari aggiornamenti regolamentari in tema di pandemia da Covid-19:

  • Circolare del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022, che, aggiornando la disciplina sul regime di quarantena introdotta dal Decreto-legge n. 229 del 30 dicembre 2021 e attuata dalla Circolare esplicativa del Ministero della Salute del 30 dicembre 2021, ha rimodulato i tempi di rientro in correlazione con lo stato vaccinale della persona interessata;
  • Decreto-legge n. 1 del 7 gennaio 2022, che ha disposto l'estensione del Green pass c.d. "rafforzato" sui luoghi di lavoro per gli ultracinquantenni a partire dal 15 febbraio 2022 e ha previsto l'accesso dal 1° febbraio 2022 a taluni servizi, tra i quali quelli bancari e finanziari, il esclusivamente a soggetti in possesso almeno del Green pass c.d. "base";
  • modifica del D. Lgs. 81/2008, che ha rafforzato gli obblighi dei "preposti" (responsabili di strutture) in materia di sorveglianza e segnalazione;
  • Decreto-legge n. 24 del 24 marzo 2022, tramite il quale, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza e in parallelo con l'eliminazione delle zone colorate di rischio e delle quarantene precauzionali per i contatti stretti, sono state disposte le seguenti prescrizioni:
  • obbligo fino al 30 aprile 2022 del Green pass "base" per tutti i lavoratori, a prescindere dall'età anagrafica, per l'accesso ai luoghi di lavoro (abolizione del Green pass "rafforzato" per gli ultra cinquantenni);
  • eliminazione dal 1° aprile 2022 del Green pass "base" per la clientela per l'accesso ai servizi bancari, finanziari e commerciali;
  • impiego dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi di lavoro fino al 30 aprile 2022;
  • decadenza a partire dal 1° maggio 2022 dell'obbligo legale per i lavoratori di esibizione del Green pass per l'accesso ai luoghi di lavoro e dei relativi controlli, con contestuale sospensione della rilevazione in ingresso della temperatura corporea e conseguente disattivazione, ove presenti, dei dispositivi termoscanner e lettori QR code;
  • conferma anche successivamente al 1° maggio 2022 del divieto di accesso alle sedi aziendali in presenza di febbre (temperatura oltre 37,5°) o di altri sintomi riconducibili al Covid-19;
  • Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022 in tema di utilizzo dei dispositivi di sicurezza, efficace fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del sopraccitato Decreto-legge n.24/2022 e comunque non oltre il 15 giugno 2022, che ha circoscritto a specifiche e limitate casistiche l'obbligo di utilizzo degli strumenti di protezione nei luoghi chiusi;
  • riunione tra Governo e Parti Sociali del 4 maggio 2022, che ha confermato fino a giugno 2022 per il settore privato l'integrale applicazione del Protocollo sottoscritto il 6 aprile 2021 sulle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19 negli ambienti di lavoro, il quale prevede l'obbligo di utilizzo dei dispositivi di sicurezza laddove vi sia condivisione dei luoghi di lavoro sia all'aperto che al chiuso.

2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

2.9.1 La struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Infine, a partire dal 1° gennaio 2022, in coerenza con quanto rappresentato nel Piano Industriale 2022-2024; il contributo reddituale delle attività di prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, svolto dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., è ricompreso nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Tutte le informazioni fornite di seguito, comprensive dei dati comparativi, tengono in considerazione tale riallocazione.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre un'unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di in operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio.
DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 99.567 90.569 8.998 9,9%
Commissioni nette 41.450 40.603 847 2,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.208 8.776 (7.568) (86,2)%
Margine di intermediazione 142.225 139.948 2.277 1,6%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(28.146) (21.952) (6.194) 28,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 114.079 117.996 (3.917) (3,3)%
Costi operativi (77.249) (72.766) (4.483) 6,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (415) (1.402) 987 (70,4)%
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile da cessione di investimenti 236 - 236 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
35.889 43.828 (7.939) (18,1)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(11.525) (13.844) 2.319 (16,8)%
Utile di periodo 24.364 29.984 (5.620) (18,7)%

Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2022.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 47.575 46.630 945 2,0%
Commissioni nette 21.083 21.472 (389) (1,8)%
Altre componenti del margine di intermediazione (271) 6.649 (6.920) (104,1)%
Margine di intermediazione 68.387 74.751 (6.364) (8,5)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(13.672) (14.515) 843 (5,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 54.715 60.236 (5.521) (9,2)%
Costi operativi (38.964) (37.117) (1.847) 5,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (246) (652) 406 (62,3)%
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile da cessione di investimenti 236 - 236 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
14.979 22.467 (7.488) (33,3)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(4.810) (7.096) 2.286 (32,2)%
Utile di periodo 10.169 15.371 (5.202) (33,8)%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 24,4 milioni di euro, risultato inferiore al primo semestre dello scorso esercizio per 5,6 milioni di euro (-18,7%). Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 9,0 milioni di euro (+9,9%) e delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +2,1%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 7,6 milioni di euro (-86,2% rispetto al dato del primo semestre 2021 che era comunque positivamente influenzato dalla rivalutazione per circa 5 milioni di euro di un investimento singolarmente significativo) e le maggiori rettifiche di valore nette per 6,2 milioni di euro.

L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto alla crescita delle spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni, riconducibile sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili, le quali erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.

Si segnala che nel corso del primo semestre 2022 si è proceduto alla svalutazione integrale dell'avviamento di 0,8 milioni di euro allocato presso la controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o..

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2022
Valore nominale 114.622 175.933 171.637 462.192 6.194.112 6.656.304
Rettifiche di valore (87.280) (72.166) (11.484) (170.930) (75.990) (246.920)
Valore di bilancio 27.342 103.767 160.153 291.262 6.118.122 6.409.384
Coverage ratio 76,1% 41,0% 6,7% 37,0% 1,2% 3,7%
Gross ratio 1,7% 2,6% 2,6% 6,9% 93,1% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,6% 2,5% 4,5% 95,5% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 117.457 162.087 121.843 401.387 6.397.688 6.799.075
Rettifiche di valore (85.935) (70.449) (7.082) (163.466) (74.195) (237.661)
Valore di bilancio 31.522 91.638 114.761 237.921 6.323.493 6.561.414
Coverage ratio 73,2% 43,5% 5,8% 40,7% 1,2% 3,5%
Gross ratio 1,7% 2,4% 1,8% 5,9% 94,1% 100,0%
Net ratio 0,5% 1,4% 1,7% 3,6% 96,4% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2022 a 291,3 milioni di euro, in aumento di 53,3 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2021 (237,9 milioni di euro). A fronte di una sostanziale stabilità delle sofferenze, si è assistito ad un incremento delle altre tipologie di esposizioni deteriorate principalmente connesso all'applicazione dei criteri di calcolo dello scaduto anche all'esposizioni verso il SSN, con conseguente classificazione tra i crediti deteriorati di esposizioni nette per complessivi 138,9 milioni di euro (63,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla New DoD" contenuto all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale" del presente documento.

La variazione del coverage ratio delle attività deteriorate, che passa dal 40,7% del 31 dicembre 2021 al 37,0% del 30 giugno 2022, è riconducibile, prevalentemente, all'incremento relativo del valore netto delle esposizioni scadute caratterizzate da un coverage ratio più contenuto.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 15,9 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 22,7 milioni di euro del 31 dicembre 2021, di cui 6,9 milioni di euro deteriorati (13,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,88% 0,73% n.a. 0,15%
Net Npe ratio 4,5% 3,6% n.a. 0,9%
Gross Npe ratio 6,9% 5,9% n.a. 1,0%
RWA (2) 5.377.219 5.233.458 143.761 2,7%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 49.723 41.559 8.164 19,6%
Commissioni nette 29.589 27.254 2.335 8,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (398) 383 (781) n.s.
Margine di intermediazione 78.914 69.196 9.718 14,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(10.359) (8.728) (1.631) 18,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 68.555 60.468 8.087 13,4%
Costi operativi (42.317) (37.857) (4.460) 11,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.144) (1.444) 300 (20,8)%
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
24.332 21.167 3.165 15,0%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(7.813) (6.565) (1.248) 19,0%
Utile di periodo 16.519 14.602 1.917 13,1%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 24.378 21.121 3.257 15,4%
Commissioni nette 14.978 13.807 1.171 8,5%
Altre componenti del margine di intermediazione (304) 248 (552) n.s.
Margine di intermediazione 39.052 35.176 3.876 11,0%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.039) (10.931) 9.892 (90,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 38.013 24.245 13.768 56,8%
Costi operativi (20.965) (18.708) (2.257) 12,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.479) (750) (729) 97,2%
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
14.807 4.787 10.020 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(4.754) (1.390) (3.364) n.s
Utile di periodo 10.053 3.397 6.656 195,9%

Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta nel primo semestre del 2022 a 78,9 milioni di euro, in aumento del 14,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 8,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro). La variazione positiva del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata all'andamento dei crediti gestiti: il turnover nel primo semestre del 2022 è pari a 6,5 miliardi di euro, in aumento di 988 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed il monte crediti è pari a 3,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al dato di 3,4 miliardi di euro a giugno 2021.

Nel primo semestre 2022 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 10,4 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e riconducibili a svalutazioni addizionali su esposizioni commerciali con vintage più elevata. Tale incremento è stato solo parzialmente compensato da una revisione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito della rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica. La variazione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente è inoltre accentuata dal fatto che il primo semestre 2021 era positivamente influenzato dall'aggiornamento dei modelli di valutazione.

L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni. Tale dinamica, infatti, è da ricondursi sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili che erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.

Si segnala inoltre la precedentemente citata svalutazione integrale dell'avviamento di 0,8 milioni di euro allocato alla controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o..

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 giugno 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,7 miliardi di euro, in diminuzione del 6,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2021, influenzata dalla

stagionalità del business e da una revisione dell'approccio strategico dell'Area, e in particolar modo del prodotto ATD verso il SSN, che ha comportato una diminuzione dei crediti di circa 184 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2022
Valore nominale 86.959 90.283 152.225 329.467 2.547.737 2.877.204
Rettifiche di valore (68.756) (43.140) (6.928) (118.824) (20.404) (139.228)
Valore di bilancio 18.203 47.143 145.297 210.643 2.527.333 2.737.976
Coverage ratio 79,1% 47,8% 4,6% 36,1% 0,8% 4,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 96.272 87.222 104.804 288.298 2.794.814 3.083.113
Rettifiche di valore (72.370) (46.158) (2.274) (120.802) (22.238) (143.041)
Valore di bilancio 23.901 41.064 102.530 167.496 2.772.576 2.940.072
Coverage ratio 75,2% 52,9% 2,2% 41,9% 0,8% 4,6%

Come precedentemente illustrato, nel periodo si evidenzia l'incremento dei crediti deteriorati netti per 43,1 milioni di euro dovuto prevalentemente all'incremento delle esposizioni scadute, solo parzialmente compensato dal rientro in bonis di esposizioni relative alla clientela ordinaria.

Area Leasing

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.508 22.640 (132) (0,6)%
Commissioni nette 6.467 6.030 437 7,2%
Margine di intermediazione 28.975 28.670 305 1,1%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
471 (4.420) 4.891 (110,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 29.446 24.250 5.196 21,4%
Costi operativi (14.508) (15.068) 560 (3,7)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.052 436 616 141,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
15.990 9.618 6.372 66,3%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.135) (3.038) (2.097) 69,0%
Utile di periodo 10.855 6.580 4.275 65,0%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.215 11.613 (1.398) (12,0)%
Commissioni nette 3.565 3.437 128 3,7%
Margine di intermediazione 13.780 15.050 (1.270) (8,4)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
1.134 (644) 1.778 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 14.914 14.406 508 3,5%
Costi operativi (7.678) (7.845) 167 (2,1)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.052 477 575 120,5%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
8.288 7.038 1.250 17,8%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.662) (2.223) (439) 19,7%
Utile di periodo 5.626 4.815 811 16,8%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 29,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 30 giugno 2021, con un miglioramento nelle commissioni nette.

Le riprese di valore nette su crediti ammontano a 0,5 milioni di euro, con un effetto positivo di 4,9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato del primo semestre 2021 era influenzato dall'introduzione dei modelli di rating di controparte per la determinazione del significativo incremento di rischio di credito che aveva aumentato l'incidenza dei crediti in Stage 2. Inoltre, nel corso del primo semestre 2022 si è registrata una riduzione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito, da una parte, di un miglioramento della composizione del portafoglio, dall'altra di una rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

I costi operativi dell'Area Leasing risultano in miglioramento di 0,6 milioni di euro rispetto al dato del primo semestre 2021 principalmente per il miglioramento dei ricavi accessori all'attività caratteristica del leasing auto.

Come risulta dalla tabella seguente, al 30 giugno 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.390,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021. Analogamente, non vi sono significative variazioni nei valori lordi, netti e delle relative percentuali di copertura per stato di rischio.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2022
Valore nominale 12.084 15.022 13.081 40.187 1.390.705 1.430.892
Rettifiche di valore (11.545) (9.555) (3.683) (24.783) (16.190) (40.973)
Valore di bilancio 539 5.467 9.398 15.404 1.374.515 1.389.919
Coverage ratio 95,5% 63,6% 28,2% 61,7% 1,2% 2,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 10.071 16.181 13.832 40.084 1.392.815 1.432.899
Rettifiche di valore (9.719) (9.550) (4.070) (23.339) (19.336) (42.675)
Valore di bilancio 352 6.631 9.763 16.745 1.373.478 1.390.223
Coverage ratio 96,5% 59,0% 29,4% 58,2% 1,4% 3,0%

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.336 26.370 966 3,7%
Commissioni nette 5.394 7.319 (1.925) (26,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.606 8.393 (6.787) (80,9)%
Margine di intermediazione 34.336 42.082 (7.746) (18,4)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(18.258) (8.804) (9.454) 107,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 16.078 33.278 (17.200) (51,7)%
Costi operativi (20.424) (19.841) (583) 2,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (323) (394) 71 (18,0)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti 236 - 236 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(4.433) 13.043 (17.476) (134,0)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
1.423 (4.241) 5.664 (133,6)%
Utile (Perdita) di periodo (3.010) 8.802 (11.812) (134,2)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.982 13.896 (914) (6,6)%
Commissioni nette 2.540 4.228 (1.688) (39,9)%
Altre componenti del margine di intermediazione 33 6.401 (6.368) (99,5)%
Margine di intermediazione 15.555 24.525 (8.970) (36,6)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(13.767) (2.940) (10.827) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 1.788 21.585 (19.797) (91,7)%
Costi operativi (10.321) (10.564) 243 (2,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 181 (379) 560 (147,8)%
Utili (perdite) da cessione di investimenti 236 - 236 n.a.
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
(8.116) 10.642 (18.758) (176,3)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
2.606 (3.483) 6.089 (174,8)%
Utile (Perdita) di periodo (5.510) 7.159 (12.669) (177,0)%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 34,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta in diminuzione di 7,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021 (-18,4%). La variazione negativa è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

• crescita di 1,0 milioni di euro del margine di interesse, guidata dall'incremento degli impieghi medi del comparto Lending che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking in relazione ad un diverso timing delle erogazioni;

  • minori commissioni nette per 1,9 milioni di euro, principalmente derivanti dal Corporate Banking, in relazione al precedentemente citato timing delle erogazioni (circa -36 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio 2021);
  • diminuzione per 6,8 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili all'Area Corporate Banking. Il dato al primo semestre 2021 aveva beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 18,3 milioni di euro, in aumento di 9,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente e riconducibili prevalentemente al comparto Lending. Tali rettifiche sono effetto per 4,6 milioni di euro della revisione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito della considerazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto macroeconomico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica. Inoltre, sono stati effettuati accantonamenti su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.

L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 0,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 è riconducibile prevalentemente sia alla sopraccitata crescita delle risorse in essere alla data di riferimento che alle maggiori remunerazioni variabili, le quali erano state contenute nell'esercizio precedente dagli effetti della pandemia Covid-19 nonché per la quota parte dei costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza dell'Area.

Al 30 giugno 2022 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.281,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2022
Valore nominale 15.579 70.628 6.331 92.538 2.255.670 2.348.208
Rettifiche di valore (6.979) (19.471) (873) (27.323) (39.396) (66.719)
Valore di bilancio 8.600 51.157 5.458 65.215 2.216.274 2.281.489
Coverage ratio 44,8% 27,6% 13,8% 29,5% 1,7% 2,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 11.114 58.684 3.207 73.005 2.210.059 2.283.063
Rettifiche di valore (3.846) (14.740) (739) (19.325) (32.620) (51.945)
Valore di bilancio 7.268 43.943 2.468 53.680 2.177.439 2.231.118
Coverage ratio 34,6% 25,1% 23,0% 26,5% 1,5% 2,3%

L'aumento per 11,5 milioni di euro delle esposizioni deteriorate nette rispetto al 31 dicembre 2021 è dovuto prevalentemente alle attività Lending ed in particolare alle inadempienze probabili. In particolare, l'incremento delle esposizioni scadute deteriorate è concentrato su posizioni con garanzia pubblica, influenzando così la riduzione del relativo coverage ratio.

SETTORE NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio dei crediti di proprietà del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 78,2 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 66,3 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 4.193.496 159.003 3,8% - 278.893 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 11.379.080 437.871 3,8% 54.023 736.112
di cui: Massiva (curve) 10.896.020 207.827 1,9% (140) 332.584 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 483.060 230.044 47,6% 54.163 403.528 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.322.763 908.397 12,4% 90.474 1.888.810
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.715.366 234.715 13,7% - 480.954 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.644.495 520.053 31,6% 81.141 1.213.475 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e Corporate 3.962.902 153.629 3,9% 9.333 194.381 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 22.895.339 1.505.271 6,6% 144.497 2.903.815

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (159,0 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 135,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 giugno 2022 a 207,8 milioni di euro rispetto a 201,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in aumento del 3,1%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 3,0% attestandosi a 230,0 milioni di euro al 30 giugno 2022 (223,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021);

• gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 234,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 (270,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 7,9%, attestandosi a 520,1 milioni di euro rispetto ai 481,9 milioni di euro registrati a dicembre 2021. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 153,6 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 164,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 78.219 73.294 4.925 6,7%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
1.472 525 947 180,4%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
66.278 60.070 6.208 10,3%
Costo della raccolta (13.601) (13.178) (423) 3,2%
Margine di interesse 132.368 120.711 11.657 9,7%
Commissioni nette 1.844 1.084 760 70,1%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.195) (247) (948) 383,8%
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 1.976 1.680 296 17,6%
Margine di intermediazione 134.993 123.228 11.765 9,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
- (8.835) 8.835 (100,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 134.993 114.393 20.600 18,0%
Costi operativi (86.779) (82.215) (4.564) 5,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (222) (426) 204 (47,9)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti (101) - (101) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
47.891 31.752 16.139 50,8%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(15.379) (10.031) (5.348) 53,3%
Utile di periodo 32.512 21.721 10.791 49,7%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 39.239 37.104 2.135 5,8%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
180 36 144 n.s.
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
32.157 32.525 (368) (1,1)%
Costo della raccolta (6.847) (6.598) (249) 3,8%
Margine di interesse 64.728 63.067 1.661 2,6%
Commissioni nette 842 1.007 (165) (16,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione (389) 128 (517) n.s.
Utili (perdite) da cessione attività finanziarie 1 760 (759) (99,9)%
Margine di intermediazione 65.182 64.962 220 0,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
- (8.835) 8.835 (100,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 65.182 56.127 9.055 16,1%
Costi operativi (45.773) (40.936) (4.837) 11,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (10) (215) 205 (95,3)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti (101) - (101) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
19.298 14.976 4.322 28,9%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.197) (4.731) (1.466) 31,0%
Utile di periodo 13.101 10.245 2.856 27,9%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 73,3 milioni di euro a 78,2 milioni di euro al 30 giugno 2022 per effetto di un aumento dei volumi di crediti sottostanti.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 60,1 milioni di euro nel primo semestre del 2021 a 66,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 25,3 milioni di euro, a cui contribuiscono i piani di rientro per 38,6 milioni di euro parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 13,3 milioni di euro;
  • la gestione legale per 41,2 milioni di euro dovuto al contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.

