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Banca Ifis

Annual Report Mar 27, 2025

4153_10-k_2025-03-27_b6702d27-c423-47b9-9029-28cf05351de0.pdf

Annual Report

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Il Gruppo Banca Ifis 6
Cariche sociali
7
Lettera del Presidente agli Azionisti 10
Lettera dell'Amministratore Delegato agli Azionisti
13
Relazione e Bilancio consolidato 2024 15
Relazione sulla gestione del Gruppo 17
Aspetti generali 19
Highlights 21
KPI di Gruppo 23
Contesto 24
Risultati per Settore di attività 33
Evoluzione trimestrale riclassificata 36
IAP - Indicatori Alternativi di Performance 37
Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 39
Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati del Gruppo 56
Principali rischi e incertezze 78
L'azione Banca Ifis 79
Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio 83
Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato 86
Informativa sulle tensioni internazionali 87
Evoluzione prevedibile della gestione 88
Andamento delle principali società del Gruppo 89
Rendicontazione di sostenibilità 91
Altre informazioni 338
Schemi di Bilancio consolidati
341
Stato patrimoniale consolidato 343
Conto economico consolidato 345
Prospetto della redditività consolidata complessiva 346
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2024 347
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2023 348
Rendiconto finanziario consolidato 349
Nota integrativa consolidata351
Parte A - Politiche contabili 353
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 401
Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 449
Parte D - Redditività consolidata complessiva 465
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 466
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 547
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 551
Parte H - Operazioni con parti correlate 553
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 556
Parte L - Informativa di Settore 561
Parte M - Informativa sul leasing 566
Informativa al pubblico Stato per Stato569
Attestazioni e relazioni573
Attestazione della Rendicontazione di sostenibilità al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1,
del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 575
Attestazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs.
58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e
successive modifiche e integrazioni 576
Relazione del collegio sindacale 577
Relazione della società di revisione alla Rendicontazione di sostenibilità 594
Relazione della società di revisione al Bilancio consolidato 599
Allegati al Bilancio consolidato609
Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati 611
Glossario 615
Relazione e Bilancio d'esercizio 2024
629
Relazione sulla gestione631
Aspetti generali 633
Highlights 634
KPI 635
Contesto 636
Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati 637
Principali rischi e incertezze 651
L'azione Banca Ifis 652
Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio 655
Eventi successivi alla data di chiusura dell'esercizio 657
Informativa sulle tensioni internazionali 658
Evoluzione prevedibile della gestione 659
Altre informazioni 660
Proposta di distribuzione dell'utile dell'esercizio 662
Schemi di Bilancio
663
Prospetto della redditività complessiva 668
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2024 669
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2023 670
Rendiconto Finanziario 671
Nota integrativa
673
Parte A - Politiche contabili 675
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 712
Parte C - Informazioni sul conto economico 752
Parte D - Redditività complessiva 766
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 767
Parte F - Informazioni sul patrimonio 815
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 818
Parte H - Operazioni con parti correlate 819
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 822
Parte L - Informativa di Settore 826
Parte M - Informativa sul leasing 827
Attestazioni e relazioni831
Attestazione del Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs.
58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e
successive modifiche e integrazioni 833
Relazione del collegio sindacale 834
Relazione della società di revisione al Bilancio d'esercizio 851
Allegati al Bilancio d'esercizio859
Raccordo tra prospetti contabili riclassificati e schemi di Bilancio individuali 861
Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete
della società di revisione 865

Si precisa che ogni riferimento fatto a "Relazione e Bilancio d'esercizio 2024" all'interno del presente documento è da intendersi come "Progetto di Relazione e Bilancio d'esercizio 2024"; quest'ultimo è approvato dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta la proposta del Consiglio di Amministrazione all'Assemblea dei soci per l'approvazione della Relazione e Bilancio d'esercizio 2024.

Il presente documento è predisposto in formato PDF allo scopo di agevolare la lettura del Bilancio e non rappresenta la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2024 del Gruppo Banca Ifis che deve essere redatta secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF). Per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency), la Relazione finanziaria annuale predisposta nel formato "ESEF" viene pubblicata nei termini di legge.

6

Il Gruppo Banca Ifis

Cariche sociali

Bilanci 2024

Cariche sociali e Società di revisione in carica all'approvazione dei Bilanci 2024

Presidente Onorario Sebastien Egon Fürstenberg

Consiglio di Amministrazione

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1) Nicola Borri Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Paola Paoloni Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Presidente Andrea Balelli

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Direzione Generale

Raffaele Zingone

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Massimo Luigi Zanaboni

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Ragione sociale Capogruppo: Banca Ifis S.p.A. Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. Denominazione segnalante: Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante: La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione: nessuno Sede segnalante: Venezia Forma giuridica: S.p.A. Paese registrazione: Italia Principale luogo attività: Mestre - Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa: Via Terraglio, 63 30174 Mestre - Venezia Natura attività segnalante: Attività creditizia ABI: 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Vice Presidente Simona Arduini Consiglieri Monica Billio

Lettera del Presidente agli Azionisti

Ernesto Fürstenberg Fassio Presidente Banca Ifis S.p.A.

Gentili Azionisti,

il 2024 è stato un anno complesso a livello globale. Nonostante tale complessità e l'elevata incertezza economica, abbiamo portato a termine, con successo, il Piano industriale triennale 2022-2024 e D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient, Sustainable), accelerando il percorso di crescita sostenibile e di lungo periodo del Gruppo Banca Ifis. La crescita è avvenuta sotto tutti i profili rilevanti – economico finanziario, industriale e di sostenibilità – e ci ha consentito di generare valore a beneficio di tutti i nostri stakeholder anche in relazione alla dimensione ESG, pienamente organica, anche quest'ultima, al nostro modello strategico e operativo.

Qualche dettaglio in più in relazione a ciascuno dei tre profili (economico finanziario, industriale e di sostenibilità) elencati.

Partendo dalla dimensione economico-finanziaria, abbiamo superato tutti i principali target che ci eravamo prefissati con il nostro Piano industriale, sia in termini utile netto per ciascuno dei tre anni del suo arco temporale che in termine di utile cumulato del triennio 2022-2024. Quest'ultimo è risultato pari a 463 milioni di euro, superiore del 12% rispetto agli obiettivi. Per quanto riguarda i dividendi, anche grazie alla nuova dividend policy approvata nel 2023, abbiamo sensibilmente migliorato la nostra capacità di generare valore per i nostri azionisti, erogando 295 milioni di euro di dividendo nel triennio 2022-2024, un dato del 47% superiore rispetto all'obiettivo di piano fissato inizialmente a 200 milioni di euro.

Anche sotto il profilo industriale, abbiamo completato con successo l'implementazione del nuovo modello "Open" indicato nel piano: abbiamo attivato partnership commerciali con primari operatori (come ad esempio Fineco relativamente ai conti deposito, Banca Generali e Zurich Bank nel sostegno agli imprenditori), mentre sul fronte dell'innovazione abbiamo completato la roadmap di profonda trasformazione dei processi, grazie ai 76 milioni di euro di investimento che ci hanno permesso di diventare una organizzazione ancora più agile ed efficiente. Queste misure, insieme al dinamismo della rete commerciale, ci hanno permesso di conseguire risultati positivi, che hanno più che compensato il costo della raccolta aumentato per via di tassi di interesse superiori rispetto al passato.

L'integrazione della sostenibilità nel Piano Industriale ci ha permesso di liberare valore non solo economico e industriale, grazie a un articolato programma di iniziative che abbiamo realizzato in tutti gli ambiti della sostenibilità: ambientale, sociale e di governance, in linea con l'Agenda 2030 dell'ONU e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Anche nel 2024, nel solco delle attività che il Gruppo ha avviato dal mio insediamento come Presidente, è proseguito il nostro sforzo per supportare le PMI nel proprio percorso di trasformazione sostenibile, con una particolare attenzione alla riduzione delle emissioni finanziate, per le quali abbiamo da anni definito un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette del portafoglio impieghi entro il 2050. Accanto ai prodotti per agevolare la transizione energetica e promuovere la mobilità sostenibile tra i nostri clienti - come il leasing di colonnine elettriche e impianti fotovoltaici rimovibili o il noleggio di flotte di e-bike - abbiamo ulteriormente sviluppato le partnership con le istituzioni italiane ed europee per sostenere gli investimenti innovativi delle PMI. Un esempio è rappresentato dall'accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per l'attivazione di finanziamenti alle imprese per un totale di 300 milioni di euro, finalizzato alla promozione di iniziative per l'innovazione nell'ambito del "Piano Nazionale Transizione 4.0".

Le forti trasformazioni globali del nostro tempo rendono sempre più chiaro come la sfera sociale vada considerata di primaria importanza nella strategia di sostenibilità di un Gruppo come il nostro, confermando l'approccio distintivo che da anni abbiamo adottato su questi temi. Per questo, attraverso "Kaleidos", il Social Impact Lab che sviluppa progetti a elevato impatto sociale in tre aree – inclusione, cultura e territorio, benessere delle persone – abbiamo realizzato investimenti nel triennio di piano pari a 7 milioni di euro, in crescita rispetto ai 6 milioni di euro originariamente previsti, con i quali abbiamo realizzato oltre 40 progetti. Il supporto all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nella ricerca di terapie innovative di contrasto ai tumori maligni del sistema nervoso centrale e il supporto alla Fondazione Banco Alimentare Onlus per l'equivalente di 10 milioni di pasti sono continuati anche nel corso del 2024, coinvolgendo, in quest'ultimo caso, anche le Ifis People nella prima esperienza di volontariato aziendale. Grazie a questi progetti abbiamo ottenuto il prestigioso riconoscimento di miglior programma ESG in Europa nel segmento Small-Mid Cap, assegnato dalla società di ricerca indipendente Extel Intitutional Investors. Sempre quest'anno, la società MSCI ha riconosciuto ulteriormente il nostro posizionamento in ambito di sostenibilità con l'upgrade ad "AA" del nostro rating ESG, posizionandoci tra i leader del settore.

Per quanto riguarda i temi di diversità, equità e inclusione, il nostro impegno a riguardo, certificato secondo lo standard UNI PdR 125:2022, ci ha oggi portato ad una percentuale di donne in organico pari a oltre il 50% della forza lavoro e ad un Consiglio di Amministrazione a maggioranza femminile. Abbiamo inoltre formalizzato una politica per il contrasto alle discriminazioni, alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro, definendo obiettivi concreti da raggiungere entro il 2030. Accanto all'impegno verso le Ifis People, è proseguito il sostegno a iniziative per l'inclusione sociale nei territori in cui operiamo, grazie alla collaborazione, tra le altre, con le associazioni CAF e YOLK, che lavorano a favore di ragazzi svantaggiati sui territori di Milano e Roma, Fondazione Don Gino Rigoldi, che sostiene famiglie in difficoltà socioeconomica, e Articolo 3, operante nel carcere di Bollate.

Il supporto alla ricerca medico-scientifica è stato ulteriormente rafforzato con il rinnovo dell'impegno a favore del già citato Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell'Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) per l'acquisto di due importanti strumenti di diagnostica e ricerca (una PET-TC e un microscopio Lightsheet), che permetteranno di rendere ancora più efficace le attività delle due organizzazioni. Abbiamo, infine, garantito il proseguimento delle attività della Fondazione Heal e del suo progetto "Taxi solidale", che assicura adeguati spostamenti per i giovani pazienti in cura presso strutture romane e del milanese.

Nella convinzione che la promozione dell'ecosistema culturale sia un elemento fondante per il supporto al territorio italiano, abbiamo ulteriormente sviluppato i progetti "Economia della Bellezza" e "Osservatorio sullo Sport System italiano", che raccontano il valore delle imprese che fanno della bellezza il proprio elemento distintivo e il contributo del sistema italiano dello sport al Paese. Proprio in questo ultimo ambito, anche nel 2024 abbiamo supportato i giovani atleti medagliati del CONI con l'erogazione di 160 mila euro di borse di studio e siamo stati al fianco del Torneo Ravano, la manifestazione scolastica giovanile sportiva più importante d'Europa.

Il nostro modello proprietario di misurazione d'impatto, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, ci permette di orientare con criteri oggettivi l'azione di Kaleidos verso progetti sempre più distintivi e di valore, quantificando l'impatto sulle comunità generato dalle attività a carattere sociale. I risultati della misurazione hanno mostrato come, in media, ogni euro investito da Banca Ifis in iniziative di sostenibilità ha generato oltre cinque euro di valore economico per la comunità.

Sempre quest'anno, abbiamo annunciato di voler rafforzare il nostro impegno nel mondo dell'arte, attraverso Ifis art, un progetto da me ideato e fortemente voluto, che raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la

valorizzazione dell'arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei relativi valori: dalla corporate collection al Parco Internazionale di Scultura, al progetto di recupero dell'opera di Banksy a Venezia e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita.

Con l'obiettivo di integrare sempre più l'agenda sociale del Gruppo nel nostro modo di fare banca anche nel Settore Npl, abbiamo avviato, nel corso del 2024, un ambizioso progetto che mira a rafforzare il concetto di "social banking" e re-inclusione finanziaria nelle attività di recupero del credito, con la definizione di iniziative mirate a garantire un approccio sostenibile che offre al cliente la possibilità di "riabilitazione finanziaria".

Tutte queste iniziative ci hanno permesso di dimostrare in modo concreto e tangibile, anche nel corso di questo esercizio, la nostra volontà di generare un impatto economico, sociale e ambientale positivo, perseguendo l'approccio double bottom line che rappresenta la cifra distintiva della nostra Banca.

Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis S.p.A.

Frederik Geertman Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A.

Gentili Azionisti,

il 2024 è stato un anno positivo per Banca Ifis, che ha registrato utili in crescita a 162 milioni di euro e ricavi in aumento spinti dalla solidità del modello di business. In particolare, i ricavi del Commercial & Corporate Banking hanno beneficiato della nostra capacità di innovazione d'offerta e del dinamismo della rete commerciale. Questi elementi hanno consentito la crescita delle attività e hanno più che compensato la minore domanda di credito registrata da parte delle imprese italiane, anche a causa di livelli di tassi di interesse più elevati che in passato.

Sul fronte degli Npl, invece, i ricavi sono cresciuti grazie alla nostra storica capacità di recupero sui portafogli acquistati che ha beneficiato soprattutto del nostro approccio sociale al business e orientato al dialogo coi debitori, privilegiando accordi transattivi.

È proseguita la storica politica della Banca di prudenza nella gestione dei rischi, come testimoniato dagli Npe ratio lordi e netti, in miglioramento rispettivamente a 5,4% e 2,9%, con un grado medio di copertura del 48% (73% per gli Npl e 45% per gli UTP).

La crescita della Banca è stata realizzata rafforzando ulteriormente i coefficienti patrimoniali. Sia il CET1 Ratio, pari a 16,10%, che il Total Capital Ratio, pari al 18,11%, risultano in aumento rispetto al 2023 e ampiamente superiori agli standard richiesti dal Regolatore. La solida posizione di capitale ci ha inoltre consentito di distribuire dividendi totali per 111,5 milioni di euro, pari a 2,12 euro per azione, superiore di circa il 40% agli obiettivi del Piano industriale.

La crescita finanziaria è stata guidata da una forte accelerazione sul fronte industriale. Abbiamo completato il percorso di digital transformation che avevamo pianificato –- pilastro del piano industriale D.O.E.S. – proseguendo nel processo di digitalizzazione: dall'acquisizione, alla valutazione, alla contrattualistica, fino al postvendita, tutte le fasi del rapporto con la PMI sono state digitalizzate attraverso diverse piattaforme, tra le quali "myIfis" e "Next". Per rafforzare la nostra infrastruttura digitale, per la quale abbiamo realizzato oltre 100 progetti nel corso del periodo di piano, abbiamo proseguito il percorso di ricerca e approfondimento, anche a livello internazionale, di soluzioni tecnologiche per essere sempre più efficienti e competitivi. Abbiamo proseguito nell'innovazione di prodotto con lo sviluppo di soluzioni mirate a sostenere la transizione sostenibile delle PMI, come il leasing nei comparti auto, mobilità elettrica ed energia sostenibile.

Altrettanto importanti sono i risultati raggiunti nell'ambito della sostenibilità: la Banca ha portato a compimento gli impegni definiti nell'ambito della transizione sostenibile definiti in arco di piano e dato seguito ai numerosi cambiamenti normativi che hanno accompagnato il 2024 (come l'entrata in vigore della direttiva c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive). In materia ambientale, è proseguito il nostro impegno alla riduzione delle

emissioni di gas ad effetto serra dirette e indirette derivanti dalla nostra attività di finanziamento, così come puntualmente rendicontato nella Rendicontazione di sostenibilità e nel report TCFD del Gruppo, arrivato alla sua seconda edizione. Sotto il profilo sociale, su impulso della Presidenza, abbiamo continuato a supportare iniziative di valore per il territorio e le Ifis People. Un impegno, questo, che ci viene ormai riconosciuto da tutti gli stakeholder, e che si è confermato come elemento distintivo del nostro modo di agire.

Partendo da queste solide basi, siamo pronti a guardare con fiducia alle sfide del mercato in un 2025 che ci vedrà impegnati nella prosecuzione del nostro percorso di sviluppo di breve e lungo periodo.

Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A.

2024 Relazione e Bilancio consolidato

Relazione sulla gestione del Gruppo

Aspetti generali

La "Relazione e Bilancio consolidato 2024" comprende gli schemi di Bilancio consolidati, la correlata Nota integrativa consolidata e la presente Relazione sulla gestione del Gruppo.

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, all'interno della presente Relazione sulla gestione del Gruppo, sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione sulla gestione del Gruppo viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Si evidenzia che in relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e l'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento (inizialmente come società standalone e poi come società incorporata a seguito della fusione per incorporazione di Revalea in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024 con efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2024), i dati dell'esercizio ed in particolare quelli economici potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita.

Per maggiori dettagli sulla fusione in questione si veda la "Parte G - Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli schemi di Bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" della "Relazione e Bilancio consolidato 2024"), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico riclassificato espone i risultati fino all'utile netto.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 505.016 857.533 (352.517) (41,1)%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
249.101 234.878 14.223 6,1%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
701.830 749.176 (47.346) (6,3)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
703.763 637.567 66.196 10,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.810.018 10.622.134 187.884 1,8%
Totale attivo 13.825.738 14.051.361 (225.623) (1,6)%
Debiti verso banche 1.443.250 2.717.139 (1.273.889) (46,9)%
Debiti verso clientela 7.001.763 5.814.624 1.187.139 20,4%
Titoli in circolazione 3.152.737 3.288.895 (136.158) (4,1)%
Patrimonio netto consolidato 1.748.146 1.693.699 54.447 3,2%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 699.152 704.616 (5.464) (0,8)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(37.670) (52.407) 14.737 (28,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 661.482 652.209 9.273 1,4%
Costi operativi (406.916) (394.648) (12.268) 3,1%
Oneri relativi al sistema bancario (8.136) (11.193) 3.057 (27,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (478) (6.878) 6.400 (93,1)%
Oneri e proventi non ricorrenti (610) (2.919) 2.309 (79,1)%
Utile da cessioni di investimenti - 986 (986) (100,0)%
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
245.342 237.557 7.785 3,3%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(82.168) (75.641) (6.527) 8,6%
Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916 1.258 0,8%
(Utile) perdita d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806) 210 (11,6)%
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
161.578 160.110 1.468 0,9%

REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.657) (4.561)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 3.102 19.815
Redditività complessiva consolidata 162.619 177.170
Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi (1.597) (1.806)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 161.022 175.364

Per i commenti circa le dinamiche patrimoniali ed economiche si rimanda alla sezione "Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati del Gruppo". Per quanto riguarda le dinamiche in termini di redditività complessiva e flussi finanziari, si rimanda rispettivamente alla Parte D della Nota integrativa consolidata e al Rendiconto finanziario consolidato all'interno degli "Schemi di Bilancio consolidati".

KPI di Gruppo

KPI DI GRUPPO PATRIMONIALI 2024 2023 VARIAZIONE
CET1 Ratio (1) 16,10% 14,87% 1,23%
Total Capital Ratio (1) 18,11% 17,44% 0,67%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine esercizio (2) (in migliaia) 52.572 52.468 0,2%
Price/book value per share 0,64 0,49 0,15
Dividendo per azione (3) 2,12 2,10 0,02

(1) Il CET1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(3) I dati dell'esercizio 2024 sono composti dal totale di 1,20 euro per azione distribuito a titolo di acconto sul dividendo a novembre 2024 e di 0,92 euro per azione quale proposta di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

KPI DI GRUPPO ECONOMICI 2024 2023 VARIAZIONE
ROE 9,4% 9,7% (0,3)%
ROA 1,2% 1,1% 0,1%
Cost/Income ratio riclassificato 58,2% 56,0% 2,2%
Earnings per share (EPS) 3,08 3,05 0,03
Payout ratio 69,0% 68,9% 0,1%

Contesto

Il contesto internazionale e l'economia italiana del 2024

Nello scorcio finale del 2024 è proseguita l'espansione dell'attività economica globale, seppure con andamenti territorialmente non omogenei e con il vero motore rappresentato dagli USA. Infatti, nel secondo e terzo trimestre del 2024 l'attività economica degli Stati Uniti ha continuato a espandersi, a tassi di crescita rispettivamente del 3% e 2,8%, trainata dai consumi delle famiglie. Questo ritmo di crescita porterà, secondo le stime OCSE, a un PIL statunitense in crescita del 2,8% sul totale dell'anno, il dato di gran lunga più elevato tra le economie avanzate e poco distante dalla crescita del 2,9% del 2023. Il forecast dell'OCSE, come riportato dalla Banca d'Italia nel Bollettino Economico di gennaio 2025, ci indica che l'economia mondiale nel complesso del 2024 dovrebbe espandersi del 3,2%.

Dal mese di agosto 2024 il costo dell'energia ha ricominciato a rappresentare un punto di attenzione: la media dei valori dell'indice TTF (il Title Transfer Facility è il principale mercato virtuale di riferimento per lo scambio del gas in Europa, e la media mensile è calcolata in base alle quotazioni giornaliere riferite al mese di fornitura) è aumentata del 24,2%. La causa è il combinato di due fattori: l'aumento della domanda con l'inizio della stagione fredda e, da fine dicembre 2024, l'interruzione dei flussi di gas russo verso l'Europa orientale attraverso l'Ucraina, blocco determinato dal mancato rinnovo dell'accordo di transito tra i due Paesi. Tuttavia, il rischio prospettico di fornitura sembra essere contenuto, come confermerebbe il moderato incremento nelle quotazioni dei contratti futures a un anno.

Quotazioni del gas sul mercato TTF di Amsterdam
TTF
Media aritmetica delle quotazioni giornaliere riferite al
mese di fornitura
Mese
Novembre 2024 0,431859
Ottobre 2024 0,386929
Settembre 2024 0,410759
Agosto 2024 0,347560
Luglio 2024 0,368235
Giugno 2024 0,339957
Maggio 2024 0,310607
Aprile 2024 0,287019
Marzo 2024 0,274705
Febbraio 2024 0,319574
Gennaio 2024 0,385473

Fonte: elaborazione Banca Ifis da sito web A2A.

Nei primi tre trimestri del 2024 il PIL prodotto dell'area Euro ha avuto una variazione congiunturale di +0,3%, +0,2% e +0,4% (fonte: Bollettino Economico della Banca d'Italia). Nel terzo trimestre la maggiore crescita è riconducibile a fenomeni specifici:

  • forte espansione in Irlanda ma temporanea perché derivante dalle scelte di allocazione geografica delle multinazionali degli investimenti in proprietà intellettuale;
  • sviluppo elevato in Spagna;
  • incremento in Francia per il beneficio portato dalla maggiore domanda connessa con i Giochi Olimpici, a conferma di quanto i grandi eventi possano avere un impatto importante anche a livello macro, con una tendenza particolarmente rilevante nello sport: la stima di Banca Ifis (approfondimento dell'Osservatorio

sullo Sport System italiano) su Parigi 2024 quantifica in 37 miliardi di euro di beneficio economico, immediato e differito, sul territorio.

A fronte dei driver appena citati, il PIL ha sostanzialmente ristagnato, invece, in Germania e in Italia e l'area Euro nel suo complesso ha risentito del contributo negativo della domanda estera.

I modelli di stima indicano un incremento solo modesto del PIL dell'area Euro nel quarto trimestre del 2024, in quanto l'industria si sarebbe mantenuta debole coerentemente al deterioramento della fiducia delle imprese in autunno. Negli ultimi mesi del 2024 si è attenuato anche l'impulso alla crescita fornito dall'attività nei servizi, che nel terzo trimestre aveva beneficiato del buon andamento della stagione turistica. Con riguardo, in particolare, alla produzione manifatturiera dell'area Euro, il volume ha registrato un calo significativo, addirittura scendendo al di sotto dei livelli rilevati prima della pandemia Covid-19, a causa della debolezza dell'industria tedesca, che incide per oltre un terzo sulla manifattura dell'area Euro e per quasi la metà sul comparto dei beni di investimento. Tale flessione è stata accentuata, inoltre, dai riflessi negativi sugli altri Paesi dell'area. All'andamento non favorevole della Germania contribuiscono tre cause principali:

  • il rialzo dei costi dell'energia ha colpito più duramente la produzione tedesca per la sua rilevanza nel comparto chimico, settore produttivo con forti interconnessioni settoriali;
  • la debolezza della domanda globale di beni, la frammentazione degli scambi commerciali e la maggiore competizione dei produttori cinesi hanno penalizzato le imprese manifatturiere tedesche a causa della maggiore apertura commerciale della Germania;
  • le difficoltà del comparto automobilistico, che ha subito i contraccolpi sia di un diffuso calo della domanda sia della crescente concorrenza delle case automobilistiche cinesi. Gli investimenti del comparto automotive, inoltre, sono stati rallentati dall'incertezza indotta da una possibile reazione cinese ai dazi fissati sulle auto elettriche cinesi.

Dal lato della domanda, nel corso del 2024 l'area Euro ha visto un progressivo indebolimento dei consumi e, al contempo, gli investimenti avrebbero continuato a risentire di condizioni di finanziamento ancora restrittive. Secondo le proiezioni degli esperti dell'Eurosistema (dal sito della BCE: Proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate dagli esperti dell'Eurosistema, dicembre 2024) il prodotto dell'area Euro si fermerebbe a una crescita del +0,7% nel 2024, previsione abbastanza in linea con il +0,8% stimato dall'OCSE.

In data 30 gennaio 2025 il Consiglio direttivo della BCE ha nuovamente ridotto, per la quinta volta da giugno 2024, i tassi di interesse ufficiali, a seguito della riduzione della pressione inflazionistica e della debole crescita dell'economia reale.

Gli effetti si sono fatti sentire da subito: da una parte, i tassi di interesse praticati sui conti depositi commercializzati in Italia (si veda prima tabella seguente) sono scesi, tra settembre 2023 (data in cui è stato raggiunto il picco dei tassi ufficiali) e dicembre 2024, di 54 punti base nei vincoli a 6 e 24 mesi e di 30 punti base per il vincolo a 60 mesi; dall'altra, i tassi praticati sulle erogazioni dei nuovi prestiti (si veda seconda tabella seguente) sono scesi, tra settembre 2023 e novembre 2024, di 75 punti base per le società non finanziarie, di 97 punti base per l'acquisto abitazioni e di 37 punti base per il credito al consumo del segmento famiglie.

Tassi medi conti deposito per durata vincolo
Durata vincolo
Mese 6 m 12 m 18 m 24 m 36 m 48 m 60 m
giu-24 2,76% 2,96% 3,15% 3,07% 3,21% 3,19% 3,14%
lug-24 2,80% 3,07% 3,16% 3,14% 3,25% 3,09% 3,24%
ago-24 2,66% 2,99% 3,16% 3,02% 3,14% 3,06% 3,07%
set-24 2,41% 2,78% 2,98% 2,81% 2,76% 2,79% 2,84%
ott-24 2,43% 2,67% 2,91% 2,66% 2,74% 2,68% 2,62%
nov-24 2,40% 2,65% 2,87% 2,59% 2,73% 2,76% 2,78%
dic-24 2,23% 2,45% 2,69% 2,49% 2,58% 2,76% 2,68%

Fonte: rilevazione Banca Ifis su Fogli Informativi pubblicati sui siti web.

Tassi di interesse sulle erogazioni dei nuovi prestiti
Data dell'osservazione Prestiti per acquisto
abitazioni a segmento
famiglie
(% su importo erogato)
Credito al consumo a
segmento famiglie
(% su importo erogato)
Prestiti alle società non
finanziarie
(% su importo erogato)
giu-24 3,47% 8,55% 5,22%
lug-24 3,40% 8,79% 5,29%
ago-24 3,39% 8,80% 5,06%
set-24 3,22% 8,75% 4,83%
ott-24 3,18% 8,70% 4,75%
nov-24 3,14% 8,46% 4,60%

Fonte: Base dati Banca d'Italia – voce MIR0600.

Nel 2024 la dinamica del credito è rimasta nel complesso debole: la variazione sullo stock effettivo dei prestiti a clientela italiana residente (che tengono conto di rettifiche, cessioni e cartolarizzazioni per fornire una tendenza temporale coerente) è stata una riduzione dell'1,4% tra terzo trimestre 2024 e l'analogo periodo del 2023, mentre rispetto ai 24 mesi precedenti risulta una riduzione del 5,5%. Tale dinamica è da attribuire interamente al credito alle imprese che, nell'analogo periodo, hanno segnato un calo del 2,8% (calo del 9,4% rispetto settembre 2022) a fronte della crescita dello 0,4% del segmento famiglie.

Stock prestiti solo residenti Italia rettificati per tenere conto di cartolarizzazioni, altre cessioni, riclassificazioni, rettifiche di valore e variazioni del cambio - base 100 = t3 2019 - variazione percentuale rolling sui 12 mesi precedenti

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi di Banca Ifis su dati Banca d'Italia. Il totale prestiti comprende le sole operazioni con la clientela residente, escluse le istituzioni finanziarie monetarie. Lo stock tiene conto di cartolarizzazioni, altre cessioni, riclassificazioni, rettifiche di valore e variazioni del cambio.

Questi andamenti continuano a rispecchiare una domanda di credito modesta, probabilmente condizionata da tassi che rimangono su livelli storicamente elevati (per le società non finanziarie il 4,60% delle erogazioni di novembre 2024 si confronta con l'1,06% di gennaio 2022) e una solida posizione di liquidità delle imprese italiane.

In ambito Unione Europea (UE), prosegue l'attuazione dei piani di ripresa e resilienza: dal 10 ottobre 2024 sono stati erogati 39 miliardi di euro in finanziamenti connessi con i piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), con il totale degli esborsi arrivato a 306 miliardi di euro.

Concentrando l'attenzione sull'Italia, il prodotto ha ristagnato nel terzo trimestre del 2024, ancora frenato dalla debolezza della manifattura a fronte della lieve espansione dei servizi e delle costruzioni. Queste ultime, se da una parte hanno risentito del blocco o riduzione delle agevolazioni fiscali sul residenziale, dall'altra hanno beneficiato dell'attività derivante dai lavori pubblici finanziati tramite il PNRR. Positivi i segnali della produzione industriale nell'ultima parte dell'anno (Nota sull'andamento dell'economia italiana dell'Istat, gennaio 2025), che è risultata in aumento. I dati congiunturali più recenti (novembre 2024) mostrano che l'indice della produzione industriale ha segnato il secondo incremento consecutivo (+0,3% rispetto a ottobre). La crescita ha interessato tutti i principali settori industriali, eccetto i beni strumentali (-0,6%). Quest'ultimo dato è confermato dalle difficoltà del comparto leasing italiano: dal monitoraggio Assilea emerge che lo stipulato leasing e noleggio del 2024 è diminuito del 3,9% in valore e del 8,1% come numero di contratti. Il segmento strumentale, in particolare, ha ridotto del 9,5% gli importi stipulati, anche se un segnale positivo proviene dal numero di contratti, il quale è aumentato dell'1,5%, a dimostrazione della forte attenzione a investimenti e innovazione delle PMI pur in una congiuntura non totalmente positiva.

L'interscambio con l'estero ha, invece, inciso negativamente sulla crescita del PIL italiano, a causa della netta contrazione delle esportazioni di beni e servizi. Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni si sono ridotte dello - 0,7% rispetto al 2023, con la diminuzione marcata, in particolare, nei prodotti tessili e dell'abbigliamento (-4,7%) e nell'automotive (-10,8%), mentre risultano in controtendenza i prodotti alimentari e beverage e delle attività manifatturiere diverse da tessile e moda. Il calo è interamente concentrato nel perimetro dei Paesi UE (-2,1% nei primi 11 mesi del 2024), e ha più che compensato l'incremento dello 0,8% dei Paesi Extra UE (nonostante il calo del 3,6% verso gli USA e del 21,1% nei confronti della Cina). Quest'ultimo è il segnale positivo di una capacità di diversificazione del sistema Italia, che ben lascia sperare per il futuro.

Come già indicato per l'area Euro, nelle stime della Banca d'Italia il prodotto italiano sarebbe rimasto debole anche nel quarto trimestre del 2024. Si è protratta, pur attenuandosi, la fiacchezza nella manifattura, che si sarebbe

accompagnata a una dinamica ancora tenue degli investimenti e a un'attenuazione del contributo dei consumi dopo il balzo del trimestre precedente. In base alle proiezioni macroeconomiche più recenti, il PIL crescerà dello 0,5% nel complesso del 2024, rispetto ad una previsione relativamente più ottimistica dell'OCSE (dicembre 2024) di una crescita dello 0,8%.

Le proiezioni del biennio 2025-2026

Secondo le proiezioni pubblicate a dicembre dall'OCSE, nel 2025 il PIL mondiale crescerà del 3,3%, in linea con il 2024. Su queste previsioni gravano i rischi derivanti dall'acuirsi delle tensioni internazionali e l'effettiva direzione che prenderà la politica economica statunitense sotto la nuova amministrazione. L'intenzione degli USA di introdurre dei dazi influenzerà il commercio mondiale, come la recente istituzione dei dazi a Canada e Messico, successivamente sospesi, e di quelli sui prodotti cinesi. L'effetto dell'annuncio di questi interventi potrebbe, però, avere un effetto paradossale: se gli importatori decidessero di anticipare alcuni ordini, gli scambi mondiali potrebbero aumentare.

Senza tener conto delle ipotesi sulle politiche statunitensi, per il 2025 la Banca d'Italia stima il commercio mondiale di beni e servizi in aumento del 3,2%, dato allineato alla crescita del prodotto nonché alla dinamica del 2024. L'OCSE a dicembre 2024 ha pubblicato un forecast sostanzialmente analogo, stimando una crescita del PIL nel 2025 del 3,3%.

Prosegue in generale il processo di disinflazione e, in particolare, il dato aggiornato a dicembre 2024 dell'inflazione al consumo sui dodici mesi ha segnato:

  • un leggero rialzo negli Stati Uniti al 2,9%, dal 2,7% del mese precedente, anche se la componente di fondo è scesa;
  • una discesa al 2,5% nel Regno Unito;
  • un aumento al 2,9% in Giappone, in controtendenza con l'andamento globale.

Il processo di normalizzazione della politica monetaria prosegue: nella riunione di dicembre 2024, la Federal Reserve ha deciso un nuovo taglio dei tassi di riferimento di 25 punti base e si prevedono ulteriori tagli per 50 punti base entro dicembre 2025, con un ritmo più veloce di quanto anticipato nel settembre 2024. Più prudenti risultano gli approcci della Bank of England e della Banca del Giappone, che a dicembre 2024 hanno lasciato inalterati i tassi. Infine, la Banca Centrale Cinese ha confermato un orientamento monetario espansivo volto a sostenere la crescita economica in un contesto di domanda interna debole. Intervento che si affianca al nuovo piano di interventi per il 2025 volto a sostenere i consumi interni.

Nel forecast della Banca d'Italia il prodotto dell'area Euro si espanderà dell'1,1% nel 2025, che si confronta con il +1,3% della previsione OCSE di dicembre 2024, del +1,4% nel 2026 e del +1,3% nel 2027. Si tratta di previsioni che sono state riviste al ribasso per le attese di una ripresa contenuta della spesa delle famiglie e delle esportazioni.

Nello stesso perimetro geografico, a dicembre 2024, secondo le stime preliminari, l'inflazione al consumo è aumentata al 2,4% in termini tendenziali, dal 2,2% a novembre 2024, per via della dinamica della componente energetica, tornata lievemente positiva.

L'inflazione di fondo, misurata al netto dei beni alimentari ed energetici, è rimasta stabile al 2,7%, mentre quella dei servizi resta su valori elevati, pari al 4%, sostenuta dalle voci i cui prezzi si adeguano con ritardo rispetto all'indice generale (ad esempio gli affitti di abitazioni e i servizi sanitari). Al contempo, è proseguito il calo tendenziale, iniziato nella primavera del 2023, dei prezzi alla produzione dei beni venduti sul mercato interno, grazie soprattutto al persistere della netta riduzione di quelli dei beni energetici. Secondo le proiezioni di dicembre degli esperti dell'Eurosistema, la crescita dei prezzi si collocherà al 2,1% nel 2025, all'1,9% nel 2026 e al 2,1% nel 2027. La politica di bilancio dei Paesi UE sarà restrittiva, seppur moderatamente, ma senza intaccare gli investimenti pubblici, che si prevede continueranno a crescere nel 2025 in quasi tutti gli Stati membri.

Le più recenti proiezioni della Banca d'Italia prefigurano un'accelerazione del PIL italiano nel triennio 2025-2027, tuttavia con ritmi di crescita contenuti di circa l'1% all'anno nella media del periodo (si veda tabella seguente) e in ribasso nel biennio 2025-2026 rispetto a quanto stimato a ottobre 2024. La crescita dovrebbe riprendere slancio

nella seconda parte del 2025 per l'attesa crescita di consumi ed esportazioni, che beneficeranno della ripresa del reddito disponibile e del commercio internazionale. Gli investimenti rallenteranno ulteriormente per gli effetti del ridimensionamento degli incentivi all'edilizia residenziale che il PNRR non riuscirà a compensare. Rispetto alle proiezioni pubblicate ad ottobre 2024, la crescita del PIL è rivista al ribasso nell'orizzonte 2025-2026 a causa dei dati meno favorevoli delle attese della domanda estera e di tassi di interesse leggermente più elevati.

Crescita PIL sul periodo precedente: previsioni della Banca d'Italia e delle altre organizzazioni
Organizzazione/data 2024 2025 2026
Banca d'Italia/dicembre 0,5% 0,8% 1,1%
Commissione
Europea/novembre
0,7% 1,0% 1,2%
OCSE/dicembre 0,5% 0,9% 1,2%
FMI/ottobre 0,7% 0,8% 0,7%
Consensus
Economics/dicembre
0,5% 0,7% 0,9%

Fonte: Banca d'Italia, Bollettino Economico n.1 2025.

Mercati di riferimento

Imprese

Nel quarto trimestre 2024 l'attività delle imprese è rimasta debole, ancora frenata dall'andamento del comparto manifatturiero. I servizi avrebbero continuato a espandersi, seppure lievemente, così come le costruzioni, grazie anche alle opere non residenziali legate al PNRR che sono riuscite a compensare il calo dell'attività sul residenziale a seguito del venir meno degli incentivi (es. Superbonus).

Le imprese italiane riportano un progressivo deterioramento dei livelli di produzione e degli ordini, sia nei dati già consuntivati sia nelle attese. Lo scenario meno positivo riguarderebbe principalmente le aziende che producono beni intermedi e strumentali, a seguito della frenata degli investimenti, come dimostrano i dati Assilea sul mercato del leasing e l'aumento della disponibilità di liquidità aziendale per il minore assorbimento di risorse. Riduzioni marcate hanno riguardato la fabbricazione dei mezzi di trasporto, che riflette la crisi del comparto, che in termini più generali interessa l'intera area Euro, indicata dalla diminuzione significativa (-12,1%) dell'export di "mezzi di trasporto" dei primi 11 mesi del 2024.

La carenza della domanda, tanto domestica quanto estera, delle nostre imprese "business-to-business" (c.d. "B2B") ha un evidente collegamento con la fiacchezza del ciclo manifatturiero nell'area Euro e, in particolare, in Germania: l'andamento dell'export verso questo Paese ha registrato, come dato cumulato a novembre 2024, una riduzione del 5,1% a livello di valore complessivo e un calo del 5% sulla voce "prodotti delle attività manifatturiere".

A fronte della debolezza degli investimenti nel 2024, risulta invece maggiormente positivo il dato prospettico: fatta eccezione per l'industria, è positivo il saldo tra la quota di aziende che si attendono per il 2025 un'espansione della spesa nominale per investimenti e quella delle imprese che ne indicano una riduzione. Il sentiment è più favorevole nelle costruzioni, dove oltre la metà delle aziende prevede di beneficiare dei provvedimenti connessi con il PNRR.

L'indice generale IPP (prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno) ha registrato un rallentamento costante dei prezzi alla produzione, evidenziando una riduzione in termini di variazioni percentuali in ogni singolo mese del 2024, proseguendo il calo iniziato nel 2023 (-8,3% rispetto all'anno precedente), anche considerando che l'indice aveva avuto un aumento del 42,8% nel 2022. Ne consegue l'aspettativa di una minore pressione su margini e di una maggiore competitività delle nostre imprese.

La qualità del credito erogato alle imprese è rimasta buona, nonostante l'aumento dei tassi di mercato, il costo dell'energia e il paventato rischio di default sui crediti con garanzia statale concessi nel biennio pandemico per sostenere la liquidità. In particolare, nel terzo trimestre 2024 il tasso di deterioramento dei crediti alle imprese (fonte: elaborazione Market Watch Npl di Banca Ifis su base dati statistica di Banca d'Italia) si è mantenuto

pressoché stabile all'1,8% rispetto ai tre mesi precedenti (1,74% nel secondo trimestre 2024), anche se in moderata crescita rispetto al tasso di 1,3% del 2023. L'analisi di dettaglio dei nuovi flussi di deteriorato delle imprese ci restituisce un modesto incremento di 2,3 miliardi di euro rispetto ai flussi del 2023, principalmente attribuibile al comparto dei servizi (che rappresentano il 66% del totale). Andando maggiormente in dettaglio, sono i settori del commercio e del real estate che condizionano il trend del comparto dei servizi.

Utilizzando le più recenti previsioni macroeconomiche, la Banca d'Italia (Rapporto sulla stabilità finanziaria, novembre 2024) indica che la percentuale di debito riconducibile alle imprese vulnerabili (rientrano in questo raggruppamento le imprese con MOL negativo o con un rapporto tra oneri finanziari e MOL superiore al 50%) è prevista ridursi nel 2025 a circa il 33%. Tale calo, che conferma la stabilità finanziaria e la capacità di autofinanziamento delle imprese italiane, interesserebbe quasi tutti i settori e le diverse classi dimensionali di impresa.

Coerentemente, dal "Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi" (fonte: Banca d'Italia, Rapporto sulla Stabilità finanziaria, edizione novembre 2024) è emerso un minore assorbimento di risorse finanziarie generate all'interno dell'azienda rispetto agli investimenti, con un conseguente incremento della liquidità nel secondo trimestre del 2024 che è arrivata a pesare il 25,2% del PIL, valore superiore di circa un punto percentuale a quello rilevato alla fine del 2023 e di quasi 4 punti percentuali nel confronto con il 2019. La stessa indagine riflette il sentiment diffuso tra gli imprenditori italiani: l'incidenza delle imprese che considerano le proprie riserve scarse a fronte delle esigenze operative, necessarie per l'ultima parte del 2024, è rimasta sostanzialmente invariata su livelli contenuti, anche per le aziende di minore dimensione.

Le Pmi, in particolare, hanno risposto alla survey utilizzata per il Market Watch Pmi (edizione 2024) di Banca Ifis dichiarando per l'8,5% che è migliorata rispetto ai 12 mesi precedenti, per il 77,4% che resterà invariata e solo per il 14% che peggiorerà, confermando così la percezione di solidità finanziaria.

Le Pmi italiane non sono state solo resilienti sulla finanza d'impresa ma anche dinamiche nel rafforzare la propria posizione di mercato. Infatti, in base a quanto rilevato dal Market Watch Pmi di Banca Ifis, da una parte nel 2024 è aumentata a oltre il 45% la penetrazione delle realtà che esportano, dall'altra la quota di Pmi che dichiarano che già investono o investiranno (entro l'anno successivo) in sostenibilità è aumentata di 4 punti percentuali arrivando al 60,4%. A conferma che la sostenibilità non è soltanto reputazione, nel 2024 le Pmi italiane hanno attivato politiche sempre più rigorose di selezione dei fornitori: è passata dal 16,4% dei 12 mesi precedenti al 20,3% la percentuale di aziende che lavorano esclusivamente con fornitori che adottano politiche per la sostenibilità.

Le realtà produttive italiane risultano anche attrattive: nel 2024 in Italia sono state finalizzate quasi 1.400 operazioni di aggregazione aziendale (fonte: Mergermarket), il 35% delle quali ha avuto acquirenti esteri, con in testa Stati Uniti, Germania e Regno Unito.

Dal già citato "Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi" emerge inoltre una diminuzione della quota di imprese dell'industria che prevedono di chiudere l'esercizio in utile, soprattutto tra quelle caratterizzate da un maggiore peso delle esportazioni sul fatturato. Le aspettative degli analisti per il 2025 indicano un calo degli utili delle società quotate, rispetto a quelli attesi per la fine del 2024, particolarmente intenso nei settori più sensibili al ciclo economico, ossia beni di consumo discrezionali ed energia. Queste valutazioni ci dicono quanto "tecnologia" e "prodotto" saranno fondamentali per vincere la sfida della redditività, facendo leva su efficientamento e posizionamento di mercato, soprattutto internazionale.

Credito deteriorato (Npl)

L'analisi del comparto italiano del credito deteriorato richiede, innanzitutto, di contestualizzare le tendenze in ottica europea. Nel terzo trimestre del 2024, l'Npe ratio (rapporto tra credito deteriorato e stock dei finanziamenti) delle banche significative dell'area UE è sostanzialmente invariato verso il trimestre precedente (1,88% rispetto all'1,86% del secondo trimestre 2024). Tuttavia, rispetto all'inizio del 2023, sono in aumento sia lo stock di Npe (+19 miliardi di euro in valore assoluto) sia l'Npe ratio (da 1,75% a 1,88%), interrompendo una riduzione che durava ininterrottamente dal 2015 (Market Watch Npl di Banca Ifis, febbraio 2025). L'incremento del deteriorato è

principalmente concentrato nelle banche tedesche (+10,2 miliardi di euro) e francesi (+9,5 miliardi di euro). Le banche significative italiane mostrano, in controtendenza, una riduzione (-5,6 miliardi di euro).

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi di Banca Ifis su EBA "Risk Dashboard" report, Supervisory banking statistics della BCE.

Al contempo, le banche tedesche hanno aumentato sensibilmente la percentuale di crediti in Stage 2 (si veda immagine sopra riportata) evidenziando un peggioramento del profilo di rischio prospettico. Risulta pertanto un'indicazione di rischiosità crescente, che il trend dei crediti forborne performing sembra confermare: mentre la media UE è stabile allo 0,8%, i dati della Germania mostrano una crescita all'1,0% terzo trimestre 2024 rispetto allo 0,7% rilevato nel trimestre precedente. Rilevante, invece, il calo per le banche significative italiane, che hanno azzerato il gap con la media UE.

Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi di Banca Ifis su dati Banca d'Italia.

In Italia, il tasso di deterioramento del credito è stimato rimanere a un livello storicamente basso (Market Watch Npl di Banca Ifis, edizione febbraio 2025). Rispetto alle previsioni di settembre 2024, nel triennio 2024-2026 si stimano 7 miliardi di euro in più di nuovo deteriorato, con un tasso leggermente più alto nel 2024 e nel 2026. Il contenuto aumento del tasso di deterioramento dei crediti bancari, come appena illustrato, è il risultato di un peggioramento delle previsioni del segmento imprese e in minor misura del comparto famiglie. In particolare, l'attuale dinamica dei flussi di deteriorato sulle imprese è ancora limitata (+2,3 miliardi di euro) ed è principalmente attribuibile al comparto dei servizi, che incide per il 66%, il cui andamento è principalmente influenzato dall'incremento dei flussi nel settore commercio (48% dell'incremento dei servizi) e dalle attività di real estate (incidenza del 23%).

Trend mercato transazioni Npl – dati in miliardi di euro a livello di GBV (Gross Book Value) e in %

Fonte: Npl Market Database di Banca Ifis – Notizie e comunicati stampa – Analisi interne Banca Ifis.

Il GBV (Gross Book Value) dei portafogli Npe transati nel 2024 è stato di 21 miliardi di euro. I volumi relativi agli Npl (17 miliardi di euro) hanno visto un peso importante del mercato secondario (57%). Il forecast 2025-2026 vede un'incidenza superiore al 50% del mercato secondario. Il mercato rimarrà attivo e per il biennio 2025-2026 si stimano volumi di transato Npl di circa 19-20 miliardi di euro annui e di circa 5-6 miliardi di euro per quanto riguarda solo le inadempienze probabili (UTP), che consentiranno di mantenere l'Npe ratio delle banche intorno al 3%.

L'analisi storica del transato Npe consente di individuare 3 fasi:

  • 2017-2018: intenso de-risking sull'intero sistema bancario;
  • 2019-2022: ricerca dell'obiettivo Npe ratio al 5% delle banche, come indicato dall'EBA;
  • 2023 e successivi: mantenimento/riduzione di basso stock (Npe ratio intorno al 3%).

Stima ammontare totale degli Npe in Italia (residenti e non residenti nei bilanci bancari + portafogli ceduti al netto dei recuperi e delle posizioni chiuse) – dati in miliardi di euro

Fonte: Stime interne Ufficio Studi di Banca Ifis da Npl Market Database di Banca Ifis, Banca d'Italia, Unirec e bilanci dei servicer.

Lo stock di Npe in Italia è in riduzione di circa 68 miliardi di euro dal 2015 al 2024, con un calo che si prevede possa arrivare a 80 miliardi di euro nel 2026, pari a un decremento del 22% a livello di sistema, grazie a recuperi che hanno determinato riduzione o chiusure di posizione debitorie confermando il ruolo svolto dalla gestione specializzata.

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 31.12.2024 143.933 975 - 142.958 36.293 56.806 237.032
Dati al 31.12.2023 107.169 975 - 106.194 41.735 73.078 221.982
Variazione % 34,3% 0,0% - 34,6% (13,0)% (22,3)% 6,8%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2024 993 - - 993 - 700.837 701.830
Dati al 31.12.2023 1.333 - - 1.333 - 747.843 749.176
Variazione % (25,5)% - - (25,5)% - (6,3)% (6,3)%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 31.12.2024 6.985.624 2.900.077 1.612.971 2.472.576 1.521.001 2.303.393 10.810.018
Dati al 31.12.2023 6.763.468 2.844.805 1.552.204 2.366.459 1.646.158 2.212.509 10.622.134
Variazione % 3,3% 1,9% 3,9% 4,5% (7,6)% 4,1% 1,8%
Avviamento
Dati al 31.12.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2023 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 31.12.2024 163.000 163.000 - - - 219.965 382.965
Dati al 31.12.2023 208.748 208.748 - - - 235.944 444.692
Variazione % (21,9)% (21,9)% - - - (6,8)% (13,9)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2024 titoli di Stato per 1.579,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
AL 31.12.2024
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 238.795 114.552 50.530 73.713 280.300 13.410 532.505
Commissioni nette 96.175 63.979 10.786 21.410 (1.041) (3.359) 91.775
Altre componenti del margine
di intermediazione
16.454 11 - 16.443 16.957 41.461 74.872
di cui: Utili (perdite) da
cessione di attività finanziarie
- - - - 16.068 - 16.068
Margine di intermediazione 351.424 178.542 61.316 111.566 296.216 51.512 699.152
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(40.413) (6.763) (4.508) (29.142) 52 2.691 (37.670)
Risultato netto della gestione
finanziaria
311.011 171.779 56.808 82.424 296.268 54.203 661.482
Costi operativi (164.065) (89.547) (34.000) (40.518) (199.185) (43.666) (406.916)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (8.136) (8.136)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(3.194) (8.905) (344) 6.055 2.227 489 (478)
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - (610) - (610)
Utile (perdita) della
operatività corrente al lordo
dell'imposte
143.752 73.327 22.464 47.961 98.700 2.890 245.342
Imposte sul reddito
dell'esercizio dell'operatività
corrente
(48.144) (24.558) (7.524) (16.062) (33.056) (968) (82.168)
Utile (perdita) d'esercizio 95.608 48.769 14.940 31.899 65.644 1.922 163.174
(Utile) perdita d'esercizio di
pertinenza di terzi
- - - - - (1.596) (1.596)
Utile (perdita) d'esercizio di
pertinenza della Capogruppo
95.608 48.769 14.940 31.899 65.644 326 161.578

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito (2)
Dati al 31.12.2024 0,61% 0,26% 0,29% 1,20% n.a. (0,41)%
Dati al 31.12.2023 0,95% 1,13% 0,29% 1,18% n.a. (1,46)%
Variazione % (0,34)% (0,87)% 0,00% 0,02% n.a. 1,05%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2024 0,4% 0,4% 0,0% 0,7% 77,9% 0,2%
Dati al 31.12.2023 0,3% 0,4% 0,0% 0,3% 77,6% 0,3%
Variazione % 0,1% 0,0% 0,0% 0,4% 0,3% (0,1)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 31.12.2024 74,0% 83,3% 94,2% 47,2% 0,0% 53,1%
Dati al 31.12.2023 80,7% 85,6% 93,5% 50,4% 0,0% 53,8%
Variazione % (6,7)% (2,3)% 0,7% (3,2)% 0,0% (0,7)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2024 2,8% 2,7% 0,8% 4,1% 98,4% 1,3%
Dati al 31.12.2023 3,1% 4,5% 0,7% 3,1% 98,2% 1,2%
Variazione % (0,3)% (1,8)% 0,1% 1,0% 0,2% 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2024 5,3% 5,9% 2,2% 6,6% 98,4% 2,0%
Dati al 31.12.2023 5,3% 7,6% 1,9% 4,8% 98,2% 2,0%
Variazione % 0,0% (1,7)% 0,3% 1,8% 0,2% 0,0%
RWA (3)
Dati al 31.12.2024 5.769.725 2.729.714 1.200.451 1.839.560 1.733.692 1.171.961
Dati al 31.12.2023 5.813.454 2.737.066 1.344.965 1.731.423 1.898.366 1.537.717
Variazione % (0,8)% (0,3)% (10,7)% 6,2% (8,7)% (23,8)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2024 titoli di Stato per 1.579,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito

Evoluzione trimestrale riclassificata

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2024 ESERCIZIO 2023
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO:
EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 128.106 117.036 146.605 140.758 156.691 134.820 135.247 139.439
Commissioni nette 22.209 22.657 23.835 23.074 23.922 24.002 26.970 23.327
Altre componenti del
margine di
intermediazione
17.001 17.629 18.836 21.406 11.646 5.029 10.464 13.059
Margine di
intermediazione
167.316 157.322 189.276 185.238 192.259 163.851 172.681 175.825
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(8.795) (13.034) (7.252) (8.589) (21.537) (14.532) (6.367) (9.971)
Risultato netto della
gestione finanziaria
158.521 144.288 182.024 176.649 170.722 149.319 166.314 165.854
Spese per il personale (42.617) (40.622) (43.217) (43.396) (43.336) (40.021) (40.737) (39.708)
Altre spese
amministrative
(69.975) (53.376) (62.246) (61.941) (71.244) (51.806) (61.337) (53.822)
Rettifiche/riprese di valore
nette su attività materiali e
immateriali
(6.257) (6.199) (5.646) (5.174) (4.682) (4.472) (4.350) (4.202)
Altri oneri/proventi di
gestione
11.597 6.629 7.133 8.391 7.709 4.894 5.824 6.642
Costi operativi (107.252) (93.568) (103.976) (102.120) (111.553) (91.405) (100.600) (91.090)
Oneri relativi al sistema
bancario
(15) (25) (8.087) (9) (861) (6.242) 1.760 (5.850)
Accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
87 141 1.443 (2.149) (6.383) 31 (8) (518)
Oneri e proventi non
ricorrenti
(54) (236) (280) (40) (1.599) (1.320) - -
Utili (perdite) da cessioni
di investimenti
- - - - 986 - - -
Utile (perdita) della
operatività corrente al
lordo delle imposte
51.287 50.600 71.124 72.331 51.312 50.383 67.466 68.396
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(15.898) (17.280) (24.289) (24.701) (15.521) (16.264) (21.778) (22.078)
Utile (perdita) di periodo 35.389 33.320 46.835 47.630 35.791 34.119 45.688 46.318
(Utile) perdita di periodo di
pertinenza di terzi
(379) (366) (397) (454) (422) (414) (566) (404)
Utile (perdita) di periodo
di pertinenza della
Capogruppo
35.010 32.954 46.438 47.176 35.369 33.705 45.122 45.914

IAP - Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP", o "APMs - Alternative Performance Measures") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Nell'identificazione di tali IAP sono state prese in considerazione le specifiche indicazioni sulle modalità di rappresentazione degli IAP pubblicate dall'ESMA in data 1° aprile 2022 (documento denominato "ESMA32-51-370 Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures").

Inoltre, lo statement rilasciato dall'ESMA in data 24 ottobre 2024 denominato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports", con specifico riferimento agli IAP sottolinea che in caso di indicatori relativi ai flussi di cassa o all'indebitamente finanziario netto, gli emittenti sono tenuti a fornire delle loro riconciliazioni alle voci di bilancio più direttamente collegate (singole voci, subtotali o totali).

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dal Bilancio consolidato del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio consolidato.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

ROE - Return on equity ESERCIZIO
(in migliaia di euro) 2024 2023
A. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110
B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo medio 1.725.002 1.651.039
ROE (A/B) 9,4% 9,7%

Il Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo medio è calcolato come media trimestrale dei dati puntuali rilevati per ogni trimestre del periodo di riferimento.

ROA - Return on assets ESERCIZIO
(in migliaia di euro) 2024 2023
A. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110
B. Totale dell'attivo 13.825.738 14.051.361
ROA (A/B) 1,2% 1,1%

Cost/income ratio riclassificato ESERCIZIO
(in migliaia di euro) 2024 2023
A. Costi operativi 406.916 394.648
B. Margine di intermediazione 699.152 704.616
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 58,2% 56,0%
Payout ratio ESERCIZIO
(in migliaia di euro) 2024 2023
A. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110
B. Dividendi della Capogruppo (1) 111.450 110.240
Payout Ratio (B/A) (1) 69,0% 68,9%

(1) I dati dell'esercizio 2024 sono composti dal totale di 1,20 euro per azione distribuito a titolo di acconto sul dividendo a novembre 2024 e di 0,92 euro per azione quale proposta di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

I dividendi della Capogruppo sono calcolati come segue:

ESERCIZIO
Dividendi della Capogruppo 2024 2023
A. Dividendo unitario euro (1) 2,12 2,10
B. Numero azioni in circolazione (in migliaia) (2) 52.571 52.495
Dividendi della Capogruppo (A x B) (1) 111.450 110.240

(1) I dati dell'esercizio 2024 sono composti dal totale di 1,20 euro per azione distribuito a titolo di acconto sul dividendo a novembre 2024 e di 0,92 euro per azione quale proposta di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio. Tale dato è calcolato come media ponderata tra il n. azioni in circolazione in essere alla data di stacco acconto dividendo e il n. azioni in circolazione in essere alla data di stacco saldo dividendo, utilizzando come fattore di ponderazione il relativo dividendo per azione. Il dato 2024 considera, come n. azioni in circolazione alla data stacco del saldo dividendo, il valore alla data del 31 dicembre 2024.

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured. Tale Settore include il contributo reddituale riveniente dall'ex Revalea S.p.A., società acquisita nel corso del quarto trimestre 2023 e poi fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing S.p.A. nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata);
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di Conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Structured Finance, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 238.795 232.171 6.624 2,9%
Commissioni nette 96.175 96.798 (623) (0,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione 16.454 15.670 784 5,0%
Margine di intermediazione 351.424 344.639 6.785 2,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(40.413) (60.716) 20.303 (33,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 311.011 283.923 27.088 9,5%
Costi operativi (164.065) (163.890) (175) 0,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.194) (4.501) 1.307 (29,0)%
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
143.752 115.532 28.220 24,4%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
(48.144) (36.787) (11.357) 30,9%
Utile (perdita) d'esercizio 95.608 78.745 16.863 21,4%

Di seguito i risultati del Settore al 31 dicembre 2024.

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 95,6 milioni di euro, in aumento di 16,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, principalmente per l'incremento del margine di intermediazione e la diminuzione delle rettifiche di valore nette per 20,3 milioni di euro (-33,4%), come meglio dettagliato in seguito sulla base del contributo delle singole Aree di business.

Il margine di intermediazione del Settore è pari a 351,4 milioni di euro, in aumento di 6,8 milioni di euro rispetto all'anno precedente grazie alle positive performance dell'Area Factoring (+5,2 milioni di euro) e dell'Area Corporate Banking & Lending (+2,3 milioni di euro). Complessivamente, a fronte della sostanziale stabilità delle commissioni nette, crescono il margine di interesse per 6,6 milioni di euro (+2,9%) e le altre componenti del margine di intermediazione per 0,8 milioni di euro (+5,0%).

I costi operativi sono pari a 164,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e risultano sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio precedente.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 31 dicembre 2024 sono pari a 3,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 4,5 milioni di euro di fine esercizio 2023. Il decremento di 1,3 milioni di euro è da ricondurre principalmente a rilasci per la positiva risoluzione di contenziosi esistenti, il cui effetto ha più che compensato gli stanziamenti nell'esercizio effettuati a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi.

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 118.745 208.606 57.286 384.637 6.860.428 7.245.065
Rettifiche di valore (87.825) (97.986) (5.012) (190.823) (68.618) (259.441)
Valore di bilancio 30.920 110.620 52.274 193.814 6.791.810 6.985.624
Coverage ratio 74,0% 47,0% 8,7% 49,6% 1,0% 3,6%
Gross ratio 1,6% 2,9% 0,8% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,6% 0,7% 2,8% 97,2% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 98.969 170.367 105.968 375.304 6.657.667 7.032.971
Rettifiche di valore (79.915) (76.670) (5.849) (162.434) (107.070) (269.504)
Valore di bilancio 19.054 93.698 100.118 212.870 6.550.597 6.763.467
Coverage ratio 80,7% 45,0% 5,5% 43,3% 1,6% 3,8%
Gross ratio 1,4% 2,4% 1,5% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,4% 1,5% 3,1% 96,9% 100,0%

Al 31 dicembre 2024 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 193,8 milioni di euro, in diminuzione di 19,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (212,9 milioni di euro). L'andamento è da ricondurre ad una significativa diminuzione delle esposizioni scadute deteriorate per 47,8 milioni di euro (in particolare quelle dell'Area Factoring), parzialmente controbilanciata dagli aumenti delle inadempienze probabili e delle sofferenze rispettivamente per 16,9 milioni di euro e per 11,9 milioni di euro (soprattutto con riferimento all'Area Corporate Banking & Lending).

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato passa dal 43,3% del 31 dicembre 2023 al 49,6% del 31 dicembre 2024, esito dell'incremento dell'incidenza delle inadempienze probabili e delle sofferenze sul portafoglio totale deteriorato del Settore.

Nel Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti prevalentemente deteriorati contabilmente classificati come POCI, riferiti principalmente ad attivi rinvenienti da operazioni di aggregazione aziendale: il valore netto di tali attività è di 8,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024 rispetto a 12,3 milioni di euro del 31 dicembre 2023, di cui 5,7 milioni di euro deteriorati (8,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale degli effetti rilevati in sede di "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,61% 0,95% n.a. (0,34)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,8% 3,1% n.a. (0,3)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,3% 5,3% n.a. 0,0%
RWA (2) 5.769.725 5.813.454 (43.729) (0,8)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati dell'esercizio, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 114.552 107.050 7.502 7,0%
Commissioni nette 63.979 67.360 (3.381) (5,0)%
Altre componenti del margine di intermediazione 11 (1.096) 1.107 n.a.
Margine di intermediazione 178.542 173.314 5.228 3,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(6.763) (28.886) 22.123 (76,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 171.779 144.428 27.351 18,9%
Costi operativi (89.547) (93.234) 3.687 (4,0)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.905) (2.751) (6.154) 223,7%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
73.327 48.443 24.884 51,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(24.558) (15.292) (9.266) 60,6%
Utile (perdita) d'esercizio 48.769 33.151 15.618 47,1%

Al 31 dicembre 2024 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 178,5 milioni di euro, in aumento del 3,0% rispetto al risultato dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al maggior contributo del margine di interesse (in aumento di 7,5 milioni di euro), mentre le commissioni nette registrano una contrazione di 3,4 milioni di euro. Il turnover dell'esercizio 2024 è pari a 12,3 miliardi di euro mentre il monte crediti risulta pari a 3,5 miliardi di euro, e risultano in contrazione rispettivamente di 1,1 miliardi di euro e 0,3 miliardi di euro in confronto ai relativi dati dell'esercizio precedente.

Al 31 dicembre 2024 si registrano rettifiche di valore nette per rischio di credito pari a 6,8 milioni di euro. Tale importo è stato influenzato, tra gli altri, dall'utilizzo integrale dei correttivi prudenziali (management overlay) contabilizzati negli esercizi precedenti derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i management overlay accantonati negli esercizi precedenti a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 171,8 milioni di euro (+18,9% rispetto al risultato del 31 dicembre 2023).

La diminuzione dei costi operativi di 3,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 è principalmente dovuta ai maggiori proventi per recupero spese verso la Pubblica Amministrazione per 4,1 milioni di euro. Tali benefici sono stati parzialmente compensati dalle maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL, nonché dalla crescita dei costi legati all'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali relativi a investimenti in software funzionali alla digitalizzazione del rapporto con la clientela ed al relativo processo di generazione e gestione del credito.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono pari al 31 dicembre 2024 a 8,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 2,8 milioni di euro del 31 dicembre 2023. L'aggravio di 6,2 milioni di euro è da ricondurre principalmente ai già citati stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 31 dicembre 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.900,1 milioni di euro, in aumento dell'1,9% rispetto al dato del 31 dicembre 2023 principalmente a seguito dell'incremento delle esposizioni in bonis (+106,2 milioni di euro).

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 74.911 72.638 31.948 179.497 2.838.617 3.018.114
Rettifiche di valore (62.381) (37.890) (1.200) (101.471) (16.566) (118.037)
Valore di bilancio 12.530 34.748 30.748 78.026 2.822.051 2.900.077
Coverage ratio 83,3% 52,2% 3,8% 56,5% 0,6% 3,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 72.273 66.458 88.817 227.548 2.752.772 2.980.320
Rettifiche di valore (61.890) (34.170) (2.503) (98.563) (36.953) (135.516)
Valore di bilancio 10.383 32.288 86.314 128.985 2.715.819 2.844.804
Coverage ratio 85,6% 51,4% 2,8% 43,3% 1,3% 4,5%

Il totale delle esposizioni deteriorate nette dell'Area ammonta a 78,0 milioni di euro, in riduzione del 39,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2023, quasi interamente a seguito del calo delle esposizioni scadute. In termini complessivi, nonostante la diminuzione delle esposizioni deteriorate nette, il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta dal 43,3% al 56,5% per effetto dell'aumento dell'incidenza delle sofferenze e delle inadempienze probabili sul totale deteriorato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,26% 1,13% n.a. (0,87)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,7% 4,5% n.a. (1,8)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,9% 7,6% n.a. (1,7)%
RWA (2) 2.729.714 2.737.066 (7.352) (0,3)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Il costo del credito si riduce dall'1,13% al 31 dicembre 2023 allo 0,26% al 31 dicembre 2024, per effetto delle sopraccitate dinamiche registrate nel 2024.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 29,2 milioni di euro nei confronti del SSN, in significativa riduzione rispetto al dato di 72,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023 per effetto del ritorno in bonis nel corso del terzo trimestre 2024 di una posizione singolarmente significativa precedentemente classificata come scaduto deteriorato.

Area Leasing

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 50.530 50.985 (455) (0,9)%
Commissioni nette 10.786 11.072 (286) (2,6)%
Margine di intermediazione 61.316 62.057 (741) (1,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(4.508) (4.329) (179) 4,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 56.808 57.728 (920) (1,6)%
Costi operativi (34.000) (33.039) (961) 2,9%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (344) (919) 575 (62,6)%
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
22.464 23.770 (1.306) (5,5)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(7.524) (7.569) 45 (0,6)%
Utile (perdita) d'esercizio 14.940 16.201 (1.261) (7,8)%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 61,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023 (-1,2%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 4,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2023.

I costi operativi sono pari a 34,0 milioni di euro, in aumento di 1,0 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023. L'incremento è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL e dell'ammortamento di nuovi software a supporto del business, che è stato solo parzialmente compensato dalla riduzione delle altre spese amministrative.

Al 31 dicembre 2024 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.613,0 milioni di euro, registrando un incremento di 60,8 milioni di euro (+3,9%) rispetto al dato al 31 dicembre 2023, a seguito principalmente dell'aumento delle esposizioni in bonis (+58,2 milioni di euro).

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 10.074 17.628 8.505 36.207 1.612.635 1.648.842
Rettifiche di valore (9.494) (11.222) (2.180) (22.896) (12.975) (35.871)
Valore di bilancio 580 6.406 6.325 13.311 1.599.660 1.612.971
Coverage ratio 94,2% 63,7% 25,6% 63,2% 0,8% 2,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 10.597 12.865 7.314 30.776 1.559.223 1.589.999
Rettifiche di valore (9.910) (7.894) (2.244) (20.048) (17.748) (37.796)
Valore di bilancio 688 4.972 5.070 10.730 1.541.475 1.552.205
Coverage ratio 93,5% 61,4% 30,7% 65,1% 1,1% 2,4%

Le esposizioni nette deteriorate aumentano del 24,1% rispetto a dicembre 2023. Il coverage ratio delle attività deteriorate è in diminuzione da 65,1% a 63,2%, a causa della maggiore incidenza all'interno del portafoglio deteriorato dell'Area delle posizioni classificate come esposizioni scadute e ad inadempienza probabile, mentre quello dei crediti in bonis si riduce da 1,1% a 0,8%.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,29% 0,29% n.a. 0,0%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,8% 0,7% n.a. 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
2,2% 1,9% n.a. 0,3%
RWA (2) 1.200.451 1.344.965 (144.514) (10,7)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 73.713 74.136 (423) (0,6)%
Commissioni nette 21.410 18.366 3.044 16,6%
Altre componenti del margine di intermediazione 16.443 16.766 (323) (1,9)%
Margine di intermediazione 111.566 109.268 2.298 2,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(29.142) (27.501) (1.641) 6,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 82.424 81.767 657 0,8%
Costi operativi (40.518) (37.617) (2.901) 7,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 6.055 (831) 6.886 n.a.
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
47.961 43.319 4.642 10,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(16.062) (13.926) (2.136) 15,3%
Utile (perdita) d'esercizio 31.899 29.393 2.506 8,5%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending è pari a 111,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento di 2,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (+2,1%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • sostanziale stabilità del margine di interesse pari a 73,7 milioni di euro, grazie al maggiore contributo positivo del comparto Corporate Banking per 4,6 milioni di euro che ha quasi interamente compensato il minor contributo della business unit Farmacie per 4,9 milioni di euro;
  • maggiori commissioni nette per 3,0 milioni di euro (+16,6%), derivanti principalmente dal comparto Corporate Banking;
  • sostanziale stabilità del contributo delle altre componenti del margine di intermediazione, pari a 16,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, rappresentato principalmente dalle valutazioni al fair value dei titoli del comparto Corporate Banking.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 29,1 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale incremento è dovuto ai maggiori accantonamenti stanziati nel 2024 per il deterioramento della qualità creditizia su alcune posizioni del comparto Lending.

L'aumento dei costi operativi di 2,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse al rinnovato CCNL nonché a maggiori spese ICT e di rete interbancaria a supporto dell'operatività verso la clientela.

I rilasci netti per fondi per rischi e oneri dell'esercizio, pari a 6,0 milioni di euro, sono riferiti alla risoluzione di contenziosi derivanti dall'acquisizione dal ramo d'azienda ex Aigis Banca.

Al 31 dicembre 2024 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.472,6 milioni di euro, in aumento di 106,1 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 33.760 118.340 16.833 168.933 2.409.176 2.578.109
Rettifiche di valore (15.950) (48.874) (1.632) (66.456) (39.077) (105.533)
Valore di bilancio 17.810 69.466 15.201 102.477 2.370.099 2.472.576
Coverage ratio 47,2% 41,3% 9,7% 39,3% 1,6% 4,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 16.098 91.045 9.836 116.979 2.345.672 2.462.651
Rettifiche di valore (8.115) (34.606) (1.102) (43.823) (52.369) (96.192)
Valore di bilancio 7.983 56.439 8.734 73.156 2.293.304 2.366.460
Coverage ratio 50,4% 38,0% 11,2% 37,5% 2,2% 3,9%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 31 dicembre 2024, pari a 102,5 milioni di euro, risulta in aumento di 29,3 milioni di euro rispetto al valore di fine esercizio 2023. L'aumento è dovuto principalmente all'incremento delle attività deteriorate nel comparto Lending con il passaggio a deteriorato di posizioni garantite. Il coverage dei crediti deteriorati aumenta dal 37,5% di dicembre 2023 al 39,3% di dicembre 2024 a causa della maggiore incidenza all'interno del portafoglio deteriorato dell'Area delle posizioni classificate come sofferenza e inadempienza probabile.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,20% 1,18% n.a. 0,02%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
4,1% 3,1% n.a. 1,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
6,6% 4,8% n.a. 1,8%
RWA (2) 1.839.560 1.731.423 108.137 6,2%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare, comprendendo anche il contributo dell'ex Revalea, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 185,1 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 130,5 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici riclassificati" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIO
NE PREVALENTE
Portafoglio acquisito da
Revalea
5.999.616 188.501 3,1% 35.284 482.803
Costo 428.353 18.313 4,3% - - Costo d'acquisto
Stragiudiziale 8.514.870 411.748 4,8% 89.130 690.552
di cui: Massiva (curve) 8.004.634 165.465 2,1% (14.038) 273.651 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 510.236 246.283 48,3% 103.168 416.901 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 6.663.090 888.859 13,3% 191.206 1.692.339
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
1.700.609 123.536 7,3% (19.726) 225.467 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
2.163.668 641.313 29,6% 184.591 1.320.016 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
2.798.813 124.010 4,4% 26.341 146.856 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 21.605.929 1.507.421 7,0% 315.620 2.865.694

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (18,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024 rispetto a 14,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 31 dicembre 2024 a 165,5 milioni di euro rispetto a 216,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in diminuzione del 23,7%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro si attestano a 246,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (273,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 123,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (175,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento

e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 6%, attestandosi a 641,3 milioni di euro rispetto ai 605,2 milioni di euro registrati a dicembre 2023. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 124 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (138,0 milioni di euro).

Si segnala infine che, cogliendo le opportunità di mercato e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da posizioni su cui non si prevedono recuperi significativi.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 280.300 281.381 (1.081) (0,4)%
Commissioni nette (1.041) 3.483 (4.524) n.a.
Altre componenti del margine di intermediazione 16.957 9.669 7.288 75,4%
- di cui: Utili (perdite) da cessione di attività
finanziarie
16.068 10.384 5.684 54,7%
Margine di intermediazione 296.216 294.533 1.683 0,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
52 (103) 155 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 296.268 294.430 1.838 0,6%
Costi operativi (199.185) (191.931) (7.254) 3,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.227 147 2.080 n.s.
Oneri e proventi non ricorrenti (610) (2.919) 2.309 (79,1)%
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
98.700 99.727 (1.027) (1,0)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(33.056) (31.588) (1.468) 4,6%
Utile (perdita) d'esercizio 65.644 68.139 (2.495) (3,7)%

Il margine di interesse, che ammonta a 280,3 milioni di euro (sostanzialmente in linea con il dato dell'esercizio precedente), è composto da:

  • interessi attivi da costo ammortizzato, cioè gli interessi che maturano al tasso effettivo originario, che passano da 170,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 185,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024 per effetto di un incremento del valore medio dei crediti sottostanti che hanno completato la fase di verifica documentale e che sono usciti dalla fase di staging;
  • interessi attivi su notes e altre componenti minoritarie, che presentano al 31 dicembre 2024 un saldo pari a 6,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 5,0 milioni di euro del 2023;
  • altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow, che variano da 131,1 milioni di euro del 31 dicembre 2023 a 130,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024, e riflettono la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce contribuisce, da un lato, la gestione stragiudiziale per 26,9 milioni di euro (49,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023), a cui contribuiscono i piani di rientro per 67,6 milioni di euro (in riduzione rispetto al dato di 77,7 milioni di euro del 2023) parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 40,7 milioni di euro (27,8 milioni di euro nell'esercizio precedente). Dall'altro lato vi è il contributo della gestione legale per 83,3 milioni di euro (81 milioni di euro al 31 dicembre 2023), a seguito di azioni di precetto, pignoramento e ODA;
  • interessi passivi pari a 42,1 milioni di euro, in aumento di 10,1 milioni di euro rispetto al saldo dell'esercizio precedente.

Le commissioni nette rappresentano un costo di 1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, rispetto ai ricavi per 3,5 milioni di euro del 31 dicembre 2023. Tale variazione è sostanzialmente riconducibile alle commissioni passive per la gestione del portafoglio dell'ex Revalea (portafoglio ora incorporato in Ifis Npl Investing a seguito della fusione di Revalea in Ifis Npl Investing) riconosciute ad un servicer terzo.

Nel corso del 2024 sono state realizzate cessioni di portafogli di Npl, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 16,1 milioni di euro, in aumento di 5,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 296,2 milioni di euro, in aumento di 1,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023.

Il costo del credito del Settore Npl non presenta variazioni significative tra il dato al 31 dicembre 2024 e quello dell'esercizio precedente. I rilasci netti dell'esercizio 2024 sono connessi principalmente alla variazione del fondo svalutazione su titoli di cartolarizzazione con sottostante crediti deteriorati.

I costi operativi, pari a 199,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024, risultano in aumento di 7,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale incremento è dovuto all'effetto combinato di maggiori spese del personale connesse sia al rinnovato CCNL sia all'incremento dell'organico per 3,4 milioni di euro, oltre ai maggiori costi di recupero crediti legati a Revalea (ora fusa in Ifis Npl Investing).

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" presenta un saldo netto al 31 dicembre 2024 negativo per 610 mila euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2024 connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione all'interno del Gruppo Banca Ifis, inclusi quelli relativi alla sua fusione per incorporazione in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si veda la "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata). Il dato è in significativa riduzione rispetto al saldo al 31 dicembre 2023, pari a 2,9 milioni di euro, comprendeva i costi operativi non ricorrenti direttamente o indirettamente connessi all'acquisizione di Revalea avvenuta nel quarto trimestre 2023 pari a complessivi 11,5 milioni di euro, solo parzialmente compensati dal c.d. "gain on bargain purchase" calcolato ai sensi dell'IFRS 3, pari a 8,5 milioni di euro.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile dell'esercizio del Settore Npl è pari a 65,6 milioni di euro, in riduzione di 2,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.184.378 1.276.812 (92.434) (7,2)%
Inadempienze probabili nette 308.540 335.773 (27.233) (8,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.837 4.029 (192) (4,8)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.496.755 1.616.614 (119.859) (7,4)%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 24.246 29.544 (5.298) (17,9)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 10.666 12.601 (1.935) (15,4)%
- di cui: crediti erogati 533 13.929 (13.396) (96,2)%
- di cui: titoli di debito 11.602 1.848 9.754 527,8%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 1.445 1.166 279 23,9%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.521.001 1.646.158 (125.157) (7,6)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.507.421 1.629.215 (121.794) (7,5)%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

In merito ai crediti del Settore Npl, 1.507,4 milioni di euro sono rappresentati da crediti appartenenti alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – prevista dal principio contabile IFRS 9, che rappresenta tutte

quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Questi crediti rappresentano l'attività caratteristica del Settore. Restano esclusi da questa classificazione le nuove erogazioni di crediti in bonis, i titoli di debito valutati al costo ammortizzato e i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 21.605.929 26.147.455 (4.541.526) (17,4)%
RWA (1) 1.733.692 1.898.366 (164.674) (8,7)%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections), incluso il portafoglio acquisito da Revalea, è pari a 2,9 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
31.12.2024 31.12.2023
Portafoglio crediti iniziale 1.629.215 1.505.026
Acquisti (+) 18.032 230.589
- di cui da aggregazione aziendale - 210.762
Cessioni (-) (49.588) (21.244)
Utili (perdite) da cessioni (+/-) 16.068 10.377
Interessi da costo ammortizzato (+) 185.126 170.423
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 130.487 131.081
Incassi (-) (421.919) (397.037)
Portafoglio crediti finale 1.507.421 1.629.215

Il totale degli acquisti dell'esercizio 2024 ammonta a 18,0 milioni di euro, in significativa riduzione rispetto ai 230,6 milioni di euro del 31 dicembre 2023, rispecchia l'anticipazione di acquisti di nuovi portafogli Npl avvenuta a fine 2023 attraverso l'operazione di aggregazione aziendale di Revalea con il suo portafoglio crediti di 210,8 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 49,6 milioni di euro che hanno prodotto utili netti per 16,1 milioni di euro.

La voce "Incassi", pari a 421,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, include le rate incassate nel corso dell'esercizio da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risulta in aumento del 6,3% rispetto agli incassi di 397,0 milioni di euro del 2023.

Al 31 dicembre 2024 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 2.055.540 pratiche, per un valore nominale pari a 21,6 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazione). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli residuali di prestiti personali.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.410 52.645 (39.235) (74,5)%
Commissioni nette (3.359) (2.060) (1.299) 63,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 41.461 14.859 26.602 179,0%
Margine di intermediazione 51.512 65.444 (13.932) (21,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
2.691 8.412 (5.721) (68,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 54.203 73.856 (19.653) (26,6)%
Costi operativi (43.666) (38.827) (4.839) 12,5%
Oneri relativi al sistema bancario (8.136) (11.193) 3.057 (27,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 489 (2.524) 3.013 n.a.
Utili (perdite) da cessione di investimenti - 986 (986) (100,0)%
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
2.890 22.298 (19.408) (87,0)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(968) (7.266) 6.298 (86,7)%
Utile (perdita) d'esercizio 1.922 15.032 (13.110) (87,2)%
(Utile) perdita d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806) 210 (11,6)%
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
326 13.226 (12.900) (97,5)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 51,5 milioni di euro, in diminuzione di 13,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, ed è determinato in particolare dalle seguenti dinamiche:

  • il margine di interesse risulta in diminuzione di 39,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. La variazione negativa è dovuta per 11,4 milioni di euro ai minori interessi attivi del portafoglio in run-off del comparto Non Core, mentre la variazione residua di 27,8 milioni di euro è imputabile principalmente all'incremento del costo della raccolta;
  • le altre componenti del margine di intermediazione registrano un incremento di 26,6 milioni di euro, dovuto per 6,8 milioni di euro al miglioramento del fair value delle attività finanziarie del comparto Non Core (di cui 6,2 milioni di euro relativi alla cessione di uno SFP - Strumento Finanziario Partecipativo) e per 20,1 milioni di euro alla dismissione di titoli obbligazionari.

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 133,4 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio precedente di 54,1 milioni di euro per l'incremento dei tassi medi offerti che passano dall'1,98% del 2023 al 3,04% del 2024 a seguito del successo delle campagne di raccolta retail effettuate a fine 2023 e inizio 2024. Anche le masse medie in gestione risultano in crescita, e risultano pari a 4.394 milioni di euro al 31 dicembre 2024 rispetto al dato di 4.003 milioni di euro di fine esercizio 2023.

Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.507,3 milioni di euro, in aumento di 71,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Nel corso dell'esercizio si è conclusa una nuova emissione, che si inserisce nell'ambito del programma di emissioni EMTN del Gruppo, effettuata con valore nominale pari a 400 milioni di euro per sostituire dal punto di vista della raccolta obbligazionaria il bond di pari valore nominale giunto a scadenza a giugno 2024 (per maggiori dettagli sull'emissione di febbraio 2024 si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio"). Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono aumentati di 29,1 milioni di euro rispetto all'esercizio 2023 attestandosi complessivamente a 95,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.645,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, risulta in riduzione di 207,7 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2023 e si compone come di seguito:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 976,6 milioni di euro relativi alla tranche senior. Si precisa che a fine giugno 2024 è stata completata la ristrutturazione di tale cartolarizzazione, avente ad oggetto crediti factoring di proprietà (per maggiori dettagli si rimanda alla successiva sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio");
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 268,6 milioni di euro relativi alla tranche senior.

Gli interessi passivi maturati sono passati da 68,2 milioni di euro del 31 dicembre 2023 a 77,5 milioni di euro del 31 dicembre 2024 per effetto della variazione delle curve di mercato a cui sono indicizzate e per il collocamento, avvenuto nel mese di luglio 2023, delle notes della cartolarizzazione Indigo Lease effettuato con la ristrutturazione dell'operazione (il cui impatto sui dati comparati al 31 dicembre 2023 è stato quindi limitato al secondo semestre).

Con riferimento alle operazioni di TLTRO, si segnala nel corso del 2024 il relativo funding è stato interamente rimborsato. Nella fattispecie, rispetto all'esercizio precedente si registrano i seguenti rimborsi:

  • nominali 750 milioni di euro a marzo 2024;
  • nominali 375 milioni di euro a giugno 2024;
  • nominali 411,5 milioni di euro in data 25 settembre 2024.

Si segnala inoltre l'accesso al funding tramite un'operazione di rifinanziamento MRO per un ammontare di 400 milioni di euro, effettuata nel mese di dicembre 2024 e con scadenza 8 gennaio 2025.

Per effetto delle dinamiche rappresentate in precedenza (e in particolare del suddetto rimborso delle linee TLTRO), il costo del funding medio al 31 dicembre 2024 si attesta al 3,87%, in aumento rispetto al dato di 3,08% relativo alla media dell'esercizio 2023.

Per quanto concerne il costo del credito, il dato al 31 dicembre 2024 evidenzia riprese nette per 2,7 milioni di euro, in diminuzione di 5,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 coerentemente con il run off del portafoglio sottostante.

I costi operativi si attestano a 43,7 milioni di euro, registrando un aumento di 4,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, legato a maggiori spese di consulenza e a maggiori costi ICT per potenziare il presidio in ambito Climate & ESG. In quanto costi non legati a specifiche tematiche immediate di business, gli stessi sono stati imputati al Settore Governance & Servizi e Non Core.

La voce "oneri relativi al sistema bancario" include i costi sostenuti nell'esercizio per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario. Nella fattispecie, al 31 dicembre 2024 la voce ammonta a 8,1 milioni di euro e si riferisce al costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo di competenza della controllata Banca Credifarma. Il saldo comparato al 31 dicembre 2023 pari a 11,2 milioni di euro includeva anche la contribuzione di 4,1 milioni di euro al Fondo di Risoluzione Unico che ha raggiunto l'obiettivo del proprio piano di accumulo nel 2023.

Con riferimento ai fondi per rischi ed oneri, vi sono rilasci netti pari a 0,5 milioni di euro, con un miglioramento di 3,0 milioni di euro rispetto agli accantonamenti netti di 2,5 milioni di euro del 31 dicembre 2023, grazie alla positiva risoluzione per il Gruppo di un contenzioso in essere. I rilasci rilevati sono stati solo parzialmente compensati

dagli accantonamenti dell'esercizio effettuati principalmente per garanzie contrattuali prestate su posizioni cedute.

La voce "utili (perdite) da cessione di investimenti" presenta un saldo nullo, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2023 dove risultava pari a 986 mila euro in quanto accoglieva l'effetto della cessione di un'immobile detenuto dalla controllata Banca Credifarma.

Per effetto delle dinamiche sopra rappresentate, l'utile dell'esercizio del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta pari a 1,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 che ammontava a 15,0 milioni di euro (-13,1 milioni di euro). Escludendo l'utile di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all'utile di pertinenza della Capogruppo è pari a 0,3 milioni di euro.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 31 dicembre 2024 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.303,4 milioni di euro, in aumento di 90,8 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (2.212,5 milioni di euro).

Si evidenzia che nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti prevalentemente deteriorati appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi deteriorati rinvenienti da operazioni di business combination effettuate dal Gruppo Banca Ifis nel corso degli esercizi precedenti:

  • crediti deteriorati netti: 5,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in riduzione di 2,3 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023;
  • crediti in bonis netti: 11,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in riduzione di 5,7 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 7.938 31.084 7.106 46.128 2.278.168 2.324.296
Rettifiche di valore (4.218) (10.622) (2.286) (17.126) (3.777) (20.903)
Valore di bilancio 3.720 20.462 4.820 29.002 2.274.391 2.303.393
Coverage ratio 53,1% 34,2% 32,2% 37,1% 0,2% 0,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2023
Valore nominale 12.256 22.793 8.625 43.674 2.191.536 2.235.210
Rettifiche di valore (6.595) (8.241) (3.240) (18.076) (4.626) (22.702)
Valore di bilancio 5.661 14.552 5.385 25.598 2.186.910 2.212.508
Coverage ratio 53,8% 36,2% 37,6% 41,4% 0,2% 1,0%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2024 titoli di Stato per 1.579,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati dai crediti POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 31 dicembre 2024 risulta sostanzialmente in linea con il dato del 31 dicembre 2023, e risulta legato essenzialmente al portafoglio dell'Area Non Core che registra un coverage più basso per la presenza al suo interno dei crediti POCI.

I crediti netti deteriorati del Settore Governance & Servizi e Non Core risultano in aumento del 13,3% rispetto al dato di dicembre 2023, per effetto principalmente dell'incremento delle inadempienze probabili. I crediti in bonis risultano sostanzialmente in linea rispetto al saldo dell'esercizio precedente nonostante le cessioni di titoli di debito effettuate nel corso del 2024, soprattutto relative a titoli di Stato (tali titoli sono passati da 1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 1.579,0 milioni di euro a fine esercizio 2024).

Il coverage dei crediti deteriorati, influenzato dai suddetti crediti POCI, si attesta al 37,1% al 31 dicembre 2024 (41,4% al 31 dicembre 2023).

Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati del Gruppo

Aggregati patrimoniali
riclassificati
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 505.016 857.533 (352.517) (41,1)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
237.032 221.982 15.050 6,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
701.830 749.176 (47.346) (6,3)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
703.763 637.567 66.196 10,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.810.018 10.622.134 187.884 1,8%
Attività materiali e immateriali 252.153 219.922 32.231 14,7%
Attività fiscali 213.464 285.435 (71.971) (25,2)%
Altre voci dell'attivo 402.462 457.612 (55.150) (12,1)%
Totale dell'attivo 13.825.738 14.051.361 (225.623) (1,6)%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.443.250 2.717.139 (1.273.889) (46,9)%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
7.001.763 5.814.624 1.187.139 20,4%
Titoli in circolazione 3.152.737 3.288.895 (136.158) (4,1)%
Passività fiscali 51.924 57.717 (5.793) (10,0)%
Fondi per rischi e oneri 52.339 58.178 (5.839) (10,0)%
Altre voci del passivo 375.579 421.109 (45.530) (10,8)%
Patrimonio netto consolidato 1.748.146 1.693.699 54.447 3,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.825.738 14.051.361 (225.623) (1,6)%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 31 dicembre 2024 ammonta a 505,0 milioni di euro. La riduzione rispetto al dato di 857,5 milioni di euro a fine 2023 è legata principalmente alla diminuzione dei depositi overnight presso Banca d'Italia (-295,0 milioni di euro). L'andamento generale della voce nel corso del 2024 è guidato dalla rimodulazione della raccolta in relazione all'andamento e alla composizione degli impieghi del Gruppo.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 237,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La voce è composta dai finanziamenti e dai titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 69.042 86.919 (17.877) (20,6)%
Titoli di capitale 68.725 51.051 17.674 34,6%
Quote di OICR 98.058 76.910 21.148 27,5%
Finanziamenti 1.207 7.102 (5.895) (83,0)%
Totale 237.032 221.982 15.050 6,8%

L'aumento della voce del 6,8% rispetto al 31 dicembre 2023 può essere così declinato nel dettaglio:

  • la riduzione dei titoli di debito per 17,9 milioni di euro (-20,6%) deriva per 18,9 milioni di euro dall'effetto netto negativo tra nuove sottoscrizioni e dinamica dei rimborsi e degli incassi dell'esercizio e per 1,0 milioni di euro dalle variazioni positive nette di fair value;
  • la crescita dei titoli di capitale per 17,7 milioni di euro (+34,6%) è dovuta principalmente alle variazioni di fair value nell'esercizio (+10,6 milioni di euro) e alla sottoscrizione di nuovi titoli (+8,9 milioni di euro);
  • l'incremento nell'anno del saldo delle quote di OICR (+21,1 milioni di euro, +27,5%) si registra a seguito della crescita registrata nelle valutazioni al fair value (+6,6 milioni di euro) e del contributo positivo delle nuove sottoscrizioni, al netto di rimborsi e incassi, per14,5 milioni di euro;
  • la diminuzione significativa del valore contabile dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2023 (-83,0%) è dovuta principalmente agli incassi a chiusura di posizioni singolarmente significative per complessivi 5,4 milioni di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 701,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in diminuzione del 6,3% rispetto al dato a dicembre 2023. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 544.936 634.306 (89.370) (14,1)%
di cui: titoli di Stato 455.312 460.187 (4.875) (1,1)%
Titoli di capitale 156.894 114.870 42.024 36,6%
Totale 701.830 749.176 (47.346) (6,3)%

I titoli di debito di proprietà valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano in riduzione di 89,4 milioni di euro (-14,1%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2023, a causa principalmente dell'effetto delle scadenze naturali e delle dismissioni dell'esercizio (-361,9 milioni di euro, di cui -249,2 milioni di euro relativi a titoli di Stato, principalmente per scadenze naturali sopraggiunte), solo parzialmente compensato dalle nuove sottoscrizioni dell'esercizio (+276,4 milioni di euro, di cui +243,6 milioni di euro in titoli di Stato) e dall'incremento nei valori delle valutazioni al fair value (+1,9 milioni di euro, sostanzialmente riconducibile ai titoli di Stato). La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 16,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (di cui 15,9 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 156,9 milioni di euro a fine esercizio 2024, in crescita del 36,6% rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel corso del 2024 (+70,5 milioni di euro), solo parzialmente controbilanciati dalle operazioni di cessione realizzate nell'anno (-25,9 milioni di euro) e dalla diminuzione nei valori del fair value registrata nel corso del 2024 (-2,5 milioni di euro). La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 31 dicembre 2024 presenta un valore negativo per 7,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore negativo di fine 2023 che era pari a 14,4 milioni di euro.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 dicembre 2024 a 703,8 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (pari a 637,6 milioni di euro). La dinamica della voce va ricondotta alla crescita della componente crediti verso banche centrali per riserva obbligatoria (+47,7 milioni di euro), così come per i pronti contro termine (PCT) verso banche, in aumento di 25,2 milioni di euro.

La voce comprende inoltre i titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test: tali titoli al 31 dicembre 2024 presentano un valore di bilancio pari a 556,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di dicembre 2023 (-3,6%, pari -20,8 milioni di euro), in quanto l'effetto delle nuove sottoscrizioni dell'esercizio su obbligazioni bancarie (+268,6 milioni di euro) è stato più che compensato da quello delle dismissioni effettuate nel corso del 2024 nei limiti previsti dalle policy definite dal Gruppo (-289,7 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.810,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2023 pari a 10.622,1 milioni di euro. La voce include titoli di debito per 1,9 miliardi di euro (2,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, -3,6%), di cui 1,6 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (-3,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2023). In assenza della componente titoli di debito, i crediti verso la clientela si attestano a 8.861,4 milioni di euro, in crescita del 3,0% rispetto al dato di dicembre 2023 (8.600,2 milioni di euro).

Si riportano qui di seguito le principali dinamiche per Settore:

  • il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 6.985,6 milioni di euro, contro i 6.763,5 milioni di euro di dicembre 2023 (+3,3%). L'andamento vede consolidarsi la crescita di tutte e tre le Aree di business del Settore, con il maggiore contributo proveniente dell'Area Corporate Banking & Lending (+106,1 milioni di euro, +4,5%);
  • i crediti verso clientela del Settore Npl risultano in riduzione rispetto al 31 dicembre 2023 (-7,6%), attestandosi a 1.521,0 milioni di euro;
  • il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 2.303,4 milioni di euro, in crescita rispetto al dato di fine 2023 pari a 2.212,5 milioni di euro (+4,1%).

CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.985.624 6.763.468 222.156 3,3%
- di cui deteriorati 193.814 212.870 (19.056) (9,0)%
Area Factoring 2.900.077 2.844.805 55.272 1,9%
- di cui deteriorati 78.026 128.985 (50.959) (39,5)%
Area Leasing 1.612.971 1.552.204 60.767 3,9%
- di cui deteriorati 13.311 10.729 2.582 24,1%
Area Corporate Banking & Lending 2.472.576 2.366.459 106.117 4,5%
- di cui deteriorati 102.477 73.155 29.322 40,1%
Settore Npl 1.521.001 1.646.158 (125.157) (7,6)%
- di cui deteriorati 1.496.755 1.616.614 (119.859) (7,4)%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.303.393 2.212.509 90.884 4,1%
- di cui deteriorati 29.002 25.598 3.404 13,3%
Totale crediti verso la clientela 10.810.018 10.622.134 187.884 1,8%
- di cui deteriorati 1.719.571 1.855.082 (135.511) (7,3)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2024 titoli di Stato per 1.579,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.719,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024 contro il dato di 1.885,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (-7,3%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 222,8 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 238,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023 principalmente per effetto del contributo dell'Area Factoring.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela. Tali ratio, che sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato, mostrano un trend di miglioramento rispetto al corrispondente dato del 31 dicembre 2023.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.12.2024 31.12.2023 %
Net Npe ratio 2,9% 3,2% (0,3)%
Gross Npe ratio 5,4% 5,5% (0,1)%

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della presente Relazione sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 85,5 milioni di euro, in aumento dell'11,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 76,7 milioni di euro.

La voce è riferita a software e ad attività immateriali generate internamente per complessivi 47,5 milioni di euro (in aumento rispetto al saldo di 38,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a seguito degli investimenti effettuati nel corso del 2024) e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs.

Le attività materiali si attestano a 166,7 milioni di euro, in aumento del 16,3% rispetto al dato di 143,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023, a seguito principalmente degli investimenti effettuati nell'esercizio 2024 dalla Capogruppo Banca Ifis, tra cui gli acquisti di immobili uso uffici a Milano e Mestre e di Palazzo San Pantalon a Venezia, sulla cui facciata è dipinta l'opera "The Migrant Child" dell'artista Banksy.

Gli immobili iscritti al 31 dicembre 2024 tra le attività materiali includono l'importante edificio storico "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco") sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 213,4 milioni di euro, in diminuzione del 25,2% rispetto al 31 dicembre 2023 che risultava pari a 285,4 milioni di euro principalmente per l'effetto dei rigiri delle quote delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/11 prefissate dalla normativa in vigore.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 42,0 milioni di euro, e risultano in diminuzione del 9,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 che risultava pari a 46,6 milioni di euro per effetto della liquidazione delle imposte relative all'esercizio precedente.

Le attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets) ammontano a 171,4 milioni di euro, in calo rispetto al dato di 238,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, risultano composte principalmente per 85,1 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (144,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), per 40,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (41,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 46,3 milioni di euro (53,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) e ai fondi per rischi e oneri. La riduzione è principalmente ascrivibile al rilascio della quota di competenza dell'esercizio prevista dalla normativa in vigore delle imposte anticipate trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 31 dicembre 2024, si rimanda al paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" all'interno della Parte A della Nota integrativa consolidata e alla "Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Parte B della Nota integrativa consolidata.

Le passività fiscali ammontano a 51,9 milioni di euro (57,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 23,3 milioni di euro (26,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023) che rappresentano il carico fiscale maturato nel corso dell'esercizio;
  • da passività per imposte differite, pari a 28,6 milioni di euro (31,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023) includono principalmente 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 31 dicembre 2024:

  • le "attività per imposte anticipate che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 31 dicembre 2024 la deduzione è pari a 40 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 13,3 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività per imposte anticipate;
  • le "attività per imposte anticipate che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 dicembre 2024 tali attività ammontano a 33,4 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par 5 ex CRR, è esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 15,3 milioni di euro;

  • le "attività per imposte anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 dicembre 2024 la corrispondente ponderazione ammonta a 85,1 milioni di euro;
  • le "attività per imposte correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'amministrazione centrale.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 402,5 milioni di euro rispetto ad un saldo di 457,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023, sono così composte:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 12,1 milioni di euro (12,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023), interamente riferite a operazioni in derivati coperte da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • derivati attivi di copertura, relativi alle strategie di micro fair value hedging sul rischio di prezzo associato a titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva e sul rischio di tasso di interesse su titoli di debito valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva, entrambe avviate nel corso dell'esercizio, che presentano un fair value positivo per 7,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024;
  • partecipazioni per 24 mila euro, in linea rispetto al saldo al 31 dicembre 2023;
  • altre attività per 383,0 milioni di euro (444,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), che includono crediti verso Erario per 181,1 milioni di euro (di cui 163,0 milioni di euro relativi a crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi a cui corrisponde un valore nominale pari a 180,8 milioni di euro, in riduzione rispetto al valore di bilancio pari a 208,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), partite transitorie e portafoglio effetti per 61,2 milioni di euro (in riduzione di 11,3 milioni di euro rispetto a dicembre 2023), ratei e risconti attivi per 68,5 milioni di euro (+8,6 milioni di euro rispetto a dicembre 2023) e crediti verso la consolidante fiscale La Scogliera connessi al consolidato fiscale di Gruppo del 2024 per 25,0 milioni di euro (-7,2 milioni di euro rispetto a dicembre 2023).

Con specifico riferimento ai sopraccitati crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi iscritti nella voce "altre attività" per un valore nominale di 180,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, si segnala che nel corso dell'esercizio si è verificato un aggiornamento della normativa associata. Infatti, con l'approvazione del D.L. 39/2024 convertito con modificazioni dalla Legge 23 maggio 2024, n. 67 (in G.U. 28/05/2024, n. 123), sono state introdotte alcune importanti novità in tema di crediti da bonus edilizia.

In particolare, per quanto di interesse per il settore bancario, è stato disposto che:

  • le quote residue dei crediti da Super Ecobonus 110% che siano "tracciabili" (ossia muniti di codice identificativo) e che siano stati acquistati ad un prezzo inferiore al 75% del loro valore nominale dovranno essere ripartite in 6 anni a partire dal 1° gennaio 2025;
  • dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile effettuare compensazioni di qualsiasi credito da Ecobonus con debiti previdenziali INPS e assicurativi INAIL.

Con riferimento alla specifica posizione del Gruppo Banca Ifis in questo nuovo scenario normativo, sulla base delle analisi condotte si ritiene ragionevolmente che tali nuove disposizioni non abbiano alcun impatto significativo né in termini di allungamento dell'orizzonte temporale di compensazione né in termini di limitazioni quantitative alla compensazione stessa. Infatti:

  • il Gruppo ha smesso di acquistare tali crediti all'inizio dell'esercizio 2022;
  • nessun credito da bonus edilizia incluso nel portafoglio del Gruppo risulta soddisfare contemporaneamente le tre condizioni necessarie per l'applicazione della nuova ripartizione in 6 anni;
  • il Gruppo ha acquistato crediti da utilizzare in compensazione per un importo complessivo al di sotto della propria tax capacity sia per non esporsi al rischio di incapienza sia per rendere possibili le compensazioni di crediti di imposta rinvenienti da altre tipologie di agevolazioni (e.g. mondo cinematografico).

Le altre voci del passivo sono pari a 375,6 milioni di euro, in riduzione del 10,8% rispetto al dato di 421,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023, e sono composte principalmente da:

  • derivati passivi di negoziazione per 13,8 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che risultano sostanzialmente in linea rispetto al saldo al 31 dicembre 2023 pari a 14,0 milioni di euro;
  • derivati passivi di copertura, relativi principalmente alla strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, che presentano un fair value negativo per 14,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento rispetto al saldo di 11,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • debito per TFR per 7,6 milioni di euro, in riduzione del 4,3% rispetto al dato di 7,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • altre passività per 339,4 milioni di euro, in riduzione del 12,4% rispetto al saldo di 387,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023. In particolare, le poste più significative che compongono il saldo al 31 dicembre 2024 sono da ricondursi principalmente a debiti di funzionamento per 105,2 milioni di euro, a partite transitorie e somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione per 55,4 milioni di euro, nonchè al debito nei confronti di La Scogliera per 29,1 milioni di euro relativi ai rapporti di consolidato fiscale di Gruppo per il 2024 (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023).
RACCOLTA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.443.250 2.717.139 (1.273.889) (46,9)%
- Debiti verso banche centrali 419.286 1.577.874 (1.158.588) (73,4)%
di cui: TLTRO - 1.577.874 (1.577.874) (100,0)%
di cui: MRO 400.035 - 400.035 n.a.
di cui: Altri depositi 19.251 - 19.251 n.a.
- Pronti contro termine (PCT) 630.540 715.313 (84.773) (11,9)%
- Altri debiti 393.424 423.952 (30.528) (7,2)%
Debiti verso clientela 7.001.763 5.814.624 1.187.139 20,4%
- Pronti contro termine (PCT) 1.045.734 346.317 699.417 202,0%
- Retail 4.789.355 4.474.892 314.463 7,0%
- Altri depositi vincolati 399.765 122.325 277.440 226,8%
- Debiti per leasing 23.525 22.702 823 3,6%
- Altri debiti 743.384 848.388 (105.004) (12,4)%
Titoli in circolazione 3.152.737 3.288.895 (136.158) (4,1)%
Totale raccolta 11.597.750 11.820.658 (222.908) (1,9)%

Raccolta

Il totale della raccolta al 31 dicembre 2024 risulta pari a 11,6 miliardi di euro e risulta in leggera diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (-1,9%), ed è rappresentato per il 60,4% da debiti verso la clientela (49,2% al 31 dicembre 2023), per il 27,2% da titoli in circolazione (27,8% al 31 dicembre 2023) e per il 12,4% da debiti verso banche (23,0% al 31 dicembre 2023).

I debiti verso banche ammontano a 1.443,3 milioni di euro, in diminuzione del 46,9% rispetto al dato di fine dicembre 2023 principalmente a seguito del rimborso integrale delle linee TLTRO III nel corso dell'esercizio 2024 complessivamente per nominali 1,5 miliardi di euro (un rimborso di una tranche per nominali 750 milioni di euro nel primo trimestre, un rimborso parziale di nominali 375 milioni di euro a fine giugno 2024 e il rimborso del residuo di nominali 411,5 milioni di euro alla scadenza finale di settembre 2024), parzialmente compensato dalla

sottoscrizione di un'operazione di MRO a dicembre 2024 per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025, e di una riduzione dei PCT passivi verso banche per 84,8 milioni di euro.

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2024 a 7,0 miliardi di euro, in crescita del 20,4% rispetto al 31 dicembre 2023. La crescita è sostenuta dai PCT verso clientela, pari a 1.045,7 milioni di euro (+699,4 milioni di euro rispetto al saldo a fine 2023) e dalla raccolta retail, che ammonta a 4,8 miliardi di euro a fine 2024 (+7,0% rispetto al 31 dicembre 2023).

I titoli in circolazione ammontano al 31 dicembre 2024 a 3,2 miliardi di euro, in riduzione di 136,2 milioni di euro (- 4,1%) a seguito delle dinamiche dell'anno, caratterizzato dall'emissione a febbraio 2024 di un senior bond di nominali 400 milioni di euro e di durata 5 anni (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio"), il quale ha sostanzialmente sostituito il bond Senior Preferred di nominali 400 milioni di euro emesso nel 2020 e giunto a scadenza in data 25 giugno 2024, e dal normale ammortamento dei titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-207,7 milioni di euro rispetto a dicembre 2023). I titoli in circolazione sono composti al 31 dicembre 2024 da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 976,6 milioni di euro relativi alla tranche senior. Si precisa che a fine giugno 2024 è stata completata la ristrutturazione di tale cartolarizzazione, avente ad oggetto crediti factoring di proprietà (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio");
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 268,6 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • un prestito subordinato per 373,0 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2023;
  • n. 4 obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per complessivi 1,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al dato di fine dicembre 2023 (+6,7%) per la sopraccitata emissione a febbraio 2024 del senior bond di 400 milioni di euro, la quale ha più che compensato gli incassi dell'esercizio sulle altre obbligazioni.

Per effetto delle dinamiche rappresentate in precedenza (e in particolare del rimborso delle linee TLTRO), il costo del funding medio al 31 dicembre 2024 si attesta al 3,87%, in aumento rispetto al dato di 3,08% relativo alla media dell'esercizio 2023.

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.675.749 3.256.259 419.490 12,9%
di cui: Libero 466.046 458.116 7.930 1,7%
di cui: Like/One 251.276 355.016 (103.740) (29,2)%
di cui: vincolati 2.598.764 2.145.288 453.476 21,1%
di cui: German deposit 359.663 297.839 61.824 20,8%
Raccolta a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) 1.113.606 1.218.633 (105.027) (8,6)%
Totale raccolta retail 4.789.355 4.474.892 314.463 7,0%

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis.

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
5.222 5.374 (152) (2,8)%
Fondi su altri impegni e altre garanzie
rilasciate
337 - 337 n.a.
Fondi di quiescenza aziendali 231 196 35 17,9%
Controversie legali e tributarie 28.337 43.029 (14.692) (34,1)%
Oneri per il personale 1.931 2.592 (661) (25,5)%
Altri fondi 16.281 6.987 9.294 133,0%
Totale fondi per rischi e oneri 52.339 58.178 (5.839) (10,0)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere al 31 dicembre 2024, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2024 il saldo pari a 5,2 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo

Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Al 31 dicembre 2024 il saldo della voce risulta pari a 337 mila euro.

Fondi di quiescenza aziendali

La voce accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. Il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Al 31 dicembre 2024 il fondo in questione ammonta a 231 mila euro, in aumento di 35 mila euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2023.

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 28,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 43,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023. La diminuzione per 14,7 milioni di euro è da ricondurre principalmente a rilasci relativi a vertenze collegate all'ex Aigis Banca (per 5,8 milioni di euro), alla positiva risoluzione di un contenzioso relativo all'ex Interbanca (per 3,3 milioni di euro) e da rilasci netti da ricondurre alla controllata Ifis Npl Investing per 2,2 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio risultano essersi chiuse 99 cause il cui fondo stanziato ad inizio esercizio era pari a 15,1 milioni di euro e si sono aperte 87 nuove cause il cui fondo rischi e oneri in essere al 31 dicembre 2024 risulta essere pari a 3,9 milioni di euro.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per il personale per 1,9 milioni di euro (2,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 1,6 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2024 sono in essere "Altri fondi" per 16,3 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (+10,0 milioni di euro) a seguito principalmente di accantonamenti effettuati a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi, a fronte dei quali il fondo stanziato al 31 dicembre 2024 è pari a 7,5 milioni di euro. La voce include inoltre 3,4 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 3,1 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione e da 0,4 milioni di euro per fondo reclami.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2024 a 1.748,1 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto al dato di fine 2023 pari a 1.693,7 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108 1.283 1,5%
Riserve da valutazione: (28.144) (39.215) 11.071 (28,2)%
- titoli (23.150) (33.359) 10.209 (30,6)%
- piani a benefici definiti (es. TFR) 574 290 284 97,9%
- differenze di cambio (5.437) (6.146) 709 (11,5)%
- copertura di titoli di capitale al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(131) - (131) n.a.
Riserve 1.543.729 1.505.424 38.305 2,5%
Acconti su dividendi (-) (63.084) (62.962) (122) 0,2%
Azioni proprie (-) (20.971) (21.817) 846 (3,9)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 15.836 14.240 1.596 11,2%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110 1.468 0,9%
Patrimonio netto consolidato 1.748.146 1.693.699 54.447 3,2%

PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2023 1.693.699
Incrementi: 166.357
Utile dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578
Vendita/assegnazione di azioni proprie 1.283
Variazione riserva da valutazione 993
- piani a benefici definiti (es. TFR) 284
- differenze di cambio 709
Stock option 155
Patrimonio netto di terzi 1.596
Altre variazioni 752
Decrementi: 111.910
Dividendi distribuiti 110.362
- di cui saldo dividendo su utile 2023 47.278
- di cui acconto dividendo su utile 2024 63.084
Variazione riserva da valutazione 1.548
- titoli (al netto di realizzi) 1.395
- variazione riserva da valutazione per copertura di titoli di capitale al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (al netto di realizzi)
153
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2024 1.748.146

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, si segnala come le corrispondenti appostazioni a riserva che gli amministratori hanno proposto alle relative assemblee nel corso del 2024, siano state da queste deliberate e ammontino a 23.905.112 euro per Banca Ifis (delibera in data 18 aprile 2024) e 3.252.404 euro per Banca Credifarma (delibera in data 10 aprile 2024). Si evidenzia infine che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta da ciascuna banca nei rispettivi bilanci individuali. Al riguardo, gli amministratori confermano al momento l'intenzione di non procedere ad alcuna distribuzione delle riserve così costituite.

RACCORDO TRA I DATI DI PATRIMONIO NETTO E RISULTATO 31.12.2024
DELLA CAPOGRUPPO E I DATI CONSOLIDATI DI PERTINENZA
DELLA CAPOGRUPPO (in migliaia di euro)
PATRIMONIO NETTO DI CUI: UTILE (PERDITA)
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo Banca Ifis 1.394.367 139.303
Differenze rispetto ai valori di carico delle società consolidate 354.140 176.450
- Ifis Finance Sp z o.o. 23.119 6.859
- Ifis Finance I.F.N. S.A. (244) 1.583
- Ifis Rental Services 69.663 14.486
- Cap.Ital.Fin. - 1.443
- Banca Credifarma 74.557 18.001
- Ifis Npl Investing 166.082 160.209
- Ifis Npl Servicing 20.963 (26.131)
Elisione dividendi infragruppo - (82.000)
Altre scritture di consolidato (361) (72.175)
Saldi consolidati di pertinenza della Capogruppo 1.748.146 161.578

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.12.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.583.801 1.544.497
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.584.703 1.545.424
Totale Fondi propri 1.781.416 1.812.324
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.836.093 10.390.002
CET1 Ratio 16,10% 14,87%
Tier 1 Ratio 16,11% 14,87%
Total Capital Ratio 18,11% 17,44%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il totale Fondi Propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2023, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2024 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2024, in continuità con quanto effettuato a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo Banca Ifis ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Tra le novità del 2024 si segnala l'applicazione del trattamento temporaneo dei profitti e delle perdite non realizzate misurate al fair value per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (c.d. FVOCI), reintrodotte con il Regolamento UE n. 1623/2024 in modifica dell'art. 468 della CRR.

Tra le novità di fine 2024 rileva l'attivazione da parte di Banca d'Italia della riserva di capitale a fronte del rischio sistemico. Al 31 dicembre 2024 la riserva da raggiungere costituisce lo 0,5% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dell'1,0% dovrà essere raggiunto entro il 30 giugno 2025.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, definisce per gli enti la possibilità di includere nel loro CET1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva, a suo tempo, già provveduto ad informare Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avviene, in continuità con il precedente esercizio, in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 31 dicembre 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare gli impatti dell'IFRS 9 sul CET1, i Fondi propri ammontano a 1.781,4 milioni di euro, registrando una variazione negativa pari a 30,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • inclusione dell'utile maturato al 31 dicembre 2024, pari a 161,6 milioni di euro, al netto dell'ipotesi di dividendo pari a 111,5 milioni di euro comprensivo della quota distribuita in acconto: la variazione positiva ammonta a 50,1 milioni di euro;
  • minore deduzione delle attività fiscali anticipate, pari a 4,9 milioni di euro;
  • variazione positiva di altre riserve per un ammontare pari a 3 milioni di euro;
  • applicazione del filtro transitorio introdotto per attenuare l'impatto dell'FTA IFRS 9 (art. 473 bis CRR), che determina una variazione negativa pari a 19,9 milioni di euro, parzialmente compensata dall'introduzione del filtro sulla riserva OCI sui titoli di Stato per un ammontare positivo pari a 15,9 milioni di euro. La variazione totale negativa ammonta a 4,0 milioni di euro;
  • maggior deduzione dal CET1 derivante dall'incremento dei crediti in perimetro del c.d. "Calendar Provisioning", pari a 14,8 milioni di euro;
  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni, principalmente dovuto all'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'art. 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 70,2 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata mitigata da una riduzione delle attività ponderate per il rischio (RWA) pari a 553,9 milioni di euro, come di seguito descritto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 5.769.725 2.729.714 1.200.451 1.839.560 1.733.692 1.171.961 8.675.378
RWA per rischio di mercato X X X X X X 39.749
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 1.038.251
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 82.715
Totale RWA X X X X X X 9.836.093

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Al 31 dicembre 2024, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.836,1 milioni di euro, con un decremento di 550,2 milioni di euro rispetto a dicembre 2023. In particolare, si segnala:

• una riduzione del rischio di credito pari a 574,2 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti variazioni:

  • riduzione di 89 milioni di euro registrata sulla classe di esposizioni corporate e retail, imputabile al recupero del patrimonio informativo utile all'applicazione di fattori di ponderazione preferenziali;
  • una riduzione di 222,6 milioni di euro relativi alla classe di esposizioni verso enti dovuta, principalmente, alla diminuzione dell'operatività in PCT e titoli nel primo semestre 2024 e, a partire dal terzo trimestre 2024, all'introduzione delle valutazioni del merito di credito dell'agenzia (ECAI) Fitch Ratings Ireland Limited;
  • ad una riduzione registrata nel portafoglio "Esposizioni in stato di default" pari a 234,7 milioni di euro, il cui effetto è imputabile ad una diminuzione dei volumi nel Settore Npl (-130 milioni di euro);
  • alle variazioni nette sulle altre classi di esposizioni, il cui effetto ammonta complessivamente ad un decremento per 27,7 milioni di euro;
  • ad un incremento delle componenti di rischio di mercato e Credit Valuation Adjustment (CVA), pari complessivamente a 9,9 milioni di euro, dovuto principalmente all'aumento dell'operatività in derivati;
  • un incremento del rischio operativo pari a 10,3 milioni di euro, dovuto al miglioramento dell'indicatore rilevante.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, al 31 dicembre 2024 il CET1 Ratio si attesta al 16,10%, in aumento di 123 basis point rispetto al 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital Ratio si attesta al 18,11%, registrando un aumento di 67 basis point rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Al 31 dicembre 2024, non considerando il filtro relativo al regime transitorio IFRS 9 né considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.759,3 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 9.836,1 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
31.12.2024(1) 31.12.2023(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.561.703 1.518.451
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.562.605 1.519.378
Totale Fondi propri 1.759.318 1.786.278
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.836.093 10.386.270
CET1 Ratio 15,88% 14,62%
Tier 1 Ratio 15,89% 14,63%
Total Capital Ratio 17,89% 17,20%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 dicembre 2024 includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario a tale data, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 31 dicembre 2023 includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario a tale data, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che fino al 31 dicembre 2024, il Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è tenuto a rispettare i seguenti requisiti di capitale:

  • CET1 Ratio pari all'8,44%, vincolante nella misura del 5,50%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,34%, vincolante nella misura del 7,40%;
  • Total Capital Ratio pari al 12,74%, vincolante nella misura del 9,80%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto altresì per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari al 9,44%, composto da un OCR CET1 Ratio pari all'8,44% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) pari all'1,00%;
  • Tier 1 Ratio pari all'11,34%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 10,34% e da una componente target pari all'1,00%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,74%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,74% e da una componente target pari all'1,00%.

Banca d'Italia ha deciso di applicare a tutte le banche autorizzate in Italia un SyRB (Systemic Risk Buffer) pari all'1,00% degli RWA per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia1 (la base di calcolo, quindi, non è l'esposizione complessiva al rischio, come per la riserva di conservazione del capitale o la riserva anticiclica). Il tasso obiettivo dell'1,00% dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e pari al rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025. Il SyRB deve essere applicato a livello consolidato per i gruppi e a livello individuale per le banche non appartenenti a gruppi.

Overall Capital Requirement (OCR) 2024 Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92
SREP
CRR
Requisito combinato OCR e
TSCR RCC(1) Riserva
anticiclica
Rischio
sistemico
OCR Ratio P2G P2G
CET1 4,50% 1,00% 5,50% 2,50% 0,04% 0,40% 8,44% 1,00% 9,44%
Tier 1 6,00% 1,40% 7,40% 2,50% 0,04% 0,40% 10,34% 1,00% 11,34%
Total Capital 8,00% 1,80% 9,80% 2,50% 0,04% 0,40% 12,74% 1,00% 13,74%

Di seguito si riporta una tabella riassuntiva dei requisiti in vigore.

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Al 31 dicembre 2024, il Gruppo Banca Ifis soddisfa ampiamente i requisiti sopra menzionati.

Procedimento di determinazione del requisito minimo di passività soggette a bail-in

I requisiti minimi di Fondi propri e passività ammissibili (MREL) comunicati da Banca d'Italia alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma sono riportati nella tabella seguente.

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
12,74% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA) 8% del Total Risk Exposure Amount (TREA)
4,47% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

(1) In alternativa, il calcolo del MREL può essere effettuato non deducendo dal numeratore il requisito combinato di riserva di capitale e calcolando la soglia minima sommando i seguenti requisiti: requisito regolamentare ex art. 92, par.1 lettera c) Reg. 575/2013, pari all'8%, requisito aggiuntivo SREP pari all'1,8% e un add on doppio del requisito combinato di riserva del capitale tempo per tempo vigente, che alla data di riferimento è pari a 5,87%. La soglia minima sommando le suddette componenti è pari al 15,67%.

Al 31 dicembre 2024, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano ampiamente soddisfatti.

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

Nel corso del 2024 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 31

1 Il requisito deve essere calcolato sulla somma delle esposizioni verso residenti in Italia di cui alle righe 170, colonna 90 della tavola Corep C09.01 e 150, colonna 125 della tavola Corep C09.02.

dicembre 2024 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e di NSFR (con indici superiori rispettivamente al 700% e al 100%).

Aggregati economici riclassificati

In relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e l'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento (inizialmente come società standalone e poi come società incorporata a seguito della fusione per incorporazione di Revalea in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024), i dati economici dell'esercizio 2024 potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita, considerando che esso impatta sui dati 2023 per soli 2 mesi (novembre e dicembre) mentre per i dati 2024 è integrale (12 mesi).

Per maggiori dettagli sulla fusione in questione si veda la "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata.

Formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 699,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea col dato al 31 dicembre 2023 pari a 704,6 milioni di euro, grazie al positivo contributo delle altre componenti del margine di intermediazione.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto all'esercizio precedente.

FORMAZIONE DEL MARGINE DI
INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 532.505 566.197 (33.692) (6,0)%
Commissioni nette 91.775 98.221 (6.446) (6,6)%
Altre componenti del margine di intermediazione 74.872 40.198 34.674 86,3%
Margine di intermediazione 699.152 704.616 (5.464) (0,8)%

Il margine di interesse risulta pari a 532,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 che risultava pari a 566,2 milioni di euro, in quanto i positivi contributi del Settore Commercial & Corporate Banking (+6,6 milioni di euro) sono stati sostanzialmente controbilanciati dalla stabilità del Settore Npl e dalla riduzione del margine di interesse del Settore Governance & Servizi e Non Core (-39,2 milioni di euro), il quale risente sia del fisiologico minor contributo di un portafoglio in run-off (-11,4 milioni di euro) sia del maggior costo del funding (- 27,8 milioni di euro) legato alle dinamiche di ridefinizione della raccolta, guidate dal rimborso delle linee TLTRO e dalla loro sostituzione con forme di raccolta più onerose.

Le commissioni nette ammontano a 91,8 milioni di euro, in decremento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 per 6,4 milioni di euro, in quanto il contributo positivo del comparto Corporate Banking (+3,1 milioni di euro) dell'Area Corporate Banking & Lending è stato più che compensato dal minor contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core (-1,3 milioni di euro), a seguito dell'aumento delle commissioni passive della raccolta retail, nonché dalle commissioni riconosciute da Revalea (acquisita a ottobre 2023 e nel 2024 fusa in Ifis Npl Investing ) ad un servicer terzo. In particolare:

• le commissioni attive sono pari a 111,6 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2023, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di Structured Finance, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing per conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati;

• le commissioni passive sono pari a 19,8 milioni di euro, in aumento di 5,7 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2023 in relazione alle commissioni sostenute per effetto degli accordi di servicing della ex Revalea, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 74,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in crescita di 34,7 milioni di euro rispetto a fine esercizio 2023. Di seguito si riportano le sue componenti:

  • utili netti da cessione/riacquisto di attività e passività finanziarie per 41,3 milioni di euro (+25,1 milioni di euro rispetto agli utili netti per 16,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), composti principalmente da 25,1 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà soprattutto per le dismissioni di titoli di debito (contro il dato di 4,8 milioni di euro dell'esercizio 2023), di cui 12,3 milioni di euro relativi a titoli di debito bancari e 12,8 milioni di euro relativi a titoli di Stato, e da 16,1 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (10,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 24,1 milioni di euro (in aumento di 10,9 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nell'esercizio 2024 dei titoli di capitale per 16,9 milioni di euro (che includono la plusvalenza da cessione per 6,2 milioni di euro di strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da un'operazione di ristrutturazione del debito di una posizione del comparto Non Core), in aumento di 10,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, e delle quote di fondi OICR per 6,6 milioni di euro (+1,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023);
  • dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo per 12,5 milioni di euro (-3,6 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio 2023);
  • risultato netto negativo dell'attività di negoziazione per 1,9 milioni di euro, in miglioramento di 3,4 milioni di euro rispetto al risultato netto negativo per 5,3 milioni di euro dell'esercizio 2023 principalmente per le migliori performance dei derivati di trading (+2,4 milioni di euro rispetto al saldo del 31 dicembre 2023);
  • risultato netto negativo dell'attività di copertura per 1,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto al dato negativo di 0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023, il quale tuttavia non è un dato pienamente comparabile in quanto l'attività di copertura era stata avviata solo dal mese di giugno 2023.

Formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 661,5 milioni di euro, in aumento rispetto al dato di 652,2 milioni di euro del 31 dicembre 2023 (+1,4%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 699.152 704.616 (5.464) (0,8)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(37.670) (52.407) 14.737 (28,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 661.482 652.209 9.273 1,4%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 37,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in miglioramento di 14,7 milioni di euro rispetto al dato di 52,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023.

Le rettifiche nette del 2024 sono influenzate, tra gli altri, dall'utilizzo integrale dei correttivi prudenziali (management overlay) contabilizzati negli esercizi precedenti derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i management overlay accantonati negli esercizi precedenti a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macroeconomiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi.

Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo" della presente Relazione sulla gestione del Gruppo.

Formazione dell'utile netto dell'esercizio

La formazione dell'utile netto dell'esercizio è riepilogata nella tabella seguente.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 661.482 652.209 9.273 1,4%
Costi operativi (406.916) (394.648) (12.268) 3,1%
Oneri relativi al sistema bancario (8.136) (11.193) 3.057 (27,3)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (478) (6.878) 6.400 (93,1)%
Oneri e proventi non ricorrenti (610) (2.919) 2.309 (79,1)%
Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 986 (986) (100,0)%
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
245.342 237.557 7.785 3,3%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(82.168) (75.641) (6.527) 8,6%
Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916 1.258 0,8%
(Utile) perdita d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806) 210 (11,6)%
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
161.578 160.110 1.468 0,9%

I costi operativi sono pari a 406,9 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (+3,1%).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 417.390 402.011 15.379 3,8%
a) spese per il personale 169.852 163.802 6.050 3,7%
b) altre spese amministrative 247.538 238.209 9.329 3,9%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
23.276 17.706 5.570 31,5%
Altri oneri/proventi di gestione (33.750) (25.069) (8.681) 34,6%
Costi operativi 406.916 394.648 12.268 3,1%

Le spese per il personale, pari a 169,9 milioni di euro, registrano un aumento del 3,7% da ricondursi da un lato alla crescita delle risorse in forza alla data di riferimento (il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2024 è pari a 2.013, in aumento del 3,8% rispetto a 1.940 risorse al 31 dicembre 2023) e dall'altro agli effetti del rinnovato CCNL.

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2024 sono pari a 247,5 milioni di euro, in aumento di 9,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Tale variazione è legata principalmente alle sottovoci "Legali e consulenze" e "Servizi in outsourcing" connesse al maggior al contributo dell'ex Revalea (incorporata in Ifis Npl Investing) per l'esercizio 2024 in quanto lo scorso esercizio è entrata a far parte nel perimetro del Gruppo al 31 ottobre 2023.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE (in migliaia di euro) ESERCIZIO VARIAZIONE 2024 2023 ASSOLUTA % Spese per servizi professionali 134.732 122.516 12.215 10,0% Legali e consulenze 92.898 87.106 5.792 6,6% Compensi a società di revisione 1.173 1.016 157 15,5% Servizi in outsourcing 40.660 34.394 6.266 18,2% Imposte indirette e tasse 37.448 40.141 (2.693) (6,7)% Spese per acquisto di beni e altri servizi 75.359 75.552 (193) (0,3)% Assistenza e noleggio software 22.556 19.074 3.482 18,3% Pubblicità e inserzioni 12.176 14.195 (2.019) (14,2)% Spese per informazione clienti 8.019 12.404 (4.385) (35,4)% Spese relative agli immobili 7.966 7.495 471 6,3% Viaggi e trasferte 5.555 4.204 1.351 32,1% Spese spedizione e archiviazione documenti 3.597 3.733 (136) (3,6)% Gestione e manutenzione autovetture 3.556 3.247 309 9,5% Spese telefoniche e trasmissione dati 3.342 3.160 182 5,8%

L'andamento della voce è dettagliato nella tabella seguente.

Totale altre spese amministrative 247.538 238.209 9.329 3,9%

La sottovoce "Spese per servizi professionali" risulta pari a 134,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento di 12,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (+10,0%), e si compone principalmente di:

Costi per cartolarizzazione 1.808 1.169 639 54,7% Altre spese diverse 6.785 6.871 (86) (1,3)%

  • costi per "Legali e consulenze", che risulta pari a 92,9 milioni di euro nell'esercizio 2024, in crescita del 6,6% rispetto al dato dell'esercizio precedente;
  • costi per "Servizi in outsourcing", che sono pari a 40,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e registrano un incremento per 6,3 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio precedente. La variazione è da ricondurre principalmente al maggior costo dell'attività di recupero di Ifis Npl Investing (+10,3 milioni di euro), il cui dato comparato del 2023 aveva beneficiato della sistemazione degli effetti connessi al cambio del sistema provvigionale e del contributo limitato a soli due mesi dei costi connessi alla ex Revalea (la quale è entrata nel perimetro del Gruppo a ottobre 2023).

La sottovoce "Imposte indirette e tasse", pari a 37,4 milioni di euro, risulta in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 40,1 milioni di euro (-6,7%). La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 22,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (26,1 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente), e include inoltre costi per imposta di bollo per 13,7 milioni di euro (in linea con il dato al 31 dicembre 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

La sottovoce "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risulta pari a 75,4 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2023. I fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • costi per "Assistenza e noleggio software", i quali sono pari a 22,6 milioni di euro e risultano in aumento (+18,3%) rispetto al dato del 31 dicembre 2023;
  • spese per "Pubblicità e inserzioni", che passano da 14,2 milioni di euro a 12,2 milioni di euro a dicembre 2024 (-2,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023);

  • "Spese per informazioni clienti", le quali sono pari 8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e risultano in riduzione di 4,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, principalmente per i minori costi sostenuti dalla controllata Ifis Npl Investing riconducibili principalmente al relativo timing di acquisto dei portafogli Npl;
  • "Spese relative agli immobili", pari a 8,0 milioni di euro e in crescita del 6,3% rispetto a dicembre 2023 (+0,5 milioni di euro), principalmente a seguito dei maggiori costi di sorveglianza.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 31 dicembre 2024 rispettivamente pari a 12,2 milioni di euro e 11,1 milioni di euro e sono in aumento rispettivamente del 25,7% e del 38,5% rispetto ai dati dell'esercizio precedente, a seguito degli investimenti in attività materiali e immateriali effettuati dal Gruppo Banca Ifis nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si rimanda a quanto descritto in precedenza nella sezione "Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati del Gruppo" al paragrafo "Attività immateriali e materiali").

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 33,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, registrano una crescita di 8,7 milioni di euro (+34,6%) rispetto al dato al 31 dicembre 2023, anche a seguito dei recuperi di spesa rivenienti dall'ex Revalea (incorporata in Ifis Npl Investing) entrata a far parte nel perimetro del Gruppo a ottobre 2023. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi a dicembre 2024 ammontano a 406,9 milioni di euro, in crescita rispetto al saldo di dicembre 2023 pari a 394,6 milioni di euro.

La voce "Oneri relativi al sistema bancario" al 31 dicembre 2024 risulta essere pari a 8,1 milioni di euro e rappresenta il costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo di 0,2 milioni di euro di competenza della controllata Banca Credifarma. Il saldo comparato al 31 dicembre 2023, pari a 11,2 milioni di euro, rappresenta il costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e della contribuzione prevista dal piano di accumulo del Fondo di Risoluzione Unico (FRU o SRF - Single Resolution Fund) effettuate nell'esercizio 2023. Per quanto riguarda il SRF nulla è stato richiesto in termini di contribuzione al 31 dicembre 2024, essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo nel 2023.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 31 dicembre 2024 risultano pari a 0,5 milioni di euro, mentre il saldo al 31 dicembre 2023 registrava accantonamenti netti per 6,9 milioni di euro. L'andamento dell'esercizio 2024 è stato caratterizzato da rilasci da ricondurre alla Capogruppo Banca Ifis per 9,1 milioni di euro relativi a vertenze collegate all'ex Aigis Banca (per 5,8 milioni di euro) e alla risoluzione di un contezioso relativo all'ex Interbanca (per 3,3 milioni di euro), che sono stati più che compensati da accantonamenti per complessivi 9,6 milioni di euro, di cui 7,5 milioni di euro a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti d'imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (iscritti nella voce patrimoniale "Altre attività") e 1,6 milioni di euro principalmente relativi a garanzie per indennizzi relativi ad una operazione di cessione di una quota partecipativa.

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" risulta pari al 31 dicembre 2024 a 610 mila euro, e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2024 connessi all'integrazione di Revalea all'interno del Gruppo Banca Ifis, inclusi quelli relativi alla sua fusione per incorporazione in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si veda la "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata). Tali costi sono in riduzione rispetto al dato comparato al 31 dicembre 2023, pari a 2,9 milioni di euro, che comprendeva i costi in ambito ICT preliminari all'acquisizione nonché i costi direttamente connessi all'operazione poi realizzata nel corso del mese di ottobre 2023.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 245,3 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2023.

Le imposte sul reddito al 31 dicembre 2024 ammontano a 82,2 milioni di euro, e il tax rate è pari al 33,49%, in aumento rispetto al 31,84% del 31 dicembre 2023 per effetto dell'abrogazione del beneficio ACE a decorrere dall'esercizio 2024.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 161,6 milioni di euro, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al dato del 2023.

Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in eccedenza rispetto alle immediate esigenze operative.

I principali rischi e le incertezze originate dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, derivanti sia dalle tensioni internazionali sia dal contesto geo-politico osservato, reso ancora più incerto dall'esito delle recenti elezioni americane, ad oggi non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali, in ottica prospettica, da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca Ifis tipici del comparto bancario, nonché a quanto riportato nella Relazione sulla gestione del Gruppo al paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione".

L'azione Banca Ifis

La quotazione

Le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono quotate presso il segmento STAR, e la Banca risulta operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Prezzo del titolo a fine esercizio 21,18 15,70 13,31 17,07 9,18

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine esercizio e patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Prezzo del titolo a fine esercizio 21,18 15,70 13,31 17,07 9,18
Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione 32,95 32,01 30,24 29,85 28,50
Price/book value 0,64 0,49 0,44 0,57 0,32

La situazione in termini di price/book value evidenzia un valore inferiore all'unità per tutti gli esercizi riportati: a tal riguardo si evidenzia che trattasi di situazione strutturale per il contesto italiano in quanto le quotazioni mostrano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile.

Azioni in circolazione 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Numero azioni in circolazione 52.572 52.468 52.433 53.472 53.460
a fine esercizio (in migliaia) (1)

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earnings per share e Price/Earnings

Di seguito è evidenziato l'Earnings per share (EPS), cioè il rapporto tra utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio, al netto delle azioni proprie in portafoglio. Per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 25 - Utile per azione" della "Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato" della Nota integrativa consolidata.

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2024 31.12.2023
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 161.578 160.110
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.529.787 52.456.037
Numero medio di azioni in circolazione ai fini dell'utile per azione diluito 53.383.843 52.567.897
Utile per azione (EPS) 3,08 3,05
Utile per azione (EPS) diluito 3,03 3,05

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Payout ratio

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis proporrà all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 pari a 0,92 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). A novembre 2024 è già stato distribuito l'acconto sul dividendo per l'esercizio 2024, pari a 1,20 euro per azione. Il totale dei dividendi (a

titolo di acconto e saldo) per l'esercizio 2024 ammonta, quindi, complessivamente a 2,12 euro per azione, a cui corrisponde un payout ratio del 69,0%.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2024 2023 2022 2021 2020
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110 141.086 100.582 68.804
Dividendi della Capogruppo (1) 111.450 110.240 73.418 49.811 25.132
Payout ratio (1) 69,0% 68,9% 52,0% 49,5% 36,5%

(1) I dati dell'esercizio 2024 sono composti dal totale di 1,20 euro per azione distribuito a titolo di acconto sul dividendo a novembre 2024 e di 0,92 euro per azione quale proposta di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2024 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca Ifis che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca Ifis in misura superiore al 3%, risultano evidenziati di seguito:

* in proprio per lo 0,38% e per il tramite di Preve Costruzioni S.p.A. per il 3,16%.

Le regole di Corporate Governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Corporate Governance delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di Internal Dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di Internal Dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation) e mira ad assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

La "Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis S.p.A." (Politica Internal Dealing) disciplina:

  • gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle persone "strettamente legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la soglia minima di importo su quote, titoli di credito o strumenti collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una "Persona Strettamente Legata" e soggetta agli obblighi di notifica;
  • la gestione dei "periodi di chiusura", intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti devono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari a essi collegati.

I Soggetti Rilevanti sono:

  • i componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • i componenti del Collegio Sindacale;
  • i dirigenti considerati come aventi "responsabilità strategica", cioè:
    • Condirettore Generale Chief Operating Officer (COO);
    • Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO);
    • Responsabile Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability;
    • Chief of Staff e Comunicazione di Presidenza;
    • Chief Financial Officer (CFO);
    • Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
    • Chief Lending Officer (CLO);
    • Responsabile Direzione Npl;
    • Responsabile Internal Audit;
    • Responsabile Compliance;
    • Chief Risk Officer (CRO);
    • Responsabile Anti-Money Laundering;
    • Direttore Human Resources;
    • Responsabile General Counsel;
    • Responsabile Investor Relations & Corporate Development;
    • Amministratore Delegato di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Direttore Generale di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Amministratore Delegato di Banca Credifarma S.p.A..
  • qualunque soggetto che detenga una partecipazione calcolata ai sensi dell'articolo 118 del Regolamento Emittenti, pari almeno al 10% del capitale sociale di Banca Ifis, rappresentato da azioni con diritto di voto oppure qualunque soggetto che controlli la Banca;
  • gli ulteriori soggetti individuati come tali, anche per periodi di tempo circoscritti, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Sono sottoposti alla Politica Internal Dealing anche le "persone strettamente legate" ai Soggetti Rilevanti.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance", sottosezione "Internal Dealing" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa, professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Il Gruppo si è inoltre dotato della "Politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate", al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle informazioni privilegiate di emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nell'esercizio.

Conclusione SREP sui requisiti di capitale: Banca Ifis ampiamente sopra delle indicazioni di Banca d'Italia

In data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo.

Banca d'Italia ha individuato per il 2024 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%.

I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari all'1,00%.

Emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a 5 anni

In data 20 febbraio 2024, Banca Ifis ha concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred Unsecured nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali.

In particolare, l'emissione ha una durata quinquennale, con data di regolamento 27 febbraio 2024. Il reoffer price è pari a 99,362 per un rendimento a scadenza del 5,65% ed una cedola pagabile annualmente del 5,50%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Milano e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's.

Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale del Gruppo relativo al triennio 2022-2024, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2023 e la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis S.p.A., riunitasi in data 18 aprile 2024 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato in sede ordinaria:

  • il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023;
  • la destinazione dell'utile netto, tenuto conto dell'esercizio dell'opzione di patrimonializzazione prevista dall'art. 26 comma 5-bis del Decreto-legge n. 104/2023 (convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136), a riserva non distribuibile per 23.905.112 euro (importo pari a due volte e mezza l'imposta calcolata ai sensi del richiamato art. 26 del Decreto-legge n. 104/2023);
  • la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2023 pari a 0,90 euro, al lordo delle ritenute di legge, per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione. Tale saldo del dividendo 2023 è stato messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 maggio 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 maggio 2024 e data di pagamento il 22 maggio 2024;
  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in

senso favorevole sulla Sezione II del citato documento, relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2023;

• la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera S.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Nicola Borri, in sostituzione del consigliere dimissionario Sebastien Egon Fürstenberg che, in qualità di Presidente onorario, continua a partecipare alla vita societaria e consiliare nei termini di Statuto. Il prof. Borri rimarrà in carica fino alla naturale scadenza del Consiglio di Amministrazione in carica, ossia fino all'Assemblea chiamata a deliberare l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024.

Ristrutturazione della cartolarizzazione "Ifis ABCP Programme" di crediti factoring del valore di 1,15 miliardi di euro

In data 28 giugno 2024 Banca Ifis ha concluso con successo la ristrutturazione della cartolarizzazione denominata "Ifis ABCP Programme" del valore di 1,15 miliardi di euro avente ad oggetto crediti factoring di proprietà. Tale cartolarizzazione è stata inizialmente perfezionata il 13 ottobre 2016 e ha ad oggetto la cessione su base rotativa di crediti vantati verso la clientela privata derivanti dall'attività di factoring ordinaria del Gruppo, acquistati sia prosoluto, sia pro solvendo e di cui sia stata notificata la cessione al debitore ceduto.

L'operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger.

Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo Banca Ifis.

Rimborsate nel 2024 linee TLTRO per 1,5 miliardi di euro

Per quanto concerne la raccolta TLTRO, si segnala come nel corso dell'esercizio, grazie alla solida posizione di liquidità del Gruppo in riserve e attivi liberi finanziabili in BCE, si è proseguito con il percorso di rimborso anticipato rispetto alla scadenza di settembre 2024, delle linee TLTRO III per un ulteriore valore nominale di 1.125 milioni di euro completando inoltre con largo anticipo tutte le azioni manageriali finalizzate al rimborso del residuo valore nominale di 411,5 milioni di euro, avvenuto in data 25 settembre 2024 e che ha portato a nominali 2.036,5 milioni di euro l'ammontare di linee TLTRO III rimborsate.

Si evidenzia come, già dalla fine del 2023, il Gruppo abbia posto in essere le azioni manageriali propedeutiche alla sostituzione di tale componente di funding attraverso emissioni di obbligazioni senior, l'incremento della raccolta retail con una strategia multicanale e campagne di marketing mirate nonché con la ristrutturazione di operazioni di cartolarizzazione sui portafogli del Gruppo. Tali azioni hanno quindi di fatto modificato la struttura di funding del Gruppo che al 31 dicembre 2024 è rappresentata per il 60,4% da debiti verso la clientela (49,2% al 31 dicembre 2023), per il 12,4% da debiti verso banche (23,0% al 31 dicembre 2023) e per l'27,2% da titoli in circolazione (27,8% al 31 dicembre 2023).

Distribuzione di un acconto sui dividendi sull'utile 2024 pari a 63,1 milioni di euro (1,20 euro per azione)

In data 7 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato la distribuzione di un acconto sui dividendi sull'utile 2024 complessivamente pari a euro 63.083.736,00 ossia pari a 1,20 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle n. 52.569.780 azioni Banca Ifis emesse e in circolazione a tale data (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). L'acconto sui dividendi sull'utile 2024 è stato messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 18 novembre 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 19 novembre e data di pagamento (payment date) il 20 novembre 2024. La relazione del Consiglio di Amministrazione e il prospetto contabile al 30 settembre 2024 ex articolo 2433-bis c.c., sulla base dei quali il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione dell'acconto sul dividendo e incluse all'interno del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2024, sono messi a disposizione del

pubblico presso la sede sociale della Banca, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato e sul sito web istituzionale della Banca, www.bancaifis.it, sezione "Investor Relations". Infine, ai fini della distribuzione dell'acconto sui dividendi, la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ha rilasciato in data 7 novembre 2024 il parere previsto dall'articolo 2433-bis c.c. che è a disposizione dei soci presso la sede sociale della Banca.

Fusione per incorporazione di Revalea in Ifis Npl Investing

In data 11 novembre 2024 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. in Ifis Npl Investing S.p.A., con decorrenza ai fini contabili e fiscali retrodatata al 1° gennaio 2024. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Revalea a ottobre 2023, e rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis e in particolare di quella del Settore Npl. Per maggiori dettagli sulla fusione in questione si veda la "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata.

Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato

Presentata un'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank

In data 7 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato la promozione di un'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank. L'offerta è stata comunicata al mercato in data 8 gennaio 2025 con comunicazione diffusa ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 1, del D. Lgs. 58/98 (il "TUF") e dell'articolo 37 del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971/99 (il "Regolamento Emittenti"). L'offerta, che resta condizionata all'ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e all'avveramento delle condizioni stabilite, è finalizzata all'acquisizione da parte di Banca Ifis della titolarità del 100% delle azioni di illimity Bank quotate su Euronext Milan, Segmento Euronext STAR Milan. In particolare, Banca Ifis ha proposto che per ciascuna azione di illimity Bank portata in adesione all'offerta sia riconosciuto un corrispettivo che esprime una valorizzazione unitaria pari a 3,55 euro, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Banca Ifis al 7 gennaio 2025. Tale corrispettivo è composto da:

  • 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione per ciascuna azione di illimity Bank e
  • una componente in denaro pari a 1,414 euro.

In data 27 gennaio 2025, Banca Ifis ha depositato presso la Consob il documento di offerta ai sensi degli articoli 102 e 106, comma 4, del TUF avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie di illimity Bank. Inoltre, Banca Ifis ha reso noto di aver presentato alle Autorità competenti le istanze e/o le comunicazioni per l'ottenimento delle autorizzazioni richieste ai sensi della normativa applicabile all'offerta, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 4, del TUF e dell'articolo 37-ter, comma 1, lettera b), del Regolamento Emittenti.

In caso di successo dell'offerta, l'operazione, che prevede la successiva fusione per incorporazione di illimity Bank in Banca Ifis, potrà consentire al Gruppo Banca Ifis di accelerare il proprio percorso di crescita e di consolidare la leadership nel mercato italiano dello specialty finance, ampliando la base delle PMI clienti, entrando in nuovi business e in nuovi segmenti e proseguendo la leadership negli Npl.

Informativa sulle tensioni internazionali

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dalle tensioni internazionali, soprattutto con riferimento al Medio Oriente e al perdurare del conflitto Russia-Ucraina.

A livello di Gruppo Banca Ifis viene svolto un monitoraggio a livello di rischio Paese sulle nazioni coinvolte nei conflitti. Tali monitoraggi continuativi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nelle zone interessate dalle tensioni internazionali in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, continua a ritenere ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Nel 2024 Banca Ifis ha conseguito un utile di pertinenza della Capogruppo di 162 milioni di euro, confermando il suo forte profilo economico, patrimoniale e finanziario. In questi tre anni Banca Ifis ha completato con successo il Piano Industriale 2022-2024 superando tutti gli obiettivi finanziari prefissati e orientandosi, sempre di più, verso la digitalizzazione e la sostenibilità. L'utile cumulato raggiunto nel triennio è stato pari a 463 milioni di euro, superiore del 12% rispetto ai target di Piano. La remunerazione degli azionisti, attraverso la nuova dividend policy approvata nel 2023 e la distribuzione di dividendi costanti, consente di raggiungere un payout ratio intorno al 70%. Questi risultati sono stati ottenuti mantenendo intatta la solida base patrimoniale del Gruppo, con un CET1 pari al 16,1%, superiore di circa 100 punti base all'obiettivo di Piano del 15,1%.

Lo scenario macroeconomico per l'esercizio 2025 si presenta meno favorevole per il settore bancario italiano. La domanda di credito da parte delle imprese rimane modesta e le aziende dispongono di adeguati finanziamenti a lungo termine in un contesto di crescita economica moderata. Il Gruppo Banca Ifis rimane focalizzato sulla profittabilità e nel 2024 la crescita degli impieghi è risultata superiore alla media di mercato con spread medi in crescita rispetto all'esercizio precedente.

Nel 2025 è previsto che la Banca Centrale Europea riduca ulteriormente i tassi di interesse. In questo contesto il Gruppo ha diminuito la sensibilità alla riduzione dei tassi di interesse attraverso l'aumento della duration del portafoglio titoli e aumentato le erogazioni a tasso fisso, soprattutto nell'Area Leasing.

Si sono evidenziati alcuni segnali di deterioramento della qualità degli attivi, concentrati in settori specifici. In tale ambito il Gruppo ha aumentato la copertura di specifiche esposizioni. Il rischio di qualità degli attivi del Gruppo è comunque mitigato da diversificazione tra settori e imprese, prestiti a breve termine e attenta gestione delle garanzie.

Il Settore Npl evidenzia dinamiche di mercato più sfidanti evidenziando una limitata offerta di Npl in acquisto e un aumento della concorrenza sui processi di vendita. A seguito dell'acquisizione di Revalea a ottobre 2023, Banca Ifis ha raggiunto gli obiettivi di acquisto di Npl del Piano Industriale 2022-2024 e ha adottato un approccio più selettivo nei confronti delle nuove acquisizioni di Npl, concentrandosi sul recupero dello stock di Npl esistente.

Il Gruppo Banca Ifis monitora con attenzione i rischi e le opportunità del mercato e anche nel 2025 si aspetta di offrire un'attraente remunerazione per i suoi azionisti, nell'ipotesi che non si verifichi un significativo deterioramento del contesto macroeconomico e geopolitico.

Andamento delle principali società del Gruppo

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banca Ifis si fa riferimento alla "Relazione e Bilancio d'esercizio 2024" di Banca Ifis riportato nel presente fascicolo.

Ifis Npl Investing

I dati 2024 includono anche il contributo della società Revalea S.p.A., acquisita dal Gruppo Mediobanca in data 31 ottobre 2023 e oggetto di fusione per incorporazione in Ifis Npl Investing nel corso del 2024.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Totale attivo 1.689.156 1.682.651 6.505 0,4%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
1.512.263 1.423.626 88.637 6,2%
Patrimonio netto 560.767 548.106 12.661 2,3%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 116.290 104.257 12.033 11,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
130.477 130.949 (472) (0,4)%
Costi operativi (132.989) (134.561) 1.572 (1,2)%
Utile (perdita) d'esercizio 75.620 66.924 8.696 13,0%

Le variazioni patrimoniali registrate tra fine 2024 e fine 2023 sono dovute principalmente al contributo dell'ex Revalea a seguito della fusione.

Per quanto riguarda i dati economici, Ifis Npl Investing presenta un utile netto al 31 dicembre 2024 pari a 75,6 milioni di euro, in crescita del 12,9% rispetto al dato di 66,9 milioni del 31 dicembre 2023, anche per effetto del contributo dell'ex Revalea. In particolare, la crescita è guidata dal margine di intermediazione, in aumento di 12,0 milioni di euro (+11,5%) rispetto all'esercizio precedente, grazie ai maggiori interessi attivi al costo ammortizzato (+14,7 milioni di euro) che hanno più che compensato gli incrementi a livello di costo della raccolta e di commissioni passive (le quali nel 2024 includono anche, per effetto della fusione, le commissioni sostenute per la gestione del portafoglio della ex Revalea riconosciute ad un servicer terzo).

A fronte di tali dinamiche del margine di intermediazione, si registra una sostanziale stabilità a livello di costo del credito e di costi operativi, nonostante la presenza del contributo di Revalea nei dati 2024. Il motivo deriva principalmente dal fatto che il dato dei costi operativi del 2023 includeva significativi costi non ricorrenti sostenuti da Ifis Npl Investing per l'acquisizione e l'integrazione di Revalea, poi fusa nel 2024. In particolare, tali costi ammontavano nel 2023 a 9,8 milioni di euro, rispetto a 0,5 milioni di euro per il 2024.

Banca Credifarma

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Totale attivo 719.482 719.658 (176) 0,0%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
698.870 684.711 14.159 2,1%
Patrimonio netto 129.154 116.130 13.024 11,2%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 36.734 34.296 2.438 7,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.404) 994 (2.398) n.s.
Costi operativi (15.593) (14.283) (1.310) 9,2%
Utile (perdita) d'esercizio 13.020 14.730 (1.710) (11,6)%

Banca Credifarma presenta al 31 dicembre 2024 un utile netto di 13,0 milioni di euro, a fronte di 14,7 milioni di euro registrati nel 2023 (-11,6%), anno in cui però sono state iscritte a bilancio riprese non ricorrenti per incasso di crediti deteriorati per 1,7 milioni di euro e la plusvalenza dalla cessione di un immobile di proprietà della Banca per 1,0 milioni di euro.

Il margine di intermediazione si attesta a 36,7 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto al 2023, principalmente grazie al contributo del margine di interesse, il quale aumenta del 9,2% risultando pari a 31,1 milioni di euro. L'aumento rispetto al 2023 degli interessi attivi dell'8,6%, dovuto soprattutto all'incremento degli interessi su mutui, ha compensato il parallelo aumento degli interessi passivi, maturati sulla raccolta effettuata presso altre banche, con il programma di cartolarizzazione Emma e con conti correnti della clientela.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti ammontano al 31 dicembre 2024 a 1,4 milioni di euro e sono aumentate rispetto al dato dell'anno precedente, in cui risultavano riprese nette per 1,0 milioni di euro, generate principalmente da significativi incassi di posizioni a sofferenza e inadempienza probabile.

I costi operativi ammontano a 15,6 milioni di euro, in aumento del 9,2% rispetto al dato 14,3 milioni di euro del 2023, principalmente a seguito dei maggiori costi del personale (7,3 milioni di euro nel 2024 rispetto ai 6,7 milioni del 2023).

Per effetto di tali dinamiche a livello di incremento del margine di intermediazione, più che compensato dall'incremento del costo del credito e dall'aumento dei costi operativi, l'utile 2024 di Banca Credifarma risulta in peggioramento di 1,7 milioni di euro rispetto al dato 2023.

Rendicontazione di sostenibilità

Da sempre è nel DNA di Banca Ifis la volontà di generare valore per tutti gli stakeholder. Questo obiettivo si traduce in un approccio integrato della sostenibilità nel framework strategico e operativo del Gruppo, secondo un approccio di double bottom line ispirato dalla Presidenza. Grazie al piano industriale triennale D.O.E.S., la trasformazione sostenibile della Banca è stata declinata in iniziative concrete su tutte le dimensioni E-S-G, che hanno permesso di raggiungere importanti risultati, approfonditi e descritti nella Rendicontazione di sostenibilità del Gruppo.

Nel corso del 2024 sono stati portati a compimento gli impegni definiti nel piano D.O.E.S., con un approccio volto a generare un impatto concreto a favore di imprese, territorio e persone, grazie a un articolato piano, in linea con l'Agenda 2030 dell'ONU e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.

Consapevole che le tematiche ESG possono rappresentare importanti opportunità di crescita, il Gruppo ha integrato le stesse all'interno del proprio business, attraverso prodotti e servizi finanziari a supporto delle Pmi nel loro percorso di transizione sostenibile. La sostenibilità è, inoltre, presupposto per il nostro modello di business anche con riferimento alle attività di recupero dei crediti deteriorati, con la consapevolezza che l'attività di recupero possa rappresentare un'opportunità di reinclusione finanziaria. Questa convinzione ha dato avvio a un ambizioso progetto nel comparto NPL, che mira a rafforzare il concetto di "social banking" con la definizione di iniziative mirate a garantire un approccio sostenibile, come meglio descritto nel documento.

A partire dall'esperienza accumulata negli anni attraverso la Dichiarazione Non Finanziaria Consolidata, la Rendicontazione di sostenibilità risponde ai nuovi requisiti normativi varati a livello europeo in ambito di disclosure ESG, rappresentando non soltanto mera rendicontazione ma un'opportunità per rappresentare agli stakeholder la strategia di sostenibilità del Gruppo, valorizzando azioni, metriche e obiettivi collegati alle tematiche di sostenibilità più rilevanti.

In materia ambientale, è proseguito l'impegno del Gruppo nella riduzione degli impatti indiretti derivanti dell'attività di finanziamento, con obiettivi di decarbonizzazione del portafoglio crediti, oltre che una particolare attenzione al contenimento dei consumi energetici, l'approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili e l'adozione dei più elevati standard internazionali (come la certificazione LEED) per la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo. Come partner per le Pmi clienti, il Gruppo ha continuato a lavorare per ampliare l'offerta di prodotti pensati per la mobilità sostenibile e la transizione energetica, come i prodotti di leasing Ifis Leasing Green, tra i quali il leasing e noleggio di pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica e auto ibride ed elettriche.

Con riferimento alle tematiche sociali, da sempre elemento distintivo del Gruppo sin dal lancio di Kaleidos, il Social Impact Lab nato nel corso 2022 su impulso della Presidenza, il triennio di piano ha permesso di dispiegare a pieno la visione strategica di Banca Ifis: sono sati sviluppati oltre 40 progetti a elevato impatto sociale con un impegno pari a 7 milioni di euro, in crescita rispetto ai 6 milioni di euro originariamente previsti a piano. A questo si è affiancato il modello di misurazione d'impatto predisposto in collaborazione con il Politecnico di Milano, che permette di quantificare in maniera oggettiva l'impatto sociale generato sulle comunità e sulle persone beneficiarie delle iniziative sviluppate. I risultati della misurazione hanno mostrato come, in media, ogni euro investito da Banca Ifis in iniziative a supporto del territorio ha generato oltre cinque euro di valore sociale per la collettività. L'impegno nella sfera social si è anche sostanziato con una maggiore integrazione nel business, con il già citato progetto "Social Banking Npl", e con il lancio di un prodotto di leasing e noleggio di dispositivi sanitari dedicato al Sud Italia per sostenere il benessere delle persone e sensibilizzare verso i temi della salute e della ricerca scientifica con una particolare attenzione alle zone più svantaggiate del Paese. Questo impegno si traduce anche in un articolato piano a favore dei dipendenti e nell'ambito della diversità, equità e inclusione: dopo l'ottenimento della certificazione Winning Women Institute come primo istituto finanziario in Italia il posizionamento del Gruppo è stato confermato dalla certificazione secondo lo standard UNI PdR 125:2022.

Sempre in ambito sociale, nel corso del 2024 è stato rafforzato l'impegno nel mondo dell'arte, attraverso Ifis art, un progetto che raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per la valorizzazione dell'arte, della cultura, della

creatività contemporanea e dei loro valori: dalla corporate collection al Parco Internazionale di Scultura, al progetto di recupero dell'opera di Banksy e di restauro del Palazzo San Pantalon che la ospita.

Gli aspetti relativi al buon governo sono l'elemento alla base delle attività del Gruppo, non solo con riferimento agli elementi di conformità normativa e presidio dell'integrità e dell'eticità, ma anche con una particolare attenzione alla trasparenza nei confronti degli stakeholder, come dimostra la profondità e completezza della Rendicontazione di sostenibilità e gli ulteriori sforzi di disclosure volontari allineati agli standard internazionali di riferimento, come il report TCFD, giunto nel 2024 alla sua seconda edizione.

L'impegno del Gruppo, riconosciuto da tutti gli stakeholder, ha permesso di ottenere importanti riconoscimenti, quali il premio come miglior programma ESG in Europa nel segmento Small-Mid Cap, assegnato dalla società di ricerca indipendente Extel Intitutional Investors e l'upgrade ad "AA" del rating ESG assegnato dalla società MSCI, che include Banca Ifis tra i leader del settore.

Con il recepimento della Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), il decreto legislativo 6 settembre 2024 n. 125 ha introdotto nell'ordinamento italiano l'obbligo per diverse categorie di imprese, tra cui le grandi imprese di interesse pubblico, di redigere una rendicontazione annuale di sostenibilità. Questa rendicontazione deve essere conforme agli standard stabiliti dallo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e ai requisiti di altre normative europee vigenti, come i Regolamenti UE 2088/2019 e 852/2020.

Banca Ifis S.p.A., ente di interesse pubblico che soddisfa i criteri dimensionali previsti, pubblica – a partire dall'esercizio 2024 – una Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità in linea con le disposizioni del d.lgs. 125/24. Tale normativa richiede un approccio di doppia rilevanza, considerando sia gli impatti dell'impresa sulla società e sull'ambiente (prospettiva inside-out), sia come i fattori di sostenibilità influenzano l'azienda stessa (prospettiva outside-in).

Il processo di raccolta dei dati e delle informazioni è stato realizzato in collaborazione con le diverse funzioni aziendali secondo principi di pertinenza, rappresentazione fedele, comparabilità, verificabilità e comprensibilità, come raccomandato dagli ESRS di EFRAG (cfr. ESRS 1, sezione 2).

Questo processo rappresenta un passo fondamentale verso una sempre maggiore trasparenza aziendale e una gestione integrata della sostenibilità nelle operazioni della Banca, in linea con la strategia del Gruppo, l'Agenda ONU 2030, gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e la transizione verso un'economia sostenibile.

Guida alla consultazione

1. Informazioni generali
2. Ambiente
3. Sociale
4. Governance
  1. Altre informazioni di sostenibilità

1. Informazioni generali

1.1 ESRS 2 – Informazioni generali

1.1.1 Criteri per la redazione

Ambito di consolidamento

[BP-1 DP 5a,bi,bii]

La Rendicontazione di sostenibilità è stata redatta a livello consolidato dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A. e include tutte le società consolidate con il metodo integrale nel Bilancio consolidato facendo riferimento al periodo di rendicontazione compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024.

In particolare, sono incluse nella rendicontazione le seguenti entità2 :

  • Ifis Finance Sp. z o.o.
  • Ifis Rental Services S.r.l.
  • Ifis Npl Investing S.p.A.
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A.
  • Ifis Npl Servicing S.p.A.
  • Ifis Finance I.F.N. S.A.
  • Banca Credifarma S.p.A.

Il perimetro della Rendicontazione di sostenibilità coincide con il perimetro della rendicontazione finanziaria, garantendo coerenza e comparabilità tra le informazioni di carattere non finanziario e quelle finanziarie riportate nel Bilancio consolidato3 .

[BP-1 DP 5c]

Le informazioni contenute nella Rendicontazione di sostenibilità includono gli impatti, i rischi e le opportunità (di seguito, anche "IROs") significativi connessi a Banca Ifis emersi come rilevanti dall'analisi di doppia rilevanza, i quali riguardano sia le operazioni proprie sia i rapporti commerciali diretti e indiretti lungo la catena del valore. Con riferimento a quest'ultima, tali informazioni riguardano principalmente, a monte, i fornitori coinvolti nello sviluppo dei prodotti e servizi del Gruppo e, a valle, i clienti raggiunti attraverso le relazioni commerciali.

Per ulteriori dettagli sulla valutazione della rilevanza, si rimanda alla sezione "analisi di doppia rilevanza" (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP IRO-1 DP 53). Le informazioni relative alla copertura delle politiche, azioni, obiettivi e metriche, nonché ai dati sulla catena del valore, sono esposti nei diversi capitoli tematici del documento.

[BP-1 DP 5d]

Il Gruppo ha deciso di non avvalersi dell'opzione di omettere informazioni relative alla proprietà intellettuale, al know-how o ai risultati dell'innovazione.

2 Si precisa che non vi sono società controllate di Banca Ifis soggette all'ambito di applicazione del d.lgs. 125/2024 su base individuale. Si specifica che non è stata identificata la presenza di controllo operativo per nessuna delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto (Justlex e Redacta). Tali Società sono state considerate come value chain actors in virtù della relazione commerciale in essere con il Gruppo e incluse nella rendicontazione delle emissioni indirette di Scope 3. Nello specifico, l'analisi di rilevanza condotta sulle categorie di Scope 3 ha evidenziato la prevalenza della componente di fornitura rispetto alla componente di investimento delle società Justlex e Redacta; pertanto, tali società sono state ricondotte alla categoria 1 di Scope 3.

3 Si segnala che in virtù della dimensione residuale delle attività del Gruppo per Romania e Polonia (dipendenti <2%) le politiche e azioni descritte fanno riferimento all'Italia, salvo dove non specificato.

Informazioni in relazione a circostanze specifiche

[BP-2 DP 9a,b]

In conformità con le definizioni di "orizzonti temporali" ai fini della rendicontazione prevista dagli ESRS di EFRAG Gruppo Banca Ifis adotta i seguenti intervalli temporali:

  • orizzonte temporale di breve periodo: corrispondente al periodo adottato come periodo di riferimento dei propri bilanci, cioè un anno;
  • orizzonte temporale di medio periodo: fino a cinque anni dalla fine del periodo di riferimento di breve periodo;
  • orizzonte temporale di lungo periodo: oltre i cinque anni.

[BP-2 DP 10a]

Il Gruppo analizza e rendiconta i dati relativi alla catena del valore, a monte e a valle, al fine di rispondere agli obblighi di informativa E1-6 "Emissioni lorde di GES di Scope 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES", riesaminando periodicamente le categorie mappate e rendicontate.

[BP-2 DP 10b]

In particolare, con riferimento alle emissioni di Scope 3, le categorie incluse nel perimetro di rendicontazione risultano essere: n. 1 "Beni e servizi acquistati", n. 6 "Viaggi di lavoro" e n. 15 "Investimenti" identificate dal GHG Protocol. Per la categoria n. 1, sono rendicontate le emissioni derivanti dalle spese di acquisto legate a legali e consulenze, società di revisione, servizi in outsourcing, spese per informazione clienti, assistenza e noleggio software, spese telefoniche e trasmissione dati, pubblicità e inserzioni, spese di spedizione e archiviazione documenti e altre spese diverse. Tali emissioni sono state calcolate utilizzando lo "Spend-Based Method" previsto dal GHG Protocol con l'utilizzo dei fattori di emissione forniti dall'Eurostat basati sulle attività economiche NACE contenute nell'Environmental Extended Input Output (EEIO). Per la categoria n. 6, per le sedi italiane sono considerate le emissioni legate ai viaggi di lavoro dei dipendenti, inclusi voli aerei, viaggi in treno, noleggio auto e altri mezzi di trasporto, calcolate sulla base di dati forniti dai fornitori di servizi di ticketing e relativi fattori di emissione; per le sedi estere, le emissioni sono state calcolate applicando la metodologia "Spend-Based". Infine, per la categoria n. 15, sono rendicontate le emissioni finanziate derivanti dal portafoglio investimenti, calcolate utilizzando proxy settoriali interne e derivate da database consolidati quali Banca d'Italia, European Environmental Agency, Bloomberg.

[BP-2 DP 10c]

L'accuratezza delle metriche calcolate utilizzando proxy settoriali viene garantita dalle fonti autorevoli utilizzate a livello nazionale, europeo o internazionale: come precedentemente menzionato sono stati considerati i fattori di emissione Environmental Extended Input Output (EEIO) forniti da Eurostat con riferimento alle emissioni di categoria 1, Banca d'Italia e European Environmental Agency con riferimento alle emissioni di categoria 15.

Nonostante l'adozione di "ragionevoli sforzi", conformemente a quanto previsto dalla normativa nell'elaborazione dei dati di sostenibilità, con riferimento alla categoria 1 e alla categoria 15 di Scope 3 non è stato possibile utilizzare dati derivati da fonti primarie. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la complessità della catena del valore, caratterizzata dalla presenza di numerosi attori, la mancanza di standard settoriali specifici, il ricorso limitato a strumenti informatici per la raccolta diretta di dati e informazioni, nonché la significativa presenza di piccole e medie imprese (Pmi) all'interno della clientela del Gruppo, le quali dispongono di capacità limitate nel monitoraggio e nella rendicontazione dei dati di sostenibilità.

[BP-2 DP 10d]

Banca Ifis mira a garantire una rendicontazione sempre più accurata, favorendo, ove possibile, l'utilizzo di dati puntuali rispetto alle stime, in conformità con le migliori prassi di mercato.

[BP-2 DP 11a]

A tal fine, la Banca ha adottato una piattaforma informatica come strumento centralizzato per la raccolta e l'elaborazione degli importi monetari e delle metriche quantitative rendicontate dalle diverse funzioni aziendali, definendo un approccio strutturato volto a garantire l'accuratezza, la coerenza e l'affidabilità delle informazioni riportate, riducendo i livelli di incertezza di misura. Di conseguenza, non si rilevano cause di incertezza nelle stime utilizzate e dei risultati prodotti.

1.1.2 Strategia

[SBM-1 DP 42]

Banca Ifis nasce nel 1983 come operatore specializzato nel factoring. Oggi la Banca e il Gruppo sostengono le imprese, e in particolare le Pmi, con soluzioni di credito specializzate: factoring, leasing, finanziamenti a medio e lungo termine e corporate & investment banking.

Nel corso degli anni, il Gruppo è diventato anche uno dei principali operatori specializzati del comparto del credito deteriorato italiano con un portafoglio di proprietà di 21,6 miliardi di euro (GBV) al 31 dicembre 2024. Inoltre, dispone di una divisione interamente dedicata alla gestione e al finanziamento dei crediti fiscali tramite anticipazione e vanta di una significativa presenza nella finanza per le farmacie attraverso Banca Credifarma, nata dalla fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca l'11 aprile 2022.

A queste attività corporate si affiancano i servizi destinati alla clientela retail, con Rendimax Conto Deposito, un conto deposito online dedicato al risparmio delle famiglie e delle imprese, e Rendimax Conto Corrente. Dal 2018 il Gruppo opera nel settore del credito al consumo con Cap.Ital.Fin. S.p.A., società di intermediazione finanziaria specializzata nella cessione del quinto dello stipendio/pensione e attiva anche nella delegazione di pagamento.

Il Gruppo opera nel panorama bancario italiano, mercato significativo per Banca Ifis, come player attivo nello specialty finance e all'estero, con focus sull'Est Europa dove sono presenti Ifis Finance Sp. z o.o. in Polonia e Ifis Finance I.F.N. S.A. in Romania.

Si riporta di seguito il numero di dipendenti suddiviso per area geografica:

[SBM-1 DP 40aiii]

Area geografica Numero di dipendenti (numero di persone)
Italia 1.983
Polonia 14
Romania 16
Totale dipendenti 2.013

[SBM-1 DP 40a,ai,aii,e,g]

Il Piano Industriale D.O.E.S 2022-2024 (Digital, Open, Efficient, Sustainable), ha definito le priorità strategiche del Gruppo per il triennio. Fra i suoi obiettivi si evidenziano l'incremento dell'utile industriale, il rafforzamento del posizionamento competitivo e la creazione di valore per tutti gli stakeholder. Il piano si basa su quattro pilastri: digitalizzazione, apertura a partnership, efficienza e sostenibilità. Il pilastro "S - Sustainable" è dedicato alla descrizione degli elementi strategici che riguardano questioni di sostenibilità, tradotti concretamente in obiettivi declinati nei tre principali filoni ambientale, sociale e governance (ESG).

Tra le iniziative concrete rientra l'offerta di soluzioni per la mobilità sostenibile e l'efficientamento energetico delle Pmi, attraverso prestiti agevolati e strumenti di scoring per valutare le performance ESG dei clienti. Parallelamente, con riferimento al business Npl (crediti non performing), è stata implementata una progettualità volta alla

creazione di un modello di recupero sostenibile4 il cui fine ultimo è quello della reinclusione finanziaria di famiglie e imprese.

[SBM-1 DP 40f]

Pertanto, con riferimento ai principali business del Gruppo, il piano declina l'obiettivo di supportare la transizione sostenibile della propria clientela Pmi, attraverso prodotti e servizi dedicati, e di rafforzare il modello sostenibile di recupero del credito. I prodotti e servizi del Gruppo collegati alle questioni di sostenibilità vengono descritti approfonditamente nel capitolo relativo il Piano di Transizione (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.1 Piano di transizione, DP 16b).

In aggiunta, l'attenzione del Gruppo verso la sostenibilità sarà ulteriormente rafforzata nel futuro Piano Industriale.

[SBM-1 DP 42a]

Sulla base del modello di business sopra descritto e della struttura societaria al 31 dicembre 2024, il Gruppo raccoglie i dati relativi al proprio perimetro operativo e alla propria catena del valore in maniera centralizzata attraverso flussi informativi che dalle società confluiscono verso la capogruppo, Banca Ifis, la quale provvede ad analizzarli e svilupparli, con l'obiettivo di identificare gli IROs significativi e le possibili relazioni tra i diversi elementi della catena del valore, producendo periodicamente reportistica e documentazione utile agli stakeholder interni ed esterni.

[SBM-1 DP 42,c]

Per quanto riguarda i diversi elementi della catena del valore di Banca Ifis, quest'ultima si articola in una rete di controparti a monte, tra cui fornitori, partner commerciali, banche e investitori, e a valle, comprendendo clientela, dipendenti, fondazioni e partner distributori, con l'obiettivo di offrire soluzioni finanziarie mirate e sostenere il tessuto economico e sociale.

In particolare, la catena del valore a monte è costituita dall'insieme delle risorse e delle attività che consentono al Gruppo di erogare i propri prodotti e servizi:

  • i fornitori svolgono un ruolo chiave fornendo servizi di consulenza strategica per supportare l'innovazione e la digitalizzazione del business, nonché beni e servizi essenziali per il funzionamento operativo del Gruppo. Tra questi vi sono anche provider di informazioni, che offrono dati e analisi fondamentali per la valutazione del credito, la gestione del rischio e il supporto decisionale. Un ulteriore contributo cruciale proviene dai servizi di attività legale, che garantiscono la conformità normativa e forniscono assistenza nella gestione delle controversie.
  • i partner commerciali sono rappresentati principalmente dai fornitori di beni strumentali e autoveicoli. Questi soggetti supportano le operazioni di leasing e finanziamento, mettendo a disposizione del Gruppo macchinari, attrezzature e veicoli necessari per lo sviluppo delle attività finanziarie rivolte alle imprese e ai privati.
  • le banche partner assumono un ruolo strategico nel supportare Banca Ifis nella gestione dei crediti deteriorati, attraverso operazioni di co-investimento e gestione congiunta degli asset.
  • gli investitori, infine, rappresentano un'importante fonte di capitale per la Banca. Tra questi, ad esempio, investitori istituzionali, come fondi e compagnie assicurative, che contribuiscono alla solidità finanziaria e alla crescita delle operazioni del Gruppo.

4 Banca Ifis opera nel settore del recupero dei crediti deteriorati con un approccio basato sul dialogo e sulla trasparenza, interpretando la propria azione di recupero come un'opportunità di reinclusione finanziaria, in coerenza con l'approccio di double bottom line promosso dal Presidente e con la sua attenzione al tema della sostenibilità.

Parallelamente, la catena del valore a valle del Gruppo comprende la distribuzione e l'erogazione dei servizi agli utenti finali:

  • i partner distributori, tra cui mediatori e agenti, svolgono un ruolo essenziale nella diffusione dei prodotti e servizi finanziari della Banca, facilitando l'incontro tra l'offerta e la domanda di soluzioni di credito e di leasing, nonché operando nella gestione dei crediti deteriorati.
  • i clienti rappresentano il punto centrale della catena del valore a valle. La clientela di Banca Ifis è composta sia da privati che da imprese, che beneficiano di un'ampia gamma di soluzioni finanziarie, tra cui leasing, factoring, prestiti e strumenti per la gestione del credito, adattati alle loro specifiche esigenze.
  • Infine, Banca Ifis supporta attivamente le fondazioni e il terzo settore, collaborando con enti non profit e Onlus per promuovere iniziative di sviluppo economico sostenibile e progetti con finalità sociale.

L'integrazione tra le attività a monte e a valle supporta le operazioni proprie del Gruppo, consentendo di offrire soluzioni innovative, gestire i rischi in modo efficace e supportare la crescita economica e sociale nel lungo periodo.

[SBM-1 DP 42b]

Inoltre, la mappatura della catena del valore sopra riportata ha previsto l'identificazione e la valutazione di attività e processi attraverso i quali la Banca genera valore, qui di seguito esplicitati.

Il sostegno alle Pmi è da sempre nel DNA del Gruppo, che si riconosce in "un'impresa che fa banca". In quest'ottica l'attenzione è rivolta agli imprenditori con l'obiettivo di rispondere alle loro esigenze con un'offerta diversificata e strutturata di Commercial e Corporate Banking a cui fanno capo le attività di factoring, leasing finanziario e locazione operativa, advisory per operazioni di corporate acquisition, M&A e finanziamenti a medio e lungo termine, acquisto di crediti fiscali, Investment Banking e Special Situation. Nel segmento Npl, il valore generato si fonda sulla combinazione tra capacità di acquisto e trasformazione dei crediti in sofferenza, offrendo a famiglie e imprese la possibilità di concordare e gestire piani di rientro sostenibili. In particolare, l'attività di recupero è interpretata nell'ottica della reinclusione finanziaria di famiglie e imprese, con una sostanziale attenzione non solo al rispetto delle normative e dei codici di autodisciplina applicabili, ma anche con specifici processi volti a rispondere alle esigenze dei clienti debitori.

In aggiunta all'attività ordinaria di factoring, leasing e finanziamenti a supporto delle imprese, nel 2024 la Banca ha continuato ad assistere le Pmi – clienti e non – offrendo opportunità di prodotti combinati con agevolazioni pubbliche a sostegno degli investimenti e del capitale circolante, quali leasing Finanziario associato all'agevolazione Nuova Sabatini, leasing finanziario assistito da Fondo di Garanzia Pmi, finanziamento assistito da Fondo di Garanzia Pmi, factoring pro solvendo assistito da Fondo di Garanzia Pmi e finanziamento assistito da garanzia SupportItalia SACE.

Infine, a partire dal 2019 la Banca ha lanciato una serie di prodotti e servizi in grado di migliorare la qualità della vita di clienti e stakeholder. Il progetto, denominato "Ifis Green" si declina in un'offerta finanziaria innovativa che spazia da prodotti dedicati alla mobilità sostenibile a prodotti dedicati alla transizione energetica. Tra le principali iniziative attuate dal Gruppo Ifis troviamo:

  • Ifis Leasing Green, finalizzato alla promozione della mobilità sostenibile attraverso l'offerta di auto ibride ed elettriche;
  • noleggio di e-bike dedicato ai piccoli noleggiatori e agli operatori del turismo;
  • prodotti in ambito leasing legati alla transizione energetica delle Pmi, il leasing di impianti fotovoltaici e di stazioni e colonnine di ricarica;
  • lo svolgimento di periodiche analisi, in concerto con le strutture di business, per identificare ulteriori opportunità di finanziamento della clientela a sostegno della transizione sostenibile.

Accanto a queste, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno sociale con un nuovo prodotto pensato per ridurre il divario tra Nord e Sud Italia nell'assistenza sanitaria e medicale. In particolare, la Banca ha dato vita a una serie di partnership con primari distributori di strumentazione medicale che sono alla base di un nuovo prodotto di leasing e noleggio interamente dedicato a farmacie, operatori sanitari e centri medici di sei Regioni

italiane: Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e Molise. Oggetto del servizio sono strumenti di diagnostica, prevenzione e cura. Il nuovo strumento rafforza l'impegno del Gruppo per sostenere il benessere delle persone e sensibilizzare verso i temi della salute e della ricerca scientifica. Per farlo, la Banca ha stipulato partnership che consentono accesso prioritario ai dispositivi medici e ha definito un prezzo agevolato per il costo del leasing e noleggio per singolo strumento medicale.

Comprendere l'interazione tra i capitali, i pilastri strategici e il modello di business aziendale è essenziale per sviluppare un processo di creazione di valore sostenibile nel tempo. Questo richiede la capacità di intercettare i cambiamenti del contesto esterno, inclusi i bisogni in evoluzione degli stakeholder, al fine di rispondere in modo efficace, generare valore e rafforzare la resilienza dell'organizzazione.

Un costante monitoraggio dell'andamento del mercato, con particolare attenzione alle principali dinamiche macroeconomiche, industriali e normative, oltre che alle mutevoli esigenze degli stakeholder, consente di gestire i rischi e cogliere le opportunità, massimizzando il valore generato attraverso la strategia adottata. L'ascolto attivo delle parti interessate riveste un ruolo cruciale in questo processo: comprendere le loro aspettative guida verso scelte informate, migliorando l'offerta di prodotti e contribuendo al benessere finanziario e alla qualità della vita delle persone.

L'obiettivo del Gruppo è supportare clienti e stakeholder nell'affrontare le sfide sociali e ambientali, sostenendo i loro investimenti e garantendo solidità finanziaria.

Interessi e opinioni dei portatori di interessi

[SBM-2 DP 45aiv,b]

Trasparenza e dialogo sono da sempre le caratteristiche distintive dell'approccio alla comunicazione di Gruppo Banca Ifis. Attraverso un'interazione costate con clienti, investitori, azionisti e collaboratori, il Gruppo è in grado di comprendere e rispondere a esigenze diversificate. Questo obiettivo è perseguito tramite una varietà di strumenti e iniziative, come l'attenzione dedicata al cliente attraverso i social network, i siti internet aziendali, progetti ed eventi. Inoltre, il Gruppo si impegna a ottimizzare le proprie azioni comunicative, con l'obiettivo di offrire la migliore esperienza ai propri interlocutori e garantire risposte tempestive a domande e richieste di informazioni. Tali attività sono finalizzate, da un lato, a monitorare la reputazione aziendale anche attraverso piattaforme dedicate e dall'altro a integrare eventuali considerazioni emerse dal coinvolgimento degli stakeholder nella strategia e nelle attività del Gruppo.

Un esempio concreto è rappresentato dal coinvolgimento degli stakeholder rilevanti interni ed esterni nell'analisi di doppia rilevanza attraverso la valutazione degli impatti, rischi e opportunità della Banca. Come dettagliato nella sezione dedicata (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza), Banca Ifis ha adottato un approccio strutturato che include il coinvolgimento degli stakeholder, articolato in tre fasi, prestando particolare attenzione a quelli più strettamente connessi al modello e alla strategia aziendale attraverso momenti formativi, interviste e focus group dedicati, volti alla raccolta di feedback e considerazioni utili anche in ottica strategica.

Il processo è iniziato con il coinvolgimento attivo di diverse funzioni interne strategiche, al fine di garantire un'analisi approfondita degli impatti, rischi e opportunità (IROs). Successivamente, è stata condotta un'indagine esterna per raccogliere feedback da stakeholder esterni, ampliando e rafforzando la valutazione interna. Infine, il top management ha fornito una visione strategica complessiva, consolidando le analisi e definendo le valutazioni finali.

[SBM-2 DP 45aiv,av]

I risultati di tale valutazione hanno permesso di definire le tematiche materiali per la Banca sia da un punto di vista della materialità d'impatto che finanziaria, sia sulle operazioni proprie che sulla catena del valore.

[SBM-2 DP 45d]

L'intero processo e le relative risultanze sono stati portati all'attenzione e all'approvazione del Comitato Sostenibilità, del Comitato Controllo e Rischi e del Consiglio di Amministrazione al fine di mantenere tali organi informati rispetto alle prospettive dei portatori di interesse del Gruppo.

[SBM-2 DP 45aiii]

Anche le attività di relazione e dialogo con il mercato finanziario rappresentano una componente strategica per il Gruppo. Per tale motivo, i rapporti con azionisti e investitori sono presidiati dalla funzione Investor Relations & Corporate Development della Capogruppo e sono improntati ai principi di correttezza, trasparenza, collaborazione e assoluto rispetto dell'indipendenza dei ruoli.

[SBM-2 DP 45ai]

Oltre ad azionisti e investitori, tra le principali categorie di stakeholder rilevanti per il Gruppo rientrano anche i dipendenti, i clienti, le comunità locali, gli agenti, le istituzioni, le associazioni di settore, i media e i fornitori.

[SBM-2 DP 45aiii]

La Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability della Capogruppo gestisce e coordina il dialogo e il coinvolgimento degli stakeholder sopra riportati, attraverso i canali e modalità più appropriati, scelti di volta in volta sulla base delle esigenze. Inoltre, con particolare riferimento alla clientela, il presidio del loro coinvolgimento è stato gestito in collaborazione con altre Direzioni della Capogruppo quali Marketing & Business Strategy.

