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Banca Ifis

Interim / Quarterly Report May 12, 2022

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Interim / Quarterly Report

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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022

Sommario

1. Cariche sociali 4
2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 6
2.1 Aspetti generali 7
2.2 Risultati e strategia 8
2.3 Highlights 13
2.4 Risultati per Settore di attività 15
2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata 17
2.6 Dati storici del Gruppo riclassificati 18
3. Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 19
3.1 La struttura organizzativa 20
4. Prospetti contabili riclassificati 34
4.1 Stato patrimoniale consolidato riclassificato 35
4.2 Conto economico consolidato riclassificato 36
4.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva riclassificato 37
5. Nota informativa38
5.1 Politiche contabili 39
5.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 49
5.3 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 67
5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 68
5.5 Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 70
6. Allegati71
6.1 Raccordo tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di Bilancio consolidati riclassificati 72

1. 1. Cariche sociali Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1)

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale Presidente Andrea Balelli

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Raffaele Zingone

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Ragione sociale capogruppo - Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale - euro 53.811.095 i.v. Sede legale ed amministrativa - Via Terraglio, 63 30174 Mestre Venezia ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia - 02505630109 Partita IVA - 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche - 5508 Indirizzo Internet - www.bancaifis.it

Membro FCI

gestione del Gruppo 2. Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

2.1 Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Per un confronto omogeneo, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "6. Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche di valore nette su crediti":
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
  • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

2.2 Risultati e strategia

2.2.1 Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati del primo trimestre 2022, in significativa crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 con un utile netto in aumento del 74% a 35 milioni di euro, sono stati raggiunti grazie alle ottime performance di tutti i settori della Banca.

I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 13% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, riflettono il dinamismo della rete commerciale supportata dal processo di digitalizzazione in corso. I risultati sono evidenti in tutte le principali business unit, che nel primo trimestre 2022 hanno riportato tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento: il turnover del Factoring è cresciuto del 19% (rispetto al +14% del mercato), le erogazioni del Leasing auto del +5% (rispetto all'1% del mercato). Inoltre, la piattaforma «Ifis4business», che consente di offrire al cliente un'esperienza digitale e multicanale, copre oggi il 40% dei clienti Factoring ed entro fine giugno sarà estesa a tutto il portafoglio clienti.

Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati, pari a 91 milioni di euro (+13% rispetto agli 81 milioni di euro del primo trimestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e l'aumento della produttività dell'attività di recupero dei crediti Npl, che si posiziona tra le migliori del mercato italiano.

Il termine delle moratorie ha dimostrato la qualità del portafoglio creditizio della Banca. Sul totale originario dei crediti in moratoria al 31 marzo 2022, solo il 3% pari a 20 milioni di euro presenta tre rate in scaduto, di cui 13 milioni di euro sono per l'80% garantiti dallo Stato e 6 milioni di euro sono crediti Leasing il cui bene sottostante presenta un valore residuo elevato.

Per quanto riguarda il contesto geopolitico in Russia, Bielorussia e Ucraina, la Banca non ha un'esposizione materiale verso i tre mercati e sta attuando un attento monitoraggio degli impatti sulla clientela, sia diretti – derivanti dal calo dell'attività di import/export – sia indiretti - derivanti dall'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime. Sulla base di un sondaggio condotto su 560 imprese che operano nei settori più impattati – siderurgia, energia, frumento, lusso, auto, ceramica e cartiere – Banca Ifis ritiene la propria posizione di rischio generalmente gestibile nell'ambito degli ordinari rapporti commerciali. L'esposizione della Banca verso clienti con un elevato impatto diretto è modesta, mentre i clienti che dichiarano impatti indiretti elevati, circa il 40%, hanno prevalentemente una buona solidità economica e finanziaria e rappresentano, quindi, un limitato rischio di credito.

La Banca ha mantenuto un approccio conservativo nella valutazione del rischio di credito. Nel primo trimestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 17 milioni di euro e includono rettifiche di 8 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi sono state conservativamente mantenute.

Il portafoglio di proprietà della Banca, pari a 2,7 miliardi di euro al 31 marzo 2022, ha fornito un costante contributo ai ricavi, pur mantenendo un profilo di rischio estremamente contenuto essendo costituito per circa il 90% da titoli a breve termine emessi dallo Stato italiano e da primarie istituzioni finanziarie. Il portafoglio di proprietà è gestito con una strategia di lungo termine e con l'obiettivo di ridurre la volatilità del conto economico; infatti, la percentuale del portafoglio con impatto diretto a conto economico è inferiore all'1%. L'esposizione a titoli legati al rialzo dei tassi e dell'inflazione – pari a circa il 34% del portafoglio obbligazionario – e il reinvestimento di circa 500 milioni di euro di titoli di stato italiani scaduti ad aprile 2022 forniranno un crescente contributo in termini di interessi attivi in un contesto di rialzo dei tassi.

Il CET11 al 15,72% è tra i migliori del mercato e garantisce stabilità alla distribuzione di dividendi. Per l'esercizio 2021, il dividendo di 0,95 euro per azione conferma il payout del 50% previsto dal Piano Industriale 2022-24.

2.2.2 Principali dinamiche

Il margine di intermediazione si attesta a 163,3 milioni di euro, in crescita del 18,6% rispetto al 31 marzo 2021, pari a 137,7 milioni di euro. A tale risultato contribuisce la crescita degli impieghi medi di cui hanno beneficiato principalmente le aree Factoring, con una crescita degli impieghi medi.

Inoltre, il margine di intermediazione del Settore Npl cresce di 11,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il contributo della raccolta stragiudiziale è in crescita di 4,3 milioni di euro, così come la raccolta legale contribuisce con maggiori ricavi per 2,3 milioni di euro grazie alla maggior produzione sia di precetti sia di pignoramenti.

Infine, il portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 10,2 milioni di euro, grazie all'incremento del margine di interesse per 4,0 milioni di euro, per l'effetto combinato della rivalutazione della componente Inflation Linked e della crescita del portafoglio valutato al costo ammortizzato. Inoltre, il risultato di periodo del comparto Finanza Proprietaria beneficia di maggiori utili da cessione di titoli in portafoglio per 2,8 milioni di euro nonché di maggiori utili per attività di trading per 3,1 milioni di euro.

I costi operativi sono pari a 87,8 milioni di euro in crescita del 4,7% rispetto al 31 marzo 2021.

Di seguito si riportano le principali componenti della voce.

  • Le spese per il personale, pari a 36,6 milioni di euro. L'incremento è da ricondursi sia ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento, sia a maggiori remunerazioni variabili (+0,6 milioni di euro). Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2022 è pari a 1.840 rispetto a 1.765 risorse al 31 marzo 2021.
  • Le altre spese amministrative, al 31 marzo 2022, sono pari a 53,6 milioni di euro, in aumento del 2,1% rispetto al 31 marzo 2021.
  • Gli altri proventi netti di gestione, pari a 6,4 milioni di euro, registrano un leggero decremento rispetto al dato di 6,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 17,0 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto a rettifiche nette per 18,4 milioni di euro al 31 marzo 2021 (in miglioramento del 7,7%), e includono accantonamenti per 0,6 milioni di euro relativi al rischio di credito connesso a impegni a erogare fondi e garanzie, in riduzione rispetto al saldo di 2,3 milioni di euro del 31 marzo 2021. In particolare, l'Area Factoring nel primo trimestre 2022 registra rettifiche nette per rischio di credito pari a 9,3 milioni di euro. Tali accantonamenti considerano le possibili implicazioni derivanti dal protrarsi dello scenario politico-economico e i relativi effetti sulla clientela, nonché le svalutazioni addizionali su esposizioni commerciali con vintage più elevata. A tale contribuzione negativa si contrappone l'Area Corporate Banking & Lending, le cui rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 4,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Infine, il Settore Governance & Servizi e Non Core contribuisce con un decremento delle rettifiche nette, che si attestano a 2,5 milioni di euro rispetto a 11,0 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, che era influenzato da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

Al 31 marzo 2022 gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri si attestano a 6,4 milioni di euro risultando in aumento del 26,0% rispetto ai 5,1 milioni di euro al 31 marzo 2021. La variazione pari a 1,3 milioni di euro è

1 Il CET1 al 31 marzo 2022 non include gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2022.

sostanzialmente dovuta al maggior accantonamento per 1,9 milioni di euro al Fondo di Risoluzione Unico parzialmente compensato da rilasci su contenziosi chiusi.

Al 31 marzo 2022 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 34,9 milioni di euro, in aumento di 14,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.

Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economicopatrimoniali al 31 marzo 2022.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è sostanzialmente in linea con il 31 marzo dell'anno precedente e si attesta a 14,2 milioni di euro. Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di intermediazione per 8,6 milioni di euro, compensata dall'incremento delle rettifiche di valore nette per rischio di credito per 7,0 milioni di euro e dall'aumento dei costi operativi per 2,6 milioni di euro. Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:

  • Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking nel periodo ammonta a 39,9 milioni di euro, in aumento del 17,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (25,3 milioni di euro, +24,0%) sia delle commissioni nette (14,6 milioni di euro, +8,7%). Nel periodo, il margine di intermediazione risulta incrementato di 5,8 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre del 2021;
  • Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 15,2 milioni di euro, +11,5% rispetto al 31 marzo 2021. La maggiore marginalità è dovuta per 0,6 milioni di euro a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento, per 0,6 milioni di euro a maggiori interessi attivi e per 0,3 milioni di euro a maggiori commissioni nette;
  • Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending è pari a 18,8 milioni di euro e risulta in aumento di 1,2 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021.

L'aumento dei costi operativi di 2,6 milioni di euro è principalmente dato da maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni fisse e variabili, principalmente influenzate da incremento degli organici in forza e ripristino delle politiche retributive particolarmente prudenti nel periodo Covid-19, nonché a maggiori costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza del Settore.

L'utile di periodo del Settore Npl è pari a 19,4 milioni di euro, in crescita del 69,1% rispetto al risultato dello stesso periodo del 2021. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 69,8 milioni di euro (+19,8%) rispetto ai 58,3 milioni di euro al 31 marzo 2021. L'incremento è dovuto sia all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato che hanno generato interessi attivi per 39,0 milioni di euro sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati che hanno generato a loro volta interessi attivi per 34,1 milioni di euro, l'effetto positivo sul margine di interesse è di 10,0 milioni di euro al 31 marzo 2022 (67,6 milioni di euro) rispetto al risultato di 57,6 milioni di euro al 31 marzo 2021.

Gli incassi del Settore Npl nel primo trimestre 2022 sono pari a 91,1 milioni di euro, +12,6% rispetto ai 80,9 milioni di euro del primo trimestre 2021, e includono le rate incassate da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite.

I costi operativi risultano sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2021.

L'utile del periodo del Settore Governance & Servizi e Non Core al 31 marzo 2022 è pari a 1,7 milioni di euro rispetto alla perdita di 5,3 milioni di euro del 31 marzo 2021. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 19,7 milioni di euro, in aumento di 5,4 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 12,6 milioni di euro a cui si contrappone il minore contributo di 7,2 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core. In particolare, come precedentemente citato, la crescita dell'Area Governance & Servizi è guidata dalla performance del portafoglio di proprietà sia in termini di maggiori interessi sia di risultato dell'attività di negoziazione.

