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Banca Ifis

Management Reports May 11, 2023

4153_10-q_2023-05-11_6ee4f036-0717-4b58-9b55-d121ee8b8626.pdf

Management Reports

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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2023

Cariche sociali3
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo5
Aspetti generali 6
Risultati e strategia 7
Highlights 12
Risultati per Settore di attività 14
Evoluzione trimestrale 16
Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 17
Struttura organizzativa 18
Settore Commercial & Corporate Banking 19
Settore Npl 26
Settore Governance & Servizi e Non Core 30
Prospetti contabili riclassificati33
Stato patrimoniale consolidato 34
Conto economico consolidato 35
Prospetto della redditività consolidata complessiva 36
Nota informativa37
Politiche contabili 38
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 49
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 68
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 69
Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 70
Allegati71
Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di bilancio consolidati 72

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato

Presidente Onorario e Consigliere Sebastien Egon Fürstenberg

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale Presidente Andrea Balelli

Dirigente Preposto designato alla redazione Massimo Luigi Zanaboni dei documenti contabili societari

Ragione sociale Capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante - Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante - La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione - nessuno Sede segnalante - Venezia Forma giuridica - S.p.A. Paese registrazione - Italia Principale luogo attività - Mestre Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia Natura attività segnalante - Attività creditizia ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet – www.bancaifis.it

Raffaele Zingone

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
  • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

Il primo trimestre 2023 ha confermato l'ulteriore accelerazione della redditività di Banca Ifis, guidata dall'andamento favorevole dei ricavi e dal basso costo del credito. La strategia individuata nel Piano Industriale 2022-2024 e focalizzata sulla valorizzazione del nostro modello di business ci ha portato a rafforzare ulteriormente il rapporto tra rischio e rendimento anche in relazione all'attuale fase di incertezza del contesto macroeconomico globale. Il nostro portafoglio è prevalentemente composto da attivi a breve scadenza, crediti di qualità, in larga misura garantiti, e depositi diversificati sia per scadenza che per canale di raccolta: per questi motivi guardiamo con positività al prosieguo dell'anno in corso nel quale puntiamo con decisione a raggiungere i target di utili già rivisti al rialzo rispetto agli obiettivi annunciati nel Piano Industriale. Vogliamo posizionarci sempre più come il punto di riferimento per le piccole e medie imprese italiane, accompagnandole nelle sfide che il mercato pone loro davanti. Il tutto rafforzando ulteriormente la nostra già elevata capacità di remunerare gli azionisti che già nel 2022 ci ha portato ad essere la prima Banca in Italia per dividend-yield.

Principali dinamiche

Il margine di intermediazione si attesta a 175,8 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto ai 163,3 milioni di euro del 31 marzo 2022. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 42,8 milioni di euro e un incremento del 7,3%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, la buona tenuta dell'Area Leasing (15,3 milioni di euro, dato in sostanziale stabilità rispetto al 31 marzo 2022) e alle migliori performance dell'Area Corporate Banking & Lending (29,8 milioni di euro, +58,7% rispetto al dato del 31 marzo 2022).

Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 69,5 milioni di euro e rimane stabile rispetto all'equivalente periodo dell'anno scorso, soprattutto grazie ai maggiori interessi attivi (connessi all'aumento del valore medio dei crediti sottostanti) e alle buone performance della raccolta legale riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tali variazioni sono state controbilanciate dalla minor raccolta stragiudiziale e da minori utili da cessione.

Il margine di intermediazione del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 18,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022, ed è determinato da un incremento nell'Area Non Core per 1,4 milioni di euro principalmente dovuto all'incasso di interessi di mora su una posizione deteriorata a cui si contrappone il minore contributo dell'Area Governance & Servizi di 2,6 milioni di euro.

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 10,0 milioni di euro risultano in diminuzione di 7,0 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2022. La voce includeva nel primo trimestre 2022 rettifiche prudenziali su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN.

I costi operativi sono pari a 91,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2022 (+3,7%).

Il cost/income ratio riclassificato risulta pari a 51,8% rispetto al 53,8% di marzo 2022.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce:

  • Le spese per il personale, pari a 39,7 milioni di euro, registrano un aumento del 8,6% da ricondursi sia ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento sia a maggiori remunerazioni variabili;
  • Le altre spese amministrative al 31 marzo 2023 sono pari a 53,8 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 31 marzo 2022;
  • Gli altri proventi netti di gestione, pari a 6,6 milioni di euro al 31 marzo 2023, registrano un incremento del 3,9% rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso.

Al 31 marzo 2023 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri, pari a 6,4 milioni di euro, risultano in sostanziale stabilità rispetto al 31 marzo 2022 e sono quasi interamente rappresentati dall'accantonamento al Fondo di Risoluzione Unico.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 45,9 milioni di euro, in aumento del 31,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 31 marzo 2023.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 23,7 milioni di euro, in aumento di 9,5 milioni di euro (+66,7%) rispetto al 31 marzo 2022. Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 5,0 milioni di euro (+9,5%), delle commissioni nette (+3,1 milioni di euro, pari al +15,3%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 5,9 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 2,4 milioni di euro (-16,4%).

Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • il contributo dell'Area Factoring ammonta a 42,8 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 1,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti;
  • il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 15,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il medesimo dato al 31 marzo 2022;
  • il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 29,8 milioni di euro al 31 marzo 2023, risulta in aumento di 11,0 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 (+58,7%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato della crescita di 3,6 milioni di euro del margine di interesse (+24,8%), grazie in particolare al positivo contributo del comparto Lending verso le PMI in crescita di 2,9 milioni di euro, da maggiori commissioni nette per 1,0 milioni di euro (+34,0%), principalmente derivanti dal comparto Corporate Banking, e dall' incremento per 6,5 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR e le partecipazioni di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 12,1 milioni di euro, in miglioramento di 2,4 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 pur includendo 5 milioni di euro di rettifiche prudenziali sul portafoglio in bonis. Nel primo trimestre 2022, erano stati effettuati accantonamenti prudenziali su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN.

L'aumento dei costi operativi di 2,3 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili.

L'utile del periodo del Settore Npl è pari a 19,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 marzo 2022. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 69,5 milioni di euro anch'esso in linea con il dato dell'omologo periodo dell'esercizio precedente, in quanto la crescita degli interessi legata all'incremento degli impieghi medi e le migliori performance della raccolta legale sono state sostanzialmente compensate dal minor contributo della gestione stragiudiziale e da minori utili da cessione di portafogli Npl.

I costi operativi, pari a 41,2 milioni di euro al 31 marzo 2023, risultano in linea rispetto al primo trimestre 2022.

Gli incassi del Settore Npl nel primo trimestre 2023 sono pari a 97,5 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 7,0% rispetto agli incassi di 91,1 milioni di euro del primo trimestre 2022.

L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 31 marzo 2023 è pari a 3,6 milioni di euro, in significativo aumento rispetto al dato del 31 marzo 2022 pari a 1,7 milioni di euro (+103,8%). Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 18,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022, ed è determinato da un incremento nell'Area Non Core per 1,4 milioni di euro principalmente dovuto all'incasso di interessi di mora su una posizione deteriorata a cui si contrappone il minore contributo dell'Area Governance & Servizi di 2,6 milioni di euro.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un miglioramento per 4,7 milioni di euro. Il dato al 31 marzo 2023 si attesta a riprese nette per 2,1 milioni di euro, beneficiando di recuperi su posizioni precedentemente interamente svalutate, e risulta in controtendenza rispetto a rettifiche nette pari a 2,5 milioni di euro di marzo 2022, le quali erano influenzate da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

I costi operativi si attestano a 9,3 milioni di euro, registrando un aumento di 0,8 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022. Tale variazione è legata alle maggiori attività in essere in ambito Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nel corso del primo trimestre 2023, anno in cui ricorre il 40° anniversario di Banca Ifis.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.833,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,9 miliardi di euro (sostanzialmente in linea con il dato di fine 2022), di cui 1,5 miliardi di euro relativi a titoli di Stato. Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (-4,3%) concentrato nell'Area Factoring (-10,5%), a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in riduzione di 51,2 milioni di euro, mentre i crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2022.

Nel corso del primo trimestre 2023 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità di oltre 1,4 miliardi di euro al 31 marzo 2023 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, all'800% e al 100%).

Il totale della raccolta al 31 marzo 2023 risulta pari a 11.111,9 milioni di euro e risulta in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 45,8% da debiti verso la clientela (in linea rispetto al 31 dicembre 2022), per il 27,9% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 26,3% da titoli in circolazione (23,4% al 31 dicembre 2022).

La struttura del funding risulta così composta:

  • 45,8% clientela;
  • 18,3% TLTRO;
  • 13,3% Asset Backed Securities (ABS);
  • 13,0% titoli di debito;
  • 9,6% altro.

I debiti verso banche ammontano a 3.095,0 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto al dato di fine dicembre 2022 per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO) pari a 400,5 milioni di euro a fine 2022.

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2023 a 5.091,0 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 31 dicembre 2022 dove, a fronte di una crescita della raccolta retail, che ammonta a 4.253,7 milioni di euro a fine marzo 2023 (+2,3%), si registra una diminuzione delle componenti pronti contro termine (PCT) in essere al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 31 marzo 2023 a 2.925,9 milioni di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto dell'emissione da parte di Banca Ifis di un bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni, come meglio evidenziato nella successiva sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo".

Al 31 marzo 2023 il Patrimonio netto consolidato del Gruppo si attesta a 1.650,4 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al dato di fine 2022 pari a 1.597,8 milioni di euro. Le principali variazioni possono ricondursi a:

  • la variazione positiva relativa al risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo di 45,9 milioni di euro;
  • la variazione positiva di 5,6 milioni di euro relativi alla riserva di valutazione, al netto dei realizzi, per effetto di variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sulla redditività complessiva;
  • l'incremento per 0,4 milioni di euro del Patrimonio netto di terzi.

I coefficienti patrimoniali 1 del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2023 si attestano per il CET1 al 15,21% (rispetto al 15,01% al 31 dicembre 2022), per il Tier 1 a 15,22% (15,02% al 31 dicembre 2022) e per il Total Capital al 18,45% (rispetto al 18,82% al 31 dicembre 2022).

Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

1 Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2023.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari a 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari a 0,75%.

Il Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2023 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 907.340 603.134 304.206 50,4%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
204.685 222.088 (17.403) (7,8)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
757.833 697.611 60.222 8,6%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
619.127 565.762 53.365 9,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.833.722 10.186.932 (353.210) (3,5)%
Totale attivo 13.299.690 13.262.377 37.313 0,3%
Debiti verso banche 3.095.014 3.422.160 (327.146) (9,6)%
Debiti verso clientela 5.090.965 5.103.343 (12.378) (0,2)%
Titoli in circolazione 2.925.872 2.605.195 320.677 12,3%
Patrimonio netto consolidato 1.650.354 1.597.781 52.573 3,3%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 175.825 163.324 12.501 7,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(9.971) (17.008) 7.037 (41,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 146.316 19.538 13,4%
Costi operativi (91.090) (87.823) (3.267) 3,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) (6.422) 54 (0,8)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(22.078) (16.720) (5.358) 32,0%
Utile del periodo 46.318 35.351 10.967 31,0%
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (404) (403) (1) 0,2%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914 34.948 10.966 31,4%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA RICLASSIFICATA
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.03.2022
Utile (perdita) del periodo 46.318 35.351
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (376) 1.397
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 5.999 (9.224)
Redditività complessiva consolidata 51.941 27.524
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi (403) (405)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 51.538 27.119
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 31.03.2023 31.12.2022
CET1 Ratio(1) 15,21% 15,01%
Total Capital Ratio(1) 18,45% 18,82%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) 52.433 53.433
Price/book value per share 0,45 0,44

(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2023.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 31.03.2023 31.03.2022
Earnings per share (EPS) 0,88 0,66
Cost/Income ratio 51,8% 53,8%

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Dati al 31.03.2023 84.240 1.409 - 82.831 34.249 60.973 179.462
Dati al 31.12.2022 75.412 2.071 - 73.341 42.489 77.319 195.220
Variazione % 11,7% (32,0)% - 12,9% (19,4)% (21,1)% (8,1)%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Dati al 31.03.2023 1.725 - - 1.725 - 756.108 757.833
Dati al 31.12.2022 1.695 - - 1.695 - 695.916 697.611
Variazione % 1,8% - - 1,8% - 8,6% 8,6%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 31.03.2023 6.237.788 2.467.316 1.474.699 2.295.774 1.495.078 2.100.855 9.833.722
Dati al 31.12.2022 6.514.989 2.755.592 1.472.177 2.287.221 1.519.864 2.152.078 10.186.932
Variazione % (4,3)% (10,5)% 0,2% 0,4% (1,6)% (2,4)% (3,5)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2023 titoli di Stato per 1.524,8 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.03.2023 87.845 42.757 15.290 29.798 69.472 18.508 175.825
Dati al 31.03.2022 73.838 39.863 15.194 18.781 69.812 19.674 163.324
Variazione % 19,0% 7,3% 0,6% 58,7% (0,5)% (5,9)% 7,7%
Risultato netto della
gestione finanziaria
Dati al 31.03.2023 75.749 40.255 14.274 21.220 69.472 20.633 165.854
Dati al 31.03.2022 59.364 30.543 14.530 14.291 69.812 17.140 146.316
Variazione % 27,6% 31,8% (1,8)% 48,5% (0,5)% 20,4% 13,4%
Utile di periodo
Dati al 31.03.2023 23.670 11.046 4.563 8.061 19.093 3.555 46.318
Dati al 31.03.2022 14.197 6.467 5.227 2.503 19.412 1.742 35.351
Variazione % 66,7% 70,8% (12,7)% 222,1% (1,6)% 104,1% 31,0%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVERN
ANCE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito(2)
Dati al 31.03.2023 0,76% 0,38% 0,28% 1,50% - (1,50)%
Dati al 31.12.2022 0,76% 0,56% 0,20% 1,35% - 1,25%
Variazione % (0,00)% (0,18)% 0,08% 0,15% - (2,75)%
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.03.2023 0,4% 0,6% 0,1% 0,4% 73,7% 0,3%
Dati al 31.12.2022 0,4% 0,5% 0,0% 0,5% 73,4% 0,3%
Variazione % 0,0% 0,1% 0,1% (0,1)% 0,3% (0,0)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.03.2023 72,6% 78,2% 92,7% 34,7% - 51,0%
Dati al 31.12.2022 72,0% 77,9% 94,6% 32,8% - 47,5%
Variazione % 0,6% 0,3% (1,9)% 1,9% - 3,5%
Net Npe ratio
Dati al 31.03.2023 3,9% 6,9% 0,9% 2,6% 98,1% 1,6%
Dati al 31.12.2022 3,9% 6,6% 1,0% 2,4% 97,9% 1,6%
Variazione % 0,0% 0,3% (0,1)% 0,2% 0,2% 0,0%
Gross Npe ratio
Dati al 31.03.2023 5,8% 10,1% 2,3% 3,5% 98,1% 2,4%
Dati al 31.12.2022 5,7% 9,5% 2,3% 3,2% 97,9% 2,5%
Variazione % 0,1% 0,6% 0,0% 0,3% 0,2% (0,1)%
RWA(3)
Dati al 31.03.2023 5.280.870 2.322.679 1.303.445 1.654.746 1.755.520 1.777.094
Dati al 31.12.2022 5.571.253 2.625.900 1.329.890 1.615.463 1.794.321 1.753.938
Variazione % (5,2)% (11,5)% (2,0)% 2,4% (2,2)% 1,3%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2023 titoli di Stato per 1.524,8 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022), che ai fini del calcolo del costo del credito non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2023
ESERCIZIO 2022
(in migliaia di euro) 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di intermediazione 175.825 191.855 164.738 160.630 163.324
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(9.971) (28.641) (15.200) (16.666) (17.008)
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 163.214 149.538 143.964 146.316
Spese per il personale (39.708) (39.590) (37.646) (37.033) (36.565)
Altre spese amministrative (53.822) (70.896) (56.878) (61.079) (53.568)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.202) (4.595) (4.095) (4.145) (4.080)
Altri oneri/proventi di gestione 6.642 3.241 5.591 4.570 6.390
Costi operativi (91.090) (111.840) (93.028) (97.687) (87.823)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) 4.115 (7.576) 9.483 (6.422)
Rettifiche di valore dell'avviamento - - - (762) -
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - - 169 135 -
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
68.396 55.489 49.103 55.133 52.071
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(22.078) (19.719) (15.767) (17.703) (16.720)
Utile di periodo 46.318 35.770 33.336 37.430 35.351
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (404) (227) (308) 137 (403)
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914 35.543 33.028 37.567 34.948

Struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di Treasury e il desk titoli di proprietà oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di in operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).
Di seguito i risultati del Settore al 31 marzo 2023.
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DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 56.954 51.992 4.962 9,5%
Commissioni nette 23.493 20.367 3.126 15,3%
Altre componenti del margine di intermediazione 7.398 1.479 5.919 400,2%
Margine di intermediazione 87.845 73.838 14.007 19,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(12.096) (14.474) 2.378 (16,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 75.749 59.364 16.385 27,6%
Costi operativi (40.545) (38.285) (2.260) 5,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (253) (170) (83) 48,8%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
34.951 20.909 14.042 67,2%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(11.281) (6.714) (4.567) 68,0%
Utile di periodo 23.670 14.195 9.475 66,7%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 23,7 milioni di euro, in aumento di 9,5 milioni di euro (+66,7%) rispetto al 31 marzo 2022. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 5,0 milioni di euro (+9,5%), delle commissioni nette (+3,1 milioni di euro, pari al +15,3%) e delle altre componenti del margine di intermediazione per 5,9 milioni di euro, nonché dalle minori rettifiche di valore nette per 2,4 milioni di euro (-16,4%).

L'aumento dei costi operativi di 2,3 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 è sostanzialmente dovuto alla crescita delle spese del personale sia per l'incremento dell'organico sia per maggiori remunerazioni variabili.

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2023
Valore nominale 92.160 142.865 143.097 378.121 6.087.627 6.465.748
Rettifiche di valore (66.884) (61.243) (6.673) (134.799) (93.161) (227.960)
Valore di bilancio 25.276 81.622 136.424 243.322 5.994.466 6.237.788
Coverage ratio 72,6% 42,9% 4,7% 35,6% 1,5% 3,5%
Gross ratio 1,4% 2,2% 2,2% 5,8% 94,2% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,3% 2,2% 3,9% 96,1% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 89.947 141.717 150.450 382.113 6.351.591 6.733.704
Rettifiche di valore (64.774) (56.027) (10.289) (131.089) (87.625) (218.715)
Valore di bilancio 25.173 85.690 140.161 251.024 6.263.965 6.514.989
Coverage ratio 72,0% 39,5% 6,8% 34,3% 1,4% 3,2%
Gross ratio 1,3% 2,1% 2,2% 5,7% 94,3% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,3% 2,2% 3,9% 96,1% 100,0%

Al 31 marzo 2023 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 243,3 milioni di euro, in diminuzione di 7,7 milioni rispetto al valore al 31 dicembre 2022 (251,0 milioni di euro). La diminuzione è dovuta al calo delle inadempienze probabili per 4,1 milioni di euro e ad un decremento delle esposizioni scadute per 3,7 milioni di euro.