La crescita è sostenuta dalle buone performance della raccolta legale, riconducibili soprattutto al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Al risultato contribuisce anche la raccolta stragiudiziale confermando quanto realizzato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, tramite il miglioramento negli accordi di pagamento sottoscritti (piani) il cui effetto positivo è mitigato da una valutazione peggiorativa delle pratiche a curve (valutazione massiva). A tale proposito si evidenzia come gli incassi siano passati da 170,0 milioni di euro nel primo semestre del 2021 a 182,2 milioni di euro nel primo semestre del 2022 (+7,2%).

L'incremento del costo della raccolta è dovuto ai maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core a seguito dell'incremento dell'impiego medio rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

L'incremento delle commissioni nette è quasi interamente dovuto alla riduzione delle commissioni passive pagate per i servizi di incasso e pagamento.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 135,0 milioni di euro, in aumento del 9,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

I costi operativi, pari a 86,8 milioni di euro risultano in aumento del 5,6% rispetto al primo semestre 2021. Senza considerare le spese strettamente legate alle dinamiche di business (in primis le spese legali Npl), la variazione più significativa è legata alla crescita della quota parte dei costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza del Settore.

Si ricorda come la voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" includeva nel primo semestre 2021 una svalutazione di crediti per 8,8 milioni di euro effettuata a seguito di un'analisi di dettaglio all'epoca ancora in corso e poi conclusa a fine 2021, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 32,5 milioni di euro, in aumento del 49,7% rispetto a quello del medesimo periodo dell'esercizio precedente.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.124.269 1.106.996 17.273 1,6%
Inadempienze probabili nette 346.562 343.143 3.419 1,0%
Esposizioni scadute deteriorate nette 4.409 4.025 384 9,5%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.475.240 1.454.164 21.076 1,4%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 52.888 69.464 (16.576) (23,9)%
- di cui: crediti di proprietà 30.031 23.517 6.514 27,7%
- di cui: titoli di debito 21.755 44.563 (22.808) (51,2)%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 1.102 1.384 (282) (20,4)%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.528.128 1.523.628 4.500 0,3%
- di cui: crediti di proprietà valutati al costo
ammortizzato
1.505.271 1.477.681 27.590 1,9%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

La riduzione nel periodo di 22,8 milioni di euro dei titoli di debito del Settore Npl si riferisce agli incassi pervenuti a titolo di rimborso parziale del capitale e di liquidazione degli interessi, nel rispetto dei piani di rientro, sulle tranche senior connesse alle operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi come sottostante crediti Npl (per maggiori dettagli su tali operazioni si rimanda al paragrafo "Operazioni di cartolarizzazione" all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale").

La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartiene alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 22.895.339 21.830.994 1.064.345 4,9%
RWA (1) 2.344.343 2.339.110 5.233 0,2%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito. Non include i positivi effetti derivanti dall'applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,9 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
30.06.2022 31.12.2021
Portafoglio crediti iniziale 1.477.681 1.403.711
Acquisti 66.217 177.306
Cessioni (2.860) (18.440)
Utili da cessioni 1.976 6.461
Interessi da costo ammortizzato 78.219 150.368
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 66.278 122.502
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - (17.997)
Incassi (182.240) (346.230)
Portafoglio crediti finale 1.505.271 1.477.681

Il totale degli acquisti nel primo semestre 2022 ammonta a 66,2 milioni di euro, in aumento rispetto ai 15,7 milioni di euro del primo semestre dell'esercizio precedente. Nel corso dei primi sei mesi del 2022 sono state perfezionate operazioni di cessione ad un prezzo di vendita complessivo di circa 2,9 milioni di euro che hanno prodotto utili per 2,0 milioni di euro.

La voce "Incassi" pari a 182,2 milioni di euro include le rate incassate nel corso del semestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 7,2% rispetto agli incassi di 170,0 milioni di euro del primo semestre del 2021.

A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.186.991 pratiche, per un valore nominale pari a circa 22,9 miliardi di euro.

SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solution (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI SEMESTRALI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 32.416 21.753 10.663 49,0%
Commissioni nette (1.082) (836) (246) 29,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 15.402 6.283 9.119 145,1%
Margine di intermediazione 46.736 27.200 19.536 71,8%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(5.528) (12.757) 7.229 (56,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 41.208 14.443 26.765 185,3%
Costi operativi (21.482) (17.559) (3.923) 22,3%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.698 (599) 4.297 n.s.
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
23.424 (3.715) 27.139 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(7.519) 1.173 (8.692) n.s.
Utile (perdita) di periodo 15.905 (2.542) 18.447 n.s.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 20.979 7.509 13.470 179,4%
Commissioni nette (438) (395) (43) 10,9%
Altre componenti del margine di intermediazione 6.520 5.827 693 11,9%
Margine di intermediazione 27.061 12.941 14.120 109,1%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.994) (1.773) (1.221) 68,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 24.067 11.168 12.899 115,5%
Costi operativi (12.950) (10.640) (2.310) 21,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 9.739 3.535 6.204 175,5%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
20.856 4.063 16.793 n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.696) (1.285) (5.411) n.s.
Utile di periodo 14.160 2.778 11.382 n.s.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 46,7 milioni di euro, in aumento di 19,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 28,6 milioni di euro a cui si contrappone il minore contributo di 9,1 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core. In particolare:

  • il margine di interesse risulta in aumento di 10,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021. L'incremento è dovuto sostanzialmente per 14,4 milioni di euro al comparto funding Tesoreria, per 6,7 milioni di euro al comparto Capital Markets, solo parzialmente compensato da un effetto negativo di 11,1 milioni di euro legato sia allo smontamento del portafoglio in run-off dell'Area Non Core (per 1,7 milioni di euro) sia al fisiologico minore contributo della PPA (per 9,4 milioni di euro);
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in crescita di 9,1 milioni di euro. Tale effetto complessivo dipende prevalentemente:

  • dal maggior contributo dell'attività sul portafoglio proprietario per 6,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni di euro per maggiori dividendi, 2,4 milioni di euro legati all'attività di negoziazione e 1,7 milioni di euro riconducibili agli utili da cessione;

  • dal maggior apporto dell'Area Non Core per 2,1 milioni di euro, prevalentemente riconducibile alle valutazioni al fair value dei fondi OICR.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 25,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (29,9 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione e tassi mediamente più bassi rispetto al primo semestre 2021 (1,22% al 30 giugno 2022 rispetto a 1,39% del 30 giugno 2021). Al 30 giugno 2022 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.046,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2021. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono diminuiti di 0,4 milioni di euro attestandosi complessivamente a 15,3 milioni di euro.

Anche la raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.464,1 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta tendenzialmente allineata al dato al 31 dicembre 2021. Per contro, gli interessi passivi maturati sono passati da 5,5 milioni di euro del 30 giugno 2021 a 3,4 milioni di euro del 30 giugno 2022 per effetto delle ristrutturazioni delle operazioni avvenute nel corso del secondo semestre 2021.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro; gli interessi maturati al 30 giugno 2022 sono pari a 12,7 milioni di euro.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 5,5 milioni di euro rispetto al dato di 12,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, che era influenzato da accantonamenti su due posizioni singolarmente significative.

I costi operativi si attestano a 21,5 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT e a maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri presentano un saldo positivo pari a 3,7 milioni di euro al 30 giugno 2022, in miglioramento di 4,3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale risultato è dato principalmente dal due effetti: il rilascio del fondo connesso a garanzie concesse a fronte di operazioni di cessione crediti in ambito GACS per 5,7 milioni di euro, solo parzialmente compensato da maggiori accantonamenti ai fondi di risoluzione di sistema.

Al 30 giugno 2022 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.931,7 milioni di euro, in decrescita del 14,0% rispetto al dato al 31 dicembre 2021. La decrescita di 315,1 milioni di euro è sostanzialmente legata alla scadenza di un titolo governativo rimborsato ad aprile 2022 e non sostituito.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 12,7 milioni di euro al 30 giugno 2022, in riduzione rispetto al dato di 18,2 milioni di euro del 31 dicembre 2021;
  • crediti in bonis netti: 20,2 milioni di euro al 30 giugno 2022, in linea rispetto al 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
TOTALE
ESPOSIZIONI
DETERIORATO
SCADUTE
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI (1)
(in migliaia di euro) (STAGE 3)
SITUAZIONE AL 30.06.2022
Valore nominale 15.092 48.192 4.623 67.907 1.898.370 1.966.277
Rettifiche di valore (7.305) (20.467) (1.248) (29.020) (5.550) (34.570)
Valore di bilancio 7.787 27.725 3.375 38.887 1.892.820 1.931.707
Coverage ratio 48,4% 42,5% 27,0% 42,7% 0,3% 1,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 18.432 49.812 6.436 74.679 2.207.314 2.281.993
Rettifiche di valore (6.996) (21.196) (1.681) (29.872) (5.359) (35.231)
Valore di bilancio 11.436 28.616 4.755 44.807 2.201.955 2.246.762
Coverage ratio 38,0% 42,6% 26,1% 40,0% 0,2% 1,5%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei "POCI", i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 giugno 2022 risulta in aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2021, legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core.

2.10 L'azione Banca Ifis

2.10.1 La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

PREZZO UFFICIALE AZIONE 30.06.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018
Prezzo del titolo a fine periodo 13,51 17,07 9,18 14,00 15,44

2.10.2 Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto di pertinenza della Capo in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018
Prezzo del titolo a fine periodo 13,51 17,07 9,18 14,00 15,44
Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per
azione
30,14 29,85 28,50 28,69 27,20
Price/book value 0,45 0,57 0,32 0,49 0,57
Azioni in circolazione 30.06.2022 31.12.2021 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
52.433 53.472 53.460 53.452 53.441

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

2.10.3 Earning per share

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.

Utile per azione (EPS - Earnings per share) e utile diluito per azione 30.06.2022 30.06.2021
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 72.515 48.331
Numero medio azioni in circolazione 52.685.625 53.468.051
Numero medio azioni diluite 52.685.625 53.468.051
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 1,38 0,90
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 1,38 0,90

2.10.4 Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato

Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

2.10.5 Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La procedura attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la procedura disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

2.10.6 Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

2.11.1 Banca Ifis approva il Liquidity Funding Plan 2022

In data 17 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Liquidity Funding Plan 2022 per l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità della Banca in ottica di sana e prudente gestione e nel rispetto delle regole prudenziali. L'obiettivo è ottimizzare il costo del funding, assicurando un'appropriata diversificazione ed equilibrio tra le fonti in una composizione sostenibile e adeguata alle soglie di tolleranza del rischio. Il Liquidity Funding Plan 2022 conferma la centralità e l'apporto rilevante della raccolta diretta retail della Banca attraverso i prodotti di deposito e conto corrente e prevede, con analoga valenza e rilevanza nel corso dell'anno, l'incremento dello stock delle obbligazioni wholesale emesse da Banca Ifis con un obiettivo market oriented a fine 2022 pari a 1,5 miliardi di euro (di cui 400 milioni di euro di Tier 2 e 1,1 miliardi di euro di Senior Preferred) rispetto al valore attuale di 1,1 miliardi di euro.

2.11.2 Assegnazione da parte di Moody's del rating Baa3 con outlook stabile

In data 9 febbraio 2022 Moody's ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità ed alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca. Il testo originale del comunicato stampa pubblicato da Moody's è disponibile sul sito web dell'agenzia di rating (www.moodys.com).

2.11.3 Banca Ifis D.O.E.S.: approvato il Piano Industriale 2022-2024

In data 10 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2022- 2024, sulla base del quale Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl. Nel 2024 sono previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%, e nel triennio 2022-2024 è atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%. Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l'arco del piano. Per sostenere una profittevole crescita, il Banca ha definito un Piano Industriale basato su quattro pilastri, sintetizzati nell'acronimo D.O.E.S, che fanno leva su Digitalizzazione, apertura ("Open", ovvero sul modello Bank-as-a-platform), Efficienza e Sostenibilità. Nell'arco di Piano sono previste 200 nuove assunzioni, di cui 150 giovani, e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.

2.11.4 Completata la fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca

In data 11 aprile 2022 è stata completata l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., per la quale era pervenuta l'autorizzazione da Banca d'Italia in data 21 febbraio 2022. Nasce, grazie a questa operazione, Banca Credifarma: il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Farbanca nel novembre 2020 e il punto di partenza di una nuova realtà dotata delle migliori competenze nell'erogazione del credito specializzato alle farmacie grazie allo sviluppo di servizi digitali integrati in un unico grande operatore. L'operazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis. Le sinergie post integrazione e il cross selling con tutti i prodotti finanziari del Gruppo consentiranno a Banca Credifarma di sviluppare ulteriormente il presidio commerciale nel comparto di riferimento. L'estensione degli investimenti in tecnologia digitale presentati nel Piano Industriale accelererà altresì l'innovazione dei processi e l'estensione della gamma dei servizi offerti, anche grazie a nuove partnership ed a soluzioni di consulenza complementari alla soddisfazione dei bisogni dell'impresa farmacia.

2.11.5 Concluso il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno del "Piano LTI 2021-2023"

In data 22 aprile 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni ordinarie di Banca Ifis a servizio del "Piano LTI 2021-2023", che era stato avviato in data 15 marzo 2022 e oggetto di autorizzazione assembleare per un numero di azioni ordinarie non superiore a 1.044.000 e per un controvalore massimo complessivo non superiore ad 20,9 milioni di euro (il "Programma di Buy-Back"). In esecuzione di tale Programma di Buy-Back, Banca Ifis ha acquistato un totale di n. 1.044.000 azioni (corrispondente al numero massimo di azioni proprie oggetto di autorizzazione) pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19.281.157,88 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 22 aprile 2022 e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.

2.11.6 L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2021 e un dividendo di 0,95 euro per azione

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 28 aprile 2022 in unica convocazione sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:

  • il Bilancio d'esercizio 2021 di Banca Ifis;
  • la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,95 euro, pari al doppio della cedola dell'esercizio 2020, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 25) il 23 maggio 2022, record date il 24 maggio 2022 e messa in pagamento dal 25 maggio 2022;
  • l'incremento del numero dei consiglieri da 12 a 13, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2022-2024 Simona Arduini, Antonella Malinconico, Beatrice Colleoni, Monica Billio, Sebastien Egon Fürstenberg, Ernesto Fürstenberg Fassio, Frederik Herman Geertman, Monica Regazzi, Paola Paoloni, Giovanni Meruzzi, Luca Lo Giudice e Roberta Gobbi e Roberto Diacetti. Sono stati nominati, inoltre, i membri del Collegio Sindacale nelle persone di: Andrea Balelli

(Presidente), Franco Olivetti (Sindaco Effettivo), Annunziata Melaccio (Sindaco Effettivo), Marinella Monterumisi (Sindaco Supplente) e Emanuela Rollino (Sindaco Supplente);

  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2021;
  • il piano di compensi basato sull'assegnazione di azioni Banca Ifis per alcune figure aziendali descritto nel documento informativo redatto ai sensi dell'art. 114‐bis del D. Lgs. n. 58/1998 e delle relative norme di attuazione (art. 84‐bis del Regolamento Consob n. 11971/1999);
  • il conferimento a PriceWaterhouseCoopers S.p.A. degli incarichi relativi alla revisione legale dei conti di Banca Ifis S.p.A. per il novennio 2023-2031.

2.11.7 Cessione di Ifis Real Estate S.p.A.

In data 11 maggio 2022 la partecipazione totalitaria di Ifis Npl Servicing S.p.A. in Ifis Real Estate S.p.A. è stata integralmente ceduta a Resolute Asset Management Italy S.r.l. e, in pari data, Ifis Real Estate S.p.A. ha assunto la denominazione sociale di Rebuild S.p.A uscendo dal perimetro delle società partecipate del Gruppo Banca Ifis.

2.11.8 Conclusione del processo di revisione prudenziale (SREP) da parte di Banca d'Italia

In data 23 maggio 2022 è stata ricevuta da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo Banca Ifis. Banca d'Italia ha individuato per il 2022 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:

  • CET1 ratio: 8,65%;
  • Tier 1 ratio: 10,50%;
  • Total capital ratio: 12,90%.

I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari allo 0,75%.

2.12 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Non sono intervenuti fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione in data 4 agosto 2022.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

2.13 Informativa sul Covid-19

La Comunicazione di Banca d'Italia del 30 giugno 2020 denominata "Orientamenti dell'Autorità bancaria europea relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19" ha dato attuazione agli Orientamenti dell'EBA relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07). La continuità di applicazione di tali orientamenti al presente documento è stata confermata dallo Statement dell'Autorità bancaria europea (EBA) del 17 gennaio 2022 denominato "EBA confirms the continued application of COVID-19 related reporting and disclosure requirements until further notice". In applicazione di tali disposizioni vengono pertanto fornite informazioni su:

  • i "Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL", cioè le attività finanziarie oggetto di moratoria che rientrano nell'ambito di applicazione delle "Guidelines on legislative and non legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID 19 crisis" pubblicate dall'EBA (EBA/GL/2020/02) e successive modifiche e integrazioni;
  • i "Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di concessione", cioè i finanziamenti oggetto di moratoria in essere, valutati come conformi alle EBA/GL/2020/02 alla data di concessione della misura e non più conformi alla data di riferimento del presente documento, che non sono stati classificati come "esposizioni oggetto di concessione" (come definite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza) a seguito della valutazione effettuata al verificarsi dell'evento che ha generato la non conformità alle EBA/GL/2020/02.
  • i "Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione", cioè quelli oggetto di misure di sostegno COVID-19 che soddisfano le condizioni di "esposizione oggetto di concessione" come definite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza e che non sono incluse nella categoria "Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL" dalla data di concessione della misura oppure dalla data in cui non sono più conformi alle EBA/GL/2020/02.
  • i "Nuovi finanziamenti", la cui categoria include, tra l'altro, le attività finanziarie rilevate a seguito di misure di concessione che hanno comportato un rifinanziamento con derecognition dell'attività originaria e l'iscrizione di un nuovo finanziamento, oppure una ristrutturazione di più debiti con l'iscrizione di un nuovo finanziamento in bilancio.

Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nella seguente tabella è indicato il dettaglio del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive ripartiti per stadi di rischio per i finanziamenti oggetto di "moratorie" o altre misure di concessione Covid-19, o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
1. Finanziamenti oggetto di
concessione conformi con le GL
376 - - - - (6) - - - -
2. Finanziamenti oggetto di misure di
moratoria in essere non più conformi
alle GL e non valutate come oggetto
di concessione
274 - - - - (2) - - - -
3. Finanziamenti oggetto di altre
misure di concessione
- - - - - - - - - -
4. Nuovi finanziamenti 451.014 - 26.966 10.994 5.495 (3.143) (332) (1.604) - -
Totale 30.06.2022 451.664 - 26.966 10.994 5.495 (3.151) (332) (1.604) - -
Totale 31.12.2021 604.756 - 41.363 5.776 10.447 (1.780) (631) (1.286) - -

2.14 Informativa sul conflitto Russia-Ucraina

Il presente paragrafo vuole fornire, come suggerito dal Public Statement emesso dall'ESMA il 13 maggio 2022 denominato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", una specifica disclosure sugli impatti generati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Come già evidenziato nella survey inviata da Banca d'Italia a fine marzo 2022 e avente come oggetto una prima valutazione degli impatti che scenari sfavorevoli legati alla situazione di crisi generata dal conflitto hanno sulla Banca, a livello del Gruppo Banca Ifis sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di fondi propri a fronte dei Rischi Strategico e Sovrano assunti dalla Banca.

Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:

  • un incremento del passaggio a deteriorato della clientela factoring esposta verso l'Ucraina e la Russia;
  • l'utilizzo di matrici di transizione ulteriormente peggiorate per la clientela factoring, in sede di stress test pro Recovery Plan.

Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:

  • è stato utilizzato uno scenario di tassi di interesse ulteriormente peggiorato come conseguenza di un ipotetico prolungarsi dell'attuale contesto di alta inflazione (derivante dalla carenza di materie prime causate dal conflitto) che ha condotto ad una stima più alta del capitale interno per il rischio sovrano;
  • è stato allocato ulteriore capitale interno a copertura del rischio strategico, ipotizzando un contesto economico incerto derivato dall'attuale situazione geopolitica.

Le analisi condotte fino ad oggi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Per un'informativa più dettagliata relativa all'impatto generato dal conflitto Russia-Ucraina sulle varie tipologie di rischio inerenti al Gruppo Banca Ifis (rischio di credito, rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio, rischio di liquidità e rischi operativi) si rimanda alle specifiche sezioni predisposte nelle Note Illustrative all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale".

2.15 Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario mondiale resta caratterizzato da fattori di rischio quali la persistenza di un'inflazione ai massimi degli ultimi 20 anni, politiche monetarie più restrittive, la crisi energetica e le tensioni geopolitiche, soprattutto con riferimento alla recente tensione militare sull'Ucraina.

Nel mese di giugno 2022 l'inflazione si è attestata in Europa all'8,6% e in Italia all'8,5%. In Italia la crescita dei prezzi è stata guidata dalla crescita di gas ed elettricità (+28,0% rispetto a giugno 2021), dei trasporti (+13,6% rispetto a giugno 2021) e della componente alimentare (+9,2% rispetto a giugno 2021).

Al fine di ridurre l'inflazione la Banca Centrale Europea (BCE) a luglio 2022 ha aumentato i tassi di interesse dello 0,50%. L'aumento della Banca Centrale Europea segue le politiche monetarie restrittive già intraprese dalle altre banche centrali occidentali: +1,50% punti base della Federal Reserve da marzo (+0,75% solo a luglio) e +1,25% della Banca d'Inghilterra. Tuttavia, la politica monetaria non è particolarmente efficace nei confronti di shock sui prezzi dell'energia e delle materie prime e non si può escludere che l'inflazione risulti più persistente delle attese costringendo le banche centrali ad intervenire in modo più aggressivo e prolungato, con effetti restrittivi sull'economia.

La politica monetaria restrittiva potrebbe determinare, oltre al calo dell'inflazione, un rallentamento economico e una possibile recessione. La Banca Centrale Europea ha ridotto a giugno 2022 le stime di crescita economica per il 2022 al 2,8% (dal 3,7%) e per il 2023 al 2,1% (dal 2,8%). I principali indicatori industriali europei ed italiani evidenziano segnali di rallentamento con una marcata diminuzione della fiducia nei comparti dei servizi e manifatturiero, senza tuttavia fornire una chiara indicazione se il rallentamento economico in corso confluirà in una recessione.

In questo contesto il conflitto militare tra Russia e Ucraina, iniziato il 24 febbraio 2022, può avere impatti negativi difficili da stimare allo stato attuale. La durata del conflitto, le sanzioni imposte alla Russia, l'impatto sul costo delle materie prime nonché il rallentamento nell'approvvigionamento delle fonti energetiche potrebbero generare un ulteriore aumento dell'inflazione ed un rallentamento economico, soprattutto in Europa.

Va evidenziato che le politiche di bilancio dei governi rimangono espansive anche se verranno meno gran parte degli interventi eccezionali. L'Italia è fra i maggiori beneficiari del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il fondo speciale europeo volto a favorire la ripresa economica, che rappresenta un'opportunità per rilanciare la produttività e la crescita dell'Italia in una direzione più green e solidale.

In questo contesto, il Gruppo Banca Ifis presterà la massima attenzione all'evoluzione dello scenario macroeconomico e ai possibili riflessi sulla propria operatività, in relazione ai quali al momento non è possibile fare previsioni.

La resilienza del business model e l'approccio conservativo nella valutazione dei rischi del Gruppo negli ultimi anni ci consentirà comunque di affrontare al meglio la possibile instabilità geopolitica e macroeconomica dei prossimi trimestri.

Dal punto di vista strategico il Gruppo sta proseguendo le iniziative manageriali presentate nel Piano Industriale 2022-2024, che prevedono la focalizzazione sul core business e sul processo di digitalizzazione.

Il CET1 al 14,92% è tra i migliori del mercato e molto superiore rispetto al requisito SREP dell'8,65% e garantisce la stabilità e la crescita del core business del Gruppo.

Nel Settore Npl il Gruppo ha applicato ipotesi prudenziali nell'acquisto dei portafogli Npl per riflettere gli effetti della pandemia da Covid-19 (acquisti effettuati nel periodo 2020-2021) e i più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel 2022).

Per quanto riguarda il portafoglio crediti commerciali, le rilevanti riserve accantonate per il Covid-19 nel corso dei precedenti esercizi sono state rivisitate a favore dei settori più esposti all'instabilità macroeconomica.

Le analisi condotte fino ad oggi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Continua l'attività di monitoraggio del portafoglio per dimensione, rischio e settore di appartenenza al fine di poter identificare eventuali variazioni in quei settori economici che presentano maggiore sensibilità, diretta o indiretta, alla crisi in atto e alle correlate sanzioni commerciali.

2.16 Altre informazioni

2.16.1 Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

2.16.2 Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

2.16.3 Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Si ricorda che è stato realizzato il trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera nel Cantone di Vaud (Losanna – CH) con efficacia dal 27 dicembre 2021.

2.16.4 Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel primo semestre 2022 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.A.

Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera S.A., iscritto tra le "Altre passività" nella presente "Relazione finanziaria semestrale consolidata" al 30 giugno 2022 risulta pari a 18,9 milioni di euro, di cui 17,7 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing.

2.16.5 Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2021 Banca Ifis deteneva n. 339.139 azioni proprie, per un controvalore di 2,8 milioni di euro ed un valore nominale di 339.139 euro.

Nel corso del primo semestre 2022 Banca Ifis ha attuato il "Programma di Buy-Back" volto all'acquisto di n. 1.044.000 azioni ordinarie a servizio del "Piano LTI 2021-2023", pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19,3 milioni di euro. A seguito degli acquisti effettuati e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.

Nel corso del periodo Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 5.158 azioni proprie al prezzo medio di 18,35 euro, per un controvalore di 95 mila euro ed un valore nominale di 5.158 euro, realizzando utili per 43 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine periodo risulta pari a n. 1.377.981 azioni proprie, per un controvalore di 22,1 milioni di euro ed un valore nominale di 1.377.981 euro.

2.16.6 Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 della Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento risale a febbraio 2022.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2022 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo "4.5 Operazioni con parti correlate" delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

2.16.7 Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre 2022 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Venezia – Mestre, 4 agosto 2022

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di bilancio consolidato

3.1 Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021
10. Cassa e disponibilità liquide 285.073 355.381
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
164.728 153.138
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 24.698 8.478
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 140.030 144.660
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
592.967 614.013
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.557.133 10.856.795
a) crediti verso banche 687.914 524.991
b) crediti verso clientela 9.869.219 10.331.804
90. Attività materiali 127.374 120.256
100. Attività immateriali 60.090 61.607
di cui:
- avviamento 38.020 38.794
110. Attività fiscali: 330.150 329.674
a) correnti 37.975 45.548
b) anticipate 292.175 284.126
130. Altre attività 470.050 487.027
Totale dell'attivo 12.587.565 12.977.891
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.396.271 10.786.588
a) debiti verso banche 2.509.307 2.597.965
b) debiti verso clientela 5.376.426 5.683.745
c) titoli in circolazione 2.510.538 2.504.878
20. Passività finanziarie di negoziazione 16.178 5.992
60. Passività fiscali: 44.442 49.154
a) correnti 10.891 16.699
b) differite 33.551 32.455
80. Altre passività 469.959 436.107
90. Trattamento di fine rapporto del personale 8.041 9.337
100. Fondi per rischi e oneri: 60.257 66.825
a) impegni e garanzie rilasciate 11.606 11.938
c) altri fondi per rischi e oneri 48.651 54.887
120. Riserve da valutazione (48.818) (25.435)
150. Riserve 1.442.929 1.367.019
160. Sovrapprezzi di emissione 82.187 102.972
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (22.104) (2.847)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 11.897 27.786
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 72.515 100.582
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.587.565 12.977.891

3.2 Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
10. Interessi attivi e proventi assimilati 248.318 228.486
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 245.512 227.565
20. Interessi passivi e oneri assimilati (50.210) (55.523)
30. Margine di interesse 198.108 172.963
40. Commissioni attive 48.273 47.596
50. Commissioni passive (6.061) (6.745)
60. Commissioni nette 42.212 40.851
70. Dividendi e proventi simili 8.052 6.130
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 2.494 (1.478)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 6.550 6.881
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.771 3.934
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(156) 2.939
c) passività finanziarie (65) 8
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
295 7.208
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 295 7.208
120. Margine di intermediazione 257.711 232.555
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 32.210 17.469
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.610 17.483
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(400) (14)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 289.921 250.024
190. Spese amministrative: (188.245) (179.219)
a) spese per il personale (73.598) (67.725)
b) altre spese amministrative (114.647) (111.494)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.420 (5.619)
a) impegni e garanzie rilasciate (1.259) (3.192)
b) altri accantonamenti netti 4.679 (2.427)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.343) (4.576)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.882) (4.569)
230. Altri oneri/proventi di gestione 10.960 15.824
240. Costi operativi (182.090) (178.159)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (762) -
280. Utile (perdite) da cessioni di investimenti 135 -
290. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 107.204 71.865
300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (34.423) (22.702)
330. Utile (perdita) del periodo 72.781 49.163
340. Utile (perdita) di periodo di pertinenza di terzi 266 832
350. Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515 48.331

3.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
10. Utile (Perdita) del periodo 72.781 49.163
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
1.481 2.007
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
625 1.841
70. Piani a benefici definiti 856 166
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(24.173) (2.147)
110. Differenze di cambio (763) 285
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(23.410) (2.432)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (22.692) (140)
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 50.089 49.023
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 262 835
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
49.827 48.188

3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni del periodo
2.2021 Operazioni sul patrimonio netto
(in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2022 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al 30.06.2022
Patri
monio netto del Gruppo al 30.06.2022
Patri
monio netto di terzi al 30.06.2022
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 68.460 X 68.460 - X X - - X X X X (8.873) X 59.587 53.811 5.776
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 106.797 X 106.797 - X (20.785) - X X X X X (2.205) X 83.807 82.187 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.368.773 - 1.368.773 52.492 X 23.727 - - - X X X (12.084) X 1.432.908 1.429.727 3.181
b) altre 5.784 - 5.784 - X (1.618) - X - X - 230 9.843 X 14.239 13.202 1.037
Riserve da valutazione: (25.382) - (25.382) X X (691) X X X X X X (36) (22.692) (48.801) (48.818) 17
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (2.847) X (2.847) X X X - (19.257) X X X X X X (22.104) (22.104) -
Utile (perdita) del periodo 102.303 - 102.303 (52.492) (49.811) X X X X X X X X 72.781 72.781 72.515 266
Patrimonio netto consolidato 1.623.888 - 1.623.888 - (49.811) 633 - (19.257) - - - 230 (13.355) 50.089 1.592.417 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.596.102 - 1.596.102 - (49.811) 633 - (19.257) - - - 230 2.796 49.827 1.580.520 1.580.520 X
Patrimonio netto di terzi 27.786 - 27.786 - - - - - - - - - (16.151) 262 11.897 X 11.897

59

precedente Allocazione
risultato esercizio
Variazioni del periodo
2.2020 Operazioni sul patrimonio netto
(in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2021 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al 30.06.2021
Patri
monio netto del Gruppo al 30.06.2021
Patri
monio netto di terzi al 30.06.2021
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 68.562 X 68.562 - X X - - X X X X - X 68.562 53.811 14.751
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 106.354 X 106.354 - X 481 - X X X X X - X 106.835 102.972 3.863
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.322.742 - 1.322.742 44.010 X 2.155 - - - X X X - X 1.368.907 1.361.305 7.602
b) altre 5.392 - 5.392 - X 189 - X - X - - - X 5.581 5.581 -
Riserve da valutazione: (19.282) - (19.282) X X (2.753) X X X X X X - (140) (22.175) (22.233) 58
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (2.948) X (2.948) X X X - 101 X X X X X X (2.847) (2.847) -
Utile (perdita) del periodo 69.142 - 69.142 (44.010) (25.132) X X X X X X X X 49.163 49.163 48.331 832
Patrimonio netto consolidato 1.549.962 - 1.549.962 - (25.132) 72 - 101 - - - - - 49.023 1.574.026 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.523.692 - 1.523.692 - (25.132) 72 - 101 - - - - - 48.188 1.546.920 1.546.920 X
Patrimonio netto di terzi 26.270 - 26.270 - - - - - - - - - - 835 27.106 X 27.106

3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021

3.6 Rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 74.626 64.337
- risultato del periodo (+/-) 72.781 49.163
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle
altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(2.789) (5.730)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (32.210) (17.469)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali
(+/-)
8.225 9.145
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (6.840) 11.238
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 34.423 22.702
- altri aggiustamenti (+/-) 1.037 (4.712)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 313.761 (818.024)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (2.777) 12.733
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 4.925 (9.124)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(2.737) 121.687
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 332.272 (950.539)
- altre attività (17.922) 7.219
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (369.300) 769.053
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (396.653) 676.584
- passività finanziarie di negoziazione (763) (13.511)
- altre passività 28.116 105.980
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 19.088 15.366
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 62 -
- vendite di attività materiali 12 -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda 50 -
2. Liquidità assorbita da (7.502) 35.679
- acquisti di attività materiali (5.137) (6.333)
- acquisti di attività immateriali (2.365) (4.723)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - 46.735
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (7.440) 35.679
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie (19.300) -
- distribuzione dividendi e altre finalità (49.734) (24.926)
- vendita/acquisto di controllo di terzi (12.922) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (81.956) (24.926)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C (70.308) 26.119

3.6.1 Riconciliazione rendiconto finanziario consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E 355.381 291.602
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D (70.308) 26.119
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 285.073 317.721

4. Note illustrative 4. Note illustrative

4.1 Politiche contabili

4.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A..

4.1.2 Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • le Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021 del Gruppo Banca Ifis. Il Gruppo non ha esercitato l'opzione di applicazione anticipata di alcun principio, interpretazione o modifica emanati ma non ancora efficaci. Diverse modifiche e interpretazioni sono applicabili per la prima volta nel primo semestre del 2022, ma non hanno un impatto sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo. Si fa rinvio per un'esposizione completa al paragrafo "4.1.5 Altri aspetti".

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, anche a seguito dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e alle più ampie implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

4.1.3 Area e metodi di consolidamento

La Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo Banca Ifis è stata redatta sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2022 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento. La tabella espone le società facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. (3) Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Urano Spv S.r.l. Milano Milano 4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(3) Società risultante dalla fusione per incorporazione della controllata Credifarma S.p.A. nella società, anch'essa controllata, Farbanca S.p.A.

Relativamente alle società incluse nell'area di consolidamento al 30 giugno 2022, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2021 si sono registrate le seguenti variazioni nell'elenco di società nella tabella di cui sopra:

  • A seguito della fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca realizzatasi in data 11 aprile 2022, tali due società sono state sostituite da Banca Credifarma, nuova denominazione sociale dell'incorporante post fusione (per maggiori dettagli sull'operazione in questione, si rimanda a quanto riportato nella sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" del presente documento);
  • Non è più presente Ifis Real Estate, la cui partecipazione totalitaria detenuta da Ifis Npl Servicing è stata integralmente ceduta a Resolute Asset Management Italy S.r.l. in data 11 maggio 2022 con conseguente perdita del controllo, ad un prezzo di 50 mila euro e realizzando dalla cessione perdite per 101 mila euro iscritte nella voce di bilancio "utili (perdite) da cessione investimenti" (anche in questo caso, per maggiori informazioni si rimanda alla sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo).

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di competenza e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019, e 762 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. z o.o., acquisita nel 2006. Tali avviamenti sono stati sottoposti al 31 dicembre 2021 all'annuale processo di impairment test, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Gli avviamenti in questione inoltre sono stati soggetti ad impairment test anche al 30 giugno 2022, in quanto a tale data è stata individuata la presenza di indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") che, sulla base dello IAS 36, richiedono di procedere a tale test. L'esito di tale test è stato positivo per l'avviamento associato all'ex Gruppo Fbs mentre, con riferimento al goodwill relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, alla sua integrale svalutazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Informazioni sull'avviamento" all'interno della sezione "4.2.1 Aggregati patrimoniali".

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Banca Credifarma S.p.A. 12,26% 12,26% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

E-MARKET
SDIR
CERTIFIED
Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività
materiali
e
immate
riali
Passività
finanziarie
Patrimoni
o netto
Margine
di
interesse
Margine
di
interme
diazione
Costi
opera
tivi
Utile
(Perdita)
dell'opera
tività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operativit
à
corrente
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
di periodo
(1)
Altre
compone
nti
reddituali al
netto delle
imposte
(2)
Redditività
complessiva
(3)
=
(1) + (2)
Banca
Credifarma S.p.A.
771.126 31.512 719.537 1.868 595.720 97.036 9.813 12.316 (7.998) 3.242 2.173 - 2.173 (36) 2.137

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

4.1.4 Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella sezione "2.12 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

4.1.5 Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e al conflitto militare tra Russia e Ucraina, così come precedentemente illustrato.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022, così come previsto dai principi contabili internazionali. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2022.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del Bilancio consolidato le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto (TFR);
  • avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Per le tipologie di assets sopra elencate (ad eccezione dei fondi per rischi e oneri e del TFR), si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative a fondi per rischi e oneri e al TFR, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

Per tenere conto dell'attuale contesto ancora segnato dalla pandemia in corso e al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea difficoltà delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi successivi in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

In particolare, nel corso del primo semestre del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato. Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto delle implicazioni macroeconomiche relative al conflitto Russia-Ucraina (Paesi verso i quali, tra l'altro, il Gruppo ha esposizioni marginali), allo scenario inflattivo e al rallentamento della crescita economica. Le eventuali eccedenze identificate inerenti agli accantonamenti per rischio Covid-19 non sono state rilasciate e sono state quindi riqualificate a copertura del rischio derivante dal conflitto in corso.

Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, sono stati utilizzati i medesimi scenari presenti al 31 dicembre 2021, considerati prudenziali dato che fattorizzano gli effetti negativi della crisi pandemica sull'economia. Si è ritenuto di non procedere all' aggiornamento degli scenari macroeconomici, che influenzano le stime dei parametri di rischio, in quanto il mutevole contesto legato agli sviluppi del conflitto russo-ucraino e l'evoluzione dei pacchetti sanzionatori verso la Russia conferiscono notevole incertezza e quindi scarsa attendibilità degli scenari stessi.

