Quarterly Report • Aug 6, 2020
Quarterly Report
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Relazione finanziaria semestrale consolidata – 1H20 – Gruppo Banca Ifis 0 www.bancaifis.it
| 1. Cariche Sociali |
2 |
|---|---|
| 2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo |
4 |
| 2.1 Risultati e strategia 5 | |
| 2.2 Highlights 13 | |
| 2.3 Risultati per settore di attività 15 | |
| 2.4 Evoluzione trimestrale riclassificata 18 | |
| 2.5 Dati storici del Gruppo 20 | |
| 2.6 IAP – Indicatori alternativi di Performance 21 | |
| 2.7 Impatti modifiche normative 22 | |
| 2.8 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati 24 | |
| 2.9 L'azione Banca Ifis 43 | |
| 2.10 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 46 | |
| 2.11 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 47 | |
| 2.12 Informativa sul Covid-19 47 | |
| 2.13 Evoluzione prevedibile della gestione 54 | |
| 2.14 Altre informazioni 55 | |
| 3. Bilancio consolidato semestrale abbreviato | 58 |
| 3.1 Stato Patrimoniale Consolidato 59 | |
| 3.2 Conto Economico Consolidato 61 | |
| 3.3 Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 62 | |
| 3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2020 63 | |
| 3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2019 64 | |
| 3.6 Rendiconto Finanziario Consolidato 65 | |
| 4. Note illustrative |
67 |
| 4.1 Politiche contabili 68 | |
| 4.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 85 | |
| 4.3 Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 107 | |
| 4.4 Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 147 | |
| 4.5 Operazioni con parti correlate 148 | |
| 4.6 Attestazione del Dirigente Preposto 151 | |
| 4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 152 |
Consiglio di Amministrazione Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
Amministratore Delegato Luciano Colombini (1)
Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio
Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Divo Gronchi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Riccardo Preve Daniele Umberto Santosuosso
(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.
Direttore Generale Alberto Staccione
Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna
Società di Revisione EY S.p.A.
Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari
Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it
Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti
Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo
Il primo semestre ha confermato la validità̀ della strategia e la solidità̀finanziaria di Banca Ifis, in un contesto macroeconomico che non ha precedenti. Nell'anno della pandemia di Covid-19, uno dei peggiori degli ultimi decenni, Banca Ifis chiude il primo semestre in utile, rafforzando il proprio patrimonio e accelerando negli investimenti. La Banca, anche in questa difficile congiuntura, ha dimostrato una notevole capacità di resilienza grazie alla specificità del suo business model basato, sul fronte Imprese, sull'erogazione di forme di credito principalmente a breve termine e, lato Npl, sulla definizione di piani di rientro sostenibili, con una durata media di circa 7 anni.
Nei primi sei mesi la Banca ha registrato un utile netto di 37 milioni di euro, al netto di rettifiche e svalutazioni per 36 milioni di euro (pre tasse) ragionevolmente riconducibili all'effetto del Covid-19. Inoltre, il lockdown e la chiusura dei tribunali hanno determinando il rallentamento dell'attività del Settore Commercial & Corporate Banking e dell'attività di recupero del Settore Npl generando ulteriori impatti diretti ed indiretti.
Il CET1 consolidato, calcolato escludendo il dividendo 2019 sospeso per le disposizioni di Banca d'Italia e prudenzialmente escludendo l'utile del primo semestre 2020, si è attestato all'11,58%, in rialzo di 62 punti base rispetto al 31 dicembre 2019. Lo stesso indice, senza considerare gli effetti del consolidamento regolamentare in La Scogliera, si attesta al 15,45% (14,28% al 31 dicembre 2019). La raccolta è stata stabile sia nella componente retail sia in quella istituzionale.
Ci terrei a evidenziare come nel semestre, nonostante l'incertezza macroeconomica, Banca Ifis ha accelerato l'innovazione e la trasformazione digitale del business e del modello operativo e, rispetto alle previsioni di inizio anno, prevede di aumentare gli investimenti in digitalizzazione.
In questi mesi, il Gruppo non ha mai smesso di operare con efficienza e fiducia. In pieno lockdown abbiamo concluso un deal strategico acquisendo il 70,77% di Farbanca, un'operazione che consentirà, grazie alle sinergie con Credifarma, di creare un polo leader nei finanziamenti alle farmacie; inoltre, a fine giugno, abbiamo realizzato un importante progetto di rebranding che permetterà di migliorare il posizionamento della Banca e comunicare al meglio le attività e i prodotti del nostro business. Nel periodo sono state portate a termine alcune operazioni, come il perfezionamento della vendita dell'immobile di Corso Venezia a Milano, che ha comportato una plusvalenza di 24,2 milioni di euro e l'emissione di un bond da 400 milioni di euro a condizioni più favorevoli di quelle previste e nell'attuale contesto di mercato non più praticabili. Inoltre, abbiamo diversificato la raccolta esportando la nostra offerta di conti deposito sul mercato del risparmio tedesco, grazie a un accordo con la fintech Raisin.
Sul fronte Commerciale, abbiamo assicurato il nostro supporto alle imprese, approvando più del 98% delle oltre 18.000 richieste di moratorie pervenute. Abbiamo siglato un importante accordo con la BEI per finanziare e sostenere le PMI impattate dal Covid-19. Una misura, quest'ultima, che si somma alle numerose attività e servizi messi in campo dalla Banca sia durante il lockdown che nella più difficile fase di ripresa delle attività produttive.
Sul fronte degli Npl, in linea con quanto previsto nel piano strategico, da gennaio a luglio abbiamo rilevato 1,3 miliardi di euro di crediti non performing e attualmente stiamo partecipando a 15 processi di cessione per un
controvalore nominale di circa 1,9 miliardi di euro. Gli acquisti finalizzati in questi mesi, offriranno un buon contributo alla redditività della Banca nei prossimi due anni, grazie a un'attività di recupero proattiva e diversificata.
Al fine di dare piena attuazione al modello di business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono state introdotte talune modifiche ai Settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è stato mantenuto allineato al passato mentre il Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato della sezione non core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.
L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:
L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.
Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, è stata ampliata l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.
A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai Settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:
I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.
Il margine di intermediazione si attesta a 212,8 milioni di euro, in diminuzione del 23,8% rispetto ai 279,2 milioni di euro dell'omologo periodo del 2019.
L'emergenza sanitaria Covid-19 ha portato ad un lockdown delle attività economico-produttive nei mesi di marzo ed aprile 2020. Questo ha generato una contrazione dei margini in tutti i Settori ed in particolare in quelli dove l'operatività è legata al sistema giudiziario che hanno risentito della chiusura dei tribunali e quindi dell'impossibilità di procedere con le attività giudiziali di recupero dei propri crediti. A ciò si aggiunge il fisiologico minor contributo del rilascio della PPA2 il cui effetto nel primo semestre 2020, pari a 19,6 milioni di euro, è sostanzialmente dimezzato rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente (37,5 milioni di euro); tale minor contributo è ulteriormente accentuato dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del 2019.
Il margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 106,1 milioni di euro, è in diminuzione del 11,2%, rispetto al 30 giugno 2019. In calo l'Area Factoring (-10,5%), l'Area Leasing (-8,8%) e l'Area Corporate Banking & Lending che ha registrato una diminuzione del 22,1%, principalmente per il minore contributo del "reversal PPA"2 rispetto all'omologo periodo del 2019.
Le rettifiche di valore nette1 per rischio di credito, al 30 giugno 2020, ammontano a 33,3 milioni di euro, -4,9% rispetto ai 35,0 milioni di euro al 30 giugno 2019. A fronte di un incremento dell'Area Leasing, dovuto alla migrazione di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti, che ha portato ad una crescita di circa 4,1 milioni di euro delle rettifiche dell'Area, si contrappongono minori accantonamenti nell'Area Factoring che era stata negativamente influenzata nel primo semestre 2019 da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative.
I costi operativi risultano in aumento del 11,6% attestandosi a 155,5 milioni di euro (139,3 milioni di euro al 30 giugno 2019). L' aumento di 16,2 milioni di euro è dovuto principalmente a 6,9 milioni di euro di accantonamento al fondo di solidarietà e da 6 milioni di accantonamento a fronte di una garanzia su una posizione creditizia ex-Interbanca.
Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a 60,7 milioni di euro, registrano una diminuzione del 5,4% per effetto principalmente dei minori accantonamenti per retribuzioni variabili (64,2 milioni di euro al 30 giugno 2019). Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2020 è pari a 1.745 rispetto a 1.793 del 30 giugno dell'anno precedente.
Le altre spese amministrative al 30 giugno 2020, ammontano a 82,1 milioni di euro, in diminuzione del 28,2% rispetto al 30 giugno 2019. In particolare si segnala che le altre spese amministrative al 30 giugno 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 38,5 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Senza considerare questo effetto, le spese amministrative diminuiscono dell'1,7%. La variazione è principalmente guidata da minori spese per acquisto di beni e servizi e minori imposte indirette e
1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo. 2 Con "reversal PPA" si intende lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016.
tasse, solo parzialmente compensate da maggiori costi per servizi professionali. Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 16,3 milioni di euro rispetto ai 6,4 milioni di euro al 30 giugno 2019. La crescita rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente è dovuta principalmente all'accantonamento per 6,9 milioni di euro relativi al fondo solidarietà nonché a maggiori accantonamenti per impegni ad erogare fondi e garanzie principalmente connessi ad una posizione della ex Interbanca.
Analogamente alle altre spese amministrative, senza considerare gli effetti degli indennizzi per la definizione dei contenziosi fiscali della ex Interbanca, gli altri proventi netti di gestione, pari a 12,2 milioni di euro diminuiscono del 20,8% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Questi sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing, in linea con il medesimo periodo del precedente esercizio.
L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 48,2 milioni di euro (-53,9% rispetto al 30 giugno 2019). Un risultato sul quale, nonostante l'effetto positivo derivante dalla cessione dell'immobile di Milano per 24,2 milioni di euro, incide negativamente l'effetto delle rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili al Covid-19 per circa 36 milioni di euro nonché un accantonamento di 6,9 milioni di euro al fondo solidarietà per esuberi volontari.
Al 30 giugno 2020, l'utile netto si attesta a 36,8 milioni di euro rispetto ai 68,3 milioni di euro del 30 giugno 2019.
Con riguardo al contributo dei singoli Settori alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2020, si riportano di seguito le principali dinamiche:
L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 22,1 milioni di euro, in diminuzione del 18,7% rispetto al primo semestre dello scorso esercizio. Tale variazione negativa è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 13,4 milioni di euro, parzialmente compensata da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 4,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 3,1 milioni di euro, rispetto al dato del primo semestre 2019.
effetto è imputabile al peggioramento dei fattori di rischio (liquidità e credito) nel corso del semestre condizionati negativamente dall'instabilità dei mercati nell'attuale contesto.
Il margine di intermediazione del Settore Npl3 ammonta a 73,0 milioni di euro rispetto ai 125,5 milioni di euro al 30 giugno 2019, ed è caratterizzato dalle seguenti voci:
I costi operativi evidenziano una contrazione del 10,5% passando da 73,2 milioni di euro del primo semestre del 2019 a 65,6 milioni di euro del 2020. Tale variazione è principalmente connessa ai costi variabili collegati al recupero dei crediti ed in particolar modo a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale. Analogamente a quanto accaduto per i ricavi, la chiusura dei tribunali per l'emergenza Covid-19 e il generale lock down hanno determinato l'arresto di una serie di attività legali onerose di cui il Settore si serve per aumentare le possibilità di recupero.
L'utile netto del periodo mostra una contrazione di oltre l'84,8% pari a circa 31,4 milioni di euro in valore assoluto le cui determinanti sono dovute principalmente, come già specificato in precedenza, a fattori negativi esterni che hanno investito tutto il sistema economico nazionale.
Il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 33,7 milioni di euro, risultando pertanto in calo rispetto al 30 giugno 2019 di circa 0,6 milioni di euro. La variazione negativa è riconducibile all'effetto combinato della progressiva riduzione del contributo del "reversal della PPA" (in calo di circa 17 milioni di euro), solo parzialmente compensato da un incremento degli interessi attivi del portafoglio titoli governativi di circa 1,0 milioni di euroe da altre componenti del margine di intermediazione in crescita di oltre 13 milioni di euro principalmente per effetto di proventi sul portafoglio di proprietà.
Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un incremento delle rettifiche nette che si attestano a 13,4 milioni di euro rispetto agli 11,1 milioni di euro del primo semestre 2019. La variazione delle rettifiche è prevalentemente riconducibile alle rettifiche di valore collettive sul portafoglio titoli di Stato che risentono dell'aumento dei coverage in seguito all'allargamento degli spread creditizi.
3 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business essendo esse parte integrante del rendimento complessivo.
I costi operativi si attestano a 32,6 milioni di euro, con un incremento di 27,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2019. I costi del Settore infatti accolgono i precedentemente citati accantonamenti connessi al fondo solidarietà nonché gli accantonamenti per rischi a fronte di una garanzia su una posizione creditizia ex-Interbanca. Inoltre, il dato del 2019 beneficiava dell'effetto netto di 7,6 milioni connesso alla definizione di contenziosi fiscali della ex Interbanca.
Il risultato del Settore accoglie infine la plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24,2 milioni di euro derivante dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia.
Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 8.034,0 milioni di euro, in aumento del 5% rispetto al 31 dicembre 2019. In particolare rispetto al 31 dicembre 2019 si evidenza che il Settore Commercial & Corporate Banking è in diminuzione del -4,8% mentre il Settore Npl e il Settore Governance & Servizi e Non Core crescono rispettivamente del 2,1% e del 65,2%.
Le attività deteriorate nette del Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2020 a 230,0 milioni di euro, in aumento di 3,6 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro) e sono cosi composte:
Il Gross NPE ratio del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 9,1% (8,5% al 31 dicembre 2019) ed il Net NPE ratio si attesta a 4,5% (4,2% al 31 dicembre 2019).
Nel corso del primo semestre 2020 il Gruppo ha proseguito la strategia di consolidamento della raccolta wholesale con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. In linea con questa strategia, nel periodo, sono state realizzate operazioni sul mercato del debito con investitori istituzionali. Al 30 giugno 2020 il totale della raccolta è di 9.171,0 milioni di euro, +8,4% rispetto a fine esercizio 2019, e la struttura del funding risulta così composta:
I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2020 a 4.863,9 milioni di euro (-8,0% rispetto al 31 dicembre 2019), sostanzialmente per effetto della diminuzione della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.383,5 milioni di euro al 30 giugno 2020.
I debiti verso banche ammontano a 2.270,7 milioni di euro in crescita del 136,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2019). Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017 per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e a depositi a scadenza presso altre banche per 270,9 milioni di euro.
I titoli in circolazione ammontano a 2.036,3 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 932,8 milioni di euro (-18,9% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 630,9 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 410,9 milioni di euro, inclusivi di interessi.
Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 30 giugno 2020, è pari a 1.496,9 milioni di euro rispetto ai 1.539,0 milioni di euro del 31 dicembre 2019.
I coefficienti con il consolidamento prudenziale in La Scogliera al 30 giugno 2020 si attestano per il CET1 all'11,58%4 (rispetto al 10,96% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 all'12,17%4 (11,56% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 15,33%4 (rispetto al 14,58% del dato al 31 dicembre 2019).
I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, al 30 giugno 2020 si attestano per il CET1 al 15,45%4 (rispetto al 14,28% al 31 dicembre 2019), per il TIER1 a 15,45%4 (14,28% al 31 dicembre 2019) e per il Total Capital al 20,15%4 (rispetto al 18,64% del dato al 31 dicembre 2019).
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 30 giugno 2020. Le medesime grandezze includono invece gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2019 al netto del dividendo approvato e sospeso.
4 Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
Si segnala inoltre che, Banca d'Italia, ha comunicato al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2020, in continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2020 i predetti requisiti prudenziali.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.146.701 | 1.173.808 | (27.107) | (2,3)% | |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
1.007.613 | 626.890 | 380.723 | 60,7% | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
8.034.032 | 7.651.226 | 382.806 | 5,0% | |
| Totale attivo | 11.252.321 | 10.526.024 | 726.297 | 6,9% | |
| Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato |
2.270.742 | 959.477 | 1.311.265 | 136,7% | |
| Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
4.863.949 | 5.286.239 | (422.290) | (8,0)% | |
| Titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.217.529 | (181.181) | (8,2)% | |
| Patrimonio netto | 1.496.948 | 1.538.953 | (42.005) | (2,7)% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 212.791 | 279.197 | (66.406) | (23,8)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(33.340) | (35.046) | 1.706 | (4,9)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 179.451 | 244.151 | (64.700) | (26,5)% | |
| Costi operativi | (155.458) | (139.250) | (16.208) | 11,6% | |
| Utili (Perdite) da cessioni di investimenti | 24.161 | (408) | 24.569 | n.s. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
48.154 | 104.493 | (56.339) | (53,9)% | |
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo |
36.756 | 68.266 | (31.510) | (46,2)% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| TRIMESTRALI (in migliaia di euro) |
2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di intermediazione | 106.839 | 149.088 | (42.249) | (28,3)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(14.828) | (21.958) | 7.130 | (32,5)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 92.011 | 127.130 | (35.119) | (27,6)% | |
| Costi operativi | (81.959) | (64.886) | (17.073) | 26,3% | |
| Utili (Perdite) da cessioni di investimenti | - | (408) | 408 | (100,0)% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
10.052 | 61.836 | (51.784) | (83,7)% | |
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo |
10.330 | 38.346 | (28.016) | (73,1)% |
| REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 |
|---|---|---|
| Utile (Perdita) del periodo | 36.822 | 68.308 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
(16.967) | (1.251) |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
(3.277) | 2.124 |
| Redditività complessiva | 16.578 | 69.181 |
| Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 63 | 46 |
| Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo | 16.515 | 69.135 |
| KPI DI GRUPPO | 30.06.2020 | 31.12.2019 | 30.06.2019 |
|---|---|---|---|
| Ratio - Totale Fondi propri (1) | 15,33% | 14,58% | 14,51% |
| Ratio - Capitale primario di classe 1 (1) | 11,58% | 10,96% | 10,81% |
| Numero azioni capitale sociale (in migliaia) | 53.811 | 53.811 | 53.811 |
| Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) |
53.460 | 53.452 | 53.452 |
| Book value per share | 28,00 | 28,79 | 27,54 |
| EPS | 0,69 | 2,30 | 1,28 |
(1) Il capitale primario di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | SETTORE | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| KPI DI SETTORE (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORAT E BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVERN ANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
|||||||
| Dati al 30.06.2020 | 36.839 | - | - | 36.839 | 9.350 | 56.158 | 102.347 |
| Dati al 31.12.2019 | 39.767 | - | - | 39.767 | 10.190 | 62.828 | 112.785 |
| Variazione % | (7,4)% | - | - | (7,4)% | (8,2)% | (10,6)% | (9,3)% |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
|||||||
| Dati al 30.06.2020 | 3.099 | - | - | 3.099 | - | 1.143.602 | 1.146.701 |
| Dati al 31.12.2019 | 6.733 | - | - | 6.733 | - | 1.167.075 | 1.173.808 |
| Variazione % | (54,0)% | - | - | (54,0)% | - | (2,0)% | (2,3)% |
| Crediti verso clientela(1) | |||||||
| Dati al 30.06.2020 | 5.165.404 | 2.862.374 | 1.397.015 | 906.015 | 1.306.847 | 1.561.782 | 8.034.032 |
| Dati al 31.12.2019 | 5.425.270 | 3.229.347 | 1.448.463 | 747.460 | 1.280.332 | 945.624 | 7.651.226 |
| Variazione % | (4,8)% | (11,4)% | (3,6)% | 21,2% | 2,1% | 65,2% | 5,0% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2020 Titoli di Stato per 894,2 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | SETTORE | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI ECONOMICI SEMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVERN ANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Margine di intermediazione | |||||||
| Dati al 30.06.2020 | 106.074 | 72.517 | 24.809 | 8.749 | 73.017 | 33.700 | 212.791 |
| Dati al 30.06.2019 | 119.494 | 81.054 | 27.216 | 11.224 | 125.450 | 34.253 | 279.197 |
| Variazione % | (11,2)% | (10,5)% | (8,8)% | (22,1)% | (41,8)% | (1,6)% | (23,8)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria |
|||||||
| Dati al 30.06.2020 | 86.114 | 66.580 | 16.050 | 3.485 | 73.017 | 20.320 | 179.451 |
| Dati al 30.06.2019 | 95.535 | 61.833 | 22.523 | 11.179 | 125.450 | 23.165 | 244.151 |
| Variazione % | (9,9)% | 7,7% | (28,7)% | (68,8)% | (41,8)% | (12,3)% | (26,5)% |
| Utile di periodo | |||||||
| Dati al 30.06.2020 | 22.092 | 20.150 | 2.605 | (663) | 5.649 | 9.082 | 36.822 |
| Dati al 30.06.2019 | 27.177 | 11.880 | 9.209 | 6.088 | 37.066 | 4.066 | 68.308 |
| Variazione % | (18,7)% | 69,6% | (71,7)% | (110,9)% | (84,8)% | 123,4% | (46,1)% |
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | SETTORE | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI ECONOMICI TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVERN ANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Margine di intermediazione | |||||||
| Secondo trimestre 2020 | 52.310 | 34.548 | 12.976 | 4.786 | 29.783 | 24.746 | 106.839 |
| Secondo trimestre 2019 | 61.040 | 41.739 | 13.908 | 5.394 | 63.653 | 24.395 | 149.088 |
| Variazione % | (14,3)% | (17,2)% | (6,7)% | (11,2)% | (53,2)% | 1,4% | (28,3)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria |
|||||||
| Secondo trimestre 2020 | 43.398 | 33.414 | 8.554 | 1.430 | 29.783 | 18.830 | 92.011 |
| Secondo trimestre 2019 | 45.726 | 29.384 | 10.724 | 5.618 | 63.653 | 17.751 | 127.130 |
| Variazione % | (5,1)% | 13,7% | (20,2)% | (74,5)% | (53,2)% | 6,1% | (27,6)% |
| Utile di periodo | |||||||
| Secondo trimestre 2020 | 11.211 | 11.618 | 187 | (594) | (1.124) | 292 | 10.380 |
| Secondo trimestre 2019 | 10.712 | 3.928 | 3.697 | 3.086 | 21.551 | 6.104 | 38.367 |
| Variazione % | 4,7% | 195,8% | (94,9)% | (119,3)% | (105,2)% | (95,2)% | (72,9)% |
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | SETTORE | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| KPI DI SETTORE (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL |
GOVERNA NCE & SERVIZI E NON CORE(1) |
| Costo della qualità creditizia | ||||||
| Dati al 30.06.2020 | 0,76% | 0,40% | 1,24% | 1,26% | n.a. | 6,86% |
| Dati al 31.12.2019 | 0,95% | 1,11% | 0,72% | 0,74% | n.a. | 8,47% |
| Variazione % | (0,19)% | (0,71)% | 0,52% | 0,52% | n.a. | (1,61)% |
| Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela |
||||||
| Dati al 30.06.2020 | 0,8% | 1,3% | 0,2% | 0,0% | 75,7% | 2,7% |
| Dati al 31.12.2019 | 0,8% | 1,2% | 0,2% | 0,1% | 75,3% | 4,4% |
| Variazione % | 0,0% | 0,1% | 0,0% | (0,1)% | 0,4% | (1,6)% |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde | ||||||
| Dati al 30.06.2020 | 80,2% | 80,0% | 81,4% | 87,3% | 0,0% | 19,1% |
| Dati al 31.12.2019 | 79,6% | 79,8% | 81,0% | 51,5% | 0,0% | 15,0% |
| Variazione % | 0,5% | 0,2% | 0,4% | 35,8% | 0,0% | 4,2% |
| Attività deteriorate nette/ Crediti verso clientela netti |
||||||
| Dati al 30.06.2020 | 4,5% | 6,6% | 1,5% | 2,1% | 99,1% | 6,0% |
| Dati al 31.12.2019 | 4,2% | 6,1% | 1,2% | 1,6% | 99,3% | 11,3% |
| Variazione % | 0,3% | 0,6% | 0,3% | 0,4% | (0,2)% | (5,3)% |
| Attività deteriorate lorde/ Crediti verso clientela lordi |
||||||
| Dati al 30.06.2020 | 9,1% | 13,3% | 4,0% | 3,1% | 99,1% | 9,4% |
| Dati al 31.12.2019 | 8,5% | 12,1% | 3,2% | 2,2% | 99,3% | 15,4% |
| Variazione % | 0,7% | 1,2% | 0,8% | 0,9% | (0,2)% | (6,0)% |
| RWA(2) | ||||||
| Dati al 30.06.2020 | 4.655.276 | 2.395.063 | 1.284.452 | 975.762 | 1.986.826 | 959.355 |
| Dati al 31.12.2019 | 5.222.609 | 2.945.792 | 1.398.434 | 878.384 | 2.039.840 | 958.110 |
| Variazione % | (10,9)% | (18,7)%. | (8,2)% | 11,1% | (2,6)% | 0,1% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2020 Titoli di Stato per 894,2 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia del Settore Governance & Servizi e Non Core non stati considerati i Titoli di Stato.