La variazione del coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 34,3% del 31 dicembre 2022 al 35,6% del 31 marzo 2023. Tale dinamica è riconducibile a un incremento del coverage ratio delle inadempienze probabili e delle sofferenze, compensato in parte dalla riduzione del tasso di copertura sulle esposizioni scadute

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti ad attivi rinvenienti dalle business combination: il valore netto di tali attività è di 11,6 milioni di euro al 31 marzo 2023 rispetto a 14,0 milioni di euro del 31 dicembre 2022, di cui 6,6 milioni di euro deteriorati (8,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito(1) 0,76% 0,76% n.a. 0,00%
Net Npe ratio 3,9% 3,9% n.a. 0,0%
Gross Npe ratio 5,8% 5,7% n.a. 0,1%
Totale RWA (2) 5.280.870 5.571.253 (290.383) (5,2)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 26.531 25.345 1.186 4,7%
Commissioni nette 16.888 14.611 2.277 15,6%
Altre componenti del margine di intermediazione (662) (93) (569) n.s.
Margine di intermediazione 42.757 39.863 2.894 7,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.502) (9.320) 6.818 (73,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 40.255 30.543 9.712 31,8%
Costi operativi (23.974) (21.352) (2.622) 12,3%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 30 335 (305) (91,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
16.311 9.526 6.785 71,2%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(5.265) (3.059) (2.206) 72,1%
Utile di periodo 11.046 6.467 4.579 70,8%

Nel primo trimestre 2023 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 42,8 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 1,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro), come conseguenza dell'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti. Il turnover del primo trimestre 2023 è pari a 3,1 miliardi di euro, in aumento di circa 94 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il monte crediti registra una contrazione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (il dato al 31 marzo 2023 è pari a 3,3 miliardi di euro rispetto ai 3,6 miliardi di euro di marzo 2022).

Nel primo trimestre 2023 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 2,5 milioni di euro, in diminuzione di 6,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente che era influenzato da accantonamenti prudenziali su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 40,3 milioni di euro (+31,8% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio).

L'aumento dei costi operativi di 2,6 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022 è sostanzialmente dovuto a maggiori spese del personale per 1,1 milioni di euro per incremento complessivo delle remunerazioni e dell'organico del Gruppo e, per la parte rimanente, per maggiori spese amministrative associate principalmente alla stagionalità delle spese pubblicitarie e a progettualità ICT.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 31 marzo 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.467,3 milioni di euro, in diminuzione del 10,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2022, influenzato dalla stagionalità del business.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2023
Valore nominale 65.113 77.199 118.485 260.798 2.319.679 2.580.476
Rettifiche di valore (50.936) (37.569) (1.947) (90.452) (22.708) (113.160)
Valore di bilancio 14.177 39.630 116.538 170.346 2.296.970 2.467.316
Coverage ratio 78,2% 48,7% 1,6% 34,7% 1,0% 4,4%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 64.829 79.592 127.151 271.573 2.597.733 2.869.306
Rettifiche di valore (50.482) (34.524) (5.473) (90.480) (23.234) (113.713)
Valore di bilancio 14.348 45.068 121.678 181.094 2.574.499 2.755.592
Coverage ratio 77,9% 43,4% 4,3% 33,3% 0,9% 4,0%

Al 31 marzo 2023 si evidenzia una diminuzione dei crediti deteriorati netti per 10,7 milioni di euro dovuto prevalentemente al calo combinato delle esposizioni scadute pari a 5,1 milioni di euro e delle inadempienze probabili per 5,4 milioni di euro. In termini complessivi il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta dell'1,4% per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati sulle inadempienze probabili.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito(1) 0,38% 0,56% n.a. (0,18)%
Net Npe ratio 6,9% 6,6% n.a. 0,3%
Gross Npe ratio 10,1% 9,5% n.a. 0,6%
Totale RWA(2) 2.322.679 2.625.900 (303.221) (11,5)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Il Net Npe ratio passa dal 6,6% al 6,9% poiché gli effetti positivi derivanti dalla diminuzione delle esposizioni deteriorate sono stati più che compensati dalla riduzione delle esposizioni in bonis nel periodo di riferimento.

Area Leasing

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.508 12.292 216 1,8%
Commissioni nette 2.782 2.902 (120) (4,1)%
Margine di intermediazione 15.290 15.194 95 0,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.016) (664) (352) 53,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 14.274 14.530 (256) (1,8)%
Costi operativi (7.536) (6.830) (706) 10,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
6.738 7.700 (962) (12,5)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.175) (2.473) 298 (12,1)%
Utile di periodo 4.563 5.227 (664) (12,7)%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 15,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il medesimo dato al 31 marzo 2022.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,0 milioni di euro, in peggioramento di 0,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tale variazione è dovuta al costo del credito del primo trimestre 2022, che ha beneficiato di una riduzione delle svalutazioni forfettarie sui crediti in bonis per effetto di una miglior composizione del portafoglio.

I costi operativi dell'Area Leasing sono pari a 7,5 milioni di euro, con un aumento di 0,7 milioni di euro rispetto al dato al 31 marzo 2022, anche in questo caso legato principalmente a maggiori spese del personale.

Al 31 marzo 2023 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.474,7 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2022.

Il coverage ratio del deteriorato è in aumento di 3,8% passando da 59,7% a 63,5%. Tale incremento è guidato principalmente dall'aumento di posizioni classificate a inadempienza probabile e a sofferenza e dal peggioramento della LGD sulle inadempienze probabili.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2023
Valore nominale 11.335 14.225 9.713 35.273 1.478.308 1.513.581
Rettifiche di valore (10.502) (8.855) (3.055) (22.413) (16.469) (38.882)
Valore di bilancio 833 5.370 6.657 12.860 1.461.839 1.474.699
Coverage ratio 92,7% 62,2% 31,5% 63,5% 1,1% 2,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 9.784 13.542 11.652 34.977 1.475.310 1.510.287
Rettifiche di valore (9.258) (8.084) (3.523) (20.865) (17.246) (38.111)
Valore di bilancio 526 5.457 8.129 14.112 1.458.065 1.472.177
Coverage ratio 94,6% 59,7% 30,2% 59,7% 1,2% 2,5%
CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,28% 0,20% n.a. 0,08%
Net Npe ratio 0,9% 1,0% n.a. (0,1)%
Gross Npe ratio 2,3% 2,3% n.a. 0,0%
Totale RWA (2) 1.303.445 1.329.890 (26.445) (2,0)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 17.915 14.355 3.560 24,8%
Commissioni nette 3.823 2.854 969 34,0%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.060 1.572 6.488 412,7%
Margine di intermediazione 29.798 18.781 11.017 58,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(8.578) (4.490) (4.088) 91,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 21.220 14.291 6.929 48,5%
Costi operativi (9.035) (10.103) 1.068 (10,6)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (283) (505) 222 (44,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
11.902 3.683 8.219 223,2%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.841) (1.182) (2.659) 225,0%
Utile di periodo 8.061 2.501 5.560 222,4%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 29,8 milioni di euro al 31 marzo 2023, risulta in aumento di 11,0 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022 (+58,7%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • crescita di 3,6 milioni di euro del margine di interesse (+24,8%), grazie in particolare al positivo contributo del comparto Lending verso le PMI in crescita di 2,9 milioni di euro;
  • maggiori commissioni nette per 1,0 milioni di euro (+34,0%), principalmente derivanti dal comparto Corporate Banking;
  • incremento per 6,5 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking derivante dal maggior contributo generato dalle poste valutate al fair value, tra cui i fondi OICR e le partecipazioni di minoranza.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 8,6 milioni di euro, in aumento di 4,1 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente e riconducibili prevalentemente al comparto Finanza strutturata. Tali maggiori rettifiche sono attribuibili alla categoria dei crediti in bonis conseguenti i correttivi prudenziali connessi all'incertezza dell'attuale contesto macroeconomico.

La diminuzione dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending di 1,1 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022 è principalmente riconducibile a minori consulenze progettuali e di integrazione in ambito ICT connesse alla fusione, avvenuta ad aprile 2022, di Banca Credifarma. Questa diminuzione è stata tuttavia parzialmente compensata da maggiori spese del personale rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.

Al 31 marzo 2023 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.295,8 milioni di euro, in lieve aumento di 8,6 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2023
Valore nominale 15.712 51.441 14.898 82.051 2.289.641 2.371.691
Rettifiche di valore (5.446) (14.818) (1.670) (21.934) (53.983) (75.918)
Valore di bilancio 10.266 36.622 13.228 60.116 2.235.657 2.295.774
Coverage ratio 34,7% 28,8% 11,2% 26,7% 2,4% 3,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2022
Valore nominale 15.333 48.583 11.647 75.563 2.278.548 2.354.111
Rettifiche di valore (5.034) (13.419) (1.292) (19.745) (47.146) (66.891)
Valore di bilancio 10.299 35.164 10.355 55.818 2.231.402 2.287.221
Coverage ratio 32,8% 27,6% 11,1% 26,1% 2,1% 2,8%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 31 marzo 2023, pari a 60,1 milioni di euro, è in aumento per 4,3 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2022. Ciò è dovuto principalmente all'aumento delle esposizioni scadute nette deteriorate su posizioni con garanzia pubblica.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,50% 1,35% n.a. 0,15%
Net Npe ratio 2,6% 2,4% n.a. 0,2%
Gross Npe ratio 3,5% 3,2% n.a. 0,3%
Totale RWA (2) 1.654.746 1.615.463 39.283 2,4%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 42,6 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 30,4 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 1.095.690 85.913 7,8% - 171.408 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 14.195.993 467.860 3,3% 26.902 800.315
di cui: Massiva (curve) 13.719.651 229.938 1,7% (880) 395.590 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 476.342 237.922 49,9% 27.782 404.725 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.538.929 928.798 12,3% 46.041 1.918.554
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.707.706 210.572 12,3% - 474.457 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.855.758 563.921 30,4% 39.758 1.250.167 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
3.975.465 154.305 3,9% 6.283 193.930 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 22.830.612 1.482.571 6,5% 72.943 2.890.277

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (85,9 milioni di euro al 31 marzo 2023 rispetto a 113,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 31 marzo 2023 a 229,9 milioni di euro rispetto a 237,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in diminuzione del 3,3%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 2,4% attestandosi a 237,9 milioni di euro al 31 marzo 2023 (232,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre

posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 210,6 milioni di euro al 31 marzo 2023 (207,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento dell'1,9%, attestandosi a 563,9 milioni di euro rispetto ai 553,2 milioni di euro registrati a dicembre 2022. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 154,3 milioni di euro al 31 marzo 2023, in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (160,5 milioni di euro).

