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Banca Ifis

Annual Report Mar 31, 2021

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Annual Report

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Progetto di relazione e bilancio consolidato

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

2020

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Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

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Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

Progetto di relazione e bilancio consolidato

2020

Lettera del Presidente agli Azionisti

Sebastien Egon Fürstenberg Presidente Banca Ifis S.p.A.

Gentili Azionisti,

il 2020 è stato per tutti un anno senza precedenti che abbiamo affrontato con grande senso di responsabilità e condivisione. Lo abbiamo fatto mettendo al centro il capitale umano: i nostri dipendenti, prima di tutto, grazie ai quali il Gruppo - nonostante il periodo di eccezionale complessità - ha raggiunto risultati sopra le aspettative. Lo abbiamo fatto garantendo il nostro sostegno all'economia reale, con azioni mirate e strumenti dedicati ai nostri clienti e alle loro imprese, supportando le comunità e tutelando gli stakeholder.

Il 2020 è stato anche l'anno in cui è stato realizzato il rebranding del Gruppo, un progetto che ha consentito di ampliare notevolmente l'awareness della Banca, delle società controllate e dei suoi prodotti ma anche di migliorare il posizionamento sul mercato come challenger bank specializzata in nicchie di mercato a elevato valore aggiunto. Questi elementi, uniti a una struttura operativa agile e flessibile, hanno permesso di cogliere anche nuove opportunità di mercato nel corso dell'anno e di essere pronti ad affrontare con consapevolezza le sfide del futuro, come la trasformazione digitale e la transizione sostenibile, progetti sui quali abbiamo investito e continueremo a investire.

In questo senso si pone anche il passaggio generazionale che è stato realizzato a maggio 2020, a seguito dell'autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea, con il trasferimento della nuda proprietà di circa il 51% del capitale sociale de La Scogliera S.p.A. e dei diritti di voto connessi a mio figlio Ernesto Fürstenberg Fassio. Una scelta, questa, che si pone nella continuità nel solco familiare tracciato in questi anni e con l'obiettivo di proseguire la storia di successo dell'Istituto e, attraverso la propensione all'innovazione, far fronte alle nuove sfide e agli scenari sempre più competitivi.

La scelta del nuovo amministratore delegato, l'Ing. Frederik Geertman, annunciata lo scorso dicembre, è un'ulteriore conferma della volontà di sviluppare sinergie tra le diverse linee di business della Banca, ulteriormente ampliatesi di recente, e di accelerare il processo di sviluppo e digitalizzazione per essere protagonisti dei cambiamenti che si stanno verificando nel settore e a livello globale. Fin dalla sua fondazione, Banca Ifis S.p.A. ha saputo anticipare le nuove tendenze e cogliere con successo le sfide del mercato, creando valore per tutti gli azionisti e i suoi stakeholder.

Sono certo che, grazie al lavoro che abbiamo svolto nel 2020, questo percorso di creazione di valore proseguirà in futuro con ancora più incisività e determinazione.

Sebastien Egon Fürstenberg, Presidente Banca Ifis S.p.A.

Lettera dell'Amministratore Delegato agli Azionisti

Luciano Colombini Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A.

Gentili azionisti,

in un 2020 caratterizzato dall'impatto della pandemia causata dal Covid-19 e dai conseguenti gravi riflessi sulla situazione sanitaria, sociale ed economica del nostro Paese, Banca Ifis S.p.A. ha dimostrato un'importante capacità di reazione sotto ogni aspetto.

L'esercizio si è chiuso con un utile netto di 68,8 milioni di euro dopo circa 76 milioni di euro di accantonamenti addizionali, gli indici patrimoniali risultano rafforzati rispetto al 31 dicembre 2019, gli indicatori di asset quality sono migliorati e la liquidità – strutturale e di breve termine – è sopra i livelli regolamentari.

Il posizionamento della Banca sul mercato, in particolare nei due business principali, è stato mantenuto con successo: gli acquisti di portafogli Npl hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro di valore nominale, andando oltre le previsioni formulate a inizio anno e in linea con la fase pre Covid-19; le operazioni di factoring, dopo la flessione dei mesi dell'anno legata al lockdown, hanno segnato una netta ripresa nel quarto trimestre.

Va evidenziata, inoltre, l'importante crescita dei finanziamenti a medio-termine con garanzie del MCC, erogati anche in ottica di sostegno alle imprese clienti in questa fase di difficoltà, un sostegno ulteriormente confermato dall'accoglimento della quasi totalità delle richieste di moratorie e di deroga ai covenants su operazioni di finanza strutturata presentate dalla clientela.

La struttura organizzativa ha denotato flessibilità e capacità di adattamento rispetto ad una situazione di emergenza di portata e proporzioni mai affrontate in precedenza: dopo pochissimi giorni dall'inizio del lockdown di marzo 2020, oltre il 90% del personale della Banca lavorava in smart working, senza perdita di efficienza e mantenendo un adeguato livello di servizio alla clientela.

Infine, malgrado le difficoltà di un anno segnato, fra l'altro, da grandi incertezze sulle prospettive macroeconomiche, Banca Ifis S.p.A. non ha perso la propria capacità progettuale e la visione di investimento nel medio termine. In tal senso, tra le iniziative realizzate nell'esercizio, vanno ricordate:

  • l'acquisizione della quota di controllo di Farbanca S.p.A. che, una volta completata l'integrazione con Credifarma S.p.A., consentirà di dare vita al principale polo bancario nazionale specializzato nel mondo della farmacia;
  • la riorganizzazione (dopo l'acquisto della quota residuale del 10% di Fbs S.p.A.) del Settore Npl, con la creazione di tre distinte società: Ifis Npl Investing S.p.A., deputata all'acquisto e all'investimento dei portafogli; Ifis Npl Servicing S.p.A., dedicata al recupero (anche conto terzi) dei crediti e Ifis Real Estate S.p.A., che si occupa delle attività immobiliari al servizio delle altre due società;

  • l'emissione di un bond Senior Preferred da 400 milioni di euro a condizioni più favorevoli di quelle previste;
  • il rebranding di Gruppo e l'avvio di un'importante campagna di comunicazione cross mediale a livello nazionale;
  • un significativo investimento nella digitalizzazione dei servizi e prodotti per le aziende che ha visto, fra l'altro, l'avvio del progetto Ifis4Business: l'online hub di Banca Ifis S.p.A. per le imprese.

Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il fortissimo impegno di tutto il personale, al quale va un meritato riconoscimento per la dedizione e l'attaccamento alla Banca, dimostrati anche in un momento così difficile.

Con la presentazione di questo bilancio si chiude la mia esperienza in Banca Ifis S.p.A.. Desidero ringraziare la Presidenza, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e tutti i colleghi per il proficuo lavoro svolto in questi due anni e la cordialità dei rapporti che ha sempre caratterizzato le nostre relazioni. Formulo i miei migliori auguri di buon lavoro all'Ing. Frederik Geertman che si appresta ad assumere la carica di Amministratore Delegato della Banca.

Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A.

1. Governance e presidio dei rischi 7
2. Relazione sulla gestione del Gruppo 9
2.1 Highlights 10
2.2 KPI di Gruppo 12
2.3 Contesto 13
2.4 Risultati per Settore di attività 18
2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata 21
2.6 Dati storici del Gruppo 24
2.7 IAP – Indicatori Alternativi di Performance 25
2.8 Impatti modifiche normative 28
2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 31
2.10 Aggregati patrimoniali ed economici del Gruppo 51
2.11 Principali rischi e incertezze 72
2.12 L'azione Banca Ifis 73
2.13 Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio 77
2.14 Fatti di rilievo successivi all'esercizio 79
2.15 Evoluzione prevedibile della gestione 80
2.16 Altre informazioni 81
3. Schemi di Bilancio Consolidato 85
3.1 Stato Patrimoniale Consolidato 86
3.2 Conto Economico Consolidato 88
3.3 Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 89
3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2020 90
3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2019 91
3.6 Rendiconto Finanziario Consolidato 92
4. Nota Integrativa consolidata 93
4.1 Parte A - Politiche contabili 94
4.2 Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 138
4.3 Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 182
4.4 Parte D – Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva 199
4.5 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 200
4.6 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 275
4.7 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 281
4.8 Parte H - Operazioni con parti correlate 284
4.9 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 288
4.10 Parte L – Informativa di Settore 290
4.11 Parte M – Informativa sul leasing 294
5. Informativa al pubblico Stato per Stato 297
6. Attestazioni 301
6.1 Attestazione del Dirigente preposto 302
6.2 Relazione del collegio sindacale 303
6.3 Relazione della società di revisione al bilancio consolidato 312

7

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

1. Governance e presidi di rischio

  1. Governance e presidio dei rischi

Consiglio di Amministrazione in carica all'approvazione delle relazioni e bilancio consolidato

Amministratore Delegato Luciano Colombini (1)

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio

Consiglieri Simona Arduini Monica Billio Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Frederik Geertman (2) Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Riccardo Preve Daniele Umberto Santosuosso

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società. (2) Cooptato in data 11 febbraio 2021 in seguito alle dimissioni di Divo Gronchi rassegnate in data 14 gennaio 2021.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Sindaci Effettivi Marinella Monterumisi Franco Olivetti

Sindaci Supplenti Alessandro Carducci Artenisio Giuseppina Manzo

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

9

Banca Ifis | Relazione e bilancio consolidato 2020

2. Relazione sulla gestione del Relazione sulla gestione del Gruppo

Gruppo

2.1 Highlights

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
774.555 1.173.808 (399.253) (34,0)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.083.281 626.890 456.391 72,8%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.135.402 7.651.226 1.484.176 19,4%
Totale attivo 12.026.196 10.526.024 1.500.172 14,3%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.367.082 959.477 1.407.605 146,7%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
5.471.874 5.286.239 185.635 3,5%
Titoli in circolazione 2.069.083 2.217.529 (148.446) (6,7)%
Patrimonio netto 1.549.962 1.538.953 11.009 0,7%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 467.800 558.333 (90.533) (16,2)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(91.359) (87.183) (4.176) 4,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 376.441 471.150 (94.709) (20,1)%
Costi operativi (308.025) (294.921) (13.104) 4,4%
Rettifiche di valore dell'avviamento (700) - (700) -
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
91.877 175.821 (83.944) (47,7)%
Utile d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 68.804 123.097 (54.293) (44,1)%

PRINCIPALI DATI ECONOMICI
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4° TRIMESTRE VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 146.097 167.090 (20.993) (12,6)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(43.503) (38.169) (5.334) 14,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 102.594 128.921 (26.327) (20,4)%
Costi operativi (78.622) (81.681) 3.059 (3,7)%
Rettifiche di valore dell'avviamento (700) - (700) -
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
23.272 47.240 (23.968) (50,7)%
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 16.458 39.101 (22.643) (57,9)%

2.2 KPI di Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

KPI DI GRUPPO 2020 2019 VARIAZIONE
ROE 4,5% 8,2% (3,7)%
ROA 0,8% 1,7% (0,9)%
Cost/Income ratio 65,8% 52,8% 13,0%
Ratio - Totale Fondi propri 14,85% 14,58% 0,27%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,29% 10,96% 0,33%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine esercizio (1) (in migliaia) 53.460 53.452 0,0%
Book value per share 28,99 28,79 0,7%
EPS 1,29 2,30 (43,9)%
Dividendo per azione (2)(3) 0,47 1,10 (57,3)%
Payout ratio 36,5% 47,8% (11,3)%

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(2) I dati dell'esercizio 2020 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, in conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

(3) I dati dell'esercizio 2019 si riferiscono al dividendo unitario deliberato e non distribuito, almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

2.3 Contesto

Gli ultimi mesi del 2020 sono stati caratterizzati da una ripresa economica mondiale, nonostante la recrudescenza della pandemia di Covid-19 registrata a partire da ottobre. La differenza rispetto a quanto vissuto nel primo semestre è ben evidenziata dall'indice PMI (Purchasing Managers' Index) che alla fine del 2020 ha mostrato un valore significativamente più alto (52,7 punti l'indicatore composito a dicembre 2020) rispetto ai bruschi cali osservati durante la prima ondata del Covid-19 e, anche, corrispondente ad attese espansive (livello dell'indice superiore a 50). Tale andamento dell'indice PMI non è, però, omogeneo in tutti i comparti: è il risultato di un settore dei servizi in calo compensato da un aumento del settore manifatturiero.

Le più recenti previsioni (fonte: elaborazioni Istat su ECFIN Autumn Forecasts) indicano il PIL in flessione del 4,3% a livello mondo e del 7,8% nell'area Euro, quale conseguenza dell'impatto della pandemia su tutti mercati e le aree geografiche, seppur meno intensamente nelle economie emergenti; tale flessione del PIL è attesa determinare una contrazione del 10% nel volume del commercio mondiale.

Il nostro Paese nel quarto trimestre del 2020 è stato caratterizzato da una diminuzione congiunturale del 2% e tendenziale del 6,6% del prodotto interno lordo (dato Istat già corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato). Per quanto riguarda, invece, l'intero 2020 il Pil (pur non essendo ancora disponibili i dati definitivi) risulterebbe in diminuzione dell'8,9%. Tale calo è il risultato di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi e, al contempo, della contrazione della domanda, a cui hanno negativamente contribuito sia il mercato domestico (-10% I consumi in termini reali per le famiglie e le istituzioni speciali private) sia la bilancia commerciale (le esportazioni sono attesa in calo di oltre il 16%).

Volgendo lo sguardo alle previsioni per il 2021, saranno diverse le variabili potenzialmente determinanti nell'evoluzione di scenario: tempistica ed efficacia delle misure di investimento e di stimolo all'economia, il perdurare condizioni di finanziamento favorevoli da parte delle banche centrali, composizione e tempistica di implementazione del piano Next Generation EU, intensità della pandemia e efficacia del piano vaccinale.

A fronte di un'incertezza generalizzata delle previsioni, i principali operatori segnalano rischi al ribasso associati a uno scenario ancora non definito sia per l'evoluzione dell'emergenza sanitaria sia nella disponibilità e nella capacità di erogazione dei vaccini.

Il PIL globale è, al momento, atteso in aumento tra il 4 e il 5% con un volume del commercio mondiale in crescita intorno al 6%. Entrambe le stime di entrambe le grandezze sono in flessione rispetto a quando ipotizzato solo pochi mesi fa.

Nell'area Euro la crescita del 2021 è stimata di poco superiore al 4%, una media che nasconde trend disomogenei tra i vari settori e paesi, almeno nel breve periodo. In una prospettiva più lunga, invece, la ripresa economica della zona Euro dovrebbe essere sorretta dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall'orientamento espansivo delle politiche di bilancio e da una ripresa della domanda nel momento in cui si ridurrà l'incertezza.

Anche l'economia italiana ha registrato previsioni meno favorevoli per il 2021: le stime del PIL sono tra il +3,5% e il +4% (fonti: Banca d'Italia nel bollettino economico di gennaio 2021; Previsioni Istat), a fronte di un consensus

del +4,9% dei forecast pubblicati tra ottobre e dicembre 2020, pur non essendo ancora incluse le stime degli investimenti che saranno attivati nel Next Generation EU. Secondo queste ultime stime il prodotto italiano si rafforzerebbe solo dalla tarda primavera seguendo un'evoluzione positiva del quadro sanitario. Nel secondo semestre del 2021, e ancor più nel biennio successivo, la crescita sarà supportata dalle politiche di bilancio espansive finanziate con fondi nazionali ed europei. Anche se bisognerà tener conto che il gap occupazionale (ore lavorate) perso nel 2020, che si stima potrà essere totalmente recuperato solo nel 2023.

Mercati di riferimento

Imprese

Lo stato attuale delle imprese italiane non poteva non essere impattato dalla contrazione delle esportazioni e dalla flessione degli investimenti. Questi ultimi, in particolare, dopo aver già registrato nel 2019 un rallentamento del processo di accumulazione del capitale fisso (sceso a +1,6% dopo un triennio di sviluppo sostenuto) sono previsti in flessione del 10% nel 2020, con una maggiore accentuazione per i beni rappresentati da impianti e macchinari rispetto alle costruzioni.

Si sono, invece, dimostrati resilienti alla crisi gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) e in software (l'incremento misurato dall'Istat nel 2020 è nel complesso pari alo 0,6%), a conferma della necessità di innovare in un contesto che richiede di affrontare sia la trasformazione tecnologica dettata dal digitale sia la transizione verso prodotti e processi produttivi più sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. L'Ufficio Studi di Banca Ifis (Market Watch PMI di dicembre 2020) ha rilevato come l'emergenza pandemica sia risultata un potente acceleratore del trend di innovazione digitale già in atto, facendo passare la penetrazione delle nuove tecnologie tra le PMI dal 45% di gennaio al 66% di dicembre 2020, incidenza che si mantiene elevata (62%) anche tra le PMI con fatturato 2020 in contrazione. Sulla R&S le PMI hanno mantenuto un approccio positivo, così come rilevato sul sistema produttivo nel suo complesso, che le ha portato l'85% delle PMI che effettua R&S a mantenere invariati o, addirittura, incrementare gli investimenti. Questi dati da una parte confermano la consapevolezza delle imprese della necessità strategica di far evolvere il modo di fare business, dall'altra indicano la volontà di ripartire una volta superata la fase emergenziale.

Nel corso degli ultimi mesi il sistema finanziario italiano ha soddisfatto la domanda di credito da parte delle imprese. Le condizioni a cui è offerto il credito non hanno mostrato tensioni grazie al perdurare del sostegno proveniente dalla politica monetaria e dalle garanzie pubbliche. Dopo la pausa estiva la richiesta di finanziamenti per soddisfare le esigenze di liquidità e di investimento ha registrato un rallentamento negli ultimi cinque mesi del 2020: il tasso di crescita dei prestiti alle imprese (società non finanziarie e famiglie produttrici) è sceso rispetto ai ritmi di sviluppo da marzo a luglio, quando si sono concentrate le principali iniziative pubbliche di sostegno.

Banche: prestiti a residenti in Italia - società non finanziarie e famiglie produttrici

Banche: prestiti a residenti in Italia
Società non finanziarie e famiglie produttrici
Data
dell'osservazione
Consistenze
Milioni di Euro
Variazioni
congiunturali
Variazioni
tendenziali
31/12/2020 750.540 (2,0)% 6,0%
30/11/2020 765.574 0,7% 6,3%
31/10/2020 760.192 0,1% 5,4%
30/09/2020 759.488 0,9% 4,7%
31/08/2020 752.630 0,3% 3,4%
31/07/2020 750.557 1,1% 1,5%
30/06/2020 742.228 1,0% 0,7%
31/05/2020 735.231 0,4% (1,4)%
30/04/2020 732.620 0,8% (2,0)%
31/03/2020 727.073 2,2% (2,3)%
29/02/2020 711.560 (0,6)% (6,0)%
31/01/2020 715.643 1,1% (5,8)%
31/12/2019 708.195 (1,7)% (6,7)%
30/11/2019 720.155 (0,1)% (7,6)%
31/10/2019 721.210 (0,6)% (7,1)%
30/09/2019 725.483 (0,3)% (6,7)%
31/08/2019 727.661 (1,6)% (6,7)%
31/07/2019 739.494 0,3% (6,3)%
30/06/2019 737.379 (1,1)% (6,4)%
31/05/2019 745.665 (0,3)% (9,0)%
30/04/2019 747.608 0,4% (8,9)%
31/03/2019 744.360 (1,7)% (9,0)%
28/02/2019 756.906 (0,3)% (7,6)%
31/01/2019 759.349 0,1% (8,4)%

Fonte: base dati statistica di Banca d'Italia.

La recessione innescata dall'epidemia di Covid-19 ha accresciuto in maniera significativa la quota di imprese che registrerà un fabbisogno di liquidità e un deficit patrimoniale, la cui portata è ancora difficile quantificare con precisione. A tal proposito una recente analisi della Banca d'Italia ha valutato l'efficacia delle misure di sostegno varate dal Governo italiano nel 2020 in modo differente sulle diverse grandezze:

  • impatto positivo e significativo nel compensare il deficit di liquidità;
  • contenimento del peggioramento, senza però riuscire a eliminarlo, delle condizioni patrimoniali;
  • aumento del rischio di insolvenza, una volta concluso il beneficio delle moratorie, per l'elevato ricorso a nuovi prestiti, che hanno ampiamente beneficiato delle garanzie pubbliche.

Sulla base di queste valutazioni e nonostante gli andamenti recenti della dinamica creditizia, nel biennio 2021/2022 è probabile attendersi un irrigidamento delle policy creditizie per far fronte a un livello di rischiosità delle imprese atteso in peggioramento.

Credito deteriorato

A fronte dell'atteso aumento della rischiosità di famiglie e imprese, le stime dell'Ufficio Studi di Banca Ifis proiettano un rilevante incremento del deteriorato nei bilanci bancari, con un tasso di deterioramento in crescita al 2,6% nel 2021 e al 3% nel 2022. La componente imprese dovrebbe avere maggior peso nell'aumento del default dei crediti.

Il tasso di deterioramento atteso dalla crisi derivante dal Covid-19 è comunque stimato inferiore a quello della crisi finanziaria del 2011-2013 (4,5% il massimo toccato alla fine di tale triennio) perché la fase attuale beneficia di una serie di fattori mitiganti:

  • massive iniezioni di liquidità dalle banche centrali.
  • piani a supporto, dell'economia (moratorie sui finanziamenti, prestiti garantiti dallo Stato, blocco dei licenziamenti, ristori) attivati dai governi;
  • minor durata della crisi economica che prevede un parziale recupero già nella seconda parte del 2021;
  • maggiore solidità delle banche in termini di underwriting, policy di credito più stringenti e sistemi di early warning;
  • politiche attive di bilancio e piano Next Generation EU.

In conseguenza a questi maggiori flussi attesi, lo stock dei crediti deteriorati lordi nei bilanci bancari è previsto tornare di nuovo in aumento (+19 miliardi di euro nel 2021 e 20 miliardi di euro nel 2022), con un Npe ratio previsto al 7,8% nel 2022.

Il mercato delle transazioni di portafogli Npe (sofferenze e inadempienze probabili) è stato dinamico nel 2020 (38 miliardi di euro di cessioni di sofferenze e 9 miliardi di euro di transazioni di inadempienze probabili), con una forte accelerazione dell'attività nel mese di dicembre.

La dinamicità riscontrata nell'anno appena concluso è attesa persistere anche nel biennio 2021/2022. Nel 2021 il volume di cessioni potrebbe raggiungere i 40 miliardi di euro per i portafogli di sofferenze, di cui 30 miliardi di euro sono già annunciati o in lavorazione, e di 12 miliardi di euro per le transazioni di inadempienze probabili. Per il 2022 si prevede un analogo ammontare di transazioni.

È risultata intensa l'attività sul mercato secondario a conferma del livello di maturità raggiunta da questo mercato. Nelle transazioni sul mercato secondario risulta elevata la componente di portafogli su crediti unsecured, sia nel consuntivo 2020 sia nel forecast 2021, che necessita di servicer specializzati su tale tipologia di asset.

Trend mercato Npe (dati in miliardi di euro)

Fonte: Market Watch Npl di Banca Ifis, edizione di gennaio 2021

Esaminando il sistema Italia nel suo complesso, si stima che lo stock di Npe da gestire (deteriorato nei bilanci bancari o nei portafogli degli investitori), già in leggera crescita nel 2020, possa avere un'accelerazione nel biennio successivo, proiettando un ammontare totale di 441 miliardi di euro nel 2022. Una base di lavoro importante per i servicer specializzati nella gestione del credito deteriorato.

2.4 Risultati per Settore di attività

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a
conto economico
Dati al 31.12.2020 66.441 - - 66.441 9.524 61.013 136.978
Dati al 31.12.2019 39.764 - - 39.764 10.193 62.828 112.785
Variazione % 67,1% - - 67,1% (6,6)% (2,9)% 21,5%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2020 2.322 - - 2.322 - 772.233 774.555
Dati al 31.12.2019 6.733 - - 6.733 - 1.167.075 1.173.808
Variazione % (65,5)% - - (65,5)% - (33,8)% (34,0)%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 31.12.2020 5.992.591 2.854.272 1.414.055 1.724.264 1.405.603 1.737.208 9.135.402
Dati al 31.12.2019 5.425.270 3.229.347 1.448.463 747.460 1.280.332 945.624 7.651.226
Variazione % 10,5% (11,6)% (2,4)% 130,7% 9,8% 83,7% 19,4%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2020 Titoli di Stato per 1.095,3 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2020 222.680 149.214 49.155 24.311 162.942 82.178 467.800
Dati al 31.12.2019 243.560 164.589 53.046 25.925 244.924 69.849 558.333
Variazione % (8,6)% (9,3)% (7,3)% (6,2)% (33,5)% 17,7% (16,2)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 31.12.2020 150.198 118.991 33.533 (2.326) 162.942 63.301 376.441
Dati al 31.12.2019 191.939 128.741 42.796 20.402 244.924 34.287 471.150
Variazione % (21,7)% (7,6)% (21,6)% (111,4)% (33,5)% 84,6% (20,1)%
Utile d'esercizio
Dati al 31.12.2020 22.715 25.085 6.713 (9.083) 17.926 28.501 69.142
Dati al 31.12.2019 56.778 29.860 16.755 10.163 61.500 4.910 123.188
Variazione % (60,0)% (16,0)% (59,9)% (189,4)% (70,9)% 480,5% (43,9)%
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2020 63.136 41.579 12.695 8.862 46.219 36.742 146.097
Quarto trimestre 2019 62.080 41.292 13.123 7.665 80.681 24.329 167.090
Variazione % 1,7% 0,7% (3,3)% 15,6% (42,7)% 51,0% (12,6)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Quarto trimestre 2020 20.863 18.592 12.746 (10.475) 46.219 35.512 102.594
Quarto trimestre 2019 42.674 28.585 11.201 2.888 80.681 5.566 128.921
Variazione % (51,1)% (35,0)% 13,8% n.s. (42,7)% n.s. (20,4)%
Utile di periodo
Quarto trimestre 2020 (11.644) (6.530) 5.012 (10.126) 5.142 23.182 16.680
Quarto trimestre 2019 11.568 6.530 4.457 581 24.763 2.804 39.135
Variazione % (200,7)% (200,0)% 12,5% n.s. (79,2)% n.s. (57,4)%

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia(2)
Dati al 31.12.2020 1,38% 1,05% 1,11% 2,69% n.a. 4,72%
Dati al 31.12.2019 0,95% 1,11% 0,72% 0,74% n.a. 8,47%
Variazione % 0,43% (0,06)% 0,39% 1,95% n.a. (3,75)%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2020 0,7% 1,3% 0,2% 0,3% 74,1% 0,9%
Dati al 31.12.2019 0,8% 1,2% 0,2% 0,1% 75,3% 4,4%
Variazione % (0,1)% 0,1% (0,0)% 0,2% (1,2)% (3,5)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 31.12.2020 72,7% 73,6% 85,0% 27,4% - 29,1%
Dati al 31.12.2019 79,6% 79,8% 81,0% 51,5% - 15,0%
Variazione % (6,9)% (6,2)% 4,0% (24,1)% - 14,1%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2020 2,7% 4,1% 0,8% 1,9% 98,3% 2,9%
Dati al 31.12.2019 4,2% 6,1% 1,2% 1,6% 99,3% 11,3%
Variazione % (1,5)% (2,0)% (0,4)% 0,3% (1,0)% (8,4)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2020 5,9% 9,0% 2,9% 3,1% 98,3% 4,3%
Dati al 31.12.2019 8,5% 12,1% 3,2% 2,2% 99,3% 15,4%
Variazione % (2,6)% (3,1)% (0,3)% 0,9% (1,0)% (11,1)%
RWA(3)
Dati al 31.12.2020 5.144.914 2.427.843 1.309.416 1.407.655 2.211.695 915.705
Dati al 31.12.2019 5.222.610 2.945.792 1.398.434 878.384 2.039.840 958.110
Variazione % (1,5)% (17,6)% (6,4)% 60,3% 8,4% (4,4)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2020 Titoli di Stato 1.095,3 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019) che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

2.5 Evoluzione trimestrale riclassificata

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value con impatto a
conto economico
136.978 103.487 102.347 103.743 112.785 147.935 182.094 174.508
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
774.555 1.162.008 1.146.701 1.215.355 1.173.808 996.048 693.533 432.901
Crediti verso banche
valutati al costo
ammortizzato
1.083.281 1.016.707 1.007.613 628.756 626.890 1.041.312 726.052 996.333
Crediti verso clientela
valutati al costo
ammortizzato
9.135.402 7.957.357 8.034.032 7.600.742 7.651.226 7.118.150 7.343.892 7.322.130
Attività materiali 115.149 110.366 108.976 109.632 106.301 128.827 128.809 145.869
Attività immateriali 60.970 60.800 60.632 61.893 60.919 64.026 65.282 65.855
Attività fiscali 381.431 377.122 385.780 389.964 391.185 388.624 390.503 396.280
Altre voci dell'attivo 338.430 410.789 406.240 382.531 402.910 364.209 357.877 329.756
Totale dell'attivo 12.026.196 11.198.636 11.252.321 10.492.616 10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632
Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
---------------------------------------------------------------- --
STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E
PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche valutati
al costo ammortizzato
2.367.082 2.245.825 2.270.742 1.014.365 959.477 913.855 781.199 844.790
Debiti verso clientela
valutati al costo
ammortizzato
5.471.874 4.915.588 4.863.949 4.894.280 5.286.239 5.257.047 5.069.334 5.021.481
Titoli in circolazione 2.069.083 1.991.481 2.036.348 2.559.834 2.217.529 2.061.600 2.102.076 1.955.400
Passività fiscali 48.154 42.054 47.367 68.066 69.018 70.806 65.913 63.066
Altre voci del passivo 520.041 491.412 536.967 413.641 454.808 444.379 397.263 489.594
Patrimonio netto del
Gruppo:
1.549.962 1.512.276 1.496.948 1.542.430 1.538.953 1.501.444 1.472.257 1.489.301
- Capitale, sovrapprezzi e
riserve
1.481.158 1.459.930 1.460.192 1.516.004 1.415.856 1.417.448 1.403.991 1.459.381
- Utile netto di pertinenza
della Capogruppo
68.804 52.346 36.756 26.426 123.097 83.996 68.266 29.920
Totale del passivo e del
patrimonio netto
12.026.196 11.198.636 11.252.321 10.492.616 10.526.024 10.249.131 9.888.042 9.863.632

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2020 ESERCIZIO 2019
CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 120.891 91.122 78.263 91.416 134.230 91.081 118.293 115.264
Commissioni nette 19.392 15.688 18.710 21.097 25.349 22.190 22.711 23.828
Altre componenti del
margine di
intermediazione
5.814 2.102 9.866 (6.561) 7.511 (1.225) 8.084 (8.983)
Margine di
intermediazione
146.097 108.912 106.839 105.952 167.090 112.046 149.088 130.109
Rettifiche/Riprese di
valore nette per rischio di
credito
(43.503) (14.516) (14.828) (18.512) (38.169) (13.968) (21.958) (13.088)
Risultato netto della
gestione finanziaria
102.594 94.396 92.011 87.440 128.921 98.078 127.130 117.021
Spese per il personale (34.059) (28.630) (28.651) (32.029) (34.262) (31.534) (32.716) (31.447)
Altre spese
amministrative
(67.830) (40.923) (41.545) (40.520) (56.183) (43.740) (71.034) (43.321)
Accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
(7.034) (4.619) (11.412) (4.889) (351) (5.653) (3.860) (2.512)
Rettifiche/Riprese di
valore nette su attività
materiali e immateriali
(4.730) (4.490) (4.558) (4.039) (3.046) (4.517) (4.214) (4.062)
Altri oneri/proventi di
gestione
35.031 4.717 4.207 7.978 12.161 11.454 46.938 6.978
Costi operativi (78.622) (73.945) (81.959) (73.499) (81.681) (73.990) (64.886) (74.364)
Rettifiche di valore
dell'avviamento
(700) - - - - - - -
Utili (perdite) da cessioni
di investimenti
- - - 24.161 - - (408) -
Utile dell'operatività
corrente al lordo delle
imposte
23.272 20.451 10.052 38.102 47.240 24.088 61.836 42.657
Imposte sul reddito di
periodo dell'operatività
corrente
(6.592) (4.811) 328 (11.660) (8.105) (8.343) (23.469) (12.716)
Utile di periodo 16.680 15.640 10.380 26.442 39.135 15.745 38.367 29.941
Utile di periodo di
pertinenza di terzi
222 50 50 16 34 15 21 21
Utile di periodo di
pertinenza della
Capogruppo
16.458 15.590 10.330 26.426 39.101 15.730 38.346 29.920

2.6 Dati storici del Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (IFRS 9)
774.555 1.173.808 432.094 - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) - - - 456.549 374.229
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 9.135.402 7.651.226 7.313.972 6.435.806 5.928.212
Debiti verso banche valutati al costo ammortizzato 2.367.082 959.477 785.393 791.977 503.964
Debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato 5.471.874 5.286.239 4.673.299 5.293.188 5.045.136
Titoli in circolazione 2.069.083 2.217.529 1.979.002 1.639.994 1.488.556
Patrimonio netto 1.549.962 1.538.953 1.459.000 1.368.719 1.218.783
Margine di intermediazione 467.800 558.333 576.503 519.643 325.971
Risultato netto della gestione finanziaria 376.441 471.150 476.409 504.827 299.366
Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 68.804 123.097 146.763 180.767 697.754
KPI:
ROE 4,5% 8,2% 10,5% 13,9% 99,6%
ROA 0,8% 1,7% 2,2% 2,6% 8,4%
Ratio - Totale Fondi propri (2) 14,85% 14,58% 14,01% 16,15% 15,39%
Ratio - Capitale primario di classe 1 (2) 11,29% 10,96% 10,30% 11,66% 14,80%
Numero di azioni in circolazione (3) (in migliaia) 53.460 53.452 53.441 53.433 53.431
Book per share 28,99 28,79 27,30 25,62 22,99
EPS 1,29 2,30 2,75 3,38 13,13
Dividendo per azione (4)(5) 0,47 1,10 1,05 1,00 0,82
Payout ratio 36,5% 47,8% 38,2% 29,6% 6,3%

(1) I dati degli esercizi precedenti al 1.1.2018 sono quelli originariamente pubblicati.

(2) Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo stimato.

(3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(4) I dati dell'esercizio 2020 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A., in conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

(5) I dati dell'esercizio 2019 si riferiscono al dividendo unitario deliberato e non distribuito, almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020

2.7 IAP – Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Nell'identificazione di tali IAP sono state prese in considerazione le specifiche indicazioni sulle modalità di rappresentazione degli IAP alla luce degli impatti della pandemia da Covid-19, pubblicate dall'ESMA in data 17 aprile 2020 (documento denominato "ESMA32-51-370 Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures").