Infine, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow, ovvero l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Tali avviamenti sono stati sottoposti al 31 dicembre 2021 all'annuale processo di impairment test, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Gli avviamenti in questione inoltre sono stati soggetti ad impairment test anche al 30 giugno 2022, in quanto a tale data è stata individuata la presenza di indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") che, sulla base dello IAS 36, richiedono di procedere a tale test. L'esito di tale test è stato positivo per l'avviamento associato all'ex Gruppo Fbs mentre, con riferimento al goodwill relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi

condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, alla sua integrale svalutazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Informazioni sull'avviamento" all'interno della sezione "4.2.1 Aggregati patrimoniali".

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente Bilancio

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo "4.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali".

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2022. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022:

  • "Amendments to IFRS 3 Business Combinations";
  • "Amendments to IAS 16 Property, Plant and Equipment";
  • "Amendments to IAS 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets";
  • "Annual Improvements to IFRS Standards 2018-2020".

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Emendamenti emanati ai principi contabili ma non ancora in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato . Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current and Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date" (dal 1° gennaio 2023);
  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting policies" (dal 1° gennaio 2023);
  • "Amendments to IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates" (dal 1° gennaio 2023);
  • "IFRS 17 Insurance Contracts, including Amendments to IFRS 17" (dal 1° gennaio 2023).

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 4 agosto 2022.

4.1.6 Le principali voci di bilancio

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021 del Gruppo Banca Ifis, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa.

4.1.7 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2022 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

4.1.8 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti, sulla base di tre Livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • prezzi quotati per attività o passività similari;
  • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti. La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, in quanto sussiste in ordine gerarchico in cui la massima priorità è attribuita ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato. In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In tali fattispecie la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è possibile ricorrere a dei valuation adjustments, che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;

  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;

  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium "prezzato" sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (DCF Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value (NAV) determinato dalla SGR. Ad ogni data di reporting si verifica se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine, con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi (c.d. "OTC - over the counter") il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma, in quanto per queste si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato (cioè al loro valore di bilancio).

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il DCF Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il DCF Model, in cui i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo di tale tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni

giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'Erario è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'Amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che il Gruppo Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che lo rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, o i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca Ifis;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida:

  • Per i titoli di debito e i finanziamenti:
  • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
  • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
  • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
  • Per gli strumenti di capitale il trasferimento di livello avviene:
  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili, e pertanto si procede alla riclassifica da Livello 1 o Livello 2 a Livello 3.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al 30.06.2022 31.12.2021
fair value
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair
value con impatto a conto
economico
4.991 19.707 140.030 1.474 7.004 144.660
a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
4.991 19.707 - 1.474 7.004 -
b) attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - 140.030 - - 144.660
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
525.718 - 67.249 575.409 - 38.604
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 530.709 19.707 207.279 576.883 7.004 183.264
1. Passività finanziarie detenute
per la negoziazione
- 16.178 - - 5.992 -
2. Passività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 16.178 - - 5.992 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2022 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati di negoziazione con mark-to-market positivo è pari a 53 mila euro; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022
------------------------------------------------------------------------------------ -- -- -- -- -- -- --
Attività/Passività non 30.06.2022 31.12.2021
misurate al fair value o
misurate al fair value su base
non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
10.557.133 1.570.082 - 9.119.280 10.856.795 2.232.706 - 8.740.920
2. Attività materiali detenute
a scopo di investimento
485 - - 485 485 - - 485
3. Attività non correnti e
gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 10.557.618 1.570.082 - 9.119.765 10.857.280 2.232.706 - 8.741.405
1. Passività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
10.396.271 1.009.757 - 9.713.431 10.786.588 1.059.227 - 10.171.747
2. Passività associate ad
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 10.396.271 1.009.757 - 9.713.431 10.786.588 1.059.227 - 10.171.747

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

4.1.9 Informativa sul cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione generale dell'IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione. Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore. La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico. Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2022 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in oggetto.

4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 285.073 355.381 (70.308) (19,8)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
140.030 144.660 (4.630) (3,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
592.967 614.013 (21.046) (3,4)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
687.914 524.991 162.923 31,0%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.869.219 10.331.804 (462.585) (4,5)%
Attività materiali e immateriali 187.464 181.863 5.601 3,1%
Attività fiscali 330.150 329.674 476 0,1%
Altre voci dell'attivo 494.748 495.505 (757) (0,2)%
Totale dell'attivo 12.587.565 12.977.891 (390.326) (3,0)%
Debiti verso banche 2.509.307 2.597.965 (88.658) (3,4)%
Debiti verso clientela 5.376.426 5.683.745 (307.319) (5,4)%
Titoli in circolazione 2.510.538 2.504.878 5.660 0,2%
Passività fiscali 44.442 49.154 (4.712) (9,6)%
Fondi per rischi e oneri 60.257 66.825 (6.568) (9,8)%
Altre voci del passivo 494.178 451.436 42.742 9,5%
Patrimonio netto consolidato 1.592.417 1.623.888 (31.471) (1,9)%
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.587.565 12.977.891 (390.326) (3,0)%

4.2.1 Aggregati patrimoniali

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista, in conformità a quanto richiesto per le voci di bilancio dal 7° aggiornamento di ottobre 2021 della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, e al 30 giugno 2022 ammonta a 285,1 milioni di euro.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 140,0 milioni di euro al 30 giugno 2022. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. Senza considerare gli incassi del periodo, la decrescita del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2021 è determinata principalmente dalla chiusura nel periodo di finanziamenti al fair value per complessivi 5,8 milioni di euro, il cui effetto è stato parzialmente compensato dalle nuove operazioni del periodo (principalmente su titoli di capitale e quote di OICR).

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Titoli di debito 14.103 15.889 (1.786) (11,2)%
Titoli di capitale 28.830 26.490 2.340 8,8%
Quote di OICR 79.658 79.052 606 0,8%
Finanziamenti 17.439 23.229 (5.790) (24,9)%
Totale 140.030 144.660 (4.630) (3,2)%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 593,0 milioni di euro al 30 giugno 2022, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato a dicembre 2021. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da un modello di business di tipo Held to Collect & Sell (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Titoli di debito 484.875 515.277 (30.402) (5,9)%
Titoli di capitale 108.092 98.736 9.356 9,5%
Totale 592.967 614.013 (21.046) (3,4)%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2022 ammontano a 484,9 milioni di euro, in diminuzione del 5,9% rispetto al saldo al 31 dicembre 2021 principalmente per effetto della scelta di ridurre l'esposizione in strumenti finanziari esposti a fluttuazioni di mercato a favore di titoli, principalmente governativi, iscritti in un portafoglio Held to Collect (HTC), in considerazione della crescente curva dei tassi di interesse, la quale risente anche dei recenti interventi da parte della Banca Centrale Europea. La riserva netta di fair value associata ai titoli di debito è negativa per 27,1 milioni di euro, di cui 23,0 milioni di euro associati a titoli di stato.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 13.515 164.178 - 30.400 196.693 404.786
% sul totale 2,8% 33,9% - 6,3% 40,6% 83,5%
Banche - 4.597 8.409 2.232 - 15.238
% sul totale - 0,9% 1,7% 0,5% - 3,1%
Altri emittenti 302 1.742 13.213 35.998 13.596 64.851
% sul totale 0,1% 0,4% 2,7% 7,4% 2,8% 13,4%
Totale 13.817 170.517 21.622 68.630 210.289 484.875
% sul totale 2,8% 35,2% 4,5% 14,2% 43,4% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 108,1 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto al 31 dicembre 2021, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2022, al fine di costituire un portafoglio che

garantisca dividendi stabili. La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 giugno 2022 presenta un valore negativo per 12,6 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2022 a 687,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (pari a 525,0 milioni di euro). La voce è prevalentemente riferita a crediti verso banche centrali (499,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto ai 351,2 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.

In una visione complessiva, le disponibilità liquide e i crediti verso le banche registrano una crescita nel primo semestre 2022 del 10,5%, principalmente per l'aumento della liquidità del Gruppo detenuta presso banche centrali (+148,5 milioni di euro) e per l'aumento nel periodo dei titoli di debito verso banche detenuti nel portafoglio Held to Collect (+28,8 milioni di euro), prevalentemente a seguito nei nuovi investimenti effettuati nel semestre.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.869,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (2,0 miliardi al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (-2,3%) concentrato nell'Area Factoring (-6,9%), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. La diminuzione dell'Area Factoring è infatti connessa sia alla stagionalità del business sia alla revisione dell'approccio strategico dell'Area, e in particolar modo del prodotto ATD verso il SSN. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 315,1 milioni di euro, principalmente la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato, a seguito della cessione e del rimborso per raggiungimento della maturity di alcuni titoli di stato la cui diminuzione non è stata interamente compensata da nuovi investimenti. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.409.384 6.561.414 (152.030) (2,3)%
- di cui deteriorati 291.262 237.921 53.341 22,4%
Area Factoring 2.737.976 2.940.072 (202.096) (6,9)%
- di cui deteriorati 210.643 167.496 43.147 25,8%
Area Leasing 1.389.919 1.390.223 (304) (0,0)%
- di cui deteriorati 15.404 16.745 (1.341) (8,0)%
Area Corporate Banking & Lending 2.281.489 2.231.118 50.371 2,3%
- di cui deteriorati 65.215 53.680 11.535 21,5%
Settore Npl 1.528.128 1.523.628 4.500 0,3%
- di cui deteriorati 1.475.240 1.454.164 21.076 1,4%
Settore Governance & Servizi e Non Core(1) 1.931.707 2.246.762 (315.055) (14,0)%
- di cui deteriorati 38.887 44.807 (5.920) (13,2)%
Totale Crediti verso la clientela 9.869.219 10.331.804 (462.585) (4,5)%
- di cui deteriorati 1.805.389 1.736.892 68.497 3,9%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core presenti al 30 giugno 2022 titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021)

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.805,4 milioni di euro al 30 giugno 2022 contro i 1.736,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (+3,9%).

Al netto di tali crediti, i crediti deteriorati si attestano a 330,1 milioni di euro, rispetto al dato di 282,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di stato al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, la crescita di tali indici nel semestre è strettamente legata alla classificazione a scaduto deteriorato di esposizioni verso il SSN per un valore nominale di 144,6 milioni di euro (138,9 milioni di euro di esposizione netta).

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2022 31.12.2021 %
Net Npe ratio 4,71% 3,93% 0,78%
Gross Npe ratio 7,27% 6,37% 0,90%

Si rimanda alla sezione "2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione finanziaria semestrale del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 60,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2021.

La voce è riferita a software per 22,1 milioni di euro e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test dell'avviamento, si rimanda alla successiva sezione "Informazioni sull'avviamento".

Le attività materiali si attestano a 127,4 milioni di euro, rispetto ai 120,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in aumento del 5,9% principalmente per la sottoscrizione nel primo semestre 2022 di nuovi contratti di locazione relativi a immobili per le varie sedi del Gruppo (i quali rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16 e determinano quindi l'iscrizione di un cespite nell'attivo patrimoniale) .

Gli immobili iscritti a fine giugno 2022 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Informazioni sull'avviamento

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.

Nel caso del Gruppo Banca Ifis, le operazioni di acquisizione effettuate nel corso dei precedenti esercizi (delle società Ifis Finance Sp. z o.o. e dell'ex Gruppo Fbs) hanno comportato la rilevazione di avviamenti per complessivi 38,8 milioni di euro.

Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori dell'avviamento iscritti nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 con la relativa dinamica nel corso del periodo, suddivisi per Cash Generating Unit (CGU), che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli eventuali impairment test sugli avviamenti per la verifica del valore recuperabile.

In linea con la Policy di Gruppo, sono state identificate le CGU con i Settori operativi così come definiti nella informativa di Bilancio consolidato (Settore Commercial & Corporate Banking e Settore Npl). Considerata la non significatività dell'avviamento connesso all'acquisizione della partecipazione in Ifis Finance Sp. z o.o. sul totale del Settore Commercial & Corporate Banking, si è preferito effettuare il test di impairment con un livello di dettaglio sulla singola società anziché sul complessivo Settore a cui essa appartiene.

Tali CGU sono le medesime adottate ai fini dell'impairment test dell'avviamento del Gruppo al 31 dicembre 2021.

AVVIAMENTO: MOVIMENTAZIONE DEL PERIODO
(in migliaia di euro)
Avviamento al
31.12.2021
Aggiornamento
tassi di cambio
Svalutazione Avviamento al
30.06.2022
Avviamento ex Gruppo Fbs (CGU "Settore Npl") 38.020 - - 38.020
Avviamento Ifis Finance Sp. z o.o.
(CGU "Settore Commercial & Corporate Banking")
774 (12) (762) -
Totale avviamento 38.794 (12) (762) 38.020

L'impairment test delle CGU e degli avviamenti

Negli attuali contesti di mercato, significativamente influenzati dagli shock macroeconomici connessi al prolungamento della pandemia da Covid- 19 e alle tensioni militari tra Russia e Ucraina, anche le verifiche di tenuta del valore delle attività intangibili quali l'avviamento risultano particolarmente delicate.

Lo IAS 36 richiede che, con cadenza almeno annuale, gli avviamenti e le altre attività immateriali a vita utile indefinita vengano sottoposti ad impairment test al fine di accertare la recuperabilità del valore iscritto in bilancio. Lo stesso principio (ai paragrafi 12, 13 e 14) richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, i bilanci infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. I Trigger Events possono essere di natura esterna o interna. Lo IAS 36 fornisce alcuni esempi di indicatori di natura esterna o interna che potrebbero comportare la necessità di procedere al test di impairment.

Di seguito si riportano gli indicatori di natura esterna:

  • Andamento del prezzo di Borsa;
  • Variazioni significative (con effetto negativo) nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo;
  • Andamento del tasso di attualizzazione;
  • Valore contabile dell'attivo netto della società superiore rispetto alla capitalizzazione di Borsa.

Gli indicatori di natura interna sono invece rappresentati da:

  • Evidente obsolescenza o deterioramento dell'attività;
  • Significativi cambiamenti avvenuti o probabili, quali programmi di cessione/ristrutturazione, piani di dismissione dell'attività prima della data precedentemente prevista;
  • Andamento economico dell'attività (risultati actual a confronto con budget/forecast e dati previsionali).

Declinando tali indicatori nel contesto attuale caratterizzato dagli shock macroeconomici connessi alla combinazione degli effetti a medio-lungo termine della pandemia di Covid-19 e degli impatti della tensione

militare tra Russia e Ucraina e dei conseguenti interventi da parte delle autorità regolamentari italiane e europee, si rileva che, con particolare riferimento agli indicatori di natura esterna:

  • Andamento del prezzo di Borsa: il titolo di Banca Ifis nel primo semestre 2022, e in particolare da febbraio 2022 (susseguentemente all'invasione russa in Ucraina), ha subito una significativa riduzione, a causa del contesto macroeconomico attuale a livello internazionale (e europeo in particolare), come la pressochè totalità degli istituti bancari italiani;
  • Variazioni significative (con effetto negativo) nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo: la risalita dei contagi di fine 2021 aveva risvegliato la cautela dei consumatori peggiorando il clima di fiducia e penalizzando soprattutto la spesa per i servizi. A tale contingenza legata alla pandemia da Covid-19, che comunque sembra essere in fase di riassorbimento almeno per gli aspetti più gravi, si sono aggiunti nel primo semestre 2022 i rischi legati all'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, alle strozzature delle catene di fornitura globali e alle tensioni geopolitiche, prima fra tutte la contrapposizione tra Russia e Ucraina. Tale scenario fortemente inflattivo ha inoltre indotto la Banca Centrale Europea (BCE), per la prima volta da oltre dieci anni, ad annunciare a luglio 2022 l'aumento di 50 punti base dei tassi di interesse con l'intenzione, se necessario, di procedere ad un nuovo aumento a settembre. Non sono, tuttavia, ad oggi determinabili in maniera accurata gli impatti di tali shock macroeconomici negativi sul business del Gruppo, anche in considerazione della natura anticiclica delle attività di debt purchasing e debt servicing svolte dal Gruppo;
  • Andamento del tasso di attualizzazione: i dati relativi al rendimento lordo del BTP decennale italiano e al rendimento lordo del titolo di stato polacco decennale, utilizzati come base per la determinazione del tasso di attualizzazione rispettivamente per la CGU Settore Npl e per la CGU Ifis Finance Sp. z o.o., hanno registrato un sensibile incremento nel corso del primo semestre 2022, principalmente come conseguenza delle tensioni geopolitiche con la Russia e dei correlati interventi da parte delle varie autorità regolamentari, come il sopraccitato aumento dei tassi di interesse da parte della BCE che, seppur parzialmente controbilanciato dal nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione delle politica monetaria (TPI – Transmission Protection Instrument, o "scudo antispread"), ha incrementato il rischio Paese di stati con un debito pubblico elevato;
  • Valore contabile dell'attivo netto della società superiore rispetto alla capitalizzazione di Borsa: tale elemento risulta essere in continuità anche con il 31 dicembre 2021 allorquando la capitalizzazione di Borsa della Banca risultava inferiore al suo patrimonio netto contabile.

L'analisi al 30 giugno 2022 è stata associata con un'analisi di sensitivity al fine di valutare gli impatti derivanti dalle sensibili variazioni dei tassi di attualizzazione e di un possibile deterioramento, nel 2022 e eventuali esercizi successivi, nella profittabilità delle CGU a cui l'avviamento è stato allocato.

In tale contesto di mercato appare opportuno adottare estrema cautela, almeno nell'immediato, nel modificare gli scenari valutativi, alla luce dell'estrema incertezza sia sugli sviluppi a lungo termine dell'epidemia da Covid-19 e delle tensioni militari tra Russia e Ucraina, sia sull'ampiezza e sugli effetti delle misure governative europee e italiane sostegno dell'economia. Peraltro, si ritiene appropriato utilizzare cautela nell'adoperare stime basate su ipotesi ed assunzioni in questa fase altamente incerta e di considerare, non appena possibile, gli eventuali effetti di lungo periodo, che, come detto, rappresentano il riferimento temporale alla base delle logiche dell'impairment test.

Ai fini della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 si è provveduto a delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente agli shock macroeconomici in essere, anche se

suscettibile di evoluzioni non prevedibili in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell'evento.

La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi così come risultanti dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo.

Criteri per la stima del Valore d'Uso delle CGU

Il valore d'uso (Value in Use – VIU) è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che derivano dall'usocontinuativo dell'attività e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.

I flussi di cassa sono composti dai flussi di cassa dall'attività nella sua attuale condizione, e dai flussi di cassa derivanti da previsioni di budget, proiezione a breve termine e terminal value, rettificati per i rischi specifici della società.

In particolare, lo IAS 36 richiede proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili specifiche per CGU, che riflettano il valore della CGU nelle sue condizioni attuali e che rappresentino la migliore stima effettuabile dal management in merito all'insieme di condizioni economiche esistenti nel corso della restante vita utile della CGU.

Ai fini della procedura di impairment test, si fa riferimento al valore d'uso stimato sulla base dell'approccio valutativo identificabile con il metodo conosciuto nella dottrina come "Discounted Cash Flow - DCF". Il metodo stima il valore d'uso di un'attività mediante l'attualizzazione dei flussi finanziari attesi, determinati sulla base di proiezioni economico-finanziarie elaborate dal management in riferimento all'attività valutata.

