Earnings Release • Jan 19, 2016
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 0147-3-2016 |
Data/Ora Ricezione 19 Gennaio 2016 11:58:44 |
MTA - Star | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | BANCA IFIS | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 68194 | |
| Nome utilizzatore | : | IFISN01 - DI GIORGIO | |
| Tipologia | : | IRAG 10 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 19 Gennaio 2016 11:58:44 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 19 Gennaio 2016 12:13:45 | |
| Oggetto | : | 2015 | Banca IFIS - Risultati preliminari esercizio |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
COMUNICATO STAMPA – RISULTATI PRELIMINARI ESERCIZIO 2015
L'AD Giovanni Bossi: "Solidità patrimoniale, buona liquidità e crescita vigorosa in tutti i settori: è questa la nostra formula di eccellenza finanziaria".
| Sommario | |
|---|---|
| Esercizio 2015 1 gennaio-31 dicembre |
Margine di intermediazione a 408,0 milioni (+43,6%); Risultato netto della gestione finanziaria a 373,7 milioni di euro (+49,7%); Utile netto a 162,0 milioni (+68,9%); Sofferenze nette/impieghi settore Crediti Commerciali all'1,1%; Costo della qualità creditizia crediti commerciali a 90 bp; Common Equity Tier 1 (CET1): 14,68% (13,89% al 31 dicembre 2014); Total Own Funds Capital Ratio: 15,37% (14,21% al 31 dicembre 2014); Assunzioni ancora in crescita: 177 nuove risorse inserite (+41,6%). |
| 4° trimestre 2015 1 ottobre-31 dicembre |
Margine di intermediazione a 76,8 milioni di euro (+5,1%); Risultato netto della gestione finanziaria a 68,7 milioni (+0,3%); Utile netto a 13,2 milioni di euro (-39,3%). |
Mestre (Venezia), 19 gennaio 2016 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien von Fürstenberg, ha approvato il documento sui risultati preliminari dell'esercizio 2015.
"Il 2015 è stato un anno molto buono, per alcuni aspetti straordinario – è il commento di Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS - gli utili hanno raggiunto un livello di eccellenza, la crescita è stata vigorosa, la qualità del credito continua ad essere uno degli elementi di forza della Banca, insieme alla solidità patrimoniale e alla buona dotazione di liquidità. Questi risultati non giungono a caso – sottolinea l'AD - sono frutto di una visione che è partita da lontano e che ha visto la Banca sviluppare la propria azione in modo
distante dalle abitudini del sistema bancario, azione che continuerà alla ricerca di ulteriore crescita interna, e non solo, nel rispetto e nella tutela di tutti gli stakeholder".
Il margine di intermediazione si attesta a 408,0 milioni di euro (+43,6% rispetto all'esercizio precedente, pari a 284,1 milioni), grazie alla significativa crescita registrata dai segmenti DRL (+69,3%) - attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non-performing nel mercato unsecured - e Crediti Fiscali (+84,8%) e dal positivo apporto dei crediti commerciali, nonché per effetto di alcune operazioni non-ricorrenti che hanno interessato il segmento DRL e Governance & Servizi.
Il margine di intermediazione del settore crediti commerciali pari a 158,7 milioni di euro (+2,0%, rispetto ai 155,6 del 2014) è prevalentemente riferibile alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma.
Sostanzialmente in linea con il 2014 il margine di Credi Impresa Futuro (+1,1%). Il turnover del settore è pari a 10,1 miliardi di euro (+21,8% rispetto a dicembre 2014), con un numero di imprese clienti pari a 4.487, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (+16,0% rispetto a dicembre 2014). Il significativo incremento è in parte riconducibile alla conclusione, alla fine del 2015, di un accordo con un primario player di mercato, che ha consentito l'ingresso della Banca nel business delle multi-utilities che non ha, però, avuto effetti economici nel corrente esercizio.
Quanto al margine di intermediazione del business Pharma, esso aumenta del 2,6% rispetto all'anno precedente. Questo risultato continua ad essere influenzato dalla diminuzione delle commissioni di acquisto, addebitate al cedente e classificate fra gli interessi attivi, derivante da un approccio al mercato più "aggressivo" adottato dall'area di business a partire dal 2014, con l'acquisto di portafogli di crediti al loro valore nominale o leggermente sotto la pari. Il nuovo approccio basa la sua redditività sugli interessi di ritardato pagamento addebitati in presenza di una rischiosità degli attivi particolarmente contenuta. Gli interessi di ritardato pagamento sono attualmente contabilizzati per importi prudenziali inferiori al tasso di interesse di mora nominale; la Banca, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, sta lavorando ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, al fine di meglio rappresentare l'effettiva redditività dell'area di business Pharma.
