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Banca Ifis

Governance Information Mar 30, 2023

4153_bfr_2023-03-30_dbf69ddb-6d4a-4566-be3d-ca9bd8752976.pdf

Governance Information

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Informativa al Pubblico

Pillar 3 Al 31 dicembre 2022

1

Premessa 4
Riferimenti ai requisiti regolamentari di informativa
6
Requisito informativo generale
8
Organizzazione della unità organizzativa di controllo Risk Management 16
Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi18
Monitoraggio e Reporting21
Sistema di Governance
22
Ambito di applicazione
25
Informativa quantitativa
25
Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili
29
Informativa quantitativa
30
Adeguatezza patrimoniale45
Informativa quantitativa
46
Leva finanziaria53
Informativa quantitativa
53
Rischio di liquidità
58
Informativa quantitativa
62
Rischio di credito66
Obiettivi e politiche di gestione del rischio di credito66
Dettagli per segmento di attività66
Impatti derivanti dalla "New DoD"69
Sistemi di gestione, misurazione, controllo e reporting70
Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore
74
Esposizioni al rischio di credito Sovrano Italia
79
Uso dell'ECAI79
Informativa quantitativa
80
Attività vincolate e non vincolate91
Informativa quantitativa
92
Rischio di controparte
94
Informativa quantitativa
95
Rischio
di aggiustamento della valutazione del credito98

Operazioni di cartolarizzazione
99
Informativa quantitativa
108
Rischio operativo111
Informativa quantitativa
112
Rischio di tasso di interesse
114
Informativa quantitativa
115
Rischio di mercato
117
Informativa quantitativa
119
Rischio di concentrazione e grandi esposizioni
121
Informativa quantitativa
122
Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione
123
Informativa quantitativa
128
Dichiarazione dell'Amministratore delegato ai sensi dell'art, 435, lettere e) ed f) del regolamento UE 575/2013134
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari135

Premessa

A far data dal 1° gennaio 2014, sono state trasposte nell'ordinamento dell'Unione Europea le riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3") volte a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche stesse. In tale azione, il Comitato di Basilea ha mantenuto l'approccio basato su tre Pilastri che era alla base del precedente accordo sul capitale noto come "Basilea 2", integrandolo e rafforzandolo per accrescere in termini qualitativi e quantitativi la dotazione di capitale degli intermediari, introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria.

In particolare, il Terzo Pilastro (in seguito anche "Pillar 3") si basa sul presupposto che la Disciplina del Mercato (Market Discipline) possa contribuire a rafforzare la regolamentazione del capitale e quindi promuovere la stabilità e la solidità delle banche e del settore finanziario.

Lo scopo del Terzo Pilastro è pertanto quello di integrare i requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro) e il processo di controllo prudenziale (Secondo Pilastro), attraverso l'individuazione di un insieme di requisiti di trasparenza informativa che consentano agli operatori del Mercato di disporre di informazioni rilevanti, complete e affidabili circa l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione di tali rischi.

In ambito comunitario, i contenuti di "Basilea 3" sono stati recepiti nei seguenti atti normativi:

  • la Direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013 (di seguito "CRD IV") recepita da Banca d'Italia a seguito dell'emanazione della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche". Tale normativa comunitaria disciplina, fra l'altro, le condizioni per l'accesso all'attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo prudenziale, le riserve di patrimonio addizionali;
  • il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (di seguito "CRR"), che disciplina gli istituti di vigilanza prudenziale del Primo Pilastro e le regole sull'Informativa al Pubblico (Terzo Pilastro).

Con la pubblicazione del Regolamento (UE) No 876/2019 (CRR2), l'EBA ha introdotto una serie di modifiche significative al framework normativo. Tali cambiamenti, riguardanti in particolare la parte Otto della CRR, hanno come obiettivo quello di omogeneizzare l'informativa periodica da fornire al mercato. A tal proposito, nel Regolamento di Esecuzione (UE) No 637/2021 sono state fornite agli operatori le istruzioni sulle informazioni da pubblicare. Secondo quanto stabilito dal Regolamento CRR2, le banche pubblicano le informazioni richieste almeno su base annua; spetta agli stessi enti valutare la necessità di fornire con maggior frequenza le informazioni richieste, alla luce delle caratteristiche rilevanti dell'attività in essere e di elementi suscettibili di rapidi cambiamenti. Le linee guida indicano un contenuto minimo coerente con la rilevanza

dell'ente segnalante, con particolare riferimento ai requisiti di capitale, composizione e adeguatezza patrimoniale, leverage ratio, esposizione ai rischi e caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Inoltre, con riferimento al rischio di tasso di interesse sul Banking Book, EBA ha pubblicato a novembre 2021 gli ITS EBA/ITS/2021/07 che modificano la CRR2, per quanto concerne gli obblighi di comunicazione delle esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non detenute nel portafoglio di negoziazione (conformemente all'articolo 448 del CRR2). Tali standard sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nel il 13 aprile 2022 e pertanto risultano già in vigore per l'informativa pubblicata al 31 dicembre 2022.

I dati sono esposti in milioni di euro, ove non diversamente indicato.

Il Gruppo Banca Ifis pubblica questa informativa al pubblico e gli eventuali successivi aggiornamenti sul proprio sito Internet all'indirizzo www.bancaifis.it, nella sezione Investor Relations – Risultati finanziari e presentazioni.

Riferimenti ai requisiti regolamentari di informativa

Le tabelle di seguito elencate riportano una sintesi della collocazione dell'informativa resa al mercato, in conformità con i requisiti informativi regolamentari disciplinati dalla normativa europea, in particolare CRR2 parte VIII e Regolamento (UE) No 637/2021.

Riferimento alle informazioni richieste dal CRR2

Articolo CRR2 Riferimento sezione Pillar 3
435 – Obiettivi e politiche di gestione del rischio Requisito informativo generale
436 – Ambito di applicazione Ambito di applicazione
437 – Fondi Propri e passività ammissibili Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili
438 – Requisiti di Fondi Propri e gli importi delle esposizioni ponderati per
il rischio
Adeguatezza patrimoniale
439 – Esposizione al rischio di controparte Rischio di controparte: metodo standardizzato
440 – Riserve di capitale anticicliche Adeguatezza patrimoniale
442 – Esposizioni al rischio di credito e al rischio di diluizione Rischio di credito: informazioni generali
443 –Attività vincolate e non vincolate Attività vincolate e non vincolate
444 – Uso del metodo standardizzato Rischio di credito: uso delle ECAI
445 – Esposizione al rischio di mercato Rischio di mercato
446 – Gestione del rischio operativo Rischio operativo
448 – Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse
nel portafoglio di negoziazione
Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio
bancario
449- Esposizione in posizioni verso la cartolarizzazione Operazioni di cartolarizzazione
450 - Politica di remunerazione Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione
451- Coefficiente di leva finanziaria Leva finanziaria
451bis - Requisiti in materia di liquidità Rischio di liquidità

Riferimento ai requisiti EBA - Regolamento (UE) 637/2021, EBA/GL/2020/12 e EBA/ITS/2021/07

Tabella Tipologia informazioni Paragrafo
EU OVA, EU OVB, EU OVC Qualitativa Requisito informativo generale
EU LIB, EU LIA, EU LI1, EU LI2, EU LI3 Qualitativa & Quantitativa Ambito di applicazione
EU CCA, EU CC1, EU CC2, IFRS9-FL Qualitativa & Quantitativa Composizione dei Fondi Propri e delle passività
ammissibili
EU KM1, EU OV1, EU CCyB1, EU CCyB2, EU INS1 Quantitativa Adeguatezza patrimoniale

Tabella Tipologia informazioni Paragrafo
EU LRA, EU LR1, EU LR2, EU LR3 Qualitativa & Quantitativa Leva finanziaria
EU LIQA, EU LIQ1,EU LIQB, EU LIQ2 Qualitativa & Quantitativa Rischio di liquidità
EU CRA, EU CRB, EU CR1, EU CR1-A, EU CR2, EU
CRC, EU CR3, EU CQ1, EU CQ3, EU CQ5,
Qualitativa & Quantitativa Rischio di credito: informazioni generali e tabelle
qualità del credito
EU CR4, EU CR5 Quantitativa Rischio di credito: ECAI
EU AE1, EU AE2, EU AE3, EU AE4 Qualitativa & Quantitativa Attività vincolate e non vincolate
EU CCRA, EU CCR1, EU CCR2, EU CCR3, EU CCR5,
EU CCR8
Qualitativa & Quantitativa Rischio di controparte
EU-SECA EU-SEC1, EU-SEC4, EU-SEC5 Qualitativa & Quantitativa Operazioni di cartolarizzazione
EU-OR1 Quantitativa Rischio operativo
EU IRRBBA, EU IRRBB1 Qualitativa & Quantitativa Rischio di tasso di interesse sulle posizioni
incluse nel portafoglio bancario
EU MRA, EU MR1 Qualitativa & Quantitativa Rischio di mercato
EU REMA, EU REM1, EU REM2, EU REM3
EU REM4, EU REM5
Qualitativa & Quantitativa Sistemi e prassi di remunerazione e
incentivazione

Requisito informativo generale

La disciplina di vigilanza si è dotata di un sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Il Gruppo Banca Ifis

Alla data del 31 dicembre 2022 il Gruppo risulta composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A. e dalle società controllate Ifis NPL Servicing S.p.A., Ifis NPL Investing, S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Finance I.F.N. S.A., Ifis Npl 2021-1 SPV e Ifis Rental Services S.r.l. Di seguito la rappresentazione grafica del Gruppo Banca Ifis alla data del 31/12/2022.

Il Gruppo Banca Ifis, alla data di riferimento del 31/12/2022 risulta così composto:

Sono incluse nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate precedentemente, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il

Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis e sono di seguito riepilogate:

  • Indigo Lease S.r.l;
  • Ifis ABCP Programme S.r.l.;
  • Emma S.P.V. S.r.l.

La mission e la responsabilità sociale

La struttura organizzativa si articola nei seguenti settori, settore Commercial and Corporate Banking; settore NPL e settore Governance & Servizi e Non core:

Settore Commercial and Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre un'unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di in operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).

Settore NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati. Tale attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate. Ciò, di norma, avviene dopo 6- 12 mesi;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo;

• gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA".

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Pianificazione e Controllo di Gestione, Finance, Operations, Comunicazione Marketing e Relazioni Esterne, Risorse Umane, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

Gli Organi di governo strategico, di gestione e di controllo

Il complessivo processo di gestione e controllo dei rischi coinvolge, con diversi ruoli, gli organi amministrativi e di controllo delle società del Gruppo e delle Controllate nonché la Direzione Generale della Capogruppo e le strutture operative di tutto il Gruppo.

Nel modello adottato dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A.:

  • la funzione di supervisione strategica è svolta dal Consiglio di Amministrazione;
  • l'Organo con funzione di gestione è stato individuato nell'Amministratore Delegato. Alla funzione di gestione partecipano i Condirettori Generali (Chief Operating Officer, Chief Commercial Officer).
  • la funzione di controllo è svolta dal Collegio Sindacale.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo riveste un ruolo centrale nell'organizzazione societaria in quanto è l'Organo deputato alla determinazione degli indirizzi e degli obiettivi aziendali strategici e alla verifica della loro attuazione, all'applicazione dei piani industriali e di operazioni strategiche, dettando inoltre i principi dell'attività di direzione e coordinamento delle società del Gruppo Banca Ifis S.p.A., nell'interesse dei Soci. Esso svolge una funzione di vigilanza in ordine al raggiungimento degli obiettivi strategici della Banca e del Gruppo nel suo complesso. In particolare, relativamente al sistema di governo e controllo dei rischi, ha la responsabilità di:

  • definire gli indirizzi strategici e le politiche di assunzione e gestione e controllo dei rischi provvedendo ad un loro riesame periodico grazie anche ad un sistema di flussi informativi accurato, completo e tempestivo;
  • approvare e revisionare periodicamente le procedure organizzative, informative e del sistema di controllo dei rischi;
  • definire ed aggiornare i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative deputate allo svolgimento dei processi aziendali connessi al processo di risk management;

• garantire la funzionalità, l'efficienza e l'efficacia del sistema di gestione e controllo dei rischi con verifiche periodiche deliberando gli interventi al fine di eliminare le carenze e le disfunzioni eventualmente emerse nel processo di risk management.

All'interno del Consiglio di Amministrazione sono costituiti:

  • il Comitato Controllo e Rischi, avente funzioni consultive e di supporto alle delibere del Consiglio di Amministrazione relative, in particolare, al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, nonché all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche;
  • il Comitato Nomine, avente funzioni di supporto nella nomina e cooptazione dei consiglieri, nell'autovalutazione degli Organi Aziendali (Consiglio di Amministrazione e Comitati Interni), nella verifica della sussistenza dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali, nella predisposizione dei piani di successione delle posizioni di vertice dell'esecutivo e ne coordina il processo;
  • il Comitato Remunerazioni, con funzioni propositive, consultive e di monitoraggio in materia di politiche di remunerazione ed incentivazione, in applicazione delle disposizioni di vigilanza sul tema.

La funzione di gestione è svolta dall'Amministratore Delegato che la esercita anche avvalendosi dei Condirettori Generali. È responsabile dell'attuazione degli orientamenti strategici e delle politiche di governo dei rischi definiti dal Consiglio di Amministrazione cui riporta direttamente in proposito, nonché dell'adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi e requisiti regolamentari applicabili, monitorandone nel continuo il rispetto. A tale scopo definisce i processi di gestione, dei rischi. Sono stati costituiti i seguenti Comitati di Direzione:

  • Comitato di Direzione, avente funzione di supporto all'Amministratore Delegato nell'attuazione ed esecuzione delle linee guida dell'attività di impresa deliberate dal Consiglio di Amministrazione verificando costantemente l'andamento economico, lo sviluppo dei programmi, i piani e le iniziative rilevanti per il Gruppo;
  • Comitato Crediti, avente il compito di valutare in forma collegiale, nell'ambito delle autonomie conferite dal sistema delle deleghe di assunzione del rischio di credito e dal sistema delle deleghe di gestione del rischio di credito, le operazioni creditizie originate dalla filiera del Condirettore Generale Chief Commercial Officer e dalla Direzione Crediti;
  • Comitato Finanza, avente compiti deliberativi, nei limiti previsti e nelle modalità definiti dal Consiglio di Amministrazione e di supporto alle tematiche di asset & liability management e di liquidità e di gestione del portafoglio di proprietà della Banca presidiate rispettivamente dal Comitato Tecnico ALM e dal Comitato Tecnico Finanza Proprietaria, costituiti al suo interno;
  • Comitato Prodotti, avente il compito di governare il catalogo prodotti attraverso il vaglio preliminare delle nuove business idea aventi ad oggetto lo sviluppo di nuovi prodotti o la modifica sostanziale di quelli già esistenti;

  • Comitato Brand, avente funzioni consultive nella definizione delle linee guida dell'attività di impresa in tema di brand identity;
  • Comitato Illiquidi, avente funzione consultiva e di coordinamento relativa all'analisi delle iniziative e delle posizioni di portafoglio con riferimento agli investimenti in attivi finanziari illiquidi della Banca. Il Comitato si esprime inoltre con riferimento all'acquisizione delle opere d'arte e, una volta acquistate, alla loro valutazione periodica.
  • Comitato di Qualità Operativa, avente lo scopo di tracciare, condividendoli, i miglioramenti operativi che permettano di affinare nel continuo l'attenzione della Banca verso l'impianto normativo interno/esterno e la sicurezza informatica.
  • Comitato Sostenibilità, ha funzioni di natura istruttoria, propositiva e consultiva nell'ambito del processo valutativo e decisionale della Banca e del Gruppo avente ad oggetto Tematiche ESG in qualunque sede trattate, collaborando con i competenti organi aziendali e le competenti strutture della Banca.

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sulla adeguatezza degli assetti contabili ed organizzativi della Banca, sulle funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Considerata la pluralità di funzioni e strutture aziendali aventi compiti e responsabilità di controllo, tale Organo è tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli interni e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate. Per l'importanza che detti compiti rivestono ai fini della vigilanza, il Collegio Sindacale deve informare senza indugio la Banca d'Italia di tutti i fatti e gli atti di cui venga a conoscenza che possano costituire una irregolarità nella gestione della Banca o una violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria.

Il sistema dei controlli interni

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale. Esso rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli organi gestionali in modo da garantire piena consapevolezza della situazione ed un efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni. In tale contesto: i) orienta i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali e consente di adattarle in modo coerente al contesto organizzativo; ii) presidia la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale; iii) favorisce la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.

Esso è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • l'individuazione di compiti e responsabilità tali da garantire la separatezza fra le funzioni operative e quelle di controllo;

  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite; l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali; l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

La Capogruppo Banca Ifis S.p.A. formalizza e rende noti alle Controllate i criteri che presiedono le diverse fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi. Essa, inoltre, convalida i processi di gestione dei rischi all'interno del Gruppo. Per quanto riguarda in particolare il rischio di credito, la Capogruppo fissa i criteri di valutazione delle posizioni e crea una base informativa comune che consenta alle Controllate di conoscere l'esposizione dei clienti nei confronti del Gruppo nonché le valutazioni inerenti alle posizioni dei soggetti affidati. La Capogruppo decide in merito all'adozione dei sistemi interni di misurazione dei rischi e ne determina le caratteristiche essenziali, assumendosi la responsabilità della realizzazione del progetto nonché della supervisione sul corretto funzionamento di tali sistemi e sul loro costante adeguamento sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale.

La Capogruppo impartisce inoltre alle Controllate direttive per la progettazione del sistema dei controlli interni aziendali. Le Controllate si dotano di un sistema dei controlli interni che sia coerente con la strategia e la politica del Gruppo in materia di controlli, fermo restando il rispetto della disciplina eventualmente applicabile su base individuale. È comunque necessario che la Capogruppo, nel rispetto dei vincoli locali, adotti tutte le iniziative atte a garantire standard di controllo e presidi comparabili a quelli previsti dalle disposizioni di vigilanza italiane, anche nei casi in cui la normativa estera non preveda analoghi livelli di attenzione.

Per verificare la rispondenza dei comportamenti delle Società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo, nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la Capogruppo si attiva affinché, nei limiti dell'ordinamento, la funzione di revisione interna a livello consolidato effettui periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle diverse entità.

Il sistema dei controlli interni è progettato tenendo conto della normativa applicabile e delle peculiarità del business esercitato sia da Banca Ifis S.p.A. sia dalle sue Controllate. Alla data del presente documento, le funzioni di controllo di Ifis NPL Investing S.p.A., Ifis NPL Servicing S.p.A., Banca Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin S.p.A. sono accentrate presso la Capogruppo, mentre con riferimento a Ifis Finance IFN SA sono state costituite e accentrate in Capogruppo la funzione di revisione interna e la funzione di controllo dei rischi. Con riferimento, infine, a Ifis Rental Services, Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. e Ifis Finance Sp. z o.o, , viste le caratteristiche operative nonché il limitato livello di rischio delle stesse apportato al Gruppo, non sono state istituite le funzioni di controllo. Presso Ifis Finance Sp. z o.o, però, nel rispetto della normativa locale vigente,

si è comunque provveduto alla designazione di un membro del relativo Board quale responsabile degli adempimenti in materia di antiriciclaggio.

I controlli coinvolgono, con diversi ruoli, gli Organi aziendali delle società del Gruppo e delle Controllate, la Direzione Generale della Capogruppo e tutto il personale del Gruppo.

Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di primo livello o di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture produttive ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

Gli Organi societari promuovono una cultura aziendale che valorizzi la funzione di controllo: tutti i livelli di personale all'interno dell'organizzazione devono essere consapevoli del ruolo ad essi attribuito nel sistema dei controlli interni ed esserne pienamente coinvolti.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore Delegato, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 marzo 2023 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Brevemente, in aggiunta a quanto già riportato nel precedente paragrafo in termini di ruoli e compiti svolti dagli organi amministrativi, si riassumono nel seguito i ruoli e i compiti assegnati ai restanti attori del sistema dei controlli interni, in particolare:

• Organismo di Vigilanza ai sensi del D. Lgs. 231/2001: per la completa osservanza ed interpretazione del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 di Banca Ifis è istituito con delibera del Consiglio

d'Amministrazione del 26 ottobre 2004, l'Organismo di Vigilanza. I membri dell'Organismo sono scelti tra soggetti qualificati ed esperti in ambito legale o contabile o fiscale, dotati di adeguata professionalità nelle anzidette materie ed in possesso dei requisiti di indipendenza e di autonomia. I membri dell'Organismo non sono soggetti, in tale qualità e nell'ambito dello svolgimento della propria funzione, al potere gerarchico e disciplinare di alcun organo o funzione societaria. L'Organismo di Vigilanza è composto da un Sindaco, a scelta del Collegio Sindacale, dai Responsabili, tempo per tempo in carica, delle funzioni Internal Audit e Compliance oltre che da due consiglieri indipendenti, a scelta del Consiglio di Amministrazione, uno dei quali con l'incarico di presidente;

  • Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili: il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili, coerentemente con quanto previsto dall'art. 154-bis TUF, provvede ad assicurare l'attendibilità della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e del Gruppo contribuendo alla complessiva valutazione di adeguatezza del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria;
  • Funzione Internal Audit: l'Internal Audit della Capogruppo controlla, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi con un approccio risk based, e, verifica la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità della struttura organizzativa, e delle altre componenti del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, portando all'attenzione degli organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al Risk Appetite Framework - "RAF" di Gruppo, al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. Sulla base dei risultati dei propri controlli l'Internal Audit formula raccomandazioni agli Organi aziendali. Inoltre, Internal Audit fornisce assistenza agli Organismi di Vigilanza delle Società del Gruppo con riferimento alla pianificazione e allo svolgimento di attività di verifica richieste da questi ultimi;
  • Funzione Risk Management: la funzione di controllo Risk Management della Capogruppo; è coinvolto nella definizione del Risk Appetite Framework - "RAF", delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del Risk Appetite Framework - "RAF", che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della Banca, l'adeguamento di tali parametri. Inoltre, verifica l'adeguatezza del Risk Appetite Framework - "RAF" nonché, nel continuo, del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi.
  • Funzione Compliance: la funzione di controllo Compliance della Capogruppo presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale. Ciò attraverso la valutazione dell'adeguatezza delle procedure interne a prevenire la violazione di norme esterne (leggi e regolamenti) e di autoregolamentazione (ad esempio codici di condotta e codici etici) applicabili sia alla Banca sia alle sue Controllate. Inoltre, Compliance fornisce assistenza agli Organismi di Vigilanza delle Società del Gruppo con

riferimento alla pianificazione e allo svolgimento di attività di verifica richieste da questi ultimi e garantisce nei loro confronti il monitoraggio delle novità normative di riferimento;

• Funzione Antiriciclaggio: la funzione di controllo Antiriciclaggio della Capogruppo verifica nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme esterne (leggi e regolamenti) e di autoregolamentazione in materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Organizzazione della unità organizzativa di controllo Risk Management

Missione del Risk Management di Capogruppo

Il Risk Management di Capogruppo ha la missione di:

  • garantire una visione olistica ed integrata dei rischi cui il Gruppo e le Società che lo compongono sono esposte e ne assicura un'adeguata informativa agli Organi aziendali;
  • identificare, misurare, valutare, monitorare i rischi rilevanti per il Gruppo;
  • assicurare un'adeguata informativa sui rischi assunti agli Organi e Comitati aziendali, alle Funzioni di controllo e ai Responsabili delle strutture coinvolte nel processo di gestione dei rischi;
  • presidiare i processi di governo e gestione dei rischi in coerenza con le strategie e le politiche definite dagli Organi aziendali;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo di metodologie, modelli, metriche e strumenti di misurazione ed integrazione dei rischi;
  • favorire il recepimento delle normative e delle direttive di Vigilanza;
  • agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di sistema dei controlli interni, favorendo: (i) la tempestiva e coordinata intercettazione delle informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e della gestione dei rischi; (ii) una rappresentazione di sintesi dei rischi aziendali e delle principali problematiche evidenziate dal sistema di gestione dei rischi; (iii) l'adozione di eventuali interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le priorità riscontrate.

Il Risk Management di Capogruppo esercita le proprie funzioni per Banca Ifis S.p.A. e, nell'ambito delle attività di direzione e coordinamento, estende il suo perimetro di competenza a tutte le Società del Gruppo.

Posizionamento organizzativo del Risk Management di Capogruppo

Nell'ambito del sistema dei controlli interni, la funzione di controllo dei rischi è incardinata nel Risk Management, che dipende gerarchicamente dell'Amministratore Delegato. Il Responsabile del Risk Management (di seguito anche "Chief Risk Officer" oppure "CRO") ha accesso diretto al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

Il Risk Management:

  • dispone dell'autorità, delle risorse e delle competenze necessarie per lo svolgimento dei propri compiti;
  • ha accesso ai dati aziendali e a quelli esterni necessari per svolgere in modo appropriato i propri compiti;
  • ha accesso a tutte le attività della Capogruppo e delle altre Società del Gruppo svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche, nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti, anche attraverso il colloquio diretto con il personale;
  • dispone di risorse qualitativamente e quantitativamente adeguate a numero, competenze tecnico-professionali, aggiornamento, anche attraverso l'inserimento in programmi di formazione nel continuo.

Il Risk Management è separato sotto il profilo organizzativo dall'Internal Audit, dalla Compliance e dall'Antiriciclaggio. Inoltre, non è coinvolto nei processi di assunzione del rischio. Si considerano coinvolte nell'assunzione del rischio le strutture che hanno, anche non cumulativamente, le seguenti caratteristiche:

  • autorizzano l'assunzione del rischio;
  • sono remunerate in proporzione ai risultati aziendali;
  • hanno obiettivi che comportano l'assunzione di rischi.

La nomina del CRO è di competenza del Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, previa valutazione dei requisiti di indipendenza, autorevolezza e professionalità. Parimenti, l'eventuale revoca dell'incarico è di competenza del Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale

Al fine di traguardare la propria missione istituzionale in modo efficace ed efficiente, la struttura organizzativa del Risk Management si compone di unità organizzative di staff, unità organizzative di secondo livello e unità organizzative di terzo livello in ambito rischi creditizi. Le unità organizzative di staff sono identificate nelle strutture di "Risk Governance", avente il compito di supportare il CRO nei processi decisionali e di garantire una visione di insieme dei diversi rischi e della loro reciproca interazione e di "Convalida", preposta alla convalida dei sistemi di misurazione interna dei rischi a fini gestionali. Le unità organizzative di secondo livello sono identificate nelle strutture "Risk Data Governance", "Sviluppo Modelli", "Rischi operativi e di Reputazione", "Antifrode", "Rischi finanziari", "NPL e Crediti Erariali", "Rischi Creditizi Corporate". Con riferimento a quest'ultima, sono istituite due unità organizzative di terzo livello, individuate in funzione dei business specifici svolti dal Gruppo: "Crediti vs Imprese" e "Leasing".

Il Regolamento del Risk Management di Capogruppo, nel rispetto delle Disposizioni di Vigilanza per banche di cui alla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia, descrive nel dettaglio il perimetro e la mission dello stesso, anche con riferimento all'attività di direzione e coordinamento esercitata dalla Capogruppo sulle Società controllate, il relativo assetto organizzativo, i compiti delle unità organizzative di staff e di secondo e terzo livello che lo compongono, i rapporti che la Funzione intrattiene con gli Organi aziendali e le altre unità organizzative di Banca Ifis S.p.A. nonché con le società del Gruppo coinvolte nel processo di gestione dei rischi ed infine i principali flussi informativi predisposti.

Per le società appartenenti al Gruppo, le attività di gestione e controllo dei rischi sono state accentrate presso la funzione di Risk Management di Capogruppo, a seguito degli esiti delle valutazioni effettuale sulla convenienza ad accentrare presso la stessa l'attività di controllo dei rischi.

Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi

Determinazione della propensione al rischio e processi per la gestione dei rischi rilevanti

L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della tassonomia viene effettuata dal Risk Management e sottoposta all'Internal Audit per relativa condivisione.

Tale identificazione e valutazione dei rischi si integra con la fase di definizione del Risk Appetite Framework e costituisce la cornice all'interno della quale si sviluppano tutte le altre attività di misurazione, valutazione e monitoraggio dei rischi. Al fine di valutare la rilevanza potenziale dei diversi rischi all'interno del Gruppo sono stati considerati i seguenti driver:

  • modello di business
  • piano strategico
  • numerosità delle unità operative generatrici del rischio
  • assorbimento patrimoniale (ove applicabile)
  • livello attuale di esposizione al rischio (ove misurabile/ valutabile)
  • opportuni driver definiti ad hoc e descritti in seguito
  • elementi potenzialmente forieri di rischi operativi/ di reputazione insiti nell'attività caratteristica.

La rilevanza potenziale dei singoli rischi viene sintetizzata su una scala a tre valori (Alta, Media, Bassa) sulla base di una valutazione soggettiva congiunta delle funzioni di controllo della Capogruppo (cd. approccio judgemental).

La Capogruppo, ai fini dei processi di gruppo per la valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP) e del sistema di governo e gestione della liquidità (ILAAP), considera rischi rilevanti le tipologie di rischio alle quali ha assegnato, alla conclusione del sopra esposto processo di valutazione dei rischi, i livelli di rilevanza "Alta" e "Media".