I costi operativi si attestano a 8,5 milioni di euro in crescita di 1,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021. L'incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è dovuto da investimenti ICT sulla piattaforma di raccolta retail e da maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.276,5 milioni di euro, in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,2 miliardi di euro (2,0 miliardi al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (- 3,4%) concentrato nell'Area Factoring (-7,4%), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in aumento di 170,5 milioni di euro, principalmente per l'effetto di acquisti di titoli di debito avutosi nel periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.721,4 milioni di euro al 31 marzo 2022 contro i 1.736,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Al netto del portafoglio del Settore Npl, i crediti deteriorati si attestano a 260,7 milioni di euro, in diminuzione del 7,8% rispetto al dato di 282,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Nei primi tre mesi del 2022 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa 1,2 miliardi di euro al 31 marzo 2022 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.300% e al 100%).

Al 31 marzo 2022 il totale della raccolta è di 10.612,3 milioni di euro, -1,6% rispetto alla fine dell'esercizio 2021, e la struttura del funding risulta così composta:

  • 53,6% Clientela;
  • 9,9% Titoli di debito;
  • 13,3% Asset Backed Secutiries (ABS);
  • 19,1% TLTRO;
  • 4,1% Altro.

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2022 a 5.683,3 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2021, registrando una sostanziale stabilità della raccolta retail, che ammonta a 4.506,0 milioni di euro a fine marzo 2022.

I debiti verso banche ammontano a 2.465,7 milioni di euro, in diminuzione del 5,1% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine.

I titoli in circolazione al 31 marzo 2022 ammontano a 2.463,3 milioni di euro, in lieve contrazione (-1,7%) guidata dalle due cartolarizzazioni ABCP Programme ed Emma che registrano un leggero calo fisiologico dopo dicembre 2021.

Al 31 marzo 2022 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 1.642,0 milioni di euro, in crescita rispetto al dato di 1.623,9 milioni di euro di fine 2021. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato possono ricondursi a:

  • la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 34,9 milioni di euro;
  • la variazione positiva di 0,5 milioni di euro connessa alla componente in azioni delle remunerazioni variabili.
  • la variazione positiva del Patrimonio netto di terzi per 0,4 milioni di euro;
  • la variazione negativa di 9,9 milioni di euro connessa al riacquisto di azioni proprie a servizio del piano LTI;
  • la variazione negativa netta di 7,8 milioni di euro relativa alla riserva di valutazione per effetto degli utili attuariali, all'adeguamento cambi e delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sulla redditività complessiva,

I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2022 si attestano per il CET12 al 15,72% (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 a 15,74% (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 20,01% (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).

Si fa presente che nel corso del primo trimestre 2022 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la comunicazione di avvio del procedimento di revisione prudenziale (cosiddetto SREP); il procedimento si concluderà entro 90 giorni a decorrere dal 21 marzo 2022, termine entro il quale il Gruppo potrà presentare documenti che l'Autorità potrà valutare al fine di una eventuale modifica dei livelli minimi dei coefficienti patrimoniali.

I nuovi requisiti verranno pertanto applicati a partire dal 30 giugno 2022 (prima data utile successiva alla data di conclusione del procedimento).

Per il primo trimestre 2022, in continuità con il 2021, i requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale da soddisfare, sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2022 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.

2 Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2022.

2.3 Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 216.111 355.381 (139.270) (39,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
161.112 153.138 7.974 5,2%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
598.574 614.013 (15.439) (2,5)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
620.782 524.991 95.791 18,2%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.276.457 10.331.804 (55.347) (0,5)%
Totale attivo 12.892.899 12.977.891 (84.992) (0,7)%
Debiti verso banche 2.465.729 2.597.965 (132.236) (5,1)%
Debiti verso clientela 5.683.346 5.683.745 (399) (0,0)%
Titoli in circolazione 2.463.262 2.504.878 (41.616) (1,7)%
Patrimonio netto consolidato 1.642.044 1.623.888 18.156 1,1%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 163.324 137.722 25.602 18,6%
Costi operativi (87.823) (83.847) (3.976) 4,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(17.008) (18.421) 1.413 (7,7)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.422) (5.095) (1.327) 26,0%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(16.720) (9.590) (7.130) 74,3%
Utile del periodo 35.351 20.769 14.582 70,2%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 403 648 (245) (37,8)%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.121 14.827 73,7%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA RICLASSIFICATA
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021
Utile (perdita) del periodo 35.351 20.769
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 1.397 3.751
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (9.224) (2.974)
Redditività complessiva consolidata 27.524 21.546
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi 405 646
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 27.119 20.900
KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 31.03.2022 31.12.2021
CET1 Ratio(1) 15,72% 15,44%
Total Capital Ratio(1) 20,01% 19,63%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2)
(in migliaia)
52.853 53.472
Book value per share 31,07 30,37

(1) Il CET1 e il totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2022.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 31.03.2022 31.03.2021
Earnings per share (EPS) 0,66 0,38
Cost/Income ratio 53,8% 60,9%

Gruppo Banca Ifis | Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022

2.4 Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI
GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Dati al 31.03.2022 71.000 2.473 - 68.527 20.180 56.425 147.605
Dati al 31.12.2021 66.564 - - 66.564 21.021 57.075 144.660
Variazione % 6,7% n.a. - 2,9% (4,0)% (1,1)% 2,0%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Dati al 31.03.2022 1.914 - - 1.914 - 596.660 598.574
Dati al 31.12.2021 1.696 - - 1.696 - 612.317 614.013
Variazione % 12,9% - - 12,9% - (2,6)% (2,5)%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 31.03.2022 6.340.572 2.722.055 1.378.103 2.240.414 1.518.601 2.417.284 10.276.457
Dati al 31.12.2021 6.561.414 2.940.072 1.390.223 2.231.118 1.523.628 2.246.763 10.331.804
Variazione % (3,4)% (7,4)% (0,9)% 0,4% (0,3)% 7,6% (0,5)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2022 Titoli di Stato per 1.848,2 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.03.2022 73.838 39.863 15.194 18.781 69.812 19.674 163.324
Dati al 31.03.2021 65.198 34.020 13.621 17.557 58.267 14.257 137.722
Variazione % 13,3% 17,2% 11,5% 7,0% 19,8% 38,0% 18,6%
Utile (perdita) di periodo
Dati al 31.03.2022 14.195 6.467 5.227 2.501 19.412 1.744 35.351
Dati al 31.03.2021 14.582 11.175 1.765 1.642 11.477 (5.290) 20.769
Variazione % (2,6)% (42,1)% 196,1% 52,4% 69,1% (132,9)% 70,2%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVERN
ANCE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia(2)
Dati al 31.03.2022 0,90% 1,32% 0,19% 0,80% n.a. 1,74%
Dati al 31.12.2021 0,73% 0,69% 0,51% 0,94% n.a. 2,28%
Variazione % 0,17% 0,63% (0,32)% (0,14)% n.a. (0,54)%
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.03.2022 0,5% 0,9% 0,0% 0,3% 72,9% 0,4%
Dati al 31.12.2021 0,5% 0,8% 0,0% 0,3% 72,7% 0,5%
Variazione % 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,2% (0,1)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.03.2022 74,0% 76,0% 95,8% 41,4% 0,0% 41,5%
Dati al 31.12.2021 73,2% 75,2% 96,5% 34,6% 0,0% 38,0%
Variazione % 0,8% 0,8% (0,7)% 6,8% 0,0% 3,5%
Attività deteriorate nette/ Crediti verso
clientela netti
Dati al 31.03.2022 3,4% 5,3% 1,2% 2,6% 96,2% 1,8%
Dati al 31.12.2021 3,6% 5,7% 1,2% 2,4% 95,4% 2,0%
Variazione % (0,2)% (0,4)% 0,0% 0,2% 0,8% (0,2)%
Attività deteriorate lorde/ Crediti verso
clientela lordi
Dati al 31.03.2022 5,9% 9,2% 2,9% 3,5% 96,2% 2,9%
Dati al 31.12.2021 5,9% 9,4% 2,8% 3,2% 95,4% 3,3%
Variazione %
RWA(3)
(0,0)% (0,2)% 0,1% 0,3% 0,8% (0,4)%
Dati al 31.03.2022 4.994.162 2.264.768 1.225.747 1.503.647 2.342.328 1.065.013
Dati al 31.12.2021 5.233.458 2.500.835 1.265.979 1.466.644 2.339.110 1.065.692
Variazione % (4,6)% (9,4)% (3,2)% 2,5% 0,1% (0,1)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2022 Titoli di Stato per 1.848,2 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2022
ESERCIZIO 2021
(in migliaia di euro) 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di intermediazione 163.324 154.014 155.548 152.654 137.722
Spese amministrative: (90.133) (108.222) (86.165) (92.985) (86.234)
a) spese per il personale (36.565) (38.070) (35.986) (33.946) (33.779)
b) altre spese amministrative (53.568) (70.152) (50.179) (59.039) (52.455)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.080) (4.464) (5.124) (4.732) (4.413)
Altri oneri/proventi di gestione 6.390 6.089 5.609 9.024 6.800
Costi operativi (87.823) (106.597) (85.680) (88.693) (83.847)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(17.008) (16.868) (16.799) (25.123) (18.421)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.422) 106 (5.715) 2.668 (5.095)
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
52.071 30.655 47.354 41.506 30.359
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(16.720) (9.909) (14.960) (13.112) (9.590)
Utile del periodo 35.351 20.746 32.394 28.394 20.769
Utile di periodo di pertinenza di terzi 403 353 536 184 648
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.393 31.858 28.210 20.121

2.6 Dati storici del Gruppo riclassificati

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021 31.03.2020 31.03.2019 31.03.2018
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
598.574 759.471 1.215.355 432.901 453.847
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.276.457 9.032.139 7.600.742 7.322.130 6.457.208
Debiti verso banche 2.465.729 2.251.098 1.014.365 844.790 820.190
Debiti verso clientela 5.683.346 5.526.263 4.894.280 5.021.481 5.022.110
Titoli in circolazione 2.463.262 1.957.906 2.559.834 1.955.400 1.774.973
Patrimonio netto consolidato 1.642.044 1.571.665 1.542.430 1.489.301 1.412.989
Margine di intermediazione 163.324 137.722 105.952 130.109 138.324
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.121 26.426 29.920 37.854

3.

risultati del Gruppo Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

3.1 La struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Infine, a partire dal 1° gennaio 2022, in coerenza con quanto rappresentato nel Piano Industriale 2022-2024; il contributo reddituale delle attività di prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, svolto dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., è ricompreso nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Tutte le informazioni fornite di seguito, comprensive dei dati comparativi, tengono in considerazione tale riallocazione.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre un'unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di in operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio.
DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 51.992 43.940 8.052 18,3%
Commissioni nette 20.367 19.131 1.236 6,5%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.479 2.127 (648) (30,5)%
Margine di intermediazione 73.838 65.198 8.640 13,3%
Costi operativi (38.285) (35.649) (2.636) 7,4%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(14.474) (7.437) (7.037) 94,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (170) (751) 581 (77,4)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
20.909 21.361 (452) (2,1)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(6.714) (6.779) 65 (1,0)%
Utile di periodo 14.195 14.582 (387) (2,7)%

Di seguito i risultati del Settore al 31 marzo 2022.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 14,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il risultato del primo trimestre dello scorso esercizio. Come meglio dettagliato in seguito, tale risultato è guidato dalla crescita del margine di intermediazione per 8,6 milioni di euro, a cui si contrappongono l'incremento delle rettifiche di valore nette per rischio di credito per 7,0 milioni di euro e l'aumento dei costi operativi per 2,6 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

TOTALE
CREDITI
6.593.132
(252.560)
6.340.572
3,8%
100,0%
100,0%
6.799.075
(237.661)
6.561.414
3,5%
100,0%
100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 31 marzo 2022 a 217,9 milioni di euro, in diminuzione di 20,0 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2021 (237,9 milioni di euro): il rapporto sofferenze nette su totale crediti rimane invariato. Le inadempienze probabili, invece, diminuiscono di 1,9 milioni di euro (-2,1% rispetto al dato alla fine dell'esercizio precedente) cosi come le esposizioni scadute che ammontano a 95,1 milioni di euro (-19,7 milioni di euro) rispetto al 31 dicembre 2021 (114,8 milioni di euro).