(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
| STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2020 | ESERCIZIO 2019 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
30.06 | 31.03 | 31.12 | 30.09 | 30.06 | 31.03 | |
| ATTIVO | |||||||
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
102.347 | 103.743 | 112.785 | 147.935 | 182.094 | 174.508 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.146.701 | 1.215.355 | 1.173.808 | 996.048 | 693.533 | 432.901 | |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
1.007.613 | 628.756 | 626.890 | 1.041.312 | 726.052 | 996.333 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
8.034.032 | 7.600.742 | 7.651.226 | 7.118.150 | 7.343.892 | 7.322.130 | |
| Attività materiali | 108.976 | 109.632 | 106.301 | 128.827 | 128.809 | 145.869 | |
| Attività immateriali | 60.632 | 61.893 | 60.919 | 64.026 | 65.282 | 65.855 | |
| Attività fiscali | 385.780 | 389.964 | 391.185 | 388.624 | 390.503 | 396.280 | |
| Altre voci dell'attivo | 406.240 | 382.531 | 402.910 | 364.209 | 357.877 | 329.756 | |
| Totale dell'attivo | 11.252.321 | 10.492.616 | 10.526.024 | 10.249.131 | 9.888.042 | 9.863.632 |
| STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2020 | ESERCIZIO 2019 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE (in migliaia di euro) |
30.06 | 31.03 | 31.12 | 30.09 | 30.06 | 31.03 | |
| PASSIVO E PATRIMONIO NETTO | |||||||
| Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato |
2.270.742 | 1.014.365 | 959.477 | 913.855 | 781.199 | 844.790 | |
| Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
4.863.949 | 4.894.280 | 5.286.239 | 5.257.047 | 5.069.334 | 5.021.481 | |
| Titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.559.834 | 2.217.529 | 2.061.600 | 2.102.076 | 1.955.400 | |
| Passività fiscali | 47.367 | 68.066 | 69.018 | 70.806 | 65.913 | 63.066 | |
| Altre voci del passivo | 536.967 | 413.641 | 454.808 | 444.379 | 397.263 | 489.594 | |
| Patrimonio netto del Gruppo: | 1.496.948 | 1.542.430 | 1.538.953 | 1.501.444 | 1.472.257 | 1.489.301 | |
| - Capitale, sovrapprezzi e riserve | 1.460.192 | 1.516.004 | 1.415.856 | 1.417.448 | 1.403.991 | 1.459.381 | |
| - Utile netto di pertinenza della Capogruppo | 36.756 | 26.426 | 123.097 | 83.996 | 68.266 | 29.920 | |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 11.252.321 | 10.492.616 | 10.526.024 | 10.249.131 | 9.888.042 | 9.863.632 |
| CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: | ESERCIZIO 2020 | ESERCIZIO 2019 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EVOLUZIONE TRIMESTRALE RICLASSIFICATA (in migliaia di euro) |
2°Trim. | 1°Trim. | 4°Trim. | 3°Trim. | 2°Trim. | 1°Trim. |
| Margine di interesse | 78.263 | 91.416 | 134.230 | 91.081 | 118.293 | 115.264 |
| Commissioni nette | 18.710 | 21.097 | 25.349 | 22.190 | 22.711 | 23.828 |
| Altre componenti del margine di intermediazione |
9.866 | (6.561) | 7.511 | (1.225) | 8.084 | (8.983) |
| Margine di intermediazione | 106.839 | 105.952 | 167.090 | 112.046 | 149.088 | 130.109 |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(14.828) | (18.512) | (38.169) | (13.968) | (21.958) | (13.088) |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 92.011 | 87.440 | 128.921 | 98.078 | 127.130 | 117.021 |
| Spese per il personale | (28.651) | (32.029) | (34.262) | (31.534) | (32.716) | (31.447) |
| Altre spese amministrative | (41.545) | (40.520) | (56.183) | (43.740) | (71.034) | (43.321) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(11.412) | (4.889) | (351) | (5.653) | (3.860) | (2.512) |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali |
(4.558) | (4.039) | (3.046) | (4.517) | (4.214) | (4.062) |
| Altri oneri/proventi di gestione | 4.207 | 7.978 | 12.161 | 11.454 | 46.938 | 6.978 |
| Costi operativi | (81.959) | (73.499) | (81.681) | (73.990) | (64.886) | (74.364) |
| Utili (Perdite) da cessioni di investimenti | - | 24.161 | - | - | (408) | - |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
10.052 | 38.102 | 47.240 | 24.088 | 61.836 | 42.657 |
| Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente |
328 | (11.660) | (8.105) | (8.343) | (23.469) | (12.716) |
| Utile di periodo | 10.380 | 26.442 | 39.135 | 15.745 | 38.367 | 29.941 |
| Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
50 | 16 | 34 | 15 | 21 | 21 |
| Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo |
10.330 | 26.426 | 39.101 | 15.730 | 38.346 | 29.920 |
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.
| DATI STORICI (1) (in migliaia di euro) |
30.06.2020 30.06.2019 | 30.06.2018 | 30.06.2017 | 30.06.2016 | |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (IFRS 9) |
1.146.701 | 693.533 | 433.827 | 634.694 | - |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) | - | - | - | - | 1.027.770 |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 8.034.032 | 7.343.892 | 6.710.457 | 6.047.860 | 3.355.998 |
| Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato | 2.270.742 | 781.199 | 882.324 | 967.285 | 43.587 |
| Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 4.863.949 | 5.069.334 | 4.840.864 | 5.291.594 | 3.928.261 |
| Titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.102.076 | 2.095.844 | 1.352.375 | - |
| Patrimonio netto | 1.496.948 | 1.472.257 | 1.373.083 | 1.293.061 | 562.197 |
| Margine di intermediazione | 212.791 | 279.197 | 278.117 | 253.219 | 150.923 |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 179.451 | 244.151 | 238.081 | 265.328 | 135.162 |
| Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo | 36.756 | 68.266 | 66.209 | 103.657 | 39.120 |
| Cost/Income ratio | 73,1% | 49,6% | 51,8% | 49,0% | 50,9% |
| Ratio - Totale Fondi propri (2) | 15,33% | 14,51% | 15,43% | 15,64% | 14,20% |
| Ratio - Capitale primario di classe 1 (2) | 11,58% | 10,81% | 11,11% | 14,79% | 13,17% |
(1) Ai fini comparativi i dati dei periodi 2017, 2018 e 2019 sono stati riesposti per omogeneità contabile rispetto ai valori al 30 giugno 2020 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli originariamente pubblicati. Tale riesposizione non è stata applicata al calcolo degli indici comparativi che rimangono allineati ai valori precedentemente pubblicati.
(2) Il capitale primario di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Per i bilanci intermedi alcuni indicatori presentati nell'informativa annuale sono ritenuti non rappresentativi.
Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:
Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), di seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.
| Cost/Income ratio (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 |
|---|---|---|
| A. Costi operativi | 155.458 | 139.250 |
| B. Margine di intermediazione | 212.791 | 279.197 |
| Cost/Income ratio riclassificato (A/B) | 73,1% | 49,9% |
| Book value per share | 30.06.2020 | 31.12.2019 |
|---|---|---|
| A. Numero azioni in circolazione | 53.459.668 | 53.451.951 |
| B. Patrimonio netto del Gruppo (in migliaia di euro) | 1.496.948 | 1.538.953 |
| Book value per share (B/A) euro | 28,00 | 28,79 |
A far data dal 1° gennaio 2020, sono intervenute i seguenti cambiamenti sia in materia di normativa bancaria e contabile, sia in materia fiscale, e più precisamente:
inoltre può essere rilasciata anche su operazioni già erogate (solo se l'erogazione è stata effettuata non più di tre mesi prima della richiesta al Fondo e, comunque, non prima del 31 gennaio 2020). Qualora le banche sospendessero le rate (o la sola quota capitale) di finanziamenti già garantiti, la durata delle garanzie sarà prolungata automaticamente.
Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.
In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.
L'identificazione dei settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.
Al fine di dare piena attuazione al modello di business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono state introdotte talune modifiche ai settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, ora rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è stato mantenuto allineato al passato mentre l'ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato della sezione non core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.
L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:
L'attribuzione ai settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.
Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, si è proceduto ad ampliare l'informativa di settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.
A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:
I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei settori di attività.
Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 72.278 | 77.265 | (4.987) | (6,5)% |
| Commissioni nette | 36.839 | 43.178 | (6.339) | (14,7)% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (3.043) | (948) | (2.095) | 221,1% |
| Margine di intermediazione | 106.074 | 119.495 | (13.421) | (11,2)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(19.960) | (23.959) | 3.999 | (16,7)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 86.114 | 95.536 | (9.422) | (9,9)% |
| Costi operativi | (57.227) | (60.315) | 3.088 | (5,1)% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
28.887 | 35.221 | (6.334) | (18,0)% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(6.795) | (8.044) | 1.249 | (15,5)% |
| Utile (perdita) del periodo | 22.092 | 27.177 | (5.085) | (18,7)% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 36.220 | 40.513 | (4.293) | (10,6)% |
| Commissioni nette | 17.114 | 21.125 | (4.011) | (19,0)% |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (1.024) | (598) | (426) | 71,2% |
| Margine di intermediazione | 52.310 | 61.040 | (8.730) | (14,3)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(8.912) | (15.314) | 6.402 | (41,8)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 43.398 | 45.726 | (2.328) | (5,1)% |
| Costi operativi | (29.212) | (32.344) | 3.132 | (9,7)% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
14.186 | 13.382 | 804 | 6,0% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(2.975) | (2.670) | (305) | 11,4% |
| Utile (perdita) del periodo | 11.211 | 10.712 | 499 | 4,7% |
L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 22,1 milioni di euro, in diminuzione del 18,7% rispetto al primo semestre dello scorso esercizio. Tale variazione negativa è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 13,4 milioni di euro, parzialmente compensato da minori rettifiche di valore per rischio di credito per 4,0 milioni di euro. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 3,1 milioni di euro, rispetto al dato del primo semestre dello scorso esercizio, con dinamiche differenti tra le diverse Aree di business, così come più diffusamente commentato nel proseguio del documento.
Analogamente, l'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.
Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.
| COMMERCIAL & CORPORATE BANKING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2020 | ||||||
| Valore nominale | 203.265 | 192.615 | 101.666 | 497.546 | 4.963.334 | 5.460.879 |
| Rettifiche di valore | (162.935) | (94.719) | (9.898) | (267.552) | (27.924) | (295.476) |
| Valore di bilancio | 40.330 | 97.896 | 91.768 | 229.994 | 4.935.410 | 5.165.404 |
| Coverage ratio | 80,2% | 49,2% | 9,7% | 53,8% | 0,6% | 5,4% |
| Gross ratio | 3,7% | 3,5% | 1,9% | 9,1% | 90,9% | 100,0% |
| Net ratio | 0,8% | 1,9% | 1,8% | 4,5% | 95,5% | 100,0% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2019 | ||||||
| Valore nominale | 205.115 | 173.116 | 104.862 | 483.093 | 5.228.197 | 5.711.290 |
| Rettifiche di valore | (163.304) | (84.536) | (8.852) | (256.692) | (29.328) | (286.020) |
| Valore di bilancio | 41.811 | 88.580 | 96.010 | 226.401 | 5.198.869 | 5.425.270 |
| Coverage ratio | 79,6% | 48,8% | 8,4% | 53,1% | 0,6% | 5,0% |
| Gross ratio | 3,6% | 3,0% | 1,8% | 8,5% | 91,5% | 100,0% |
| Net ratio | 0,8% | 1,6% | 1,8% | 4,2% | 95,8% | 100,0% |
Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 30 giugno 2020 a 230,0 milioni di euro, in aumento di 3,6 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro): il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,8%) si mantiene stabile a fronte di una dimuzione dei crediti in sofferenza (in calo di 1,5 milioni di euro, -3,5%), le inadempienze probabili, invece, aumentano di 9,3 milioni di euro (+10,5%, 1,9% del totale crediti).
Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 53,1% del 31 dicembre 2019 al 53,8% del 30 giugno 2020 guidato prevalentemente dall'incremento del peso relativo delle inadempienze probabili sul totale dei crediti deteriorati.
Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination: il valore netto di tali attività, interamente classificato come deteriorato (stage 3), è di 0,8 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 1,2 milioni di euro del 31dicembre 2019.
Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.
| KPI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Costo della qualità creditizia | 0,76% | 0,95% | n.a. | (0,19)% |
| Net NPE ratio | 4,45% | 4,17% | n.a. | 0,28% |
| Gross NPE ratio | 9,11% | 8,46% | n.a. | 0,65% |
| Totale RWA | 4.655.276 | 5.222.609 | (567.333) | (10,9)% |
Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 44.274 | 46.613 | (2.339) | (5,0)% |
| Commissioni nette | 28.243 | 34.441 | (6.198) | (18,0)% |
| Margine di intermediazione | 72.517 | 81.054 | (8.537) | (10,5)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(5.937) | (19.221) | 13.284 | (69,1)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 66.580 | 61.833 | 4.747 | 7,7% |
| Costi operativi | (40.232) | (45.116) | 4.884 | (10,8)% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
26.348 | 16.717 | 9.631 | 57,6% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(6.198) | (4.837) | (1.361) | 28,1% |
| Utile (perdita) del periodo | 20.150 | 11.880 | 8.270 | 69,6% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 21.677 | 24.787 | (3.110) | (12,5)% |
| Commissioni nette | 12.871 | 16.951 | (4.080) | (24,1)% |
| Margine di intermediazione | 34.548 | 41.739 | (7.191) | (17,2)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(1.134) | (12.355) | 11.221 | (90,8)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 33.414 | 29.384 | 4.030 | 13,7% |
| Costi operativi | (19.361) | (23.997) | 4.636 | (19,3)% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
14.053 | 5.387 | 8.666 | 160,8% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(2.435) | (1.459) | (976) | 66,9% |
| Utile (perdita) del periodo | 11.618 | 3.928 | 7.690 | 195,8% |
Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel semestre, a 72,5 milioni di euro, in diminuzione dell'10,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è conseguenza del minor contributo al margine di intermediazione sia del margine di interesse (in calo di 2,3 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in diminuzione di 6,2 milioni di euro). L'andamento trimestrale evidenzia che tale effetto negativo è principalmente concentrato nel secondo trimestre dell'esercizio in corso, periodo in cui il margine di intemediazione è diminuito di 7,2 milioni di euro (margine di interesse in calo di 3,1 milioni di euro e commissioni nette in diminuzione di 4,1 milioni di euro).
La negativa variazione del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata sostanzialmente da una diminuzione delle masse gestite: il turnover nel secondo trimestre del 2020 è pari a 2,6 miliardi di euro, in diminuzione di 873 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente mentre il montecrediti outstanding è pari a 3,0 miliardi di euro, in diminuzione di 0,8 miliardi di euro. Tale andamento è concomitante con la congiuntura negativa manifestatasi a partire dagli inizi del mese di marzo, in conseguenza del Covid-19 e compatibile con la pressione competitiva sulle condizioni economiche applicate alla clientela.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 5,9 milioni di euro rispetto ai 19,2 milioni di euro del primo semestre 2019; la riduzione del costo del credito è attribuibile sia al venir meno di rettifiche di valore individualmente significative effettuate durante l'esercizio 2019, sia al rafforzamento del sistema pubblico di garanzia sui crediti adottate dal Governo italiano con lo scopo di alleviare le tensioni di liquidità causate dall'emergenza Covid-19 e favorire il nuovo credito.
Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 66,6 milioni di euro, in aumento di 4,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2019.
I costi operativi diminuiscono di 4,9 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale diminuzione è per metà dovuta alle minori spese del personale connesse a minori stanziamenti per variabili, e per metà a minori accantonamenti fondi rischi ed oneri – che nel Factoring riguardano principalmente stanziamenti per posizioni non scadute e svalutazioni su impegni e garanzie.