La tabella seguente riporta i rischi complessivamente identificati a livello di Gruppo e la relativa rilevanza:

Rischio Descrizione Rilevanza
Rappresenta il rischio di perdita derivante dall'insolvenza o dal peggioramento del merito
creditizio delle controparti affidate dal Gruppo; si compone:

della dimensione di rischio controparte. Riguarda il rischio di insolvenza o di peggioramento
del merito creditizio delle controparti verso cui il Gruppo è esposto;
Rischio di credito
della dimensione di rischio operazione. Riguarda sia le perdite che il Gruppo sostiene per il
mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default, sia l'incremento dei valori
di esposizione verso soggetti che, in seguito ad un peggioramento della propria situazione
economico – finanziaria, tendono (in tutti quei casi di forme tecniche di affidamento a c.d.
"valore incerto") ad utilizzare maggiormente il fido loro concesso riducendo così il residuale
margine disponibile.
Alta
Rischio di controparte Rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti
finanziari per i quali il fair value non incorpora il rischio di credito della controparte stessa, risulti
inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa
Bassa

Rischio Descrizione Rilevanza
Rischio di
concentrazione del
credito
Rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di
controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima
regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché
dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi
derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie
Media
Rischio paese Rappresenta il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia.
Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le
esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche,
imprese, banche o amministrazioni pubbliche
Bassa
Rischio sovrano Italia Rappresenta il rischio che il governo italiano non rispetti le proprie obbligazioni finanziarie per
fattori economici, finanziari e politici
Media
Rischio trasferimento Rischio che il Gruppo, affidatario di un soggetto che percepisce le sue principali fonti di reddito
in una valuta diversa da quella dell'affidamento, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del
debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione
Bassa
Rischio residuo Rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito
utilizzate dal Gruppo (cd. Credit Risk Mitigation) risultino meno efficaci del previsto
Bassa
Rischio di
regolamento e
consegna
Rappresenta il rischio che una controparte non adempia al proprio obbligo di consegna o
pagamento nell'ambito di una transazione di strumenti finanziari
Bassa
Rischio derivante da
operazioni di
cartolarizzazione
Rappresenta il rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione non sia
pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
Bassa
Rischio da
partecipazioni
Rischio di una perdita di valore della partecipazione (in imprese finanziarie e non) detenuta dal
Gruppo derivante dalla possibilità di incorrere in perdite in conto capitale, di conseguire un
rendimento inferiore a quanto previsto e/o di dover sostenere immobilizzi per periodi superiori
alle attese iniziali. Tale rischio include eventuali conflitti di interesse e di inadeguata separatezza
organizzativa o societaria fra l'attività di investimento in partecipazioni e la rimanente attività
bancaria.
Bassa
Rischio operativo Rappresenta il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di
processi, risorse umane, sistemi interni o da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro,
le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi,
inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Rientrano nel rischio operativo diverse fattispecie
di rischi, che per la rilevanza assunta dalle stesse all'interno del Gruppo, vengono poi valutate
separatamente.
Alta
Rischio ICT e di
Sicurezza
Rischio di perdite corrente o potenziale dovuto all'inadeguatezza o al guasto di hardware e
software di infrastrutture tecniche suscettibile di compromettere la disponibilità, l'integrità,
l'accessibilità e la sicurezza di tali infrastrutture e dei dati.
Alta
Rischio di modello Rappresenta la possibilità che si registrino impatti economici e/o patrimoniali derivanti dallo
sviluppo e implementazione di qualsiasi modello, proprietario e non, da parte del Gruppo e/
o dall'uso improprio o errato dei risultati prodotti dai modelli utilizzati.
Alta
Rischio di reputazione Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una
percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del
Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.
Media
Rischio di mercato Rappresenta il rischio di perdita derivante dai movimenti avversi dei prezzi di mercato (corsi
azionari, tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di merci, volatilità dei risk factor, e così via) con
riferimento al portafoglio di negoziazione ai fini di Vigilanza (rischi di posizione, regolamento e
concentrazione) e all'intero bilancio del Gruppo (rischio di cambio e di posizione su merci).
Bassa
Rischio di
aggiustamento della
valutazione del
credito
Si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni
di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore
di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato
corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte.
Bassa

Rischio Descrizione Rilevanza
Rischio di tasso
d'interesse
Rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse, con riferimento alle attività
diverse dalla negoziazione. Esso rappresenta il rischio che variazioni inattese dei tassi di
interesse possano determinare effetti negativi sia in termini reddituali, riducendo il margine di
interesse, sia in termini patrimoniali, riducendo il valore economico della Banca.
Alta
Rischio di liquidità Rappresenta la situazione di difficoltà o incapacità dell'azienda di far fronte puntualmente ai
propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity
risk), sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk).
Alta
Rischio connesso alla
quota di attività
vincolate
Il rischio connesso alla quota di attività vincolate deriva dall'indisponibilità di attivi prontamente
liquidabili tramite vendita, vendita con patto di riacquisto, cessione in garanzia o
cartolarizzazione.
Alta
Rischio di leva
finanziaria eccessiva
Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi
propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio
piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero
comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
Bassa
Rischio strategico e di
business
Rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da
cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di
decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Media

Nell'ambito del RAF, l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (di seguito OFSS) definisce gli indicatori strategici, necessari al monitoraggio degli obiettivi strategico-finanziari del Gruppo. Nel più ampio ambito del processo di gestione dei rischi, il Risk Management identifica altresì ulteriori indicatori di rischio finalizzati a rafforzare il proprio presidio, sottoponendoli per approvazione all'OFSS.

Le categorie di indicatori sono oggetto di monitoraggio periodico da parte del Risk Management, anche avvalendosi delle analoghe strutture delle controllate e sono, in base alla tipologia, trasmessi sia agli organi aziendali che alle altre strutture aziendali. Con riferimento agli indicatori strategici, questi sono suddivisi in indicatori strategici che presentano dei vincoli regolamentari, misurati secondo una logica consolidata, e indicatori strategici per i quali non è definito alcun vincolo regolamentare.

La motivazione che ha condotto a tale distinzione è da ricercarsi nel fatto che per gli indicatori strategici senza vincoli espressamente previsti dal regolatore, la conseguenza del superamento delle soglie di attenzione ed allarme potrebbe avere degli impatti potenziali sulla sostenibilità del modello di business del Gruppo, tuttavia senza pregiudicare in maniera repentina la vulnerabilità patrimoniale o di liquidità.

Per ciascun indicatore sono stati definiti i seguenti concetti rilevanti ai fini RAF:

  • Risk Profile (rischio effettivo): rappresenta il rischio effettivamente assunto, misurato in un determinato istante temporale;
  • Risk Appetite (obiettivo di rischio o propensione al rischio): rappresenta il livello di rischio, complessivo e per tipologia, che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): rappresenta la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;

  • Allarme: soglia definita per i soli indicatori strategici privi di vincoli regolamentari, rappresenta il livello massimo di rischio assumibile nel raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): soglia definita per i soli indicatori strategici che prevedono dei vincoli regolamentari, rappresenta il livello massimo di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'autorità di vigilanza (tenendo conto anche degli eventuali requisiti patrimoniali specifici aggiuntivi imposti ad esito del Processo SREP).

In caso di violazione delle soglie sopra indicate, è attivato un articolato processo di escalation che richiede la tempestiva definizione delle procedure e degli interventi gestionali da attivare per il raggiungimento della soglia di tolleranza, previa analisi delle ragioni che hanno determinato il superamento delle soglie.

La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord).

Monitoraggio e Reporting

Il monitoraggio degli obiettivi di rischio è funzionale all'individuazione di eventuali criticità dei momenti di pianificazione e gestione aziendale dei rischi ed è propedeutica all'implementazione di azioni correttive e di riallineamento, nel rispetto dei principi generali di sana e prudente gestione aziendale.

Tale attività fa capo al Risk Management che ha il compito di assicurare il presidio e la gestione integrata dei rischi garantendo lo sviluppo e il miglioramento delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

Il Risk Management, coadiuvato dalle unità organizzative specialistiche e dalle altre unità organizzative di controllo, produce una reportistica periodica verso gli Organi e le unità aziendali al fine di permettere la verifica della coerenza tra l'attuazione del RAF, gli obiettivi strategici e le soglie approvate.

Annualmente vengono redatti, fra gli altri per rilevanza, i documenti di aggiornamento relativi a: (i) determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - RAF); (ii) valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process – ICAAP) e della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process – ILAAP); (iii) piano di emergenza per fronteggiare situazioni avverse nel reperimento di fondi e per il pronto ripianamento di eventuali carenze di liquidità (Contingency Funding and Recovery Plan - CFRP).

Nel corso del 2022 è stato altresì redatto il Piano di Risanamento di Gruppo (Recovery Plan), un documento contenente le misure preparatorie volte a prevenire ed a risolvere tempestivamente eventuali situazioni di crisi; in esso sono descritte le modalità con cui il Gruppo intende ripristinare una condizione di equilibrio patrimoniale e finanziario in condizioni di severo deterioramento tecnico (near to default).

In aggiunta, con cadenza trimestrale, la funzione di Risk Management predispone idonea reportistica per il Consiglio di Amministrazione (Tableau de Bord) che consente il monitoraggio non solo degli indicatori strategici ma anche degli indicatori di rischio gestionali. Si affianca, infine, un'articolata reportistica periodica di supporto alle strutture di business del Gruppo.

Sistema di Governance

Lo Statuto prevede che la Società sia amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di cinque a un massimo di quindici membri eletti dall'Assemblea la cui carica dura per un periodo non superiore a tre esercizi, stabilito all'atto della nomina, e scade alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica. La nomina degli Amministratori avviene sulla base del meccanismo del voto di lista da parte dell'assemblea dei soci, in ottemperanza alle vigenti disposizioni e al rispetto dei criteri di composizione relativi alla presenza di amministratori di minoranza, indipendenti, e che rispettino l'equilibrio fra generi.

Al fine di favorire una ottimale individuazione delle candidature da proporre per il rinnovo dell'Organo Amministrativo, a supporto degli azionisti ed in ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di Governo societario, il Consiglio di Amministrazione identifica preventivamente, con il supporto del Comitato Nomine, la propria composizione quali-quantitativa considerata ottimale individuando e motivando il profilo teorico dei candidati. Le analisi condotte, riportate nel documento "Composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis", vengono pubblicate sul sito internet della Banca.

I soci, in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2022, hanno nominato il Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2022-2024 eleggendo 13 consiglieri, rispettando la composizione quali-quantitativa dell'Organo adeguata in termini di diversificazione di genere (la componente femminile è passata da 4 a 7 elementi rispetto al precedente mandato) e di ruolo attribuito ai consiglieri (il numero di amministratori indipendenti è passato da 7 a 9); nonché adeguata alla complessità e ai lavori dell'Organo e in linea con gli attuali orientamenti che prediligono una composizione dello stesso non pletorica e dotata di un grado di eterogeneità adeguato a consentire agli amministratori un fattivo contributo alle attività del Consiglio.

Il Consiglio neoeletto si è riunito al termine dell'Assemblea degli azionisti e ha verificato ed accertato il possesso dei requisiti d'indipendenza ai sensi della normativa vigente e del Codice di Corporate Governance delle Società Quotate procedendo con la nomina dei componenti dei Comitati Endoconsiliari (Comitato Controllo e Rischi, Comitato Nomine e Comitato Remunerazioni), dell'Organismo di Vigilanza, della Lead Independent Director e dell'Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei rischi.

In data 12 maggio 2022 il Consiglio, con il supporto del Comitato Nomine, in ottemperanza alle Disposizioni di vigilanza in materia di procedura di valutazione dell'idoneità degli esponenti di banche, intermediari finanziari, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e sistemi di garanzia dei depositanti, entro trenta giorni dalla nomina, ha effettuato la verifica de:

  • la sussistenza dei requisiti di idoneità previsti dall'art. 26 del D.L. n. 385 del 1° settembre 1993 (TUB), come attuato dal Decreto del MEF n. 169/2020;
  • il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi;
  • l'insussistenza di situazioni rilevanti ai fini del c.d. divieto di interlocking ai sensi dell'art. 36 del D.L. n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 314 del 22 dicembre 2011;

• la rispondenza tra la composizione quali-quantitativa ottimale indicata nel documento "Composizione qualiquantitativa ritenuta ottimale del Consiglio di Amministrazione 2022" e quella effettiva risultante dal processo di nomina.

Il Consiglio verifica il permanere dei requisiti dinnanzi indicati con cadenza annuale, in prossimità dell'avvio del processo di autovalutazione previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 (Titolo IV, Capitolo 1). Tale processo è finalizzato ad assicurare una verifica del corretto ed efficace funzionamento dell'organo e della sua adeguata composizione, ad individuare i principali punti di debolezza, a promuoverne la discussione all'interno dell'Organo e definire le azioni correttive da adottare, nonché a rafforzare i rapporti di collaborazione e di fiducia tra i singoli componenti.

Maggiori informazioni relative al processo di selezione dei membri del Consiglio, al numero degli incarichi ricoperti dai membri dell'organo di gestione e ulteriori informazioni relative alla governance sono fornite nella "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari per l'esercizio 2022".

Il Consiglio di Amministrazione, in ottemperanza alle disposizioni dettate dalla Circolare 285/2013 e dal Codice di Corporate Governance, ha costituito nel proprio ambito un Comitato Controllo e Rischi composto da cinque dei tredici componenti del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli amministratori non esecutivi, tutti indipendenti.

Nel corso del 2022 il Comitato si è riunito per 21 volte, cinque delle quali in forma congiunta con il Collegio Sindacale. Dall'inizio dell'anno 2023 sino alla data di approvazione del presente documento il Comitato si è riunito sei volte, delle quali due in via congiunta con il Collegio Sindacale. Il Comitato Controllo e Rischi ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e rischi, all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario e di supportare il Consiglio in tema di analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine nell'ottica di successo sostenibile. Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato svolge funzioni di supporto all'organo con funzione di supervisione strategica:

  • nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo dei rischi. Nell'ambito del RAF, il Comitato Controllo e Rischi svolge l'attività valutativa e propositiva necessaria affinché il Consiglio di Amministrazione possa definire e approvare gli obiettivi di rischio e la soglia di tolleranza;
  • nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del RAF;
  • nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali, inclusa la verifica che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie in materia di rischi.

Il flusso informativo sui rischi che è destinato al Consiglio di Amministrazione è individuato con specifica regolamentazione interna e si compone principalmente di documenti predisposti dalle funzioni di controllo e concernenti la pianificazione delle attività e la relativa rendicontazione (relazioni annuali e Tableau de Bord trimestrali che sono successivamente trasmessi alla Banca d'Italia) nonché altre verifiche previste dalla normativa vigente (reportistica sui rischi rilevanti assunti dal gruppo,

informativa sulle verifiche concernenti il governo e la gestione del rischio di liquidità, relazione sulle funzioni operative importanti esternalizzate, RAF, resoconto ICAAP e ILAAP, Recovery Plan etc.).

Ambito di applicazione

Gli obblighi di informativa di cui al presente documento si applicano a Banca Ifis S.p.A. Capogruppo del Gruppo Bancario Banca Ifis iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari.

Ai fini prudenziali si sono applicati i metodi di consolidamento previsti dalla Circolare della Banca d'Italia n° 285 del 17 dicembre 2013 (e successivi aggiornamenti) – "Disposizioni di vigilanza per le banche". In particolare, si è applicato il metodo di consolidamento integrale alle società bancarie, finanziarie e strumentali appartenenti al Gruppo Bancario.

Informativa quantitativa

Modello EU LI1: differenze tra l'ambito del consolidamento contabile e quello del consolidamento prudenziale e associazione delle categorie di bilancio alle categorie di rischio regolamentari

La tabella EU LI1 riporta, con riferimento al 31 dicembre 2022, la riconciliazione dei dati di Stato patrimoniale consolidato (Bilancio pubblicato) con i dati di Stato Patrimoniale secondo il perimetro di Vigilanza, nonché la ripartizione delle poste di bilancio tra le categorie di rischio regolamentari. Le differenze tra i valori di bilancio secondo il perimetro contabile e i valori di bilancio nel rispetto del perimetro regolamentare sono riconducibili al deconsolidamento delle società non facenti parte del Gruppo Bancario e al loro consolidamento con il metodo del patrimonio netto nel perimetro prudenziale.

Valori contabili degli elementi
Valori
contabili
riportati
nel
bilancio
pubblicato
Valori
contabili
nell'ambito
del
consolida
mento
prudenzial
e
soggetti al
quadro
relativo al
rischio di
credito
soggetti al
quadro
relativo al
CCR
soggetti al
quadro
relativo
alla
cartolarizz
azione
soggetti al
quadro
relativo al
rischio di
mercato
non
soggetti a
requisiti di
Fondi
Propri o
soggetti a
deduzione
dai Fondi
Propri
Attività
10 Cassa e disponibilità 603 602 602 - - - -
20 Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
222 222 192 26 3 27 -
30 Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
698 698 698 - - - -
40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
10.753 10.578 10.351 12 208 - 7
50 Derivati di copertura - - - - - - -
60 Adeguamento al valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica
- - - - - - -
70 Partecipazioni - 183 183 - - - -
80 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - - - - - - -

Valori
contabili
contabili
nell'ambito
soggetti al
soggetti al
soggetti al
riportati
del
soggetti al
quadro
quadro
quadro
nel
consolida
quadro
relativo
relativo al
relativo al
bilancio
mento
relativo al
alla
rischio di
rischio di
pubblicato
prudenzial
CCR
cartolarizz
credito
mercato
e
azione
90
Attività materiali
126
126
126
-
-
-
100
Attività immateriali
64
64
12
-
-
-
110
Attività fiscali
325
318
278
-
-
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
120
-
-
-
-
-
-
-
dismissione
130
Altre attività
471
468
468
-
-
-
-
Totale attività
13.262
13.260
12.911
38
211
27
Passività
Passività finanziarie valutate al costo
10
11.131
11.143
-
781
-
-
ammortizzato
20
Passività finanziarie di negoziazione
26
26
-
26
-
26
-
30
Passività finanziarie designate al fair value
-
-
-
-
-
-
-
40
Derivati di copertura
-
-
-
-
-
-
-
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
50
-
-
-
-
-
-
-
oggetto di copertura
60
Passività fiscali
52
52
-
-
-
-
Passività associate ad attività in via di
70
-
-
-
-
-
-
-
dismissione
80
Altre passività
392
378
-
-
-
-
-
90
Trattamento di fine rapporto del personale
8
8
-
-
-
-
-
100
Fondi per rischi e oneri
56
56
-
-
-
-
-
110
Riserve tecniche
-
-
-
-
-
-
-
120
Riserve da valutazione
-60
-60
-
-
-
-
130
Azioni rimborsabili
-
-
-
-
-
-
-
Valori contabili degli elementi
Valori non
soggetti a
requisiti di
Fondi
Propri o
soggetti a
deduzione
dai Fondi
Propri
52
40
99
383
30
-60
140 Strumenti di capitale - - - - - - -
150
Riserve
1.441
1.449
-
-
-
-
1.449
155
Acconti su dividendi
-52
-52
-
-
-
-
-
160
Sovraprezzo di emissione
84
84
-
-
-
-
84
170
Capitale
54
54
-
-
-
-
54
180
Azioni proprie
-22
-22
-
-
-
-
-22

Valori
contabili
riportati
nel
bilancio
pubblicato
Valori
contabili
nell'ambito
del
consolida
mento
prudenzial
e
Valori contabili degli elementi
soggetti al
quadro
relativo al
rischio di
credito
soggetti al
quadro
relativo al
CCR
soggetti al
quadro
relativo
alla
cartolarizz
azione
soggetti al
quadro
relativo al
rischio di
mercato
non
soggetti a
requisiti di
Fondi
Propri o
soggetti a
deduzione
dai Fondi
Propri
190 Patrimonio di pertinenza di terzi 12 12 - - - - 6
200 Utile d'esercizio 141 133 - - - - 60
Totale passività e patrimonio netto 13.262 13.260 - - - - -

Modello EU LI2: principali fonti di differenze tra gli importi delle esposizioni determinati a fini regolamentari e i valori contabili nel bilancio

La tabella EU LI2 espone la riconciliazione tra l'importo totale in base al perimetro di consolidamento regolamentare (Valori di bilancio) e il valore dell'esposizione soggetto ai requisiti patrimoniali, per ogni tipologia di rischio. Le principali differenze tra i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare e gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari, per quanto riguarda il rischio di credito, si possono ascrivere ai seguenti fenomeni:

Totale quadro relativo
al rischio di
credito
quadro relativo
alla
cartolarizzazione
quadro relativo
al CCR
quadro relativo
al rischio di
mercato
1 Valore contabile delle attività nell'ambito del
consolidamento prudenziale (come nel modello
LI1)
13.186 12.911 211 38 27
2 Valore contabile delle passività nell'ambito del
consolidamento prudenziale (come nel modello
LI1)
833 - - 807 26
3 Importo netto totale nell'ambito del
consolidamento prudenziale
14.019 12.911 211 845 -
4 Importi fuori bilancio - 646 - - -
5 Effetto di sostituzione dovuto a CRM (Garanzie
su operazioni di Cartolarizzazione)
- 62 -62 - -
6 Esposizione al CVA - - - 65 -
7 Componente relativa al Rischio di Controparte
legato ad operazioni SFT
- - - 52 -
8 Add on per Esposizioni in derivati (metodo
esposizione originaria)
- - - 40 -
9 Altre differenze - 4 - - -
10 Importi delle esposizioni considerati a fini
regolamentari
14.019 13.623 149 1.002 -

Metodo di consolidamento prudenziale
Denominazione del soggetto Metodo di
consolidamento
contabile
Consolidame
nto integrale
Consolidamento
proporzionale
Metodo del
patrimonio netto
Né consolidato
né dedotto
Dedotto Descrizione del
soggetto
BANCA IFIS S.P.A. Integrale X Ente creditizio
IFIS FINANCE SP ZOO Integrale X Ente finanziario
IFIS FINANCE I.F.N. S.A. Integrale X Ente finanziario
IFIS RENTAL SERVICES S.R.L. Integrale X Impresa
noleggio beni
mobili
CAP.ITAL.FIN S.P.A. Integrale X Ente finanziario
BANCA CREDIFARMA S.P.A. Integrale X Ente creditizio
IFIS NPL INVESTING S.P.A. Integrale X Ente finanziario
IFIS NPL SERVICING S.P.A. Integrale X Ente finanziario
IFIS ABC PROGRAMME S.R.L.
(*)
Integrale X Società veicolo
INDIGO LEASE S.R.L. (*) Integrale X Società veicolo
EMMA SPV S.R.L. (*) Integrale X Società veicolo
IFIS NPL 2021-1 SPV S.R.L. Integrale X Società veicolo

Modello EU LI3: descrizione delle differenze tra gli ambiti di consolidamento (soggetto per soggetto)

(*) Special Purpose Vehicle, non giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis, istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10

Si precisa che all'interno del Gruppo non vi sono impedimenti che ostacolino il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi.

Composizione dei Fondi Propri e delle passività ammissibili

Di seguito si presenta una sintesi dei requisiti patrimoniali consolidati calcolati alla data del 31 dicembre 2022.

Fondi Propri e coefficienti patrimoniali

Consistenze
(dati in migliaia) 31.12.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.520.570 1.486.880
Capitale di classe 1 (TIER1) 1.521.490 1.488.624
Totale Fondi Propri 1.906.288 1.891.346
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 10.128.064 9.633.003
CET1 Ratio 15,01% 15,44%
TIER1 Ratio 15,02% 15,45%
Total Capital Ratio 18,82% 19,63%

Il CET1, il TIER1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2022, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

I Fondi Propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2022 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nelle Circolari di Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2022, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Si segnala l'entrata in vigore nel corso del terzo trimestre 2022 per le banche del Regolamento delegato (UE) n. 954/2022 per quanto riguarda la specificazione delle modalità di calcolo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e generiche delle esposizioni in default. In particolare, l'applicazione del suddetto Regolamento ha permesso di considerare lo sconto sul prezzo di acquisto dei crediti deteriorati come maggiore rettifica di valore. Questo ha quindi permesso di ridurre in modo sostanziale le ponderazioni medie su tali tipologie di crediti.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi Propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 è avvenuta con riferimento agli esercizi già trascorsi, ed avverrà per il 2023 e per il 2024, in modo graduale, applicando i seguenti fattori:

Trattamento temporaneo IFRS 9

2018-2019 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento UE 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del fair value di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.

L'inclusione nel CET1 avviene in modo graduale applicando i seguenti fattori.

Trattamento temporaneo per riserva OCI

2020-2024
1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,70 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,40 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022

Informativa quantitativa

IFRS9-FL - Confronto dei Fondi Propri, dei coefficienti patrimoniali e di leva finanziaria con e senza l'applicazione di disposizioni transitorie per l'IFRS9

Capitale disponibile (importi) 31/12/2022 31/12/2021 31/12/2020
1 Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.521 1.487 1.039
2 Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni
transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti
1.489 1.455 1.020
2a Capitale primario di classe 1 (CET1) come se non fosse applicato il trattamento temporaneo
previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo
rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo
1.508 1.427 1.037
3 Capitale di classe 1 1.521 1.489 1.092
4 Capitale di classe 1 (CET1) come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in
materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti
1.490 1.457 1.073
4a Capitale di classe 1 come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto
dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato
nelle altre componenti di conto economico complessivo
1.508 1.429 1.090
5 Capitale totale 1.906 1.891 1.366
6 Capitale totale come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di
IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti
1.875 1.859 1.348
6a Capitale totale come se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo
468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
1.893 1.831 1.365
Attività ponderate per il rischio (importi)
7 Totale delle attività ponderate per il rischio 10.128 9.633 9.204
8 Totale delle attività ponderate per il rischio come se non fossero state applicate le disposizioni
transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti
10.116 9.614 9.189
Coefficienti patrimoniali
9 Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 15,01% 15,44% 11,29%
10 Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come
se non fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite
attese su crediti
14,72% 15,13% 11,10%
10a Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come
se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i
profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
14,88% 14,81% 11,27%
11 Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 15,02% 15,45% 11,86%
12 Capitale di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non
fossero state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese
su crediti
14,73% 15,15% 11,68%
12a Capitale primario di classe 1 (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come
se non fosse applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i
profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
14,89% 14,83% 11,85%
13 Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) 18,82% 19,63% 14,85%

14 Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fossero
state applicate le disposizioni transitorie in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su
crediti
18,53% 19,34% 14,67%
14a Capitale totale (come percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) come se non fosse
applicato il trattamento temporaneo previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite
non realizzati, misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico
complessivo
18,69% 19,01% 14,83%
Coefficiente di leva finanziaria
15 Misurazione dell'esposizione totale del coefficiente di leva finanziaria 14.213 13.716 11.834
16 Coefficiente di leva finanziaria 10,71% 10,86% 9,23%
17 Coefficiente di leva finanziaria come se non fossero state applicate le disposizioni transitorie
in materia di IFRS9 o analoghe perdite attese su crediti
13,19% 10,62% 9,07%
17a Coefficiente di leva finanziaria come se non fosse applicato il trattamento temporaneo
previsto dall'articolo 468 del CRR per i profitti e perdite non realizzati, misurati al valore equo
rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo
13,32% 10,41% 9,21%

Al 31 dicembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1 e del filtro prudenziale per utili e perdite non realizzati su attività finanziarie valutate al fair value, i Fondi Propri ammontano a 1.906,3 milioni di euro.

La variazione positiva di 14,9 milioni di euro dei Fondi Propri rispetto al 31 dicembre 2021 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • all'utile riferito al perimetro prudenziale maturato al 31 dicembre 2022 pari a 133,2 milioni di euro, al netto dell'ipotesi di dividendo pari a 73,4 milioni di euro comprensivo della quota distribuita in acconto; la variazione positiva ammonta a 59,8 milioni di euro;
  • al filtro transitorio per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, introdotte dal Regolamento UE n. 873/2020, che permette di allocare su più anni gli effetti delle variazioni negative di fair value dei titoli di stato. Ciò ha quest'anno un'ulteriore variazione positiva di tale filtro pari a 10,5 milioni di euro sui Fondi Propri rispetto al precedente esercizio;
  • alle minori deduzioni per la scadenza dell'autorizzazione al riacquisto di strumenti di CET1; la variazione positiva ammonta a 3,2 milioni di euro;
  • all'impatto negativo derivante dall'applicazione del Calendar Provisioning che si è tradotto in una variazione negativa di 7,9 milioni di euro;
  • alla maggior deduzione delle altre componenti di conto economico imputabili alla riserva di valutazione sui titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva pari ad una variazione negativa di 34,3 milioni di euro;
  • alla maggior deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee", che comporta una variazione negativa di 4,4 milioni di euro; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;

• alla riduzione del valore contabile del prestito subordinato ammissibile come Capitale di classe 2 (Tier 2) per effetto dell'ammortamento ai sensi dell'articolo 64 CRR che ne determina una minore computabilità nei Fondi Propri pari a 16,4 milioni di euro.

La variazione positiva dei Fondi Propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata più che compensata da un maggiore incremento della componente di RWA. In particolare, al 31 dicembre 2022 il Total Capital Ratio si attesta al 18,82%, in diminuzione rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2021, pari al 19,63%; tale tendenza si riscontra anche per il CET1 Ratio, pari al 15,01% a fine dicembre 2022 rispetto al dato pari al 15,44% al 31 dicembre 2021.