[SBM-2 DP 45a,aii]

Nello specifico, di seguito si riportano le diverse attività di coinvolgimento che sono state sviluppate con i principali stakeholder:

Categoria di
stakeholder
Attività di engagement
Dipendenti
intranet aziendale con piano editoriale e redazione dedicata;

storytelling interno con news dedicate alle iniziative interne della Banca;

live streaming interna (Ifis Cappuccino, Ifis Talks);

iniziative per coinvolgere i dipendenti a eventi e attività legate alle donazioni e
sponsorizzazioni con lo scopo di coinvolgerli in ambiti di valore per la Banca e per loro
stessi;

attività introdotte sul piano sportivo: promozione e intermediazione per iscrizioni agli eventi
sportivi interbancari;

Good Morning Ifis e Good Evening Ifis: invio di rassegne stampa di informazioni quotidiane;

newsletter interne;

il progetto Linkedin Ambassador;

organizzazione di contest interni sulla intranet aziendale, realizzati in occasione di
sponsorizzazioni/giornate internazionali/iniziative interne.
Clienti
sondaggi finalizzati alla raccolta di feedback su attività di studio e di ricerca nonché sulle
piatteforme dedicate alla clientela (myIfis);

eventi inerenti all'innovazione, al cambiamento e alla relazione, anche connessi alla
presentazione dei risultati delle analisi realizzate dall'ufficio Studi;

canali social in cui la tempestività di risposta è assicurata su ogni singolo presidio;

customer care web e social;

Categoria di
stakeholder
Attività di engagement

coinvolgimento di stakeholder e imprese nel racconto delle dinamiche di trend negli
osservatori e nei market watch;

rubrica "La voce dei nostri esperti".
Azionisti, Investitori e
analisti

roadshow e conferenze in Italia e Europa, conference call con il management;

eventi dedicati al networking tra società quotate e mercato;

relazioni finanziarie trimestrali e bilancio annuale;

highlights finanziari sui social network;

comunicati stampa;

incontri dedicati con investitori e analisti.
Agenti
eventi e convention.
Istituzioni e Regolatori
incontri con i rappresentanti delle istituzioni;

partecipazione a comitati e tavoli di lavoro.
Associazioni di
Settore

incontri istituzionali;

esponenti del gruppo negli organi associativi.
Media
eventi (e.g. conferenze stampa);

incontri dedicati;

comunicati stampa.
Comunità
supporto a interventi o progetti sociali, partnership a iniziative locali;

partnership a iniziative locali;

incontri ed eventi sul territorio;

collaborazioni con il mondo accademico.
Fornitori
sito istituzionale con area dedicata per informazione su fatturazione e Codice Etico;

incontri programmati a seconda delle necessità e della tipologia di fornitura.

Le modalità di stakeholder engagement descritte consentono di raccogliere e valutare interessi, opinioni e diritti delle parti interessate con l'obiettivo di integrarli, ove possibile, nella strategia e nel modello aziendale. In particolare:

[S1.SBM-2 DP 12]

• con riferimento ai propri dipendenti, il Gruppo ha integrato nella strategia considerazioni legate alle tematiche di diversità e inclusione, ai diritti dei lavoratori e al benessere delle persone;

[S2.SBM-2 DP 9]

• con riferimento ai lavoratori della catena del valore, in particolare ai fornitori, la Banca prevede specifici presidi al fine di raccogliere informazioni rilevanti sui propri partner (e.g. DURC) e ha inoltre avviato, nei primi mesi del 2025, un processo volto alla raccolta di informazioni relative al profilo di sostenibilità dei fornitori più rilevanti;

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[S3.SBM-2 DP 7]

• con riferimento alle comunità locali, su impulso della Presidenza, è stato creato Kaleidos, il Social Impact Lab attraverso il quale il Gruppo promuove e tutela i diritti delle comunità interessate attraverso lo sviluppo di partnership e collaborazioni con enti del terzo settore e onlus per sostenere le comunità, le persone e i territori in cui opera;

[S4.SBM-2 DP 8]

• con riferimento ai consumatori finali, il Gruppo ha creato prodotti e servizi dedicati a sostenere la transizione sostenibile delle Pmi clienti e ha avviato una progettualità mirata a promuovere la reinclusione finanziaria dei clienti debitori Npl, attraverso una gestione etica sostenibile del recupero crediti e il sostegno a soggetti in difficoltà.

1.1.3 Governance

Banca Ifis adotta il modello tradizionale di amministrazione e controllo ritenendolo allo stato, per la propria concreta realtà, il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli.

Nel modello adottato da Banca Ifis:

  • la funzione di supervisione strategica è svolta dal Consiglio di Amministrazione;
  • l'Organo con funzione di gestione è stato individuato nell'Amministratore Delegato. L'Amministratore Delegato dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della collaborazione dei Condirettori Generali identificati nelle figure Chief Commercial Officer (CCO) e Chief Operating Officer (COO);
  • la funzione di controllo è svolta dal Collegio Sindacale.

In esecuzione dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno tre comitati che, con funzioni propositive, istruttorie e consultive, consentono all'organo con funzione di supervisione strategica di adottare le proprie decisioni con maggiore cognizione di causa: il Comitato Controllo e Rischi; il Comitato Nomine; e il Comitato Remunerazioni.

La composizione, il funzionamento e le competenze dei Comitati endoconsiliari sono disciplinati dal Regolamento Generale e dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari.

Il Gruppo pubblica sul proprio sito internet informazioni relative alla composizione degli organi di amministrazione, direzione e controllo, indicando i ruoli e le responsabilità assegnate a ciascun membro. Per ogni componente di un organo societario di Banca Ifis, è disponibile al pubblico il curriculum vitae sintetico, mentre la versione completa, che include anche le competenze specifiche, è contenuta all'interno del set documentale fornito agli azionisti in occasione della presentazione delle liste per l'elezione degli organi societari. Questi documenti sono sempre accessibili tra il materiale relativo all'Assemblea che ha nominato ciascun esponente.

La Banca opera nel rispetto delle normative di settore e aderisce volontariamente al Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana, fornendo un ampio set di informazioni, sia attraverso le pagine del sito internet che nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, approvata annualmente dal Consiglio di Amministrazione e disponibile sul sito internet aziendale.

La Relazione include, inoltre, dettagli sulla composizione e sulla diversità degli organi collegiali, sul processo di autovalutazione annuale cui sono sottoposti e sui piani formativi annualmente predisposti per gli esponenti aziendali.

Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo

[GOV-1 DP 21a,d,e]
Composizione degli organi di amministrazione, direzione e controllo u.d.m. 2024 (1)
Numero di membri con incarichi esecutivi N. 1
Numero di membri senza incarichi esecutivi N. 15
Percentuale di membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo ripartite per
altri aspetti della diversità
% 0

(1) I dati riportati, pari a 16 membri, corrispondono a 13 membri del Consiglio di Amministrazione e 3 membri del Collegio Sindacale.

Composizione del Consiglio di Amministrazione 2024
Rapporto di diversità di genere del Consiglio di Amministrazione (1) % 54
Percentuale di membri del Consiglio di Amministrazione indipendenti (2) % 77

(1) Il rapporto viene calcolato dividendo il numero di componenti femminili del Consiglio di Amministrazione per il totale dei membri che lo compongono.

(2) La percentuale rappresenta i membri indipendenti del Consiglio che non ricoprono incarichi esecutivi. Tale rapporto viene calcolato dividendo il numero di membri indipendenti degli organi di amministrazione (10) per il totale dei membri che lo compongono (13).

Consiglio di Amministrazione
Carica Componenti Data di prima
nomina (1)
In carica
dal al
Presidente Ernesto Fürstenberg
Fassio
2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore Delegato Frederik Herman
Geertman
2021 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Nicola Borri 2024 18/04/2024 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Monica Regazzi 2021 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Paola Paoloni 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Roberta Gobbi 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Vice Presidente
Simona Arduini 2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Monica Billio 2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente (LID)
Antonella Malinconico 2016 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Roberto Diacetti 2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Beatrice Colleoni 2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore
indipendente
Giovanni Meruzzi 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024
Amministratore Luca Lo Giudice 2019 28/04/2022 Approvazione Bilancio
2024

(1) Si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel CdA.

Collegio sindacale
Carica
Componenti
Data di prima In carica
nomina (1) dal al
Presidente Andrea Balelli 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio 2024
Sindaco effettivo Franco Olivetti 2019 19/04/2019 Approvazione Bilancio 2024
Sindaco effettivo Annunziata Melaccio 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio 2024
Sindaco supplente Marinella Monterumisi 2019 19/04/2019 Approvazione Bilancio 2024
Sindaco supplente Emanuela Rollino 2022 28/04/2022 Approvazione Bilancio 2024

(1) Si intende la data in cui Presidente/Sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel CdA.

[GOV-1 DP 21b]

All'interno degli organi di amministrazione, direzione e controllo non vi è alcuna rappresentanza di dipendenti5 o altri lavoratori6 . La normativa di settore, applicabile agli istituti bancari, prevede che, in fase di candidatura l'esponente fornisca indicazioni in merito alla propria professionalità e competenza al fine di essere sottoposto al processo di c.d. "Fit&Proper" propedeutico all'assunzione della carica. Per poter essere considerato idoneo, l'esponente deve aver esercitato, per almeno tre anni, specifiche attività (i.e. amministrazione, controllo, compiti direttivi, insegnamento universitario quale docente di prima o seconda fascia) nel settore creditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo o in settori/materie comunque funzionali e/o attinenti a tali ambiti.

[GOV-1 DP 21c]

Al fine di garantire una complessiva e adeguata idoneità dell'organo amministrativo il Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla normativa di settore applicabile, fornisce agli Azionisti indicazioni dettagliate sulla composizione ottimale, sia qualitativa che quantitativa. L'obiettivo è assicurare la presenza di membri con ampie competenze consolidate e diversificate all'interno dell'organo amministrativo; le medesime attività vengono effettuate altresì dal Collegio Sindacale.

5 Per "dipendente" si intende una persona fisica che, conformemente al diritto o alla prassi nazionale, ha un rapporto di lavoro con l'impresa.

6 Per "rappresentanti dei lavoratori" si intendono: i rappresentanti sindacali, designati o eletti dai sindacati secondo le leggi e le prassi nazionali, e i rappresentanti liberamente eletti dai lavoratori, indipendenti dal controllo del Datore di Lavoro e nel rispetto delle norme nazionali o degli accordi collettivi. Questi rappresentanti non svolgono attività riservate ai sindacati né compromettono la loro posizione.

Aree di competenza Amministratori in possesso della relativa
professionalità / competenza
Business bancario e attività e prodotti bancari e finanziari 85%
Sistemi di controllo interno e delle metodologie di gestione e controllo
dei rischi
85%
Regolamentazione di settore 77%
Processi di gestione aziendale 77%
Dinamiche del sistema economico-finanziario 69%
Metodologie di gestione e controllo dei rischi 69%
Conoscenza della struttura organizzative e dei sistemi informativi 69%
Corporate governance 62%
Informativa contabile e finanziaria 46%

In aggiunta a quanto rappresentato nella tabella sopra riportata, all'interno dell'attuale organo di amministrazione sono presenti anche le seguenti e ulteriori competenze, professionalità ed esperienze nei seguenti ambiti rispetto a quanto previsto dalla normativa esterna di riferimento: conoscenza delle tematiche in ambito di digitalizzazione, innovazione e cyber security, competenza e conoscenza in ambito ESG, competenze manageriali, competenze matematico-statistiche, competenze nell'ambito del risk management, esperienza internazionale7 .

Anche l'organo di controllo è tenuto a fornire, in adempimento della normativa di settore applicabile, indicazione agli azionisti in merito alla propria composizione, sia quantitativa che qualitativa ritenuta ottimale.

Aree di competenza Amministratori in possesso della relativa professionalità /
competenza
Mercati finanziari 80%
Regolamentazione del settore bancario e finanziario 80%
Indirizzi e programmazione strategica 60%
Assetti organizzativi e di governo societari 100%
Gestione dei rischi 60%
Sistemi di controllo interno e altri meccanismi operativi 100%
Attività e prodotti bancari e finanziari 80%
Informativa contabile e finanziaria 80%
Tecnologia informatica 20%

7 Le competenze vengono rilevate nel processo di autovalutazione annuale con specifico riferimento al contesto europeo, in ragione della presenza delle attività nei Paesi Italia, Polonia e Romania.

L'attuale organo di controllo, oltre a quanto illustrato nella tabella precedente, dispone di ulteriori competenze, professionalità ed esperienze in specifici ambiti che vanno oltre a quanto previsto dalla normativa esterna di riferimento. Questi includono una conoscenza specifica di Banca Ifis, esperienza nel settore bancario di riferimento di Banca Ifis, conoscenze in ambito di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), conoscenze in ambito ESG con particolare riferimento agli impatti sull'attività creditizia, conoscenza delle politiche di remunerazione, conoscenza dei processi di gestione e organizzazione aziendale, conoscenza dei sistemi di controllo interno e di metodologie di gestione dei rischi.

La normativa di settore prevede che le competenze degli esponenti siano pertinenti all'attività della Banca e, pertanto, risultino anche significative per gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti dell'impresa. Inoltre, si segnala che ogni organo (Consiglio di Amministrazione, Comitati endoconsiliari, Collegio Sindacale, Organismo di Vigilanza) è dotato di un budget attivabile in autonomia. Per quanto attiene alla formazione, anche in questo caso la normativa di settore prevede l'obbligatorietà di effettuare annualmente un piano di formazione. Il programma viene stabilito a valle del processo di autovalutazione per garantire l'aggiornamento e lo sviluppo nel continuo delle competenze necessarie allo svolgimento del ruolo e, pertanto, le tematiche degli ultimi anni hanno interessato anche il tema della sostenibilità, che hanno coinvolto sia relatori esterni (e.g. professori universitari, esperti), sia relatori interni del Gruppo.

[GOV-1 DP 22a]

Struttura di Governance in ambito Sostenibilità

La Capogruppo adotta una struttura di governance in ambito sostenibilità basata su un modello "decentralizzato". La Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability, su impulso della Presidenza, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Sostenibilità, coordina e gestisce le attività in ambito sostenibilità in collaborazione con le altre funzioni coinvolte, ciascuna per le proprie competenze specifiche.

In particolare:

  • Presidente del Consiglio di Amministrazione: promuove la cultura della responsabilità sociale d'impresa e lo sviluppo etico e sostenibile della Banca e del Gruppo nel lungo periodo e presiede alla realizzazione delle iniziative sociali, filantropiche, assistenziali e culturali della Banca e del Gruppo;
  • Presidente Onorario: custodisce i valori fondanti del Gruppo, tenuto conto delle caratteristiche del medesimo e della natura familiare propria dell'azionista di controllo nel lungo periodo della Banca (in materia, ad esempio, di cultura e responsabilità sociale, sviluppo sostenibile e digitale, innovazione);
  • Vicepresidente: supporta la Banca nello sviluppo di progetti nell'ambito della sostenibilità in ogni sua declinazione e nelle altre materie di competenza, individuandone regole e principi, e coordinandosi con il Presidente per tutte le comunicazioni che riguardano il Consiglio di Amministrazione, ove esse siano presentate come comunicazioni del Vicepresidente;
  • Consiglio di Amministrazione: è responsabile per la supervisione strategica della Banca e ha il compito di stabilire le direttive strategiche e di monitorarne costantemente l'implementazione per garantire una gestione corretta e prudente. Nell'elaborare le strategie per l'intero Gruppo, il Consiglio tiene in considerazione gli obiettivi di sostenibilità e integra i fattori ESG nelle decisioni aziendali;
  • Comitato Sostenibilità: supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione e valutazione delle linee di indirizzo in ambito sostenibilità, assicurando il presidio delle iniziative e delle azioni che prevedono un impatto ambientale, sociale o di governance, nonché la valutazione, gestione e mitigazione dei rischi rilevanti per la sostenibilità cui il Gruppo è esposto;
  • Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability: è responsabile della gestione delle attività ESG, sia all'interno della Capogruppo che nelle sue società controllate. La Direzione coordina le funzioni che sono coinvolte in queste attività. All'interno dell'unità organizzativa Brand, Corporate Communication and Sustainability della Direzione, è stata delineata la figura del Sustainability Manager per coordinare l'implementazione delle attività previste dalla strategia di sostenibilità del Gruppo.

[GOV-1 DP 22b]

Con l'obiettivo di creare valore sostenibile per tutti gli stakeholder, la Capogruppo ha integrato considerazioni ESG nei processi bancari, mediante il coinvolgimento di tutte le competenze funzionali dell'azienda e promuovendo un impegno costante verso questioni ESG.

L'integrazione della sostenibilità nei processi bancari consente di supportare le aziende nel loro processo di transizione sostenibile, di rafforzare la fiducia degli investitori, dei mercati e di tutti gli stakeholder, migliorare la reputazione aziendale, contrastando attività e pratiche giudicate incompatibili con i principi del Gruppo e gestendo efficacemente i rischi ESG. In questo contesto, la Capogruppo mira a favorire uno sviluppo economico sostenibile privilegiando, nelle decisioni di finanziamento, imprese che adottano comportamenti etici e si distinguono per metodi produttivi ecocompatibili, sull'assicurazione di condizioni lavorative inclusive e rispettose dei diritti umani, e sull'osservanza dei migliori standard di governo aziendale.

La Politica ESG definisce le linee guida che il Gruppo Banca Ifis applica in materia di sostenibilità, coerentemente con i principi declinati nel Codice Etico di Gruppo e con i suoi valori. Le responsabilità di ciascun organo sono definite nella missione aziendale e nelle relative politiche. Nel corso della riunione del 19 dicembre 2024, gli aggiornamenti in merito alla normativa interna ascrivibile all'ambito ESG, inclusi il Regolamento Generale e il Regolamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari per descrivere in maniera sempre più esaustiva tali responsabilità, sono stati approvati. Inoltre, l'articolo 12, lettera g), dello Statuto attribuisce al Presidente il compito di "promuovere la cultura della responsabilità sociale d'impresa e lo sviluppo etico e sostenibile della Banca e del Gruppo nel lungo periodo e presiedere alla realizzazione delle iniziative sociali, filantropiche, assistenziali e culturali della Banca e del Gruppo nel rispetto della normativa, anche interna, tempo per tempo vigente e la valorizzazione del patrimonio artistico".

Le diverse Direzioni aziendali sono incaricate di integrare progressivamente le considerazioni di sostenibilità nei differenti processi aziendali. Il Consiglio di Amministrazione viene periodicamente aggiornato in merito agli obiettivi e ai risultati del Gruppo in ambito sostenibile.

[GOV-1 DP 22c]

In particolare, nel corso della riunione del 27 novembre u.s., il Comitato Sostenibilità ha approvato le risultanze dell'analisi di doppia rilevanza propedeutica alla Rendicontazione di sostenibilità 2024, le quali sono poi state approvate dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, a partire da questa rendicontazione il Consiglio di Amministrazione approva annualmente la Rendicontazione sulla Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla gestione all'interno del Bilancio consolidato.

[GOV-1 DP 22ci]

Il Comitato Sostenibilità, che opera per l'intero Gruppo, è stato costituito fra i Comitati di Direzione della Capogruppo. Trattasi di un organo collegiale di natura deliberativa, propositiva e consultiva con portafoglio. Il Comitato riferisce al Consiglio di Amministrazione di Capogruppo in merito alla propria attività a cadenza almeno semestrale. Nel corso del 2024 si sono svolte 16 riunioni del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis e in dieci di queste si sono discussi argomenti attinenti a tematiche di Sostenibilità.

[GOV-1 DP 22cii]

La Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability congiuntamente alla Direzione Finance, informano il Comitato Sostenibilità relativamente alla gestione, monitoraggio e controllo dei rischi, impatti e opportunità rilevanti e alle risultanze dell'analisi di doppia rilevanza almeno annualmente.

[GOV-1 DP 22ciii]

In relazione alla gestione degli aspetti rilevanti in ambito sostenibilità, ciascuna funzione responsabile interna al Gruppo effettua i controlli di primo livello nel contesto del processo di analisi di doppia rilevanza. Tali controlli, svolti dai responsabili competenti, possono successivamente essere oggetto di verifica di secondo livello da parte della funzione Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, secondo le modalità e gli strumenti

definiti nella normativa interna, in particolare nella Politica di gestione del rischio di errata informativa finanziaria e di sostenibilità.

Il Consiglio di Amministrazione, nell'ambito delle proprie competenze, garantisce il governo dei rischi cui la Banca è esposta, identificandone tempestivamente le fonti, le possibili evoluzioni e i presidi necessari previsti dal sistema di controllo interno, inclusi quelli relativi alla Rendicontazione di sostenibilità.

[GOV-1 DP 22d]

A livello strategico, gli organi decisionali, in collaborazione con le funzioni competenti, identificano gli obiettivi da implementare in ambito sostenibilità, garantendo un approccio coerente e integrato tra cui l'adozione del Piano di Transizione di Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, completato l'adozione dell'intero set normativo necessario per governare il processo, avvalendosi di strumenti interni volti a guidare e orientare l'operato aziendale in linea con i principi di sostenibilità.

[GOV-1 DP 23]

In particolare, la normativa di settore applicabile alle banche prevede che il Consiglio di Amministrazione deliberi annualmente un piano di formazione per integrare eventuali ambiti e materie da implementare. I piani vengono predisposti tenendo in considerazione i risultati dell'autovalutazione sul funzionamento dell'Organo stesso. Nello specifico, i piani formativi erogati agli esponenti aziendali della Banca, di prassi vengono organizzati prevedendo una parte teorica, con il supporto di strutture esterne quali primari istituti di formazione, e una pratica, condotta dalle strutture interne della stessa. A tal riguardo, si segnala una consolidata competenza relativa alle questioni di sostenibilità sia nell'organo di amministrazione che in quello di controllo. In ogni caso, al fine di implementare, approfondire e aggiornare nel continuo tali competenze, le stesse sono state trattate in occasioni di incontri formativi a valere sugli ultimi tre anni.

[GOV-1 DP 23a]

In aggiunta, alle aree di competenza dichiarate da ciascun amministratore in fase di candidatura, sono state identificate, attraverso il processo di autovalutazione annuale, ulteriori competenze che nel frattempo sono state acquisite, anche grazie alla formazione annuale erogata ai membri del Consiglio di Amministrazione.

Dall'autovalutazione relativa al secondo anno di mandato, e successivamente anche nell'autovalutazione del terzo e ultimo anno di mandato, è emerso come risultino adeguatamente rappresentate in Consiglio di Amministrazione competenze, professionalità, conoscenze ed esperienze nei seguenti ambiti: tecnologia informatica; digitalizzazione, innovazione e cyber security; ESG; competenze manageriali.

Nell'ambito dell'autovalutazione del terzo e ultimo anno di mandato, è stata inoltre condotta un'analisi approfondita delle competenze ESG, in linea con quanto effettuato nella precedente autovalutazione. Di seguito vengono rappresentate le conclusioni tratte degli Amministratori, frutto di una riflessione sulle proprie competenze individuali in questo specifico ambito.

A supporto di tale processo di crescita, nel 2024 si sono tenute specifiche sessioni di formazione rivolte ai membri degli organi societari, incentrate sulle tematiche:

  • ESG e i rischi di sostenibilità;
  • ESG e attività bancaria/Social Banking: quali ambiti a maggiore impatto.

Livello di competenze ESG emerse dall'autovalutazione u.d.m. Ottime Buone Discrete
Gestione e sviluppo del capitale umano N. 6 6 0
Diversity & Inclusion management N. 8 4 0
Etica e responsabilità sociale d'impresa N. 8 4 0
Sviluppo sostenibile e lotta al cambiamento climatico N. 8 4 1
ESG e finanza sostenibile N. 10 3 0
Procurement and supply chain management N. 2 9 1
Regolamentazione e normative in ambito ESG N. 10 3 0

[GOV-1 DP 23b]

Come indicato in precedenza, i corsi di formazione erogati agli esponenti aziendali, e pertanto anche le competenze acquisite dagli stessi, sono sempre contestualizzati nello specifico scenario della Banca e delle società del Gruppo. I corsi infatti vengono costruiti prevedendo una parte di formazione erogata da docenza esterna di prestigio, per fornire il quadro di contesto generale, e una seconda parte condotta da docenza interna, con specifici casi di analisi attinenti alla specifica realtà della Banca e del Gruppo.

[G1.GOV-1 DP 5b]

Oltre a competenze tecniche specifiche in ambito sostenibilità, gli organi di governo di Gruppo Banca Ifis possiedono esperienze consolidate nella condotta responsabile delle imprese, fondamentali per implementare efficacemente le proprie funzioni.

I membri degli organi di amministrazione e controllo devono infatti essere sottoposti a un rigoroso processo di valutazione dei requisiti previsto dalla specifica normativa di settore.

Il Consiglio di Amministrazione nomina al suo interno un proprio componente (incluso, eventualmente, l'Amministratore Delegato) quale esponente responsabile per l'antiriciclaggio di Gruppo, ferma restando la responsabilità collettiva degli organi aziendali in materia di prevenzione di fenomeni di riciclaggio del denaro e finanziamento del terrorismo.

[G1.GOV-1 DP 5a]

Su proposta dell'Amministratore Delegato e con il coinvolgimento della Presidenza, il Consiglio approva, verifica e assicura la compiuta diffusione e la corretta implementazione dei valori aziendali tramite il Codice Etico. Gli organi aziendali e i dipendenti sono tenuti a rispettare e uniformarsi alle previsioni contenute nel Codice. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione promuove attivamente una cultura improntata alla responsabilità sociale d'impresa e allo sviluppo etico e sostenibile della Banca e del Gruppo nel lungo periodo, supervisionando anche le iniziative sociali, filantropiche, assistenziali e culturali. Con riferimento al Codice Etico, l'Organismo di Vigilanza riporta al Consiglio d'Amministrazione l'attività di monitoraggio dell'applicazione del documento e le eventuali problematiche connesse alla sua attuazione.

Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità da questi affrontate

[GOV-2 DP 26a]

Come indicato in precedenza, i risultati dell'analisi di doppia rilevanza vengono portati all'attenzione del Comitato Sostenibilità e del Consiglio di Amministrazione che li esaminano e approvano con cadenza almeno annuale8 . Banca Ifis, inoltre, si impegna a mantenere informati il Consiglio di Amministrazione e il Comitato di Sostenibilità sull'efficacia delle politiche adottate, delle azioni intraprese, delle metriche analizzate e dei target stabiliti, nonché rispetto al dovere di dovuta diligenza. Tale approccio consente una gestione e una supervisione efficace di queste tematiche a livello di Banca.

[GOV-2 DP 26c]

Pertanto, tali organi sono stati informati rispetto alla totalità dell'elenco degli impatti, rischi e opportunità materiali, riportati nella sezione "analisi di doppia rilevanza" (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza).

Questi impatti rischi e opportunità si integrano nella strategia aziendale in ambito sostenibilità, orientando le politiche, azioni e obiettivi sulle diverse tematiche ESG. In questo contesto, vengono altresì sottoposti all'attenzione del Comitato e del Consiglio anche le politiche e i target fissati.

[GOV-2 DP 26b]

In tale contesto, nel definire le strategie del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione tiene in considerazione gli obiettivi di sostenibilità integrando i fattori ESG nelle decisioni aziendali.

Attraverso il Comitato Sostenibilità, che supporta il Consiglio nella definizione e valutazione delle linee di indirizzo sostenibili, viene assicurato il presidio delle iniziative e delle azioni con impatti ESG, nonché la valutazione, gestione e mitigazione dei rischi rilevanti per la sostenibilità. Il Comitato considera, oltre ai risultati dell'analisi di doppia rilevanza, anche le evoluzioni normative, al fine di definire le linee strategiche e gli obiettivi ESG, con l'intento di mitigare i rischi e gli impatti negativi e valorizzare le opportunità e gli impatti positivi.

Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione

[GOV-3 DP 29,a]

Le politiche di remunerazione e incentivazione applicate da Gruppo Banca Ifis sono definite in accordo con gli obiettivi e i valori aziendali, le strategie di lungo periodo e le politiche di prudente gestione del rischio del Gruppo, coerentemente con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale. In particolare, la Politica è stata definita tenendo conto del compenso e delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Gli obiettivi di sostenibilità sono inclusi nello schema retributivo del management, come meglio descritto di seguito.

[GOV-3 DP 29b]

La Politica retributiva, definita annualmente dalla Capogruppo, è concepita per allineare i comportamenti del management e del personale agli interessi di tutti gli stakeholder, promuovendo il raggiungimento di obiettivi sostenibili di medio-lungo termine. Particolare attenzione è rivolta agli obiettivi di sostenibilità, che integrano i fattori ESG, all'interno del quadro di gestione prudente dei rischi, sia attuali sia futuri. Al contempo, la Politica ha l'obiettivo di attrarre, motivare e trattenere professionisti con le competenze necessarie per perseguire efficacemente gli obiettivi aziendali.

Questo approccio è pienamente coerente con i valori aziendali e con una gestione prudente del rischio, e include strategie mirate per il monitoraggio e la gestione dei crediti deteriorati, in linea con le disposizioni del processo di controllo prudenziale. In questo modo, la Politica contribuisce a rafforzare la solidità operativa, economica e

8 Nel corso del 2024, gli organi di amministrazione, direzione e controllo non hanno preso in considerazione eventuali trade-off relativi agli impatti, ai rischi e alle opportunità rilevanti in relazione alla propria strategia aziendale.

finanziaria della società, promuovendo la sostenibilità del Gruppo Banca Ifis e consolidando una visione orientata al lungo periodo.

I sistemi incentivanti di Gruppo Banca Ifis costituiscono remunerazione variabile, per cui si intende:

  • ogni forma di retribuzione il cui riconoscimento o erogazione dipenda dalla performance, esclusi il trattamento di fine rapporto e l'indennità sostitutiva del preavviso, se determinati nei limiti previsti dalla legge;
  • qualsiasi altra forma di retribuzione non identificabile univocamente come retribuzione fissa.

Gli obiettivi retributivi sono strutturati su due orizzonti temporali: di breve termine e di medio-lungo termine.

Annualmente viene elaborato un piano di incentivazione a breve termine, denominato Short Term Incentive Plan (STI), il cui riconoscimento è subordinato all'apertura di specifici punti di accesso e al raggiungimento di obiettivi di performance, sia qualitativi che quantitativi, assegnati ai destinatari.

Parallelamente, il sistema di incentivazione del Gruppo può includere meccanismi di incentivazione a medio-lungo termine, progettati per allineare il management agli obiettivi definiti nei piani industriali e strategici.

Per l'esercizio 2024, i sistemi incentivanti confermano obiettivi di finanza sostenibile che integrano i fattori ESG e includono l'esplicitazione del principio di "neutralità di genere" nelle politiche retributive. A tal fine, sarà effettuato un monitoraggio annuale dei divari retributivi di genere per garantirne la coerenza.

[GOV-3 DP 29c]

In tale contesto, anche la Politica di remunerazione è improntata a creare valore sostenibile nel tempo per tutti gli stakeholder e l'eco-sistema in cui il Gruppo opera. Il Comitato di Sostenibilità sostiene l'importante percorso intrapreso dalla Banca nell'integrazione dei criteri ESG nella propria missione e nel proprio modello di business, con una visione chiara: la sostenibilità, in tutte le sue declinazioni, rappresenta una leva di creazione di valore e un motore di sviluppo fondamentale, con attenzione agli impatti su persone, ambiente e comunità.

Il piano di sostenibilità di Gruppo Banca Ifis, coerente con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, è strutturato secondo il framework ESG ed è pienamente integrato nel Piano Industriale D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient, Sustainable).

Per l'esercizio 2024 la Banca ha promosso, tramite i propri sistemi incentivanti, l'estensione dei Key Performance Indicator (KPI) ESG a tutti i livelli di responsabilità dell'organizzazione aziendale considerando tutte e tre le aree principali di intervento. In quest'ottica, per il personale più rilevante, è stato incrementato il peso attribuito ai KPI ESG e ne sono stati introdotti nuovi per tutti i livelli di responsabilità.

[GOV-3 DP 29a]

In particolare, il sistema incentivante a breve termine del Gruppo, sottolinea l'importanza di una gestione responsabile e sostenibile delle attività aziendali. Per il personale più rilevanti, inclusi il CCO, il COO e l'Amministratore Delegato, gli indicatori di performance considerano l'impegno nella decarbonizzazione, il mantenimento dell'equità di genere, la promozione della formazione ESG, lo sviluppo della normativa interna e il mantenimento/miglioramento dei rating ESG. Infine, per i dipendenti del Gruppo, è previsto un premio variabile connesso alla fruizione della formazione ESG.

Con specifico riferimento al comparto Npl, sono stati identificati KPI specifici in ambito di recupero sostenibile, che si affiancheranno a quelli di Gruppo, confermando l'attenzione alle esigenze delle persone con un modello di recupero etico e sostenibile per il business Npl, in un'ottica di reinclusione finanziaria. Tali KPI, afferenti al comparto Npl, si applicano anche all'Amministratore Delegato e al COO.

Infine, il coinvolgimento del Comitato Sostenibilità nella definizione delle politiche di remunerazione e incentivazione riflette la volontà del Gruppo di orientare le proprie strategie in tema di rischi di sostenibilità, ai sensi delle normative vigenti.

[GOV-3 DP 29e]

Le politiche di remunerazione e incentivazione della Banca, descritte nella Relazione in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, prevedono l'integrazione di KPI ESG nell'ambito della gestione per obiettivi (Management by objectives, MBO) e, se presenti, anche nell'ambito dei piani di lungo periodo.

Per il sistema incentivante di breve periodo, gli obiettivi sono altresì dettagliati nel Regolamento attuativo ("Regolamento sui sistemi incentivanti di breve termine") il quale rientra nel perimetro di competenza del Consiglio di Amministrazione. Questo include le schede di valutazione delle prestazioni del personale e una descrizione maggiormente dettagliata dei sistemi incentivanti delle altre categorie di personale suddivise in cluster omogenei, commerciali inclusi.

La scheda obiettivi contempla un numero predefinito di indicatori, a ciascuno dei quali è attribuito un peso in termini percentuali sul totale pari almeno al 10% per assicurare la significatività dell'obiettivo e non superiore al 30% per garantire un'adeguata ponderazione dei molteplici obiettivi.

La retribuzione variabile matura secondo una curva di risultato su livelli di raggiungimento degli obiettivi. Il risultato ottenuto da ciascun KPI determina un punteggio pesato, in una curva di riconoscimento variabile tra un minimo e un massimo raggiungibili. La somma dei punteggi pesati ottenuti corrisponde alla performance conseguita in proporzione alla quale, solo se almeno pari a un punteggio minimo prefissato, è quantificato l'importo dell'incentivo; quest'ultimo in ogni caso non può superare un livello massimo prefissato.

Nell'ambito del riesame almeno annuale delle politiche, il Consiglio di Amministrazione analizza, con il supporto del Comitato Remunerazioni, la neutralità delle politiche di remunerazione rispetto al genere e verifica l'eventuale divario retributivo di genere e la sua evoluzione nel tempo.

In occasione dell'attuazione del sistema premiante annuale, ove occorra, la Direzione Human Resources focalizza la propria attenzione sul divario retributivo di genere attuando gli interventi migliorativi più significativi a favore del genere meno rappresentato, al fine di ridurne il divario.

I sistemi incentivanti della Banca, sia quelli di breve che di lungo periodo vengono predisposti di regola nell'ambito delle politiche annuali di remunerazione e incentivazione di Gruppo e quindi descritti all'interno della Relazione sulla Politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. La Politica viene sottoposta alla valutazione del Comitato Remunerazione, al Comitato di Sostenibilità per quanto di competenza e al Consiglio di amministrazione perché deliberi la sottoposizione della stessa all'Assemblea dei Soci. Successivamente alla delibera assembleare vengono predisposti i regolamenti attuativi di breve e, se presente, di lungo periodo.

[GOV-3 DP 29c]

In particolare, per l'esercizio 2024 sono stati confermati nell'ambito dei sistemi incentivanti di breve periodo, obiettivi di finanza sostenibile che tengano conto, tra l'altro, dei fattori ESG e l'esplicitazione della "neutralità di genere delle politiche di remunerazione", da verificare attraverso il monitoraggio su base annuale dei divari retributivi di genere e l'attivazione, se del caso, delle correlate azioni correttive; tali obiettivi che sono stati estesi a tutta la popolazione della Banca anche tramite il sistema di valutazione della performance.

Gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato per il 2024 rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati del Gruppo, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica. La scheda di valutazione delle prestazioni prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi del 2024 del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche, nonché il conseguimento degli obiettivi aziendali in ambito ESG.

Il tetto massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è pari al 60% della remunerazione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

[GOV-3 DP 29d]

La percentuale della remunerazione variabile legata al raggiungimento di obiettivi e impatti connessi alla sostenibilità è pari, in media, al 15%: all'interno del sistema incentivante di breve termine (STI), il peso complessivo dei KPI ESG varia tra il 10% e il 20%, a seconda del ruolo ricoperto. In particolare, il 20% è assegnato a ruoli apicali nel business Npl, il 15% al Personale Più Rilevante (escluso Npl), mentre per tutti gli altri beneficiari il peso previsto è del 10%9 . Anche il sistema di valutazione della performance (Performup), che regola il Premio Variabile di Risultato (PVR), include un KPI legato alla sostenibilità, con un peso del 10%.

[GOV-3 DP 29c]

Anche per il 2024, è stata confermata l'erogazione di un Premio Variabile di Risultato ancorato alle tematiche di genere e ai principi di inclusività. L'accordo firmato conferma l'impostazione dell'esercizio precedente anche grazie a un ritorno più che positivo da parte dei dipendenti in quanto favorisce un maggior coinvolgimento degli stessi nella realizzazione degli obiettivi aziendali e quindi nell'incremento di redditività, produttività, competitività ed efficienza del Gruppo.

In continuità con l'esercizio precedente, l'Accordo prevede quindi, anche per il 2024, un'ulteriore forma di incentivazione fino al 20% in più rispetto al premio base effettivo, con lo scopo di premiare condotte distintive di correttezza, trasparenza, etica, collaborazione tra dipendenti e qualità del lavoro, oltreché una diversa e più favorevole articolare del piano welfare rivolto ai dipendenti

[E1.GOV-3 DP 13]

[ESRS 2 DP 75 MDR-M]

I membri del Consiglio di Amministrazione, in linea con le politiche di remunerazione vigenti, ricevono esclusivamente compensi fissi. Come indicato precedentemente, per le figure apicali, la parte della remunerazione variabile legata al raggiungimento di obiettivi e impatti connessi alla sostenibilità ammonta in media al 15%.

Gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato combinano criteri quantitativi e qualitativi includendo anche aspetti ESG. Per l'Amministratore Delegato e i primi riporti al vertice, i KPI ESG di Gruppo includono un indicatore specifico legato agli obiettivi di decarbonizzazione del portafoglio finanziamenti, in coerenza con l'impegno comunicato dal Gruppo in tal senso.

Dichiarazione sul dovere di diligenza

[GOV-4 DP 30-32 AR 8-10]

Banca Ifis integra il dovere di diligenza nei processi e nelle strategie aziendali, come meglio descritto nei riferimenti riportati di seguito.

Elementi fondamentali del dovere di diligenza Sezioni nella Rendicontazione di sostenibilità
1.1.3 Governance – ESRS 2 GOV-2
1.1.3 Governance – ESRS 2 GOV-3
1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza; 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei
cambiamenti climatici (Impatti, rischi e opportunità rilevanti); 3.1 S1
– Forza lavoro propria (Impatti, rischi e opportunità rilevanti); 3.2 S2
– Lavoratori nella catena del valore (Impatti, rischi e opportunità
rilevanti); 3.3 S3 – Comunità interessate (Impatti, rischi e
opportunità rilevanti); 3.4 S4 – Consumatori e utilizzatori finali
(Impatti, rischi e opportunità rilevanti) – ESRS 2 SBM-3
a) Integrare il dovere di diligenza nella 2.2.1 Piano di transizione - ESRS E1-1
governance, nella strategia e nel modello
aziendale
2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici
(L'approccio del Gruppo e le politiche) – ESRS E1-2
3.1.1 Salute e sicurezza; 3.1.2 Equilibrio tra vita professionale e vita
privata; 3.1.3 Formazione e sviluppo delle competenze; 3.1.4 Parità
di trattamento e opportunità per tutti; 3.1.5 Condizioni di lavoro,
3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro (riservatezza) (L'approccio del
Gruppo e le politiche) – ESRS S1-1
3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori nella catena del valore
(L'approccio e le politiche di riferimento) – ESRS S2-1
3.4.1 Accesso a informazioni (di qualità); 3.4.2 Riservatezza; 3.4.3
Accesso a prodotti e servizi; 3.4.4 Pratiche commerciali responsabili
(L'approccio e le politiche di riferimento) – ESRS S4-1
1.1.2 Strategia – ESRS 2 SBM-2
b) Coinvolgere i portatori di interessi in tutte le
fasi fondamentali del dovere di diligenza
3.1.7 Processi di coinvolgimento – ESRS S1-2
3.4.5 Processi di coinvolgimento – ESRS S4-2
c) Individuare e valutare gli impatti negativi 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza – ESRS IRO-1
d) Intervenire per far fronte agli impatti
negativi
2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici
(Le azioni) – ESRS E1-3
3.1.1 Salute e sicurezza; 3.1.2 Equilibrio tra vita professionale e vita
privata; 3.1.3 Formazione e sviluppo delle competenze; 3.1.4 Parità
di trattamento e opportunità per tutti; 3.1.5 Condizioni di lavoro;
3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro (riservatezza) (Le azioni) – ESRS
S1-4
3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori nella catena del valore (Le azioni)
– ESRS S2-4
3.4.1 Accesso a informazioni (di qualità); 3.4.2 Riservatezza; 3.4.3
Accesso a prodotti e servizi; 3.4.4 Pratiche commerciali responsabili
(Le azioni) – ESRS S4-4
2.2.3 Obiettivi – ESRS E1-4
e) Monitorare l'efficacia degli interventi e
comunicare
2.2.4 Metriche – ESRS E1-5 e ESRS E1-6
3.1.8 Canali – ESRS S1-3

Elementi fondamentali del dovere di diligenza Sezioni nella Rendicontazione di sostenibilità
3.1.9 Obiettivi – ESRS S1-5
3.1.10 Metriche – ESRS S1-6, ESRS S1-8, ESRS S1-9, ESRS S1-12,
ESRS S1-14, ESRS S1-16 e ESRS S1-17
3.2.2 Canali – ESRS S2-3
3.2.3 Obiettivi – ESRS S2-5
3.4.6 Canali – ESRS S4-3
3.4.7 Obiettivi – ESRS S4-5

Gestione del rischio e controlli interni sulla Rendicontazione di sostenibilità

[GOV-5 DP 36a]

Il sistema dei controlli interni di Gruppo è costituito da regole, procedure e strutture organizzative che mirano ad assicurare, tra gli altri, il rispetto delle strategie aziendali, l'efficacia ed efficienza dei processi e la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, le procedure e i codici di condotta adottati dal Gruppo. Il sistema di controllo interno ESG è stato sviluppato per rispondere alle specificità della Rendicontazione di sostenibilità, seguendo un approccio analogo a quello adottato per la rendicontazione finanziaria. Questo sistema si basa su un quadro metodologico di Gruppo, progettato per garantire coerenza e affidabilità, che si articola nei seguenti aspetti principali:

  • utilizzo di un modello di sistema di controlli interni coerente, sviluppato a livello centrale, fondato su standard metodologici riconosciuti a livello internazionale, come il "Co.So. Framework ICSR";
  • aggiornamento e diffusione all'interno del Gruppo secondo parametri stabiliti a livello centrale.

I pilastri di tale modello, applicati al reporting di sostenibilità, comprendono:

  • Company Level Controls: rappresentano gli elementi strutturali del sistema di controllo, con particolare riferimento all'allineamento delle politiche di governance con le tematiche ESG;
  • Process Controls: riguardano la descrizione del modello organizzativo, che include ruoli, processi e controlli necessari per garantire la qualità della Rendicontazione di sostenibilità. Inoltre, comprendono il monitoraggio periodico delle attività operative, con l'obiettivo di raccogliere evidenze utili a valutare l'efficacia dei controlli interni sull'ambiente di Rendicontazione di sostenibilità.

Le attività aziendali, laddove previsto, sono oggetto di controlli da parte delle stesse funzioni o aree di business, responsabili dei diversi processi e attività (controlli di linea o di primo livello), di controlli da parte delle funzioni preposte di secondo e di terzo livello.

Per quanto riguarda la gestione del rischio di errata Rendicontazione di sostenibilità, il Gruppo valuta la completezza, l'adeguatezza e l'affidabilità del sistema dei controlli interni con riguardo all'informativa finanziaria e la Rendicontazione di sostenibilità.

Il processo di gestione del rischio di errata informativa finanziaria e della Rendicontazione di sostenibilità all'interno di Banca Ifis si articola nei seguenti sotto-processi:

  • identificazione;
  • valutazione;
  • monitoraggio;
  • attenuazione;
  • reporting.

A seguito dell'identificazione dei data point qualitativi e quantitativi rilevanti per la Rendicontazione di sostenibilità e dei data point da includere nel perimetro di attività, avvalendosi degli esiti dell'analisi di doppia rilevanza, il Gruppo ha effettuato la valutazione dei rischi legati alla rendicontazione e al processo complessivo.

[GOV-5 DP 36b]

Per ciascun data point quantitativo applicabile si è effettuata una valutazione dei rischi di errata Rendicontazione di sostenibilità. Tale valutazione determina il livello di rischio inerente (potenziale), considerando aspetti come la connessione con cambiamenti nei principi e nella disclosure richiesta rispetto al periodo precedente, la natura e il volume delle transazioni sottostanti, nonché la presenza di processi estimativi.

I rischi sono stati inoltre identificati in termini di Assertion, in linea con quanto previsto dall'ESRS 1 (European Sustainability Reporting Standard 1) della Direttiva CSRD.

[GOV-5 DP 36c]

A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, i principali rischi identificati nel corso dell'analisi preliminare svolta sul processo di predisposizione della Rendicontazione di sostenibilità 2024 sono "incoerenza dei dati/informazioni riportati all'interno della piattaforma informatica utilizzata per la raccolta dati con le evidenze a supporto", "incoerenza e incompletezza degli attori/settori integrati nella long list di IROs", "incompletezza/imprecisione dell'analisi di doppia rilevanza dovuta a una valutazione del contesto non appropriata", "incompletezza/inaccuratezza dell'analisi di doppia rilevanza dovuta alla mancanza di considerazione dei contributi forniti dagli stakeholder coinvolti".

Una volta individuati i rischi che impattano sui processi analizzati, l'attività prosegue mediante l'identificazione dei controlli che le strutture della Banca hanno posto in essere per mitigare i suddetti rischi.

Tali controlli prevedono approcci diversi a seconda della natura dell'informazione (c.d. "data point") da verificare, nello specifico:

  • per i data point di natura qualitativa è prevista l'identificazione di controlli di primo livello atti a verificare la conformità e la completezza del dato rispetto a quanto richiesto dalla normativa;
  • per i data point di natura quantitativa è prevista l'identificazione di controlli di primo livello atti a mitigare il rischio di errata Rendicontazione di sostenibilità;
  • per i processi inerenti alla Rendicontazione di sostenibilità è prevista l'identificazione di controlli di primo livello atti a mitigare il rischio di errata Rendicontazione di sostenibilità.

Per ciascun rischio individuato viene identificato almeno un "key control", cioè un controllo essenziale per prevenire errori rilevanti non intercettabili da altri controlli. Su ciascun "key control" viene eseguito il test of design ("ToD") per verificarne l'adeguatezza e, in caso positivo, si procede al testing dell'efficacia operativa ("ToE").

[GOV-5 DP 36d]

In caso di deviazioni significative che potrebbero influenzare l'affidabilità della Rendicontazione di sostenibilità, il Gruppo procede con celerità alla richiesta di sistemazione dell'anomalia alla struttura deputata e a monitorare l'implementazione degli interventi correttivi richiesti, in un'ottica di miglioramento continuo e costante aggiornamento del sistema di controllo interno.

[GOV-5 DP 36e]

Il Dirigente Preposto condivide con l'Amministratore Delegato la relazione annuale inerente alla Rendicontazione di sostenibilità e, successivamente, la presenta al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale.

Nella relazione sono illustrate le attività di verifica condotte, gli esiti delle stesse e le eventuali carenze riscontrate.

1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza

[SBM-3 DP 48a]

ESRS Sub topic Materialità di
impatto
Materialità
finanziaria -
rischi
Materialità
finanziaria -
opportunità
Orizzonte
temporale
E1 Adattamento ai cambiamenti
climatici
Mitigazione dei cambiamenti
climatici
Energia
E4 Fattori di impatto diretto sulla perdita
di biodiversità
Impatti sullo stato della specie
Impatti sull'estensione e sulla
condizione degli ecosistemi
S1 Condizioni di lavoro
Parità di trattamento e di opportunità
per tutti
Altri diritti connessi al lavoro
(riservatezza)
Condizioni di lavoro
S2 Parità di trattamento e di opportunità
per tutti
Altri diritti connessi al lavoro
(riservatezza)
S3 Diritti economici, sociali e culturali
delle comunità
Non rilevante
Diritti civili e politici delle comunità
S4 Impatti legati alle informazioni per i
consumatori e/o per gli utilizzatori
finali
Inclusione sociale dei consumatori
e/o degli utilizzatori finali
G1 Cultura d'impresa

breve termine – medio termine – lungo termine

Ulteriori dettagli in merito agli impatti, rischi e opportunità rilevanti per Gruppo Banca Ifis sono approfonditi nei rispettivi capitoli tematici.

[SBM-3 DP 48f]

Al fine di ottenere una sempre migliore comprensione del contesto operativo in cui opera, Banca Ifis svolge periodicamente un'attività volta a identificare e valutare l'impatto dei rischi climatici e ambientali sull'intero ecosistema in cui opera il Gruppo, per garantirne la resilienza. Questo processo, che include una prima analisi delle tendenze del mercato, un successivo approfondimento settoriale e una valutazione dei rischi e delle opportunità associati ai diversi segmenti della catena del valore di ciascun settore, mira a fornire una solida base informativa per orientare le decisioni strategiche legate alla gestione di tali rischi, promuovendo un approccio sostenibile e consapevole alle sfide climatiche e ambientali.

Sulla base delle evidenze emerse da queste analisi, Banca Ifis indirizzerà la propria strategia e processi aziendali per rafforzarne la resilienza, mitigando gli impatti materiali, gestendo i rischi connessi alla transizione ecologica e cogliendo le opportunità offerte da modelli di business sostenibili. Ciò si traduce in un'evoluzione dell'offerta commerciale, privilegiando il finanziamento di settori e imprese con minore esposizione ai rischi ambientali, nell'integrazione dei criteri ESG nei processi di valutazione del credito e nell'investimento in soluzioni a basso impatto per le proprie operations, contribuendo così a uno sviluppo sostenibile dell'ecosistema in cui opera.

[SBM-3 DP 48b]

Gli impatti, rischi e opportunità identificati come rilevanti per Banca Ifis vengono integrati nel proprio modello aziendale attraverso azioni concrete e strategie mirate. Nello specifico, con riferimento alle tematiche ambientali, e quindi agli effetti delle emissioni di gas a effetto serra (GHG), attuali e previste, generate direttamente e indirettamente, il Gruppo Banca Ifis si impegna a mettere in atto azioni concrete, al fine di limitare gli effetti negativi e a generare impatti positivi per ridurre il proprio impatto ambientale e promuovere la transizione sostenibile. L'adozione di specifiche iniziative, come il miglioramento dell'efficienza energetica e il supporto alla mobilità sostenibile, mitiga i rischi climatici e valorizza le opportunità di mercato.

Per quanto riguarda la catena del valore, il Gruppo promuove prodotti finanziari innovativi per la transizione sostenibile delle Pmi. La strategia include anche il rafforzamento della governance sui rischi ESG, l'attenzione alla

forza lavoro con iniziative per il benessere e la parità di genere, oltre che investimenti in tecnologie digitali per garantire trasparenza, sicurezza e miglior accesso ai servizi.

Ambiente

Nello specifico, con riferimento alle tematiche ambientali, il Gruppo si impegna a mettere in atto diverse azioni che generano impatti diretti e indiretti, al fine di limitare gli effetti negativi e a generare impatti positivi.

Ad esempio, il Gruppo si propone come partner per accompagnare i propri clienti nel percorso di transizione sostenibile, avendo inoltre definito degli obiettivi Net Zero in relazione alle emissioni del proprio portafoglio completati da target di decarbonizzazione per i principali settori finanziati. Parallelamente, il Gruppo punta anche alla riduzione delle emissioni proprie. Inoltre, identifica le implicazioni aziendali derivanti dallo stress climatico e dalla transizione socioeconomica associata, cogliendo le opportunità emergenti, anche attraverso una corretta identificazione, comprensione e gestione dei rischi (in linea con l'esercizio di Materiality Assessment svolto) e delle opportunità climatici e ambientali che il Gruppo potrebbe incontrare.

Per quanto riguarda il tema della biodiversità, invece, l'analisi di doppia rilevanza evidenzia, da una parte, impatti positivi derivanti dai finanziamenti, dall'altra, rischi reputazionali e di credito legati alla perdita di biodiversità. In risposta, la Banca adotta un approccio strategico integrato nella Politica ESG e nella Politica Creditizia, promuovendo la conservazione degli ecosistemi.

Sociale

La forza lavoro propria rappresenta uno degli elementi fondamentali della strategia e del modello di business del Gruppo e gli impatti positivi che essa genera contribuiscono a sua volta al continuo miglioramento della strategia stessa, come dimostra la stretta connessione tra gli impatti sulla forza lavoro propria e il Piano Industriale della Banca.

Il Gruppo svolge inoltre le proprie attività nel rispetto dell'ambiente e dei diritti umani, impegnandosi costantemente a stabilire un approccio affidabile e inclusivo, che permetta di ridurre al minimo gli impatti negativi, rispettando sia i lavoratori interni che quelli presenti lungo la catena del valore.

Infine, particolare attenzione è dedicata allo sviluppo e alla promozione delle comunità e del territorio in cui il Gruppo opera, attraverso la generazione di impatti e opportunità materiali strettamente legate alla strategia aziendale nonché allineate alla missione e agli obiettivi del Social Impact Lab Kaleidos. Ugualmente, anche l'attenzione del Gruppo verso clienti e consumatori è letta in ottica di sostenibilità, ad esempio attraverso l'adozione di un modello di recupero crediti etico e sostenibile, mirato alla reinclusione finanziaria dei debitori.

Governance

Per quanto riguarda infine gli aspetti relativi alla cultura d'impresa, il Gruppo continua a perseguire e diffondere i principi di correttezza, etica professionale e i propri valori aziendali, fondamentali per la definizione dell'integrità del Gruppo stesso.

[SBM-3 DP 48ci,cii,ciii,civ]

L'analisi di doppia rilevanza condotta dal Gruppo ha portato a identificare 89 impatti, rischi e opportunità rilevanti, opportunatamente descritti all'interno dei capitoli ESRS tematici. Questi sono stati identificati considerando tutte le operazioni, attività, entità e processi coinvolti nel ciclo di vita dei servizi offerti, sia a monte sia a valle, tenendo anche conto delle controparti, quali i fornitori indiretti e gli utenti finali.

Inoltre, gli impatti rilevanti di Gruppo, si riflettono in modo diretto su persone e ambiente: da un lato, generano benefici attraverso iniziative come la ristrutturazione degli immobili e il sostegno alla transizione sostenibile delle

Pmi; dall'altro invece, contribuiscono alla generazione di emissioni indirette di GHG (e.g. emissioni legate ai finanziamenti).

Tali impatti derivano dalla strategia e dal modello aziendale, che si focalizzano su crescita sostenibile, digitalizzazione e inclusività. I loro effetti si manifestano sia a breve termine, con miglioramenti operativi ed energetici, sia a lungo termine, con progetti di innovazione e inclusione sociale. In particolare, gli impatti emergono principalmente dalle attività del Gruppo e dai rapporti con controparti lungo la catena del valore, come fornitori e clienti.

[SBM-3 DP 48d]

Per quanto riguarda gli effetti finanziari attuali, nel corso del 2024 si è effettuato uno studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito, analizzando i possibili impatti che eventi climatici potrebbero causare sui parametri di rischio (PD e LGD) e conseguentemente sull'ECL del portafoglio performing. Le analisi effettuate hanno evidenziato come, con riferimento allo scenario overall del 2024 (ponderato per il 60% come "baseline" e per il 40% come "adverse"), l'impatto dei rischi climatici sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis sia da ritenersi del tutto marginale a livello di incremento di ECL. Fermo restando che il Gruppo continuerà nel prossimo futuro ad aggiornare le analisi per la valutazione dei rischi climatici e misurare i relativi impatti, data la trascurabilità, nella predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2024 non si è proceduto a incorporare tali effetti nella determinazione della ECL per il tramite di aggiustamento dei parametri di rischio o di un overlay specifico.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Nota integrativa del Bilancio consolidato, Parte E – Informazioni sui rischi e relative politiche di copertura.

Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti

[IRO-1 DP 53a,c]

Gruppo Banca Ifis ha condotto l'analisi di doppia rilevanza per valutare gli impatti, i rischi e le opportunità di sostenibilità rilevanti (noti come IROs), al fine di integrarli nelle decisioni strategiche.

L'analisi di doppia rilevanza si articola in due dimensioni interconnesse:

  • materialità di impatto (inside-out): una tematica di sostenibilità è considerata materiale quando produce impatti, attuali o potenziali, positivi o negativi, sulle persone o sull'ambiente nel breve, medio o lungo termine. Gli impatti possono derivare dalle attività aziendali dirette o dalla catena del valore, inclusi i prodotti e servizi offerti e le relazioni commerciali;
  • materialità finanziaria (outside-in): una tematica è considerata materiale dal punto di vista finanziario quando ha o potrebbe avere effetti significativi sulla performance economica, sulla posizione finanziaria, sui flussi di cassa, sull'accesso ai finanziamenti o sul costo del capitale dell'azienda.

L'identificazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità è avvenuta attraverso un approccio top-down, privilegiando l'attività principale del Gruppo, ossia il settore bancario. Sebbene l'analisi abbia considerato tutte le entità incluse nel perimetro della Rendicontazione di sostenibilità, l'attenzione è rimasta focalizzata prevalentemente sul core business bancario.

Il processo, inoltre, è stato condotto in conformità all'ESRS 1 "Prescrizioni generali" degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) che costituisce il quadro di riferimento per la redazione della Rendicontazione di sostenibilità di un'entità nel suo complesso e le Linee Guida sulla doppia rilevanza IG1 dell'EFRAG. Tali strumenti forniscono indicazioni sul processo di valutazione della Doppia rilevanza; pertanto, il Gruppo ha definito un processo di valutazione di doppia rilevanza conforme agli ESRS adattandolo alle proprie specifiche circostanze.

[IRO-1 DP 53b,c]

In particolare, secondo le Linee Guida EFRAG – IG1, l'implementazione della valutazione di doppia rilevanza richiede l'esecuzione di quattro passaggi fondamentali10:

    1. comprensione del contesto dell'organizzazione;
    1. identificazione degli IROs attuali e potenziali relativi alle tematiche di sostenibilità;
    1. valutazione e determinazione degli IROs rilevanti;
    1. rendicontazione rispetto agli IROs rilevanti.

[IRO-1 DP 53bi]

1. Comprensione del contesto dell'organizzazione

Banca Ifis, attraverso l'esame delle informazioni raccolte, ha identificato dipendenze e risorse, relazioni commerciali e presenza geografica, considerando le operazioni dirette, la catena del valore a monte e a valle, e i diversi stakeholder coinvolti.

L'analisi interna ha preso in esame:

  • il modello di business della Banca, la relativa strategia aziendale, le attività commerciali, le tendenze di mercato e soluzioni per i clienti;
  • le relazioni finanziarie annuali;
  • la Dichiarazione Non Finanziaria 2023;
  • altre informazioni e relazioni esterne disponibili;
  • documentazione aggiuntiva, come il Risk Catalogue e l'elenco degli impatti individuati per la DNF 2023;
  • il Codice Etico, la Politica ESG di Gruppo, la Politica Ambientale, il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs 231/2001 (MOG) e le diverse politiche afferenti a tematiche di processo e sostenibilità;
  • il sito internet aziendale di Banca Ifis.

Al fine di condurre il processo di analisi di doppia rilevanza in maniera esaustiva e conforme alla normativa, la Banca ha inoltre considerato i rapporti in essere con i propri fornitori, clienti e stakeholder interni ed esterni (quali dipendenti, investitori, comunità interessate), concentrandosi principalmente sul territorio italiano, dove Banca Ifis svolge la quasi totalità delle proprie attività. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta ad eventuali fattori che generano o potrebbero generare impatti negativi sulle persone, ambiente e società.

[IRO-1 DP 53bii]

Gli impatti derivanti dalle attività della Banca o dai suoi rapporti commerciali sono stati individuati tramite una preliminare analisi documentale e successivamente valutati nel processo di doppia rilevanza attraverso il contributo degli stakeholder coinvolti.

Nello svolgimento dell'analisi esterna, condotta al fine di individuare potenziali nuovi rischi e impatti, sono state condotte le seguenti attività:

  • analisi approfondita dei benchmark di settore, effettuata attraverso lo studio dei principali rapporti annuali e di sostenibilità delle aziende peer e competitor nel settore finanziario;
  • consultazione di riferimenti autorevoli al fine di garantire un approccio completo e informato nell'ambito della sostenibilità e della governance responsabile (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP 53g).

10 Il 2024 rappresenta il primo anno di rendicontazione del processo di analisi di doppia materialità; pertanto, nel corso del 2025 verranno strutturati opportuni presìdi per il monitoraggio di rischi, impatti e opportunità.

Inoltre, in fase di analisi del contesto sono stati presi in considerazione ulteriori aspetti rilevanti, tra cui il panorama giuridico e normativo, la documentazione pubblica, come i report dei media, e articoli scientifici e pubblicazioni che esplorano le tendenze generali in ambito sostenibilità.

L'approccio sistematico adottato ha permesso di creare una base solida per la gestione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità, integrando una visione strategica e una comprensione approfondita del contesto aziendale e delle sue relazioni.

[IRO-1 DP 53biii]

L'attività di stakeholder engagement

La mappatura degli stakeholder interni ed esterni ha costituito un passaggio fondamentale nel processo di analisi di doppia rilevanza. Il Gruppo ha identificato un elenco esaustivo di stakeholder, interni ed esterni, con l'obiettivo di assicurare un approccio integrato e inclusivo.

In particolare, la valutazione di doppia rilevanza è stata svolta in un primo momento internamente dal Gruppo attraverso il coinvolgimento attivo di diverse categorie di stakeholder interni, cioè funzioni e direzioni aziendali strategiche ed essenziali per la valutazione degli IROs. Tra queste figurano Risk Management, Sustainability, Business, General Services, Human Resources, Compliance, Procurement, Finance, General Counsel. Tali funzioni hanno contribuito in modo essenziale all'identificazione e alla valutazione degli IROs, apportando competenze specifiche e prospettive chiave per garantire un'analisi completa e approfondita.

Successivamente, l'impresa ha condotto un'analisi rivolta ai portatori di interesse esterni con un duplice obiettivo: da un lato ottenere feedback sugli impatti, rischi e opportunità identificati, dall'altro supportare e rafforzare la valutazione di doppia rilevanza condotta dal Gruppo.

Infine, è stato coinvolto il top management del Gruppo che, grazie a una visione olistica e informata delle tematiche di sostenibilità in relazione alla strategia e al modello di business, ha fornito feedback e considerazioni che hanno contribuito al consolidamento delle diverse valutazioni e agli esiti finali dell'analisi di doppia rilevanza.

In linea con quanto indicato dalla normativa, Banca Ifis ha suddiviso i propri stakeholder esterni in due categorie principali:

  • stakeholder impattati: individui o gruppi i cui interessi possono essere influenzati, positivamente o negativamente, dalle attività e relazioni commerciali di Banca Ifis lungo l'intera catena del valore, quali clienti, comunità, ambiente, consumatori e fornitori;
  • utilizzatori della Rendicontazione di sostenibilità: soggetti interessati ai dati di sostenibilità, sia in ambito finanziario che non finanziario, quali investitori attuali e potenziali, finanziatori e creditori (ad esempio, gestori di asset e istituti di credito), partner commerciali, sindacati e parti sociali, società civile e ONG, governi, regolatori, analisti ed esperti accademici, associazioni di settore, media, valutatori ESG, agenzie governative.

A seguito della mappatura e identificazione dei principali stakeholder, la Banca ha adottato approcci specifici per coinvolgere i rispettivi stakeholder e utilizzatori della Rendicontazione di sostenibilità, tenendo conto delle peculiarità di ciascuna categoria e utilizzando strumenti differenziati come workshop tematici e incontri individuali (one-to-one), tutti volti alla raccolta di considerazioni e valutazioni in ambito di doppia rilevanza.

[IRO-1 DP 53c,ci,ciii]

  1. Identificazione degli IROs attuali e potenziali relativi alle tematiche di sostenibilità

Per identificare in modo efficace gli impatti, i rischi e le opportunità da analizzare, il Gruppo ha adottato un approccio strutturato, articolato nelle seguenti fasi:

• identificazione dei temi e sotto-temi per ciascun ESRS;

  • integrazione di informazioni rilevanti, provenienti da valutazioni di rilevanza precedenti, da relazioni o analisi esistenti (ad esempio, valutazioni di impatto sui diritti umani e analisi degli scenari climatici) e da input esterni, come le linee guida del World Economic Forum e dell'OCSE;
  • considerazione dei rischi identificati nel Risk Inventory del Risk Management di Gruppo, comprendente rischi di credito, di mercato, operativi, reputazionali, strategici e di compliance;
  • mappatura degli attori della catena del valore, sia a monte che a valle, analizzando stakeholder come azionisti, dipendenti, fornitori e clienti. Sono stati raccolti dati relativi alle dimensioni, alle attività e alle aree geografiche delle imprese con cui Banca Ifis intrattiene relazioni commerciali, per individuare le aree di rischio materiale e gli IROs correlati;
  • valutazione delle modalità attraverso cui gli impatti si traducono in rischi e opportunità, tenendo presente che non tutti i rischi e le opportunità sono strettamente connessi alle attività o agli impatti di Banca Ifis, alcuni di questi possono essere dovuti all'ambiente in cui opera il Gruppo o alle dipendenze legate a risorse naturali, umane e sociali;
  • analisi degli IROs attuali e potenziali, includendo la considerazione dell'orizzonte temporale associato a ciascuno di essi;
  • revisione del processo di due diligence, in linea con i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e con le linee guida dell'OCSE, per garantire l'aderenza ai più elevati standard internazionali.

Nel processo di doppia rilevanza, il Gruppo una volta valutati i singoli IROs attraverso le relative soglie11 e metodologie, ha aggregato i risultati degli IROs per i temi di rendicontazione, prioritizzandoli sulla base del valore degli impatti, al fine di dare importanza ai rischi e, infine, alle opportunità.

Al fine di identificare e prioritizzare i rischi legati alla sostenibilità, la Banca ha valorizzato le analisi e le risultanze del Materiality Assessment, cioè l 'analisi della rilevanza dei rischi climatici e ambientali condotta dalla funzione Risk Management di Gruppo, il quale ha evidenziato le correlazioni tra i rischi di sostenibilità, in particolare climatici e ambientali, e i rischi tradizionali del sistema bancario.

[IRO-1 DP 53b]

  1. Valutazione e determinazione degli IROs materiali

[IRO-1 DP 53b,biv]

Per determinare la materialità d'impatto, il Gruppo ha valutato la significatività degli impatti, sia positivi che negativi, tenendo in considerazione diversi fattori. Tra questi, l'entità, che misura la gravità degli impatti o i benefici da essi causati; la portata, che valuta la diffusione degli impatti; il carattere irrimediabile, considerato solo per gli impatti negativi, che indica se e in che misura gli impatti negativi potrebbero essere corretti, ad esempio, riportando l'ambiente o le persone impattate al loro stato precedente; e la probabilità, che esprime quanto sia probabile il verificarsi di tali impatti.

Nella valutazione degli impatti negativi potenziali sui diritti umani, la gravità dell'impatto viene considerata prioritaria rispetto alla sua probabilità, mentre la determinazione della materialità finanziaria si basa sull'analisi congiunta della magnitudo degli effetti economici e della probabilità che questi si concretizzino.

Oltre ai parametri precedentemente descritti, il processo di valutazione ha incluso un'analisi approfondita di ulteriori elementi chiave al fine di garantire una comprensione completa della doppia rilevanza. Tra questi, particolare attenzione è stata rivolta agli stakeholder impattati, ossia individui o gruppi influenzati dalle attività aziendali, agli orizzonti temporali, suddivisi in breve, medio e lungo termine per assicurare una visione integrata e proiettata nel tempo, e alla catena del valore, con un focus specifico sulle aree geografiche e sulle relazioni

11 La soglia preliminare per valutare la materialità di ogni tematica di sostenibilità è stata fissata a "4" sia per la materialità d'impatto che per la materialità finanziaria.

commerciali più critiche. Questa analisi ha consentito di contestualizzare con maggiore precisione gli impatti e le opportunità lungo l'intero spettro delle attività aziendali.

Per individuare le tematiche di sostenibilità rilevanti, inoltre, la Banca ha valutato la lista degli IROs tenendo conto sia degli impatti attuali (lorde, al netto delle misure di mitigazione) sia di quelli potenziali, considerando l'effetto delle misure preventive per evitare impatti futuri.

[IRO-1 DP 53cii]

Per quanto riguarda la materialità finanziaria, sono stati presi in considerazione la magnitudo, cioè la portata degli impatti nel caso in cui un rischio o un'opportunità si concretizzi, e la probabilità che tali rischi e opportunità si realizzino.

[IRO-1 DP 53biv,c,cii]

A ciascun impatto, rischio e opportunità è stato attribuito un punteggio su una scala da "1" a "4", dove "1" indica una valutazione bassa e "4" una valutazione molto alta. Questo sistema di punteggio è stato utilizzato per misurare sia la gravità degli impatti sia la magnitudo dei rischi e delle opportunità, con particolare attenzione agli impatti già verificatisi, ai quali è stato assegnato automaticamente il punteggio massimo di "4". La scala di valutazione della probabilità ha seguito lo stesso criterio, con punteggi da "1" (probabilità bassa) a "4" (probabilità alta).

Infine, il Gruppo ha stabilito soglie quantitative e qualitative per determinare la rilevanza delle tematiche da comunicare, utilizzando i processi di gestione del rischio per definire le soglie e verificare se gli impatti sono significativi per l'informativa. In particolare, Banca Ifis ha definito le soglie di materialità attraverso un processo articolato in tre fasi: identificazione iniziale delle soglie basata sui punteggi ottenuti, verifica della coerenza con gli stakeholder e revisione finale, se necessario, per garantire un allineamento ottimale con le priorità identificate.

La soglia per la definizione della rilevanza di ciascuna tematica di sostenibilità è stata fissata a "4" sia per la materialità di impatto sia per quella finanziaria, utilizzando la metodologia di calcolo sopra descritta. In conformità con l'ESRS 1 e la Linea Guida, una volta valutati i singoli IROs secondo soglie e metodologie adeguate, è possibile aggregare i risultati per i temi di rendicontazione. La prioritizzazione è stata quindi applicata considerando inizialmente il valore degli impatti, seguito dai rischi e, infine, dalle opportunità. La soglia per la definizione della rilevanza di ciascuna tematica di sostenibilità è stata fissata a "4" sia per la materialità di impatto sia per quella finanziaria, utilizzando la metodologia di calcolo sopra descritta. In conformità con l'ESRS 1 e la Linea Guida, una volta valutati i singoli IROs secondo soglie e metodologie adeguate, è stato possibile aggregare i risultati per i temi di rendicontazione. La prioritizzazione è stata quindi applicata considerando inizialmente il valore degli impatti, seguito dai rischi e, infine, dalle opportunità.

[IRO-1 DP 53d]

Come precedentemente descritto (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.3 Governance, DP 26), i risultati del processo di analisi di doppia rilevanza sono stati portati all'attenzione e sono stati approvati degli organi di governo, quali il Comitato Sostenibilità e il Consiglio di Amministrazione. Inoltre, l'attestazione della Rendicontazione di sostenibilità avviene da parte del Dirigente Preposto. A tal fine, è stato predisposto un apposito sistema di controllo interno per verificare i dati e le informazioni riportate nell'informativa. Tale sistema è stato integrato all'interno di specifiche procedure operative.

[IRO-1 DP 53e]

Il Gruppo ha condotto le valutazioni degli impatti, dei rischi e delle opportunità attraverso il coinvolgimento diretto di specifiche funzioni aziendali, garantendo un approccio strutturato e approfondito. Per valutare il profilo di rischio complessivo e ottimizzare i processi di gestione e integrazione dei rischi, sono stati integrati nell'analisi, per una visione complessiva e coerente, anche i rischi identificati nel Risk Inventory fornito dal Risk Management di Gruppo. Tra questi figurano i rischi di credito, i rischi di mercato, i rischi operativi, i rischi di reputazione, i rischi strategici e i rischi di compliance.

I rischi legati alla sostenibilità sono stati classificati come prioritari rispetto ad altre tipologie di rischio, in considerazione della loro rilevanza per gli stakeholder e dei risultati emersi dalla valutazione della loro materialità

finanziaria. Pertanto, il processo di identificazione, analisi e gestione di questi rischi è stato integrato nel sistema complessivo di gestione del rischio, contribuendo alla definizione del profilo di rischio aziendale.

L'integrazione di questi fattori prende in esame la Propensione al Rischio, l'ICAAP, le strategie di gestione del rischio di credito e di mercato, l'impatto sulla liquidità, i modelli di valutazione del rischio di credito e gli accantonamenti.

[IRO-1 DP 53f]

Per quanto riguarda le opportunità, nella identificazione e valutazione di queste, il Gruppo ha considerato gli obiettivi strategici definiti nel Piano industriale D.O.E.S., coerentemente gestiti nell'ambito dei processi di Gruppo.

[IRO-1 DP 53g]

Nell'ambito dell'analisi di doppia rilevanza Banca Ifis ha considerato diverse fonti autorevoli, tra cui FTSE4Good Index Series, Global Risk Report 2024, MSCI ESG Indices, CDP, MIB ESG Index, Integrated Governance Services, Standard Ethics Indices, Bloomberg Gender-Equality Index 2022 (GEI), World Economic Forum, OECD, STOXX® Sustainability Indices, UNEP FI - Radar Impatto e Principles for Responsible Banking (PRB).

In aggiunta, gli approfondimenti della funzione Risk Management si sono basati sui driver di rischio identificati da infoprovider quali Moody's ed ENCORE e consentono di identificare gli indicatori di rischio di transizione climatici e ambientali.

[IRO-1 DP 53f]

Il processo di individuazione, valutazione e gestione delle opportunità è stato svolto coinvolgendo le singole funzioni aziendali per gli ambiti di propria competenza che hanno formulato delle considerazioni sulla base del processo complessivo di gestione delle tematiche.

[E1.IRO-1 DP 20a]

Con l'obiettivo di identificare gli impatti legati al cambiamento climatico, il Gruppo, attraverso il confronto con le principali funzioni aziendali competenti, ha analizzato le attività aziendali e le emissioni complessive di gas a effetto serra (GHG) generate dall'organizzazione. L'analisi ha evidenziato due principali impatti:

  • generazione di emissioni indirette collegate ai finanziamenti (Scope 3);
  • generazione di emissioni dirette e indirette di GHG, con conseguenti performance negative sotto il profilo della sostenibilità ambientale (Scope 1 e 2).

Inoltre, è stato identificato un ulteriore impatto legato al cambiamento climatico, relativo al miglioramento dell'ambiente lavorativo attraverso la ristrutturazione in chiave green degli immobili aziendali.

[E1.IRO-1 DP 20b,bi,c,ci]

Per garantire un'adeguata integrazione dei rischi climatici e ambientali all'interno del Risk Management Framework, la funzione Risk Management conduce un'analisi di materialità per le categorie di rischio tradizionali che prevedono una valutazione quantitativa, utilizzando diversi strumenti analitici. L'analisi della rilevanza dei rischi climatici e ambientali (Climate & Environmental, C&E), cioè Materiality Assessment, viene effettuata annualmente con l'obiettivo di aggiornare il framework di gestione del rischio alla luce delle evoluzioni del portafoglio e di identificare eventuali nuovi rischi derivanti da eventi climatici e ambientali, sia di natura fisica, sia in relazione al processo di transizione.

Il Materiality Assessment prevede di identificare meccanismi causali che trasferiscono il rischio da eventi a carattere climatico o ambientale ai rischi tradizionali e quindi al rischio di credito, al rischio operativo, al rischio di liquidità, al rischio di business, al rischio di mercato e al rischio reputazionale. Nel corso del 2024 l'analisi è stata estesa anche ai rischi ambientali (biodiversità, inquinamento, utilizzo delle acque, gestione dei rifiuti) analizzati sia dal punto di vista fisico (tramite georeferenziazione) che di transizione (con approccio settoriale).

[E1.IRO-1 DP 20b,bii,c,cii]

Il processo adottato da Banca Ifis si articola in tre attività principali, mirate a identificare e valutare i rischi climatici e ambientali (C&E) rilevanti per la Banca.

    1. Sviluppo della tassonomia dei rischi C&E: la prima fase consiste nella creazione di una tassonomia C&E, con l'identificazione dei principali driver di rischio legati a due categorie principali:
  • Rischi climatici suddivisi rispettivamente in:
    • Rischi di transizione: legati all'evoluzione tecnologica, normativa e di mercato (ad es. cambiamenti nei regolamenti, innovazioni tecnologiche e percezione del mercato);
    • Rischi fisici: distinti tra acuti (es. alluvioni, frane, incendi) e cronici (es. innalzamento del livello del mare, siccità).
  • Rischi ambientali: suddivisi rispettivamente in:
    • Rischi di transizione: analogamente ai rischi climatici, influenzati da tecnologia, regolamentazione e market sentiment;
    • Rischi fisici: sia acuti che cronici.
    1. Identificazione dei canali di trasmissione e dell'orizzonte temporale: tale fase prevede l'analisi qualitativa della propagazione dei rischi e la definizione del loro orizzonte temporale, con particolare attenzione ai principali impatti per la Banca.
    1. Definizione del Materiality Assessment: nella fase conclusiva viene effettuata la valutazione della materialità dei rischi C&E, tenendo conto di tutte le tipologie di rischio identificate.

[E1.IRO-1 AR 13]

Per garantire una maggiore aderenza ai modelli di business specifici del Gruppo, i rischi sono stati raggruppati in macro-ambiti, tenendo conto anche delle indicazioni fornite dalle linee guida della Banca Centrale Europea (BCE) sul processo interno di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e della liquidità (ILAAP).

In particolare, l'analisi dei rischi fisici ha considerato eventi climatici avversi, sia cronici che acuti, individuando quelli più rilevanti per il contesto operativo di Banca Ifis. La valutazione della loro significatività è stata condotta in relazione ai potenziali impatti sui rischi tradizionali, esaminati a loro volta attraverso diversi fattori, tra cui la georeferenziazione del portafoglio, l'operatività aziendale e gli asset strategici per la continuità operativa.

Per quanto riguarda i rischi di transizione, l'analisi è stata effettuata a livello settoriale, identificando i comparti maggiormente esposti a specifiche tematiche ambientali, quali biodiversità, inquinamento, utilizzo delle risorse idriche e gestione dei rifiuti. Anche in questo caso, i potenziali impatti sono stati valutati in relazione ai rischi tradizionali, fornendo un quadro integrato della loro rilevanza.

Tale approccio strutturato consente a Banca Ifis di comprendere e gestire in modo efficace i rischi climatici e ambientali, integrandoli nei propri processi decisionali e nelle strategie di gestione del rischio. L'adozione di strumenti analitici come la heatmap settoriale e l'analisi georeferenziata garantisce un'identificazione precisa delle aree più esposte, facilitando l'implementazione di misure di mitigazione mirate.

Le analisi sopramenzionate sono state condotte in coerenza con l'adesione della Banca alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA).

Materialità dei rischi climatici e ambientali

Lo svolgimento del Materiality Assessment prevede, nella fase successiva all'attività preliminare di mappatura dei rischi climatici e ambientali, un esame dettagliato dei canali di trasmissione dei rischi C&E ai rischi tradizionali, degli orizzonti temporali con cui i rischi C&E si manifestano stante l'operatività di Banca Ifis e la valutazione dei

rischi identificati come rilevanti. Di seguito si riporta una sintesi dei principali rischi risultati materiali per Banca Ifis.

Rischio di credito

[E1.IRO-1 AR11,12]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi fisici
climatici
Continuità aziendale
dell'impresa
e Piani di Rientro
NPL/CQS
Un rischio fisico acuto può comportare interruzioni nella value
chain e portare a una diminuzione delle vendite. Allo stesso
modo, i danni fisici agli impianti potrebbero influire sulla
normale capacità operativa e quindi sulla futura solvibilità
finanziaria aziendale
Medio
Termine
Gli immobili commerciali e residenziali potrebbero essere
danneggiati da eventi climatici acuti o cronici, con un impatto
sulla valutazione degli immobili e delle proprietà adiacenti.
Inoltre, la capacità dei mutuatari di ripagare i prestiti potrebbe
essere compromessa a causa dell'incapacità operativa di
continuare la propria attività fonte di reddito (e.g., immobili
utilizzati come farmacia, abitazione principale)
Medio
Termine
Rischi di
transizione
climatici
Tecnologia: Riduzione competitività per mancati investimenti
verso nuove tecnologie con minor impatto in termini di
emissioni, e conseguente aumento della probability of default
Capacità rimborso su
prestiti alle Aziende
e Piani di Rientro
NPL/CQS
Valore dei beni immobili
su esposizioni garantite
Politica e regolamenti: Riduzione utili per le aziende ad alte
emissioni CO2 a causa delle imposte sulle emissioni di gas
serra, che a loro volta possono influire sull'accesso e sul costo
dei finanziamenti e sulla capacità di rimborsare debiti
aumentando la probability of default
Medio
Termine
Market Sentiment: le preferenze dei consumatori possono
spingere ulteriormente la domanda verso opportunità più green
e influenzare la redditività delle aziende, peggiorando la PD di
quelle imprese che non sono allineate ai nuovi trend green di
mercato
Tecnologia: i beni immobili ad alto consumo energetico (e.g.,
APE rating alti) possono portare a un deprezzamento
dell'immobile nel caso di escussione della garanzia con impatto
sulla LGD
Politica e regolamenti: il valore del collaterale potrebbe ridursi
nel caso di politiche che impongono limiti di legge legate al
grado di efficientamento energetico, peggiorando il merito di
credito del debitore verso la banca e impattando sulla LGD
Medio
Termine
Market Sentiment: l'aumento della domanda di abitazioni ad alta
efficienza energetica può influire negativamente sul valore dei
collaterali a bassa efficienza energetica e impattando sulla LGD
Rischi Fisici
ambientali
Continuità aziendale
dell'impresa
Le aziende che operano in aree vulnerabili a rischi ambientali
possono subire perdite economiche significative a causa della
degradazione degli ecosistemi. Questa degradazione può
essere causata sia da eventi acuti, come disastri naturali, e sia
da cambiamenti cronici e graduali. Tali fenomeni possono
compromettere le risorse naturali necessarie per le operazioni
aziendali, influire negativamente sulla produzione e aumentare i
costi di gestione, mettendo a rischio la redditività nel lungo
termine e la relativa capacità di rimborso
Medio
Termine

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi di
transizione
ambientali
Capacità rimborso su
prestiti alle Aziende
Le aziende esposte a rischi ambientali possono subire
conseguenze economiche significative a causa della mancata
adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, del ritardo
nell'allineamento alle normative volte a ridurre l'inquinamento e
della crescente scarsità di risorse naturali come l'acqua e la
biodiversità. Tali rischi possono materializzarsi in perdite
economiche derivanti da sanzioni regolatorie o da un aumento
dei costi operativi dovuto alla riduzione della disponibilità di
risorse essenziali. Inoltre, l'inefficienza nella gestione di questi
aspetti può rendere le aziende meno competitive in un mercato
sempre più orientato verso la sostenibilità ambientale
Medio
Termine

Lo studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito del portafoglio del Gruppo ha seguito due approcci complementari che garantiscono, da un lato, di evidenziare le peculiarità dei settori verso cui è esposto il Gruppo e, dall'altro, di analizzare la distribuzione geografica degli impieghi, evidenziando particolari concentrazioni in aree soggette al rischio di eventi avversi. L'esercizio svolto ha favorito lo sviluppo di nuove conoscenze e la diffusione di una sensibilità verso tali rischi che il Gruppo persegue sia nei confronti del personale dipendente sia nei confronti dei diversi stakeholder.

In riferimento ai rischi di transizione, sussistono diversi canali di trasmissione che incidono sul rischio di credito. Per cogliere tali aspetti è stato svolto un esercizio di mappatura della rischiosità che ha portato all'assegnazione di un livello di rischio in funzione del settore di appartenenza di ciascuna controparte in portafoglio (tramite codice ATECO).

Sempre in relazione ai rischi di transizione, un'altra direttrice di analisi ha riguardato gli immobili a garanzia sui finanziamenti concessi dalla società controllata Banca Credifarma del Gruppo Banca Ifis. In questo caso, l'effetto del rischio di transizione sul rischio di credito è strettamente connesso alla classe energetica degli immobili posti a garanzia. In quest'ottica, sul portafoglio collateralizzato di Banca Credifarma è stata effettuata un'analisi dettagliata del rischio di transizione attraverso la valutazione degli APE degli immobili, con l'obiettivo di tenere in considerazione la possibile svalutazione sui valori degli immobili in caso di rivendita, dovuta allo sconto di mercato applicato per gli immobili con classe energetica bassa.

Per quanto riguarda invece i rischi fisici, la quantificazione dell'impatto è avvenuta mediante georeferenziazione del portafoglio. L'analisi effettuata dal Gruppo ha permesso di associare la rischiosità fisica a livello di singola controparte sulla base della rispettiva localizzazione geografica (a livello comunale), identificando i rischi che risultano rilevanti per il contesto in cui opera. Inoltre, sono stati affinati i metodi di georeferenziazione in riferimento a controparti appartenenti al settore dell'automotive (data l'importanza dello stesso nel portafoglio del Gruppo e nelle strategie di decarbonizzazione definite da Banca Ifis), considerando la dislocazione globale dei siti produttivi.

L'esercizio di Materiality Assessment dei rischi climatici e ambientali (C&E) sul rischio di credito si è concretizzato in una rappresentazione grafica del rischio ("heatmap") che mostra la significatività del rischio di transizione e del rischio fisico associata a ciascun settore. In particolare, le valutazioni dei rischi, condotte ai fini dell'analisi di doppia rilevanza, sono state valorizzate dalle analisi interne effettuate dalla funzione di Risk Management e dalle risultanze dell'assessment realizzato dalla stessa funzione. L'analisi di materialità ha evidenziato una quota di esposizioni del ~22% verso settori a rischio climatico e ambientale "Alto" o "Molto Alto"; complessivamente, il grado di rilevanza dei rischi C&E sul rischio di credito è stato valutato da Banca Ifis come moderato.

[E1.IRO-1 AR 13]

Nel corso del 2024, oltre all'aggiornamento dei dati scaricati dai diversi infoprovider già utilizzati nei precedenti esercizi, sono stati integrati ulteriori indicatori di analisi per la definizione del rischio di transizione settoriale per le tematiche ambientali, in particolare:

  • sono state recuperate informazioni relative alle tematiche di "Pollution (Aria, Suolo, Acqua)", "Biodiversity (Perturbazioni, Utilizzo Ecosistema)" e "Water Use" dall'infoprovider ENCORE (https://encorenature.org/en);
  • queste variabili sono state integrate alle informazioni climatiche già recuperate dall'agenzia Moody's in merito a "Carbon Transition (Emissioni GHG)" e "Waste and Pollution (Economia Circolare)" per la costruzione dello score di transizione climatico e ambientale.

Per quanto riguarda il rischio fisico, gli indicatori di pericolo vengono raccolti a livello provinciale dall'infoprovider THINK HAZARD e integrati con informazioni più puntuali a livello comunale su alcuni aspetti rilevanti per il territorio italiano, come alluvioni, frane, vulcani e innalzamento del livello del mare, basandosi su fonti quali ISTAT, ISPRA e INGV. Nel 2024 è stata inoltre incorporata un'analisi fornita da NATURA2000, che mappa le aree italiane ad Alta Biodiversità in relazione a habitat, specie e parchi naturali. L'analisi valuta l'impatto potenziale delle imprese situate nelle vicinanze di queste aree, differenziandolo per macrosettore economico.

Rischio di business

E1.IRO-1 AR 11,12]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi di
transizione
e fisici
Profittabilità legata a
settori esposti a rischi
C&E
La Banca opera in settori che possono essere influenzati dai
rischi climatici di transizione legati al passaggio a un'economia
sostenibile, oltre che all'impatto dei rischi fisici acuti e cronici
che può interessare le controparti in portafoglio e intaccare la
capacità di generare margini per la Banca in questi settori
Medio/
lungo
termine

L'analisi utilizza come punto di partenza l'esercizio di materialità del rischio di credito a livello settoriale e la segmentazione del portafoglio in settori ad alto rischio Climate & Environmental (C&E). Sulla base delle controparti presenti in ciascun settore, viene associato il relativo margine di intermediazione e viene calcolata la percentuale di ricavi sul totale generata in settori ad alto rischio C&E. Dall'analisi del 2024 emerge che circa il 10% del margine di intermediazione del Gruppo è generato su settori ad alto rischio C&E.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato del Gruppo risulta a oggi non materiale, ammontando a circa l'1% delle attività ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets – RWA) ed essendo principalmente composto da operazioni con finalità di copertura economica e/o di sviluppo del portafoglio di investimento del Gruppo.

In questo contesto, l'attività di monitoraggio e conseguente gestione del rischio, accuratamente implementata in via continuativa, mira a contenere la volatilità di portafoglio e alla copertura di rischi rilevanti derivanti da fonti di natura esogena. La Banca effettua analisi ricorrenti sulla materialità dei rischi climatici e ambientali relativamente al portafoglio sovrano.

[E1.IRO-1 AR 11,12]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi fisici Portafoglio titoli sovrano Il rischio di credito della banca nei confronti delle esposizioni
sovrane può aumentare in caso di eventi climatici acuti o
cronici, in quanto hanno un impatto sul reddito degli Stati
sovrani:
-
Minori entrate fiscali dalle imprese colpite (e.g.,
diminuendo il capitale fisico delle aziende) e spese più
elevate per affrontare gli effetti economici degli eventi
climatici fisici (e.g., riparazione o prevenzione dei danni
alle infrastrutture o ai beni pubblici e aumento dei costi
sociali)
Lungo
termine
Rischi di
transizione
Portafoglio titoli sovrano Tecnologia: le politiche di mitigazione e adattamento al
cambiamento climatico derivano anche da investimenti pubblici
necessari, implicando un aumento della spesa pubblica
Politica e regolamenti: gli stati sovrani potrebbero dover
affrontare costi di contenzioso più elevati con il progredire degli
sforzi verso una transizione sostenibile
Market Sentiment: i cambiamenti nelle preferenze dei
consumatori, un'economia generale più debole e un reddito
fiscale più basso potrebbero avere un impatto sulla rischiosità
sovrana
Medio
Termine

[E1.IRO-1 AR 13]

In particolare, numerosi articoli di ricerca del FMI (Fondo Monetario Internazionale) hanno dimostrato che il rischio climatico e ambientale è in grado di influenzare il rischio di default sovrano, riflettendosi sugli spread dei titoli di stato. Banca Ifis valuta tale rischio in funzione dell'indice INFORM, sviluppato dal Disaster Risk Management Knowledge Centre e menzionato anche dalla Commissione Europea.

Sulla base dei risultati ottenuti dall'analisi di materialità al momento non risultano necessarie modifiche alle prassi in vigore. Tuttavia, la Banca continuerà a valutare l'adozione di ulteriori presidi, finalizzati a integrare l'analisi dei rischi C&E nelle relative scelte di investimento/disinvestimento.

Rischio operativo

[E1.IRO-1 AR 11,12]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi fisici Compromissione sedi
operative, datacenter
prop. e dei principali
outsourcers IT
La Banca potrebbe essere impattata in modo significativo dalla
compromissione delle sedi operative, incluse quelle delle
Controllate Estere, delle filiali e dei datacenter esposti ad alti
rischi climatici, oltre alle analisi già in essere sulla continuità
operativa.
Medio
Termine
Sospensione ex-lege dei
flussi di pagamento per
eventi estremi
A causa di eventi climatici estremi, la Banca potrebbe essere
esposta a eventuali interventi del legislatore a sostegno della
popolazione che potrebbero portare alla sospensione delle rate
e/o del rimborso dei piani di rientro NPL/CQS.
Medio
Termine

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi di
transizione
Cause legali da parte di
ONG / Attivisti
Una eventuale causa legale su tematiche climate da parte degli
attivisti/ONG potrebbe portare e multe/risarcimenti in fase di
contenzioso.
Breve
Termine

Lo studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sui rischi operativi e reputazionali è stato condotto, sia con riferimento ai rischi sia fisici che di transizione, valutando: da un lato, i potenziali impatti degli eventi climatici acuti in termini finanziari e di continuità operativa; dall'altro, gli effetti negativi che potrebbero generarsi sulla reputazione del Gruppo Banca Ifis a seguito di comportamenti o prassi commerciali in contrasto con le ambizioni e con il contesto regolamentare di riferimento.

Il verificarsi di eventi climatici e ambientali estremi potrebbe, infatti, compromettere la continuità aziendale del Gruppo con gravi ripercussioni sulle principali sedi operative del Gruppo (incluse le filiali), su quelle degli outsourcer critici per la stabilità (e.g., Mestre, Milano, Parma, e Padova) e sui principali siti datacenter (proprietari o di terzi).

In tale contesto, per stimare la rilevanza delle infrastrutture in termini di redditività e di volumi di operatività generata sono state calcolate alcune proxy, come il contributo delle singole filiali al margine di intermediazione ponderato per probabilità di accadimento degli eventi climatici e ambientali o il numero di personale operante nelle principali sedi del Gruppo.

[E1.IRO-1 AR 13]

Dal punto di vista dei rischi di natura operativa, sono stati analizzati diversi scenari conseguenti all'accadimento di eventi climatici e ambientali acuti. Per quantificare l'impatto sui portafogli di Banca Ifis, si è considerata la georeferenziazione provinciale dell'esposizione, identificando le province con maggior concentrazione e dunque più esposte agli effetti dei rischi C&E.

Il risultato finale dell'analisi di materialità dei rischi climatici e ambientali è una heatmap costruita attraverso logiche riconducibili ad analisi di impatto per probabilità e ricondotta, sulla base della rilevanza potenziale, alle diverse direzioni della Banca e alle società Controllate.

Le analisi mostrano come le filiali economicamente più significative maggiormente esposte ai rischi climatici e ambientali sono localizzate nelle province di Milano, Pisa, Napoli, Pescara e Roma, per un totale di circa il 33% sul margine di intermediazione; complessivamente, le controllate estere risultano esposte a bassi rischi climatici.

L'attività di aggiornamento dell'esercizio di Materiality Assessment ha introdotto le seguenti novità in riferimento al rischio operativo. A tal proposito Gruppo Banca Ifis:

  • ha integrato il "Piano di continuità operativa" in funzione delle specificità degli eventi climatici e ambientali estremi analizzati. Inoltre, la Banca ha esteso l'analisi includendo i potenziali impatti per il Gruppo derivanti dalla compromissione delle sedi operative delle controllate estere;
  • ha inoltre valutato, tramite georeferenziazione dei clienti nel portafoglio Npl, i potenziali impatti derivanti da eventuali interventi del legislatore a sostegno delle popolazioni coinvolte da eventi climatici estremi che potrebbero comportare alla sospensione del rimborso dei piani di rientro Npl e CQS (cessione del quinto dello stipendio). Le operazioni economicamente più significative esposte ad alti rischi climatici e ambientali sono presenti nelle province di Roma, Latina, Napoli, Salerno e Torino per un totale di circa 23% sul perimetro considerato (Npl e Cap.Ital.Fin.), con un rischio complessivo medio-alto. Sul restante 77% circa del perimetro, distribuito su tutto il territorio nazionale, la Banca è esposta a rischi climatici e ambientali medio-bassi;
  • ha applicato una metodologia per la valutazione del rischio che prevede l'identificazione degli stakeholder rilevanti sensibili a potenziali cause legali da parte di ONG/attivisti, la quantificazione del grado di

sensibilità e la valutazione dell'impatto e probabilità di accadimento, al fine di ottenere uno score complessivo.

Rischio reputazionale

[E1.IRO-1 AR 12]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi di
transizione
Esposizione a settori ad
alto rischio C&E
La Banca potrebbe essere esposta agli investitori e stakeholder
sull'andamento della quota di esposizione verso settori ad alto
rischio C&E
Breve
Termine
Mancato allineamento
agli obiettivi Net Zero
Avere obiettivi ambiziosi sui settori prioritari ad alta intensità di
emissione della NZBA potrebbe esporre la banca a un mancato
allineamento che potrebbe avere un impatto significativo su più
stakeholder
Breve
Termine
Non conformità con la
normativa e aspettativa
C&E
La Banca deve essere allineata alle aspettative sui rischi C&E e
alle normative in evoluzione nell'Unione Europea, che potrebbero
causare ulteriori ispezioni da parte delle Autorità di Vigilanza e
ammende in caso di non conformità
Breve
Termine
Rischio di greenwashing
sull'offerta di prodotti
La Banca è esposta al rischio di far disclosure di prodotti definiti
«green» senza sufficienti evidenze dell'impatto "green" dei
prodotti stessi
Breve
Termine

[E1.IRO-1 AR 13]

Per quanto riguarda il rischio reputazionale sono stati identificati degli scenari, quali la non conformità a normative C&E o il mancato allineamento agli obiettivi di decarbonizzazione, che possono generare rischi per il tramite di stakeholder sensibili alle tematiche impattate.

In particolare, per analizzare gli effetti climatici e ambientali sul rischio di reputazione, è stato costruito un framework composto da quattro fasi distinte:

  • identificazione degli scenari di rischio reputazionale basati sulla tassonomia dei rischi C&E;
  • identificazione degli stakeholder rilevanti (fornitori, investitori, supervisore, dipendenti) e quantificazione del rispettivo grado di sensibilità sui diversi scenari;
  • valutazione del rischio, per ogni scenario, includendo l'analisi dell'impatto e della probabilità di accadimento al fine di ottenere uno score complessivo di rischio;
  • aggregazione dei risultati, applicando fattori di ponderazione sulla base della rilevanza associata agli stakeholder.

La Banca, sulla base delle analisi sugli scenari di rischio reputazionale più rilevanti, risulta esposta a un rischio complessivo moderato.

Rischio di liquidità

[E1.IRO-1 AR 11]

Tipo di
Rischio
Canale di trasmissione Descrizione Orizzonte
temporale
Rischi fisici Bank Run I rischi fisici possono danneggiare gli immobili o le proprietà
delle imprese, causando potenzialmente un aumento della
domanda di liquidità e il ritiro di una parte dei depositi
Lungo
Termine
Rischi di
transizione
Costo del
finanziamento
Potenziale impatto sul costo del funding derivante dalle peggiori
condizioni di accesso alla liquidità per gli istituti non allineati a
un'economia Net Zero
Medio
Termine

[E1.IRO-1 AR 13]

A valle delle analisi di materialità, la Banca ha valutato l'eventuale necessità di applicare eventuali correttivi alle modalità di gestione delle riserve di liquidità nonché di approvvigionamento fondi; nello specifico la Banca condotto un'analisi di sensitività dell'indicatore regolamentare LCR (Liquidity Coverage Ratio) applicando sia alle riserve disponibili che ai net outflows delle ipotesi di stress in base alle dinamiche osservate su alcuni scenari di riferimento. Dall'analisi è emerso che il rischio liquidità in ottica climatica e ambientale risulta non materiale: pertanto, al momento non si rende necessaria l'applicazione di correttivi alle modalità di gestione delle riserve di liquidità per integrare i rischi climatici e ambientali. Tuttavia, la Banca continuerà nell'analisi di monitoraggio dei potenziali rischi e dei relativi impatti afferenti all'esposizione al rischio in oggetto nonché nel valutare l'adozione di eventuali presidi dovessero rendersi per tempo necessari.

Opportunità

Il Gruppo integra nella propria pianificazione strategica e finanziaria le opportunità prospettiche che si delineano per il futuro sotto il profilo climatico, in accordo con il proprio modello di business. Il Gruppo ha mappato le opportunità legate al clima raggruppandole in due ambiti:

  • quello della transizione ecologica, che include progettualità finalizzate alla generazione di energia da fonti rinnovabili e soluzioni innovative per la transizione energetica, nonché il supporto alle Pmi per l'ottenimento di capitale (tramite PNRR, Banca Europea per gli investimenti, ecc.) per il soddisfacimento di obiettivi ambientali e/o industria 4.0 (e.g. tramite Nuova Sabatini su investimenti ambientali);
  • quello della mobilità sostenibile, che comprende lo sviluppo di prodotti e servizi di mobilità sostenibile, il rafforzamento del mercato leasing di veicoli a basso impatto ambientale e l'ingresso nel settore del leasing per la mobilità alternativa (es. e-bike).

Come anticipato, nel corso degli anni, inoltre, il Gruppo ha realizzato diversi progetti innovativi per diffondere la cultura d'impresa con lo scopo di supportare le Pmi italiane non solo attraverso prodotti e servizi finanziari, ma anche raccontando e valorizzando le realtà più virtuose, che possono fare da guida a chi vuole fare impresa sostenibile.

Inoltre, il Gruppo Banca Ifis sta già collaborando con diversi partner, finanziari e non, leader nella transizione energetica per prendere parte attiva allo sforzo internazionale nella lotta al cambiamento climatico. Infine, con l'adesione alla Net Zero Banking Alliance nel 2021, il Gruppo ha già avviato un processo di decarbonizzazione graduale della, seppur esigua, porzione del proprio portafoglio bancario ad alte emissioni.

[E1.IRO-1 AR 11,12]

Le evidenze del Materiality Assessment e i rischi risultati rilevanti nel breve, medio e lugo termine, hanno consentito alla Banca di orientare e identificare diverse strategie di gestione dei rischi climatici e ambientali. Nello specifico, la Banca ha identificato i seguenti mitiganti e presidi:

  • inserimento di un indicatore nel Risk Appetite Framework (RAF) per il monitoraggio della percentuale di esposizione verso attività classificate ad alto rischio di transizione rispetto al totale dell'esposizione del gruppo bancario;
  • aggiornamento e monitoraggio dei risultati dell'esercizio di materialità con cadenza annuale;
  • aggiornamento annuale del documento di tassonomia dei rischi della Banca e dei canali di trasmissione dei rischi climatici e ambientali.
Settori di riferimento Esposizione in %
Very High and High C&E Sectors 22%
Moderate C&E Risk Sectors 45%
Low Risk C&E Sectors 27%
Privati e PA 6%
Totale 100%

Tra i settori climatici e ambientali considerati a rischio "Very High" e "High" rientrano Industria Chimica - Merci e Specialità, la Fabbricazione di coke e prodotti derivanti da esso, l'Estrazione di petrolio greggio, la Logistica e Trasporto Terrestre, l'Automotive - Produzione, l'Industria Alimentare, le Coltivazioni e Silvicoltura, l'Industria della Gomma e Plastica, e altri.

[E1.IRO-1 DP 21]

L'assessment di materialità sul rischio di credito ha permesso inoltre la creazione di una heatmap settoriale per identificare le aree di rischio C&E nel portafoglio creditizio, prevedendo:

  • heatmap del rischio di transizione climatico e ambientale a livello di settore;
  • analisi bottom up del rischio fisico a livello di cliente utilizzando la sua georeferenziazione.

Heatmap del rischio di transizione climatico e ambientale a livello di settore

Al fine di identificare i settori di attività economica del portafoglio crediti che presentano i maggiori rischi dal punto di vista climatico e ambientale, la Banca ha svolto un'attività di assessment, raggruppando questi settori in gruppi omogenei sulla base del settore di attività economica delle controparti analizzate (codice ATECO).

Con l'obiettivo di costruire una heatmap settoriale che evidenzi le quote di portafoglio esposte alle diverse fattispecie di rischio, la Banca ha quindi:

  • identificato i rischi di transizione tramite un approccio "top down": per ciascun macrosettore di attività economica, tramite ricorso a infoprovider terzi, è stato associato uno score di rischio su una scala da 1 (Basso) a 4 (Molto Alto);
  • identificato i rischi fisici tramite un approccio "bottom up": ciascuna controparte, associata a un particolare settore di attività economica, è stata analizzata puntualmente tramite georeferenziazione delle rispettive sedi produttive/legali, processo che ha consentito di identificare puntualmente i rischi fisici a cui le controparti stesse sono esposte (dettagliato in seguito).

[E1.IRO-1 AR 11c,12b,c]

I settori che presentano rischi climatici e ambientali molto alti sono quelli dell'Industria Chimica – Merci e Specialità, dell'Estrazione di Carbone, Gas e Petrolio, della Fabbricazione di coke e prodotti derivanti da Raffinazione di Petrolio, oltre all'Allevamento, le Coltivazioni e la Silvicoltura, i quali risultano declassati rispetto al precedente aggiornamento proprio per l'integrazione dei nuovi indicatori ENCORE sui temi di "Inquinamento", "Biodiversità" e "Utilizzo delle Acque".

Inoltre, si evidenzia che sono state incluse nel perimetro e categorizzate come esposizioni con rischio di transizione moderato anche le attività di prestito collateralizzate da immobili verso la clientela al dettaglio di Banca Credifarma. È stata, infatti, avviata una progettualità volta a consentire la raccolta puntuale delle informazioni necessarie alla valutazione dei rischi anche su tutto il portafoglio di finanziamenti garantiti da immobili (es. Mutuo Dipendenti prima casa); le attività sono state avviate a partire proprio da questo prodotto dedicato ai dipendenti ed estese a Banca Credifarma data la materialità rilevante, con l'obiettivo, a tendere, di estendere la raccolta informativa a tutte le società del Gruppo.

A valle delle prime evidenze emerse dall'esercizio di materialità, la Banca ha proceduto con l'identificazione di diverse strategie di monitoraggio e presidio dei rischi climatici e ambientali. Nello specifico, la Banca ha identificato i seguenti mitigant e presidi:

  • inserimento all'interno del RAF di un indicatore per il monitoraggio della % di esposizione verso attività classificate ad alto rischio di transizione rispetto al totale dell'esposizione del gruppo bancario;
  • inserimento all'interno del RAF di due indicatori per il monitoraggio della % di esposizione verso territori (comuni italiani) classificati ad alto rischio di alluvione e/o di frana rispetto al totale dell'esposizione del gruppo bancario;
  • aggiornamento e monitoraggio dei risultati dell'esercizio di materialità con cadenza annuale;
  • aggiornamento annuale del documento di tassonomia dei rischi della Banca e dei canali di trasmissione dei rischi climatici e ambientali.

Oltre alle misure di mitigazione e presidio già implementate, la Banca ha lavorato (i) all'implementazione di un framework creditizio rafforzato in ottica ESG, (ii) al rafforzamento delle analisi ESG in ambito creditizio e (iii) allo sviluppo di un'analisi di sensitività del portafoglio creditizio rispetto alle tematiche dei rischi climatici e ambientali.

[E1.IRO-1 AR 14,15]

Climate Stress Test e gli scenari considerati

In linea con quanto previsto dalle aspettative della Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali, la Capogruppo Banca Ifis ha effettuato nel corso del 2024 un'analisi di sensitività del portafoglio creditizio rispetto alle tematiche dei rischi climatici e ambientali. In tale contesto, il Gruppo ha svolto in maniera autonoma un esercizio semplificato di Climate Stress Test che considera gli scenari climatici di breve periodo (i.e., a 3 anni) condivisi da BCE durante l'esercizio di Climate Stress Test del 2022 facendo leva sullo stesso framework e modelli satellite dello stress test ICAAP.

Per garantire la coerenza dello scenario con l'attuale contesto economico, le proiezioni macroeconomiche sono state elaborate applicando gli shock (ossia, le deviazioni rispetto allo scenario di base) dello Short term disorderly12 del Climate Risk Stress Test 2022 alle più recenti proiezioni baseline alla base del Budget13 . Questo approccio assicura uniformità e comparabilità dei risultati tra lo scenario di Budget (baseline) e lo scenario Core dello Stress Test (ICAAP).

12 A differenza degli scenari long-term a 30 anni, lo scenario di breve periodo "Short term disorderly" anticipa gli effetti a lungo termine di un evento severo e plausibile; tuttavia, tale scenario non riflette pienamente i benefici derivanti dalla transizione e la relativa ripresa economica che potrebbe essere considerata in uno scenario di lungo periodo.

Risultati del Climate Stress Test sul rischio di credito

Le esposizioni analizzate nell'ambito dello stress test climatico coincidono con quelle considerate nell'esercizio core dell'ICAAP, coprendo circa il 70% del portafoglio totale in bonis del Gruppo. Sono esclusi principalmente i titoli di Stato, in quanto non rientrano nel perimetro di analisi, nemmeno nel Climate Stress Test 2022 della BCE.

L'impatto dello scenario climatico sul conto economico è stato stimato in termini di rettifiche di valore e Npe ratio ("Non-Performing Exposure ratio"), utilizzando la stessa infrastruttura metodologica dello scenario core dell'ICAAP e garantendo in tal modo la comparabilità dei risultati. In aggiunta a ciò, la severità dello scenario Core ICAAP è allineata a quella dell'EU-Wide Stress Test 2023, assicurando coerenza nell'analisi del rischio.

[E1.IRO-1 DP 12d]

Anche alla luce delle analisi sopradescritte, il Gruppo punta a coltivare il proprio vantaggio competitivo, continuando a monitorare periodicamente l'evoluzione delle emissioni finanziate nel proprio portafoglio e agendo concretamente per rispettare gli impegni prefissati, anche sviluppando prodotti e servizi dedicati per sostenere le nostre imprese nel loro percorso di innovazione e di crescita per una transizione verso un'economia a basse emissioni.

In aggiunta a ciò, la Banca ha identificato settori non compatibili con il livello di rischio ESG e con il rispetto del Codice Etico (i.e., Politica sui settori sensibili), quindi esclusi da qualsiasi tipo di operazioni e di finanziamento. Tra i settori più rilevanti in ottica di contrasto al cambiamento climatico, si possono citare:

  • energia nucleare;
  • coltivazione e produzione di tabacco;
  • produzione di armi controverse (i.e., mine antipersona, munizioni e sub-munizioni cluster, armi chimiche, batteriologiche o nucleari, armi di distruzione di massa vietate dai Trattati internazionali);
  • estrazione di carbone;
  • unconventional oil & gas14 .

[E4.IRO-1 DP 17a,c]

Parallelamente, con riferimento alla biodiversità e agli ecosistemi, la Banca ha identificato impatti, rischi e opportunità materiali solamente per la propria catena del valore a valle, con particolare focus sulla clientela. L'attività di identificazione degli impatti, rischi e opportunità è stato effettuato all'interno del processo di doppia rilevanza e sostenuto dalle valutazioni delle funzioni e dalle analisi effettuate dalla funzione Risk Management sul portafoglio crediti.

[E4.IRO-1 DP 17b]

Inoltre, l'analisi delle possibili dipendenze dell'organizzazione rispetto al tema in oggetto è stata effettuata adottando un approccio qualitativo, basato su una valutazione delle interazioni tra le attività aziendali e l'ambiente naturale. Dall'indagine condotta, non sono emerse evidenze significative di dipendenze dirette o indirette dalla biodiversità, dagli ecosistemi e dai relativi servizi, né all'interno dei propri siti operativi né lungo l'intera catena del valore.

[E4.IRO-1 DP 17c]

Con riferimento alle opportunità, il processo di valutazione è stato effettuato dalle funzioni tenendo in considerazione i potenziali sviluppi di business legati alla protezione, al ripristino e alla rigenerazione degli ecosistemi e all'uso sostenibile delle risorse naturali.

14 Sabbia bituminosa, petrolio e gas da shale/tight, petrolio e gas onshore/offshore nella regione artica, petrolio nell'area del Sacro Capo dell'Amazzonia, gas naturale liquefatto estratto in modo non convenzionale.

[E4.IRO-1 DP 17d]

Con riferimento ai rischi, le analisi effettuate dalla funzione Risk Management sul portafoglio crediti della Banca hanno preso in considerazione sia rischi fisici che di transizione. I primi sono stati considerati attraverso l'integrazione delle analisi di NATURA2000 che hanno permesso di individuare le aree ad "Alta Biodiversità" presenti nel territorio italiano e di misurare l'impatto che potrebbero avere le imprese situate in zone limitrofe. I secondi sono stati considerati attraverso l'integrazione dello score di dettaglio ENCORE sulla biodiversità, che ha permesso di individuare potenziali rischi di biodiversità, derivanti dallo sfruttamento di risorse terrestre e marine sulle controparti in portafoglio. Infine, per quanto riguarda l'analisi dei rischi sistemici, sono stati considerati rischi fisici e dipendenze in relazione alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, evidenziando da una parte impatti positivi derivanti dai finanziamenti sostenibili, dall'altra rischi di natura reputazionale e di credito legati alla perdita di biodiversità.

[E2.IRO-1 DP 11a] [E3.IRO-1 DP 8a] [E5.IRO-1 DP 11a]

A valle del processo di analisi di doppia rilevanza precedentemente descritto, non sono stati individuati impatti, rischi e opportunità materiali in ambito inquinamento, acqua e risorse marine ed economia circolare.

[E2.IRO-1 DP 11b] [E3.IRO-1 DP 8b] [E5.IRO-1 DP 11b]

Tali considerazioni derivano dalla valutazione informata effettuata dagli stakeholder interni e dal top management, che hanno tenuto in considerazione il modello di business del Gruppo, le attività principali, l'impatto e i rischi di tali tematiche sulle controparti in portafoglio.

[G1.IRO-1 DP 6]

4. Rendicontazione degli IROs materiali

Nel processo di analisi di doppia rilevanza utilizzato per individuare gli impatti, i rischi e le opportunità materiali per quanto riguarda la condotta dell'impresa, gli stakeholder coinvolti nella valutazione hanno tenuto in considerazione dell'attività di business del Gruppo, della geolocalizzazione delle attività ubicate sul territorio italiano e della catena del valore a valle e a monte.

2. Ambiente

2.rmativa a norma dell'articolo 8 del Regolamento Delegato (UE) 2020/852 (Regolamento tassonomia)

La Tassonomia Europea, così come definita dal Regolamento (UE) 2020/852 (Regolamento Tassonomia UE), istituisce un sistema di classificazione delle attività economiche come ecosostenibili dal punto di vista climatico e ambientale definendo specifici criteri scientifici e di prestazione per l'identificazione di tali attività. Secondo la Tassonomia Europea, le attività economiche possono essere considerate ammissibili o non ammissibili alla Tassonomia sulla base della presenza o meno della descrizione di tali attività all'interno dei Regolamenti Delegati che disciplinano i criteri per definire un'attività come ecosostenibile. Un'attività ammissibile viene definita ecosostenibile, cioè allineata alla Tassonomia, se capace di generare un contributo sostanziale ad almeno uno dei 6 obiettivi ambientali15 rispettando i criteri presenti nel Regolamento Delegato (UE) 2021/2139 che, nel corso del 2023, è stato integrato con il Regolamento Delegato (UE) 2023/2485. Quest'ultimo introduce i criteri per i rimanenti 4 obiettivi ambientali (uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine; transizione verso un'economia circolare; prevenzione e riduzione dell'inquinamento; protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi) in aggiunta ai primi due obiettivi (mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai cambiamenti climatici) disciplinati dal regolamento Delegato del 2021.

All'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 si introduce a livello europeo, a partire dal 1° gennaio 2022, l'obbligo di informativa sulla Tassonomia rivolto alle imprese e ai partecipanti al mercato finanziario soggetti all'obbligo di rendicontazione della Rendicontazione di sostenibilità, secondo quanto previsto dalla Direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD). In coerenza con le richieste normativa, a partire dal FY 2023 il Gruppo Banca Ifis ha rendicontato la quota dei propri attivi in bilancio e fuori bilancio ammissibili e allineati alla Tassonomia UE.

Il Regolamento Delegato (UE) 2021/217816 definisce la metodologia e gli indicatori per la rendicontazione richiesta ai sensi del Regolamento Tassonomia. L'articolo 4 del citato Regolamento prevede che gli enti creditizi, a partire dall'esercizio 2023, comunichino l'informativa richiesta sulla base di quanto specificato dall'Allegato V e che questa sia presentata in formato tabellare utilizzando i modelli di cui all'Allegato VI. In particolare, gli indicatori fondamentali di prestazione (di seguito anche KPI) richiesti per gli enti creditizi sono:

  • il Coefficiente di attivi verdi (Green Asset Ratio, GAR), che indica il rapporto tra gli attivi dell'ente creditizio che finanziano attività economiche allineate alla tassonomia o sono investiti in tali attività e il totale degli attivi coperti;
  • i KPI per le esposizioni fuori bilancio, che indicano la quota di attività economiche allineate alla tassonomia degli attivi sottostanti le esposizioni fuori bilancio. Con riferimento all'esercizio 202417, tale informativa è richiesta in relazione a:
    • garanzie finanziarie a sostegno di prestiti e anticipi e altri strumenti di debito verso imprese (FinGuar KPI);
    • attività finanziarie gestite (AuM KPI).

Gli enti creditizi rappresentano gli indicatori fondamentali di prestazioni in formato tabellare, utilizzando i modelli di cui all'Allegato VI del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178, cioè:

15 I sei obiettivi ambientali della Tassonomia: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e risorse marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e riduzione dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

16 Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 così come integrato dal Regolamento Delegato (UE) 2022/1214 e dal Regolamento Delegato (UE) 2023/2486.

17 Il KPI relativo al portafoglio di negoziazione e il KPI relativo a commissioni e compensi dovranno essere pubblicati dagli enti creditizi a partire dal 1° gennaio 2026.

  • Modello 0 sintesi dei KPI che gli enti creditizi comunicano ai sensi dell'articolo 8 del Regolamento Tassonomia;
  • Modello 1 Attivi per il calcolo del GAR: il modello contiene evidenza delle esposizioni in bilancio e fuori bilancio al 31/12/2024, con indicazione delle esposizioni ammissibili e allineate rispetto agli obiettivi ambientali;
  • Modello 2 GAR: Informazioni sul settore: il modello contiene evidenza delle esposizioni (complessive e allineate verso ciascuno degli obiettivi ambientali) verso le imprese non finanziarie scomponendo le stesse sulla base del codice NACE prevalente delle stesse;
  • Modello 3 KPI GAR (Stock): il modello contiene evidenza dei valori relativi al GAR sullo stock di prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale calcolati a partire dalle informazioni di cui al Modello 1;
  • Modello 4 KPI GAR (Flusso): il modello contiene evidenza dei valori relativi al GAR sul flusso di prestiti e anticipi di prestiti, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale, generato nel corso dell'esercizio;
  • Modello 5 KPI per le esposizioni fuori bilancio: la tabella contiene evidenza dei valori di Stock e di Flusso relativi al FinGuar KPI e all'AuM KPI, rispettivamente per i KPI sulle garanzie finanziarie e le attività finanziarie gestite calcolati a partire dalle informazioni di cui al Modelli 1.

Ciascuna modello è pubblicato in duplice versione: utilizzando quale fattore di ponderazione per le esposizioni verso imprese i rispettivi KPI di ammissibilità e di allineamento su Capex (spese in conto capitale) e Turnover (fatturato) comunicati dalle controparti soggette a CSRD.

A partire dal 1° gennaio 2023, la normativa di riferimento richiede inoltre alle imprese finanziarie di fornire specifica informativa rispetto alle proprie esposizioni verso taluni settori di attività economica legati al nucleare e ai gas fossili, in conformità al Regolamento Delegato della Commissione (UE) 2022/1214 del 9 marzo 2022, che modifica il Regolamento Delegato (UE) 2021/2139 e il Regolamento Delegato (UE) 2021/2178. L'integrazione rispetto al Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 prevede una disclosure quantitativa aggiuntiva sulle esposizioni verso i settori del nucleare e del gas fossile composta da un totale di 5 Modelli (così come previsto ai sensi dell'Allegato XII di suddetto Regolamento):

  • Modello 1: Attività legate al nucleare e ai gas fossili;
  • Modello 2: Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore);
  • Modello 3: Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore);
  • Modello 4: Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia;
  • Modello 5: Attività economiche non ammissibili alla tassonomia.

Ciascuna modello è pubblicato in duplice versione, utilizzando quale fattore di ponderazione i dati di Capex (spese in conto capitale) e Turnover (fatturato) delle controparti soggette a CSRD e attive nei settori del nucleare e del gas fossile. Inoltre, in linea con le indicazioni normative, i 5 Modelli previsti sono predisposti per ciascuno dei KPI applicabili pubblicati nell'Informativa di Tassonomia.

Approccio adottato per l'identificazione delle attività ammissibili e allineate

La disclosure dell'esercizio 2024 è basata sul valore contabile lordo degli attivi in bilancio al 31/12/202418, e si riferisce al perimetro di consolidamento prudenziale, come indicato dalla normativa19 .

18 Si precisa che sono esclusi gli attivi fuori bilancio.

19 All'Allegato V del Regolamento Delegato (Ue) 2021/2178 si richiede agli enti creditizi di comunicare i KPI pertinenti sulla base dell'ambito del proprio consolidamento prudenziale determinato conformemente al titolo II, capo 2, sezione 2, del regolamento (UE) n. 575/2013.

Il Gruppo Banca Ifis, per l'esercizio 2024, in accordo con la disponibilità dei dati delle controparti, riporta le informazioni utilizzando dati puntuali, secondo le modalità richieste dalla normativa.

Per la valutazione dell'ammissibilità e allineamento delle esposizioni, il Gruppo ha incluso nella propria analisi i seguenti attivi:

• Prestiti e anticipi alle imprese

Per la valutazione delle esposizioni in attività economiche allineate, ammissibili e non ammissibili alla Tassonomia verso imprese20 finanziarie e non finanziarie soggette a obblighi CSRD, il Gruppo ha utilizzato i dati tassonomici pubblicati dalle controparti in relazione all'anno di rendicontazione 2023, forniti da infoprovider esterno.

In particolare, sono stati utilizzati:

  • per le società non finanziarie e per gli enti creditizi: i KPI di ammissibilità e allineamento, in termini di spese in conto capitale (Capex) e in termini di fatturato (Turnover), verso i sei obiettivi ambientali definiti dalla Tassonomia [mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM), adattamento ai cambiamenti climatici (CCA), uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine (WTR), transizione verso un'economia circolare (CE), prevenzione e riduzione dell' inquinamento (PPC), protezione e ripristino della biodiversità ed ecosistemi (BIO)].
  • per le società assicurative: i KPI di ammissibilità e allineamento pubblicati con riferimento all'attività relativa alla sottoscrizione e agli investimenti, con il dettaglio del contributo rispetto ai 6 obiettivi ambientali21 .
  • per le società che operano nei settori del nucleare e del gas fossile sono stati recuperati i dati di ammissibilità e allineamento pubblicati nell'ambito delle informative dedicate previste dalla normativa.
  • Titoli di debito (inclusi Green Bond) e strumenti rappresentativi di capitale

Ai fini del calcolo del GAR, concorrono, tra le altre esposizioni, i titoli di debito di cui è noto l'impiego dei proventi. In particolare, la normativa prevede che le emissioni di obbligazioni designate come obbligazioni verdi dagli emittenti vadano valutate in base al livello di allineamento alla tassonomia delle attività economiche o dei progetti finanziati, sulla base di informazioni specifiche fornite dall'emittente.

Il Gruppo Banca Ifis ha attivato, nel corso del 2024, una serie di attività volte all'identificazione delle eventuali esposizioni in Green Bond allineati alla Tassonomia, anche con il supporto di primari info provider di mercato. Le analisi hanno tuttavia evidenziato l'assenza di informazioni puntuali fornite dagli emittenti con riferimento alle quote di allineamento alla Tassonomia.

La Banca, pertanto, valuta l'ammissibilità e l'allineamento di tutte le obbligazioni in portafoglio, ivi incluse quelle che potrebbero essere associate al finanziamento di progetti green, considerando i KPI puntuali relativi alla Tassonomia pubblicati dalle controparti in relazione all'anno di rendicontazione 2023 e forniti da infoprovider esterno (cfr. quanto indicato per le esposizioni riferite a "Prestiti e anticipi alle imprese").

20 Il perimetro di riferimento è composto da società con sede in Italia incluse nell'elenco Consob dei soggetti che hanno pubblicato la Rendicontazione di sostenibilità (o Dichiarazione Non Finanziaria) al 25 settembre 2024 (ultimo aggiornamento disponibile) e dai clienti del Gruppo con sede in Europa, per le quali la Banca ha un'esposizione superiore a 100.000 euro, che hanno pubblicato la Rendicontazione di sostenibilità (o Dichiarazione Non Finanziaria).

21 Al fine di considerare entrambi i business in cui sono attive le società assicurative, il Gruppo Banca Ifis ha deciso, relativamente al FY 2024, di utilizzare una media aritmetica dei KPI forniti dalle controparti. Tale approccio è stato adottato in linea con le indicazioni riportate nella Comunicazione della Commissione C/2024/6691 del 8 novembre 2024.

• Prestiti e anticipi a privati per l'acquisto e il possesso di immobili

Per quanto riguarda le esposizioni associate a mutui verso clienti privati (c.d. household) per l'acquisto e il possesso di edifici, il Gruppo Banca Ifis ha analizzato il proprio portafoglio mutui valutando i dati relativi a esposizione, data di emissione, vita residua e classificazione del rapporto in essere. Sulla base di tale analisi, la Banca ha deciso di recuperare le informazioni delle certificazioni energetiche dei mutui erogati ai dipendenti attraverso una campagna interna, escludendo i mutui residenziali in run-off e i crediti deteriorati classificati in stato di sofferenza (in quanto mutui in scadenza) con data di emissione non recente e per cui il recupero delle informazioni risultava essere non materiale ai fini dell'analisi dell'allineamento tassonomico.

Al fine di valutare l'allineamento di tali esposizioni (i.e. dei mutui dipendenti), in linea con quanto previsto dai criteri di vaglio tecnico per l'obiettivo di Mitigazione dei cambiamenti climatici (riportati all'interno del Regolamento Delegato (UE) 2021/213922) è stato adottato un processo articolato in tre fasi distinte:

  • in primo luogo, è stata effettuata una verifica sull'anno di costruzione degli immobili posti a garanzia dei mutui erogati dalla Banca, distinguendo tra immobili costruiti pre e post il 31 dicembre 2020;
  • la Banca ha quindi svolto un controllo per verificare il rispetto dei criteri di contributo sostanziale23:
    • nel caso degli immobili a garanzia costruiti prima del 31 dicembre 2020, si è provveduto ad accertare la presenza di una classe di efficienza energetica almeno pari ad "A" o di una Performance Energetica dell'Edificio (Primary Energy Demand, PED) rientrante nel TOP 15% della zona climatica di appartenenza.
    • nel caso degli immobili a garanzia costruiti dopo il 31 dicembre 2020, si è provveduto a verificare che la PED fosse inferiore alla soglia fissata per requisiti degli edifici a energia quasi zero (Nearly Zero-Energy Building, NZEB) della zona climatica di appartenenza ridotta del 10%;
  • successivamente, per gli immobili che rispettano i criteri di contributo sostanziale sopra riportati, la Banca ha verificato che gli immobili finanziati non arrechino un danno significativo (rispetto dei criteri di Do Not Significant Harm, DNSH) all'obiettivo di Adattamento ai cambiamenti climatici. Per farlo, è stato eseguito un ulteriore esame del rischio fisico associato alla provincia in cui gli immobili finanziati si trovano. Tale valutazione è stata condotta attraverso l'impiego del modello di valutazione dei rischi climatici di tipo fisico già in uso da parte della struttura di Risk Management della Banca, che pondera i rischi sulla base del settore di attività considerato, con particolare riferimento al settore "Attività immobiliari". Ai fini tassonomici, sono stati considerati allineati gli immobili che presentano un rischio fisico diverso da "High" e "Very High" secondo il modello sviluppato internamente.

22 Cfr. quanto riportato dal Regolamento Delegato (Ue) 2021/2139, Allegato I, punto "7.7. Acquisto e proprietà di edifici".

23 Le valutazioni di contributo sostanziale sono state eseguite associando a ogni provincia la corrispondente Zona Climatica e verificando le soglie PED e NZEB (fonte soglie: Report CTI & CRIF "Percentage-distribution-of-primary-energy-Ep-values-in-the-Italian-national-building-stock").

• Credito al consumo finalizzato all'acquisto di autovetture (Ifis leasing)

Con riferimento al credito al consumo finalizzato all'acquisto di autovetture, la Banca ha svolto nel corso del 2024 una serie di verifiche volte a identificare la quota di esposizioni ammissibili e allineate alla Tassonomia UE, sulla base dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento24, tramite analisi delle informazioni presenti all'interno dei sistemi Banca.

In particolare, è stato svolto un controllo per verificare il rispetto dei criteri di contributo sostanziale. Tale verifica ha evidenziato la mancanza di disponibilità delle informazioni necessarie ai fini della verifica del criterio di Do Not Significant Harm (DNSH). Per tale motivo, il Gruppo Banca Ifis pubblica solo la quota di esposizioni ammissibili alla Tassonomia.

24 Cfr. quanto riportato dal Regolamento Delegato (Ue) 2021/2139, Allegato I, punto "6.5 Trasporto mediante moto, autovetture e veicoli commerciali leggeri".

Risultati dei KPI applicabili (Modello 0)

Si riportano di seguito i principali risultati relativi alla quota di esposizioni del Gruppo Banca Ifis derivanti da attività economiche allineate alla Tassonomia in termini di stock e flusso al 31/12/2024:

Modello 0 - Sintesi dei KPI che gli enti creditizi devono comunicare ai sensi dell'articolo 8 del regolamento sulla tassonomia – FY 2024

KPI principali Totale degli attivi
ecosostenibili
KPI basati sul
Turnover
KPI basati sul
Capex
Copertura %
(sul totale degli
attivi)
% di attivi
esclusi dal
numeratore del
GAR (Articolo 7
(2) e (3) e
Sezione 1.1.2.)
dell'allegato V)
% di attivi
esclusi dal
denominatore
del GAR
(Articolo 7 (1))
e Sezione 1.2.4
dell'Allegato V)
GAR
(coefficiente di
attivi
verdi) per lo
stock
Attività
ecosostenibili
basate su:
0,9% 1,3% 81,2% 56,3% 18,8%
Turnover: 100,7
mln/€
Capex: 147,8
mln/€
KPI aggiuntivi Totale degli attivi
ecosostenibili
KPI basati sul
Turnover
KPI basati sul
Capex
% della
copertura (sul
totale degli
attivi) *
% di attivi
esclusi dal
numeratore del
GAR (Articolo 7
(2) e (3) e
Sezione 1.1.2.)
dell'allegato V)
% di attivi
esclusi dal
denominatore
del GAR
(Articolo 7 (1))
e Sezione 1.2.4
dell'Allegato V)
GAR (flusso) Attività
ecosostenibili
basate su:
Turnover: 295,5
mln/€
Capex:
560,5
mln/€
0,6% 1,2% 96,4% 67,5% 3,6%
Portafoglio di
negoziazione
(**)
Garanzie
finanziarie
Attività
finanziarie
gestite
Ricavi relativi a
commissioni e
compensi (**)

* I valori sono stati calcolati utilizzando al numeratore il Total Covered Asset (TCA) di flusso e al denominatore il Total Asset del Gruppo Banca Ifis (TA) in termini di flusso, relativamente alle esposizioni relative all'anno di riferimento dell'informativa (FY 2024). Tale impostazione, in linea con le indicazioni normative di cui alla Comunicazione della Commissione C/2024/6691 del 8 novembre 2024 (cfr. FAQ 65), risulta aggiornata rispetto all'informativa fornita nel precedente esercizio.

** Tali KPI saranno oggetto di rendicontazione da parte di Banca Ifis a partire dal FY 2025 e pertanto oggetto di pubblicazione a partire dal 2026.

I risultati, derivanti dall'applicazione della normativa precedentemente descritta, sono fortemente impattati dalla natura del business del Gruppo Banca Ifis, specializzato e diversificato in servizi finanziari per Piccole e Medie Imprese (Pmi), tipicamente non soggette alla Direttiva CSRD e pertanto non considerabili ai fini dell'identificazione delle attività ammissibili e allineate alla Tassonomia UE.

Il Gruppo Banca Ifis, ai fini del calcolo del Green Asset Ratio (GAR), ha considerato al denominatore, in coerenza con il dettato normativo, gli attivi totali coperti pari a 11.436,2 milioni di euro (81,2% degli attivi totali), quindi escludendo dagli attivi totali le esposizioni in amministrazioni centrali, banche centrali, emittenti sovranazionali e il portafoglio di negoziazione. Si riportano i principali risultati relativi alla quota di esposizioni derivanti da attività economiche allineate alla Tassonomia in termini di stock al 31.12.2024, pari a:

  • 100,7 milioni di euro che corrisponde allo 0,9% (0,3% al 31/12/2023) degli attivi totali coperti, utilizzando quale fattore di ponderazione delle esposizioni il Turnover;
  • 147,8 milioni di euro che corrisponde all'1,3% (0,7% al 31/12/2023) degli attivi totali coperti, utilizzando quale fattore di ponderazione delle esposizioni il Capex.

L'incremento delle attività allineate alla Tassonomia è dovuto principalmente alla disponibilità di nuovi informazioni delle imprese controparti soggette a obbligo di CSRD: in particolare, per questa rendicontazione si fa riferimento ai KPI di ammissibilità e allineamento pubblicati dalle controparti finanziarie e non finanziarie che, in più rispetto allo scorso anno, hanno comunicato rispettivamente le quote di allineamento (Capex e Turnover) verso i primi due obiettivi ambientali [mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) e adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)] e le quote di ammissibilità (Capex e Turnover) verso i restanti 4 obiettivi ambientali [uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine (WTR), transizione verso un'economia circolare (CE), prevenzione e riduzione dell' inquinamento (PPC), protezione e ripristino della biodiversità ed ecosistemi (BIO)]25 . Con riferimento alle altre esposizioni che contribuiscono al GAR, in particolare le esposizioni verso household garantite da immobili residenziali, non si riscontrano particolari discostamenti rispetto a quanto rendicontato nel precedente esercizio; tale risultato è in linea con il business svolto dalla Gruppo Banca Ifis, all'interno del quale tale tipologia di esposizioni non risultano rilevanti.

Per quanto riguarda gli attivi fuori bilancio, non vi sono esposizioni allineate alla Tassonomia associate a Garanzie finanziarie in quanto non risultano concesse garanzie verso imprese soggette a CSRD. L'indicatore delle esposizioni relative gli Asset under Management non risulta invece applicabile per Banca Ifis, in quanto la Banca non presta servizi di gestione individuale/collettiva del risparmio.

Nella sezione "Altre informazioni di sostenibilità" si riportano:

  • gli indicatori fondamentali di prestazione richiesti dall'articolo 8 del Regolamento sulla Tassonomia dell'UE in formato tabellare, utilizzando i modelli di cui all'Allegato VI del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178;
  • l'informativa richiesta dal Regolamento Delegato della Commissione (UE) 2022/1214 riguardo alle esposizioni del Gruppo Banca Ifis in attività economiche in determinati settori energetici del gas e del nucleare, utilizzando i modelli di cui all'Allegato XII del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178.

25 Qualora disponibili tramite infoprovider, sono stati recuperati anche i KPI di allineamento pubblicati, con un anno di anticipo rispetto alla richiesta normativa, dalle controparti non finanziarie sugli ulteriori 4 obiettivi ambientali definiti dalla Tassonomia UE.

2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici

2.2.1 Piano di transizione

[E1-1 DP 14]

Il Gruppo, consapevole del proprio ruolo e contributo nei processi di sviluppo sostenibile e degli impegni presi in merito alla decarbonizzazione del proprio portafoglio, mira a raggiungere obiettivi di sostenibilità attraverso un Piano di transizione dedicato. In linea con le buone prassi di mercato e l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°, la Banca ha sviluppato un Piano di transizione dei cambiamenti climatici al fine di raggiungere i traguardi prefissati relativi ai settori più rilevanti, integrando anche iniziative con opportunità di business specifiche e relativo monitoraggio.

[E1-1 DP 16a]

Banca Ifis ha definito un processo di monitoraggio strutturato delle emissioni finanziate e di definizione di obiettivi specifici legati ai settori a maggiore impatto, con particolare riferimento all'automotive (Leasing Auto, Leasing Trucks, Automotive Manufacturers e Distributors26), che costituisce oltre l'80% delle esposizioni e delle emissioni finanziate. Questi obiettivi si basano su scenari di decarbonizzazione scientificamente validati e conformi agli standard internazionali. Banca Ifis è stata, inoltre, la prima challenger bank italiana a unirsi alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), un'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite che invita le banche partecipanti ad allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti all'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con l'Accordo di Parigi.

In questo contesto, l'industria automobilistica europea, inclusa quella italiana, sta attraversando una fase di trasformazione significativa, caratterizzata da un rallentamento nella domanda di veicoli elettrici (EV) e da una crescente concorrenza internazionale.

Secondo i dati ACEA27, nel 2024 le immatricolazioni di auto elettriche nell'Unione Europea hanno subito una flessione del 5,9%, totalizzando 1,44 milioni di unità vendute. Questo calo è stato particolarmente evidente in Germania, dove le vendite sono diminuite del 27,4% a causa della riduzione degli incentivi governativi per l'acquisto di veicoli elettrici. Anche Francia e Italia hanno registrato una diminuzione nelle vendite, mentre il Regno Unito ha visto un incremento del 21,4%, diventando il principale mercato europeo per i veicoli elettrici.

Anche le immatricolazioni di veicoli ibridi plug-in (PHEV) nell'Unione Europea hanno registrato un incremento del 4,9% rispetto all'anno precedente, raggiungendo un totale di 1,1 milioni di unità vendute. Tuttavia, nonostante questo aumento, la quota di mercato dei PHEV è diminuita, passando dal 19,9% al 15,4% nel 2024, indicando una crescente preferenza dei consumatori per i veicoli completamente elettrici (BEV). In Italia, la situazione è simile: nel 2023, i PHEV hanno rappresentato il 4,1% delle immatricolazioni totali, posizionandosi tra gli ultimi in Europa.

Questi dati evidenziano un importante cambiamento delle preferenze dei consumatori per i veicoli completamente elettrici, con una diminuzione della quota di mercato dei PHEV e dei full electric.

Tale tendenza di mercato si inserisce nella crescente presenza di veicoli elettrici prodotti in Cina sul mercato europeo rappresenta una sfida significativa per i produttori locali. Secondo Transport & Environment (T&E)28, nel 2024 un veicolo elettrico su quattro venduto in Europa sarà di origine cinese. Questo andamento sottolinea la necessità per l'Europa di sviluppare una filiera produttiva interna, in particolare nel settore delle batterie, per ridurre la dipendenza dalle importazioni e rafforzare la competitività dell'industria automobilistica europea.

26 Composizione del portafoglio al 31 marzo 2022, ultimi dati di emissioni disponibili.

27 https://www.acea.auto/pc-registrations/new-car-registrations-0-8-in-2024-battery-electric-13-6-market-share/

28 https://www.transportenvironment.org/te-italia/articles/un-veicolo-elettrico-su-quattro-venduto-nel-2024-in-europa-saraprodotto-in-cina?utm_source=chatgpt.com

Per affrontare queste sfide, i produttori europei devono accelerare l'innovazione nel settore degli EV, migliorare l'infrastruttura di ricarica e sviluppare strategie competitive per contrastare l'avanzata dei marchi cinesi. Inoltre, è fondamentale che l'Europa investa nella produzione locale di batterie. Secondo T&E29, l'UE ha il potenziale per produrre il 56% della sua domanda di catodi entro il 2030, ma la produzione attuale è ancora limitata. Azioni più decise e maggior sostegno finanziario da parte dell'UE e degli Stati Membri sono necessari per scalare la produzione.

Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale che l'Europa e l'Italia investano nello sviluppo di una filiera produttiva locale per le batterie e nell'espansione dell'infrastruttura di ricarica. Inoltre, l'implementazione di politiche di supporto, come incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici e investimenti nelle infrastrutture, sarà cruciale per stimolare la domanda e sostenere l'industria automobilistica locale.

[E1-1 DP 16b]

In riferimento agli obiettivi di riduzione delle emissioni di GES (cfr. ESRS E1-4 per ulteriori dettagli) e alle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici (cfr. ESRS E1-3 per ulteriori dettagli), si fornisce di seguito una spiegazione delle leve di decarbonizzazione individuate e principali azioni pianificate, suddivise tra emissioni di GES finanziate ed emissioni di GES proprie.

Emissioni di GES Finanziate – Portafoglio prodotti e servizi

Leasing Auto: Banca Ifis ha definito obiettivi ambiziosi per il settore Leasing Auto con un target di riduzione delle emissioni finanziate da 130 gCO2e/km nel 2019 a 85 gCO2e/km entro il 2030. Il portafoglio Leasing Auto attuale è composto per circa il 40% da veicoli con alimentazioni ibrida o elettrica, con un incremento del 50% delle motorizzazioni ibride rispetto al 2021.

La Banca inoltre effettua analisi prospettiche sulle controparti del portafoglio, valutando la possibile evoluzione del mix di veicoli e i roll-over dei principali costruttori strategici per il Gruppo, sia in termini di volumi sia per il rispetto di target sostenibili. Queste analisi permettono di monitorare l'allineamento agli obiettivi definiti, considerando anche eventuali ricomposizioni del portafoglio o adeguamenti normativi.

Il Gruppo ha inoltre stretto solide partnership con imprese di rilievo e importanza strategica del settore, inclusi produttori specializzati in autoveicoli full electric, ha promosso iniziative dedicate a tali prodotti e ha lanciato campagne di sensibilizzazione e valorizzazione tramite canali social e sito internet aziendale. Infine, sono previsti incentivi legati ai volumi di tali prodotti (e.g., fotovoltaico, sistemi di ricarica, autovetture full electric ed e-bike) e attività di sensibilizzazione su temi ESG promossi dalla rete commerciale, a supporto della strategia di mobilità sostenibile del Gruppo.

Leasing Trucks: Banca Ifis mira a ridurre le emissioni finanziate del 30%, portandole da 52 gCO2e/tkm nel 202030 a 37 gCO2e/tkm entro il 2030. In particolare, i veicoli industriali e i semirimorchi rivestono un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi del Gruppo in quanto contribuiscono significativamente al risultato economico, rappresentando circa il 30% dei volumi del comparto Leasing Automotive. Il portafoglio leasing truck evidenzia inoltre un'evoluzione verso motorizzazioni a metano, che offrono un livello di emissioni più basso rispetto ai tradizionali motori diesel, confermando l'impegno della Banca verso soluzioni di mobilità più sostenibili.

Settore Automotive Manufacturers e Distributors: Banca Ifis ha l'obiettivo di ridurre le emissioni finanziate nel settore automobilistico da 153 gCO2e/km nel 2019 a 85 gCO2e/km entro il 2030. Questo obiettivo è in linea con i

29 https://www.transportenvironment.org/te-italia/articles/batterie-per-auto-elettriche-quelle-made-in-eu-potrebbero-esserefino-al-60-meno-inquinanti-di-quelle-cinesi?utm_source=chatgpt.com

30 Dati di emissione al 2020 per applicazione del regolamento EU 2019/1242 sui target di emissioni dei mezzi pesanti

target fissati a livello europeo e conferma l'impegno della Banca verso la sostenibilità ambientale nel settore automobilistico.

A tale scopo, il Gruppo ha integrato i criteri ESG nel proprio processo di valutazione creditizia per analizzare e classificare i settori in base ai rischi ambientali, sociali e di governance connessi alle loro attività, permettendo una valutazione mirata della sostenibilità delle controparti oggetto dello steering creditizio. Sulla base dell'analisi svolte in questo contesto, è previsto inoltre un processo di approvazione basato su regole specifiche, includendo anche eventuali meccanismi di approvazione progressiva.

Emissioni di GES Proprie – Mobilità sostenibile

Rinnovo flotte aziendali: all'interno dell'iniziativa Ifis Leasing Green, il Gruppo ha siglato un accordo con Stellantis per il rinnovo delle flotte aziendali, puntando a rendere oltre il 50% dei veicoli ibridi o elettrici entro il 2025. Questo progetto mira a rafforzare la transizione verso una mobilità più sostenibile e ridurre le emissioni.

Dispositivi per la ricarica elettrica delle autovetture: il Gruppo ha continuato a sviluppare il progetto per l'installazione di dispositivi di ricarica elettrica per autovetture. Questo progetto mira ad aumentare il numero ampliando dei punti di ricarica esistenti presso le principali sedi aziendali entro il 2025.

Emissioni di GES Proprie – Uso di energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica

Acquisto di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili: il Gruppo utilizza dal 2021 esclusivamente energia verde proveniente al 100% da fonti rinnovabili (e.g. eolica, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica, biogas, biomasse) per quanto concerne la fornitura di tutte le sedi e filiali d'Italia.

Ristrutturazioni e riqualificazioni ordinarie e straordinarie delle sedi: il Gruppo è impegnato da diversi anni nella progettazione impiantistica secondo le migliori tecnologie disponibili di efficientamento energetico e sull'approvvigionamento di energia 100% rinnovabile da rete o autoprodotta.

Realizzazione di soluzioni per autoprodurre energia da fonti rinnovabili: da novembre 2024 è stato attivato un nuovo impianto fotovoltaico con potenza di 180 Kwp nella copertura dell'immobile della sede di Mondovì con l'obiettivo di riduzione degli impatti diretti della sede stessa di circa un terzo dei consumi.

Altre iniziative a supporto della decarbonizzazione

Nuovi prodotti per la mobilità sostenibile: nel 2023, Banca Ifis ha lanciato il prodotto "Noleggio e-bike" per promuovere la mobilità sostenibile e supportare il turismo attivo. Questa iniziativa si rivolge principalmente alle piccole e medie imprese del settore turistico-ricettivo che vogliono dotarsi di flotte di biciclette elettriche per migliorare la loro offerta. La Banca inoltre ha esteso la propria offerta di prodotti legati alla mobilità sostenibile introducendo opzioni di leasing e noleggio per quadricicli elettrici, in linea con la strategia di sostenibilità del Gruppo.

Supporto della decarbonizzazione e a favore delle Pmi: la Banca ha siglato due accordi con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) nel 2021 e 2024 per la messa a disposizione rispettivamente un plafond di 100 milioni di euro in finanziamenti a sostegno di progetti delle Pmi con un focus ambientale e di 300 milioni di euro per sostenere investimenti innovativi. In particolare, l'accordo del 2024 è il primo sottoscritto dalla BEI con una banca italiana interamente dedicato alla promozione di iniziative per l'innovazione nell'ambito del "Piano Nazionale Transizione 4.0".

Inoltre, il Gruppo sviluppato una vasta gamma di servizi e prodotti tra cui Mutui e Leasing MCC con agevolazione Sabatini Green, per finanziare macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a basso impatto ambientale, e Mutui con garanzia SACE Green, dedicati a investimenti in linea con i criteri della Tassonomia Europea.

Infine, il Gruppo sta sviluppando diversi accordi con partner esterni per proporre all'interno della piattaforma "myIfis" servizi in ambito ESG, con l'obiettivo di supportare le Pmi nel loro percorso di transizione sostenibile.

[E1-1 DP 16h]

La sostenibilità è integrata nel modello di business della Banca e costituisce un elemento cruciale per lo sviluppo, assicurando la compatibilità tra le attività aziendali e le esigenze ambientali. In particolare, il Gruppo ha definito i propri impegni all'interno del Piano Strategico 2022-2024 D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient, Sustainable), con l'obiettivo di raggiungere gli obiettivi strategici stabiliti nel piano pluriennale, allinearsi alle "Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali" di Banca d'Italia e raggiungere gli obiettivi Net Zero per le emissioni finanziate nei settori strategici. Tali obiettivi vengono declinati in iniziative e strategie di decarbonizzazione descritte con riferimento all'E1-1 DP 6b.

[E1-1 DP 16i]

Il Piano di Transizione è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione a settembre 2024, previa condivisione con il Comitato Sostenibilità nel corso dello stesso mese.

[E1-1 DP 16j]

Banca Ifis ha definito un processo di monitoraggio strutturato, con particolare attenzione al settore del leasing auto, per garantire un controllo puntuale e continuo dei progressi rispetto ai target di sostenibilità prefissati e alle iniziative implementate. Questo sistema consente di analizzare l'andamento delle emissioni finanziate e valutare l'impatto delle politiche adottate, con l'obiettivo di mantenere allineata l'operatività del Gruppo agli obiettivi strategici dichiarati.

Almeno annualmente, i dati e le analisi vengono presentati al Comitato di Sostenibilità anche in ottica di steering strategico del portafoglio. In caso di scostamenti rilevanti rispetto ai target o di mancato raggiungimento delle performance attese, il Comitato assume un ruolo chiave nell'elaborazione di interventi correttivi.

[E1-1 DP 16g]

Banca Ifis non rientra in alcuna delle categorie previste dalla legislazione europea per l'esclusione dall'EU-Paris Aligned Benchmark (EU PAB).

2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici

Impatti, rischi e opportunità rilevanti

[E1.SBM-3 DP 18]

Gli enti creditizi risultano esposti ai rischi e alle opportunità legati al clima prevalentemente attraverso le attività di credito, oltre che tramite altre attività di intermediazione finanziaria e le operazioni di investimento proprietario. In qualità di intermediari finanziari, le banche possono assumere rischi legati al clima con particolare riferimento all'operatività con i propri clienti e le proprie controparti.

Risulta fondamentale che le banche diano evidenza delle potenziali problematiche legate al clima che potrebbero avere un impatto finanziario sull'organizzazione fornendo, come riportato di seguito, una descrizione delle modalità utilizzate per determinare quali sono i principali rischi e opportunità associati al clima per Gruppo Banca Ifis.

Tipologia di rischio

Come anticipato nel capitolo relativo le Informazioni Generali (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP 20), nel determinare la propria strategia di sostenibilità, il Gruppo ha adottato un approccio strutturato per identificare gli impatti dei rischi climatici e ambientali. Nel definire la tassonomia di tali rischi sono stati analizzati i principali driver di rischio associati al clima e all'ambiente e i relativi canali di trasmissione all'interno del framework dei rischi tradizionali degli enti creditizi, in funzione dell'attività svolta dal Gruppo e dell'orizzonte temporale di propagazione degli effetti. Infine, l'ultimo passaggio ha riguardato la valutazione di materialità dei rischi climatici e ambientali tramite la definizione del Materiality Assessment, al fine di comprendere il grado di esposizione della Banca e le possibili strategie di monitoraggio e mitigazione di tali rischi.

Come rappresentato in maniera ricorrente in letteratura, l'attività è propedeutica all'identificazione dei driver di rischio climatico e ambientale, che risultano raggruppati in due macrocategorie:

  • rischi di transizione: rischi associati alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale;
  • rischi fisici: rischi associati al verificarsi di fenomeni climatici estremi (acuti) o al progressivo degrado ambientale (cronici).

La tabella sottostante descrive le principali categorie e i rispettivi driver di rischio associati ai rischi climatici e ambientali, fisici e di transizione, con relativo orizzonte temporale di impatto.

Tipologia di
rischio
Driver di rischio
Rischi di
Transizione
Normativo Policy a livello globale (e.g. Paris Agreement) possono limitare le
attività e i settori con un alto livello di emissioni e rischio
ambientale. A titolo di esempio, la regolamentazione sugli Energy
Performance Certificate può impattare il valore degli immobili in
portafoglio
MT
Tecnologico La transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale
richiede un costo maggiore da sostenere da parte delle imprese
per adeguare gli impianti e le sedi produttive, potenzialmente
impattando il modello di business e la capacità di generare ricavi e
profitti
MT
Mercato Un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso consumi
più climate-friendly impatta potenzialmente tutti i settori
maggiorente legati a un alto consumo di energia e/o alti livelli di
inquinamento oppure operatori le cui prassi risultano non
rispettare la diffusa sensibilità ESG (e.g. packaging ridotto)
MT
Rischi Fisici Acuto Ondate di calore, incendi, inondazioni, siccità, frane, terremoti BT
Cronico Temperature estreme, erosione del suolo, stress idrico, incremento
del livello del mare
MT/LT

(1) Breve Termine (BT): 1-3 anni, Medio termine (MT): 3-5 anni, Lungo Termine (LT): >5 anni.

Sulla base dei driver descritti, la Banca ha dunque valutato il grado di interconnessione dei rischi climatici e ambientali analizzando i principali canali di trasmissione e ha identificato gli impatti generati sui rischi tradizionali dell'attività svolta dal Gruppo.

In merito all'identificazione dei rischi, la Banca ha effettuato una mappatura dei rischi climatici e ambientali con l'obiettivo di integrarli nel proprio sistema di gestione dei rischi e di valutarne la materialità in termini di impatto

rispetto ai rischi tradizionali. Questa attività si inserisce nel percorso intrapreso da Banca Ifis, in linea con le aspettative di vigilanza pubblicate ad aprile 2022 da Banca d'Italia e con le buone prassi di settore.

L'analisi della rilevanza dei rischi climatici e ambientali viene condotta annualmente, con l'intento di aggiornare il sistema di gestione dei rischi in base all'evoluzione del portafoglio e di individuare nuovi potenziali rischi legati a eventi climatici e ambientali.

Nel 2023, la Banca ha esteso tale valutazione a tutte le società controllate del Gruppo affinando ulteriormente la modalità di mappatura dei rischi fisici e di transizione, climatici e ambientali. Nel 2024 sono stati svolti affinamenti alla metodologia di calcolo dei rischi fisici e di transizione, come descritto di seguito. In particolare, con riferimento a questi ultimi fattori di rischio, si riportano di seguito alcuni dettagli relativamente relativi ai driver identificati:

  • rischi fisici: sono stati analizzati eventi climatici avversi, sia di natura cronica che acuta, identificando i più rilevanti per il contesto operativo di Banca Ifis. La valutazione della rilevanza di tali rischi si è basata sugli effetti potenziali sui rischi tradizionali, analizzati anche in relazione a fattori come la georeferenziazione del portafoglio, l'operatività aziendale e gli asset chiave per la continuità operativa. Le informazioni relative alla probabilità di occorrenza dei vari rischi sono state acquisite tramite infoprovider pubblici e analizzate con un approccio bottom-up;
  • rischi di transizione, i driver identificati si possono raggruppare in tre categorie:
    • innovazione tecnologica, in funzione dei costi necessari per l'adeguamento degli impianti e delle sedi produttive, potenzialmente impattando il modello di business e la capacità di generare ricavi da parte delle imprese;
    • evoluzione regolamentare, in funzione delle limitazioni e sanzioni cui potrebbero essere soggette le imprese controparti che sono attive in settori che ostacolano gli obiettivi ambientali e climatici definiti dal regolatore (e.g. Paris Agreement);
    • preferenze dei consumatori, dettate da una rivoluzione verso un consumo climate-friendly e da un'attenzione particolare sui temi di carattere ESG, che potrebbero impattare le aziende anche dal punto di vista reputazionale.

Le informazioni di rilevanza dei rischi di transizione per l'analisi del Credito sono state analizzate per settore economico, utilizzando il codice ATECO (approccio top-down); per quanto concerne l'analisi Reputazionale e Operativa, gli stessi sono stati valutati in funzione dell'impatto stimato sugli stakeholder ritenuti più significativi per Gruppo Banca Ifis; per l'analisi di Liquidità è stato valutato l'impatto sul Costo del Finanziamento.

Sulla base delle analisi condotte e delle peculiarità di Banca Ifis, si riportano in tale sezione le risultanze dell'esercizio di Materiality Assessment sui principali rischi tradizionali. Tale processo prevede, oltre alla mappatura preliminare dei rischi climatici e ambientali, anche un esame dettagliato dei canali di trasmissione dei rischi C&E ai rischi tradizionali, degli orizzonti temporali con cui i rischi C&E si manifestano stante l'operatività di Banca Ifis e la valutazione della rilevanza.

Di seguito si riporta una sintesi dei canali di trasmissione analizzati al fine della realizzazione del Materiality Assessment, che verranno ulteriormente approfonditi nel capitolo Informazioni generali (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP 20).

Tipo di rischio Canale di trasmissione Orizzonte
temporale
Rischi Fisici Continuità aziendale dell'impresa e Piani di Rientro
NPL/CQS
MT
Rischio di credito Capacità di rimborso su prestiti alle Aziende MT
Rischi di Transizione Valore dei beni immobili su esposizioni garantite MT
Rischio di business Rischi Fisici /
Rischi di Transizione
Profittabilità legata a settori esposti a rischi C&E MT / LT
Rischio di mercato Rischi Fisici Portafoglio titoli sovereign LT
Rischi di Transizione Portafoglio titoli sovereign MT
Rischio operativo Compromissione sedi operative, datacenter
proprietari e dei principali outsourcers IT
MT
Rischi Fisici Sospensione ex-lege dei flussi di pagamento per
eventi estremi
MT
Rischi di Transizione Cause legali da parte di ONG / Attivisti BT
Rischio
reputazionale
Esposizione a settori ad alto rischio C&E BT
Rischi di Transizione Mancato allineamento agli obiettivi Net Zero BT
Non conformità con la normativa e aspettativa C&E BT
Rischio di greenwashing sull'offerta di prodotti BT
Rischio di liquidità Rischi Fisici Bank Run LT
Rischi di Transizione Costo del finanziamento MT

Analisi di resilienza

[E1.SBM-3 DP 19a]

L'analisi del contesto operativo ha l'obiettivo di identificare e comprendere l'impatto dei rischi climatici e ambientali sull'ecosistema complessivo in cui opera il Gruppo, supportando le decisioni strategiche attraverso una visione integrata dei fattori di rischio e delle opportunità legati alla transizione climatica considerando l'intera catena del valore del Gruppo.

[E1.SBM-3 DP 19b]

Nella fase iniziale, l'analisi si concentra sul delineare un quadro chiaro del contesto generale relativo alle tematiche C&E individuando tre dimensioni principali: l'ambiente globale, le tendenze di mercato e il panorama competitivo. Ogni dimensione è stata approfondita tramite l'identificazione di driver specifici che consentono di interpretare le principali tendenze nel breve e medio termine (fino al 2030).

Un elemento centrale dell'analisi è lo studio degli scenari climatici elaborati da diverse istituzioni pubbliche che permette di valutare le differenti prospettive e traiettorie previste per il contenimento dei cambiamenti climatici. Questo studio prende in considerazione anche le azioni intraprese dai governi nazionali e sovranazionali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.

A tal scopo, sono stati analizzati vari scenari sviluppati dalle principali istituzioni globali ed europee, analizzandone in dettaglio le caratteristiche fondamentali (e.g., ipotesi di base, tipo di traiettoria prevista, target di temperatura, copertura geografica e settoriale). Un focus particolare è stato rivolto agli scenari dell'NGFS (Network for Greening the Financial System) e dell'IPR (International Policy Response), considerati i più completi grazie alla loro granularità geografica e all'ampia disponibilità di variabili settoriali.

Lo scenario IPR Forecast è stato selezionato come riferimento principale ("scenario guida") per condurre un'analisi approfondita delle politiche climatiche, valutando l'impatto di tali politiche sui settori chiave del portafoglio del Gruppo in termini di rischi e opportunità. Pertanto, l'analisi si è focalizzata sui settori identificati come ad alto impatto emissivo secondo l'IPR Forecast e nei quali il Gruppo Ifis risulta rilevante (i.e., automotive, immobiliare, agricolo).

L'analisi di resilienza del Gruppo si concentra principalmente sui rischi di transizione legati al cambiamento climatico, senza considerare i rischi fisici, e mira a fornire una visione chiara su come le politiche climatiche influenzeranno i settori nel breve e medio termine. L'attenzione è stata posta, in particolare, sulla valutazione degli impatti legati ai rischi di transizione, esaminando le possibili implicazioni per il portafoglio in termini di rischi e opportunità.

[E1.SBM-3 AR 7b]

Gli orizzonti temporali considerati sono stati allineati a quelli utilizzati nell'analisi di materialità del Gruppo, includendo sia il medio termine (2025-2027) sia il lungo termine (2028-2030). Inoltre, l'analisi ha mantenuto un allineamento con gli scenari aziendali considerati per definire i target di riduzione delle emissioni di GHG entro il 2030, assicurando che le valutazioni climatiche e strategiche del Gruppo riflettano una coerenza temporale e settoriale, in linea con il Disclosure Requirement E1-4.

[E1.SBM-3 DP 19c]

Tale esercizio di analisi di resilienza rappresenta un contributo iniziale per comprendere le sfide e le opportunità derivanti dalla transizione climatica, fornendo input che potrebbero orientare future linee guida strategiche. I risultati emersi dall'analisi potrebbero influenzare la valutazione delle opportunità di investimento e delle azioni di mitigazione, sia a breve che medio termine, ma la loro integrazione nelle decisioni strategiche è ancora in fase di evoluzione.

I risultati di questo primo esercizio di analisi di resilienza mostrano una chiara classificazione dei segmenti della catena del valore in relazione ai rischi e alle opportunità derivanti dalla transizione climatica. I segmenti del settore automobilistico sono stati identificati come particolarmente vulnerabili ai cambiamenti normativi e alle nuove dinamiche di mercato; al contrario, i settori agricolo e immobiliare, pur presentando rischi e opportunità, risultano meno rilevanti in termini di impatto.

L'incertezza principale dell'analisi risiede nella variabilità delle politiche climatiche a livello globale e nell'evoluzione delle normative nazionali e sovranazionali, che potrebbero influenzare in modo significativo la resilienza dei settori nel lungo periodo.

Per analizzare le politiche climatiche e valutare qualitativamente il loro impatto sui settori di riferimento, il Gruppo ha strutturato un framework specifico che si articola in due macro-fasi principali:

  • individuazione e approfondimento delle politiche climatiche, per identificare le politiche più rilevanti per i settori analizzati;
  • valutazione qualitativa dell'impatto, con l'obiettivo di definire i criteri replicabili per misurare la materialità dell'impatto delle politiche climatiche sia sui singoli settori sia sull'intero portafoglio del Gruppo.

La prima macro-fase è suddivisa in tre passaggi volti a:

a) identificare le politiche rilevanti, sulla base dell'analisi delle iniziative climatiche evidenziate nello scenario IPR Forecast;

  • b) approfondire e verificare le politiche, mediante l'integrazione della narrativa delle politiche climatiche selezionate tramite il database dell'International Energy Agency (IEA);
  • c) integrare in maniera mirata dettagli specifici, includendo informazioni aggiuntive come target stabiliti e percorsi di approvazione, utilizzando fonti supplementari (e.g., Commissione Europea, Parlamento Europeo, Governo italiano).

La seconda macro-fase adotta un approccio a due step, suddividendo i settori in segmenti chiave della loro catena del valore. Questo permette di ottenere un'analisi granulare e di identificare con precisione i segmenti più impattati dalle politiche climatiche. Il portafoglio del Gruppo, focalizzandosi sul portafoglio performing della Banca (escludendo Npl e Tesoreria/Servizi Centrali), è stato classificato utilizzando i relativi codici ATECO e secondo i settori ESG di maggiore rilevanza, incrociando le aree identificate dall'IPR Forecast come maggiormente impattate in termini di emissioni.

L'analisi si è concentrata su tre macrosettori principali: immobiliare, automotive e agricolo. Per ogni settore, è stata realizzata una valutazione dell'impatto delle politiche climatiche, utilizzando studi di provider specializzati (ad esempio, IPR e IEA), integrati da analisi expert-based. Questo approccio ha permesso di identificare i rischi e le opportunità associati a ciascun settore su orizzonti temporali medi (2-3 anni) e di lungo termine (fino al 2030).

Per ottenere una valutazione completa dell'impatto delle politiche climatiche sui settori del portafoglio del Gruppo, è stata adottata una metodologia che combina due criteri principali:

  • analisi di Materiality Assessment, condotta dalla funzione Risk Management, per identificare i rischi C&E specifici per ciascun settore, basata su driver di rischio di transizione derivati da studi di provider internazionali e restituita sotto forma di punteggi ponderati;
  • riconduzione agli scenari short-term disorderly del Climate Stress Test della BCE, al fine di valutare l'evoluzione a un anno della GVA (Gross Value Added) nei principali macrosettori dell'economia italiana, con focus sui segmenti della catena del valore più significativi.

Ogni segmento della catena del valore è stato valutato in termini di rischio e opportunità, assegnando uno score in quattro livelli: basso, medio, medio-alto e alto. I risultati sono stati sintetizzati in una matrice che rappresenta graficamente il posizionamento dei segmenti rispetto ai rischi e alle opportunità. Sulla base di questa matrice, i segmenti sono stati classificati in quattro categorie strategiche:

  • segmenti ad alto rischio con limitate opportunità, che determinano una resilienza minore alla transizione climatica (e.g., componentistica automotive);
  • segmenti con opportunità moderate, ma bilanciate da rischi significativi ancora presenti nelle dinamiche di settore (e.g., industria alimentare);
  • segmenti con un equilibrio tra rischi e opportunità, dove il potenziale di crescita o di resilienza (e.g., tendenze di mercato e incentivi fiscali/europei) è frenato dai rischi connessi alla transizione climatica, come l'aumento dei costi e delle pressioni normative (e.g., aziende agricole);
  • segmenti con opportunità maggiori rispetto ai rischi legati alla transizione climatica, che dimostrano una maggiore capacità di adattamento agli impatti delle politiche settoriali e alla transizione climatica (e.g., costruzioni e gestione dei beni immobiliari).

[E1.SBM-3 AR 8b]

Il processo di analisi e di identificazione dei segmenti della catena del valore, descritto in precedenza, viene aggiornato periodicamente, garantendo un continuo monitoraggio delle dinamiche di mercato più rilevanti. Inoltre, questo approccio consente di individuare, all'interno dei settori considerati prioritari, le aree più esposte ai rischi e quelle che offrono nuove opportunità da esplorare. Tale analisi approfondita contribuisce ad arricchire il set di informazioni a supporto del processo di pianificazione commerciale, guidato da una conoscenza approfondita delle dinamiche di rischio e opportunità.

L'approccio del Gruppo e le politiche

[E1.SBM-3 DP 48a]
Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con Value
Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di
gestione degli IRO
Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici
Miglioramento dell'ambiente
lavorativo attraverso
ristrutturazione in chiave
green degli immobili
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Generazione di emissioni
indirette collegate ai
finanziamenti (Scope 3)
Impatto negativo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Generazione di emissioni
dirette e indirette di GHG con
conseguente performance
negative sotto il profilo della
sostenibilità ambientale
(Scope 1 e 2)
Impatto negativo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Politica Ambientale

Politica Creditizia
Sviluppo dell'imprenditoria e
miglioramento del profilo di
sostenibilità, grazie a canali di
accesso al credito per le Pmi
e valutazioni delle
performance ESG
Impatto positivo
attuale
Catena del valore Medio termine
Promozione di soluzioni e
iniziative inerenti alla mobilità
sostenibile
Opportunità Catena del valore Medio termine
Sviluppo di iniziative per
promuovere politiche di
sviluppo sostenibile e un
maggiore utilizzo di fonti di
energia rinnovabili
Opportunità Catena del valore Medio termine
Promozione di soluzioni
legate a un migliore
efficientamento energetico
dei processi operativi
Opportunità Catena del valore Medio termine
Promozione di prodotti,
servizi e iniziative per aiutare
le Pmi a migliorare le loro
pratiche sostenibili e
responsabili
Opportunità Catena del valore Medio termine
Creazione di prodotti,
eventualmente assistiti da
garanzie, a sostegno di
progetti che perseguono
obiettivi ambientali da
erogare alla clientela
Opportunità Catena del valore Medio termine
Promozione di soluzioni
legate a un migliore
Opportunità Catena del valore Medio termine

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con Value
Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di
gestione degli IRO
efficientamento energetico
dei processi operativi e
l'ecosostenibilità dei prodotti
Risparmio economico grazie
all'attuazione di iniziative e
progetti legati all'efficienza
energetica
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

I rischi sono stati descritti in relazione alla sezione "Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici" (Cfr. ESRS E1.SBM-3 DP 18)

La tutela dell'ambiente e la compatibilità tra iniziativa economica ed esigenze ecologiche rappresentano dimensioni fondamentali dell'attenzione di Gruppo Banca Ifis verso la sostenibilità. Questo approccio si traduce in politiche specifiche che costituiscono parte integrante del framework di sostenibilità del Gruppo.

Particolarmente attento alla riduzione del proprio impatto ambientale, il Gruppo adotta soluzioni per migliorare l'efficienza energetica sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione. Inoltre, si adopera per consolidare una cultura del rispetto per l'ambiente, incentivando la responsabilità individuale e collettiva e favorendo l'adozione di pratiche in linea con i principi di sostenibilità.

Politica ESG

[E1-2 DP 24 MDR-P]

[E1-2 DP 25]

La Politica ESG del Gruppo definisce le linee guida strategiche in materia di sostenibilità, promuovendo l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nelle proprie strategie e operazioni, coinvolgendo attivamente fornitori, clienti e stakeholder lungo l'intera catena del valore a monte e a valle. L'obiettivo principale è diffondere una cultura della sostenibilità, incoraggiando comportamenti responsabili e l'adozione di pratiche che considerino gli impatti ESG in tutte le operazioni del Gruppo. Attraverso questa integrazione, il Gruppo si propone di generare un impatto positivo nella creazione di valore per tutti gli stakeholder, contribuendo al raggiungimento di un successo sostenibile e duraturo. In particolare, la Politica disciplina l'impegno del Gruppo nei seguenti ambiti:

  • ambientale: migliorando l'efficienza energetica con fonti rinnovabili, promuovendo la mobilità sostenibile con veicoli ibridi ed elettrici, e ottimizzando i consumi idrici e la gestione dei rifiuti. Inoltre, analizza annualmente i rischi climatici e ambientali per garantire la continuità operativa e sviluppa prodotti e servizi sostenibili, monitorando le emissioni in linea con standard internazionali;
  • sociale: generando impatti positivi su persone e comunità attraverso progetti di inclusività, cultura e benessere, sostenendo l'arte e l'inclusione sociale. Promuove un ambiente di lavoro sicuro, sano e senza discriminazioni, garantendo pari opportunità e contrastando il lavoro forzato. Inoltre, tutela i diritti umani in tutte le sue attività;
  • governance: promuovendo l'integrità e la trasparenza, contrastando corruzione e riciclaggio e garantendo la riservatezza nelle comunicazioni e nei contratti.

La Politica sopra menzionata viene applicata e diffusa a tutte le società del Gruppo e stakeholder tramite la sua pubblicazione sulla intranet e sul sito internet aziendale. La Politica ESG viene condivisa preventivamente con il Comitato Sostenibilità del Gruppo e con la funzione Compliance, che ha la responsabilità di vagliarne la conformità rispetto alla disciplina di contesto. Infine, viene approvata dal Consiglio di Amministrazione che ne monitora l'applicazione. Il documento è sottoposto all'aggiornamento periodico per garantire che sia sempre in linea con i

valori del Gruppo, le buone prassi e il contesto in cui opera ed è stato elaborato in stretta connessione con le principali normative internazionali, riflettendo un impegno globale verso la sostenibilità e la responsabilità sociale.

Tra le normative di riferimento, si citano la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che stabilisce principi fondamentali di dignità e giustizia, e l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che promuove 17 obiettivi di sviluppo globale. Inoltre, la Capogruppo si impegna a mantenere, sotto la guida della Presidenza, un confronto con gli stakeholder rilevanti al fine di comprendere le esigenze dei diversi interlocutori ed elaborare strategie di risposta coerenti con il perseguimento degli obiettivi del Gruppo in ambito sostenibilità anche in relazione agli stakeholder esterni, tra cui i propri clienti.

Come delineato all'interno della Politica ESG, Banca Ifis ha integrato il processo di assunzione del rischio di credito e la valutazione creditizia dei clienti con un'analisi approfondita delle variabili. Questo approccio permette di identificare e gestire il rischio ESG associato alle controparti, garantendo una maggiore sostenibilità nelle decisioni creditizie. Di seguito sono riportati i principali interventi realizzati nelle seguenti fasi del processo:

  1. Fase di origination: identificazione dei clienti il cui settore economico:

  2. è distante dai principi etici, comportando il rifiuto dell'opportunità commerciale;

  3. appartiene a una classe ESG settoriale rischiosa, con attivazione di un processo di underwriting rafforzato.

  4. Fase di verifica preliminare ESG: raccolta delle informazioni necessarie per valutare la pratica e indirizzarla verso il processo di underwriting appropriato.

  5. Fase di valutazione e delibera:

  6. introduzione, ove necessario, di un flusso di lavoro di underwriting rafforzato con meccanismi di escalation;

  7. analisi ESG effettuata da un team specialistico basata su informazioni sulla base delle informazioni pubblicamente disponibili come la gestione del cambiamento climatico e ambientale e le pratiche relative ai diritti umani e dei lavoratori;
  8. arricchimento dell'istruttoria creditizia con valutazioni ESG integrate nell'analisi creditizia complessiva;
  9. possibilità di introdurre strumenti di mitigazione, in relazione al rischio ESG.

Il modello sopra descritto è stato strutturato con l'obiettivo di supportare in modo sistematico e approfondito l'analisi condotta nell'ambito del processo del credito. Tale approccio consente di esaminare, sulla base delle informazioni pubblicamente disponibili, le caratteristiche dei clienti sotto il profilo delle variabili ESG, integrando le tradizionali valutazioni finanziarie e di rischio con considerazioni legate alla sostenibilità. Questo processo mira a garantire una visione completa del rischio associato a ogni controparte, tenendo conto non solo della solidità economica, ma anche dell'impatto e delle pratiche adottate dai clienti rispetto ai temi di sostenibilità e responsabilità sociale. L'integrazione delle analisi ESG non solo favorisce un'allocazione più consapevole delle risorse creditizie, ma contribuisce anche a rafforzare l'attenzione della Banca verso una gestione responsabile e sostenibile del credito, in linea con gli obiettivi strategici aziendali e le crescenti aspettative normative e di mercato.

La Politica Ambientale

[E1-2 DP 24 MDR-P]

La Politica delinea gli impegni che il Gruppo si pone per la gestione dei propri impatti ambientali diretti e indiretti. In particolare, il Gruppo mira a ridurre l'impatto ambientale delle proprie operazioni, adottando misure efficaci per migliorare l'efficienza energetica, gestire le risorse in modo responsabile e ridurre le emissioni. Ciò include l'ottimizzazione dell'efficienza energetica delle sedi, utilizzando fonti rinnovabili e sviluppando soluzioni di autoproduzione energetica sostenibile. Promuove la mobilità sostenibile con veicoli a basse emissioni e

infrastrutture di ricarica, oltre a compensare le emissioni residue con progetti dedicati. Infine, in un'ottica di economia circolare, adotta misure per ridurre l'inquinamento, ottimizzare il consumo idrico e migliorare la gestione dei rifiuti. Inoltre, valorizza la biodiversità, monitora costantemente i dati ambientali e sensibilizza gli stakeholder per diffondere pratiche sostenibili.

Per perseguire gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, Gruppo Banca Ifis mira a garantire che tutte le proprie iniziative economiche siano pienamente compatibili con le esigenze ambientali, rispettando rigorosamente la normativa vigente. Il Gruppo promuove attivamente una cultura della sostenibilità tra tutti i propri collaboratori, incentivando il loro coinvolgimento attraverso formazione, informazione e la definizione chiara delle responsabilità ambientali. Inoltre, la trasparenza è un pilastro fondamentale della sua strategia, con il Gruppo che comunica in modo chiaro e puntuale i risultati ottenuti nella gestione ambientale, aderendo agli standard internazionali di rendicontazione come TCFD ed ESRS. Con un impegno continuo verso il miglioramento, il Gruppo riesamina periodicamente la propria Politica Ambientale, adattandola alle nuove esigenze e ai cambiamenti nelle proprie attività. A supporto della Politica, viene implementato un modello organizzativo di gestione degli aspetti ambientali, mirato anche a prevenire i rischi legati a possibili reati ambientali. Infine, Banca Ifis attua sforzi concreti per ridurre l'inquinamento, adottando soluzioni organizzative, operative e tecnologiche che puntano a migliorare costantemente le proprie performance ambientali, con azioni di monitoraggio, misurazione e verifica della conformità agli obblighi legali e agli impegni assunti.

La Politica sopradescritta, approvata dal Consiglio di Amministrazione, si applica a tutte le società facenti parte del Gruppo ed è disponibile pubblicamente sul sito internet e sulla intranet aziendale. Inoltre, il Gruppo effettua in maniera periodica attività di Riesame della politica per verificarne la correttezza e l'efficacia, nell'ottica del miglioramento continuo.

Nell'implementazione delle attività e dell'organizzazione bancaria in ottica ESG la Banca tiene in considerazione diverse normative e iniziative di terzi quali, come disciplinato nella Politica ESG, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l'UN Global Compact, le raccomandazioni della TCFD e la Direttiva (UE) 2022/2464.

Politica Creditizia

[E1-2 DP 24 MDR-P]

La Politica Creditizia ha l'obiettivo di stabilire i principi e le linee guida per la concessione del credito31 , assicurando che l'esposizione complessiva di Gruppo Banca Ifis verso ciascuna controparte rispetti quanto previsto nel documento.

Con riferimento alle tematiche ESG e in particolare alle analisi in ottica di sostenibilità, che integrano la valutazione creditizia del cliente, Gruppo Banca Ifis ha individuato i settori classificati come più rischiosi ai quali ha associato meccanismi di underwriting rafforzato.

Tale strumento si ispira alla normativa emanata dalla Banca d'Italia, in particolare alla Circolare 285/13, che definisce le linee guida per il sistema dei controlli interni e la gestione della propensione al rischio, attraverso il Risk Appetite Framework (RAF). Inoltre, la Circolare 288/15 di Banca d'Italia regola gli aspetti prudenziali applicabili agli intermediari finanziari. La Politica è stata successivamente aggiornata in conformità alle "Guidelines on Loan Origination and Monitoring" pubblicate dalla European Banking Authority nel maggio 2020, che disciplinano le operazioni di credito per le entità legali di Gruppo Banca Ifis, inclusi i prodotti di Factoring, Corporate Banking, Lending e Leasing, nonché per Banca Credifarma e Cap.Ital.Fin..

31 A esclusione delle controparti in gestione a Workout, Restructuring & Recovery.

In questo contesto, Banca Ifis si impegna a promuovere soluzioni finanziarie che supportino la crescita equilibrata dei clienti e la stabilità del sistema economico, con un impatto diretto sulle proprie attività e sulla clientela a valle.

La Politica Creditizia, approvata dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo, si applica a tutte le unità organizzative coinvolte nel processo ed è resa disponibile sulla piattaforma intranet aziendale.

Il monitoraggio degli elementi ESG inseriti all'interno della Politica Creditizia, prevede:

  • l'aggiornamento, una volta all'anno, dell'analisi di rischio ESG dei diversi settori economici e la relativa attribuzione della classe di rischio corrispondente;
  • eventuali adeguamenti del framework in ottica ESG, giustificati da evoluzioni normative o scelte manageriali.

[E1-2 DP 25]

Per quanto riguarda l'integrazione delle tematiche di sostenibilità nella catena del valore a valle della Banca (clienti), gli aspetti legati alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, all'efficienza energetica e alla promozione delle energie rinnovabili sono disciplinati all'interno della Politica ESG e della Politica Creditizia.

In particolare, come disciplinato nella Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25), il Gruppo durante la fase di valutazione, e in conformità alla normativa operativa di riferimento, analizza il profilo di sostenibilità delle controparti anche attraverso l'utilizzo di un indicatore sintetico ESG (score ESG). Questo indicatore, fornito da provider esterni o calcolato tramite metodologie proprietarie, si basa sulle informazioni disponibili e viene preso in considerazione da un team specializzato all'interno della valutazione ESG effettuata sulle controparti. L'indicatore include, ove disponibili, dati relativi alla sostenibilità ambientale delle controparti, con particolare attenzione alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, all'efficienza energetica e all'utilizzo di energie rinnovabili.

Per supportare questa attività, la Banca ha definito gli elementi chiave relativi al perimetro (ad esempio, settore, controparte e operazione) e al processo (come politiche creditizie e iter di concessione del credito), che costituiscono il nuovo framework di riferimento (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 29a).

Le Azioni

Il Gruppo è attento alla gestione responsabile degli impatti ambientali, non solo elaborando processi interni e politiche che delineano il proprio impegno, ma anche implementando azioni concrete per promuovere la sostenibilità. Il Gruppo adotta un approccio integrato che include, da un lato, misure specifiche per ridurre l'impatto ambientale degli edifici aziendali e, dall'altro, azioni orientate alla gestione dell'impatto lungo l'intera catena del valore, inclusi i finanziamenti verso i clienti.

[E1-3 DP 29a]

Emissioni di GES Finanziate

Con riferimento alle emissioni di GES finanziate, il Gruppo riconosce il ruolo chiave del sistema finanziario nella transizione sostenibile e per questo, favorisce lo sviluppo di prodotti e servizi per la clientela finalizzati a promuovere stili di vita etici, sviluppo sostenibile delle imprese e progetti ad alto valore ambientale. In particolare, il Gruppo si impegna a ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra finanziate del portafoglio anche attraverso l'adesione a iniziative e framework internazionali e adottando un approccio di misurazione e monitoraggio basato su evidenze scientifiche.

Si riportano le seguenti iniziative, integrate e meglio dettagliate nel Piano di transizione (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.1 Piano di transizione, DP 16b), attuate da Banca Ifis:

• leasing Auto: sostegno alla mobilità sostenibile attraverso un portafoglio che include una crescente quota di veicoli ibridi ed elettrici, campagne di sensibilizzazione per il rinnovo di contratti di leasing su auto

elettriche, partnership strategiche con produttori di veicoli full electric e incentivi per la rete commerciale legati alla promozione di prodotti volti alla transizione energetica e mobilità sostenibile;

  • leasing Trucks: promozione di soluzioni a minore impatto ambientale attraverso il leasing di veicoli industriali e semirimorchi, con particolare attenzione all'introduzione di motorizzazioni a metano come alternativa ai motori diesel;
  • settore Automotive: integrazione dei criteri ESG nel processo di valutazione del credito tramite un framework rafforzato, che valuta il rischio ambientale e la sostenibilità delle controparti per assicurare una gestione responsabile delle emissioni finanziate.

Inoltre, tra le altre iniziative a supporto della decarbonizzazione, si segnala:

  • power Generation: sostegno alle Pmi con incentivi come la Nuova Sabatini Green, per investimenti in impianti fotovoltaici e soluzioni di efficientamento energetico, promuovendo l'adozione di tecnologie a basso impatto ambientale;
  • mobilità Sostenibile: introduzione di prodotti come il "Noleggio e-bike" per il turismo attivo, leasing di quadricicli elettrici e sviluppo di soluzioni per il noleggio di beni IT ricondizionati, favorendo la mobilità sostenibile e l'economia circolare;
  • supporto alle Pmi: collaborazioni con istituzioni finanziarie per offrire finanziamenti a condizioni agevolate, favorendo progetti focalizzati su tematiche ambientali e innovativi in ambito transizione energetica e Piano Industria 4.0.
  • prodotti finanziari focalizzati su tematiche ambientali: offerta di mutui e leasing MCC con agevolazioni Sabatini Green e mutui SACE Green per supportare l'acquisto di beni strumentali sostenibili e la realizzazione di progetti conformi alla Tassonomia Europea.

[E1-3 DP 28 MDR-A] [E1-3 DP 29a]

Emissioni di GES proprie

Con particolare riferimento alle tematiche legate all'energia e alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti, il Gruppo favorisce l'adozione di misure per promuovere la ricerca e l'attuazione di soluzioni per migliorare l'efficienza energetica delle proprie sedi e ridurre l'impatto ambientale dell'attività economica. Nello specifico, il Gruppo ha deciso di utilizzare forniture di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, progettare soluzioni per autoprodurre energia da fonti rinnovabili e, ove possibile, implementare interventi di valorizzazione e ristrutturazione del proprio patrimonio immobiliare seguendo i più alti standard di ecocompatibilità. Inoltre, la Banca promuove soluzioni in ambito di mobilità sostenibile finalizzate alla graduale sostituzione della flotta auto aziendale con veicoli ibridi o elettrici supportata da un'adeguata rete aziendale di punti di ricarica elettrica dedicati. Ove rilevante, si impegna a compensare le proprie emissioni di gas a effetto serra residue attraverso specifici progetti di compensazione.

Il Gruppo, nell'ambito delle emissioni di GES proprie, implementa una serie di progetti per favorire la riduzione di tali impatti.

In materia di mobilità sostenibile, si riportano le azioni avviate e/o proseguite nell'anno 2024:

  • Rinnovo flotte aziendali: All'interno dell'iniziativa Ifis Leasing Green, il Gruppo ha siglato un accordo nel corso del 2022 con Stellantis per il rinnovo delle flotte aziendali, puntando a rendere oltre il 50% dei veicoli ibridi o elettrici entro il 2025;
  • Dispositivi per la ricarica elettrica delle autovetture: è proseguito il progetto che prevede l'installazione di ulteriori dispositivi per la ricarica elettrica delle autovetture, in aggiunta a quelli già presenti, presso le principali sedi del Gruppo. In particolare, entro il 2025, si prevede l'incremento dei punti di ricarica elettrica delle autovetture presso le sedi del Gruppo, che alla data di riferimento del presente documento ammontano a 57.