Al 30 giugno 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,9 miliardi di euro, in diminuzione dell'11,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2019. Come precedentemente indicato, tale variazione è connessa principalmente alla congiuntura negativa manifestatasi a partire dagli inizi del mese di marzo, in conseguenza del Covid-19.
| AREA FACTORING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2020 | ||||||
| Valore nominale | 186.624 | 141.582 | 83.118 | 411.324 | 2.682.755 | 3.094.079 |
| Rettifiche di valore | (149.264) | (68.898) | (3.102) | (221.264) | (10.441) | (231.705) |
| Valore di bilancio | 37.360 | 72.684 | 80.017 | 190.061 | 2.672.314 | 2.862.374 |
| Coverage ratio | 80,0% | 48,7% | 3,7% | 53,8% | 0,4% | 7,5% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2019 | ||||||
| Valore nominale | 189.854 | 138.209 | 90.490 | 418.553 | 3.045.611 | 3.464.164 |
| Rettifiche di valore | (151.481) | (67.861) | (3.065) | (222.407) | (12.410) | (234.817) |
| Valore di bilancio | 38.373 | 70.348 | 87.425 | 196.146 | 3.033.201 | 3.229.347 |
| Coverage ratio | 79,8% | 49,1% | 3,4% | 53,1% | 0,4% | 6,8% |
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.
| KPI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | ||
| Costo della qualità creditizia | 0,40% | 1,11% | n.a. | (0,71)% | |
| Net NPE ratio | 6,64% | 6,07% | n.a. | 0,57% | |
| Gross NPE ratio | 13,29% | 12,08% | n.a. | 1,21% | |
| Totale RWA | 2.395.063 | 2.945.792 | (550.729) | (18,7)% |
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 18.862 | 20.792 | (1.930) | (9,3)% |
| Commissioni nette | 5.947 | 6.424 | (477) | (7,4)% |
| Margine di intermediazione | 24.809 | 27.216 | (2.407) | (8,8)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(8.759) | (4.693) | (4.066) | 86,6% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 16.050 | 22.523 | (6.473) | (28,7)% |
| Costi operativi | (12.644) | (12.585) | (58) | 0,5% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
3.406 | 9.938 | (6.532) | (65,7)% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(801) | (729) | (72) | 9,9% |
| Utile (perdita) del periodo | 2.605 | 9.209 | (6.604) | (71,7)% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse | 9.867 | 10.792 | (925) | (8,6)% |
| Commissioni nette | 3.109 | 3.116 | (7) | (0,2)% |
| Margine di intermediazione | 12.976 | 13.908 | (932) | (6,7)% |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(4.422) | (3.184) | (1.238) | 38,9% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 8.554 | 10.724 | (2.170) | (20,2)% |
| Costi operativi | (7.655) | (7.019) | (636) | 9,1% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
898 | 3.705 | (2.806) | (75,8)% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(712) | (7) | (705) | n.s. |
| Utile (perdita) del periodo | 187 | 3.697 | (3.510) | (94,9)% |
Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 24,8 milioni di euro, in diminuzione dell'8,8% rispetto al dato del 30 giugno 2019; tale variazione negativa è imputabile all'effetto combinato di un maggior costo della
provvista per circa 1,4 milioni di euro, dovuto ad un incremento degli interessi figurativi riconosciuti al Settore Governance & Servizi e Non Core, e di una minore marginalità per circa 1,0 milioni di euro.
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 8,8 milioni di euro, in aumento di 4,1 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2019.
L'incremento nel primo semestre 2020 è imputabile per il Leasing Finanziario alla migrazione di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti (inadempienze probabili) e per il Leasing operativo (noleggio) all'incremento delle posizioni deteriorate (past due).
I costi operativi dell'Area Leasing sono sostanzialmente in linea con il primo semestre dle 2019. I maggiori costi nel secondo trimestre rispetto al 2019 sono principalmente connessi alla rideterminazione della vita utile dell'applicativo adottato per il Leasing e per il quale è prevista la dismissione nel 2021 in ottica di razionalizzazione e uniformazione della struttura IT del Gruppo.
Al 30 giugno 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.397 milioni di euro rispetto ai 1.448 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione negativa del 3,6%. Il decremento è dovuto principalmente ai minori volumi erogati nel corso del primo semestre 2020, in diminuzione del 40% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.
| AREA LEASING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2020 | ||||||
| Valore nominale | 14.483 | 27.333 | 15.660 | 57.476 | 1.383.690 | 1.441.166 |
| Rettifiche di valore | (11.787) | (17.784) | (6.641) | (36.212) | (7.939) | (44.151) |
| Valore di bilancio | 2.696 | 9.549 | 9.018 | 21.264 | 1.375.751 | 1.397.015 |
| Coverage ratio | 81,4% | 65,1% | 42,4% | 63,0% | 0,6% | 3,1% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2019 | ||||||
| Valore nominale | 13.429 | 21.949 | 12.383 | 47.761 | 1.438.367 | 1.486.128 |
| Rettifiche di valore | (10.880) | (13.858) | (5.088) | (29.826) | (7.839) | (37.665) |
| Valore di bilancio | 2.549 | 8.091 | 7.295 | 17.935 | 1.430.528 | 1.448.463 |
| Coverage ratio | 81,0% | 63,1% | 41,1% | 62,4% | 0,5% | 2,5% |
| CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|
| KPI | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % |
| Costo della qualità creditizia | 1,24% | 0,72% | n.a. | 0,52% |
| Net NPE ratio | 1,52% | 1,24% | n.a. | 0,28% |
| Gross NPE ratio | 3,99% | 3,21% | n.a. | 0,77% |
| Totale RWA | 1.284.452 | 1.398.434 | (113.982) | (8,2)% |
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 9.142 | 9.860 | (718) | (7,3)% | |
| Commissioni nette | 2.649 | 2.313 | 336 | 14,5% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (3.043) | (948) | (2.095) | 221,1% | |
| Margine di intermediazione | 8.748 | 11.225 | (2.477) | (22,1)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(5.264) | (45) | (5.219) | n.s. | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 3.484 | 11.180 | (7.696) | (68,8)% | |
| Costi operativi | (4.351) | (2.614) | (1.737) | 66,5% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(867) | 8.566 | (9.433) | (110,1)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
204 | (2.478) | 2.682 | (108,2)% | |
| Utile (perdita) del periodo | (663) | 6.088 | (6.751) | (110,9)% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 4.676 | 4.933 | (257) | (5,2)% | |
| Commissioni nette | 1.134 | 1.058 | 76 | 7,2% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (1.024) | (598) | (426) | 71,3% | |
| Margine di intermediazione | 4.786 | 5.393 | (607) | (11,2)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(3.356) | 225 | (3.581) | n.s. | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 1.430 | 5.618 | (4.188) | (74,5)% | |
| Costi operativi | (2.196) | (1.328) | (868) | 65,4% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(766) | 4.290 | (5.056) | (117,9)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
172 | (1.204) | 1.376 | (114,3)% | |
| Utile (perdita) del periodo | (594) | 3.086 | (3.680) | (119,3)% |
Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 8,7 milioni di euro al 30 giugno 2020, è diminuito di 2,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La variazione negativa è principalmente riferibile alle "Altre componenti del margine di intermediazione" ed è dovuta alla riduzione del valore del fair value dei fondi OICR in portafoglio che ha pesato per circa 2 milioni di euro. Tale effetto è imputabile al peggioramento dei fattori di rischio (liquidità e credito) nel corso del semestre condizionati negativamente dall'instabilità dei mercati nell'attuale contesto.
Per quanto riguarda il margine di interesse, la variazione negativa è principalmente imputabile ai maggiori costi della raccolta delle attività di Finanza Strutturata in crescita di 0,9 milioni di euro e dalla riduzione fisiologica del
contributo da PPA per 0,8 milioni di euro (il cui ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" dell'Area di Business risulta pari a 4,6 milioni di euro al 30 giugno 2020), solo parzialmente compensata dalla crescita di 1,0 milioni di euro degli interessi attivi dell'attività di finanziamento alle PMI.
Le commissioni risultano invece in leggero aumento sia per quanto riguarda la Finanza Strutturata sia per le operazioni di finanziamento alle PMI.
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 5,3 milioni di euro, in aumento di 5,2 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento è attribuibile alla Finanza Strutturata sia per il deterioramento di una specifica operazione sia a seguito dell'aumento degli impieghi per 38 milioni di euro.
L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 1,7 milioni di euro è principalmente riconducibile ai maggiori costi del personale a supporto della crescita prevista per gli impieghi dell'Area.
Al 30 giugno 2020, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 906,0 milioni di euro, rispetto ai 747,5 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione positiva del 21,2%. La crescita è guidata dalle nuove erogazioni Lending per 136 milioni di euro e Corporate Banking per 110 milioni di euro.
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.
| AREA CORPORATE BANKING & LENDING (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2020 | ||||||
| Valore nominale | 2.158 | 23.700 | 2.888 | 28.746 | 896.889 | 925.634 |
| Rettifiche di valore | (1.884) | (8.037) | (155) | (10.076) | (9.544) | (19.620) |
| Valore di bilancio | 274 | 15.663 | 2.733 | 18.670 | 887.345 | 906.015 |
| Coverage ratio | 87,3% | 33,9% | 5,4% | 35,1% | 1,1% | 2,1% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2019 | ||||||
| Valore nominale | 1.832 | 12.958 | 1.989 | 16.779 | 744.219 | 760.998 |
| Rettifiche di valore | (943) | (2.817) | (699) | (4.459) | (9.079) | (13.538) |
| Valore di bilancio | 889 | 10.141 | 1.290 | 12.320 | 735.140 | 747.460 |
| Coverage ratio | 51,5% | 21,7% | 35,1% | 26,6% | 1,2% | 1,8% |
| CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| KPI | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Costo della qualità creditizia | 1,26% | 0,74% | n.a. | 0,52% | |
| Net NPE ratio | 2,06% | 1,65% | n.a. | 0,41% | |
| Gross NPE ratio | 3,11% | 2,20% | n.a. | 0,90% | |
| Totale RWA | 975.762 | 878.384 | 97.378 | 11,1% |
È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi.
L'attività è per sua natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.
Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale. All'interno delle due modalità la gestione si articola in una ulteriore pluralità di attività e obiettivi operativi.
Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli «interessi a conto economico» si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivante dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 68,9 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 14,6 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.
| Portafoglio Settore Npl (in migliaia di euro) |
Valore nominale residuo |
Valori di bilancio |
Val. bil. / Val. nom. res. |
Interessi a conto economico |
ERC | Criterio di contabilizzazione prevalente |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Costo | 1.709.195 | 96.084 | 5,6% | - | 215.159 | Costo d'acquisto |
| Stragiudiziale | 10.256.677 | 354.861 | 3,5% | 26.683 | 620.276 | |
| di cui: Massiva (curve) | 9.849.664 | 184.277 | 1,9% | (7.452) | 297.978 | CA= VAN Flussi da modello |
| di cui: Piani | 407.013 | 170.584 | 41,9% | 34.135 | 322.298 | CA= VAN Flussi da modello |
| Giudiziale | 6.278.066 | 853.799 | 13,6% | 56.812 | 1.727.160 | |
| di cui: Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale |
2.626.623 | 304.360 | 11,6% | - | 600.386 | Costo d'acquisto |
| di cui: Precetti, Pignoramenti, ODA |
1.267.587 | 396.583 | 31,3% | 49.981 | 917.274 | CA= VAN Flussi da modello |
| di cui: Secured e Corporate | 2.383.856 | 152.856 | 6,4% | 6.831 | 209.500 | CA= VAN Flussi da modello |
| Totale | 18.243.938 | 1.304.744 | 7,2% | 83.495 | 2.562.595 |
Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (96 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 109 milioni di euro al 31 dicembre 2019) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.
A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste per la maggior parte nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.
Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra.
In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (184,3 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 189,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019), calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.
Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per il quale sia intervenuto il pagamento di almeno 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio vengono riclassificate nella voce "Piani"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (170,6 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 166,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019 ) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.
Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: fase di ottenimento del decreto ingiuntivo, fase di ottenimento del precetto, fase di ottenimento del pignoramento mobiliare e infine ottenimento dell'ODA emessa da parte del tribunale.
In sintesi, la lavorazione giudiziale prevede una prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo e le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nella precedente tabella, tali pratiche sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" che ammonta a 304,4 milioni di euro al 30 giugno 2020, rispetto a 274,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019.
Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore e l'ottenimento dell'ODA, le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase di precetto e pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi osservati tra l'ottenimento di un ODA e la registrazione del primo incasso. All'ottenimento dell'ODA, le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro. L'ammontare complessivo di
tutte le pratiche in fase di precetto, pignoramento mobiliare e ODA è al 30 giugno 2020 pari a 396,6 milioni di euro rispetto 387,1 milioni di euro a fine 2019.
Infine la categoria "Secured e Corporate", pari a 152,9 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 151,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019, comprende portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, valutati in modo analitico o mediante un modello per la stima dei flussi di cassa attesi per le posizioni garantite da immobili su cui è presente un'ipoteca.
Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.
Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 68.873 | 63.000 | 5.873 | 9,3% | |
| Interessi attivi notes e altre componenti minoritarie |
464 | 473 | (9) | (1,9)% | |
| Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow |
14.559 | 62.662 | (48.103) | (76,8)% | |
| Costo della raccolta | (13.742) | (11.154) | (2.588) | 23,2% | |
| Margine di interesse | 70.154 | 114.981 | (44.827) | (39,0)% | |
| Commissioni nette | 2.478 | 2.796 | (318) | (11,3)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | (840) | (228) | (612) | 268,4% | |
| Utile da cessione crediti | 1.225 | 7.901 | (6.676) | (84,5)% | |
| Margine di intermediazione | 73.017 | 125.450 | (52.433) | (41,8)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 73.017 | 125.450 | (52.433) | (41,8)% | |
| Costi operativi | (65.631) | (73.294) | 7.663 | (10,5)% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
7.386 | 52.156 | (44.770) | (85,8)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(1.737) | (15.090) | 13.353 | (88,5)% | |
| Utile (perdita) del periodo | 5.649 | 37.066 | (31.417) | (84,8)% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Interessi attivi da costo ammortizzato | 34.379 | 32.318 | 2.061 | 6,4% | |
| Interessi attivi notes e altre componenti minoritarie |
27 | 473 | (446) | (94,3)% | |
| Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow |
(533) | 27.842 | (28.375) | (101,9)% | |
| Costo della raccolta | (6.568) | (5.972) | (596) | 10,0% | |
| Margine di interesse | 27.305 | 54.661 | (27.356) | (50,0)% | |
| Commissioni nette | 1.189 | 1.415 | (226) | (16,0)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 64 | (324) | 388 | (119,8)% | |
| Utile da cessione crediti | 1.225 | 7.901 | (6.676) | (84,5)% | |
| Margine di intermediazione | 29.783 | 63.653 | (33.870) | (53,2)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 29.783 | 63.653 | (33.870) | (53,2)% | |
| Costi operativi | (32.157) | (33.601) | 1.444 | (4,3)% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(2.373) | 30.052 | (32.425) | (107,9)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
1.249 | (8.501) | 9.750 | (114,7)% | |
| Utile (perdita) del periodo | (1.124) | 21.551 | (22.675) | (105,2)% |
La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 63 milioni di euro a 68,9 milioni di euro con un incremento del 9,3% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto maggiore è da ricondursi per 34,3 milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per 13,4 milioni di euro al bacino dei piani di rientro.
La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow" include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle precedenti previsioni passa da 62,7 milioni di euro a 14,6 milioni di euro con un decremento del 76,8%; a tale voce concorrono il contributo della gestione stragiudiziale per 0,3 milioni di euro, il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA per circa 15,7 milioni di euro e il bacino secured e corporate per circa -1,5milioni di euro. La diminuzione della voce risente della chiusura dei tribunali nel mese di marzo, aprile e maggio che ha significativamente ridotto, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, l'ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA.
La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento in funzione del costo complessivo della raccolta.
La voce commissioni nette è sostanzialmente in linea con il corrispondente semestre dell'esercizio precedente ed è quasi integralmente dovuta all'apporto delle commissioni attive derivanti dall'attività di servicing su portafogli di terzi.
Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore Npl si attesta pertanto a complessivi 73,0 milioni di euro (125,5 milioni di euro al 30 giugno 2019, in calo del 41,8%). La riduzione significativa di tale risultato rispetto al
medesimo periodo dell'esercizio precedente è da ricondursi quasi esclusivamente all'emergenza economicosanitaria che ha investito il paese nel mese nei mesi tra marzo e giugno e che ha avuto come conseguenza il lock down imposto da una serie di DPCM. La chiusura di tutte le attività produttive, e nello specifico dei tribunali, ha di fatto impedito lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme che sono quelle tipicamente più redditizie per l'intero Settore.
I costi operativi evidenziano una contrazione del 10,5% passando da 73,2 milioni di euro del primo semestre del 2019 a 65,6 milioni di euro del 2020. La contrazione è principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei crediti ed in particolar modo a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per l'emergenza Covid-19.
I costi operativi includono, oltre ai costi diretti del settore, anche l'allocazione dei costi indiretti delle funzioni e delle strutture centrali del Gruppo; in presenza di un margine di intermediazione in diminuzione, diminuisce conseguentemente la capacità del margine di riassorbire questi ultimi. Tenuto conto dell'attesa di una progressiva stabilizzazione del contesto nel secondo semestre e di un progressivo miglioramento del Settore Npl, che dovrebbe tornare a pieno regime nell'ultimo trimestre dell'anno, anche la capacità del margine di riassorbire i costi indiretti tornerebbe a livelli normali.
L'utile del periodo mostra una contrazione di oltre l'84,8% pari a circa 31,4 milioni di euro in valore assoluto le cui determinanti sono dovute principalmente, come già specificato in precedenza, a fattori negativi esterni che hanno investito tutto il sistema economico nazionale.
| DATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Crediti in sofferenza netti | 989.550 | 964.611 | 24.939 | 2,6% | |
| Inadempienze probabili nette | 305.246 | 306.688 | (1.442) | (0,5)% | |
| Esposizioni scadute deteriorate nette | 53 | 29 | 24 | 82,8% | |
| Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) |
1.294.849 | 1.271.328 | 23.521 | 1,9% | |
| Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) | 11.998 | 9.004 | 2.994 | 33,3% | |
| Totale crediti per cassa verso clientela (1) | 1.306.847 | 1.280.332 | 26.515 | 2,1% |
Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.
(1) Il totale crediti per cassa verso clientela include crediti per fatture intercompany rinvenienti dall'attività di servicing delle controllate Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) e Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) per 2.099 mila euro e per 2.112 mila euro rispettivamente al 30 giugno 2020 e al 31 dicembre 2019.
I crediti del Settore Npl appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impairedintrodotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.
| CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| KPI | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Valore nominale dei crediti gestiti | 18.243.938 | 17.840.822 | 403.116 | 2,3% | |
| Totale RWA | 1.986.826 | 2.039.840 | (53.014) | (2,6)% |
La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,6 miliardi di euro.
| ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI SETTORE NPL |
30.06.2020 | 31.12.2019 |
|---|---|---|
| Portafoglio crediti iniziale | 1.278.220 | 1.092.799 |
| Operazioni di aggregazione aziendale | - | 23.952 |
| Acquisti | 60.725 | 182.297 |
| Cessioni | (1.972) | (26.677) |
| Utili da cessioni | 1.225 | 15.738 |
| Interessi da costo ammortizzato | 68.871 | 128.442 |
| Altre componenti di interesse da variazione cash flow | 14.624 | 119.862 |
| Incassi | (116.950) | (258.193) |
| Portafoglio crediti finale | 1.304.744 | 1.278.220 |
Il totale degli acquisti nel 2020 ammonta a 60,7 milioni in di euro in lieve flessione rispetto ai 68 milioni di euro dello stesso periodo di riferimento dell'anno precedente (e pari a 182,3 milioni di euro su base annua). Nel primo semestre del 2020 sono state perfezionate operazioni di cessione per un totale di circa 2 milioni di euro di prezzo di vendita che hanno prodotto utili per circa 1,2 milioni di euro, tutti nel secondo trimestre.
La voce "Incassi" pari a 117,0 include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite è in diminuzione del 5,6% circa rispetto agli incassi di 124,0 milioni di euro del semestre precedente. Tale riduzione, accumulata principalmente nei mesi di marzo ed aprile, trova la sua spiegazione nei divieti di circolazione imposti dall'emergenza sanitaria e dunque di uno stop forzato all'esazione domiciliare e delle attività legali, sostituiti parzialmente dal recupero telefonico stragiudiziale. I piani di rientro concordati e le ODA, per contro, hanno dimostrato una tenuta stabile degli incassi
Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nel periodo) sono risultate in riduzione rispetto al 2019, attestandosi a 135 milioni di euro al 30 giugno 2020 contro 156,8 milioni di euro del 30 giugno 2019.
A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 1.881.608 pratiche, per un valore nominale pari a circa 18,2 miliardi di euro.
Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabile, Finanziaria, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR,
nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e i risultati economici della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., società attiva nell'ambito della cessione del quinto dello stipendio o pensione. Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.
| DATI ECONOMICI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 27.247 | 41.311 | (14.064) | (34,0)% | |
| Commissioni nette | 490 | 565 | (75) | (13,3)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 5.963 | (7.624) | 13.587 | (178,2)% | |
| Margine di intermediazione | 33.700 | 34.252 | (552) | (1,6)% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(13.380) | (11.087) | (2.293) | 20,7% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 20.320 | 23.165 | (2.845) | (12,3)% | |
| Costi operativi | (32.600) | (5.640) | (26.960) | 478,0% | |
| Utile da cessione investimenti | 24.161 | (408) | 24.569 | n.s. | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
11.881 | 17.117 | (5.236) | (30,6)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(2.800) | (13.051) | 10.251 | (78,6)% | |
| Utile (perdita) del periodo | 9.081 | 4.066 | 5.015 | 123,3% |
| DATI ECONOMICI | 2° TRIMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Margine di interesse | 14.738 | 23.119 | (8.381) | (36,3)% | |
| Commissioni nette | 407 | 171 | 236 | 138,0% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 9.601 | 1.105 | 8.496 | n.s. | |
| Margine di intermediazione | 24.746 | 24.395 | 351 | 1,4% | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
(5.916) | (6.644) | 728 | (10,9)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 18.830 | 17.751 | 1.079 | 6,1% | |
| Costi operativi | (20.590) | 1.059 | (21.650) | n.s. | |
| Utile da cessione investimenti | - | (408) | 408 | (100,0)% | |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte |
(1.760) | 18.402 | (20.164) | (109,6)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
2.053 | (12.298) | 14.351 | (116,7)% | |
| Utile (perdita) del periodo | 292 | 6.104 | (5.813) | (95,2)% |
Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 33,7 milioni di euro, risultando pertanto in calo rispetto al 30 giugno 2019 di circa 0,6 milioni di euro. La variazione negativa è scomponibile secondo due principali direttrici:
Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a circa 30 milioni di euro, in riduzione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (32 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione (4.461 milioni di euro, -3%) attesa a seguito di una riduzione dei tassi medi offerti, manovrati in particolare sulle scadenze inferiori all'anno. Al 30 giugno 2020, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 1.103 milioni di euro. Si segnala che nel corso del primo trimestre, poco prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria, è stato collocato un ulteriore bond senior preferred per un nozionale di 400 milioni che si aggiunge ai quattro strumenti già presenti nel passivo della Banca a fine 2019. Nel secondo trimestre si segnala inoltre l'arrivo a maturità del bond senior emesso nel 2017, rimborsato a maggio. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono cresciuti di 3,6 milioni di euro attestandosi complessivamente ad un valore di 18,5 milioni di euro.
Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un incremento delle rettifiche nette le quali si attestano a 13,4 milioni di euro rispetto agli 11,1 milioni di euro del primo semestre 2019. La variazione delle rettifiche è prevalentemente riconducibile alle rettifiche di valore collettive sul portafoglio titoli di Stato che risentono dell'aumento dei coverage in seguito all'allargamento degli spread creditizi.
I costi operativi si attestano a 32,6 milioni di euro, con un incremento di 27,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2019. Si segnala che nel 2019 essi beneficiavano dell'effetto netto di 7,6 milioni connesso alla definizione di contenziosi fiscali. Infatti le altre spese amministrative al 30 giugno 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 38,5 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale componente, l'aumento dei costi è di circa 19,3 milioni di euro ed è principalmente riconducibile a:
• costi connessi ad attività non ricorrenti quali quelli sostenuti per progettualità legate ad iniziative di rebranding (per circa 2,1 milioni di euro), oltre a costi connessi alle emissioni obbligazionarie per circa 0,5 milioni di euro, al deconsolidamento della controllata Two Solar Park 2008 a seguito di cessione della stessa alla fine del secondo trimestre 2019. Tale società, operante nel settore delle energie rinnovabili, contribuiva alla riduzione dei costi operativi netti per 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2019.
La voce utili da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita per 24,2 milioni di euro. La cessione di questo immobile, già classificato come attività non correnti in via di dismissione per 25,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a seguito della sottoscrizione di una offerta vincolante per la cessione dello stesso, è stata perfezionata alla fine del mese di marzo 2020 con l'incasso dell'intero corrispettivo.
Al 30 giugno 2020, il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.561,8 milioni di euro, in crescita del 65,2% rispetto al dato al 31 dicembre 2019 (945,6 milioni di euro). L'incremento è sostanzialmente legato all'attività di Finanza Proprietaria (circa 680 milioni di euro) la quale opera prevalentemente attraverso l'acquisto di titoli governativi. Allo stesso tempo i portafogli in run-off del Settore somo diminuiti di ca 64 milioni di euro.
Si evidenzia che all'interno del Governance & Servizi e Non Core, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:
Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.
| SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE |
TOTALE DETERIORATO (STAGE 3) |
BONIS (STAGE 1 E 2) |
TOTALE CREDITI(1) |
|---|---|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 30.06.2020 | ||||||
| Valore nominale | 53.030 | 97.132 | 3.370 | 153.533 | 1.476.537 | 1.630.070 |
| Rettifiche di valore | (10.152) | (49.276) | (827) | (60.255) | (8.033) | (68.288) |
| Valore di bilancio | 42.878 | 47.857 | 2.543 | 93.278 | 1.468.504 | 1.561.782 |
| Coverage ratio | 19,1% | 50,7% | 24,5% | 39,2% | 0,5% | 4,2% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2019 | ||||||
| Valore nominale | 48.514 | 102.875 | 2.977 | 154.366 | 846.711 | 1.001.077 |
| Rettifiche di valore | (7.274) | (39.724) | (751) | (47.749) | (7.704) | (55.453) |
| Valore di bilancio | 41.240 | 63.151 | 2.226 | 106.617 | 839.007 | 945.624 |
| Coverage ratio | 15,0% | 38,6% | 25,2% | 30,9% | 0,9% | 5,5% |
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2020 Titoli di Stato per 894,2 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla così detta categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese.
Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.
| PREZZO UFFICIALE AZIONE | 30.06.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 8,55 | 14,00 | 15,44 | 40,77 | 26,00 |
E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.
| Price/book value | 30.06.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine periodo | 8,55 | 14,00 | 15,44 | 40,77 | 26,00 |
| Patrimonio netto consolidato per azione | 28,00 | 28,79 | 27,30 | 25,62 | 22,99 |
| Price/book value | 0,31 | 0,49 | 0,57 | 1,59 | 1,13 |
| Azioni in circolazione | 30.06.2020 | 31.12.2019 | 31.12.2018 | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|---|---|---|
| Numero azioni in circolazione a fine periodo (in migliaia)(1) |
53.460 | 53.452 | 53.441 | 53.433 | 53.431 |
(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio.
| Utile per azione (EPS - Earnings per share) e utile diluito per azione | 30.06.2020 | 30.06.2019 |
|---|---|---|
| Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) | 36.756 | 68.266 |
| Numero medio azioni in circolazione | 53.457.850 | 53.448.405 |
| Numero medio azioni diluite | 53.457.850 | 53.448.405 |
| Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) | 0,69 | 1,28 |
| Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) | 0,69 | 1,28 |
Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.
La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).
La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.
In particolare, la Politica disciplina:
Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.
In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.
Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:
Descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alla raccomandazione di Banca d'Italia del 27 marzo 2020 in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19, proponendo il rinvio della distribuzione dei dividendi per l'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò.
Il Consiglio di Amministrazione, nell'odierna seduta, ha preso atto dell'emanazione del provvedimento di Banca d'Italia del 28 luglio 2020 che raccomanda a tutte le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020, precisando che la limitazione si riferisce ai pagamenti in contanti che hanno l'effetto di ridurre il livello e la qualità del CET1.
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.
Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.
Il 13 gennaio 2020 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2020-2022. Il Piano è stato presentato alla comunità finanziaria il 14 gennaio.
Il 18 febbraio 2020 Banca Ifis (rating Fitch BB+ outlook stabile) ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred destinata a investitori professionali per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'obbligazione, emessa nell'ambito del Programma EMTN, rientra nella strategia di funding prevista dal Piano Industriale 2020-2022 che prevede una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento. La transazione ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato. Il reoffer price è di 99,692 per un rendimento a scadenza dell'1,82% ed una cedola pagabile annualmente dell'1,75%.
In data 31 marzo 2020 il dott. Alessandro Csillaghy De Pacser ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione della Capogruppo per dedicarsi completamente al progetto di sviluppo internazionale del business del Gruppo e agli incarichi nelle Controllate estere. Alla data delle dimissioni il Consigliere non risulta titolare di azioni della Società e, in linea con la politica di remunerazione adottata dal Gruppo Banca Ifis, la cessazione dalla carica non ha comportato l'erogazione di indennità o altri benefici.
In data 10 aprile 2020 Banca Ifis ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisizione del 70,77% del capitale sociale di Farbanca S.p.A. (società detenuta da Banca Popolare di Vicenza), il cui restante 29,23% fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. In data 1° giugno 2020 Banca Ifis ha comunicato di avere completato con esito positivo il processo competitivo per l'acquisto del 70,77% del capitale di Farbanca. Il prezzo che verrà pagato al Closing per il 70,77% del capitale sociale è di 32,5 milioni di euro, eventualmente ridotto a seguito dell'aggiustamento prezzo previsto in contratto. Il closing è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità. Unitamente alla firma contratto è previsto il pagamento di una caparra confirmatoria pari al 15% del corrispettivo.
Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.
Il presente paragrafo vuole fornire, come suggerito anche dal Richiamo di attenzione Consob n. 8/20: "Covid 19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria", una nota unica degli effetti del Covid-19 sul conto economico del periodo.
I risultati del primo semestre sono stati impattati dal Covid-19, anche se i primi due mesi dell'anno erano in linea con i target del Piano Industriale. Da marzo, il diffondersi della pandemia ha portato alla chiusura di molte attività economiche e ha fortemente limitato le possibilità di movimento della popolazione, situazione che è perdurata fino alla metà di maggio.
In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 hanno comportato, dal mese di marzo, la chiusura della maggior parte delle attività produttive, tra le quali la chiusura dei tribunali, impedendo di fatto lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme (ODA); in prospettiva, si prevede che le brevi tempistiche di chiusura dei tribunali abbiano impatto principalmente su più lunghe tempistiche di pagamento anziché su minori pagamenti. Infatti ad oggi a fronte di un sostanziale azzeramento dell'ottenimento di precetti, pignoramenti nel mese di aprile, i valori degli stessi nei mesi di maggio e giugno si stanno regolarizzando alle numeriche pre-Covid ancorchè siano circa il 16 % in meno di quelli ottenuti nei mesi di gennaio e febbraio 2020.
Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa questo effetto di allungamento delle tempistiche di incasso genericamente intese, sono stati effettuati alcuni interventi di ricalibrazione stimando, relativamente alla gestione stragiudiziale (posizioni che vengono valorizzate tramite modello statistico ove non sia presente alcuna forma di raccolta), una limitata contrazione degli incassi attesi per il 2020 e per il 2021 in misura coerente con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate dal Gruppo per le prioiezioni di medio termine. In riferimento alla gestione giudiziale, gli interventi hanno riguardato invece il solo 2020 con un allungamento delle tempistiche di incasso a causa della intervenuta chiusura dei tribunali.
In coerenza con la gestione giudiziale, causa chiusura dei tribunali. analoghi interventi di limitato allungamento delle tempistiche di incasso sono stati apportati ai modelli che trattano le posizioni secured Npl per l'avvenuta sospensione del pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia e per le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.
Complessivamente tali interventi hanno comportato minori apporti al margine di interesse derivanti da variazione di cash flow per un importo quantificabile in circa 11,4 milioni di euro, legati sia alla ridefinizione dei
tempi di incasso (vedi chiusura dei tribunali) sia allo slittamento in avanti nel tempo del processo di trasformazione delle posizioni da stragiudiziale pura (valutazione in curve) a stragiudiziale con piani o giudiziali con precetti pignoramenti ed ODA.
Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nel paragrafo "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del presente documento con specifico riferimento alla controllata Ifis Npl S.p.A.
I risultati del Settore Commercial & Corporate Banking hanno registrato una contrazione, ancorchè di difficile puntuale quantificazione, concentrata soprattutto nel secondo trimestre e nelle aree di business Factoring e Leasing dove si è assistito ad una diminuzione dei volumi intermediati in concomitanza con la congiuntura negativa manifestatasi a partire dagli inizi del mese di marzo, in conseguenza del Covid-19.
In particolare, per quanto riguarda il Factoring, dopo un primo trimestre in cui lo sviluppo del business è stato influenzato solo marginalmente, si è assistito ad un secondo trimestre caratterizzato da una forte contrazione dei flussi di nuovi crediti ceduti. Ciò è da ricondurre all'inasprimento dei provvedimenti restrittivi da parte del Governo, cui è seguito il blocco di buona parte delle attività produttive (circa 50% del portafoglio clienti non rientrava nell'elenco dei servizi essenziali ex DPCM del 25/03/2020) e la conseguente limitazione delle tradizionali forme di sviluppo commerciale. Inoltre, anche il business Pharma è stato impattato dal rallentamento dell'attività dei tribunali a livello di interessi di mora correlati alle fatture oggetto di decreto ingiuntivo, sia in termini di ritardi negli incassi sia di contrazione dei volumi maturati sui minori nuovi decreti del semestre.
I volumi dell'Area Leasing hanno visto una contrazione del 40% rispetto al primo semestre 2019. L'effetto Covid-19 si è manifestato principalmente sul Transportation, storico settore "core" della Area Leasing, dove è maggiore l'incidenza della clientela di piccole e medie imprese, professionisti, particolarmente penalizzati dal lockdown e dalle limitazioni alla mobilità derivanti dall'emergenza sanitaria.
In merito alla gestione del rischio di credito, si ricorda che il Governo italiano ha introdotto misure volte a fornire sostegno finanziario a imprese e famiglie, attraverso moratorie e rafforzamento del sistema pubblico di garanzia sui crediti, allo scopo di alleviare le tensioni di liquidità causate dall'emergenza e favorire il nuovo credito. Tali misure consentono altresì di mitigare eventuali impatti sulla qualità del credito delle banche. Il Gruppo è quindi intervenuto nel rivedere la stima delle perdite attese e la valutazione dei portafogli del Gruppo, sia a livello di riserve collettive sia di riserve specifiche.
Come più dettagliatamente commentato nel successivo paragrafo 4.3 "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura", nel corso del 2019 Il Gruppo Banca Ifis aveva sviluppato modelli satellite con lo scopo di inserire, come disciplinato dal framework contabile IFRS 9, informazioni forward looking nei parametri di rischio. Questi modelli legano i tassi di decadimento storici al comportamento di variabili macroeconomiche e sono alimentati da scenari (baseline, adverse e upside). In condizioni ordinarie le proiezioni macroeconomiche da considerarsi nei vari scenari sono reperite dalle pubblicazioni EBA biennali in occasione dell'esercizio di stress test per le banche significant. A seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 si è ritenuto opportuno aggiornare gli scenari macroeconomici anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle autorità di vigilanza. Le informazioni utilizzate da Banca Ifis per aggiornare gli impatti forward looking nelle stime dei parametri di rischio provengono da diversi istituti, tra cui Banca d'Italia e ECB (e Deutsche Bundesbank per l'outlook sulla Germania e il tasso di interesse Bund long-term). Si è ritenuto di aggiornare anche la probabilità di accadimento degli scenari lasciando allo scenario baseline la probabilità di accadimento maggiore (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità del 25%, molto maggiore di quella associata
allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando la possibile nuova ondata di contagi che potrebbe registrarsi il prossimo autunno.
Inoltre, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari.
Si segnala inoltre come nel semestre siano state contabilizzate svalutazioni analitiche calcolate su una posizione individualmente significativa, operante nel settore retail che, già oggetto di ristrutturazione, è ulteriormente deteriorata anche a seguito della chiusura delle attività commerciali come conseguenza della pandemia di Covid-19. Il totale degli accantonamenti nel semestre su tale posizione ammontano a 11,1 milioni di euro per crediti e a 5,8 milioni di euro per esposizioni di firma e garanzia.
Sempre con riferimento al risultato della gestione finanziaria, al netto degli effetti negativi derivanti dalla valutazione dei valori degli strumenti finanziari che riflettono l'andamento delle singole iniziative, si sono registrati a conto economico costi per variazione di fair value per 7,2 milioni di euro a seguito dell'aggiornamento dei parametri di mercato utilizzati per stimare il fair value degli strumenti di livello 3; è ragionevole ritenere che i parametri di mercato utilizzati, in quanto tali, già incorporino tra gli altri anche gli effetti negativi della pandemia Covid-19.
Per quanto riguarda i costi operativi del Gruppo, così come il rallentamento dell'attività dei tribunali ha limitato l'attività di recupero dei crediti e quindi una riduzione dei margini del Gruppo, dall'altra ha comportato una riduzione dei costi legali di recupero giudiziale nonché delle imposte di registro.
In linea con la Comunicazione di Banca d'Italia del 30 giugno 2020 – "Orientamenti dell'Autorità bancaria europea relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19", con cui si dà attuazione agli Orientamenti dell'Autorità bancaria europea (EBA) relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07) vengono fornite informazioni su:
Il Gruppo Banca Ifis sta supportando attivamente la propria clientela in questa fase di emergenza sanitaria, per contrastarne gli effetti sulle proprie attività.
In tale contesto offre diverse misure di sostegno finanziario, accedendo, in funzione alle caratteristiche del cliente e alle necessità a lui più idonee, al seguente catalogo:
• moratorie di tipo legislativo (Decreto "Cura Italia"), finalizzate a fornire sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese (PMI) tramite la sospensione dei pagamenti dei prestiti fino al 30/09/2020.
La misura è destinata a soggetti non classificati in stato deteriorato (non-performing) alla data della richiesta;
Il catalogo delle misure disponibili per la clientela è integrato da ulteriori misure di sostegno definite internamente e valutate caso per caso, destinate alle imprese clienti non rientranti nell'ambito di applicazione del Decreto "Cura Italia" e/o dell' "Accordo ABI".
| Valore contabile lordo | Riduzione di valore accumulata, variazioni negative accumulate del fair value dovute | al rischio di credito | Valore contabile lordo |
|||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| In bonis | Deteriorate | In bonis | ||||||||||||||
| Totale | Totale in bonis |
Di cui: esposizioni oggetto di misure di forbearance |
Di cui: strumenti con un SICR(1) dopo rilevazione iniziale ma non deteriorati (Fase 2) |
Totale deteriorate |
Di cui: esposizioni oggetto di misure di forbearance |
Di cui: UTP non scadute o scadute da non più di 90 giorni |
Totale | Totale in bonis |
Di cui: esposizioni oggetto di misure di forbearance |
Di cui: strumenti con un SICR(1) dopo rilevazione iniziale ma non deteriorati (Fase 2)" |
Totale deteriorate |
Di cui: esposizioni oggetto di misure di forbearance |
Di cui: UTP non scadute o scadute da non più di 90 giorni |
"Afflussi nelle esposizioni deteriorate" |
||
| 1 | Prestiti e anticipazioni soggetti a moratoria |
604.650 | 600.590 | 1.296 | 32.830 | 4.060 | 5 | 3.388 | (4.921) | (4.067) | (40) | (1.158) | (854) | (1) | (636) | 1.561 |
| 2 | di cui: a famiglie |
71.730 | 70.998 | 71 | 2.468 | 732 | 5 | 660 | (696) | (544) | - | (76) | (152) | (1) | (142) | 188 |
| 3 | di cui: garantiti da beni immobili residenziali a titolo di garanzia reale |
2.182 | 1.677 | - | 871 | 505 | - | 505 | (203) | (69) | - | (55) | (134) | - | (134) | - |
| 4 | di cui: a società non finanziarie |
529.913 | 526.585 | 1.226 | 30.360 | 3.328 | - | 2.728 | (4.206) | (3.505) | (40) | (1.082) | (702) | - | (495) | 1.374 |
| 5 | di cui: a piccole e medie imprese |
411.940 | 408.892 | 1.032 | 22.760 | 3.048 | - | 2.666 | (3.054) | (2.426) | (38) | (600) | (628) | - | (483) | 1.220 |
| 6 | di cui: garantiti da beni immobili non residenziali a titolo di garanzia reale |
6.378 | 6.378 | - | 3.371 | - | - | - | (459) | (459) | - | (443) | - | - | - | - |
(1) Strumenti con un aumento significativo del rischio di credito (SICR – Significant Increase in Credit Risk).
| Valore contabile lordo | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero di | "Di cui: | Durata residua delle moratorie | ||||||||
| debitori | Totale | moratorie legislative" |
"Di cui: scadute" |
<= 3 mesi |
"> 3 mesi <= 6 mesi" |
"> 6 mesi <= 9 mesi" |
"> 9 mesi <= 12 mesi" |
> 1 anno |
||
| 1 | Prestiti e anticipazioni per i quali è stata offerta una moratoria |
17.641 | 632.565 | X | X | X | X | X | X | X |
| 2 | Prestiti e anticipazioni soggetti a moratoria (concessa) |
17.567 | 604.650 | 597.514 | - | 593.820 | 3.958 | 3.685 | 3.108 | 80 |
| 3 | di cui: a famiglie | X | 71.730 | 71.353 | - | 69.976 | 1.278 | - | 395 | 80 |
| 4 | di cui: garantiti da beni immobili residenziali a titolo di garanzia reale |
X | 2.182 | 2.182 | - | 1.004 | 935 | - | 163 | 80 |
| 5 | di cui: a società non finanziarie | X | 529.913 | 523.154 | - | 520.836 | 2.680 | 3.685 | 2.713 | - |
| 6 | di cui: a piccole e medie imprese | X | 411.940 | 406.422 | - | 403.678 | 2.623 | 3.685 | 1.954 | - |
| 7 | di cui: garantiti da beni immobili non residenziali a titolo di garanzia reale |
X | 6.378 | 6.378 | - | 6.378 | - | - | - | - |
Informazioni su nuovi prestiti e anticipazioni soggetti a schemi di garanzia pubblica di nuova applicazione introdotti in risposta alla crisi Covid-19
| Valore contabile lordo | Importo massimo della garanzia che può essere considerato |
Valore contabile lordo | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: oggetto di misure di forbearance |
Garanzie pubbliche ricevute | Afflussi nelle esposizioni deteriorate" |
||
| 1 | Nuovi prestiti e anticipazioni soggetti a schemi di garanzia pubblica | 46.899 | - | 40.420 | 250 |
| 2 | di cui: a famiglie | 300 | X | X | 50 |
| 3 | di cui: garantiti da beni immobili residenziali a titolo di garanzia reale | - | X | X | - |
| 4 | di cui: a società non finanziarie | 46.573 | - | 40.140 | 200 |
| 5 | di cui: a piccole e medie imprese | - | X | X | - |
| 6 | di cui: garantiti da beni immobili non residenziali a titolo di garanzia reale | - | X | X | - |
Il contesto macroeconomico dei prossimi mesi rimarrà molto incerto e sarà fortemente condizionato dall'evoluzione del Covid-19 e dalle tempistiche di ripresa dell'economia globale ed italiana e pertanto risulta particolarmente complesso fare previsioni sull'evoluzione della gestione nei prossimi mesi.