Al 31 dicembre 2022, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi Propri Fully Loaded ammontano a 1.861,6 milioni di euro, e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.115,5 milioni di euro.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali senza applicazione disposizioni transitorie IFRS9 consistenze

(dati in migliaia) 31.12.2022 31.12.2021
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.475.910 1.452.393
Capitale di classe 1 (TIER1) 1.476.830 1.454.137
Totale Fondi Propri 1.861.628 1.856.859
Totale attività ponderate per il rischio 10.115.502 9.615.465
CET1 Ratio 14,59% 15,10%
TIER1 Ratio 14,60% 15,12%
Total Capital Ratio 18,40% 19,31%

Il CET1, il Tier 1 e il totale Fondi Propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2022, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile

Al 31 dicembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 10.128,1 milioni di euro, derivanti dai rischi di credito e di controparte per 9.119,5 milioni di euro, dal rischio operativo per 915,9 milioni di euro, dal rischio di mercato per 20,7 milioni di euro e dal rischio di aggiustamento della valutazione del credito per 71,9 milioni di euro.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA)

Modello EU CC1: composizione dei Fondi Propri regolamentari

Fonte basata su numeri /lettere di
riferimento dello stato patrimoniale
Importi nell'ambito del consolidamento
prudenziale
Capitale primario di classe 1 (CET1): strumenti e riserve
Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni 138 h)
1 Di cui tipo di strumento 1 138
Di cui tipo di strumento 2 -
Di cui tipo di strumento 3 -
2 Utili non distribuiti 1.437
3 Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre -48
EU-3a riserve)
Fondi per rischi bancari generali
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 3, del CRR -
4 e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva
dal CET1
-
5 Interessi di minoranza (importo consentito nel CET1 consolidato) 4
EU-5a Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o
dividendi prevedibili
60
6 Capitale primario di classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 1.591
Capitale primario di classe 1 (CET1): rettifiche regolamentari
7 Rettifiche di valore supplementari (importo negativo) -1
8 Attività immateriali (al netto delle relative passività fiscali) (importo negativo) -52 a) meno d)
9 Non applicabile -
Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura, escluse quelle
10 derivanti da differenze temporanee (al netto delle relative passività fiscali per
le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del
-30
CRR) (importo negativo)
Riserve di valore equo relative ai profitti e alle perdite generati dalla copertura
11 dei flussi di cassa degli strumenti finanziari che non sono valutati al valore -
equo
12 Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese -
13 Qualsiasi aumento del patrimonio netto risultante da attività cartolarizzate
(importo negativo)
-
I profitti o le perdite sulle passività dell'ente valutate al valore equo dovuti a
14 variazioni del merito di credito -
15 Attività dei fondi pensione a prestazioni definite (importo negativo) -
16 Propri strumenti del CET1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o
sinteticamente (importo negativo)
-22

Fonte basata su numeri /lettere di
Importi riferimento dello stato patrimoniale
nell'ambito del consolidamento
prudenziale
Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
17 indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente
una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente -
i Fondi Propri dell'ente (importo negativo)
Strumenti del CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente
direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un
18 investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del -
10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo)
Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente
direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un
19 investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del -
10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo)
20 Non applicabile
-
EU Importo dell'esposizione dei seguenti elementi, che possiedono i requisiti per
20a ricevere un fattore di ponderazione del rischio pari al 1250%, quando l'ente -
opta per la deduzione
EU Di cui partecipazioni qualificate al di fuori del settore finanziario (importo -
20b negativo)
EU
20c
Di cui posizioni verso la cartolarizzazione (importo negativo) -
EU
20d Di cui operazioni con regolamento non contestuale (importo negativo) -
Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo
superiore alla soglia del 10 %, al netto delle relative passività fiscali per le
21 quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR) -
(importo negativo)
22 Importo che supera la soglia del 17,65 % (importo negativo)
Di cui strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente -
23 direttamente, indirettamente e sinteticamente, quando l'ente ha un
investimento significativo in tali soggetti -
24 Non applicabile -
25 Di cui attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee -
EU
25a Perdite relative all'esercizio in corso (importo negativo) -
Tributi prevedibili relativi agli elementi del CET1, ad eccezione dei casi in cui
EU l'ente adatta, di conseguenza, l'importo degli elementi del CET1 nella misura
in cui tali tributi riducano l'importo fino a concorrenza del quale questi -
25b elementi possono essere destinati alla copertura di rischi o perdite (importo
negativo)
26 Non applicabile -

Fonte basata su numeri /lettere di
riferimento dello stato patrimoniale
Importi nell'ambito del consolidamento
prudenziale
Deduzioni ammissibili dal capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) che superano
27 gli elementi dell'AT1 dell'ente (importo negativo) -
27a Altre rettifiche regolamentari 35
28 Totale delle rettifiche regolamentari del capitale primario di classe 1 (CET1) -70
29 Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.521
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strumenti
30 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni -
31 Di cui classificati come patrimonio netto a norma dei principi contabili
applicabili
-
32 Di cui classificati come passività a norma dei principi contabili applicabili -
33 Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 4, del CRR
e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva
dall'AT1
-
EU
33a
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 1, del
CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1
-
EU
33b
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 1, del
CRR soggetti a eliminazione graduale dall'AT1
-
Capitale di classe 1 ammissibile incluso nel capitale AT1 consolidato
34 (compresi gli interessi di minoranza non inclusi nella riga 5) emesso da 1
filiazioni e detenuto da terzi
35 di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva -
36 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari 1
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): rettifiche regolamentari
37 Propri strumenti di AT1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o
sinteticamente (importo negativo)
-
38 Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti detengono con l'ente
una partecipazione incrociata reciproca concepita per gonfiare artificialmente
i Fondi Propri dell'ente (importo negativo)
-
39 Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento
significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10 % e al netto di
posizioni corte ammissibili) (importo negativo)
-
40 Strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente
direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente ha un
investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte
ammissibili) (importo negativo)
-
41 Non applicabile -

Fonte basata su numeri /lettere di
Importi riferimento dello stato patrimoniale
nell'ambito del consolidamento
prudenziale
42 Deduzioni ammissibili dal capitale di classe 2 (T2) che superano gli elementi
del T2 dell'ente (importo negativo)
-
42a Altre rettifiche regolamentari del capitale AT1 -
43 Totale delle rettifiche regolamentari del capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) -
44 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) 1
45 Capitale di classe 1 (T1 = CET1 + AT1) 1.521
Capitale di classe 2 (T2) strumenti
46 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni 384
47 Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 5, del CRR
e le relative riserve sovrapprezzo azioni soggetti a eliminazione progressiva
dal T2 ai sensi dell'articolo 486, paragrafo 4, del CRR
-
EU
47a
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 bis, paragrafo 2, del
CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2
-
EU
47b
Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 494 ter, paragrafo 2, del
CRR soggetti a eliminazione graduale dal T2
-
48 Strumenti di Fondi Propri ammissibili inclusi nel capitale T2 consolidato
(compresi gli interessi di minoranza e strumenti di AT1 non inclusi nella riga 5
o nella riga 34) emessi da filiazioni e detenuti da terzi
1
49 di cui strumenti emessi da filiazioni soggetti a eliminazione progressiva -
50 Rettifiche di valore su crediti -
51 Capitale di classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari 385
Capitale di classe 2 (T2): rettifiche regolamentari
52 Strumenti propri di T2 e prestiti subordinati detenuti dall'ente direttamente,
indirettamente o sinteticamente (importo negativo)
-
53 Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario
detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando tali soggetti
detengono con l'ente una partecipazione incrociata reciproca concepita per
gonfiare artificialmente i Fondi Propri dell'ente (importo negativo)
-
54 Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario
detenuti direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha
un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del
10 % e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo)
-
54a Non applicabile -
55 Strumenti di T2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario
detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente
ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte
ammissibili) (importo negativo)
-
56 Non applicabile -

Fonte basata su numeri /lettere di
riferimento dello stato patrimoniale
Importi nell'ambito del consolidamento
prudenziale
EU Deduzioni di passività ammissibili che superano gli elementi delle passività
56a ammissibili dell'ente (importo negativo) -
EU
56b
Altre rettifiche regolamentari del capitale T2 -
57 Totale delle rettifiche regolamentari del capitale di classe 2 (T2) -
58 Capitale di classe 2 (T2) 385
59 Capitale totale (TC = T1 + T2) 1.906
60 Importo complessivo dell'esposizione al rischio 10.128
Coefficienti e requisiti patrimoniali, comprese le riserve di capitale
61 Capitale primario di classe 1 15,01%
62 Capitale di classe 1 15,02%
63 Capitale totale 18,82%
64 Requisiti patrimoniali complessivi CET1 dell'ente 7,91%
65 Di cui requisito della riserva di conservazione del capitale 2,50%
66 Di cui requisito della riserva di capitale anticiclica 0,01%
67 Di cui requisito della riserva a fronte del rischio sistemico 0%
EU
67a
Di cui requisito della riserva di capitale degli enti a rilevanza sistemica a livello
globale (G-SII) o degli altri enti a rilevanza sistemica (O-SII)
0%
EU Di cui requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal
67b rischio di leva finanziaria eccessiva 0,9%
68 Capitale primario di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al
rischio) disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti patrimoniali minimi
6,35%
Minimi nazionali (se diversi da Basilea III)
69 Non applicabile -
70 Non applicabile -
71 Non applicabile -
Importi inferiori alle soglie di deduzione (prima della ponderazione del rischio)
Fondi propri e passività ammissibili di soggetti del settore finanziario detenuti
direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un investimento 86
72 significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di
posizioni corte ammissibili)
Strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente
73 direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un investimento significativo
in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 17,65 % e al netto di posizioni 12
corte ammissibili)

Importi Fonte basata su numeri /lettere di
riferimento dello stato patrimoniale
nell'ambito del consolidamento
prudenziale
74 Non applicabile -
75 Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo
inferiore alla soglia del 17,65 %, al netto delle relative passività fiscali per le
quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3, del CRR)
25
Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe 2
76 Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni
soggette al metodo standardizzato (prima dell'applicazione del massimale)
-
77 Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro
del metodo standardizzato
-
78 Rettifiche di valore su crediti incluse nel T2 in relazione alle esposizioni
soggette al metodo basato sui rating interni (prima dell'applicazione del
massimale)
-
79 Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel T2 nel quadro
del metodo basato sui rating interni
-
Strumenti di capitale soggetti a eliminazione progressiva (applicabile soltanto tra il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2022)
80 Massimale corrente sugli strumenti di CET1 soggetti a eliminazione
progressiva
-
81 Importo escluso dal CET1 in ragione del massimale (superamento del
massimale dopo i rimborsi e le scadenze)
-
82 Massimale corrente sugli strumenti di AT1 soggetti a eliminazione
progressiva
-
83 Importo escluso dall'AT1 in ragione del massimale (superamento del
massimale dopo i rimborsi e le scadenze)
-
84 Massimale corrente sugli strumenti di T2 soggetti a eliminazione progressiva - g
85 Importo escluso dal T2 in ragione del massimale (superamento del
massimale dopo i rimborsi e le scadenze)
-

Modello EU CC2: riconciliazione dei Fondi Propri regolamentari con lo stato patrimoniale nel bilancio sottoposto a revisione contabile

Stato
patrimoniale
incluso nel
bilancio
pubblicato
Alla fine del
periodo
Nell'ambito del
consolidamento
prudenziale
Alla fine del
periodo
Ammontare
rilevante ai
fini dei Fondi
Propri
Rif. Tavola "EU CC1 -
Composizione dei
Fondi Propri
Riga regolamentari"
Attività
100
Attività immateriali
110 Attività fiscali: b) anticipate 64
264
64
258
52
40
8
10

Stato
patrimoniale
incluso nel
bilancio
pubblicato
Nell'ambito del
consolidamento
prudenziale
Ammontare
rilevante ai
fini dei Fondi
Propri
Rif. Tavola "EU CC1 -
Composizione dei
Fondi Propri
Riga regolamentari"
Alla fine del
periodo
Alla fine del
periodo
Totale attivo 328 322 92
Passività
10 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) Titoli in
circolazione
400 400 384 46
60 Passività fiscali: b) differite 30 30 10 10
120 Riserve da valutazione -60 -60 -60 3
150 Riserve 1.441 1.448 1.448 2
160 Sovraprezzo di emissione 84 84 84 1
170 Capitale 54 54 54 1
180 Azioni Proprie (-) -22 -22 -22 16
190 Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 12 12 6 5,34,48
200 Utile (Perdita) d'Esercizio (+/-) 141 133 60 EU-5a
Totale passivo
Capitale proprio
1 (-) Rettifiche di valore dovute ai requisiti per la valutazione
prudente
- - -1 7
2 Filtri Transitori - - 45 27a
3 (-) Obblighi effettivi o potenziali di acquistare strumenti propri
di capitale primario di classe 1
- - 0 16
4 (-) Copertura insufficiente per le esposizioni deteriorate - - -10 27a
Capitale proprio totale - - 1.906 -

Modello EU CCA: principali caratteristiche degli strumenti di Fondi Propri regolamentari e degli strumenti di passività ammissibili

Informazioni qualitative o
quantitative
1 Emittente BANCA IFIS SPA
2 Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) IT0003188064
2a Collocamento pubblico o privato Pubblico
3 Legislazione applicabile allo strumento Legge italiana

Informazioni qualitative o
quantitative
3a Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di
risoluzione
N/A
Trattamento regolamentare
4 Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR Capitale primario di classe 1
5 Disposizioni post-transitorie del CRR Capitale primario di classe 1
6 Ammissibile a livello solo/(sub-)consolidato / solo & (sub-)consolidato Singolo ente e consolidato
7 Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) Azioni ordinarie
8 Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla
più recente data di riferimento per la segnalazione)
54
9 Importo nominale dello strumento 54
EU-9a Prezzo di emissione 54
EU-9b Prezzo di rimborso N/A
10 Classificazione contabile Patrimonio Netto
11 Data di emissione originaria 07/10/2003
12 Irredimibile o a scadenza Irredimibile
13 Data di scadenza originaria N/A
14 Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva
dell'autorità di vigilanza
N/A
15 Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del
rimborso
N/A
16 Date successive di rimborso anticipato, se del caso N/A
Cedole/dividendi
17 Dividendi/cedole fissi o variabili Variabili
18 Tasso della cedola ed eventuale indice collegato N/A
19 Esistenza di un "dividend stopper" NO
EU
20a
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) N/A
EU
20b
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) N/A
21 Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso N/A
22 Non cumulativo o cumulativo N/A
23 Convertibile o non convertibile N/A
24 Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione N/A
25 Se convertibile, integralmente o parzialmente N/A

Informazioni qualitative o
quantitative
26 Se convertibile, tasso di conversione N/A
27 Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa N/A
28 Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile N/A
29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito N/A
30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO
31 In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) N/A
32 In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale N/A
33 In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea N/A
34 In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione N/A
34a Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) N/A
EU
34b
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza N/A
35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di
strumento di rango immediatamente superiore (senior))
N/A
36 Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie NO
37 In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi N/A
37a Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting) N/A
Informazioni qualitative o
quantitative
1 Emittente BANCA IFIS SPA
2 Identificativo unico (ad es. identificativo CUSIP, ISIN o Bloomberg per i collocamenti privati) XS1700435453
2a Collocamento pubblico o privato Pubblico
3 Legislazione applicabile allo strumento Legge italiana
3a Riconoscimento contrattuale dei poteri di svalutazione e di conversione delle autorità di
risoluzione
N/A
Trattamento regolamentare
4 Trattamento corrente tenendo conto, se del caso, delle disposizioni transitorie del CRR Capitale di classe 2
5 Disposizioni post-transitorie del CRR Capitale di classe 2
6 Ammissibile a livello solo/(sub-)consolidato / solo & (sub-)consolidato Singolo ente e consolidato
7 Tipo di strumento (i tipi devono essere specificati per ciascuna giurisdizione) Obbligazione subordinata -
art. 62 CRR
8 Importo rilevato nel capitale regolamentare o nelle passività ammissibili (moneta in milioni, alla
più recente data di riferimento per la segnalazione)
400
9 Importo nominale dello strumento 400
EU-9a Prezzo di emissione 400
EU-9b Prezzo di rimborso N/A

Informazioni qualitative o
quantitative
10 Classificazione contabile Passività- costo
ammortizzato
11 Data di emissione originaria 17/10/2017
12 Irredimibile o a scadenza scadenza
13 Data di scadenza originaria 17/10/2027
14 Rimborso anticipato a discrezione dell'emittente soggetto ad approvazione preventiva
dell'autorità di vigilanza
SI
15 Data del rimborso anticipato facoltativo, date del rimborso anticipato eventuale e importo del
rimborso
16 Date successive di rimborso anticipato, se del caso
Cedole/dividendi
17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fissi
18 Tasso della cedola ed eventuale indice collegato 7,38%
19 Esistenza di un "dividend stopper" NO
EU
20a
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di tempo) Obbligatorio
EU
20b
Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio (in termini di importo) Obbligatorio
21 Presenza di "step up" o di altro incentivo al rimborso NO
22 Non cumulativo o cumulativo Non cumulativo
23 Convertibile o non convertibile Non convertibile
24 Se convertibile, evento(i) che determina(no) la conversione N/A
25 Se convertibile, integralmente o parzialmente N/A
26 Se convertibile, tasso di conversione N/A
27 Se convertibile, conversione obbligatoria o facoltativa N/A
28 Se convertibile, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile N/A
29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito N/A
30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO
31 In caso di svalutazione, evento(i) che la determina(no) N/A
32 In caso di svalutazione, svalutazione totale o parziale N/A
33 In caso di svalutazione, svalutazione permanente o temporanea N/A
34 In caso di svalutazione temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione N/A
34a Tipo di subordinazione (solo per le passività ammissibili) N/A
EU
34b
Rango dello strumento nella procedura ordinaria di insolvenza N/A

Informazioni qualitative o
quantitative
35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (specificare il tipo di
strumento di rango immediatamente superiore (senior))
N/A
36 Caratteristiche non conformi oggetto di disposizioni transitorie NO
37 In caso affermativo, specificare le caratteristiche non conformi N/A
37a Link alla versione integrale dei termini e delle condizioni dello strumento (signposting)

Adeguatezza patrimoniale

Il Gruppo pone particolare attenzione al monitoraggio della propria adeguatezza patrimoniale, al fine di assicurare che la dotazione di capitale sia coerente con la propria propensione al rischio e con i requisiti di vigilanza. In sede di processo ICAAP, il Gruppo valuta la propria adeguatezza patrimoniale considerando i fabbisogni di capitale derivanti dall'esposizione ai rischi rilevanti di primo e secondo Pilastro cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto nello svolgimento della propria operatività attuale e prospettica. Vengono, inoltre, svolte delle analisi di sensibilità per valutare l'impatto di condizioni economiche particolarmente avverse sui fabbisogni di capitale derivanti dall'esposizione ai principali rischi (c.d. "prove di stress"), al fine di valutare la propria dotazione di capitale anche in condizioni estreme.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale che viene inviato annualmente alla Banca d'Italia, unitamente alle delibere ed alle relazioni con le quali gli Organi Aziendali si sono espressi in merito, secondo le rispettive competenze ed attribuzioni.

Banca d'Italia, sulla base dei complessivi elementi di valutazione a disposizione, ai sensi dell'art. 67 ter c1 lettera d) del decreto legislativo n. 385 del 1° settembre 1993 (c.d. TUB), ha disposto che a decorrere da giugno 20221 Banca Ifis adottasse i seguenti coefficienti di capitale a livello consolidato:

Grandezza Soglia OCR Requisito minimo
regolamentare
Requisito aggiuntivo
SREP
Riserva di
conservazione
Coefficiente anticiclico
specifico
CET 1 Ratio 7,91% 4,5% 0,9% 2,5% 0,01%
TIER 1 Ratio 9,76% 6% 1,25% 2,5% 0,01%
Total Capital Ratio 12,16% 8% 1,65% 2,5% 0,01%

Banca d'Italia considera il coefficiente della riserva di capitale anticiclica in vigore per il 4° trimestre del 2022 pari allo zero per cento. Con riguardo alle esposizioni creditizie rilevanti verso altri paesi per i quali il coefficiente anticiclico è maggiore di zero, si determina un "coefficiente anticiclico specifico" pari a 0,01%.

Per assicurare il rispetto delle misure vincolanti sopra evidenziate e garantire che i Fondi Propri della banca possano assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, tenendo conto delle prove di stress prudenziali di cui all'art. 100 della direttiva 2013/36/UE, la banca d'Italia si aspetta che Banca Ifis mantenga nel continuo i seguenti livelli di capitale:

Grandezza Soglia finale Soglia OCR Componente P2G
CET 1 Ratio 8,66% 7,91% 0,75%
TIER 1 Ratio 10,51% 9,76% 0,75%
Total Capital Ratio 12,91% 12,16% 0,75%

1 Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), ha comunicato in data 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato indicati nelle tabelle riportate

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 31 dicembre 2022 i requisiti prudenziali.

Nel secondo trimestre 2022 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma la conclusione del procedimento di determinazione del requisito minimo di Fondi Propri e passività ammissibili (MREL). I requisiti minimi da rispettare sono i seguenti:

Requisito MREL

Banca Ifis Banca Credifarma
9,65% del Total Risk Exposure Amount 8% del Total Risk Exposure Amount
3% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

Al 31 dicembre 2022, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano soddisfatti al di sopra del limite predefinito.

Informativa quantitativa

Modello EU KM1: metriche principali

31/12/2022 30/06/2022 31/12/2021
Fondi propri disponibili (importi)
1 Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.521 1.471 1.487
2 Capitale di classe 1 1.521 1.472 1.489
3 Capitale totale 1.906 1.873 1.891
Importi dell'esposizione ponderati per il rischio
4 Importo complessivo dell'esposizione al rischio 10.128 9.858 9.633
Coefficienti di capitale (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio)
5 Coefficiente del capitale primario di classe 1 (%) 15,01% 14,92% 15,44%
6 Coefficiente del capitale di classe 1 (%)
15,02%
14,93% 15,45%
7 Coefficiente di capitale totale (in %) 19,00% 19,63%
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale
dell'importo dell'esposizione ponderato per il rischio)
EU Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte a rischi diversi dal rischio di leva finanziaria
7a eccessiva (in %) 1,65% 2,00%
EU
7b
Di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) 0,90% 1,12%
EU
7c
Di cui costituiti da capitale di classe 1 (punti percentuali) 1,25% 1,50%
EU
7d
Requisiti di Fondi Propri SREP totali (%)
9,65%
9,65%
10,00%
Requisito combinato di riserva e requisito patrimoniale complessivo (in percentuale dell'importo dell'esposizione ponderato per
il rischio)
8 Riserva di conservazione del capitale (%) 2,50% 2,50% 2,50%

31/12/2022 30/06/2022 31/12/2021
EU Riserva di conservazione dovuta al rischio macroprudenziale o sistemico individuato a livello
8a -
-
di uno Stato membro (%)
-
9 Riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (%)
0,01%
0,002%
EU
9a
Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (%) - - -
10 Riserva degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (%) - -
EU
10a
Riserva di altri enti a rilevanza sistemica (%) - - -
11 Requisito combinato di riserva di capitale (%) 2,51% 2,50% 2,50%
EU
11a
Requisiti patrimoniali complessivi (%) 12,16% 12,15% 12,50%
12 CET1 disponibile dopo aver soddisfatto i requisiti di Fondi Propri SREP totali (%) 6,35% 6,27% 7,32%
Coefficiente di leva finanziaria
13 Misura dell'esposizione complessiva 14.213 13.369 13.367
14 Coefficiente di leva finanziaria (%) 10,71% 11,01% 11,14%
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in percentuale della misura
dell'esposizione complessiva)
EU
14a
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (in %) - -
EU
14b
di cui costituiti da capitale CET1 (punti percentuali) - -
EU
14c
Requisiti del coefficiente di leva finanziaria totali SREP (%)
3,00%
3,00%
3,18%
Riserva del coefficiente di leva finanziaria e requisito complessivo del coefficiente di leva finanziaria (in percentuale della
misura dell'esposizione totale)
EU
14d
Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%)
0%
0% 0%
EU
14e
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%)
3,00%
3,00%
3,18%
Coefficiente di copertura della liquidità
15 Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) (valore ponderato - media) 645 1.007 1.032
EU
16a
Deflussi di cassa - Valore ponderato totale 475 392 415
EU
16b
Afflussi di cassa - Valore ponderato totale 751 728
16 Totale dei deflussi di cassa netti (valore corretto) 119 98 104
17 Coefficiente di copertura della liquidità (%) 542,71%
1027,82%
995,62%
Coefficiente netto di finanziamento stabile
18 Finanziamento stabile disponibile totale
10.919
11.214
10.902
19 Finanziamento stabile richiesto totale
8.849
8.079
8.092

31/12/2022 30/06/2022 31/12/2021
20 Coefficiente NSFR (%) 123,39% 138,80% 134,73%

Modello EU OV1: quadro sinottico degli importi complessivi dell'esposizione al rischio

Importi complessivi dell'esposizione al
rischio (TREA)
Requisiti totali di
Fondi Propri
31/12/2022 31/12/2021 T
1 Rischio di credito (escluso il CCR) 8.846 8.476 708
2 Di cui metodo standardizzato 8.846 8.476 708
3 Di cui metodo IRB di base (F-IRB) - - -
4 Di cui metodo di assegnazione - - -
EU 4a Di cui strumenti di capitale soggetti al metodo della ponderazione
semplice
- - -
5 Di cui metodo IRB avanzato (A-IRB) - - -
6 Rischio di controparte (CCR) 265 114 21
7 Di cui metodo standardizzato - - -
8 Di cui metodo dei modelli interni (IMM) - - -
EU 8a Di cui esposizioni verso una CCP - - -
EU 8b Di cui aggiustamento della valutazione del credito (CVA) 72 35 6
9 Di cui altri CCR 193 79 15
15 Rischio di regolamento - - -
16 Esposizioni verso le cartolarizzazioni esterne al portafoglio di
negoziazione (tenendo conto del massimale)
80 83 6
17 Di cui metodo SEC-IRBA - - -
18 Di cui metodo SEC-ERBA (compreso IAA) 2 0 0
19 Di cui metodo SEC-SA 78 83 6
EU 19a Di cui 1250 % / deduzione - - -
20 Rischi di posizione, di cambio e di posizione in merci (rischio di
mercato)
21 82 2
21 Di cui metodo standardizzato 21 82 2
22 Di cui IMA - - -
EU 22a Grandi esposizioni - - -
23 Rischio operativo 916 878 73
EU 23a Di cui metodo base 916 878 73
EU 23b Di cui metodo standardizzato - - -
EU 23c Di cui metodo avanzato di misurazione - - -

Importi complessivi dell'esposizione al
rischio (TREA)
Requisiti totali di
Fondi Propri
31/12/2022 31/12/2021 T
24 Importo al di sotto delle soglie per la deduzione (soggetto a fattore di
ponderazione del rischio del 250 %)
25 39 2
29 Totale 10.128 9.633 810

Modello EU CCyB1: distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (1/2)

Esposizioni creditizie generiche Esposizioni creditizie rilevanti —
Rischio di mercato
Valore
dell'esposizione
secondo il
metodo
standardizzato
Valore
dell'esposizione
secondo il
metodo IRB
Somma delle
posizioni lunghe e
corte delle
esposizioni
contenute nel
portafoglio di
negoziazione
secondo il metodo
standardizzato
Valore delle
esposizioni nel
portafoglio di
negoziazione
secondo i
modelli interni
Valore
dell'esposizione delle
esposizioni verso la
cartolarizzazione
esterne al portafoglio
di negoziazione
Valore
dell'esposizione
complessiva
Ripartizione
per paese:
Austria 8 - - - - 8
Belgio 4 - - - - 4
Brasile 1 - - - - 1
Canada 4 - - - - 4
Svizzera 101 - - - - 101
Repubblica
Ceca
5 - - - - 5
Germania 45 - - - - 45
Danimarca 1 - - - - 1
Spagna 24 - - - - 24
Finlandia 1 - - - - 1
Francia 88 - - - - 88
Regno Unito 17 - - - - 17
Grecia 5 - - - - 5
Croazia 2 - - - - 2
Irlanda 14 - - - - 14
Israele 4 - - - - 4
India 1 - - - - 1
Italia 8.742 - 1 - 149 8.892

Esposizioni creditizie generiche Esposizioni creditizie rilevanti —
Rischio di mercato
Valore
dell'esposizione
secondo il
metodo
standardizzato
Valore
dell'esposizione
secondo il
metodo IRB
Somma delle
posizioni lunghe e
corte delle
esposizioni
contenute nel
portafoglio di
negoziazione
secondo il metodo
standardizzato
Valore delle
esposizioni nel
portafoglio di
negoziazione
secondo i
modelli interni
Valore
dell'esposizione delle
esposizioni verso la
cartolarizzazione
esterne al portafoglio
di negoziazione
Valore
dell'esposizione
complessiva
Ripartizione
per paese:
Corea Del Sud 2 - - - - 2
Lussemburgo 24 - - - - 24
Malta 1 - - - - 1
Messico 2 - - - - 2
Paesi Bassi 22 - - - - 22
Polonia 108 - - - - 108
Portogallo 4 - - - - 4
Romania 23 - - - - 23
Arabia
Saudita
13 - - - - 13
Svezia 12 - - - - 12
Slovacchia 1 - - - - 1
Turchia 31 - - - - 31
Stati Uniti 23 - - - - 23
020 Totale 9.334 - 1 - 149 9.484

Modello EU CCyB1: distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica (2/2)

Requisiti di Fondi Propri
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
credito
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
mercato
Esposizioni
creditizie rilevanti —
Posizioni verso la
cartolarizzazione
esterne al
portafoglio di
negoziazione
Totale Importi delle
esposizioni
ponderati per il
rischio
Fattori di
ponderazione dei
requisiti di Fondi
Propri (%)
Coefficiente
anticiclico
(%)
Ripartizione per
paese:
Austria 1 0 0 1 8 0,09% 0%
Belgio 0 0 0 0 4 0,05% 0%
Brasile 0 0 0 0 1 0,01% 0%

Requisiti di Fondi Propri
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
credito
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
mercato
Esposizioni
creditizie rilevanti —
Posizioni verso la
cartolarizzazione
esterne al
portafoglio di
negoziazione
Totale Importi delle
esposizioni
ponderati per il
rischio
Fattori di
ponderazione dei
requisiti di Fondi
Propri (%)
Coefficiente
anticiclico
(%)
Ripartizione per
paese:
Canada 0 0 0 0 4 0,05% 0%
Svizzera 8 0 0 8 101 1,21% 0%
Repubblica Ceca 0 0 0 0 5 0,06% 1,50%
Germania 4 0 0 4 44 0,53% 0%
Danimarca 0 0 0 0 1 0,02% 2,00%
Spagna 2 0 0 2 24 0,29% 0%
Finlandia 0 0 0 0 1 0,01% 0%
Francia 7 0 0 7 87 1,04% 0%
Regno Unito 1 0 0 1 17 0,21% 1,00%
Grecia 0 0 0 0 5 0,06% 0%
Croazia 0 0 0 0 2 0,03% 0%
Irlanda 1 0 0 1 14 0,17% 0%
Israele 0 0 0 0 4 0,05% 0%
India 0 0 0 0 1 0,01% 0%
Italia 609 0 7 616 7.703 92,52% 0%
Corea Del Sud 0 0 0 0 2 0,02% 0%
Lussemburgo 2 0 0 2 26 0,32% 0,50%
Malta 0 0 0 0 1 0,01% 0%
Messico 0 0 0 0 2 0,02% 0%
Paesi Bassi 2 0 0 2 22 0,27% 0%
Polonia 11 0 0 11 134 1,61% 0%
Portogallo 0 0 0 0 3 0,04% 0%
Romania 2 0 0 2 24 0,29% 0,50%
Arabia Saudita 1 0 0 1 13 0,15% 0%
Svezia 1 0 0 1 12 0,14% 1,00%
Slovacchia 0 0 0 0 1 0,01% 1,00%
Turchia 3 0 0 3 31 0,38% 0%

Requisiti di Fondi Propri
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
credito
Esposizioni
creditizie
rilevanti —
Rischio di
mercato
Esposizioni
creditizie rilevanti —
Posizioni verso la
cartolarizzazione
esterne al
portafoglio di
negoziazione
Totale Importi delle
esposizioni
ponderati per il
rischio
Fattori di
ponderazione dei
requisiti di Fondi
Propri (%)
Coefficiente
anticiclico
(%)
Ripartizione per
paese:
Stati Uniti 2 0 0 2 23 0,28% 0%
020 Totale 658 0 7 666 8.322

Modello EU CCyB2: importo della riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente

a
1 Importo complessivo dell'esposizione al rischio 10.128
2 Coefficiente anticiclico specifico dell'ente 0,0001
3 Requisito di riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente 1

Modello EU INS1: partecipazioni in assicurazioni

a b
Valore dell'esposizione Importo dell'esposizione al
rischio
Strumenti di Fondi Propri detenuti in imprese di assicurazione o di riassicurazione o
società di partecipazione assicurativa non dedotti dai Fondi Propri
0,02 0,02

Leva finanziaria

Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda il Gruppo vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

Il Regolamento (UE) n. 876/2019 (c.d. CRR 2), che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 (c.d. CRR), ha introdotto dal 28 giugno 2021 un requisito di primo pilastro di leva finanziaria pari al 3%.

