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Banca Ifis

Quarterly Report Jul 28, 2016

4153_ir_2016-07-28_6b2cf6cc-de17-4618-b7c9-75fb0fa4d8af.pdf

Quarterly Report

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INDICE

INDICE

2
Cariche Sociali
3
Marchi e aree di attività

4
Principali dati del Gruppo
7
Note introduttive alla lettura dei numeri

7
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

8
Highlights

8
Risultati per settore di attività riclassificati
9
Evoluzione Trimestrale Riclassificata

11
Dati storici del Gruppo riclassificati(1)

13
Contesto
14
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo
15
L'azione Banca IFIS

15
Risultati e strategia
18
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
22
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
22
Evoluzione prevedibile della gestione
23
Altre informazioni
25
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
28
Schemi di Bilancio Consolidato
28
Stato patrimoniale Consolidato
28
Conto Economico Consolidato

29
Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

30
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2016
31
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2015
32
Rendiconto Finanziario Consolidato

33
Note illustrative

34
Politiche contabili
34
Aggregati patrimoniali ed economici consolidati

46
Aggregati economici
55
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
59
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
77
Operazioni con parti correlate
78
Informativa di settore
80
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016 ai sensi dell'art.
154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
91
Relazione della società di revisione sulla revisione contabile limitata al Bilancio consolidato
semestrale abbreviato

92

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini

Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Massimo Miani Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri Valentina Martina

Mariacristina Taormina

Membro di Factors Chain International

Marchi e aree di attività

Settore crediti commerciali

A fronte di una forte domanda di mercato e di una conoscenza decennale delle dinamiche e problematiche del settore, Banca IFIS Impresa ha l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo degli impieghi nel comparto del finanziamento del credito commerciale alle PMI italiane e attive nei mercati esteri. Il target di imprese tipicamente oggetto

dell'attività di Banca IFIS Impresa risiede nelle PMI del segmento small che attualmente non beneficiano della liquidità presente sul mercato: questo permette a Banca IFIS di potersi posizionare al meglio in tale segmento, al fine di perseguire gli obiettivi di crescita in termini di numero clienti e impieghi. Servizio multicanale, assistenza continua in tempo reale, un team di professionisti in crescita costante che assicura dialogo continuo e permanente uniti al presidio fisico assicurato dalla rete territoriale di sviluppatori commerciali sono i punti di forza che distinguono Banca IFIS Impresa. Il web, in tutte le sue forme e con il presidio principale nel sito www.bancaifisimpresa.it, diventa la piattaforma privilegiata di contatto con la clientela con lo scopo di rendere sempre più rintracciabile la possibilità di finanziamento per le imprese che ne abbiano necessità. Banca IFIS è inoltre uno degli operatori più attivi nel factoring internazionale. Si distingue dagli altri competitors per la presenza diretta in alcuni mercati esteri: Polonia (con la controllata IFIS Finance), Romania, India, oltre ad un presidio focalizzato nello sviluppo internazionale a Milano. Lo sviluppo di operazioni export costituisce l'obiettivo per l'operatività internazionale, favorendo la creazione di rapporti con società maggiormente orientate ai mercati esteri, ritenute più stabili e con maggiori margini di crescita rispetto ad imprese più orientate al mercato interno. Grazie alla capacità di porsi non solo come punto di riferimento del finanziamento alle imprese ma anche come consulente di quei clienti che intendono approcciare nuovi mercati, Banca IFIS Impresa riesce a fornire un valido supporto alle imprese nelle opportunità di sviluppo.

Banca IFIS Pharma è specializzata nelle soluzioni gestionali integrate per le aziende che operano nei settori sanitario, farmaceutico, diagnostico e servizi, interessate a cedere crediti vantati verso il Sistema Sanitario Nazionale. Dal 1° luglio 2015 l'Area Pharma si è arricchita di una nuova

business unit "Farmacie" che ha l'obiettivo di proporre ai titolari di farmacia un pacchetto di soluzioni completo e affidabile, che risponde alle necessità finanziarie delle farmacie in modo composito. L'obiettivo di questa nuova unità di business è quello di proporsi quale operatore maggiormente strutturato e qualificato per il sostegno del circolante. In particolare, il prodotto del mutuo a mediolungo termine si pone come supporto alle farmacie per sostenere i propri debiti consolidati, derivanti da condizioni commerciali presso i propri fornitori che hanno subito una repentina contrazione negli ultimi anni, generando uno stock scaduto che limita la negoziazione di condizioni di fornitura più favorevoli e, così, una gestione più libera del proprio circolante. A questi due presidi è dedicato il sito web http://pharma.bancaifis.it/

Settore Distressed Retail Loans (DRL)

É la Business Area del Gruppo dedicata all'acquisizione, gestione ed incasso di crediti di difficile esigibilità nel mercato retail unsecured italiano. Con sede operativa a Firenze, l'Area NPL si distingue per la capacità di acquisto, gestione e valutazione di importanti portafogli e per la costituzione di un significativo database contenente informazioni

specifiche in relazione a più di un milione di posizioni debitorie, numero cospicuo grazie anche ai recenti acquisti di pacchetti di NPL perfezionati anche nel primo semestre del 2016. Focalizzata nel settore degli NPL derivanti dal credito al consumo, renting, automotive, finanziamenti non assistiti da alcuna forma di garanzia o privilegio, con possibilità di intervento anche nel settore degli NPL derivanti da credito al consumo/finanziamenti finalizzati vantati verso persone fisiche e supportati da pignoramento/cessione del quinto dello stipendio, l'Area NPL di Banca IFIS sta iniziando a valutare la possibilità di intervenire anche su crediti garantiti in via obbligazionaria da terze parti (da fidejussione, consorzi di garanzia fidi, altri) e caratterizzati da controparti corporate. Oggi l'area NPL gioca un ruolo di leadership nel mercato italiano dei debt buyer.

Nel 2013 è stata lanciata CrediFamiglia, realtà dedicata alla risoluzione dei problemi finanziari di famiglie ed individui, basata sui valori del dialogo, trasparenza, conoscenza, etica e sostenibilità. Rispetto alla tipologia dei debitori, sono individuabili almeno le categorie delle persone fisiche, con o

senza reddito stabile derivante da contratto di lavoro dipendente o pensione, e le imprese, tra le quali è stato opportuno discriminare tra le società di capitali da una parte, e le società di persone/imprese individuali dall'altra. Infine, per le modalità di recupero, le due macro-aree sono costituite dal recupero giudiziale e dal recupero stragiudiziale, gestite dai professionisti di CrediFamiglia e dell'Area NPL attraverso quattro canali: call center, rete interna, rete esterna e Legal Factory. Il presidio web dedicato a questo marchio è www.credifamiglia.it

Settore crediti fiscali

Fast Finance è la divisione di Banca IFIS specializzata nell'acquisto di crediti fiscali, crediti commerciali e diritti litigiosi connessi alle procedure concorsuali. Con sede a Bologna, è leader nel settore dei servizi offerti a favore delle Procedure Concorsuali con una quota di mercato superiore al 50% ed una riconosciuta reputazione per la qualità e professionalità degli interventi posti in

essere.

Settore Governance & Servizi

Raccolta retail

rendimax è il conto deposito online ad alto rendimento di Banca IFIS, destinato ai risparmiatori privati, alle aziende e alle procedure concorsuali, attivabile dal sito www.rendimax.it. La Banca è presente

ormai da 8 anni nel mercato della raccolta retail con risultati eccellenti. La visibilità raggiunta attraverso rendimax ha permesso un importante accreditamento in un settore sostanzialmente in continua evoluzione. La qualità del servizio offerto da Banca IFIS rappresenta uno dei fondamentali di questo prodotto che, attraverso la gestione interna del call center e dell'ufficio operativo è stabilmente riconosciuto dalla clientela come il più efficiente disponibile sul mercato, rappresentando, anche sotto questo profilo, un punto di riferimento del mercato.

Operativo da inizio 2013, il conto corrente contomax è il prodotto retail crowd di Banca IFIS nato dal dialogo con la Rete e attivabile dal sito www.contomax.it. Ad oggi sono attivi oltre 2.500 conti. I principali

servizi disponibili sono: il bancomat evoluto (che permette anche di effettuare acquisti online sul circuito Maestro); la domiciliazione delle utenze; il pagamento del Telepass e i giroconti, oltre alla possibilità di fare ricariche telefoniche. Non è prevista nessuna spesa di apertura e gestione della liquidità e l'imposta di bollo è a carico della Banca. Il conto permette inoltre di non rinunciare al rendimento, grazie a una serie di soluzioni di interessi per le somme depositate.

Principali dati del Gruppo

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

  • Rilascio a costo ammortizzato di crediti del settore DRL: nel corso del primo semestre è stata rilasciata a costo ammortizzato un'importante quota del portafoglio DRL (oltre 197 milioni di euro) a seguito della conclusione della fase di verifica documentale e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro). Tali rilasci hanno comportato la rilevazione di 7,7 milioni di euro alla voce Interessi attivi e proventi assimilati.
  • Operazioni di cessione crediti DRL: a fine semestre sono state concluse due cessioni di portafogli di crediti del settore DRL realizzando utili da cessione di crediti per 5,7 milioni di euro. Al 30 giugno 2015 non erano state perfezionate operazioni di cessione.
  • Operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato: le dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere, ad aprile 2015, ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma con scadenza media del portafoglio lievemente incrementata. La vendita del portafoglio ha comportato la rilevazione nel primo semestre 2015 di un utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 124,5 milioni di euro.
  • Sistemi di garanzia dei depositi e Fondo di Risoluzione Nazionale: a fine 2015 sono entrate in vigore le disposizioni in materia di tutela dei depositanti e risoluzioni delle crisi bancarie contenute rispettivamente nella Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) e Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund. Nel primo semestre 2016 la Banca ha provveduto a corrispondere il contributo per l'intero esercizio 2016, pari a 2,1 milioni di euro, interamente iscritta fra le altre spese amministrative, così come previsto dalla Comunicazione del 19 gennaio 2016 di Banca d'Italia. Al 30 giugno 2015 dal momento che la normativa non era ancora entrata in vigore, non risultano effettuati accantonamenti a conto economico.
  • Chiusura contenzioso fiscale annualità 2004-2005: nel corso del primo semestre 2016 la Banca ha raggiunto un accordo conciliativo con l'Agenzia delle Entrate volto alla definizione integrale dei contenziosi relativi alle annualità 2004 e 2005. L'accordo ha comportato l'iscrizione a conto economico di interessi passivi, sanzioni e imposte per un importo complessivo di 1,6 milioni di euro. Al 30 giugno 2015 la passività potenziale stimata era pari a zero.

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 3.221.533 (2.193.763) (68,1)%
Crediti verso clientela 3.355.998 3.437.136 (81.138) (2,4)%
Totale attivo 4.743.198 6.957.720 (2.214.522) (31,8)%
Debiti verso banche 43.587 662.985 (619.398) (93,4)%
Debiti verso clientela 3.928.261 5.487.476 (1.559.215) (28,4)%
Patrimonio netto 562.197 573.467 (11.270) (2,0)%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 150.923 265.441 (114.518) (43,1)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (15.761) (17.669) 1.908 (10,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 135.162 247.772 (112.610) (45,4)%
Costi operativi (76.797) (51.810) (24.987) 48,2%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 58.365 195.962 (137.597) (70,2)%
Utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo (2) 39.120 130.779 (91.659) (70,1)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Al netto dell'utile da cessione realizzato nell'aprile 2015 a fronte dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato (124,5 milioni di euro), l'utile netto di periodo al 30 giugno 2015 si attesta a 47,5 milioni (-17,6%).

PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 74.319 192.846 (118.527) (61,5)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (7.496) (10.183) 2.687 (26,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 66.823 182.663 (115.840) (63,4)%
Costi operativi (40.988) (26.247) (14.741) 56,2%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 25.835 156.416 (130.581) (83,5)%
Utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo 17.075 104.550 (87.475) (83,7)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI (1) DI GRUPPO RICLASSIFICATI (2) 30.06.2016 30.06.2015 31.12.2015
Cost/Income ratio 50,9% 19,5% 31,7%
Costo della qualità creditizia crediti commerciali 0,8% 1,1% 0,9%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Crediti comm.clientela 1,1% 1,2% 1,1%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Patrimonio netto 5,5% 6,2% 5,4%
Indice di copertura delle sofferenze lorde Crediti commerciali 88,4% 87,2% 87,9%
Crediti commerciali deteriorati netti/Crediti comm.clientela 7,1% 4,6% 4,5%
Crediti commerciali deteriorati netti/Patrimonio netto 34,7% 22,9% 22,4%
Ratio Totale Fondi propri 14,2% 16,1% 14,9%(3)
Common Equity Tier 1 Ratio 13,2% 15,4% 14,2%(3)
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(4)
(in migliaia)
53.081 53.068 53.072
Book per share 10,59 9,88 10,81
EPS 0,74 2,47 3,05

(1) Per le definizioni dei KPI esposti in tabella si rinvia al Glossario allegato al Bilancio consolidato annuale

(2) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(3) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 milioni di euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 milioni di euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

(4) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio

Risultati per settore di attività riclassificati

DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Dati al 30.06.2016 - - - 1.027.770 1.027.770
Dati al 31.12.2015 - - - 3.221.533 3.221.533
Variazione % - - - (68,1)% (68,1)%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2016 - - - 153.877 153.877
Dati al 31.12.2015 - - - 95.352 95.352
Variazione % - - - 61,4% 61,4%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2016 2.758.793 481.976 109.860 5.369 3.355.998
Dati al 31.12.2015 2.848.124 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % (3,1)% 36,0% (15,9)% (94,8)% (2,4)%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2016 - - - 43.587 43.587
Dati al 31.12.2015 - - - 662.985 662.985
Variazione % - - - (93,4)% (93,4)%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2016 - - - 3.928.261 3.928.261
Dati al 31.12.2015 - - - 5.487.476 5.487.476
Variazione % - - - (28,4)% (28,4)%
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2016 81.381 61.138 8.026 378 150.923
Dati al 30.06.2015 77.275 20.193 7.523 160.450 265.441
Variazione % 5,3% 202,8% 6,7% (99,8)% (43,1)%
Risultato della gestione finanziaria
Dati al 30.06.2016 69.806 61.138 7.839 (3.621) 135.162
Dati al 30.06.2015 63.825 20.193 7.537 156.217 247.772
Variazione % 9,4% 202,8% 4,0% (102,3)% (45,4)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2016 40.065 35.198 3.873 (4.817) 74.319
Secondo trimestre 2015 37.941 11.334 3.621 139.950 192.846
Variazione % 5,6% 210,6% 7,0% (103,4)% (61,5)%
Risultato della gestione finanziaria
Secondo trimestre 2016 33.803 35.198 3.686 (5.864) 66.823
Secondo trimestre 2015 30.016 11.334 3.577 137.736 182.663
Variazione % 12,6% 210,6% 3,0% (104,3)% (63,4)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
Turnover (1)
Dati al 30.06.2016 4.992.969 n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2015 4.646.699 n.a. n.a. n.a.
Variazione % 7,5% - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2016 3.440.975 10.131.859 163.253 n.a.
Dati al 31.12.2015 3.576.982 8.161.005 190.553 n.a.
Variazione % (3,8)% 24,1% (14,3)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2016 1,1% 49,9% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2015 1,1% 45,0% 0,0% n.a.
Variazione % 0,0% 5,0% 0,0% -
RWA (2)
Dati al 30.06.2016 2.009.883 481.977 45.390 31.821
Dati al 31.12.2015 1.970.886 354.352 41.614 25.256 (3)
Variazione % 2,0% 36,0% 9,1% 26,0%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato

Evoluzione Trimestrale Riclassificata

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 1.066.413 3.221.533 3.677.850 3.803.216 5.069.781
Crediti verso banche 153.877 114.691 95.352 246.991 114.843 115.697
Crediti verso clientela 3.355.998 3.307.793 3.437.136 3.176.172 3.152.145 2.921.902
Attività materiali 56.729 53.792 52.163 52.137 51.509 51.329
Attività immateriali 8.929 7.391 7.170 7.031 6.779 6.772
Altre voci dell'attivo 139.895 112.110 144.366 84.507 92.902 77.104
Totale dell'attivo 4.743.198 4.662.190 6.957.720 7.244.688 7.221.394 8.242.585
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche 43.587 182.568 662.985 537.898 457.384 200.953
Debiti verso clientela 3.928.261 3.722.501 5.487.476 5.900.458 6.037.552 7.241.379
Trattamento di fine rapporto 1.545 1.510 1.453 1.388 1.407 1.641
Passività fiscali 16.180 25.118 25.549 23.904 18.207 67.692
Altre voci del passivo 191.428 180.250 206.790 224.028 182.578 159.042
Patrimonio netto: 562.197 550.243 573.467 557.012 524.266 571.878
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 523.077 528.198 411.501 408.207 393.487 545.649
- Utile netto di periodo 39.120 22.045 161.966 148.805 130.779 26.229
Totale del passivo e del patrimonio netto 4.743.198 4.662.190 6.957.720 7.244.688 7.221.394 8.242.585
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
RICLASSIFICATO (1):
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di interesse 55.395 57.707 45.312 48.163 53.432 58.106
Commissioni nette 13.316 13.648 14.824 14.712 14.878 14.369
Risultato netto dell'attività di negoziazione (86) (246) (55) (179) 36 120
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 5.694 5.495 16.127 - 124.500 -
Crediti 5.694 - 14.948 - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita - 5.495 1.179 - 124.500 -
Margine di intermediazione 74.319 76.604 76.208 62.696 192.846 72.595
Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento di:
(7.496) (8.265) (7.505) (5.463) (10.183) (7.486)
Crediti (6.449) (5.313) (6.777) (1.447) (7.969) (5.467)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.047) (2.952) (728) (4.016) (2.214) (2.019)
Risultato netto della gestione finanziaria 66.823 68.339 68.703 57.233 182.663 65.109
Spese per il personale (14.187) (13.408) (12.266) (12.394) (12.165) (11.517)
Altre spese amministrative (28.051) (18.421) (35.419) (15.956) (11.411) (16.042)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.157 (3.790) 13 (160) 397 (479)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(1.069) (938) (1.045) (942) (927) (832)
Altri oneri/proventi di gestione 162 748 1.382 478 (2.141) 3.307
Costi operativi (40.988) (35.809) (47.335) (28.974) (26.247) (25.563)
Utile della operatività corrente al lordo
delle imposte
25.835 32.530 21.368 28.259 156.416 39.546
Imposte sul reddito di periodo (8.760) (10.485) (8.207) (10.233) (51.866) (13.317)
Utile netto di periodo 17.075 22.045 13.161 18.026 104.550 26.229

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI PER SETTORE ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
RICLASSIFICATI (1):
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di intermediazione 74.319 76.604 76.208 62.696 192.846 72.595
Crediti Commerciali 40.065 41.316 39.728 41.668 37.941 39.334
Distressed Retail Loans 35.198 25.940 21.818 10.676 11.334 8.859
Crediti Fiscali 3.873 4.153 8.828 3.984 3.621 3.902
Governance e Servizi (4.817) 5.195 5.834 6.368 139.950 20.500
Risultato della gestione finanziaria 66.823 68.339 68.703 57.233 182.663 65.109
Crediti Commerciali 33.803 36.003 33.237 40.361 30.016 33.809
Distressed Retail Loans 35.198 25.940 21.818 10.676 11.334 8.859
Crediti Fiscali 3.686 4.153 8.542 3.844 3.577 3.960
Governance e Servizi (5.864) 2.243 5.106 2.352 137.736 18.481

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Dati storici del Gruppo riclassificati(1)

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.

(in migliaia di Euro) 30.06.2016 30.06.2015 30.06.2014 30.06.2013 30.06.2012
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 3.803.216 1.302.425 2.868.958 1.360.854
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - - 5.071.312 4.856.179 2.958.581
Crediti verso clientela 3.355.998 3.152.145 2.538.371 2.239.693 2.165.467
Debiti verso banche 43.587 457.384 1.979.493 601.058 582.778
Debiti verso clientela 3.928.261 6.037.552 6.910.171 9.604.606 6.071.698
Patrimonio netto 562.197 524.266 397.927 331.251 257.733
Margine d'intermediazione 150.923 265.441 145.763 132.636 107.241
Risultato della gestione finanziaria 135.162 247.772 121.822 105.430 92.467
Utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo 39.120 130.779 50.055 44.040 37.752
Cost/Income ratio 50,9% 19,5% 32,0% 27,9% 32,2%
Costo della qualità creditizia crediti commerciali 0,8% 1,1% 2,5% 3,6% 2,8%
Crediti comm. in sofferenza netti/Crediti comm.
clientela
1,1% 1,2% 1,8% 3,5% 3,7%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Patrimonio
netto
5,5% 6,2% 9,9% 18,1% 25,9%
Indice di copertura delle sofferenze lorde Crediti
commerciali
88,4% 87,2% 83,8% 70,7% 61,7%
Crediti commerciali deteriorati netti/Crediti comm.
Clientela
7,1% 4,6% 7,0% 17,6% 15,9%
Crediti commerciali deteriorati netti/Patrimonio
netto
34,7% 22,9% 38,3% 91,6% 111,8%
Ratio Totale Fondi disponibili(2) 14,2% 16,1% 14,2% 13,9% 11,9%
Ratio Capitale primario di classe 1(2) 13,2% 15,4% 13,8% 14,2% 12,1%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore DRL, pari a 16,4 milioni al 30 giugno 2016 e pari a 3,1 milioni al 30 giugno 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). I dati dei periodi fino al 30 giugno 2013 sono calcolati secondo la normativa previgente (Basilea 2). Il Coefficiente di solvibilità e il Core Tier 1 sono stati esposti rispettivamente alle voci Ratio Totale Fondi propri e Common Equity Tier 1 Ratio.

Contesto

Nel primo semestre del 2016 in Italia la ripresa, avviata lo scorso anno, continua con gradualità, sospinta dalla domanda interna, nonostante le esportazioni risentano della debolezza dei mercati extra UE, condizione che si è intensificata in seguito all'esito del referendum consultivo del 23 giugno nel Regno Unito. I consumi delle famiglie italiane beneficiano delle condizioni occupazionali; il credito alle imprese cresce a ritmi moderati, con le imprese che programmano nell'anno in corso un aumento degli investimenti; il calo dei corsi azionari delle banche italiane è stato accentuato dalla presenza di un elevato livello di crediti deteriorati ereditato dalla recessione – sul quale si concentrerà anche l'operato del Fondo Atlante, avviato ad aprile 2016 – nonché dalla preoccupazione che le attuali condizioni dei mercati possano rendere più difficile la cessione di queste esposizioni o la raccolta di capitale. L'attività economica ha lievemente accelerato all'inizio del 2016, sospinta dalla spesa delle famiglie e, in misura più contenuta, dagli investimenti.

Nel primo semestre del 2016 il PIL è salito dello 0,3% rispetto alla fine dell'anno precedente grazie al consolidarsi della ripresa nel settore dei servizi e nel comparto edile. Gli indicatori di fiducia, rilevati prima del referendum sulla Brexit, rimangono su livelli elevati in tutti i principali settori: la quota di imprese che si aspetta, infatti, un nuovo aumento della propria spesa per investimenti nel 2016 prevale su quella che ne prevede una diminuzione, con il 60% circa di imprese industriali che programma un aumento della capacità produttiva degli impianti.

Per quanto riguarda il settore bancario, nonostante la volatilità dei mercati finanziari, non sono emerse tensioni sulla raccolta complessiva, che rimane sostanzialmente stabile tra febbraio e maggio 2016. Il credito al settore privato non finanziario cresce a ritmi moderati (+1%) ma più sostenuti nei comparti dove la ripresa dell'attività economica si è avviata più stabilmente (settore manifatturiero); i prestiti alle società operanti nel settore servizi sono marginalmente aumentati; quelli alle imprese edili hanno continuato a contrarsi. Resta elevato il livello dei crediti deteriorati ereditato dalla recessione, ma la qualità del credito continua a beneficiare della graduale ripresa ciclica.

Lo scorso 11 aprile un ampio numero di banche, assicurazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali ha deciso di aderire al lancio di un fondo di investimento alternativo denominato Atlante. Il fondo è gestito da Quaestio Capital Management SGR spa. Il Fondo Atlante mira a: realizzare una rete di sicurezza in occasione dei futuri aumenti di capitale delle banche, a partire da quelli già programmati dalla Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca; favorire lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorati. Gli investimenti si concentreranno sulle tranche più rischiose (junior e mezzanine) delle cartolarizzazioni, il cui mercato è particolarmente limitato. Il mercato ha accolto positivamente il lancio di Atlante.

L'esito del referendum consultivo del 23 giugno nel Regno Unito, che ha visto la prevalenza dei voti a favore dell'uscita del Paese dall'Unione Europea, ha prodotto una situazione mai sperimentata nel processo di integrazione europea, di cui è difficile anticipare tutte le ripercussioni. Il Fondo Monetario Internazionale ha valutato che l'incertezza che ne scaturisce è un rischio per l'economia globale, con impatto immediatamente sentito sui mercati valutari e finanziari. Gli effetti futuri, diretti e indiretti, di un rallentamento dell'economia del Regno Unito potrebbero essere non trascurabili, ma comunque limitati, e tradursi in una crescita poco sotto dell'1% per quest'anno e attorno all'1% l'anno prossimo. Sono tuttavia notevolmente aumentati i rischi derivati da un'estensione delle tensioni finanziarie e bancarie o da un calo della fiducia, i cui effetti sul quadro macroeconomico possono essere comunque, più che nel recente passato, attenuati dal pieno utilizzo delle misure di politica monetaria in essere.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 30.06. 2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Prezzo del titolo a fine periodo 18,15 28,83 13,69 12,95 5,53

Andamento dell'azione Banca IFIS (luglio 2015 – luglio 2016)

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Prezzo del titolo a fine periodo 18,15 28,83 13,69 12,95 5,53
Patrimonio netto consolidato
per azione
10,59 10,81 8,27 7,21 5,77
Price/book value 1,71 2,67 1,65 1,80 0,96
Azioni in circolazione 30.06.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.081 53.072 52.924 52.728 53.551

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.

Earnings per share (EPS) 30.06.2016 30.06.2015
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 39.120 130.779
Utile consolidato per azione 0,74 2,47
Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2016 30.06.2015
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 39.120 130.779
Numero medio azioni in circolazione 53.076.756 52.999.777
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 4.340 8.564
Numero medio azioni diluite 53.072.416 52.991.213
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 0,74 2,47
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 0,74 2,47

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 30 giugno 2016 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 2% risultano evidenziati nella tabella seguente:

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

La crescita che caratterizza il Gruppo Banca IFIS ormai da diversi esercizi continua, anche nel primo semestre di quest'anno, ad accompagnare il percorso di business della Banca in tutti i settori. Nonostante la comparazione con il 2015, anno nel quale è stata realizzata una plusvalenza di 124,5 milioni in seguito al riassetto del portafoglio titoli di Stato, non renda completa giustizia ai dati, il Gruppo chiude una semestrale positiva in tutte le aree di business, con la conferma degli obiettivi che si è posto per i trimestri a venire.

Andamento aggregati economici e patrimoniali di Gruppo

Le principiali dinamiche economiche che hanno contribuito alla formazione del risultato del primo semestre 2016 sono:

  • Margine di intermediazione pari a 150,9 milioni di euro, -43,1% rispetto al primo semestre 2015, pari a 265,4 milioni. Al netto dell'utile da cessione realizzato nell'aprile 2015 a fronte dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato (124,5 milioni di euro), il margine di intermediazione al 30 giugno 2016 risulta in crescita del 7,1%. Significativo l'incremento registrato dal segmento DRL (61,1 milioni di euro, +202,8%); positivi anche i settori Crediti Commerciali (81,4 milioni di euro, +5,3%) e Crediti Fiscali (8,0 milioni di euro, +6,7%). Il settore Governance e Servizi registra invece una significativa diminuzione (0,4 milioni di euro, -99,8%) poiché risente, da un lato del ridotto contributo in termini di interessi a fronte della riduzione del portafoglio titoli di Stato, e dall'altro, dell'incremento del costo della raccolta per l'aumento dei correlati volumi.
  • Rettifiche di valore nette pari a 15,8 milioni di euro, riferibili per 11,8 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 13,4 milioni al 30 giugno 2015, -12,5%) e per 4,0 milioni di euro riferite a titoli di capitale non quotati (impairment).
  • Costi operativi, pari a 76,8 milioni di euro contro 51,8 milioni di giugno 2015, con un aumento del 48,2%; tale incremento è principalmente attribuibile alle altre spese amministrative, quale conseguenza dell'aumentata attività del settore DRL, con particolare riferimento ai costi propedeutici all'avvio delle attività di recupero e ai costi di collection. Quanto alle spese per il personale, pari a 27,6 milioni (23,7 milioni a giugno 2015, +16,5%) l'aumento è legato alle assunzioni avvenute nel corso del primo semestre 2016 (120 risorse, +22,4%), coerentemente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a giugno 2016 è di 807 risorse. Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) al 30 giugno 2016 si attesta al 50,9% contro il 19,5% del 30 giugno 2015.

L'utile netto di periodo totalizza 39,1 milioni di euro, rispetto ai 130,8 milioni di giugno 2015 con un decremento del 70,1%.

Ai fini di una corretta lettura del risultato di periodo e dei relativi dati comparativi si segnala quanto segue:

Interessi attivi e proventi assimilati: la voce include 7,7 milioni di euro derivanti dal rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio DRL (oltre 197 milioni di euro) a seguito della conclusione della fase di verifica documentale e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro).

  • Utile da cessione crediti: la voce include 5,7 milioni di euro di utili relativi alla cessione di alcuni portafogli crediti del settore DRL. Al 30 giugno 2015 non erano state perfezionate operazioni di cessione.
  • Utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5,5 milioni di euro nel primo semestre 2016 a seguito di vendita di parte del portafoglio titoli di debito, contro 124,5 milioni di euro al 30 giugno dell'esercizio precedente derivanti dall'operazione di riassetto del portafoglio titoli di debito.
  • Altre spese amministrative includono per 2,1 milioni di euro, così come richiesto dalla Comunicazione del 19 gennaio 2016 di Banca d'Italia il contributo per l'intero esercizio 2016 al Sistema di garanzia dei depositi e Fondo di Risoluzione Nazionale
  • Imposte sul reddito di periodo e relativo tax rate includono l'effetto derivante dalla definizione del contenzioso fiscale sulle annualità 2004-2005. L'accordo ha comportato l'iscrizione a conto economico di interessi passivi, sanzioni e imposte per un importo complessivo di 1,6 milioni di euro. Al 30 giugno 2015 la passività potenziale stimata era pari a zero.

Con riguardo al contributo dei singoli settori alla formazione del risultato economico del primo semestre 2016, si riportano nel seguito le dinamiche dei settori i cui contributi sono risultati maggiormente significativi o superiori rispetto alle attese:

Crediti Commerciali: il margine di intermediazione del settore crediti commerciali è pari a 81,4 milioni di euro (+5,3%, rispetto ai 77,3 milioni di euro del primo semestre 2015). Il turnover del settore è pari a 5,0 miliardi di euro (+7,5% rispetto al primo semestre 2015), con un numero di imprese clienti pari a 4.879, in crescita del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (-3,1% rispetto a dicembre 2015).

Quanto alle rettifiche di valore nette su crediti, esse ammontano a 11,6 milioni (13,4 milioni nel primo semestre 2015, -13,9%), con un costo del rischio di credito relativo ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 78 bps (112 bps al 30 giugno 2015, 90 bps al 31 dicembre 2015).

  • DRL (Distressed Retail Loans): il margine di intermediazione è pari a 61,1 milioni rispetto a 20,2 del semestre precedente (+202,8%). I dati del primo semestre 2016 sono positivamente influenzati dal rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio, a seguito della conclusione della fase di verifica documentale, e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro) avvenuta su tali posizioni, con un effetto positivo sul margine di intermediazione di circa 7,7 milioni di euro. Incidono inoltre sui risultati la conclusione di alcune operazioni di cessione per circa 5,7 milioni di euro, nonché l'aumentata velocità di attivazione dei piani raccolti, che si traduce in una più tempestiva contribuzione al margine. A partire dal mese di aprile 2016, infatti, è stata rivisitata la compensation policy nei confronti delle reti di recupero, allineando il momento della liquidazione della provvigione a quello dell'attivazione contabile del relativo piano.
  • G&S (Governance e Servizi): il margine di intermediazione registra un calo del 99,8%, da 160,5 milioni di euro a 0,4 milioni di euro principalmente quale effetto dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli avvenuta nel mese di aprile 2015 con conseguente riduzione

degli interessi attivi maturati. Tale calo è parzialmente compensato dagli effetti della cessione di titoli di Stato per 2,1 miliardi di euro effettuata nel primo semestre 2016 che ha fatto registrare un utile da cessione di 5,5 milioni di euro. Quanto alla raccolta retail (pari a 3,5 miliardi di euro rispetto ai 2,9 miliardi di euro del 30 giugno 2015), il costo si attesta a 1,28% rispetto a 1,30% di giugno 2015 ed è atteso in marginale crescita per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4 e 5 anni.