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dal Bilancio consolidato del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

ROE - Return on equity ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2020 2019
A. Utile netto di pertinenza del Gruppo 68.804 123.097
B. Patrimonio netto consolidato medio 1.528.860 1.492.191
ROE (A/B) 4,5% 8,2%

Il Patrimonio netto consolidato medio è calcolato come media dei periodi sotto rappresentati:

Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2019 31.03.2020 30.06.2020 30.09.2020 31.12.2020 MEDIA 2020
Patrimonio netto consolidato 1.538.953 1.542.430 1.500.679 1.512.276 1.549.962 1.528.860
Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
---------------------------------------------------------------- --
Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2018 31.03.2019 30.06.2019 30.09.2019 31.12.2019 MEDIA 2019
Patrimonio netto consolidato 1.459.000 1.489.301 1.472.257 1.501.444 1.538.953 1.492.191
ROA - Return on assets ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2020 2019
A. Utile operatività corrente al lordo delle imposte 91.877 175.821
B. Totale dell'attivo 12.026.196 10.526.024
ROA (A/B) 0,8% 1,7%
Cost/income ratio riclassificato (1) ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2020 2019
A. Costi operativi 308.025 294.921
B. Margine di intermediazione (1) 467.800 558.333
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 65,8% 52,8%

(1) Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Book value per share ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2020 2019
A. Numero azioni in circolazione 53.460 53.452
B. Patrimonio netto consolidato 1.549.962 1.538.953
Book value per share (B/A) euro 28,99 28,79
Payout ratio ESERCIZIO
(in migliaia di Euro) 2020 2019
A. Utile netto consolidato 68.804 123.097
B. Dividendi della Capogruppo (1) (2) 25.126 58.797
Payout Ratio (B/A) 36,5% 47,8%

(1) I dati dell'esercizio 2020 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, in conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

(2) I dati dell'esercizio 2019 si riferiscono ai deliberati e non distribuiti, che la Banca continuerà a mantenere in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzare tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

I dividendi della Capogruppo sono calcolati come segue:

ESERCIZIO
Dividendi della Capogruppo 2020 2019
A. Dividendo unitario euro (1) (2) 0,47 1,10
B. Numero azioni in circolazione 53.459.668 53.451.951
Dividendi della Capogruppo (AxB) 25.126.044 58.797.146

(1) I dati dell'esercizio 2020 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, in conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

(2) I dati dell'esercizio 2019 si riferiscono al dividendo unitario deliberato e non distribuito, almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

2.8 Impatti modifiche normative

Nel corso del 2020 sono intervenuti i seguenti cambiamenti sia in materia di normativa bancaria e contabile, sia in materia fiscale, e più precisamente:

  • Il D.L. 17/03/2020, n. 18 ("Decreto Cura Italia"), varato dal Consiglio dei Ministri come provvedimento di emergenza a seguito del diffondersi della pandemia di Covid-19 e poi convertito in Legge 27/2020, ha introdotto quanto di seguito:
    • L'art. 49 ha previsto, con riferimento al "fondo di garanzia PMI" che conferisce a favore di professionisti o micro, piccole e medie imprese garanzie statali gratuite nei casi di difficoltà di accesso al credito, l'estensione di tale fondo ai finanziamenti erogati dalle banche per estinguere posizioni debitorie pregresse dell'impresa;
    • L'art. 54 ha stabilito il diritto per i clienti di chiedere la sospensione del pagamento del mutuo per l'acquisto della prima casa senza alcuna conseguenza negativa per il cliente, attraverso il supporto del c.d. Fondo "Gasparrini" che si occuperà di "compensare" le banche per la maggiore dilazione concessa al cliente;
    • A livello fiscale, l'art. 55 ha previsto la possibilità, per le società che realizzano cessioni a titolo oneroso di crediti rimasti insoluti da più 90 giorni entro il 31 dicembre 2020, di trasformare in crediti di imposta una quota delle imposte anticipate ("DTA"), anche non iscritte in bilancio, relative a perdite fiscali pregresse ed eccedenze ACE non utilizzate. La quota di DTA trasformabili in credito d'imposta è pari al 20% del valore nominale dei crediti ceduti. I crediti d'imposta derivanti dalla trasformazione delle DTA possono essere utilizzati "a decorrere dalla data di efficacia giuridica della cessione", senza limiti di importo, per il pagamento di imposte, ritenute e contributi previdenziali oppure ceduti (infragruppo o a terzi) o richiesti a rimborso all'Erario e vanno indicati nella dichiarazione dei redditi. La trasformazione delle DTA in crediti d'imposta è condizionata all'esercizio, da parte della società cedente (o dalla società consolidante in caso di adesione al regime di tassazione di gruppo), entro la chiusura dell'esercizio in cui ha effetto la cessione dei crediti, dell'opzione di cui all'articolo 11, D.L. 3 maggio 2016, n. 59, se non già esercitata, e al conseguente pagamento del canone dell'1,5%, se dovuto in base alle regole di calcolo previste dal suddetto articolo. Per quanto riguarda l'impatto della presente disposizione, si evidenzia come il Gruppo Banca Ifis abbia proceduto, nel corso del 2020, a seguito della cessione di portafogli di crediti rimasti insoluti da più di 90 giorni, a trasformare 28,4 milioni di euro di perdite fiscali pregresse ed eccedenze ACE individuali in crediti d'imposta, di cui 21,5 milioni ancora iscritti tra le attività fiscali correnti al 31 dicembre 2020. Oltre al beneficio meramente finanziario, l'impatto della presente disposizione è risultato essere positivo in termini di CET1 ratio.
    • L'art. 56 ha introdotto per le micro, piccole e medie imprese che autodichiarano di aver subito una riduzione parziale o totale dell'attività a causa del Covid-19 una serie di agevolazioni a condizione che l'esposizione debitoria non sia già considerata deteriorata, tra cui l'impossibilità per le banche di revocare fidi o conti anticipi fatture sugli importi accordati fino al 30 settembre 2020, la proroga delle scadenze dei prestiti non rateali nonchè la sospensione delle rate e dei canoni dei finanziamenti fino al 30 settembre 2020;
    • L'art. 58 ha previsto, a favore delle imprese che hanno ottenuto dei finanziamenti per progetti di "internazionalizzazione", la possibilità di chiedere la sospensione fino a dodici mesi del

pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza nel corso dell'anno 2020, con conseguente traslazione del piano di ammortamento per un periodo corrispondente.

  • Il Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23), convertito in Legge 5 giugno 2020 n. 40, ha potenziato il Fondo di garanzia per fare fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese e dei professionisti che stanno affrontando le conseguenze dell'epidemia da Covid-19, come sintetizzato di seguito:
    • Sono state incrementate le coperture della garanzia: su piccoli prestiti fino a 30 mila euro l'intervento del Fondo copre il 100% dei finanziamenti con durata massima di 10 anni senza che venga effettuata, ai fini della concessione della garanzia, la valutazione del merito di credito. La garanzia copre tutti i finanziamenti al 90% per cento fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per singolo beneficiario. Per importi fino a 800.000 euro, si può aggiungere la garanzia di un confidi, fino a coprire 100% del finanziamento.
    • E' stata ampliata, la platea dei beneficiari: alle PMI e alle persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, si sono aggiunti broker, agenti e subagenti di assicurazione, nonché enti del Terzo settore;
    • Le procedure di accesso sono state semplificate: la garanzia è concessa automaticamente e il prestito può essere erogato dalle banche senza attendere la risposta del Fondo. La garanzia inoltre può essere rilasciata anche su operazioni già erogate (solo se l'erogazione è stata effettuata non più di tre mesi prima della richiesta al Fondo e, comunque, non prima del 31 gennaio 2020). Qualora le banche sospendessero le rate (o la sola quota capitale) di finanziamenti già garantiti, la durata delle garanzie sarà prolungata automaticamente.
  • Il Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020), convertito in Legge n. 77/2020, ha, fra i vari provvedimenti, costituito un fondo di garanzia volto a sollevare le PMI che attingono ai crediti per l'internazionalizzazione dai costi e dagli oneri amministrativi derivanti dall'esigenza di fornire fideiussioni bancarie e assicurative per parte dei crediti ottenuti;
  • Il Decreto Agosto (D.L. n. 104/2020), tramite l'art 65, ha prorogato, tra gli altri, il termine del 30 settembre, previsto dall'art. 56 del Decreto Cura Italia, al 31 gennaio 2021.
  • Il Decreto Ristori (D.L. n. 137/2020), il Decreto Ristori-bis (D.L. n. 149/2020), il Decreto Ristori-ter (D.L. n. 154/2020) e il Decreto Ristori-quater (D.L. n. 157/2020) hanno fornito agevolazioni e indennità alle categorie sociali maggiormente impattate dalla pandemia Covid-19;
  • La Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178 del 30 dicembre 2020) ha ulteriormente prolungato al 30 giugno 2021 il termine del 31 gennaio 2021 fissato dal Decreto Agosto. Pertanto:
    • per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti, gli importi accordati non possono essere revocati fino al 30 giugno 2021;
    • per i prestiti non rateali i contratti sono prorogati fino al 30 giugno 2021 alle stesse condizioni;
    • per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing è sospeso sino al 30 giugno 2021.
  • Inoltre in materia fiscale si segnala, in aggiunta alla sopraccitata possibilità di trasformazione in credito d'imposta delle DTA secondo alcune condizioni di cui all'art. 55 della Legge n. 27/2020, quanto segue:
    • Incremento del limite annuo dei crediti compensabili tramite modello F24: per il solo anno 2020, è incrementato da 0,7 a 1 milione di euro il tetto massimo per l'utilizzo in compensazione cd. "orizzontale" dei crediti di imposta e contributivi mediante modello F24, ovvero dei rimborsi ai soggetti intestatari di conto fiscale mediante procedura semplificata, ai sensi dell'art. 34,

comma 1, primo periodo, della L. n. 388/2000. Come noto, la compensazione "orizzontale", prevista dall'articolo 17 del D. Lgs. n. 241/1997, consiste nell'utilizzare crediti di imposta per il pagamento di tributi e contributi anche di natura diversa. Il Gruppo si è avvalso della possibilità di utilizzare in compensazione orizzontale fino al tetto massimo previsto per il solo anno 2020.

– Altri agevolazioni fiscali: tra le numerose agevolazioni fiscali introdotte nell'ambito delle disposizioni volte a contenere l'effetto economico derivante dall'emergenza epidemiologica Covid-19, il Gruppo ha conseguito un credito d'imposta derivante dalla sanificazione di ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale ("DPI") e di altri dispositivi per garantire la salute dei lavoratori e degli utenti, per euro 36 mila. Inoltre, il Gruppo ha contabilizzato nell'anno 2020 il credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali materiali nuovi, previsti dalla L. 160/2019, per un importo di 120 mila euro.

2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

2.9.1 La struttura organizzativa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Al fine di dare attuazione al modello di business del Gruppo previsto dal piano, sono state introdotte talune modifiche ai Settori operativi precedentemente esposti: il Settore Imprese, ora rinominato Commercial & Corporate Banking, aggrega le attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore Npl è stato mantenuto allineato al passato mentre l'ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e Non Core, è stato integrato della sezione Non Core che accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate Banking.

L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending. Si evidenzia che i risultati del Settore includono la società partecipata Farbanca S.p.A. a partire dalla data di acquisizione del 27 novembre 2020.
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo delle attività dell'ex Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, si è proceduto ad ampliare l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico fino a portare la visione dei risultati a livello di utile netto.

A tale scopo è stato necessario procedere con l'attribuzione dei costi operativi ai Settori di riferimento e si è proceduto secondo le seguenti modalità:

  • Per i costi diretti, si è proceduto ad una allocazione secondo l'utilizzo del centro di costo per segmento di riferimento;
  • Per i costi indiretti, che per loro natura non sono attribuibili ad uno specifico Settore in quanto sostenuti per garantire la normale operatività ed il buon funzionamento dell'intera struttura (cd. servizi centrali), l'indirizzo ai singoli Settori è stata effettuata utilizzando per le diverse categorie di costo, strumenti differenti di allocazione basati anche su survey interne.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei Settori di attività.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include inoltre una unità organizzativa dedicata al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e una unità organizzativa specializzata nel credito alle farmacie, attività svolta anche tramite la società controllata Credifarma oltre ad una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti.
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità: Finanza Strutturata, Area dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; Special Situations, Area dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; Equity Investments, Area dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti; Area Lending dedicata all'operatività del Gruppo a medio/lungo termine, orientata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi.

Come precedentemente indicato, il 27 novembre 2020 il Gruppo Banca Ifis ha perfezionato l'acquisizione del controllo di Farbanca S.p.A., operatore specializzato nel credito alle farmacie. L'operazione ha riguardato il 70,77% del capitale di Farbanca per un controvalore di 32,52 milioni di euro. Il prezzo è stato assoggettato ad un meccanismo di price adjustment (da intendersi quale rettifica di prezzo calcolata sulla base dell'ammontare dei maggiori stock di Npe di Farbanca al 31 luglio 2020 rispetto agli stock al 31 dicembre 2019) che non ha condotto ad alcun aggiustamento al prezzo dell'operazione in oggetto. Il contributo di Farbanca all'Area di business

Corporate Banking & Lending è limitata ad un mese di operatività. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte G della presente Nota integrativa consolidata.

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 153.897 158.156 (4.259) (2,7)%
Commissioni nette 70.804 87.044 (16.240) (18,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione (2.021) (1.640) (381) 23,2%
Margine di intermediazione 222.680 243.560 (20.880) (8,6)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(72.482) (51.621) (20.861) 40,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 150.198 191.939 (41.741) (21,7)%
Costi operativi (120.014) (115.763) (4.251) 3,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
30.184 76.176 (45.992) (60,4)%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
(7.469) (19.398) 11.929 (61,5)%
Utile (perdita) d'esercizio 22.715 56.778 (34.063) (60,0)%
DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 44.430 38.910 5.520 14,2%
Commissioni nette 18.910 23.078 (4.168) (18,1)%
Altre componenti del margine di intermediazione (204) 92 (296) n.s.
Margine di intermediazione 63.136 62.080 1.056 1,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(42.273) (19.406) (22.867) 117,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 20.863 42.674 (21.811) (51,1)%
Costi operativi (35.610) (26.040) (9.570) 36,8%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(14.747) 16.634 (31.381) (188,7)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
3.103 (5.066) 8.169 (161,3)%
Utile (perdita) di periodo (11.644) 11.568 (23.212) (200,7)%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 22,7 milioni di euro, in diminuzione del 60,0% rispetto allo scorso esercizio. Tale variazione è determinata dalla riduzione del margine di intermediazione per 20,9 milioni di euro e da maggiori rettifiche di valore per rischio di credito per 20,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019. I costi operativi sono complessivamente diminuiti di 4,3 milioni di euro rispetto al 2019, così come più diffusamente commentato nel proseguio del documento.

Analogamente, l'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 157.660 176.949 35.583 370.192 5.892.756 6.262.948
Rettifiche di valore (114.554) (89.677) (5.135) (209.366) (60.991) (270.357)
Valore di bilancio 43.106 87.272 30.448 160.826 5.831.765 5.992.591
Coverage ratio 72,7% 50,7% 14,4% 56,6% 1,0% 4,3%
Gross ratio 2,5% 2,8% 0,6% 5,9% 94,1% 100,0%
Net ratio 0,7% 1,5% 0,5% 2,7% 97,3% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 205.115 173.116 104.862 483.093 5.228.197 5.711.290
Rettifiche di valore (163.304) (84.536) (8.852) (256.692) (29.328) (286.020)
Valore di bilancio 41.811 88.580 96.010 226.401 5.198.869 5.425.270
Coverage ratio 79,6% 48,8% 8,4% 53,1% 0,6% 5,0%
Gross ratio 3,6% 3,0% 1,8% 8,5% 91,5% 100,0%
Net ratio 0,8% 1,6% 1,8% 4,2% 95,8% 100,0%

Le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al 31 dicembre 2020 a 160,8 milioni di euro, in diminuzione di 65,6 milioni di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di euro): il rapporto sofferenze nette su totale crediti (0,7%) diminuisce di 0,1% in relazione all'aumento dei crediti totali per 567,3 milioni di euro e a fronte di crediti in sofferenza sostanziamente stabili (+1,3 milioni). Le inadempienze probabili, invece, diminuiscono di 1,3 milioni di euro (-1,5% rispetto all'esercizio precedente) cosi come le esposizioni scadute che ammmontano a 30,5 milioni di euro, in diminuzione di 65,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (96,0 milioni di euro).

Il coverage ratio delle attività deteriorate passa dal 53,1% del 31 dicembre 2019 al 56,6% dello stesso periodo del 2020 prevalentemente per la riduzione delle esposizioni scadute e del relativo incremento del coverage.

Si evidenzia infine che all'interno del Settore Commercial & Corporate Banking, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination: il valore netto di tali attività, interamente classificato come deteriorato (stage 3), è di 7,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto a 1,2 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale della "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 1,38% 0,95% n.a. 0,43%
Net Npe ratio 2,7% 4,2% n.a. (1,5)%
Gross Npe ratio 5,9% 8,5% n.a. (2,6)%
Totale RWA 5.144.914 5.222.609 (77.695) (1,5)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Per una migliore comprensione dei risultati dell'esercizio, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 94.557 97.619 (3.062) (3,1)%
Commissioni nette 54.741 66.970 (12.229) (18,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione (84) - (84) n.s.
Margine di intermediazione 149.214 164.589 (15.375) (9,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(30.223) (35.848) 5.625 (15,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 118.991 128.741 (9.750) (7,6)%
Costi operativi (85.657) (86.123) 466 (0,5)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
33.334 42.618 (9.284) (21,8)%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
(8.249) (12.758) 4.509 (35,3)%
Utile (perdita) d'esercizio 25.085 29.860 (4.775) (16,0)%

DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.824 25.076 2.748 11,0%
Commissioni nette 13.920 16.216 (2.296) (14,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione (165) - (165) n.s.
Margine di intermediazione 41.579 41.292 287 0,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(22.987) (12.707) (10.280) 80,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 18.592 28.585 (9.993) (35,0)%
Costi operativi (26.602) (18.984) (7.618) 40,1%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(8.010) 9.601 (17.611) (183,4)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
1.480 (3.071) 4.551 (148,2)%
Utile (perdita) di periodo (6.530) 6.530 (13.060) (200,0)%

Il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta, nel corso del 2020, a 149,2 milioni di euro, in diminuzione del 9,3% rispetto allo scorso esercizio. Tale risultato è dovuto al minor contributo sia del margine di interesse (in calo di 3,1 milioni di euro, -3,1%) sia delle commissioni nette (in diminuzione di 12,2 milioni di euro, -18,3%). Nell'ultimo trimestre dell'esercizio 2020, il margine di intermediazione risulta maggiore di 0,3 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre 2019.

L'annuale variazione negativa del margine di interesse e delle commissioni nette è stata determinata dalla diminuzione delle masse gestite: il turnover nel quarto trimestre del 2020 è pari a 3,4 miliardi di euro, in diminuzione di 217 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente mentre il monte crediti outstanding è pari a 3,3 miliardi di euro, in diminuzione di 0,5 miliardi di euro. Tali riduzioni sono dal punto di vista gestionale prevalentemente riconducibili al contesto economico generato dalla pandemia.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 30,2 milioni di euro rispetto ai 35,8 milioni di euro del 2019; la riduzione del costo del credito è attribuibile in primo luogo al venir meno di rettifiche di valore individualmente significative effettuate durante l'esercizio 2019 nel comparto costruttori. Inoltre gli interventi previsti con il Fondo Salva Opere che permette di coprire, fino a concorrenza della dotazione dello stesso, il 70% dei crediti insoddisfatti vantati da sub-appaltatori verso committenti in procedura concorsuale, hanno contribuito a contenere il costo del credito. In tal senso ha contribuito anche la riduzione delle esposizioni scadute dovuta sia ad incassi sia al positivo completamento di attività di ristrutturazione. Va segnalato inoltre un possibile potenziale rallentamento del deterioramento del credito anche in relazione all'effetto del pacchetto di misure di tutela assunte dallo Stato nel contesto della pandemia. Pertanto, per tenere conto del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia nonché dei potenziali effetti che il venir meno delle citate misure di supporto potrebbero avere in un prossimo futuro, si è provveduto ad effettuare delle rettifiche di valore addizionali sulle esposizioni dei settori ritenuti maggiormente impattati da tali fenomeni per un importo complessivo di 15,7 milioni di euro. Ciò ha condotto quindi ad un incremento delle coperture dei relativi crediti che passano dallo 0,4% al 4,0% e quella complessiva della componente bonis da 0,4% a 0,9%.

Il risultato della gestione finanziaria si attesta quindi a 119,0 milioni di euro, risultato in calo rispetto allo scorso esercizio di 9,7 milioni (-7,6%).

I costi operativi diminuiscono di 0,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Tale effetto è il risultato combinato di minori spese del personale per 4,7 milioni di euro principalmente connesse a una prudente politica di incentivazione e a un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell'attuale contesto, sostanzialmente compensate da maggiori spese amministrative, legati a spese legali legati all'operatività dei crediti problematici, ed alla distribuzione dei costi connessi ai servizi centrali tra cui costi ICT e di Comunicazione connessi al percorso di digitalizzazione e di sostegno del Brand rilanciato in corso d'anno.

Al 31 dicembre 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2,9 miliardi di euro, in diminuzione dell'11,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2019.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza dei crediti verso la clientela.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 136.336 109.718 27.976 274.030 2.762.709 3.036.739
Rettifiche di valore (100.306) (55.762) (1.103) (157.171) (25.296) (182.467)
Valore di bilancio 36.030 53.956 26.873 116.859 2.737.413 2.854.272
Coverage ratio 73,6% 50,8% 3,9% 57,4% 0,9% 6,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 189.854 138.209 90.490 418.553 3.045.611 3.464.164
Rettifiche di valore (151.481) (67.861) (3.065) (222.407) (12.410) (234.817)
Valore di bilancio 38.373 70.348 87.425 196.146 3.033.201 3.229.347
Coverage ratio 79,8% 49,1% 3,4% 53,1% 0,4% 6,8%

La diminuzione dei crediti deteriorati netti rispetto al 31 dicembre 2019 è legata all'effetto congiunto di una diminuzione delle esposizioni scadute nette dovuta sia ad incassi sia al positivo completamento di attività di ristrutturazione e di operazioni di cessione di crediti deteriorati finalizzate nell'ultimo trimestre del 2020.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 1,05% 1,11% n.a. 0,06%
Net Npe ratio 4,1% 6,1% n.a. (2,0)%
Gross Npe ratio 9,0% 12,1% n.a. (3,1)%
Totale RWA 2.427.843 2.945.792 (517.949) (17,6)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Area Leasing

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 37.937 40.757 (2.820) (6,9)%
Commissioni nette 11.218 12.289 (1.071) (8,7)%
Margine di intermediazione 49.155 53.046 (3.891) (7,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(15.622) (10.250) (5.372) 52,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 33.533 42.796 (9.263) (21,6)%
Costi operativi (24.612) (23.743) (869) 3,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
8.921 19.053 (10.132) (53,2)%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
(2.208) (2.298) 90 (3,9)%
Utile (perdita) d'esercizio 6.713 16.755 (10.042) (59,9)%
DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 9.617 9.690 (73) (0,8)%
Commissioni nette 3.078 3.433 (355) (10,3)%
Margine di intermediazione 12.695 13.123 (428) (3,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
51 (1.922) 1.973 (102,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 12.746 11.201 1.545 13,8%
Costi operativi (6.050) (5.113) (937) 18,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
6.696 6.088 608 10,0%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.684) (1.631) (53) 3,2%
Utile (perdita) di periodo 5.012 4.457 555 12,5%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 49,2 milioni di euro, -7,3% rispetto al dato del 31 dicembre 2019; tale minore marginalità è guidata per 1,5 milioni di euro da minori interessi attivi, a seguito di un incremento nel mix di volumi della componente di leasing finanziario a minore marginalità, e per 1,1 milioni di euro riconducibili a minori commissioni, di cui 0,4 milioni di euro per minori commissioni d'incasso per effetto della moratoria e 0,4 milioni di euro per minori rimborsi a causa dei minori volumi erogati nel periodo.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 15,6 milioni di euro, in aumento di 5,4 milioni di euro rispetto al 2019. La voce è influenzata sia dalla migrazione di controparti non deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti (inadempienze probabili e sofferenze in primis) sia dall'introduzione di

accantonamenti addizionali sulle rettifiche collettive relative alle moratorie del segmento "transportation", al fine di poter riflettere il disallineamento generato tra il piano di ammortamento del finanziamento (congelato per il periodo di moratoria concessa) e il relativo valore degli asset a garanzia (utilizzati e pertanto soggetti ad usura per la medesima durata). In particolare, ciò ha condotto ad un incremento delle coperture dei relativi crediti passando dallo 0,7% al 3,4% e quella complessiva della componente bonis da 0,5% a 1,1%.

L'aumento dei costi operativi dell'Area Leasing per 869 mila euro è principalmente dovuto ai minori proventi verso la clientela per servizi accessori al leasing finanziario che hanno risentito dell'attuale contesto congiunturale. Al netto di questi effetto, i costi operativi sono sostanzialmente stabili rispetto precedente esercizio per un effetto combinato tra minori spese del personale per circa 2,3 milioni di euro (connesso a minori variabili stanziati nell'esercizio 2020) e da maggiori spese amministrative legate alla distribuzione dei costi dei servizi centrali (tra cui costi ICT e di Comunicazione) connessi al percorso di digitalizzazione e di sostegno del Brand rilanciato in corso d'anno.

Al 31 dicembre 2020, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.414,0 milioni di euro rispetto ai 1.448,5 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione negativa del 2,4%. Il decremento è dovuto principalmente ai minori volumi erogati nel corso del 2020, in diminuzione del 33% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 14.590 19.675 7.443 41.708 1.418.450 1.460.158
Rettifiche di valore (12.407) (13.909) (4.014) (30.330) (15.773) (46.103)
Valore di bilancio 2.183 5.766 3.429 11.378 1.402.677 1.414.055
Coverage ratio 85,0% 70,7% 53,9% 72,7% 1,1% 3,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 13.429 21.949 12.383 47.761 1.438.367 1.486.128
Rettifiche di valore (10.880) (13.858) (5.088) (29.826) (7.839) (37.665)
Valore di bilancio 2.549 8.091 7.295 17.935 1.430.528 1.448.463
Coverage ratio 81,0% 63,1% 41,1% 62,4% 0,5% 2,5%

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 1,11% 0,72% n.a. 0,39%
Net Npe ratio 0,8% 1,2% n.a. (0,4)%
Gross Npe ratio 2,9% 3,2% n.a. (0,3)%
Totale RWA 1.309.416 1.398.434 (89.018) (6,4)%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

Area Corporate Banking & Lending

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 21.403 19.780 1.623 8,2%
Commissioni nette 4.845 7.785 (2.940) (37,8)%
Altre componenti del margine di intermediazione (1.937) (1.640) (297) 18,1%
Margine di intermediazione 24.311 25.925 (1.614) (6,2)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(26.637) (5.523) (21.114) 382,4%
Risultato netto della gestione finanziaria (2.326) 20.402 (22.728) (111,4)%
Costi operativi (9.745) (5.897) (3.848) 65,3%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(12.071) 14.505 (26.576) (183,2)%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
2.988 (4.342) 7.330 (168,8)%
Utile (perdita) d'esercizio (9.083) 10.163 (19.246) (189,4)%
DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 6.989 4.144 2.845 68,7%
Commissioni nette 1.912 3.429 (1.517) (44,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione (39) 92 (131) (142,4)%
Margine di intermediazione 8.862 7.665 1.197 15,6%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(19.337) (4.777) (14.560) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria (10.475) 2.888 (13.363) n.s.
Costi operativi (2.958) (1.943) (1.015) 52,2%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
(13.433) 945 (14.378) n.s.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
3.307 (364) 3.671 n.s.
Utile (perdita) di periodo (10.126) 581 (10.707) n.s.

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 24,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020, è diminuito di 1,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, confermando la tenuta dei volumi e della redditività nel segmento del medio lungo termine.

La variazione positiva del margine di interesse è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • alla crescita di 4,0 milioni di euro del margine di interesse dell'attività di finanziamento alle PMI a medio lungo termine a cui Farbanca contribuisce per 1,2 milioni in relazione alle attività del solo mese di dicembre. Al netto degli impieghi di Farbanca i crediti a clientela sono cresciuti del 26,3%.
  • alla fisiologica riduzione del contributo da PPA per 1,2 milioni di euro (il cui ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" dell'Area di Business risulta pari a 3,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020),
  • maggiori costi della raccolta dovuti un incremento degli interessi figurativi riconosciuti a Finanza Strutturata nel corso del 2020 (1,4 milioni di euro);
  • maggiori interessi attivi di 0,2 milioni di euro riconducibili all'area Special Situation dovuti a maggiori impieghi medi.

Le commissioni nette risultano in diminuzione di 2,9 milioni di euro in relazione al ricorso di tiraggio da parte della clientela di linee revolving, senza commissioni up-front, durante il secondo e terzo trimestre del 2020 per le operazioni di Finanza Strutturata (-3,5 milioni) e all'incremento delle commissioni su erogazioni di finanziamenti alle PMI (+0,6 milioni di cui 0,2 milioni riferibili a Farbanca).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 26,7 milioni di euro, in aumento di 21,1 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. L'incremento è sostanzialmente attribuibile al segmento della Finanza Strutturata che ha visto, da una parte, il deterioramento di due specifiche operazioni compensate da un effetto positivo di 3,4 milioni di euro delle attività di impiego verso le PMI, dall'altra, accantonamenti addizionali per complessivi 6,5 milioni di euro per tenere conto sia del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia sia dei potenziali effetti che il venir meno delle misure di supporto al credito potrebbero avere in un prossimo futuro. Tali accantonamenti addizionali su posizioni in bonis hanno comportato quindi un incremento delle coperture dei relativi crediti che passano dall'1,2% al 2,4%, mentre a livello complessivo di Area di business non si rilevano scostamenti rispetto al dato al 31 dicembre 2019, pari all'1,2%, per gli effetti positivi delle garanzie statali sulle erogazioni verso le PMI.

L'incremento dei costi operativi dell'Area Corporate Banking & Lending per 3,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente è principalmente riconducibile ai maggiori costi del personale a supporto della crescita prevista per gli impieghi dell'Area. Il contributo di Farbanca è pari ad un mese di conto economico ed è pari a circa 0,5 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2020, il totale dei crediti verso clientela netti dell'Area ammonta a 1.724,3 milioni di euro, rispetto ai 747,5 milioni di euro del 31 dicembre 2019, con una variazione positiva del 131%. La crescita è guidata dall'incremento degli impieghi verso le PMI per 938 milioni di euro (di cui 614 milioni di euro riferiti a Farbanca) e del Corporate Banking per 39 milioni di euro.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 31.12.2020
Valore nominale 6.734 47.557 164 54.455 1.711.597 1.766.052
Rettifiche di valore (1.842) (20.006) (18) (21.866) (19.922) (41.788)
Valore di bilancio 4.892 27.551 146 32.589 1.691.675 1.724.264
Coverage ratio 27,4% 42,1% 10,7% 40,2% 1,2% 2,4%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 1.832 12.958 1.989 16.779 744.219 760.998
Rettifiche di valore (943) (2.817) (699) (4.459) (9.079) (13.538)
Valore di bilancio 889 10.141 1.290 12.320 735.140 747.460
Coverage ratio 51,5% 21,7% 35,1% 26,6% 1,2% 1,8%
KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia(1) 2,69% 0,74% n.a. 1,95%
Net Npe ratio 1,9% 1,6% n.a. 0,3%
Gross Npe ratio 3,1% 2,2% n.a. 0,9%
Totale RWA 1.407.655 878.384 529.271 60,3%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

SETTORE NPL

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured che secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli «interessi a conto economico» si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivante dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 139,1 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 42,5 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO SETTORE
NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. /
VAL. NOM.
RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC CRITERIO DI
CONTABILIZZAZIONE
PREVALENTE
Costo 2.140.454 170.442 8,0% - 347.500 Costo d'acquisto
Stragiudiziale 10.273.190 338.777 3,3% 44.284 596.114
di cui: Massiva (curve) 9.895.594 173.788 1,8% (17.208) 285.832 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Piani 377.596 164.989 43,7% 61.492 310.282 CA= VAN Flussi da
modello
Giudiziale 7.373.735 894.492 12,1% 137.368 1.863.621
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
3.298.850 296.301 9,0% - 555.482 Costo d'acquisto
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
1.388.489 440.174 31,7% 124.803 1.089.998 CA= VAN Flussi da
modello
di cui: Secured e
Corporate
2.686.396 158.017 5,9% 12.565 218.141 CA= VAN Flussi da
modello
Totale 19.787.379 1.403.711 7,1% 181.652 2.807.235

L'attività può essere suddivisa in tre macro categorie:

  • gestione post acquisto dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (170 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto a 109 milioni di euro al 31 dicembre 2019) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche che sono in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" ammontano al 31 dicembre 2020 a 173,8 milioni di euro rispetto a 189,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in diminuzione del 8,5%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro registrano una lieve flessione (1%) attestandosi a 164,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020 (166,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019);
  • gestione giudiziale che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una ordinanza di assegnazione "ODA". Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 296,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020, (274,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019); le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino che registra un incremento del 14% attestandosi a 440,2 milioni di euro rispetto ai 387,1 milioni di euro registrati a dicembre 2019. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni "Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 158 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto a 151,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 139.115 128.442 10.673 8,3%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
925 1.015 (90) (8,9)%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
42.487 119.862 (77.375) (64,6)%
Costo della raccolta (29.208) (25.512) (3.696) 14,5%
Margine di interesse 153.319 223.807 (70.488) (31,5)%
Commissioni nette 4.320 5.794 (1.474) (25,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 303 (415) 718 (173,0)%
Utile da cessione crediti 5.000 15.738 (10.738) (68,2)%
Margine di intermediazione 162.942 244.924 (81.982) (33,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 162.942 244.924 (81.982) (33,5)%
Costi operativi (139.122) (157.147) 18.025 (11,5)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
23.820 87.777 (63.957) (72,9)%
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente
(5.894) (26.277) 20.383 (77,6)%
Utile (perdita) d'esercizio 17.926 61.500 (43.574) (70,9)%
DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 35.348 32.716 2.632 8,0%
Interessi attivi notes e altre componenti
minoritarie
2 75 (73) (97,3)%
Altre componenti del margine di interesse da
variazione di cash flow
14.677 45.650 (30.973) (67,8)%
Costo della raccolta (7.974) (7.506) (468) 6,2%
Margine di interesse 42.053 70.935 (28.882) (40,7)%
Commissioni nette 1.294 1.801 (507) (28,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 566 112 454 n.s.
Utile da cessione crediti 2.306 7.833 (5.527) (70,6)%
Margine di intermediazione 46.219 80.681 (34.462) (42,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 46.219 80.681 (34.462) (42,7)%
Costi operativi (39.117) (44.896) 5.779 (12,9)%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
7.102 35.785 (28.683) (80,2)%
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(1.960) (11.022) 9.062 (82,2)%
Utile (perdita) di periodo 5.142 24.763 (19.621) (79,2)%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passa da 128,4 milioni di euro a 139,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020 con un incremento dell'8,3% dovuto principalmente all'aumento delle masse di crediti al costo ammortizzato, in cui l'apporto della gestione stragiudiziale è di 51 milioni di euro e quello della gestione legale pari a 88 milioni di euro.

La voce "Altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow", che passa da 119,9 milioni di euro a 42,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020 con un decremento del 64,6%, include l'effetto economico derivante della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati rispetto alle precedenti previsioni. A tale voce concorrono: la gestione stragiudiziale per -6,8 milioni di euro, composti a loro volta da 35,1 milioni di euro riferiti a piani di rientro e -41,9 milioni di euro riferiti a curve; la gestione legale per 49,3 milioni di euro dove il contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA è circa 54,6 milioni di euro mentre quello del bacino secured e corporate è circa -5,3 milioni di euro. La voce è stata fortemente influenzata della chiusura dei tribunali nei mesi di marzo, aprile e maggio; portando in questo modo ad una riduzione, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, dell'ottenimento di precetti, pignoramenti ed ODA.

La crescita del costo della raccolta è dovuta a maggiori interessi passivi figurativi attribuiti dal Settore Governance & Servizi e Non Core sia a seguito dei maggiori volumi intermediati, sia a seguito dell'aumento del tasso interno di trasferimento in funzione del costo complessivo della raccolta.

La riduzione della voce commissioni nette è equamente ripartita tra l'aumento delle commissioni passive su incassi e pagamenti e la riduzione delle commissioni attive derivanti dall'attività di servicing su portafogli di terzi.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Settore Npl si attesta pertanto a complessivi 162,9 milioni di euro (244,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in calo del 33,5%). La riduzione significativa di tale risultato rispetto all'esercizio precedente è da ricondursi quasi esclusivamente all'emergenza economico-sanitaria che ha investito il paese nel corso dell'anno che si è tradotta in una serie di restrizioni economico sociali imposte con una sequenza di DPCM, soprattutto nei mesi tra marzo e giugno quando è stato voluto il lockdown nazionale. Nei periodi con restrizioni massime, la chiusura di tutte le attività produttive, e nello specifico dei tribunali, ha di fatto impedito lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme che sono quelle tipicamente più redditizie per l'intero Settore.

Tale risultato include alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi 2021 e 2022 in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche. Inoltre includono alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per tenere conto dell'effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali. Complessivamente tali interventi hanno comportato minori apporti al margine di intermediazione derivanti da variazione di cash flow per un importo quantificabile in circa 22,8 milioni di euro.

I costi operativi evidenziano una contrazione dell'11,5% passando da 157,1 milioni di euro del 2019 a 139,1 milioni di euro del 2020. La contrazione è principalmente dovuta ai costi variabili collegati al recupero dei crediti e in particolar modo a quelli relativi alle attività di recupero giudiziale impattati dalla chiusura dei tribunali per l'emergenza Covid-19.

Come conseguenza di quanto precedentemente descritto, l'utile d'esercizio del Settore Npl è pari a circa 17,9 milioni di euro, in contrazione del 70,9% rispetto al dato dell'esercizio precedente.

DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro) CONSISTENZE VARIAZIONE 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA % Crediti in sofferenza netti 1.041.196 964.611 76.585 7,9% Inadempienze probabili nette 339.799 306.688 33.111 10,8% Esposizioni scadute deteriorate nette 90 29 61 210,3% Totale attività deteriorate nette verso clientela (stage 3) 1.381.085 1.271.328 109.757 8,6% Crediti in bonis netti (stage 1 e 2) 24.518 9.004 15.514 172,3% Totale crediti per cassa verso clientela (1) 1.405.603 1.280.332 125.271 9,8%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per categoria di rischio di vigilanza.

(1) Il totale crediti per cassa verso clientela include crediti connessi all'attività di servicer per 1,9 milioni di euro e per 2,1 milioni di euro rispettivamente al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019.

I crediti del Settore Npl appartengono alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impairedintrodotta dal principio contabile IFRS 9, rappresentato da tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 19.787.379 17.840.822 1.946.557 10,9%
Totale RWA 2.211.695 2.039.840 171.855 8,4%

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a circa 2,8 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
31.12.2020 31.12.2019
Portafoglio crediti iniziale 1.278.220 1.092.799
Operazioni di aggregazione aziendale - 23.952
Acquisti 224.291 182.297
Cessioni (26.095) (26.677)
Utili da cessioni 5.000 15.738
Interessi da costo ammortizzato 139.114 128.442
Altre componenti di interesse da variazione cash flow 42.538 119.862
Incassi (259.357) (258.193)
Portafoglio crediti finale 1.403.711 1.278.220

Il totale degli acquisti nel 2020 ammonta a 224,3 milioni in di euro in aumento rispetto ai 182,3 milioni di euro dell'anno precedente. Nei corso del 2020 sono state perfezionate operazioni di cessione per un totale di circa 26,1 milioni di euro di prezzo di vendita che hanno prodotto utili per circa 5 milioni di euro.

La voce "Incassi" pari a 259,4 milioni include le rate incassate nel corso dell'esercizio da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite è in linea rispetto agli incassi di 258,2 milioni di euro dell'esercizio precedente.