Uso di energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica

Il Gruppo utilizza dal 2021 esclusivamente energia verde proveniente al 100% da fonti rinnovabili (e.g. eolica, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica, biogas, biomasse) per quanto concerne la fornitura di tutte le sedi e filiali d'Italia. Nel corso del 2024 sono proseguite le ristrutturazioni e riqualificazioni ordinarie e straordinarie delle sedi, secondo i più alti standard di eco-compatibilità, ponendo l'attenzione sulla progettazione impiantistica secondo le migliori tecnologie disponibili di efficientamento energetico e sull'approvvigionamento di energia 100% rinnovabile da rete o autoprodotta.

Inoltre, sono state realizzate soluzioni per autoprodurre energia da fonti rinnovabili: dal novembre 2024 è stato attivato un nuovo impianto fotovoltaico con potenza di 180 Kwp nella copertura dell'immobile della sede di Mondovì con l'obiettivo di riduzione degli impatti diretti della sede stessa di circa un terzo dei consumi.

Anche grazie alle iniziative intraprese, i consumi elettrici di Banca Ifis hanno registrato dal 2023 al 2024 una riduzione del 7%, passando da un valore pari a 2,9 milioni di kWh a 2,7.

[E1-3 DP 29ci, cii]

Per alcune delle azioni sopra menzionate, vengono riportati gli importi monetari significativi in termini di Capex (spese in conto capitale) e Opex (spese operative), relativi all'attuazione delle misure intraprese32, riflettendo l'impatto economico delle azioni implementate.

Inoltre, viene fornito un dettaglio della riconduzione di tali spese al bilancio, evidenziando la corrispondenza con le relative categorie contabili. Tale approccio permette di garantire trasparenza e tracciabilità degli investimenti effettuati, facilitando l'analisi degli effetti finanziari e operativi delle iniziative adottate.

Progetto fotovoltaico u.d.m. 2024 Voce di bilancio
Capex 40.894 Stato Patrimoniale: attività materiali
Opex 2.149 Conto economico: altre apese amministrative

Si sottolinea che per la medesima attività, nel corso del 2023 sono stati capitalizzati €176.608 riportati tra le attività materiali, all'interno dello stato patrimoniale.

Ristrutturazioni e
riqualificazioni delle sedi
(incluse colonnine)
u.d.m. 2024 Voce di bilancio
Capex 861.226 Stato Patrimoniale: attività materiali
Opex 15.320 Conto economico: altre apese amministrative

[E1-3 DP 29b]

Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra u.d.m. Target
Previste tCO2e 1.776 (2030)
Ottenute tCO2e 0 (2024) (1)

(1) La riduzione delle emissioni di GES ottenute è pari a 0 in quanto il target è stato fissato nel 2024.

32 Si segnala che, per tale esercizio di rendicontazione, Banca Ifis non ha individuato risorse finanziarie future assegnate al piano di azione.

[E1-3 DP 28 MDR-A] [E1-3 DP 29a]

Nel corso del 2024, il framework creditizio della Banca è stato integrato in ottica ESG, istituendo un processo dedicato alla valutazione del profilo di sostenibilità delle controparti che rispondono a criteri ESG prestabiliti. A tal fine, la Banca ha definito gli elementi chiave di perimetro (i.e. settore, controparte e operazione) e di processo (e.g. politiche creditizie, processo di concessione creditizia) che costituiscono il nuovo framework.

A livello di settore, sono stati individuati, mediante apposita analisi di materialità svolta dalla funzione Risk Management, i settori maggiormente esposti ai rischi ESG in linea anche con le evidenze dell'esercizio di valutazione della rilevanza dei rischi C&E.

A livello di controparte, la Banca ha individuato un data provider per l'acquisizione di uno score sintetico in grado di rappresentare il livello di adeguamento della singola controparte nei confronti delle tematiche ambientali, sociali e di governance.

Definito il perimetro di applicazione di cui sopra, il framework creditizio rafforzato è stato avviato nel primo semestre del 2024 attraverso:

  • la definizione del ruolo delle politiche creditizie nello steering e presidio dei rischi ESG in fase di underwriting;
  • l'identificazione dei parametri e delle soglie per l'attivazione del processo rafforzato di underwriting creditizio (e.g. fatturato, tipologia di prodotto, rischiosità ESG a livello settoriale e di controparte).

L'applicazione del framework creditizio rafforzato prevede:

  • l'escalation deliberativa dell'organo deliberante;
  • la stesura di un supplemento di istruttoria per le controparti oggetto di steering e valutazione ESG che entreranno nel framework creditizio rafforzato.

Il supplemento d'istruttoria contiene un'analisi qualitativa del profilo di sostenibilità della controparte e del livello di adeguatezza negli ambiti ambientali, sociali e di governance (e.g. approccio di gestione delle tematiche afferenti al cambiamento climatico e della biodiversità, riduzione delle emissioni, pratiche per il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori e presidi anticorruzione e antiriciclaggio adottati).

L'analisi del profilo ESG della controparte integra le evidenze fornite dal data provider, con le informazioni ottenute mediante la consultazione di fonti pubblicamente disponibili ed è volta a identificare i potenziali impatti dell'ambito ESG sia sul rischio di credito, sia sul rischio reputazionale.

Il documento viene messo a disposizione del deliberante creditizio per evidenziare le principali caratteristiche ESG della controparte e integrare le relative considerazioni nella decisione creditizia, valutando la possibilità di introduzione di misure di mitigazione sulla base del rischio ESG di riferimento e alla luce della tipologia di prodotto richiesto (breve o medio / lungo termine).

La Banca prevede di estendere progressivamente il perimetro di applicabilità del framework rafforzato, al fine di ampliare la base di controparti sui quali viene effettuata l'analisi ESG descritta, coerentemente con la disponibilità di informazioni utili a delinearne il profilo di sostenibilità.

2.2.3 Obiettivi

[E1-4 DP 32 MDR-T] [E1-4 DP 33]

Come precedentemente evidenziato, Gruppo Banca Ifis si identifica come una banca digitale, aperta, efficiente e sostenibile così come anche definito nel Piano Strategico 2022-2024 Banca Ifis D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient,

Sustainable). In questo contesto e in linea con gli obiettivi del Piano Strategico, la Banca, si è impegnata ad allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i target fissati dall'Accordo di Parigi sul clima. Pertanto, la definizione dei target di decarbonizzazione sottolinea la determinazione del Gruppo verso una transizione sostenibile e bassi livelli di emissioni di gas serra.

Emissioni di GES Finanziate

Qui di seguito, vengono riportati i target di riduzione delle emissioni finanziate sui settori ritenuti rilevanti per il Gruppo: Leasing Automotive, Leasing Trucks e Automotive Manufacturers and Distributors e che il Gruppo si prefissa di raggiungere entro il 2030:

Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a
effetto serra di Scope 3, suddivisi per categoria (1)
u.d.m. Tipologia Baseline (2)
(anno)
Target 2030
Leasing Auto gCO2e/km Target di
riduzione
130 (2019) 85
Leasing Trucks gCO2e/tkm Target di
riduzione
52 (3) (2020) 37
Automotive Manufacturers and Distributors gCO2e/km Target di
riduzione
153 (2019) 85

(1) Settori delineati dalla Net-Zero Banking Alliance con scenario di riferimento IEA Net-Zero 2050. (2) Composizione del portafoglio al 31 marzo 2022, ultimi dati di emissioni disponibili.

(3) Dati di emissione al 2020 per applicazione del regolamento EU 2019/1242 sui target di emissioni dei mezzi pesanti.

Questo scenario risulta essere coerente con le previsioni di elettrificazione del mercato italiano entro il 2030 e con un livello di costi allineato agli altri scenari considerati ed è basato su scenari di decarbonizzazione scientificamente validati e conformi agli standard NZBA.

In aggiunta, l'analisi ha preso in considerazione i potenziali rischi operativi e finanziari, in particolare quelli legati all'autonomia garantita dai veicoli elettrici (EV) e all'evoluzione dei relativi costi di leasing, valutando soluzioni che bilancino sostenibilità ambientale ed efficienza economica. In questo contesto, lo scenario definito prevede una maggiore elettrificazione della flotta aziendale, pur mantenendo una netta prevalenza di veicoli ibridi per rispondere alle esigenze specifiche del modello operativo della banca e della sua rete commerciale.

L'obiettivo sopradescritto è in linea con gli impegni strategici del Gruppo, consolidando così il ruolo dell'azienda come attore responsabile nella transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio.

[E1-4 DP 29,33]

[E1-4 DP 34a,b]

Emissioni di GES Proprie

Con riferimento alle emissioni di GES proprie, il Gruppo Banca Ifis ha definito specifici obiettivi33 di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, derivanti dalla propria flotta aziendale entro il 2030 al fine di contribuire in modo concreto e significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. La strategia aziendale si basa su impegno

33 Si precisa che tali obiettivi sono stati stabiliti compatibilmente con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 °C.

misurabile: accelerare la transizione verso un mix più sostenibile di veicoli elettrici, con l'obiettivo di aumentarne l'attuale quota34 .

Infatti, il modello di business del Gruppo Banca Ifis si basa su un'estesa rete commerciale, che presidia in modo capillare il territorio, mentre la rete di filiali fisiche è geograficamente meno diffusa. Negli anni passati, la rete commerciale è ampiamente cresciuta, in linea con i pilastri strategici del Piano Strategico 2022-2024, e continuerà a espandersi al fine di garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di business.

Il Gruppo Banca Ifis si posiziona come ente a basse emissioni in termini di GES proprie, grazie alle iniziative di sostenibilità già avviate negli scorsi anni, che hanno consentito, come sopra menzionato, la massima ottimizzazione energetica delle sedi e l'approvvigionamento di sola energia elettrica rinnovabile, rendendo la flotta auto aziendale la principale fonte emissiva con margine di riduzione rilevante.

Nel 2022, è stata siglata una partnership con Stellantis, con l'obiettivo di supportare la transizione ecologica attraverso l'adozione di veicoli a minore impatto ambientale. Questo impegno ha portato alla definizione della baseline emissiva 2024, che riflette il progresso di un percorso iniziato tre anni fa e che ha segnato un importante passo verso una gestione sostenibile della mobilità aziendale.

Tenendo conto che la crescita del Gruppo comporterà una necessaria crescita della rete commerciale e, quindi, della flotta aziendale, Banca Ifis si impegnerà ad ogni modo a ridurre ulteriormente le emissioni di Scopo 1 del 10% entro il 2030, attraverso l'adozione progressiva di veicoli full electric o ibridi ad alta efficienza, a discapito delle auto a motore termico.

Per garantire il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, verranno monitorati nel tempo le variazioni della quota della flotta auto per ogni tipologia di veicolo a basse emissioni (i.e., ibrido ad alta efficienza, FEV). In tal senso, l'approccio di Gruppo Banca Ifis permette di tracciare i miglioramenti, valutare l'efficacia delle azioni implementate e assicurare che la transizione avvenga in maniera graduale.

Tali obiettivi sono stati prefissati internamente dalla funzione Human Resources con il supporto della funzione competente Servizi Generali e successivamente approvati dal Comitato Sostenibilità, al fine di garantire l'inclusione dei principali stakeholder interessati.

[E1-4 DP 34a,b]

Sub-topic Azione Tipologia Baseline Scope 1 Target
Mitigazione dei
cambiamenti climatici
Riduzione delle emissioni di
CO2 della flotta auto
Target di riduzione 1.974 tCO2e
(2024)
1.776 tCO2e
(2030)
-10%

Nell'impostazione dei target di riduzione delle emissioni derivanti dalla flotta aziendale, Banca Ifis ha condotto un'analisi approfondita delle variabili operative, di mercato e finanziarie per garantire obiettivi ambiziosi ma realistici.

Le riflessioni si sono basate su uno scenario che consente di mantenere una performance media in linea con quella del mercato in termini di emissioni per dipendente, stimata tra 1 e 1,5 tonnellate di CO₂.

34 Banca Ifis adotta il parco auto come principale leva di decarbonizzazione, implementando strategie mirate per ridurre le emissioni, ad esempio attraverso la progressiva transizione verso veicoli a basse emissioni.

[E1-4 DP 34e]

Si riporta di seguito un dettaglio delle scelte metodologiche adottate dalla Banca per la definizione dei target di decarbonizzazione:

Per quanto concerne l'esercizio di target setting per le emissioni finanziate, le esposizioni considerate rilevanti includono le seguenti tipologie di lending performing verso società non finanziarie, sia Large che SMEs (esclusi i soggetti Privati e Pubblica Amministrazione):

  • utilizzato per cassa;
  • obbligazioni con modello di business Held to Collect (HTC) solo in settori definiti come prioritari dalla Net Zero Banking Alliance;
  • leasing Transportation;
  • factoring (sia pro-soluto che pro-solvendo).

[E1-4 DP 34b AR 24]

La definizione dei target e degli obiettivi di riduzione delle emissioni è stata formulata tenendo conto delle specificità settoriali e a valle di analisi di benchmark che hanno evidenziato le migliori pratiche di mercato, garantendo un allineamento con i principali competitor.

Per quanto riguarda l'obiettivo relativo allo Scope 1, la baseline emissiva di CO₂, per la leva di riduzione tramite elettrificazione del parco auto, è stata calcolata sulla base delle emissioni dell'anno corrente (GHG emissions) e del mix di mezzi adottato nel 2024.

In particolare, le emissioni del 2024 sono state determinate utilizzando i consumi registrati nello stesso anno e applicando i fattori di conversione in tCO₂e, in conformità alle linee guida del database UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting – DEFRA 2024.

Per quanto riguarda l'obiettivo relativo allo Scope 1, la baseline emissiva di CO₂, per la leva di riduzione tramite elettrificazione del parco auto, è stata calcolata sulla base delle emissioni dell'anno corrente (GHG emissions) e del mix di mezzi adottato nel 2024.

In particolare, le emissioni del 2024 sono state determinate utilizzando i consumi registrati nello stesso anno e applicando i fattori di conversione in tCO₂e, in conformità alle linee guida del database UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting – DEFRA 2024.

L'ambito delle emissioni varia a seconda del settore per massimizzare la copertura: per i produttori e distributori di automobili, è stato considerato lo Scope 3, che include le emissioni lungo la catena del valore, mentre per il leasing automobilistico sono stati inclusi gli Scope 1 e 2, rappresentativi delle emissioni generate dall'uso dei veicoli da parte dei consumatori, equivalenti allo Scope 3 per i produttori.

La copertura della catena del valore è stata delineata considerando solo segmenti selezionati di ciascun settore, in accordo con le principali metodologie di allineamento del portafoglio. Per i produttori e distributori di automobili, l'analisi si è concentrata sulle case automobilistiche, escludendo i produttori di componenti come pneumatici e freni, mentre per il leasing di veicoli leggeri e autocarri il focus è stato sui veicoli acquistati dai clienti.

Infine, la copertura del portafoglio è stata definita secondo le migliori pratiche, con una copertura superiore al 99% per il leasing auto (escludendo veicoli dismessi, marchi obsoleti e veicoli commerciali leggeri senza emissioni dichiarate) e superiore al 95% per i produttori e distributori di automobili.

[E1-4 DP 34f AR 30c]

Come indicato nella sezione precedente, Banca Ifis ha identificato le proprie leve di decarbonizzazione in base ai target fissati (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione Piano di transizione, DP 16b), promuovendo la mobilità sostenibile, l'adozione di soluzioni ibride ed elettriche nel leasing auto e truck, l'integrazione di criteri ESG nei processi di credito, il supporto alle Pmi per investimenti a basso impatto ambientale, lo sviluppo di prodotti finanziari sostenibili e il rinnovo della flotta aziendale con veicoli a basso impatto ambientale.

Gli obiettivi sono stati definiti tenendo in considerazione gli scenari climatici disponibili e in particolare prendendo come riferimento lo scenario pubblicato dalla International Energy Agency (IEA) "Net Zero Emissions by 2050", compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C.

[E1-4 DP 34e]

Banca Ifis ha definito i propri obiettivi di riduzione delle emissioni basandosi su fonti di dati certi e riconosciuti, ricavati principalmente da database pubblici, come i rapporti dell'International Council on Clean Transportation (ICCT) e Transition Pathway Initiative (TPI), e da report ufficiali delle controparti.

Questo approccio garantisce trasparenza e affidabilità nella misurazione delle emissioni e nella definizione delle strategie. TPI, in particolare, considera le emissioni di Scope 3, categoria 11, che rappresentano le emissioni generate dall'uso del prodotto venduto e corrispondono all'intero ciclo di vita delle auto vendute.

L'intensità delle emissioni nel settore automobilistico viene calcolata in base alle emissioni medie di CO2 Tank-to-Wheel per chilometro, utilizzando metodologie standardizzate come il ciclo WLTP. Per il calcolo delle curve di emissione del portafoglio complessivo, è stato adottato un approccio di ponderazione conforme alle migliori pratiche di mercato, considerando la disponibilità di dati per ciascun settore.

Inoltre, gli obiettivi di allineamento Net-Zero sono stati definiti seguendo lo scenario IEA NZE, basato su evidenze scientifiche e compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, consolidando così l'impegno della Banca a supportare una transizione sostenibile in linea con gli obiettivi climatici globali.

Il Risk Management monitora semestralmente le emissioni finanziate e i valori inerziali al 2030, in base alla composizione del portafoglio, sui tre settori oggetto di target. In particolare, vengono svolte per il Leasing Auto analisi prospettiche sulla potenziale evoluzione del portafoglio e roll-over di costruttori rilevanti per il Gruppo (sia in termine di volumi che di target dichiarati particolarmente virtuosi), per verificare l'allineamento agli obiettivi di decarbonizzazione anche in caso di potenziale ricomposizione del portafoglio e di cambiamenti normativi o aggiustamenti dei target delle case automobilistiche. Qualora dovessero verificarsi scostamenti significativi, è prevista una procedura interna di condivisione con il Comitato Sostenibilità e con le Direzioni della Banca interessate nel processo di erogazione del credito, nella pianificazione strategica e nel business.

2.2.4 Metriche

Nel processo di rendicontazione delle metriche, Banca Ifis ha coinvolto attivamente le funzioni aziendali di riferimento, assicurando un contributo qualificato nei rispettivi ambiti di competenza. Le metodologie e le ipotesi significative adottate sono pienamente allineate agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e alle disposizioni normative vigenti, garantendo così la conformità ai requisiti di trasparenza, la coerenza con gli standard europei in materia di sostenibilità e un reporting accurato e affidabile.

In particolare, il calcolo delle emissioni di Scope 1, 2 e 3, espresso in tCO2e, è stato effettuato seguendo le Linee Guida di settore, quali le Linee Guida ABI Lab sull'applicazione in banca degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) in materia ambientale 2024, nonché il GHG Protocol. Si precisa che la quantificazione di tali emissioni non è stata validata da un ente esterno al di fuori del fornitore di assurance.

Consumo di energia e mix energetico

[E1-5 DP 37,a,b,c,ci,cii,ciii]

Consumo totale di energia delle operazioni proprie suddivisa per fonte u.d.m. 2024
Fonti fossili (1) MWh 7.766
Fonti nucleari MWh 0
Fonti rinnovabili (2) MWh 3.270
Consumo di carburante per le fonti rinnovabili MWh 0
Consumo di elettricità, calore, vapore e raffreddamento acquistati o acquisiti
da fonti rinnovabili
MWh 3.148
Consumo di energia rinnovabile non combustibile autogenerata MWh 122
Totale (3) MWh 11.036

(1) Per il consumo delle fonti fossili sono utilizzati i dati inerenti alla flotta auto, al gas naturale e all'energia elettrica acquistata non coperta da Garanzie d'Origine.

(2) Il Gruppo si impegna a utilizzare energia verde proveniente al 100% da fonti rinnovabili (e.g. eolica, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica, biogas, biomasse) per quanto concerne la fornitura di tutte le sedi e filiali di proprietà in Italia.

(3) L'organizzazione monitora costantemente i propri consumi energetici e il relativo mix, assicurandosi che siano in linea con i propri target.

Le metodologie adottate per il calcolo delle metriche relative al consumo e al mix energetico si basano sull'applicazione delle linee guida ABI LAB e del GHG Protocol.

Per quanto concerne le metriche si segnala che per i consumi delle sedi e filiali di proprietà di Banca Ifis non sono state effettuate stime e/o assunzioni. Diversamente, per quanto riguarda gli immobili in locazione, data l'impossibilità di recuperare dati di input primari, sono state effettuate stime relative ai consumi energetici: in particolare, per tutti gli immobili per cui è a disposizione l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) il valore è stato calcolato come prodotto tra le rispettive superfici (m2 ) e i relativi indici di prestazione energetica; per gli altri immobili è stata effettuata una stima sulla base di indici di consumo derivanti da database pubblici.35

I vettori energetici sono rendicontati con le seguenti unità di misura:

  • Gas naturale: Standard metri cubi;
  • Energia elettrica: Kilowattora;
  • Benzina e Diesel: Tonnellate.

Tali dati di input sono stati poi convertiti nell'unità di misura richiesta dalla normativa

35 Si dettagliano qui di seguito i database utilizzati: SIAPE per la stima dei consumi di gas e EIA, per la stima dei consumi di energia elettrica.

Emissioni lorde di GES di Scope 1 e 2

[E1-6 DP 48a, 49a,b,50,a,b,52a,b]

Emissioni lorde di gas effetto serra Livello u.d.m. 2024
Gruppo contabile
consolidato
tCO2e 1.974
Scope 1 (1) Partecipate con
controllo operativo
tCO2e 0
Scope 2 (basate sulla posizione) (2) Gruppo contabile
consolidato
tCO2e 1.049
Partecipate con
controllo operativo
tCO2e 0
Scope 2 (basate sul mercato) (3) Gruppo contabile
consolidato
tCO2e 114(4)
Partecipate con
controllo operativo
tCO2e 0

(1) Per il calcolo delle emissioni di Scope 1 sono stati utilizzati i seguenti fattori: Linee Guida ABI Lab sull'applicazione in banca degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS) in materia ambientale 2024; UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting (DEFRA 2024). Sono stati considerati i quantitativi di vettori energetici utilizzati dal Gruppo, quali il gas naturale (dati input puntuali per gli immobili di proprietà e dati stimati per gli immobili in locazione) e combustibili per la flotta auto aziendale, espressi nelle relative unità di misura e moltiplicati per i rispettivi fattori di emissione come da Linee Guida del settore bancario. Si precisa, inoltre, che per la quantificazione delle emissioni di GHG non sono state elaborate assunzioni e la metodologia adottata è stata selezionata in conformità con le Linee Guida del settore bancario.

(2) Per il calcolo delle emissioni di Scope 2 secondo il metodo "basate sulla posizione" sono stati utilizzati i fattori di emissione riportati nella voce "Supplier mix" dell'AIB 2024 considerando l'intero volume di energia elettrica acquistata dal Gruppo (dati input puntuali per gli immobili di proprietà e dati stimati per gli immobili in locazione), successivamente moltiplicato per i relativi fattori di emissione specifici. Nel calcolo sono stati inclusi anche le emissioni di CH4 e N2O, ove i fattori di emissione disponibili lo consentivano. Non sono stati utilizzati tool per effettuare il calcolo delle stesse, né elaborate assunzioni per la quantificazione delle emissioni.

(3) Per il calcolo delle emissioni di Scope 2 secondo il metodo "basato sul mercato", è stata considerata la quota di energia elettrica acquistata dal Gruppo (dati input puntuali per gli immobili di proprietà e dati stimati per gli immobili in locazione) senza Garanzie d'Origine (GO), moltiplicata per i fattori di emissione specifici del "Residual mix" indicati nell'AIB 2024. Non sono state effettuate ipotesi né utilizzati strumenti specifici per il calcolo delle emissioni, e le emissioni di GHG diverse dalla CO2, come CH4 e N2O, non sono state considerate poiché non disponibili nei fattori di emissione utilizzati.

(4) Nel calcolo sono incluse le emissioni derivanti da consumi di auto presso colonnine pubbliche e la stima dei consumi di energia per gli immobili in locazione, la cui fonte di energia non è attestata all'interno dei certificati di Garanzia di Origine. Per gli immobili di proprietà nel Paese Italia si conferma, in linea con gli anni precedenti, l'utilizzo di energia derivante da fonti 100% rinnovabili.

Come precedentemente descritto, per gli immobili di proprietà del Paese Italia è utilizzata energia rinnovabile certificata tramite Garanzie d'Origine (GO), senza ricorrere a strumenti contrattuali per l'acquisto o la vendita di energia con attributi associati alla generazione energetica (energia bundled) in relazione alle emissioni di GHG dello Scope 2. L'organizzazione si concentra sull'acquisto di energia rinnovabile certificata, evitando attività di compravendita di energia.

Emissioni lorde di GES di Scope 3

[E1-6 AR 46i]

Nell'ambito della rendicontazione delle altre emissioni indirette (Scope 3), si segnala che nel corso del 2024 si è proceduto all'identificazione delle categorie rilevanti per il Gruppo previste dal GHG Protocol, integrando l'informativa già fornita negli anni precedenti. In particolare, sono state quantificate dall'organizzazione le seguenti categorie anche in linea con le best practice di settore:

  • Categoria 1 Purchased Goods and Services;
  • Categoria 6 Business Travel;
  • Categoria 15 Investments.

Con riferimento alle altre categorie di emissioni indirette Scope 3 previste dal GHG Protocol, si segnala che la Banca ha effettuato delle valutazioni interne per verificarne l'applicabilità e la rilevanza anche in base al proprio modello di business. A seguito di queste analisi sono state escluse dalla Rendicontazione di sostenibilità tali categorie poiché ritenute non applicabili, non rilevanti o di difficile quantificazione, a causa della complessità nel reperire i dati di input. In un'ottica di miglioramento continuo, la rendicontazione verrà affinata annualmente, integrando, ove possibile, eventuali sorgenti emissive escluse per i motivi sopra descritti.

[E1-6 AR 39b]

Qui di seguito vengono riportate le metodologie adottate da Banca Ifis per le categorie sopramenzionate:

• Categoria 1 "Purchased Goods and Services": Per la quantificazione delle emissioni è stato utilizzato lo "Spend-Based Method", in linea con quanto previsto dal GHG Protocol utilizzando come dato di input le spese in euro dei beni e servizi acquistati dalla Banca dedotte dal Bilancio finanziario e relative all'esercizio 2024.

Alcune voci di spesa sono state escluse in quanto potevano rappresentare un doppio conteggio con emissioni già rendicontate in Scope 1, 2 e 3 (es: "Trasferte aziendali" o "Spese relative agli immobili") oppure perché sono state ritenute voci non classificabili come acquisti di beni e servizi (es: "Oneri" o "Tasse").

I fattori di emissione, espressi in tCO2e/unità monetaria, sono stati associati alle varie categorie di spesa in maniera puntuale. Si precisa che i fattori di emissione adottati includono tutti i gas climalteranti e provengono da un database pubblico, con valori medi rappresentativi dell'intera geografia dell'UE, comprendente i 27 Stati membri (Fonte: Eurostat, Environmental Extended Input Output – EEIO database). Tale database è stato considerato rappresentativo e in linea con quanto suggerito dalle linee guida del GHG Protocol e ABI Lab, nonché con le best practice di settore.

  • Categoria 6 "Business Travel": per la quantificazione delle emissioni è stato utilizzato il "Distance-Based Method", in linea con quanto previsto dal GHG Protocol utilizzando come dato di input, per le sedi italiane, i chilometri percorsi e la tipologia di mezzo utilizzata nel 2024. I fattori di emissione, espressi in kgCO2e/km percorso e convertiti in tCO2e/km percorso, provengono dal database UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting (DEFRA 2024). Per le sedi estere, è stato applicato lo Spend-Based Method utilizzando come dato di input la spesa in euro per le trasferte effettuate. Anche in questo caso, così come per la Categoria 1, sono stati utilizzati i fattori di emissione forniti dall'Eurostat basati sull'attività economica specifica contenuta nell' Environmental-extended input-output database.
  • Categoria 15 "Investments": per la quantificazione delle emissioni finanziate sul portafoglio la funzione Risk Management ha adottato una metodologia strutturata in cinque fasi principali. La metodologia si pone l'obiettivo di attribuire a livello di macro-settore un valore di intensità emissiva andando a rapportare il quantitativo di tCO2 di Emissioni GHG con il volume di affari generato da quel medesimo settore, considerando anche la componente di "leva finanziaria". In primo luogo, al fine di calcolare i fattori di emissione, è stata effettuata l'attività di raccolta dati, necessaria per garantire un'analisi solida e accurata: l'approccio settoriale ha permesso l'utilizzo di fonti dati ufficiali e certificate, come il recupero dei volumi d'affari settoriali direttamente dal sito di Banca d'Italia, il valore delle emissioni GHG settoriali dal sito della European Environment Agency e alcune informazioni finanziarie settoriali, "Debt to Asset ratio",

direttamente da Bloomberg. Successivamente, è stato implementato il calcolo dell'Emission Intensity Settoriale, fondamentale per stimare l'impatto ambientale dei diversi macro-settori di investimento identificati (Industria, Costruzioni, Energia, Agricoltura, Rifiuti, Automotive, Transportation, Oil&Gas). Una volta definito il perimetro di calcolo, è stato assegnato il valore di Emission Intensity alle controparti in portafoglio, in base alla loro attività economica e al settore di appartenenza (mappatura puntuale tramite codice ATECO). Infine, sulla base di questi elementi, la funzione ha effettuato una stima delle Emissioni Finanziate, ottenendo così un quadro complessivo dell'impronta carbonica associata agli investimenti.

[E1-6 AR 46g,h]

Il perimetro di rendicontazione per lo Scope 3 comprende le Categorie 1 e 6, che coprono l'intero perimetro della Banca. La Categoria 6, "Business Travel", è stata analizzata senza ricorrere a stime per il calcolo delle emissioni, per le sedi italiane, basandosi esclusivamente su dati primari ottenuti al 100% dai partner lungo la catena del valore; per le sedi estere, è stata utilizzando la metodologia Spend-Based in linea con il GHG Protocol.

Diversamente, la Categoria 1, "Purchased Goods and Services", è stata calcolata utilizzando la metodologia Spend-Based, applicata alle categorie merceologiche delle altre spese amministrative di Banca Ifis.

Infine, per il calcolo delle emissioni finanziate il perimetro di riferimento è definito mappando le esposizioni a livello di controparte nel portafoglio al 31 dicembre 2024, includendo Leasing Transportation, Factoring, Corporate Banking, Finanza Strutturata, altre forme di Lending (comprese le società controllate estere) e Bond Corporate con modello di business Held to Collect (HTC), ed escludendo le posizioni relative a Banca Credifarma (per assenza di APE degli immobili), Rental, Leasing Strumentale, Cap.Ital.Fin., Titoli Sovereign, Settore Governance & Servizi e Non Core (per mancanza di metodologie di calcolo consolidate) e Settore Npl. In aggiunta, il calcolo delle emissioni derivanti dalla Categoria Investment è stato effettuato utilizzando proxy settoriali di Emission Intensity ottenute moltiplicando i dati relativi ai "Loans", per le "Emissioni" e per il "Debt to Asset ratio" relativi ai settori di interesse; non sono pertanto stati utilizzati dati primari.

Emissioni lorde di gas effetto serra Scope 3, suddivise per categoria
(1)
u.d.m. 2024
tCO2e 32.862
Beni e servizi acquistati (2) % di GES di ambito 3
calcolata utilizzando dati
primari
0
Viaggi d'affari (3) tCO2e 446
% di GES di ambito 3
calcolata utilizzando dati
primari
98
tCO2e 3.227.564
Investimenti (4) % di GES di ambito 3
calcolata utilizzando dati
primari
0

[E1-6 DP 51, AR 46g]

(1) Il perimetro di rendicontazione per lo Scope 3, nelle Categorie 1 e 6, comprende l'intero Gruppo. Per la Categoria 15, invece, l'analisi riguarda il Gruppo, al netto delle esclusioni riportate in relazione al AR 46g,h.

(2) Per il calcolo della categoria 1 - Beni e Servizi acquistati sono stati utilizzati i fattori di emissione forniti dall'Eurostat basati sulle attività economiche NACE contenute nell' Environmental-extended input-output (EEIO) database

(3) Per il calcolo della categoria 6 - Viaggi aziendali sono stati utilizzati i fattori di emissione del UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting (DEFRA 2024) e i fattori di emissione forniti dall'Eurostat basati sulle attività economiche NACE contenute nell' Environmental-extended input-output (EEIO) database

(4) Per il calcolo della categoria 15 - Investimenti sono stati utilizzati i fattori di emissioni derivanti dalla metodologia di proprietà di Banca Ifis descritta in relazione all'AR 39b.I dati di esposizione sono rendicontati al 31 dicembre 2024.

[E1-6 AR 46i]

Con riferimento alle altre categorie di emissioni indirette Scope 3 previste dal GHG Protocol diverse dalla Categoria 1, 6 e 15, si segnala che la Banca ha effettuato delle valutazioni interne per verificarne l'applicabilità e la rilevanza anche in base al proprio modello di business. A seguito di queste analisi sono state escluse dalla rendicontazione tali categorie poiché ritenute non applicabili, non rilevanti o di difficile quantificazione, a causa della complessità nel reperire i dati di input. In un'ottica di miglioramento continuo, la rendicontazione verrà affinata annualmente, integrando, ove possibile, eventuali sorgenti emissive categorie escluse per i motivi sopra descritti36 .

Emissioni lorde di GES di Scope 1, 2, 3 ed emissioni totali di GES

[E1-6 DP 44,52a,b]

Emissioni totali di gas effetto serra u.d.m. 2024
Emissioni totali di GES basate sulla posizione tCO2e 3.263.895
Emissioni totali di GES basate sul mercato tCO2e 3.262.960

[E1-6 DP 55]

Ai fini del calcolo del DP 53, sono riportati i "ricavi netti" conformemente all'articolo 43, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 86/635/CEE del Consiglio includendo le seguenti voci consolidate al 31 dicembre 2024 (in migliaia di euro): interessi e proventi assimilati, proventi su titoli, proventi per commissioni, componenti nette derivanti da operazioni finanziarie e altri proventi di gestione.

[E1-6 DP 53, AR 54, AR 55]

Intensità delle emissioni di gas effetto serra u.d.m. 2024
Ricavi netti €/000 1.061.292
Intensità delle emissioni di GES, basate sulla posizione (emissioni totali di GES rispetto ai ricavi netti) tCO2e/€ 3,1
Intensità delle emissioni di GES, basate sul mercato (emissioni totali di GES rispetto ai ricavi netti) tCO2e/€ 3,1

36 Le categorie escluse comprendono: beni strumentali (Categoria 2), attività correlate all'energia e ai combustibili non incluse nello Scope 1 o Scope 2 (Categoria 3), trasporti e distribuzione a monte (Categoria 4), rifiuti generati nello svolgimento delle operazioni (Categoria 5), pendolarismo dei dipendenti (Categoria 7), attività in leasing a monte (Categoria 8), trasporti e distribuzione a valle (Categoria 9), lavorazione di prodotti venduti (Categoria 10), uso di prodotti venduti (Categoria 11), trattamento a fine vita di prodotti venduti (Categoria 12), attività in leasing a valle (Categoria 13) e attività in franchising (Categoria 14).

[E1-6 AR 48]

Retrospettiva Target
Anno base N 2030 Obiettivo annuale %
/ Anno base (1)
Scope 1 Emissioni di gas serra
Emissioni lorde di gas serra Scope 1 (tCO2e) 1.974 1.974 1.776
Percentuale di emissioni di gas serra Scope 1 da sistemi
di scambio di emissioni regolamentati (%)
Scope 2 Emissioni di gas serra
Emissioni lorde di gas serra Scope 2 basate sulla
posizione (tCO2e)
1.049
Emissioni lorde di gas serra Scope 2 basate sul mercato
(tCO2e)
114
Emissioni significative di gas serra di Scope 3
Emissioni indirette lorde totali di GES (Scope 3) (tCO2e) 3.260.872
1. Beni e servizi acquistati 32.862
6. Viaggi d'affari 446
15. Investimenti 3.227.564
Emissioni totali di gas serra
Emissioni totali di gas serra (in base alla posizione)
(tCO2e)
3.263.895
Emissioni totali di gas serra (basate sul mercato)
(tCO2e)
3.262.960

(1) Il target è stato prefissato con cadenza quinquennale, pertanto, non è possibile rendicontare la variazione annuale.

Con riferimento ai target di emissioni sui settori più rilevanti in termini di materialità (con particolare riferimento al mondo dell'automotive, cioè Leasing Auto, Leasing Trucks, Automotive Manufacturers and Distributors, rappresentativi di più dell'80% delle esposizioni ed emissioni finanziate considerate dalla NZBA) è possibile fare riferimento alla tabella relativa all'ESRS_E1_4 DP 34 a, b in cui sono riportati i target 2030, espressi in gCO2e/km.

Le emissioni biogeniche di CO₂ relative a Scope 1 e 2 risultano non applicabili in quanto Banca Ifis non impiega biomasse, biocarburanti, biogas o altre fonti bioenergetiche; analogamente, per le emissioni indirette di Scope 3, le categorie rendicontate non includono fonti di emissione legate alla biodegradazione di biomasse o all'utilizzo di combustibili di origine biogenica.

2.3 E4 – Biodiversità ed ecosistemi

L'approccio e le politiche di riferimento

Banca Ifis ritiene di fondamentale importanza integrare le tematiche ambientali, quelle legate al cambiamento climatico e alla biodiversità all'interno dei propri processi di valutazione dei rischi e delle decisioni bancarie, adottando un approccio responsabile e sostenibile. Questa visione si riflette concretamente nell'impegno del Gruppo verso progetti specifici, che mirano a ridurre l'impatto ambientale, preservare la biodiversità e promuovere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Per l'esercizio di rendicontazione corrente, il Gruppo non ha individuato metriche e obiettivi misurabili in ambito biodiversità, in quanto tali tematiche di sostenibilità sono risultate connesse principalmente alla catena del valore; tuttavia, il Gruppo ha normato tali aspetti in apposite Politiche in un'ottica di impegno continuo.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di
gestione degli IRO
Biodiversità ed ecosistemi
Partecipazione alle attività di
protezione del capitale naturale
e alla protezione della
biodiversità e dell'uso del suolo
attraverso il finanziamento di
settori e attività che
promuovono pratiche
ecologicamente sostenibili
Impatto
positivo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Rischi reputazionali che
attraverso le esposizioni verso le
controparti sono connessi alla
perdita di biodiversità
Rischio Catena del valore Medio/Lungo termine
Rischio di credito legato al
deterioramento del merito
creditizio delle controparti con
attività commerciali che
possono avere un forte impatto
sulla biodiversità a causa di
costi più elevati/minori entrate
Rischio Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Politica Creditizia
Risparmio economico grazie
all'implementazione e al
finanziamento di attività non
correlate all'attività principale
dell'organizzazione, finalizzate
invece alla protezione delle
biodiversità e degli ecosistemi
Opportunità Catena del valore Medio termine
Creazione e promozione di
prodotti/servizi finanziari
innovativi, incentrati su
investimenti sostenibili, al fine di
contribuire alla protezione degli
ecosistemi, della biodiversità e
alla conservazione del territorio
Opportunità Catena del valore Medio termine

Politica ESG e Politica Creditizia

[E4-2 DP 22]

L'importanza della biodiversità e della tutela degli ecosistemi si riflette anche e soprattutto all'interno dei processi di credito del Gruppo. Il Gruppo definisce i principi e le linee guida per le decisioni in materia di tutela dell'ambiente, compresa la biodiversità attraverso la propria Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25). In particolare, la biodiversità viene riconosciuta dalla Banca non solo come un valore ambientale, ma anche come un elemento strategico per le sue politiche di credito, trovando espressione nella Politica Creditizia (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25). Quest'ultima integra la dimensione della biodiversità nella valutazione del rischio e nella gestione delle esposizioni creditizie, considerando gli impatti ambientali generati dalle attività delle controparti e la loro attenzione verso la protezione degli ecosistemi naturali.

Come precedentemente descritto, l'unità operativa Credit Support, ESG & Monitoring integra le considerazioni ambientali e climatiche nelle analisi del profilo di rischio ESG della controparte, nel relativo supplemento di istruttoria e attraverso questionari ESG dedicati. All'interno di tale ambito, vengono raccolte informazioni inerenti alla biodiversità delle controparti, ove queste informazioni siano pubblicamente disponibili e concrete, come definito nella Politica Creditizia.

In aggiunta a ciò, il Gruppo inoltre analizza nell'ambito del processo di Materiality Assessment anche il tema della biodiversità incluso tra i criteri al fine di valutare la rilevanza dei rischi climatici (sia fisici che di transizione) e ambientali (ad esempio, legati alla biodiversità) ai quali Gruppo Banca Ifis è esposto, con l'obiettivo ultimo di mappare e identificare i rischi tradizionali che potrebbero essere influenzati da tali eventi.

L'impegno della Banca nel contribuire direttamente alla conservazione della biodiversità e alla protezione degli ecosistemi si concretizza, con riferimento alle operazioni proprie, principalmente all'interno del Parco Internazionale di Scultura, lo spazio espositivo ospitato all'interno degli oltre 22 ettari di giardino che circondano la cinquecentesca Villa Fürstenberg, sede storica del Gruppo. In questo spazio le opere, spesso monumentali, di grandi maestri della scultura contemporanea italiani e internazionali, si fondono con l'ambiente circostante, creando un luogo dove natura e scultura dialogano in un abbraccio senza tempo. All'interno del Parco i prati vengono rasati regolarmente, le siepi potate e tenute in ordine e la pulizia dei viali da erbe infestanti è tenuta costantemente sotto controllo, al fine di valorizzare l'ambiente e le opere incluse. La costante attenzione e cura della flora presente nel Parco rappresentano un elemento fondamentale nella tutela degli ecosistemi: ad esempio sono stati messi a dimora migliaia di bulbi fra narcisi, giacinti, bucaneve, fritillaria, piante semestrali e perenni ornamentali, oltre alle nuove alberature a compensazione degli interventi manutentivi. L'esperienza visiva è stata recentemente arricchita da un labirinto di ligustro che si inserisce armoniosamente nel contesto artistico del parco. Vengono svolte verifiche sul grado di stabilità del notevole patrimonio botanico dell'area, un monitoraggio delle specie presenti, innanzitutto con l'identificazione e catalogazione di ogni individuo vegetale a partire dalle alberature. L'attenta osservazione visiva riveste un ruolo molto importante nell'approccio, che viene in seguito integrato secondo quanto disciplinato dal protocollo della Società Italiana di Arboricoltura. A oggi sono stati censiti 3.400 alberi, oltre a quelli di più recente impianto, nella superficie complessiva che comprende i quindici ettari sottoposti a tutela. Un grande lavoro che coinvolge un tecnico forestale e dei giardinieri che si occupano ordinariamente del parco. Si tratta di indagini preventive di fondamentale importanza, non solo per poter sanare situazioni critiche e mettere in sicurezza l'area, ma anche e soprattutto in vista dei sempre più frequenti effetti del cambiamento climatico.

3. Sociale 3.1 S1 – Forza lavoro propria Impatti, rischi e opportunità rilevanti

[S1.SBM-3 DP 13a]

A dimostrazione della centralità che le persone ricoprono nella strategia di Banca Ifis, vi è la stretta connessione tra gli impatti sulla forza lavoro propria e il Piano Industriale della Banca. In particolare, all'interno del Piano Industriale D.O.E.S. 2022-2024 e nello specifico all'interno del pilastro "S" di Sustainable, vi è uno spazio dedicato al raggiungimento di obiettivi legati ai dipendenti ("Ifis People"). Tra le priorità strategiche emerge l'importanza di investire nella crescita e nello sviluppo della forza lavoro, attraverso l'erogazione di programmi di formazione. L'attenzione alla formazione si riflette negli impatti materiali della Banca, tra cui la soddisfazione dei lavoratori, favorita dall'implementazione di programmi di formazione e da sistemi di valutazione delle performance ben strutturati. Inoltre, il Gruppo si pone l'obiettivo di migliorare il benessere delle proprie persone attraverso programmi di smart working e orario flessibile, evidenziando la sinergia degli impatti considerati con il Piano industriale D.O.E.S e la strategia della Banca. Tale sinergia viene rafforzata anche dagli impatti materiali nell'ambito della parità di trattamento e opportunità che si collegano all'impegno strategico della Banca di creare una forza lavoro giovane, dinamica e caratterizzata da un equilibrio tra i generi.

[S1.SBM-3 DP 14,a]

Gli impatti materiali positivi e negativi nell'ambito della forza lavoro identificati attraverso l'analisi di doppia rilevanza, con particolare riferimento agli ambiti salute e sicurezza e parità di trattamento e di opportunità per tutti, riguardano l'intera popolazione aziendale del Gruppo, senza distinzioni. Per i restanti impatti identificati, l'attenzione si è concentrata in modo specifico sui dipendenti di Banca Ifis.

[S1.SBM-3 DP 14b]

Gli impatti negativi materiali sono stati identificati come potenziali e connessi a singoli incidenti. Sono relativi alle tematiche di: (i) salute e sicurezza, con particolare riferimento ai potenziali danni ai lavoratori derivanti da infortuni e malattie professionali; (ii) disparità di trattamento derivante da episodi di molestie e/o discriminazioni a causa di pratiche non inclusive sul luogo di lavoro e al divario salariale di genere a parità di impiego e competenze; (iii) condizioni di lavoro legate all'instabilità occupazionale, derivante dall'elevato ricorso a contratti a tempo determinato e/o di somministrazione; e (iv) diritto alla privacy, specialmente con riferimento a potenziali violazioni derivanti da sistemi di gestione inadeguati o da un'applicazione inefficace di procedure e azioni preventive. Tali impatti sono adeguatamente prevenuti e presidiati, come meglio descritto nei paragrafi successivi, e possono colpire tutte le tipologie di lavoratori della forza lavoro propria.

[S1.SBM-3 DP 14e]

Il piano di transizione definito per ridurre gli impatti negativi sull'ambiente, non produce impatti materiali sulla forza lavoro di Banca Ifis, poiché incentrato sulle strategie volte a traguardare gli obiettivi definiti sui settori maggiormente rilevanti delle controparti in portafoglio del Gruppo, collegando le iniziative a specifiche opportunità di business e metriche.

[S1.SBM-3 DP 14c]

Le principali attività messe in atto dalla Banca al fine di produrre impatti positivi sono descritte e dettagliate nei paragrafi Parità di trattamento e opportunità per tutti (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.4 Parità di trattamento e opportunità per tutti, DP 37) e Condizioni di lavoro (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.5 Condizioni di lavoro, DP 37). In particolare, l'analisi di doppia rilevanza ha evidenziato impatti che hanno coinvolto tutti i dipendenti del Gruppo Banca Ifis37 .

37 Si rimanda alla descrizione delle tipologie di dipendenti alla sezione metriche.

[S1.SBM-3 DP 15]

Il Gruppo riconosce che i collaboratori costituiscono una risorsa essenziale, non solo per il loro apporto ai risultati economici, ma anche per il ruolo cruciale che svolgono nel consolidare la cultura aziendale e nel promuovere i valori di responsabilità sociale ed etica.

Di conseguenza, Banca Ifis investe nella crescita professionale, nel benessere e nella sicurezza dei propri collaboratori, sostenendo pari opportunità, inclusività e il rispetto dei diritti umani. Investire sul capitale umano è un elemento chiave della strategia di sostenibilità del Gruppo, che punta a generare valore a lungo termine non solo attraverso la performance finanziaria, ma anche incentivando il coinvolgimento attivo dei collaboratori e il loro sviluppo di competenze in vista delle sfide future. Le Ifis People sono attori strategici per il successo del Gruppo, con una forte attenzione verso la formazione continua e il riconoscimento del loro contributo nella realizzazione della mission aziendale.

[S1.SBM-3 DP 13b]

Consapevole che la propria strategia e il modello di business dipendono in modo significativo dalla propria forza lavoro, Banca Ifis riconosce che da questa dipendenza potrebbero insorgere eventuali rischi legati, quali la difficoltà di attrarre e trattenere talenti qualificati, il disallineamento tra le competenze interne e le esigenze strategiche future, nonché il possibile impatto sulla produttività e sul clima aziendale derivante da un'insoddisfazione dei dipendenti o da una gestione inefficace delle risorse umane.

Parallelamente, sono state individuate opportunità strettamente collegate alla strategia della Banca Ifis. Tra queste rientrano lo sviluppo di nuovi strumenti dedicati al miglioramento del bilanciamento tra vita professionale e privata e all'aumento della soddisfazione dei dipendenti, la promozione di ulteriori iniziative finalizzate alla crescita e allo sviluppo della forza lavoro, sostenuta da un sistema di formazione continua e dalla promozione di nuove iniziative che favoriscono l'inclusione e valorizzano le diversità. Tali azioni, oltre a rafforzare il benessere organizzativo, contribuiscono a rendere la Banca più resiliente e competitiva nel lungo termine, migliorando la capacità di attrarre e trattenere talenti e garantendo un allineamento costante tra le competenze interne e le esigenze strategiche dell'istituto.

[S1.SBM-3 DP 14d,15]

Il Gruppo Banca Ifis ha individuato numerose opportunità derivanti dagli impatti identificati nel processo di analisi di doppia rilevanza e legate alla propria forza lavoro. Tra queste vi sono il miglioramento degli ambienti di lavoro, in un'ottica di maggiore flessibilità e sostenibilità, l'implementazione di iniziative dedicate alla salute e sicurezza dei dipendenti e delle loro famiglie oltre che l'introduzione di sistemi volti a garantire un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata.

D'altro canto, Banca Ifis ha identificato alcuni rischi operativi connessi alla gestione della forza lavoro38 e in particolare al possibile impatto negativo rilevato nell'analisi di doppia rilevanza. Tra questi figurano il rischio di perdite operative dovute all'accesso non autorizzato ai dati dei dipendenti (Data Breach) da parte del personale interno per vantaggi personali, nonché il rischio di violazione della riservatezza, guasti nell'integrità dei sistemi e dei dati e indisponibilità delle infrastrutture IT, anche a seguito di cyber-attacchi o processi interni inadeguati.

Per mitigare tali rischi, il Gruppo ha avviato iniziative mirate alla protezione della riservatezza e della sicurezza dei dati, tra cui attività di formazione per il conseguimento di certificazioni in ambito cybersecurity e programmi di sensibilizzazione sui comportamenti corretti per prevenire attacchi informatici. Inoltre, promuove politiche di inclusione e valorizzazione della diversità attraverso progetti come Kaleidos, contribuendo a rafforzare una cultura aziendale equa e sostenibile. Queste azioni sono volte a garantire un ambiente lavorativo sicuro, inclusivo e

38 Si segnala che i rischi individuati relativi ai dipendenti fanno riferimento alla totalità della forza lavoro senza distinguere categorie di lavoratori maggiormente esposti a rischio con particolari caratteristiche, che lavorano in particolari contesti o che svolgono determinate attività.

orientato alla crescita, contribuendo alla riduzione dei rischi operativi e al consolidamento della capacità dell'azienda di attrarre, sviluppare e trattenere talenti nel lungo periodo.

[S1.SBM-3 DP 16]

Le opportunità e i rischi materiali emersi dall'analisi di doppia rilevanza, insieme agli impatti positivi e negativi identificati, hanno coinvolto in modo trasversale tutte le Ifis People.

3.1.1 Salute e sicurezza

L'approccio del Gruppo e le politiche

Gruppo Banca Ifis considera la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei propri collaboratori come obiettivi prioritari e non negoziabili. Ogni attività e fase della vita aziendale deve rispettare adeguati standard di sicurezza, poiché il rispetto di tali requisiti rappresenta la condizione minima per garantire la legittimità dei processi aziendali e favorire l'efficienza organizzativa. Banca Ifis si impegna, tenendo conto dei diversi rischi esistenti ed emergenti, a perseguire un continuo miglioramento delle proprie prestazioni in ambito di sicurezza e tutela della salute di tutti.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di
gestione degli IRO
Salute e sicurezza
Danni al lavoratore derivanti da
infortuni e malattie professionali
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica aziendale per la
Miglioramento degli ambienti
aziendali, considerando le nuove
dinamiche legate alle diverse
modalità di lavoro e la sicurezza
dei dipendenti
Opportunità Operazioni proprie Medio termine salute e sicurezza

Manuale integrato
Sicurezza e Ambiente

Iniziative di formazione
sulle pratiche e
procedure in materia di
Promozione di iniziative le quali
mirano alla salute e sicurezza dei
dipendenti e relativi familiari del
Gruppo
Opportunità Operazioni proprie Medio termine salute e sicurezza

Documento di
Valutazione dei Rischi
(DVR)

Documento Unico di
Valutazione dei rischi
interferenziale (DUVRI)

Interventi per il
miglioramento degli
ambienti aziendali

Iniziative volte a
migliorare il wellbeing
dei dipendenti e delle
loro famiglie

Politica aziendale per la salute e la sicurezza

[S1-1 DP 19 MDR-P]

Gruppo Banca Ifis definisce i principi e le linee guida per le decisioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro attraverso la propria Politica aziendale per la salute e la sicurezza. In questo contesto, è stato sviluppato il Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente, concepito per aderire ai principi della Politica e redatto nel rispetto delle normative vigenti, tra cui il Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza) e il Decreto Legislativo 231/2001 (Responsabilità amministrativa degli enti) in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La Politica aziendale per la salute e sicurezza, approvata dal Consiglio di Amministrazione, stabilisce che la responsabilità della gestione dei temi legati alla salute e sicurezza sia affidata al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), all'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) e alle funzioni delle Human Resources e dei General Services, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, sotto la delega del Datore di Lavoro.

Il Gruppo si impegna a destinare risorse umane, strumentali ed economiche per raggiungere gli obiettivi di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori, considerandoli parte integrante della propria attività e un obiettivo strategico fondamentale. Inoltre, garantisce l'uso appropriato delle tecnologie, perseguendo, quando possibile, il miglioramento continuo delle stesse o l'introduzione di soluzioni più avanzate. Il Gruppo identifica i pericoli legati alle diverse attività, valuta i rischi e implementa misure di prevenzione e protezione. L'adozione e l'applicazione delle procedure stabilite nel Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente mirano a garantire il rispetto delle normative legali e delle buone prassi, tutelando la salute e sicurezza dei lavoratori, dei beni aziendali e dei luoghi di lavoro. In aggiunta a ciò, la Banca effettua in maniera periodica attività di riesame della Politica per verificarne la correttezza e l'efficacia, nell'ottica del miglioramento continuo delle prestazioni in materia di salute e sicurezza. In particolare, il Gruppo:

  • mantiene aggiornate le procedure di gestione e sorveglianza per monitorare la salute e la sicurezza del personale, individuare situazioni di non conformità e gestire emergenze;
  • esegue analisi dei processi, prodotti e attività aziendali mediante audit e valutazione dei dati di contesto per garantire un controllo efficace;
  • definisce obiettivi di miglioramento in salute, sicurezza e benessere in ottica di prevenzione;
  • valuta preventivamente i rischi per il personale in relazione ad attività esistenti e nuove, adottando misure preventive per evitare infortuni e malattie professionali e implementa azioni mirate a migliorare le condizioni lavorative, integrando aspetti tecnici, produttivi, ambientali e organizzativi;
  • persegue il rispetto dei principi ergonomici per creare ambienti di lavoro funzionali e confortevoli e l'adozione di tecnologie avanzate per eliminare o minimizzare i rischi alla fonte;
  • promuove attività di formazione per rendere i lavoratori consapevoli delle loro responsabilità e dell'importanza delle loro azioni per raggiungere gli obiettivi aziendali.

L'intera struttura aziendale partecipa, secondo le proprie attribuzioni e competenze, al raggiungimento degli obiettivi aziendali in materia di salute e sicurezza, sviluppando una cultura di prevenzione e un ambiente di lavoro sicuro. A tale scopo, la Politica viene resa nota e diffusa a tutti i lavoratori, oltre a renderla accessibile a tutte le parti interessate pubblicandola sul proprio sito Internet.

[S1-1 DP 23]

Il Gruppo dedica una specifica procedura del Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente alla gestione degli incidenti e infortuni sul lavoro, definendo le responsabilità, le modalità operative da adottare in caso di infortunio, incidente, comportamento pericoloso o malore, e l'analisi degli eventi per la gestione degli infortuni, prevedendo l'attuazione di eventuali azioni migliorative, nonché stabilendo all'interno della propria struttura organizzativa procedure operative adeguate, processi sensibili, risorse umane ed economiche necessarie per perseguire elevati standard di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

Le Azioni

[S1-4 DP 40b]

Gruppo Banca Ifis si impegna attivamente a garantire la salute e la sicurezza dei propri collaboratori, riconoscendo nel costante miglioramento degli ambienti aziendali e nella promozione di iniziative mirate al benessere opportunità strategiche per crescere come realtà attenta alle persone. Da un lato, lavora per ottimizzare gli spazi, aziendali, con un'attenzione particolare alle nuove dinamiche legate alle diverse modalità di lavoro e alla tutela della sicurezza; dall'altro, promuove iniziative volte a migliorare il benessere e a proteggere la salute dei dipendenti e delle loro famiglie.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Con questi obiettivi, nel corso del 2024 sono stati effettuati monitoraggi e indagini ambientali con il fine di valutare il benessere interno degli ambienti di lavoro degli immobili, tra cui analisi della qualità dell'aria negli ambienti presso i siti principali del Gruppo, monitoraggi del livello di rumore e del microclima, che hanno portato all'adozione di soluzioni migliorative.

In aggiunta, il Gruppo ha avviato un processo di ristrutturazione delle sedi in ottica di flessibilità e sostenibilità con l'obiettivo di fornire ambienti funzionali e confortevoli, con una particolare attenzione al design: uffici, sale riunioni e spazi comuni sono dotati di arredi mobili e nuove tecnologie, per favorire lo scambio e la condivisione. L'attività di ristrutturazione edilizia delle sedi prevede una particolare attenzione alle nuove dinamiche legate alla modalità di lavoro co-working, flessibilità degli spazi e lavoro a distanza.

Con riferimento alla promozione di iniziative per il benessere dei dipendenti e relativi familiari, nel corso del 2024 è stata attivata una partnership con un soggetto terzo, che continuerà per tutto il 2025, tramite il quale i dipendenti possono beneficiare dell'accesso illimitato a prezzo convenzionato a centri sportivi e palestre distribuiti sul territorio nazionale, oltre che ad allenamenti digitali online gratuiti, in live streaming e on demand, e ad altri servizi come consulenze nutrizionali a tariffa agevolata. Inoltre, a partire da luglio 2024 è stata attivata la partnership con il principale servizio di psicologia online in Italia, che ha sostituito il servizio analogo precedentemente offerto da altro partner. L'attivazione della collaborazione mira a favorire il benessere psicologico delle persone della Banca e continuerà a essere attiva anche nel 2025 attraverso l'offerta di cinque sedute gratuite con i professionisti della rete online e tariffe agevolate per eventuali incontri successivi, per supportare sia questioni lavorative che personali.

Al contempo, il Gruppo ha continuato a portare avanti una serie di iniziative volte a promuovere la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e familiari.

Nell'ambito della Nuvola della Salute di Kaleidos, nel 2024 sono state coinvolte quaranta persone della Banca, che si sono candidate a titolo volontario, nel progetto di ricerca "Pensiamoci Prima", guidato dal professor Fausto Rigo con la supervisione dell'Ircss San Camillo e finalizzato alla Prevenzione dell'Infarto Miocardico Acuto. Gli esami strumentali prevedono l'utilizzo di un macchinario speciale, un ecografo per l'analisi del tessuto del muscolo cardiaco oltre che delle carotidi. Nel caso emergesse qualche elemento meritevole di approfondimento le persone verranno prese in carico dal centro di cardiologia dell'ospedale Villa Salus di Mestre per un percorso diagnostico terapeutico. Inoltre, il Gruppo, sempre nell'ambito della Nuvola della Salute, continua la partnership con WelfareCare, un'iniziativa, che mira a promuovere tra la popolazione aziendale la cultura della prevenzione. Nel 2024, dopo le oltre 900 mammografie ed ecografie mammarie offerte alle dipendenti e alle familiari del personale tra il 2022 e il 2023, la clinica mobile di WelfareCare è stata portata nelle sei sedi principali della Banca per offrire la mappatura dei nei a circa novecento persone del Gruppo.

Parallelamente, nell'ambito delle tematiche legate al benessere psico-fisico, con particolare attenzione rivolta agli ambiti relazionali e affettivi della vita delle persone, Banca Ifis ha continuato la collaborazione con Welfood. Tra il 2023 e il 2024 si sono svolti gli incontri online della rubrica Ifis Parenthood: sei incontri con gli specialisti di Welfood a tema genitorialità, in live streaming sulla piattaforma aziendale dedicata, prevalentemente incentrati sulla crescita dei figli. Il 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è stata poi inaugurata Ifis Feelings, la rubrica dedicata all'affettività in cui, durante i sei webinar in live streaming si esplorano vari ambiti delle relazioni di coppia. Le dirette con i professionisti di Welfood continueranno anche nel 2025 e la registrazione di tutti gli eventi è disponibile anche on demand sulla intranet aziendale.

[S1-4 DP 38a]

Gruppo Banca Ifis si impegna a prevenire i possibili impatti negativi derivanti da infortuni e malattie professionali, mettendo in atto misure mirate per tutelare la salute e la sicurezza dei propri collaboratori con l'obiettivo di proteggere il loro benessere e garantire la continuità operativa in un contesto di sicurezza.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

In particolare, al personale del Gruppo è richiesto di rispettare le prescrizioni in materia di salute e sicurezza e di seguire la formazione obbligatoria prevista. Questa risulta essere in parte esternalizzata e per la maggior parte erogata dal Servizio di Prevenzione e Protezione, adeguatamente formato per tale scopo e viene erogata esclusivamente durante l'orario di lavoro, a titolo gratuito e con test finale. Nel corso del 2024, sono state erogate circa 2.800 ore di formazione obbligatoria sulle pratiche e procedure in materia di salute e sicurezza. L'organizzazione interna non viene in contatto con i dati relativi alla salute dei propri dipendenti in nessun caso.

I dipendenti del Gruppo, oltre a essere sottoposti ai controlli sanitari periodici di legge, dispongono di una copertura sanitaria completa per malattia, infortunio, invalidità permanente e vita caso morte.

Infine, per quanto riguarda le iniziative legate alla medicina del lavoro e la sorveglianza sanitaria, queste sono gestite in outsourcing attraverso una rete di medici competenti a livello nazionale, supervisionati da un medico coordinatore.

[S1-4 DP 38d]

Gruppo Banca Ifis al fine di garantire l'efficacia dei propri presidi interni, ha strutturato un sistema di monitoraggio interno per assicurare il rispetto dei principi descritti nella Politica di Gruppo e a corretta implementazione delle azioni adottate. In tale contesto, il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua audit sugli aspetti di sicurezza con cadenze regolari, con particolare attenzione all'apertura di nove sedi o uffici e alle significative modifiche di layout degli ambienti di lavoro. Inoltre, fornisce periodicamente flussi informativi all'Organismo di Vigilanza, rendicontando le attività in ambito salute e sicurezza. Tali flussi includono una rendicontazione annuale dei controlli effettuati, che consente di verificare l'applicazione corretta delle procedure di mitigazione previste nel Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente. La valutazione e l'aggiornamento dei rischi, raccolti nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) specifico per ogni sito, sono oggetto di monitoraggio continuo, con particolare attenzione alla sicurezza degli immobili, ai presidi di emergenza, alla gestione delle attività con appalti e ai rischi interferenziali. Eventuali non conformità vengono gestite attraverso un'analisi approfondita e l'adozione di misure correttive implementando tutte le azioni necessarie preventivamente e con priorità. In caso di infortunio sul luogo di lavoro, il Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente prevede una procedura per l'analisi e la gestione degli incidenti, con l'introduzione di azioni migliorative per prevenire il verificarsi o la ripetizione di simili eventi.

[S1-4 DP 39]

Nell'ambito del Sistema di Gestione Integrato in materia di salute e sicurezza, il Gruppo si è inoltre dotato di processi per identificare le misure preventive di mitigazione e stabilire le priorità di intervento.

In particolare, il servizio di medicina del lavoro collabora con il Datore di Lavoro e con il servizio di Prevenzione e Protezione per identificare e valutare tutti i rischi. Inoltre, annualmente esegue sopralluoghi nelle sedi lavorative al fine di verificare il rispetto delle misure di salute e sicurezza. Il medico competente si occupa di programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria, istituire, aggiornare e custodire, sotto la propria responsabilità, le cartelle sanitarie e di rischio di ogni singolo lavoratore.

A tal fine, viene adottata una gerarchia dei controlli articolata su tre livelli, affidata a figure formate e competenti. Il primo livello è rappresentato dai preposti, che operano attraverso un nuovo portale dedicato alla condivisione e gestione dei controlli operativi; il secondo livello coinvolge il Servizio di Prevenzione e Protezione; il terzo livello prevede l'intervento di un audit di terza parte. A completamento di questo sistema, la funzione Internal Audit svolge controlli a campione per verificare il rispetto delle procedure previste dal Manuale Integrato.

Il Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente, inoltre, contiene nelle sue procedure gli strumenti formali per eventuali segnalazioni da parte dei lavoratori al Servizio di Prevenzione e Protezione, di situazioni potenzialmente dannose o comportamenti pericolosi al fine di raccogliere informazioni utili per l'identificazione delle azioni future da implementare.

[S1-4 DP 41]

Infine, Banca Ifis garantisce che le proprie pratiche aziendali non possano in alcun modo compromettere la salute e la sicurezza della propria forza lavoro, grazie ai contratti di sorveglianza sanitaria che vigilano attivamente per prevenire tali effetti, in conformità alle previsioni normative tempo per tempo vigenti.

[S1-4 DP 43]

Nell'ambito della salute e sicurezza, il Datore di Lavoro, coadiuvato dal Servizio di Prevenzione e Protezione dal e medico competente, ha il compito di individuare i rischi e gestire le relative misure preventive, al fine di garantire un luogo di lavoro sicuro e protetto per i propri collaboratori. Il Datore di Lavoro, o suoi Delegati attraverso le rispettive funzioni HR Business Partner e Safety, Environment & Real Estate Projects si assicura (ai sensi del d.lgs. n° 81/08) che ciascun lavoratore riceva un'adeguata informazione e formazione in materia di sicurezza, con particolare riguardo, ai rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi all'attività dell'impresa in generale o alle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.

Ai sopracitati fini, HR Business Partner richiede al neoassunto di prendere visione di ulteriori documenti come, ad esempio, il fascicolo per l'informazione e la formazione dei lavoratori sui rischi residui e sulle misure di tutela applicate.

3.1.2 Equilibrio tra vita professionale e vita privata

L'approccio del Gruppo e le politiche

Il Gruppo valorizza l'equilibrio tra vita professionale e privata garantendo pari trattamenti a tutti i dipendenti e collaboratori, fin dalla fase di selezione, senza alcuna distinzione o preferenza legata a caratteristiche personali, sociali o di appartenenza. In particolare, l'equilibrio tra vita privata e vita professionale rappresenta una tematica fondamentale che contribuisce positivamente al benessere dei dipendenti e migliora l'efficienza dell'organizzazione, ad esempio, in termini di riduzione del turnover e aumento della produttività.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Equilibrio tra vita professionale e vita privata
Tutela dell'equilibrio vita
lavoro grazie l'impiego di
contratti part-time, lavoro
da remoto e orario
flessibile, congedi
parentali/familiari, banca
ore/permessi extra
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica di Gruppo per la
gestione del personale
dipendente

Accordi sindacali in
materia di "smart
working", "flessibilità
oraria", "welfare" e "ticket
mensa"

Sperimentazione "lavoro
da HUB"
Creazione di
sistemi/strumenti volti a
garantire un miglior
bilanciamento tra vita
lavorativa e vita privata
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

Politica di Gruppo per la Gestione del Personale Dipendente

[S1-1 DP 19 MDR-P]

Il Gruppo adotta la Politica di Gruppo per la Gestione del Personale Dipendente, con l'obiettivo di:

  • formalizzare il processo di gestione del personale dipendente e dei collaboratori (inclusa la gestione amministrativa) con particolare riferimento alle attività di reclutamento, valutazione e formazione necessarie ad assicurare che il personale sia provvisto delle competenze e della professionalità utili per l'esercizio delle responsabilità a esso attribuite;
  • garantire l'attuazione della Politica per la promozione della diversità e della inclusività.

A tal proposito, si precisa che la Politica di Gruppo per la Gestione del Personale Dipendente è parte del framework normativo in materia di diversità e inclusione anche a completamento della Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività, del sistema di gestione della parità di genere e del Piano Strategico ed è strettamente coordinata con le altre politiche e codici che hanno impatto sulla gestione del personale, fra le quali rilevano soprattutto: la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, il Codice Etico, il Codice disciplinare, la Politica per la promozione della diversità e della inclusività, regolamenti generali e organizzativi

Il monitoraggio della Politica avviene periodicamente, più volte in corso d'anno, in occasione degli incontri di confronto e valutazione nell'ambito della Direzione Human Resources.

Inoltre, con specifico riferimento agli aspetti relativi alla parità di genere, la Politica viene monitorata anche attraverso specifici audit, come previsto dalla normativa vigente.

La Politica, applicabile e diffusa a tutte le società del Gruppo aventi sede legale in Italia e, laddove compatibile con la normativa locale e la regolamentazione interna, anche alle società controllate aventi sede legale all'estero, si ispira ai principi sanciti dalla Disposizioni di Vigilanza per le Banche - Circolare Banca d'Italia n° 285/2013 e successivi aggiornamenti, in particolare Parte I, Titolo IV, Capitolo 3, Sezione I, Paragrafo 6. Sotto il profilo soggettivo, il documento si rivolge alla totalità dei dipendenti, nonché, per quanto previsto in materia di parità di genere, anche a tutti i collaboratori del Gruppo.

Tale Politica, approvata dal Consiglio di Amministrazione su proposta della Direzione Human Resources viene resa disponibile e accessibile attraverso la intranet aziendale.

Le azioni

[S1-4 DP 40b]

Per perseguire l'opportunità di garantire il bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata, il Gruppo ha programmato l'introduzione di sistemi e strumenti innovativi che supportano la conciliazione di questi due ambiti, favorendo una maggiore flessibilità nelle modalità di lavoro e migliorando le condizioni di accesso ai benefici familiari. Queste iniziative, in linea con i principi di inclusività e sostenibilità, mirano a garantire un ambiente lavorativo che risponda alle esigenze individuali, contribuendo al benessere complessivo di tutti i dipendenti e al rafforzamento della cultura aziendale.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

In particolare, anche per il 2024 hanno trovato applicazione i due accordi sindacali:

• in materia di "smart working", "welfare" e "ticket mensa", finalizzati a supportare la gestione delle diverse fasi della genitorialità e favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro. Tali accordi includono programmi specifici di on-boarding per le mamme e i papà in rientro dalla maternità o paternità, un piano di smart working che consente anche di lavorare in modalità continuativa a partire dal quinto mese di gravidanza e fino al sesto mese di vita del bambino (fatto salvo il periodo di maternità obbligatoria) e offre due giornate di smart working ai genitori con figli fino a quattordici anni. Inoltre, prevedono la possibilità di

stipulare contratti part-time e, per situazioni di particolare gravità, l'attivazione della modalità di prestazione in telelavoro attraverso accordi individuali;

• in materia di flessibilità che, nel rispetto delle trentasette ore settimanali di lavoro, consente l'ingresso dalle ore 8.00 fino alle ore 10.30, per permettere di anticipare o posticipare l'orario di entra e uscita rispetto all'orario standard (09.00 - 17.30). È inoltre possibile usufruire di una mezza giornata di permesso compensando le ore non lavorate in quella giornata con un incremento delle ore lavorative distribuite sugli altri giorni della settimana.

[S1-4 DP 38c]

L'implementazione di un sistema di politiche e azioni di welfare mirate a promuovere un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata rivolte alla totalità dei dipendenti, come le iniziative di conciliazione vita-lavoro e i programmi a sostegno delle esigenze familiari, contribuisce a creare un impatto positivo sulla qualità della vita delle Ifis People.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Anche per il 2024 sono state rinnovate numerose iniziative che testimoniano l'attenzione della Banca verso il benessere di tutti i propri collaboratori. Tra queste, il pacchetto di benefit comprende mutui agevolati, assicurazioni sanitarie e previdenziali, un fondo pensione integrativo e ticket mensa, confermando l'attenzione verso un equilibrio sempre più efficace tra sfera privata e professionale. È stato inoltre rinnovato l'accordo sui buoni pasto, esteso a tutti i dipendenti, inclusi coloro che lavorano in modalità smart working o part-time. Nel 2024, la sperimentazione del "lavoro da HUB" punta a ridurre i tempi di spostamento casa-lavoro, migliorando al contempo flessibilità e benessere. Infine, la Banca continua a offrire la possibilità di aderire a fondi di previdenza complementare con doppia contribuzione, sostenuta sia dall'azienda sia dal dipendente.

Il risultato atteso dall'adozione delle suddette iniziative è il miglioramento del work life balance delle persone e del loro benessere. A tal proposito sono in programma delle survey per il 2025 che includono anche il monitoraggio del clima aziendale e la percezione dei dipendenti sul tema.

[S1-4 DP 38d]

La funzione Human Resources raccoglie e analizza i dati relativi all'implementazione delle iniziative sopra menzionate, monitorando l'efficacia delle azioni intraprese attraverso dettagliate analisi.

[S1-4 DP 43]

Le Risorse Umane del Gruppo sono direttamente coinvolte nella gestione degli impatti rilevanti in materia di equilibrio vita-lavoro. In particolare, le attività sono suddivise tra le funzioni Labour Law Relations, responsabile dell'adozione delle politiche interne in ambito risorse umane, HR Business Partner, incaricata della gestione e del monitoraggio degli impatti, e HR Admin & Payroll, che si occupa della rendicontazione quantitativa dei risultati ottenuti attraverso le azioni intraprese.

3.1.3 Formazione e sviluppo delle competenze

L'approccio del Gruppo e le politiche

Gruppo Banca Ifis attribuisce un ruolo centrale alla formazione e allo sviluppo delle competenze come leve strategiche per la crescita personale e professionale dei propri dipendenti e collaboratori. A tal fine, il Gruppo promuove piani formativi strutturati su un modello di apprendimento continuo e sulla gestione dinamica delle competenze, con l'obiettivo di accompagnare ogni dipendente in un percorso di crescita professionale personalizzato. L'attenzione alla trasparenza dei sistemi di valutazione e alle opportunità di sviluppo è fondamentale per garantire che ciascun collaboratore possa esprimere al meglio il proprio potenziale. Attraverso queste iniziative, Banca Ifis sostiene non solo il miglioramento delle performance individuali, ma anche lo sviluppo di un ambiente di lavoro orientato all'eccellenza.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Formazione e sviluppo delle competenze
Soddisfazione dei
lavoratori grazie a
programmi di formazione
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Valorizzazione delle
performance individuali
attraverso adeguati
sistema di valutazione
delle performance e piani
di sviluppo professionale
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica di Gruppo per la
gestione del personale
dipendente

Ifis Academy

Sistema di valutazione
Promozione di iniziative
relativa alla crescita e allo
sviluppo della forza
lavoro tramite un efficace
sistema di formazione
Opportunità Operazioni proprie Medio termine della performance

Politica di Gruppo per la Gestione del Personale Dipendente

[S1-1 DP 19]

La formazione dei dipendenti è gestita in conformità alla Politica di Gruppo per la Gestione del Personale Dipendente precedentemente descritta (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.2, Equilibrio tra vita professionale e vita privata, DP 19) che, oltre a definire le linee guida per il bilanciamento tra vita privata e lavoro, impegna la Banca nella valorizzazione del capitale umano, promuovendo la formazione continua e la crescita professionale dei dipendenti, al fine di assicurare che il personale sia provvisto delle competenze e della professionalità utili per l'esercizio delle responsabilità a esso attribuite.

Le azioni

[S1-4 DP 40b]

Gruppo Banca Ifis promuove la crescita e lo sviluppo della propria forza lavoro attraverso un sistema di formazione strutturato ed efficace, centrato su Ifis Academy, considerandolo un'importante opportunità per il rafforzamento delle competenze interne e l'innovazione. A questa iniziativa si affianca un costante monitoraggio del livello di gradimento e dell'efficacia delle attività formative, condotto al termine di ogni iniziativa, per garantire l'allineamento agli obiettivi formativi prefissati e il raggiungimento degli standard di qualità.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Ifis Academy, scuola di formazione interna ispirata al modello di leadership del Gruppo, integra competenze tecniche e comportamentali e rappresenta il cuore del sistema di valorizzazione e sviluppo dei talenti del Gruppo. Nel corso del 2024, l'attenzione verso la formazione dei propri dipendenti si è concretizzata in 49.613 ore erogate alla popolazione aziendale, distribuite tra dirigenti (1.276 ore), quadri (17.510 ore) e impiegati (30.827 ore), dimostrando l'importanza attribuita alla crescita continua e all'eccellenza professionale in ogni livello dell'organizzazione. Di queste 23.857 ore sono state dedicate alle lavoratrici e 25.756 ore ai lavoratori, evidenziando un'attenzione bilanciata alla formazione di tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere.

Si segnala inoltre che sono state complessivamente fruite 49.613 ore di formazione, distribuite tra i seguenti ambiti: salute e sicurezza (2.746), anticorruzione (2.570), antiriciclaggio (4.627) e "altro39".

Al fine di identificare il potenziale manageriale delle Ifis People e curarne la crescita in maniera proattiva e costante, nel corso del 2024 il Gruppo ha avviato una progettualità dedicata alla mappatura e al monitoraggio periodico dei talenti, attraverso un sistema di tracciamento delle competenze. Una volta a regime, questo processo consentirà di implementare una strategia formale di sviluppo dei talenti, che si affianca ai programmi di formazione e sviluppo mirati e individualizzati descritti successivamente.

In funzione dell'area tematica e del livello di conoscenza desiderato, la funzione Human Resources Learning and Development promuove programmi formativi dedicati allo sviluppo di tutti i talenti del Gruppo, selezionando le modalità didattiche più adatte per ciascun dipendente. Le opzioni variano tra workshop e laboratori di formazione comportamentale e manageriale, corsi online, formazione tecnica mirata, seminari, training on the job, coaching e colloqui one-to-one. Ifis Academy prevede i seguenti programmi e aree formative:

  • Talent Accelerator, macroarea al cui interno rientrano il progetto Ready to Race e il progetto Start to Grow, volti all'individuazione e valorizzazione dei potenziali presenti nell'organizzazione. Ready to Race è un percorso di durata triennale destinato a 50 dipendenti che sono stati selezionati a seguito di una fase di assessment iniziale. Il percorso, gestito in collaborazione con il Gruppo professionale e istituto indipendente The European House – Ambrosetti, vede il susseguirsi di momenti formativi, incontri con speaker di riconosciuto valore, visite aziendali e viaggi all'estero. Per coloro i quali non dispongano di un adeguato livello di inglese, è stata inoltre attivata una formazione linguistica dedicata. Nell'ambito delle diverse attività, i partecipanti sono chiamati a lavorare su temi centrali per Banca Ifis quali sostenibilità, innovazione, business e digitalizzazione. Nel corso del 2024 i partecipanti, divisi in gruppi di lavoro, sono stati coinvolti nello sviluppo di alcuni business case legati a progettualità strategiche della Banca. Il percorso ha reso possibile un incremento significativo nella soddisfazione dei partecipanti, promuovendo un maggiore engagement verso l'organizzazione e ottenendo una maggiore fidelizzazione tra i dipendenti che vi hanno preso parte, la quale si attesta al 98%. Start to Grow completa l'offerta formativa del cluster di Academy dedicato al Talent Accelerator e si configura come percorso destinato a un'ampia platea di dipendenti (circa 130) che hanno la possibilità di sviluppare le proprie competenze grazie a sessioni formative che esplorano nel dettaglio alcuni dei pilastri del Modello di Leadership. Nel corso del 2024 i partecipanti hanno preso parte ad attività di networking e conoscenza reciproca dedicate in alcuni importanti teatri italiani divisi in tre sottogruppi, mentre nel 2025 è previsto un momento di condivisione degli apprendimenti con una modalità dinamica e coinvolgente. In generale, attraverso tali iniziative Banca Ifis intende potenziare le competenze di decision-making e problem solving, preparando i collaboratori a prendere decisioni strategiche e stimolandone la capacità di pensare in modo innovativo, nonché promuovere la collaborazione interfunzionale e accrescere il senso di appartenenza verso l'organizzazione;
  • Business Accelerator, percorsi formativi destinati a determinate strutture del business Commercial & Corporate Banking ed Npl. Nella sua versione "base", il percorso è destinato ai neoassunti e mira a fornire gli elementi chiave necessari per abilitare e rendere autonomi i dipendenti nel ruolo. L'attività viene organizzata annualmente, in funzione dei nuovi dipendenti che entrano a far parte dell'organizzazione. È in fase di programmazione una nuova edizione del percorso avanzato, destinato al personale di più alta seniority e nel quale ampio spazio viene dedicato all'approfondimento delle conoscenze tecniche di business, al potenziamento delle competenze soft inerenti al ruolo, agli insight di mercato e ai trend futuri (intelligenza artificiale, ESG) dove saranno coinvolti più di 50 dipendenti dei business Npl e Commercial & Corporate Banking. Dedicare percorsi specifici alle strutture di Business consente di migliorare le competenze specifiche di tali funzioni aziendali, promuovendo al contempo la collaborazione

39 Nella voce "Altro" sono incluse anche le ore di formazione erogate in ambito ESG.

interfunzionale e garantendo che ogni area contribuisca in modo efficace agli obiettivi complessivi dell'organizzazione;

  • People Accelerator, ossia una serie di iniziative volte allo sviluppo e all'allenamento pratico delle soft skills. Tra queste rientrano una serie di corsi a catalogo sulle competenze del Modello di Leadership che i dipendenti possono richiedere in occasione del processo di performance management e che vengono quindi organizzati annualmente sulla base delle richieste ricevute e il percorso "People Management Accelerator" destinato a manager e coordinatori. L'ultima edizione del percorso, che coinvolge circa 40 partecipanti, è stata attivata nel mese di ottobre e proseguirà nel corso del 2025 con l'obiettivo di fornire gli strumenti necessari a interpretare al meglio il proprio ruolo di manager, promuovendo una maggiore consapevolezza e acquisendo competenze pratiche per adottare comportamenti e attitudini indicate dal Modello di Leadership;
  • Biblioteca digitale, una raccolta di contenuti formativi digitali sempre disponibili relativi ad argomenti attuali e connessi a temi di tipo comportamentale, culturale, normativo, tecnico e procedurale;
  • Formazione obbligatoria, che include tutte le iniziative relative a: responsabilità amministrativa degli enti ex d.lgs. 231/2001, adempimenti operativi legati alla disciplina della trasparenza bancaria, disciplina antiriciclaggio, salute e sicurezza dei lavoratori, sicurezza informatica, normativa sulla protezione dei dati personali e continuità operativa, IVASS, Mifid 2, ecc.;
  • Iniziative ad hoc, ossia iniziative formative trasversali attivate e organizzate a fronte di specifiche esigenze di tipo organizzativo; tra le più significative rientrano le attività organizzate relativamente alla consapevolezza della sicurezza informatica, anche in linea con la Direttiva 2013/285 di Banca d'Italia, accrescendo così la resilienza della Banca nei confronti di possibili attacchi informatici esterni. In particolare, è stata effettuata nel corso del 2024 una formazione mirata per alcune figure chiave con l'obiettivo di rafforzarne le competenze nell'ambito cyber e un webinar aperto a tutta la popolazione aziendale sulla cybersecurity, organizzato in occasione dell'European Cyber Security Month promosso dall'Unione Europea, focalizzato sulle buone prassi e sui comportamenti da adottare per prevenire attacchi cyber.

[S1-4 DP 38c]

Gruppo Banca Ifis riconosce nelle persone un asset fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi, orientando la gestione del personale alla valorizzazione delle competenze, attitudini e capacità individuali, e offrendo reali opportunità di crescita e realizzazione professionale. Attraverso un attento processo di valutazione periodica regolato dalla Politica di Gruppo per la Gestione del personale dipendente, il Gruppo riconosce l'importanza dello sviluppo delle persone, considerando l'investimento nel potenziale umano un elemento essenziale per favorire l'innovazione. In questo contesto, sono state adottate misure per consolidare gli impatti positivi derivanti dalla soddisfazione dei lavoratori e dalla valorizzazione delle performance individuali, migliorando i processi di formazione, sviluppo e gestione del personale. L'introduzione di strumenti ispirati ai principi della gamification ha contribuito al potenziamento dell'apprendimento e dello sviluppo continuo, integrando elementi motivazionali e di engagement per favorire una crescita professionale dinamica e partecipativa.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Ciò è possibile anche grazie al supporto della piattaforma Ifis Talent, il Talent Management System di Gruppo Banca Ifis40, aggiornato all'inizio del 2024 con una nuova veste grafica facile, intuitiva e innovativa e nuove importanti funzionalità. All'interno della piattaforma sono infatti digitalizzate la maggior parte delle attività connesse al processo di performance management "Perform Up", che mira a valorizzare le performance individuali e consente la valutazione del personale, l'accesso a corsi di formazione personalizzati e lo sviluppo professionale dei singoli dipendenti. All'interno della piattaforma, i dipendenti trovano tutti gli strumenti necessari per dare

40 Attualmente accessibile solo ai dipendenti delle società italiane del Gruppo.

continuità alla propria crescita professionale e, al contempo, permette ai manager di visionare e conoscere la "storia" dei propri collaboratori e di rilasciare loro costantemente feedback su obiettivi raggiunti, competenze acquisite e aree di miglioramento. La piattaforma permette inoltre di: scambiare feedback fra dipendenti di aree diverse, dare feedback al proprio capo o richiederlo; e accedere a pillole digitali con temi modulati in base alle necessità individuate attraverso i feedback raccolti permettendo così di supportare non solo il processo di consapevolezza personale, ma anche di acquisire nuovi riferimenti e metodi comportamentali. Viene inoltre consentito l'accesso agli attestati di partecipazione, che vengono conseguiti al termine di alcune esperienze formative di rilievo e ai "badge", che vengono riconosciuti in base alle attività su feedback continui, pillole digitali fruite e pillole digitali condivise con i propri dipendenti.

In aggiunta, il processo d'inserimento dei nuovi dipendenti all'interno dell'Organizzazione, che mira ad accogliere e accompagnare le persone facilitando l'acquisizione di autonomia, favorendo l'inserimento in team e sviluppando il senso di appartenenza all'azienda è stato digitalizzato all'interno della piattaforma Ifis Talent e comprende, tra le varie attività, anche una serie di appuntamenti individuali e/o di gruppo.

La piattaforma è inoltre fornita di un'ampia biblioteca digitale in costante aggiornamento, con l'introduzione di nuovi titoli in grado di rispondere alle esigenze di formazione continua di tutti i collaboratori.

[S1-4 DP 38d]

Gruppo Banca Ifis monitora e valuta l'efficacia del processo di valutazione attraverso analisi interne condotte dalla funzione Human Resources, che includono la verifica della distribuzione delle valutazioni attese e l'assolvimento dell'obbligo contrattuale di valutazione da parte dei manager.

Nel 2024, il processo di performance management è stato profondamente rivisto in linea con il nuovo modello di leadership del Gruppo, con l'obiettivo di rispondere meglio alle esigenze dei dipendenti, riflettere i principi del modello e valorizzare il contributo individuale. La revisione è stata condotta attraverso un approccio di co-design che ha coinvolto direttamente i dipendenti tramite:

  • indagine esplorativa, con oltre 760 partecipanti, per raccogliere feedback e analizzare le aspettative;
  • interviste qualitative ai manager, per approfondire i fattori chiave di una cultura di scambio reciproco;
  • due focus group in presenza, con circa quaranta dipendenti volontari, per confrontarsi sugli aspetti centrali del nuovo processo.

Attraverso questa revisione si intende ottenere un maggior allineamento tra gli obiettivi individuali e quelli aziendali, migliorando la coesione dell'organizzazione, la motivazione e il coinvolgimento dei dipendenti attraverso un ambiente di lavoro più dinamico ed efficiente.

Concretamente, il processo prevede un momento di definizione degli obiettivi a inizio anno in cui ciascun collaboratore effettua una propria proposta di obiettivi che il manager può revisionare e integrare, nonché una review delle performance intermedia a metà anno. Contestualmente, è possibile per ciascun dipendente selezionare da un ampio catalogo di corsi soft e tecnici quelli più adatti alle proprie esigenze di sviluppo: l'offerta formativa spazia dalle competenze del Modello di Leadership, alle conoscenze di cultura bancaria e tecnicospecialistiche di business.

A metà dell'anno è prevista una Mid Year Review volta al continuo feedback che consente di monitorare i progressi rispetto agli obiettivi prefissati, identificando eventuali necessità di aggiustamenti e fornendo un feedback tempestivo. La fase conclusiva è dedicata alla valutazione, momento che, in un'ottica ciclica e ricorsiva, coincide con la fase dell'assegnazione degli obiettivi per il nuovo anno.

Inoltre, la digitalizzazione del processo di Performance Management attraverso la piattaforma Ifis Talent consente ai dipendenti delle società italiane di commentare liberamente la propria valutazione. Questo strumento offre alla funzione Human Resources un'opportunità per raccogliere ulteriori feedback sul processo. Per quanto riguarda invece i dipendenti delle società estere il processo è gestito in collaborazione con l'HR Business Partner di riferimento, che si occupa di garantire l'allineamento tra le esigenze aziendali e la gestione delle risorse umane, supportando i manager nel massimizzare il potenziale dei collaboratori.

L'efficacia delle iniziative è confermata dal crescente utilizzo della piattaforma Ifis Talent e dall'aumento significativo del numero di feedback scambiati tra dipendenti. In particolare, a maggio sono stati premiati cinque dipendenti che, nel 2023, hanno ottenuto il badge "Ifis Talent Super Ambassador", raggiungendo il livello massimo nelle tre categorie del programma: fruizione e condivisione di pillole digitali e scambio di feedback. La premiazione, in chiave sostenibile, ha visto l'adozione di cinque alveari (uno per ciascun premiato) in collaborazione con 3Bee, oltre alla consegna di un simbolico dono fisico.

I premiati hanno partecipato a una formazione dedicata sul tema dei feedback, che ha registrato il massimo livello di soddisfazione. L'attività mirava a renderli Ambassador della piattaforma Ifis Talent e a definire un vademecum condiviso per fornire riscontri efficaci. Queste iniziative dimostrano l'impegno di Banca Ifis nel garantire una formazione continua e nell'abilitare i dipendenti come promotori attivi delle buone pratiche aziendali.

L'efficacia delle azioni intraprese viene ulteriormente valorizzata attraverso riconoscimenti esterni. L'Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, nella categoria "Performance Management", ha conferito al Gruppo Banca Ifis l'HR Innovation Impact Award 2023. Questo premio è rivolto alle organizzazioni che, dopo aver vinto l'HR Innovation Award negli anni precedenti, hanno evoluto i loro progetti nel tempo, generando un impatto significativo sull'intera organizzazione.

[S1-4 DP 43]

La Direzione Human Resources svolge un ruolo centrale nella gestione dei feedback tra la Banca, le società del Gruppo e il personale dipendente. È responsabile dello sviluppo delle risorse umane, della pianificazione della forza lavoro e della gestione dei processi HR, avvalendosi di metodologie strutturate e del supporto di Organization. Cura la definizione del fabbisogno di risorse, assicurando il corretto funzionamento delle unità organizzative, e gestisce attività cruciali come ricerca, selezione, inserimento, sviluppo e gestione del personale. Ciò include la pianificazione di percorsi di carriera, programmi di formazione e mobilità interna ed esterna, garantendo adeguati livelli qualitativi e quantitativi di risorse nel rispetto del budget programmato.

Inoltre, la funzione Learning & Development, sulla base degli esiti della valutazione annuale e di eventuali gap qualitativi emersi in tale contesto, progetta, pianifica e realizza un programma di formazione per il personale dipendente; ne verifica la fruizione e ne monitora l'efficacia; particolare attenzione viene posta sul monitoraggio della fruizione della formazione obbligatoria.

3.1.4 Parità di trattamento e opportunità per tutti

L'approccio e le politiche di riferimento

Come espresso nel Codice Etico, i comportamenti di tutto il personale del Gruppo devono essere improntati alla massima correttezza. Gruppo Banca Ifis si impegna affinché il management e i responsabili delle singole unità organizzative abbiano un comportamento equo nei confronti dei propri collaboratori garantendone la crescita professionale e favorendo un clima di lavoro ispirato a principi di trasparenza e lealtà.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione degli
IRO
Misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro
Insicurezza del
dipendente a causa di
episodi di molestie e/o
per l'assenza di misure
a tutela dei lavoratori
e/o di iniziative di
sensibilizzazione
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica per il contrasto alle
violenze e alle molestie sul
luogo di lavoro

Politica per la promozione della
diversità e dell'inclusività

Whistleblowing

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione degli
IRO
Creazione e promozione
di progetti che
sostengono valori come
la parità di genere,
l'inclusione e la
valorizzazione della
diversità
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

Diversità

Discriminazioni a causa
di pratiche non inclusive
sul luogo di lavoro
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Creazione e promozione
di progetti che
sostengono valori come
la parità di genere,
l'inclusione e la
valorizzazione della
diversità
Opportunità Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica per la promozione della
diversità e dell'inclusività

Occupazione e inclusione delle persone con disabilità

Integrazione dei
lavoratori diversamente
abili per accessibilità e
assenza di barriere
architettoniche
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica per la promozione della
diversità e dell'inclusività
Creazione e promozione
di progetti che
sostengono valori come
la parità di genere,
l'inclusione e la
valorizzazione della
diversità
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

Parità di genere e parità di retribuzione per un lavoro di pari valore

Parità di genere e parità
di retribuzione per un
lavoro di pari valore
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politiche in materia di
remunerazione e di
Creazione e promozione
di progetti che
sostengono valori come
la parità di genere,
l'inclusione e la
valorizzazione della
diversità
Opportunità Operazioni proprie Medio termine incentivazione

Politica per la promozione della
diversità e dell'inclusività

Manuale regolamentare di
gestione della parità di genere

Piano strategico per la parità di
genere

Certificazione Uni PdR: 125 2022
"in miglioramento continuo"

Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività

[S1-1 DP 19 MDR-P]

Con l'obiettivo di consolidare ulteriormente e garantire il rispetto della diversità, il Gruppo Banca Ifis ha emanato, nel corso del mese di ottobre 2023, la Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività (D&I), che formalizza, in linea con il Codice Etico di Gruppo, i principi in materia di diversità e inclusione adottati al fine di promuovere una cultura che consenta a tutti i propri dipendenti e collaboratori di essere trattati senza discriminazioni. In particolare, il Gruppo:

  • si impegna affinché tutte le Ifis People possano quotidianamente esprimere liberamente la propria personalità e individualità, riconoscendone e valorizzandone il potenziale e il valore nel rispetto delle regole di condotta aziendale;
  • promuove il trattamento inclusivo e stimola la meritocrazia delle Ifis People;
  • non tollera discriminazioni, dirette o indirette, esplicite e non, basate su qualsiasi diversità caratterizzante l'identità di una persona;
  • valorizza il mix di diverse generazioni e nazionalità nonché la rappresentatività di genere e la varietà di background, che sono riconosciute quali fonti di continuo arricchimento, grazie alla diversità di competenze, capacità, esperienze, prospettive e aspirazioni apportate da ogni Ifis People;
  • favorisce la creazione di valore sociale a beneficio proprio e della comunità in cui il Gruppo opera;
  • si adopera affinché eventuali comportamenti contrari alle politiche D&I siano intercettati e stigmatizzati;
  • supporta e promuove partnership con organismi ed enti attivi in ambito D&I.

Gruppo Banca Ifis ha sviluppato tale politica tenendo in considerazione le principali normative nazionali e internazionali come, a titolo non esaustivo, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite; gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) dell'Agenda 2030 adottata dalle Nazioni Unite; la Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione III, rubricato "Compiti e poteri degli organi sociali"; il Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria), art. 147-ter, comma 1-ter. Banca Ifis monitora l'applicazione della politica e il rispetto delle disposizioni sopramenzionate attraverso audit annuali, volti a valutare il mantenimento dei KPI previsti dalla Certificazione sulla parità di genere e il raggiungimento degli obiettivi definiti nel piano strategico, nonché il processo di verifica previsto dalla Circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia.

La Politica, approvata dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Sostenibilità e Comitato Remunerazioni, viene resa disponibile e accessibile via sito internet aziendale ed è applicabile e diffusa a tutte le unità organizzative del Gruppo.

[S1-1 DP 24a]

Gruppo Banca Ifis ha implementato un sistema di gestione per prevenire o mitigare gli impatti negativi sulla forza lavoro in materia di inclusività, conseguente all'adozione della Politica per la promozione della diversità e dell'inclusività, garantendo trattamenti equi per tutti i dipendenti e collaboratori, senza discriminazioni legate a razza, colore, genere, identità e orientamento sessuale, lingua, religione, convinzioni e opinioni politiche o di altro genere, origine nazionale o sociale, nascita, ricchezza, età, nonché su qualsiasi altra condizione, elemento o diversità caratterizzante la persona.

[S1-1 DP 24b]

Il Gruppo garantisce, pertanto, pari opportunità a tutte le Ifis People senza distinzione alcuna basata sull'orientamento sessuale o di genere, età anagrafica o anzianità professionale e indipendentemente dalle abilità cognitive, sensoriali e motorie di ognuno, promuovendo l'inserimento e l'inclusione delle persone diversamente abili e valorizzandone pienamente il talento e le competenze. Si adopera per la promozione e valorizzazione

dell'interculturalità all'interno e all'esterno, anche in sede di selezione del personale, aderendo a un modello sociale aperto e inclusivo, nonché promuove il rispetto per tutte le religioni nel professare la propria fede.

[S1-1 DP 24d]

A tal fine, il Gruppo si adopera affinché i processi, le politiche e le azioni delle Ifis People rispettino i principi D&I sopra esposti. Le Ifis People tutte devono contribuire, a livello individuale e collettivo, ad alimentare e preservare un ambiente di lavoro libero da discriminazioni e pregiudizi: ciò costituisce condizione essenziale per raggiungere gli obiettivi in ambito di diversità e inclusione.

[S1-1 DP 24c]

Gruppo Banca Ifis ha implementato un Sistema di Gestione della Parità di Genere conseguente all'adozione della Politica per la promozione della diversità e dell'inclusività ed è quindi intervenuto per porre rimedio agli impatti ritenuti rilevanti attraverso l'adozione di un Piano Strategico per la parità di genere approvato dal Comitato Sostenibilità di Gruppo Banca Ifis.

La Politica, applicabile e diffusa per quanto di competenza a tutte le unità organizzative del Gruppo, si ispira ai principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e ai valori aziendali che costituiscono l'identità valoriale e culturale della Banca.

Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro

[S1-1 DP 19 MDR-P] [S1-1 DP 24a]

La Politica definisce le modalità con cui il Gruppo Banca Ifis:

  • promuove l'importanza di prevenire, contrastare e combattere ogni forma di discriminazione, molestia o violenza all'interno delle sedi aziendali, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sul tema in ogni persona del Gruppo;
  • provvede a individuare le misure di prevenzione più idonee per diffondere e promuovere, all'interno dell'organizzazione aziendale, una cultura improntata al rispetto della dignità umana, della diversità e dell'inclusione (ad esempio: percorsi di formazione, condivisione delle informazioni, iniziative di sensibilizzazione, ecc.);
  • promuove un linguaggio rispettoso della diversità di genere.

[S1-1 DP 24c]

Su queste premesse Gruppo Banca Ifis:

  • promuove l'utilizzo di un linguaggio sia verbale che scritto appropriato, allineato ai propri valori, cortese, inclusivo e rispettoso sotto il profilo del genere, delle vulnerabilità, delle condizioni di difficoltà e, in generale, delle diversità, combattendo gli stereotipi di genere, per contribuire al cambiamento sociale;
  • intende proseguire il proprio impegno nell'adozione di misure di prevenzione idonee a prevenire e contrastare tal genere di comportamenti contrari ai valori che da sempre promuove a tutti i livelli dell'organizzazione, tramite iniziative di informazione, di formazione e di sensibilizzazione di tutto il personale;
  • crea le condizioni affinché tutti gli episodi di violenza e/o molestia e/o discriminazione in questione vengano segnalati, assicurando un processo efficace di gestione delle segnalazioni che garantisca massimo rigore e massima tutela della riservatezza delle persone coinvolte;
  • si impegna ad affrontare e risolvere le segnalazioni di discriminazione o di violenza o di molesta in modo rapido, riservato ed efficace.

La Politica in materia di violenze e molestie sul luogo di lavoro, approvata dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Sostenibilità e Comitato Remunerazioni, viene resa disponibile e accessibile via sito internet aziendale.

Tale strumento si ispira a un ampio quadro normativo internazionale e nazionale, volto a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti i dipendenti. La Banca segue le linee guida stabilite da diverse normative europee e internazionali che affrontano la parità di trattamento e la prevenzione delle molestie sul luogo di lavoro, tra cui la Convenzione ILO n. 190 e le Direttive UE in materia di parità di trattamento e prevenzione delle molestie sul luogo di lavoro, garantendo un ambiente sicuro e rispettoso in linea con le normative internazionali e comunitarie.

[S1-1 DP 24b]

All'interno della propria politica, definisce in modo chiaro e preciso i comportamenti considerati inaccettabili, fornendo indicazioni dettagliate per prevenire e contrastare ogni forma di violenza, molestia e discriminazione.

In particolare, il Gruppo adotta una politica di tolleranza zero nei confronti di comportamenti che possano ledere la dignità delle persone, con particolare attenzione a molestie, violenze di genere e sessuali. Questi atteggiamenti possono manifestarsi attraverso parole, gesti, messaggi digitali o atteggiamenti intimidatori, tra cui minacce, insulti e allusioni. Sono inoltre considerati inaccettabili il sessismo, la misoginia, la misandria e qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+.

Il Gruppo condanna, come già prescritto nella Politica D&I, ogni forma di discriminazione basata su razza, colore della pelle, etnia, origine sociale o aspetto fisico. Qualsiasi atto di pregiudizio, odio o violenza che escluda o svantaggi una persona per tali motivi è ritenuto inaccettabile, in quanto contrario ai principi fondamentali dei diritti umani e ai valori di inclusione e rispetto promossi dalla Banca.

Allo stesso modo, è vietata qualsiasi discriminazione nei confronti delle persone con disabilità, sia in forma diretta, attraverso trattamenti sfavorevoli rispetto ad altri, sia in forma indiretta quando norme, prassi o comportamenti pongono una persona con disabilità in una condizione di svantaggio. Il Gruppo promuove un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso, in cui ogni persona possa sentirsi valorizzata e tutelata, senza il timore di subire discriminazioni o molestie.

Inoltre, per confermare l'attenzione della Banca nel promuovere la parità di genere, è stata ottenuta la certificazione UNI PdR 125:2022, che si aggiunge alla certificazione Winning Women Institute ottenuta nel 2022 come prima Banca in Italia. La Banca mira a garantire che tutte le forme di discriminazione e molestie siano trattate con serietà, promuovendo un ambiente di lavoro basato sul rispetto reciproco e sulla dignità della persona.

[S1-1 DP 24d]

La Politica, inoltre, individua i comportamenti non accettabili che possono comportare l'applicazione di sanzioni disciplinari e descrive il processo di segnalazione di tali comportamenti, al fine di garantire che ogni forma di discriminazione venga evitata, attenuata e affrontata all'interno del Gruppo.

Per l'attivazione del canale esterno di segnalazione, e il conseguente monitoraggio del rispetto della Politica, è prevista la possibilità di attivare il canale esterno con un servizio di tipo specialistico che prende il nome di "Consigliere/a di Fiducia" (anche CdF), una figura esperta dei temi riguardanti le diverse forme di discriminazione, violenze o molestie nei luoghi di lavoro (tra cui le molestie sessuali) che ha competenze psicologiche e giuridiche e quindi una specifica capacità di ascolto e di presa in carico della persona (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.8, Canali, DP 32). Il/la Consigliere/a di Fiducia aiuta la persona a fare chiarezza rispetto alla situazione specificatamente segnalata e la orienta rispetto ai possibili percorsi attivabili all'interno dell'azienda o all'esterno per fronteggiare quanto sta vivendo. Il/la Consigliere/a di Fiducia può garantire l'anonimato delle parti coinvolte e in ogni caso ne garantisce la riservatezza. Infine, formula pareri e/o raccomandazioni, a supporto della funzione Human Resources o degli organi interni di volta in volta interessati, su loro richiesta, nella valutazione delle azioni opportune volte a promuovere un clima organizzativo idoneo ad assicurare la pari dignità e il rispetto delle persone all'interno del Gruppo Banca Ifis.

Banca Ifis si impegna a gestire in modo celere e riservato tutte le segnalazioni, assicurando che vengano adottate azioni correttive efficaci e in linea con i principi di dignità e pari opportunità.

La Politica di Remunerazione e Incentivazione

[S1-1 DP 19 MDR-P]

La Politica di Remunerazione e Incentivazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione, ha l'obiettivo di allineare i comportamenti del management e del personale agli interessi di tutti gli stakeholder, orientandone le azioni verso il raggiungimento di obiettivi sostenibili di medio-lungo termine. In particolare, la Politica garantisce la neutralità della Banca rispetto al genere e contribuiscono a perseguire la completa parità nei trattamenti economici e normativi del personale. Esse promuovono, a parità di attività svolta, un pari livello di remunerazione del personale, anche in termini di condizioni per il suo riconoscimento e pagamento.

La Politica si ispira, in particolare, ai principi di seguito declinati:

  • promuovere una gestione sana ed efficace del rischio, non incoraggiando un'assunzione di rischi superiori al livello di rischio tollerato;
  • favorire la competitività e il buon governo del Gruppo;
  • attrarre e mantenere nell'azienda soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze del Gruppo, in particolare nel caso in cui rivestano ruoli rilevanti all'interno dell'organizzazione aziendale;
  • favorire il rispetto del complesso delle disposizioni di legge e regolamentari, oltre che la trasparenza e la correttezza nelle relazioni con la clientela, disincentivando qualsiasi violazione e/o pratica commerciale scorretta; rendere coerenti gli obiettivi aziendali con obiettivi di crescita sostenibile del Gruppo;
  • ricercare il migliore allineamento tra gli interessi dei diversi stakeholder;
  • focalizzare l'attenzione sulle politiche di contenimento del rischio;
  • evitare di alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio insiti nei meccanismi retributivi;
  • evitare di creare situazioni di conflitto d'interessi.

Le politiche di remunerazione sono neutrali rispetto al genere e contribuiscono a perseguire la completa parità nei trattamenti economici e normativi del personale. Esse promuovono, a parità di attività svolta, un pari livello di remunerazione del personale, anche in termini di condizioni per il suo riconoscimento e pagamento. Come precedentemente descritto, la Banca ha predisposto una Politica per la promozione della diversità e dell'inclusività che mira a delineare le modalità con cui il Gruppo garantisce che tutti i propri dipendenti (e collaboratori) vengano trattati senza distinzioni o preferenze, dirette o indirette, basate su età, genere, orientamento sessuale, stato civile, religione, lingua, origini etniche o nazionali, disabilità fisiche o mentali, stato di gravidanza di maternità o paternità anche adottivi, convinzioni personali, opinioni politiche, affiliazione o attività sindacale.

Il Consiglio di Amministrazione ha competenza esclusiva sulle politiche di remunerazione e incentivazione da sottoporre all'Assemblea. Riesamina queste politiche almeno una volta all'anno e ha la responsabilità sulla loro corretta attuazione. In aggiunta, Il Comitato Sostenibilità quale Comitato di Direzione che valuta le politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo di cui alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, in riferimento alle tematiche legate agli obiettivi ESG.

Le politiche di remunerazione vengono predisposte dalla Direzione Human Resources con il supporto, principalmente, di Compliance e Risk Management.

Le azioni

[S1-4 DP 40b]

Nel contesto sociale, Gruppo Banca Ifis considera la creazione e la promozione di iniziative volte a sostenere valori fondamentali come la parità di genere, l'inclusione e la valorizzazione della diversità, un'importante opportunità per rafforzare il proprio impegno, in linea con i principi cardine del Piano Industriale 2022-2024. A testimonianza di questi valori, dal 2023 sono stati esposti in tutte le sedi e filiali i pannelli "Siamo Differenza" e "Siamo una cosa Sola", che ribadiscono l'attenzione della Banca nella valorizzazione della diversità, nella diffusione di una cultura inclusiva e nel rispetto delle diverse opinioni e punti di vista. I poster sottolineano inoltre l'importanza di combattere stereotipi e pregiudizi, promuovendo un linguaggio accogliente e inclusivo.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Nel 2024, l'attenzione verso i dipendenti si è concretizzata in un piano editoriale sulla intranet aziendale con articoli, webinar e iniziative mensili sui temi della diversità e inclusione. In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne sono state realizzate diverse attività, tra cui un logo speciale visibile su vari canali, un'installazione con l'illuminazione in rosso della sede di Milano, installazioni simboliche realizzate direttamente dai dipendenti nelle sedi e filiali del Gruppo e un webinar, che ha coinvolto direttamente i dipendenti, condotto in collaborazione con i professionisti di Welfood sui segnali di violenza di genere.

Iniziative analoghe sono state organizzate in occasione della Giornata Internazionale della Gentilezza, con l'obiettivo di promuovere una cultura condivisa e un linguaggio inclusivo e rispettoso al fine di prevenire conflitti e scoraggiare pratiche non inclusive all'interno dell'ambiente lavorativo. Mentre, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, sono stati distribuiti a tutti i dipendenti dei segnalibri sulla condizione delle donne nel mondo.

La Banca ha inoltre avviato campagne di comunicazione sui temi d'attualità, corsi di e-learning su Diversity&Inclusion e Unconscious Bias, e lanciato la newsletter trimestrale "Sustainability News" dedicata a temi ESG e D&I che racconta le ultime novità relative all'impegno della Banca e il percorso intrapreso per supportare la transizione sostenibile delle Pmi e integrare sempre di più i criteri ESG all'interno del modello di business.

A queste iniziative si sono aggiunti progetti aziendali volti a coinvolgere attivamente i dipendenti, come:

  • la partecipazione alla maratona benefica Race for the Cure a Bologna, dove il corrispettivo di ogni iscrizione è stato devoluto a sostegno della lotta contro il tumore al seno;
  • la prima settimana di volontariato aziendale in collaborazione con Banco Alimentare, che ha visto i dipendenti attivi in nove regioni italiane e partecipi anche alla giornata Nazionale della Colletta Alimentare come volontari;
  • la raccolta di materiale scolastico, in collaborazione con l'Associazione Libellula, che ha permesso di donare duecentocinquanta kg di cancelleria per combattere la povertà scolastica;
  • la partecipazione, come partner platinum, al torneo di padel solidale promosso da Associazione CAF (Centro Aiuto Minori e Famiglia);
  • la giornata di donazione del sangue, in collaborazione con l'AVIS nella sede di Roma, sensibilizzando i dipendenti sull'importanza di contribuire al sistema sanitario nazionale.

Le azioni di comunicazione descritte sono oggetto di un monitoraggio continuo, volto a valutare la loro diffusione all'interno della popolazione aziendale. Questo viene fatto mediante la misurazione di KPI quantitativi, che analizzano le visualizzazioni delle news pubblicate sulla intranet, e di KPI qualitativi, che misurano il livello di coinvolgimento diretto dei dipendenti nelle iniziative. I dipendenti hanno inoltre la possibilità di lasciare commenti sulle news, fornendo così feedback per valutare l'efficacia delle azioni di comunicazione intraprese.

Da queste azioni ci aspettiamo che i dipendenti si riconoscano in una cultura condivisa che rispecchi i valori della Banca. Sempre perseguendo questo fine vengono intraprese iniziative di informazione, formazione e sensibilizzazione costante su tutta la popolazione aziendale, diffondendo la cultura della parità e della non discriminazione. È inoltre in programma per il 2025 un'indagine mirata sulle tematiche D&I.

[S1-4 DP 38a]

Nonostante Gruppo Banca Ifis si impegni attivamente a sostenere valori fondamentali come la parità di genere, l'inclusione e la valorizzazione della diversità, riconosce la necessità di affrontare e mitigare i possibili impatti negativi derivanti da situazioni di insicurezza per i dipendenti. Questi possono manifestarsi in episodi di molestie, nella mancanza di misure adeguate a tutela dei lavoratori o di iniziative di sensibilizzazione, nelle discriminazioni derivanti da pratiche non inclusive sul luogo di lavoro e nel divario salariale o retributivo di genere, nonostante l'uguaglianza di impiego e competenze. Il Gruppo quindi mira a ridurre tali potenziali impatti negativi, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro, rispettoso e inclusivo.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Nel 2024, è stato introdotto un nuovo obiettivo strategico all'interno del sistema di Performance Management rivolto ai dipendenti delle società italiane, mirato a promuovere un sempre maggiore impegno in ambito sostenibilità. L'obiettivo prevede il completamento di un percorso di formazione e-learning disponibile in Ifis Talent denominato "Percorso ESG – Overview imprese e Agenda 2030", che fornisce una panoramica d'insieme sul mondo ESG e sull'Agenda 2030, con particolare attenzione alla parità di genere (Obiettivo 5) e alla riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10). Obiettivi specifici sono stati previsti per alcune strutture del business Npl. Il percorso formativo è inserito tra le attività obbligatorie per tutto il personale del Gruppo, insieme a un corso elearning dedicato agli Unconscious Bias, pregiudizi inconsapevoli che ostacolano le libertà individuali e la tutela delle diversità nelle organizzazioni, realizzati in collaborazione con Valore D. Il corso sensibilizza su temi come molestie di genere e molestie sessuali, approfondendo comportamenti da adottare in caso di episodi di questo tipo.

Sempre all'interno della formazione obbligatoria, è stato reso disponibile in Ifis Talent un corso e-learning sul Codice Etico adottato dal Gruppo, che definisce principi, valori, diritti, doveri e responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholder. Il corso, che include una sezione dedicata all'ambito ESG e ai principi di diversità e inclusione, è progettato per essere fruibile da tutti i dipendenti e reso disponibile anche in LIS (Lingua dei Segni italiana) e in lingua inglese, garantendo massima accessibilità.

È stata promossa una nuova edizione del percorso formativo "People Management Accelerator", in cui, tra le diverse attività, è prevista una sessione dedicata alle tematiche di diversità e inclusione. I partecipanti sono guidati a cogliere il valore delle differenze come elemento generativo di innovazione, promuovendo la cultura inclusiva all'interno delle proprie strutture. Inoltre, l'adesione a queste competenze è oggetto di autovalutazione e valutazione annuale nel processo di Performance Management.

È stata confermata l'erogazione di un premio variabile di risultato ancorato alle tematiche di genere e ai principi di inclusività, come precedentemente descritto nel capitolo relativo le informazioni generali (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni generali, sezione 1.1.3 Governance, DP 29c). Per affrontare eventuali disparità retributive, il sistema di valutazione delle posizioni professionali è stato aggiornato per individuare ruoli omogenei e monitorare i divari retributivi, orientando i processi di revisione salariale verso un miglioramento continuo.

Inoltre, la Banca continua a offrire un servizio di supporto psicologico tramite partner esterni e, attraverso l'attuazione della "Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro", consente ai dipendenti di segnalare comportamenti inappropriati anche attraverso il canale esterno della "Consigliera di Fiducia".

[S1-4 DP 38c]

Gruppo Banca Ifis riconosce pari opportunità a tutte le Ifis People, indipendentemente dalle abilità cognitive, sensoriali e motorie di ognuno, promuovendo l'inserimento e l'inclusione delle persone diversamente abili e valorizzandone pienamente il talento e le competenze. A tal fine, il Gruppo si adopera per abbattere ogni barriera, impegnandosi ad offrire soluzioni adeguate alle esigenze specifiche e modalità di svolgimento dell'attività lavorativa alternativa (ad esempio, smart working, flessibilità, telelavoro, part-time, ecc.).

[S1-4 DP 37 MDR-A]

In questo contesto, il Gruppo ha previsto maggiori tutele e agevolazioni per le persone disabili per consentire il miglior bilanciamento delle più complesse esigenze di vita con l'attività lavorativa. Tra queste rientrano, ad esempio, la scelta preferenziale delle giornate in cui prestare attività lavorativa con modalità di lavoro agile e la possibilità di ricorrere al telelavoro. Inoltre, in conformità alle vigenti disposizioni, il gruppo promuove l'adozione di tutte le misure necessarie al superamento di ostacoli fisici, per consentire l'accesso agli uffici in maniera uguale da parte di tutte le Ifis People, rimuovendo ogni barriera architettonica mediante attrezzature, ausili e strumenti appositi, quali ascensori, montascale e così di seguito.

Parallelamente, il sito internet aziendale e la intranet aziendale sono stati integrati con appositi strumenti innovativi per migliorare l'esperienza di navigazione e l'accessibilità a persone con disabilità fisiche e cognitive. Questi strumenti, visivamente poco invasivi ma molto potenti, permettono di modificare la vista delle pagine in

base alle esigenze di accessibilità (oltre 50 opzioni personalizzabili) per garantire una migliore esperienza di navigazione anche a chi ha difficoltà visive, motorie o cognitive. Inoltre, le opzioni includono profili specifici per epilessia, ipovisione, ADHD, disabilità cognitive, non vedenti (con lettori audio), e altre funzionalità come font leggibili, contrasto ottimizzato, comandi vocali, lente di ingrandimento e tastiera virtuale.

Per garantire inclusività durante gli eventi aziendali, il Codice Etico è stato reso disponibile in Lingua dei Segni italiana (LIS), e la traduzione simultanea in LIS viene offerta ai dipendenti con disabilità uditiva, promuovendo così una partecipazione attiva e senza barriere.

[S1-4 DP 38d]

A testimonianza della corretta implementazione delle iniziative e dei benefici derivanti dalle stesse, nel 2023 tutte le società di Gruppo Banca Ifis (con sede in Italia) hanno conseguito la certificazione della parità di genere UNI/PdR 125: 2022, riconoscendo così l'impegno concreto nella promozione dell'uguaglianza e delle politiche inclusive all'interno dell'organizzazione. L'ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 prevede l'adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator (KPI), in relazione a sei aree di valutazione (cultura e strategia; governance; processi Human Resources; opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro). Ciascuna società nel perimetro della certificazione ha ottenuto il raggiungimento del punteggio minimo complessivo del 60%, che ha determinato l'accesso alla certificazione da parte dell'organizzazione. Tale certificazione è stata peraltro confermata nel 2024 in occasione dell'apposito audit effettuato dall'ente competente.

La UNI/PdR 125:2022, che prevede un sistema di gestione per la parità di genere, rappresenta la principale modalità con cui l'organizzazione monitora e valuta l'efficacia delle azioni in materia. In particolare, la certificazione prevede una durata di tre anni, con due sorveglianze con frequenza annuale per monitorare il sistema di gestione ed eventuali miglioramenti.

In aggiunta, nel 2024, Banca Ifis ha ricevuto per il secondo anno consecutivo il premio "Welcome Working for Refugee Integration" dall'UNHCR, un riconoscimento che attesta l'impegno delle aziende nel promuovere una società più inclusiva per chi è stato costretto a fuggire da guerre e persecuzioni. La Banca è stata premiata per il concreto impegno nell'inserimento lavorativo di rifugiati, contribuendo a valorizzarne competenze e talenti nel contesto professionale.

Nell'ambito della Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro è previsto, a partire dall'esercizio 2025, un monitoraggio tramite reportistica dedicata che consentirà il monitoraggio dei casi segnalati a impatto rilevante e consentirà di attuare azioni e iniziative mirate a partire dal 2026.

[S1-4 DP 39]

Attraverso questo monitoraggio costante si vuole inoltre individuare le azioni necessarie e appropriate in risposta agli impatti sui dipendenti e la conseguente rilevazione di qualsiasi anomalia. Questo aspetto è supervisionato dalla funzione HR Business Partner e attraverso i processi di rilevazione e segnalazione definiti dalla Politica Whistleblowing e dalla Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro.

[S1-4 DP 41]

Gruppo Banca Ifis, nel pieno rispetto della normativa giuslavoristica vigente, garantisce che le eventuali decisioni di cessazione dei rapporti commerciali non possano in alcun modo avere ripercussioni sulla propria forza lavoro in termini di diversità e inclusione. In particolare, attraverso l'applicazione del Contratto Collettivo Nazionale del Credito, sottoscritto dall'associazione di categoria Associazione Bancaria Italiana (ABI), Banca Ifis è soggetta alle numerose procedure di confronto con le organizzazioni sindacali previste dall'articolato contrattuale, in caso di riorganizzazioni aziendali, acquisizioni, fusioni o cessioni d'azienda.

[S1-4 DP 43]

Per attuare la Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività, sono state definite responsabilità specifiche sia per gli organi sociali sia per l'organizzazione aziendale. Il Comitato Sostenibilità, con il supporto della Direzione Human Resources, si occupa di monitorare il rispetto dei principi di D&I, integrandoli

nelle politiche e nei processi del Gruppo, di implementare il piano strategico per ridurre il divario retributivo e le differenze di genere e di coordinare iniziative volte a promuovere una cultura inclusiva, sia internamente sia esternamente al Gruppo, in collaborazione con la Direzione Communications, Marketing, Public Affairs and Sustainability. Quest'ultima, a sua volta, favorisce la diffusione di una cultura orientata alla diversità e all'inclusione attraverso campagne di sensibilizzazione e supporta la comunicazione del piano strategico aziendale. Nel processo di monitoraggio continuo, implementato dalle funzioni competenti, sarà possibile, a partire dal 2026, valutare anche l'efficacia delle azioni e delle iniziative poste in essere come rimedio agli impatti rilavanti effettivi.

3.1.5 Condizioni di lavoro

L'approccio e le politiche di riferimento

I diritti umani e il rispetto delle condizioni di lavoro rappresentano un tema centrale per Gruppo Banca Ifis, costantemente impegnato affinché questi siano integrati nelle proprie attività e relazioni. Tale impegno trova espressione nel Codice Etico di Gruppo, che definisce i principi, i valori, i diritti, i doveri e le responsabilità adottati nei confronti di tutti gli stakeholder. Tale documento guida le società del Gruppo nelle loro interazioni, assicurando il rispetto dei diritti umani e il perseguimento responsabile dei propri obiettivi aziendali.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione degli
IRO
Occupazione sicura
Instabilità
occupazionale (e.g. dei
giovani dipendenti) a
causa dell'elevato
ricorso a contratti a
tempo determinato e/o
di somministrazione
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Previsione del CCNL che
determina i limiti di assunzione
con contratti a
termine/somministrazione e
significativa conversione dei
contratti a termine in contratti a
tempo indeterminato

Dialogo sociale / Libertà di associazione, esistenza di comitati aziendali e diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori / Contrattazione collettiva

Soddisfazione dei
lavoratori grazie al
rispetto degli accordi
sindacali e/o della
libertà associativa dei
dipendenti
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Incontri sindacali

Codice Etico di Gruppo
Orari di lavoro
Aumento del benessere
psico-fisico dei
lavoratori grazie
l'impiego di accordi
sull'orario flessibile e/o
lavoro da remoto
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Accordi sindacali in materia di
"smart working" e "flessibilità
oraria"
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------------------------- -------------------- --------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Politica ESG

[S1-1 DP 19]

La Politica ESG del Gruppo (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25) evidenzia l'attenzione verso il rispetto dei diritti umani universalmente riconosciuti, considerati un pilastro imprescindibile della strategia di sostenibilità. In quest'ottica, il Gruppo mira a tutelare e promuovere tali diritti, integrandoli nella gestione delle proprie attività e nelle relazioni con collaboratori e stakeholder, consolidando così un approccio etico e responsabile in ogni ambito operativo.

Nel complesso, la Politica mira a favorire la diffusione di una cultura di sostenibilità incoraggiando comportamenti responsabili tra i dipendenti del Gruppo e l'integrazione di considerazioni ambientali, sociali e di governance nelle sue attività. Attraverso questa integrazione, il Gruppo mira a ottenere un impatto positivo nella creazione di valore per tutti gli stakeholder, nell'ottica di promuovere il successo sostenibile.

Con riferimento alla dimensione sociale tale strumento è finalizzato a generare impatti positivi su persone e comunità attraverso progetti di inclusività, cultura e benessere, sostenendo l'arte contemporanea e l'inclusione sociale. In particolare, mira a promuovere un ambiente di lavoro sicuro, sano e privo di discriminazioni per tutti i collaboratori del Gruppo, garantendo pari opportunità e contrastando il lavoro forzato. Inoltre, tutela i diritti umani in tutte le sue attività, contribuendo a creare un contesto lavorativo e sociale più giusto ed equo.

Codice Etico

[S1-1 DP 19]

Il Codice Etico (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 7 MDR-P) adottato da Gruppo Banca Ifis valorizza le condizioni di lavoro, promuovendo un ambiente fondato su equità, rispetto e valorizzazione delle persone. L'impegno del Gruppo si concretizza nel garantire che il management e i responsabili delle unità organizzative adottino comportamenti improntati alla correttezza e alla lealtà, creando un clima lavorativo positivo e inclusivo.

[S1-1 DP 20]

Il Gruppo si impegna formalmente a promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti, in conformità con i principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, attraverso l'applicazione della Politica ESG.

[S1-1 DP 20a]

In particolare, per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, il rispetto di tali diritti è garantito dall'osservanza della normativa vigente in materia di diritto del lavoro e diritto sindacale, a livello europeo, nazionale e settoriale, inclusa l'applicazione del Contratto Collettivo Nazionale.

[S1-1 DP 20b]

L'approccio di Gruppo mira ad assicurare non solo la tutela dei diritti fondamentali dell'uomo, ma anche il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, facilitato dal continuo confronto con le rappresentanze sindacali.

[S1-1 DP 20c]

Attraverso il confronto periodico con gli stakeholder interessati, il Gruppo si assicura di identificare tempestivamente eventuali impatti negativi e di individuare i processi più adeguati a porvi rimedio in modo efficace tramite il meccanismo di Whistleblowing (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 10) e gli strumenti di ascolto e dialogo predisposti e descritti nella sezione successiva dedicata ai canali.

[S1-1 DP 21]

Le politiche adottate dal Gruppo si ispirano ai principi sanciti dai principali framework internazionali, con particolare riferimento ai valori fondamentali della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite,

approvata il 10 dicembre 1948, che garantisce i diritti inalienabili di ogni individuo, promuovendo uguaglianza, dignità e libertà. Allo stesso modo, Banca Ifis aderisce agli obiettivi definiti dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d'azione globale sottoscritto da 193 Paesi membri dell'ONU, che include 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Tali obiettivi abbracciano tematiche cruciali come la lotta alla povertà e alla fame, l'accesso a istruzione e salute, la transizione verso energie pulite, l'equità sociale, e la tutela del clima e della biodiversità. Inoltre, la Banca è impegnata a rispettare i dieci principi universali promossi dall'UN Global Compact.

Questo approccio integrato testimonia la volontà di Banca Ifis di contribuire a uno sviluppo sostenibile, sia a livello aziendale che globale, consolidando una cultura aziendale etica e inclusiva.

[S1-1 DP 22]

In quest'ottica, Gruppo Banca Ifis garantisce che le proprie politiche siano conformi agli strumenti riconosciuti a livello internazionale, tra cui i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, attraverso la corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato nel settore Credito, nonché della normativa legale italiana e comunitaria di riferimento. Nello specifico, il Gruppo condanna qualsiasi forma di lavoro forzato o minorile e ha introdotto una procedura dedicata per segnalare eventuali casi di discriminazione, violenza o molestie. I dettagli di questo strumento sono approfonditi nella sezione relativa alla Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.4 Parità di trattamento e opportunità per tutti, DP 19 MDR-P).

Le azioni

[S1-4 DP 38a]

Nell'ambito della tutela delle condizioni di lavoro, Gruppo Banca Ifis è consapevole dell'importanza di garantire condizioni lavorative stabili e sicure per tutti i suoi dipendenti. In particolare, il Gruppo ha intrapreso azioni mirate per mitigare l'instabilità occupazionale, un tema rilevante derivante dall'utilizzo di contratti a tempo determinato e di somministrazione.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

In particolare, la funzione Human Resources, annualmente:

  • garantisce il bilanciamento tra contratti a tempo determinato e contratti a tempo indeterminato, tramite l'applicazione della normativa legale e del CCNL Credito;
  • privilegia le assunzioni a tempo indeterminato, con particolare attenzione alla creazione di posizioni stabili per i dipendenti e cerca di utilizzare i contratti a tempo determinato e di somministrazione solo per specifiche esigenze, con l'obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo stabile dell'organizzazione;
  • mette in atto azioni supplementari al fine di stabilizzare le risorse assunte a termine o con contratto di apprendistato, promuovendo il passaggio a contratti a tempo indeterminato quando possibile.

[S1-4 DP 38c]

Gruppo Banca Ifis ha intrapreso azioni mirate a generare impatti positivi, garantendo la soddisfazione dei lavoratori e promuovendo il loro benessere psico-fisico. In particolare, la Banca ha messo in atto misure volte a rispettare la libertà associativa dei dipendenti, assicurando un ambiente di lavoro equo e inclusivo. Inoltre, attraverso specifici accordi sindacali (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.2 Equilibrio tra vita professionale e vita privata, DP 37 MDR-A), sono stati introdotti strumenti di flessibilità lavorativa, come l'orario flessibile e il lavoro da remoto, che favoriscono il miglioramento del benessere psico-fisico dei collaboratori. Queste iniziative testimoniano l'impegno concreto di Gruppo Banca Ifis nel favorire la soddisfazione e la motivazione della forza lavoro.

[S1-4 DP 38d]

Il monitoraggio della soddisfazione dei lavoratori, garantito dal rispetto degli accordi sindacali e della libertà associativa, viene effettuato principalmente attraverso incontri sindacali che si svolgono, in media, ogni due mesi.

La valutazione della soddisfazione è affidata alla funzione HR Labour Law Relations, in collaborazione con le altre aree di Human Resources. Inoltre, la funzione HR Labour Law Relations fornisce al Consiglio di amministrazione della Capogruppo, nell'ambito dell'"esercizio delle deleghe", i principali risultati della gestione delle risorse umane, tra cui, a titolo esemplificativo, il tasso di turnover.

Parallelamente, la funzione HR Business Partner (HRBP) contribuisce al monitoraggio esaminando gli impatti delle politiche adottate, sempre in sinergia con le altre funzioni Human Resources, assicurando così un approccio integrato e coordinato.

[S1-4 DP 39]

Gruppo Banca Ifis identifica nei processi di gestione e valutazione del personale i principali strumenti per determinare le azioni necessarie a ridurre o affrontare gli impatti negativi derivanti da eventuali instabilità occupazionali, con l'adozione di tali azioni strettamente legata alle trattative sindacali. Durante queste trattative, gli impatti positivi vengono valutati preventivamente attraverso proposte strutturate, basate su benchmark di mercato e simulazioni che considerano sia gli aspetti quantitativi che qualitativi sui dipendenti. Inoltre, i processi finalizzati a promuovere il benessere psicofisico dei lavoratori, come l'introduzione di orari flessibili e del lavoro da remoto, sono definiti all'interno degli accordi sindacali, che prevedono momenti di follow-up con le organizzazioni sindacali per valutare gli effetti riscontrati. I dati relativi agli effetti e all'utilizzo degli strumenti di flessibilità sono raccolti dalla funzione HR Admin & Payroll.

[S1-4 DP 41]

Gruppo Banca Ifis garantisce il presidio costante dei diritti umani e delle condizioni di lavoro delle risorse impiegate, favorendo inoltre la stabilità occupazionale e la prevenzione degli impatti negativi derivanti dalle scelte aziendali. Come anticipato nella precedente sezione del capitolo, la decisione di cessazione dei rapporti commerciali viene pertanto gestita senza impatti diretti sui diritti umani e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Qualsiasi tema occupazionale che dovesse eventualmente derivarne verrebbe comunque gestito nell'alveo di quanto definito dalla Legge e da tutti gli strumenti definiti dal Contratto Collettivo Nazionale del settore Credito sottoscritto dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dalle organizzazioni sindacali.

[S1-4 DP 43]

Per garantire condizioni di lavoro adeguate e la gestione responsabile degli impatti e delle opportunità legati alla stabilità occupazionale, Banca Ifis ha definito specifiche responsabilità tra le diverse funzioni. La funzione Human Resources è incaricata di valutare le esigenze di organico e individuare opportunità di stabilizzazione dei contratti a termine, contribuendo a garantire continuità lavorativa, nonché assicurando la compliance con la normativa vigente e con le regole definite dal contratto collettivo. Inoltre, la funzione HRBP è responsabile della valutazione della soddisfazione dei lavoratori e del rispetto degli accordi sindacali, contribuendo a promuovere un ambiente di lavoro stabile e conforme agli standard aziendali.

3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro (riservatezza)

L'approccio del Gruppo e le politiche

Gruppo Banca Ifis considera la protezione dei dati personali un principio inderogabile, fondamentale per rafforzare la fiducia e il senso di sicurezza dei clienti e per tutelare la reputazione del Gruppo. Inoltre, il Gruppo si adopera per prevenire e gestire tempestivamente incidenti di sicurezza informatica a tutela del patrimonio informativo, che include, tra gli altri, i dati di clienti, dipendenti, fornitori e ogni altro soggetto con cui il Gruppo intrattiene rapporti.

[S1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Riservatezza
Violazione del diritto alla
privacy dei dipendenti
derivanti da inadeguati
sistemi di gestione o
un'applicazione inefficace
di procedure e azioni
preventive
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Manuale regolamentare in
materia di privacy

Presidio organizzativo
accentrato per la gestione
della Privacy e della
Security del Gruppo

Piani di formazione volti
al consolidamento di
un'adeguata
sensibilizzazione e di una
cultura aziendale basata
sulla sicurezza
informatica
Rischio di perdite
operative dovute
all'accesso non
autorizzato ai dati dei
dipendenti (Data Breach)
da parte del personale di
Banca Ifis al fine di
ottenere un vantaggio
personale
Rischio Operazioni proprie Medio termine
Rischio di perdita a causa
di violazione della
riservatezza, guasto
dell'integrità dei sistemi e
dei dati, inadeguatezza o
indisponibilità dei sistemi
e dei dati. Ciò include i
rischi per la sicurezza
derivanti da processi
interni inadeguati o falliti
o da eventi esterni,
compresi i cyber-attacchi
Rischio Operazioni proprie Medio termine
Promozione di iniziative
mirate a garantire la
riservatezza e la privacy
negli ambienti di lavoro di
Banca Ifis
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

Manuale regolamentare in materia di privacy

[S1-1 DP 19 MDR-P]

La principale fonte normativa interna in materia di protezione dei dati personali è rappresentata dal Manuale regolamentare in materia di privacy, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in qualità di Capogruppo e recepito dalle controllate di diritto italiano. Per le controllate estere, Banca Ifis fornisce linee guida coerenti con quanto definito nel Manuale, nell'ambito dell'esercizio del proprio potere di direzione e coordinamento.

In particolare, il Manuale regolamentare in materia di privacy definisce il modello organizzativo di gestione della privacy e, insieme ad altre procedure di dettaglio in materia, descrive l'insieme delle linee guida e delle regole di condotta, cui devono attenersi sia gli attori interni sia gli attori esterni al Gruppo, in merito al trattamento e alla protezione dei dati personali nell'ambito dell'operatività aziendale, ordinaria e straordinaria. Attraverso l'applicazione del Manuale, il Gruppo mira a proteggere i dati personali trattati da Banca Ifis e dalle società di diritto

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italiano da essa controllate, garantendo il rispetto delle libertà fondamentali e promuovendo una corretta gestione dei dati personali. In particolare, nell'attuazione della tutela della riservatezza, la Banca si impegna a rispettare tutta la normativa di settore, ivi compresi i codici deontologici promossi da associazioni di categoria (es. Codice di condotta Unirec nell'attività di recupero del credito) e ha sviluppato il Manuale in pieno rispetto dei principi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR):

  • liceità, correttezza e trasparenza: qualsiasi trattamento deve avere una base giuridica legittima (come il consenso, l'esecuzione di un contratto o un obbligo legale) e l'interessato deve essere chiaramente informato sulle modalità di trattamento;
  • limitazione delle finalità: i dati devono essere raccolti per finalità specifiche e legittime e non devono essere ulteriormente trattati in modo incompatibile con tali finalità;
  • minimizzazione dei dati: i dati raccolti devono essere adeguati e pertinenti, limitati a quanto necessario in relazione alle finalità del trattamento;
  • integrità e riservatezza: i dati devono essere protetti contro l'accesso non autorizzato, la perdita, la distruzione o il danno accidentale mediante misure tecniche e organizzative adeguate.

Per la Banca è fondamentale che tutti rispettino i principi relativi alla protezione dei dati personali, motivo per cui attribuisce grande importanza agli interessi dei numerosi stakeholder, sia interni che esterni, definendo per ciascuno ruoli e responsabilità specifici. Al fine di garantire la massima trasparenza e accessibilità a questo strumento, Banca Ifis ha pubblicato sul proprio sito internet aziendale un abstract del Manuale regolamentare in materia di privacy.

Non è previsto un processo di revisione periodica del Manuale regolamentare in materia di privacy, mentre il processo di monitoraggio della sua corretta applicazione è appannaggio delle funzioni di controllo.

Le azioni

[S1-4 DP 38a]

Banca Ifis mira a mitigare i possibili impatti negativi legati alla violazione del diritto alla privacy dei dipendenti, che potrebbero derivare da sistemi di gestione inadeguati o dall'applicazione inefficace di procedure e azioni preventive.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Nel corso del 2024, è stata condotta una revisione approfondita del processo di gestione dei dati personali riferiti ai dipendenti, attivi o cessati, presenti all'interno della posta elettronica, nei repository e nei relativi backup, con l'obiettivo di disciplinare ulteriormente l'accesso a tali informazioni secondo criteri ancora più rigorosi. In linea con le indicazioni dell'Autorità Garante, sono state implementate le prescrizioni contenute nel provvedimento "Documento di indirizzo. Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati", regolamentando in modo restrittivo l'uso dei metadati generati dall'utilizzo della posta elettronica aziendale.

Inoltre, è stato formalizzato un processo specifico volto a limitare o vietare l'accesso alle immagini raccolte dagli impianti di videosorveglianza, garantendo una maggiore tutela della privacy dei dipendenti e dei collaboratori.

[S1-4 DP 38d]

Al fine di garantire l'efficacia delle azioni e la protezione dei diritti dei lavoratori, vengono monitorati con particolare attenzione i trattamenti che potrebbero comportare un elevato rischio per le loro libertà e diritti in ambito riservatezza. Tali trattamenti sono sottoposti a una valutazione preventiva d'impatto sulla protezione dei dati

personali, come previsto dall'articolo 35 del GDPR 41. La valutazione, che viene condotta secondo le indicazioni di un manuale metodologico appositamente redatto dal Gruppo, ha l'obiettivo di identificare e analizzare i potenziali rischi legati al trattamento dei dati. In seguito, vengono adottati tutti i presidi adeguati e necessari per mitigare i rischi individuati, al fine di tutelare i diritti e le libertà della forza lavoro.

[S1-4 DP 40a, b]

Come precedentemente menzionato, Gruppo Banca Ifis potrebbe incorrere in rischi significativi, quali perdite operative derivanti dall'accesso non autorizzato ai dati dei dipendenti (Data Breach) da parte del proprio personale così come violazioni della riservatezza dovuti a danni all'integrità dei sistemi e dei dati, nonché dall'inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi stessi, compresi i rischi legati a cyber-attacchi o processi interni falliti; simultaneamente, l'attenzione della Banca su tali tematiche può promuovere iniziative volte a garantire la privacy all'interno dell'ambiente di lavoro, rafforzando ulteriormente la sicurezza e la protezione dei dati.

[S1-4 DP 37 MDR-A]

Nel 2024, il Gruppo ha consolidato la formazione rispetto alle tematiche di cybersecurity anche in linea con la Direttiva 2013/285 di Banca d'Italia, realizzando un programma strutturato. Da un lato, sono state organizzate attività formative volte all'ottenimento di certificazioni per figure chiave, dall'altro sono stati realizzati eventi di sensibilizzazione per tutti i dipendenti, focalizzati sulle migliori pratiche per prevenire attacchi informatici.

La biblioteca digitale di Ifis Talent è stata arricchita con nuovi corsi di formazione obbligatoria su 30 tematiche di phishing e sicurezza informatica, affiancati da una collana di quindici pillole formative sulla "Digital Transformation". Inoltre, sono state rinnovate le campagne di sensibilizzazione come la newsletter "Flash Cyber News", per aggiornare i dipendenti sulle ultime minacce informatiche e fornire strumenti utili per contrastarle.

In aggiunta a ciò, sono state condotte campagne di simulazione di phishing per sensibilizzare ulteriormente il personale e migliorare il livello di conformità normativa e la postura di sicurezza informatica necessaria per supportare il percorso di evoluzione digitale. In particolare, è stato istituito il primo campionato di phishing interbancario, rivolto a tutta la popolazione aziendale, nel corso del quale i dipendenti delle società italiane sono stati suddivisi in squadre e, in seguito, sono state realizzate delle campagne simulate di phishing. Ogni utente ha partecipato ad almeno 3 delle 6 campagne, a seguito delle quali, in funzione del comportamento adottato, venivano attribuiti diversi punteggi e venivano associati diversi contenuti formativi.

Attraverso questa competizione, l'ufficio competente ha monitorato l'andamento e l'efficacia delle campagne, analizzando i progressi nella consapevolezza dei dipendenti, le modalità di risposta adottate e l'identificazione delle minacce più critiche. L'analisi condotta ha evidenziato un significativo miglioramento nell'attenzione dei dipendenti verso le potenziali minacce e una maggiore consapevolezza delle misure di sicurezza da adottare per prevenire la perdita di dati, in particolare rispetto ai tre seguenti ambiti: il numero di click effettuati sui link sospetti, le credenziali eventualmente inserite e le e-mail segnalate come potenziali minacce.

Infine, la Banca ha rafforzato i servizi di cyber intelligence e ricerche di open source intelligence (OSINT) per aumentare la consapevolezza interna e ha confermato l'adesione al servizio CERTFin, che consente di ricevere segnalazioni in tempo reale su tentativi di frode nel settore bancario, condivise poi con le strutture interessate.

[S1-4 DP 39]

Con particolare riferimento al processo di gestione della sicurezza informatica, questo si articola in quattro fasi interconnesse: pianificazione, per definire politiche, obiettivi e controlli di sicurezza; implementazione, per attuare le misure stabilite con il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti; verifica, per monitorare le prestazioni delle soluzioni adottate e analizzarne i risultati; e miglioramento, per applicare azioni correttive e preventive basate

41 Articolo 35 GDPR: Valutazione d'impatto sulla protezione dei dati (DPIA), che è obbligatoria quando un trattamento dei dati personali può comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, prevedendo un'analisi preventiva delle misure necessarie per mitigare tali rischi.

sulle verifiche effettuate. Questo approccio garantisce una gestione continua e adattabile della sicurezza informatica, allineata agli obiettivi aziendali. Per affrontare le possibili violazioni del diritto alla privacy dei dipendenti, causate da sistemi di gestione inadeguati o dall'applicazione inefficace di procedure preventive, il Gruppo ha adottato misure organizzative specifiche. In particolare, sono state introdotte normative interne rigorose che regolano dettagliatamente l'iter per accedere, ove necessario, alle informazioni del personale presenti sui sistemi aziendali. Tali regole si applicano sia ai dipendenti attivi sia agli utenti cessati. Inoltre, sono state implementate misure tecniche per limitare l'accesso esclusivamente alle funzioni autorizzate e solo in situazioni strettamente indispensabili, nel rispetto del principio di minimizzazione e della limitazione dei tempi di conservazione dei dati.

[S1-4 DP 41]

Oltre ai presidi di sicurezza descritti in precedenza, l'impegno di Banca Ifis è trasversale e orientato a garantire che non vi siano effetti negativi sul benessere dei propri dipendenti.

Le pratiche seguite dal Gruppo sono sviluppate nel pieno rispetto della normativa giuslavoristica vigente e sono supportate da un dialogo costante con le rappresentanze sindacali e, quando necessario, con le Direzioni Territoriali del Lavoro. Ciò riguarda sia l'adozione di tecnologie che potrebbero implicare un controllo a distanza dei lavoratori, sia l'installazione di impianti di videosorveglianza per la tutela del patrimonio aziendale. Tutte le procedure vengono rese accessibili al personale in modo trasparente, attraverso la pubblicazione di normative e circolari nella intranet aziendale e, se necessario, con presentazioni specifiche tenute dal management.

Inoltre, Banca Ifis assicura che il diritto alla privacy sia tutelato non solo durante il rapporto di lavoro, ma anche al termine dello stesso, garantendo la disattivazione tempestiva della casella e-mail del lavoratore, la limitazione della conservazione delle informazioni contenute nelle caselle di posta e negli altri repository e la gestione sicura delle informazioni personali del dipendente cessato.

Il diritto alla privacy dei dipendenti è normato da apposite e accurate procedure interne, rese disponibili al personale in maniera del tutto trasparente mediante pubblicazione delle stesse nella intranet aziendale; esse regolano, tra l'altro, l'iter di accesso e/o di cancellazione delle informazioni di natura personale dei dipendenti. Il processo in questione è tracciato mediante apposito ticket, che ne consente la ricostruibilità ex post, ed è gestito esclusivamente da specifiche risorse opportunamente formate e autorizzate, nel rispetto del principio di minimizzazione che informa l'operato del Gruppo.

[S1-4 DP 43]

Per garantire il rispetto della normativa sulla privacy e la sicurezza dei dati, sono state assegnate specifiche responsabilità all'unità Privacy, che opera all'interno della funzione Privacy & Security. Questa unità predispone e aggiorna la documentazione interna richiesta dalla normativa, monitora l'osservanza delle leggi in materia e controlla l'efficacia delle misure di sicurezza implementate. Inoltre, analizza le modalità di trattamento dei dati personali, valuta i rischi connessi e si occupa di esaminare gli impatti sulla privacy derivanti da nuovi prodotti, servizi, attività o software introdotti dalla Banca.

L'unità Privacy informa le diverse funzioni aziendali sulle novità normative, fornendo supporto per garantirne l'adeguamento e collabora con la funzione Human Resources per promuovere una cultura aziendale consapevole in tema di privacy, organizzando sessioni formative periodiche per il personale. Nell'ambito della continuità operativa, esegue l'analisi di impatto sui processi aziendali e redige il relativo piano, contribuendo così a una gestione responsabile e integrata della protezione dei dati.

[S1-2 DP 27,a,b,c]

3.1.7 Processi di coinvolgimento

Ambito Metodo di coinvolgimento (1) Fasi, tipo e frequenza di
coinvolgimento
Funzione cui spetta la
responsabilità operativa
Salute e sicurezza Rappresentanti dei lavoratori
della Sicurezza

Partecipazione al
processo di valutazione
dei rischi in caso di
aperture nuove sedi;

consultazione in caso di
modifiche sostanziali in
ambito di variazione dei
medici competenti, o
nella valutazione dei
rischi;

partecipazione alla
riunione periodica
annuale (d.lgs. 81/08 art.
35), quale elemento
importante del processo
di gestione della
sicurezza;

i rappresentanti dei
lavoratori hanno inoltre la
facoltà di richiedere una
riunione straordinaria
Rappresentanti dei
lavoratori è in capo al
Datore di Lavoro, o suo
delegato
Equilibrio tra vita
professionale e vita privata
Parità di trattamento e
opportunità per tutti
Rappresentati dei lavoratori
Frequenza media
bimestrale
Funzione HR e il Direttore
Human Resources
Condizioni di lavoro
Formazione e sviluppo
delle conoscenze
Dipendenti
Survey tramite interviste
e focus group
Funzione HR e il Direttore
Human Resources
Altri diritti connessi al
lavoro (riservatezza)
Rappresentanti dei lavoratori
All'occorrenza, tramite
incontri con le
rappresentanze dei
lavoratori e le
associazioni di categoria
e/o sindacati
Direzione Human
Resources

(1) Per quanto concerne gli accordi che regolamentano le relazioni con i rappresentanti dei lavoratori e con le organizzazioni sindacali, i presidi di Banca Ifis sono direttamente riconducibili al CCNL del settore Credito sottoscritto da ABI (alla quale Gruppo Banca Ifis è iscritta e attribuisce il mandato di rappresentanza a livello nazionale) e più in generale a tutti gli accordi sulle libertà sindacali e protocolli vari stipulati dalla stessa ABI con le organizzazioni sindacali.

Il confronto con la rappresentanza dei lavoratori rappresenta un'importante occasione di dialogo e di confronto, consentendo di affrontare tematiche chiave come il bilanciamento tra vita privata e lavoro e la tutela delle fasce più deboli, garantendo una corretta gestione degli impatti a essi connessi. La funzione Human Resources prende in carico tali istanze, elaborando proposte che vengono successivamente condivise con gli organi decisionali della Banca, sia a livello informativo che approvativo. Questo processo strutturato, che prevede la ricezione delle richieste, la loro valutazione, l'elaborazione di soluzioni e la successiva presentazione ai tavoli decisionali, permette di tradurre le esigenze emerse in iniziative concrete a beneficio dei lavoratori e dell'organizzazione.

[S1-2 DP 27e]

L'impresa valuta l'efficacia del coinvolgimento della propria forza lavoro e degli accordi raggiunti attraverso incontri periodici con le rappresentanze dei lavoratori, finalizzati a monitorare i risultati ottenuti e il livello di soddisfazione dei dipendenti. Tale valutazione è inoltre supportata dall'attività continua di relazione con i dipendenti svolta dalla funzione HR Business Partner (HRBP), garantendo un dialogo costante e un'attenzione proattiva alle esigenze del personale.

[S1-2 DP 28]

Gruppo Banca Ifis adotta specifici questionari per comprendere e valutare le esigenze e le prospettive dei lavoratori particolarmente vulnerabili agli impatti legati alla forza lavoro. In questo contesto, un ruolo fondamentale è svolto dagli HRBP, che garantiscono un dialogo continuo e diretto con questi lavoratori, favorendo la risoluzione tempestiva ed efficace di eventuali criticità e sviluppando iniziative ad hoc per specifiche categorie di lavoratori. In particolare, con l'obiettivo di supportare l'equilibrio tra vita professionale e privata, la Banca ha implementato misure mirate, come l'offerta di smart working aggiuntivo a genitori e lavoratrici in gravidanza, e l'assegnazione prioritaria di giornate di smart working a lavoratori con disabilità o con responsabilità di assistenza.

Per comprendere meglio le prospettive di questi lavoratori vulnerabili e prevenire il rischio di emarginazione, la Banca ha previsto la strutturazione di questionari specifici nell'ambito della parità di trattamento e opportunità per tutti, con un particolare questionario programmato per il 2025. Inoltre, nell'ambito del processo di certificazione della parità di genere, sono state svolte interviste mirate ai dipendenti per verificare la conoscenza delle azioni intraprese e delle politiche adottate in materia.

3.1.8 Canali

[S1-3 DP 32a]

Per Gruppo Banca Ifis il dialogo con i dipendenti è un elemento importante per favorire una relazione basata su condivisione e collaborazione. L'obiettivo è contribuire a ridurre eventuali situazioni di insicurezza legate a episodi di molestie, alla mancanza di misure di tutela per i lavoratori o alla scarsità di iniziative di sensibilizzazione, al fine di porre tempestivo rimedio a eventuali impatti negativi potenziali o effettivi. Attraverso un confronto aperto e costruttivo, la Banca intende creare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e rispettoso, in cui ogni collaboratore possa sentirsi protetto e valorizzato.

Eventuali comportamenti contrari a questi principi possono essere segnalati attraverso il meccanismo di Whistleblowing (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 10) in caso di segnalazione di qualsiasi comportamento, azione o omissione che viola disposizioni normative nazionali o dell'Unione Europea che lede o può ledere l'interesse pubblico o l'integrità delle società del gruppo Banca Ifis; oppure, attraverso il canale del/della il/la Consigliere/a di Fiducia nel caso di comportamenti non accettabili, riguardanti atti di discriminazione, molestie sessuali e morali, come meglio identificati dalla Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro. Inoltre, per questioni legate alla "Salute, Sicurezza e Ambiente", i dipendenti possono fare riferimento a una sezione dedicata all'interno dell'applicativo Service Desk disponibile sull'intranet aziendale. Infine, un altro punto di riferimento fondamentale è la funzione HRBP, che garantisce un contatto diretto con i dipendenti, favorendo un dialogo costante su tematiche normative, gestionali e retributive.

Whistleblowing

[S1-3 DP 32b]

Il sistema di Whistleblowing, dettagliatamente descritto in relazione alla condotta delle imprese (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 10) permette di effettuare segnalazioni in forma anonima, assicurando la protezione del segnalante.

[S1-3 DP 32a,32c]

Le segnalazioni, che possono essere effettuate attraverso diversi canali, sono gestite dal Responsabile dell'Internal Audit, che ne esamina il contenuto e attua le verifiche necessarie ad accertare la veridicità di quanto segnalato, nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, riservatezza, dignità del dipendente e protezione dei dati personali.

Al fine di approfondire i contenuti delle segnalazioni il Responsabile dell'Internal Audit può:

  • mantenere le interlocuzioni con la Persona Segnalante e richiedere a quest'ultima, se necessario, integrazioni;
  • avvalersi del personale dell'unità organizzativa che sovrintende;
  • coinvolgere il personale di altre unità organizzative;
  • avvalersi del supporto di soggetti terzi qualora risulti strettamente necessario o opportuno alla luce della particolare materia oggetto della segnalazione ricevuta.

Concluso l'approfondimento, il Responsabile formalizza le proprie valutazioni e le trasmette all'Amministratore Delegato della Capogruppo e, se pertinente, all'Organismo di Vigilanza della Capogruppo e/o della Controllata, salvo potenziali incompatibilità.

Per garantire l'efficacia delle misure adottate dalla Banca per porre rimedio alle situazioni emerse, vengono effettuate valutazioni caso per caso, analizzando puntualmente ogni situazione e le relative circostanze. In particolare, le decisioni sugli atti o fatti rilevati sono assunte dalle specifiche unità organizzative o dagli organi aziendali competenti, che, se necessario, coinvolgono la Direzione Human Resources per l'adozione di eventuali provvedimenti disciplinari o per la gestione delle comunicazioni verso la Persona Coinvolta.

[S1-3 DP 32d]

Banca Ifis garantisce l'accessibilità e la disponibilità dei canali di segnalazione attraverso un sistema interno strutturato, che recepisce la Direttiva Europea 2019/1937 sulla protezione dei whistleblower. Le modalità di segnalazione sono comunicate ai dipendenti tramite una normativa interna disponibile sul sito internet aziendale, assicurando trasparenza e facilità di accesso alle informazioni.

La Banca ha esteso la possibilità di segnalazione a tutti coloro che prestano attività lavorativa o collaborano con il Gruppo, ampliando così la platea dei soggetti segnalanti. Sono attivi diversi strumenti per effettuare le segnalazioni, permettendo di riferire atti, fatti o omissioni che possano costituire violazioni di leggi o procedure interne. Il sistema adottato garantisce la riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione, assicurando un ambiente sicuro e protetto per la gestione delle segnalazioni.

[S1-3 DP 32e]

Dai test effettuati nel corso del 2024 non sono state riscontrate problematiche in merito al corretto funzionamento dei sistemi interni di segnalazione; le recenti verifiche sulla disponibilità dell'applicativo Whistleblowing e del numero verde hanno infatti avuto esito positivo. Inoltre, analogamente agli esercizi precedenti, nel 2024 non sono pervenute segnalazioni relative a episodi di discriminazione.

Consigliere/a di Fiducia

[S1-3 DP 32b]

Come sopra menzionato, il Gruppo ha messo a disposizione dei dipendenti un canale esterno, il/la "Consigliere/a di Fiducia" (CdF), attraverso il quale è possibile denunciare comportamenti contrari ai principi aziendali, violazione dei diritti umani, episodi di violenza o molestie sul luogo di lavoro.

[S1-3 DP 32c]

Il meccanismo di segnalazione e gestione dei reclami si articola in due modalità: un processo informale, volto a favorire la risoluzione tempestiva delle problematiche attraverso il dialogo e il confronto, e un processo formale, che prevede l'attivazione di procedure strutturate per la gestione e l'eventuale approfondimento delle segnalazioni:

[S1-3 DP 32e]

  • procedura informale: relativa ai casi di lieve entità, riconducibili a comportamenti perlopiù inconsapevoli e risolvibili attraverso un intervento di sensibilizzazione o di mediazione. Tale procedura deve concludersi nel più breve tempo possibile in relazione alla delicatezza e alla complessità della situazione concreta, ragionevolmente entro 45 giorni, e deve prevedere dei monitoraggi successivi per verificarne il buon esito. Qualora il comportamento segnalato si ripeta e/o si attuino comportamenti ritorsivi verso la Persona Segnalante e/o verso le persone Testimoni si potrà procedere con la procedura formale.
  • procedura formale: si attiva in tutte le situazioni ritenute dal riferente (CdF, HRBP o Responsabile) di rilevante entità o riconducibili a gravi discriminazioni o a comportamenti molesti o violenti particolarmente lesivi della dignità della persona, o reiterati, o che rappresentano un elevato fattore di rischio per la persona e/o l'organizzazione. La procedura formale viene gestita dall'HR Business Partner (HRBP), con facoltà di darne comunicazione al/alla Consigliere/a di Fiducia, ai fini di una completa raccolta dei dati. Qualora la segnalazione di fatti gravi venga rivolta al proprio Responsabile o al/la Consigliere/a di Fiducia, questi/a valuta il rischio di reiterazione e il grado di pericolosità e gravità della situazione e comunica tempestivamente (entro 48 ore) i fatti all'HRBP, che provvede all'eventuale messa in sicurezza della persona che subisce il comportamento dannoso e avvia una fase istruttoria finalizzata ad accertare la fondatezza di quanto segnalato. Tale processo deve concludersi secondo i termini di legge e in relazione alla delicatezza e alla complessità della situazione concreta. A seguito dell'esito dell'indagine la Banca prende i provvedimenti disciplinari del caso, nel rispetto della legge, del CCNL di categoria, nonché della Politica.

Il/la Consigliere/a di Fiducia riferisce con cadenza annuale alla Direzione Human Resources in merito all'attività svolta, avendo riguardo di omettere i dati identificativi dei soggetti coinvolti per garantirne la riservatezza.

[S1-3 DP 32d]

I dipendenti sono informati dell'esistenza del canale anche attraverso interventi di informazione, formazione e sensibilizzazione sui temi della Politica, svolti dal/dalla Consigliere/a di Fiducia, nell'ottica di prevenzione e contrasto di comportamenti non conformi.

Privacy

[S1-3 DP 32b]

Il diritto alla privacy dei lavoratori è garantito e tutelato attraverso appositi processi interni e normative in linea con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che consentono ai dipendenti di esercitare i loro diritti in modo sicuro e protetto.

[S1-3 DP 32d]

Per sollevare preoccupazioni o esercitare i diritti previsti dal GDPR, i lavoratori possono utilizzare i canali dedicati messi a disposizione dal Gruppo, come l'indirizzo e-mail [email protected], gestito dalla struttura responsabile della protezione dei dati personali, o contattare direttamente il Responsabile della Protezione dei Dati all'indirizzo [email protected].

[S1-3 DP 32c]

La gestione di tali richieste è regolata da una procedura interna che coinvolge, oltre alla struttura privacy, anche la Direzione Human Resources e, quando necessario, l'ufficio ICT.

[S1-3 DP 32e]

Le caselle di posta sono monitorate costantemente e l'accesso alle informazioni è limitato al personale autorizzato, in conformità con il principio di minimizzazione dei dati. Inoltre, i lavoratori sono adeguatamente informati dei loro diritti e dei canali a disposizione attraverso una specifica informativa disponibile sulla intranet aziendale, in linea con il principio di trasparenza.

[S1-3 DP 33]

Gruppo Banca Ifis valuta, attraverso l'utilizzo dell'intranet aziendale e dei canali di comunicazione dedicati (HRBP, CdF, intranet, Whistleblowing), se i dipendenti sono consapevoli dell'esistenza di processi strutturati per affrontare e risolvere gli impatti negativi che potrebbero riguardare la forza lavoro, nonché dei canali a loro disposizione per sollevare preoccupazioni e garantirne un trattamento adeguato. In particolare, è prevista l'erogazione di una survey rivolta a tutti i dipendenti in materia di diversità e inclusione, finalizzata a valutare diversi parametri, tra cui il livello di conoscenza degli strumenti e dei processi del Gruppo su tali temi. La survey sarà inoltre finalizzata a indagare la percezione dei dipendenti sull'efficacia delle procedure e dei presidi adottati dalla Banca in tema di pari opportunità, quali il Codice Etico, la Politica per la parità di genere, la Politica contro le molestie e altre iniziative correlate.

Nel contesto del processo di certificazione della parità di genere, inoltre, sono state condotte interviste mirate per verificare la conoscenza delle azioni intraprese e delle politiche relative alla parità di trattamento e opportunità per tutti.

Infine, attraverso l'adozione della Politica di Whistleblowing (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 7 MDR-P) Gruppo Banca Ifis garantisce tutte le misure necessarie per tutelare l'integrità fisica e la dignità morale dei segnalanti, assicurando loro una protezione adeguata contro qualsiasi forma di ritorsione, penalizzazione, discriminazione o minaccia. Parallelamente, la Politica per il contrasto alle violenze e alle molestie sul luogo di lavoro garantirà un'equa tutela sia della Persona Segnalante sia di quella Segnalata, specificando che non è prevista alcuna azione o sanzione disciplinare nei confronti di chi segnala in buona fede fatti che, a seguito di verifiche, dovessero risultare infondati. Inoltre, tutti i colloqui che verranno svolti saranno strettamente vincolati al principio di riservatezza, a tutela dei soggetti coinvolti.

3.1.9 Obiettivi

[S1-5 DP 46 MDR-T]

Banca Ifis ha definito target specifici per i propri collaboratori in ambito dipendenti, con l'obiettivo di promuovere una cultura aziendale inclusiva e sostenibile. Questi obiettivi includono il miglioramento continuo del benessere dei dipendenti, l'aumento della diversità e dell'equità all'interno dell'organizzazione e la valorizzazione delle tematiche di sostenibilità nei percorsi di crescita professionale.

Ad esempio, l'obiettivo di aumentare la parità di genere e la diversità all'interno dell'organizzazione è in linea con le direttive dell'Unione Europea sulla promozione dell'uguaglianza di genere e la riduzione delle disuguaglianze. Allo stesso modo, l'integrazione dei criteri ESG nel sistema di remunerazione risponde alle linee guida europee sulla finanza sostenibile e alla necessità di incoraggiare pratiche aziendali responsabili.

[S1-5 DP 47c]

I target definiti sono stati impostati in termini percentuali, con l'intento di allinearsi a metriche riconosciute a livello internazionale, valorizzare i trend positivi della banca e di monitorare i progressi in modo chiaro e misurabile.

Alla luce dell'impegno strutturato su tali tematiche, sono stati prefissati sia in un'ottica di mantenimento delle attuali performance per consolidare i risultati raggiunti, sia con una prospettiva di miglioramento in aree strategiche dove è possibile ottenere ulteriori progressi significativi.

Sub-topic Target Tipologia Baseline Anno Target
Equilibrio tra vita
professionale e vita
privata
Smart working
40% Numero di giornate/mese in smart
working
Target di
Mantenimento
40% giornate
in smart/mese
(2024)
2026
Parità di
trattamento e
opportunità per
tutti
Parità di genere d'organico
>50% donne
Target di
mantenimento
53% donne
(2024)
2026
Donne in ruoli di responsabilità
>40%
Target di aumento 39%
(2024)
2026
Floor minimo a contratti indeterminati
>97%
Target di
mantenimento
97%
(2024)
2026
Applicazione KPI ESG al sistema di
remunerazione
Variabile incentivante (1)
100% dei dipendenti delle società Italiane
del Gruppo
Target di
mantenimento
100% dei
dipendenti delle
società Italiane
del Gruppo
2026
Remunerazione primi riporti al vertice
legata a tematiche ESG
15-20% Remunerazione variabile dei primi
riporti al vertice collegata alla sostenibilità
(2)
Target di
mantenimento
15-20%
Remunerazione
variabile dei primi
riporti al vertice
collegata alla
sostenibilità
(2024)
2026
Formazione ESG
100% del perimetro considerato con
almeno 2 corsi in 3 anni
Target di aumento 80% del perimetro
considerato con
almeno 2 corsi in
3 anni
(2024)
2028

(1) Il target prefissato fa riferimento al premio produttività e MBO rivolto alla totalità dei dipendenti delle società del Gruppo italiane.

(2) Si sottolinea che gli organi di amministrazione direzione e controllo non hanno sistemi di remunerazione variabile a eccezione dell'Amministratore Delegato.

[S1-5 DP 47a]

Gli obiettivi sopradescritti sono stati fissati coinvolgendo direttamente il Comitato Sostenibilità. Inoltre, i sub topic vengono individuati tenendo conto del confronto costante che avviene con le rappresentanze dei lavoratori (in particolare per quanto concerne la tematica dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata) e delle indicazioni che emergono dal processo di monitoraggio della Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività, sui temi di parità di trattamento e opportunità per tutti.

[S1-5 DP 47b]

Allo stesso modo, il Comitato Sostenibilità viene coinvolto stabilmente per i processi di monitoraggio degli obiettivi raggiunti e di miglioramento dei target previsti.

Inoltre, sempre in considerazione del normale coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori che si verifica costantemente attraverso incontri pianificati, è possibile effettuare un monitoraggio degli aspetti maggiormente aderenti agli accordi raggiunti con le suddette rappresentanze, nonché recepire indicazioni e/o suggerimenti utili per raggiungere gli obiettivi predefiniti.

Pertanto, tali obiettivi, sviluppati in linea con le migliori pratiche internazionali, saranno sottoposti a revisione periodica per garantirne l'allineamento con le esigenze dei collaboratori e con i criteri ESG, rafforzando il ruolo della sostenibilità come leva strategica per il successo aziendale.

3.1.10 Metriche

[ESRS 2 DP 77 MDR-M]

In linea con l'approccio adottato per i dati quantitativi sul cambiamento climatico, nel processo di rendicontazione delle metriche relative alla forza lavoro propria, Banca Ifis ha lavorato a stretto contatto con le funzioni aziendali competenti, garantendo un contributo qualificato e mirato nei rispettivi ambiti. Le metodologie utilizzate e le ipotesi adottate sono pienamente conformi agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e alle normative vigenti, garantendo trasparenza, coerenza con gli standard europei di sostenibilità e un reporting accurato e affidabile.

[S1-6 DP 50a,d,di,dii,f AR 55]

Totale dipendenti (1) u.d.m. 2024
Uomini N. 952
Donne N. 1.061
Altro N. 0
Non comunicato N. 0
Totale N. 2.013

(1) Nel conteggio, in numero di persone, sono stati considerati i dipendenti di tutte le società del Gruppo al 31 dicembre 2024. Il numero dei dipendenti del Gruppo è in linea con il valore riportato all'interno della Nota integrativa del Bilancio consolidato: Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 12 – Spese Amministrative – voce 190.

[S1-6 DP 50a,d,di,dii AR 55]

Totale dipendenti (1) Paese u.d.m. 2024
Italia N. 1.983

(1) Nel conteggio, in numero di persone, solo i dipendenti di società italiane al 31 dicembre 2024 in quanto le società estere non superano il limite del 10% o il numero di 50 lavoratori occupati.

[S1-6 DP 50b,bi,bii,biii,d,di,dii AR 55]

Totale dipendenti (1) u.d.m. 2024
A tempo indeterminato (totale) N. 1.962
Uomini N. 924
Donne N. 1.038
Altro N. 0
Non comunicato N. 0
A tempo determinato (totale) N. 51
Uomini N. 28
Donne N. 23
Altro N. 0
Non comunicato N. 0
Totale N. 2.013

(1) Nel conteggio, in numero di persone, sono stati considerati i dipendenti di tutto il perimetro del Gruppo incluse le società estere al 31 dicembre 2024. Inoltre, all'interno della categoria dei lavoratori a tempo indeterminato sono stati inclusi anche gli apprendisti. Le informazioni sono estratte dall'applicativo Cedacri (fino al 31 dicembre 2024) per le società Banca Ifis, Ifis Npl Servicing, Ifis Npl Investing e Ifis Rental Services. Per la società Cap.Ital.Fin., i dati sono forniti dallo Studio TP Service, mentre per Banca Credifarma vengono estratti dall'applicativo Zucchetti. Per le società estere, i dati relativi alla Polonia sono elaborati dallo Studio Grant Thornton e quelli per la Romania dallo Studio Crowe.

Si segnala che in funzione dell'operatività prevalentemente concentrata su suolo italiano, non è riportata la suddivisione dei dati per area geografica. Inoltre, Gruppo Banca Ifis non ha impiegato dipendenti a orario variabile nel corso del periodo di rendicontazione.

[S1-6 DP 50c,d,di,dii]

Totale dei dipendenti che hanno lasciato l'organizzazione u.d.m. 2024
Volontario (1) N. 73
A causa di licenziamento (2) N. 5
A causa di pensionamento (3) N. 0
A causa di decesso (4) N. 1

(1) Nel conteggio è stato indicato il numero totale, in numero di persone, che hanno lasciato l'azienda per dimissioni volontarie (sono stati esclusi i termini dei tempi determinati e le cessioni di contratto all'interno del gruppo e inclusi i dipendenti usciti per risoluzione consensuale).

(2) Nel conteggio è stato indicato il numero di persone licenziate per non superamento del periodo di prova, e giusta causa.

(3) Nel conteggio, a seguito dell'estrazione dai sistemi della Banca, non è presente una distinzione dei lavoratori dimissionari per pensionamento che risultano congiuntamente inclusi nella riga 16 (dimissioni volontarie). (4) Si specifica che il decesso non è riconducibile a cause legate all'attività lavorativa.

Si segnala che il tasso di avvicendamento dei dipendenti nel corso del 2024 è stato del 3,9%, calcolato utilizzando al denominatore del KPI il numero totale dei dipendenti del Gruppo, incluse le società estere.

Dipendenti coperti da accordi di contrattazione collettiva (1) Paese u.d.m. 2024
Percentuale del totale dei dipendenti coperti da accordi di contrattazione
collettiva
Gruppo % 99
Percentuale del totale dei dipendenti coperti da contratti collettivi di
lavoro rientra nel tasso di copertura ripartito per paese (all'interno del
SEE)
Italia % 100

(1) Considerato nel conteggio, in numero di persone, solo i dipendenti di società italiane in quanto le estere non superano il limite del 10% o 50 lavoratori occupati.

[S1-8 DP 63a]

Dipendenti coperti da rappresentanti dei lavoratori Paese u.d.m. 2024
Percentuale dei dipendenti nel paese (SEE) coperti da rappresentanti dei
lavoratori
Italia % 100

[S1-8 DP 63b]

Non sono presenti accordi con rappresentanze dei lavoratori del Comitato Aziendale Europeo (CAE), del Comitato Aziendale della Societas Europaea (SE), o del Comitato Aziendale della Società Cooperativa Europaea (SCE). Sono presenti accordi con le rappresentanze dei lavoratori a livello nazionale per tutti i dipendenti delle società del Gruppo aventi sede sul territorio italiano che applicano il CCNL del settore Credito.

[S1-8 AR 70]

Copertura della contrattazione collettiva Dialogo sociale
Tassi di copertura Dipendenti – SEE (per
paesi con >50 dipendenti
che rappresentano >10%
dei dipendenti totali)
Dipendenti – Non-SEE
(stima per regioni con >50
dipendenti che
rappresentano >10% dei
dipendenti totali)
Rappresentanza sul posto
di lavoro (solo SEE) (per
paesi con >50 dipendenti
che rappresentano >10%
dei dipendenti totali)
0-19%
20-39%
40-59%
60-79%
80-100% Italia Italia

[S1-9 DP 66a, AR 71]

Totale dipendenti membri dell'Alta
dirigenza per genere (1)
u.d.m. 2024
Uomini N. 10
% 77
Donne N. 3
% 23
Altro N. 0
% 0
Non comunicato N. 0
% 0
Totale N. 13

(1) Con Alta dirigenza si fa riferimento ai primi riporti dell'Amministratore Delegato di Gruppo, in coerenza con la definizione del Codice di Corporate Governance e la sezione del sito istituzionale di Gruppo Banca Ifis.

[S1-9 DP 66b]

Totale dipendenti per fasce di età (1) u.d.m. 2024
Età inferiore a 30 anni N. 117
% 6
Età compresa tra i 30 e 50 anni N. 1.457
% 72
Età superiore a 50 anni N. 439
% 22
Totale N. 2.013

(1) I dati comprendono tutto il perimetro del Gruppo incluse le società estere.

[S1-10 DP 69]

Tutti i dipendenti di Banca Ifis percepiscono un salario equo e adeguato, stabilito in conformità con i parametri di riferimento applicabili e in pieno rispetto delle normative vigenti. L'impresa si impegna a promuovere una retribuzione che rifletta i principi di equità, trasparenza e sostenibilità, valorizzando il contributo di ciascun collaboratore e assicurando condizioni economiche in linea con le migliori prassi di settore.

[S1-12 DP 79]

Dipendenti con disabilità(1) u.d.m. 2024
Percentuale di persone con disabilità tra i dipendenti, salvo
restrizioni giuridiche in materia di raccolta dei dati
% 5

(1) Nel conteggio sono state compresi i lavoratori appartenenti a entrambe le tipologie di categorie protette: Invalidi civili (n. 87) e lavoratori assunti ai sensi dell'Art. 18 della Legge 68/99 (n. 12) - Sono state escluse le società estere per la non applicazione della normativa (non sono previsti obblighi di assunzione personale disabile in base alla normativa nazionale rumena e polacca). Per tali motivazioni, sono stati esclusi i dipendenti delle società estere dal numeratore, mentre, ai fini del calcolo del KPI, al denominatore è stato utilizzato il numero totale dei dipendenti del Gruppo (società estere incluse).

Revisioni periodiche delle prestazioni e
dello sviluppo della carriera
u.d.m. 2024
Uomini % 89
Donne % 94
Altro % 0
Non comunicato % 0
Numero/percentuale delle revisioni per
dipendente
% 92
Numero di revisioni in proporzione al
numero di revisioni concordate dalla
dirigenza
% 100

[S1-13 DP 83a, AR 77]

Il processo di Perform Up 2024 si riferisce alle performance realizzate nell'anno precedente, coinvolgendo tutti i dipendenti assunti entro il 30 settembre 2023 che abbiano prestato servizio almeno 3 mesi nel corso di tale anno. Pertanto, non tutti i dipendenti attivi al 31 dicembre 2024 hanno preso parte al processo. Si segnala tuttavia che nel nuovo processo di Performance Management si incentiva la formalizzazione di un riscontro da parte del valutatore per ciascun membro del proprio team in occasione della fase di Mid Year Review. Tale feedback verrà conteggiato nella prossima rendicontazione in quanto riferito alle performance del 2024.

[S1-13 DP 83b, AR 78]

Numero medio di ore di formazione per
dipendente per genere
u.d.m. 2024
Uomini N. 27
Donne N. 22
Altro N. 0
Non comunicato N. 0
Numero medio di ore di formazione N. 25

Il numero medio di ore di formazione per dipendente è pari a 25 ore, con una distribuzione equilibrata tra i generi.

[S1-14 DP 88c,d,e]

Infortuni u.d.m. 2024
Numero di infortuni sul lavoro registrabili
per la forza lavoro propria (1)
N. 17
Tasso di infortuni sul lavoro registrabili
per la forza lavoro propria (2)
N. 5

(1) Indicato il n. degli infortuni come da Comunicazioni inviate all'INAIL (non sono stati comunicati infortuni per le società estere). (2) Il dato è stato fornito per tutto il perimetro comprese le società estere ed è calcolato come rapporto tra il numero di infortuni sul lavoro e il numero delle ore lavorate dai lavoratori dipendenti (comprensive di ferie e permessi previsti dal Contratto e i giorni di congedo di malattia retribuito).

Nel dettaglio, nel corso del 2024 si sono verificati 17 episodi di infortuni. Tra i pericoli sul lavoro che costituiscono un rischio di infortunio con gravi conseguenze, sono stati identificati i pericoli legati all'attività svolta dal personale (commerciale e non) che utilizza l'auto aziendale per le visite ai clienti o trasferte, oppure nel semplice tragitto casa/lavoro e viceversa.

Inoltre, si segnala che nel corso del 2024 il tasso di assenteismo si è attestato pari a 1.53, dato calcolato come il rapporto tra il totale dei giorni lavorativi dell'anno e i giorni di malattia e infortuni registrati.

Malattie connesse al lavoro u.d.m. 2024
Numero di casi di malattie connesse al
lavoro registrabili dei dipendenti
N. 0
Numero di decessi nella forza lavoro
propria dovuti a lesioni e malattie
connesse al lavoro
N. 0
Numero di decessi dovuti a lesioni e
malattie connesse al lavoro di altri
lavoratori che operano nei siti
dell'impresa
N. 0
Numero di giornate perdute a causa di
lesioni e decessi sul lavoro dovuti a
infortuni sul lavoro, malattie connesse al
lavoro e decessi a seguito di malattie dei
dipendenti
N. 7.812

[S1-14 DP 88b,d,e]

Nel corso del 2024 non si sono verificati casi di malattie professionali per il personale dipendente. Tra i principali pericoli che possono causare futura malattia professionale, individuati tramite la valutazione dei rischi, vi sono quelli derivati da fattori di rischio:

  • fisici, quali rumore e vibrazioni del sistema mano braccio e del corpo intero;
  • inerenti ai luoghi di lavoro e l'organizzazione del lavoro, quali la corretta ergonomia della postazione di lavoro e l'utilizzo del videoterminale.

[S1-14 DP 88a]

Si segnala che la percentuale di lavoratori propri coperti dal sistema di gestione della salute e della sicurezza in base a prescrizioni giuridiche e (o) norme o orientamenti riconosciuti è del 99%.

[S1-16 DP 97a]

Divario retributivo di genere u.d.m 2024
Divario retributivo di genere
incluso personale più rilevante
% 20
Dirigenti % 5
Quadri % 6
Impiegati % 1

Il divario retributivo di genere è stato calcolato considerando la retribuzione fissa oraria, che include la retribuzione annua lorda (RAL) e le eventuali indennità legate al ruolo (RBA).

Il divario complessivo è risultato essere pari al 20%, calcolato come differenza tra la media della retribuzione oraria lorda dei dipendenti di sesso maschile e la media della retribuzione oraria lorda dei dipendenti di sesso femminile, rapportato alla media della retribuzione oraria lorda dei dipendenti di sesso maschile (in percentuale). Il divario retributivo di genere così calcolato include categorie di personale non omogenee tra di loro e non comparabili per complessità e peso organizzativo; in particolare, la categoria del personale più rilevante rende il dato complessivo non significativo. Pertanto, si dà evidenza del divario per inquadramento, escludendo il Personale più Rilevante: Dirigenti: 5%, Quadri: 6%, Impiegati: 1%.

[S1-16 DP 97b]

Remunerazione totale annua u.d.m. 2024
Tasso di remunerazione totale annuo (1) N. 43

(1) Il tasso di remunerazione totale annuo è calcolato come rapporto tra la remunerazione totale del CEO e la remunerazione totale annua mediana di tutti i dipendenti (esclusa la persona che percepisce il salario più elevato). Per la remunerazione totale del CEO sono stati considerati i seguenti istituti retributivi: RAL erogata al 31 dicembre 2024, STI complessivo competenza 2023 assegnato 2024, benefit vari. Per la remunerazione totale annua mediana sono stati considerati i seguenti istituti retributivi: RAL al 31 dicembre 2024, indennità di ruolo al 31 dicembre 2024, patti erogati nel 2024, entry bonus erogati nel 2024, STI complessivo di competenza 2023 assegnato nel 2024, premio variabile di risultato erogato nel 2024, welfare riconosciuto nel 2024 e relativa quota convertita in welfare, i benefit vari (e.g. assicurazione sanitaria, vita, infortuni, auto, mutuo ecc.). Si specifica che le metodologie di calcolo non hanno incluso la componente relativa all'LTI, in quanto il periodo di maturazione (i.e. vesting) del Piano (2021-2023) è terminato;

[S1-17 DP 103a,b,c]

Discriminazione u.d.m. 2024
Numero di episodi di discriminazione N. 0
Numero di denunce presentate
attraverso i canali predisposti affinché i
lavoratori propri sollevino preoccupazioni
N. 2
Numero di denunce presentate presso i
Punti di contatto nazionali per le Imprese
multinazionali dell'OCSE
N. 0
Importo delle ammende, delle sanzioni e
del risarcimento di danni risultanti da
casi di discriminazione, tra cui molestie e
denunce presentate
N. 0

Nel corso del 2024 sono state ricevute in totale 2 segnalazioni Whistleblowing, nessuna delle quali riconosciuta come segnalazione di un episodio di discriminazione o delle altre fattispecie disciplinate dall'informativa.

[S1-17 DP 103c]

Non risultano evidenze o segnalazioni per il 2024 di casi di discriminazione e molestie e relative ammende o sanzioni.

[S1-17 DP 104a,b]

Diritti umani u.d.m 2024
Numero di incidenti gravi in materia di
diritti umani connessi alla forza lavoro
propria che sono casi di mancato
rispetto dei Principi guida delle Nazioni
Unite, della dichiarazione dell'OIL sui
principi e i diritti fondamentali nel lavoro
e delle Linee guide dell'OCSE per le
imprese multinazionali
N. 0
Numero di incidenti gravi in materia di
diritti umani connessi alla forza lavoro
propria
N. 0
Importo delle ammende, delle sanzioni e
del risarcimento di danni rilevanti per
gravi problemi e incidenti in materia di
diritti umani connessi alla forza lavoro
propria
N. 0

[S1-17 DP 104b]

Non ci sono evidenze per il 2024 di segnalazioni in merito alla violazione dei diritti umani e relative sanzioni.

3.2 S2 – Lavoratori nella catena del valore

Impatti, rischi e opportunità rilevanti

misure/politiche adeguate in

trattamento e opportunità per

materia di parità di

tutti

[S2.SBM-3 DP 48a]
Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Condizioni di lavoro
Violazione dei diritti dei
lavoratori attraverso il ricorso
a fornitori che non tutelano i
diritti dei lavoratori (es. salari
adeguati, occupazione sicura,
salute e sicurezza, …)
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Modello di
Organizzazione, Gestione
e Controllo ex d.lgs.
231/2001 delle singole
società

Politica di Gruppo per la
gestione del ciclo passivo

Progetto in materia di
Sustainable Procurement
Rischio reputazionale legato
alla presenza lungo la catena
del valore di rapporti
commerciali con entità che
non dispongono di
misure/politiche adeguate in
materia di condizioni di lavoro
Rischio Catena del valore Medio termine
Promuovere collaborazioni
con fornitori e partner
commerciali che hanno
ottenuto certificazioni sociali e
ambientali
Opportunità Catena del valore Medio termine
Parità di trattamento e di opportunità per tutti
Mancanza di sviluppo dei
giovani talenti, della
promozione della parità di
genere e delle pratiche
inclusive e non discriminatorie
nei confronti dei lavoratori
nella catena del valore
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Modello di
Organizzazione, Gestione
e Controllo ex d.lgs.
231/2001 delle singole
società

Politica di Gruppo per la
gestione del ciclo passivo

Percorsi formativi dell'Ifis
Academy rivolti alla value
chain
Rischio reputazionale legato
alla presenza lungo la catena
del valore di rapporti
commerciali del Gruppo Banca
Ifis con entità che non
dispongono di
misure/politiche adeguate in
Rischio Catena del valore Medio termine

[S2.SBM-3 DP 10a]

I lavoratori della catena del valore di Banca Ifis, con particolare riferimento alla catena di fornitura, rappresentano una componente rilevante per il business del Gruppo. Inoltre, Banca Ifis è consapevole che mantenere un'altra qualità nelle relazioni con i fornitori significa contribuire a uno sviluppo economico attento alla tutela dell'ambiente e al rispetto dei diritti umani. Le principali categorie di servizi professionali e non, in particolare servizi per consulenze o legali, servizi in outsourcing, servizi per informazione dei clienti e servizi collegati all'utilizzo o all'assistenza software, hanno un carattere altamente strategico per l'ottenimento dei risultati del Gruppo. Per questo motivo, risulta di fondamentale importanza che i fornitori della Banca siano selezionati con cura, nell'ottica

di ridurre al minimo potenziali impatti negativi legati alla violazione dei diritti dei lavoratori causati dalla mancanza di tutele.

[S2.SBM-3 DP 11a]

Gli impatti materiali sono potenzialmente indirizzati a tutti i lavoratori della catena di fornitura del Gruppo, senza distinzioni di tipologia o inquadramento professionale. Si segnala tuttavia che il Gruppo ha identificato un potenziale impatto legato alla mancanza di sviluppo dei giovani talenti, alla promozione della parità di genere e all'adozione di pratiche inclusive e non discriminatorie all'interno della catena del valore, che coinvolge in particolare le categorie dei giovani lavoratori e delle donne lavoratrici, considerate particolarmente vulnerabili agli eventuali effetti negativi derivanti.