Nel caso delle banche e istituzioni finanziarie in genere, il flusso finanziario disponibile è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Per quanto concerne la determinazione del valore d'uso delle CGU in questione, si è ritenuto opportuno applicare la metodica della valutazione del Dividend Discount Model ("DDM") nella variante dell'Excess Capital. Il metodo in parola rientra tra i metodi basati sui flussi di cassa prospettici, in questo caso rappresentati da dividendi futuri, riconosciuti dalla maggiore dottrina e prassi, soprattutto con riferimento alle società o rami di essa soggette al rispetto dei requisiti minimi di capitale regolamentare.

Tale metodologia consente di tenere conto dell'attuale consistenza patrimoniale delle società/rami d'azienda oggetto di valutazione rispetto ai requisiti di vigilanza e delle loro prospettive reddituali riflesse nelle proiezioni.

Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità attraverso un appropriato tasso di crescita di lungo periodo "g" ai fini della stima del cosiddetto "Terminal Value".

I flussi finanziari futuri devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati, e utilizzando un coefficiente Beta appropriato in considerazione della rischiosità dei rispettivi ambiti operativi.

La stima dei flussi finanziari

Il flusso di cassa atteso è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata.

Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato. Nelle previsioni dei flussi finanziari disponibili è stato considerato il mantenimento di un livello di CET1 in linea con le vigenti disposizioni di Vigilanza.Si ritiene di considerare il limite consolidato SREP in quanto soglie maggiori sono imposte internamente nel rispetto di un quadro di controllo, dove sono previste soglie di allerta e warning. Il limite consolidato viene rispettato come richiesto dall'Organo di Vigilanza. Implicitamente, tale limite si esplica in limiti superiori ai minimi regolamentari per le controllate. Le verifiche interne, con soglie più alte in ambito RAF, permettono prudenzialmente di evitarne gli sforamenti.

La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi e relativi alle proiezioni economiche e patrimoniali del periodo 2022-2024 per le CGU in questione (Settore Npl e Ifis Finance Sp z o.o.) incluse nel Piano Industriale 2022-2024 "D.O.E.S." approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 10 febbraio 2022.

Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della stima del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime".

I tassi di attualizzazione dei flussi

Il Valore d'Uso è stimato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato riferiti sia alla componente del valore temporale sia alla componente relativa al rischio Paese, oltre ai rischi specifici delle attività considerate.

Il tasso di attualizzazione è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il tasso di attualizzazione viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").

Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:

  • con riferimento alla componente risk free ed al risk premium, considerata la già citata prospettiva di lungo periodo che deve guidare l'impairment test, si è ritenuto di utilizzare:
  • come risk free rate per la CGU Settore Npl il valore puntuale aggiornato del rendimento lordo del BTP decennale italiano, mentre per la CGU Ifis Finance Sp. z o.o. il dato puntuale aggiornato del rendimento lordo del titolo di stato polacco decennale;
  • come risk premium il rendimento medio del mercato, determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo tra i titoli azionari ed obbligazionari, relativo ai mercati italiano e polacco;
  • il coefficiente Beta, che misura la rischiosità specifica della singola azienda o Settore operativo, è stato determinato come di seguito:
  • per la CGU Settore Npl è stata utilizzata la media, rilevata su un periodo di osservazione di 2 anni e su base settimanale, dei Beta relativi ad un campione di società quotate comparabili;
  • per la CGU Ifis Finance Sp. z o.o. è stato adottato il Beta di Banca Ifis determinato sulla base delle osservazioni a 2 anni con frequenza settimanale.

I risultati dell'impairment test

Gli esiti dell'esercizio di impairment test condotto hanno fatto emergere per la CGU "Settore Npl" un margine positivo rispetto al valore contabile che consente di affermare che l'aggiornamento dello scenario macroeconomico a seguito degli shock attualmente in essere non è da considerare come un indicatore di impairment ai fini dell'avviamento dell'ex Gruppo Fbs allocato per 38,0 milioni di euro sulla CGU "Settore Npl".

Con riferimento alla CGU su cui è allocato l'avviamento relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, all'integrale svalutazione dell'avviamento iscritto. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 330,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea al 31 dicembre 2021.

Le attività per imposte correnti ammontano a 38,0 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (-16,6%).

Le attività per imposte anticipate ammontano a 292,2 milioni di euro contro 284,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e risultano composte principalmente per 205,3 milioni di euro da attività iscritte per svalutazioni su crediti, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta e per 39,5 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Le passività fiscali ammontano a 44,4 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2021 pari a 49,2 milioni di euro.

Le passività fiscali correnti, pari a 10,9 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo di competenza, in significativa riduzione rispetto alle passività per 16,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021, le quali sono state interamente liquidate nel corso del primo semestre 2022.

Le passività per imposte differite, pari a 33,6 milioni di euro, risultano in riduzione di 1,1 milioni di euro rispetto al saldo di fine dell'esercizio precedente, e includono principalmente 28,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,8 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 0,4 milioni di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2022:

• le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 giugno 2022 la deduzione del 100% è pari a 39,5 milioni di euro; si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par.5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 12,7 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite; tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee" non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2022 tali attività ammontano a 41,9 milioni di euro; l'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par.5 ex CRR, è già esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 20,8 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2022 la corrispondente ponderazione ammonta a 205,3 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le attività fiscali iscritte al 30 giugno 2022 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un onere sostanzialmente nullo in termini di CET1.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 494,7 milioni di euro rispetto ad un saldo di 495,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021, accolgono principalmente:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 24,7 milioni di euro (in aumento rispetto al dato di 8,5 milioni di euro del 31 dicembre 2021), riferite per 19,7 milioni di euro a operazioni in derivati (in aumento di 12,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 principalmente per la rivalutazione registrata nel periodo sui derivati connessi alla cartolarizzazione di crediti del Settore Npl) prevalentemente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione e per 5,0 milioni di euro da titoli inclusi nel portafoglio di trading del Gruppo (in crescita rispetto al saldo di 1,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021 principalmente per gli investimenti effettuati nel periodo su titoli di capitale del settore bancario);
  • altre attività per 470,1 milioni di euro (487,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021, -3,5%), di cui 261,8 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 301,1 milioni di euro). Si segnala come il saldo al 31 dicembre 2021 includeva un credito verso la consolidante fiscale La Scogliera per 22,9 milioni di euro, interamente incassato nel corso del primo semestre 2022.

Le altre voci del passivo sono pari a 494,2 milioni di euro rispetto a 451,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 16,2 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni speculari iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 8,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 9,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021 principalmente a seguito della significativa variazione delle assunzioni sottostanti ai calcoli attuariali con riferimento al tasso di inflazione e ai tassi di attualizzazione (i quali hanno risentito del cambio di scenario macroeconomico del semestre);
  • altre passività per 470,0 milioni di euro (436,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021, +7,8%), le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, a debiti di funzionamento per 95,4 milioni di euro e al debito nei confronti della controllante La Scogliera S.A. per 19,9 milioni di euro. In particolare, si segnala come l'esposizione a debito al 31 dicembre 2021 verso La Scogliera, pari a 26,1 milioni di euro, è stata interamente saldata nel corso del primo semestre

2022 e, pertanto, i saldi verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2022 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza del semestre.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.509.307 2.597.965 (88.658) (3,4)%
- Debiti verso banche centrali 2.165.581 2.236.942 (71.361) (3,2)%
di cui: TLTRO 2.021.170 2.033.870 (12.700) (0,6)%
di cui: Altri depositi 144.411 203.073 (58.662) (28,9)%
- Pronti contro termine 184.082 217.512 (33.430) (15,4)%
- Altri debiti 159.644 143.511 16.133 11,2%
Debiti verso clientela 5.376.426 5.683.745 (307.319) (5,4)%
- Retail 4.386.877 4.517.172 (130.295) (2,9)%
- Altri depositi vincolati 211.194 239.986 (28.792) (12,0)%
- Debiti per leasing 21.223 16.127 5.096 31,6%
- Altri debiti 757.132 910.460 (153.328) (16,8)%
Titoli in circolazione 2.510.538 2.504.878 5.660 0,2%
Totale raccolta 10.396.271 10.786.588 (390.317) (3,6)%

Il totale della raccolta al 30 giugno 2022 risulta pari a 10.396,3 milioni di euro (-3,6% rispetto al 31 dicembre 2021), è rappresentato per il 51,7% da debiti verso la clientela (52,7% al 31 dicembre 2021), per il 24,1% da debiti verso banche (in linea rispetto al 31 dicembre 2021) e per il 24,1% da titoli in circolazione (23,2% al 31 dicembre 2021).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2022 a 5.376,4 milioni di euro, in calo del 5,4% rispetto al 31 dicembre 2021 anche a seguito di un'attività di ottimizzazione della raccolta intrapresa in ambito retail a fronte della diminuzione stagionale degli impieghi medi.

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.056.482 3.114.532 (58.050) (1,9)%
di cui: LIBERO 801.876 785.004 16.872 2,1%
di cui: LIKE/ONE 1.011.385 1.033.539 (22.154) (2,1)%
di cui: VINCOLATI 1.174.985 1.217.976 (42.991) (3,5)%
di cui: GERMAN DEPOSIT 68.236 78.013 (9.777) (12,5)%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.330.395 1.402.640 (72.245) (5,2)%
Totale raccolta 4.386.877 4.517.172 (130.295) (2,9)%

I debiti verso banche ammontano a 2.509,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine (PCT), per effetto della stagionalità del business factoring che nel primo semestre 2022 risulta minore in termini di volumi erogati rispetto alla fine dell'esercizio precedente.

I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2022 a 2.510,5 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2021.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
9.988 11.938 (1.950) (16,3)%
Controversie legali 38.504 36.832 1.672 4,5%
Oneri per il personale 3.488 4.319 (831) (19,2)%
Altri fondi 8.277 13.736 (5.459) (39,7)%
Totale fondi per rischi e oneri 60.257 66.825 (6.568) (9,8)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo semestre 2022, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 giugno 2022 il saldo pari a 10,0 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo e risulta in diminuzione rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 11,9 milioni di euro) a seguito dell'escussione di alcune garanzie sottostanti nel periodo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2022 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 38,5 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • 11,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 16,9 milioni di euro) relativi a 20 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking;
  • 12,8 milioni di euro relativi a 27 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 33,0 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in prosoluto;
  • 8,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 62,6 milioni di euro) relativi a 10 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca;
  • 2,5 milioni di euro (a fronte di un petitum di 3,0 milioni di euro) relativi a 26 cause connesse all'Area Leasing;
  • 2,2 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,5 milioni di euro) a 69 controversie legate a crediti di Ifis Npl Investing;
  • 895 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma (già Farbanca), a fronte di un petitum pari a 4,6 milioni di euro);
  • 651 mila euro (con un petitum corrispondente di 3,8 milioni di euro) relativi a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin.;
  • 38 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 30 giugno 2022 sono iscritti fondi per il personale per 3,5 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021) da attribuire per 3,2 milioni di euro al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2022 sono in essere "Altri fondi" per 8,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 13,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021 principalmente per la ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sul fondo rischi connesso alle operazioni di cessione crediti effettuate in ambito GACS, il cui saldo è stato ridotto a 2,1 milioni di euro al 30 giugno 2022 a seguito della scadenza contrattuale del periodo di garanzia. Oltre al suddetto fondo, la voce è principalmente costituita da 3,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing e da 0,5 milioni di euro per fondo reclami.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

Passività potenziali

Oltre a quanto sopra riportato, si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2022 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

In merito a tutti i contenziosi fiscali riportati di seguito, il Gruppo Banca Ifis, supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni "integrali" dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 243 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015 e 2016 (quest'ultimo notificato il 16 giugno 2022). La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 1.442 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria – ha provveduto ad impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria. L'udienza per le annualità 2013/2015 è stata discussa a novembre 2020 presso la seconda sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Venezia, la cui sentenza N. 266/2021 depositata in data 19 marzo 2021 ha integralmente accolto il ricorso della Banca ed ha compensato le spese. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo".

In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto CTR da parte dell'Agenzia delle Entrate. In sintesi, l'Agenzia ha contestato la sentenza della CTP sia da un punto di vista sostanziale che formale, e ne ha chiesto, pertanto, l'annullamento sulla base del medesimo percorso logico e probatorio adottato in sede ispettiva e accertativa per rimarcare l'esistenza della stabile organizzazione occulta. La Banca, nei termini di legge, ha provveduto a predisporre le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP.

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2022 a 1.592,4 milioni di euro, in calo dell'1,9% rispetto al dato di fine 2021 pari a 1.623,9 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - -
Sovrapprezzi di emissione 82.187 102.972 (20.785) (20,2)%
Riserve da valutazione: (48.818) (25.435) (23.383) 91,9%
- Titoli (39.709) (16.233) (23.476) 144,6%
- TFR 183 (673) 856 (127,2)%
- differenze di cambio (9.292) (8.529) (763) 8,9%
Riserve 1.442.929 1.367.019 75.910 5,6%
Azioni proprie (22.104) (2.847) (19.257) 676,4%
Patrimonio di pertinenza di terzi 11.897 27.786 (15.889) (57,2)%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
72.515 100.582 (28.067) (27,9)%
Patrimonio netto consolidato 1.592.417 1.623.888 (31.471) (1,9)%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2021 1.623.888
Incrementi: 77.078
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515
Vendita/assegnazione azioni proprie 43
Variazione riserva da valutazione: 856
- TFR 856
Stock options 230
Variazioni interessenze partecipative 2.796
Altre variazioni 638
Decrementi: 108.548
Dividendi distribuiti 49.811
Acquisto azioni proprie 19.300
Variazione riserva da valutazione: 23.548
- Titoli (al netto di realizzi) 22.785
- differenze di cambio 763
Patrimonio netto di terzi 15.889
Patrimonio netto consolidato al 30.06.2022 1.592.417

Con riferimento all'acquisto di azioni proprie effettuato nel periodo per 19,3 milioni di euro, esso si inserisce nell'ambito del c.d. "Programma di Buy-Back" a sostegno del "Piano LTI 2021-2023" (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo").

Le righe "Variazioni interessenze partecipative" e "Patrimonio netto di terzi" si riferiscono agli effetti generatisi dalla riorganizzazione degli assetti proprietari della controllata Banca Credifarma risultante dalla fusione per incorporazione dell'ex Credifarma in Farbanca, al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all'87,74% (mentre a inizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell'ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca). Per maggiori dettagli sulla fusione in questione, si veda la sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo".

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.06.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.471.026 1.486.880
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.471.954 1.488.624
Totale Fondi propri 1.873.192 1.891.346
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.857.713 9.633.003
CET1 Ratio 14,92% 15,44%
Tier 1 Ratio 14,93% 15,45%
Total Capital Ratio 19,00% 19,63%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2022 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 giugno 2022, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori.

Al 30 giugno 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1 e del filtro prudenziale per utili e perdite non realizzati su attività finanziarie valutate al fair value, i Fondi propri ammontano a 1.873,2 milioni di euro.

I Fondi propri consolidati includono:

  • gli aggiustamenti transitori IFRS 9, di cui all'articolo 473 bis del CRR, i quali ammontano a 25 milioni di euro;
  • il filtro prudenziale positivo relativo ai profitti e alle perdite non realizzate valutate al fair value misurati a partire dal 31 dicembre 2019, che ammonta a 9,2 milioni di euro;
  • l'esenzione alla deduzione delle attività immateriali ascrivibili a software dagli elementi del CET1 per la quota di ammortamento prudenziale calcolato su tre anni eccedente l'ammortamento contabile; al 30 giugno 2022 la quota non dedotta ammonta a 14,6 milioni di euro;
  • l'impatto negativo derivante dall'applicazione del Calendar Provisioning, pari a 4 milioni di euro.

La variazione negativa di 18,2 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • all'effetto positivo netto di 1,5 milioni di euro a seguito della fusione per incorporazione della società controllata Credifarma in Farbanca e dell'incremento della relativa quota di possesso sino all'87,74%;
  • alla minor riduzione di 7 milioni di euro delle attività immateriali dedotte dal CET1, imputabili per 6,4 milioni di euro all'aumento della quota di attività immateriali ascrivibili a software esentati dalla deduzione del CET1;
  • alla maggior deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 26,8 milioni di euro rispetto ai 25,3 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2021; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • alla maggior deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 23 milioni di euro;
  • all'aumento dello shortfall per le esposizioni deteriorate pari a 2 milioni di euro.

La variazione dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati ha fatto sì che al 30 giugno 2022 il Total Capital Ratio si attesti al 19,00%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2021, pari al 19,63%; tale trend si riscontra anche per il CET1 Ratio, pari al 14,92% a fine giugno 2022 rispetto al dato pari al 15,44% al 31 dicembre 2021.

Al 30 giugno 2022, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.839,2 milioni di euro, e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.847,5 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.437.068 1.452.393
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.437.997 1.454.137
Totale Fondi propri 1.839.235 1.856.859
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.847.454 9.615.465
CET1 Ratio 14,59% 15,10%
Tier 1 Ratio 14,60% 15,12%
Total Capital Ratio 18,68% 19,31%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.

Al 30 giugno 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.857,7 milioni di euro, derivanti dai rischi di credito e di controparte per 8.812,4 milioni di euro, dal rischio operativo per 878,0 milioni di euro, dal rischio di mercato per 93,8 milioni di euro e dal rischio di aggiustamento della valutazione del credito per 73,6 milioni di euro.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.377.219 2.645.368 1.213.571 1.518.280 2.344.343 1.090.824 8.812.386
RWA per rischio mercato X X X X X X 93.772
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 877.996
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 73.559
Totale RWA X X X X X X 9.857.713

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Ai fini del calcolo delle attività di rischio ponderate rileva un'operazione di cessione di un portafoglio crediti precedentemente acquisiti pro soluto dalla Banca nell'ambito di operazioni factoring con la clientela, per la quale al 30 giugno 2022 è avvenuta la derecognition contabile. L'operazione soddisfa i criteri previsti dall'art. 244 del Regolamento (UE) n. 575/2013 per il riconoscimento del significativo trasferimento del rischio di credito ("SRT-significant risk transfer). In attesa della conclusione del procedimento di autorizzazione da parte di Banca d'Italia al SRT, ai sensi della parte seconda, capitolo 6, sezione V della Circolare di Banca d'Italia n. 285, si è proceduto a ponderare le esposizioni sottostanti.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari allo 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari allo 0,75%.
Overall Capital Requirement (OCR) Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC(1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 0,90% 5,40% 2,50% 7,90% 0,75% 8,65%
Tier 1 6,00% 1,25% 7,25% 2,50% 9,75% 0,75% 10,50%
Total Capital 8,00% 1,65% 9,65% 2,50% 12,15% 0,75% 12,90%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2022 i predetti requisiti prudenziali.

Nel terzo trimestre 2021 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma) la conclusione del processo di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare a partire dal 1° gennaio 2022 sono i seguenti:

REQUISITO MREL
BANCA IFIS BANCA CREDIFARMA (GIA' FARBANCA)
9,65% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
3% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 30 giugno 2022, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Si segnala che il trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera nel Cantone di Vaud (Losanna – CH) con efficacia dal 27 dicembre 2021 ha consentito l'eliminazione de La Scogliera dal consolidamento regolamentare del Gruppo al 31 dicembre 2021 e di conseguenza anche da quello effettuato al 30 giugno 2022.

Informativa in merito al debito sovrano

In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2022 le esposizioni al debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica italiana e il cui valore contabile ammonta a 1.793 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 23 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.803 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 57 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2022 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano; tali esposizioni alla data del 30 giugno 2022 ammontano a 529 milioni di euro, di cui 147 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

4.2.2 Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 257,7 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto al dato al 30 giugno 2021, pari a 232,6 milioni di euro.