L'indice di leva consente di vincolare l'espansione delle esposizioni complessive alla disponibilità di un'adeguata base patrimoniale e contenere, nelle fasi espansive del ciclo economico, il livello di indebitamento delle banche, contribuendo in tal modo a ridurre il rischio di processi di deleveraging in situazioni di crisi.

L'indicatore deriva dal rapporto tra i Fondi Propri per la componente rappresentata dagli elementi e strumenti del Capitale primario di classe 1 e la dimensione delle attività a rischio del Gruppo Bancario, in bilancio e fuori bilancio, opportunamente calibrate in applicazione di specifici fattori di conversione. Ai fini regolamentari la misurazione dell'indice di leva finanziaria viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata. La frequenza di produzione del leverage ratio è trimestrale. L'indicatore è soggetto a monitoraggio a livello di Gruppo Bancario.

L'indicatore, calcolato trimestralmente a livello, è oggetto di monitoraggio ed è una delle metriche di riferimento nell'ambito del Risk Appetite Framework per il presidio dei rischi e dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo. Solo ai fini informativi, con l'entrata in vigore della CRR2, è richiesto, nell'ambito della segnalazione prudenziale, di dare informativa anche dei valori medi delle esposizioni in Secured Financial Transaction, senza impatto però sulla ratio che continua ad essere calcolato con il dato puntuale.

A livello regolamentare il rischio di leva finanziaria non concorre alla definizione del capitale interno complessivo nel processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) svolto annualmente dal Gruppo Bancario.

Informativa quantitativa

Il rischio di leva è soggetto a limiti quantitativi: non è previsto un requisito patrimoniale di primo pilastro, né il rischio concorre alla definizione del capitale interno complessivo. Il rischio viene monitorato trimestralmente attraverso il calcolo dell'indicatore di leverage ratio in linea con quello regolamentare e calcolato come rapporto fra Capitale di classe 1 (Tier 1) e una misura dell'esposizione complessiva che comprende poste in bilancio ed elementi fuori bilancio non dedotti. Alla data di riferimento del presente Resoconto il coefficiente di leva finanziaria è risultato essere pari a 10,71%, circa 3,5 volte superiore rispetto al valore minimo regolamentare del 3%.

Modello EU LR1 - LRSum: riepilogo della riconciliazione tra attività contabili ed esposizioni del coefficiente di leva finanziaria

Importo applicabile
1 Attività totali come da bilancio pubblicato 13.260
2 Rettifica per i soggetti consolidati a fini contabili ma esclusi dall'ambito del consolidamento prudenziale -
3 (Rettifica per le esposizioni cartolarizzate che soddisfano i requisiti operativi per il riconoscimento del trasferimento del
rischio)
-
4 (Rettifica per l'esenzione temporanea delle esposizioni verso banche centrali (se del caso)) -
5 (Rettifica per le attività fiduciarie iscritte a bilancio a norma della disciplina contabile applicabile ma escluse dalla misura
dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera i), del CRR)
-
6 Rettifica per gli acquisti e le vendite standardizzati di attività finanziarie soggette alla registrazione sulla base della data
di negoziazione
-
7 Rettifica per le operazioni di tesoreria accentrata ammissibili -
8 Rettifica per gli strumenti finanziari derivati 40
9 Rettifica per le operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) 188
10 Rettifica per gli elementi fuori bilancio (conversione delle esposizioni fuori bilancio in importi equivalenti di credito) 780
11 (Rettifica per gli aggiustamenti per la valutazione prudente e gli accantonamenti specifici e generici che hanno ridotto il
capitale di classe 1)
-
EU
11a
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis,
paragrafo 1, lettera c), del CRR)
-
EU
11b
(Rettifica per le esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis,
paragrafo 1, lettera j), del CRR)
-
12 Altre rettifiche -55
13 Misura dell'esposizione complessiva 14.213

Modello EU LR2 - LRCom: informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziaria

Esposizioni del coefficiente
di leva finanziaria (CRR)
31/12/2022 30/06/2022
Esposizioni in bilancio (esclusi derivati e SFT)
1 Elementi in bilancio (esclusi derivati e SFT, ma comprese le garanzie reali) 13.234 12.566
2 Maggiorazione per le garanzie reali fornite su derivati se dedotte dalle attività in bilancio in base alla
disciplina contabile applicabile
- -
3 (Deduzioni dei crediti per il margine di variazione in contante fornito in operazioni su derivati) - -
4 (Rettifica per i titoli ricevuti nell'ambito di operazioni di finanziamento tramite titoli che sono iscritti
come attività)
- -
5 (Rettifiche di valore su crediti generiche degli elementi in bilancio) - -
6 (Importi delle attività dedotte nella determinazione del capitale di classe 1) -55 -53
7 Esposizioni in bilancio complessive (esclusi derivati e SFT) 13.179 12.513
Esposizioni su derivati

Esposizioni del coefficiente
di leva finanziaria (CRR)
31/12/2022 30/06/2022
8 Costo di sostituzione associato alle operazioni su derivati SA-CCR (al netto del margine di variazione
in contante ammissibile)
- -
EU-8a Deroga per derivati: contributo ai costi di sostituzione nel quadro del metodo standardizzato
semplificato
- -
9 Importi delle maggiorazioni per le esposizioni potenziali future associate alle operazioni su derivati
SA-CCR
- -
EU-9a Deroga per derivati: contributo all'esposizione potenziale futura nel quadro del metodo standardizzato
semplificato
- -
EU-9b Esposizione calcolata secondo il metodo dell'esposizione originaria 65 82
10 (Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente)
(SA-CCR)
- -
EU
10a
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente)
(metodo standardizzato semplificato)
- -
EU
10b
(Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente)
(metodo dell'esposizione originaria)
- -
11 Importo nozionale effettivo rettificato dei derivati su crediti venduti - -
12 (Compensazioni nozionali effettive rettificate e deduzione delle maggiorazioni per i derivati su crediti
venduti)
- -
13 Totale delle esposizioni in derivati 65 82
Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT)
14 Attività SFT lorde (senza riconoscimento della compensazione) previa rettifica per le operazioni
contabilizzate come vendita
- -
15 (Importi compensati risultanti dai debiti e crediti in contante delle attività SFT lorde) - -
16 Esposizione al rischio di controparte per le attività SFT - -
EU
16a
Deroga per SFT: esposizione al rischio di controparte conformemente all'articolo 429 sexies,
paragrafo 5, e all'articolo 222 del CRR.
188 56
17 Esposizioni su operazioni effettuate come agente - -
EU
17a
(Componente CCP esentata delle esposizioni su SFT compensate per conto del cliente) - -
18 Totale delle esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli 188 56
Altre esposizioni fuori bilancio
19 Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio 1.641 1.562
20 (Rettifiche per conversione in importi equivalenti di credito) -861 -844
21 (Accantonamenti generici dedotti nella determinazione del capitale di classe 1 e accantonamenti
specifici associati alle esposizioni fuori bilancio)
- -
22 Esposizioni fuori bilancio 780 718
Esposizioni escluse
EU
22a
(Esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva conformemente all'articolo 429 bis,
paragrafo 1, lettera c), del CRR)
- -

Esposizioni del coefficiente
di leva finanziaria (CRR)
31/12/2022 30/06/2022
EU
22b
(Esposizioni esentate conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera j), del CRR (in bilancio e
fuori bilancio))
- -
EU
22c
(Esposizioni di banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Investimenti del settore pubblico) - -
EU
22d
(Esposizioni di banche (o unità) pubbliche di sviluppo escluse - Prestiti agevolati) - -
EU
22e
(Esposizioni escluse derivanti da trasferimenti (passing-through) di prestiti agevolati da parte di un
ente che non sia una banca (o unità) pubblica di sviluppo)
- -
EU
22f
(Parti garantite escluse delle esposizioni derivanti da crediti all'esportazione) - -
EU
22g
(Garanzie reali in eccesso depositate presso agenti triparty escluse) - -
EU
22h
(Servizi connessi a un CSD di CSD/enti esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1, lettera
o), del CRR)
- -
EU
22i
(Servizi connessi a un CSD di enti designati esclusi conformemente all'articolo 429 bis, paragrafo 1,
lettera p), del CRR)
- -
EU
22j
(Riduzione del valore dell'esposizione di prestiti di prefinanziamento o di prestiti intermedi) - -
EU
22k
(Totale delle esposizioni escluse) - -
Capitale e misura dell'esposizione complessiva
23 Capitale di classe 1 1.521 1.472
24 Misura dell'esposizione complessiva 14.213 13.369
Coefficiente di leva finanziaria
25 Coefficiente di leva finanziaria (%) 10,71% 11,01%
EU
25
Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto dell'esenzione degli investimenti del settore pubblico
e dei prestiti agevolati) (%)
10,71% 11,01%
25a Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile
delle riserve della banca centrale) (%)
10,71% 11,01%
26 Requisito regolamentare del coefficiente minimo di leva finanziaria (%) 3,00% 3,00%
EU
26a
Requisiti aggiuntivi di Fondi Propri per far fronte al rischio di leva finanziaria eccessiva (%) - -
EU
26b
Di cui costituiti da capitale CET1 - -
27 Requisito di riserva del coefficiente di leva finanziaria (%) - -
EU
27a
Requisito del coefficiente di leva finanziaria complessivo (%) 3,00% 3,00%
Scelta in merito a disposizioni transitorie ed esposizioni rilevanti
EU
27b
Scelta in merito alle disposizioni transitorie per la definizione della misura del capitale Transitorio Transitorio

Esposizioni del coefficiente
di leva finanziaria (CRR)
31/12/2022 30/06/2022
Informazioni sui valori medi
Media dei valori giornalieri delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di
vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati -
Valore di fine trimestre delle attività lorde di SFT, dopo le rettifiche per le operazioni contabili di
vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante associati -
Misura dell'esposizione complessiva (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea
applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività 14.213 13.369
lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in
contante associati)
Misura dell'esposizione complessiva (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea
applicabile delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività 14.213 13.369
lorde di SFT (dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in
contante associati)
Coefficiente di leva finanziaria (compreso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile
delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT 10,71% 11,01%
(dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante
associati)
Coefficiente di leva finanziaria (escluso l'impatto di un'eventuale esenzione temporanea applicabile
delle riserve della banca centrale) comprendente i valori medi della riga 28 delle attività lorde di SFT 10,71% 11,01%
(dopo la rettifica per le operazioni contabili di vendita e al netto dei debiti e dei crediti in contante
associati)
-
-

Modello EU LR3 - LRSpl: disaggregazione delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT e esposizioni esentate)

Esposizioni del coefficiente di
leva finanziaria (CRR)
EU-1 Totale delle esposizioni in bilancio (esclusi derivati, SFT ed esposizioni esentate), di cui 13.234
EU-2 Esposizioni nel portafoglio di negoziazione 1
EU-3 Esposizioni nel portafoglio bancario, di cui 13.233
EU-4 Obbligazioni garantite 0
EU-5 Esposizioni trattate come emittenti sovrani 2.996
EU-6 Esposizioni verso amministrazioni regionali, banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni
internazionali e organismi del settore pubblico non trattati come emittenti sovrani
235
EU-7 Esposizioni verso enti 893
EU-8 Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili 203
EU-9 Esposizioni al dettaglio 2.106
EU-10 Esposizioni verso imprese 3.924
EU-11 Esposizioni in stato di default 1.786
EU-12 Altre esposizioni (ad es. in strumenti di capitale, cartolarizzazioni e altre attività diverse da crediti) 1.090

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta, altresì, rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Il governo del rischio di liquidità a breve termine ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità operativa del Gruppo con l'obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi.

Il governo della liquidità strutturale, ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell'orizzonte temporale oltre l'anno, ha l'obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a mediolungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche, ottimizzando contestualmente il costo della provvista.

La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato per tutte le società rientranti nel perimetro.

Il modello di governo del rischio di liquidità e funding del Gruppo Banca Ifis si pone i seguenti obiettivi:

  • consentire al Gruppo di essere solvibile sia in condizioni di normale corso degli affari, che in condizioni di stress;
  • assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sul medio e lungo periodo, al fine di evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • recepire le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza tenendo conto delle proprie specificità operative;
  • garantire una netta separazione tra funzioni di gestione e funzioni di controllo del rischio.

Nel corso del 2022, il funding mix del Gruppo si è mantenuto sostanzialmente stabile; al 31 dicembre 2022 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nel Settore NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla

data di effettivo incasso. In tale ottica, assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità sia con riferimento all'orizzonte di breve termine (liquidità operativa) che di medio-lungo termine (liquidità strutturale).

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale, dell'equilibrio strutturale tra attivo e passivo in termini di durata, che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità fanno riferimento alla Direzione Centrale Capital Markets, in relazione alla gestione diretta e centralizzata della liquidità, alla funzione di Risk Management, che concorre alla definizione delle politiche, dei processi e degli strumenti di identificazione, valutazione, monitoraggio, mitigazione e reporting di Gruppo con riguardo al rischio di liquidità. Il Risk Management verifica, inoltre, il rispetto dei limiti imposti alle varie funzioni aziendali e propone al Consiglio di Amministrazione ed all'Amministratore Delegato iniziative di attenuazione dei rischi. Al Risk Management spetta inoltre il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto della Direzione Centrale Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In termini di ambito di applicazione e misurazione del rischio di liquidità il Gruppo garantisce un livello di liquidità adeguato e bilanciato, tale da assicurare la costante disponibilità di sufficienti fondi per far fronte agli impegni di pagamento quotidiani (liquidità infragiornaliera) e nel breve e lungo periodo, come di seguito sinteticamente descritto.

La gestione della liquidità infragiornaliera del Gruppo è demandata a Direzione Centrale Capital Markets, che svolge nel contempo attività di controllo di primo livello garantendo l'adozione di azioni operative atte ad assicurare che i flussi di uscita previsti nel corso della giornata siano adeguatamente monitorati e che ci siano disponibilità finanziarie liquide sufficienti ad eseguirli. Inoltre, la misurazione dei livelli di riserve di liquidità infragiornaliera, intese come attività che possono essere prontamente rimborsate o vendute anche in condizioni di stress, viene effettuata giornalmente dal Risk Management tramite la counterbalancing capacity.

Il Risk Management effettua giornalmente una ricognizione dei flussi di cassa in entrata e in uscita, certi e attesi – e dei conseguenti sbilanci o eccedenze – nelle diverse fasce di scadenza che compongono la Maturity Ladder. La granularità delle scadenze prese in considerazione e fissate all'interno della Maturity Ladder operativa di cui il Gruppo si è dotato è coerente con le caratteristiche operative del business e, quindi, con la durata delle attività e passività aziendali (relativamente all'orizzonte di breve termine che caratterizza la liquidità operativa). Nell'ambito della misurazione della liquidità operativa, l'obiettivo è di assicurare l'adeguatezza e il bilanciamento dei flussi di cassa in entrata e in uscita aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi.

Il Risk Management misura la liquidità strutturale allo scopo di garantire l'equilibrio e la stabilità del profilo di liquidità sull'orizzonte temporale superiore a 12 mesi ed il raccordo con la gestione della liquidità di breve termine. In particolare, la misurazione della liquidità strutturale ha l'obiettivo primario di garantire il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a medio-lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista.

La gestione dei rischi menzionati viene effettuata a livello integrato dal Gruppo Banca Ifis per tutte le società rientranti nel perimetro.

Il Risk Management definisce un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella liquidità del Gruppo e definisce il relativo sistema dei limiti (operativi con riferimento agli indicatori strategici definiti nel RAF e gestionali per le altre tipologie di indicatori) che comporta l'attivazione di specifici processi di escalation in funzione della gravità della situazione riscontrata. Il complessivo sistema dei limiti viene revisionato almeno una volta nel corso dell'anno nonché con frequenza maggiore in presenza di specifiche esigenze derivanti, ad esempio, dall'evoluzione nella struttura e/o del modello di business del Gruppo, da cambiamenti intercorsi nel piano strategico e nei budget, nella disciplina prudenziale, nelle metodologie di misurazione dei rischi.

La posizione di liquidità del Gruppo è monitorata quotidianamente sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di stress. Il framework utilizzato prevede la simulazione di stress temporanei e quindi di breve termine impattanti sulla liquidità operativa. L'orizzonte di simulazione misurato nei vari scenari è quindi pari ad un anno. Relativamente alla liquidità strutturale, avente come finalità la verifica dell'equilibrio finanziario nel medio-lungo termine, vengono definiti all'interno dei relativi processi di pianificazione strategica gli scenari di stress da utilizzare.

Gli stress test effettuati sono condotti a livello di Gruppo e non di singola società poiché, come precedentemente menzionato, il modello di gestione di liquidità del Gruppo Banca Ifis è accentrato a livello di Gruppo.

Le risultanze delle prove di stress sono messe a disposizione degli Organi e delle Funzioni aziendali con frequenza mensile, in particolare a:

  • Consiglio di Amministrazione, nell'ambito della reportistica mensile;
  • Comitato Tecnico ALM e Liquidità.

Il Comitato Finanza viene aggiornato con frequenza pari a quella della sua convocazione (attualmente trimestrale).

Le analisi di stress test forniscono informazioni a fronte delle quali possono eventualmente essere intraprese azioni operative volte a:

  • pianificare/anticipare operazioni di raccolta a compensazione di potenziali deflussi attesi;
  • intervenire sul profilo di liquidità delle attività e/o sulla struttura complessiva di composizione dello stato patrimoniale.

In linea generale, gli esiti derivanti dall'applicazione degli stress test vengono utilizzati per verificare:

  • se il Gruppo detiene sufficienti riserve tali da superare gli stress oggetto di simulazione (survival period in linea con il livello di propensione al rischio definito);
  • il potenziale fabbisogno di funding in caso di crisi;
  • la robustezza della ricalibrazione dei limiti definiti in ipotesi di normale corso degli affari;
  • la coerenza in ottica stressata del piano strategico con il livello di propensione al rischio e con i limiti vigenti;
  • le potenziali vulnerabilità in modo da consentire l'adozione delle necessarie azioni correttive.

Altresì, le evidenze degli scenari di stress test vengono utilizzate in fase sia di pianificazione strategica della liquidità che di definizione dei limiti operativi e di RAF.

I ruoli e le responsabilità nonché le metodologie per l'applicazione di stress test e la frequenza per la produzione e rendicontazione agli Organi e alle Funzioni aziendali delle evidenze derivanti dalle prove di stress sono formalizzati all'interno della normativa interna che disciplina il framework interno di governo e gestione del rischio di liquidità.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati. Le linee di azione del Contingency Funding Plan possono avere o lo scopo di generare riserve di liquidità o di trattenere gli outflow. Le suddette linee di azione possono essere attivate in funzione della natura (sistemica o specifica) e dello stato (allerta o crisi). Gli interventi sono focalizzati in primis ad incrementare le riserve di liquidità disponibili sia attraverso manovre atte ad aumentare velocemente il funding disponibile (es. interventi sulla raccolta diretta) che a ridurre, ove possibile, l'ammontare futuro di erogazioni.

Il CFP si applica a tutto il Gruppo e ogni attività connessa viene svolta dalle strutture di Capogruppo, tenuto presente il fatto che la gestione delle eventuali esigenze/disponibilità finanziarie viene sviluppata in coordinamento con la Tesoreria di Capogruppo.

Maggiori dettagli informativi di natura quantitativa sono riportati nella sezione E della nota integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Ifis.

Nel corso degli ultimi mesi, le tensioni geopolitiche hanno ulteriormente esacerbato una pressione inflazionistica già in essere a fine 2021. Questa situazione ha portato ad un incremento dei tassi di interesse che ha avuto sia impatti diretti che indiretti sul profilo di liquidità del Gruppo. Da un punto di vista dell'impatto diretto si è assistito ad una minor attrattività, da

parte degli investitori, per il prodotto di raccolta online (Rendimax), mentre gli impatti indiretti hanno generato, sia un inasprimento delle condizioni inerenti al mercato primario delle emissioni obbligazionarie sia una riduzione del valore dei titoli obbligazionari a tasso fisso in portafoglio, con conseguente riflesso negativo sulle riserve di liquidità disponibili.

Nonostante ciò, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con l'appetito al rischio definito.

In coerenza con la strategia menzionata in termini di gestione e appetito al rischio, malgrado l'incerto scenario geopolitico che ha visto lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina e le recrudescenze della pandemia, non sono state rilevate nel corso del 2022 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Informativa quantitativa

Modello EU LIQ1: informazioni quantitative dell'LCR

Totale valore non ponderato (media) Totale valore ponderato (media)
EU 1a Trimestre che termina il (GG Mese
AAAA)
31/12/22 30/09/22 30/06/22 31/03/22 31/12/22 30/09/22 30/06/22 31/03/22
EU 1b Numero di punti di dati usati per il
calcolo delle medie
12 12 12 12 12 12 12 12
Attività liquide di elevata qualità
1 Totale delle attività liquide di elevata
qualità (HQLA)
1.154 1.310 1.502 1.618
Deflussi di cassa
2 Depositi al dettaglio e depositi di
piccole imprese, di cui
3.748 3.828 3.796 3.886 115 116 114 115
3 Depositi stabili 160 169 164 170 8 8 8 9
4 Depositi meno stabili 1.055 1.054 1.045 1.043 107 107 106 106
5 Finanziamento all'ingrosso non
garantito
459 490 489 473 210 214 216 202
6 Depositi operativi (tutte le controparti) e
depositi in reti di banche cooperative
- - - - - - - -
7 Depositi non operativi (tutte le
controparti)
459 490 485 473 210 214 212 202
8 Debito non garantito - - 3 - - - 3 -
9 Finanziamento all'ingrosso garantito - - - -
10 Obblighi aggiuntivi 83 89 90 86 11 11 12 10
11 Deflussi connessi ad esposizioni in
derivati e altri obblighi in materia di
garanzie reali
- - 1 - - - 1 -

Totale valore non ponderato (media) Totale valore ponderato (media)
12 Deflussi connessi alla perdita di
finanziamenti su prodotti di debito
3 3 3 2 3 3 3 2
13 Linee di credito e di liquidità 80 86 86 84 8 8 8 8
14 Altre obbligazioni di finanziamento
contrattuali
117 140 142 158 108 116 117 126
15 Altre obbligazioni di finanziamento
potenziali
- 8 6 14 - 1 1 2
16 TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA 444 458 460 455
Afflussi di casa
17 Prestiti garantiti (ad es. contratti di
vendita con patto di riacquisto passivo)
- - - - - - - -
18 Afflussi da esposizioni pienamente in
bonis
1.175 1.199 1.192 1.191 734 731 707 715
19 Altri afflussi di cassa 162 132 112 87 42 27 28 22
EU
19a
(Differenza tra gli afflussi ponderati
totali e i deflussi ponderati totali
derivanti da operazioni in paesi terzi in
cui vigono restrizioni al trasferimento o
che sono denominate in valute non
convertibili)
- - - -
EU
19b
(Afflussi in eccesso da un ente
creditizio specializzato connesso)
- - - -
20 TOTALE DEGLI AFFLUSSI DI CASSA 1.336 1.331 1.304 1.278 777 762 734 735
EU
20a
Afflussi totalmente esenti - - - - - - - -
EU
20b
Afflussi soggetti al massimale del 90 % - - - - - - - -
EU
20c
Afflussi soggetti al massimale del 75 % 1.336 1.331 1.304 1.278 777 762 734 735
EU
21
RISERVA DI LIQUIDITÀ 1.154 1.310 1.521 1.618
22 TOTALE DEI DEFLUSSI DI CASSA NETTI 111 114 115 114
23 COEFFICIENTE DI COPERTURA DELLA
LIQUIDITÀ
10,40 11,51 13,22 14,21

La tabella espone le informazioni quantitative inerenti al Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo, misurato secondo Normativa Regolamentare europea (CRR e CRD IV) ed oggetto di segnalazione mensile all'autorità di Vigilanza competente (tale indicatore include la stima prudenziale dei "deflussi aggiuntivi per altri prodotti e servizi" in ottemperanza all'art. 23 del

Regolamento Delegato (UE) No 2015/61). I dati esposti sono calcolati come media semplice delle osservazioni di fine mese rilevate nei dodici mesi precedenti il termine di ciascun trimestre. La media risulta stabile nel tempo e l'indicatore è in linea con i limiti del citato regolamento.

Modello EU LIQ2: coefficiente netto di finanziamento stabile

(Importo in valuta) Valore non ponderato per durata
Privo di
scadenza
residua
< 6
mesi
da 6
mesi
a < 1
anno
≥ 1
anno
Valore
ponderato
Elementi di finanziamento stabile disponibile (ASF)
1 Elementi e strumenti di capitale 1.691 - 384 2.074
2 Fondi propri 1.691 - 384 2.074
3 Altri strumenti di capitale - - - -
4 Depositi al dettaglio 2.338 466 1.617 4.149
5 Depositi stabili 173 2 2 168
6 Depositi meno stabili 2.165 464 1.615 3.981
7 Finanziamento all'ingrosso: 2.064 244 4.240 4.579
8 Depositi operativi - - - -
9 Altri finanziamenti all'ingrosso 2.064 244 4.240 4.579
10 Passività correlate - - - -
11 Altre passività: - 160 18 108 117
12 NSFR derivati passivi -
13 Tutte le altre passività e gli altri strumenti di capitale non compresi nelle categorie
di cui sopra
160 18 108 117
14 Finanziamento stabile disponibile (ASF) totale 10.919
Elementi di finanziamento stabile richiesto (RSF)
15 Totale delle attività liquide di elevata qualità (HQLA) 955
EU
15a
Attività vincolate per una durata residua pari o superiore a un anno in un aggregato di
copertura
- - - -
16 Depositi detenuti presso altri enti finanziari a fini operativi - - - -
17 Prestiti e titoli in bonis: 3.003 592 4.607 5.070
18 Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite
da HQLA di livello 1 soggette a un coefficiente di scarto dello 0%
- - - -
19 Operazioni di finanziamento tramite titoli in bonis con clienti finanziari garantite
da altre attività e prestiti e anticipazioni a enti finanziari
279 22 147 186
20 Prestiti in bonis a clienti costituiti da società non finanziarie, clienti al dettaglio e
piccole imprese e prestiti a emittenti sovrani e organismi del settore pubblico, di cui
608 336 2.692 3.041
21 Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro
del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito
135 66 651 743

(Importo in valuta) Valore non ponderato per durata
Privo di
scadenza
residua
< 6
mesi
da 6
mesi
a < 1
anno
≥ 1
anno
Valore
ponderato
22 Mutui ipotecari su immobili residenziali in bonis, di cui 2 2 74 -
23 Con un fattore di ponderazione del rischio pari o inferiore al 35 % nel quadro
del metodo standardizzato di Basilea II per il rischio di credito
1 1 71 -
24 Altri prestiti e titoli che non sono in stato di default e che non sono ammissibili
come HQLA, compresi gli strumenti di capitale negoziati in mercati e i prodotti in
bilancio relativi al finanziamento al commercio
2.114 232 1.694 1.843
25 Attività correlate - - - -
26 Altre attività: 1.162 62 1.865 2.729
27 Merci negoziate fisicamente - -
28 Attività fornite come margine iniziale per i contratti derivati e come contributo ai
fondi di garanzia delle CCP
12 - - 10
29 NSFR derivati attivi 26 26
30 NSFR derivati passivi prima della deduzione del margine di variazione fornito 26 1
31 Tutte le altre attività non comprese nelle categorie di cui sopra 1.098 62 1.865 2.692
32 Elementi fuori bilancio 305 6 70 94
33 RSF totale 8.849
34 Coefficiente netto di finanziamento stabile (%) 123,39%

La tabella EU LIQ2 espone le informazioni quantitative inerenti al coefficiente netto di finanziamento stabile (NSFR) del Gruppo. L'indicatore si attesta ad un livello del 123,39%, superiore al limite regolamentare del 100%. Sebbene l'indicatore segnali un livello di attività altamente liquide sufficientemente capiente, lo stesso è molto concentrato sulle attività di Livello 1 emesse da enti sovrani.