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 42.587 38.990 3.597 9,2%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
989 1.293 (304) (23,5)%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
30.356 34.111 (3.755) (11,0)%
Interessi passivi (5.987) (6.754) 767 (11,4)%
Margine di interesse 67.945 67.640 305 0,4%
Commissioni nette 802 1.003 (201) (20,0)%
Altre componenti del margine di intermediazione 179 (806) 985 (122,2)%
Utile da cessione crediti 546 1.975 (1.429) (72,4)%
Margine di intermediazione 69.472 69.812 (340) (0,5)%
Costi operativi (41.235) (41.006) (229) 0,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (44) (212) 168 (79,2)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
28.193 28.594 (401) (1,4)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(9.100) (9.182) 82 (0,9)%
Utile di periodo 19.093 19.412 (319) (1,6)%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 39,0 milioni di euro a 42,6 milioni di euro al 31 marzo 2023 per effetto di un aumento del valore medio dei crediti sottostanti.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 34,1 milioni di euro nel primo trimestre 2022 a 30,4 milioni di euro al 31 marzo 2023, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 11,1 milioni di euro, a cui contribuiscono i piani di rientro per 20 milioni di euro parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 9 milioni di euro;
  • la gestione legale per 19,3 milioni di euro, a seguito del contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.

Continuano le buone performance e la crescita della raccolta legale, riconducibili soprattutto al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tale crescita è stata parzialmente controbilanciata dalle performance della raccolta stragiudiziale, la quale evidenzia una riduzione della contribuzione al margine rispetto allo stesso

periodo dell'esercizio precedente per effetto soprattutto della riduzione della raccolta degli accordi di pagamento (piani). Le dinamiche della raccolta legale e stragiudiziale comportano una crescita dello stock dei crediti cosiddetti "paganti" portando gli incassi a 97,5 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto ai 91,1 milioni di euro realizzati nel primo trimestre 2022.

La riduzione delle commissioni nette è dovuta alla decrescita delle provvigioni pagate per i servizi di incasso e pagamento.

Nel corso del primo trimestre 2023 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 0,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 2,0 milioni di euro registrato nei primi tre mesi del 2022.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 69,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I costi operativi, pari a 41,2 milioni di euro al 31 marzo 2023, risultano in linea rispetto al primo trimestre 2022.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile di periodo del Settore Npl è pari a 19,1 milioni di euro.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.102.424 1.115.926 (13.502) (1,2)%
Inadempienze probabili nette 360.340 367.886 (7.546) (2,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 4.079 4.343 (264) (6,1)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.466.843 1.488.155 (21.312) (1,4)%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 28.235 31.709 (3.474) (11,0)%
- di cui: Crediti di proprietà 15.728 16.871 (1.143) (6,8)%
- di cui: Titoli di debito 11.338 13.686 (2.348) (17,2)%
- di cui: Crediti connessi all'attività di servicer 1.169 1.152 17 1,5%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.495.078 1.519.864 (24.786) (1,6)%
- di cui: Totale crediti di proprietà valutati al costo
ammortizzato
1.482.571 1.505.026 (22.455) (1,5)%

La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartiene alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito valutati al costo ammortizzato.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 22.830.612 23.064.676 (234.064) (1,0)%
Totale RWA (1) 1.755.520 1.794.321 (38.801) (2,2)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,9 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
31.03.2023 31.12.2022
Portafoglio crediti iniziale 1.505.026 1.477.681
Acquisti (+) 2.478 148.942
Cessioni (-) (941) (22.105)
Utili da cessioni (+/-) 546 10.699
Interessi da costo ammortizzato (+) 42.587 161.507
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 56.684 133.414
Rettifiche su crediti (+/-) (26.328) (21.697)
Incassi (-) (97.481) (383.415)
Portafoglio crediti finale 1.482.571 1.505.026

Il totale degli acquisti nel primo trimestre 2023 ammonta a 2,5 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 23,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2022. Nel corso del primo trimestre 2023 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 0,9 milioni di euro che hanno prodotto utili per 0,5 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 97,5 milioni di euro al 31 marzo 2023, include le rate incassate nel corso del periodo da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 7,0% rispetto agli incassi di 91,1 milioni di euro del primo trimestre 2022.

Al 31 marzo 2023 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.203.229 pratiche, per un valore nominale pari a 22,8 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 14.540 11.437 3.103 27,1%
Commissioni nette (968) (645) (323) 50,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 4.936 8.882 (3.946) (44,4)%
Margine di intermediazione 18.508 19.674 (1.166) (5,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
2.125 (2.534) 4.659 (183,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 20.633 17.140 3.493 20,4%
Costi operativi (9.310) (8.532) (778) 9,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.071) (6.040) (31) 0,5%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
5.252 2.568 2.684 104,5%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.697) (824) (873) 105,9%
Utile (perdita) di periodo 3.555 1.744 1.811 103,8%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 18,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022, ed è determinato da un incremento nell'Area Non Core per 1,4 milioni di euro principalmente dovuto all'incasso di interessi di mora su una posizione deteriorata a cui si contrappone il minore contributo dell'Area Governance & Servizi di 2,6 milioni di euro. In particolare:

  • il margine di interesse risulta in aumento di 3,1 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022. L'incremento è principalmente legato alla crescita di 2,1 milioni di euro dell'attività di Treasury e all'effetto dell'incasso di mora precedentemente indicati che hanno compensato il run-off dell'Area Non Core;
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in diminuzione di 3,9 milioni di euro, a seguito di minori utili da cessione di attività finanziarie e di variazioni negative di fair value su strumenti derivati di negoziazione.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 15 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di 2,5 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi nonostante la riduzione delle masse medie in gestione (3.932 milioni di euro al 31 marzo 2023 contro il dato di 4.257 milioni di euro al 31 marzo 2022). Nel complesso la raccolta retail a vista e vincolata registra un tasso medio pari all'1,5% rispetto al dato dell'1,2% del 31 marzo 2022. Al 31 marzo 2023 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.449 milioni di euro, in aumento di 394 milioni di euro per effetto di due nuove emissioni rispetto alla situazione in essere al 31 marzo 2022: un senior bond di durata 4 anni e nominale 110 milioni di euro e un senior bond di durata 4 anni e nominale 300 milioni di euro nel mese di gennaio 2023 (per maggiori

dettagli su quest'ultimo si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" della Nota informativa). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 7,5 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022 attestandosi complessivamente a 15 milioni di euro al 31 marzo 2023.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.477 milioni di euro al 31 marzo 2023, risulta sostanzialmente in linea al dato del 31 marzo 2022 (1.408 milioni di euro). Gli interessi passivi maturati sono passati da 1,6 milioni di euro del 31 marzo 2022 a 12,3 milioni di euro del 31 marzo 2023 per effetto dell'incremento delle curve di mercato a cui sono indicizzate.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro; gli interessi maturati al 31 marzo 2023 sono pari a 11,9 milioni di euro.

Per quanto concerne il costo del credito si evidenzia un miglioramento per 4,7 milioni di euro. Il dato al 31 marzo 2023 si attesta a riprese nette per 2,1 milioni di euro, beneficiando di riprese da incasso su posizioni precedentemente interamente svalutate, e risulta in controtendenza rispetto a rettifiche nette pari a 2,5 milioni di euro di marzo 2022, le quali erano influenzate da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

I costi operativi si attestano a 9,3 milioni di euro, registrando un aumento di 0,8 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022. Tale variazione è legata alle maggiori attività in essere in ambito Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nel corso del primo trimestre 2023, anno in cui ricorre il 40° anniversario di Banca Ifis.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri risultano pari a 6,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i dati al 31 marzo 2022.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 31 marzo 2023 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.100,9 milioni di euro, in diminuzione del 2,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (2.152,1 milioni di euro). La diminuzione di 51,2 milioni di euro è dovuta per 38 milioni di euro al comparto titoli dei comparti di Proprietary Finance e di Securitisation & Structured Solutions e per i restanti 13 milioni di euro al naturale run-off del portafoglio Non Core.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 10,1 milioni di euro al 31 marzo 2023, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2022;
  • crediti in bonis netti: 21,8 milioni di euro al 31 marzo 2023, sostanzialmente invariati rispetto al dato al 31 dicembre 2022.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
12.456 32.365 6.129 50.950 2.071.176 2.122.126
(6.357) (8.076) (1.875) (16.308) (4.962) (21.271)
6.098 24.289 4.253 34.641 2.066.214 2.100.855
51,0% 25,0% 30,6% 32,0% 0,2% 1,0%
12.708 37.550 4.182 54.441 2.123.966 2.178.407
(6.040) (13.237) (1.081) (20.358) (5.971) (26.329)
6.668 24.313 3.102 34.083 2.117.996 2.152.078
47,5% 35,3% 25,8% 37,4% 0,3% 1,2%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2023 titoli di Stato per 1.524,8 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosiddetta categoria dei "POCI", i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 31 marzo 2023 risulta in diminuzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022, legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core.

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 907.340 603.134
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 25.223 26.868
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a
conto economico
179.462 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
757.833 697.611
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 619.127 565.762
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.833.722 10.186.932
Attività materiali 128.399 126.341
Attività immateriali 67.054 64.264
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali: 320.158 325.181
a) correnti 60.829 60.924
b) anticipate 259.329 264.257
Altre attività 461.372 471.064
Totale dell'attivo 13.299.690 13.262.377
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022
Debiti verso banche 3.095.014 3.422.160
Debiti verso clientela 5.090.965 5.103.343
Titoli in circolazione 2.925.872 2.605.195
Passività finanziarie di negoziazione 23.844 25.982
Passività fiscali: 59.149 52.298
a) correnti 28.839 21.961
b) differite 30.310 30.337
Altre passività 385.698 391.697
Trattamento di fine rapporto del personale 7.879 7.696
Fondi per rischi e oneri 60.915 56.225
Riserve da valutazione (53.504) (59.722)
Riserve 1.582.068 1.440.944
Acconti su dividendi (-) (52.433) (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 83.767 83.767
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (22.104) (22.104)
Patrimonio di pertinenza di terzi 12.835 12.432
Utile del periodo 45.914 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.299.690 13.262.377

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.03.2022
Margine di interesse 139.439 131.069
Commissioni nette 23.327 20.725
Altre componenti al margine di intermediazione 13.059 11.530
Margine di intermediazione 175.825 163.324
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (9.971) (17.008)
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 146.316
Spese amministrative: (93.530) (90.133)
a) spese per il personale (39.708) (36.565)
b) altre spese amministrative (53.822) (53.568)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.202) (4.080)
Altri oneri/proventi di gestione 6.642 6.390
Costi operativi (91.090) (87.823)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) (6.422)
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 68.396 52.071
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (22.078) (16.720)
Utile del periodo 46.318 35.351
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (404) (403)
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914 34.948

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.03.2022
Utile del periodo 46.318 35.351
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(376) 1.397
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(270) 1.452
Piani a benefici definiti (106) (55)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
5.999 (9.224)
Differenze di cambio 93 (430)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
5.906 (8.794)
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 5.623 (7.827)
Redditività complessiva 51.941 27.524
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (403) (405)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 51.538 27.119

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2023 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2023 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC") come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D. Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2023 sono gli stessi utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 al quale si rimanda per maggiori dettagli.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito

alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente relativa alle implicazioni macroeconomiche connesse al conflitto militare tra Russia e Ucraina, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2023 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 marzo 2023 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società incluse nell'area di consolidamento al 31 marzo 2023, rispetto alla situazione di fine 2022 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Le operazioni di aggregazione aziendale devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di riferimento e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019, e 0,8 milioni di euro per quanto riguarda la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o., acquisita nel 2006.