Con riguardo agli aggregati patrimoniali si riporta di seguito la composizione delle attività deteriorate nette nel solo settore dei crediti commerciali:

  • le sofferenze nette ammontano a 31,0 milioni, sostanzialmente invariate rispetto al dato di fine esercizio 2015 (+0,2%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all'1,1%, anch'esso invariato rispetto al 31 dicembre 2015. Il rapporto tra le sofferenze nette e il patrimonio netto si attesa al 5,5% rispetto al 5,4% al 31 dicembre 2015. Il coverage ratio si attesta al 88,4% (87,9% al 31 dicembre 2015);
  • la categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 55,4 milioni rispetto ai 39,6 milioni a fine 2015 (+40,0%). L'aumento è principalmente riconducibile a due posizioni individualmente significative precedentemente classificate nella categoria delle esposizioni scadute nette deteriorate e bonis. Il coverage ratio si attesta al 28,2% (32,1% al 31 dicembre 2015);
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 108,9 milioni contro i 58,2 milioni a dicembre 2015 (+87,1%). L'aumento è imputabile a crediti scaduti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo che passano da 1,2 milioni a fine 2015 a 46,0 milioni al 30 giugno 2016 (per 43,8 milioni di euro riconducibili al segmento utility). Il coverage ratio si attesta al 1,6% (2,6% al 31 dicembre 2015).

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2016 a 562,2 milioni di euro, contro i 573,5 milioni al 31 dicembre 2015 (-2,0%). La variazione è effetto principalmente dell'utile del periodo per 39,1 milioni di euro e della distribuzione dei dividendi relativi al 2015 per 40,3 milioni di euro.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Total Own Funds Capital Ratio si attesta a 14,2% (14,9% al 31 dicembre 2015) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari a 13,2% (14,2% al 31 dicembre 2015).

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 giugno 2016 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della holding del gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta:

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI -
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
DATI AL
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 529.286 514.453
Capitale di classe 1 529.286 514.453
Totale fondi propri 529.322 514.453
Totale attività ponderate per il rischio 3.431.872 3.261.103
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,42% 15,78%
Ratio – Capitale di classe 1 15,42% 15,78%
Ratio – Totale fondi propri 15,42% 15,78%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi

Le istituzioni di vigilanza hanno comunicato alla Banca i coefficienti patrimoniali minimi a cui essa deve attenersi. I coefficienti sono i seguenti: Common Equity Tier 1 (CET1) 7%; Tier 1 Ratio 8,5%; Total Own Funds Capital Ratio 10,5%. In considerazione dei coefficienti patrimoniali effettivi al 30 giugno 2016 la posizione della Banca è pertanto particolarmente solida.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura.

http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

In data 28 luglio 2016 Banca IFIS ha sottoscritto con GE Capital International Holding Limited il contratto per l'acquisizione del Gruppo GE Capital Interbanca. Di seguito alcuni elementi salienti dell'operazione:

  • Oggetto dell'operazione è il 99,9% di GE Capital Interbanca;
  • Prezzo concordato: 160 milioni di euro (con meccanismo di adeguamento del prezzo basato sulla differenza del valore del patrimonio netto tra il 31 dicembre 2015 e il momento della conclusione);
  • L'acquisizione non prevede aumento di capitale;
  • Rimborso integrale del debito di GE Capital Interbanca nei confronti di GE Capital;
  • Closing dell'operazione subordinato all'autorizzazione delle Autorità di Vigilanza e dell'Autorità Antitrust.

Con quest'acquisizione l'attività core del Gruppo Banca IFIS si estenderà a due nuovi segmenti, il leasing e il lending, mentre verrà integrato e ulteriormente sviluppato il know-how che la Banca può vantare nel segmento del factoring.

Le linee strategiche dell'acquisizione prevedono:

  • Lending: run off delle posizioni non redditizie e capitalizzazione dell'expertise delle risorse di Interbanca per nuovi impieghi in favore delle PMI e opportunità di nuovi sviluppi in contesti di nicchia (es. restructuring e specialty finance) con particolare attenzione alla gestione del rischio di credito. Impostazione di politiche commerciali volte a supportare imprese di dimensione più contenuta in un contesto di rischio limitato grazie alla competenza che Banca IFIS può vantare nel settore di business storico;
  • Factoring: integrazione del segmento nelle attività di Banca IFIS, per la quale esso rappresenta il core business, con unificazione dei processi operativi e delle reti commerciali;
  • Leasing finanziario e operativo: nuovi impulsi e servizi per rafforzare lo sviluppo del business e per aumentare la redditività e il numero di clienti. Attivazione di servizi cross matching tra settori con un approccio orientato al CRM unico.

Tramite la rilevante liquidità che già oggi caratterizza Banca IFIS, l'acquisizione di GE Capital Interbanca - che prevede le usuali garanzie a favore dell'acquirente - sarà finanziata attraverso smobilizzo mediante cartolarizzazione di asset di GE Capital Interbanca.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il voto a favore dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea sta condizionando in senso negativo le aspettative sull'andamento dell'economia in Europa. La contenuta crescita attesa all'inizio del 2016 per gli anni a venire è stata rivista al ribasso con una visibilità contenuta sui numeri; restano elevate le incertezze sugli impatti che l'indebolimento dell'azione europea potrà avere sugli indicatori economici. Le crescite significative del Prodotto Interno Lordo che hanno caratterizzato altri periodi storici appaiono non più ottenibili in Europa, e forse in tutto il mondo industrializzato, per un insieme di ragioni solo alcune delle quali hanno a che fare con l'economia. Questo ha indotto alcuni studiosi ad argomentare sulla "stagnazione secolare" che potrebbe caratterizzare le economie avanzate, con lunghissimi periodi di bassa crescita, bassi o nulli rendimenti del capitale per impieghi privi di rischio, bassa o nulla inflazione.

In questo scenario in Europa si è ridotta la sensibilità verso alcuni rischi come il rallentamento della Cina e le difficoltà dei Paesi Emergenti, aiutati da uno stabilizzato prezzo del petrolio e delle materie prime. Permane per questi paesi il tema di movimenti valutari non favorevoli.

Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE volte anche a contrastare il rallentamento atteso causa Brexit, e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime (e nei prossimi mesi ci si attende una moderata ripresa su questo fronte) nonché in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi e di altri cambiamenti, tra i quali è opportuno segnalare la sempre più spinta digitalizzazione dell'economia. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti con favore in Europa - siano in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano.

Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

La Banca ha attivato da tempo e continua nell'azione di ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite, nell'impiego e nella redditività complessiva sono attesi nella seconda metà del 2016.

Gli scenari di mercato per l'attività di finanziamento alle imprese sono condizionati dalla cospicua disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui prestiti. Per gli operatori è arduo trasferire ai tassi sulla raccolta questo ribasso, in considerazione della contiguità allo zero della curva dei rendimenti e della politica monetaria della Banca Centrale Europea. La marginalità ritraibile è pertanto in generale orientata alla contrazione, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. La Banca continuerà pertanto la focalizzazione della propria azione sulle imprese di dimensione più contenuta sulle quali, a fronte dell'esigenza di una elevata attenzione nell'erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring quale strumento di mitigazione, la redditività appare attualmente meno compromessa.

Continuerà l'azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farmaindustriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.

In generale è lecito attendersi per il prossimo futuro una pressione sulla marginalità nel supporto alle imprese, cui la Banca risponde riorientando la propria azione a favore delle imprese meno dotate. L'azione richiede un certo tempo per svilupparsi completamente, ma si ritiene che nella seconda parte del 2016, in linea con quando registrato nei primi sei mesi, la crescita nel numero dei clienti di dimensione più contenuta potrà compensare la pressione sui margini.

Continuerà a crescere il ruolo che Banca IFIS può rivestire nel settore dei crediti non performing (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando per i loro crediti deteriorati. Continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni organizzative e gestionali e ciò consente di continuare nella direzione dell'incremento dei tassi di recupero. Come già avvenuto nel corso dei recenti semestri, in considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'Istituto, saranno valutate operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri player. Saranno avviate azioni di recupero e gestione utilizzando nuove tecniche, tra le quali l'azione legale immobiliare e nei confronti di debitori di importi più contenuti; sarà potenziato il ruolo del rapporto telefonico con il cliente, che presenta costi di gestione inferiori. Saranno valutate azioni nel settore secured del micro immobiliare, che presenta aspetti di contiguità con l'azione già posta in essere dalla Banca; nonché nel settore del retail business. Nel corso dell'estate sarà resa operativa la nuova sede fiorentina che consentirà di operare con efficienza e funzionalità. Ci si attende un contributo significativo alla redditività complessiva da parte del comparto, in ulteriore crescita rispetto alle aspettative.

L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca mantenere la propria posizione di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti. Anche in questo comparto la redditività è posta sotto pressione dalla comprensibile competizione, in presenza di importanti vantaggi competitivi per la Banca in termini di riconosciuta qualità degli interventi e capacità operative. I ritorni restano comunque buoni in un contesto di tassi a zero per attività prive di rischio.

La redditività del settore Governance e Servizi vede un ulteriore frazionale incremento nel costo del funding, dovuto sia alla politica di allungamento delle durate, sia all'incremento verificato ed atteso delle masse, conseguente all'introduzione delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato. E' obiettivo della banca sviluppare ulteriormente la raccolta retail, considerata una eccellente fonte di funding. I tassi a zero o negativi sul mercato del funding restano disponibili – per banche non appartenenti alla prima fascia – solo in caso di disponibilità di collaterale primario. In assenza, la raccolta all'ingrosso presenta e presenterà costi non dissimili dal retail, che ha però caratteristiche di stabilità più coerenti con il profilo degli impieghi della banca.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi. Il progressivo residuo ridimensionamento del portafoglio rende l'operatività marginale.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per la seconda metà del 2016.

Impatti contabili sono attesi dal perfezionamento dell'acquisizione evidenziata nel capitolo dedicato ai Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo. Una stima puntuale sarà effettuata successivamente al completamento dell'operazione.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Misure sulla Privacy

Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A., che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2016 verso la controllante pari a 12,7 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

L'Assemblea Ordinaria dell'8 aprile 2015 ha rinnovato l'autorizzazione all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell'art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 4 euro ed un massimo di 30 euro, per un numero massimo di azioni non superiore ad un quinto del capitale sociale.

L'Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell'autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.

Al 31 dicembre 2015 Banca IFIS deteneva n. 739.446 azioni proprie per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale pari a 739.446 euro.

Nel corso del primo semestre 2016 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 9.295 azioni proprie al prezzo medio di 26,92 euro, per un controvalore di 250 mila euro ed un valore nominale di 9.295 euro, realizzando utili per 191 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine periodo risulta pertanto pari a n.730.151 azioni proprie, per un controvalore di 5,7 milioni di euro ed un valore nominale di 730.151 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui più recente aggiornamento è stato deliberato nella seduta del 17 luglio 2013.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2016 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nelle Note illustrative al Bilancio consolidato semestrale abbreviato per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del periodo il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 28 luglio 2016

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di Bilancio Consolidato

Stato patrimoniale Consolidato

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
30.06.2016 31.12.2015
10. Cassa e disponibilità liquide 35 34
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 366 259
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 3.221.533
60. Crediti verso banche 153.877 95.352
70. Crediti verso clientela 3.355.998 3.437.136
120. Attività materiali 56.729 52.163
130. Attività immateriali 8.929 7.170
di cui:
- avviamento 795 820
140. Attività fiscali 64.595 61.737
a)
correnti
25.222 22.315
b)
anticipate
39.373 39.422
160. Altre attività 74.899 82.336
Totale dell'attivo 4.743.198 6.957.720
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
30.06.2016 31.12.2015
10. Debiti verso banche 43.587 662.985
20. Debiti verso clientela 3.928.261 5.487.476
40. Passività finanziarie di negoziazione 13 21
80. Passività fiscali 16.180 25.549
a)
correnti
465 4.153
b)
differite
15.715 21.396
100. Altre passività 187.612 204.598
110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.545 1.453
120. Fondi per rischi e oneri 3.803 2.171
b)
altri fondi
3.803 2.171
140. Riserve da valutazione (4.529) 5.739
170. Riserve 420.450 298.856
180. Sovrapprezzi di emissione 59.090 58.900
190. Capitale 53.811 53.811
200. Azioni proprie (-) (5.745) (5.805)
220. Utile di periodo 39.120 161.966
Totale del passivo e del patrimonio netto 4.743.198 6.957.720

Conto Economico Consolidato

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2016 30.06.2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 151.465 136.003
20. Interessi passivi e oneri assimilati (21.909) (21.384)
30. Margine d'interesse(1) 129.556 114.619
40. Commissioni attive 29.547 31.568
50. Commissioni passive (2.583) (2.321)
60. Commissioni nette 26.964 29.247
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (332) 156
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 11.189 124.500
a) crediti 5.694 -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.495 124.500
120. Margine di intermediazione(1) 167.377 268.522
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (32.215) (20.750)
a) crediti(1) (28.216) (16.517)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (3.999) (4.233)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 135.162 247.772
180. Spese amministrative: (74.067) (51.135)
a) spese per il personale (27.595) (23.682)
b) altre spese amministrative (46.472) (27.453)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.633) (82)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (846) (790)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (1.161) (969)
220. Altri oneri/proventi di gestione 910 1.166
230. Costi operativi (76.797) (51.810)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 58.365 195.962
290. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (19.245) (65.183)
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 39.120 130.779

1) I dati relativi al 2015 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Note Illustrative – Politiche contabili.

Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2016 30.06.2015
10. Utile (Perdita) di periodo 39.120 130.779
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(69) 93
20. Attività materiali - -
30. Attività immateriali - -
40. Piani a benefici definiti (69) 93
50. Attività non correnti in via di dismissione - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(10.199) (12.021)
70. Copertura di investimenti esteri - -
80. Differenze di cambio (1.260) 600
90. Copertura dei flussi finanziari - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (8.939) (12.621)
110. Attività non correnti in via di dismissione - -
120. Quota della riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (10.268) (11.928)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 28.852 118.851
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 28.852 118.851

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2016

Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del periodo Pa
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Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811 --- 53.811 --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- 53.811 ---
b) altre azioni --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---
Sovrapprezzi di emissione 58.900 --- 58.900 --- --- --- 190 --- --- --- --- --- --- 59.090 ---
Riserve:
a) di utili 256.778 --- 256.778 121.624 --- --- --- --- --- --- --- --- --- 378.402 ---
b) altre 42.078 --- 42.078 --- --- (30) --- --- --- --- --- --- --- 42.048 ---
Riserve da valutazione: 5.739 --- 5.739 --- --- --- --- --- --- --- --- --- (10.268) (4.529) ---
Strumenti di capitale --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---
Azioni proprie (5.805) --- (5.805) --- --- --- 60 --- --- --- --- --- --- (5.745) ---
Utile (perdita) di periodo 161.966 --- 161.966 (121.624) (40.342) --- --- --- --- --- --- --- 39.120 39.120 ---
Patrimonio netto
del
Gruppo
573.467 --- 573.467 --- (40.342) (30) 250 --- --- --- --- --- 28.852 562.197 ---
Patrimonio netto di
terzi
--- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2015

Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del periodo Pa
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Capitale:
a)
azioni ordinarie
53.811 --- 53.811 --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- 53.811 ---
b) altre azioni --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---
Sovrapprezzi di
emissione
57.113 --- 57.113 --- --- --- 1.721 --- --- --- --- --- --- 58.834 ---
Riserve:
a) di utili 195.921 --- 195.921 60.857 --- --- --- --- --- --- --- --- --- 256.778 ---
b) altre 41.953 --- 41.953 --- --- (21) --- --- --- --- --- --- --- 41.932 ---
Riserve da valutazione: (109) --- (109) --- --- --- --- --- --- --- --- --- (11.928) (12.037) ---
Strumenti di capitale --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---
Azioni proprie (6.715) --- (6.715) --- --- --- 884 --- --- --- --- --- --- (5.831) ---
Utile (perdita) di periodo 95.876 --- 95.876 (60.857) (35.019) --- --- --- --- --- --- --- 130.779 130.779 ---
Patrimonio netto
del
Gruppo 437.850 --- 437.850 --- (35.019) (21) 2.605 --- --- --- --- --- 118.851 524.266 ---
Patrimonio netto di terzi --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---

Rendiconto Finanziario Consolidato

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 30.06.2016 30.06.2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 91.210 328.843
-
risultato di periodo (+/-)
39.120 130.779
-
plus/minusvalenze su attività/finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività valutate al fair value (+/-)
- -
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
32.215 16.918
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
2.007 1.759
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
1.641 93
-
imposte e tasse non liquidate (+)
19.245 65.183
-
altri aggiustamenti (+/-)
(3.018) 114.111
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 2.178.335 941.996
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
(107) (248)
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
2.179.390 1.130.393
-
crediti verso banche a vista
(60.926) 29.040
-
crediti verso banche altri crediti
2.404 130.959
-
crediti verso clientela
52.922 (350.676)
-
altre attività
4.652 2.528
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (2.221.048) (1.235.605)
-
debiti verso banche a vista
151 82
-
debiti verso banche altri debiti
(619.549) (1.801.665)
-
debiti verso clientela
(1.559.216) 554.078
-
titoli in circolazione
- -
-
passività finanziarie di negoziazione
(8) -
-
altre passività
(42.426) 11.900
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 48.497 35.234
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 89 38
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
vendite di attività materiali
89 38
2. Liquidità assorbita da: (8.463) (2.841)
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
acquisto di attività materiali
(5.518) (1.662)
-
acquisto di attività immateriali
(2.945) (1.179)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) (8.374) (2.803)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
250 2.605
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
(31) (21)
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(40.341) (35.019)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (40.122) (32.435)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C 1 (4)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 34 24
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D 1 (4)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA FINE DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 35 20

Note illustrative

Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalle Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016 sono gli stessi utilizzati nella redazione del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, al quale si rimanda per maggiori dettagli.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio, fatta eccezione per quanto qui di seguito esposto.

Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto DRL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.

I motivi di tale differente classificazione vanno ricercati in primo luogo nella volontà di meglio rappresentare all'interno dell'informativa finanziaria le dinamiche economiche connesse a tali esposizioni; la classificazione a voce 130 delle variazioni di costo ammortizzato delle posizioni classificate a sofferenze come conseguenza della mera classificazione della posta patrimoniale che li ha generati non fornisce una reale rappresentazione del rischio di credito connesso al comparto; peraltro, le modalità di gestione adottate non hanno alcuna differenziazione tra posizioni classificate a sofferenza e posizioni classificate ad inadempienza probabile o bonis.

Tale impostazione risulta coerente con le norme di riferimento (Circolare Banca d'Italia e IAS 39) le quali specificano che gli effetti sul valore contabile di un'attività derivanti dalla variazione dei flussi di cassa attesi debbano essere riflessi a conto economico (IAS 39.AG 8) con imputazione alla voce 10 interessi attivi (Circolare Banca d'Italia); alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento devono confluire le variazioni di costo ammortizzato derivanti dal deterioramento dei crediti.

Si segnala che i costi per provvigioni dovute ad agenti e società di recupero in rapporto alle somme da loro recuperate continuano ad essere rilevati nella voce Altre spese amministrative. La classificazione delle componenti patrimoniali non ha subito alcuna variazione rispetto a quanto attualmente fatto.

Al fine di rendere l'informativa finanziaria relativa al 30 giugno 2016 comparabile con i dati relativi al 30 giugno 2015 si è provveduto alla riesposizione, per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente, delle componenti economiche connesse alle variazioni di costo ammortizzato dei crediti secondo le nuove modalità su esposte.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2016 predisposti dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il bilancio consolidato include, secondo il metodo integrale di consolidamento, le situazioni contabili della controllante Banca IFIS S.p.A. e della controllata polacca IFIS Finance Sp. Z o. o..

Il bilancio della controllata espresso in valuta estera viene convertito in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 795 mila euro, iscritto alla voce 130 "Attività immateriali".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede
Sede
operativa
legale
Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
(1) Impresa
partecipante
Quota % voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92" (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato a confermare il perimetro di consolidamento identificato nel precedente esercizio ed ad individuare un'entità strutturata non consolidata (per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nelle Note illustrative al paragrafo Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura).

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del bilancio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2016.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto valutazionale richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti commerciali e crediti DRL;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Si rinvia a quanto più ampiamente descritto al paragrafo Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura e al paragrafo Informativa sul fair value.

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti DRL, si ricorda che nel corso del 2015, la Banca aveva proceduto alla revisione del modello proprietario utilizzato per la stima dei flussi di cassa del comparto gestito stragiudizialmente, utilizzati ai fini della determinazione del loro costo ammortizzato.

La rivisitazione delle assunzioni sottostanti il modello simulativo era stata condotta con un approccio complessivamente conservativo, con l'inserimento di cautele sia sulla componente a smontamento temporale sia su quella deterministica.

Il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il cd. rischio modello, effettuando delle analisi ad hoc.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Si evidenzia che a partire dai bilanci 2018 entrerà in vigore il nuovo IFRS 9. Il Gruppo ha iniziato un assessment, che verrà ultimato entro il 31 dicembre 2016, in collaborazione con una primaria società di revisione al fine di definire la road map che condurrà alla conversione a tale nuovo principio contabile.

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata di Banca IFIS è stata sottoposta ad approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 28 luglio 2016.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti commerciali oggetto di valutazione al fair value, è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine1 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default della controparte.

Per quanto attiene al portafoglio Distressed Retail Loan, ovvero il portafoglio crediti generato dalla business area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso risk free per pari scadenza. Non è considerato un credit spread in fase di attualizzazione in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. I flussi di cassa sono nettati dai costi previsti per il relativo recupero in quanto costi correlati all'ottenimento del rendimento stimato; sono stati proiettati i costi storici medi sostenuti negli ultimi dodici mesi, stimati in funzione della tipologia di soggetto che effettua il recupero (società di recupero esterne, rete di agenti interna, legali, call center); la percentuale complessiva media si attesta ad un 13,4% del valore recuperato. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale sia per la valutazione del fair value non ricorrenti di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi risk free, calcolati come da market practice utilizzando i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

1 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti DRL.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 30.06.2016 31.12.2015
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 366 - - 259
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.026.864 - 906 3.216.832 - 4.701
4. Derivati di copertura - - - - - -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 1.026.864 - 1.272 3.216.832 - 4.960
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - 13 - - 21
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - - 13 - - 21

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato,

diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazion
e
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1.
Esistenze iniziali
259 - 4.701 - - -
2.
Aumenti
366 - 204 - - -
2.1
Acquisti
366 --
-
10 - - -
2.2
Profitti imputati a:
- -
-
- - - -
2.2.1 Conto Economico - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 194 X - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - - - - -
3.
Diminuzioni
259 - 3.999 - - -
3.1 Vendite - - - - - -
3.2 Rimborsi 259 - - - - -
3.3 Perdite imputate a: - - 3.999 - - -
3.3.1 Conto Economico - - 3.999 - - -
- di cui Minusvalenze - - 3.999 - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - -
4.
Rimanenze finali
366 - 906 - - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.

Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al
fair value
Derivati di
copertura
1.
Esistenze iniziali
21 - -
2.
Aumenti
13 - -
2.1
Emissioni
13 - -
2.2
Perdite imputate a:
- - -
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui Minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3
Trasferimenti da altri livelli
- - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - -
3.
Diminuzioni
21 -
3.1 Rimborsi 21 -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: - - -
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui Plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4.
Rimanenze finali
13 - -

Attività e passività non valuate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al fair 30.06.2016 31.12.2015
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - - -
2. Crediti verso banche 153.877 - - 153.877 95.352 - - 95.352
3. Crediti verso clientela 3.355.998 - - 3.548.417 3.437.136 - - 3.452.700
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
720 - - 926 720 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 3.510.595 - - 3.703.220 3.533.208 - - 3.548.978
1. Debiti verso banche 43.587 - - 43.587 662.985 - - 662.985
2. Debiti verso clientela 3.928.261 - - 3.941.812 5.487.476 - - 5.491.311
3. Titoli in circolazione - - - - - -
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 3.971.848 - - 3.985.399 6.150.461 - - 6.154.296

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Aggregati patrimoniali ed economici consolidati

Si commentano nel seguito le principali voci di bilancio.

Aggregati patrimoniali

I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 3.221.533 (2.193.763) (68,1)%
Crediti verso banche 153.877 95.352 58.525 61,4%
Crediti verso clientela 3.355.998 3.437.136 (81.138) (2,4)%
Attività materiali e immateriali 65.658 59.333 6.325 10,7%
Altre voci dell'attivo 139.895 144.366 (4.471) (3,1)%
Totale attivo 4.743.198 6.957.720 (2.214.522) (31,8)%
Debiti verso banche 43.587 662.985 (619.398) (93,4)%
Debiti verso clientela 3.928.261 5.487.476 (1.559.215) (28,4)%
Altre voci del passivo 209.153 233.792 (24.639) (10,5)%
Patrimonio netto 562.197 573.467 (11.270) (2,0)%
Totale passivo e patrimonio netto 4.743.198 6.957.720 (2.214.522) (31,8)%

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 30 giugno 2016 a 1.027,8 milioni di euro rispetto ai 3.221,5 milioni a fine 2015 (-68,1%). La riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 30 giugno 2016 è positiva per 2,7 milioni (11,7 milioni al 31 dicembre 2015).

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2016 è pari a 1.026,9 milioni di euro, in riduzione del 68,1% rispetto al 31 dicembre 2015 (3.216,8 milioni), principalmente per effetto delle vendite per 2,1 miliardi di euro effettuate nel primo trimestre 2016 che hanno fatto registrare un utile da cessione di 5,5 milioni di euro.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente 4° trim.2016 2° sem.2017 1° sem.2020 Totale complessivo
Titoli governativi 703.434 270.459 52.971 1.026.864
% sul totale 68,5% 26,3% 5,2% 100,0%

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 0,9 milioni di euro (-80,7% rispetto al 31 dicembre 2015). Tale variazione è dovuta principalmente alla rettifica di valore apportata alle interessenze detenute in una società partecipata a seguito di impairment per complessivi 4,0 milioni di euro.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 3.356,0 milioni di euro, in diminuzione del 2,4% rispetto ai 3.437,1 milioni a fine del 2015.

Più in dettaglio, risultano in aumento i crediti DRL a seguito sia di nuove acquisizioni sia del rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio precedentemente iscritta al costo d'acquisto in attesa del completamento delle attività propedeutiche al rilascio stesso. In lieve contrazione gli impieghi del settore crediti commerciali (-3,1%) a seguito della strategia di rifocalizzazione verso segmenti dimensionali più piccoli ma più redditizi. In diminuzione i crediti fiscali a seguito di importanti incassi rilevati nel corso del semestre. Relativamente ai crediti del settore Governance e Servizi, si registra un decremento dovuto alla riduzione della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi sulla piattaforma MTS con controparte Cassa Compensazione e Garanzia, a fronte della citata riduzione delle consistenze del portafoglio titoli rifinanziabile.

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 29,3% verso la Pubblica Amministrazione e del 70,7% verso il settore privato (rispettivamente 30,4% e 69,6% al 31 dicembre 2015).

Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dal Gruppo. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3,5 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e a circa 4,5 mesi verso la Pubblica Amministrazione.

Infine si segnala che la voce comprende n. 4 posizioni per un ammontare di 247,0 milioni di euro che rientrano nella categoria dei grandi rischi.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE (in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti commerciali 2.758.793 2.848.124 (89.331) (3,1)%
- di cui deteriorati 195.299 128.715 66.584 51,7%
Distressed retail loans 481.976 354.352 127.624 36,0%
- di cui deteriorati 481.963 354.331 127.632 36,0%
Crediti Fiscali 109.860 130.663 (20.803) (15,9)%
- di cui deteriorati 1 - 1 n.a.
Governance e Servizi 5.369 103.997 (98.628) (94,8)%
- di cui Cassa di Compensazione e Garanzia 3.533 103.636 (100.103) (96,6)%
Totale crediti verso la clientela 3.355.998 3.437.136 (81.138) (2,4)%
- di cui deteriorati 677.263 483.046 194.217 40,2%

Il totale delle attività deteriorate nette, a seguito delle recenti acquisizioni nel settore DRL perfezionale nel primo semestre del 2016, si attesta a 677,3 milioni a giugno 2016 contro i 483,0 milioni a fine 2015 (+40,2%).

Si espongono di seguito le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.

FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI TOTALE CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 30.06.2016 2.362 23.868 - 26.230
Dati al 31.12.2015 371 15.064 - 15.435
Variazione % 536,7% 58,4% - 69,9%
Inadempienze probabili -
Dati al 30.06.2016 14.762 37.335 - 52.097
Dati al 31.12.2015 14.414 19.309 33.723
Variazione % 2,4% 93,4% - 54,5%
Esposizione scadute -
Dati al 30.06.2016 - - - -
Dati al 31.12.2015 5.300 - 5.300
Variazione % (100,0)% - - (100,0)%
Crediti in bonis -
Dati al 30.06.2016 7.404 11 - 7.415
Dati al 31.12.2015 2.954 5 - 2.959
Variazione % 150,6% 120,0% - 150,6%

La composizione delle attività deteriorate nette nel solo settore dei crediti commerciali è di seguito riportata.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE (1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30/06/2016
Valore nominale attività deteriorate 266.184 77.122 110.657 453.963
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 8,8% 2,5% 3,7% 15,0%
Rettifiche di valore 235.179 21.735 1.750 258.664
% di copertura 88,4% 28,2% 1,6% 57,0%
Valore netto attività deteriorate 31.005 55.387 108.907 195.299
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 2,0% 3,9% 7,1%
SITUAZIONE AL 31/12/2015
Valore nominale attività deteriorate 255.404 58.257 59.788 373.449
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 8,2% 1,9% 1,9% 12,0%
Rettifiche di valore 224.454 18.706 1.574 244.734
% di copertura 87,9% 32,1% 2,6% 65,5%
Valore netto attività deteriorate 30.950 39.551 58.214 128.715
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 1,4% 2,0% 4,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le sofferenze nette ammontano a 31,0 milioni, sostanzialmente invariate rispetto al dato di fine esercizio 2015 (+0,2%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all'1,1%, anch'esso invariato rispetto al 31 dicembre 2015. Il rapporto tra le sofferenze nette e il

patrimonio netto si attesa al 5,5% rispetto al 5,4% al 31 dicembre 2015. Il coverage ratio si attesta all'88,4% (87,9% al 31 dicembre 2015)

La categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 55,4 milioni rispetto ai 39,6 milioni a fine 2015 (+40,0%). L'aumento è principalmente riconducibile a due posizioni individualmente significative precedentemente classificate nelle categorie delle esposizioni scadute nette deteriorate e bonis. Il coverage ratio si attesta al 28,2% (32,1% al 31 dicembre 2015).

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 108,9 milioni contro i 58,2 milioni a dicembre 2015 (+87,1%). L'aumento è imputabile a crediti scaduti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo che passano da 1,2 milioni a fine 2015 a 46,1 milioni al 30 giugno 2016 (di cui 43,8 milioni di euro riconducibili al segmento multi-utility). Il coverage ratio si attesta al 1,6% (2,6% al 31 dicembre 2015).

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 8,9 milioni di euro, contro 7,2 milioni al 31 dicembre 2015 (+24,5%).

La voce è riferita a software per 8,1 milioni di euro e all'avviamento, per 795 mila euro, che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 56,7 milioni di euro, rispetto ai 52,2 milioni a fine 2015 (+8,8%), a fronte della capitalizzazione dei costi inerenti la ristrutturazione dell'immobile sito in Firenze destinato a diventare la nuova sede dell'area di business NPL. L'immobile, non ancora entrato in funzione alla data del 30 giugno 2016, non viene ammortizzato.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti all'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all'immobile sito in Mestre – Venezia ove sono stati trasferiti dei servizi della Banca.

Tali immobili, in quanto immobili di pregio, non sono assoggettati ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del primo semestre 2016 non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Risultano inoltre iscritti due immobili siti in Firenze: il primo per 3,9 milioni di euro, acquisito in locazione finanziaria, attuale sede dell'area di business NPL; il secondo per 15,5 milioni di euro comprensivi degli oneri di ristrutturazione in corso finora sostenuti, come sopra citato.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività per imposte anticipate, pari al 30 giugno 2016 a 39,4 milioni di euro, sono riferite per 38,0 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.