Il settore DRL registra una crescita notevole del margine che si attesta a 56,3 milioni di euro rispetto ai 33,2 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+69,3%). L'ottima performance del periodo è il risultato di un'efficace raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà - che hanno complessivamente registrato una crescita nell'ordine del 100,1% (244,5 milioni rispetto ai 122,2 milioni del 31 dicembre 2014), da un'accelerazione dell'attività giudiziale della Legal Factory nonché da alcuni elementi di carattere non ricorrente: in primo luogo, gli effetti positivi derivanti dalla cessione realizzata nel quarto trimestre 2015 di tre portafogli, parzialmente compensata dagli effetti negativi derivanti dall'aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa per un effetto netto di 6,5 milioni di euro; in secondo luogo, il margine d'intermediazione al 31 dicembre 2015 beneficia, in termini di esposizione, della classificazione in tale voce degli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi riferibile alle posizioni classificate a sofferenza
precedentemente esposta tra le rettifiche di valore su crediti (3,2 milioni al 31 dicembre 2014). Le variazioni percentuali esposte tengono conto di tale riclassifica sui dati relativi al 2014.
Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 20,3 milioni (+84,8%, 11,0 milioni di euro al 31 dicembre 2014 ), per effetto del positivo andamento degli incassi con riduzione delle tempistiche effettive rispetto alle attese, nonché per effetto di un'operazione che nel quarto trimestre ha generato un utile di 5,2 milioni di euro.
Quanto al settore Governance e Servizi, il margine d'intermediazione si attesta a 172,7 milioni rispetto ai 84,3 milioni del 31 dicembre 2014 (+104,7%), grazie al contributo dell'utile derivante dall'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015 (124 milioni di euro), parzialmente compensata dalla diminuzione della marginalità prodotta dal "nuovo" portafoglio. La redditività del settore beneficia, inoltre, dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuto alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse, andamento che è atteso in frazionale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
Nel quarto trimestre il margine di intermediazione si attesta a 76,8 milioni verso i 73,1 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+5,1%). I crediti commerciali hanno contribuito per 39,7 milioni (verso 39,5 milioni, +0,5%). Il settore DRL per 22,4 milioni (15,9 milioni al netto delle citate componenti non ricorrenti) verso 12,9 milioni, +73,6%. I crediti fiscali per 8,8 milioni verso 2,9 milioni nel 2014, +207,5%. Il settore Governance e Servizi per 5,8 milioni rispetto ai 17,8 dello stesso periodo del 2014 (- 67,2%).
Le rettifiche di valore nette ammontano a 34,3 milioni di euro riferibili per 25,3 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 34,5 milioni al 31 dicembre 2014, -26,8%) e per 9,0 milioni di euro a rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita. Le rettifiche di valore nette su crediti sono riferite al segmento Crediti commerciali per 21,2 milioni (33,0 milioni nel 2014) e al segmento DRL per 3,6 milioni (1,8 milioni nel 2014, al netto della citata riclassifica a margine d'interesse degli effetti economici connessi alla variazione dei flussi di cassa). Quanto alle rettifiche su crediti commerciali, il continuo trend decrescente è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio sull'evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Questo andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 90 bp (173 bp al 31 dicembre 2014). Quanto alle rettifiche su crediti del settore DRL l'incremento è effetto in parte dell'applicazione di standard procedurali sempre più rigorosi, in parte effetto della chiusura a stralcio di posizioni nell'ambito dell'ordinaria gestione.
Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali si attesta all'1,1% in diminuzione rispetto all'1,3% al 31 dicembre 2014.
Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all'87,9% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.
Il residuo della voce "Rettifiche di valore nette" si riferisce all'impairment su tre titoli di capitale non quotati per un totale di 9,0 milioni di euro.
Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 373,7 milioni contro i 249,6 milioni del 31 dicembre 2014 (+49,7%).