Tali avviamenti sono stati sottoposti ad impairment test già al 30 giugno 2022, in quanto a tale data è stata individuata la presenza di indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") che, sulla base dello IAS 36, richiedono di procedere a tale test. L'esito di tale test è stato positivo per l'avviamento associato all'ex Gruppo Fbs mentre, con riferimento al goodwill relativo alla società polacca Ifis Finance Sp. z o.o., le analisi condotte hanno determinato la necessità di procedere, in via prudenziale, alla sua integrale svalutazione. Pertanto, nel corso del 2022 è stata rilevata una svalutazione per 0,8 milioni di euro allocata alla voce "Rettifiche di valore dell'avviamento" di Conto Economico. Per maggiori dettagli su tale impairment al 30 giugno 2022 si rimanda alla "Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022" del Gruppo Banca Ifis.

L'avviamento residuo in essere, pari a 38,0 milioni di euro e interamente connesso al consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, è stato sottoposto comunque all'annuale processo di impairment test al 31 dicembre 2022, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE
OPERATIVA
LEGALE
(1)
RAPPORTO IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
  • (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti

in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis (si veda a tale riguardo l'immagine all'inizio della sezione "Area e metodi di consolidamento", dove le suddette SPV non sono incluse).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Resoconto intermedio consolidato nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine, anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa all'elevata incertezza del contesto macroeconomico internazionale.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2023, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 marzo 2023.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

• fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

  • crediti del Settore Npl;
  • crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto (TFR);
  • avviamento e altre attività immateriali.

Per le tipologie di assets sopra elencate (ad eccezione dei fondi per rischi e oneri e del TFR), si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative a fondi per rischi e oneri e al TFR, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

In riferimento alle posizioni giudiziali in Legal Factory, nel quarto trimestre 2022 è stato recepito nel "modello LF Pre ODA" e nel "modello ODA" il cambiamento normativo riferito all'art. 21-bis della Legge n.142 del 21 settembre 2022 che disciplina il limite di pignorabilità delle somme percepite a titolo di pensione. La nuova normativa è entrata in vigore il 22 settembre 2022 e indica che, per le sole somme percepite a titolo di pensione, il limite di impignorabilità passa dai circa 702 euro ai 1000 euro. Tale modifica normativa ha impattato sull'ammontare pignorabile delle sole posizioni dove l'unica fonte di reddito aggredibile con pignoramento presso terzi è rappresentata da una pensione; non ci sono stati impatti per le posizioni relative a soggetti aggredibili sulla base di somme percepite a titolo di stipendio.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Crediti connessi al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali

garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

L'emergenza sanitaria di inizio marzo 2020 e lo scoppio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio 2022 hanno generato un rallentamento della crescita economica mondiale che ha spinto gli enti a considerare un incremento significativo di rischio di credito. Questo ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19 e rischio derivante dal conflitto Russia-Ucraina, dallo scenario inflattivo e dal rallentamento della crescita economica.

In particolare, nel corso del 2022 sono stati rivisti i correttivi prudenziali applicati al fine di definire gli accantonamenti addizionali contabilizzati in precedenza a seguito del contesto pandemico, anche alla luce del fatto che il deterioramento del portafoglio è stato, complessivamente, meno pronunciato di quanto ipotizzato.

Allo stesso tempo, sono stati introdotti alcuni correttivi prudenziali per tener conto dell'attuale contesto macroeconomico fortemente influenzato dall'impatto della crescita dei prezzi energetici sulla dinamica inflattiva, dagli effetti recessivi legati al conflitto russo-ucraino e, non da ultimo, dal rischio legato alla persistenza della pandemia da Covid-19. I correttivi prudenziali a copertura di tali rischi, visti nel loro insieme, sono stati oggetto quindi di rivalutazione nel corso dell'esercizio 2022 e del primo trimestre 2023.

Per quanto riguarda le informazioni Forward Looking, sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici integrati nelle stime dei parametri di rischio. Tali scenari sono reperiti da diverse fonti al fine di garantire una buona copertura delle informazioni e di fattorizzare gli aspetti precedentemente indicati.

Infine, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso procedure concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Avviamento e altre attività immateriali

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow - DCF, cioè l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di bilancio, ivi inclusi, dunque, le chiusure infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test degli avviamenti/attività immateriali oggetto di analisi. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

CONSISTENZE VARIAZIONE
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 907.340 603.134 304.206 50,4%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
179.462 195.220 (15.758) (8,1)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
757.833 697.611 60.222 8,6%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
619.127 565.762 53.365 9,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.833.722 10.186.932 (353.210) (3,5)%
Attività materiali e immateriali 195.453 190.605 4.848 2,5%
Attività fiscali 320.158 325.181 (5.023) (1,5)%
Altre voci dell'attivo 486.595 497.932 (11.337) (2,3)%
Totale dell'attivo 13.299.690 13.262.377 37.313 0,3%
Debiti verso banche 3.095.014 3.422.160 (327.146) (9,6)%
Debiti verso clientela 5.090.965 5.103.343 (12.378) (0,2)%
Titoli in circolazione 2.925.872 2.605.195 320.677 12,3%
Passività fiscali 59.149 52.298 6.851 13,1%
Fondi per rischi e oneri 60.915 56.225 4.690 8,3%
Altre voci del passivo 417.421 425.375 (7.954) (1,9)%
Patrimonio netto consolidato 1.650.354 1.597.781 52.573 3,3%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.299.690 13.262.377 37.313 0,3%

Aggregati patrimoniali riclassificati

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 31 marzo 2023 ammonta a 907,3 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 603,1 milioni di euro a fine 2022 principalmente per la crescita dei depositi overnight detenuti dalla Capogruppo Banca Ifis.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 179,5 milioni di euro al 31 marzo 2023. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 47.026 72.844 (25.818) (35,4)%
Titoli di capitale 37.479 34.979 2.500 7,1%
Quote di OICR 77.667 70.209 7.458 10,6%
Finanziamenti 17.290 17.189 101 0,6%
Totale 179.462 195.221 (15.759) (8,1)%

Senza considerare gli incassi del periodo, la riduzione dell'8,1% rispetto al 31 dicembre 2022 è determinata principalmente da operazioni di cessione di quote di titoli di debito per 18,3 milioni di euro (di cui 17,5 milioni di euro relativi a titoli bancari), a fronte delle quali sono stati realizzati utili netti per 0,8 milioni di euro, il cui effetto è stato parzialmente compensato dalla rivalutazione delle quote detenute nei fondi di OICR per 6,8 milioni di euro e da nuove operazioni del periodo per 1,8 milioni di euro (di cui 0,9 milioni di euro relativi a quote di OICR, 0,6 milioni di euro relativi a titoli di capitale e 0,2 milioni per nuovi titoli di debito).

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 757,8 milioni di euro al 31 marzo 2023, in aumento dell'8,6% rispetto al dato a dicembre 2022. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Titoli di debito 630.720 589.638 41.082 7,0%
di cui titoli di Stato 447.253 400.266 46.987 11,7%
Titoli di capitale 127.113 107.973 19.140 17,7%
Totale 757.833 697.611 60.222 8,6%

La crescita dei titoli di debito di proprietà è dovuta all'effetto combinato di nuove sottoscrizioni sia con controparte bancaria (+25,1 milioni di euro) sia con controparte clientela (+42,6 milioni di euro, di cui +38,8 milioni di euro in titoli di Stato), e della rivalutazione positiva, nei primi tre mesi del 2023, a seguito del mutato scenario di mercato (+8,9 milioni di euro, di cui +8,5 milioni di euro su titoli di Stato). Tale variazione ha più che compensato la diminuzione connessa ai normali incassi e alle cessioni. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 29,9 milioni di euro al 31 marzo 2023 (di cui 27,4 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli di Stato 214.301 - 4.385 65.925 162.642 447.253
% sul totale 34,0% 0,0% 0,7% 10,5% 25,8% 70,9%
Banche 5.515 9.994 18.692 42.207 26.923 103.331
% sul totale 0,9% 1,6% 3,0% 6,7% 4,3% 16,4%
Altri emittenti 4.448 12.205 28.062 26.646 8.775 80.136
% sul totale 0,7% 1,9% 4,4% 4,2% 1,4% 12,7%
Totale 224.264 22.199 51.139 134.778 198.340 630.720
% sul totale 35,6% 3,5% 8,1% 21,4% 31,4% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 127,1 milioni di euro a fine marzo 2023, in crescita del 17,7% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo trimestre 2023 (+26,3 milioni di euro, di cui 20,0 milioni di euro su partecipazioni estere), il cui impatto ha più che compensato quello delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-7,1 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 31 marzo 2023 presenta un valore negativo per 14,6 milioni di euro, in linea con il dato di fine 2022.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 marzo 2023 a 619,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2022 (pari a 565,8 milioni di euro).