Le passività per imposte differite, pari al 30 giugno 2016 a 15,7 milioni di euro, sono riferite per 5,7 milioni alla valutazione dei crediti fiscali della ex controllata Fast Finance S.p.A., avvenuta in sede di business combination, per 1,3 milioni di euro alla fiscalità rilevata sulla riserva da valutazione dei titoli AFS in portafoglio e per 9,5 milioni ad interessi di mora maturati ma non incassati.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 74,9 milioni di euro al 30 giugno 2016 (-9,0% rispetto al 31 dicembre 2015). La voce comprende per 9,3 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati (bollo e ritenute d'acconto) e per 7,1 milioni di euro un deposito a garanzia presso l'Agenzia delle Entrate relativo a un ricorso pendente sul contenzioso tributario in essere. Tale deposito è stato volontariamente costituito al fine di consentire la regolare attività di incasso dei crediti fiscali della Business Area Fast Finance; la restituzione di tale somma può avvenire a semplice richiesta da parte della Banca. La voce comprende inoltre un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A pari a 12,7 milioni di euro, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale. Si segnala infine che la voce include anche i crediti nei confronti dei cessionari di portafogli di crediti NPL per totali 11,8 milioni di euro.

Le altre passività, che a fine periodo ammontano a 187,6 milioni di euro (-8,3% rispetto a fine 2015), si riferiscono prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione. La riduzione rispetto all'esercizio precedente è in parte dovuta all'estinzione del debito nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione dei crediti DRL concluse a fine 2015 per 20,7 milioni di euro, pari al valore dei crediti oggetto di cessione.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Debiti verso clientela: 3.928.262 5.487.476 (1.559.214) (28,4)%
Pronti contro termine 270.121 2.278.983 (2.008.862) (88,1)%
Rendimax 3.486.459 3.048.357 438.102 14,4%
Contomax 63.971 64.912 (941) (1,4)%
Altri debiti 107.711 95.224 12.487 13,1%
Debiti verso banche: 43.587 662.985 (619.398) (93,4)%
Eurosistema - 119.792 (119.792) (100,0)%
Pronti contro termine - 384.225 (384.225) (100,0)%
Altri debiti 43.587 158.968 (115.381) (72,6)%
Totale raccolta 3.971.849 6.150.461 (2.178.612) (35,4)%

La raccolta

Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2016 risulta pari a 3.971,8 milioni di euro con un decremento del 35,4% rispetto al 31 dicembre 2015, è rappresentata per il 98,9% da Debiti verso la clientela (89,2% al 31 dicembre 2015) e per l'1,1% da Debiti verso banche (10,8% al 31 dicembre 2015).

I Debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2016 a 3.928,3 milioni di euro. La voce include l'ammontare dei pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attesta a 270,0 milioni di euro (contro 2.279,0 milioni di euro a fine 2015) a seguito della vendita di titoli avvenuta nel corso del primo trimestre del 2016. La raccolta retail si attesta a 3.550,4 milioni di euro al 30 giugno 2016, di cui 3.486,4 milioni di euro riferibili a rendimax e 64,0 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.113,3 milioni del 31 dicembre 2015 (+14%) anche per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4, 5 anni. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 43,6 milioni di euro (rispetto ai 663,0 milioni a dicembre 2015), diminuiscono del 93,4% a seguito dell'estinzione anticipata della tranche TLTRO sottoscritta nel dicembre 2014. Le mutate condizioni di mercato permettono infatti di effettuare funding a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle cui tale tranche era stata emessa. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari. Risultano estinte le operazioni di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato in essere a fine 2015 per 384,2 milioni di euro.

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Controversie legali 3.145 1.513 1.632 107,9%
Contenzioso fiscale 197 197 - 0,0%
Altri fondi 461 461 - 0,0%
Totale fondi per rischi e oneri 3.803 2.171 1.632 75,2%

Controversie legali

Il fondo in essere al 30 giugno 2016 pari a 3,1 milioni di euro è costituito da dodici controversie legate ai Crediti Commerciali per 2.841 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 19,8 milioni di euro) e da sette controversie legate a crediti del settore DRL per 304 mila euro.

A livello aggregato la Banca rileva passività potenziali per complessivi 7,1 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 10 controversie di cui n. 5 per 6,9 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali e n.3 in ambito giuslavoristico per 182 mila euro; per tali posizioni la Banca, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Contenzioso fiscale

Il fondo rischi al 30 giugno 2016 è pari a 197 mila euro. Tale ammontare si riferisce all'accantonamento a fronte di avvisi di accertamento notificati alla Banca, in relazione ai quali è stato presentato ricorso presso la competente Commissione Tributaria, e in relazione ai quali i consulenti fiscali della Banca ritengono il rischio di soccombenza probabile.

Alla data del 30 giugno 2016 non sussistono passività potenziali, dal momento che quelle derivanti dagli avvisi di accertamento sul 2004 e sul 2005 sono state azzerate, in seguito ad un accordo conciliativo con l'Amministrazione finanziaria, sottoscritto in data 13 giugno 2016.

Tali passività potenziali scaturivano da una verifica condotta dall'Agenzia delle Entrate nel corso del 2008, a seguito della quale erano stati notificati alla Banca due avvisi di accertamento.

Con riferimento al 2004, l'Ufficio riprendeva a tassazione una quota di svalutazione ritenuta indeducibile, accertando una maggiore Ires pari a 276 mila euro, oltre a sanzioni e interessi.

L'avviso di accertamento veniva tempestivamente impugnato e, dopo una sentenza di appello favorevole alla Banca, il giudizio giungeva in Cassazione.

Con riferimento al 2005, l'Ufficio contestava, oltre ad un'altra quota di svalutazione ritenuta indeducibile, l'effettuazione di alcune operazioni elusive e la determinazione del plafond di deducibilità delle perdite su crediti. Sulla base di tali rilievi, veniva accertato un maggior reddito per euro 8,6 milioni, con una maggiore imposta pari a 2,8 milioni, oltre a sanzioni e interessi.

Anche tale avviso veniva tempestivamente impugnato dalla Banca, e si stava attendendo la fissazione della data dell'udienza da parte dalla Commissione Tributaria Provinciale.

Prima che venissero discussi entrambi i giudizi (rispettivamente in Cassazione e in C.T.P.), pur ritenendo corretto il proprio operato ed infondati i rilievi, la Banca raggiungeva un accordo conciliativo con l'Agenzia delle Entrate, volto alla definizione integrale di entrambe le pendenze.

In particolare, è stato pattuito:

  • in merito all'avviso di accertamento sul 2004, l'annullamento in autotutela dell'atto e il conseguente abbandono della lite pendente in Cassazione da parte dell'Ufficio;
  • in merito all'avviso di accertamento sul 2005, l'abbandono totale dei primi tre rilievi e la rideterminazione del quarto (relativo all'effettuazione di operazioni elusive), con il versamento di una somma complessivamente pari a 1,8 milioni di euro (di cui 1.078 mila a titolo di imposte, 388 mila di sanzioni e 351 mila di interessi).

In data 15 giugno 2016 la Banca ha provveduto al versamento delle somme sopra indicate mediante modello F24, dando esecuzione all'accordo di conciliazione sottoscritto con l'Agenzia per la definizione integrale dei contenziosi in questione.

Per completezza, si segnala che tali somme erano già state iscritte a conto economico nel bilancio consolidato trimestrale abbreviato al 31 marzo 2016, al netto di quanto già versato dalla Banca a titolo di riscossione provvisoria in pendenza di giudizio, nel corso dell'anno 2013.

Altri fondi

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, con lettera del 16 settembre 2014 ha comunicato un ulteriore (rispetto alle comunicazioni ricevute in data 9 gennaio 2014 e 17 luglio 2014) intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S che prevede per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 0,5 milioni di euro. Banca IFIS ha quindi provveduto ad accantonare nel 2014 tale somma fra i fondi per rischi ed oneri.

Il patrimonio e i coefficienti patrimoniali

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2016 a 562,2 milioni di euro, contro i 573,5 milioni al 31 dicembre 2015 (-2,0%). La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 59.090 58.900 190 0,3%
Riserve da valutazione: (4.529) 5.739 (10.268) (178,9)%
- titoli AFS 2.738 11.677 (8.939) (76,6)%
- TFR (236) (167) (69) 41,3%
- differenze di cambio (7.031) (5.771) (1.260) 21,8%
Riserve 420.450 298.856 121.594 40,7%
Azioni proprie (5.745) (5.805) 60 (1,0)%
Utile netto di periodo 39.120 161.966 (122.846) (75,8)%
Patrimonio netto 562.197 573.467 (11.270) (2,0)%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2015 573.467
Incrementi: 39.370
Utile del periodo 39.120
Vendita/attribuzione propri strumenti 250
Decrementi: 50.640
Dividendi distribuiti 40.342
Variazione riserva da valutazione: 10.268
- titoli AFS 8.939
- TFR 69
- differenze di cambio 1.260
Altre variazioni 30
Patrimonio netto al 30.06.2016 562.197

La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nell'esercizio è dovuta alla vendita di parte del portafoglio con conseguente parziale realizzo della relativa riserva per 5,5 milioni di euro. La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015
(2)
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 452.005 464.316
Capitale di classe 1 (AT1) 467.177 473.956
Totale fondi propri 487.415 486.809
Totale attività ponderate per il rischio 3.432.831 3.264.088
Ratio – Capitale primario di classe 1 13,17% 14,22%
Ratio – Capitale di classe 1 13,61% 14,52%
Ratio – Totale fondi propri 14,20% 14,91%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi

(2) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 milioni di euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 milioni di euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 giugno 2016 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
DATI AL
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015(2)
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 529.286 514.453
Capitale di classe 1 (AT1) 529.286 514.453
Totale fondi propri 529.322 514.453
Totale attività ponderate per il rischio 3.431.872 3.261.103
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,42% 15,78%
Ratio – Capitale di classe 1 15,42% 15,78%
Ratio – Totale fondi propri 15,42% 15,78%

Le disposizioni normative relative ai fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017, durante il quale alcuni elementi, che a regime saranno computabili o deducibili integralmente, impattano solo per una quota percentuale.

Il Gruppo Banca IFIS, così come consentito dalle disposizioni transitorie della Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, ha provveduto a calcolare i fondi propri al 30 giugno 2016 escludendo i profitti non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39, per un importo netto positivo di 1,3 milioni di euro (5,9 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 167,4 milioni di euro, in calo del 37,7% rispetto al primo semestre 2015, pari a 268,5 milioni. Quest'ultimo dato era influenzato dall'utile derivante dall'operazione di riassetto portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015, pari a 124,5 milioni di euro; al netto di questa posta straordinaria, il margine di intermediazione risulta in crescita del 16,2%. Tale significativo risultato è principalmente riconducibile all'incremento del margine del segmento DRL (77,6 milioni di euro, +233,4%); positivi anche i settori crediti commerciali (81,4 milioni di euro, +5,3%) e crediti fiscali (8 milioni di euro, +6,7%). Unica eccezione al trend positivo è rappresentata dall'andamento della Governance & Servizi (378 mila euro contro 160,4 milioni di euro del primo semestre 2015), che risente, da un lato, della significativa riduzione del contributo in termini di interessi a fronte della riduzione dello stock in portafoglio, e dall'altro, dell'incremento del costo della raccolta per la crescita dei correlati volumi nonché dell'introduzione dei vincoli a 2, 3, 5 anni a partire da settembre 2015.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse (1) 129.556 114.619 14.937 13,0%
Commissioni nette 26.964 29.247 (2.283) (7,8)%
Risultato netto dell'attività di negoziazione (332) 156 (488) (312,8)%
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti 5.694 - 5.694 n.a.
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività
finanziarie
5.495 124.500 (119.005) (95,6)%
Margine di intermediazione(1) 167.377 268.522 (101.145) (37,7)%

(1) I dati relativi al 2015 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Note illustrative – Politiche contabili.

Il margine di interesse passa da 114,6 milioni di euro al 30 giugno 2015 a 129,6 milioni di euro al 30 giugno 2016 (+13,0%).

Le commissioni nette ammontano a 27,0 milioni di euro in contrazione rispetto al dato al 30 giugno 2015 (-7,8%).

Le commissioni attive, pari a 29,6 milioni di euro contro 31,6 milioni di euro al 30 giugno 2015, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile) nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 2,6 milioni di euro (2,3 al 30 giugno 2015), risultano essenzialmente dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a banche e a factors corrispondenti.

L'utile da cessione di crediti, che ammonta a 5,7 milioni di euro, è stato realizzato attraverso la cessione di alcuni portafogli di crediti del settore DRL.

L'utile da cessione di attività finanziarie deriva dalla già citata vendita di parte dei titoli di Stato in portafoglio avvenuta nel primo semestre 2016, realizzando un utile da cessione al lordo delle imposte pari a 5,5 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 135,2 milioni contro i 247,8 milioni del 30 giugno 2015 (-45,4%), come di seguito dettagliato.

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA 1° SEMESTRE VARIAZIONE
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione(1) 167.377 268.522 (101.145) (37,7)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (32.215) (20.750) (11.465) 55,3%
Crediti(1) (28.216) (16.517) (11.699) 70,8%
attività finanziarie disponibili per la vendita (3.999) (4.233) 234 (5,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 135.162 247.772 (112.610) (45,4)%

(1) I dati relativi al 2015 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Note illustrative – Politiche contabili.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 28,2 milioni di euro (rispetto ai 16,5 milioni al 30 giugno 2015, +70,8%), dei quali 11,6 milioni sono relativi al settore crediti commerciali, 16,4 milioni relativi al settore DRL, e 187 mila euro ai crediti fiscali. Con particolare riferimento alle rettifiche del settore DRL, la voce include per 2,0 milioni di euro la rettifica integrale di alcune posizioni per le quali il debitore risulta deceduto e la ricerca eredi effettuata non ha dato esito positivo e per 0,7 milioni di euro la rettifica di alcune posizioni che risultano prescritte. La voce include inoltre 9,2 milioni di euro relativi a posizioni per le quali il valore attuale netto dei flussi di cassa attesi è sceso al di sotto del prezzo di acquisto, parzialmente compensati dai relativi interessi iscritti a margine d'interesse per 3,3 milioni di euro. Infine, nel corso del primo semestre 2016 sono state rilasciate a costo ammortizzato pratiche del settore DRL acquistate nei precedenti esercizi, a seguito della conclusione delle verifiche volte a valutare l'effettiva applicabilità del nuovo modello di stima elaborato a fine 2015 anche a pratiche caratterizzate da "data di decadenza del beneficio del termine" recente rispetto alla data di acquisizione. Il rilascio a costo ammortizzato ha comportato la rilevazione di rettifiche di valore per 4,8 milioni di euro, parzialmente compensati da extra interessi positivi iscritti fra gli Interessi attivi e proventi assimilati per 2,2 milioni di euro.

I citati effetti (VAN dei flussi di cassa inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore e pratica prescritta), come previsto dall'accounting policy adottata dalla Banca, sono trigger event che qualificano come impairment a voce 130 - Rettifiche di valore nette su crediti - le variazioni di costo ammortizzato, ancorché ai fini di una complessiva lettura dei risultati del comparto risulti più significativo il risultato netto della gestione finanziaria nel suo complesso.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 4,0 milioni di euro al 30 giugno 2016 (4,2 nel primo semestre 2015), sono riferite alla rettifica di valore apportata alle interessenze detenute in una società partecipata per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

La formazione dell'utile netto di periodo

L'utile netto di periodo, che in assenza di utili di terzi è interamente riferibile al Gruppo, ammonta a 39,1 milioni di euro, rispetto ai 130,8 milioni di giugno 2015 con un decremento del 70,1%, come di seguito dettagliato.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2016 2015 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 135.162 247.772 -112.610 (45,4)%
Costi operativi (76.797) (51.810) (24.987) 48,2%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 58.365 195.962 -137.597 (70,2)%
Imposte sul reddito del periodo (19.245) (65.183) 45.938 (70,5)%
Utile netto di periodo 39.120 130.779 -91.659 (70,1)%

Al 30 giugno 2016 i costi operativi, pari a 76,8 milioni di euro contro 51,8 milioni di giugno 2015, aumentano complessivamente del 48,2%; la crescita è riconducibile, per quanto attiene l'operatività ordinaria, al comparto DRL, influenzato da un incremento significativo dei costi di ricerca anagrafica, in particolare posto di lavoro, propedeutici al rilascio delle commesse in lavorazione nel comparto giudiziale – che da gennaio 2016 è stato prioritizzato rispetto alla gestione stragiudiziale – nonché dei costi provvigionali legati all'aumentata velocità di attivazione dei piani raccolti. A partire dal mese di aprile 2016 è stata, infatti, rivisitata la compensation policy nei confronti degli agenti interni ed esterni, allineando il momento della liquidazione della provvigione a quello dell'attivazione contabile del relativo piano lato Banca, creando pertanto maggiore coincidenza temporale tra costo e ricavo.

La componente costi operativi è inoltre influenzata dagli oneri connessi ad accantonamenti a fronte di passività potenziali su contenziosi legali, alla chiusura di un contenzioso fiscale e alla contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund).