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 40,7% del 31 dicembre 2021 al 43,9% del 31 marzo 2022, sostanzialmente per effetto della diminuzione relativa delle esposizioni scadute.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti ad attivi rinvenienti dalle business combinations: il valore netto di tali attività è di 13,8 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto a 22,7 milioni di euro del 31 dicembre 2021, di cui 5,8 milioni di euro deteriorati (13,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 0,90% 0,73% n.a. 0,17%
Net Npe ratio 3,4% 3,6% n.a. (0,2)%
Gross Npe ratio 5,9% 5,9% n.a. (0,0)%
Totale RWA (2) 4.994.162 5.233.458 (239.296) (4,6)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring
---------------- -- --
DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.345 20.438 4.907 24,0%
Commissioni nette 14.611 13.447 1.164 8,7%
Altre componenti del margine di intermediazione (93) 135 (228) (168,9)%
Margine di intermediazione 39.863 34.020 5.843 17,2%
Costi operativi (21.352) (19.149) (2.203) 11,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(9.320) 2.203 (11.523) n.s.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 335 (694) 1.029 (148,3)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
9.526 16.380 (6.854) (41,8)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(3.059) (5.205) 2.146 (41,2)%
Utile di periodo 6.467 11.175 (4.708) (42,1)%

Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta nel primo trimestre del 2022 a 39,9 milioni di euro, in aumento del 17,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 4,9 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 1,2 milioni di euro). La variazione positiva del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata dall'aumento degli impieghi medi: il turnover nel primo trimestre del 2022 è pari a 3,0 miliardi di euro, in aumento di 482 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Per contro, il monte crediti è pari a 3,7 miliardi di euro, in diminuzione di 0,3 miliardi di euro rispetto a dicembre 2021, prevalentemente a seguito dell'ordinaria ciclicità del business.

Nel primo trimestre 2022 si registrano rettifiche nette per rischio di credito pari a 9,3 milioni di euro. Tali accantonamenti considerano le possibili implicazioni derivanti dal protrarsi dello scenario politico-economico ed i relativi effetti sulla clientela, nonché riflettono svalutazioni addizionali su esposizioni commerciali con vintage più elevata. La variazione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente è inoltre accentuata dal fatto che il primo trimestre 2021 era positivamente influenzato dall'aggiornamento dei modelli di valutazione.

L'aumento sui costi operativi per circa 2,2 milioni di euro è principalmente dato da maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni fisse e variabili, principalmente influenzate da incremento degli organici in forza e ripristino delle politiche retributive particolarmente prudenti nel periodo Covid-19. I minori accantonamenti a fondi per rischi ed oneri per 1,0 milioni di euro sono legati a minori appostamenti per cause passive per circa 0,7 milioni di euro e a riprese per 0,3 milioni di euro a seguito della chiusura dei contenziosi sottostanti.

Al 31 marzo 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,7 miliardi di euro, in diminuzione del 7,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2022
Valore nominale 104.315 77.796 83.630 265.741 2.608.958 2.874.699
Rettifiche di valore (79.256) (40.517) (2.946) (122.719) (29.925) (152.644)
Valore di bilancio 25.059 37.279 80.684 143.022 2.579.033 2.722.055
Coverage ratio 76,0% 52,1% 3,5% 46,2% 1,1% 5,3%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 96.272 87.222 104.804 288.298 2.794.814 3.083.113
Rettifiche di valore (72.370) (46.158) (2.274) (120.802) (22.238) (143.041)
Valore di bilancio 23.901 41.064 102.530 167.496 2.772.576 2.940.072
Coverage ratio 75,2% 52,9% 2,2% 41,9% 0,8% 4,6%

Nel periodo si evidenzia la diminuzione dei crediti deteriorati per 24,5 milioni di euro dovuta prevalentemente alla riduzione delle esposizioni scadute.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 1,32% 0,69% n.a. 0,63%
Net Npe ratio 5,3% 5,7% n.a. (0,4)%
Gross Npe ratio 9,2% 9,4% n.a. (0,2)%
Totale RWA(2) 2.264.768 2.500.835 (236.067) (9,4)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Leasing

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 12.292 11.028 1.264 11,5%
Commissioni nette 2.902 2.593 309 11,9%
Margine di intermediazione 15.194 13.621 1.573 11,5%
Costi operativi (6.830) (7.223) 393 (5,4)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(664) (3.776) 3.112 (82,4)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - (42) 42 (100,0)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
7.700 2.580 5.120 198,4%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(2.473) (815) (1.658) 203,4%
Utile di periodo 5.227 1.765 3.462 196,1%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 15,2 milioni di euro, in crescita dell'11,6% rispetto al dato del 31 marzo 2021; tale maggiore marginalità è dovuta per 0,7 milioni di euro a minori interessi passivi, a seguito di una revisione dei tassi interni di trasferimento, per 0,6 milioni di euro a maggiori interessi attivi e per 0,3 milioni di euro a maggiori commissioni nette.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 0,7 milioni di euro, in diminuzione di 3,1 milioni di euro rispetto al dato dello stesso periodo nel 2021, che era influenzato dall'introduzione dei modelli di rating di controparte per la determinazione del significativo incremento di rischio di credito che aveva aumentato l'incidenza dei crediti in Stage 2.

I costi operativi netti dell'Area Leasing risultano in miglioramento di 0,4 milioni di euro rispetto al dato del primo trimestre 2021 principalmente per il miglioramento dei ricavi accessori all'attività caratteristica del leasing auto.

Al 31 marzo 2022 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.378,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per stato di rischio.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2022
Valore nominale 9.992 17.310 14.275 41.577 1.378.761 1.420.338
Rettifiche di valore (9.571) (11.132) (4.040) (24.743) (17.492) (42.235)
Valore di bilancio 421 6.178 10.235 16.834 1.361.269 1.378.103
Coverage ratio 95,8% 64,3% 28,3% 59,5% 1,3% 3,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 10.071 16.181 13.832 40.084 1.392.815 1.432.899
Rettifiche di valore (9.719) (9.550) (4.070) (23.339) (19.336) (42.675)
Valore di bilancio 352 6.631 9.763 16.745 1.373.478 1.390.223
Coverage ratio 96,5% 59,0% 29,4% 58,2% 1,4% 3,0%
CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia (1) 0,19% 0,51% n.a. (0,32)%
Net Npe ratio 1,2% 1,2% n.a. (0,0)%
Gross Npe ratio 2,9% 2,8% n.a. 0,1%
Totale RWA (2) 1.225.747 1.265.979 (40.232) (3,2)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 14.355 12.474 1.881 15,1%
Commissioni nette 2.854 3.091 (237) (7,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione 1.572 1.992 (420) (21,1)%
Margine di intermediazione 18.781 17.557 1.224 7,0%
Costi operativi (10.103) (9.277) (826) 8,9%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(4.490) (5.864) 1.374 (23,4)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (505) (15) (490) n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
3.683 2.401 1.282 53,4%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.182) (759) (423) 55,7%
Utile di periodo 2.501 1.642 859 52,3%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 18,8 milioni di euro al 31 marzo 2022, è aumentato di 1,2 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021.

La variazione positiva del margine di interesse è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • la crescita di 1,3 milioni di euro del margine di interesse dell'attività di finanziamento alle PMI a medio lungo termine;
  • l'incremento di 0,2 milioni di euro del contributo della PPA (0,6 milioni di euro nel primo trimestre 2022), al margine di interesse dell'Area, effetto prevalentemente dovuto alla pre-estinzione di un'operazione;
  • maggiore margine di interesse per 0,4 milioni di euro, dovuto alle nuove erogazioni del comparto della Finanza Strutturata pari a circa 9 milioni di euro.

In controtendenza la variazione delle commissioni nette, in diminuzione di 0,2 milioni di euro, come conseguenza del diverso timing delle erogazioni del comparto Finanza Strutturata rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano in diminuzione di 0,4 milioni di euro, effetto derivante dalle valutazione dei finanziamenti contabilizzati al fair value con impatto a conto economico.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 4,5 milioni di euro, in diminuzione di 1,4 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La variazione è attribuibile ai maggiori accantonamenti registrati nel comparto Finanza Strutturata nel primo trimestre 2021, iscritti in ragione del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia da Covid-19.

L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 0,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 è riconducibile prevalentemente a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni fisse e variabili, per un aumento degli organici in forza nonché per la quota parte dei costi di consulenza su attività strategiche del Gruppo e di pertinenza dell'Area.