L'evoluzione prevedibile della gestione dipenderà quindi dallo scenario macroeconomico scelto a riferimento. Ipotizzando la progressiva stabilizzazione del contesto macroeconomico, l'assenza di ulteriori periodi di lockdown per l'intera Italia o per alcune regioni, la gestione proattiva dei nuovi casi di Covid-19, il pieno regime dei tribunali da settembre ed il continuo supporto dei governi e delle banche centrali all'economia, nel secondo semestre ci aspettiamo un progressivo miglioramento del Settore Npl, che dovrebbe tornare a pieno regime negli ultimi mesi del 2020.
Nel secondo semestre il Settore Commercial & Corporate Banking dovrebbe riportare una moderata flessione in termini di volumi e margini. La qualità del credito di questo settore dipenderà dalla velocità della ripresa economica ed è prevedibile sarà impattata dal 30 settembre dalla fine delle moratorie. Si evidenzia come il portafoglio crediti Commerciale, pari a 5,2 miliardi di euro, comprensivi dell'esposizione verso la pubblica amministrazione (0,8 miliardi di euro) sia per il rimanente ben diversificato in termini di settore, tipologia e dimensione di impresa.
Inoltre, nel secondo semestre, il Gruppo continuerà l'attività di valutazione/acquisizione di portafogli Npl, consolidando così la sua posizione di leadership nel settore unsecured e progressivamente diversificando nel settore secured Npl, nonché a supportare finanziariamente le PMI con particolare attenzione alla qualità del credito ed alle caratteristiche specifiche di ogni singola impresa.
In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del gruppo.
Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.
Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l. e Cap.Ital.Fin. S.p.A, hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.
I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.
Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.
Infine, con decorrenza 1° gennaio 2020, anche Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) effettuerà l'opzione per l'ingresso nel consolidato fiscale di cui sopra.
In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel periodo di imposta 2020 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A.
Per effetto principalmente della compensazione del risultato netto del primo semestre 2020 con le perdite fiscali ed eccedenze ACE pregresse, il credito netto iscritto verso la controllante al 30 giugno 2020 si riduce a 12,3 milioni contro i 21,9 milioni alla fine dell'esercizio precedente.
Al 31 dicembre 2019 Banca Ifis deteneva n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.114 euro.
Nel corso del primo semestre Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2016 n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 35,03 euro, per un controvalore di 270 mila euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 206 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.
La giacenza a fine periodo risulta pertanto pari a n. 351.427 azioni proprie, per un controvalore di 2,9 milioni di euro ed un valore nominale di 351.427 euro.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.
Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2020 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Operazioni con parti correlate delle Note Illustrative per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.
Nel corso del primo semestre 2020 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.
Venezia - Mestre, 6 agosto 2020
Per il Consiglio di Amministrazione
L'Amministratore Delegato
Luciano Colombini
| VOCI DELL'ATTIVO (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 58 | 56 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
126.647 | 137.098 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 24.300 | 24.313 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 102.347 | 112.785 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.146.701 | 1.173.808 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 9.041.645 | 8.278.116 |
| a) crediti verso banche | 1.007.613 | 626.890 | |
| b) crediti verso clientela | 8.034.032 | 7.651.226 | |
| 70. | Partecipazioni | 10 | 6 |
| 90. | Attività materiali | 108.976 | 106.301 |
| 100. | Attività immateriali | 60.632 | 60.919 |
| di cui: | |||
| - avviamento | 39.513 | 39.542 | |
| 110. | Attività fiscali: | 385.780 | 391.185 |
| a) correnti | 53.476 | 56.869 | |
| b) anticipate | 332.304 | 334.316 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | 25.560 |
| 130. | Altre attività | 381.872 | 352.975 |
| Totale dell'attivo | 11.252.321 | 10.526.024 |
| VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 9.171.039 | 8.463.245 |
| a) debiti verso banche | 2.270.742 | 959.477 | |
| b) debiti verso clientela | 4.863.949 | 5.286.239 | |
| c) titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.217.529 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 22.130 | 21.844 |
| 60. | Passività fiscali: | 47.367 | 69.018 |
| a) correnti | 13.310 | 28.248 | |
| b) differite | 34.057 | 40.770 | |
| 80. | Altre passività | 457.324 | 390.022 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 10.088 | 9.977 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri: | 47.425 | 32.965 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 10.925 | 3.952 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 36.500 | 29.013 | |
| 120. | Riserve da valutazione | (20.153) | (3.037) |
| 150. | Riserve | 1.321.361 | 1.260.238 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 102.491 | 102.285 |
| 170. | Capitale | 53.811 | 53.811 |
| 180. | Azioni proprie (-) | (2.948) | (3.012) |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 5.630 | 5.571 |
| 200. | Utile (perdita) del periodo (+/-) | 36.756 | 123.097 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 11.252.321 | 10.526.024 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 209.523 | 224.804 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 208.948 | 224.114 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (54.405) | (53.908) |
| 30. | Margine di interesse | 155.118 | 170.896 |
| 40. | Commissioni attive | 43.480 | 52.020 |
| 50. | Commissioni passive | (3.673) | (5.481) |
| 60. | Commissioni nette | 39.807 | 46.539 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 2.408 | 81 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 1.032 | (3.050) |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 8.745 | 8.017 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 1.223 | 7.973 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
583 | 44 | |
| c) passività finanziarie | 6.939 | - | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
(8.880) | (5.947) |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | (8.880) | (5.947) | |
| 120. | Margine di intermediazione | 198.230 | 216.536 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | (18.779) | 27.615 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (18.459) | 27.590 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(320) | 25 | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 179.451 | 244.151 |
| 190. | Spese amministrative: | (142.745) | (178.518) |
| a) spese per il personale | (60.680) | (64.163) | |
| b) altre spese amministrative | (82.065) | (114.355) | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (16.301) | (6.372) |
| a) impegni e garanzie rilasciate | (7.025) | (148) | |
| b) altri accantonamenti netti | (9.276) | (6.224) | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (4.220) | (4.713) |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (4.377) | (3.563) |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 12.185 | 53.916 |
| 240. | Costi operativi | (155.458) | (139.250) |
| 280. | Utile (Perdite) da cessioni di investimenti | 24.161 | (408) |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 48.154 | 104.493 |
| 300. | Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente | (11.332) | (36.185) |
| 330. | Utile (perdita) del periodo | 36.822 | 68.308 |
| 340. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | 66 | 42 |
| 350. | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo | 36.756 | 68.266 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) di periodo | 36.822 | 68.308 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
(16.967) | (1.251) | |
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(16.803) | (690) |
| 70. | Piani a benefici definiti | (164) | (561) |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
(3.277) | 2.124 | |
| 110. | Differenze di cambio | (1.663) | 438 |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
(1.614) | 1.686 |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | (20.244) | 873 |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10 + 170) | 16.578 | 69.181 |
| 190. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 63 | 46 |
| 200. | Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo | 16.515 | 69.135 |
| 9 2.201 |
Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni del periodo | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni sul patrimonio netto | di pertinenza | ||||||||||||||||
| Esistenze al 31.1 | Modifica saldi apertura | Esistenze all'01.01.2020 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni |
Variazioni di riserve | missione nuove azioni E |
Acquisto azioni proprie |
Distribuzione straordinaria dividendi |
menti di Variazione capitale stru |
Derivati su proprie azioni |
Stock options | interessenze partecipative Variazioni |
mplessiva Redditività del periodo co |
Capogruppo al 30.06.2020 monio netto Patri |
monio netto di terzi al 30.06.2020 Patri |
monio netto consolidato al 30.06.2020 Patri |
|
| Capitale: | |||||||||||||||||
| a) azioni ordinarie | 53.811 | X | 53.811 | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | 53.811 | 4.430 | 58.241 |
| b) altre azioni | - | X | - | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | - | - | - |
| Sovrapprezzi di emissione |
102.285 | X | 102.285 | - | X | 206 | - | X | X | X | X | X | - | X | 102.491 | - | 102.491 |
| Riserve: | |||||||||||||||||
| a) di utili | 1.254.846 | - | 1.254.846 | 95.751 | X | (34.628) | - | - | - | X | X | X | - | X | 1.315.969 | 1.069 | 1.317.038 |
| b) altre | 5.392 | - | 5.392 | - | X | - | - | X | - | X | - | - | - | X | 5.392 | - | 5.392 |
| Riserve da valutazione | (3.037) | - | (3.037) | X | X | 3.125 | X | X | X | X | X | X | - | (20.241) | (20.153) | 65 | (20.088) |
| Strumenti di capitale | - | X | - | X | X | X | X | X | X | - X |
X | - | X | - | - | - | |
| Azioni proprie | (3.012) | X | (3.012) | X | X | X | - | 64 | X | X | X | X | X | X | (2.948) | - | (2.948) |
| Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo |
123.097 | - | 123.097 | (95.751) | (27.346) | X | X | X | X | X | X | X | X | 36.756 | 36.756 | 66 | 36.822 |
| Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo |
1.533.382 | - | 1.533.382 | - | (27.346) | (31.297) | - | 64 | - | - | - | - | - | 16.515 | 1.491.318 | X | X |
| Patrimonio netto di terzi |
5.571 | - | 5.571 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | (4) | 63 | X | 5.630 | X |
| Patrimonio netto consolidato |
1.538.953 | - | 1.538.953 | - | (27.346) | (31.297) | - | 64 | - | - | - | - | (4) | 16.578 | X | X | 1.496.948 |
| 3.5 | Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2019 | ||
|---|---|---|---|
| 8 | 9 | Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni del periodo | di | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2.201 | Operazioni sul patrimonio netto | 9 | 9 | 9 | |||||||||||||
| Esistenze al 31.1 | Modifica saldi apertura | Esistenze all'01.01.201 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni |
Variazioni di riserve | missione nuove azioni E |
Acquisto azioni proprie |
Distribuzione straordinaria dividendi |
menti di Variazione capitale stru |
Derivati su proprie azioni |
Stock options | interessenze partecipative Variazioni |
mplessiva Redditività del periodo co |
Capogruppo al monio netto 30.06.201 pertinenza Patri |
monio netto di terzi al 30.06.201 Patri |
monio netto consolidato al 30.06.201 Patri |
|
| Capitale: | |||||||||||||||||
| a) azioni ordinarie | 53.811 | X | 53.811 | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | 53.811 | 4.434 | 58.245 |
| b) altre azioni | - | X | - | - | X | X | - | - | X | X | X | X | - | X | - | - | - |
| Sovrapprezzi di emissione |
102.116 | X | 102.116 | - | X | 169 | - | X | X | X | X | X | - | X | 102.285 | - | 102.285 |
| Riserve: | |||||||||||||||||
| a) di utili | 1.163.194 | - | 1.163.194 | 90.638 | X | (95) | - | - | - | X | X | X | - | X | 1.253.737 | 978 | 1.254.715 |
| b) altre | 5.349 | - | 5.349 | - | X | 43 | - | X | - | X | - | - | - | X | 5.392 | 5.392 | |
| Riserve da valutazione | (14.606) | - | (14.606) | X | X | (15) | X | X | X | X | X | X | - | 873 | (13.748) | 72 | (13.676) |
| Strumenti di capitale | - | X | - | X | X | X | X | X | X | - | X | X | - | X | - | - | - |
| Azioni proprie | (3.103) | X | (3.103) | X | X | X | - | 91 | X | X | X | X | X | X | (3.012) | - | (3.012) |
| Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo |
146.763 | - | 146.763 | (90.638) | (56.125) | X | X | X | X | X | X | X | X | 68.308 | 68.308 | 42 | 68.350 |
| Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo |
1.453.524 | - | 1.453.524 | - | (56.125) | 102 | - | 91 | - | - | - | - | - | 69.181 | 1.466.773 | X | X |
| Patrimonio netto di terzi |
5.476 | - | 5.476 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4 | 46 | X | 5.526 | X |
| Patrimonio netto consolidato |
1.459.000 | - | 1.459.000 | - | (56.125) | 102 | - | 91 | - | - | - | - | 4 | 69.227 | X | X | 1.472.299 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 |
|---|---|---|
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 96.774 | 96.937 |
| - risultato di periodo (+/-) | 36.756 | 68.266 |
| - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) |
7.848 | 8.997 |
| - rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | 18.779 | (27.615) |
| - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 8.597 | 8.276 |
| - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 16.301 | 5.580 |
| - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 11.332 | 36.185 |
| - altri aggiustamenti (+/-) | (2.839) | (2.752) |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | (811.251) | (445.208) |
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.045 | 349 |
| - altre attività obbligatoriamente valutate al fair value | 1.558 | (14.880) |
| - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
9.671 | (260.556) |
| - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (781.988) | (110.401) |
| - altre attività | (41.537) | (59.720) |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | 699.897 | 471.332 |
| - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 707.783 | 507.247 |
| - passività finanziarie di negoziazione | 286 | (4.630) |
| - altre passività | (8.172) | (31.285) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) | (14.580) | 123.061 |
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | 50.500 | 100 |
| - vendite di attività materiali | 50.500 | - |
| - vendite di società controllate e di rami d'azienda | - | 100 |
| 2. Liquidità assorbita da | (35.918) | (67.311) |
| - acquisti di partecipazioni | (4) | - |
| - acquisti di attività materiali | (31.824) | (4.005) |
| - acquisti di attività immateriali | (4.090) | (4.820) |
| - acquisti di società controllate e di rami d'azienda | - | (58.487) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) | 14.582 | (67.211) |
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
| - emissioni/acquisti di azioni proprie | - | 260 |
| - emissioni/acquisti di strumenti di capitale | - | 24 |
| - distribuzione dividendi e altre finalità | - | (56.124) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) | - | (55.840) |
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C | 2 | 9 |
| VOCI (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 30.06.2019 |
|---|---|---|
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO E | 56 | 48 |
| LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO D | 2 | 9 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F | - | - |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO G=E+/-D+/-F | 58 | 57 |
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.
In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:
ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto secondo quanto previsto dall'art.154-ter del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998 e in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.
Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.
I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2019 del Gruppo Banca Ifis. Il Gruppo non ha esercitato l'opzione di applicazione anticipata di alcun principio, interpretazione o modifica emanati ma non ancora efficaci. Diverse modifiche e interpretazioni sono applicabili
per la prima volta nel 2020, ma non hanno un impatto sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo. Si fa rinvio per un'esposizione completa alla nota 4.1.5.
Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.
Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.
In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo alle previsioni economico finanziarie formulate dalla Capogruppo per il 2020, anche in considerazione dei potenziali impatti connessi alla pandemia di Covid-19, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.
Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dal Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2020 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.
Il Gruppo al 30 giugno 2020 è composto dalla controllante Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. Z.o. o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) e Gemini S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Nel corso del primo semestre 2020 è stato acquistato lo 0,72% residuo del capitale di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) ed è stata costituita la società Gemini S.p.A. all'interno del più ampio progetto di riorganizzazione del Settore Npl.
Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale ad eccezione della controllata in modo congiunto Elipso Finance S.r.l. che viene consolidata con il metodo del Patrimonio Netto.
I prospetti contabili della controllata Ifis Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data delle singole operazioni. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le
attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.
I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.
Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il principio contabile IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:
Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.
L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.
L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare l'ammontare da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.
Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.
Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.
Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, 793 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. Z. o. o. e 700 mila euro per la controllata Cap.Ital.Fin S.p.A.
| Sede | Tipo di | Rapporto di partecipazione | Disponibilità | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | operativa | Sede legale | rapporto (1) |
Impresa partecipante |
Quota % | (2) voti % |
| Ifis Finance Sp. Z o. o. | Varsavia | Varsavia | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
100% | 100% |
| Ifis Rental Services S.r.l. | Milano | Milano | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
100% | 100% |
| Ifis Npl S.p.A. | Firenze, Milano e Mestre (VE) |
Mestre (VE) | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
100% | 100% |
| Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) |
Milano | Milano | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
100% | 100% |
| Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) |
Milano | Milano | 1 | Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) |
100% | 100% |
| Cap. Ital. Fin. S.p.A. | Napoli | Napoli | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
100% | 100% |
| Gemini S.p.A. | Mestre (VE) | Mestre (VE) | 1 | Ifis Npl S.p.A. | 100% | 100% |
| Credifarma S.p.A. | Roma | Roma | 1 | Banca Ifis S.p.A. |
70% | 70% |
| Ifis ABCP Programme S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
4 | Altra | 0% | 0% |
| Indigo Lease S.r.l. | Conegliano (TV) |
Conegliano (TV) |
4 | Altra | 0% | 0% |
(1) Tipo di rapporto:
6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali
Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.
La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:
• il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.
L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.
Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.
Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.
L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.
| Denominazioni imprese | Interessenze dei terzi % | Disponibilità voti dei terzi %(1) |
Dividendi distribuiti ai terzi |
|---|---|---|---|
| Credifarma S.p.A. | 30% | 30% | - |
(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria
| Denominazioni | Totale attivo |
Cassa e disponi bilità liquide |
Attività finanziarie |
Attività materiali e immate riali |
Passività finanziarie |
Patrimonio netto |
Margine di interesse |
Margine di interme diazione |
Costi operativi |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismis sione al netto delle imposte |
Utile (Perdita) d'esercizio (1) |
Altre compone nti reddituali al netto delle imposte (2) |
Redditività comples siva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Credifarma S.p.A. | 104.280 | 3 | 96.240 | 1.809 | 82.212 | 18.561 | 4.001 | 6.443 | (5.762) | 479 | 302 | - | 302 | 3 | 305 |
Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.
Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.
L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine, inclusi gli eventuali effetti del Covid-19.
In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale.
Inoltre, le stime ed assunzioni adottate nella predisposizione del presente resoconto sono influenzate dagli impatti ragionevolmente prevedibili del Covid-19. Non è possibile escludere che ulteriori impatti negativi nei prossimi trimestri, al momento non prevedibili in termini di tempistica e importo, possano influenzare le ipotesi e assunzioni alla base dei processi di stima rispetto a quelle considerate nelle stime condotte ai fini della redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, rendendo così necessario apportare delle variazioni ai valori delle attività e delle passività iscritte, ad oggi non prevedibili né stimabili.
Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:
In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili
sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati in bilancio al fair value, si rimanda a quanto contenuto nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.
Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.
In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
Per i crediti in gestione giudiziale, ovvero per le posizioni che per cui è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.
Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione.
All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.
Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nel paragrafo "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del presente documento con specifico riferimento alla controllata Ifis Npl S.p.A.
In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".
L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:
La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo. Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.
In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente (o ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.
Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).
Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella sezione 4.2.1 paragrafo "Informazioni sull'avviamento" del presente documento e nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.
Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci Intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.
I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e
passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.
Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2020. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020:
Si segnala inoltre che, successivamente alla diffusione della pandemia per Covid-19, in data 10 aprile 2020 l'IFRS Foundation ha emesso il documento "Accounting for COVID-19-related rent concessions applying IFRS 16 Leases", tramite il quale ha approvato una modifica all'IFRS 16 relativa alla contabilizzazione dei leasing. L'emendamento è stato introdotto al fine di neutralizzare le variazioni dei pagamenti dei canoni conseguenti ad accordi tra le parti in considerazione degli effetti negativi del Covid-19. In mancanza di questo intervento l'IFRS 16 avrebbe obbligato i locatari a rideterminare la passività finanziaria nei confronti del concedente e l'attività consistente nel diritto di utilizzo iscritte rispettivamente nel passivo e nell'attivo del proprio bilancio. L'applicazione dell'esenzione è comunque limitata solamente alle modifiche dei pagamenti dei canoni fino al 30 giugno 2021 e ove finalizzate a mitigare gli effetti del Covid-19. L'emendamento non ha alcun impatto sulle modalità di contabilizzazione per il locatore in quanto l'IFRS 16 non specifica come il concedente debba contabilizzare un'eventuale modifica dei termini di pagamento del leasing stesso.
Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.
Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2020, ad eccezione degli emendamenti all'IFRS 16. Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:
L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 6 agosto 2020.
I principi contabili adottati per la predisposizione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2019 del Gruppo Banca Ifis, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa.
Nel corso del primo semestre 2020 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.
Informativa di natura qualitativa
Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.
Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.
Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.
Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.
La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).
Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.
In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.
L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.
In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.
In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).
Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:
Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:
Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.
Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).
Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International
Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.
Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).
Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quel' esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.
Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.
Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.
In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:
Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.
Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.
Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:
| Attività/Passività finanziarie misurate al fair | 30.06.2020 | 31.12.2019 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| value (in migliaia di euro) |
L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | |
| 1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a conto economico |
1.722 | 23.608 | 101.317 | 5.061 | 24.313 | 107.724 | |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
692 | 23.608 | - | - | 24.313 | - | |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
1.030 | - | 101.317 | 5.061 | - | 107.724 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.122.985 | - | 23.716 | 1.159.444 | - | 14.364 | |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 1.124.707 | 23.608 | 125.033 | 1.164.505 | 24.313 | 122.088 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 22.130 | - | - | 21.844 | - | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | 22.130 | - | - | 21.844 | - |
L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
Si segnala che alla data del 30 giugno 2020 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,5 mila euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debt Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.
Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value
| Attività/Passività non misurate al fair | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| value o misurate al fair value su base non ricorrente (in migliaia di euro) |
VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.041.645 | 952.210 | - 8.187.512 | 8.278.116 | 241.048 | - 8.115.038 | ||
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento |
720 | - | - 720 |
720 | - | - | 720 | |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - - |
25.560 | - | - | 50.500 | |
| Totale | 9.042.365 | 952.210 | -8.188.232 | 8.304.396 | 241.048 | - 8.166.258 | ||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.171.039 | 705.911 | - 8.319.522 | 8.463.245 | 748.984 | - 7.721.092 | ||
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione |
- | - | - - |
- | - | - | - | |
| Totale | 9.171.039 | 705.911 | -8.319.522 | 8.463.245 | 748.984 | - 7.721.092 |
VB= Valore di bilancio L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3
Con riferimento a quanto previsto da IFRS 7 par. 28, viene stabilito che uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:
In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione. Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore. La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.
Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2020 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.
| PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico |
102.347 | 112.785 | (10.438) | (9,3)% | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.146.701 | 1.173.808 | (27.107) | (2,3)% | |
| Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
1.007.613 | 626.890 | 380.723 | 60,7% | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
8.034.032 | 7.651.226 | 382.806 | 5,0% | |
| Attività materiali e immateriali | 169.608 | 167.220 | 2.388 | 1,4% | |
| Attività fiscali | 385.780 | 391.185 | (5.405) | (1,4)% | |
| Altre voci dell'attivo | 406.240 | 402.910 | 3.330 | 0,8% | |
| Totale dell'attivo | 11.252.321 | 10.526.024 | 726.297 | 6,9% | |
| Debiti verso banche | 2.270.742 | 959.477 | 1.311.265 | 136,7% | |
| Debiti verso clientela | 4.863.949 | 5.286.239 | (422.290) | (8,0)% | |
| Titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.217.529 | (181.181) | (8,2)% | |
| Passività fiscali | 47.367 | 69.018 | (21.651) | (31,4)% | |
| Fondi per rischi e oneri | 47.425 | 32.965 | 14.460 | 43,9% | |
| Altre voci del passivo | 489.542 | 421.843 | 67.699 | 16,0% | |
| Patrimonio netto del Gruppo | 1.496.948 | 1.538.953 | (42.005) | (2,7)% | |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 11.252.321 | 10.526.024 | 726.297 | 6,9% |
La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, i titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal principio contabile IFRS 9.
La voce registra un decremento di 10,4 milioni di euro (-9,3%) rispetto a dicembre 2019, guidato da un lato, da un decremento nei fair value delle quote di fondi di OICR (per -11,3 milioni di euro) influenzati, per 7,2 milioni di euro, da variazioni nei principali indici quotati utilizzati nei modelli di valutazione degli strumenti, e dall'altro da rimborsi di finanziamenti al fair value per circa 7,7 milioni di euro, solo parzialmente compensati dalle nuove sottoscrizioni di finanziamenti per 3,7 milioni di euro. Infine si segnala che nel secondo trimestre 2020 è stato acquistato un titolo di capitale riconducibile ad una partecipazione di minoranza per 5,0 milioni di euro per il quale non è stata esercitata la OCI option.
La composizione della voce è di seguito riportata.
| ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | ||
| Titoli di debito | 2.541 | 2.715 | (174) | (6,4)% | |
| Titoli di capitale | 5.000 | - | 5.000 | - | |
| Quote di OICR | 76.510 | 87.763 | (11.253) | (12,8)% | |
| Finanziamenti | 18.296 | 22.307 | (4.011) | (18,0)% | |
| Totale | 102.347 | 112.785 | (10.438) | (9,3)% |
Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 1.146,7 milioni di euro al 30 giugno 2020, registrano un leggero decremento rispetto al dicembre 2019 (-2,3%). Tale voce include i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.
| ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (in migliaia di euro) |
CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | ||
| Titoli di debito | 1.096.111 | 1.124.635 | (28.524) | (2,5)% | |
| Titoli di capitale | 50.590 | 49.173 | 1.417 | 2,9% | |
| Totale | 1.146.701 | 1.173.808 | (27.107) | (2,3)% |
I titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2020 ammontano a 1.096,1 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto al saldo al 31 dicembre 2019.
In particolare, la voce include 1.069,8 milioni di titoli di stato pari al 9,5% del totale attivo e al 71,5% del Patrimonio Netto di Gruppo. La relativa riserva netta negativa di fair value ammonta a 1,5 milioni rispetto a una riserva netta negativa di 0,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019.
Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.
| Emittente/Scadenza | 1 anno | 2 anni | 3 anni | 5 anni | Oltre 5 anni | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli governativi | 415.885 | 380.315 | - | 168.403 | 105.193 | 1.069.796 |
| % sul totale | 37,9% | 34,7% | - | 15,4% | 9,6% | 97,6% |
| Banche | - | - | - | 9.337 | - | 9.337 |
| % sul totale | - | - | - | 0,9% | - | 0,9% |
| Altri emittenti | - | - | - | 11.881 | 5.097 | 16.978 |
| % sul totale | - | - | - | 1,1% | 0,5% | 1,5% |
| Totale | 415.885 | 380.315 | - | 189.621 | 110.290 | 1.096.111 |
| % sul totale | 37,9% | 34,7% | - | 17,3% | 10,1% | 100,0% |
Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 50,6 milioni di euro (+2,9% rispetto al 31 dicembre 2019). La riserva netta negativa di fair value per tali titoli ammonta a 10,5 milioni di euro rispetto a una riserva netta positiva di fair value pari a 3,2 milioni di euro.
Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato al 30 giugno 2020 è pari a 1.007,6 milioni di euro, rispetto a 626,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019. La voce è prevalentemente riferita a Crediti verso banche centrali (642,4 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto ai 373,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.
Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 8.034 milioni di euro, con un aumento del 5,0% rispetto al 31 dicembre 2019 (7.651,2 milioni di euro). Risultano in crescita nel semestre il Settore Npl (+2,1%) l'Area di business Corporate Banking & Lending (+21,2%) e il Settore Governance & Servizi e Non core (+65,2% sostanzialmente per l'effetto di acquisti di titoli di stato); per contro registrano una contrazione delle Aree di business Factoring (-11,4%) e dell'Area Leasing (-3,6%) particolarmente colpite dal lockdown economico avuto a seguito del Covid-19.
| CREDITI VERSO LA CLIENTELA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| COMPOSIZIONE SETTORIALE (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Settore Commercial & Corporate Banking | 5.165.404 | 5.425.270 | (259.866) | (4,8)% | |
| - di cui deteriorati | 229.994 | 226.401 | 3.593 | 1,6% | |
| Area Factoring | 2.862.374 | 3.229.347 | (366.973) | (11,4)% | |
| - di cui deteriorati | 190.061 | 196.146 | (6.085) | (3,1)% | |
| Area Leasing | 1.397.015 | 1.448.463 | (51.448) | (3,6)% | |
| - di cui deteriorati | 21.264 | 17.935 | 3.329 | 18,6% | |
| Area Corporate Banking & Lending | 906.015 | 747.460 | 158.555 | 21,2% | |
| - di cui deteriorati | 18.670 | 12.320 | 6.350 | 51,5% | |
| Settore Npl | 1.306.847 | 1.280.332 | 26.515 | 2,1% | |
| - di cui deteriorati | 1.294.849 | 1.271.328 | 23.521 | 1,9% | |
| Settore Governance & Servizi e Non core(1) | 1.561.782 | 945.624 | 616.158 | 65,2% | |
| - di cui deteriorati | 93.278 | 106.617 | (13.339) | (12,5)% | |
| Totale Crediti verso la clientela | 8.034.032 | 7.651.226 | 382.806 | 5,0% | |
| - di cui deteriorati | 1.618.121 | 1.604.346 | 13.775 | 0,9% |
Si segnala che nella voce sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione", ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei Fondi propri, per 159 milioni di euro.
(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non core sono presenti al 30 giugno 2020 Titoli di Stato per 894,2 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.618,1 milioni di euro al 30 giugno 2020 contro i 1.604,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (+0,9%).
Si rimanda alla sezione "2.8 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo – dati riclassificati" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.
Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 60,6 milioni di euro, in linea con il risultato al 31 dicembre 2019 pari a 60,9 milioni di euro (-0,5%).
La voce è riferita inoltre a software per 21,1 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in Ifis Finance Sp.Z o. o., per 0,7 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A e per 38,0 milioni di euro all'avviamento determinato conseguente all'acquisizione della controllata Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.). Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tali avviamenti, si rimanda alla successiva sezione "Informazioni sull'avviamento".
Le immobilizzazioni materiali si attestano a 109,0 milioni di euro, rispetto ai 106,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in aumento del 2,5%.
Gli immobili iscritti a fine semestre tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia, sede di Banca Ifis.
L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.
L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.
Nel caso del Gruppo Banca Ifis, le operazioni di acquisizione effettuate nel corso dei precedenti esercizi (delle società Ifis Finance Sp. Z. o. o., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e dell'ex Gruppo Fbs) hanno comportato la rilevazione di avviamenti per complessivi 39,5 milioni di euro.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori dell'avviamento iscritti nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020 con la relativa dinamica nel corso del periodo, suddivisi per Cash Generating Unit (CGU), che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli eventuali impairment test sugli avviamenti per la verifica del valore recuperabile. Tali CGU sono le medesime adottate ai fini dell'impairment test dell'avviamento del Gruppo al 31 dicembre 2019.
| AVVIAMENTO: MOVIMENTAZIONE DEL | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| PERIODO (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Avviamento ex Gruppo Fbs (CGU "Settore Npl") |
38.020 | 38.020 | - | - | |
| Avviamento Ifis Finance Sp. Z. o. o. (CGU "Settore Imprese") |
793 | 822 | (29) | (3,5)% | |
| Avviamento Cap Ital.Fin. (CGU "Cap. Ital. Fin. S.p.A. legal entity") |
700 | 700 | - | - | |
| Totale avviamento | 39.513 | 39.542 | (29) | (0,1)% |
La riduzione nel primo semestre 2020 dell'avviamento di Ifis Finance di 29 mila euro è interamente riconducibile all'adeguamento del tasso di cambio Euro/Zloty.
Negli attuali contesti di mercato, significativamente influenzati dall'espansione mondiale del contagio da Covid-19, anche le verifiche di tenuta del valore delle attività intangibili quali l'avviamento risultano particolarmente delicate.
Lo IAS 36 richiede che, con cadenza almeno annuale, gli avviamenti e le altre attività immateriali a vita utile indefinita vengano sottoposti ad impairment test al fine di accertare la recuperabilità del valore iscritto in bilancio. Lo stesso principio (ai paragrafi 12, 13 e 14) richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, i bilanci infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. I Trigger Events possono essere di natura esterna o interna. Lo IAS 36 fornisce alcuni esempi di indicatori di natura esterna o interna che potrebbero comportare la necessità di procedere al test di impairment.
Di seguito si riportano gli indicatori di natura esterna:
Gli indicatori di natura interna sono invece rappresentati da:
Declinando tali indicatori nel contesto attuale caratterizzato dagli effetti della pandemia di Covid-19, si rileva che, con particolare riferimento agli indicatori di natura esterna:
Con riferimento invece agli indicatori di natura interna, pur essendo il risultato economico-patrimoniale nel primo semestre 2020 inferiore alle attese di piano, si ritiene che, anche in considerazione della natura anticiclica di taluni business del Gruppo ed in particolare del Settore Npl su cui è allocato l'avviamento più significativo del Gruppo, che l'emergenza sanitaria in essere non determinerà impatti significativi sui risultati consolidati attesi nel lungo termine. Si ricorda infatti che l'impairment test dell'avviamento del Gruppo Banca ifis, in linea con quanto previsto dallo IAS 36, fa riferimento in genere alla nozione di Valore d'uso, che presuppone una stima dei flussi finanziari prospettici che potranno essere generati nel lungo periodo attraverso l'uso continuativo dell'attività oggetto di valutazione; alla base delle stime dei flussi finanziari prospettici vi sono le proiezioni inerenti il quadro macro-economico generale o di settore.
Mentre l'evoluzione dei parametri sottostanti il modello, nel primo semestre 2020, è coerente con le assunzioni sottostanti l'impairment test effettuato a dicembre 2019, i risultati effettivi a giugno 2020 risultano inferiori alle previsioni a seguito dell'impatto negativo del Covid-19. In questo contesto l'analisi al 30 giugno 2020 è stata associata con un analisi di sensitivity al fine di valutare gli impatti di un deterioramento, nel 2020 e eventuali esercizi successivi, nella profittabilità delle CGU a cui l'avviamento è stato allocato.
In tale contesto di mercato appare opportuno adottare estrema cautela, almeno nell'immediato, nel modificare gli scenari valutativi, alla luce dell'estrema incertezza sia sugli sviluppi dell'epidemia da Covid-19, sia sull'ampiezza e sugli effetti delle misure governative a sostegno dell'economia. Peraltro si ritiene appropriato utilizzare cautela nell'adoperare stime basate su ipotesi ed assunzioni in questa fase altamente incerta e di considerare, non appena possibile, gli eventuali effetti di lungo periodo, che, come detto, rappresentano il riferimento temporale alla base delle logiche dell'impairment test.
Ai fini della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2020 si è provveduto a delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente all'epidemia da Covid-19, anche se suscettibile di evoluzioni non prevedibili in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell'evento.
La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi così come risultanti dal forecast 2020-2021 utilizzato per la redazione dell'ICAAP 2020, approvato a giugno 2020. Questo forecast considera gli impatti negativi provocati dall'epidemia di Covid-19.
Gli esiti dell'esercizio di sensitivity condotto hanno fatto emergere per la CGU "Settore Npl" un margine positivo rispetto al valore contabile che consente di affermare che l'aggiornamento dello scenario macroeconomico a seguito dell'epidemia da Covid-19 non è da considerare come un indicatore di impairment ai fini dell'avviamento dell'ex Gruppo Fbs allocato per 38,0 milioni di euro sulla CGU "Settore Npl". Con riferimento alle altre CGU su cui sono allocati gli avviamenti relativi alle società Ifis Finance e Cap.Ital.Fin., le analisi condotte non hanno identificato significativi indicatori di impairment, anche in considerazione dei risultati ancora sostanzialmente allineati alle ipotesi sottostanti ai piani utilizzati per l'impairment test al 31 dicembre 2019.
Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.
Le attività fiscali ammontano a 385,8 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (-1,4%).
Le attività per imposte correnti ammontano a 53,5 milioni di euro contro 56,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Le attività per imposte anticipate ammontano a 332,3 milioni di euro contro 334,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 di cui 69,4 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (81,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
Le passività fiscali ammontano a 47,4 milioni di euro, in diminuzione del 31,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2019.
Le passività fiscali correnti, pari a 13,3 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (28,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
Le passività per imposte differite, pari a 34,1 milioni di euro, includono principalmente 27,3 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso e 3,0 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali.
Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.
Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 giugno 2020:
• le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 giugno 2020 la deduzione del 100% è pari a 82,0 milioni di euro, comprensivo della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
Complessivamente le Attività Fiscali, iscritte al 30 giugno 2020 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 0,96% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.
Le altre voci dell'attivo, pari a 406,2 milioni di euro rispetto ad un saldo di 402,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, accolgono le attività finanziarie valutate detenute per la negoziazione per 24,3 milioni di euro (sostanzialmente in linea con il saldo al 31 dicembre 2019), e altre attività per 381,9 milioni di euro (353,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Il saldo totale al 31 dicembre 2019 includeva anche attività in via di dismissione per 25,6 milioni di euro, le quali sono state cedute nel primo semestre 2020.
Le altre attività includono per 107,2 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 52,1 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 55 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 11 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 44,4 milioni di euro di crediti IVA (derivanti in particolare dall'attività dell'Area Leasing). Si segnala infine che la voce include per 31,3 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche del Settore Npl in gestione giudiziale fino al momento in cui tali posizioni iniziano la valutazione al costo ammortizzato (26,2 milioni di euro anche al 31 dicembre 2019).
Le altre voci del passivo sono pari a 489,5 milioni di euro rispetto a 421,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e sono composte da 22,1 milioni di euro riferiti a derivati di negoziazione (21,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019), dal debito per TFR per 10,1 milioni di euro (9,98 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e da altre passività per 457,3 milioni di euro (390,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Quest'ultima voce, le cui poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione (31,2 milioni di euro) include inoltre un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale per 37,3 milioni di euro.
| RACCOLTA | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Debiti verso banche | 2.270.742 | 959.477 | 1.311.265 | 136,7% | |
| - Eurosistema | 1.999.833 | 792.168 | 1.207.665 | 152,5% | |
| - Altri debiti | 270.909 | 167.309 | 103.600 | 61,9% | |
| Debiti verso clientela | 4.863.949 | 5.286.239 | (422.290) | (8,0)% | |
| - Pronti contro termine | 70.019 | 150.280 | (80.261) | (53,4)% | |
| - Rendimax e Contomax | 4.383.535 | 4.790.954 | (407.419) | (8,5)% | |
| - Altri depositi vincolati | 101.003 | 72.475 | 28.528 | 39,4% | |
| - Debiti per leasing | 15.733 | 15.909 | (176) | (1,1)% | |
| - Altri debiti | 293.659 | 256.621 | 37.038 | 14,4% | |
| Titoli in circolazione | 2.036.348 | 2.217.529 | (181.181) | (8,2)% | |
| Totale raccolta | 9.171.039 | 8.463.245 | 707.794 | 8,4% |
Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2020 risulta pari a 9.171,0 milioni di euro (+8,4% rispetto al 31 dicembre 2019), è rappresentato per il 53% da Debiti verso la clientela (62,5% al 31 dicembre 2019), per il 24,8% da Debiti verso banche (11,3% al 31 dicembre 2019), e per il 22,2% da Titoli in circolazione (26,2% al 31 dicembre 2019).
I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2020 a 4.863,9 milioni di euro (-8,0% rispetto al 31 dicembre 2019), sostanzialmente per effetto della diminuzione della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.383,5 milioni di euro al 30 giugno 2020. Qui di seguito il dettaglio della Raccolta Contomax e Rendimax.
| RACCOLTA CONTOMAX + RENDIMAX | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Raccolta a breve termine ( entro 18 mesi) | 3.237.587 | 3.762.031 | (524.444) | (13,9)% | |
| di cui: LIBERO | 780.999 | 798.019 | (17.020) | (2,1)% | |
| di cui: LIKE/ONE | 1.185.312 | 1.361.563 | (176.251) | (12,9)% | |
| di cui: VINCOLATI | 1.271.276 | 1.602.449 | (331.173) | (20,7)% | |
| Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) | 1.145.948 | 1.028.923 | 117.025 | 11,4% | |
| Totale raccolta | 4.383.535 | 4.790.954 | (407.419) | (8,5)% |
I debiti verso banche ammontano a 2.270,7 milioni di euro in crescita del 136,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2019). Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017 per nominali 700 milioni di euro. Tale sottoscrizione si aggiunge alla tranche da nominali 100 milioni sottoscritta a dicembre 2019 e a depositi a scadenza presso altre banche per 270,9 milioni di euro.
I titoli in circolazione ammontano a 2.036,3 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 932,8 milioni di euro (-18,9% rispetto al 31 dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta in essere a fine 2016. La voce include altresì le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 630,9 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 410,9 milioni di euro, inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 30 giugno 2020 si riferisce ad un prestito obbligazionario per 61,3 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.
| FONDI RISCHI E ONERI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
10.925 | 3.952 | 6.973 | 176,4% | |
| Controversie legali e tributarie | 23.113 | 22.894 | 219 | 1,0% | |
| Oneri per il personale | 7.333 | 614 | 6.719 | n.s. | |
| Altri fondi | 6.054 | 5.505 | 549 | 10,0% | |
| Totale fondi per rischi e oneri | 47.425 | 32.965 | 14.460 | 43,9% |
La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.
Al 30 giugno 2020 il saldo è pari a 10,9 milioni di euro e riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo, principalmente per il deterioramento di una posizione singolarmente significativa.
Al 30 giugno 2020 sono iscritti fondi per complessivi 23,1 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato :
• per 81 mila euro a 4 controversie relative a Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), caratterizzate da un petitum di complessivi 352 mila euro.
Al 30 giugno 2020 sono iscritti fondi per il personale per 7,3 milioni di euro (0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al fine di dar corso al programma di razionalizzazione dei costi previsto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2022 presentato il 14 gennaio 2020 il Gruppo ha attivato la procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà allo scopo di attivare esodi per prepensionamenti, su base esclusivamente volontaria per coloro che, già nel 2020, abbiano i requisiti per accedere al Fondo e che matureranno i requisiti per accedere al trattamento pensionistico A.G.O. entro il 31 dicembre 2024. L'accantonamento al fondo Solidarietà al 30 giugno 2020 è pari a 6,9 milioni di euro.
Al 30 giugno 2020, sono in essere "Altri fondi" per 6,1 milioni di euro (5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e sono costituiti sostanzialmente da 5,0 milioni di euro per indennità suppletiva di clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019.
Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2020 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.
L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.
L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione di ristrutturazione della società GE Capital Services S.r.l. nel suo complesso come "Cessione di ramo d'azienda" chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale pari al 3% del valore dell'azienda per complessivi 3,6 milioni di euro.