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 12,1% a 137,4 milioni di euro contro 122,6 milioni del 2014; quello del settore DRL è pari a 52,7 milioni contro 31,5 milioni del 2014
(+67,4%); quello dell'area Crediti Fiscali si attesta a 19,9 milioni di euro rispetto agli 11,3 milioni del 2014, con un incremento del 76,8%. Infine, il risultato netto della gestione finanziaria del settore Governance e Servizi si attesta a 163,7 milioni di euro con un aumento del 94,1% rispetto al 2014.
Nel quarto trimestre il risultato netto della gestione finanziaria risulta in linea con il quarto trimestre del 2014 (68,7 milioni nel 2015 contro 68,5 del 2014). I crediti commerciali vi hanno contribuito per 33,2 milioni (-9,0%, 36,5 milioni nel quarto trimestre 2014): il calo registrato è effetto dell'incremento delle rettifiche di valore su crediti influenzate da alcune posizioni rilevanti valutate analiticamente. Il settore DRL ha contribuito per 21,8 milioni (+94,8%, 11,2 milioni nello stesso periodo del 2014); i crediti fiscali per 8,5 milioni (+183,1%, 3,0 milioni nel quarto trimestre del 2014); il settore Governance e Servizi ha registrato 5,1 milioni contro 17,8 nel terzo trimestre del 2014 (-71,3%).
Al 31 dicembre 2015 i costi operativi, pari a 128,1 milioni di euro contro 104,7 milioni dell'esercizio 2014, aumentano complessivamente del 22,4%, anche per effetto delle componenti non ricorrenti sotto evidenziate. Le spese per il personale, pari a 48,3 milioni, crescono del 13,6% (42,6 milioni nel 2014) per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 177 risorse aggiunte nei corso del 2015, con un incremento del 41,6% rispetto al 2014. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL, e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a dicembre 2015 è di 724 risorse.
Le altre spese amministrative, pari a 78,8 milioni di euro contro i 59,3 milioni al 31 dicembre 2014, registrano un incremento del 32,9%, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa al settore DRL, i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 15,4 milioni di euro e 5,3 milioni di euro) sono esposti in tale voce di conto economico. Si segnala inoltre che i costi del settore DRL includono circa 4,0 milioni di costi connessi ai portafogli oggetto di cessione, la cui plusvalenza è esposta nel margine d'intermediazione. Aumentano anche le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni. La voce è significativamente influenzata (10,6 milioni di euro) dagli oneri per contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund) e di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del FITD introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD). Si segnala che essi sono comprensivi della contribuzione straordinaria pari a 6,5 milioni di euro connessa agli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, cui si aggiungono circa 2,2 milioni di euro di quota ricorrente al Fondo di Risoluzione e 2 milioni di euro quale quota di contribuzione annuale per l'esercizio 2015 a favore del FITD.
Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 31 dicembre 2015, al 31,4% (41,7% al netto delle poste non ricorrenti1 ) contro il 36,8% del 31 dicembre 2014
L'utile lordo dell'esercizio si attesta a 245,6 milioni di euro contro 144,9 milioni del 31 dicembre 2014.
Le imposte sul reddito ammontano a 83,6 milioni verso 49,1 milioni al 31 dicembre 2014. Il tax rate di Gruppo passa al 34,0% al 31 dicembre 2015 dal 33,9% al 31 dicembre 2014.
1 Le poste non ricorrenti tenute in considerazione sono l'utile da cessione di titoli, l'utile da cessione dei crediti del settore DRL ed i costi connessi ai portafogli oggetto di cessione, l'effetto negativo derivante dall'aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa ed infine gli oneri per contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale.
L'utile netto d'esercizio totalizza 162,0 milioni di euro, rispetto ai 95,9 milioni dell'esercizio, 2014 con un incremento del 68,9%.
Nel quarto trimestre l'utile netto di periodo è pari a 13,2 milioni (21,7 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente).
L'attivo del Gruppo, che al 31 dicembre 2015 ammonta a 6.957,7 milioni (8.309,3 milioni al 31 dicembre 2014), è principalmente costituito da crediti verso la clientela e da attività finanziarie disponibili per la vendita.
Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 3.437,1 milioni, in aumento del 22,1% rispetto ai 2.814,3 milioni a fine del 2014. Nel dettaglio i crediti commerciali, pari a 2.848,1 milioni di euro al 31 dicembre 2015, aumentano di 393,1 milioni rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+16,0%). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la Pubblica Amministrazione al 31 dicembre 2015 è pari al 32,1% del totale dei crediti del settore contro il 27,1% al 31 dicembre 2014, mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 67,9% (contro il 72,9% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL aumentano a 354,4 milioni di euro (+161,7%) rispetto a 135,4 milioni di fine 2014 per un valore nominale di 8,2 miliardi. Questa crescita è stata realizzata grazie all'intensa attività di acquisto di portafogli avvenuta nell'esercizio (4,1 miliardi di euro di valore nominale). I crediti fiscali aumentano a 130,7 milioni di euro rispetto a 119,5 milioni (+9,4 %). Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, i crediti verso la clientela sono pari a 104,0 milioni di euro (-0,4%) e sono riferibili alla marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CCG) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.
Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dal Gruppo. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e a circa 4 mesi verso la Pubblica Amministrazione.
Il totale delle attività deteriorate nette, anche a seguito delle recenti acquisizioni nel settore DRL, si attesta a 483,0 milioni a dicembre 2015 contro i 248,1 milioni a fine 2014 (+94,7%).
Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 128,7 milioni di euro da 112,6 milioni a fine 2014, in crescita del 14,3%. L'incidenza delle attività deteriorate è pari al 22,4% (25,7% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto del Gruppo.
La composizione delle attività deteriorate nette del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali è di seguito riportata:
Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2015 a 58,2 milioni contro i 35,8 milioni a dicembre 2014 (+62,6%), principalmente per effetto dell'ingresso nella categoria di alcune posizioni individualmente significative. Le variazioni nello scaduto deteriorato sono normali nel business model della Banca. Le esposizioni scadute deteriorate nette si riferiscono per 1,2 milioni (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 31 dicembre 2015 a 3.221,5 milioni rispetto ai 243,3 milioni a fine 2014, principalmente a seguito della riclassifica da HTM ad AFS del portafoglio titoli di Stato quale conseguenza dell'operazione di riassetto perfezionata nel mese di aprile 2015. La relativa riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 31 dicembre 2015 è positiva per 11,7 milioni (6,0 milioni al 31 dicembre 2014).
Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2015 è risultato pari a 95,4 milioni, rispetto ai 274,9 milioni al 31 dicembre 2014 (-65,3%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie per un ammontare di 5,0 milioni di euro (-54,6% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 90,3 milioni (-65,8% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.
La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (perlopiù classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari. Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2015 risulta pari a 6.150,5 milioni di euro con un decremento del 20,6% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per l'89,2% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per il 10,8% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).
I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2015 a 5.487,5 milioni di euro. La voce include l'ammontare dei pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attesta a 2.279,0 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 3.113,3 milioni di euro al 31 dicembre 2015, di cui 3.048,4 milioni di euro riferibili a rendimax e 64,9 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.314,2 milioni del 31 dicembre 2014 (-6,1%) anche per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3,4,5 anni. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.
I Debiti verso banche, che ammontano a 663,0 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni a dicembre 2014,
-70,7%), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato per 384,2 milioni di euro e da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 119,8 milioni di euro (-94,6% rispetto ai 2.226,9 milioni al 31 dicembre 2014). Quest'ultimo valore è costituito per l'intero importo dalla tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari. Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e
controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2015 a 573,5 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+31,0%). La variazione è frutto principalmente dell'utile dell'esercizio 2015 per 162,0 milioni di euro; dell'aumento della riserva da valutazione su titoli AFS per 5,7 milioni di euro; della distribuzione dei dividendi relativi al 2014 per 35,0 milioni di euro.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Total Own Funds Capital Ratio si attesta a 15,37% (14,21% al 31 dicembre 2014) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari a 14,68% (13,89% al 31 dicembre 2014). Tali indicatori sono calcolati su un'ipotesi di distribuzione di dividendo pari a 0,76 euro per azione. In data 2 febbraio 2016 il Consiglio di Amministrazione formulerà la proposta di dividendo definitiva all'Assemblea Generale.
Le istituzioni di vigilanza hanno comunicato alla Banca i coefficienti patrimoniali minimi a cui essa deve attenersi. I coefficienti sono i seguenti: Common Equity Tier 1 (CET1) 7%; Tier 1 Ratio 8,5%; Total Own Funds Capital Ratio 10,5%. In considerazione dei coefficienti patrimoniali effettivi al 31 dicembre 2015 la posizione della Banca è pertanto particolarmente solida.