Al 31 marzo 2022 il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 2.240,4 milioni di euro, in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.03.2022
Valore nominale 12.974 63.492 4.918 81.384 2.216.711 2.298.095
Rettifiche di valore (5.369) (17.217) (747) (23.333) (34.348) (57.681)
Valore di bilancio 7.605 46.275 4.171 58.051 2.182.363 2.240.414
Coverage ratio 41,4% 27,1% 15,2% 28,7% 1,5% 2,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 11.114 58.684 3.207 73.005 2.210.059 2.283.063
Rettifiche di valore (3.846) (14.740) (739) (19.325) (32.620) (51.945)
Valore di bilancio 7.268 43.943 2.468 53.680 2.177.439 2.231.118
Coverage ratio 34,6% 25,1% 23,0% 26,5% 1,5% 2,3%

L'aumento per 4,4 milioni di euro delle esposizioni deteriorate nette rispetto al 31 dicembre 2021 è dovuto prevalentemente alle attività Lending ed in particolare alle inadempienze probabili.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia (1) 0,80% 0,94% n.a. (0,14)%
Net Npe ratio 2,6% 2,4% n.a. 0,2%
Gross Npe ratio 3,5% 3,2% n.a. 0,3%
Totale RWA (2) 1.503.647 1.466.644 37.003 2,5%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

SETTORE NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio dei crediti di proprietà del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 39,0 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 34,1 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 3.849.808 148.261 3,9% - 334.671 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 11.155.117 436.497 3,9% 29.242 743.333
di cui: Massiva (curve) 10.670.181 208.032 1,9% (584) 337.168 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 484.936 228.465 47,1% 29.826 406.165 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.244.743 897.815 12,4% 43.859 1.889.121
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.661.927 240.402 14,5% - 508.151 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.580.875 500.798 31,7% 41.491 1.181.215 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
4.001.941 156.615 3,9% 2.368 199.755 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 22.249.668 1.482.573 6,7% 73.101 2.967.125

L'attività può essere suddivisa in tre macro categorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (148,3 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto a 135,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 31 marzo 2022 a 208,0 milioni di euro rispetto a 201,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in aumento del 3,2%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano un aumento del 2,3% attestandosi a 228,5 milioni di euro al 31 marzo 2022 (223,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 240,4 milioni di euro al 31 marzo 2022 (270,8 milioni di euro al 31 dicembre 2021); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 3,9%, attestandosi a 500,8 milioni di euro rispetto ai 481,9 milioni di euro registrati a dicembre 2021. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 156,6 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto a 164,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 38.990 36.191 2.799 7,7%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
1.293 490 803 163,9%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
34.111 27.544 6.567 23,8%
Costo della raccolta (6.754) (6.580) (174) 2,6%
Margine di interesse 67.640 57.645 9.995 17,3%
Commissioni nette 1.003 77 926 n.s.
Utile da cessione crediti 1.169 545 624 114,5%
Margine di intermediazione 69.812 58.267 11.545 19,8%
Costi operativi (41.006) (41.280) 274 (0,7)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (212) (210) (2) 1,0%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
28.594 16.777 11.817 70,4%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(9.182) (5.300) (3.882) 73,2%
Utile di periodo 19.412 11.477 7.935 69,1%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso effettivo originario, passa da 36,2 milioni di euro a 39,0 milioni di euro al 31 marzo 2022 per effetto di un aumento dei volumi di crediti sottostanti.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 27,5 milioni di euro nel primo trimestre 2021 a 34,1 milioni di euro al 31 marzo 2022, riflette la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce concorrono:

  • la gestione stragiudiziale per 14,9 milioni di euro, a cui contribuiscono i piani di rientro per 22,1 milioni di euro compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 7,2 milioni di euro;
  • la gestione legale per 19,2 milioni di euro, dove il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA per 21,5 milioni di euro è parzialmente compensato dalla revisione in diminuzione dei flussi del bacino secured e corporate per 2,3 milioni di euro.

Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. A tale proposito si evidenzia come gli incassi siano passati da 80,9 milioni di euro nel primo trimestre 2021 a 91,1 milioni di euro nel primo trimestre del 2022 (+12,6%).

L'incremento del costo della raccolta è dovuta ai maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core a seguito dell'incremento dell'impiego medio rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

L'incremento delle commissioni nette è quasi interamente dovuto alla riduzione delle commissioni passive pagate per i servizi di incasso e pagamenti.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 69,8 milioni di euro, in aumento del 19,8% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

I costi operativi, pari a 41,0 milioni di euro, sono in linea con il primo trimestre 2021.

L'utile di periodo del Settore Npl è pari a 19,4 milioni di euro, in aumento del 69,1% rispetto a quello del medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.106.361 1.106.996 (635) (0,1)%
Inadempienze probabili nette 351.096 343.143 7.953 2,3%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.288 4.025 (737) (18,3)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.460.745 1.454.164 6.581 0,5%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 57.856 69.464 (11.608) (16,7)%
- di cui: Crediti di proprietà 21.828 23.517 (1.689) (7,2)%
- di cui: Titoli di debito 34.879 44.563 (9.684) (21,7)%
- di cui: Crediti connessi all'attività di servicer 1.149 1.384 (235) (17,0)%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.518.601 1.523.628 (5.027) (0,3)%
- di cui: Totale crediti di proprietà valutati al costo
ammortizzato
1.482.573 1.477.681 4.892 0,3%

La quasi totalità dei crediti valutati al costo ammortizzato del Settore Npl appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – introdotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Restano esclusi da questa classificazione i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi e i titoli di debito.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 22.249.668 21.830.994 418.674 1,9%
Totale RWA (1) 2.342.328 2.339.110 3.218 0,1%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 3,0 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO DI PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
31.03.2022 31.12.2021
Portafoglio crediti iniziale 1.477.681 1.403.711
Acquisti 23.771 177.306
Cessioni (2.860) (18.440)
Utili da cessioni 1.976 6.461
Interessi da costo ammortizzato 38.990 150.368
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 34.111 122.502
Rettifiche su crediti - (17.997)
Incassi (91.096) (346.230)
Portafoglio crediti finale 1.482.573 1.477.681

Il totale degli acquisti nel primo trimestre 2022 ammonta a 23,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 13,5 milioni di euro del primo trimestre dell'esercizio precedente. Nel corso dei primi tre mesi del 2022 sono state perfezionate operazioni di cessione ad un prezzo di vendita complessivo di circa 2,9 milioni di euro che hanno prodotto utili per circa 2,0 milioni di euro.

La voce "Incassi" pari a 91,1 milioni di euro include le rate incassate nel corso del trimestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 12,6% rispetto agli incassi di 80,9 milioni di euro del primo trimestre 2021.

A fine periodo il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.150.475 pratiche, per un valore nominale pari a circa 22,2 miliardi di euro.

SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solution (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 11.437 14.242 (2.805) (19,7)%
Commissioni nette (645) (441) (204) 46,3%
Altre componenti del margine di intermediazione 8.882 456 8.426 n.s.
Margine di intermediazione 19.674 14.257 5.417 38,0%
Costi operativi (8.532) (6.918) (1.614) 23,3%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(2.534) (10.984) 8.450 (76,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.040) (4.134) (1.906) 46,1%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
2.568 (7.779) 10.347 (133,0)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(824) 2.489 (3.313) (133,1)%
Utile (perdita) di periodo 1.744 (5.290) 7.034 (133,0)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 19,7 milioni di euro, in aumento di 5,4 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 12,6 milioni di euro a cui si contrappone il minore contributo di 7,2 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core. In particolare:

• il margine di interesse risulta in riduzione complessivamente di 2,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021. Tale decremento è dovuto allo smontamento del portafoglio in run-off dell'Area Non Core per 9,3 milioni di euro, di cui la maggiore parte deriva dal minore contributo della PPA per 8,5 milioni di euro. A ciò si contrappone il contributo positivo derivante dell'Area Governance & Servizi per 6,5 milioni di euro, prevalentemente guidato dai crescita degli interessi di titoli di stato "inflation linked" del comparto Finanza Proprietaria;

  • le commissioni nette risultano in calo di 0,2 milioni di euro;
  • le altre componenti del margine di intermediazione risultano in crescita di 8,4 milioni di euro. Tale effetto complessivo dipende prevalentemente:
  • dal maggior contributo del comparto Finanza Proprietaria, Area Governance & Servizi, per 6,2 milioni di euro: 3,1 milioni di euro derivanti dal risultato netto dell'attività di negoziazione, 2,8 milioni di euro relativi a utili da cessione e riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e 0,3 milioni di euro per dividendi;
  • dal maggior apporto dell'Area Non Core per 2,2 milioni di euro, prevalentemente riconducibile alle valutazioni al fair value dei fondi OICR.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a circa 12,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente (14,9 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione (4.257 milioni di euro al 31 marzo 2022 contro il dato di 4.293 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e tassi mediamente più bassi rispetto al primo trimestre 2021 (-1,23% al 31 marzo 2022 rispetto a -1,40% del 31 marzo 2021). Al 31 marzo 2022 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.055,3 milioni di euro, stabile rispetto al dato al 31 dicembre 2021. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono diminuiti di 0,3 milioni di euro attestandosi complessivamente a 7,6 milioni di euro.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni ammonta al 31 marzo 2022 a 1.408 milioni di euro, in decremento di 40 milioni rispetto al 31 dicembre 2021. Gli interessi passivi maturati sono passati da 2,6 milioni di euro del 31 marzo 2021 a 1,6 milioni di euro del 31 marzo 2022 per effetto delle ristrutturazioni delle operazioni avvenute nel corso del 2021.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite operazioni di TLTRO di valore nominale pari a 2,0 miliardi di euro.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 2,5 milioni di euro rispetto al dato di 11,0 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente che era influenzato da accantonamenti su una posizione singolarmente significativa.

I costi operativi si attestano a 8,5 milioni di euro, con un incremento di 1,6 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT sulla piattaforma di raccolta retail e a maggiori spese legali e consulenziali dell'Area Governance & Servizi.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono pari a 6,0 milioni di euro al 31 marzo 2022, in crescita di 1,9 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale aumento è sostanzialmente dovuto alla maggior stima del contributo al Fondo di Risoluzione Unico (SRF).

Al 31 marzo 2022 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.417,3 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto al dato al 31 dicembre 2021. L'incremento di 170,5 milioni di euro è sostanzialmente legato all'attività svolta dal comparto di Finanza Proprietaria nell'ambito dei titoli governativi, che è stata parzialmente compensata dalla diminuzione fisiologica per 26,7 milioni di euro dei portafogli di attività in run-off del Settore.

Si evidenzia che all'interno del Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

  • crediti deteriorati netti: 14,9 milioni di euro al 31 marzo 2022, in riduzione rispetto al dato di 18,2 milioni di euro del 31 dicembre 2021;
  • crediti in bonis netti: 18,2 milioni di euro al 31 marzo 2022, in linea rispetto al 31 dicembre 2021.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 31.03.2022
Valore nominale 16.162 48.974 6.651 71.787 2.379.835 2.451.622
Rettifiche di valore (6.700) (20.440) (1.895) (29.035) (5.303) (34.338)
Valore di bilancio 9.462 28.534 4.756 42.752 2.374.532 2.417.284
Coverage ratio 41,5% 41,7% 28,5% 40,4% 0,2% 1,4%
SITUAZIONE AL 31.12.2021
Valore nominale 18.432 49.812 6.436 74.679 2.207.314 2.281.993
Rettifiche di valore (6.996) (21.196) (1.681) (29.872) (5.359) (35.231)
Valore di bilancio 11.436 28.616 4.755 44.807 2.201.955 2.246.762
Coverage ratio 38,0% 42,6% 26,1% 40,0% 0,2% 1,5%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 marzo 2022 Titoli di Stato per 1.848,2 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla cosìddetta categoria dei "POCI", i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 31 marzo 2022 risulta in linea con il dato al 31 dicembre 2021.