[S2.SBM-3 DP 11ai-v]

Per quanto riguarda le tipologie di soggetti impattati, i lavoratori della catena di fornitura del Gruppo operano prevalentemente per entità nella catena del valore a monte dell'impresa. Inoltre, a livello geografico, i fornitori del Gruppo sono principalmente localizzati sul territorio italiano e pertanto soggetti alle normative vigenti in materia di tutela dei diritti dei lavoratori e di privacy.

[S2.SBM-3 DP 12]

Banca Ifis, nell'ambito del processo di doppia rilevanza, ha effettuato una mappatura attenta e dettagliata della propria catena di fornitura, identificando le principali categorie di fornitori e la relativa localizzazione.

Contestualmente, attraverso l'analisi dei rischi, sono state effettuate valutazioni che hanno coinvolto l'intero parco fornitori. Da tali analisi non sono emerse categorie specifiche di lavoratori con caratteristiche particolari che risultino maggiormente esposte a rischi.

[S2.SBM-3 DP 11c]

I potenziali impatti negativi identificati come materiali sono legati al verificarsi di singoli incidenti in merito a violazioni in materia di diritti dei lavoratori, il cui verificarsi è causato dalla mancanza di tutele da parte della società di fornitura. Tali impatti risultano potenziali poiché adeguatamente presidiati e mitigati dalle diverse iniziative e normative interne ed esterne alla Banca, come meglio descritto successivamente.

[S2.SBM-3 DP 11e]

Al contempo, sui lavoratori della catena di fornitura sono stati identificati rischi materiali legati a potenziali danni reputazionali e operativi, che potrebbero derivare da relazioni con fornitori non conformi a principi fondamentali come la tutela della privacy, la parità di trattamento, l'inclusione, la diversità e la sicurezza sul lavoro. Eventuali violazioni dei diritti dei lavoratori potrebbero inoltre generare conseguenze legali e di conformità, con ripercussioni negative sulla continuità operativa e sulla fiducia degli stakeholder.

Parallelamente, sono state individuate opportunità strategiche legate al rafforzamento della sostenibilità nella catena di fornitura, attraverso la selezione e il consolidamento di rapporti con fornitori che adottano pratiche etiche e sostenibili, possiedono certificazioni sociali e ambientali e garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori. Tali azioni non solo riducono i rischi di non conformità e migliorano la reputazione aziendale, ma favoriscono anche la creazione di un ecosistema di fornitori più resiliente e in linea con gli obiettivi di sostenibilità della Banca, contribuendo alla generazione di valore condiviso nel lungo periodo.

[S2.SBM-3 DP 10b]

I rischi e le opportunità materiali identificati sono strettamente connessi alla strategia di acquisto della Banca, poiché l'acquisizione di informazioni legate al profilo di sostenibilità dei fornitori nel più ampio processo di procurement, consente di favorire pratiche responsabili lungo la catena del valore, aumentare la qualità dei fornitori contribuendo alla promozione dei diritti dei lavoratori e alla creazione di una catena di fornitura più etica e sostenibile.

[S2.SBM-3 DP 13]

Tali rischi e opportunità riguardano la totalità dei lavoratori della catena di fornitura.

3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori nella catena del valore

L'approccio e le politiche di riferimento

Gruppo Banca Ifis ha sviluppato nel corso degli anni diverse politiche volte a garantire una corretta gestione degli impatti, rischi e opportunità (IROs) sopra riportati. Oltre alla Politica ESG che ne richiama l'approccio e le linee guida generali, le principali politiche per la gestione degli IROs sono il Codice Etico di Gruppo, il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001 delle singole società e la Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo.

In coerenza con gli impegni in ambito sociale, Gruppo Banca Ifis riconosce l'opportunità di accelerare il percorso di transizione sostenibile sia all'interno del Gruppo che nelle relazioni con i principali attori della catena del valore.

Codice Etico e Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001

[S2-1 DP 16]

All'interno del Codice Etico (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 7 MDR-P) il Gruppo ha definito una serie di impegni in ambito ESG, in linea con i propri valori e principi e in riferimento ai propri partner commerciali e attori della catena del valore.

Per quanto riguarda specificatamente i fornitori, questi sono tenuti ad approvare il Codice Etico all'atto di stipula del contratto con le società del Gruppo e ad attenervisi scrupolosamente in costanza di rapporto contrattuale. Con particolare riferimento alla formalizzazione di contratti o accordi di fornitura, il Gruppo richiede inoltre la presa visione e accettazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001, descritto dettagliatamente in relazione alla condotta delle imprese (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.3 Corruzione attiva e passiva, DP 7 MDR-P). Infine, la Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo, anch'essa descritta in relazione alla condotta delle imprese (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 1.2 Gestione dei rapporti con i fornitori, DP 14), fornisce i principi e le linee guida per la definizione del processo di gestione del ciclo passivo da parte della Capogruppo e delle società controllate e dei fornitori del Gruppo.

Politica ESG

[S2-1 DP 16]

Attraverso l'attuazione della Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25), il Gruppo considera obiettivi prioritari e non negoziabili la sicurezza sul lavoro, la tutela della salute e del benessere del proprio personale, dei fornitori, di tutti i collaboratori, dei clienti, dei terzi e dei vari stakeholder coinvolti dalla propria attività.

A tal fine, il Gruppo mira a soddisfare adeguati requisiti di sicurezza e a garantire un ambiente di lavoro sicuro, sano e inclusivo e a perseguire una politica di miglioramento continuo delle proprie prestazioni per la sicurezza e la tutela della salute di tutti. Inoltre, promuove un luogo di lavoro privo di ogni tipo di discriminazione e ad applicare i valori di trasparenza, inclusione e pari opportunità in ogni fase del processo di reclutamento, selezione, assunzione, promozione e remunerazione. Infine, il Gruppo condanna ogni tipo di molestia, abuso, o intimidazione nonché qualsiasi forma di lavoro forzato o minorile.

[S2-1 DP 17,a,b,c]

220 Come esplicitato all'interno della Politica ESG, il Gruppo considera che il rispetto dei diritti umani universalmente riconosciuti sia un requisito imprescindibile nella propria strategia di sostenibilità e per tale motivo tutela e promuove tali diritti nella conduzione delle proprie attività e nell'ambito delle relazioni con i propri collaboratori e con gli altri stakeholder. Nella convinzione che l'adozione di politiche di acquisto responsabili favoriscano la promozione di uno sviluppo economico sostenibile che tutela l'ambiente e rispetta i diritti umani, il Gruppo attribuisce un ruolo chiave ai fornitori nel percorso di sostenibilità e ritiene che collaborazioni trasparenti possano generare valore reciproco. A tal fine, il Gruppo condivide il proprio impegno verso la tutela dei diritti umani

Inoltre, il Gruppo riconosce l'importanza di promuovere comportamenti sostenibili lungo tutta la catena del valore e ha iniziato un percorso volto a integrare considerazioni ESG nella valutazione delle controparti, compresi gli aspetti sociali e legati alla tutela dei diritti umani.

[S2-1 DP 19]

Nell'implementazione delle attività e dell'organizzazione bancaria in ottica ESG la Banca tiene in considerazione diverse normative e iniziative di terzi quali, come disciplinato nella Politica ESG, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l'UN Global Compact e la Direttiva (UE) 2022/2464.

Nel periodo di riferimento, la Banca non ha ricevuto segnalazioni di violazioni dei principi internazionali, inclusi i Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, le Convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e le linee guida OCSE. Inoltre, non sono emersi episodi di violazione dei diritti umani lungo la catena del valore a monte42 .

Le azioni

[S2-4 DP 32a]

Il Gruppo Banca Ifis riconosce la propria responsabilità nel comprendere e affrontare gli impatti che le proprie attività possono generare lungo la catena di fornitura, in particolare sui lavoratori dei principali fornitori di beni strumentali.

[S2-4 DP 33b]

Il Codice Etico e il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001 sono i principali strumenti di normativa interna utilizzati per monitorare e vigilare sugli standard etico-comportamentali dei partner commerciali, assicurando che tutte le parti coinvolte rispettino i principi di sostenibilità, equità e diritti umani. In particolare, al fine di intervenire tempestivamente e prevenire possibili impatti negativi, Banca Ifis richiede ai propri fornitori di prendere visione del Codice Etico per instaurare e mantenere rapporti commerciali in linea con i valori sottoscritti dal Gruppo.

[S2-4 DP 33c]

Il rispetto del Codice Etico e dei criteri di selezione viene monitorato periodicamente, assicurando la corretta applicazione e l'efficacia dell'impegno di Banca Ifis lungo l'intera catena di fornitura.

Infine, per garantire il benessere e la tutela dei lavoratori dei propri fornitori, l'impresa adotta criteri rigorosi di idoneità durante la fase di selezione, tra cui la verifica del rispetto del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e del DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale), assicurandosi che i fornitori siano conformi agli obblighi contributivi, assicurativi e fiscali previsti dalla normativa vigente.

[S2-4 DP 32d,33c]

Banca Ifis monitora e valuta l'efficacia dell'azione sopramenzionata garantendo il rispetto dei requisiti minimi richiesti ai fornitori attivi. Questo processo avviene attraverso controlli periodici, effettuati ogni dodici mesi, che includono, ad esempio, la verifica della regolarità dei DURC (Documenti Unici di Regolarità Contributiva). Si precisa

42 Le analisi condotte da Banca Ifis in merito ai lavoratori della catena del valore si sono focalizzate principalmente sul parco fornitori.

che la totalità dei fornitori soggetti a tali controlli43 si sono confermati in linea con i requisiti di selezione e non sono state segnalate inadempienze.

Riflettendo l'impegno di Banca Ifis a costruire un ecosistema integrato e sostenibile, la Banca si è posta l'obiettivo di evolvere i processi formativi della Ifis Academy attraverso un percorso innovativo, per non limitarsi alla sola formazione interna dei collaboratori del Gruppo, ma per rivolgersi in modo olistico e inclusivo a tutti i principali stakeholder esterni con cui la Banca interagisce.

Progetto Evoluzione Ifis Academy

[S2-4 DP 31 MDR-A]

In particolare, Gruppo Banca Ifis ha avviato un'iniziativa specificatamente rivolta alla propria catena del valore attraverso il "Progetto Evoluzione Ifis Academy". L'iniziativa ha l'obiettivo di ampliare l'offerta formativa di Gruppo Banca Ifis, estendendola non solo ai collaboratori interni, ma anche agli stakeholder esterni, inclusi clienti (debitori Npl, Pmi e operatori nel settore leasing e noleggio) e fornitori44. Il focus principale del progetto riguarda la formazione in ambito ESG e cybersecurity, ambiti che potrebbero avere un impatto positivo sul rafforzamento delle competenze delle parti coinvolte e lo sviluppo di una cultura di sostenibilità. La progettualità sarà implementata in collaborazione con Digit'Ed, partner leader nello sviluppo di programmi e infrastrutture formative, per l'adozione di una piattaforma accessibile agli stakeholder esterni.

[S2-4 DP 34a]

Inoltre, il Gruppo, al fine di mitigare i rischi derivanti dalla presenza lungo la catena del valore di rapporti commerciali con entità che non adottano misure adeguate in materia di condizioni di lavoro e parità di trattamento e opportunità per tutti ha adottato una serie di azioni e presidi, come meglio specificato di seguito.

[S2-4 DP 31 MDR-A]

Con riferimento ai fornitori si rilevano le seguenti azioni e presidi:

  • analisi dei profili amministrativi, organizzativi, patrimoniali45 e reputazionali del fornitore;
  • analisi dei profili ICT e di sicurezza dei dati;
  • definizione di appositi standard contrattuali al fine di mitigare i rischi individuati (e.g. divieti di subesternalizzazione a determinate condizioni);
  • analisi nel continuo dei livelli dei servizi erogati dal fornitore, alla luce di quanto garantito nel contratto;
  • definizione di exit strategy nel caso si rendesse necessario interrompere il rapporto con il fornitore;
  • controlli di secondo livello Operational Risk sulle funzioni esternalizzate, sulle terze parti ICT;
  • Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo;
  • Politica per l'esternalizzazione di funzioni aziendali.

43 Si precisa che i controlli si riferiscono esclusivamente ai fornitori soggetti alla procedura del ciclo passivo.

44 Tale formazione sarà erogata al parco fornitori maggiormente rilevanti per il Gruppo.

45 L'analisi dei profili patrimoniali avviene limitatamente per le casistiche definite nella Politica del ciclo passivo.

[S2-4 DP 34b]

Parallelamente, nell'ottica di perseguire l'opportunità di promuovere collaborazioni con fornitori e partner commerciali con un migliore profilo di sostenibilità, Gruppo Banca Ifis ha avviato un percorso di "Sustainable Procurement".

[S2-4 DP 31 MDR-A]

Tale iniziativa ha l'obiettivo di generare un impatto positivo attraverso il miglioramento delle performance ESG dei fornitori stessi e, prospetticamente, adottando criteri di selezione che considerano aspetti sociali e ambientali. Da gennaio 2025, il Gruppo raccoglie informazioni relative ai temi di sostenibilità dai fornitori più rilevanti46, attraverso la somministrazione di un questionario ESG, in collaborazione con la piattaforma Consorzio ABC, e integrando tale informazione all'interno del portale Jaegger per la gestione dei fornitori.

[S2-4 DP 33c]

Tale mappatura è finalizzata ad assegnare un profilo di sostenibilità ai fornitori e le risultanze emerse supporteranno Banca Ifis nel delineare l'approccio di intervento più adeguato verso la propria catena di fornitura. L'analisi consentirà, ad esempio, di delineare le azioni più idonee ed efficaci per sostenere i fornitori nel proprio percorso di transizione sostenibile, mitigando eventuali impatti negativi.

[S2-4 DP 35]

Per prevenire eventuali impatti negativi derivanti dalle attività della Banca o della sua forza lavoro, il Codice Etico prevede l'utilizzo del sistema di Whistleblowing come strumento interno di segnalazione (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.4 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 10c).

Banca Ifis, in qualità di Capogruppo, ha implementato questo meccanismo che consente di segnalare comportamenti, azioni o omissioni, attribuibili a membri dell'organizzazione aziendale, che violino normative nazionali o dell'Unione Europea e che possano compromettere l'interesse pubblico o l'integrità della Banca e delle sue controllate.

Le segnalazioni possono essere presentate attraverso diversi canali autonomi e indipendenti, tra cui un'applicazione dedicata, un sistema di messaggistica vocale, il servizio postale o un incontro diretto con il Responsabile dell'Internal Audit.

[S2-4 DP 36]

In linea con l'attenzione dimostrata dal Gruppo, nel corso dell'anno non sono stati rilevati dalla funzione Procurement & Cost Management incidenti relativi ai diritti umani connessi alla catena del valore a monte e a valle per i fornitori che sono soggetti alla Politica del ciclo passivo.

[S2-4 DP 38]

La funzione Procurement & Cost Management di Banca Ifis, oltre a occuparsi della gestione ordinaria dei fornitori, svolge un ruolo fondamentale di controllo e monitoraggio del rispetto dei requisiti minimi, con l'obiettivo di selezionare fornitori che aderiscono ai principi e ai valori del Gruppo. Questa attività consente di garantire il rispetto dei criteri stabiliti e delle norme nazionali, promuovendo un'attenzione costante verso una catena di fornitura responsabile47 .

46 Si segnala che il campione preso in analisi corrisponde ai fornitori con singoli impegni superiori ai 100 mila euro annui.

47 Si precisa che la funzione Procurement & Cost Management effettua i controlli tenendo conto delle esclusioni previste dalla normativa interna di riferimento.

[S2-4 DP 33a]

Inoltre, con l'obiettivo di adottare azioni efficaci e produrre impatti positivi lungo la propria catena di fornitura, Banca Ifis effettua un'analisi approfondita del contesto esterno, esaminando le buone prassi di settore, e realizza analisi e mappature dettagliate dei propri fornitori. Infine, attua un monitoraggio periodico e mantiene un dialogo costante con i fornitori per verificare il rispetto dei criteri stabiliti per la selezione e la collaborazione, con particolare attenzione alla tutela di requisiti minimi a favore dei lavoratori all'interno della catena di fornitura.

3.2.2 Canali

[S2-3 DP 27a,b,c,d]

Dal 2021, è stata inclusa all'interno del Codice Etico una clausola contrattuale che, in conformità alla normativa interna di riferimento, lo definisce come documento vincolante nei confronti di ciascun destinatario e in particolare dei fornitori. La violazione del Codice Etico da parte dei destinatari costituisce, nei casi previsti dalla normativa interna, violazione del rapporto contrattuale tra il Gruppo e il destinatario e attribuisce al Gruppo anche il diritto di intimare la risoluzione o il recesso dal contratto per giusta causa qualora, a insindacabile giudizio del Gruppo, la violazione commessa sia tale da far venir meno il rapporto di fiducia o venga arrecato un notevole pregiudizio per il Gruppo stesso. Resta ferma la facoltà della Capogruppo o delle sue controllate di richiedere il risarcimento dei danni.

Al fine di valutare l'efficacia dei sistemi adottati, come descritto nel capitolo G1 (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 10), la Banca dispone di un sistema di Whistleblowing accessibile sia agli stakeholder interni che esterni, inclusi i fornitori, per raccogliere eventuali segnalazioni e adottare le misure necessarie in caso di inadempienze. Si precisa che, nel corso del 2024, non sono state ricevute segnalazioni da parte dei lavoratori appartenenti alla catena di fornitura.

[S2-3 DP 28]

Nei vari rapporti con i fornitori è stata introdotta, ove possibile, detta clausola nei testi contrattuali. Inoltre, sempre in sede di formalizzazione di contratti o accordi di fornitura, secondo le indicazioni della normativa interna, il Gruppo richiede altresì la presa visione e accettazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001.

3.2.3 Obiettivi

[ESRS 2 DP 72,81 MDR-T]

[S2-5 DP 41,42a,b,c]

Banca Ifis ha recentemente avviato una serie di progettualità con l'obiettivo di sensibilizzare e ulteriormente coinvolgere i fornitori, nel contesto di un percorso strategico finalizzato al miglioramento delle performance ESG. Queste iniziative mirano a promuovere pratiche responsabili e sostenibili, integrando i principi ambientali, sociali e di governance nelle operazioni quotidiane del Gruppo. Il progetto "Sustainable Procurement" rappresenta il punto di partenza per raccogliere informazioni strutturate sui fornitori e valutare il loro posizionamento in termini di sostenibilità. Sulla base delle evidenze emerse, il Gruppo valuterà la formalizzazione di obiettivi quantitativi, garantendo un approccio consapevole alla gestione della catena di fornitura. Tuttavia, in assenza di obiettivi predefiniti, non sono state intraprese azioni di coinvolgimento e interazione dirette con i lavoratori della catena del valore.

3.3 S3 – Comunità interessate

Impatti, rischi e opportunità rilevanti

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Diritti economici, sociali e culturali delle comunità / Diritti civili e politici delle comunità
Contributo alla diffusione
dei diritti civili e politici
legati alla libertà di
espressione e di riunione
che ha un impatto
positivo (ad es. sui
difensori dei diritti umani)
sulle comunità colpite
Impatto positivo
attuale
Catena del valore Medio termine
Sviluppo socioeconomico
delle comunità
interessate attraverso
iniziative di sostegno,
collaborazioni con enti
terzi, donazione e/o
sponsorizzazioni
Impatto positivo
attuale
Catena del valore Medio termine
Promuovere iniziative che
sostengano lo sviluppo
dei territori e delle
comunità coinvolte
Opportunità Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo
Collaborazioni con
organizzazioni locali,
associazioni industriali e
professionali e gruppi di
comunità per creare
programmi sostenibili e di
impatto
Opportunità Catena del valore Medio termine
Aumento della propria
quota di mercato
mediante l'espansione
dell'offerta di prodotti con
impatto sociale positivo,
come quelli relativi al
terzo settore
Opportunità Catena del valore Medio termine

[S3.SBM-3 DP 48a]

[S3.SBM-3 DP 8a]

Le comunità nelle quali Banca Ifis opera e gli impatti a esse collegati ricoprono un ruolo fondamentale all'interno della strategia della Banca: all'interno del business plan D.O.E.S. 2022-2024, nel pilastro "S" di Sustainable, vi è uno specifico obiettivo dedicato alla creazione del Social Impact Lab Kaleidos, grazie al quale sono stati sviluppati progetti e iniziative che generano un elevato valore aggiunto sulla collettività e sui territori e che promuovono l'inclusione sociale, la diversità, il benessere delle persone e la cultura. La correlazione tra la strategia del Gruppo in questo ambito e gli impatti materiali identificati con riferimento alle comunità interessate è tangibile: il loro sviluppo socioeconomico attraverso iniziative di sostegno, collaborazioni con enti terzi, donazione e/o sponsorizzazioni e la diffusione dei diritti civili e politici legati alla libertà di espressione e di riunione sono elementi alla base del Social Impact Lab della Banca e orientano la strategia e il modello di business del Gruppo. A conferma

della centralità di tali tematiche nella strategia del Gruppo, si specifica che esse costituiranno un elemento chiave anche per il futuro Piano Industriale di Banca Ifis che verrà presentato al mercato.

[S3.SBM-3 DP 9]

Tutte le comunità interessate che possono subire impatti rilevanti da parte dell'impresa, compresi gli impatti direttamente connessi a operazioni proprie e alla catena del valore dell'impresa, sono incluse nell'ambito di applicazione dell'informativa e di fatto sono state contemplate nell'analisi di doppia rilevanza.

[S3.SBM-3 DP 9a]

La tipologia di comunità soggetta a impatti rilevanti da parte dell'impresa, sia a causa delle operazioni proprie che della sua catena del valore a monte e a valle, è la comunità che risiede nei territori di appartenenza, dove il Gruppo pone particolare attenzione al rafforzamento della relazione con i territori e con gli stakeholder a livello regionale e nazionale.

[S3.SBM-3 DP 9ai-iv]

Le comunità lungo la catena del valore dell'impresa sono soggette a impatti rilevanti connessi all'attività del Gruppo.

[S3.SBM-3 DP 9c]

Attraverso il proprio Social Impact Lab Kaleidos, nato nel 2022 su volontà del Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, il Gruppo sviluppa iniziative a elevato impatto sociale negli ambiti di comunità inclusive, cultura e territorio e benessere delle persone. Grazie a Kaleidos vengono sviluppate numerose iniziative che lavorano sinergicamente verso un obiettivo comune: mettere a disposizione della società strumenti per contribuire alla costruzione di un futuro più inclusivo e sostenibile.

[S3.SBM-3 DP 10]

Il costante dialogo con le comunità e la valutazione d'impatto che la Banca porta avanti nell'ambito di Kaleidos consentono di identificare, misurare e monitorare l'impatto generato dalle iniziative strategiche di Gruppo Banca Ifis in ambito di responsabilità sociale e di individuare gli effetti di tali attività sulle diverse comunità colpite e sugli stakeholder del Gruppo.

Il Gruppo partecipa alla vita sociale del territorio costruendo un rapporto continuativo con le persone e le istituzioni, portando avanti progetti che possano contribuire allo sviluppo di comunità più inclusive e collaborative48, in cui la diversità è un valore e la cultura uno strumento di crescita sostenibile, secondo la direzione indicata dall'agenda sociale del Gruppo.

Banca Ifis, inoltre, pone particolare attenzione verso le comunità locali maggiormente esposte a potenziali rischi, con l'obiettivo di integrare tali prospettive nelle proprie strategie di sostenibilità.

[S3.SBM-3 DP 8b]

Oltre agli impatti, anche le opportunità strategiche materiali sono strettamente legate alla strategia aziendale poiché perfettamente allineate con la missione di Kaleidos: la promozione di nuove iniziative a sostegno dei territori e delle comunità, la creazione di partnership con organizzazioni locali, associazioni industriali e professionali e la collaborazione con gruppi di comunità consentono di creare valore sociale.

[S3.SBM-3 DP 9d]

Dall'analisi di doppia rilevanza, non emergono rischi materiali sulle comunità ma solamente opportunità strategiche quali la promozione di nuove iniziative che sostengano lo sviluppo dei territori e delle comunità

48 Con crescita collettiva e collaborativa si intende un percorso di sviluppo basato su progetti di valorizzazione della diversity e di reinclusione sociale.

coinvolte, l'aumento della quota di mercato mediante l'espansione dell'offerta di prodotti con impatto sociale positivo, come quelli relativi al terzo settore e la creazione di nuove partnership per favorire programmi sostenibili e con un impatto positivo. Tali opportunità si riflettono all'interno del più ampio contesto di Kaleidos e hanno la comune finalità di formare sinergie con le istituzioni locali, al fine di diffondere e promuovere un dialogo continuo con le comunità e fornire sostegno e promozione alle diverse iniziative sociali e culturali.

[S3.SBM-3 DP 11]

Le progettualità sviluppate all'interno del Social Impact Lab sono svolte in collaborazione con enti no profit e associazioni locali o nazionali. Gli impatti e le opportunità materiali, che si concretizzano attraverso Kaleidos, colpiscono positivamente e trasversalmente diversi gruppi di beneficiari quali: soggetti fragili, persone in difficoltà socio-economica, giovani, studenti, artisti e sportivi, tutti localizzati a livello locale e nazionale.

3.3.1 Impegno per le comunità interessate

L'approccio e le politiche di riferimento

Le tematiche sociali sono centrali nella strategia di sostenibilità di Gruppo Banca Ifis, che non solo si impegna a rispettare i diritti delle comunità locali interessate ma ricerca la creazione di un impatto positivo nei confronti delle persone, delle comunità e dei territori nei quali opera. Il Gruppo, anche grazie alla nascita di Kaleidos, svolge un ruolo attivo di sviluppo delle comunità nelle quali opera, con particolare attenzione al rafforzamento della relazione con i territori e con gli stakeholder a livello locale e nazionale. Al fine di garantire un adeguato governo delle tematiche sociali, sono state definite una serie di Politiche e Procedure che regolano le attività del Gruppo, tra i quali il Codice Etico e la Politica ESG.

Politica ESG e Codice Etico

[S3-1 DP 14]

L'attenzione del Gruppo nei confronti delle comunità e dei territori nei quali opera sono inclusi e formalizzati all'interno di due documenti cardine del framework normativo del Gruppo: il Codice Etico (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 7 MDR-P) e la Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25). Il primo ha l'obiettivo di delineare l'insieme di principi, valori, diritti, doveri e responsabilità assunte nei confronti di tutti i portatori d'interesse; il secondo ha lo scopo di definire le linee guida del Gruppo in ambito sostenibilità e favorire l'integrazione di considerazioni ESG nelle attività del Gruppo.

Con specifico riferimento agli aspetti in ambito sociale, all'interno di tali politiche il Gruppo si impegna a svolgere un ruolo attivo di sviluppo e promozione delle comunità e dei territori in cui opera, attraverso iniziative che vanno dalla partecipazione a progetti nazionali al sostegno a organizzazioni ed enti non profit nazionali e locali fino a programmi di solidarietà e inclusione sociale, oltre che di formazione e ricerca. Inoltre, il Gruppo riconosce il ruolo del settore non profit per lo sviluppo equo e coeso della comunità, sviluppando partnership con operatori di comprovata esperienza e solida reputazione per la realizzazione di iniziative a favore di categorie svantaggiate e sostenendo i bisogni della collettività tramite erogazioni liberali e sponsorizzazioni coerenti con i valori di riferimento e gli obiettivi sociali che intendono sostenere.

In aggiunta, il Gruppo presta particolare attenzione verso progetti a sostegno della ricerca medico-scientifica, alla tutela dell'infanzia, al reinserimento sociale di persone in difficoltà e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Infine, il Gruppo sostiene, inoltre, una serie di eventi e progetti legati al mondo dello sport dilettantistico e professionale, sia a livello nazionale che locale, tesi a promuovere nella comunità, e in particolare tra i giovani, i valori dello sport, espressione di buone pratiche educative e veicolo di benessere e crescita per la società e le organizzazioni.

Le erogazioni liberali, in particolare, devono, in ogni caso, essere effettuate in trasparenza e nella piena osservanza delle leggi e dei regolamenti applicabili. Tutti i pagamenti effettuati per le sponsorizzazioni o per l'erogazione liberali devono essere registrati in modo preciso e nella loro interezza e resi noti nei libri e nei registri contabili da parte delle relative unità organizzative competenti.

[S3-1 DP 17]

Le attività e le politiche del Gruppo in ambito sostenibilità si ispirano alle principali iniziative e normative nazionali e internazionali quali l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l'UN Global Compact, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il Gruppo rendiconta inoltre il proprio impegno in ambito sostenibilità secondo i principali standard e normative applicabili.

[S3-1 DP 16]

La Politica ESG sancisce, tra gli altri aspetti, l'impegno del Gruppo per la tutela dei diritti umani in conformità ai più elevati standard internazionali, tra cui i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Come esplicitato all'interno della Politica, il Gruppo ritiene che il rispetto dei diritti umani universalmente riconosciuti sia un requisito imprescindibile nella propria strategia di sostenibilità e per tale motivo tutela e promuove tali diritti nella conduzione delle proprie attività e nell'ambito delle relazioni con le comunità locali.

Banca Ifis promuove un confronto costante e collaborativo con tutte le comunità di riferimento. In particolare, il Gruppo collabora con le istituzioni locali per valorizzare la cultura d'impresa e attraverso report, studi e progetti dedicati e si pone l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo delle comunità. Un ruolo attivo di sviluppo e promozione che si manifesta anche con il sostegno a organizzazioni ed enti non profit nazionali e locali e iniziative di solidarietà sociale, al fine di creare un impatto positivo per le comunità e per l'ambiente.

Le azioni

[S3-4 DP 32c]

All'interno dell'area di Kaleidos Comunità inclusive, Banca Ifis sostiene progetti di valorizzazione della diversità e rivolti all'inclusione sociale. In questo ambito vengono ricomprese tutte le iniziative e i progetti che mirano a promuovere una cultura inclusiva, a combattere ogni tipo di discriminazione e a favorire, attraverso azioni concrete, la parità di genere e la diversità in ogni sua forma. Tali azioni contribuiscono alla diffusione degli impatti positivi identificati dal Gruppo e, al contempo, permettono di perseguire le diverse opportunità materiali mappate.

Nel corso del 2024, le principali iniziative promosse si evidenziano:

  • nella promozione dell'uguaglianza di genere nelle materie STEM tramite:
    • la Summer STEM Academy, il campus estivo sulle discipline STEM e di diversità e inclusione organizzato dall'associazione Alumni della Scuola Galileiana di Padova dedicato ai ragazzi di 4° superiore;
    • l'adesione a Women4Cyber Italia, il programma che incoraggia il miglioramento delle competenze e l'interesse delle donne verso le tematiche cyber;
  • nella promozione dell'inclusione sociale dei soggetti più fragili e l'empowerment giovanile, attraverso:
    • la partnership con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, che supporta le persone in difficoltà socioeconomica distribuendo pasti e generi alimentari;
    • la collaborazione con la Cooperativa Sociale Articolo 3, che opera all'interno del Carcere di Bollate per facilitare il dialogo tra o detenuti e la società esterna;
    • il sostegno all'Associazione YOLK, che ha permesso la creazione di un summer camp gratuito a Roma, che promuove attività educative e ludico-sportive per bambini provenienti da situazioni socio-economiche svantaggiate;

  • la collaborazione con la Fondazione Don Gino Rigoldi, attraverso la quale la Banca supporta famiglie e ragazzi che si trovano ai margini della società;
  • la partnership con l'Associazione SOS Bambini e il sostegno al progetto "Adotta una famiglia", tramite le quali il Gruppo aiuta le famiglie monogenitoriali e monoreddito;
  • il sostegno all'Associazione Missione e Solidarietà e alla Comunità di Sant'Egidio, avviate nel 2024, che supporta le persone più bisognoso e ai margini della società con aiuti concreti, nonché il sostegno alla Comunità San Patrignano che offre aiuto alle persone con dipendenza e all'associazione Anfass di Treviso che mira a favore dei diritti delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie.

Parallelamente, all'interno dell'area di Kaleidos Benessere delle Persone, Banca Ifis ha attivato collaborazioni con organizzazioni locali per creare programmi utili a sensibilizzare le persone sull'importanza della prevenzione e ad agevolarne la diffusione, promuovere il benessere psico fisico in tutte le sue sfaccettature e sostenere la ricerca scientifica. Anche le iniziative elencate di seguito permettono di perseguite gli impatti positivi materiali e valorizzare le opportunità identificate dall'analisi di doppia rilevanza.

In questo ambito, come meglio descritto in seguito, è continuata la partnership con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Fondazione Heal, attraverso il sostegno al progetto Taxi Solidale, nel corso del 2024 la Banca ha supportato la Fondazione per la Ricerca biomedica avanzata nel suo braccio operativo l'Istituto Veneto di Medicina Molecolare – VIMM, che rappresenta un'eccellenza a livello nazionale e internazionale per le ricerche in biologia cellulare e molecolare.

Nella convinzione che anche lo sport contribuisce al psico-fisico delle persone anche attraverso lo sport, il Gruppo:

  • ha contribuito all'organizzazione della 40° edizione del Torneo Ravano (ora Coppa Mantovani) presso la città di Genova, il torneo riservato ai giovani studenti delle scuole elementari del territorio ligure;
  • ha supportato la seconda edizione del torneo di padel solidale organizzato dall'Associazione CAF a favore dei minori vittime di abusi e ha donato borse di studio ai giovani calciatori della squadra giovanile dell'U.C. Sampdoria;
  • ha confermato la partnership con l'Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) Wheelchair Sport Firenze Volpi Rosse e ha avviato il sostegno alla Federazione Italiana Sport Sordi, al fine di promuovere l'inclusione attraverso lo sport;
  • ha avviato una collaborazione con CalcioAS Luiss al fine di promuovere il mondo sportivo e imprenditoriale mettendo al centro i valori di etica, eccellenza e crescita personale.

L'impegno della Banca nel mondo dello sport è stato arricchito dalla creazione e pubblicazione dell'Osservatorio sullo Sport System italiano, uno strumento che fotografa il valore dello sport e il suo contributo nello sviluppo del Paese, a disposizione degli operatori dei settori sportivo, produttivo e dei decisori politici. L'Osservatorio analizza lo stato di salute, i trend e gli scenari dello sport italiano, proponendosi come strumento di misurazione e valutazione per tutti gli stakeholder interessati.

Al fine di integrare sempre più le tematiche di sostenibilità nell'attività di business, il Gruppo ha definito una strategia per espandere ulteriormente l'offerta di prodotti ESG, anche in linea con i valori promossi da Kaleidos. Nel corso del 2024 Banca Ifis ha pubblicato il suo primo Social Bond Framework: un passo fondamentale che aumenta la trasparenza rispetto agli asset finanziati dal Gruppo, rafforzando il rapporto con gli investitori di lungo termine e gli altri stakeholder. In particolare, il Framework sosterrà la strategia di sostenibilità del Gruppo ed è parte integrante dell'ambizione di Banca Ifis di fornire un impatto positivo attraverso le sue attività bancarie, orientando i flussi di capitale verso un'economia sostenibile. In linea con gli impegni e gli obiettivi sociali del Gruppo, il framework mira a definire regole chiare per identificare le attività ammissibili da finanziare attraverso l'emissione di un social bond. Il Social Bond Framework è un'opportunità per Banca Ifis di posizionarsi nel mercato della finanza sostenibile, al fine di attrarre finanziamenti dedicati per prestiti e investimenti che abbiano un impatto sociale positivo, secondo il funding plan del Gruppo. Per Banca Ifis è un modo per creare sinergie interne tra le funzioni di sostenibilità e tesoreria, nonché per porre i temi della sostenibilità al centro delle discussioni con gli investitori.

Grazie alle iniziative promosse nel corso del 2024 nell'ambito di Kaleidos, il Gruppo ha continuato a generare un impatto sociale su persone, comunità e territorio. Le iniziative supportate nel triennio 2022-2024 hanno visto un impegno del Gruppo nell'investire 7 milioni di euro in iniziative sociali.

[S3-4 DP 32d]

Per supportare l'innovativa azione di Kaleidos e creare un sempre maggiore impatto positivo, è stato sviluppato uno strumento che permette di orientare in modo sempre più strutturato l'azione del Social Impact Lab: il modello di misurazione economica dell'impatto sociale. Tale modello, sviluppato dalla Funzione Strategic Marketing & Research di Banca Ifis in partnership con Triadi, spin-off del Politecnico di Milano guidato dal Prof. Mario Calderini, è in grado di identificare, misurare e monitorare l'impatto generato dalle iniziative sociali del Gruppo e consente di:

  • tradurre la dimensione "S" (sociale) in un set di valori concreti;
  • rendere misurabili le proprie azioni, presidiando i rischi di socialwashing e greenwashing;
  • selezionare i progetti su cui è possibile massimizzare l'impatto, agendo in un'ottica purpose–driven.

Nel corso del 2024 l'applicazione del modello di misurazione d'impatto è stata ampliata e può ora dirsi a regime per la totalità delle attività rilevanti di Kaleidos. In particolare, sono 38 i progetti misurati (e misurabili) che complessivamente hanno generato valore sociale pari a 12,1 milioni di euro. Il moltiplicatore medio (ossia il rapporto tra il valore generato e il finanziamento di Banca Ifis) è risultato pari a 5,1 e ciò significa che 1 euro investito si è mediamente trasformato in oltre 5 euro di valore economico per la comunità. Dalle risultanze di tale analisi, è emerso che i progetti che si inseriscono in contesti marginali e/o i progetti che presentano impatti su molteplici dimensioni generano un valore sociale alto e di conseguenza presentano singoli moltiplicatori mediamente elevati. Nel corso del 2024 la misurazione d'impatto si è estesa anche alle progettualità parte di Ifis art, consentendo di misurare il valore sociale generato dal primo anno di apertura del Parco Internazionale di Scultura e delle giornate studio a esso collegate.

Oltre alle iniziative sopradescritte, il Gruppo, attraverso progettualità che favoriscono il dialogo e il confronto nella comunità, genera un impatto positivo che promuove la diffusione dei diritti civili e politici legati alla libertà di espressione. Tra le iniziative più importanti, si segnala il sostegno alla Fondazione Fratelli tutti, istituita da Papa Francesco nel 2021, che promuove la fraternità e l'amicizia sociale tramite percorsi specifici, attività di formazione e la promozione del dialogo interculturale tramite eventi e cicli di incontri dedicati. Sempre nell'ottica di dare voce ai giovani e stimolare il confronto generazionale, il Gruppo ha supportato l'edizione internazionale del progetto "Parola ai giovani – Manifesto for change" promosso dal cantautore Giovanni Caccamo. Tale iniziativa ha previsto un programma di attività che si sono svolte durante tutto il corso del 2024, tra cui il lancio dell'appello internazionale in occasione della giornata "Change the world" presso le Nazioni Unite e diversi simposi e tavole rotonde presso università internazionali. Infine, la Banca ha partecipato al Business Ethics Summit, il primo evento internazionale che ha coinvolto rilevanti stakeholder italiani e internazionali in un dibattito sul tema dell'etica applicata al business attraverso il confronto e l'analisi di buone prassi e case study.

[S3-4 DP 31 MDR-A]

Kaleidos sostiene la crescita collettiva e collaborativa tramite progetti di valorizzazione della diversità e di reinclusione sociale, il benessere e la cura delle persone sensibilizzando la comunità sull'importanza della salute e della ricerca scientifica e punta a un modello di innovazione sociale che fa leva sulla bellezza come opportunità di sviluppo dei territori, con focus su giovani talenti e imprese.

Tra le progettualità più rilevanti sviluppate da Kaleidos, si inserisce il supporto all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che continua dal 2022 e si è ulteriormente rafforzato nel 2024. Da un lato, la Banca ha definito di donare di tre milioni di euro per la ricerca di nuove terapie innovative nei tumori maligni del sistema nervoso centrale che colpiscono bambini e giovani adulti. I tumori del sistema nervoso centrale oggi rappresentano i tumori solidi più frequenti dell'età pediatrica e costituiscono il 20-25% dei tumori che colpiscono i bambini. Si stima che ogni anno in Italia si ammalino di tumore circa 1500 bambini di età compresa tra 0 e 15 anni e circa 800 adolescenti: di questi circa 400 si ammalano di tumori del sistema nervoso centrale. La donazione di Banca Ifis consente di supportare

una sperimentazione dell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede tesa a valutare la sicurezza e l'efficacia della terapia genica con cellule CAR T sui pazienti con recidiva o refrattari alle altre cure oggi disponibili. Nello studio si prevede che verranno arruolati 54 pazienti di età compresa tra 6 mesi e 30 anni con tumori in recidiva o che non rispondono alle terapie convenzionali. La sperimentazione con cellule CAR T su pazienti affetti da tumori maligni del sistema nervoso centrale ha preso il via nel mese di dicembre 2023 al termine delle l'iter autorizzativo da parte dell'agenzia regolatoria nazionale AIFA e dall'avvio dello studio a oggi sono stati arruolati 11 pazienti suddivisi in 3 coorti di trattamento in base al sottotipo istologico e alla localizzazione della malattia. A un anno dalla partenza della sperimentazione, i risultati preliminari documentano la tollerabilità del trattamento.

Oltre alla partnership con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si sottolinea anche la collaborazione pluriennale con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano – CONI. Per il quarto anno consecutivo Banca Ifis ha sostenuto i giovani medagliati juniores italiani del CONI, attraverso l'erogazione di borse di studio. Per la prima volta nel 2024 le borse di studio - che non possono essere assegnate a chi le ha vinte nelle edizioni precedenti - sono state distribuite anche ai medagliati dei Giochi Olimpici Giovanili Invernali di Gangwon 2024. Il progetto, realizzato per sostenere il futuro dei giovani talenti italiani, si inserisce nel più ampio ambito di promozione dello sport, che per Banca Ifis rappresenta uno strumento di inclusione sociale e un veicolo dei valori del Gruppo. All'iniziativa, la Banca ha applicato il proprio modello di misurazione d'impatto per quantificare, attraverso criteri oggettivi, il valore sociale generato dalle borse di studio sulla vita dei giovani atleti e sulle comunità in cui vivono. In particolare, l'analisi di Banca Ifis ha rilevato che il proprio contributo che ha permesso l'erogazione di 116 borse di studio agli azzurri medagliati juniores del 2023, ha avuto un moltiplicatore d'impatto pari a 4,1. Ciò significa che 1 euro di contributo donato si trasforma in oltre 4 euro di valore sociale creato. Si tratta di un risultato in forte crescita rispetto a quello registrato dalle borse di studio assegnate ai medagliati juniores del 2022, il cui contributo aveva generato un moltiplicatore d'impatto pari a 3,3. La continuità nel tempo del sostegno ha inoltre prodotto un aumento del livello di apprezzamento da parte dei giovani atleti verso le borse di studio erogate da Banca Ifis. In particolare, l'analisi della misurazione d'impatto sociale del progetto ha evidenziato benefici personali certificati dall'aumento dell'autostima e una maggiore crescita professionale. Tale misurazione verrà effettuata anche nel corso del 2025, con riferimento al sostegno del 2024, che ha portato all'erogazione delle borse di studio ai giovani vincitori di medaglie ai campionati juniores nel corso dell'anno in sport e/o discipline olimpiche.

Sempre nel corso dell'anno, la Banca ha continuato il sostegno a un'altra iniziativa derivante da una collaborazione pluriennale: il progetto Taxi Solidale promosso dalla Fondazione Heal. L'iniziativa consiste nell'offrire un servizio di trasporto e accompagnamento gratuito ai bambini e pazienti malati oncologici nei centri specializzati dove hanno necessità di effettuare cure e terapie. Anche grazie al sostegno economico di Banca Ifis, presente fin dal 2021, l'iniziativa si è progressivamente ampliata a tutto il territorio laziale e oggi copre ben 20 ospedali della Regione, oltre a essere presente anche in Lombardia. Nel corso degli anni l'attività di trasporto solidale ha fatto risparmiare oltre 600.000 km a pazienti e famiglie sostenute e accompagnate nelle loro cure. Inoltre, la progettualità produce anche dei benefici notevoli sulla conciliazione del rapporto vita-lavoro dei famigliari nel seguire le cure oncologiche dei propri cari, nonché l'importante supporto psicologico offerto in un momento così critico della vita dei pazienti e dei famigliari.

Nel 2024 la Banca ha fatto un ulteriore passo in avanti nella promozione del valore del progetto promosso insieme alla Fondazione Heal: analizzando l'iniziativa col proprio modello di misurazione dell'impatto, Banca Ifis ha calcolato un moltiplicatore dell'impatto pari a 5,8. Ciò significa che un euro donato alla progettualità si traduce in quasi 6 euro di valore sociale generato. Il risultato ha preso in considerazione i diversi benefici e impatti positivi creati dal progetto, quali il valore delle giornate lavorative non perse dai familiari dei piccoli pazienti, la quantificazione della spesa risparmiata grazie al trasporto offerto e la valorizzazione monetaria del benessere generato dal supporto organizzativo ed emotivo a famiglie alle prese con la malattia oncologica dei loro bambini.

Sotto il profilo artistico-culturale, il Gruppo ha lanciato ad aprile 2024, "Ifis art", il progetto voluto e ideato dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, che raccoglie tutte le iniziative per la valorizzazione dell'arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori. Un progetto articolato e inedito che mette al centro il digitale, per rendere accessibile l'arte anche attraverso modalità innovative e alternative, lo sviluppo di partnership pubblicoprivate, per sostenere territori e comunità, supportare i giovani nel loro percorso di crescita e favorire l'inclusione

sociale attraverso l'arte. Il progetto trova la sua massima espressione nel Parco Internazionale di Scultura, aperto al pubblico nella primavera 2024 e già oggi case history internazionale in materia di corporate collection e cultural and social responsibility.

Il Parco, ospitato all'interno degli oltre 22 ettari di giardino che circondano la cinquecentesca Villa Fürstenberg, sede storica del Gruppo, rappresenta un'esposizione permanente dedicata all'arte contemporanea in cui vengono ospitate opere d'arte di grandi maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali, che si fondono con l'ambiente circostante. Uno dei pilastri su cui si è stato concepito il Parco è l'inclusione sia nell'accesso, gratuito, che nella segnaletica e nelle scelte di design e materiali, guidate dai principi di rispetto delle opere esposte e di integrazione armoniosa con la natura circostante. Per rendere l'esperienza di visita digitale e innovativa è stata sviluppata l'app Ifis art, che permette di prenotare il proprio orario di accesso, di partecipare agli eventi in programma ma anche di ascoltare o leggere la guida creata appositamente per "camminare nella bellezza". Con lo stesso spirito di diffusione della cultura è stata pensata una guida dedicata ai più giovani con testi semplificati e un linguaggio divertente e accattivante.

Sempre all'interno del più ampio progetto Ifis art sono ricomprese altre iniziative di spessore che supportano, valorizzano e tutelano il patrimonio artistico-culturale italiano. Un esempio rilevante è il progetto di riqualificazione di Palazzo San Pantalon a Venezia e il restauro dell'opera posta sulla facciata dello stesso, "The Migrant Child", una delle sole due riconosciute da Banksy in Italia. Il sostegno a mostre, fiere, eventi e manifestazioni artisticoculturali è un altro importante tassello all'interno di Ifis art. Banca Ifis, infatti, ha supportato per il quarto anno consecutivo La Biennale di Venezia attraverso la sponsorizzazione del Padiglione Italia e ospitando il primo appuntamento del public program della manifestazione. La Banca è stata inoltre per il secondo anno consecutivo, main sponsor della fiera di arte contemporanea Arte in Nuvola, dove ha creato uno spazio espositivo unico dedicato ai dodici busti inediti dell'artista Antonio Canova, acquistati e restaurati nel 2023.

Nel 2024, Banca Ifis ha aderito al "Patto per Brera", un'iniziativa filantropica che prevede tra le varie attività il supporto del progetto "Grande Brera", finalizzato al raddoppio degli spazi espositivi della Pinacoteca, con l'apertura al pubblico di Palazzo Citterio e altre iniziative volte alla crescita del complesso museale. Banca Ifis ha sostenuto inoltre l'accordo tra la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma e la Pinacoteca di Brera, supportando la partnership attraverso una grande mostra dedicata all'artista Mario Ceroli di cui ha acquistato parte della collezione al fine di preservare l'eredità di uno dei più grandi artisti contemporanei. A tutto ciò si aggiungono attività di empowerment giovanile attraverso progetti artistici e incontri con gli artisti, workshop dedicati anche ai dipendenti all'interno del Parco Internazionale di Scultura, giornate studio su tematiche legate all'arte e alla cultura organizzate in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea - Ministero della Cultura e appuntamenti dedicati al Made in Italy e alla valorizzazione dei settori che sostengono l'economia italiana.

[S3-4 DP 38]

La Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability, in particolare attraverso l'unità organizzativa Brand, Corporate Communications & Sustainability (che conta due FTE dedicati interamente alle attività di sostenibilità), supporta il Comitato Sostenibilità nella definizione della strategia Non-Profit e nell'assicurare la gestione delle erogazioni liberali e a supporto di organizzazioni, enti no profit e operatori di comprovata esperienza e solida reputazione, in coerenza con la strategia ESG definita e garantendo il pieno rispetto dei principi e delle regole di condotta enunciati nel Codice Etico relativamente a trasparenza, osservanza delle leggi, coinvolgimento e scelta dei beneficiari.

[S3-4 DP 36]

Nel corso dell'anno non sono pervenute all'attenzione della unità organizzativa Brand, Corporate Communications & Sustainability segnalazioni in merito a incidenti significativi relativi ai diritti umani delle comunità interessate.

[S3-4 DP 34b]

Con riferimento agli ambiti connessi alla comunità, il Gruppo ha identificato opportunità in relazione alla promozione di iniziative che sostengano lo sviluppo dei territori e delle comunità coinvolte, anche attraverso

collaborazioni per creare programmi sostenibili e di impatto e in relazione all'aumento della propria quota di mercato mediante l'espansione dell'offerta di prodotti con impatto sociale positivo, come quelli relativi al terzo settore. In particolare, oltre al progetto "Ifis art", menzionato precedentemente:

[S3-4 DP 31 MDR-A]

  • è stata rinnovata anche quest'anno la partnership con il Fondo Ambiente Italiano FAI che qualifica Banca Ifis come membro Corporate Golden Donor per preservare e promuovere i beni artistico-culturali sul territorio italiano
  • la Banca è principale sponsor del progetto Manifesto for Change promosso dal cantautore Giovanni Caccamo, che stimola il confronto tra giovani a livello internazionale. In questo ambito vengono redatti e pubblicati diversi Osservatori dedicati a specifiche filiere produttive o a particolari comparti dell'economia italiana
  • è stata pubblicata, nel 2024, la quinta edizione del market watch "Economia della Bellezza", un progetto nato nel 2021 come piattaforma per la cultura d'impresa dedicata agli stakeholder interessati a valorizzare la Bellezza come fattore distintivo, e finalizzato alla misurazione, anno dopo anno, del contributo della Bellezza allo sviluppo complessivo dell'economia italiana. In particolare, l'Osservatorio racconta come il settore della Bellezza riesca a generare ricchezza attraverso il profondo legame tra le tradizioni del nostro Paese e il modo di fare business, analizzando le tendenze e gli scenari del comparto nel suo complesso. In quest'ultima edizione dello studio è emerso l'approccio innovativo adottato dalle aziende dell'arte e della cultura, che diventa strumento di stimolo per lo sviluppo del benessere e delle competenze nel core business.

3.3.2 Processi di coinvolgimento

[S3-2 DP 21]

Ciascuna iniziativa sociale segue un processo di valutazione specifico che prevede, dopo una prima fase di ascolto delle comunità e raccolta delle esigenze e richieste di sostegno, anche un'attività di verifica della coerenza dell'iniziativa con i valori promossi dall'azienda (condotta dalla Direzione Communications, Marketing, Public Affairs & Sustainability). Ogni iniziativa viene presentata e approvata dal Comitato Sostenibilità, che decide in autonomia nell'ambito del budget definito a livello di Gruppo.

[S3-2 DP 22]

Particolare attenzione è posta alle esigenze delle comunità interessate che possono essere considerate più vulnerabili e si trovano in situazioni di maggior disagio, con le quali vengono promosse partnership di medio-lungo periodo che favoriscano una cultura più inclusiva e che hanno mostrato essere quelle più significative in termini di valore sociale generato, come meglio descritto nel paragrafo dedicato alla misurazione d'impatto.

3.3.3 Obiettivi

[ESRS 2 DP 72,81 MDR-T]

[S3-5 DP 41,42a,b,c]

Nell'ambito del Piano Industriale 2022-2024 il Gruppo ha definito interventi concreti per sviluppare il proprio posizionamento in ambito sostenibilità. Il lancio di Kaleidos, con un budget pari a sei milioni di euro, poi aumentato grazie alla donazione alla Fondazione Banco Alimentare Onlus fino a sette milioni di euro in arco piano, ha permesso di promuovere progetti ad alto impatto sociale per la cultura, la salute e il territorio a favore di tutti gli stakeholder.

Per un adeguato indirizzo strategico degli impatti materiali, dei rischi e delle opportunità relative alle comunità interessate è stato inoltre costituito il Comitato Sostenibilità, comitato manageriale presieduto dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio.

L'impegno in questi ambiti verrà ulteriormente rafforzato infine nel futuro Piano Industriale che verrà presentato al mercato.

3.4 S4 – Consumatori e utilizzatori finali

Impatti, rischi e opportunità rilevanti

[S4.SBM-3 DP 9a]

Banca Ifis ha sviluppato una strategia orientata alla soddisfazione dei consumatori, integrando i loro bisogni con obiettivi di sostenibilità, innovazione e trasparenza. Il modello di business della Banca risponde alle esigenze della clientela, affrontando i rischi e massimizzando le opportunità derivanti dalle dipendenze dai consumatori.

L'attenzione verso la clientela si concretizza in iniziative come il recupero crediti etico e sostenibile, che mira alla reinclusione finanziaria dei clienti debitori, e la diffusione di prodotti e servizi che supportano la transizione sostenibile delle Pmi e l'inclusione finanziaria. Inoltre, la Banca promuove una comunicazione trasparente e sicura, garantendo la protezione dei dati attraverso sistemi informatici avanzati. Questi ambiti sono parte integrante del Piano Industriale 2022-2024 (D.O.E.S.) e continueranno a essere centrali anche nel futuro Piano Industriale.

[S4.SBM-3 DP 10,a,10ai-iv]

Gli impatti materiali identificati coinvolgono gli utenti finali che consultano i canali di comunicazione e usufruiscono dei prodotti e servizi offerti dalla Banca, con specifico riferimento ai clienti debitori Npl e alla clientela imprenditoriale, soprattutto Pmi. Queste categorie potrebbero subire impatti negativi in relazione ai loro diritti, tra cui la riservatezza, la protezione dei dati personali, la libertà di espressione e il diritto alla non discriminazione.

[S4.SBM-3 DP 10b]

Gli impatti negativi materiali sono stati identificati come connessi a singoli incidenti potenziali poiché coperti da presidi e politiche che ne prevengono e tutelano gli effetti negativi. Essi sono relativi all'esecuzione di pratiche scorrette o ingannevoli nei confronti della clientela dovuti anche a una comunicazione poco trasparente ed efficace, al limitato accesso a prodotti e servizi per alcune categorie di stakeholder, alla creazione di un divario digitale determinato dai processi di digitalizzazione della Banca e alla violazione del diritto di privacy e della perdita di dati.

[S4.SBM-3 DP 10c]

Gli impatti positivi si riflettono in modo ampio sull'intera clientela della Banca, favorendo un incremento della soddisfazione dei clienti e migliorando la fruibilità dell'offerta, attraverso l'adozione di piattaforme digitali che ottimizzano l'esperienza dell'utente e rendono i servizi più accessibili, intuitivi ed efficienti. L'impatto connesso alla reinclusione finanziaria delle famiglie e sviluppo di un modello di recupero etico e sostenibile è relativo ai clienti Npl, mentre gli impatti connessi al ruolo del gruppo nel supporto alle imprese in materia di transizione sostenibile e contributo alla creazione di una cultura di imprenditorialità sono prevalentemente rivolti alle Pmi.

[S4.SBM-3 DP 11]

Le diverse progettualità messe in atto dalla Banca e focalizzate sulla clientela hanno permesso la comprensione delle esigenze dei diversi gruppi di consumatori. Inoltre, le diverse attività sviluppate nel corso del 2024, descritte nei successivi paragrafi, hanno permesso di valorizzare gli impatti positivi creati, rafforzare i presidi e le attività per contrastare eventuali impatti negativi, valutare nuove opportunità e mitigare i rischi identificati.

[S4.SBM-3 DP 9b]

La Banca è consapevole dei rischi legati alle dipendenze dai consumatori, come le pratiche commerciali scorrette e il rischio reputazionale, nonché i rischi relativi alla privacy e al trattamento dei dati. Inoltre, esistono rischi legati al limitato accesso a linee di credito favorevoli per alcune categorie di consumatori a causa delle scelte strategiche e del posizionamento del Gruppo.

Le opportunità derivanti dalle dipendenze dai consumatori includono l'introduzione di piattaforme digitali innovative, come il Digital Selling Platform, che migliorano l'esperienza del cliente e ottimizzano i processi di vendita e onboarding. Una comunicazione trasparente e la protezione dei dati sono fondamentali per la fidelizzazione dei clienti. L'educazione finanziaria rappresenta un'opportunità per promuovere la consapevolezza

tra i consumatori, mentre il rafforzamento dei canali di accesso al credito per le Pmi contribuirà alla crescita economica e imprenditoriale.

Banca Ifis ha integrato i rischi e le opportunità derivanti dalle dipendenze dai consumatori nel suo modello di business, ponendo una forte attenzione alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla protezione dei dati. Questi aspetti sono in perfetta sinergia con le tematiche strategiche del Gruppo, come evidenziato nel Piano Industriale D.O.E.S. 2022-2024, e orientano le scelte future della Banca. La gestione proattiva di tali rischi e opportunità consente alla Banca di rispondere alle esigenze della clientela in modo responsabile, innovativo e conforme ai più alti standard etici, assicurando così una crescita continua e una solida relazione con i consumatori.

[S4.SBM-3 DP 10d]

I rischi materiali identificati sono relativi a rischi reputazionali legati alla non conformità con i requisiti informativi in materia di integrità, trasparenza e correttezza e a pratiche commerciali scorrette, a rischi di business legati all'offerta non competitiva di prodotti e a rischi operativi legati alle perdite di dati sensibili della clientela. Al contrario, le opportunità identificate, con un orizzonte temporale di medio termine, sono legate al miglioramento dei rapporti con la clientela, al rafforzamento dei sistemi IT e all'implementazione di soluzioni, prodotti e servizi digitali/innovativi.

[S4.SBM-3 DP 12]

[S4.SBM-3 DP 48a]

Infine, l'identificazione dei rischi e delle opportunità impattano la totalità della clientela che usufruisce dei prodotti e servizi offerti dalla Banca e che con essa intrattiene una relazione, comprese le Pmi, senza suddivisioni specifiche, rispondendo in tal modo alla necessità di considerare tutte le esigenze e le caratteristiche di questa categoria di stakeholder.

3.4.1 Accesso a informazioni (di qualità)

L'approccio del Gruppo e le politiche

Il Gruppo riconosce lo sviluppo dell'innovazione digitale come una delle azioni portanti e prioritarie per l'attuazione della propria strategia. Gli obiettivi principali includono l'ampliamento dell'offerta di prodotti attraverso canali di vendita completamente digitali, il miglioramento dell'esperienza dell'utente per tutte le tipologie di clienti e la razionalizzazione dei processi interni.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Accesso a informazioni (di qualità)
Contributo alla creazione
di una situazione di
divario digitale per
determinate categorie di
utenti svantaggiati, a
causa dei progressivi
processi di
digitalizzazione dei
processi della Banca
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Procedura Organizzativa
Trasparenza delle
operazioni e dei servizi
bancari e finanziari
Miglioramento della
fruibilità dell'offerta e
user experience grazie a
piattaforme digitali
Impatto positivo
attuale
Catena del valore Medio termine
Espansione delle quote di
mercato e miglioramento
Opportunità Catena del valore Medio termine

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
della retention grazie
all'implementazione di
soluzioni, prodotti e
servizi digitali / innovativi

Politica ESG

[S4-1 DP 15]

Nella Politica ESG del Gruppo (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25), lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie digitali si distinguono tra le attività sostenibili che riflettono l'impegno sui tre pilastri fondamentali. Questo approccio evidenzia come la trasformazione digitale sia integrata nella strategia sostenibile del Gruppo, rappresentando un elemento chiave.

Procedura Organizzativa Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari

[S4-1 DP 15 MDR-P]

In aggiunta, ciascuna società del Gruppo che offre un catalogo di prodotti e servizi bancari si è dotata di una procedura organizzativa specifica, finalizzata a garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari. Tale procedura individua i principali adempimenti normativi e definisce le modalità operative con cui ogni società del Gruppo assolve a tali obblighi.

La procedura, approvata dal Condirettore Generale Chief Operating Officer (COO), è applicabile a tutte le società di Gruppo Banca Ifis che offrono prodotti e servizi bancari, nonché a tutte le tipologie di clientela, inclusi i consumatori, con cui il Gruppo intrattiene rapporti.

Parallelamente, la funzione Compliance svolge attività di monitoraggio sulle politiche e sugli strumenti normativi interni sopramenzionati attraverso controlli continuativi e verifiche. Tali attività, pianificate in base al programma approvato dal Consiglio di Amministrazione, hanno l'obiettivo di valutare l'efficacia delle misure organizzative predisposte, proposte e implementate per la gestione del rischio di non conformità. I controlli si applicano a tutti gli ambiti in cui è presente tale rischio.

Gli esiti delle verifiche, applicate a tutti gli ambiti in cui è presente tale rischio, sono documentati in relazioni condivise con le strutture aziendali competenti, alle quali viene richiesto di fornire riscontro sulle azioni correttive identificate e sulla tempistica della loro attuazione. La funzione Compliance monitora questi adempimenti e fornisce una rendicontazione periodica agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord e, ove richiesto, a Banca d'Italia e Consob.

Le Azioni

Per Banca Ifis la digitalizzazione rappresenta un fattore strategico fondamentale per l'evoluzione e il rafforzamento della propria attività e delle relazioni con la propria clientela, consentendo di offrire servizi sempre più efficienti, accessibili e personalizzati. Attraverso l'adozione di tecnologie avanzate, la Banca è in grado di migliorare la gestione dei dati, ottimizzare le operazioni quotidiane e rispondere con maggiore tempestività alle esigenze dei clienti. La digitalizzazione non solo arricchisce l'interazione con la clientela, rendendo più rapide e sicure le operazioni e garantendo una comunicazione trasparente e immediata, ma facilita anche l'accesso ai servizi bancari, mettendo a disposizione soluzioni moderne che rispondono alle loro aspettative in un mondo sempre più digitale.

[S4-4 DP 33b]

Il Gruppo considera l'innovazione un'opportunità chiave per ampliare la propria presenza sul mercato e consolidare la fidelizzazione della clientela. A tal fine, investe nello sviluppo di soluzioni, prodotti e servizi digitali all'avanguardia, progettati per adattarsi a un contesto in continua trasformazione e soddisfare le esigenze di un mercato sempre più competitivo.

[S4-4 DP 31a,c]

Parallelamente, il Gruppo pone grande attenzione alla qualità della comunicazione, adottando un approccio chiaro, trasparente e facilmente comprensibile per prevenire e ridurre eventuali criticità o insoddisfazioni da parte dei clienti. Allo stesso tempo, si pone l'obiettivo di ottimizzare la fruibilità dei propri servizi e migliorare l'esperienza utente, sviluppando piattaforme digitali intuitive e accessibili, in linea con le aspettative della clientela.

[S4-4 DP 34]

Per garantire comunicazioni efficaci e comprensibili, la Banca si avvale delle strutture di Brand, Corporate Communications & Sustainability e Digital Innovation & Advertising. Per adempiere agli obblighi normativi di trasparenza, tutte le comunicazioni verso i clienti sono sottoposte a validazione da parte delle strutture di controllo dedicate, quali Legal, Compliance e Privacy. Inoltre, per prevenire comunicazioni inefficaci, la rete di vendita riceve una formazione continua e aggiornata sui rischi legati a comunicazioni errate.

[S4-4 DP 33a]

Inoltre, Gruppo Banca Ifis si adopera per ridurre il rischio di perdita di quote di mercato, riconoscendo l'importanza di offrire prodotti competitivi e innovativi, in linea con le aspettative dei clienti e lavorando costantemente per migliorare la qualità e l'efficacia dei propri servizi.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

In linea con le direttive strategiche del Piano industriale D.O.E.S. che considera la digitalizzazione un fattore centrale nella crescita reputazionale e di business del Gruppo, nel corso del 2024, sono stati avviati diversi progetti significativi.

In particolare, è stato lanciato il programma di sviluppo denominato Digital Selling Platform (DSP), mirato a ottimizzare i processi di vendita e onboarding delle imprese. L'iniziativa si propone di creare una piattaforma unica per centralizzare i processi legati a ogni tipologia di servizio, sia tramite i canali di vendita intermediati dalla rete commerciale (interna o esterna) sia in modalità diretta (self-service). Nel 2025, il progetto continuerà con l'introduzione di nuovi prodotti, consolidando la piattaforma come multicanale e multiprodotto e migliorando ulteriormente l'esperienza dell'utente, sia per i clienti che per gli operatori interni alla Banca.

Nel 2024, sono state introdotte nuove soluzioni per i servizi di vendita online, tra cui canali e-commerce, modalità di vendita self-service e portali di mediazione online per CQS. Tali strumenti digitali permettono di accedere a segmenti di mercato difficilmente raggiungibili tramite i tradizionali canali fisici intermediati, contribuendo all'espansione della presenza di Banca Ifis nel mercato. Un focus particolare è stato riservato al miglioramento delle performance applicative, con particolare attenzione agli aspetti che influenzano direttamente l'esperienza del cliente.

Contestualmente, sono stati potenziati i canali di vendita dedicati alla clientela privata per il noleggio, attraverso l'integrazione del Digital Onboarding Tool con l'eCommerce di un importante partner commerciale. Un altro intervento significativo ha riguardato il restyling dell'area riservata Rendimax, concluso a novembre 2024, con l'obiettivo di ampliare le funzionalità disponibili per i conti correnti e i conti deposito dei clienti privati. Tale progetto è finalizzato a portare un significativo miglioramento dell'esperienza dell'utente, includendo interventi orientati alla sostenibilità e all'accessibilità, per garantire un'esperienza moderna e inclusiva dei servizi bancari.

Inoltre, il Gruppo ha continuato a rafforzare ed evolvere il percorso di digitalizzazione intrapreso nell'esercizio precedente con l'obiettivo di aumentare l'efficienza dei processi interni e dei servizi a favore della clientela sia essa imprese o privati. Sono stati realizzati investimenti significativi per potenziare la sicurezza dell'intero sistema IT, assicurando applicativi solidi e sicuri, capaci di garantire elevati standard di protezione e tutela per i clienti.

[S4-4 DP 32a,b,c]

Al contempo il Gruppo si impegna ad implementare diverse iniziative, sia interne sia esterne, per favorire l'inclusione digitale, promuovere l'innovazione e colmare eventuali divari digitali che potrebbero emergere per alcune categorie di utenti svantaggiati. Particolare attenzione è riservata a iniziative di sensibilizzazione e promozione dell'uguaglianza di genere nelle discipline STEM (cfr. 3.3 ESRS S3 – Comunità interessate, sezione 3.3.1 Impegno per le comunità interessate, DP 32c).

[S4-4 DP 31d]

Al fine di verificare l'efficacia delle progettualità implementate, la Banca ha implementato un sistema di monitoraggio trimestrale nel quale vengono monitorati i KPI identificati per l'analisi delle rispettive iniziative. Tale approccio è finalizzato ad analizzare e risolvere eventuali anomalie, con l'obiettivo di individuare aree di miglioramento e garantire portali sempre più affidabili e performanti.

3.4.2 Riservatezza

L'approccio del Gruppo e le politiche

La crescente diffusione di prodotti e servizi ICT basati sull'elaborazione di informazioni personali ha reso sempre più strategici i temi della privacy e della sicurezza informatica per le aziende. In questo contesto, Gruppo Banca Ifis considera la protezione dei dati personali un valore imprescindibile per consolidare la fiducia dei clienti e tutelare la propria reputazione ed è fortemente attento alla prevenzione e gestione rapida di incidenti informatici per proteggere il proprio patrimonio informativo.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di
gestione degli IRO
Riservatezza
Violazione del diritto alla
privacy dei clienti derivanti
da inadeguati sistemi di
gestione o un'applicazione
inefficace di procedure e
azioni preventive con
conseguente perdita di dati
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Rischio di perdite operative
dovute all'accesso non
autorizzato ai dati dei clienti
(Data Breach) da parte del
personale interno di Banca
Ifis allo scopo di ottenere un
vantaggio personale
Rischio Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Manuale regolamentare
in materia di privacy
Creazione di un rapporto a
lungo termine con i clienti
attraverso un sistema IT
solido e sicuro
Opportunità Catena del valore Medio termine
Migliorare la fidelizzazione
dei clienti attraverso
l'ottimizzazione degli asset
aziendali in termini di privacy
e sicurezza dei dati e
informazioni di qualità
Opportunità Catena del valore Medio termine

[S4.SBM-3 DP 48a]

Politica ESG

All'interno della Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25) Gruppo Banca Ifis considera obiettivi prioritari e non negoziabili la tutela della privacy e la sicurezza dei dati dei clienti e delle proprie persone, gestendo in modo trasparente e nel pieno rispetto della normativa vigente i dati e le informazioni in suo possesso.

Manuale regolamentare in materia di Privacy

Gruppo Banca Ifis ha realizzato, per ottemperare al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e alla normativa italiana in materia di protezione dei dati personali, il Manuale regolamentare in materia di privacy. Il Manuale è stato progettato per tutelare i dati personali trattati da Banca Ifis e dalle società italiane da essa controllate, garantendo il rispetto delle libertà fondamentali e promuovendo una gestione responsabile e conforme dei dati personali (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro (riservatezza), DP 19).

[S4-1 DP 16a]

[S4-1 DP 15]

[S4-1 DP 15]

Inoltre, sottolinea che il rispetto dei diritti umani universalmente riconosciuti sia un requisito imprescindibile nella propria strategia di sostenibilità e per tale motivo tutela e promuove tali diritti nella conduzione delle proprie attività e nell'ambito delle relazioni con i propri collaboratori e con gli altri stakeholder, compresi gli utenti e i consumatori finali.

[S4-1 DP 16]

La Politica ESG è stata sviluppata nel rispetto delle normative e dei principi internazionali, tra cui il Global Compact delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e i principi sanciti dall'ONU, rafforzando così l'attenzione della Banca verso la promozione di un modello di crescita responsabile.

[S4-1 DP 16c]

Con questo obiettivo, la Capogruppo si impegna a sostenere uno sviluppo economico sostenibile, privilegiando nelle proprie decisioni di finanziamento aziende che adottano comportamenti etici, promuovono metodi produttivi ecocompatibili, garantiscono condizioni di lavoro inclusive e rispettose dei diritti umani, e seguono i migliori standard di governance aziendale.

[S4-1 DP 16a,b]

Per favorire la trasparenza e il coinvolgimento della clientela, la Politica ESG viene resa pubblica e accessibile, rafforzando la creazione di valore sostenibile a lungo termine. Tuttavia, nella fase di redazione della Politica e nella definizione dell'approccio del Gruppo in materia di diritti umani non è stato realizzato un coinvolgimento diretto dei consumatori e utilizzatori finali.

[S4-1 DP 17]

I diversi strumenti adottati dalla Banca sono stati sviluppati in conformità con le normative internazionali, garantendo che tutte le attività siano allineate con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite e con le Linee Guida OCSE. A oggi, non si sono verificati casi di violazione di tali principi verso i clienti e lungo la catena dal valore, in linea con l'attenzione della Banca nel rispettare standard globali di sostenibilità e responsabilità sociale.

Le Azioni

Per Banca Ifis, la tutela della privacy rappresenta un valore fondamentale, con un impatto significativo sia sulla fiducia dei clienti sia sulla reputazione aziendale. La Banca riconosce l'importanza di garantire una gestione rigorosa e trasparente dei dati personali, in conformità con le normative europee e italiane. Come sopramenzionato, il Manuale della Privacy si pone come strumento chiave per assicurare che ogni attività di

240

trattamento dei dati personali venga svolta nel pieno rispetto delle regole, ponendo al centro la protezione dei diritti degli interessati. Attraverso un approccio strutturato e monitorato, Banca Ifis si impegna a implementare specifiche misure per mantenere alti standard di sicurezza e trasparenza in tutte le fasi del trattamento, consolidando la fiducia e la sicurezza degli stakeholder.

[S4-4 DP 31a]

Gruppo Banca Ifis ha adottato una serie di presidi mirati a garantire la protezione della privacy dei propri clienti, intervenendo tempestivamente in caso di violazioni legate a sistemi di gestione inadeguati o a un'applicazione inefficace delle procedure di sicurezza.

[S4-4 DP 33a]

Tali misure sono volte a mitigare il rischio di perdita di dati sensibili, derivanti da accessi non autorizzati ai dati dei clienti da parte del personale interno, assicurando che tutte le azioni preventive siano efficaci e correttamente implementate.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

A tal fine, il Gruppo ha adottato specifiche procedure interne, in linea con quanto previsto dal Regolamento (UE) 2022/2554 (Regolamento DORA), attualmente in fase di aggiornamento. Queste procedure sono destinate a gestire gli incidenti di sicurezza delle informazioni che potrebbero compromettere i dati personali, violando la riservatezza, l'integrità o la disponibilità di tali dati.

Il Gruppo ha anche intrapreso azioni di sensibilizzazione e di formazione per aumentare la consapevolezza e l'attenzione delle risorse che gestiscono le attività comunicative. Un esempio tipico di incidente con impatti privacy è il "mispostal", che si verifica quando i dati personali di un soggetto vengono accidentalmente trasmessi a un altro soggetto non legittimato a conoscerli. In questi casi, il Gruppo si impegna a intervenire tempestivamente valutando l'entità della violazione e comunicando l'accaduto al soggetto interessato, affinché possa adottare tutti i presidi e le accortezze del caso al fine di evitare che le informazioni erroneamente trasmesse siano sfruttate illecitamente.

La crescente digitalizzazione e informatizzazione che hanno caratterizzato i processi e le attività del Gruppo negli ultimi anni hanno reso le tematiche di sicurezza informatica e di protezione dei dati sempre più centrali nella strategia e nel modello di business. In particolare, vengono implementate numerose attività volte alla promozione della cybersecurity e finalizzate alla tutela della privacy e i potenziali rischi e impatti negativi collegati a tali tematiche sono adeguatamente presidiati e monitorati. Un esempio rilevante è rappresentato dal framework normativo interno che disciplina la sicurezza informatica e il trattamento dei dati personali nel rispetto della normativa nazionale e internazionale. La gestione delle tematiche di privacy e cybersecurity è effettuata dalla funzione Privacy & Security, a diretto riporto della Direzione Generale e, nello specifico, del COO. Come descritto nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 della Banca, il COO ha la responsabilità di presidiare le funzioni di sicurezza informatica e delle informazioni di continuità operativa, oltre che i presidi normativi in materia di privacy. All'interno della Direzione Generale è inoltre incluso un Comitato Qualità Operativa, che ha lo scopo di tracciare, condividendoli, i miglioramenti operativi che permettano di affinare nel continuo l'attenzione della Banca verso l'impianto normativo interno/esterno e la sicurezza informatica. Infine, si segnala che la strategia di cybersecurity viene delineata e monitorata dall'Amministratore Delegato.

Per quanto riguardo i temi della cybersecurity, nel corso del 2024, sono state intraprese diverse azioni che hanno permesso di migliorare la capacità dei dipendenti di identificare e segnalare incidenti relativi ai dati personali. Sono stati implementati strumenti informatici per rilevare e prevenire comportamenti anomali o fraudolenti, come il furto di dati, e sono stati monitorati gli accessi ai dati bancari dei clienti, sia da parte di personale con utenze privilegiate che non. Questo monitoraggio è stato condotto in linea con le disposizioni dell'Autorità Garante. Il Gruppo ha garantito la prevenzione e la gestione tempestiva degli incidenti di sicurezza informatica, tutelando il patrimonio informativo, che comprende anche i dati di clienti, dipendenti e fornitori. Per accrescere ulteriormente la consapevolezza dei dipendenti sui rischi legati alla sicurezza, sono state organizzate campagne di "phishing

simulato" e un incontro dedicato alla cybersicurezza, con la partecipazione di esperti del settore e funzionari delle forze dell'ordine.

Inoltre, il Gruppo ha avviato un'attività progettuale di revisione del Provvedimento n. 192 del 2011 dell'Autorità Garante, volto all'intercettazione di eventuali comportamenti anomali o indebiti posti in essere dai dipendenti del Gruppo in relazione ai dati personali di natura bancaria della clientela. L'attività ha comportato, tra le altre, la revisione del perimetro applicativo, la verifica e la rigenerazione conforme ai registri, la verifica e l'affinamento degli alert, nonché la verifica e il collaudo del processo di escalation per garantire la corretta applicazione dei processi interni e rafforzare la tutela della privacy. Pertanto, è stata garantita la prevenzione e la gestione tempestiva degli incidenti di sicurezza informatica, al fine di proteggere il patrimonio informativo del Gruppo, che include i dati di clienti, dipendenti, fornitori e di tutte le altre parti con cui il Gruppo intrattiene rapporti.

[S4-4 DP 34]

L'attenzione dedicata alla riservatezza non si limita alle operazioni interne del Gruppo, ma si estende anche ai rapporti con la propria catena del valore. In particolare, il Gruppo presta particolare attenzione nella fase di instaurazione dei rapporti commerciali con i fornitori, soprattutto con quelli che si occupano del trattamento dei dati personali di clienti e/o utenti finali. Prima della stipula del contratto, i fornitori vengono accuratamente valutati dalle funzioni interne competenti, con particolare attenzione alla verifica dell'adozione o della capacità di adottare misure adeguate a garantire la protezione dei dati personali trattati.

[S4-4 DP 32a]

Con l'obiettivo di monitorare l'efficacia delle azioni sopramenzionate, il Gruppo assicura che i processi di gestione delle violazioni della privacy e delle azioni da implementare sono regolamentati da normative interne, come la Procedura Operativa per la Gestione degli Incidenti di Sicurezza delle Informazioni, e si basano su buone prassi, codici di condotta di settore e linee guida di autorità competenti, tra cui l'European Data Protection Board.

[S4-4 DP 32b]

Banca Ifis con riferimento al processo di gestione della sicurezza informatica precedentemente descritto (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro (riservatezza), DP 39), monitora le prestazioni delle soluzioni adottate con l'obiettivo di applicare azioni correttive e preventive basate sulle verifiche effettuate ed eventuali impatti negativi riscontrati.

[S4-4 DP 32c]

Questi processi, in fase di aggiornamento con l'entrata in vigore del Regolamento DORA, vengono condivisi tramite sessioni formative, testati regolarmente e monitorati utilizzando risorse informatiche dedicate, come Jira e RiskOp.

[S4-4 DP 31d]

Infine, tutti gli incidenti di sicurezza vengono censiti e rendicontati a fine anno. Con cadenza almeno annuale dall'analisi degli incidenti occorsi vengono esaminati i "problem", ossia schemi ricorrenti che hanno dato origine all'incidente e, sulla base delle risultanze emerse, vengono individuate tempo per tempo le azioni preventive più idonee, che vanno dalla formazione del personale all'adozione di soluzioni tecnologiche volte a rilevare e/o intercettare e/o escludere l'errore umano.

3.4.3 Accesso a prodotti e servizi

L'approccio del Gruppo e le politiche

Gruppo Banca Ifis supporta le Pmi con un'offerta diversificata di servizi di Commercial e Corporate Banking, che include factoring, leasing finanziario, advisory per operazioni di M&A e finanziamenti a medio e lungo termine. Nel segmento Npl, la Banca adotta un modello di recupero sostenibile che consente a famiglie e imprese di gestire piani di rientro e favorisce la loro reinclusione finanziaria.

[S4.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte
temporale
Principali modalità di gestione
degli IRO
Accesso a prodotti e servizi / Non discriminazione
Reinclusione finanziaria delle famiglie e
sviluppo di un modello di recupero etico
e sostenibile
Impatto
positivo attuale
Catena del valore Medio termine
Contributo all'educazione finanziaria
della clientela
Impatto
positivo attuale
Catena del valore Medio termine
Contributo all'incremento
dell'imprenditorialità del paese
attraverso il potenziamento di canali di
accesso al credito, con particolare
attenzione per le Pmi
Impatto
positivo attuale
Catena del valore Medio termine
Supporto nella transizione sostenibile
delle Pmi tramite il portafoglio di
prodotti e servizi ESG e processi di
valutazione ESG delle performance dei
clienti
Impatto
positivo attuale
Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica di Gruppo per
Limitato accesso per alcune categorie
di stakeholder a condizioni favorevoli di
linee di credito a causa della linea
strategica del Gruppo
Impatto
negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine l'approvazione di nuovi
prodotti e servizi, l'avvio di
nuove attività, l'inserimento in
nuovi mercati

Procedura Organizzativa di
Gruppo – Gestione delle
Mancata capacità di soddisfare le
richieste di finanziamento di talune
categorie di stakeholder per limiti
operativi/posizionamento della Gruppo
Impatto
negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine comunicazioni di marketing
alla clientela
Perdita di quote di mercato a causa
dell'offerta di prodotti non competitivi e
non rispondenti alle aspettative del
cliente
Rischio Catena del valore Medio/Lungo
termine
Creazione di sistemi/piattaforme che
garantiscano l'accesso ai prodotti e ai
servizi offerti a tutta la clientela
Opportunità Catena del valore Medio termine
Miglioramento della reputazione
attraverso la promozione di iniziative di
educazione finanziaria efficaci
Opportunità Catena del valore Medio termine

Politica di Gruppo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati

[S4-1 DP 15 MDR-P]

La Politica, redatta in conformità delle disposizioni di Vigilanza in materia di trasparenza, definisce i principi che regolano l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, le modifiche a prodotti e servizi esistenti, siano essi propri o di terzi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati: La Politica disciplina, inoltre, i principi che ne governano l'elaborazione, la distribuzione e il monitoraggio.

La Politica, approvata dal Consiglio di Amministrazione, è applicabile a tutte le società appartenenti al Gruppo e a tutte le tipologie di clientela con cui il Gruppo intrattiene rapporti, compresi i consumatori.

Procedura Organizzativa di Gruppo – Gestione delle comunicazioni di marketing alla clientela

[S4-1 DP 15 MDR-P]

La Procedura, redatta in conformità con le disposizioni di Vigilanza in materia di trasparenza e tutela del consumatore, nonché in linea con le normative sul trattamento dei dati personali, regola il macro-processo di gestione delle comunicazioni di marketing rivolte alla clientela.

La Procedura pone particolare rilievo:

  • al flusso decisionale;
  • alle modalità di selezione del target di clientela da raggiungere;
  • ai presidi in ambito privacy e trasparenza;
  • ai controlli previsti per ciascuna attività;
  • agli attori coinvolti nel processo.

Tutte le strutture coinvolte devono rispettare le prescrizioni stabilite in questa normativa interna. Approvata dal COO, la Procedura si applica alle società di Gruppo Banca Ifis che offrono prodotti e servizi ed è estesa a tutte le tipologie di clientela, inclusi i consumatori.

Le Azioni Accessibilità

[S4-4 DP 31a]

Gruppo Banca Ifis si impegna a prevenire il possibile divario digitale per categorie di utenti svantaggiati a causa dei processi di digitalizzazione in atto, e il limitato accesso di alcune categorie di stakeholder a condizioni favorevoli di linee di credito, dovuto alla strategia del Gruppo e alle difficoltà nel soddisfare le richieste di finanziamento per limiti operativi o di posizionamento.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

In particolare, è stata avviata un'iniziativa volta a migliorare l'accessibilità dei canali digitali della Banca, permettendo alle persone con disabilità psico-motorie permanenti o temporanee di utilizzare i siti internet aziendali del Gruppo.

[S4-4 DP 33b]

Inoltre, il Gruppo mira a perseguire opportunità che favoriscano l'accesso a prodotti e servizi, creando sistemi e piattaforme che garantiscano a tutta la clientela la possibilità di usufruire delle soluzioni offerte. Inoltre, punta al miglioramento della propria reputazione, promuovendo iniziative di educazione finanziaria efficaci, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza e la responsabilità economica tra i propri clienti, contribuendo al loro benessere finanziario a lungo termine.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

Per raggiungere questi obiettivi, Gruppo Banca Ifis ha avviato un percorso di analisi di mercato per valutare la competitività dei propri prodotti e l'efficienza dei processi, con l'intento di rispondere alle richieste emergenti. Sono state adottate iniziative per migliorare la comunicazione riguardo alle caratteristiche distintive dell'offerta, affrontando eventuali criticità e prevenendo la perdita di quote di mercato. Inoltre, Banca Ifis ha rafforzato i legami con la clientela, operando sempre in modo professionale, onesto e trasparente, assicurando che tutte le informazioni siano chiare e comprensibili, permettendo ai clienti di effettuare scelte consapevoli.

Nel corso del 2024, sono stati fatti significativi progressi nell'ampliamento della vetrina prodotti della Digital Selling Platform (DSP) integrando nuove soluzioni nel settore della Cessione del Quinto, e nel portale myIfis, che ora include anche i prodotti di leasing e noleggio, trasformando la piattaforma in un ambiente multiprodotto che non si rivolga solo alla clientela imprese, ma anche ai privati. Nel 2025 è prevista la prosecuzione del percorso di miglioramento dell'esperienza dell'utente, con l'aggiunta di nuove funzionalità e l'ampliamento delle informazioni a disposizione dei clienti.

Infine, Gruppo Banca Ifis ha proseguito il progetto "Innovation Days" che coinvolge i manager del Gruppo in partnership con il Sole 24 Ore attraverso il quale vengono approfondite tematiche di tecnologia e sostenibilità all'interno di un contesto imprenditoriale composto da aziende che non smettono di investire e registrare risultati importanti sia nelle innovazioni di prodotto che in termini di sostenibilità. Attraverso questa iniziativa, la Banca si propone di migliorare l'educazione finanziaria della platea, rafforzando al contempo la propria reputazione e il posizionamento competitivo nel mercato.

Prodotti ESG

[S4-4 DP 31c]

Contestualmente, il Gruppo si propone di generare impatti positivi, tra cui il potenziamento dell'educazione finanziaria della clientela, l'incremento dell'imprenditorialità attraverso l'ampliamento dell'accesso al credito e il supporto alla transizione sostenibile delle Pmi tramite il portafoglio di prodotti e servizi ESG, nonché l'adozione di processi di valutazione ESG delle performance dei clienti.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

Nel corso del 2024, sono state realizzate diverse iniziative sul territorio con imprese, liberi professionisti e Pmi, contribuendo a diffondere la cultura manageriale e a sensibilizzare su esperienze d'eccellenza, nuove tecnologie e strumenti a supporto della crescita, anche con particolare riferimento alla digitalizzazione.

Tra le principali iniziative c'è stata l'attivazione della Garanzia SACE Green, grazie alle quale sia le Pmi sia le grandi imprese possono implementare una solida strategia di sostenibilità. La Garanzia, con una copertura del 80% del finanziamento, è diretta a sostenere le imprese italiane che investono in progetti di sviluppo della propria azienda sul territorio nazionale con l'obiettivo di accelerare il passaggio a un'economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi e promuovere iniziative che sviluppino una mobilità con minori emissioni inquinanti.

In aggiunta, continua a essere in vigore il progetto "Ifis Green", un'offerta finanziaria innovativa che spazia dal contratto di leasing per l'acquisto di veicoli elettrici/ibridi plug-in. Tra le principali iniziative attuate vi sono:

  • Ifis Leasing Green: in continuità con il 2023, anche nel 2024 è stata portata avanti la promozione della mobilità sostenibile. Gli incentivi statali (c.d. Ecobonus) per l'anno 2024 sono stati ridimensionati e concessi a una platea meno estesa rispetto agli anni precedenti, ossia per quanto riguarda le Pmi, unicamente per l'acquisto di veicoli non inquinanti da parte di società che svolgono attività di car sharing o di autonoleggio con finalità commerciali. Nel corso del 2024 la rete commerciale è stata costantemente informata sulle novità relative ai nuovi incentivi statali "Ecobonus" collegati all'acquisto, anche tramite leasing finanziario di veicoli elettrici;
  • la ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti in ambito leasing legati alla mobilità sostenibile (i.e. e-bike). In questo contesto, nel mese di aprile è stato rilasciato il nuovo prodotto "Noleggio e-bike" per promuovere la mobilità sostenibile e il turismo attivo in Italia. L'offerta commerciale è rivolta in particolare alle piccole e medie imprese dell'industria turistico-ricettiva interessate a dotarsi di una flotta e-bike;
  • il rilascio di un ulteriore prodotto in ambito leasing legato allo sviluppo sostenibile: il leasing di impianti fotovoltaici e di stazioni di ricarica. Questa soluzione è dedicata alle Pmi a sostegno della transizione verso fonti di energia rinnovabili e della sostenibilità ambientale.

[S4-4 DP 31d]

Il Gruppo ha al suo interno delle strutture dedicate al monitoraggio delle procedure adottate per valutarne la conformità normativa e strategica del Gruppo stesso avvalendosi, ove necessario, di consulenti esperti nel settore oggetto di analisi.

Nell'ambito della definizione e introduzione di nuovi prodotti e servizi, in particolare:

  • la funzione Compliance garantisce il presidio del rischio di non conformità, ad esempio, valutando l'adeguatezza dei presidi rispetto alla normativa applicabile o verificando la conformità dei messaggi pubblicitari previsti. Inoltre, a seguito dell'introduzione di nuovi prodotti e servizi, la funzione Compliance richiede la predisposizione di corsi formativi adeguati alle unità organizzative impattate dai nuovi prodotti e servizi bancari (e.g. in tema di rischi insiti nel nuovo prodotto e relative modalità di mitigazione);
  • la funzione Anti-Money Laundering contribuisce alla valutazione del rischio che la nuova iniziativa può avere per la Banca con riferimento al potenziale coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo determinato dall'offerta del nuovo prodotto.

[S4-4 DP 32a]

Al fine di rispondere agli impatti negativi che possono riguardare i clienti, sono stati implementati processi specifici per valutare e migliorare costantemente la loro esperienza.

[S4-4 DP 32b]

Tra questi, sono state condotte survey dirette ai clienti registrati su myIfis per valutarne la soddisfazione. Inoltre, la rete fisica di commerciali, sales support e gestori mantiene un contatto continuo con i clienti, monitorando il loro grado di soddisfazione per ottimizzare il servizio offerto e adottare eventuali azioni correttive, qualora necessarie.

[S4-4 DP 32c]

Nel caso di comunicazioni percepite come poco efficaci, il team di comunicazione viene coinvolto dalle funzioni di Business per renderle più chiare e comprensibili, garantendo una migliore interazione con i clienti.

[S4-4 DP 34]

Nel corso del 2024, il Gruppo ha lavorato al rifacimento dei propri siti internet aziendali con l'obiettivo di migliorare l'accessibilità per le persone con disabilità psico-motorie, siano esse permanenti o temporanee. Per quanto riguarda il merito creditizio, al momento non esistono differenze nelle condizioni favorevoli delle linee di credito per le diverse categorie di stakeholder.

Social Banking Npl

[S4-4 DP 31c]

L'agenda sociale di Banca Ifis e l'attenzione alle esigenze delle persone e delle imprese si concretizza anche nell'adozione, da parte del business Npl, di un modello di recupero sostenibile il cui fine ultimo è quello della reinclusione finanziaria di famiglie e imprese clienti. In aggiunta, all'interno di questo progetto, la Banca ha posto l'attenzione a particolari categorie di clienti debitori considerati soggetti fragili.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

Ifis Npl è uno dei principali player del mercato italiano dei crediti deteriorati ed è il player leader nel segmento unsecured small ticket. Ifis Npl opera attraverso due società:

  • Ifis Npl Investing: origina e sottopone a valutazione e due diligence opportunità di investimento in crediti deteriorati anche sotto forma di quote di fondi e note di cartolarizzazioni. In qualità di investitore e proprietario del portafoglio crediti, definisce le strategie di recupero e monitora la performance di recupero tempo per tempo. Ifis Npl Investing è controllata al 100% da Banca Ifis;
  • Ifis Npl Servicing: società che gestisce portafogli di crediti deteriorati di proprietà di Ifis Npl Investing e portafogli di Npl per conto terzi, implementa le più idonee strategie di recupero in coordinamento con le proprie mandanti e con l'obiettivo di definire, con i clienti debitori, soluzioni sostenibili. Ifis Npl Servicing è controllata al 100% da Ifis Npl Investing.

Quello definito negli anni è un modello virtuoso dove ogni azione è valutata anche considerando l'impatto che può avere sulla comunità e il contesto in cui il Gruppo opera. Grazie alla definizione di un modello di recupero incentrato sull'assistenza alla clientela e che predilige accordi stragiudiziali, il Gruppo si impegna a favorire un concreto percorso di reinclusione finanziaria dei debitori attraverso una gestione caratterizzata dai seguenti elementi: la personalizzazione dei piani di rientro (pluriennali e con rate mensili sostenibili); il dialogo aperto con i debitori e il rispetto delle preferenze della controparte in termini di orari e canali di contatto; gli investimenti in strutture aziendali (contact center) e dotazioni tecnologiche per offrire flessibilità nel tempo per il debitore.

Le società del Gruppo operanti nel Settore Npl sono focalizzate sulla verifica della lavorabilità dei crediti e sul disegno di piani di rientro compatibili con la specifica situazione debitoria, attraverso diversi meccanismi di verifica lungo le fasi dell'acquisizione del credito, cioè:

  • un primo controllo volto a verificare che i crediti in fase di acquisizione siano tutti lavorabili, al fine di escludere crediti inesistenti o prescritti e prevenire sia il rischio di inesigibilità sia il rischio reputazionale che si avrebbe nel richiedere crediti inesigibili;
  • definizione di piani di rientro adeguati alle possibilità di spesa del cliente e contestualizzati rispetto a ogni singola pratica;
  • valutazione del potenziale di rientro effettivo del cliente con un processo di delibera orientato alla comprensione della situazione complessiva del cliente.

L'identificazione dei settori operativi di Banca Ifis è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Nel corso del 2024 è stata avviata una progettualità dedicata a sviluppare ulteriormente il modello e l'approccio di recupero sostenibile del credito della Banca, al fine di concretizzare la propria azione di recupero come opportunità di reinclusione finanziaria, in coerenza con l'approccio di double bottom line portato avanti dalla Presidenza e con la sua attenzione al tema della sostenibilità. In particolare, il progetto si è articolato in diversi cantieri progettuali, ognuno con una specifica finalità. I risultati raggiunti nel corso dell'anno sono molteplici e coinvolgono diversi ambiti:

  • il potenziamento del Portale Pagachiaro, la piattaforma di pagamento online creata per aiutare i debitori a tornare in bonis e che consente una comunicazione veloce ed efficace, attraverso l'introduzione di digital onboarding, opzione "call me back" che consente al cliente debitore di richiedere un contatto posticipato e proposte pre-approvate sottoscrivibili in modalità interamente digitale;
  • la sensibilizzazione della clientela debitrice su tematiche di educazione finanziaria attraverso la messa a disposizione di video-pillole su temi di educazione finanziaria generica e specifici in merito al processo di recupero crediti, elaborati in collaborazione con FEduF e il forum Unirec dei consumatori;
  • l'implementazione di iniziative di comunicazione ad hoc per incentivare l'utilizzo del Portale Pagachiaro;
  • l'introduzione di modelli di supporto psicologico e sostegno nel reinserimento nel mondo del lavoro, in collaborazione con partner esterni specializzati al fine di sostenere la reinclusione sociale e finanziaria dei clienti debitori;
  • l'avviamento di un progetto pilota con l'obiettivo di favorire la risoluzione bonaria delle pratiche in lavorazione giudiziale, incrementando le transazioni stragiudiziali nel bacino giudiziale.

Il modello di recupero stragiudiziale del Gruppo Banca Ifis è fondato su una rete di recupero che si attiene a norme comportamentali fondate su principi di correttezza, lealtà e coerenza, in linea con quanto riportato nel Codice Etico del Gruppo e nel Codice Unirec.

La qualità delle procedure di gestione dei portafogli viene monitorata con oltre 60 mila telefonate annue di verifica della soddisfazione della clientela, sia in termini di gestione della relazione sia per quanto attiene la soddisfazione della soluzione di rientro definita.

La Rete di recupero stragiudiziale di Ifis Npl si compone di:

  • Call Center interno costituito da dipendenti di Ifis Npl Servicing che svolgono l'attività di gestione e supporto attraverso canali dedicati (e.g. numero verde, portale Pagachiaro, e-mail, ecc.);
  • Rete Agenti (Agenti ex 115 TULPS e Agenti in attività finanziaria) che opera capillarmente sul territorio italiano;
  • Società di recupero partner di Ifis Npl specializzate nelle attività stragiudiziali.

Le prassi operative sono formalizzate in regolamenti e normative interne per assicurare trasparenza, integrità e valore aggiunto al processo di recupero del credito. Il modello organizzativo adottato e la normativa interna sono stati definiti in stretta collaborazione con la Direzione Compliance di Capogruppo, in conformità con la normativa vigente e i principi di condotta di riferimento.

Nell fase di selezione di Agenti e Società di recupero, vengono effettuati controlli strutturati per valutarne adeguatezza e affidabilità, includendo verifiche sugli albi di categoria, accertamenti sui requisiti di onorabilità, analisi patrimoniali e societarie, oltre alla valutazione delle prassi operative. Inoltre, sia nella fase di avvio che nel corso dell'attività, sono previste iniziative di formazione e affiancamento continuo.

La creazione di una Rete di professionisti al servizio del cliente debitore consente di fornire un supporto reale a livello nazionale nel pieno rispetto dei valori di Gruppo. Per garantire l'integrità dei comportamenti degli Agenti e delle Società di recupero vengono attuati diversi presidi, tra i quali:

  • l'obbligo di osservanza del Codice Etico e del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 all'atto della sottoscrizione del contratto;
  • il controllo del numero dei mandati: ai sensi di quanto previsto dall'art. 128 quater comma 4 TUB l'Agente in attività finanziaria può svolgere l'attività su mandato di un solo intermediario o di più intermediari appartenenti al medesimo Gruppo. In determinati casi, l'Agente può assumere due ulteriori mandati purché per prodotti diversi da quelli già in essere;
  • la presenza di un sistema di monitoraggio continuo attraverso il contatto con i clienti debitori e la verifica di indicatori qualitativi e quantitativi specifici;
  • formazione e affiancamento continuo;
  • l'osservazione del Codice di Condotta redatto dal forum Unirec.

Al fine di rafforzare l'operato della Rete in linea con i valori del Gruppo, sono stati predisposti appositi manuali che richiamano i principi etico-comportamentali, con particolare attenzione alla sostenibilità dell'azione di recupero su cui viene effettuata apposita formazione.

[S4-4 DP 31d]

Tutti i professionisti della Rete, infatti, sono appositamente selezionati sulla base di criteri di adeguatezza e affidabilità, formati e affiancati costantemente e monitorati nel tempo, anche attraverso specifici indicatori.

Ifis Npl Servicing adotta diverse modalità di monitoraggio al fine di verificare i comportamenti e le performance della Rete in ambito Npl, tra cui le "welcome call", volte a garantire la qualità del servizio dedicato ai clienti debitori e l'efficacia della sostenibilità degli accordi negoziati. Viene attuato anche un ascolto continuo delle problematiche e delle esigenze espresse dagli operatori della Rete con incontri appositamente realizzati. Inoltre, le eventuali anomalie e i comportamenti non conformi agli indirizzi forniti dalla Capogruppo vengono tempestivamente segnalati alla funzione responsabile della gestione dei rischi operativi e reputazionali.

In aggiunta, in ottica di ulteriore miglioramento dei processi in chiave etico-sostenibile e di sviluppo di un modello di mercato a supporto della reinclusione finanziaria, sono state adottate le seguenti iniziative:

  • inclusione e approfondimento di tematiche ESG nella formazione dedicata alle risorse interne ed esterne con particolare attenzione alle strategie di recupero sui soggetti fragili;
  • rimodulazione degli indicatori monitorati aumentando il peso specifico dei KPI in ambito ESG focalizzati sull'attività di recupero e sulla sostenibilità della raccolta;
  • erogazione di incentivi ai recuperatori più virtuosi in ottica ESG;
  • potenziamento e ampliamento dell'attività di Welcome Call anche per il tramite di Call Center esterni;
  • potenziamento degli strumenti di self collection (portale Pagachiaro) per i clienti debitori.

Le funzioni di controllo del Gruppo Banca Ifis svolgono verifiche sulla Rete esterna di Ifis Npl (Società di Recupero, Agenti ex 115 TULPS e Agenti in attività finanziaria) in merito al rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari nonché alle procedure condivise in sede di sottoscrizione del mandato al fine di prevenire eventuali rischi operativi, legali e reputazionali collegati all'attività di intermediazione del credito svolta da soggetti esterni al Gruppo.

Ifis Npl Servicing monitora inoltre costantemente la Rete esterna attraverso KPI quantitativi e qualitativi. Il monitoraggio dei suddetti KPI è svolto mensilmente e, se del caso, è attivato un dialogo con Agenti e Società di recupero per avviare eventuali azioni correttive. I KPI vengono regolarmente condivisi. In aggiunta alle periodiche visite ispettive presso Agenti e Società di recupero, vengono svolte ispezioni apposite e stilati questionari volti a verificare, tra i vari aspetti, l'adeguatezza dei processi di recupero adottati rispetto alle buone prassi di mercato.

Sulla base delle attività di monitoraggio di cui sopra, viene redatta una valutazione complessiva dei recuperatori e, in funzione dei risultati, vengono individuate le opportune azioni da compiere. In presenza di eventi rischiosi, le strutture interne informano le unità organizzative di controllo e, in particolare, la funzione Risk Management responsabile della gestione dei rischi operativi. In caso di reiterata bassa qualità nel lavoro svolto o comportamenti scorretti è prevista l'applicazione di penali, culminando nei casi più gravi con l'interruzione del rapporto di collaborazione.

3.4.4 Pratiche commerciali responsabili

L'approccio del Gruppo e le politiche

Gruppo Banca Ifis riconosce lo sviluppo dell'innovazione digitale come una delle azioni portanti e prioritarie per l'attuazione della propria strategia. Gli obiettivi principali includono l'ampliamento dell'offerta di prodotti attraverso canali di vendita completamente digitali, il miglioramento dell'esperienza utente per tutte le tipologie di clienti e la razionalizzazione dei processi interni.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Pratiche commerciali responsabili / Non discriminazione
Miglioramento del livello di
soddisfazione dei clienti
grazie all'offerta di
prodotti/servizi tailor-made
e/o la tempestiva ed
efficace gestione dei
reclami
Impatto positivo
attuale
Catena del valore Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Procedura Organizzativa
Trasparenza delle
operazioni e dei servizi
bancari e finanziari
Esecuzione di pratiche
commerciali scorrette,
ingannevoli o aggressive,
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine

[S4.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
incluso il greenwashing o
social washing rispetto ai
prodotti offerti
Insoddisfazione del cliente
a causa di una
comunicazione poco
efficace, trasparente e
comprensibile
Impatto negativo
potenziale
Catena del valore Medio termine
Non conformità ai requisiti
normativi in materia di
integrità del mercato,
correttezza, trasparenza e
prevenzione degli abusi di
mercato
Rischio Catena del valore Medio termine
Mancato rispetto degli
interessi dei clienti,
pratiche di mercato
scorrette e assenza di
codici di condotta
Rischio Catena del valore Medio termine
Miglioramento dei rapporti
con i clienti attraverso una
comunicazione chiara e
trasparente
Opportunità Catena del valore Medio termine

Codice Etico, Politica ESG

[S4-1 DP 15]

All'interno del Codice Etico (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori, DP 7 MDR-P) e della Politica ESG del Gruppo (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25) Banca Ifis sottolinea l'impegno a operare in modo socialmente responsabile e inclusivo, con particolare attenzione ai consumatori e agli utilizzatori finali dei propri prodotti e servizi. A tal fine, vengono promosse pratiche commerciali basate su principi di responsabilità e non discriminazione.

Procedura Organizzativa Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari

[S4-1 DP 15]

Infine, come illustrato in precedenza, il Gruppo, tramite la procedura organizzativa relativa alla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari (cfr. 3.4 ESRS S4 – Consumatori e utilizzatori finali, sezione 3.4.1 Accesso alle informazioni (di qualità), DP 15 MDR-P), stabilisce gli adempimenti normativi principali e determina le modalità operative attraverso le quali ciascuna società del Gruppo li soddisfa.

Le Azioni

Il rispetto degli interessi dei clienti e la gestione trasparente del loro rapporto con la Banca sono temi centrali per Banca Ifis. Quest'ultima si adopera per mitigare i rischi derivanti dal mancato rispetto di tali interessi, dalle pratiche di mercato scorrette e dall'assenza di codici di condotta, assicurando al contempo la piena conformità ai requisiti

normativi in materia di integrità, correttezza e trasparenza del mercato, nonché nella prevenzione degli abusi. Un aspetto fondamentale della strategia del Gruppo è il miglioramento costante delle relazioni con i clienti, promuovendo una comunicazione chiara, coerente e trasparente, e assicurando l'assenza di discriminazioni in ogni fase del rapporto.

[S4-4 DP 31a]

Banca Ifis si impegna ad introdurre misure concrete volte a prevenire i potenziali impatti negativi generati dall'esecuzione di pratiche commerciali scorrette, ingannevoli o aggressive, incluso il greenwashing o social washing rispetto ai prodotti offerti, nonché il limitato accesso per alcune categorie di stakeholder a condizioni favorevoli di credito, derivante dalla strategia del Gruppo e dai limiti operativi che ne influenzano la capacità di soddisfare tutte le richieste di finanziamento.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

In particolare, nel corso del 2024, nell'ambito del programma "Ifis Sustainable Transformation", la Banca ha affrontato l'esigenza di adattarsi alle evoluzioni normative e di mercato in ambito ESG definendo un framework creditizio rafforzato in ottica ESG basato sulla valutazione del cliente tramite uno score ESG. A tal proposito ha quindi modificato gli attuali processi di underwriting e introdotto nuovi strumenti informatici, quali:

  • somministrazione di un questionario ESG alle controparti e utilizzo dello Score ESG;
  • aggiornamento delle politiche creditizie e integrazione dell'attuale framework creditizio con un rafforzamento dello Steering in ottica ESG;
  • modifica del motore delle deleghe con l'integrazione di un processo di underwriting rafforzato in ottica ESG;
  • creazione di un team tecnico di esperti ESG per un parere in fase di underwriting.

[S4-4 DP 31c]

D'altro canto, mira a generare impatti positivi migliorando la soddisfazione dei clienti offrendo prodotti e servizi personalizzati e garantendo una gestione tempestiva ed efficace dei reclami.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

In particolare, il processo di gestione dei reclami ha come obiettivo gestire tempestivamente e con efficacia qualsiasi segnalazione di clienti insoddisfatti dei prodotti e servizi erogati o offerti, attuando azioni correttive e preventive per evitare che qualsiasi disservizio si ripresenti. Tali azioni possono prevedere sia iniziative specifiche rivolte al singolo reclamante sia l'implementazione di soluzioni generalizzate, volte a risolvere le cause alla base del singolo reclamo o di più reclami attinenti al medesimo ambito. A tal proposito, tutto il personale addetto alla trattazione dei reclami ha ricevuto specifiche direttive in merito all'opportunità di agevolare la ricerca di una soluzione personalizzata mirata alla concessione di misure di sostegno su base volontaria dell'istituto. Inoltre, sempre nell'ottica di favorire al cliente la risoluzione di problematiche legate all'accesso al credito, particolare rilevanza riveste nel processo di formazione del personale addetto alla trattazione dei reclami e nel procedimento di gestione del reclamo, l'attenzione al tema Segnaletico presso banche dati creditizie (Centrale dei Rischi e banche dati private), rispetto al quale la funzione Group Claims ha sviluppato delle competenza specialistiche che lo rendono un punto di riferimento, insieme al Servizio Segnalazioni di Vigilanza, per le altre funzioni aziendali.

[S4-4 DP 31d]

Nel perimetro del programma "Ifis Sustainable Transformation", il Gruppo ha stabilito degli standard ESG che la Banca deve rispettare in relazione al cliente finale. Questi, vengono continuamente monitorati internamente in modo tale da valutarne l'applicazione e il rispetto normativo di tali procedure.

[S4-4 DP 32a]

Il processo di gestione delle comunicazioni di marketing prevede particolari presidi volti a garantire la correttezza e trasparenza delle comunicazioni.

[S4-4 DP 32b]

In particolare, nella definizione del mercato di riferimento sono considerate specifiche esclusioni che possono essere determinate da diversi fattori, quali, a titolo esemplificativo, presenza di reclami, contenziosi e particolari richieste pervenute dalla clientela.

[S4-4 DP 32c]

Ai fini della completezza e adeguatezza nelle comunicazioni, sono coinvolte nel processo la funzione Compliance e, per aspetti legati al trattamento dei dati, le strutture che si occupano di Privacy.

[S4-4 DP 34]

La commercializzazione dei prodotti del Gruppo avviene attraverso una rete commerciale opportunamente formata sugli adempimenti normativi in materia di sostenibilità e sui relativi rischi; qualora la vendita si svolga tramite canali digitali, anche la comunicazione verso il cliente è sviluppata in conformità ai principi normativi sulla sostenibilità. Inoltre, la funzione Credit Support, ESG & Monitoring Credit Support, ESG & Monitoring riceve una formazione continua per adeguarsi alle evoluzioni normative in ambito ESG e per integrare nella propria attività la strategia del Gruppo su questi temi.

[S4-4 DP 33a]

In risposta al rischio legato al mancato rispetto degli interessi dei clienti a causa di pratiche di mercato scorrette, nonché alla non conformità ai requisiti normativi relativi a integrità del mercato, correttezza, trasparenza e prevenzione di abusi di mercato, il Gruppo si è dotato di una specifica Politica di Gruppo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

La Politica sopradescritta stabilisce linee guida per l'elaborazione, distribuzione e monitoraggio dei prodotti, assicurando che, in fase di configurazione di un nuovo prodotto, siano considerati:

  • gli interessi, gli obiettivi e le caratteristiche della clientela;
  • i rischi intrinseci dei prodotti che potrebbero arrecare pregiudizio ai clienti;
  • i possibili conflitti di interesse, per garantirne il controllo e, laddove possibile, il contenimento.

[S4-4 DP 33b]

Allo stesso tempo il Gruppo si adopera al fine di cogliere l'opportunità di migliorare i rapporti con i clienti attraverso una comunicazione chiara e trasparente.

[S4-4 DP 30 MDR-A]

Per raggiungere tale obiettivo, il Gruppo ha adottato una procedura organizzativa per la gestione delle comunicazioni di marketing alla clientela che disciplina il macro-processo adottato, dando la massima rilevanza al flusso decisionale, alle modalità di selezione del target di clientela da raggiungere, ai presidi in ambito privacy e trasparenza, ai controlli previsti in ogni attività e ai relativi attori coinvolti. Nella definizione del target market di riferimento sono considerate specifiche esclusioni che possono essere determinate da diversi fattori, quali, a titolo esemplificativo, presenza di reclami, contenziosi e particolari richieste pervenute dalla clientela.

Le risorse assegnate per gestire gli impatti, rischi e opportunità

[S4-4 DP 37]

Nell'ambito della gestione dei consumatori e degli utilizzatori finali, Gruppo Banca Ifis coinvolge diverse funzioni aziendali, adottando un approccio olistico ed efficiente per affrontare e gestire gli impatti generati. In particolare:

• Privacy & Security e Security Operation sono responsabili dell'analisi, della valutazione e della risoluzione degli eventi qualificabili come incidenti di sicurezza;

  • Innovation & Business Development, in collaborazione con Brand, Corporate Communications & Sustainability e Digital Innovation & Advertising, ha l'obiettivo di innovare costantemente i portali, offrendo ai clienti soluzioni sempre più intuitive, semplici e comprensibili. Inoltre, identifica opportunità di miglioramento derivanti dal mercato e dal business;
  • Npl si occupa della reinclusione finanziaria delle famiglie attraverso la gestione e la ristrutturazione dei crediti deteriorati, promuovendo un modello di recupero etico e sostenibile. Grazie a soluzioni mirate, favorisce il recupero della stabilità economica e facilita un nuovo accesso al credito, contribuendo così a un sistema finanziario più equo e inclusivo;
  • Strategic Marketing & Research, in collaborazione con partner strategici, svolge approfondimenti e analisi sulla clientela di gruppo, integrando i fattori ESG per garantire un approccio responsabile e sostenibile.

[S4-4 DP 35]

Le politiche e le azioni adottate riflettono l'attenzione di Banca Ifis per una gestione corretta, etica e sostenibile dei rapporti con la clientela, includendo la prevenzione di violazioni dei diritti umani. In particolare, il sistema di controllo non ha registrato segnalazioni o casistiche legate a minacce nei confronti dei clienti.

Inerente alla gestione della privacy dei propri clienti, nel 2024, Gruppo Banca Ifis ha registrato un reclamo da parte di clienti presso l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, relativo a presunte violazioni della privacy. Dopo aver esaminato le difese fornite in risposta, l'Autorità ha concluso le istruttorie disponendo l'archiviazione del reclamo. Nel 2024 si sono verificati 60 incidenti che hanno comportato la perdita, l'accesso o la divulgazione non autorizzata di dati personali. La maggior parte di questi eventi è legata alla perdita o al furto di dispositivi aziendali, all'invio errato di documentazione tramite posta ordinaria o e-mail, e allo smarrimento o furto di documentazione cartacea. Nessun incidente ha richiesto la comunicazione all'Autorità Garante o agli interessati.

Inoltre, il Gruppo Banca Ifis ha gestito i reclami presentati all'intermediario per violazione della privacy, rilevando quattro violazioni nell'ambito dell'attività di riscossione di crediti distressed Npl per utilizzo di utenza telefonica non autorizzata e invio di documentazione a soggetti terzi non legittimati a riceverla.

3.4.5 Processi di coinvolgimento

[S4-2 DP 20a]

Gruppo Banca Ifis ha implementato diversi strumenti per raccogliere feedback e segnalazioni da parte di stakeholder chiave, tra cui dipendenti, collaboratori, professionisti che operano in modo continuativo per il Gruppo, oltre ai reclami di clienti e debitori.

[S4-2 DP 20,b]

Sebbene non sia previsto un momento specifico per il coinvolgimento diretto degli stakeholder, la rete di commerciali, gestori e sales support mantiene un contatto continuo con i clienti, raccogliendo costantemente i loro feedback per migliorare l'offerta.

[S4-2 DP 20c]

Questi meccanismi supportano il management nell'individuazione di eventuali inefficienze, anomalie o problematiche emergenti nei processi aziendali e, insieme ai controlli, rappresentano strumenti fondamentali per verificare l'efficacia dell'approccio di gestione su vari temi.

[S4-2 DP 20d]

Al fine di valutare la propria relazione con la clientela e il livello di coinvolgimento, Gruppo Banca Ifis effettua sondaggi mirati alla raccolta di feedback sulle piattaforme disponibili ai clienti. Tra questi, sono stati condotti sondaggi rivolti agli utenti registrati su myIfis per misurarne il livello di soddisfazione.

[S4-2 DP 21]

Le misure adottate dalla Banca per comprendere meglio il punto di vista dei consumatori e degli utilizzatori finali, in particolare quelli che possono essere vulnerabili agli impatti o emarginati, si basano su un approccio integrato che coinvolge diverse strutture interne. La Banca si avvale di funzioni aziendali e di comunicazione per garantire che le informazioni siano trasparenti, efficaci e comprensibili. Le strutture di controllo, come la Compliance, si occupano degli aspetti normativi e della trasparenza, mentre le Direzioni Marketing & Business Strategy e Communications, Marketing, Public Affairs & Sustainability si adoperano per renderle facilmente comprensibili per tutti i clienti. Attraverso attività di indagine e raccolta di riscontri, la Banca si impegna a migliorare costantemente le proprie piattaforme digitali, al fine di ottimizzare l'esperienza del cliente e l'accessibilità dei suoi servizi. Per i clienti in situazioni di svantaggio, come il divario digitale, la Banca offre supporto telefonico e fisico, favorendo l'inclusione. Inoltre, promuove iniziative sul territorio per le Pmi e le realtà locali, contribuendo alla diffusione della cultura manageriale e alla sensibilizzazione su tematiche legate all'innovazione e alla digitalizzazione.

3.4.6 Canali

[S4-3 DP 25a]

La funzione Group Claims riveste un ruolo strategico nella gestione dei reclami, operando per mitigare l'impatto negativo sui clienti derivante da negligenza, inefficienza o errori nei processi aziendali. Oltre a garantire un'adeguata gestione dei singoli casi e l'adozione di misure correttive, la funzione si occupa di individuare criticità di natura sistemica, potenzialmente replicabili su una più ampia platea di clienti.

Per assicurare un approccio strutturato, la funzione Group Claims si avvale di un sistema informatico avanzato che associa ogni reclamo a una segnalazione di potenziale rischio operativo. Questo strumento consente di analizzare il livello di rischio e il possibile impatto su una porzione significativa della clientela, attivando, ove necessario, azioni di remediation su scala più estesa. Tale strumento garantisce un allineamento diretto con la funzione Risk Management favorendo un continuo perfezionamento dei processi interni e consentendo un monitoraggio efficace delle anomalie oltre che una gestione integrata dei rischi operativi. Tale approccio permette di prevenire e correggere disfunzioni ricorrenti, garantendo una maggiore tutela della clientela e un miglioramento complessivo della qualità del servizio.

In aggiunta, con cadenza semestrale, la funzione Group Claims elabora i dati statistici relativi ai reclami e alle altre tipologie di controversie stragiudiziali gestite e redige una relazione riassuntiva che presenti la situazione del semestre di riferimento per ogni singola società. La relazione contiene altresì le ulteriori attività svolte dalla funzione Group Claims nel periodo di riferimento, quali attività formativa, ispezioni, e simili. Tali meccanismi supportano il management nell'identificazione di eventuali inefficienze, anomalie o problematiche emergenti nei processi aziendali, e come tali costituiscono, insieme ai controlli, utili strumenti di verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione sui diversi temi.

Infine, la funzione Compliance effettua un monitoraggio periodico delle segnalazioni registrate dalla funzione Group Claims attraverso il registro dei reclami, al fine di garantire un controllo sistematico sull'efficacia nella risoluzione delle problematiche segnalate. Questo meccanismo consente non solo di valutare l'operato della funzione Group Claims, ma anche di individuare eventuali criticità che potrebbero richiedere un intervento della funzione Compliance per l'adozione di misure correttive o preventive. Tale approccio assicura un costante miglioramento del sistema di gestione dei reclami e una maggiore tempestività nell'individuazione e nella risoluzione di anomalie strutturali.

Parallelamente, la funzione Privacy è responsabile della gestione delle segnalazioni relative a eventuali incidenti, avvalendosi dell'attività di problem management, finalizzata all'individuazione delle cause sottostanti alle anomalie e alla valutazione del loro impatto. Nell'ambito di tale processo, la funzione procede all'analisi e alla classificazione sistematica delle problematiche riscontrate, effettuando con cadenza trimestrale uno screening approfondito delle criticità, organizzate per cluster. Questo approccio consente di identificare e implementare soluzioni correttive a livello di processo, ad esempio mediante la revisione o l'ottimizzazione delle procedure

aziendali, con l'obiettivo di prevenire il ripetersi delle anomalie e garantire un miglioramento continuo nella gestione della privacy e della sicurezza delle informazioni.

[S4-3 DP 25b]

Gruppo Banca Ifis ha istituito diversi canali per la raccolta dei reclami, accessibili tramite il sito internet aziendale nelle sezioni Reclami e Trasparenza, nelle informative precontrattuali e nei contratti. In particolare, i clienti possono inviare segnalazioni tramite:

  • Form Reclami accessibile dalla sezione Reclami del sito internet aziendale di Gruppo Banca Ifis;
  • Posta Elettronica Certificata [email protected];
  • E-mail [email protected];
  • Lettera Raccomandata all'indirizzo Via Terraglio 63, 30174 Venezia-Mestre;
  • Fax al numero +39 0415027577.

Sul sito internet aziendale sono disponibili documenti che spiegano come presentare un reclamo, i tempi di risposta previsti e le procedure per l'arbitrato bancario in caso di risposta insoddisfacente.

In particolare, per quanto riguarda il diritto alla privacy, è stata istituita una e-mail specifica di riferimento [email protected]. Per qualsiasi richiesta di chiarimento sul trattamento dei propri dati personali o per esprimere preoccupazioni, i clienti hanno la possibilità di contattare il Data Protection Officer (DPO) di Gruppo all'indirizzo [email protected], in alternativa è possibile scrivere all'indirizzo e-mail [email protected].

I clienti hanno a disposizione, inoltre, il portale Pagachiaro, una piattaforma digitale semplice e gratuita offerta da Ifis Npl, pensata per aiutare i debitori a gestire online la propria situazione finanziaria e a tornare in bonis in modo sostenibile. Attraverso Pagachiaro, è possibile effettuare pagamenti, scaricare i bollettini di pagamento da utilizzare presso l'ufficio postale o nelle ricevitorie e app Mooney, monitorare il proprio piano di rientro e consultare la documentazione correlata. Grazie a queste funzionalità, Pagachiaro rappresenta uno strumento utile e trasparente per la gestione delle posizioni debitorie con Ifis Npl, garantendo ai clienti un'esperienza digitale semplice ed efficace.

[S4-3 DP 25d]

I dati relativi alla qualità della collaborazione con Group Claims vengono trasmessi alla funzione Risk Management per un monitoraggio continuo, volto a identificare eventuali criticità e attivare misure correttive quando necessario. Parallelamente, le informazioni sul comportamento degli operatori verso la clientela vengono incluse in specifici report, destinati sia alle funzioni di controllo sia alle Unità di Business e agli Organi di Governance.

Le risposte ai reclami, in ogni caso, forniscono dettagli chiari e trasparenti: se il reclamo è giudicato fondato, vengono specificate le azioni che il Gruppo si impegna a intraprendere a favore del cliente, con relative tempistiche di realizzazione. Se, invece, il reclamo è considerato infondato, viene fornita una spiegazione esaustiva delle ragioni del rigetto, insieme alle informazioni sulle opzioni di arbitrato bancario presso l'organismo competente o altre modalità di risoluzione stragiudiziale delle controversie.

Le informazioni raccolte sono utilizzate per elaborare report semestrali inviati dal Responsabile Group Claims alla funzione Affari Societari e presentati ai Consigli di Amministrazione del Gruppo, evidenziando i dati sui reclami, le motivazioni principali e gli impatti legali e reputazionali.

Diversamente, le segnalazioni e le richieste degli interessati, lato privacy, vengono gestite da una struttura apposita, adeguatamente formata e istruita per gestire tali casistiche in modo appropriato.

[S4-3 DP 25c]

Il processo di gestione è supportato da un sistema informatico che traccia ogni fase, garantendo il rispetto delle tempistiche e la conservazione dei documenti. In relazione alla privacy, i canali previsti sono anche indicati nelle informative che vengono fornite a tutti gli interessati al momento del loro primo contatto con una società del Gruppo.

[S4-3 DP 26]

Il Gruppo Banca Ifis informa i propri interlocutori della possibilità di utilizzare i propri sistemi per segnalare eventuali irregolarità, grazie a procedure strutturate e facilmente accessibili. In particolare, Il responsabile del sistema di segnalazione interna mette a disposizione informazioni chiare sul canale, sulle procedure e sui presupposti per effettuare le segnalazioni interne ed esterne e si assicura che le suddette informazioni siano facilmente accessibili provvedendo alla pubblicazione in una sezione dedicata dei siti istituzionali delle società del Gruppo che ne sono dotate e sulla intranet aziendale, così come per i meccanismi disponibili in tema privacy e segnalazioni in Whistleblowing.

Inoltre, la clientela può far riferimento al supporto delle funzioni Group Claims e Privacy & Security, entrambe terze e imparziali, che garantiscono il rispetto dei diritti e l'implementazione degli interventi necessari in risposta alle segnalazioni presentate, assicurandosi che vengano affrontati gli impatti negativi verificatisi. Successivamente, le funzioni Group Claims e Privacy & Security, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, supervisionano l'adempimento delle misure correttive adottate per tutelare la clientela.

[S4-3 DP 26]

Il sistema delle segnalazioni garantisce le tutele di riservatezza, trattamento dei dati e da ritorsioni. Con riferimento alla protezione dei segnalati, come definito nella Politica di Whistleblowing, Banca Ifis ha predisposto procedure specifiche volte a garantire la protezione delle persone da qualsiasi forma di ritorsione nel momento in cui utilizzano tali processi per segnalare irregolarità. Per ulteriori dettagli in merito alle politiche volte a proteggere le persone da ritorsioni quando si servono di tali procedure si rimanda all'ESRS G1-1.

3.4.7 Obiettivi

[ESRS 2 DP 72,81b MDR-T]

[S4-5 DP 41,a,b,c]

Attraverso l'implementazione delle azioni descritte, Gruppo Banca Ifis gestisce in modo proattivo gli impatti, i rischi e le opportunità legate alla sua clientela, promuovendo una relazione fondata su trasparenza, accessibilità, innovazione e fiducia reciproca.

Di conseguenza, al momento non sono stati fissati obiettivi specifici per i clienti e i consumatori finali, né implementati processi di monitoraggio o di individuazione di aree di miglioramento.

[ESRS 2 DP 72,81a MDR-T]

La Banca valuterà, nel corso dei prossimi esercizi, l'opportunità di prefissare obiettivi specifici in merito a tale tematica, tenendo conto delle priorità strategiche e delle esigenze del contesto operativo.

4. Governance

4.1 G1 – Condotta delle imprese

4.1.1 Cultura di impresa e protezione degli informatori

L'approccio del Gruppo e le politiche

[G1-1 DP 9]

Correttezza, etica professionale e diffusione della cultura e dei valori aziendali sono i fondamenti che definiscono l'integrità del Gruppo. Promuovere condotte virtuose significa non solo garantire la qualità del credito, ma anche prevenire la corruzione, rafforzando un ambiente di lavoro fondato sulla trasparenza e la fiducia reciproca. La responsabilità verso i principi etici che guidano le azioni del Gruppo si riflette, inoltre, nell'attenzione posta verso la protezione degli informatori.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Cultura di impresa
Diffusione di una cultura
di correttezza ed eticità
tra i dipendenti
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Modello di
Organizzazione, Gestione
e Controllo ex d.lgs.
231/2001

Politica dei settori
sensibili

Politica antiriciclaggio

Formazione dei
dipendenti
Verificarsi di episodi di
riciclaggio a discapito del
mercato e della comunità
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Promozione di iniziative a
sostegno della cultura
d'impresa
Opportunità Operazioni proprie Medio termine
Protezione degli informatori
Inefficacia dei processi di
Whistleblowing e/o nella
protezione degli utenti
che usufruiscono dei
processi di
Whistleblowing, con
conseguente sfiducia
degli stessi nel Gruppo
bancario
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Politica di Gruppo per la
gestione delle
segnalazioni delle
violazioni
(Whistleblowing)

[G1.SBM-3 DP 48a]

Codice Etico

[G1-1 DP 7 MDR-P]

Il Codice Etico di Gruppo Banca Ifis definisce i principi, i valori e le responsabilità che guidano le relazioni con tutti gli stakeholder, promuovendo correttezza, lealtà e coerenza all'interno e all'esterno della propria organizzazione. Tale strumento è essenziale per preservare la reputazione, garantire una creazione di valore sostenibile e orientare scelte, processi e comportamenti. La definizione dei principi, valori, diritti, doveri e responsabilità del Codice Etico di Gruppo tiene conto degli interessi di tutti gli stakeholder con i quali le società del Gruppo entrano in relazione al fine di assicurare il perseguimento del proprio oggetto sociale e promuovere comportamenti virtuosi e coerenti con i suoi valori. Inoltre, il Codice è parte integrante dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo adottati ai sensi del d.lgs. 231/2001, volti a prevenire la commissione di reati da parte dei propri dipendenti e la responsabilità del Gruppo.

Il Codice Etico è approvato, su proposta dell'Amministratore Delegato, dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis. Una volta approvato, viene recepito dai rispettivi organi e dalle controllate mediante strumenti interni per l'implementazione della normativa, nell'ambito delle attività di direzione e coordinamento esercitate della Capogruppo. Le società del Gruppo che hanno adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 si sono dotate di un Organismo di Vigilanza che ha la responsabilità di: definire le iniziative volte alla diffusione e all'applicazione, coordinare l'elaborazione delle norme e delle procedure, promuovere la revisione periodica del Codice Etico, vigilarne sul rispetto e l'applicazione nonché attivare, attraverso le unità organizzative preposte, gli eventuali provvedimenti sanzionatori e riportare al Consiglio d'Amministrazione.

Le norme e i principi inclusi al suo interno si applicano, a tutti coloro che operano con le società del Gruppo, inclusi amministratori, sindaci, dipendenti, fornitori, collaboratori e controparti contrattuali, anche se coinvolti in modo occasionale o non continuativo, come distaccati, stagisti e collaboratori a vario titolo. Per assicurare il rispetto dei valori, tale strumento viene messo a disposizione nella intranet aziendale, all'interno della sezione "Normativa e modulistica" e sul sito internet aziendale.

Il Codice Etico del Gruppo stabilisce i principi fondamentali che devono guidare il comportamento di tutti i membri, promuovendo un ambiente di lavoro basato su:

  • correttezza: promozione di condotte virtuose, etica professionale, qualità del credito e prevenzione della corruzione;
  • collaborazione: disponibilità al confronto e alla collaborazione con gli stakeholder, trasparenza e semplicità nella comunicazione per favorire scelte libere e consapevoli;
  • professionalità: impegno costante per il miglioramento e l'innovazione, con professionalità, passione e collaborazione del personale;
  • passione: l'entusiasmo e il coinvolgimento personale dei professionisti come risorsa fondamentale per il Gruppo;
  • riservatezza: protezione dei dati personali e delle informazioni, nel rispetto delle normative sulla privacy;
  • centralità della persona: investimento nelle competenze delle persone e tutela della loro dignità e incolumità, contrastando qualsiasi violazione;
  • equità: rifiuto della discriminazione, con decisioni aziendali basate su merito e non su pregiudizi relativi a razza, nazionalità, età, orientamento sessuale, e altri aspetti;
  • pari opportunità e inclusione: garanzia di pari opportunità e azioni concrete per supportare l'inclusione, adottando un modello organizzativo inclusivo e culturalmente eterogeneo.

Il Codice Etico di Gruppo, a oggi in vigore, è stato approvato il 22 dicembre 2016 ed è stato oggetto di costante aggiornamento, da ultimo in data 19 dicembre 2024. Nello specifico, la revisione ha avuto come obiettivo l'aggiornamento del documento a fronte dell'introduzione della Politica dei settori sensibili. Il Codice Etico di Gruppo è stato pertanto adeguato rispetto all'introduzione di normativa di dettaglio che specifica con quali settori il Gruppo non intende instaurare rapporti.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001

[G1-1 DP 7 MDR-P]

Parallelamente, il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 di Banca Ifis (cfr. 4.1 ESRS G1 – Condotta delle imprese, sezione 4.1.3 Corruzione attiva e passiva, DP 7 MDR-P) si propone di promuovere una cultura di legalità all'interno dell'azienda, prevenendo la commissione di reati connessi alle attività aziendali. A tal fine, viene attuato un sistema di controllo che include principi di comportamento e misure organizzative vincolanti per tutti i destinatari del Modello, con il monitoraggio del rispetto delle normative affidato all'Organismo di Vigilanza in collaborazione con le funzioni di controllo interne. Ogni violazione del Modello è vista come un contrasto con i valori morali ed etici della Banca e sarà sanzionata, anche se motivata da intenti volti a favorire l'azienda. Viene inoltre rafforzato il coinvolgimento del personale nella prevenzione di comportamenti illeciti e nella segnalazione tempestiva di eventuali violazioni del Modello.

Politica dei settori sensibili

[G1-1 DP 7 MDR-P]

In coerenza con il Codice Etico, la Politica sui Settori Sensibili di Banca Ifis rappresenta un elemento cruciale per il corretto orientamento delle attività bancarie in relazione a settori che possono comportare rischi ambientali, sociali e di governance. La Banca ha definito un approccio rigoroso verso i settori considerati sensibili, promuovendo una gestione responsabile degli investimenti e delle operazioni nei confronti di attività potenzialmente dannose per l'ambiente, la società e le persone.

Nello specifico, i settori sono identificati come esclusi se:

  • sono incompatibili con i principi etici e le linee guida del Codice Etico del Gruppo;
  • presentano un'elevata rischiosità sotto il profilo ESG.

Attraverso questa Politica, Banca Ifis mira a garantire che le proprie scelte operative siano coerenti con i principi di sostenibilità, riducendo al minimo l'esposizione a rischi derivanti da settori ad alto impatto.

La Politica, che integra quanto già disciplinato dal Codice Etico, si applica a una varietà di settori, tra cui quelli legati all'energia fossile, all'industria del petrolio e gas non convenzionale, alla produzione di armi non convenzionali, al tabacco e ad altre attività che possano violare i diritti umani o causare danni irreversibili all'ambiente. In questo modo, la Banca intende non solo tutelare la propria reputazione e quella dei propri stakeholder, ma anche contribuire a una crescita economica sostenibile e a un futuro più equo e rispettoso delle risorse naturali.

L'ultima versione della Politica, approvata a febbraio 2025, viene applicata a tutte le società del Gruppo. Le disposizioni si rivolgono a tutte le unità organizzative coinvolte, che devono osservarne i contenuti secondo le rispettive competenze.

Approvata dal Consiglio di Amministrazione con validazione dell'Amministratore Delegato, la Politica è gestita dal Process Owner, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability, in collaborazione con il Chief Commercial Officer (CCO), il Chief Lending Officer (CLO) e il Risk Management, che promuove il suo aggiornamento ogni qual volta ne ravvisa l'esigenza. Il Gruppo promuove attivamente la conoscenza e l'applicazione della Politica, rendendola accessibile sulla intranet aziendale, nella sezione "Normativa e modulistica", e sul sito internet aziendale.

Politica Antiriciclaggio

[G1-1 DP 7 MDR-P]

La Politica Antiriciclaggio di Gruppo ha l'obiettivo di definire presidi, processi e procedure efficaci per contribuire alla lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, garantendo un'adeguata collaborazione attiva con le Autorità di Vigilanza. Essa stabilisce il modello organizzativo e i processi implementati da Gruppo Banca Ifis per gestire e mitigare tali rischi, in conformità con le normative vigenti.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli assetti organizzativi, le procedure e i controlli interni;
  • i processi di adeguata verifica;
  • la segnalazione di operazioni sospette;
  • la conservazione dei dati;
  • il complessivo processo di gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

L'applicazione della Politica segue il principio di proporzionalità, considerando fattori quali il volume di attività per area geografica, l'appartenenza al Gruppo, i tipi di attività esercitate, il modello di business e le strategie adottate, gli assetti proprietari e i canali di distribuzione.

La Politica si applica a tutte le società del Gruppo, con eventuali eccezioni soggette all'approvazione preventiva dell'organo con funzione di supervisione strategica della Capogruppo. Ciascuna società controllata è responsabile della concreta attuazione della Politica, sotto la supervisione dell'Amministratore Delegato o, in sua assenza, del Consiglio di Amministrazione. L'organo con funzione di supervisione strategica di ogni società recepisce la Politica di Gruppo e ne assicura l'effettiva implementazione.

La Politica è predisposta in attuazione delle Disposizioni di Banca d'Italia del marzo 2019, modificate dal Provvedimento del 1° agosto 2023, e viene pubblicata sulla intranet aziendale. Essa è tempestivamente aggiornata dalla funzione Anti-Money Laundering in funzione di cambiamenti normativi, di processi operativi o dei sistemi informativi di riferimento. Per favorirne la diffusione e la comprensione, tutti i dipendenti ricevono apposite comunicazioni e aggiornamenti.

Politica sul Sistema di Segnalazione delle Violazioni (Whistleblowing)

[G1-1 DP 7 MDR-P]

La Politica sul Sistema di Segnalazione delle Violazioni adottata da Gruppo Banca Ifis costituisce uno strumento per garantire la trasparenza, l'etica e la conformità normativa all'interno dell'organizzazione. Il documento descrive in dettaglio le modalità e i canali di comunicazione a disposizione dei soggetti segnalanti, il procedimento attivato a seguito di una segnalazione e i ruoli e le responsabilità dei soggetti coinvolti.

In particolare, la Politica disciplina:

  • le fasi di svolgimento del processo e le modalità di conferma, ove possibile, del ricevimento della segnalazione al segnalante;
  • il flusso informativo sugli sviluppi del procedimento rivolto al segnalante e al soggetto segnalato;
  • l'obbligo del segnalante di dichiarare eventuali interessi privati collegati alla segnalazione;
  • la comunicazione agli organi sociali da parte del responsabile del sistema interno in caso di irregolarità rilevate.

La Politica è applicabile a tutte le società del Gruppo e a tutti i soggetti che operano per le entità legali, indipendentemente dalla tipologia del rapporto contrattuale, garantendo un'implementazione uniforme delle disposizioni.

Approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo su proposta dell'Amministratore Delegato, la Politica è recepita dai Consigli di Amministrazione delle controllate e diffusa a tutto il personale del Gruppo. Eventuali aggiornamenti, proposti dall'Amministratore Delegato su indicazione dell'Internal Audit, dell'Organizzazione e della Compliance della Capogruppo, tengono conto delle evoluzioni normative e organizzative, al fine di monitorarne la corretta applicazione.

Attraverso la diffusione capillare del documento, disponibile a tutto il personale, il Gruppo Banca Ifis conferma il proprio impegno a promuovere una cultura aziendale basata su principi di integrità, legalità e protezione di chi segnala irregolarità.

Gestione delle segnalazioni: il sistema di Whistleblowing

[G1-1 DP 10a]

Per prevenire gli impatti negativi derivanti dall'inefficacia dei processi di Whistleblowing e dalla protezione insufficiente degli utenti che vi fanno ricorso, con il conseguente rischio di perdita di fiducia nei confronti del Gruppo, Banca Ifis ha istituito un sistema di Whistleblowing supportato da procedure formalizzate e accessibili a tutto il personale che consente di segnalare atti, fatti o omissioni che violano le leggi o le procedure interne delle società del Gruppo. Il sistema è accessibile non solo agli stakeholder interni, come azionisti, amministratori e dipendenti assunti in modalità subordinata (ad esempio a tempo indeterminato, determinato o in apprendistato),

ma anche agli stakeholder esterni, quali lavoratori autonomi, collaboratori, fornitori, consulenti, tirocinanti e volontari, inclusi coloro il cui rapporto lavorativo non è ancora iniziato o è già terminato.

[G1-1 DP 11]

Al fine di garantire il corretto funzionamento delle procedure di Whistleblowing, Banca Ifis ha sviluppato tale strumento in conformità con il d.lgs. 24/2023, che recepisce la Direttiva UE 1937/2019 sulla protezione di chi segnala violazioni normative europee e nazionali. Il Gruppo assicura il funzionamento dei canali di segnalazione e la tutela di tutti i soggetti coinvolti.

[G1-1 DP 10ci]

Il sistema di Whistleblowing di Gruppo Banca Ifis si compone dei seguenti canali:

  • un applicativo dedicato, accessibile tramite intranet o siti istituzionali. Il software consente di mantenere l'anonimato, aprendo una "Inbox" riservata per essere contattati in caso di necessità durante l'elaborazione della segnalazione, al fine di completare l'indagine. Ogni segnalazione genererà anche un avviso inviato all'indirizzo e-mail dedicato, accessibile esclusivamente al Responsabile dell'Internal Audit;
  • un sistema di messaggistica vocale tramite un numero verde dedicato, che invia un avviso all'indirizzo email associato e accessibile solo al Responsabile dell'Internal Audit;
  • un servizio di posta interna o esterna, che consente l'invio di segnalazioni scritte in busta chiusa, indirizzate al Responsabile dell'Internal Audit, con la dicitura "strettamente riservata";
  • incontro con il Responsabile dell'Internal Audit, contattando un numero dedicato.

Il Responsabile del sistema interno di segnalazione, come previsto dalla normativa di riferimento, fornisce informazioni chiare sui canali, sulle procedure e sui requisiti per presentare le segnalazioni interne ed esterne. In particolare, in presenza delle condizioni stabilite dal d.lgs. 24/2023, quali l'inattività del canale interno, il rischio fondato di ritorsioni o il pericolo imminente per l'interesse sono previste anche le seguenti modalità di trasmissione:

  • la segnalazione esterna verso l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC);
  • la divulgazione pubblica tramite la stampa o mezzi elettronici o comunque tramite mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone.

[G1-1 DP 10cii]

La riservatezza è garantita in ogni fase del processo di segnalazione, proteggendo l'identità del segnalante, del segnalato e delle persone coinvolte, nonché il contenuto e la documentazione della segnalazione stessa, garantendo la completa confidenzialità rispetto alle informazioni ricevute tramite segnalazione. Di fatto, gli obblighi di riservatezza vengono equilibrati con le necessità di indagine e di azioni disciplinari, o nel caso di procedimenti giudiziari: l'identità è rivelata solo quando necessario per indagini o approfondimenti giudiziari.

Il segnalante è protetto da ritorsioni per motivi legati alla segnalazione, anche quando questa risulta infondata, salvo dolo o colpa grave. La tutela si applica anche alle segnalazioni effettuate prima dell'inizio del rapporto di lavoro, durante la selezione o le fasi precontrattuali, durante il periodo di prova e dopo la fine del rapporto, se le informazioni sono state acquisite durante il medesimo. Sono protetti anche:

  • facilitatori;
  • le persone del medesimo contesto lavorativo della persona segnalante e che sono legate a essi da uno stabile legame affettivo o di parentela entro il quarto grado;
  • i dipendenti di lavoro della persona segnalante che lavorano nel medesimo contesto lavorativo della stessa e che hanno, con detta persona, un rapporto abituale e corrente;
  • gli enti di proprietà della persona segnalante o per i quali le stesse persone lavorano, nonché agli enti che operano nel medesimo contesto lavorativo delle predette persone.

Inoltre, sono state definite modalità specifiche che assicurano la gestione sicura del software dedicato e del sistema di messaggistica vocale.

[G1-1 DP 10e]

Per gestire le segnalazioni ricevute attraverso il sistema di Whistleblowing, il Responsabile dell'Internal Audit monitora costantemente i canali dedicati: l'indirizzo di posta elettronica per le notifiche di nuovi messaggi vocali o segnalazioni sull'applicativo dedicato e la posta cartacea in arrivo.

La ricezione di ogni segnalazione viene confermata al segnalante entro sette giorni lavorativi, utilizzando il canale da lui indicato; in caso di irricevibilità, questa viene motivata nella comunicazione. Il Responsabile del canale interno di segnalazione ha un massimo di tre mesi per concludere gli accertamenti.

Al termine delle verifiche, il Responsabile dell'Internal Audit formalizza le proprie valutazioni (cfr. 3.1 ESRS S1 – Forza lavoro propria, sezione 3.1.8 Canali, DP 32a), che vengono trasmesse all'Amministratore Delegato della Capogruppo e, se applicabile, all'Organismo di Vigilanza (OdV) della Capogruppo o della Controllata di diritto italiano interessata, salvo situazioni di potenziale incompatibilità. La Direzione Human Resources viene coinvolta per definire eventuali provvedimenti conseguenti.

Le Azioni

Come sopra menzionato, Gruppo Banca Ifis si dedica attivamente alla promozione di una cultura improntata alla correttezza e all'etica tra i propri dipendenti, favorendo impatti positivi attraverso la diffusione dei principi e dei valori aziendali e sostenendo iniziative mirate a rafforzare una solida cultura d'impresa.

A tal fine, nel 2024, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato il processo di presa visione e accettazione della normativa interna, includendo norme di comportamento, regole sull'uso delle dotazioni aziendali e presidi organizzativi per il controllo del loro rispetto. Tra i documenti interessati figurano il Codice Etico di Gruppo, la Politica di Gruppo per la prevenzione della corruzione e i Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo adottati ai sensi del d.lgs. 231/2001 di ciascuna società del Gruppo.

La presa visione e accettazione integrale dei documenti viene richiesta ogni qualvolta essi vengano aggiornati o caricati sulla intranet aziendale. A supporto di tale obbligo, è stato attivato un sistema di solleciti ed escalation che, in caso di mancato adempimento, prevede il blocco parziale dell'accesso alla intranet.

L'obbligo di prendere visione della normativa e dei corsi formativi rappresenta un importante strumento per sensibilizzare i dipendenti all'adozione di comportamenti corretti e trasparenti, contribuendo alla creazione di una cultura condivisa di legalità. Questo approccio rappresenta un efficace presidio nella prevenzione di comportamenti illeciti e reati connessi all'attività aziendale, che potrebbero comportare responsabilità per il Gruppo o le sue società. L'obbligo è esteso a tutti i dipendenti del Gruppo.

Questa funzionalità si affianca alla costante promozione di una cultura aziendale condivisa e alla diffusione di informazioni tramite la pubblicazione di notizie dedicate sulla intranet aziendale, con l'obiettivo di tenere i dipendenti aggiornati sulle evoluzioni normative, sia interne al Gruppo che a livello di contesto più ampio. Nel 2024, particolare attenzione è stata dedicata alla formazione e alla comunicazione interna attraverso la intranet aziendale. Sono state promosse sessioni formative in live streaming, focalizzate su tematiche di Anti Money Laundering e sulle novità normative in materia di antiriciclaggio in vigore dal 2024. Inoltre, sono stati pubblicati contenuti relativi al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001, con particolare attenzione ai corsi di formazione online su "Prevenzione e Governo del rischio e di reato". Sempre nello stesso anno, una news pubblicata sulla intranet aziendale ha annunciato l'implementazione del nuovo applicativo di Whistleblowing, dedicato alla raccolta delle segnalazioni scritte.

Per rafforzare ulteriormente la diffusione dei valori aziendali, il Gruppo organizza corsi obbligatori sul Codice Etico di Gruppo e sulla Responsabilità Amministrativa degli Enti ai sensi del d.lgs. 231/2001. La funzione Learning & Development monitora la partecipazione ai corsi, inviando eventuali solleciti per garantire il completamento della formazione.

La cultura d'impresa si declina anche nel fornire una sensibilizzazione alla popolazione aziendale verso le tematiche di sostenibilità e impegno su tali ambiti, in particolare nel 2024 sono stati organizzati diversi momenti di condivisione, volti a promuovere consapevolezza e partecipazione, tra cui:

  • sei eventi e webinar online di discussione del contesto economico regionale nell'ambito del progetto "Innovation Days" in collaborazione con il Sole 24 Ore e Confindustria;
  • otto eventi in diverse città d'Italia nell'ambito di "Small Giants", il Roadshow in collaborazione con Forbes Italia dedicato a raccontare e valorizzare le piccole e medie imprese in Italia. Tra i principali temi toccati, innovazione, sostenibilità, qualità e valorizzazione del capitale umano;
  • tre giornate studio organizzate presso Villa Fürstenberg di Mestre in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con l'obiettivo di valorizzare il soft power del Made in Italy, discutere dell'eccellenza del comparto del restauro italiano e stimolare il dibattito intorno al tema dell'impegno sociale intrecciato al mondo dell'arte e della promozione delle attività culturali;
  • "Emoving Business Day", giornata B2B riservata agli operatori del settore con panel ad hoc sul tema della mobilità elettrica e intervento durante il panel "Mobilità Urbana e Cicloturismo";
  • partecipazione al Forum Automotive, progetto che riunisce in una giornata tutti i principali operatori della filiera dell'auto (produttori, distributori, media) in tavole rotonde di dibattito;
  • partecipazione al "EY Sustainability Summit", sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Meeting point per rappresentanti del mondo industriale ed esperti del settore che hanno affrontato temi come le trasformazioni legate alla cultura d'impresa, alle strategie competitive e ai modelli operativi, esaminando gli approcci più innovativi che si vanno consolidando;
  • "Valorizzare il Made in Italy attraverso il turismo: una strategia per lo sviluppo dei territori", evento organizzato in collaborazione con Federturismo Confindustria per esplorare l'equilibrio tra innovazione e tradizione nelle aziende italiane, il loro impatto sul turismo e sull'immagine globale dell'Italia e parlare di come l'Italia valorizza le sue risorse artistiche, turistiche e industriali;
  • partecipazione al "Bike Business Forum di RCS", evento B2B rivolto a tutta la filiera ciclistica italiana: squadre sportive, imprese sponsor, aziende produttrici di bici e componentistica;
  • partecipazione all'evento "Credit Management Summit" de il Sole 24 Ore per mettere a confronto banche, fornitori di servizi e professionisti sulle sfide di un settore in trasformazione, con coinvolgimento alla tavola rotonda "ESG, digital e Ai: nuovi approcci nella gestione e recupero del credito";
  • "Sport Business Forum", l'evento di riferimento internazionale su tutti i temi legati all'economia dello sport, luogo di incontro e confronto tra Big dello Sport, aziende e istituzioni di spicco dello sport system;
  • "How Italy creates economic and social value through sport", evento organizzato da Banca Ifis in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia nel Regno Unito, con l'obiettivo di evidenziare il valore economico dello sport in Italia, sottolineando l'importanza delle sue ricadute positive per il sistema Paese e promuovendo il dialogo internazionale attorno a un settore strategico come quello sportivo.

La prevenzione del rischio di riciclaggio rappresenta un ulteriore pilastro fondamentale per garantire la solidità finanziaria, una corretta cultura di impresa e la reputazione aziendale del Gruppo, attraverso la collaborazione attiva con le Autorità di Vigilanza. Il Gruppo si astiene dal mantenere relazioni dirette o indirette con individui o aziende sanzionati, sospettati di appartenenza a organizzazioni criminali, o coinvolti in attività illecite. In tali casi, le società del Gruppo avviano prontamente le attività legate alla segnalazione di operazioni sospette, collaborando pienamente con le autorità.

Questi principi sono tradotti in procedure e controlli specifici nelle diverse aree di business, finalizzati ad attribuire un rischio alle controparti clienti e a stabilire livelli di approvazione adeguati nella gerarchia aziendale. In presenza di un rischio elevato, vengono attivate verifiche rafforzate e viene richiesta l'autorizzazione dell'Alto Dirigente. Inoltre, per i clienti classificati come ad alto rischio, sono previste revisioni periodiche stringenti e frequenti sul monitoraggio e aggiornamento delle informazioni, con eventuale escalation decisionale al mantenimento dei rapporti in essere.

La funzione Anti-Money Laundering (AML) del Gruppo svolge un ruolo cruciale nella prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Annualmente, esegue un'autovalutazione dei rischi per tutte le società

del Gruppo, analizzando il rischio intrinseco, la vulnerabilità dei controlli implementati e il rischio residuo complessivo, da cui derivano azioni correttive o migliorative.

I controlli AML sono specifici per area di business e integrati nei sistemi informativi adottati dalle diverse società:

  • Leasing: processi automatizzati verificano liste di controllo e notizie negative, bloccando le pratiche che presentano elementi di rischio per una verifica rafforzata, che può prevedere anche il coinvolgimento della funzione AML;
  • Credito Commerciale e prodotti di conto: le procedure di anagrafe Cedacri verificano liste di controllo e notizie negative mentre il processo di KYC GIANOS determina il livello di rischio di riciclaggio attivando eventuali workflow autorizzativi indirizzati per approvazione ai livelli gerarchici appropriati;
  • Cap.Ital.Fin.: in GENIO vengono effettuati gli screening sulle liste per identificare Politically Exposed Person (PEP) e soggetti a rischio terrorismo mentre la procedura CHELEO calcola il livello di rischio delle controparti clienti;
  • Banca Credifarma: utilizza la procedura Fastcheck, integrata negli applicativi di profilatura della clientela AMLET, per identificare PEP o soggetti a rischio;
  • Npl (Non-Performing Loans): sono previsti controlli iniziali sui portafogli acquistati e verifiche successive in SICRAT in fase di definizione dei piani di rientro o accordi transattivi.

Specifici controlli di I livello sono definiti all'interno delle procedure organizzative di riferimento.

La funzione AML della Capogruppo supervisiona costantemente l'efficacia dei processi tramite un piano annuale di controlli di secondo livello, i cui risultati vengono condivisi con le unità operative coinvolte e i Consigli di Amministrazione delle rispettive società. Eventuali carenze sono gestite tramite l'applicativo CAR.SCI, che assegna responsabilità e scadenze precise per gli interventi.

La funzione AML contribuisce attivamente alla formazione obbligatoria in materia di antiriciclaggio, con programmi rivolti sia ai dipendenti in contatto con la clientela sia alla rete esterna di cui si avvalgono le società del Gruppo per la collocazione dei prodotti. La formazione è erogata attraverso corsi in aula (presenziali e virtuali) e un modulo e-learning, "La disciplina antiriciclaggio", erogato in modalità Adaptive Learning, disponibile sulla piattaforma Ifis Talent.

Nel corso dell'anno sono state organizzate 33 sessioni formative, specifiche per le diverse società del Gruppo, per un totale di 54 ore di formazione erogate, coinvolgendo un totale di 1.322 partecipanti. Tra i temi trattati figurano i controlli di primo livello, l'identificazione del titolare effettivo e l'uso degli strumenti di screening.

Ulteriori iniziative includono:

  • due sessioni live streaming dedicate a "Segnalazione di operazioni sospette";
  • interventi formativi nell'ambito del programma "Business Accelerator" organizzato dalla funzione Human Resources;
  • formazione generale in materia di antiriciclaggio per agenti in attività finanziaria, recuperatori e società di recupero di cui si avvalgono la BU Leasing, Cap.Ital.Fin. e le società del Settore Npl.

Questo approccio strutturato rafforza il sistema di controlli interni, garantendo il rispetto degli standard normativi e promuovendo una cultura aziendale incentrata sulla legalità e sull'etica.

4.1.2 Gestione dei rapporti con i fornitori

L'approccio del Gruppo e le politiche

I fornitori rivestono un ruolo fondamentale per Banca Ifis, in quanto le decisioni di spesa sono guidate dai principi di economicità ed efficienza nell'allocazione delle risorse. Le relazioni con i fornitori sono improntate alla trasparenza, alla correttezza e alla lealtà, sempre in conformità con i principi stabiliti dal Codice Etico adottato dal Gruppo, al fine di garantire che ogni collaborazione si sviluppi in modo equo e responsabile.

[G1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Gestione dei rapporti con i fornitori
Danni ai fornitori, in
particolare Pmi, a causa
del mancato rispetto dei
tempi di pagamento
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Miglioramento delle
performance ESG dei
fornitori in virtù di criteri
di selezione che
considerano aspetti
sociali e ambientali
Impatto positivo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Modello di
Organizzazione, Gestione
e Controllo ex d.lgs.
231/2001 delle singole
società
Miglioramento della
qualità dei prodotti e dei
servizi acquistati
attraverso una catena di
fornitura più sostenibile e
prodotti certificati (che
incorporano criteri
ambientali minimi)
Opportunità Operazioni proprie Medio termine
Politica di Gruppo per la
gestione del ciclo passivo
Progetto in materia di
Sustainable Procurement

Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo

[G1-2 DP 14]

La Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo descrive i principi e le linee guida per la definizione del processo di gestione del ciclo passivo da parte della Capogruppo e delle società controllate. In particolare, essa disciplina:

  • gli acquisti di beni e servizi;
  • gli acquisti di immobili.

La Politica è applicabile e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Capogruppo e delle società da quest'ultima controllate e rispetta pienamente le normative vigenti, in particolare il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, le disposizioni di vigilanza per le banche stabilite dalla Circolare 285 del 17 dicembre 2013 di Banca d'Italia, nonché le disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari contenute nella Circolare n. 288 del 3 aprile 2015 di Banca d'Italia.

Tale Politica è approvata, su proposta dell'Amministratore Delegato, dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e successivamente recepita dal Consiglio di Amministrazione delle società controllate. L'Amministratore Delegato della Capogruppo propone al Consiglio di Amministrazione, su indicazione del Condirettore Generale Chief Operating Officer (COO), eventuali esigenze di aggiornamento che si rendono necessarie per modifiche al contesto normativo e organizzativo.

Linee guida per la definizione delle modalità di pagamento dei fornitori

[G1-2 DP 14]

Le linee guida per la definizione delle modalità di pagamento dei fornitori delineano i principi e le linee guida per garantire una gestione puntuale ed efficace dei pagamenti, con l'obiettivo di rafforzare le relazioni con i fornitori e promuovere pratiche aziendali responsabili. In particolare, esse mirano a garantire la puntualità nei pagamenti,

attraverso l'adozione di standard precisi e procedure di monitoraggio volte a ridurre il rischio di ritardi che potrebbero avere un impatto negativo sui fornitori. Inoltre, le linee guida sono pienamente allineate ai requisiti della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e al Regolamento Europeo 852/2020, garantendo conformità agli standard europei e riflettendo l'attenzione del Gruppo verso pratiche sostenibili e socialmente responsabili.

L'approccio adottato si basa su principi di equità, trasparenza e sostenibilità, elementi fondamentali per creare una relazione di fiducia con i fornitori. Ogni società del Gruppo, attraverso le rispettive funzioni preposte, è responsabile dell'attuazione delle disposizioni contenute nelle linee guida, assicurandone un'applicazione coerente e integrata nella gestione dei pagamenti ai fornitori.

Le Azioni

[G1-2 DP 15a,b]

Gruppo Banca Ifis gestisce i rapporti con i fornitori grazie a un quadro strutturato di politiche e procedure interne, tra cui la Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo e la Procedura Organizzativa per gli acquisti di beni e servizi aziendali, aggiornate nel 2024. Queste garantiscono trasparenza, sostenibilità e piena conformità normativa. Ogni contratto, secondo puntuali indicazioni richiamate dalla Procedura Organizzativa per gli acquisti di beni e servizi aziendali, prevede l'adesione ai principi vincolanti del Codice Etico di Gruppo, la cui violazione può comportare la risoluzione del contratto e richieste di risarcimento danni.

La selezione dei fornitori è gestita dalla funzione Procurement & Cost Management, che si occupa della selezione, nomina e delle relazioni commerciali, avvalendosi di un personale adeguatamente formato per garantire un monitoraggio efficace e una gestione dei rapporti basata su trasparenza, dialogo e collaborazione.

Il Gruppo promuove pari opportunità nella selezione dei fornitori, prevenendo l'intercettazione potenziale di conflitti di interesse e incoraggiando la conformità agli standard etici e normativi, inclusi il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 e le disposizioni in materia di esternalizzazione.

In seguito al processo di doppia rilevanza, il Gruppo ha identificato specifici ambiti di attenzione all'interno della catena di fornitura, tra cui il supporto alle Pmi, in particolare nelle fasi di pagamento, e la creazione di percorsi congiunti con i fornitori per il miglioramento delle loro performance ESG. Tali iniziative si concretizzano nell'analisi di criteri sociali e ambientali e nella loro implementazione attraverso il progetto "Sustainable Procurement" (attuato dalla funzione Procurement & Cost Management tenendo conto delle esclusioni previste dalla normativa interna di riferimento), dettagliatamente descritto in relazione ai lavoratori nella catena del valore (cfr. ESRS 3.2 S2 – Lavoratori nella catena de valore, sezione 3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori nella catena del valore, DP 34b). L'obiettivo principale del progetto è quello di attivare un percorso per monitorare le performance ESG dei fornitori più rilevanti, attraverso la somministrazione di un questionario dedicato.

Inoltre, la gestione dei rischi associati ai contratti di particolare rilevanza coinvolge la funzione Risk Management e l'unità Rischi Operativi, che effettuano verifiche mirate e presentano rapporti annuali alla direzione strategica, consentendo l'adozione tempestiva di interventi correttivi, ove necessario.

[G1-2 DP 15b]

Per quanto riguarda la nomina dei fornitori di Banca Ifis, tale selezione avviene attraverso un processo rigoroso, che valuta criteri quali onorabilità, correttezza, lealtà negli affari e capacità di rispettare gli obblighi previsti dal Codice Etico e dalle norme di riservatezza. Viene, inoltre, considerata la sensibilità del fornitore verso le tematiche di responsabilità sociale, ambientale e d'impresa, in relazione alla natura del servizio offerto. Tra i principali fattori di valutazione figurano la competitività, la qualità, l'utilità, il prezzo, l'integrità, la solidità economica e la capacità di garantire un'assistenza efficace e continuativa.

Inoltre, per prevenire gli impatti negativi derivanti dai danni ai fornitori, in particolare alle Pmi, causati dal mancato rispetto dei tempi di pagamento, è stata adottata la Nota Operativa - Gestione del processo di registrazione e

pagamento delle fatture (ciclo passivo) per Banca Ifis, in linea con la Politica di Gruppo per la gestione del ciclo passivo sopradescritta che regola le attività relative alla gestione dei pagamenti dei fornitori.

In particolare, il processo di gestione del ciclo passivo, applicabile alle società Banca Ifis, Ifis Npl Investing e Npl Servicing, si articola in due fasi principali:

    1. verifica di solvenza della fattura: il responsabile o referente dell'unità organizzativa che ha ricevuto il bene o il servizio (spesso coincidente con il Centro di Responsabilità per la spesa) gestisce la verifica delle fatture fornite. Queste possono essere consultate direttamente nel sistema, se dispone dei relativi diritti di accesso, oppure ricevute via e-mail dalla funzione Invoices Payments. Se la fattura risulta conforme al bene o servizio ricevuto e il costo è in linea con quanto pattuito, il responsabile approva la fattura nel sistema, autorizzandone il pagamento. In caso contrario, il responsabile può intraprendere le seguenti azioni:
    2. a) non approvare la fattura, segnalandone l'errore alla funzione Invoices Payments e inserendo una nota con le motivazioni del rifiuto nel sistema;
    3. b) approvarla per prepagamenti, su indicazione della funzione Invoices Payments, per concludere il ciclo autorizzativo senza generare un nuovo pagamento. In tal caso, l'autorizzazione viene archiviata nella registrazione contabile;
    4. c) contattare il fornitore per ottenere eventuali documenti rettificativi (ad esempio note di credito), e successivamente autorizzare il pagamento dopo aver informato la funzione Invoices Payments e archiviato la documentazione a supporto nel sistema.
    1. Pagamento delle fatture del fornitore: la funzione Invoices Payments, almeno due volte a settimana, estrae dal sistema l'elenco delle fatture autorizzate e in scadenza, procedendo alla generazione del flusso di pagamento. Le fatture per le quali è ancora in attesa di una nota di credito dal fornitore vengono escluse dal flusso. Periodicamente, la funzione monitora le fatture scadute non ancora saldate, verificandone le cause (ad esempio, attesa di nota di credito o mancanza di approvazione). Nel caso di fatture scadute prive di approvazione, la funzione sollecita il richiedente affinché completi tempestivamente il processo autorizzativo.

Il flusso di pagamento generato dal sistema gestionale SAP viene sottoposto a verifica da parte del Responsabile della funzione Invoices Payments o del Responsabile della funzione Procurement & Cost Management il giorno successivo all'esecuzione. Durante questa fase, si controlla la corrispondenza tra l'importo dei pagamenti e i dati registrati nel sistema di gestione FEU. Eventuali discrepanze vengono corrette e, successivamente, il flusso viene validato, generando una disposizione di pagamento. Tale disposizione, una volta approvata dalla struttura Operations, autorizza l'esecuzione dei bonifici ai fornitori, in conformità agli importi indicati nelle fatture.

Al termine del processo, l'ufficio Operations provvede all'archiviazione degli ordini di pagamento e della documentazione relativa all'esecuzione dei bonifici (ad esempio, le contabili di pagamento). Questo iter di registrazione e pagamento delle fatture è applicato uniformemente a tutti i fornitori di Banca Ifis.

In aggiunta a ciò, attraverso le "linee guida per la definizione delle modalità di pagamento dei fornitori" Banca Ifis adotta un approccio basato su equità, trasparenza, sostenibilità e responsabilità etica nella gestione dei pagamenti ai fornitori, riconoscendone l'importanza per costruire rapporti di fiducia e garantire una collaborazione duratura.

La puntualità nei pagamenti viene assicurata attraverso standard chiari, procedure di monitoraggio e una comunicazione trasparente dei termini di pagamento in ogni contratto. Inoltre, la Banca promuove un dialogo continuo con i fornitori per risolvere eventuali dubbi e migliorare i processi. Questo impegno si inserisce in una più ampia responsabilità sociale d'impresa, considerando il rispetto dei termini di pagamento non solo una questione operativa, ma un valore centrale per sostenere pratiche commerciali etiche e responsabili.

4.1.3 Corruzione attiva e passiva

L'approccio del Gruppo e le politiche

La prevenzione del rischio di corruzione attiva e passiva è una priorità fondamentale per Gruppo Banca Ifis. Per contrastare efficacemente la commissione di reati di corruzione e concussione, le società del Gruppo che hanno nominato un Organismo di Vigilanza hanno adottato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001, insieme alle linee guida delineate nel Codice Etico di Gruppo. Tali strumenti sono fondamentali per garantire l'integrità delle operazioni aziendali e promuovere una cultura di trasparenza e responsabilità all'interno del Gruppo.

[G1.SBM-3 DP 48a]

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Corruzione attiva e passiva
Contributo alla diffusione di
una cultura di correttezza ed
eticità tra i dipendenti
attraverso l'erogazione di
programmi di formazione
rivolti a dipendenti e partner
e la comunicazione delle
politiche aziendali
Impatto positivo
attuale
Operazioni proprie Medio termine
Verificarsi di episodi
corruttivi a scapito del
mercato e della comunità
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Medio termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Modello di
Organizzazione, Gestione
Sanzioni a fronte di
condanne relative ad attività
legate alla criminalità
finanziaria (ad esempio
riciclaggio di denaro,
violazioni delle sanzioni,
corruzione attiva e passiva)
Rischio Operazioni proprie Breve termine e Controllo ex d.lgs.
231/2001

Formazione dei
dipendenti

Presidi ad hoc rivolti agli
agenti del Gruppo

Politica anticorruzione
Miglioramento della
reputazione attraverso
investimenti nello sviluppo
di strumenti innovativi per
gestire, monitorare e
prevenire la corruzione attiva
e passiva
Opportunità Operazioni proprie Medio termine

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001

[G1-1 DP 7 MDR-P]

Gruppo Banca Ifis ha adottato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001 (MOG), per garantire trasparenza, correttezza e tutela del proprio ruolo istituzionale, della propria immagine e degli interessi di azionisti e collaboratori, oltre che di tutti gli stakeholder con i quali le società del Gruppo entrano in relazione al fine di assicurare il perseguimento del proprio oggetto sociale in modo lecito e virtuoso. Il MOG include principi, regole e schemi organizzativi finalizzati al controllo e al monitoraggio delle attività sensibili per prevenire reati previsti dalla normativa, come corruzione, reati societari, ambientali, infortuni sul lavoro, sfruttamento di persone e reati tributari. Il Modello, allineato alle buone prassi e alle linee guida dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Confindustria, rappresenta un elemento chiave del sistema di controllo preventivo del Gruppo.

Le regole contenute nel MOG si rivolgono:

  • alle persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione della società;
  • alle persone che esercitano la gestione e il controllo della società stessa;
  • a tutti i dipendenti della società sottoposti alla direzione o alla vigilanza dei soggetti di cui sopra;
  • ai lavoratori autonomi, ai consulenti, professionisti, partner (commerciali/finanziari), fornitori, procuratori e, in genere, ai terzi che operano per conto o comunque nell'interesse della società, limitatamente a quanto specificamente indicato nei relativi accordi contrattuali.

I membri del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, a giugno 2024, hanno approvato l'aggiornamento del MOG di Banca Ifis, in ottemperanza alle novità normative esterne occorse e alle novità organizzative, che contiene anche le prescrizioni afferenti alla prevenzione del rischio di commissione dei reati di corruzione e concussione. I membri del Consiglio di Amministrazione delle società controllate hanno approvato i rispettivi Modelli nel luglio 2024.

Per quanto riguarda i fornitori, partner commerciali e reti esterne, si richiama, tra i presidi adottati per garantire l'integrità dei loro comportamenti, l'obbligo di osservanza del Codice Etico e del MOG all'atto della sottoscrizione del contratto, secondo le puntuali indicazioni della normativa interna di riferimento.

I MOG vengono aggiornati in conformità con quanto previsto dalla normativa interna, che definisce ruoli e responsabilità per le attività di revisione e adeguamento. A tal fine, la Banca si è dotata di una specifica nota operativa che disciplina le modalità di aggiornamento dei MOG, distinguendo tra modifiche derivanti da novità normative esterne, cambiamenti interni o rilevazione di violazioni.

Nel corso del 2024, il MOG della Capogruppo è stato aggiornato per adeguare le sezioni "Parte Generale" e "Parte Speciale" alle recenti novità legislative, con particolare riferimento alle modifiche al d.lgs. 231/2001 e ai relativi reati presupposto introdotte dalle seguenti normative:

  • Legge 137/2023, relativa a turbative d'asta e trasferimento fraudolento di valori;
  • Legge 90/2024, in materia di cybersicurezza;
  • Decreto Legislativo 114/2024, riguardante il traffico di influenze illecite e l'abuso d'ufficio;
  • Decreto Legislativo 141/2024 in materia di contrabbando.

Le modifiche apportate sono state recepite anche nei MOG delle società controllate del Gruppo, garantendo un allineamento con gli aggiornamenti normativi e un'applicazione uniforme delle disposizioni.

La versione aggiornata del MOG, per la sola "Parte Generale" di Banca Ifis e delle società del Gruppo è disponibile sul sito internet aziendale di Banca Ifis e, laddove presenti, sui siti internet aziendali indipendenti delle singole società del Gruppo. Attraverso questi portali, è altresì possibile accedere all'intero compendio normativo e documentale che costituisce parte integrante o elemento accessorio del Modello. I MOG integrali sono messi a disposizione nella intranet aziendale.

[G1-1 DP 10g]

Per garantire l'efficace attuazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 di Banca Ifis e delle società del Gruppo, le norme e i presidi richiesti dalla Banca vengono adeguatamente diffusi e condivisi con tutti i destinatari in quanto la conoscenza del Modello rappresenta il presupposto essenziale per la sua corretta applicazione e per la responsabilizzazione di tutti coloro che lavorano o collaborano con il Gruppo. Ciò evita che possano essere giustificate condotte improprie o illecite, sia dolose sia colpose, a causa di ignoranza o errata interpretazione del Modello stesso o delle normative interne. Per il buon funzionamento del MOG, la comunicazione e la formazione del personale sono requisiti imprescindibili, che devono essere adattati alle diverse categorie di destinatari: dai dipendenti generali a quelli operanti in aree di rischio o attività sensibili, fino ai componenti degli organi sociali. In questo modo, si assicura che ogni individuo comprenda appieno le proprie responsabilità e contribuisca attivamente alla corretta applicazione del MOG.

Questo impegno si concretizza in un piano formativo strutturato, che include corsi e approfondimenti su diverse tematiche rilevanti per la cultura d'impresa. Per garantire un aggiornamento costante anche sotto il profilo della

formazione, la funzione Compliance, nell'ambito delle proprie attività di monitoraggio normativo, comunica alle strutture interessate le evoluzioni normative pertinenti, avviando il processo di monitoraggio e recepimento dei cambiamenti come disciplinato dalla normativa interna di riferimento.

La formazione erogata, oltre a essere un obbligo normativo, rappresenta uno strumento fondamentale per accrescere la consapevolezza e la cultura del personale, rafforzando la capacità di prevenire il rischio di un coinvolgimento inconsapevole della Banca in comportamenti inadeguati o illeciti.

Politica Anticorruzione

[G1-1 DP 7 MDR-P]

Nel corso dell'anno Banca Ifis ha deciso di dotarsi di una nuova Politica per la prevenzione di condotte corruttive nell'ambito dello svolgimento delle attività delle sue società. In particolare, la Politica definisce i principi generali in materia di contrasto alla corruzione ai quali tutte attività del Gruppo devono essere informate, individua gli ambiti operativi maggiormente esposti al "rischio corruzione" ed enuncia i presidi e le misure organizzative che rendono più difficile il suo concretizzarsi.

La Politica richiama espressamente le fonti normative e interviene su una materia già disciplinata dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 di Capogruppo di cui riprende l'impianto. I tre diversi livelli di controllo, oltre che dall'Organismo di Vigilanza (OdV) per quanto di rilevanza ex d.lgs. 231/2001, presidiano nel continuo tale Politica in ottica di garantire una sua efficace attuazione. Gli aggiornamenti e modifiche della Politica sono di competenza della Direzione General Counsel, che agisce in coordinamento con le funzioni di controllo e in coerenza alle indicazioni dell'OdV in ambito 231/2001.

La Politica è pienamente conforme alle normative italiane in materia di corruzione e illegalità, rispettando le disposizioni previste dal Codice Penale (Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398), dal Codice Civile (Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262), dalla Legge 190/2012 (cd. "Legge Severino") e dal Decreto Legislativo 231/2001.

Il documento si applica a tutti i dipendenti del Gruppo, ai membri degli organi societari, ai collaboratori, ai consulenti, ai fornitori e ai partner commerciali e di business, è diffuso nella intranet aziendale, pubblicato sul sito internet aziendale ed è approvato dal Consiglio di Amministrazione.

[G1-1 DP 10h]

Le aree di Gruppo Banca Ifis identificate come maggiormente esposte a potenziali eventi corruttivi includono:

  • Direzione Chief Commercial Officer (CCO), con particolare riferimento alle funzioni coinvolte nel processo di erogazione del credito;
  • funzione General Counsel;
  • funzione Privacy & Security, responsabile degli aspetti legali, di privacy e sicurezza;
  • Direzione Human Resources, coinvolta nella gestione delle risorse umane e delle politiche del personale;
  • funzioni di controllo, coinvolte nel monitoraggio della conformità normativa e dei rischi;
  • funzione Procurement & Cost Management, preposta alla gestione degli acquisti e dei costi aziendali;
  • funzioni dedicate all'acquisto e vendita di portafogli Npl, che trattano transazioni di credito non performante;
  • funzioni coinvolte nel processo di recupero del credito Npl, essenziali per la gestione dei crediti deteriorati;
  • Comitato Sostenibilità, coinvolto nella supervisione delle iniziative legate alla sostenibilità aziendale.

Le Azioni

Banca Ifis si adopera per prevenire i potenziali impatti negativi derivanti da episodi di corruzione, salvaguardando il mercato e la comunità, e a promuovere un impatto positivo attraverso la diffusione di una cultura di correttezza ed eticità mediante l'erogazione di programmi formativi dedicati a dipendenti e partner, affiancati da una comunicazione trasparente e costante delle politiche aziendali. Per mitigare i rischi associati a sanzioni derivanti

da attività legate alla criminalità finanziaria, come riciclaggio di denaro, violazioni delle normative sulle sanzioni e corruzione, il Gruppo investe nello sviluppo di strumenti innovativi per gestire, monitorare e prevenire tali fenomeni. Inoltre, si pone l'obiettivo di migliorare la propria reputazione attraverso iniziative concrete che rafforzino l'integrità aziendale.

Il Gruppo eroga programmi di formazione specifici volti a sensibilizzare i destinatari sui principi etici e sui valori aziendali, contribuendo a rafforzare la consapevolezza e il senso di responsabilità a tutti i livelli. Parallelamente, garantisce una comunicazione chiara e accessibile delle proprie politiche, assicurando che tutti gli stakeholder, interni ed esterni, siano informati e allineati ai più elevati standard di comportamento etico.

Questo approccio integrato promuove relazioni fondate sulla fiducia e sull'integrità, consolidando una cultura aziendale orientata alla sostenibilità e al rispetto dei valori condivisi.

[G1-3 DP 18a]

Il MOG della Capogruppo, adottato per la prevenzione del rischio di commissione dei reati di corruzione e concussione prevede le seguenti fattispecie di reato di matrice corruttiva:

  • concussione;
  • corruzione per l'esercizio della funzione;
  • corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio;
  • corruzione in atti giudiziari;
  • induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione;
  • istigazione alla corruzione;
  • corruzione tra privati;
  • istigazione alla corruzione tra privati;
  • peculato;
  • peculato mediante profitto dell'errore altrui;
  • traffico di influenze illecite.

[G1-3 DP 18b]

In particolare, il MOG specifica che le strutture di controllo sono le funzioni di controllo di secondo e terzo livello e il Collegio Sindacale. Unitamente a tali strutture, è individuata anche la figura dell'Organismo di Vigilanza dotata di autonomi poteri di iniziativa e controllo.

Il sistema dei controlli interni di Gruppo Banca Ifis è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare, tra gli altri, il rispetto delle strategie aziendali, l'efficacia ed efficienza dei processi e la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, le procedure e i codici di condotta adottati dal Gruppo. Le attività aziendali, laddove previsto, sono oggetto di controlli da parte delle stesse funzioni o aree di business, owner dei diversi processi e attività (controlli di linea o di primo livello), di controlli da parte delle funzioni preposte di secondo livello (Risk Management, Compliance e Anti-Money Laundering) e di terzo livello (Internal Audit).

La funzione Risk Management identifica i rischi ai quali la Capogruppo e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla misurazione e al monitoraggio periodico degli stessi attraverso specifici indicatori di rischio, pianificando le eventuali azioni di mitigazione per i rischi rilevanti. Le attività del Risk Management sono oggetto di periodica rendicontazione agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche a Banca d'Italia e a Consob. La struttura complessiva di governo e gestione dei rischi a livello di Gruppo è disciplinata nel Risk Appetite Framework (RAF) e nei documenti che ne discendono, tenuti costantemente aggiornati in base alle evoluzioni del quadro strategico del Gruppo stesso. In particolare, il Gruppo ha definito una Tassonomia dei Rischi all'interno della quale sono descritte le logiche seguite nell'identificazione dei rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo potrebbe essere esposto nel conseguimento dei propri obiettivi strategici e, per ciascuna tipologia, gli strumenti di prevenzione e mitigazione previsti.

Le attività di controllo effettuate dalla funzione Compliance mirano a verificare l'efficacia delle misure organizzative richieste, proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità, pertanto, si applicano a tutti gli ambiti in cui sussiste tale rischio. Gli esiti dei controlli sono formalizzati in relazioni che vengono condivise con le strutture aziendali competenti, alle quali è richiesto di fornire riscontro sulle azioni di rimedio individuate e sulla tempistica di realizzazione. Tali adempimenti sono soggetti al monitoraggio della funzione e alla rendicontazione periodica agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord e, ove previsto, anche a Banca d'Italia e a Consob. Essa opera con un approccio ex-ante, effettuando consulenza a supporto del business su ambiti normativi identificati, ed ex-post, effettuando verifiche di conformità.

La funzione Anti-Money Laundering effettua controlli sistematici di secondo livello in relazione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, volti a verificare la corretta applicazione delle procedure ai processi operativi, produce Key Risk Indicator rappresentativi degli elementi di rischio più significativi da tenere monitorati ed effettua l'esercizio di autovalutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo con cadenza annuale. L'esito delle verifiche effettuate e il piano di azione sono condivisi con il Management di riferimento. Tali controlli e indicatori sono, inoltre, esposti trimestralmente nel Tableau de Bord e portati all'attenzione del Consiglio di Amministrazione e, ove previsto, anche a Banca d'Italia.

Infine, la funzione Internal Audit controlla, in un'ottica di controlli di terzo livello, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi aziendali e valuta la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle diverse componenti del Sistema dei Controlli Interni. L'attività di revisione condotta dalla funzione Internal Audit è trasversale a tutti i processi aziendali. Al fine di individuare eventuali andamenti anomali o violazioni della regolamentazione interna e di valutare la funzionalità del Sistema dei Controlli Interni nel suo complesso, alla funzione è attribuita la responsabilità delle verifiche sulla corretta applicazione delle disposizioni interne. La funzione Internal Audit opera sulla base della pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione a cui si aggiungono interventi non pianificati per specifiche necessità e/o richieste dei principali organi aziendali o di vigilanza esterni. Gli esiti degli audit sono condivisi con l'unità organizzativa di riferimento e con le funzioni di controllo di secondo livello, quindi inviati al Collegio Sindacale e al Comitato Controllo e Rischi. La funzione Internal Audit, inoltre, si relaziona periodicamente con gli organi aziendali anche tramite la presentazione di specifiche rendicontazioni di sintesi (Relazioni annuali e Tableau de Bord trimestrali) che, ove previsto, sono oggetto di trasmissione anche a Banca d'Italia o a Consob. Il ciclo di audit, come previsto dalla normativa di vigilanza, è triennale e prevede verifiche su tutti i principali processi aziendali.

L'OdV istituito ai sensi del d.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli Enti, opera come organismo autonomo cui compete la vigilanza sull'efficacia, sull'osservanza e sull'aggiornamento dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo idonei a prevenire i reati presi in considerazione nel d.lgs. 231/2001.

[G1-3 DP 18c]

Il processo di comunicazione dei risultati agli organi di amministrazione, direzione e controllo si articola in diversi momenti e prevede che:

  • il Presidente dell'OdV, o un membro designato, riferisca al Consiglio di Amministrazione alla prima riunione utile sull'attività svolta e sull'eventuale utilizzo dell'autonomia finanziaria. Almeno una volta l'anno, l'OdV presenta una relazione dettagliata sull'attività svolta e un piano delle attività;
  • il Presidente dell'OdV, in caso di necessità, valuta l'opportunità di fornire aggiornamenti straordinari;
  • le funzioni di controllo di secondo e terzo livello trasmettano all'OdV, una volta condivisi con il Consiglio di Amministrazione, estratto dei piani annuali e le relazioni sulle attività svolte, per le tematiche di interesse dell'Organismo stesso. L'OdV può inoltre promuovere incontri di coordinamento con gli Organismi di Vigilanza delle società controllate.

Il MOG e la normativa interna di riferimento descrivono i flussi informativi verso l'OdV, fondamentali per agevolare la vigilanza sull'efficacia e l'applicazione del Modello da parte dell'organismo stesso, nonché per essere informati di condotte contrarie ai principi comportamentali impartiti dai MOG, dal Codice Etico di Gruppo e dalla Politica di Gruppo per la prevenzione della corruzione.

I Responsabili delle strutture devono garantire la concreta attuazione dei controlli e delle norme comportamentali del MOG. Inoltre, tutti i destinatari del Modello devono segnalare eventuali condotte illecite all'OdV o all'Internal Audit, in linea con la Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (Whistleblowing), anche se non direttamente riconducibili a reati presupposto previsti dal d.lgs. 231/2001.

[G1-3 DP 20]

Tutti i dipendenti sono tenuti a conoscere e rispettare le regole e i principi di comportamento descritte nei MOG e nella dedicata Politica di Gruppo in materia di contrasto alla corruzione, le potenziali attività sensibili, le principali strutture e le tutele poste in atto in termini di politiche, regolamenti interni e strutture di controllo. Inoltre, tutti i dipendenti del Gruppo hanno accesso, attraverso la intranet aziendale, alla normativa interna e, in particolare, al Codice Etico di Gruppo, al MOG, ai protocolli e alle procedure in materia. Il Gruppo assicura che tutti i dipendenti ricevano adeguata formazione sulle politiche e le procedure anticorruzione di cui al MOG e sul Codice Etico. Il Consiglio di amministrazione della Capogruppo e i Consiglio di Amministrazione delle società controllate, in sede di approvazione/recepimento del Codice Etico di Gruppo e di approvazione dei MOG, vengono a conoscenza delle procedure anticorruzione adottate.

[G1-3 DP 21a]

All'interno della piattaforma Ifis Talent, accessibile da tutti i dipendenti delle società italiane, sono disponibili due corsi e-learning di formazione obbligatoria. Entrambi i corsi prevedono un test finale il cui superamento è vincolante per il completamento con esito positivo del corso. I corsi messi a disposizione nella piattaforma sono: "Il Codice Etico di Banca Ifis", nel quale vengono dettagliati i principi di condotta nei rapporti con dipendenti, collaboratori e altre parti interessate, nonché gli strumenti di attuazione e vigilanza del Codice Etico, e "Prevenzione e governo del rischio di reato", basato sui i principi generali individuati dal d.lgs. 231/2001.

Nel mese di novembre 2024 è stata messa a disposizione in Ifis Talent una versione aggiornata del corso "Prevenzione e governo del rischio di reato" basata sulla tecnologia Adaptive Learning. Tale approccio innovativo consente di apprendere in modo più rapido e mirato, massimizzando i risultati. Per prima cosa, all'utente viene proposto un test iniziale che valuta il livello di conoscenza di ciascun argomento. I risultati al test determinano quali moduli ciascun utente dovrà fruire, a seconda della tipologia di domande non risposte correttamente nel test iniziale, con l'eccezione di alcuni contenuti che devono necessariamente essere frequentati in quanto impattati da novità normative. Infine, una volta conclusi i moduli proposti, viene proposto un test finale su tutti gli argomenti, con una soglia minima per il superamento.