Le attese per l'andamento dell'economia in Europa restano incerte e caratterizzate da evoluzioni della produzione particolarmente contenute anche se in lieve incremento rispetto alle evidenze del 2015. L'Italia dovrebbe esporre una crescita del PIL tra l'1% e il 2% per il 2016 che confermerebbe, nell'incertezza dominante, un segnale positivo. Le crescite significative del Prodotto Interno Lordo che hanno caratterizzato altri periodi storici appaiono non più ottenibili in Europa, e forse in tutto il mondo industrializzato, per un insieme di ragioni solo alcune delle quali hanno a che fare con l'economia. Questo ha indotto alcuni studiosi ad argomentare sulla "stagnazione secolare" che potrebbe caratterizzare le economie avanzate, con lunghissimi periodi di bassa crescita, bassi o nulli rendimenti del capitale per impieghi privi di rischio, bassa o nulla inflazione.
In questo scenario sono attivi a livello globale alcuni elementi di instabilità o rischio: dai timori per un rallentamento della Cina, che sarebbe in grado di condizionare negativamente altri Paesi, alle difficoltà dei Paesi Emergenti, costretti a misurarsi con un prezzo del petrolio e delle materie prime molto contenuto e con movimenti valutari non favorevoli, alle instabilità di un Medioriente che deve fare i conti con la dichiarata volontà di non perdere quote di mercato nella produzione petrolifera, con ciò generando ulteriore ribasso dei prezzi, e quindi disequilibri finanziari per quei governi, costretti alla vendita di attivi per riequilibrare bilanci in difficoltà. Sotto altro punto di vista i bassi costi delle materie prime, e tra tutti il petrolio, rappresentano una straordinaria congiuntura favorevole per un Paese, come l'Italia, sostanzialmente trasformatore.
Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti
con favore in Europa - siano in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano. Effetto collaterale positivo della politica monetaria BCE è la debolezza della valuta comune che rappresenta un'agevolazione per gli esportatori in altra valuta, tipicamente in dollari USA; una indiretta barriera protettiva per i produttori domestici nei confronti di beni importati denominati in altra valuta; infine un elemento che consente di "importare inflazione" o di contenere l'effetto deflattivo del crollo delle materie prime.
Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva, ancorché crescente, offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.
Nel corso del 2015 la Banca ha attivato una profonda ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite, nell'impiego e nella redditività complessiva sono attesi nella seconda metà del 2016.
Gli scenari di mercato per l'attività di finanziamento alle imprese sono condizionati dalla cospicua disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui nuovi prestiti. Per gli operatori è arduo trasferire ai tassi sulla raccolta questo ribasso, in considerazione della contiguità allo zero della curva dei rendimenti e della politica monetaria della Banca Centrale Europea. La marginalità ritraibile è pertanto in generale orientata alla contrazione, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. La Banca focalizzerà pertanto la propria azione ancor più sulle imprese di dimensione più contenuta sulle quali, a fronte dell'esigenza di una elevata attenzione nell'erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring quale strumento di mitigazione, la redditività appare attualmente meno o per nulla compromessa.
Sono state avviate altre attività con l'obiettivo da un lato di fidelizzare la clientela; dall'altro di incrementare i volumi e migliorare la redditività in valore assoluto, come l'intervento a favore delle multi-utility cedenti crediti nei confronti degli Enti Locali della Pubblica Amministrazione. Gli effetti economici di tali iniziative saranno percepibili nel corso del 2016.
Continuerà l'azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farma-industriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.
Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il 2016 per tutte le aree di business. Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti non-performing (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando per i loro crediti deteriorati. Continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originator presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni organizzative e gestionali e ciò permette di ipotizzare l'incremento dei tassi di recupero. Come già avvenuto nel corso del 2015, in considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con
beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'Istituto, saranno valutate operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri player.
L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.