4. Prospetti contabili riclassificati

4.1 Stato patrimoniale consolidato riclassificato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021
Cassa e disponibilità liquide 216.111 355.381
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.507 8.478
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a
conto economico
147.605 144.660
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
598.574 614.013
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 620.782 524.991
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.276.457 10.331.804
Attività materiali 125.965 120.256
Attività immateriali 61.057 61.607
di cui:
- avviamento 38.786 38.794
Attività fiscali: 333.733 329.674
a) correnti 45.444 45.548
b) anticipate 288.289 284.126
Altre attività 499.108 487.027
Totale dell'attivo 12.892.899 12.977.891

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021
Debiti verso banche 2.465.729 2.597.965
Debiti verso clientela 5.683.346 5.683.745
Titoli in circolazione 2.463.262 2.504.878
Passività finanziarie di negoziazione 13.075 5.992
Passività fiscali: 55.100 49.154
a) correnti 21.934 16.699
b) differite 33.166 32.455
Altre passività 489.514 436.107
Trattamento di fine rapporto del personale 9.420 9.337
Fondi per rischi e oneri 71.409 66.825
Riserve da valutazione (35.715) (25.435)
Riserve 1.491.480 1.367.019
Sovrapprezzi di emissione 82.092 102.972
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (12.763) (2.847)
Patrimonio di pertinenza di terzi 28.191 27.786
Utile del periodo 34.948 100.582
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.892.899 12.977.891

4.2 Conto economico consolidato riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021
Margine di interesse 131.069 115.827
Commissioni nette 20.725 18.767
Altre componenti al margine di intermediazione 11.530 3.128
Margine di intermediazione 163.324 137.722
Spese amministrative: (90.133) (86.234)
a) spese per il personale (36.565) (33.779)
b) altre spese amministrative (53.568) (52.455)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.080) (4.413)
Altri oneri/proventi di gestione 6.390 6.800
Costi operativi (87.823) (83.847)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (17.008) (18.421)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.422) (5.095)
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 52.071 30.359
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (16.720) (9.590)
Utile del periodo 35.351 20.769
Utile di periodo di pertinenza di terzi 403 648
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.121

4.3 Prospetto della redditività consolidata complessiva riclassificato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021
Utile di periodo 35.351 20.769
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
1.397 3.751
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.452 3.574
Piani a benefici definiti (55) 177
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(9.224) (2.974)
Differenze di cambio (430) (765)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(8.794) (2.209)
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (7.827) 777
Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 27.524 21.546
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 405 646
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 27.119 20.900

5. Nota informativa 5. Nota Informativa

5.1 Politiche contabili

5.1.1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2022 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio consolidato annuale secondo i principi contabili IFRS. Per tale motivo è necessario leggere il Resoconto intermedio di gestione consolidato unitamente al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021. I criteri di redazione, i criteri di valutazione e di consolidamento ed i principi contabili adottati nella redazione del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi con i principi contabili adottati nella redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o emendati principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board ("IASB") ed interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee ("IFRIC") come di seguito esposti.

Per IFRS si intendono i principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D. Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022 sono gli stessi utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 al quale si rimanda per maggiori dettagli.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, anche a seguito dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e al conflitto militare tra Russia e Ucraina, si

ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

5.1.2 Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 marzo 2022 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Con riferimento all'inclusione nell'area di consolidamento di società derivanti da operazioni di aggregazione aziendale, tali operazioni devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nel periodo di competenza e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo, rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa (CGU – Cash Generating Unit) del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a una CGU e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta della CGU.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019, e 766 mila euro al cambio di fine periodo per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. z o.o., acquisita nel 2006. Tali avviamenti sono stati sottoposti al 31 dicembre 2021 all'annuale processo di impairment test, da cui non sono emerse necessità di rettifiche di valore. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Si precisa che, alla data di riferimento del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2022, l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca, per la quale è pervenuta l'autorizzazione di Banca d'Italia in data 21 febbraio 2022, non si è ancora perfezionata. Per maggiori dettagli sull'operazione in questione, si rimanda a quanto riportato nella sezione "5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" del presente documento".

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DENOMINAZIONI IMPRESE
OPERATIVA
LEGALE
(1)
RAPPORTO IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Real Estate S.p.A. Milano Milano 1 Ifis Npl Servicing
S.p.A.
100% 100%
Cap. Ital. Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Farbanca S.p.A. Bologna Bologna 1 Banca Ifis S.p.A. 71,06% 71,06%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 70% 70%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Urano Spv S.r.l. Milano Milano 4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso del periodo di competenza sono inclusi nei prospetti consolidati dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale alla data di riferimento del presente documento il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

5.1.3 Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti nei prospetti contabili e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Resoconto intermedio consolidato nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19 e al conflitto militare tra Russia e Ucraina, così come precedentemente illustrato.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2022, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 marzo 2022.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del Bilancio consolidato le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci di bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;

  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;

  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto (TFR);
  • avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Per le tipologie di assets sopra elencate (ad eccezione dei fondi per rischi e oneri e del TFR), si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative a fondi per rischi e oneri e al TFR, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Per tenere conto dell'attuale contesto ancora segnato dalla pandemia in corso e al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi successivi in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche.

Analogamente, in coerenza con le normative emanate, sono stati introdotti alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Per quanto riguarda la valutazione dell'incremento significativo di rischio di credito, tra le misure di supporto all'economia che hanno avuto ricadute su di essa è certamente importante menzionare la concessione di

moratorie. Con la sospensione dei pagamenti dei piani di ammortamento viene anche meno la verifica dello scaduto oltre 30 giorni per effettuare l'allocazione in Stage 2. Ciò ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti oggetto di moratoria o appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19, al fine di coglierne l'incremento di rischio atteso.

Analogamente, con riferimento alle Forward Looking Information, si è provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza.

Infine, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking.

Avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow, ovvero l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

5.2 Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 216.111 355.381 (139.270) (39,2)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
147.605 144.660 2.945 2,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
598.574 614.013 (15.439) (2,5)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
620.782 524.991 95.791 18,2%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.276.457 10.331.804 (55.347) (0,5)%
Attività materiali e immateriali 187.022 181.863 5.159 2,8%
Attività fiscali 333.733 329.674 4.059 1,2%
Altre voci dell'attivo 512.615 495.505 17.110 3,5%
Totale dell'attivo 12.892.899 12.977.891 (84.992) (0,7)%
Debiti verso banche 2.465.729 2.597.965 (132.236) (5,1)%
Debiti verso clientela 5.683.346 5.683.745 (399) (0,0)%
Titoli in circolazione 2.463.262 2.504.878 (41.616) (1,7)%
Passività fiscali 55.100 49.154 5.946 12,1%
Fondi per rischi e oneri 71.409 66.825 4.584 6,9%
Altre voci del passivo 512.009 451.436 60.573 13,4%
Patrimonio netto consolidato 1.642.044 1.623.888 18.156 1,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.892.899 12.977.891 (84.992) (0,7)%

5.2.1 Aggregati patrimoniali riclassificati

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista, in conformità a quanto richiesto per le voci di bilancio dal 7° aggiornamento di ottobre 2021 della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, e al 31 marzo 2022 ammonta a 216,1 milioni di euro.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 147,6 milioni di euro al 31 marzo 2022. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. Senza considerare gli incassi del periodo, la crescita del 2,0% rispetto al 31 dicembre 2021 è determinata principalmente da nuove operazioni del periodo per 8,6 milioni di euro (di cui 2,8 milioni di euro relativi a titoli di capitale, 2,1 milioni di euro relativi a quote di OICR e 3,6 milioni per nuovi finanziamenti al fair value) nonché dalla rivalutazione delle quote detenute nei fondi di OICR per circa 1,7 milioni di euro, il cui effetto è stato parzialmente compensato dalla chiusura nel periodo di finanziamenti al fair value per complessivi 5,2 milioni di euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Titoli di debito 15.687 15.889 (202) (1,3)%
Titoli di capitale 29.158 26.490 2.668 10,1%
Quote di OICR 81.430 79.052 2.378 3,0%
Finanziamenti 21.330 23.229 (1.899) (8,2)%
Totale 147.605 144.660 2.945 2,0%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 598,6 milioni di euro al 31 marzo 2022, in diminuzione del 2,5% rispetto al dato a dicembre 2021. Esse includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Titoli di debito 486.052 515.277 (29.225) (5,7)%
Titoli di capitale 112.522 98.736 13.786 14,0%
Totale 598.574 614.013 (15.439) (2,5)%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 marzo 2022 ammontano a 486,1 milioni di euro, in diminuzione del 5,7% rispetto al saldo al 31 dicembre 2021 principalmente per effetto della scelta di ridurre l'esposizione in strumenti finanziari esposti a fluttuazioni di mercato a favore di titoli, principalmente governativi, iscritti in un portafoglio Held to Collect (HTC), in considerazione della crescente curva dei tassi di interesse. La riserva netta di fair value associata ai titoli di debito è negativa per 12,5 milioni di euro.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 48.207 152.215 - 26.237 207.303 433.962
% sul totale 9,9% 31,3% - 5,4% 42,7% 89,3%
Banche - 3.643 8.702 - - 12.345
% sul totale - 0,7% 1,8% - - 2,5%
Altri emittenti - - 3.087 24.868 11.790 39.745
% sul totale - - 0,6% 5,1% 2,4% 8,2%
Totale 48.207 155.858 11.789 51.105 219.093 486.052
% sul totale 9,9% 32,1% 2,4% 10,5% 45,1% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 112,5 milioni di euro, in crescita del 14,0% rispetto al 31 dicembre 2021, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel primo trimestre 2022, al fine di costituire un portafoglio che garantisca dividendi stabili. La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 31 marzo 2022 presenta un valore negativo per 13,5 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 marzo 2022 a 620,8 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2021 (pari a 525,0 milioni di euro). La voce è prevalentemente riferita a crediti verso banche centrali (438,7 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto ai 351,2 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.

In una visione complessiva, le disponibilità liquide e i crediti verso le banche registrano una diminuzione nel primo trimestre 2022 del 4,5% in relazione alla stagionalità dei volumi factoring anche nella componente cartolarizzata.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.276,5 milioni di euro, in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 2,2 miliardi di euro (2,0 miliardi al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra un rallentamento (- 3,4%) concentrato nell'Area Factoring (-7,4%), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in aumento di 170,5 milioni di euro, principalmente per l'effetto di acquisti di titoli di debito avutosi nel periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.340.572 6.561.414 (220.842) (3,4)%
- di cui deteriorati 217.907 237.921 (20.014) (8,4)%
Area Factoring 2.722.055 2.940.072 (218.017) (7,4)%
- di cui deteriorati 143.022 167.496 (24.474) (14,6)%
Area Leasing 1.378.103 1.390.223 (12.120) (0,9)%
- di cui deteriorati 16.834 16.745 89 0,5%
Area Corporate Banking & Lending 2.240.414 2.231.118 9.296 0,4%
- di cui deteriorati 58.051 53.680 4.371 8,1%
Settore Npl 1.518.601 1.523.628 (5.027) (0,3)%
- di cui deteriorati 1.460.745 1.454.164 6.581 0,5%
Settore Governance & Servizi e Non Core(1) 2.417.284 2.246.762 170.522 7,6%
- di cui deteriorati 42.752 44.807 (2.055) (4,6)%
Totale Crediti verso la clientela 10.276.457 10.331.804 (55.347) (0,5)%
- di cui deteriorati 1.721.404 1.736.892 (15.488) (0,9)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core presenti al 31 marzo 2022 titoli di Stato per 1.848,2 milioni di euro (1.648,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021)

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.721,4 milioni di euro al 31 marzo 2022 contro i 1.736,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (-0,9%).

Al netto di tali crediti, i crediti deteriorati si attestano a 260,7 milioni di euro, rispetto al dato di 282,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le attività immateriali e materiali

Le attivita immateriali si attestano a 61,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2021.