Di seguito la variazione e le principali componenti del margine di intermediazione.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 198.108 172.963 25.145 14,5%
Commissioni nette 42.212 40.851 1.361 3,3%
Altre componenti del margine di intermediazione 17.391 18.741 (1.350) (7,2)%
Margine di intermediazione 257.711 232.555 25.156 10,8%

Il margine di interesse aumenta del 14,5%, passando da 173,0 milioni di euro al 30 giugno 2021 a 198,1 milioni di euro al 30 giugno 2022. I principali fattori di crescita possono essere così sintetizzati:

  • l'aumento di 4,9 milioni di euro del margine di interesse del Settore Npl rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, a seguito della crescita degli impieghi medi gestiti;
  • l'incremento del margine di interesse per complessivi 8,2 milioni di euro di cui ha beneficiato l'Area Factoring, a seguito di una crescita degli impieghi medi sottostanti;
  • il maggiore contributo per 6,5 milioni di euro al margine di interesse dell'attività del comparto Finanza Proprietaria rispetto al primo semestre 2021, grazie principalmente all'effetto della componente "Inflation Linked" dei titoli in portafoglio;
  • il maggiore risparmio per 14,4 milioni di euro riveniente al comparto funding Tesoreria, principalmente grazie al beneficio derivante dagli interessi attivi del TLTRO relativi all'additional special period (7,5 milioni di euro), al risparmio realizzato sui debiti verso clientela (4,3 milioni di euro principalmente per effetto della riduzione del tasso medio della raccolta retail) e al risparmio sulle cartolarizzazioni per effetto delle rinegoziazioni dei tassi.

Gli effetti positivi di cui sopra hanno più che compensato il minor contributo della PPA, il cui effetto nel semestre è pari a 6,6 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al saldo di 16,1 milioni di euro del primo semestre 2021, a seguito principalmente della chiusura di numerose posizioni creditizie nel corso del 2021 nonché alla fisiologica riduzione dei ricavi connessi ai portafogli in run-off.

Le commissioni nette ammontano a 42,2 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto al dato al 30 giugno 2021: tale andamento è stato guidato sia da una minore incidenza delle commissioni passive, conseguenza della riduzione delle provvigioni pagate per i servizi di incasso e pagamento del Settore Npl rispetto al primo semestre 2021, sia dal miglioramento del contributo da parte delle commissioni attive, le quali hanno beneficiato del trend in crescita dei crediti gestiti nell'ambito dell'Area Factoring.

Le commissioni attive sono pari a 48,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2021.

Le commissioni passive, pari a 6,1 milioni di euro contro il dato di 6,7 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2021, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione, in diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, si compongono come segue:

  • per 8,1 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (6,1 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021);
  • per 2,5 milioni di euro al risultato netto positivo dell'attività di negoziazione, principalmente generato dall'attività di trading del comparto Finanza Proprietaria (risultato netto negativo pari a 1,5 milioni di euro nel primo semestre 2021);
  • per 6,6 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2021, composti da 4,6 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà nonché 2,0 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl;
  • per 0,3 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (in significativa riduzione rispetto al dato pari a 7,2 milioni di euro al 30 giugno 2021, sia per il mutato contesto macroeconomico del primo semestre 2022 in termini di tassi di mercato sia in quanto il dato dei primi sei mesi del 2021 aveva beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro riveniente dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value delle quote di fondi OICR per 0,7 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 289,9 milioni di euro contro il dato di 250,0 milioni del 30 giugno 2021 (+16,0%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 257.711 232.555 25.156 10,8%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
32.210 17.469 14.741 84,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 289.921 250.024 39.897 16,0%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 32,2 milioni di euro al 30 giugno 2022, in miglioramento di 14,7 milioni di euro rispetto al dato di 17,5 milioni di euro al 30 giugno 2021, il quale includeva rettifiche per 8,8 milioni di euro sul Settore Npl registrate a seguito di un'analisi di dettaglio all'epoca ancora in corso e poi conclusa a fine 2021, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "2.9 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo".

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La formazione dell'utile netto di periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 289.921 250.024 39.897 16,0%
Costi operativi (182.090) (178.159) (3.931) 2,2%
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) - (762) n.a.
Utili (perdite) da cessioni di investimenti 135 - 135 n.a.
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
107.204 71.865 35.339 49,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(34.423) (22.702) (11.721) 51,6%
Utile del periodo 72.781 49.163 23.618 48,0%
Utile del periodo di pertinenza di terzi 266 832 (566) (68,0)%
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515 48.331 24.184 50,0%

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

I costi operativi sono pari a 182,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2021 (+2,2%).

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 188.245 179.219 9.026 5,0%
a) spese per il personale 73.598 67.725 5.873 8,7%
b) altre spese amministrative 114.647 111.494 3.153 2,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.420) 5.619 (9.039) (160,9)%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
8.225 9.145 (920) (10,1)%
Altri oneri/proventi di gestione (10.960) (15.824) 4.864 (30,7)%
Costi operativi 182.090 178.159 3.931 2,2%

Le spese per il personale al 30 giugno 2022 sono pari a 73,6 milioni di euro. L'incremento rispetto al dato al 30 giugno 2021 è da ricondursi sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili, che erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.

Le altre spese amministrative al 30 giugno 2022 sono pari a 114,6 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto al 30 giugno 2021. L'incremento è principalmente da ricondurre ai costi di consulenza, legati principalmente ai vari progetti strategici del Gruppo.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 57.842 54.516 3.326 6,1%
Legali e consulenze 40.157 36.729 3.428 9,3%
Compensi a società di revisione 665 467 198 42,4%
Servizi in outsourcing 17.020 17.320 (300) (1,7)%
Imposte indirette e tasse 20.606 19.850 756 3,8%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 36.199 37.128 (929) (2,5)%
Assistenza e noleggio software 8.944 8.400 544 6,5%
FITD e Fondo Unico di Risoluzione 4.621 4.407 214 4,9%
Pubblicità e inserzioni 3.997 3.291 706 21,5%
Spese relative agli immobili 3.827 3.099 728 23,5%
Spese per informazione clienti 3.790 8.227 (4.437) (53,9)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 2.861 1.967 894 45,4%
Costi per cartolarizzazione 2.269 1.999 270 13,5%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.786 2.120 (334) (15,8)%
Gestione e manutenzione autovetture 1.223 1.064 159 14,9%
Viaggi e trasferte 599 536 63 11,8%
Altre spese diverse 2.283 2.018 265 13,1%
Totale altre spese amministrative 114.647 111.494 3.153 2,8%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 40,2 milioni di euro nel primo semestre 2022, in aumento del 9,3% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento della voce è da ricondursi principalmente, come già esposto in precedenza, ai costi connessi alla prosecuzione dell'implementazione dei progetti strategici del Gruppo Banca Ifis nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024, come la fusione di Credifarma in Farbanca con successiva ridenominazione dell'incorporante in Banca Credifarma (per maggiori dettagli relativamente a quest'ultima operazione, completata ad aprile 2022, si rimanda alla sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo").

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 20,6 milioni di euro rispetto a 19,9 milioni di euro al 30 giugno 2021, in aumento del 3,8%. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 13,2 milioni di euro al 30 giugno 2022, in aumento rispetto al dato dell'omologo periodo dell'anno precedente (+11,9%), e include inoltre costi per imposta di bollo per 6,3 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 36,2 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 37,1 milioni di euro del 30 giugno 2021. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • spese di assistenza e noleggio software che passano dal saldo di 8,4 milioni di euro al 30 giugno 2021 a 8,9 milioni di euro al 30 giugno 2022 (+6,5%) principalmente a seguito delle progettualità volte alla digitalizzazione e all'innovazione tecnologica del Gruppo Banca Ifis;
  • contribuzione al FITD e Fondo di Risoluzione Unico che al 30 giugno 2022 ammonta a 4,6 milioni di euro, rispetto ai 4,4 milioni di euro al 30 giugno 2021;

  • spese per informazione clienti, le quali si attestano a 3,8 milioni di euro, in decremento del 53,9% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli nell'ambito del Settore Npl e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati;

  • spese per spedizione e archiviazione documenti, che risultano in crescita del 45,4% rispetto a giugno 2021 per effetto dell'inizio dell'attività di archiviazione del portafoglio Npl acquistato da Cerberus a fine novembre 2021;
  • spese di cartolarizzazione che passano da 2,0 milioni di euro del primo semestre 2021 a 2,3 milioni di euro di fine giugno 2022 (+13,5%), a seguito delle maggiori operazioni effettuate nel primo semestre 2022 rispetto ai primi sei mesi dell'esercizio 2021.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo positivo pari a 3,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 5,6 milioni di euro al 30 giugno 2021, principalmente per la ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 11,0 milioni di euro al 30 giugno 2022, registrano un decremento rispetto al dato di 15,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, il quale comprendeva la differenza positiva di 3,4 milioni di euro emersa in fase di allocazione del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Si segnalano inoltre:

  • la svalutazione integrale per 762 mila euro dell'avviamento allocato alla controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o., registrata nella voce "rettifiche di valore dell'avviamento" (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Informazioni sull'avviamento" della sezione "4.2.1 Aggregati patrimoniali");
  • gli effetti netti della cessione della controllata Ifis Real Estate e della riorganizzazione degli assetti proprietari di Banca Credifarma, i quali hanno impattato sulla voce "utili (perdite) da cessione di investimenti".

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 107,2 milioni di euro, in aumento del 49,2% rispetto al dato al 30 giugno 2021.

Le imposte sul reddito al 30 giugno 2022 ammontano a 34,4 milioni di euro, e il tax rate è pari al 32,11%, sostanzialmente in linea con il dato di 31,59% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

L'utile di pertinenza della Capogruppo ammonta a 72,5 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.

4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

4.3.1 Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Con riferimento al 31 dicembre 2021 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2021, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations e rimane valido alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di Vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis congiuntamente al Bilancio consolidato 2021 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente parte delle Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:

  • di tasso di interesse;

  • di prezzo;
  • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

4.3.2 Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.159.398 478.054 167.937 265.381 8.486.363 10.557.133
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 484.875 484.875
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
4.938 8.551 - - 18.053 31.542
5. Attività finanziare in corso
di dismissione
- - - - - -
Totale 30.06.2022 1.164.336 486.605 167.937 265.381 8.989.291 11.073.550
Totale 31.12.2021 1.154.895 473.153 123.541 342.157 9.317.445 11.411.191

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi (1)
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
2.005.339 199.950 1.805.389 9.566 8.834.433 82.689 8.751.744 10.557.133
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 485.525 650 484.875 484.875
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
13.489 - 13.489 - X X 18.053 31.542
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.06.2022 2.018.828 199.950 1.818.878 9.566 9.319.958 83.339 9.254.672 11.073.550
Totale 31.12.2021 2.029.338 277.749 1.751.589 22.792 9.716.371 81.189 9.659.602 11.411.191

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
Esposizione netta
cumulate
Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 50 15 20.384
2. Derivati di copertura - - -
Totale 30.06.2022 50 15 20.384
Totale 31.12.2021 127 27 7.690

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale.

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2022.

4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale e relative iniziative di attuazione. L'operatività riferita al settore farmaceutico viene svolta dalla controllata Banca Credifarma (già Farbanca), operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring), che si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del comparto sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata, le quali si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio-lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio lungo termine rivolti alle piccole e medie imprese (PMI) , operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia ed ampliata nell'utilizzo a seguito dell'emergenza Covid-19;
  • le attività del segmento leasing, principalmente svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl Investing S.p.A., nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite da Ifis Npl Servicing S.p.A.;

  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;

  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Banca Credifarma S.p.A. (già Farbanca S.p.A.), anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie;
  • l'attività di gestione del portafoglio proprietario, esitata in misura preponderante tramite investimenti di natura finanziaria su strumenti obbligazionari, in larga parte governativi, e azionari quotati;
  • l'attività in ambito di operazioni di cartolarizzazione, che si rivolge ad operatori del comparto, in particolare ad originators ed investitori, attraverso l'offerta di finanza tramite investimenti in asset backed securities ed altre esposizioni verso schemi di cartolarizzazione e l'assunzione dei ruoli di arranger e sponsor nell'ambito di tali operazioni in un'ottica di cross selling. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in tranches senior e mezzanine con sottostante attivi in bonis e con un trade off favorevole in termini di redditività attesa rispetto al risk weighting.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Allo scopo di recepire gli impatti dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 nei modelli di valutazione contabile dei crediti Npl, sono state effettuate analisi ed implementate nuove logiche prudenziali, oltre alle misure istituzionali introdotte per il sostentamento temporaneo dell'economia nazionale.

In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 risultano in parte superate già nel 2021, ove si è rilevato un sostanziale ritorno dell'attività dei tribunali ai livelli di prepandemia.

Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi successivi in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate per le proiezioni di medio termine.

Per quanto concerne i finanziamenti a privati sotto forma di CQS e CQP concessi tramite la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., il Gruppo ha subito l'effetto della chiusura e del blocco della produzione di numerose aziende che hanno fatto uso, in molti casi, dell'ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione in Deroga; ciò ha comportato l'erogazione della retribuzione direttamente dall'INPS generando ritardi nell'erogazione dei fondi e, di conseguenza, nella ricezione dei pagamenti. Il Gruppo ha ritenuto opportuno provvedere al congelamento selettivo delle rate del piano di ammortamento per tutta la durata del meccanismo contributivo. A giugno 2022 non risultano più in essere posizioni interessate da tali sospensioni, e gli effetti economici e finanziari complessivi prodotti nel periodo di sospensione sono da considerarsi irrilevanti.

Impatti derivanti dalla "New DoD"

Le nuove regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" (c.d. "New DoD – Definition of Default") sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021. In tale contesto, per il solo specifico comparto degli enti del SSN, il conteggio dei giorni di arretrato aveva trovato una sostanziale sospensione ad esito degli interventi legislativi emergenziali correlati alla pandemia da Covid-19 e, in particolare, a seguito dell'introduzione dell'art. 117, comma 4, del Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020.Tale provvedimento prevedeva infatti la sospensione delle esecuzioni e l'inefficacia dei pignoramenti nei confronti degli enti del SSN (c.d. blocco delle esecuzioni) fino al 31 dicembre 2020, successivamente prorogata fino al 31 dicembre 202rza dell'art. 3, comma 8, del Decreto-legge n. 183 del 31 dicembre 2020.

Il blocco delle esecuzioni aveva lo scopo di consentire agli enti del SSN di non pagare i propri debiti (pur temporaneamente) ai fini della realizzazione di superiori interessi pubblici legati anche all'emergenza sanitaria: conseguentemente era stato sospeso il conteggio dei giorni di arretrato ex art. 178 CRR in relazione alle esposizioni delle ASL nei confronti del Gruppo.

Pertanto, le nuove modalità di trattamento dei crediti scaduti, con riferimento alla specifica ed unica fattispecie dei crediti commerciali verso enti del SSN acquistati dal Gruppo a titolo definitivo, avrebbero avuto concreta applicazione a partire dal 1° gennaio 2022.

In data 8 dicembre 2021 è invece intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale 236/2021, che ha dichiarato costituzionalmente illegittima la proroga del blocco delle esecuzioni disposta dall'art. 3, comma 8, del summenzionato Decreto-legge n. 183/2021.

Alla luce di quanto precede, in sede di ultimazione e chiusura del Bilancio al 31 dicembre 2021, tenuto conto della "tardiva" emanazione della Sentenza e dell'assenza di consolidate prassi di mercato o indicazioni di autorità o associazioni di categoria circa gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale 236/2021 sulla data da cui far decorrere il conteggio dei giorni di arretrato delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN, è stato avviato un processo di analisi volto ad individuare un approccio, improntato a responsabilità e ragionevolezza, per rappresentare la realtà fattuale dei contesti di riferimento e fornirne una corretta rappresentazione contabile, anche sotto i profili della rischiosità del credito e della classificazione delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN.

In tale contesto, è stato adottato l'approccio sostanzialistico nella classificazione e conseguente valutazione delle relative esposizioni illustrato nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Nel corso del primo semestre del 2022 sono state completate le attività di approfondimento ed analisi delle tematiche precedentemente citate e, a far data dal 30 giugno 2022, in luogo dell'approccio sopra richiamato, è stato applicato anche per le esposizioni verso gli enti del SSN il solo criterio relativo al mero conteggio dei giorni di arretrato previsto dalla New DoD ai fini dell'individuazione delle esposizioni in default, pur in sostanziale assenza di specifici rischi di credito della controparte.

Contestualmente, è stato avviato un progetto volto alla riorganizzazione strategica del c.d. business Pharma, considerando sia il nuovo quadro normativo di riferimento che il mutato contesto di mercato.

Tale più ampio progetto prevede, tra l'altro:

• l'adozione di nuove procedure di selezione dei crediti verso Enti del SSN oggetto di acquisizione da parte del Gruppo;

  • l'implementazione di strumenti volti a rendere ancora più efficiente e tempestiva l'attività di monitoraggio e gestione degli eventuali ritardi nei pagamenti da parte dei debitori ceduti e massimizzare gli incassi; e
  • la cessione pro-soluto ad un primario operatore del mercato, tramite una SPV da quest'ultimo individuata per una successiva cartolarizzazione, di un portafoglio di nominali 36,7 milioni di euro e comprendente:
  • crediti commerciali verso enti del SSN (per lo più ASL, ASP, etc.), ivi inclusa la relativa mora maturata e maturanda, in parte oggetto di azioni giudiziali per il recupero degli stessi; e
  • crediti commerciali verso enti locali (Comuni) per cui è in corso una procedura di dissesto finanziario ai sensi del Titolo VIII, Parte II, artt. 244 e ss., dell'Ordinamento finanziario e contabile del Decreto Legislativo n. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali – "TUEL"), ad oggi classificati a sofferenza e in parte oggetto di azioni giudiziali per il recupero degli stessi.

L'operazione, che al 30 giugno 2022 ha avuto piena efficacia e ha visto l'intera corresponsione del prezzo di cessione, non prevede nessun coinvolgimento ulteriore del Gruppo, in particolare né come sottoscrittore di notes né come eventuale servicer della futura cartolarizzazione.

In considerazione di quanto sopra, sono state classificate tra i crediti deteriorati, in particolare quasi interamente esposizioni scadute deteriorate, esposizioni lorde per complessivi 144,6 milioni di euro al 30 giugno 2022.

Impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina

In ambito rischio di credito, il Gruppo ha considerato, già nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022, gli effetti della crisi generata dal conflitto in Ucraina nella misurazione delle perdite attese su crediti (ECL) classificati in bonis (stage 1 e stage 2), applicando fattori correttivi volti a cogliere gli impatti di tale crisi sulle ECL di specifici settori economici ritenuti più esposti. Il perimetro considerato riguarda operazioni dei comparti Factoring, Non Core, Corporate Banking e Leasing appartenenti a quei settori che risentono maggiormente della variazione dei prezzi delle materie prime dei prodotti energetici, ulteriormente saliti a seguito della guerra, e che si riflettono sui costi operativi delle imprese, in particolare in quelle operanti in settori a più alto consumo energetico, come il settore metallurgico.

L'esposizione verso imprese che hanno sede o che hanno operatività commerciale verso i Paesi interessati dalla guerra - Russia, Bielorussia e Ucraina - è contenuta; pertanto, l'impatto in termini di ECL è minimale. Tuttavia, il Gruppo Banca Ifis continuerà a monitorare nel continuo e riportare con frequenza mensile all'interno della propria reportistica le controparti esposte a questi rischi e a valutare le misure prudenziali da adottare per una loro adeguata gestione del rischio di credito.