Il corso relativo alla "Prevenzione e governo del rischio di reato" (d.lgs. 231/2001), percorre, in primis, i tratti salienti della Responsabilità amministrative degli enti, cioè:

  • la natura della responsabilità degli Enti da reato;
  • i destinatari della disciplina;
  • Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001;
  • l'Organismo di Vigilanza;
  • il sistema sanzionatorio.

Inoltre, il Modulo formativo, tratta tutte le fattispecie di reato di matrice 231/2001, ponendo particolare attenzione a quelle con maggiore rilevanza per il settore bancario-finanziario, e offre un approfondimento anche in materia di Whistleblowing.

Mentre, per quanto riguarda il Codice Etico di Gruppo, il corso e-learning tratta i principi di condotta nei rapporti con dipendenti, collaboratori e altre parti interessate. Tale corso è composto da quattro sezioni:

  • una sezione introduttiva su principi, valori e responsabilità, ivi inclusi i destinatari;
  • i principi di condotta nei rapporti con dipendenti e collaboratori;
  • i principi di condotta nei rapporti con altre parti interessate, cioè con clientela, fornitori, debitori e in particolare con la Pubblica Amministrazione ivi inclusi i presidi organizzativi adottati;

• gli strumenti di vigilanza sul rispetto del Codice Etico, incluso il sistema di segnalazione interna delle violazioni (Whistleblowing).

Per i dipendenti delle società estere sono state organizzate due sessioni formative online dedicate all'approfondimento del Codice Etico, con una struttura che rispecchia quanto proposto nel relativo corso elearning.

[G1-3 DP 21b]

In linea con quanto descritto, il 100% delle funzioni aziendali a rischio è coinvolto nelle attività formative, incluse quelle dedicate alla prevenzione e al contrasto della corruzione.

[G1-3 DP 21c]

Gruppo Banca Ifis, a oggi, non ha svolto moduli formativi specifici sui reati corruttivi rivolti ai Consiglieri di Amministrazione. I membri del Consiglio di Amministrazione vengono a conoscenza dei presidi attuati sul tema in occasione dell'approvazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/2001 e del Codice Etico.

4.1.4 Influenza politica e attività di lobbying

L'approccio del Gruppo e le politiche

[G1-1 DP 7]

[G1.SBM-3 DP 48a]

Come formalizzato all'interno della Politica ESG (cfr. 2.2 ESRS E1 – Cambiamenti climatici, sezione 2.2.2 Energia, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, DP 25), il Gruppo Banca Ifis si impegna a non elargire contributi politici in qualsiasi forma materiale e immateriale.

Descrizione IRO Categoria IRO Connessione con
Value Chain
Orizzonte temporale Principali modalità di gestione
degli IRO
Influenza politica e attività di lobbying
Partecipazione a
organizzazioni che si
occupano di cause
politiche con impatti
negativi legati alla
corruzione, alle tangenti,
all'influenza indebita
sull'opinione pubblica e
sul processo politico
Impatto negativo
potenziale
Operazioni proprie Breve termine
Politica ESG di Gruppo

Codice Etico di Gruppo

Partecipazione a lavori di
associazioni di settore

Le Azioni

Il Gruppo partecipa ai lavori di associazioni di settore in cui è attiva, al fine di promuovere uno sviluppo efficiente e sostenibile. In particolare aderisce, tra gli altri: all'Associazione Bancaria Italiana (ABI), che promuove la cultura della legalità e della sana e prudente gestione bancaria, all'Associazione Italiana per il Factoring (Assifact), che rappresenta l'industria del factoring in Italia e in Europa per monitorare e accompagnare i principali cambiamenti di mercato e normativi; e all'Associazione Italiana Leasing (Assilea), che rappresenta le società di leasing presso le organizzazioni del settore che operano nelle varie sedi istituzionali, nazionali e internazionali. Nello svolgimento di queste attività vengono identificati adeguati presidi volti a garantire coerenza con i valori e i principi di sostenibilità definiti dal Gruppo, con particolare riferimento a tematiche afferenti al cambiamento climatico. Le attività sopra descritte non corrispondono in alcun modo ad attività di lobbying né sono finalizzate a esercitare influenze politiche.

Si specifica inoltre che con riferimento ai contributi politici, tra cui donazioni e altre elargizioni, questi sono vietati in qualsiasi forma materiale e immateriale. In particolare, non possono essere destinatari di erogazioni i partiti e i movimenti politici e le loro articolazioni organizzative, le organizzazioni sindacali e di patronato, i club, le associazioni e i gruppi ricreativi, le scuole private, parificate e/o legalmente riconosciute, salvo specifiche iniziative connotate da particolare rilievo sociale, culturale o scientifico, che devono essere comunque approvate.

4.1.5 Obiettivi

[ESRS 2 DP 72 MDR-T]

Attualmente, non sono stati fissati obiettivi misurabili e orientati ai risultati specifici in relazione agli impatti, ai rischi e alle opportunità legati agli ambiti connessi alla condotta delle imprese. Nonostante l'assenza di tali obiettivi, Banca Ifis monitora l'efficacia delle politiche e azioni intraprese in materia di sostenibilità. Questo monitoraggio avviene attraverso processi strutturati, che includono il sistema di Whistleblowing disponibile per gli stakeholder interni ed esterni di Banca Ifis. Tale sistema consente di segnalare e valutare eventuali condotte non conformi ai valori e ai principi di condotta del business, garantendo trasparenza, integrità e un efficace controllo sull'aderenza agli standard etici e normativi dell'azienda.

4.1.6 Metriche

Nel processo di rendicontazione delle metriche relative alla governance, Banca Ifis ha collaborato attivamente con le funzioni aziendali competenti, assicurando un apporto qualificato e specifico nei rispettivi ambiti. Le metodologie e le ipotesi adottate sottostanti il calcolo dei dati quantitativi rendicontati sono conformi agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e alle normative vigenti.

[G1-4 DP 24a]

Nel 2024 non si sono verificati casi di corruzione né procedimenti legali che abbiano coinvolto dipendenti del Gruppo o operatori delle reti esterne. Inoltre, non sono state riportate condanne né inflitte ammende per violazioni delle normative contro la corruzione attiva e passiva. Questo risultato testimonia l'efficacia del sistema di gestione adottato dal Gruppo Banca Ifis, che non è stato nemmeno oggetto di azioni legali per comportamenti anticoncorrenziali, violazioni delle normative antitrust o pratiche monopolistiche.

Numero e percentuale di dipendenti che hanno ricevuto formazione sulla
lotta alla corruzione, suddivisi per categoria di inquadramento
u.d.m. 2024
N. 57
Dirigenti % 58
N. 511
Quadri % 78
N. 987
Impiegati % 78
N. 1.555
Totale % 77

[G1-4 DP 24b]

[G1-4 DP 25d]

Anche nel corso del 2024, analogamente all'esercizio precedente, non sono stati registrati casi di corruzione o cause legali che abbiano riguardato dipendenti del Gruppo o operatori delle reti esterne.

[G1-5 DP 29b,bi,bii]

Come descritto in precedenza e in linea con gli anni precedenti, il Gruppo ribadisce il proprio impegno a non elargire contributi politici in alcuna forma, sia materiale che immateriale. Nel 2024 non sono stati erogati contributi politici, né finanziari né in natura.

[G1-5 DP 29a,c,d]

Pertanto, non vi sono rappresentanti degli organi di amministrazione, direzione e controllo incaricati della supervisione di attività di influenza politica, in quanto tali attività non sono implementate da Banca Ifis su alcuna tematica. Inoltre, si precisa che il Gruppo non è iscritto ad alcun registro per la trasparenza.

[G1-6 DP 33a,b,c]

Il Gruppo Banca Ifis si distingue relativamente al tempo medio di pagamento delle fatture (25 giorni), calcolato dalla decorrenza del termine legale o contrattuale della stessa.

I termini standard adottati prevedono 30 giorni a partire dalla fine del mese di emissione della fattura, una prassi applicata alla maggior parte dei contratti oltre a ulteriori condizioni personalizzate con i singoli fornitori.

Tuttavia, alcuni adempimenti burocratici e contabili necessari alla registrazione delle singole transazioni sui sistemi applicativi digitali generano un lieve ritardo di pagamento in molteplici casi che influenza negativamente il risultato dell'allineamento dei pagamenti ai termini di pagamento (rispetto dei termini nel 46% dei casi).

L'approccio adottato da Banca Ifis, improntato alla trasparenza e responsabilità, si riflette nell'assenza di procedimenti giudiziari pendenti legati a ritardi nei pagamenti, confermando una gestione puntuale e affidabile degli impegni finanziari.

Numero medio di giorni per pagare una
fattura dalla data in cui inizia a essere
calcolato il termine di pagamento
contrattuale o legale
u.d.m. 2024
N. 25

[G1-6 DP 33a]

[G1-6 DP 33b]

Percentuale di pagamenti che rispetta i u.d.m. 2024
termini standard di pagamento % 46

[G1-6 DP 33c]

Numero di procedimenti giudiziari
pendenti dovuti a ritardi di pagamento
u.d.m. 2024
N. 0

[G1-6 DP 33d]

Per il calcolo delle prassi di pagamento di Gruppo Banca Ifis, effettuato a livello consolidato per l'anno di rendicontazione 2024 (1° gennaio – 31 dicembre), il campionamento utilizzato comprende:

  • tutte le fatture emesse nei confronti dei fornitori da ciascuna società del Gruppo Ifis nel periodo considerato;
  • fatture emesse verso fornitori italiani, dell'UE ed extra-UE.

Sono state escluse dal campione:

  • le fatture e i pagamenti tra società appartenenti al Gruppo Banca Ifis;
  • i fornitori non qualificabili come Pmi (ad esempio, Banca d'Italia o persone fisiche);
  • le fatture relative a professionisti, in quanto non rientrano nella categoria delle Pmi;
  • storni e note di credito.

5. Altre informazioni di sostenibilità

5.rmativa a norma dell'articolo 8 del Regolamento Delegato (UE) 2020/852 (Regolamento tassonomia)

5.1.1 Allegato VI del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178

Tutti i valori pubblicati all'interno dei Modelli previsti dall'Allegato VI e XII del Regolamento Delegato 2021/2178 sono espressi in mln/€ e in valore percentuale. Nel caso in cui, il dato relativo a una specifica categoria di esposizione risulti pari a 0, la cella corrispondente all'interno del Modello di riferimento è valorizzata con un trattino ("-"). Qualora, invece, a una determinata cella risulti associato un valore maggiore di 0, ma non visibile in termini percentuali o in milioni di euro (perché di percentuale/importo esiguo), la cella corrispondente dei modelli di seguito riportati è valorizzata con "0,0".

Inoltre, i Modelli di Tassonomia di seguito riportati, in particolare le intestazioni di riga e di colonna, fanno riferimento alle imprese NFRD, attualmente imprese CSRD (a fronte dell'entrata in vigore della Direttiva UE 2022/2464). Il Gruppo Ifis, al fine di garantire coerenza con la rappresentazione indicata nell'Allegato VI del Regolamento Delegato UE 2021/2178 non ha modificato le intestazioni di riga e di colonna dei Modelli, lasciando invariata la dicitura "Imprese NFRD".

Infine, con riferimento ai modelli di informativa riportati di seguito e relativi al FY 2023, così come richiesto dalla normativa, risultano rappresentate esclusivamente le colonne relative agli obiettivi di Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM), Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA) e di totale (CCM + CCA).

Modello 1. Attivi per il calcolo del GAR - Ponderazione Capex [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Totale valore Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
in milioni di EUR contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui Di cui di Di cui Di cui Di cui
impiego di
proventi
transizione abilitante impiego di
proventi
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
3.522,7 660,1 143,6 - 2,8 73,9 8,7 1,2 - 0,1
calcolo del GAR
Imprese finanziarie
Enti creditizi
818,3
642,5
228,1
141,4
31,2
11,2
-
-
0,9
0,9
20,8
2,4
2,0
0,4
0,4
0,2
-
-
0,1
0,1
Prestiti e anticipi 73,2 11,5 1,1 - 0,3 0,3 0,0 0,0 - -
Titoli di debito, compresi UoP 557,3 127,0 9,8 - 0,6 1,9 0,4 0,1 - 0,1
Strumenti rappresentativi di capitale 12,0 2,9 0,4 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0
Altre imprese finanziarie 175,8 86,6 20,0 - 0,0 18,4 1,6 0,2 - -
di cui imprese di investimento
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 3,6 0,8 0,1 - - - 0,6 0,1 - -
Prestiti e anticipi 1,9 0,6 0,1 - - - 0,4 0,0 - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
Imprese non finanziarie
1,7
577,5
0,3
260,3
0,1
100,8
- -
1,8
-
53,1
0,2
6,7
0,1
0,9
- -
0,0
Prestiti e anticipi 443,8 207,0 72,3 - 1,1 45,7 2,4 0,6 - 0,0
Titoli di debito, compresi UoP 76,3 31,5 14,5 - 0,2 4,4 4,2 0,3 - 0,0
Strumenti rappresentativi di capitale 57,3 21,8 14,0 0,6 3,0 0,1 0,0 0,0
Famiglie 2.126,9 171,7 11,6 - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
118,5 118,5 11,6 - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 53,3 53,3 - - -
Finanziamento delle amministrazioni
locali - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia
Finanziamento di altre pubbliche
- - - - - - - - - -
amministrazioni locali - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
- - - - - - - - - -
residenziali e non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo
del GAR (inclusi nel denominatore)
7.913,5 - - - - - - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie 5.707,6
PMI e imprese non finanziarie (diverse
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
informativa NFRD
5.553,6
Prestiti e anticipi 5.421,1
di cui prestiti garantiti da immobili non 185,9
residenziali
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
-
Titoli di debito 35,5
Strumenti rappresentativi di capitale 97,0
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
154,1
NFRD
Prestiti e anticipi 150,6
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
1,0
2,4
Derivati 7,4
Prestiti interbancari a vista 279,9
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, 1.918,6
merci, ecc.)
Totale attivi GAR
11.436,2 660,1 143,6 - 2,8 73,9 8,7 1,2 - 0,1
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 2.650,2
Amministrazioni centrali ed emittenti 2.345,0
sovranazionali
Esposizione verso le Banche centrali
Portafoglio di negoziazione
293,2
12,1
Attivi totali 14.086,4 660,1 143,6 - 2,8 73,9 8,7 1,2 - 0,1
Esposizioni fuori bilancio - Imprese - - - - - - - - - -
soggette agli obblighi di informativa NFRD
Garanzie finanziarie
121,7 - - - - - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - -
31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Totale valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
in milioni di EUR contabile
lordo
Di cui ecosostenibile (allineato alla Di cui ecosostenibile (allineato alla Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui di
Di cui tassonomia)
Di cui di
Di cui tassonomia)
Di cui di
Di cui
GAR - Attivi coperti sia al numeratore transizione abilitante transizione abilitante transizione abilitante
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e
strumenti rappresentativi di capitale
non posseduti per la negoziazione
ammissibili per il calcolo del GAR
3.522,7 3,4 2,9 - 0,0 3,3 0,0 - - 0,4 0,0 - -
Imprese finanziarie 818,3 0,0 - - - 1,3 - - - 0,0 - - -
Enti creditizi
Prestiti e anticipi
642,5
73,2
0,0
-
-
-
-
-
-
-
0,1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP 557,3 0,0 - - - 0,1 - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
12,0 0,0 - - 0,0 - - - - -
Altre imprese finanziarie 175,8 0,0 - - - 1,2 - - - 0,0 - - -
di cui imprese di investimento
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
- - - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di
capitale
- - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione
Prestiti e anticipi
3,6
1,9
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
1,7 - - - - - - - - -
Imprese non finanziarie
Prestiti e anticipi
577,5
443,8
3,4
3,4
2,9
2,9
-
-
0,0
0,0
2,0
0,3
0,0
0,0
-
-
-
-
0,4
0,3
0,0
0,0
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP 76,3 - - - - 1,5 0,0 - - - - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
57,3 0,0 - - 0,2 - - 0,0 - -
Famiglie 2.126,9 - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
di cui prestiti per la
118,5 - - - -
ristrutturazione di edifici - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
53,3
locali - - - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia
Finanziamento di altre pubbliche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
amministrazioni locali
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
- - - - - - - - - - - - -
residenziali e non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il
calcolo del GAR (inclusi nel
denominatore)
7.913,5 - - - - - - - - - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie 5.707,6
PMI e imprese non finanziarie
(diverse dalle PMI) non soggette
agli obblighi di informativa NFRD
5.553,6
Prestiti e anticipi
di cui prestiti garantiti da immobili
5.421,1
non residenziali
di cui prestiti per la
185,9
-
ristrutturazione di edifici
Titoli di debito
35,5
Strumenti rappresentativi di 97,0
capitale
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
154,1
NFRD
Prestiti e anticipi
150,6
Titoli di debito, compresi UoP 1,0
Strumenti rappresentativi di
capitale
2,4
Derivati
Prestiti interbancari a vista
7,4
279,9
Disponibilità liquide e attivi in 0,0
contante
Altri attivi (ad esempio avviamento,
merci, ecc.)
Totale attivi GAR
1.918,6
11.436,2
3,4 2,9 - 0,0 3,3 0,0 - - 0,4 0,0 - -
Attivi non inclusi per il calcolo del
GAR
2.650,2
Amministrazioni centrali ed
emittenti sovranazionali
Esposizione verso le Banche centrali
2.345,0
293,2
Portafoglio di negoziazione 12,1
Attivi totali
Esposizioni fuori bilancio - Imprese
14.086,4 3,4 2,9 - 0,0 3,3 0,0 - - 0,4 0,0 - -
soggette agli obblighi di informativa
NFRD
- - - - - - - - - - - - -
Garanzie finanziarie
Attività finanziarie gestite
121,7
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Di cui titoli di debito
Di cui strumenti rappresentativi di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
capitale

31.12.2024 31.12.2024
Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Totale valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui
Di cui di
Di cui
transizione
abilitante
-
2,8
-
0,9
-
0,9
-
0,3
-
0,6
0,0
-
0,0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1,8
-
1,1
-
0,2
0,6
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
in milioni di EUR contabile tassonomia)
lordo Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego di
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che proventi
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il 3.522,7 0,4 - - - 676,3 147,8 74,0
calcolo del GAR
Imprese finanziarie
818,3 0,0 - - - 231,4 31,6 20,9
Enti creditizi 642,5 - - - - 141,9 11,4 2,5
Prestiti e anticipi 73,2 - - - - 11,6 1,1 0,3
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
557,3
12,0
-
-
-
-
- -
-
127,4
3,0
9,9
0,4
2,0
0,1
Altre imprese finanziarie 175,8 0,0 - - - 89,4 20,2 18,4
di cui imprese di investimento - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 3,6 - - - - 1,4 0,2 -
Prestiti e anticipi 1,9 - - - - 0,9 0,1 -
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
-
1,7
-
-
-
-
- -
-
-
0,5
-
0,1
-
-
Imprese non finanziarie 577,5 0,4 - - - 273,2 104,6 53,1
Prestiti e anticipi 443,8 0,4 - - - 213,9 75,9 45,7
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
76,3
57,3
-
0,0
-
-
- -
-
37,1
22,3
14,8
14,0
4,4
3,0
Famiglie 2.126,9 171,7 11,6 -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
118,5 118,5 11,6 -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
53,3 53,3 - -
locali - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
- - - - - - - - - -
non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo
del GAR (inclusi nel denominatore) 7.913,5 - - - - - - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie 5.707,6
PMI e imprese non finanziarie (diverse
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
informativa NFRD
5.553,6
Prestiti e anticipi 5.421,1
di cui prestiti garantiti da immobili non
residenziali
185,9
di cui prestiti per la ristrutturazione di -
edifici
Titoli di debito
Strumenti rappresentativi di capitale
35,5
97,0
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
NFRD
154,1
Prestiti e anticipi 150,6
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
1,0
2,4
Derivati 7,4
Prestiti interbancari a vista 279,9
Disponibilità liquide e attivi in contante
Altri attivi (ad esempio avviamento,
0,0
merci, ecc.) 1.918,6
Totale attivi GAR 11.436,2 0,4 - - - 676,3 147,8 - 2,8 74,0
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR
Amministrazioni centrali ed emittenti
2.650,2
sovranazionali 2.345,0
Esposizione verso le Banche centrali
Portafoglio di negoziazione
293,2
12,1
Attivi totali 14.086,4 0,4 - - - 676,3 147,8 - 2,8 74,0
Esposizioni fuori bilancio - Imprese - - - - - - - - - -
soggette agli obblighi di informativa NFRD
Garanzie finanziarie
121,7 - - - - - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
-
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -

Modello 1. Attivi per il calcolo del GAR - Ponderazione Capex [FY 2023]

31.12.2023 31.12.2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Totale valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
in milioni di EUR contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui Di cui
impiego di
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego di
proventi
Di cui
abilitante
GAR - Attività coperte sia al numeratore
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e
strumenti rappresentativi di capitale non 3.451,6 573,3 70,2 - 0,6 34,8 10,0 4,9 - 0,00
posseduti per la negoziazione ammissibili
per il calcolo del GAR
Imprese finanziarie 730,5 185,5 2,0 - 0,1 1,0 2,8 - - -
Enti creditizi 629,3 173,3 - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
8,0
619,5
2,6
169,8
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale 1,8 0,9 - - - - - -
Altre imprese finanziarie 101,2 12,2 2,0 - 0,1 1,0 2,8 - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione 1,2 - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale 1,2 - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 4,1 0,7 - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
0,2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale 3,9 0,7 - - - - - -
Imprese non finanziarie 494,5 164,0 58,1 - 0,5 33,8 7,2 4,9 - 0,0
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
355,6
105,6
124,3
28,5
40,3
9,9
-
-
0,2
0,2
28,7
1,1
1,5
5,1
0,2
4,7
-
-
0,0
-
Strumenti rappresentativi di capitale 33,3 11,3 7,8 0,2 4,1 0,6 -
Famiglie 2.226,5 223,7 10,1 - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
162,1 162,1 10,1 - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici - - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
61,6 61,6 - - -
locali - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
- - - - - - - - - -
residenziali e non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il
calcolo del GAR (inclusi nel
7.854,7
denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie
PMI e imprese non finanziarie (diverse
5.601,1
dalle PMI) non soggette agli obblighi di 5.500,3
informativa NFRD
Prestiti e anticipi
5.394,1
di cui prestiti garantiti da immobili
non residenziali 268,7
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
-
Titoli di debito 38,3
Strumenti rappresentativi di capitale
Controparti di paesi non UE non
67,9
soggette agli obblighi di informativa 100,7
NFRD
Prestiti e anticipi
100,7
Titoli di debito, compresi UoP -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0
Derivati
Prestiti interbancari a vista
-
343,3
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, 1.910,3
merci, ecc.)
Totale attivi GAR
11.306,3 573,3 70,2 - 0,6 34,8 10,0 4,9 - 0,0
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 3.020,7
Amministrazioni centrali ed emittenti
sovranazionali
2.467,2
Esposizione verso le Banche centrali 540,6
Portafoglio di negoziazione 12,9
Attivi totali 14.327,0 573,3 70,2 - 0,6 34,8 10,0 4,9 - 0,0
Esposizioni fuori bilancio - Imprese
soggette agli obblighi di informativa
- - - - - - - - - -
NFRD
Garanzie finanziarie
Attività finanziarie gestite
212,2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di
capitale
- - - - - - - - - -

31.12.2023
TOTALE (CCM + CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
in milioni di EUR Totale valore
contabile lordo
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui impiego di
proventi
Di cui di transizione Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di capitale
non posseduti per la negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR 3.451,6 583,3 75,1 - 0,6 34,8
Imprese finanziarie 730,5 188,3 2,0 - 0,1 1,0
Enti creditizi 629,3 173,3 - - - -
Prestiti e anticipi 8,0 2,6 - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 619,5 169,8 - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,8 0,9 - - -
Altre imprese finanziarie
di cui imprese di investimento
101,2
-
15,0
-
2,0
-
- 0,1
-
1,0
-
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
di cui società di gestione 1,2 - - - -
Prestiti e anticipi - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,2 - - - -
di cui imprese di assicurazione 4,1 0,7 - - - -
Prestiti e anticipi 0,2 0,0 - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
Imprese non finanziarie
3,9
494,5
0,7
171,2
-
63,0
- -
0,5
-
33,8
Prestiti e anticipi 355,6 125,8 40,5 - 0,2 28,7
Titoli di debito, compresi UoP 105,6 33,6 14,7 - 0,2 1,1
Strumenti rappresentativi di capitale 33,3 11,9 7,8 0,2 4,1
Famiglie 2.226,5 223,7 10,1 - - -
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 162,1 162,1 10,1 - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 61,6 61,6 - - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - -
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel 7.854,7 - - - - -
denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie 5.601,1
PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette agli
obblighi di informativa NFRD
5.500,3
Prestiti e anticipi 5.394,1
di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 268,7
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici -
Titoli di debito 38,3
Strumenti rappresentativi di capitale 67,9
Controparti di paesi non UE non soggette agli obblighi di 100,7
informativa NFRD
Prestiti e anticipi
100,7
Titoli di debito, compresi UoP -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0
Derivati -
Prestiti interbancari a vista 343,3
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.) 1.910,3
Totale attivi GAR 11.306,3 583,3 75,1 - 0,6 34,8
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 3.020,7
Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 2.467,2
Esposizione verso le Banche centrali
Portafoglio di negoziazione
540,6
12,9
Attivi totali 14.327,0 583,3 75,1 - 0,6 34,8
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di
informativa NFRD - - - - - -
Garanzie finanziarie 212,2 - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -

Modello 1. Attivi per il calcolo del GAR - Ponderazione Turnover [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Totale valore Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
in milioni di EUR contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui Di cui
impiego di Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego di Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che proventi proventi
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
3.522,7 647,6 98,8 - 1,9 21,2 2,5 0,3 - 0,1
calcolo del GAR
Imprese finanziarie
Enti creditizi
818,3
642,5
210,3
139,6
13,7
9,1
-
-
0,9
0,8
5,0
1,4
1,8
0,3
0,3
0,1
-
-
0,0
0,0
Prestiti e anticipi 73,2 11,1 0,7 - 0,2 0,2 0,0 0,0 - -
Titoli di debito, compresi UoP 557,3 125,6 8,1 - 0,7 1,1 0,3 0,0 - 0,0
Strumenti rappresentativi di capitale 12,0 2,9 0,3 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0
Altre imprese finanziarie 175,8 70,6 4,7 - 0,0 3,6 1,5 0,2 - -
di cui imprese di investimento
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
-
-
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
- -
-
di cui imprese di assicurazione 3,6 0,8 0,1 - - - 0,6 0,1 - -
Prestiti e anticipi 1,9 0,5 0,1 - - - 0,4 0,0 - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,7 0,3 0,1 - - 0,2 0,1 -
Imprese non finanziarie
Prestiti e anticipi
577,5
443,8
265,6
226,0
73,5
59,4
-
-
1,0
0,6
16,2
13,4
0,7
0,1
0,0
0,0
-
-
0,0
0,0
Titoli di debito, compresi UoP 76,3 30,2 10,4 - 0,1 1,6 0,6 0,0 - 0,0
Strumenti rappresentativi di capitale 57,3 9,4 3,8 0,3 1,2 0,0 0,0 0,0
Famiglie 2.126,9 171,7 11,6 - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
118,5 118,5 11,6 - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di - - - - - - - - - -
edifici
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
53,3 53,3 - - -
locali - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo 7.913,5 - - - - - - - - -
del GAR (inclusi nel denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie
PMI e imprese non finanziarie (diverse
5.707,6
dalle PMI) non soggette agli obblighi di 5.553,6
informativa NFRD
Prestiti e anticipi
di cui prestiti garantiti da immobili non
5.421,1
residenziali 185,9
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
-
Titoli di debito 35,5
Strumenti rappresentativi di capitale 97,0
Controparti di paesi non UE non soggette 154,1
agli obblighi di informativa NFRD
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
150,6
1,0
Strumenti rappresentativi di capitale 2,4
Derivati 7,4
Prestiti interbancari a vista 279,9
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento,
merci, ecc.)
1.918,6
Totale attivi GAR 11.436,2 647,6 98,8 - 1,9 21,2 2,5 0,3 - 0,1
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 2.650,2
Amministrazioni centrali ed emittenti 2.345,0
sovranazionali
Esposizione verso le Banche centrali
293,2
Portafoglio di negoziazione 12,1
Attivi totali 14.086,4 647,6 98,8 - 1,9 21,2 2,5 0,3 - 0,1
Esposizioni fuori bilancio - Imprese - - - - - - - - - -
soggette agli obblighi di informativa NFRD
Garanzie finanziarie
121,7 - - - - - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - -
31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Totale valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia
in milioni di EUR contabile Di cui ecosostenibile (allineato alla (ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
(ammissibile alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
lordo tassonomia) tassonomia) tassonomia)
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e
strumenti rappresentativi di capitale
non posseduti per la negoziazione
3.522,7 1,9 1,6 - 0,0 3,2 0,0 - - 0,6 0,0 - -
ammissibili per il calcolo del GAR
Imprese finanziarie
Enti creditizi
818,3
642,5
0,0
0,0
-
-
-
-
-
-
1,3
0,1
0,0
-
-
-
-
-
0,0
0,0
-
-
-
-
-
-
Prestiti e anticipi 73,2 - - - - - - - - 0,0 - - -
Titoli di debito, compresi UoP 557,3 0,0 - - - 0,1 - - - 0,0 - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
12,0 0,0 - - 0,0 - - 0,0 - -
Altre imprese finanziarie 175,8 0,0 - - - 1,2 0,0 - - 0,0 - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di - - - - - - - - - -
capitale
di cui società di gestione
- - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
- - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 3,6 - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
1,9
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Strumenti rappresentativi di 1,7 - - - - - - - - -
capitale
Imprese non finanziarie
Prestiti e anticipi
577,5
443,8
1,9
1,9
1,6
1,6
-
-
0,0
0,0
1,9
0,4
0,0
0,0
-
-
-
-
0,5
0,5
0,0
0,0
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP 76,3 0,0 - - - 1,3 0,0 - - 0,0 - - -
Strumenti rappresentativi di
capitale
57,3 - - - 0,1 - - 0,0 - -
Famiglie 2.126,9 - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili 118,5 - - - -
residenziali
di cui prestiti per la
ristrutturazione di edifici - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
53,3
locali - - - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia
Finanziamento di altre pubbliche
- - - - - - - - - - - - -
amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
- - - - - - - - - - - - -
residenziali e non residenziali
Attivi esclusi dal numeratore per il
calcolo del GAR (inclusi nel
7.913,5 - - - - - - - - - - - -
denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie
PMI e imprese non finanziarie
5.707,6
(diverse dalle PMI) non soggette
agli obblighi di informativa NFRD
5.553,6
Prestiti e anticipi 5.421,1
di cui prestiti garantiti da immobili
non residenziali
185,9
di cui prestiti per la
ristrutturazione di edifici -
Titoli di debito
Strumenti rappresentativi di
35,5
capitale 97,0
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
154,1
NFRD
Prestiti e anticipi
150,6
Titoli di debito, compresi UoP 1,0
Strumenti rappresentativi di 2,4
capitale
Derivati
7,4
Prestiti interbancari a vista 279,9
Disponibilità liquide e attivi in
contante
0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, 1.918,6
merci, ecc.)
Totale attivi GAR
11.436,2 1,9 1,6 - 0,0 3,2 0,0 - - 0,6 0,0 - -
Attivi non inclusi per il calcolo del
GAR
Amministrazioni centrali ed
2.650,2
emittenti sovranazionali 2.345,0
Esposizione verso le Banche centrali 293,2
Portafoglio di negoziazione
Attivi totali
12,1
14.086,4
1,9 1,6 - 0,0 3,2 0,0 - - 0,6 0,0 - -
Esposizioni fuori bilancio - Imprese
soggette agli obblighi di informativa
NFRD
- - - - - - - - - - - - -
Garanzie finanziarie 121,7 - - - - - - - - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - - - - - - - - -
Di cui titoli di debito
Di cui strumenti rappresentativi di
- - - - - - - - - - - - -
capitale - - - - - - - - - - - - -

31.12.2024 31.12.2024
Biodiversità ed ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Totale valore Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
in milioni di EUR contabile tassonomia)
lordo Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) Di cui Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego di Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che proventi
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
3.522,7 0,1 - - - 655,8 100,7 - 1,9 21,3
Imprese finanziarie 818,3 0,0 - - - 213,4 14,0 - 0,9 5,0
Enti creditizi 642,5 - - - - 140,1 9,1 - 0,8 1,4
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
73,2
557,3
-
-
-
-
-
-
-
-
11,1
126,0
0,7
8,2
-
-
0,2
0,7
0,2
1,1
Strumenti rappresentativi di capitale 12,0 - - - 2,9 0,3 0,0 0,1
Altre imprese finanziarie 175,8 0,0 - - - 73,4 4,9 - 0,0 3,6
di cui imprese di investimento
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione
Prestiti e anticipi
3,6
1,9
-
-
-
-
-
-
-
-
1,4
0,9
0,2
0,1
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,7 - - - 0,5 0,1 - -
Imprese non finanziarie
Prestiti e anticipi
577,5
443,8
0,1
0,0
-
-
-
-
-
-
270,7
228,9
75,2
61,0
-
-
1,0
0,6
16,2
13,4
Titoli di debito, compresi UoP 76,3 - - - - 32,1 10,4 - 0,1 1,6
Strumenti rappresentativi di capitale 57,3 0,0 - - 9,6 3,8 0,3 1,2
Famiglie
di cui prestiti garantiti da immobili
2.126,9 171,7 11,6 - - -
residenziali 118,5 118,5 11,6 - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 53,3 53,3 - - - -
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo
del GAR (inclusi nel denominatore)
7.913,5 - - - - - - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie 5.707,6
PMI e imprese non finanziarie (diverse
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
informativa NFRD
5.553,6
Prestiti e anticipi 5.421,1
di cui prestiti garantiti da immobili non
residenziali
185,9
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
-
Titoli di debito 35,5
Strumenti rappresentativi di capitale 97,0
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
154,1
NFRD
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
150,6
1,0
Strumenti rappresentativi di capitale 2,4
Derivati
Prestiti interbancari a vista
7,4
279,9
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, 1.918,6
merci, ecc.)
Totale attivi GAR
11.436,2 0,1 - - - 655,8 100,7 - 1,9 21,3
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 2.650,2
Amministrazioni centrali ed emittenti
sovranazionali
2.345,0
Esposizione verso le Banche centrali 293,2
Portafoglio di negoziazione
Attivi totali
12,1
14.086,4
0,1 - - - 655,8 100,7 - 1,9 21,3
Esposizioni fuori bilancio - Imprese
soggette agli obblighi di informativa NFRD - - - - - - - - - -
Garanzie finanziarie
Attività finanziarie gestite
121,7
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - -

Modello 1. Attivi per il calcolo del GAR - Ponderazione Turnover [FY 2023]

31.12.2023 31.12.2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Totale valore Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
in milioni di EUR contabile Di cui ecosostenibili (allineato alla tassonomia) Di cui ecosostenibili (allineato alla tassonomia)
lordo Di cui Di cui
impiego di
proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
impiego di
proventi
Di cui
abilitante
GAR - Attività coperte sia al numeratore
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e
strumenti rappresentativi di capitale non
posseduti per la negoziazione ammissibili 3.451,6 554,6 38,5 - 0,4 12,0 5,9 0,0 - -
per il calcolo del GAR
Imprese finanziarie
730,5 181,7 1,0 - - 0,7 2,7 - - -
Enti creditizi 629,3 171,3 - - - - - - - -
Prestiti e anticipi 8,0 2,3 - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 619,5 168,1 - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
Altre imprese finanziarie
1,8
101,2
0,9
10,5
-
1,0
- -
-
-
0,7
-
2,7
-
-
- -
-
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
di cui società di gestione
-
1,2
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
- -
-
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,2 - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione
Prestiti e anticipi
4,1
0,2
0,7
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,0
0,0
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 3,9 0,7 - - - - - -
Imprese non finanziarie
Prestiti e anticipi
494,5
355,6
149,2
115,2
27,4
16,6
-
-
0,4
0,3
11,3
8,5
3,2
1,7
0,0
0,0
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP 105,6 25,9 7,5 - 0,1 0,4 1,4 0,0 - -
Strumenti rappresentativi di capitale 33,3 8,1 3,4 0,1 2,3 0,0 - -
Famiglie 2.226,5 223,7 10,1 - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
162,1 162,1 10,1 - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di - - - - - - - - - -
edifici
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
61,6 61,6 - - -
locali - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - - - - - -
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo 7.854,7
del GAR (inclusi nel denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie
5.601,1
PMI e imprese non finanziarie (diverse
dalle PMI) non soggette agli obblighi di
informativa NFRD
5.500,3
Prestiti e anticipi 5.394,1
di cui prestiti garantiti da immobili non 268,7
residenziali
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici -
Titoli di debito 38,3
Strumenti rappresentativi di capitale 67,9
Controparti di paesi non UE non
soggette agli obblighi di informativa
100,7
NFRD
Prestiti e anticipi
Titoli di debito, compresi UoP
100,7
-
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0
Derivati -
Prestiti interbancari a vista 343,3
Disponibilità liquide e attivi in contante
Altri attivi (ad esempio avviamento,
0,0
merci, ecc.) 1.910,3
Totale attivi GAR 11.306,3 554,6 38,5 - 0,4 12,0 5,9 0,0 - -
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR
Amministrazioni centrali ed emittenti
3.020,7
sovranazionali 2.467,2
Esposizione verso le Banche centrali 540,6
Portafoglio di negoziazione
Attivi totali
12,9
14.327,0
554,6 38,5 - 0,4 12,0 5,9 0,0 - -
Esposizioni fuori bilancio - Imprese
soggette agli obblighi di informativa
NFRD
- - - - - - - - - -
Garanzie finanziarie 212,2 - - - - - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - -

31.12.2023
TOTALE (CCM + CCA)
Di cui verso settori pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
Totale valore
in milioni di EUR contabile lordo Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia)
Di cui impiego di Di cui di transizione Di cui abilitante
proventi
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di
capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il 3.451,6 560,5 38,5 - 0,4 12,0
calcolo del GAR
Imprese finanziarie
Enti creditizi
730,5
629,3
184,4
171,3
1,0
-
-
-
-
-
0,7
-
Prestiti e anticipi 8,0 2,3 - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 619,5 168,1 - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,8 0,9 - - -
Altre imprese finanziarie 101,2 13,1 1,0 - - 0,7
di cui imprese di investimento - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
-
-
-
-
-
-
- -
-
-
-
di cui società di gestione 1,2 - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 1,2 - - - -
di cui imprese di assicurazione 4,1 0,8 - - - -
Prestiti e anticipi 0,2 0,0 - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
Imprese non finanziarie
3,9
494,5
0,7
152,4
-
27,4
- -
0,4
-
11,3
Prestiti e anticipi 355,6 116,9 16,6 - 0,3 8,5
Titoli di debito, compresi UoP 105,6 27,4 7,5 - 0,1 0,4
Strumenti rappresentativi di capitale 33,3 8,1 3,4 0,1 2,3
Famiglie 2.226,5 223,7 10,1 - - -
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 162,1 162,1 10,1 - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 61,6 61,6 - - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali
Finanziamento dell'edilizia
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - -
Attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del GAR (inclusi nel 7.854,7 - - - - -
denominatore)
Imprese finanziarie e non finanziarie
5.601,1
PMI e imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non soggette
agli obblighi di informativa NFRD
5.500,3
Prestiti e anticipi 5.394,1
di cui prestiti garantiti da immobili non residenziali 268,7
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici -
Titoli di debito 38,3
Strumenti rappresentativi di capitale
Controparti di paesi non UE non soggette agli obblighi di
67,9
informativa NFRD 100,7
Prestiti e anticipi 100,7
Titoli di debito, compresi UoP -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0
Derivati
Prestiti interbancari a vista
-
343,3
Disponibilità liquide e attivi in contante 0,0
Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.) 1.910,3
Totale attivi GAR 11.306,3 560,5 38,5 - 0,4 12,0
Attivi non inclusi per il calcolo del GAR 3.020,7
Amministrazioni centrali ed emittenti sovranazionali 2.467,2
Esposizione verso le Banche centrali 540,6
Portafoglio di negoziazione 12,9
Attivi totali
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di
14.327,0 560,5 38,5 - 0,4 12,0
informativa NFRD - - - - - -
Garanzie finanziarie 212,2 - - - - -
Attività finanziarie gestite - - - - - -
Di cui titoli di debito - - - - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale - - - - - -

Modello 2. GAR - Informazioni sul Settore - ponderazione Capex [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 Società non finanziarie (soggette a
NFRD)
PMI e altre SNF non soggette a NFRD Società non finanziarie (soggette a
NFRD)
PMI e altre SNF non soggette a NFRD
cifre (codice a marchio) Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui ecosostenibili
(CCM)
Di cui ecosostenibili
(CCM)
Di cui ecosostenibili
(CCA)
Di cui
ecosostenibili
(CCA)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone 1,9 0,7 - -
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti 0,6 0,0 - -
azotati
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica
13,6 1,9 - -
C23.13 Produzione di vetro cavo 0,2 - - -
C23.14 Produzione di fibre di vetro 0,2 0,0 - -
C23.51 Fabbricazione di cemento 2,0 0,1 - -
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo 0,1 0,0 - -
per l'edilizia
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra
0,0 0,0 - -
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e
di ferroleghe 22,1 7,7 - -
C24.53 Fusione di metalli leggeri 0,4 - - -
C25.73 Fabbricazione di utensili
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi
0,4 0,0 - -
di misurazione, test e navigazione 0,0 0,0 - -
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro
terapeutiche
0,1 0,0 - -
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica
1,2 0,1 - -
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per
uso domestico
2,4 0,2 - -
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per
veicoli e cicli, tranne aerei
0,0 0,0 - -
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice
idraulica
- - - -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di
sollevamento e movimentazione
3,8 1,8 - -
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali
3,3 0,1 - -
C28.92 Fabbricazione di macchine per
l'estrazione mineraria e costruzione
1,0 - - -
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore 89,8 24,8 - -
C30.11 Costruzione di navi e strutture 0,6 - - -
galleggianti
C30.91 Fabbricazione di motocicli
2,8 0,4 - -
D35.11 Produzione di energia elettrica 10,3 1,7 - -
D35.12 Trasmissione di energia elettrica 8,3 8,2 - -
D35.13 Distribuzione di energia elettrica 3,7 1,9 - -
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi
tramite condotte
3,6 0,1 - -
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura
dell'acqua
0,1 0,0 - -
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi 2,7 1,4 - -
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
pericolosi
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di
10,0 2,1 - -
gestione dei rifiuti
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi
0,2
1,1
0,0
0,9
-
-
-
-
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di
0,0 0,0 - -
riscaldamento e di condizionamento 0,0 0,0 - -
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate
n.c.a.
4,5 - - -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri
interurbano
3,2 2,6 3,2 0,1
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti
terrestri
33,2 17,7 33,2 0,5
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio
universale
7,8 0,8 - -
J60.10 Trasmissione radiofonica
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo
0,8
30,9
-
0,1
-
26,4
-
0,0
J61.90 Altre attività di telecomunicazione 9,0 0,0 - -
J62.02 Attività di consulenza informatica 0,3 - - -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
tecnologia dell'informazione
0,0 - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà 8,4 1,1 5,8 0,0
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o
a contratto
1,2 0,2 - -
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa
2,6 0,2 0,1 0,0
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli
leggeri a motore
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri
22,3
4,9
0,0
1,7
-
-
-
-

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024
Società non finanziarie (soggette a Acqua e risorse marine (WTR) Società non finanziarie (soggette a Economia Circolare (CE)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD
cifre (codice a marchio) Valore contabile lordo Di cui Valore contabile lordo Di cui Valore contabile lordo Valore contabile lordo
ecosostenibili
(WTR)
ecosostenibili
(WTR)
Di cui
ecosostenibili (CE)
Di cui
ecosostenibili (CE)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti
-
-
-
-
-
0,2
-
-
azotati
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica
2,1 - 2,1 -
C23.13 Produzione di vetro cavo
C23.14 Produzione di fibre di vetro
-
-
-
-
-
-
-
-
C23.51 Fabbricazione di cemento - - 2,0 0,0
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo
per l'edilizia
- - - -
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e
-
-
-
-
-
-
-
-
di ferroleghe
C24.53 Fusione di metalli leggeri
- - - -
C25.73 Fabbricazione di utensili
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi
- - 0,3 -
di misurazione, test e navigazione
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
- - - -
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro
terapeutiche
- - 0,1 -
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per
- - - -
uso domestico
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per
-
-
-
-
-
0,0
-
-
veicoli e cicli, tranne aerei
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice
- - 0,0 -
idraulica
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di
sollevamento e movimentazione
- - - -
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali
- - 3,3 -
C28.92 Fabbricazione di macchine per
l'estrazione mineraria e costruzione
- - - -
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti
-
-
-
-
20,3
-
-
-
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,4 2,4
D35.11 Produzione di energia elettrica
D35.12 Trasmissione di energia elettrica
0,5
-
0,3
-
0,5
-
0,0
-
D35.13 Distribuzione di energia elettrica
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi
-
-
-
-
-
-
-
-
tramite condotte
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura
dell'acqua
0,0 0,0 0,0 0,0
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
-
-
-
-
-
-
-
-
pericolosi
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di
- - - -
gestione dei rifiuti
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi
- - - -
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali
- - - -
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di
riscaldamento e di condizionamento
- - - -
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate
n.c.a.
- - 4,5 -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri
interurbano
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti
- - 3,2 -
terrestri
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio
-
-
-
-
26,6
-
-
-
universale
J60.10 Trasmissione radiofonica
- - - -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 0,2 0,0 4,2 0,0
J61.90 Altre attività di telecomunicazione
J62.02 Attività di consulenza informatica
-
-
-
-
2,2
-
-
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
tecnologia dell'informazione
- - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o
a contratto
-
-
-
-
-
-
-
-
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa
- - 2,6
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli
leggeri a motore
- - - -
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri - - - -

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 Società non finanziarie (soggette a
NFRD)
PMI e altre SNF non soggette a NFRD Società non finanziarie (soggette a
NFRD)
PMI e altre SNF non soggette a NFRD
cifre (codice a marchio) Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui
ecosostenibili
(PPC)
Di cui
ecosostenibili
(PPC)
Di cui
ecosostenibili (BIO)
Di cui
ecosostenibili (BIO)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone - - - -
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti 0,2 - - -
azotati
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica
2,1 - - -
C23.13 Produzione di vetro cavo - - - -
C23.14 Produzione di fibre di vetro - - - -
C23.51 Fabbricazione di cemento - - - -
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo
per l'edilizia
- - - -
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra - - - -
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e - - - -
di ferroleghe
C24.53 Fusione di metalli leggeri
- - - -
C25.73 Fabbricazione di utensili - - - -
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi - - - -
di misurazione, test e navigazione
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro
terapeutiche
- - - -
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica
- - - -
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per - - - -
uso domestico
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per
veicoli e cicli, tranne aerei
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice
- - - -
idraulica 0,0 - - -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di
sollevamento e movimentazione
- - - -
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali
- - - -
C28.92 Fabbricazione di macchine per - - - -
l'estrazione mineraria e costruzione
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore
- - - -
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti - - - -
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,4 - - -
D35.11 Produzione di energia elettrica
D35.12 Trasmissione di energia elettrica
0,5
-
-
-
-
-
-
-
D35.13 Distribuzione di energia elettrica - - - -
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi - - - -
tramite condotte
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura
dell'acqua 0,0 0,0 - -
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi - - - -
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
pericolosi
- - - -
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di - - - -
gestione dei rifiuti
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non
- - - -
residenziali - - - -
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di - - - -
riscaldamento e di condizionamento
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate
n.c.a. - - - -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri
interurbano
- - - -
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti - - - -
terrestri
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio
- - - -
universale
J60.10 Trasmissione radiofonica
- - - -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 0,2 0,0 - -
J61.90 Altre attività di telecomunicazione - - - -
J62.02 Attività di consulenza informatica - - - -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
tecnologia dell'informazione
- - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà - - - -
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o
a contratto
- - - -
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa
1,3 - - -
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli - - - -
leggeri a motore
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri
- - - -

31.12.2024
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Società non finanziarie (soggette a NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice a marchio)
Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui ecosostenibili (CCM + CCA Di cui ecosostenibili (CCM + CCA
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone 1,9 + WTR + CE + PPC + BIO)
0,7
+ WTR + CE + PPC + BIO)
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti azotati 0,6 0,0
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica 13,6 1,9
C23.13 Produzione di vetro cavo 0,2 -
C23.14 Produzione di fibre di vetro 0,2 0,0
C23.51 Fabbricazione di cemento 2,0 0,1
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia 0,1 0,0
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra 0,0 0,0
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e di ferroleghe 22,1 7,7
C24.53 Fusione di metalli leggeri 0,4 -
C25.73 Fabbricazione di utensili 0,4 0,0
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, test e navigazione 0,0 0,0
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per l'irradiazione, elettromedicali ed elettro 0,1 0,0
terapeutiche
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per l'illuminazione elettrica 1,2 0,1
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per uso domestico 2,4 0,2
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per veicoli e cicli, tranne aerei 0,0 0,0
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice idraulica 0,0 -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di sollevamento e movimentazione 3,8 1,8
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e forestali 3,3 0,1
C28.92 Fabbricazione di macchine per l'estrazione mineraria e costruzione 1,0 -
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore 89,8 24,8
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti 0,6 -
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,8 0,4
D35.11 Produzione di energia elettrica 10,3 2,0
D35.12 Trasmissione di energia elettrica 8,3 8,2
D35.13 Distribuzione di energia elettrica 3,7 1,9
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi tramite condotte 3,6 0,1
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura dell'acqua 0,1 0,0
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi 2,7 1,4
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi 10,0 2,1
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di gestione dei rifiuti 0,2 0,0
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi 1,1 0,9
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non residenziali 0,0 0,0
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento 0,0 0,0
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate n.c.a. 4,5 -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri interurbano 3,2 2,7
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti terrestri 33,2 18,2
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio universale 7,8 0,8
J60.10 Trasmissione radiofonica 0,8 -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 30,9 0,1
J61.90 Altre attività di telecomunicazione 9,0 0,0
J62.02 Attività di consulenza informatica 0,3 -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di tecnologia dell'informazione 0,0 -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà 8,4 1,1
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o a contratto 1,2 0,2
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza tecnica connessa 2,6 0,2
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli leggeri a motore 22,3 0,0
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri 4,9 1,7

Modello 2. GAR - Informazioni sul Settore - Ponderazione Turnover [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 Società non finanziarie (soggette a NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD Società non finanziarie (soggette a NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD
cifre (codice a marchio) Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui ecosostenibili
(CCM)
Di cui ecosostenibili
(CCM)
Di cui ecosostenibili
(CCA)
Di cui ecosostenibili
(CCA)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone 1,9 0,1 - -
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti
azotati 0,6 - - -
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica 13,6 0,8 - -
C23.13 Produzione di vetro cavo 0,2 - -
C23.14 Produzione di fibre di vetro 0,2 0,0 - -
C23.51 Fabbricazione di cemento
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo
2,0 0,1 - -
per l'edilizia 0,1 0,0 - -
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra 0,0 0,0 - -
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e 22,1 17,4 - -
di ferroleghe
C24.53 Fusione di metalli leggeri
C25.73 Fabbricazione di utensili
0,4
0,4
0,0 -
-
-
-
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi
di misurazione, test e navigazione 0,0 0,0 - -
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro
terapeutiche
0,1 - - -
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica 1,2 0,1 - -
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per 2,4 0,1 - -
uso domestico
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per
veicoli e cicli, tranne aerei
0,0 0,0 - -
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice
idraulica - - - -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di 3,8 1,9 - -
sollevamento e movimentazione
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali 3,3 0,0 - -
C28.92 Fabbricazione di macchine per 1,0 - - -
l'estrazione mineraria e costruzione
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore 89,8 7,8 - -
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti
C30.91 Fabbricazione di motocicli
0,6
2,8
-
0,2
-
-
-
-
D35.11 Produzione di energia elettrica 10,3 0,3 - -
D35.12 Trasmissione di energia elettrica 8,3 7,1 - -
D35.13 Distribuzione di energia elettrica 3,7 1,0 - -
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi 3,6 0,0 - -
tramite condotte
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura
dell'acqua
0,1 0,0 - -
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi 2,7 0,7 - -
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
pericolosi 10,0 4,9 - -
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di
gestione dei rifiuti
0,2 0,0 - -
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi 1,1 0,6 - -
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali 0,0 0,0 - -
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di 0,0 0,0 - -
riscaldamento e di condizionamento
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate
n.c.a. 4,5 - - -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri 3,2 1,9 3,2 -
interurbano
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti
terrestri
33,2 12,6 33,2 -
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio
universale 7,8 0,3 - -
J60.10 Trasmissione radiofonica 0,8 - -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 30,9 0,0 26,4 0,0
J61.90 Altre attività di telecomunicazione 9,0 0,0 - -
J62.02 Attività di consulenza informatica
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
0,3 - - -
tecnologia dell'informazione 0,0 - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà 8,4 0,6 5,8 0,0
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o 1,2 0,0 - -
a contratto
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa
2,6 0,1 0,1 -
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli
leggeri a motore 22,3 0,0 - -
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri 4,9 0,1 - -

31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre Valore contabile lordo Società non finanziarie (soggette a NFRD) Valore contabile lordo PMI e altre SNF non soggette a NFRD Valore contabile lordo Società non finanziarie (soggette a NFRD) Valore contabile lordo PMI e altre SNF non soggette a NFRD
(codice a marchio) Di cui ecosostenibili Di cui ecosostenibili Di cui ecosostenibili Di cui ecosostenibili
(WTR) (WTR) (CE) (CE)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti
- - - -
azotati - - 0,2 -
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica 2,1 - 2,1 -
C23.13 Produzione di vetro cavo - - - -
C23.14 Produzione di fibre di vetro
C23.51 Fabbricazione di cemento
-
-
-
-
-
2,0
-
0,0
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo
per l'edilizia - - - -
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra - - - -
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e
di ferroleghe
- - - -
C24.53 Fusione di metalli leggeri - - - -
C25.73 Fabbricazione di utensili - - 0,3 -
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi - - - -
di misurazione, test e navigazione
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro - - 0,1 -
terapeutiche
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica
- - - -
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per
uso domestico - - - -
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per - - 0,0 -
veicoli e cicli, tranne aerei
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice
idraulica - - 0,0 -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di - - - -
sollevamento e movimentazione
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali - - 3,3 -
C28.92 Fabbricazione di macchine per - - - -
l'estrazione mineraria e costruzione
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti
-
-
-
-
20,3 -
-
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,4 - 2,4 -
D35.11 Produzione di energia elettrica 0,5 0,1 0,5 -
D35.12 Trasmissione di energia elettrica - - - -
D35.13 Distribuzione di energia elettrica
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi
- - - -
tramite condotte - - - -
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura 0,0 0,0 0,0 0,0
dell'acqua
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi
- - - -
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
pericolosi - - - -
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di - - - -
gestione dei rifiuti
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi
- - - -
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non
residenziali - - - -
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di
riscaldamento e di condizionamento
- - - -
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate
n.c.a. - - 4,5 -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri
interurbano
- - 3,2 -
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti
terrestri - - 26,6 -
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio - - - -
universale
J60.10 Trasmissione radiofonica
- - - -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 0,2 0,0 4,2 0,0
J61.90 Altre attività di telecomunicazione - - 2,2 -
J62.02 Attività di consulenza informatica - - - -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
tecnologia dell'informazione
- - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà - - - -
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o - - - -
a contratto
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa
- - 2,6 -
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli - - - -
leggeri a motore
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri
- - - -

31.12.2024 31.12.2024
Inquinamento (PPC) Biodiversità ed ecosistemi (BIO)
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre Società non finanziarie (soggette a NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD Società non finanziarie (soggette a NFRD) PMI e altre SNF non soggette a NFRD
(codice a marchio) Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui ecosostenibili
(PPC)
Di cui ecosostenibili
(PPC)
Di cui ecosostenibili
(BIO)
Di cui ecosostenibili
(BIO)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone - - - -
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti
azotati
0,2 - - -
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica 2,1 - - -
C23.13 Produzione di vetro cavo - - - -
C23.14 Produzione di fibre di vetro
C23.51 Fabbricazione di cemento
-
-
-
-
-
-
-
-
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo - - - -
per l'edilizia
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e
- - - -
di ferroleghe - - - -
C24.53 Fusione di metalli leggeri
C25.73 Fabbricazione di utensili
-
-
-
-
-
-
-
-
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi - - - -
di misurazione, test e navigazione
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per
l'irradiazione, elettromedicali ed elettro
- - - -
terapeutiche
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per
l'illuminazione elettrica
- - - -
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per - - - -
uso domestico
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per
veicoli e cicli, tranne aerei - - - -
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice 0,0 - - -
idraulica
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di
sollevamento e movimentazione - - - -
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e
forestali
- - - -
C28.92 Fabbricazione di macchine per
l'estrazione mineraria e costruzione - - - -
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti
-
-
-
-
-
-
-
-
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,4 - - -
D35.11 Produzione di energia elettrica 0,5 - - -
D35.12 Trasmissione di energia elettrica
D35.13 Distribuzione di energia elettrica
-
-
-
-
-
-
-
-
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi - - - -
tramite condotte
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura
dell'acqua 0,0 0,0 - -
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi - - - -
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non
pericolosi
- - - -
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di - - - -
gestione dei rifiuti
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi
- - - -
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non - - - -
residenziali
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di
riscaldamento e di condizionamento
- - - -
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate - - - -
n.c.a.
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri
interurbano - - - -
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti
terrestri
- - - -
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio
universale - - - -
J60.10 Trasmissione radiofonica
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo
-
0,2
-
0,0
-
-
-
-
J61.90 Altre attività di telecomunicazione - - - -
J62.02 Attività di consulenza informatica - - - -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di
tecnologia dell'informazione
- - - -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà - - - -
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o
a contratto
- - - -
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza
tecnica connessa 1,3 - - -
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli
leggeri a motore
- - - -
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri - - - -

31.12.2024
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Società non finanziarie (soggette a NFRD)
PMI e altre SNF non soggette a NFRD
Scomposizione per settore - livello NACE a 4 cifre (codice a marchio) Valore contabile lordo Valore contabile lordo
Di cui ecosostenibili (CCM + CCA Di cui ecosostenibili (CCM + CCA
+ WTR + CE + PPC + BIO) + WTR + CE + PPC + BIO)
C17.12 Fabbricazione di carta e cartone 1,9 0,1
C20.15 Fabbricazione di fertilizzanti e composti azotati 0,6
C22.29 Fabbricazione di altri prodotti in plastica 13,6 0,8
C23.13 Produzione di vetro cavo 0,2
C23.14 Produzione di fibre di vetro 0,2 0,0
C23.51 Fabbricazione di cemento 2,0 0,1
C23.61 Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia 0,1 0,0
C23.70 Taglio, sagomatura e finitura della pietra 0,0 0,0
C24.10 Fabbricazione di ferro e acciaio di base e di ferroleghe 22,1 17,4
C24.53 Fusione di metalli leggeri 0,4 -
C25.73 Fabbricazione di utensili 0,4 0,0
C26.51 Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, test e navigazione 0,0 0,0
C26.60 Fabbricazione di apparecchi per l'irradiazione, elettromedicali ed elettro 0,1 -
terapeutiche
C27.40 Fabbricazione di apparecchiature per l'illuminazione elettrica 1,2 0,1
C27.51 Fabbricazione di apparecchi elettrici per uso domestico 2,4 0,1
C28.11 Fabbricazione di motori e turbine per veicoli e cicli, tranne aerei 0,0 0,0
C28.12 Fabbricazione di impianti a forza motrice idraulica 0,0 -
C28.22 Fabbricazione di apparecchi di sollevamento e movimentazione 3,8 1,9
C28.30 Fabbricazione di macchine agricole e forestali 3,3 0,0
C28.92 Fabbricazione di macchine per l'estrazione mineraria e costruzione 1,0 -
C29.10 Fabbricazione di veicoli a motore 89,8 7,8
C30.11 Costruzione di navi e strutture galleggianti 0,6 -
C30.91 Fabbricazione di motocicli 2,8 0,2
D35.11 Produzione di energia elettrica 10,3 0,4
D35.12 Trasmissione di energia elettrica 8,3 7,1
D35.13 Distribuzione di energia elettrica 3,7 1,0
D35.22 Distribuzione di combustibili gassosi tramite condotte 3,6 0,0
E36.00 Raccolta, trattamento e fornitura dell'acqua 0,1 0,0
E38.11 Raccolta di rifiuti non pericolosi 2,7 0,7
E38.21 Trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi 10,0 4,9
E39.00 Attività di bonifica e altri servizi di gestione dei rifiuti 0,2 0,0
F41.10 Sviluppo di progetti edilizi 1,1 0,6
F41.20 Costruzione di edifici residenziali e non residenziali 0,0 0,0
F43.22 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento 0,0 0,0
F43.99 Altre attività di costruzione specializzate n.c.a. 4,5 -
H49.10 Trasporto ferroviario di passeggeri interurbano 3,2 1,9
H52.21 Attività di servizi connessi ai trasporti terrestri 33,2 12,6
H53.10 Attività postali con obbligo di servizio universale 7,8 0,3
J60.10 Trasmissione radiofonica 0,8 -
J61.10 Attività di telecomunicazione via cavo 30,9 0,0
J61.90 Altre attività di telecomunicazione 9,0 0,0
J62.02 Attività di consulenza informatica 0,3 -
J62.09 Altre attività di servizi informatici e di tecnologia dell'informazione 0,0 -
L68.10 Compravendita di immobili di proprietà 8,4 0,6
L68.32 Gestione di beni immobili a pagamento o a contratto 1,2 0,0
M71.12 Attività di ingegneria e consulenza tecnica connessa 2,6 0,1
N77.11 Noleggio e leasing di autovetture e veicoli leggeri a motore 22,3 0,0
N77.12 Noleggio e leasing di autocarri 4,9 0,1

Modello 3. KPI GAR (Stock) - Ponderazione Capex [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui abilitante Di cui impiego
di proventi
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
5,8% 1,3% - 0,0% 0,6% 0,1% 0,0% - 0,0%
Imprese finanziarie 2,0% 0,3% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%
Enti creditizi 1,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP 1,1% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Altre imprese finanziarie 0,8% 0,2% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% -
Imprese non finanziarie 2,3% 0,9% - 0,0% 0,5% 0,1% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 1,8% 0,6% - 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Famiglie 1,5% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,0% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 5,8% 1,3% - 0,0% 0,6% 0,1% 0,0% - 0,0%

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che
al denominatore) finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui
impiego di abilitante impiego di abilitante impiego di abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che proventi proventi proventi
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Enti creditizi 0,0% - - - 0,0% - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% - - - 0,0% - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,0% - - - - -
Altre imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
Imprese non finanziarie 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,0% 0,0% - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,0% - - 0,0% - -
Famiglie - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024
Biodiversità e ecosistemi (BIO)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti tassonomia) Quota del
al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti totale degli
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla per la tassonomia (allineati alla tassonomia) attivi coperti
tassonomia)
Di cui impiego
Di cui Di cui impiego Di cui di Di cui
di proventi abilitante di proventi transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
0,0% - - - 5,9% 1,3% - 0,0% 0,6% 25,0%
Imprese finanziarie 0,0% - - - 2,0% 0,3% - 0,0% 0,2% 5,8%
Enti creditizi - - - - 1,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 4,6%
Prestiti e anticipi - - - - 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,5%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 1,1% 0,1% - 0,0% 0,0% 4,0%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Altre imprese finanziarie 0,0% - - - 0,8% 0,2% - 0,0% 0,2% 1,2%
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% - - 0,0%
Imprese non finanziarie 0,0% - - - 2,4% 0,9% - 0,0% 0,5% 4,1%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - 1,9% 0,7% - 0,0% 0,4% 3,2%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,5%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% 0,4%
Famiglie 1,5% 0,1% - - - 15,1%
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,0% 0,1% - - - 0,8%
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - - 0,4%
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% - - - 5,9% 1,3% - 0,0% 0,6% 81,2%

Modello 3. KPI GAR (Stock) - Ponderazione Capex [FY 2023]

31.12.2023 31.12.2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibili alla
% (a fronte del totale degli attivi coperti al Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibili alla tassonomia) tassonomia)
denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui impiego
di proventi
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
5,1% 0,6% - 0,0% 0,3% 0,1% 0,0% - 0,0%
Imprese finanziarie 1,6% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% - - -
Enti creditizi 1,5% - - - - - - - -
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 1,5% - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - - - -
Altre imprese finanziarie 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% - - - - 0,0% - - -
Prestiti e anticipi - - - - - 0,0% - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - - - -
Imprese non finanziarie 1,5% 0,5% - 0,0% 0,3% 0,1% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 1,1% 0,4% - 0,0% 0,3% 0,0% 0,0% - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Famiglie 2,0% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,4% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 5,1% 0,6% - 0,0% 0,3% 0,1% 0,0% - 0,0%

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2023
Quota del totale
degli attivi coperti
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego di
proventi
Di cui di transizione Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di
capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
5,2% 0,7% - 0,0% 0,3% 24,1%
Imprese finanziarie 1,7% 0,0% - 0,0% 0,0% 5,1%
Enti creditizi 1,5% - - - - 4,4%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - 0,1%
Titoli di debito, compresi UoP 1,5% - - - - 4,3%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - 0,0%
Altre imprese finanziarie 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,7%
di cui imprese di investimento - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
di cui società di gestione - - - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - 0,0%
di cui imprese di assicurazione 0,0% - - - - 0,0%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - 0,0%
Imprese non finanziarie 1,5% 0,6% - 0,0% 0,3% 3,5%
Prestiti e anticipi 1,1% 0,4% - 0,0% 0,3% 2,5%
Titoli di debito, compresi UoP 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,7%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,2%
Famiglie 2,0% 0,1% - - - 15,5%
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 1,4% 0,1% - - - 1,1%
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - - 0,4%
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - -
Totale attivi GAR 5,2% 0,7% - 0,0% 0,3% 78,9%

Modello 3. KPI GAR (Stock) - Ponderazione Turnover [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui abilitante Di cui impiego
di proventi
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
5,7% 0,9% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%
Imprese finanziarie 1,8% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Enti creditizi 1,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP 1,1% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Altre imprese finanziarie 0,6% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% -
Imprese non finanziarie 2,3% 0,6% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 2,0% 0,5% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Famiglie 1,5% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,0% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 5,7% 0,9% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che
al denominatore) finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui
impiego di
proventi
abilitante impiego di
proventi
abilitante impiego di
proventi
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
calcolo del GAR
Imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% 0,0% - - 0,0% - - -
Enti creditizi 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - 0,0% - - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,0% - - 0,0% - -
Altre imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% 0,0% - - 0,0% - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui società di gestione
Prestiti e anticipi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
Imprese non finanziarie 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% - - - 0,0% 0,0% - - 0,0% - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% - - 0,0% - -
Famiglie - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili - - - -
residenziali
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
locali - - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024
Biodiversità e ecosistemi (BIO)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti
al denominatore)
tassonomia) Quota del
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti totale degli
attivi coperti
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui impiego Di cui Di cui impiego Di cui di Di cui
di proventi abilitante di proventi transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore
che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
0,0% - - - 5,7% 0,9% - 0,0% 0,2% 25,0%
Imprese finanziarie 0,0% - - - 1,9% 0,1% - 0,0% 0,0% 5,8%
Enti creditizi - - - - 1,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 4,6%
Prestiti e anticipi - - - - 0,1% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,5%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 1,1% 0,1% - 0,0% 0,0% 4,0%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Altre imprese finanziarie 0,0% - - - 0,6% 0,0% - 0,0% 0,0% 1,2%
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% - - 0,0%
Imprese non finanziarie 0,0% - - - 2,4% 0,7% - 0,0% 0,1% 4,1%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - 2,0% 0,5% - 0,0% 0,1% 3,2%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,3% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,5%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4%
Famiglie 1,5% 0,1% - - - 15,1%
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,0% 0,1% - - - 0,8%
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - - 0,4%
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% - - - 5,7% 0,9% - 0,0% 0,2% 81,2%

Modello 3. KPI GAR (Stock) - Ponderazione Turnover [FY 2023]

31.12.2023 31.12.2023
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
% (a fronte del totale degli attivi coperti al
denominatore)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia)
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
Di cui impiego
di proventi
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
4,9% 0,3% - 0,0% 0,1% 0,1% 0,0% - -
Imprese finanziarie 1,6% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - -
Enti creditizi 1,5% - - - - - - - -
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 1,5% - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - - - -
Altre imprese finanziarie 0,1% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% - - - - 0,0% - - -
Prestiti e anticipi - - - - - 0,0% - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - - - -
Imprese non finanziarie 1,3% 0,2% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 1,0% 0,1% - 0,0% 0,1% 0,0% - - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Famiglie 2,0% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
1,4% 0,1% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 4,9% 0,3% - 0,0% 0,1% 0,1% 0,0% - -
Gruppo Banca Ifis Relazione e Bilancio consolidato 2024
----------------------------------------------------------- --
31.12.2023
TOTALE (CCM + CCA)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al denominatore) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego di
proventi
Di cui di transizione Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti rappresentativi di
capitale non posseduti per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
5,0% 0,3% - 0,0% 0,1% 24,1%
Imprese finanziarie 1,6% 0,0% - - 0,0% 5,1%
Enti creditizi 1,5% - - - - 4,4%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - 0,1%
Titoli di debito, compresi UoP 1,5% - - - - 4,3%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - 0,0%
Altre imprese finanziarie 0,1% 0,0% - - 0,0% 0,7%
di cui imprese di investimento - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - -
di cui società di gestione - - - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - 0,0%
di cui imprese di assicurazione 0,0% - - - - 0,0%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - - 0,0%
Imprese non finanziarie 1,3% 0,2% - 0,0% 0,1% 3,5%
Prestiti e anticipi 1,0% 0,1% - 0,0% 0,1% 2,5%
Titoli di debito, compresi UoP 0,2% 0,1% - 0,0% 0,0% 0,7%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2%
Famiglie 2,0% 0,1% - - - 15,5%
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 1,4% 0,1% - - - 1,1%
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,5% - - - - 0,4%
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche amministrazioni locali - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - -
Totale attivi GAR 5,0% 0,3% - 0,0% 0,1% 78,9%

Modello 4. KPI GAR (Flusso) - Ponderazione Capex [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM)
% (a fronte del flusso di attivi totali Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui abilitante Di cui impiego
di proventi
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
6,1% 1,1% - 0,0% 0,7% 0,0% 0,0% - 0,0%
Imprese finanziarie 5,0% 0,7% - 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% - 0,0%
Enti creditizi 3,8% 0,4% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 3,6% 0,4% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,2% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Altre imprese finanziarie 1,2% 0,2% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
-
0,0%
-
0,0%
- -
-
-
-
-
0,0%
-
0,0%
- -
-
Imprese non finanziarie 1,1% 0,4% - 0,0% 0,3% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 0,9% 0,3% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Famiglie 0,0% 0,0% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
0,0% 0,0% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,0% - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 6,1% 1,1% - 0,0% 0,7% 0,0% 0,0% - 0,0%

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del flusso di attivi totali Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che
ammissibili) finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui
impiego di
proventi
abilitante impiego di
proventi
abilitante impiego di
proventi
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
calcolo del GAR
Imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% - - - - - - -
Enti creditizi 0,0% - - - 0,0% - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% - - - 0,0% - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,0% - - - - -
Altre imprese finanziarie - - - - 0,0% - - - - - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
Imprese non finanziarie 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,0% - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% - 0,0% 0,0% - 0,0% 0,0% -
Famiglie - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024
Biodiversità e ecosistemi (BIO)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
% (a fronte del flusso di attivi totali tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Quota del
totale degli
ammissibili) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla per la tassonomia (allineati alla tassonomia) attivi nuovi
coperti
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui
abilitante
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui
abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti 0,0% - - - 6,2% 1,2% - 0,0% 0,7% 28,9%
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
Imprese finanziarie - - - - 5,1% 0,7% - 0,0% 0,4% 18,0%
Enti creditizi - - - - 3,8% 0,4% - 0,0% 0,1% 15,7%
Prestiti e anticipi - - - - 3,6% 0,4% - 0,0% 0,1% 14,9%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,2% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,8%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Altre imprese finanziarie - - - - 1,2% 0,2% - 0,0% 0,2% 2,3%
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% - - 0,0%
Imprese non finanziarie 0,0% - - - 1,1% 0,5% - 0,0% 0,3% 2,4%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - 1,0% 0,4% - 0,0% 0,2% 2,1%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,3%
Famiglie 0,0% 0,0% - - - 8,6%
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
0,0% 0,0% - - - 0,0%
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,0% - - - - 0,0%
Finanziamento delle amministrazioni - - - - - - - - - -
locali
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% - - - 6,2% 1,2% - 0,0% 0,7% 96,4%

Modello 4. KPI GAR (Flusso) - Ponderazione Turnover [FY 2024]

31.12.2024 31.12.2024
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
% (a fronte del flusso di attivi totali
ammissibili)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla tassonomia) Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla
tassonomia)
Di cui impiego
di proventi
Di cui di
transizione
Di cui abilitante Di cui impiego
di proventi
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
5,8% 0,6% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%
Imprese finanziarie 4,7% 0,4% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Enti creditizi 3,8% 0,3% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 3,6% 0,3% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,2% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Altre imprese finanziarie 0,9% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
Strumenti rappresentativi di capitale
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
- -
-
di cui società di gestione - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% -
Imprese non finanziarie 1,0% 0,2% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Prestiti e anticipi 1,0% 0,2% - 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
Famiglie 0,0% 0,0% - - - - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
0,0% 0,0% - - - - - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di edifici - - - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,0% - - -
Finanziamento delle amministrazioni locali - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di
possesso: immobili residenziali e non
residenziali
- - - - - - - - -
Totale attivi GAR 5,8% 0,6% - 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% - 0,0%

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

31.12.2024 31.12.2024 31.12.2024
Acqua e risorse marine (WTR) Economia Circolare (CE) Inquinamento (PPC)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia
(ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia) (ammissibile alla tassonomia)
% (a fronte del flusso di attivi totali Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che Quota del totale degli attivi coperti che
ammissibili) finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la finanziano settori pertinenti per la
tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati alla tassonomia)
Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui
impiego di abilitante impiego di abilitante impiego di abilitante
proventi proventi proventi
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il
calcolo del GAR
0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Imprese finanziarie 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Enti creditizi 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP 0,0% - - - 0,0% - - - 0,0% - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% - - 0,0% - - 0,0% - -
Altre imprese finanziarie - - - - 0,0% - - - - - - -
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - -
Imprese non finanziarie 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Prestiti e anticipi 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale 0,0% 0,0% - 0,0% 0,0% - 0,0% 0,0% -
Famiglie - - - -
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
- - - -
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
Finanziamento delle amministrazioni
locali
- - - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante
presa di possesso: immobili
residenziali e non residenziali
- - - - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0% - -

31.12.2024 31.12.2024
Biodiversità e ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) Di cui verso settori rilevanti per la tassonomia (ammissibile alla tassonomia) Quota del
totale degli
% (a fronte del flusso di attivi totali
ammissibili)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano
settori pertinenti per la tassonomia (allineati alla Quota del totale degli attivi coperti che finanziano settori pertinenti
per la tassonomia (allineati alla tassonomia)
tassonomia) coperti
Di cui impiego Di cui Di cui impiego Di cui di Di cui
di proventi abilitante di proventi transizione abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che
al denominatore
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
rappresentativi di capitale non posseduti
per la negoziazione ammissibili per il 0,0% - - - 5,8% 0,6% - 0,0% 0,2% 28,9%
calcolo del GAR
Imprese finanziarie - - - - 4,7% 0,4% - 0,0% 0,1% 18,0%
Enti creditizi - - - - 3,8% 0,3% - 0,0% 0,0% 15,7%
Prestiti e anticipi - - - - 3,6% 0,3% - 0,0% 0,0% 14,9%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,2% 0,0% - 0,0% 0,0% 0,8%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Altre imprese finanziarie - - - - 0,9% 0,0% - 0,0% 0,0% 2,3%
di cui imprese di investimento - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui società di gestione - - - - - - - - - -
Prestiti e anticipi - - - - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - -
di cui imprese di assicurazione - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Prestiti e anticipi - - - - 0,0% 0,0% - - - 0,0%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,0% 0,0% - - 0,0%
Imprese non finanziarie 0,0% - - - 1,1% 0,2% - 0,0% 0,1% 2,4%
Prestiti e anticipi 0,0% - - - 1,0% 0,2% - 0,0% 0,1% 2,1%
Titoli di debito, compresi UoP - - - - 0,0% 0,0% - - 0,0% 0,0%
Strumenti rappresentativi di capitale - - - 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3%
Famiglie 0,0% 0,0% - - - 8,6%
di cui prestiti garantiti da immobili
residenziali
0,0% 0,0% - - - 0,0%
di cui prestiti per la ristrutturazione di
edifici
- - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore 0,0% - - - - 0,0%
Finanziamento delle amministrazioni
locali - - - - - - - - - -
Finanziamento dell'edilizia - - - - - - - - - -
Finanziamento di altre pubbliche
amministrazioni locali
- - - - - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa
di possesso: immobili residenziali e
non residenziali
- - - - - - - - - -
Totale attivi GAR 0,0% - - - 5,8% 0,6% - 0,0% 0,2% 96,4%

Come si evince dal Template 1, le Garanzie finanziarie e le Attività finanziarie gestite ammissibili/allineate sono pari a zero; per questo motivo, il Gruppo Banca Ifis non ha pubblicato, in continuità con l'esercizio precedente, il Modello 5 (KPI per le esposizioni fuori bilancio per le controparti che pubblicano DNF) con riferimento all'esercizio di rendicontazione 2024.

5.1.2 Allegato XII del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178

Ai fini della rendicontazione delle esposizioni delle proprie attività legate all'energia nucleare e al gas fossile, il Gruppo Banca Ifis pubblica i seguenti modelli con riferimento ai KPI applicabili per il FY2024: GAR Stock e GAR Flusso. Per tale motivo, il Totale del KPI applicabile riportato nei seguenti modelli è pari, rispettivamente, al totale degli attivi coperti (TCA) di stock e il totale degli attivi coperti (TCA) di flusso, così come riportati nella riga 8 del Modello 2 dell'Allegato XII. Di conseguenza, in continuità con l'esercizio precedente, per la compilazione dei Modelli 4 e 5 dell'Allegato XII, ai fini del calcolo dei valori percentuali, il Gruppo ha considerato come denominatore il Total Covered Asset (TCA) di Stock e il Total Covered Asset (TCA) di Flusso.

Inoltre, come si evince dal Modello 1 dell'Allegato VI, il Gruppo non ha identificato quote di Garanzie finanziarie e Attività finanziarie gestite ammissibili/allineate. Per questo motivo, non sono stati riportati i Modelli di Allegato XII riferiti a tali tipologie di attività.

Gli importi riportati nei Modelli che seguono sono espressi in mln/€.

Modello 1. Attività legate al nucleare e ai gas fossili [FY 2024]

Modello 2. Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Ponderazione Capex (Stock) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
14,0 0,1% 14,0 0,1% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
130,7 1,1% 129,5 1,1% 1,2 0,0%
8 Totale KPI applicabile 11.436,2 100,0% 11.436,2 100,0% 11.436,2 100,0%

Modello 2. Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Ponderazione Turnover (Stock) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,3 0,0% 0,3 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% 0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
98,8 0,9% 98,5 0,9% 0,3 0,0%
8 Totale KPI applicabile 11.436,2 100,0% 11.436,2 100,0% 11.436,2 100,0%

Modello 3. Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Ponderazione Capex (Stock) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,2 0,1% 0,2 0,2% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
3,1 2,2% 3,1 2,2% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% 0,0 0,2%
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
141,3 97,6% 140,1 97,6% 1,2 99,8%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
144,8 100,0% 143,6 100,0% 1,2 100,0%

Modello 3. Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Ponderazione Turnover (Stock) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,1% 0,1 0,1% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
5,2 5,3% 5,2 5,3% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,2 0,2% 0,1 0,1% 0,1 28,6%
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
- - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
93,6 94,5% 93,4 94,5% 0,2 71,4%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
99,1 100,0% 98,8 100,0% 0,3 100,0%

Modello 4. Attività economiche ammissibili alla tassonomia, ma non allineate alla tassonomia - Ponderazione Capex (Stock) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,6 0,0% 0,5 0,0% 0,1 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,3 0,0% 0,3 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6
al denominatore del KPI applicabile
523,1 4,6% 515,7 4,5% 7,3 0,1%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
524,0 4,6% 516,5 4,5% 7,4 0,1%

Modello 4. Attività economiche ammissibili alla tassonomia, ma non allineate alla tassonomia - Ponderazione Turnover (Stock) [FY 2024]

Attività economiche Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,7 0,0% 0,7 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,6 0,0% 0,6 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6
al denominatore del KPI applicabile
549,6 4,8% 547,4 4,8% 2,2 0,0%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
551,0 4,8% 548,7 4,8% 2,2 0,0%

Modello 5. Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Ponderazione Capex (Stock) [FY 2024]

Riga Attività economiche Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,2 0,0%
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
10.767,2 94,2%
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile 10.767,4 94,2%

Modello 5. Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Ponderazione Turnover (Stock) [FY 2024]

Riga Attività economiche Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,3 0,0%
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
10.785,7 94,3%
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile 10.786,1 94,3%

Modello 2. Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Ponderazione Capex (Flusso) [FY 2024]

Attività economiche Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - 0,0% - 0,0%
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
2,1 0,0% 2,1 0,0% - 0,0%
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,2 0,0% 0,2 0,0% - 0,0%
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - 0,0% - 0,0%
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
544,0 1,1% 541,9 1,1% 2,1 0,0%
8 Totale KPI applicabile 48.641,8 100,0% 48.641,8 100,0% 48.641,8 100,0%

Modello 2. Attività economiche allineate alla tassonomia (denominatore) - Ponderazione Turnover (Flusso) [FY 2024]

Attività economiche Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
1,0 0,0% 1,0 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% 0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del
KPI applicabile
- - - - - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al denominatore del KPI
applicabile
286,8 0,6% 286,4 0,6% 0,4 0,0%
8 Totale KPI applicabile 48.641,8 100,0% 48.641,8 100,0% 48.641,8 100,0%

Modello 3. Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Ponderazione Capex (Flusso) [FY 2024]

Attività economiche Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,6 0,1% 0,6 0,1% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
4,5 0,8% 4,5 0,8% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% 0,0 0,1%
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
541,0 99,0% 538,9 99,0% 2,1 99,9%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
546,2 100,0% 544,1 100,0% 2,1 100,0%

Modello 3. Attività economiche allineate alla tassonomia (numeratore) - Ponderazione Turnover (Flusso) [FY 2024]

Attività economiche Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.26 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.27 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,4 0,1% 0,4 0,1% - -
3 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.28 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
6,8 2,3% 6,8 2,4% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.29 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.30 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,1 0,0% 0,1 0,0% 0,1 16,4%
6 Importo e quota dell'attività economica
allineata alla tassonomia di cui alla sezione
4.31 degli allegati I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139 al numeratore del KPI
applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
allineate alla tassonomia non incluse nelle
righe da 1 a 6 al numeratore del KPI applicabile
280,6 97,5% 280,2 97,5% 0,3 83,6%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
allineate alla tassonomia al numeratore del KPI
applicabile
287,9 100,0% 287,4 100,0% 0,4 100,0%

Modello 4. Attività economiche ammissibili alla tassonomia, ma non allineate alla tassonomia - Ponderazione Capex (Flusso) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM) Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,6 0,0% 1,3 0,0% 0,2 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
11,3 0,0% 11,3 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6
al denominatore del KPI applicabile
2.444,6 5,0% 2.434,7 5,0% 9,9 0,0%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
2.457,4 5,1% 2.447,3 5,0% 10,1 0,0%

Modello 4. Attività economiche ammissibili alla tassonomia, ma non allineate alla tassonomia - Ponderazione Turnover (Flusso) [FY 2024]

Importo e proporzione (le informazioni devono essere presentate in importi monetari e in percentuale)
Riga Attività economiche Totale (CCM + CCA)
Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM)
Adattamento ai cambiamenti climatici (CCA)
Importo Percentuale Importo Percentuale Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.26 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
2 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.27 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- - - - - -
3 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.28 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,00 0,0% 0,00 0,0% - -
4 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.29 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
1,8 0,0% 1,8 0,0% - -
5 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.30 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
12,0 0,0% 12,0 0,0% - -
6 Importo e quota dell'attività economica
ammissibile alla tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla sezione 4.31 degli
allegati I e II del regolamento delegato (UE)
2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0,0 0,0% 0,0 0,0% - -
7 Importo e quota di altre attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6
al denominatore del KPI applicabile
2.513,7 5,2% 2.511,1 5,2% 2,60 0,0%
8 Importo e quota totali delle attività economiche
ammissibili alla tassonomia ma non allineate
alla tassonomia al denominatore del KPI
applicabile
2.527,6 5,2% 2.525,0 5,2% 2,60 0,0%

Modello 5. Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Ponderazione Capex (Flusso) [FY 2024]

Riga Attività economiche Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
- -
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,4 0,0%
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
45.637,7 93,8%
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile 45.638,1 93,8%

Modello 5. Attività economiche non ammissibili alla tassonomia - Ponderazione Turnover (Flusso) [FY 2024]

Riga Attività economiche Importo Percentuale
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 2 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
- -
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 3 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,8 0,0%
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 4 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 5 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 6 del modello 1 che non è ammissibile alla tassonomia
conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI
applicabile
0,0 0,0%
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non incluse nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI applicabile
45.825,5 94,2%
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al denominatore del KPI applicabile 45.826,3 94,2%

5.2 Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della Rendicontazione di sostenibilità dell'impresa

[IRO-2 DP 56]

La tabella seguente fornisce il dettaglio degli obblighi normativi rendicontati all'interno della rendicontazione di sostenibilità, indicando il loro riferimento all'interno del documento.

Requisito di disclosure Sezioni nella Rendicontazione di
sostenibilità
ESRS 2 – Informazioni generali
BP-1 Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla
sostenibilità
1.1.1 Criteri per la redazione
BP-2 Informativa in relazione a circostanze specifiche 1.1.1 Criteri per la redazione
GOV-1 Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo 1.1.3 Governance
GOV-2 Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e
controllo dell'impresa e questioni di sostenibilità da questi
affrontate
1.1.3 Governance
GOV-3 Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di
incentivazione
1.1.3 Governance
GOV-4 Dichiarazione sul dovere di diligenza 1.1.3 Governance
GOV-5 Gestione del rischio e controlli interni sulla Rendicontazione di
sostenibilità
1.1.3 Governance
SBM-1 Strategia, modello aziendale e catena del valore 1.1.2 Strategia
SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 1.1.2 Strategia
SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
1.1.4 Gestione degli impatti, dei
rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza
IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i
rischi e le opportunità rilevanti
1.1.4 Gestione degli impatti, dei
rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza
IRO-2 Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della
Rendicontazione di sostenibilità dell'impresa
5.2 Obblighi di informativa degli
ESRS oggetto della Rendicontazione
di sostenibilità dell'impresa
ESRS E1 – Cambiamenti climatici
ESRS 2, GOV-3 Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di
incentivazione
1.1.3 Governance
E1-1 Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici 2.2.1 Piano di transizione
ESRS 2, SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
2.2.2 Energia, adattamento e
mitigazione dei cambiamenti

Requisito di disclosure Sezioni nella Rendicontazione di
sostenibilità
climatici (Impatti, rischi e
opportunità rilevanti)
ESRS 2, IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i
rischi e le opportunità rilevanti
1.1.4 Gestione degli impatti, dei
rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza
E1-2 Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e
all'adattamento agli stessi
2.2.2 Energia, adattamento e
mitigazione dei cambiamenti
climatici (L'approccio e le politiche di
riferimento)
E1-3 Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti
climatici
2.2.2 Energia, adattamento e
mitigazione dei cambiamenti
climatici (Le azioni)
E1-4 Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e
all'adattamento agli stessi
2.2.3 Obiettivi
E1-5 Consumo di energia e mix energetico 2.2.4 Metriche
E1-6 Emissioni lorde di GES di ambito 1, 2, 3 ed emissioni totali di
GES
2.2.4 Metriche
ESRS E4 – Biodiversità ed ecosistemi
E4-2 Politiche relative alla biodiversità e agli ecosistemi 2.3 E4 – Biodiversità ed ecosistemi
(L'approccio e le politiche di
riferimento)
ESRS S1 – Forza lavoro propria
ESRS 2, SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 1.1.2 Strategia
ESRS 2, SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
3.1 S1 – Forza lavoro propria
(Impatti, rischi e opportunità
rilevanti)
S1-1 Politiche relative alla forza lavoro propria 3.1.1 Salute e sicurezza; 3.1.2
Equilibrio tra vita professionale e
vita privata; 3.1.3 Formazione e
sviluppo delle competenze; 3.1.4
Parità di trattamento e opportunità
per tutti; 3.1.5 Condizioni di lavoro;
3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro
(riservatezza) (L'approccio del
Gruppo e le politiche)

Requisito di disclosure Sezioni nella Rendicontazione di
sostenibilità
S1-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che
consentono ai lavoratori propri di sollevare preoccupazioni
3.1.8 Canali
S1-4 Interventi su impatti rilevanti per la forza lavoro propria e
approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il perseguimento
di opportunità rilevanti in relazione alla forza lavoro propria,
nonché
3.1.1 Salute e sicurezza; 3.1.2
Equilibrio tra vita professionale e
vita privata; 3.1.3 Formazione e
sviluppo delle competenze; 3.1.4
Parità di trattamento e opportunità
per tutti; 3.1.5 Condizioni di lavoro;
3.1.6 Altri diritti connessi al lavoro
(riservatezza) (Le azioni)
S1-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al
potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e
delle opportunità rilevanti
3.1.9 Obiettivi
S1-6 Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa 3.1.10 Metriche
S1-8 Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale 3.1.10 Metriche
S1-9 Metriche della diversità 3.1.10 Metriche
S1-10 Salari adeguati 3.1.10 Metriche
S1-12 Persone con disabilità 3.1.10 Metriche
S1-13 Metriche di formazione e sviluppo delle competenze 3.1.10 Metriche
S1-14 Metriche di salute e sicurezza 3.1.10 Metriche
S1-16 Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale) 3.1.10 Metriche
S1-17 Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani 3.1.10 Metriche
ESRS S2 – Lavoratori nella catena del valore
ESRS 2, SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 1.1.2 Strategia
ESRS 2, SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
3.2 S2 – Lavoratori nella catena del
valore (Impatti, rischi e opportunità
rilevanti)
S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore 3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori
nella catena del valore (L'approccio
del Gruppo e le politiche)
S2-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che
consentono ai lavoratori nella catena del valore di esprimere
preoccupazioni
3.2.2 Canali
S2-4 Interventi su impatti rilevanti per i lavoratori nella catena del
valore e approcci per la gestione dei rischi rilevanti e il
3.2.1 Diritti connessi ai lavoratori
nella catena del valore (Le azioni)

Sezioni nella Rendicontazione di
Requisito di disclosure sostenibilità
conseguimento di opportunità rilevanti per i lavoratori nella
catena del valore, nonché efficacia di tali azioni
S2-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al
potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e
delle opportunità rilevanti
3.2.3 Obiettivi
ESRS S3 – Comunità interessate
ESRS 2, SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 1.1.2 Strategia
ESRS 2, SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
3.3 S3 – Comunità interessate
(Impatti, rischi e opportunità
rilevanti)
S3-1 Politiche relative alle comunità interessate 3.3.1 Impegno per le comunità
interessate (L'approccio e le
politiche di riferimento)
S3-2 Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito
agli impatti
3.3.2 Processi di coinvolgimento
S3-4 Interventi su impatti rilevanti sulle comunità interessate e
approcci per gestire i rischi rilevanti e conseguire opportunità
rilevanti per le comunità interessate, nonché efficacia di tali
azioni
3.3.1 Impegno per le comunità
interessate (Le azioni)
S3-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al
potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e
delle opportunità rilevanti
3.3.3 Obiettivi
ESRS S4 – Consumatori e utilizzatori finali
ESRS 2, SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 1.1.2 Strategia
ESRS 2, SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la
strategia e il modello aziendale
3.4 S4 – Consumatori e utilizzatori
finali (Impatti, rischi e opportunità
rilevanti)
S4-1 Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali 3.4.1 Accesso a informazioni (di
qualità); 3.4.2 Riservatezza; 3.4.3
Accesso a prodotti e servizi; 3.4.4
Pratiche commerciali responsabili
(L'approccio e le politiche di
riferimento)
S4-2 Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori
finali in merito agli impatti
3.4.5 Processi di coinvolgimento
S4-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che
consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali di esprimere
preoccupazioni
3.4.6 Canali

Requisito di disclosure Sezioni nella Rendicontazione di
sostenibilità
S4-4 Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori
finali e approcci per la mitigazione dei rischi rilevanti e il
conseguimento di opportunità rilevanti in relazione ai
consumatori e agli utilizzatori finali, nonché efficacia di tali
azioni
3.4.1 Accesso a informazioni (di
qualità); 3.4.2 Riservatezza; 3.4.3
Accesso a prodotti e servizi; 3.4.4
Pratiche commerciali responsabili
(Le azioni)
S4-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al
potenziamento degli impatti positivi e alla gestione dei rischi e
delle opportunità rilevanti
3.4.7 Obiettivi
ESRS G1 – Condotta delle imprese
ESRS 2, GOV-1 Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo 1.1.3 Governance
ESRS 2, IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i
rischi e le opportunità rilevanti
1.1.4 Gestione degli impatti, dei
rischi e delle opportunità: Analisi di
doppia rilevanza
G1-1 Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle
imprese
4.1.1 Cultura di impresa e protezione
degli informatori; 4.1.3 Corruzione
attiva e passiva; 4.1.4 Influenza
politica e attività di lobbying
(L'approccio e le politiche di
riferimento)
G1-2 Gestione dei rapporti con i fornitori 4.1.2 Gestione dei rapporti con i
fornitori
G1-3 Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva 4.1.3 Corruzione attiva e passiva
G1-4 Casi accertati di corruzione attiva o passiva 4.1.6 Metriche
G1-5 Influenza politica e attività di lobbying 4.1.6 Metriche
G1-6 Prassi di pagamento 4.1.6 Metriche

[IRO-2 DP 56]

Obbligo di informativa ed
elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento
SFDR (1)
Riferimento
terzo
pilastro (2)
Riferimento
regolamento
sugli indici
di
riferimento
(3)
Riferimento
normativa
dell'UE sul clima
(4)
Sezioni nella
Rendicontazione di
sostenibilità
ESRS 2 GOV-1
Diversità di genere nel consiglio, X X 1.1.3 Governance
paragrafo 21, lettera d)
ESRS 2 GOV-1
Percentuale di membri
indipendenti del Consiglio di X 1.1.3 Governance
Amministrazione, paragrafo 21,
lettera e)
ESRS 2 GOV-4
Dichiarazione sul dovere di X 1.1.3 Governance
diligenza, paragrafo 30
ESRS 2 SBM-1
Coinvolgimento in attività
collegate ad attività nel settore dei X X X Non rilevante
combustibili fossili, paragrafo 40,
lettera d), punto i)
ESRS 2 SBM-1
Coinvolgimento in attività
collegate alla produzione di X X Non rilevante
sostanze chimiche, paragrafo 40,
lettera d), punto ii)
ESRS 2 SBM-1
Partecipazione ad attività
connesse ad armi controverse, X X Non rilevante
paragrafo 40, lettera d), punto iii)
ESRS 2 SBM-1
Coinvolgimento in attività
collegate alla coltivazione e alla X Non rilevante
produzione di tabacco, paragrafo
40, lettera d), punto iv)
ESRS E1-1
Piano di transizione per conseguire 2.2.1 Piano di
la neutralità climatica entro il 2050, X transizione
paragrafo 14
ESRS E1-1
Imprese escluse dagli indici di 2.2.1 Piano di
riferimento allineati con l'accordo X X transizione
di Parigi, paragrafo 16, lettera g)
ESRS E1-4
Obiettivi di riduzione delle X X X 2.2.3 Obiettivi
emissioni di GES, paragrafo 34
ESRS E1-5
Consumo di energia da
combustibili fossili disaggregato X Non rilevante
per fonte (solo settori ad alto
impatto climatico), paragrafo 38
ESRS E1-5
Consumo di energia e mix X 2.2.4 Metriche
energetico, paragrafo 37
ESRS E1-5
Intensità energetica associata con
attività in settori ad alto impatto X Non rilevante
climatico, paragrafi da 40 a 43
ESRS E1-6 X X X 2.2.4 Metriche

Obbligo di informativa ed
elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento
SFDR (1)
Riferimento
terzo
pilastro (2)
Riferimento
regolamento
sugli indici
di
riferimento
(3)
Riferimento
normativa
dell'UE sul clima
(4)
Sezioni nella
Rendicontazione di
sostenibilità
Emissioni lorde di ambito 1, 2, 3 ed
emissioni totali di GES, paragrafo
44
ESRS E1-6
Intensità delle emissioni lorde di
GES, paragrafi da 53 a 55
X X X 2.2.4 Metriche
Paragrafo
54 Non rilevante
ESRS E1-7
Assorbimenti di GES e crediti di
carbonio, paragrafo 56
X Non rilevante
ESRS E1-9
Esposizione del portafoglio
dell'indice di riferimento verso
rischi fisici legati al clima,
paragrafo 66
X Phase-in
ESRS E1-9
Disaggregazione degli importi
monetari per rischio fisico acuto e
cronico, paragrafo 66, lettera a)
ESRS E1-9
Posizione delle attività significative
a rischio fisico rilevante, paragrafo
66, lettera c)
X Phase-in
ESRS E1-9 Ripartizione del valore
contabile dei suoi attivi immobiliari
per classi di efficienza energetica,
paragrafo 67, lettera c)
X Phase-in
ESRS E1-9
Grado di esposizione del
portafoglio a opportunità legate al
clima, paragrafo 69
X Phase-in
ESRS E2-4
Quantità di ciascun inquinante che
figura nell'allegato II del
regolamento E-PRTR (registro
europeo delle emissioni e dei
trasferimenti di sostanze
inquinanti) emesso nell'aria,
nell'acqua e nel suolo, paragrafo
28
X Non rilevante
ESRS E3-1
Acque e risorse marine, paragrafo
9
X Non rilevante
ESRS E3-1
Politica dedicata, paragrafo 13
X Non rilevante
ESRS E3-1
Sostenibilità degli oceani e dei
mari paragrafo 14
X Non rilevante
ESRS E3-4
Totale dell'acqua riciclata e
riutilizzata, paragrafo 28, lettera c)
X Non rilevante
ESRS E3-4
Consumo idrico totale in m3
rispetto ai ricavi netti da operazioni
proprie, paragrafo 29
X Non rilevante
ESRS 2 SBM-3 – E4 paragrafo 16,
lettera a), punto i)
X Non rilevante
ESRS 2 SBM-3 – E4 paragrafo 16,
lettera b)
X Non rilevante

Obbligo di informativa ed
elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento
SFDR (1)
Riferimento
terzo
pilastro (2)
Riferimento
regolamento
sugli indici
di
riferimento
(3)
Riferimento
normativa
dell'UE sul clima
(4)
Sezioni nella
Rendicontazione di
sostenibilità
ESRS 2 SBM-3 – E4 paragrafo 16,
lettera c)
X Non rilevante
ESRS E4-2
Politiche o pratiche agricole/di
utilizzo del suolo sostenibili,
paragrafo 24, lettera b)
X Non rilevante
ESRS E4-2
Pratiche o politiche di utilizzo del
mare/degli oceani sostenibili,
paragrafo 24, lettera c)
X Non rilevante
ESRS E4-2
Politiche volte ad affrontare la
deforestazione, paragrafo 24,
lettera d)
X Non rilevante
ESRS E5-5
Rifiuti non riciclati, paragrafo 37,
lettera d)
X Non rilevante
ESRS E5-5
Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi,
paragrafo 39
X Non rilevante
ESRS 2 – SBM3 – S1
Rischio di lavoro forzato, paragrafo
14, lettera f)
X Non rilevante
ESRS 2 – SBM3 – S1
Rischio di lavoro minorile,
paragrafo 14, lettera g)
X Non rilevante
ESRS S1-1
Impegni politici in materia di diritti
umani, paragrafo 20
X 3.1.5 Condizioni di
lavoro (L'approccio e
le politiche di
riferimento)
ESRS S1-1
Politiche in materia di dovuta
diligenza sulle questioni oggetto
delle convenzioni fondamentali da
1 a 8 dell'Organizzazione
internazionale del lavoro,
paragrafo 21
X 3.1.5 Condizioni di
lavoro (L'approccio e
le politiche di
riferimento)
ESRS S1-1
Procedure e misure per prevenire
la tratta di esseri umani, paragrafo
22
X 3.1.5 Condizioni di
lavoro (L'approccio e
le politiche di
riferimento)
ESRS S1-1
Politica di prevenzione o sistema
di gestione degli infortuni sul
lavoro, paragrafo 23
X 3.1.1 Salute e
sicurezza
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S1-3
Meccanismi di trattamento dei
reclami/delle denunce, paragrafo
32, lettera c)
X 3.1.8 Canali
ESRS S1-14
Numero di decessi e numero e
tasso di infortuni connessi al
lavoro, paragrafo 88, lettere b) e c)
X X 3.1.10 Metriche
ESRS S1-14
Numero di giornate perdute a
causa di ferite, infortuni, incidenti
X 3.1.10 Metriche

Obbligo di informativa ed
elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento
SFDR (1)
Riferimento
terzo
pilastro (2)
Riferimento
regolamento
sugli indici
di
riferimento
(3)
Riferimento
normativa
dell'UE sul clima
(4)
Sezioni nella
Rendicontazione di
sostenibilità
mortali o malattie, paragrafo 88,
lettera e)
ESRS S1-16
Divario retributivo di genere non
corretto, paragrafo 97, lettera a)
X X 3.1.10 Metriche
ESRS S1-16
Eccesso di divario retributivo a
favore dell'amministratore
delegato, paragrafo 97, lettera b)
X 3.1.10 Metriche
ESRS S1-17
Incidenti legati alla
discriminazione, paragrafo 103,
lettera a)
X 3.1.10 Metriche
ESRS S1-17
Mancato rispetto dei principi guida
delle Nazioni Unite su imprese e
diritti umani e OCSE, paragrafo
104, lettera a)
X X 3.1.10 Metriche
ESRS 2 SBM-3 – S2
Grave rischio di lavoro minorile o di
lavoro forzato nella catena del
lavoro, paragrafo 11, lettera b)
X Non rilevante
ESRS S2-1
Impegni politici in materia di diritti
umani, paragrafo 17
X 3.2.1 Diritti connessi
ai lavoratori nella
catena del valore
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S2-1 Politiche connesse ai
lavoratori nella catena del valore,
paragrafo 18
X Non rilevante
ESRS S2-1
Mancato rispetto dei principi guida
delle Nazioni Unite su imprese e
diritti umani e delle linee guida
dell'OCSE, paragrafo 19
X X 3.2.1 Diritti connessi
ai lavoratori nella
catena del valore
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S2-1
Politiche in materia di dovuta
diligenza sulle questioni oggetto
delle convenzioni fondamentali da
1 a 8 dell'Organizzazione
internazionale del lavoro,
paragrafo 19
X 3.2.1 Diritti connessi
ai lavoratori nella
catena del valore
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S2-4
Problemi e incidenti in materia di
diritti umani nella sua catena del
valore a monte e a valle, paragrafo
36
X 3.2.1 Diritti connessi
ai lavoratori nella
catena del valore (Le
azioni)
ESRS S3-1
Impegni politici in materia di diritti
umani, paragrafo 16
X 3.3.1 Impegno per le
comunità
interessate
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S3-1
Mancato rispetto dei principi guida
delle Nazioni Unite su imprese e
X X 3.3.1 Impegno per le
comunità
interessate

Obbligo di informativa ed
elemento d'informazione
corrispondente
Riferimento
SFDR (1)
Riferimento
terzo
pilastro (2)
Riferimento
regolamento
sugli indici
di
riferimento
(3)
Riferimento
normativa
dell'UE sul clima
(4)
Sezioni nella
Rendicontazione di
sostenibilità
diritti umani, dei principi dell'OIL o
delle linee guida dell'OCSE,
paragrafo 17
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S3-4
Problemi e incidenti in materia di
diritti umani, paragrafo 36
X 3.3.1 Impegno per le
comunità
interessate (Le
azioni)
ESRS S4-1 Politiche connesse ai
consumatori e agli utilizzatori
finali, paragrafo 16
X 3.4.2 Riservatezza
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S4-1
Mancato rispetto dei principi guida
delle Nazioni Unite su imprese e
diritti umani e delle linee guida
dell'OCSE, paragrafo 17
X X 3.4.2 Riservatezza
(L'approccio e le
politiche di
riferimento)
ESRS S4-4
Problemi e incidenti in materia di
diritti umani, paragrafo 35
X 3.4.4 Pratiche
commerciali
responsabili (Le
azioni)
ESRS G1-1
Convenzione delle Nazioni Unite
contro la corruzione, paragrafo 10,
lettera b)
X Non rilevante
ESRS G1-1
Protezione degli informatori,
paragrafo 10, lettera d)
X Non rilevante
ESRS G1-4
Ammende inflitte per violazioni
delle leggi contro la corruzione
attiva e passiva, paragrafo 24,
lettera a)
X X 4.1.6 Metriche
ESRS G1-4
Norme di lotta alla corruzione
attiva e passiva, paragrafo 24,
lettera b)
X 4.1.6 Metriche

(1) Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) (GU L 317 del 9 dicembre 2019, pag. 1).

(2) Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (regolamento sui requisiti patrimoniali) (GU L 176 del 27 giugno 2013, pag. 1).

(3) Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE e del regolamento (UE) n. 596/2014 (GU L 171 del 29 giugno 2016, pag. 1).

(4) Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 ("Normativa europea sul clima") (GU L 243 del 9 luglio 2021, pag. 1).

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Con riferimento alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari si rimanda all'ultima predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), cioè quella predisposta per l'esercizio 2024 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2025 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024. Tale documento viene inoltre messo a disposizione Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Assetti e Organizzazione di Governo Societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2024 per il Gruppo Banca Ifis.

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera e in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso del 2024 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 104.132 azioni proprie al prezzo medio di 12,32 euro, per un controvalore di 1,3 milioni di euro ed un valore nominale di 104.132 euro, realizzando utili per 437 mila euro che, in applicazione di quanto disposto dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia, sono stati iscritti nella voce patrimoniale "Sovrapprezzi di emissione".

Nel corso dell'esercizio non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine esercizio risulta pari a n. 1.238.886 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.238.886 euro.

Si precisa che il Gruppo Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

Operazioni con società del Gruppo e parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate Governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Parti correlate e soggetti collegati" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2024 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato.

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate nella "Parte H - Operazioni con parti correlate" della Nota integrativa consolidata, cui si fa rinvio.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2024 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Sedi della Banca

La Società ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 31 dicembre 2024 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 2.013 unità (1.940 al 31 dicembre 2023). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER 31.12.2024 31.12.2023
VARIAZIONI
LIVELLI DI INQUADRAMENTO Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 99 4,9% 100 5,2% (1) (1,0)%
Quadri direttivi 653 32,4% 608 31,3% 45 7,4%
Impiegati 1.261 62,6% 1.232 63,5% 29 2,4%
Totale dipendenti del Gruppo 2.013 100,0% 1.940 100,0% 73 3,8%

Attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Schemi di Bilancio consolidati

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Cassa e disponibilità liquide 505.016 857.533
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 249.101 234.878
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 12.069 12.896
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 237.032 221.982
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
701.830 749.176
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.513.781 11.259.701
a) crediti verso banche 703.763 637.567
b) crediti verso clientela 10.810.018 10.622.134
50. Derivati di copertura 7.404 -
70. Partecipazioni 24 24
90. Attività materiali 166.665 143.255
100. Attività immateriali 85.488 76.667
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
110. Attività fiscali: 213.464 285.435
a) correnti 42.033 46.601
b) anticipate 171.431 238.834
130. Altre attività 382.965 444.692
Totale dell'attivo 13.825.738 14.051.361
Gruppo Banca Ifis Relazione e Bilancio consolidato 2024
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31.12.2024 31.12.2023
(in migliaia di euro)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.597.750 11.820.658
a) debiti verso banche 1.443.250 2.717.139
b) debiti verso clientela 7.001.763 5.814.624
c) titoli in circolazione 3.152.737 3.288.895
20. Passività finanziarie di negoziazione 13.765 14.005
40. Derivati di copertura 14.868 11.644
60. Passività fiscali: 51.924 57.717
a) correnti 23.345 26.025
b) differite 28.579 31.692
80. Altre passività 339.377 387.554
90. Trattamento di fine rapporto del personale 7.569 7.906
100. Fondi per rischi e oneri: 52.339 58.178
a) impegni e garanzie rilasciate 5.559 5.374
b) quiescenza e obblighi simili 231 196
c) altri fondi per rischi e oneri 46.549 52.608
120. Riserve da valutazione (28.144) (39.215)
150. Riserve 1.543.729 1.505.424

155. Acconti su dividendi (-) (63.084) (62.962) 160. Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108 170. Capitale 53.811 53.811 180. Azioni proprie (-) (20.971) (21.817) 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.836 14.240 200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) 161.578 160.110

Totale del passivo e del patrimonio netto 13.825.738 14.051.361

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 835.367 774.427
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 817.699 768.011
20. Interessi passivi e oneri assimilati (433.349) (343.059)
30. Margine di interesse 402.018 431.368
40. Commissioni attive 111.574 112.271
50. Commissioni passive (19.799) (14.050)
60. Commissioni nette 91.775 98.221
70. Dividendi e proventi simili 12.543 16.172
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (1.924) (5.306)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.140) (100)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 40.934 16.585
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.666 12.902
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
8.204 2.656
c) passività finanziarie 64 1.027
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
24.127 13.245
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 24.127 13.245
120. Margine di intermediazione 568.333 570.185
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 93.397 79.257
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 92.914 79.337
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
483 (80)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 661.730 649.442
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 661.730 649.442
190. Spese amministrative: (426.136) (424.659)
a) spese per il personale (169.852) (163.802)
b) altre spese amministrative (256.284) (260.857)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (726) (4.111)
a) impegni e garanzie rilasciate (248) 3.810
b) altri accantonamenti netti (478) (7.921)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (12.215) (9.721)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (11.061) (7.985)
230. Altri oneri/proventi di gestione 33.750 33.605
240. Costi operativi (416.388) (412.871)
280. Utili (perdite) da cessioni di investimenti - 986
290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 245.342 237.557
300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (82.168) (75.641)
330. Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
340. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806)
350. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2024 31.12.2023
Utile per azione (EPS) 3,08 3,05
Utile per azione (EPS) diluito 3,03 3,05

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
(3.657) (4.561)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(3.788) (4.466)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(153) -
70. Piani a benefici definiti 284 (95)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
3.102 19.815
120. Differenze di cambio 709 2.994
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
2.393 16.821
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (555) 15.254
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 162.619 177.170
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (1.597) (1.806)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
161.022 175.364

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2024

4 Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio al
2.2023 Operazioni sul patrimonio netto
(in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.202 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva
dell'esercizio
Redditività co
monio netto consolidato al
4
2.202
31.1
Patri
monio netto del Gruppo
4
2.202
31.1
Patri
monio netto di terzi al
4
2.202
31.1
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.589 X 59.589 - X X - - X X X X X - X 59.589 53.811 5.778
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.728 X 85.728 - X 846 437 X X X X X X - X 87.011 85.391 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.496.626 - 1.496.626 51.676 X (11.720) - - X - X X X - X 1.536.582 1.530.796 5.786
b) altre 13.815 - 13.815 - X - - X X - X - 155 - X 13.970 12.933 1.037
Riserve da valutazione (39.197) - (39.197) X X 11.626 X X X X X X X - (555) (28.126) (28.144) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (62.962) X (62.962) X 62.962 X X X (63.084) X X X X X X (63.084) (63.084) -
Azioni proprie (21.817) X (21.817) X X X 846 - X X X X X X X (20.971) (20.971) -
Utile (perdita) d'esercizio 161.916 - 161.916 (51.676) (110.240) X X X X X X X X X 163.174 163.174 161.578 1.596
Patrimonio netto consolidato 1.693.699 - 1.693.699 - (47.278) 752 1.283 - (63.084) - - - 155 - 162.619 1.748.146 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.679.459 - 1.679.460 - (47.278) 752 1.283 - (63.084) - - - 155 - 161.022 1.732.310 1.732.310 X
Patrimonio netto di terzi 14.240 - 14.240 - - - - - - - - - - - 1.597 15.836 X 15.836

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2023

Allocazione
risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
2.2022 Operazioni sul patrimonio netto
(in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2023 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva
dell'esercizio
Redditività co
monio netto consolidato al
2.2023
31.1
Patri
monio netto del Gruppo al
2.2023
31.1
Patri
monio netto di terzi al
2.2023
31.1
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.587 X 59.587 - X X - - X X X X X 2 X 59.589 53.811 5.778
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.387 X 85.387 - X 287 54 X X X X X X - X 85.728 84.108 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.431.977 - 1.431.977 68.469 X (3.820) - - X - X X X - X 1.496.626 1.492.646 3.980
b) altre 13.184 - 13.184 - X (477) - X X - X - 1.108 - X 13.815 12.778 1.037
Riserve da valutazione (59.704) - (59.704) X X 5.253 X X X X X X X - 15.254 (39.197) (39.215) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (52.433) X (52.433) X 52.433 X X X (62.962) X X X X X X (62.962) (62.962) -
Azioni proprie (22.104) X (22.104) X X X 287 - X X X X X X X (21.817) (21.817) -
Utile (perdita) d'esercizio 141.887 - 141.887 (68.469) (73.418) X X X X X X X X X 161.916 161.916 160.110 1.806
Patrimonio netto consolidato 1.597.781 - 1.597.781 - (20.985) 1.243 341 - (62.962) - - - 1.108 2 177.170 1.693.699 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.585.349 - 1.585.349 - (20.985) 1.243 341 - (62.962) - - - 1.108 - 175.364 1.679.459 1.679.459 X
Patrimonio netto di terzi 12.432 - 12.432 - - - - - - - - - - 2 1.806 14.240 X 14.240

Rendiconto finanziario consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO Importo
Metodo indiretto (in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 162.924 180.072
- risultato d'esercizio (+/-) 163.174 161.916
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(22.203) (7.939)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 1.140 100
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (93.397) (79.257)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 23.276 17.706
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 7.968 10.930
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 82.168 75.641
- altri aggiustamenti (+/-) 798 975
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (56.458) (248.110)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.449 (4.119)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 9.077 (13.517)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 47.274 (31.138)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (163.560) (204.295)
- altre attività 46.302 4.959
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (297.987) 513.447
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (226.334) 541.497
- passività finanziarie di negoziazione (5.841) (11.977)
- altre passività (65.812) (16.073)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (191.521) 445.409
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - 1.900
- vendite di attività materiali - 1.900
2. Liquidità assorbita da (50.659) (107.753)
- acquisti di attività materiali (32.199) (24.296)
- acquisti di attività immateriali (18.460) (20.388)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - (63.069)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (+/-) (50.659) (105.853)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità (*) (110.337) (85.157)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (110.337) (85.157)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (352.517) 254.399
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO 857.533 603.134
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (352.517) 254.399
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO 505.016 857.533

(*) I saldi di tale voce rappresentano l'uscita di cassa per pagamento dividendi nei rispettivi esercizi. Nello specifico, il saldo relativo all'esercizio 2024 include sia la distribuzione del saldo del dividendo sull'utile 2023 (cioè l'importo eccedente quanto già distribuito come acconto nel corso del 2023) sia la distribuzione dell'acconto dividendo sull'utile 2024. Il saldo relativo all'esercizio 2023 invece include sia la distribuzione del saldo del dividendo sull'utile 2022 (cioè l'importo eccedente quanto già distribuito come acconto nel corso del 2022) sia la distribuzione dell'acconto dividendo sull'utile 2023.

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
INFORMATIVA IAS 7 par. 44 A e B
(in migliaia di euro)
31.12.2023 Flussi di
cassa
Variazione
del fair
value
Altro 31.12.2024
Passività derivanti da attività di finanziamento (voci
10 - 20 - 30 del passivo)
11.834.663 (232.175) (240) 9.267 11.611.515

Nota integrativa consolidata

Parte A - Politiche contabili

A.1 - Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), adottati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dall'Unione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente Bilancio consolidato sono quelli in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio a quanto successivamente illustrato.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, Consob ed ESMA) con le quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nel Bilancio consolidato, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A..

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Trasparenza), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea in un formato elettronico unico di comunicazione.

Il compito di elaborare norme tecniche di regolamentazione per specificare tale formato è stato conferito all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (European Securities and Markets Authority - ESMA), che ha pubblicato l'European Single Electronic Format (ESEF). Tale formato rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli IFRS.

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel Bilancio consolidato secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA.

Nel dettaglio, il processo di marcatura è stato effettuato secondo due modalità:

  • la marcatura di dettaglio, relativa alle voci numeriche dei prospetti del Bilancio consolidato, contrassegna ogni valore numerico contenuto negli schemi stessi, individuando l'etichetta appropriata nella tassonomia di base;
  • la marcatura di blocco, relativa al contenuto della nota integrativa, prevede che per ogni elemento applicabile della tassonomia venga individuata la porzione concettualmente corrispondente della nota integrativa, composta da testo e tabelle (c.d. "block tag").

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

lo stesso è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati da Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, 8° aggiornamento del 17 novembre 2022.

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per l'esercizio di riferimento e per l'esercizio precedente.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo Bilancio approvato al 31 dicembre 2023.

Si evidenzia che in relazione all'operazione di acquisizione di Revalea S.p.A. perfezionata in data 31 ottobre 2023 e l'ingresso della stessa nel perimetro di consolidamento (inizialmente come società standalone e poi come società incorporata a seguito della fusione per incorporazione di Revalea in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024), i dati dell'esercizio ed in particolare quelli economici potrebbero risultare non pienamente comparabili con quelli dell'esercizio precedente. Tuttavia, si segnala che nei commenti alle singole voci è presentato, ove rilevante, il contributo della società acquisita.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2023 del Gruppo Banca Ifis.

I dati contabili utilizzati per la stesura del Bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2024, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella Nota integrativa consolidata sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il Bilancio consolidato è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il Bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo, come successivamente illustrato nel dettaglio;
  • rilevazione per competenza economica: il Bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel Bilancio consolidato viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata. In quest'ultimo caso nella Nota integrativa consolidata viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del Bilancio consolidato. Agli schemi di Bilancio consolidato precedentemente descritti possono essere aggiunte nuove voci qualora di rilievo se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • il raggruppamento favorisce la chiarezza del Bilancio consolidato (in questo caso la Nota integrativa consolidata contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento).
  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262 di Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio di riferimento. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella Nota integrativa consolidata.

La Nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di Settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della Nota integrativa consolidata è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività del Gruppo e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, alla luce della situazione patrimoniale e finanziaria della Capogruppo Banca Ifis e, esaminati i rischi e le derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente, alle tensioni geopolitiche ed alle relative possibili implicazioni macroeconomiche ivi incluse quelle rivenienti dalle tensioni internazionali connesse al Medio Oriente, gli amministratori ritengono che il Gruppo Banca Ifis abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile. Gli amministratori, infatti, non hanno ravvisato rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale e pertanto il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale. Per maggiori dettagli sulle analisi condotte con riferimento alle tensioni internazionali si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione sulla gestione del Gruppo denominato "Informativa sulle tensioni internazionali".

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Società controllate

Il Bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2024 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei. La tabella al punto seguente espone le società controllate facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015"
  • (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate sulla base di quanto successivamente illustrato incluse nell'area di consolidamento al 31 dicembre 2024, rispetto alla situazione di fine 2023 l'unica variazione è relativa alla fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. in Ifis Npl Investing S.p.A. perfezionata nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte G - Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda").

Con particolare riferimento all'ex Revalea, acquisita in data 31 ottobre 2023 e fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing nel 2024, si precisa che l'allocazione del costo di acquisizione pari a 100 milioni di euro, attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nel bilancio della società, alla data del presente Bilancio consolidato è da ritenersi come definitiva. Si confermano le risultanze riveniente dall'allocazione provvisoria effettuata per la rilevazione nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Nella tabella seguente si riporta l'allocazione definitiva del prezzo di acquisto.

Descrizione
(migliaia di euro)
Valore di
bilancio al
31.10.2023
Fair value
adjustment
Attività e passività
acquisite al
31.10.2023
Cassa e disponibilità liquide 36.932 - 36.932
Attività finanziarie al costo ammortizzato 229.604 (18.842) 210.762
Attività materiali 39 - 39
Attività immateriali 299 (299) -
Attività fiscali 7.539 6.784 14.323
Altre attività 1.390 (1.231) 159
Attività acquisite 275.803 (13.588) 262.215
Passività finanziarie al costo ammortizzato (153.163) 6.999 (146.164)
Passività fiscali (68) (2.315) (2.383)
Altre passività (3.903) - (3.903)
Trattamento di fine rapporto del personale (199) - (199)
Fondo per rischi e oneri (887) (142) (1.029)
Passività assunte (158.220) 4.542 (153.678)
Attività nette (A) 108.537
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide (B) 100.001
Patrimonio netto di pertinenza di terzi (C) -
Differenza negativa di valore (gain on a bargain purchase) dall'acquisizione (D=B+C-A) (8.536)
Analisi dei flussi di cassa dell'acquisizione
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide (100.001)
Disponibilità nette acquisite con la controllata (inclusa nei flussi di cassa delle attività
d'investimento)
36.932
Flusso di cassa netto dell'acquisizione (63.069)

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine esercizio, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento, Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Per le entità strutturate, ossia le entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, lo stesso è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

In particolare, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis (si veda a tale riguardo la sezione "Il Gruppo Banca Ifis", dove le suddette SPV non sono incluse).

L'utile (perdita) d'esercizio e ciascuna delle altre componenti della redditività complessiva sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai prospetti contabili delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetta "Purchase Price Allocation - PPA").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio netto, all'utile (perdita) d'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di Bilancio consolidato, rispettivamente nelle voci: "Patrimonio di pertinenza di terzi", "Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi".

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio netto, sull'utile (perdita) d'esercizio e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti.

I costi, i ricavi, le altre componenti di redditività complessiva e i flussi finanziari dell'entità controllata sono inclusi nel Bilancio consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi, i ricavi, le altre componenti di redditività complessiva e i flussi finanziari di una controllata ceduta sono inclusi nel Bilancio consolidato fino alla data di cessione. In caso di cessione di una controllata, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "Utili (perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi, gli oneri e i flussi finanziari relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

Società sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa.

Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti prospetti contabili disponibili della società collegata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative.

Al 31 dicembre 2024 le società sottoposte a influenza notevole sono Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l., con una quota di possesso rispettivamente pari al 20% e al 33%. Per quanto riguarda la società The Street S.r.l., la cui quota del 25% è stata acquisita dalla Capogruppo Banca Ifis nel corso del mese di settembre 2024, ad esito degli approfondimenti condotti con particolare riguardo ai diritti di voto connessi alle quote della società e alla sua struttura di governance, si è ritenuto che, nonostante la quota sottoscritta ecceda la soglia del 20% fissata dallo IAS 28 come presunzione di influenza notevole, non vi siano elementi tali da comportare un'influenza notevole da parte del Gruppo Banca Ifis.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative 3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità
voti dei terzi
%(1)
Dividendi distribuiti ai terzi
Banca Credifarma S.p.A. 12,26% 12,26% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finanzia
rie
Attività
materiali
e immate
riali
Passività
finanzia
rie
Patrimo
nio netto
Margine
di
interesse
Margine
di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(perdita)
della ope
ratività
corrente
al lordo
delle
imposte
Utile
(perdita)
della ope
ratività
corrente
al netto
delle
imposte
Utile
(perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto
delle
imposte
Utile
(perdita)
d'eserci
zio
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditi
vità
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Banca Credifarma
S.p.A.
719.482 2.450 700.781 973 549.831 129.154 31.132 36.734 (15.593) 19.737 13.020 - 13.020 6 13.026

4 Restrizioni significative

Non vi sono restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12 quali restrizioni legali, contrattuali e normative sulla capacità di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività del Gruppo né diritti di protezione delle interessenze di minoranza che possono limitare significativamente la capacità del Gruppo di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività del Gruppo.

5 Altre informazioni

Le situazioni contabili predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sono al 31 dicembre 2024.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non si segnalano eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del Bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del progetto di Bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (6 marzo 2025), riconducibili alla fattispecie degli "adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia eventi che comportano una rettifica delle informazioni patrimoniali ed economiche alla data del Bilancio.

Sezione 5 - Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2024

In data 24 ottobre 2024 l'ESMA ha pubblicato un richiamo di informativa ("European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports") contenente taluni argomenti e raccomandazioni con riferimento:

  • alla predisposizione dell'informativa finanziaria relativa all'esercizio 2024, relativamente a:
    • considerazioni sulla liquidità;
    • politiche contabili, valutazioni e stime significative;
  • alla predisposizione dell'informativa di sostenibilità relativa all'esercizio 2024, relativamente a:
    • considerazioni di materialità nella reportistica secondo gli ESRS;
    • perimetro e struttura dell'informativa di sostenibilità;
    • informativa relativa all'Article 8 della c.d. Taxonomy Regulation;
  • alla reportistica in ambito ESEF (European Single Electronic Format), in merito a errori comuni rilevati nello Stato patrimoniale;
  • ad alcune considerazioni generali, fra cui di particolare importanza vi è la connettività tra l'informativa finanziaria e quella di sostenibilità.

Nella seguente sezione si fornisce un'illustrazione degli aspetti considerati come prioritari per le valutazioni condotte ai fini della redazione dell'informativa finanziaria contenuta nel Bilancio 2024 e per la relativa disclosure, in linea con le raccomandazioni fornite da ESMA, con comunicazione del 24 ottobre 2024 intitolata "European Common Enforcement Priorities for 2024 corporate reporting", e da Consob con comunicazione del 20 dicembre 2024 intitolata "L'informativa sul clima fornita nei bilanci". Relativamente alle raccomandazioni in ambito informativa di sostenibilità, si rimanda alla sezione "Rendicontazione di sostenibilità" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Considerazioni sulla liquidità

Per quanto concerne gli aspetti connessi alla liquidità e ai relativi rischi, il Gruppo Banca Ifis è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

La gestione della liquidità operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Banca Ifis di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di

liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della Banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno e oltre 3 e 5 anni.

Al 31 dicembre 2024 le fonti finanziarie del Gruppo Banca Ifis sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel 2024 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema (TLTRO, LTRO e MRO), nel corso del primo semestre 2024 si è provveduto in ambito TLTRO a rimborsare anticipatamente un totale di 1,1 miliardi di euro a livello di valore nominale, facendo scendere l'ammontare ancora in essere (che al 31 dicembre 2023 era pari a 1,6 miliardi di euro) a residui 0,4 miliardi di euro, i quali sono stati poi integralmente rimborsati alla scadenza di settembre 2024. A dicembre 2024 la Capogruppo ha partecipato inoltre ad una nuova operazione di MRO per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025.

Con riferimento alle attività del Gruppo in ambito liquidità, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità. Per maggiori dettagli sulle principali dinamiche dell'esercizio sulla liquidità, si rimanda al paragrafo "1.4 Rischio di liquidità" all'interno della "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa consolidata

Politiche contabili, valutazioni e stime significative

Per quanto concerne le politiche contabili del Gruppo Banca Ifis valide alla data di riferimento del presente documento, si rimanda all'informativa riportata successivamente nel paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Parte A della Nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda invece le valutazioni e le stime significative che vengono adottate ai fini della predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, si veda quanto riportato nel sottoparagrafo immediatamente successivo denominato "Rischi e incertezze legati all'utilizzo di stime".

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Bilancio consolidato nonché ipotesi e ogni altro fattore considerato ragionevole alla luce dell'esperienza storica e delle evoluzioni future prevedibili.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati futuri potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, alla data del presente documento non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in Bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di Bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in Bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di Nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024. In particolare, gli aspetti che hanno richiesto il ricorso a stime complesse e particolarmente caratterizzate da significative assunzioni sono:

  • determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • misurazione dei crediti del Settore Npl;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • stima di recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto;
  • valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le fattispecie sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime.

Determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota integrativa consolidata.

Misurazione dei crediti del Settore Npl

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI - Purchase or Originated Credit Impaired"). Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Per tali attività il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

La misurazione dei crediti della specie viene effettuata con un significativo ricorso a modelli proprietari valutativi oggetto di verifica e adeguamento in via continuativa. In particolare, la funzione Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario in uso stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa consolidata.

Misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito

La determinazione della ECL per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è un processo articolato che richiede il ricorso a assunzioni e stime significative.

Per le attività finanziarie per le quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, comporta la necessità di individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione e l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 dei crediti e dei titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate con riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dello strumento qualora sia stato accertato un significativo deterioramento o un indicatore di impairment (Stage 2 e Stage 3).

Ne consegue che il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di rischio PD ed LGD comprensivi di informazioni prospettiche (forward looking);
  • la valutazione della presenza di significativo incremento di rischio di credito (SICR), basata su criteri che considerano informazioni qualitative e quantitative;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Nell'ambito dei possibili approcci ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso a specifiche metodologie o la selezione di taluni parametri estimativi può influenzare in modo significativo la valutazione di tali attività. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

Nel corso del 2024 è stato sviluppato un nuovo modello per la componente di Stage allocation al fine di migliorare la robustezza delle stime. Gli aggiornamenti hanno riguardato principalmente scelte metodologiche che irrobustiscono ulteriormente il processo di stima o evoluzioni di modello che garantiscono una maggior aderenza alle migliori prassi di settore e alle indicazioni formulate nel tempo dalle autorità di vigilanza. Gli effetti di tale aggiornamento sui risultati economico-finanziari del Gruppo sono stati non significativi.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto di tali fattori in termini di riserve di liquidità disponibili e relativi deflussi di liquidità sulla raccolta del Gruppo.

Per maggiori informazioni in merito alle modalità e ai modelli di determinazione dell'ECL si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa consolidata.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in talune tipologie di contenzioso e sono altresì esposte a numerose fattispecie di passività potenziali. Le complessità delle specifiche situazioni che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente ad eventuali problematiche interpretative, richiedono in lacune circostanze significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale. Tali circostanze rendono difficile la valutazione delle passività potenziali; ne consegue che la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate talvolta su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima anche complessi.

Nello specifico il Gruppo ricorre alla rilevazione di una passività quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Stima di recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto almeno annualmente ad impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di reporting, ivi incluse, dunque, le rendicontazioni infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere con l'impairment test. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita. Al 31 dicembre 2024 l'avviamento iscritto in Bilancio ammonta a 38,0 milioni di euro (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2023) e risulta integralmente allocato alla Cash Generating Unit (CGU) "Settore Npl".

Ai fini della stima del valore recuperabile il Gruppo ha proceduto alla determinazione del valore d'uso provvedendo alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione (determinati sulla base delle proiezioni economiche e patrimoniali 2025-2027 per la CGU oggetto di analisi, così come approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 10 febbraio 2025) sia del cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è stato oggetto di stima da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 hanno portato a confermare la recuperabilità del valore iscritto nel Bilancio consolidato.

Per quanto riguarda i dettagli dell'impairment test dell'avviamento al 31 dicembre 2024, si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo", "Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100", Paragrafo "10.3 Altre informazioni" della presente Nota integrativa consolidata.

Valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

Tra gli attivi iscritti in Bilancio figurano attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale può essere rilevata solo nella misura in cui è probabile che siano disponibili redditi imponibili futuri che ne consentano la recuperabilità.

L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in Bilancio presuppone pertanto una valutazione circa la probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale valutazione non è condotta per le imposte anticipate di cui alla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che risultano trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP e per le quali conseguentemente il relativo recupero è quindi certo indipendentemente dalla capacità di generare redditi futuri.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test). In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Il totale complessivo delle DTA al 31 dicembre 2024 risulta pari a 171,4 milioni di euro, inclusivi della quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 85,1 milioni di euro (pari al 49,6% del totale DTA) che si riverserà entro il 2029 per espressa previsione normativa. Si ricorda che tali imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla citata Legge sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone, introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016, di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto sull'ammontare residuo, si evidenzia che la quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,0 milioni di euro (pari al 23,34% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2025 al 2032 (dei quali circa 31 milioni di euro entro il 2029). La restante quota ammontante a 46,3 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. In considerazione dell'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alle perdite fiscali pregresse della controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, non si è prudenzialmente proceduto alla relativa rilevazione; le DTA non iscritte ammontano a complessivi 2,8 milioni di euro.

Termini di approvazione e pubblicazione del Bilancio

L'art. 154-ter del D.lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il Bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di Bilancio d'esercizio, la Relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di Bilancio d'esercizio della Capogruppo e il Bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2025; il Bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 17 aprile 2025, in prima convocazione.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Di seguito si illustrano i nuovi principi contabili IAS/IFRS o le modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché le nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 da quelli adottabili negli esercizi successivi riportando tuttavia anche le modifiche intervenute nel 2024.

Principi omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del Bilancio consolidato 2024 "Lease Liability in a Sale and Leaseback" (amendments to IFRS 16)

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.

Tali modifiche riguardano le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente alla data della prima applicazione. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti nel Bilancio consolidato.

"Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current; Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date; and Non-current Liabilities with Covenants"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi. Le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti per il Gruppo, tenuto conto che l'ambito di applicazione si riferisce ai finanziamenti ricevuti con covenant; in aggiunta, per il Gruppo la rappresentazione nello stato patrimoniale è guidata dagli schemi contenuti dalla Circolare n. 262/05 di Banca d'Italia, che non prevedono alcuna evidenza tra le passività correnti e non correnti.

"Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti nel Bilancio consolidato.

Principi emanati e omologati ma la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2024

Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability (issued on 15 August 2023)

In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente. Non si attendono effetti nel Bilancio consolidato dall'adozione di tale emendamento.

Principi emanati ma non ancora omologati

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora oggetto di omologazione da parte della Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato. Il Gruppo non si attende impatti significativi derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti.

IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"

Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio". La prima applicazione del nuovo principio è prevista per il 1° gennaio 2027.

Il nuovo principio introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

  • migliore comparabilità nel conto economico;
  • maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management;
  • raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.

Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, troveranno recepimento nelle regole di compilazione del bilancio bancario, disciplinate dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia. Sono in corso le valutazioni al fine di verificare, oltre agli impatti in termini di una diversa rappresentazione dell'informativa, eventuali impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures"

Lo IASB in data 9 maggio 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures" che sarà applicabile per i periodi di bilancio che hanno inizio il 1° gennaio 2027.

L'IFRS 19 è stato istituito per le società controllate da una capogruppo che redige il bilancio in conformità ai principi IFRS, al fine di ridurre i costi di redazione del bilancio IFRS, consentendo di fornire un'informativa ridotta:

  • alle controllate che per il proprio bilancio utilizzano gli IFRS per le PMI o i principi contabili nazionali e che per i propri bilanci spesso sono tenute ad avere un doppio binario data la diversità delle disposizioni contenute in tali principi rispetto a quelle dei principi contabili IFRS;
  • alle controllate che utilizzano i principi contabili IFRS per i propri bilanci e che sono tenute a fornire informazioni integrative che possono essere sproporzionate rispetto alle esigenze informative dei loro utilizzatori.

Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica".

Una controllata ha responsabilità pubblica se:

  • i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o
  • una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.

"Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments – Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review su alcune aree di maggior preoccupazione o di dubbio innescate dall'applicazione del principio stesso.

In particolare, i temi affrontati riguardano:

• la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:

  • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
  • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending;
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento in deroga a quanto attualmente previsto se vengono rispettati specifici criteri.

Sono stati altresì introdotti specifici requisiti di informativa per gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value e per gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESG.

"Contracts Referencing Nature-dependent Electricity – Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

In data 18 dicembre 2024, lo IASB ha pubblicato alcuni emendamenti finalizzati ad una migliore rappresentazione degli effetti dei contratti di fornitura di energia elettrica dipendenti dalla natura, spesso strutturati sotto forma di accordi di acquisto di energia (PPA). La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili, come ad esempio le condizioni meteorologiche. Gli attuali requisiti contabili, infatti, potrebbero non cogliere adeguatamente le modalità con le quali questi contratti influenzano le prestazioni di un'azienda. Le modifiche comprendono: i) chiarimenti sull'applicazione dei requisiti per l'uso proprio (cosiddetto "own use"); ii) la possibilità di utilizzare l'hedge accounting qualora tali contratti siano utilizzati come strumenti di copertura; iii) l'aggiunta di nuovi requisiti di informativa per consentire agli investitori di comprendere l'effetto di questi contratti sulla performance finanziaria e sui flussi di cassa di una società.

Per le modifiche in esame, che saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata, non si prevedono impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

"Annual Improvements Volume 11"

In data 18 luglio 2024, lo IASB ha emanato le consuete modifiche annuali agli IFRS "Annual Improvements to IFRS Accounting Standards - Volume 11". Il documento racchiude chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche volte a migliorare l'efficacia dei principi in essere. Nello specifico tali perfezionamenti riguardano l'IFRS 1, l'IFRS 7, l'IFRS 9, l'IFRS 10 e lo IAS 7. Le modifiche saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata. Tenuto conto della minor portata di tali modifiche non sono previsti impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente

all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa;

  • attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, rientrano in questa categoria:
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to Collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali) né "Held to Collect and Sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie);
    • le quote di OICR;
    • gli strumenti di capitale per i quali il Gruppo non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI Option").

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (Stage allocation) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono rilevate al fair value, normalmente pari al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente

utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o quando le attività sono cedute se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente sia mediante la vendita (Business model "HTC&S - Held to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva senza successivo rigiro a conto economico (cosiddetta "OCI Option").

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al

momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono riclassificati nel conto economico.

Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non sono successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.

I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o nel caso le stesse siano cedute ma solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "HTC - Held to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche, ad eccezione di quelli a vista (che sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide");
  • i crediti verso clientela, principalmente costituiti:
    • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto pro-solvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti pro-soluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
    • da impieghi con la clientela derivanti dalla sottoscrizione di mutui o finanziamenti erogati nell'ambito dell'attività di corporate banking;
    • da operazioni di pronti contro termine (PCT);
    • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
    • da erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione (CQS-CQP) o delega di pagamento (DP);
    • da portafogli di crediti deteriorati di difficile esigibilità acquistati da operatori terzi (c.d. POCI);
  • i titoli di debito in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine (PCT) con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a

termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Inoltre, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese (transattiva o giudiziale).

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata permette di ritenere trascurabile l'effetto. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre, vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al Settore Npl.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9.

Le citate attività sono infatti esaminate con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procede a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo.

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel paragrafo "16 – Altre informazioni" della presente sezione A.2, prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno;
  • Stage 2: attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: attività finanziarie deteriorate per le quali sono state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore e valutate sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD).

Per le attività deteriorate, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione analitica in base a categorie omogenee di rischio, volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario.

Tra le attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa consolidata.

Purchased or Originated Credit Impaired (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito, cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Un successivo miglioramento del merito creditizio della controparte, che potrà riflettersi nel valore attuale dei flussi di cassa, comporta la classificazione nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (cioè "lifetime"), mentre l'IFRS 9 richiede per le attività in Stage 1 una ECL stimata su un orizzonte di 12 mesi.

I crediti del Settore Npl risultano tutti appartenenti alla categoria dei POCI (i POCI rappresentano l'attività caratteristica del Settore) e sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

  • all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
    • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;

  • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
  • in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo (c.d. "EIR" o "TIR");
  • il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati dai modelli di simulazione dei flussi di cassa proprietari, o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
  • il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
  • ad ogni chiusura d'esercizio gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi attivi; tali interessi vengono così calcolati: costo ammortizzato ad inizio esercizio x TIR/365 x giorni dell'esercizio;
  • ad ogni chiusura d'esercizio, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
  • nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato dell'esercizio), tale variazione viene iscritta nella voce di conto economico "Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito".

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o nel caso le stesse siano cedute ma solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in Bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal Bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in Bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

Con specifico riferimento alle esposizioni deteriorate si procede alla cancellazione quando il credito è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito (c.d. write off), al fine di evitare il mantenimento in Bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, a livello di Gruppo si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status di sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa (LCA) o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali siano oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in Bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal Bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali o concessioni per difficoltà finanziarie della controparte;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

4 - Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, il Gruppo Banca Ifis ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura.

L'unica tipologia di copertura utilizzata dal Gruppo al 31 dicembre 2024 è la copertura specifica di fair value ("micro" fair value hedge), che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio

coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico (o a riserva di valutazione a patrimonio netto nel caso di fair value hedging su titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva) delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto netto a livello di redditività.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dal Gruppo.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • viene deciso di revocare la designazione.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

Sono classificate in tale voce le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione. I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del Bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento ai sensi dello IAS 40 e quelle ad uso funzionale ai sensi dello IAS 16.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

In particolare, le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili e arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • automezzi;

• migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio.

In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

La voce include infine le migliorie su beni di terzi e le spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso ai sensi dell'IFRS 16 il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile definita sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti fatta eccezione per quanto di seguito descritto.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile indefinita o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, valori residui e metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono riviste ad ogni chiusura di esercizio e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

mobili: non superiore a 7 anni;
impianti elettronici: non superiore a 5 anni;
altre: non superiore a 5 anni;
migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

In particolare, i costi sostenuti internamente per lo sviluppo di progetti di software costituiscono attività immateriali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate:

  • il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile;
  • vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita;
  • è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo del software capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti determinati in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, tra cui l'avviamento, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, si procede ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari (CGU – Cash Generating Unit) cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value della CGU, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "270. Rettifiche di valore dell'avviamento". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Qualsiasi utile o perdita derivante dall'eliminazione dell'attività (calcolata come differenza tra il corrispettivo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività) è inclusa nel conto economico.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.

I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata.

9 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al lordo dei relativi acconti pagati.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali", salvo l'esistenza di un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte anticipate e differite facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo, le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio, trasferite al consolidato fiscale, vengono iscritte tra le Altre attività o tra le Altre passività come crediti/debiti verso La Scogliera, ente consolidante ai sensi della normativa fiscale.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le imposte differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato economico né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in Bilancio a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi eccetto i casi in cui:

  • l'imposta anticipata collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato economico né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte anticipate viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

10 - Fondi per rischi e oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti ai sensi dello IAS 19. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del

Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun periodo di riferimento sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.

Gli utili e le perdite attuariali (cioè le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in Bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella Nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce include i debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali importi riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di locazione finanziaria, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che

rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice.

Le operazioni di pronti contro termine (PCT) con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (cioè una modifica del perimetro del contratto) che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono oggetto di cancellazione contabile quando risultano annullate, scadute, estinte o adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura dell'esercizio di riferimento e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal Bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Si precisa che il Gruppo non svolge l'operatività in oggetto.

14 - Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate al momento della rilevazione iniziale in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di Bilancio, le attività e passività monetarie in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del Bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico dell'esercizio in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva in quanto rilevate in contrapposizione di una riserva di patrimonio netto.

15 - Attività e passività assicurative

Si precisa che il Gruppo non svolge l'operatività in oggetto.

16 - Altre informazioni

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine esercizio.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";

• le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.

La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto (TFR) e altri benefici ai dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, trattamento di fine rapporto;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale (TFR), applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto, esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare oppure essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non

comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere inclusi nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 "Share-based payments"; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione del Gruppo a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled sharebased payment". Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato.

Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo di maturazione ("vesting period") in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti partecipativi che verranno effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo rilevato a conto economico rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nell'esercizio di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

Ricavi

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligation") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo

deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("at a point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed esposte per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Aggregazioni aziendali

In tema di aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l'IFRS 3.

Il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un'operazione di aggregazione aziendale.

A tal fine il controllo si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e allo stesso tempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.

L'IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest'ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si

sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve avvenire con l'utilizzo di altri fattori quali: l'entità il cui fair value è significativamente maggiore, l'entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l'entità che emette le nuove azioni.

L'acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell'entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa o attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l'eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Il corrispettivo trasferito nell'ambito di un'operazione di aggregazione deve essere determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo.

Nelle operazioni che prevedono il pagamento in denaro (o quando è previsto il pagamento mediante strumenti finanziari assimilabili alla cassa) il prezzo è il corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato nel caso in cui sia previsto un pagamento rateale con riferimento ad un periodo superiore al breve termine; nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento diverso dalla cassa; quindi, mediante l'emissione di strumenti rappresentativi di capitale, il prezzo è pari al fair value del mezzo di pagamento al netto dei costi direttamente attribuibili all'operazione di emissione di capitale. Per le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rimanda a quanto indicato nel paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value", con l'accortezza che, in presenza di azioni quotate su mercati attivi, il fair value è rappresentato dalla quotazione di Borsa alla data dell'acquisizione o, in mancanza, dall'ultima quotazione disponibile.

Sono inclusi nel corrispettivo dell'aggregazione aziendale alla data di acquisizione gli aggiustamenti subordinati ad eventi futuri, se previsti dagli accordi e solo nel caso in cui siano probabili, determinabili in modo attendibile e realizzati entro i dodici mesi successivi alla data di acquisizione del controllo mentre non vengono considerati gli indennizzi per riduzione del valore delle attività utilizzate in quanto già considerati o nel fair value degli strumenti rappresentativi di capitale o come riduzione del premio o incremento dello sconto sull'emissione iniziale nel caso di emissione di strumenti di debito.

I costi correlati all'acquisizione sono gli oneri che l'acquirente sostiene per la realizzazione dell'aggregazione aziendale; a titolo esemplificativo questi comprendono i compensi professionali corrisposti a revisori, periti, consulenti legali, i costi per perizie e controllo dei conti, predisposizione di documenti informativi richiesti dalle norme, nonché le spese di consulenza sostenute per identificare potenziali target da acquisire se è contrattualmente stabilito che il pagamento sia effettuato solo in caso di esito positivo dell'aggregazione, nonché i costi di registrazione ed emissione di titoli di debito o titoli azionari.

L'acquirente deve contabilizzare i costi correlati all'acquisizione come oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo IAS 32.

Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione", in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.

Inoltre, come espressamente previsto dall'IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.

Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di acquisizione e rilevare nel conto economico l'eventuale differenza rispetto al precedente valore di carico.

L'eccedenza tra il corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente), eventualmente integrato dal valore delle quote di minoranza (determinato come sopra esposto) e dal fair value delle interessenze già possedute dall'acquirente, ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo, delle quote di minoranza e del fair value delle quote già possedute, la differenza deve essere imputata a conto economico.

La contabilizzazione dell'operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro 12 mesi dalla data di acquisizione.

Le contabilizzazioni di ulteriori quote di partecipazione in società già controllate sono considerate, ai sensi dell'IFRS 10, come operazione sul capitale, ossia operazioni con soci che agiscono nella loro qualità di soci. Pertanto, le differenze tra i costi di acquisizione ed il valore contabile delle quote di minoranza acquisite sono imputate al patrimonio netto di gruppo; parimenti, le vendite di quote di minoranza senza perdita del controllo non generano utili/perdite nel conto economico ma variazioni del patrimonio netto di Gruppo.

Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un'attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l'aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte del Gruppo, e che non comporta cambiamento degli assetti di controllo indipendentemente dalla percentuale di diritti di terzi prima e dopo l'operazione (cosiddette aggregazioni aziendali di imprese sottoposte a controllo comune). Tali operazioni sono considerate prive di sostanza economica. Pertanto, in assenza di specifiche indicazioni previste dai principi IAS/IFRS e in aderenza con le presunzioni dello IAS 8 che richiede che, in assenza di un principio specifico, l'impresa debba fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile che fornisca un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione, esse sono contabilizzate salvaguardando la continuità dei valori nel bilancio dell'acquirente.

Le fusioni rientrano tra le operazioni di concentrazione tra imprese, rappresentando la forma di aggregazione aziendale più completa, in quanto comportano l'unificazione sia giuridica che economica dei soggetti che vi partecipano.

Le fusioni, siano esse proprie, cioè con la costituzione di un nuovo soggetto giuridico oppure "per incorporazione" con la confluenza di un'impresa in un'altra impresa già esistente, sono trattate secondo i criteri precedentemente illustrati, in particolare:

  • se l'operazione comporta il trasferimento del controllo di un'impresa, essa viene trattata come un'operazione di aggregazione ai sensi dell'IFRS 3;
  • se l'operazione non comporta il trasferimento del controllo, essa viene contabilizzata privilegiando la continuità dei valori.

A.3 - Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio 2024 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 - Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre Livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato;
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti Livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso Livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso Livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo, come descritto di seguito.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non fosse disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentissero l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongano l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

• lo sviluppo dei cash flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;

• il Livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad esempio report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è sempre tenuta in considerazione l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengano conto dei risk premium che gli operatori tipicamente valutano in fase di pricing degli strumenti. I valuation adjustment, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustment: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustment: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustment: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustment: aggiustamenti connessi ad un risk premium "prezzato" sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione al fair value, il Gruppo adotta varie metodologie declinate a seconda delle specifiche caratteristiche dei prodotti oggetto di valutazione.

Per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value, il metodo utilizzato è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free (rf) per pari scadenze, il costo del funding (COF – "Cost of Funding"), il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari, in particolare la metodologia definita come "Multipli di mercato di società comparabili" alla quale viene confrontato un metodo di controllo come il "Discounted Cash Flow Model" o il "metodo delle Transazioni comparabili". Quest'ultimo metodo si applica su transazioni che presentano caratteristiche economiche e patrimoniali simili a quella oggetto di valutazione e aggiustamento per le grandezze economico e patrimoniali dell'asset valutato.

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato prevede come base di partenza per la determinazione del fair value il Net Asset Value (NAV). Successivamente si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli standard internazionali applicabili. Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come segue:

  • liquidity adjustment: lo sconto di liquidabilità deve tenere conto dell'incapacità di smobilizzare l'impegno economico in tempi brevi. Tale sconto, che si riferisce ad un orizzonte temporale in grado di esprimere la durata media degli investimenti presenti nel fondo, è applicato al NAV sopra definito in maniera inversamente proporzionale alle variazioni del NAV stesso. Terminata la fase di investimento, lo sconto applicato scenderà proporzionalmente di anno in anno fino ad assestarsi allo sconto base applicato per il primo anno;
  • credit risk adjustment: lo sconto sul rischio di credito deve tener conto della probabilità di default del sottostante in cui investe il fondo;
  • other risk adjustment: rientra all'interno della categoria lo sconto di qualsiasi altro elemento significativo conosciuto dal gestore dello strumento al momento della valutazione.

Con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "Over the Counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di Borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Valuation Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debit Valuation Adjustment).

La variazione dei tassi di interesse intervenuta nel corso dell'esercizio ha avuto un impatto sul fair value dei derivati. Tuttavia, con riferimento alla misurazione del rischio di controparte (Credit Valuation Adjustment e Debit Valuation Adjustment), alla data del 31 dicembre 2024, l'impatto sui valori patrimoniali dei derivati con mark-tomarket, sia positivo che negativo, è sostanzialmente nullo in quanto la quasi totalità degli strumenti finanziari derivati risultano collateralizzati mediante accordi di Credit Support Annex (CSA). Il saldo al 31 dicembre 2024 dei derivati, per i quali non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte (CSA), non è da ritenersi significativo (127 mila euro).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, il portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Il fair value viene convenzionalmente assunto pari al valore contabile per tutte le esposizioni classificate come deteriorate diverse da quelle del Settore Npl, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno, in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al valore di carico.

Per i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, past due) diversi da quelli del Settore Npl, il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel Livello 3. Al riguardo si segnala che nel recente passato sono state osservate sul mercato italiano significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati con prezzi che hanno scontato le specifiche caratteristiche dei portafogli ceduti e dei differenti rendimenti richiesti dagli acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tale da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti in bonis è il sopraccitato DCF Model applicato ai crediti con vita residua superiore all'anno, mentre per gli altri crediti con scadenza a breve o privi di scadenza viene considerato il valore nominale. I flussi di cassa futuri sono composti dalla somma della quota capitale e interessi e attualizzati con un tasso formato dal credit spread (curve di coverage) e dal tasso Euribor 3 mesi.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il già citato DCF Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread, in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Per quanto riguarda le passività finanziarie al costo ammortizzato, il fair value calcolato a fini di informativa viene determinato applicando le metodologie seguenti:

  • per le passività a medio e lungo termine, la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri utilizzando un tasso di interesse che incorpora la componente relativa al proprio rischio di credito;
  • per le passività a vista, con scadenza nel breve termine o indeterminata, il valore contabile di iscrizione rappresenta una buona approssimazione del fair value.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo, salvo quanto successivamente evidenziato, effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la

determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Per quanto riguarda le esposizioni in titoli di debito valutate al fair value di Livello 3, pari a 70,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024, gli effetti di potenziali variazioni dei parametri utilizzati sono ritenuti non significativi.

Per i titoli di capitale e le quote di OICR di Livello 3, pari rispettivamente al 31 dicembre 2024 a 141,5 milioni di euro e 92,3 milioni di euro, non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitività.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di Livello sulla base delle seguenti linee guida:

  • per i titoli di debito e i finanziamenti:
    • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
    • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
    • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato;
  • per gli strumenti di capitale il trasferimento di Livello avviene:
    • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (ad esempio prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
    • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (ad esempio transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

A.4.4 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per Livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31.12.2024 31.12.2023
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con
impatto a conto economico
5.785 12.069 231.247 5.144 12.896 216.838
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - 12.069 - - 12.896 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
5.785 - 231.247 5.144 - 216.838
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
623.522 5.574 72.734 673.789 5.373 70.014
3. Derivati di copertura - 7.404 - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 629.307 25.047 303.981 678.933 18.269 286.852
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 13.765 - - 14.005 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 14.868 - - 11.644 -
Totale - 28.633 - - 25.649 -

Legenda:

L1 = Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2 = Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3 = Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 31 dicembre 2024 l'impatto dell'applicazione del Credit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è sostanzialmente nullo; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Con riferimento ai derivati di copertura, tutti gli strumenti sono collateralizzati mediante accordi di CSA.

Le attività finanziarie di negoziazione e le passività finanziarie di negoziazione al 31 dicembre 2024 comprendono esclusivamente strumenti derivati di trading, tutti classificati a Livello 2.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, esse sono principalmente costituite da titoli quotati (Livello 1). Relativamente ai titoli nel Livello 3, l'importo include quote di partecipazione in Banca d'Italia per un valore di bilancio di 50,0 milioni di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Derivati di copertura Attività materiali Attività immate-Totale riali di cui: a) attività finanziarie detenute per la negoziazi one di cui: b) attività finanziarie designate al fair value di cui: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1. Esistenze iniziali 210.322 - - 210.322 70.009 - - - 2. Aumenti 73.179 - - 73.179 5.581 - - - 2.1. Acquisti 42.693 - - 42.693 3.556 - - - 2.2. Profitti imputati a: 30.237 - - 30.237 2.025 - - - 2.2.1. Conto economico 30.237 - - 30.237 - - - - – di cui plusvalenze 23.399 - - 23.399 - - - - 2.2.2. Patrimonio netto - X X X 2.025 - - - 2.3. Trasferimenti da altri Livelli - - - - - - - - 2.4. Altre variazioni in aumento 249 - - 249 - - - - 3. Diminuzioni 52.254 - - 52.254 2.856 - - - 3.1. Vendite 19.495 - - 19.495 1.205 - - - 3.2. Rimborsi 24.682 - - 24.682 - - - - 3.3. Perdite imputate a: 6.747 - - 6.747 1.651 - - - 3.3.1. Conto economico 6.747 - - 6.747 - - - - – di cui minusvalenze 5.457 - - 5.457 - - - - 3.3.2. Patrimonio netto - X X X 1.651 - - - 3.4. Trasferimenti ad altri Livelli - - - - - - - - 3.5. Altre variazioni in diminuzione 1.330 - - 1.330 - - - -

4. Rimanenze finali 231.247 - - 231.247 72.734 - - -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

Il Gruppo Banca Ifis non detiene passività valutate al fair value su base ricorrente a Livello 3.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.513.781 2.240.235 2.089 9.300.909 11.259.701 2.341.123 - 8.907.986
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
210 - - 210 407 - - 407
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.513.991 2.240.235 2.089 9.301.119 11.260.108 2.341.123 - 8.908.393
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.597.750 1.455.245 112.439 9.917.719 11.820.658 1.329.813 104.630 10.726.387
2. Passività associate ad attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.597.750 1.455.245 112.439 9.917.719 11.820.658 1.329.813 104.630 10.726.387

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce attività finanziarie valutate al costo ammortizzato include titoli di debito verso banche e verso clientela valutati al costo ammortizzato per un valore di bilancio al 31 dicembre 2024 pari a complessivi 2.504,6 milioni di euro e caratterizzati da un fair value per complessivi 2.130,4 milioni di euro (di cui 1.945,7 milioni di euro a Livello 1, 2,1 milioni di euro a Livello 2 e 182,6 milioni di euro a Livello 3). Tale perimetro comprende titoli di Stato al costo ammortizzato per un valore di bilancio a fine dicembre 2024 di 1.579,0 milioni di euro, a cui corrisponde un fair value di Livello 1 di 1.328,8 milioni di euro. Il saldo riportato a Livello 3 è costituito principalmente da esposizioni creditizie.

Le passività finanziarie al costo ammortizzato di Livello 1 si riferiscono ai bond emessi dalla Capogruppo Banca Ifis.

A.5 - Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del 2024 non sono rilevabili operazioni ascrivibili a tale fattispecie.

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Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2024 31.12.2023
a) Cassa 19 29
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 220.000 515.114
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 284.997 342.390
Totale 505.016 857.533

La voce include i conti correnti bancari a vista e al 31 dicembre 2024 ammonta a 505,0 milioni di euro. La riduzione rispetto al dato di 857,5 milioni di euro a fine 2023 è legata alla diminuzione dei depositi overnight presso Banca d'Italia (-295,0 milioni di euro). L'andamento generale della voce nel corso del 2024 è guidato dalla rimodulazione della raccolta in relazione all'andamento e alla composizione degli impieghi del Gruppo.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) - - - - - -
B. Strumenti derivati - - -
1. Derivati finanziari - 12.069 - - 12.896 -
1.1 di negoziazione - 12.069 - - 12.896 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) - 12.069 - - 12.896 -
Totale (A+B) - 12.069 - - 12.896 -

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione ammontano al 31 dicembre 2024 a 12,1 milioni di euro (in riduzione rispetto al dato di 12,9 milioni di euro del 31 dicembre 2023) e sono interamente riferite a operazioni in derivati pareggiate da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie - -
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) - -
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 12.069 12.896
Totale (B) 12.069 12.896
Totale (A+B) 12.069 12.896

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 69.042 - - 86.919
1.1. Titoli strutturati - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito - - 69.042 - - 86.919
2. Titoli di capitale - - 68.725 - - 51.051
3. Quote di O.I.C.R. 5.785 - 92.273 5.144 - 71.766
4. Finanziamenti - - 1.207 - - 7.102
4.1. Pronti contro termine - - - - - -
4.2. Altri - - 1.207 - - 7.102
Totale 5.785 - 231.247 5.144 - 216.838

Legenda:

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 237,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La voce è composta dai finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

I titoli di debito classificati a Livello 3, pari a 69,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, sono invece interamente rappresentati da titoli junior, mezzanine e monotranche connessi ad operazioni di cartolarizzazione per complessivi (86,9 milioni di euro a fine 2023).

I titoli di capitale si riferiscono ad operazioni del comparto di Equity investment in quote di minoranza di società.

La voce "Quote di OICR", pari a complessivi 98,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024, si compone di 92,4 milioni di euro relativi a quote detenute dalla Capogruppo Banca Ifis (di cui 82,0 milioni di euro su fondi azionari e obbligazionari, 9,1 milioni di euro su fondi immobiliari ed il residuo su fondi multi-comparto) e di 5,6 milioni di euro relativi a quote detenute dalla controllata Ifis Npl Investing e relative a fondi specializzati nella gestione di crediti performing e non performing. I valori classificati al Livello 1 si riferiscono ad un investimento della Capogruppo effettuato nel corso del 2023 in un fondo azionario quotato.

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

31.12.2024 31.12.2023
1. Titoli di capitale 68.725 51.051
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 1.166 3.052
di cui: società non finanziarie 67.559 48.000
2. Titoli di debito 69.042 86.919
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 69.042 86.919
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 98.058 76.910
4. Finanziamenti 1.207 7.102
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 13 71
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 1.194 7.031
f) Famiglie - -
Totale 237.032 221.982

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

31.12.2024 31.12.2023
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 539.362 5.574 - 628.933 5.373 -
1.1 Titoli strutturati 4.462 - - 4.370 - -
1.2 Altri titoli di debito 534.900 5.574 - 624.563 5.373 -
2. Titoli di capitale 84.160 - 72.734 44.856 - 70.014
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 623.522 5.574 72.734 673.789 5.373 70.014

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli di debito di proprietà valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano in riduzione di 89,4 milioni di euro (-14,1%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2023, a causa principalmente dell'effetto delle scadenze naturali e delle dismissioni dell'esercizio (-361,9 milioni di euro, di cui -249,2 milioni di euro relativi a titoli di Stato, principalmente per scadenze naturali sopraggiunte), solo parzialmente compensato dalle nuove sottoscrizioni dell'esercizio (+276,4 milioni di euro, di cui +243,6 milioni di euro in titoli di Stato) e dall'incremento nei valori delle valutazioni al fair value (+1,9 milioni di euro, sostanzialmente riconducibile ai titoli di Stato). La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 16,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (di cui 15,9 milioni di euro associati a titoli di Stato).

Gli "altri titoli di debito" di Livello 1 sono riferiti per 455,3 milioni di euro a titoli di Stato italiani ed esteri (460,2 milioni di euro a fine 2023).

I titoli di capitale sono riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 156,9 milioni di euro a fine esercizio 2024, in crescita del 36,6% rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel corso del 2024 (+70,5 milioni di euro, di cui 39,6 milioni di euro su partecipazioni estere), solo parzialmente controbilanciati dalle operazioni di cessione realizzate nell'anno (-25,9 milioni di euro) e dalla diminuzione nei valori del fair value registrata nel corso del 2024 (-2,5 milioni di euro). I titoli di capitale sono per lo più riconducibili a quote di Banca d'Italia (50,0 milioni di euro) nonché a interessenze in primarie società del comparto bancario e assicurativo, del settore energetico e delle telecomunicazioni, sia italiane che estere. La riserva netta di fair value associata a tale portafoglio al 31 dicembre 2024 presenta un valore negativo per 7,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore negativo di fine 2023 pari a 14,4 milioni di euro.

I titoli di Livello 3 includono principalmente le suddette quote di Banca d'Italia e partecipazioni di minoranza.

Con specifico riferimento alle quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 2.000 quote) corrispondenti allo 0,7% dell'intero capitale sociale, il valore di bilancio pari a 50 milioni di euro è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Titoli di debito 544.936 634.306
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 455.312 460.187
c) Banche 34.310 93.023
d) Altre società finanziarie 20.103 26.345
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 35.211 54.751
2. Titoli di capitale 156.894 114.870
a) Banche 61.959 51.772
b) Altri emittenti: 94.935 63.098
- altre società finanziarie 5.712 9.879
di cui: imprese di assicurazione 1.750 3.881
- società non finanziarie 89.223 53.219
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 701.830 749.176

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 541.982 541.982 3.635 - - (363) (318) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale
31.12.2024
541.982 541.982 3.635 - - (363) (318) - - -
Totale
31.12.2023
632.507 632.507 2.962 - - (1.032) (131) - - -

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

31.12.2024 31.12.2023
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
73.189 - - - - 73.189 25.490 - - - - 25.490
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 73.189 - - X X X 25.490 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 630.574 - - 546.011 2.089 94.635 612.077 - - 588.822 - 36.437
1. Finanziamenti 74.514 - - - - 74.513 35.237 - - 919 - 34.322
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 2.381 - - X X X 1.843 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 72.133 - - X X X 33.394 - - X X X
-
Pronti contro termine attivi
25.181 - - X X X - - - X X X
-
Finanziamenti per leasing
278 - - X X X 100 - - X X X
-
Altri
46.674 - - X X X 33.294 - - X X X
2. Titoli di debito 556.060 - - 546.011 2.089 20.122 576.840 - - 587.903 - 2.115
2.1 Titoli strutturati 2.045 - - - 2.089 - 9.411 - - 7.296 - 2.115
2.2 Altri titoli di debito 554.015 - - 546.011 - 20.122 567.429 - - 580.607 - -
Totale 703.763 - - 546.011 2.089 167.824 637.567 - - 588.822 - 61.927

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2024 31.12.2023 Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value Primo e secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate L1 L2 L3 Primo e secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate L1 L2 L3 1. Finanziamenti 7.119.274 209.252 1.532.921 - - 8.921.742 6.711.989 221.968 1.666.273 175.178 15.435 8.445.556 1.1. Conti correnti 61.052 8.546 193.604 X X X 73.200 6.119 202.957 X X X 1.2. Pronti contro termine attivi 153.628 - 18 X X X - - 4 X X X 1.3. Mutui 2.224.207 77.939 115.892 X X X 2.225.751 61.613 132.549 X X X 1.4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 151.878 7.171 545.879 X X X 93.291 2.653 671.095 X X X 1.5. Finanziamenti per leasing 1.384.065 12.832 14.422 X X X 1.352.041 10.270 12.961 X X X 1.6. Factoring 2.375.738 65.276 2.212 X X X 2.361.896 118.218 465 X X X 1.7. Altri finanziamenti 768.706 37.488 660.894 X X X 605.810 23.095 646.242 X X X 2. Titoli di debito 1.946.365 2.206 - 1.694.225 - 211.343 2.021.904 - - 1.753.065 - 196.532 2.1. Titoli strutturati 13.246 - - 8.857 - 4.491 16.561 - - 10.808 - 5.511 2.2. Altri titoli di debito 1.933.119 2.206 - 1.685.368 - 206.852 2.005.343 - - 1.742.257 - 191.021 Totale 9.065.639 211.458 1.532.921 1.694.225 - 9.133.085 8.733.893 221.968 1.666.273 1.928.243 15.435 8.642.088

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

La voce "Impaired acquisite o originate", pari ad un valore di bilancio di 1.532,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, comprende per 1.507,4 milioni di euro i crediti acquistati deteriorati del Settore Npl (i quali costituiscono l'attività caratteristica di tale Settore; per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo e alla "Parte L - Informativa di Settore" della presente Nota integrativa consolidata), di cui 1.496,8 milioni di euro con qualità del credito deteriorata al 31 dicembre 2024 e 10,7 milioni di euro in bonis, mentre il residuo riguarda principalmente le attività deteriorate rinvenienti dalle business combination effettuate negli anni scorsi.

Gli altri titoli di debito includono al 31 dicembre 2024 1.579,0 milioni di euro di titoli di Stato italiani ed esteri acquistati da Banca Ifis con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità del Gruppo (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023). I titoli di Livello 3 includono principalmente investimenti in titoli di cartolarizzazioni e in minibond.

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 1.946.365 2.206 - 2.021.904 - -
a) Amministrazioni
pubbliche
1.603.377 - - 1.660.629 - -
b) Altre società finanziarie 265.863 2.206 - 273.183 - -
di cui: imprese di
assicurazione
- - - - - -
c) Società non finanziarie 77.125 - - 88.092 - -
2. Finanziamenti verso: 7.119.274 209.252 1.532.921 6.711.987 221.970 1.666.273
a) Amministrazioni
pubbliche
251.370 30.958 64 266.488 76.198 66
b) Altre società finanziarie 520.576 427 2.028 272.159 1.601 1.498
di cui: imprese di
assicurazione
2.052 - - 1.024 21 -
c) Società non finanziarie 5.602.416 146.308 168.236 5.438.696 119.771 192.978
d) Famiglie 744.912 31.559 1.362.593 734.644 24.400 1.471.731
Totale 9.065.639 211.458 1.532.921 8.733.891 221.970 1.666.273

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
(1)
Titoli di debito 2.503.380 2.503.380 1.004 3.200 - (1.956) (3) (994) - -
Finanziamenti 6.732.645 647.452 605.572 416.207 1.532.921 (44.596) (26.644) (206.955) - (12.219)
Totale 31.12.2024 9.236.025 3.150.832 606.576 419.407 1.532.921 (46.552) (26.647) (207.949) - (12.219)
Totale 31.12.2023 8.937.160 3.271.192 547.479 402.475 1.666.273 (74.023) (39.157) (180.506) - (3.010)

(1) Valore da esporre a fini informativi

Sezione 5 - Derivati di copertura - Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value
31.12.2024
VN VN
L1 L2 L3 31.12.2024 L1 L2 L3 31.12.2023
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 7.404 - 188.163 - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 7.404 - 188.163 - - - -
Legenda:

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati attivi di copertura, che presentano un fair value positivo per 7,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, sono relativi alle strategie di micro fair value hedging sul rischio di prezzo associato a titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva e sul rischio di tasso di interesse su titoli di debito valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva, entrambe avviate nel corso dell'esercizio.

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair value Flussi
finanziari
Specifica Inves
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interes
se
titoli di
capita
le e
indici
aziona
ri
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica tim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
1.432 5.972 - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.432 5.972 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X -
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 60

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 7 - Partecipazioni - Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazione Sede Tipo di Rapporto di partecipazione Dispo
Sede legale operativa rapporto Impresa partecipante Quota
%
nibilità
voti %
A. Imprese controllate in modo
congiunto
B. Imprese sottoposte a influenza
notevole (1)
1. Justlex Italia S.T.A.P.A. Roma Roma 4 Ifis Npl Investing S.p.A. 20% 20%
2. Redacta S.T.A. a r.l. Ravenna Ravenna 4 Ifis Npl Servicing S.p.A. 33% 33%

(1) In tale voce sono incluse alcune società escluse dall'area di consolidamento, in quanto di importo contenuto. Tipo di rapporto:

  • 1 – maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 – influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 – accordi con altri soci
  • 4 – società sottoposta a influenza notevole
  • 5 – direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
  • 6 – direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
  • 7 – controllo congiunto
  • 8 – altro tipo di rapporto

Per maggiori dettagli sulle logiche di inclusione o meno nell'area di consolidamento delle partecipazioni detenute dal Gruppo, si rimanda alla "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "A.1 - Parte generale" della "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Denominazione Valore di
bilancio
delle
partecipa
zioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(Perdita)
della
operativi

corrente
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
delle
attività
operative
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'eserci
zio
(1)
Altre
compone
nti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditi
vità
comples
siva
(3)=(1) +
(2)
Imprese controllate in
modo congiunto
- - - - - - - - -
Imprese sottoposte a
influenza notevole
24 7.973 7.435 15.727 126 126 126 - 126

(1) In tale voce sono incluse alcune società escluse dall'area di consolidamento, in quanto di importo contenuto.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31.12.2024 31.12.2023
A. Esistenze iniziali 24 -
B. Aumenti - 24
B.1 Acquisti - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - 24
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 24 24
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si rimanda alla "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "A.1 - Parte generale" della "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Il Gruppo Banca Ifis non detiene partecipazioni in società controllate in modo congiunto, e pertanto non sussistono impegni di cui alla presente informativa.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Non sussistono impegni con riferimento alle partecipazioni di cui alla presente voce.

7.9 Restrizioni significative

Non sussistono restrizioni significative con riferimento alle partecipazioni iscritte nel presente Bilancio consolidato.

7.10 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quelle già presentate nei paragrafi precedenti.

Sezione 8 - Attività assicurative - Voce 80

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 9 - Attività materiali - Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Attività di proprietà 142.769 119.555
a) terreni 20.297 20.297
b) fabbricati 74.246 62.580
c) mobili 3.496 3.609
d) impianti elettronici 5.326 5.586
e) altre 39.404 27.483
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 23.686 23.293
a) terreni - -
b) fabbricati 19.412 19.526
c) mobili - -
d) impianti elettronici - 67
e) altre 4.274 3.700
Totale 166.455 142.848
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Le attività materiali ad uso funzionale si attestano a 166,5 milioni di euro, rispetto al dato di 142,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in aumento del 16,5%.

Gli immobili iscritti a fine dicembre 2024 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco") sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31.12.2024 31.12.2023
Attività/Valori Valore di
bilancio
Fair value Valore di Fair value
L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 210 - - 210 407 - - 407
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 210 - - 210 407 - - 407
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 210 - - 210 407 - - 407
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nel presente Bilancio consolidato non vi sono attività materiali ad uso funzionale oggetto di rivalutazione.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nel presente Bilancio consolidato non vi sono attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al fair value.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nel presente Bilancio consolidato non vi rimanenze di attività materiali ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2024
A. Esistenze iniziali lorde 20.297 152.035 7.210 16.681 45.195 241.418
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (69.929) (3.601) (11.028) (14.012) (98.570)
A.2 Esistenze iniziali nette 20.297 82.106 3.609 5.653 31.183 142.848
B. Aumenti - 16.154 670 2.284 17.496 36.604
B.1 Acquisti - 15.839 669 2.023 14.689 33.220
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - 2.751 2.751
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 5 - 1 1 7
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 310 1 260 55 626
C. Diminuzioni - 4.602 783 2.611 5.001 12.997
C.1 Vendite - 143 - - 43 186
C.2 Ammortamenti - 4.367 783 2.590 4.458 12.198
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - 92 - 21 500 613
D. Rimanenze finali nette 20.297 93.658 3.496 5.326 43.678 166.455
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (74.296) (4.384) (13.618) (18.470) (110.768)
D.2 Rimanenze finali lorde 20.297 167.954 7.880 18.944 62.148 277.223
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile indefinita, del patrimonio artistico del Gruppo e dell'immobile "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco"), in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del Bilancio non vengono ammortizzati.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2024
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 407
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - 197
C.1 Vendite - 180
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - 17
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 210
E. Valutazione al fair value - 210

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nel presente Bilancio consolidato non vi rimanenze di attività materiali ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non vi sono impegni all'acquisto di attività materiali.

Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
-- -- -- ------------------------------------------------------------------- -- -- --
31.12.2024 31.12.2023
Attività/Valori Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 38.020 X 38.020
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 38.020 X 38.020
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 47.468 - 38.647 -
di cui: software 47.468 - 38.647 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 47.468 - 38.647 -
a) Attività immateriali generate
internamente
2.748 - 1.326 -
b) Altre attività 44.720 - 37.321 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate
internamente
- - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 47.468 38.020 38.647 38.020

L'avviamento, pari a 38,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, è riconducibile all'aggregazione aziendale dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019. Per maggiori dettagli a riguardo si rimanda al successivo paragrafo "10.3 Altre informazioni".

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2024 sono relative principalmente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione. Il saldo a fine 2024 ammonta a 47,5 milioni di euro, in aumento rispetto al saldo di 38,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a seguito degli investimenti effettuati nell'esercizio.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate internamente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 39.482 1.478 - 104.019 - 144.979
A.1 Riduzioni di valore totali nette (1.462) (153) - (66.697) - (68.312)
A.2 Esistenze iniziali nette 38.020 1.325 - 37.322 - 76.667
B. Aumenti - 1.789 - 18.094 - 19.883
B.1 Acquisti - - - 18.094 - 18.094
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne
X 1.789 - - - 1.789
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - 366 - 10.696 - 11.062
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - 366 - 10.696 - 11.062
- Ammortamenti X 366 - 10.696 - 11.062
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 38.020 2.748 - 44.720 - 85.488
D.1 Rettifiche di valore totali nette (1.462) (519) - (77.393) - (79.374)
E. Rimanenze finali lorde 39.482 3.267 - 122.113 - 164.862
F. Valutazione al costo - - - - - -

Legenda:

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Gli aumenti nell'esercizio in termini di acquisti e di incrementi di attività immateriali interne si riferiscono, rispettivamente, ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici e ai relativi costi connessi alle attività interne ai fini del loro sviluppo.

10.3 Altre informazioni

Informazioni sull'avviamento

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.

Nel caso del Gruppo Banca Ifis, la menzionata operazione di acquisizione dell'ex Gruppo Fbs nel 2019 ha comportato la rilevazione di un avviamento per 38,0 milioni di euro, allocato al Settore Npl a livello di Cash Generating Unit (CGU), che rappresenta l'aggregazione di attività al cui livello deve essere effettuata l'impairment test per la verifica del valore recuperabile. In linea con la Policy di Gruppo, sono state identificate le CGU con i Settori operativi così come definiti nella presente informativa di Bilancio consolidato. La CGU Settore Npl associata all'avviamento dell'ex Gruppo Fbs è la medesima adottata ai fini dell'impairment test dell'avviamento del Gruppo al 31 dicembre 2023.

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto almeno annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso (VIU – "Value in Use") ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Si segnala infine che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli relativi agli asset in essere al momento dell'impairment test; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti, dei contratti, ecc., distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.

Si precisa, inoltre, che le metodologie, gli assunti alla base della procedura di impairment test dell'avviamento e i relativi risultati, definiti dal management, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione del 10 febbraio 2025.

L'impairment test

La definizione delle Cash Generating Unit (CGU)

La stima del Valore d'Uso, ai fini dell'effettuazione del test di impairment, ai sensi dello IAS 36, di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU).

Dal testo dello IAS 36 si deduce la necessità di correlare il livello al quale l'avviamento è testato con il livello di reporting interno al quale la direzione controlla le dinamiche accrescitive e riduttive di tale valore. Sotto questo profilo, la definizione di tale livello dipende strettamente dai modelli organizzativi e dall'attribuzione delle responsabilità gestionali ai fini della definizione degli indirizzi dell'attività operativa e del conseguente monitoraggio. I modelli organizzativi possono prescindere (e nel caso del Gruppo Banca Ifis prescindono) dall'articolazione delle entità giuridiche attraverso le quali è sviluppata l'operatività e, molto spesso, sono strettamente correlati con la definizione dei segmenti operativi del business che sono alla base della rendicontazione per Settori operativi prevista dall'IFRS 8. Queste considerazioni con riferimento ai criteri per la determinazione delle CGU per l'impairment test dell'avviamento sono, peraltro, coerenti con la definizione di valore recuperabile di un'attività (la cui determinazione è alla base degli impairment test) secondo la quale è rilevante l'importo che l'impresa si attende di recuperare da quella attività, considerando le sinergie con altre attività.

Dunque, in coerenza con le logiche di formazione dei prezzi che hanno dato origine alla contabilizzazione dell'avviamento, il valore recuperabile ai fini degli impairment test della CGU cui l'avviamento è allocato deve includere la valorizzazione delle sinergie non solo esterne (o universali) ma anche quelle interne, che lo specifico

acquirente può ritrarre dall'integrazione delle attività acquisite nelle proprie combinazioni economiche, evidentemente in funzione dei modelli di gestione del business definiti.

In considerazione di quanto sopra, e in linea con la Policy di Gruppo, sono state identificate le CGU con i Settori operativi così come definiti nella informativa di Bilancio consolidato.

Si precisa che nel corso dell'esercizio 2024 la CGU Settore Npl, unica CGU a cui è allocato un avviamento, non ha registrato significative modifiche a livello di composizione. In particolare, la fusione di Revalea per incorporazione in Ifis Npl Investing con decorrenza 1° gennaio 2024 non ha prodotto effetti sulla CGU, in quanto tali società appartenevano già entrambe al Settore Npl. Per maggiori dettagli sulla fusione in questione la "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa consolidata.

Il valore contabile delle CGU

Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in modo coerente con il criterio con cui è stimato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di una società bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale. In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie.

Seguendo questa impostazione, il valore contabile delle CGU del Gruppo Banca Ifis può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato, inclusa l'eventuale parte di pertinenza di terzi. In ogni caso, nell'ambito dell'operazione di aggregazione dell'ex Gruppo Fbs effettuata da Banca Ifis da cui è derivata l'iscrizione di un avviamento, non risulta alcuna quota di avviamento di pertinenza di terzi poiché ad essa è conseguito un controllo al 100%.

Pertanto, il valore di carico della CGU composta da società che appartengono ad un singolo Settore è stato determinato attraverso la sommatoria dei singoli contributi patrimoniali a livello consolidato.

Nella tabella che segue è riportato il valore contabile della CGU Settore Npl e la quota di avviamento ad essa allocata in essere prima di essere assoggettata alla verifica annuale di impairment.

VALORE CONTABILE E Valori al 31.12.2024
(ante impairment test)
AVVIAMENTO ALLOCATO
(in migliaia di euro)
Valore contabile CGU di cui avviamento quota
Gruppo
di cui avviamento di
pertinenza di terzi
Settore Npl 524.993 38.020 -

Criterio per la determinazione del valore recuperabile

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Valore d'Uso (Value in Use VIU), cioè il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • fair value dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Settore Npl il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Valore d'Uso.

Il Valore d'Uso è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che derivano dall'uso continuativo dell'attività e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.

I flussi di cassa sono composti dai flussi di cassa generati dall'attività nella sua attuale condizione, e dai flussi di cassa derivanti da previsioni di budget, proiezione a breve termine e cosiddetto "Terminal Value" (TV), rettificati per i rischi specifici della società.

In particolare, lo IAS 36 richiede proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili specifiche per CGU, che riflettano il valore della CGU nelle sue condizioni attuali e che rappresentino la migliore stima effettuabile dal management in merito all'insieme di condizioni economiche esistenti nel corso della restante vita utile della CGU.

Ai fini della procedura di impairment test, si è fatto riferimento al valore d'uso stimato sulla base dell'approccio valutativo identificabile con il metodo conosciuto nella dottrina come "Discounted Cash Flow - DCF". Il metodo stima il Valore d'Uso di un'attività mediante l'attualizzazione dei flussi finanziari attesi, determinati sulla base di proiezioni economico-finanziarie elaborate dal management in riferimento all'attività valutata.

Nel caso delle banche e istituzioni finanziarie in genere, il flusso finanziario disponibile è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Per quanto concerne la determinazione del Valore d'Uso delle CGU in questione, si è ritenuto opportuno applicare la metodologia della valutazione del Dividend Discount Model ("DDM") nella variante dell'Excess Capital. Il metodo in parola rientra tra i metodi basati sui flussi di cassa prospettici, in questo caso rappresentati da dividendi futuri, riconosciuti dalla maggiore dottrina e prassi, soprattutto con riferimento alle società o rami di essa soggette al rispetto dei requisiti minimi di capitale regolamentare.

Tale metodologia consente di tenere conto dell'attuale consistenza patrimoniale delle società/rami d'azienda oggetto di valutazione rispetto ai requisiti di vigilanza e delle loro prospettive reddituali riflesse nelle proiezioni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità attraverso un appropriato tasso di crescita di lungo periodo "g" ai fini della stima del Terminal Value.

I flussi finanziari futuri devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free (rf) e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati, e utilizzando un coefficiente Beta (β) appropriato in considerazione della rischiosità dei rispettivi ambiti operativi.

La stima dei flussi finanziari

Il flusso di cassa atteso è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato. Nelle previsioni dei flussi finanziari disponibili è stato considerato il mantenimento di un livello di CET1 in linea con le disposizioni di Vigilanza, pari al 9,00%, cioè il valore minimo previsto dall'ultimo SREP ricevuto e relativo al Gruppo Banca Ifis, compresa la componente Target, a fronte di una maggiore esposizione al rischio in condizioni di stress. Si ritiene di considerare il limite consolidato SREP in quanto soglie maggiori sono imposte internamente nel rispetto di un quadro di controllo, dove sono previste soglie di allerta e warning. Il limite consolidato viene rispettato come richiesto dall'Organo di Vigilanza. Implicitamente, tale limite si esplica in limiti superiori ai minimi regolamentari per le controllate. Le verifiche interne, con soglie più alte in ambito RAF, permettono prudenzialmente di evitarne gli sforamenti.

La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi e relativi alle proiezioni economiche e patrimoniali 2025-2027 per la CGU di riferimento, così come approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 10 febbraio 2025.

Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della stima del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il Terminal Value) è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g" pari al 2,0%, il flusso di cassa conseguibile "a regime".

I tassi di attualizzazione dei flussi

Il Valore d'Uso è stimato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso pari al 9,3% che considera gli attuali tassi di mercato riferiti sia alla componente del valore temporale sia alla componente relativa al rischio Paese, oltre ai rischi specifici delle attività considerate.

Il tasso di attualizzazione è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il tasso di attualizzazione viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").

Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:

  • con riferimento alla componente risk free (rf) ed al risk premium si è ritenuto, per il Bilancio 2024, di utilizzare:
    • come risk free rate (rf) per la CGU Settore Npl il valore puntuale del rendimento lordo del BTP decennale italiano (3,5%), rilevato in data 30 dicembre 2024;
    • come Equity Risk Premium (ERP) il dato di Market Risk Premium (dato "average" pari al 6,2%) determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo tra i titoli azionari e obbligazionari italiani (fonte: Fernandez 2024);
  • il coefficiente Beta (β), pari a 0,9, che misura la rischiosità specifica della singola azienda o Settore operativo, è stato determinato utilizzando la media dei Beta di player comparabili quotati con un periodo di osservazione di 2 anni e con frequenza di rilevazione settimanale.