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 30 giugno 2016, al 45,9% contro il 19,3% del 30 giugno 2015 (36,0% considerando il margine di intermediazione al netto dell'utile da cessione di titoli ASF realizzata nel secondo trimestre del 2015).

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2016 2015 ASSOLUTA %
Spese per il personale 27.595 23.682 3.913 16,5%
Altre spese amministrative 46.472 27.453 19.019 69,3%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 1.633 82 1.551 1891,5%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali
ed immateriali
2.007 1.759 248 14,1%
Altri oneri (proventi) di gestione (910) (1.166) 256 (22,0)%
Totale costi operativi 76.797 51.810 24.987 48,2%

Le spese per il personale, pari a 27,6 milioni, crescono del 16,5% (23,7 milioni a giugno 2015) per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 120 risorse aggiunte nel corso del primo semestre 2016, contro le 98 del primo semestre 2015, +22,4%. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL, e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a giugno 2016 è di 807 risorse.

Le altre spese amministrative, pari a 46,5 milioni di euro contro i 27,5 milioni al 30 giugno 2015, registrano un incremento del 69,3%, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa al settore DRL, i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 12,1 e 5,5 milioni di euro, contro 4,1 e 1,6 milioni di euro nel primo semestre 2015) sono esposti in tale voce di conto economico. Aumentano anche le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2016 2015 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 19.159 11.791 7.368 62,5%
Legali e consulenze 6.557 6.885 (328) (4,8)%
Revisione 134 141 (7) (5,0)%
Servizi in outsourcing 12.468 4.765 7.703 161,7%
Imposte indirette e tasse 7.254 3.814 3.440 90,2%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 20.059 11.848 8.211 69,3%
Spese per informazione clienti 6.564 2.285 4.279 187,3%
Spese spedizione documenti 2.217 1.393 824 59,2%
Spese relative agli immobili 2.033 2.143 (110) (5,1)%
Assistenza e noleggio software 1.833 1.522 311 20,4%
Pubblicità e inserzioni 1.297 776 521 67,1%
Gestione e manutenzione autovetture 1.099 1.093 6 0,5%
Spese telefoniche e trasmissione dati 823 700 123 17,6%
Viaggi e trasferte del personale 788 541 247 45,7%
Altre spese diverse 3.405 1.395 2.010 144,1%
Totale altre spese amministrative 46.472 27.453 19.019 69,3%
Recuperi di spesa (1.194) (1.079) (115) 10,7%
Totale altre spese amministrative nette 45.278 26.374 18.904 71,7%

La sottovoce imposte indirette e tasse include, per 3,4 milioni di euro (+13,7% rispetto al primo semestre 2015), l'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si fa carico.

Le altre spese diverse comprendono il contributo dovuto al Resolution Fund per l'esercizio in corso, pari a 2,1 milioni di euro.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 1,6 milioni di euro (rispetto a 82 mila euro di giugno 2015); il dato al 30 giugno 2016 è riferito ad accantonamenti su controversie legate a Crediti Commerciali e a crediti del settore DRL.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 910 mila euro (-22,0% rispetto al 30 giugno 2015) si riferiscono principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.

L'utile lordo di periodo si attesta a 58,4 milioni di euro contro 196,0 milioni del 30 giugno 2015.

Le imposte sul reddito ammontano a 19,2 milioni verso 65,2 milioni al 30 giugno 2015. Il tax rate di Gruppo passa al 33,0% al 30 giugno 2016 dal 33,3% al 30 giugno 2015. Il tax rate applicato al 30 giugno 2016 è calcolato su base annuale.

L'utile netto di periodo totalizza 39,1 milioni di euro, rispetto a 130,8 milioni del 30 giugno 2015 (- 70,1%). Al netto dell'utile da cessione realizzato nell'aprile 2015 a fronte dell'operazione di riassetto

del portafoglio titoli di Stato (124,5 milioni di euro), l'utile netto di periodo al 30 giugno 2015 si attesta a 47,5 milioni; il decremento risulterebbe pertanto del 17,6%.

Raccordo tra utile di periodo e Patrimonio netto della Capogruppo ed utile di periodo e Patrimonio netto consolidato

30.06 2016 31.12.2015
(in migliaia di euro) PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
Saldi della Capogruppo 556.602 38.223 567.509 160.743
Differenze rispetto ai valori di carico delle società
consolidate integralmente
5.595 897 5.958 1.223
- IFIS Finance Sp. Zo.o. 5.595 897 5.958 1.223
Saldi consolidati del Gruppo 562.197 39.120 573.467 161.966

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale la banca effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc).

Nel corso del primo semestre 2016 la Banca ha redatto anche il primo resoconto ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), con l'obiettivo di illustrare i modelli interni di governo della liquidità adottati dal Gruppo Banca IFIS (di seguito "Gruppo")2 e di presentare le risultanze di un primo processo di autovalutazione composto da:

  • l'analisi del rischio di liquidità (intraday, di breve termine e di medio-lungo termine) cui il Gruppo è esposto;
  • la valutazione dell'adeguatezza delle risorse per far fronte a tali rischi, quali le riserve di liquidità disponibili, la struttura del funding del Gruppo nonché i processi di governo e gestione del rischio di liquidità di cui la Banca dispone;
  • l'illustrazione delle principali interventi realizzati nel corso del presente ciclo di autovalutazione nonché l'individuazione di aree di miglioramento che saranno oggetto di realizzazione nei prossimi mesi, in funzione di una valutazione sui processi e sulle metriche adottate dalla Banca per la gestione del rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione della normativa di riferimento.

2 Il Gruppo è costituito dalla Capogruppo Banca IFIS e dalla controllata polacca IFIS Finance, la quale tuttavia riveste un ruolo, in relazione alla dimensione e al contributo al rischio complessivo, ritenuto marginale.

Tali processi hanno accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP ed ILAAP con riferimento al 31 dicembre 2015. Nel mese di aprile 2016, sempre con riferimento al 31 dicembre 2015, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investitori Istituzionali.

In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 229 del 21 aprile 1999 e successivi aggiornamenti - Istruzioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria del Gruppo. Il sistema di controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
  • conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne nonché i Codici (Etico, di Autodisciplina, ecc.) fatti propri dal Gruppo.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office;
  • i controlli sulla gestione dei rischi (comprensivi del rischio di compliance), che hanno l'obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione/ valutazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell'operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di appetito e tolleranza al rischio definiti annualmente con la stesura del c.d. Risk Appetite Framework. Essi sono affidati a strutture diverse da quelle operative;
  • l'attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità del terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 2 febbraio 2016 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • Finanziamento credito commerciale a breve termine (factoring)
  • Finanziamento a medio termine verso clientela imprenditoriale retail
  • Attività di acquisto di portafogli di crediti non performing
  • Attività di acquisto di crediti erariali
  • Finanziamento a medio termine finalizzato al sostegno del ciclo di fornitura per controparti farmacie
  • Finanziamento del credito commerciale a breve termine, con l'attività di acquisto e gestione dei crediti verso enti territoriali.

Complementare a tali attività risulta l'operatività della tesoreria aziendale la cui dimensione, pur risultando in alcuni momenti particolarmente significativa, non modifica la mission del Gruppo bancario che continua a essere finalizzata a fornire supporto finanziario e di gestione del credito alle Piccole e Medie Imprese.

L'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (c.d. factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese, in attuazione delle strategie di sviluppo definite e perseguite dal Gruppo.

Alla tradizionale attività di factoring si affianca l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans), commerciale e fiscale di difficile esigibilità. La controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

A fronte di eventuali surplus di liquidità disponibile il Gruppo Banca IFIS effettua operazioni di deposito a brevissimo termine con controparti bancarie di elevato merito creditizio. In relazione alle caratteristiche delle controparti affidate, alla breve durata delle operazioni ed agli importi contenuti, il rischio di credito assunto a fronte di tali attività risulta essere particolarmente contenuto.

Non è posta in essere dal Gruppo alcuna attività in prodotti derivati su crediti.

Politiche di gestione del rischio di credito.

Aspetti organizzativi

Il rischio di credito nell'attività di factoring è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti e dell'eventuale concessione da parte del Gruppo di garanzie contro l'insolvenza del debitore ceduto. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell'operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti cedente-debitore. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all'assunzione e al controllo del rischio dell'attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un'elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni. L'operatività della controllata polacca IFIS Finance prevede delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Nella prima fase del processo di gestione del rischio, la struttura organizzativa preposta ha il compito di valutare il merito creditizio delle controparti cedente e debitore, la natura del rapporto commerciale che li lega e la qualità del credito oggetto di cessione. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di servizio e di area. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti al Direttore Generale, all'Amministratore Delegato, al Comitato Fidi ed infine al Consiglio di Amministrazione.

Le Filiali della Banca non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture di Direzione Generale.

Risorse qualificate e specializzate seguono l'evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalle cessioni alle anticipazioni, dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito, anche con l'eventuale supporto dell'Area Legale.

Come precedentemente specificato, il Gruppo Banca IFIS opera anche nell'acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:

  • crediti fiscali acquisiti di norma da procedure concorsuali e vantati nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato;
  • crediti finanziari acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing;
  • crediti commerciali acquisiti da procedure concorsuali e aziende.

La fase di acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un primo aspetto fondamentale del processo del credito, essa è preceduta da una approfondita attività di due diligence svolta da personale altamente qualificato, tesa a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.

Per l'incasso dei crediti di difficile esigibilità (DRL) il Gruppo Banca IFIS si avvale, oltre che di un ufficio legale interno e di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull'intero territorio nazionale, anche di una rete di agenti. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un'azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

La procedura operativa del Gruppo Banca IFIS che regola il processo del credito nell'ambito dell'attività tradizionale di factoring, sottoposta a revisione nel corso dell'esercizio, richiede espressamente una valutazione di tutte le controparti coinvolte nel rapporto, sia sul lato clientecedente che debitore.

Nell'attività di factoring il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

La banca è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio, in particolare:

  • viene attribuito un giudizio sulla qualità creditizia del cedente e debitore;
  • è individuato con immediatezza il rischio espresso dalle singole operazioni di anticipazione o finanziamento;
  • viene definito un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale della fattibilità dell'operazione.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, tramite l'analisi anche di banche dati selezionate, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito.

Protesti, pregiudizievoli o segnalazioni di sofferenza rappresentano fenomeni che inducono a blocchi automatici dell'operatività. L'analisi che ne consegue è finalizzata a valutare la gravità delle anomalie, l'eventuale temporaneità delle difficoltà riscontrate e quindi a decidere se proseguire il rapporto oppure rientrare dalle esposizioni segnalate.

Con riferimento alle attività afferenti al business Distressed Retail Loan e all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono continuati gli investimenti in sistemi informativi utili al monitoraggio di tali portafogli.

Assumono particolare rilievo le operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità classificati, sin dalla fase di acquisto, tra le partite deteriorate. Trattasi di crediti di natura finanziaria (acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing) e, in misura marginale, da crediti di natura commerciale (acquisiti da procedure concorsuali e aziende) che, in relazione alle caratteristiche del credito e del cedente, vengono opportunamente classificate in portafogli omogenei per caratteristiche gestionali e modalità di recupero (giudiziale o stragiudiziale). In particolare, sono individuate le seguenti modalità di gestione:

  • gestione massiva, caratterizzata da un'attività di recupero stragiudiziale svolta prevalentemente da società di recupero specializzate, rete di agenti-professionisti e call center;

  • gestione analitica con recupero giudiziale dei crediti.

In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionari, ricordando che esso è costituito quasi esclusivamente da titoli di stato italiani e, in misura marginale, da una obbligazione bancaria di durata contenuta, il Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia degli emittenti dei titoli detenuti. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali), ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Attività finanziarie deteriorate

Con riferimento all'attività di factoring, l'operatività della relazione con la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione, sia sulla base delle evidenze andamentali del rapporto sia degli strumenti di monitoraggio attivati sulle controparti a rischio (Centrale dei Rischi, protesti, pregiudizievoli ecc.). In caso di anomalie andamentali e/o elementi pregiudizievoli sulla controparte il rapporto viene posto in osservazione e la gestione della relazione da parte della Filiale è posta sotto la diretta supervisione di dedicati uffici di Direzione, fino al superamento degli elementi di anomalia riscontrati.

In caso di deterioramento della situazione e/o di criticità più marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'Area Crediti Problematici – Servizio Posizioni Sorvegliate finalizzata, sulla base delle dovute valutazioni di merito e di opportunità, al mantenimento della posizione fino a superamento delle criticità, o al rientro della posizione. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a inadempienza probabile o sofferenza.

La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse inadempienze probabili o sofferenze, è di norma affidata all'Area Crediti Problematici – Servizio Contenzioso che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Ove si riscontri la possibilità di una positiva soluzione delle difficoltà evidenziate dal cedente e/o debitore con adeguate tutele del rischio di credito per la Banca, la posizione può essere ristrutturata e riaffidata al Servizio Posizioni Sorvegliate per monitorarne il regolare decorso o, ove ne ricorrono i presupposti, direttamente all'Area Clienti.

Le valutazioni sulle rettifiche di valore analitiche, su proposta del Servizio Contenzioso, sono effettuate dall'Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.

Processo omologo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Z o. o.. E' opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento alla società controllata.

Una quota rilevante dei crediti Distressed Retail Loan sono classificati tra le partite deteriorate. L'acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all'importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio al 30 giugno 2016 è di circa 10.131 milioni di euro. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 10.275 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 453 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,0% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2016 sono stati acquistati circa 2.260 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 125 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 5,6%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 21 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura del primo semestre 2016 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 104 milioni di euro e piani di rientro per circa 243 milioni di euro.

I crediti DRL sono valutati al costo ammortizzato; i flussi di cassa attesi sui quali si basa il calcolo del costo ammortizzato sono stimati mediante l'utilizzo di un modello statistico le cui basi parametriche sono costruite a partire da serie storiche di recupero proprietarie per quanto attiene la c.d. gestione stragiudiziale e delle previsioni effettuate dall'analista per quanto attiene la c.d. gestione giudiziale. Il modello di simulazione dei flussi di cassa è stato rivisitato nel corso dell'esercizio 2015 a seguito del significativo mutamento, nel corso degli anni, delle modalità operative afferenti al recupero del credito. Il modello rivisitato prende in considerazione serie storiche aggiornate (2000-2015) e garantisce uniformità di trattamento a tipologie di incasso similari per caratteristiche; consente, inoltre, di ridurre significativamente i tempi di elaborazione.

\Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di
valore specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 506.897 235.262 - 271.635
b) Inadempienze probabili 318.518 21.797 - 296.721
c) Esposizioni scadute 110.657 1.750 - 108.907
d) Altre attività 3.715.235 - 9.638 3.705.597
TOTALE A 4.651.307 258.809 9.638 4.382.860
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 1.690 - - 1.690
b) Altre 239.011 - - 239.011
TOTALE B 240.701 - - 240.701

Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di
assicurazione
Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizioni/Controparti Es
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - 3.161 52 - 1.488 5.381 - - - - 37.760 219.882 - 229.226 9.947 -
A.2 Inadempienze probabili 405 74 - 3.168 684 - 5.029 3.735 - - - - 49.715 16.829 - 238.404 475 -
A.3 Esposizioni scadute 8.619 2 - 37.420 10 - - - - - - - 59.861 1.656 - 3.007 82 -
A.4
Altre esposizioni
1.105.566 - 2 806.441 - 109 12.886 - 26 - - - 1.757.338 - 9.384 23.366 - 117
Totale A 1.114.590 76 2 850.190 746 109 19.403 9.116 26 - - - 1.904.674 238.367 9.384 494.003 10.504 117
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - - - - 183 - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - 15 - - - - - 611 - - - - -
B.3 Esposizioni scadute - - - - - - - - - - - - 881 - - - - -
B.4 Altre esposizioni - - - 589 - - 3.890 - - 56 - - 234.269 - - 207 - -
Totale B - - - 589 - - 3.905 - - 56 - - 235.944 - - 207 - -
Totale (A+B) 30.06.2016 1.114.590 76 2 850.779 746 109 23.308 9.116 26 56 - - 2.140.618 238.367 9.384 494.210 10.504 117
Totale (A+B) 31.12.2015 3.321.961 84 32 902.332 2.506 761 137.211 3.830 47 - - - 2.261.542 228.397 10.505 359.044 9.917 97

Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Espos. netta Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 270.799 232.133 824 3.124 6 5 2 - 4 -
A.2 Inadempienze probabili 296.593 20.700 113 1.097 4 - - - 11 -
A.3 Esposizioni scadute 108.899 1.750 8 - - - - - - -
A.4
Altre esposizioni
3.537.780 9.206 166.813 425 513 5 18 - 473 2
Totale A 4.214.071 263.789 167.758 4.646 523 10 20 - 488 2
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 183 - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili 626 - - - - - - - - -
B.3 Esposizioni scadute 881 - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni 230.609 - 6.912 - - - 1.446 - 44 -
Totale B 232.299 - 6.912 - - - 1.446 - 44 -
Totale (A+B) 30.06.2016 4.446.370 263.789 174.670 4.646 523 10 1.466 - 532 2
Totale (A+B) 31.12.2015 6.796.801 250.609 177.847 5.506 795 10 5.957 30 690 3

Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze
probabili
- - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -
A.4 Altre esposizioni 149.047 - 4.829 - 1 - - - - -
Totale A 149.047 - 4.829 - 1 - - - - -
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze
probabili
- - - - - - - - - -
B.3 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni - - - - - - - - - -
Totale B - - - - - - - - -
Totale (A+B) 30.06.2016 149.047 - 4.829 - 1 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2015 85.062 - 13.345 - 619 - - - - -

Grandi esposizioni

30.06.2016 31.12.2015
a) Valore di bilancio 1.549.078 3.552.701
b) Valore ponderato 385.064 195.918
c) Numero 9 5

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni a valore ponderato al 30 giugno 2016 si compone per 247,0 milioni di euro da crediti verso clientela, per 100,0 milioni di euro da crediti verso banche e per 38,1 milioni da attività fiscali.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2016 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 1.026,9 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 1.015,5 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa otto mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 30 giugno 2016 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 30 giugno 2016 ammontano ad un totale di 937,9 milioni di euro, ripartiti in 87,7 milioni di euro verso il "governo centrale" (di cui 64,5 milioni di euro relativi a crediti fiscali) ed in 850,2 milioni di euro verso "altri enti pubblici".