Inoltre, nel corso del primo semestre del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato. Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto delle implicazioni macroeconomiche relative al conflitto Russia-Ucraina, allo scenario inflattivo e al rallentamento della crescita economica. Le eventuali eccedenze identificate inerenti agli accantonamenti per rischio Covid-19 non sono state rilasciate e sono state quindi riqualificate a copertura del rischio derivante dal conflitto in corso.

In ambito rischi del Settore Npl, è stato verificato che non vi sono impatti diretti allo stato attuale sul portafoglio proprietario del Gruppo.

Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento:
  • della Direzione Grandi Rischi e Monitoraggio della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • della Funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
  • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
  • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro

dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;

  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie ovvero la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari di Banca Ifis e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer:

  • Commerciale Italia, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Banca Credifarma;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Leasing e Noleggio, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e di renting;
  • Sviluppo Assicurazioni, unità organizzativa dedicata all'offerta di prodotti assicurativi;
  • Marketing eBusiness Strategy, unità organizzativa che si occupa delle attività di pianificazione e monitoraggio della produzione commerciale e della realizzazione di specifiche campagne commerciali, individuandone il target, i canali di contatto e gli strumenti di monitoraggio;
  • Pharma, unità organizzativa dedicata all'acquisto e alla gestione di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle seguenti società controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti

contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Come già indicato nel Bilancio consolidato 2021, il modello a curve nel corso del 2021 è stato affinato in quanto i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungare e aggiornare le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici quali, in questo periodo storico, il Covid-19.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: ovvero quell'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali;
  • Manifestazioni di Volontà (cd. MdV): ovvero quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Come già iniziato nel corso del 2021, anche nel primo semestre 2022 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce

alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".

Il modello pre ODA nel corso del 2021 è stato ricalibrato in quanto, come avvenuto per il modello a curve, i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungarne le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici quali, in questo periodo storico, il Covid-19.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in

modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura. L'estensione all'utilizzo dei modelli su tutta l'operatività verso imprese di Capogruppo ha permesso, mediante l'aumento della copertura dei modelli, la realizzazione di obiettivi di omogeneità in termini di misurazione dei rischi lungo il processo del credito. Il processo di provisioning ha visto ampliare la popolazione a cui è possibile applicare il criterio di stage allocation per significativo incremento del rischio di credito, mediante confronto tra rating al momento della concessione e rating attuale, in ottica di conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare:
  • valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito;
  • monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito;
  • verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti;
  • monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Anche all'interno delle singole società appartenenti al Gruppo, è dedicata una particolare attenzione al monitoraggio del rischio di credito. Nel corso del 2021, sulle controllate Cap.Ital.Fin., Credifarma e Farbanca (quest'ultime due da aprile 2022 poi confluite tramite fusione per incorporazione nella rinominata Banca Credifarma):

  • sono state stimate le soglie di attenzione e di criticità degli indicatori gestionali e monitorato, su base mensile, l'eventuale superamento delle stesse;
  • sono state effettuate, con periodicità trimestrale, le analisi di stress testing finalizzate a determinare gli effetti sul capitale interno a fronte del rischio di credito e sulle riserve (sia generiche sia specifiche) di variazioni peggiorative, determinate in modalità judgemental, della probabilità di default;
  • con periodicità mensile (a partire da maggio 2021 per Farbanca) è stata condotta l'attività di verifica el corretto monitoraggio del credito.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated, è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiore ad una soglia predefinita;
  • Transfer criteria qualitativi:
  • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità di confutazione non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
  • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
  • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo

tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellizzazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Su alcune società controllate, ancorché le svalutazioni collettive siano determinate mediante approccio forfettario, pertanto in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le svalutazioni analitiche possono seguire diverse metodologie di calcolo (a titolo esemplificativo adottando un approccio judgemental, piuttosto che un approccio forfettario) in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La Funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza dei fondi svalutazione con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti banche, Amministrazioni centrali ed Enti territoriali (esclusi i comuni) per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macroeconomico).

I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

La funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macroeconomici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

A seguito della situazione internazionale, interessata dal conflitto Russia-Ucraina, dagli impatti del Covid-19 e dalle problematiche nell'approvvigionamento di materie prime e blocchi della catena logistica, il Gruppo ha introdotto fattori correttivi volti a cogliere gli impatti di tale crisi su quei rapporti con controparti appartenenti a particolari settori (trasporti, agricoltura, manifatturiero e commercio energia) che potrebbero essere coinvolti in aumento significativo del rischio di credito.

Misurazione delle perdite attese

Con riferimento alle Forward Looking Information alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la funzione Risk Management non ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici; sono stati confermati gli scenari in uso al 31 dicembre 2021, considerati già notevolmente avversi in riferimento all'andamento dei principali indicatori in quanto fattorizzano gli effetti negativi della crisi pandemica sull'economia.

Si è ritenuto di mantenere la probabilità di accadimento degli scenari considerando, nello scenario baseline, una probabilità di accadimento elevata (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità di accadimento del 25%, superiore a quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando il prolungarsi del conflitto in Europa e le misure sanzionatorie verso la Russia in continua evoluzione.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si

riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività di Finanza Strutturata, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività relativa al leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal cliente;
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con

coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review.

Esposizioni creditizie deteriorate

Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2022, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo", costituto dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "Npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2022, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche degli impatti che l'emergenza Covid-19 e che il conflitto tra Russia e Ucraina stanno avendo sull'economia, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto agli obiettivi prefissati in sede di definizione delle proiezioni del Piano Industriale 2022-2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento delle expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca Ifis e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società ex Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e ex Farbanca S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing S.p.A., il valore nominale residuo è di circa 22.895 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 23.922 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 1.325 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,54% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2022 sono stati acquistati circa 1.441 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 66,5 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 4,62%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 44 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2022 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 449 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale3 ammonta a 919 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del primo semestre del 2022 Ifis Npl Investing ha perfezionato una operazione di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 40,7 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 2,8 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Con riferimento agli effetti derivanti dalle misure di sostegno all'economia messe in atto dal Governo italiano e adottate dal Gruppo si fa rinvio a quanto riportato nei paragrafi precedenti.

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio ("derecognition") e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

• le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:

3 Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.

  • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario, e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione
lorda
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write
off
Tipologie esposizioni/valori Totale Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Esposizione
netta
parziali
comple
ssivi *
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.257.118 X - 122.907 1.134.211 92.783 X - 92.783 - 1.164.335 8.913
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
169.248 X - 169.042 206 3.434 X - 3.434 - 165.814 -
b) Inadempienze probabili 576.884 X - 221.582 355.302 90.338 X - 90.338 - 486.546 63
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
134.873 X - 129.110 5.763 22.004 X - 22.004 - 112.869 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 178.779 X - 173.427 5.352 11.311 X - 11.311 - 167.468 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
5.472 X - 5.316 156 1.160 X - 1.160 - 4.312 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
492.780 - 463.593 X 29.187 10.983 - 10.983 X - 481.797 177
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
4.866 - 4.730 X 136 180 - 180 X - 4.686 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 7.971.605 7.687.654 241.757 X 42.194 70.507 70.507 - X - 7.901.098 47.206
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
81.711 4.657 74.779 X 2.275 2.763 2.763 - X - 78.948 -
Totale (A) 10.477.166 7.687.654 705.350 517.916 1.566.246 275.922 70.507 10.983 194.432 - 10.201.244 56.359
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate 87.074 X - 87.074 - 5.680 X - 5.680 - 81.394 -
b) Non deteriorate 1.603.149 1.558.587 44.013 X 549 5.721 5.721 - X - 1.597.428 -
Totale (B) 1.690.223 1.558.587 44.013 87.074 549 11.401 5.721 - 5.680 - 1.678.822 -
Totale (A+B) 12.167.389 9.246.241 749.363 604.990 1.566.795 287.323 76.228 10.983 200.112 - 11.880.066 56.359

* Valore da esporre a fini informativi

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Esposizioni/ Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie
(di cui: imprese di
assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Controparti Esposizione
netta
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni creditizie
per cassa
A.1 Sofferenze 358 905 1.293 148 - - 161.085 83.980 1.001.599 7.750
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - 34 - - - 7.870 2.843 157.910 591
A.2 Inadempienze
probabili
11.974 25 7.729 533 - - 124.895 80.872 341.948 8.908
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - 36 123 - - 34.418 19.377 78.415 2.504
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
136.120 5.713 291 45 - - 19.571 3.171 11.486 2.382
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - - - - 2.169 553 2.143 607
A.4 Esposizioni non
deteriorate
2.173.578 1.509 484.259 7.473 902 1 5.015.546 65.390 709.512 7.118
-
di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
397 1 76 1 - - 69.220 2.318 13.941 623
Totale (A) 2.322.030 8.152 493.572 8.199 902 1 5.321.097 233.413 2.064.545 26.158
B. Esposizioni creditizie
fuori bilancio
B.1 Esposizioni
deteriorate
5 - 2.916 229 - - 76.883 4.841 1.590 610
B.2 Esposizioni non
deteriorate
- - 331.548 2.252 - - 1.017.561 3.454 248.319 15
Totale (B) 5 - 334.464 2.481 - - 1.094.444 8.295 249.909 625
Totale al 30.06.2022
(A+B)
2.322.035 8.152 828.036 10.680 902 1 6.415.541 241.708 2.314.454 26.783
Totale al 31.12.2021
(A+B)
2.836.388 11.530 573.846 6.162 294 3 6.529.110 233.290 2.349.994 27.350
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/
Controparti
Esposizione netta Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.163.915 91.401 397 1.381 14 - - 1 9 -
A.2 Inadempienze probabili 486.029 89.895 508 443 5 - - - 4 -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
165.650 11.091 1.308 158 - - 510 62 - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 7.817.251 76.807 448.568 3.504 98.806 933 14.092 232 4.178 14
Totale (A) 9.632.845 269.194 450.781 5.486 98.825 933 14.602 295 4.191 14
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 79.524 5.680 1.870 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.486.421 5.477 109.583 244 - - 1.098 - 326 -
Totale (B) 1.565.945 11.157 111.453 244 - - 1.098 - 326 -
Totale al 30.06.2022 (A+B) 11.198.790 280.352 562.234 5.730 98.825 933 15.700 295 4.517 14
Totale al 31.12.2021 (A+B) 11.720.680 265.199 432.801 12.066 80.231 923 50.390 134 5.236 10

Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quelle dei veicoli Indigo Lease S.r.l. e Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse business unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con le politiche vigenti in tema di cartolarizzazione e le investment policies vigenti per il portafoglio di Finanza Proprietaria, e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo Banca Ifis verso le operazioni di cartolarizzazione, in cui il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca aveva raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta direttamente da Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi e proventi assimilati";

  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";

  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Cartolarizzazione Emma

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a circa 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro, interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato; una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro, entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca.

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma).

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono stati "ripresi" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Cartolarizzazioni di terzi

Al 30 giugno 2022 il Gruppo Banca Ifis detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 209,0 milioni di euro: in particolare detiene titoli monotranche per 11,1 milioni di euro, titoli senior per 172,2 milioni di euro nonchè titoli mezzanine e junior per complessivi 25,7 milioni di euro.

Si riportano di seguito le caratteristiche principali delle operazioni di cartolarizzazione di terzi in essere alla data di riferimento:

• Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 4,4 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca Ifis (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti nel corso del periodo, al 30 giugno 2022 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 10,2 milioni di euro (al 31 dicembre 2021 era pari a 20,2 milioni di euro);
  • Cartolarizzazione "Elipso Finance": si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. L'unica tranche ad oggi detenuta da parte della controllata Ifis Npl Investing S.p.A., è la Mezzanine Note di Classe B, caratterizzata da una scadenza a gennaio 2025 ed un valore nominale residuo/principal amount oustanding pari ad 19,5 milioni di euro (nessuna ammortizzazione al 30 giugno 2022). Al 30 giugno 2022 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 2,2 milioni di euro (2,3 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • Cartolarizzazione "Auxilio": si tratta di un investimento effettuato a ottobre 2020 per un valore nominale iniziale pari ad 1,9 milioni di euro, relativo all'acquisto da parte di Banca Ifis di una quota dei titoli senior con struttura c.d. "partly paid" per un valore nozionale pro quota Banca pari a 10 milioni di euro, con scadenza legale a settembre 2035, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Auxilio SPV S.r.l., con sottostante crediti derivanti da finanziamenti assistiti dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. L'operazione è caratterizzata da un periodo di ramp up durante il quale l'emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli; per effetto dei versamenti effettuati tra la data di acquisto e il 30 giugno 2022 il valore nominale residuo della tranche senior detenuta è pari a 8,6 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Dyret II": il coinvolgimento del Gruppo Banca Ifis si limita all'acquisto nel corso del mese di novembre 2020 da parte della Capogruppo di tranche senior di titoli con struttura "partly paid" e "ramp-up" period giunto a conclusione alla data del predetto acquisto, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Dyret SPV S.r.l. e aventi a collaterale crediti derivanti da finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio, della pensione o da delegazione di pagamento, per un valore nominale residuo pro quota Banca alla data di acquisto pari ad 14,9 milioni di euro. I titoli prevedono il rimborso periodico del capitale a valere sui flussi derivanti dal portafoglio cartolarizzato ed hanno scadenza legale a dicembre 2035. Nel corso del 2021 il Gruppo ha ulteriormente investito in tale operazione sottoscrivendo anche una quota di tranche upper mezzanine (classe B1). Al 30 giugno 2022 il valore contabile delle tranche senior sottoscritte è pari a 8,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 10,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021 per effetto dei rimborsi intervenuti nel periodo mentre le tranche mezzanine presentano un valore netto di bilancio pari a 9,5 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Futura 2019": Banca Ifis nel febbraio 2020 ha sottoscritto, per un valore nominale di 2,7 milioni di euro, titoli con classe senior aventi scadenza luglio 2044 emessi dalla società veicolo Futura 2019 S.r.l.. Tali titoli al 30 giugno 2022 presentano un valore netto contabile pari a 1,9 milioni di euro (2,1 milioni di euro a fine 2021);
  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020": tale operazione è stata realizzata a novembre 2020 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl per complessivi 2,4 miliardi di euro, suddivisi su più di 9.600 debitori e

17.000 posizioni. Tale operazione, condotta tramite l'SPV BCC NPLs 2020 S.r.l., è assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS e ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza gennaio 2045. La Capogruppo Banca Ifis è stata coinvolta relativamente alla sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, per complessivi 55,5 milioni di euro a livello di valore nominale. Il valore di bilancio al 30 giugno 2022 delle tranche sottoscritte è pari a 48,1 milioni di euro per le senior (valutate al costo ammortizzato), mentre il valore attribuito alle quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico) è sostanzialmente nullo;

  • Cartolarizzazione "Bluwater": si tratta di un'operazione realizzata nel mese di dicembre 2020 avente come originator Banco BPM e come società veicolo Pillarstone Italy SPV S.r.l. e che ha consistito nell'emissione di un'unica tranche di titoli (titoli c.d. "monotranche") con scadenza ottobre 2030. Banca Ifis ha sottoscritto una quota di tali titoli per 3,7 milioni di valore nominale, che al 30 giugno 2022 presenta un valore di bilancio pari a 0,4 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico);
  • Cartolarizzazione "Gaia Spv", portafogli "Sparta" e "Volterra": si tratta di due operazioni di acquisto di portafogli di crediti non-performing realizzatesi a fine 2020 e perfezionate con l'emissione dei titoli nel primo semestre 2021 dal veicolo Gaia Spv S.r.l., nelle quali Banca Ifis ha partecipato quale sottoscrittore di una quota dei titoli monotranche emessi, aventi un valore di bilancio complessivo al 30 giugno 2022 pari a 10,6 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Galadriel", tramite il veicolo Galadriel SPE S.r.l.: operazione con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui la Capogruppo ha partecipato nel corso del 2021 tramite l'investimento in titoli "partly paid" per un valore nozionale pro quota pari a 20 milioni di euro per i titoli di Classe A, pari a circa 5 milioni di euro per titoli di Classe B1 e circa 9 milioni di euro in titoli di classe B2. Nel corso del primo semestre 2022 la Banca è intervenuta sottoscrivendo ulteriori quote di ognuna delle suddette tranche. Al 30 giugno 2022 i titoli sono caratterizzati da un valore netto contabile rispettivamente pari a 19,7 milioni di euro, 4,9 milioni di euro e 3,7 milioni di euro; si segnala inoltre che nell'ambito della predetta operazione, Banca Ifis ha rivestito il ruolo di co-arranger assieme ad Intesa Sanpaolo S.p.A.;
  • Cartolarizzazione "Valsabbina", avviata a novembre 2020 da Banca Valsabbina e con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui Banca Ifis ha aderito nel 2021 in qualità di sottoscrittore di titoli mezzanine caratterizzati da un valore di bilancio a fine giugno 2022 pari a 4,5 milioni di euro;
  • Cartolarizzazioni "Maior", "Brisca" e "Aqui", tutte aventi come sottostante crediti Npl e realizzate per il tramite del veicolo Miami Spv, per le quali il Gruppo Banca Ifis ha partecipato alla sottoscrizione nel corso del 2021 di titoli senior, i quali, a seguito di incassi nel primo semestre 2022 a titolo di rimborso parziale del capitale e di liquidazione degli interessi per complessivi 22,8 milioni di euro, presentano un valore di bilancio complessivo pari 21,8 milioni di euro al 30 giugno 2022;
  • Cartolarizzazione "Iron", nell'ambito della quale la Capogruppo ha sottoscritto nel corso del 2021 tranche senior e junior emesse dal veicolo Spv Project 1906 S.r.l., che al 30 giugno 2022 presentano un valore netto di bilancio pari rispettivamente a 6,9 milioni di euro e 0,6 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Lanterna", realizzata dal veicolo Lanterna Finance S.r.l. a giugno 2021 tramite l'emissione titoli senior per 320 milioni euro e titoli junior per 62,7 milioni di euro, aventi come sottostante finanziamenti assistiti da garanzia del 100% da parte del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) istituito presso il Mediocredito Centrale (MCC) ai sensi della Legge 662 del 23 dicembre 1996, come modificata dalle previsioni introdotte dal Decreto Legge 8 aprile 2020 (il c.d. "Decreto Liquidità"),

convertito con la Legge n. 40 del 5 giugno 2020. Il Gruppo Banca Ifis ha partecipato a tale operazione sottoscrivendo una quota delle tranche senior, che al 30 giugno 2022 presenta un valore netto di bilancio pari a 9,7 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021": si tratta di un'operazione similare alla sopraccitata "BCC NPLs 2020", ed è stata realizzata a novembre 2021 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl, cedendo una pretesa creditoria di 1,3 miliardi di euro originata da circa 7 mila debitori. Tale operazione, effettuata tramite il veicolo BCC NPLs 2021 S.r.l. e assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS, ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza aprile 2046. Banca Ifis ha partecipato attraverso la cessione di un portafoglio di proprie esposizioni e la sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, le quali al 30 giugno 2022 presentano un valore netto di bilancio pari a 7,8 milioni di euro per le senior (valutate al costo ammortizzato) e sostanzialmente nullo per le quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico). Per maggiori dettagli su tale operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda allo specifico paragrafo "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" all'interno della sezione "D. Operazioni di cessione" della Parte E del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 del Gruppo Banca Ifis;
  • Cartolarizzazione "Trinacria": è un'operazione effettuata da Banca Ifis nel corso del secondo trimestre 2022 e relativa alla sottoscrizione di titoli senior emessi dal veicolo Trinacria Spv S.r.l., i quali al 30 giugno 2022 presentano un valore di bilancio di 5,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Vega", nell'ambito della quale la Capogruppo ha sottoscritto nel corso del secondo trimestre 2022 tranche senior emesse dal veicolo Spv Project 2104 S.r.l., che al 30 giugno 2022 presentano un valore netto di bilancio pari a 19,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Urano", entrata nel perimetro del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione nel primo semestre 2021 del ramo di azienda dell'ex Aigis Banca e caratterizzata dall'integrale sottoscrizione da parte dell'ex Aigis Banca dei titoli monotranche emessi e aventi come sottostanti crediti di una banca terza. I crediti sottostanti a tale cartolarizzazione sono stati iscritti nell'attivo del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2022.