In aggiunta ai crediti verso banche centrali, che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali, la voce comprende:

  • operazioni di pronti contro termine (PCT) bancari, le quali costituiscono una novità del primo trimestre 2023 e presentano un saldo di 22,5 milioni di euro;
  • i titoli di debito bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 31 marzo 2023 presentano un valore di bilancio pari a 547,0 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di 526,2 milioni di euro di fine 2022 prevalentemente a seguito nei nuovi investimenti effettuati nel periodo su obbligazioni bancarie italiane (+12,2 milioni di euro) ed estere (+9,0 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.833,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2022 (10.186,9 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,9 miliardi di euro (sostanzialmente in linea con il dato di fine 2022), di cui 1,5 miliardi di euro relativi a titoli di Stato. Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (-4,3%) concentrato nell'Area Factoring (-10,5%) la quale risente dell'effetto della stagionalità, a fronte della sostanziale stabilità dell'Area Leasing e dell'Area Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in riduzione di 51,2 milioni di euro, mentre i crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2022.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.237.788 6.514.989 (277.201) (4,3)%
- di cui deteriorati 243.322 251.024 (7.702) (3,1)%
Area Factoring 2.467.316 2.755.592 (288.276) (10,5)%
- di cui deteriorati 170.346 181.094 (10.748) (5,9)%
Area Leasing 1.474.699 1.472.177 2.522 0,2%
- di cui deteriorati 12.860 14.112 (1.252) (8,9)%
Area Corporate Banking & Lending 2.295.774 2.287.221 8.553 0,4%
- di cui deteriorati 60.116 55.818 4.298 7,7%
Settore Npl 1.495.078 1.519.864 (24.786) (1,6)%
- di cui deteriorati 1.466.843 1.488.155 (21.312) (1,4)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.100.855 2.152.078 (51.223) (2,4)%
- di cui deteriorati 34.641 34.083 558 1,6%
Totale crediti verso la clientela 9.833.722 10.186.932 (353.210) (3,5)%
- di cui deteriorati 1.744.806 1.773.261 (28.455) (1,6)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core presenti al 31 marzo 2023 titoli di Stato per 1.524,8 milioni di euro (1.541,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.744,8 milioni di euro al 31 marzo 2023 contro il dato 1.773,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (-1,6%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 278,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 285,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022 principalmente grazie al contributo dell'Area Factoring.

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 67,1 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2022 pari a 64,3 milioni di euro.

La voce è riferita a software per 29,0 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 26,2 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a seguito degli investimenti effettuati nel periodo) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs.

Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tale avviamento, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2022 ha supportato la sua recuperabilità. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", paragrafo "10.3 Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Con riferimento invece alla valutazione al 31 marzo 2023 circa presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha riscontrato nessun indicatore di perdita.

Le attività materiali si attestano a 128,4 milioni di euro, rispetto al dato di 126,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in aumento dell'1,6%.

Gli immobili iscritti a fine marzo 2023 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 320,2 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2022 pari a 325,2 milioni di euro.

Le attività per imposte correnti ammontano a 60,9 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2022.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 259,3 milioni di euro rispetto al dato di 264,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e risultano composte principalmente per 172,2 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta (saldo sostanzialmente invariato rispetto a fine 2022), per 38,8 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e per 48,3 milioni (52,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le passività fiscali ammontano a 59,1 milioni di euro e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 28,8 milioni di euro (22,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022) che includono sia il carico fiscale maturato nel trimestre per 7,1 milioni di euro sia il debito relativo a periodo di imposta precedente non ancora liquidato per 21,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022;
  • da passività per imposte differite, pari a 30,3 milioni di euro che risultano in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 26,0 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,8 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 1,2 milioni di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate (RWA) al 31 marzo 2023:

• le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 31 marzo 2023 la deduzione è pari a 38,7 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari 9,9 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 marzo 2023 tali attività, ammontano a 41,3 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par 5 ex CRR, è esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari 20,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 marzo 2023 la corrispondente ponderazione ammonta a 172,2 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le attività fiscali iscritte al 31 marzo 2023 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un onere pari a 0,01% in termini di CET1.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 486,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 497,9 milioni di euro al 31 dicembre 2022, accolgono principalmente:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 25,2 milioni di euro (in leggera diminuzione rispetto al dato di 26,9 milioni di euro del 31 dicembre 2022), riferite per 24,8 milioni di euro a operazioni in derivati (in riduzione di 0,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022) sostanzialmente coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione, e per 0,4 milioni di euro da titoli inclusi nel portafoglio di trading del Gruppo (in riduzione rispetto al saldo di 1,3 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • altre attività per 461,4 milioni di euro (471,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 242,0 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 274,0 milioni di euro) e 1,6 milioni di credito verso la consolidante fiscale La Scogliera (5,6 milioni al 31 dicembre 2022).

Le altre voci del passivo sono pari a 417,4 milioni di euro rispetto a 425,4 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 23,8 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 7,9 milioni di euro (7,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
  • altre passività per 385,7 milioni di euro (391,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022), le cui poste più significative sono da ricondursi principalmente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, al debito nei confronti della consolidante fiscale La Scogliera per 42,9 milioni di euro (33,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022) ed a debiti di funzionamento per circa 95,2 milioni di euro (122,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
La raccolta
RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 3.095.014 3.422.160 (327.146) (9,6)%
- Debiti verso banche centrali 2.035.043 2.423.647 (388.604) (16,0)%
di cui: TLTRO 2.035.043 2.023.162 11.881 0,6%
di cui: LTRO - 400.485 (400.485) (100,0)%
- Pronti contro termine (PCT) 784.779 731.791 52.988 7,2%
- Altri debiti 275.192 266.722 8.470 3,2%
Debiti verso clientela 5.090.965 5.103.343 (12.378) (0,2)%
- Pronti contro termine (PCT) - 50.003 (50.003) (100,0)%
- Retail 4.253.663 4.159.855 93.808 2,3%
- Altri depositi vincolati 122.366 116.339 6.027 5,2%
- Debiti per leasing 22.472 21.733 739 3,4%
- Altri debiti 692.464 755.413 (62.949) (8,3)%
Titoli in circolazione 2.925.872 2.605.195 320.677 12,3%
Totale raccolta 11.111.851 11.130.698 (18.847) (0,2)%

Il totale della raccolta al 31 marzo 2023 risulta pari a 11.111,9 milioni di euro e risulta in linea con il dato al 31 dicembre 2022, ed è rappresentato per il 45,8% da debiti verso la clientela (in linea rispetto al 31 dicembre 2022), per il 27,9% da debiti verso banche (30,7% al 31 dicembre 2022) e per il 26,3% da titoli in circolazione (23,4% al 31 dicembre 2022).

I debiti verso banche ammontano a 3.095,0 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto al dato di fine dicembre 2022 per effetto della sopraggiunta scadenza di finanziamenti a breve termine verso banche centrali (LTRO).

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2023 a 5.091,0 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 31 dicembre 2022 dove, a fronte di una crescita della raccolta retail, che ammonta a 4.253,7 milioni di euro a fine marzo 2023 (+2,3%), si registra una diminuzione a seguito della chiusura sulle componenti pronti contro termine (PCT) in essere al 31 dicembre 2022.

I titoli in circolazione ammontano al 31 marzo 2023 a 2.925,9 milioni di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto dell'emissione da parte di Banca Ifis di un bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni, come meglio evidenziato nella sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel periodo" del presente documento.

Di seguito rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis:

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.025.807 2.976.991 48.816 1,6%
di cui: LIBERO 641.096 728.224 (87.128) (12,0)%
di cui: LIKE/ONE 597.653 747.970 (150.317) (20,1)%
di cui: VINCOLATI 1.629.131 1.437.863 191.268 13,3%
di cui: GERMAN DEPOSIT 157.927 62.934 94.993 150,9%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.227.856 1.182.864 44.992 3,8%
Totale raccolta retail 4.253.663 4.159.855 93.808 2,3%

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
9.337 9.364 (27) (0,3)%
FITD e Fondo di Risoluzione Unico 5.850 - 5.850 n.a.
Controversie legali e tributarie 36.171 37.543 (1.372) (3,7)%
Oneri per il personale 3.197 2.800 397 14,2%
Altri fondi 6.360 6.518 (158) (2,4)%
Totale fondi per rischi e oneri 60.915 56.225 4.690 8,3%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo trimestre 2023, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 marzo 2023 il saldo pari a 9,3 milioni di euro, riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

FITD e Fondo di Risoluzione Unico

La voce al 31 marzo 2023 include la stima per 5,9 milioni di euro relativa alla contribuzione annuale del Gruppo al Fondo di Risoluzione Unico.

Controversie legali e tributarie

Al 31 marzo 2023 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 45,7 milioni di euro. Tale importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 9,0 milioni di euro (a fronte di un petitum di 16,5 milioni di euro) relativi a 17 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking;
  • 18,3 milioni di euro relativi a 28 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 41,7 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto;
  • 3,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 50,0 milioni di euro) relativi a 5 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti dall'ex Interbanca;
  • 1,6 milioni di euro (a fronte di un petitum di 2,1 milioni di euro) relativi a 22 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali;
  • 2,7 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,3 milioni di euro) a 60 controversie legate a crediti di Ifis Npl Investing;
  • 472 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Banca Credifarma, a fronte di un petitum pari a 3,4 milioni di euro);
  • 688 mila euro (con un petitum corrispondente di 3,8 milioni di euro) relativi a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin.;
  • 30 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 31 marzo 2023 sono iscritti fondi per il personale per 3,2 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 2,3 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 marzo 2023, sono in essere "Altri fondi" per 6,4 milioni di euro, in linea rispetto al dato di 6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022. La voce è principalmente costituita da 3,1 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 1,9 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione crediti effettuate in ambito GACS e da 0,9 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 marzo 2023 il cui esito negativo è ritenuto solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Nel corso del quarto trimestre 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Il Gruppo, supportato dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi rischi e oneri.

Contenzioso fiscale

In merito a tutti i contenziosi fiscali citati di seguito, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2016 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" della controllata con sede in Polonia.