La voce è riferita a software per 22,3 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione nella controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs.

Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tali avviamenti, si evidenzia che l'esito di tale test effettuato al 31 dicembre 2021, ha supportato la recuperabilità di entrambi gli avviamenti iscritti. Confermando ad oggi la validità delle azioni intraprese dal Gruppo, si ritiene che, anche in considerazione della natura anticiclica di taluni business del Gruppo ed in particolare del Settore Npl su cui è allocato l'avviamento più significativo del Gruppo, le situazioni di emergenza in essere connesse da un lato alla pandemia da Covid-19 e dall'altro alle tensioni tra Russia e Ucraina non determineranno impatti significativi sui risultati consolidati attesi nel lungo termine. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Le attività materiali si attestano a 126,0 milioni di euro, rispetto ai 120,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in aumento del 4,7%.

Gli immobili iscritti a fine marzo 2022 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 333,7 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (+1,2%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 45,4 milioni di euro, in linea con il dato al 31 dicembre 2021.

Le attività per imposte anticipate ammontano a 288,3 milioni di euro contro 284,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e risultano composte principalmente per 205,4 milioni di euro da attività iscritte per svalutazioni su crediti, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta, e per 39,3 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (39,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Le passività fiscali ammontano a 55,1 milioni di euro, in aumento del 12,1% rispetto al dato del 31 dicembre 2021 pari a 49,2 milioni di euro con riferimento al carico fiscale del periodo.

Le passività fiscali correnti, pari a 21,9 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo di competenza (+31,3% rispetto al dato di 16,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Le passività per imposte differite, pari a 33,2 milioni di euro, risultano in riduzione di 0,7 milioni di euro rispetto al saldo di fine dell'esercizio precedente, e includono principalmente 28,8 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,8 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 0,4 milioni di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate (RWA) al 31 marzo 2022:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 marzo 2022 la deduzione del 100% è pari a 39,3 milioni di euro; si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 12,8 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite; tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 marzo 2022 tali attività ammontano a 37,7 milioni di euro; l'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, è già esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 20,3 milioni di euro;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 marzo 2022 la corrispondente ponderazione ammonta a 205,3 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le attività fiscali iscritte al 31 marzo 2022 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un onere pari a -0,01% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 512,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 495,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021, accolgono principalmente:

• attività finanziarie detenute per la negoziazione per 13,5 milioni di euro (in aumento del 59,3% rispetto al dato di 8,5 milioni di euro del 31 dicembre 2021), riferite per 12,7 milioni di euro a operazioni in derivati prevalentemente coperte da posizioni opposte iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione e per 0,8 milioni di euro da titoli inclusi nel portafoglio di trading del Gruppo (in calo rispetto al saldo di 1,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021 principalmente per i disinvestimenti effettuati nel periodo sui titoli di capitale in portafoglio a fine 2021);

• altre attività per 499,1 milioni di euro (487,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021, +2,5%), di cui 287,2 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (a cui corrisponde un valore nominale pari a 329,4 milioni di euro) e 23,0 milioni di euro riferiti al credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale (22,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021).

Le altre voci del passivo sono pari a 512,0 milioni di euro rispetto a 451,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 13,1 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 9,4 milioni di euro (9,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021);
  • altre passività per 489,5 milioni di euro (436,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021, +12,2%), le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, al debito nei confronti della controllante La Scogliera per 36,7 milioni di euro ed a debiti di funzionamento per circa 86,3 milioni di euro.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.465.729 2.597.965 (132.236) (5,1)%
- Debiti verso banche centrali 2.157.439 2.236.942 (79.503) (3,6)%
di cui: TLTRO 2.031.324 2.033.870 (2.546) (0,1)%
di cui: Altri depositi 126.115 203.073 (76.958) (37,9)%
- Pronti contro termine 183.868 217.512 (33.644) (15,5)%
- Altri debiti 124.422 143.511 (19.089) (13,3)%
Debiti verso clientela 5.683.346 5.683.745 (399) (0,0)%
- Pronti contro termine 80.576 - 80.576 n.a.
- Retail 4.505.985 4.517.172 (11.187) (0,2)%
- Altri depositi vincolati 255.599 239.986 15.613 6,5%
- Debiti per leasing 20.881 16.127 4.754 29,5%
- Altri debiti 820.305 910.460 (90.155) (9,9)%
Titoli in circolazione 2.463.262 2.504.878 (41.616) (1,7)%
Totale raccolta 10.612.337 10.786.588 (174.251) (1,6)%

Il totale della raccolta al 31 marzo 2022 risulta pari a 10.612,3 milioni di euro (-1,6% rispetto al 31 dicembre 2021), è rappresentato per il 53,6% da debiti verso la clientela (52,7% al 31 dicembre 2021), per il 23,2% da debiti verso banche (24,1% al 31 dicembre 2021) e per il 23,2% da titoli in circolazione (sempre 23,2% al 31 dicembre 2021).

I debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2022 a 5.683,3 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2021 dove, a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta retail, che ammonta a 4.506,0 milioni di euro a fine marzo 2022 (-0,2%), si registra una crescita di 15,6 milioni di euro (+6,5%) negli altri depositi vincolati.

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.094.107 3.114.532 (20.425) (0,7)%
di cui: LIBERO 798.368 785.004 13.364 1,7%
di cui: LIKE/ONE 1.049.927 1.033.539 16.388 1,6%
di cui: VINCOLATI 1.174.818 1.217.976 (43.158) (3,5)%
di cui: GERMAN DEPOSIT 70.994 78.013 (7.019) (9,0)%
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.411.878 1.402.640 9.238 0,7%
Totale raccolta 4.505.985 4.517.172 (11.187) (0,2)%

I debiti verso banche ammontano a 2.465,7 milioni di euro. In diminuzione del 5,1% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine, per effetto della stagionalità del business factoring che nel nel primo trimestre 2022 risulta minore in termini di volumi erogati rispetto all'ultimo trimestre del 2021.

I titoli in circolazione ammontano al 31 marzo 2022 a 2.463,2 milioni di euro, in lieve contrazione (-1,7%) guidata dalle due cartolarizzazioni ABCP Programme ed Emma che registrano un calo fisiologico dopo dicembre 2021.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
10.822 11.938 (1.116) (9,3)%
FITD e Fondo di Risoluzione Unico 6.210 - 6.210 n.a.
Controversie legali e tributarie 36.694 36.832 (138) (0,4)%
Oneri per il personale 3.932 4.319 (387) (9,0)%
Altri fondi 13.751 13.736 15 0,1%
Totale fondi per rischi e oneri 71.409 66.825 4.584 6,9%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere alla fine del primo trimestre 2022, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 marzo 2022 il saldo pari a 10,8 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo e risulta in diminuzione rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 11,9 milioni di euro) a seguito dell'escussione di alcune garanzie sottostanti nel periodo.

Fondo di Risoluzione Unico

La voce al 31 marzo 2022 include la stima per 6,2 milioni di euro relativa alla contribuzione annuale al Fondo di Risoluzione Unico.

Controversie legali e tributarie

Al 31 marzo 2022 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 36,7 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • 11,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 16,0 milioni di euro) relativi a 23 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito dall'ex Aigis Banca e appartenenti all'Area Lending del Settore Commercial e Corporate Banking;
  • 11,2 milioni di euro relativi a 24 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 31,4 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • 8,2 milioni di euro (a fronte di un petitum di 62,6 milioni di euro) relativi a 10 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending derivanti dall'ex Interbanca;
  • 2,3 milioni di euro (a fronte di un petitum di 2,5 milioni di euro) relativi a 25 cause connesse all'Area Leasing e crediti commerciali;
  • 2,2 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 7,5 milioni di euro) a 62 controversie legate a crediti di Ifis Npl Investing;
  • 756 mila euro relativi a varie controversie riguardanti Credifarma (a fronte di un petitum pari a 2,0 milioni di euro);
  • 578 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,5 milioni di euro) relativi a contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap.Ital.Fin.;
  • 106 mila euro a varie controversie riguardanti Farbanca (con un petitum corrispondente di 2,8 milioni di euro);
  • 38 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 31 marzo 2022 sono iscritti fondi per il personale per 3,9 milioni di euro (4,3 milioni di euro al 31 dicembre 2021) da attribuire per 3,8 milioni di euro al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 marzo 2022, sono in essere "Altri fondi" per 13,8 milioni di euro, in linea rispetto al dato di 13,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021. La voce è principalmente costituita da 7,7 milioni di euro a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti, 4,6 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing e da 0,5 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 marzo 2022 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni "integrali" dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 243 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015. La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria. L'udienza è stata discussa a novembre 2020 presso la seconda sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Venezia, la cui sentenza N. 266/2021 depositata in data 19 marzo 2021 ha integralmente accolto il ricorso della Banca ed ha compensato le spese. La commissione ha affermato infatti che è un "legittimo diritto della società controllante italiana, che vuole espandere la propria attività di servizi bancari e di factoring in Polonia, di determinare la strategia operativa della propria controllante costituita allo scopo".

In data 14 ottobre 2021 è stato notificato il deposito del ricorso alla commissione tributaria regionale del Veneto CTR da parte dell'Agenzia delle Entrate. In sintesi, l'Agenzia ha contestato la sentenza della CTP sia da un punto di vista sostanziale che formale, e ne ha chiesto, pertanto, l'annullamento sulla base del medesimo percorso logico e probatorio adottato in sede ispettiva e accertativa per rimarcare l'esistenza della stabile organizzazione occulta. La Banca, nei termini di legge, ha provveduto a predisporre le proprie controdeduzioni a difesa delle proprie posizioni confermate dalla CTP.

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2022 a 1.642,0 milioni di euro, in crescita dell'1,1% rispetto al dato di fine 2021 pari a 1.623,9 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 82.092 102.972
(20.880)
(20,3)%
Riserve da valutazione: (35.715) (25.435) (10.280)
- Titoli (26.028) (16.233)
(9.795)
60,3%
- TFR (728) (673) (55) 8,2%
- differenze di cambio (8.959) (8.529)
(430)
5,0%
Riserve 1.491.480 1.367.019 124.461 9,1%
Azioni proprie (12.763) (2.847) (9.916) 348,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 28.191 27.786
405
1,5%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
34.948 100.582 (65.634) (65,3)%
Patrimonio netto consolidato 1.642.044 1.623.888 18.156 1,1%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2021 1.623.888
Incrementi: 35.899
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948
Stock options 309
Patrimonio netto di terzi 405
Altre variazioni 237
Decrementi: 17.743
Acquisto azioni proprie 9.916
Variazione riserva da valutazione: 7.827
- Titoli (al netto di realizzi) 7.342
- TFR 55
- differenze di cambio 430
Patrimonio netto consolidato al 31.03.2022 1.642.044

Con riferimento all'acquisto di azioni proprie effettuato nel periodo per 9,9 milioni di euro, esso si inserisce nell'ambito del c.d. "Programma di Buy-Back" a sostegno del "Piano LTI 2021-2023" (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo").

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.03.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.483.099 1.486.880
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.484.833 1.488.624
Totale Fondi propri 1.887.603 1.891.346
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.434.866 9.633.003
CET1 Ratio 15,72% 15,44%
Tier 1 Ratio 15,74% 15,45%
Total Capital Ratio 20,01% 19,63%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 marzo 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2022.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 marzo 2022 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 marzo 2022, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.