I risultati dell'impairment test

Gli esiti dell'impairment test hanno evidenziato come, al 31 dicembre 2024, il Valore d'Uso della CGU Settore Npl fosse ampiamente superiore al rispettivo valore contabile. Non è stato dunque necessario procedere ad alcuna svalutazione dell'avviamento ad essa correlato, testato per impairment.

Le analisi di sensitività

Poiché il Valore d'Uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte, come richiesto dal principio IAS 36, delle analisi di sensitività finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri e ipotesi di fondo.

In particolare, per la CGU Settore Npl (l'unica CGU che presenta un avviamento allocato al 31 dicembre 2024) è stato verificato l'impatto sul Valore d'Uso di una variazione del tasso di crescita "g" del +/-1,0% (rispetto al tasso utilizzato del 2,0%) e di una variazione del ke in un intervallo compreso tra il 7,5% e l'11,1% (rispetto al tasso utilizzato del 9,3%) mantenendo invariate le altre ipotesi. Nella tabella seguente sono riportate le variazioni percentuali in termini di Valore d'Uso conseguenti alle suddette variazioni in termini di tasso "g" e di ke. Tutti gli scenari analizzati non evidenziano casistiche di impairment.

Variazioni del costo del capitale (ke)
Dati in % 7,5% 8,4% 9,3% 10,2% 11,1%
Variazioni
del tasso
di
crescita
(g)
1,0% 13,2% 2,5% (5,8)% (12,5)% (18,1)%
1,5% 18,2% 6,2% (3,1)% (10,5)% (16,4)%
2,0% 24,2% 10,4% 0,0% (8,1)% (14,6)%
2,5% 31,3% 15,3% 3,5% (5,5)% (12,6)%
3,0% 40,0% 21,2% 7,7% (2,4)% (10,3)%

Inoltre, sono stati analizzati gli scenari in cui il valore recuperabile della CGU è stato testato come Excess Capital rispetto, anziché al requisito in termini di CET1 Ratio, a quelli a livello di Tier 1 Ratio o di Total Capital Ratio.

Le analisi di sensitività effettuate non hanno evidenziato situazioni di potenziale impairment loss.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali - Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la sede secondaria italiana di La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel 2024 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso La Scogliera per consolidato fiscale, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 25,0 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nel presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, risulta pari a 29,1 milioni di euro, di cui 20,8 milioni di euro maturati dalla controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso La Scogliera per consolidato fiscale ammonta dunque a 4,1 milioni di euro.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2024 31.12.2023
In contropartita del conto economico 160.933 226.905
In contropartita del patrimonio netto 10.498 11.929
Totale attività per imposte anticipate 171.431 238.834

Le attività per imposte anticipate ammontano a 171,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 238,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, e risultano composte principalmente per 85,1 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (144,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023), per 40,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (41,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 46,3 milioni di euro (53,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banca Ifis ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 85,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 86,3 milioni di euro, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test e sui relativi esiti.

Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banca Ifis.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, per la redditività a lungo termine si è preso a riferimento l'ultimo reddito disponibile senza alcuna ipotesi di crescita.

Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto precedentemente sul totale complessivo pari a 171,4 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 85,1 milioni di euro (pari al 49,6% del totale DTA) si riverserà entro il 2029 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,0 milioni di euro (pari al 23,34% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2025 al 2032 (dei quali circa 31 milioni di euro entro il 2029). La restante quota ammontante a 46,3 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. In considerazione dell'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alle perdite fiscali pregresse della controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, non si è prudenzialmente proceduto alla relativa rilevazione; le DTA non iscritte ammontano a complessivi 2,8 milioni di euro.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2024 31.12.2023
In contropartita del conto economico 27.232 30.659
In contropartita del patrimonio netto 1.347 1.033
Totale passività per imposte differite 28.579 31.692

Le passività fiscali differite, pari a 28,6 milioni di euro, risultano in riduzione di 3,1 milioni di euro rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 226.905 243.794
2. Aumenti 37.720 58.466
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 37.720 44.231
a) relative a precedenti esercizi 18 411
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 37.702 43.820
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 14.235
-
operazioni di aggregazione aziendale
- 14.235
3. Diminuzioni 103.692 75.355
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 75.090 69.871
a) rigiri 74.916 66.234
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 174 -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - 3.637
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 28.602 5.484
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 28.602 5.366
b) altre - 118
4. Importo finale 160.933 226.905

Con riferimento alle variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) si specifica che:

  • tra le variazioni in diminuzione sono state incluse le imposte anticipate trasformate per 28,6 milioni di euro (si veda paragrafo successivo "11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011");
  • non sono state incluse le imposte anticipate relative al risultato fiscale dell'esercizio in quanto contabilizzate tra le voci "Altre attività" e "Altre passività" rispettivamente come credito e debito verso La Scogliera, cioè la consolidante dal punto di vista fiscale, per effetto degli accordi di consolidamento in vigore.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 144.711 172.220
2. Aumenti 19 5.676
- operazioni di aggregazione aziendale - 5.662
3. Diminuzioni 59.615 33.185
3.1 Rigiri 31.013 27.819
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta 28.602 5.366
a) derivante da perdite di esercizio 11 7
b) derivante da perdite fiscali 28.591 5.359
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 85.115 144.711

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 30.659 29.218
2. Aumenti 26.318 3.031
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 26.318 716
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 26.318 716
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 2.315
- operazioni di aggregazione aziendale - 2.315
3. Diminuzioni 29.745 1.590
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 29.745 1.590
a) rigiri 29.745 1.590
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 27.232 30.659

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 11.929 20.463
2. Aumenti 1 3
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1 3
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1 3
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 1.432 8.537
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 1.432 8.535
a) rigiri 1.432 8.535
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 2
4. Importo finale 10.498 11.929

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 1.033 1.119
2. Aumenti 314 1.911
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 314 1.911
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 314 1.911
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - 1.997
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - 1.997
a) rigiri - 1.997
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.347 1.033

11.8 Altre informazioni

Attività per imposte correnti

31.12.2024 31.12.2023
IRAP 15.014 14.657
IRES da cessione di crediti - -
IRES per fattispecie diverse da cessione di crediti 16.280 14.184
Crediti da conversione DTA 8.554 15.651
Altre 2.185 2.109
Totale attività per imposte correnti 42.033 46.601

Passività per imposte correnti

31.12.2024 31.12.2023
Saldo IRAP 16.969 17.524
Saldo IRES 6.376 8.501
Totale passività per imposte correnti 23.345 26.025

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 120

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 13 - Altre attività - Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Crediti verso Erario 181.070 223.791
di cui crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi 163.000 208.748
Ratei e risconti attivi 68.464 59.828
Depositi cauzionali 802 807
Debitori per fatture 13.519 19.690
Crediti diversi 57.881 68.020
di cui: crediti verso La Scogliera per consolidato fiscale 24.990 32.162
di cui: altri crediti 32.891 35.858
Partite transitorie varie 22.705 30.999
Portafoglio effetti saldo buon fine 38.524 41.557
Totale altre attività 382.965 444.692

I "crediti verso Erario" sono composti principalmente dalla quota parte ritenuta recuperabile di crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (c.d. Ecobonus) per 163,0 milioni di euro acquistati nel corso degli esercizi precedenti (a cui corrisponde un valore nominale pari a 180,8 milioni di euro).

Con specifico riferimento ai sopraccitati crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi iscritti nella voce "altre attività" per un valore nominale di 180,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, si segnala che nel corso dell'esercizio si è verificato un aggiornamento della normativa associata. Infatti, con l'approvazione del D.L. 39/2024 convertito con modificazioni dalla Legge 23 maggio 2024, n. 67 (in G.U. del 28 maggio 2024, n. 123), sono state introdotte alcune importanti novità in tema di crediti da bonus edilizia.

In particolare, per quanto di interesse per il settore bancario, è stato disposto che:

  • le quote residue dei crediti da Super Ecobonus 110% che siano "tracciabili" (ossia muniti di codice identificativo) e che siano stati acquistati ad un prezzo inferiore al 75% del loro valore nominale dovranno essere ripartite in 6 anni a partire dal 1° gennaio 2025;
  • dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile effettuare compensazioni di qualsiasi credito da Ecobonus con debiti previdenziali INPS e assicurativi INAIL.

Con riferimento alla specifica posizione del Gruppo Banca Ifis in questo nuovo scenario normativo, sulle base delle analisi condotte si ritiene ragionevolmente che tali nuove disposizioni non abbiano alcun impatto significativo né in termini di allungamento dell'orizzonte temporale di compensazione né in termini di limitazioni quantitative alla compensazione stessa. Infatti:

  • il Gruppo ha smesso di acquistare tali crediti all'inizio dell'esercizio 2022;
  • nessun credito da bonus edilizia incluso nel portafoglio del Gruppo risulta soddisfare contemporaneamente le tre condizioni necessarie per l'applicazione della nuova ripartizione in 6 anni;
  • il Gruppo ha acquistato crediti da utilizzare in compensazione per un importo complessivo al di sotto della propria tax capacity sia per non esporsi al rischio di incapienza sia per lasciare spazio alle compensazioni di crediti di imposta rinvenienti da altre tipologie di agevolazioni (e.g. mondo cinematografico).

I "crediti diversi" includono, per 25,0 milioni di euro, crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.A., in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale di Gruppo per il 2024 (32,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

PASSIVO

Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 419.316 X X X 1.577.875 X X X
2. Debiti verso banche 1.023.934 X X X 1.139.264 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a
vista
7.388 X X X 19 X X X
2.2 Depositi a scadenza 91.222 X X X 117.309 X X X
2.3 Finanziamenti 919.144 X X X 1.012.077 X X X
2.3.1 Pronti contro termine
passivi
630.539 X X X 715.313 X X X
2.3.2 Altri 288.605 X X X 296.764 X X X
2.4 Debiti per impegni di
riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X - X X X
2.6 Altri debiti 6.180 X X X 9.859 X X X
Totale 1.443.250 - - 1.443.250 2.717.139 - - 2.717.139

Legenda:

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I debiti verso banche ammontano a 1.443,3 milioni di euro, in diminuzione del 46,9% rispetto al dato di fine dicembre 2023 principalmente a seguito del rimborso integrale delle linee TLTRO III nel corso dell'esercizio 2024

complessivamente per nominali 1,5 miliardi di euro (un rimborso di una tranche per nominali 750 milioni di euro nel primo trimestre, un rimborso parziale di nominali 375 milioni di euro a fine giugno 2024 e il rimborso del residuo di nominali 411,5 milioni di euro alla scadenza finale di settembre 2024), parzialmente compensato dalla sottoscrizione di un'operazione di MRO a dicembre 2024 per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025, e di una riduzione dei PCT passivi verso banche per 84,8 milioni di euro. A seguito della Decisione BCE/2022/37 del 27 ottobre 2022 per l'esercizio 2024 le competenze sono state determinate sulla base del tasso previsto a far data dalla citata decisione.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione della controparte e del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 970.892 X X X 1.147.597 X X X
2. Depositi a scadenza 4.748.399 X X X 4.139.143 X X X
3. Finanziamenti 1.249.556 X X X 493.791 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.045.734 X X X 346.317 X X X
3.2 Altri 203.822 X X X 147.474 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 23.525 X X X 22.702 X X X
6. Altri debiti 9.391 X X X 11.391 X X X
Totale 7.001.763 - - 6.829.046 5.814.624 - - 6.156.150

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Legenda:

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2024 a 7,0 miliardi di euro, in crescita del 20,4% rispetto al 31 dicembre 2023. La crescita è sostenuta dai PCT verso clientela, pari a 1.045,7 milioni di euro (+699,4 milioni di euro rispetto al saldo a fine 2023) e dalla raccolta retail, che ammonta a 4,8 miliardi di euro a fine 2024 (+7,0% rispetto al 31 dicembre 2023).

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia titoli/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 3.152.700 1.455.245 112.439 1.645.386 3.288.839 1.329.813 104.630 1.853.042
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 3.152.700 1.455.245 112.439 1.645.386 3.288.839 1.329.813 104.630 1.853.042
2. Altri titoli 37 - - 37 56 - - 56
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 37 - - 37 56 - - 56
Totale 3.152.737 1.455.245 112.439 1.645.423 3.288.895 1.329.813 104.630 1.853.098

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Legenda:

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli in circolazione ammontano al 31 dicembre 2024 a 3,2 miliardi di euro, in riduzione di 136,2 milioni di euro (- 4,1%) a seguito delle dinamiche dell'anno, caratterizzato dall'emissione a febbraio 2024 di un senior bond di nominali 400 milioni di euro e di durata 5 anni (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo), il quale ha sostanzialmente sostituito il bond Senior Preferred di nominali 400 milioni di euro emesso nel 2020 e giunto a scadenza in data 25 giugno 2024, e dal normale ammortamento dei titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-207,7 milioni di euro rispetto a dicembre 2023). I titoli in circolazione sono composti al 31 dicembre 2024 da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 976,6 milioni di euro relativi alla tranche senior. Si precisa che a fine giugno 2024 è stata completata la ristrutturazione di tale cartolarizzazione, avente ad oggetto crediti factoring di proprietà (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo e alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura", "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale", paragrafo "1.1 Rischio di credito", sottoparagrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Nota integrativa consolidata);
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Emma SPV per 268,6 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • un prestito subordinato per 373,0 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2023;
  • n. 4 obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per complessivi 1,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al dato di fine dicembre 2023 (+6,7%) per la sopraccitata emissione a febbraio 2024 del senior bond di 400 milioni di euro, la quale ha più che compensato gli incassi dell'esercizio sulle altre obbligazioni.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende titoli subordinati per 373,0 milioni di euro, relativi all'emissione del Bond Tier 2 avvenuta a metà ottobre 2017 per nominali 400 milioni di euro.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Non vi sono debiti strutturati nel presente Bilancio consolidato.

1.6 Debiti per leasing

I debiti per leasing sono relativi per 21,2 milioni di euro ai contratti di locazione di immobili e autovetture rientranti nel perimetro di applicazione del principio contabile IFRS 16, come più diffusamente commentato nella "Parte M - Informativa sul leasing" del presente Bilancio consolidato.

Essi includono inoltre per 2,4 milioni di euro il leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede del Settore Npl fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (da marzo 2009 a marzo 2027), con pagamento di 216 rate mensili di circa 28 mila euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1,9 milioni di euro. Alla data di riferimento del presente documento, l'immobile è utilizzato come ulteriore sede operativa di Banca Ifis.

Il tasso applicato ai debiti per leasing esprime il costo medio del funding del Gruppo tenendo conto del merito creditizio del locatario e dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione - voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia
operazioni/Valori
Fair value Fair VN Fair
VN L1 L2 L3 value* L1 L2 L3 value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X - 13.765 - X X - 14.005 - X
1.1 Di negoziazione X - 13.765 - X X - 14.005 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 13.765 - X X - 14.005 - X
Totale (A+B) X - 13.765 - X X - 14.005 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

Fair value* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Relativamente alle passività di negoziazione di Livello 2, si veda quanto commentato alla "Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20" dell'Attivo .

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Non vi sono passività subordinate iscritte nella voce della presente sezione.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Non vi sono debiti strutturati iscritti nella voce della presente sezione.

L2 = Livello 2

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value - Voce 30

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 4 - Derivati di copertura - Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value 31.12.2024 VN Fair value 31.12.2023 VN
L1 L2 L3 31.12.2024 L1 L2 L3 31.12.2023
A. Derivati finanziari - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700
1) Fair value - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti
esteri
- - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700

Legenda:

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati passivi di copertura sono relativi principalmente alla strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli di Stato detenuti dal Gruppo, e presentano un fair value negativo per 14,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento rispetto al saldo di 11,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023.

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Flussi
finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
inte
resse
titoli
di
capi
tale e
indici
azio
nari
valute
e oro
credi
to
merci altri Generica Specifica Generica Inve
stim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- 1.623 - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
13.245 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 13.245 1.623 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie designate oggetto di copertura generica - Voce 50

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60

Le passività fiscali correnti, pari a 23,3 milioni di euro (26,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023), rappresentano il carico fiscale dell'esercizio per le società che non aderiscono al consolidato fiscale (Banca Credifarma e le controllate estere) e per le imposte, comunque, non liquidabili all'interno del consolidato fiscale (IRAP e Addizionale IRES). Il carico fiscale relativo alla liquidazione del consolidato fiscale viene invece rappresentato nelle voci di bilancio "Altre attività" e "Altre passività" rispettivamente come credito e debito verso La Scogliera S.A., con un'esposizione passiva netta di 4,1 milioni di euro (29,1 milioni di euro di debito parzialmente compensato da 25,0 milioni di euro di debito). Le passività per imposte differite, pari a 28,6 milioni di euro, sono meglio descritte nella "Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" dell'Attivo cui si fa rimando.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Debiti verso fornitori 105.240 133.138
Debiti verso il personale 26.050 26.659
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 32.162 27.346
Somme a disposizione della clientela 15.350 25.193
Ratei e risconti passivi 4.940 4.670
Altre partite 115.571 130.321
di cui: debiti verso La Scogliera per consolidato fiscale 29.116 31.217
di cui: altri debiti 86.455 99.104
Partite transitorie varie 40.064 40.227
Totale altre passività 339.377 387.554

La voce "Altre partite" include per 29,1 milioni di euro il debito nei confronti di La Scogliera S.A. derivante dall'applicazione del consolidato fiscale (31,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2024 31.12.2023
A. Esistenze iniziali 7.906 7.696
B. Aumenti 1.670 1.889
B.1 Accantonamento dell'esercizio 1.599 1.549
B.2 Altre variazioni 71 340
-
operazioni di aggregazione aziendale
- 199
C. Diminuzioni 2.007 1.679
C.1 Liquidazioni effettuate 312 465
C.2 Altre variazioni 1.695 1.214
D. Rimanenze finali 7.569 7.906

Le liquidazioni effettuate rappresentano le quote liquidate ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto della valutazione attuariale del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita di riserve da valutazione iscritte a patrimonio netto.

9.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in Bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di Bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di TFR del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare oppure essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del TFR del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il TFR del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta con il supporto di un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2024 rispetto a quella al 31 dicembre 2023.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2024-2023):
Tasso di mortalità dei dipendenti Da tavola Istat popolazione residente
Probabilità della richiesta di anticipazione di TFR 1,3%
Misura richiesta in caso di anticipo TFR 70,0%
Frequenza del turnover 1,3%
Ipotesi finanziarie (2024-2023):
Tasso annuo di attualizzazione 3,3%
Tasso annuo di inflazione 2,0%

L'aggiornamento delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2024, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una riduzione del fondo TFR di 0,3 milioni di euro pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, per un effetto netto complessivamente negativo per 0,2 milioni di euro;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, per un effetto netto complessivamente negativo per 0,1 milioni di euro.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, pari a 3,3%, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ad un tasso medio calcolato sulla base della duration delle liquidazioni e utilizzando come benchmark gli indici di riferimento su obbligazioni corporate in valuta euro e con scadenza > 6 anni.

Il principio contabile IAS 19 prevede, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, il rischio attuariale o di investimento e rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

I risultati dell'analisi di sensitività, in termini di variazioni assolute e percentuali del debito per TFR consolidato, sono riportati nella tabella seguente.

Variazione TFR in termini
assoluti
(migliaia di euro)
Variazione TFR in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
Tasso attualizzazione
+ 0,5% (357,5) (4,7)%
- 0,5% 374,9 5,0%
Tasso di inflazione
+ 0,5% 221,9 2,9%
- 0,5% (218,0) (2,9)%

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2024 31.12.2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 5.222 5.374
2. Fondi su altri impegni e garanzie finanziarie rilasciate 337 -
3. Fondi di quiescenza aziendali 231 196
4. Altri fondi per rischi ed oneri 46.549 52.608
4.1 controversie legali e fiscali 28.337 43.029
4.2 oneri per il personale 1.931 2.592
4.3 altri 16.281 6.987
Totale 52.339 58.178

I fondi per rischi e oneri totali al 31 dicembre 2024 sono pari a 52,3 milioni di euro, in diminuzione di 5,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e
garanzie
finanziarie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
31.12.2024
A. Esistenze iniziali - 196 52.608 52.804
B. Aumenti 337 99 15.266 15.702
B.1 Accantonamento dell'esercizio 337 91 15.263 15.691
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 8 - 8
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- - - -
B.4 Altre variazioni - - 3 3
C. Diminuzioni - 64 21.325 21.389
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - 2.643 2.643
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- 8 - 8
C.3 Altre variazioni - 56 18.682 18.738
D. Rimanenze finali 337 231 46.549 47.117

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e o originati/e Totale Impegni a erogare fondi 1.873 489 1 - 2.363 Garanzie finanziarie rilasciate 486 7 2.366 - 2.859 Totale 2.359 496 2.367 - 5.222

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2024 il saldo pari a 5,2 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Al 31 dicembre 2024, il saldo della voce risulta pari a 337 mila euro. Per maggiori dettagli sulla movimentazione dell'esercizio si rimanda alle sezioni di cui sopra.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

La voce accoglie il fondo relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del terzo trimestre 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento.

Nello specifico, il Gruppo Banca Ifis ha previsto, per tutto il personale dirigente del Gruppo, una copertura assicurativa per il rimborso spese mediche (RSMO) valida ed efficace fino al compimento degli 85 anni di età. Tale copertura risulta quindi in continuità rispetto a quella in essere in corso di rapporto di lavoro, anche dopo il pensionamento. L'unica condizione di accesso è quella della cessazione del rapporto di lavoro con la Capogruppo o altra società del Gruppo per quiescenza. Il premio di polizza rimarrà a carico della Banca con un contributo annuo del dirigente in pensione. Pertanto, il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le esistenze iniziali a gennaio 2024 delle passività nette a benefici definiti sono pari a 196 mila euro. Al 31 dicembre 2024, per effetto principalmente degli accantonamenti di competenza dell'esercizio, il fondo in questione è aumentato sino a 231 mila euro.

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Per tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Le principali ipotesi attuariali adottate sono le seguenti:

  • tasso di attualizzazione pari a 3,4%, calcolato come tasso medio sulla base della duration delle liquidazioni e utilizzando come benchmark gli indici di riferimento su obbligazioni corporate in valuta euro e con scadenza > 10 anni;
  • tasso di inflazione dei premi pari a 2,3%;
  • tasso annuo di turnover pari a 2,0%;

• frequenza di "rinuncia al beneficio" (mancato pagamento della componente di premio dei pensionati) pari a 2,0%.

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza sui flussi finanziari

Considerato che le prestazioni sanitarie sono prestate tramite una polizza e che esse costituiscono un beneficio per i destinatari fino al compimento dell'85° anno d'età, l'obbligazione oggetto di attualizzazione ai sensi IAS 19 è quella relativa al periodo in pensionamento e fino all'85° anno di età.

È stata condotta inoltre un'analisi di sensitivity su tali passività nette a benefici definiti, analizzando quale sarebbe l'ammontare delle passività nette in presenza di:

  • una variazione del tasso di attualizzazione di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso di crescita dei pagamenti alla compagnia assicurativa di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso d'inflazione di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso di crescita dei salari di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione dell'età pensionabile di +/- 1 anno;
  • una variazione della longevità media di +/- 1 anno.

I valori massimi e minimi delle passività nette a benefici definiti al 31 dicembre 2024 emersi dalle suddette sensitivity sono pari rispettivamente a 266 mila euro e 199 mila euro.

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

10.6 Fondi per rischi e oneri - Altri fondi

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 28,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 43,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Tali fondi sono riferibili a vertenze rispetto alle quali si ritiene che il Gruppo abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse finanziarie. L'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi per rischi e oneri non viene fornita per singola vertenza ma per tipologia sia in considerazione della numerosità dei contenziosi sia al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva.

La diminuzione della voce per 14,7 milioni di euro è da ricondurre principalmente a rilasci relativi a vertenze collegate all'ex Aigis Banca (per 5,8 milioni di euro), alla positiva risoluzione di un contenzioso relativo all'ex Interbanca (per 3,3 milioni di euro) e a rilasci netti da ricondurre alla controllata Ifis Npl Investing per 2,2 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio risultano essersi chiuse 99 cause il cui fondo stanziato ad inizio esercizio era pari a 15,1 milioni di euro e si sono aperte 87 nuove cause il cui fondo rischi e oneri in essere al 31 dicembre 2024 risulta essere pari a 3,9 milioni di euro.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per il personale per 1,9 milioni di euro (2,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 1,6 milioni di euro relativi al Fondo di Solidarietà.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2024 sono in essere "Altri fondi" per 16,3 milioni di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (+10,0 milioni di euro) a seguito principalmente di stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi, a fronte dei quali il fondo stanziato al 31 dicembre 2024 è pari a 7,5 milioni di euro. La voce include inoltre 3,4 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 3,1 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione e da 0,4 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali ai sensi dello IAS 37 maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2024 il cui esito negativo è ritenuto dal Gruppo e dai propri consulenti legali non probabile ancorchè possibile. Tale informativa non viene fornita con riferimento alle situazioni la cui probabilità di impiegare risorse atte a produrre benefici economici sia remota.

Il petitum complessivo associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 490,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (di cui 13,1 milioni di euro relativi a contenziosi fiscali) di cui si dettagliano in seguito le principali evoluzioni.

Contenzioso relativo a procedure concorsuali

Nel corso del 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. Le prime udienze sono previste a partire dalla fine del primo semestre del 2025.

Contenzioso fiscale relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2017 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

L'Amministrazione Finanziaria ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Per le annualità 2013-2014-2015 sia la Corte di Giustizia di primo grado che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado hanno integralmente accolto le argomentazioni di Banca Ifis rigettando le contestazioni dell'Agenzia delle Entrate. Nel corso del 2024 è stato notificato il ricorso dall'Avvocatura di Stato di fronte alla Corte di Cassazione.

Per le annualità 2016 e 2017 la Corte di Giustizia di primo grado ha integralmente accolto il ricorso della Capogruppo Banca Ifis. Nel corso del 2024 l'Agenzia delle Entrate ha presentato appello presso la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto.

Contenzioso fiscale in tema di imposta sul valore aggiunto (IVA)

Sono stati notificati per le annualità 2017 e 2018 due Avvisi di Accertamento in cui l'Agenzia delle Entrate ha contestato alla Capogruppo Banca Ifis l'omesso versamento di IVA su operazioni effettuate a favore dei c.d. esportatori abituali a seguito di presentazione telematica, da parte degli stessi, delle lettere d'intenti.

Entrambi gli atti sono stati impugnati nei termini previsti dalla normativa con contestuale versamento di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio.

Schema d'atto dell'Avviso di Accertamento - Superammortamento della controllata Ifis Rental Services

Si segnala come, nel corso dell'annualità 2024, a seguito di una verifica fiscale per l'anno 2018 sulla controllata Ifis Rental Services avente ad oggetto la corretta applicazione dell'agevolazione "Superammortamento" (art. 1, commi 91 ss. L. 208/2015), l'Agenzia delle Entrate ha notificato alla stessa uno schema d'atto dell'Avviso di Accertamento con cui è stata contestata la fruizione del beneficio fiscale per un importo pari a 4,7 milioni di euro, più sanzioni e interessi di legge.

Ifis Rental Services, in attesa dell'avviso di accertamento che sarà emesso nel corso del 2025 e a seguito di interlocuzioni ed approfondimenti svolti con i propri consulenti fiscali, ritiene corretto il proprio operato per ragioni

di merito e di diritto, riservandosi, pertanto, una volta ricevuto l'atto impugnabile, di difendersi nelle sedi opportune e nelle modalità e nei termini di legge.

Sezione 11 - Passività assicurative - Voce 110

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili - Voce 130

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 13 - Patrimonio del gruppo - Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Voce 31.12.2024 31.12.2023
170 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
180 Azioni proprie (in migliaia di euro) (20.971) (21.817)
Numero azioni proprie 1.238.886 1.343.018

13.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (1.343.018) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 52.468.077 -
B. Aumenti 104.132 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 104.132 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 52.572.209 -
D.1 Azioni proprie (+) 1.238.886 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

Le altre variazioni in aumento a livello di n. azioni si riferiscono all'assegnazione nel corso dell'esercizio di azioni nell'ambito di meccanismi di remunerazione dell'Alta direzione del Gruppo Banca Ifis, le quali erano incluse fra le azioni proprie all'inizio dell'esercizio. Per maggiori dettagli si rimanda allo specifico paragrafo all'interno della "Sezione 1 - Il patrimonio consolidato" della "Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato" della presente Nota integrativa consolidata

13.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2024 31.12.2023
Riserva legale Banca Ifis 10.762 10.762
Riserva straordinaria Banca Ifis 523.729 514.469
Riserva acquisto azioni proprie 20.971 20.971
Altre riserve di utili 975.334 946.444
Totale riserve di utili 1.530.796 1.492.646
Riserva stock option 2.213 2.058
Altre riserve, diverse da "riserve di utili" 10.720 10.720
Totale voce 150 Riserve 1.543.729 1.505.424

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27 dicembre 2013) e dell'art. 1, comma 704 della Legge di Bilancio per il 2020 (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019), il Gruppo Banca Ifis ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui taluni beni immobili. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 15,3 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca Ifis S.p.A. effettuata nel 2017, l'incorporante ha ricostituito, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • riserva speciale ex art. 15 comma 10 L. 7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro;
  • riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro.

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca Ifis e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, si segnala come le corrispondenti appostazioni a riserva che gli amministratori hanno proposto alle relative assemblee nel corso del 2024, siano state da queste deliberate e ammontino a 23.905.112 euro per Banca Ifis (delibera in data 18 aprile 2024) e 3.252.404 euro per Banca Credifarma (delibera in data 10 aprile 2024). Si evidenzia infine che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta da ciascuna banca nei rispettivi bilanci individuali. Al riguardo, gli amministratori confermano al momento l'intenzione di non procedere ad alcuna distribuzione delle riserve così costituite.

Le fattispecie di riserve sopraccitate sono tutte incluse nella sottovoce "Altre riserve di utili" della tabella sopra riportata.

La voce "Riserva straordinaria Banca Ifis" evidenzia un aumento di 9,3 milioni di euro corrispondente alla quota dell'utile della Capogruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2023 destinata a riserva.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Il Gruppo Banca Ifis non detiene strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Con riferimento alle riserve di valutazione si rimanda a quanto dettaglio all'interno della "Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato".

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31.12.2024 31.12.2023
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi
significative
15.834 14.238
1. Banca Credifarma S.p.A. 15.834 14.238
Altre partecipazioni 2 2
Totale 15.836 14.240

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti di capitale.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e
o
originati/e
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
1. Impegni a erogare fondi 1.092.647 42.006 17.638 - 1.152.291 1.151.498
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - 1
c) Banche 14.798 - - - 14.798 235
d) Altre società finanziarie 174.943 35 2.616 - 177.594 140.065
e) Società non finanziarie 762.025 35.545 12.801 - 810.371 836.149
f) Famiglie 140.881 6.426 2.221 - 149.528 175.048
2. Garanzie finanziarie rilasciate 103.320 15.004 5.709 - 124.033 215.652
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - 19
d) Altre società finanziarie 35 - - - 35 4.815
e) Società non finanziarie 101.493 14.971 5.616 - 122.080 207.957
f) Famiglie 1.792 33 93 - 1.918 2.861

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
31.12.2024 31.12.2023
Altre garanzie rilasciate 42.922 32.688
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 1.683 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie 42.922 32.688
f) Famiglie - -
Altri impegni 68.536 56.930
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 65.536 53.011
e) Società non finanziarie 3.000 3.919
f) Famiglie - -

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2024 31.12.2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 168.604 513.461
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.187.792 2.793.189
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva così come le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferiscono per la maggior parte a titoli di Stato a garanzia delle operazioni di finanziamento presso l'Eurosistema.

La restante parte delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferisce a depositi bancari a garanzia di operazioni in derivati.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di
banca depositaria
-
(escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento
-
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 465.072
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 388
2. altri titoli 464.684
c) titoli di terzi depositati presso terzi 381.778
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4.705.822
4. Altre operazioni -
  1. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

  1. Operazioni di prestito titoli

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

  1. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto
economico:
7.181 333 - 7.514 4.747
1.1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
6 - - 6 2
1.2. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - -
1.3. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
7.175 333 - 7.508 4.745
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
11.487 - X 11.487 13.704
3. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato:
101.190 705.034 - 806.224 745.291
3.1. Crediti verso banche 21.789 30.039 X 51.828 48.866
3.2. Crediti verso clientela 79.401 674.995 X 754.396 696.425
4. Derivati di copertura X X 2.468 2.468 1.449
5. Altre attività X X 7.674 7.674 9.236
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 119.858 705.367 10.142 835.367 774.427
di cui: interessi attivi su attività
finanziarie impaired
- 204.286 - 204.286 183.291
di cui: interessi attivi su leasing
finanziario
X 88.865 X 88.865 82.243

Con riferimento alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", gli importi sono riferiti a titoli di debito e finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test, mentre con riferimento alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" gli importi indicati sono rinvenienti dai titoli, prevalentemente di Stato, in portafoglio.

Gli interessi attivi su crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato riferiti a titoli di debito sono relativi prevalentemente a tranche senior di cartolarizzazione assistite da garanzia dello Stato (GACS) sottoscritte dal Gruppo e al portafoglio titoli costituito come impiego di liquidità.

Nella voce "Derivati di copertura" alla colonna "Altre operazioni" è riportato l'ammontare, positivo o negativo, dei differenziali o margini maturati sui suddetti derivati che corregge gli interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti (che, nel caso del Gruppo Banca Ifis, sono alcuni titoli di Stato valutati al costo ammortizzato e al fair value con impatto sulla redditività complessiva coperti con una strategia di micro fair value hedge).

Con riferimento agli interessi attivi su attività finanziarie impaired di complessivi 204,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024, si precisa che 185,1 milioni di euro (172,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023) sono connessi all'attività specifica del Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. La restante parte è connessa agli interessi attivi su crediti deteriorati acquistati a seguito delle varie business combination occorse negli anni scorsi.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2024
31.12.2023
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 9.745 9.059
1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(337.413) (95.656) X (433.069) (342.944)
1.1 Debito verso banche centrali (26.961) X X (26.961) (67.566)
1.2 Debiti verso banche (15.328) X X (15.328) (41.922)
1.3 Debiti verso clientela (295.124) X X (295.124) (166.891)
1.4 Titoli in circolazione X (95.656) X (95.656) (66.565)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X (28) (28) (6)
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (252) (109)
Totale (337.413) (95.656) (28) (433.349) (343.059)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
(521) X X (521) (415)

L'aumento degli interessi passivi rispetto all'esercizio precedente è legato principalmente all'incremento del costo medio della funding del Gruppo, il quale passa dal dato medio 2023 di 3,08% al 3,87% del 2024, a seguito delle dinamiche della raccolta nel corso dell'esercizio (e in particolare del già citato rimborso delle linee TLTRO).

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2024 31.12.2023
Interessi passivi su passività in valuta (4.207) (5.090)
1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura
VOCI 31.12.2024 31.12.2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 13.882 7.243
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (11.414) (5.794)
C. Saldo (A-B) 2.468 1.449

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Strumenti finanziari - -
1. Collocamento titoli - -
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile - -
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per
conto dei clienti
- -
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari - -
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti - -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari - -
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance 23 253
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance 23 253
c) Attività di consulenza in materia di investimenti - -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione - -
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione - -
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria - -
i) Servizi di pagamento 8.890 8.846
1. Conto correnti 3.554 3.875
2. Carte di credito 407 359
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 1.147 854
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 141 163
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 3.641 3.595
j) Distribuzione di servizi di terzi 4.688 5.360
1. Gestioni di portafogli collettive - -
2. Prodotti assicurativi 4.677 5.349
3. Altri prodotti 11 11
di cui: gestioni di portafogli individuali - -
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 1.543 1.417
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 2.533 1.584
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 90.596 90.799
di cui: per operazioni di factoring 60.404 64.908
p) Negoziazione di valute - -
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 3.301 4.012
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 111.574 112.271

Il principale contributo a livello di commissioni attive deriva dalle commissioni legate alle operazioni di finanziamento, le quali si attestano a 90,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, sostanzialmente in linea con il dato alla fine del precedente esercizio.

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Strumenti finanziari (397) (827)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (397) (827)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (181) (176)
e) Servizi di incasso e pagamento (1.012) (1.764)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento - -
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - (694)
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (101) (172)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (4.037) (2.360)
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (14.071) (8.057)
Totale (19.799) (14.050)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- 1.852 - 2.818
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
10.691 - 13.354 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 10.691 1.852 13.354 2.818

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 743 - (50) 693
1.1 Titoli di debito - 453 - (39) 414
1.2 Titoli di capitale - 290 - (11) 279
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di
negoziazione
- - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (308)
4. Strumenti derivati 48.448 12.549 (40.443) (22.863) (2.309)
4.1 Derivati finanziari: 48.448 12.549 (40.443) (22.863) (2.309)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 23.261 4.414 (14.661) (14.055) (1.041)
- Su titoli di capitale e indici azionari 25.187 8.135 (25.782) (8.808) (1.268)
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse
con la fair value option
X X X X -
Totale 48.448 13.292 (40.443) (22.913) (1.924)

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori 31.12.2024 31.12.2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 2.231 -
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 168 12.613
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 2.399 12.613
B. Oneri relativa a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (977) (12.713)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (2.562) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.539) (12.713)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (1.140) (100)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Si precisa che i valori al 31 dicembre 2023 non sono prontamente comparabili in quanto l'attività di copertura è stata avviata solo dal mese di giugno 2023.

Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Voci/Componenti reddituali Utili
Perdite
Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
33.835 (1.169) 32.666 13.112 (210) 12.902
1.1 Crediti verso banche 10.948 (458) 10.490 - - -
1.2 Crediti verso clientela 22.887 (711) 22.176 13.112 (210) 12.902
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
10.425 (2.221) 8.204 4.333 (1.677) 2.656
2.1 Titoli di debito 10.425 (2.221) 8.204 4.333 (1.677) 2.656
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 44.260 (3.390) 40.870 17.445 (1.887) 15.558
Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
- - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 86 (22) 64 1.099 (72) 1.027
Totale passività (B) 86 (22) 64 1.099 (72) 1.027

Gli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie sono complessivamente pari a 40,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (utili netti per 16,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023), e sono composti principalmente da 25,1 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà soprattutto per le dismissioni di titoli di debito (contro il dato di 4,8 milioni di euro dell'esercizio 2023), di cui 12,3 milioni di euro relativi a titoli di debito bancari e 12,8 milioni di euro relativi a titoli di Stato, e da 16,1 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (tutti appartenenti alla c.d. categoria dei POCI, che rappresenta l'attività caratteristica del Settore).

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta di priva di valore.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie 24.395 6.668 (5.642) (1.294) 24.127
1.1 Titoli di debito 2.655 334 (823) (1.132) 1.034
1.2 Titoli di capitale 11.854 6.334 (1.363) (3) 16.822
1.3 Quote di O.I.C.R. 9.729 - (3.122) - 6.607
1.4 Finanziamenti 157 - (334) (159) (336)
2. Attività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X -
Totale 24.395 6.668 (5.642) (1.294) 24.127

Il risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico è pari a 24,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (in aumento di 10,9 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023), ed è principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nel 2024 dei titoli di capitale per 16,9 milioni di euro (che includono la plusvalenza da cessione per 6,2 milioni di euro di strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da un'operazione di ristrutturazione del debito di una posizione del comparto Non Core), in aumento di 10,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, e delle quote di fondi OICR per 6,6 milioni di euro (+1,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023).

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
Operazioni/
componenti reddituali
Primo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
(2) Totale Totale
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
31.12.2024 31.12.2023
A. Crediti verso banche (139) - - - - - 1.404 - - - 1.265 9
-
Finanziamenti
(139) - - - - - 728 - - - 589 (294)
-
Titoli di debito
- - - - - - 676 - - - 676 303
B. Crediti verso clientela (5.724) (2.379) (11.244) (81.689) (161.173) (433.746) 12.581 5.440 41.039 728.544 91.649 79.328
-
Finanziamenti
(5.720) (2.379) (11.244) (80.695) (161.173) (433.746) 11.385 5.440 41.039 728.544 91.451 78.752
-
Titoli di debito
(4) - - (994) - - 1.196 - - - 198 576
Totale (5.863) (2.379) (11.244) (81.689) (161.173) (433.746) 13.985 5.440 41.039 728.544 92.914 79.337

Le riprese nette su attività finanziarie al costo ammortizzato rientranti nella categoria "impaired acquisite o originate" (c.d. POCI) ammontano al 31 dicembre 2024 a 133,6 milioni di euro (594,9 milioni di euro a livello di rettifiche e 728,5 milioni di euro relativi a riprese di valore). Tali riprese nette si riferiscono al Settore Npl (per il quale i POCI rappresentano l'attività caratteristica) per 130,5 milioni di euro, mentre il residuo è relativo a riprese nette su crediti POCI acquisiti a seguito di operazioni di business combination effettuate dal Gruppo negli scorsi esercizi.

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

Operazioni/
componenti reddituali
Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
(2)
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite o
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio originate
A. Titoli di debito (95) (176) - - - - 754 - - - 483 (80)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
-
Verso clientela
- - - - - - - - - - - -
-
Verso banche
- - - - - - - - - - - -
Totale (95) (176) - - - - 754 - - - 483 (80)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Sezione 9 - Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni - Voce 140

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 10 - Premi netti - Voce 160

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa - Voce 170

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 12 - Spese amministrative - Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2024 31.12.2023
1) Personale dipendente (163.118) (157.447)
a) salari e stipendi (115.767) (110.607)
b) oneri sociali (30.492) (30.171)
c) indennità di fine rapporto (3.388) (3.179)
d) spese previdenziali (17) (41)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (3.819) (3.441)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (99) (222)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (99) (222)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (2.059) (1.600)
- a contribuzione definita (2.059) (1.600)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
(155) (1.108)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (7.322) (7.075)
2) Altro personale in attività (378) (407)
3) Amministratori e sindaci (6.356) (5.948)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (169.852) (163.802)

Le spese per il personale, pari a 169,9 milioni di euro, registrano un aumento del 3,7% da ricondursi da un lato alla crescita delle risorse in forza alla data di riferimento (il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2024 è pari a 2.013, in aumento del 3,8% rispetto a 1.940 risorse al 31 dicembre 2023) e dall'altro agli effetti del rinnovato CCNL.

Le voci "accantonamento al trattamento di fine rapporto" e "accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili – a benefici definiti" includono anche gli interessi maturati nell'esercizio per effetto del passaggio del tempo.

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2024 31.12.2023
Personale dipendente: 1.925,3 1.907,0
a) dirigenti 99,5 97,5
b) quadri direttivi 630,5 587,5
c) restante personale dipendente 1.195,3 1.222,0
Altro personale 29,5 -

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Il saldo al 31 dicembre 2024 degli accantonamenti a fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti del Gruppo Banca Ifis ammonta a 99 mila euro, in diminuzione rispetto al dato di 222 mila euro al 31 dicembre 2023. Per maggiori informazioni sui fondi di quiescenza a benefici definiti, si rimanda a quanto esposto nella Parte B della presente Nota Integrativa consolidata alla "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100".

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Il costo di competenza dell'esercizio 2024 per altri benefici a favore dei dipendenti ammonta a 7,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato dell'esercizio precedente.

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali ad esempio i buoni pasto, le polizze a beneficio dei dipendenti, e i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2024 sono pari a 256,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2023 di 3,5 milioni di euro, in quanto gli aumenti nelle sottovoci "Legali e consulenze" e "Servizi in outsourcing", connessi al maggior contributo della ex Revalea (ora incorporata in Ifis Npl Investing) per l'esercizio 2024 (si ricorda che è entrata a far parte nel perimetro del Gruppo a ottobre 2023), sono stati più che compensati dai risparmi di costo registrati fra le "spese amministrative non ricorrenti" e fra gli "oneri relativi al sistema bancario".

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2024 31.12.2023
Spese per servizi professionali (134.732) (122.516)
Legali e consulenze (92.898) (87.106)
Compensi a società di revisione (1.173) (1.016)
Servizi in outsourcing (40.660) (34.394)
Imposte indirette e tasse (37.448) (40.141)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (75.359) (75.552)
Assistenza e noleggio software (22.556) (19.074)
Pubblicità e inserzioni (12.176) (14.195)
Spese per informazione clienti (8.019) (12.404)
Spese relative agli immobili (7.966) (7.495)
Viaggi e trasferte (5.555) (4.204)
Spese spedizione e archiviazione documenti (3.597) (3.733)
Gestione e manutenzione autovetture (3.556) (3.247)
Spese telefoniche e trasmissione dati (3.342) (3.160)
Costi per cartolarizzazione (1.808) (1.169)
Altre spese diverse (6.785) (6.871)
Oneri relativi al sistema bancario (8.136) (11.193)
Spese amministrative non ricorrenti (610) (11.455)
Totale altre spese amministrative (256.284) (260.857)

La sottovoce "Spese per servizi professionali" risulta pari a 134,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento di 12,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (+10,0%), si compone principalmente come segue:

  • la sottovoce "Legali e consulenze", che risultano pari 92,9 milioni di euro nell'esercizio 2024, in crescita del 6,6% rispetto al dato dell'esercizio precedente;
  • costi per "Servizi in outsourcing", che sono pari a 40,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e registrano un incremento per 6,3 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio precedente. La variazione è da ricondurre principalmente al maggior costo dell'attività di recupero di Ifis Npl Investing (+10,3 milioni di euro), il cui dato comparato del 2023 aveva beneficiato della sistemazione degli effetti connessi al cambio del sistema provvigionale e del contributo limitato a soli due mesi dei costi connessi alla ex Revalea (la quale è entrata nel perimetro del Gruppo dal 31 ottobre 2023).

La sottovoce "Imposte indirette e tasse", pari a 37,4 milioni di euro, risulta in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 40,1 milioni di euro (-6,7%). La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 22,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (26,1 milioni di euro alla fine dell'esercizio precedente, e include inoltre costi per imposta di bollo per 13,7 milioni di euro (in linea con il dato al 31 dicembre 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

La sottovoce "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risulta pari a 75,4 milioni di euro, in linea rispetto al 31 dicembre 2023. I fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • costi per "Assistenza e noleggio software", i quali sono pari a 22,6 milioni di euro e risultano in aumento (+18,3%) rispetto al dato del 31 dicembre 2023;
  • spese per "Pubblicità e inserzioni", che passano da 14,2 milioni di euro a 12,2 milioni di euro a dicembre 2024 (-2,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023);
  • "Spese per informazioni clienti", le quali sono pari 8,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e risultano in riduzione di 4,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, principalmente per i minori costi sostenuti dalla controllata Ifis Npl Investing riconducibili principalmente al relativo timing di acquisto dei portafogli Npl;
  • "Spese relative agli immobili", pari a 8,0 milioni di euro e in crescita del 6,3% rispetto a dicembre 2023 (+0,5 milioni di euro), principalmente a seguito dei maggiori costi di sorveglianza.

La voce "Oneri relativi al sistema bancario" al 31 dicembre 2024 risulta essere pari a 8,1 milioni di euro e rappresenta il costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi alla Capogruppo Banca Ifis e il residuo di 0,2 milioni di euro di competenza della controllata Banca Credifarma. Il saldo comparato al 31 dicembre 2023, pari a 11,2 milioni di euro, rappresenta il costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e della contribuzione prevista dal piano di accumulo del Fondo di Risoluzione Unico (FRU o SRF - Single Resolution Fund) effettuate nell'esercizio 2023. Per quanto riguarda il SRF nulla è stato richiesto in termini di contribuzione al 31 dicembre 2024, essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo nel 2023.

La voce "Spese amministrative non ricorrenti" presenta un saldo netto al 31 dicembre 2024 per 610 mila euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2024 connessi all'acquisizione di Revalea e alla sua integrazione all'interno del Gruppo Banca Ifis, inclusi quelli relativi alla sua fusione per incorporazione in Ifis Npl Investing avvenuta nel corso del 2024 (per maggiori dettagli si veda la "Parte G - Operazioni di aggregazione aziendale riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa consolidata).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Al 31 dicembre 2024 si rilevano rilasci netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate per 89 mila euro che riflettono le stime di rischio sugli impegni assunti. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte B, "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 10" del Passivo, della presente Nota Integrativa consolidata.

13.2 Accantonamenti netti relativi a altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti relativi a altri impegni e altre garanzie rilasciate presentano al 31 dicembre 2024 un saldo di 337 mila euro.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri al 31 dicembre 2024 risultano pari a 478 mila euro, mentre il saldo al 31 dicembre 2023 registrava accantonamenti netti per 7,9 milioni di euro. L'andamento dell'esercizio 2024 è stato caratterizzato da rilasci da ricondurre alla Capogruppo Banca Ifis per 9,1 milioni di euro relativi a vertenze collegate all'ex Aigis Banca (per 5,8 milioni di euro) e alla risoluzione di un contenzioso relativo all'ex

Interbanca (per 3,3 milioni di euro), che sono stati più che compensati da accantonamenti per complessivi 9,6 milioni di euro, di cui 7,5 milioni di euro a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti d'imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (iscritti nella voce patrimoniale "Altre attività") e 1,6 milioni di euro principalmente relativi a garanzie per indennizzi relativi ad una operazione di cessione di una quota partecipativa.

Per maggiori dettagli sulla movimentazione dell'esercizio si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 10" del Passivo, della presente Nota Integrativa consolidata.

Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (12.198) - - (12.198)
- di proprietà (7.033) - - (7.033)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (5.165) - - (5.165)
2. Detenute a scopo di investimento - (17) - (17)
- di proprietà - (17) - (17)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (12.198) (17) - (12.215)

Sezione 15 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (9.382) - - (9.382)
A.1 Di proprietà (11.061) - - (11.061)
- Generate internamente dall'azienda (366) - - (366)
- Altre (10.695) - - (10.695)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (11.061) - - (11.061)

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Transazioni con clientela (107) (104)
b) Minusvalenze (1.055) (829)
c) Altri oneri (3.759) (2.475)
Totale (4.921) (3.408)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Valori/Proventi 31.12.2024 31.12.2023
a) Recupero spese a carico di terzi 16.478 15.446
b) Fitti attivi 106 123
c) Proventi da realizzo attività materiali 1.278 1.606
d) Altri proventi 20.809 11.302
e) Gain on a bargain purchase - 8.536
Totale 38.671 37.013

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 33,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, risultano sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2023, pari a 33,6 milioni di euro.

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni - Voce 250

La voce risulta priva di valore nel presente Bilancio consolidato.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 260

La voce risulta priva di valore nel presente Bilancio consolidato.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 270

La voce risulta priva di valore nel presente Bilancio consolidato.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti - voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2024 31.12.2023
A. Immobili - 986
- Utili da cessione - 986
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
Risultato netto - 986

I saldi comparati del 2023 si riferiscono all'effetto della cessione di un'immobile detenuto dalla controllata Banca Credifarma.

Sezione 21 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2024 31.12.2023
1. Imposte correnti (-) (53.461) (57.837)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3.026 1.559
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 19 -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta
di cui alla Legge n. 214/2011 (+)
28.602 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (61.670) (20.237)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.315 874
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (82.168) (75.641)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2024 31.12.2023
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 245.342 237.557
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (67.469) (86.427)
- effetto minor aliquota 1.102 707
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 29.012 35.504
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (26.998) (6.476)
- IRES non corrente (82) 1.201
IRES - Onere fiscale effettivo (64.435) (55.491)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (13.666) (17.506)
- effetto minor aliquota 569 389
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (7.744) (4.112)
- IRAP non corrente 3.108 1.079
IRAP - Onere fiscale effettivo (17.733) (20.150)
Altre imposte - -
Onere fiscale effettivo di bilancio (82.168) (75.641)

Le imposte sul reddito relative all'esercizio 2024 ammontano a 82,2 milioni di euro, e il tax rate è pari al 33,49%, contro il 31,84% dell'esercizio precedente.

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 320

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazioni imprese 31.12.2024 31.12.2023
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative 1.596 1.806
1. Banca Credifarma S.p.A. 1.596 1.806
Altre partecipazioni - -
Totale 1.596 1.806

Sezione 24 - Altre informazioni

24.rmativa in tema di erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

La Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha introdotto all'art. 1, commi da 125 a 129, alcune misure finalizzate ad aumentare la trasparenza dei contributi da parte delle amministrazioni e delle società pubbliche, anche quotate, a favore dei soggetti del terzo settore e delle imprese in generale.

In particolare, con riferimento all'informativa di bilancio la norma prevede a carico di tutte le imprese l'obbligo di inserire nelle note al Bilancio d'esercizio e al Bilancio consolidato informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da:

  • pubbliche amministrazioni e soggetti ad esse equiparate (art. 2-bis, D.lgs. 33/2013);
  • società controllate, di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, da pubbliche amministrazioni; e
  • società in partecipazione pubblica.

Tali informazioni sono da indicare qualora gli importi ricevuti risultino superiori a 10 mila euro nel periodo di riferimento.

Coerentemente con i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato con parere del 1° giugno 2018, n. 1.149 e con gli orientamenti emersi dalle associazioni di categoria (Assonime), sono escluse dagli obblighi di informativa le seguenti fattispecie:

  • corrispettivi di prestazioni dell'impresa nell'ambito dello svolgimento di prestazioni professionali, servizi e forniture o di altro incarico rientrante nell'esercizio tipico dell'attività di impresa. Trattasi, infatti, di importi ricevuti che non attengono al campo delle liberalità/politiche pubbliche di sostegno;
  • le agevolazioni fiscali accessibili a tutte le imprese che soddisfano determinate condizioni, sulla base di criteri generali predeterminati, che peraltro formano oggetto di specifiche dichiarazioni;
  • erogazione alla propria clientela di finanziamenti agevolati, in quanto trattasi di erogazione di fondi altrui (es. contributo in conto interessi da parte della pubblica amministrazione) e non di mezzi propri della banca che funge da intermediario.

Per le informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle società del Gruppo si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, sezione "Trasparenza".

Sezione 25 - Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2024 31.12.2023
Utile netto d'esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 161.578 160.110
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.529.787 52.456.037
Numero medio azioni ordinarie a capitale diluito 53.383.843 52.456.037
Utile consolidato d'esercizio per azione (unità di euro) 3,08 3,05
Utile consolidato d'esercizio per azione diluito (unità di euro) 3,03 3,05

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

L'utile per azione diluito è determinato dividendo l'utile netto per il numero medio ponderato delle azioni in circolazione nel periodo, escluse le azioni proprie, incremento del numero di azioni che potenzialmente potrebbero aggiungersi a quelle in circolazione per effetto dell'assegnazione o cessione di azioni proprie in portafoglio a fronte di piani di stock option. Pertanto, la differenza tra numero medio azioni in circolazione e numero medio azioni ordinarie a capitale diluito con riferimento al 31 dicembre 2024 deriva dall'effetto potenzialmente diluitivo delle stock option assegnate per effetto della maturazione del Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo. Per maggiori dettagli su tale Piano LTI si rimanda a quanto riportato della "Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" della presente Nota integrativa consolidata.

25.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare.

Parte D - Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (3.657) (4.561)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(2.441) (2.745)
a) variazione di fair value 8.580 1.046
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (11.021) (3.791)
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(179) -
a) variazione di fair value (strumento coperto) (1.374) -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) 1.195 -
70. Piani a benefici definiti 392 (131)
110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali
senza rigiro a conto economico
(1.429) (1.685)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 3.102 19.815
130. Differenze di cambio 709 2.994
a) variazioni di valore 709 2.994
160. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate
al fair value con impatto sulla redditività complessiva
3.813 25.093
a) variazione di fair value (7.962) 21.045
b) rigiro a conto economico 11.775 4.048
1. rettifiche per rischio di credito (483) 80
2. utili/perdite da realizzo 12.258 3.968
210. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali
con rigiro a conto economico
(1.420) (8.272)
220. Totale altre componenti reddituali (555) 15.254
230. Redditività complessiva (Voce 10 + 220) 162.619 177.170
240. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (1.597) (1.806)
250. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 161.022 175.364

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Con riferimento al 31 dicembre 2024 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis nella stessa seduta consiliare del presente Bilancio consolidato 2024. Si rimanda al sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Investor Relations" per la versione più aggiornata disponibile dell'Informativa al Pubblico Pillar 3.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti "Disposizioni di Vigilanza per le banche", il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di Vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative, incorporati nelle procedure o eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi

derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.lgs. 231/2001, funzione Internal Audit, funzione Risk Management, funzione Compliance, funzione Anti-Money Laundering) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 6 marzo 2025 congiuntamente al Bilancio consolidato 2024 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Corporate Governance".

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e la funzione Human Resources, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Anti-Money Laundering) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente Parte E della Nota integrativa consolidata sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse;
    • di prezzo;
    • di cambio;
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

Gestione dei rischi legati al climate change

I rischi connessi al climate change figurano tra le aree tematiche di particolare rilevanza indicate da ESMA nel public statement del 24 ottobre 2024 denominato "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting".

A tale riguardo, il Gruppo Banca Ifis nel corso degli anni e in linea con le richieste dell'art. 3 del D. Lgs. 254/2016, ha attivato processi e definito specifiche responsabilità per identificare e gestire i principali rischi connessi al climate change e agli altri temi ESG.

Con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali, l'analisi delle aspettative di vigilanza ha dato luogo all'avvio di una progettualità con lo scopo di integrare i fattori ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo, nel risk management framework e nella disclosure. Ulteriore obiettivo strategico è quello di incorporare i relativi rischi nei principali processi valutativi aziendali

Il piano pluriennale di allineamento alle aspettative di vigilanza in materia di rischi climatici e ambientali, posto in essere da Banca Ifis e consegnato a Banca d'Italia a inizio 2023, si articola in stream progettuali che coinvolgono diverse aree.

Tra le attività già intraprese da Banca Ifis vi sono l'esercizio di un materiality assessment, funzionale all'individuazione dei fattori di rischio climatici e ai meccanismi causali secondo cui tali fattori si trasferiscono ai rischi tradizionali (canali di trasmissione).

Per quanto riguarda i fattori di rischio, si riconoscono i rischi fisici e i rischi di transizione. In particolare, per quanto riguarda i rischi fisici sono stati analizzati eventi climatici avversi, di natura cronica o acuta, e tra questi sono stati individuati quelli rilevanti per il contesto in cui opera Banca Ifis. Tali effetti sono stati analizzati sulla base di diversi elementi quali, ad esempio, la georeferenziazione del portafoglio, dell'operatività aziendale e, più in generale, dei principali asset considerati importanti per la continuità operativa. In riferimento invece ai rischi di transizione i driver identificati sono raggruppati in tre categorie: l'innovazione tecnologica, la regolamentazione in evoluzione e le preferenze dei consumatori.

Tipologia di rischio Driver di rischio Orizzonte temporale
Normativo Policy a livello globale (e.g. Paris Agreement) possono
limitare le attività e i settori con un alto livello di emissioni e
rischio ambientale. A titolo di esempio, la regolamentazione
sugli Energy Performance Certificate può impattare il valore
degli immobili in portafoglio
Medio termine
Rischi di transizione Tecnologico La transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale
richiede un costo maggiore da sostenere da parte delle
imprese per adeguare gli impianti e le sedi produttive,
potenzialmente impattando il modello di business e la
capacità di generare ricavi e profitti
Medio termine
Mercato Un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso
consumi più climate-friendly impatta potenzialmente tutti i
settori maggiorente legati ad un alto consumo di energia e/o
alti livelli di inquinamento
Medio termine
Acuto Ondate di calore, incendi, inondazioni, siccità, frane,
terremoti
Breve termine
Rischi fisici Cronico Temperature estreme, erosione del suolo, stress idrico,
incremento del livello del mare
Medio
termine/Lungo
termine

La tabella sottostante descrive le principali categorie e rispettivi driver di rischio associati ai rischi climatici fisici e di transizione con relativo orizzonte temporale.

Le risultanze dell'esercizio di materiality assessment denotano un'esposizione nel complesso moderata ai rischi climatici e ambientali.

In linea con quanto previsto dalle aspettative di Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali (i.e. aspettative VI), la Capogruppo Banca Ifis ha effettuato nel corso del 2024 un primo esercizio di Climate Stress test che è stato allegato al Resoconto ICAAP. Lo studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito è stato condotto analizzando il possibile impatto di gravi cambiamenti climatici sul conto economico attraverso il deterioramento della qualità del credito e dei parametri di rischio.

La scelta dello scenario climatico è stata guidata dalle caratteristiche del portafoglio del Gruppo Banca Ifis, poco collateralizzato e principalmente composto da prodotti a breve scadenza quali il factoring. Data la bassa materialità di esposizioni collateralizzate, gli scenari che colgono i rischi fisici, come quello dell'alluvione, non sono stati ritenuti adatti alle specificità del Gruppo. È stato scelto lo scenario "Short term disorderly", condiviso dalla BCE nell'ambito dello stress test climatico del 2022, poiché è l'ultimo scenario climatico a breve termine prontamente disponibile sul mercato. Questo scenario valuta le vulnerabilità a breve termine delle banche a fronte di un forte e improvviso aumento del prezzo delle emissioni conseguente di una transizione disordinata. Cattura il rischio di transizione anticipando gli effetti a lungo termine in un evento di coda severo ma plausibile. A differenza degli scenari di lungo termine a 30 anni, lo scenario di breve periodo non riflette pienamente i benefici derivanti dalla transizione e la relativa ripresa economica. In termini di severità, tuttavia, non è così negativo come un tipico scenario dell'EU-Wide stress test, in quanto una transizione disordinata è diversa da una grave crisi economica. Rispetto allo scenario baseline, la crescita economica italiana è prevista in riduzione di circa il 3,7% a livello cumulato sui 2 anni (rispetto il 9,6% dello scenario avverso dell'EU-Wide stress test 2023). Le variabili energetiche come il prezzo del petrolio al barile (previsto in crescita di 66 dollari e di 124 dollari al primo e secondo anno di proiezione rispetto allo scenario baseline) sono quelle maggiormente stressate in quanto riflettono l'aumento del costo delle emissioni, ipotesi principale dello scenario climatico "Short-term disorderly". Rispetto a scenari climatici più recenti, non considerati essendo di lungo periodo (con proiezioni fino al 2050) come il "Delayed transition" pubblicato da NGFS (fase 4), lo scenario "Short term disorderly" considerato per l'esercizio di Climate Stress è più severo in termini di shock dei prezzi energetici (ossia del prezzo del petrolio al barile).

Per allineare lo scenario alle attuali condizioni economiche, le proiezioni macroeconomiche sono state definite applicando gli shock (ossia applicando deviazioni rispetto allo scenario di base) dello scenario "Short-term disorderly" del Climate Risk Stress Test 2022 alle ultime proiezioni dello scenario baseline. Tale approccio garantisce coerenza e comparabilità di risultato con i più recenti scenari sottesi al budget gestionale piuttosto che all'esercizio di valutazione dell'adeguatezza del capitale.

Di seguito si riportano le proiezioni delle principali variabili macroeconomiche dello scenario climatico considerato.

INDICATORI FINANZIARI Scenario climatico - Short term disorderly
FINE ESERCIZIO (%) 2024 2025 2026
Crescita del PIL reale italiano a/a (2,2)% (0,2)% 0,8%
Disoccupazione italiana 8,2% 8,3% 7,5%
Euribor 3M 4,0% 3,6% 3,1%
Rendimento BTP 10 anni 4,8% 5,1% 5,7%
Crescita del prezzo del petrolio al barile Brent a/a 76,6% 40,5% 25,7%
Inflazione italiana 2,9% 2,8% 2,9%

Dall'esercizio di stress test, in termini di applicazione dello scenario climatico "Short term disorderly" sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis, risulta un impatto marginale a livello di incremento di ECL.

Anche per quanto riguarda gli altri rischi (rischio di mercato, rischio di liquidità e rischi operativi), come più diffusamente commentato nella Rendicontazione di sostenibilità (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP 20), le analisi condotte nel 2024 hanno portato a identificare impatti moderati per i rischi operativi mentre sono stati considerati come non materiali per il rischio di mercato e per il rischio di liquidità.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -- -- --
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.219.018 439.622 60.931 207.602 9.586.608 11.513.781
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 544.936 544.936
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
- 1.194 - - 69.055 70.249
5. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2024 1.219.018 440.816 60.931 207.602 10.200.599 12.128.966
Totale 31.12.2023 1.303.993 448.587 109.533 230.248 9.895.667 11.988.028

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
Rettifiche di
complessive
valore
lorda
Esposizione
netta
complessivi (1)
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1.927.520 (207.949) 1.719.571 12.219 9.867.424 (73.214) 9.794.210 11.513.781
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 545.617 (681) 544.936 544.936
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
1.194 - 1.194 - X X 69.055 70.249
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 31.12.2024 1.928.714 (207.949) 1.720.765 12.219 10.413.041 (73.895) 10.408.201 12.128.966
Totale 31.12.2023 2.042.622 180.510 1.862.112 3.149 10.153.262 114.337 10.125.916 11.988.028

(1) Valore da esporre a fini informativi

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 12.069
2. Derivati di copertura - - 7.404
Totale 31.12.2024 - - 19.473
Totale 31.12.2023 - - 12.896

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale.

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2024 diverse dalla società di cartolarizzazione rientranti nel perimetro del Gruppo Banca Ifis.

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'organo amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole-medie imprese (PMI). In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati con un'offerta di prodotti orientata principalmente al noleggio operativo, alla cessione del quinto (CQS/CQP) oppure all'operatività riferita al comparto farmaceutico, svolta dalla controllata Banca Credifarma, operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring), che si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle PMI. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del comparto sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di Corporate Lending e di Structured Finance, le quali si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio-lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio-lungo termine rivolti alle PMI, operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia;
  • le attività del segmento leasing, principalmente svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e PMI. In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e

rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;

  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Npl Non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl Investing, nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite dalla controllata Ifis Npl Servicing;
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Banca Credifarma, anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie;
  • l'attività di gestione del portafoglio proprietario, effettuata in misura preponderante tramite investimenti di natura finanziaria su strumenti obbligazionari, in larga parte governativi, e azionari quotati;
  • l'attività in ambito di operazioni di cartolarizzazione, che si rivolge ad operatori del comparto, in particolare ad originator ed investitori, attraverso l'offerta di finanza tramite investimenti in Asset Backed Securities (ABS) ed altre esposizioni verso schemi di cartolarizzazione e l'assunzione dei ruoli di arranger e sponsor nell'ambito di tali operazioni in un'ottica di cross selling. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in tranches senior e mezzanine con sottostante attivi in bonis e con un trade off favorevole in termini di redditività attesa rispetto al loro risk weighting.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

2. Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una perdita di valore totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

In riferimento ai crediti acquistati deteriorati (POCI), un ulteriore rischio a cui il Gruppo è esposto è il rischio di inadeguato recupero, cioè le perdite sostenute per il mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default.

2.1 Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

• i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;

  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento:
    • dell'unità organizzativa Large Risks & Monitoring della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
    • della funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie, cioè la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure organizzative o Note operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli organi societari della Banca e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti business unit declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO):

• Commercial & Corporate Banking Underwriting, dedicata sia con riferimento alla prima concessione del credito sia con riguardo alle attività di rinnovo - revisione, alla valutazione del merito di credito delle controparti nonché il rischio insito nelle operazioni e delibera gli affidamenti nel rispetto dei poteri ad essa

attribuiti dal Consiglio di Amministrazione e formalizzati nel Sistema delle Deleghe di Gruppo per l'assunzione del rischio di credito;

  • Commercial Banking, dedicata alla promozione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche e straniere e alla cura del corretto rapporto con le controparti sviluppate direttamente o indirettamente, oltre ai debitori (domestici o esteri) acquisiti nell'ambito delle operazioni effettuate;
  • Corporate & Investment Banking, dedicata all'offerta di operazioni di Structured Finance o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Farmacie, gestisce direttamente i rapporti del portafoglio in essere con controparti farmacie domestiche in stretta collaborazione con le unità organizzative della controllata Banca Credifarma;
  • Insurance, dedicata ai prodotti assicurativi offerti alla propria clientela;
  • Leasing & Rental, dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e renting;
  • Marketing & Business Strategy, a supporto delle business unit che riferiscono al Condirettore Generale Chief Commercial Officer;
  • Tax Credit & Distressed Financing, dedicate alle seguenti attività:
    • acquisto di crediti erariali da società in procedura concorsuale, in liquidazione volontaria e da aziende in bonis;
    • supporto finanziario alle aziende, non già clienti del Gruppo Banca Ifis, che si trovino in uno stato di temporanea tensione finanziaria ma con prospettive di continuità;
  • Individuals, dedicata allo sviluppo di prodotti, servizi e opportunità di business legati ai servizi transazionali e ai servizi bancari di raccolta in relazione al segmento della clientela Privati;
  • Anti-Fraud, dedicata al presidio del coordinamento trasversale delle strutture del Gruppo che gestiscono l'offerta di prodotti alla clientela rispetto all'esecuzione dei controlli in materia di prevenzione e valutazione dei tentativi di frode e di attuazione delle azioni di risposta.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività svolte dalle seguenti società controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing (Npl), prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP), delegazione di pagamento (DP) e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolamentata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

Aspetti organizzativi credito ordinario

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio comparto di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business unit sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Aspetti organizzativi credito acquistato deteriorato (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

Gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito, cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

I POCI sono convenzionalmente presentati all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività POCI risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (in altri termini, deve essere sempre mantenuto un orizzonte "lifetime" e non a 12 mesi, come invece è previsto per le posizioni in Stage 1).

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Farbanca S.p.A. e

Revalea S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

In riferimento al processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing (POCI) adottato dalle strutture del Settore Npl, sono previste fasi organizzative analoghe a quelle del credito ordinario riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene, infine, valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing (Npl), prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti, da sottoporre per l'approvazione ai competenti organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo

di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: l'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali. Si specifica che sono in continuo calo i volumi di piani cambiari (raccolta interna) in portafoglio in quanto per scelta strategica non vengano più raccolti piani stragiudiziali con tale modalità di pagamento. L'eventuale nuova raccolta è quindi esclusivamente frutto di pratiche acquistate paganti;
  • Manifestazioni di Volontà (MdV): le pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro su base volontaria formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), cioè dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Come già iniziato nel corso del 2021, anche negli esercizi 2022, 2023 e 2024 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.

I modelli rientranti in tale modalità di gestione sono sottoposti a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,

  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".

Per quanto riguarda il modello pre ODA, nel corso del 2024 si è dato avvio alle attività di ristima volte ad aggiornare le serie storiche, a valutare modifiche rilevanti nei processi di cui tener conto nella definizione del perimetro, alla quantificazione delle variabili target (ad esempio moduli durata, probabilità di migrazione, rata, spese, tasso di aggredibilità) nonché alla realizzazione di un fine tuning dell'impianto metodologico (ad esempio revisione della long list di ogni modulo, delle tecniche di clustering e di quantificazione delle stime). Si fa presente che tale modello è sottoposto a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in comparti corporate, bancari o real estate.

Si segnala infine che, in concomitanza della fusione di Revalea S.p.A. in Ifis Npl Investing S.p.A., si è provveduto all'estensione dei modelli applicati dal Gruppo anche al portafoglio della società incorporata. Tale estensione non ha comportato impatti significativi nel conto economico dell'esercizio.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business unit alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura.

La classe di rating rappresenta un driver fondamentale per il calcolo delle svalutazioni sui crediti performing; oltre a collegare direttamente la perdita attesa al livello di rischio specifico della singola controparte, i modelli di rating consentono l'attivazione del criterio di stage allocation quantitativo, che prevede, mediante il confronto tra la rischiosità al momento della concessione e quella attuale, di valutare il significativo incremento di rischio e quindi l'appostazione a Stage 2 della posizione. Nel framework di determinazione della perdita attesa rientrano anche i modelli satellite funzionali all'introduzione di elementi forward looking nelle stime dei parametri di rischio in totale conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare:
    • valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito;
    • monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito;
    • verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti;
    • monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come "Grandi esposizioni";
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business unit per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite;
  • analizza la coerenza rispetto al RAF di Gruppo per quanto riguarda gli ambiti di asset quality e costo del credito.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento delle "Grandi esposizioni". In linea con le indicazioni del Consiglio, sono sottoposte a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di capitale, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione. Al fine dell'esecuzione delle prove di stress test, il Gruppo ha sviluppato internamente delle metodologie che permettono, anche sfruttando sinergie con i modelli satellite utilizzati in ambito IFRS 9, di proiettare la qualità degli attivi in coerenza con scenari macroeconomici avversi e valutare le ricadute in termini di diversi indicatori di qualità del credito, quali l'incidenza del credito deteriorato o l'incremento delle rettifiche sui crediti.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Si evidenzia preliminarmente che con riferimento al calcolo delle perdite attese, nel corso del 2024 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle evidenze storiche disponibili e delle persistenti incertezze nel contesto macro economico di riferimento.

In particolare, relativamente ai modelli sviluppati internamente, sono state aggiornate le stime dei parametri di rischio (PD ed LGD) sia per quanto riguarda la componente Through the Cycle (di seguito anche TTC), mediante allungamento delle serie storiche, sia relativamente alle componenti Point in Time (di seguito anche PIT) e Forward Looking (di seguito anche FL). In riferimento al parametro di PD è stato introdotto un model change nelle modalità di inclusione di elementi PIT e FL che prevede di calibrare i primi 3 nodi annuali della curva delle PD TTC a degli Anchor Point calcolati sulla base di un opportuno mix di informazioni storiche e prospettiche. Nel corso del 2024 è stato sviluppato un nuovo modello quantitativo di Stage Allocation (come descritto successivamente) con l'obiettivo di irrobustire le stime e di migliorare l'allineamento con il principio IFRS 9. Il nuovo modello è stato rilasciato in produzione in corrispondenza della chiusura trimestrale del 30 settembre 2024 e contestualmente validato da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni, e gli effetti di tale rilascio sui risultati economico-finanziari del Gruppo sono stati non significativi.

Altra novità introdotta riguarda gli scenari macroeconomici sottesi al condizionamento forward looking; in corrispondenza del fine semestre e del fine anno sono stati aggiornati gli scenari, i cui dettagli sono riportati più avanti in questa sezione, per consentire una valutazione dei crediti quanto più conforme possibile al principio contabile. Le attività di sviluppo e manutenzione del framework di impairment IFRS 9 non hanno avuto impatti significativi né in termini assoluti né in termini di livello di copertura del portafoglio.

La perdita attesa definita sulla base del modello viene integrata con una serie di aggiustamenti manageriali (cosiddetti "post model adjustment" o "overlay") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Di seguito viene fornita illustrazione del framework di misurazione delle perdite attese adottato dal Gruppo, compresi eventuali cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forward-looking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlay).

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico e diverse dai POCI per i quali si rimanda a quanto precedentemente illustrato, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL - Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile o scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;

• le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi). Si fa presente che non viene applicato un probation period per l'uscita delle posizioni performing da Stage 2.

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • l'unico transfer criteria quantitativo è il c.d. "PD comparison" per il quale, al fine di identificare il significativo aumento del rischio di credito, per le esposizioni dei portafogli rated, è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiore ad una soglia predefinita. La scelta di ricorrere al confronto tra le PD a 1 anno in luogo di un approccio lifetime, determinata anche in considerazione della soluzione messa a disposizione dall'outsourcer del motore di impairment, è supportata da apposite analisi che evidenziano un'elevata correlazione tra la metrica SICR calcolata in ottica lifetime e quella calcolata in ottica 1 anno. Tale soglia viene assegnata in base al rating ad origination (se disponibile) e al tipo di prodotto per ogni rapporto ed è rappresentata dalla variazione di PD per cui il rischio di credito del rapporto è da considerarsi significativamente incrementato. Pertanto, se la variazione di PD tra l'origination e la data di riferimento supera la soglia associata al rapporto, tale rapporto viene allocato a Stage 2. L'identificazione delle soglie deriva da un approccio statistico che prevede l'analisi delle distribuzioni di PD a 1 anno su cluster di rischio omogeneo al fine di ottimizzare l'allocazione in Stage 2 di controparti che potrebbero evidenziare segnali di deterioramento e il ritorno in Stage 1 di controparti con effettivo miglioramento del rating interno;
  • transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio IFRS 9 afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
    • "Watchlist": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni che risultano attenzionate nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti;
    • "ECB Backstop": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni con PD alla "reporting date" con una variazione superiore del 200% (c.d. threefold) rispetto all'"origination date" oppure con PD alla "reporting date" superiore al 20%.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del Bilancio, cioè:

  • possiede un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;

• il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business non possano ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses - ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default (PD), e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese entro 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 1); in altri termini il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default entro i successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 2); ossia il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione.

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico sottoposto a backtesting almeno annuale nonché a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD), che esprime la probabilità di accadimento di un evento di insolvenza della posizione creditizia in un determinato arco temporale. La metodologia di stima prevede di ricorrere ad un opportuno stimatore per il calcolo dei Cumulative Default Rate (di seguito anche CDR), cioè della probabilità storicamente osservata che si realizzi un evento di default entro un determinato orizzonte di tempo. I CDR vengono successivamente interpolati utilizzando una forma funzionale appropriata;
  • stima della Loss Given Default (LGD), che esprime la percentuale di perdita stimata in caso di insolvenza della posizione creditizia. È stato scelto un approccio "workout LGD" basato su dati interni; pertanto, tale parametro viene definito sulla base delle evidenze di recupero storiche osservate per ogni perimetro ove possibile;
  • definizione dei transfer logic di Stage allocation, che prevedono la ricalibrazione delle soglie di SICR;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico, pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria una correzione PIT ("point in time") per riflettere nei parametri la condizione corrente;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico; pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria l'inclusione di elementi forward looking per riflettere le aspettative sull'evoluzione futura del ciclo economico.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Le serie storiche alla base della stima dei parametri di rischio sono aggiornate con cadenza annuale; calibrazioni che vedono coinvolte la componente di scenari prospettici sono aggiornate con cadenza almeno annuale, sulla base dell'evoluzione del contesto. Per quanto riguarda l'EAD non insiste una modellistica interna, e il valore di EAD è pari al valore contabile corretto mediante l'applicazione del fattore di conversione creditizia o CCF (Credit Conversion Factor) per tutta la durata dell'esposizione.

Con riferimento alla PD di esposizioni nei confronti di banche, amministrazioni centrali ed enti del settore pubblico (low default portfolio) sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

La LGD è stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione di alcune residuali operatività (per mancanza di sufficienti dati storici oggettivi dato il business recente o data la particolare tipologia di controparte – i.e. banche, amministrazioni centrali ed enti territoriali) per le quali è stato fatto ricorso ad una LGD di settore. I flussi di cassa utilizzati nella stima della LGD sono attualizzati al tasso di interesse effettivo (EIR - Effective Interest Rate).

Al fine di determinare i parametri di rischio in una logica forward looking, il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test - c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (cioè principalmente PD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (scenario macroeconomico). I modelli satellite utilizzati rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (variabile target), cioè il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) che nella sua forma aggregata a livello di istituto viene rappresentato da un'attenta calibrazione dei tassi di deterioramento rilevati da Banca d'Italia.

Sfruttando la relazione individuata tra variabile target e i fattori macroeconomici, è dunque possibile ottenere valori previsionali dei tassi di deterioramento applicando le proiezioni future delle variabili esplicative provenienti da infoprovider esterno, impiegate anche a fini di informativa istituzionale e dalla funzione di Strategic Planning nell'ambito delle attività di competenza. La funzione Risk Management, in ottemperanza al principio IFRS 9, impiega scenari macroeconomici che descrivono due contesti caratterizzati da livelli crescenti di severità e criticità delle previsioni: uno scenario "baseline" e uno scenario "adverse". Tali scenari producono due diverse previsioni dei modelli satellite, rendendo necessaria una ponderazione: per l'esercizio in corso è stato definito di bilanciare i pesi dello scenario baseline e dello scenario adverse in considerazione dell'incertezza del quadro macroeconomico, che vede, da un lato, nel contesto geopolitico uno dei principali fattori di instabilità, e dall'altro il possibile manifestarsi di rischi non trascurabili connessi con l'evoluzione dell'attività economica globale.

La funzione Risk Management ha pertanto incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime sfruttando il framework di Merton. Sono state infatti definite le matrici di migrazione tra stati del credito di ciascun perimetro e, attraverso l'applicazione degli shift macroeconomici output dei modelli satellite, sono state ottenute le proiezioni stressate delle matrici, permettendo di derivare degli scaling factor calcolati sui tassi di default stressati da applicare alle curve di PD come da metodologia definita.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati in maniera speculare anche al Danger Rate, cioè alle migrazioni tra stati del credito, utilizzato in ambito LGD, il quale nella sua configurazione point in time & forward looking conferisce una struttura multi periodale alla LGD.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (cioè stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranche dei titoli in Stage 1 e in Stage 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. In ambito titoli, a differenza di quanto avviene per il portafoglio crediti, viene applicata la "low credit risk exemption" limitatamente alla porzione di titoli in portafoglio afferenti alla categoria investment grade. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Misurazione delle perdite attese (ECL)

Con riferimento all'inclusione dei fattori Forward Looking alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite, la funzione Risk Management nel quarto trimestre del 2024 ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici reperendoli da un info provider esterno e ponendoli a confronto con fonti ufficiali.

L'attuale contesto macroeconomico incorpora sia un cauto ottimismo sulla prosecuzione della crescita economica, con segnali di riduzione dell'inflazione e attesa di allentamento della politica monetaria in Europa, sia le ripercussioni dell'incerto contesto geopolitico, con possibili ripercussioni sul commercio globale e sui prezzi di materie prime ed energia. Il Gruppo adotta due scenari, al fine di riflettere l'incertezza del contesto macroeconomico:

  • scenario base: è il principale scenario di riferimento che prevede un'attività economica globale in crescita ma in rallentamento. Anche in Italia prosegue la crescita moderata del PIL trainata dalla domanda interna. L'inflazione non è più considerata il problema più urgente per l'economia italiana. Gli shock prodotti dai prezzi dell'energia si sono attenuati, non si è verificata una spirale salari-prezzi e l'inflazione non è più alimentata dai profitti. Timori di recessione e discesa dell'inflazione accelerano il percorso di riduzione dei tassi di policy. Oltre ai rischi geopolitici dei conflitti in corso ai confini dell'Europa, preoccupa la situazione dell'industria tedesca, con i suoi impatti negativi sulle economie europee e quella italiana in particolare;
  • scenario avverso: è lo scenario severo ma plausibile secondo cui la situazione geopolitica globale è prevista in peggioramento a causa dell'escalation dei conflitti. Il prezzo del petrolio si impenna per i rischi di blocchi navali nel Golfo Persico, così come i trasporti vengono ostacolati nel loro transito acuendo la pressione sui prezzi delle commodity. L'inflazione smette di scendere, rimanendo superiore ai target delle banche centrali rallentando il percorso di normalizzazione delle politiche monetarie nel 2025. La crescente incertezza blocca le decisioni di investimento e frena la spesa delle famiglie nei paesi avanzati. L'Italia risulta particolarmente esposta al rischio di maggiori tassi interesse, con un debito pubblico rapportato al PIL in crescita, e al rallentamento dell'industria tedesca.
INDICATORI FINANZIARI Scenario base Scenario avverso
FINE ESERCIZIO (%) 2025 2026 2027 2025 2026 2027
Crescita del PIL reale italiano a/a 0,8% 0,7% 0,4% 0,1% 0,4% 0,3%
Disoccupazione italiana 7,0% 6,8% 6,6% 7,3% 7,5% 7,5%
Euribor 3M 2,7% 2,5% 2,5% 2,9% 2,6% 2,5%
Rendimento BTP 10 anni 4,0% 4,2% 4,6% 4,2% 4,6% 5,0%
Crescita (decrescita) del prezzo del petrolio al
barile Brent a/a
(1,5)% 5,6% 1,3% 4,6% 5,2% 0,1%
Inflazione italiana 1,9% 2,0% 2,0% 2,3% 2,1% 2,0%

Con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, in linea con quanto fatto nell'esercizio precedente, quello baseline è caratterizzato da una probabilità di accadimento del 60% mentre lo scenario avverso da una probabilità del 40% al fine di riflettere l'incerto contesto macroeconomico.

Al fine di fornire informazioni tali da consentire una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti, sono estate effettuate apposite analisi di sensitività. L'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta, infatti, essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di deterioramento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, in termini di ECL. Tali analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base" e "avverso") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente Bilancio.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di

sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dalle perdite attese (ECL) relative alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo - finanziamenti per cassa e crediti di firma. Trattasi, in particolare, dell'ECL determinata sulla base dei modelli in uso, e quindi non inclusiva dei post model adjustment illustrati successivamente.

In particolare, la ponderazione al 100% "adverse" porterebbe ad un impatto sull'ECL da modello pari a circa il +0,5%, mentre la ponderazione 100% "baseline" porterebbe ad un impatto di circa -0,3%.

L'emergenza sanitaria connessa al Covid-19 di inizio marzo 2020 ha generato impatti senza precedenti sulla crescita economica mondiale. Tale circostanza ha spinto gli intermediari a considerare possibili impatti sul rischio di credito prodotti da tali fattori di rischio straordinari non adeguatamente intercettati dai modelli di calcolo della perdita attesa (ECL) in uso. Quanto premesso, unito alla necessità di cogliere in ottica "forward looking" le aspettative di un rapido deterioramento delle condizioni macroeconomiche, ha portato il Gruppo ad introdurre nel tempo correttivi di tipo prudenziale (c.d. management overlay) nella determinazione delle perdite attese (ECL); tali correttivi avevano in particolare l'obiettivo di cogliere i rischi connessi alle esposizioni nei confronti di controparti appartenenti ai settori economici potenzialmente più vulnerabili.

Successivamente al 2021, a seguito delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto Russia-Ucraina e a quello in Medio-Oriente, dello scenario inflattivo e del rallentamento della crescita economica, i correttivi prudenziali applicati e precedentemente descritti sono stati sostituiti e rideterminati con l'obiettivo di fattorizzare i rischi emergenti dal contesto macroeconomico di riferimento. In particolare, sono stati introdotti alcuni nuovi correttivi prudenziali per tener conto del contesto macroeconomico fortemente influenzato dalle tensioni geopolitiche, dall'impatto della crescita dei prezzi energetici, dalla dinamica inflattiva, e dal significativo incremento dei tassi di interesse al fine di intercettare fattori di rischio relativi alle controparti appartenenti a settori ritenuti particolarmente esposti ai nuovi rischi emergenti; in particolare, imprese dei settori manifatturiero, agricolo, trasporti e commercio energia. L'approccio e i criteri utilizzati sono stati resi progressivamente più analitici e coerenti nel tempo attraverso affinamenti introdotti al fine di riflettere la migliore percezione del Gruppo in merito all'evoluzione dei rischi connessi.

Conseguentemente al 31 dicembre 2023 l'ammontare complessivo dei correttivi prudenziali descritti (management overlay) rilevati dalla Capogruppo era pari a circa 52,3 milioni di euro suddivisi quasi equamente tra correttivi a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e correttivi a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, le cui quantificazioni sono anche supportate da analisi di stress scenario e di sensitivity. Al 31 dicembre 2023 erano stati altresì previsti ulteriori 12,8 milioni di euro di correttivi prudenziali a protezione di posizioni specificatamente individuate per tenere in considerazione di un loro possibile deterioramento stimabile in un orizzonte di tempo ragionevolmente breve e non colto dagli attuali modelli (valutazioni "expert based").

Nel corso del 2024 sono stati interamente utilizzati i correttivi prudenziali derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i "management overlay" accantonati a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi in quanto si è ritenuto che si siano manifestati i rischi a fronte dei quali tali overlay erano stati costituiti. L'ammontare totale residuo dei management overlay al 31 dicembre 2024 è quindi pari a 25,2 milioni di euro.

Come più ampiamente illustrato nella sezione "Gestione dei rischi legati al climate change" della presente Parte E, si è infine effettuato uno studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito, analizzando i possibili impatti che eventi climatici potrebbero causare sui parametri di rischio (PD e LGD) e conseguentemente sull'ECL del portafoglio performing. Le analisi effettuate hanno evidenziato come, con riferimento allo scenario overall del 2024 (ponderato per il 60% come "baseline" e per il 40% come "adverse"), l'impatto dei rischi climatici sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis sia da ritenersi del tutto marginale a livello di incremento

di ECL. Fermo restando che il Gruppo continuerà nel prossimo futuro ad aggiornare le analisi per la valutazione dei rischi climatici e misurare i relativi impatti, data la trascurabilità, nella predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2024 non si è proceduto a incorporare tali effetti nella determinazione della ECL per il tramite di aggiustamento dei parametri di rischio o di un overlay specifico.

Infine, per quanto riguarda la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3 valutate analiticamente, la quantificazione delle stesse è determinata in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore, in termini di flussi di cassa attesi e scadenze degli stessi ,attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Viene quindi applicato il parametro di LGD, definito in coerenza con le metriche adottate per i crediti performing, per calcolare le perdite collettive delle esposizioni in Stage 3.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da:

  • garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali); e/o
  • garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisca garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritenga che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro-soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factor corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività di Structured Finance, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività relativa al leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma realizzate azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;

  • la cessione del quinto è una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review (SFR).

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e relative tempistiche.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del "Piano operativo di gestione degli Npl", presentato a Banca d'Italia a marzo 2024, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo" (Gross Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela", escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato;
  • "Npe ratio netto" (Net Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela", escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 31 dicembre 2024, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originator gestite dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche dell'incertezza sull'andamento dell'economia globale, i livelli di Npe ratio risultano inferiori rispetto all'ultimo piano di gestione degli Npl definito a inizio 2024. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise presenti nel Gruppo Banca Ifis alla data di riferimento del Bilancio e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i tassi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o le posizioni performing che presentano comunque criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

3.2 Write-off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile totale o parziale quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

A livello di Gruppo si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa (LCA) o altra procedura concorsuale in corso.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche di monitoraggio e recupero del credito predisposte a livello di Gruppo.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate Aspetti organizzativi

Per gli aspetti organizzativi relativamente alle attività finanziarie impaired acquisite o originate si rimanda al precedente paragrafo ad hoc inserito nella sottosezione "2.1 Aspetti organizzativi" della presente "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale".

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing S.p.A. (il quale incorpora anche quello dell'ex Revalea per effetto della fusione per incorporazione avvenuta nel corso del 2024), il valore nominale residuo è di 21.606 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di 23.334 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di 1.470 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 6,3% del valore nominale storico. Nel corso del 2024 sono stati acquistati 387 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di 18 milioni di euro, che corrisponde ad un prezzo medio del 4,6%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di 58 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "2.1 Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 514 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale49 ammonta a 981 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso del 2024 sono state perfezionate n. 12 operazioni significative di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 3.695 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 48,6 milioni di euro.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario debba essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba quindi essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

49Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte a adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario, e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Al 31 dicembre 2024 l'impatto sul Gruppo Banca Ifis delle rinegoziazioni commerciali o delle concessioni che costituiscono "modification senza derecognition" ai sensi dell'IFRS 9 è sostanzialmente nullo.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
50.011 1.022 685 13.737 39.607 87.800 10.211 11.396 86.344 10.730 431 1.502.156
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2024 50.011 1.022 685 13.737 39.607 87.800 10.211 11.396 86.344 10.730 431 1.502.156
Totale 31.12.2023 69.762 - - 8.296 41.351 106.295 3.721 12.446 83.806 1.396 6.886 1.617.762
complessivi
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti
Causali/stadi di rischio Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio Atività finanziarie impaired acquisite
o originate
complessivi su impegni a
erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
Crediti verso banche e Banche Centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complesiva
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche Centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con
Attività finanziarie in corso di dismissione
impatto sulla redditività complessiva
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio stadio
Secondo
Terzo stadio Impegni a erogare fondi e garanzie fin. rilasciate
impaired acquisiti/e o originati/e
Tot.
Rettifiche complessive iniziali 1.165 72.958 1.032 - - 75.155 - 38.893 131 - - 39.024 - 176.915 - - 176.864 51 - -
-
- - 2.638 641 2.095 - 296.468
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - - - - - - - - 576 - - 576 - X X
X
X X - - - - 576
Cancellazioni diverse dai write-off (132) (8.728) (10) - - (8.870) - (1.698) - - - (1.698) - (94.859) - - (94.859) - (926) -
-
(554) (372) (2.257) (208) (9.007) - (117.825)
Rettifiche/riprese di valore nette
per rischio di credito (+/-)
(1.265) (6.640) (659) - - (8.564) - (2.973) 176 - - (2.797) - 42.925 - - 42.527 398 (294.798) - - (273.268) (21.530) (1.006) 111 1.143 - (262.986)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
Cambiamenti della metodologia
di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente
a conto economico
- - - - - - - - - - - - - (14.565) - - (14.565) - (1.266) -
-
- (1.266) - - - - (15.831)
Altre variazioni 1.206 (12.320) - - - (11.114) - (7.927) 11 - - (7.916) - 92.525 - - 91.936 589 296.990 - - 273.822 23.168 2.984 (48) 8.136 - 381.557
Rettifiche complessive finali 974 45.270 363 - - 46.607 - 26.295 318 - - 26.613 - 203.517 - - 202.479 1.038 - -
-
- - 2.359 496 2.367 - 281.959
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 860 - - 860 - - -
-
- - - - - - 860
Write-off rilevati direttamente
a conto economico
- - - - - - - - - - - - - (10.670) - - (10.670) - (161.173) - - (161.173) - - - - - (171.843)

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
secondo stadio Trasferimenti tra
primo stadio e
terzo stadio Trasferimenti tra
secondo stadio e
Trasferimenti tra
primo stadio e terzo
stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio
a secondo
stadio
stadio a primo
Da secondo
stadio
stadio a terzo
Da secondo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
Da primo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 364.598 262.842 44.226 41.897 107.170 38.852
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.980 - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 28.636 20.946 757 5.037 4.415 11.371
Totale 31.12.2024 395.214 283.788 44.983 46.934 111.585 50.223
Totale 31.12.2023 438.353 272.362 38.733 32.265 87.553 46.338

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 499.932 499.932 - - - 974 974 - - - 498.958 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 499.932 499.932 - X - 974 974 - X - 498.958 -
A.2 Altre 737.939 736.920 1.019 - - 780 778 3 - - 737.159 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
309 293 16 X - - - - X - 309 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 737.630 736.627 1.003 X - 780 778 3 X - 736.850 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
Totale (A) 1.237.871 1.236.852 1.019 - - 1.754 1.752 3 - - 1.236.117 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 715.838 14.037 - X - - - - X - 715.838 -
Totale (B) 715.838 14.037 - - - - - - - - 715.838 -
Totale (A+B) 1.953.709 1.250.889 1.019 - - 1.754 1.752 3 - - 1.951.955 -

Le esposizioni creditizie "a vista" includono i crediti a vista verso banche classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
complessivi
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Esposizione
netta
parziali
compless
ivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.308.906 X - 121.474 1.187.432 89.888 X - 89.888 - 1.219.018 12.219
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
240.179 X - 2.339 237.840 1.829 X - 1.829 - 238.350 -
b) Inadempienze probabili 547.718 X - 230.404 316.119 107.128 X - 107.128 - 440.590 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
107.649 X - 30.050 77.599 11.978 X - 11.978 - 95.671 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 67.179 X - 62.617 4.562 6.501 X - 6.501 - 60.678 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
2.538 X - 2.454 83 773 X - 773 - 1.765 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
206.915 51.595 144.080 X 11.241 3.120 169 2.951 X - 203.795 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
2.130 - 1.550 X 580 60 - 60 X - 2.070 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 9.318.766 8.782.904 453.241 X 13.567 67.717 44.705 23.012 X - 9.251.049 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
67.004 - 60.536 X 6.468 8.934 - 8.934 X - 58.070 -
Totale (A) 11.449.484 8.834.499 597.321 414.495 1.532.921 274.354 44.874 25.963 203.517 - 11.175.130 12.219
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate 24.608 X - 24.608 - 2.629 X - 2.629 - 21.979 -
b) Non deteriorate 2.395.356 1.283.434 54.011 X - 2.930 2.404 526 X - 2.392.426 -
Totale (B) 2.419.964 1.283.434 54.011 24.608 - 5.559 2.404 526 2.629 - 2.414.405 -
Totale (A+B) 13.869.448 10.117.933 651.332 439.103 1.532.921 279.913 47.278 26.489 206.146 - 13.589.535 12.219

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nel presente Bilancio consolidato non risultano esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.388.865 532.628 117.079
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 455.830 125.974 3.801
B. Variazioni in aumento 687.326 541.656 162.467
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 2.557 148.434 80.354
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
16.486 11.505 181
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
50.828 39.888 57
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 617.455 341.829 81.875
C. Variazioni in diminuzione 767.285 526.566 212.367
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 750 11.228 38.755
C.2 write-off 9.367 6.458 6
C.3 incassi 303.876 135.832 6.667
C.4 realizzi per cessioni 26.789 22.290 41
C.5 perdite da cessione 49.341 2.120 2
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
1.476 50.635 38.662
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 375.686 298.003 128.234
D. Esposizione lorda finale 1.308.906 547.718 67.179
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 393.000 106.070 4.334

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 311.090 89.809
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 764 231
B. Variazioni in aumento 330.362 51.156
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
190 20.678
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
9.250 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 8.101
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di
concessione
63.291 285
B.5 altre variazioni in aumento 257.631 22.092
C. Variazioni in diminuzione 291.086 71.831
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
X 35.430
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
8.101 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 9.250
C.4 write-off 44 -
C.5 incassi 133.800 9.741
C.6 realizzi per cessioni 15.214 -
C.7 perdite da cessioni 4.428 -
C.8 altre variazioni in diminuzione 129.499 17.410
D. Esposizione lorda finale 350.366 69.134
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 856 202

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nel presente Bilancio consolidato non risultano esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive
iniziali
88.502 5.216 84.117 16.706 7.927 630
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
753 6 2.175 294 459 48
B. Variazioni in aumento 42.224 84 66.590 4.327 5.218 1.201
B.1 rettifiche di valore da
attività finanziarie impaired
acquisite o originate
126 X 374 X 76 X
B.2 altre rettifiche di valore 21.906 64 42.416 3.549 3.953 447
B.3 perdite da cessione 225 - 331 - - -
B.4 trasferimenti da altre
categorie di esposizioni
deteriorate
1.031 20 1.744 671 37 -
B.5 modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento 18.936 - 21.725 107 1.152 754
C. Variazioni in diminuzione 40.838 3.471 43.579 9.055 6.644 1.058
C.1. riprese di valore da
valutazione
23.427 1.214 15.749 5.919 2.315 364
C.2 riprese di valore da incasso 3.504 57 3.639 1.764 108 3
C.3 utili da cessione 211 1 13 - - -
C.4 write-off 9.367 44 6.458 - 6 -
C.5 trasferimenti ad altre
categorie di esposizioni
deteriorate
- - 992 - 1.820 691
C.6 modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in
diminuzione
4.329 2.155 16.728 1.372 2.395 -
D. Rettifiche complessive finali 89.888 1.829 107.128 11.978 6.501 773
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
1.187 2 3.068 121 564 14

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

A.2.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali" e nella classe "Esposizioni verso Enti". Banca Ifis inoltre utilizza il rating ECAI Cerved per le controparti imprese, aventi alcune specifiche caratteristiche di dimensione e impiego, al fine di calcolare gli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza. Queste posizioni sono incluse nelle classi "Esposizione verso Imprese".

Per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni.

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Il Gruppo Banca Ifis non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. Nel Gruppo è stato implementato un sistema di rating interno gestionale orientato ai segmenti di imprese. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con il Gruppo;
  • un modulo "socio-demografico" orientato a valutare il profilo di rischio sulla base di informazioni di carattere anagrafico.

Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali.

Nel corso dell'esercizio 2024 sono state completate le progettualità relative all'implementazione di un modello di rating volto a valutare il merito creditizio delle controparti afferenti alla società controllata Banca Credifarma, mediante l'estensione dei modelli di rating di Capogruppo a Banca Credifarma in modo tale da garantire copertura e conservatività in termini di svalutazioni e controllo del rischio.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Esposizione lorda Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione netta ipoteche
mobili -
m
I
menti per

mobili
leasing
finanzia
m
I
Titoli Altre garanzie reali N
CL
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 25.477 25.459 - - 25.181 278 - - - - - - - - - 25.459
1.1 totalmente garantite 25.477 25.459 - - 25.181 278 - - - - - - - - - 25.459
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: - - - - - - - - - - - - - - - -
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -

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A.3.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche
mobili -
m
I
menti per

mobili
leasing
finanzia
m
I
Titoli Altre garanzie reali N
CL
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
3.807.362 3.688.191 381.479 - 153.141 1.771.116 - - - - - 655.627 1.020 44.556 415.473 3.422.412
1.1 totalmente
garantite
2.783.901 2.708.693 329.515 - 153.141 1.669.780 - - - - - 113.467 1.020 44.511 396.773 2.708.207
-
di cui deteriorate
240.723 186.972 71.705 - - 35.997 - - - - - 14.354 - 118 64.798 186.972
1.2 parzialmente
garantite
1.023.461 979.498 51.964 - - 101.336 - - - - - 542.160 - 45 18.700 714.205
-
di cui deteriorate
95.850 67.264 3.555 - - 1.607 - - - - - 53.730 - - 2.743 61.635
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite:
56.308 56.250 127 - - 10.271 - - - - - 92 - 925 29.113 40.528
2.1 totalmente
garantite
39.269 39.213 127 - - 9.488 - - - - - 12 - 925 28.180 38.732
-
di cui deteriorate
585 580 - - - - - - - - - - - - 491 491
2.2 parzialmente
garantite
17.039 17.037 - - - 783 - - - - - 80 - - 933 1.796
-
di cui deteriorate
2.616 2.616 - - - - - - - - - - - - - -

A.4 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie e non finanziarie tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Il Gruppo Banca Ifis non presenta al 31 dicembre 2024 fattispecie di cui all'informativa di tale paragrafo.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

pubbliche Amministrazioni Società finanziarie Società finanziarie
(di cui: imprese di
assicurazione)
finanziarie Società non Famiglie
Esposizioni/
Controparti
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni
creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 59 428 1.161 303 - - 162.345 83.657 1.055.453 5.500
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 98 - - - 12.001 1.526 226.251 303
A.2 Inadempienze
probabili
9.806 1.842 3.498 1.058 - - 118.510 95.156 308.776 9.072
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 44 22 - - 14.491 9.764 81.136 2.192
A.3 Esposizioni
scadute deteriorate
21.098 65 - - - - 21.413 2.853 18.167 3.583
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
51 - - - - - 121 25 1.593 748
A.4 Esposizioni non
deteriorate
2.309.153 2.495 838.499 5.418 1.899 7 5.586.304 57.415 720.888 5.509
- di cui esposizioni
oggetto di
concessioni
- - 3.770 244 - - 47.231 8.449 9.139 301
Totale (A) 2.340.116 4.830 843.158 6.779 1.899 7 5.888.572 239.081 2.103.284 23.664
B. Esposizioni
creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - 2.616 - - - 17.054 2.624 2.309 5
B.2 Esposizioni non
deteriorate
- - 174.536 1.176 - - 1.029.284 1.698 149.076 56
Totale (B) - - 177.152 1.176 - - 1.046.338 4.322 151.385 61
Totale (A+B)
31.12.2024
2.340.116 4.830 1.020.310 7.955 1.899 7 6.934.910 243.403 2.254.669 23.725
Totale (A+B)
31.12.2023
2.462.459 4.750 856.919 14.495 832 4 7.293.322 248.283 2.379.523 25.268

Gruppo Banca Ifis | Relazione e Bilancio consolidato 2024

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni
creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 1.218.701 89.885 302 3 7 - 1 - 7 -
A.2 Inadempienze
probabili
439.810 106.898 778 230 2 - - - - -
A.3 Esposizioni
scadute
deteriorate
59.459 6.359 1.077 130 - - - - 142 12
A.4 Esposizioni
non deteriorate
8.599.357 66.661 822.718 4.041 18.649 77 11.484 45 2.636 13
Totale (A) 10.317.327 269.803 824.875 4.404 18.658 77 11.485 45 2.785 25
B. Esposizioni
creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
21.577 2.628 402 1 - - - - - -
B.2 Esposizioni
non deteriorate
1.213.544 2.834 134.528 96 4.162 - 537 - 125 -
Totale (B) 1.235.121 5.462 134.930 97 4.162 - 537 - 125 -
Totale (A+B)
31.12.2024
11.552.448 275.265 959.805 4.501 22.820 77 12.022 45 2.910 25
Totale (A+B)
31.12.2023
12.209.452 289.259 683.176 7.000 65.905 668 14.933 308 18.757 86

B.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

B.3 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni
creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze
probabili
- - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni
scadute deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
997.206 1.477 238.911 402 - - - - - -
Totale (A) 997.206 1.477 238.911 402 - - - - - -
B. Esposizioni
creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni
deteriorate
- - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non
deteriorate
16.537 - 16.846 - - - - - - -
Totale (B) 16.537 - 16.846 - - - - - - -
Totale (A+B)
31.12.2024
1.013.743 1.477 255.757 402 - - - - - -
Totale (A+B)
31.12.2023
2.225.745 2.223 235.312 554 - - - - - -

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2024 31.12.2023
a) Ammontare (valore di bilancio) 5.919.143 5.616.690
b) Ammontare (valore ponderato) 1.125.186 1.132.447
c) Numero 10 10

L'ammontare complessivo delle Grandi esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2024, composto da 10 posizioni, è costituito principalmente, a livello di valori ponderati, per 171,9 milioni di euro da attività fiscali, per 226,1 milioni di euro da esposizioni nei confronti di controparti non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e per i restanti 727,3 milioni di euro da posizioni verso intermediari vigilati, per lo più relative a cassa e disponibilità liquide, operatività in pronti contro termine (PCT) e derivati.

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.059 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 15,9 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 2.122 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 67 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2024 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano. Tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2024 ammontano a 281 milioni di euro, di cui 73 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quella del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Di seguito sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024.

Cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

Nel 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro e con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

A fine giugno 2024 tale cartolarizzazione è stata oggetto di ristrutturazione per un valore di 1,2 miliardi di euro. Tale operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger. La ristrutturazione ha previsto complessivamente il mantenimento delle caratteristiche strutturali attuali, al netto dell'estensione del revolving period per un periodo di 24 mesi, dell'estensione della final maturity date dei titoli e di una revisione delle condizioni economiche applicate. I titoli della cartolarizzazione sono oggi quotati presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana. Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo Banca Ifis.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le cessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "A.1 - Parte generale" della "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata).

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi e proventi assimilati";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Cartolarizzazione Emma

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni di euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto l'estensione del c.d. revolving period ed un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità

di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi con natura partly paid: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Duomo Funding Plc mentre le classi mezzanine e junior, con un valore nominale pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma), la quale adempie anche agli obblighi di retention ai sensi della CRR in qualità di originator.

Per effetto della struttura revolving dell'operazione, nel corso del 2023 sono state effettuate cessioni di ulteriori n. 312 nuovi crediti, per un controvalore complessivo di 104,7 milioni di euro (importo di stipula residuo in essere, compreso di capitale non pagato e interessi e spese su rate scadute e non pagate).

L'importo outstanding dei titoli senior, mezzanine e junior al 31 dicembre 2024 risulta pari rispettivamente a 266,6 milioni di euro, 53,0 milioni di euro e 83,5 milioni di euro.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Cartolarizzazione Indigo Lease

Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede cessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

A luglio 2023 Banca Ifis ha finalizzato la ristrutturazione della cartolarizzazione, la quale ha comportato l'estensione del revolving period per un ulteriore biennio ed un incremento del principal amount outstanding dei titoli senior, nonché il derating ed il delisting degli stessi dalla Borsa di Lussemburgo (a far data dal 20 luglio 2023), oltre all'ottenimento della qualifica di cartolarizzazione STS (cartolarizzazioni "Semplici, Trasparenti e Standardizzate") ai sensi del Regolamento UE 2017/2402 ("Regolamento Cartolarizzazioni").

Nell'ambito dell'operazione Banca Ifis ha ceduto ad UniCredit Bank AG l'intero ammontare dei titoli senior, corrispondenti ad un valore nominale pari a 609,5 milioni di euro e un principal amount outstanding pari a 400 milioni di euro. I titoli junior, per un principal amount outstanding pari a 147,6 milioni di euro, sono stati integralmente ritenuti dal Banca Ifis in qualità di originator. Pertanto, da luglio 2023 Indigo Lease non si configura più come un'autocartolarizzazione.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non

cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Altre cartolarizzazioni

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo Banca Ifis detiene complessivamente un portafoglio di titoli emessi da veicoli di cartolarizzazione per complessivi 286,0 milioni di euro, di cui 216,9 milioni di euro valutati al costo ammortizzato e 69,0 milioni di euro valutati al fair value con impatto a conto economico. Tali dati includono:

  • cartolarizzazioni multioriginator nelle quali il Gruppo ha assunto, insieme ad altre banche, anche il ruolo di cedente. Il Gruppo ha sottoscritto titoli il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 47,6 milioni di euro (al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio era pari a 44,1 milioni di euro). Per ulteriori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", all'interno della sottosezione "D. Operazioni di cessione" della presente "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale" della Parte E;
  • titoli monotranche caratterizzati da un valore di bilancio al 31 dicembre 2024 pari a 33,1 milioni di euro;
  • titoli con sottostante attività non finanziarie per un valore di bilancio al 31 dicembre 2024 pari a 21,8 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie finanziarie rilasciate Linee di credito
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
4.034 1 21 - - - - - - - - - -
-
- - - -
-
Crediti verso clientela
4.034 1 21 - - - - - - - - - -
-
- - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - -
C. Non cancellate dal
bilancio
- - 54.271 2.648 319.104 4.174 - - - - - - -
-
- - - -
-
Crediti verso clientela
- - 54.271 2.648 319.104 4.174 - - - - - - -
-
- - - -

C.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa Garanzie finanziarie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Attività finanziarie e non
finanziarie
245.115 1.379 39.855 239 441 - - - - - - - 533 3 - - - -
Totale 245.115 1.379 39.855 239 441 - - - - - - - 533 3 - - - -

C.3 Consolidato prudenziale – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Nome cartolarizzazione / Sede Consoli Attività (2) Passività (2)
Denominazione società
veicolo
legale damento (1) Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzani
ne
Junior
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
100% 1.330.827 - 76.640 975.672 - -
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
100% 506.863 - 31.430 400.000 - 147.671
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
100% 375.487 - 35.186 266.574 53.000 83.499

(1) Metodo di consolidamento riferito al c.d. perimetro "prudenziale"

(2) I dati rappresentati sono al lordo di eventuali rapporti infragruppo

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Al 31 dicembre 2024 non vi sono fattispecie di cui all'informativa del presente paragrafo per il Gruppo Banca Ifis.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer - cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività
cartolarizzate
(dato di fine
periodo)
Incassi crediti
realizzati
nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine
periodo)
Servicer Società veicolo Senior Mezzanine Junior
Deterio
rate
Non
deterio
rate
Deterio
rate
Non
deterio
rate
Attività
deterio
rate
Attività
non
deterio
rate
Attività
deterio
rate
Attività
non
deterio
rate
Attività
deterio
rate
Attività
non
dete
riorate
Banca
Credifarma
ARCOBALENO
FINANCE
5.171 9.325 808 7.447 - - - - 9,79% 90,21%
Banca
Credifarma
CREDIARC 29.200 3.903 436 895 - - - - 32,77% 67,23%

Si precisa che sia l'operazione Arcobaleno che Crediarc sono caratterizzate dall'assenza di business plan formalizzati negli agreements:

  • l'operazione Arcobaleno ha riguardato mutui chirografari in bonis. I flussi di cassa attesi, pertanto, sono stati (ad eccezione delle posizioni relative alla controparte in default) ricondotti temporalmente alle date di scadenza delle singole rate dei piani di ammortamento. Il mancato rispetto da parte dei debitori dei pagamenti concordati nell'ambito dei singoli contratti di mutuo rappresenta, quindi, uno scostamento rispetto alle previsioni di incasso determinando le esposizioni con ritardo nei rimborsi.
  • il portafoglio di Crediarc è suddiviso in 2 macro aggregati. Il primo è costituito dai soli mutui in bonis. Per tale cluster, quindi, gli incassi attesi corrispondono alle rate progressivamente maturate, come da piani di ammortamento originari. Gli scostamenti rispetto ai flussi di cassa attesi sono quindi rappresentati dagli insoluti in essere al momento della rilevazione. Il secondo cluster è rappresentato da inadempienze probabili e sofferenze. Il valore netto contabile (dato dal valore nominale del credito al netto della svalutazione operata) attribuito a tali crediti ne rappresenta il valore di presumibile realizzo su un lasso di 10 anni: è importante precisare che i valori esposti non sono stati oggetto di attualizzazione.

C.6 Consolidato prudenziale – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Si rimanda all'informativa di cui alla tabella C.3.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

• operazioni di cartolarizzazione di esposizioni creditizie verso la clientela;

• operazioni di pronti contro termine (PCT) passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di PCT, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che il Gruppo trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di PCT attivi.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Informazioni di natura quantitativa

D.1. Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizza
zione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizza
zione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie
detenute per la negoziazione
- - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
98.796 - 98.796 - 101.271 - 101.271
1. Titoli di debito 98.796 - 98.796 - 101.271 - 101.271
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
2.834.138 1.571.396 1.262.742 422.560 2.766.330 1.268.471 1.497.859
1. Titoli di debito 1.262.742 - 1.262.742 - 1.497.859 - 1.497.859
2. Finanziamenti 1.571.396 1.571.396 - 422.560 1.268.471 1.268.471 -
Totale 31.12.2024 2.932.934 1.571.396 1.361.538 422.560 2.867.601 1.268.471 1.599.130
Totale 31.12.2023 2.385.677 1.735.702 649.975 492.849 2.778.956 1.717.326 1.061.630

D.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nel presente Bilancio consolidato la voce risulta priva di valore.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31.12.2024 31.12.2023
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
98.796 - 98.796 2.542
1. Titoli di debito 98.796 - 98.796 2.542
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (fair value)
2.834.138 - 2.834.138 2.383.135
1. Titoli di debito 1.262.742 - 1.262.742 647.433
2. Finanziamenti 1.571.396 - 1.571.396 1.735.702
Totale attività finanziarie 2.932.934 - 2.932.934 2.385.677
Totale passività finanziarie associate 2.867.601 - X X
Valore netto 31.12.2024 65.333 - 65.333 X
Valore netto 31.12.2023 393.278 - X 393.278

B. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di cessione per le quali sia necessario fornire informazioni ai sensi dell'IFRS 7.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene titoli cartolarizzati e quote di fondi comuni d'investimento acquisite a seguito di operazioni di cessione di attività finanziarie cancellate integralmente, effettuate nel corso del 2024 ed in esercizi precedenti. Tali operazioni hanno comportato la cessione di attività finanziarie, costituite da finanziamenti, da parte del Gruppo a società veicolo per la cartolarizzazione o a fondi comuni d'investimento e la loro cancellazione dal Bilancio ai sensi dell'IFRS 9, a seguito della verifica che l'originator stesso (la Capogruppo Banca Ifis o altre società del Gruppo) abbia trasferito sostanzialmente i rischi ed i benefici delle attività cedute e non abbia contemporaneamente mantenuto alcun controllo sulle medesime attività. In sostituzione di tali attività cancellate, sono state invece iscritte tra le attività finanziarie i titoli cartolarizzati o le quote dei fondi ricevuti nelle medesime operazioni.

Si riporta di seguito l'informativa relativa alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi, in particolare di quelli "unlikely to pay", riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti o a società veicolo di cartolarizzazione.

Informazioni di natura quantitativa

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi e degli altri assets detenuti (ad esempio titoli di cartolarizzazione), con evidenza della società di gestione del fondo (o della società veicolo in caso di operazioni di cartolarizzazione) del valore di bilancio al 31 dicembre 2024.

Nome dell'operazione Valore di bilancio al
31.12.2024
(in migliaia di euro)
Società di gestione del Risparmio
o società veicolo
illimity Credit & Corporate Turnaround Fund 5.740 illimity SGR
City Regeneration Fund 7.150 Redo SGR
IDeA Corporate Credit Recovery I - Comparto Crediti 5.701 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti 5.745 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping 2.261 Dea Capital Alternative Funds SGR
BCC NPLs 2020 31.355 BCC NPLs 2020 S.r.l
BCC NPLs 2021 4.642 BCC NPLs 2021 S.r.l
Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l. 12.135 Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l.

Operazioni concluse nell'esercizio

Luzzatti

Nel mese di dicembre 2024 la controllata Ifis Npl Investing ha partecipato all'operazione cartolarizzazione multioriginator denominata "Popolari NPLs 2024" con oggetto crediti di titolarità di nove banche o intermediari finanziari, inclusa Ifis Npl Investing, derivanti da crediti in sofferenza ipotecari o chirografari. L'operazione è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l. e ha comportato per Ifis Npl Investing la cessione di un portafoglio sofferenze (interamente costituito da posizioni unsecured in fase di recupero stragiudiziale) per un valore di bilancio pari a 10,3 milioni di euro e un valore nominale residuo pari a 24,3 milioni di euro.

I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior offerta in sottoscrizione a ciascuna delle cedenti alla pari e pro quota e dotata di un rating "investment grade" area BBB; una classe mezzanine e una classe junior entrambe collocate da IMI sul mercato istituzionale al netto di una quota del 5% sottoscritta dai cedenti conformemente alle previsioni sul mantenimento di un interesse economico netto rilevante (c.d. "risk retention"). Successivamente alla sottoscrizione pro quota da parte di Ifis Npl Investing dei titoli senior, gli stessi sono stati ceduti alla Capogruppo Banca Ifis, al netto di una quota del 5% trattenuta da Ifis Npl Investing.

L'importo dei titoli senior al 31 dicembre 2024 risulta pari rispettivamente a 11,1 milioni di euro per Banca Ifis e 569 mila euro per Ifis Npl Investing, mentre il valore di bilancio dei titoli junior detenuti da Ifis Npl Investing è residuale.

Al fine di sostenere il rating dei titoli senior, Ifis Npl Investing e le altre cedenti hanno perfezionato un finanziamento a esigibilità limitata ("Limited Recourse Loan") con la società veicolo Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l., volto principalmente a finanziare, in maniera commisurata al prezzo del portafoglio rispettivamente ceduto, la cash reserve iniziale del veicolo. Al 31 dicembre 2024 l'importo erogato da Ifis Npl Investing risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Fondo "illimity Credit & Corporate Turnaround Fund"

Fondo di restructuring gestito da illimity SGR, costituito nel 2021 con l'obiettivo di acquistare crediti non performing vantati dalle banche verso aziende impegnate in processi di ristrutturazione.

La sottoscrizione delle quote del fondo da parte della Capogruppo Banca Ifis è avvenuta nel mese di aprile 2024 con un investimento di 7,4 milioni di euro, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti vantati nei confronti di una azienda del settore automotive. All'atto della sottoscrizione l'investimento della Capogruppo è risultato rappresentare il 3,3% del fondo, e successivamente sono intervenuti vari closing, che non hanno interessato Banca Ifis, e che hanno ridotto la partecipazione al fondo al 2,68%.

Nel corso del 2024 è pervenuta una prima distribuzione. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 delle quote detenute da Banca Ifis è pari a 5,7 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - comparto Crediti

Fondo costituito nel 2017, replica del fondo CCR I avviato in precedenza, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Nel 2017 Banca Ifis ha sottoscritto quote per un valore iniziale complessivo di 8,8 milioni di euro in concomitanza con la cessione al fondo del credito vantato nei confronti di unico debitore operante nel settore manufatturiero.

Al momento della sottoscrizione la quota del comparto detenuta da Banca Ifis era pari al 3,72%. A seguito dei successivi closing posti in essere dal fondo, che non hanno riguardato la quota di Banca Ifis, la partecipazione al comparto del fondo si è ridotta allo 0,44%.

Nel mese di dicembre 2024 Banca Ifis ha sottoscritto ulteriori n. 209,910 quote del fondo per un controvalore di 3,8 milioni di euro in concomitanza con la cessione allo stesso del credito vantato nei confronti di una società operante nel settore arredamento. All'atto della sottoscrizione le nuove quote rappresentavano lo 0,64% del totale quote emesse. A seguito di ulteriori closing intervenuti entro fine anno, la percentuale è scesa a 0,53% per un valore pari a 3,1 milioni di euro.

Nel corso degli anni sono intervenute varie distribuzioni a favore dei quotisti. Il suo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 5,7 milioni di euro.

Operazioni concluse negli esercizi precedenti

Fondo "City Regeneration Fund"

Fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e riservato a investitori professionali istituito nel novembre 2020 con l'obiettivo di effettuare investimenti sostenibili in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale, con focalizzazione su Social Housing, Senior Living e Student Housing.

Nel novembre 2023 Banca Ifis ha ceduto il credito vantato nei confronti di un unico debitore, titolare del più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, con un valore nominale di 9,2 milioni di euro ed un valore di bilancio di 5,9 milioni di euro. A fronte della transazione, Banca Ifis ha ricevuto le quote del fondo "City Regeneration Fund" iscritte ad un fair value di 6,3 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2024, la quota di partecipazione di Banca Ifis è pari all'1,62% del valore totale delle sottoscrizioni del fondo e il suo valore di bilancio è pari a 7,2 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR I - comparto Crediti

Fondo costituito a gennaio 2016, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Banca Ifis è divenuta quotista nel mese di luglio 2019, nell'ambito dell'ultimo closing realizzato dal comparto, attraverso la sottoscrizione di quote per un controvalore di 15,9 milioni di euro, in concomitanza con la cessione al fondo di crediti e strumenti partecipativi vantati nei confronti di un operatore del settore automotive. La quota di partecipazione al fondo di Banca Ifis è rappresentativa del 13,66% del comparto. Nel 2024, giunto a scadenza, il fondo è stato posto in liquidazione. Il team di gestione del comparto è focalizzato nella vendita dell'ultimo asset in portafoglio da cui deriverà il rimborso finale delle quote.

Il suo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 5,7 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - comparto Shipping

Comparto istituito nel 2018 all'interno del Fondo CCR II avviato nel 2017, specifico per crediti non performing rivenienti da operazioni con operatori del settore navale. Il comparto è denominato in dollari statunitensi.

La sottoscrizione delle quote del comparto da parte di Banca Ifis è avvenuta a dicembre 2018 con un investimento di 37,7 milioni di dollari, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti garantiti da ipoteca navale, vantati nei confronti di altrettanti operatori. La quota di partecipazione di Banca Ifis rappresenta il 19,34% delle quote del comparto.

Nel corso degli anni il fondo ha operato importanti distribuzioni dei proventi realizzati attraverso l'attività di ristrutturazione dei crediti, repossess delle navi e successiva vendita di parte di esse, anticipando di molto la recovery attesa dai quotisti. Il suo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 2,3 milioni di euro.

In aggiunta a quanto sopra, sempre nell'ottica di perseguire l'attività di de-risking, Banca Ifis ha partecipato a due operazioni di cartolarizzazione multioriginator rispettivamente nel 2020 e nel 2021.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata a novembre 2020, da parte di 90 banche di cui 88 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e due banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis e Banca Popolare Valconca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 2,3 miliardi di euro (di cui 249,0 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto da Banca Ifis) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2020 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2020 S.r.l. ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a circa 585 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 520 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 55 milioni di euro sottoscritti da Banca Ifis), scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Baa2 e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 41 milioni di euro di titoli mezzanine, con scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Caa2 e CC rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 24 milioni di euro di titoli junior, con scadenza gennaio 2045 e privi di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti da Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 245 mila euro e 143 mila euro.

Nel contesto di tale operazione la Capogruppo Banca Ifis ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 31,2 milioni di euro per le quote senior, 0,2 milioni di euro per le quote mezzanine mentre le quote junior hanno un valore non rilevante.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata a novembre 2021, da parte di 77 banche, di cui 74 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e 3 banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis, Cassa di Risparmio di Asti e Guber Banca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 1,3 miliardi di euro (di cui 86,9 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto da Banca Ifis) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2021 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2021 S.r.l ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a 336,5 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 284 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 7,8 milioni di euro sottoscritti da Banca Ifis), con scadenza aprile 2046 e dotati di rating Baa2, BBB e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 39,5 milioni di euro di titoli mezzanine, con scadenza aprile 2046 e dotati di rating Caa2, CCC e CCC+ rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l, Scope e Arc Rating S.A.;
  • 13 milioni di euro di titoli junior, con scadenza aprile 2046 e privi di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti dalla Capogruppo Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 131 mila euro e 43 mila euro.

Nel contesto di tale operazione, Banca Ifis ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 4,6 milioni di euro per le quote senior, mentre le quote mezzanine e junior hanno un valore non rilevante.

D. Operazioni di covered bond

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di covered bond.

E. Consolidato prudenziale – modelli per la misurazione del rischio di credito

Il Gruppo Banca Ifis non dispone di modelli interni di portafoglio sul rischio di credito (metodologia VAR).

1.2 Rischi di mercato

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Nel corso del 2024 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolate in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine. Nel corso dell'anno si è comunque scelto di aumentare progressivamente la duration del portafoglio, seppure in presenza di una sostanziale stabilità dei controvalori investiti, per perseguire una maggior stabilità dei flussi di interesse in presenza di rendimenti futuri attesi in ribasso. La modifica della composizione del portafoglio è stata accompagnata comunque da un continuo monitoraggio dell'esposizione dei rischi da essa generati. Il rispetto dei limiti di rischio stabiliti dal Gruppo Banca Ifis è stato verificato nel continuo dalla funzione Risk Management.

Si segnala inoltre che nel corso del 2024 sono state poste in essere alcune operazioni di hedge accounting (micro fair value hedge) su alcuni titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, realizzate mediante combinazioni di opzioni call e put ed aventi scadenza entro i 18 mesi. Tali operazioni perseguono una finalità di riduzione del rischio prezzo dei titoli sottostanti.

La componente afferente al "portafoglio di negoziazione" (trading book) da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale rispetto al totale degli investimenti nel banking book, sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da

opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" (banking book) e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio di tale rischio.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • limite di Massima Perdita Accettabile;
  • limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • limite di VaR (Value at Risk);
  • limiti di sensitivity e di greche;
  • eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta la market best practice per il monitoraggio dei rischi derivanti dall'operatività nei mercati finanziari. Si precisa comunque che il VaR e i limiti che da questo derivano, pur non essendo utilizzati dal Gruppo come modello interno proprietario per la determinazione dei requisiti patrimoniali, sono utilizzati nel continuo a fini di valutazioni gestionali. In un'ottica più ampia relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni a cui è associato un business model HTC&S (Held to Collect and Sell) e contabilizzate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), nonché le posizioni contabilizzate a fair value con impatto a conto economico (FVTPL), le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve (e conseguentemente sui valori patrimoniali) e/o sul conto economico del Gruppo.

Il VaR è una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Nello specifico, il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno, ed esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del

portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012 e alla pandemia Covid-19 del 2020.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting, che effettua un test retrospettivo in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Nel corso del 2024 l'utilizzo del VaR è risultato ampiamente sempre al di sotto del limite assegnato, anche in conseguenza della bassa volatilità registrata dalle varie asset class, come si può osservare dal grafico di seguito riportato. Il dato registrato a fine dicembre 2024 si assesta a 2,9 milioni di euro, a fronte di un livello di risk appetite pari a circa 8 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
durata
indeterm
inata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - 3.455 - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo
sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - 33.593 3.903 128 89.315 17.187 - -
+ posizioni corte 80 105.503 - 121 730 17.601 20.092 -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - 121.503 4.638 21.512 100.681 2.302 - -
+ posizioni corte - 121.099 4.638 21.512 100.681 2.302 - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Il Gruppo Banca Ifis non ha fattispecie per cui risulta applicabile l'informativa di cui al presente paragrafo.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il Gruppo Banca Ifis non dispone di modelli interni per il portafoglio di negoziazione di vigilanza.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti, per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di cartolarizzazione a tasso variabile, pronti contro termine (PCT) sia a tasso fisso che variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO, LTRO e MRO) a tasso variabile. L'operazione TLTRO, già oggetto di parziale unwinding a partire da fine 2023, è stata completamente rimborsata alla scadenza di settembre 2024.

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 31 dicembre 2024 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 68%; la modified duration media e scadenza media del portafoglio risultano rispettivamente pari a 3,8 anni e a 4,8 anni.

La funzione Capital Markets è preposta a garantire la gestione del rischio di tasso e, in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

A partire dal 2023 il Gruppo Banca Ifis utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting. In particolare, il Gruppo adotta varie strategie di tipo "fair value hedge", in cui gli strumenti di copertura sono contratti derivati di tipo IRS plain vanilla, e gli "elementi coperti" sono rispettivamente alcuni titoli di Stato (nella fattispecie BTP italiani) valutati al costo ammortizzato e alcuni titoli di Stato esteri valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio è comunque mitigato in quanto il Gruppo Banca Ifis ha adottato il regime di sterilizzazione prevista dal Regolamento (EU) n. 2024/1623 art 468, al fine di neutralizzare l'impatto sui Fondi propri derivante dal trattamento dei profitti e delle perdite non realizzate misurate

al fair value rilevato con impatto sulla redditività complessiva sui titoli di Stato. Tale regime ha natura transitoria e sarà valido fino al 31 dicembre 2025. È inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamente liquidi, detenuti anch'essi tra le "attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.

Si riportano di seguito le analisi di sensitivity per le principali voci di bilancio patrimoniali, sia attive che passive, con l'evidenza dell'effetto di un movimento in aumento o in riduzione di 1 punto base, riportando di fianco anche la relativa duration.

Macro voce (dati in migliaia di euro) Sensitivity
+1bps
Sensitivity
-1bps
Duration
1. Attività per cassa (2.828.494) 2.831.430 1,91
1.1 Titoli di debito (1.191.328) 1.192.559 3,35
1.2 Finanziamenti a banche (2.635) 2.636 0,04
1.3 Finanziamenti a clientela (1.634.531) 1.636.235 1,55
2. Passività per cassa 1.409.224 (1.409.941) 1,11
2.1 Debiti verso clientela e titoli emessi 1.321.392 (1.322.069) 1,18
2.2 Debiti verso banche 87.832 (87.872) 0,58
3.1 Derivati di copertura - gamba variabile (15.321) 15.351 0,27
3.2 Derivati di copertura - gamba fissa 287.799 (288.024) 5,10
Totale (1.146.792) 1.148.816 0,76

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno dei documenti "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e "Politica di Gruppo per la gestione del rischio tasso".

Si riporta nella tabella seguente l'analisi di sensitivity con riferimento all'impatto a livello della voce economica "Margine di interesse", e di conseguenza a livello di risultato dell'esercizio ante imposte, di una variazione in aumento o in riduzione di 1 punto base, declinata a livello delle associate componenti patrimoniali produttive di interessi.

Macro voce (dati in migliaia di euro) Sensitivity -1 bps Sensitivity +1 bps
Titoli di debito (70.824) 70.819
Crediti verso banche (54.869) 54.864
Crediti verso clientela (501.247) 501.209
Debiti verso clientela e titoli in
circolazione
441.599 (441.563)
Debiti verso banche 96.169 (96.161)
Derivati di copertura (37.240) 37.238
Totale (126.412) 126.406

Si precisa che, come da richiesta normativa, i valori proposti nelle precedenti tabelle rappresentano analisi di sensitivity riferite ad un orizzonte temporale di 12 mesi.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 2.843.394 3.972.166 1.275.812 492.090 2.291.092 1.152.740 298.897 -
1.1 Titoli di debito 10.170 625.912 562.625 183.954 724.485 749.335 262.128 -
- con opzione di rimborso anticipato - 155.030 35.825 41.781 203.049 73.933 31.629 -
- altri 10.170 470.882 526.800 142.173 521.436 675.402 230.499 -
1.2 Finanziamenti a banche 499.082 101.816 18 36 206 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.334.142 3.244.438 713.169 308.100 1.566.401 403.405 36.769 -
- c/c 86.257 15.712 5.993 13.323 103.543 30.865 5.284 -
- altri finanziamenti 2.247.885 3.228.726 707.176 294.777 1.462.858 372.540 31.485 -
- con opzione di rimborso anticipato 220.678 1.585.474 443.498 86.635 49.645 3.859 801 -
- altri 2.027.207 1.643.252 263.678 208.142 1.413.213 368.681 30.684 -
2. Passività per cassa 1.158.905 3.155.882 2.236.836 1.033.469 3.917.503 18.000 2.415 -
2.1 Debiti verso clientela 1.134.006 2.552.981 470.421 1.002.293 1.830.171 4.836 2.415 -
- c/c 515.898 122.997 32.057 128.902 184.530 - - -
- altri debiti 618.108 2.429.984 438.364 873.391 1.645.641 4.836 2.415 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 618.108 2.429.984 438.364 873.391 1.645.641 4.836 2.415 -
2.2 Debiti verso banche 24.895 602.899 121.029 31.163 580.000 13.164 - -
- c/c 24.881 - - - - - - -
- altri debiti 14 602.899 121.029 31.163 580.000 13.164 - -
2.3 Titoli di debito 4 2 1.645.386 13 1.507.332 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - 787.485 - - -
- altri 4 2 1.645.386 13 719.847 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - 81.844 - - - -
+ posizioni corte - 81.844 - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - 339.700 156.000 - - - - -
+ posizioni corte - - - - 150.700 345.000 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 157.533 - - - - - - -
+ posizioni corte 71.437 4.137 6.069 - 46.437 29.453 - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a
10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 42.030 75.953 1.157 23 177 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 7.765 36.823 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 34.265 39.130 1.157 23 177 - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri finanziamenti 34.265 39.130 1.157 23 177 - - -
- con opzione di rimborso anticipato 147 3.191 26 - - - - -
- altri 34.118 35.939 1.131 23 177 - - -
2. Passività per cassa 3.869 70.155 54 76 538 - - -
2.1 Debiti verso clientela 3.869 55 54 76 538 - - -
- c/c 3.868 - - - - - - -
- altri debiti 1 55 54 76 538 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1 55 54 76 538 - - -
2.2 Debiti verso banche - 70.100 - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 70.100 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe - 14.278 - - - - - -
+ posizioni corte - 14.278 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il Gruppo Banca Ifis utilizza la suite Ermas per la valutazione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario (banking book) che, con un approccio di full evaluation, provvede a calcolare le esposizioni al rischio sotto le due direttrici richieste dalla normativa in vigore (variazione valore economico e variazione margine di

interesse). Tale suite è arricchita da un modello comportamentale per la stima di stock e flussi delle componenti di raccolta relative alle poste a vista.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performance di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, fra le sue varie attività, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione, cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente su mercato polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni e al momento dei versamenti a titolo di aumento di capitale nel corso del secondo semestre 2022, del primo e del secondo semestre 2023 rispettivamente di 9,6 milioni di leu, 24,7 milioni di leu e 49,0 milioni di leu.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3,0 milioni di euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in

contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 844 mila euro al 31 dicembre 2024.

La funzione Risk Management è impegnata nel monitoraggio dei limiti prefissati, finalizzati a verificare che il rischio cambio del Gruppo rimanga contenuto. Al 31 dicembre 2024 la posizione netta complessiva ammonta a circa 4,3 milioni di euro (pari a circa lo 0,2% dei Fondi propri), con un'esposizione massima sulla singola divisa pari a 1,8 milioni di euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione e di quanto sopra riportato in merito alle modalità di gestione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
USA
STERLINA
GRAN
BRETAGNA
FRANCO
SVIZZERO
CORONA
SVEDESE
ZLOTY ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 54.483 9.437 838 2.263 38.460 23.152
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale 2.262 3.497 485 2.012 - 844
A.3 Finanziamenti a banche 17.703 488 353 251 22.426 3.368
A.4 Finanziamenti a
clientela
34.518 5.452 - - 16.034 18.940
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - 26 64
C. Passività finanziarie (54.471) (10.270) (850) (2.622) (2.393) (4.085)
C.1 Debiti verso banche (52.330) (10.266) (850) (2.622) - (4.031)
C.2 Debiti verso clientela (2.141) (4) - - (2.393) (54)
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività
finanziarie
- - - - - -
D. Altre passività (148) (6) - - (606) (284)
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe (4) - - - (12) -
+ posizioni corte (421) - - - (32.430) (1.425)
Totale attività 54.487 9.437 838 2.263 38.498 23.216
Totale passività (55.040) (10.276) (850) (2.622) (35.429) (5.794)
Sbilancio (+/-) (553) (839) (12) (359) 3.069 17.422

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo Banca Ifis non dispone di modelli interni per il rischio di cambio.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo "1.2 Rischi di mercato" della presente Sezione 2 della Parte E della Nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

31.12.2024 31.12.2023
Attività
sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter Over the counter
Senza controparti
centrali
Mercati Senza controparti
centrali
Mercati
Contropar
-
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
organizzati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
organizzati
1.Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 1.539.514 - - - 1.096.929 -
a) Opzioni - - 1.289.298 - - - 1.085.424 -
b) Swap - - 250.216 - - - 11.505 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 129.379 - - - 25.393 -
a) Opzioni - - 129.379 - - - 25.393 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 1.668.893 - - - 1.122.322 -

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

31.12.2024 31.12.2023
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti
centrali
Mercati Senza controparti
centrali
Mercati
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
organizzati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
organizza
ti
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 10.129 - - - 12.743 -
b) Interest rate swap - - 1.940 - - - 153 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 12.069 - - - 12.896 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 11.771 - - - 13.852 -
b) Interest rate swap - - 1.994 - - - 153 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 13.765 - - - 14.005 -

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 1.535.489 - 4.025
- fair value positivo X 10.393 - 127
- fair value negativo X 13.065 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 129.379 - -
- fair value positivo X 1.549 - -
- fair value negativo X 700 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 448.547 376.362 714.605 1.539.514
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 129.379 - - 129.379
A.3 Derivati finanziari su valute e oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2024 577.926 376.362 714.605 1.668.893
Totale 31.12.2023 129.272 198.050 795.000 1.122.322

B. Derivati creditizi

Il Gruppo Banca Ifis non detiene derivati creditizi.

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

A. Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura implementata dal Gruppo Banca Ifis è finalizzata a ridurre l'esposizione complessiva della Banca verso il rischio tasso di interesse, causata da movimenti della curva dei tassi, nonché verso il rischio di prezzo, causata dalle fluttuazioni di mercato. Nello specifico, le strategie di copertura sono relative a:

  • un "pacchetto" di coperture specifiche su titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC" (Held to Collect). Si tratta di titoli di Stato emessi dal Governo italiano (BTP) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela";
  • coperture specifiche su alcuni titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC&S" (Held to Collect & Sell). Si tratta di titoli di Stato esteri che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • coperture specifiche su alcuni titoli di capitale per i quali il Gruppo Banca Ifis ha esercitato la c.d. "OCI Option" prevista dall'IFRS 9, e che pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Il Gruppo in ambito hedge accounting applica il principio IFRS 9 e alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato adotta solamente coperture specifiche (micro fair value hedge) e non coperture generiche (macro fair value hedge).

Nell'ambito del micro fair value hedge sono coperti titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo.

Le principali tipologie di derivati di copertura utilizzati sono rappresentate da:

  • interest rate swap (IRS) plain, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC);
  • opzioni put e call.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Il Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2024 non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Il Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2024 non effettua coperture contabili di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di eventuali cessioni parziali dei titoli oggetto di copertura;
  • applicazione di curve diverse su derivato di copertura ed oggetto coperto ai fini dell'effettuazione del test di efficacia sulle coperture di tipo fair value hedge. I derivati sono scontati alle curve Overnight, mentre gli oggetti coperti sono scontati alla curva di indicizzazione dello strumento di copertura;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:

  • della determinazione dell'effetto a conto economico o direttamente a livello di redditività complessiva (nel caso di fair value hedge su titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva);
  • della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

Le principali tipologie di elementi coperti sono, alla data di riferimento del Bilancio, titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS) e opzioni put e call come strumenti di copertura.

In genere sono coperti il rischio di tasso di interesse o il rischio di prezzo per tutta o per la maggior parte della durata dell'obbligazione.

Per verificare l'efficacia della copertura, il Gruppo utilizza un test di efficacia prospettico misurato attraverso il rapporto tra i delta fair value di ciascun strumento di copertura e del correlato elemento coperto sulla base di analisi di sensitività di 100 bps sui tassi di interesse per i titoli di debito, mentre la verifica dell'efficacia della copertura sui titoli di capitale è effettuata mediante un test prospettico su uno shock del -20% del prezzo dell'asset sottostante. La verifica dell'efficacia della copertura attraverso il prospettico sopra descritto viene effettuata prima della designazione della relazione di copertura, come stima ex-ante, e successivamente viene monitorata nel continuo ed è oggetto di reporting periodico verso l'Alta Direzione.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

31.12.2024 31.12.2023
Attività
sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter Over the counter
Senza controparti
centrali
Senza controparti
centrali
Mercati
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
Mercati
organizzati
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
organizza
ti
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 495.700 - - - 355.700 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - 495.700 - - - 355.700 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 81.844 - - - - -
a) Opzioni - - 81.844 - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 577.544 - - - 355.700 -

Fair value positivo e negativo Variazione del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura Tipologie derivati Totale 31.12.2024 Totale 31.12.2023 Totale 31.12.2024 Totale 31.12.2023 Over the counter Mercati organizzati Over the counter Mercati organizzati Contro -parti centra li Senza controparti centrali Controparti centrali Senza controparti centrali Con accordi di compensazione Senza accordi di compensazione Con accordi di compensazione Senza accordi di compensazione 1. Fair value positivo a) Opzioni - - 5.972 - - - - - 1.746 b) Interest rate swap - - 1.432 - - - - - 2.176 c) Cross currency swap - - - - - - - - - d) Equity swap - - - - - - - - - e) Forward - - - - - - - - - f) Futures - - - - - - - - - g) Altri - - - - - - - - - - Totale - - 7.404 - - - - - 3.922 - 2. Fair value negativo a) Opzioni - - 1.623 - - - - - 299 b) Interest rate swap - - 13.245 - - - 11.644 - 922 11.644 c) Cross currency swap - - - - - - - - - d) Equity swap - - - - - - - - - e) Forward - - - - - - - - - f) Futures - - - - - - - - - g) Altri - - - - - - - - - -

Totale - - 14.868 - - - 11.644 - 1.221 11.644

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 495.700 - -
- fair value positivo X 1.432 - -
- fair value negativo X 13.245 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 81.844 - -
- fair value positivo X 5.972 - -
- fair value negativo X 1.623 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - 150.700 345.000 495.700
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 41.703 40.141 - 81.844
A.3 Derivati finanziari su valute e oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2024 41.703 190.841 345.000 577.544
Totale 31.12.2023 - 94.200 261.500 355.700

B. Derivati creditizi di copertura

Il Gruppo Banca Ifis non detiene strumenti derivati creditizi designati come strumenti di copertura.

C. Strumenti non derivati di copertura

Il Gruppo Banca Ifis non detiene strumenti non derivati designati come strumenti di copertura.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture
specifiche -
posizioni
nette:
valore di
Coperture specifiche Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
bilancio
delle
attività o
passività
(prima della
compensa
zione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazione
del valore
usato per
rilevare
l'inefficacia
della
copertura
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- copertura di:
188.321 - (1.288) - 3.488 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 138.314 - (2.388) - 2.388 X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari 50.007 - 1.100 - 1.100 X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
376.561 - 12.607 - 6 -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 376.561 - 12.607 - 6 X
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
2.3 Valute e oro - - - - - X
2.4 Crediti - - - - - X
2.5 Altri - - - - - X
Totale 31.12.2024 564.882 - 11.319 - 3.494 -
Totale 31.12.2023 378.003 - 12.613 - 12.613 -
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Valute e oro - - - - - X
1.3 Altri - - - - - X
Totale 31.12.2024 - - - - - -
Totale 31.12.2023 - - - - - -

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Il Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2024 non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari) o di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Il Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2024 ha come unica fattispecie di copertura con effetti a patrimonio netto il micro fair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, mentre

non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari) o di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

Inoltre, il Gruppo Banca Ifis non detiene riserve relative agli strumenti di copertura (elementi non designati) per le quali devono essere indicate, per tipologia di copertura (un'operazione o un periodo), le variazioni avvenute nel corso dell'esercizio ai sensi dell'IFRS 9 paragrafi 6.5.15 e 6.5.16.

Pertanto, le due tabelle obbligatorie prescritte dalla Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti risultano non applicabili per il Gruppo Banca Ifis, in quanto tali tabelle si riferiscono rispettivamente alle coperture "cash flow hedge" o "net investment hedging in a foreign entity" e alle riserve relative agli strumenti di copertura (elementi non designati).

Per completezza di informativa, si riporta comunque di seguito una riconciliazione delle componenti di patrimonio netto per la fattispecie di micro fair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. A tale riguardo, le esistenze iniziali al 1° gennaio 2024 delle relative riserve sono nulle, in quanto la strategia di micro fair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva è stata attivata per la prima volta nel corso del 2024. Al 31 dicembre 2024 la composizione è la seguente:

  • riserve da valutazione nette per copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva con un valore negativo di complessivi 131 mila euro al netto dell'effetto fiscale, composto da riserve negative per 1,1 milioni di euro sui titoli di capitale oggetto di copertura e riserve positive per 1,0 milioni di euro sui relativi derivati di copertura (opzioni put e call);
  • riserve di utili nette per un valore negativo di complessivi 22 mila euro al netto dell'effetto fiscale, relative a strategie di copertura che sono cessate nel corso del 2024 a seguito della vendita dei relativi elementi coperti e successiva chiusura dei derivati associati, con contestuale giroconto a riserve di utili a seguito del realizzo delle riserve di valutazione associate. Il suddetto valore si compone di riserve positive per 146 mila euro sui titoli di capitale che erano oggetto di copertura e riserve negative per 169 mila euro sui relativi derivati che erano stati designati come di copertura (opzioni put e call).

Per ulteriori dettagli sulla movimentazione di tali riserve si rimanda a quanto riportato nella "Parte D – Redditività consolidata complessiva" della presente Nota integrativa consolidata.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 2.177.567 - 4.025
- fair value netto positivo - 13.374 - 127
- fair value netto negativo - 27.010 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 81.844 - -
- fair value netto positivo - 5.972 - -
- fair value netto negativo - 1.623 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Al 31 dicembre 2024 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel 2024 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema (TLTRO, LTRO e MRO), si segnala che nel corso del 2024 è continuata l'attività di unwinding, già iniziata a fine 2023, del finanziamento TLTRO in naturale scadenza nel corso del 2024. Più precisamente, nel corso del primo semestre 2024 si è provveduto a rimborsare anticipatamente un totale di 1,1 miliardi di euro, facendo scendere l'ammontare ancora in essere (che al 31 dicembre 2023 era pari a 1,6 miliardi di euro) a residui 0,4 miliardi di euro, i quali sono stati poi integralmente rimborsati alla scadenza di settembre 2024. A dicembre 2024 la Capogruppo ha partecipato ad una nuova operazione di MRO per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

La gestione della liquidità operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Banca Ifis di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della Banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno e oltre 3 e 5 anni.

I principali indicatori utilizzati dal Gruppo Banca Ifis per la valutazione del profilo di liquidità sono i seguenti:

  • Liquidity Coverage Ratio (LCR), che rappresenta l'indicatore di liquidità di breve termine e corrisponde al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. A partire dal 2018 l'indicatore è soggetto ad un requisito minimo regolamentare del 100%;
  • Net Stable Funding Ratio (NSFR), che rappresenta l'indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile. Per tale indicatore il requisito minimo regolamentare è stato definito a partire dal 2021 pari al 100%.
4° TRIM.
2023
1° TRIM.
2024
2° TRIM.
2024
3° TRIM.
2024
4° TRIM.
2024
LCR 1.149% 2.619% 1.295% 944% 738%
NSFR 133% 140% 139% 139% 134%

Di seguito si riportano i due indicatori nell'esercizio di riferimento a confronto con l'anno precedente.

Entrambi gli indicatori permangono quindi ampiamente al di sopra dei limiti regolamentari, confermando una più che adeguata posizione di liquidità sia sul fronte della liquidità operativa che su quello della liquidità strutturale.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto di tali fattori in termini di riserve di liquidità disponibili e relativi deflussi di liquidità sulla raccolta del Gruppo.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Con riferimento alle partecipate polacca e rumena, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre
1
giorno
da oltre 7
giorni a
da oltre
15 giorni
da oltre 1
mese fino a
da oltre
3 mesi
da oltre
6 mesi
da oltre
1 anno
Oltre 5 durata
indeter
a 7
giorni
15 giorni a 1 mese 3 mesi fino a 6
mesi
fino a 1
anno
fino a 5
anni
anni minata
Attività per cassa 1.351.865 48.648 204.002 630.004 1.442.828 669.857 1.281.776 4.625.239 2.472.265 76.294
A.1 Titoli di Stato 270 - 522 2.000 19.028 22.685 372.344 748.300 967.550 -
A.2 Altri titoli di debito 11.049 3.393 750 16.669 24.846 32.933 76.442 591.741 432.008 -
A.3 Quote O.I.C.R. 95.798 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.244.748 45.255 202.730 611.335 1.398.954 614.239 832.990 3.285.198 1.072.707 76.294
- banche 539.332 44 25.024 1.301 2.173 22 43 205 - 75.100
- clientela 705.416 45.211 177.706 610.034 1.396.781 614.217 832.947 3.284.993 1.072.707 1.194
Passività per cassa 998.604 61.889 152.206 873.739 838.011 504.337 1.161.367 4.909.811 2.058.500 -
B.1 Depositi e conti correnti 996.286 61.334 137.703 227.464 754.293 475.753 1.029.789 2.107.680 - -
- banche 24.881 - 49.997 - - - - - - -
- clientela 971.405 61.334 87.706 227.464 754.293 475.753 1.029.789 2.107.680 - -
B.2 Titoli di debito 4 - 2 18.296 21.995 - 53.672 1.413.346 1.645.386 -
B.3 Altre passività 2.314 555 14.501 627.979 61.723 28.584 77.906 1.388.785 413.114 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - 420 - - - - 21.929 - - -
- posizioni corte - 776 - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe 3.489 - - - - - - - - -
- posizioni corte 22.345 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- posizioni lunghe 35.226 - 5.000 6.500 1.564 13.321 613 63.570 31.740 -
- posizioni corte 71.437 - - 3.000 1.137 6.069 - 46.438 29.453 -
C.5 Garanzie finanziarie - - - - - - - - - -
rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
giorni
da oltre 7
giorni a 15
giorni
da oltre 15
giorni a 1
mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
durata
indeter
minata
Attività per cassa 16.720 38.857 12.305 15.789 32.350 2.030 3.910 988 - -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - 6 - -
A.3 Quote O.I.C.R. 2.262 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 14.458 38.857 12.305 15.789 32.350 2.030 3.910 982 - -
- banche 7.816 36.860 - - - - - - - -
- clientela 6.642 1.997 12.305 15.789 32.350 2.030 3.910 982 - -
Passività per cassa 3.869 - 49.205 20.969 41 59 85 518 - -
B.1 Depositi e conti correnti 3.868 - 29.884 11.340 - - - - - -
- banche - - 29.884 11.340 - - - - - -
- clientela 3.868 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 1 - 19.321 9.629 41 59 85 518 - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - 16 - - - - - - - -
- posizioni corte - 421 - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- posizioni lunghe - 14.278 - - - - - - - -
- posizioni corte - 14.278 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Ifis Npl 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l., che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 31 dicembre 2024 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di pronti contro termine (PCT) "long term" con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition ai sensi dell'IFRS 9) di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato in precedenza all'interno del paragrafo "1.1 Rischio di credito", sottoparagrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

1.5 Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale oppure da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati:

  • dall'attività di Loss Data Collection, cioè di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte della funzione Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi;
  • dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi.

Con specifico riferimento al monitoraggio dell'evoluzione del rischio ICT e di sicurezza50 e della valutazione dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, il Gruppo Banca Ifis, in conformità con il requisito

50 In seguito all'emanazione del Regolamento UE 2022/2554 ("DORA") del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario, che mira a garantire che le istituzioni finanziarie siano in grado di affrontare, reagire e riprendersi da tutti i tipi di perturbazioni e minacce connesse alle TIC dimostrando la capacità di essere resilienti, il Gruppo Banca Ifis ha

normativo51 ha optato per un modello condiviso di responsabilità assegnando i compiti alle funzioni aziendali di controllo Risk Management e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna delle due funzioni. In particolare, la funzione Risk Management conduce i processi di analisi dei rischi ICT e di sicurezza secondo il quadro di riferimento organizzativo e metodologico approvato dal Consiglio di Amministrazione al fine, ad esempio, di verificare il rispetto del livello di propensione al rischio ICT e di sicurezza, dei relativi obiettivi di rischio che il Gruppo intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Qualora il livello di rischio ICT e di sicurezza ecceda il valore soglia definito, al fine di ricondurlo all'interno della soglia di rischio accettabile, vengono identificate delle misure per il suo trattamento che confluiscono nel "Piano dei Trattamenti" che individua le responsabilità per l'implementazione delle singole azioni correttive.

I risultati delle sopraccitate analisi sono rendicontati all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" soggetto ad approvazione annuale da parte dell'Amministratore Delegato in qualità di organo con funzione di gestione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo (inclusi il rischio ICT e di sicurezza) prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di supervisione dei rischi connessi ai rapporti di fornitura con terze parti nonché alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di risk management.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

avviato una iniziativa volta ad identificare gli impatti derivanti dalle nuove novità normative ed a realizzare un piano di interventi in vista dell'entrata in vigore del Regolamento prevista per il 17 gennaio 2025.

51 Il 2 novembre 2022 Banca d'Italia ha emanato il 40° aggiornamento delle "Disposizioni di vigilanza per le banche", modificando il Capitolo 4 "Il sistema informativo" e il Capitolo 5 "La continuità operativa" della Parte Prima, Titolo IV, per dare attuazione agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" (EBA/GL/2019/04) emanati dall'EBA. Con l'occasione sono stati inoltre effettuati alcuni interventi di raccordo e aggiornamento dei riferimenti interni alla Sezione I del Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni". Inoltre, in seguito all'emanazione del Regolamento relativo alla Resilienza Operativa Digitale («DORA»), il Gruppo Banca Ifis ha avviato un'iniziativa progettuale dedicata volta a definire ed implementare gli interventi di adeguamento necessari per garantire la conformità.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo. Allo stesso modo, per quanto riguarda i fondamenti che ispirano la gestione del rischio informatico, è in vigore la "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio ICT e di Sicurezza" che agisce sia a livello della Capogruppo Banca Ifis che di società controllate.

Informazioni di natura quantitativa

Si fornisce all'interno della presente sezione una vista di sintesi in merito ai risultati del processo di Loss Data Collection al 31 dicembre 2024 condotto a livello di Gruppo Banca Ifis. Gli eventi operativi sono suddivisi per Event Type.

Il 91% delle perdite operative lorde rilevate nel 2024, compresi gli accantonamenti effettuati, è riconducibile ad eventi classificati all'interno delle categorie di Event Type ET_07 "Esecuzione, consegna e gestione dei processi", ET_04 "Clientela, prodotti e prassi professionali" e ET_02 "Frode esterna". Le perdite operative nette totali ammontano a circa il 63% e, di conseguenza, il 37% delle perdite operative lorde rilevate nel 2024 è stato recuperato. Di seguito si riporta il dettaglio per Event Type.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo Banca Ifis non effettua operazioni da cui conseguono rischi da riportare nella presente sezione.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

Informazioni di natura quantitativa

Si rimanda all'informativa di cui al paragrafo sopra.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dal Gruppo. Il Gruppo Banca Ifis è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea (BCE) del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da svolgere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso del 2024 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 104.132 azioni proprie al prezzo medio di 12,32 euro, per un controvalore di 1,3 milioni di euro ed un valore nominale di 104.132 euro, realizzando utili per 437 mila euro che, in applicazione di quanto disposto dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia, sono stati iscritti nella voce patrimoniale "Sovrapprezzi di emissione".

Nel corso dell'esercizio non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine esercizio risulta pari a n. 1.238.886 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.238.886 euro.

Si precisa che il Gruppo Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicura
zione
Altre
imprese
Elisioni e
aggiusta
menti da
consolida
mento
Totale
1. Capitale sociale 59.589 - 6.000 (6.000) 59.589
2. Sovrapprezzi di emissione 87.011 - 114.010 (114.010) 87.011
3. Riserve 1.550.553 - 61.316 (61.316) 1.550.553
3.5 (Acconti su dividendi) (63.084) - - - (63.084)
4. Strumenti di capitale - - - - -
5. (Azioni proprie) (20.971) - - - (20.971)
6. Riserve da valutazione: (28.126) - - - (28.126)
- Titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(6.553) - - - (6.553)
- Copertura di titoli di capitale designati al
fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(131) - - - (131)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di
capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(16.597) - - - (16.597)
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura [elementi non
designati]
- - - - -
- Differenze di cambio (5.437) - - - (5.437)
- Attività non correnti e gruppi in via di
dismissione
- - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value
con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio)
- - - - -
- Utili (Perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
592 - - - 592
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del Gruppo e
di terzi
163.174 - - - 163.174
Totale 1.748.146 - 181.326 (181.326) 1.748.146

Nella tabella sopra riportata sono indicate le componenti del patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio:

  • nella colonna "Consolidato prudenziale" viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al consolidamento prudenziale, al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento;
  • nella colonna "Altre imprese" sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo Bancario;
  • nella colonna "Elisioni ed aggiustamenti da consolidamento" sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in Bilancio.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Totale
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 356 (16.953) - - - - - - 356 (16.953)
2. Titoli di capitale 4.607 (11.160) - - - - - - 4.607 (11.160)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2024 4.963 (28.113) - - - - - - 4.963 (28.113)
Totale 31.12.2023 3.674 (37.033) - - - - - - 3.674 (37.033)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanzia
menti
1. Esistenze iniziali (18.990) (14.369) -
2. Variazioni positive 18.063 24.870 -
2.1 Incrementi di fair value 15.684 12.490 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 644 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 11.604 -
2.5 Altre variazioni 1.735 776 -
3. Variazioni negative (15.670) (17.054) -
3.1 Riduzioni di fair value (3.184) (15.612) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (483) X -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo (8.848) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni (3.155) (1.442) -
4. Rimanenze finali (16.597) (6.553) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Le riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti presentano un saldo positivo al 31 dicembre 2024 di 592 mila euro, composto da un saldo positivo di 574 mila euro di pertinenza della Capogruppo e da un saldo positivo di 18 mila euro di pertinenza dei terzi. L'incremento della voce rispetto al valore positivo di 308 mila euro risultante alla fine dell'esercizio precedente deriva dagli utili netti attuariali maturati nel 2024 sul Trattamento di fine rapporto (TFR) delle società del Gruppo e sui fondi di quiescenza della Capogruppo, principalmente a seguito della revisione delle assunzioni sottostanti (quali ad esempio il tasso di attualizzazione e il tasso annuo di turnover) a seguito del mutato contesto macroeconomico.

Sezione 2 - I Fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

In applicazione della Circolare 262/2005 di Banca d'Italia e relativi aggiornamenti, la sezione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti patrimoniali viene sostituita con un rinvio alle analoghe informazioni contenute nell'informativa al pubblico "Terzo Pilastro", cioè al documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2024 - Pillar III" predisposto al 31 dicembre 2024 dal Gruppo Banca Ifis, disponibile nel sito www.bancaifis.it nella sezione "Investor Relations".

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nella presente sezione sono fornite le informazioni in merito alle aggregazioni aziendali richieste dall'IFRS 3, nei paragrafi 59, lettera a), 60 e 63. Inoltre, in applicazione delle disposizioni di Banca d'Italia stabilite nella Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti, in tale sezione rientrano convenzionalmente anche le eventuali operazioni di aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo (cd. "business combination between entities under common control").

1.1 Operazioni di aggregazione

In data 11 novembre 2024 è divenuta efficace la fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. in Ifis Npl Investing S.p.A., con decorrenza ai fini contabili e fiscali retrodatata al 1° gennaio 2024. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Revalea a ottobre 2023, e rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis e in particolare di quella del Settore Npl.

Tale operazione di fusione per incorporazione ha coinvolto due società già controllate da parte della Capogruppo Banca Ifis (direttamente al 100% nel caso di Ifis Npl Investing e indirettamente, per il tramite del controllo al 100% della stessa Ifis Npl Investing, nel caso di Revalea). Pertanto, l'aggregazione in oggetto rientra nella definizione di "aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo" per cui, pur essendo esclusa dal perimetro di applicazione dell'IFRS 3, è richiesta comunque informativa da parte di Banca d'Italia.

La fusione in questione è avvenuta senza concambio e quindi senza dar luogo ad alcun aumento di capitale da parte dell'incorporante Ifis Npl Investing (il cui capitale sociale è rimasto pertanto pari a 22 milioni di euro) e mediante annullamento dell'intero capitale dell'incorporata Revalea pari a 3 milioni di euro.

Dalla fusione è emerso un avanzo da concambio per 9,0 milioni di euro, di cui 8,5 milioni di euro rivenienti dal c.d. "gain on a bargain purchase" emerso in sede di acquisizione del 100% di Revalea a ottobre 2023. In applicazione di quanto richiesto dall'art. 2504-bis c.c., tale avanzo, non essendo dovuto a "previsione di risultati economici sfavorevoli", è stato iscritto in un'apposita riserva del Patrimonio netto di Ifis Npl Investing.

Si precisa che l'allocazione del costo di acquisizione pari a 100 milioni di euro, attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nel bilancio della società, alla data del presente Bilancio consolidato è da ritenersi come definitiva. Si confermano le risultanze riveniente dall'allocazione provvisoria effettuata per la rilevazione nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 .

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente documento.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del 2024 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto da Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.". Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del 2024 non sono state effettuate con parti correlate operazioni concluse nell'esercizio che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo.

Per quanto riguarda le operazioni di maggiore rilevanza effettuate con parti correlate così come definite dalle politiche del Gruppo ai sensi dell'art. 4 del regolamento Consob recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate, si veda lo specifico paragrafo alla successiva sezione "2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate" della presente Parte H.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. e dal veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • le società collegate Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l.;
  • i dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 31 dicembre 2024

Benefici a Benefici Altri benefici
a lungo
termine
Indennità Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro breve
termine per i
dipendenti
successivi al
rapporto di
lavoro
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Stock option Altri
pagamenti
basati su
azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
4.895 - 178 - 103 350
Altri manager (2) 6.471 44 718 311 36 1.419
Totale al 31.12.2024 11.366 44 896 311 139 1.769

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) e del Collegio Sindacale della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a manager con carica di Condirettore Generale o altro dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli amministratori per un importo lordo di 5,2 milioni di euro e ai sindaci per un importo lordo di 361 mila euro. I benefici successivi al rapporto di lavoro pari a 44 mila euro si riferiscono alla polizza sanitaria destinata ai dirigenti che cessano il rapporto di lavoro per pensionamento.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2024, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale e fuori bilancio

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a impatto a
conto economico
- - 20.920 20.920 8,4%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 418 418 0,1%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 1.732 8.612 10.344 0,1%
Altre attività 28.745 - 1.510 30.255 7,9%
Totale attività 28.745 1.732 31.460 61.937 0,4%
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 1.566 4.984 6.550 0,1%
Altre passività 29.124 - 5.463 34.587 10,2%
Riserve da valutazione - - (648) (648) 2,3%
Totale passività 29.124 1.566 9.798 40.488 0,3%
Impegni e garanzie (fuori bilancio) - 724 7.339 8.063 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- 26 - 26 0,0%
Interessi passivi e oneri assimilati - (25) (8) (33) 0,0%
Commissioni attive - - 3 3 0,0%
Spese amministrative (1.037) - (24.242) (25.279) 5,9%
Altri oneri e proventi di gestione - 2 146 148 0,4%

I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Con riferimento alla voce "Altre attività", al 31 dicembre 2024 Cap.Ital.Fin. ha iscritto un credito verso la controllante pari a 986 mila euro, Ifis Rental Services un credito per 4,1 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing hanno iscritto rispettivamente un credito per 18,4 milioni di euro e 1,5 milioni di euro. Con riferimento alla voce "Altre passività", al 31 dicembre 2024 Ifis Rental Services ha registrato un debito pari a 7,2 milioni di euro, Ifis Npl Investing un debito pari a 20,8 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito per 1,0 milione di euro.

Gli importi iscritti tra le "Altre attività" verso la consolidante La Scogliera per complessivi 28,7 milioni di euro rappresentano quasi esclusivamente acconti versati a valere sul periodo di imposta 2024, mentre gli importi iscritti tra le "Altre passività" rappresentano il carico fiscale relativo dell'esercizio 2024.

I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato. Al 31 dicembre 2024 figurano:

  • 6,9 milioni di euro iscritti tra le attività materiali e riconducibili ad attività, svolte principalmente in esercizi precedenti, di ristrutturazione di alcuni edifici di proprietà di Banca Ifis da parte di una società controllata ad un socio di minoranza della Capogruppo;
  • 1,5 milioni di euro figurano tra le altre attività per la fornitura di beni e servizi.

In aggiunta a quanto sopra, nel corso del 2024 il Gruppo ha acquistato servizi legali da società collegate per 24,2 milioni di euro che sono poi riscontati sulla base dello stato di avanzamento della lavorazione dei crediti afferenti al Settore Npl.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche), per il Gruppo Banca Ifis non risultano operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2024.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Di seguito si riportano gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall'IFRS 2, previsti per il personale del Gruppo Banca Ifis.

Per tutto il personale dipendente, ad eccezione di quello di una società controllata del Gruppo per cui vi è un diverso inquadramento a livello di CCNL, è previsto un sistema di remunerazione variabile.

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) a livello di Gruppo, definito come il rapporto tra l'utile netto consolidato e il Capitale assorbito dai rischi di Primo pilastro (cioè l'8% dei Risk Weighted Assets di Primo pilastro), superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • Total Capital Ratio consolidato superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato, la quale è superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, la remunerazione variabile dell'Amministratore Delegato della Banca è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi.

In particolare, l'Amministratore Delegato è destinatario di un Sistema incentivante di breve termine ("STI"). Egli è stato inoltre destinatario di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023, per il quale si rimanda all'informativa riportata nel paragrafo specifico in questa sezione.

Per quanto riguarda il Sistema Incentivante di breve termine (STI), gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati della Banca, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche nonché il conseguimento degli obiettivi del Gruppo in ambito ESG.

Il cap massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è fissato nel 60% della retribuzione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 40% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 60% con un pagamento differito per un periodo di tempo di cinque anni (a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front), in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 60%) viene così corrisposta:

  • 55% (cioè il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 45% (cioè il 27% della remunerazione variabile complessiva) per cassa ("cash"), oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Resta inteso che l'assegnazione di azioni di Banca Ifis interesserà, oltre all'Amministratore Delegato e ai Condirettori Generali, il personale dipendente individuato come più rilevante ai sensi della Circolare n. 285/2013 e del Regolamento Delegato n. 923/2021 laddove la componente variabile della retribuzione risulti superiore a 50 mila euro o rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

Al fine dell'assegnazione della remunerazione variabile in strumenti finanziari, cioè in azioni di Banca Ifis, la Banca calcola il fair value dell'azione, al momento dell'assegnazione, in base alla media del prezzo di Borsa con riferimento al mese precedente alla data di approvazione del Bilancio di esercizio di Banca Ifis da parte dell'Assemblea (o, in caso assegnazione di remunerazione variabile a qualsiasi titolo successiva all'Assemblea medesima, dalla data dell'evento, con tale intendendosi eventuali date di sottoscrizione di accordi o in mancanza di questi, le date di approvazione da parte degli organi competenti dei relativi riconoscimenti). Il numero delle azioni è determinato all'intero più prossimo.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back, i quali possono determinare l'azzeramento dell'importo al verificarsi di determinate condizioni.

Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Piano LTI per l'Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato di Banca Ifis è stato inoltre destinatario di un Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021- 2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 giugno 2021 e dall'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo in data 28 luglio 2021, e giunto a maturazione in data 31 dicembre 2023. Il Piano ha previsto l'assegnazione all'Amministratore Delegato, a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un prezzo di esercizio unitario (c.d. "strike price") pari a 12,92 euro, un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Il Piano ha previsto a favore dell'Amministratore Delegato di Capogruppo il diritto di ricevere, al termine del periodo di vesting e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano medesimo, sino a un massimo di n. 696.000 opzioni.

Considerata la maturazione del Piano al 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting triennale (2021-2023), le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e l'Amministratore Delegato sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo.

La consuntivazione effettuata ha confermato il raggiungimento del livello minimo con riferimento agli obiettivi TSR e del livello massimo con riferimento agli indicatori economico-finanziari e a quelli ESG. Conseguentemente, sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 all'Amministratore Delegato

sono state assegnati n. 609.000 diritti di opzione, che saranno esercitabili a valle di un anno di retention secondo le tempistiche regolamentari previste.

Anche per il Piano LTI 2021-2023, l'assegnazione delle opzioni all'Amministratore Delegato è effettuata per il 40% come up front e per il 60% come differito in 5 anni.

Piano LTI per i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Come previsto dal Piano approvato dall'Assemblea del 28 luglio 2021, e in esecuzione del mandato in tale sede conferito al Consiglio di Amministrazione, in data 9 giugno 2022 è stata da quest'ultimo deliberata l'inclusione nel Piano LTI, oltre all'Amministratore Delegato, di n. 13 "ulteriori beneficiari", con assegnazione agli stessi dei medesimi obiettivi già previsti per l'Amministratore Delegato e illustrati nella Politica di Remunerazione 2022. Tali integrazioni del Piano sono state poi approvate dall'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis del 28 luglio 2022.

Anche per tali ulteriori beneficiari, rappresentati da manager di elevato livello (tra cui n. 12 dirigenti con responsabilità strategiche, Condirettori Generali inclusi), il Piano prevede l'assegnazione di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a titolo gratuito e sempre allo strike price unitario di 12,92 euro, di un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Un'ulteriore integrazione a tale Piano, proposta dal Consiglio di Amministrazione e approvata dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023, ha avuto ad oggetto aspetti operativi di meccanica del Piano (che rimane per il resto immutato in tutti i suoi elementi essenziali e strutturali, per come già approvati alle precedenti sedute assembleari citate). In particolare, l'integrazione ha consistito nel riconoscere la possibilità per i beneficiari, in occasione dell'apertura di ciascuna finestra di esercizio delle opzioni, di posticipare l'esercizio di tutte o parte delle opzioni eventualmente maturate ed esercitabili già in tale finestra nelle successive "finestre di esercitabilità" previste dal Piano.

Si rileva al riguardo che nel corso del primo semestre 2023 si sono registrate le dimissioni di un dirigente con responsabilità strategica incluso nel Piano, con conseguente perdita della qualità di beneficiario del Piano stesso

Per effetto delle sopraccitate novità intercorse nel 2022 e nel 2023, i beneficiari del Piano in aggiunta all'Amministratore Delegato ammontano complessivamente a 12, di cui 11 dirigenti con responsabilità strategiche, e l'ammontare massimo di opzioni assegnabili è pari a n. 300.000.

Anche questo Piano è giunto a maturazione il 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting, e le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra il Gruppo e i beneficiari sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo. Le opzioni saranno esercitabili al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano e per un numero complessivo sino ad un massimo di 300.000 opzioni (320.000 originarie) complessivamente assegnabili ai 12 ulteriori beneficiari.

Le suddette opzioni sono computate per ciascuno dei beneficiari, ai fini del calcolo del rapporto fra remunerazione fissa e variabile, al 50% per l'esercizio 2022 e al restante 50% per l'esercizio 2023.

La consuntivazione è stata effettuata, per quanto riguarda gli obiettivi di TSR e quelli di utile lordo, per l'arco temporale di vesting biennale mentre per gli altri obiettivi la consuntivazione è avvenuta in base ai risultati raggiunti al 31 dicembre 2023 (considerando quindi l'intera durata del Piano 2021-2023).

L'esito della consuntivazione del Piano ha rilevato che gli obiettivi TSR non sono stati raggiunti in considerazione del periodo di vesting biennale anziché triennale; gli altri obiettivi sono stati raggiunti al livello massimo. Conseguentemente, mediante delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 per i restanti 12 beneficiari sono state assegnati complessivamente n. 225.000 diritti di opzione che saranno esercitabili al termine del periodo di retention di un anno.

Rappresentazione contabile al 31 dicembre 2024

A livello contabile tale piano di stock option è stato rappresentato conformemente alle disposizioni dell'IFRS 2 per le operazioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. equity settled transactions). In considerazione

della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita delle stock option, viene fatto riferimento al fair value iniziale di quest'ultime.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di tali opzioni a fronte delle prestazioni oggetto del Piano LTI è rilevato come costo a conto economico alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale" in contropartita della voce "Riserve" del patrimonio netto secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo di vesting in cui viene fornita la prestazione. Per il 2024 il costo corrispondente registrato a Conto economico ammonta a 155 mila euro, mentre l'apposita riserva di patrimonio netto in contropartita (la quale include anche la quota parte di costo maturata negli esercizi 2021, 2022 e 2023) ammonta complessivamente a 2,2 milioni di euro ed è associata alle sole stock option effettivamente assegnate tramite delibera dell'Assemblea del 18 aprile 2024.

Per maggiori dettagli sugli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali per il Gruppo Banca Ifis si rimanda alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, disponibile nella sezione "Corporate governance" sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2024 per il Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

Consolidato prudenziale Imprese di
assicurazione
Altre imprese Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
Voci / Numero
opzioni e
prezzi di esercizio
Numero
opzioni
Prezzi medi Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi medi Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi medi Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi medi Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi medi Scadenza
media
A. Esistenze iniziali - n.a. n.a. - - - - - - - - n.a. - n.a. n.a.
B. Aumenti 834.000 12,92 X - - X - - X 834.000 12,92 X - - X
B.1 Nuove emissioni 834.000 12,92 dic-30 - -
-
- - - 834.000 12,92 dic-30 - n.a. n.a.
B.2 Altre variazioni - n.a. X - -
X
- - X - - X - n.a. X
C. Diminuzioni - - X - - X - - X - - X - - X
C.1 Annullate - n.a. X - -
X
- - X - - X - n.a. X
C.2 Esercitate - n.a. X - -
X
- - X - - X - n.a. X
C.3 Scadute - n.a. X - -
X
- - X - - X - n.a. X
C.4 Altre variazioni - n.a. X - -
X
- - X - - X - n.a. X
D. Rimanenze finali 834.000 12,92 dic-30 - - - - - - 834.000 12,92 dic-30 - - n.a.
E. Opzioni
esercitabili alla fine
dell'esercizio
- n.a. X - - X - - X - - X - n.a. X

La tabella delle variazioni annue di cui sopra viene avvalorata solo per le opzioni connesse al Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda invece gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali a livello di Sistema incentivante di breve termine ("STI"), essi non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

Relativamente alle stock option connesse al Piano LTI, come già descritto in precedenza esse sono state assegnate nel corso del 2024 a seguito dell'arrivo a maturazione del Piano in data 31 dicembre 2023, e alla data del 31 dicembre 2024 esse non risultano ancora esercitabili, in quanto esse sono esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention a decorrere dal 31 dicembre 2023 (quindi dal 1° gennaio 2025).

2. Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Parte L - Informativa di Settore

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "Settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "Settori operativi" della presente Parte L è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche Settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2024, i Settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i medesimi utilizzati per il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, cioè:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, che rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti Settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per Settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per Settore al 31 dicembre 2024 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della presente Parte L vengono predisposti dati economici riclassificati.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati al Bilancio consolidato" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni dei dati economici riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei

depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";

  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico riclassificato espone i risultati fino all'utile netto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 31.12.2024 143.933 975 - 142.958 36.293 56.806 237.032
Dati al 31.12.2023 107.169 975 - 106.194 41.735 73.078 221.982
Variazione % 34,3% 0,0% - 34,6% (13,0)% (22,3)% 6,8%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2024 993 - - 993 - 700.837 701.830
Dati al 31.12.2023 1.333 - - 1.333 - 747.843 749.176
Variazione % (25,5)% - - (25,5)% - (6,3)% (6,3)%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 31.12.2024 6.985.624 2.900.077 1.612.971 2.472.576 1.521.001 2.303.393 10.810.018
Dati al 31.12.2023 6.763.468 2.844.805 1.552.204 2.366.459 1.646.158 2.212.509 10.622.134
Variazione % 3,3% 1,9% 3,9% 4,5% (7,6)% 4,1% 1,8%
Avviamento
Dati al 31.12.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2023 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 31.12.2024 163.000 163.000 - - - 219.965 382.965
Dati al 31.12.2023 208.748 208.748 - - - 235.944 444.692
Variazione % (21,9)% (21,9)% - - - (6,8)% (13,9)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2024 titoli di Stato per 1.579,0 milioni di euro (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
di cui:
di cui: AREA
CORPORATE
AREA
FACTORING
BANKING &
LEASING
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 238.795 114.552 50.530 73.713 280.300 13.410 532.505
Commissioni nette 96.175 63.979 10.786 21.410 (1.041) (3.359) 91.775
Altre componenti del margine
di intermediazione
16.454 11 - 16.443 16.957 41.461 74.872
di cui: Utili (perdite) da
cessione di attività finanziarie
- - - - 16.068 - 16.068
Margine di intermediazione 351.424 178.542 61.316 111.566 296.216 51.512 699.152
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(40.413) (6.763) (4.508) (29.142) 52 2.691 (37.670)
Risultato netto della gestione
finanziaria
311.011 171.779 56.808 82.424 296.268 54.203 661.482
Costi operativi (164.065) (89.547) (34.000) (40.518) (199.185) (43.666) (406.916)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (8.136) (8.136)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(3.194) (8.905) (344) 6.055 2.227 489 (478)
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - (610) - (610)
Utile (perdita) della
operatività corrente al lordo
dell'imposte
143.752 73.327 22.464 47.961 98.700 2.890 245.342
Imposte sul reddito
dell'esercizio dell'operatività
corrente
(48.144) (24.558) (7.524) (16.062) (33.056) (968) (82.168)
Utile (perdita) d'esercizio 95.608 48.769 14.940 31.899 65.644 1.922 163.174
(Utile) perdita d'esercizio di
pertinenza di terzi
- - - - - (1.596) (1.596)
Utile (perdita) d'esercizio di
pertinenza della Capogruppo
95.608 48.769 14.940 31.899 65.644 326 161.578

Per quanto riguarda specificamente il Settore Npl, si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.184.378 1.276.812 (92.434) (7,2)%
Inadempienze probabili nette 308.540 335.773 (27.233) (8,1)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.837 4.029 (192) (4,8)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(stage 3)
1.496.755 1.616.614 (119.859) (7,4)%
Totale crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 24.246 29.544 (5.298) (17,9)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 10.666 12.601 (1.935) (15,4)%
- di cui: crediti erogati 533 13.929 (13.396) (96,2)%
- di cui: titoli di debito 11.602 1.848 9.754 527,8%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 1.445 1.166 279 23,9%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.521.001 1.646.158 (125.157) (7,6)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.507.421 1.629.215 (121.794) (7,5)%

Per una maggiore analisi dei risultati dei Settori di attività si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Parte M - Informativa sul leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

In qualità di locatario le società del Gruppo stipulano dei contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili destinati ad ospitare uffici interni. Essendo l'attività di leasing correlata all'esigenza del Gruppo di delocalizzare gli uffici, particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato in linea ai criteri di economicità stabiliti dal Gruppo.

Al 31 dicembre 2024 sono in essere 60 contratti passivi di locazione per fabbricati e 9 per posti auto, e il relativo diritto d'uso (ROU - Right of Use) iscritto a Bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 16,4 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano a 16,9 milioni di euro. Il Gruppo, inoltre, detiene un immobile sito a Firenze in leasing finanziario come commentato nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda i contratti relativi alle autovetture, il Gruppo detiene contratti passivi per 341 autoveicoli al 31 dicembre 2024, relativi per lo più a noleggio a lungo termine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti. Il relativo diritto d'uso al 31 dicembre 2024 è pari a 4,3 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano a 4,2 milioni di euro.

Il Gruppo non è esposto ai flussi finanziari in uscita, che non siano già riflessi nella valutazione delle passività del leasing. Più in dettaglio, le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing iscritte in bilancio, in quanto il Gruppo considera certo il primo rinnovo; mentre le altre fattispecie richiamate dal principio (pagamenti variabili collegati al leasing, garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non son presenti per i contratti stipulati in qualità di locatari.

Il Gruppo contabilizza come costi:

  • i leasing a breve termine nel caso di asset quali immobili e tecnologie (in particolare al modulo mainframe hardware), quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga;
  • i leasing di attività di modesto valore unitario (in conformità alla facoltà concessa dal paragrafo 5 dell'IFRS 16), identificate come quelle caratterizzate da un valore a nuovo inferiore a 5 mila euro, principalmente relative a telefonia mobile.

Informazioni quantitative

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classi di attività sottostante.

SPESE DI AMMORTAMENTO PER ATTIVITA'
CONSISTENTI NEL DIRITTO DI UTILIZZO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
a) Terreni - -
b) Fabbricati 2.726 2.497
c) Mobili - -
d) Impianti elettronici 461 157
e) Altre 1.884 1.384
Totale 5.070 4.039

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo è presente sul mercato con soluzioni di leasing finanziario a tasso fisso o variabile di autoveicoli (auto, veicoli commerciali e veicoli industriali) e di beni strumentali (macchinari industriali, apparecchiature medicali, beni tecnologici) ad una clientela composta da privati o piccole e medie imprese (PMI) attraverso una struttura commerciale interna e una rete di agenti in attività finanziaria selezionati sull'intero territorio nazionale. Il leasing di beni strumentali è distribuito, in aggiunta, anche attraverso relazioni con produttori, distributori e rivenditori. Con riferimento agli specifici comparti del leasing finanziario:

  • comparto automotive: nel 2024 tale comparto ha registrato un incremento rispetto al 2023 sia in termini di numerosità di veicoli (+3,2%), che in termini di valore finanziato (+7,3%). In particolare, si segnalano le positive performance del comparato relativo ai veicoli industriali con una crescita dell'11,4%, rispetto al 2023, e dei veicoli commerciali con un incremento del 19,6%. Il Gruppo ha stipulato, in questo comparto, contratti per circa 377,8 milioni di euro (+3,5% rispetto all'erogato dell'anno 2023);
  • comparto strumentale: tale comparto nel 2024 in Italia ha registrato una flessione rispetto al dato del 2023 del 12,9%. Il Gruppo ha registrato una flessione del 20,5% nel segmento dei beni industriali.

La Capogruppo in qualità di locatore non stipula contratti di locazioni di immobili ad uso commerciale e/o abitativo nei confronti di soggetti terzi e/o di altre società del Gruppo.

Rinviando a quanto più dettagliatamente declinato nella sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo, si sottolinea che i contratti di leasing stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy del Gruppo non prevedendo accordi di riacquisto, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili. Il Gruppo contabilizza quindi il leasing finanziario in conformità con la disciplina del principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per le informazioni sui finanziamenti connessi a operazioni di leasing finanziario si rinvia a quanto contenuto nella "Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" dell'Attivo della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda gli interessi attivi sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella "Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20" della "Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato" della Nota integrativa consolidata, per le commissioni si rinvia a quanto contenuto nella "Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50" della medesima Parte C e infine per gli altri proventi di gestione si rinvia alla "Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 230" sempre della Parte C.

2. Leasing finanziario

2.1. Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

31.12.2024 31.12.2023
Fasce temporali Pagamenti da ricevere per il
leasing
Pagamenti da ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 99.713 91.696
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 213.905 200.027
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 355.603 316.150
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 441.146 438.561
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 437.348 438.810
Da oltre 5 anni 62.171 83.080
Totale pagamenti da ricevere per il leasing 1.609.886 1.568.324
RICONCILIAZIONE CON FINANZIAMENTI
Utili finanziari non maturati (-) (182.898) (173.038)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.426.988 1.395.286

La tabella evidenzia la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i suddetti pagamenti ed i finanziamenti per leasing in qualità di locatore. La tabella non esprime le rettifiche di valore, pari a complessivi 29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (32,9 milioni di euro nel 2023).

2.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto già presentato nei paragrafi precedenti.

3. Leasing operativo

La fattispecie di cui alla presente informativa non è applicabile al Gruppo Banca Ifis.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Informativa al pubblico Stato per Stato

Informativa al pubblico Stato per Stato

Si forniscono di seguito, con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2024, le informazioni richieste dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2, della Circolare n. 285 di Banca d'Italia (c.d. Informativa al pubblico Stato per Stato o "Country-by-Country").

Per le informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle società del Gruppo si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, sezione "Trasparenza".

