Quarterly Report • Aug 4, 2022
Quarterly Report
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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022
| 1. Cariche sociali 4 | |
|---|---|
| 2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 6 | |
| 2.1 Aspetti generali 7 | |
| 2.2 Risultati e strategia8 | |
| 2.3 Highlights 14 | |
| 2.4 Risultati per Settore di attività 16 | |
| 2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata 18 2.6 Dati storici del Gruppo riclassificati 19 |
|
| 2.7 IAP – Indicatori Alternativi di Performance 20 | |
| 2.8 Impatti e modifiche normative 21 | |
| 2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 22 | |
| 2.10 L'azione Banca Ifis 40 | |
| 2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 42 | |
| 2.12 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 45 | |
| 2.13 Informativa sul Covid-19 46 | |
| 2.14 Informativa sul conflitto Russia-Ucraina 48 | |
| 2.15 Evoluzione prevedibile della gestione 49 | |
| 2.16 Altre informazioni 51 | |
| 3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato 54 | |
| 3.1 Stato patrimoniale consolidato 55 | |
| 3.2 Conto economico consolidato 57 | |
| 3.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva 58 | |
| 3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022 59 | |
| 3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 60 | |
| 3.6 Rendiconto finanziario consolidato 61 | |
| 4. Note illustrative 63 | |
| 4.1 Politiche contabili 64 | |
| 4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 82 | |
| 4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 106 | |
| 4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 151 | |
| 4.5 Operazioni con parti correlate 153 | |
| 4.6 Attestazione del Dirigente Preposto 156 | |
| 4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 157 |
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| 5. Allegati 160 | |
| 5.1 Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati 161 |
1. Cariche sociali Cariche sociali 1.
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio
Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)
Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi
(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.
Condirettori Generali Fabio Lanza
Collegio Sindacale Presidente Andrea Balelli
Società di Revisione EY S.p.A.
Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari
Raffaele Zingone
Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti
Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino
Ragione sociale capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia ABI 03205 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet - www.bancaifis.it
Relazione intermedia sulla gestione gestione del Gruppo del Gruppo 2.
La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, comprendente gli Schemi di bilancio consolidato e le correlate Note illustrative.
Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "5. Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:
I risultati del primo semestre 2022 evidenziano un utile netto pari a 72,5 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato principalmente all'incremento dei ricavi che si attestano al +12%. Quest'andamento riflette la resilienza del nostro modello di business che ci permette di operare traendo vantaggio dall'elevata specializzazione, dagli investimenti in innovazione dei processi e dalla gestione sostenibile del credito in mercati dove la nostra Banca detiene un forte vantaggio competitivo.
I solidi risultati semestrali e l'approccio conservativo nell'assunzione dei rischi adottato negli ultimi anni, ci consentiranno di affrontare al meglio il possibile scenario macroeconomico avverso dei prossimi trimestri, continuando a svolgere il nostro ruolo di supporto all'economia reale.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita dell'1,6% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Nel primo semestre 2022 i volumi del factoring e del leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l'aumento dell'inflazione. Il dinamismo della rete commerciale della Banca è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento1 : nel primo semestre 2022 il turnover del Factoring è cresciuto del 18,2% (rispetto al +16,6% del mercato) e le erogazioni del Leasing del +24,4% (rispetto al 9,4% del mercato).
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati, pari a 182 milioni di euro (+7% rispetto a 170 milioni di euro del primo semestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e la maggiore efficienza dell'attività di recupero dei crediti. La qualità del portafoglio è conseguenza dell'approccio prudenziale applicato nell'acquisto dei portafogli Npl che ha tenuto conto dei potenziali effetti della pandemia (acquisti effettuati nel biennio 2020-2021) e dei più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel corso dei primi sei mesi del 2022).
Nel primo semestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 34 milioni di euro. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. La Banca ha, inoltre, effettuato ulteriori accantonamenti per 3 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata.
La fase di uscita dalle misure di sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo ha confermato la qualità del portafoglio creditizio della Banca. Dei crediti che avevano richiesto la moratoria al 30 giugno 2022, solo il 4% pari a 23 milioni di euro presenta almeno tre rate in scaduto, di cui 16 milioni di euro sono garantiti all'80% dallo Stato e 6 milioni di euro sono crediti leasing il cui bene sottostante presenta un valore residuo elevato.
L'applicazione piena della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, effettuata al fine di eliminare ogni incertezza regolamentare, ha portato alla riclassificazione in past due di circa 145 milioni di euro nominali. Tale portafoglio è caratterizzato da limitato rischio di credito,
1 Fonte: Assifact e Assilea.
principalmente nella categoria "scaduti deteriorati", con marginali impatti sul conto economico e sui requisiti patrimoniali della Banca ed è destinato a ridursi ulteriormente nel 2022.
Il CET1 al 30 giugno 2022 è pari al 14,92%. Il CET1 si attesterebbe al 15,91% includendo i positivi effetti derivanti in primo luogo dall'applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl) e in secondo luogo dalla cessione di crediti verso il SSN, effettuata dalla Banca a giugno 2022. Il perfezionamento del riconoscimento del significativo trasferimento del rischio (c.d. Significant Risk Transfer) di tale cessione è atteso entro settembre 2022. Il buon livello di capitalizzazione garantisce la stabilità e la crescita di Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024, focalizzato sullo sviluppo del core business e che punta a fare dell'istituto una Banca sempre più digitale, efficiente e orientata alla crescita sostenibile.
Il margine di intermediazione si attesta a 324 milioni di euro, in crescita del 11,6% rispetto ai 290,4 milioni di euro del 30 giugno 2021. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 78,9 milioni e un incremento del 14%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette conseguenti all'andamento dei crediti gestiti e la buona tenuta dell'Area Leasing (29 milioni di euro, dato in linea rispetto al 30 giugno 2021). In calo del 18,4% rispetto al dato del 30 giugno 2021, con 34,3 milioni di euro, l'Area Corporate Banking & Lending. Il dato del semestre precedente aveva beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza;
Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 135,0 milioni di euro in crescita del 9,5% rispetto a giugno 2021, soprattutto grazie alle buone performance della raccolta legale e della raccolta stragiudiziale, complessivamente in crescita del 10,3%. In particolare, il contributo della gestione stragiudiziale è pari a 25,3 milioni di euro e la gestione legale ha fatto registrare un apporto di 41,2 milioni di euro grazie al contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.
Infine, l'attività sul portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 6,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni di euro derivanti da maggiori dividendi su titoli in portafoglio, 2,4 milioni di euro all'attività di negoziazione e 1,7 milioni di euro riconducibili a utili da cessione. Analogamente, contribuisce positivamente al margine di intermediazione, con una crescita di 2,1 milioni di euro, anche il portafoglio di strumenti finanziari dell'Area Non Core.
I costi operativi sono pari a 185,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 172,5 milioni del 30 giugno 2021.
Il cost/income ratio è pari al 57,3% rispetto al 59,4% relativo a giugno 2021.
Di seguito si riportano le principali componenti della voce:
• le spese per il personale sono pari a 73,6 milioni di euro. L'incremento dell'8,7% è da ricondursi alle spese per la crescita della remunerazione variabile che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia da
Covid-19 e al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021;
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito riclassificate includono gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie rilasciate e gli utili/perdite da cessione di crediti. Al 30 giugno 2022 sono pari a 33,7 milioni di euro rispetto ai 43,5 milioni di euro dell'equivalente periodo del 2021, il cui dato includeva rettifiche per 8,8 milioni di euro sul Settore Npl, effettuate a seguito di un'analisi di dettaglio - all'epoca ancora in corso - svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso sulle posizioni caratterizzate principalmente da vintage più alta.
Al 30 giugno 2022 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo positivo pari a 3,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 2,4 milioni di euro al 30 giugno 2021. Il dato è dovuto principalmente alla ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.
Al 30 giugno 2022 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 72,5 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro (+50,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 30 giugno 2022.
L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 24,4 milioni di euro, inferiore rispetto al 30 giugno 2021 di 5,6 milioni di euro (-18,7%). Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 9 milioni di euro (+9,9%) e delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +2,1%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 7,6 milioni di euro (-86,2%) e le maggiori rettifiche di valore nette per 6,2 milioni di euro.
Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:
variazione negativa è determinata dall'effetto combinato della crescita di 1 milioni di euro del margine di interesse (guidata dall'incremento degli impieghi medi del comparto Lending che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking in relazione ad un diverso timing delle erogazioni) da minori commissioni nette per 1,9 milioni di euro (principalmente derivanti dal Corporate Banking), e dalla diminuzione per 6,8 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili all'Area Corporate Banking. Il dato al primo semestre 2021 aveva inoltre beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza.
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 28,1 milioni di euro, in aumento di 6,2 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale variazione deriva principalmente da accantonamenti effettuati nel primo semestre 2022 su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.
L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale. Tale dinamica, infatti, è da ricondursi sia a maggiori remunerazioni variabili che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia Covid-19, sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca, avvenuta a fine maggio 2021.
L'utile di periodo del Settore Npl è pari a 32,5 milioni di euro, in aumento del 49,7% rispetto a quello del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 135,0 milioni di euro (+9,5%) rispetto ai 123,2 milioni di euro al 30 giugno 2021. L'incremento è dovuto sia all'aumento degli impieghi medi, che hanno generato interessi attivi per 78,2 milioni di euro, sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati, che hanno generato a loro volta un contributo al margine di intermediazione per 66,3 milioni di euro. L'effetto positivo sul margine di interesse è di 11,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 (132,4 milioni di euro) rispetto ai 120,7 milioni di euro al 30 giugno 2021.
Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2022 sono pari a 182,2 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso del semestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 7,2% rispetto agli incassi di 170 milioni di euro del primo semestre del 2021.
L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2022 è pari a 15,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,5 milioni di euro del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 46,7 milioni di euro, in aumento di 19,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 28,6 milioni di euro, a cui si contrappone il minore contributo per 9,1 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core.
Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 5,5 milioni di euro rispetto al dato di 12,8 milioni di euro del 30 giugno 2021, che era influenzato da accantonamenti su alcune posizioni singolarmente significative.
I costi operativi si attestano a 21,5 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT e a maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.
Il totale dei crediti verso la clientela, valutati al costo ammortizzato, è pari a 9.869,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). Il dato include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (2 miliardi di euro al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra una contrazione (-2,3%) concentrato nell'Area Factoring (-6,9%, variazione influenzata dalla tipica stagionalità del business e da una revisione dell'approccio strategico agli acquisti a titolo definitivo di crediti verso il SSN), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 315,1 milioni di euro, principalmente per la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato. Le relative variazioni in diminuzione per la cessione e per il rimborso a scadenza di alcuni titoli di stato, hanno più che compensato i nuovi investimenti del periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.
Nei primi sei mesi del 2022 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa un miliardo di euro al 30 giugno 2022 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.000% e al 100%).
Al 30 giugno 2022 il totale della raccolta è di 10.396,3 milioni di euro, -3,6% rispetto alla fine dell'esercizio 2021, e la struttura del funding risulta così composta:
I debiti verso la clientela ammontano, al 30 giugno 2022, a 5.376,4 milioni di euro, in flessione del 5,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2021, per effetto di un'attenta politica di razionalizzazione delle forme di finanziamento più costose e volatili. I debiti verso banche ammontano a 2.509,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine. La voce segue il trend degli impieghi.
Stabili i titoli in circolazione che ammontano a 2.510,5 milioni di euro al 30 giugno 2022, in linea col dato del 31 dicembre 2021.
Al 30 giugno 2022 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 1.592,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 1.623,9 milioni di euro di fine 2021. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato possono ricondursi a:
la variazione negativa netta per 13,1 milioni di euro a seguito dell'operazione di riorganizzazione aziendale successiva alla fusione per incorporazione dell'ex Credifarma in Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma), al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all'87,74%(mentre a inizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell'ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca);
la variazione negativa di 19,3 milioni di euro connessa al riacquisto di azioni proprie a servizio del piano LTI;
I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 si attestano per il CET1 al 14,92%2 (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 a 14,93%2 (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 19,00%2 (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).
Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:
Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.
2 Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.
| PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Cassa e disponibilità liquide | 285.073 | 355.381 | (70.308) | (19,8)% | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
164.728 | 153.138 | 11.590 | 7,6% | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
592.967 | 614.013 | (21.046) | (3,4)% | |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
687.914 | 524.991 | 162.923 | 31,0% | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
9.869.219 | 10.331.804 | (462.585) | (4,5)% | |
| Totale attivo | 12.587.565 | 12.977.891 | (390.326) | (3,0)% | |
| Debiti verso banche | 2.509.307 | 2.597.965 | (88.658) | (3,4)% | |
| Debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.683.745 | (307.319) | (5,4)% | |
| Titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.504.878 | 5.660 | 0,2% | |
| Patrimonio netto consolidato | 1.592.417 | 1.623.888 | (31.471) | (1,9)% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| CONSOLIDATI SEMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 323.954 | 290.376 | 33.578 | 11,6% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(33.674) | (43.544) | 9.870 | (22,7)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 290.280 | 246.832 | 43.448 | 17,6% | |
| Costi operativi | (185.510) | (172.540) | (12.970) | 7,5% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 3.061 | (2.427) | 5.488 | n.s. | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. | |
| Utile da cessioni di investimenti | 135 | - | 135 | n.a. | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(34.423) | (22.702) | (11.721) | 51,6% | |
| Utile del periodo | 72.781 | 49.163 | 23.618 | 48,0% | |
| Utile di periodo di pertinenza di terzi | 266 | 832 | (566) | (68,0)% | |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 | 48.331 | 24.184 | 50,0% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI | 2°TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| CONSOLIDATI TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 160.630 | 152.654 | 7.976 | 5,2% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(16.666) | (25.123) | 8.457 | (33,7)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 143.964 | 127.531 | 16.433 | 12,9% | |
| Costi operativi | (97.687) | (88.693) | (8.994) | 10,1% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 9.483 | 2.668 | 6.815 | n.s. | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. | |
| Utile da cessioni di investimenti | 135 | - | 135 | n.a. | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(17.703) | (13.112) | (4.591) | 35,0% | |
| Utile del periodo | 37.430 | 28.394 | 9.036 | 31,8% | |
| Utile di periodo di pertinenza di terzi | (137) | 184 | (321) | (174,5)% | |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo | 37.567 | 28.210 | 9.357 | 33,2% |
| REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA RICLASSIFICATA (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo | 72.781 | 49.163 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | 1.481 | 2.007 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | (24.173) | (2.147) |
| Redditività complessiva consolidata | 50.089 | 49.023 |
| Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi | 262 | 835 |
| Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo | 49.827 | 48.188 |
| KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI | 30.06.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| CET1 Ratio(1) | 14,92% | 15,44% |
| Total Capital Ratio(1) | 19,00% | 19,63% |
| Numero azioni capitale sociale (in migliaia) | 53.811 | 53.811 |
| Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) | 52.433 | 53.472 |
| Price/book value per share | 0,45 | 0,57 |
(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.
(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
| KPI DI GRUPPO ECONOMICI | 30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| Earnings per share (EPS) | 1,38 | 0,90 |
| Cost/Income ratio riclassificato | 57,3% | 59,4% |
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVER NANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
|||||||
| Dati al 30.06.2022 | 65.506 | 2.169 | - | 63.337 | 18.569 | 55.955 | 140.030 |
| Dati al 31.12.2021 | 66.564 | - | - | 66.564 | 21.021 | 57.075 | 144.660 |
| Variazione % | (1,6)% | n.a. | n.a. | (4,8)% | (11,7)% | (2,0)% | (3,2)% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
|||||||
| Dati al 30.06.2022 | 1.771 | - | - | 1.771 | - | 591.196 | 592.967 |
| Dati al 31.12.2021 | 1.696 | - | - | 1.696 | - | 612.317 | 614.013 |
| Variazione % | 4,4% | n.a. | n.a. | 4,4% | n.a. | (3,4)% | (3,4)% |
| Crediti verso clientela(1) | |||||||
| Dati al 30.06.2022 | 6.409.384 | 2.737.976 | 1.389.919 | 2.281.489 | 1.528.128 | 1.931.707 | 9.869.219 |
| Dati al 31.12.2021 | 6.561.414 | 2.940.072 | 1.390.223 | 2.231.118 | 1.523.628 | 2.246.763 10.331.804 | |
| Variazione % | (2,3)% | (6,9)% | (0,0)% | 2,3% | 0,3% | (14,0)% | (4,5)% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
SETTORE GOVER NANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Margine di intermediazione | |||||||
| Dati al 30.06.2022 | 142.225 | 78.914 | 28.975 | 34.336 | 134.993 | 46.736 | 323.954 |
| Dati al 30.06.2021 | 139.948 | 69.196 | 28.670 | 42.082 | 123.228 | 27.200 | 290.376 |
| Variazione % | 1,6% | 14,0% | 1,1% | (18,4)% | 9,5% | 71,8% | 11,6% |
| Utile (perdita) di periodo | |||||||
| Dati al 30.06.2022 | 24.364 | 16.519 | 10.855 | (3.010) | 32.512 | 15.905 | 72.781 |
| Dati al 30.06.2021 | 29.984 | 14.602 | 6.580 | 8.802 | 21.721 | (2.542) | 49.163 |
| Variazione % | (18,7)% | 13,1% | 65,0% | (134,2)% | 49,7% | n.s. | 48,0% |
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
SETTORE GOVER NANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Margine di intermediazione | |||||||
| Secondo trimestre 2022 | 68.387 | 39.052 | 13.780 | 15.555 | 65.182 | 27.061 | 160.630 |
| Secondo trimestre 2021 | 74.751 | 35.176 | 15.050 | 24.525 | 64.962 | 12.941 | 152.654 |
| Variazione % | (8,5)% | 11,0% | (8,4)% | (36,6)% | 0,3% | 109,1% | 5,2% |
| Utile (perdita) di periodo | |||||||
| Secondo trimestre 2022 | 10.169 | 10.053 | 5.626 | (5.510) | 13.101 | 14.160 | 37.430 |
| Secondo trimestre 2021 | 15.371 | 3.397 | 4.815 | 7.159 | 10.245 | 2.778 | 28.394 |
| Variazione % | (33,8)% | 195,9% | 16,8% | (177,0)% | 27,9% | n.s. | 31,8% |
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | SETTORE | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| KPI DI SETTORE (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVERNA NCE & SERVIZI E NON CORE(1) |
| Costo della qualità creditizia(2) | ||||||
| Dati al 30.06.2022 | 0,88% | 0,75% | (0,07)% | 1,62% | - | 1,91% |
| Dati al 31.12.2021 | 0,73% | 0,69% | 0,51% | 0,94% | - | 2,28% |
| Variazione % | 0,15% | 0,06% | (0,58)% | 0,68% | n.a. | (0,37)% |
| Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela |
||||||
| Dati al 30.06.2022 | 0,4% | 0,7% | - | 0,4% | 73,6% | 0,4% |
| Dati al 31.12.2021 | 0,5% | 0,8% | - | 0,3% | 72,7% | 0,5% |
| Variazione % | (0,1)% | (0,1)% | n.a. | 0,1% | 0,9% | (0,1)% |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde | ||||||
| Dati al 30.06.2022 | 76,1% | 79,1% | 95,5% | 44,8% | - | 48,4% |
| Dati al 31.12.2021 | 73,2% | 75,2% | 96,5% | 34,6% | - | 38,0% |
| Variazione % | 2,9% | 3,9% | (1,0)% | 10,2% | n.a. | 10,4% |
| RWA(3) | ||||||
| Dati al 30.06.2022 | 5.377.219 | 2.645.368 | 1.213.571 | 1.518.280 | 2.344.343 | 1.090.824 |
| Dati al 31.12.2021 | 5.233.458 | 2.500.835 | 1.265.979 | 1.466.644 | 2.339.110 | 1.065.692 |
| Variazione % | 2,7% | 5,8% | (4,1)% | 3,5% | 0,2% | 2,4% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non sono stati considerati.
(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).