Le dinamiche della raccolta dei piani di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate dei piani sottoscritti dai debitori nell'esercizio) sono risultate in riduzione rispetto al 2019, attestandosi a 316,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020 contro 325,1 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

A fine esercizio il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n° 1.969.318 pratiche, per un valore nominale pari a circa 19,8 miliardi di euro.

SETTORE GOVERNANCE & SERVIZI E NON CORE

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabile, Finanziaria, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività di Finanza Proprietaria (desk titoli di proprietà) e i risultati economici della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., società attiva nell'ambito della cessione del quinto dello stipendio o pensione. Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli di prestiti personali.

DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 74.476 76.905 (2.429) (3,2)%
Commissioni nette (237) 1.240 (1.477) (119,0)%
Altre componenti del margine di intermediazione 7.939 (8.296) 16.235 (195,7)%
Margine di intermediazione 82.178 69.849 12.329 17,7%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(18.877) (35.562) 16.685 (46,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 63.301 34.287 29.014 84,6%
Costi operativi (48.889) (22.011) (26.878) 122,1%
Rettifiche di valore dell'avviamento (700) - (700) n.a.
Utile da cessione investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
37.873 11.868 26.005 219,1%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(9.372) (6.958) (2.414) 34,7%
Utile (perdita) dell'esercizio 28.501 4.910 23.591 n.s.

DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 34.408 24.385 10.023 41,1%
Commissioni nette (812) 470 (1.282) n.s.
Altre componenti del margine di intermediazione 3.146 (526) 3.672 n.s.
Margine di intermediazione 36.742 24.329 12.413 51,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(1.230) (18.763) 17.533 (93,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 35.512 5.566 29.946 n.s.
Costi operativi (3.895) (10.745) 6.850 (63,8)%
Rettifiche di valore dell'avviamento (700) - (700) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
30.917 (5.179) 36.096 n.s.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(7.735) 7.983 (15.718) (196,9)%
Utile (perdita) del periodo 23.182 2.804 20.378 n.s.

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 82,2 milioni di euro, in aumento di 12,3 milioni di euro rispetto all'anno precedente ed è connesso principalmente a utili legati al riacquisto di proprie passività finanziarie per 5,7 milioni di euro, a dividendi e ricavi da gestione del portafoglio proprietario per 4,4 milioni di euro e da minori perdite su cambi per 4,5 milioni di euro, solo parzialmente riassorbiti da un minore contributo al margine derivante dal portafoglio non-core. In particolare:

  • margine di interesse e commissioni nette in calo complessivamente di 3,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In particolare gli interessi attivi hanno risentito della progressiva riduzione del contributo del "reversal della PPA" (in calo di circa –11,1 milioni di euro), parzialmente compensato dal contributo derivante dal portafoglio titoli governativi di circa 6,4 milioni di euro. In particolare, relativamente al contributo del "reversal PPA", la riduzione fisiologica accellerata dalla cessione di portafogli deteriorati e da estinzioni anticipate. L'ammontare complessivo residuo del "reversal PPA" riferito al Settore Governance & Servizi e Non Core risulta quindi pari a 52,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020;
  • altre componenti del margine di intermediazione in crescita di 16,2 milioni di euro. Tale effetto complessivo dipende prevalentemente per 5,7 milioni da utili su operazioni di riacquisto di passività finanziarie, per 4,5 milioni da minori perdite su cambi, per +1,7 milioni di ricavi da gestione del portafoglio di trading e 2,7 milioni derivanti da dividendi derivanti dall'Area Finanza Proprietaria.

Sul versante della raccolta, i prodotti Rendimax e Contomax continuano a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a circa 60 milioni di euro, in riduzione rispetto all'esercizio precedente (70 milioni di euro) per la contrazione delle masse medie in gestione (4.400 milioni di euro, -6,8%) attesa a seguito di una riduzione dei tassi medi offerti, manovrati in particolare sulle scadenze inferiori all'anno. Al 31 dicembre 2020, il valore del costo ammortizzato complessivo delle emissioni obbligazionarie in circolazione ammonta a 1.100 milioni di euro. Si segnala che nel corso del primo trimestre, poco prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria, è stato collocato un ulteriore bond senior preferred per un nozionale di 400 milioni che si aggiunge ai quattro strumenti già presenti nel passivo della Banca a fine 2019.

Nel secondo trimestre si segnala inoltre l'arrivo a maturità del bond senior emesso nel 2017, rimborsato a maggio. Sul versante economico, gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni sono cresciuti di 4,5 milioni di euro attestandosi complessivamente ad un valore di 35,2 milioni di euro.

Si segnala inoltre la sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III di nominali 1,9 miliardi di euro con scadenza giugno 2023.

Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia una forte riduzione delle rettifiche nette le quali si attestano a 18,9 milioni di euro rispetto ai 35,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Tale decremento è dovuto allo svuotamento del Portafoglio Non Core causa suo naturale run-off e a seguito delle cessioni di operazioni deteriorate (GACS).

I costi operativi si attestano a 48,9 milioni di euro, con un incremento di 26,9 milioni di euro rispetto al 2019. Tale voce include alcune componenti non ricorrenti sia nell'esercizio in corso sia nell'esercizio precedente. In particolare, nel 2020 è incluso il "gain on bargain purchase" relativo all'acquisizione del 70,77% di Farbanca per 16,8 milioni di euro; per contro il 2019 conteneva l'effetto netto di 15,3 milioni connesso alla definizione dei contenziosi fiscali riconducibili all'ex Interbanca. Al netto di tali effetti, i costi operativi del Settore risultano in aumento di 28,5 milioni di euro dovuti, per 6,9 milioni di euro alla procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, per 16 milioni di euro a maggiori accantonamenti per rischi di credito su impegni e garanzie prestate e per probabili indennizzi contrattuali, nonché a maggiori costi per servizi professionali e spese di marketing e pubblicità.

La voce utili da cessioni di investimenti accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita per 24,2 milioni di euro. La cessione di questo immobile, già classificato come attività non correnti in via di dismissione per 25,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a seguito della sottoscrizione di una offerta vincolante per la cessione dello stesso, è stata perfezionata alla fine del mese di marzo 2020 con l'incasso dell'intero corrispettivo.

Si segnala che a fine 2020 è stato interamente svalutato il valore dell'avviamento delle partecipata Cap.Ital.Fin., per un ammontare pari a 0,7 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2020, il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 1.737,2 milioni di euro, in crescita del 83,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2019 (945,6 milioni di euro). L'incremento di circa 791,6 milioni di euro è sostanzialmente legato all'attività di Finanza Proprietaria, la quale opera prevalentemente attraverso l'acquisto di titoli governativi. Allo stesso tempo i portafogli in run-off del Settore sono diminuiti di circa 169,7 milioni di euro.

Si evidenzia che all'interno del Governance & Servizi e Non Core, sono presenti crediti appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti prevalentemente ad attivi deteriorati rinvenienti dalla business combination con l'ex Gruppo GE Capital Interbanca:

• crediti deteriorati netti: 25,1 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a fronte di 71,8 milioni di euro del 31 dicembre 2019;

• crediti in bonis netti: 17,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a fronte di 12,7 milioni di euro del 31 dicembre 2019.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per categoria di rischio di vigilanza.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
(in migliaia di euro)
SITUAZIONE AL 31.12.2020
(STAGE 3)
Valore nominale 22.090 51.180 3.479 76.749 1.695.232 1.771.981
Rettifiche di valore (6.424) (19.612) (769) (26.805) (7.968) (34.773)
Valore di bilancio 15.666 31.568 2.710 49.944 1.687.264 1.737.208
Coverage ratio 29,1% 38,3% 22,1% 34,9% 0,5% 2,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2019
Valore nominale 48.514 102.875 2.977 154.366 846.711 1.001.077
Rettifiche di valore (7.274) (39.724) (751) (47.749) (7.704) (55.453)
Valore di bilancio 41.240 63.151 2.226 106.617 839.007 945.624
Coverage ratio 15,0% 38,6% 25,2% 30,9% 0,9% 5,5%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2020 Titoli di Stato per 1.095,3 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati da crediti appartenenti alla così detta categoria dei "POCI" i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Si evidenzia anche come il portafoglio in bonis abbia quasi dimezzato la propria coverage per effetto dell'incremento registrato dai titoli di stato nel periodo, passando da 213,0 milioni di euro a dicembre 2019 a 1.095,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020. Senza considerare i titoli di stato, il coverage delle attività non deteriorate sarebbe pari a 1,2% al 31 dicembre 2020.

2.10 Aggregati patrimoniali ed economici del Gruppo

Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state, nei prospetti seguenti, interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

2.10.1 Aggregati patrimoniali

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
136.978 112.785 24.193 21,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
774.555 1.173.808 (399.253) (34,0)%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
1.083.281 626.890 456.391 72,8%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
9.135.402 7.651.226 1.484.176 19,4%
Attività materiali e immateriali 176.119 167.220 8.899 5,3%
Attività fiscali 381.431 391.185 (9.754) (2,5)%
Altre voci dell'attivo 338.430 402.910 (64.480) (16,0)%
Totale dell'attivo 12.026.196 10.526.024 1.500.172 14,3%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.367.082 959.477 1.407.605 146,7%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
5.471.874 5.286.239 185.635 3,5%
Titoli in circolazione 2.069.083 2.217.529 (148.446) (6,7)%
Passività fiscali 48.154 69.018 (20.864) (30,2)%
Fondi per rischi e oneri 53.944 32.965 20.979 63,6%
Altre voci del passivo 466.097 421.843 44.254 10,5%
Patrimonio netto del Gruppo 1.549.962 1.538.953 11.009 0,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.026.196 10.526.024 1.500.172 14,3%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 137,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020. La voce è composta da finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di fondi di OICR. La crescita del 21,5% rispetto al 31 dicembre 2019 è determinata principalmente da nuove sottoscrizioni in titoli di capitale al fair value per 20,7 milioni di euro e da nuovi finanziamenti al fair value per 20,9 milioni a cui si è contrapposto un decremento nelle quote di fondi di OICR (per circa 4,4 milioni di euro) e rimborsi e cessioni di finanziamenti al fair value per circa 13,1 milioni euro.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Titoli di debito 3.532 2.715 817 30,1%
Titoli di capitale 20.683 - 20.683 n.a.
Quote di OICR 81.479 87.763 (6.284) (7,2)%
Finanziamenti 31.284 22.307 8.977 40,2%
Totale 136.978 112.785 24.193 21,5%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 774,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020, in diminuzione del 34,0% rispetto al dicembre 2019; includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Titoli di debito 721.216 1.124.635 (403.419) (35,9)%
Titoli di capitale 53.339 49.173 4.166 8,5%
Totale 774.555 1.173.808 (399.253) (34,0)%

I titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2020 ammontano a 721,2 milioni di euro, in diminuzione del 35,9% rispetto al saldo al 31 dicembre 2019. La relativa riserva netta positiva di fair value ammonta a 1,8 milioni di euro rispetto a una riserva netta negativa di 0,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 212.399 414.816 - 50.979 30.447 708.641
% sul totale 29,5% 57,5% - 7,1% 4,2% 98,3%
Banche - - - - - -
% sul totale - - - - - -
Altri emittenti - - - 8.451 4.124 12.575
% sul totale - - - 1,2% 0,6% 1,7%
Totale 212.399 414.816 - 59.430 34.571 721.216
% sul totale 29,5% 57,5% - 8,2% 4,8% 100,0%

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 53,3 milioni di euro, in crescita dell'8,5% rispetto al 31 dicembre 2019.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 31 dicembre 2020 a 1.083,3 milioni di euro, rispetto a 626,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019. La voce è prevalentemente riferita a crediti verso banche centrali (693,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto ai 373,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che costituiscono la provvista mantenuta al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle attività gestionali.

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 9.135,4 milioni di euro con un aumento del 19,4% rispetto al 31 dicembre 2019 (7.651,2 milioni di euro). La voce include titoli di debito per 1,3 miliardi di euro (0,3 miliardi al 31 dicembre 2019) oltre a 614,1 milioni di euro di derivanti dall'acquisizione di Farbanca. Il Settore Commercial & Corporate Banking, senza considerare l'effetto dell'acquisizione di Farbanca, è in calo rispetto al saldo del precedente esercizio (-0,9%). Tale riduzione è concentrata soprattutto nell'area di business Factoring (-11,6%) ed è stata quasi interamente compensata dalla crescita dell'Area Corporate Banking & Lending (+48,5%, pari a una crescita di circa 239 milioni di euro); in lieve flessione anche il Leasing, -2,4%. In crescita del 9,8% i crediti del Settore Npl e dell'83,7% quelli del Settore Governance & Servizi e Non Core e per l'effetto di acquisti di titoli di stato.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 5.992.591 5.425.270 567.321 10,5%
- di cui deteriorati 160.826 226.401 (65.575) (29,0)%
Area Factoring 2.854.272 3.229.347 (375.075) (11,6)%
- di cui deteriorati 116.860 196.146 (79.286) (40,4)%
Area Leasing 1.414.055 1.448.463 (34.408) (2,4)%
- di cui deteriorati 11.377 17.935 (6.558) (36,6)%
Area Corporate Banking & Lending 1.724.264 747.460 976.804 130,7%
- di cui deteriorati 32.589 12.320 20.269 164,5%
Settore Npl 1.405.603 1.280.332 125.271 9,8%
- di cui deteriorati 1.381.085 1.271.328 109.757 8,6%
Settore Governance & Servizi e Non Core(1) 1.737.208 945.624 791.584 83,7%
- di cui deteriorati 49.944 106.617 (56.673) (53,2)%
Totale Crediti verso la clientela 9.135.402 7.651.226 1.484.176 19,4%
- di cui deteriorati 1.591.855 1.604.346 (12.491) (0,8)%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.591,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020 contro i 1.604,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (-0,8%).

Al netto di tali crediti, i crediti deteriorati si attestano a 210,8 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2019 per l'effetto congiunto di una diminuzione delle esposizioni scadute nette (per incassi e per il positivo completamento di attività di ristrutturazione) e di operazioni di cessione finalizzate nell'ultimo trimestre del 2020.

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo – dati riclassificati" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 61,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2019 pari a 60,9 milioni di euro (+0,2%).

La voce è riferita a software per 22,2 milioni di euro, per 0,8 milioni di euro all'avviamento che emerge dal consolidamento della partecipazione in Ifis Finance Sp. z o.o. e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione della controllata Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.).

Pur considerando la recrudescenza dell'epidemia Covid-19 nel corso del mese di ottobre, che ha aumentato l'incertezza legata alla straordinarietà dell'evento, si conferma ad oggi la validità delle azioni intrapprese dal Gruppo; si ritiene che, anche in considerazione della natura anticiclica di taluni business del Gruppo ed in particolare del Settore Npl su cui è allocato l'avviamento più significativo del Gruppo, l'emergenza sanitaria in essere non determinerà impatti significativi sui risultati consolidati attesi nel lungo termine. Per quanto riguarda le valutazioni del Gruppo circa l'impairment test di tali avviamenti, si evidenzia che l'esito di tale test ha supportato la recuperabilità di entrambi gli avviamenti iscritti. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 "Altre informazioni" del presente Bilancio consolidato.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 115,1 milioni di euro, rispetto ai 106,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in aumento dell'8,3%.

Gli immobili iscritti a fine dicembre 2020 tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre - Venezia, sede di Banca Ifis. Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettata ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali che ammontano a 381,4 milioni di euro registrano una flessione rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (-2,5%).

Le attività per imposte correnti ammontano a 74,3 milioni di euro contro il dato di 56,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (+30,6%). Le attività per imposte anticipate ammontano a 307,2 milioni di euro contro 334,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019, di cui 51,1 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (81,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Il Gruppo ha beneficiato dell'art. 55, DL 18/2020 (c.d. "Cura Italia") procedendo a trasformare in credito d'imposta attività per imposte anticipate su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE per 28,4 milioni di euro.

Le passività fiscali ammontano a 48,2 milioni di euro, in diminuzione del 30,2% rispetto al dato del 31 dicembre 2019 pari a 69,1 milioni di euro.

Le passività fiscali correnti, pari a 12,0 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio (-57,5% rispetto al dato di 28,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Le passività per imposte differite, pari a 36,1 milioni di euro, includono principalmente 31,4 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,5 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,9 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 1 milione di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

La diminuzione delle passività fiscali differite per 4,6 milioni di euro rispetto al dato di 40,8 milioni di euro di fine esercizio 2019 è dovuto principalmente al rigiro derivante dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia, su cui erano iscritte imposte differite passive derivanti dall'impatto della prima applicazione (FTA) dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 dicembre 2020:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 dicembre 2020 la deduzione del 100% è pari a 56,2 milioni di euro, comprensivo della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 dicembre 2020 tali attività, comprensive della pertinenza della Holding del Gruppo Bancario, ammontano a 36,8 milioni di euro e sono compensate per 29,5 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite;
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 dicembre 2020 la corrispondente ponderazione ammonta a 219,4 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti" ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le attività fiscali iscritte al 31 dicembre 2020 e dedotte dai Fondi propri al 100% comportano un onere pari a 0,52% in termini di CET1, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 338,4 milioni di euro rispetto ad un saldo di 402,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, accolgono:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 20,9 milioni di euro (in diminuzione del 14,2% rispetto al dato del 31 dicembre 2019), riferite per 19,3 milioni di euro a operazioni in derivati prevalentemente coperte da posizioni opposte iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione, e per 1,6 milioni di euro da titoli inclusi nel portafoglio di trading del Gruppo;
  • altre attività per 317,5 milioni di euro (353,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019) di cui 83,3 milioni di euro riferiti al credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale (106,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019) e 7,9 milioni di euro per crediti IVA di (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019);
  • risultano azzerate rispetto al 31 dicembre 2019 le Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione a seguito della cessione dell'immobile di Milano sito in Corso Venezia, completata alla fine marzo 2020.

Le altre voci del passivo sono pari a 466,1 milioni di euro rispetto a 421,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e sono composte da:

  • derivati di negoziazione per 18,6 milioni di euro (21,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019), prevalentemente riferiti a operazioni coperte da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione;
  • debito per TFR per 9,2 milioni di euro (10,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019);
  • altre passività per 438,3 milioni di euro (390,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019) le cui poste più significative sono da ricondurre a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione oltre al debito per dividendi 2019 non distribuiti pari a 58,8 milioni di euro, a debiti di funzionamento per circa 98,3 milioni di euro e al debito nei confronti della controllante La Scogliera per 17,3 milioni di euro.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.367.082 959.477 1.407.605 146,7%
- Debiti verso banche centrali 2.116.961 792.168 1.324.793 167,2%
di cui: TLTRO 1.994.722 792.168 1.202.554 151,8%
di cui: Altri depositi 122.239 - 122.239 n.a.
- Altri debiti 250.121 167.309 82.812 49,5%
Debiti verso clientela 5.471.874 5.286.239 185.635 3,5%
- Pronti contro termine - 150.280 (150.280) (100,0)%
- Retail 4.459.954 4.790.954 (331.000) (6,9)%
- Altri depositi vincolati 280.484 72.475 208.009 287,0%
- Debiti per leasing 16.891 15.909 982 6,2%
- Altri debiti 714.545 256.621 457.924 178,4%
Titoli in circolazione 2.069.083 2.217.529 (148.446) (6,7)%
Totale raccolta 9.908.039 8.463.245 1.444.794 17,1%

La raccolta

Il totale della raccolta al 31 dicembre 2020 risulta pari a 9.908,0 milioni di euro (+17,1% rispetto al 31 dicembre 2019), è rappresentato per il 55,2% da Debiti verso la clientela (62,5% al 31 dicembre 2019), per il 23,9% da Debiti verso banche (11,3% al 31 dicembre 2019), e per il 20,9% da Titoli in circolazione (26,2% al 31 dicembre 2019).

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2020 a 5.471,9 milioni di euro: +3,5% rispetto al 31 dicembre 2019 dove la diminuzione della raccolta retail (principalmente Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.460,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020, è più che compensata dalla crescita in altri depositi vincolati.

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine ( entro 18 mesi) 3.196.110 3.762.031 (565.921) (15,0)%
di cui: LIBERO 723.240 798.019 (74.779) (9,4)%
di cui: LIKE/ONE 1.084.400 1.361.563 (277.163) (20,4)%
di cui: VINCOLATI 1.316.288 1.602.449 (286.161) (17,9)%
di cui: GERMAN DEPOSIT 72.182 - 72.182 n.a.
Raccolta lungo termine (oltre 18 mesi) 1.263.844 1.028.923 234.921 22,8%
Totale raccolta 4.459.954 4.790.954 (331.000) (6,9)%

I debiti verso banche ammontano a 2.367,1 milioni di euro in crescita del 146,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2019. L'incremento è riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III per nominali 1.900

milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017.

I titoli in circolazione ammontano a 2.069,1 milioni di euro, al 31 dicembre 2020. La voce include:

  • titoli emessi dalla società veicolo Ifis Abcp Programme S.r.l. a fronte dell'omonima operazione di cartolarizzazione per complessivi 969,0 milioni di euro (-15,7% rispetto al 31 dicembre 2019);
  • obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per 634,9 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 402,1 milioni di euro, inclusivi di interessi;
  • titoli relativi ad un prestito obbligazionario per 62,7 milioni di euro emesso a suo tempo dall'incorporata Interbanca.

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
10.988 3.952 7.036 178,0%
Controversie legali e tributarie 21.016 22.894 (1.878) (8,2)%
Oneri per il personale 7.148 614 6.534 n.s.
Altri fondi 14.792 5.505 9.287 168,7%
Totale fondi per rischi e oneri 53.944 32.965 20.979 63,6%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine 2020, confrontata con i valori dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2020 il saldo pari a 11,0 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 4,0 milioni di euro), riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2020 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 21,0 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • 11,2 milioni di euro relativi a 32 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 32,9 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • 5,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 64,0 milioni di euro) relativi a 12 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending derivanti dalla ex Interbanca;
  • 1,0 milioni di euro (a fronte di un petitum di 3,1 milioni di euro) relativi a 47 cause connesse all'Area Leasing e crediti commerciali;
  • 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 3,7 milioni di euro) a 35 controversie legate a crediti della controllata Ifis Npl;
  • 1,0 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;

  • 395 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 31 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin.;
  • 149 mila euro a varie controversie riguardanti Farbanca;
  • 81 mila euro a 4 controversie relative a Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), caratterizzate da un petitum di complessivi 352 mila euro;
  • 38 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2020 sono iscritti fondi per il personale per 7,1 milioni di euro (0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al fine di dar corso al programma di razionalizzazione dei costi previsto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2022 presentato il 14 gennaio 2020 il Gruppo ha attivato la procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà allo scopo di attivare esodi per prepensionamenti, su base esclusivamente volontaria per coloro che, già nel 2020, avevano i requisiti per accedere al Fondo e che matureranno i requisiti per accedere al trattamento pensionistico A.G.O. entro il 31 dicembre 2024. L'accantonamento del Gruppo al Fondo di Solidarietà al 31 dicembre 2020 è pari a 6,6 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2020, sono in essere "Altri fondi" per 14,8 milioni di euro (5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019) costituiti principalmente da 7,1 milioni di euro a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti, 5,1 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 e da 0,7 milioni di euro per fondo reclami. L'incremento di 9,3 milioni di euro della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2019 è dovuto prevalentemente all'accantonamento effettuato a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti e all'incremento del fondo reclami per estinzioni anticipate.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2020 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o. o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015. La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata

costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta al 31 dicembre 2020 a 1.550,0 milioni di euro, in linea rispetto al dato di fine 2019 pari a 1.539,0 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato riguardano:

  • la variazione positiva relativa al risultato d'esercizio di pertinenza della Capogruppo di 68,8 milioni di euro;
  • la variazione netta negativa per 13,5 milioni di euro della riserva da valutazione su titoli rilevata nell'esercizio, dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • la variazione negativa di 2,5 milioni di euro della riserva da valutazione per differenze cambi;
  • la variazione negativa di 0,3 milioni di euro della riserva da valutazione connessa alla variazione delle perdite nette attuariali su TFR;
  • la variazione del Patrimonio netto di terzi per 20,7 milioni di euro, sostanzialmente dovuta all'acquisizione di Farbanca;
  • la variazione negativa di 58,8 milioni di euro per dividendi 2019 deliberati e non distribuiti portati a diminuzione del Patrimonio netto del Gruppo e contabilizzati tra le Altre passività;
  • altre variazioni negative nette per 3,4 milioni di euro relative prevalentemente a perdite realizzate tramite cessione di strumenti finanziari classificati nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2020 31.12.2019 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 102.491 102.285 206 0,2%
Riserve da valutazione: (19.337) (3.037) (16.300) n.s.
- Titoli (10.733) 2.737 (13.470) n.s.
- TFR (429) (124) (305) 246,0%
- differenze di cambio (8.175) (5.650) (2.525) 44,7%
Riserve 1.320.871 1.260.238 60.633 4,8%
Azioni proprie (2.948) (3.012) 64 (2,1)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 26.270 5.571 20.699 n.s.
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 68.804 123.097 (54.293) (44,1)%
Patrimonio netto del Gruppo 1.549.962 1.538.953 11.009 0,7%

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono riepilogate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro) Patrimonio netto al 31.12.2019 1.538.953 Incrementi: 89.773 Utile dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 68.804 Altre variazioni 270 Patrimonio netto di terzi 20.699 - di cui da operazioni di aggregazione aziendale 20.367 Decrementi: 78.764 Dividendi deliberati e sospesi 58.806 Variazione riserva da valutazione: 16.300 - Titoli 13.470 - TFR 305 - differenze di cambio 2.525 Altre variazioni 3.658 Patrimonio netto al 31.12.2020 1.549.962

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nell'esercizio è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In data 16 dicembre 2020, stante il perdurare della pandemia da Covid-19, Banca d'Italia - in linea con la BCE - ha ritenuto opportuno mantenere un approccio prudente, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia reale, raccomandando alle banche italiane

meno significative fino al 30 settembre 2021 di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo al minore tra il 15% degli utili cumulati del 2019 e del 2020 o i 20 punti base del coefficiente di CET1.

In conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia sopra richiamata, Banca Ifis proporrà all'assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a 25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione, conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. Per quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzarli tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.12.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.038.715 1.008.865
Capitale di classe 1 (T1) 1.091.858 1.064.524
Totale Fondi propri 1.366.421 1.342.069
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.203.971 9.206.155
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,29% 10,96%
Ratio – Capitale di classe 1 11,86% 11,56%
Ratio – Totale Fondi propri 14,85% 14,58%

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo stimato.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2020 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successive modificazioni, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286; in particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Inoltre, il Regolamento EU 873/2020, relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - definisce per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti attraverso modalità che differiscono sulla base del periodo transitorio di riferimento (1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2019 e 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2024).

Si fa presente che Banca Ifis aveva - a suo tempo - già provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2018-2019 TRATTAMENTO TEMPORANEO IFRS 9 2020-2024
0,70 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,50 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 1,00 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,25 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 0,75 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
0,00 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 0,50 dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023
0,00 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 0,25 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024

Al 31 dicembre 2020, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 22,3 milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale.

Pertanto, in applicazione dei due diversi trattamenti temporanei, è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo di 11,3 milioni di euro.

Sempre con riferimento alle novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1, si segnala il trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati per variazioni del FV di strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali; Banca Ifis ha informato Banca d'Italia della propria decisione di applicare le nuove disposizioni transitorie a partire dal 31 dicembre 2020.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori.

TRATTAMENTO TEMPORANEO PER RISERVA OCI
1,00 dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020
0,7 dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021
0,4 dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022

Al 31 dicembre 2020, le riserve negative OCI su strumenti di debito emessi dalle Amministrazioni centrali, regionali e locali, al netto dell'effetto fiscale, ammontano a 2,7 milioni di euro.

Pertanto, in applicazione del trattamento temporaneo, è stato sterilizzato dal capitale primario di classe 1 - CET1 - di pertinenza del Gruppo, l'importo negativo di 1,4 milioni di euro.

In applicazione dei trattamenti temporanei volti ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 e delle riserve OCI su titoli Governativi sui Fondi propri, il Gruppo Bancario Banca Ifis è tenuto durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale e di leva finanziaria di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. L'applicazione del regime transitorio ha un impatto sui Fondi propri totali pari a 24 bps.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA CONSISTENZE
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.014.822 1.007.416
Capitale di classe 1 (T1) 1.067.964 1.063.075
Totale Fondi propri 1.342.527 1.340.620
Totale attività ponderate per il rischio 9.189.077 9.204.243
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,04% 10,95%
Ratio – Capitale di classe 1 11,62% 11,55%
Ratio – Totale Fondi propri 14,61% 14,57%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo stimato.

COEFFICIENTE DI LEVA FINANZIARIA
CON / SENZA APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9/Reg. 873/2020 (1)
(in %)
CONSISTENZE
31.12.2019
Coefficiente Leva finanziaria senza applicazione disposizioni transitorie 8,59% 9,72%
Coefficiente Leva finanziaria con applicazione disposizioni transitorie 9,23% 9,73%

(1) Fino al 27 giugno 2021 esclusione temporanea di talune esposizioni verso le banche centrali dalla misura dell'esposizione complessiva, alla luce della pandemia di Covid-19.

Tra le altre novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 con potenziale impatto sul CET1 si segnala la facoltà di non dedurre parzialmente dal CET1 le attività immateriali ascrivibili a software, applicando un ammortamento prudenziale calcolato su tre anni.

Si informa che Banca Ifis nella definizione dei Fondi propri al 31 dicembre 2020 si è avvalsa di tale facoltà e che l'ammontare della quota non dedotta al 31 dicembre 2020 è pari a 3,9 milioni di euro.

Alcune novità normative introdotte dal Regolamento EU 873/2020 sono state invece anticipate di un anno rispetto alla data di applicazione definita dal Regolamento EU 876/2019, al fine di incentivare gli Enti nella concessione del credito verso i settori produttivi e consumatori, maggiormente colpiti dalla pandemia Covid-19; tali novità riguardano:

  • il trattamento più favorevole (dal 75% al 35%) da applicare al calcolo del rischio di credito relativamente ai prestiti concessi dagli Enti a Pensionati e Lavoratori;
  • il trattamento più favorevole del Fattore di sostegno da applicare al calcolo del rischio di credito relativamente alle PMI:
    • 76,19% per esposizioni fino a 2,5 milioni di euro, rispetto alla soglia precedente fissata a 1,5 milioni di euro;
    • introduzione del fattore di sostegno dell'85% per esposizioni superiori a 2,5 milioni di euro.

La variazione positiva di 24 milioni di euro dei Fondi propri rispetto al 31 dicembre 2019 è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • l'inclusione dell'utile d'esercizio al 31 dicembre 2020 di pertinenza del Gruppo, calcolato ai fini regolamentari, per complessivi 13,9 milioni di euro al netto del dividendo stimato;
  • la minor deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" per un ammontare pari a 56,2 milioni di euro rispetto ai 103,8 milioni di euro dedotti al 31 dicembre 2019; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà ulteriormente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la variazione positiva delle riserve per la restante parte, inclusiva delle variazioni di patrimonio netto generate dalle Società non incluse nel perimetro del Gruppo Bancario, per la quota di pertinenza del Gruppo stesso;
  • la minor deduzione delle componenti negative relative agli investimenti in software, derivante dall'applicazione dell'ammortamento prudenziale in luogo di quello contabile, così come concesso dal Regolamento EU 2176/2020, per i quali il Gruppo Banca Ifis ha deciso di avvalersi;
  • la variazione positiva dei Fondi Propri è stata, tuttavia, parzialmente compensata dalla minor computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 52,2 milioni di euro, in funzione del calo delle attività ponderate per il rischio e della correlata eccedenza di capitale.

L'incremento dei Fondi Propri dovuto ai fenomeni sopra descritti ha fatto sì che al 31 dicembre 2020 il Total capital ratio si attesti al 14,85%, in aumento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2019, pari al 14,58%; tale trend si riscontra anche per il CET1 ratio, ora pari all'11,29%, rispetto al dato dell'esercizio precedente pari al 10,96%.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA Settore 5.144.914 2.427.843 1.309.416 1.407.655 2.211.695 915.705 8.272.314
Rischio mercato X X X X X X 57.572
Rischio operativo (metodo base) X X X X X X 869.698
Rischio di aggiustamento della
valutazione del credito
X X X X X X 4.386
Totale RWA X X X X X X 9.203.971

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato al Gruppo Bancario Banca Ifis di adottare per il 2021, in continuità con il 2020, i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

Il Gruppo Bancario Banca Ifis soddisfa al 31 dicembre 2020 i predetti requisiti prudenziali.

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca Ifis, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: CONSISTENZE
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.422.796 1.312.821
Capitale di classe 1 (T1) 1.424.610 1.312.821
Totale Fondi propri 1.827.409 1.713.198
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.194.733 9.190.900
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,47% 14,28%
Ratio – Capitale di classe 1 15,49% 14,28%
Ratio – Totale Fondi propri 19,87% 18,64%

Il capitale primario di classe 1, il capitale di classe 1 e il totale Fondi propri includono gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2020, al netto del dividendo stimato.

2.10.2 Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 467,8 milioni di euro, in diminuzione del 16,2% rispetto al dato al 31 dicembre 2019, pari a 558,3 milioni di euro.

L'emergenza sanitaria Covid-19 ha generato una contrazione dei margini in tutti i settori ed in particolare in quelli dove l'operatività è legata al sistema giudiziario. Le attività, la cui operatività è legata ai tribunali, sono state dapprima bloccate durante il lockdown e poi hanno subito pesanti rallentamenti, generando importanti difficoltà nel procedere con le attività giudiziali di recupero dei propri crediti. A ciò si aggiunge il fisiologico minor contributo del rilascio della PPA il cui effetto nel corso del 2020 è stato pari a 57,5 milioni di euro, rispetto a 69,8 milioni di euro dell'esercizio precedente nonostante alcune significative accelerazioni effettuate nell' ultimo trimestre del 2020.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di interesse 381.692 458.868 (77.176) (16,8)%
Commissioni nette 74.887 94.078 (19.191) (20,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 11.221 5.387 5.834 108,3%
Margine di intermediazione 467.800 558.333 (90.533) (16,2)%

Il margine di interesse diminuisce del 16,8% passando da 458,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 381,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020, in linea con quanto sopra descritto con riferimento al margine di intermediazione.

Le commissioni nette ammontano a 74,9 milioni di euro in diminuzione del 20,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2019: tale andamento è stato guidato dagli effetti che l'emergenza sanitaria ha portato a livello nazionale, sul tessuto economico, causando una diminuzione dei ricavi commissionali sia in fase di nuove erogazioni, per i minori volumi intermediati, sia in fase di incasso a seguito degli effetti prodotti dalla moratoria.

Le commissioni attive, pari a 84,2 milioni di euro in diminuzione del 20,0% rispetto al 31 dicembre 2019, si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di finanza strutturata, a operazioni di leasing, a attività di servicing conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 9,3 milioni di euro contro 11,2 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2019, si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione si compongono come segue:

  • per 3,0 milioni di euro per dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo;
  • per -3,5 milioni di euro al risultato negativo dell'attività di negoziazione (perdita pari a 4,5 milioni di euro nell'esercizio 2019)
  • per 21,4 milioni di euro agli utili da cessione o riacquisto di attività e passività finanziarie (18,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019);

per -9,7 milioni di euro al risultato netto negativo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (rispetto al dato pari a -9,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019), che include la variazione negativa netta di fair value di quote di fondi OICR per -13,1 milioni di euro, la variazione positiva di fair value su finanziamenti per 2,5 milioni di euro, la variazione positiva di fair value dei titoli di cartolarizzazione detenuti dalla controllata Ifis Npl Servicing per 1,0 milioni di euro e la variazione negativa di fair value su altre attività finanziarie detenute dalla Capogruppo per -0,1 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 376,4 milioni di euro contro il dato di 471,1 milioni del 31 dicembre 2019 (-20,1%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
2020 2019 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 467.800 558.333 (90.533) (16,2)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(91.359) (87.183) (4.176) 4,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 376.441 471.150 (94.709) (20,1)%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 91,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto a rettifiche nette per 87,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (+4,8%). Il Gruppo ha registrato minori accantonamenti nell'Area Factoring che nel corso del 2019 era stata negativamente influenzata da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative nel comparto costruttori, a cui si contrappongono incrementi nell'Area Corporate Banking & Lending. Va segnalato inoltre un possibile potenziale rallentamento del deterioramento del credito anche in relazione all'effetto del pacchetto di misure di tutela assunte dallo Stato nel contesto della pandemia. Pertanto, per tenere conto del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia nonché dei potenziali effetti che il venir meno delle citate misure di supporto potrebbero avere in un prossimo futuro, si è provveduto ad effettuare delle rettifiche di valore addizionali sulle esposizioni dei settori ritenuti maggiormente impattati da tali fenomeni per un importo complessivo di circa 31 milioni di euro.

La formazione dell'utile netto d'esercizio è riepilogata nella tabella seguente:

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 376.441 471.150 (94.709) (20,1)%
Costi operativi (308.025) (294.921) (13.104) 4,4%
Rettifiche di valore dell'avviamento (700) - (700) n.a.
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 24.161 (408) 24.569 n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
91.877 175.821 (83.944) (47,7)%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(22.735) (52.633) 29.898 (56,8)%
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 338 91 247 n.s.
Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della
capogruppo
68.804 123.097 (54.293) (44,1)%

I costi operativi sono pari a 308,0 milioni di euro in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2019 (+4,4%).