Rischio di credito

Obiettivi e politiche di gestione del rischio di credito

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato delle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Dettagli per segmento di attività

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari della Banca e delle società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti Business Units declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (COO):

  • Rete Commerciale Italia, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata alla gestione di finanziamenti erogati da Banca Ifis S.p.A. a farmacie domestiche. L'unità è in fase di run-off dato che questa operatività è concentrata in Banca Credifarma;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;

  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata a medio lungo termine o in quote di organismi interposti;
  • Pharma, unità organizzativa dedicata all'acquisto e alla gestione di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali (ASL) e delle aziende ospedaliere.
  • Leasing e Noleggio, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e di renting;
  • Sviluppo Assicurazioni, unità organizzativa dedicata all'offerta di prodotti assicurativi;
  • Marketing e Business Strategy, unità organizzativa che si occupa delle attività di pianificazione e monitoraggio della produzione commerciale e della realizzazione di specifiche campagne commerciali, individuandone il target, i canali di contatto e gli strumenti di monitoraggio;

Nel processo del credito, intervengono inoltre, alla data di riferimento della presente informativa, le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing (Npl), prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP), delegazione di pagamento (DP) e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo delle farmacie e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio- lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o., società di factoring operante in Polonia;
  • Ifis Finance I.F.N. S.A., società finanziaria con prevalente operatività factoring, operante in Romania e sottoposta alla vigilanza della Banca Nazionale Rumena;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo;

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna area di business individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca Ifis S.p.a. non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le aree di business sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore NPL prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente soggetto deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente l'attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un'attività di monitoraggio effettuata a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla controllata Ifis NPL Investing S.p.A. e Ifis NPL Servicing S.p.A., sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (OdA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured).

Viene infine valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Impatti derivanti dalla "New DoD"

Le regole in materia di "Classificazione in Default delle controparti" (c.d. "New DoD – Definition of Default") sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021. In tale contesto, per il solo specifico comparto degli enti del SSN, il conteggio dei giorni di arretrato aveva trovato una sostanziale sospensione ad esito degli interventi legislativi emergenziali correlati alla pandemia da Covid-19 e, in particolare, a seguito dell'introduzione dell'art. 117, comma 4, del Decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020.Tale provvedimento prevedeva infatti la sospensione delle esecuzioni e l'inefficacia dei pignoramenti nei confronti degli enti del SSN (c.d. blocco delle esecuzioni) fino al 31 dicembre 2020, successivamente prorogata fino al 31 dicembre 202rza dell'art. 3, comma 8, del Decreto-legge n. 183 del 31 dicembre 2020.

Il blocco delle esecuzioni aveva lo scopo di consentire agli enti del SSN di non pagare i propri debiti (pur temporaneamente) ai fini della realizzazione di superiori interessi pubblici legati anche all'emergenza sanitaria: conseguentemente era stato sospeso il conteggio dei giorni di arretrato ex art. 178 CRR in relazione alle esposizioni delle ASL nei confronti del Gruppo.

Pertanto, le nuove modalità di trattamento dei crediti scaduti, con riferimento alla specifica ed unica fattispecie dei crediti commerciali verso enti del SSN acquistati dal Gruppo a titolo definitivo, avrebbero avuto concreta applicazione a partire dal 1° gennaio 2022.

In data 8 dicembre 2021 è invece intervenuta la sentenza della Corte costituzionale 236/2021, che ha dichiarato costituzionalmente illegittima la proroga del blocco delle esecuzioni disposta dall'art. 3, comma 8, del già menzionato Decreto-legge n. 183/2021.

Alla luce di quanto precede, in sede di ultimazione e chiusura del Bilancio consolidato dell'esercizio precedente, tenuto conto della "tardiva" emanazione della Sentenza e dell'assenza di consolidate prassi di mercato o indicazioni di autorità o associazioni di categoria circa gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale 236/2021 sulla data da cui far decorrere

il conteggio dei giorni di arretrato delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN, è stato avviato un processo di analisi volto ad individuare un approccio, improntato a responsabilità e ragionevolezza, per rappresentare la realtà fattuale dei contesti di riferimento e fornirne una corretta rappresentazione contabile, anche sotto i profili della rischiosità del credito e della classificazione delle esposizioni nei confronti degli enti del SSN.

In tale contesto, è stato adottato l'approccio sostanzialistico nella classificazione e conseguente valutazione delle relative esposizioni illustrato nel Bilancio consolidato dell'esercizio precedente.

Nel corso del primo semestre del 2022 sono state completate le attività di approfondimento ed analisi delle tematiche precedentemente citate e, a far data dal 30 giugno 2022, in luogo dell'approccio sopra richiamato, è stato applicato anche per le esposizioni verso gli enti del SSN il solo criterio relativo al mero conteggio dei giorni di arretrato previsto dalla New DoD ai fini dell'individuazione delle esposizioni in default, pur in sostanziale assenza di specifici rischi di credito della controparte.

Sistemi di gestione, misurazione, controllo e reporting

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate aree di business alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono stati portati in produzione a inizio 2021 e sono differenziati per segmento, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura. L'estensione all'utilizzo dei modelli su tutta l'operatività verso imprese di Capogruppo ha permesso, mediante l'aumento della copertura dei modelli,

la realizzazione di obiettivi di omogeneità in termini di misurazione dei rischi lungo il processo del credito. Il processo di provisioning ha visto ampliare la popolazione a cui è possibile applicare il criterio di stage allocation per significativo incremento del rischio di credito, mediante confronto tra rating al momento della concessione e rating attuale, in ottica di conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: (i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; (ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; (iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; (iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Loan Origination and Monitoring (EBA LOM)

Nell'ampia progettualità Loan Origination and Monitoring (EBA LOM), nel corso del 2022 sono stati portati avanti diversi progetti. In particolare:

  • sono stati aggiornati alcuni documenti di normativa interna, in particolare la "Nota Operativa di monitoraggio del Credito", il "Sistema delle Deleghe di assunzione del rischio", la "Procedura organizzativa di valutazione e delibera del credito";
  • sono state realizzate delle sessioni formative per la diffusione della cultura del rischio di credito;
  • è stato avviato un nuovo progetto per lo sviluppo di un cruscotto di monitoraggio watchlist, allineato alle esigenze della normativa EBA LOM;
  • sono state avviate preliminari analisi per lo studio di fattibilità di uno sviluppo di un modello di rating per le controparti appartenenti alla controllata Banca Credifarma;
  • sono stati identificati nuovi indicatori di bilancio e corrispondenti warning su un nuovo portale del credito;
  • è stato arricchito l'attuale framework di valutazione con l'inserimento di nuove analisi prospettiche (forward looking informaion);
  • è stato rafforzato il monitoraggio delle c.d. operazioni a leva;
  • è stato inasprito il criterio di identificazione delle Operazioni di Maggior Rilievo.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca Ifis.

La Funzione di Risk Management predispone e trasmette l'informativa periodica sull'evoluzione dei rischi creditizi assunti dal Gruppo e dalle singole società del Gruppo, con evidenza degli scostamenti tra i livelli di esposizione effettivi e gli obiettivi di rischio fissati. In particolare, nell'ambito del processo di sorveglianza dell'andamento degli indicatori di rischio, la funzione garantisce un efficace sistema di segnalazione e reporting degli scostamenti registrati informando tempestivamente le aree produttive in caso di approssimazione alle soglie di attenzione; in caso di raggiungimento attiva le conseguenti procedure di escalation e i necessari interventi di riallineamento, informando opportunamente gli Organi aziendali, l'Alta Direzione e l'Internal Audit per le valutazioni del caso. La verifica e la rendicontazione trimestrale del posizionamento aziendale con riferimento agli indicatori individuati è integrata nel sistema di reporting periodico per i vertici aziendali (Tableau de Bord). Il Risk Management fornisce alle strutture di business del Gruppo un'articolata reportistica periodica di supporto. Un dettaglio maggiore in merito alle grandezze individuate ai fini della gestione, monitoraggio e reporting del rischio di credito è descritto nella specifica documentazione interna.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato.

Stress test

In via preliminare, la Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del presente resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito gli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute

dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza. In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring pro-solvendo, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti avere merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring con operatività pro-soluto, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro-soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.
  • in relazione all'operatività Finanza Strutturata, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente;

• l'operatività di finanziamento alle farmacie che prevede la concessione di mutui ipotecari e chirografari, anticipazioni di crediti commerciali, linee di credito a revoca.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e modifiche seguenti) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli NPL acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

La Banca verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Banca e svolti in ambito Single File Review.

Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore

Definizione di crediti deteriorati utilizzati a fini contabili

La definizione di crediti "deteriorati" adottata dal Gruppo Banca Ifis a fini contabili coincide con quella utilizzata a fini di vigilanza. In particolare, la Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, "Matrice dei conti", nell'ambito della definizione dei parametri relativi alla qualità del credito, stabilisce:

"si definiscono esposizioni creditizie "deteriorate" le esposizioni creditizie per cassa (finanziamenti e titoli di debito) e "fuori bilancio" (garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare fondi, ecc.) verso debitori che ricadono nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards; di seguito, ITS). Ai fini delle segnalazioni statistiche di vigilanza le esposizioni creditizie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. La classificazione delle esposizioni nelle tre categorie dovrà essere univoca tra i soggetti ricompresi nel perimetro delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata, sulla base di una valutazione condivisa sullo stato di deterioramento del cliente (ivi inclusa l'insolvenza) che tenga conto di tutti gli elementi informativi a disposizione del gruppo".

Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore

Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a Conto economico.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:

  • Stage 1: strumenti finanziari che non hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale o con un basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio;
  • Stage 2: strumenti finanziari che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale (a meno che abbiano basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio), ma che singolarmente non hanno evidenze oggettive di riduzione di valore;
  • Stage 3: attività finanziarie che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale con oggettiva evidenza di perdita alla data di riferimento del Bilancio. Coincide con le attività deteriorate, cioè quelle per le quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o esposizione scaduta deteriorata secondo le regole di Banca d'Italia.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale, che comporti il passaggio dallo Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il significativo aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il significativo aumento del rischio di credito, per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione, risulti superiori ad una soglia predefinita.
  • Transfer criteria qualitativi.
    • o "Rebuttable presumption 30 days past due": l'IFRS 9 stabilisce che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sia scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrino che il rischio di credito non sia significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali fossero scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • o "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione venisse registrato uno status di forbearance;

o "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, cioè:

  • possieda un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostri di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetti che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business non possano ridurre la capacità del debitore di adempiere ai propri obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi quantitative basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti del settore pubblico (low default portfolios) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Su alcune entità controllate, ancorché le svalutazioni collettive siano determinate mediante approccio forfettario; pertanto, in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le svalutazioni analitiche

sono determinate in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza dei fondi svalutazione con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informativo mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stato definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni), per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata utilizzata una LGD di settore.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macroeconomico).

I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

La funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macroeconomici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite

collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

Per le esposizioni in Stage 3 soggette a svalutazione analitica, le rettifiche sono effettuate dalle strutture deputate al recupero del credito.

Per la quantificazione dell'importo da rettificare, le strutture deputate adottano uno dei seguenti approcci in funzione dello stato della controparte:

  • going concern (in caso di clienti/debitori/garanti privati in continuità aziendale): la valutazione di recuperabilità del credito viene svolta tramite un modello AQR like derogabile dalle strutture deputate solo in termini di maggior rettifica per ragioni prudenziali;
  • gone concern (nel caso in cui la strategia di recupero del credito della banca si basi sulla liquidazione degli asset intestati al soggetto esaminato): elementi chiave della valutazione secondo tale approccio sono:
    • o in presenza di immobili e di patrimonio navale, l'esistenza di perizie esterne aggiornate periodicamente da parte di un ente specializzato che applichi le metodologie estimative universalmente condivise e nel rispetto degli standard internazionali di valutazione;
    • o applicazione di haircut prudenziali che tengono conto dei costi di realizzo e della tipologia di asset a garanzia;
  • approccio per procedure concorsuali/negoziali (per controparti private) ovvero di riequilibrio/dissesto (in caso di Enti Pubblici) ove la Banca intenda presentare o abbia presentato l'istanza di ammissione al passivo ovvero abbia dichiarato il credito o aderito ad eventuali accordi

La valutazione analitica dovrà altresì tener conto dell'eventuali ulteriori rettifiche derivati da probabili scenari di vendita, laddove la strategia di recupero preveda anche la cessione sul mercato.

Esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi di Covid-19

Con comunicazione del 30 giugno 2020, la Banca d'Italia ha dato attuazione agli Orientamenti EBA relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/07). L'obiettivo delle linee guida è monitorare, a livello europeo ed in misura armonizzata, le moratorie concesse a sostegno della clientela in risposta alla crisi scaturita da Covid-19 nonché fornire un'adeguata e idonea comprensione del profilo di rischio degli enti vigilati, in coerenza con le informazioni relative alla segnalazione consolidata Finrep. A tal fine, gli enti sono tenuti a pubblicare informativa in merito a:

  • esposizioni oggetto di moratorie legislative e non legislative applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/02);
  • esposizioni oggetto di misure di forbearance applicate a seguito della crisi Covid-19;
  • nuove esposizioni soggette agli schemi di garanzia pubblica introdotti negli Stati membri.

All'interno della sezione che riporta le informazioni quantitative, vengono esposte due delle tre tabelle previste dall'Allegato 3 EBA/GL/2020/07. La tabella "esposizioni oggetto di misure di forbearance applicate a seguito della crisi Covid-19" non viene pubblicata in quanto non vi è più esposizione.

Esposizioni al rischio di credito Sovrano Italia

Il portafoglio titoli del banking book valorizza complessivamente 2,8 miliardi di euro ed è composto principalmente da strumenti finanziari con rischio Italia 1,8 miliardi di euro.

Il Gruppo nel corso del 2022 ha ridotto la sua esposizione verso lo Stato italiano per investimenti in titoli governativi. Il Gruppo si è avvale della facoltà di neutralizzare (parzialmente) i profitti e le perdite non realizzate nelle misure previste dall'art. 468 del Regolamento 575/2013; è inoltre necessario sottolineare che, oltre alle strategie gestionali adottate ai fini di contenimento del rischio, la componente di titoli di stato italiani classificata in HTCS e quindi le cui variazioni di valore di mercato possono determinare potenziali impatti sul patrimonio è pari al 22% del totale governativi italiani in portafoglio.

Si rileva che, rispetto al totale attivo, la quota parte di liquidità investita in titoli di Stato italiani risulta essere pari a circa il 14% a fine 2022.

Uso dell'ECAI

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali". Banca Ifis inoltre utilizza il rating ECAI Cerved per le controparti imprese, aventi alcune specifiche caratteristiche di dimensione e impiego, al fine di calcolare gli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza. Queste posizioni sono incluse nelle classi "Esposizione verso Imprese". Per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni.

Classi regolamentari ECA/ECAI Caratteristiche del rating
Esposizioni verso Amministrazioni centrali e banche centrali Fitch Ratings Solicited/Unsolicited
Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali - -
Esposizioni verso organismi del settore pubblico - -
Esposizioni verso enti - -
Esposizioni verso imprese Cerved Solicited/Unsolicited
Esposizioni al dettaglio - -
Esposizioni in stato di default - -
Esposizioni associate a un rischio particolarmente elevato - -
Esposizioni in strumenti di capitale - -

Informativa quantitativa

Si riportano di seguito le tabelle segnaletiche relative al rischio di credito.

Modello EU CR1: esposizioni in bonis ed esposizioni deteriorate e relativi accantonamenti (1/2)

Valore contabile lordo / importo nominale
Esposizioni in bonis Esposizioni deteriorate
Di cui fase
1
Di cui fase
2
Di cui fase
2
Di cui fase 3
005 Disponibilità presso banche centrali e altri depositi a
vista
610 610 - - -
010 Prestiti e anticipazioni 6.437 5.897 493 1.933 412
020 Banche centrali - - - - -
030 Amministrazioni pubbliche 289 200 89 125 124
040 Enti creditizi 33 33 - - -
050 Altre società finanziarie 246 245 - 12 11
060 Società non finanziarie 5.150 4.758 362 409 239
070 Di cui PMI 2.758 2.553 195 85 77
080 Famiglie 316 245 50 26 16
090 Titoli di debito 3.124 3.051 - - -
100 Banche centrali - - - - -
110 Amministrazioni pubbliche 1.975 1.975 - - -
120 Enti creditizi 666 635 - - -
130 Altre società finanziarie 339 297 - - -
140 Società non finanziarie 143 143 - - -
150 Esposizioni fuori bilancio 1.526 1.475 51 88 88
160 Banche centrali - - - - -
170 Amministrazioni pubbliche - - - - -
180 Enti creditizi - - - - -
190 Altre società finanziarie 202 202 - - 3
200 Società non finanziarie 1.100 1.054 46 - 81
210 Famiglie 225 220 5 - 3
220 Totale 11.697 11.033 544 2.021 - 499

Modello EU CR1: esposizioni in bonis ed esposizioni deteriorate e relativi accantonamenti (2/2)

Riduzione di valore accumulata, variazioni negative
accumulate del valore equo dovute al rischio di credito
e accantonamenti
Garanzie reali e
finanziarie ricevute
Esposizioni in bonis -
Riduzione di valore
accumulata e
accantonamenti
Esposizioni deteriorate –
Riduzione di valore
accumulata, variazioni
negative accumulate del
valore equo dovute al
rischio di credito e
accantonamenti
Cancellazioni
parziali
accumulate
Su
esposizioni
in bonis
Su
esposizioni
deteriorate
Di cui
fase 1
Di cui
fase 2
Di cui
fase 2
Di cui
fase 3
005 Disponibilità presso banche centrali e
altri depositi a vista
-1 -1 0
010 Prestiti e anticipazioni -90 -75 -14 -147 -147 -46 2.922 234
020 Banche centrali - - - - - - - -
030 Amministrazioni pubbliche -2 0 -2 -4 -4 -35 - -
040 Enti creditizi - - - - - - - -
050 Altre società finanziarie -7 -7 - -1 -1 - 43 10
060 Società non finanziarie -73 -62 -10 -126 -126 -5 2.351 141
070 Di cui PMI -35 -29 -5 -31 -31 0 1.544 33
080 Famiglie -8 -6 -2 -16 -16 -6 527 12
090 Titoli di debito -6 -6 - 55
100 Banche centrali - - -
110 Amministrazioni pubbliche - - -
120 Enti creditizi -2 -2 -
130 Altre società finanziarie -2 -2 - 55
140 Società non finanziarie -1 -1 -
150 Esposizioni fuori bilancio 7 4 3 3 3 35 1
160 Banche centrali - - - - -
170 Amministrazioni pubbliche - - - - -
180 Enti creditizi - - - - -
190 Altre società finanziarie 2 2 - - 1
200 Società non finanziarie 5 2 3 2 30
210 Famiglie - - - - 5
220 Totale -90 -78 -12 -144 - -144 -46 3.013 235

Modello EU CR1-A: durata delle esposizioni

Valore netto dell'esposizione
Su richiesta <= 1 anno > 1 anno <= 5
anni
> 5 anni Nessuna
durata
indicata
Totale
1 Prestiti e anticipazioni 23 4.286 2.399 1.208 217 8.134
2 Titoli di debito - 76 2.081 962 - 3.118
3 Totale 23 4.363 4.480 2.169 217 11.252

Modello EU CR2: variazioni dello stock di prestiti e anticipazioni deteriorati

Valore contabile lordo
010 Stock iniziale di prestiti e anticipazioni deteriorati 1.937
020 Afflussi verso portafogli deteriorati 1.596
030 Deflussi da portafogli deteriorati -1.600
040 Deflusso dovuto alle cancellazioni -115
050 Deflusso dovuto ad altre situazioni -1.485
060 Stock finale di prestiti e anticipazioni deteriorati 1.933

Modello EU CQ1: qualità creditizia delle esposizioni oggetto di misure di concessione

Valore contabile lordo / importo nominale delle
esposizioni oggetto di misure di concessione
Riduzione di valore
accumulata, variazioni
negative accumulate del
valore equo dovute al rischio
di credito e accantonamenti
Garanzie reali e garanzie
finanziarie ricevute su
esposizioni oggetto di
misure di concessione
Deteriorate oggetto di misure di
concessione
Di cui
garanzie
In bonis
oggetto di
misure di
concessione
di cui in
stato di
default
di cui
hanno
subito una
riduzione
di valore
Su
esposizioni in
bonis oggetto
di misure di
concessione
Su
esposizioni
deteriorate
oggetto di
misure di
concessione
reali e
garanzie
finanziarie
ricevute su
esposizioni
deteriorate
oggetto di
misure di
concessione
Disponibilità presso banche
005 centrali e altri depositi a - - - - - - - -
vista
010 Prestiti e anticipazioni 86 276 276 33 -4 -16 12 5
020 Banche centrali - - - - - - - -
030 Amministrazioni pubbliche - - - - - - - -
040 Enti creditizi - - - - - - - -
050 Altre società finanziarie - - - - - - - -
060 Società non finanziarie 73 33 33 22 -4 -12 10 4
070 Famiglie 12 242 242 11 -1 -4 2 1

Valore contabile lordo / importo nominale delle
esposizioni oggetto di misure di concessione
di credito e accantonamenti Riduzione di valore
accumulata, variazioni
negative accumulate del
valore equo dovute al rischio
Garanzie reali e garanzie
finanziarie ricevute su
esposizioni oggetto di
misure di concessione
Deteriorate oggetto di misure di
concessione
Di cui
garanzie
In bonis
oggetto di
misure di
concessione
di cui in
stato di
default
di cui
hanno
subito una
riduzione
di valore
Su
esposizioni in
bonis oggetto
di misure di
concessione
Su
esposizioni
deteriorate
oggetto di
misure di
concessione
reali e
garanzie
finanziarie
ricevute su
esposizioni
deteriorate
oggetto di
misure di
concessione
080 Titoli di debito - - - - - - - -
090 Impegni all'erogazione di
finanziamenti dati
- - - - - - - -
100 Totale 86 276 276 33 -4 -16 12 5

Modello EU CQ3: qualità creditizia delle esposizioni in bonis e deteriorate suddivise in base ai giorni di arretrato

Valore contabile lordo / importo nominale
Esposizioni in bonis Esposizioni deteriorate
Non
scadute
o
scadute
da ≤ 30
giorni
Scadu
te da >
30
giorni
≤ 90
giorni
Inademp
ienze
probabil
i che
non
sono
scadute
o che
sono
scadute
da ≤ 90
giorni
Scadu
te da
> 90
giorni
≤ 180
giorni
Scadu
te da
> 180
giorni
≤ 1
anno
Scadu
te da
> 1
anno
≤ 2
anni
Scadute
da
> 2 anni
<= 5 ann
i
Scadute
da
> 5 anni
<= 7 ann
i
Scadute
da
> 7 anni
Di cui in
stato di
default
005 Disponibilità
presso
banche
centrali e altri
depositi a
vista
610 610 - - - - - - - - - -
010 Prestiti e
anticipazioni
6.437 6.283 154 1.933 699 25 93 143 534 221 218 1.933
020 Banche
centrali
- - - - - - - - - - - -
030 Amministra
zioni
pubbliche
289 200 89 125 60 4 12 10 26 5 7 125

Valore contabile lordo / importo nominale
Esposizioni in bonis Esposizioni deteriorate
Non
scadute
o
scadute
da ≤ 30
giorni
Scadu
te da >
30
giorni
≤ 90
giorni
Inademp
ienze
probabil
i che
non
sono
scadute
o che
sono
scadute
da ≤ 90
giorni
Scadu
te da
> 90
giorni
≤ 180
giorni
Scadu
te da
> 180
giorni
≤ 1
anno
Scadu
te da
> 1
anno
≤ 2
anni
Scadute
da
> 2 anni
<= 5 ann
i
Scadute
da
> 5 anni
<= 7 ann
i
Scadute
da
> 7 anni
Di cui in
stato di
default
040 Enti
creditizi
33 33 - - - - - - - - - -
050 Altre
società
finanziarie
246 245 - 12 9 - - 2 1 - - 12
060 Società non
finanziarie
5.150 5.099 51 409 119 13 39 25 151 45 16 409
070 Di cui PMI 2.758 2.734 24 85 49 7 9 2 12 4 2 85
080 Famiglie 720 706 14 1.387 511 8 41 106 355 170 195 1.387
090 Titoli di
debito
3.124 3.124 - - - - - - - - - -
100 Banche
centrali
- - - - - - - - - - - -
110 Amministra
zioni
pubbliche
1.975 1.975 - - - - - - - - - -
120 Enti
creditizi
666 666 - - - - - - - - - -
130 Altre
società
finanziarie
339 339 - - - - - - - - - -
140 Società non
finanziarie
143 143 - - - - - - - - - -
150 Esposizioni
fuori bilancio
1.526 - - 88 - - - - - - - 88
160 Banche
centrali
- - - - - - - - - - - -
170 Amministra
zioni
pubbliche
- - - - - - - - - - - -

Valore contabile lordo / importo nominale
Esposizioni in bonis Esposizioni deteriorate
Non
scadute
o
scadute
da ≤ 30
giorni
Scadu
te da >
30
giorni
≤ 90
giorni
Inademp
ienze
probabil
i che
non
sono
scadute
o che
sono
scadute
da ≤ 90
giorni
Scadu
te da
> 90
giorni
≤ 180
giorni
Scadu
te da
> 180
giorni
≤ 1
anno
Scadu
te da
> 1
anno
≤ 2
anni
Scadute
da
> 2 anni
<= 5 ann
i
Scadute
da
> 5 anni
<= 7 ann
i
Scadute
da
> 7 anni
Di cui in
stato di
default
180 Enti
creditizi
- - - - - - - - - - - -
190 Altre
società
finanziarie
202 - - 3 - - - - - - - 3
200 Società non
finanziarie
1.100 - - 81 - - - - - - - 81
210 Famiglie 225 - - 3 - - - - - - - 3
220 Totale 11.697 10.016 154 2.021 699 25 93 143 534 221 218 2.021

Modello EU CQ5: qualità creditizia dei prestiti e delle anticipazioni a società non finanziarie per settore economico

Valore contabile lordo Variazioni
negative
accumulate
del valore
equo dovute
Di cui
deteriorate
Di cui prestiti
e anticipazioni
Di cui in
stato di
default
soggetti a
riduzione di
valore
accumulata al rischio di
credito su
esposizioni
deteriorate
010 Agricoltura, silvicoltura e pesca 72 11 11 72 -1 -
020 Attività estrattiva 8 1 1 8 - -
030 Attività manifatturiera 2.097 101 101 2.093 -77 -
040 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 109 10 10 109 -7 -
050 Approvvigionamento idrico 64 2 2 64 - -
060 Costruzioni 476 78 78 471 -34 -
070 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 1.472 109 109 1.472 -36 -
080 Trasporto e stoccaggio 355 23 23 355 -13 -

Valore contabile lordo Variazioni
negative
Di cui Di cui prestiti Riduzione di accumulate
del valore
deteriorate
Di cui in
e anticipazioni
soggetti a
valore
accumulata
equo dovute
al rischio di
stato di riduzione di credito su
esposizioni
default valore deteriorate
090 Servizi di alloggio e di ristorazione 64 18 18 64 -3 -
100 Servizi di informazione e comunicazione 85 3 3 85 -1 -
105 Attività finanziarie e assicurative 3 - - 3 - -
110 Attività immobiliari 88 21 21 79 -4 -
120 Attività professionali, scientifiche e tecniche 157 16 16 157 -12 -
130 Attività amministrative e di servizi di supporto 233 9 9 233 -5 -
140 Amministrazione pubblica e difesa, previdenza sociale
obbligatoria
- - - - - -
150 Istruzione 4 - - 4 - -
160 Attività dei servizi sanitari e di assistenza sociale 102 3 3 102 -2 -
170 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 147 2 2 147 -1 -
180 Altri servizi 24 2 2 24 -1 -
190 Totale 5.559 409 409 5.542 -199 -

Modello EU CR3 – Tecniche di CRM - Quadro d'insieme: informativa sull'uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito

Valore
contabile non
garantito
Valore contabile
garantito
di cui garantito da
garanzie reali
di cui garantito da
garanzie finanziarie
di cui garantito
da derivati su
crediti
1 Prestiti e anticipazioni 5.586 3.156 2.044 1.112 -
2 Titoli di debito 3.063 55 - 55
3 Totale 8.649 3.212 2.044 1.168 -
4 di cui esposizioni deteriorate 1.552 234 137 97 -
EU-5 di cui in stato di default 1.552 234 137 97 -

Tabella 2: Disaggregazione dei prestiti delle anticipazioni soggetti a moratorie legislative e non legislative per durata residua delle moratorie

La tabella seguente riporta il dettaglio delle esposizioni che siano state assoggettate nel corso della propria esistenza a moratorie in base alle linee guida EBA/GL/2020/02. Sono quindi incluse anche le posizioni per le quali è decaduto il periodo di sospensione dei pagamenti o che abbiano nel tempo perso la conformità ai requisiti stabiliti dall'EBA.