La Guardia di Finanza ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Annualità 2013-2014-2015:

• La Commissione tributaria Provinciale di Venezia in data 12 novembre 2020 ha integralmente accolto il ricorso presentato da Banca Ifis (Sentenza N. 266/2021) avverso gli avvisi di accertamento IRES, addizionale IRES e IRAP per le annualità 2013/2014/2015 emessi dall'Agenzia delle Entrate. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo";

  • In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto "CTR") da parte dell'Agenzia delle Entrate;
  • In data 2 dicembre 2021 la Banca ha provveduto a depositare le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP;
  • Con sentenza n. 201/2023, depositata il giorno 27 febbraio 2023, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando, quindi, la sentenza di primo grado (favorevole alla Banca) ed ha liquidato euro 5 mila di spese ex lege a favore della Banca stessa. Al momento, l'Agenzia delle Entrate non ha ancora proposto ricorso per Cassazione.

Annualità 2016:

  • A giugno 2022 sono stati notificati anche gli Avvisi di Accertamento relativi alla annualità 2016 contenenti le stesse contestazioni ed argomentazione della annualità precedenti con l'aggiunta della contestazione di costi contabilizzati nel 2016 ritenuti fuori competenza economica;
  • L'Avviso di Accertamento relativo all'annualità 2016 è stato impugnato nei termini previsti dalla normativa e contestualmente è stato versato un terzo delle imposte in pendenza di giudizio. Si è in attesa della fissazione della data di udienza presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado.

Il Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2023 a 1.650,4 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al dato di fine 2022 pari a 1.597,8 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 83.767 83.767 - 0,0%
Riserve da valutazione: (53.504) (59.722) 6.218 (10,4)%
- Titoli (44.486) (50.634) 6.148 (12,1)%
- TFR 275 381 (106) (27,8)%
- differenze di cambio (9.293) (9.469) 176 (1,9)%
Riserve 1.582.068 1.440.944 141.124 9,8%
Acconti su dividendi (-) (52.433) (52.433) - 0,0%
Azioni proprie (22.104) (22.104) - 0,0%
Patrimonio di pertinenza di terzi 12.835 12.432 403 3,2%
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914 141.086 (95.172) (67,5)%
Patrimonio netto consolidato 1.650.354 1.597.781 52.573 3,3%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2022 1.597.781
Incrementi: 52.679
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914
Variazione riserva da valutazione: 5.729
- titoli (al netto di realizzi) 5.553
- differenze di cambio 176
Stock options 289
Patrimonio netto di terzi 403
Altre variazioni 344
Decrementi: 106
Variazione riserva da valutazione per TFR 106
Patrimonio netto consolidato al 31.03.2023 1.650.354

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) (1)
31.03.2023
31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.507.178 1.520.570
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.508.148 1.521.490
Totale Fondi propri 1.827.815 1.906.288
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.906.278 10.128.064
CET1 Ratio 15,21% 15,01%
Tier 1 Ratio 15,22% 15,02%
Total Capital Ratio 18,45% 18,82%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2023.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 marzo 2023 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 marzo 2023, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Tra le novità del trimestre si segnala la conclusione del periodo transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 873/2020 per l'applicazione delle disposizioni temporanee di sostegno della pandemia di Covid-19 ai fini dell'applicazione del filtro prudenziale per profitti e perdite non realizzate in strumenti di debito emessi dalle amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 31 marzo 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.827,8 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 78,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • alla conclusione del periodo transitorio per l'applicazione del filtro prudenziale FVOCI (art. 468 CRR) che ha portato ad una variazione negativa di CET1 di 13 milioni di euro;
  • alla riduzione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 (art. 473 bis CRR) pari a 9,6 milioni di euro;
  • alla minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni per l'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia. La variazione in diminuzione ammonta a 65,2 milioni di euro;
  • alla minor deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva pari ad una variazione positiva di 6,2 milioni di euro;
  • alla riduzione delle attività immateriali sotto forma di software dedotte a seguito del trattamento prudenziale introdotto dal Reg. (UE) 2176/2020. La variazione positiva ammonta a 3,3 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata compensata da una riduzione della componente di RWA. In particolare, al 31 marzo 2023, il CET1 Ratio si attesta al 15,21% in aumento di 20 basis point rispetto al 31 dicembre 2022 mentre il Total Capital Ratio si attesta al 18,45%, registrando una diminuzione di 37 basis point.

Al 31 marzo 2023, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.805,9 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.904,6 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
(1)
31.03.2023
31.12.2022
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.485.214 1.475.910
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.486.185 1.476.830
Totale Fondi propri 1.805.852 1.861.628
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.904.614 10.115.502
CET1 Ratio 15,00% 14,59%
Tier 1 Ratio 15,00% 14,60%
Total Capital Ratio 18,23% 18,40%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2023 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2023.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.280.870 2.322.679 1.303.445 1.654.746 1.755.520 1.777.094 8.813.484
RWA per rischio mercato X X X X X X 100.732
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 915.942
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 76.120
Totale RWA X X X X X X 9.906.278

Al 31 marzo 2023, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, l'ammontare complessivo delle esposizioni ponderate per il rischio è pari a 9.906,3 milioni di euro, con un decremento di 221,8 milioni rispetto a dicembre 2022. In particolare, si segnala:

  • una riduzione del rischio di credito pari a 306 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:
  • una riduzione di 386 milioni registrata sul portafoglio Corporate collegata ad una flessione degli impieghi nell'Area Factoring,
  • un incremento di 80 milioni collegato all'aumento degli investimenti in REPO verso controparti bancarie.
  • ad un incremento di 80 milioni di euro del rischio di mercato imputabile alle seguenti componenti:
  • un aumento della posizione complessiva netta in cambi che rappresenta più del 2% del totale Fondi Propri (art. 351 CRR) e che ha comportato il calcolo del requisito. La variazione in aumento ammonta a 54 milioni di euro rispetto a dicembre 2022;
  • un aumento del rischio di mercato pari a 26 milioni dovuto a maggiori investimenti in derivati di trading book;
  • un aumento del CVA (Credit Value Adjustement) per 4 milioni di euro, collegabile all'aumento degli investimenti in derivati registrato sulla competenza di marzo 2023.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari

del sistema, ha adottato i seguenti requisiti di capitale per il Gruppo Banca Ifis, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
  • Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 ratio pari a 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR T1 ratio pari a 9,75% e da una componente target pari a 0,75%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR TC ratio pari a 12,15% e da una componente target pari a 0,75%.
Overall Capital Requirement (OCR) Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 CRR SREP TSCR RCC (1) OCR Ratio P2G OCR e P2G
CET1 4,50% 0,90% 5,40% 2,50% 7,90% 0,75% 8,65%
Tier 1 6,00% 1,25% 7,25% 2,50% 9,75% 0,75% 10,50%
Total Capital 8,00% 1,65% 9,65% 2,50% 12,15% 0,75% 12,90%

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 31 marzo 2023 i predetti requisiti prudenziali.

Nel secondo trimestre 2022 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma la conclusione del procedimento di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare sono i seguenti:

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
9,65% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
3% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 31 marzo 2023, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 31 marzo 2023 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.005 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 27 milioni di euro. Le esposizioni sono costituite per una parte considerevole da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 2.019 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di circa 43 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 marzo 2023 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano; tali esposizioni alla data del 31 marzo 2023 ammontano a 378 milioni di euro, di cui 91 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 175,8 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto al dato al 31 marzo 2022, pari a 163,3 milioni di euro.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione nel periodo.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
1° TRIMESTRE VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di interesse 139.439 131.069 8.370 6,4%
Commissioni nette 23.327 20.725 2.602 12,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 13.059 11.530 1.529 13,3%
Margine di intermediazione 175.825 163.324 12.501 7,7%

Il margine di interesse aumenta del 6,4%, passando da 131,1 milioni di euro al 31 marzo 2022 a 139,4 milioni di euro al 31 marzo 2023. I principali fattori di crescita possono essere così sintetizzati:

  • l'aumento di 5,0 milioni di euro del margine di interesse del Settore Commercial & Corporate Banking rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, principalmente grazie al positivo contributo dei finanziamenti verso le PMI dei comparti Factoring e Lending;
  • i maggiori interessi netti attribuibili al Settore Governance & Servizi e Non Core e legati per 2,1 milioni di euro alla crescita del comparto di Treasury e all'effetto dell'incasso di interessi di mora su una posizione deteriorata che ha compensato il run-off dell'Area Non Core.

Le commissioni nette ammontano a 23,3 milioni di euro, in aumento del 12,6% rispetto al dato al 31 marzo 2022: tale andamento da ricondursi principalmente al maggior contributo delle commissioni attive, connesso all'aumento dei rendimenti dei crediti gestiti dell'Area Factoring rispetto al 31 marzo 2022, a fronte di una stabile incidenza delle commissioni passive. In particolare:

  • Le commissioni attive sono pari a 26,5 milioni di euro e in aumento dell'11,1% rispetto al 31 marzo 2022, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, a operazioni di leasing, a attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.
  • Le commissioni passive sono pari a 3,2 milioni di euro, e sostanzialmente in linea con il dato del corrispondente periodo del 2022, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 13,1 milioni di euro al 31 marzo 2023, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022 e si compongono come segue:

• per 0,7 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (0,6 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022);

  • per 3,4 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie, di cui 1,9 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà nonché 0,5 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (utili netti per 2,0 milioni di euro al 31 marzo 2022);
  • per 9,0 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (dato pari a 1,4 milioni di euro al 31 marzo 2022), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value delle quote di fondi OICR per 6,8 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 165,9 milioni di euro rispetto al dato di 146,3 milioni di euro del 31 marzo 2022 (+13,4%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
1° TRIMESTRE VARIAZIONE
2023 2022 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 175.825 163.324 12.501 7,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(9.971) (17.008) 7.037 (41,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 146.316 19.538 13,4%

Le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 10,0 milioni di euro risultano in diminuzione di 7,0 milioni di euro rispetto a marzo 2022. La voce includeva nel primo trimestre 2022 rettifiche prudenziali su posizioni commerciali con vintage più elevata soprattutto connesse a posizioni verso il SSN. Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo".