COSTI OPERATIVI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 314.187 344.237 (30.050) (8,7)%
a) spese per il personale 123.369 129.959 (6.590) (5,1)%
b) altre spese amministrative 190.818 214.278 (23.460) (10,9)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 27.954 12.376 15.578 125,9%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
17.817 15.839 1.978 12,5%
Altri oneri/proventi di gestione (51.933) (77.531) 25.598 (33,0)%
Costi operativi 308.025 294.921 13.104 4,4%

Le spese per il personale pari a 123,4 milioni di euro, registrano una diminuzione del 5,1% (130,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019) per effetto di una prudente politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell'attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2020 è pari a 1.758 rispetto a 1.753 risorse al 31 dicembre 2019.

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era più che compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 46,2 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale effetto, le altre spese amministrative al 31 dicembre 2020, che ammontano a 190,8 milioni di euro, aumentano del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2019. L'aumento è principalmente da ricondurre a maggiori costi per servizi professionali e spese di marketing e pubblicità legate al rebranding effettuato dal Gruppo nel corso del 2020.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2020 2019 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 79.780 70.691 9.089 12,9%
Legali e consulenze 58.216 52.043 6.173 11,9%
Revisione 902 773 129 16,6%
Servizi in outsourcing 20.662 17.875 2.787 15,6%
Imposte indirette e tasse 37.056 76.735 (39.679) (51,7)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 73.982 66.852 7.130 10,7%
Spese per informazione clienti 17.400 18.345 (945) (5,2)%
Assistenza e noleggio software 15.978 16.511 (533) (3,2)%
Pubblicità e inserzioni 9.121 2.957 6.164 208,5%
FITD e Resolution fund 8.040 6.492 1.548 23,8%
Spese relative agli immobili 5.761 5.643 118 2,1%
Spese spedizione e archiviazione documenti 5.432 5.708 (276) (4,8)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 3.805 2.671 1.134 42,5%
Costi per cartolarizzazione 2.151 1.422 729 51,3%
Gestione e manutenzione autovetture 2.103 2.452 (349) (14,2)%
Viaggi e trasferte 1.194 2.546 (1.352) (53,1)%
Altre spese diverse 2.997 2.105 892 42,3%
Totale altre spese amministrative 190.818 214.278 (23.460) (10,9)%

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 58,2 milioni di euro nel 2020 in aumento dell'11,9% rispetto ai 52,0 milioni di euro del 2019. L'incremento della voce è da ricondursi a consulenze connesse con iniziative presenti nel Piano Industriale presentato a gennaio 2020, come attività di riorganizzazione e rebranding del Gruppo, nonché da interventi di integrazione sui sistemi informativi del Gruppo. La voce include il costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 31 dicembre 2020, ammonta a 26,4 milioni di euro (25,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

La sottovoce "Servizi in outsourcing" pari a 20,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020, registra un incremento (15,6%) rispetto al dato pari a 17,9 milioni di euro dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl.

Al netto degli oneri riferiti alla definizione del contenzioso fiscale presenti nel 2019 pari a 30,9 milioni di euro, la voce "Imposte indirette e tasse", pari a 37,1 milioni di euro rispetto a 45,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019, registra una diminuzione del 19,2%. La voce, composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 23,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020, registra una diminuzione del 25,4% per effetto della chiusura prima e del rallentamento dopo, dei tribunali conseguenza dell'emergenza sanitaria Covid-19 (31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Include inoltre l'imposta di bollo per 11,7 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 74,0 milioni di euro, in aumento del 10,7% rispetto a 66,9 milioni al 31 dicembre 2019. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • spese per informazione clienti, si attestano a 17,4 milioni di euro, in diminuzione del 5,2% per effetto del rallentamento delle attività svolte durante il periodo di lockdown. Tali spese sono legate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione, concentrate in particolare nel Settore Npl, che come detto, ha risentito delle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria legato al Covid-19;
  • spese relative alla gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 0,4 milioni di euro, anche per effetto dello smartworking messo in atto con l'avvio dell'emergenza sanitaria Covid-19;
  • spese di pubblicità si incrementano da 3,0 milioni di euro a 9,1 milioni a dicembre 2020 portando avanti l'attività di rebranding iniziata a giugno 2020;
  • spese di cartolarizzazione che passano da 1,4 milioni di euro a 2,2 milioni di euro, +51,3%. La voce, ha risentito delle attività poste in essere finalizzate alla cessione di portafogli;
  • viaggi e trasferte attestandosi a 1,2 milioni euro, fanno registrare una diminuzione del 53,1%, per effetto delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri sono pari a 28,0 milioni di euro rispetto ai 12,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Gli accantonamenti netti dell'esercizio sono riferiti principalmente per 7,1 milioni di euro a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti, per 6,6 milioni di euro al Fondo Solidarietà, per 1,8 milioni di euro all'Area Corporate Banking & Lending e per 0,5 milioni di euro al Fondo Indennità Suppletiva di Clientela. Sono infine presenti accantonamenti per 8,8 milioni di euro relativi a impegni a erogare fondi e garanzie.

Gli altri proventi netti di gestione ammontano a 51,9 milioni di euro (77,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019). La voce include tuttavia alcune componenti non ricorrenti sia nell'esercizio in corso sia nell'esercizio precedente. In particolare, nel 2020 sono inclusi il "gain on bargain purchase" relativo all'acquisizione del 70,77% di Farbanca per 16,8 milioni di euro e i proventi per indennizzi contrattuali su portafogli acquistati negli scorsi esercizi per 12,8 milioni di euro; il 2019 invece conteneva il provento legato all'indennizzo relativo alla definizione del contenzioso fiscale pari a 46,2 milioni di euro. Al netto di tali componenti, la voce ammonterebbe a 20,6 milioni di euro rispetto a 31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in diminuzione a seguito principalmente dei minori ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

La voce utili da cessioni di investimenti pari a 24,2 milioni di euro accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 91,9 milioni di euro (-47,7% rispetto al 31 dicembre 2019).

Le imposte sul reddito ammontano a 22,7 milioni di euro in calo del 56,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2019 che risentiva anche degli effetti della indeducibilità dell'onere relativo alle istanze di "definizione agevolata delle controversie tributarie" precedentemente citate. Il tax rate al 31 dicembre 2020 è pari al 24,75% rispetto al 29,94% a fine dell'esercizio precedente. La riduzione è essenzialmente dovuta al minor utile ante imposte rispetto all'anno precedente sul quale i principali benefici fiscali (ACE e "Super Ammortamento") hanno una incidenza percentuale maggiore e al gain on bargain purchase relativo all'acquisizione del 70,77% di Farbanca, non assoggettabile a tassazione.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 338 mila euro, l'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 68,8 milioni di euro (-44,1% rispetto all'esercizio precedente).

Di seguito tabella di raccordo tra Patrimonio netto e risultato netto della Capogruppo e i corrispondenti dati a livello consolidato:

RACCORDO TRA I DATI DI PATRIMONIO NETTO E 31.12.2020 31.12.2019
RISULTATO DELLA CAPOGRUPPO E I DATI
CONSOLIDATI (in migliaia di euro)
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI: UTILE
(PERDITA)
D'ESERCIZIO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI: UTILE
(PERDITA)
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo 1.335.930 59.504 1.352.244 27.346
Differenze rispetto ai valori di carico delle
società consolidate
214.333 9.249 187.061 95.813
Ifis Finance Sp z o.o. 10.299 2.081 10.724 1.033
Ifis Rental Services S.r.l. 45.890 9.633 36.262 11.560
Cap. Ital. Fin. S.p.A. - 4.461 (4.393) (1.754)
Credifarma S.p.A. 10.527 540 9.761 211
Farbanca S.p.A. 37.521 17.048 n.a. n.a.
Ifis Npl S.p.A. 106.455 (23.295) 129.762 79.738
Gemini S.p.A. (4) (4) n.a. n.a.
Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) 4.197 (1.074) 9.967 5026
Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A) (533) (141) 3 1
Ifis Finance IFN S.A. (19) - n.a. n.a.
Altre variazioni (301) 51 (352) (62)
Saldi consolidati del Gruppo 1.549.962 68.804 1.538.953 123.097

2.11 Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in eccedenza rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari, anche a seguito dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19, non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella Parte A della Nota Integrativa consolidata in merito a rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e a quanto esposto nella Parte E del medesimo documento per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca Ifis tipici del settore bancario.

2.12 L'azione Banca Ifis

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca Ifis, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Prezzo del titolo a fine esercizio 9,18 14,00 15,44 40,77 26,00

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine esercizio e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Prezzo del titolo a fine esercizio 9,18 14,00 15,44 40,77 26,00
Patrimonio netto consolidato per azione 28,99 28,79 27,30 25,62 22,99
Price/book value 0,32 0,49 0,57 1,59 1,13
Azioni in circolazione 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2016
Numero azioni in circolazione
a fine esercizio (in migliaia) (1) 53.460 53.452 53.441 53.433 53.431

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di esercizio e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell'esercizio, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine esercizio e utile netto consolidato di esercizio per azione.

Earnings per share (EPS) e Price/Earnings (P/E) 31.12.2020 31.12.2019
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 68.804 123.097
Utile consolidato per azione (EPS) 1,29 2,30
Rapporto Prezzo/Utili (P/E) 7,13 6,08

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2020 31.12.2019
Utile netto di esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 68.804 123.097
Numero medio azioni in circolazione 53.457.850 53.448.405
Numero medio azioni diluite 53.457.850 53.448.405
Utile consolidato d'esercizio per azione (unità di euro) 1,29 2,30
Utile consolidato d'esercizio per azione diluito (unità di euro) 1,29 2,30

Payout ratio

Per il 2020 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,47 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2020 2019 2018 2017 2016
Utile netto consolidato 68.804 123.097 146.763 180.767 687.945
Dividendi della Capogruppo (1)(2) 25.126 58.797 56.125 53.433 43.813
Payout ratio 36,5% 47,8% 38,2% 29,6% 6,4%

(1) I dati 2020 si riferiscono alla proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

(2) i dati dell'esercizio 2019 si riferiscono ai dividendi deliberati e non distribuiti, che la Banca continuerà a mantenere in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzare tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, in conformità con la Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

Il payout ratio 2016 era influenzato dal gain on bargain purchase derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Normalizzando l'utile dagli effetti dell'acquisizione, il payout ratio si sarebbe attestato al 48,8%. Coerentemente con la volontà del Gruppo di rafforzare ulteriormente la propria dotazione patrimoniale, l'ammontare corrispondente al gain on bargain purchase emerso dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca è stato destinato ad una riserva non disponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

In data 16 dicembre 2020, stante il perdurare della pandemia da Covid-19, Banca d'Italia - in linea con la BCE - ha ritenuto opportuno mantenere un approccio prudente, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia reale, raccomandando alle banche italiane meno significative fino al 30 settembre 2021, di:

  • astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo al minore tra il 15% degli utili cumulati del 2019-20 o i 20 punti base del coefficiente di CET1;
  • astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti 2021;
  • esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

La raccomandazione in oggetto ha inoltre previsto che le banche che intendano pagare dividendi debbano:

• verificare preventivamente e in modo critico la propria solidità patrimoniale e le relative capacità di autofinanziamento, attuali e prospettiche, tenendo conto degli impatti della pandemia sulla qualità degli attivi e sul conto economico; e

• contattare l'Autorità di Vigilanza per valutare se il livello di distribuzione previsto sia considerato prudente;

gli stessi limiti, vincoli e procedure si applicano al riacquisto di azioni proprie allo scopo di remunerare gli azionisti.

In conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia sopra richiamata, Banca Ifis proporrà all'assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a 25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione, conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. Per quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzarli tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2020 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca Ifis che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca Ifis in misura superiore al 3%, risultano evidenziati di seguito:

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle Informazioni Privilegiate di Emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

2.13 Fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nell'esercizo.

2.13.1 Banca Ifis: collocato con successo bond Senior Preferred da 400 milioni di euro con scadenza 25 giugno 2024

Il 18 febbraio 2020 Banca Ifis (rating Fitch BB+) ha concluso con successo il collocamento di un'emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred destinata a investitori professionali per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L'obbligazione, emessa nell'ambito del Programma EMTN, rientra nella strategia di funding prevista dal Piano Industriale 2020-2022 che prevede una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento. La transazione ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l'importo allocato. Il reoffer price è di 99,692 per un rendimento a scadenza dell'1,82% ed una cedola pagabile annualmente dell'1,75%.

2.13.2 Farbanca entra nel Gruppo Banca Ifis

In data 10 aprile 2020 Banca Ifis ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisizione del 70,77% del capitale sociale di Farbanca S.p.A. (società detenuta da Banca Popolare di Vicenza), il cui restante 29,23% fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. Facendo seguito al comunicato del 1° giugno 2020 relativo al positivo completamento del processo competitivo, in data 27 novembre 2020, Banca Ifis ha reso noto di aver perfezionato l'acquisizione del 70,77% del capitale di Farbanca S.p.A detenuto da Banca Popolare di Vicenza in LCA mentre il restante 29,23% è tuttora detenuto da circa 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. In base ai termini dell'accordo, Banca Ifis ha corrisposto alla LCA 32,52 milioni di euro. Il perfezionamento dell'acquisizione fa seguito al rilascio del provvedimento autorizzativo da parte della Banca Centrale Europea a Banca Ifis in data 11 novembre 2020.

2.13.3 Comunicazione in merito alla politica di distribuzione dei dividendi relativi all'esercizio 2019 e 2020

Nel corso del 2020, Banca Ifis ha deciso di attenersi responsabilmente alle raccomandazioni adottate da Banca d'Italia in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da Covid-19. Pertanto, l'Assemblea degli Azionisti di aprile 2020, in conformità alla proposta del Consiglio di Amministrazione, ha deliberato di rinviare il pagamento dei dividendi a valere sull'esercizio 2019, almeno fino al 1° ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale data ove, prima di allora, non fossero state emanate disposizioni normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza ostative a ciò.

Il 6 agosto 2020, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto del provvedimento di Banca d'Italia del 28 luglio 2020 con il quale l'Autorità di Vigilanza ha raccomandato a tutte le banche di astenersi fino al 1° gennaio 2021 dal pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020.

In data 16 dicembre 2020, stante il perdurare della pandemia da Covid-19, Banca d'Italia - in linea con la BCE - ha ritenuto opportuno mantenere un approccio prudente, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia reale, raccomandando alle banche italiane meno significative fino al 30 settembre 2021, di:

  • astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo al minore tra il 15% degli utili cumulati del 2019-20 o i 20 punti base del coefficiente di CET1;
  • astenersi dal riconoscere o pagare dividendi provvisori a valere sui profitti 2021;
  • esercitare un'estrema prudenza nel riconoscimento della remunerazione variabile.

La raccomandazione in oggetto ha inoltre previsto che le banche che intendano pagare dividendi debbano:

  • verificare preventivamente e in modo critico la propria solidità patrimoniale e le relative capacità di autofinanziamento, attuali e prospettiche, tenendo conto degli impatti della pandemia sulla qualità degli attivi e sul conto economico; e
  • contattare l'Autorità di Vigilanza per valutare se il livello di distribuzione previsto sia considerato prudente.

Gli stessi limiti, vincoli e procedure si applicano al riacquisto di azioni proprie allo scopo di remunerare gli azionisti.

In conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia sopra richiamata, Banca Ifis proporrà all'Assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a 25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione, conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. Per quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzarli tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

2.13.4 Banca Ifis: Frederik Geertman Amministratore Delegato a partire dall'Assemblea sul Bilancio 2020

Il 21 dicembre 2020, a seguito di accordi con il socio di controllo della Banca La Scogliera S.p.A., l'Amministratore Delegato Luciano Colombini ha comunicato la propria intenzione di rinunciare al proprio mandato di Consigliere, anche delegato, di amministrazione a far data da aprile 2021 nella Capogruppo e da aprile 2022 nelle controllate in cui a oggi ricopre un ruolo. Per tali ragioni, La Scogliera ha raggiunto con l'Ing. Frederik Geertman le intese necessarie a permettere il suo ingresso nel Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis a far data dal mese di febbraio e l'assunzione della carica di Amministratore Delegato, subordinatamente alla sua conferma in Consiglio da parte dell'Assemblea, con effetto dall'Assemblea di approvazione del Bilancio di aprile 2021.

2.14 Fatti di rilievo successivi all'esercizio

2.14.1 Riorganizzazione societaria delle attività di Gruppo nel comparto Npl

Il 1° gennaio 2021 all'interno del Settore Npl è stata completata la riorganizzazione societaria con la realizzazione di una filiera verticale volta a garantire la separazione e l'indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di recupero. Le attività del Gruppo nel comparto dei Non Performing Loans sono state dunque riorganizzate in tre società: Ifis Npl Investing, Ifis Npl Servicing e Ifis Real Estate. La prima si occupa dell'acquisizione dei portafogli, la seconda della gestione e del recupero mentre Ifis Real Estate si occupa delle attività immobiliari al servizio delle altre due società.

2.14.2 Dimissioni del Consigliere Divo Gronchi

Il 14 gennaio 2021 l'Amministratore indipendente Divo Gronchi ha rassegnato, con decorrenza immediata, le dimissioni dalla carica di Consigliere e, conseguentemente, di componente del Comitato Nomine e dell'Organismo di Vigilanza della Società. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni del dottor Divo Gronchi, ha deliberato di integrare la composizione del Comitato Nomine individuando come nuovo membro Monica Billio. Il Consiglio ha, altresì, deliberato di integrare la composizione dell'Organismo di Vigilanza della Banca nominando come nuovo membro Beatrice Colleoni.

2.14.3 Accordo per la cessazione dei rapporti con Luciano Colombini

In data 11 febbraio 2021 l'Amministratore Delegato, Luciano Colombini, ha rassegnato le proprie dimissioni, già preannunciate nello scorso mese di dicembre, dal ruolo di Amministratore Delegato e dalla carica di consigliere di amministrazione di Banca Ifis, per intraprendere nuove sfide professionali. Il dott. Colombini cesserà dalla carica alla conclusione dell'Assemblea degli azionisti che si terrà nel prossimo mese di aprile per deliberare sul Bilancio.

L'Amministratore Delegato ha rinunciato all'intera remunerazione variabile allo stesso spettante per l'esercizio 2020 nell'ambito dell'accordo relativo alla cessazione dei suoi rapporti. Tale accordo, in linea con la politica di remunerazione del 2020 approvata dalla Banca, prevede che venga riconosciuto all'Amministratore Delegato il compenso per la carica fino alla data di effettiva cessazione, nonché le componenti differite del bonus già maturato e riconosciuto per l'esercizio 2019. Alla data di cessazione della carica, l'Amministratore Delegato percepirà un trattamento di fine mandato pari ai compensi, fissi e variabili, previsti per la durata residua del mandato triennale originariamente conferitogli (12 mensilità di remunerazione ricorrente), da corrispondersi con le tempistiche e secondo le modalità previste nella politica di remunerazione del 2020 (e, dunque, per il 50% in strumenti finanziari, con periodo di differimento di una quota pari al 40% del trattamento, di 3 anni, ferma, in ogni caso, l'applicazione di clausole di malus e di clawback). L'accordo prevede, altresì, che il dott. Colombini continuerà a ricoprire, sino alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021, talune cariche nell'ambito del Gruppo, percependo, di volta in volta, il relativo trattamento economico. Non sono previsti obblighi di non concorrenza.

2.15 Evoluzione prevedibile della gestione

A partire dal mese di ottobre 2020, la seconda ondata di Covid-19 ha indotto i governi di molti paesi tra cui l'Italia a reintrodurre nuove restrizioni alla mobilità o veri e propri lockdown, al fine di contenere la crescita dei contagi. Tali misure stanno continuando nei primi mesi del 2021.

L'attuale scenario rende incerta ogni previsione relativa sia alla durata che all'estensione delle nuove misure di contenimento/lockdown. Prevediamo quindi che la prima parte del 2021 sarà ancora impattata dalle misure restrittive mentre nella seconda parte dell'anno il progressivo rilascio dei vaccini dovrebbe sostenere il ritorno alla normalità e la ripresa del contesto macroeconomico e dei business della Banca.

La crisi economica attuale si presenta molto differente rispetto alle precedenti non solo perché determinata da un fattore pandemico ma anche per il supporto delle banche centrali e dei governi che non ha eguali negli ultimi decenni. Le principali incertezze riguardano la velocità della ripresa economica e l'efficacia degli stimoli governativi che saranno chiave nel definire il contesto macroeconomico.

In questo contesto, Banca Ifis resta concentrata nel proseguire le iniziative volte a proteggere la qualità dell'attivo ed i recuperi del portafoglio NPL oltre a portare avanti gli investimenti ed i progetti finalizzati all'innovazione del modello di business a supporto della crescita della Banca nei prossimi anni.

Per quanto riguarda il fronte creditizio, allo stato attuale risulta difficile fare una stima degli impatti sulla qualità dell'attivo che saranno probabilmente visibili solo con la fine delle moratorie. Il modello di business del Gruppo Banca Ifis focalizzato sul breve termine e caratterizzato da una buona diversificazione settoriale dovrebbe fornire una maggiore protezione. Inoltre il factoring presenta nella sostanza una doppia garanzia sul credito, da parte della società ceduta e da parte del cedente, mentre il valore residuo dei beni in leasing contribuisce a ridurre il rischio. Analogamente gli impatti sul business Npl sono mitigati dalla diversificazione del portafoglio in termini di geografia, settore economico e numero di debitori. A ciò si aggiungono gli accantonamenti addizionali su posizioni in bonis nei settori economici maggiormente esposti agli effetti della crisi pandemica e gli interventi per riflettere i possibili ritardi nel recupero giudiziali del credito.

In merito al proprio modello di business, l'innovazione tecnologica è volta, nel business commerciale, allo sviluppo di una piattaforma di digital lending con l'obiettivo di digitalizzare tutti i processi di gestione e creare un market place ad hoc per le Piccole e Medie Imprese, con un servizio tecnologico che si estende a tutti i passaggi di istruttoria, valutazione ed erogazione del finanziamento. Nei primi mesi del 2021 è stato lanciato un nuovo servizio che consente ai clienti di richiedere e ottenere da remoto un mutuo garantito dal Fondo di Garanzia MCC in modalità completamente digitale. In futuro, la piattaforma digitale verrà progressivamente estesa agli altri prodotti e servizi.

Allo stesso tempo, nel business Npl, l'innovazione tecnologica intende minimizzare le tempistiche di onboarding, di gestione e di monitoraggio dei crediti Npl. Nel 2021 continueremo a ricercare soluzioni volte a ridurre le tempistiche di recupero dei crediti in sofferenza ed al contenimento dei costi di struttura. Il business Npl dovrebbe inoltre beneficiare del progressivo ritorno alla normalità dei tribunali e della ripresa della raccolta stragiudiziale nella formula dell'"home collection".

2.16 Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente Relazione sulla gestione del Gruppo, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di Bilancio consolidato. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Dichiarazione non finanziaria

In conformità al terzo comma dell'art. 5 del D. Lgs. 30 dicembre 2016 n. 254, la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) costituisce una relazione distinta dalla presente, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2020. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Chi Siamo - Sostenibilità" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le informazioni riguardanti le politiche in materia di diversità applicate in relazione alla composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo relativamente ad aspetti quali l'età, la composizione di genere e il percorso formativo e professionale, nonché la descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e dei risultati di tali politiche, previste dal secondo comma, lettera d-bis), dell'art. 123-bis del TUF, sono riportate nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari".

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Per il periodo d'imposta chiuso al 31 dicembre 2020, le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Cap.Ital Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.a. e Gemini S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.a., per l'applicazione del Consolidato Fiscale ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

In presenza dei relativi requisiti il regime verrà esteso a tutte le altre società del Gruppo. In particolare, Credifarma S.p.a. e Farbanca S.p.a. non potranno aderire al Consolidato Fiscale per effetto della demoltiplicazione della catena di controllo prevista dalle norme del consolidato fiscale mentre Ifis Real Estate S.p.A. aderirà a partire dal periodo di imposta 2021.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del Consolidato Fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle Perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel periodo di imposta 2020 sono stati trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Si precisa che il Bilancio Consolidato 2020 ha beneficiato della norma introdotta dal Decreto Legge c.d. "Cura Italia", valevole solo per il periodo d'imposta in oggetto, che ha consentito, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge, la trasformazione in credito d'imposta di perdite fiscali ed eccedenze ACE maturate ante-consolidato fiscale da Banca Ifis per un importo pari a 28,4 milioni di euro.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività" nel presente Bilancio, al 31 dicembre 2020 risulta pari a 83,3 milioni di euro, di cui 80,1 milioni di euro maturati presso la Capogruppo Banca Ifis, mentre il debito, maturato prevalentemente da Ifis Npl e iscritto tra le "Altre passività", è pari a 17,3 milioni di euro. Il credito netto nei confronti della consolidante La Scogliera risulta quindi pari a 66 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2019 Banca Ifis deteneva n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.144 euro.

Nel corso dell'esercizio Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del Bilancio 2016 n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 35,03 euro, per un controvalore di 270 mila euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 206 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 351.427 azioni proprie, per un controvalore di 2,9 milioni di euro ed un valore nominale di 351.427 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 della Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2020 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del Bilancio consolidato.

Si rinvia a quanto descritto nella Parte H della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2020 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 11 marzo 2021

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Luciano Colombini

85

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

3. Schemi di Bilancio Consolidato

3. Schemi di Bilancio Consolidato

3.1 Stato Patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
10. Cassa e disponibilità liquide 82 56
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 157.848 137.098
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 20.870 24.313
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 136.978 112.785
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
774.555 1.173.808
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.218.683 8.278.116
a) crediti verso banche 1.083.281 626.890
b) crediti verso clientela 9.135.402 7.651.226
70. Partecipazioni - 6
90. Attività materiali 115.149 106.301
100. Attività immateriali 60.970 60.919
di cui:
- avviamento 38.798 39.542
110. Attività fiscali: 381.431 391.185
a) correnti 74.255 56.869
b) anticipate 307.176 334.316
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - 25.560
130. Altre attività 317.478 352.975
Totale dell'attivo 12.026.196 10.526.024

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 9.908.039 8.463.245
a) debiti verso banche 2.367.082 959.477
b) debiti verso clientela 5.471.874 5.286.239
c) titoli in circolazione 2.069.083 2.217.529
20. Passività finanziarie di negoziazione 18.551 21.844
60. Passività fiscali: 48.154 69.018
a) correnti 12.018 28.248
b) differite 36.136 40.770
80. Altre passività 438.311 390.022
90. Trattamento di fine rapporto del personale 9.235 9.977
100. Fondi per rischi e oneri: 53.944 32.965
a) impegni e garanzie rilasciate 10.988 3.952
c) altri fondi per rischi e oneri 42.956 29.013
120. Riserve da valutazione (19.337) (3.037)
150. Riserve 1.320.871 1.260.238
160. Sovrapprezzi di emissione 102.491 102.285
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (2.948) (3.012)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 26.270 5.571
200. Utile (perdita) dell'esercizio (+/-) 68.804 123.097
Totale del passivo e del patrimonio netto 12.026.196 10.526.024

3.2 Conto Economico Consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
10. Interessi attivi e proventi assimilati 446.935 453.343
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 444.816 452.404
20. Interessi passivi e oneri assimilati (107.707) (114.337)
30. Margine di interesse 339.228 339.006
40. Commissioni attive 84.234 105.250
50. Commissioni passive (9.347) (11.172)
60. Commissioni nette 74.887 94.078
70. Dividendi e proventi simili 3.025 813
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (3.490) (4.487)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 21.414 18.680
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.301 17.721
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
6.663 959
c) passività finanziarie 7.450 -
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico
(9.728) (9.619)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (9.728) (9.619)
120. Margine di intermediazione 425.336 438.471
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (48.895) 32.679
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (49.503) 32.566
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
608 113
150. Risultato netto della gestione finanziaria 376.441 471.150
190. Spese amministrative: (314.187) (344.237)
a) spese per il personale (123.369) (129.959)
b) altre spese amministrative (190.818) (214.278)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (27.954) (12.376)
a) impegni e garanzie rilasciate (8.759) (1.287)
b) altri accantonamenti netti (19.195) (11.089)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (9.026) (7.960)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (8.791) (7.879)
230. Altri oneri/proventi di gestione 51.933 77.531
240. Costi operativi (308.025) (294.921)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (700) -
280. Utile (Perdite) da cessioni di investimenti 24.161 (408)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 91.877 175.821
300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (22.735) (52.633)
330. Utile (perdita) dell'esercizio 69.142 123.188
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 338 91
350. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 68.804 123.097

3.3 Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 69.142 123.188
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (19.637) 138
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(19.332) 380
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (305) (242)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(318) 10.245
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio (2.525) 382
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2.207 9.863
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (19.955) 10.383
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 49.187 133.571
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 336 91
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 48.851 133.480

9
2.201
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2020 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
Derivati su proprie
azioni
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio
mplessiva
Redditività
dell'
co
pertinenza Capogruppo al
monio netto di
2.2020
31.1
Patri
monio netto di terzi
2.2020
al 31.1
Patri
monio netto
2.2020
consolidato
al 31.1
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 24.797 78.608
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di
emissione
102.285 X 102.285 - X 206 - X X X X X - X 102.491 - 102.491
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.254.846 - 1.254.846 95.751 X (35.118) - - - X X X - X 1.315.479 1.069 1.316.548
b) altre 5.392 - 5.392 - X - - X - X - - - X 5.392 - 5.392
Riserve da valutazione (3.037) - (3.037) X X 3.653 X X X X X X - (19.953) (19.337) 66 (19.271)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (3.012) X (3.012) X X X - 64 X X X X X X (2.948) - (2.948)
Utile (perdita)
dell'esercizio di
pertinenza della
Capogruppo
123.097 - 123.097 (95.751) (27.346) X X X X X X X X 68.804 68.804 338 69.142
Patrimonio netto di
pertinenza della
Capogruppo
1.533.382 - 1.533.382 95.751 (27.346) (31.259) - 64 - - - - - 48.851 1.523.692 X X
Patrimonio netto di terzi 5.571 - 5.571 - - - - - - - - - 20.363 336 X 26.270 X
Patrimonio netto
consolidato
1.538.953 - 1.538.953 95.751 (27.346) (31.259) - 64 - - - - 20.363 49.187 X X 1.549.962

3.4 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2020

8
2.201
9 Allocazione
Variazioni dell'esercizio
risultato esercizio
precedente
9
2.201
Operazioni sul patrimonio netto 9
2.201
9
2.201
Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.201 Dividendi e altre
destinazioni
Riserve
Variazioni di riserve missione nuove
azioni
E
Acquisto azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
menti di
Variazione
capitale
stru
Derivati su proprie
azioni
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio
mplessiva
Redditività
dell'
co
monio netto di pertinenza
Capogruppo al 31.1
Patri
monio netto di terzi
al 31.1
Patri
monio netto consolidato
al 31.1
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 53.811 X 53.811 - X X - - X X X X - X 53.811 4.434 58.245
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di
emissione
102.116 X 102.116 - X 169 - X X X X X - X 102.285 - 102.285
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.163.194 - 1.163.194 90.638 X 1.014 - - - X X X - X 1.254.846 978 1.255.824
b) altre 5.349 - 5.349 - X 43 - X - X - - - X 5.392 - 5.392
Riserve da valutazione (14.606) - (14.606) X X 1.186 X X X X X X - 10.383 (3.037) 68 (2.969)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X - X - - -
Azioni proprie (3.103) X (3.103) X X - 91 X X X X X X (3.012) - (3.012)
Utile (perdita)
dell'esercizio di
pertinenza della
Capogruppo
146.763 - 146.763 (90.638) (56.125) X X X X X X X X 123.097 123.097 91 123.188
Patrimonio netto di
pertinenza della
Capogruppo
1.453.524 - 1.453.524 - (56.125) 2.412 - 91 - - - - - 133.480 1.533.382 X X
Patrimonio netto di terzi 5.476 - 5.476 - - - - - - - - - 4 91 X 5.571 X
Patrimonio netto
consolidato
1.459.000 - 1.459.000 - (56.125) 2.412 - 91 - - - - 4 133.571 X X 1.538.953

3.5 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2019

3.6 Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO Importo
Metodo indiretto 31.12.2020 31.12.2019
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 180.282 186.016
- risultato d'esercizio (+/-) 68.804 123.097
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
13.218 14.106
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 48.895 (32.679)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 18.517 15.839
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 27.954 12.376
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 22.735 52.633
- altri aggiustamenti (+/-) (19.841) 643
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (926.062) (1.087.568)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (47) 1.009
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (33.900) 44.065
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 383.561 (730.032)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.306.184) (309.424)
- altre attività 30.509 (93.186)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 774.826 1.042.277
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 856.839 1.025.853
- passività finanziarie di negoziazione (3.293) (9.311)
- altre passività (78.720) 25.735
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 29.046 140.725
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 50.506 100
- vendite di partecipazioni 6 -
- vendite di attività materiali 50.500 -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - 100
2. Liquidità assorbita da (79.520) (85.167)
- acquisti di attività materiali (37.472) (6.979)
- acquisti di attività immateriali (9.542) (7.501)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda (32.506) (70.687)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento B (+/-) (29.014) (85.067)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - 260
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - 214
- distribuzione dividendi e altre finalità - (56.124)
- vendita/acquisto di controllo di terzi (5) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (5) (55.650)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C 26 8
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 56 48
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D 26 8
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI F
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F 82 56

93

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

Nota Integrativa consolidata

  1. Nota Integrativa consolidata

4.1 Parte A - Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente Bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2020 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 6° aggiornamento del 22 dicembre 2018, così come integrata da Banca d'Italia con "Comunicazione del 15 dicembre 2020 - Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS".

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nella Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per il Gruppo Banca Ifis.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2019 del Gruppo Banca Ifis.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico, accentuati dalla recrudescenza della pandemia Covid-19, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca Ifis continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2020 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il Gruppo al 31 dicembre 2020 è composto dalla controllante Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) e Gemini S.p.A., dalla neo-costituita Ifis Finance IFN S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A e dalla neo-acquisita Farbanca S.p.A. controllata al 70,77%.

Nel corso del 2020, oltre all'avvenuta acquisizione del 70,77% delle quote di Farbanca, è stato acquistato lo 0,72% residuo del capitale di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.), sono state costituite le società Gemini S.p.A. e Ifis Finance IFN S.A. e si è provveduto alla cessione della quota di proprietà della società Elipso Finance S.r.l., la quale era controllata in modo congiunto al 50%.

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o. o. e della controllata rumena Ifis Finance IFN S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine esercizio, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dall'1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base de i valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Dal processo di consolidamento delle società controllate sono emersi i seguenti avviamenti iscritti alla voce "attività immateriali": 38,0 milioni di euro per il consolidamento dell'ex Gruppo Fbs, 778 mila euro al cambio di fine esercizio per quanto riguarda la controllata Ifis Finance Sp. z o. o. e 700 mila euro per la controllata Cap. Ital. Fin S.p.A.. Il preesistente avviamento allocato a Cap.Ital.Fin. è stato integralmente svalutato nel corso dell'esercizio 2020. Pertanto al 31 dicembre 2020 il valore complessivo degli avviamenti è pari a 38,8 milioni di euro.

Il 27 novembre 2020 il Gruppo ha completato l'operazione di acquisto del 70,77% di Farbanca S.p.A.. A fronte di un investimento complessivo di 32,52 milioni di euro, dal processo di consolidamento è emerso un "gain on bargain purchase" di 16,8 milioni di euro iscritto alla voce Altri proventi di gestione.

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl S.p.A. (i) Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A.
(già Fbs S.p.A.) (ii)
Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Real Estate S.p.A.
(già Fbs Real Estate S.p.A.)
Milano Milano 1 Ifis Npl Servicing
S.p.A. (già Fbs
S.p.A.) (ii)
100% 100%
Cap. Ital. Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Gemini S.p.A. (iii) Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl S.p.A. (i) 100% 100%
Ifis Finance IFN S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Farbanca S.p.A. Bologna Bologna 1 Banca Ifis S.p.A. 70,77% 70,77%
Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 70% 70%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(i) Con decorrenza 1° gennaio 2021, nell'ambito del processo di riorganizzazione del Settore Npl, la società Ifis Npl S.p.A. è stata ridenominata Ifis Npl Investing S.p.A.

(ii) Con decorrenza 1° gennaio 2021, nell'ambito del processo di riorganizzazione del Settore Npl, la società Ifis Npl Servicing S.p.A. è stata fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing S.p.A.

(iii) Con decorrenza 1° gennaio 2021, nell'ambito del processo di riorganizzazione del Settore Npl, la società Gemini S.p.A. è stata ridenominata Ifis Npl Servicing S.p.A.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;

• la capacità di influenzarne i risultati.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) dell'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Credifarma S.p.A. 30,00% 30,00% -
Farbanca
S.p.A.
22,23% 22,23% -

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finanzia
rie
Attività
materiali
e immate
riali
Passività
finanzia
rie
Patrimo
nio netto
Margine
di
interesse
Margine
di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
della
operativi

corrente
al lordo
delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operativi

corrente
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
di
esercizio
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditi
vità
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Credifarma
S.p.A.
106.134 3 98.805 1.595 82.449 19.327 4.359 6.796 (5.550) 1.136 772 - 772 (6) 765
Farbanca S.p.A. 686.905 32 677.765 1.133 590.710 70.041 1.163 1.398 (433) 638 365 - 365 (2) 363

4 Restrizioni significative

Non vi sono restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12 quali restrizioni legali, contrattuali e normative sulla capacità di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività del Gruppo né diritti di protezione delle interessenze di minoranza che possono limitare significativamente la capacità del Gruppo di accedere alle attività, o di utilizzarle, e di estinguere le passività del Gruppo.