L'Agenzia delle Entrate ha contestato la omessa applicazione della ritenuta d'acconto sugli interessi corrisposti alla società Ungherese per l'annualità 2013.Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 264,8 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 165%.
A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata Polacca Ifis Finance Sp. Z. o. o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015.
La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione.
In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva).
Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.
Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.
In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.
In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2020 a 1.496,9 milioni di euro, contro i 1.539,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-2,7%).
La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.
| PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ASSOLUTA | % | |
| Capitale | 53.811 | 53.811 | - | 0,0% | |
| Sovrapprezzi di emissione | 102.491 | 102.285 | 206 | 0,2% | |
| Riserve da valutazione: | (20.153) | (3.037) | (17.116) | n.s. | |
| - Titoli | (12.552) | 2.737 | (15.289) | n.s. | |
| - TFR | (288) | (124) | (164) | 132,3% | |
| - differenze di cambio | (7.313) | (5.650) | (1.663) | 29,4% | |
| Riserve | 1.321.361 | 1.260.238 | 61.123 | 4,9% | |
| Azioni proprie | (2.948) | (3.012) | 64 | (2,1)% | |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 5.630 | 5.571 | 59 | 1,1% | |
| Utile netto di pertinenza della Capogruppo |
36.756 | 123.097 | (86.341) | (70,1)% | |
| Patrimonio netto del Gruppo | 1.496.948 | 1.538.953 | (42.005) | (2,7)% |
| PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI | (migliaia di euro) |
|---|---|
| Patrimonio netto al 31.12.2019 | 1.583.953 |
| Modifica saldi di apertura | - |
| Incrementi: | 37.085 |
| Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo | 36.756 |
| Altre variazioni | 270 |
| Patrimonio netto di terzi | 59 |
| Decrementi: | 79.090 |
| Dividendi deliberati e sospesi: | 58.806 |
| - di cui utile 2019 | 27.346 |
| - di cui riserve di utili | 31.460 |
| Variazione riserva da valutazione: | 17.116 |
| - Titoli | 15.289 |
| - TFR | 164 |
| - differenze di cambio | 1.663 |
| Altre variazioni | 3.168 |
| Patrimonio netto al 30.06.2020 | 1.496.948 |
La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, lo scorso 1° aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni delle Autorità di Vigilanza, proponendo il rinvio della distribuzione dei dividendi per l'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò. Recentemente la Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia hanno prolungato al 1° gennaio 2021 quanto previsto nella Raccomandazione del 27 marzo 2020, in ordine a non pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020 (ivi incluse le distribuzioni di riserve) e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi e di non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti.
I dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019 sono stati quindi portati a diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e contabilizzati tra le altre passività.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 30.06.2020 | 31.12.2019 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 992.288 | 1.008.865 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.042.975 | 1.064.524 | ||
| Totale Fondi propri | 1.314.316 | 1.342.069 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio (RWA) | 8.571.680 | 9.206.155 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 11,58% | 10,96% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 12,17% | 11,56% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 15,33% | 14,58% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.
Si sottolinea che il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale dei Fondi propri comprendono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2019, al netto del dividendo approvato e sospeso. A tal proposito si segnala infatti che il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, dando seguito alla Raccomandazione di Banca d'Italia del 27 marzo 2020, in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19, ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni delle Autorità di Vigilanza, proponendo il rinvio della distribuzione dei dividendi per l'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020.
Recentemente la Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia hanno prolungato al 1° gennaio 2021, sulla base di quanto previsto nella Raccomandazione del 27 marzo 2020, in ordine a non pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020 (ivi incluse le distribuzioni di riserve) e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi e di non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti.
Inoltre, si segnala che il Regolamento EU 873 pubblicato il 26 giugno 2020, in modifica del Regolamento EU 575, in risposta alla pandemia di Covid-19, ha definito che fino al 31 dicembre 2021 siano concessi alle Autorità competenti ulteriori poteri vincolanti per imporre limiti alle distribuzioni da parte degli Enti.
Pertanto, alla luce di quanto comunicato dalle varie Autorità Europee, Banca Ifis ha deciso di non includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020 nel capitale primario di classe 1, nel capitale di classe 1 e nel totale dei Fondi propri al 30 giugno 2020, in quanto non è al momento possibile formulare alcuna ipotesi di distribuzione di dividendo derivante da utili in corso di formazione nell'esercizio.
Sempre il Regolamento EU 873, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9, attraverso differenti modalità in funzione del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).
Si comunica che Banca Ifis aveva a suo tempo già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.
L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:
| TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018/2019 | TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020/2024 |
|---|---|
| 0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020; | 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020; |
| 0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021; | 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021; |
| 0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 | 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 | 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 |
| 0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 | 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 |
Al 30 giugno 2020, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 2,8 di milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale.
Pertanto, in applicazione dei due diversi trattamenti temporanei, è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo l'importo di 1,2 milioni di euro.
In applicazione dei trattamenti temporanei volti ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca Ifis è tenuto, durante il periodo transitorio, a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni rilevanti nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza l'applicazione delle stesse.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|
| APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9 (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 991.092 | 1.007.416 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.041.779 | 1.063.075 | ||
| Totale Fondi propri | 1.313.120 | 1.340.620 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio | 8.570.106 | 9.204.243 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 11,56% | 10,95% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 12,16% | 11,55% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 15,32% | 14,57% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
Altre novità normative introdotte dal Regolamento EU 873 con potenziale impatto sul CET1 riguardano:
Alcune novità normative introdotte dal Regolamento EU 873 sono state invece anticipate di un anno rispetto alla data di applicazione definita dal Regolamento 876 del 2019, al fine di incentivare gli Enti nella concessione del credito verso i settori produttivi e consumatori, maggiormente colpiti dalla pandemia Covid-19; tali novità riguardano:
La variazione negativa di 27,8 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2019 è riconducibile principalmente:
103,8 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2019; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
• alla variazione negativa delle riserve da valutazione per 8,7 milioni di euro, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso.
Il minor assorbimento di capitale derivante dal calo delle attività ponderate per il rischio, dovuto in parte al calo degli attivi a rischio e in parte dal beneficio derivante dalle novità normative sopracitate, rapportato alla diminuzione dei Fondi propri, fa sì che al 30 giugno 2020 il Total capital ratio si attesti al 15,33%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2019, pari al 14,58%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari all'11,58%, rispetto al dato precedente pari al 10,96%.
| SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) |
TOTALE SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING |
di cui: AREA FACTORING |
di cui: AREA LEASING |
di cui: AREA CORPORATE BANKING & LENDING |
SETTORE NPL | SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE |
TOTALE CONS. DI GRUPPO |
| Totale RWA Settore | 4.655.276 | 2.395.063 | 1.284.452 | 975.762 | 1.986.826 | 959.355 | 7.601.457 |
| Rischio mercato | X | X | X | X | X | X | 72.921 |
| Rischio operativo (metodo base) | X | X | X | X | X | X | 889.318 |
| Rischio di aggiustamento della valutazione del credito |
X | X | X | X | X | X | 7.984 |
| Totale RWA | X | X | X | X | X | X | 8.571.680 |
Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate.
Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato al Gruppo Bancario Banca Ifis di adottare per il 2020, in continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 30 giugno 2020 i predetti requisiti prudenziali.
Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca Ifis, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: | CONSISTENZE | |||
|---|---|---|---|---|
| PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS (in migliaia di euro) |
30.06.2020 | 31.12.2019 | ||
| Capitale primario di classe 1 (CET1) | 1.318.319 | 1.312.821 | ||
| Capitale di classe 1 (T1) | 1.318.319 | 1.312.821 | ||
| Totale Fondi propri | 1.718.722 | 1.713.198 | ||
| Totale attività ponderate per il rischio (RWA) | 8.531.325 | 9.190.900 | ||
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 15,45% | 14,28% | ||
| Ratio – Capitale di classe 1 | 15,45% | 14,28% | ||
| Ratio – Totale Fondi propri | 20,15% | 18,64% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri al 30 giugno 2020 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2020.
Il margine di intermediazione si attesta a 198,2 milioni di euro, in diminuzione dell'8,5% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 216,5 milioni di euro.
L'emergenza sanitaria Covid-19 ha portato ad un lockdown delle attività economico-produttive nei mesi di marzo ed aprile 2020. Questo ha generato una contrazione dei margini in tutti i settori ed in particolare in quelli dove l'operatività è legata al sistema giudiziario che hanno risentito della chiusura dei tribunali e quindi dell'impossibilità di procedere con le attività giudiziali di recupero dei propri crediti. A ciò si aggiunge il fisiologico minor contributo del rilascio della PPA il cui effetto nel primo semestre 2020, pari a 19,6 milioni di euro, è sostanzialmente dimezzato rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente (37,5 milioni di euro); tale minor contributo è inoltre accentuato dalle estinzioni anticipate che sono avvenute nel corso del primo semestre 2019.
| MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (in migliaia di euro) |
1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di interesse | 155.118 | 170.896 | (15.778) | (9,2)% | |
| Commissioni nette | 39.807 | 46.539 | (6.732) | (14,5)% | |
| Altre componenti del margine di intermediazione | 3.305 | (899) | 4.204 | (467,6)% | |
| Margine di intermediazione | 198.230 | 216.536 | (18.306) | (8,5)% |
Il margine di interesse passa da 170,9 milioni di euro al 30 giugno 2019 a 155,1 milioni di euro al 30 giugno 2020 (-9,2%), a seguito di quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.
Le commissioni nette ammontano a 39,8 milioni di euro in diminuzione del 14,5% rispetto al dato al 30 giugno 2019: tale andamento è stato guidato dagli effetti che l'emergenza sanitaria ha portato a livello nazionale, sul tessuto economico, causando una diminuzione dei ricavi commissionali sia in fase di nuove erogazioni, per i minori volumi intermediati, sia in fase di incasso a seguito degli effetti prodotti dalla moratoria (cd. decreto-legge "Cura Italia" del 17 marzo 2020, n. 18).
Le commissioni attive, pari a 43,5 milioni di euro contro 52,0 milioni di euro al 30 giugno 2019, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing, da attività di servicing conto terzi nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.
Le commissioni passive, pari a 3,7 milioni di euro contro 5,5 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.
Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:
Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 179,5 milioni di euro contro 244,2 milioni del 30 giugno 2019 (-26,5%).
| FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) |
1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | ||
| Margine di intermediazione | 198.230 | 216.536 | (18.306) | (8,5)% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(18.779) | 27.615 | (46.394) | (168,0)% | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 179.451 | 244.151 | (64.700) | (26,5)% |
Le rettiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 18,8 milioni di euro (rispetto a riprese nette per 27,6 milioni di euro al 30 giugno 2019). Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired").Tali effetti, descritti più dettagliatamente nel paragrafo "2.8 Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo – dati riclassificati", ammontano a 14,6 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a 62,7 milioni di euro dell'omologo periodo dell'esercizio precedente).
Al netto della componente riferibile al Settore Npl, le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 33,3 milioni di euro al 30 giugno 2020 rispetto a rettifiche nette per 35,0 milioni di euro al 30 giugno 2019 (-
4,9%). A fronte di un incremento dell'Area Leasing, legato alla migrazione di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti, che ha portato ad una crescita di circa 4,1 milioni di euro delle rettifiche dell'Area, si contrappongono minori accantonamenti nell'Area Factoring, che nel corso del primo semestre 2019, era stata negativamente influenzato da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative.
| FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 179.451 | 244.151 | (64.700) | (26,5)% | |
| Costi operativi | (155.458) | (139.250) | (16.208) | 11,6% | |
| Utili (Perdite) da cessioni di investimenti | 24.161 | (408) | 24.569 | n.s. | |
| Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
48.154 | 104.493 | (56.339) | (53,9)% | |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(11.332) | (36.185) | 24.853 | (68,7)% | |
| Utile (Perdita) del periodo | 36.822 | 68.308 | (31.486) | (46,1)% | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 66 | 42 | 24 | 57,1% | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo |
36.756 | 68.266 | (31.510) | (46,2)% |
I costi operativi sono pari a 155,5 milioni di euro (139,2 milioni di euro al 30 giugno 2019, +11,6%).
| COSTI OPERATIVI | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Spese amministrative: | 142.745 | 178.518 | (35.773) | (20,0)% | |
| a) spese per il personale | 60.680 | 64.163 | (3.483) | (5,4)% | |
| b) altre spese amministrative | 82.065 | 114.355 | (32.290) | (28,2)% | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 16.301 | 6.372 | 9.929 | 155,8% | |
| Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali |
8.597 | 8.276 | 321 | 3,9% | |
| Altri oneri/proventi di gestione | (12.185) | (53.916) | 41.731 | (77,4)% | |
| Costi operativi | 155.458 | 139.250 | 16.208 | 11,6% |
Le spese per il personale, pari a 60,7 milioni di euro, registrano una diminuzione del 5,4% (64,2 milioni di euro al 30 giugno 2019), per effetto principalmente dei minori accantonamenti per retribuzioni variabili. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2020 è pari a 1.745 rispetto a 1.793 risorse al 30 giugno dell'anno precedente.
Le altre spese amministrative al 30 giugno 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era integralmente compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 38,5 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere.
Al netto di tale effetto, le altre spese amministrative al 30 giugno 2020, che ammontano a 82,1 milioni di euro, diminuiscono dell'1,7% rispetto al 30 giugno 2019. La variazione è principalmente guidata da minori spese per acquisto di beni e servizi e minori imposte indirette e tasse, solo parzialmente compensate da maggiori costi per servizi professionali.
| ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE | 1° SEMESTRE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2020 | 2019 | ASSOLUTA | % | |
| Spese per servizi professionali | 34.832 | 30.990 | 3.842 | 12,4% | |
| Legali e consulenze | 24.777 | 20.664 | 4.113 | 19,9% | |
| Revisione | 425 | 438 | (13) | (3,0)% | |
| Servizi in outsourcing | 9.630 | 9.888 | (258) | (2,6)% | |
| Imposte indirette e tasse | 15.743 | 50.900 | (35.157) | (69,1)% | |
| Spese per acquisto di beni e altri servizi | 31.490 | 32.465 | (975) | (3,0)% | |
| Spese per informazione clienti | 7.897 | 9.450 | (1.553) | (16,4)% | |
| Assistenza e noleggio software | 7.106 | 6.579 | 527 | 8,0% | |
| FITD e Resolution fund | 3.062 | 2.624 | 438 | 16,7% | |
| Spese relative agli immobili | 2.822 | 3.042 | (220) | (7,2)% | |
| Pubblicità e inserzioni | 2.397 | 1.533 | 864 | 56,4% | |
| Spese spedizione e archiviazione documenti | 2.279 | 2.998 | (719) | (24,0)% | |
| Spese telefoniche e trasmissione dati | 1.754 | 1.161 | 593 | 51,1% | |
| Gestione e manutenzione autovetture | 1.008 | 1.137 | (129) | (11,3)% | |
| Costi per cartolarizzazione | 917 | 638 | 279 | 43,7% | |
| Viaggi e trasferte | 873 | 1.261 | (388) | (30,7)% | |
| Altre spese diverse | 1.375 | 2.042 | (667) | (32,7)% | |
| Totale altre spese amministrative | 82.065 | 114.355 | (32.291) | (28,2)% |
La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 24,8 milioni nel primo semestre 2020 in aumento del 19,9% rispetto a 20,7 milioni nel primo semestre 2019. L'incremento della voce è da ricondursi a consulenze connesse con iniziative presenti nel piano industriale presentato a gennaio 2020, come attività di riorganizzazione e rebranding del Gruppo, nonché da interventi di integrazione sui sistemi informativi del Gruppo. il costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 30 giugno 2020, ammonta a 7,7 milioni di euro in calo rispetto ai 10,6 milioni di euro del primo semestre 2019, in coerenza con il periodo di chiusura dei tribunali precedentemente commentato.
La voce "Servizi in outsourcing" pari a 9,6 milioni di euro nel primo semestre 2020, sostanzialmente in linea rispetto a 9,9 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl.
Al netto degli oneri riferiti alla definizione del contenzioso fiscale presenti nel semestre 2019 e pari a 30,9 milioni di euro, la voce "Imposte indirette e tasse", pari a 15,7 milioni di euro rispetto a 20,0 milioni di euro al 30 giugno 2019, risulta essere in diminuzione del 21,3%. La voce composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, per un importo pari a 9,3
milioni di euro al 30 giugno 2020, registra una diminuzione del 27,3% per effetto della chiusura dei tribunali durante l'emergenza sanitaria Covid-19 (12,8 milioni di euro al 30 giugno 2019). La voce include inoltre imposta di bollo per 5,7 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".
Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 31,5 milioni di euro in diminuzione del 3,0% rispetto a 32,5 milioni del primo semestre 2019. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 16,3 milioni di euro rispetto ai 6,4 milioni di euro al 30 giugno 2019. Gli accantonamenti netti del periodo sono riferiti principalmente per 1,3 milioni di euro all'Area Corporate Banking & Lending, per 0,3 milioni di euro all'Area Leasing e per 0,2 milioni di euro a contenziosi connessi all'Area di business Factoring. Sono presenti infine, accantonamenti per 6,9 milioni di euro relativi al fondo solidarietà e per 7,0 milioni di euro a impegni ad erogare fondi e garanzie.
Al netto dell'indennizzo legato alla definizione del contenzioso fiscale presente nel semestre 2019 e pari a 38,5 milioni di euro, gli altri proventi netti di gestione, pari a 12,2 milioni di euro registrano un decremento del 20,8% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.
La voce utili da cessioni di investimenti pari a 24,2 milioni di euro accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita.
L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 48,2 milioni di euro (-53,9% rispetto al 30 giugno 2019).
Le imposte sul reddito ammontano a 11,3 milioni di euro (-68,7% rispetto al primo semestre 2019). Il tax rate del primo semestre 2020 è pari al 23,53% rispetto al 34,63% dell'omologo periodo dell'esercizio precedente. La riduzione è essenzialmente dovuta al minor utile ante imposte rispetto al semestre 2019 sul quale, pertanto, i principali benefici fiscali (ACE e Superammortamento) hanno una incidenza maggiore.
Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 66 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 36,8 milioni di euro (-46,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).
La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.
Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.
Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di giugno 2020 del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2019 e alle proiezioni previste per il 2020 inclusive delle stime d'impatto derivanti dalla situazione emergenziale sanitaria in corso.
Sempre con riferimento al 31 dicembre 2019 in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2019, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations.
In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.
Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento verrà approvato dal Consiglio di Amministrazione congiuntamente al presente bilancio consolidato e successivamente pubblicato sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.
La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.
In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni
operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).
Nella presente parte delle Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:
Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Esposizioni non deteriorate |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.072.758 | 450.999 | 94.365 | 367.955 | 7.055.568 | 9.041.645 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 1.096.111 | 1.096.111 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
8.706 | 4.926 | - | - | 7.205 | 20.837 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2020 | 1.081.464 | 455.925 | 94.365 | 367.955 | 8.158.884 | 10.158.593 |
| Totale 31.12.2019 | 1.053.329 | 471.287 | 98.266 | 405.405 | 7.399.486 | 9.427.773 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
| Deteriorate | Non deteriorate | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
complessivi Write-off parziali |
Esposizione lorda |
Rettifiche di complessive valore |
Esposizione netta |
Totale (esposizione netta) |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.940.392 | 322.271 | 1.618.121 | 9.729 | 7.460.720 | 37.196 | 7.423.524 | 9.041.645 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 1.097.257 | 1.146 | 1.096.111 | 1.096.111 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
13.632 | - | 13.632 | - | X | X | 7.205 | 20.837 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2020 | 1.954.024 | 322.271 | 1.631.753 | 9.729 | 8.557.977 | 38.342 | 8.526.840 | 10.158.593 |
| Totale 31.12.2019 | 1.927.328 | 304.446 | 1.622.882 | 60.379 | 7.837.160 | 38.755 | 7.804.891 | 9.427.773 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
| Attività di evidente scarsa qualità creditizia |
Altre attività | ||
|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Minusvalenze cumulate |
Esposizione netta | Esposizione netta |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
421 | 31 | 23.577 |
| 2. Derivati di copertura | - | - | - |
| Totale 30.06.2020 | 421 | 31 | 23.577 |
| Totale 31.12.2019 | 540 | 28 | 24.285 |
Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2020.
Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il settore Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale e relative iniziative di attuazione.
L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:
• l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Credifarma S.p.A., consiste prevalentemente nello smobilizzo dei crediti vantati da queste ultime nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.
In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).
Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.
Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".
I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.
Al suo interno sono declinati:
gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.
Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.
Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.
In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.
La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nella Direzione Affari:
Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
Leasing e Noleggio, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e renting;
All'interno dell'Area Gestione della Direzione Affari si colloca una specifica unità organizzativa dedicata all'acquisto e alla gestione di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere denominata Gestione Pharma.
In aggiunta, alle dipendenze della Direzione Crediti Problematici, nel processo del credito interviene il Servizio Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale.
Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle controllate:
In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.
Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.
Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).
Le Filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.
Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.
Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.
La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.
Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.
Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:
Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti – derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito, prestiti finalizzati – si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.
Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più
adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.
A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.
La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.
L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.
Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.
Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macro regione, importo del credito, persona fisica/persona giuridica, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, tipologia di mercato di acquisto), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del 10° anno dalla data di acquisto da parte di Ifis Npl S.p.A.
Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.
I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:
Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'ISTAT in ordine alle aspettative di vita.
Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.
Si segnala che tali modelli sono oggetto di aggiornamento periodico ("ricalibrazione") dalla funzione di Risk Management per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.
Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.
La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:
Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA.
Nel corso del primo trimestre 2018 il Gruppo ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test a cura del Risk Management, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello Legal Factory ante OdA"). Più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto ingiuntivo non opposto da debitore (passaggio alla fase precetto), a partire dal 1° gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati i flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (fase per l'ottenimento del precetto, fase per l'ottenimento del pignoramento) a livello di singolo tribunale, sia delle probabilità di
avanzare con successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi necessari dall'ottenimento di un ODA alla registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione a costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. Qualora le tempistiche stimate per l'avanzamento nelle varie fasi giudiziali non venisse rispettato, il modello riduce la probabilità di ottenimento dell'ODA con un effetto di abbattimento progressivo dei relativi flussi di cassa stimati. Infine se nelle varie fasi di lavorazione dovesse risultare la perdita del posto di lavoro del debitore, la posizione esce dalla valorizzazione mediante tale modello e viene valorizzata dal modello a curve sopra citato, nell'attesa di verificare l'ottenimento di un nuovo impiego da parte del debitore.
A partire dal 1° gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta:
La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.
Nell'ultimo trimestre 2019 è stato definito un modello per la valorizzazione dei flussi di cassa attesi con riferimento ad alcune posizioni per le quali è stata affiancata l'iscrizione ipotecaria di primo grado nei confronti dei debitori che risultino possessori di beni immobili aggredibili all'azione legale tesa al pignoramento delle stipendio; pertanto, anche in presenza di iscrizione ipotecaria ipoteca di primo grado, la posizione viene valorizzata tenendo in considerazione il flusso di cassa derivante dal valore dell'immobile dato a garanzia.
La gestione operativa del recupero dei crediti è espletata attraverso i diversi canali tramite cui Ifis Npl Servicing opera, sia per il tramite di personale interno all'intermediario, sia da una diffusa e collaudata rete di legali esterni operanti sull'intero territorio nazionale. La società sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento.
La gestione giudiziale e stragiudiziale dei crediti unsecured di Ifis Npl Servicing è, con le specificità del proprio portafoglio, sostanzialmente allineata a quanto già riportato con riferimento alle relative gestioni di Ifis Npl S.p.A., grazie anche al continuo processo di integrazione iniziato dalla acquisizione ed in corso di conclusione.
Per quanto riguarda la gestione dei crediti secured rinvenienti dalla pregressa attività della società, il processo di recupero prevede una analisi specifica delle posizioni da parte di professionisti legali interni (asset manager) che curano la strategia di recupero giudiziale e stragiudiziale del credito, anche avvalendosi del contributo di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.), al fine di definire sia il valore di recupero sia la tempistica della stessa.
Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.
Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.
Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.
Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente per il portafoglio credito commerciale. È attualmente in corso una progettualità volta alla revisione della stima dei modelli di rating allargata, oltre ai crediti commerciali, anche ad altri business (i.e. leasing); sono stati sviluppati modelli differenziati per diverse tipologie di imprese, in particolare sono in fase di messa in produzione i modelli per controparti Corporate (società di capitali); nel secondo trimestre 2020 è stato avviato lo sviluppo dei modelli per il segmento Small Business (società semplici, società di persone, ditte individuali). Nel corso del secondo semestre 2020, fra le attività di sviluppo, saranno definiti i parametri di rischio associati ai nuovi modelli, anche in accordo con la nuova definizione di default (new DoD) che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 e, mediante simulazioni periodiche, saranno analizzati gli impatti derivanti dall'utilizzo del nuovo modello di rating sul sistema di determinazione delle rettifiche collettive.
Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.
Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:
• presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo
livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.
In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca Ifis.
Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.
La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.
Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.
La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.
In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).
Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio, riguardano:
In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).
Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia.
"Transfer criteria" quantitativi:
• Significant Deterioration: al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.
"Transfer criteria" qualitativi:
Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:
La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:
Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:
Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.
Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che Cedacri mette a disposizione a livello consortile (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.
Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.
Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stata definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata stimata una LGD di settore.
Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macro economico).
I modelli satellite PD e LGD rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macro-economiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).
Con riferimento agli scenari macro-economici alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la Funzione Risk Management ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza. Le informazioni utilizzate da Banca Ifis per aggiornare gli impatti forward looking nelle stime dei parametri di rischio provengono da diversi istituti, tra cui Banca d'Italia e ECB. Si è ritenuto di aggiornare anche la probabilità di accadimento degli scenari considerando, nello scenario baseline, una probabilità di accadimento elevata (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità di accadimento del 25%, superiore ai quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando la possibile nuova ondata di contagi che potrebbe registrarsi il prossimo autunno.
La Funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macro-economici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.
I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.
Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di expected credit loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing. Inoltre, qualora il piano operativo di gestione dei crediti deteriorati assunto dal Gruppo preveda uno scenario di cessione di posizioni non performing, i modelli di valutazione delle perdite attese includeranno nel processo di stima ECL anche la relativa probabilità di accadimento.
Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.
In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fidejussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.
In particolare:
In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.
Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.
La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.
La Banca verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Banca e svolti in ambito Single File Review.
Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.
Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.
Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.
Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.
In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:
Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.
Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2019, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:
Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2020, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione della situazione di emergenza Covid-19 in corso e degli impatti che questa sta avendo sull'economia, i livelli di Npe ratio risultano aumentati, per il periodo in esame, rispetto agli obiettivi di riduzione prefissati in sede di definizione delle direttrici strategiche contenute nel Piano Industriale 2020-2022. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale riduzione dello stock di crediti deteriorati di medio/lungo termine permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:
Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo Bancario che:
Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della banca.
L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.
Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.
La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.
A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.
Nel corso del primo semestre 2020 sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni interamente svalutate per un valore nominale di 53,7 milioni di euro.
Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.
Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.
A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").
Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.
Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.
Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.
Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.
Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. (ex Fbs S.p.A.) acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti prevalentemente dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca al momento dell'acquisizione come previsto dal principio IFRS 9.
Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl S.p.A. ad oggi oggetto di lavorazione, il valore nominale residuo è di circa 18.244 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 18.851 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 1.052 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,58% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2020 sono stati acquistati circa 0,6 miliardi di euro. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 35 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.
Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2020 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 368,6 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale ammonta a 855,4 milioni di euro.
Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl S.p.A. può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del primo semestre del 2020 Ifis Npl S.p.A. ha perfezionato 2 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore ceduto di circa 51 milioni di euro, corrispondenti a circa 5 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 1,7 milioni di euro.
Durante il primo semestre del 2020 è stato acquisito il portafoglio proprietario della società Ifis Npl Servicing S.p.A. (ex Fbs S.p.A.), società che attualmente svolge attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl, garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl.
Ifis Npl Servicing S.p.A. svolge il ruolo di master servicer nell'operazione del portafoglio Elipso Finance: si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine e Junior Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro.
Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:
| Primo stadio | Secondo stadio | Terzo stadio | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni | Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni a 90 giorni fino |
Oltre 90 giorni | Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni a 90 giorni fino |
Oltre 90 giorni |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
151.654 | 2.908 | 1.762 | 5.649 | 66.529 | 222.623 | 7.957 | 17.405 | 1.482.659 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30.06.2020 | 151.654 | 2.908 | 1.762 | 5.649 | 66.529 | 222.623 | 7.957 | 17.405 | 1.482.659 |
| Totale 31.12.2019 | 281.137 | 5.751 | 122.183 | 10.509 | 49.059 | 204.306 | 5.004 | 21.818 | 1.445.246 |
Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
| Esposizione lorda | Rettifiche di | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | Deteriorate Non deteriorate |
valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa |
||||||
| a) Sofferenze | 1.250.597 | X | 169.305 | 1.081.292 | 9.265 | |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
131.538 | X | 14.750 | 116.788 | 7.598 | |
| b) Inadempienze probabili |
589.887 | X | 134.403 | 455.484 | - | |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
98.530 | X | 11.321 | 87.209 | - | |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
98.237 | X | 6.255 | 91.982 | - | |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
4.577 | X | 946 | 3.631 | - | |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
X | 360.345 | 2.237 | 358.108 | - | |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | 6.476 | 327 | 6.149 | - | |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
X | 7.035.017 | 34.222 | 7.000.795 | 44.736 | |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | 25.337 | 490 | 24.847 | - | |
| Totale (A) | 1.938.721 | 7.395.362 | 346.422 | 8.987.661 | 54.001 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||
| a) Deteriorate | 65.134 | X | 9.501 | 55.633 | - | |
| b) Non deteriorate | X | 992.613 | 1.425 | 991.188 | - | |
| Totale (B) | 65.134 | 992.613 | 10.926 | 1.046.821 | - | |
| Totale (A+B) | 2.003.855 | 8.387.975 | 357.348 | 10.034.482 | 54.001 |
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).
Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
| Amministrazioni pubbliche |
Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
Società non finanziarie | Famiglie | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||
| A.1 Sofferenze | 3.243 | 8.024 | 1.665 | 9.272 | - | - | 196.107 | 134.445 | 880.277 | 17.564 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | 860 | 9.141 | - | - | 8.979 | 4.751 | 106.949 | 858 |
| A.2 Inadempienze probabili | 381 | 99 | 1.518 | 4.060 | - | - | 158.481 | 121.128 | 295.104 | 9.116 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | 33 | 15 | - | - | 19.703 | 7.723 | 67.473 | 3.583 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 32.435 | 571 | 2 | 5 | - | - | 52.617 | 4.513 | 6.928 | 1.166 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | - | - | 2.015 | 458 | 1.616 | 488 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 2.700.907 | 2.880 | 224.447 | 1.785 | 255 | 3 | 3.895.845 | 26.221 | 537.704 | 5.573 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
1.220 | 25 | 4.380 | - | - | - | 13.292 | 150 | 12.104 | 642 |
| Totale (A) | 2.736.966 | 11.574 | 227.632 | 15.122 | 255 | 3 | 4.303.050 | 286.307 | 1.720.013 | 33.419 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | 40.249 | 9.378 | 15.384 | 123 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 260 | - | 146.416 | 98 | - | - | 598.310 | 1.221 | 246.202 | 106 |
| Totale (B) | 260 | - | 146.416 | 98 | - | - | 638.559 | 10.599 | 261.586 | 229 |
| Totale al 30.06.2020 (A+B) | 2.737.226 | 11.574 | 374.048 | 15.220 | 255 | 3 | 4.941.609 | 296.906 | 1.981.599 | 33.648 |
| Totale al 31.12.2019 (A+B) | 2.048.761 | 9.075 | 240.990 | 14.311 | 35 | - | 5.482.078 | 275.944 | 1.969.165 | 35.611 |
| Italia | Altri paesi europei | America | Asia | Resto del mondo | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||||||
| A.1 Sofferenze | 1.081.082 | 169.103 | 184 | 202 | 18 | - | 1 | - | 7 | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 454.413 | 133.249 | 1.064 | 1.152 | 3 | - | - | 2 | 4 | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 87.129 | 5.978 | 4.853 | 277 | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 7.010.539 | 34.458 | 238.870 | 1.330 | 86.358 | 557 | 22.516 | 110 | 620 | 4 | |
| Totale (A) | 8.633.163 | 342.788 | 244.971 | 2.961 | 86.379 | 557 | 22.517 | 112 | 631 | 4 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
|||||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 55.543 | 9.501 | 90 | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 876.768 | 1.158 | 114.420 | 267 | - | - | - | - | - | - | |
| Totale (B) | 932.311 | 10.659 | 114.510 | 267 | - | - | - | - | - | - | |
| Totale al 30.06.2020 (A+B) | 9.565.474 | 353.447 | 359.481 | 3.228 | 86.379 | 557 | 22.517 | 112 | 631 | 4 | |
| Totale al 31.12.2019 (A+B) | 9.251.437 | 329.982 | 337.296 | 4.082 | 108.423 | 682 | 43.195 | 192 | 643 | 3 |
| 30.06.2020 | 31.12.2019 | ||
|---|---|---|---|
| a) | Valore di bilancio | 3.716.588 | 2.565.298 |
| b) | Valore ponderato | 594.354 | 573.734 |
| c) | Numero | 5 | 4 |
L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 30 giugno 2020 è costituito per 233 milioni di euro da attività fiscali, per 202 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e per 159 milioni di euro da esposizioni verso la clientela.
In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.
In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2020 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 1.965 milioni di euro, al netto della riserva lorda da valutazione negativa pari a 2,0 milioni di euro.
Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.938 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 35 mesi.
I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2020 sono considerati di livello 1.
In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano: tali esposizioni alla data del 30 giugno 2020 ammontano a 769 milioni di euro, di cui 140 milioni di euro relativi a crediti fiscali.
Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione.
Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.
Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.
Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione", e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.
In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.
Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.
Il Gruppo non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione con trasferimento di rischio a terzi.
Il Gruppo si è dotato di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.
Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.
In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Al 31 dicembre 2018 la quota sottoscritta dalla Banca aveva raggiunto l'importo massimo di 150 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).
L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:
• seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.
Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.
La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:
Al 30 giugno 2020 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 3,9 milioni di euro.
Al 30 giugno 2020 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 53,1 milioni di euro: in particolare detiene titoli senior per 50,5 milioni di euro, titoli mezzanine per 2,5 milioni di euro e junior per 0,1 milioni di euro.
Nello specifico trattasi di cinque distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente un mutuo fondiario a fini speculativi, un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane, due portafogli di crediti non performing parzialmente garantito da ipoteche di cui uno è assistito da garanzia dello stato e un portafoglio di sofferenze.
Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:
Si segnala per completezza che il Gruppo partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro.
Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2020.
Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.
Nel corso del primo semestre 2020 non sono state fatte operazioni di cessione dei crediti a fondi comuni di investimento con attribuzione delle relative quote.
Nel 2019 sono state fatte due operazioni di cessione di questo tipo. La prima operazione riguardava la cessione di un credito e degli strumenti finanziari partecipativi derivanti dalla ristrutturazione di una operazione di leverage buy-out ad un fondo comune di investimento che già aveva rilevato il controllo della società debitrice e una parte significativa dell'esposizione bancaria. I crediti avevano un valore nominale di 14,8 milioni di euro, classificato come inadempienza probabile ed erano iscritti per un valore netto contabile di 12,4 milioni di euro, gli strumenti finanziari partecipativi avevano un valore nominale di 12,4 interamente svalutati. A fronte dell'operazione il Gruppo ha ricevuto 1,4 milioni di euro in denaro e quote del fondo di investimento inizialmente iscritte ad un fair value di 13,2 milioni di euro. Il valore di bilancio al 30 giugno 2020 è pari a 11,6 milioni di euro.
La seconda operazione riguardava la cessione di portafogli di crediti retail non-performing per un valore nominale di circa 15,7 milioni di euro e un valore di bilancio di 1,9 milioni di euro. A fronte della transazione, il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto le quote di tre fondi comuni di investimento iscritte ad un fair value iniziale di 7,6 milioni di euro; il valore di bilancio al 30 giugno 2020 è pari a 6,9 milioni di euro.
Nel corso del 2020 è proseguita la strategia di investimento disciplinata nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato nel 2020 dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework e declinata nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.
All'interno di tale processo la strategia di investimento complessiva ha continuato ad attribuire centralità alla "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio a basso rischio caratterizzato da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.
Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.
In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio
bancario" e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo. È inoltre presente per importi residuali un titolo di capitale.
All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.
Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.
In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.
In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:
Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.
L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.
Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrispondi al novantanovesimo peggior risultato tra quelli ottenuti.
Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.
Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR.
La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.
L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "Rendimax" e "Contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria principalmente a tasso fisso, un'operazione di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e prestiti con l'Eurosistema (TLTRO).
Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A.), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.
Al 30 giugno 2020 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi con una duration media pari a circa 2,4 anni.
La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.
La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti), il rischio di tasso d'interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale e potenziale impatto sul margine di interesse. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.
In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.
La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. E' inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione.
Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività, afferenti alla gestione del Portafoglio di Proprietà del Gruppo, sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".
L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.
Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della Direzione Centrale Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.
La Direzione Centrale Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.
L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla Direzione Centrale Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi
annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.
L'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata Ifis Finance Sp. Z. o. o., non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziati mediante provvista nella medesima valuta.
Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. Z. o. o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.
Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 399 mila euro.
In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.
Gli strumenti derivati di negoziazione
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo Rischi di mercato.
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Nel corso del primo semestre 2020 si è rilevata, in linea con la strategia adottata, una riduzione della componente di raccolta retail, in particolare riferibile alle componenti a vista e a chiamata, ed un significativo incremento dell'accesso alla forma di finanziamento, via Eurosistema, inerente l'operazione TLTRO III.
Al 30 giugno 2020 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine, dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.
Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.
Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei segmenti Npl ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente intrattenuto con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.
Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.
In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.
La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.
Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca Ifis, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.
All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.
Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca Ifis S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.
Nel corso del 2017, a seguito ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca Ifis S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018, Banca Ifis è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.
Alla data del 30 giugno 2020 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.
Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).
Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2020 e alle finalità per le quali sono state effettuate.
Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.
Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della
sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.
Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).
Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.
Si segnala che nel corso del primo semestre 2020 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment avviata nell'ultimo trimestre del 2019 che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno ad eccezione della controllata Ifis Npl Servicing S.p.A (già Fbs S.p.A.). A seguito della campagna, sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.
Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.
Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.
In relazione alle Società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.
In aggiunta, si evidenzia come sia stato avviato il percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo per quanto riguarda la controllata Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.). In particolare, si segnala come nel corso del secondo semestre del 2019, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture della suddetta società, formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita.
Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.
Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.
Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.
Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.
La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.
Si segnala che nel corso del primo semestre 2020 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment, avviata nell'ultimo trimestre 2019. A seguito della campagna, di concerto con quanto effettuato in ambito rischio operativo, sono state identificate le aree maggiormente esposte al rischio reputazionale e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi già in essere.
Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.
Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale durante il primo semestre 2020.
Si segnala che, come indicato nel paragrafo 2.10 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo, in data 1° giugno 2020 Banca Ifis ha comunicato di avere completato con esito positivo il processo competitivo per l'acquisto del 70,77% del capitale di Farbanca. Il prezzo che verrà pagato al Closing per il 70,77% del capitale sociale è di 32,5 milioni di euro, eventualmente ridotto a seguito dell'aggiustamento prezzo previsto in contratto. Il closing è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità. Unitamente alla firma contratto è previsto il pagamento di una caparra confirmatoria pari al 15% del corrispettivo.
Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata.
Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2020 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 29 giugno 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso del primo semestre 2020 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Al 30 giugno 2020 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. Z. o. o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) e Gemini S.p.A., dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A. e dalla società Elipso Finance S.r.l. controllata in modo congiunto al 50%. Nel corso del primo semestre 2020 è stato acquistato lo 0,72% residuo del capitale di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) ed è stata costituita la società Gemini S.p.A. all'interno del più ampio progetto di riorganizzazione del Settore Npl.
Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:
Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.
La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.
Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.
| Benefici a breve termine per i dipendenti |
Benefici successivi al rapporto di lavoro |
Altri benefici a lungo termine |
Indennità per cessazione del rapporto di lavoro |
Pagamenti basati su azioni |
|---|---|---|---|---|
| 4.053 | - | 50 | 116 | 134 |
Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,7 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 178 mila euro.
| Voci di bilancio | Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | 2.500 | 2.500 | 0,2% |
| Crediti verso clietela valutati al costo ammortizzato |
- | 652 | 5.312 | 5.965 | 0,1% |
| Altre attività | 107.167 | - | - | 107.167 | 28,1% |
| Totale attività | 107.167 | 652 | 7.812 | 115.631 | 1,0% |
| Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
- | 62 | 368 | 430 | 0,0% |
| Altre passività | 37.329 | - | - | 37.329 | 8,2% |
| Riserve | - | - | (2.833) | (2.833) | (0,2)% |
| Totale passività | 37.329 | 62 | 368 | 37.759 | 0,3% |
| Voci di bilancio | Società controllante |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| Interessi attivi | - | - | 634 | 634 | 0,3% |
| Interessi passivi | - | (1) | - | (1) | 0,0% |
I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione al 30 giugno 2020, Banca Ifis ha iscritto un credito verso la controllante pari a 101,2 milioni di euro (di cui 55 milioni di euro richiesti a rimborso), Ifis Rental Services un credito per 5,1 milioni di euro e Cap.Ital.Fin. un credito per 0,8 milioni di euro, Ifis Npl ha iscritto un debito netto pari a 36,1 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito netto per 1,2 milioni di euro.
I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito Rendimax o Contomax e a mutui.
I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.
È inoltre presente un rapporto per cui Banca Ifis detiene una partecipazione superiore al 20% iscritta tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per un importo pari a 2,5 milioni di euro.
Tale rapporto è relativo a finanziamenti per un ammontare pari a 4,7 milioni di euro.
Venezia - Mestre, 6 agosto 2020
Per il Consiglio di Amministrazione
L'Amministratore Delegato
Luciano Colombini
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
La relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.
Venezia - Mestre, 6 agosto 2020
Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari
4.7 Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato
www.bancaifis.it
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