(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.
| CONTO ECONOMICO | ESERCIZIO 2022 | ESERCIZIO 2021 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| CONSOLIDATO: EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
2°Trim. | 1°Trim. | 4°Trim. | 3°Trim. | 2°Trim. | 1°Trim. | ||
| Margine di interesse | 133.282 | 131.069 | 125.358 | 129.580 | 117.206 | 115.827 | ||
| Commissioni nette | 21.487 | 20.725 | 20.422 | 22.009 | 22.084 | 18.767 | ||
| Altre componenti del margine di intermediazione |
5.861 | 11.530 | 8.234 | 3.959 | 13.364 | 3.128 | ||
| Margine di intermediazione | 160.630 | 163.324 | 154.014 | 155.548 | 152.654 | 137.722 | ||
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(16.666) | (17.008) | (16.868) | (16.799) | (25.123) | (18.421) | ||
| Risultato netto della gestione finanziaria |
143.964 | 146.316 | 137.146 | 138.749 | 127.531 | 119.301 | ||
| Spese per il personale | (37.033) | (36.565) | (38.070) | (35.986) | (33.946) | (33.779) | ||
| Altre spese amministrative | (61.079) | (53.568) | (70.152) | (50.179) | (59.039) | (52.455) | ||
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali |
(4.145) | (4.080) | (4.464) | (5.124) | (4.732) | (4.413) | ||
| Altri oneri/proventi di gestione |
4.570 | 6.390 | 6.089 | 5.609 | 9.024 | 6.800 | ||
| Costi operativi | (97.687) | (87.823) | (106.597) | (85.680) | (88.693) | (83.847) | ||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
9.483 | (6.422) | 106 | (5.715) | 2.668 | (5.095) | ||
| Rettifiche di valore dell'avviamento |
(762) | - | - | - | - | - | ||
| Utili da cessioni di investimenti |
135 | - | - | - | - | - | ||
| Utile della operatività corrente al lordo delle imposte |
55.133 | 52.071 | 30.655 | 47.354 | 41.506 | 30.359 | ||
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(17.703) | (16.720) | (9.909) | (14.960) | (13.112) | (9.590) | ||
| Utile di periodo | 37.430 | 35.351 | 20.746 | 32.394 | 28.394 | 20.769 | ||
| Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
(137) | 403 | 353 | 536 | 184 | 648 | ||
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo |
37.567 | 34.948 | 20.393 | 31.858 | 28.210 | 20.121 |
Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.
| DATI STORICI (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 | 30.06.2020 | 30.06.2019 | 30.06.2018 |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
592.967 | 799.051 | 1.146.701 | 693.533 | 433.827 |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
9.869.219 | 9.875.482 | 8.034.032 | 7.343.892 | 6.710.457 |
| Debiti verso banche | 2.509.307 | 2.728.071 | 2.270.742 | 781.199 | 882.324 |
| Debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.884.418 | 4.863.949 | 5.069.334 | 4.840.864 |
| Titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.387.735 | 2.036.348 | 2.102.076 | 2.095.844 |
| Patrimonio netto consolidato | 1.592.417 | 1.574.026 | 1.496.948 | 1.472.257 | 1.373.083 |
| Margine di intermediazione | 323.954 | 290.376 | 212.791 | 279.197 | 276.159 |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 | 48.331 | 36.756 | 68.266 | 66.209 |
Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Nell'identificazione di tali IAP sono state prese in considerazione le specifiche indicazioni sulle modalità di rappresentazione degli IAP alla luce degli impatti della pandemia da Covid-19, pubblicate dall'ESMA in data 17 aprile 2020 (documento denominato "ESMA32-51-370 Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures").
Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.
Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:
Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.
| Cost/Income ratio (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| A. Costi operativi riclassificati | 185.510 | 172.540 |
| B. Margine di intermediazione riclassificato | 323.954 | 290.376 |
| Cost/Income ratio (A/B) | 57,3% | 59,4% |
| Price/book value per share | 30.06.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| A. Prezzo del titolo a fine periodo | 13,51 | 17,07 |
| B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione | 30,14 | 29,85 |
| Price/book value per share (A/B) euro | 0,45 | 0,57 |
A far data dal 1° gennaio 2022, l'intervento normativo con maggiori impatti in ambito finanziario e bancario si riferisce ai vari aggiornamenti regolamentari in tema di pandemia da Covid-19:
In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.
L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.
L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:
L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.
Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.
Infine, a partire dal 1° gennaio 2022, in coerenza con quanto rappresentato nel Piano Industriale 2022-2024; il contributo reddituale delle attività di prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, svolto dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., è ricompreso nel Settore Commercial & Corporate Banking.
Tutte le informazioni fornite di seguito, comprensive dei dati comparativi, tengono in considerazione tale riallocazione.
Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 99.567 | 90.569 | 8.998 | 9,9% | |
| Commissioni nette | 41.450 | 40.603 | 847 | 2,1% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 1.208 | 8.776 | (7.568) | (86,2)% | |
| Margine di intermediazione | 142.225 | 139.948 | 2.277 | 1,6% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(28.146) | (21.952) | (6.194) | 28,2% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 114.079 | 117.996 | (3.917) | (3,3)% | |
| Costi operativi | (77.249) | (72.766) | (4.483) | 6,2% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (415) | (1.402) | 987 | (70,4)% | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. | |
| Utile da cessione di investimenti | 236 | - | 236 | n.a. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
35.889 | 43.828 | (7.939) | (18,1)% | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(11.525) | (13.844) | 2.319 | (16,8)% | |
| Utile di periodo | 24.364 | 29.984 | (5.620) | (18,7)% |
Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2022.
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 47.575 | 46.630 | 945 | 2,0% | ||
| Commissioni nette | 21.083 | 21.472 | (389) | (1,8)% | ||
| Altre componenti del margine di intermediazione | (271) | 6.649 | (6.920) | (104,1)% | ||
| Margine di intermediazione | 68.387 | 74.751 | (6.364) | (8,5)% | ||
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(13.672) | (14.515) | 843 | (5,8)% | ||
| Risultato netto della gestione finanziaria | 54.715 | 60.236 | (5.521) | (9,2)% | ||
| Costi operativi | (38.964) | (37.117) | (1.847) | 5,0% | ||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (246) | (652) | 406 | (62,3)% | ||
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. | ||
| Utile da cessione di investimenti | 236 | - | 236 | n.a. | ||
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
14.979 | 22.467 | (7.488) | (33,3)% | ||
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(4.810) | (7.096) | 2.286 | (32,2)% | ||
| Utile di periodo | 10.169 | 15.371 | (5.202) | (33,8)% |
L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 24,4 milioni di euro, risultato inferiore al primo semestre dello scorso esercizio per 5,6 milioni di euro (-18,7%). Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 9,0 milioni di euro (+9,9%) e delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +2,1%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 7,6 milioni di euro (-86,2% rispetto al dato del primo semestre 2021 che era comunque positivamente influenzato dalla rivalutazione per circa 5 milioni di euro di un investimento singolarmente significativo) e le maggiori rettifiche di valore nette per 6,2 milioni di euro.
L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto alla crescita delle spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni, riconducibile sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili, le quali erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.
Si segnala che nel corso del primo semestre 2022 si è proceduto alla svalutazione integrale dell'avviamento di 0,8 milioni di euro allocato presso la controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o..
Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.
| COMMERCIAL & CORPORATE BANKING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2022 | ||||||
| Valore nominale | 114.622 | 175.933 | 171.637 | 462.192 | 6.194.112 | 6.656.304 |
| Rettifiche di valore | (87.280) | (72.166) | (11.484) | (170.930) | (75.990) | (246.920) |
| Valore di bilancio | 27.342 | 103.767 | 160.153 | 291.262 | 6.118.122 | 6.409.384 |
| Coverage ratio | 76,1% | 41,0% | 6,7% | 37,0% | 1,2% | 3,7% |
| Gross ratio | 1,7% | 2,6% | 2,6% | 6,9% | 93,1% | 100,0% |
| Net ratio | 0,4% | 1,6% | 2,5% | 4,5% | 95,5% | 100,0% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2021 | ||||||
| Valore nominale | 117.457 | 162.087 | 121.843 | 401.387 | 6.397.688 | 6.799.075 |
| Rettifiche di valore | (85.935) | (70.449) | (7.082) | (163.466) | (74.195) | (237.661) |
| Valore di bilancio | 31.522 | 91.638 | 114.761 | 237.921 | 6.323.493 | 6.561.414 |
| Coverage ratio | 73,2% | 43,5% | 5,8% | 40,7% | 1,2% | 3,5% |
| Gross ratio | 1,7% | 2,4% | 1,8% | 5,9% | 94,1% | 100,0% |
| Net ratio | 0,5% | 1,4% | 1,7% | 3,6% | 96,4% | 100,0% |
Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2022 a 291,3 milioni di euro, in aumento di 53,3 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2021 (237,9 milioni di euro). A fronte di una sostanziale stabilità delle sofferenze, si è assistito ad un incremento delle altre tipologie di esposizioni deteriorate principalmente connesso all'applicazione dei criteri di calcolo dello scaduto anche all'esposizioni verso il SSN, con conseguente classificazione tra i crediti deteriorati di esposizioni nette per complessivi 138,9 milioni di euro (63,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla New DoD" contenuto all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale" del presente documento.
La variazione del coverage ratio delle attività deteriorate, che passa dal 40,7% del 31 dicembre 2021 al 37,0% del 30 giugno 2022, è riconducibile, prevalentemente, all'incremento relativo del valore netto delle esposizioni scadute caratterizzate da un coverage ratio più contenuto.
Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 15,9 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 22,7 milioni di euro del 31 dicembre 2021, di cui 6,9 milioni di euro deteriorati (13,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.
| CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| KPI | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Costo della qualità creditizia(1) | 0,88% | 0,73% | n.a. | 0,15% | |
| Net Npe ratio | 4,5% | 3,6% | n.a. | 0,9% | |
| Gross Npe ratio | 6,9% | 5,9% | n.a. | 1,0% | |
| RWA (2) | 5.377.219 | 5.233.458 | 143.761 | 2,7% |
(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).
(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.
Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 49.723 | 41.559 | 8.164 | 19,6% |
| Commissioni nette | 29.589 | 27.254 | 2.335 | 8,6% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (398) | 383 | (781) | n.s. |
| Margine di intermediazione | 78.914 | 69.196 | 9.718 | 14,0% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(10.359) | (8.728) | (1.631) | 18,7% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 68.555 | 60.468 | 8.087 | 13,4% |
| Costi operativi | (42.317) | (37.857) | (4.460) | 11,8% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (1.144) | (1.444) | 300 | (20,8)% |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
24.332 | 21.167 | 3.165 | 15,0% |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(7.813) | (6.565) | (1.248) | 19,0% |
| Utile di periodo | 16.519 | 14.602 | 1.917 | 13,1% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 24.378 | 21.121 | 3.257 | 15,4% |
| Commissioni nette | 14.978 | 13.807 | 1.171 | 8,5% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (304) | 248 | (552) | n.s. |
| Margine di intermediazione | 39.052 | 35.176 | 3.876 | 11,0% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(1.039) | (10.931) | 9.892 | (90,5)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 38.013 | 24.245 | 13.768 | 56,8% |
| Costi operativi | (20.965) | (18.708) | (2.257) | 12,1% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (1.479) | (750) | (729) | 97,2% |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
14.807 | 4.787 | 10.020 | n.s. |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(4.754) | (1.390) | (3.364) | n.s |
| Utile di periodo | 10.053 | 3.397 | 6.656 | 195,9% |
Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta nel primo semestre del 2022 a 78,9 milioni di euro, in aumento del 14,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 8,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro). La variazione positiva del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata all'andamento dei crediti gestiti: il turnover nel primo semestre del 2022 è pari a 6,5 miliardi di euro, in aumento di 988 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed il monte crediti è pari a 3,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al dato di 3,4 miliardi di euro a giugno 2021.
Nel primo semestre 2022 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 10,4 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e riconducibili a svalutazioni addizionali su esposizioni commerciali con vintage più elevata. Tale incremento è stato solo parzialmente compensato da una revisione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito della rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica. La variazione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente è inoltre accentuata dal fatto che il primo semestre 2021 era positivamente influenzato dall'aggiornamento dei modelli di valutazione.
L'aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni. Tale dinamica, infatti, è da ricondursi sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili che erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.
Si segnala inoltre la precedentemente citata svalutazione integrale dell'avviamento di 0,8 milioni di euro allocato alla controllata polacca Ifis Finance Sp z o.o..
Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 giugno 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,7 miliardi di euro, in diminuzione del 6,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2021, influenzata dalla
stagionalità del business e da una revisione dell'approccio strategico dell'Area, e in particolar modo del prodotto ATD verso il SSN, che ha comportato una diminuzione dei crediti di circa 184 milioni di euro.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.
| AREA FACTORING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2022 | ||||||
| Valore nominale | 86.959 | 90.283 | 152.225 | 329.467 | 2.547.737 | 2.877.204 |
| Rettifiche di valore | (68.756) | (43.140) | (6.928) | (118.824) | (20.404) | (139.228) |
| Valore di bilancio | 18.203 | 47.143 | 145.297 | 210.643 | 2.527.333 | 2.737.976 |
| Coverage ratio | 79,1% | 47,8% | 4,6% | 36,1% | 0,8% | 4,8% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2021 | ||||||
| Valore nominale | 96.272 | 87.222 | 104.804 | 288.298 | 2.794.814 | 3.083.113 |
| Rettifiche di valore | (72.370) | (46.158) | (2.274) | (120.802) | (22.238) | (143.041) |
| Valore di bilancio | 23.901 | 41.064 | 102.530 | 167.496 | 2.772.576 | 2.940.072 |
| Coverage ratio | 75,2% | 52,9% | 2,2% | 41,9% | 0,8% | 4,6% |
Come precedentemente illustrato, nel periodo si evidenzia l'incremento dei crediti deteriorati netti per 43,1 milioni di euro dovuto prevalentemente all'incremento delle esposizioni scadute, solo parzialmente compensato dal rientro in bonis di esposizioni relative alla clientela ordinaria.
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 22.508 | 22.640 | (132) | (0,6)% |
| Commissioni nette | 6.467 | 6.030 | 437 | 7,2% |
| Margine di intermediazione | 28.975 | 28.670 | 305 | 1,1% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
471 | (4.420) | 4.891 | (110,6)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 29.446 | 24.250 | 5.196 | 21,4% |
| Costi operativi | (14.508) | (15.068) | 560 | (3,7)% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 1.052 | 436 | 616 | 141,3% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
15.990 | 9.618 | 6.372 | 66,3% |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(5.135) | (3.038) | (2.097) | 69,0% |
| Utile di periodo | 10.855 | 6.580 | 4.275 | 65,0% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 10.215 | 11.613 | (1.398) | (12,0)% |
| Commissioni nette | 3.565 | 3.437 | 128 | 3,7% |
| Margine di intermediazione | 13.780 | 15.050 | (1.270) | (8,4)% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
1.134 | (644) | 1.778 | n.s. |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 14.914 | 14.406 | 508 | 3,5% |
| Costi operativi | (7.678) | (7.845) | 167 | (2,1)% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 1.052 | 477 | 575 | 120,5% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
8.288 | 7.038 | 1.250 | 17,8% |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(2.662) | (2.223) | (439) | 19,7% |
| Utile di periodo | 5.626 | 4.815 | 811 | 16,8% |
Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 29,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 30 giugno 2021, con un miglioramento nelle commissioni nette.
Le riprese di valore nette su crediti ammontano a 0,5 milioni di euro, con un effetto positivo di 4,9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato del primo semestre 2021 era influenzato dall'introduzione dei modelli di rating di controparte per la determinazione del significativo incremento di rischio di credito che aveva aumentato l'incidenza dei crediti in Stage 2. Inoltre, nel corso del primo semestre 2022 si è registrata una riduzione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito, da una parte, di un miglioramento della composizione del portafoglio, dall'altra di una rivisitazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto economico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.
I costi operativi dell'Area Leasing risultano in miglioramento di 0,6 milioni di euro rispetto al dato del primo semestre 2021 principalmente per il miglioramento dei ricavi accessori all'attività caratteristica del leasing auto.
Come risulta dalla tabella seguente, al 30 giugno 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.390,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021. Analogamente, non vi sono significative variazioni nei valori lordi, netti e delle relative percentuali di copertura per stato di rischio.
| AREA LEASING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2022 | ||||||
| Valore nominale | 12.084 | 15.022 | 13.081 | 40.187 | 1.390.705 | 1.430.892 |
| Rettifiche di valore | (11.545) | (9.555) | (3.683) | (24.783) | (16.190) | (40.973) |
| Valore di bilancio | 539 | 5.467 | 9.398 | 15.404 | 1.374.515 | 1.389.919 |
| Coverage ratio | 95,5% | 63,6% | 28,2% | 61,7% | 1,2% | 2,9% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2021 | ||||||
| Valore nominale | 10.071 | 16.181 | 13.832 | 40.084 | 1.392.815 | 1.432.899 |
| Rettifiche di valore | (9.719) | (9.550) | (4.070) | (23.339) | (19.336) | (42.675) |
| Valore di bilancio | 352 | 6.631 | 9.763 | 16.745 | 1.373.478 | 1.390.223 |
| Coverage ratio | 96,5% | 59,0% | 29,4% | 58,2% | 1,4% | 3,0% |
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 27.336 | 26.370 | 966 | 3,7% | |
| Commissioni nette | 5.394 | 7.319 | (1.925) | (26,3)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 1.606 | 8.393 | (6.787) | (80,9)% | |
| Margine di intermediazione | 34.336 | 42.082 | (7.746) | (18,4)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(18.258) | (8.804) | (9.454) | 107,4% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 16.078 | 33.278 | (17.200) | (51,7)% | |
| Costi operativi | (20.424) | (19.841) | (583) | 2,9% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (323) | (394) | 71 | (18,0)% | |
| Utili (perdite) da cessione di investimenti | 236 | - | 236 | n.a. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(4.433) | 13.043 | (17.476) | (134,0)% | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
1.423 | (4.241) | 5.664 | (133,6)% | |
| Utile (Perdita) di periodo | (3.010) | 8.802 | (11.812) | (134,2)% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 12.982 | 13.896 | (914) | (6,6)% | |
| Commissioni nette | 2.540 | 4.228 | (1.688) | (39,9)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 33 | 6.401 | (6.368) | (99,5)% | |
| Margine di intermediazione | 15.555 | 24.525 | (8.970) | (36,6)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(13.767) | (2.940) | (10.827) | n.s. | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 1.788 | 21.585 | (19.797) | (91,7)% | |
| Costi operativi | (10.321) | (10.564) | 243 | (2,3)% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 181 | (379) | 560 | (147,8)% | |
| Utili (perdite) da cessione di investimenti | 236 | - | 236 | n.a. | |
| Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(8.116) | 10.642 | (18.758) | (176,3)% | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
2.606 | (3.483) | 6.089 | (174,8)% | |
| Utile (Perdita) di periodo | (5.510) | 7.159 | (12.669) | (177,0)% |
Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 34,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta in diminuzione di 7,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021 (-18,4%). La variazione negativa è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:
• crescita di 1,0 milioni di euro del margine di interesse, guidata dall'incremento degli impieghi medi del comparto Lending che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking in relazione ad un diverso timing delle erogazioni;
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 18,3 milioni di euro, in aumento di 9,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente e riconducibili prevalentemente al comparto Lending. Tali rettifiche sono effetto per 4,6 milioni di euro della revisione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis a seguito della considerazione dei correttivi prudenziali applicati ai modelli per tener conto dell'evoluzione del contesto pandemico e dei nuovi potenziali impatti sul contesto macroeconomico derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica. Inoltre, sono stati effettuati accantonamenti su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.
L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 0,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021 è riconducibile prevalentemente sia alla sopraccitata crescita delle risorse in essere alla data di riferimento che alle maggiori remunerazioni variabili, le quali erano state contenute nell'esercizio precedente dagli effetti della pandemia Covid-19 nonché per la quota parte dei costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza dell'Area.
Al 30 giugno 2022 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.281,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.
| AREA CORPORATE BANKING & LENDING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2022 | ||||||
| Valore nominale | 15.579 | 70.628 | 6.331 | 92.538 | 2.255.670 | 2.348.208 |
| Rettifiche di valore | (6.979) | (19.471) | (873) | (27.323) | (39.396) | (66.719) |
| Valore di bilancio | 8.600 | 51.157 | 5.458 | 65.215 | 2.216.274 | 2.281.489 |
| Coverage ratio | 44,8% | 27,6% | 13,8% | 29,5% | 1,7% | 2,8% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2021 | ||||||
| Valore nominale | 11.114 | 58.684 | 3.207 | 73.005 | 2.210.059 | 2.283.063 |
| Rettifiche di valore | (3.846) | (14.740) | (739) | (19.325) | (32.620) | (51.945) |
| Valore di bilancio | 7.268 | 43.943 | 2.468 | 53.680 | 2.177.439 | 2.231.118 |
| Coverage ratio | 34,6% | 25,1% | 23,0% | 26,5% | 1,5% | 2,3% |
L'aumento per 11,5 milioni di euro delle esposizioni deteriorate nette rispetto al 31 dicembre 2021 è dovuto prevalentemente alle attività Lending ed in particolare alle inadempienze probabili. In particolare, l'incremento delle esposizioni scadute deteriorate è concentrato su posizioni con garanzia pubblica, influenzando così la riduzione del relativo coverage ratio.
È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.
Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio dei crediti di proprietà del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 78,2 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 66,3 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.
| PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL SETTORE NPL (in migliaia di euro) |
VALORE NOMINALE RESIDUO |
VALORI DI BILANCIO |
VAL. BIL. / VAL. NOM. RES. |
INTERESSI A CONTO ECONOMICO |
ERC | CRITERIO DI CONTABILIZZAZIONE PREVALENTE |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Costo | 4.193.496 | 159.003 | 3,8% | - | 278.893 | Costo d'acquisto |
| Stragiudiziale | 11.379.080 | 437.871 | 3,8% | 54.023 | 736.112 | |
| di cui: Massiva (curve) | 10.896.020 | 207.827 | 1,9% | (140) | 332.584 | CA= VAN Flussi da modello |
| di cui: Piani | 483.060 | 230.044 | 47,6% | 54.163 | 403.528 | CA= VAN Flussi da modello |
| Giudiziale | 7.322.763 | 908.397 | 12,4% | 90.474 | 1.888.810 | |
| di cui: Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale |
1.715.366 | 234.715 | 13,7% | - | 480.954 | Costo d'acquisto |
| di cui: Precetti, Pignoramenti, ODA |
1.644.495 | 520.053 | 31,6% | 81.141 | 1.213.475 | CA= VAN Flussi da modello |
| di cui: Secured e Corporate | 3.962.902 | 153.629 | 3,9% | 9.333 | 194.381 | CA= VAN Flussi da modello |
| Totale | 22.895.339 | 1.505.271 | 6,6% | 144.497 | 2.903.815 |
L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:
• gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 234,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 (270,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 7,9%, attestandosi a 520,1 milioni di euro rispetto ai 481,9 milioni di euro registrati a dicembre 2021. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 153,6 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 164,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021.
Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 78.219 | 73.294 | 4.925 | 6,7% | |
| Interessi attivi notes e altre componenti minoritarie |
1.472 | 525 | 947 | 180,4% | |
| Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow |
66.278 | 60.070 | 6.208 | 10,3% | |
| Costo della raccolta | (13.601) | (13.178) | (423) | 3,2% | |
| Margine di interesse | 132.368 | 120.711 | 11.657 | 9,7% | |
| Commissioni nette | 1.844 | 1.084 | 760 | 70,1% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (1.195) | (247) | (948) | 383,8% | |
| Utili (perdite) da cessione attività finanziarie | 1.976 | 1.680 | 296 | 17,6% | |
| Margine di intermediazione | 134.993 | 123.228 | 11.765 | 9,5% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
- | (8.835) | 8.835 | (100,0)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 134.993 | 114.393 | 20.600 | 18,0% | |
| Costi operativi | (86.779) | (82.215) | (4.564) | 5,6% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (222) | (426) | 204 | (47,9)% | |
| Utili (perdite) da cessioni di investimenti | (101) | - | (101) | n.a. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
47.891 | 31.752 | 16.139 | 50,8% | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(15.379) | (10.031) | (5.348) | 53,3% | |
| Utile di periodo | 32.512 | 21.721 | 10.791 | 49,7% |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 39.239 | 37.104 | 2.135 | 5,8% | |
| Interessi attivi notes e altre componenti minoritarie |
180 | 36 | 144 | n.s. | |
| Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow |
32.157 | 32.525 | (368) | (1,1)% | |
| Costo della raccolta | (6.847) | (6.598) | (249) | 3,8% | |
| Margine di interesse | 64.728 | 63.067 | 1.661 | 2,6% | |
| Commissioni nette | 842 | 1.007 | (165) | (16,4)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (389) | 128 | (517) | n.s. | |
| Utili (perdite) da cessione attività finanziarie | 1 | 760 | (759) | (99,9)% | |
| Margine di intermediazione | 65.182 | 64.962 | 220 | 0,3% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | (8.835) | 8.835 | (100,0)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 65.182 | 56.127 | 9.055 | 16,1% | |
| Costi operativi | (45.773) | (40.936) | (4.837) | 11,8% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (10) | (215) | 205 | (95,3)% | |
| Utili (perdite) da cessioni di investimenti | (101) | - | (101) | n.a. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
19.298 | 14.976 | 4.322 | 28,9% | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(6.197) | (4.731) | (1.466) | 31,0% | |
| Utile di periodo | 13.101 | 10.245 | 2.856 | 27,9% |
La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 73,3 milioni di euro a 78,2 milioni di euro al 30 giugno 2022 per effetto di un aumento dei volumi di crediti sottostanti.
La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 60,1 milioni di euro nel primo semestre del 2021 a 66,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:
La crescita è sostenuta dalle buone performance della raccolta legale, riconducibili soprattutto al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Al risultato contribuisce anche la raccolta stragiudiziale confermando quanto realizzato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, tramite il miglioramento negli accordi di pagamento sottoscritti (piani) il cui effetto positivo è mitigato da una valutazione peggiorativa delle pratiche a curve (valutazione massiva). A tale proposito si evidenzia come gli incassi siano passati da 170,0 milioni di euro nel primo semestre del 2021 a 182,2 milioni di euro nel primo semestre del 2022 (+7,2%).
L'incremento del costo della raccolta è dovuto ai maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core a seguito dell'incremento dell'impiego medio rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.
L'incremento delle commissioni nette è quasi interamente dovuto alla riduzione delle commissioni passive pagate per i servizi di incasso e pagamento.
In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 135,0 milioni di euro, in aumento del 9,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
I costi operativi, pari a 86,8 milioni di euro risultano in aumento del 5,6% rispetto al primo semestre 2021. Senza considerare le spese strettamente legate alle dinamiche di business (in primis le spese legali Npl), la variazione più significativa è legata alla crescita della quota parte dei costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza del Settore.
Si ricorda come la voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" includeva nel primo semestre 2021 una svalutazione di crediti per 8,8 milioni di euro effettuata a seguito di un'analisi di dettaglio all'epoca ancora in corso e poi conclusa a fine 2021, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta.
In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 32,5 milioni di euro, in aumento del 49,7% rispetto a quello del medesimo periodo dell'esercizio precedente.
| DATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Crediti in sofferenza netti | 1.124.269 | 1.106.996 | 17.273 | 1,6% | |
| Inadempienze probabili nette | 346.562 | 343.143 | 3.419 | 1,0% | |
| Esposizioni scadute deteriorate nette | 4.409 | 4.025 | 384 | 9,5% | |
| Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) |
1.475.240 | 1.454.164 | 21.076 | 1,4% | |
| Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) | 52.888 | 69.464 | (16.576) | (23,9)% | |
| - di cui: crediti di proprietà | 30.031 | 23.517 | 6.514 | 27,7% | |
| - di cui: titoli di debito | 21.755 | 44.563 | (22.808) | (51,2)% | |
| - di cui: crediti connessi all'attività di servicer | 1.102 | 1.384 | (282) | (20,4)% | |
| Totale crediti per cassa verso clientela | 1.528.128 | 1.523.628 | 4.500 | 0,3% | |
| - di cui: crediti di proprietà valutati al costo ammortizzato |
1.505.271 | 1.477.681 | 27.590 | 1,9% |
Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.
La riduzione nel periodo di 22,8 milioni di euro dei titoli di debito del Settore Npl si riferisce agli incassi pervenuti a titolo di rimborso parziale del capitale e di liquidazione degli interessi, nel rispetto dei piani di rientro, sulle tranche senior connesse alle operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi come sottostante crediti Npl (per maggiori dettagli su tali operazioni si rimanda al paragrafo "Operazioni di cartolarizzazione" all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale").
La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartiene alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito.
| KPI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | ||
| Valore nominale dei crediti gestiti | 22.895.339 | 21.830.994 | 1.064.345 | 4,9% | |
| RWA (1) | 2.344.343 | 2.339.110 | 5.233 | 0,2% |
(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito. Non include i positivi effetti derivanti dall'applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl.
La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,9 miliardi di euro.
| ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL SETTORE NPL |
30.06.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| Portafoglio crediti iniziale | 1.477.681 | 1.403.711 |
| Acquisti | 66.217 | 177.306 |
| Cessioni | (2.860) | (18.440) |
| Utili da cessioni | 1.976 | 6.461 |
| Interessi da costo ammortizzato | 78.219 | 150.368 |
| Altre componenti di interesse da variazione cash flow | 66.278 | 122.502 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | - | (17.997) |
| Incassi | (182.240) | (346.230) |
| Portafoglio crediti finale | 1.505.271 | 1.477.681 |
Il totale degli acquisti nel primo semestre 2022 ammonta a 66,2 milioni di euro, in aumento rispetto ai 15,7 milioni di euro del primo semestre dell'esercizio precedente. Nel corso dei primi sei mesi del 2022 sono state perfezionate operazioni di cessione ad un prezzo di vendita complessivo di circa 2,9 milioni di euro che hanno prodotto utili per 2,0 milioni di euro.
La voce "Incassi" pari a 182,2 milioni di euro include le rate incassate nel corso del semestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 7,2% rispetto agli incassi di 170,0 milioni di euro del primo semestre del 2021.
A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.186.991 pratiche, per un valore nominale pari a circa 22,9 miliardi di euro.
Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solution (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 32.416 | 21.753 | 10.663 | 49,0% |
| Commissioni nette | (1.082) | (836) | (246) | 29,4% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 15.402 | 6.283 | 9.119 | 145,1% |
| Margine di intermediazione | 46.736 | 27.200 | 19.536 | 71,8% |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(5.528) | (12.757) | 7.229 | (56,7)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 41.208 | 14.443 | 26.765 | 185,3% |
| Costi operativi | (21.482) | (17.559) | (3.923) | 22,3% |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 3.698 | (599) | 4.297 | n.s. |
| Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
23.424 | (3.715) | 27.139 | n.s. |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(7.519) | 1.173 | (8.692) | n.s. |
| Utile (perdita) di periodo | 15.905 | (2.542) | 18.447 | n.s. |
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 20.979 | 7.509 | 13.470 | 179,4% | |
| Commissioni nette | (438) | (395) | (43) | 10,9% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 6.520 | 5.827 | 693 | 11,9% | |
| Margine di intermediazione | 27.061 | 12.941 | 14.120 | 109,1% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(2.994) | (1.773) | (1.221) | 68,9% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 24.067 | 11.168 | 12.899 | 115,5% | |
| Costi operativi | (12.950) | (10.640) | (2.310) | 21,7% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 9.739 | 3.535 | 6.204 | 175,5% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
20.856 | 4.063 | 16.793 | n.s. | |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
(6.696) | (1.285) | (5.411) | n.s. | |
| Utile di periodo | 14.160 | 2.778 | 11.382 | n.s. |
Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 46,7 milioni di euro, in aumento di 19,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 28,6 milioni di euro a cui si contrappone il minore contributo di 9,1 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core. In particolare:
le altre componenti del margine di intermediazione risultano in crescita di 9,1 milioni di euro. Tale effetto complessivo dipende prevalentemente:
dal maggior contributo dell'attività sul portafoglio proprietario per 6,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni di euro per maggiori dividendi, 2,4 milioni di euro legati all'attività di negoziazione e 1,7 milioni di euro riconducibili agli utili da cessione;
Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 25,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (29,9 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione e tassi mediamente più bassi rispetto al primo semestre 2021 (1,22% al 30 giugno 2022 rispetto a 1,39% del 30 giugno 2021). Al 30 giugno 2022 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.046,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2021. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono diminuiti di 0,4 milioni di euro attestandosi complessivamente a 15,3 milioni di euro.
Anche la raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.464,1 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta tendenzialmente allineata al dato al 31 dicembre 2021. Per contro, gli interessi passivi maturati sono passati da 5,5 milioni di euro del 30 giugno 2021 a 3,4 milioni di euro del 30 giugno 2022 per effetto delle ristrutturazioni delle operazioni avvenute nel corso del secondo semestre 2021.
Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro; gli interessi maturati al 30 giugno 2022 sono pari a 12,7 milioni di euro.
Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 5,5 milioni di euro rispetto al dato di 12,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, che era influenzato da accantonamenti su due posizioni singolarmente significative.
I costi operativi si attestano a 21,5 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT e a maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri presentano un saldo positivo pari a 3,7 milioni di euro al 30 giugno 2022, in miglioramento di 4,3 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale risultato è dato principalmente dal due effetti: il rilascio del fondo connesso a garanzie concesse a fronte di operazioni di cessione crediti in ambito GACS per 5,7 milioni di euro, solo parzialmente compensato da maggiori accantonamenti ai fondi di risoluzione di sistema.
Al 30 giugno 2022 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.931,7 milioni di euro, in decrescita del 14,0% rispetto al dato al 31 dicembre 2021. La decrescita di 315,1 milioni di euro è sostanzialmente legata alla scadenza di un titolo governativo rimborsato ad aprile 2022 e non sostituito.
Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.
| SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
TOTALE ESPOSIZIONI DETERIORATO SCADUTE |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI (1) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | (STAGE 3) | |||||
| SITUAZIONE AL 30.06.2022 | ||||||
| Valore nominale | 15.092 | 48.192 | 4.623 | 67.907 | 1.898.370 | 1.966.277 |
| Rettifiche di valore | (7.305) | (20.467) | (1.248) | (29.020) | (5.550) | (34.570) |
| Valore di bilancio | 7.787 | 27.725 | 3.375 | 38.887 | 1.892.820 | 1.931.707 |
| Coverage ratio | 48,4% | 42,5% | 27,0% | 42,7% | 0,3% | 1,8% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2021 | ||||||
| Valore nominale | 18.432 | 49.812 | 6.436 | 74.679 | 2.207.314 | 2.281.993 |
| Rettifiche di valore | (6.996) | (21.196) | (1.681) | (29.872) | (5.359) | (35.231) |
| Valore di bilancio | 11.436 | 28.616 | 4.755 | 44.807 | 2.201.955 | 2.246.762 |
| Coverage ratio | 38,0% | 42,6% | 26,1% | 40,0% | 0,2% | 1,5% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2022 Titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei "POCI", i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 giugno 2022 risulta in aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2021, legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core.
Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.
| PREZZO UFFICIALE AZIONE | 30.06.2022 | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 13,51 | 17,07 | 9,18 | 14,00 | 15,44 |
È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto di pertinenza della Capo in rapporto alle azioni in circolazione.
| Price/book value | 30.06.2022 | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 13,51 | 17,07 | 9,18 | 14,00 | 15,44 |
| Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione |
30,14 | 29,85 | 28,50 | 28,69 | 27,20 |
| Price/book value | 0,45 | 0,57 | 0,32 | 0,49 | 0,57 |
| Azioni in circolazione | 30.06.2022 | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 |
|---|---|---|---|---|---|
| Numero azioni in circolazione a fine periodo (in migliaia)(1) |
52.433 | 53.472 | 53.460 | 53.452 | 53.441 |
(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.
| Utile per azione (EPS - Earnings per share) e utile diluito per azione | 30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) | 72.515 | 48.331 |
| Numero medio azioni in circolazione | 52.685.625 | 53.468.051 |
| Numero medio azioni diluite | 52.685.625 | 53.468.051 |
| Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) | 1,38 | 0,90 |
| Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) | 1,38 | 0,90 |
Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato
Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.
La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).
La procedura attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.
In particolare, la procedura disciplina:
Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.
In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.
Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:
Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.
Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.
In data 17 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Liquidity Funding Plan 2022 per l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità della Banca in ottica di sana e prudente gestione e nel rispetto delle regole prudenziali. L'obiettivo è ottimizzare il costo del funding, assicurando un'appropriata diversificazione ed equilibrio tra le fonti in una composizione sostenibile e adeguata alle soglie di tolleranza del rischio. Il Liquidity Funding Plan 2022 conferma la centralità e l'apporto rilevante della raccolta diretta retail della Banca attraverso i prodotti di deposito e conto corrente e prevede, con analoga valenza e rilevanza nel corso dell'anno, l'incremento dello stock delle obbligazioni wholesale emesse da Banca Ifis con un obiettivo market oriented a fine 2022 pari a 1,5 miliardi di euro (di cui 400 milioni di euro di Tier 2 e 1,1 miliardi di euro di Senior Preferred) rispetto al valore attuale di 1,1 miliardi di euro.
In data 9 febbraio 2022 Moody's ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità ed alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca. Il testo originale del comunicato stampa pubblicato da Moody's è disponibile sul sito web dell'agenzia di rating (www.moodys.com).
In data 10 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2022- 2024, sulla base del quale Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl. Nel 2024 sono previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%, e nel triennio 2022-2024 è atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%. Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l'arco del piano. Per sostenere una profittevole crescita, il Banca ha definito un Piano Industriale basato su quattro pilastri, sintetizzati nell'acronimo D.O.E.S, che fanno leva su Digitalizzazione, apertura ("Open", ovvero sul modello Bank-as-a-platform), Efficienza e Sostenibilità. Nell'arco di Piano sono previste 200 nuove assunzioni, di cui 150 giovani, e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.
In data 11 aprile 2022 è stata completata l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., per la quale era pervenuta l'autorizzazione da Banca d'Italia in data 21 febbraio 2022. Nasce, grazie a questa operazione, Banca Credifarma: il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Farbanca nel novembre 2020 e il punto di partenza di una nuova realtà dotata delle migliori competenze nell'erogazione del credito specializzato alle farmacie grazie allo sviluppo di servizi digitali integrati in un unico grande operatore. L'operazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis. Le sinergie post integrazione e il cross selling con tutti i prodotti finanziari del Gruppo consentiranno a Banca Credifarma di sviluppare ulteriormente il presidio commerciale nel comparto di riferimento. L'estensione degli investimenti in tecnologia digitale presentati nel Piano Industriale accelererà altresì l'innovazione dei processi e l'estensione della gamma dei servizi offerti, anche grazie a nuove partnership ed a soluzioni di consulenza complementari alla soddisfazione dei bisogni dell'impresa farmacia.
In data 22 aprile 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni ordinarie di Banca Ifis a servizio del "Piano LTI 2021-2023", che era stato avviato in data 15 marzo 2022 e oggetto di autorizzazione assembleare per un numero di azioni ordinarie non superiore a 1.044.000 e per un controvalore massimo complessivo non superiore ad 20,9 milioni di euro (il "Programma di Buy-Back"). In esecuzione di tale Programma di Buy-Back, Banca Ifis ha acquistato un totale di n. 1.044.000 azioni (corrispondente al numero massimo di azioni proprie oggetto di autorizzazione) pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19.281.157,88 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 22 aprile 2022 e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.
L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 28 aprile 2022 in unica convocazione sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:
(Presidente), Franco Olivetti (Sindaco Effettivo), Annunziata Melaccio (Sindaco Effettivo), Marinella Monterumisi (Sindaco Supplente) e Emanuela Rollino (Sindaco Supplente);
In data 11 maggio 2022 la partecipazione totalitaria di Ifis Npl Servicing S.p.A. in Ifis Real Estate S.p.A. è stata integralmente ceduta a Resolute Asset Management Italy S.r.l. e, in pari data, Ifis Real Estate S.p.A. ha assunto la denominazione sociale di Rebuild S.p.A uscendo dal perimetro delle società partecipate del Gruppo Banca Ifis.
In data 23 maggio 2022 è stata ricevuta da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo Banca Ifis. Banca d'Italia ha individuato per il 2022 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:
I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari allo 0,75%.
Non sono intervenuti fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione in data 4 agosto 2022.
La Comunicazione di Banca d'Italia del 30 giugno 2020 denominata "Orientamenti dell'Autorità bancaria europea relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19" ha dato attuazione agli Orientamenti dell'EBA relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07). La continuità di applicazione di tali orientamenti al presente documento è stata confermata dallo Statement dell'Autorità bancaria europea (EBA) del 17 gennaio 2022 denominato "EBA confirms the continued application of COVID-19 related reporting and disclosure requirements until further notice". In applicazione di tali disposizioni vengono pertanto fornite informazioni su:
Nella seguente tabella è indicato il dettaglio del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive ripartiti per stadi di rischio per i finanziamenti oggetto di "moratorie" o altre misure di concessione Covid-19, o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio | di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Write-off parziali complessivi |
|
| 1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL |
376 | - | - | - | - | (6) | - | - | - | - |
| 2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di concessione |
274 | - | - | - | - | (2) | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Nuovi finanziamenti | 451.014 | - | 26.966 | 10.994 | 5.495 | (3.143) | (332) | (1.604) | - | - |
| Totale 30.06.2022 | 451.664 | - | 26.966 | 10.994 | 5.495 | (3.151) | (332) | (1.604) | - | - |
| Totale 31.12.2021 | 604.756 | - | 41.363 | 5.776 | 10.447 | (1.780) | (631) | (1.286) | - | - |
Il presente paragrafo vuole fornire, come suggerito dal Public Statement emesso dall'ESMA il 13 maggio 2022 denominato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", una specifica disclosure sugli impatti generati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Come già evidenziato nella survey inviata da Banca d'Italia a fine marzo 2022 e avente come oggetto una prima valutazione degli impatti che scenari sfavorevoli legati alla situazione di crisi generata dal conflitto hanno sulla Banca, a livello del Gruppo Banca Ifis sono stati condotti una serie di approfondimenti allo scopo di valutare le esposizioni (dirette e indirette) nei confronti di controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina nonché stimare i relativi impatti e i presidi di contenimento del rischio.
Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, ha ritenuto ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.
In particolare, tale situazione è stata considerata all'interno della documentazione istituzionale (RAF, Recovery Plan e Resoconto ICAAP/ ILAAP) sotto un duplice punto di vista: da un lato come peggioramento delle severity e inclusione di nuove ipotesi di stress nel framework di stress test e dall'altro come extra requisito di fondi propri a fronte dei Rischi Strategico e Sovrano assunti dalla Banca.
Più precisamente, dal punto di vista delle ipotesi considerate direttamente negli stress test, sono stati considerati:
Sulle ipotesi che hanno impatto sui livelli di capitale interno allocato per i singoli rischi si segnala che:
Le analisi condotte fino ad oggi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.
Per un'informativa più dettagliata relativa all'impatto generato dal conflitto Russia-Ucraina sulle varie tipologie di rischio inerenti al Gruppo Banca Ifis (rischio di credito, rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio, rischio di liquidità e rischi operativi) si rimanda alle specifiche sezioni predisposte nelle Note Illustrative all'interno della sezione "4.3.3 Rischi del consolidato prudenziale".
Lo scenario mondiale resta caratterizzato da fattori di rischio quali la persistenza di un'inflazione ai massimi degli ultimi 20 anni, politiche monetarie più restrittive, la crisi energetica e le tensioni geopolitiche, soprattutto con riferimento alla recente tensione militare sull'Ucraina.
Nel mese di giugno 2022 l'inflazione si è attestata in Europa all'8,6% e in Italia all'8,5%. In Italia la crescita dei prezzi è stata guidata dalla crescita di gas ed elettricità (+28,0% rispetto a giugno 2021), dei trasporti (+13,6% rispetto a giugno 2021) e della componente alimentare (+9,2% rispetto a giugno 2021).
Al fine di ridurre l'inflazione la Banca Centrale Europea (BCE) a luglio 2022 ha aumentato i tassi di interesse dello 0,50%. L'aumento della Banca Centrale Europea segue le politiche monetarie restrittive già intraprese dalle altre banche centrali occidentali: +1,50% punti base della Federal Reserve da marzo (+0,75% solo a luglio) e +1,25% della Banca d'Inghilterra. Tuttavia, la politica monetaria non è particolarmente efficace nei confronti di shock sui prezzi dell'energia e delle materie prime e non si può escludere che l'inflazione risulti più persistente delle attese costringendo le banche centrali ad intervenire in modo più aggressivo e prolungato, con effetti restrittivi sull'economia.