5 Altre informazioni

Le situazioni contabili predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sono al 31 dicembre 2020.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del Bilancio consolidato dei quali si sia dovuto tenere conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del Bilancio.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

La recrudescenza della pandemia Covid-19 nel corso del mese di ottobre 2020 in Italia e nel resto dell'Europa e i conseguenti provvedimenti legislativi adottati ed in via di adozione dai vari governi nazionali, determinano forte incertezza sugli impatti economici che la stessa avrà sulle diverse società del Gruppo.

I risultati del 2020 includono gli impatti del Covid-19 ragionevolmente prevedibili al 31 dicembre 2020. È possibile però che il Covid-19 non esaurisca i suoi impatti nell'esercizio 2020 ma abbia ulteriori impatti negativi nei prossimi mesi, al momento non prevedibili in termini di tempistica e importo.

Durante il corso dell'anno 2020, allo scopo di recepire gli impatti dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 nei modelli di valutazione contabile dei crediti deteriorati, sono state effettuate analisi ed implementate nuove logiche prudenziali, oltre alle misure istituzionali introdotte per il sostentamento temporaneo dell'economia nazionale.

In merito alla gestione del rischio di credito, si ricorda che il Governo italiano ha introdotto misure volte a fornire sostegno finanziario a imprese e famiglie, attraverso moratorie e rafforzamento del sistema pubblico di garanzia sui crediti, allo scopo di alleviare le tensioni di liquidità causate dall'emergenza e favorire il nuovo credito. Tali misure consentono altresì di mitigare eventuali impatti sulla qualità del credito delle banche. Il Gruppo è quindi intervenuto nel rivedere la stima delle perdite attese e la valutazione dei portafogli del Gruppo, sia a livello di riserve collettive sia di riserve specifiche.

In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 hanno

comportato la chiusura parziale delle attività produttive, tra le quali la chiusura temporanea anche dei tribunali, impedendo di fatto lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme (ODA). Le temporanee chiusure dei tribunali, per quanto brevi, hanno impattato principalmente sull'allungamento delle tempistiche di pagamento.

Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi dei modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi 2021 e 2022 in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche.

In coerenza con le normative emanate, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.

Complessivamente tali interventi hanno comportato minori apporti al risultato netto della gestione finanziaria derivanti da variazione di cash flow per un importo quantificabile in circa 22,8 milioni di euro, legati sia alla ridefinizione dei tempi di incasso (vedi chiusura dei tribunali) sia allo slittamento in avanti nel tempo del processo di trasformazione delle posizioni da stragiudiziale pura (valutazione in curve) a stragiudiziale con piani o giudiziali con precetti pignoramenti ed ODA.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del presente documento.

Per quanto riguarda la valutazione dell'incremento significativo di rischio di credito, tra le misure di supporto all'economia che hanno avuto ricadute su di essa è certamente importante menzionare la concessione di moratorie. Con la sospensione dei pagamenti dei piani di ammortamento viene anche meno la verifica dello scaduto oltre 30 giorni per effettuare l'allocazione in Stage 2. Ciò ha portato il Gruppo ad introdurre correttivi prudenziali rivolti ai rapporti con controparti oggetto di moratoria o appartenenti a particolari settori economici considerati a più elevato impatto di rischio da Covid-19, al fine di coglierne l'incremento di rischio atteso.

Con riferimento alle Forward Looking Information, si è provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza.

A fronte di tali interventi correttivi, sono stati effettuati accantonamenti ulteriori su rischio di credito sul Settore Commercial & Corporate Banking per circa 31 milioni di euro. Si rimanda a quanto più dettagliamente commentato nella Parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del presente documento.

Inoltre, coerentemente con quanto fatto per il portafoglio secured del Settore Npl, sono stati rivisti i tempi di incasso dei crediti e dei portafogli di crediti garantiti da immobili per i quali sono in corso Procedure Concorsuali per riflettere la già citata sospensione delle esecuzioni immobiliari anche nel Settore Commercial & Corporate Banking. Complessivamente, pertanto a copertura dei possibili rischi di credito aggiuntivi riconducibili alla pandemia sono state effettuate rettifiche addizionali per complessivi 53,8 milioni di euro.

Si segnala infine come nel corso dell'esercizio 2020 siano state contabilizzate svalutazioni analitiche calcolate su una posizione individualmente significativa, operante nel settore retail che, già oggetto di ristrutturazione, è ulteriormente deteriorata anche a seguito della chiusura delle attività commerciali come conseguenza della pandemia di Covid-19. Il totale degli accantonamenti nell'anno su tale posizione ammontano a 14,7 milioni di euro per crediti e a 2,2 milioni di euro per esposizioni di firma e garanzia.

Come più diffusamente commentato nella sezione 1.2 "Rischi di mercato" della Parte E del presente documento, con riferimento alle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente gli effetti della pandemia sono stati caratterizzati da impatti contenuti in linea con la marginalità e la dimensione del portafoglio detenuto dal Gruppo. Tra gli altri, al netto degli effetti connessi all'andamento delle singole iniziative sottostanti agli strumenti stessi, si sono registrati a conto economico impatti negativi per variazione di fair value per 4,6 milioni di euro a seguito dell'aggiornamento dei parametri di mercato utilizzati per stimare il fair value degli strumenti di livello 3; è ragionevole ritenere che i parametri di mercato utilizzati, in quanto tali, già incorporino tra gli altri anche gli effetti negativi della pandemia Covid-19.

Per quanto riguarda i costi operativi del Gruppo, così come il rallentamento dell'attività dei tribunali ha limitato l'attività di recupero dei crediti e quindi una riduzione dei margini del Gruppo, dall'altra ha comportato una riduzione dei costi legali di recupero giudiziale nonché delle imposte di registro.

Per quanto riguarda gli impatti della pandemia Covid-19 in ambito IFRS 16 o IAS 19, il Gruppo li ritiene non significativi in considerazione del modello di business e della dimensione delle attività e passività sottostanti. Si rimanda alla sezione 10.3 Altre informazioni della Parte B del presente documento con riferimento alle valutazioni sugli avviamenti del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione, gli organi di controllo e la direzione della Banca continuano a monitorare costantemente l'evoluzione dell'emergenza derivante dalla diffusione di Covid-19 e ad adottare tutte le decisioni e le misure necessarie per affrontarla.

Modifiche contrattuali derivanti da Covid-19

In ambito Corporate, a seguito dell'emergenza Covid-19 il Gruppo Banca Ifis ha implementato varie attività per rispondere al meglio alla situazione emergenziale e in linea alla nuova normativa. Nello specifico, ha aderito al Decreto Cura Italia, all'Accordo per il credito Abi e al Decreto Liquidità, con la conseguente concessione di moratorie ed erogazione di nuovi finanziamenti coperti dalla Garanzia del Fondo Centrale.

Durante il 2020 il Gruppo Banca Ifis, in linea con il Decreto Cura Italia e con i successivi interventi normativi volti a prolungare la durata dei suoi provvedimenti quali il Decreto Agosto e la Legge di Bilancio 2021 (per maggiori dettagli si rimanda alla sezione 2.8 Impatti modifiche normative), ha implementato le seguenti misure di sostegno per le micro, piccole e medie imprese aventi sede in Italia che risultavano classificate in bonis e con carenza di liquidità a seguito dell'epidemia Covid-19:

  • limitazione alla revoca di affidamenti fino al 30 giugno 2021;
  • proroga fino al 30 giugno 2021 dei prestiti non rateali con scadenza contrattuale antecedente;
  • sospensione fino al 30 giugno 2021 e dilazione delle rate di mutuo e dei canoni di leasing.

Il Gruppo ha inoltre ritenuto opportuno provvedere, per i finanziamenti a privati sotto forma di CQS e CQP oggetto di Cassa Integrazione in Deroga, al congelamento selettivo delle rate del piano di ammortamento per tutta la durata del meccanismo contributivo. Le posizioni interessate da tale accodamento delle rate sono marginali con effetti economici e finanziari irrilevanti.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del presente bilancio consolidato nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine anche in conseguenza dell'attuale situazione connessa alla pandemia di Covid-19, così come precedentemente illustrato.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2020.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del Bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del Settore Npl;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Crediti del Settore Npl

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al Settore Npl, il Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche

il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" nonché al precedente paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19".

Crediti gestiti dalla BU Pharma con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo utilizza un modello proprietario di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma, che include la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca Ifis sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Misurazione dell'Expected Credit Loss per i crediti diversi dal Settore Npl

L'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle Probabilità di Default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo. Si rimanda a quanto più diffusamente indicato al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 nonché al precedente paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19".

Avviamento, altre attività immateriali e gain on bargain purchase.

Le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3, utilizzando l'"acquisition method". L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo.

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si procede con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value sono determinati sulla base della metodologia ritenuta più opportuna per ciascuna classe di attività e passività acquisite (ad esempio, per il portafoglio creditizio il metodo dei discounted cash flow, ovvero l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi).

Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli ammontari da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico quale "gain on bargain purchase".

Successivamente, in base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento allocato alle Cash Generating Units ("CGU") di cui è composto, il Gruppo Banca Ifis provvede alla stima sia dei flussi finanziari futuri nel periodo esplicito di previsione sia dei flussi utilizzati per determinare il cosiddetto Terminal Value. Analogamente, è oggetto di stima

da parte del Gruppo il tasso di attualizzazione dei flussi finanziari futuri precedentemente stimati. Tale tasso di attualizzazione è stimato dal Gruppo utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM).

Si rimanda a quanto più diffusamente indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, Attivo, Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100, Paragrafo 10.3 Altre informazioni e nella Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale del presente Bilancio Consolidato.

Per le altre fattispecie elencate, si rinvia a quanto riportato nei criteri di valutazione descritti al paragrafo A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono i medesimi principi adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Il Gruppo ha inoltre adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2020. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2020:

  • "Amendments to References to Conceptual Framework in IFRS Standards";
  • "Definition of a Business (Amendments to IFRS 3)";
  • "Definition of Material (Amendments to IAS 1 and IAS 8)";
  • "Interest Rate Benchmark Reform (Amendments to IFRS 9, IAS 39 and IFRS 7)";
  • "Amendment to IFRS 16 Leases Covid 19- Related Rent Concessions".

Principi emanati ma non ancora in vigore

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi alcuni dei quali non ancora omologati dalla Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre dal 1° gennaio 2021 o successivamente. Il Gruppo ritiene non significativi gli impatti derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti:

  • "Amendments to IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 and IFRS 16 Interest Rate Benchmark Reform Phase 2" (dal 1° gennaio 2021);
  • "Amendments to IFRS 4 Insurance Contracts deferral of IFRS 19" (dal 1° gennaio 2021);
  • "Amendments to
    • IFRS 3 Business Combinations;
    • IAS 16 Property, Plant and Equipment;

  • IAS 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets
  • Annual Improvements 2018-2020" (tutti dal 1° gennaio 2022);
  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current and Classification of Liabilities as Current or Non-current - Deferral of Effective Date" (dal 1° gennaio 2023);
  • "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements and IFRS Practice Statement 2: Disclosure of Accounting policies" (dal 1° gennaio 2023);
  • "Amendments to IAS 8 Accounting policies, Changes in Accounting Estimates and Errors: Definition of Accounting Estimates" (dal 1° gennaio 2023);
  • "IFRS 17 Insurance Contracts, including Amendments to IFRS 17" (dal 1° gennaio 2023).

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40.

Termini di approvazione e pubblicazione del Bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il Bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di Bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di Bilancio d'esercizio della Capogruppo e il Bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione dell'11 marzo 2021; il Bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 22 aprile 2021, in prima convocazione.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL") Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.
  • attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare rientrano in questa categoria:
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);
    • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari

contrattuali né "Held to collect and sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie);

  • le quote di OICR.;
  • gli strumenti di capitale per i quali il Gruppo non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cosiddetta "OCI Option").

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ("FVOCI")

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente sia mediante la vendita (Business model "Held to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva senza successivo rigiro a conto economico (cosiddetta "OCI Option").

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile

(perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. Tali attività sono inizialmente iscritte al fair value comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono riclassificati nel conto economico.

Gli strumenti di capitale per i quali è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale, le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate sia da titoli di debito sia da crediti, sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese.

I titoli di capitale, al contrario, non sono sottoposti al processo di impairment.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Held to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche,
  • i crediti verso clientela, principalmente costituiti:
    • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
    • da impieghi con la clientela derivanti dalla sottoscrizione di mutui o finanziamenti erogati nell'ambito dell'attività di corporate banking;
    • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
    • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
    • da operazioni di pronti contro termine;
    • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
    • da erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione.
  • i titoli di debito in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della

riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al Settore Npl.

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9 così come più dettagliatamente esposte al paragrafo 16 – Altre informazioni.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni.

Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata.

Nel conto economico, alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" è rilevato l'importo rappresentato dal progressivo rilascio dell'attualizzazione calcolata al momento dell'iscrizione della rettifica di valore.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali o concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

4 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali detenute a scopo di investimento e quelle ad uso funzionale.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • macchine e attrezzature varie;
  • automezzi;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio.

In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del Right of Use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.

Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile, valori residui e metodi d'ammortamento delle attività materiali vengono riviste ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

• fabbricati: non superiore a 34 anni; • mobili: non superiore a 7 anni; • impianti elettronici: non superiore a 5 anni; • altre: non superiore a 5 anni; • migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, essa viene misurata utilizzando il modello del costo secondo lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari; in questo caso l'attività è successivamente ammortizzata a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing e soggetta a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore netto contabile dell'attività ed il corrispettivo percepito) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

5 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione. Qualsiasi utile o perdita derivante dall'eliminazione dell'attività (calcolata come differenza tra il corrispettivo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività) è inclusa nel conto economico.

6 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.

I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel conto economico in voce separata.

7 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al lordo dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali", salvo l'esistenza di un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte anticipate e differite facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferite al Consolidato Fiscale - vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A..

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le imposte differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in Bilancio a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi eccetto i casi in cui:

  • l'imposta anticipata collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte anticipate viene riesaminato a ciascuna data di Bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

8 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa

esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Inoltre accolgono anche i fondi per rischi ed oneri costituti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico gli altri fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

9 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

I debiti per leasing vengono rivalutati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano annullate o scadute o estinte ovvero adempiute. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

10 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferite a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

11 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

12 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere inclusi nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione del Gruppo a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment". Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato.

Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo di maturazione ("vesting period") in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti partecipativi che verranno effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del Settore Npl, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio del tasso d'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Il costo ammortizzato si applica alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con particolare riferimento alle attività finanziarie considerate deteriorate al momento della rilevazione iniziale, siano esse valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, e qualificate come "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" ("Purchased or Originated Credit Impaired Asset - POCI") alla data di rilevazione iniziale si calcola un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "creditadjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.

Attività finanziarie impaired acquistate o originate (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie impaired acquisite o originate (POCI)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati al costo ammortizzato dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Un successivo miglioramento del merito creditizio della controparte, che potrà riflettersi nel valore attuale dei flussi di cassa, comporta la classificazione nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

I crediti del Settore Npl risultano tutti appartenenti alla categoria dei POCI e sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

  • all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
    • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
    • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
    • in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
    • il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati dai modelli di simulazione dei flussi di cassa proprietari, o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
    • il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
    • ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;
    • ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
  • nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), tale variazione viene iscritta nella voce Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito.

Impairment degli strumenti finanziari

Ai sensi dell'IFRS 9, sono soggette alle relative previsioni in materia di impairment le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva diverse dai titoli di capitale e gli impegni all'erogazione di finanziamenti e le garanzie rilasciate che non sono valutati al fair value con impatto a conto economico.

La quantificazione delle "Expected Credit Losses" (ECL) è determinata in funzione della presenza o meno di un incremento significativo del rischio di credito dello strumento finanziario rispetto a quello determinato alla data di rilevazione iniziale del medesimo.

Il modello generale di deterioramento richiede la classificazione in tre Stage degli strumenti finanziari inclusi nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9. I tre Stage riflettono il modello di deterioramento della qualità del credito:

  • Stage 1: strumenti finanziari che non hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale o con un basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio;
  • Stage 2: strumenti finanziari che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale (a meno che abbiano basso rischio di credito alla data di riferimento del bilancio), ma che singolarmente non hanno evidenze oggettive di riduzione di valore;
  • Stage 3: attività finanziarie che hanno avuto un aumento significativo del rischio di credito dal momento della rilevazione iniziale con oggettiva evidenza di perdita alla data di riferimento del Bilancio. Coincide

con le attività deteriorate, ovvero quelle per le quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o esposizione scaduta deteriorata secondo le regole di Banca d'Italia.

Per indicare il significativo aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il significativo aumento del rischio di credito, per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita
  • Transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
    • "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 messa a disposizione a livello consortile dall'outsourcer del sistema informativo (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stato definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni) e delle operatività ove non sia disponibile una base dati adeguatamente profonda per la stima dei recuperi sulle posizioni a sofferenza, per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata utilizzata una LGD pari al floor regolamentare.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macro economico).

I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macro-economiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

I crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica o collettiva a seconda delle casistiche sotto specificate e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I crediti a sofferenza, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, con importo lordo residuo superiore a 100 mila euro sono oggetto di un processo di valutazione analitica, mentre le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile, ad esclusione di quelli riferibili ai portafogli leasing e retail di prestiti personali o mutui, di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente mentre quelle di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso dell'esercizio 2020 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il metodo utilizzato dal Gruppo per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value è il Discounted Cash Flow Model, declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free per pari scadenze, il costo del funding, il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari (Discounted Cash Flow Model o Multipli di mercato di società comparabili).

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato sulla base delle metodologie sopra presentate per la valutazione è il Net Asset Value determinato dalla SGR. Si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli IVS (International Valuation Standards) e/o i RICS Valuation (Professional Standars Red Book). Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come precedentemente descritto.

Infine con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "over the counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA, Credit Value Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA, Debt Value Adjustment).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, ll portafoglio crediti di riferimento è costituito da quell' esposizione per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca Ifis in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca Ifis;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa, ovvero i flussi di cassa attesi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito e i finanziamenti, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31.12.2020 31.12.2019
(in migliaia di euro) L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value con
impatto a conto economico
11.623 19.250 126.975 5.061 24.313 107.724
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.620 19.250 - - 24.313 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
10.003 - 126.975 5.061 - 107.724
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
749.322 - 25.233 1.159.444 - 14.364
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 760.945 19.250 152.208 1.164.505 24.313 122.088
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 18.551 - - 21.844 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 18.551 - - 21.844 -

Legenda:

L1 = Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2 = Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3 = Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 31 dicembre 2020 l'impatto dell'applicazione del Credit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è pari a 0,4 milioni di euro (relativi a derivati di negoziazione); per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Value Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività finanziarie valutate al fair value con Attività
Totale impatto a conto economico
di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazi
one
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligato
riamente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con
impatto
sulla
redditività
complessi
va
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immate
riali
1. Esistenze iniziali 107.724 - - 107.724 14.364 - - -
2. Aumenti 53.346 - - 53.346 26.426 - - -
2.1. Acquisti 49.425 - - 49.425 26.426 - - -
di cui da operazioni di
aggregazione aziendale
21 21
2.2. Profitti imputati a: 3.167 - - 3.167 - - - -
2.2.1. Conto economico 3.167 - - 3.167 - - - -
– di cui plusvalenze 1.199 - - 1.199 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 754 - - 754 - - - -
3. Diminuzioni 34.095 - - 34.095 15.557 - - -
3.1. Vendite 15.375 - - 15.375 - - - -
3.2. Rimborsi 2.197 - - 2.197 4.154 - - -
3.3. Perdite imputate a: 13.777 - - 13.777 - - - -
3.3.1. Conto economico 13.777 - - 13.777 - - - -
– di cui minusvalenze 13.069 - - 13.069 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X 11.403 - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in
diminuzione
2.746 - - 2.746 - - - -
4. Rimanenze finali 126.975 - - 126.975 25.233 - - -

Attività/Passività non 31.12.2020 31.12.2019
misurate al fair value o
misurate al fair value su base
non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
10.218.683 1.239.323 - 9.037.067 8.278.116 241.048 - 8.115.038
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
565 - - 565 720 - - 720
3. Attività non correnti e
gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - 25.560 - - 50.500
Totale 10.219.248 1.239.323 - 9.037.632 8.304.396 241.048 - 8.166.258
1. Passività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
9.908.039 768.887 - 9.108.401 8.463.245 748.984 - 7.721.092
2. Passività associate ad
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 9.908.039 768.887 - 9.108.401 8.463.245 748.984 - 7.721.092
Legenda
VB = Valore di bilancio

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

A.5 - Informativa su cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il succitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dello IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del 2020 non sono rilevabili operazioni ascrivibili alla fattispecie in parola.

4.2 Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2020 31.12.2019
a) Cassa 82 56
b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 82 56

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2020 31.12.2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 1.620 - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 1.620 - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 19.250 - - 24.313 -
1.1 di negoziazione - 19.250 - - 24.313 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) - 19.250 - - 24.313 -
Totale (A+B) 1.620 19.250 - - 24.313 -

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione in essere al 31 dicembre 2020 sono ancora principalmente relative a contratti su tassi di interesse, negoziati dalla società incorporata ex Interbanca S.p.A. con la clientela

Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Queste posizioni sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate. Accanto a queste attività finanziarie, il portafoglio di negoziazione include opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento proprietario del Gruppo la cui attività è iniziata nel secondo semestre del 2019.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori 31.12.2020 31.12.2019
A. Attività per cassa - -
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 1.620 -
a) Banche 382 -
b) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
c) Società non finanziarie 1.238 -
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 1.620 -
B. Strumenti derivati - -
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 19.250 24.313
Totale (B) 19.250 24.313
Totale (A+B) 20.870 24.313

31.12.2020 31.12.2019
Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito - - 3.532 - - 2.715
1.1. Titoli strutturati - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito - - 3.532 - - 2.715
2. Titoli di capitale - - 20.683 - - -
3. Quote di O.I.C.R. 10.003 - 71.476 5.061 - 82.702
4. Finanziamenti - - 31.284 - - 22.307
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2. Altri - - 31.284 - - 22.307
Totale 10.003 - 126.975 5.061 - 107.724
Legenda

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Gli altri titoli di debito sono rappresentati da titoli junior e mezzanine connessi ad operazioni di cartolarizzazione.

I titoli di capitale si riferiscono ad operazioni della funzione di Equity investment in quote di minoranza di società industriali.

31.12.2020 31.12.2019
1. Titoli di capitale 20.683 -
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 2.137 -
di cui: società non finanziarie 18.546 -
2. Titoli di debito 3.532 2.715
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 3.532 2.715
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 81.479 87.763
4. Finanziamenti 31.284 22.307
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 2.525 260
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 28.639 22.047
f) Famiglie 120 -
Totale 136.978 112.785

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Le quote di fondi O.I.C.R. includono, per 46,9 milioni di euro fondi mobiliari chiusi che investono in crediti deteriorati, per 17,7 milioni di euro in fondi mobiliari chiusi che investono in titoli di capitale nonché 10,0 milioni di euro in fondi aperti.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica Voci/Valori 31.12.2020 31.12.2019

Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 721.216 - - 1.124.635 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 721.216 - - 1.124.635 - -
2. Titoli di capitale 28.106 - 25.233 34.809 - 14.364
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 749.322 - 25.233 1.159.444 - 14.364

Legenda

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti per 709 milioni a titoli di Stato italiani.

I "titoli di capitale" si riferiscono a partecipazioni di minoranza. I titoli di livello 3 sono connessi a partecipazioni di minoranza derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione
per debitori/emittenti
Voci/Valori 31.12.2020 31.12.2019
1. Titoli di debito 721.216 1.124.635
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 708.641 1.093.602
c) Banche - 15.212
d) Altre società finanziarie 10.480 13.666
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 2.095 2.155
2. Titoli di capitale 53.339 49.173
a) Banche 18.602 5.752
b) Altri emittenti: 34.737 43.421
- altre società finanziarie 5.961 10.971
di cui: imprese di assicurazione 4.093 3.242
- società non finanziarie 28.776 32.450
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 774.555 1.173.808

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Second
o stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 721.434 721.434 - - (218) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31.12.2020 721.434 721.434 - - (218) - - -
Totale 31.12.2019 1.125.461 1.125.461 - - (826) - - -
di cui: attività
finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

(1) Valore da esporre a fini informativi.

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

31.12.2020 31.12.2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 693.829 - - - - 690.025 373.705 - - - - 373.705
1. Depositi
a scadenza
- - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 693.829 - - X X X 31.162 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - X X X
4. Altri - - - X X X 342.543 - - X X X
B. Crediti verso banche 389.452 - - 58.785 - 211.664 253.185 - - 10.232 - 233.873
1. Finanziamenti 332.719 - - - - 211.664 242.943 - - - - 233.873
1.1 Conti correnti e depositi a 253.060 - - X X X 75.933 - - X X X
vista
1.2 Depositi a scadenza
76.732 - - X X X 161.553 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 2.927 - - X X X 5.457 - - X X X
-
Pronti
contro termine attivi
- - - X X X - - - X X X
-
Finanziamenti per leasing
781 - - X X X 1.400 - - X X X
-
Altri
2.146 - - X X X 4.057 - - X X X
2. Titoli di debito 56.733 - - 58.785 - - 10.242 - - 10.232 - -
2.1 Titoli strutturati 7.116 - - 7.116 - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 49.617 - - 51.669 - - 10.242 - - 10.232 - -
Totale 1.083.281 - - 58.785 - 901.689 626.890 - - 10.232 - 607.578
31.12.2020 31.12.2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 6.275.563 1.593.909 1.465.565 - - 7.811.765 5.739.885 1.604.345 1.364.638 - - 7.432.323
1. Conti correnti 61.165 227.037 198.236 X X X 19.312 41.805 862 X X X
2.
Pronti contro termine attivi
- 1 1 X X X - - - X X X
3. Mutui 1.961.201 171.835 159.479 X X X 1.221.183 110.053 87.629 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
38.001 678.373 683.260 X X X 33.908 563.681 563.786 X X X
5. Finanziamenti per leasing 1.219.241 10.860 499 X X X 1.227.978 16.518 383 X X X
6. Factoring 2.306.234 76.838 1.033 X X X 2.584.609 145.376 1.637 X X X
7. Altri finanziamenti 689.721 428.965 423.057 X X X 652.895 726.912 710.341 X X X
2. Titoli di debito 1.265.929 1 - 1.180.538 - 324.178 306.995 1 - 230.816 - 75.137
2.1. Titoli strutturati 795 - - - - 795 996 - - - - 996
2.2. Altri titoli di debito 1.265.134 1 - 1.180.538 - 323.383 305.999 1 - 230.816 - 74.141
Totale 7.541.492 1.593.910 1.465.565 1.180.538 - 8.135.943 6.046.880 1.604.346 1.364.638 230.816 - 7.507.460

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità del Settore Npl e alle attività deteriorate rinvenienti dalla business combination con il Gruppo GE Capital Interbanca alla data di acquisizione.

Infine, gli altri titoli di debito includono, al 31 dicembre 2020, 1.095,3 milioni di euro di titoli di stato acquistati da Banca Ifis S.p.A. con l'obiettivo di ottimizzare la liquidità del Gruppo. I titoli di livello 3 includono investimenti in titoli di cartolarizzazioni e in emissioni di minibond.

Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
---------------------------------------------------------------- -- -- --
4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti
verso clientela
31.12.2020 31.12.2019
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito: 1.265.929 1 - 306.995 1 -
a) Amministrazioni
pubbliche
1.099.347 - - 216.023 - -
b) Altre società finanziarie 138.649 - - 73.074 - -
di cui: imprese di
assicurazione
- - - - - -
c) Società non finanziarie 27.933 1 - 17.898 1 -
2. Finanziamenti verso: 6.275.563 1.593.909 1.465.565 5.739.885 1.604.345 1.364.638
a) Amministrazioni
pubbliche
633.162 14.340 5 690.911 49.455 3
b) Altre società finanziarie 178.851 5.035 6.241 318.971 4.751 4.123
di cui: imprese di
assicurazione
315 11 - 253 - -
c) Società non finanziarie 4.743.915 328.546 212.731 4.202.819 397.590 222.913
d) Famiglie 719.635 1.245.988 1.246.588 527.184 1.152.549 1.137.599
Totale 7.541.492 1.593.910 1.465.565 6.046.880 1.604.346 1.364.638

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con
basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
comples
sivi(1)
Titoli di debito 1.323.681 1.323.681 - 1 (1.019) - - -
Finanziamenti 6.975.264 606.004 396.168 1.833.192 (63.664) (5.655) (239.285) (42.511)
Totale 31.12.2020 8.298.945 1.929.685 396.168 1.833.193 (64.683) (5.655) (239.285) (42.511)
Totale 31.12.2019 6.315.333 317.563 396.363 1.912.669 (31.955) (5.970) (308.324) (60.379)
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o
originate
X X 40.652 1.513.623 X - - (7.385)

(1) Valore da esporre a fini informativi

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nella seguente tabella è indicato il dettaglio del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive ripartiti per stadi di rischio per i finanziamenti oggetto di "moratorie" o altre misure di concessione Covid-19, o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Valore lordo Rettifiche di valore
complessive
Write-off
Primo
stadio
Di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
parziali
comples
sivi(1)
1. Finanziamenti oggetto di
concessione conformi con le GL
629.525 116.284 22.694 4.716 (9.108) (641) (1.260) n.a.
2. Finanziamenti oggetto di altre
misure di concessione
- - 3.813 7.230 - (200) (3.740) n.a.
3. Nuovi finanziamenti 202.338 1.842 12.288 - (141) (117) - n.a.
Totale 31.12.2020 831.863 118.126 38.795 11.946 (9.249) (958) (5.000) n.a.
Totale 31.12.2019 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

(1) Le informazioni relative ai write-off parziali al 31 dicembre 2020 non sono riportate, in conformità a quanto disposto dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2020 denominata «Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS»

Sezione 7 - Partecipazioni – Voce 70

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Attività/Valori 31.12.2020 31.12.2019
A. Esistenze iniziali 6 -
B. Aumenti - 6
B.1 Acquisti - 6
di cui: da operazioni di aggregazione aziendali - 6
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni 6 -
C.1 Vendite 6 -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 6

La variazione in diminuzione delle partecipazioni è relativa alla vendita della quota di patrimonio netto che al 31 dicembre 2019 era detenuta dal Gruppo della società Elipso Finance S.r.l., società iscritta nell'elenco delle società veicolo di cartolarizzazione tenuto a cura di Banca d'Italia che ammontava a 6 mila euro.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2020 31.12.2019
1. Attività di proprietà 97.173 88.934
a) terreni 20.297 20.297
b) fabbricati 65.883 60.417
c) mobili 1.703 2.188
d) impianti elettronici 4.085 4.629
e) altre 5.205 1.403
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 17.411 16.648
a) terreni - -
b) fabbricati 15.300 14.562
c) mobili - -
d) impianti elettronici 506 495
e) altre 1.605 1.591
Totale 114.584 105.582
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Le attività materiali ad uso funzionale si attestano a 114,6 milioni di euro, rispetto ai 105,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019, in leggero aumento principalmente per l'ingresso nel Gruppo di Farbanca S.p.A. e per alcuni investimenti di miglioria nelle sedi del Gruppo.

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca Ifis. L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo viene sottoposto a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

Attività/Valori 9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
31.12.2020
31.12.2019
Valore di Fair value Valore di Fair value
Bilancio L1 L2 L3 Bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 565 - - 565 720 - - 720
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 565 - - 565 720 - - 720
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 565 - - 565 720 - - 720
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
Altre
elettronici
Totale
31.12.2020
A. Esistenze iniziali lorde 20.297 97.212 12.562 20.546 16.113 166.730
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (22.234) (10.374) (15.422) (13.119) (61.149)
A.2 Esistenze iniziali nette 20.297 74.978 2.188 5.124 2.994 105.581
B. Aumenti - 13.232 3.324 2.052 6.183 24.791
B.1 Acquisti - 11.800 3.306 2.035 1.038 18.179
di cui da operazioni di aggregazione
aziendale
- 1.003 19 12 121 1.155
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - 560 - - - 560
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 872 18 17 5.145 6.052
C. Diminuzioni - (7.027) (3.809) (2.585) (2.367) (15.788)
C.1 Vendite - (153) (21) - (77) (251)
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
-
-
(4.251)
-
(588)
-
(2.582)
-
(1.605)
-
(9.026)
-
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (2.623) (3.200) (3) (685) (6.511)
D. Rimanenze finali nette 20.297 81.181 1.704 4.593 6.809 114.584
D.1 Riduzioni di valore totali nette 19.487 56.004 1.552 4.671 6.918 88.632
D.2 Rimanenze finali lorde 39.784 137.185 3.256 9.264 13.727 203.216
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2020
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (155)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - (155)
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 565
E. Valutazione al fair value - 565

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non vi sono impegni all'acquisto di attività materiali.

Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31.12.2020 31.12.2019
Attività/Valori Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 38.798 X 39.542
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 38.798 X 39.542
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 22.172 - 21.377 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 22.172 - 21.377 -
a) Attività immateriali generate
internamente
- - - -
b) Altre attività 22.172 - 21.377 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate
internamente
- - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 22.172 38.798 21.377 39.542

L'avviamento, pari a 38,8 milioni di euro, deriva per 778 mila euro dal processo di consolidamento integrale della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o. o. e per 38,0 milioni di euro da quello dell'ex Gruppo Fbs, acquisito nel corso del 2019. La riduzione del valore dell'avviamento rispetto al dato al 31 dicembre 2019 è dovuta, oltre all'effetto cambio sul goodwill della controllata polacca, alla svalutazione integrale effettuata nel corso del 2020 con riferimento all'avviamento allocato alla controllata Cap.Ital.Fin., pari a 700 mila euro, effettuata per riallineare la stessa al corrispondente valore delle sue attività e passività nette di bilancio.

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2020 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate internamente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 39.542 - - 21.377 - 60.919
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette 39.542 - - 21.377 - 60.919
B. Aumenti - - - 9.567 - 9.567
B.1 Acquisti - - - 9.567 - 9.567
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne
X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni (744) - - (8.772) - (9.516)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore (700) - - (8.772) - (9.472)
- Ammortamenti X - - (8.772) - (8.772)
- Svalutazioni: (700) - - - - (700)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico (700) - - - - (700)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative (44) - - - - (44)
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 38.798 - - 22.172 - 60.970
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -
E. Rimanenze finali lorde 38.798 - - 22.172 - 60.970
F. Valutazione al costo
Legenda
DEF: a durata definita
- - - - - -

INDEF: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono principalmente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

10.3 Altre informazioni Informazioni sull'avviamento

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.

Nel caso del Gruppo Banca Ifis, le operazioni di acquisizione effettuate nel corso dei precedenti esercizi (delle società Ifis Finance Sp. z o. o., Cap. Ital. Fin. S.p.A. e dell'ex Gruppo Fbs) hanno comportato la rilevazione di avviamenti per complessivi 39,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Con riferimento invece all'operazione di acquisizione del 70,77% delle quote di Farbanca effettuata nel corso del 2020, essa non ha generato alcun goodwill. Per maggiori dettagli sull'operazione sopra citata si veda la parte G della presente Nota Integrativa.

Il valore dell'avviamento di 39,5 milioni al 31 dicembre 2019 si è ridotto a 38,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020, per effetto della dinamica riepilogata nel prospetto che segue, in cui i valori dell'avviamento iscritti nel Bilancio consolidato sono dettagliati per CGU (che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli impairment test sugli avviamenti per la verifica del valore recuperabile).

AVVIAMENTO: MOVIMENTAZIONE DELL'ESERCIZIO
(in migliaia di euro)
Avviamento
al
31.12.2019
Aggiornamento
tassi di cambio
Svalutazione Avviamento
al
31.12.2020
Avviamento Gruppo Fbs (CGU "Settore Npl") 38.020 - - 38.020
Avviamento Ifis Finance Sp. z o. o.
(CGU "Settore Commercial & Corporate Banking")
822 (44) - 778
Totale avviamento 38.842 (44) - 38.798

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Si segnala infine che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli relativi agli asset in essere al momento dell'impairment test; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti, dei contratti, ecc., distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.

Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.

Si precisa, inoltre, che le metodologie, gli assunti alla base della procedura di impairment test dell'avviamento e i relativi risultati, definiti dal management, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto del Bilancio 2020.

L'impairment test delle CGU e degli avviamenti La definizione delle Cash Generating Unit (CGU)

La stima del Valore d'Uso, ai fini dell'effettuazione del test di impairment, ai sensi dello IAS 36, di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU).

Dal testo dello IAS 36 si deduce la necessità di correlare il livello al quale l'avviamento è testato con il livello di reporting interno al quale la direzione controlla le dinamiche accrescitive e riduttive di tale valore. Sotto questo profilo, la definizione di tale livello dipende strettamente dai modelli organizzativi e dall'attribuzione delle responsabilità gestionali ai fini della definizione degli indirizzi dell'attività operativa e del conseguente monitoraggio. I modelli organizzativi possono prescindere (e nel caso del Gruppo Banca Ifis prescindono) dall'articolazione delle entità giuridiche attraverso le quali è sviluppata l'operatività e, molto spesso, sono strettamente correlati con la definizione dei segmenti operativi del business che sono alla base della rendicontazione per Settori operativi prevista dall'IFRS 8. Queste considerazioni con riferimento ai criteri per la determinazione delle CGU per l'impairment test dell'avviamento sono, peraltro, coerenti con la definizione di valore recuperabile di un'attività - la cui determinazione è alla base degli impairment test - secondo la quale è rilevante l'importo che l'impresa si attende di recuperare da quella attività, considerando le sinergie con altre attività.