Valore contabile lordo
Numero Di cui:
scadute
Durata residua delle moratorie
di
debitori
Di cui:
moratorie
legislative
<= 3 mesi > 3 mesi
<= 6 mesi
> 6 mesi
<= 9 mesi
> 9 mesi
<= 12 mesi
> 1 anno
1 Prestiti e anticipazioni per
i quali è stata offerta una
moratoria
7.764 458
2 Prestiti e anticipazioni
soggetti a moratoria
(concessa)
7.759 455 451 455 - - - - -
3 di cui: a famiglie 63 63 63 - - - - -
4 di cui: garantiti da beni
immobili residenziali a
titolo di garanzia reale
11 11 11 - - - - -
5 di cui: a società non
finanziarie
389 385 389 - - - - -
6 di cui: a piccole e medie
imprese
307 305 307 - - - - -
7 di cui: garantiti da beni
immobili non residenziali a
titolo di garanzia reale
57 55 57 - - - - -

Tabella 3: Informazioni su nuovi prestiti e anticipazioni soggetti a schemi di garanzia pubblica di nuova applicazione introdotti in risposta alla crisi COVID – 19

La tabella riporta una panoramica dello stock di nuove erogazioni supportate dalle garanzie governative introdotte per aiutare le imprese a far fronte alla crisi provocata dall'epidemia Covid19.

Valore contabile lordo Importo massimo
della garanzia che
può essere
considerato
Valore contabile
lordo
di cui: oggetto di
misure di
«forbearance»
Garanzie pubbliche
ricevute
Afflussi nelle
esposizioni
deteriorate
1 Nuovi prestiti e anticipazioni soggetti a schemi
di garanzia pubblica
502 - 413 15
2 di cui: a famiglie 11 -
3 di cui: garantiti da beni immobili residenziali a
titolo di garanzia reale
0 -
4 di cui: a società non finanziarie 491 - 405 15
5 di cui: a piccole e medie imprese 396 10
6 di cui: garantiti da beni immobili non residenziali
a titolo di garanzia reale
6 -

Modello EU CR4 – Metodo standardizzato: esposizione al rischio di credito ed effetti della CRM

Esposizioni pre-CCF e pre-CRM Esposizioni post-CCF e post-CRM RWA e densità degli
RWA
Classi di esposizioni Esposizioni in
bilancio
Esposizioni fuori
bilancio
Esposizioni in
bilancio
Esposizioni fuori
bilancio
RWA Densità degli
RWA (%)
Amministrazioni centrali o banche
1 centrali 2.936 - 3.709 - 235 6,34%
Amministrazioni regionali o autorità
2 locali 21 - 21 - 4 20,00%
3 Organismi del settore pubblico 214 - 214 - 116 54,30%
4 Banche multilaterali di sviluppo - - - - - 0%
5 Organizzazioni internazionali - - - - - 0%
6 Enti 881 6 881 2 619 70,20%
7 Imprese 3.924 825 3.583 509 3.760 91,91%
8 Al dettaglio 2.106 626 1.774 43 1.076 59,24%
9 Garantite da ipoteche su beni immobili 203 0 203 0 71 35,09%
10 Esposizioni in stato di default 1.780 82 1.734 69 2.003 111,06%
11 Esposizioni associate a un rischio
particolarmente elevato 72 - 72 - 108 150,00%
12 Obbligazioni garantite - - - - - 0%
13 Enti e imprese con valutazione del
merito di credito a breve termine - - - - - 0%
14 Organismi di investimento collettivo 70 41 70 20 131 144,48%
15 Strumenti di capitale 353 - 353 - 375 106,27%
16 Altre posizioni 356 - 365 3 347 94,38%

Esposizioni pre-CCF e pre-CRM Esposizioni post-CCF e post-CRM RWA e densità degli
RWA
Classi di esposizioni Esposizioni in
bilancio
Esposizioni fuori
bilancio
Esposizioni in
bilancio
Esposizioni fuori
bilancio
RWA Densità degli
RWA (%)
17 TOTALE 12.915 1.580 12.977 646 8.846 64,93%

Modello EU CR5: metodo standardizzato

Classi di Fattori di ponderazione del rischio Di cui
esposizioni 0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250% Altri Totale prive di
rating
1 Amministrazio
ni centrali o
banche centrali
3.512 - - - - - - - - 172 0 25 - - - 3.709 3.709
2 Amministrazio
ni regionali o
autorità locali
- - - - 21 - - - - - - - - - - 21 21
3 Organismi del
settore
pubblico
- - - - 122 - - - 0 92 - - - - - 214 214
4 Banche
multilaterali di
sviluppo
- - - - - - - - - - - - - - - - -
5 Organizzazioni
internazionali
- - - - - - - - - - - - - - - - -
6 Enti 3 - - - 325 - - - - 554 - - - - - 882 882
7 Imprese - - - - 32 - 250 - - 3.657 152 - - - - 4.092 2.533
8 Esposizioni al
dettaglio
- - - - - 35 - - 1.782 - - - - - - 1.817 1.817
9 Esposizioni
garantite da
ipoteche su
beni immobili
- - - - - 142 61 - - - - - - - - 203 203
10 Esposizioni in
stato di default
- - - - - - - - - 1.404 399 - - - - 1.804 1.794
11 Esposizioni
associate a un
rischio
particolarment
e elevato
- - - - - - - - - - 72 - - - - 72 72
12 Obbligazioni
garantite
- - - - - - - - - - - - - - - - -
13 Esposizioni
verso enti e
imprese con
valutazione del
merito di
credito a breve
termine
- - - - - - - - - - - - - - - - -
14 Quote o azioni
in organismi di
- - - - 5 - - - - 16 48 - - 1 20 91 91

Classi di
esposizioni
Fattori di ponderazione del rischio Di cui
0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250% Altri Totale prive di
rating
investimento
collettivo
15 Esposizioni in
strumenti di
capitale
- - - - - - - - - 338 - 15 - - - 353 353
16 Altre posizioni 12 - - - 11 - - - - 345 - - - - - 368 368
1
7
TOTALE 3.526 - - - 516 177 311 - 1.782 6.579 671 40 - 1 20 13.624 12.055

Attività vincolate e non vincolate

Viene definito "vincolato" oppure "encumbered" l'attivo che è stato ceduto a garanzia o, a qualunque titolo, è stato destinato a costituire la copertura al credito ricevuto e pertanto non può essere liberamente utilizzato. Non viene considerato vincolato ciò che eccede il credito ricevuto – tecnicamente l'overcollateralization. L'Asset Encumbrance Ratio rappresenta, a livello di Gruppo, il rapporto tra: al Numeratore la quota di attivi di Bilancio impegnati sommata alla quota delle garanzie collaterali ricevute e riutilizzate e al Denominatore il totale degli attivi di Bilancio (vincolati e non) sommati alle garanzie collaterali ricevute (vincolate e non). Se da un lato l'obiettivo dell'Asset Encumbrance Ratio è quello di fornire un'informazione al pubblico ed ai creditori sul livello delle attività impegnate del Gruppo, e quindi non disponibili, dall'altro fornisce un'indicazione preziosa sulla strategia di finanziamento di un'istituzione e sulla sua capacità prospettica di raccolta, a prezzi ragionevoli, attraverso funding secured. Di converso e più in generale l'indicatore fornisce una misura sintetica dello stato di salute del mercato non garantito. Adeguatamente analizzato, e se corredato da indicazioni di durata del vincolo, può fornire ulteriori utili indicazioni su rischio di rifinanziamento (tecnicamente rollover risk), rischio di liquidità e rischio operativo. Il rischio connesso alla quota di attività vincolate (asset encumbrance) determina:

  • la riduzione della quota di attivi a disposizione dei creditori e dei depositanti non garantiti;
  • l'incremento del rischio di funding e di liquidità, in quanto la quota di attivi impegnati riduce sia la possibilità di ottenere nuova raccolta secured, sia, in caso si tratti di asset di elevata qualità, l'ammontare delle riserve di liquidità disponibili.

Le operazioni per le quali il Gruppo di norma vincola una parte delle proprie attività finanziarie sono riferibili alle seguenti fattispecie:

  • deposito presso Banca d'Italia in qualità di riserva obbligatoria;
  • operazioni in contratti derivati;
  • depositi vincolati dati in garanzia a banche ad operazioni sindacate (iblor deposit);
  • titoli di debito dati in garanzia alla Banca d'Italia correlati ad operazioni di anticipazione infragiornaliera;
  • titoli di debito dati in garanzia alla Banca Centrale Europea per operazioni di TLTRO;
  • crediti eligible per la collateralizzazione presso la Banca d'Italia attraverso il programma ABACO;
  • attivi utilizzati nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione.

Per monitorare il livello di esposizione a tale rischio il Gruppo utilizza il c.d. "asset encumbrance ratio".

La gestione operativa del rischio connesso alla quota di attività vincolate è in capo alla Direzione Capital Market.

A copertura di tale tipologia di rischio non viene allocato capitale interno; tuttavia, sono definiti presidi di controllo dedicati svolti dalla funzione Risk Management della Banca. Tali controlli si sostanziano nello svolgimento di stress test giornalieri sul valore delle attività poste in garanzia ad operazioni di finanziamento fornite dalla Banca Centrale Europea ed atti a verificare il potenziale impatto di un detrimento delle stesse nell'ambito del rischio di liquidità.

In considerazione della importanza crescente assunta dalla provvista collateralizzata nel corso del 2022, del conseguente aumento del livello inerente all'asset encumbrance ratio e del previsto incremento di tale tipologia di funding nel corso del 2023, la rilevanza potenziale del rischio connesso alla quota di attività vincolate è valutata come alta. Per tale ragione, all'interno del processo di pianificazione strategica e definizione del Funding Plan, il Risk Management provvede a misurare la quota prospettica di encumbered asset ed a valutarne il livello complessivo e la sua sostenibilità rispetto al benchmark di mercato, provvedendo anche in tale sede a sottoporle a stress test sulla base degli scenari definiti.

Informativa quantitativa

Modello EU AE1: attività vincolate e non vincolate

Valore contabile delle attività
vincolate
Fair value (valore equo) delle
attività vincolate
Valore contabile delle
attività non vincolate
Fair value (valore equo)
delle attività non
vincolate
di cui EHQLA ed HQLA
nozionalmente
ammissibili
di cui EHQLA ed HQLA
nozionalmente
ammissibili
di cui EHQLA
ed HQLA
di cui EHQLA ed
HQLA
Attività dell'ente che
pubblica l'informativa
3.624 1.582 - - 8.888 848 - -
Strumenti
rappresentativi di
capitale
- - - - 217 - 216 -
Titoli di debito 1.748 1.582 1.817 1.541 682 334 753 320
di cui obbligazioni
garantite
- - - - - - - -
di cui cartolarizzazioni 36 - 110 - 232 - 231 -
di cui emessi da
amministrazioni
pubbliche
1.555 1.582 1.563 1.541 340 334 325 320
di cui emessi da società
finanziarie
211 - 232 - 357 - 354 -
di cui emessi da società
non finanziarie
44 - 40 - 77 - 76 -
Altre attività 1.845 - - 7.941 466

Modello EU AE2: garanzie reali ricevute e titoli di debito di propria emissione

Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei Non vincolati
titoli di debito di propria emissione vincolati Valore equo delle garanzie reali ricevute
o dei titoli di debito di propria emissione
vincolabili
di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente
ammissibili
di cui EHQLA ed HQLA
130 Garanzie reali ricevute dall'ente che pubblica - - - -
l'informativa
140 Finanziamenti a vista - - - -
150 Strumenti rappresentativi di capitale - - - -

Non vincolati
Valore equo delle garanzie reali ricevute o dei
titoli di debito di propria emissione vincolati
Valore equo delle garanzie reali ricevute
o dei titoli di debito di propria emissione
vincolabili
di cui EHQLA ed HQLA nozionalmente
ammissibili
di cui EHQLA ed HQLA
160 Titoli di debito - - - -
170 di cui obbligazioni garantite - - - -
180 di cui cartolarizzazioni - - - -
190 di cui emessi da amministrazioni pubbliche - - - -
200 di cui emessi da società finanziarie - - - -
210 di cui emessi da società non finanziarie - - - -
220 Prestiti e anicipazioni diversi da
finanziamenti a vista
- - - -
230 Altre garanzie reali ricevute - - - -
Titoli di debito di propria emissione diversi da - -
240 obbligazioni garantite o cartolarizzazioni 64 64
proprie
Obbligazioni garantite e cartolarizzazioni di - - - -
241 propria emissione non ancora costituite in
garanzia
250 TOTALE DELLE GARANZIE REALI RICEVUTE - -
E DEI TITOLI DI DEBITO DI PROPRIA 3.624 2.237
EMISSIONE

Modello EU AE3: fonti di gravame

Passività corrispondenti, passività
potenziali o titoli concessi in prestito
Attività, garanzie reali ricevute e titoli di debito di propria
emissione diversi da obbligazioni garantite e
cartolarizzazioni, vincolati
010 Valore contabile delle passività 4.583
finanziarie selezionate 3.940

Rischio di controparte

Il rischio di controparte rappresenta il rischio che la controparte di una transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Il rischio di controparte insiste attualmente sull'operatività in prodotti derivati generata dall'attività di Finanza Proprietaria, Area appartenente alla Direzione Capital Markets e deputata ad individuare, implementare e realizzare le strategie di investimento per il Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis; è inoltre presente un portafoglio residuale di prodotti derivati, principalmente su tassi di interesse, riveniente dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Nel corso del 2021 inoltre, in merito al rischio di controporte, per finalità di copertura economica della componente di tasso di interesse dell'operazione di auto-cartolarizzazione eseguita da Ifis NPL Investing è stata posta in essere un'operazione derivata (acquisto di un'opzione cap venduta da una primaria controparte finanziaria). In considerazione dell'incremento dei tassi di interesse si è verificato il superamento, alle date di regolamento previste, dei livelli (strike) di tasso di interesse definiti dall'opzione, e conseguentemente la controparte venditrice dell'opzione in oggetto risulterebbe quindi debitrice nei confronti di I Ifis NPL Investing.

A livello organizzativo la gestione dell'operatività in strumenti finanziari è curata dalla Direzione Capital Markets in conformità alle politiche definite e agli indirizzi assegnati secondo limiti operativi e di rischio ed obiettivi di redditività.

Da un punto di vista prospettico ci si attende un impatto non significativo su tale rischio in relazione alla tipologia di operatività, alla natura delle controparti ed ai sistemi di marginazione previsti.

Per quanto riguarda il rischio di controparte connaturato all'attività di raccolta in pronti contro termine, il suo monitoraggio si sostanzia in una puntuale e costante verifica della struttura e qualità del portafoglio titoli di proprietà, in quanto il rischio sottostante è direttamente connesso al merito creditizio delle controparti con le quali vengono poste in essere le operazioni di finanziamento collateralizzato (generalmente controparti centrali quali Cassa Compensazione e Garanzia e Banca Centrale Europea) e proporzionale alla volatilità di prezzo dei titoli in portafoglio dati in garanzia.

In relazione sia al basso livello di esposizione del portafoglio di prodotti derivati, sia alla scarsa incidenza dei capitali interni assorbiti connessi al rischio di controparte (CCR) sul totale complessivo del capitale interno assorbito sui rischi, si ritiene che la rilevanza potenziale del suddetto rischio a livello di Gruppo sia "bassa".

Il Gruppo, per la misurazione del rischio di controparte e la misurazione del relativo capitale interno, si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo II, Capo 6 (CCR) e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo dei pertinenti requisiti patrimoniali regolamentari.

Informativa quantitativa

Modello EU CCR1: analisi dell'esposizione al CCR per metodo

Costo di
sostituzione
(RC)
Esposizione
potenziale
futura (PFE)
EPE
effettiva
Alfa utilizzata per il
calcolo del valore
dell'esposizione a
fini regolamentari
Valore
dell'espo
sizione
pre-CRM
Valore
dell'esposizio
ne post-CRM
Valore
dell'esposizi
one
RWEA
EU-1 EU - Metodo 26 65 65 15
dell'esposizione
originaria (per i 21 - 1,4 65
derivati)
EU - SA-CCR
EU-2 semplificato (per i - - - 1.4 - - - -
derivati)
SA-CCR (per i
1 derivati) - - - 1.4 - - - -
IMM (per derivati e
2 SFT) - - - - - - - -
di cui insiemi di
attività soggette a
compensazione
2a contenenti - - - - - - - -
operazioni di
finanziamento
tramite titoli
di cui insiemi di
attività soggette a
compensazione
2b contenenti derivati e - - - - - - - -
operazioni con
regolamento a
lungo termine
di cui da insiemi di
attività soggette ad
2c accordo di
compensazione - - - - - - - -
contrattuale tra
prodotti differenti
Metodo
semplificato per il
3 trattamento delle
garanzie reali - - - - 833 833 833 178
finanziarie (per le
SFT)
Metodo integrale
4 per il trattamento - - - - - - - -
delle garanzie reali

Costo di
sostituzione
(RC)
Esposizione
potenziale
futura (PFE)
EPE
effettiva
Alfa utilizzata per il
calcolo del valore
dell'esposizione a
fini regolamentari
Valore
dell'espo
sizione
pre-CRM
Valore
dell'esposizio
ne post-CRM
Valore
dell'esposizi
one
RWEA
finanziarie (per le
SFT)
5 VaR per le SFT - - - - - - - -
6 Totale - - - - 898 898 898 193

Modello EU CCR2: operazioni soggette a requisiti di Fondi Propri per il rischio di CVA

Valore
dell'esposizione
RWEA
1 Totale delle operazioni soggette al metodo avanzato - -
2 i) componente VaR (incluso il moltiplicatore 3×) - -
3 ii) componente VaR in condizioni di stress (incluso il moltiplicatore 3×) - -
4 Operazioni soggette al metodo standardizzato 65 72
EU-4 Operazioni soggette al metodo alternativo (sulla base del metodo dell'esposizione
originaria)
- -
5 Totale operazioni soggette a requisiti di Fondi Propri per il rischio di CVA 65 72

Modello EU CCR3 – Metodo standardizzato: esposizioni soggette al CCR per classe di esposizioni regolamentare e ponderazione del rischio

Classi di esposizioni Fattore di ponderazione del rischio
0% 2% 4% 10% 20% 50% 70% 75% 100% 150% Altri Valore
dell'esposizione
complessiva
1 Amministrazioni centrali o - - - - - - - - - - - -
2 banche centrali
Amministrazioni regionali
o autorità locali
- - - - - - - - - - - -
3 Organismi del settore
pubblico
- - - - - - - - - - - -
4 Banche multilaterali di
sviluppo
- - - - - - - - - - - -
5 Organizzazioni
internazionali
- - - - - - - - - - - -
6 Enti - - - - 540 - - - 29 - - 569
7 Imprese - - - - - - - - - - - -
8 Al dettaglio - - - - - - - - - - - -
9 Enti e imprese con
valutazione del merito di
credito a breve termine
- - - - - - - - - - - -

Classi di esposizioni Fattore di ponderazione del rischio
0% 2% 4% 10% 20% 50% 70% 75% 100% 150% Altri Valore
dell'esposizione
complessiva
10 Altre posizioni (*) 50 - - - 279 - - - - - - 329
11 Valore dell'esposizione
complessiva
50 - - - 819 - - - 29 - - 898

Modello EU CCR5: composizione delle garanzie reali per le esposizioni soggette al CCR

Tipo di garanzia
reale
Garanzie reali utilizzate in operazioni su derivati Garanzie reali utilizzate in SFT
Fair value (valore equo) delle
garanzie reali ricevute
Fair value (valore equo)
delle garanzie reali fornite
Fair value (valore equo) delle
garanzie reali ricevute
Fair value (valore equo)
delle garanzie reali fornite
Separate Non separate Separate Non separate Separate Non separate Separate Non separate
1 Cassa - valuta
nazionale
- - - 25 0 781 - 3
2 Cassa - altre
valute
- - - - - - - -
3 Debito sovrano
nazionale
- - - - - - - -
4 Altro debito
sovrano
- - - - - - - -
5 Debito delle
agenzie
pubbliche
- - - - - - - -
6 Obbligazioni
societarie
- - - - - - - 833
7 Titoli di capitale - - - - - - - -
8 Altre garanzie
reali
- - - - - - - -
9 Totale - - - 25 - 781 - 836

Modello EU CCR8: esposizioni verso CCP

a b
Valore
dell'esposizione
RWEA
1 Esposizioni verso QCCP (totale) 0,25
2 Esposizioni per negoziazioni presso QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di
garanzia) di cui:
50 -
3 i) derivati OTC - -
4 ii) derivati negoziati in borsa - -
5 iii) SFT 50 -
6 iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra
prodotti differenti
- -

a b
Valore
dell'esposizione
RWEA
7 Margine iniziale separato - -
8 Margine iniziale non separato - -
9 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 12 0,25
10 Contributi non finanziati al fondo di garanzia - -
11 Esposizioni verso non QCCP (totale) - -
12 Esposizioni per negoziazioni presso non QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di
garanzia) di cui:
- -
13 i) derivati OTC - -
14 ii) derivati negoziati in borsa - -
15 iii) SFT - -
16 iv) insiemi di attività soggette a compensazione per i quali è stata approvata la compensazione tra
prodotti differenti
- -
17 Margine iniziale separato - -
18 Margine iniziale non separato - -
19 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia - -
20 Contributi non finanziati al fondo di garanzia - -

Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

Si intende un aggiustamento alla valutazione intermedia di mercato del portafoglio di operazioni di una controparte riconducibile agli strumenti derivati OTC. Tale aggiustamento riflette il valore di mercato corrente del rischio di controparte dell'ente ma non riflette il valore di mercato corrente del rischio di credito dell'ente nei confronti della controparte.

Il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (Credit Value Adjustment – CVA) insiste sul medesimo portafoglio assoggettato al rischio di controparte precedentemente analizzato. Esso riflette il valore di mercato corrente al rischio stesso.

La Banca, per la misurazione dei rischi di aggiustamento della valutazione del credito e la misurazione del relativo capitale interno, si basa sulla metodologia prescritta dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo VI e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013, ai fini del computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare. In particolare, per le transazioni riguardanti i derivati, ai fini della misurazione del rischio di aggiustamento della valutazione del credito, adotta il "metodo standardizzato" (articolo 384 CRR).

Operazioni di cartolarizzazione

Possiamo distinguere le operazioni di Cartolarizzazione del Gruppo in due categorie:

  • quelle in cui ha il ruolo di Originator
  • quelle in cui è investitore o promotore

Ruolo di ORIGINATOR

IFIS ABCP PROGRAMME

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali di durata triennale. A fronte della cessione pro solvendo iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un iniziale ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving.

Un'ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro.

Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. DPP - deferred purchase price).

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition.

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";

• le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

È importante sottolineare che l'operazione non è stata effettuata con lo scopo di trasferire su terzi il rischio di credito di Banca Ifis (relativamente al portafoglio oggetto di cartolarizzazione) ma di fare funding a buon mercato. Pertanto, sussiste piena coerenza tra la sostanza economica dell'operazione e i prefissati obiettivi di gestione dei rischi di credito, liquidità e tasso di interesse.

EMMA

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Intesa Sanpaolo mentre le classi mezzanine e junior, pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma).

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

È importante sottolineare che l'operazione non è stata effettuata con lo scopo di trasferire su terzi il rischio di credito (relativamente al portafoglio oggetto di cartolarizzazione) ma di fare funding a buon mercato. Pertanto, sussiste piena coerenza tra la sostanza economica dell'operazione e i prefissati obiettivi di gestione dei rischi di credito, liquidità e tasso di interesse.

IFIS NPL 2021 – 1 SPV

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing S.p.A., la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l., che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 31 dicembre 2022 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate, coerentemente agli obiettivi di gestione del rischio fissati in fase di origination della cartolarizzazione in argomento, per operazioni di long term repo con primarie controparti bancarie e pertanto con finalità di funding e non di trasferimento del rischio di credito.

INDIGO LEASE

Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing S.p.A. in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior. Alla data del 31 dicembre 2022 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura dal punto di vista contabile trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS) di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

CREDIARC

Si tratta di un'operazione di cartolarizzazione emessa nel giungo 2015 dalla società veicolo Crediarc, cui la ex Credifarma aveva ceduto (con significativo trasferimento del rischio di credito) tre tipologie di crediti: la prima costituita da mutui in bonis a medio-lungo termine erogati in favore di farmacie italiane (esposizione paria a 103.774.715), la seconda e la terza costituiti da crediti deteriorati di diversa forma tecnica e riconducibili rispettivamente alle inadempienze probabili (esposizione pari a Euro 5.229.838) ed alle sofferenze (esposizione pari a Euro 40.202.013).

La ex Credifarma ha mantenuto l'interesse economico minimo nella cartolarizzazione non cedendo il 5% dei crediti rientranti nel portafoglio da cartolarizzare. Tali crediti sono stati selezionati in modalità casuale.

Si riporta di seguito una tabella sinottica relativa ai crediti in portafoglio che residuano al 31/12/2022

Qualità del credito Nr. Controparti Esposizione lorda Esposizione netta
BONIS 4 280.587 278.621
Inadempienza probabile 3 1.019.673 316.120
TOTALE 7 1.300.260 594.750

ARCOBALENO

Si tratta di un'operazione di cartolarizzazione emessa nel giugno 2011 dalla società veicolo Arcobaleno Finance, cui la ex Credifarma aveva ceduto crediti rappresentati da mutui in bonis a medio-lungo termine erogati alle farmacie. I titoli senior (classe A) sono stati interamente collocati presso investitori istituzionali mentre i titoli junior (classe B) sono stati sottoscritti dalla ex Credifarma. Nell'ambito del programma di riqualificazione, in data 30 giugno 2015, la ex Credifarma ha ritenuto opportuno modificare alcuni termini essenziali della cartolarizzazione Arcobaleno 2011 e, in particolare, ha ceduto pro soluto la totalità dei titoli junior a Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. e Unicredit S.p.A. che all'epoca detenevano partecipazioni nella ex Credifarma. Tale circostanza ha determinato il trasferimento del rischio di credito e pertanto si è proceduto alla derecognition del relativo attivo.

La ex Credifarma ha mantenuto l'interesse economico minimo nella cartolarizzazione riacquistando il 5% dei crediti ceduti, selezionati questi ultimi in modalità casuale.

Qualità del credito Nr. Controparti Esposizione lorda Esposizione netta
BONIS 3 67.428 66.956
Inadempienza probabile 1 792.307 79.231
TOTALE 4 859.735 146.186

Si riporta di seguito una tabella sinottica relativa ai crediti in portafoglio che residuano al 31/12/2022.