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Nel corso del primo semestre 2022 la principale cessione di attività finanziarie è stata effettuata nel mese di giugno e ha riguardato un portafoglio di esposizioni creditizie per una pretesa creditoria comprensiva di mora pari a 36,7 milioni di euro, i quali sono stati trasferiti ad un veicolo di cartolarizzazione esterno rispetto al Gruppo Banca Ifis. Tale cessione è avvenuta pro-soluto, ha avuto piena efficacia e ha visto l'intera corresponsione del prezzo di cessione e non prevede nessun coinvolgimento ulteriore del Gruppo, in particolare né come sottoscrittore di notes né come eventuale servicer della futura cartolarizzazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata realizzata la c.d. derecognition contabile in conformità all'IFRS 9 e dunque le esposizioni creditizie oggetto di tale cessione non sono incluse nell'attivo patrimoniale di bilancio del Gruppo Banca Ifis. Dal punto di vista della normativa di vigilanza prudenziale, l'operazione si configura come un'operazione di cartolarizzazione ai sensi dell'art 244 ex CRR; nel corso del mese di luglio è stata pertanto avviata la procedura formale con la Banca d'Italia volta ad ottenere il riconoscimento di significativo

trasferimento del rischio (cd. SRT). Di conseguenza, ai soli fini del calcolo delle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2022, le suddette esposizioni sono state incluse nel perimetro delle RWA del Gruppo Banca Ifis.

Rischi di mercato

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali

Nel corso del primo semestre 2022 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

All'interno di tale processo la strategia di investimento complessiva ha continuato ad attribuire centralità alla "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio a basso rischio caratterizzato da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.

In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario", dal portafoglio di "discretionary trading" e dal portafoglio "arbitrage", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Gli effetti della pandemia Covid-19, relativamente al rischio di mercato inerente le poste facenti parte del portafoglio di negoziazione, sono stati caratterizzati da impatti contenuti, in linea con la marginalità e la dimensione di tale portafoglio rispetto al complessivo portafoglio di proprietà del Gruppo, come statuito internamente dal Risk Appetite Framework (RAF).

L'operatività in oggetto ha rilevato una gestione caratterizzata da un accurato e stringente controllo del rischio declinato operativamente sia attraverso un accorto impiego di strumenti derivati in un'ottica di copertura (economica, non contabile) ed enhancement economico del portafoglio bancario, sia in una marginale allocazione di liquidità relativa al portafoglio di negoziazione e stabilita in termini di investimento potenziale.

In coerenza con la strategia gestionale menzionata, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso del primo semestre 2022 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina

In ambito rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo, si evidenzia che l'attività di investimento proprietario si compone principalmente di titoli governativi italiani. In dettaglio, relativamente al portafoglio complessivo del Gruppo non si evidenzia alcun impatto diretto legato componente obbligazionaria government, financial e corporate e titoli di capitale riconducibili a Russia, Bielorussia e Ucraina. Sussiste peraltro la concreta impossibilità di negoziare di strumenti di Paesi/emittenti riconducibili ai territori del conflitto, stante il divieto di accesso ai mercati su cui tali strumenti/emittenti vengono contrattati.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • Limite di VaR;
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica, tramite la quale il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo

Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano la raccolta obbligazionaria a tasso fisso, le operazioni di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2022 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari a circa l'83%; la modified duration media complessiva è pari a circa 3 anni.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la funzione Capital Markets, che in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più

rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value di tali titoli. E' inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".

Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché

suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente su mercato polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 324 mila euro al 30 giugno 2022.

Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina

Per quanto riguarda invece il rischio cambio, non si registrano esposizioni nelle divise interessate; eventuali variazioni alle rispettive curve dei tassi non generano quindi impatti diretti.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati di negoziazione Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo precedente "Rischi di mercato".

Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del primo semestre 2022, il funding mix del Gruppo si è mantenuto stabile; al 30 giugno 2022 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito

del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate.

Con riferimento alle attività del Gruppo, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery; di notevole importanza anche l'attività di trading e gestione del portafoglio titoli.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e i requisiti interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione della Banca.

Con riferimento alle partecipate polacche e rumene, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Nel periodo di maggiore turbolenza dei mercati a seguito della pandemia Covid-19, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del

Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con il risk appetite definito.

Nel corso del primo semestre 2022 non si sono verificate situazioni di stress, riconducibili al fattore pandemico.

Impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina

Nel corso degli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente esacerbato una pressione inflazionistica già in essere a fine 2021. Questa situazione ha portato ad un incremento dei tassi di interesse che ha avuto sia impatti diretti che indiretti sul profilo di liquidità del Gruppo. Da un punto di vista di impatto diretto si assiste ad una minor attrattività, per gli investitori, per il prodotto di raccolta online (Rendimax), mentre dall'altro lato si registra una riduzione del valore dei titoli obbligazionari in portafoglio, che si riflette in modo negativo sulle riserve di liquidità disponibili.

La funzione Risk Management, a tal proposito, monitora su base giornaliera sia la consistenza attuale che prospettica delle riserve di liquidità, sia l'andamento della raccolta verso clientela, per i quali nel corso del primo semestre 2022 è stato attivato un ulteriore monitoraggio ad hoc.

Operazioni di autocartolarizzazione Indigo Lease

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca Ifis, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca Ifis S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, con la prima ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca Ifis S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018 per incorporazione in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

Alla data del 30 giugno 2022 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Ifis Npl 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione. L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), era in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ordinanze di assegnazione) di proprietà della controllata Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l. che ha emesso delle note senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 30 giugno 2022 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2022 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale adeguato rispetto all'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività periodiche di controllo di secondo livello volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso del secondo trimestre 2022 è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment sui rischi operativi che ha incluso il 100% del perimetro societario in essere a fine 2021. A seguito della campagna, sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Nel medesimo periodo, si è conclusa inoltre la campagna di Model Risk Self Assessment, condotta considerando le unità organizzative in qualità di Model Owner presenti presso la Capogruppo e presso le controllate Ifis Npl Investing e Cap.Ital.Fin.. A seguito della campagna, sono stati individuati i modelli maggiormente esposti al rischio e segnalati alla funzione Convalida per la definizione di opportune azioni di mitigazione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, il Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione dei rischi connessi alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti. Infine, nell'ambito del monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico e dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, sovraintende ed attua il processo di IT Risk Assessment di Gruppo, coordina la pianificazione ed esegue le attività di monitoraggio dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di risk management.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la Gestione del Rischio Operativo e di Reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Con riferimento agli impatti derivanti dall'emergenza Covid-19, le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione hanno subito, durante l'anno 2020, delle modifiche sia a seguito di specifiche richieste da parte del regolatore, sia per ricalibrare il sistema dei controlli interni al fine di rendere le attività di monitoraggio più rispondenti alle mutate modalità di svolgimento di alcune attività di business a seguito delle restrizioni imposte.

A seguito dell'alleggerimento delle misure restrittive e la conseguente ripresa delle attività di business su dimensioni operative ordinarie, anche le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione sono state gradualmente riadattate.

In particolare, le modalità di svolgimento delle attività di Risk Management inerenti il monitoraggio ed il reporting nei diversi ambiti (ad esempio contestazioni, affidamenti Npl, ecc.), nonché gli indicatori di rischio (Key Risk Indicators) che avevano subito delle rimodulazioni nell'ottica di rendere i controlli maggiormente aderenti alle diverse condizioni operative ed esigenze di business, sono stati ripristinati su livelli regolari e non hanno subito ulteriori variazioni significative.

Impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina

In ambito rischio operativi, la funzione Risk Management ha considerato gli effetti della crisi generata dal conflitto in Ucraina nell'ambito del processo di gestione massiva delle condizioni economiche dei prodotti del Gruppo su base unilaterale, e, nel caso di specie, in relazione alle condizioni economiche di alcuni rapporti di factoring e conto corrente. In tale contesto, è stato evidenziato che l'attuazione della manovra ex artt. 118 e 126-sexies del TUB potrebbe rappresentare un ulteriore aggravio economico per le imprese che si trovano ad operare in un difficile ed incerto contesto sociopolitico internazionale che ha già di per sé determinato un incremento dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche. La funzione Risk Management, al fine di monitorare tale rischio e segnalare tempestivamente eventuali criticità, continuerà ad effettuare gli usuali controlli periodici quali, ad esempio, il monitoraggio del turn over della clientela factoring nonché dell'andamento della numerosità di eventuali contestazioni e di eventuali commenti negativi presenti sul web.

Rischi delle altre imprese

Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Nella presente sezione sono fornite le informazioni in merito alle aggregazioni aziendali richieste dall'IFRS 3, nei paragrafi 59, lettera a), 60 e 63. Inoltre, in applicazione delle disposizioni di Banca d'Italia stabilite nella Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti, in tale sezione rientrano convenzionalmente anche le operazioni di aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo (cd. "business combination between entities under common control").

4.4.1 Operazioni realizzate durante il periodo

Come precisato nella sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo", in data 21 febbraio 2022 è pervenuta da Banca d'Italia l'autorizzazione all'istanza presentata dalla Capogruppo Banca Ifis per l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., la quale è stata poi perfezionata in data 11 aprile 2022. A seguito dell'operazione, l'entità incorporante è stata ridenominata in Banca Credifarma S.p.A., rappresentando il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie.

Tale operazione di fusione per incorporazione, che si inserisce tra le azioni previste nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo Banca Ifis dirette ad un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo, ha coinvolto due società già sottoposte a controllo da parte della Capogruppo Banca Ifis. Pertanto, l'aggregazione in oggetto rientra nella definizione di "aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo" per cui, pur essendo esclusa dal perimetro di applicazione dell'IFRS 3, è richiesta comunque informativa da parte di Banca d'Italia.

I valori economici delle società coinvolte ante fusione sono stati determinati tramite il Dividend Discount Model (DDM), a seguito dei quali è stato determinato un rapporto di concambio pari a 36,8 euro (dato dal rapporto del prezzo per azione stimato per Credifarma rispetto al prezzo per azione stimato per Farbanca). Sulla base di tale concambio, l'incorporante Farbanca ha emesso n. 1.180.654 nuove azioni al valore nominale di 10 euro per azione, che sono state assegnate agli azionisti di Credifarma in linea con le interessenze sussistenti alla data di fusione (cioè 70% Banca Ifis e 30% azionisti terzi). Al termine di tale assegnazione, il numero complessivo di azioni dell'entità post fusione è pari a 4.711.469, di cui 3.325.315 azioni spettanti a Banca Ifis corrispondenti ad un'interessenza del 70,6%. A livello contabile, il capitale sociale della nuova entità risulta pari a 47,1 milioni di euro (n. azioni moltiplicato per un valore nominale unitario di 10 euro) e dalla fusione è emerso un avanzo da concambio per 9,0 milioni di euro. In applicazione di quanto richiesto dall'art. 2504-bis c.c., tale avanzo, non essendo dovuto a "previsione di risultati economici sfavorevoli", è stato iscritto in un'apposita riserva del Patrimonio netto di Banca Credifarma.

Per completezza, si precisa che, come riportato nel paragrafo "4.1.3 Area e metodi di consolidamento", alla data del 30 giugno 2022 la partecipazione di Banca Ifis in Banca Credifarma è pari all'87,74%. La differenza tra tale percentuale e quella sopraccitata del 70,6% sussistente all'11 aprile 2022 (data di perfezionamento della fusione) deriva dalle operazioni di riassetto proprietario realizzate successivamente alla fusione con particolare riferimento al processo connesso all'esercizio del diritto di recesso da parte dei soci di Farbanca e al conseguente esercizio da parte di Banca Ifis del diritto di opzione prima e di prelazione successivamente sull'inoptato.

4.4.2 Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.

4.4.3 Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2022 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

4.5 Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", la cui ultima versione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nel mese di febbraio 2022. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2022 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2022 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A, dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. (generatasi dalla fusione ad aprile 2022 di Farbanca e Credifarma, come precisato nella sezione precedente "4.4 Operazione di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" nonché nella sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo") e del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate significative per il Gruppo Banca Ifis, così come definite dallo IAS 24, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli Amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (7° aggiornamento di ottobre 2021) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Indennità Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro Benefici a
breve
termine per i
dipendenti
Benefici
successivi al
rapporto di
lavoro
Altri benefici
a lungo
termine
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Stock option Altri
pagamenti
basati su
azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
1.868 - 85 - 230 167
Altri managers (2) 4.780 - 235 161 - 588
Totale al 30.06.2022 6.648 - 320 161 230 755

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 30 giugno 2022

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a 16 managers con carica di Condirettore Generale o altro Dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,3 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 98 mila euro.

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a impatto a
conto economico
- - 11.109 11.109 6,7%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 2.847 2.847 0,5%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 529 20.491 21.021 0,2%
Altre attività 970 - - 970 0,2%
Totale attività 970 529 34.448 35.947 0,3%
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 658 437 1.095 0,0%
Altre passività 19.888 - - 19.888 4,2%
Fondi per rischi e oneri - - 229 229 0,4%
Riserve da valutazione - - (6.817) (6.817) 14,0%
Totale passività 19.888 658 (6.151) 14.394 0,1%
Impegni e garanzie - 634 8.136 8.770 n.a.
Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- 1 85 86 0,0%
Interessi passivi e oneri assimilati - - (82) (82) (0,2)%
Commissioni attive - - 4 4 0,0%
Spese amministrative (20) - - (20) 0,0%

I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Al 30 giugno 2022 Banca Ifis ha iscritto un credito verso la controllante pari a 0,4 milioni di euro, Cap.Ital.Fin. un credito per 0,6 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing ha iscritto un debito pari a 17,7 milioni di euro, Ifis Npl Servicing un debito per 1,3 milioni di euro e Ifis Rental Services un debito per 0,8 milioni di euro. Complessivamente il debito netto verso la consolidante La Scogliera S.A. ammonta a 18,9 milioni di euro.

I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.

La voce fondi rischi e oneri è relativa a svalutazioni forfettarie su impegni e garanzie rilasciate a favore di soggetti correlati.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Venezia – Mestre, 4 agosto 2022

Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

4.6 Attestazione del Dirigente Preposto

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
  • ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1 Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 3.2 La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia - Mestre, 4 agosto 2022

Frederik Herman Geertman Mariacristina Taormina

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Banca IFIS S.p.A.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

EY S.p.A. Via Isonzo, 11 37126 Verona

Tel: +39 045 8312511 Fax: +39 045 8312550 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti di Banca IFIS S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale al 30 giugno 2022, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per il periodo chiuso a tale data e dalle relative note illustrative di Banca IFIS S.p.A. e controllate (il "Gruppo Banca IFIS"). Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2022 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Verona, 4 agosto 2022

EY S.p.A. Giuseppe Miele (Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.525.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. di Milano 606158 - P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997

A member firm of Ernst & Young Global Limited

5. Allegati

5.1 Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021
Cassa e disponibilità liquide 285.073 355.381
+
10.
Cassa e disponibilità liquide
285.073 355.381
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 24.698 8.478
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
+
20.a
economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione
24.698 8.478
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto
economico
140.030 144.660
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
+
20.c
economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
140.030 144.660
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 592.967 614.013
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
+
30.
complessiva
592.967 614.013
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 687.914 524.991
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso
+
40.a
banche
687.914 524.991
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.869.219 10.331.804
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso
+
40.b
clientela
9.869.219 10.331.804
Attività materiali 127.374 120.256
+
90.
Attività materiali
127.374 120.256
Attività immateriali 60.090 61.607
+
100.
Attività immateriali
60.090 61.607
di cui : - avviamento 38.020 38.794
Attività fiscali 330.150 329.674
a) correnti 37.975 45.548
+
110.a
Attività fiscali: a) correnti
37.975 45.548
b) anticipate 292.175 284.126
+
110.b
Attività fiscali: b) anticipate
292.175 284.126
Altre attività 470.050 487.027
+
130.
Altre attività
470.050 487.027
Totale dell'attivo 12.587.565 12.977.891
RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E DEL
PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 31.12.2021
Debiti verso banche 2.509.307 2.597.965
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso
+
10.a
banche
2.509.307 2.597.965
Debiti verso clientela 5.376.426 5.683.745
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso
+
10.b
clientela
5.376.426 5.683.745
Titoli in circolazione 2.510.538 2.504.878
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in
+
10.c
circolazione
2.510.538 2.504.878
Passività finanziarie di negoziazione 16.178 5.992
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
16.178 5.992
Passività fiscali 44.442 49.154
a) correnti 10.891 16.699
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
10.891 16.699
b) differite 33.551 32.455
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
33.551 32.455
Altre passività 469.959 436.107
+
80.
Altre passività
469.959 436.107
Trattamento di fine rapporto del personale 8.041 9.337
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
8.041 9.337
Fondi per rischi e oneri 60.257 66.825
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
11.606 11.938
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
48.651 54.887
Riserve da valutazione (48.818) (25.435)
+
120.
Riserve da valutazione
(48.818) (25.435)
Riserve 1.442.929 1.367.019
+
150.
Riserve
1.442.929 1.367.019
Sovrapprezzi di emissione 82.187 102.972
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
82.187 102.972
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (22.104) (2.847)
+
180.
Azioni proprie (-)
(22.104) (2.847)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 11.897 27.786
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -)
11.897 27.786
Utile (perdita) del periodo (+/-) 72.515 100.582
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.587.565 12.977.891
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
Margine di interesse 264.351 233.033
+ 30. Margine di interesse 198.108 172.963
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
66.243 60.070
Commissioni nette 42.212 40.851
+ 60. Commissioni nette 42.212 40.851
Altre componenti del margine di intermediazione 17.391 16.492
+ 70. Dividendi e proventi simili 8.052 6.130
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 2.494 (1.478)
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
6.771 3.934
- 100.a (parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
- (2.249)
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
(156) 2.939
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie (65) 8
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
295 7.208
Margine di intermediazione 323.954 290.376
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (33.674) (43.544)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
32.610 17.483
- 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(66.243) (60.070)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(400) (14)
+ 100.a (parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
- 2.249
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate 359 (3.192)
Risultato netto della gestione finanziaria 290.280 246.832
Spese amministrative (188.245) (179.219)
+ 190.a a) spese per il personale (73.598) (67.725)
+ 190.b b) altre spese amministrative (114.647) (111.494)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (8.225) (9.145)
+ 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.343) (4.576)
+ 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.882) (4.569)
Altri oneri/proventi di gestione 10.960 15.824
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 10.960 15.824
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2022 30.06.2021
Costi operativi (185.510) (172.540)
+ 240. Costi operativi (182.090) (178.159)
- 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.420) 5.619
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.061 (2.427)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(1.259) (3.192)
- 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate (359) 3.192
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
4.679 (2.427)
Rettifiche di valore dell'avviamento (762) -
+ 270. Rettifiche di valore dell'avviamento (762) -
Utile da cessioni di investimenti -
+ 280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti 135 -
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 107.204 71.865
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (34.423) (22.702)
+ 300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (34.423) (22.702)
Utile del periodo 72.781 49.163
Utile di periodo di pertinenza di terzi 266 832
+ 340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 266 832
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 72.515 48.331

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