Dunque, in coerenza con le logiche di formazione dei prezzi che hanno dato origine alla contabilizzazione dell'avviamento, il valore recuperabile ai fini degli impairment test della CGU cui l'avviamento è allocato deve includere la valorizzazione delle sinergie non solo esterne (o universali) ma anche quelle interne, che lo specifico acquirente può ritrarre dall'integrazione delle attività acquisite nelle proprie combinazioni economiche, evidentemente in funzione dei modelli di gestione del business definiti.

In considerazione di quanto sopra, e in linea con la Policy di Gruppo, sono state identificate le CGU con i Settori operativi così come definiti nella informativa di Bilancio consolidato (Settore Commercial & Corporate Banking e Settore Npl).

Considerata la non significatività dell'avviamento connesso all'acquisizione della partecipazione in Ifis Finance Sp. z o.o. sul totale del Settore Commercial & Corporate Banking, come espediente pratico si è preferito effettuare il test di impairment a livello di singola società.

Il valore contabile delle CGU

Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in modo coerente con il criterio con cui è stimato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una

CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale. In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie.

Seguendo questa impostazione, il valore contabile delle CGU del Gruppo Banca Ifis può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato, inclusa l'eventuale parte di pertinenza di terzi. In ogni caso, nell'ambito delle operazioni di aggregazione effettuate da Banca Ifis da cui è derivata l'iscrizione di un avviamento, non risulta alcuna quota di avviamento di pertinenza di terzi poiché sono tutte operazioni a cui è conseguito un controllo al 100%.

Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad un singolo Settore è stato determinato attraverso la sommatoria dei singoli contributi patrimoniali a livello consolidato.

Nella tabella che segue sono riportati i valori contabili delle CGU e le quote di avviamento allocate ad ognuna di esse in essere prima di essere assoggettati alla verifica annuale di impairment.

Valori al 31.12.2020 (ante impairment)
VALORI CONTABILI E AVVIAMENTI ALLOCATI
(in migliaia di euro)
Valore contabile di cui avviamento
quota Gruppo
di cui avviamento
di pertinenza di
terzi
Settore Npl 512.322 38.020 -
Ifis Finance Sp. z o. o. 36.655 778 -
Totale 548.977 38.798 -

Criteri per la stima del Valore d'Uso delle CGU

Il valore d'uso (Value in Use – VIU) è il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati che derivano dall'uso continuativo dell'attività e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile.

I flussi di cassa sono composti dai flussi di cassa dall'attività nella sua attuale condizione, e dai flussi di cassa derivanti da previsioni di budget, proiezione a breve termine e terminal value, rettificati per i rischi specifici della società.

In particolare lo IAS 36 richiede proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili specifiche per CGU, che riflettano il valore della CGU nelle sue condizioni attuali e che rappresentino la migliore stima effettuabile dal management in merito all'insieme di condizioni economiche esistenti nel corso della restante vita utile della CGU.

Ai fini della procedura di impairment test, si fa riferimento al valore d'uso stimato sulla base dell'approccio valutativo identificabile con il metodo conosciuto nella dottrina come "Discounted Cash Flow - DCF". Il metodo stima il valore d'uso di un'attività mediante l'attualizzazione dei flussi finanziari attesi, determinati sulla base di proiezioni economico-finanziarie elaborate dal management in riferimento all'attività valutata.

Nel caso delle banche e istituzioni finanziarie in genere, il flusso finanziario disponibile è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Per quanto concerne la determinazione del valore d'uso delle CGU in questione, si è ritenuto opportuno applicare la metodica della valutazione del Dividend Discount Model ("DDM") nella variante dell'Excess Capital. Il metodo in parola rientra tra i metodi basati sui flussi di cassa prospettici, in questo caso rappresentati da dividendi futuri, riconosciuti dalla maggiore dottrina e prassi, soprattutto con riferimento alle società o rami di essa soggette al rispetto dei requisiti minimi di capitale regolamentare.

Tale metodologia consente di tenere conto dell'attuale consistenza patrimoniale delle società/rami d'azienda oggetto di valutazione rispetto ai requisiti di vigilanza e delle loro prospettive reddituali riflesse nelle proiezioni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità attraverso un appropriato tasso di crescita di lungo periodo "g" ai fini della stima del cosiddetto "Terminal Value".

I flussi finanziari futuri devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati, e utilizzando un coefficiente Beta appropriato in considerazione della rischiosità dei rispettivi ambiti operativi.

La stima dei flussi finanziari

Il flusso di cassa atteso è inteso come il flusso finanziario distribuibile tenendo conto dei vincoli patrimoniali imposti dall'Autorità di Vigilanza o ritenuti congrui per il presidio del rischio tipico dell'attività analizzata. Pertanto, i flussi finanziari futuri sono identificabili come i flussi che potenzialmente potrebbero essere distribuiti dopo aver soddisfatto i vincoli minimi di capitale allocato. Nelle previsioni dei flussi finanziari disponibili è stato considerato il mantenimento di un livello di CET1 in linea con le disposizioni di Vigilanza, pari al 8,12% (valore minimo previsto dall'ultimo SREP ricevuto e relativo al Gruppo Banca Ifis). Si ritiene di considerare il limite consolidato SREP in quanto soglie maggiori sono imposte internamente nel rispetto di un quadro di controllo, dove sono previste soglie di allerta e warning. Il limite consolidato viene rispettato come richiesto dall'Organo di Vigilanza. Implicitamente, tale limite si esplica in limiti superiori ai minimi regolamentari per le controllate. Le verifiche interne, con soglie più alte in ambito RAF, permettono prudenzialmente di evitarne gli sforamenti.

La determinazione del valore recuperabile poggia sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi e relativi al Budget 2021 e i prospetti inerziali relativi agli esercizi 2022 e 2023 per le CGU in questione (Settore Npl e Ifis Finance Sp z o.o.) così come approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 14 gennaio 2021.

Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della stima del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime".

I tassi di attualizzazione dei flussi

Il Valore d'Uso è stimato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato riferiti sia alla componente del valore temporale sia alla componente relativa al rischio Paese, oltre ai rischi specifici delle attività considerate.

Il tasso di attualizzazione è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il tasso di attualizzazione viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").

Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:

  • con riferimento alla componente risk free ed al risk premium si sono tenuti in considerazione i valori attuali estremamente contenuti con riferimento al contesto generale dei tassi di interesse. Sebbene, infatti, il livello dei tassi di interesse non sia previsto incrementarsi significativamente (almeno nel brevemedio periodo), è comunque opportuno svolgere alcune riflessioni per valutare se la situazione attuale possa, o meno, essere ragionevolmente prevista durare anche oltre il c.d. "periodo esplicito" di proiezione dei flussi finanziari per le valutazioni ai fini dei test di impairment. Come noto, infatti, una componente rilevante del calcolo del valore delle CGU è rappresentato dal c.d. Terminal Value, calcolato come rendita perpetua di un flusso di cassa conseguibile "a regime"; in tal senso le riflessioni si devono concentrare sull'analisi dell'attuale contesto macroeconomico, per verificare se il corrente livello dei tassi d'interesse possa essere rappresentativo di una situazione ordinaria e quindi incorporabile nel tasso di sconto del flusso implicito nel Terminal Value, in una logica di calcolo di lungo periodo, quale quella sottostante il processo di impairment test. Sulla base della situazione descritta in precedenza, considerata la già citata prospettiva di lungo periodo che deve guidare l'impairment test, si è ritenuto, per il Bilancio 2020, di utilizzare:
    • come risk free rate per la CGU Settore Npl il valore puntuale del rendimento lordo del BTP decennale italiano, rilevato in data 31 dicembre 2020, mentre per la CGU Ifis Finance Sp. z o. o. il dato puntuale del rendimento lordo del titolo di stato polacco decennale rilevato alla medesima data;
    • come risk premium il rendimento medio del mercato, determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo tra i titoli azionari ed obbligazionari;
  • il coefficiente Beta, che misura la rischiosità specifica della singola azienda o Settore operativo, è stato determinato come di seguito:
    • per la CGU Settore Npl è stata utilizzata la media, rilevata su un periodo di osservazione di 2 anni e su base settimanale, dei Beta relativi ad un campione di società quotate comparabili;
    • per la CGU Ifis Finance Sp. z o. o.è stato adottato il Beta di Banca Ifis determinato sulla base delle osservazioni a 2 anni con frequenza settimanale.

I risultati dell'impairment test

Gli esiti dell'impairment test hanno evidenziato come, al 31 dicembre 2020, i Valori d'Uso delle CGU Settore Npl e Ifis Finance Sp. z o.o. fossero superiori ai rispettivi valori contabili. Non è stato dunque necessario procedere ad alcuna svalutazione degli avviamenti testati per impairment.

Le analisi di sensitività

Poiché il Valore d'Uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte, come richiesto dai principi IAS/IFRS, delle analisi di sensitività finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri e ipotesi di fondo.

In particolare, per le CGU che presentano valori residui di avviamento, è stato verificato l'impatto sul Valore d'Uso di una variazione del tasso di crescita "g" del +/-1% e un delta del Ke del +/-1%.

Per nessuna delle CGU oggetto di verifica emergerebbero casistiche di impairment nei casi analizzati.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo 11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2020 31.12.2019
A. Attività per imposte anticipate lorde 307.176 334.316
A1. Crediti (incluse cartolarizzazioni) 221.395 221.055
A2. Altri strumenti finanziari 714 1.088
A3. Avviamenti 12.573 12.574
A4. Oneri pluriennali - -
A5. Immobilizzazioni materiali 2.762 2.729
A6. Fondi per rischi e oneri 15.538 9.416
A7. Spese di rappresentanza - -
A8. Oneri relativi al personale 2 -
A9. Perdite fiscali 51.051 81.232
A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare - -
A11. Altre 3.141 6.222
B. Compensazione con passività fiscali differite - -
C. Attività per imposte anticipate nette 307.176 334.316

Le attività per imposte anticipate ammontano a 307,2 milioni di euro contro 334,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019 di cui 51,1 milioni di euro su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (81,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Il Gruppo ha beneficiato dell'art. 55, DL 18/2020 (c.d. "Cura Italia") procedendo a trasformare in credito d'imposta attività per imposte anticipate su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE per 28,4 milioni di euro.

Non si intravedono al momento rischi sulla non recuperabilità delle imposte anticipate in un orizzonte di mediolungo termine.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2020 31.12.2019
A. Passività per imposte differite lorde 36.136 40.770
A1. Plusvalenze da rateizzare - -
A2. Avviamenti - -
A3. Immobilizzazioni materiali 536 5.964
A4. Strumenti finanziari 1.022 1.494
A5. Oneri relativi al personale - -
A6. Altre 34.578 33.312
B. Compensazione con attività fiscali anticipate - -
C. Passività per imposte differite nette 36.136 40.770

Le passività per imposte differite, pari a 36,1 milioni di euro, includono principalmente 31,4 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 0,5 milioni di euro sulle rivalutazioni sugli immobili, 2,9 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali e 1 milione di euro relativo ad attività finanziarie valutate a fair value (FVOCI).

La diminuzione delle passività fiscali differite per 4,6 milioni di euro rispetto al dato di 40,8 milioni di euro di fine esercizio 2019 è dovuto principalmente al rigiro derivante dalla cessione dell'immobile di Milano, Corso Venezia 56, su cui erano iscritte imposte differite passive derivanti dall'impatto del passaggio ai principi contabili internazionali IAS-IFRS (FTA).

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31.12.2020 31.12.2019
1. Importo iniziale 333.041 342.433
2. Aumenti 21.734 22.377
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 19.136 8.782

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

a) relative a precedenti esercizi 892 5
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 18.244 8.777
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 2.598 13.595
- di cui da operazioni di aggregazione aziendale 2.598 -
3. Diminuzioni 48.569 31.769
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 20.108 30.479
a) rigiri 17.517 26.191
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 51 -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre 2.540 4.288
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 28.461 1.290
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 28.461 -
b) altre - 1.290
4. Importo finale 306.206 333.041

Con riferimento alle variazioni delle Imposte anticipate (in contropartita del conto economico) si specifica che:

  • tra le variazioni in aumento sono state incluse le imposte anticipate rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di consolidamento della società Gemini e Farbanca;
  • tra le variazioni in diminuzione sono state incluse le imposte anticipate trasformate a seguito del beneficio accordato dall'art. 55, DL 18/2020;
  • non sono state incluse le imposte anticipate relative al risultato fiscale dell'esercizio in quanto contabilizzate tra le altre attività e altre passività come Credito e Debito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera per effetto degli accordi di consolidamento in vigore.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31.12.2020 31.12.2019
1. Importo iniziale 218.430 218.430
2. Aumenti 2.155 -
3. Diminuzioni 1.412 -
3.1 Rigiri 1.412 -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 219.173 218.430

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2020 31.12.2019
1. Importo iniziale 39.263 38.597
2. Aumenti 4.943 4.465
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 4.943 1.573
a) relative a precedenti esercizi 7 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 4.936 1.573
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 2.892
3. Diminuzioni 9.095 3.799
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 9.011 3.799
a) rigiri 9.011 933
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 2.866
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 84 -
4. Importo finale 35.111 39.263
11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
31.12.2020 31.12.2019
1. Importo iniziale 1.275 5.831
2. Aumenti 1.214 110
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 110
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 110
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 1.214 -
3. Diminuzioni 1.519 4.666
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 1.519 4.666
a) rigiri - 4.663
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre 1.519 3
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 970 1.275

La variazione è strettamente connessa con l'effetto fiscale della variazione negativa della riserva di fair value delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2020 31.12.2019
1. Importo iniziale 1.507 758
2. Aumenti 439 998
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 439 750
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 439 750
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 248
3. Diminuzioni 921 249
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 921 1
a) rigiri - 1
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 921 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 248
4. Importo finale 1.025 1.507

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

31.12.2020 31.12.2019
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie - -
A.2 Partecipazioni - -
A.3. Attività materiali - 25.560
di cui: ottenute tramite l'esecuzione delle garanzie ricevute - -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale (A) - 25.560
di cui valutate al costo - 25.560
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiai - -
di cui: ottenute tramite l'esecuzione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7. Altre attività - -
Totale (B) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale (C) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3. Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale (D) - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Le attività non correnti in via di dismissione iscritte al 31 dicembre 2019 si riferivano all'immobile di Corso Venezia a Milano per il quale era stata sottoscritta, a fine 2019, di una offerta vincolante di cessione al prezzo di 50,5 milioni di euro. Tale immobile è stato oggetto di cessione nel corso del 2020 ad un prezzo pari all'offerta ricevuta.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31.12.2020 31.12.2019
Crediti verso Erario 17.168 41.280
Ratei e risconti attivi 35.022 34.522
Depositi cauzionali 1.152 1.215
Debitori per fatture 57.953 70.933
Crediti diversi 165.010 163.637
Partite transitorie varie 19.229 16.422
Portafoglio effetti saldo buon fine 21.944 24.966
Totale 317.478 352.975

Le altre partite diverse includono per 83,3 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera, in virtù degli accordi per il consolidamento fiscale (106,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

31.12.2020 31.12.2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value VB Fair Value
VB L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 2.116.961 X X X 792.168 X X X
2. Debiti verso banche 250.121 X X X 167.309 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a
vista
4.994 X X X 27.926 X X X
2.2 Depositi a scadenza 132.304 X X X 119.663 X X X
2.3 Finanziamenti 112.421 X X X 19.280 X X X
2.3.1 Pronti contro termine
passivi
- X X X - X X X
2.3.2 Altri 112.421 X X X 19.280 X X X
2.4 Debiti per impegni di
riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X - X X X
2.6 Altri debiti 402 X X X 440 X X X
Totale
Legenda
2.367.082 - - 2.367.082 959.477 - - 959.477

VB = Valore di bilancio

I debiti verso banche ammontano a 2.367,1 milioni di euro in crescita del 146,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2019. L'incremento è riconducibile alla sottoscrizione a giugno 2020 di una tranche TLTRO III per nominali 1.900 milioni di euro con scadenza giugno 2023 e al contestuale rimborso anticipato della tranche TLTRO II sottoscritta nel 2017.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
-- -- -- -- ---------------------------------------------------------------- --
31.12.2020 31.12.2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 1.256.402 X X X 1.013.871 X X X
2. Depositi a scadenza 4.017.198 X X X 4.065.418 X X X
3. Finanziamenti - X X X 150.280 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi - X X X 150.280 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 16.891 X X X 15.250 X X X
6. Altri debiti 181.383 X X X 41.420 X X X
Totale 5.471.874 - - 5.085.4415.286.239 - - 5.309.828

Legenda VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2020 a 5.471,9 milioni di euro e risultano in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2019 in quanto la diminuzione, controllata e indotta da politiche di contenimento dei costi, della raccolta retail (principalmente Rendimax e Contomax) che passa da 4.791,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019 a 4.460,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020, è più che compensata dalla crescita in altri depositi vincolati.

Si evidenzia che il Gruppo non effettua operazioni denominate "term structured repo".

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

31.12.2020 31.12.2019
Tipologia titoli/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 2.068.672 768.887 - 1.262.879 2.217.078 748.984 - 1.451.336
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 2.068.672 768.887 - 1.262.879 2.217.078 748.984 - 1.451.336
2. Altri titoli 411 - - 411 451 - - 451
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 411 - - 411 451 - - 451
Totale 2.069.083 768.887 - 1.263.290 2.217.529 748.984 - 1.451.787
Legenda

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le obbligazioni comprendono, per capitale e interessi, per complessivi 969,0 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, le obbligazioni senior emesse da Banca Ifis S.p.A. per complessivi 634,9 milioni di euro nonché il bond Tier 2 di 402,1 milioni di euro emesso a metà ottobre del 2017. La voce include inoltre 62,7 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari emessi dalla società incorporata ex Interbanca S.p.A..

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 402,1 milioni di euro, relativi all'emissione del Bond Tier 2 avvenuta a metà ottobre 2017 per nominali 400 milioni di euro.

1.6 Debiti per leasing
31.12.2020 31.12.2019
Debiti per leasing 16.891 15.907

Il debito suesposto è relativo per 13,6 milioni di euro ai contratti di locazione di immobili e autovetture rientranti nel perimetro di applicazione del principio contabile IFRS 16, come più diffusamente commentato nella "Parte M – Informativa sul leasing" del presente documento.

Include inoltre per 3,1 milioni di euro il leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede del Settore Npl fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento

di 216 rate mensili di circa 28 mila euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1,9 milioni di euro. L'immobile è attualmente utilizzato come ulteriore sede operativa di Banca Ifis.

31.12.2020 31.12.2019
Tipologia
operazioni/Valori
Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value* VN L1 L2 L3 value*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - - 18.551 - - - - 21.844 - -
1.1 Di negoziazione X - 18.551 - X X - 21.844 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 18.551 - X X - 21.844 - X
Totale (A+B) - - 18.551 - - - - 21.844 - -

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Legenda

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair Value* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali correnti, pari a 12,0 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale dell'esercizio (28,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Le passività per imposte differite, pari a 36,1 milioni di euro, sono meglio descritte nella sezione 11 dell'attivo cui si fa rimando.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31.12.2020 31.12.2019
Debiti verso fornitori 98.327 103.398
Debiti verso il personale 14.845 17.279
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 8.669 13.937
Somme a disposizione della clientela 50.177 20.596
Ratei e risconti passivi 2.600 2.641
Altri debiti 203.629 190.865
Partite transitorie varie 60.064 41.306
Totale 438.311 390.022

Gli altri debiti includono per 17,3 milioni di euro un debito nei confronti della controllante La Scogliera derivante dall'applicazione del consolidato fiscale.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2020 31.12.2019
A. Esistenze iniziali 9.977 8.039
B. Aumenti 1.688 3.173
B.1 Accantonamento dell'esercizio 363 984
B.2 Altre variazioni 1.160 353
B.3 Operazioni di aggregazione aziendale 165 1.836
C. Diminuzioni 2.430 1.235
C.1 Liquidazioni effettuate 1.644 401
C.2 Altre variazioni 786 834
D. Rimanenze finali 9.235 9.977

Gli aumenti derivanti da operazioni di aggregazione aziendale riguardano i saldi debitori per trattamento di fine rapporto confluiti nel Gruppo per effetto dell'acquisizione di Farbanca S.p.A..

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

9.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dal 1° gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007.

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Componenti 31.12.2020 31.12.2019
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 10.988 3.952
2. Fondi su altri impegni e garanzie finanziarie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 42.956 29.013
4.1 controversie legali e fiscali 21.016 22.894
4.2 oneri per il personale 7.148 614
4.3 altri 14.792 5.505
Totale 53.944 32.965

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e
garanzie
finanziarie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
31.12.2020
A. Esistenze iniziali - - 29.013 29.013
B. Aumenti - - 20.893 20.893
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 20.476 20.476
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- - - -
B.4 Altre variazioni - - 417 417
Operazioni di aggregazione aziendale - - 312 312
C. Diminuzioni - - 6.950 6.950
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - 3.274 3.274
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di
sconto
- - - -
C.3 Altre variazioni - - 3.676 3.676
D. Rimanenze finali - - 42.956 42.956

La variazione per "Operazioni di aggregazione aziendale" è riconducibile all'acquisizione di Farbanca S.p.A..

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 2.948 - 323 3.271
Garanzie finanziarie rilasciate 287 2 7.428 7.717
Totale 3.235 2 7.751 10.988

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 dicembre 2020 il saldo pari a 11,0 milioni di euro, in aumento rispetto al valore di fine esercizio precedente (pari a 4,0 milioni di euro), riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo.

10.6 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

Controversie legali e tributarie

Al 31 dicembre 2020 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 21,0 milioni di euro. Tale importo si compone come di seguito dettagliato:

  • 11,2 milioni di euro relativi a 32 controversie legate all'Area Factoring (a fronte di un petitum complessivo di 32,9 milioni di euro), tali controversie sono sostanzialmente connesse alla richiesta di ripetizione di somme incassate o a pagamenti sotto garanzia relativi a posizioni di factoring in pro soluto;
  • 5,9 milioni di euro (a fronte di un petitum di 64,0 milioni di euro) relativi a 12 controversie riguardanti l'Area Corporate Banking & Lending derivanti dalla ex Interbanca;
  • 1,0 milioni di euro (a fronte di un petitum di 3,1 milioni di euro) relativi a 47 cause connesse all'Area Leasing e crediti commerciali;
  • 1,3 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 3,7 milioni di euro) a 35 controversie legate a crediti della controllata Ifis Npl;
  • 1,0 milioni di euro a varie controversie riguardanti Credifarma;
  • 395 mila euro (con un petitum corrispondente di 4,0 milioni di euro) relativi a 31 contenziosi con clienti e agenti riferibili a Cap. Ital. Fin.;
  • 149 mila euro a varie controversie riguardanti Farbanca;
  • 81 mila euro a 4 controversie relative a Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), caratterizzate da un petitum di complessivi 352 mila euro;
  • 38 mila euro (a fronte di un petitum di medesimo importo) relativi a contenziosi afferenti alla partecipata Ifis Rental Services.

Oneri per il personale

Al 31 dicembre 2020 sono iscritti fondi per il personale per 7,1 milioni di euro (0,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al fine di dar corso al programma di razionalizzazione dei costi previsto nell'ambito del Piano Industriale 2020-2022 presentato il 14 gennaio 2020 il Gruppo ha attivato la procedura relativa al ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà allo scopo di attivare esodi per prepensionamenti, su base esclusivamente volontaria per coloro che, già nel 2020, abbiano i requisiti per accedere al Fondo e che matureranno i requisiti per accedere al trattamento pensionistico A.G.O. entro il 31 dicembre 2024. L'accantonamento del Gruppo al Fondo di Solidarietà al 31 dicembre 2020 è pari a 6,6 milioni di euro.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 31 dicembre 2020, sono in essere "Altri fondi" per 14,8 milioni di euro (5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2019) costituiti principalmente da 7,1 milioni di euro a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti, 5,1 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2019 e da 0,7 milioni di euro per fondo reclami. L'incremento di 9,3 milioni di euro della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2019 è dovuto prevalentemente all'accantonamento effettuato a fronte di probabili indennizzi contrattuali per cessione di crediti e all'incremento del fondo reclami per estinzioni anticipate.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2020 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti. Società coinvolta Ifis Leasing S.p.A. (ex – Gruppo GE Capital Interbanca)

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2014. Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 242,7 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo alla presunta «stabile organizzazione» in Italia della società polacca

A seguito dell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza relativamente a Imposte Dirette, IVA e degli altri tributi per le annualità d'imposta 2016 e 2017 e 2013/2015, limitatamente ai rapporti intrattenuti con la controllata polacca Ifis Finance Sp. z o. o., sono stati notificati Avvisi di Accertamento con riferimento alle annualità 2013/2015. La Guardia di Finanza sostiene di aver ravvisato elementi idonei a ritenere che, nel Paese estero (Polonia), sia stata costituita una "stabile organizzazione" di Banca Ifis e non un autonomo soggetto giuridico con capacità di autodeterminazione. In altre parole, disconoscendo l'autonoma organizzazione giuridica della Società con contestuale residenza fiscale della stessa in Polonia, i costi ed i ricavi della sede in Polonia costituirebbero componenti positivi o negativi produttivi di reddito imponibile in Italia (al netto del credito di imposta per le imposte pagate all'estero in via definitiva). Complessivamente sono state accertate maggiori imposte per 756 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%. Il Gruppo - ritenendo infondata la pretesa della Amministrazione Finanziaria - provvederà a impugnare l'Avviso di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie, avendo effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

In merito a tutti i contenziosi fiscali sopra citati, il Gruppo supportato dai propri consulenti fiscali, ha valutato il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile e pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre società partecipate. In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2020 31.12.2019
170 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
180 Azioni proprie (in migliaia di euro) (2.948) (3.012)
Numero azioni proprie 351.427 359.144
Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (359.144) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.451.951 -
B. Aumenti 7.717 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 7.717 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.459.668 -
D.1 Azioni proprie (+) 351.427 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

13.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

13.4 Riserve di utili: altre informazioni Voci/Componenti 31.12.2020 31.12.2019 Riserva legale 20.010 17.806 Riserva straordinaria 613.614 546.261 Altre riserve 681.855 690.779 Totale riserve di utili 1.315.479 1.254.846 Altre riserve, diverse da "riserve di utili" 5.392 5.392 Totale voce 150 riserve 1.320.871 1.260.238

Si segnala che le riserve di utili alla voce "Altre riserve" includono una riserva patrimoniale, indisponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, per euro 633,4 milioni di euro pari al "gain

on bargain purchase" emerso dall'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013) e dell'art. 1, comma 704 della Legge di Bilancio per il 2020 (Legge n. 160 del 27.12.2019), Il Gruppo Banca Ifis ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui taluni beni immobili. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 15,3 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca Ifis S.p.A. effettuata nel 2017, l'incorporante ha ricostituito, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L. 7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro;
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca Ifis e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 210 Patrimonio di pertinenza di terzi

Denominazione imprese 31.12.2020 31.12.2019
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi
significative
1. Credifarma S.p.A. 5.795 5.567
2. Ifis Real Estate S.p.A. - 4
3. Farbanca S.p.A. 20.475 -
Totale 26.270 5.571

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

Altre informazioni

  1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31.12.2020 31.12.2019
1. Impegni a erogare fondi 1.065.053 2.355 21.698 1.089.106 791.102
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - 1.474
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 74.756 - - 74.756 184.229
e) Società non finanziarie 670.690 1.770 19.703 692.163 352.290
f) Famiglie 319.607 585 1.995 322.187 253.109
2. Garanzie finanziarie rilasciate 319.911 314 44.884 365.109 287.891
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 86.622 314 806 87.742 32.320
d) Altre società finanziarie 8.713 - - 8.713 6.568
e) Società non finanziarie 219.668 - 31.551 251.219 232.385
f) Famiglie 4.908 - 12.527 17.435 16.618

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
31.12.2020 31.12.2019
Altre garanzie rilasciate 5.474 19
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 11 19
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie 5.474 19
f) Famiglie - -
Altri impegni 32.348 39.657
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 32.348 39.657
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2020 31.12.2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 713.017 1.096.321
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.142.749 228.882
4. Attività materiali - -
- di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva così come le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rispettivamente per 708,6 milioni di euro e 1.095,3 milioni si riferiscono a titoli di stato a garanzia delle operazioni di finanziamento presso l'Eurosistema.

La restante parte delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferisce a depositi bancari a garanzia di operazioni in derivati.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di
banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
-
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 987.698
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 7.149
2. altri titoli 980.549
c) titoli di terzi depositati presso terzi 938.343
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 3.078.116
4. Altre operazioni -

4.3 Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziame
nti
Altre
operazioni
Totale
31.12.2020
Totale
31.12.2019
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico:
5 787 923 1.715 5.923
1.1. Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
- - - - -
1.2. Attività finanziarie designate al
fair value
- - - - -
1.3. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
5 787 923 1.715 5.923
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
938 - X 938 3.864
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
9.942 420.840 - 430.782 427.721
3.1. Crediti verso banche 711 7.390 X 8.101 3.026
3.2. Crediti verso clientela 9.231 413.450 X 422.681 424.695
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 13.500 13.500 15.835
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 10.885 421.627 14.423 446.935 453.343
di cui: interessi attivi su attività
finanziarie impaired
- 171.833 - 171.833 146.778
di cui: interessi attivi su leasing
finanziario
- 44.519 - 44.519 44.289

Con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico gli importi sono riferiti a titoli di debito e finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test, mentre con riferimento alla voce Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva gli importi indicati sono rinvenienti dai titoli, prevalentemente di Stato, in portafoglio.

Gli interessi attivi su crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato riferiti a Titoli di debito sono relativi a tranche senior di cartolarizzazione assistita da garanzia dello Stato (GACS) sottoscritte dal Gruppo e al portafoglio titoli costituito come impiego di liquidità.

Infine gli interessi attivi su crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato riferiti a finanziamenti sono attinenti a crediti del Settore Npl per 140,1 milioni di euro (128,4 milioni di euro nel 2019).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2020 31.12.2019
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 6.326 7.877

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31.12.2020
Totale
31.12.2019
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(72.480) (35.209) - (107.689) (114.321)
1.1 Debito verso banche centrali (1.459) X X (1.459) (2.741)
1.2 Debiti verso banche (1.666) X X (1.666) (2.341)
1.3 Debiti verso clientela (69.355) X X (69.355) (78.523)
1.4 Titoli in circolazione X (35.209) X (35.209) (30.714)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair
value
(14) - - (14) (10)
4. Altre passività e fondi X X (4) (4) (6)
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale (72.494) (35.209) (4) (107.707) (114.337)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
(258) - - (258) (235)

Gli interessi passivi su debiti verso clientela valutati al costo ammortizzato si riferiscono per 61,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 (70,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019) alla raccolta retail effettuata principalmente tramite il conto deposito Rendimax e Contomax.

Gli interessi passivi su titoli in circolazione si riferiscono per 7,0 milioni di euro ai costi del funding dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine 2016 come meglio descritto nella Parte E della presente Nota integrativa.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta
31.12.2020 31.12.2019
Interessi passivi su passività in valuta (1.323) (2.118)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
31.12.2020 31.12.2019
a) garanzie rilasciate 1.789 2.004
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 5.668 8.395
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli - 53
3.1. individuali - 53
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 4 -
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 1 -
8. attività di consulenza 181 -
8.1. in materia di investimenti - -
8.2. in materia di struttura finanziaria 181 -
9. distribuzione di servizi di terzi 5.482 8.342
9.1. gestioni di portafogli - -
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi 5.410 -
9.3. altri prodotti 72 8.342
d) servizi di incasso e pagamento 5.389 3.430
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 1.960 5.758
f) servizi per operazioni di factoring 49.558 62.376
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 722 621
j) altri servizi 19.148 22.666
Totale 84.234 105.250

Le commissioni per altri servizi si riferiscono per 5,4 milioni di euro nel 2020 (rispetto a 8,0 milioni di euro del 2019) a commissioni incassate nell'ambito dell'attività di leasing.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2020 31.12.2019
a) garanzie ricevute (842) (550)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: (1.219) (86)
1. negoziazione di strumenti finanziari (27) -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli (18) (47)
3.1. proprie (18) (47)
3.2. delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (43) (39)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (1.131) -
d) servizi di incasso e pagamento (1.118) (1.892)
e) altri servizi (6.168) (8.644)
Totale (9.347) (11.172)

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

31.12.2020 31.12.2019
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3.025 - 813 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 3.025 - 813 -

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 1.527 - (854) 673
1.1 Titoli di debito - 976 - - 976
1.2 Titoli di capitale - 551 - (854) (303)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di
negoziazione
- - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (786)
3. Strumenti derivati 23.023 68.498 (66.478) (28.420) (3.377)
3.1 Derivati finanziari: 23.023 68.498 (66.478) (28.420) (3.377)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 10.725 9.743 (13.502) (9.637) (2.671)
- Su titoli di capitale e indici azionari 12.298 58.755 (52.976) (18.783) (706)
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
3.2 Derivati su crediti - - - - -
Di cui: coperture naturali connesse con
la fair value option
X X X X -
Totale 23.023 70.025 (66.478) (29.274) (3.490)

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2020 31.12.2019
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
16.762 (9.461) 7.301 17.740 (19) 17.721
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 16.762 (9.461) 7.301 17.740 (19) 17.721
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
12.045 (5.382) 6.663 10.021 (9.062) 959
2.1 Titoli di debito 12.045 (5.382) 6.663 10.021 (9.062) 959
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 28.807 (14.843) 13.964 27.761 (9.081) 18.680
Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 7.450 - 7.450 - - -
Totale passività (B) 7.450 - 7.450 - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie 3.567 1.010 (14.305) - (9.728)
1.1 Titoli di debito - - (109) - (109)
1.2 Titoli di capitale 50 6 (173) - (117)
1.3 Quote di O.I.C.R. 4 10 (13.007) - (12.993)
1.4 Finanziamenti 3.513 994 (1.016) - 3.491
2. Attività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X -
Totale 3.567 1.010 (14.305) - (9.728)

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/
componenti reddituali
Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale
31.12.2020
Totale
secondo
stadio
Write
-off
Altre secondo
stadio
stadio 31.12.2019
A. Crediti verso banche (451) - - 19 251 (181) (60)
- finanziamenti (407) - - 19 - (388) (60)
- titoli di debito (44) - - - 251 207 -
di cui: crediti impaired
acquisiti o originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (29.088) (150.384) (334.559) 1.146 463.563 (49.322) 32.626
- finanziamenti (28.445) (150.384) (334.559) 1.146 463.563 (48.679) (81.779)
- titoli di debito (643) - - - - (643) 114.405
di cui: crediti impaired
acquisiti o originati
- (131.327) (244.247) 18 417.223 41.667 116.734
Totale (29.539) (150.384) (334.559) 1.165 463.814 (49.503) 32.566

Le rettifiche/riprese di valore su crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato relative a crediti impaired acquisiti o originati ("POCI") si riferiscono per positivi 42,5 milioni di euro (119,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019) a crediti del Settore Npl. In particolare in tale voce confluiscono gli effetti derivanti dalla variazione periodica delle perdite attese lungo la vita utile del credito, anche se tali variazioni sono favorevoli e inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Al netto di tale voce, le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammonterebbero a 91,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 rispetto a rettifiche nette per 87,2 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (+4,8%). Il Gruppo ha registrato minori accantonamenti nell'Area Factoring che nel corso del 2019 era stata negativamente influenzata da rettifiche su alcune controparti singolarmente significative nel comparto costruttori, a cui si contrappongono incrementi nell'Area Corporate Banking & Lending. Va segnalato inoltre un possibile potenziale rallentamento del deterioramento del credito anche in relazione all'effetto del pacchetto di misure di tutela assunte dallo Stato nel contesto della pandemia. Pertanto, per tenere conto del contesto macroeconomico riconducibile alla pandemia nonché dei potenziali effetti che il venir meno delle citate misure di supporto potrebbero avere in un prossimo futuro, si è provveduto ad effettuare delle rettifiche di valore addizionali sulle esposizioni dei settori economici ritenuti maggiormente impattati da tali fenomeni per un importo complessivo di circa 31 milioni di euro.