INFORMAZIONI /
AREA
GEOGRAFICA
ITALIA POLONIA ROMANIA ALTRE
SCRITTURE
DI
CONSOLIDA
MENTO
GRUPPO
a) Denominazione
delle società
Banca Ifis S.p.A.
Banca Credifarma S.p.A.
Cap.Ital.Fin. S.p.A.
Ifis Npl Investing S.p.A.
Ifis Npl Servicing S.p.A.
Ifis Rental Services S.r.l.
Ifis Finance
Sp. z o.o.
Ifis Finance
I.F.N. S.A.
- Gruppo Banca Ifis
Natura dell'attività Bancaria per Banca Ifis S.p.A. e
Banca Credifarma S.p.A.;
Finanziaria per Cap.Ital.Fin.
S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A.,
Ifis Npl Servicing S.p.A. e Ifis
Rental Services S.r.l
Finanziaria Finanziaria - Bancaria e finanziaria.
b) Fatturato (1)
(in migliaia di euro)
640.259 7.293 2.721 (81.940) 568.333
c) Numero dei
dipendenti su base
equivalente a tempo
pieno (2)
1.935 14 16 - 1.965
d) Utile o perdita prima
delle imposte (in
migliaia di euro)
317.839 5.712 649 (78.858) 245.342
e) Imposte sull'utile o
sulla perdita (in
migliaia di euro)
(80.981) (1.084) (69) (34) (82.168)

(1) Per fatturato si intende il margine di intermediazione di cui alla voce 120 "Margine di intermediazione" del Conto economico consolidato al 31 dicembre 2024.

(2) Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

-

Attestazioni e relazioni

Attestazione della Rendicontazione di sostenibilità al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 81-ter, comma 1, del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 5 ter, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, che la Rendicontazione di sostenibilità inclusa nella Relazione sulla gestione del Gruppo è stata redatta:

  • a) conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, e del decreto legislativo 6 settembre 2024, n. 125;
  • b) con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Attestazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;

ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio consolidato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione del collegio sindacale

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

(ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, del codice civile)

Signori Azionisti,

il Collegio Sindacale di Banca Ifis S.p.A. (in seguito anche "Banca Ifis" o "Banca" o "Ifis"), ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, cod. civ., è chiamato a riferire all'Assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024 sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio in osservanza dei doveri attribuitigli dall'art. 149 del sopracitato decreto legislativo.

Premessa

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio Sindacale (in seguito anche "Collegio") in carica si è riunito n. 23 volte, di cui n. 5 volte in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e n. 1 volta in forma congiunta con i Collegi Sindacali delle Società di diritto italiano direttamente ed indirettamente controllate da Banca Ifis.

Nel corso del 2025 e fino alla data della presente Relazione, si sono svolte n. 8 riunioni di Collegio Sindacale, di cui n. 2 in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi.

1. Attività del Collegio Sindacale

Nel corso dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2024 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto delle norme del codice civile, del D. Lgs. n. 385/1993 ("TUB"), del D. Lgs. N. 58/1998 ("TUF"), della L. 231/2007, delle norme statutarie, delle indicazioni contenute nel Codice di Corporate Governance, dei principi di comportamento raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nonché delle leggi speciali in materia e delle disposizioni emanate dalla Autorità di Vigilanza (Banca d'Italia e Consob). Inoltre, avendo Banca Ifis adottato il modello di governance tradizionale, il Collegio Sindacale si identifica con il "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", cui competono ulteriori specifiche funzioni di controllo e monitoraggio in tema di informativa finanziaria e revisione legale previste dall'art. 19 del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39, così come modificato dal D. Lgs. 17 luglio 2016, n. 135.

Il Collegio Sindacale, ove abbia ritenuto di formulare raccomandazioni e suggerimenti, ha provveduto a darne comunicazione sia durante gli incontri effettuati con le funzioni interne interessate, sia direttamente all'organo con funzione di gestione ovvero di supervisione strategica e ai relativi Comitati endoconsiliari, come di volta in volta verbalizzato.

Il Collegio ha riferito periodicamente al Consiglio di Amministrazione circa le attività svolte e i pareri emessi. Inoltre il Collegio, tenendo conto di quanto previsto dalle nuove "Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate" approvate dal CNDCEC nel mese di dicembre 2024 (che trovano applicazione dal 1º gennaio 2025) e, in particolare, dalla Norma Q.1.7 – Autovalutazione del Collegio Sindacale – ha condotto, con l'ausilio di una società di consulenza esterna, un processo di autovalutazione ad esito del quale il Collegio Sindacale ha espresso nel

complesso una valutazione di adeguatezza relativamente alla propria dimensione e alla propria composizione, nonché un giudizio favorevole circa i requisiti di professionalità, indipendenza e onorabilità e circa i meccanismi di funzionamento dell'organo.

Peraltro, in osservanza a quanto previsto dalla Norma Q.1.5 - Retribuzione - del citato documento, il Collegio uscente, tenendo conto della propria esperienza e degli esiti del richiamato processo di autovalutazione, in vista del rinnovo, ha espresso agli Azionisti il proprio orientamento sui profili professionali e le competenze che integrino appropriatamente la composizione qualitativa del Collegio, nonché l'impegno di tempo richiesto per lo svolgimento dell'incarico e la remunerazione appropriata ad attrarre persone di adeguato standing, senza tralasciare le previsioni di cui alla legge 21 aprile 2023, n. 49. Tali informazioni sono contenute nel documento di "Composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale del Collegio Sindacale 2025", predisposto con l'ausilio di una società di consulenza esterna e messo a disposizione degli Azionisti contestualmente alla pubblicazione dell'integrazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea relativa al rinnovo del Collegio - convocata per il prossimo 17 aprile - mediante pubblicazione nel sito internet della Banca avvenuta lo scorso 7 marzo.

Con la presente Relazione il Collegio Sindacale dà conto delle attività svolte nel corso dell'esercizio, distintamente per ciascun ambito di vigilanza previsto dalle normative che regolano l'attività del Collegio.

2. Eventi e operazioni significative

2.1 Eventi e operazioni dell'esercizio

Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo, il Collegio Sindacale ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere dalla Banca e dalle sue controllate, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1°, del TUF.

Rimandando a quanto descritto nella Relazione sulla Gestione sui fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio e successivamente, si ritiene opportuno evidenziare quanto segue.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, il 18 gennaio 2024, ha approvato il Liquidity Funding Plan 2024, documento che entra nel dettaglio della struttura patrimoniale, attuale e prospettica, del Gruppo bancario Banca lfis e valuta, anche in un'ottica di sana e prudente gestione della Banca, l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità dal punto di vista sia della qualità della raccolta, sia del mix delle diverse forme tecniche che lo compongono nonché delle variazioni dei saldi per i bucket temporali previsti.

Tale documento prevede, tra l'altro, due nuove emissioni obbligazionarie di tipologia Senior l'referred per un valore complessivo fino a Euro 600 milioni (indicativamente due emissioni da Euro 300 milioni cadauna).

Nell'ambito del programma di emissione di strumenti finanziari denominato "Euro Medium Term Note Programme" (c.d. "Programma EMTN") - sottoscritto nel settembre 2017 e, da ultimo, rinnovato per l'anno 2024 con delibera consiliare del 6 giugno 2024 - Banca Iffs S.p.A., nel corso dell'esercizio 2024, ha quindi (i) approvato in data 18 gennaio 2024 il riacquisto parziale di un

importo fino a Euro 50 milioni del prestito obbligazionario senior preferred emesso in data 25 febbraio 2020, con scadenza il 25 giugno 2024, e (ii) concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo senior preferred per un ammontare pari ad Euro 400 milioni, perfezionatasi il 20 febbraio 2024, con scadenza a 5 anni.

Nell'ambito delle attività di funding rientra altresì la ristrutturazione della cartolarizzazione " ABCP Programme" di crediti factoring del valore di Euro 1,15 miliardi, approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A. in data 9 maggio 2024 e conclusasi con successo il 28 giugno 2024, avente ad oggetto la cessione su base rotativa dei crediti vantati verso la clientela privata derivanti dall'attività di factoring ordinaria della Banca, acquistati sia pro soluto sia pro solvendo.

Per quanto concerne la raccolta TLTRO III, nel corso dell'esercizio 2024 sono state rimborsate linee TLTRO per Euro 1.536 milioni. In particolare è proseguito il percorso di rimborso anticipato, rispetto alla scadenza legale del 25 settembre 2024, per un valore nominale di Euro 1.125 milioni (di cui Euro 750 milioni rimborsati a marzo 2024 ed Euro 375 milioni rimborsati a fine giugno 2024), completando con largo anticipo tutte le azioni manageriali finalizzate al rimborso del residuo valore nominale di Euro 411,5 milioni avvenuto in data 25 settembre 2024, che ha portato a nominali Euro 2.036,5 milioni l'ammontare di linee TLTRO III rimborsate.

In data 18 aprile 2024 l'Assemblea degli Azionisti, a seguito delle dimissioni rassegnate in data 30 gennaio 2024 dal Fondatore Sebastien Egon Fürstenberg dalla carica di componente del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis con decorrenza 8 febbraio 2024, ha deliberato di nominare il Prof. Nicola Borri nel ruolo di Consigliere indipendente.

Nell'ambito del framework del Gruppo Banca Ifis per la gestione del climate change, il Consiglio di Amministrazione, il 18 settembre 2024, ha approvato il Task Force on Climate-related Financial Disclosures Report (TCFD Report 2023 di Gruppo), inclusivo del Transition Plan. Il documento, giunto alla sua seconda edizione, mira ad approfondire ulteriormente gli sforzi del Gruppo nell'ambito dell'informativa sul climate change, con particolare riferimento alla strategia adottata dal Gruppo per raggiungere gli obiettivi dichiarati nell'ambito della Net Zero Banking Alliance (c.d. Transition Plan).

Nel corso dell'esercizio 2024 si è conclusa, con efficacia dall'11 novembre 2024, la fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. nella controllata Ifis Npl Investing S.p.A., con decorrenza ai fini contabili e fiscali retrodatata al 1º gennaio 2024. A partire da tale data, Ifis Npl Investing S.p.A. è quindi subentrata di pieno diritto e senza soluzione di continuità, ai sensi dell'art. 2504-bis c.c., in tutto il patrimonio attivo e passivo della società incorporata e in tutte le sue ragioni, azioni e diritti, ivi inclusa la totalità dei crediti di titolarità della società incorporata. L'integrazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis e, in particolare, di quella del Settore Npl.

In data 7 novembre 2024, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo relativo all'esercizio 2024 per un importo complessivamente pari a Euro 63 milioni, ossia pari a Euro 1,2 per azione (al lordo di eventuali ritenute di legge).

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, la corrispondente appostazione a riserva, deliberata dall'assemblea in data 18 aprile 2024, ammonta a Euro 23,9 milioni.

Nel corso dell'esercizio 2024 è stato portato a termine, con successo, il Piano industriale triennale 2022-2024 e D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient, Sustainable), accelerando il percorso di crescita sostenibile e di lungo periodo del Gruppo Banca Ifis.

2.2 Eventi e operazioni successivi alla chiusura dell'esercizio

I fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio 2024 che questo Collegio ritiene opportuno ricordare sono rappresentati da quanto segue.

In data 7 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis si è riunito in via straordinaria per deliberare l'approvazione della promozione dell'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria su illimity Bank S.p.A.

In data 8 gennaio 2025, con comunicazione diffusa ai sensi e per gli effetti dell'art. 102, comma 1, del D. Lgs. 58/98 (il "TUF") e dell'art. 37 del regolamento adottato con delibera CONSOB n. 11971/99 (il "Regolamento Emittenti"), l'offerta è stata comunicata al mercato. Contestualmente, è stata convocata l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti per il giorno 17 aprile 2025, in unica convocazione, al fine di deliberare la proposta di attribuire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 del codice civile, la facoltà di aumentare il capitale sociale, in via scindibile e anche in più tranches.

Nell'ambito dell'Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio, in data 27 gennaio 2025, Banca Ifis ha provveduto al deposito (i) dell'istanza di autorizzazione all'acquisizione di una partecipazione di controllo (sino al 100%) nel capitale di illimity Bank S.p.A. presso la Banca d'Italia e la Banca Centrale Europea, (ii) del Documento di Offerta presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - CONSOB e (iii) della comunicazione ai sensi della normativa antitrust presso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Quest'ultima, nel corrente mese di marzo, ha rilasciato l'Autorizzazione all'operazione di concentrazione tra il Gruppo Banca Ifis e il Gruppo illimity Bank, senza imporre alcuna condizione, limitazione e prescrizione.

In data 14 marzo 2025, inoltre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso a Banca Ifis la delibera con la quale è stata accolta la proposta del Ministero dell'Economia e delle Finanze di non esercizio dei poteri speciali ai sensi della cd. normativa Golden Power in relazione all'acquisizione da parte di Banca Ifis, tramite l'Offerta, dell'intero capitale di illimity Bank S.p.A.

Da ultimo, in data 20 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A. ha approvato il Liquidity Funding Plan 2025 nonché le previsioni di funding per il 2026.

3. Attività di vigilanza

3.1 Attività di vigilanza sull'osservanza della legge e dello statuto

Lo scrivente Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza della legge e dello statuto, acquisendo le informazioni strumentali allo svolgimento dei compiti a esso attribuiti mediante l'articolato sistema dei flussi informativi previsti nel Gruppo, nonché mediante la partecipazione, in forma collegiale o con la presenza di almeno un componente, a tutte le riunioni del Consiglio di

Amministrazione (n. 16), a tutte le riunioni del Comitato Controllo e Rischi (n. 21) - di cui cinque in forma congiunta con il Collegio Sindacale – a tutte le riunioni del Comitato Remunerazioni (n. 9) e del Comitato Nomine (n. 10).

Lo scrivente Collegio Sindacale ha altresì partecipato, in forma collegiale, all'Assemblea ordinaria degli Azionisti tenutasi il 18 aprile 2024 per l'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023 e all'Assemblea Straordinaria e Ordinaria riunitasi in unica convocazione in data 28 novembre 2024 per l'approvazione, in sede straordinaria, della modifica degli artt. 6, 7, 9 e 11 dello Statuto per l'adeguamento agli artt. 135-undecies. 1 e 127-quinquies, comma 1, del TUF al fine di implementare, tra l'altro, la possibilità di attribuire due voti per ciascuna azione della Banca che sia appartenuta al medesimo soggetto per un periodo continuativo di almeno 24 mesi a decorrere dalla data di iscrizione nell'apposito elenco speciale ("Voto Maggiorato Ordinario").

A tal proposito, in data 22 novembre 2024, è pervenuta alla Società, da parte di un socio, una denunzia ai sensi dell'art. 2408 c.c. indirizzata al Presidente della Consob e al Presidente del Collegio Sindacale di Banca Ifis avente ad oggetto la mancata applicazione del diritto di recesso ai sensi dell'art. 2437, comma 1, punti t) e/o g) c.c. per modifica degli artt. 6 e 9 dello Statuto. Tale denuncia è stata tempestivamente esaminata dall'Organo di Controllo che, a valle di opportuna istruttoria, ha ritenuto infondate le contestazioni mosse.

Nel corso del 2024 i componenti del Collegio Sindacale in carica hanno partecipato a diversi corsi di formazione e di induction su tematiche inerenti l'attività di vigilanza, gli scenari di rischio, le dinamiche di mercato, l'innovazione digitale, l'evoluzione della disciplina del governo societario, tematiche ESG e questioni di tipo normativo e regolamentare. Tale attività di aggiornamento è svolta nell'ambito del piano di formazione predisposto in ottemperanza al disposto della circolare 285/2013 (punto e., paragrafo 2.1, Sezione IV, Capitolo 1, Titolo IV), tenendo conto delle esigenze formative individuali oltre che collettive dell'organo di controllo e dell'organo di governo della Banca.

I verbali del Collegio Sindacale, che talora contengono delle esplicite raccomandazioni ad agire per il pronto superamento delle criticità emerse, sono messi a disposizione, in forma integrale, dell'Amministratore Delegato e del Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi è costantemente invitato a partecipare alle riunioni del Collegio, ritenendo, in tal modo, di garantire un idoneo flusso informativo endo-societario.

Alle riunioni del Collegio partecipa altresì, come invitato permanente, il responsabile della Funzione Internal Audit, per una continua interazione con la funzione aziendale di controllo di terzo livello.

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio Sindacale:

  • ha espresso pareri ex art. 2389, comma 3 del Codice Civile sulla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche;
  • ha espresso pareri in relazione alle c.d. "non audit fees" per i servizi diversi dalla revisione, come previsto dalla normativa vigente e dalla procedura interna adottata dalla Società, verificandone in particolare gli effetti sulla indipendenza senza rilevare eccezioni da segnalare;

  • ha ricevuto, come anticipato, una denuncia da parte di un Socio ex art. 2408, comma 1, codice civile.

Rapporti con Autorità di Vigilanza

Banca d'Italia

In data 21 febbraio 2025 la Banca d'Italia, con lettera indirizzata alla Società, ha rappresentato la necessità di "ripetere anche per il 2025 la raccolta dei piani di funding, al fine di disporre di informazioni affidabili per identificare prontamente potenziali vulnerabilità'' , in considerazione delle incertezze e dei mutamenti del quadro di riferimento, tra i quali il perdurare delle tensioni geopolitiche a livello internazionale e le deboli prospettive macroeconomiche, che confermano l'importanza per le banche di assicurare un adeguato presidio del rischio di liquidità. Nel dettaglio, la Banca d'Italia ha richiesto alle banche meno significative (Less Significant Institutions, LSI) e, dunque, anche alla Società, di fornire "i piani di funding aggiornati per il biennio 2025-2026, unitamente ai dati di confronto a consuntivo per il 2024 e agli eventuali piani di contingency". La Banca d'Italia ha altresì richiesto che tale informativa fosse sottoposta alla valutazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, sulla base di un preventivo riscontro da parte della funzione di Risk Management. Ad esito di tale comunicazione, Banca lfis ha elaborato una versione aggiornata delle previsioni di pianificazione e questo Collegio Sindacale ha espresso le proprie valutazioni.

In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione, successivamente all'approvazione del Liquidity Funding Plan 2024 del 18 gennaio 2024, in data 6 giugno 2024 ha approvato l'aggiornamento del Contingency Funding Plan relativo all'anno 2024, e, da ultimo, in data 20 marzo 2025 ha approvato il Liquidity Funding Plan 2025 nonché le previsioni di funding per il 2026.

In data 23 dicembre 2024 la Banca d'Italia ha pubblicato una comunicazione al mercato in materia di sicurezza ICT, richiamando l'attenzione degli intermediari direttamente vigilati sui profili della resilienza operativa digitale e del rischio ICT e invitandoli sia a valutare il proprio posizionamento rispetto al Digital Operational Resilience Act (DORA) sia a effettuare un'autovalutazione del proprio ICT risk management framework, da trasmettere alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2025.

Nel corso del 2024, l'Organo di Controllo ha svolto un incontro conoscitivo con il nuovo team di Banca d'Italia - Servizio Supervisione bancaria 2 del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria - al fine di instaurare un positivo e costruttivo rapporto con la Vigilanza, anche in ottica di collaborazione reciproca.

3.2 – Attività di vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sui rapporti con società controllate o altre parti correlate

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dell'attività di vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione – anche in ossequio all'obbligo previsto dall'art. 150 TUF – ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, dall'Amministratore Delegato (in seguito anche "AD"), dalle funzioni di controllo, dal management intormazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Società e dalle sue controllate, nonché sulle linee guida strategiche di Gruppo.

Il Collegio Sindacale ha tenuto regolarmente incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (in seguito anche "Dirigente Preposto") e con le funzioni di controllo interno. Sono state previste audizioni con il management della Banca e periodiche riunioni con gli esponenti della società di revisione al fine del reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti per l'espletamento del proprio compito, come prescritto dall'art. 150, comma 3, del TUF.

Sulla base delle informazioni rese disponibili al Collegio Sindacale, appare ragionevole ritenere che le operazioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione e poste in essere dall'AD non siano in contrasto con la legge, lo statuto e le disposizioni emanate dalle Autorità di Vigilanza, potendosi altresì ragionevolmente escludere che esse siano manifestamente imprudenti, o azzardate, o in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Preso atto della Relazione sulla Gestione, delle informazioni prodotte in Consiglio di Amministrazione dall'AD, dall'Organo di Vigilanza ex D. Lgs. n. 231/2001, e stante i riscontri raccolti nell'ambito della propria attività di vigilanza, è possibile, da parte del Collegio Sindacale, ragionevolmente escludere, altresì, l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali perfezionate con terze parti, con società del Gruppo o con parti correlate e soggetti collegati.

Con specifico riferimento all'operatività con parti correlate, il Collegio Sindacale riceve regolarmente i flussi intormativi periodici relativi alle eventuali operazioni concluse con dette parti correlate e soggetti collegati e di controllo dell'andamento delle esposizioni riconducibili ai soggetti collegati; ove necessario, ha proceduto a richiedere ulteriori informazioni e dettagli.

Con riferimento alle operazioni con parti correlate, un'informativa ritenuta puntuale ed esaustiva è riportata nell'apposito paragrafo "Operazioni con parti correlate" della Relazione sulla Gestione nonché nella parte H della Nota Integrativa al bilancio consolidato e al progetto di bilancio individuale.

l'er quanto noto al Collegio Sindacale, dette operazioni sono state concluse nell'interesse della Banca e non determinano rilievi in merito alla loro congruità, rientrando nell'ordinaria operatività di Ifis. Si dà quindi atto che sono state rese al Collegio Sindacale adeguate informazioni relative alle operazioni concluse con parti correlate e/o soggetti collegati, conformente alle disposizioni della Consob e in ossequio alle prescrizioni in tema di soggetti collegati, di cui alla Circolare 285 della Banca d'Italia.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Banca alle proprie controllate verificando l'efficacia dello scambio di informazioni e i flussi informativi tra la Capogruppo e le società controllate. Le norme e le procedure in essere permettono alla Capogruppo di adempiere tempestivamente agli obblighi di informativa al pubblico secondo le vigenti disposizioni ai sensi dell'art. 114, comma 2, TUF.

Il Collegio Sindacale, così come tra l'altro previsto dall'art. 151-ter, comma 4, del TUF, ha scambiato flussi informativi con i Collegi Sindacali delle controllate, sia sulla base di apposite riunioni congiunte sia attraverso la compilazione di un questionario per lo scambio di informazioni, predisposto con cadenza annuale. Inoltre, nell'ambito del processo di conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2023-2031, al fine di assicurare la

continuità di applicazione del Revisore Unico per il Gruppo, la procedura di individuazione del Revisore è stata posta in essere da Ifis e dalle società facenti parte del Gruppo.

Il Collegio, nel 2024, ha esaminato le verifiche svolte dall'Internal Audit in materia di esternalizzazione delle Funzioni Operative Essenziali o Importanti, condividendo i commenti in esse contenute.

3.3 - Attività di vigilanza sulle modalità di attuazione del governo societario

In relazione a quanto previsto dall´art. 149, comma 1, lett. c-bis, del TUF in merito alla vigilanza da parte del Collegio Sindacale "sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste da codici di comportamento redatti da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria, cui la società, mediante informativa al pubblico, dichiara di attenersi", il Collegio Sindacale comunica di aver svolto tale attività nel corso dell'esercizio. La Società ha redatto, ai sensi dell'art. 123-bis del TUF, l'annuale Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari (in seguito anche "Relazione sul Governo Societario") relativa al 2024, approvata in data 6 marzo 2025, cui si rinvia per maggiori dettagli, nella quale si illustra tra l'altro il modello di amministrazione e controllo di Banca ltis e si fornisce una completa informativa sulle modalità secondo le quali la Banca ha adottato e attuato le raccomandazioni formulate dal Comitato per la Corporate Governance.

ll Collegio Sindacale ha anche vigilato sull'adozione della politica per la remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, in linea con quanto previsto dal Codice di Corporate Governance, nonché sulla susseguente Relazione sulla Remunerazione ex art. 123-ter del TUF, esprimendo parere di adeguatezza sulla politica di remunerazione adottata dalla Banca rispetto alle finalità espresse in tale ambito dalla Circ. 285/2013 e dalla Relazione sulla remunerazione stessa.

Il Collegio, anche tramite la partecipazione a tutte le riunioni del Comitato Remunerazioni, ha vigilato sull'applicazione delle politiche di remunerazione e sulle novità 2024, esaminate in ultimo dal Comitato Remunerazioni del 5 marzo 2025, e sottoposte all' approvazione assembleare.

Il Collegio, nella seduta citata precedentemente del Comitato Remunerazione, ha preso atto del parere positivo espresso da Compliance sulla rispondenza della Relazione sulle Remunerazioni alle disposizioni normative applicabili, condividendone le conclusioni ed i commenti. Nella seduta del 19 marzo 2025 del Comitato Remunerazioni, il Collegio ha inoltre preso atto, condividendo i commenti contenuti, delle verifiche condotte dalla funzione Internal Audit ed esposte nel documento "Rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche interne ed alla normativa di riferimento", verifiche che hanno condotto ad un giudizio sostanzialmente favorevole.

In generale, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e incentivazione, il Collegio Sindacale ha vigilato, in stretto raccordo con il Comitato Remunerazioni, sulle novità introdotte per le politica di remunerazione relative al 2025, anche se sostanzialmente in linea con quella del 2024, esaminate dal Comitato Remunerazioni del 5 marzo 2025, per il cui dettaglio si rimanda alla Relazione sulle Remunerazioni, sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dell'Amministratore Delegato, dei

responsabili delle Funzioni di Controllo e del Dirigente Preposto e sulla diffusione delle politiche di remunerazione per l'esercizio 2025 alle società appartenenti al Gruppo.

Il Collegio Sindacale non ha obiezioni da formulare in merito alla Politica in materia di remunerazione sottoposta alla consultazione dell'Assemblea.

3.4 - Attività di vigilanza sul processo di revisione legale dei conti e sull'indipendenza della società di revisione

Ai sensi del Testo Unico della Revisione Legale dei Conti (art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 così come modificato dal D.Lgs. 135/2016) il Collegio Sindacale (identificato dal Testo Unico quale "Comitato per il Controllo Interno e per la Revisione Legale") è incaricato (i) di informare l'organo di amministrazione dell'ente sottoposto a revisione dell'esito della revisione legale e trasmettere a tale organo la relazione aggiuntiva di cui all'articolo 11 del Regolamento Europeo, corredata da eventuali osservazioni, (ii) di monitorare la revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati (iii) di verificare e monitorare l'indipendenza dei revisori legali o delle società di revisione legale a norma degli artt. 10 e 17 del citato decreto e dell'art. 6 del Regolamento Europeo 537/2014 ("Regolamento Europeo"), in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione all'ente sottoposto a revisione, conformemente all'art. 5 di tale Regolamento e (iv) della responsabilità della procedura volta a selezionare i revisori legali o le società di revisione legale ed a raccomandare i revisori legali o le imprese di revisione legale da designare ai sensi dell'art. 16 del Regolamento europeo.

In tale ambito, il Collegio Sindacale attualmente in carica ha svolto nel corso del 2024 e sino alla data della presente relazione, un processo di monitoraggio nel continuo dell'attività svolta da PricewaterhouseCoopers S.p.A. (in seguito anche "PwC"), sia attraverso incontri in apposite sedute di Collegio Sindacale sia nell'ambito delle riunioni congiunte del Collegio Sindacale e del Comitato Controllo e Rischi.

Informativa all'Organo di Amministrazione sull'esito della revisione legale e sulla Relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento europeo

In relazione alla società di revisione, il Collegio Sindacale segnala che PwC ha rilasciato, in data odierna, la Relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento Europeo, dalla quale non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno per l'informativa finanziaria e/o nel sistema contabile.

Attività di vigilanza sulla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati

  • -- la contabilità è stata sottoposta ai controlli previsti dalla normativa da parte della società di revisione PwC alla quale l'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2022 ha conferito l'incarico di revisore legale dei conti per gli esercizi 2023-2031;
  • ﺍ il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente la società di revisione l'wC e dagli incontri avuti non sono emersi fatti di rilievo meritevoli di segnalazione concernenti l'attività di revisione né carenze determinanti sull'integrità del sistema di controllo interno per ciò che concerne in particolare il processo di informativa finanziaria;
  • -- PwC ha emesso in data odierna la propria relazione contenente il giudizio sul Bilancio e sul bilancio consolidato predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emanati

dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'articolo 43 del D.Lgs. 136/15. Inoltre, nella medesima relazione, PwC ha rilasciato il giudizio di coerenza della Relazione sulla gestione e delle informazioni della Relazione sul Governo Societario con il Bilancio. Detta relazione non contiene rilievi né richiami di informativa.

၊ in pari data, PwC ha rilasciato per la prima volta apposita relazione di attestazione circa la contormità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità ai principi di rendicontazione European Sustainability Reporting Standards ("ESRS") e all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852/2020 ("Regolamento Tassonomia")

Indipendenza della società di revisione, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione

Con riguardo alla conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'art. 6 par. 2), lett. a) del Regolamento Europeo e del par. 17 del Principio ISA Italia 260, il Collegio Sindacale rappresenta di aver ricevuto dalla società di revisione conferma scritta in data 10 marzo 2025.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'indipendenza della società di revisione e, in particolare, ha ricevuto periodica evidenza degli incarichi diversi dai servizi di revisione da attribuire (o attribuiti in forza di specifiche disposizioni regolamentari) al revisore legale.

Come si evince dal bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis, nel corso dell'esercizio 2024 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto a favore del Gruppo le attività di seguito riassunte:

Società e periodo di riferimento PwC Altre società del
network PwC
(Euro/000) Servizi di
attestazione
Revisione
contabile
Altri
servizi (*)
Totale
Banca Ifis S.p.A. 2024 362,7 242,2 33,2 638,1
Società controllate 2024 426,5 40,0 83,6 550.2
Totale 789,3 282,2 83,61 33,2 1.188.3

(*) Gli " Altri Servizi" comprendono attività di due diligence per l'acquisizione di crediti IVA.

Il Collegio Sindacale considera che i summenzionati corrispettivi sono adeguati alla dimensione, alla complessità e alle caratteristiche dei lavori effettuati e ritiene altresì che gli incarichi (e i relativi compensi) diversi dai servizi di revisione non siano tali da incidere sull'indipendenza del revisore legale. Il Collegio ha inoltre verificato che gli incarichi affidati alla società di revisione non rientrino fra quelli vietati per la società di revisione in carica ai sensi del citato Regolamento Europeo.

Si dà, altresì, atto che il Consiglio di Amministrazione e lo scrivente Collegio Sindacale hanno condiviso l'orientamento in base al quale si ritiene opportuno che la società di revisione incaricata si focalizzi sull'attività tipica e che sia convolta, direttamente o per il tramite di società appartenenti al proprio network, limitatamente a progetti già commissionati e per i quali l'assegnazione ad un'altra società potrebbe risultare antieconomica.

Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2023-2031

Si rappresenta che il bilancio d'esercizio 2024 di Banca Ifis rappresenta il secondo bilancio sottoposto a revisione contabile da PwC, a seguito del conferimento a quest ultima dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi 2023-2031 su proposta motivata del Collegio Sindacale, con delibera assembleare di Banca Ifis del 28 aprile 2022.

3.5 – Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria e dei Dati Non Finanziari

Facendo riferimento al già richiamato art. 19 del D. Lgs. n. 39/2010 così come modificato dal D. Lgs. 135/2016, il Collegio Sindacale, nel monitorare il processo di informativa finanziaria, ha interagito con il Comitato Controllo e Rischi costituito in seno al Consiglio di Amministrazione, allo scopo di coordinare le rispettive competenze ed evitare sovrapposizioni di attività. A tal proposito, il Collegio Sindacale ha partecipato, ove possibile con tutti i suoi componenti, alle attività del Comitato Controllo e Rischi, in particolare quando riferite a temi di specifico rilievo ai fini del D. Lgs. n. 39/2010 e alle materie oggetto di vigilanza sopra richiamate, rendendo fluidi i rapporti e agevolando il coordinamento e lo scambio informativo tra i due organi.

Con specifico riferimento ai diversi ambiti di vigilanza segnaliamo quanto segue.

Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria

Il Collegio Sindacale ha verificato l'esistenza di norme e procedure a presidio del processo di formazione e diffusione delle intormazioni finanziarie. A tale proposito, la Relazione sul Governo Societario definisce le linee guida di riferimento per l'istituzione e la gestione del sistema di procedure amministrative e contabili per Ifis e le società consolidate, regolando le relative fasi e responsabilità.

Il Collegio Sindacale ha esaminato, con l'assistenza del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, le procedure relative all'attività di formazione del bilancio della Società e del bilancio consolidato, oltre che degli altri documenti contabili periodici. Il Collegio Sindacale ha, inoltre, avuto evidenza del processo che consente al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e all'amministratore a ciò delegato di rilasciare le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF.

Il Collegio Sindacale è stato informato che le procedure amministrative/contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra comunicazione finanziaria sono predisposte sotto la responsabilità del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari, che, congiuntamente all'Amministratore Delegato, ne attesta l'adeguatezza ed effettiva applicazione in occasione del bilancio di esercizio e consolidato e della relazione finanziaria semestrale.

Il Collegio Sindacale dà atto di non aver ricevuto, nel corso degli incontri periodici intrattenuti con il Dirigente Preposto, segnalazioni di significative carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili, al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti di gestione, in conformità ai principi contabili internazionali.

Il bilancio di esercizio della Banca e il bilancio consolidato del Gruppo, in applicazione del D. Lgs. 38/2005, sono redatti secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting

Interpretations Committee, omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario 1606/2002.

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Trasparenza), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea in un formato elettronico unico di comunicazione. Per l'anno 2024 è previsto che solo gli Schemi del Bilancio consolidato e l'informativa di Nota Integrativa consolidata debbano essere oggetto di "marcatura" alla tassonomia ESEF, secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA. Tenuto conto che il documento "Bilanci 2024″ è comprensivo anche del Bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato XHTML.

Il bilancio di esercizio della Banca e il bilancio consolidato del Gruppo sono predisposti sulla base delle istruzioni emanate dalla Banca d'Italia con la circolare 262/2005 e con i successivi aggiornamenti. Il progetto di bilancio di esercizio di Ifis al 31 dicembre 2024 e il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2024 sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2025. L'informativa al pubblico, secondo le previsioni indicate dalla normativa di vigilanza prudenziale, è stata resa attraverso il sito Internet della Banca entro i termini previsti per la pubblicazione dei bilanci.

Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto delle attestazioni rilasciate il 6 marzo 2025 dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154-bis del TUF e nell'art. 81-ter del Regolamento Consob 11971/1999, ivi compresa l'attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità al 31 dicembre 2024, dalle quali non emergono carenze che possano inficiare il giudizio di adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili.

PwC, nel corso degli incontri periodici ed alla luce della Relazione Aggiuntiva - prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014 e rilasciata in data odierna – non ha segnalato al Collegio Sindacale situazioni di criticità tali da poter inficiare il sistema di controllo interno inerente alle procedure amministrative e contabili, né ha mai evidenziato fatti ritenuti censurabili o irregolarità tali da richiedere la segnalazione ai sensi dell'art. 155, comma 2°, del TUF.

Come già anticipato, il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, ai sensi di legge, il Bilancio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. n. 38/05, entrambi sottoposti alla revisione contabile da parte di PwC.

Alla luce di quanto sopra non emergono elementi tali da far ritenere che l'attività non sia stata svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione né che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato contabile-amministrativo non siano, nel loro complesso, sostanzialmente adeguati alle esigenze e alle dimensioni aziendali.

Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

Banca Ifis, in qualità di ente di interesse pubblico (EIP), è tenuta alla pubblicazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità in linea con le disposizioni del D. Lgs. 125/24, che deve essere conforme agli standard stabiliti dallo European Financial Reporting Advisory Group

(EFRAG) e ai requisiti di altre normative europee vigenti, come i Regolamenti UE 2088/2019 e 852/2020.

l'ale normativa richiede un approccio di doppia rilevanza, considerando sia gli impatti dell'impresa sulla società e sull'ambiente (prospettiva inside-out), sia come i fattori di sostenibilità influenzano l'azienda stessa (prospettiva outside-in).

Il Collegio Sindacale svolge un ruolo centrale nel monitoraggio dell'adeguatezza e dell'efficace funzionamento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, con particolare riferimento anche alle tematiche di sostenibilità e alle nuove disposizioni introdotte dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

In tale ambito il Collegio Sindacale, ai sensi dell'art. 10, co. 1, D. Lgs. N. 125/2024, ha vigilato sulla contormità degli obblighi normativi in materia di rendicontazione di sostenibilità, verificando l'implementazione, da parte della Banca, delle procedure e dei processi idonei a garantire l'affidabilità e la trasparenza delle informazioni non finanziarie. A tal fine, il Collegio ha interagito con le strutture aziendali preposte al presidio delle tematiche ESG, il Comitato Controllo e Rischi e la funzione di Internal Audit.

La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso un processo centralizzato, che ha visto le funzioni di Banca Ifis consolidare i dati provenienti da tutte le società controllate, sotto il coordinamento della funzione Finance.

Inoltre, il Collegio Sindacale ha monitorato l'integrazione dei fattori ESG nei modelli di business e nei sistemi di gestione dei rischi della Banca, promuovendo un costante allineamento con le best practice nazionali e internazionali. Particolare attenzione è stata anche dedicata al coinvolgimento della Banca nell'analisi della c.d. doppia materialità richiesta dalla CSRD, ovvero la valutazione degli impatti della Banca sull'ambiente e sulla società, nonché dei rischi e delle opportunità che le tematiche di sostenibilità possono generare sul business.

Il Collegio Sindacale ha partecipato attivamente ai processi di verifica e assurance delle informazioni di sostenibilità, anche in collaborazione con il soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Tale attività ha incluso la valutazione dell'affidabilità dei dati, l'analisi delle metodologie adottate per la misurazione degli impatti ESG e la coerenza delle informazioni rendicontate rispetto agli standard internazionali di sostenibilità.

Inoltre, il Collegio Sindacale ha promosso un costante dialogo con gli organi di governance e gli stakeholder rilevanti per favorire un approccio proattivo e integrato alla sostenibilità, contribuendo a rafforzare la trasparenza e la credibilità della rendicontazione aziendale in materia ESG.

In tale contesto, in data 28 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Banca, previo parere favorevole dello scrivente Organo di Controllo, ha approvato di attribuire al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari l'incarico aggiuntivo per l'attestazione interna sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità rispetto agli standard di rendicontazione, ivi comprese le informazioni richieste dal Regolamento Tassonomia, ai sensi del D. Lgs. N. 125/2024 e del TUF.

Nell'ambito delle certificazioni di sostenibilità, questo Collegio Sindacale si è altresì espresso favorevolmente in ordine all'incarico per l'attestazione esterna sulla conformità della

Rendicontazione di Sostenibilità da attribuire alla Società già incaricata della revisione legale dei conti, in linea con gli incarichi precedentemente assegnati alla medesima in materia DNF.

Il Collegio Sindacale quindi ha rilasciato il proprio parere motivato per l'attribuzione dell'incarico di limited assurance della rendicontazione consolidata di sostenibilità, da redigere ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024 in attuazione della CSRD sia per l'esercizio chiuso al 31.12.2024 sia per gli esercizi successivi al 31.12.2024 e sino al 31.12.2031, sul quale sarà chiamata a deliberare l'Assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del bilancio 2024.

3.6 - Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno, dei sistemi di gestione del rischio e dell'assetto organizzativo

Il sistema dei controlli interni del Gruppo si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, coinvolgendo in particolare, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Controllo e Rischi, l' Amministratore incaricato del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, il Collegio Sindacale, nonché le altre funzioni aziendali con specifici compiti al riguardo;
  • flussi informativi e modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema dei controlli interni e di gestione del rischio.

ll disegno del sistema dei controlli interni di Banca Ifis, sinteticamente descritto, è articolato su tre livelli:

  • -- controlli di primo livello (o di linea): esercitati direttamente dalle strutture operative e dalle strutture di back office, quali prime responsabili del processo di gestione dei rischi;
  • controlli di secondo livello: esercitati dalla funzione di risk management (indentifica i rischi ai quali Banca Ifis e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla misurazione e al monitoraggio periodico di tali rischi attraverso specifici indicatori, pianificando le eventuali azioni di mitigazione), dalla funzione di compliance (verifica l'efficacia delle misure organizzative proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità) e dalla funzione antiriciclaggio;
  • -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo.

Nello svolgimento delle proprie attività, il Collegio Sindacale ha mantenuto una interlocuzione continua con le diverse funzioni di controllo, nonché vigilato sull'adeguatezza dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio attraverso:

  • incontri con i vertici della Banca;
  • incontri periodici con le diverse funzioni di controllo (i.e., Internal Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management e Dirigente Preposto) al fine di valutare le modalità di pianificazione del lavoro, basato sull'identificazione dei principali rischi presenti nei processi e nelle unità organizzative;

  • esame delle Relazioni periodiche delle Funzioni di controllo e delle informative periodiche sugli esiti dell'attività di monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni dai responsabili di Funzioni aziendali;
  • discussione dei risultati del lavoro della società di revisione;
  • partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e, quando gli argomenti lo richiedevano, trattazione congiunta degli stessi con il Comitato.

Il Collegio Sindacale dà atto che le relazioni annuali delle funzioni di controllo concludono con un giudizio sostanzialmente favorevole sull'assetto dei controlli interni.

Nel corso del 2024 il Collegio ha vigilato sull'adeguatezza e sulla rispondenza dell'intero processo ICAAP e ILAAP 2024 ai requisiti richiesti dalla normativa, sottolineando l'utilità di appropriati processi di aggregazione, integrazione e validazione dei dati ai fini della manutenzione dei documenti citati.

Con riferimento alle attività ed agli ambiti di miglioramento individuati sono stati predisposti piani di intervento, la cui tempestiva attuazione è giudicata dal Collegio Sindacale essenziale e soggetta a particolare attenzione da parte dell'organo con funzione di gestione.

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività svolta nonché dei risultati delle verifiche sviluppate dall'Internal Audit – e considerata la continua evoluzione della Banca e del Gruppo – ritiene che, pur in presenza di alcuni ambiti di possibile ulteriore miglioramento, non vi sono elementi di criticità tali da inficiare il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

Il Collegio Sindacale è stato aggiornato in ordine alle riunioni tenute dall'Organismo di Vigilanza e lo scambio di informazioni è stato inoltre garantito dalla interlocuzione avvenuta in ambito del Collegio con il sindaco membro dell'Organismo di Vigilanza, senza ricevere segnalazioni e/o notazioni degne di rilievo.

* * *

Il Collegio Sindacale non è a conoscenza, oltre a quanto già illustrato in precedenza, di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea.

Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze significative tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente Relazione.

Valutazioni conclusive

Come dettagliato nello svolgimento della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha verificato la funzionalità delle procedure interne, che sono risultate sufficientemente adeguate e idonee a garantire l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie. Il Collegio Sindacale ha appurato che il processo decisionale tiene in considerazione la rischiosità e gli effetti delle scelte di gestione adottate e che gli Organi societari dispongono di un sufficiente impianto di flussi informativi, anche con riferimento a eventuali interessi degli Amministratori. La struttura organizzativa, il sistema amministrativo contabile e il processo di revisione legale dei conti sono risultati adeguati e funzionali ai compiti che sono chiamati a svolgere. E stata altresi verificata l'insussistenza di elementi tali da rendere inaffidabile l'assetto del sistema dei controlli interni e

il processo di governo e di gestione dei rischi, pur presentando gli stessi degli aspetti di miglioramento che il Collegio Sindacale ha provveduto a segnalare nell'esercizio del proprio mandato.

Considerazioni finali e proposte all'Assemblea del Soci

Nella presente Relazione sono state dettagliatamente indicate le attività di controllo svolte e le azioni adottate dal Collegio Sindacale in ordine alle informazioni ottenute e all'attività di vigilanza svolta in adempimento dei propri doveri.

A compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, in relazione alle verifiche concluse alla data di pubblicazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale di Banca Ifis non ha osservazioni da formulare all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del D. Lgs. n. 58/1998 in ordine al bilancio e alla sua approvazione nonché alle materie di propria competenza.

Tenuto conto, infatti, di tutto quanto precede, considerato il contenuto dei pareri emessi dalla Società di Revisione e preso atto delle attestazioni rilasciate congiuntamente dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto, ivi comprese l'Attestazione interna e la Relazione della Società di Revisione alla Rendicontazione di Sostenibilità (inclusa nella Relazione sulla Gestione) - il Collegio Sindacale non ritiene sussistano - per quanto di propria competenza - elementi ostativi all'approvazione del bilancio di esercizio di Banca Ifis S.p.A. al 31 dicembre 2024 accompagnato dalla Relazione sulla gestione e dalla Nota integrativa, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2025.

Venezia - Mestre, 26 marzo 2025

IL COLLEGIO SINDACALF

Andrea Balelli (Presidente)

Annunziata Melaccio (Sindaco effettivo

Franco Olivetti (Sindaco effettivo) Color

Relazione della società di revisione alla Rendicontazione di sostenibilità

Relazione della società di revisione indipendente sulFesame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità aisensi dell'art. 14-bis del D.Lgs. 27gennaio 2010, n. 39

Agli azionisti di Banca Ifis SpA

Conclusioni

Ai sensi degli arti. 8 e 18, comma 1, del D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125 (di seguito anche il "Decreto"), siamo stati incaricati di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della rendicontazione consolidata di sostenibilità del Gruppo Banca Ifis (di seguito anche il "Gruppo") relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 predisposta ai sensi dell'art. 4 del Decreto, presentata nella specifica sezione della relazione consolidata sulla gestione.

Sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:

  • la rendicontazione consolidata di sostenibilità del Gruppo Banca Ifis relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai principi di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea ai sensi della Direttiva (UE) 2O13/34/UE (European Sustainability Reporting Standards, nel seguito anche "ESRS");
  • le informazioni contenute nel paragrafo "Altre informazioni di sostenibilità-informativa a norma deU'articolo 8 del Regolamento Delegato (UE) 2020/852 (Regolamento tassonomia)" della rendicontazione consolidata di sostenibilità non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852 del 18 giugno 2020 (nel seguito anche "Regolamento Tassonomia").

Elementi alla base delle conclusioni

Abbiamo svolto l'incarico di esame limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia). Le procedure svolte in tale tipologia di incarico variano per natura e tempistica rispetto a quelle necessarie per lo svolgimento di un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole e sono altresì meno estese. Conseguentemente, il livello di sicurezza ottenuto in un incarico di esame limitato è sostanzialmente inferiore rispetto al livello di sicurezza che sarebbe stato ottenuto se fosse stato svolto un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza ragionevole. Le nostre responsabilità ai sensi di tale Principio sono ulteriormente descritte nella sezione "Responsabilità della società di revisioneper l'attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità" delia presente relazione. Siamo indipendenti in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili all'incarico di attestazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità nell'ordinamento italiano.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Toni 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tetti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Ginitna 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 75323n - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palesilo 10 Tel. Oli 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

La nostra società di revisione applica il Principio internazionale sulla gestione della qualità (ISQM Italia) i in base al quale è tenuta a configurare, mettere in atto e rendere operativo un sistema di gestione della qualità che includa direttive o procedure sulla conformità ai principi etici, ai principi professionali e alle disposizioni di legge e regolamentari applicabili.

Riteniamo di aver acquisito evidenze sufficienti e appropriate su cui basare le nostre conclusioni.

AltriAspetti

La rendicontazione consolidata di sostenibilità dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 contiene, nello specifico paragrafo "Altre informazioni di sostenibilità- Informativa a norma deU'articolo 8 del Regolamento Delegato (UE) 2020/852 (Regolamento tassonomia)", le informazioni comparative di cui all'art. 8 del Regolamento Tassonomia riferite all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, che non sono state sottoposte a verifica.

Responsabilità degliAmministratori e del Collegio Sindacale diBanca Ifis SpAper la rendicontazione consolidata di sostenibilità

Gli Amministratori sono responsabili per lo sviluppo e l'implementazione delle procedure attuate per individuare le informazioni incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dagli ESRS (nel seguito il "processo di valutazione della rilevanza") e per la descrizione di tali procedure nel paragrafo "Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza -Descrizione dei processi perindividuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti" della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Gli Amministratori sono inoltre responsabili per la redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità, che contiene le informazioni identificate mediante il processo di valutazione della rilevanza, in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, inclusa:

  • la conformità agli ESRS;
  • la conformità all'art. 8 del Regolamento Tassonomia delle informazioni contenute nel paragrafo "Altre informazioni di sostenibilità-informativa a norma deU'articolo 8 del Regolamento Delegato (UE) 2020/852 (Regolamento tassonomia)".

Tale responsabilità comporta la configurazione, la messa in atto e il mantenimento, nei termini previsti dalla legge, di quella parte del controllo interno ritenuta necessaria dagli Amministratori al fine di consentire la redazione di una rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità a quanto richiesto dall'art. 4 del Decreto, che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Tale responsabilità comporta altresì la selezione e l'applicazione di metodi appropriati per elaborare le informazioni nonché l'elaborazione di ipotesi e stime in merito a specifiche informazioni di sostenibilità che siano ragionevoli nelle circostanze.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto.

Limitazioni intrinseche nella redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità

Ai fini della rendicontazione delle informazioni prospettiche in conformità agli ESRS, agli Amministratori è richiesta l'elaborazione di tali informazioni sulla base di ipotesi, descritte nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. A causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti fra i valori consuntivi e le informazioni prospettiche potrebbero essere significativi.

L'informativa fornita dall'entità in merito alle emissioni di Scope 3 è soggetta a maggiori limitazioni intrinseche rispetto a quelle Scope 1 e 2, a causa della scarsa disponibilità e della precisione relativa delle informazioni utilizzate per definire le informazioni sulle emissioni Scope 3, sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa, relative alla catena del valore.

Responsabilità della società di revisione perl'attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità

I nostri obiettivi sono pianificare e svolgere procedure al fine di acquisire un livello di sicurezza limitato che la rendicontazione consolidata di sostenibilità non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, ed emettere una relazione contenente le nostre conclusioni. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori prese sulla base della rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Nell'ambito dell'incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato in conformità al Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata dell'incarico.

Le nostre responsabilità includono:

  • la considerazione dei rischi per identificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo, sia dovuto a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali;
  • la definizione e lo svolgimento di procedure per verificare l'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • la direzione, la supervisione e lo svolgimento dell'esame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità e l'assunzione della piena responsabilità delle conclusionisulla rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Riepilogo del lavoro svolto

Un incarico finalizzato ad acquisire un livello di sicurezza limitato comporta lo svolgimento di procedure per ottenere evidenze quale base per la formulazione delle nostre conclusioni. Le procedure svolte si sono basate sul nostro giudizio professionale e hanno compreso colloqui, prevalentemente con il personale di Banca Ifis SpA responsabile perla predisposizione delle informazioni presentate nella rendicontazione consolidata di sostenibilità, nonché analisi di documenti, ricalcoli e altre procedure volte all'acquisizione di evidenze ritenute utili.

Abbiamo svolto le seguenti principali procedure:

  • comprensione del modello di business, delle strategie del Gruppo e del contesto in cui opera con riferimento alle questioni di sostenibilità;
  • comprensione dei processi che sottendono alla generazione, rilevazione e gestione delle informazioni qualitative e quantitative incluse nella rendicontazione consolidata di sostenibilità;
  • comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per l'identificazione e la valutazione degli impatti, rischi ed opportunità rilevanti, in base al principio di doppia rilevanza, in relazione alle questioni di sostenibilità e, sulla base delle informazioni ivi acquisite, svolgimento di considerazioni in merito ad eventuali elementi contraddittori emersi che possano evidenziare l'esistenza di questioni di sostenibilità non considerate dall'impresa nel processo di valutazione della rilevanza;
  • identificazione dell'informativa nella quale è probabile che si verifichi un errore significativo;
  • definizione e svolgimento delle procedure, basate sul nostro giudizio professionale, per rispondere ai rischi di errore significativi identificati;
  • comprensione del processo posto in essere dal Gruppo per identificare le esposizioni ammissibili e determinarne la quota allineata in base alle previsioni del Regolamento Tassonomia, e verifica della relativa informativa inclusa nella rendicontazione consolidata di sostenibilità;
  • riscontro delle informazioni riportate nella rendicontazione di sostenibilità con le informazioni contenute nel bilancio consolidato ai sensi del quadro sull'informativa finanziaria applicabile o con i dati contabili utilizzati per la redazione del bilancio stesso o con i dati gestionali di natura contabile;
  • verifica della struttura e della presentazione dell'informativa inclusa nella rendicontazione consolidata di sostenibilità in conformità con gli ESRS;
  • ottenimento della lettera di attestazione.

Milano, 26 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

(Revisore legale)

Relazione della società di revisione al Bilancio consolidato

Relazione della società di revisione indipendente

aisensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banca Ifis SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banca Ifis (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato perl'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa perl'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principisono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisioneper la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banca Ifis SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriatisu cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceiuaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al 11° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Torti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Ginuna 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Favini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Foclietti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palesilo 10 Tel. Oli 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

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Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa: ParteA -Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8 ParteE -Informazioni sui rischi e sulle relativepolitiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti diversi dalle attività finanziarie riconducibili ad acquisti di portafogli creditizi del "Settore NPL", al 31 dicembre 2024 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela", che mostra un saldo pari a Euro 10.810 milioni corrispondente complessivamente al 78,2 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame risultano pari a Euro 42 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

II processo di classificazione nelle diverse categorie di rischio e le modalità di valutazione delle perdite attese risultano caratterizzati da un elevato livello di complessità oltre che da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (SignificantIncrease in CreditRisk - SICRf per l'allocazione ai vari stadi di rischio (Staging), per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected CreditBoss - ECIf e, relativamente ai crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), perla stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dal Gruppo ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, perlo Staging e per la determinazione della ECL sia su base collettiva che su base analitica, anche in considerazione degli interventi di modifica introdotti nell'esercizio. Particolare attenzione è stata altresì posta alle assunzioni e valutazioni alla base dei "post model adjustments/management overlays" applicati;
  • comprensione e analisi delle modalità di definizione dei parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti introdotti nel corso dell'esercizio, nonché verifica delle modalità di determinazione di taluni parametri. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche

emarket
sdir scorage
CERTIFIED

Aspetti chiave

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave___________________________

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e dei parametri di rischio, il Gruppo ha effettuato alcuni interventi di modifica dei processi di stima e, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, ha fatto, altresì, ricorso a "post model adjustments/management overlays" al fine di fattorizzare le incertezze del contesto macroeconomico e ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico;

  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio) e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL-,
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e tra i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative, ivi incluse quelle esterne;
  • con specifico riferimento ai crediti deteriorati (Stadio 3), al fine di valutare la ragionevolezza delle conclusioni raggiunte dagli amministratori, tenuto, peraltro, conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo sull'informazione finanziaria e regolamentare applicabile, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento aH'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo (in particolare della funzione di Convalida), dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura, anche mediante confronto

Aspetti
chiave
risposta
Procedure
direvisione
agli
in
aspetti
chiave
con i dati
dei periodi
precedenti
e con
i dati
di settore
pubblicamente
disponibili;

esame delle analisi
di sensitività
della
ECL agli scenari macroeconomici
che
condizionano i parametri
di rischio
dei modelli utilizzati;
verifica della completezza e
0
dell'adeguatezza dell'informativa
resa
secondo quanto
disposto
dai
principi
contabili internazionali,
dal quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate
dalle
Autorità
di Vigilanza.
dei
settore
Valutazione
crediti
del
NPL

Valutazione dei crediti del settore NPL

Nota integrativa: ParteA -Politiche contabili Parte B -Informazionisullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C -Informazionisul conto economico, Sezioni 6 e 8 Parte E -Informazionisui rischi e sulle relative politiche di copertura

La voce 40 b) "Attivitàfinanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" include Euro 1.507 milioni di esposizioni creditizie riferite al "SettoreNpl" rivenienti dall'acquisto pro-soluto, in particolare da parte della controllata Ifis Npl Investing SpA, di portafogli di crediti non performing (NPL) prevalentemente non garantiti e di difficile esigibilità.

Il contributo al risultato dell'esercizio, rilevato nelle voci 10 "Interessi attivi", 100 "Utile (perdite) da cessione/riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e 130 a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attivitàfinanziarie valutate al costo ammortizzato", ammonta a complessivi Euro 332 milioni.

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica deH'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dal Gruppo ai fini della valutazione dei crediti della specie;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti relativi alla rilevazione e misurazione dei crediti della specie e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, dei criteri e dei modelli utilizzati per la stima dei flussi di cassa attesi dalle attività di recupero;

Aspetti chiave

In base al principio contabile IFRS 9 "Financial Instruments", tali crediti si configurano come attività finanziarie impaired acquisite o originate (c.d. FOCI) e, pertanto, misurate al costo ammortizzato sulla base del tasso di interesse effettivo corretto per il credito, determinato mediante la stima dei flussi di cassa attesi dalle attività di recupero. Ai fini di tale stima il Gruppo ricorre sia a criteri di tipo deterministico che a modelli proprietari sviluppati anche sulla base delle informazioni storiche interne relativamente ai debitori e alle relative abitudini di pagamento. Tali criteri e modelli risultano differenti in relazione alla fase di lavorazione, alle caratteristiche delle singole esposizioni, nonché al tipo di recupero attuato (stragiudiziale 0 giudiziale).

In considerazione della significatività dei valori di bilancio dei crediti della specie, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, tale aspetto è stato considerato un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave____________________________

  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo (in particolare dalla funzione di Convalida) e dei risultati in tale ambito emersi. Particolare attenzione è stata posta alle verifiche svolte ai fini della valutazione delle prestazioni dei modelli valutativi (Model Performance) attraverso analisi di "back-testing";
  • verifica della corretta implementazione e applicazione dei criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione del costo ammortizzato;
  • verifica della ragionevolezza di talune assunzioni alla base del calcolo del costo ammortizzato anche mediante svolgimento di analisi di sensitività;
  • analisi, su base campionaria, delle caratteristiche qualitative delle singole esposizioni e delle informazioni in merito alle procedure di recupero, al fine di verificare la ragionevolezza dei flussi di cassa attesi, delle tempistiche di recupero, nonché l'accuratezza delle informazioni rilevanti ai fini della determinazione del costo ammortizzato;
  • svolgimento di procedure di analisi comparativa mediante la correlazione, per ciascuna modalità di recupero e valutazione, dei dati patrimoniali con i rispettivi effetti economici e con i relativi flussi finanziari incassati, nonché analisi e discussione con la direzione aziendale degli scostamenti ritenuti maggiormente significativi;
  • verifica della completezza e dell'adeguatezza dell'informativa resa secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali e dal quadro regolamentare applicabile.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacaleper il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banca Ifis SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi 0 da comportamenti 0 eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatorisulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti 0 eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti 0 eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;

  • e abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate aisensi dell'articolo io del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di Banca Ifis SpA ci ha conferito in data 28 aprile 2022 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2031.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo il del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banca Ifis SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format') (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizi e dichiarazione aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del DLgs 39/10 e aisensi dell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banca ifis SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo Banca Ifis al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di:

  • esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato;
  • esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98;
  • rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo Banca ifis al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità, e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e-ter), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sulla gestione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi deH'articolo 14-bis del D.Lgs. 39/10.

Milano, 26 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

(Revisore legale) Pierfrancésco Anglani

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Allegati al Bilancio consolidato

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 505.016 857.533
+ 10. Cassa e disponibilità liquide 505.016 857.533
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 12.069 12.896
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
attività finanziarie detenute per la negoziazione
12.069 12.896
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 237.032 221.982
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre
attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
237.032 221.982
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 701.830 749.176
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
701.830 749.176
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 703.763 637.567
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche 703.763 637.567
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.810.018 10.622.134
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela 10.810.018 10.622.134
Derivati di copertura 7.404 -
+ 50. Derivati di copertura 7.404 -
Partecipazioni 24 24
+ 70. Partecipazioni 24 24
Attività materiali 166.665 143.255
+ 90. Attività materiali 166.665 143.255
Attività immateriali 85.488 76.667
+ 100. Attività immateriali 85.488 76.667
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 213.464 285.435
a) correnti 42.033 46.601
+ 110.a Attività fiscali: a) correnti 42.033 46.601
b) anticipate 171.431 238.834
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 171.431 238.834
Altre attività 382.965 444.692
+ 130. Altre attività 382.965 444.692
Totale dell'attivo 13.825.738 14.051.361

RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Debiti verso banche 1.443.250 2.717.139
+
10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche
1.443.250 2.717.139
Debiti verso clientela 7.001.763 5.814.624
+
10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela
7.001.763 5.814.624
Titoli in circolazione 3.152.737 3.288.895
+
10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione
3.152.737 3.288.895
Passività finanziarie di negoziazione 13.765 14.005
+
20.
Passività finanziarie di negoziazione
13.765 14.005
Derivati di copertura 14.868 11.644
+
40.
Derivati di copertura
14.868 11.644
Passività fiscali 51.924 57.717
a) correnti 23.345 26.025
+
60.a
Passività fiscali: a) correnti
23.345 26.025
b) differite 28.579 31.692
+
60.b
Passività fiscali: b) differite
28.579 31.692
Altre passività 339.377 387.554
+
80.
Altre passività
339.377 387.554
Trattamento di fine rapporto del personale 7.569 7.906
+
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
7.569 7.906
Fondi per rischi e oneri 52.339 58.178
+
100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
5.559 5.374
+
100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili
231 196
+
100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
46.549 52.608
Riserve da valutazione (28.144) (39.215)
+
120.
Riserve da valutazione
(28.144) (39.215)
Riserve 1.543.729 1.505.424
+
150.
Riserve
1.543.729 1.505.424
Acconti su dividendi (-) (63.084) (62.962)
+
155.
Acconti su dividendi (-)
(63.084) (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108
+
160.
Sovrapprezzi di emissione
85.391 84.108
Capitale 53.811 53.811
+
170.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (20.971) (21.817)
+
180.
Azioni proprie (-)
(20.971) (21.817)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.836 14.240
+
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
14.240
Utile (perdita) d'esercizio 15.836
161.578
160.110
+
200.
Utile (perdita) d'esercizio (+/-)
161.578 160.110
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.825.738 14.051.361

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Margine di interesse 532.505 566.197
+ 30. Margine di interesse 402.018 431.368
+ 10. Interessi attivi e proventi assimilati 835.367 774.427
+ 20. Interessi passivi e oneri assimilati (433.349) (343.059)
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
130.487 134.829
Commissioni nette 91.775 98.221
+ 60. Commissioni nette 91.775 98.221
+ 40. Commissioni attive 111.574 112.271
+ 50. Commissioni passive (19.799) (14.050)
Altre componenti del margine di intermediazione 74.872 40.198
+ 70. Dividendi e proventi simili 12.543 16.172
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (1.924) (5.306)
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.140) (100)
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
32.666 12.902
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
332 (398)
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
8.204 2.656
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 64 1.027
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
24.127 13.245
Margine di intermediazione 699.152 704.616
+ 120. Margine di intermediazione 568.333 570.185
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
130.487 134.829
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
332 (398)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (37.670) (52.407)
+ 130.a Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a)
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
92.914 79.337
- 130.a (Parziale) Rettifiche/riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(130.487) (134.829)
+ 130.b Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b)
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
483 (80)
+ 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
(332) 398
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(248) 2.767
Risultato netto della gestione finanziaria 661.482 652.209
+ 150. Risultato netto della gestione finanziaria 661.730 649.442
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
332 (398)
+ 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
(332) 398
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(248) 2.767

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RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Spese amministrative (417.390) (402.011)
a) spese per il personale (169.852) (163.802)
+ 190.a a) spese per il personale (169.852) (163.802)
b) altre spese amministrative (247.538) (238.209)
+ 190.b b) altre spese amministrative (256.284) (260.857)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 610 11.455
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
8.136 11.193
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (23.276) (17.706)
+ 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (12.215) (9.721)
+ 220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (11.061) (7.985)
Altri oneri/proventi di gestione 33.750 25.069
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 33.750 33.605
-
230. (parziale)
Altri oneri/proventi di gestione non ricorrenti - (8.536)
Costi operativi (406.916) (394.648)
+ 240. Costi operativi (416.388) (412.871)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 610 11.455
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
8.136 11.193
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 726 4.111
-
230. (parziale)
Altri oneri/proventi di gestione non ricorrenti - (8.536)
Oneri relativi al sistema bancario (8.136) (11.193)
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
(8.136) (11.193)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (478) (6.878)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(248) 3.810
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
248 (2.767)
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(478) (7.921)
Oneri e proventi non ricorrenti (610) (2.919)
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti (610) (11.455)
+ 230. (parziale) Altri oneri/proventi di gestione non ricorrenti - 8.536
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti - 986
+ 280. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti - 986
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 245.342 237.557
+ 290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 245.342 237.557
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (82.168) (75.641)
+ 300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (82.168) (75.641)
Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
+ 330. Utile (perdita) d'esercizio 163.174 161.916
+ 310. Utile (perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte 163.174 161.916
(Utile) perdita d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806)
+ 340. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi (1.596) (1.806)
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110
+ 350. Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 161.578 160.110

Glossario

Si riporta di seguito la definizione di alcuni termini utilizzati nell'informativa di Bilancio con esclusione dei termini entrati nel lessico comune italiano oppure inseriti in un contesto che già ne chiarisce il significato.

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi. Esempi di attività poste a garanzia (collateral) sono i mutui ipotecari, i crediti vantati da società di emissione di carte di credito, i crediti commerciali a breve termine, i finanziamenti per acquisto di auto.

ALM – Asset & Liability Management

Gestione integrata dell'attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un'ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.

Altre parti correlate – stretti familiari

Si devono intendere per "stretti familiari" di un soggetto quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati dal soggetto interessato nei loro rapporti con l'entità. Essi includono il convivente (incluso il coniuge non legalmente separato) ed i figli del soggetto, i figli del convivente e le persone a carico del soggetto o del convivente.

Arranger

Nel comparto della Structured Finance è la figura che – pur sotto varie forme e con diverse configurazioni di incarico (mandated lead arranger, joint lead arranger, sole arranger ecc.) – opera come coordinatore degli aspetti organizzativi dell'operazione.

AT1 – Additional Tier 1

Capitale aggiuntivo di Classe 1. Nella categoria dell'AT1 vengono in genere ricompresi gli strumenti di capitale diversi dalle azioni ordinarie (che sono computabili nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per l'inclusione in tale livello dei Fondi propri.

Attività intangibile o immateriale

Un'attività immateriale è un'attività non monetaria identificabile priva di consistenza fisica.

Attualizzazione

Processo di determinazione del valore attuale di un pagamento o di flussi di pagamenti da ricevere in futuro.

Audit

Nelle società quotate è l'insieme dei momenti di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) sia da società di revisione indipendenti (external audit).

β (beta)

Coefficiente beta di un emittente o di un gruppo di emittenti comparabili, espressione dell'interrelazione tra il rendimento effettivo di un titolo di capitale e il rendimento complessivo del mercato di riferimento.

Backtesting

Analisi retrospettive volte a verificare l'affidabilità delle misurazioni delle fonti di rischio associate alle posizioni dei portafogli di attività.

Banking book

Solitamente riferito a titoli o comunque a strumenti finanziari in genere, identifica la parte di tale portafoglio destinato all'attività "proprietaria".

Best practice

In genere identifica un comportamento commisurato al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Bid-ask spread

È la differenza rilevabile tra i prezzi denaro e lettera su un determinato strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Business combination

Ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 3, operazione o altro evento in cui un acquirente acquisisce il controllo di una o più attività aziendali.

Business model

È il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari. Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie: Held to Collect (HTC), Held to Collect and Sell (HTC&S), Others/Trading.

CAGR – Compound Annual Growth Rate

Tasso di crescita annuale composto di un investimento in un determinato periodo di tempo. Se n è il numero di anni il CAGR è calcolato nel seguente modo: (Valore corrente/Valore iniziale)^(1/n) -1.

Capital Asset Pricing Model (CAPM)

Modello che consente di determinare il "costo opportunità", cioè l'ammontare del reddito di esercizio necessario a remunerare il costo del capitale.

Capital structure

Costituisce l'insieme di tutte le varie classi di obbligazioni (tranche) emesse da un veicolo (SPV), garantite dal portafoglio acquisito, che hanno rischi e rendimenti diversi per soddisfare le esigenze di diverse categorie di investitori. I rapporti di subordinazione tra le varie tranche sono regolati da una serie di norme che specificano la distribuzione delle perdite generate dal collateral:

  • Equity Tranche: rappresenta la porzione più rischiosa del portafoglio, anche conosciuta come "first loss" ed è subordinata a tutte le altre tranche; essa, pertanto, sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività sottostanti.
  • Mezzanine Tranche: rappresenta la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche equity e quello della tranche senior. La tranche mezzanine è di regola suddivisa in 2-4 tranche con gradi diversi di rischio, subordinate le une alle altre. Esse tipicamente si contraddistinguono per un rating compreso nel range BBB-AAA.
  • Senior/Supersenior Tranche: rappresenta la tranche con il più elevato grado di credit enhancement cioè il maggiore grado di privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso. Essa è comunemente denominata anche super senior tranche e, se rated, presenta un rating superiore ad AAA essendo la stessa senior rispetto alla tranche mezzanine AAA.

Cartolarizzazione

Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali a una Società veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti ossia mediante l'utilizzo di contratti derivati. In Italia la materia è regolata principalmente dalla Legge 30 aprile 1999, n. 130 e successive modifiche.

Cash Generating Unit (CGU ossia unità generatrice di flussi finanziari)

Rappresenta il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Cessione pro-soluto

Trasferimento di un credito senza che il cedente offra alcuna garanzia nel caso in cui il debitore non adempia. Il cedente garantisce dunque al cessionario solo l'esistenza del credito ceduto e non anche la solvibilità del debitore.

Cessione pro-solvendo

Trasferimento di un credito in cui il cedente è garante del pagamento per il terzo obbligato. Il cedente garantisce dunque al cessionario sia l'esistenza del credito ceduto che la solvibilità del debitore.

CCF - Credit Conversion Factor (Fattore di Conversione Creditizio)

Nella determinazione del rischio creditizio, il CCF è il fattore che permette di trasformare l'EAD (Exposure At Default) di una esposizione fuori bilancio in quella di una esposizione per cassa. Ove la Banca non utilizzi modelli interni per stimare tali fattori (CCF interni), essi vengono indicati come segue dalle regole di vigilanza (CCF regolamentari):

  • 100% nel caso di elemento a rischio pieno;
  • 50% nel caso di elemento a rischio medio;
  • 20% nel caso di elemento a rischio medio-basso;
  • 0% nel caso di elemento a rischio basso.

Consob – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa

È l'organo di controllo del mercato finanziario italiano. Tra le principali funzioni svolte:

  • verifica la trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli operatori per la salvaguardia della fiducia e la competitività del sistema finanziario, la tutela degli investitori, l'osservanza delle norme in materia finanziaria;
  • vigila per prevenire e, ove occorra, sanzionare eventuali comportamenti scorretti; esercita i poteri attribuiti dalla legge affinché siano messe a disposizione dei risparmiatori le informazioni necessarie per poter effettuare scelte di investimento consapevoli;
  • opera per garantire la massima efficienza delle contrattazioni, assicurando la qualità dei prezzi nonché l'efficienza e la certezza delle modalità di esecuzione dei contratti conclusi sui mercati regolamentati.

Core Business

Attività principale verso la quale sono orientate le scelte strategiche e le politiche aziendali.

Common Equity Tier 1 Ratio (CET1 Ratio)

È il rapporto tra il Capitale primario di classe 1 (CET1) ed il totale delle attività a rischio ponderate.

Corporate

Fascia di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni (mid corporate, large corporate).

Cost/income ratio riclassificato

Indice economico rappresentato dal rapporto tra le voci "Costi operativi" e "Margine di intermediazione" così come risultanti dal Conto economico riclassificato.

Costo ammortizzato

Differisce dal costo in quanto prevede l'ammortamento progressivo del differenziale tra il valore di iscrizione ed il valore nominale di un'attività o di una passività sulla base del tasso effettivo di rendimento.

Costi della transazione (transaction costs)

Costi marginali direttamente attribuibili all'acquisizione, all'emissione o alla dismissione di un'attività o passività finanziaria. È un costo che non sarebbe stato sostenuto se la Banca non avesse acquisito, emesso o dismesso lo strumento finanziario.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Coverage ratio – Grado di copertura

Rappresenta la copertura percentuale della rettifica di valore a fronte dell'esposizione lorda di un'attività finanziaria.

Credit enhancement

Tecniche e strumenti utilizzati dagli emittenti per migliorare il rating delle loro emissioni (costituzione di depositi a garanzia, concessione di linee di liquidità, ecc.).

Credit Risk Adjustment (CRA) - Credit Valuation Adjustment (CVA)

Tecnica che mira ad evidenziare la penalizzazione dovuta al merito creditizio della controparte ed utilizzata nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati non quotati.

CRP – Country Risk Premium

Premio per il rischio Paese; esprime la componente del costo del capitale volta a remunerare specificamente il rischio implicito di un definito Paese (ossia il rischio connesso all'instabilità economico-finanziaria, politica e valutaria).

Data di riclassificazione

Primo giorno del primo periodo di riferimento successivo al cambiamento del modello di business che ha comportato la riclassificazione delle attività finanziarie.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

Detenute per la negoziazione – (HFT - Held For Trading)

Attività o passività finanziarie che soddisfano una delle condizioni seguenti:

  • sono acquisite o sostenute principalmente al fine di essere vendute o riacquistate a breve;
  • al momento della rilevazione iniziale sono parte di un portafoglio di strumenti finanziari identificati che sono gestiti insieme e per i quali è provata l'esistenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all'ottenimento di un utile nel breve periodo;
  • sono derivati diversi da quelli posti in essere quale strumento di copertura designato ed efficace ai sensi dell'IFRS 9.

Duration

Costituisce un indicatore del rischio di tasso d'interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. Nella sua configurazione più frequente è calcolato come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati ad un titolo obbligazionario.

EAD - Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio AIRB. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA - European Banking Authority

Autorità indipendente dell'Unione Europea creata nel 2011 facente parte dell'European System of Financial Supervisors (ESFS, insieme di authority e enti di vigilanza che dal 2008 costituisce il nuovo framework europeo di vigilanza micro e macroprudenziale). L'EBA ha l'obiettivo di assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo, assicurando la stabilità finanziaria nell'UE e garantendone l'integrità, l'efficienza e il regolare funzionamento del settore bancario.

ECAI - External Credit Assessment Institution

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito.

ECL - Expected Credit Loss (Perdita attesa su crediti)

L'adozione del principio contabile IFRS 9 ha determinato la revisione della modalità di determinazione delle rettifiche di valore su crediti, passando da un concetto di perdita subita (Incurred Credit Loss) ad uno di perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL). La quantificazione delle svalutazioni avviene attraverso l'inclusione di scenari prospettici e differisce in funzione del deterioramento della qualità creditizia, con orizzonte temporale ad 1 anno per le posizioni classificate nello Stadio 1 e su tutta la vita (lifetime ECL) dello strumento per quelle incluse negli Stadi 2 e 3.

EPS (Earnings per share) – Utile per azione

Indica il rapporto tra l'utile netto ed il numero di azioni medio del periodo, eventualmente rettificato per tenere conto di altri potenziali strumenti partecipativi quali opzioni e obbligazioni convertibili.

ERP (Equity Risk Premium)

Premio per il rischio richiesto dagli investitori nel mercato di riferimento, cioè il rendimento atteso in eccesso rispetto alle attività prive di rischio.

Factoring

Contratto di cessione di crediti commerciali attivato da società specializzate, ai fini di gestione e d'incasso, al quale, di norma, può associarsi un finanziamento a favore del cedente.

Fair value

È il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli ed indipendenti.

Fair Value Option (FVO)

La Fair Value Option costituisce un'opzione per la classificazione di uno strumento finanziario. Attraverso l'esercizio dell'opzione anche uno strumento finanziario non derivato e non detenuto con finalità di trading può essere valutato al fair value con imputazione a conto economico.

Filtri prudenziali

Nell'ambito delle modalità di calcolo dei Fondi propri, correzioni apportate alle voci di bilancio, allo scopo di salvaguardare la qualità dei Fondi propri stessi e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall'applicazione dei principi contabili internazionali "IAS/IFRS".

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

FVTOCI (FVOCI) – Fair Value Through Other Comprehensive Income

Modalità di rilevazione delle variazioni del fair value delle attività finanziarie nell'ambito del prospetto della redditività complessiva (quindi nel patrimonio netto) e non nel conto economico.

FVTPL – Fair Value Through Profit and Loss

Modalità di rilevazione delle variazioni del fair value degli strumenti finanziari con contropartita nel conto economico.

GBV (Gross Book Value)

Valore contabile di un credito considerato al lordo delle rettifiche di valore.

Goodwill

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una interessenza partecipativa.

Governance

Identifica l'insieme degli strumenti e delle norme che regolano la vita societaria con particolare riferimento alla trasparenza dei documenti e degli atti sociali ed alla completezza dell'informativa al mercato.

Hedge accounting

Regole relative alla contabilizzazione delle operazioni di copertura tramite derivati secondo l'IFRS 9.

IAS/IFRS

I principi IAS (International Accounting Standards) sono emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), organismo responsabile dell'emanazione dei principi contabili internazionali. I principi emanati successivamente al luglio 2002 sono denominati IFRS (International Financial Reporting Standards).

ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process

La disciplina del "Secondo Pilastro" richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti di Internal Capital Adequacy Assessment Process, (ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo ("Primo Pilastro"), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento.

IFRS-IC (International Financial Reporting Standards Interpretations Committee)

Comitato dello IASB che statuisce le interpretazioni ufficiali dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Impairment

Con riferimento ad un'attività finanziaria, si individua una situazione di impairment quando il valore di bilancio di tale attività è superiore alla stima dell'ammontare recuperabile della stessa. Ai sensi dello IAS 36 debbono essere sottoposte annualmente ad impairment test:

  • le attività immateriali a vita utile indefinita; -
  • l'avviamento acquisito in un'operazione di aggregazione aziendale ai sensi dell'IFRS 3;

• qualsiasi attività, se esiste un'indicazione che possa aver subito una riduzione di valore.

Il test d'impairment consiste nella stima del valore recuperabile (che è il maggiore fra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d'uso) di un'attività o di un gruppo di attività.

Imposte (attività e passività fiscali) differite (DTA, DTL - Deferred Tax Assets, Deferred Tax Liabilities)

Le passività fiscali differite (DTL) sono gli importi delle imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee imponibili. Le attività fiscali differite (DTA) sono gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili a:

  • differenze temporanee deducibili;
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate; e
  • riporto a nuovo di crediti d'imposta non utilizzati.

Le differenze temporanee sono le differenze tra il valore contabile di un'attività o di una passività nello Stato patrimoniale e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. Le differenze temporanee possono essere:

  • differenze temporanee imponibili, cioè differenze temporanee che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto;
  • differenze temporanee deducibili, cioè differenze temporanee che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.

Junior

In una operazione di cartolarizzazione è la tranche più subordinata dei titoli emessi, che sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività sottostanti.

ke (Cost of Equity)

Costo del capitale proprio, è il rendimento minimo richiesto per investimenti di pari rischiosità.

ke - g

Differenza fra il tasso di attualizzazione dei flussi e il tasso di crescita di lungo periodo; a parità di flussi se tale differenza diminuisce si incrementa il Value in Use (VIU).

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Requisito prudenziale finalizzato ad assicurare che una banca mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in condizioni di forte stress. Il coefficiente di copertura della liquidità è pari al rapporto tra le riserve di liquidità e deflussi netti di liquidità nell'arco di un periodo di stress di 30 giorni di calendario.

LGD - Loss Given Default

Rappresenta la percentuale di credito che si stima essere irrecuperabile in caso di default del debitore.

M - Maturity

Vita residua di un'esposizione, calcolata secondo regole prudenziali. Per le banche autorizzate all'uso di rating interni viene considerata esplicitamente se si adotta il metodo avanzato, mentre viene fissata a 2,5 anni in caso di utilizzo dell'approccio di base.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Mezzanine

In una operazione di cartolarizzazione, è la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche junior e quello della tranche senior.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio del fondo.

NBV - Net Book Value

Valore contabile di un credito considerato al netto delle rettifiche di valore.

Non performing exposure (Npe) – Non performing loan (Npl)

Termini utilizzati per indicare i crediti deteriorati, cioè crediti ad andamento non regolare. Al contrario il termine performing si riferisce ad esposizioni creditizie con andamento regolare. I crediti deteriorati sono classificati in tre categorie:

  • sofferenze: crediti la cui totale riscossione non è certa poiché i soggetti debitori si trovano in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
  • inadempienze probabili (UTP unlikely to pay): esposizioni diverse dalle sofferenze per le quali la Banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie (in linea capitale e/o interessi), a prescindere dalla presenza di eventuali rate o importi scaduti e non pagati;
  • crediti scaduti e/o sconfinanti (past due): esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e che superano una prefissata soglia di materialità.

L'EBA ha inoltre introdotto un'ulteriore categoria, trasversale rispetto alle precedenti, cioè quella delle esposizioni che siano state oggetto di misure di tolleranza/concessioni (forbearance). Tali esposizioni possono essere sia crediti deteriorati (forborne non performing) sia in bonis (forborne performing). Le misure di tolleranza consistono in concessioni nei confronti di un debitore che si trovi o sia in procinto di trovarsi in difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari ("difficoltà finanziarie") e comprendono ad esempio la rinegoziazione dei termini del contratto o il rifinanziamento totale/parziale del debito.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

Requisito prudenziale finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. Il requisito è pari al rapporto tra il finanziamento stabile a disposizione dell'ente e il finanziamento stabile richiesto all'ente ed è espresso in percentuale.

OICR - Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

Ai sensi del TUF essi comprendono:

  • i fondi comuni d'investimento, ossia veicoli che svolgono la funzione di riunire le risorse finanziarie di una pluralità di risparmiatori in un unico patrimonio indifferenziato che viene investito in attività finanziarie; e
  • le SICAV (Società d'Investimento a Capitale Variabile) ossia società avente per oggetto esclusivo l'investimento del proprio patrimonio, raccolto attraverso il collocamento presso il pubblico delle proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario ad un prezzo determinato (strike price) entro (American option) oppure ad (European option) una data futura determinata.

OTC - Over The Counter

Definizione relativa ad operazioni concluse direttamente tra le parti, senza utilizzare un mercato organizzato.

Outsourcing

Ricorso ad attività di supporto operativo effettuate da società esterne.

PD - Probability of Default

Rappresenta la probabilità che, su un orizzonte temporale di un anno o pari alla vita attesa dello strumento finanziario, il debitore vada in default.

Plain vanilla (derivati)

Prodotti il cui prezzo dipende da quello dello strumento sottostante, che è quotato sui mercati regolamentati.

POCI - Purchased or Originated Credit Impaired Asset

Attività deteriorate acquisite o originate per le quali al momento dell'iscrizione in bilancio vanno rilevate le perdite attese lungo tutta la vita del credito e sono automaticamente classificate nello Stage 3 alla data dell'iscrizione iniziale.

PPA - Purchase Price Allocation

Indica il processo di allocazione del prezzo di acquisto delle attività e delle passività di un'entità acquisita, che deve essere svolto dalla società acquirente, nell'ambito di applicazione del principio contabile internazionale IFRS 3 – Aggregazioni aziendali.

Pricing

In senso lato, si riferisce generalmente alle modalità di determinazione dei prezzi degli strumenti finanziari e/o dei costi dei prodotti e servizi offerti dalla Banca.

Private equity

Attività mirata all'acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successiva cessione a controparti specifiche, senza collocamento pubblico.

Programma di emissione di commercial paper garantiti da attività (Asset-Backed Commercial Paper Programme) o "ABCP Programme"

Programma di cartolarizzazione i cui titoli assumono in prevalenza la forma di commercial paper garantiti da attività con durata originaria pari o inferiore ad un anno, come definito dal Regolamento (UE) 2017/2402.

Project finance

Tecnica con la quale si finanziano progetti industriali sulla base di una previsione dei flussi di cassa generati dagli stessi. L'esame si fonda su una serie di valutazioni che si discostano da quelle generalmente attuate per l'analisi dei rischi creditizi ordinari. Dette valutazioni includono, oltre all'analisi dei flussi di cassa, l'esame tecnico del progetto, l'idoneità degli sponsor che si impegnano a realizzarlo, i mercati di distribuzione del prodotto.

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla Banca sulla base di modelli interni.

Real estate

Operazioni di Structured Finance nel settore degli immobili.

Retail

Fascia di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Right Of Use (ROU)

Secondo quanto previsto dall'IFRS 16, tale termine identifica l' "Attività che rappresenta il diritto del locatario di utilizzo dell'attività oggetto del contratto per la durata del leasing".

Risk free (rf)

Rendimento di investimenti privi di rischio.

Risk Management

Attività di acquisizione, misurazione, valutazione e gestione globale delle varie tipologie di rischio e delle relative coperture.

ROE - Return On Equity

Esprime la redditività del capitale proprio in termini di utile netto. È l'indicatore di maggior interesse per gli azionisti in quanto consente di valutare la redditività del capitale di rischio.

RWA - Risk Weighted Assets

Attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative prudenziali emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo dei coefficienti di solvibilità.

Senior/super senior

In un'operazione di cartolarizzazione è la tranche con il maggiore grado di privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Servicer

Nelle operazioni di cartolarizzazione è il soggetto che – sulla base di un apposito contratto di servicing – continua a gestire i crediti o le attività cartolarizzate dopo che sono state cedute alla società veicolo incaricata dell'emissione dei titoli.

SGR - Società di gestione del risparmio

Società per azioni alle quali è riservata la possibilità di prestare congiuntamente il servizio di gestione collettiva e individuale di patrimoni. In particolare, esse sono autorizzate a istituire fondi comuni di investimento, a gestire fondi comuni di propria o altrui istruzione, nonché patrimoni di Sicav, e a prestare il servizio di gestione su base individuale di portafogli di investimento.

SICR - Significant Increase in Credit Risk (Incremento significativo del rischio di credito)

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di stage: se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale, le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

SPE/SPV

La Special Purpose Entity o Special Purpose Vehicle è una società appositamente costituita da uno o più soggetti per lo svolgimento di una specifica operazione. Le SPE/SPV, generalmente, non hanno strutture operative e gestionali proprie ma si avvalgono di quelle dei diversi attori coinvolti nell'operazione.

SPPI (Solely Payment of Principal and Interest) Test

È uno dei due (l'altro è il "business model") criteri, o driver di classificazione dai quali dipende la classificazione delle attività finanziarie ed il criterio di valutazione. L'obiettivo del SPPI Test è individuare gli strumenti, definibili come "basic lending arrangement" ai sensi del principio, i cui termini contrattuali prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire. Le attività con caratteristiche contrattuali diverse da quelle SPPI devono essere obbligatoriamente valutate al FVTPL.

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SREP - Supervisory Review and Evaluation Process

Regolare esercizio di valutazione e misurazione dei rischi, a livello di singola banca. Nelle decisioni SREP, l'autorità di vigilanza può richiedere a ogni singola banca, di detenere capitale aggiuntivo e/o fissare requisiti qualitativi (cosiddetto "secondo pilastro"). Esso viene svolto dal Single Supervisory Mechanism, sulla base della normativa contenuta nella Capital Requirement Directive (CRD).

Stage 1 (Stadio 1)

Rappresenta gli strumenti finanziari il cui rischio di credito non si è incrementato significativamente rispetto alla data di rilevazione iniziale. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata una perdita attesa pari ad un anno.

Stage 2 (Stadio 2)

Rappresenta gli strumenti finanziari il cui rischio di credito si è incrementato significativamente rispetto alla data di rilevazione iniziale. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata una perdita attesa lifetime.

Stage 3 (Stadio 3)

Rappresenta gli strumenti finanziari deteriorati/in default. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata la perdita attesa lifetime.

Stakeholders

Soggetti che, a vario titolo, interagiscono con l'attività dell'impresa, partecipando ai risultati, influenzandone le prestazioni, valutandone l'impatto economico, sociale e ambientale.

Stock option

Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che consentono di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio predeterminato (strike price).

Stress test

Procedura di simulazione utilizzata al fine di misurare l'impatto di scenari di mercato estremi sull'esposizione complessiva al rischio della Banca.

Strumenti finanziari quotati in un mercato attivo

Uno strumento finanziario è considerato come quotato su un mercato attivo se le quotazioni, che riflettono normali operazioni di mercato, sono prontamente e regolarmente disponibili tramite Borse, mediatori, intermediari, società

del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati, e tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi sulla base di un normale periodo di riferimento.

Swap

Operazioni mediante contratti derivati consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse, le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse, calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute, le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale nozionale sia i flussi indicizzati dei tassi d'interesse.

Tasso di interesse effettivo

Il tasso di interesse effettivo, così come definito dall'IFRS 9, è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Tax rate

Aliquota fiscale effettiva, determinata dal rapporto tra le imposte sul reddito e l'utile ante imposte.

Terminal Value (TV)

Valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi; viene calcolato moltiplicando il flusso di cassa analitico dell'ultimo periodo per (1+g) e dividendo tale importo per (Ke-g).

Tier 1

Il Capitale di classe 1 (Tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

Tier 1 Ratio

È il rapporto tra il Capitale di classe 1 (Tier 1) e il totale delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Tier 2

Il Capitale di classe 2 (Tier 2) è composto principalmente dalle passività subordinate computabili e dalle eventuali eccedenze delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese (excess reserve) per le posizioni ponderate secondo i metodi AIRB. Anche per gli strumenti subordinati che non rispettano i requisiti previsti dalle nuove disposizioni normative di Basilea 3 sono previste specifiche disposizioni transitorie (grandfathering), volte all'esclusione graduale dai Fondi propri (in un arco temporale di 8 anni) degli strumenti non più computabili.

Time value

Variazione del valore finanziario di uno strumento in relazione al diverso orizzonte temporale in corrispondenza del quale saranno disponibili od esigibili determinati flussi monetari.

Total Capital Ratio (TCR)

Indice di patrimonializzazione riferito al complesso degli elementi costituenti i Fondi propri (Tier 1 e Tier 2). È rappresentato dal rapporto fra i Fondi propri e il totale della attività ponderate per il rischio (RWA).

Trading book

Solitamente riferito a titoli o comunque a strumenti finanziari in genere, identifica la parte di tale portafoglio destinato all'attività di negoziazione.

Valore d'uso (Value in Use)

È il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un'attività o da un'unità generatrice di flussi finanziari.

Valutazione collettiva dei crediti in bonis

Con riferimento ad un gruppo omogeneo di attività finanziarie ad andamento regolare, la valutazione collettiva definisce la misura del rischio di credito potenzialmente insito nelle stesse, pur non essendo ancora possibile la sua riconduzione ad una specifica posizione.

VaR - Value at Risk

Valore che indica la massima perdita possibile su un portafoglio per effetto dell'andamento del mercato, con una certa probabilità ed ipotizzando che le posizioni richiedano un determinato periodo di tempo per il relativo smobilizzo.

Vintage

Termine utilizzato per indicare l'anzianità degli Npe/Npl. Da intendersi anche come data di genesi del collaterale sottostante la cartolarizzazione, quale fattore importante per giudicare la rischiosità di tale collaterale.

Vita attesa

Si riferisce alla massima vita contrattuale e prende in considerazione pagamenti anticipati attesi, estensioni, opzioni call e similari. Le eccezioni sono costituite da certi strumenti finanziari revolving come carte di credito, scoperti di conto, che includono sia componenti utilizzate che inutilizzate per le quali la possibilità contrattuale della Banca di chiedere il rimborso e annullare le linee inutilizzate non limita l'esposizione a perdite su crediti al periodo contrattuale. La vita attesa di queste linee di credito è la loro vita effettiva. Quando i dati non sono sufficienti o le analisi non definitive, può essere considerato un fattore "maturity" per riflettere la vita stimata sulla base di altri casi sperimentati o casi analoghi di concorrenti. Non sono prese in considerazione future modifiche contrattuali nel determinare la vita attesa o "Exposure At Default" (EAD) finché non si verificano.

Warrant

Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall'emittente o di vendere a quest'ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.

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Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

Relazione sulla gestione

Aspetti generali

La "Relazione e Bilancio d'esercizio di Banca Ifis S.p.A. 2024" comprende: gli Schemi, la correlata Nota integrativa e la presente Relazione sulla gestione della Banca.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della Relazione sulla gestione di Banca Ifis viene predisposto un conto economico riclassificato sintetico. I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di bilancio, conformi alla Circolare 262 della Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati al Bilancio d'esercizio" di Banca Ifis), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico riguardano le seguenti fattispecie:

  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico di Banca Ifis in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

Highlights

Qui di seguito vengono esposti i principali dati patrimoniali ed economici della Banca.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 334.190 599.016 (264.826) (44,2)%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
233.920 216.049 17.871 8,3%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
701.825 749.171 (47.346) (6,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 760.945 634.802 126.143 19,9%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.320.250 9.201.981 118.269 1,3%
Totale attivo 12.767.350 12.863.172 (95.822) (0,7)%
Debiti verso banche 1.327.384 2.604.466 (1.277.082) (49,0)%
Debiti verso clientela 8.199.423 7.077.199 1.122.224 15,9%
Titoli in circolazione 1.507.351 1.435.852 71.499 5,0%
Patrimonio netto 1.394.367 1.364.637 29.730 2,2%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 429.285 455.104 (25.819) (5,7)%
Rettifiche di valore nette per rischio di credito (33.983) (51.949) 17.966 (34,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 395.302 403.155 (7.853) (1,9)%
Costi operativi (210.513) (209.135) (1.378) 0,7%
Oneri relativi al sistema bancario (7.945) (9.791) 1.846 (18,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.748) (7.226) 4.478 (62,0)%
Oneri e proventi non ricorrenti (77) (1.047) 970 (92,6)%
Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.017) (3.740) 723 (19,3)%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 171.002 172.216 (1.214) (0,7)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (31.699) (28.812) (2.887) 10,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 139.303 143.404 (4.101) (2,9)%

Per i commenti circa le dinamiche patrimoniali ed economiche si rimanda alla sezione "Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati".

KPI

KPI PATRIMONIALI ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023
CET1 Ratio(1) 15,91% 14,68% 0,89%
Total Capital ratio(1) 15,91% 17,71% (3,68)%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine esercizio (2) (in migliaia) 52.572 52.468 0,3%
Price Book Value per share 26,52 26,01 1,9%
Dividendo per azione (3) 2,12 2,10 1,0%

(1) Il totale Fondi propri (Total Capital) e il CET1 includono gli utili generati da Banca Ifis al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile. (2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(3) I dati dell'esercizio 2024 sono composti dal totale di 1,20 euro per azione distribuito a titolo di acconto sul dividendo a novembre 2024 e di 0,92 euro per azione quale proposta di un saldo del dividendo per l'esercizio 2024 elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis

KPI ECONOMICI ESERCIZIO
2024 2023 VARIAZIONE
ROE 10,0% 10,7% (0,7)%
ROA 1,1% 1,1% 0,0%
Cost/Income ratio riclassificato 49,0% 46,0% 3,1%
Earnings per share (EPS) 2,65 2,73 (3,0)%
Payout ratio 80,0% 76,9% 3,1%

Contesto

Per l'illustrazione relativa al contesto macroeconomico si rinvia al paragrafo "Contesto" contenuto nella Relazione sulla Gestione del Gruppo del Bilancio Consolidato.

Aggregati patrimoniali ed economici riclassificati

Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 334.190 599.016 (264.826) (44,2)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico
230.431 215.466 14.965 6,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
701.825 749.171 (47.346) (6,3)%
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 760.945 634.802 126.143 19,9%
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.320.250 9.201.981 118.269 1,3%
Partecipazioni 699.511 672.528 26.983 4,0%
Attività materiali e immateriali 203.114 173.804 29.310 16,9%
Attività fiscali 173.774 238.925 (65.151) (27,3)%
Altre voci dell'attivo 343.310 377.479 (34.169) (9,1)%
Totale dell'attivo 12.767.350 12.863.172 (95.822) (0,7)%
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 1.327.384 2.604.466 (1.277.082) (49,0)%
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 8.199.423 7.077.199 1.122.224 15,9%
Titoli in circolazione 1.507.351 1.435.852 71.499 5,0%
Passività fiscali 36.198 38.268 (2.070) (5,4)%
Fondi per rischi e oneri 48.985 51.804 (2.819) (5,4)%
Altre voci del passivo 253.642 290.946 (37.304) (12,8)%
Patrimonio netto 1.394.367 1.364.637 29.730 2,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.767.350 12.863.172 (95.822) (0,7)%

Cassa e disponibilità liquide

Al 31 dicembre 2024 la voce pari a 334,2 milioni di euro registra una riduzione di 264,8 milioni di euro rispetto a dicembre 2023. Tale variazione è da ricondurre principalmente alla variazione negativa registrata dei depositi a vista (overnight presso Banca D'Italia).

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce ammonta complessivamente a 230,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, ed è composta da finanziamenti e dai titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata:

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE
A FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 68.082 85.860 (17.778) (20,7)%
Titoli di capitale 68.725 51.051 17.674 34,6%
Quote di O.I.C.R. 92.417 71.453 20.964 29,3%
Finanziamenti 1.207 7.102 (5.895) (83,0)%
Totale 230.431 215.466 14.965 6,9%

La voce registra un incremento del 6,9% rispetto al 31 dicembre 2023 principalmente per effetto:

  • di una riduzione dei titoli di debito per 17,8 milioni di euro in seguito a minori reinvestimenti rispetto alle naturali scadenze parzialmente controbilanciati da variazioni positive di fair value per circa +1 milioni di euro;
  • della crescita dei titoli di capitale per 17,7 milioni di euro, generata per 10,5 milioni di euro da variazioni positive delle valutazioni di fair value e per 7,2 milioni di euro da sottoscrizioni nette di nuovi titoli;
  • dell'incremento nel 2024 del saldo delle quote di OICR (+29,3%), legato alla crescita registrata nelle valutazioni al fair value (+6,4 milioni di euro) e a sottoscrizioni nette in crescita per circa 14,5 milioni di euro;
  • della riduzione del valore di bilancio dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2023 (-83%), guidata dalla chiusura di alcune operazioni nell'esercizio.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 701,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in riduzione del 6,3% rispetto a dicembre 2023; includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE A
FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA (in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Titoli di debito 544.936 634.306 (89.370) (14,1)%
di cui: titoli di Stato 455.312 460.187 (4.875) (1,1)%
Titoli di capitale 156.889 114.865 42.024 36,6%
Totale 701.825 749.171 (47.346) (6,3)%

La voce ha visto i titoli di debito ridursi di circa 89,4 milioni di euro. Tale andamento è guidato da un decremento netto di circa 93,7 milioni di euro generato da estinzioni solo parzialmente controbilanciate da reinvestimenti e dall'incremento delle valutazioni al fair value registrate dai medesimi per +4,3 milioni di euro. La relativa riserva negativa netta di fair value ammonta a 16,6 milioni di euro (di cui 15,9 milioni di euro su titoli di Stato).

I titoli di capitale in portafoglio riconducibili a partecipazioni di minoranza registrano un incremento del 36,6% rispetto al 31 dicembre 2023, principalmente per nuovi investimenti (circa 70,5 milioni di euro), solo parzialmente controbilanciati da cessioni per -25,9 milioni di euro e da variazioni negative da valutazione del fair value per -2,5 milioni di euro. La relativa riserva negativa netta di fair value ammonta a 7,7 milioni di euro (-14,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

I crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammontano al 31 dicembre 2024 a 760,9 milioni di euro, in incremento del 19,9% rispetto al saldo al 31 dicembre 2023 pari a 634,8 milioni di euro.

In aggiunta ai crediti verso banche centrali, che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali, la voce comprende i titoli di debito bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test. Tali titoli al 31 dicembre 2024 presentano un valore di bilancio pari a 556,1 milioni di euro, in contrazione del 3,6% rispetto al valore di 576,8 milioni di euro di fine 2023, in particolare i nuovi investimenti effettuati nell'esercizio su obbligazioni bancarie estere non hanno completamente controbilanciato le estinzioni avvenute nel corso del 2024.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.320,2 milioni di euro, sostanzialmente allineati al dato dell'esercizio precedente pari a 9.202,0 milioni di euro (+1,3%).

CREDITI VERSO
CLIENTELA
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZ
E PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E
2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL
31.12.2024
Valore nominale 121.705 230.585 55.150 407.440 9.173.816 9.581.256
Rettifiche di valore (88.062) (103.719) (5.762) (197.543) (63.463) (261.006)
Valore di bilancio 33.643 126.866 49.388 209.897 9.110.353 9.320.250
Coverage ratio 72,4% 45,0% 10,4% 48,5% 0,7% 2,7%
Gross ratio 1,3% 2,4% 0,6% 4,3% 95,7% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,4% 0,5% 2,3% 97,7% 100,0%
SITUAZIONE AL
31.12.2023
Valore nominale 107.211 186.104 106.737 400.052 9.078.531 9.478.583
Rettifiche di valore (84.129) (81.230) (7.307) (172.666) (103.936) (276.602)
Valore di bilancio 23.082 104.874 99.430 227.386 8.974.595 9.201.981
Coverage ratio 78,5% 43,6% 6,8% 43,2% 1,1% 2,9%
Gross ratio 1,1% 2,0% 1,1% 4,2% 95,8% 100,0%
Net ratio 0,3% 1,1% 1,1% 2,5% 97,5% 100,0%

I crediti netti totali rimangono pressoché stabili rispetto al dato di dicembre 2023, per effetto dei disinvestimenti netti registrati in titoli di debito per circa 225,2 milioni di euro. Al netto della componente titoli la voce ha registrato una crescita del 5,1% rispetto al dato di dicembre 2023, per effetto di un incremento registrato in tutte le business unit: leasing, factoring, così come in ambito corporate banking & lending.

Gli altri titoli di debito includono al 31 dicembre 2024 1.579,0 milioni di euro di titoli di Stato italiani ed esteri acquistati da Banca Ifis con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023). I titoli di Livello 3 includono principalmente investimenti in titoli di cartolarizzazioni.

L'andamento dei crediti deteriorati netti, in riduzione del 7,7% rispetto all'esercizio precedente, è guidato dalle esposizioni scadute deteriorate che passano da 99,4 milioni di euro a dicembre 2023 a 49,4 milioni di euro a fine 2024, la cui diminuzione è principalmente legata al passaggio in bonis di una esposizione singolarmente rilevante nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale.

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è stato influenzato, tra gli altri, dall'utilizzo integrale dei correttivi prudenziali contabilizzati negli esercizi precedenti derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i management overlay accantonati negli esercizi precedenti a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi.

Partecipazioni

DESCRIZIONE 31.12.2024 31.12.2023
Ifis Finance Sp. z o.o. 26.356 26.356
Ifis Rental Services S.r.l. 120.895 120.895
Ifis Npl Investing S.p.A. 432.700 432.700
Cap.Ital.Fin. S.p.A. 44.983 18.000
Banca Credifarma S.p.A. 54.597 54.597
Ifis Finance I.F.N. S.A. 19.975 19.975
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. 5 5
Totale 699.511 672.528

Le partecipazioni in società del Gruppo ammontano a 699,5 milioni di euro rispetto ai 672,5 milioni del 2023. La variazione del valore di carico della partecipazione nella società Cap.Ital.Fin. S.p.A. è da ricondursi da una parte all'effetto dell'aumento di capitale sottoscritto nel corso del 2024 pari a 30 milioni di euro al netto della rettifica di valore in conseguenza della perdita registrata nell'esercizio a pari a 3 milioni di euro.

Attività immateriali e materiali

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 163,0 milioni di euro, rispetto a 140,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in aumento del 15,8% principalmente a fronte di investimenti e migliorie nelle sedi della Banca.

Le immobilizzazioni immateriali, sostanzialmente costituite da software, si attestano a 40,1 milioni di euro in crescita rispetto al dato del 31 dicembre 2023, pari a 33,0 milioni di euro, a seguito principalmente degli investimenti in software legati alla continua digitalizzazione della banca realizzati nel corso del 2024.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 173,8 milioni di euro, in diminuzione del 27,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2023 pari a 238,9 milioni di euro. Si dettaglia nella tabella di seguito la composizione per tipologia delle attività fiscali correnti.

ATTIVITA' FISCALI CORRENTI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Crediti da conversione DTA 6.751 15.637 (8.886) (56,8)%
Irap 6.423 5.437 986 18,1%
Ires - chiesta a rimborso 7.308 7.166 142 2,0%
Ires 304 304 - 0,0%
Altre 705 726 (21) (2,9)%
Totale attività fiscali correnti 21.491 29.270 (7.779) (26,6)%

Le attività per imposte correnti ammontano a 21,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (-26,6%); la riduzione è guidata per circa 8,9 milioni di euro dall'effetto combinato dell'utilizzo in compensazione di crediti di imposta da conversione DTA su svalutazione per 35,7 milioni di euro e di nuove trasformazioni avvenute nell'esercizio per circa 26,8 milioni di euro.

Di seguito un dettaglio delle attività per imposte anticipate:

ATTIVITA' FISCALI ANTICIPATE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 80.963 135.184 (54.221) (40,1)%
Perdite fiscali pregresse riportabili 30.803 30.803 - 0,0%
Riserva FVOCI 10.497 11.928 (1.431) (12,0)%
Fondi per rischi e oneri 12.538 11.606 932 8,0%
Avviamento 5.029 7.544 (2.515) (33,3)%
Aiuto alla crescita economica riportabile 9.186 9.186 - 0,0%
Altre 3.267 3.404 (137) (4,0)%
Totale attività fiscali anticipate 152.283 209.655 (57.372) (27,4)%

Le attività per imposte anticipate ammontano a 152,3 milioni di euro rispetto al dato di 209,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e risultano composte principalmente per circa 81 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta (135,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), per 30,8 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (30,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 10,5 milioni da disallineamenti su attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) (11,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione è principalmente ascrivibile al rilascio della quota di competenza dell'esercizio prevista dalla normativa in vigore delle imposte anticipate trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 31 dicembre 2024, si rimanda alla "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della Parte B della Nota integrativa.

Le passività fiscali si attestano a 36,2 milioni di euro, in contrazione del 5,4% rispetto al 31 dicembre 2023 pari a 38,3 milioni di euro.

Le passività fiscali correnti, pari a 9,1 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio della sola componente IRAP, risultano in crescita del 3,9% rispetto al dato di dicembre 2023.

PASSIVITA' FISCALI DIFFERITE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZA VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Crediti per interessi di mora 23.574 25.275 (1.701) (6,7)%
Crediti verso clientela 1.501 2.676 (1.175) (43,9)%
Attività finanziarie 1.320 1.033 287 27,8%
Attività materiali 290 295 (5) (1,7)%
Altre 375 190 185 97,4%
Totale passività fiscali differite 27.060 29.469 (2.409) (8,2)%

Le passività per imposte differite risultano essere così composte:

Le passività per imposte differite, pari a 27,1 milioni di euro, risultano in calo dell'8,2% rispetto al saldo dell'esercizio precedente, e includono principalmente 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 1,5 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 1,3 milioni di euro relativi ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 343,3 milioni di euro rispetto ad un saldo di 377,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023, sono così composte:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 3,5 milioni di euro, riferite interamente ad operazioni in derivati sostanzialmente coperte da posizioni iscritte fra le passività finanziarie. La posta registra un incremento di 2,9 milioni di euro rispetto al dato di 0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023;
  • derivati di copertura per 7,4 milioni di euro riferiti all'attività di micro-fair value hedge su rischio di tasso di interesse connesso ai titoli detenuti dalla Banca avviata nel corso della seconda metà del 2023;
  • altre attività per 332,4 milioni di euro (376,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023) di cui 163,0 milioni di euro relativi a crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi, a cui corrisponde un valore nominale pari a 180,8 milioni di euro (in riduzione rispetto al valore di bilancio pari a 208,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le altre voci del passivo sono pari a 253,6 milioni di euro rispetto a 290,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 13,8 milioni di euro (14,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 8,6 milioni di euro riferiti ad una operazione legata alla cartolarizzazione di crediti del Settore Npl;
  • derivati di copertura pari a 14,9 milioni di euro (11,6 milioni di euro a fine 2023), relativi principalmente alla componente passiva dell'attività di micro-fair value hedge necessaria per gestire il rischio di tasso associato ai titoli detenuti;
  • debito per TFR per 5,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea col dato del 31 dicembre 2023 (5,3 milioni di euro).
  • altre passività per 219,9 milioni di euro (260,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023), le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione per 69 milioni di euro, debiti verso i dipendenti per circa 20 milioni di euro ed a debiti di funzionamento per circa 63,3 milioni di euro.
RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
a) Debiti verso banche 1.327.384 2.604.466 (1.277.082) (49,0)%
- Debiti verso Banche centrali 419.286 1.577.874 (1.158.588) (73,4)%
di cui: TLTRO - 1.577.874 (1.577.874) (100,0)%
di cui: MRO 400.000 - 400.000 n.a.
- Pronti contro termine (PCT) 630.540 715.313 (84.773) (11,9)%
- Altri debiti 277.558 311.279 (33.721) (10,8)%
b) Debiti verso clientela 8.199.423 7.077.199 1.122.224 15,9%
- Pronti contro termine (PCT) 1.045.734 346.317 699.417 202,0%
- Retail 4.789.355 4.474.892 314.463 7,0%
- Altri depositi vincolati 383.577 120.143 263.434 219,3%
- Debiti per leasing 21.247 21.058 189 0,9%
- Altri debiti 1.959.510 2.114.789 (155.279) (7,3)%
c) Titoli di circolazione 1.507.351 1.435.852 71.499 5,0%
Totale raccolta 11.034.158 11.117.517 (83.359) (0,7)%

Raccolta

Il totale della raccolta al 31 dicembre 2024 risulta pari a 11,0 miliardi di euro sostanzialmente in linea col dato dell'esercizio precedente (11,1 miliardi di euro); il 74,3% della voce è rappresentato da debiti verso la clientela seguito dai titoli in circolazione al 13,7%, e dai debiti verso banche 12,0%.

I debiti verso banche ammontano a 1.327,4 milioni di euro in contrazione del 49,0% rispetto al dato al 31 dicembre 2023, per effetto prevalentemente del rimborso delle linee TLTRO III per nominali 1,5 miliardi di euro e della

riduzione dei PCT passivi verso banche per 84,8 milioni di euro, solo parzialmente compensati da un'operazione di finanziamento con la BCE (MRO) per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025.

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2024 a 8.199,4 milioni di euro in crescita del 15,9% rispetto al 31 dicembre 2023.

Qui di seguito si riporta il dettaglio della raccolta retail della Banca:

RACCOLTA RETAIL CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.675.748 3.256.259 419.489 12,9%
di cui: Libero 466.046 458.116 7.930 1,7%
di cui: Like/One 251.276 355.016 (103.740) (29,2)%
di cui: vincolati 2.598.763 2.145.288 453.475 21,1%
di cui: German deposit 359.663 297.839 61.824 20,8%
Raccolta a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) 1.113.607 1.218.633 (105.026) (8,6)%
Totale raccolta retail 4.789.355 4.474.892 314.463 7,0%

I titoli in circolazione ammontano a 1.507,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La voce si compone come segue:

  • 0,4 miliardi di euro relativi ad un prestito subordinato, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023;
  • obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per complessivi 1,1 miliardi di euro. Rispetto al 31 dicembre 2023 si segnala quanto segue:
    • emissione a febbraio 2024 di 400 milioni di euro di obbligazioni senior;
    • rimborso a giugno 2024 di 400 milioni di euro di obbligazioni senior emesse nel 2020 ed arrivate a scadenza.

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2024 31.12.2023 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
5.102 5.248 (146) (2,8)%
Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 337 - 337 n.a.
Fondi di quiescenza aziendali 218 189 29 15,3%
Controversie legali e tributarie 25.595 37.953 (12.358) (32,6)%
Oneri per il personale 1.788 1.895 (107) (5,7)%
Altri fondi 15.945 6.519 9.426 144,6%
Totale fondi per rischi e oneri 48.985 51.804 (2.819) (5,4)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine 2024, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2024 il saldo pari a 5,1 milioni di euro, stabile rispetto ai 5,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023, riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dalla Banca secondo il principio IFRS 9.

Fondi di quiescenza aziendali

La voce, pari a 0,2 milioni di euro, rimane allineato al dato dell'esercizio precedente. Tale fondo si riferisce al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti, introdotto nel corso del terzo trimestre

  1. Si tratta di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento.

La Banca è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 25,6 milioni di euro. Qui di seguito si riepilogano le principali componenti:

  • 18,2 milioni di euro relativi a 24 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 36,4 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto.
  • 2,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di 6,0 milioni di euro) relativi a 13 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking.
  • 3,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,1 milioni di euro) relativi a 6 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti da ex Interbanca.
  • 1,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,4 milioni di euro) relativi a 25 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per il personale per 1,8 milioni di euro (1,9 milioni di euro a dicembre 2023), connessi al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2024 sono in essere "Altri fondi" per 15,9 milioni di euro (6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023) costituiti principalmente da: 3,1 milioni di euro per garanzie prestate in operazioni di cessione di strumenti di capitale e finanziamenti, da 3,3 milioni di euro relativi all'Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, e da 7,5 milioni di euro relativi acquisto di crediti fiscali Superbonus ceduti da una controparte singolarmente rilevante.

Patrimonio netto

Il Patrimonio netto si attesta al 31 dicembre 2024 a 1.394,4 milioni di euro, contro i 1.364,6 milioni di euro (+2,2%) del 31 dicembre 2023.

Nelle tabelle seguenti sono dettagliate la composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente:

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108 1.283 1,5%
Riserve da valutazione: (22.823) (33.085) 10.262 (31,0)%
- Titoli (23.281) (33.359) 10.078 (30,2)%
- Piani a benefici definiti (es. TFR) 458 274 184 67,2%
Riserve 1.222.740 1.201.178 21.562 1,8%
Acconti su dividendi (63.084) (62.962) (122) 0,2%
Azioni proprie (20.971) (21.817) 846 (3,9)%
Utile netto 139.303 143.404 (4.101) (2,9)%
Patrimonio netto 1.394.367 1.364.637 29.730 2,2%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2023 1.364.637
Incrementi: 141.583
Utile di esercizio 139.303
Vendita/assegnazione azioni proprie 1.283
Variazione riserva da valutazione: 184
- piani a benefici definiti (es. TFR) 184
Stock option 155
Altre variazioni 658
Decrementi: 111.853
Dividendi distribuiti 110.305
- di cui saldo dividendo su utile 2023 47.221
- di cui acconto dividendo su utile 2024 63.084
Variazione riserva da valutazione titoli (al netto di realizzi) 1.548
Patrimonio netto al 31.12.2024 1.394.367

Le principali variazioni del patrimonio netto riguardano:

  • la variazione positiva relativa al risultato d'esercizio della Banca di 139,3 milioni di euro;
  • la variazione negativa di 110,3 milioni di euro per distribuzione di dividendi, di cui 47,2 milioni di euro per il saldo dei dividendi a valere sugli utili relativi al 2023 e 63,1 milioni di euro per l'acconto dividendo sull'utile 2024;
  • la variazione negativa della riserva da valutazione su titoli per 1,5 milioni di euro, dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;

  • la variazione positiva di 0,2 milioni di euro della riserva stock option relativa al Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023;
  • altre variazioni in aumento per 1,3 milioni di euro sostanzialmente connesse ai meccanismi di remunerazione dell'Alta Direzione basati su azioni della Banca e diversi dalle stock option.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
DATI AL
31.12.2023
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.316.911 1.287.685
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.316.911 1.287.685
Totale Fondi propri 1.512.420 1.553.347
Totale Attività ponderate per il rischio 8.279.043 8.769.625
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,91% 14,68%
Ratio – Capitale di classe 1 15,91% 14,68%
Ratio – Totale Fondi propri 18,27% 17,71%

Il CET1, il Tier 1 e il totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dalla Banca al 31 dicembre 2024, si intendono al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice Civile.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2024 sono stati determinati avendo a riferimento le modifiche regolamentari introdotte dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR2), che hanno modificato i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modifiche, recepiti nella Circolare della Banca d'Italia n. 285.

Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2024, in continuità con quanto fatto a partire dal 30 giugno 2020, la Banca ha applicato le disposizioni temporanee di sostegno ancora in vigore alla presente data contabile previste dal Regolamento UE 873/2020 (c.d. "quick-fix").

Tra le novità del terzo trimestre 2024 si segnala l'applicazione del trattamento temporaneo dei profitti e delle perdite non realizzate misurate al fair value per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, reintrodotte con il Regolamento UE n. 1623/2024 in modifica dell'art. 468 della CRR.

Il Regolamento UE 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi Propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018-31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020-31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva - a suo tempo - già provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

Aggregati economici riclassificati

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 429,3 milioni di euro, in diminuzione del 5,7% rispetto al dato del 31 dicembre 2023, pari a 455,1 milioni di euro.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE – riclassificato -
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di interesse 200.393 239.089 (38.696) (16,2)%
Commissioni nette 84.308 87.882 (3.574) (4,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione 144.584 128.133 16.451 12,8%
Margine di intermediazione 429.285 455.104 (25.819) (5,7)%

Il margine di interesse si attesta a 200,4 milioni di euro, in diminuzione del 16,2% rispetto al dato del precedente esercizio. In particolare, gli interessi attivi crescono di 49,9 milioni di euro guidati per lo più dal favorevole andamento dei tassi. Gli interessi passivi attestandosi a 413,1 milioni di euro, risultano essere in crescita rispetto al dato di dicembre 2023 di circa 88,6 milioni di euro. Tale crescita è riconducibile alle dinamiche di rimodulazione della raccolta, guidate dal rimborso delle linee TLTRO e sostituite da forme di raccolta più onerose.

Le commissioni nette ammontano a 84,3 milioni di euro, in rallentamento del 4,1% rispetto al dato al 31 dicembre 2023. In particolare:

  • le commissioni attive sono pari a 96,4 milioni di euro, in leggera diminuzione (-2,3%) rispetto al 31 dicembre 2023; tale andamento è principalmente guidato dal minor contributo delle commissioni di factoring a valere sul turnover generato dalla clientela (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), solo parzialmente compensato dal positivo andamento delle commissioni per operazioni di Structured Finance, nonché di operazioni di leasing e da altri corrispettivi a fronte dei servizi prestati;
  • le commissioni passive ammontano a 12,1 milioni di euro, in crescita del 12,2% rispetto al dato del 2023; la componente si riferisce essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing insieme all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi. L'attività di rimodulazione della raccolta ha visto con l'incremento dei German Deposit (+20,8%) crescere anche il relativo costo di intermediazione.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 144,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento di 16,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. La voce è composta come segue:

  • da dividendi incassati per 94,5 milioni di euro, di cui 72,0 milioni derivanti da Ifis Npl Investing S.p.A. e 10,0 milioni di euro da Ifis Rental Services S.r.l. (105,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023, di cui 89,0 milioni di euro riferiti ad Ifis Npl Investing S.p.A.);
  • dal risultato netto positivo dell'attività di negoziazione per 1,9 milioni di euro, in rallentamento rispetto al risultato positivo di 2,9 milioni di euro del 2023, dove a fronte di migliori performance nella componente dei titoli di debito si sono contrapposte variazioni negative nelle valutazioni al fair value della componente in derivati;
  • dal risultato netto negativo dell'attività di copertura per -1,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro a fine 2023). Tale voce accoglie i risultati dell'attività di micro-fair value hedge su rischio di tasso di interesse connesso ai titoli detenuti dalla Banca ed avviata nel corso della seconda metà del 2023;
  • da utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie per 25,2 milioni di euro (nel 2023 erano stati totalizzati utili netti per 5,8 milioni di euro), principalmente connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà;
  • dal risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 24,0 milioni di euro (in crescita di 9,7 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2023, pari a 14,3 milioni di euro). L'andamento è guidato da plusvalenze derivanti dalla cessione di una

quota partecipativa per circa 6,2 milioni di euro e riprese nette di valore su titoli di capitali per circa 10,5 milioni di euro (+4,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente).

Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a 395,3 milioni di euro sostanzialmente in linea col risultato dell'esercizio precedente pari a 403,2 milioni di euro (-1,9%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA – riclassificato -
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 429.285 455.104 (25.819) (5,7)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (33.983) (51.949) 17.966 (34,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 395.302 403.155 (7.853) (1,9)%

Le rettifiche di valore per rischio di credito ammontano al 31 dicembre 2024 a circa 34,0 milioni di euro. Tale ammontare è stato influenzato, tra gli altri, dall'utilizzo integrale dei correttivi prudenziali (management overlay) contabilizzati negli esercizi precedenti derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i management overlay accantonati negli esercizi precedenti a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi.

La formazione dell'utile netto d'esercizio

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO – riclassificato - ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2024 2023 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 395.302 403.155 (7.853) (1,9)%
Costi operativi (210.513) (209.135) (1.378) 0,7%
Oneri relativi al sistema bancario (7.945) (9.791) 1.846 (18,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.748) (7.226) 4.478 (62,0)%
Oneri e proventi non ricorrenti (77) (1.047) 970 (92,6)%
Utili (perdite) delle partecipazioni (3.017) (3.740) 723 (19,3)%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 171.002 172.216 (1.214) (0,7)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (31.699) (28.812) (2.887) 10,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 139.303 143.404 (4.101) (2,9)%

Il cost/income ratio riclassificato è pari al 49,0% rispetto al 46,0%, del 31 dicembre 2023. I costi operativi ammontano a 210,5 milioni di euro in linea col dato di 31 dicembre 2023 (+0,7%).

COSTI OPERATIVI – riclassificati -
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 244.635 235.610 9.025 3,8%
a) spese per il personale 127.287 123.266 4.021 3,3%
b) altre spese amministrative 117.348 112.344 5.004 4,5%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 20.492 15.582 4.910 31,5%
Altri oneri/proventi di gestione (54.614) (42.057) (12.557) 29,9%
Costi operativi 210.513 209.135 1.378 0,7%

Le spese per il personale pari a 127,3 milioni di euro registrano una crescita del 3,3% (123,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da ricondursi principalmente all'incremento dell'organico, a maggiori remunerazioni variabili e ai costi incrementali di competenza del 2024 connessi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro

(CCNL) dei dipendenti bancari. Il numero dei dipendenti della Banca al 31 dicembre 2024 è pari a 1.428 rispetto a 1.350 risorse al 31 dicembre 2023.

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2024, pari a 117,3 milioni di euro registrano un incremento del 4,5% rispetto al saldo del precedente esercizio. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci come riepilogato nella tabella seguente:

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE - riclassificati -
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2024 2023 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 41.356 40.357 999 2,5%
Legali e consulenze 39.031 38.253 778 2,0%
Revisione 587 519 68 13,1%
Servizi in outsourcing 1.738 1.585 153 9,7%
Imposte indirette e tasse 14.865 14.045 820 5,8%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 61.127 57.942 3.185 5,5%
Assistenza e noleggio software 20.018 17.112 2.906 17,0%
Pubblicità e inserzioni 11.022 13.018 (1.996) (15,3)%
Spese relative agli immobili 6.964 6.492 472 7,3%
Viaggi e trasferte 5.243 3.989 1.254 31,4%
Spese per informazione clienti 3.460 3.997 (537) (13,4)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 3.268 2.987 281 9,4%
Gestione e manutenzione autovetture 3.109 2.847 262 9,2%
Costi per cartolarizzazione 1.117 703 414 58,9%
Spese spedizione e archiviazione documenti 728 861 (133) (15,4)%
Altre spese diverse 6.198 5.936 262 4,4%
Totale altre spese amministrative 117.348 112.344 5.004 4,5%

Le spese "Legali e consulenze" pari a 39,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, (+2,0% rispetto all'esercizio precedente), fanno principalmente riferimento alle attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati e alle attività di consulenza legate all'implementazione dei progetti strategici della Banca.

La voce "Imposte indirette e tasse" ammonta a 14,9 milioni di euro ed è composta prevalentemente dall'imposta di bollo per 13,2 milioni di euro (+1,2 milioni di euro rispetto al dato a fine 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 61,1 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 57,9 milioni di euro del 31 dicembre 2023. L'andamento vede in particolare i seguenti elementi:

  • i costi per assistenza e noleggio software, in crescita del 17,0% rispetto al 2023, riconducibili per la quasi totalità a maggiori interventi in ambito software della Banca;
  • le spese per pubblicità e inserzioni, si attestano a 11,0 milioni di euro a dicembre 2024, contro i 13,0 milioni di euro dell'esercizio precedente. Quest'ultimo aveva risentito del lancio di nuove campagne pubblicitarie nell'anno 2023 in cui è ricorso il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis;
  • viaggi e trasferte in crescita di circa 1,3 milioni di euro rispetto al dato di dicembre 2023.

Le rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 31 dicembre 2024 rispettivamente pari a 11,1 milioni di euro e 9,4 milioni di euro, in crescita rispettivamente di 2,4 milioni di euro e di 2,5 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio precedente.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 54,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, registrano un incremento di 12,5 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio precedente (pari a 42,1 milioni di euro). La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa componente di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Gli oneri relativi al sistema bancario ammontano a 7,9 milioni di euro e si riferiscono ai costi per il funzionamento del fondo di garanzia del sistema bancario. Si segnala che, rispetto al precedente esercizio, il contributo relativo al SRF (4,1 milioni di euro nel 2023) non è stato richiesto essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo durante il 2023.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al 31 dicembre 2024 ammontano a 2,7 milioni di euro, mentre il saldo al 31 dicembre 2023 risultava pari a 7,2 milioni di euro. La voce è stata caratterizzata da rilasci per la positiva evoluzione di contenziosi esistenti tra i quali si segnalano, in particolar modo, la risoluzione di vertenze collegate a ex Interbanca (per 3,3 milioni di euro) e a rilasci relativi a ex Aigis Banca (per 5,8 milioni di euro), che sono stati più che compensati da accantonamenti, per 7,5 milioni di euro a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti d'imposta per Superbonus e 1,6 milioni di euro derivanti da garanzie rilasciate su operazioni di cessione di strumenti di capitale e finanziamenti.

La voce perdita delle partecipazioni accoglie gli effetti dell'adeguamento della valutazione della società controllata Cap.Ital.Fin. per un importo pari a 3,0 milioni di euro.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 171,0 milioni di euro in linea col dato dell'esercizio precedente (-0,7% rispetto al 31 dicembre 2023).

Le imposte sul reddito al 31 dicembre 2024 ammontano a 31,7 milioni di euro con un tax rate dell'esercizio 2024 pari al 18,54%, in aumento rispetto al dato dell'esercizio precedente, quando era pari al 16,73%. Il tax rate effettivo risulta inferiore al tax rate teorico del 33,07% (27,5% IRES + 5,57% IRAP) principalmente per effetto della tassazione parziale dei dividendi incassati dalla Banca, esclusi al 95% da tassazione IRES e al 50% da tassazione IRAP.

In considerazione di quanto sopra, l'utile netto ammonta a 139,3 milioni di euro (in leggera diminuzione rispetto all'esercizio precedente, -2,9%).

Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria della Banca risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dalla Banca è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in eccedenza rispetto alle immediate esigenze operative.

I principali rischi e le incertezze originate dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, derivanti sia dalle tensioni internazionali sia dal contesto geo-politico osservato, reso ancora più incerto dall'esito delle recenti elezioni americane, ad oggi non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario della Banca e comunque sono ritenuti tali, in ottica prospettica, da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota Integrativa per l'informativa in ordine ai rischi di Banca Ifis tipici del comparto bancario, nonché a quanto riportato nella Relazione sulla Gestione di Banca Ifis al paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione".

L'azione Banca Ifis

La quotazione

Le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono quotate presso il segmento STAR, e la Banca risulta operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Prezzo del titolo a fine esercizio 21,18 15,70 13,31 17,07 9,18
Azioni in circolazione 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021 31.12.2020
Numero
azioni
in
circolazione
a fine esercizio (in migliaia) (1)
52.572 52.468 52.433 53.472 53.460

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Payout ratio

Per l'anno 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis proporrà all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di 0,92 euro per azione a titolo di saldo del dividendo per l'esercizio. A novembre 2024 era già stato distribuito l'acconto sul dividendo per l'esercizio 2024 pari a 1,20 euro per azione. Il totale dei dividendi 2024 (a titolo di acconto e saldo) ammonta, quindi, a 2,12 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2024 2023 2022 2021 2020
Utile netto 139.303 143.404 79.796 56.468 59.504
Dividendi (1) 111.450 110.240 73.418 49.811 25.132
Payout ratio(1) 80,0% 76,9% 92,0% 88,2% 42,2%

(1) I dati dell'esercizio 2024 tengono in considerazione sia l'acconto sul dividendo 2024 distribuito in data 20 novembre 2024 (payment date) che la proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Azionariato

Il capitale sociale di Banca Ifis al 31 dicembre 2024 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca Ifis che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca Ifis in misura superiore al 3% risultano evidenziati di seguito:

* in proprio per lo 0,38% e per il tramite di Preve Costruzioni per il 3,16%.

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Corporate Governance delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di Internal Dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation) e mira ad assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

La "Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis S.p.A." (Politica Internal Dealing) disciplina:

  • gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle persone "strettamente legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la soglia minima di importo su quote, titoli di credito o strumenti collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una "Persona Strettamente Legata" e soggetta agli obblighi di notifica;
  • la gestione dei "periodi di chiusura", intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti devono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari a essi collegati.

I Soggetti Rilevanti sono:

  • i componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • i componenti del Collegio Sindacale;

  • i dirigenti considerati come aventi "responsabilità strategica", cioè:
    • Condirettore Generale Chief Operating Officer (COO);
    • Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO);
    • Responsabile Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability;
    • Chief of Staff e Comunicazione di Presidenza;
    • Chief Financial Officer (CFO);
    • Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
    • Chief Lending Officer (CLO);
    • Responsabile Direzione Npl;
    • Responsabile Internal Audit;
    • Responsabile Compliance;
    • Chief Risk Officer (CRO);
    • Responsabile Anti-Money Laundering;
    • Direttore Human Resources;
    • Responsabile General Counsel;
    • Responsabile Investor Relations & Corporate Development;
    • Amministratore Delegato di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Direttore Generale di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Amministratore Delegato di Banca Credifarma S.p.A..
  • qualunque soggetto che detenga una partecipazione calcolata ai sensi dell'articolo 118 del Regolamento Emittenti, pari almeno al 10% del capitale sociale di Banca Ifis, rappresentato da azioni con diritto di voto oppure qualunque soggetto che controlli la Banca.
  • gli ulteriori soggetti individuati come tali, anche per periodi di tempo circoscritti, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Sono sottoposti alla Politica Internal Dealing anche le "persone strettamente legate" ai Soggetti Rilevanti. Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance", sottosezione "Internal Dealing" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa, professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

La Banca si è inoltre dotata della "Politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate", al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle informazioni privilegiate di emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nell'esercizio.

Conclusione SREP sui requisiti di capitale: Banca Ifis ampiamente sopra le indicazioni di Banca d'Italia

In data 29 gennaio 2024 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo. Banca d'Italia ha individuato per il 2024 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:

  • CET1 Ratio pari al 9,00%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,90%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,30%.

I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari all'1,00%.

Emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a 5 anni

In data 20 febbraio 2024, Banca Ifis ha concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred Unsecured nell'ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'operazione è stata destinata ad investitori istituzionali.

In particolare, l'emissione ha una durata quinquennale, con data di regolamento 27 febbraio 2024. Il reoffer price è pari a 99,362 per un rendimento a scadenza del 5,65% ed una cedola pagabile annualmente del 5,50%. L'obbligazione è stata quotata presso l'Euronext di Milano e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody's.

Il collocamento dell'obbligazione in oggetto rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale del Gruppo relativo al triennio 2022-2024, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2023 e la distribuzione di un dividendo di 0,90 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio

L'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis S.p.A., riunitasi in data 18 aprile 2024 in unica convocazione sotto la presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato in sede ordinaria:

  • il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023;
  • la destinazione dell'utile netto, tenuto conto dell'esercizio dell'opzione di patrimonializzazione prevista dall'art. 26 comma 5-bis del Decreto-legge n. 104/2023 (convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136), a riserva non distribuibile per 23.905.112 euro (importo pari a due volte e mezza l'imposta calcolata ai sensi del richiamato art. 26 del Decreto-legge n. 104/2023);
  • la distribuzione di un saldo del dividendo per l'esercizio 2023 pari a 0,90 euro, al lordo delle ritenute di legge, per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse ed in circolazione. Tale saldo del dividendo 2023 è stato messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 maggio 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 maggio 2024 e data di pagamento il 22 maggio 2024;
  • la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento, relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2023;

• la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera S.A. di nominare come nuovo amministratore indipendente Nicola Borri, in sostituzione del consigliere dimissionario Sebastien Egon Fürstenberg che, in qualità di Presidente onorario, continua a partecipare alla vita societaria e consiliare nei termini di Statuto. Il prof. Borri rimarrà in carica fino alla naturale scadenza del Consiglio di Amministrazione in carica, ossia fino all'Assemblea chiamata a deliberare l'approvazione del Bilancio relativo all'esercizio 2024.

Ristrutturazione della cartolarizzazione "Ifis ABCP Programme" di crediti factoring del valore di 1,15 miliardi di euro

In data 28 giugno 2024 Banca Ifis ha concluso con successo la ristrutturazione della cartolarizzazione denominata "Ifis ABCP Programme" del valore di 1,15 miliardi di euro avente ad oggetto crediti factoring di proprietà. Tale cartolarizzazione è stata inizialmente perfezionata il 13 ottobre 2016 e ha ad oggetto la cessione su base rotativa di crediti vantati verso la clientela privata derivanti dall'attività di factoring ordinaria della Banca, acquistati sia prosoluto, sia pro solvendo e di cui sia stata notificata la cessione al debitore ceduto.

L'operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger.

Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale della Banca.

Rimborsate nel 2024 linee TLTRO per 1,5 miliardi di euro

Per quanto concerne la raccolta TLTRO, si segnala come nel corso dell'esercizio, grazie alla solida posizione di liquidità della Banca in riserve e attivi liberi finanziabili in BCE, si è proseguito con il percorso di rimborso anticipato rispetto alla scadenza di settembre 2024, delle linee TLTRO III per un ulteriore valore nominale di 1.125 milioni di euro completando inoltre con largo anticipo tutte le azioni manageriali finalizzate al rimborso del residuo valore nominale di 411,5 milioni di euro, avvenuto in data 25 settembre 2024 e che ha portato a nominali 2.036,5 milioni di euro l'ammontare di linee TLTRO III rimborsate.

Si evidenzia come, già dalla fine del 2023, la Banca abbia posto in essere le azioni manageriali propedeutiche alla sostituzione di tale componente di funding attraverso emissioni di obbligazioni senior, l'incremento della raccolta retail con una strategia multicanale e campagne di marketing mirate nonché con la ristrutturazione di operazioni di cartolarizzazione sui portafogli della Banca.

Distribuzione di un acconto sui dividendi sull'utile 2024 pari a 63,1 milioni di euro (1,20 euro per azione)

In data 7 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato la distribuzione di un acconto sui dividendi sull'utile 2024 complessivamente pari a euro 63.083.736,00 ossia pari a 1,20 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle n. 52.569.780 azioni Banca Ifis emesse e in circolazione a tale data (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). L'acconto sui dividendi sull'utile 2024 è stato messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 18 novembre 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 19 novembre e data di pagamento (payment date) il 20 novembre 2024. La relazione del Consiglio di Amministrazione e il prospetto contabile al 30 settembre 2024 ex articolo 2433-bis c.c., sulla base dei quali il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione dell'acconto sul dividendo e incluse all'interno del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2024, sono messi a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Banca, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato e sul sito web istituzionale della Banca, www.bancaifis.it, sezione "Investor Relations". Infine, ai fini della distribuzione dell'acconto sui dividendi, la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ha rilasciato in data 7 novembre 2024 il parere previsto dall'articolo 2433-bis c.c. che è a disposizione dei soci presso la sede sociale della Banca.

Eventi successivi alla data di chiusura dell'esercizio

Presentata un'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank

In data 7 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato la promozione di un'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank. L'offerta è stata comunicata al mercato in data 8 gennaio 2025 con comunicazione diffusa ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 1, del D. Lgs. 58/98 (il "TUF") e dell'articolo 37 del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971/99 (il "Regolamento Emittenti"). L'offerta, che resta condizionata all'ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e all'avveramento delle condizioni stabilite, è finalizzata all'acquisizione da parte di Banca Ifis della titolarità del 100% delle azioni di illimity Bank quotate su Euronext Milan, Segmento Euronext STAR Milan. In particolare, Banca Ifis ha proposto che per ciascuna azione di illimity Bank portata in adesione all'offerta sia riconosciuto un corrispettivo che esprime una valorizzazione unitaria pari a 3,55 euro, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Banca Ifis al 7 gennaio 2025. Tale corrispettivo è composto da:

  • 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione per ciascuna azione di illimity Bank e
  • una componente in denaro pari a 1,414 euro.

In data 27 gennaio 2025, Banca Ifis ha depositato presso la Consob il documento di offerta ai sensi degli articoli 102 e 106, comma 4, del TUF avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie di illimity Bank. Inoltre, Banca Ifis ha reso noto di aver presentato alle Autorità competenti le istanze e/o le comunicazioni per l'ottenimento delle autorizzazioni richieste ai sensi della normativa applicabile all'offerta, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 4, del TUF e dell'articolo 37-ter, comma 1, lettera b), del Regolamento Emittenti.

In caso di successo dell'offerta, l'operazione, che prevede la successiva fusione per incorporazione di illimity Bank in Banca Ifis, potrà consentire alla Banca di accelerare il proprio percorso di crescita e di consolidare la leadership nel mercato italiano dello specialty finance, ampliando la base delle PMI clienti, entrando in nuovi business e in nuovi segmenti e proseguendo la leadership negli Npl.

Informativa sulle tensioni internazionali

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dalle tensioni internazionali, soprattutto con riferimento al Medio Oriente e al perdurare del conflitto Russia-Ucraina.

Banca Ifis viene svolge un monitoraggio a livello di rischio Paese sulle nazioni coinvolte nei conflitti. Tali monitoraggi continuativi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nelle zone interessate dalle tensioni internazionali in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, continua a ritenere ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Si fa rimanda al paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuto nella Relazione sulla gestione del Gruppo del Bilancio consolidato.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Con riferimento alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari si rimanda all'ultima predisposta, in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), cioè quella predisposta per l'esercizio 2024 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2025 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024. Tale documento viene inoltre messo a disposizione Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Assetti e Organizzazione di Governo Societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2024 per il Gruppo Banca Ifis.

Misure sulla Privacy

La Banca ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera e in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso del 2024 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 104.132 azioni proprie al prezzo medio di 12,32 euro, per un controvalore di 1,3 milioni di euro ed un valore nominale di 104.132 euro, realizzando utili per 437 mila euro che, in applicazione di quanto disposto dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia, sono stati iscritti nella voce patrimoniale "Sovrapprezzi di emissione".

Nel corso dell'esercizio non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine esercizio risulta pari a n. 1.238.886 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.238.886 euro.

Si precisa che la Banca non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

Operazioni con società del Gruppo e parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate Governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Parti correlate e soggetti collegati" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2024 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro della Banca.

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate nella "Parte H - Operazioni con parti correlate" della Nota integrativa consolidata, cui si fa rinvio.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2024 la Banca non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le sedi della Banca

La Banca ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 31 dicembre 2024 i dipendenti della Banca Ifis sono rappresentati da n. 1.428 unità (1.350 al 31 dicembre 2023). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI PER LIVELLI DI
INQUADRAMENTO
31.12.2024 31.12.2023 VARIAZIONI
Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 88 6,2% 88 6,5% 0 0,0%
Quadri direttivi 565 39,6% 522 38,7% 43 8,2%
Impiegati 775 54,3% 740 54,8% 35 4,7%
Totale dipendenti Banca Ifis 1.428 100,0% 1.350 100,0% 78 5,8%

Le attività di ricerca e sviluppo

La Banca, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Proposta di distribuzione dell'utile dell'esercizio

Signori Azionisti,

Il Consiglio di Amministrazione propone di destinare l'utile dell'esercizio di euro 139.302.991 come segue:

  • alla riserva di utili non distribuibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005 l'importo di euro 14.984.274;
  • agli azionisti un dividendo in contanti (al lordo delle ritenute di legge) pari a 0,92 euro per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione con stacco cedola (n. 31) il 19 maggio 2025. A novembre 2024 era già stato distribuito l'acconto sul dividendo per l'esercizio 2024, pari a 1,20 euro per azione. Tale dividendo è comprensivo della quota parte attribuibile alle azioni proprie detenute dalla società. Ai sensi dell'articolo 83-terdecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) la legittimazione al pagamento del dividendo è determinata con riferimento alle evidenze dei conti dell'intermediario di cui all'articolo 83-quater, comma 3 del TUF, al termine della giornata contabile del 20 maggio 2025 (c.d. record date);
  • alle altre riserve la quota residuale rispetto all'allocazione di cui ai punti precedenti.

Il pagamento sarà effettuato dal 21 maggio 2025 per il tramite degli intermediari autorizzati presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Schemi di Bilancio

Stato Patrimoniale

VOCI DELL'ATTIVO
(in unità di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Cassa e disponibilità liquide 334.189.908 599.016.467
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
233.919.927 216.049.105
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.488.967 583.205
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 230.430.960 215.465.900
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
701.824.564 749.171.044
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.081.194.814 9.836.784.565
a) crediti verso banche 760.944.739 634.802.491
b) crediti verso clientela 9.320.250.075 9.201.982.074
50. Derivati di copertura 7.404.271 -
70. Partecipazioni 699.511.343 672.528.343
80. Attività materiali 163.013.951 140.810.946
90. Attività immateriali 40.099.548 32.993.043
100. Attività fiscali: 173.773.896 238.924.453
a) correnti 21.491.338 29.269.663
b) anticipate 152.282.558 209.654.790
120. Altre attività 332.417.381 376.895.638
Totale dell'attivo 12.767.349.603 12.863.173.604

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in unità di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.034.158.033 11.117.517.248
a) debiti verso banche 1.327.383.534 2.604.466.155
b) debiti verso clientela 8.199.423.428 7.077.198.747
c) titoli in circolazione 1.507.351.071 1.435.852.346
20. Passività finanziarie di negoziazione 13.765.045 14.005.340
40. Derivati di copertura 14.868.050 11.643.727
60. Passività fiscali: 36.198.492 38.268.504
a) correnti 9.137.977 8.799.355
b) differite 27.060.515 29.469.149
80. Altre passività 219.927.675 259.976.018
90. Trattamento di fine rapporto del personale 5.080.658 5.321.717
100. Fondi per rischi e oneri: 48.984.871 51.804.638
a) impegni e garanzie rilasciate 5.438.975 5.248.405
b) quiescenza e obblighi simili 217.506 189.344
c) altri fondi per rischi e oneri 43.328.390 46.366.889
110. Riserve da valutazione (22.822.809) (33.085.299)
140. Riserve 1.222.739.288 1.201.177.993
145. Acconti su dividendi (63.083.736) (62.961.692)
150. Sovraprezzi di emissione 85.390.743 84.107.651
160. Capitale 53.811.095 53.811.095
170. Azioni proprie (-) (20.970.793) (21.817.335)
180. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) 139.302.991 143.403.999
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.767.349.603 12.863.173.604

Conto Economico

VOCI
(in unità di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 613.512.957 563.632.166
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 596.001.233 557.601.255
20. Interessi passivi e oneri assimilati (413.119.643) (324.542.772)
30. Margine di interesse 200.393.314 239.089.394
40. Commissioni attive 96.447.722 98.701.387
50. Commissioni passive (12.140.179) (10.819.465)
60. Commissioni nette 84.307.543 87.881.922
70. Dividendi e proventi simili 94.543.393 105.172.263
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 1.939.050 2.915.709
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.139.886) (100.442)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 24.866.619 6.210.284
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.598.480 2.527.346
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
8.203.768 2.656.229
c) passività finanziarie 64.371 1.026.709
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
24.043.775 14.331.719
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
24.043.775 14.331.719
120. Margine di intermediazione 428.953.808 455.500.849
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (33.393.739) (54.974.424)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (33.876.530) (54.894.049)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
482.791 (80.375)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 395.560.069 400.526.425
160. Spese amministrative: (252.657.090) (247.493.455)
a) spese per il personale (127.287.102) (123.267.457)
b) altre spese amministrative (125.369.988) (124.225.998)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.005.085) (3.555.354)
a) impegni e garanzie rilasciate (256.743) 3.670.763
b) altri accantonamenti netti (2.748.342) (7.226.117)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (11.109.808) (8.716.206)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (9.382.478) (6.866.125)
200. Altri oneri/proventi di gestione 54.613.469 42.061.072
210. Costi operativi (221.540.992) (224.570.068)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.017.000) (3.740.072)
260. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 171.002.077 172.216.285
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (31.699.086) (28.812.286)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 139.302.991 143.403.999
300. Utile (perdita) d'esercizio 139.302.991 143.403.999

Prospetto della redditività complessiva

VOCI
(in unità di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 139.302.991 143.403.999
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
(3.756.240) (4.506.076)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(3.787.154) (4.466.110)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(153.568) -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 184.482 (39.966)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
2.392.510 16.821.442
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2.392.510 16.821.442
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.363.730) 12.315.366
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 137.939.261 155.719.365

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2024

esercizio precedente Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
(in unità di euro) Esistenze al 31.12.2023 Modifica saldi apertura Esistenze al 01.01.2024 Dividendi e altre destinazioni
Riserve
Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options mplessiva esercizio 2024
Redditività co
monio netto
al 31.12.2024
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811.095 - 53.811.095 - - - - - - - - - - - 53.811.095
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
84.107.651 - 84.107.651 - - 846.541 436.551 - - - - - - - 85.390.743
Riserve:
a) di utili 1.196.851.787 - 1.196.851.787 33.221.037 - (11.814.935) - - - - - - - - 1.218.257.889
b) altre 4.326.206 - 4.326.206 - - - - - - - - - 155.193 - 4.481.399
Riserve da valutazione: (33.085.299) - (33.085.299) - - 11.626.220 - - - - - - - (1.363.730) (22.822.809)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
Acconti su dividendi (62.961.692) - (62.961.692) - 62.961.692 - - - (63.083.736) - - - - - (63.083.736)
Azioni proprie (21.817.335) - (21.817.335) - - - 846.542 - - - - - - - (20.970.793)
Utile (perdita)
d'esercizio
143.403.999 - 143.403.999 (33.221.037) (110.182.962) - - - - - - - - 139.302.991 139.302.991
Patrimonio netto 1.364.636.412 - 1.364.636.412 - (47.221.270) 657.826 1.283.093 - (63.083.736) - - - 155.193 137.939.261 1.394.366.779

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2023

esercizio precedente Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
(in unità di euro) Esistenze al 31.12.2022 Modifica saldi apertura Esistenze al 01.01.2023 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
Acquisto azioni proprie
Acconti su dividendi
E
Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options mplessiva esercizio 2023
Redditività co
monio netto
al 31.12.2023
Patri
Capitale:
a) azioni ordinarie 53.811.095 - 53.811.095 - - - - - - - - - - - 53.811.095
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi
di
emissione
83.766.584 - 83.766.584 - - 286.724 54.343 - - - - - - - 84.107.651
Riserve:
a) di utili 1.194.780.800 - 1.194.780.800 6.378.451 - (4.307.464) - - - - - - - - 1.196.851.787
b) altre 3.218.203 - 3.218.203 - - - - - - - - - 1.108.002 - 4.326.206
Riserve da valutazione: (50.653.450) - (50.653.450) - - 5.252.785 - - - - - - - 12.315.366 (33.085.299)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
Acconti su dividendi (52.433.114) - (52.433.114) - 52.433.114 - - - (62.961.692) - - - - - (62.961.692)
Azioni proprie (22.104.058) - (22.104.058) - - - 286.723 - - - - - - - (21.817.335)
Utile
(perdita)
d'esercizio
79.796.332 - 79.796.332 (6.378.451) (73.417.881) - - - - - - - - 143.403.999 143.403.999
Patrimonio netto 1.290.182.392 - 1.290.182.392 - (20.984.767) 1.232.045 341.066 - (62.961.692) - - - 1.108.002 155.719.365 1.364.636.412

Banca Ifis | Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

Rendiconto Finanziario

RENDICONTO FINANZIARIO Importo
Metodo indiretto (in unità di euro) 31.12.2024 31.12.2023
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 120.147.964 147.809.132
- risultato d'esercizio (+/-) 139.302.991 143.403.999
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(25.982.825) (17.247.428)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 1.139.886 100.442
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 33.393.739 54.974.424
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 20.492.286 15.582.331
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 8.583.280 8.804.339
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 31.699.086 28.812.286
- altri aggiustamenti (+/-) (88.480.479) (86.621.261)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (141.775.126) (499.336.612)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (966.712) 4.102.704
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 9.078.715 (13.540.095)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 55.704.143 (34.076.794)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (278.292.778) (561.648.237)
- altre attività 72.701.506 105.825.810
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (137.797.846) 564.129.561
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (86.097.095) 574.228.418
- passività finanziarie di negoziazione (240.295) (11.976.523)
- altre passività (51.460.456) 1.877.665
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) (159.425.008) 212.602.080
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 82.000.000 89.000.000
- dividendi incassati su partecipazioni 82.000.000 89.000.000
2. Liquidità assorbita da (77.063.916) (57.542.595)
- acquisti di partecipazioni (30.000.000) (14.936.407)
- acquisti di attività materiali (30.574.933) (25.388.552)
- acquisti di attività immateriali (16.488.983) (17.217.636)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) 4.936.084 31.457.405
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità (*) (110.337.635) (85.156.650)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (110.337.635) (85.156.650)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C (264.826.559) 158.902.835
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 599.016.467 440.113.632
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D (264.826.559) 158.902.835
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F
LEGENDA:
334.189.908 599.016.467

(+) generata (-) assorbita

(*) I saldi di tale voce rappresentano l'uscita di cassa per pagamento dividendi nei rispettivi esercizi. Nello specifico, il saldo relativo all'esercizio 2024 include sia la distribuzione del saldo del dividendo sull'utile 2023 (cioè l'importo eccedente quanto già distribuito come acconto nel corso del 2023) sia la distribuzione dell'acconto dividendo sull'utile 2024. Il saldo relativo all'esercizio 2023 invece include sia la distribuzione del saldo del dividendo sull'utile 2022 sia la distribuzione dell'acconto dividendo sull'utile 2023.

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non
monetarie
INFORMATIVA IAS 7 par. 44 A e B
(in unità di euro)
31.12.2023 Flussi di
cassa
Variazione
del fair
value
Altro 31.12.2024
Passività derivanti da attività di finanziamento
(voci 10 - 20 - 30 del passivo)
11.131.522.589 (86.337.390) (240.295) 2.978.173 11.047.923.077

Nota integrativa

Parte A - Politiche contabili

A.1 - Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dall'Unione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente Bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio a quanto successivamente illustrato.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabile, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) con le quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare su aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio d'esercizio è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Trasparenza), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea in un formato elettronico unico di comunicazione.

Il compito di elaborare norme tecniche di regolamentazione per specificare tale formato è stato conferito all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (European Securities and Markets Authority - ESMA), che ha pubblicato l'European Single Electronic Format (ESEF). Tale formato rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli IFRS.

Per l'anno 2024 è previsto che solo gli Schemi del Bilancio consolidato e l'informativa di Nota Integrativa consolidata debbano essere oggetto di "marcatura" alla tassonomia ESEF, secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA. Tenuto conto che il documento "Bilanci 2024" è comprensivo anche del Bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato xHTML.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio d'esercizio è costituito:

  • dagli Schemi del Bilancio d'esercizio (composto dagli schemi di stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal rendiconto finanziario);
  • dalla Nota integrativa;

lo stesso è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.

Il Bilancio d'esercizio è stato redatto in applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio d'esercizio si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, 8° aggiornamento del 17 novembre 2022.

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per l'esercizio di riferimento e per l'esercizio precedente.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota Integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2023 di Banca Ifis.

Il Bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il Bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca come successivamente illustrato nel dettaglio;
  • rilevazione per competenza economica;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata. In quest'ultimo caso nella Nota Integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Agli schemi precedentemente descritti possono essere aggiunte nuove voci qualora di rilievo se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi stessi. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la Nota Integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale, da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio di riferimento. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella Nota integrativa.

La Nota Integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale, C - Informazioni sul conto economico, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di Settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della Nota integrativa è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le incertezze nelle previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della Banca e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, alla luce della situazione patrimoniale e finanziaria di Banca Ifis e, esaminati i rischi derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche alla luce della situazione corrente, delle tensioni geopolitiche ed delle relative possibili implicazioni macroeconomiche ivi incluse quelle rivenienti dalle tensioni internazionali connesse al Medio Oriente, gli amministratori ritengono che la Banca abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile. Gli amministratori non ritengono, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale e pertanto il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Per maggiori dettagli sulle analisi condotte con riferimento alle tensioni internazionali si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione sulla gestione di Banca Ifis denominato "Informativa sulle tensioni internazionali".

Restrizioni significative

Non vi sono restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12 quali restrizioni legali, contrattuali e normative sulla capacità di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività della Banca né diritti di protezione delle interessenze di minoranza che possono limitare significativamente la capacità della Banca di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività della Banca.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non si segnalano eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del progetto di Bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (6

marzo 2025), riconducibili alla fattispecie degli "adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia eventi che comportano una rettifica delle informazioni patrimoniali ed economiche alla data di bilancio.

Sezione 4 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2024

In data 24 ottobre 2024 l'ESMA ha pubblicato un richiamo di informativa ("European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports") contente taluni argomenti e raccomandazioni con riferimento:

  • alla predisposizione dell'informativa finanziaria relativa all'esercizio 2024, relativamente a:
    • considerazioni sulla liquidità;
    • politiche contabili, valutazioni e stime significative;
  • alla predisposizione dell'informativa di sostenibilità relativa all'esercizio 2024, relativamente a:
    • considerazioni di materialità nella reportistica secondo gli ESRS;
    • perimetro e struttura dell'informativa di sostenibilità;
    • informativa relativa al Article 8 della c.d. Taxonomy Regulation;
  • alla reportistica in ambito ESEF (European Single Electronic Format), in merito a errori comuni rilevati nello Stato patrimoniale;
  • ad alcune considerazioni generali, fra cui di particolare importanza vi è la connettività tra l'informativa finanziaria e quella di sostenibilità.

Nella seguente sezione si fornisce un'illustrazione degli aspetti considerati come prioritari per le valutazioni condotte ai fini della redazione dell'informativa finanziaria contenuta nel Bilancio 2024 e per la relativa disclosure, in linea con le raccomandazioni fornite da ESMA, con comunicazione del 24 ottobre 2024 intitolata "European Common Enforcement Priorities for 2024 corporate reporting", e da Consob con comunicazione del 20 dicembre 2024 intitolata "L'informativa sul clima fornita nei bilanci".

Considerazioni sulla liquidità

Per quanto concerne gli aspetti connessi alla liquidità e ai relativi rischi, il Gruppo e Banca Ifis sono costantemente impegnati nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

La gestione della liquidità operativa ha l'obiettivo di assicurare che il medesimo abbia la capacità di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale, a livello di gruppo, la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della Banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento, a livello di gruppo, fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno e oltre 3 e 5 anni.

Al 31 dicembre 2024 le fonti finanziarie della Banca sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a mediolungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con

primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel 2024 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema (TLTRO, LTRO e MRO), nel corso del primo semestre 2024 si è provveduto in ambito TLTRO a rimborsare anticipatamente un totale di 1,2 miliardi di euro a livello di valore nominale, facendo scendere l'ammontare ancora in essere (che al 31 dicembre 2023 era pari a nominali 1,5 miliardi di euro) a residui nominali 0,3 miliardi di euro, i quali sono stati poi integralmente rimborsati alla scadenza di settembre 2024. A dicembre 2024 la Banca ha partecipato inoltre ad una nuova operazione di MRO per 400 milioni di euro con scadenza 8 gennaio 2025.

Con riferimento alle attività della Banca in ambito liquidità, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto di tali fattori in termini di riserve di liquidità disponibili e relativi deflussi di liquidità sulla raccolta della Banca e del Gruppo.

Politiche contabili, valutazioni e stime significative

Per quanto concerne le politiche contabili della Banca valide alla data di riferimento del presente documento, si rimanda all'informativa riportata successivamente nel paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Parte A della presente Nota integrativa individuale.

Per quanto riguarda invece le valutazioni e le stime significative che vengono adottate ai fini della predisposizione del Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, si veda quanto riportato nel sottoparagrafo immediatamente successivo denominato "Rischi e incertezze legati all'utilizzo di stime".

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente Bilancio d'esercizio nonché ipotesi e ogni altro fattore considerato ragionevole alla luce dell'esperienza storica e dell'evoluzioni future prevedibili.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati futuri potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, alla data del presente documento non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di Nota Integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024. In particolare, gli aspetti che hanno richiesto il ricorso a stime complesse e particolarmente caratterizzate da significative assunzioni sono:

  • determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti ed i titoli di debito valutati al costo ammortizzato;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le poste sopra elencate, si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime. Per quanto riguarda invece le fattispecie relative alle partecipazioni, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo "5 - Partecipazioni" della sezione "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa individuale.

Determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda alla sezione "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa individuale.

Misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti ed i titoli di debito valutati al costo ammortizzato

La determinazione della ECL per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è un processo articolato che richiede il ricorso ad assunzioni e stime significative.

Per le attività finanziarie per le quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, comporta la necessità di individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione e l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 dei crediti e dei titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate con riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dello strumento qualora sia stato accertato un significativo deterioramento o un indicatore di impairment (Stage 2 e Stage 3).

Ne consegue che il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di rischio PD ed LGD comprensivi di informazioni prospettiche (forward looking);
  • la valutazione della presenza di significativo incremento di rischio di credito (SICR), basata su criteri che considerano informazioni qualitative e quantitative;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Nell'ambito dei possibili approcci ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso a specifiche metodologie o la selezione di taluni parametri estimativi può influenzare in modo significativo la valutazione di tali attività. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

Nel corso del 2024 è stato sviluppato un nuovo modello per la componente di Stage allocation al fine di migliorare la solidità delle stime. Gli aggiornamenti hanno riguardato principalmente scelte metodologiche che

irrobustiscono ulteriormente il processo di stima o evoluzioni di modello che garantiscono una maggior aderenza alle migliori prassi di settore e alle indicazioni formulate nel tempo dalle autorità di vigilanza.

Per maggiori informazioni in merito alle modalità e ai modelli di determinazione della ECL si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2. Rischi del consolidato prudenziale" della Nota Integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Stima dei fondi per rischi e oneri

La Banca è soggetto passivo in talune tipologie di contenzioso ed è altresì esposta a numerose fattispecie di passività potenziali. Le complessità delle specifiche situazioni che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente ad eventuali problematiche interpretative, richiedono in talune circostanze significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale. Tali circostanze rendono difficile la valutazione delle passività potenziali; ne consegue che la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate talvolta su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima anche complessi.

Nello specifico la Banca ricorre alla rilevazione di una passività quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Valutazione circa la recuperabilità delle Attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Assets)

Tra gli attivi iscritti in Bilancio figurano attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale può essere rilevata solo nella misura in cui è probabile che siano disponibili redditi imponibili futuri che ne consentano la recuperabilità.

L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in Bilancio presuppone pertanto una valutazione circa la probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale valutazione non è condotta per le imposte anticipate di cui alla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che risultano trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP e per le quali conseguentemente il relativo recupero è quindi certo indipendentemente dalla capacità di generare redditi futuri.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità o soggettività. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Il totale complessivo delle DTA al 31 dicembre 2024 risulta pari a 152,3 milioni di euro, inclusivi della quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 81,0 milioni di euro (pari al 53,2% del totale DTA) che si riverserà entro il 2029 per espressa previsione normativa. Si ricorda che tali imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla citata Legge sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone, introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016, di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto sull'ammontare residuo, si evidenzia che la quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,0 milioni di euro (pari al 26,3% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2025 al 2032 (dei quali circa 31 milioni di euro entro il 2029). La restante quota ammontante a 31,3 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Di seguito si illustrano i nuovi principi contabili IAS/IFRS o le modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché le nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 da quelli adottabili negli esercizi successivi riportando tuttavia anche le modifiche intervenute nel 2024.

Principi omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del Bilancio d'esercizio 2024 "Lease Liability in a Sale and Leaseback" (amendments to IFRS 16)

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.

Tali modifiche riguardano le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente alla data della prima applicazione. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti nel Bilancio d'esercizio.

"Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current; Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date; and Non-current Liabilities with Covenants"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi. Le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti per la Banca, tenuto conto che l'ambito di applicazione si riferisce ai finanziamenti ricevuti con covenant; in aggiunta, per la Banca la rappresentazione nello stato patrimoniale è guidata dagli schemi contenuti dalla Circolare n. 262/05 di Banca d'Italia, che non prevedono alcuna evidenza tra le passività correnti e non correnti.

"Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti nel Bilancio d'esercizio.

Principi emanati e omologati ma la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2024

Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability (issued on 15 August 2023)

In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente. Non si attendono effetti nel Bilancio d'esercizio dall'adozione di tale emendamento.

Principi emanati ma non ancora omologati

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora oggetto di omologazione da parte della Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio. La Banca non si attende impatti significativi derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti.

IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"

Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio". La prima applicazione del nuovo principio è prevista per il 1° gennaio 2027.

Il nuovo principio introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

  • migliore comparabilità nel conto economico;
  • maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management;
  • raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.

Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, troveranno recepimento nelle regole di compilazione del bilancio bancario, disciplinate dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia. Sono in corso le valutazioni al fine di verificare, oltre agli impatti in termini di una diversa rappresentazione dell'informativa, eventuali impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.

"Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review su alcune aree di maggior preoccupazione o di dubbio innescate dall'applicazione del principio stesso.

In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending;
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento in deroga a quanto attualmente previsto se vengono rispettati specifici criteri.

Sono stati altresì introdotti specifici requisiti di informativa per gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value e per gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESG.

"Contracts Referencing Nature-dependent Electricity - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

In data 18 dicembre 2024, lo IASB ha pubblicato alcuni emendamenti finalizzati ad una migliore rappresentazione degli effetti dei contratti di fornitura di energia elettrica dipendenti dalla natura, spesso strutturati sotto forma di accordi di acquisto di energia (PPA). La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili, come ad esempio le condizioni meteorologiche. Gli attuali requisiti contabili, infatti, potrebbero non cogliere adeguatamente le modalità con le quali questi contratti influenzano le prestazioni di un'azienda. Le modifiche comprendono: i) chiarimenti sull'applicazione dei requisiti per l'uso proprio (cosiddetto "own use"); ii) la possibilità di utilizzare l'hedge accounting qualora tali contratti siano utilizzati come strumenti di copertura; iii) l'aggiunta di nuovi requisiti di informativa per consentire agli investitori di comprendere l'effetto di questi contratti sulla performance finanziaria e sui flussi di cassa di una società.

Per le modifiche in esame, che saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata, non si prevedono impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della Banca.

"Annual Improvements Volume 11"

In data 18 luglio 2024, lo IASB ha emanato le consuete modifiche annuali agli IFRS "Annual Improvements to IFRS Accounting Standards - Volume 11". Il documento racchiude chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche

volte a migliorare l'efficacia dei principi in essere. Nello specifico tali perfezionamenti riguardano l'IFRS 1, l'IFRS 7, l'IFRS 9, l'IFRS 10 e lo IAS 7. Le modifiche saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata. Tenuto conto della minor portata di tali modifiche non sono previsti impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della Banca.

Termini di approvazione e pubblicazione del Bilancio

L'art. 154-ter del D.lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il Bilancio d'esercizio della Banca e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di Bilancio d'esercizio, la Relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di Bilancio d'esercizio della Banca è approvato dal Consiglio di Amministrazione il 6 marzo 2025; il Bilancio d'esercizio sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 17 aprile 2025, in prima convocazione.

Revisione contabile

Il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 è sottoposto a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società. La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154 ter del D. Lgs. 58/98.

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL")

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.
  • attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, rientrano in questa categoria:
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement" (cd. "SPPI test" non superato);
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to Collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali) né "Held to Collect and Sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie;
    • le quote di OICR;
    • gli strumenti di capitale per i quali la Banca non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI Option").

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono rilevate al fair value, normalmente pari al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o quando le attività sono cedute se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ("FVOCI")

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente sia mediante la vendita (Business model "HTC&S - Held to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva senza successivo rigiro a conto economico (cosiddetta "OCI Option").

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono riclassificati nel conto economico.

Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La

sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti, sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.

I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o nel caso le stesse siano cedute ma solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "HTC - Held to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche, ad eccezione di quelli a vista (che sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide");
  • i crediti verso clientela, principalmente costituiti:
    • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto pro-solvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti pro-soluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
    • da impieghi con la clientela derivanti dalla sottoscrizione di mutui o finanziamenti erogati nell'ambito dell'attività di corporate banking;
    • da operazioni di pronti contro termine (PCT);

  • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
  • da portafogli di crediti deteriorati di difficile esigibilità acquistati da operatori terzi (c.d. POCI);
  • i titoli di debito in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine (PCT) con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Inoltre, la Banca utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche della Banca e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese (transattiva o giudiziale).

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9.

Le citate attività sono infatti esaminate con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si

procede a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo.

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel paragrafo Altre informazioni della presente sezione A.2, prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno;
  • Stage 2: attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: attività finanziarie deteriorate per le quali sono state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore e valutate sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD).

Per le attività deteriorate, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo di valutazione analitica in base a categorie omogenee di rischio – volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario.

Tra le attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Purchased or Originated Credit Impaired (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito, cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore,

anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Un successivo miglioramento del merito creditizio della controparte, che potrà riflettersi nel valore attuale dei flussi di cassa, comporta la classificazione nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (cioè "lifetime"), mentre l'IFRS 9 richiede per le attività in Stage 1 una ECL stimata su un orizzonte di 12 mesi.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari o nel caso le stesse siano cedute, ma solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

Con specifico riferimento alle esposizioni deteriorate di procede alla cancellazione quando il credito è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito (cd write off), al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, la Banca procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa (LCA) o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali siano oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali o concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

4 - Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Con riferimento alle operazioni di copertura, la Banca ha scelto di adottare in sede di prima applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 e di non avvalersi dell'opzione, prevista dal medesimo principio, di applicare le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out"), ad eccezione degli specifici casi previsti nell'IFRS 9 (par. 6.1.3) e non disciplinati dallo stesso principio.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare dal punto di vista contabile potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, per il tramite degli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna alla Banca possono essere designati come strumenti di copertura.

L'unica tipologia di copertura utilizzata dalla Banca al 31 dicembre 2024 è la copertura specifica di fair value ("micro-fair value hedge"), che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio.

Uno strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l'elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa.

All'inizio della relazione di copertura vi deve essere una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento coperto, la natura del rischio coperto e di come valutare l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono rilevati al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensano le variazioni del fair value dell'elemento coperto con le variazioni del fair value del relativo strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, sia dell'elemento coperto prodotte dal fattore di rischio sottostante, sia dello strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, costituisce di conseguenza l'effetto economico netto.

L'efficacia della copertura, pertanto, dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Tale valutazione deve tenere conto dell'intento perseguito nel momento in cui la copertura è stata attuata.

La valutazione dell'efficacia viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infra-annuale utilizzando test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'efficacia attesa sulla base di limiti definiti internamente dalla Banca.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto Economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo.

Inoltre, la contabilizzazione delle coperture di fair value in essere cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • viene deciso di revocare la designazione.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate e collegate.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non è oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravvalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento ai sensi dello IAS 40 e quelle ad uso funzionale ai sensi dello IAS 16.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

In particolare, le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • automezzi;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio.

In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

La voce include infine le migliorie su beni di terzi e le spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso ai sensi dell'IFRS 16 il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile definita sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti fatta eccezione per quando di seguito descritto.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile indefinita o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, i valori residui e i metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono rivisti ad ogni chiusura di esercizio e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value,

dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

fabbricati: non superiore a 34 anni;
mobili: non superiore a 7 anni;
impianti elettronici: non superiore a 5 anni;
altre: non superiore a 5 anni;
migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

In particolare, i costi sostenuti internamente per lo sviluppo di progetti di software costituiscono attività immateriali e sono iscritti all'attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate:

  • il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile;
  • vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita;
  • è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo del software capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo.

Criteri di valutazione

Successivamente all'iscrizione iniziale le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita a sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti determinati in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i

costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, tra cui l'avviamento, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "240. Rettifiche di valore dell'avviamento". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Qualsiasi utile o perdita derivante dall'eliminazione dell'attività (calcolata come differenza tra il corrispettivo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività) è inclusa nel conto economico.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.

I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata.

9 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al lordo dei relativi acconti pagati.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali", salvo l'esistenza di un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte anticipate e differite facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra la Banca e La Scogliera S.A., le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferite al consolidato fiscale - vengono iscritte tra le "Altre attività" oppure tra le "Altre passività" come crediti/debiti verso La Scogliera S.A., ente consolidante ai sensi della normativa fiscale.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le imposte differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in Bilancio a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Banca, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi eccetto i casi in cui:

  • l'imposta anticipata collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte anticipate viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

10 - Fondi per rischi e oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti ai sensi dello IAS 19. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun periodo di riferimento sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.

Gli utili e le perdite attuariali (cioè le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella Nota Integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce include i debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali importi riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di locazione finanziaria, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice.

Le operazioni di pronti contro termine (PCT) con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono oggetto di cancellazione contabile quando risultano annullate, scadute, estinte o adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico.

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Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura dell'esercizio di riferimento e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal Bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Si precisa che la Banca non svolge l'operatività in oggetto.

14 - Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di Bilancio, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del Bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico dell'esercizio in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva in quanto rilevate in contrapposizione di una riserva di patrimonio netto.

15 - Attività e passività assicurative

Si precisa che la Banca non svolge l'operatività in oggetto.

16 - Altre informazioni

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine esercizio.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.

La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici ai dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, il Trattamento di fine rapporto (TFR);
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale (TFR), applicato ai dipendenti della Banca, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto, esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare oppure essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere inclusi nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 "Share-based payments"; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share-based payment". Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato.

Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo di maturazione ("vesting period") in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti partecipativi che verranno effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo rilevato a conto economico rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nell'esercizio di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

Ricavi

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligation") contenute nel contratto;

  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("at a point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Compensazione di strumenti finanziari

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio 2024 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività, cioè che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre Livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti Livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso, la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso, la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti

sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non fosse disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentissero l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongano l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In tali casi, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il Livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sarebbero comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad esempio report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è sempre tenuta in considerazione l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premium che gli operatori tipicamente valutano in sede di pricing degli strumenti. I valuation adjustment, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustment: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustment: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustment: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustment: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione al fair value, la Banca adotta varie metodologie declinate a seconda delle specifiche caratteristiche dei prodotti oggetto di valutazione.

Per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value, il metodo utilizzato è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free (rf) per pari scadenze, il costo del funding (COF – "Cost of Funding"), il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari, in particolare la metodologia definita come "Multipli di mercato di società comparabili" alla quale viene confrontato un metodo di controllo come il "Discounted Cash Flow Model" o il "metodo delle Transazioni comparabili". Quest'ultimo metodo si applica su transazioni che presentano caratteristiche economiche e patrimoniali simili a quella oggetto di valutazione e aggiustamento per le grandezze economico e patrimoniali dell'asset valutato.

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato prevede come base di partenza per la determinazione del fair value il Net Asset Value (NAV). Successivamente si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli standard internazionali applicabili. Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come segue:

• liquidity adjustment: lo sconto di liquidabilità deve tenere conto dell'incapacità di smobilizzare l'impegno economico in tempi brevi. Tale sconto, che si riferisce ad un orizzonte temporale in grado di esprimere la durata media degli investimenti presenti nel fondo, è applicato al NAV sopra definito in maniera inversamente proporzionale alle variazioni del NAV stesso. Terminata la fase di investimento, lo sconto applicato scenderà proporzionalmente di anno in anno fino ad assestarsi allo sconto base applicato per il primo anno;

  • credit risk adjustment: lo sconto sul rischio di credito deve tener conto della probabilità di default del sottostante in cui investe il fondo;
  • other risk adjustment: rientra all'interno della categoria lo sconto di qualsiasi altro elemento significativo conosciuto dal gestore dello strumento al momento della valutazione.

Con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Valuation Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debt Valuation Adjustment).

La variazione dei tassi di interesse intervenuta nel corso dell'esercizio ha avuto un impatto sul fair value dei derivati. Tuttavia, con riferimento alla misurazione del rischio di controparte (Credit Valuation Adjustment e Debit Valuation Adjustment), alla data del 31 dicembre 2024, l'impatto sui valori patrimoniali dei derivati con mark-tomarket, sia positivo che negativo, è sostanzialmente nullo in quanto la quasi totalità degli strumenti finanziari derivati, risultano collateralizzati mediante accordi di Credit Support Annex (CSA). Il saldo al 31 dicembre 2024 dei derivati, per i quali non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte (CSA), non è da ritenersi significativo (127 mila euro).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, il portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Il fair value viene convenzionalmente assunto pari al valore contabile per tutte le esposizioni classificate come deteriorate, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno, in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al valore di carico.

Per i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel Livello 3. Al riguardo si segnala che nel recente passato sono state osservate sul mercato italiano significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati con prezzi che hanno scontato le specifiche caratteristiche dei portafogli ceduti e dei differenti rendimenti richiesti dagli acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tale da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti in bonis è il sopraccitato DCF Model applicato ai crediti con vita residua superiore all'anno, mentre per gli altri crediti con scadenza a breve o privi di scadenza viene considerato il valore nominale. I flussi di cassa futuri sono composti dalla somma della quota capitale e interessi e attualizzati con un tasso formato dal credit spread (curve di coverage) e dal tasso Euribor 3 mesi.

Per quanto riguarda le passività finanziarie al costo ammortizzato, il fair value calcolato a fini di informativa viene determinato applicando le metodologie seguenti:

  • per le passività a medio e lungo termine, la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri utilizzando un tasso di interesse che incorpora la componente relativa al proprio rischio di credito;
  • per le passività a vista, con scadenza nel breve termine o indeterminata, il valore contabile di iscrizione rappresenta una buona approssimazione del fair value.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, la Banca, salvo quanto successivamente evidenziato, effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la

determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Per quanto riguarda le esposizioni in titoli di debito valutate al fair value di Livello 3, pari a 68,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024, gli effetti di potenziali variazioni dei parametri utilizzati sono da ritenersi non significativi.

Per i titoli capitale (pari 141,5 milioni di euro) e le quote di OICR (pari a 86,6 milioni di euro) non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitività.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, Banca Ifis effettua passaggi di Livello sulla base delle seguenti linee guida:

  • per i titoli di debito e i finanziamenti:
    • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
    • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
    • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
  • per gli strumenti di capitale il trasferimento di Livello avviene:
    • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (ad esempio prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
    • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (ad esempio transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

A.4.4 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per Livelli di fair value

Attività/Passività misurate al fair value 31.12.2024 31.12.2023
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con
impatto a conto economico
5.785 3.489 224.646 5.144 583 210.322
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 3.489 - - 583 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
5.785 - 224.646 5.144 - 210.322
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
623.521 5.574 72.730 673.789 5.373 70.009
3. Derivati di copertura - 7.404 - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 629.306 16.467 297.376 678.933 5.956 280.331
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 13.765 - - 14.005 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 14.868 - - 11.644 -
Totale - 28.633 - - 25.649 -

Legenda:

L1 = Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2 = Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3 = Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 31 dicembre 2024 l'impatto dell'applicazione del Credit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,2 milioni di euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, esse sono principalmente costituite da titoli quotati (Livello 1). Relativamente ai titoli nel Livello 3, l'importo include quote di partecipazione in Banca d'Italia per un valore di bilancio di 50,0 milioni di euro.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Totale di cui:
a)
attività
finanzia
rie
detenut
e per la
negozia
-zione
di cui: b)
attività
finanziari
e
designat
e al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziari
e
obbligato
-
riamente
valutate
al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con
impatto
sulla
redditività
complessiv
a
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immaterial
i
1. Esistenze iniziali 210.322 - - 210.322 70.009 - - -
2. Aumenti 73.094 - - 73.094 5.577 - - -
2.1. Acquisti 42.693 - - 42.693 3.552 - - -
2.2. Profitti imputati a: 30.152 - - 30.152 2.025 - - -
2.2.1. Conto economico 30.152 - - 30.152 - - - -
– di cui plusvalenze 23.399 - - 23.399 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - - - - 2.025 - - -
2.3. Trasferimenti da altri
Livelli
- - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in
aumento
249 - - 249 - - - -
3. Diminuzioni 58.770 - - 58.770 2.856 - - -
3.1. Vendite 19.495 - - 19.495 1.205 - - -
3.2. Rimborsi 31.198 - - 31.198 - - - -
3.3. Perdite imputate a: 6.747 - - 6.747 1.651 - - -
3.3.1. Conto economico 6.747 - - 6.747 - - - -
– di cui minusvalenze 5.457 - - 5.457 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - - - - 1.651 - - -
3.4. Trasferimenti ad altri
Livelli
- - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in
diminuzione
1.330 - - 1.330 - - - -
4. Rimanenze finali 224.646 - - 224.646 72.730 - - -

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

Banca Ifis non detiene passività valutate al fair value su base ricorrente a Livello 3.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli del fair value

Attività/Passività non
misurate al fair value o
31.12.2024 31.12.2023
misurate al fair value su
base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
10.081.195 2.240.199 2.082 7.854.103 9.836.783 2.340.968 - 7.476.013
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
210 - - 210 407 - - 407
3. Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 10.081.405 2.240.199 2.082 7.854.313 9.837.190 2.340.968 - 7.476.420
1. Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
11.034.158 1.455.245 112.439 9.355.969 11.117.517 1.329.813 104.630 9.497.304
2. Passività associate ad attività
in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.034.158 1.455.245 112.439 9.355.969 11.117.517 1.329.813 104.630 9.497.304

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato l'importo relativo al Livello 1 si riferisce a titoli di Stato e ad altri titoli di debito quotati, mentre il saldo riportato a Livello 3 è costituito principalmente da esposizioni creditizie.

Le passività finanziarie al costo ammortizzato di Livello 1 si riferiscono ai bond emessi dalla Banca.

A.5 - Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dalla Banca nel corso del 2024 non sono rilevabili operazioni ascrivibili a tale fattispecie.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Cassa 14 26
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 220.000 515.114
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 114.176 83.876
Totale 334.190 599.016

La voce al 31 dicembre 2024 ammonta a 334 milioni di euro e include, in conformità a quanto richiesto per le voci di bilancio dal 7° aggiornamento di ottobre 2021 della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, i crediti a vista verso banche. La riduzione di 264,8 milioni di euro registrata dalla voce, è riconducibile principalmente alla variazione dei depositi a vista (overnight presso Banca D'Italia) in relazione alle dinamiche connesse alla rimodulazione della raccolta e degli impieghi sottostanti.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 3.489 - - 583 -
1.1 di negoziazione - 3.489 - - 583 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) - 3.489 - - 583 -
Totale (A+B) - 3.489 - - 583 -

Legenda:

L1= Livello 1;

L2= Livello 2;

L3= Livello 3.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate interamente da operazioni in derivati. La voce ammonta a 3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024 in aumento di 2,9 milioni di euro rispetto al dato dell'esercizio precedente, crescita per lo più concentrata in derivati con controparte bancaria.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie - -
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) - -
B. Strumenti derivati -
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 3.489 583
Totale (B) 3.489 583
Totale (A+B) 3.489 583

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

La fattispecie non sussiste.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

La fattispecie non sussiste.

Banca Ifis | Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 68.082 - - 85.860
1.1. Titoli strutturati - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito - - 68.082 - - 85.860
2. Titoli di capitale - - 68.725 - - 51.051
3. Quote di O.I.C.R. 5.785 - 86.632 5.144 - 66.309
4. Finanziamenti - - 1.207 - - 7.102
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2. Altri - - 1.207 - - 7.102
Totale 5.785 - 224.646 5.144 - 210.322
Legenda
L1= Livello 1

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L2= Livello 2 L3= Livello 3

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano a 230,4 milioni di euro. La voce è composta dai finanziamenti e dai titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

I titoli di debito classificati a Livello 3 sono rappresentati da titoli junior, mezzanine e monotranche connessi ad operazioni di cartolarizzazione per complessivi 68,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (85,9 milioni di euro a fine 2023).

I titoli di capitale rappresentano le quote di minoranza in società in relazione ad operazioni svolte del comparto di Equity Investment.

La voce "Quote di OICR", pari a complessivi 92,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in crescita di circa 21 milioni di euro, si riferisce per 82,0 milioni di euro a quote di fondi azionari e obbligazionari, per 9,1 milioni di euro a quote di fondi immobiliari e per il residuo a fondi multi-comparto. I valori classificati al Livello 1 si riferiscono ad un investimento effettuato nel corso del 2023 in un fondo azionario quotato.

Banca Ifis | Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Titoli di capitale 68.725 51.051
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 1.166 3.051
di cui: società non finanziarie 67.559 48.000
2. Titoli di debito 68.082 85.860
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 68.082 85.860
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 92.417 71.453
4. Finanziamenti 1.207 7.102
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 13 71
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 1.194 7.031
f) Famiglie - -
Totale 230.431 215.466

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 539.362 5.574 - 628.933 5.373 -
1.1 Titoli strutturati 4.462 - - 4.370 - -
1.2 Altri titoli di debito 534.900 5.574 - 624.563 5.373 -
2. Titoli di capitale 84.159 - 72.730 44.856 - 70.009
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 623.521 5.574 72.730 673.789 5.373 70.009

Legenda

L1= Livello 1 L2= Livello 2

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 701,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in flessione di 47,3 milioni di euro rispetto al dicembre 2023; includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

Gli "altri titoli di debito" di Livello 1 sono riferiti per 455,3 milioni di euro a titoli di Stato italiani ed esteri.

I titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano a 156,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in crescita del 36,6% rispetto al 31 dicembre 2023. La voce è riconducibile a partecipazioni di minoranza in primarie società del comparto bancario e assicurativo, del settore energetico e delle

L3= Livello 3

telecomunicazioni, sia italiane (106,3 milioni di euro) che estere (50,6 milioni di euro). Si consolida la strategia del portafoglio proprietario in un'ottica di ottimizzazione dei dividendi.

Si segnala inoltre che tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva di Livello 3 sono incluse le quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per un ammontare pari a 50 milioni di euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Titoli di debito 544.936 634.306
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 455.312 460.187
c) Banche 34.310 93.023
d) Altre società finanziarie 20.103 26.345
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 35.211 54.751
2. Titoli di capitale 156.889 114.865
a) Banche 61.954 51.767
b) Altri emittenti: 94.935 63.098
- altre società finanziarie 5.712 9.879
di cui: imprese di assicurazione 1.750 3.881
- società non finanziarie 89.223 53.219
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 701.825 749.171

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite
o
originate
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 542.021 541.731 3.596 - - (363) (318) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2024 542.021 541.731 3.596 - - (363) (318) - - -
Totale 31.12.2023 632.507 632.505 2.962 - - (1.032) (131) - - -

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Banca Ifis | Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2024 31.12.2023
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 73.189 - - - - 73.189 25.490 - - - - 25.490
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 73.189 - - X X X 25.490 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 687.756 - - 545.975 2.082 151.817 609.312 - - 587.903 - 34.586
1. Finanziamenti 131.696 - - - - 131.695 32.471 - - - - 32.471
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 470 - - X X X - - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 131.226 - - X X X 32.471 - - X X X
-
Pronti contro termine attivi
25.181 - - X X X - - - X X X
-
Finanziamenti per leasing
278 - - X X X 100 - - X X X
-
Altri
105.767 - - X X X 32.371 - - X X X
2. Titoli di debito 556.060 - - 545.975 2.082 20.122 576.841 - - 587.903 - 2.115
2.1 Titoli strutturati 2.045 - - - 2.082 - 9.411 - - 7.296 - 2.115
2.2 Altri titoli di debito 554.015 - - 545.975 - 20.122 567.430 - - 580.607 - -
Totale 760.945 - - 545.975 2.082 225.006 634.802 - - 587.903 - 60.076

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 dicembre 2024 a 760,9 milioni di euro, in aumento del 19,9% rispetto al saldo del 31 dicembre 2023. La crescita è principalmente guidata per circa 98,6 milioni di euro dagli altri finanziamenti bancari unitamente ai pronti contro termine e dall'incremento

dei crediti verso banche centrali relativi alla riserva obbligatoria pari 73,2 milioni di euro a fine periodo (25,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023). La voce include, inoltre, titoli di debito per 556,6 milioni di euro in diminuzione del 3,6% rispetto a dicembre 2023 (576,8 milioni di euro).