L'inclusione nel CET1 avviene in modo graduale applicando i seguenti fattori.

TRATTAMENTO TEMPORANEO PER RISERVA OCI

1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 0,70 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 0,40 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022

Al 31 marzo 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1 e del filtro prudenziale per utili e perdite non realizzati su attività finanziarie valutate al fair value, i Fondi Propri ammontano a 1.887,6 milioni di euro.

I Fondi propri consolidati includono:

  • gli aggiustamenti transitori IFRS 9, di cui all'articolo 473 bis del CRR, i quali ammontano a 28 milioni di euro;
  • il filtro prudenziale positivo relativo ai profitti e alle perdite non realizzate misurate al fair value misurati a partire dal 31 dicembre 2019 ammonta a 4,5 milioni di euro;
  • l'esenzione alla deduzione delle attività immateriali ascrivibili a software dagli elementi del CET1 per la quota di ammortamento prudenziale calcolato su tre anni eccedente l'ammortamento contabile; al 31 marzo 2022 la quota non dedotta ammonta a 13,6 milioni di euro;
  • l'impatto negativo derivante dall'applicazione del Calendar Provisioning è pari a 3,1 milioni di euro.

La variazione negativa di 3,7 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • all'aumento delle riserve da utili per 5 milioni di euro;
  • alla maggior deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 26,5 milioni di euro rispetto ai 25,3 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2021; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • alla maggior deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 10,3 milioni di euro;
  • all'aumento della quota di attività immateriali ascrivibili a software esentati dalla deduzione del CET1 per 6 milioni di euro;
  • alla diminuzione degli altri aggiustamenti transitori del CET1 per 1,9 milioni di euro;
  • all'aumento della shorfall per le esposizioni deteriorate pari a 1,1 milioni di euro.

La variazione dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati ha fatto sì che al 31 marzo 2022 il Total capital Ratio si attesti al 20,01%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2021, pari al 19,63%; tale trend si riscontra anche per il CET1 Ratio, pari al 15,72% a fine marzo 2022 rispetto al dato pari al 15,44% al 31 dicembre 2021.

Al 31 marzo 2022, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi Propri Fully Loaded ammontano a 1.855,0 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.424,1 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.450.532 1.452.393
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.452.265 1.454.137
Totale Fondi propri 1.855.036 1.856.859
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.424.056 9.615.465
CET1 Ratio 15,39% 15,10%
Tier 1 Ratio 15,41% 15,12%
Total Capital Ratio 19,68% 19,31%

Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri al 31 marzo 2022 non includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi tre mesi del 2022.

Al 31 marzo 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.435 milioni di euro, derivanti dai rischi di credito e di controparte per 8.401 milioni di euro, dal rischio operativo per 878 milioni di euro, dal rischio di mercato per 93 milioni di euro e dal rischio di aggiustamento della valutazione del credito per 62 milioni di euro.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 4.994.161 2.264.768 1.225.747 1.503.647 2.342.328 1.065.013 8.401.502
RWA per rischio mercato X X X X X X 93.181
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 877.996
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 62.187
Totale RWA X X X X X X 9.434.866

Si segnala che nel corso del primo trimestre 2022 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la comunicazione di avvio del procedimento di revisione prudenziale (cosiddetto SREP); il procedimento si concluderà entro 90 giorni a decorrere dal 21 marzo 2022, termine entro il quale il Gruppo potrà presentare documenti che l'Autorità potrà valutare al fine di una eventuale modifica dei livelli minimi dei coefficienti patrimoniali.

I nuovi requisiti verranno pertanto applicati a partire dal 30 giugno 2022 (prima data utile successiva alla data di conclusione del procedimento).

Per il primo trimestre 2022, in continuità con il 2021, i requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale da soddisfare sono i seguenti:

  • coefficiente di Capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di Capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di Capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 31 marzo 2022 i predetti requisiti prudenziali.

Nel terzo trimestre 2021 Banca d'Italia ha comunicato alla capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Farbanca la conclusione del processo di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare a partire dal 1° gennaio 2022 sono i seguenti:

REQUISITO MREL
BANCA IFIS FARBANCA
10% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
3% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 31 marzo 2022, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Informativa in merito al debito sovrano

In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 marzo 2022 le esposizioni al debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore contabile ammonta a 2.295 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 11,3 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 2.310 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 46 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 marzo 2022 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di Debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 31 marzo 2022 ammontano a 699 milioni di euro, di cui 140 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

5.2.2 Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 163,3 milioni di euro, in crescita del 18,6% rispetto al dato al 31 marzo 2021, pari a 137,7 milioni di euro.

Di seguito la variazione e le principali componenti del margine di intermediazione.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di interesse 131.069 115.827 15.242 13,2%
Commissioni nette 20.725 18.767 1.958 10,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 11.530 3.128 8.402 268,6%
Margine di intermediazione 163.324 137.722 25.602 18,6%

Il margine di interesse aumenta del 13,2%, passando da 115,8 milioni di euro al 31 marzo 2021 a 131,1 milioni di euro al 31 marzo 2022. I principali fattori di crescita possono essere così sintetizzati:

  • l'aumento di 10,0 milioni di euro del margine di interesse del Settore Npl rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, anche grazie al contributo della raccolta stragiudiziale (in crescita di 4,3 milioni di euro), così come alla raccolta legale che contribuisce con maggiori ricavi per 2,3 milioni di euro a seguito della maggior produzione sia di precetti sia di pignoramenti. I maggiori volumi hanno contribuito positivamente per ulteriori 2,8 milioni di euro;
  • l'incremento del margine di interesse per complessivi 6,8 milioni di euro di cui hanno beneficiato le Aree Factoring, a seguito di una crescita degli impieghi medi.
  • Il maggiore contributo per 4,0 milioni di euro al margine di interesse dell'attività del comparto Finanza Proprietaria rispetto al primo trimestre 2021, grazie all'effetto combinato sia della componente "Inflation Linked" dei titoli in portafoglio sia della crescita del portafoglio stesso valutato al costo ammortizzato.

Gli effetti positivi di cui sopra hanno più che compensato il minor contributo della PPA, il cui effetto nel trimestre è pari a 3,6 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al saldo di 11,9 milioni di euro del primo trimestre 2021, a seguito principalmente della chiusura di numerose posizioni creditizie nel corso del 2021 nonché alla fisiologica riduzione dei ricavi connessi ai portafogli in run-off.

Le commissioni nette ammontano a 20,7 milioni di euro, in aumento del 10,4% rispetto al dato al 31 marzo 2021: tale andamento è stato guidato sia da un maggior contributo delle commissioni attive, connesso principalmente alle maggiori masse gestite dall'Area Factoring rispetto al 31 marzo 2021, sia da una minore incidenza delle commissioni passive, a seguito della riduzione delle provvigioni pagate per i servizi di incasso e pagamento in ambito Settore Npl rispetto al primo trimestre 2021.

Le commissioni attive, pari a 23,8 milioni di euro in aumento del 6,6% rispetto al 31 marzo 2021, si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, a operazioni di leasing, a attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 3,1 milioni di euro contro il dato di 3,6 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2021, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione, in aumento di 8,4 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, si compongono come segue:

  • per 0,6 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo (0,4 milioni nei primi tre mesi del 2021);
  • per 3,0 milioni di euro al risultato netto positivo dell'attività di negoziazione, principalmente generato dall'attività di trading del comparto Finanza Proprietaria (risultato netto negativo pari a 0,8 milioni di euro nel primo trimestre 2021)
  • per 6,5 milioni di euro agli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie, di cui 4,5 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà nonchè 2,0 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (utili netti per 2,8 milioni di euro al 31 marzo 2021);

• per 1,4 milioni di euro al risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (dato pari a 0,7 milioni di euro al 31 marzo 2021), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value delle quote di fondi OICR per 1,7 milioni di euro.

La formazione dell'utile netto del periodo

La formazione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 163.324 137.722 25.602 18,6%
Costi operativi (87.823) (83.847) (3.976) 4,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(17.008) (18.421) 1.413 (7,7)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.422) (5.095) (1.327) 26,0%
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
52.071 30.359 21.712 71,5%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(16.720) (9.590) (7.130) 74,3%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 403 648 (245) (37,8)%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.121 14.827 73,7%

I costi operativi sono pari a 87,8 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 marzo 2021 (+4,7%).

COSTI OPERATIVI 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 90.133 86.234 3.899 4,5%
a) spese per il personale 36.565 33.779 2.786 8,2%
b) altre spese amministrative 53.568 52.455 1.113 2,1%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
4.080 4.413 (333) (7,5)%
Altri oneri/proventi di gestione (6.390) (6.800) 410 (6,0)%
Costi operativi 87.823 83.847 3.976 4,7%

Le spese per il personale, pari a 36,6 milioni di euro. L'incremento è da ricondursi sia ad una crescita delle risorse in forza alla data di riferimento sia a maggiori remunerazioni variabili (+0,6 milioni di euro). Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2022 è pari a 1.840 rispetto a 1.765 risorse al 31 marzo 2021.

Le altre spese amministrative, al 31 marzo 2022, sono pari a 53,6 milioni di euro, in aumento del 2,1% rispetto al 31 marzo 2021. A fronte di una sostanziale stabilità dei costi di recupero del Settore Npl, l'incremento è principalmente da ricondurre ai costi di consulenza, legati principalmente ai vari progetti strategici del Gruppo.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2022 2021 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 28.327 26.325 2.002 7,6%
Legali e consulenze 19.291 16.543 2.748 16,6%
Revisione 436 341 95 27,9%
Servizi in outsourcing 8.600 9.441 (841) (8,9)%
Imposte indirette e tasse 9.497 9.433 64 0,7%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 15.744 16.697 (953) (5,7)%
Assistenza e noleggio software 4.820 4.223 597 14,1%
Spese relative agli immobili 2.005 1.672 333 19,9%
Spese spedizione e archiviazione documenti 1.670
1.015
655 64,5%
Pubblicità e inserzioni 1.642 1.844 (202) (11,0)%
Spese per informazione clienti 1.533 3.985 (2.452) (61,5)%
Costi per cartolarizzazione 1.038 629 409 65,0%
Spese telefoniche e trasmissione dati 959 1.191 (232) (19,5)%
Gestione e manutenzione autovetture 623 582 41 7,0%
Viaggi e trasferte 310 326 (16) (4,9)%
Altre spese diverse 1.144 1.230 (86) (7,0)%
Totale altre spese amministrative 53.568 52.455 1.113 2,1%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 19,3 milioni di euro nel primo trimestre 2022, in aumento del 16,6% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento della voce è da ricondursi principalmente, come già esposto in precedenza, ai costi connessi alla prosecuzione dell'implementazione dei progetti strategici del Gruppo Banca Ifis nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024, come la fusione di Credifarma in Farbanca (per maggiori dettagli relativamente a quest'ultima operazione, per cui a febbraio 2022 è pervenuta l'autorizzazione di Banca d'Italia, si rimanda alla sezione "5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo"). La voce include il costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 31 marzo 2022 ammonta a 7,1 milioni di euro, in sostanziale stabilità rispetto al saldo del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

La sottovoce "Servizi in outsourcing", pari a 8,6 milioni di euro al 31 marzo 2022, registra un leggero decremento (-8,9%) rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl, dove l'incremento delle commissioni alle agenzie di recupero per la raccolta dei piani di rientro è stato più che compensato dal venir meno delle commissioni connesse alla attività di recupero del portafoglio misto ipotecario ("MIPO") internalizzata successivamente al primo trimestre 2021, con conseguente registrazione dei costi connessi come "spese del personale" anziché come "altre spese amministrative".