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nella seguente tabella è indicato il dettaglio delle rettifiche/riprese di valore per i finanziamenti al costo ammortizzato oggetto di "moratorie" o altre misure di concessione Covid-19 o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Rettifiche di valore
Operazioni/ Primo e Terzo stadio Totale Totale
componenti reddituali secondo
stadio
Write-off
Altre
31.12.2020 31.12.2019
1. Finanziamenti oggetto di
concessione conformi con le GL
(5.226) (38) (545) (5.809) n.a.
2. Finanziamenti oggetto di altre misure
di concessione
(76) - (2.656) (2.732) n.a.
3. Nuovi finanziamenti (248) - - (248) n.a.
Totale 31.12.2020 (5.550) (38) (3.201) (8.789) n.a.
Totale 31.12.2019 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/ Primo e Terzo stadio
Primo e
Totale Totale
componenti reddituali secondo
stadio
Write
-off
Altre secondo
stadio
Terzo
stadio
31.12.2020 31.12.2019
A. Titoli di debito - - - - 608 608 113
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o
originate
- - - - - - -
Totale - - - - 608 608 113

Sezione 12 - Le spese amministrative - Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spesa/Settori 31.12.2020 31.12.2019
1) Personale dipendente (117.859) (122.053)
a) salari e stipendi (82.234) (85.843)
b) oneri sociali (23.602) (23.719)
c) indennità di fine rapporto (4.633) (5.339)
d) spese previdenziali (563) (606)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (363) (454)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - (45)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - (45)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (128) (107)
- a contribuzione definita (108) (107)
- a benefici definiti (20) -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
- -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (6.336) (5.939)
2) Altro personale in attività (558) (318)
3) Amministratori e sindaci (4.952) (7.587)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (123.369) (129.959)

Le spese per il personale pari a 123,4 milioni di euro, registrano una diminuzione del 5,1% (130,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019) per effetto di una prudente politica di incentivazione e di un maggior controllo delle spese correnti alla luce dell'attuale contesto. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2020 è pari a 1.758, 31 risorse provenienti dall'acquisizione di Farbanca S.p.A., è sostanzialmente in linea con il numero di risorse del Gruppo al 31 dicembre 2019 e pari a 1.753.

La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza, nonché gli interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti.

Personale dipendente: 31.12.2020 31.12.2019
Personale dipendente: 1.755,5 1.695,5
a) dirigenti 76,0 67,5
b) quadri direttivi 514,0 498,5
c) restante personale dipendente 1.165,5 1.129,5
Altro personale - -

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

12.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31.12.2020 31.12.2019
Spese per servizi professionali (79.780) (70.691)
Legali e consulenze (58.216) (52.043)
Revisione (902) (773)
Servizi in outsourcing (20.662) (17.875)
Imposte indirette e tasse (37.056) (76.735)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (73.982) (66.852)
Spese per informazione clienti (17.400) (18.345)
Assistenza e noleggio software (15.978) (16.511)
Pubblicità e inserzioni (9.121) (2.957)
FITD e Resolution fund (8.040) (6.492)
Spese relative agli immobili (5.761) (5.643)
Spese spedizione e archiviazione documenti (5.432) (5.708)
Spese telefoniche e trasmissione dati (3.805) (2.671)
Costi per cartolarizzazione (2.151) (1.422)
Gestione e manutenzione autovetture (2.103) (2.452)
Viaggi e trasferte (1.194) (2.546)
Altre spese diverse (2.997) (2.105)
Totale altre spese amministrative (190.818) (214.278)

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2019 includevano 30,9 milioni di euro di oneri relativi alla chiusura di alcuni contenziosi fiscali riconducibili alla ex controllata Interbanca, il cui impatto economico era più che compensato nella voce "altri proventi netti di gestione" per euro 46,2 milioni di euro (comprensivo anche del relativo effetto fiscale) a fronte dell'attivazione delle garanzie in essere. Al netto di tale effetto, le altre spese amministrative al 31 dicembre 2020, che ammontano a 190,8 milioni di euro, aumentano del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2019. L'aumento è principalmente da ricondurre a maggiori costi per servizi professionali e spese di marketing e pubblicità.

La sottovoce "Legali e consulenze" risulta pari a 58,2 milioni nel 2020 in aumento dell'11,9% rispetto a 52,0 milioni del 2019. L'incremento della voce è da ricondursi a consulenze connesse con iniziative presenti nel Piano Industriale presentato a gennaio 2020, come attività di riorganizzazione e rebranding del Gruppo, nonché da interventi di integrazione sui sistemi informativi del Gruppo. La voce include il costo dell'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl, che al 31 dicembre 2020, ammonta a 26,4 milioni di euro, in aumento del 5,1% rispetto a dicembre 2019 (25,1 milioni di euro).

La sottovoce "Servizi in outsourcing" pari a 20,7 milioni di euro a dicembre 2020, registra un incremento (15,6%) rispetto ai 17,9 milioni di euro dell'esercizio precedente, è prevalentemente riferibile all'attività di recupero stragiudiziale del Settore Npl.

Al netto degli oneri riferiti alla definizione del contenzioso fiscale presenti nel 2019 pari a 30,9 milioni di euro, la voce "Imposte indirette e tasse", pari a 37,1 milioni di euro rispetto a 45,8 milioni di euro al 31 dicembre 2019, registra una diminuzione del 19,2%. La voce, composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al Settore Npl per un importo pari a 23,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020, registra una diminuzione del 25,4% per effetto della chiusura prima e del rallentamento dopo, dei tribunali conseguenza dell'emergenza sanitaria Covid-19 (31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Include inoltre l'imposta di bollo per 11,7 milioni di euro il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

Le "Spese per acquisto di beni e servizi" risultano pari a 74,0 milioni di euro in aumento del 10,7% rispetto a 66,9 milioni a dicembre 2019. L'andamento della voce è influenzato dall'effetto contrapposto di alcune voci più significative, ed in particolare:

  • spese per informazione clienti, che si attestano a 17,4 milioni di euro, in diminuzione del 5,2% per effetto del rallentamento delle attività svolte durante il periodo di lockdown. Tali spese sono legate alla valutazione degli asset a garanzia dei portafogli in gestione, concentrate in particolare nel Settore Npl, che ha risentito delle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria legato al Covid-19;
  • spese relative alla gestione autovetture che diminuiscono complessivamente di 0,4 milioni di euro, anche per effetto dello smartworking messo in atto con l'avvio dell'emergenza sanitaria Covid-19;
  • spese di pubblicità si incrementano da 3,0 milioni di euro a 9,1 milioni a dicembre 2020 portando avanti l'attività di rebranding iniziata a giugno 2020;
  • spese di cartolarizzazione che passano da 1,4 milioni di euro a 2,2 milioni di euro, +51,3%. La voce, ha risentito delle attività poste in essere finalizzate alla cessione di portafogli;
  • viaggi e trasferte attestandosi a 1,2 milioni euro, fanno registrare una diminuzione del 53,1%, per effetto delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Si riepilogano di seguito i corrispettivi per i servizi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione per l'esercizio 2020.

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Revisione contabile EY S.p.A. Banca Ifis S.p.A. 262
Società controllate 354
Servizi di attestazione EY S.p.A. Banca Ifis S.p.A. 237
Società controllate -
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A. Banca Ifis S.p.A. -
Società controllate -
Altri servizi EY S.p.A. Banca Ifis S.p.A. 105
Società controllate -
Totale 958

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Gli accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate ammontano al 31 dicembre 2020 a 8,8 milioni di euro riflettono le stime di rischio sugli impegni assunti.

13.3. Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 10 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa consolidata.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (8.871) (155) - (9.026)
- di proprietà (5.024) (155) - (5.179)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (3.847) - - (3.847)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- di proprietà - - - -
- diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (8.871) (155) - (9.026)

14.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (8.791) - - (8.791)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (8.791) - - (8.791)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (8.791) - - (8.791)

Sezione 16 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31.12.2020 31.12.2019
a) Transazioni con clientela (383) (485)
b) Minusvalenze (2.284) (1.966)
c) Altri oneri (3.275) (2.667)
Totale (5.942) (5.118)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Valori/Proventi 31.12.2020 31.12.2019
a) Bargain su acquisizione partecipazione 16.790 -
b) Recupero spese a carico di terzi 16.454 17.245
c) Fitti attivi 121 786
d) Proventi da realizzo attività materiali 1.752 97
e) Altri proventi 22.758 64.521
Totale 57.875 82.649

Gli altri proventi di gestione ammontano a 57,9 milioni di euro (82,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019) La voce include tuttavia alcune componenti non ricorrenti sia nell'esercizio in corso sia nell'esercizio precedente. In particolare nel 2020 sono inclusi il "gain on bargain purchase" relativo all'acquisizione del 70,77% di Farbanca per 16,8 milioni di euro e i proventi per indennizzi contrattuali su portafogli acquistati negli scorsi esercizi per 14,5 milioni di euro; il 2019 invece conteneva il provento legato all'indennizzo relativo alla definizione del contenzioso fiscale pari a 46,2 milioni di euro. Al netto di tali componenti, la voce ammonterebbe a 26,6 milioni di euro rispetto a 36,4 milioni di euro al 31 dicembre 2019 in diminuzione a seguito principalmente dei minori ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi nonché dai recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 270 19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Le rettifiche di valore dell'avviamento sono pari a 700 mila euro al 31 dicembre 2020 e si riferiscono alla svalutazione integrale dell'avviamento derivante dal consolidamento della società Cap.Ital.Fin..

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti - voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2020 31.12.2019
A. Immobili 24.161 -
- Utili da cessione 24.161 -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività - (408)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (408)
Risultato netto 24.161 (408)

La voce utili da cessioni di investimenti pari a 24,2 milioni di euro accoglie gli effetti derivanti dalla cessione dell'immobile di Milano in Corso Venezia al netto dei relativi costi di vendita.

Sezione 21 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Settori 31.12.2020 31.12.2019
1. Imposte correnti (-) (29.691) (57.553)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 1.197 4.347
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti
d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 1.607 (1.653)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 4.152 2.226
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (22.735) (52.633)

Voci/Componenti 31.12.2020
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 91.877
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (25.266)
- effetto minor aliquota 298
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 29.709
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (18.787)
- IRES non corrente 909
IRES - Onere fiscale effettivo (13.137)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (5.116)
- effetto minor aliquota 283
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (5.099)
- IRAP non corrente 334
IRAP - Onere fiscale effettivo (9.598)
Altre imposte -
Onere fiscale effettivo di bilancio (22.735)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Il tax rate dell'esercizio 2020 è pari al 24,75%. Il tax rate effettivo risulta inferiore (- 8,32%) al tax rate teorico del 33,07% (27,5% IRES + 5,57% IRAP) per l'effetto delle seguenti componenti:

  • Beneficio "Super Ammortamento": la residua deduzione extra contabile del 30%-40% delle quote di ammortamento dei "beni materiali strumentali nuovi" acquisiti da Ifis Rental Services nell'attività di Noleggio Operativo equivale ad una riduzione dell'incidenza fiscale di -3,48 punti percentuali;
  • Beneficio ACE: la deduzione del "rendimento nozionale pari all'1,30%" degli incrementi di Patrimonio netto effettuati nelle società del Gruppo (aumenti di capitale e/o utili attribuiti a riserve meno dividendi distribuiti) nel periodo 2010-2020 equivale ad una riduzione dell'incidenza fiscale di -4,73 punti percentuali;
  • Beneficio bargain sull'acquisto di Farbanca: la non imponibilità del "gain on bargain purchase" rilevato a soli fini di bilancio consolidato equivale ad una riduzione dell'incidenza fiscale di -6,04 punti percentuali;
  • Dividendi: la tassazione nel bilancio individuale di Banca Ifis dei dividendi incassati da Ifis Npl e poi elisi nel consolidato equivale ad un aumento dell'incidenza fiscale di +3,14 punti percentuali;
  • Impatto negativo dei costi non deducibili IRES/IRAP: la presenza di costi non fiscalmente deducibili equivale ad un aumento dell'incidenza fiscale di +2,79 punti percentuali

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazioni imprese 31.12.2020 31.12.2019
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative
Credifarma S.p.A. 231 91
Farbanca S.p.A. 107 -
Totale 338 91

Sezione 24 – Altre informazioni

24.rmativa in tema di erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

La Legge n. 124 del 4 agosto 2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) ha introdotto all'art. 1, commi da 125 a 129, alcune misure finalizzate ad aumentare la trasparenza dei contributi da parte delle amministrazioni e delle società pubbliche, anche quotate, a favore dei soggetti del terzo settore e delle imprese in generale.

In particolare, con riferimento all'informativa di Bilancio 2020 la norma prevede a carico di tutte le imprese l'obbligo di inserire nelle note al Bilancio d'esercizio e al Bilancio consolidato informazioni in merito a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da:

  • pubbliche amministrazioni e soggetti ad esse equiparate (art. 2-bis, D.Lgs. 33/2013);
  • società controllate, di diritto o di fatto, direttamente o indirettamente, da pubbliche amministrazioni; e
  • società in partecipazione pubblica.

Tali informazioni sono da indicare qualora gli importi ricevuti risultino superiori a 10 mila euro nel periodo di riferimento.

Coerentemente con i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato con parere del 1° giugno 2018, n. 1.149, con gli orientamenti emersi dalle associazioni di categoria (Assonime) e in linea con le informazioni pubbliche ad oggi disponibili, si considerano escluse dagli obblighi di informativa le seguenti fattispecie:

  • corrispettivi di prestazioni dell'impresa nell'ambito dello svolgimento di prestazioni professionali, servizi e forniture o di altro incarico rientrante nell'esercizio tipico dell'attività di impresa. Trattasi, infatti, di importi ricevuti che non attengono al campo delle liberalità/politiche pubbliche di sostegno;
  • le agevolazioni fiscali accessibili a tutte le imprese che soddisfano determinate condizioni, sulla base di criteri generali predeterminati, che peraltro formano oggetto di specifiche dichiarazioni;
  • erogazione alla propria clientela di finanziamenti agevolati, in quanto trattasi di erogazione di fondi altrui (es. contributo in conto interessi da parte della pubblica amministrazione) e non di mezzi propri della banca che funge da intermediario.

Ciò premesso, si riepilogano di seguito sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere ricevuti dalle società del Gruppo al lordo della ritenuta d'acconto del 4% prevista dall'art. 28, co. 2, D.P.R. 600/1973.

Soggetto erogante Società del Gruppo
Beneficiaria
Importo del
contributo pubblico
(in migliaia di euro)
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito Banca Ifis S.p.A. 258
Fondo Nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito Ifis Npl S.p.A. 327
Totale 585
Soggetto erogante Riferimento Società del Gruppo Beneficiaria Importo del
contributo pubblico
(in migliaia di euro)
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 Banca Ifis S.p.A. 153
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 Ifis Npl S.p.A. 16
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L. 205/2017 Ifis Npl Servicing S.p.A. 12
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L 104/2020 Cap.ital.fin S.p.A. 19
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale L 104/2020 Ifis Npl Servicing S.p.A. 8
Totale 208
Soggetto erogante Riferimento Società del Gruppo Beneficiaria Importo del
contributo pubblico
(in migliaia di euro)
Città metropolitana di Bologna L. 68/1999 Banca Ifis S.p.A. 8
Totale 8

Inoltre, si rimanda al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" per il riepilogo delle richieste effettuate in merito agli Aiuti alla Formazione (art.31 Reg. CE 651/2014) e del relativo impegno di spesa da parte dell'ente erogante.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2020 31.12.2019
Utile netto d'esercizio di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 68.804 123.097
Numero medio azioni in circolazione 53.457.850 53.448.405
Numero medio azioni diluite 53.457.850 53.448.405
Utile consolidato d'esercizio per azione (unità di euro) 1,29 2,30
Utile consolidato d'esercizio per azione diluito (unità di euro) 1,29 2,30

4.4 Parte D – Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 69.142 123.188
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (19.637) 138
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(21.932) 759
a) variazione di fair value (17.166) 1.945
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (4.766) (1.186)
70. Piani a benefici definiti (421) (334)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali
senza rigiro a conto economico
2.716 (287)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (318) 10.245
120. Differenze di cambio (2.525) 382
a) variazioni di valore (2.525) 382
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate
al fair value con impatto sulla redditività complessiva
3.598 14.963
a) variazione di fair value (5.749) 13.990
b) rigiro a conto economico 9.347 973
- rettifiche per rischio di credito (608) (460)
- utili/perdite da realizzo 9.955 1.433
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro
a conto economico
(1.391) (5.100)
190. Totale altre componenti reddituali (19.955) 10.383
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 49.187 133.571
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 336 91
220. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 48.851 133.480

4.5 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza nel mese di giugno 2020 del Resoconto annuale ICAAP e ILAAP con riferimento alla situazione del 31 dicembre 2019 alle proiezioni previste per il 2020 inclusive delle stime d'impatto derivanti dalla situazione emergenziale sanitaria in corso.

Sempre con riferimento al 31 dicembre 2019, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2019, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo(Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;

  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Funzione Risk Management, Funzione Compliance, Funzione Antiriciclaggio) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento verrà approvato dal Consiglio di Amministrazione congiuntamente al presente bilancio consolidato e successivamente pubblicato sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e le Risorse Umane, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio, Conformità) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente Parte E della Nota integrativa consolidata sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse,
    • di prezzo,
    • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.099.967 458.639 33.249 309.260 8.317.568 10.218.683
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 721.216 721.216
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
3.809 20.596 - 4.114 6.297 34.816
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2020 1.103.776 479.235 33.249 313.374 9.045.081 10.974.715
Totale 31.12.2019 1.053.329 471.287 98.266 405.405 7.399.486 9.427.773

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi (1)
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1.828.027 236.173 1.591.854 40.555 8.697.168 70.339 8.626.829 10.218.683
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 721.434 218 721.216 721.216
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
24.404 - 24.404 - X X 10.412 34.816
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 31.12.2020 1.852.431 236.173 1.616.258 40.555 9.418.602 70.557 9.358.457 10.974.715
Totale 31.12.2019 1.927.328 304.446 1.622.882 60.379 7.837.160 38.755 7.804.891 9.427.773

(1) Valore da esporre a fini informativi.

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 312 32 19.217
2. Derivati di copertura - - -
Totale 31.12.2020 312 32 19.217
Totale 31.12.2019 540 28 24.285

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale.

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Non vi sono società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2020.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il settore Privati, nel rispetto degli indirizzi strategici tempo per tempo definiti dal Piano Industriale e relative iniziative di attuazione. Nell'ambito dell'operatività riferita al settore farmaceutico, nell'ultimo trimestre è stato perfezionato l'acquisto di Farbanca, operatore bancario specializzato nei finanziamenti a medio-lungo termine alle farmacie. Tale acquisizione, unitamente all'attività svolta dalla controllata Credifarma, rafforza il ruolo del Gruppo a supporto del settore farmaceutico accelerando, grazie alle migliori competenze, lo sviluppo di servizi sempre più specialistici, personalizzati e digitali, per la prima volta integrati in un unico grande operatore.L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di finanza strutturata si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio e lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio lungo termine rivolti alle piccole e medie imprese (PMI) e imprese con meno di 500 dipendenti, operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. Il Fondo Centrale di Garanzia (Legge 662/96) è una garanzia pubblica creata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE). A seguito dell'emergenza Covid-19 il Gruppo ha: i) incrementato l'importo massimo garantito per singola impresa; i) esteso l'ammissibilità alla garanzia alle imprese di medie dimensioni; iii) innalzato la percentuale di garanzia diretta all'80% a prescindere dalle fasce di rating e durate dei finanziamenti, con possibilità di copertura diretta fino al 100% per alcune operazioni finanziarie con specifiche caratteristiche e per alcune tipologie di soggetti beneficiari;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;

  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl S.p.A., nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite da Ifis Npl Servicing S.p.A., (già Fbs S.p.A.);
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo rivolta alle farmacie, gestita dalle controllate Credifarma S.p.A. e Farbanca S.p.A., anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Durante il corso dell'anno 2020, allo scopo di recepire gli impatti dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 nei modelli di valutazione contabile dei crediti Npl, sono state effettuate analisi ed implementate nuove logiche prudenziali, oltre alle misure Istituzionali introdotte per il sostentamento temporaneo dell'economia nazionale.

Il Governo italiano ha introdotto misure volte a fornire sostegno finanziario a imprese e famiglie, attraverso moratorie e rafforzamento del sistema pubblico di garanzia sui crediti, allo scopo di alleviare le tensioni di liquidità causate dall'emergenza e favorire il nuovo credito. Tali misure consentono altresì di mitigare eventuali impatti sulla qualità del credito delle banche. Il Gruppo è quindi intervenuto nel rivedere la stima delle perdite attese e la valutazione dei portafogli, sia a livello di riserve collettive sia di riserve specifiche.

In particolare, per il Settore Npl, durante il periodo di emergenza sanitaria, sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) essendo state temporaneamente sospese le attività door to door della rete agenti. Le restrizioni imposte a seguito della diffusione del Covid-19 hanno comportato la chiusura parziale delle attività produttive, tra le quali la chiusura temporanea (in particolare nel primo semestre 2020) anche dei tribunali, impedendo di fatto lo svolgersi delle attività legali orientate all'ottenimento di precetti, pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme (ODA). Le temporanee chiusure dei tribunali, per quanto brevi, hanno impattato principalmente sull'allungamento delle tempistiche di pagamento. Nel secondo semestre si è rilevato un sostanziale ritorno dell'attività dei tribunali ai livelli di inizio anno; i valori dei precetti e dei pignoramenti negli ultimi mesi dell'anno si sono allineati alle numeriche pre-Covid-19 registrando nei mesi di ottobre e novembre numeriche addirittura superiori rispetto agli atti ottenuti nei mesi di gennaio e febbraio 2020 con un incremento pari a circa il 14%.

Al fine di incorporare nella stima dei flussi di cassa gli effetti legati alla temporanea chiusura delle attività produttive, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli di stima che hanno comportato, con riferimento alla gestione stragiudiziale, una limitata contrazione degli incassi attesi per gli esercizi 2021 e 2022 in coerenza con le generali proiezioni macroeconomiche di scenario utilizzate per le proiezioni di medio termine.

In coerenza con le normative emanate, sono stati apportati alcuni correttivi ai modelli che trattano sia le posizioni secured Npl, per effetto dell'allungamento delle tempistiche di incasso dovuto alla sospensione a procedere al pignoramento degli immobili ricevuti a garanzia, sia le posizioni per le quali sono in corso Procedure Concorsuali.

Tali interventi hanno comportato complessivamente minori contribuzioni al margine di interesse derivanti dalla variazione dei cash flow per un importo quantificabile pari a circa 22,8 milioni di euro.

Per quanto concerne i finanziamenti a privati sotto forma di CQS e CQP concessi tramite la controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A., il Gruppo ha subito l'effetto della chiusura e del blocco della produzione di numerose aziende che hanno fatto uso, in molti casi, dell'ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione in Deroga; ciò ha comportato l'erogazione della retribuzione direttamente dall'INPS generando, in molti casi, ritardi nell'erogazione dei fondi e, di conseguenza, nella ricezione dei pagamenti.

Il Gruppo ha ritenuto opportuno provvedere al congelamento selettivo delle rate del piano di ammortamento per tutta la durata del meccanismo contributivo. Le posizioni interessate da tale accodamento sono solo 65 casi e che gli effetti economici e finanziari complessivi sono irrilevanti ai fini dell'economicità complessiva di Cap.Ital.Fin.

In ambito Corporate, a seguito dell'emergenza Covid-19 il Gruppo Banca Ifis ha implementato varie attività per rispondere al meglio alla situazione emergenziale e in linea alla nuova normativa. Nello specifico, ha aderito al Decreto Cura Italia, all'Accordo per il credito Abi e al Decreto Liquidità, con la conseguente concessione di moratorie ed erogazione di nuovi finanziamenti coperti dalla Garanzia del Fondo Centrale.

Durante il 2020 il Gruppo Banca Ifis, in linea con il Decreto Cura italia, ha implementato le seguenti misure di sostegno per le micro, piccole e medie imprese aventi sede in Italia che risultavano classificate in bonis e con carenza di liquidità a seguito dell'epidemia Covid-19:

  • limitazione alla revoca di affidamenti fino al 30 giugno 2021;
  • proroga fino al 30 giugno 2021 dei prestiti non rateali con scadenza contrattuale antecedente.
  • sospensione fino al 30 giugno 2021 e dilazione delle rate di mutuo e dei canoni di leasing.

Nell'ambito dei finanziamenti alle farmacie concessi attraverso la controllata Credifarma, coerentemente alle previsioni di cui al Decreto Cura Italia e delle successive proroghe introdotte al fine di tenere conto degli sviluppi della pandemia, è stata concessa a 25 controparti che ne hanno fatto richiesta (previo accertamento della riduzione del loro fatturato aziendale) la sospensione delle rate dei finanziamenti in corso. Gli effetti economici derivanti dalla concessione di tali moratorie risultano pressoché irrilevanti.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una cancellazione totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al

manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

2.1 Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento: della i) Direzione Grandi Rischi e Monitoraggio della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo; ii) Funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie ovvero la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure Organizzate o Note Operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi Societari di Banca Ifis e delle società controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti business units declinate per tipologia di attività, accentrate nella Direzione Affari:

  • Commerciale Italia, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche, sia di breve che di medio-lungo termine;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche, sia sviluppate internamente che segnalate dalla rete commerciale della società controllata Credifarma;
  • International, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Corporate Finance, unità organizzativa dedicata all'offerta di operazioni di finanza strutturata o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Leasing e Noleggio, unità organizzativa dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e di renting;
  • Sviluppo Assicurazioni, unità organizzativa dedicata all'offerta di prodotti assicurativi;
  • Progetto Banca Corporate, unità organizzativa dedicata a definire e monitorare la possibile evoluzione della Banca in termini di modello distributivo e di catalogo prodotti per le PMI;
  • Marketing e Business Strategy, unità organizzativa che si occupa delle attività di pianificazione e monitoraggio della produzione commerciale e della realizzazione di specifiche campagne commerciali, individuandone il target, i canali di contatto e gli strumenti di monitoraggio.

All'interno dell'Area Gestione della Direzione Affari si colloca una specifica unità organizzativa dedicata all'acquisto e alla gestione di crediti nei confronti delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere denominata Gestione Pharma.

In aggiunta, alle dipendenze della Direzione Crediti Problematici, nel processo del credito interviene il Servizio Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività creditizie svolte dalle controllate:

  • Ifis Npl S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.), società dedicata alle attività immobiliari al servizio delle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A.;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel settore della cessione del quinto dello stipendio/pensione, delegazione di pagamento e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Credifarma S.p.A., società di riferimento per le farmacie per la concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio e lungo termine, leasing strumentale e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o. o., società di factoring operante in Polonia;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo;
  • Farbanca S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing adottato dalle strutture del Settore Npl prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti – derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito, prestiti finalizzati – si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

L'attuale contesto legato alla pandemia di Covid-19 ha inciso e continua ad incidere sulle aspettative di recupero dei nuovi portafogli oggetto di valutazione e pertanto sulle assunzioni utilizzate in fase di pricing. In particolare, con riferimento ai cash flow stimati dalla gestione giudiziale delle posizioni oggetto di analisi, il Gruppo prevede che questi si realizzino in tempi più lunghi, a causa del rallentamento dell'attività dei tribunali. Inoltre, in fase di pricing viene fattorizzato un aumento del tasso di disoccupazione ed una riduzione del valore degli immobili posti a garanzia delle linee secured. Analogamente, per quanto concerne l'attività stragiudiziale, si prevede una diminuzione degli incassi per tutta la durata dell'emergenza sanitaria, considerando il minor reddito per diverse categorie di soggetti.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne delle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene, infine, valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato cd. "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macro regione, importo del credito, persona fisica/persona giuridica, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, tipologia di mercato di acquisto), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: ovvero quell'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali;
  • Manifestazioni di Volontà (cd. MdV): ovvero quelle pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), ovvero dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Si segnala che tali modelli sono oggetto di aggiornamento periodico ("ricalibrazione") dalla funzione di Risk Management per tenere conto delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA". Nel corso del quarto trimestre del 2020 è stato implementato, all'interno del modello Legal Factory pre ODA e del modello ODA, il modulo per il calcolo dei cash flow futuri sui creditori con età superiore a 67 anni; tale modulo è stato sviluppato al fine di considerare la possibilità che il soggetto, una volta andato in pensione, arrivi a percepire una pensione aggredibile che, alla fine del nuovo iter giudiziale, permetterà di azionare una nuova Ordinanza di Assegnazione somme.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente per il portafoglio credito commerciale. Nel corso del 2020 si sono completati gli sviluppi di nuovi modelli di rating stimati su una popolazione allargata, oltre ai crediti commerciali, anche ad altri business (i.e. leasing). L'introduzione di tali modelli nei processi della Banca è fissata a inizio 2021 in quanto la Banca ha ritenuto di allineare temporalmente l'entrata in vigore della nuova definizione di default con le regole di classificazione delle esposizioni ed i metodi per la misurazione della perdita attesa. Infatti l'attività di calibrazione della PD associata alle rating class è stata effettuata sulla base della nuova definizione di default come da EBA Guidelines.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;

• presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Anche all'interno delle singole società appartenenti al Gruppo, è dedicata una particolare attenzione al monitoraggio del rischio di credito da parte delle specifiche funzioni di Risk Management. Nel corso del 2020, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la Funzione di Risk Management di Credifarma e Cap.Ital.Fin:

  • ha stimato le soglie di attenzione e di criticità degli indicatori gestionali e monitorato, su base mensile, l'eventuale superamento delle stesse;
  • ha effettuato, con periodicità trimestrale, analisi di stress testing finalizzate a determinare gli effetti sul capitale interno a fronte del rischio di credito e sulle riserve (sia generiche sia specifiche) di variazioni peggiorative, determinate in modalità judgemental, della probabilità di default.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity la Banca è costantemente impegnata nel relativo monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi e agli strumenti, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework, della predisposizione del Recovery Plan e del resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio, riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi).

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

  • L'unico transfer criteria quantitativo è la Significant Deterioration per il quale, al fine di identificare il "significativo aumento del rischio di credito", per le esposizioni dei portafogli rated (imprese domestiche), è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiori ad una soglia predefinita.
  • Transfer criteria qualitativi
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;

– "Watchlist": il criterio prevede di identificare dei criteri qualitativi di deterioramento definiti dal Gruppo nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario ha un rischio di credito basso alla data di riferimento del Bilancio, ovvero:

  • deve possedere un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business potrebbero ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Loss – ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default, e il valore monetario del tempo. In particolare il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese a 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 1); ossia stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default nei successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "Lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (cd. Stage 2); ossia stima mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione (ECL).

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD);
  • stima della Loss Given Default (LGD);
  • stima della Exposure at Default (EAD);
  • definizione dei transfer logic di stage allocation;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking.

Con riferimento alle esposizioni nei confronti di Banche, Amministrazioni Centrali, Enti del settore pubblico (low default portfolios) e di controparti estere sono stati usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

Su alcune entità controllate, ancorchè le riserve generiche siano determinate mediante aproccio forfettario, pertanto in funzione delle grandezze di rischio calcolate (PD, LGD ed EAD) sulla base di evidenze interne, le riserve specifiche possono seguire diverse metodologie di calcolo (a titolo esemplificativo adottando un approccio judgemental, piuttosto che un approccio forfettario) in funzione dell'esperienza giudiziale maturata sui flussi di cassa attesi sulle posizioni in default. La Funzione di Risk Management confronta periodicamente la consistenza delle riserve con le stime di perdita attesa ottenute utilizzando grandezze di rischio stimate sulla base delle evidenze interne, riconducibili alle medesime posizioni deteriorate.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 messa a disposizione a livello consortile dall'outsourcer del sistema informativo (i.e. stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranches dei titoli in Stage 1 e 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing, presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Lo sviluppo delle logiche multi-periodali su parametri di rischio è stato definito esclusivamente per la PD; gli altri parametri di rischio di credito (LGD e CCF) vengono applicati in modo costante fino alla scadenza. La LGD è stata stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione delle controparti Banche, Amministrazioni Centrali ed Enti Territoriali (esclusi i comuni) e delle operatività ove non sia disponibile una base dati adeguatamente profonda per la stima dei recuperi sulle posizioni a sofferenza, per le quali, in assenza di dati storici oggettivi, è stata utilizzata una LGD pari al floor regolamentare.

Il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test – c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (i.e. principalmente PD, LGD, EAD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (cfr. scenario macro economico).

I modelli satellite rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (i.e. variabili macro-economiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (i.e. variabile target), ad esempio il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi del fattore PD) nonché degli stessi recovery rates (a sintesi del fattore LGD per sofferenze).

La funzione Risk Management ha incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime. Sono state definite ai fini di applicazione degli shift macro-economici le matrici di migrazioni tra stati del credito di ciascun perimetro e derivati gli scaling factor da applicare alle curve come da metodologia definita. Partendo dunque da una matrice di transizione iniziale, l'approccio utilizzato consente di ottenere una matrice stressata.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati anche al Danger Rate, utilizzati in ambito LGD.

Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Con particolare riferimento al parametro di LGD, ai fini del

calcolo delle perdite collettive delle esposizioni in Stage 3 (principalmente scaduto deteriorato e inadempienza probabile), sono stati effettuati degli adeguamenti per garantire la coerenza con le metriche adottate per i crediti performing.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Tra le misure di supporto all'economia che hanno avuto ricadute sulla valutazione dell'incremento significativo di rischio di credito è certamente importante menzionare la concessione di moratorie. Con la sospensione dei pagamenti dei piani di ammortamento viene anche meno la verifica dello scaduto oltre 30 giorni per effettuare l'allocazione in Stage 2. Ciò ha portato il Gruppo ad introdurre, nel corso del secondo semestre 2020, un correttivo prudenziale collettivo rivolto ai rapporti con controparti appartenenti a particolari settori che sono considerati ad elevato impatto di rischio da Covid-19 (trasporti, turismo, ristorazione, automotive). Tale misura prudenziale è stata adottata al fine di cogliere l'incremento di rischio atteso in quei settori economici maggiormente impattati dall'attuale crisi pandemica e dalla conseguente crisi economica in atto.

Sono stati inoltre aggiunti ulteriori correttivi forfettari per quelle esposizioni relative ad alcune specifiche tipologie di finanziamenti a medio e lungo termine, ad oggi regolari, ma che si ritiene saranno più a rischio nel rispettare il piano di ammortamento previsto a seguito degli impatti economici attesi post Covid-19.

Misurazione delle perdite attese

Con riferimento alle Forward Looking Information alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite riportati in precedenza, la funzione Risk Management ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici a seguito dell'evolversi della crisi economica legata alla diffusione del Covid-19 anche in considerazione delle raccomandazioni diramate dalle Autorità di Vigilanza. Le informazioni utilizzate da Banca Ifis per aggiornare gli impatti forward looking nelle stime dei parametri di rischio provengono da diversi istituti, tra cui Banca d'Italia e ECB.

Si è ritenuto di aggiornare anche la probabilità di accadimento degli scenari considerando, nello scenario baseline, una probabilità di accadimento elevata (70%), riservando allo scenario avverso una probabilità di accadimento del 25%, superiore a quella associata allo scenario migliorativo (5%) in virtù dell'elevata incertezza e considerando il perdurare di limitazioni agli spostamenti e alle attività economiche.

Nel terzo trimestre 2020 è stato introdotto un ulteriore correttivo nel calcolo delle perdite attese derivanti da operatività di leasing su posizioni oggetto di moratoria. I beni propri di tali operazioni sono autoveicoli, veicoli commerciali e industriali caratterizzati da un degrado del bene tipicamente allineato con il piano finanziario. La concessione della moratoria introduce un disallineamento di oltre 12 mesi tra le due curve, diminuendo dunque il grado di copertura del collaterale al credito leasing e introducendo un rischio di maggiore LGD al verfificarsi del default cliente. Il correttivo introdotto ha lo scopo di adeguare il calcolo della perdita attesa sia agli impatti sopra descritto nonchè l'incremento del rischio default atteso sulle medesime controparti.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si

riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali) e/o da garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisce garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività Special Situations e Finanza Strutturata, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è senza dubbio una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con

coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratios gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e tempistiche di recupero.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del piano operativo di gestione degli Npl di breve e di medio e lungo periodo, presentato all'Autorità di Vigilanza lo scorso marzo 2020, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela";
  • "Npe ratio netto", costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela".

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 31 dicembre 2020, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originators gestite dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A., nonostante gli impatti economici derivanti dalla situazione emergenziale da Covid-19 in corso, i livelli di Npe ratio risultano migliori rispetto agli obiettivi prefissati in sede di definizione delle direttrici strategiche contenute nel Piano Industriale 2020-2022. Tale risultato è principalmente imputabile agli effetti positivi derivanti dalla concessione delle moratorie sui finanziamenti e dalle cessioni di crediti deteriorati effettuate nel corso dell'anno. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale riduzione dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise attualmente presenti nel Gruppo Banca Ifis e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i saggi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o che presentano criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

3.2 Write-off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della banca.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche aziendali di monitoraggio e recupero del credito.

Nel corso del 2020 sono state effettuate cancellazioni totali senza rinuncia al credito di esposizioni per un valore nominale di circa 30,3 milioni di euro.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate Aspetti organizzativi

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

A seconda del Business Model con il quale l'attività è gestita, i POCI sono classificati o come Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o come Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Come precedentemente indicato, gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.) acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle business combination completate dal Gruppo al momento dell'acquisizione come previsto dal principio IFRS 9.

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl S.p.A. ad oggi oggetto di lavorazione, il valore nominale residuo è di circa 19.787 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di circa 20.491 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 1.187 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,8% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2020 sono stati acquistati circa 4.058 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 250 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 6,17%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 37 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "2.1 - Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 31 dicembre 2020 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 372 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale1 ammonta a 864 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl S.p.A. può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione. Nel corso dell'anno Ifis Npl S.p.A. ha perfezionato 10 operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 272 milioni di euro, corrispondenti a circa 40 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 23 milioni di euro.

1 Gestione giudiziale comprensiva di Esecutiva mobiliare presso terzi, Posizioni Corporate, MIPO e Procedura concorsuale.