31.12.2023
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 6.799.228 197.612 22.862 - - 7.068.671 6.430.177 212.796 33.541 - - 6.715.836
1.1. Conti correnti 154.843 7.884 146 X X X 123.034 5.358 119 X X X
1.2.
Pronti
contro
termine attivi
153.628 - - X X X - - - X X X
1.3. Mutui 2.366.098 76.484 20.425 X X X 2.367.007 59.780 31.778 X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
2 5 136 X X X 19 - 277 X X X
1.5. Finanziamenti per
leasing
1.384.065 12.832 - X X X 1.352.040 10.270 - X X X
1.6. Factoring 2.245.270 64.119 57 X X X 2.231.959 115.552 58 X X X
1.7. Altri
finanziamenti
495.322 36.288 2.098 X X X 356.118 21.836 1.309 X X X
2. Titoli di debito 2.298.342 2.206 - 1.694.224 - 560.426 2.525.467 - - 1.753.065 - 700.101
2.1. Titoli strutturati 13.246 - - 8.857 - 4.491 16.561 - - 10.808 - 5.511
2.2. Altri titoli di debito 2.285.096 2.206 - 1.685.367 - 555.935 2.508.906 - - 1.742.257 - 694.590
Totale 9.097.570 199.818 22.862 1.694.224 - 7.629.097 8.955.644 212.796 33.541 1.753.065 - 7.415.937

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.320,3 milioni di euro, +1,3% rispetto al 31 dicembre 2023 (9.202 milioni di euro). La voce, al netto della diminuzione della componente titoli di debito (-224,9 milioni di euro), risulta in crescita del 5,1% rispetto all'anno precedente, per effetto di un incremento registrato in tutte le business unit: leasing, factoring, così come in ambito corporate banking & lending.

Gli altri titoli di debito includono al 31 dicembre 2024 1.579,0 milioni di euro di titoli di Stato italiani ed esteri acquistati da Banca Ifis con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità (1.628,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023). I titoli di Livello 3 includono principalmente investimenti in titoli di cartolarizzazioni.

Si registra anche una contrazione dei crediti deteriorati del 7,7% guidata dalle esposizioni scadute deteriorate che passano da 99,4 milioni di euro a dicembre 2023 a 49,4 milioni di euro a fine 2024. In particolare, risultano essersi ridotte le esposizioni scadute deteriorate nei confronti della PA.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2024 31.12.2023
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito: 2.298.342 2.206 - 2.525.467 - -
a) Amministrazioni pubbliche 1.603.377 - - 1.660.628 - -
b) Altre società finanziarie 617.841 2.206 - 776.746 - -
di
cui:
imprese
di
assicurazione
- - - - - -
c) Società non finanziarie 77.124 - - 88.093 - -
2. Finanziamenti verso: 6.799.228 197.612 22.862 6.430.177 212.796 33.541
a) Amministrazioni pubbliche 250.240 30.944 57 265.267 76.186 57
b) Altre società finanziarie 1.348.820 426 1.162 1.063.999 1.580 342
di
cui:
imprese
di
assicurazione
1.854 - - 798 - -
c) Società non finanziarie 4.776.088 143.123 13.619 4.633.067 115.103 24.526
d) Famiglie 424.080 23.119 8.024 467.844 19.927 8.616
Totale 9.097.570 199.818 22.862 8.955.644 212.796 33.541

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 2.855.355 2.855.355 1.004 3.200 - (1.954) (3) (994) - -
Finanziamenti 6.555.041 - 511.321 394.165 22.862 (38.659) (23.590) (196.553) - (2.401)
Totale
31.12.2024
9.410.396 2.855.355 512.325 397.365 22.862 (40.613) (23.593) (197.547) - (2.401)
Totale
31.12.2023
9.206.718 3.106.135 489.007 385.461 33.541 (67.686) (37.593) (172.665) - (33.775)

(1) Valore da esporre a fini informativi

Sezione 5 - Derivati di copertura - Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per Livelli

Fair Value Valore Fair Value Valore
31.12.2024 Nozionale 31.12.2023 Nozionale
L1 L2 L3 31.12.2024 L1 L2 L3 31.12.2023
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 7.404 - 188.163 - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - -
Totale - 7.404 - 188.163 - - - -

L'evoluzione dei fair value dei derivati in essere, oltre che dai volumi, è influenzata anche dalla dinamica dei tassi di interesse. Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette l'osservabilità degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value", Nota integrativa, Parte A - Politiche contabili.

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Flussi
finanziari
Operazioni/Tipo di Specifica Investim.
esteri
copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici azionari
Generica
valute
credito
merci
altri
e oro
Specifica Generica
1.
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
1.432 5.972 - - X X X - X X
2.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo
ammortizzato
- X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.432 5.972 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 60

La voce 60 non risulta valorizzata alla data di riferimento.

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

La fattispecie non sussiste.

Sezione 7 - Partecipazioni - Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede Operativa Quota di
partecipazione
%
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 100,00% 100,00%
2. Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
3. Ifis Npl Investing S.p.A. Mestre Firenze, Milano
e Mestre
100,00% 100,00%
4. Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 100,00% 100,00%
5. Banca Credifarma S.p.A. Bologna Bologna 87,74% 87,74%
6. Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 99,99% 99,99%
7. Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 51,00% 51,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto - - - -
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole - - - -

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

La fattispecie non sussiste.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

La fattispecie non sussiste.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

La fattispecie non sussiste.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31.12.2024 31.12.2023
A. Esistenze iniziali 672.528 661.333
B. Aumenti 30.000 14.937
B.1 Acquisti 30.000 14.937
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni 3.017 3.742
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore 3.017 3.740
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - 2
D. Rimanenze finali 699.511 672.528
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali 3.017 3.740

Gli acquisti fanno riferimento all'aumento di capitale sottoscritto dalla Banca in riferimento a Cap.Ital.Fin. S.p.A. Le rettifiche di valore registrate si riferiscono interamente alla partecipazione in Cap.Ital.Fin. S.p.A. e riflettono l'impairment effettuato sulla relativa partecipazione.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

La fattispecie non sussiste.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

La fattispecie non sussiste.

7.8 Restrizioni significative

La fattispecie non sussiste.

7.9 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Sezione 8 - Attività materiali - Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Attività di proprietà 141.566 119.196
a) terreni 20.297 20.297
b) fabbricati 74.189 62.521
c) mobili 3.445 3.454
d) impianti elettronici 4.280 5.506
e) altre 39.355 27.418
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 21.238 21.208
a) terreni - -
b) fabbricati 17.637 18.024
c) mobili - -
d) impianti elettronici - 67
e) altre 3.601 3.117
Totale 162.804 140.404
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 162,8 milioni di euro, evidenziando un incremento del 16,0 % rispetto al saldo di 140,4 milioni di euro del 2023. La variazione è guidata principalmente dagli investimenti effettuati nell'esercizio 2024 dalla Banca, tra cui gli acquisti di immobili ud uso uffici, a Milano e Mestre e di Palazzo San Pantalon a Venezia, sulla cui facciata è dipinta l'opera "The Migrant Child" dell'artista Banksy.

Gli immobili iscritti al 31 dicembre 2024 tra le attività materiali includono l'importante edificio storico "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco") sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31.12.2024 31.12.2023
Attività/Valori Valore Fair value Valore Fair value
di
bilancio
L1 L2 L3 di
bilancio
L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 210 - - 210 407 407
a) terreni - - - -
b) fabbricati 210 - - 210 407 407
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - -
a) terreni - - - -
b) fabbricati - - - -
Totale 210 - - 210 407 407
di cui: ottenute tramite
l'escussione delle garanzie
ricevute
Legenda
- - - - - - - -

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Non ci sono dati da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Non ci sono dati da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

La Banca non detiene rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2024
A. Esistenze iniziali lorde 20.297 103.804 12.127 24.821 38.784 199.833
A.1 Riduzioni di valore totali nette - 23.260 8.673 19.248 8.248 59.429
A.2 Esistenze iniziali nette 20.297 80.544 3.454 5.573 30.536 140.404
B. Aumenti - 15.361 670 1.020 16.919 33.970
B.1 Acquisti - 15.198 669 1.020 14.124 31.011
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - 2.751 2.751
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4
Variazioni
positive
di
fair
value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 163 1 - 44 208
C. Diminuzioni - 4.079 679 2.313 4.499 11.570
C.1 Vendite - 143 - - 15 158
C.2 Ammortamenti - 3.869 679 2.293 4.252 11.093
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4
Variazioni
negative
di
fair
value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - 67 - 20 232 319
D. Rimanenze finali nette 20.297 91.826 3.445 4.280 42.956 162.804
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 26.984 9.350 20.718 13.033 70.085
D.2 Rimanenze finali lorde 20.297 118.810 12.795 24.998 55.989 232.889
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile indefinita e dell'immobile "Villa Fürstenberg" ("Villa Marocco") in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2024
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 407
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - 197
C.1 Vendite - 180
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - 17
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 210
E. Valutazione al fair value - 210

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non ci sono dati da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non vi sono impegni all'acquisto di attività materiali.

Sezione 9 - Attività immateriali - Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31.12.2024 31.12.2023
Attività/Valori Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X - X -
A.2 Altre attività immateriali 40.100 - 32.993 -
di cui: software 40.100 - 32.993 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 40.100 - 32.993 -
a) Attività immateriali generate internamente 2.749 - 1.326 -
b) Altre attività 37.351 - 31.667 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 40.100 - 32.993 -

Le altre attività immateriali a fine 2024 sono quasi esclusivamente relative all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Altre attività
immateriali:
Avviamento
generate internamente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
31.12.2024
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali - 1.479 - 95.548 - 97.027
A.1 Riduzioni di valore totali nette - 153 - 63.881 - 64.034
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.326 - 31.667 - 32.993
B. Aumenti - 1.788 - 14.701 - 16.489
B.1 Acquisti - - - 14.701 - 14.701
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne
X 1.788 - - - 1.788
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - 365 - 9.017 - 9.382
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - 365 - 9.017 - 9.382
- Ammortamenti X 365 - 9.017 - 9.382
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - 2.749 - 37.351 - 40.100
D.1 Rettifiche di valore totali nette - 518 - 72.898 - 73.416
E. Rimanenze finali lorde - 3.267 - 110.249 - 113.516
F. Valutazione al costo
Legenda
- - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca Ifis, insieme alle altre società del Gruppo Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale. L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e delle eccedenze ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate:

Attività per imposte anticipate 31.12.2024 31.12.2023
A. Attività per imposte anticipate lorde 152.283 209.655
A1. Crediti (incluse cartolarizzazioni) 80.963 135.184
A2. Altri strumenti finanziari 10.497 11.928
A3. Avviamenti 5.029 7.544
A4. Oneri pluriennali - -
A5. Immobilizzazioni materiali - -
A6. Fondi per rischi e oneri 12.538 11.606
A7. Spese di rappresentanza - -
A8. Oneri relativi al personale - -
A9. Perdite fiscali 39.989 39.989
A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare - -
A11. Altre 3.267 3.404
B. Compensazione con passività fiscali differite - -
C. Attività per imposte anticipate nette 152.283 209.655

Le attività per imposte anticipate ammontano a 152,3 milioni di euro rispetto al dato di 209,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e risultano composte principalmente per circa 81 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta (135,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), per 40,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (40,0 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e per 10,5 milioni di euro da disallineamenti su attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) (11,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

La voce comprende inoltre circa 5,0 milioni di euro per l'affrancamento ai fini fiscali dell'avviamento iscritto nel Bilancio consolidato relativo all'acquisizione della partecipazione di controllo nella Ex-Fbs e per 12,5 milioni di euro a differenze temporanee su fondi per rischi ed oneri.

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, la Banca ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità della Banca di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 81,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del

canone annuo, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 71,3 milioni di euro, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità della Banca di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test e sui relativi esiti.

Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banca Ifis. In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, per la redditività a lungo termine si è preso a riferimento l'ultimo reddito disponibile senza alcuna ipotesi di crescita.

Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto precedentemente sul totale complessivo pari a 152,3 milioni di euro, la quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 81,0 milioni di euro (pari al 53,2% del totale DTA) si riverserà entro il 2029 per espressa previsione normativa. La quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 40,0 milioni di euro (pari al 26,3% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2025 al 2032 (dei quali circa 31 milioni di euro entro il 2029). La restante quota ammontante a 31,3 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva.

10.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate:

Passività per imposte differite 31.12.2024 31.12.2023
A. Passività per imposte differite lorde 27.060 29.469
A1. Plusvalenze da rateizzare - -
A2. Avviamenti - -
A3. Immobilizzazioni materiali 290 295
A4. Strumenti finanziari 1.320 1.033
A5. Oneri relativi al personale - -
A6. Altre 25.450 28.141
B. Compensazione con attività fiscali anticipate - -
C. Passività per imposte differite nette 27.060 29.469

Le passività per imposte differite, pari a 27,1 milioni di euro, includono principalmente 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,3 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, e 1,3 milioni di euro relativi ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 197.727 229.439
2. Aumenti 27.411 34.081
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 27.411 34.081
a) relative a precedenti esercizi (65) 403
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 27.476 33.678
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 83.352 65.793
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 56.564 60.316
a) rigiri 56.564 57.126
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - 3.190
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: 26.788 5.477
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 26.788 5.359
b) altre - 118
4. Importo finale 141.786 197.727

10.3bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 135.184 166.538
2. Aumenti 16 -
3. Diminuzioni 54.237 31.354
3.1 Rigiri 27.449 25.995
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta 26.788 5.359
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali 26.788 5.359
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 80.963 135.184

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 28.436 29.155
2. Aumenti 26.241 700
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 26.241 700
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 26.241 700
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 28.964 1.419
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 28.964 1.419
a) rigiri 28.964 1.419
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 25.713 28.436

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 11.928 20.463
2. Aumenti - -
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 1.431 8.535
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 1.431 8.535
a) rigiri 1.431 8.535
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 10.497 11.928

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2024 31.12.2023
1. Importo iniziale 1.033 1.119
2. Aumenti 314 1.911
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 314 1.911
a) relative a precedenti esercizi (11) -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 325 1.911
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - 1.997
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - 1.997
a) rigiri - 1.997
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.347 1.033

10.7 Altre informazioni

A) Attività per imposte correnti

31.12.2024 31.12.2023
A. Attività per imposte correnti lorde 21.491 29.270
A1. Acconti IRES 304 304
A2. Acconti IRAP 6.423 5.437
A3. Altri crediti e ritenute 14.764 23.529
B. Compensazione con passività fiscali correnti - -
C. Attività per imposte correnti nette 21.491 29.270

B) Passività per imposte correnti

31.12.2024 31.12.2023
A. Passività per imposte correnti lorde 9.138 8.799
A1. Debiti tributari IRES - -
A2. Debiti tributari IRAP 9.138 8.799
A3. Altri debiti per imposte correnti sul reddito - -
B. Compensazione con attività fiscali correnti - -
C. Debiti per imposte correnti nette 9.138 8.799

Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

La voce 110 dell'attivo e la voce 70 del passivo non sono presenti alla data di riferimento.

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

La fattispecie non sussiste.

11.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Sezione 12 - Altre attività - Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

CONSISTENZE
31.12.2024 31.12.2023
Crediti verso Erario 175.922 220.522
Ratei e risconti attivi 33.554 21.686
Depositi cauzionali 685 685
Debitori per fatture 35.300 34.558
Crediti diversi 30.546 37.175
Partite transitorie varie 17.984 20.831
Portafoglio effetti 38.426 41.439
Totale altre attività 332.417 376.896

Le altre attività si attestano a 332,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (376,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I "crediti verso Erario" sono composti principalmente dalla quota parte ritenuta recuperabile di crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi (163,0 milioni di euro di c.d. Ecobonus), acquistati nel corso degli esercizi precedenti, a cui corrisponde un valore nominale pari a 180,8 milioni di euro.

Con specifico riferimento ai sopraccitati crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali si segnala che nel corso dell'esercizio 2024 la normativa di riferimento è stata oggetto di aggiornamento con l'approvazione della Legge n. 67 del 23 maggio 2024 e pubblicata nella GU n. 123 del 28 maggio 2024, sono state introdotte alcune importanti novità in tema di crediti da bonus edilizia. Per maggiori dettagli si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio consolidato.

PASSIVO

Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 419.316 X X X 1.577.874 X X X
2. Debiti verso banche 908.068 X X X 1.026.592 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 727 X X X 19.202 X X X
2.2 Depositi a scadenza 91.222 X X X 117.309 X X X
2.3 Finanziamenti 809.938 X X X 880.222 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 630.539 X X X 715.313 X X X
2.3.2 Altri 179.399 X X X 164.909 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X - X X X
2.6 Altri debiti 6.181 X X X 9.859 X X X
Totale 1.327.384 - - 1.327.384 2.604.466 - - 2.604.466

Legenda VB=Valore di bilancio L1= Livello 1

L3= Livello 3

I debiti verso banche ammontano a 1.327,4 milioni di euro in diminuzione del 49% rispetto al dato del 31 dicembre 2023. La variazione è principalmente riconducibile al rimborso di tutte le linee di TLTRO per nominali 1,5 miliardi

L2= Livello 2

La voce "Altri debiti" include principalmente depositi per margini relativi all'operatività su strumenti derivati.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione della controparte e del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 918.704 X X X 1.043.442 X X X
2. Depositi a scadenza 4.732.115 X X X 4.136.919 X X X
3. Finanziamenti 1.249.556 X X X 493.791 X X X
3.1
Pronti
contro
termine
passivi
1.045.734 X X X 346.317 X X X
3.2 Altri 203.822 X X X 147.474 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 21.247 X X X 21.058 X X X
6. Altri debiti 1.277.801 X X X 1.381.989 X X X
Totale 8.199.423 - - 8.028.548 7.077.199 - - 6.892.782

Legenda:

VB=Valore di bilancio L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2024 a 8.199,4 milioni di euro in aumento del 15,9% rispetto al 31 dicembre 2023. La variazione è guidata principalmente dall'incremento dei PCT passivi per 699,4 milioni di euro e dei depositi a scadenza per 595,2 milioni di euro parzialmente compensati da una riduzione del saldo dei conti correnti e depositi a vista per 124,7 milioni di euro.

Quest'ultima voce include la raccolta effettuata attraverso il conto deposito Rendimax libero e con il conto corrente online Rendimax, rispettivamente per 438,9 milioni di euro e per 27,1 milioni di euro; la sottovoce depositi a scadenza rappresenta la raccolta vincolata effettuata mediante Rendimax, e time deposit. I debiti per leasing sono rappresentativi delle lease liabilities (connesse a contratti di locazione finanziaria e diritti d'uso acquisiti con il leasing), secondo quanto previsto dal principio IFRS 16.

La voce altri debiti, che si compone principalmente dei finanziamenti relativi a operazioni di cartolarizzazione, si attesta a 1.277,8 milioni di euro in diminuzione del 7,5% rispetto al precedente esercizio.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Tipologia titoli/Valori 31.12.2024 31.12.2023
VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 1.507.314 1.455.245 112.439 - 1.435.796 1.329.813 104.630 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 1.507.314 1.455.245 112.439 - 1.435.796 1.329.813 104.630 -
2. Altri titoli 37 - - 37 56 - - 56
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 37 - - 37 56 - - 56
Totale 1.507.351 1.455.245 112.439 37 1.435.852 1.329.813 104.630 56

Legenda:

VB=Valore di bilancio L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

I titoli in circolazione ammontano al 31 dicembre 2024 a 1.507,4 milioni di euro in crescita del 5% rispetto al 31 dicembre 2023 principalmente per gli interessi maturati nel periodo.

La voce "Obbligazioni" include obbligazioni senior emesse dalla Banca per complessivi 1.134,3 milioni di euro, inclusive di interessi, in aumento del 6,7% rispetto al valore del precedente esercizio. Nel mese di febbraio 2024 è stata effettuata una nuova emissione di un senior bond di nominali 400 milioni di euro e di durata quinquennale, la quale ha sostanzialmente sostituito il bond Senior Preferred di nominali 400 milioni di euro emesso nel 2020 e giunto a scadenza in data 25 giugno 2024.

La voce include, inoltre, il bond Tier 2 per 373 milioni di euro inclusivi di interessi in linea rispetto al valore del precedente esercizio.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende titoli subordinati per 373 milioni di euro, relativi all'emissione di Bond Tier 2 avvenuta a metà ottobre 2017 per nominali 400 milioni di euro.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

La fattispecie non sussiste.

1.6 Debiti per leasing

Il debito per leasing relativo a contratti di locazione di immobili e autovetture risulta pari a 18,8 milioni di euro; tutti rientranti nel perimetro di applicazione del principio contabile IFRS 16, come più diffusamente commentato nella "Parte M – Informativa sul leasing" del presente documento.

La voce include, inoltre, per 2,4 milioni di euro il leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede di Ifis Npl Investing S.p.A. fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28,5 migliaia di euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1,9 milioni di euro. Alla data di riferimento del presente Bilancio, l'immobile è utilizzato come ulteriore sede operativa della Banca.

Il tasso applicato ai debiti per leasing esprime il costo medio del funding tenendo conto del merito creditizio del locatario e dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2024 31.12.2023
Tipologia
operazioni/Valori
Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value* VN L1 L2 L3 value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri X X
Totale (A) - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - - 13.765 - - - - 14.005 - -
1.1 Di negoziazione X - 13.765 - X X - 14.005 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X - 13.765 - X X - 14.005 - X
Totale (A+B) X - 13.765 - X X - 14.005 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

Fair Value* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Relativamente alle passività di negoziazione di Livello 2, si veda quanto commentato alla "Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20" dell'Attivo all'interno della presente Nota Integrativa individuale.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

La fattispecie non sussiste.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

La fattispecie non sussiste.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value - Voce 30

La voce 30 non è presente alla data di riferimento.

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

La fattispecie non sussiste.

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

La fattispecie non sussiste.

Sezione 4 - Derivati di copertura - Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per Livelli gerarchici

Fair Value
31.12.2024
VN 31.12.2023 VN
L1 L2 L3 31.12.2024 L1 L2 L3 31.12.2023
A. Derivati finanziari - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700
1) Fair value - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 14.868 - 389.381 - 11.644 - 355.700
Legenda:

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati passivi di copertura al 31 dicembre 2024 ammontano a 14,9 milioni di euro in aumento di 3,2 milioni di euro rispetto al precedente esercizio e sono relativi principalmente alla strategia di micro fair value hedging sul rischio di tasso associato ai titoli detenuti dalla Banca.

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

finanziari Flussi
Operazioni/Tipo di
copertura
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute
e oro
credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1.
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto
sulla
redditività
complessiva
- 1.623 - - X X X - X X
2.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo
ammortizzato
13.245 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 13.245 1.623 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - - - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 50 La voce 50 non è presente alla data di riferimento.

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

La fattispecie non sussiste.

Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60

Le passività fiscali correnti, pari a 9,1 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio ed evidenziano un aumento di 3,4 milioni di euro rispetto al valore di 8,8 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Le passività per imposte differite, pari a 27,1 milioni di euro, sono meglio descritte nella "Sezione 10 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" dell'Attivo all'interno della presente Nota Integrativa individuale.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70

La voce 70 non è presente alla data di riferimento.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Debiti verso fornitori 63.285 77.994
Debiti verso il personale 19.993 20.612
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 27.366 21.850
Somme a disposizione della clientela 14.241 20.157
Ratei e risconti passivi 4.830 4.667
Altri debiti 90.213 114.695
Totale 219.928 259.975

Al 31 dicembre 2024 la voce altre passività ammonta a 220 milioni di euro in riduzione di 40 milioni di euro rispetto al saldo del 31 dicembre 2023. La variazione è principalmente riconducibile, da un lato, al decremento della voce altri debiti a seguito di una riduzione degli incassi sospesi ricevuti sul fine anno (-23,4 milioni di euro rispetto al precedente esercizio pari al -38,1%) dall'altro alla riduzione dei debiti verso fornitori che rispetto al precedente esercizio si riducono di 14,7 milioni di euro (-18,9%).

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2024 31.12.2023
A. Esistenze iniziali 5.322 5.427
B. Aumenti 231 277
B.1 Accantonamento dell'esercizio 164 194
B.2 Altre variazioni 67 83
C. Diminuzioni 472 382
C.1 Liquidazioni effettuate 288 335
C.2 Altre variazioni 184 47
D. Rimanenze finali 5.081 5.322
Totale 5.081 5.322

Il debito per TFR al 31 dicembre 2024 è pari a 5,1 milioni di euro, in riduzione del 4,5% rispetto al valore del precedente esercizio (5,3 milioni di euro). Le liquidazioni effettuate rappresentano le quote pagate ai dipendenti nell'esercizio. Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto della valutazione attuariale del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dallo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

9.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di Bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare oppure essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta con il supporto di un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico ed economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2024.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2024):
Tasso di mortalità dei dipendenti Da tavola Istat popolazione residente
Probabilità della richiesta di anticipazione di TFR 1,3%
Misura richiesta in caso di anticipo TFR 70,0%
Frequenza del turnover 1,3%
Ipotesi finanziarie (2024):
Tasso annuo di attualizzazione 3,3%
Tasso annuo di inflazione 2,0%

L'aggiornamento delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2024, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 183,6 mila euro pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, per un effetto netto complessivo di 133,3 mila euro.
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, per un effetto netto complessivamente pari a 50,3 mila euro.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, (pari al 3,3%) rappresentante una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ad un tasso medio calcolato sulla base della duration delle liquidazioni utilizzando come benchmark gli indici di riferimento su obbligazioni corporate in valuta euro e con scadenza superiore ai 6 anni.

Il principio contabile IAS 19 prevede, infatti, che tale tasso debba riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, il rischio attuariale o di investimento e il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

I risultati dell'analisi di sensitività sono i seguenti, in termini di variazioni assolute e percentuali del debito per TFR:

Variazione TFR in termini
assoluti
(migliaia di euro)
Variazione TFR in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione
+ 0,5% (205,2) (4,04%)
- 0,5% 218,9 4,31%
- Tasso di inflazione
+ 0,5% 137,0 2,70%
- 0,5% (128,8) (2,54%)
Gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori 31.12.2024 31.12.2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 5.102 5.248
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 337 -
3. Fondi di quiescenza aziendali 218 189
4. Altri fondi per rischi ed oneri 43.328 46.367
4.1 controversie legali e fiscali 25.595 37.953
4.2 oneri per il personale 1.788 1.895
4.3 altri 15.945 6.519
Totale 48.985 51.804

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e
garanzie
finanziarie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
31.12.2024
A. Esistenze iniziali - 189 46.367 46.556
B. Aumenti 337 99 14.962 15.398
B.1 Accantonamento dell'esercizio 337 91 14.962 15.390
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 8 - 8
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- - - -
B.4 Altre variazioni - - - -
C. Diminuzioni - 70 18.001 18.071
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - 1.902 1.902
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- 7 - 7
C.3 Altre variazioni - 63 16.099 16.162
D. Rimanenze finali 337 218 43.328 43.883

10.3 Fondi per rischi di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 1.811 442 - - 2.253
Garanzie finanziarie rilasciate 482 6 2.361 - 2.849
Totale 2.293 448 2.361 - 5.102

Al 31 dicembre 2024 il saldo della voce pari a 5,1 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dalla Banca.

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate ammontano a 0,3 milioni di euro e si riferiscono a garanzie di natura commerciale.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

La voce accoglie il fondo relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti, introdotto nel corso del terzo trimestre 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento.

Nello specifico, Banca Ifis ha previsto, per tutto il personale dirigente, una copertura assicurativa per il rimborso spese mediche (RSMO) valida ed efficace fino al compimento degli 85 anni di età. Tale copertura risulta quindi in continuità rispetto a quella in essere in corso di rapporto di lavoro, anche dopo il pensionamento. L'unica condizione di accesso è quella della cessazione del rapporto di lavoro con Banca Ifis per quiescenza. Il premio di polizza rimarrà a carico della Banca con un contributo annuo del dirigente in pensione. Pertanto, la Banca è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le esistenze iniziali a gennaio 2024 delle passività nette a benefici definiti sono pari a 189 mila euro. Al 31 dicembre 2024 il fondo in questione aumenta complessivamente di 29 mila euro attestandosi a 218 mila euro per effetto principalmente degli accantonamenti di competenza dell'esercizio.

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Per tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Le principali ipotesi attuariali adottate sono le seguenti:

  • tasso di attualizzazione pari al 3,4%, calcolato come tasso medio sulla base della duration delle liquidazioni e utilizzando come benchmark gli indici di riferimento su obbligazioni corporate in valuta euro e con scadenza > 10 anni;
  • tasso di inflazione dei premi pari al 2,3%;
  • tasso annuo di turnover pari al 2,0%;
  • frequenza di "rinuncia al beneficio" (mancato pagamento della componente di premio dei pensionati) pari a 2,0%.

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza sui flussi finanziari

Considerato che le prestazioni sanitarie sono prestate tramite una polizza e che esse costituiscono un beneficio per i destinatari fino al compimento dell'85° anno d'età, l'obbligazione oggetto di attualizzazione ai sensi IAS 19 è quella relativa al periodo in pensionamento e fino all'85° anno di età.

È stata condotta inoltre un'analisi di sensitivity su tali passività nette a benefici definiti, analizzando quale sarebbe l'ammontare delle passività nette in presenza di:

  • una variazione del tasso di attualizzazione di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso di crescita dei pagamenti alla compagnia assicurativa di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso d'inflazione di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione del tasso di crescita dei salari di +/- 0,5% (50 bps);
  • una variazione dell'età pensionabile di +/- 1 anno;
  • una variazione della longevità media di +/- 1 anno.

I valori massimi e minimi delle passività nette a benefici definiti al 31 dicembre 2024 emersi dalle suddette sensitivity sono pari rispettivamente a 252 mila euro di euro e 188 mila euro.

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono informazioni da riportare nel presente paragrafo.

10.6 Fondi per rischi e oneri - Altri fondi

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 25,6 milioni di euro, riferibili a vertenze rispetto alle quali si ritiene che la Banca abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse finanziarie. L'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi per rischi e oneri non viene fornita per singola vertenza ma per tipologia sia in considerazione della numerosità dei contenziosi sia al fine di non recare pregiudizio alla Banca nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. In particolare, l'importo si compone principalmente come di seguito dettagliato:

  • 18,2 milioni di euro relativi a 24 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 36,4 milioni di euro), sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro-soluto. Rispetto al 31 dicembre 2023, risultano pervenute 14 nuove vertenze il cui fondo corrispondente è pari a 3,4 milioni di euro, mentre si sono chiuse 16 vertenze per un fondo complessivo pari a 5,9 milioni di euro;
  • 2,8 milioni di euro (a fronte di un petitum di 6 milioni di euro) relativi a 13 contenziosi derivanti dal ramo d'azienda acquisito ex Aigis Banca e appartenenti principalmente all'Area Corporate Banking & Lending del Settore Commercial e Corporate Banking. Nel corso dell'esercizio risultano essersi chiusi 5 contenziosi il cui fondo rischi e oneri associato era pari a 4,8 milioni di euro, e inoltre si sono registrati adeguamenti per 1 milione di euro in relazione all'andamento dei contenziosi in essere.
  • 3,4 milioni di euro (a fronte di un petitum di 4,1 milioni di euro) relativi a 6 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending e derivanti da ex Interbanca. Rispetto al 31 dicembre 2023, risulta essersi chiusa una vertenza il cui fondo rischi oneri era pari a 3,2 milioni di euro ed è stata notificata una nuova causa il cui fondo corrisponde a 62 mila euro;
  • 1,1 milioni di euro (a fronte di un petitum di 1,4 milioni di euro) relativi a 20 cause connesse all'Area Leasing e a crediti fiscali. Nel corso del 2024 risultano essersi chiuse 7 pratiche il cui fondo rischi e oneri relativo al 31 dicembre 2023 era pari a 87 mila euro e risultano pervenuti nell'esercizio 16 nuove pratiche il cui stanziamento a fondi rischi e oneri è pari a 156 mila euro.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2024 sono iscritti fondi per il personale per 1,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato di dicembre 2023 e connessi al Fondo di Solidarietà istituito nel 2020.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2024 la voce "Altri fondi" ammonta a 15,9 milioni di euro e registra un incremento di 9,4 milioni di euro rispetto al valore del precedente esercizio (6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023) soprattutto connesso ad accantonamenti per 7,5 milioni di euro relativi a potenziali rischi legati a contenziosi esistenti su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi e a stanziamenti per 1,6 milioni derivanti da garanzie prestate in operazioni di cessione di strumenti di capitale e finanziamenti. La voce include, inoltre, 3,3 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali, ai sensi dello IAS 37, maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2024 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono la Banca nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa. Tale informativa non viene fornita con riferimento alle situazioni la cui probabilità di impiegare risorse atte a produrre benefici economici sia remota.

Il petitum associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 473,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024.

Contenzioso relativo a procedure concorsuali

Nel corso del quarto trimestre 2022 la Banca è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti. La Banca, supportata dai propri consulenti legali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondi per rischi e oneri.

Contenzioso fiscale relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca

A seguito di una verifica fiscale per le annualità 2013/2017 sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2017 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

L'Amministrazione Finanziaria ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie della Banca, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Banca piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Per le annualità 2013-2014-2015 sia la Corte di Giustizia di primo grado che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado hanno integralmente accolto le argomentazioni della Banca rigettando le contestazioni dell'Agenzia delle Entrate.

Nel corso del 2024 è stato notificato il ricorso dall'Avvocatura di Stato di fronte alla Corte di Cassazione.

Per le annualità 2016 e 2017 la Corte di Giustizia di primo grado ha integralmente accolto il ricorso della Banca. Nel corso del 2024 l'Agenzia delle Entrate ha presentato appello presso la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto.

Contenzioso fiscale in tema di imposta sul valore aggiunto (IVA)

Sono stati notificati per le annualità 2017 e 2018 due Avvisi di Accertamento in cui l'Agenzia delle Entrate ha contestato alla Banca l'omesso versamento di IVA su operazioni effettuate a favore dei c.d. esportatori abituali a seguito di presentazione telematica, da parte degli stessi, delle lettere d'intenti.

Entrambi gli atti sono stati impugnati nei termini previsti dalla normativa con contestuale versamento di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio.

In merito a quanto descritto precedentemente la Banca, supportata da pareri dei propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza come possibile ma non probabile, e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Sezione 11 - Azioni rimborsabili - Voce 120

La voce 120 non è presente alla data di riferimento.

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

La voce non è presente alla data di riferimento

Sezione 12 - Patrimonio dell'impresa - Voce 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Voce 31.12.2024 31.12.2023
160 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
170 Azioni proprie (in migliaia di euro) (20.971) (21.817)
Numero azioni proprie 1.238.886 1.343.018

12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (1.343.018) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 52.468.077 -
B. Aumenti 104.132 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 104.132 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 52.572.209 -
D.1 Azioni proprie (+) 1.238.886 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

Le altre variazioni in aumento a livello di n. azioni si riferiscono all'assegnazione nel corso dell'esercizio di azioni nell'ambito di meccanismi di remunerazione dell'Alta direzione della Banca, le quali erano incluse fra le azioni proprie all'inizio dell'esercizio.

12.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2024 31.12.2023
Riserva legale 10.762 10.762
Riserva straordinaria 523.729 514.469
Altre riserve 662.796 649.803
Riserva acquisto azioni proprie 20.971 21.817
Totale riserve di utili 1.218.258 1.196.851
Riserva stock option 2.213 2.058
Altre riserve, diverse da "riserve di utili" 2.269 2.269
Totale voce riserve 1.222.740 1.201.178

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27 dicembre 2013) e dell'art. 1, comma 704 della Legge di Bilancio per il 2020 (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019) la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale su taluni beni immobili. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 15,3 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca Ifis S.p.A. effettuata nel 2017, è sorto l'obbligo in capo alla Banca di ricostituire, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro;
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro.

Si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale della Banca e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Le fattispecie di riserve sopraccitate sono tutte incluse nella sottovoce "Altre riserve di utili" della tabella sopra riportata.

La voce "Riserva straordinaria" evidenzia un aumento di 9,3 milioni di euro corrispondente alla quota dell'utile del 31 dicembre 2023 destinata a riserva.

Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Nella tabella seguente, come richiesto dall'art 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l'indicazione relativa alla loro origine, possibilità di utilizzazione e disponibilità, nonché del loro utilizzo nei precedenti esercizi.

Importo al Possibilità di Quota Riepilogo utilizzazioni
effettuate negli ultimi
tre esercizi
Voci 31.12.2024 utilizzazione
(*)
disponibile Per
copertura
perdite
Per altre
ragioni
Capitale 53.811 - - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.391 A, B, C (1) 85.391 - 19.206(2)
Riserve: 1.222.740 - 1.177.542 - -
- Riserva legale 10.762 B 10.762 - -
- Riserva straordinaria 523.729 A, B, C 523.729 - -
-
di cui quota di utili indisponibile (art. 6,
comma
1,
lettera
a)
del
D.lgs.
n.38/2005)
24.379 B (3) 24.379 - -
- Riserve da applicazione principi contabili
internazionali
321 (4) - - -
- Riserve per azioni proprie 20.971 - - - -
- Riserva per imposta extra profitti 23.905 (5) - - -
- Altre riserve 643.051 A, B, C 643.051 - 1.423(6)
Acconti su dividendi (-) (63.084) - - - -
Riserve da valutazione: (22.823) - - - -
- Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(23.281) (7) - - -
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali a benefici definiti
458 - - - -
Azioni proprie (-) (20.971) - - - -
Totale Capitale e Riserve 1.255.064 1.262.933 - -
Quota non distribuibile 59.046

(*) A = per aumento di capitale, B = per copertura perdite, C = per distribuzione ai soci.

(1) La riserva sovrapprezzo azioni è disponibile e distribuibile in quanto la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale. (2) Costituzione della riserva per acquisto azioni proprie.

(3) Quota non distribuibile degli utili ai sensi dell'art.6, comma 1, lettera a) del D.lgs. n.38/2005. La riserva può essere utilizzata per copertura perdite solo dopo aver utilizzato le riserve disponibili con obbligo di successiva ricostituzione.

(4) La voce include 2,5 milioni di euro relativi a riserve derivanti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 (FTA) al netto dei relativi effetti fiscali di cui: 1,0 milioni di euro per effetto FTA IFRS 9 su Banca Ifis e 1,5 milioni di euro per effetto FTA IFRS 9 sull'ex Ifis Leasing, fusa per incorporazione in Banca Ifis nel corso del 2018.

(5) Riserva accantonata in alternativa al versamento dell'imposta straordinaria 2023 a seguito dell'introduzione art. 26 del D.L del 10 agosto 2023, n.104, convertito, con modificazioni, dalla Legge del 9 ottobre 2023, n.136. La riserva è vincolata ai sensi del D.L. 104/2023 convertito con modifiche dalla Legge 136/2023. In caso di distribuzione della riserva (anche parziale) ai soci, l'intera imposta deve essere versata.

(6) La quota inserita negli utilizzi si riferisce alle assegnazioni legate al sistema di incentivazione del personale.

(7) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs. n.38/2005.

Al 31 dicembre 2024 la quota non distribuibile pari a 59 milioni di euro è riferibile:

  • per 10,8 milioni di euro alla riserva legale ai sensi dell'art. 2430 del Codice civile;
  • per 23,9 milioni di euro alla riserva extra-profitti ai sensi del comma 5-bis della Legge n. 136/2023;
  • per 24,4 milioni di euro alla quota non distribuibile degli utili ai sensi dell'art.6, comma 1, lettera a) del D.lgs. n.38/2005.

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, si segnala come la corrispondente appostazione a riserva, deliberata dall'assemblea in data 18 aprile 2024, ammonti a 23,9 milioni di euro. Si evidenzia, infine, che la previsione dell'ultima parte del comma 5-bis della Legge n. 136/2023 determini un'obbligazione da considerarsi nuova ed autonoma e consistente nel mantenimento del vincolo di non distribuibilità sulla riserva iscritta a bilancio. Al riguardo, gli amministratori confermano al momento l'intenzione di non procedere ad alcuna distribuzione della riserva.

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

La fattispecie non sussiste.

12.6 Altre informazioni

Con riferimento alle riserve di valutazione si rimanda a quanto dettaglio all'interno della "Parte F - Informazioni sul patrimonio".

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e
o
originati/e
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
1. Impegni a erogare fondi 965.052 20.699 13.214 - 998.965 1.099.994
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - 1
c) Banche 122.741 - - - 122.741 135.235
d) Altre società finanziarie 360.798 2 2.616 - 363.416 410.277
e) Società non finanziarie 471.122 20.379 10.280 - 501.781 542.206
f) Famiglie 10.391 318 318 - 11.027 12.275
2. Garanzie finanziarie rilasciate 102.473 14.971 5.616 - 123.060 214.021
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - -
d) Altre società finanziarie 35 - - - 35 4.815
e) Società non finanziarie 101.038 14.971 5.616 - 121.625 207.385
f) Famiglie 1.400 - - - 1.400 1.821

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
31.12.2024 31.12.2023
1. Altre garanzie rilasciate 42.922 32.688
di cui: deteriorate 1.683 -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie 42.922 32.688
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 68.536 56.930
di cui: deteriorati - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 65.536 53.011
e) Società non finanziarie 3.000 3.919
f) Famiglie - -

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2024 31.12.2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 168.604 513.461
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.184.897 2.793.189
4. Attività materiali - -
- di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva così come le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rispettivamente per 58,9 milioni di euro e 1.315,3 milioni di euro, si riferiscono a titoli di Stato a garanzia delle operazioni di finanziamento presso l'Eurosistema. La restante parte delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferisce a depositi bancari a garanzia di operazioni in derivati.

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestione individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli 5.033.263
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di
portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 464.266
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli 464.266
c) titoli di terzi depositati presso terzi 380.972
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4.568.997
4. Altre operazioni -
  1. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

La fattispecie non sussiste.

  1. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

La fattispecie non sussiste.

  1. Operazioni di prestito titoli

La fattispecie non sussiste.

  1. Informativa sulle attività a controllo congiunto

La fattispecie non sussiste.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico:
7.037 333 - 7.370 4.376
1.1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
6 - - 6 2
1.2. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - -
1.3. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
7.031 333 - 7.364 4.374
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
11.487 - X 11.487 13.704
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
101.190 483.324 - 584.514 534.880
3.1. Crediti verso banche 21.789 28.977 X 50.766 46.843
3.2. Crediti verso clientela 79.401 454.347 X 533.748 488.037
4. Derivati di copertura X X 2.468 2.468 1.449
5. Altre attività X X 7.674 7.674 9.222
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 119.714 483.657 10.142 613.513 563.631
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- 19.160 - 19.160 10.520
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 88.865 X 88.865 82.243

Con riferimento alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" gli importi sono riferiti a titoli di debito e finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test, così come previsto dal principio contabile IFRS 9, mentre con riferimento alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" gli importi indicati sono per la quasi totalità rinvenienti dai titoli di cartolarizzazioni.

Gli interessi attivi su crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato riferiti a titoli di debito sono per circa 36 milioni di euro relativi a titoli cartolarizzati, per 36,9 milioni di euro a titoli di Stato, mentre la parte restante è relativa ad altri titoli detenuti in portafoglio.

Nella voce "Derivati di copertura" alla colonna "Altre operazioni" è riportato l'ammontare, positivo o negativo, dei differenziali o margini maturati sui suddetti derivati in rettifica della componente di interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti (nella fattispecie trattasi di alcuni titoli di Stato valutati al costo ammortizzato coperti con una strategia di micro-fair value hedge).

Gli interessi attivi su attività finanziarie impaired sono prevalentemente riferiti ad attività deteriorate connesse al Sistema Sanitario Nazionale (16,2 milioni di euro).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2024 31.12.2023
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 5.916 5.348
1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31.12.2024 31.12.2023
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(317.184) (95.656) X (412.840) (324.428)
1.1 Debito verso banche centrali (26.961) X X (26.961) (67.566)
1.2 Debiti verso banche (41.797) X X (41.797) (41.464)
1.3 Debiti verso clientela (248.426) X X (248.426) (148.833)
1.4 Titoli in circolazione X (95.656) X (95.656) (66.565)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X (28) (28) (5)
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (252) (109)
Totale (317.184) (95.656) (28) (413.120) (324.542)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
(482) X X (482) (402)

La voce ha risentito della rimodulazione delle fonti di raccolta della Banca, guidate dal rimborso delle linee TLTRO e sostituite da forme di raccolta più onerose. In particolare, gli interessi passivi su debiti verso clientela ammontano a 248,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, di cui 172,4 milioni di euro sono attinenti alla raccolta retail effettuata principalmente tramite il conto deposito Rendimax e Time deposit (93,2 milioni di euro nel 2023).

Gli interessi passivi verso banche centrali diminuiscono di circa 40,6 milioni di euro per effetto del rimborso totale delle linee TLTRO, controbilanciati dalla crescita degli interessi passivi derivanti da titoli emessi dalla Banca (+29,1 milioni di euro rispetto a dicembre 2023).

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2024 31.12.2023
Interessi passivi su passività in valuta (4.784) (5.090)
1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 13.882 7.243
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura 11.414 5.794
C. Saldo (A-B) 2.468 1.449

Sezione 2 - Commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Strumenti finanziari - -
1. Collocamento titoli - -
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile - -
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per - -
conto dei clienti
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari - -
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti - -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari - -
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali -
b) Corporate Finance 23 253
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance 23 253
c) Attività di consulenza in materia di investimenti - -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione - -
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione - -
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento 1.035 1.197
1. Conti correnti 624 697
2. Carte di credito - -
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 42 91
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 64 93
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 305 316
i) Distribuzione di servizi di terzi 4.144 4.681
1. Gestioni di portafogli collettive - -
2. Prodotti assicurativi 4.144 4.681
3. Altri prodotti - -
di cui: gestioni di portafogli individuali - -
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 2.522 1.566
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 86.014 87.170
di cui: per operazioni di factoring 57.073 62.472
o) Negoziazione di valute - -
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 2.710 3.834
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 96.448 98.701

Le commissioni legate alle operazioni di finanziamento si attestano a 86 milioni di euro sostanzialmente allineate all'andamento del precedente esercizio (-1,3%). Tale andamento ha visto la componente commissionale legata al factoring rallentare a fronte di un incremento in ambito mutui.

Nelle commissioni relative alla distribuzione di prodotti assicurativi rilevate a fine 2024 sono inclusi 3,4 milioni di euro (4,1 milioni di euro a fine 2023) connessi alla operatività dell'Area Leasing.

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
b) Offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) Altri canali distributivi: 4.144 4.681
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi 4.144 4.681
Totale 4.144 4.681

2.3 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Strumenti finanziari (362) (269)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (362) (269)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Custodia e amministrazione (181) (176)
d) Servizi di incasso e pagamento (243) (232)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento - -
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (469) (896)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (4.035) (2.358)
i) Negoziazione di valute - -
j) Altre commissioni passive (6.850) (6.888)
Totale (12.140) (10.819)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi 31.12.2024 31.12.2023
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- 1.852 - 2.818
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
10.691 - 13.354 -
D. Partecipazioni 82.000 - 89.000 -
Totale 92.691 1.852 102.354 2.818

La voce "C" è riconducibile a dividendi ricevuti su titoli azionari detenuti in portafoglio a FVOCI. In particolare, 2,3 milioni di euro sono inerenti a dividendi rivenienti da partecipazione in Banca d'Italia.

La voce "D" si compone per 72,0 milioni di euro di dividendi ricevuti dalla controllata Ifis Npl Investing S.p.A. (89 milioni di euro nel 2023) e per 10,0 milioni di euro da Ifis Rental Services S.r.l..

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 743 - (50) 693
1.1 Titoli di debito - 453 - (39) 414
1.2 Titoli di capitale - 290 - (11) 279
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3.
Attività
e
passività
finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (179)
4. Strumenti derivati 48.448 12.549 (36.710) (22.862) 1.425
4.1 Derivati finanziari: 48.448 12.549 (36.710) (22.862) 1.425
- Su titoli di debito e tassi di interesse 23.261 4.414 (10.928) (14.055) 2.692
- Su titoli di capitale e indici azionari 25.187 8.135 (25.782) (8.807) (1.267)
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Di cui: coperture naturali connesse con la
fair value option
X X X X -
Totale 48.448 13.292 (36.710) (22.912) 1.939

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 2.231 -
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 168 12.613
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 2.399 12.613
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (977) (12.713)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (2.562) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.539) (12.713)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (1.140) (100)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Il risultato netto negativo dell'attività di copertura al 31 dicembre 2024 è pari a -1,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro a fine 2023) e accoglie i risultati dell'attività di micro-fair value hedge su rischio di tasso di interesse connesso ai titoli detenuti dalla Banca ed avviata nel corso della seconda metà del 2023.

Le principali tipologie di elementi coperti sono, alla data di riferimento del Bilancio, titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro-fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS), e opzioni put e call come strumenti di copertura.

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2024 31.12.2023
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
17.767 (1.169) 16.598 2.735 (208) 2.527
1.1 Crediti verso banche 10.948 (458) 10.490 - - -
1.2 Crediti verso clientela 6.819 (711) 6.108 2.735 (208) 2.527
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
10.425 (2.221) 8.204 4.333 (1.677) 2.656
2.1 Titoli di debito 10.425 (2.221) 8.204 4.333 (1.677) 2.656
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 28.192 (3.390) 24.802 7.068 (1.885) 5.183
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 86 (22) 64 1.099 (72) 1.027
Totale passività (B) 86 (22) 64 1.099 (72) 1.027

Gli utili netti da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie sono complessivamente pari a 24,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (utili netti per 6,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023), in particolare 25,1 milioni di

euro sono stati generati delle dismissioni di titoli di debito registrate nel 2024 (4,8 milioni di euro nel 2023), di cui 10,5 milioni di euro relativi a titoli di debito bancari e 12,6 milioni di euro relativi a titoli di Stato.

Sezione 7 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

La fattispecie non sussiste.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie 24.160 6.668 (5.490) (1.294) 24.044
1.1 Titoli di debito 2.655 334 (720) (1.132) 1.137
1.2 Titoli di capitale 11.854 6.334 (1.363) (3) 16.822
1.3 Quote di O.I.C.R. 9.494 - (3.073) - 6.421
1.4 Finanziamenti 157 - (334) (159) (336)
2. Attività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X -
Totale 24.160 6.668 (5.490) (1.294) 24.044

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/
Componenti
Terzo stadio Impaired
acquisite
o
originate
Impaired Totale Totale
reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
acquisite
o
originate
31.12.2024 31.12.2023
A.
Crediti
verso
banche
(18) - - - - - 676 - - - 658 275
- Finanziamenti (18) - - - - - - - - - (18) (28)
- Titoli di debito - - - - - - 676 - - - 676 303
B.
Crediti
verso
clientela
(3.192) (2.159) (10.498) (77.191) - - 10.481 5.322 39.516 3.186 (34.535) (55.169)
- Finanziamenti (3.192) (2.159) (10.498) (76.197) - - 9.285 5.322 39.516 3.186 (34.737) (55.745)
- Titoli di debito - - - (994) - - 1.196 - - - 202 576
Totale (3.210) (2.159) (10.498) (77.191) - - 11.157 5.322 39.516 3.186 (33.877) (54.894)

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ammontano a 33,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in decremento (-38,3%) rispetto alle rettifiche nette registrate a fine 2023 (54,9 milioni di euro).

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/
Componenti reddituali
Primo
stadio
Secondo Impaired
acquisite
Terzo
o
stadio
originate
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite o
Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio originate
A. Titoli di debito (95) (176) - - - - 754 - - - 483 (80)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (95) (176) - - - - 754 - - - 483 (80)

Sezione 9 - Utile/Perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni

La voce 140 non è presente alla data di riferimento.

9.1 Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

La fattispecie non sussiste.

Sezione 10 - Le spese amministrative - Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2024 31.12.2023
1) Personale dipendente (123.776) (120.152)
a) salari e stipendi (87.204) (84.053)
b) oneri sociali (23.494) (22.613)
c) indennità di fine rapporto (2.455) (2.270)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (3.095) (2.790)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (99) (217)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (99) (217)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (1.688) (1.567)
- a contribuzione definita (1.688) (1.567)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (155) (1.108)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (5.586) (5.534)
2) Altro personale in attività (242) (226)
3) Amministratori e sindaci (5.319) (5.090)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 3.766 3.783
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.716) (1.581)
Totale (127.287) (123.266)

Le spese per il personale pari a 127,3 milioni di euro registrano una crescita del 3,3% (123,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023) da ricondursi all'incremento dell'organico, a maggiori remunerazioni variabili e ai costi incrementali di competenza del 2024 connessi al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) dei dipendenti bancari. Il numero dei dipendenti della Banca al 31 dicembre 2024 è pari a 1.428 rispetto a 1.350 risorse al 31 dicembre 2023.

La sottovoce "accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza, nonché gli interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti.

Le sottovoci "accantonamento al trattamento di fine rapporto" e "accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili – a benefici definiti" includono anche gli interessi maturati nell'esercizio per effetto del passaggio del tempo.

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente 31.12.2024 31.12.2023
Personale dipendente: 1.387 1.331
a) dirigenti 88 88
b) quadri direttivi 543 509
c) restante personale dipendente 756 735
Altro personale - -

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Il saldo al 31 dicembre 2024 degli accantonamenti a fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti risulta essere pari a 99 mila euro (217 mila euro al 31 dicembre 2023, anno di prima rilevazione). Per maggiori informazioni sui fondi di quiescenza a benefici definiti, si rimanda a quanto esposto al paragrafo "10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti" della "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100".

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore di dipendenti al 31 dicembre 2024 ammontano a 5,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato dell'esercizio precedente. L'importo attiene essenzialmente a contributi per assistenza malattia per circa 2,7 milioni di euro, a contributi per i buoni pasto per 1,7 milioni di euro, nonché spese per formazione per 1,2 milioni di euro.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Spese per servizi professionali (41.356) (40.357)
Legali e consulenze (39.031) (38.253)
Revisione (587) (519)
Servizi in outsourcing (1.738) (1.585)
Imposte indirette e tasse (14.865) (14.045)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (69.149) (69.823)
Assistenza e noleggio software (20.018) (17.112)
Pubblicità e inserzioni (11.022) (13.018)
FITD e Resolution fund (7.945) (10.834)
Spese relative agli immobili (6.964) (6.492)
Viaggi e trasferte (5.243) (3.989)
Spese per informazione clienti (3.460) (3.997)
Spese telefoniche e trasmissione dati (3.268) (2.987)
Gestione e manutenzione autovetture (3.109) (2.847)
Costi per cartolarizzazione (1.117) (703)
Spese spedizione e archiviazione documenti (728) (861)
Altre spese diverse (6.275) (6.983)
Totale altre spese amministrative (125.370) (124.225)

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2024 pari a 125,4 milioni di euro risultano sostanzialmente allineate (+0,9%) al saldo del precedente esercizio (pari a 124,2 milioni).

Le spese "Legali e consulenze" pari a 39,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, (+2,0% rispetto all'esercizio precedente), fanno principalmente riferimento alle attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati, e alle attività di consulenza legate all'implementazione dei progetti strategici della Banca.

La voce "Imposte indirette e tasse" ammonta a 14,9 milioni di euro ed è composta prevalentemente dall'imposta di bollo per 13,2 milioni di euro (+1,2 milioni di euro rispetto al dato a fine 2023) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e altri servizi" risultano pari a 69,1 milioni di euro, in decremento dell'1,0% rispetto ai 69, 8 milioni di euro del 31 dicembre 2023. In particolare, si evidenzia come:

  • i costi per assistenza e noleggio software aumentano del 17% rispetto all'esercizio 2023; tale incremento è riconducibile per la quasi totalità a maggiori interventi di assistenza ai software della Banca;
  • gli oneri relativi al sistema bancario ammontano a 7,9 milioni di euro in diminuzione rispetto ai 10,8 milioni del 2023. Nell'esercizio, infatti, il contributo relativo al Single Resolution Fund (pari 4,1 milioni di euro nel 2023) non è stato richiesto essendo stato raggiunto l'obiettivo del piano di accumulo nel 2023.
  • le spese per pubblicità e inserzioni si attestano a 11,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024, contro i 13,0 milioni di euro a dicembre 2023; lo scorso esercizio aveva risentito infatti del lancio di nuove campagne pubblicitarie per il 40° anniversario dalla fondazione di Banca Ifis;
  • i costi per viaggi e trasferte aumentano di circa 1,3 milioni di euro rispetto al dato di dicembre 2023.

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate riflettono le stime di rischio sugli impegni assunte e al 31 dicembre 2024 presentano un saldo positivo pari a 80 mila euro.

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate, pari a 337 mila euro, riflettono garanzie di natura commerciale.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, "Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri", della presente Nota Integrativa individuale.

Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (11.093) - - (11.093)
- Di proprietà (6.628) - - (6.628)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (4.465) - - (4.465)
2. Detenute a scopo di investimento - (17) - (17)
- Di proprietà - (17) - (17)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (11.093) (17) - (11.110)

Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui: software (9.382) - - (9.382)
A.1 Di proprietà (9.382) - - (9.382)
- Generate internamente dall'azienda (366) - - (366)
- Altre (9.016) - - (9.016)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (9.382) - - (9.382)

Sezione 14 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2024 31.12.2023
a) Transazioni con clientela (103) (102)
b) Minusvalenze (26) (13)
c) Altri oneri (730) (1.130)
Totale (859) (1.245)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Valori/Proventi 31.12.2024 31.12.2023
a) Recupero spese a carico di terzi 15.505 13.897
b) Fitti attivi 1.201 1.167
c) Proventi da realizzo attività materiali 105 215
d) Altri proventi 38.662 28.023
Totale 55.473 43.302

La voce altri proventi ed oneri al 31 dicembre 2024 presenta un saldo netto positivo pari a 54,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 29,9% rispetto all'esercizio precedente. La voce accoglie principalmente ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, (spese legali ed imposte indirette), nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Sezione 15 - Utili (perdite) delle partecipazioni - Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/ Valori 31.12.2024 31.12.2023
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (3.017) (3.740)
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento (3.017) (3.740)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto (3.017) (3.740)

Le rettifiche di valore registrate sia nel 2024 che nel 2023 si riferiscono interamente alla partecipazione in Cap.Ital.Fin. S.p.A. e riflettono gli impairment effettuati.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali - Voce 230

La voce 230 non è presente alla data di riferimento.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 240

La voce 240 non è presente alla data di riferimento.

Sezione 18 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Al 31 dicembre 2024 così come per il precedente esercizio, non sono presenti utili o perdite da cessione di investimenti.

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2024 31.12.2023
1. Imposte correnti (-) (9.138) (8.799)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 2.749 1.395
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
Legge n. 214/2011 (+)
26.788 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (54.821) (22.127)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 2.723 719
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (31.699) (28.812)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2024 31.12.2023
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 171.002 172.216
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (47.026) (47.359)
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 28.880 34.206
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (4.715) (5.610)
- Ires non corrente (74) 504
IRES - Onere fiscale effettivo (22.935) (18.259)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (9.525) (9.592)
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (2.063) (1.853)
- IRAP non corrente 2.824 892
IRAP - Onere fiscale effettivo (8.764) (10.553)
Onere fiscale effettivo di bilancio (31.699) (28.812)

Il tax rate dell'esercizio 2024 è pari al 18,54% contro il 16,73% dell'esercizio precedente. Il tax rate effettivo risulta inferiore al tax rate teorico del 33,07% (27,5% IRES + 5,57% IRAP) in relazione principalmente ai benefici generati dalla tassazione parziale dei dividendi incassati dalla Banca, esclusi al 95% da tassazione IRES e al 50% da tassazione IRAP.

Sezione 20 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 290

La voce 290 non è presente alla data di riferimento.

Sezione 21 - Altre informazioni

21.rmativa in tema di erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

La Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha introdotto all'art. 1, commi da 125 a 129, alcune misure finalizzate ad aumentare la trasparenza dei contributi da parte delle amministrazioni e delle società pubbliche, anche quotate, a favore dei soggetti del terzo settore e delle imprese in generale.

In particolare, con riferimento all'informativa di bilancio la norma prevede a carico di tutte le imprese l'obbligo di inserire nelle note al Bilancio d'esercizio informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da:

  • pubbliche amministrazioni e soggetti ad esse equiparate (art. 2-bis, D.lgs. 33/2013);
  • società controllate, di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, da pubbliche amministrazioni; e
  • società in partecipazione pubblica.

Tali informazioni sono da indicare qualora gli importi ricevuti risultino superiori a 10 mila euro nel periodo di riferimento. Coerentemente con i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato con parere del 1° giugno 2018, n. 1.149 e con gli orientamenti emersi dalle associazioni di categoria (Assonime), sono escluse dagli obblighi di informativa le seguenti fattispecie:

  • corrispettivi di prestazioni dell'impresa nell'ambito dello svolgimento di prestazioni professionali, servizi e forniture o di altro incarico rientrante nell'esercizio tipico dell'attività di impresa. Trattasi, infatti, di importi ricevuti che non attengono al campo delle liberalità/politiche pubbliche di sostegno;
  • le agevolazioni fiscali accessibili a tutte le imprese che soddisfano determinate condizioni, sulla base di criteri generali predeterminati, che peraltro formano oggetto di specifiche dichiarazioni;
  • erogazione alla propria clientela di finanziamenti agevolati, in quanto trattasi di erogazione di fondi altrui (es. contributo in conto interessi da parte della pubblica amministrazione) e non di mezzi propri della banca che funge da intermediario.

Per le informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalla Banca si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, sezione "Trasparenza".

Sezione 22 - Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2024 31.12.2023
Utile netto (in migliaia di euro) 139.303 143.404
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.529.787 52.456.037
Numero medio azioni diluite 53.383.843 52.567.897
Utile per azione (unità di euro) 2,65 2,73
Utile per azione diluito (unità di euro) 2,61 2,73

(1) Il numero medio di azioni in circolazione è da intendersi al netto del numero medio di azioni proprie detenute in portafoglio.

22.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare.

Parte D - Redditività complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 139.303 143.404
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.756) (4.506)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.441) (2.746)
a) variazione di fair value 8.579 1.045
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (11.021) (3.791)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(180) -
a) variazione di fair value (strumento coperto) (1.375) -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (strumento di copertura) 1.195 -
70. Piani a benefici definiti 254 (55)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico
(1.389) (1.705)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 2.393 16.821
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva:
3.813 25.093
a) variazione di fair value (7.961) 21.044
b) rigiro a conto economico 11.774 4.049
- rettifiche per rischio di credito (483) 80
- utili/perdite da realizzo 12.257 3.969
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto
economico
(1.420) (8.272)
190. Totale altre componenti reddituali (1.363) 12.315
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 137.939 155.719

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Nella presente Parte della Nota Integrativa vengono fornite le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite a Banca Ifis S.p.A.. Per le informazioni di carattere qualitativo sul processo di risk management e sulle modalità di gestione e monitoraggio dei rischi, si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota Integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Sezione 1 - Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
33.642 126.866 49.387 166.125 9.705.175 10.081.195
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 544.936 544.936
3. Attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- 1.194 - - 68.095 69.289
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2024 33.642 128.060 49.387 166.125 10.318.206 10.695.420
Totale 31.12.2023 25.548 109.438 99.430 205.901 10.123.734 10.564.051

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Portafogli/qualità Deteriorate Non deteriorate Totale (esposizione netta) Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Write-off parziali complessivi (1) Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 407.442 197.547 209.895 2.074 9.935.505 64.205 9.871.300 10.081.195 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 545.617 681 544.936 544.936 3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - - 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.194 - 1.194 - X X 68.095 69.289 5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - Totale 31.12.2024 408.636 197.547 211.089 2.074 10.481.122 64.886 10.484.331 10.695.420 Totale 31.12.2023 407.081 172.665 234.416 3.112 10.350.146 106.443 10.329.635 10.564.051

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(1) Valore da esporre a fini informativi

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 3.489
2. Derivati di copertura - - 7.404
Totale 31.12.2024 - - 10.893
Totale 31.12.2023 - - 583

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Portafogli/stadi di rischio Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni a
Da 1 giorno
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni a
Da 1 giorno
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
37.858 - - 11.668 29.332 86.691 9.771 11.053 80.107 646 392 3.986
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2024 37.858 - - 11.668 29.332 86.691 9.771 11.053 80.107 646 392 3.986
Totale 31.12.2023 65.283 - - 8.236 39.138 92.422 3.515 12.298 81.919 719 701 6.506

Trasferimenti tra primo stadio Valori lordi/valore nominale Trasferimenti tra secondo Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
e secondo stadio stadio e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da secondo stadio a
mo stadio
pri
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
mo stadio a
terzo stadio
Da pri
Da terzo stadio a
mo stadio
pri
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 287.411 230.218 43.136 41.195 99.770 34.638
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.941 - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 12.931 15.173 1 5.037 2.994 10.899
Totale 31.12.2024 302.283 245.391 43.137 46.232 102.764 45.537
Totale 31.12.2023 403.162 257.959 36.421 31.786 78.911 38.538

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Le esposizioni creditizie "a vista" includono i crediti a vista verso banche classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa con controparte banche (eccetto i titoli di capitale e le quote OICR), qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Esposizione
lorda
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 334.290 334.290 - - - 114 114 - - - 334.176 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 334.290 334.290 - X - 114 114 - X - 334.176 -
A.2 Altre 796.034 795.015 1.019 - - 780 778 3 - - 795.254 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 309 293 16 X - - - - X - 309 -
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 795.725 794.722 1.003 X - 780 778 3 X - 794.945 -
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
Totale (A) 1.130.324 1.129.305 1.019 - - 894 892 3 - - 1.129.430 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 815.201 121.980 - X - - - - X - 815.201 -
Totale (B) 815.201 121.980 - - - - - - - - 815.201 -
Totale (A+B) 1.945.525 1.251.285 1.019 - - 894 892 3 - - 1.944.631 -
Banca Ifis Relazione e Bilancio d'esercizio 2024
---------------------------------------------------- --
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio lorda
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Esposizione
netta
Write-off
parziali
comples
sivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 121.706 X - 119.431 2.274 88.064 X - 88.064 - 33.642 1.943
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
2.339 X - 2.339 - 1.829 X - 1.829 - 510 -
b) Inadempienze probabili 231.780 X - 223.444 7.142 103.720 X - 103.720 - 128.060 130
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
32.140 X - 29.609 2.531 11.748 X - 11.748 - 20.392 5
c) Esposizioni scadute deteriorate 55.150 X - 54.490 660 5.763 X - 5.763 - 49.387 1
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
2.477 X - 2.393 83 762 X - 762 - 1.715 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 169.274 37.699 131.000 X 575 3.458 133 3.325 X - 165.816 222
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
1.694 - 1.550 X 144 60 - 60 X - 1.634 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 9.583.909 9.119.703 383.900 X 12.209 60.648 40.065 20.583 X - 9.523.261 106
-
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
66.604 - 60.136 X 6.468 8.925 - 8.925 X - 57.679 -
Totale (A) 10.161.819 9.157.402 514.900 397.365 22.860 261.653 40.198 23.908 197.547 - 9.900.166 2.402
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 20.514 X - 20.514 - 2.623 X - 2.623 - 17.891 -
b) Non deteriorate 2.147.716 1.047.049 43.179 X - 2.816 2.338 478 X - 2.144.900 -
Totale (B) 2.168.230 1.047.049 43.179 20.514 - 5.439 2.338 478 2.623 - 2.162.791 -
Totale (A+B) 12.330.049 10.204.451 557.079 417.879 22.860 267.092 42.536 24.386 200.170 - 12.062.957 2.402

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa con controparte clientela (eccetto i titoli di capitale e le quote OICR), qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

La fattispecie non sussiste

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

La fattispecie non sussiste

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 109.677 190.667 106.737
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 149 2.278 2.473
B. Variazioni in aumento 186.668 357.831 148.671
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.574 129.677 74.519
B.2
ingressi
da
attività
finanziarie
impaired
acquisite o originate
5.385 4.903 170
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
27.387 38.421 51
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 152.322 184.830 73.931
C. Variazioni in diminuzione 174.639 316.718 200.258
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 1 10.621 33.977
C.2 write-off 7.216 6.164 -
C.3 incassi 19.713 35.718 3.647
C.4 realizzi per cessioni 1.277 15.298 -
C.5 perdite da cessione 48.282 1.815 -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
71 27.423 38.365
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 98.079 219.679 124.269
D. Esposizione lorda finale 121.706 231.780 55.150
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 848 3.207 3.358

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela (eccetto i titoli di capitale e le quote OICR) qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 51.493 88.272
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 764 231
B. Variazioni in aumento 64.481 50.776
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
95 20.466
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
9.183 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 8.101
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di
concessione
15.946 285
B.5 altre variazioni in aumento 39.257 21.924
C. Variazioni in diminuzione 79.018 70.750
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
X 35.363
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
8.101 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 9.183
C.4 write-off 44 -
C.5 incassi 5.106 9.076
C.6 realizzi per cessioni 15.214 -
C.7 perdite da cessione 4.428 -
C.8 altre variazioni in diminuzione 46.125 17.128
D. Esposizione lorda finale 36.956 68.298
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 293 91

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

La fattispecie non sussiste.

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposi
zioni
oggetto di
conces
sioni
Totale di cui:
esposi
zioni
oggetto di
conces
sioni
Totale di cui:
esposi
zioni
oggetto di
conces
sioni
A. Rettifiche complessive iniziali 84.128 5.216 81.230 16.619 7.307 629
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 124 6 1.325 294 434 48
B. Variazioni in aumento 38.748 84 63.193 4.052 4.547 1.191
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o originate
126 X 374 X 76 X
B.2. altre rettifiche di valore 21.104 64 39.910 3.381 3.683 441
B.3 perdite da cessione 225 - 331 - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
258 20 1.740 671 37 -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento 17.035 - 20.838 - 751 750
C. Variazioni in diminuzione 34.812 3.471 40.703 8.923 6.091 1.058
C.1 riprese di valore da valutazione 22.847 1.214 15.326 5.853 2.224 364
C.2 riprese di valore da incasso 2.383 57 2.261 1.698 14 3
C.3 utili da cessione 211 1 13 - - -
C.4 write-off 7.216 44 6.164 - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - 219 - 1.816 691
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione 2.155 2.155 16.720 1.372 2.037 -
D. Rettifiche complessive finali 88.064 1.829 103.720 11.748 5.763 762
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 697 2 1.881 121 556 14

A.2 Classificazione attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali". Banca Ifis inoltre utilizza il rating ECAI Cerved per le controparti imprese, aventi alcune specifiche caratteristiche di dimensione e impiego, al fine di calcolare gli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza. Queste posizioni sono incluse nelle classi "Esposizione verso Imprese".

Per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

La Banca non si avvale di rating interni per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. All'interno della Banca è stato implementato un Sistema di Rating Interno orientato ai segmenti di imprese, differenziati per natura giuridica e dimensione. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone come segue:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con la Banca.
  • un modulo "socio-demografico" orientato a valutare il profilo di rischio sulla base di informazioni di carattere anagrafico.

Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali.

Banca Ifis | Relazione e Bilancio d'esercizio 2024

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione lorda Altri derivati
Esposizione netta Ipoteche
mobili -
m
I
menti per

mobili
leasing
finanzia
m
I
Titoli Altre garanzie reali N
CL
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
25.477 25.459 - - 25.181 278 - - - - - - - - - 25.459
1.1 totalmente garantite 25.477 25.459 - - 25.181 278 - - - - - - - - - 25.459
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione lorda
Esposizione netta
Altri derivati
mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali NL
C
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
3.071.301 2.960.149 206.713 - 153.141 1.595.957 - - - - - 626.030 1.020 43.307 118.101 2.744.269
1.1 totalmente
garantite
2.156.645 2.088.178 178.773 - 153.141 1.495.550 - - - - - 107.362 1.020 43.302 108.543 2.087.691
-
di cui deteriorate
111.754 60.997 23.902 - - 15.932 - - - - - 14.354 - 65 6.744 60.997
1.2 parzialmente
garantite
914.656 871.971 27.940 - - 100.407 - - - - - 518.668 - 5 9.558 656.578
-
di cui deteriorate
88.289 60.046 1.472 - - 1.607 - - - - - 53.365 - - 902 57.346
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite:
40.024 39.974 127 - - 10.171 - - - - - 92 - 925 13.585 24.900
2.1 totalmente
garantite
23.300 23.252 127 - - 9.388 - - - - - 12 - 925 12.800 23.252
-
di cui deteriorate
492 492 - - - - - - - - - - - - 491 491
2.2 parzialmente
garantite
16.724 16.722 - - - 783 - - - - - 80 - - 785 1.648

- di cui deteriorate 2.616 2.616 - - - - - - - - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

La fattispecie non sussiste al 31 dicembre 2024.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni
pubbliche
Società finanziarie
Società finanziarie
(di cui: imprese di
assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/ Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 53 428 377 303 - - 31.037 83.659 2.175 3.674
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - - 321 1.526 189 303
A.2 Inadempienze probabili 9.805 1.842 3.416 1.058 - - 99.872 92.670 14.967 8.150
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - 16 22 - - 12.900 9.572 7.476 2.154
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 21.086 53 - - - - 19.209 2.709 9.092 3.001
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
51 - - - - - 121 25 1.543 737
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.308.979 2.497 2.054.868 5.137 1.854 2 4.896.241 52.869 428.989 3.603
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - 3.770 244 - - 47.052 8.448 8.491 293
Totale (A) 2.339.923 4.820 2.058.661 6.498 1.854 2 5.046.359 231.907 455.223 18.428
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 2.616 - - - 14.957 2.623 318 -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - 425.195 1.176 - - 650.288 1.587 12.057 53
Totale (B) - - 427.811 1.176 - - 665.245 4.210 12.375 53
Totale (A+B) 31.12.2024 2.339.923 4.820 2.486.472 7.674 1.854 2 5.711.604 236.117 467.598 18.481
Totale (A+B) 31.12.2023 2.462.328 4.742 2.421.851 14.398 798 - 5.704.880 243.883 510.469 19.722

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 33.642 88.061 - 3 - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 128.005 103.659 55 61 - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
48.526 5.660 861 103 - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.856.226 60.813 801.098 3.161 18.621 77 11.218 44 1.914 11
Totale (A) 9.066.399 258.193 802.014 3.328 18.621 77 11.218 44 1.914 11
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 17.666 2.623 225 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 913.171 2.783 169.545 33 4.162 - 537 - 125 -
Totale (B) 930.837 5.406 169.770 33 4.162 - 537 - 125 -
Totale (A+B) 31.12.2024 9.997.236 263.599 971.784 3.361 22.783 77 11.755 44 2.039 11
Totale (A+B) 31.12.2023 10.375.010 275.840 625.148 5.856 65.868 668 14.814 294 18.688 87

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 900.276 531 229.154 363 - - - - - -
Totale (A) 900.276 531 229.154 363 - - - - - -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 124.480 - 8.266 - - - - - - -
Totale (B) 124.480 - 8.266 - - - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2024 1.024.756 531 237.420 363 - - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2023 1.238.690 1.276 223.792 507 - - - - - -

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2024 31.12.2023
a) Ammontare (valore di bilancio) 7.628.561 7.091.600
b) Ammontare (valore ponderato) 943.298 837.594
c) Numero 12 10

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2024, composto da 12 posizioni, è costituito per 83,1 milioni di euro da attività fiscali, per 156,4 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale e dai restanti 703,8 milioni di euro da posizioni verso Intermediari vigilati, per lo più connessi all'operatività in PCT, derivati e titoli.

Informativa in merito al Debito Sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.059 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 15,9 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 2.122 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 67 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2024 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano. Tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2024 ammontano a 281 milioni di euro, di cui 73 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni di rimanda alla sezione della Parte E della presente Nota Integrativa individuale, relativa al rischio di liquidità.

Informazioni di natura qualitativa

La Banca detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit della Banca, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis che deteriorato, oppure nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con le politiche vigenti in tema di cartolarizzazione e le investment policies vigenti per il portafoglio di Proprietary Finance, e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). La Banca investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

La Banca ha predisposto la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Di seguito sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024.

Cartolarizzazioni con ruolo di originator

Cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 è stato avviato un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred-purchase price).

A fine giugno 2024 tale cartolarizzazione è stata oggetto di ristrutturazione per un valore di 1,2 miliardi di euro. L'operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger. La ristrutturazione ha previsto complessivamente il mantenimento delle caratteristiche strutturali attuali, al netto dell'estensione del revolving period per un periodo di 24 mesi, dell'estensione della final maturity date dei titoli e di una revisione delle condizioni economiche applicate. I titoli della cartolarizzazione sono oggi quotati presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana. Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale della Banca.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare, ad ogni cut off date, la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere, ad ogni cut off date, alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le cessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" del paragrafo "A.1 – Parte generale" della "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata).

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi e proventi assimilati";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2024 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 42,4 milioni di euro.

Cartolarizzazione Indigo Lease

Nel 2016 Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. In aggiunta, sono stati emessi, dal veicolo, titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede cessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

A luglio 2023 Banca Ifis ha finalizzato la ristrutturazione della cartolarizzazione, la quale ha comportato l'estensione del revolving period per un ulteriore biennio ed un incremento del principal amount outstanding dei titoli senior, nonché il derating ed il delisting degli stessi dalla Borsa di Lussemburgo (a far data dal 20 luglio 2023), oltre all'ottenimento della qualifica di cartolarizzazione STS (cartolarizzazioni "Semplici, Trasparenti e Standardizzate") ai sensi del Regolamento UE 2017/2402 ("Regolamento Cartolarizzazioni").

Nell'ambito dell'operazione Banca Ifis ha ceduto ad UniCredit Bank AG l'intero ammontare dei titoli senior, corrispondenti ad un valore nominale pari a 609,5 milioni di euro e un principal amount outstanding pari a 400 milioni di euro. I titoli junior, per un principal amount outstanding pari a 147,6 milioni di euro, sono stati integralmente ritenuti dal Banca Ifis in qualità di originator. Pertanto, da luglio 2023 Indigo Lease non si configura più come un'autocartolarizzazione.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili della Banca.

Al 31 dicembre 2024 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico, sono pari a 19,1 milioni di euro.

Cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 632,9 milioni di euro, così composto: titoli senior per 560,5 milioni di euro (di cui 19,7 milioni di euro relativi a titoli con sottostante attività non finanziarie), titoli mezzanine per 38,9 milioni di euro, titoli junior per 0,4 milioni di euro, e titoli monotranche 33,1 milioni di euro. In particolare, le cartolarizzazioni multioriginator nelle quali la Banca ha assunto, insieme ad altre banche, anche il ruolo di cedente sono pari a 31,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (39,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Per ulteriori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", all'interno della sottosezione "E. Operazioni di cessione" della "Sezione 1 - Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Nel mese di dicembre 2024 la controllata Ifis Npl Investing S.p.A. ha partecipato ad un'operazione di cartolarizzazione multioriginator. La società veicolo Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l. ha acquisito da Ifis Npl Investing S.p.A. un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore contabile pari a 10,3 milioni di euro e ha emesso titoli in tre classi: una classe senior offerta in sottoscrizione a ciascuna delle cedenti alla pari e pro quota e dotata di un rating "investment grade" area BBB; una classe mezzanine e una classe junior entrambe collocate da IMI sul mercato istituzionale al netto di una quota del 5% sottoscritta dai cedenti. Successivamente alla sottoscrizione pro quota da parte di Ifis Npl Investing S.p.A. dei titoli senior, gli stessi sono stati ceduti a Banca Ifis, al netto di una quota del 5% trattenuta dalla stessa. Il valore di bilancio al 31/12/2024 per Banca Ifis risulta essere pari a 11 milioni di euro.

Il valore del portafoglio registra una diminuzione rispetto al dato di 784,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023, dovuto ai rimborsi delle operazioni già in essere per circa 226,7 milioni di euro e alle nuove sottoscrizioni di titoli effettuate dalla Banca nel corso del 2024 per circa 70 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior
Mezzanine
Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal
bilancio
4.034 1 21 - - - - - - - - - - - - - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal
bilancio
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Non cancellate dal
bilancio
- - - - 233.561 - - - - - - - - - - - - -
- crediti verso clientela - - - - 233.561 - - - - - - - - - - - - -

Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
sottostanti/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese di
valore
Mutui secured e
unsecured
593.593 1.375 38.875 239 441 - - - - - - - - - - - - -
Totale 593.593 1.375 38.875 239 441 - - - - - - - - - - - - -

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome cartolarizzazione /
Denominazione società veicolo
Attività Passività
Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano (TV) 100% 1.330.827 - 76.640 975.672 - -
Indigo Lease S.r.l. Conegliano (TV) 100% 506.863 - 31.430 400.000 - 147.671

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

La fattispecie non sussiste

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

La fattispecie non sussiste

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2024 diverse dalla società di cartolarizzazione rientranti nel perimetro della Banca.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazione di esposizioni creditizie verso la clientela;
  • operazioni di pronti contro termine (PCT) passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta nota integrativa individuale).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della Banca, delle tranche dei titoli junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Informazioni di natura quantitativa

E.1. Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
4. Derivati - - - - - - -
B. Altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie
designate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
98.796 - 98.796 - 101.271 - 101.271
1. Titoli di debito 98.796 - 98.796 - 101.271 - 101.271
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
2.392.305 777.020 1.615.285 4.279 2.766.330 1.268.471 1.497.859
1. Titoli di debito 1.615.285 - 1.615.285 - 1.497.859 - 1.497.859
2. Finanziamenti 777.020 777.020 - 4.279 1.268.471 1.268.471 -
Totale 31.12.2024 2.491.101 777.020 1.714.081 4.279 2.867.601 1.268.471 1.599.130
Totale 31.12.2023 1.911.797 758.259 1.153.538 3.017 2.433.492 1.371.862 1.061.630

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

La fattispecie non sussiste.

E.3. Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31.12.2024 31.12.2023
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B.
Altre
attività
finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
98.796 - 98.796 2.542
1. Titoli di debito 98.796 - 98.796 2.542
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2.392.305 - 2.392.305 1.909.255
1. Titoli di debito 1.615.285 - 1.615.285 1.150.996
2. Finanziamenti 777.020 - 777.020 758.259
Totale attività finanziarie 2.491.101 - 2.491.101 1.911.797
Totale passività finanziarie associate 2.867.601 - X X
Valore netto 31.12.2024 (376.500) - (376.500) X
Valore netto 31.12.2023 (521.694) - X (521.694)

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La Banca non ha effettuato operazioni di cessione per le quali sia necessario fornire informazioni ai sensi dell'IFRS 7.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene titoli cartolarizzati e quote di Fondi comuni d'investimento acquisite a seguito di operazioni di cessione di attività finanziarie cancellate integralmente, effettuate nel corso del 2024 ed in esercizi precedenti. Tali operazioni hanno comportato la cessione di attività finanziarie, costituite da finanziamenti, da parte della Banca a Società veicolo per la cartolarizzazione o a Fondi comuni d'investimento e la loro cancellazione dal bilancio ai sensi dell'IFRS 9, a seguito della verifica che la Banca originator stessa abbia trasferito sostanzialmente i rischi ed i benefici delle attività cedute e non abbia contemporaneamente mantenuto alcun controllo sulle medesime attività. In sostituzione di tali attività cancellate, sono state invece iscritte tra le attività finanziarie i titoli cartolarizzati, strumenti partecipativi o quote di Fondi ricevuti nelle medesime operazioni. Si riporta di seguito l'informativa relativa alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi, in particolare di quelli "unlikely to pay", riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Informazioni di natura quantitativa

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo e il valore di bilancio al 31 dicembre 2024. Per quanto riguarda gli strumenti partecipativi si fa rimando alla parte descrittiva sotto riportata.

Nome del fondo Valore di bilancio al
31/12/2024 (in
migliaia)
Società di gestione
del Risparmio
illimity Credit & Corporate Turnaround Fund 5.740 illimity SGR
City Regeneration Fund 7.150 Redo SGR
IDeA Corporate Credit Recovery I - Comparto Crediti 5.701 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti 5.745 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping 2.261 Dea Capital Alternative Funds SGR
BCC NPLs 2020 31.355 BCC NPLs 2020 S.r.l
BCC NPLs 2021 4.642 BCC NPLs 2021 S.r.l

Operazioni concluse nell'esercizio

Fondo "illimity Credit & Corporate Turnaround Fund" ICCT Fund

Fondo di restructuring gestito da illimity SGR, costituito nel 2021 con l'obiettivo di acquistare crediti non performing vantati dalle banche verso aziende impegnate in processi di ristrutturazione.

La sottoscrizione delle quote del fondo da parte di Banca Ifis è avvenuta nel mese di aprile 2024 con un investimento di 7,405 milioni di euro, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti vantati nei confronti di una azienda del settore automotive. L'investimento, iscritto a 5,8 milioni di euro, rappresentava il 3,3% del fondo all'atto della sottoscrizione. Successivamente sono intervenuti ulteriori closing, che non hanno interessato Banca Ifis, e che hanno ridotto la partecipazione al Fondo al 2,68%.

Nel corso dell'anno è pervenuta una prima distribuzione. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 5,7 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - Comparto Crediti

Fondo costituito nel 2017, replica del fondo CCR I avviato negli anni precedenti, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Nel 2017 Banca Ifis ha sottoscritto quote per un valore iniziale complessivo di euro 8,8 milioni in concomitanza con la cessione al Fondo del credito vantato nei confronti di un unico debitore operante nel settore manufatturiero.

Alla sottoscrizione la partecipazione al comparto da parte di Banca Ifis era pari al 3,72%. A seguito dei successivi closing posti in essere dal Fondo, la partecipazione al comparto del Fondo, relativamente alle quote sottoscritte ante dicembre 2024 si è ridotta a 0,44%.

Nel mese di dicembre 2024, Banca Ifis ha sottoscritto ulteriori n. 209,910 quote del Fondo per un controvalore di 3,8 milioni di euro in concomitanza con la cessione allo stesso del credito vantato nei confronti di una società operante nel settore arredamento. All'atto della sottoscrizione le nuove quote rappresentavano lo 0,64% del totale quote emesse. A seguito di ulteriori closing intervenuti entro fine anno, la percentuale è scesa a 0,53% per un valore pari a 3,1 milioni di euro.

Nel corso degli anni sono intervenute distribuzioni a favore dei quotisti.

Il suo valore di bilancio complessivo al 31 dicembre 2024 è pari a 5,7 milioni di euro.

Operazioni concluse negli esercizi precedenti

Fondo IDeA CCR I – Comparto Crediti

Fondo costituito a gennaio 2016, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Banca Ifis è divenuta quotista nel mese di luglio 2019, nell'ambito dell'ultimo closing realizzato dal comparto, attraverso la sottoscrizione di quote per un controvalore di 15,9 milioni di euro, in concomitanza con la cessione al Fondo di crediti e strumenti partecipativi vantati nei confronti di un operatore del settore automotive. La quota di partecipazione al Fondo di Banca Ifis è rappresentativa del 13, 66% del comparto. Nel 2024, giunto a scadenza, il fondo è stato posto in liquidazione. Il team di gestione del comparto è focalizzato nella vendita dell'ultimo asset in portafoglio da cui deriverà il rimborso finale delle quote. Il suo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 5,7 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - Comparto Shipping

Comparto istituito nel 2018 all'interno del Fondo CCR II avviato nel 2017, specifico per crediti non performing rivenienti da operazioni con operatori del settore navale. Il comparto è denominato in dollari statunitensi.

La sottoscrizione delle quote del comparto da parte di Banca Ifis è avvenuta a dicembre 2018 con un investimento di 37,7 milioni di dollari, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti garantiti da ipoteca navale, vantati nei confronti di altrettanti operatori. La quota di partecipazione di Banca Ifis rappresenta il 19,34% delle quote del comparto.

Nel corso degli anni il Fondo ha operato importanti distribuzioni dei proventi realizzati attraverso l'attività di ristrutturazione dei crediti, repossess delle navi e successiva vendita di parte di esse, anticipando di molto la recovery attesa dai quotisti. Il suo valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 2,3 milioni di euro.

Fondo "City Regeneration Fund"

Fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e riservato a investitori professionali istituito nel novembre 2020 con l'obiettivo di effettuare investimenti sostenibili in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale, con focalizzazione su Social Housing, Senior Living e Student Housing.

Nel novembre 2023 Banca Ifis ha ceduto il credito vantato nei confronti di un unico debitore, titolare del più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, con un valore nominale di 9,2 milioni di euro ed un valore di bilancio di 5,9 milioni di euro. A fronte della transazione, Banca Ifis ha ricevuto le quote del fondo "City Regeneration Fund" iscritte ad un fair value di 6,3 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2024, la quota di partecipazione di Banca Ifis è pari all'1,62% del valore totale delle sottoscrizioni del Fondo e il suo relativo valore di bilancio è pari a 7,1 milioni di euro.

In aggiunta a quanto sopra, sempre nell'ottica di perseguire l'attività di de-risking, Banca Ifis ha partecipato a due operazioni di cartolarizzazione multioriginator rispettivamente nel 2020 e nel 2021.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata in data 18/11/2020, da parte di 90 banche di cui 88 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e due banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis e Banca Popolare Valconca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 2.347,1 milione di euro (di cui 249,0 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto dalla banca) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2020 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2020 S.r.l. ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a circa 585 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 520 milioni di euro di titoli Senior (di cui nominali 55.077.000,00 euro sottoscritti dalla banca), con scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Baa2 e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 41 milioni di euro di titoli Mezzanine, con scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Caa2 e CC rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 24 milioni di euro di Titoli Junior, aventi scadenza gennaio 2045, non dotati di rating.

I titoli Mezzanine ed i titoli Junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'Operazione. La quota di titoli Mezzanine e Junior sottoscritti dalla banca è pari a, rispettivamente, 245 mila euro e 143 mila euro.

Nel contesto di tale operazione la banca ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 31,2 milioni di euro per le quote senior, 0,2 milioni di euro per le quote mezzanine, le quote junior hanno un valore non rilevante.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata in data 16/11/2021, da parte di 77 Banche, di cui 74 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e 3 banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis, Cassa di Risparmio di Asti e Guber Banca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 1.311,9 milioni di euro (di cui 86,9 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto dalla banca) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2021 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2021 S.r.l ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a 336,5 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 284 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 7.823.000 euro sottoscritti dalla banca), aventi scadenza aprile 2046 e dotati di rating Baa2, BBB e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 39,5 milioni di euro di titoli mezzanine, con scadenza aprile 2046 e dotati di rating Caa2, CCC e CCC+ rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 13 milioni di euro di titoli junior, aventi scadenza aprile 2046, non dotati di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior, sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti dalla banca è pari a, rispettivamente, 130,8 mila euro ed 43 mila euro.

Nel contesto di tale operazione la banca ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è pari a 4,6 milioni di euro per le quote senior, mentre le quote mezzanine e junior hanno un valore non rilevante.

D. Operazioni di covered bond

La fattispecie non sussiste.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Banca Ifis non dispone di modelli interni di portafoglio sul rischio di credito (metodologia VAR).

Sezione 2 - Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
-
con
opzione
di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1
Con
titolo
sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - 3.455 - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2
Senza
titolo
sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - 33.513 3.903 53 88.858 16.984 - -
+ posizioni corte - 105.428 - 50 302 17.439 20.092 -
- Altri
+ posizioni lunghe - 121.503 4.638 21.512 100.681 2.302 - -
+ posizioni corte - 121.099 4.638 21.512 100.681 2.302 - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Banca Ifis non ha fattispecie per cui risulta applicabile l'informativa di cui al presente paragrafo.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Banca Ifis non dispone di modelli interni per il portafoglio di negoziazione di vigilanza.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 2.347.775 3.984.170 1.273.983 484.449 1.819.092 764.563 262.373 -
1.1 Titoli di debito 10.170 977.499 562.622 183.954 724.485 739.116 261.563 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- 507.573 35.822 41.781 203.049 73.933 31.064 -
- altri 10.170 469.926 526.800 142.173 521.436 665.183 230.499 -
1.2 Finanziamenti a banche 336.905 161.823 18 36 206 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.000.700 2.844.848 711.343 300.459 1.094.401 25.447 810 -
- c/c 16.132 143.658 - - 17 18 - -
- altri finanziamenti 1.984.568 2.701.190 711.343 300.459 1.094.384 25.429 810 -
- con opzione di rimborso
anticipato
220.033 1.149.089 484.199 174.444 482.293 18.283 735 -
- altri 1.764.535 1.552.101 227.144 126.015 612.091 7.146 75 -
2. Passività per cassa 953.049 4.163.903 586.465 1.030.310 4.187.333 17.871 2.465 -
2.1 Debiti verso clientela 952.317 3.562.765 469.443 1.000.686 2.184.607 4.479 2.465 -
- c/c 334.317 233.596 32.057 128.902 184.530 - - -
- altri debiti 618.000 3.329.169 437.386 871.784 2.000.077 4.479 2.465 -
- con opzione di rimborso - - - - - - - -
anticipato
- altri 618.000 3.329.169 437.386 871.784 2.000.077 4.479 2.465 -
2.2 Debiti verso banche 728 601.136 117.022 29.611 495.394 13.392 - -
- c/c 728 - - - - - - -
- altri debiti - 601.136 117.022 29.611 495.394 13.392 - -
2.3 Titoli di debito 4 2 - 13 1.507.332 - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - 787.485 - - -
- altri 4 2 - 13 719.847 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - 81.844 - - - -
+ posizioni corte
- Altri
- 81.844 - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 339.700 156.000 - (150.700) (345.000) - -
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - 339.700 156.000 - - - - -
+ posizioni corte - - - - 150.700 345.000 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 287.533 - - - - - - -
+ posizioni corte 201.437 4.137 6.069 - 46.437 29.453 - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: Altre valute

da oltre da oltre da oltre da oltre
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 3 mesi 6 mesi 1 anno 5 anni oltre 10 Durata
indeter
mesi fino a 6 fino a 1 fino a 5 fino a 10 anni minata
1. Attività per cassa 18.276 64.607 mesi
84
anno
-
anni
-
anni
-
- -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
-
con
opzione
di
rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 3.248 36.823 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 15.028 27.784 84 - - - - -
- c/c 3.046 - - - - - - -
- altri finanziamenti 11.982 27.784 84 - - - - -
-
con opzione di rimborso
anticipato
125 3.190 26 - - - - -
- altri 11.857 24.594 58 - - - - -
2. Passività per cassa 22.663 70.100 - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 22.663 - - - - - - -
- c/c 22.663 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
-
con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche - 70.100 - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 70.100 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
-
con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso - - - - - - - -
anticipato
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe - 14.278 - - - - - -
+ posizioni corte - 14.278 - - - - - -

2. Portafoglio bancario - modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Banca Ifis utilizza la suite Ermas per la valutazione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario (banking book) che, con un approccio di full evaluation, provvede a calcolare le esposizioni al rischio sotto le due direttrici richieste dalla normativa in vigore (variazione valore economico e variazione margine di interesse). Tale suite è arricchita da un modello comportamentale per la stima di stock e flussi delle componenti di raccolta relative alle poste a vista.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARI
USA
STERLINE YEN ZLOTY FRANCHI
SVIZZERI
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 54.431 9.391 53 20.310 838 7.141
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale 2.262 3.497 - - 485 2.856
A.3 Finanziamenti a banche 17.672 442 53 20.069 353 1.483
A.4 Finanziamenti a clientela 34.497 5.452 - 241 - 2.802
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - -
C. Passività finanziarie 54.471 10.270 - 20.499 850 6.672
C.1 Debiti verso banche 52.330 10.266 - - 850 6.653
C.2 Debiti verso clientela 2.141 4 - 20.499 - 19
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 148 6 - - - -
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe 4 - - 12 - -
+ posizioni corte 421 - - 20.187 - -
Totale attività 54.435 9.391 53 20.322 838 7.141
Totale passività 55.040 10.276 - 40.686 850 6.672
Sbilancio (+/-) (605) (885) 53 (20.364) (12) 469

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Banca Ifis non dispone di modelli interni per il rischio di cambio.

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo "1.2 Rischi di mercato" della Sezione 2 della Parte E della Nota integrativa consolidata

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Attività sottostanti/
Tipologie derivati
31.12.2024 31.12.2023
Over the counter Over the counter
Contropar
-
ti centrali
Senza controparti
centrali
Mercati
organiz
Senza controparti
centrali
Mercati
organiz
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
zati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
zione
Senza
accordi di
compensa
zione
zati
1.Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 1.069.514 - - - 581.929 -
a) Opzioni - - 819.298 - - - 570.424 -
b) Swap - - 250.216 - - - 11.505 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 129.379 - - - 25.393 -
a) Opzioni - - 129.379 - - - 25.393 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 1.198.893 - - - 607.322 -

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Tipologie derivati 31.12.2024 31.12.2023 Over the counter Mercati organizzati Over the counter Mercati organizzati Controp arti centrali Senza controparti centrali Contropar -ti centrali Senza controparti centrali Con accordi di compen sazione Senza accordi di compen sazione Con accordi di compensa zione Senza accordi di compensa zione 1. Fair value positivo a) Opzioni - - 1.549 - - - 430 b) Interest rate swap - - 1.940 - - - 153 c) Cross currency swap - - - - - - - d) Equity swap - - - - - - - e) Forward - - - - - - - f) Futures - - - - - - - g) Altri - - - - - - - - Totale - - 3.489 - - - 583 - 2. Fair value negativo a) Opzioni - - 11.771 - - - 13.852 b) Interest rate swap - - 1.994 - - - 153 c) Cross currency swap - - - - - - - d) Equity swap - - - - - - - e) Forward - - - - - - - f) Futures - - - - - - - g) Altri - - - - - - - - Totale - - 13.765 - - - 14.005 -

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti Banche Altre società Altri soggetti
centrali finanziarie
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 1.065.489 - 4.025
- fair value positivo X 1.813 - 127
- fair value negativo X 13.065 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 129.379 - -
- fair value positivo X 1.549 - -
- fair value negativo X 700 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 448.547 376.362 244.605 1.069.514
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 129.379 - - 129.379
A.3 Derivati finanziari su valute e oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2024 577.926 376.362 244.605 1.198.893
Totale 31.12.2023 129.272 198.050 280.000 607.322

B. Derivati creditizi

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non sussiste.

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non sussiste.

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non sussiste.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

La fattispecie non sussiste.

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non sussiste.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

A. Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura implementata da Banca Ifis è finalizzata a ridurre l'esposizione complessiva verso il rischio tasso di interesse, causata da movimenti della curva dei tassi, nonché verso il rischio di prezzo, causata dalle fluttuazioni di mercato. Nello specifico, le strategie di copertura sono relative a:

  • un "pacchetto" di coperture specifiche su titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà a cui è associato un business model "HTC" (Held to Collect). Si tratta di titoli di Stato emessi dal Governo italiano (BTP) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela";
  • coperture specifiche su alcuni titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà a cui è associato un business model "HTC&S" (Held to Collect & Sell). Si tratta di titoli di Stato esteri che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • coperture specifiche su alcuni titoli di capitale per i quali Banca Ifis ha esercitato la c.d. "OCI Option" prevista dall'IFRS 9, e che pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La Banca in ambito hedge accounting applica il principio IFRS 9 e, alla data di riferimento del Bilancio, adotta solamente coperture specifiche (micro-fair value hedge) e non coperture generiche (macro-fair value hedge).

Nell'ambito del micro-fair value hedge sono coperti titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo.

Le principali tipologie di derivati di copertura utilizzati sono rappresentate da:

  • interest rate swap (IRS) plain, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC);
  • opzioni put e call.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Banca Ifis al 31 dicembre 2024 non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Banca Ifis al 31 dicembre 2024 non effettua coperture contabili di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

D. Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dalla Banca per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di eventuali cessioni parziali dei titoli oggetto di copertura;
  • applicazione di curve diverse su derivato di copertura ed oggetto coperto ai fini dell'effettuazione del test di efficacia sulle coperture di tipo fair value hedge. I derivati sono scontati alle curve Overnight, mentre gli oggetti coperti sono scontati alla curva di indicizzazione dello strumento di copertura;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:

  • della determinazione dell'effetto a conto economico o direttamente a livello di redditività complessiva (nel caso di fair value hedge su titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva);
  • della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

La Banca non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

Le principali tipologie di elementi coperti sono, alla data di riferimento del Bilancio, titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro-fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS), e opzioni put e call come strumenti di copertura.

In genere sono coperti il rischio di tasso di interesse o il rischio di prezzo per tutta o per la maggior parte della durata in cui la posizione è mantenuta in portafoglio.

Per verificare l'efficacia della copertura, la Banca utilizza un test di efficacia prospettico misurato attraverso il rapporto tra i delta fair value di ciascun strumento di copertura e del correlato elemento coperto sulla base di analisi di sensitività di 100 bps sui tassi di interesse per i titoli di debito, mentre la verifica dell'efficacia della copertura sui titoli di capitale è effettuata mediante un test prospettico su uno shock del -20% del prezzo dell'asset sottostante. La verifica dell'efficacia della copertura attraverso il prospettico sopra descritto viene effettuata prima della designazione della relazione di copertura, come stima ex-ante, e successivamente viene monitorata nel continuo ed è oggetto di reporting periodico verso l'Alta Direzione.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31.12.2024 Totale 31.12.2023
Attività
sottostanti/Tipolog
ie derivati
Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Controparti
centrali
Senza controparti
centrali
Controparti
centrali
Mercati
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
compensazione
organizzati Con
accordi di
compensaz
ione
Senza
accordi di
compens
azione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 495.700 - - - 355.700 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - 495.700 - - - 355.700 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 81.844 - - - - -
a) Opzioni - - 81.844 - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 577.544 - - - 355.700 -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo Variazione del valore usato
per rilevare l'inefficacia
della copertura
Totale 31.12.2024 Totale 31.12.2023
Tipologie Over the counter Over the counter
Senza controparti
centrali
centrali Senza controparti Totale Totale
derivati Cont
ro
parti
cent
rali
Con
accordi
di com
pen
sazione
Senza
accordi di
compen
sazione
Mercati
organiz
zati
Contro
parti
centrali
Con
accordi
di com
pen
sazione
Senza
accordi
di com
pen
sazione
Mercati
organiz
zati
31.12.2024 31.12.2023
1. Fair value
positivo
a) Opzioni - - 5.972 - - - - - 1.746 -
b) Interest
rate swap
- - 1.432 - - - - - 2.176 -
c) Cross
currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity
swap
- - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale - - 7.404 - - - - - 3.922 -
2. Fair value
negativo
a) Opzioni - - 1.623 - - - - - 299 -
b) Interest
rate swap
- - 13.245 - - - 11.644 - 922 11.644
c) Cross
currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity
swap
- - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale - - 14.868 - - - 11.644 - 1.221 11.644
Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 495.700 - -
- fair value positivo X 1.432 - -
- fair value negativo X 13.245 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 81.844 - -
- fair value positivo X 5.972 - -
- fair value negativo X 1.623 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse - 150.700 345.000 495.700
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 41.703 40.141 - 81.844
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2024 41.703 190.841 345.000 577.544
Totale 31.12.2023 - 94.200 261.500 355.700

B. Derivati creditizi di copertura

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non sussiste.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non sussiste.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non sussiste.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non sussiste.

C. Strumenti non derivati di copertura

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non sussiste.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture
specifiche -
posizioni
nette:
valore di
bilancio
delle
attività o
passività
(prima della
compensa
zione)
Coperture specifiche Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazione
del valore
usato per
rilevare
l'inefficacia
della
copertura
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva -
copertura di:
188.321 - (1.288) - 3.488 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 138.314 - (2.388) - 2.388 X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari 50.007 - 1.100 - 1.100 X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo ammortizzato - copertura di:
376.561 - 12.607 - 6 -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 376.561 - 12.607 - 6 X
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
2.3 Valute e oro - - - - - X
2.4 Crediti - - - - - X
2.5 Altri - - - - - X
Totale 31.12.2024 564.882 - 11.319 - 3.494 -
Totale 31.12.2023 378.003 - 12.613 - 12.613 -
B. Passività
1.
Passività
finanziarie
valutate
al
costo ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Valute e oro - - - - - X
1.3 Altri - - - - - X
Totale 31.12.2024 - - - - - -
Totale 31.12.2023 - - - - - -

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

La fattispecie non sussiste.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Banca Ifis al 31 dicembre 2024 detiene come unica fattispecie di copertura con effetti a patrimonio netto il microfair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, mentre non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari) o di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

Inoltre, la Banca non possiede riserve relative agli strumenti di copertura (elementi non designati) per le quali devono essere indicate, per tipologia di copertura (un'operazione o un periodo), le variazioni avvenute nel corso dell'esercizio ai sensi dell'IFRS 9 paragrafi 6.5.15 e 6.5.16.

Pertanto, le due tabelle obbligatorie prescritte dalla Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti risultano non applicabili per la Banca, in quanto tali tabelle si riferiscono rispettivamente alle coperture "cash flow hedge" o "net investment hedging in a foreign entity" e alle riserve relative agli strumenti di copertura (elementi non designati).

Per completezza di informativa, si riporta comunque di seguito una riconciliazione delle componenti di patrimonio netto per la fattispecie di micro-fair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. A tale riguardo, le esistenze iniziali al 1° gennaio 2024 delle relative riserve sono nulle, in quanto la strategia di micro-fair value hedge su titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva è stata attivata per la prima volta nel corso del 2024. Al 31 dicembre 2024 la composizione è la seguente:

  • riserve da valutazione nette per copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva con un valore negativo di complessivi 131 mila euro al netto dell'effetto fiscale, composto da riserve negative per 1,1 milioni di euro sui titoli di capitale oggetto di copertura e riserve positive per 1,0 milioni di euro sui relativi derivati di copertura (opzioni put e call);
  • riserve di utili nette per un valore negativo di complessivi 22 mila euro al netto dell'effetto fiscale, relative a strategie di copertura che sono cessate nel corso del 2024 a seguito della vendita dei relativi elementi coperti e successiva chiusura dei derivati associati, con contestuale giroconto a riserve di utili a seguito del realizzo delle riserve di valutazione associate. Il suddetto valore si compone di riserve positive per 146 mila euro sui titoli di capitale che erano oggetto di copertura e riserve negative per 169 mila euro sui relativi derivati che erano stati designati come di copertura (opzioni put e call).

Per ulteriori dettagli sulla movimentazione di tali riserve si rimanda a quanto riportato nella "Parte D – Redditività consolidata complessiva" della presente Nota integrativa.

3.3 - Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 1.561.189 - 4.025
- fair value netto positivo - 3.245 - 127
- fair value netto negativo - 26.310 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 211.223 - -
- fair value netto positivo - 7.521 - -
- fair value netto negativo - 2.323 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 - Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 1.038.478 48.580 203.522 597.148 1.395.325 647.661 1.235.838 4.073.468 2.027.004 74.383
A.1 Titoli di Stato 270 - 522 2.000 19.028 22.685 372.344 748.300 967.550 -
A.2 Altri titoli di debito 11.049 3.393 750 28.350 24.846 32.933 76.442 515.341 774.170 -
A.3 Quote O.I.C.R. 90.155 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 937.004 45.187 202.250 566.798 1.351.451 592.043 787.052 2.809.827 285.284 74.383
-
banche
337.150 44 25.024 1.301 2.173 22 43 60.205 - 73.189
-
clientela
599.854 45.143 177.226 565.497 1.349.278 592.021 787.009 2.749.622 285.284 1.194
B. Passività per cassa 903.191 61.872 1.051.830 873.629 831.846 497.458 1.142.707 5.179.176 399.599 -
B.1 Depositi e conti correnti 901.039 61.317 137.690 227.360 753.822 474.734 1.028.107 2.094.813 - -
-
banche
728 - 49.997 - - - - - - -
-
clientela
900.311 61.317 87.693 227.360 753.822 474.734 1.028.107 2.094.813 - -
B.2 Titoli di debito 4 - 2 18.296 21.995 - 53.672 1.413.346 - -
B.3 Altre passività 2.148 555 914.138 627.973 56.029 22.724 60.928 1.671.017 399.599 -
C. Operazioni fuori bilancio 253.917 1.196 5.000 9.500 2.701 19.390 22.542 240.008 61.193 -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- 420 - - - - 21.929 - - -
-
posizioni corte
- 776 - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
-
posizioni lunghe
3.489 - - - - - - - - -
-
posizioni corte
13.765 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
posizioni lunghe
35.226 - 5.000 6.500 1.564 13.321 613 193.570 31.740 -
-
posizioni corte
201.437 - - 3.000 1.137 6.069 - 46.438 29.453 -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata A. Attività per cassa 10.967 36.860 6.527 7.522 23.564 389 - 6 - - A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - 6 - - A.3 Quote O.I.C.R. 2.262 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 8.705 36.860 6.527 7.522 23.564 389 - - - - - banche 3.261 36.860 - - - - - - - - - clientela 5.444 - 6.527 7.522 23.564 389 - - - - B. Passività per cassa 22.663 - 49.187 20.966 - - - - - - B.1 Depositi e conti correnti 22.663 - 29.884 11.340 - - - - - - - banche - - 29.884 11.340 - - - - - - - clientela 22.663 - - - - - - - - - B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - B.3 Altre passività - - 19.303 9.626 - - - - - - C. Operazioni fuori bilancio - 28.993 - - - - - - - - C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - 16 - - - - - - - - - posizioni corte - 421 - - - - - - - - C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - - - - - - - - - - - posizioni corte - - - - - - - - - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - - - - - - - - - - - posizioni corte - - - - - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - 14.278 - - - - - - - - - posizioni corte - 14.278 - - - - - - - - C.5 garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - C.6 garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - posizioni lunghe - - - - - - - - - - - posizioni corte - - - - - - - - - - C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - posizioni lunghe - - - - - - - - - - - posizioni corte - - - - - - - - - -

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Operazioni di autocartolarizzazione

Da luglio 2023 Banca Ifis non ha più in essere operazioni di autocartolarizzazione. Si rimanda al paragrafo "C. Cartolarizzazioni" sottoparagrafo "Cartolarizzazione Indigo Lease" per la descrizione dell'operazione.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2024 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Sezione 5 - Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Informazioni di natura quantitativa

Per le informazioni di natura quantitativa si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 - Il Patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. La Banca è soggetta ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea (BCE) del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale della Banca avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da attuare, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2023 Banca Ifis deteneva n. 1.343.018 azioni proprie, per un controvalore di 21,8 milioni di euro ed un valore nominale di 1.343.018 euro.

Nel corso dell'esercizio Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile n. 104.132 azioni proprie al prezzo medio di 12,32 euro, per un controvalore di 1,3 milioni di mila euro ed un valore nominale di 104.132 euro, realizzando utili per 437 mila euro che, in applicazione di quanto disposto dalla Circolare n. 262/2005 e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia, sono stati iscritti nella voce patrimoniale "Sovrapprezzi di emissione".

Nel corso dell'esercizio non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza a fine esercizio risulta pari a n. 1.238.886 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.238.886 euro.

Si precisa che Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci del patrimonio netto 31.12.2024 31.12.2023
1. Capitale sociale 53.811 53.811
2. Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108
3. Riserve 1.222.740 1.201.178
- di utili 1.218.258 1.196.851
a) legale 10.762 10.762
b) statutaria - -
c) azioni proprie 20.971 21.817
d) altre 1.186.525 1.164.272
- altre 4.482 4.327
3.5 Acconti su dividendi (-) (63.084) (62.962)
4. Strumenti di capitale - -
5. (Azioni proprie) (20.971) (21.817)
6. Riserve da valutazione: (22.823) (33.085)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (6.553) (14.369)
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(131) -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(16.597) (18.990)
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari - -
- Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- -
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti 458 274
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 139.303 143.404
Totale 1.394.367 1.364.637

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/Valori 31.12.2024 31.12.2023
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva positiva
1. Titoli di debito 2.713 (19.310) 1.018 (20.008)
2. Titoli di capitale 5.263 (11.816) 2.958 (17.327)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 7.976 (31.126) 3.976 (37.335)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanziamenti
1.
Esistenze iniziali
(18.990) (14.369) -
2.
Variazioni positive
12.645 13.459 -
2.1
Incrementi di fair value
11.730 1.820 -
2.2
Rettifiche di valore per rischio di credito
271 - -
2.3
Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo
644 - -
2.4
Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale)
- 11.639 -
2.5
Altre variazioni
- - -
3.
Variazioni negative
(10.252) (5.643) -
3.1
Riduzioni di fair value
(651) (5.600) -
3.2
Riprese di valore per rischio di credito
(754) - -
3.3
Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo
(8.847) - -
3.4
Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale)
- (13) -
3.5
Altre variazioni
- (30) -
4.
Rimanenze finali
(16.597) (6.553) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Le riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti presentano un saldo positivo al 31 dicembre 2024 di 458 mila euro. L'incremento di 184 mila euro della voce rispetto al valore positivo di 274 mila euro risultante alla fine dell'esercizio precedente è riconducibile ad un aumento nella riserva di valutazione TFR per circa 133 mila euro e dall'aumento della riserva relativa al fondo sanitario a favore di alcuni dipendenti per 51 mila euro, principalmente a seguito della revisione delle assunzioni sottostanti (quali ad esempio il tasso di attualizzazione e il tasso annuo di turnover) a seguito del mutato contesto macroeconomico.

Sezione 2 - I Fondi propri e i coefficienti di vigilanza

In applicazione di quanto disposto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti, la sezione relativa ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali viene sostituita con un rinvio alle analoghe informazioni contenute nell'informativa al pubblico "Terzo Pilastro", cioè al documento "Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2024 – Pillar III" predisposto al 31 dicembre 2024 da Banca Ifis, e disponibile sul sito www.bancaifis.it nella sezione "Investor Relations".

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nella presente sezione sono fornite le informazioni in merito alle aggregazioni aziendali richieste dall'IFRS 3, nei paragrafi 59, lettera a), 60 e 63. Inoltre, in applicazione delle disposizioni di Banca d'Italia stabilite nella Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti, in tale sezione rientrano convenzionalmente anche le eventuali operazioni di aggregazione aziendale fra soggetti sottoposti a comune controllo (cd. "business combination between entities under common control").

1.1 Operazioni di aggregazione aziendale

La Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali nel corso dell'esercizio.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

La Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente documento.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del 2024 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

Parte H - Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto è stato stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.". Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2024 non sono state effettuate con parti correlate operazioni che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca; non si segnalano inoltre operazioni di maggiore rilevanza effettuate con parti correlate, così come definite dalle politiche del Gruppo ai sensi dell'art. 4 del regolamento Consob recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata al 87,74% Banca Credifarma S.p.A., e dal veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • le società controllate;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Benefici a Benefici Altri Indennità Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro breve
termine per
i dipendenti
successivi al
rapporto di
lavoro
benefici a
lungo
termine
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Stock option Altri pagamenti
basati su azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
4.895 - 178 - 103 350
Altri manager (2) 6.471 44 718 311 36 1.419
Totale al 31.12.2024 11.366 44 896 311 139 1.769

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 31 dicembre 2024

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a manager con carica di Condirettore Generale o altro Dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 5,2 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 361 mila euro. I benefici successivi al rapporto di lavoro

pari a 44 mila euro si riferiscono alla polizza sanitaria sottoscritta nel corso dell'anno destinata ai dirigenti che cessano il rapporto di lavoro per pensionamento.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2024, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale e fuori bilancio

Voci di bilancio Società
controllante
Società
controllate
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Cassa e disponibilità liquide - 52.057 - - 52.057 15,6%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
- - - 20.920 20.920 8,9%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - 418 418 0,1%
Crediti verso banche valutati al
costo ammortizzato
- 60.007 - - 60.007 7,9%
Crediti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
- 1.231.084 1.732 8.612 1.241.428 13,3%
Altre attività 3.756 25.711 - 1.510 30.977 9,3%
Totale attività 3.756 1.368.859 1.732 31.460 1.405.807 11,0%
Debiti verso banche valutati al
costo ammortizzato
- 709 - - 709 0,1%
Debiti verso clientela valutati
al costo ammortizzato
- 1.399.753 1.566 4.984 1.406.303 17,2%
Altre passività 8 744 - - 752 0,3%
Riserve da valutazione - - - (648) (648) 2,8%
Totale passività 8 1.401.206 1.566 4.336 1.407.116 11,0%
Garanzie rilasciate e impegni - 204.808 724 7.339 212.870 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Voci di bilancio Società
controllante
Società
controllate
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce
di
bilancio
Interessi attivi - 52.299 26 - 52.325 8,5%
Interessi passivi - (3.324) (25) (8) (3.357) 0,8%
Commissioni attive - 174 - 3 177 0,2%
Commissioni passive - (419) - - (419) 3,5%
Spese amministrative (1.037) 1.548 - - 511 (0,2)%
Altri oneri e proventi di
gestione
- 25.074 2 146 25.222 46,2%

I saldi nei confronti della società controllante La Scogliera S.A. riflettono i normali rapporti di scambio di beni e servizi nei confronti della Capogruppo.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato. Al 31 dicembre 2024, figurano 6,9 milioni di euro iscritti tra le attività materiali e riconducibili ad attività, svolte principalmente in esercizi precedenti, di ristrutturazione di alcuni edifici di proprietà di Banca Ifis da parte di una società controllata ad un socio di minoranza della Capogruppo, ulteriori 1,5 milioni di euro figurano tra le altre attività per la fornitura di beni e servizi.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) non risultano operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso dell'esercizio 2024.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Di seguito si riportano gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall'IFRS 2, previsti per il personale della Banca. Per tutto il personale dipendente è previsto un sistema di remunerazione variabile.

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) a livello di Gruppo, definito come il rapporto tra l'utile netto consolidato e il Capitale assorbito dai rischi di Primo pilastro (cioè l'8% dei Risk Weighted Assets di Primo pilastro), superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • Total Capital Ratio consolidato superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato, la quale è superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, la remunerazione variabile dell'Amministratore Delegato della Banca è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi.

In particolare, l'Amministratore Delegato è destinatario di un Sistema incentivante di breve termine ("STI"). Egli è stato inoltre destinatario di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023, per il quale si rimanda all'informativa riportata nel paragrafo specifico in questa sezione.

Per quanto riguarda il Sistema Incentivante di breve termine (STI), gli obiettivi assegnati all'Amministratore Delegato rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati della Banca, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi della Banca;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche nonché il conseguimento degli obiettivi aziendali in ambito ESG.

Il cap massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è fissato nel 60% della retribuzione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 40% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 60% con un pagamento differito per un periodo di tempo di cinque anni (a decorrere

dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front), in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 60%) viene così corrisposta:

  • 55% (cioè il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 45% (cioè il 27% della remunerazione variabile complessiva) per cassa ("cash"), oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Resta inteso che l'assegnazione di azioni di Banca Ifis interesserà, oltre all'Amministratore Delegato e ai Condirettori Generali, il personale dipendente individuato come più rilevante ai sensi della Circolare n. 285/2013 e del Regolamento Delegato n. 923/2021 laddove la componente variabile della retribuzione risulti superiore a 50 mila euro o rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

Al fine dell'assegnazione della remunerazione variabile in strumenti finanziari, cioè in azioni di Banca Ifis, la Banca calcola il fair value dell'azione, al momento dell'assegnazione, in base alla media del prezzo di Borsa con riferimento al mese precedente alla data di approvazione del Bilancio di esercizio di Banca Ifis da parte dell'Assemblea (o, in caso assegnazione di remunerazione variabile a qualsiasi titolo successiva all'Assemblea medesima, dalla data dell'evento, con tale intendendosi eventuali date di sottoscrizione di accordi o in mancanza di questi, le date di approvazione da parte degli organi competenti dei relativi riconoscimenti). Il numero delle azioni è determinato all'intero più prossimo.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back, i quali possono determinare l'azzeramento dell'importo al verificarsi di determinate condizioni.

Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti

Piano LTI per l'Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato di Banca Ifis è stato inoltre destinatario di un Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021- 2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 giugno 2021 e dall'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo in data 28 luglio 2021, e giunto a maturazione in data 31 dicembre 2023. Il Piano ha previsto l'assegnazione all'Amministratore Delegato, a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un prezzo di esercizio unitario (c.d. "strike price") pari a 12,92 euro, un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Il Piano ha previsto a favore dell'Amministratore Delegato della Banca il diritto di ricevere, al termine del periodo di vesting e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano medesimo, sino a un massimo di n. 696.000 opzioni.

Considerata la maturazione del Piano al 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting triennale (2021-2023), le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e l'Amministratore Delegato sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine della Banca.

La consuntivazione effettuata ha confermato il raggiungimento del livello minimo con riferimento agli obiettivi TSR e del livello massimo con riferimento agli indicatori economico-finanziari e a quelli ESG. Conseguentemente, sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 all'Amministratore Delegato sono state assegnati n. 609.000 diritti di opzione, che saranno esercitabili a valle di un anno di retention secondo le tempistiche regolamentari previste.

Anche per il Piano LTI 2021-2023, l'assegnazione delle opzioni all'Amministratore Delegato è effettuata per il 40% come up front e per il 60% come differito in 5 anni.

Piano LTI per i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Come previsto dal Piano approvato dall'Assemblea del 28 luglio 2021, e in esecuzione del mandato in tale sede conferito al Consiglio di Amministrazione, in data 9 giugno 2022 è stata da quest'ultimo deliberata l'inclusione nel Piano LTI, oltre all'Amministratore Delegato, di n. 13 "ulteriori beneficiari", con assegnazione agli stessi dei medesimi obiettivi già previsti per l'Amministratore Delegato e illustrati nella Politica di Remunerazione 2022. Tali integrazioni del Piano sono state poi approvate dall'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis del 28 luglio 2022.

Anche per tali ulteriori beneficiari, rappresentati da manager di elevato livello (tra cui n. 12 dirigenti con responsabilità strategiche, Condirettori Generali inclusi), il Piano prevede l'assegnazione di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a titolo gratuito e sempre allo strike price unitario di 12,92 euro, di un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Un'ulteriore integrazione a tale Piano, proposta dal Consiglio di Amministrazione e approvata dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023, ha avuto ad oggetto aspetti operativi di meccanica del Piano (che rimane per il resto immutato in tutti i suoi elementi essenziali e strutturali, per come già approvati alle precedenti sedute assembleari citate). In particolare, l'integrazione ha consistito nel riconoscere la possibilità per i beneficiari, in occasione dell'apertura di ciascuna finestra di esercizio delle opzioni, di posticipare l'esercizio di tutte o parte delle opzioni eventualmente maturate ed esercitabili già in tale finestra nelle successive "finestre di esercitabilità" previste dal Piano.

Si rileva al riguardo che nel corso del primo semestre 2023 si sono registrate le dimissioni di un dirigente con responsabilità strategica incluso nel Piano, con conseguente perdita della qualità di beneficiario del Piano stesso.

Per effetto delle sopraccitate novità intercorse nel 2022 e nel 2023, i beneficiari del Piano in aggiunta all'Amministratore Delegato ammontano complessivamente a 12, di cui 11 dirigenti con responsabilità strategiche, e l'ammontare massimo di opzioni assegnabili è pari a n. 300.000 (n. 320.000 originarie).

Anche questo Piano è giunto a maturazione il 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting, e le opzioni diventeranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e i beneficiari sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine della Banca.

Le suddette opzioni sono computate per ciascuno dei beneficiari, ai fini del calcolo del rapporto fra remunerazione fissa e variabile, al 50% per l'esercizio 2022 e al restante 50% per l'esercizio 2023.

La consuntivazione è stata effettuata, per quanto riguarda gli obiettivi di TSR e quelli di utile lordo, per l'arco temporale di vesting biennale mentre per gli altri obiettivi la consuntivazione è avvenuta in base ai risultati raggiunti al 31 dicembre 2023 (considerando quindi l'intera durata del Piano 2021-2023).

L'esito della consuntivazione del Piano ha rilevato che gli obiettivi TSR non sono stati raggiunti in considerazione del periodo di vesting biennale anziché triennale; gli altri obiettivi sono stati raggiunti al livello massimo. Conseguentemente, mediante delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 per i restanti 12 beneficiari sono state assegnati complessivamente n. 225.000 diritti di opzione che saranno esercitabili al termine del periodo di retention di un anno.

Rappresentazione contabile al 31 dicembre 2024

A livello contabile tale piano di stock option è stato rappresentato conformemente alle disposizioni dell'IFRS 2 per le operazioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. equity settled transactions). In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita delle stock option, viene fatto riferimento al fair value iniziale di quest'ultime.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di tali opzioni a fronte delle prestazioni oggetto del Piano LTI è rilevato come costo a conto economico alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale" in contropartita

della voce "Riserve" del patrimonio netto secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo di vesting in cui viene fornita la prestazione. Per l'esercizio 2024 il costo corrispondente registrato a Conto economico ammonta a 155 mila euro, mentre l'apposita riserva di patrimonio netto in contropartita (la quale include anche la quota parte di costo maturata negli esercizi 2021, 2022 e 2023) ammonta complessivamente a 2,2 milioni di euro ed è associata alle sole stock option effettivamente assegnate tramite delibera dell'Assemblea del 18 aprile 2024.

Per maggiori dettagli sugli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali per la Banca si rimanda alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2024", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, disponibile nella sezione "Corporate governance" sottosezione "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2024.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

Voci / Numero opzioni e Totale
31.12.2024
Totale
31.12.2023
prezzi di esercizio Numero
opzioni
Prezzi
medi di
esercizio
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi di
esercizio
Scadenza
media
A. Esistenze iniziali - - n.a. - n.a. n.a.
B. Aumenti 834.000 12,92 X - - X
B.1 Nuove emissioni 834.000 12,92 dic-30 - n.a. n.a.
B.2 Altre variazioni - - X - n.a. X
C. Diminuzioni - - X - - X
C.1 Annullate - - X - n.a. X
C.2 Esercitate - - X - n.a. X
C.3 Scadute - - X - n.a. X
C.4 Altre variazioni - - X - n.a. X
D. Rimanenze finali 834.000 12,92 dic-30 - - n.a.
E. Opzioni esercitabili alla fine
dell'esercizio
- - X - n.a. X

La tabella delle variazioni annue di cui sopra viene avvalorata solo per le opzioni connesse al Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda invece gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali a livello di Sistema incentivante di breve termine ("STI"), essi non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

Relativamente alle stock option connesse al Piano LTI giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023, come già descritto nei paragrafi precedenti, esse sono state assegnate nel corso del 2024 e saranno esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention a decorrere dal 31 dicembre 2023 (saranno, dunque, esercitabili a partire dal 1° gennaio 2025). Alla data del 31 dicembre 2024, pertanto, non si rilevano stock option esercitabili.

2. Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Parte L - Informativa di Settore

Banca Ifis S.p.A., Capogruppo del Gruppo Banca Ifis, avvalendosi della facoltà concessa dall'IFRS 8, redige l'informativa di Settore nella Parte L della Nota integrativa consolidata all'interno del presente documento.

Parte M - Informativa sul leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

In qualità di locatario la Banca ha stipulato dei contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili destinati ad ospitare uffici interni. Essendo l'attività di leasing correlata all'esigenza della Banca di delocalizzare gli uffici, particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato in linea ai criteri di economicità stabiliti dall'azienda.

Al 31 dicembre 2024 sono in essere 51 contratti passivi di locazione per fabbricati e 8 per posti auto, il relativo diritto d'uso iscritto a bilancio, è pari 14,6 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano a 15,3 milioni di euro. La Banca, inoltre, detiene un immobile sito a Firenze in leasing finanziario come commentato nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale".

Per quanto riguarda i contratti relativi alle autovetture, la Banca detiene a fine esercizio 307 contratti passivi per autoveicoli. Si tratta per lo più di noleggio a lungo termine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti; il relativo diritto d'uso e le corrispondenti passività per leasing ammontano a 3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024. Il diritto d'uso complessivamente iscritto in bilancio ai sensi IFRS 16, nelle passività per leasing sono pari a 21,2 milioni di euro a fine dicembre 2024.

Banca Ifis non è esposta ai flussi finanziari in uscita, che non siano già stati riflessi nella valutazione delle passività del leasing. Più in dettaglio, le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing iscritte in bilancio, in quanto la Banca considera certo il primo rinnovo; mentre le altre fattispecie richiamate dal principio (pagamenti variabili collegati al leasing, garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non sono presenti per i contralti stipulati in qualità di locatari.

La Banca contabilizza come costi:

  • i leasing a breve termine nel caso di asset quali immobili e tecnologie (in particolare al modulo mainframe hardware), quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga.
  • i leasing di attività di modesto valore, (in conformità alla facoltà concessa dal paragrafo 5 dell'IFRS 16), ossia caratterizzati da un valore a nuovo inferiore a 5 mila euro, principalmente relativi a telefonia mobile.

Informazioni quantitative

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classi di attività sottostante.

SPESE DI AMMORTAMENTO PER ATTIVITA'
CONSISTENTI NEL DIRITTO DI UTILIZZO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
a) Terreni - -
b) Fabbricati 2.180 2.045
c) Mobili - -
d) Impianti elettronici 461 157
e) Altre 1.690 1.312
Totale 4.331 3.514

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

La Banca è presente sul mercato con soluzioni di leasing finanziario a tasso fisso o variabile di autoveicoli (auto, veicoli commerciali e veicoli industriali) e di beni strumentali (macchinari industriali, apparecchiature medicali,

beni tecnologici) ad una clientela composta da privati o piccole e medie imprese attraverso una struttura commerciale interna e una rete di Agenti in Attività Finanziaria selezionati sull'intero territorio nazionale. Il Leasing di beni strumentali è distribuito, in aggiunta, anche attraverso relazioni con produttori, distributori e rivenditori. Con riferimento agli specifici comparti del leasing finanziario:

  • il comparto automotive nel 2024 ha registrato un incremento rispetto al 2023 sia in termini di numerosità di veicoli (+3,2%), che in termini di valore finanziato (+7,3%). In particolare, si segnalano le positive performance del segmento relativo ai veicoli industriali con +11,4%, rispetto al 2023, e dei veicoli commerciali con un +19,6%. La Banca ha stipulato, in questo comparto, contratti per circa 377,8 milioni di euro (+3,5% rispetto all'erogato dell'anno 2023);
  • il comparto strumentale in Italia ha registrato nel corso del 2024 una flessione del -12,9% rispetto al dato del 2023. La Banca ha registrato nel segmento dei beni industriali una flessione del -20,5% rispetto al 2023.

Si precisa che la Banca, in qualità di locatore, non stipula contratti di locazioni di immobili ad uso commerciale e/o abitativo nei confronti di soggetti terzi e/o di altre società del Gruppo.

Rinviando a quanto più dettagliatamente declinato nella Relazione sulla gestione del Gruppo all'interno del presente documento, si sottolinea in tale sezione che i contratti di leasing stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy della Banca non prevedendo accordi di riacquisito, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili. La Banca contabilizza quindi il leasing finanziario in accordo con il principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per le informazioni sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 4, Attivo, della Parte B della presente Nota Integrativa individuale. Per quanto riguarda gli interessi attivi sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 1 della "Parte C – Informazioni sul conto economico", per le commissioni si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 2, della Parte C e infine per gli altri proventi si rinvia alla Sezione 14, sempre della Parte C della presente Nota Integrativa individuale.

2. Leasing finanziario

2.1. Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

31.12.2024 31.12.2023
Fasce temporali Pagamenti da ricevere per il leasing Pagamenti da ricevere per il leasing
Fino a 1 anno 99.713 91.696
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 213.905 200.027
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 355.603 316.150
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 441.146 438.561
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 437.348 438.810
Da oltre 5 anni 62.171 83.080
Totale pagamenti da ricevere per il leasing 1.609.886 1.568.324
RICONCILIAZIONE CON I FINANZIAMENTI
Utili finanziari non maturati (-) (182.898) (173.038)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.426.988 1.395.286

La tabella evidenzia la classificazione per fase temporale dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i suddetti pagamenti ed i finanziamenti per leasing in qualità di locatore. La tabella non esprime infine le rettifiche di valore pari a complessivi 29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (32,9 milioni di euro nel 2023).

2.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto già presentato nei paragrafi precedenti.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

La fattispecie non sussiste.

3.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da riportare rispetto a quanto presentato nei paragrafi precedenti.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

-

Attestazioni e relazioni

Attestazione del Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;

ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio, nel corso del periodo 1° gennaio 2024– 31 dicembre 2024.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio d'esercizio è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio d'esercizio:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.
    3. 3.2 La Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2025

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione del collegio sindacale

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

(ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, del codice civile)

Signori Azionisti,

il Collegio Sindacale di Banca Ifis S.p.A. (in seguito anche "Banca Ifis" o "Banca" o "Ifis"), ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, cod. civ., è chiamato a riferire all'Assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024 sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio in osservanza dei doveri attribuitigli dall'art. 149 del sopracitato decreto legislativo.

Premessa

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio Sindacale (in seguito anche "Collegio") in carica si è riunito n. 23 volte, di cui n. 5 volte in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e n. 1 volta in forma congiunta con i Collegi Sindacali delle Società di diritto italiano direttamente ed indirettamente controllate da Banca Ifis.

Nel corso del 2025 e fino alla data della presente Relazione, si sono svolte n. 8 riunioni di Collegio Sindacale, di cui n. 2 in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi.

1. Attività del Collegio Sindacale

Nel corso dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2024 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto delle norme del codice civile, del D. Lgs. n. 385/1993 ("TUB"), del D. Lgs. N. 58/1998 ("TUF"), della L. 231/2007, delle norme statutarie, delle indicazioni contenute nel Codice di Corporate Governance, dei principi di comportamento raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nonché delle leggi speciali in materia e delle disposizioni emanate dalla Autorità di Vigilanza (Banca d'Italia e Consob). Inoltre, avendo Banca Ifis adottato il modello di governance tradizionale, il Collegio Sindacale si identifica con il "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", cui competono ulteriori specifiche funzioni di controllo e monitoraggio in tema di informativa finanziaria e revisione legale previste dall'art. 19 del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39, così come modificato dal D. Lgs. 17 luglio 2016, n. 135.

Il Collegio Sindacale, ove abbia ritenuto di formulare raccomandazioni e suggerimenti, ha provveduto a darne comunicazione sia durante gli incontri effettuati con le funzioni interne interessate, sia direttamente all'organo con funzione di gestione ovvero di supervisione strategica e ai relativi Comitati endoconsiliari, come di volta in volta verbalizzato.

Il Collegio ha riferito periodicamente al Consiglio di Amministrazione circa le attività svolte e i pareri emessi. Inoltre il Collegio, tenendo conto di quanto previsto dalle nuove "Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate" approvate dal CNDCEC nel mese di dicembre 2024 (che trovano applicazione dal 1º gennaio 2025) e, in particolare, dalla Norma Q.1.7 – Autovalutazione del Collegio Sindacale – ha condotto, con l'ausilio di una società di consulenza esterna, un processo di autovalutazione ad esito del quale il Collegio Sindacale ha espresso nel

complesso una valutazione di adeguatezza relativamente alla propria dimensione e alla propria composizione, nonché un giudizio favorevole circa i requisiti di professionalità, indipendenza e onorabilità e circa i meccanismi di funzionamento dell'organo.

Peraltro, in osservanza a quanto previsto dalla Norma Q.1.5 - Retribuzione - del citato documento, il Collegio uscente, tenendo conto della propria esperienza e degli esiti del richiamato processo di autovalutazione, in vista del rinnovo, ha espresso agli Azionisti il proprio orientamento sui profili professionali e le competenze che integrino appropriatamente la composizione qualitativa del Collegio, nonché l'impegno di tempo richiesto per lo svolgimento dell'incarico e la remunerazione appropriata ad attrarre persone di adeguato standing, senza tralasciare le previsioni di cui alla legge 21 aprile 2023, n. 49. Tali informazioni sono contenute nel documento di "Composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale del Collegio Sindacale 2025", predisposto con l'ausilio di una società di consulenza esterna e messo a disposizione degli Azionisti contestualmente alla pubblicazione dell'integrazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea relativa al rinnovo del Collegio - convocata per il prossimo 17 aprile - mediante pubblicazione nel sito internet della Banca avvenuta lo scorso 7 marzo.

Con la presente Relazione il Collegio Sindacale dà conto delle attività svolte nel corso dell'esercizio, distintamente per ciascun ambito di vigilanza previsto dalle normative che regolano l'attività del Collegio.

2. Eventi e operazioni significative

2.1 Eventi e operazioni dell'esercizio

Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo, il Collegio Sindacale ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere dalla Banca e dalle sue controllate, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1°, del TUF.

Rimandando a quanto descritto nella Relazione sulla Gestione sui fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio e successivamente, si ritiene opportuno evidenziare quanto segue.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, il 18 gennaio 2024, ha approvato il Liquidity Funding Plan 2024, documento che entra nel dettaglio della struttura patrimoniale, attuale e prospettica, del Gruppo bancario Banca lfis e valuta, anche in un'ottica di sana e prudente gestione della Banca, l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità dal punto di vista sia della qualità della raccolta, sia del mix delle diverse forme tecniche che lo compongono nonché delle variazioni dei saldi per i bucket temporali previsti.

Tale documento prevede, tra l'altro, due nuove emissioni obbligazionarie di tipologia Senior l'referred per un valore complessivo fino a Euro 600 milioni (indicativamente due emissioni da Euro 300 milioni cadauna).

Nell'ambito del programma di emissione di strumenti finanziari denominato "Euro Medium Term Note Programme" (c.d. "Programma EMTN") - sottoscritto nel settembre 2017 e, da ultimo, rinnovato per l'anno 2024 con delibera consiliare del 6 giugno 2024 - Banca Iffs S.p.A., nel corso dell'esercizio 2024, ha quindi (i) approvato in data 18 gennaio 2024 il riacquisto parziale di un

importo fino a Euro 50 milioni del prestito obbligazionario senior preferred emesso in data 25 febbraio 2020, con scadenza il 25 giugno 2024, e (ii) concluso il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo senior preferred per un ammontare pari ad Euro 400 milioni, perfezionatasi il 20 febbraio 2024, con scadenza a 5 anni.

Nell'ambito delle attività di funding rientra altresì la ristrutturazione della cartolarizzazione " ABCP Programme" di crediti factoring del valore di Euro 1,15 miliardi, approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A. in data 9 maggio 2024 e conclusasi con successo il 28 giugno 2024, avente ad oggetto la cessione su base rotativa dei crediti vantati verso la clientela privata derivanti dall'attività di factoring ordinaria della Banca, acquistati sia pro soluto sia pro solvendo.

Per quanto concerne la raccolta TLTRO III, nel corso dell'esercizio 2024 sono state rimborsate linee TLTRO per Euro 1.536 milioni. In particolare è proseguito il percorso di rimborso anticipato, rispetto alla scadenza legale del 25 settembre 2024, per un valore nominale di Euro 1.125 milioni (di cui Euro 750 milioni rimborsati a marzo 2024 ed Euro 375 milioni rimborsati a fine giugno 2024), completando con largo anticipo tutte le azioni manageriali finalizzate al rimborso del residuo valore nominale di Euro 411,5 milioni avvenuto in data 25 settembre 2024, che ha portato a nominali Euro 2.036,5 milioni l'ammontare di linee TLTRO III rimborsate.

In data 18 aprile 2024 l'Assemblea degli Azionisti, a seguito delle dimissioni rassegnate in data 30 gennaio 2024 dal Fondatore Sebastien Egon Fürstenberg dalla carica di componente del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis con decorrenza 8 febbraio 2024, ha deliberato di nominare il Prof. Nicola Borri nel ruolo di Consigliere indipendente.

Nell'ambito del framework del Gruppo Banca Ifis per la gestione del climate change, il Consiglio di Amministrazione, il 18 settembre 2024, ha approvato il Task Force on Climate-related Financial Disclosures Report (TCFD Report 2023 di Gruppo), inclusivo del Transition Plan. Il documento, giunto alla sua seconda edizione, mira ad approfondire ulteriormente gli sforzi del Gruppo nell'ambito dell'informativa sul climate change, con particolare riferimento alla strategia adottata dal Gruppo per raggiungere gli obiettivi dichiarati nell'ambito della Net Zero Banking Alliance (c.d. Transition Plan).

Nel corso dell'esercizio 2024 si è conclusa, con efficacia dall'11 novembre 2024, la fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. nella controllata Ifis Npl Investing S.p.A., con decorrenza ai fini contabili e fiscali retrodatata al 1º gennaio 2024. A partire da tale data, Ifis Npl Investing S.p.A. è quindi subentrata di pieno diritto e senza soluzione di continuità, ai sensi dell'art. 2504-bis c.c., in tutto il patrimonio attivo e passivo della società incorporata e in tutte le sue ragioni, azioni e diritti, ivi inclusa la totalità dei crediti di titolarità della società incorporata. L'integrazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis e, in particolare, di quella del Settore Npl.

In data 7 novembre 2024, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo relativo all'esercizio 2024 per un importo complessivamente pari a Euro 63 milioni, ossia pari a Euro 1,2 per azione (al lordo di eventuali ritenute di legge).

Con riferimento all'imposta straordinaria sui c.d. "extraprofitti" delle banche di cui alla Legge n. 136/2023, la corrispondente appostazione a riserva, deliberata dall'assemblea in data 18 aprile 2024, ammonta a Euro 23,9 milioni.

Nel corso dell'esercizio 2024 è stato portato a termine, con successo, il Piano industriale triennale 2022-2024 e D.O.E.S. (Digital, Open, Efficient, Sustainable), accelerando il percorso di crescita sostenibile e di lungo periodo del Gruppo Banca Ifis.

2.2 Eventi e operazioni successivi alla chiusura dell'esercizio

I fatti di rilievo successivi alla chiusura dell'esercizio 2024 che questo Collegio ritiene opportuno ricordare sono rappresentati da quanto segue.

In data 7 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis si è riunito in via straordinaria per deliberare l'approvazione della promozione dell'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria su illimity Bank S.p.A.

In data 8 gennaio 2025, con comunicazione diffusa ai sensi e per gli effetti dell'art. 102, comma 1, del D. Lgs. 58/98 (il "TUF") e dell'art. 37 del regolamento adottato con delibera CONSOB n. 11971/99 (il "Regolamento Emittenti"), l'offerta è stata comunicata al mercato. Contestualmente, è stata convocata l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti per il giorno 17 aprile 2025, in unica convocazione, al fine di deliberare la proposta di attribuire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 del codice civile, la facoltà di aumentare il capitale sociale, in via scindibile e anche in più tranches.

Nell'ambito dell'Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio, in data 27 gennaio 2025, Banca Ifis ha provveduto al deposito (i) dell'istanza di autorizzazione all'acquisizione di una partecipazione di controllo (sino al 100%) nel capitale di illimity Bank S.p.A. presso la Banca d'Italia e la Banca Centrale Europea, (ii) del Documento di Offerta presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - CONSOB e (iii) della comunicazione ai sensi della normativa antitrust presso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Quest'ultima, nel corrente mese di marzo, ha rilasciato l'Autorizzazione all'operazione di concentrazione tra il Gruppo Banca Ifis e il Gruppo illimity Bank, senza imporre alcuna condizione, limitazione e prescrizione.

In data 14 marzo 2025, inoltre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso a Banca Ifis la delibera con la quale è stata accolta la proposta del Ministero dell'Economia e delle Finanze di non esercizio dei poteri speciali ai sensi della cd. normativa Golden Power in relazione all'acquisizione da parte di Banca Ifis, tramite l'Offerta, dell'intero capitale di illimity Bank S.p.A.

Da ultimo, in data 20 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A. ha approvato il Liquidity Funding Plan 2025 nonché le previsioni di funding per il 2026.

3. Attività di vigilanza

3.1 Attività di vigilanza sull'osservanza della legge e dello statuto

Lo scrivente Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza della legge e dello statuto, acquisendo le informazioni strumentali allo svolgimento dei compiti a esso attribuiti mediante l'articolato sistema dei flussi informativi previsti nel Gruppo, nonché mediante la partecipazione, in forma collegiale o con la presenza di almeno un componente, a tutte le riunioni del Consiglio di

Amministrazione (n. 16), a tutte le riunioni del Comitato Controllo e Rischi (n. 21) - di cui cinque in forma congiunta con il Collegio Sindacale – a tutte le riunioni del Comitato Remunerazioni (n. 9) e del Comitato Nomine (n. 10).

Lo scrivente Collegio Sindacale ha altresì partecipato, in forma collegiale, all'Assemblea ordinaria degli Azionisti tenutasi il 18 aprile 2024 per l'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023 e all'Assemblea Straordinaria e Ordinaria riunitasi in unica convocazione in data 28 novembre 2024 per l'approvazione, in sede straordinaria, della modifica degli artt. 6, 7, 9 e 11 dello Statuto per l'adeguamento agli artt. 135-undecies. 1 e 127-quinquies, comma 1, del TUF al fine di implementare, tra l'altro, la possibilità di attribuire due voti per ciascuna azione della Banca che sia appartenuta al medesimo soggetto per un periodo continuativo di almeno 24 mesi a decorrere dalla data di iscrizione nell'apposito elenco speciale ("Voto Maggiorato Ordinario").

A tal proposito, in data 22 novembre 2024, è pervenuta alla Società, da parte di un socio, una denunzia ai sensi dell'art. 2408 c.c. indirizzata al Presidente della Consob e al Presidente del Collegio Sindacale di Banca Ifis avente ad oggetto la mancata applicazione del diritto di recesso ai sensi dell'art. 2437, comma 1, punti t) e/o g) c.c. per modifica degli artt. 6 e 9 dello Statuto. Tale denuncia è stata tempestivamente esaminata dall'Organo di Controllo che, a valle di opportuna istruttoria, ha ritenuto infondate le contestazioni mosse.

Nel corso del 2024 i componenti del Collegio Sindacale in carica hanno partecipato a diversi corsi di formazione e di induction su tematiche inerenti l'attività di vigilanza, gli scenari di rischio, le dinamiche di mercato, l'innovazione digitale, l'evoluzione della disciplina del governo societario, tematiche ESG e questioni di tipo normativo e regolamentare. Tale attività di aggiornamento è svolta nell'ambito del piano di formazione predisposto in ottemperanza al disposto della circolare 285/2013 (punto e., paragrafo 2.1, Sezione IV, Capitolo 1, Titolo IV), tenendo conto delle esigenze formative individuali oltre che collettive dell'organo di controllo e dell'organo di governo della Banca.

I verbali del Collegio Sindacale, che talora contengono delle esplicite raccomandazioni ad agire per il pronto superamento delle criticità emerse, sono messi a disposizione, in forma integrale, dell'Amministratore Delegato e del Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi è costantemente invitato a partecipare alle riunioni del Collegio, ritenendo, in tal modo, di garantire un idoneo flusso informativo endo-societario.

Alle riunioni del Collegio partecipa altresì, come invitato permanente, il responsabile della Funzione Internal Audit, per una continua interazione con la funzione aziendale di controllo di terzo livello.

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio Sindacale:

  • ha espresso pareri ex art. 2389, comma 3 del Codice Civile sulla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche;
  • ha espresso pareri in relazione alle c.d. "non audit fees" per i servizi diversi dalla revisione, come previsto dalla normativa vigente e dalla procedura interna adottata dalla Società, verificandone in particolare gli effetti sulla indipendenza senza rilevare eccezioni da segnalare;

  • ha ricevuto, come anticipato, una denuncia da parte di un Socio ex art. 2408, comma 1, codice civile.

Rapporti con Autorità di Vigilanza

Banca d'Italia

In data 21 febbraio 2025 la Banca d'Italia, con lettera indirizzata alla Società, ha rappresentato la necessità di "ripetere anche per il 2025 la raccolta dei piani di funding, al fine di disporre di informazioni affidabili per identificare prontamente potenziali vulnerabilità'' , in considerazione delle incertezze e dei mutamenti del quadro di riferimento, tra i quali il perdurare delle tensioni geopolitiche a livello internazionale e le deboli prospettive macroeconomiche, che confermano l'importanza per le banche di assicurare un adeguato presidio del rischio di liquidità. Nel dettaglio, la Banca d'Italia ha richiesto alle banche meno significative (Less Significant Institutions, LSI) e, dunque, anche alla Società, di fornire "i piani di funding aggiornati per il biennio 2025-2026, unitamente ai dati di confronto a consuntivo per il 2024 e agli eventuali piani di contingency". La Banca d'Italia ha altresì richiesto che tale informativa fosse sottoposta alla valutazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, sulla base di un preventivo riscontro da parte della funzione di Risk Management. Ad esito di tale comunicazione, Banca lfis ha elaborato una versione aggiornata delle previsioni di pianificazione e questo Collegio Sindacale ha espresso le proprie valutazioni.

In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione, successivamente all'approvazione del Liquidity Funding Plan 2024 del 18 gennaio 2024, in data 6 giugno 2024 ha approvato l'aggiornamento del Contingency Funding Plan relativo all'anno 2024, e, da ultimo, in data 20 marzo 2025 ha approvato il Liquidity Funding Plan 2025 nonché le previsioni di funding per il 2026.

In data 23 dicembre 2024 la Banca d'Italia ha pubblicato una comunicazione al mercato in materia di sicurezza ICT, richiamando l'attenzione degli intermediari direttamente vigilati sui profili della resilienza operativa digitale e del rischio ICT e invitandoli sia a valutare il proprio posizionamento rispetto al Digital Operational Resilience Act (DORA) sia a effettuare un'autovalutazione del proprio ICT risk management framework, da trasmettere alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2025.

Nel corso del 2024, l'Organo di Controllo ha svolto un incontro conoscitivo con il nuovo team di Banca d'Italia - Servizio Supervisione bancaria 2 del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria - al fine di instaurare un positivo e costruttivo rapporto con la Vigilanza, anche in ottica di collaborazione reciproca.

3.2 – Attività di vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sui rapporti con società controllate o altre parti correlate

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dell'attività di vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione – anche in ossequio all'obbligo previsto dall'art. 150 TUF – ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, dall'Amministratore Delegato (in seguito anche "AD"), dalle funzioni di controllo, dal management intormazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Società e dalle sue controllate, nonché sulle linee guida strategiche di Gruppo.

Il Collegio Sindacale ha tenuto regolarmente incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (in seguito anche "Dirigente Preposto") e con le funzioni di controllo interno. Sono state previste audizioni con il management della Banca e periodiche riunioni con gli esponenti della società di revisione al fine del reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti per l'espletamento del proprio compito, come prescritto dall'art. 150, comma 3, del TUF.

Sulla base delle informazioni rese disponibili al Collegio Sindacale, appare ragionevole ritenere che le operazioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione e poste in essere dall'AD non siano in contrasto con la legge, lo statuto e le disposizioni emanate dalle Autorità di Vigilanza, potendosi altresì ragionevolmente escludere che esse siano manifestamente imprudenti, o azzardate, o in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Preso atto della Relazione sulla Gestione, delle informazioni prodotte in Consiglio di Amministrazione dall'AD, dall'Organo di Vigilanza ex D. Lgs. n. 231/2001, e stante i riscontri raccolti nell'ambito della propria attività di vigilanza, è possibile, da parte del Collegio Sindacale, ragionevolmente escludere, altresì, l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali perfezionate con terze parti, con società del Gruppo o con parti correlate e soggetti collegati.

Con specifico riferimento all'operatività con parti correlate, il Collegio Sindacale riceve regolarmente i flussi intormativi periodici relativi alle eventuali operazioni concluse con dette parti correlate e soggetti collegati e di controllo dell'andamento delle esposizioni riconducibili ai soggetti collegati; ove necessario, ha proceduto a richiedere ulteriori informazioni e dettagli.

Con riferimento alle operazioni con parti correlate, un'informativa ritenuta puntuale ed esaustiva è riportata nell'apposito paragrafo "Operazioni con parti correlate" della Relazione sulla Gestione nonché nella parte H della Nota Integrativa al bilancio consolidato e al progetto di bilancio individuale.

l'er quanto noto al Collegio Sindacale, dette operazioni sono state concluse nell'interesse della Banca e non determinano rilievi in merito alla loro congruità, rientrando nell'ordinaria operatività di Ifis. Si dà quindi atto che sono state rese al Collegio Sindacale adeguate informazioni relative alle operazioni concluse con parti correlate e/o soggetti collegati, conformente alle disposizioni della Consob e in ossequio alle prescrizioni in tema di soggetti collegati, di cui alla Circolare 285 della Banca d'Italia.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Banca alle proprie controllate verificando l'efficacia dello scambio di informazioni e i flussi informativi tra la Capogruppo e le società controllate. Le norme e le procedure in essere permettono alla Capogruppo di adempiere tempestivamente agli obblighi di informativa al pubblico secondo le vigenti disposizioni ai sensi dell'art. 114, comma 2, TUF.

Il Collegio Sindacale, così come tra l'altro previsto dall'art. 151-ter, comma 4, del TUF, ha scambiato flussi informativi con i Collegi Sindacali delle controllate, sia sulla base di apposite riunioni congiunte sia attraverso la compilazione di un questionario per lo scambio di informazioni, predisposto con cadenza annuale. Inoltre, nell'ambito del processo di conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2023-2031, al fine di assicurare la

continuità di applicazione del Revisore Unico per il Gruppo, la procedura di individuazione del Revisore è stata posta in essere da Ifis e dalle società facenti parte del Gruppo.

Il Collegio, nel 2024, ha esaminato le verifiche svolte dall'Internal Audit in materia di esternalizzazione delle Funzioni Operative Essenziali o Importanti, condividendo i commenti in esse contenute.

3.3 - Attività di vigilanza sulle modalità di attuazione del governo societario

In relazione a quanto previsto dall´art. 149, comma 1, lett. c-bis, del TUF in merito alla vigilanza da parte del Collegio Sindacale "sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste da codici di comportamento redatti da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria, cui la società, mediante informativa al pubblico, dichiara di attenersi", il Collegio Sindacale comunica di aver svolto tale attività nel corso dell'esercizio. La Società ha redatto, ai sensi dell'art. 123-bis del TUF, l'annuale Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari (in seguito anche "Relazione sul Governo Societario") relativa al 2024, approvata in data 6 marzo 2025, cui si rinvia per maggiori dettagli, nella quale si illustra tra l'altro il modello di amministrazione e controllo di Banca ltis e si fornisce una completa informativa sulle modalità secondo le quali la Banca ha adottato e attuato le raccomandazioni formulate dal Comitato per la Corporate Governance.

ll Collegio Sindacale ha anche vigilato sull'adozione della politica per la remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, in linea con quanto previsto dal Codice di Corporate Governance, nonché sulla susseguente Relazione sulla Remunerazione ex art. 123-ter del TUF, esprimendo parere di adeguatezza sulla politica di remunerazione adottata dalla Banca rispetto alle finalità espresse in tale ambito dalla Circ. 285/2013 e dalla Relazione sulla remunerazione stessa.

Il Collegio, anche tramite la partecipazione a tutte le riunioni del Comitato Remunerazioni, ha vigilato sull'applicazione delle politiche di remunerazione e sulle novità 2024, esaminate in ultimo dal Comitato Remunerazioni del 5 marzo 2025, e sottoposte all' approvazione assembleare.

Il Collegio, nella seduta citata precedentemente del Comitato Remunerazione, ha preso atto del parere positivo espresso da Compliance sulla rispondenza della Relazione sulle Remunerazioni alle disposizioni normative applicabili, condividendone le conclusioni ed i commenti. Nella seduta del 19 marzo 2025 del Comitato Remunerazioni, il Collegio ha inoltre preso atto, condividendo i commenti contenuti, delle verifiche condotte dalla funzione Internal Audit ed esposte nel documento "Rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche interne ed alla normativa di riferimento", verifiche che hanno condotto ad un giudizio sostanzialmente favorevole.

In generale, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e incentivazione, il Collegio Sindacale ha vigilato, in stretto raccordo con il Comitato Remunerazioni, sulle novità introdotte per le politica di remunerazione relative al 2025, anche se sostanzialmente in linea con quella del 2024, esaminate dal Comitato Remunerazioni del 5 marzo 2025, per il cui dettaglio si rimanda alla Relazione sulle Remunerazioni, sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dell'Amministratore Delegato, dei

responsabili delle Funzioni di Controllo e del Dirigente Preposto e sulla diffusione delle politiche di remunerazione per l'esercizio 2025 alle società appartenenti al Gruppo.

Il Collegio Sindacale non ha obiezioni da formulare in merito alla Politica in materia di remunerazione sottoposta alla consultazione dell'Assemblea.

3.4 - Attività di vigilanza sul processo di revisione legale dei conti e sull'indipendenza della società di revisione

Ai sensi del Testo Unico della Revisione Legale dei Conti (art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 così come modificato dal D.Lgs. 135/2016) il Collegio Sindacale (identificato dal Testo Unico quale "Comitato per il Controllo Interno e per la Revisione Legale") è incaricato (i) di informare l'organo di amministrazione dell'ente sottoposto a revisione dell'esito della revisione legale e trasmettere a tale organo la relazione aggiuntiva di cui all'articolo 11 del Regolamento Europeo, corredata da eventuali osservazioni, (ii) di monitorare la revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati (iii) di verificare e monitorare l'indipendenza dei revisori legali o delle società di revisione legale a norma degli artt. 10 e 17 del citato decreto e dell'art. 6 del Regolamento Europeo 537/2014 ("Regolamento Europeo"), in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione all'ente sottoposto a revisione, conformemente all'art. 5 di tale Regolamento e (iv) della responsabilità della procedura volta a selezionare i revisori legali o le società di revisione legale ed a raccomandare i revisori legali o le imprese di revisione legale da designare ai sensi dell'art. 16 del Regolamento europeo.

In tale ambito, il Collegio Sindacale attualmente in carica ha svolto nel corso del 2024 e sino alla data della presente relazione, un processo di monitoraggio nel continuo dell'attività svolta da PricewaterhouseCoopers S.p.A. (in seguito anche "PwC"), sia attraverso incontri in apposite sedute di Collegio Sindacale sia nell'ambito delle riunioni congiunte del Collegio Sindacale e del Comitato Controllo e Rischi.

Informativa all'Organo di Amministrazione sull'esito della revisione legale e sulla Relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento europeo

In relazione alla società di revisione, il Collegio Sindacale segnala che PwC ha rilasciato, in data odierna, la Relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento Europeo, dalla quale non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno per l'informativa finanziaria e/o nel sistema contabile.

Attività di vigilanza sulla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati

  • -- la contabilità è stata sottoposta ai controlli previsti dalla normativa da parte della società di revisione PwC alla quale l'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2022 ha conferito l'incarico di revisore legale dei conti per gli esercizi 2023-2031;
  • ﺍ il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente la società di revisione l'wC e dagli incontri avuti non sono emersi fatti di rilievo meritevoli di segnalazione concernenti l'attività di revisione né carenze determinanti sull'integrità del sistema di controllo interno per ciò che concerne in particolare il processo di informativa finanziaria;
  • -- PwC ha emesso in data odierna la propria relazione contenente il giudizio sul Bilancio e sul bilancio consolidato predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emanati

dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'articolo 43 del D.Lgs. 136/15. Inoltre, nella medesima relazione, PwC ha rilasciato il giudizio di coerenza della Relazione sulla gestione e delle informazioni della Relazione sul Governo Societario con il Bilancio. Detta relazione non contiene rilievi né richiami di informativa.

၊ in pari data, PwC ha rilasciato per la prima volta apposita relazione di attestazione circa la contormità della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità ai principi di rendicontazione European Sustainability Reporting Standards ("ESRS") e all'art. 8 del Regolamento (UE) n. 852/2020 ("Regolamento Tassonomia")

Indipendenza della società di revisione, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione

Con riguardo alla conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'art. 6 par. 2), lett. a) del Regolamento Europeo e del par. 17 del Principio ISA Italia 260, il Collegio Sindacale rappresenta di aver ricevuto dalla società di revisione conferma scritta in data 10 marzo 2025.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'indipendenza della società di revisione e, in particolare, ha ricevuto periodica evidenza degli incarichi diversi dai servizi di revisione da attribuire (o attribuiti in forza di specifiche disposizioni regolamentari) al revisore legale.

Come si evince dal bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis, nel corso dell'esercizio 2024 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto a favore del Gruppo le attività di seguito riassunte:

Società e periodo di riferimento PwC Altre società del
network PwC
(Euro/000) Revisione
contabile
Servizi di
attestazione
Revisione
contabile
Altri
servizi (*)
Totale
Banca Ifis S.p.A. 2024 362,7 242,2 33,2 638,1
Società controllate 2024 426,5 40,0 83,6 550.2
Totale 789,3 282,2 83,61 33,2 1.188.3

(*) Gli " Altri Servizi" comprendono attività di due diligence per l'acquisizione di crediti IVA.

Il Collegio Sindacale considera che i summenzionati corrispettivi sono adeguati alla dimensione, alla complessità e alle caratteristiche dei lavori effettuati e ritiene altresì che gli incarichi (e i relativi compensi) diversi dai servizi di revisione non siano tali da incidere sull'indipendenza del revisore legale. Il Collegio ha inoltre verificato che gli incarichi affidati alla società di revisione non rientrino fra quelli vietati per la società di revisione in carica ai sensi del citato Regolamento Europeo.

Si dà, altresì, atto che il Consiglio di Amministrazione e lo scrivente Collegio Sindacale hanno condiviso l'orientamento in base al quale si ritiene opportuno che la società di revisione incaricata si focalizzi sull'attività tipica e che sia convolta, direttamente o per il tramite di società appartenenti al proprio network, limitatamente a progetti già commissionati e per i quali l'assegnazione ad un'altra società potrebbe risultare antieconomica.

Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2023-2031

Si rappresenta che il bilancio d'esercizio 2024 di Banca Ifis rappresenta il secondo bilancio sottoposto a revisione contabile da PwC, a seguito del conferimento a quest ultima dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi 2023-2031 su proposta motivata del Collegio Sindacale, con delibera assembleare di Banca Ifis del 28 aprile 2022.

3.5 – Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria e dei Dati Non Finanziari

Facendo riferimento al già richiamato art. 19 del D. Lgs. n. 39/2010 così come modificato dal D. Lgs. 135/2016, il Collegio Sindacale, nel monitorare il processo di informativa finanziaria, ha interagito con il Comitato Controllo e Rischi costituito in seno al Consiglio di Amministrazione, allo scopo di coordinare le rispettive competenze ed evitare sovrapposizioni di attività. A tal proposito, il Collegio Sindacale ha partecipato, ove possibile con tutti i suoi componenti, alle attività del Comitato Controllo e Rischi, in particolare quando riferite a temi di specifico rilievo ai fini del D. Lgs. n. 39/2010 e alle materie oggetto di vigilanza sopra richiamate, rendendo fluidi i rapporti e agevolando il coordinamento e lo scambio informativo tra i due organi.

Con specifico riferimento ai diversi ambiti di vigilanza segnaliamo quanto segue.

Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria

Il Collegio Sindacale ha verificato l'esistenza di norme e procedure a presidio del processo di formazione e diffusione delle intormazioni finanziarie. A tale proposito, la Relazione sul Governo Societario definisce le linee guida di riferimento per l'istituzione e la gestione del sistema di procedure amministrative e contabili per Ifis e le società consolidate, regolando le relative fasi e responsabilità.

Il Collegio Sindacale ha esaminato, con l'assistenza del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, le procedure relative all'attività di formazione del bilancio della Società e del bilancio consolidato, oltre che degli altri documenti contabili periodici. Il Collegio Sindacale ha, inoltre, avuto evidenza del processo che consente al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e all'amministratore a ciò delegato di rilasciare le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF.

Il Collegio Sindacale è stato informato che le procedure amministrative/contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra comunicazione finanziaria sono predisposte sotto la responsabilità del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari, che, congiuntamente all'Amministratore Delegato, ne attesta l'adeguatezza ed effettiva applicazione in occasione del bilancio di esercizio e consolidato e della relazione finanziaria semestrale.

Il Collegio Sindacale dà atto di non aver ricevuto, nel corso degli incontri periodici intrattenuti con il Dirigente Preposto, segnalazioni di significative carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili, al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti di gestione, in conformità ai principi contabili internazionali.

Il bilancio di esercizio della Banca e il bilancio consolidato del Gruppo, in applicazione del D. Lgs. 38/2005, sono redatti secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting

Interpretations Committee, omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario 1606/2002.

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Trasparenza), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea in un formato elettronico unico di comunicazione. Per l'anno 2024 è previsto che solo gli Schemi del Bilancio consolidato e l'informativa di Nota Integrativa consolidata debbano essere oggetto di "marcatura" alla tassonomia ESEF, secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA. Tenuto conto che il documento "Bilanci 2024″ è comprensivo anche del Bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato XHTML.

Il bilancio di esercizio della Banca e il bilancio consolidato del Gruppo sono predisposti sulla base delle istruzioni emanate dalla Banca d'Italia con la circolare 262/2005 e con i successivi aggiornamenti. Il progetto di bilancio di esercizio di Ifis al 31 dicembre 2024 e il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2024 sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2025. L'informativa al pubblico, secondo le previsioni indicate dalla normativa di vigilanza prudenziale, è stata resa attraverso il sito Internet della Banca entro i termini previsti per la pubblicazione dei bilanci.

Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto delle attestazioni rilasciate il 6 marzo 2025 dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154-bis del TUF e nell'art. 81-ter del Regolamento Consob 11971/1999, ivi compresa l'attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità al 31 dicembre 2024, dalle quali non emergono carenze che possano inficiare il giudizio di adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili.

PwC, nel corso degli incontri periodici ed alla luce della Relazione Aggiuntiva - prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014 e rilasciata in data odierna – non ha segnalato al Collegio Sindacale situazioni di criticità tali da poter inficiare il sistema di controllo interno inerente alle procedure amministrative e contabili, né ha mai evidenziato fatti ritenuti censurabili o irregolarità tali da richiedere la segnalazione ai sensi dell'art. 155, comma 2°, del TUF.

Come già anticipato, il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, ai sensi di legge, il Bilancio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. n. 38/05, entrambi sottoposti alla revisione contabile da parte di PwC.

Alla luce di quanto sopra non emergono elementi tali da far ritenere che l'attività non sia stata svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione né che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato contabile-amministrativo non siano, nel loro complesso, sostanzialmente adeguati alle esigenze e alle dimensioni aziendali.

Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

Banca Ifis, in qualità di ente di interesse pubblico (EIP), è tenuta alla pubblicazione della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità in linea con le disposizioni del D. Lgs. 125/24, che deve essere conforme agli standard stabiliti dallo European Financial Reporting Advisory Group

(EFRAG) e ai requisiti di altre normative europee vigenti, come i Regolamenti UE 2088/2019 e 852/2020.

l'ale normativa richiede un approccio di doppia rilevanza, considerando sia gli impatti dell'impresa sulla società e sull'ambiente (prospettiva inside-out), sia come i fattori di sostenibilità influenzano l'azienda stessa (prospettiva outside-in).

Il Collegio Sindacale svolge un ruolo centrale nel monitoraggio dell'adeguatezza e dell'efficace funzionamento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, con particolare riferimento anche alle tematiche di sostenibilità e alle nuove disposizioni introdotte dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

In tale ambito il Collegio Sindacale, ai sensi dell'art. 10, co. 1, D. Lgs. N. 125/2024, ha vigilato sulla contormità degli obblighi normativi in materia di rendicontazione di sostenibilità, verificando l'implementazione, da parte della Banca, delle procedure e dei processi idonei a garantire l'affidabilità e la trasparenza delle informazioni non finanziarie. A tal fine, il Collegio ha interagito con le strutture aziendali preposte al presidio delle tematiche ESG, il Comitato Controllo e Rischi e la funzione di Internal Audit.

La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso un processo centralizzato, che ha visto le funzioni di Banca Ifis consolidare i dati provenienti da tutte le società controllate, sotto il coordinamento della funzione Finance.

Inoltre, il Collegio Sindacale ha monitorato l'integrazione dei fattori ESG nei modelli di business e nei sistemi di gestione dei rischi della Banca, promuovendo un costante allineamento con le best practice nazionali e internazionali. Particolare attenzione è stata anche dedicata al coinvolgimento della Banca nell'analisi della c.d. doppia materialità richiesta dalla CSRD, ovvero la valutazione degli impatti della Banca sull'ambiente e sulla società, nonché dei rischi e delle opportunità che le tematiche di sostenibilità possono generare sul business.

Il Collegio Sindacale ha partecipato attivamente ai processi di verifica e assurance delle informazioni di sostenibilità, anche in collaborazione con il soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Tale attività ha incluso la valutazione dell'affidabilità dei dati, l'analisi delle metodologie adottate per la misurazione degli impatti ESG e la coerenza delle informazioni rendicontate rispetto agli standard internazionali di sostenibilità.

Inoltre, il Collegio Sindacale ha promosso un costante dialogo con gli organi di governance e gli stakeholder rilevanti per favorire un approccio proattivo e integrato alla sostenibilità, contribuendo a rafforzare la trasparenza e la credibilità della rendicontazione aziendale in materia ESG.

In tale contesto, in data 28 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Banca, previo parere favorevole dello scrivente Organo di Controllo, ha approvato di attribuire al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari l'incarico aggiuntivo per l'attestazione interna sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità rispetto agli standard di rendicontazione, ivi comprese le informazioni richieste dal Regolamento Tassonomia, ai sensi del D. Lgs. N. 125/2024 e del TUF.

Nell'ambito delle certificazioni di sostenibilità, questo Collegio Sindacale si è altresì espresso favorevolmente in ordine all'incarico per l'attestazione esterna sulla conformità della

Rendicontazione di Sostenibilità da attribuire alla Società già incaricata della revisione legale dei conti, in linea con gli incarichi precedentemente assegnati alla medesima in materia DNF.

Il Collegio Sindacale quindi ha rilasciato il proprio parere motivato per l'attribuzione dell'incarico di limited assurance della rendicontazione consolidata di sostenibilità, da redigere ai sensi del D. Lgs. n. 125/2024 in attuazione della CSRD sia per l'esercizio chiuso al 31.12.2024 sia per gli esercizi successivi al 31.12.2024 e sino al 31.12.2031, sul quale sarà chiamata a deliberare l'Assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del bilancio 2024.

3.6 - Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno, dei sistemi di gestione del rischio e dell'assetto organizzativo

Il sistema dei controlli interni del Gruppo si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, coinvolgendo in particolare, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Controllo e Rischi, l' Amministratore incaricato del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, il Collegio Sindacale, nonché le altre funzioni aziendali con specifici compiti al riguardo;
  • flussi informativi e modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema dei controlli interni e di gestione del rischio.

ll disegno del sistema dei controlli interni di Banca Ifis, sinteticamente descritto, è articolato su tre livelli:

  • -- controlli di primo livello (o di linea): esercitati direttamente dalle strutture operative e dalle strutture di back office, quali prime responsabili del processo di gestione dei rischi;
  • controlli di secondo livello: esercitati dalla funzione di risk management (indentifica i rischi ai quali Banca Ifis e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla misurazione e al monitoraggio periodico di tali rischi attraverso specifici indicatori, pianificando le eventuali azioni di mitigazione), dalla funzione di compliance (verifica l'efficacia delle misure organizzative proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità) e dalla funzione antiriciclaggio;
  • -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo.

Nello svolgimento delle proprie attività, il Collegio Sindacale ha mantenuto una interlocuzione continua con le diverse funzioni di controllo, nonché vigilato sull'adeguatezza dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio attraverso:

  • incontri con i vertici della Banca;
  • incontri periodici con le diverse funzioni di controllo (i.e., Internal Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management e Dirigente Preposto) al fine di valutare le modalità di pianificazione del lavoro, basato sull'identificazione dei principali rischi presenti nei processi e nelle unità organizzative;

  • esame delle Relazioni periodiche delle Funzioni di controllo e delle informative periodiche sugli esiti dell'attività di monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni dai responsabili di Funzioni aziendali;
  • discussione dei risultati del lavoro della società di revisione;
  • partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e, quando gli argomenti lo richiedevano, trattazione congiunta degli stessi con il Comitato.

Il Collegio Sindacale dà atto che le relazioni annuali delle funzioni di controllo concludono con un giudizio sostanzialmente favorevole sull'assetto dei controlli interni.

Nel corso del 2024 il Collegio ha vigilato sull'adeguatezza e sulla rispondenza dell'intero processo ICAAP e ILAAP 2024 ai requisiti richiesti dalla normativa, sottolineando l'utilità di appropriati processi di aggregazione, integrazione e validazione dei dati ai fini della manutenzione dei documenti citati.

Con riferimento alle attività ed agli ambiti di miglioramento individuati sono stati predisposti piani di intervento, la cui tempestiva attuazione è giudicata dal Collegio Sindacale essenziale e soggetta a particolare attenzione da parte dell'organo con funzione di gestione.

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività svolta nonché dei risultati delle verifiche sviluppate dall'Internal Audit – e considerata la continua evoluzione della Banca e del Gruppo – ritiene che, pur in presenza di alcuni ambiti di possibile ulteriore miglioramento, non vi sono elementi di criticità tali da inficiare il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

Il Collegio Sindacale è stato aggiornato in ordine alle riunioni tenute dall'Organismo di Vigilanza e lo scambio di informazioni è stato inoltre garantito dalla interlocuzione avvenuta in ambito del Collegio con il sindaco membro dell'Organismo di Vigilanza, senza ricevere segnalazioni e/o notazioni degne di rilievo.

* * *

Il Collegio Sindacale non è a conoscenza, oltre a quanto già illustrato in precedenza, di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea.

Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze significative tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente Relazione.

Valutazioni conclusive

Come dettagliato nello svolgimento della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha verificato la funzionalità delle procedure interne, che sono risultate sufficientemente adeguate e idonee a garantire l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie. Il Collegio Sindacale ha appurato che il processo decisionale tiene in considerazione la rischiosità e gli effetti delle scelte di gestione adottate e che gli Organi societari dispongono di un sufficiente impianto di flussi informativi, anche con riferimento a eventuali interessi degli Amministratori. La struttura organizzativa, il sistema amministrativo contabile e il processo di revisione legale dei conti sono risultati adeguati e funzionali ai compiti che sono chiamati a svolgere. E stata altresi verificata l'insussistenza di elementi tali da rendere inaffidabile l'assetto del sistema dei controlli interni e

il processo di governo e di gestione dei rischi, pur presentando gli stessi degli aspetti di miglioramento che il Collegio Sindacale ha provveduto a segnalare nell'esercizio del proprio mandato.

Considerazioni finali e proposte all'Assemblea del Soci

Nella presente Relazione sono state dettagliatamente indicate le attività di controllo svolte e le azioni adottate dal Collegio Sindacale in ordine alle informazioni ottenute e all'attività di vigilanza svolta in adempimento dei propri doveri.

A compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, in relazione alle verifiche concluse alla data di pubblicazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale di Banca Ifis non ha osservazioni da formulare all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del D. Lgs. n. 58/1998 in ordine al bilancio e alla sua approvazione nonché alle materie di propria competenza.

Tenuto conto, infatti, di tutto quanto precede, considerato il contenuto dei pareri emessi dalla Società di Revisione e preso atto delle attestazioni rilasciate congiuntamente dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto, ivi comprese l'Attestazione interna e la Relazione della Società di Revisione alla Rendicontazione di Sostenibilità (inclusa nella Relazione sulla Gestione) - il Collegio Sindacale non ritiene sussistano - per quanto di propria competenza - elementi ostativi all'approvazione del bilancio di esercizio di Banca Ifis S.p.A. al 31 dicembre 2024 accompagnato dalla Relazione sulla gestione e dalla Nota integrativa, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2025.

Venezia - Mestre, 26 marzo 2025

IL COLLEGIO SINDACALF

Andrea Balelli (Presidente)

Annunziata Melaccio (Sindaco effettivo

Franco Olivetti (Sindaco effettivo) Color

Relazione della società di revisione al Bilancio d'esercizio

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banca Ifis SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banca Ifis SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall' International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisioneper la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banca Ifis SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al 11° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tolti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimnia 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa: Parte A - Politiche contabili ParteB -Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E -Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti, al 31 dicembre 2024 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela", che mostra un saldo pari a Euro 9.320 milioni corrispondente complessivamente al 73 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame risultano pari a Euro 34,7 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

II processo di classificazione nelle diverse categorie di rischio e le modalità di valutazione delle perdite attese risultano caratterizzati da un elevato livello di complessità oltre che da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (SignificantIncrease in CreditRisk - SICR), per l'allocazione ai vari stadi di rischio (Staging), per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected CreditBoss - ECL) e, relativamente ai crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Procedure direvisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante perla redazione del bilancio.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, perlo Staging e per la determinazione della ECL sia su base collettiva che su base analitica, anche in considerazione degli interventi di modifica introdotti nell'esercizio. Particolare attenzione è stata altresì posta alle assunzioni e valutazioni alla base dei "post model adjustments/management overlays" applicati;
  • comprensione e analisi delle modalità di definizione dei parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti introdotti nel corso dell'esercizio, nonché verifica delle modalità di determinazione di taluni parametri. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne,

Aspetti
chiave
direvisione
risposta
Procedure
in
aspetti
agli
chiave________

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e dei parametri di rischio, la Banca ha effettuato alcuni interventi di modifica dei processi di stima e, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, ha fatto, altresì, ricorso a "post model adjustments/management overlays" al fine di fattorizzare le incertezze del contesto macroeconomico e ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico;

  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio) e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e tra i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative, ivi incluse quelle esterne;
  • con specifico riferimento ai crediti deteriorati (Stadio 3), al fine di valutare la ragionevolezza delle conclusioni raggiunte dagli amministratori, tenuto, peraltro, conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo sull'informazione finanziaria e regolamentare applicabile, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo (in particolare dalla funzione di Convalida), dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura, anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con

Aspetti
chiave
_______ agli
risposta
Procedure
di
revisione
in
aspetti
chiave_______
i dati
di settore
pubblicamente
disponibili;
esame delle analisi
di sensitività
della
®
ECL agli scenari
macroeconomici che
condizionano i parametri
di rischio
dei modelli utilizzati;
verifica della completezza e

resa
dell'adeguatezza dell'informativa
secondo quanto
disposto
dai
principi
contabili internazionali,
dal quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni
emanate
dalle

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacaleper il bilancio d'esercizio

Gli amministratorisono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti 0 eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati a un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Alti'e informazioni comunicate aisensi dell'articolo io del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di Banca Ifis SpA ci ha conferito in data 28 aprile 2022 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2031.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni delRegolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banca Ifis SpA sono responsabili perl'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF - European Single Electronic Format') (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2024 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizi e dichiarazione aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del DLgs 39/10 e aisensi dell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banca Ifis SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banca Ifis SpA al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di:

• esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio;

  • esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98;
  • rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banca Ifis al 31 dicembre 2024.

Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e-ter), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 26 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancpsco Anglani

(Revisore legale)

Allegati al Bilancio d'esercizio

Raccordo tra prospetti contabili riclassificati e schemi di Bilancio individuali

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 334.190 599.016
+
10.
Cassa e disponibilità liquide
334.190 599.016
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.489 583
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività
+
20.a
finanziarie detenute per la negoziazione
3.489 583
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 230.431 215.466
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività
+
20.c
finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
230.431 215.466
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 701.825 749.171
+
30.
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
701.825 749.171
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 760.945 634.802
+
40.a
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche
760.945 634.802
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.320.250 9.201.981
+
40.b
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela
9.320.250 9.201.981
Derivati di copertura 7.404 -
+
50.
Derivati di copertura
7.404 -
Partecipazioni 699.511 672.528
+
70.
Partecipazioni
699.511 672.528
Attività materiali 163.014 140.811
+
80.
Attività materiali
163.014 140.811
Attività immateriali 40.100 32.993
+
90.
Attività immateriali
40.100 32.993
di cui : - avviamento - -
Attività fiscali 173.774 238.925
a) correnti 21.491 29.270
+
100.a
Attività fiscali: a) correnti
21.491 29.270
b) anticipate 209.655
+
100.b
Attività fiscali: b) anticipate
152.283 209.655
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione -
+
110.
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- -
Altre attività 376.896
+
120.
Altre attività
332.417 376.896
Totale dell'attivo 12.767.350 12.863.172

RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E VOCI DEL PASSIVO E DEL
PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Debiti verso banche 1.327.384 2.604.466
+ 10.a
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche
1.327.384 2.604.466
Debiti verso clientela 8.199.423 7.077.199
+ 10.b
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela
8.199.423 7.077.199
Titoli in circolazione 1.507.351 1.435.852
+ 10.c
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione
1.507.351 1.435.852
Passività finanziarie di negoziazione 13.765 14.005
+ 20.
Passività finanziarie di negoziazione
13.765 14.005
Derivati di copertura 14.868 11.644
+ 40.
Derivati di copertura
14.868 11.644
Passività fiscali 36.198 38.268
a) correnti 9.138 8.799
+ 60.a
Passività fiscali: a) correnti
9.138 8.799
b) differite 27.060 29.469
+ 60.b
Passività fiscali: b) differite
27.060 29.469
Altre passività 219.928 259.975
+ 80.
Altre passività
219.928 259.975
Trattamento di fine rapporto del personale 5.081 5.322
+ 90.
Trattamento di fine rapporto del personale
5.081 5.322
Fondi per rischi e oneri 48.985 51.804
+ 100.a
Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate
5.439 5.248
+ 100.b
Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili
218 189
+ 100.c
Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri
43.328 46.367
Riserve da valutazione (22.823) (33.085)
+ 110.
Riserve da valutazione
(22.823) (33.085)
Riserve 1.222.740 1.201.178
+ 140.
Riserve
1.222.740 1.201.178
Acconti su dividendi (-) (63.084) (62.962)
+ 145.
Acconti su dividendi (-)
(63.084) (62.962)
Sovrapprezzi di emissione 85.391 84.108
+ 150.
Sovrapprezzi di emissione
85.391 84.108
Capitale 53.811 53.811
+ 160.
Capitale
53.811 53.811
Azioni proprie (-) (20.971) (21.817)
+ 170.
Azioni proprie (-)
(20.971) (21.817)
Utile (perdita) d'esercizio 139.303 143.404
+ 180.
Utile (perdita) d'esercizio (+/-)
139.303 143.404
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.767.350 12.863.172

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO E CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
31.12.2024 31.12.2023
Margine di interesse 200.393 239.089
+ 30. Margine di interesse 200.393 239.089
+ 10. Interessi attivi e proventi assimilati 613.513 563.631
+ 20. Interessi passivi e oneri assimilati (413.120) (324.542)
Commissioni nette 84.308 87.882
+ 60. Commissioni nette 84.308 87.882
+ 40. Commissioni attive 96.448 98.701
+ 50. Commissioni passive (12.140) (10.819)
Altre componenti del margine di intermediazione 144.584 128.133
+ 70. Dividendi e proventi simili 94.543 105.172
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 1.939 2.916
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.140) (100)
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
16.598 2.527
100.a
-
(parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato
332 (397)
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
8.204 2.656
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie 64 1.027
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
24.044 14.332
Margine di intermediazione 429.285 455.104
+
120.
Margine di intermediazione 428.953 455.501
100.a
-
(parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato
332 (397)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (33.983) (51.949)
+ 130.a Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(33.877) (54.894)
+ 130.b Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
483 (80)
100.a
+
(parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato
(332) 397
170.a
+
(parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate (257) 2.628
Risultato netto della gestione finanziaria 395.302 403.155
+ 150 Risultato netto della gestione finanziaria 395.559 400.527
100.a
-
(parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato
332 (397)
100.a
+
(parziale)
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato
(332) 397
170.a
+
(parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate (257) 2.628

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RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO E CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 31.12.2024 31.12.2023
a) spese per il personale (127.287) (123.266)
+ 160.a a) spese per il personale (127.287) (123.266)
b) altre spese amministrative (117.348) (112.344)
+ 160.b b) altre spese amministrative (125.370) (124.225)
- 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 77 1.047
- 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
7.945 10.834
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (20.492) (15.582)
+ 180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (11.110) (8.716)
+ 190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (9.382) (6.866)
Altri oneri/proventi di gestione 54.614 42.057
+ 200. Altri oneri/proventi di gestione 54.614 42.057
Costi operativi (210.513) (209.135)
+ 210. Costi operativi (221.540) (224.571)
- 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 77 1.047
- 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
7.945 10.834
- 170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.005 3.555
Oneri relativi al sistema bancario (7.945) (9.791)
+ 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
(7.945) (10.834)
+ 170.a (parziale) Accantonamenti netti su impegni e garanzie rilasciate: contributi ai Fondi di
risoluzione e tutela depositi
- 1.043
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.748) (7.226)
+ 170.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(257) 3.671
- 170.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie rilasciate 257 (2.628)
- 170.a (parziale) Accantonamenti netti su impegni e garanzie rilasciate: contributi ai Fondi di
risoluzione e tutela depositi
- (1.043)
+ 170.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
(2.748) (7.226)
Oneri e proventi non ricorrenti (77) (1.047)
+ 160.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti (77) (1.047)
Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.017) (3.740)
+ 220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.017) (3.740)
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 171.002 172.216
+ 260. Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 171.002 172.216
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (31.699) (28.812)
+ 270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (31.699) (28.812)
Utile (Perdita) d'esercizio 139.303 143.404
+ 300. Utile (Perdita) d'esercizio 139.303 143.404

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2024 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati. La tabella di riepilogo include i corrispettivi per i servizi di revisione contabile e per i servizi diversi dalla revisione per l'esercizio 2024 così come previsti dalle condizioni contrattuali in essere.

Tipologia dei servizi PricewaterhouseCoopers S.p.A. Altre società del network
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
(unità di euro) Banca Ifis Società
controllate
Banca Ifis Società
controllate
Totale
Revisione contabile 362.709 426.548 - 83.636 872.893
Servizi di attestazione 242.189 40.000 - - 282.189
Altri servizi (*) - - 33.200 - 33.200
Totale 604.898 466.548 33.200 83.636 1.188.282

(*) Gli "Altri servizi" comprendono Due diligence per l'acquisizione di crediti IVA.

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

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