La politica monetaria restrittiva potrebbe determinare, oltre al calo dell'inflazione, un rallentamento economico e una possibile recessione. La Banca Centrale Europea ha ridotto a giugno 2022 le stime di crescita economica per il 2022 al 2,8% (dal 3,7%) e per il 2023 al 2,1% (dal 2,8%). I principali indicatori industriali europei ed italiani evidenziano segnali di rallentamento con una marcata diminuzione della fiducia nei comparti dei servizi e manifatturiero, senza tuttavia fornire una chiara indicazione se il rallentamento economico in corso confluirà in una recessione.
In questo contesto il conflitto militare tra Russia e Ucraina, iniziato il 24 febbraio 2022, può avere impatti negativi difficili da stimare allo stato attuale. La durata del conflitto, le sanzioni imposte alla Russia, l'impatto sul costo delle materie prime nonché il rallentamento nell'approvvigionamento delle fonti energetiche potrebbero generare un ulteriore aumento dell'inflazione ed un rallentamento economico, soprattutto in Europa.
Va evidenziato che le politiche di bilancio dei governi rimangono espansive anche se verranno meno gran parte degli interventi eccezionali. L'Italia è fra i maggiori beneficiari del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il fondo speciale europeo volto a favorire la ripresa economica, che rappresenta un'opportunità per rilanciare la produttività e la crescita dell'Italia in una direzione più green e solidale.
In questo contesto, il Gruppo Banca Ifis presterà la massima attenzione all'evoluzione dello scenario macroeconomico e ai possibili riflessi sulla propria operatività, in relazione ai quali al momento non è possibile fare previsioni.
La resilienza del business model e l'approccio conservativo nella valutazione dei rischi del Gruppo negli ultimi anni ci consentirà comunque di affrontare al meglio la possibile instabilità geopolitica e macroeconomica dei prossimi trimestri.
Dal punto di vista strategico il Gruppo sta proseguendo le iniziative manageriali presentate nel Piano Industriale 2022-2024, che prevedono la focalizzazione sul core business e sul processo di digitalizzazione.
Il CET1 al 14,92% è tra i migliori del mercato e molto superiore rispetto al requisito SREP dell'8,65% e garantisce la stabilità e la crescita del core business del Gruppo.
Nel Settore Npl il Gruppo ha applicato ipotesi prudenziali nell'acquisto dei portafogli Npl per riflettere gli effetti della pandemia da Covid-19 (acquisti effettuati nel periodo 2020-2021) e i più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel 2022).
Per quanto riguarda il portafoglio crediti commerciali, le rilevanti riserve accantonate per il Covid-19 nel corso dei precedenti esercizi sono state rivisitate a favore dei settori più esposti all'instabilità macroeconomica.
Le analisi condotte fino ad oggi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nei Paesi interessati dal conflitto in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.
Continua l'attività di monitoraggio del portafoglio per dimensione, rischio e settore di appartenenza al fine di poter identificare eventuali variazioni in quei settori economici che presentano maggiore sensibilità, diretta o indiretta, alla crisi in atto e alle correlate sanzioni commerciali.
In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.
Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.
Si ricorda che è stato realizzato il trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera nel Cantone di Vaud (Losanna – CH) con efficacia dal 27 dicembre 2021.
Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.
I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.
L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).
Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.
In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel primo semestre 2022 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.A.
Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera S.A., iscritto tra le "Altre passività" nella presente "Relazione finanziaria semestrale consolidata" al 30 giugno 2022 risulta pari a 18,9 milioni di euro, di cui 17,7 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing.
Al 31 dicembre 2021 Banca Ifis deteneva n. 339.139 azioni proprie, per un controvalore di 2,8 milioni di euro ed un valore nominale di 339.139 euro.
Nel corso del primo semestre 2022 Banca Ifis ha attuato il "Programma di Buy-Back" volto all'acquisto di n. 1.044.000 azioni ordinarie a servizio del "Piano LTI 2021-2023", pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19,3 milioni di euro. A seguito degli acquisti effettuati e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.
Nel corso del periodo Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 5.158 azioni proprie al prezzo medio di 18,35 euro, per un controvalore di 95 mila euro ed un valore nominale di 5.158 euro, realizzando utili per 43 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.
Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine periodo risulta pari a n. 1.377.981 azioni proprie, per un controvalore di 22,1 milioni di euro ed un valore nominale di 1.377.981 euro.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 della Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento risale a febbraio 2022.
Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2022 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo "4.5 Operazioni con parti correlate" delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.
Nel corso del primo semestre 2022 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Venezia – Mestre, 4 agosto 2022
Per il Consiglio di Amministrazione
L'Amministratore Delegato
Frederik Herman Geertman
| VOCI DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 285.073 | 355.381 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
164.728 | 153.138 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 24.698 | 8.478 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 140.030 | 144.660 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
592.967 | 614.013 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 10.557.133 | 10.856.795 |
| a) crediti verso banche | 687.914 | 524.991 | |
| b) crediti verso clientela | 9.869.219 | 10.331.804 | |
| 90. | Attività materiali | 127.374 | 120.256 |
| 100. | Attività immateriali | 60.090 | 61.607 |
| di cui: | |||
| - avviamento | 38.020 | 38.794 | |
| 110. | Attività fiscali: | 330.150 | 329.674 |
| a) correnti | 37.975 | 45.548 | |
| b) anticipate | 292.175 | 284.126 | |
| 130. | Altre attività | 470.050 | 487.027 |
| Totale dell'attivo | 12.587.565 | 12.977.891 |
| VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 10.396.271 | 10.786.588 |
| a) debiti verso banche | 2.509.307 | 2.597.965 | |
| b) debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.683.745 | |
| c) titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.504.878 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 16.178 | 5.992 |
| 60. | Passività fiscali: | 44.442 | 49.154 |
| a) correnti | 10.891 | 16.699 | |
| b) differite | 33.551 | 32.455 | |
| 80. | Altre passività | 469.959 | 436.107 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 8.041 | 9.337 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri: | 60.257 | 66.825 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 11.606 | 11.938 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 48.651 | 54.887 | |
| 120. | Riserve da valutazione | (48.818) | (25.435) |
| 150. | Riserve | 1.442.929 | 1.367.019 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 82.187 | 102.972 |
| 170. | Capitale | 53.811 | 53.811 |
| 180. | Azioni proprie (-) | (22.104) | (2.847) |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) | 11.897 | 27.786 |
| 200. | Utile (perdita) del periodo (+/-) | 72.515 | 100.582 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 12.587.565 | 12.977.891 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 248.318 | 228.486 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 245.512 | 227.565 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (50.210) | (55.523) |
| 30. | Margine di interesse | 198.108 | 172.963 |
| 40. | Commissioni attive | 48.273 | 47.596 |
| 50. | Commissioni passive | (6.061) | (6.745) |
| 60. | Commissioni nette | 42.212 | 40.851 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 8.052 | 6.130 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 2.494 | (1.478) |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 6.550 | 6.881 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 6.771 | 3.934 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(156) | 2.939 | |
| c) passività finanziarie | (65) | 8 | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
295 | 7.208 |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 295 | 7.208 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 257.711 | 232.555 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | 32.210 | 17.469 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 32.610 | 17.483 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(400) | (14) | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 289.921 | 250.024 |
| 190. | Spese amministrative: | (188.245) | (179.219) |
| a) spese per il personale | (73.598) | (67.725) | |
| b) altre spese amministrative | (114.647) | (111.494) | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 3.420 | (5.619) |
| a) impegni e garanzie rilasciate | (1.259) | (3.192) | |
| b) altri accantonamenti netti | 4.679 | (2.427) | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (4.343) | (4.576) |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (3.882) | (4.569) |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 10.960 | 15.824 |
| 240. | Costi operativi | (182.090) | (178.159) |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - |
| 280. | Utile (perdite) da cessioni di investimenti | 135 | - |
| 290. | Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 107.204 | 71.865 |
| 300. | Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente | (34.423) | (22.702) |
| 330. | Utile (perdita) del periodo | 72.781 | 49.163 |
| 340. | Utile (perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 266 | 832 |
| 350. | Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 | 48.331 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) del periodo | 72.781 | 49.163 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
1.481 | 2.007 | |
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
625 | 1.841 |
| 70. | Piani a benefici definiti | 856 | 166 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
(24.173) | (2.147) | |
| 110. | Differenze di cambio | (763) | 285 |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(23.410) | (2.432) |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (22.692) | (140) |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10 + 170) | 50.089 | 49.023 |
| 190. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 262 | 835 |
| 200. | Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo |
49.827 | 48.188 |
| Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni del periodo | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2.2021 | Operazioni sul patrimonio netto | |||||||||||||||||
| (in migliaia di euro) | Esistenze al 31.1 | Modifica saldi apertura | Esistenze all'01.01.2022 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Variazioni di riserve | missione nuove azioni E |
Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi |
menti di capitale Variazione stru |
Derivati su proprie azioni | Stock options | Variazioni interessenze partecipative |
mplessiva del periodo Redditività co |
monio netto consolidato al 30.06.2022 Patri |
monio netto del Gruppo al 30.06.2022 Patri |
monio netto di terzi al 30.06.2022 Patri |
|
| Capitale: | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | |
| a) azioni ordinarie | 68.460 | X | 68.460 | - | X | X | - | - | X | X | X | X | (8.873) | X | 59.587 | 53.811 | 5.776 | |
| b) altre azioni | - | X | - | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | - | - | - | |
| Sovrapprezzi di emissione | 106.797 | X | 106.797 | - | X | (20.785) | - | X | X | X | X | X | (2.205) | X | 83.807 | 82.187 | 1.620 | |
| Riserve: | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | |
| a) di utili | 1.368.773 | - | 1.368.773 | 52.492 | X | 23.727 | - | - | - | X | X | X | (12.084) | X | 1.432.908 | 1.429.727 | 3.181 | |
| b) altre | 5.784 | - | 5.784 | - | X | (1.618) | - | X | - | X | - | 230 | 9.843 | X | 14.239 | 13.202 | 1.037 | |
| Riserve da valutazione: | (25.382) | - | (25.382) | X | X | (691) | X | X | X | X | X | X | (36) | (22.692) | (48.801) | (48.818) | 17 | |
| Strumenti di capitale | - | X | - | X | X | X | X | X | X | - | X | X | - | X | - | - | - | |
| Azioni proprie | (2.847) | X | (2.847) | X | X | X | - | (19.257) | X | X | X | X | X | X | (22.104) | (22.104) | - | |
| Utile (perdita) del periodo | 102.303 | - | 102.303 | (52.492) | (49.811) | X | X | X | X | X | X | X | X | 72.781 | 72.781 | 72.515 | 266 | |
| Patrimonio netto consolidato | 1.623.888 | - | 1.623.888 | - | (49.811) | 633 | - | (19.257) | - | - | - | 230 | (13.355) | 50.089 | 1.592.417 | X | X | |
| Patrimonio netto del Gruppo | 1.596.102 | - | 1.596.102 | - | (49.811) | 633 | - | (19.257) | - | - | - | 230 | 2.796 | 49.827 | 1.580.520 | 1.580.520 | X | |
| Patrimonio netto di terzi | 27.786 | - | 27.786 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | (16.151) | 262 | 11.897 | X | 11.897 |
59
| precedente | Allocazione risultato esercizio |
Variazioni del periodo | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2.2020 | Operazioni sul patrimonio netto | ||||||||||||||||
| (in migliaia di euro) | Esistenze al 31.1 | Modifica saldi apertura | Esistenze all'01.01.2021 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Variazioni di riserve | missione nuove azioni E |
Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi |
menti di capitale Variazione stru |
Derivati su proprie azioni | Stock options | Variazioni interessenze partecipative |
mplessiva del periodo Redditività co |
monio netto consolidato al 30.06.2021 Patri |
monio netto del Gruppo al 30.06.2021 Patri |
monio netto di terzi al 30.06.2021 Patri |
| Capitale: | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| a) azioni ordinarie | 68.562 | X | 68.562 | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | 68.562 | 53.811 | 14.751 |
| b) altre azioni | - | X | - | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | - | - | - |
| Sovrapprezzi di emissione | 106.354 | X | 106.354 | - | X | 481 | - | X | X | X | X | X | - | X | 106.835 | 102.972 | 3.863 |
| Riserve: | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| a) di utili | 1.322.742 | - | 1.322.742 | 44.010 | X | 2.155 | - | - | - | X | X | X | - | X | 1.368.907 | 1.361.305 | 7.602 |
| b) altre | 5.392 | - | 5.392 | - | X | 189 | - | X | - | X | - | - | - | X | 5.581 | 5.581 | - |
| Riserve da valutazione: | (19.282) | - | (19.282) | X | X | (2.753) | X | X | X | X | X | X | - | (140) | (22.175) | (22.233) | 58 |
| Strumenti di capitale | - | X | - | X | X | X | X | X | X | - | X | X | - | X | - | - | - |
| Azioni proprie | (2.948) | X | (2.948) | X | X | X | - | 101 | X | X | X | X | X | X | (2.847) | (2.847) | - |
| Utile (perdita) del periodo | 69.142 | - | 69.142 | (44.010) | (25.132) | X | X | X | X | X | X | X | X | 49.163 | 49.163 | 48.331 | 832 |
| Patrimonio netto consolidato | 1.549.962 | - | 1.549.962 | - | (25.132) | 72 | - | 101 | - | - | - | - | - | 49.023 | 1.574.026 | X | X |
| Patrimonio netto del Gruppo | 1.523.692 | - | 1.523.692 | - | (25.132) | 72 | - | 101 | - | - | - | - | - | 48.188 | 1.546.920 | 1.546.920 | X |
| Patrimonio netto di terzi | 26.270 | - | 26.270 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 835 | 27.106 | X | 27.106 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 74.626 | 64.337 |
| - risultato del periodo (+/-) | 72.781 | 49.163 |
| - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) |
(2.789) | (5.730) |
| - rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | (32.210) | (17.469) |
| - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) |
8.225 | 9.145 |
| - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | (6.840) | 11.238 |
| - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 34.423 | 22.702 |
| - altri aggiustamenti (+/-) | 1.037 | (4.712) |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | 313.761 | (818.024) |
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione | (2.777) | 12.733 |
| - altre attività obbligatoriamente valutate al fair value | 4.925 | (9.124) |
| - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(2.737) | 121.687 |
| - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 332.272 | (950.539) |
| - altre attività | (17.922) | 7.219 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | (369.300) | 769.053 |
| - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (396.653) | 676.584 |
| - passività finanziarie di negoziazione | (763) | (13.511) |
| - altre passività | 28.116 | 105.980 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) | 19.088 | 15.366 |
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | 62 | - |
| - vendite di attività materiali | 12 | - |
| - vendite di società controllate e di rami d'azienda | 50 | - |
| 2. Liquidità assorbita da | (7.502) | 35.679 |
| - acquisti di attività materiali | (5.137) | (6.333) |
| - acquisti di attività immateriali | (2.365) | (4.723) |
| - acquisti di società controllate e di rami d'azienda | - | 46.735 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) | (7.440) | 35.679 |
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
| - emissioni/acquisti di azioni proprie | (19.300) | - |
| - distribuzione dividendi e altre finalità | (49.734) | (24.926) |
| - vendita/acquisto di controllo di terzi | (12.922) | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) | (81.956) | (24.926) |
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C | (70.308) | 26.119 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 |
|---|---|---|
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E | 355.381 | 291.602 |
| LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D | (70.308) | 26.119 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F | - | - |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F | 285.073 | 317.721 |
Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.
In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A..
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:
ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.
Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.
I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021 del Gruppo Banca Ifis. Il Gruppo non ha esercitato l'opzione di applicazione anticipata di alcun principio, interpretazione o modifica emanati ma non ancora efficaci. Diverse modifiche e interpretazioni sono applicabili per la prima volta nel primo semestre del 2022, ma non hanno un impatto sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo. Si fa rinvio per un'esposizione completa al paragrafo "4.1.5 Altri aspetti".
Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.
Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.
In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, anche a seguito dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e alle più ampie implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.
Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.
La Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo Banca Ifis è stata redatta sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2022 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento. La tabella espone le società facenti parte del Gruppo Banca Ifis.
| SEDE | SEDE | TIPO DI | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE |
DISPONIBILITÀ | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| DENOMINAZIONI IMPRESE | OPERATIVA | LEGALE | RAPPORTO (1) |
IMPRESA PARTECIPANTE |
QUOTA % | VOTI % (2) |
| Ifis Finance Sp. z o.o. | Varsavia | Varsavia | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 100% | 100% |
| Ifis Rental Services S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 100% | 100% |
| Ifis Npl Investing S.p.A. | Firenze, Milano e Mestre (VE) |
Mestre (VE) | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 100% | 100% |
| Cap.Ital.Fin. S.p.A. | Napoli | Napoli | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 100% | 100% |
| Ifis Npl Servicing S.p.A. | Mestre (VE) | Mestre (VE) | 1 | Ifis Npl Investing S.p.A. |
100% | 100% |
| Ifis Finance I.F.N. S.A. | Bucarest | Bucarest | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 99,99% | 99,99% |
| Banca Credifarma S.p.A. (3) | Roma | Roma | 1 | Banca Ifis S.p.A. | 87,74% | 87,74% |
| Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
1 | Banca Ifis S.p.A. | 51% | 51% |
| Indigo Lease S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
4 | Altra | 0% | 0% |
| Ifis ABCP Programme S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
4 | Altra | 0% | 0% |
| Emma S.P.V. S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
4 | Altra | 0% | 0% |
| Urano Spv S.r.l. | Milano | Milano | 4 | Altra | 0% | 0% |
(1) Tipo di rapporto:
(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali
(3) Società risultante dalla fusione per incorporazione della controllata Credifarma S.p.A. nella società, anch'essa controllata, Farbanca S.p.A.
Relativamente alle società incluse nell'area di consolidamento al 30 giugno 2022, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2021 si sono registrate le seguenti variazioni nell'elenco di società nella tabella di cui sopra:
Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.
I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.
I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.
Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:
Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di competenza e classificati tra le spese amministrative.
L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.
L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.
Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.
Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.
Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019, e 762 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. z o.o., acquisita nel 2006. Tali avviamenti sono stati sottoposti al 31 dicembre 2021 all'annuale processo di impairment test, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
Gli avviamenti in questione inoltre sono stati soggetti ad impairment test anche al 30 giugno 2022, in quanto a tale data è stata individuata la presenza di indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") che, sulla base dello IAS 36, richiedono di procedere a tale test. L'esito di tale test è stato positivo per l'avviamento associato all'ex Gruppo Fbs mentre, con riferimento al goodwill relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, alla sua integrale svalutazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Informazioni sull'avviamento" all'interno della sezione "4.2.1 Aggregati patrimoniali".
Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.
La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:
Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.
L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.
Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.
Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.
L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.
| Denominazioni imprese | Interessenze dei terzi % | Disponibilità voti dei terzi %(1) | Dividendi distribuiti ai terzi |
|---|---|---|---|
| Banca Credifarma S.p.A. | 12,26% | 12,26% | - |
(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria
| E-MARKET SDIR |
|---|
| CERTIFIED |
| Denominazioni | Totale attivo |
Cassa e disponi bilità liquide |
Attività finanziarie |
Attività materiali e immate riali |
Passività finanziarie |
Patrimoni o netto |
Margine di interesse |
Margine di interme diazione |
Costi opera tivi |
Utile (Perdita) dell'opera tività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operativit à corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismis sione al netto delle imposte |
Utile (Perdita) di periodo (1) |
Altre compone nti reddituali al netto delle imposte (2) |
Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banca Credifarma S.p.A. |
771.126 | 31.512 | 719.537 | 1.868 | 595.720 | 97.036 | 9.813 | 12.316 | (7.998) | 3.242 | 2.173 | - | 2.173 | (36) | 2.137 |
Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.
Si rinvia all'informativa esposta nella sezione "2.12 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.
L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e al conflitto militare tra Russia e Ucraina, così come precedentemente illustrato.
In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022, così come previsto dai principi contabili internazionali. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2022.
Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del Bilancio consolidato le stime sono riviste.
Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:
Per le tipologie di assets sopra elencate (ad eccezione dei fondi per rischi e oneri e del TFR), si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative a fondi per rischi e oneri e al TFR, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.
In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.
Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.
All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.
La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.
Per tenere conto dell'attuale contesto ancora segnato dalla pandemia in corso e al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea difficoltà delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi successivi in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche.
In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".
L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:
La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.
L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.
In particolare, nel corso del primo semestre del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato. Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto delle implicazioni macroeconomiche relative al conflitto Russia-Ucraina (Paesi verso i quali, tra l'altro, il Gruppo ha esposizioni marginali), allo scenario inflattivo e al rallentamento della crescita economica. Le eventuali eccedenze identificate inerenti agli accantonamenti per rischio Covid-19 non sono state rilasciate e sono state quindi riqualificate a copertura del rischio derivante dal conflitto in corso.
Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, sono stati utilizzati i medesimi scenari presenti al 31 dicembre 2021, considerati prudenziali dato che fattorizzano gli effetti negativi della crisi pandemica sull'economia. Si è ritenuto di non procedere all' aggiornamento degli scenari macroeconomici, che influenzano le stime dei parametri di rischio, in quanto il mutevole contesto legato agli sviluppi del conflitto russo-ucraino e l'evoluzione dei pacchetti sanzionatori verso la Russia conferiscono notevole incertezza e quindi scarsa attendibilità degli scenari stessi.