Ruolo di INVESTITORE o PROMOTORE

Al 31 dicembre 2022 il Gruppo detiene il seguente portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi:

  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 3,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca Ifis (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi nel corso dell'esercizio, al 31 dicembre 2022 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 3,0 milioni di euro (al 31 dicembre 2021 era pari a 20,2 milioni di euro);
  • Cartolarizzazione "Elipso Finance": si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. L'unica tranche detenuta dal Gruppo Banca Ifis, presso la controllata Ifis Npl Investing S.p.A., è la Mezzanine Note di Classe B, caratterizzata da una scadenza a gennaio 2025 ed un valore nominale residuo pari ad 19,5 milioni di euro. Al 31 dicembre 2022 la quota sottoscritta di tale tranche presenta un valore di bilancio pari a 1,9 milioni di euro (2,3 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente);

  • Cartolarizzazione "Auxilio": si tratta di un investimento effettuato a ottobre 2020 per un valore nominale iniziale pari ad 1,9 milioni di euro, relativo all'acquisto da parte di Banca Ifis di una quota dei titoli senior con struttura c.d. "partly paid" per un valore nozionale pro quota Banca pari a 10 milioni di euro, con scadenza legale a settembre 2035, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Auxilio SPV S.r.l., con sottostante crediti derivanti da finanziamenti assistiti dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. L'operazione è caratterizzata da un periodo di ramp up durante il quale l'emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli; per effetto dei versamenti effettuati tra la data di acquisto e il 31 dicembre 2022 il valore nominale residuo della tranche senior detenuta è pari a 7,6 milioni di euro.
  • Cartolarizzazione "Dyret II": il coinvolgimento del Gruppo Banca Ifis si limita all'acquisto nel corso del mese di novembre 2020 da parte della Capogruppo di tranche senior di titoli con struttura "partly paid" e "ramp-up" period giunto a conclusione alla data del predetto acquisto, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Dyret SPV S.r.l. e aventi a collaterale crediti derivanti da finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio (CQS), della pensione (CQP) o da delegazione di pagamento (DP), per un valore nominale residuo pro quota Banca alla data di acquisto pari ad 14,9 milioni di euro. I titoli prevedono il rimborso periodico del capitale a valere sui flussi derivanti dal portafoglio cartolarizzato ed hanno scadenza legale a dicembre 2035. Nel corso del 2021 il Gruppo ha ulteriormente investito in tale operazione sottoscrivendo anche una quota di tranche upper mezzanine (classe B1). Al 31 dicembre 2022 il valore contabile delle tranche senior sottoscritte è pari a 6,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 10,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021 per effetto dei rimborsi intervenuti nell'esercizio, mentre le tranche mezzanine presentano un valore netto di bilancio pari a 7,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Futura 2019": Banca Ifis nel febbraio 2020 ha sottoscritto, per un valore nominale di 2,7 milioni di euro, titoli con classe senior aventi scadenza luglio 2044 emessi dalla società veicolo Futura 2019 S.r.l.. Tali titoli al 31 dicembre 2022 presentano un valore netto contabile pari a 1,6 milioni di euro (2,1 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente);
  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020": tale operazione è stata realizzata a novembre 2020 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl per complessivi 2,4 miliardi di euro, suddivisi su più di 9.600 debitori e 17.000 posizioni. Tale operazione, condotta tramite l'SPV BCC NPLs 2020 S.r.l., è assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS e ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza gennaio 2045. La Capogruppo Banca Ifis è stata coinvolta relativamente alla sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, per complessivi 55,5 milioni di euro a livello di valore nominale. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2022 delle tranche sottoscritte è pari a 44,9 milioni di euro per le senior (valutate al costo ammortizzato), mentre il valore attribuito alla quota mezzanine (valutate al fair value con impatto a conto economico) è pari a 0,1 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Bluwater": si tratta di un'operazione realizzata nel mese di dicembre 2020 avente come originator Banco BPM e come società veicolo Pillarstone Italy SPV S.r.l. e che ha consistito nell'emissione di un'unica tranche di titoli (titoli c.d. "monotranche") con scadenza ottobre 2030. Banca Ifis ha sottoscritto una quota di tali titoli per

3,7 milioni di valore nominale, che al 31 dicembre 2022 presenta un valore di bilancio pari a 0,6 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico);

  • Cartolarizzazione "Gaia Spv", serie IV ("Sparta") e serie V ("Volterra"): portafogli "Sparta" e "Volterra" si tratta di un'operazione realizzata nel mese di dicembre 2020 avente come originator Banco BPM e come società veicolo Pillarstone Italy SPV S.r.l. e che ha consistito nell'emissione di un'unica tranche di titoli (titoli c.d. "monotranche") con scadenza ottobre 2030. Banca Ifis ha sottoscritto una quota di tali titoli per 3,7 milioni di valore nominale, che al 31 dicembre 2022 presenta un valore di bilancio pari a 0,6 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico);
  • Cartolarizzazione "Galadriel", tramite il veicolo Galadriel SPE S.r.l.: operazione con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale (MCC) ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui la Capogruppo ha partecipato nel corso del 2021 tramite l'investimento in titoli "partly paid" per un valore nozionale pro quota Banca pari a 20 milioni di euro per i titoli di Classe A (senior), pari a 5 milioni di euro per titoli di Classe B1 (mezzanine) e 9 milioni di euro in titoli di classe B2 (mezzanine). Nel corso del 2022 la Banca è intervenuta sottoscrivendo ulteriori quote di ognuna delle suddette tranche. Al 31 dicembre 2022 i titoli sono caratterizzati da un valore netto contabile rispettivamente pari a 18,9 milioni di euro, 8,6 milioni di euro e 4,5 milioni di euro; si segnala inoltre che nell'ambito della già menzionata operazione, Banca Ifis ha rivestito il ruolo di co-arranger assieme ad Intesa Sanpaolo S.p.A.;
  • Cartolarizzazione "Valsabbina", avviata a novembre 2020 da Banca Valsabbina e con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale ai sensi della Legge 662 del 23 dicembre 1996, a cui Banca Ifis ha aderito nel 2021 in qualità di sottoscrittore di titoli mezzanine caratterizzati da un valore di bilancio a fine 2022 pari a 4,1 milioni di euro;
  • Cartolarizzazioni "Miami Spv" comparto 2 ("Maior"), comparto 3 ("Aqui"), comparto 4 ("Brisca") e comparto 6 ("Aqui 3"): si tratta di quattro portafogli cartolarizzati di crediti non-performing per i quali le relative emissioni di titoli asset backed, da parte del veicolo Miami Spv S.r.l., sono avvenute nel 2021 (per i comparti 2 e 3) e nel 2022 (per i comparti 4 e 6). Banca Ifis ha partecipato quale sottoscrittore di una quota di titoli senior di ciascuna serie, per un valore di bilancio complessivo pari 34,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (Brisca per 12,1 milione di euro, Aqui 1 per 1,5 milioni di euro, Aqui 3 per 21,0 milioni di euro e Maior per un valore sostanzialmente nullo) mentre al 31 dicembre 2021 aveva un valore di bilancio complessivo pari 44,6 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Iron", operazione il cui sottostante è rappresentato da un portafoglio di finanziamenti in forma tecnica di apertura di credito con garanzie ipotecarie, nell'ambito della quale Banca Ifis ha sottoscritto nel corso del 2021 una quota delle tranche senior e junior emesse dal veicolo Spv Project 1906 Srl. Al 31 dicembre 2022 tali titoli presentano un valore netto di bilancio pari rispettivamente a 1,0 milioni di euro e 0,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "SPV Project 1806", operazione il cui sottostante è rappresentato da un portafoglio di project financing performing ad impianti di energie rinnovabili, nell'ambito della quale, nel corso del 2021, Banca Ifis ha

acquistato una quota pari a circa 9 milioni di euro dei titoli senior emessi dal veicolo Spv Project 1806 Srl. Al 31 dicembre 2022 i titoli presentano un valore netto di bilancio pari a circa 4,4 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "Lanterna", realizzata dal veicolo Lanterna Finance S.r.l. a giugno 2021 tramite l'emissione di titoli senior per 320 milioni euro e titoli junior per 62,7 milioni di euro, aventi come sottostante finanziamenti assistiti da garanzia del 100% da parte del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) istituito presso il Mediocredito Centrale (MCC) ai sensi della Legge 662 del 23 dicembre 1996, come modificata dalle previsioni introdotte dal Decreto Legge 8 aprile 2020 (il c.d. "Decreto Liquidità"), convertito con la Legge n. 40 del 5 giugno 2020. Il Gruppo Banca Ifis ha partecipato a tale operazione sottoscrivendo una quota delle tranche senior, che al 31 dicembre 2022 presenta un valore netto di bilancio pari a 8,8 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021": si tratta di un'operazione similare alla sopraccitata "BCC NPLs 2020", ed è stata realizzata a novembre 2021 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl, cedendo una pretesa creditoria di 1,3 miliardi di euro originata da circa 7 mila debitori. Tale operazione, effettuata tramite il veicolo BCC NPLs 2021 S.r.l. e assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS, ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza aprile 2046. Banca Ifis ha partecipato attraverso la cessione di un portafoglio di proprie esposizioni e la sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, le quali al 31 dicembre 2022 presentano un valore netto di bilancio pari a 7,2 milioni di euro per le senior (valutate al costo ammortizzato) e sostanzialmente nullo per le quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico);
  • Cartolarizzazione "Trinacria": operazione il cui sottostante è rappresentato da un portafoglio di crediti ipotecari e crediti commerciali "non performing" verso un unico debitore, nell'ambito della quale, nel corso del secondo trimestre 2022, Banca Ifis ha sottoscritto titoli senior e junior emessi dal veicolo Trinacria Spv S.r.l., i quali al 31 dicembre 2022 presentano un valore di bilancio rispettivamente di 5,0 milioni di euro e 0,2 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Vega", operazione il cui sottostante è rappresentato da un portafoglio rotativo di crediti commerciali originati da un unico soggetto cedente nell'esercizio della propria attività di impresa, nell'ambito della quale Banca Ifis ha sottoscritto nel corso del secondo trimestre 2022, una parte dei titoli senior di Classe A2 emessi dal veicolo Spv Project 2104 S.r.l.. Al 31 dicembre 2022 presentano un valore netto di bilancio pari a 20,0 milioni di euro
  • Cartolarizzazione "Npl Securitisation Italy 9" (J-Invest): si tratta di un'operazione il cui sottostante è rappresentato da crediti corporate in procedura, prevalentemente di natura chirografaria, a cui Banca Ifis ha partecipato nel quarto trimestre 2022, tramite l'investimento in titoli "monotranche" "partly paid" emessi da Npl Securitisation Italy 9, per un valore nozionale pro quota Banca pari a 9,5 milioni di euro. L'operazione è caratterizzata da un periodo di investimento durante il quale l'SPV emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli. Al 31 dicembre 2022 i titoli presentano un valore netto contabile pari a 3,9 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "Campagnetta": si tratta di una cartolarizzazione immobiliare ai sensi dell'articolo 7.2 della legge 130/99, attraverso cui il veicolo di cartolarizzazione Absolute RE SPV S.r.l. ha acquisito un asset immobiliare, finanziandosi attraverso l'emissione di titoli senior per 3,0 milioni di euro, di titoli mezzanine per nominali 0,7 milioni di euro e di titoli junior per nominali 0,3 milioni di euro. Nell'ambito dell'operazione, perfezionatasi nel mese di luglio 2022, Banca Ifis ha sottoscritto l'intera quota di titoli senior, i quali al 31 dicembre 2022 presentano un valore di bilancio di 3,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Roma": operazione il cui sottostante è rappresentato da un portafoglio di crediti ipotecari e crediti commerciali "non performing" verso un unico debitore, nell'ambito della quale, nel corso del quarto trimestre 2022, Banca Ifis ha sottoscritto i titoli senior e una parte dei titoli junior emessi dal veicolo Roma Spv S.r.l.. Al 31 dicembre 2022 i titoli senior e junior sottoscritti presentano un valore di bilancio rispettivamente di 7,9 milioni di euro e 0,2 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Quarzo 2022-1", realizzata dal veicolo Quarzo S.r.l. ad aprile 2022 tramite l'emissione titoli senior per 528 milioni euro e titoli junior per 72 milioni di euro, aventi come sottostante un portafoglio di crediti derivanti da contratti di credito al consumo. Banca Ifis ha partecipato a tale operazione sottoscrivendo una quota della tranche senior, che al 31 dicembre 2022 presenta un valore netto di bilancio pari a 3,0 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Cielo": operazione con sottostante finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Mediocredito Centrale (MCC) ai sensi della Legge 662 del 23 Dicembre 1996, a cui Banca Ifis ha partecipato nel quarto trimestre 2022, tramite l'investimento in titoli "partly paid" emessi da Cielo SPV S.r.l., per un valore nozionale pro quota Banca pari a 10 milioni di euro per i titoli senior di Classe A1, 15 milioni di euro per titoli mezzanine di Classe B1-1 e 15 milioni di euro per i titoli mezzanine di Classe B1-2. L'operazione è caratterizzata da un periodo di ramp up durante il quale l'SPV emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli. Al 31 dicembre 2022 i titoli senior presentano un valore netto contabile pari a 3,7 milioni di euro e i titoli mezzanine di classe B1-1 un valore pari a 0,7 milioni di euro, mentre i titoli mezzanine di classe B1-2 presentano un valore sostanzialmente nullo; si segnala inoltre che nell'ambito della predetta operazione, Banca Ifis ha rivestito il ruolo di co-arranger assieme ad Intesa Sanpaolo S.p.A..

Si segnala per completezza che la Capogruppo Banca Ifis partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro

Informativa quantitativa

L'ente agisce in qualità di investitore
Tradizionali Totale parziale
STS
Non-STS
Sintetiche
1 Totale delle esposizioni 77 72 - 149
2 Al dettaglio (totale) 77 22 - 99
3 Mutui ipotecari su immobili residenziali - - - -
4 Carte di credito - - - -
5 Altre esposizioni al dettaglio 77 22 - 99
6 Ricartolarizzazione - - - -
7 All'ingrosso (totale) - 49 - 49
8 Prestiti a imprese - 49 - 49
9 Mutui ipotecari su immobili non residenziali - - - -
10 Leasing e crediti - - - -
11 Altre all'ingrosso - - - -
12 Ricartolarizzazione - - - -

Modello EU SEC1: esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione2

Modello EU SEC4 – Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore (1/2)

Valori dell'esposizione
(per fascia di RW/deduzione)
Valori dell'esposizione
(per metodo regolamentare)
≤20 %
RW
da
>20 %
a 50%
RW
da >50 %
a 100 %
RW
da
>100 % a
<1 250 %
RW
1 250 %
RW/ded
uzioni
SEC
IRBA
SEC
ERBA
(compres
o IAA)
SEC-SA 1 250 %
RW/deduzi
oni
1 Totale delle esposizioni 80 32 23 14 0,1 - - 149 -
2 Cartolarizzazione
tradizionale
80 32 23 14 0,1 - - 149 -
3 Cartolarizzazioni 80 32 23 14 0,1 - - 149 -
4 Sottostante al dettaglio 60 32 8 - - - - 99 -
5 di cui STS 45 32 - - - - 77 -
6 All'ingrosso 20 15 14 49
7 di cui STS - - - - - - - - -

2 Porzione di tabella EU SEC1 rilevante per il Gruppo.

Valori dell'esposizione
(per fascia di RW/deduzione)
Valori dell'esposizione
(per metodo regolamentare)
≤20 %
RW
da
>20 %
a 50%
RW
da >50 %
a 100 %
RW
da
>100 % a
<1 250 %
RW
1 250 %
RW/ded
uzioni
SEC
IRBA
SEC
ERBA
(compres
o IAA)
SEC-SA 1 250 %
RW/deduzi
oni
8 Ricartolarizzazione - - - - - - - - -
9 Cartolarizzazione
sintetica
- - - - - - - - -
10 Cartolarizzazioni - - - - - - - - -
11 Sottostante al dettaglio - - - - - - - - -
12 All'ingrosso - - - - - - - - -
13 Ricartolarizzazione - - - - - - - - -

Modello EU SEC4 – Esposizioni verso la cartolarizzazione esterne al portafoglio di negoziazione e relativi requisiti patrimoniali regolamentari: l'ente agisce in qualità di investitore (2/2)

RWEA (per metodo regolamentare) Requisito patrimoniale dopo l'applicazione del
massimale
SEC
IRBA
SEC-ERBA
(compreso
IAA)
SEC-SA 1 250 %
RW/deduzioni
SEC
IRBA
SEC-ERBA
(compreso IAA)
SEC-SA 1 250 %
RW/deduzioni
1 Totale delle esposizioni - - 106 1 - - 6 -
2 Cartolarizzazione
tradizionale
- - 106 1 - - 6 -
3 Cartolarizzazioni - - 106 1 - - 6 -
4 Sottostante al dettaglio - - 26 - - - 2 -
5 di cui STS - - 19 - - - 1 -
6 All'ingrosso - - 79 - - - 4 -
7 di cui STS - - - - - - - -
8 Ricartolarizzazione - - - - - - - -
9 Cartolarizzazione
sintetica
- - - - - - - -
10 Cartolarizzazioni - - - - - - - -
11 Sottostante al dettaglio - - - - - - - -
12 All'ingrosso - - - - - - - -
13 Ricartolarizzazione - - - - - - - -

Modello EU SEC5 – Esposizioni cartolarizzate dall'ente: esposizioni in stato di default e rettifiche di valore su crediti specifiche

Esposizioni cartolarizzate dall'ente — L'ente agisce in qualità di cedente o promotore
Importo nominale in essere totale
di cui esposizioni in stato di
default
Importo totale delle rettifiche di valore su crediti specifiche
effettuate nel periodo
1 Totale delle esposizioni 3.161 1.578 12
2 Al dettaglio (totale) - - -
3 Mutui ipotecari su immobili
residenziali
- - -
4 Carte di credito - - -
5 Altre esposizioni al dettaglio - - -
6 Ricartolarizzazione - - -
7 All'ingrosso (totale) 3.161 1.578 12
8 Prestiti a imprese - - -
9 Mutui ipotecari su immobili non
residenziali
- - -
10 Leasing e crediti - - -
11 Altre all'ingrosso - - -
12 Ricartolarizzazione - - -

Rischio operativo

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practices di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la gestione del rischio operativo sono rappresentati dall'attività di Loss Data Collection, ovvero di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte del Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi; dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi. Il Risk Management contribuisce, inoltre, mediante il processo di ICT Risk Assessment di Gruppo e di monitoraggio dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT, dei servizi IT erogati dalle terze parti ICT al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata ad esempio, in collaborazione con le altre funzioni aziendali e per quanto di competenza, nelle attività di supervisione dei rischi in materia di outsourcing e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi nonché all'ingresso in nuovi mercati.

La fase di mitigazione del rischio operativo si concretizza nell'individuazione di interventi orientati alla prevenzione e all'attenuazione dell'esposizione al rischio operativo. In particolare, gli interventi di mitigazione sono valutati ed eventualmente attivati sulla base dell'analisi delle evidenze risultanti dalle diverse attività di monitoraggio oppure in caso di violazione delle soglie prefissate per gli indicatori di rischio.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie per quanto riguarda

la gestione dei rischi. Il framework complessivo di gestione del rischio operativo è stato pertanto esteso, sulla base del principio di proporzionalità, mediante l'adozione del medesimo approccio metodologico e degli strumenti informatici sviluppati presso la Capogruppo.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale. Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza. Il rischio di reputazione è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo per la gestione di tale rischio. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo.

Informativa quantitativa

Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio operativo e per la misurazione del capitale interno si basa sul "metodo base" disciplinato dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo III e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 ai fini del computo del requisito patrimoniale regolamentare.

In particolare, calcola il requisito patrimoniale minimo obbligatorio a fronte dei rischi operativi ricorrendo al metodo dell'indicatore di base (BIA – Basic Indicator Approach). Il metodo quantifica l'assorbimento di capitale nella misura del 15% della media degli ultimi tre esercizi dei valori dell'"indicatore rilevante" di cui all'art. 316 Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 rappresentativo dei volumi di operatività aziendale.

Ai fini regolamentari, la misurazione del rischio operativo viene effettuata tramite procedure informatiche dedicate alla produzione periodica delle segnalazioni statistiche e di vigilanza prudenziale consolidata.

L'adozione del "metodo base" ha determinato a livello consolidato un requisito patrimoniale al 31 dicembre 2022 pari a circa 73.275 milioni di euro, dalla Banca ritenuto in grado di fronteggiare gli impatti finanziari inattesi di potenziali eventi rischiosi che dovessero accadere nel corso del 2023.

Con riguardo al processo di Loss Data Collection in uso, le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:

(a) frodi interne: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna dell'intermediario;

  • (b) frodi esterne: perdite dovute a frode, appropriazione indebita, o violazione di leggi da parte di soggetti esterni all'intermediario;
  • (c) rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi od agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • (d) clienti, prodotti e prassi operative: perdite derivanti da inadempienze relative ad obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • (e) danni a beni materiali: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, atti vandalici, terrorismo, etc.;
  • (f) interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute ad interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • (g) esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori, fornitori.

I risultati del processo di raccolta delle perdite operative nel 2022 riferibili al Gruppo Bancario sono rappresentati nei grafici sottostante dove si riporta la distribuzione percentuale della numerosità degli eventi e delle perdite operative, suddivise nelle 7 categorie di Event Type sopra elencate.

Modello EU OR1: requisiti di Fondi Propri per il rischio operativo e importi delle esposizioni ponderati per il rischio

Attività bancarie Indicatore rilevante Requisiti di Fondi Importo
Anno-3 Anno-2 Ultimo anno Propri dell'esposizione
al rischio
1 Attività bancarie soggette al metodo base (BIA) 456 476 534 73 92
2 Attività bancarie soggette al metodo standardizzato
(TSA) / al metodo standardizzato alternativo (ASA)
- - - - -
3 Soggette al metodo TSA - - - - -
4 Soggette al metodo ASA - - - - -
5 Attività bancarie soggette a metodi avanzati di
misurazione (AMA)
- - - - -

Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario è un rischio trasversale che incide su tutte le società del Gruppo e la cui gestione è accentrata presso la Capogruppo. L'assunzione di rischio di tasso d'interesse significativa è in linea di principio estranea alla gestione della Banca e del Gruppo.

L'esposizione a tale rischio viene analizzata attraverso la sensitività del margine di interesse e del valore economico a variazioni dei tassi di interesse. Le analisi riguardanti la sensitività del margine di interesse vengono utilizzate a livello gestionale per verificare il posizionamento del Gruppo a breve termine, mentre l'approccio del valore economico ha per sua natura una rilevanza di medio-lungo termine.

Il monitoraggio del rischio di tasso si avvale di una serie di indicatori di rischio che sono verificati e rendicontati mensilmente nel reporting periodico di gruppo indirizzato ai vertici aziendali. Sono valutate ed attivate laddove ritenuto opportuno azioni di mitigazione di copertura del rischio tasso al superamento delle soglie prefissate.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali, che in termini di reportistica mensile specifica.

Ai fini della valutazione aziendale dell'adeguatezza patrimoniale, è richiesto ai Gruppi bancari di Classe 2, e quindi al nostro gruppo Banca Ifis, di predisporre sistemi di misurazione, controllo e attenuazione adeguati a valutare il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, in termini di variazioni sia del valore economico sia del margine di interesse.

Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di tasso di interesse relativo al "portafoglio bancario" ai fini del computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare, si è basato sulla metodologia semplificata prescritta dalla Circolare 285/2013 – Parte Prima - Titolo III "Processo di controllo prudenziale" – Capitolo 1 – allegato C (variazioni del valore economico).

Il Gruppo si approvvigiona principalmente attraverso la raccolta retail, a tasso fisso per la parte vincolata e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Capogruppo, per i depositi liberi a vista e a chiamata. L'offerta del Gruppo prevede la possibilità di vincolare le somme con durata massima fino a cinque anni. Altre componenti di raccolta rilevanti risultano essere le operazioni di auto-cartolarizzazione, caratterizzate da un tasso indicizzato, di crediti commerciali e finanziamenti a medio-lungo termine, la raccolta da Eurosistema (TLTRO) e l'emissione di prestiti obbligazionari generalmente a tasso fisso e riservati a investitori qualificati.

L'attivo del Gruppo riguardante i crediti verso clientela risulta essere prevalentemente costituito da operazioni a tasso variabile, relative al credito commerciale, al corporate lending, al leasing ed a finanziamenti a medio-lungo termine. La componente principale di asset a tasso fisso riguarda il comparto NPL ed una parte significativa del portafoglio titoli di proprietà.

In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax", i depositi della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di autocartolarizzazione a tasso variabile, i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO e LTRO) a tasso variabile e le varie operazioni di repo con controparti istituzionali.

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale e che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate Ifis NPL Investing S.p.A. e Ifis NPL Servicing S.p.A.), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso anche all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 31 dicembre 2022 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 65%; la modified duration media complessiva è pari a 4 anni.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato sia a livello consolidato che, ove previsto, a livello di singola società del Gruppo.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis generalmente non utilizza strumenti di copertura specifica del rischio tasso.

Informativa quantitativa

Il Gruppo Bancario, per la misurazione del rischio di tasso di interesse relativo al "portafoglio bancario", si è basato sulla metodologia semplificata prescritta dalla Circolare 285/2013 – Parte Prima - Titolo III "Processo di controllo prudenziale" – Capitolo 1 (allegati C e C-bis).

Rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario in termini di variazioni del valore economico

La metodologia semplificata, di cui all'allegato C della Circolare 285/2013, recentemente modificata dalla Banca d'Italia in recepimento degli orientamenti EBA/GL/2018/02, prevede che tutte le attività e le passività siano classificate in 19 fasce temporali in base alla loro vita residua, se poste a tasso fisso e sulla data di repricing se poste a tasso variabile. All'interno

di ciascuna fascia viene calcolata l'esposizione netta, ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e posizioni passive. Le esposizioni nette di ogni fascia sono poi moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto fra la variazione ipotetica dei tassi prescelta e l'approssimazione di duration modificata relativa a ciascuna fascia fornita. Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate fra di loro. L'esposizione ponderata netta ottenuta approssima la variazione del valore attuale delle poste patrimoniali nell'eventualità dello shock di tasso ipotizzato.

La sintesi delle misurazioni sviluppate in sede di quantificazione del Capitale Interno assorbito dal rischio di tasso d'interesse, in termini di variazioni del valore economico, alla data del 31 dicembre 2022, è pari a 98,976 mila euro.

Rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario in termini di variazioni del margine d'interesse o degli utili attesi

La sintesi delle misurazioni sviluppate in termini di variazioni del margine di interesse alla data del 31 dicembre 2022 è riportata nella tavola che segue, in cui non viene applicato alcun floor allo shock negativo. Tale misurazione, al momento, non prefigura alcun obbligo per l'intermediario.

Banca Ifis sta implementando un nuovo sistema di monitoraggio gestionale del rischio di tasso di interesse coerentemente alle best practices del mercato.

Di seguito si presenta il valore del rischio tasso di interesse alla data del 31/12/2022 e confrontato con la data precedente del 31/12/2021, coerente con l'approccio attualmente richiesto dalla normativa vigente previsto dalla circolare 285/2013. Si segnala, nello specifico, che i valori riportati con il segno positivo rappresentano una riduzione del valore economico o del cambiamento del NII. Viceversa, valori negativi sono da intendersi come positivi nel contesto dell'ipotesi di stress.

Si segnala infine che, sempre in continuità con quanto previsto dalla normativa, i conti correnti non vincolati sono assegnati secondo l'approccio regolamentare definito nella circolare 285/2013.

Changes of the economic value of equity Changes of the net interest income
Supervisory shock scenario Current period Last period Current period Last period
1 Parallel up 98.976 - 38.187 22.663 67.978
2 Parallel down - 98.976 38.187 - 24.791 - 55.030
3 Steepener 52.995 76.112 - -
4 Flattener - 38.400 - 84.611 - -
5 Short rates up - 8.372 - 92.373 - -
6 Short rates down 8.372 92.373 - -

EU IRRBB1 - Interest rate risks of non-trading book activities

Rischio di mercato

Nel corso del 2022 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, per buona parte dell'anno la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

Solo nell'ultimo trimestre del 2022, a fronte di un contesto di forte volatilità sui tassi di interesse e di widening degli spread di credito con un conseguente aumento dei rendimenti generalizzato dei titoli di debito, si è scelto di incrementare il portafoglio obbligazionario di circa 500 milioni di euro su titoli investendo in titoli del comparto financial. È stato continuamente attenzionato il rispetto dei principali criteri di diversificazione e di risk appetite previsti dal Gruppo.

In tale ambito la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto, è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto dalle componenti opzionali derivanti principalmente da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Da un punto di vista gestionale interno, in ottica più ampia e in generale relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni postate in HTC&S e contabilizzate come FVOCI, le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve e conseguentemente sui valori patrimoniali della Banca.

Oltre a quanto sopra descritto rientrano, tra le attività generatrici di rischio di mercato, le posizioni in valuta assoggettate al rischio cambio e i contratti derivati stipulati con controparti corporate inerenti a un legacy portfolio attualmente in fase di run-off.

In relazione al rischio di cambio, le operazioni in divisa si sostanziano principalmente:

• in operazioni poste in essere con la clientela di norma correlate alla tipica attività di factoring e lending, originate sia dalle Business Unit italiane che dalle controllate estere (in Polonia e Romania) per le quali il rischio di cambio viene mitigato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria;

• in operazioni rientranti nell'attività tipica della Tesoreria per la gestione del mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta effettuati sul mercato.

La Banca, per la misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza e per la misurazione del rischio di cambio si basa sulle metodologie prescritte dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 – Parte Tre, Titolo IV, e per la relativa applicazione in Italia dalla Circolare 285/2013 per il computo del pertinente requisito patrimoniale regolamentare.

In particolare, la metodologia standardizzata permette di calcolare il requisito patrimoniale complessivo, sulla base del cosiddetto "approccio a blocchi" (building-block approach), secondo il quale il requisito complessivo viene ottenuto come somma dei requisiti di capitale a fronte dei seguenti rischi:

  • rischio di posizione che esprime il rischio che deriva dall'oscillazione del prezzo dei valori mobiliari per fattori attinenti all'andamento dei mercati e alla situazione della società emittente; in tale ambito rileva, laddove presente, il rischio di base che esprime il rischio di perdite causate da variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto, simili ma non identiche;
  • rischio di regolamento che esprime il rischio di perdita derivante dal mancato regolamento delle transazioni in titoli di debito, titoli di capitale, contratti derivati, valute e merci;
  • rischio di concentrazione che rappresenta l'eventuale copertura patrimoniale aggiuntiva richiesta in caso di superamento temporaneo del limite individuale di fido regolamentare per effetto di posizioni di rischio relative al portafoglio di negoziazione;
  • rischio di cambio che rappresenta il rischio di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere sulle posizioni detenute, indipendentemente dal portafoglio di allocazione (portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza e portafoglio bancario).

A livello gestionale, le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il livello di appetito al rischio è definito nel Risk Appetite Framework, declinato nelle principali strategie di investimento e gestione definite nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis".

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, etc.,) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis. Coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo
  • Limite di VaR;
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera media che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Il posizionamento rispetto ai rischi di mercato è oggetto di periodico reporting predisposto dal Risk Management al Consiglio di Amministrazione, sia in termini di specifica reportistica mensile, sia nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale.