La formazione dell'utile netto del periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 146.316 19.538 13,4%
Costi operativi (91.090) (87.823) (3.267) 3,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) (6.422) 54 (0,8)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
68.396 52.071 16.325 31,4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(22.078) (16.720) (5.358) 32,0%
Utile di periodo di pertinenza di terzi (404) (403) (1) 0,2%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 45.914 34.948 10.966 31,4%

I costi operativi sono pari a 91,1 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2022 (+3,7%).

COSTI OPERATIVI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Spese amministrative: (93.530) (90.133) (3.397) 3,8%
a) spese per il personale (39.708) (36.565) (3.143) 8,6%
b) altre spese amministrative (53.822) (53.568) (254) 0,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.202) (4.080) (122) 3,0%
Altri oneri/proventi di gestione 6.642 6.390 252 3,9%
Costi operativi (91.090) (87.823) (3.267) 3,7%

Le spese per il personale, pari a 39,7 milioni di euro, registrano un aumento del 8,6% da ricondursi sia ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento sia a maggiori remunerazioni variabili. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2023 è pari a 1.883 rispetto a 1.840 risorse al 31 marzo 2022.

Le altre spese amministrative al 31 marzo 2023 sono pari a 53,8 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 31 marzo 2022. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci come di seguito riepilogato:

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2023 2022 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 25.317 28.327 (3.010) (10,6)%
Legali e consulenze 21.015 19.291 1.724 8,9%
Revisione 406 436 (30) (6,9)%
Servizi in outsourcing 3.895 8.600 (4.705) (54,7)%
Imposte indirette e tasse 10.171 9.497 674 7,1%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 18.335 15.744 2.591 16,5%
Assistenza e noleggio software 4.818 4.820 (2) (0,0)%
Pubblicità e inserzioni 3.311 1.642 1.669 101,6%
Spese per informazione clienti 2.642 1.533 1.109 72,3%
Spese relative agli immobili 1.828 2.005 (177) (8,8)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 1.024 1.670 (646) (38,7)%
Costi per cartolarizzazione 922 1.038 (116) (11,2)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 913 959 (46) (4,8)%
Gestione e manutenzione autovetture 716 623 93 14,9%
Viaggi e trasferte 618 310 308 99,4%
Altre spese diverse 1.542 1.144 398 34,8%
Totale altre spese amministrative 53.822 53.568 254 0,5%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 21,0 milioni di euro nel primo trimestre 2023, in leggero incremento di 8,9% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione della voce è da ricondursi principalmente, al costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 31 marzo 2023 ammonta a 9,5 milioni di euro, in leggero incremento rispetto al saldo pari a 7,1 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 3,9 milioni di euro al 31 marzo 2023, registra un decremento (-54,7%) rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed è prevalentemente riferibile alla minore attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl.

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 10,2 milioni di euro rispetto a 9,5 milioni di euro al 31 marzo 2022, risulta sostanzialmente in linea. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 7,3 milioni di euro al 31 marzo 2023, in linea con il dato dell'omologo periodo dell'anno precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 2,5 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 18,3 milioni di euro, in aumento del 16,5% rispetto ai 15,7 milioni di euro del 31 marzo 2022. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • le spese di pubblicità passano da 1,6 milioni di euro a 3,3 milioni di euro a marzo 2023, a seguito dell'impostazione di nuove campagne pubblicitarie effettuate nei primi tre mesi del 2023 (esercizio in cui ricorre il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis) rispetto al primo trimestre 2022;
  • spese per informazione clienti, si attestano a 2,6 milioni di euro, in aumento del 72,3% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli nell'ambito del Settore Npl e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati effettuati alla fine dell'esercizio precedente;
  • spese per spedizione e archiviazione documenti, che risultano in diminuzione del 38,7% rispetto al primo trimestre 2022 in quanto tale trimestre era stato interessato dell'attività di archiviazione del portafoglio Npl acquistato da Cerberus a fine novembre 2021;
  • costi di cartolarizzazione che diminuiscono dell'11,2%, a seguito delle maggiori operazioni effettuate nel primo trimestre 2022 rispetto ai primi tre mesi dell'esercizio 2023.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 6,6 milioni di euro al 31 marzo 2023, sono sostanzialmente in linea rispetto al dato dell'equivalente periodo dell'anno scorso.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a marzo 2023 ammontano a 91,1 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo a marzo 2022 pari a 87,8 milioni di euro. Il cost/income ratio riclassificato risulta pari a 51,8% rispetto al 53,8% di marzo 2022.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 31 marzo 2023 pari a 6,4 milioni di euro risultano in sostanziale stabilità rispetto al 31 marzo 2022 e sono quasi interamente rappresentati dall'accantonamento al Fondo di Risoluzione Unico.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 68,4 milioni di euro, in aumento del 31,4% rispetto al dato al 31 marzo 2022.

Le imposte sul reddito al 31 marzo 2023 ammontano a 22,1 milioni di euro, e il tax rate è pari al 32,28%, e risulta essere sostanzialmente in linea con il dato di 32,11% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 45,9 milioni di euro, in aumento del 31,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

Emissione bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni

In data 12 gennaio 2023, Banca Ifis ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali. In particolare, l'emissione ha una durata quadriennale, con data di regolamento prevista per il 19 gennaio 2023. Il reoffer price è pari a 99,569 per un rendimento a scadenza del 6,25% ed una cedola pagabile annualmente del 6,125%. L'obbligazione sarà quotata presso l'Euronext di Dublino e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's. Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2022, la distribuzione di un dividendo di 0,40 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio e la nomina di Sebastien Egon Fürstenberg a Presidente Onorario

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 20 aprile 2023 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:

  • in sede ordinaria:
  • il Bilancio d'esercizio 2022 di Banca Ifis;
  • la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,40 euro a titolo di saldo per l'esercizio 2022, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 27) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023;
  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2022;
  • la modifica a talune previsioni del piano di incentivazione di lungo termine denominato "Piano LTI 2021-2023";
  • la nomina del Fondatore, Sebastien Egon Fürstenberg, a Presidente Onorario di Banca Ifis a tempo indeterminato.
  • in sede straordinaria, le modifiche agli articoli 2, 4, 6, 8, 12, 14 e 20 dello Statuto di Banca Ifis.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia – Mestre, 11 maggio 2023

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il sottoscritto Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto designato alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2023 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia – Mestre, 11 maggio 2023

Il Dirigente Preposto designato alla redazione

dei documenti contabili societari

Massimo Luigi Zanaboni

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 907.340 603.134
+ 10. Cassa e disponibilità liquide 907.340 603.134
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 25.223 26.868
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
attività finanziarie detenute per la negoziazione
25.223 26.868
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 179.462 195.220
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
179.462 195.220
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 757.833 697.611
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
757.833 697.611
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 619.127 565.762
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche 619.127 565.762
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.833.722 10.186.932
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela 9.833.722 10.186.932
Attività materiali 128.399 126.341
+ 90. Attività materiali 128.399 126.341
Attività immateriali 67.054 64.264
+ 100. Attività immateriali 67.054 64.264
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 320.158 325.181
a) correnti 60.829 60.924
+ 110.a Attività fiscali: a) correnti 60.829 60.924
b) anticipate 259.329 264.257
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 259.329 264.257
Altre attività 461.372 471.064
+ 130. Altre attività 461.372 471.064
Totale dell'attivo 13.299.690 13.262.377
RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E
DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.12.2022
Debiti verso banche 3.095.014 3.422.160
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche
3.095.014 3.422.160
Debiti verso clientela 5.090.965 5.103.343
+
10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela
5.090.965 5.103.343
Titoli in circolazione 2.925.872 2.605.195
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione
2.925.872 2.605.195
Passività finanziarie di negoziazione 23.844 25.982
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
23.844 25.982
Passività fiscali 59.149 52.298
a) correnti 28.839 21.961
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
28.839 21.961
b) differite 30.310 30.337
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
30.310 30.337
Altre passività 385.698 391.697
+
80.
Altre passività
385.698 391.697
Trattamento di fine rapporto del personale 7.879 7.696
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
7.879 7.696
Fondi per rischi e oneri 60.915 56.225
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
15.187 9.364
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
45.728 46.861
Riserve da valutazione (53.504) (59.722)
+
120.
Riserve da valutazione
(53.504) (59.722)
Riserve 1.582.068 1.440.944
+
150.
Riserve
1.582.068 1.440.944
Acconti su dividendi (-) (52.433) (52.433)
+
155.
Acconti su dividendi (-)
(52.433) (52.433)
Sovrapprezzi di emissione 83.767 83.767
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
83.767 83.767
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (22.104)
+
180.
Azioni proprie (-)
(22.104) (22.104)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 12.432
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
12.432
Utile (perdita) del periodo 45.914 141.086
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.299.690 13.262.377
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.03.2022
Margine di interesse 139.439 131.069
+ 30. Margine di interesse 109.092 96.958
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
30.347 34.111
Commissioni nette 23.327 20.725
+ 60. Commissioni nette 23.327 20.725
Altre componenti del margine di intermediazione 13.059 11.530
+ 70. Dividendi e proventi simili 737 617
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (41) 2.980
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
2.477 6.767
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
402 (208)
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 523 (74)
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
8.961 1.448
Margine di intermediazione 175.825 163.324
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (9.971) (17.008)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
20.497 17.747
- 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(30.347) (34.111)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
21 (84)
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(142) (560)
Risultato netto della gestione finanziaria 165.854 146.316
Spese amministrative (93.530) (90.133)
+ 190.a a) spese per il personale (39.708) (36.565)
+ 190.b b) altre spese amministrative (53.822) (53.568)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.202) (4.080)
+ 210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (2.346) (2.127)
+ 220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (1.856) (1.953)
Altri oneri/proventi di gestione 6.642 6.390
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 6.642 6.390
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2023 31.03.2022
Costi operativi (91.090) (87.823)
+
240.
Costi operativi (97.600) (94.805)
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 6.510 6.982
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.368) (6.422)
+
200.a
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(5.992) (6.770)
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
142 560
+
200.b
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(518) (212)
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 52.071
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (16.720)
+
300.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (22.078) (16.720)
Utile (perdita) di periodo 46.318 35.351
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (403)
+
340.
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di terzi (404) (403)
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948

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