Infine, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.
Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.
Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.
In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow, ovvero l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).
Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".
Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.
Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).
Tali avviamenti sono stati sottoposti al 31 dicembre 2021 all'annuale processo di impairment test, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
Gli avviamenti in questione inoltre sono stati soggetti ad impairment test anche al 30 giugno 2022, in quanto a tale data è stata individuata la presenza di indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") che, sulla base dello IAS 36, richiedono di procedere a tale test. L'esito di tale test è stato positivo per l'avviamento associato all'ex Gruppo Fbs mentre, con riferimento al goodwill relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi
condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, alla sua integrale svalutazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Informazioni sull'avviamento" all'interno della sezione "4.2.1 Aggregati patrimoniali".
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo "4.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali".
I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2022. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022:
Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.
Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato . Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:
L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 4 agosto 2022.
I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021 del Gruppo Banca Ifis, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa.
Nel corso del primo semestre 2022 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.
Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.
Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.
Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti, sulla base di tre Livelli.
Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti. La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.
La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, in quanto sussiste in ordine gerarchico in cui la massima priorità è attribuita ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).
Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.
In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.
L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.
In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato. In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).
Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In tali fattispecie la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:
Nei casi descritti è possibile ricorrere a dei valuation adjustments, che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:
liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.
Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (DCF Model o Multipli di mercato di società comparabili).
Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value (NAV) determinato dalla SGR. Ad ogni data di reporting si verifica se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.
Infine, con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi (c.d. "OTC - over the counter") il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debt Value Adjustment).
Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma, in quanto per queste si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato (cioè al loro valore di bilancio).
Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il DCF Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.
Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il DCF Model, in cui i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo di tale tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni
giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.
Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'Erario è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'Amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che il Gruppo Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che lo rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.
In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:
Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.
Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida:
| Attività/Passività finanziarie misurate al | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| fair value (in migliaia di euro) |
L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a conto economico |
4.991 | 19.707 | 140.030 | 1.474 | 7.004 | 144.660 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
4.991 | 19.707 | - | 1.474 | 7.004 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 140.030 | - | - | 144.660 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
525.718 | - | 67.249 | 575.409 | - | 38.604 |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - |
| 4. Attività materiali | - | - | - | - | - | - |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 530.709 | 19.707 | 207.279 | 576.883 | 7.004 | 183.264 |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 16.178 | - | - | 5.992 | - |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 16.178 | - | - | 5.992 | - |
L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
Si segnala che alla data del 30 giugno 2022 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati di negoziazione con mark-to-market positivo è pari a 53 mila euro; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.
| Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ------------------------------------------------------------------------------------ | -- | -- | -- | -- | -- | -- | -- |
| Attività/Passività non | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente (in migliaia di euro) |
VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
10.557.133 | 1.570.082 | - | 9.119.280 | 10.856.795 | 2.232.706 | - | 8.740.920 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento |
485 | - | - | 485 | 485 | - | - | 485 |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 10.557.618 | 1.570.082 | - | 9.119.765 | 10.857.280 | 2.232.706 | - | 8.741.405 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
10.396.271 | 1.009.757 | - | 9.713.431 | 10.786.588 | 1.059.227 | - | 10.171.747 |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 10.396.271 | 1.009.757 | - | 9.713.431 | 10.786.588 | 1.059.227 | - | 10.171.747 |
Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value
VB= Valore di bilancio
L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:
In altri termini, la presunzione generale dell'IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione. Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore. La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico. Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2022 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in oggetto.
| PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % |
| Cassa e disponibilità liquide | 285.073 | 355.381 | (70.308) | (19,8)% |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
140.030 | 144.660 | (4.630) | (3,2)% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
592.967 | 614.013 | (21.046) | (3,4)% |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
687.914 | 524.991 | 162.923 | 31,0% |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
9.869.219 | 10.331.804 | (462.585) | (4,5)% |
| Attività materiali e immateriali | 187.464 | 181.863 | 5.601 | 3,1% |
| Attività fiscali | 330.150 | 329.674 | 476 | 0,1% |
| Altre voci dell'attivo | 494.748 | 495.505 | (757) | (0,2)% |
| Totale dell'attivo | 12.587.565 | 12.977.891 | (390.326) | (3,0)% |
| Debiti verso banche | 2.509.307 | 2.597.965 | (88.658) | (3,4)% |
| Debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.683.745 | (307.319) | (5,4)% |
| Titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.504.878 | 5.660 | 0,2% |
| Passività fiscali | 44.442 | 49.154 | (4.712) | (9,6)% |
| Fondi per rischi e oneri | 60.257 | 66.825 | (6.568) | (9,8)% |
| Altre voci del passivo | 494.178 | 451.436 | 42.742 | 9,5% |
| Patrimonio netto consolidato | 1.592.417 | 1.623.888 | (31.471) | (1,9)% |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 12.587.565 | 12.977.891 | (390.326) | (3,0)% |
La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista, in conformità a quanto richiesto per le voci di bilancio dal 7° aggiornamento di ottobre 2021 della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, e al 30 giugno 2022 ammonta a 285,1 milioni di euro.
Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 140,0 milioni di euro al 30 giugno 2022. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. Senza considerare gli incassi del periodo, la decrescita del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2021 è determinata principalmente dalla chiusura nel periodo di finanziamenti al fair value per complessivi 5,8 milioni di euro, il cui effetto è stato parzialmente compensato dalle nuove operazioni del periodo (principalmente su titoli di capitale e quote di OICR).
La composizione della voce è di seguito riportata.
| ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % |
| Titoli di debito | 14.103 | 15.889 | (1.786) | (11,2)% |
| Titoli di capitale | 28.830 | 26.490 | 2.340 | 8,8% |
| Quote di OICR | 79.658 | 79.052 | 606 | 0,8% |
| Finanziamenti | 17.439 | 23.229 | (5.790) | (24,9)% |
| Totale | 140.030 | 144.660 | (4.630) | (3,2)% |
Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 593,0 milioni di euro al 30 giugno 2022, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato a dicembre 2021. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da un modello di business di tipo Held to Collect & Sell (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.
| ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % |
| Titoli di debito | 484.875 | 515.277 | (30.402) | (5,9)% |
| Titoli di capitale | 108.092 | 98.736 | 9.356 | 9,5% |
| Totale | 592.967 | 614.013 | (21.046) | (3,4)% |
I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2022 ammontano a 484,9 milioni di euro, in diminuzione del 5,9% rispetto al saldo al 31 dicembre 2021 principalmente per effetto della scelta di ridurre l'esposizione in strumenti finanziari esposti a fluttuazioni di mercato a favore di titoli, principalmente governativi, iscritti in un portafoglio Held to Collect (HTC), in considerazione della crescente curva dei tassi di interesse, la quale risente anche dei recenti interventi da parte della Banca Centrale Europea. La riserva netta di fair value associata ai titoli di debito è negativa per 27,1 milioni di euro, di cui 23,0 milioni di euro associati a titoli di stato.
Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
| Emittente/Scadenza | 1 anno | 2 anni | 3 anni | 5 anni | Oltre 5 anni | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli governativi | 13.515 | 164.178 | - | 30.400 | 196.693 | 404.786 |
| % sul totale | 2,8% | 33,9% | - | 6,3% | 40,6% | 83,5% |
| Banche | - | 4.597 | 8.409 | 2.232 | - | 15.238 |
| % sul totale | - | 0,9% | 1,7% | 0,5% | - | 3,1% |
| Altri emittenti | 302 | 1.742 | 13.213 | 35.998 | 13.596 | 64.851 |
| % sul totale | 0,1% | 0,4% | 2,7% | 7,4% | 2,8% | 13,4% |
| Totale | 13.817 | 170.517 | 21.622 | 68.630 | 210.289 | 484.875 |
| % sul totale | 2,8% | 35,2% | 4,5% | 14,2% | 43,4% | 100,0% |
Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 108,1 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto al 31 dicembre 2021, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2022, al fine di costituire un portafoglio che
garantisca dividendi stabili. La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 giugno 2022 presenta un valore negativo per 12,6 milioni di euro.
Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2022 a 687,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (pari a 525,0 milioni di euro). La voce è prevalentemente riferita a crediti verso banche centrali (499,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto ai 351,2 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.
In una visione complessiva, le disponibilità liquide e i crediti verso le banche registrano una crescita nel primo semestre 2022 del 10,5%, principalmente per l'aumento della liquidità del Gruppo detenuta presso banche centrali (+148,5 milioni di euro) e per l'aumento nel periodo dei titoli di debito verso banche detenuti nel portafoglio Held to Collect (+28,8 milioni di euro), prevalentemente a seguito nei nuovi investimenti effettuati nel semestre.
Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.869,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (2,0 miliardi al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (-2,3%) concentrato nell'Area Factoring (-6,9%), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. La diminuzione dell'Area Factoring è infatti connessa sia alla stagionalità del business sia alla revisione dell'approccio strategico dell'Area, e in particolar modo del prodotto ATD verso il SSN. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 315,1 milioni di euro, principalmente la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato, a seguito della cessione e del rimborso per raggiungimento della maturity di alcuni titoli di stato la cui diminuzione non è stata interamente compensata da nuovi investimenti. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.
| CREDITI VERSO LA CLIENTELA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| COMPOSIZIONE SETTORIALE (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Settore Commercial & Corporate Banking | 6.409.384 | 6.561.414 | (152.030) | (2,3)% | |
| - di cui deteriorati | 291.262 | 237.921 | 53.341 | 22,4% | |
| Area Factoring | 2.737.976 | 2.940.072 | (202.096) | (6,9)% | |
| - di cui deteriorati | 210.643 | 167.496 | 43.147 | 25,8% | |
| Area Leasing | 1.389.919 | 1.390.223 | (304) | (0,0)% | |
| - di cui deteriorati | 15.404 | 16.745 | (1.341) | (8,0)% | |
| Area Corporate Banking & Lending | 2.281.489 | 2.231.118 | 50.371 | 2,3% | |
| - di cui deteriorati | 65.215 | 53.680 | 11.535 | 21,5% | |
| Settore Npl | 1.528.128 | 1.523.628 | 4.500 | 0,3% | |
| - di cui deteriorati | 1.475.240 | 1.454.164 | 21.076 | 1,4% | |
| Settore Governance & Servizi e Non Core(1) | 1.931.707 | 2.246.762 | (315.055) | (14,0)% | |
| - di cui deteriorati | 38.887 | 44.807 | (5.920) | (13,2)% | |
| Totale Crediti verso la clientela | 9.869.219 | 10.331.804 | (462.585) | (4,5)% | |
| - di cui deteriorati | 1.805.389 | 1.736.892 | 68.497 | 3,9% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core presenti al 30 giugno 2022 titoli di Stato per 1.351,5 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021)
Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.805,4 milioni di euro al 30 giugno 2022 contro i 1.736,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (+3,9%).
Al netto di tali crediti, i crediti deteriorati si attestano a 330,1 milioni di euro, rispetto al dato di 282,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021.
Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di stato al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, la crescita di tali indici nel semestre è strettamente legata alla classificazione a scaduto deteriorato di esposizioni verso il SSN per un valore nominale di 144,6 milioni di euro (138,9 milioni di euro di esposizione netta).
| CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|
| KPI | 30.06.2022 | 31.12.2021 | % |
| Net Npe ratio | 4,71% | 3,93% | 0,78% |
| Gross Npe ratio | 7,27% | 6,37% | 0,90% |
Si rimanda alla sezione "2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione finanziaria semestrale del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.
Le attività immateriali si attestano a 60,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2021.
La voce è riferita a software per 22,1 milioni di euro e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test dell'avviamento, si rimanda alla successiva sezione "Informazioni sull'avviamento".
Le attività materiali si attestano a 127,4 milioni di euro, rispetto ai 120,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in aumento del 5,9% principalmente per la sottoscrizione nel primo semestre 2022 di nuovi contratti di locazione relativi a immobili per le varie sedi del Gruppo (i quali rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 16 e determinano quindi l'iscrizione di un cespite nell'attivo patrimoniale) .
Gli immobili iscritti a fine giugno 2022 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.
L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.
Nel caso del Gruppo Banca Ifis, le operazioni di acquisizione effettuate nel corso dei precedenti esercizi (delle società Ifis Finance Sp. z o.o. e dell'ex Gruppo Fbs) hanno comportato la rilevazione di avviamenti per complessivi 38,8 milioni di euro.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori dell'avviamento iscritti nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 con la relativa dinamica nel corso del periodo, suddivisi per Cash Generating Unit (CGU), che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli eventuali impairment test sugli avviamenti per la verifica del valore recuperabile.
In linea con la Policy di Gruppo, sono state identificate le CGU con i Settori operativi così come definiti nella informativa di Bilancio consolidato (Settore Commercial & Corporate Banking e Settore Npl). Considerata la non significatività dell'avviamento connesso all'acquisizione della partecipazione in Ifis Finance Sp. z o.o. sul totale del Settore Commercial & Corporate Banking, si è preferito effettuare il test di impairment con un livello di dettaglio sulla singola società anziché sul complessivo Settore a cui essa appartiene.
Tali CGU sono le medesime adottate ai fini dell'impairment test dell'avviamento del Gruppo al 31 dicembre 2021.
| AVVIAMENTO: MOVIMENTAZIONE DEL PERIODO (in migliaia di euro) |
Avviamento al 31.12.2021 |
Aggiornamento tassi di cambio |
Svalutazione | Avviamento al 30.06.2022 |
|---|---|---|---|---|
| Avviamento ex Gruppo Fbs (CGU "Settore Npl") | 38.020 | - | - | 38.020 |
| Avviamento Ifis Finance Sp. z o.o. (CGU "Settore Commercial & Corporate Banking") |
774 | (12) | (762) | - |
| Totale avviamento | 38.794 | (12) | (762) | 38.020 |
Negli attuali contesti di mercato, significativamente influenzati dagli shock macroeconomici connessi al prolungamento della pandemia da Covid- 19 e alle tensioni militari tra Russia e Ucraina, anche le verifiche di tenuta del valore delle attività intangibili quali l'avviamento risultano particolarmente delicate.
Lo IAS 36 richiede che, con cadenza almeno annuale, gli avviamenti e le altre attività immateriali a vita utile indefinita vengano sottoposti ad impairment test al fine di accertare la recuperabilità del valore iscritto in bilancio. Lo stesso principio (ai paragrafi 12, 13 e 14) richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, i bilanci infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. I Trigger Events possono essere di natura esterna o interna. Lo IAS 36 fornisce alcuni esempi di indicatori di natura esterna o interna che potrebbero comportare la necessità di procedere al test di impairment.
Di seguito si riportano gli indicatori di natura esterna:
Gli indicatori di natura interna sono invece rappresentati da:
Declinando tali indicatori nel contesto attuale caratterizzato dagli shock macroeconomici connessi alla combinazione degli effetti a medio-lungo termine della pandemia di Covid-19 e degli impatti della tensione
militare tra Russia e Ucraina e dei conseguenti interventi da parte delle autorità regolamentari italiane e europee, si rileva che, con particolare riferimento agli indicatori di natura esterna:
L'analisi al 30 giugno 2022 è stata associata con un'analisi di sensitivity al fine di valutare gli impatti derivanti dalle sensibili variazioni dei tassi di attualizzazione e di un possibile deterioramento, nel 2022 e eventuali esercizi successivi, nella profittabilità delle CGU a cui l'avviamento è stato allocato.
In tale contesto di mercato appare opportuno adottare estrema cautela, almeno nell'immediato, nel modificare gli scenari valutativi, alla luce dell'estrema incertezza sia sugli sviluppi a lungo termine dell'epidemia da Covid-19 e delle tensioni militari tra Russia e Ucraina, sia sull'ampiezza e sugli effetti delle misure governative europee e italiane sostegno dell'economia. Peraltro, si ritiene appropriato utilizzare cautela nell'adoperare stime basate su ipotesi ed assunzioni in questa fase altamente incerta e di considerare, non appena possibile, gli eventuali effetti di lungo periodo, che, come detto, rappresentano il riferimento temporale alla base delle logiche dell'impairment test.
Ai fini della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 si è provveduto a delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente agli shock macroeconomici in essere, anche se
suscettibile di evoluzioni non prevedibili in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell'evento.
La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi così come risultanti dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo.
Il valore d'uso (Value in Use – VIU) è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che derivano dall'usocontinuativo dell'attività e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.
I flussi di cassa sono composti dai flussi di cassa dall'attività nella sua attuale condizione, e dai flussi di cassa derivanti da previsioni di budget, proiezione a breve termine e terminal value, rettificati per i rischi specifici della società.
In particolare, lo IAS 36 richiede proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili specifiche per CGU, che riflettano il valore della CGU nelle sue condizioni attuali e che rappresentino la migliore stima effettuabile dal management in merito all'insieme di condizioni economiche esistenti nel corso della restante vita utile della CGU.
Ai fini della procedura di impairment test, si fa riferimento al valore d'uso stimato sulla base dell'approccio valutativo identificabile con il metodo conosciuto nella dottrina come "Discounted Cash Flow - DCF". Il metodo stima il valore d'uso di un'attività mediante l'attualizzazione dei flussi finanziari attesi, determinati sulla base di proiezioni economico-finanziarie elaborate dal management in riferimento all'attività valutata.
Nel caso delle banche e istituzioni finanziarie in genere, il flusso finanziario disponibile è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Per quanto concerne la determinazione del valore d'uso delle CGU in questione, si è ritenuto opportuno applicare la metodica della valutazione del Dividend Discount Model ("DDM") nella variante dell'Excess Capital. Il metodo in parola rientra tra i metodi basati sui flussi di cassa prospettici, in questo caso rappresentati da dividendi futuri, riconosciuti dalla maggiore dottrina e prassi, soprattutto con riferimento alle società o rami di essa soggette al rispetto dei requisiti minimi di capitale regolamentare.
Tale metodologia consente di tenere conto dell'attuale consistenza patrimoniale delle società/rami d'azienda oggetto di valutazione rispetto ai requisiti di vigilanza e delle loro prospettive reddituali riflesse nelle proiezioni.
Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità attraverso un appropriato tasso di crescita di lungo periodo "g" ai fini della stima del cosiddetto "Terminal Value".
I flussi finanziari futuri devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati, e utilizzando un coefficiente Beta appropriato in considerazione della rischiosità dei rispettivi ambiti operativi.
Il flusso di cassa atteso è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata.
Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato. Nelle previsioni dei flussi finanziari disponibili è stato considerato il mantenimento di un livello di CET1 in linea con le vigenti disposizioni di Vigilanza.Si ritiene di considerare il limite consolidato SREP in quanto soglie maggiori sono imposte internamente nel rispetto di un quadro di controllo, dove sono previste soglie di allerta e warning. Il limite consolidato viene rispettato come richiesto dall'Organo di Vigilanza. Implicitamente, tale limite si esplica in limiti superiori ai minimi regolamentari per le controllate. Le verifiche interne, con soglie più alte in ambito RAF, permettono prudenzialmente di evitarne gli sforamenti.
La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi e relativi alle proiezioni economiche e patrimoniali del periodo 2022-2024 per le CGU in questione (Settore Npl e Ifis Finance Sp z o.o.) incluse nel Piano Industriale 2022-2024 "D.O.E.S." approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 10 febbraio 2022.
Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della stima del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime".
Il Valore d'Uso è stimato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato riferiti sia alla componente del valore temporale sia alla componente relativa al rischio Paese, oltre ai rischi specifici delle attività considerate.
Il tasso di attualizzazione è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il tasso di attualizzazione viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").
Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:
Gli esiti dell'esercizio di impairment test condotto hanno fatto emergere per la CGU "Settore Npl" un margine positivo rispetto al valore contabile che consente di affermare che l'aggiornamento dello scenario macroeconomico a seguito degli shock attualmente in essere non è da considerare come un indicatore di impairment ai fini dell'avviamento dell'ex Gruppo Fbs allocato per 38,0 milioni di euro sulla CGU "Settore Npl".
Con riferimento alla CGU su cui è allocato l'avviamento relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, all'integrale svalutazione dell'avviamento iscritto. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico.
Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.
Le attività fiscali ammontano a 330,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea al 31 dicembre 2021.
Le attività per imposte correnti ammontano a 38,0 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (-16,6%).
Le attività per imposte anticipate ammontano a 292,2 milioni di euro contro 284,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e risultano composte principalmente per 205,3 milioni di euro da attività iscritte per svalutazioni su crediti, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta e per 39,5 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
Le passività fiscali ammontano a 44,4 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2021 pari a 49,2 milioni di euro.
Le passività fiscali correnti, pari a 10,9 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo di competenza, in significativa riduzione rispetto alle passività per 16,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021, le quali sono state interamente liquidate nel corso del primo semestre 2022.
Le passività per imposte differite, pari a 33,6 milioni di euro, risultano in riduzione di 1,1 milioni di euro rispetto al saldo di fine dell'esercizio precedente, e includono principalmente 28,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,8 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 0,4 milioni di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).
Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.
Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2022:
• le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 giugno 2022 la deduzione del 100% è pari a 39,5 milioni di euro; si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par.5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 12,7 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite; tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
Complessivamente le attività fiscali iscritte al 30 giugno 2022 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un onere sostanzialmente nullo in termini di CET1.