Informativa quantitativa

Modello EU MR1: rischio di mercato in base al metodo standardizzato

RWEA
Prodotti outright -
1 Rischio di tasso di interesse (generico e specifico) 15
2 Rischio azionario (generico e specifico) 5

RWEA
3 Rischio di cambio -
4 Rischio di posizioni in merci -
Opzioni -
5 Metodo semplificato -
6 Metodo delta plus 0,01
7 Metodo di scenario -
8 Cartolarizzazione (rischio specifico)
-
9 Totale 21

Rischio di concentrazione e grandi esposizioni

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In linea con le prescrizioni di vigilanza nel processo del credito, ai fini della gestione e del controllo del rischio di concentrazione, si possono distinguere due differenti fasi: la prima rappresentata dall'affidamento, in particolare in sede di assunzione delle "Grandi Esposizioni" e la seconda, è identificabile nel monitoraggio continuativo della qualità delle esposizioni in essere, soprattutto di maggiore ammontare.

Il Gruppo Banca Ifis, con modalità correlate alla natura dei prodotti/clientela intermediati, si è dotato di procedure interne coerenti con l'assunzione e il monitoraggio delle "Grandi Esposizioni", da applicare in via cautelativa anche ai finanziamenti che pur non risultando "Grandi Esposizioni" abbiano dimensioni tali da poter avere effetti di rilievo sulla solidità patrimoniale della società finanziatrice in caso di crisi del soggetto/gruppo affidato. In particolare, le società del Gruppo Bancario, avvalendosi anzitutto delle evidenze fornite dall'anagrafe della Banca che identifica per tutta la clientela del Gruppo Bancario i rapporti in essere e gli eventuali legami giuridici ed economici, acquisiscono nel corso dell'istruttoria per la concessione di un nuovo finanziamento o del monitoraggio della posizione, tutti i dati e le informazioni ritenute necessarie per valutare la singola operazione nel coacervo complessivo dell'esposizione con il gruppo di appartenenza della controparte, la cui composizione viene mantenuta nel tempo aggiornata.

La funzione Risk Management monitora periodicamente la composizione della clientela ed il relativo grado di concentrazione, con particolare focus verso i prenditori di grande rilievo, al fine di mantenere, per quanto possibile un soddisfacente frazionamento del rischio creditizio e di limitare le potenziali perdite in caso di insolvenza di controparti con esposizioni debitorie rilevanti. Con riguardo ai portafogli con caratteristiche retail l'attività di monitoraggio in materia di concentrazione si declina con logiche di portafoglio e attraverso fattispecie differenziate in relazione alla tipologia di prodotto e di gestione.

Ai fini della segnalazione delle Grandi esposizioni prevista dalla CRR2, il limite previsto è pari al 10% del Tier 1 capital (relativo al valore nominale delle esposizioni), mentre il limite di concentrazione è pari al 25% dello stesso Tier 1 capital (in questo caso relativo al valore ponderato successivamente all'applicazione delle traslazioni e della CRM ai fini del rischio di credito in base alla metodologia applicata dal Gruppo (Metodo integrale in caso di garanzie reali finanziarie).

La Banca assicura il costante rispetto dei limiti regolamentari alla concentrazione dei rischi sia su base individuale che consolidata, nonché il rispetto dei limiti regolamentari più stringenti riferiti a soggetti collegati. I risultati delle verifiche sono riportati all'Alta Direzione all'interno del Tableau de Bord a cadenza trimestrale.

Al fine di compiere una completa misurazione dei rischi a cui il Gruppo è esposto, nell'ambito del secondo pilastro Banca Ifis calcola l'Add-On di capitale a fronte del rischio di concentrazione single-name e geo-settoriale.

Informativa quantitativa

Una rappresentazione quantitativa delle "Grandi Esposizioni" in essere alla data del 31 dicembre 2022 è riportata nella sezione E della nota integrativa del Bilancio consolidato del Gruppo Bancario Banca Ifis. L'ammontare complessivo delle Grandi Esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2022 è costituito per 209 milioni di euro da attività fiscali, per 182 milioni di euro da esposizione nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e dai restanti 552 milioni di euro di posizioni vs. Intermediari Vigilati, per lo più in operatività di PCT, derivati e titoli.

Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti (nel seguito anche Relazione) è stata predisposta per il Gruppo Banca Ifis ai sensi:

  • dell'articolo 123 ter del TUF, rubricato "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti";
  • dell'articolo 114 bis del TUF, rubricato "Informazione al mercato in materia di attribuzione di strumenti finanziari a esponenti aziendali, dipendenti o collaboratori";
  • del Regolamento Consob n. 11971/1999 come aggiornato con le modifiche apportate dalla delibera n. 21623 del 10 dicembre 2020 (nel seguito anche Regolamento Emittenti), con particolare riferimento agli articoli 84 quater, rubricato "Relazione sulla remunerazione", e 84 bis, rubricato "Informazioni sull'attribuzione di strumenti finanziari a esponenti aziendali, dipendenti o collaboratori", oltre che all'Allegato 3A, Schema n. 7 bis "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti"", del Regolamento Emittenti e Schema n. 7 "Documento informativo che forma oggetto di relazione illustrativa dell'organo amministrativo per l'assemblea convocata per deliberare i piani di compensi basati su strumenti finanziari";
  • delle Disposizioni in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" attualmente vigenti, emanate dalla Banca d'Italia e contenute nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 (di seguito, le "Disposizioni di Vigilanza");
  • della "Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti", pubblicate dalla Banca d'Italia con Provvedimento del 19 marzo 2019 in attuazione agli "Orientamenti dell'Autorità Bancaria Europea in materia di politiche e prassi di remunerazione per il personale preposto all'offerta dei prodotti bancari e per i terzi addetti alla rete di vendita";
  • della normativa europea in materia e, in particolare del Regolamento delegato (UE) del 25 marzo 2021, n. 923, che individua norme tecniche di regolamentazione relative ai criteri qualitativi e quantitativi adeguati a identificare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'ente (c.d. Personale più rilevante o Soggetti Risk Taker) e del Regolamento (UE) del 26 giugno 2013, n. 575, con riferimento alle disposizioni riguardanti la politica di remunerazione.

Sono inoltre state considerate le disposizioni contenute nel "Codice di Corporate Governance", nonché il format di Borsa Italiana S.p.A. per la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis del TUF.

La Relazione è consultabile sul sito internet della banca all'indirizzo: www.bancaifis.it.

a) Informazioni relative agli organi preposti alla vigilanza sulle remunerazioni

I principali organi e soggetti della Capogruppo coinvolti nella predisposizione, approvazione ed eventuale revisione della politica di remunerazione e incentivazione sono: l'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Remunerazioni, l'Amministratore Delegato, la Direzione Generale, le Risorse Umane, le Funzioni di Controllo e la Direzione Governo Piano Industriale, Pianificazione e Controllo di Gestione.

b) Informazioni relative alle caratteristiche e alla struttura del sistema di remunerazione del personale più rilevante.

Le politiche di remunerazione e incentivazione di cui alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrispostiti si applicano a tutte le Società del Gruppo con sede in Italia e alle Società con sede all'estero (laddove compatibile con la normativa locale). Le stesse politiche contengono un focus sulle disposizioni di maggior dettaglio previste per i soli membri del personale che hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio del Gruppo (c.d. personale più rilevante, PPR).

La politica di remunerazione e incentivazione, che ha durata annuale, è definita dalla Capogruppo con la finalità di attrarre, motivare e trattenere persone in possesso delle qualità professionali richieste per perseguire proficuamente, in accordo con i valori aziendali e secondo una politica di prudente gestione del rischio (in coerenza con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale), gli obiettivi, di breve e/o di medio-lungo termine, correlati agli obiettivi strategici del Gruppo, contribuendo, così, al conseguimento di risultati volti a rafforzare la solidità operativa, economica e finanziaria della Società in un'ottica di lungo termine e alla salvaguardia della sostenibilità del Gruppo Banca Ifis.

La struttura della componente variabile della remunerazione deve essere comunque compatibile con le analisi di rischio intraprese dal gruppo bancario e, per essere sostenibile, deve essere compatibile con i livelli di capitale e liquidità nel medio e lungo periodo.

In linea con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo Banca Ifis non è classificabile come "banche di minori dimensioni o complessità operativa" e pertanto è tenuto ad applicare l'intera disciplina "proporzionalmente", cioè tenendo conto delle caratteristiche e dimensioni nonché della rischiosità e della complessità dell'attività svolta.

Il Gruppo non è tuttavia tenuto ad applicare le suddette regole di maggior dettaglio della Sezione III delle Disposizioni di Vigilanza al personale più rilevante la cui remunerazione variabile annua rispetti la duplice seguente condizione:

  • non superi 50.000 euro e
  • non rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua

In conformità con le Disposizioni di Vigilanza, il Gruppo definisce:

Soglia di materialità: la remunerazione variabile del personale più rilevante che supera l'ammontare di Euro 50.000 o rappresenta più di un terzo della remunerazione totale annua

Importo di remunerazione variabile «particolarmente elevato»: si intende il minore tra il 25% della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA e 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti del Gruppo Ifis.

Periodo di Differimento e quote differite: è il vesting cui è soggetta la remunerazione variabile, al fine di tenere conto dell'andamento nel tempo dei rischi assunti dalla Banca.

In linea con le Disposizioni di Vigilanza:

  • la componente variabile laddove superiore alla soglia di materialità (e non di importo particolarmente elevato) è soggetta a differimento per una quota pari al 40%, per un periodo di 4 anni;
  • la componente variabile di importo particolarmente elevato è soggetta a differimento per una quota pari al 60% per un periodo di 5 anni.

Strumenti finanziari: le disposizioni di Vigilanza prevedono che la remunerazione variabile soggetta a differimento (ai sensi del punto che precede) sia bilanciata per una quota almeno pari al 50% in strumenti finanziari, per tali intendendosi, nel Gruppo Banca Ifis, le azioni della Capogruppo. In caso di soggetti apicali e di importo di remunerazione variabile particolarmente elevato, è richiesto che più del 50% della parte differita sia composta da strumenti finanziari.

Periodo di retention: il periodo durante il quale vige un divieto di vendita delle azioni, fissato in 1 anno.

Si riassumono di seguito le modalità di corresponsione della remunerazione variabile (Sistema incentivante di breve periodo) per il personale più rilevante adottate dal Gruppo Banca Ifis:

Upfront Differimento
pari o inferiore alla
soglia di materialità
100% cash
superiore alla
soglia di materialità
e non di importo
particolarmente
elevato
60% upfront, di cui:
50% (ovvero il 30% della remunerazione
variabile complessiva) in azioni Banca Ifis,
che saranno esercitabili al termine del
periodo di retention) di un 1 anno
50% (ovvero il 30% della remunerazione
variabile complessiva) erogato cash
40% differito in 4 anni a decorrere dall'anno
successivo all'anno di maturazione della quota
up-front, di cui:
50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile
complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno
esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di
retention di un 1 anno
- 50% (ovvero il 20% della remunerazione variabile
complessiva) cash, oggetto di rivalutazione
annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.
di importo
particolarmente
elevato
40% upfront, di cui:
- 50% (ovvero il 20% della remunerazione
variabile complessiva) in azioni Banca Ifis,
che saranno esercitabili al termine del
periodo di retention) di un 1 anno
50% (ovvero il 20% della remunerazione
variabile complessiva) erogato cash
60% differito in 5 anni a decorrere dall'anno
successivo all'anno di maturazione della quota
up-front, , di cui:
55% (ovvero il 33% della remunerazione variabile
complessiva) in azioni Banca Ifis, che saranno
esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di
retention di un 1 anno
45% (ovvero il 27% della remunerazione variabile
complessiva) cash, oggetto di rivalutazione
annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

A seguito delle deliberazioni assunte nel corso del 2021 dal Consiglio di Amministrazione e dell'Assemblea dei soci- per quanto di rispettiva competenza, è stata prevista l'introduzione di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), che prevede l'assegnazione – ai top manager della Banca e del Gruppo, all'uopo individuati dal Consiglio di Amministrazione

  • a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un determinato prezzo di esercizio (c.d. "strike price"), un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis S.p.A.

c) Descrizione del modo in cui i rischi correnti e futuri sono presi in considerazione nei processi di remunerazione. Le informazioni comprendono un riepilogo dei principali rischi, la loro misurazione e il modo in cui tali misure incidono sulla remunerazione.

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data del fine anno:

  • sulla base di una misura di redditività corretta per il rischio, quale il RORAC (return on risk-adjusted capital) definito come il rapporto tra l'Utile netto e il Capitale assorbito dai rischi di primo pilastro (i.e. 8% Risk Weighted Asset (RWA) di primo pilastro (Pillar 1)), l'indicatore [RORAC/RORAC*], dove RORAC* è il RORAC approvato dal Consiglio di Amministrazione per l'esercizio di riferimento contestuale al piano industriale/budget annuale presentato, deve essere non inferiore all'80%. Questo indicatore permette di ponderare i profitti per i rischi sottesi in termini di capitale assorbito regolamentare.
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al minimo regolamentare pari al 100%, dell'indicatore di liquidità a breve Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo, rilevato trimestralmente nell'anno di riferimento. La soglia di tolerance è definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato, nel rispetto della normativa di vigilanza prudenziale vigente.
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al minimo regolamentare pari al 100%, per l'indicatore di liquidità di medio-lungo periodo Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo. La soglia di tolerance è definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza prudenziale vigente.
  • Ratio Totale Fondi Propri consolidato superiore alla soglia di tolerance prevista nel vigente RAF e quindi, per costruzione superiore ai requisiti di capitale ("Overall Capital Requirement") comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale SREP.

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Ferma l'apertura dei gate di accesso, in presenza di scenari avversi, di situazioni eccezionali e non prevedibili, nonché in caso di una misura dell'Utile lordo a livello di Bilancio Consolidato inferiore alle attese del 20%, il Consiglio di Amministrazione può valutare su proposta del Comitato Remunerazioni, previo parere del Comitato Rischi - una ridefinizione degli ammontari di remunerazione variabile alle differenti categorie di personale, con conseguente riduzione pro quota.

d) I rapporti tra le componenti fissa e variabile della remunerazione stabiliti conformemente all'articolo 94, paragrafo 1, lettera g), della CRD.

La remunerazione del personale più rilevante si compone di una retribuzione annua omnicomprensiva (RAL) e di una componente variabile definita preventivamente per singolo soggetto, in relazione al ruolo ricoperto. Il limite al rapporto fisso/variabile è pari a 1:1, ad eccezione:

  • Dell'Amministratore Delegato per il quale l'Assemblea dei Soci del 21 dicembre 2021, ha approvato la definizione, a valere dall'esercizio 2022, di un rapporto tra la componente variabile e la componente fissa della remunerazione in misura massima pari all'1,5:1 in conformità a quanto consentito dal Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III delle Disposizioni di Vigilanza;
  • dei Responsabili delle funzioni di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit, Antiriciclaggio) per i quali il pacchetto retributivo è strutturato con una prevalente componente fissa e una contenuta parte variabile che non può superare il 33% della retribuzione fissa.

Per la determinazione dei compensi del personale più rilevante appartenente alle funzioni di controllo sono in ogni caso esclusi meccanismi di incentivazione collegati ai risultati economici

Per quanto attiene il Dirigente preposto e il Responsabile della Direzione Human Resources, la remunerazione variabile è comunque contenuta.

e) Descrizione del modo in cui l'ente cerca di collegare le performance rilevate nel periodo di valutazione ai livelli di remunerazione.

  • La Banca definisce annualmente un piano di incentivazione di breve termine (cd Short Term Incentive Plan, STI), la cui erogazione – subordinata all'apertura dei gate d'accesso – è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi, assegnati ai destinatari del piano.
  • Gli obiettivi sono declinati all'interno di una performance scorecard.
  • La scheda obiettivi contempla un numero predefinito di indicatori; ad ogni indicatore è attribuito un peso in termini percentuali sul totale pari almeno al 10% per assicurare la significatività dell'obiettivo e non superiore al 30% per garantire un'adeguata ponderazione dei molteplici obiettivi.
  • La retribuzione variabile matura secondo una curva di risultato su livelli di raggiungimento degli obiettivi; il risultato ottenuto da ciascun KPI determina un punteggio pesato, in una curva di riconoscimento variabile tra un minimo e un massimo raggiungibili; la somma dei punteggi pesati ottenuti corrisponde alla performance conseguita in proporzione alla quale, solo se almeno pari a un punteggio minimo prefissato, è quantificato l'importo dell'incentivo; quest'ultimo in ogni caso non può superare un livello massimo prefissato.
  • f) Descrizione delle modalità secondo cui l'ente cerca di adeguare la remunerazione per tenere conto delle performance a lungo termine.

• La Banca si riserva di promuovere le azioni opportune per la restituzione/azzeramento della componente variabile riconosciuta e/o pagata al personale qualora si siano determinate le condizioni previste allo scopo (applicazione dei c.d. meccanismi di correzione ex post: malus/clawback) e declinate nelle Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo.

Infine, e fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazione sulla remunerazione (hedging strategy) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione previsti.

g) La descrizione dei principali parametri e delle motivazioni per qualsiasi regime di remunerazione variabile e di ogni altra prestazione non monetaria conformemente all'articolo 450, paragrafo 1, lettera f), del CRR.

Nell'ambito della remunerazione variabile oltre ai sistemi incentivanti di breve e lungo termine rientrano:

  • il "premio aziendale di produttività" o "premio variabile di risultato"
  • riconoscimenti "una tantum".
  • altri riconoscimenti "una tantum" e/o contest;
  • patti di stabilità o di retention bonus;
  • bonus di ingresso
  • patti di non concorrenza,
  • patti di prolungamento del preavviso
  • benefit

Informativa quantitativa

Modello EU REM1: remunerazione riconosciuta per l'esercizio

Organo di
amministrazione -
funzione di
supervisione
strategica
Organo di
amministrazione
- funzione di
gestione
Altri membri
dell'alta dirigenza
Altri membri del
personale più
rilevante
1 Remunerazione
fissa
Numero dei membri del
personale più rilevante
12 1 6 43
2 Remunerazione fissa
complessiva
2,307 0,780 1,537 6,327
3 Di cui in contanti 2,307 0,780 1,537 6,327
4 (Non applicabile nell'UE) - - - -
EU-4a Di cui azioni o partecipazioni
al capitale equivalenti
- - - -
5 Di cui strumenti collegati alle
azioni o strumenti non
monetari equivalenti
- - - -

Organo di
amministrazione -
funzione di
supervisione
strategica
Organo di
amministrazione
- funzione di
gestione
Altri membri
dell'alta dirigenza
Altri membri del
personale più
rilevante
EU-5x Di cui altri strumenti - - - -
6 (Non applicabile nell'UE) - - - -
7 Di cui altre forme - - - -
8 (Non applicabile nell'UE) - - - -
9 Numero dei membri del
personale più rilevante
12 1 6 42
10 Remunerazione variabile
complessiva
0,133 0,630 0,925 2,213
11 Di cui in contanti 0,133 0,126 0,313 1,123
12 Di cui differita 0 0,189 0,175 0,312
EU-13a Di cui azioni o partecipazioni
al capitale equivalenti
0 0,126 0,263 0,467
EU-14a Remunerazione Di cui differita 0 0,189 0,175 0,312
EU-13b variabile Di cui strumenti collegati alle
azioni o strumenti non
monetari equivalenti
- - - -
EU-14b Di cui differita - - - -
EU-14x Di cui altri strumenti - - - -
EU-14y Di cui differita - - - -
15 Di cui altre forme - - - -
16 Di cui differita - - - -
17 Remunerazione complessiva (2 + 10) 2,440 1,410 2,462 8,541

Modello EU REM2: pagamenti speciali al personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante)

Organo di
amministrazione -
funzione di
supervisione strategica
Organo di
amministrazione -
funzione di gestione
Altri membri
dell'alta
dirigenza
Altri membri del
personale più
rilevante
Premi facenti parte della remunerazione variabile garantita
1 Premi facenti parte della remunerazione
variabile garantita – Numero dei membri del
personale più rilevante
- - - -
2 Premi facenti parte della remunerazione
variabile garantita – Importo complessivo
- - - -
3 Di cui premi facenti parte della
remunerazione variabile garantita versati nel
corso dell'esercizio che non sono presi in
considerazione nel limite massimo dei
bonus
- - - -

Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in periodi precedenti che sono stati versati nel corso dell'esercizio

Organo di
amministrazione -
funzione di
supervisione strategica
Organo di
amministrazione -
funzione di gestione
Altri membri
dell'alta
dirigenza
Altri membri del
personale più
rilevante
4 Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in
periodi precedenti che sono stati versati nel
corso dell'esercizio – Numero dei membri
del personale più rilevante
- - - -
5 Trattamenti di fine rapporto riconosciuti in
periodi precedenti che sono stati versati nel
corso dell'esercizio – Importo complessivo
- - - -
Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel corso dell'esercizio
6 Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel
corso dell'esercizio – Numero dei membri
del personale più rilevante
- - - -
7 Trattamenti di fine rapporto riconosciuti nel
corso dell'esercizio – Importo complessivo
- - - -
8 Di cui versati nel corso dell'esercizio - - - -
9 Di cui differiti - - - -
10 Di cui trattamenti di fine rapporto versati nel
corso dell'esercizio non considerati nel limite
massimo dei bonus
- - - -
11 Di cui l'importo più elevato riconosciuto a
una singola persona
- - - -

Modello EU REM3: remunerazione differita

Remunerazione
differita e soggetta
a mantenimento
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per periodi di
prestazione
precedenti
Di cui
importi che
maturano
nel corso
dell'esercizi
o
Di cui
importi che
maturerann
o negli
esercizi
successivi
Importo della
correzione
delle
performance,
effettuata
nell'esercizio,
sulla
remunerazion
e differita che
sarebbe
dovuta
maturare nel
corso
dell'esercizio
Importo della
correzione
delle
performance,
effettuata
nell'esercizio,
sulla
remunerazion
e differita che
sarebbe
dovuta
maturare in
successivi
anni di
prestazione
Importo
complessivo
delle
correzioni
effettuate nel
corso
dell'esercizio
dovute a
correzioni
implicite ex
post (ossia
variazioni di
valore della
remunerazion
e differita
dovute alle
variazioni dei
prezzi degli
strumenti)
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
prima
dell'esercizio,
effettivament
e versato nel
corso
dell'esercizio
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per il
precedente
periodo di
prestazione
che è stata
maturata ma
è soggetta a
periodi di
manteniment
o
1 Organo di
amministrazion
e - funzione di
supervisione
strategica
- - - - - - - -
2 In contanti - - - - - - - -
3 Azioni o
partecipazioni
al capitale
equivalenti
- - - - - - - -
4 Strumenti
collegati alle
azioni o
strumenti non
monetari
equivalenti
- - - - - - - -
5 Altri
strumenti
- - - - - - - -

Remunerazione
differita e soggetta
a mantenimento
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per periodi di
prestazione
precedenti
Di cui
importi che
maturano
nel corso
dell'esercizi
o
Di cui
importi che
maturerann
o negli
esercizi
successivi
Importo della
correzione
delle
performance,
effettuata
nell'esercizio,
sulla
remunerazion
e differita che
sarebbe
dovuta
maturare nel
corso
dell'esercizio
Importo della
correzione
delle
performance,
effettuata
nell'esercizio,
sulla
remunerazion
e differita che
sarebbe
dovuta
maturare in
successivi
anni di
prestazione
Importo
complessivo
delle
correzioni
effettuate nel
corso
dell'esercizio
dovute a
correzioni
implicite ex
post (ossia
variazioni di
valore della
remunerazion
e differita
dovute alle
variazioni dei
prezzi degli
strumenti)
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
prima
dell'esercizio,
effettivament
e versato nel
corso
dell'esercizio
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per il
precedente
periodo di
prestazione
che è stata
maturata ma
è soggetta a
periodi di
manteniment
o
6 Altre forme - - - - - - - -
7 Organo di
amministrazion
e - funzione di
gestione
- - - - - - - -
8 In contanti 0,137 0,010 0,128 - - - - 0,094
9 Azioni o
partecipazioni
al capitale
equivalenti
0,147 0,147 - - - - 0,111
1
0
Strumenti
collegati alle
azioni o
strumenti non
monetari
equivalenti
- - - - - - - -
1
1
Altri
strumenti
- - - - - - - -
1
2
Altre forme - - - - - - - -
1
3
Altri membri
dell'alta
dirigenza
- - - - - - - -
1
4
In contanti 0,124 0,124 - - - - 0,124
1
5
Azioni o
partecipazioni
al capitale
equivalenti
0,124 0,124 - - - - 0,124
1
6
Strumenti
collegati alle
azioni o
strumenti non
monetari
equivalenti
- - - - - - - -
1
7
Altri
strumenti
- - - - - - - -
1
8
Altre forme - - - - - - - -
1
9
Altri membri
del personale
più rilevante
- - - - - - - -
2
0
In contanti 0,261 0,054 0,207 0,013 - - 0,030 0,207
2
1
Azioni o
partecipazioni
al capitale
equivalenti
0,290 0,030 0,261 0,007 0,013 - 0,030 0,261

Remunerazione
differita e soggetta
a mantenimento
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per periodi di
prestazione
precedenti
Di cui
importi che
maturano
nel corso
dell'esercizi
o
Di cui
importi che
maturerann
o negli
esercizi
successivi
Importo
complessivo
Importo della
delle
Importo della
correzione
correzioni
correzione
delle
effettuate nel
delle
performance,
corso
performance,
effettuata
dell'esercizio
effettuata
nell'esercizio,
dovute a
nell'esercizio,
sulla
correzioni
sulla
remunerazion
implicite ex
remunerazion
e differita che
post (ossia
e differita che
sarebbe
variazioni di
sarebbe
dovuta
valore della
dovuta
maturare in
remunerazion
maturare nel
successivi
e differita
corso
anni di
dovute alle
dell'esercizio
prestazione
variazioni dei
prezzi degli
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
prima
dell'esercizio,
effettivament
e versato nel
corso
dell'esercizio
Importo
complessivo
della
remunerazion
e differita
riconosciuta
per il
precedente
periodo di
prestazione
che è stata
maturata ma
è soggetta a
periodi di
manteniment
o
2
2
Strumenti
collegati alle
azioni o
strumenti non
monetari
equivalenti
- - - - - - - -
2
3
Altri
strumenti
- - - - - - - -
2
4
Altre forme - - - - - - - -
2
5
Importo totale 1,083 0,093 0,990 0,021 0,013 0 0,059 0,920

Modello EU REM4: remunerazione di 1 milione di EUR o più per esercizio

Membri del personale più rilevante che hanno una
remunerazione elevata ai sensi dell'articolo 450, lettera i),
del CRR
1 Da 1 000 000 a meno di 1 500 000 1
2 Da 1 500 000 a meno di 2 000 000 -
3 Da 2 000 000 a meno di 2 500 000 -
4 Da 2 500 000 a meno di 3 000 000 -
5 Da 3 000 000 a meno di 3 500 000 -
6 Da 3 500 000 a meno di 4 000 000 -
7 Da 4 000 000 a meno di 4 500 000 -
8 Da 4 500 000 a meno di 5 000 000 -
9 Da 5 000 000 a meno di 6 000 000 -
10 Da 6 000 000 a meno di 7 000 000 -
11 Da 7 000 000 a meno di 8 000 000 -

Modello EU REM5: informazioni sulla remunerazione del personale le cui attività professionali hanno un impatto rilevante sul profilo di rischio dell'ente (personale più rilevante)

Remunerazione dell'organo di amministrazione Aree di business
Organo di
amministrazione
- funzione di
supervisione
strategica
Organo di
amministrazione
- funzione di
gestione
Totale organo di
amministrazione
Funzioni
aziendali
Funzioni di
controllo
interno
indipendenti
Tutte le
altre
Totale
1 Numero complessivo
dei membri del
personale più rilevante
2 Di cui membri
dell'organo di
amministrazione
12 1 13
3 Di cui altri membri
dell'alta dirigenza
17 4 28
4 Di cui altri membri del
personale più rilevante
5 Remunerazione
complessiva del
personale più rilevante
2,44 1,41 3,85 4,28 0,80 5,11 14,85
6 Di cui remunerazione
variabile
0,13 0,63 0,76 1,22 0,20 1,73 3,90
7 Di cui remunerazione
fissa
2,31 0,78 3,09 3,07 0,61 4,19 10,95

Dichiarazione dell'Amministratore delegato ai sensi dell'art, 435, lettere e) ed f) del regolamento UE 575/2013

L'Amministratore Delegato, Frederik Herman Geertman , su, su mandato del Consiglio di Amministrazione, dichiara ai sensi dell'art, 435 comma 1, lettere e) ed f) del Regolamento 575/2013 (CRR) che:

  • i sistemi di gestione dei rischi messi in atto dal Gruppo Banca Ifis e descritti nel documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2022 – Pillar 3", sono in linea con il profilo e la strategia del Gruppo;
  • nel suddetto documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, sono rappresentati i profili di rischio complessivo del Gruppo e che gli stessi sono coerenti e raccordati con la strategia aziendale.

Venezia, lì 9 marzo 2023

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Firmato digitalmente da: Frederik Herman Geertman Limitazioni d'uso: Explicit Text: Certificate issued through Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) digital identity, not usable to require other SPID digital identity Data: 22/03/2023 17:18:57

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta, Mariacristina Taormina, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S,p,A, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2022 – Pillar 3" corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia, lì 9 marzo 2023

Il Dirigente preposto alla redazione

dei documenti contabili societari

Mariacristina Taormina

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