La voce "Imposte indirette e tasse", pari a 9,5 milioni di euro rispetto a 9,4 milioni di euro al 31 marzo 2021, risulta sostanzialmente in linea. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 6,3 milioni di euro al 31 marzo 2022, in linea con il dato dell'omologo periodo dell'anno precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 2,7 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 15,7 milioni di euro, in diminuzione del 5,7% rispetto ai 16,7 milioni di euro del 31 marzo 2021. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • spese di assistenza e noleggio software che passano dal saldo di 4,2 milioni di euro al 31 marzo 2021 a 4,8 milioni di euro al 31 marzo 2022 (+14,1%) principalmente a seguito delle progettualità volte alla digitalizzazione e all'innovazione tecnologica del Gruppo Banca Ifis;
  • spese per informazione clienti, si attestano a 1,5 milioni di euro, in decremento del 61,5% per effetto principalmente della ciclicità delle spese connesse alla lavorazione dei portafogli nell'ambito del Settore Npl e della tipologia degli acquisti di portafogli deteriorati;
  • spese di pubblicità passano da 1,8 milioni di euro a 1,6 milioni a marzo 2022, dove il primo trimestre 2021 era ancora interessato dai costi per l'attività di rebranding iniziata a metà 2020;
  • spese per spedizione e archiviazione documenti, che risultano in crescita del 64,5% rispetto a marzo 2021 per effetto della inizio della attività di archiviazione del portafoglio Npl acquistato da Cerberus a fine novembre 2021
  • spese di cartolarizzazione che passano da 0,6 milioni di euro a 1,0 milioni di euro (+65,0%), a seguito delle maggiori operazioni effettuate nel primo trimestre 2022 rispetto ai primi tre mesi dell'esercizio 2021 (si ricorda infatti che la cartolarizzazione di un portafoglio non performing realizzata dal Gruppo tramite la controllata Ifis Npl Investing e il veicolo Ifis Npl 2021-1 Spv è stata effettuata a fine marzo 2021).

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 6,4 milioni di euro, registrano un leggero decremento rispetto al dato di 6,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 17,0 milioni di euro al 31 marzo 2022 rispetto a rettifiche nette per 18,4 milioni di euro al 31 marzo 2021 (in miglioramento del 7,7%), e includono accantonamenti per 0,6 milioni di euro relativi al rischio di credito connesso a impegni ad erogare fondi e garanzie; quest'ultimi sono in riduzione rispetto al saldo di 2,3 milioni di euro del 31 marzo 2021. Si rimanda a quanto più diffusamente dettagliato nella sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo".

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 6,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 5,1 milioni di euro al 31 marzo 2021. La variazione pari a 1,3 milioni di euro è sostanzialmente dovuta al maggior accantonamento per 1,9 milioni di euro al Fondo di Risoluzione Unico parzialmente compensato da rilasci su contenziosi chiusi.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 35,4 milioni di euro, in aumento del 70,2% rispetto al dato al 31 marzo 2021.

Le imposte sul reddito ammontano a 16,7 milioni di euro; il tax rate al 31 marzo 2022 è pari al 32,11% e risulta essere sostanzialmente in linea con il dato di 31,59% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 34,9 milioni di euro, in aumento di 14,8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021.

5.3 Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

5.3.1 Banca Ifis approva il Liquidity Funding Plan 2022

In data 17 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Liquidity Funding Plan 2022 per l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità della Banca in ottica di sana e prudente gestione e nel rispetto delle regole prudenziali. L'obiettivo è ottimizzare il costo del funding, assicurando un'appropriata diversificazione ed equilibrio tra le fonti in una composizione sostenibile e adeguata alle soglie di tolleranza del rischio. Il Liquidity Funding Plan 2022 conferma la centralità e l'apporto rilevante della raccolta diretta retail della Banca attraverso i prodotti di deposito e conto corrente e prevede, con analoga valenza e rilevanza nel corso dell'anno, l'incremento dello stock delle obbligazioni wholesale emesse da Banca Ifis con un obiettivo market oriented a fine 2022 pari a 1,5 miliardi di euro (di cui 400 milioni di euro di Tier 2 e 1,1 miliardi di euro di Senior Preferred) rispetto al valore attuale di 1,1 miliardi di euro.

5.3.2 Assegnazione da parte di Moody's del rating Baa3 con outlook stabile

In data 9 febbraio 2022 Moody's ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità ed alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca. Il testo originale del comunicato stampa pubblicato da Moody's è disponibile sul sito web dell'agenzia di rating (www.moodys.com).

5.3.3 Banca Ifis D.O.E.S.: approvato il Piano Industriale 2022-2024

In data 10 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2022- 2024, sulla base del quale Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl. Nel 2024 sono previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%, e nel triennio 2022-2024 è atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%. Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l'arco del piano. Per sostenere una profittevole crescita, il Banca ha definito un Piano Industriale basato su quattro pilastri, sintetizzati nell'acronimo D.O.E.S, che fanno leva su Digitalizzazione, apertura ("Open", ovvero sul modello Bank-as-a-platform), Efficienza e Sostenibilità. Nell'arco di Piano sono previste 200 nuove assunzioni, di cui 150 giovani, e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.

5.4 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

5.4.1 Completata la fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca

In data 11 aprile 2022 è stata completata l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., per la quale era pervenuta l'autorizzazione da Banca d'Italia in data 21 febbraio 2022. Nasce, grazie a questa operazione, Banca Credifarma: il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Farbanca nel novembre 2020 e il punto di partenza di una nuova realtà dotata delle migliori competenze nell'erogazione del credito specializzato alle farmacie grazie allo sviluppo di servizi digitali integrati in un unico grande operatore. L'operazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis. Le sinergie post integrazione e il cross selling con tutti i prodotti finanziari del Gruppo consentiranno a Banca Credifarma di sviluppare ulteriormente il presidio commerciale nel comparto di riferimento. L'estensione degli investimenti in tecnologia digitale presentati nel Piano Industriale accelererà altresì l'innovazione dei processi e l'estensione della gamma dei servizi offerti, anche grazie a nuove partnership ed a soluzioni di consulenza complementari alla soddisfazione dei bisogni dell'impresa farmacia.

5.4.2 Concluso il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno del "Piano LTI 2021-2023"

In data 22 aprile 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni ordinarie di Banca Ifis a servizio del "Piano LTI 2021-2023", che era stato avviato in data 15 marzo 2022 e oggetto di autorizzazione assembleare per un numero di azioni ordinarie non superiore a 1.044.000 e per un controvalore massimo complessivo non superiore ad 20,9 milioni di euro (il "Programma di Buy-Back"). In esecuzione di tale Programma di Buy-Back, Banca Ifis ha acquistato un totale di n. 1.044.000 azioni (corrispondente al numero massimo di azioni proprie oggetto di autorizzazione) pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19.281.157,88 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 22 aprile 2022 e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.

5.4.3 L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2021 e un dividendo di 0,95 euro per azione

L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 28 aprile 2022 in unica convocazione sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:

  • il Bilancio d'esercizio 2021 di Banca Ifis;
  • la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,95 euro, pari al doppio della cedola dell'esercizio 2020, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 25) il 23 maggio 2022, record date il 24 maggio 2022 e messa in pagamento dal 25 maggio 2022;
  • l'incremento del numero dei consiglieri da 12 a 13, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2022-2024 Simona Arduini, Antonella Malinconico, Beatrice Colleoni, Monica Billio, Sebastien Egon Fürstenberg, Ernesto Fürstenberg Fassio, Frederik Herman Geertman, Monica Regazzi,

Paola Paoloni, Giovanni Meruzzi, Luca Lo Giudice e Roberta Gobbi e Roberto Diacetti. Sono stati nominati, inoltre, i membri del Collegio Sindacale nelle persone di: Andrea Balelli (Presidente), Franco Olivetti (Sindaco Effettivo), Annunziata Melaccio (Sindaco Effettivo), Marinella Monterumisi (Sindaco Supplente) e Emanuela Rollino (Sindaco Supplente);

  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2021;
  • il piano di compensi basato sull'assegnazione di azioni Banca Ifis per alcune figure aziendali descritto nel documento informativo redatto ai sensi dell'art. 114‐bis del D. Lgs. n. 58/1998 e delle relative norme di attuazione (art. 84‐bis del Regolamento Consob n. 11971/1999);
  • il conferimento a PriceWaterhouseCoopers S.p.A. degli incarichi relativi alla revisione legale dei conti di Banca Ifis S.p.A. per il novennio 2023-2031.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia – Mestre, 12 maggio 2022

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

5.5 Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2022 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia – Mestre, 12 maggio 2022

Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Mariacristina Taormina

6Nota informativa . Allegati

6.1 Raccordo tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di Bilancio consolidati riclassificati

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021
Margine di interesse 131.069 115.827
+
30.
Margine di interesse 96.958 88.283
+
130.a (parziale)
Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura rappresentativa
dell'operatività del business
34.111 27.544
Commissioni nette 20.725 18.767
+
60.
Commissioni nette 20.725 18.767
Altre componenti del margine di intermediazione 11.530 3.128
+
70.
Dividendi e proventi simili 617 427
+
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione 2.980 (752)
+
100.a
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
6.767 912
-
100.a (parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato
diversi da quelli del Settore Npl
- (7)
+
100.b
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
(208) 1.862
+
100.c
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie (74) 10
+
110.b
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
1.448 676
Margine di intermediazione 163.324 137.722
Spese amministrative (90.133) (86.234)
+
190.a
a) spese per il personale (36.565) (33.779)
+
190.b
b) altre spese amministrative (53.568) (52.455)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (4.080) (4.413)
+
210.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (2.127) (2.189)
+
220.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (1.953) (2.224)
Altri oneri/proventi di gestione 6.390 6.800
+
230.
Altri oneri/proventi di gestione 6.390 6.800
Costi operativi (87.823) (83.847)
+
240.
Costi operativi (94.805) (91.268)
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 6.982 7.421
RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.03.2022 31.03.2021
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (17.008) (18.421)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
17.747 11.384
- 130.a (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura rappresentativa
dell'operatività del business
(34.111) (27.544)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(84) 58
+ 100.a (parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato
diversi da quelli del Settore Npl
- 7
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate (560) (2.326)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (6.422) (5.095)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(6.770) (6.316)
- 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate 560 2.326
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti netti (212) (1.105)
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 52.071 30.359
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (16.720) (9.590)
+ 300. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (16.720) (9.590)
Utile (perdita) del periodo 35.351 20.769
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 403 648
+ 340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 403 648
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 34.948 20.121

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