La riserva da valutazione al lordo dell'effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo positivo di 3,8 milioni di euro (2,6 milioni al netto dell'effetto fiscale) alla fine del primo semestre 2016 ad un valore positivo di circa 0,6 milioni di euro al 27 luglio 2016 (0,4 milioni al netto dell'effetto fiscale).

(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze da ristrutturare in cui intende trasferire gli uffici dell'Area NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile dove oggi ha sede l'Area NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS. Nell'attesa che vengano completati i lavori di ristrutturazione dell'immobile acquisito, la Banca ha stipulato un contratto di locazione con la newco per poter continuare ad utilizzare i medesimi uffici. Il canone di locazione è sostanzialmente allineato al canone di leasing. In seguito alla cessione del contratto di leasing, Banca IFIS risulta solidalmente responsabile del pagamento dei canoni di leasing. Per tutelarsi dal rischio di insolvenza della newco Banca IFIS ha ottenuto da questa la costituzione di un deposito a garanzia presso le proprie casse di un milione, oltre alla costituzione di un pegno con diritto di voto sul 99% delle azioni della newco, da esercitarsi in caso di inadempienza da parte della stessa.

Nel corso del 2016 la newco ha puntualmente adempiuto al pagamento dei canoni di leasing utilizzando le disponibilità finanziarie ottenute con i ricavi della locazione del medesimo immobile.

Dal momento che la cessione del contratto di leasing non soddisfa i requisiti richiesti dallo IAS 39 per l'eliminazione contabile della passività finanziaria, Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazione materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale e Loans and Receivables, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Alla chiusura del primo semestre 2016 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 366 mila euro e negativo di 13 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività e le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo, che si approvvigiona prevalentemente con depositi interbancari (collateralizzati e non) e dalla clientela retail sul conto corrente rendimax. Le operazioni di raccolta interbancaria sono prevalentemente a tasso fisso di brevissima durata. I depositi della clientela sui conti correnti rendimax e contomax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel secondo semestre 2015 l'offerta per la clientela retail si è arricchita nella parte vincolata, con delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni. Gli impieghi alla clientela sono prevalentemente a revoca e a tasso variabile. I tassi d'interesse applicati alla clientela tradizionale per i rapporti di factoring sono di norma indicizzati (prevalentemente al tasso euribor a tre mesi) con adeguamento automatico all'andamento del costo del denaro. In alcuni casi i tassi d'interesse non sono indicizzati ma comunque modificabili unilateralmente dalla Banca anche in questo caso nel rispetto delle norme e dei contratti.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità Distressed Retail Loan, caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto. Tenuto conto della dimensione dell'attività di acquisto di crediti di difficile esigibilità, il contributo in termini di rischio di tasso alla posizione complessiva del Gruppo Banca IFIS, ancorché positivo, non è da ritenersi rilevante.

Al 30 giugno 2016 il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari a circa il 73% da titoli con rendimenti indicizzati al tasso d'inflazione. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta a circa sei mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria della Capogruppo avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di

Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

Nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d'interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla Tesoreria indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili al fine di cogliere le opportunità rappresentate dalle dinamiche di tasso sulle scadenze di brevissimo periodo e monitorare l'andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive.

Con l'obiettivo di monitorare il rischio di tasso l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria. La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali. Il Sistema Integrato di Tesoreria e Risk Management (SIT) fornisce inoltre strumenti di valutazione e monitoraggio delle principali poste attive e passive interest rate sensitive.

Il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. A fronte della soglia di attenzione normativa pari al 20% dei Fondi Propri, il valore dell'indice di rischio del Gruppo così determinato si è collocato al 31 dicembre 2015 allo 1,38%.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

In relazione ai titoli obbligazionari detenuti, la classificazione della quasi totalità dei titoli tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, comunque relativamente contenuta dato l'elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. Il Sistema Integrato di Tesoreria (SIT) e il contributo della funzione Risk Management, consentono di valutare e monitorare le attività connesse alla tesoreria di Gruppo, fornendo adeguati strumenti di valutazione del rischio di prezzo. In particolare, il SIT consente anche di:

  • gestire le attività tradizionali della Tesoreria (titoli, cambi, money market, derivati);
  • misurare e controllare l'esposizione alle singole tipologie di rischio di mercato;

fissare e monitorare con continuità eventuali limiti assegnati alle diverse funzioni operative.

B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa della Banca si sostanziano in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Al fine di monitorare il rischio di cambio l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria che espone, tra le altre informazioni, la posizione in cambi del Gruppo suddivisa per le diverse valute. Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico.

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio. Il valore netto residuo della citata partecipazione al 30 giugno 2016 e di 0,9 milioni di euro.

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
YEN
GIAPPONESE
DOLLARO
CANADA
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 16.806 1.168 - 37 - 63.648
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - -
A.3 Finanziamenti a banche 320 332 - 37 - 2.708
A.4 Finanziamenti a clientela 16.486 836 - - - 60.940
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - 106
C. Passività finanziarie 12.501 380 22 - 107 12.422
C.1 Debiti verso banche 10.809 363 22 - 107 12.348
C.2 Debiti verso clientela 1.692 17 - - - 74
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - 2.101
E. Derivati finanziari - - - - - 20.682
- Opzioni - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri - - - - - 20.682
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - 20.682
Totale attività 16.806 1.168 - 37 - 63.754
Totale passività 12.501 380 22 - 107 35.205
Sbilancio (+/-) 4.305 788 22 37 107 28.549

Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Gli strumenti derivati

Derivati finanziari

Il Gruppo Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Al 30 giugno 2016 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 366 mila euro e negativo per 13 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail, dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l'Eurosistema. In considerazione della composizione dell'attivo del Gruppo, della tipologia di attività svolta e delle strategie definite dal Consiglio di Amministrazione che limitano l'operatività factoring ai crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l'eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi e dei crediti verso Enti Territoriali fino a 24 mesi) il rischio di liquidità per il Gruppo Banca IFIS non rappresenta, in condizioni fisiologiche dei mercati finanziari, elemento di particolare criticità.

Con riferimento alle attività svolte dal Gruppo nel segmento Distressed Retail Loan ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Per effetto della contenuta rilevanza dimensionale dei crediti di difficile esigibilità rispetto alle attività complessive del Gruppo Banca IFIS, è possibile tuttavia considerare marginale l'impatto complessivo sul bilanciamento per scadenza delle poste attive e passive consolidate. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Grazie all'ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie, alla risposta del mercato in relazione alla raccolta on-line, alla costituzione di un portafoglio titoli obbligazionari eligible utilizzabili in operazioni di Pronti Contro Termine, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, il Gruppo Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze.

Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.

Allo stato attuale le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Più in particolare, nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni provenienti dalla Tesoreria nonché dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, stabilisce le politiche per le operazioni di finanziamento di durata superiore ai 3 mesi, al fine di fornire eventuale supporto all'attività ordinaria di tesoreria di breve-brevissimo termine e di gestire e monitorare l'andamento del rischio di liquidità.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress. In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di Tesoreria è coordinata, all'interno delle politiche di Gruppo, dalla tesoreria di Banca IFIS. Ove necessario, naturalmente, la Banca può intervenire direttamente a favore della stessa.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità di Gruppo.

Operazione di autocartolarizzazione Il Giglio

In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.

L'operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.

La società veicolo (Giglio SPV S.r.l.) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. La gestione del rischio operativo richiede la capacità di identificare il rischio presente in tutti i prodotti, attività, processi, sistemi rilevanti che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo. Rientrano tra i rischi operativi anche i rischi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti, come ad esempio i quadri normativi afferenti trasparenza bancaria, antiriciclaggio, privacy e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche) o di autoregolamentazione (ad esempio il Codice di autodisciplina delle società quotate).

La possibilità di una corretta gestione del rischio operativo è strettamente connessa alla presenza di assetti organizzativi, procedure operative e supporti informatici adeguati. Elemento centrale è peraltro rappresentato da un'adeguata formazione delle risorse. Il Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nella formazione e crescita professionale delle proprie risorse.

Nel corso del 2015 si è ulteriormente consolidata l'attività di rafforzamento dei presidi a fronte dei rischi operativi anche attraverso un progressivo adeguamento dei processi interni finalizzati al monitoraggio e all'identificazione delle possibili situazioni di anomalia, nonché è stato avviato un progressivo percorso di irrobustimento metodologico con riferimento all'identificazione e misurazione dei rischi operativi, coerente con le market practice di settore.

La gestione del rischio operativo sulla controllata polacca è, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

Per quanto riguarda, infine, la Business Continuity, il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Piano di Continuità Operativa, ovvero di un insieme di iniziative e contromisure predisposte per contenere le interruzioni di operatività e di servizio entro i limiti consentiti dalle strategie di continuità. Del Piano di continuità operativa fa parte anche il piano di "Disaster Recovery" predisposto per fronteggiare eventi che comportino l'indisponibilità dei sistemi informativi aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Base.

Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Si rinvia a quanto indicato tra i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo in ordine alla sottoscrizione con GE Capital International Holding Limited del contratto per l'acquisizione del Gruppo GE Capital Interbanca, subordinato all'autorizzazione delle Autorità di Vigilanza e dell'Autorità Antitrust.

Operazioni realizzate nel periodo

Nel corso del primo semestre 2016 Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito dell'IFRS 3.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Rettifiche retrospettive

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato durante il periodo operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, pertanto non avvalora tale sezione.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 luglio 2013. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2016 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2016 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e dalla società controllata al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;

  • i dirigenti con responsabilità strategica;

  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del rapporto
di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
2.484 - 92 49 240

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,8 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 171 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2016, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Crediti verso clientela - - 2.014 2.014 0,1%
Altre attività 12.695 - - 12.695 16,9%
Totale attività 12.695 - 2.014 14.709 0,3%
Debiti verso clientela 2 416 1.207 1.625 0,0%
Totale passività 2 416 1.207 1.625 0,0%
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 27 27 0,0%
Interessi passivi - (1) (6) (7) 0,0%
Commissioni attive - - 9 9 0,0%
Altri oneri/proventi di gestione 10 - - 10 1,1%

I rapporti con la società controllante sono relativi:

  • al rapporto di conto corrente con la controllante La Scogliera S.p.A. Il saldo al 30 giugno 2016 evidenzia un debito di Banca IFIS S.p.A. verso la controllante pari a 2 mila euro. I rapporti con La Scogliera S.p.A. sono regolati a condizioni di mercato;
  • Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2016 verso la controllante pari a 12,7 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.

I rapporti con le altri parti correlate rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato. Nel dettaglio risultano in essere depositi rendimax o contomax da parte di alcuni soggetti rientranti nella definizione di altre parti correlate per un ammontare complessivo di 1,2 milioni di euro.

Durante il semestre è proseguita ordinaria attività a favore di due imprese amministrate da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2016 risulta pari a 2 milioni di euro.

Informativa di settore

La struttura organizzativa

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione Generale per l'analisi dei risultati del Gruppo, che si articola nei settori Crediti commerciali, Distressed Retail Loans, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi ed alle società controllate dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nei primi sei mesi del 2016 dai settori di attività, che verranno analizzati nelle parti dedicate ai singoli settori.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE E
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2016 81.381 77.592 8.026 378 167.377
Dati al 30.06.2015 77.275 23.274 7.523 160.450 268.522
Variazione % 5,3% 233,4% 6,7% (99,8)% (37,7)%
Risultato della gestione finanziaria
Dati al 30.06.2016 69.806 61.138 7.839 (3.621) 135.162
Dati al 30.06.2015 63.825 20.193 7.537 156.217 247.772
Variazione % 9,4% 202,8% 4,0% (102,3)% (45,4)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE E
SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2016 40.065 48.876 3.873 (4.817) 87.997
Secondo trimestre 2015 37.941 14.411 3.621 139.950 195.923
Variazione % 5,6% 239,2% 7,0% (103,4)% (55,1)%
Risultato della gestione finanziaria
Secondo trimestre 2016 33.803 35.198 3.686 (5.864) 66.823
Secondo trimestre 2015 30.016 11.334 3.577 137.736 182.663
Variazione % 12,6% 210,5% 3,0% (104,3)% (63,4)%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Dati al 30.06.2016 - - - 1.027.770 1.027.770
Dati al 31.12.2015 - - - 3.221.533 3.221.533
Variazione % - - - (68,1)% (68,1)%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2016 - - - 153.877 153.877
Dati al 31.12.2015 - - - 95.352 95.352
Variazione % - - - 61,4% 61,4%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2016 2.758.793 481.976 109.860 5.369 3.355.998
Dati al 31.12.2015 2.848.124 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % (3,1)% 36,0% (15,9)% (94,8)% (2,4)%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2016 - - - 43.587 43.587
Dati al 31.12.2015 - - - 662.985 662.985
Variazione % - - - (93,4)% (93,4)%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2016 - - - 3.928.261 3.928.261
Dati al 31.12.2015 - - - 5.487.476 5.487.476
Variazione % - - - (28,4)% (28,4)%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
Turnover (1)
Dati al 30.06.2016 4.992.969 n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2015 4.646.699 n.a. n.a. n.a.
Variazione % 7,5% - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2016 3.440.975 10.131.859 163.253 n.a.
Dati al 31.12.2015 3.576.982 8.161.005 190.553 n.a.
Variazione % (3,8)% 24,1% (14,3)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2016 1,1% 49,9% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2015 1,1% 45,0% 0,0% n.a.
Variazione % 0,0% 5,0% 0,0% -
RWA (2)
Dati al 30.06.2016 2.009.883 481.977 45.390 31.821
Dati al 31.12.2015 1.970.886 354.352 41.614 25.256 (3)
Variazione % 2,0% 36,0% 9,1% 26,0%

(1)Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo

(2) Risk Weighted Assets, Attività ponderate per il rischio; l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori

(3) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

Banca IFIS Impresa, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico;

International, a supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance S.p. Zo.o.;

Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
30.06.2016 30.06.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 52.956 47.675 5.281 11,1%
Commissioni nette 28.425 29.600 (1.175) (4,0)%
Margine di intermediazione 81.381 77.275 4.106 5,3%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (11.575) (13.450) 1.875 (13,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 69.806 63.825 5.981 9,4%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
VARIAZIONE
2° trim. 2016 2° trim. 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.984 22.922 3.062 13,4%
Commissioni nette 14.081 15.019 (938) (6,2)%
Margine di intermediazione 40.065 37.941 2.124 5,6%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (6.262) (7.925) 1.663 (21,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 33.803 30.016 3.787 12,6%

Il margine di intermediazione del settore crediti commerciali pari a 81,4 milioni di euro (+5,3%, rispetto ai 77,3 milioni di euro del primo semestre 2015) è prevalentemente riferibile alle aree di business Banca IFIS Impresa e Pharma. Il turnover del settore è pari a 5,0 miliardi di euro (+7,5% rispetto al primo semestre 2015), con un numero di imprese clienti pari a 4.879, in crescita del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (-3,1% rispetto a dicembre 2015).