Le altre voci dell'attivo, pari a 494,7 milioni di euro rispetto ad un saldo di 495,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021, accolgono principalmente:
Le altre voci del passivo sono pari a 494,2 milioni di euro rispetto a 451,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e sono composte da:
2022 e, pertanto, i saldi verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2022 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza del semestre.
| RACCOLTA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Debiti verso banche | 2.509.307 | 2.597.965 | (88.658) | (3,4)% | |
| - Debiti verso banche centrali | 2.165.581 | 2.236.942 | (71.361) | (3,2)% | |
| di cui: TLTRO | 2.021.170 | 2.033.870 | (12.700) | (0,6)% | |
| di cui: Altri depositi | 144.411 | 203.073 | (58.662) | (28,9)% | |
| - Pronti contro termine | 184.082 | 217.512 | (33.430) | (15,4)% | |
| - Altri debiti | 159.644 | 143.511 | 16.133 | 11,2% | |
| Debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.683.745 | (307.319) | (5,4)% | |
| - Retail | 4.386.877 | 4.517.172 | (130.295) | (2,9)% | |
| - Altri depositi vincolati | 211.194 | 239.986 | (28.792) | (12,0)% | |
| - Debiti per leasing | 21.223 | 16.127 | 5.096 | 31,6% | |
| - Altri debiti | 757.132 | 910.460 | (153.328) | (16,8)% | |
| Titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.504.878 | 5.660 | 0,2% | |
| Totale raccolta | 10.396.271 | 10.786.588 | (390.317) | (3,6)% |
Il totale della raccolta al 30 giugno 2022 risulta pari a 10.396,3 milioni di euro (-3,6% rispetto al 31 dicembre 2021), è rappresentato per il 51,7% da debiti verso la clientela (52,7% al 31 dicembre 2021), per il 24,1% da debiti verso banche (in linea rispetto al 31 dicembre 2021) e per il 24,1% da titoli in circolazione (23,2% al 31 dicembre 2021).
I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2022 a 5.376,4 milioni di euro, in calo del 5,4% rispetto al 31 dicembre 2021 anche a seguito di un'attività di ottimizzazione della raccolta intrapresa in ambito retail a fronte della diminuzione stagionale degli impieghi medi.
| RACCOLTA RETAIL | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % |
| Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) | 3.056.482 | 3.114.532 | (58.050) | (1,9)% |
| di cui: LIBERO | 801.876 | 785.004 | 16.872 | 2,1% |
| di cui: LIKE/ONE | 1.011.385 | 1.033.539 | (22.154) | (2,1)% |
| di cui: VINCOLATI | 1.174.985 | 1.217.976 | (42.991) | (3,5)% |
| di cui: GERMAN DEPOSIT | 68.236 | 78.013 | (9.777) | (12,5)% |
| Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) | 1.330.395 | 1.402.640 | (72.245) | (5,2)% |
| Totale raccolta | 4.386.877 | 4.517.172 | (130.295) | (2,9)% |
I debiti verso banche ammontano a 2.509,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine (PCT), per effetto della stagionalità del business factoring che nel primo semestre 2022 risulta minore in termini di volumi erogati rispetto alla fine dell'esercizio precedente.
I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2022 a 2.510,5 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2021.
| FONDI RISCHI E ONERI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % |
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
9.988 | 11.938 | (1.950) | (16,3)% |
| Controversie legali | 38.504 | 36.832 | 1.672 | 4,5% |
| Oneri per il personale | 3.488 | 4.319 | (831) | (19,2)% |
| Altri fondi | 8.277 | 13.736 | (5.459) | (39,7)% |
| Totale fondi per rischi e oneri | 60.257 | 66.825 | (6.568) | (9,8)% |
La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo semestre 2022, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.
Al 30 giugno 2022 il saldo pari a 10,0 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo e risulta in diminuzione rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 11,9 milioni di euro) a seguito dell'escussione di alcune garanzie sottostanti nel periodo.
Al 30 giugno 2022 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 38,5 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:
Al 30 giugno 2022 sono iscritti fondi per il personale per 3,5 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021) da attribuire per 3,2 milioni di euro al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.
Al 30 giugno 2022 sono in essere "Altri fondi" per 8,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 13,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021 principalmente per la ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sul fondo rischi connesso alle operazioni di cessione crediti effettuate in ambito GACS, il cui saldo è stato ridotto a 2,1 milioni di euro al 30 giugno 2022 a seguito della scadenza contrattuale del periodo di garanzia. Oltre al suddetto fondo, la voce è principalmente costituita da 3,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing e da 0,5 milioni di euro per fondo reclami.
Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022
Oltre a quanto sopra riportato, si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2022 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.
In merito a tutti i contenziosi fiscali riportati di seguito, il Gruppo Banca Ifis, supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.
L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni "integrali" dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 243 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.
A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015 e 2016 (quest'ultimo notificato il 16 giugno 2022). La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 1.442 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria – ha provveduto ad impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria. L'udienza per le annualità 2013/2015 è stata discussa a novembre 2020 presso la seconda sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Venezia, la cui sentenza N. 266/2021 depositata in data 19 marzo 2021 ha integralmente accolto il ricorso della Banca ed ha compensato le spese. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo".
In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto CTR da parte dell'Agenzia delle Entrate. In sintesi, l'Agenzia ha contestato la sentenza della CTP sia da un punto di vista sostanziale che formale, e ne ha chiesto, pertanto, l'annullamento sulla base del medesimo percorso logico e probatorio adottato in sede ispettiva e accertativa per rimarcare l'esistenza della stabile organizzazione occulta. La Banca, nei termini di legge, ha provveduto a predisporre le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP.
In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.
In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2022 a 1.592,4 milioni di euro, in calo dell'1,9% rispetto al dato di fine 2021 pari a 1.623,9 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.
| PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| COMPOSIZIONE (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | ASSOLUTA | % | |
| Capitale | 53.811 | 53.811 | - | - | |
| Sovrapprezzi di emissione | 82.187 | 102.972 | (20.785) | (20,2)% | |
| Riserve da valutazione: | (48.818) | (25.435) | (23.383) | 91,9% | |
| - Titoli | (39.709) | (16.233) | (23.476) | 144,6% | |
| - TFR | 183 | (673) | 856 | (127,2)% | |
| - differenze di cambio | (9.292) | (8.529) | (763) | 8,9% | |
| Riserve | 1.442.929 | 1.367.019 | 75.910 | 5,6% | |
| Azioni proprie | (22.104) | (2.847) | (19.257) | 676,4% | |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 11.897 | 27.786 | (15.889) | (57,2)% | |
| Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo |
72.515 | 100.582 | (28.067) | (27,9)% | |
| Patrimonio netto consolidato | 1.592.417 | 1.623.888 | (31.471) | (1,9)% |
| PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI | (migliaia di euro) |
|---|---|
| Patrimonio netto consolidato al 31.12.2021 | 1.623.888 |
| Incrementi: | 77.078 |
| Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 |
| Vendita/assegnazione azioni proprie | 43 |
| Variazione riserva da valutazione: | 856 |
| - TFR | 856 |
| Stock options | 230 |
| Variazioni interessenze partecipative | 2.796 |
| Altre variazioni | 638 |
| Decrementi: | 108.548 |
| Dividendi distribuiti | 49.811 |
| Acquisto azioni proprie | 19.300 |
| Variazione riserva da valutazione: | 23.548 |
| - Titoli (al netto di realizzi) | 22.785 |
| - differenze di cambio | 763 |
| Patrimonio netto di terzi | 15.889 |
| Patrimonio netto consolidato al 30.06.2022 | 1.592.417 |
Con riferimento all'acquisto di azioni proprie effettuato nel periodo per 19,3 milioni di euro, esso si inserisce nell'ambito del c.d. "Programma di Buy-Back" a sostegno del "Piano LTI 2021-2023" (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo").
Le righe "Variazioni interessenze partecipative" e "Patrimonio netto di terzi" si riferiscono agli effetti generatisi dalla riorganizzazione degli assetti proprietari della controllata Banca Credifarma risultante dalla fusione per incorporazione dell'ex Credifarma in Farbanca, al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all'87,74% (mentre a inizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell'ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca). Per maggiori dettagli sulla fusione in questione, si veda la sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo".
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2022 | 31.12.2021 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.471.026 | 1.486.880 | ||
| Capitale di classe 1 (Tier 1) | 1.471.954 | 1.488.624 | ||
| Totale Fondi propri | 1.873.192 | 1.891.346 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio (RWA) | 9.857.713 | 9.633.003 | ||
| CET1 Ratio | 14,92% | 15,44% | ||
| Tier 1 Ratio | 14,93% | 15,45% | ||
| Total Capital Ratio | 19,00% | 19,63% |
Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.
I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2022 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.
Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 30 giugno 2022, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").
Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).
Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.
L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:
| TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 | TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024 |
|---|---|
| 0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 | 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 |
| 0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 | 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 |
| 0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 | 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 | 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 | 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 |
Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.
L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori.
Al 30 giugno 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1 e del filtro prudenziale per utili e perdite non realizzati su attività finanziarie valutate al fair value, i Fondi propri ammontano a 1.873,2 milioni di euro.
I Fondi propri consolidati includono:
La variazione negativa di 18,2 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:
La variazione dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati ha fatto sì che al 30 giugno 2022 il Total Capital Ratio si attesti al 19,00%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2021, pari al 19,63%; tale trend si riscontra anche per il CET1 Ratio, pari al 14,92% a fine giugno 2022 rispetto al dato pari al 15,44% al 31 dicembre 2021.
Al 30 giugno 2022, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.839,2 milioni di euro, e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.847,5 milioni di euro.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|
| APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9 (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.437.068 | 1.452.393 | ||
| Capitale di classe 1 (Tier 1) | 1.437.997 | 1.454.137 | ||
| Totale Fondi propri | 1.839.235 | 1.856.859 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio (RWA) | 9.847.454 | 9.615.465 | ||
| CET1 Ratio | 14,59% | 15,10% | ||
| Tier 1 Ratio | 14,60% | 15,12% | ||
| Total Capital Ratio | 18,68% | 19,31% |
Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri al 30 giugno 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2022.
Al 30 giugno 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.857,7 milioni di euro, derivanti dai rischi di credito e di controparte per 8.812,4 milioni di euro, dal rischio operativo per 878,0 milioni di euro, dal rischio di mercato per 93,8 milioni di euro e dal rischio di aggiustamento della valutazione del credito per 73,6 milioni di euro.
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ATTIVITA' PONDERATE PER IL RISCHIO: COMPOSIZIONE (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL | SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
|
| RWA per rischio di credito | 5.377.219 | 2.645.368 | 1.213.571 | 1.518.280 | 2.344.343 | 1.090.824 | 8.812.386 | |
| RWA per rischio mercato | X | X | X | X | X | X | 93.772 | |
| RWA per rischio operativo (metodo base) |
X | X | X | X | X | X | 877.996 | |
| RWA per rischio di aggiustamento della valutazione del credito |
X | X | X | X | X | X | 73.559 | |
| Totale RWA | X | X | X | X | X | X | 9.857.713 |
Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).
Ai fini del calcolo delle attività di rischio ponderate rileva un'operazione di cessione di un portafoglio crediti precedentemente acquisiti pro soluto dalla Banca nell'ambito di operazioni factoring con la clientela, per la quale al 30 giugno 2022 è avvenuta la derecognition contabile. L'operazione soddisfa i criteri previsti dall'art. 244 del Regolamento (UE) n. 575/2013 per il riconoscimento del significativo trasferimento del rischio di credito ("SRT-significant risk transfer). In attesa della conclusione del procedimento di autorizzazione da parte di Banca d'Italia al SRT, ai sensi della parte seconda, capitolo 6, sezione V della Circolare di Banca d'Italia n. 285, si è proceduto a ponderare le esposizioni sottostanti.
Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:
| Overall Capital Requirement (OCR) | Pillar 2 Guidance |
Total | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Art. 92 CRR | SREP | TSCR | RCC(1) | OCR Ratio | P2G | OCR e P2G | |
| CET1 | 4,50% | 0,90% | 5,40% | 2,50% | 7,90% | 0,75% | 8,65% |
| Tier 1 | 6,00% | 1,25% | 7,25% | 2,50% | 9,75% | 0,75% | 10,50% |
| Total Capital | 8,00% | 1,65% | 9,65% | 2,50% | 12,15% | 0,75% | 12,90% |
(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.
Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2022 i predetti requisiti prudenziali.
Nel terzo trimestre 2021 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma) la conclusione del processo di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare a partire dal 1° gennaio 2022 sono i seguenti:
| REQUISITO MREL | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| BANCA IFIS | BANCA CREDIFARMA (GIA' FARBANCA) | |||||
| 9,65% del Total Risk Exposure Amount | 8% del Total Risk Exposure Amount | |||||
| 3% del Leverage Ratio Exposure | 3% del Leverage Ratio Exposure |
Al 30 giugno 2022, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.
Si segnala che il trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera nel Cantone di Vaud (Losanna – CH) con efficacia dal 27 dicembre 2021 ha consentito l'eliminazione de La Scogliera dal consolidamento regolamentare del Gruppo al 31 dicembre 2021 e di conseguenza anche da quello effettuato al 30 giugno 2022.
In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.
In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2022 le esposizioni al debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica italiana e il cui valore contabile ammonta a 1.793 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 23 milioni di euro.
Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.803 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 57 mesi.
I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2022 sono considerati di livello 1.
In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano; tali esposizioni alla data del 30 giugno 2022 ammontano a 529 milioni di euro, di cui 147 milioni di euro relativi a crediti fiscali.
Il margine di intermediazione si attesta a 257,7 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto al dato al 30 giugno 2021, pari a 232,6 milioni di euro.
Di seguito la variazione e le principali componenti del margine di intermediazione.
| MARGINE DI INTERMEDIAZIONE | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 198.108 | 172.963 | 25.145 | 14,5% | |
| Commissioni nette | 42.212 | 40.851 | 1.361 | 3,3% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 17.391 | 18.741 | (1.350) | (7,2)% | |
| Margine di intermediazione | 257.711 | 232.555 | 25.156 | 10,8% |
Il margine di interesse aumenta del 14,5%, passando da 173,0 milioni di euro al 30 giugno 2021 a 198,1 milioni di euro al 30 giugno 2022. I principali fattori di crescita possono essere così sintetizzati:
Gli effetti positivi di cui sopra hanno più che compensato il minor contributo della PPA, il cui effetto nel semestre è pari a 6,6 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al saldo di 16,1 milioni di euro del primo semestre 2021, a seguito principalmente della chiusura di numerose posizioni creditizie nel corso del 2021 nonché alla fisiologica riduzione dei ricavi connessi ai portafogli in run-off.
Le commissioni nette ammontano a 42,2 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto al dato al 30 giugno 2021: tale andamento è stato guidato sia da una minore incidenza delle commissioni passive, conseguenza della riduzione delle provvigioni pagate per i servizi di incasso e pagamento del Settore Npl rispetto al primo semestre 2021, sia dal miglioramento del contributo da parte delle commissioni attive, le quali hanno beneficiato del trend in crescita dei crediti gestiti nell'ambito dell'Area Factoring.
Le commissioni attive sono pari a 48,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2021.
Le commissioni passive, pari a 6,1 milioni di euro contro il dato di 6,7 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2021, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.
Le altre componenti del margine di intermediazione, in diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto al primo semestre 2021, si compongono come segue:
Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 289,9 milioni di euro contro il dato di 250,0 milioni del 30 giugno 2021 (+16,0%).
| FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) |
1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di intermediazione | 257.711 | 232.555 | 25.156 | 10,8% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
32.210 | 17.469 | 14.741 | 84,4% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 289.921 | 250.024 | 39.897 | 16,0% |
Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 32,2 milioni di euro al 30 giugno 2022, in miglioramento di 14,7 milioni di euro rispetto al dato di 17,5 milioni di euro al 30 giugno 2021, il quale includeva rettifiche per 8,8 milioni di euro sul Settore Npl registrate a seguito di un'analisi di dettaglio all'epoca ancora in corso e poi conclusa a fine 2021, svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso principalmente sulle posizioni caratterizzate da vintage più alta. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "2.9 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo".
| FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 289.921 | 250.024 | 39.897 | 16,0% | |
| Costi operativi | (182.090) | (178.159) | (3.931) | 2,2% | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | (762) | n.a. | |
| Utili (perdite) da cessioni di investimenti | 135 | - | 135 | n.a. | |
| Utile della operatività corrente al lordo delle imposte |
107.204 | 71.865 | 35.339 | 49,2% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(34.423) | (22.702) | (11.721) | 51,6% | |
| Utile del periodo | 72.781 | 49.163 | 23.618 | 48,0% | |
| Utile del periodo di pertinenza di terzi | 266 | 832 | (566) | (68,0)% | |
| Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 | 48.331 | 24.184 | 50,0% |
La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:
I costi operativi sono pari a 182,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 30 giugno 2021 (+2,2%).
| COSTI OPERATIVI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Spese amministrative: | 188.245 | 179.219 | 9.026 | 5,0% | |
| a) spese per il personale | 73.598 | 67.725 | 5.873 | 8,7% | |
| b) altre spese amministrative | 114.647 | 111.494 | 3.153 | 2,8% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (3.420) | 5.619 | (9.039) | (160,9)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali |
8.225 | 9.145 | (920) | (10,1)% | |
| Altri oneri/proventi di gestione | (10.960) | (15.824) | 4.864 | (30,7)% | |
| Costi operativi | 182.090 | 178.159 | 3.931 | 2,2% |
Le spese per il personale al 30 giugno 2022 sono pari a 73,6 milioni di euro. L'incremento rispetto al dato al 30 giugno 2021 è da ricondursi sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili, che erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.
Le altre spese amministrative al 30 giugno 2022 sono pari a 114,6 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto al 30 giugno 2021. L'incremento è principalmente da ricondurre ai costi di consulenza, legati principalmente ai vari progetti strategici del Gruppo.
| ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2022 | 2021 | ASSOLUTA | % | |
| Spese per servizi professionali | 57.842 | 54.516 | 3.326 | 6,1% | |
| Legali e consulenze | 40.157 | 36.729 | 3.428 | 9,3% | |
| Compensi a società di revisione | 665 | 467 | 198 | 42,4% | |
| Servizi in outsourcing | 17.020 | 17.320 | (300) | (1,7)% | |
| Imposte indirette e tasse | 20.606 | 19.850 | 756 | 3,8% | |
| Spese per acquisto di beni e altri servizi | 36.199 | 37.128 | (929) | (2,5)% | |
| Assistenza e noleggio software | 8.944 | 8.400 | 544 | 6,5% | |
| FITD e Fondo Unico di Risoluzione | 4.621 | 4.407 | 214 | 4,9% | |
| Pubblicità e inserzioni | 3.997 | 3.291 | 706 | 21,5% | |
| Spese relative agli immobili | 3.827 | 3.099 | 728 | 23,5% | |
| Spese per informazione clienti | 3.790 | 8.227 | (4.437) | (53,9)% | |
| Spese spedizione e archiviazione documenti | 2.861 | 1.967 | 894 | 45,4% | |
| Costi per cartolarizzazione | 2.269 | 1.999 | 270 | 13,5% | |
| Spese telefoniche e trasmissione dati | 1.786 | 2.120 | (334) | (15,8)% | |
| Gestione e manutenzione autovetture | 1.223 | 1.064 | 159 | 14,9% | |
| Viaggi e trasferte | 599 | 536 | 63 | 11,8% | |
| Altre spese diverse | 2.283 | 2.018 | 265 | 13,1% | |
| Totale altre spese amministrative | 114.647 | 111.494 | 3.153 | 2,8% |
La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 40,2 milioni di euro nel primo semestre 2022, in aumento del 9,3% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento della voce è da ricondursi principalmente, come già esposto in precedenza, ai costi connessi alla prosecuzione dell'implementazione dei progetti strategici del Gruppo Banca Ifis nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024, come la fusione di Credifarma in Farbanca con successiva ridenominazione dell'incorporante in Banca Credifarma (per maggiori dettagli relativamente a quest'ultima operazione, completata ad aprile 2022, si rimanda alla sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo").
La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 20,6 milioni di euro rispetto a 19,9 milioni di euro al 30 giugno 2021, in aumento del 3,8%. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 13,2 milioni di euro al 30 giugno 2022, in aumento rispetto al dato dell'omologo periodo dell'anno precedente (+11,9%), e include inoltre costi per imposta di bollo per 6,3 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".
Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 36,2 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 37,1 milioni di euro del 30 giugno 2021. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:
contribuzione al FITD e Fondo di Risoluzione Unico che al 30 giugno 2022 ammonta a 4,6 milioni di euro, rispetto ai 4,4 milioni di euro al 30 giugno 2021;
spese per informazione clienti, le quali si attestano a 3,8 milioni di euro, in decremento del 53,9% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli nell'ambito del Settore Npl e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati;
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo positivo pari a 3,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 5,6 milioni di euro al 30 giugno 2021, principalmente per la ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.
Gli altri proventi netti di gestione, pari a 11,0 milioni di euro al 30 giugno 2022, registrano un decremento rispetto al dato di 15,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, il quale comprendeva la differenza positiva di 3,4 milioni di euro emersa in fase di allocazione del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.
Si segnalano inoltre:
L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 107,2 milioni di euro, in aumento del 49,2% rispetto al dato al 30 giugno 2021.
Le imposte sul reddito al 30 giugno 2022 ammontano a 34,4 milioni di euro, e il tax rate è pari al 32,11%, sostanzialmente in linea con il dato di 31,59% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
L'utile di pertinenza della Capogruppo ammonta a 72,5 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.
La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.
Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.
Con riferimento al 31 dicembre 2021 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2021, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations e rimane valido alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022.
In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.
Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis congiuntamente al Bilancio consolidato 2021 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Corporate Governance.
La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.
In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).