La redditività del settore Governance e Servizi vede un frazionale incremento nel costo del funding, dovuto sia alla politica di allungamento delle durate, sia all'incremento verificato ed atteso delle masse, conseguente all'introduzione delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
Per quanto concerne i titoli governativi nel portafoglio detenuto dalla Banca si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse inferiori allo zero quantomeno per i prossimi trimestri. In questo contesto e in considerazione delle dinamiche relative ai margini ritraibili dagli investimenti sul mercato dei titoli di Stato, la Banca valuta la propria posizione come appropriata. Come già avvenuto nell'ultimo trimestre 2015, opportunità potranno essere valutate in coerenza con il presentarsi di dinamiche di mercato favorevoli.
Infine, la Banca continuerà a valutare ulteriori nuove opportunità che dovessero presentarsi nei segmenti nei quali opera ed in mercati contigui o altrimenti valutabili come interessanti nelle strategie di sviluppo declinate.
In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2016.
Non si sono verificati altri eventi di rilievo successivi alla data di chiusura dell'esercizio e fino all'approvazione dei risultati preliminari al 31 dicembre 2015 da parte del Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2016.
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Emanuel Nalli, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della società.
Banca IFIS S.p.A. Responsabile Comunicazione Mara Di Giorgio Cell: +39 335 7737417 [email protected] www.bancaifis.it
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Chiara Bortolato Cell: +39 3669270394 [email protected]
| VOCI DELL'ATTIVO | CONSISTENZE AL | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % | |
| 10 | Cassa e disponibilità liquide | 34 | 24 | 10 | 41,7% |
| 20 | Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 259 | - | 259 | n.a. |
| 40 | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.221.533 | 243.325 | 2.978.208 | 1224,0% |
| 50 | Attività finanziarie detenute sino alla scadenza | - | 4.827.363 | (4.827.363) | (100,0)% |
| 60 | Crediti verso banche | 95.352 | 274.858 | (179.506) | (65,3)% |
| 70 | Crediti verso clientela | 3.437.136 | 2.814.330 | 622.806 | 22,1% |
| 120 | Attività materiali | 52.163 | 50.682 | 1.481 | 2,9% |
| 130 | Attività immateriali | 7.170 | 6.556 | 614 | 9,4% |
| di cui: | |||||
| - avviamento |
820 | 819 | 1 | 0,1% | |
| 140 | Attività fiscali: | 61.737 | 40.314 | 21.423 | 53,1% |
| a) correnti | 22.315 | 1.972 | 20.343 | 1031,6% | |
| b) anticipate | 39.422 | 38.342 | 1.080 | 2,8% | |
| 160 | Altre attività | 82.336 | 51.842 | 30.494 | 58,8% |
| Totale dell'attivo | 6.957.720 | 8.309.294 | (1.351.574) | (16,3)% |
| VOCI DEL PASSIVO | CONSISTENZE AL | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % | |
| 10 | Debiti verso banche | 662.985 | 2.258.967 | (1.595.982) | (70,7)% |
| 20 | Debiti verso clientela | 5.487.476 | 5.483.474 | 4.002 | 0,1% |
| 40 | Passività finanziarie di negoziazione | 21 | - | 21 | n.a. |
| 80 | Passività fiscali: | 25.549 | 14.338 | 11.211 | 78,2% |
| a) correnti | 4.153 | 70 | 4.083 | 5832,9% | |
| b) differite | 21.396 | 14.268 | 7.128 | 50,0% | |
| 100 | Altre passività | 204.598 | 111.059 | 93.539 | 84,2% |
| 110 | Trattamento di fine rapporto del personale | 1.453 | 1.618 | (165) | (10,2)% |
| 120 | Fondi per rischi e oneri: | 2.171 | 1.988 | 183 | 9,2% |
| b) altri fondi | 2.171 | 1.988 | 183 | 9,2% | |
| 140 | Riserve da valutazione | 5.739 | (109) | 5.848 | n.s. |
| 170 | Riserve | 298.856 | 237.874 | 60.982 | 25,6% |
| 180 | Sovrapprezzi di emissione | 58.900 | 57.113 | 1.787 | 3,1% |
| 190 | Capitale | 53.811 | 53.811 | - | 0,0% |
| 200 | Azioni proprie (-) | (5.805) | (6.715) | 910 | (13,6)% |
| 220 | Utile (perdita) d'esercizio | 161.966 | 95.876 | 66.090 | 68,9% |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 6.957.720 | 8.309.294 | (1.351.574) | (16,3)% |
| VOCI | ESERCIZIO | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 (1) |
ASSOLUTA | % | |
| 10 | Interessi attivi e proventi assimilati | 250.210 | 314.938 | (64.728) | (20,6)% |
| 20 | Interessi passivi e oneri assimilati | (41.584) | (93.263) | 51.679 | (55,4)% |