La crescita del margine di intermediazione è supportata in particolare della crescita dell'area di business Pharma (+16,4%, da 13,9 milioni di euro dell'anno precedente a 16,1 milioni); si segnala che al 30 giugno 2016 risultano maturati, ancorché non contabilizzati, interessi di mora, calcolati dalla scadenza originaria della fattura, nei confronti della Pubblica Amministrazione pari a circa 44,7 milioni di euro su crediti già incassati e pari a circa 47,5 milioni su crediti non incassati.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 11,6 milioni (13,4 milioni nel primo semestre 2015, -13,9%). Il continuo trend decrescente è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio sull'evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Questo andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 78 bp (112 bp al 30 giugno 2015 e 90 bp al 31 dicembre 2015).

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016
31.12.2015
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 31.005 30.950 55 0,2%
Inadempienze probabili 55.387 39.551 15.836 40,0%
Esposizione scadute 108.907 58.214 50.693 87,1%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 195.299 128.715 66.584 51,7%
Crediti in bonis netti 2.563.494 2.719.409 (155.915) (5,7)%
Totale crediti per cassa verso clientela 2.758.793 2.848.124 (89.331) (3,1)%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela del settore mostra una quota del 31,6% verso la Pubblica Amministrazione (contro 32,1% al 31 dicembre 2015), e del 68,4% verso il settore privato (contro 67,9% al 31 dicembre 2015).

Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali si attestano a 195,3 milioni di euro da 128,7 milioni a fine 2015, in crescita del 51,7% principalmente a seguito dell'aumento delle esposizioni scadute verso la Pubblica Amministrazione. L'effetto deriva da acquisti di portafogli effettuati a fine dicembre 2015 di crediti già scaduti contrattualmente a seguito dell'accordo stipulato con un primario player di mercato che ha consentito l'ingresso alla Banca nel business delle multiutilities. Tali portafogli hanno ad oggetto crediti nei confronti degli enti locali per i quali la Banca ha avviato azioni di recupero mediante la sottoscrizione di piani di rientro.

Relativamente alle inadempienze probabili, l'aumento è principalmente riconducibile a due posizioni individualmente significative precedentemente classificate nelle categorie delle esposizioni scadute nette deteriorate e bonis.

Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore è stabile all'1,1% rispetto a fine 2015, mentre il rapporto tra le inadempienze probabili nette e gli impieghi si attesta al 2,0% rispetto all'1,4% del 31 dicembre 2015. Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi del settore passa dal 4,5% a fine 2015 al 7,1% al 30 giugno 2016, mentre passa dal 22,4% al 34,7% l'incidenza sul patrimonio netto della Banca.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE (1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30/06/2016
Valore nominale attività deteriorate 266.184 77.122 110.657 453.963
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 8,8% 2,5% 3,7% 15,0%
Rettifiche di valore 235.179 21.735 1.750 258.664
% di copertura 88,4% 28,2% 1,6% 57,0%
Valore netto attività deteriorate 31.005 55.387 108.907 195.299
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 2,0% 3,9% 7,1%
SITUAZIONE AL 31/12/2015
Valore nominale attività deteriorate 255.404 58.257 59.788 373.449
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 8,2% 1,9% 1,9% 12,0%
Rettifiche di valore 224.454 18.706 1.574 244.734
% di copertura 87,9% 32,1% 2,6% 65,5%
Valore netto attività deteriorate 30.950 39.551 58.214 128.715
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 1,4% 2,0% 4,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

KPI VARIAZIONE
30.06.2016 30.06.2015 ASSOLUTA %
Turnover 4.992.969 4.646.699 346.270 7,5%
Margine di intermediazione/ Turnover 1,6% 1,7% - (0,0)%
KPI 30.06.2016 VARIAZIONE
31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,1% 1,1% - 0,0%
Indice di copertura delle sofferenze lorde 88,4% 87,9% - 0,5%
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 7,1% 4,5% - 2,6%
Totale RWA settore 2.009.883 1.970.886 38.997 2,0%

Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati (dato gestionale non iscritto nelle voci del bilancio) per operazioni di factoring che risultano in essere a fine esercizio (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dalla Banca.

MONTE CREDITI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Pro solvendo 2.125.878 2.128.825 (2.947) (0,1)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 342.712 361.000 (18.288) (5,1)%
Pro soluto 223.881 277.159 (53.278) (19,2)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 9.435 4.468 4.967 111,2%
Acquisti a titolo definitivo 1.091.216 1.170.998 (79.782) (6,8)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 828.040 888.844 (60.804) (6,8)%
Totale Monte Crediti 3.440.975 3.576.982 (136.007) (3,8)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 1.180.187 1.254.312 (74.125) (5,9)%

Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni del paese, con separata indicazione della clientela estera.

SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER AREA GEOGRAFICA IMPIEGHI TURNOVER
Nord Italia 41,1% 50,7%
Centro Italia 26,5% 31,9%
Sud Italia 26,7% 10,9%
Estero 5,7% 6,5%
Totale 100,0% 100,0%

Distressed Retail Loans

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità unsecured che opera verso le famiglie con il logo CrediFamiglia.

L'attività è per natura strettamente connessa alla valorizzazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Per quanto riguarda il portafoglio in gestione stragiudiziale viene utilizzato ai fini della valorizzazione un modello che si basa su una simulazione dei flussi di cassa che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. Relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta (piani cambiari o piani di rientro formalizzati), il modello assume "carattere deterministico" in quanto basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

L'attività di gestione giudiziale consiste nel recupero mediante azione legale volto all'ottenimento da parte del tribunale dell'assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio. I flussi di cassa relativi alla gestione giudiziale non vengono simulati dal modello ma valutati analiticamente dal gestore per singola pratica e caricati nel sistema gestionale.

ANDAMENTO CREDITI DRL (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2015 354.352
Acquisti 125.786
Cessioni (28.484)
Utili da cessioni 5.694
Interessi da costo ammortizzato 13.870
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 61.965
Rettifiche/Riprese di valore da variazione cash flow (16.454)
Incassi (34.753)
Portafoglio crediti al 30.06.2016 481.976

I crediti del settore al 30 giugno 2016 includono per 789 mila euro (corrispondenti a 226,4 milioni di euro di valore nominale e circa 20 mila pratiche) i crediti rientranti nel perimetro di cessione di una operazione di vendita conclusasi nel semestre con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante ("binding offer") presentata dall'acquirente. La formalizzazione della cessione è avvenuta in data 1 luglio 2016.

In considerazione del fatto che nella citata binding offer sono contenuti tutti gli elementi necessari per la verifica dell'effettivo trasferimento sostanziale dei rischi e benefici connessi ai crediti ceduti (derecognition) ma non essendone ancora stato perfezionato alla data di riferimento il trasferimento giuridico, si è provveduto a dare evidenza dei relativi effetti senza procedere con la loro cancellazione ma iscrivendo una posta di credito nei confronti del cessionario per l'ammontare del prezzo e di debito, sempre nei confronti del cessionario, per il valore dei crediti oggetto di cessione. La differenza positiva è confluita a conto economico tra gli utili da cessione di crediti per complessivi 5,5 milioni di euro.

Si segnala inoltre che nel corso del primo semestre 2016 è stata perfezionata un'ulteriore operazione di cessione con un effetto complessivo a conto economico di 201 mila euro.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2016 30.06.2015 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 13.870 12.353 1.517 12,3%
Altre componenti del margine di interesse(1) 61.965 12.312 49.653 403,3%
Costo della raccolta (2.761) (1.303) (1.458) 111,9%
Margine di interesse(1) 73.074 23.362 49.712 212,8%
Commissioni nette (1.176) (88) (1.088) 1.236,4%
Utile da cessione crediti 5.694 - 5.694 n.a.
Margine di intermediazione(1) 77.592 23.274 54.318 233,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti(1) (16.454) (3.081) (13.373) 434,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 61.138 20.193 40.945 202,8%

1) I dati relativi al 2015 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Note illustrative – Politiche contabili.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2° trim. 2016 2° trim. 2015 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 8.695 6.317 2.378 37,6%
Altre componenti del margine di interesse(1) 36.568 8.891 27.677 311,3%
Costo della raccolta (1.456) (719) (737) 102,5%
Margine di interesse(1) 43.807 14.489 29.318 202,3%
Commissioni nette (625) (78) (547) 701,3%
Utile da cessione crediti 5.694 - 5.694 n.a.
Margine di intermediazione 48.876 14.411 34.465 239,2%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti(1) (13.678) (3.077) (10.601) 344,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 35.198 11.334 23.864 210,6%

1) I dati relativi al 2015 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Note illustrative – Politiche contabili.

I risultati del primo semestre 2016 sono positivamente influenzati, oltre che dalla prosecuzione dell'attività di recupero mediante raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà, dal rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio (oltre 197 milioni di euro) a seguito della conclusione della fase di verifica documentale e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro) avvenuta su tali posizioni, con un effetto positivo sul risultato netto della gestione finanziaria di circa 7,7 milioni di euro.

Quanto alla voce rettifiche di valore nette, pari a 16,5 milioni di euro, si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati dei trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy come già dettagliato in precedenza.

DATI PATRIMONIALI 30.06.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 240.629 159.336 81.293 51,0%
Inadempienze probabili 241.334 194.995 46.339 23,8%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela 481.963 354.331 127.632 36,0%
Crediti in bonis netti 13 21 (8) (38,1)%
Totale crediti per cassa verso clientela 481.976 354.352 127.624 36,0%
KPI 30.06.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 10.131.859 8.161.005 1.970.854 24,1%
Totale RWA settore 481.977 354.352 127.625 36,0%

Nel corso del semestre l'estinzione del debito da parte delle controparti è avvenuta prevalentemente secondo le seguenti modalità:

  • per cassa (bollettini postali, bonifico, ecc);
  • sottoscrizione di piani cambiari;
  • piani di rientro formalizzati con i debitori (c.d. manifestazioni di volontà).

Le dinamiche della raccolta nel semestre sono risultate in notevole incremento rispetto all'omologo periodo del 2015, raggiungendo i 153,8 milioni di euro contro 83,5 milioni di euro, +84,3%; l'aumento è interamente riconducibile ai piani di rientro (manifestazioni di volontà). Gli incassi ottenuti nel corso del semestre ammontano a 34,8 milioni di euro a fronte di 14,7 milioni del medesimo periodo del 2015.

L'attività di acquisto svolta nel periodo ha portato all'acquisizione di portafogli di crediti finanziari del valore nominale di quasi 2,3 miliardi di euro per un prezzo pari a 125,5 milioni (pari al 5,6% del valore nominale), costituiti da n. 317.394 pratiche.

A fine periodo il portafoglio gestito dal settore DRL comprende n. 1.343.389 pratiche, per un valore nominale pari a oltre 10 miliardi di euro.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

I crediti fiscali sono classificati in bonis, in considerazione del fatto che la controparte è la Pubblica Amministrazione; i crediti di natura commerciale, invece, possono essere classificati come attività deteriorate, qualora ne ricorrano i presupposti.

ANDAMENTO CREDITI FISCALI (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2015 130.663
Acquisti 36.150
Interessi da costo ammortizzato 4.800
Altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow 3.907
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (187)
Incassi (65.473)
Portafoglio crediti al 30.06.2016 109.860
DATI ECONOMICI 30.06.2016
30.06.2015
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 8.031 7.479 552 7,4%
Commissioni nette (5) 44 (49) (111,3)%
Margine di intermediazione 8.026 7.523 503 6,7%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (187) 14 (201) (1.435,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 7.839 7.537 302 4,0%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2° trim. 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.878 3.621 257 7,1%
Commissioni nette (5) - (5) n.a.
Margine di intermediazione 3.873 3.621 252 7,0%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (187) (44) (143) 324,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 3.686 3.577 109 3,0%

Il margine di intermediazione è generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore.

Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 8,0 milioni (+6,7%, 7,5 milioni di euro al 30 giugno 2015).

DATI PATRIMONIALI 30.06.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 1 - 1 n.a.
Inadempienze probabili - - - n.a.
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela 1 - 1 n.a.
Crediti in bonis netti 109.859 130.663 (20.804) (15,9)%
Totale crediti per cassa verso clientela 109.860 130.663 (20.803) (15,9)%

Nel corso del periodo sono stati realizzati incassi in linea con le tempistiche stimate per 65,5 milioni di euro (il dato include incassi di sei posizioni aventi un importo superiore alla media del portafoglio) e sono stati acquistati crediti per un prezzo pari a 34,2 milioni di euro, corrispondente a circa il 73,4% del valore nominale dei crediti fiscali al netto dei ruoli (pari a 2,4 milioni di euro).

Con tali acquisti il portafoglio gestito dal settore riguarda 1.420 pratiche, per un valore nominale pari a 163,3 milioni di euro ed un valore di costo ammortizzato di 109,9 milioni di euro al 30 giugno 2016.

VARIAZIONE
KPI 30.06.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 163.253 190.553 (27.300) (14,3)%
Totale RWA settore 45.390 41.614 3.776 9,1%

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi, nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento, esercita un controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo sui settori operativi e sulle società controllate. Inoltre fornisce ai settori operativi le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle attività dei rispettivi business. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione e ICT, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie.

DATI ECONOMICI 30.06.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse (4.505) 36.103 (40.608) (112,5)%
Commissioni nette (280) (309) 29 (9,4)%
Dividendi e attività di negoziazione 5.163 124.656 (119.493) (95,9)%
Margine di intermediazione 378 160.450 (160.072) (99,8)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita
(3.999) (4.233) 234 (5,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria (3.621) 156.217 (159.838) (102,3)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2° trim. 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse (4.596) 15.477 (20.073) (129,7)%
Commissioni nette (135) (63) (72) 114,3%
Dividendi e attività di negoziazione (86) 124.536 (124.622) (100,1)%
Margine di intermediazione (4.817) 139.950 (144.767) (103,4)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita
(1.047) (2.214) 1.167 (52,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria (5.864) 137.736 (143.600) (104,3)%

Il margine di intermediazione del settore include il contributo del portafoglio titoli al margine di interesse, per un totale di 7,5 milioni di euro rispetto ai 48,1 milioni nel corrispondente periodo del 2015, il cui calo è principalmente ascrivibile, oltre che alla scadenza e alla vendita di alcuni titoli, all'operazione di riassetto del portafoglio titoli AFS perfezionatasi nel mese di aprile 2015 con contestuale riposizionamento dello stesso su scadenze più lunghe. Si evidenzia che nel primo semestre 2016 sono stati venduti ulteriori titoli realizzando utili da cessione per 5,5 milioni di euro. Quanto alla raccolta retail (pari a 3,5 miliardi di euro rispetto ai 2,9 miliardi di euro del 30 giugno 2015), il costo si attesta a 1,28% rispetto a 1,30% di giugno 2015 ed è atteso in marginale crescita per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4 e 5 anni nonché a seguito della campagna promozionale sul vincolo a 2 anni.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 4,0 milioni di euro al 30 giugno 2016 (4,2 nel primo semestre 2015), sono riferite a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

DATI PATRIMONIALI 30.06.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2015 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.027.770 3.221.533 (2.193.763) (68,1)%
Crediti verso banche 153.877 95.352 58.525 61,4%
Crediti verso clientela 5.369 103.997 (98.628) (94,8)%
Debiti verso banche 43.587 662.985 (619.398) (93,4)%
Debiti verso clientela 3.928.261 5.487.476 (1.559.215) (28,4)%

I crediti verso la clientela del settore Governance e Servizi si assestano a 5,4 milioni di euro in diminuzione rispetto allo scorso esercizio (-94,8%) a fronte della riduzione delle consistenze del portafoglio titoli rifinanziabile e rappresentano sostanzialmente il saldo della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi sulla piattaforma MTS con controparte Cassa Compensazione e Garanzia.

DATI PATRIMONIALI 30.06.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - - - -
Inadempienze probabili - - - -
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - - - -
Crediti in bonis netti 5.369 103.997 (98.628) (94,8)%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.369 103.997 (98.628) (94,8)%
KPI 30.06.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Totale RWA settore 31.821 25.256 (1) 6.565 26,0%

(1) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato

Venezia - Mestre, 28 luglio 2016

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2016 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Relazione della società di revisione sulla revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'allegata relazione della società di revisione ed il Bilancio consolidato semestrale abbreviato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno pubblicati sul sito internet della Banca; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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