Nella presente parte delle Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:
rischi di mercato:
di tasso di interesse;
Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Esposizioni non deteriorate |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.159.398 | 478.054 | 167.937 | 265.381 | 8.486.363 | 10.557.133 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 484.875 | 484.875 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
4.938 | 8.551 | - | - | 18.053 | 31.542 |
| 5. Attività finanziare in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2022 | 1.164.336 | 486.605 | 167.937 | 265.381 | 8.989.291 | 11.073.550 |
| Totale 31.12.2021 | 1.154.895 | 473.153 | 123.541 | 342.157 | 9.317.445 | 11.411.191 |
Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
| Deteriorate | Non deteriorate | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
complessivi (1) Write-off parziali |
Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
Totale (esposizione netta) |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
2.005.339 | 199.950 | 1.805.389 | 9.566 | 8.834.433 | 82.689 | 8.751.744 | 10.557.133 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 485.525 | 650 | 484.875 | 484.875 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
13.489 | - | 13.489 | - | X | X | 18.053 | 31.542 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2022 | 2.018.828 | 199.950 1.818.878 | 9.566 | 9.319.958 | 83.339 | 9.254.672 | 11.073.550 | |
| Totale 31.12.2021 | 2.029.338 | 277.749 1.751.589 | 22.792 | 9.716.371 | 81.189 | 9.659.602 | 11.411.191 |
(1) Valore da esporre a fini informativi.
Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote OICR.
| Attività di evidente scarsa qualità creditizia |
Altre attività | ||
|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Minusvalenze Esposizione netta cumulate |
Esposizione netta | |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 50 | 15 | 20.384 |
| 2. Derivati di copertura | - | - | - |
| Totale 30.06.2022 | 50 | 15 | 20.384 |
| Totale 31.12.2021 | 127 | 27 | 7.690 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale.
Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2022.
Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale e relative iniziative di attuazione. L'operatività riferita al settore farmaceutico viene svolta dalla controllata Banca Credifarma (già Farbanca), operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.
L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:
le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite da Ifis Npl Servicing S.p.A.;
la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).
Allo scopo di recepire gli impatti dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 nei modelli di valutazione contabile dei crediti Npl, sono state effettuate analisi ed implementate nuove logiche prudenziali, oltre alle misure istituzionali introdotte per il sostentamento temporaneo dell'economia nazionale.
In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 risultano in parte superate già nel 2021, ove si è rilevato un sostanziale ritorno dell'attività dei tribunali ai livelli di prepandemia.
Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi successivi in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate per le proiezioni di medio termine.
Per quanto concerne i finanziamenti a privati sotto forma di CQS e CQP concessi tramite la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., il Gruppo ha subito l'effetto della chiusura e del blocco della produzione di numerose aziende che hanno fatto uso, in molti casi, dell'ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione in Deroga; ciò ha comportato l'erogazione della retribuzione direttamente dall'INPS generando ritardi nell'erogazione dei fondi e, di conseguenza, nella ricezione dei pagamenti. Il Gruppo ha ritenuto opportuno provvedere al congelamento selettivo delle rate del piano di ammortamento per tutta la durata del meccanismo contributivo. A giugno 2022 non risultano più in essere posizioni interessate da tali sospensioni, e gli effetti economici e finanziari complessivi prodotti nel periodo di sospensione sono da considerarsi irrilevanti.
Le nuove regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" (c.d. "New DoD – Definition of Default") sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021. In tale contesto, per il solo specifico comparto degli enti del SSN, il conteggio dei giorni di arretrato aveva trovato una sostanziale sospensione ad esito degli interventi legislativi emergenziali correlati alla pandemia da Covid-19 e, in particolare, a seguito dell'introduzione dell'art. 117, comma 4, del Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020.Tale provvedimento prevedeva infatti la sospensione delle esecuzioni e l'inefficacia dei pignoramenti nei confronti degli enti del SSN (c.d. blocco delle esecuzioni) fino al 31 dicembre 2020, successivamente prorogata fino al 31 dicembre 202rza dell'art. 3, comma 8, del Decreto-legge n. 183 del 31 dicembre 2020.
Il blocco delle esecuzioni aveva lo scopo di consentire agli enti del SSN di non pagare i propri debiti (pur temporaneamente) ai fini della realizzazione di superiori interessi pubblici legati anche all'emergenza sanitaria: conseguentemente era stato sospeso il conteggio dei giorni di arretrato ex art. 178 CRR in relazione alle esposizioni delle ASL nei confronti del Gruppo.
Pertanto, le nuove modalità di trattamento dei crediti scaduti, con riferimento alla specifica ed unica fattispecie dei crediti commerciali verso enti del SSN acquistati dal Gruppo a titolo definitivo, avrebbero avuto concreta applicazione a partire dal 1° gennaio 2022.
In data 8 dicembre 2021 è invece intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale 236/2021, che ha dichiarato costituzionalmente illegittima la proroga del blocco delle esecuzioni disposta dall'art. 3, comma 8, del summenzionato Decreto-legge n. 183/2021.
Alla luce di quanto precede, in sede di ultimazione e chiusura del Bilancio al 31 dicembre 2021, tenuto conto della "tardiva" emanazione della Sentenza e dell'assenza di consolidate prassi di mercato o indicazioni di autorità o associazioni di categoria circa gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale 236/2021 sulla data da cui far decorrere il conteggio dei giorni di arretrato delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN, è stato avviato un processo di analisi volto ad individuare un approccio, improntato a responsabilità e ragionevolezza, per rappresentare la realtà fattuale dei contesti di riferimento e fornirne una corretta rappresentazione contabile, anche sotto i profili della rischiosità del credito e della classificazione delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN.
In tale contesto, è stato adottato l'approccio sostanzialistico nella classificazione e conseguente valutazione delle relative esposizioni illustrato nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.
Nel corso del primo semestre del 2022 sono state completate le attività di approfondimento ed analisi delle tematiche precedentemente citate e, a far data dal 30 giugno 2022, in luogo dell'approccio sopra richiamato, è stato applicato anche per le esposizioni verso gli enti del SSN il solo criterio relativo al mero conteggio dei giorni di arretrato previsto dalla New DoD ai fini dell'individuazione delle esposizioni in default, pur in sostanziale assenza di specifici rischi di credito della controparte.
Contestualmente, è stato avviato un progetto volto alla riorganizzazione strategica del c.d. business Pharma, considerando sia il nuovo quadro normativo di riferimento che il mutato contesto di mercato.
Tale più ampio progetto prevede, tra l'altro:
• l'adozione di nuove procedure di selezione dei crediti verso Enti del SSN oggetto di acquisizione da parte del Gruppo;
L'operazione, che al 30 giugno 2022 ha avuto piena efficacia e ha visto l'intera corresponsione del prezzo di cessione, non prevede nessun coinvolgimento ulteriore del Gruppo, in particolare né come sottoscrittore di notes né come eventuale servicer della futura cartolarizzazione.
In considerazione di quanto sopra, sono state classificate tra i crediti deteriorati, in particolare quasi interamente esposizioni scadute deteriorate, esposizioni lorde per complessivi 144,6 milioni di euro al 30 giugno 2022.
In ambito rischio di credito, il Gruppo ha considerato, già nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022, gli effetti della crisi generata dal conflitto in Ucraina nella misurazione delle perdite attese su crediti (ECL) classificati in bonis (stage 1 e stage 2), applicando fattori correttivi volti a cogliere gli impatti di tale crisi sulle ECL di specifici settori economici ritenuti più esposti. Il perimetro considerato riguarda operazioni dei comparti Factoring, Non Core, Corporate Banking e Leasing appartenenti a quei settori che risentono maggiormente della variazione dei prezzi delle materie prime dei prodotti energetici, ulteriormente saliti a seguito della guerra, e che si riflettono sui costi operativi delle imprese, in particolare in quelle operanti in settori a più alto consumo energetico, come il settore metallurgico.
L'esposizione verso imprese che hanno sede o che hanno operatività commerciale verso i Paesi interessati dalla guerra - Russia, Bielorussia e Ucraina - è contenuta; pertanto, l'impatto in termini di ECL è minimale. Tuttavia, il Gruppo Banca Ifis continuerà a monitorare nel continuo e riportare con frequenza mensile all'interno della propria reportistica le controparti esposte a questi rischi e a valutare le misure prudenziali da adottare per una loro adeguata gestione del rischio di credito.
Inoltre, nel corso del primo semestre del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato. Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto delle implicazioni macroeconomiche relative al conflitto Russia-Ucraina, allo scenario inflattivo e al rallentamento della crescita economica. Le eventuali eccedenze identificate inerenti agli accantonamenti per rischio Covid-19 non sono state rilasciate e sono state quindi riqualificate a copertura del rischio derivante dal conflitto in corso.
In ambito rischi del Settore Npl, è stato verificato che non vi sono impatti diretti allo stato attuale sul portafoglio proprietario del Gruppo.
Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.
Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".
I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.
Al suo interno sono declinati:
dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.
Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari di Banca Ifis e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.
Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.
In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.
La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer:
Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle seguenti società controllate:
In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.
Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.
Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).
Le Filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.
Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.
Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.
La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.
Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.
Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:
Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.
Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.
A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.
La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.
L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.
Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti
contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.
Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.
Come già indicato nel Bilancio consolidato 2021, il modello a curve nel corso del 2021 è stato affinato in quanto i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungare e aggiornare le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici quali, in questo periodo storico, il Covid-19.
Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.
I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:
Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.
Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.
Come già iniziato nel corso del 2021, anche nel primo semestre 2022 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce
alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.
Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.
La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:
Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".
Il modello pre ODA nel corso del 2021 è stato ricalibrato in quanto, come avvenuto per il modello a curve, i modelli vengono rivisti con cadenza biennale al fine di allungarne le serie storiche, verificare la tenuta dei cluster e la robustezza statistica, tenere in considerazione eventuali nuove modalità gestionali e valutare effetti macroeconomici quali, in questo periodo storico, il Covid-19.
La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.
Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.
Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.
Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.
Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in
modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura. L'estensione all'utilizzo dei modelli su tutta l'operatività verso imprese di Capogruppo ha permesso, mediante l'aumento della copertura dei modelli, la realizzazione di obiettivi di omogeneità in termini di misurazione dei rischi lungo il processo del credito. Il processo di provisioning ha visto ampliare la popolazione a cui è possibile applicare il criterio di stage allocation per significativo incremento del rischio di credito, mediante confronto tra rating al momento della concessione e rating attuale, in ottica di conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.
Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.
Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:
Anche all'interno delle singole società appartenenti al Gruppo, è dedicata una particolare attenzione al monitoraggio del rischio di credito. Nel corso del 2021, sulle controllate Cap.Ital.Fin., Credifarma e Farbanca (quest'ultime due da aprile 2022 poi confluite tramite fusione per incorporazione nella rinominata Banca Credifarma):
Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.
In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.
Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.
La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.
Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.
La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.
In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).
Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:
In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).
Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:
Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:
La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:
tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).
Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellizzazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:
Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.
Su alcune società controllate, ancorché le svalutazioni collettive siano determinate mediante approccio forfettario, pertanto in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le svalutazioni analitiche possono seguire diverse metodologie di calcolo (a titolo esemplificativo adottando un approccio judgemental, piuttosto che un approccio forfettario) in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La Funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza dei fondi svalutazione con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.
Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.
Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti banche, Amministrazioni centrali ed Enti territoriali (esclusi i comuni) per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.
Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macroeconomico).
I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).
La funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macroeconomici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.
I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.
Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.
A seguito della situazione internazionale, interessata dal conflitto Russia-Ucraina, dagli impatti del Covid-19 e dalle problematiche nell'approvvigionamento di materie prime e blocchi della catena logistica, il Gruppo ha introdotto fattori correttivi volti a cogliere gli impatti di tale crisi su quei rapporti con controparti appartenenti a particolari settori (trasporti, agricoltura, manifatturiero e commercio energia) che potrebbero essere coinvolti in aumento significativo del rischio di credito.
Con riferimento alle Forward Looking Information alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la funzione Risk Management non ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici; sono stati confermati gli scenari in uso al 31 dicembre 2021, considerati già notevolmente avversi in riferimento all'andamento dei principali indicatori in quanto fattorizzano gli effetti negativi della crisi pandemica sull'economia.
Si è ritenuto di mantenere la probabilità di accadimento degli scenari considerando, nello scenario baseline, una probabilità di accadimento elevata (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità di accadimento del 25%, superiore a quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando il prolungarsi del conflitto in Europa e le misure sanzionatorie verso la Russia in continua evoluzione.
Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si
riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.
In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.
In particolare:
In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con
coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.
Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.
La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.
Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review.
Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.
Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.
Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.
Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.
In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:
Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.
Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2022, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:
Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2022, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche degli impatti che l'emergenza Covid-19 e che il conflitto tra Russia e Ucraina stanno avendo sull'economia, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto agli obiettivi prefissati in sede di definizione delle proiezioni del Piano Industriale 2022-2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:
Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:
Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo.
L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.
Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.
La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.
A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.
Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.
Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.
A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").
Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.
Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.
Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.
Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.
Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società ex Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e ex Farbanca S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.
Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing S.p.A., il valore nominale residuo è di circa 22.895 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 23.922 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 1.325 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,54% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2022 sono stati acquistati circa 1.441 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 66,5 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 4,62%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 44 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.
Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2022 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 449 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale3 ammonta a 919 milioni di euro.
Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del primo semestre del 2022 Ifis Npl Investing ha perfezionato una operazione di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 40,7 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 2,8 milioni di euro.
Con riferimento agli effetti derivanti dalle misure di sostegno all'economia messe in atto dal Governo italiano e adottate dal Gruppo si fa rinvio a quanto riportato nei paragrafi precedenti.
Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio ("derecognition") e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:
• le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
3 Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi | Write off |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie esposizioni/valori | Totale | Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Totale | Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Esposizione netta |
parziali comple ssivi * |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||||
| a) Sofferenze | 1.257.118 | X | - | 122.907 | 1.134.211 | 92.783 | X | - | 92.783 | - | 1.164.335 | 8.913 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
169.248 | X | - | 169.042 | 206 | 3.434 | X | - | 3.434 | - | 165.814 | - |
| b) Inadempienze probabili | 576.884 | X | - | 221.582 | 355.302 | 90.338 | X | - | 90.338 | - | 486.546 | 63 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
134.873 | X | - | 129.110 | 5.763 | 22.004 | X | - | 22.004 | - | 112.869 | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate | 178.779 | X | - | 173.427 | 5.352 | 11.311 | X | - | 11.311 | - | 167.468 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
5.472 | X | - | 5.316 | 156 | 1.160 | X | - | 1.160 | - | 4.312 | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
492.780 | - | 463.593 | X | 29.187 | 10.983 | - | 10.983 | X | - | 481.797 | 177 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
4.866 | - | 4.730 | X | 136 | 180 | - | 180 | X | - | 4.686 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate | 7.971.605 | 7.687.654 | 241.757 | X | 42.194 | 70.507 | 70.507 | - | X | - | 7.901.098 | 47.206 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
81.711 | 4.657 | 74.779 | X | 2.275 | 2.763 | 2.763 | - | X | - | 78.948 | - |
| Totale (A) | 10.477.166 | 7.687.654 | 705.350 | 517.916 | 1.566.246 | 275.922 | 70.507 | 10.983 | 194.432 | - | 10.201.244 | 56.359 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 87.074 | X | - | 87.074 | - | 5.680 | X | - | 5.680 | - | 81.394 | - |
| b) Non deteriorate | 1.603.149 | 1.558.587 | 44.013 | X | 549 | 5.721 | 5.721 | - | X | - | 1.597.428 | - |
| Totale (B) | 1.690.223 | 1.558.587 | 44.013 | 87.074 | 549 | 11.401 | 5.721 | - | 5.680 | - | 1.678.822 | - |
| Totale (A+B) | 12.167.389 | 9.246.241 | 749.363 | 604.990 | 1.566.795 | 287.323 | 76.228 | 10.983 | 200.112 | - | 11.880.066 | 56.359 |
* Valore da esporre a fini informativi
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).
| Esposizioni/ | Amministrazioni pubbliche | Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
Società non finanziarie | Famiglie | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Controparti | Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
| A. Esposizioni creditizie per cassa |
||||||||||
| A.1 Sofferenze | 358 | 905 | 1.293 | 148 | - | - | 161.085 | 83.980 | 1.001.599 | 7.750 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | 34 | - | - | - | 7.870 | 2.843 | 157.910 | 591 |
| A.2 Inadempienze probabili |
11.974 | 25 | 7.729 | 533 | - | - | 124.895 | 80.872 | 341.948 | 8.908 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | 36 | 123 | - | - | 34.418 | 19.377 | 78.415 | 2.504 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate |
136.120 | 5.713 | 291 | 45 | - | - | 19.571 | 3.171 | 11.486 | 2.382 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | - | - | 2.169 | 553 | 2.143 | 607 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate |
2.173.578 | 1.509 | 484.259 | 7.473 | 902 | 1 | 5.015.546 | 65.390 | 709.512 | 7.118 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
397 | 1 | 76 | 1 | - | - | 69.220 | 2.318 | 13.941 | 623 |
| Totale (A) | 2.322.030 | 8.152 | 493.572 | 8.199 | 902 | 1 | 5.321.097 | 233.413 | 2.064.545 | 26.158 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate |
5 | - | 2.916 | 229 | - | - | 76.883 | 4.841 | 1.590 | 610 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate |
- | - | 331.548 | 2.252 | - | - | 1.017.561 | 3.454 | 248.319 | 15 |
| Totale (B) | 5 | - | 334.464 | 2.481 | - | - | 1.094.444 | 8.295 | 249.909 | 625 |
| Totale al 30.06.2022 (A+B) |
2.322.035 | 8.152 | 828.036 | 10.680 | 902 | 1 | 6.415.541 | 241.708 | 2.314.454 | 26.783 |
| Totale al 31.12.2021 (A+B) |
2.836.388 | 11.530 | 573.846 | 6.162 | 294 | 3 | 6.529.110 | 233.290 | 2.349.994 | 27.350 |
| Italia | Altri paesi europei | America | Asia | Resto del mondo | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/ Controparti |
Esposizione netta | Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||
| A.1 Sofferenze | 1.163.915 | 91.401 | 397 | 1.381 | 14 | - | - | 1 | 9 | - |
| A.2 Inadempienze probabili | 486.029 | 89.895 | 508 | 443 | 5 | - | - | - | 4 | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate |
165.650 | 11.091 | 1.308 | 158 | - | - | 510 | 62 | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 7.817.251 | 76.807 | 448.568 | 3.504 | 98.806 | 933 | 14.092 | 232 | 4.178 | 14 |
| Totale (A) | 9.632.845 | 269.194 | 450.781 | 5.486 | 98.825 | 933 | 14.602 | 295 | 4.191 | 14 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 79.524 | 5.680 | 1.870 | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 1.486.421 | 5.477 | 109.583 | 244 | - | - | 1.098 | - | 326 | - |
| Totale (B) | 1.565.945 | 11.157 | 111.453 | 244 | - | - | 1.098 | - | 326 | - |
| Totale al 30.06.2022 (A+B) | 11.198.790 | 280.352 | 562.234 | 5.730 | 98.825 | 933 | 15.700 | 295 | 4.517 | 14 |
| Totale al 31.12.2021 (A+B) | 11.720.680 | 265.199 | 432.801 | 12.066 | 80.231 | 923 | 50.390 | 134 | 5.236 | 10 |
Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quelle dei veicoli Indigo Lease S.r.l. e Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.
Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.
Tali operazioni possono essere originate dalle diverse business unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.
Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con le politiche vigenti in tema di cartolarizzazione e le investment policies vigenti per il portafoglio di Finanza Proprietaria, e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.
In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.
Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.
Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.
Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo Banca Ifis verso le operazioni di cartolarizzazione, in cui il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.
In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca aveva raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).
L'attività di servicing è svolta direttamente da Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:
Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.
Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.
La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:
gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi e proventi assimilati";
gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.
Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a circa 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro, interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato; una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro, entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca.
L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma).
La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono stati "ripresi" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.
Al 30 giugno 2022 il Gruppo Banca Ifis detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 209,0 milioni di euro: in particolare detiene titoli monotranche per 11,1 milioni di euro, titoli senior per 172,2 milioni di euro nonchè titoli mezzanine e junior per complessivi 25,7 milioni di euro.
Si riportano di seguito le caratteristiche principali delle operazioni di cartolarizzazione di terzi in essere alla data di riferimento:
• Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 4,4 milioni di euro;
17.000 posizioni. Tale operazione, condotta tramite l'SPV BCC NPLs 2020 S.r.l., è assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS e ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza gennaio 2045. La Capogruppo Banca Ifis è stata coinvolta relativamente alla sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, per complessivi 55,5 milioni di euro a livello di valore nominale. Il valore di bilancio al 30 giugno 2022 delle tranche sottoscritte è pari a 48,1 milioni di euro per le senior (valutate al costo ammortizzato), mentre il valore attribuito alle quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico) è sostanzialmente nullo;
convertito con la Legge n. 40 del 5 giugno 2020. Il Gruppo Banca Ifis ha partecipato a tale operazione sottoscrivendo una quota delle tranche senior, che al 30 giugno 2022 presenta un valore netto di bilancio pari a 9,7 milioni di euro;
Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2022.
Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.