| 30 | Margine di interesse | 208.626 | 221.675 | (13.049) | (5,9)% |
| 40 | Commissioni attive | 63.174 | 64.827 | (1.653) | (2,5)% |
| 50 | Commissioni passive | (4.391) | (6.475) | 2.084 | (32,2)% |
| 60 | Commissioni nette | 58.783 | 58.352 | 431 | 0,7% |
| 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (78) | 302 | (380) | (125,8)% |
| 100 | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 140.627 | 3.812 | 136.815 | n.s. |
| a) crediti | 14.948 | 3.581 | 11.367 | 317,4% | |
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita |
125.679 | 231 | 125.448 | n.s. | |
| 120 | Margine di intermediazione | 407.958 | 284.141 | 123.817 | 43,6% |
| 130 | Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: | (34.250) | (34.510) | 260 | (0,8)% |
| a) crediti | (25.273) | (34.510) | 9.237 | (26,8)% | |
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita | (8.977) | - | (8.977) | n.a. | |
| 140 | Risultato netto della gestione finanziaria | 373.708 | 249.631 | 124.077 | 49,7% |
| 180 | Spese amministrative: | (127.170) | (101.872) | (25.298) | 24,8% |
| a) Spese per il personale | (48.342) | (42.553) | (5.789) | 13,6% | |
| b) Altre spese amministrative | (78.828) | (59.319) | (19.509) | 32,9% | |
| 190 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (229) | (1.613) | 1.384 | (85,8)% |
| 200 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (1.650) | (1.396) | (254) | 18,2% |
| 210 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (2.096) | (1.843) | (253) | 13,7% |
| 220 | Altri oneri/proventi di gestione | 3.026 | 2.036 | 990 | 48,6% |
| 230 | Costi operativi | (128.119) | (104.688) | (23.431) | 22,4% |
| 280 | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
245.589 | 144.943 | 100.646 | 69,4% |
| 290 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (83.623) | (49.067) | (34.556) | 70,4% |
| 340 | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo |
161.966 | 95.876 | 66.090 | 68,9% |
(1) Dati riesposti rispetto a quelli originariamente pubblicati.
| VOCI | 4° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 (1) |
ASSOLUTA | % | ||
| 10 | Interessi attivi e proventi assimilati | 57.968 | 71.022 | (13.054) | (18,4)% | |
| 20 | Interessi passivi e oneri assimilati | (12.072) | (16.439) | 4.367 | (26,6)% | |
| 30 | Margine di interesse | 45.896 | 54.583 | (8.687) | (15,9)% | |
| 40 | Commissioni attive | 16.024 | 16.025 | (1) | (0,0)% | |
| 50 | Commissioni passive | (1.200) | (1.255) | 55 | (4,4)% | |
| 60 | Commissioni nette | 14.824 | 14.770 | 54 | 0,4% | |
| 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (55) | 131 | (186) | (142,0)% | |
| 100 | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 16.127 | 3.581 | 12.546 | 350,3% | |
| a) crediti | 14.948 | 3.581 | 11.367 | 317,4% | ||
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita |
1.179 | - | 1.179 | n.a. | ||
| 120 | Margine di intermediazione | 76.792 | 73.065 | 3.727 | 5,1% | |
| 130 | Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: | (8.089) | (4.546) | (3.543) | 77,9% | |
| a) crediti | (7.361) | (4.546) | (2.815) | 61,9% | ||
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita | (728) | - | (728) | n.a. | ||
| 140 | Risultato netto della gestione finanziaria | 68.703 | 68.519 | 184 | 0,3% | |
| 180 | Spese amministrative: | (47.685) | (35.034) | (12.651) | 36,1% | |
| a) Spese per il personale | (12.266) | (11.025) | (1.241) | 11,3% | ||
| b) Altre spese amministrative | (35.419) | (24.009) | (11.410) | 47,5% | ||
| 190 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 13 | 489 | (476) | (97,3)% | |
| 200 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (464) | (376) | (88) | 23,4% | |
| 210 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (581) | (490) | (91) | 18,6% | |
| 220 | Altri oneri/proventi di gestione | 1.382 | 408 | 974 | 238,7% | |
| 230 | Costi operativi | (47.335) | (35.003) | (12.332) | 35,2% | |
| 280 | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
21.368 | 33.516 | (12.148) | (36,2)% | |
| 290 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente |
(8.207) | (11.828) | 3.621 | (30,6)% | |
| 340 | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo |
13.161 | 21.688 | (8.527) | (39,3)% |
(1) Dati riesposti rispetto a quelli originariamente pubblicati.
| CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO | ESERCIZIO 2015 | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 4° trim. | 3° trim.(1) | 2° trim. (1) |
1° trim. (1) |
| Margine di interesse | 45.896 | 48.111 | 56.509 | 58.110 |
| Commissioni nette | 14.824 | 14.712 | 14.878 | 14.369 |
| Risultato netto dell'attività di negoziazione | (55) | (179) | 36 | 120 |
| Utile/perdita da cessione o riacquisto di: | 16.127 | - | 124.500 | - |
| crediti | 14.948 | - | - | - |
| attività finanziarie disponibili per la vendita | 1.179 | - | 124.500 | - |
| Margine di intermediazione | 76.792 | 62.644 | 195.923 | 72.599 |
| Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: | (8.089) | (5.411) | (13.260) | (7.490) |
| crediti | (7.361) | (1.395) | (11.046) | (5.471) |
| attività finanziarie disponibili per la vendita | (728) | (4.016) | (2.214) | (2.019) |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 68.703 | 57.233 | 182.663 | 65.109 |
| Spese per il personale | (12.266) | (12.394) | (12.165) | (11.517) |
| Altre spese amministrative | (35.419) | (15.956) | (11.411) | (16.042) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 13 | (160) | 397 | (479) |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | (1.045) | (942) | (927) | (832) |
| Altri oneri/proventi di gestione | 1.382 | 478 | (2.141) | 3.307 |
| Costi operativi | (47.335) | (28.974) | (26.247) | (25.563) |
| Utile della operatività corrente al lordo delle imposte | 21.368 | 28.259 | 156.416 | 39.546 |
| Imposte sul reddito di periodo | (8.207) | (10.233) | (51.866) | (13.317) |
| Utile netto di pertinenza della Capogruppo | 13.161 | 18.026 | 104.550 | 26.229 |
(1) Dati riesposti rispetto a quelli originariamente pubblicati.
| PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % | |
| Capitale | 53.811 | 53.811 | - | 0,0% | |
| Sovrapprezzi di emissione | 58.900 | 57.113 | 1.787 | 3,1% | |
| Riserve da valutazione: | 5.739 | (109) | 5.848 | (5365,1)% | |
| - titoli AFS |
11.677 | 5.969 | 5.708 | 95,6% | |
| - TFR |
(167) | (262) | 95 | (36,3)% | |
| - differenze di cambio |
(5.771) | (5.816) | 45 | (0,8)% | |
| Riserve | 298.856 | 237.874 | 60.982 | 25,6% | |
| Azioni proprie | (5.805) | (6.715) | 910 | (13,6)% | |
| Utile netto | 161.966 | 95.876 | 66.090 | 68,9% | |
| Patrimonio netto | 573.467 | 437.850 | 135.617 | 31,0% |
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI | DATI AL | ||
|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
| Capitale primario di classe 1(1) (CET1) | 479.316 | 387.221 | |
| Capitale di classe 1 (AT1) | 488.956 | 389.769 | |
| Totale fondi propri | 501.809 | 396.190 | |
| Totale attività ponderate per il rischio | 3.264.088 | 2.787.920 | |
| Ratio – Capitale primario di classe 1 |
14,68% | 13,89% | |
| Ratio – Capitale di classe 1 |
14,98% | 13,98% | |
| Ratio – Totale fondi propri |
15,37% | 14,21% |
| ANDAMENTO CREDITI DRL | (migliaia di euro) |
|---|---|
| Portafoglio crediti al 31.12.2014 | 135.429 |
| Acquisti | 217.727 |
| Cessioni | (16.207) |
| Utili da cessioni | 14.948 |
| Interessi da costo ammortizzato | 25.061 |
| Altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow | 21.056 |
| Rettifiche/riprese di valore da impairment | (3.613) |
| Incassi | (40.049) |
| Portafoglio crediti al 31.12.2015 | 354.352 |
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