Nel corso del primo semestre 2022 la principale cessione di attività finanziarie è stata effettuata nel mese di giugno e ha riguardato un portafoglio di esposizioni creditizie per una pretesa creditoria comprensiva di mora pari a 36,7 milioni di euro, i quali sono stati trasferiti ad un veicolo di cartolarizzazione esterno rispetto al Gruppo Banca Ifis. Tale cessione è avvenuta pro-soluto, ha avuto piena efficacia e ha visto l'intera corresponsione del prezzo di cessione e non prevede nessun coinvolgimento ulteriore del Gruppo, in particolare né come sottoscrittore di notes né come eventuale servicer della futura cartolarizzazione. Pertanto, al 30 giugno 2022 è stata realizzata la c.d. derecognition contabile in conformità all'IFRS 9 e dunque le esposizioni creditizie oggetto di tale cessione non sono incluse nell'attivo patrimoniale di bilancio del Gruppo Banca Ifis. Dal punto di vista della normativa di vigilanza prudenziale, l'operazione si configura come un'operazione di cartolarizzazione ai sensi dell'art 244 ex CRR; nel corso del mese di luglio è stata pertanto avviata la procedura formale con la Banca d'Italia volta ad ottenere il riconoscimento di significativo
trasferimento del rischio (cd. SRT). Di conseguenza, ai soli fini del calcolo delle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2022, le suddette esposizioni sono state incluse nel perimetro delle RWA del Gruppo Banca Ifis.
Nel corso del primo semestre 2022 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.
All'interno di tale processo la strategia di investimento complessiva ha continuato ad attribuire centralità alla "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio a basso rischio caratterizzato da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.
Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.
In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario", dal portafoglio di "discretionary trading" e dal portafoglio "arbitrage", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.
All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Gli effetti della pandemia Covid-19, relativamente al rischio di mercato inerente le poste facenti parte del portafoglio di negoziazione, sono stati caratterizzati da impatti contenuti, in linea con la marginalità e la dimensione di tale portafoglio rispetto al complessivo portafoglio di proprietà del Gruppo, come statuito internamente dal Risk Appetite Framework (RAF).
L'operatività in oggetto ha rilevato una gestione caratterizzata da un accurato e stringente controllo del rischio declinato operativamente sia attraverso un accorto impiego di strumenti derivati in un'ottica di copertura (economica, non contabile) ed enhancement economico del portafoglio bancario, sia in una marginale allocazione di liquidità relativa al portafoglio di negoziazione e stabilita in termini di investimento potenziale.
In coerenza con la strategia gestionale menzionata, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso del primo semestre 2022 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.
In ambito rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo, si evidenzia che l'attività di investimento proprietario si compone principalmente di titoli governativi italiani. In dettaglio, relativamente al portafoglio complessivo del Gruppo non si evidenzia alcun impatto diretto legato componente obbligazionaria government, financial e corporate e titoli di capitale riconducibili a Russia, Bielorussia e Ucraina. Sussiste peraltro la concreta impossibilità di negoziare di strumenti di Paesi/emittenti riconducibili ai territori del conflitto, stante il divieto di accesso ai mercati su cui tali strumenti/emittenti vengono contrattati.
Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.
In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.
In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:
Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.
L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.
Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica, tramite la quale il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.
Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.
Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo
Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012.
La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.
L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano la raccolta obbligazionaria a tasso fisso, le operazioni di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO).
Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.
Al 30 giugno 2022 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari a circa l'83%; la modified duration media complessiva è pari a circa 3 anni.
La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la funzione Capital Markets, che in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.
La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più
rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.
In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting.
La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value di tali titoli. E' inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.
Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".
L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.
Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.
La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.
L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché
suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.
Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente su mercato polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.
Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.
Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni.
Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 324 mila euro al 30 giugno 2022.
In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.
Per quanto riguarda invece il rischio cambio, non si registrano esposizioni nelle divise interessate; eventuali variazioni alle rispettive curve dei tassi non generano quindi impatti diretti.
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo precedente "Rischi di mercato".
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Nel corso del primo semestre 2022, il funding mix del Gruppo si è mantenuto stabile; al 30 giugno 2022 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito
del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate.
Con riferimento alle attività del Gruppo, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery; di notevole importanza anche l'attività di trading e gestione del portafoglio titoli.
Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e i requisiti interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.
Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.
In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.
La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione della Banca.
Con riferimento alle partecipate polacche e rumene, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.
Nel periodo di maggiore turbolenza dei mercati a seguito della pandemia Covid-19, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del
Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con il risk appetite definito.
Nel corso del primo semestre 2022 non si sono verificate situazioni di stress, riconducibili al fattore pandemico.
Nel corso degli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente esacerbato una pressione inflazionistica già in essere a fine 2021. Questa situazione ha portato ad un incremento dei tassi di interesse che ha avuto sia impatti diretti che indiretti sul profilo di liquidità del Gruppo. Da un punto di vista di impatto diretto si assiste ad una minor attrattività, per gli investitori, per il prodotto di raccolta online (Rendimax), mentre dall'altro lato si registra una riduzione del valore dei titoli obbligazionari in portafoglio, che si riflette in modo negativo sulle riserve di liquidità disponibili.
La funzione Risk Management, a tal proposito, monitora su base giornaliera sia la consistenza attuale che prospettica delle riserve di liquidità, sia l'andamento della raccolta verso clientela, per i quali nel corso del primo semestre 2022 è stato attivato un ulteriore monitoraggio ad hoc.
Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca Ifis, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.
All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.
Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca Ifis S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.
Nel corso del 2017, con la prima ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca Ifis S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018 per incorporazione in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.
Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.
Alla data del 30 giugno 2022 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.
Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).
A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione. L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), era in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ordinanze di assegnazione) di proprietà della controllata Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l. che ha emesso delle note senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.
Al 30 giugno 2022 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie.
Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.
Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2022 e alle finalità per le quali sono state effettuate.
Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.
Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale adeguato rispetto all'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.
Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività periodiche di controllo di secondo livello volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).
Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.
Si segnala che nel corso del secondo trimestre 2022 è stata avviata la campagna periodica di Risk Self Assessment sui rischi operativi che ha incluso il 100% del perimetro societario in essere a fine 2021. A seguito della campagna, sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.
Nel medesimo periodo, si è conclusa inoltre la campagna di Model Risk Self Assessment, condotta considerando le unità organizzative in qualità di Model Owner presenti presso la Capogruppo e presso le controllate Ifis Npl Investing e Cap.Ital.Fin.. A seguito della campagna, sono stati individuati i modelli maggiormente esposti al rischio e segnalati alla funzione Convalida per la definizione di opportune azioni di mitigazione.
Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, il Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.
Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione dei rischi connessi alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti. Infine, nell'ambito del monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico e dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, sovraintende ed attua il processo di IT Risk Assessment di Gruppo, coordina la pianificazione ed esegue le attività di monitoraggio dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT.
In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di risk management.
Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.
Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.
Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.
Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.
La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la Gestione del Rischio Operativo e di Reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo.
Con riferimento agli impatti derivanti dall'emergenza Covid-19, le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione hanno subito, durante l'anno 2020, delle modifiche sia a seguito di specifiche richieste da parte del regolatore, sia per ricalibrare il sistema dei controlli interni al fine di rendere le attività di monitoraggio più rispondenti alle mutate modalità di svolgimento di alcune attività di business a seguito delle restrizioni imposte.
A seguito dell'alleggerimento delle misure restrittive e la conseguente ripresa delle attività di business su dimensioni operative ordinarie, anche le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione sono state gradualmente riadattate.
In particolare, le modalità di svolgimento delle attività di Risk Management inerenti il monitoraggio ed il reporting nei diversi ambiti (ad esempio contestazioni, affidamenti Npl, ecc.), nonché gli indicatori di rischio (Key Risk Indicators) che avevano subito delle rimodulazioni nell'ottica di rendere i controlli maggiormente aderenti alle diverse condizioni operative ed esigenze di business, sono stati ripristinati su livelli regolari e non hanno subito ulteriori variazioni significative.
In ambito rischio operativi, la funzione Risk Management ha considerato gli effetti della crisi generata dal conflitto in Ucraina nell'ambito del processo di gestione massiva delle condizioni economiche dei prodotti del Gruppo su base unilaterale, e, nel caso di specie, in relazione alle condizioni economiche di alcuni rapporti di factoring e conto corrente. In tale contesto, è stato evidenziato che l'attuazione della manovra ex artt. 118 e 126-sexies del TUB potrebbe rappresentare un ulteriore aggravio economico per le imprese che si trovano ad operare in un difficile ed incerto contesto sociopolitico internazionale che ha già di per sé determinato un incremento dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche. La funzione Risk Management, al fine di monitorare tale rischio e segnalare tempestivamente eventuali criticità, continuerà ad effettuare gli usuali controlli periodici quali, ad esempio, il monitoraggio del turn over della clientela factoring nonché dell'andamento della numerosità di eventuali contestazioni e di eventuali commenti negativi presenti sul web.
Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.
Nella presente sezione sono fornite le informazioni in merito alle aggregazioni aziendali richieste dall'IFRS 3, nei paragrafi 59, lettera a), 60 e 63. Inoltre, in applicazione delle disposizioni di Banca d'Italia stabilite nella Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti, in tale sezione rientrano convenzionalmente anche le operazioni di aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo (cd. "business combination between entities under common control").
Come precisato nella sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo", in data 21 febbraio 2022 è pervenuta da Banca d'Italia l'autorizzazione all'istanza presentata dalla Capogruppo Banca Ifis per l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., la quale è stata poi perfezionata in data 11 aprile 2022. A seguito dell'operazione, l'entità incorporante è stata ridenominata in Banca Credifarma S.p.A., rappresentando il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie.
Tale operazione di fusione per incorporazione, che si inserisce tra le azioni previste nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo Banca Ifis dirette ad un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo, ha coinvolto due società già sottoposte a controllo da parte della Capogruppo Banca Ifis. Pertanto, l'aggregazione in oggetto rientra nella definizione di "aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo" per cui, pur essendo esclusa dal perimetro di applicazione dell'IFRS 3, è richiesta comunque informativa da parte di Banca d'Italia.
I valori economici delle società coinvolte ante fusione sono stati determinati tramite il Dividend Discount Model (DDM), a seguito dei quali è stato determinato un rapporto di concambio pari a 36,8 euro (dato dal rapporto del prezzo per azione stimato per Credifarma rispetto al prezzo per azione stimato per Farbanca). Sulla base di tale concambio, l'incorporante Farbanca ha emesso n. 1.180.654 nuove azioni al valore nominale di 10 euro per azione, che sono state assegnate agli azionisti di Credifarma in linea con le interessenze sussistenti alla data di fusione (cioè 70% Banca Ifis e 30% azionisti terzi). Al termine di tale assegnazione, il numero complessivo di azioni dell'entità post fusione è pari a 4.711.469, di cui 3.325.315 azioni spettanti a Banca Ifis corrispondenti ad un'interessenza del 70,6%. A livello contabile, il capitale sociale della nuova entità risulta pari a 47,1 milioni di euro (n. azioni moltiplicato per un valore nominale unitario di 10 euro) e dalla fusione è emerso un avanzo da concambio per 9,0 milioni di euro. In applicazione di quanto richiesto dall'art. 2504-bis c.c., tale avanzo, non essendo dovuto a "previsione di risultati economici sfavorevoli", è stato iscritto in un'apposita riserva del Patrimonio netto di Banca Credifarma.
Per completezza, si precisa che, come riportato nel paragrafo "4.1.3 Area e metodi di consolidamento", alla data del 30 giugno 2022 la partecipazione di Banca Ifis in Banca Credifarma è pari all'87,74%. La differenza tra tale percentuale e quella sopraccitata del 70,6% sussistente all'11 aprile 2022 (data di perfezionamento della fusione) deriva dalle operazioni di riassetto proprietario realizzate successivamente alla fusione con particolare riferimento al processo connesso all'esercizio del diritto di recesso da parte dei soci di Farbanca e al conseguente esercizio da parte di Banca Ifis del diritto di opzione prima e di prelazione successivamente sull'inoptato.
Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.
Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2022 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", la cui ultima versione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nel mese di febbraio 2022. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2022 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Al 30 giugno 2022 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A, dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. (generatasi dalla fusione ad aprile 2022 di Farbanca e Credifarma, come precisato nella sezione precedente "4.4 Operazione di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" nonché nella sezione "2.11 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo") e del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.
Le tipologie di parti correlate significative per il Gruppo Banca Ifis, così come definite dallo IAS 24, comprendono:
Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.
La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli Amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.
Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (7° aggiornamento di ottobre 2021) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.
| Indennità | Pagamenti basati su azioni | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dati in migliaia di euro | Benefici a breve termine per i dipendenti |
Benefici successivi al rapporto di lavoro |
Altri benefici a lungo termine |
per cessazione del rapporto di lavoro |
Stock option | Altri pagamenti basati su azioni |
||
| Organi di amministrazione e controllo (1) |
1.868 | - | 85 | - | 230 | 167 | ||
| Altri managers (2) | 4.780 | - | 235 | 161 | - | 588 | ||
| Totale al 30.06.2022 | 6.648 | - | 320 | 161 | 230 | 755 |
(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) della Capogruppo Banca Ifis.
(2) Sono riferiti a 16 managers con carica di Condirettore Generale o altro Dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.
Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,3 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 98 mila euro.
| Voci di bilancio (dati in migliaia di euro) |
Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a impatto a conto economico |
- | - | 11.109 | 11.109 | 6,7% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | 2.847 | 2.847 | 0,5% |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
- | 529 | 20.491 | 21.021 | 0,2% |
| Altre attività | 970 | - | - | 970 | 0,2% |
| Totale attività | 970 | 529 | 34.448 | 35.947 | 0,3% |
| Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
- | 658 | 437 | 1.095 | 0,0% |
| Altre passività | 19.888 | - | - | 19.888 | 4,2% |
| Fondi per rischi e oneri | - | - | 229 | 229 | 0,4% |
| Riserve da valutazione | - | - | (6.817) | (6.817) | 14,0% |
| Totale passività | 19.888 | 658 | (6.151) | 14.394 | 0,1% |
| Impegni e garanzie | - | 634 | 8.136 | 8.770 | n.a. |
| Voci di bilancio (dati in migliaia di euro) |
Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Interessi attivi e proventi assimilati |
- | 1 | 85 | 86 | 0,0% |
| Interessi passivi e oneri assimilati | - | - | (82) | (82) | (0,2)% |
| Commissioni attive | - | - | 4 | 4 | 0,0% |
| Spese amministrative | (20) | - | - | (20) | 0,0% |
I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Al 30 giugno 2022 Banca Ifis ha iscritto un credito verso la controllante pari a 0,4 milioni di euro, Cap.Ital.Fin. un credito per 0,6 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing ha iscritto un debito pari a 17,7 milioni di euro, Ifis Npl Servicing un debito per 1,3 milioni di euro e Ifis Rental Services un debito per 0,8 milioni di euro. Complessivamente il debito netto verso la consolidante La Scogliera S.A. ammonta a 18,9 milioni di euro.
I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.
La voce fondi rischi e oneri è relativa a svalutazioni forfettarie su impegni e garanzie rilasciate a favore di soggetti correlati.
I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.
Venezia – Mestre, 4 agosto 2022
Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato
Frederik Herman Geertman
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.
Venezia - Mestre, 4 agosto 2022
Frederik Herman Geertman Mariacristina Taormina
Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari
4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Banca IFIS S.p.A.
Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022
Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato
EY S.p.A. Via Isonzo, 11 37126 Verona
Tel: +39 045 8312511 Fax: +39 045 8312550 ey.com
Agli Azionisti di Banca IFIS S.p.A.
Introduzione
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale al 30 giugno 2022, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per il periodo chiuso a tale data e dalle relative note illustrative di Banca IFIS S.p.A. e controllate (il "Gruppo Banca IFIS"). Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.
Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2022 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.
Verona, 4 agosto 2022
EY S.p.A. Giuseppe Miele (Revisore Legale)
EY S.p.A. Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.525.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. di Milano 606158 - P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997
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| RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 285.073 | 355.381 |
| + 10. Cassa e disponibilità liquide |
285.073 | 355.381 |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 24.698 | 8.478 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto + 20.a economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
24.698 | 8.478 |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
140.030 | 144.660 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto + 20.c economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
140.030 | 144.660 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 592.967 | 614.013 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività + 30. complessiva |
592.967 | 614.013 |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato | 687.914 | 524.991 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso + 40.a banche |
687.914 | 524.991 |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 9.869.219 | 10.331.804 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso + 40.b clientela |
9.869.219 | 10.331.804 |
| Attività materiali | 127.374 | 120.256 |
| + 90. Attività materiali |
127.374 | 120.256 |
| Attività immateriali | 60.090 | 61.607 |
| + 100. Attività immateriali |
60.090 | 61.607 |
| di cui : - avviamento | 38.020 | 38.794 |
| Attività fiscali | 330.150 | 329.674 |
| a) correnti | 37.975 | 45.548 |
| + 110.a Attività fiscali: a) correnti |
37.975 | 45.548 |
| b) anticipate | 292.175 | 284.126 |
| + 110.b Attività fiscali: b) anticipate |
292.175 | 284.126 |
| Altre attività | 470.050 | 487.027 |
| + 130. Altre attività |
470.050 | 487.027 |
| Totale dell'attivo | 12.587.565 | 12.977.891 |
| RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 31.12.2021 |
|---|---|---|
| Debiti verso banche | 2.509.307 | 2.597.965 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso + 10.a banche |
2.509.307 | 2.597.965 |
| Debiti verso clientela | 5.376.426 | 5.683.745 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso + 10.b clientela |
5.376.426 | 5.683.745 |
| Titoli in circolazione | 2.510.538 | 2.504.878 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in + 10.c circolazione |
2.510.538 | 2.504.878 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 16.178 | 5.992 |
| + 20. Passività finanziarie di negoziazione |
16.178 | 5.992 |
| Passività fiscali | 44.442 | 49.154 |
| a) correnti | 10.891 | 16.699 |
| + 60.a Passività fiscali: a) correnti |
10.891 | 16.699 |
| b) differite | 33.551 | 32.455 |
| + 60.b Passività fiscali: b) differite |
33.551 | 32.455 |
| Altre passività | 469.959 | 436.107 |
| + 80. Altre passività |
469.959 | 436.107 |
| Trattamento di fine rapporto del personale | 8.041 | 9.337 |
| + 90. Trattamento di fine rapporto del personale |
8.041 | 9.337 |
| Fondi per rischi e oneri | 60.257 | 66.825 |
| + 100.a Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate |
11.606 | 11.938 |
| + 100.c Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri |
48.651 | 54.887 |
| Riserve da valutazione | (48.818) | (25.435) |
| + 120. Riserve da valutazione |
(48.818) | (25.435) |
| Riserve | 1.442.929 | 1.367.019 |
| + 150. Riserve |
1.442.929 | 1.367.019 |
| Sovrapprezzi di emissione | 82.187 | 102.972 |
| + 160. Sovrapprezzi di emissione |
82.187 | 102.972 |
| Capitale | 53.811 | 53.811 |
| + 170. Capitale |
53.811 | 53.811 |
| Azioni proprie (-) | (22.104) | (2.847) |
| + 180. Azioni proprie (-) |
(22.104) | (2.847) |
| Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) | 11.897 | 27.786 |
| + 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) |
11.897 | 27.786 |
| Utile (perdita) del periodo (+/-) | 72.515 | 100.582 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 12.587.565 | 12.977.891 |
| RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 | ||
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 264.351 | 233.033 | ||
| + | 30. | Margine di interesse | 198.108 | 172.963 |
| + | 130.a (Parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura rappresentativa dell'operatività del business |
66.243 | 60.070 |
| Commissioni nette | 42.212 | 40.851 | ||
| + | 60. | Commissioni nette | 42.212 | 40.851 |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 17.391 | 16.492 | ||
| + | 70. | Dividendi e proventi simili | 8.052 | 6.130 |
| + | 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 2.494 | (1.478) |
| + | 100.a | Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
6.771 | 3.934 |
| - | 100.a (parziale) | Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl |
- | (2.249) |
| + | 100.b | Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(156) | 2.939 |
| + | 100.c | Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie | (65) | 8 |
| + | 110.b | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
295 | 7.208 |
| Margine di intermediazione | 323.954 | 290.376 | ||
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito | (33.674) | (43.544) | ||
| + | 130.a | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
32.610 | 17.483 |
| - | 130.a (Parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura rappresentativa dell'operatività del business |
(66.243) | (60.070) |
| + | 130.b | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(400) | (14) |
| + | 100.a (parziale) | Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl |
- | 2.249 |
| + | 200.a (parziale) | Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate | 359 | (3.192) |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 290.280 | 246.832 | ||
| Spese amministrative | (188.245) | (179.219) | ||
| + | 190.a | a) spese per il personale | (73.598) | (67.725) |
| + | 190.b | b) altre spese amministrative | (114.647) | (111.494) |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali | (8.225) | (9.145) | ||
| + | 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (4.343) | (4.576) |
| + | 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (3.882) | (4.569) |
| Altri oneri/proventi di gestione | 10.960 | 15.824 | ||
| + | 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 10.960 | 15.824 |
| RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO (in migliaia di euro) |
30.06.2022 | 30.06.2021 | ||
|---|---|---|---|---|
| Costi operativi | (185.510) | (172.540) | ||
| + | 240. | Costi operativi | (182.090) | (178.159) |
| - | 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (3.420) | 5.619 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 3.061 | (2.427) | ||
| + | 200.a | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate |
(1.259) | (3.192) |
| - | 200.a (parziale) | Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate | (359) | 3.192 |
| + | 200.b | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti netti |
4.679 | (2.427) |
| Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - | ||
| + | 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | (762) | - |
| Utile da cessioni di investimenti | - | |||
| + | 280. | Utile (Perdite) da cessioni di investimenti | 135 | - |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 107.204 | 71.865 | ||
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | (34.423) | (22.702) | ||
| + | 300. | Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente | (34.423) | (22.702) |
| Utile del periodo | 72.781 | 49.163 | ||
| Utile di periodo di pertinenza di terzi | 266 | 832 | ||
| + | 340. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 266 | 832 |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo | 72.515 | 48.331 |
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