Ifis Npl Servicing S.p.A. svolge il ruolo di master servicer nell'operazione del portafoglio Elipso Finance: si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine e Junior Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. L'investimento originario è frutto di un'acquisizione avvenuta nel marzo 2016, ad oggi residua della sola tranche di Classe B, avendo nel corso dell'esercizio 2020 dato seguito ad un'operazione di cessione della tranche di Classe C in precedenza detenuta.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Con riferimento agli effetti derivanti dalle misure di sostegno all'economia messe in atto dal governo e adottate dal Gruppo si fa rinvio a quanto riportato nei paragrafi precedenti.

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la Banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono

sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

• la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Tali logiche sono state adottate dal Gruppo anche ai fini della valutazione di eventuali modifiche connesse alle misure di sostegno messe in atto dal governo e dalle associazioni di categoria. Per quanto riguarda le valutazioni di rischio e la misurazione delle perdite attese connesse a tali misure, si rimanda ai precedenti paragrafi 2.2 e 2.3 della presente sezione.

Informazioni di natura quantitativa A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di
rischio
Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a 90
Da oltre 30
giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività
finanziarie valutate
al costo
ammortizzato
134.906 1.730 12.009 2.865 42.376 239.638 3.366 3.672 1.494.493
2. Attività
finanziarie valutate
al fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - - - - - -
2. Attività
finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - - - - -
Totale 31.12.2020 134.906 1.730 12.009 2.865 42.376 239.638 3.366 3.672 1.494.493
Totale 31.12.2019 281.137 5.751 122.183 10.509 49.059 204.306 5.004 21.818 1.445.246

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

E-MARKET
SDIR
CERTIFIED
œ

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti
complessivi su impegni a
erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
mortizzato
m
costo a
mpatto sulla redditività
Attività finanziarie valutate al fair
comples-iva
value con i
Attività finanziarie in corso di
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al
mortizzato
m
costo a
mpatto sulla redditività
Attività finanziarie valutate al fair
complessiva
value con i
Attività finanziarie in corso di
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al
mortizzato
m
costo a
mpatto sulla redditività
Attività finanziarie valutate al fair
complessiva
value con i
Attività finanziarie in corso di
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svaluazioni collettive di cui:
attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
mo stadio
Pri
Secondo stadio Terzo stadio Totale
Esistenze iniziali 31.299 827 - - 32.126 5.965 - - - 5.965 293.793 - - 293.793 - - 1.761 93 2.098 335.836
Variazioni in aumento da
attività finanziarie acquisite o
originate
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write
off
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito (+/-)
27.174 (608) - - 26.566 254 - - - 254 (112.524) - - (112.524) - (89.660) 1.464 (91) 7.386 (76.945)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia
di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off
non
rilevati
direttamente
a
conto
economico
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni 5.535 (1) - - 5.534 (584) - - - (584) 44.545 - - 44.545 - 89.660 10 - (1.733) 47.772
Rimanenze finali 64.008 218 - - 64.226 5.635 - - - 5.635 225.814 - - 225.814 - - 3.235 2 7.751 306.663
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a
conto economico
229 - - - 229 - - - - - 132.718 - - 132.718 - 131.327 - - - 132.947

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Trasferimenti tra
primo stadio e
secondo stadio
Trasferimenti tra
secondo stadio e
terzo stadio
Trasferimenti tra
primo stadio e terzo
stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio
a secondo
stadio
stadio a primo
Da secondo
stadio
stadio a terzo
Da secondo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
Da primo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 173.141 152.025 15.961 46.118 61.500 25.198
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 1.217 9.444 1.291 23 9.214 4.558
Totale 31.12.2020 174.358 161.469 17.252 46.141 70.714 29.756
Totale 31.12.2019 772.459 139.625 46.983 17.191 118.468 53.819

A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Nella tabella seguente è rappresentato il valore lordo dei finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione Covid-19, o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica, ripartito per portafogli di appartenenza (costo ammortizzato e fair value con impatto sulla redditività complessiva), quando lo stadio di rischio nel quale le esposizioni sono incluse alla data di fine esercizio è diverso dallo stadio in cui le esposizioni sono state incluse all'inizio dell'esercizio (oppure alla data di iscrizione iniziale se successiva all'inizio dell'esercizio).

Valori lordi/valore nominale
Trasferimenti tra
primo stadio e
secondo stadio
terzo stadio Trasferimenti tra
secondo stadio e
Trasferimenti tra
primo stadio e terzo
stadio
Portafogli/stadi di rischio secondo stadio
Da primo
stadio a
stadio a primo
Da secondo
stadio
stadio a terzo
Da secondo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
stadio a terzo
Da primo
stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 15.455 10.683 897 1.348 1.540 481
A.1 oggetto di concessione conformi con le GL 10.130 10.190 876 497 1.540 332
A.2 oggetto di altre misure di concessione - - 21 - - -
A.3 nuovi finanziamenti 5.325 493 - 851 - 149
B. Finanziamenti valutati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31.12.2020 15.455 10.683 897 1.348 1.540 481
Totale 31.12.2019 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
A.1.4 Consolidato prudenziale –
Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori
lordi e netti
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Write-off
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 1.075.444 1.309 1.074.135 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 1.075.444 1.309 1.074.135 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 94.200 - 94.200 -
Totale (B) - 94.200 - 94.200 -
Totale (A+B) - 1.169.644 1.309 1.168.335 -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.5 Consolidato prudenziale –
Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori
lordi e netti
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Write-off
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
parziali
complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.217.316 X 117.485 1.099.831 588
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 120.685 X 3.536 117.149 8
b) Inadempienze probabili 564.046 X 105.508 458.538 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 84.745 X 9.554 75.191 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 35.449 X 2.821 32.628 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 3.067 X 503 2.564 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 391.393 5.635 385.758 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 5.562 263 5.299 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 7.070.911 62.699 7.008.212 39.967
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 34.067 968 33.099 -
Totale (A) 1.816.811 7.462.304 294.148 8.984.967 40.555
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 66.496 X 7.750 58.746 -
b) Non deteriorate X 1.393.136 3.238 1.389.898 -
Totale (B) 66.496 1.393.136 10.988 1.448.644 -
Totale (A+B) 1.883.307 8.855.440 305.136 10.433.611 40.555

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.5a Esposizioni creditizie per cassa verso clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Nella presente tabella è indicato, con riferimento ai finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione Covid-19 o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica, il dettaglio dell'esposizione lorda e delle rettifiche di valore complessive, nonché l'informativa sull'esposizione netta per le diverse categorie di attività deteriorate/non deteriorate.

Tipologie esposizioni/valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi(1)
A. Esposizioni creditizie in sofferenza: 822 425 397 n.a.
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 453 278 175 n.a.
b) Oggetto di altre misure di concessione 369 147 222 n.a.
c) Nuovi finanziamenti - - - n.a.
B. Esposizioni creditizie in inadempienze probabili: 9.592 4.256 5.336 n.a.
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 3.608 810 2.798 n.a.
b) Oggetto di altre misure di concessione 5.984 3.446 2.538 n.a.
c) Nuovi finanziamenti - - - n.a.
C. Esposizioni creditizie scadute deteriorate: 1.710 326 1.384 n.a.
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 833 179 654 n.a.
b) Oggetto di altre misure di concessione 877 147 730 n.a.
c) Nuovi finanziamenti - - - n.a.
D. Esposizioni scadute non deteriorate: 17.725 569 17.156 n.a.
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 15.342 442 14.900 n.a.
b) Oggetto di altre misure di concessione 1.924 127 1.797 n.a.
c) Nuovi finanziamenti 459 - 459 n.a.
E. Altre esposizioni non deteriorate: 852.755 9.631 843.124 n.a.
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 636.699 9.300 627.399 n.a.
b) Oggetto di altre misure di concessione 1.889 73 1.816 n.a.
c) Nuovi finanziamenti 214.167 258 213.909 n.a.
Totale (A+B+C+D+E) 882.604 15.207 867.397 n.a.

(1) I write-off parziali al 31 dicembre 2020 non sono riportati, in conformità a quanto disposto dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2020 denominata «Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS»

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.220.101 591.138 103.789
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 3.394 4.880
B. Variazioni in aumento 745.557 325.682 272.758
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.518 72.892 271.931
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
596.646 219.329 510
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
46.771 28.688 317
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 100.622 4.773 -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale 3.654 2.393 -
C. Variazioni in diminuzione 748.342 352.774 341.098
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 31.158 34.931 248.939
C.2 write-off 29.937 349 25
C.3 incassi 213.960 166.688 2.543
C.4 realizzi per cessioni 94.375 50.808 -
C.5 perdite da cessione 368.951 9.134 175
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
9.538 44.173 22.065
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 423 46.691 67.351
D. Esposizione lorda finale 1.217.316 564.046 35.449
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 1.519 4.934 1.782

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 214.030 30.449
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 1.036 3.798
B. Variazioni in aumento 576.814 54.395
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
885 11.740
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
2.587 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 1.909
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di
concessione
23.314 61
B.5 altre variazioni in aumento 550.028 40.685
C. Variazioni in diminuzione 582.347 45.215
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di
concessioni
X 16.091
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di
concessioni
1.909 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 2.587
C.4 write-off 5.994 -
C.5 incassi 91.234 1.013
C.6 realizzi per cessioni 72.322 -
C.7 perdite da cessioni 43.861 -
C.8 altre variazioni in diminuzione 367.027 25.524
D. Esposizione lorda finale 208.497 39.629
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 1.232 4.617

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive
iniziali
167.004 10.273 120.312 6.700 6.477 464
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 1.680 154 - -
B. Variazioni in aumento 52.408 1.285 64.428 4.843 4.355 228
B.1 rettifiche di valore da
attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 36.785 412 62.556 4.625 3.833 228
B.3 perdite da cessione 9.688 812 - - - -
B.4 trasferimenti da altre
categorie di esposizioni
deteriorate
4.959 61 1.706 218 329 -
B.5 modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento 976 - 166 193 -
C. Variazioni in diminuzione 101.927 8.022 79.232 1.989 8.011 189
C.1 riprese di valore da
valutazione
13.239 - 23.779 - 6.256 -
C.2 riprese di valore da incasso 13.414 3.269 32.824 1.283 59 -
C.3 utili da cessione 124 - - - - -
C.4 write-off 74.663 4.753 17.016 - 4 -
C.5 trasferimenti ad altre
categorie di esposizioni
deteriorate
7 - 5.463 - 1.524 189
C.6 modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in
diminuzione
480 - 150 616 168 -
D. Rettifiche complessive finali 117.485 3.536 105.508 9.554 2.821 503
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 1.876 151 261 29

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

A.2.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca Ifis utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Il Gruppo Banca Ifis non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. Nel Gruppo è stato implementato un sistema di rating interno gestionale sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con il Gruppo.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali N
CL
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
784 781 - - 781 - - - - - - - - - - 781
1.1 totalmente garantite 784 781 - - 781 - - - - - - - - - - 781
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
-
di cui deteriorate
- - - - - - - - - - - - - - - -
Garanzie personali (2)
Garanzie reali (1) Derivati su crediti
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta mobili Ipoteche
m
I
mobili Leasing
finanziario
m
I
Titoli Altre garanzie reali N
CL
Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti ministrazioni
pubbliche
m
A
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Totale
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
3.301.073 3.152.354 692.034 - 8.840 1.403.871 - - - - - 334.391 - 30.424 403.289 2.872.849
1.1 totalmente
garantite
2.428.310 2.316.973 526.721 - 2.923 1.322.719 - - - - - 62.395 - 25.229 376.986 2.316.973
-
di cui deteriorate
285.482 201.040 141.238 - - 13.311 - - - - - 346 - 79 46.066 201.040
1.2 parzialmente
garantite
872.763 835.381 165.313 - 5.917 81.152 - - - - - 271.996 - 5.195 26.303 555.876
-
di cui deteriorate
63.190 35.335 14.966 - - 180 - - - - - 4.788 - 146 2.740 22.820
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite:
63.177 62.759 1.057 - 297 8.001 - - - - - - - 100 35.308 44.763
2.1 totalmente
garantite
36.589 36.413 - - 297 1.195 - - - - - - - 75 34.848 36.415
-
di cui deteriorate
1.013 933 - - - - - - - - - - - - 933 933
2.2 parzialmente
garantite
26.588 26.346 1.057 - - 6.806 - - - - - - - 25 460 8.348
-
di cui deteriorate
2.594 2.443 - - - - - - - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione netta Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze
3.489 8.291 1.239 106 - - 187.200 100.504 907.903 8.584
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - 9 - - - 3.822 3.120 113.318 416
A.2 Inadempienze probabili 806 131 1.656 2.124 11 3 147.197 95.010 308.879 8.243
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - 9 5 - - 12.968 6.768 62.214 2.781
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
9.974 279 22 4 - - 17.831 1.638 4.801 900
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - - - - 771 70 1.793 433
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.439.898 1.299 333.822 3.377 315 6 3.900.497 54.391 719.753 9.267
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
1.220 25 4.543 - - - 18.392 472 14.243 734
Totale (A) 2.454.167 10.000 336.739 5.611 326 9 4.252.725 251.543 1.941.336 26.994
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - 43.650 7.548 15.096 202
B.2 Esposizioni non deteriorate - - 131.806 843 - - 927.912 2.307 330.180 88
Totale (B) - - 131.806 843 - - 971.562 9.855 345.276 290
Totale (A+B) 31.12.2020 2.454.167 10.000 468.545 6.454 326 9 5.224.287 261.398 2.286.612 27.284
Totale (A+B) 31.12.2019 2.048.761 9.075 240.990 14.311 35 - 5.482.078 275.944 1.969.165 35.611
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 1.099.213 117.396 596 88 13 - 1 1 8 -
A.2 Inadempienze probabili 457.659 103.742 872 1.766 3 - - - 4 -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
32.127 2.792 501 29 - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 7.014.614 58.570 258.430 8.404 81.964 1.171 36.255 176 2.707 13
Totale (A) 8.603.613 282.500 260.399 10.287 81.980 1.171 36.256 177 2.719 13
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate 56.926 7.750 1.820 - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.319.989 3.047 67.832 191 - - 1.661 - 416 -
Totale (B) 1.376.915 10.797 69.652 191 - - 1.661 - 416 -
Totale (A+B) 31.12.2020 9.980.528 293.297 330.051 10.478 81.980 1.171 37.917 177 3.135 13
Totale (A+B) 31.12.2019 9.251.437 329.982 337.296 4.082 108.423 682 43.195 192 643 3

B.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
Esposizione
netta
Rettifiche valore
mplessive
co
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.049.473 1.234 15.197 40 9.465 35 - - - -
Totale (A) 1.049.473 1.234 15.197 40 9.465 35 - - - -
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 81.769 - 1.206 - 11.225 - - - - -
Totale (B) 81.769 - 1.206 - 11.225 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2020 1.131.242 1.234 16.403 40 20.690 35 - - - -
Totale (A+B) 31.12.2019 660.856 747 30.102 110 21.524 38 - - - -

B.3 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2020 31.12.2019
a) Valore di bilancio 3.418.576 2.565.298
b) Valore ponderato 425.098 573.734
c) Numero 4 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni al valore ponderato al 31 dicembre 2020 è costituito per 232 milioni di euro da attività fiscali, per 193 milioni di euro da esposizioni nei confronti di controparti non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la Consob (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2020 le esposizioni al Debito sovrano sono costituite interamente da titoli emessi dalla Repubblica Italiana e il cui valore di bilancio ammonta a 1.808 milioni di euro, al netto della riserva da valutazione negativa pari a 2,7 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a circa 1.783 milioni di euro, sono inclusi nel banking book e presentano una vita media residua ponderata di circa 39 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2020 sono considerati di livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato Italiano; tali esposizioni alla data del 31 dicembre 2020 ammontano a 646 milioni di euro, di cui 96 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente Parte le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse dalle società veicolo sia stato da essa sottoscritto all'atto dell'emissione.

Informazioni di natura qualitativa Obiettivi, strategie e processi

Il Gruppo detiene esposizioni verso operazioni di cartolarizzazioni originate da terzi, acquisite con finalità di investimento allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno a medio-lungo termine sul capitale.

Tali operazioni possono essere originate dalle diverse Business Unit del Gruppo, in relazione alle caratteristiche del portafoglio sottostante, sia in bonis sia deteriorato, ovvero nell'ambito dell'attività di investimento della liquidità.

Le attività di acquisizione vengono svolte in conformità con le politiche e procedure relative al rischio di credito, ed in particolare con la "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di promotore o di investitore", e nel rispetto della propensione al rischio stabilite nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il Gruppo investe in cartolarizzazioni di cui è in grado di valutare, in forza dell'esperienza maturata, i relativi asset sottostanti.

In particolare, l'unità proponente, identificata l'opportunità di investimento, svolge le attività di due diligence al fine di valutare i flussi di cassa futuri e la congruità del prezzo, coordinando, a tal fine, le unità organizzative di volta in volta competenti e formalizzando i relativi esiti da sottoporre all'organo deliberante competente.

Successivamente all'acquisizione, l'investimento è oggetto di monitoraggio, su base continuativa, con riferimento agli indicatori di performance delle esposizioni sottostanti e all'aderenza dei flussi di cassa rispetto alle valutazioni effettuate in sede di acquisizione.

Sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l'operatività in cartolarizzazioni

Il Gruppo non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione con trasferimento di rischio a terzi.

Politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

Il Gruppo si è dotato di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di promotore o di investitore" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

Operazione di cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un iniziale ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del secondo trimestre del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da

Banca Ifis. Nel corso del primo semestre 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo, successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa sei volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2020 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 7,0 milioni di euro.

Operazioni di cartolarizzazione acquisite tramite Farbanca

Alla data di riferimento del Bilancio al 31 dicembre 2020 risultano in essere due operazioni di cartolarizzazione denominate rispettivamente Ambra ed Emma, predisposte da Farbanca ed entrate nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del 70,77% di tale società nel corso del 2020.

Per quanto riguarda Ambra, si è perfezionata in data 1° gennaio 2017 ai sensi della legge 130/1999 e costituisce un'operazione di cartolarizzazione di natura multioriginator che ha interessato oltre a Farbanca anche altre due società facenti dell'ex Gruppo Banca Popolare di Vicenza. L'operazione ha avuto per oggetto un portafoglio di sofferenze (Contratti di finanziamento, chirografari e ipotecari, aperture di credito ed altri rapporti contrattuali di diversa natura) per un valore nominale di complessivi 4,3 miliardi di euro ceduti ad un prezzo di 1,7 miliardi di euro. Tutti i titoli ABS emessi in tre tranche (senior, mezzanine e junior) dalla società veicolo Ambra S.r.l. sono stati sottoscritti "pro quota" dai tre originator in relazione al portafoglio ceduto (c.d. operazione di autocartolarizzazione). Nella fattispecie, Farbanca ha sottoscritto 0,8 milioni di euro di tranche senior (su 250 milioni di euro totali), 2,0 milioni di euro a titolo di tranche mezzanine (su 656 milioni di euro complessivi) e 2,6 milioni di euro di titoli junior (rispetto ad un totale di 780 milioni di euro). Per tale operazione Farbanca, per la quota di propria competenza, ha sottoscritto con la società veicolo uno specifico contratti di servicing per il coordinamento e la supervisione dell'attività di gestione, amministrazione ed incasso dei mutui cartolarizzati, oltre che per l'attività di recupero in caso di inadempimento da parte dei debitori.

A marzo 2018 è stata perfezionata autonomamente da Farbanca l'operazione di cartolarizzazione di crediti denominata Emma, per un valore nominale complessivo pari a circa 460 milioni euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro, interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato; una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro, entrambe sottoscritte integralmente da Farbanca.

Le operazioni di cartolarizzazione suddette Emma ed Ambra non soddisfano i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono stati "ripresi" in Bilancio.

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi per complessivi 121,0 milioni di euro: in particolare detiene titoli senior per 117,5 milioni di euro, titoli mezzanine e junior per complessivi 2,8 milioni di euro e titoli c.d. "monotranche" per 0,8 milioni di euro. Il valore del portafoglio registra un significativo incremento rispetto al dato di 62,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, principalmente per effetto delle nuove sottoscrizioni di titoli effettuate dal Gruppo nel corso del 2020, come maggiormente dettagliato nel paragrafo successivo.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:

  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui la Capogruppo partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,1 milioni di euro e del 5% dei titoli junior; l'operazione è sostanzialmente chiusa a seguito della cessione dell'asset sottostante al credito fondiario;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 5,6 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "FINO 1": si tratta di un investimento in qualità di Senior Noteholder in un'operazione di securitization le cui tranche emesse sono supportate da garanzia statale "GACS" (Garanzia sulla Cartolarizzazione di Sofferenze) e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 5,4 miliardi di euro. La tranche oggetto di sottoscrizione per originari 92,5 milioni di euro da parte di Banca Ifis (su un valore nominale complessivo di 650 milioni di euro) è la Senior Note di Classe A, caratterizzata da una scadenza ad ottobre 2045. Al netto dei rimborsi avvenuti nel corso dell'esercizio, al 31 dicembre 2020 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 35,7 milioni di euro (al 31 dicembre 2019 era pari a 54,2 milioni di euro);
  • Cartolarizzazione "Elipso Finance": si tratta di un investimento in qualità di Mezzanine Noteholder in un'operazione di securitization e con sottostante posizioni a sofferenza aventi un valore nominale complessivo originario di circa 2,6 miliardi di euro. L'unica tranche ad oggi detenuta da parte della società oggi controllata Ifis Npl Servicing, oggetto di precedente acquisizione, ha un valore nominale residuo di 74 milioni di euro (su un valore nominale complessivo di 470 milioni di euro): è la Mezzanine Note di Classe B, caratterizzata da una scadenza a gennaio 2028. Non sono intervenuti rimborsi in linea capitale nel corso dell'esercizio e al 31 dicembre 2020 la quota sottoscritta di tranche presenta un valore di bilancio pari a 2,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Auxilio": si tratta di un investimento effettuato a ottobre 2020 per un valore nominale iniziale pari ad 1,9 milioni di euro, relativo all'acquisto da parte di Banca Ifis di una quota dei titoli senior, con scadenza legale a settembre 2035, emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Auxilio SPV S.r.l., con sottostante crediti derivanti da finanziamenti assistiti dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. L'operazione è caratterizzata da un periodo di ramp up durante il quale l'emittente potrà acquistare ulteriori crediti a valere sui proventi derivanti dal versamento di ulteriori tranches del prezzo di sottoscrizione dei titoli; per effetto dei versamenti effettuati tra la data di acquisto e la fine dell'esercizio il valore nominale della tranche senior detenuta è pari ad 4,5 milioni di euro. Non sono intervenuti rimborsi in linea capitale nei mesi intercorrenti tra la data di investimento e la fine del 2020 e, al 31 dicembre 2020, la quota sottoscritta presenta un valore di bilancio pari a 4,5 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "Dyret II": il coinvolgimento del Gruppo Banca Ifis si limita all'acquisto nel corso del mese di Novembre 2020 da parte della Capogruppo di tranche senior di titoli emessi dal veicolo per la cartolarizzazione Dyret SPV S.r.l., e aventi a collaterale crediti derivanti da finanziamenti assistiti da

cessione del quinto dello stipendio, della pensione o da delegazione di pagamento, per un valore nominale pari ad 14,9 milioni di euro alla data di acquisto. I titoli prevedono il rimborso periodico del capitale a valere sui flussi derivanti dal portafoglio cartolarizzato, ed hanno scadenza legale a dicembre 2035. Al 31 dicembre 2020, il valore nominale residuo è pari ad 14,4 milioni di euro per effetto dei rimborsi intervenuti tra la data di acquisto dei titoli e la chiusura dell'esercizio, mentre il valore contabile delle tranche sottoscritte è pari a 14,3 milioni di euro;

  • Cartolarizzazione "Futura 2019": Banca Ifis nel 2020 ha sottoscritto, per un valore nominale di 2,7 milioni di euro, titoli con classe senior aventi scadenza luglio 2044 emessi dalla società veicolo Futura 2019 S.r.l.. Non sono avvenuti rimborsi su tali titoli successivamente alla loro sottoscrizione, ed essi al 31 dicembre 2020 presentano un valore netto contabile pari a 2,7 milioni di euro;
  • Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020": tale operazione è stata realizzata a novembre 2020 da Iccrea Banca su un sottostante di Npl per complessivi 2,4 miliardi di euro, suddivisi su più di 9.600 debitori e 17.000 posizioni. Tale operazione, condotta tramite l'SPV BCC NPLs 2020 S.r.l., è assistita dallo schema di garanzia dello Stato GACS e ha riguardato l'emissione di titoli con classe senior, mezzanine e junior e scadenza gennaio 2045. La Capogruppo Banca Ifis è stata coinvolta relativamente alla sottoscrizione di una quota di titoli per ciascuna tranche, per complessivi 55,5 milioni di euro a livello di valore nominale. Nel mese di dicembre non si sono registrati rimborsi su tali titoli e il valore di bilancio al 31 dicembre 2020 dei titoli sottoscritti è pari a 54,7 milioni di euro per le tranche senior (valutate al costo ammortizzato), mentre il valore attribuito alle quote mezzanine e junior (valutate al fair value con impatto a conto economico) è sostanzialmente nullo;
  • Cartolarizzazione "Bluwater": si tratta di un'operazione realizzata nel mese di dicembre 2020 avente come originator Banco BPM e come società veicolo Pillarstone Italy SPV S.r.l. e che ha consistito nell'emissione di un'unica tranche di titoli (titoli c.d. "monotranche") con scadenza ottobre 2030. Banca Ifis ha sottoscritto una quota di tali titoli per 3,7 milioni di valore nominale, che al 31 dicembre 2020 presenta un valore di bilancio pari a 0,8 milioni di euro (titoli valutati al fair value con impatto a conto economico).

Si segnala per completezza che il Gruppo partecipa, attraverso il più ampio intervento compiuto nel 2017 dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a quote delle notes mezzanine e junior della cartolarizzazione "Berenice" per complessivi 0,1 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie finanziarie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
cartolarizzate/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
-
tipologia attività
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
-
tipologia attività
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Non cancellate dal
bilancio
-
crediti verso clientela
deteriorati - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
crediti verso clientela in
bonis
162.056 3.753 46.001 1.065 166.455 2.164 - - - - - - - - - - - -
E-MARKET
SDIR
CERTIFIED
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Esposizione netta Rettifiche/ riprese
di valore
Mutui secured e
unsecured
57.174 108 89 - - - - - - - - - - - - - - -
Titoli di debito 118.264 502 2.754 - 20 - - - - - - - - - - - - -
Totale 175.438 610 2.843 - 20 - - - - - - - - - - - - -

C.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Nome cartolarizzazione / Consoli Attività Passività
Denominazione società
veicolo
Sede legale damento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzani
ne
Junior
Ifis Abcp Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
100% 1.265.046 - 84.467 968.994 - -

C.3 Consolidato prudenziale – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

C.6 Consolidato prudenziale – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Nome cartolarizzazione/
società veicolo
Sede legale Interessenze (%)
Ifis Abcp Programme S.r.l. Conegliano (TV) 0%

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati.

Informazioni di natura quantitativa

D.1. Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni
di
cartolarizza
zione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni
di
cartolarizza
zione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie
detenute per la negoziazione
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie
designate al fair value
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti 1.064.930 1.064.929 - - 1.000.210 1.000.210 -
Totale 31.12.2020 1.064.930 1.064.929 - - 1.000.210 1.000.210 -
Totale 31.12.2019 983.146 832.843 150.303 - 383.166 232.886 150.280

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Nel corso del mese di ottobre 2020, il Consiglio di Amministrazione Banca Ifis ha deliberato la partecipazione alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione multioriginator di un portafoglio di crediti in sofferenza con presentazione di istanza al Ministero dell'Economia e delle Finanze ai fini dell'ammissione allo schema di garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del Decreto Legge n. 18 del 14 febbraio 2016, convertito con Legge n. 49 dell'8 aprile 2016, implementata con Decreto del Ministero dell'Economia e della

Finanza del 3 agosto 2016, con Decreto del Ministero dell'Economia e della Finanza del 21 novembre 2017 e con Decreto del Ministero dell'Economia e della Finanza del 10 ottobre 2018 e successivamente modificata dalla legge 20 maggio 2019, n. 41, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22.

L'operazione, che ha coinvolto un'ampio perimetro di istituti bancari, ha previsto la cessione ai sensi della legge n. 130 del 30 aprile 1999 di portafogli di crediti chirografari e ipotecari, assistiti in prevalenza da ipoteca di primo grado, derivanti da finanziamenti classificati in sofferenza per una pretesa creditoria complessiva di circa 2,3 miliardi di euro, a favore di una società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e denominata "BCC NPLs 2020 S.r.l.", nonché il contestuale conferimento di un mandato di gestione (servicing) da parte di quest'ultima a un servicer terzo e indipendente rispetto alle banche cedenti. L'SPV ha acquisito il portafoglio in data 18 novembre 2020, finanziandone l'acquisto mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a circa 585 milioni di euro, articolati nelle classi di seguito indicate:

  • 520 milioni di euro di Titoli Senior scadenza gennaio 2045 dotati di rating Baa2 e BBB rispettivamente da parte di Moody's Italia Srl e Scope Rating AG;
  • 41 milioni di euro di Titoli Mezzanine scadenza gennaio 2045 dotati di rating Caa2 e CC rispettivamente da parte di Moody's Italia Srl e Scope Rating AG;
  • 24 milioni di euro di Titoli Junior scadenza gennaio 2045 non dotati di rating.

Al fine di adempiere all'obbligo di mantenimento dell'interesse economico netto del 5% nell'operazione, di cui all'Articolo 6 del Regolamento (UE) 2017/2402 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017, le banche aderenti, inclusa Banca Ifis, hanno sottoscritto - e si sono impegnate al relativo mantenimento lungo tutta la durata dell'operazione - una quota almeno pari a circa il 5% del valore nominale di ciascuna tranche di Titoli emessi nel contesto dell'Operazione (c.d. modalità "segmento verticale"). La quota restante dei Titoli Mezzanine e Junior è stata invece sottoscritta da un investitore terzo indipendente.

L'operazione è stata strutturata in modo tale da avere caratteristiche idonee affinché i Titoli Senior possano beneficiare della citata GACS, atteso il deconsolidamento da parte delle banche cedenti dei crediti oggetto dell'operazione in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Nella fattispecie, il principio contabile IFRS 9 al paragrafo 3.2.12 prevede che "Al momento dell'eliminazione contabile dell'attività finanziaria nella sua integrità, la differenza tra:

  • il valore contabile (valutato alla data dell'eliminazione contabile) e
  • il corrispettivo ricevuto (inclusa qualsiasi nuova attività ottenuta meno qualsiasi nuova qualsiasi nuova passività assunta) deve essere rilevata nell'utile (perdita) d'esercizio".

Conseguentemente, a conclusione dell'operazione Banca Ifis:

  • ha eliminato dall'attivo dello stato patrimoniale i crediti oggetto di cessione nella situazione finanziaria in corso al momento in cui è intervenuto il regolamento del collocamento delle tranche mezzanine e junior sul mercato;
  • ha rilevato a conto economico nella voce "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" la complessiva minusvalenza/plusvalenza determinata quale differenza fra il valore lordo aggregato alla data di cessione dei crediti, meno le rettifiche di valore cumulate e comprensivo di eventuali incassi rivenienti dagli stessi crediti e di competenza dell'SPV alla data di

cessione (pari a 60,3 milioni di euro) e il corrispettivo ricevuto (pari a 57,0 milioni di euro; differenza che esprime una minusvalenza complessivamente pari a 3,3 milioni di euro;

• ha rilevato nello stato patrimoniale i titoli Senior, Mezzanine e Junior sottoscritti al relativo fair value per un valore complessivamente pari a 55,2 milioni di euro (per maggiori dettagli sulle quote sottoscritte da Banca Ifis si rimanda all'informativa nella sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione" della presente Parte E).

1.2 Rischi di mercato

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Gli effetti della pandemia Covid-19, relativamente al rischio di mercato inerente le poste facenti parte del portafoglio di negoziazione, sono stati caratterizzati da impatti contenuti, in linea con la marginalità e la dimensione di tale portafoglio rispetto al complessivo portafoglio di proprietà del Gruppo, come statuito internamente dal Risk Appetite Framework.

Il palesarsi della pandemia ed il significativo risk off che ha caratterizzato le diverse asset class nel corso del primo trimestre ha comunque determinato, da parte della funzione preposta alla gestione del portafoglio di proprietà, una strategia caratterizzata da una tendenziale riduzione della componente di rischio, anche attraverso la dismissione progressiva di alcune posizioni pregresse.

L'operatività in oggetto, d'altro canto, ha rilevato una picture gestionale costantemente caratterizzata da un accurato e stringente controllo del rischio declinato operativamente sia attraverso un accorto impiego di strumenti derivati in un'ottica di copertura (economica, non contabile) ed enhancement economico del portafoglio bancario, sia in una marginale allocazione di liquidità relativa al portafoglio di negoziazione e stabilita in termini di investimento potenziale.

In coerenza con la strategia gestionale menzionata, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso dell'esercizio 2020 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Nel corso dell' esercizio è stato completato il progetto di improvement metodologico e tecnologico inerente sia i processi di front e middle office che i sistemi di misurazione e controllo dei rischi attraverso l'implementazione di un'apposita suite fornita da un vendor esterno.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Nel corso del 2020 è proseguita la strategia di investimento disciplinata nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", articolata in coerenza con l'appetito al rischio formulato nel 2020 dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework e declinata nella "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

All'interno di tale processo, la strategia di investimento complessiva ha continuato ad attribuire centralità alla "stance" conservativa, costituita principalmente da un portafoglio obbligazionario la cui componente principale

è costituita da titoli governativi italiani, caratterizzato complessivamente da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine.

Le inerenti attività a costituzione di tale portafoglio sono quindi principalmente valutate a costo ammortizzato o attraverso il metodo FVOCI; esse rientrano nel perimetro del portafoglio bancario e non configurano, quindi, rischio di mercato.

In tale ambito, la componente afferente al "portafoglio di negoziazione" da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" e dal portafoglio "Principal-discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo. È inoltre presente per importi residuali un titolo di capitale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione dei Rischi di Mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento.

Il livello di appetito al rischio è definito nel Risk Appetite Framework, declinato nelle principali strategie di investimento e gestione definite nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis".

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis, coerentemente con quanto delineato nel documento "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis", in cui sono definite le strategie che si intendono seguire in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e operativi) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • Limite di Massima Perdita Accettabile;
  • Limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • Limite di VaR;
  • Limiti di sensitivity e di greche;
  • Eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;

• Eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore gestionale di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno; esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde al novantanovesimo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti il portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita media giornaliera che eccede il dato di VaR.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting che effettua un test retrospettivo, in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari – Valuta di denominazione Euro
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
durata
indeterm
inata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - 232 - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - 82 - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo
sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - 44.714 62.536 4.239 36.301 4.645 - -
+ posizioni corte - 44.714 62.536 4.239 36.301 4.645 - -
  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività 1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online Rendimax, i depositi della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso

variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria principalmente a tasso fisso, operazioni di auto-cartolarizzazione a tasso variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. TLTRO).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale e che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalle controllate Ifis Npl S.p.A. e Ifis Npl Servicing S.p.A.), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso anche all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 31 dicembre 2020 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari a circa l'85%; la modified duration media complessiva è pari a circa 2,6 anni.

La funzione aziendale preposta a garantire la gestione del rischio di tasso è la Direzione Centrale Capital Markets, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione di Risk Management spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito della specifica reportistica mensile predisposta dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del Rischio di Tasso di interesse sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca Ifis generalmente non utilizza strumenti di copertura specifica del rischio tasso.

La classificazione di una quota dei titoli obbligazionari detenuti nel Portafoglio di Proprietà tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. É inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Quota parte di

tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione.

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività, afferenti alla gestione del Portafoglio di Proprietà del Gruppo, sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di mercato".

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 2.464.525 4.088.542 1.300.125 239.869 2.009.047 493.327 108.501 -
1.1 Titoli di debito 345 221.505 653.693 13.533 874.268 225.508 58.559 -
- con opzione di rimborso anticipato 345 21.503 4.358 13.533 30.632 2.029 5.700 -
- altri - 200.002 649.335 - 843.636 223.479 52.859 -
1.2 Finanziamenti a banche 196.354 768.743 93 188 408 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.267.826 3.098.294 646.339 226.148 1.134.371 267.819 49.942 -
- c/c 127.455 215 19.775 6.799 89.595 19.875 7.489 -
- altri finanziamenti 2.140.371 3.098.079 626.564 219.349 1.044.776 247.944 42.453 -
- con opzione di rimborso anticipato 262.898 1.486.393 416.678 21.854 63.012 758 2.181 -
- altri 1.877.473 1.611.686 209.886 197.495 981.764 247.186 40.272 -
2. Passività per cassa 1.644.356 2.972.269 368.231 904.212 3.274.996 494.666 327 -
2.1 Debiti verso clientela 1.570.508 1.936.685 297.326 623.213 1.016.796 5.318 327 -
- c/c 857.800 141.570 32.991 62.811 151.767 - - -
- altri debiti 712.708 1.795.115 264.335 560.402 865.028 5.318 327 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 712.708 1.795.115 264.335 560.402 865.028 5.318 327 -
2.2 Debiti verso banche 11.014 66.578 70.864 280.956 1.623.131 87.258 - -
- c/c 4.994 - - - - - - -
- altri debiti 6.020 66.578 70.864 280.956 1.623.131 87.258 - -
2.3 Titoli di debito 62.834 969.006 41 43 635.069 402.090 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 402.090 - -
- altri 62.834 969.006 41 43 635.069 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 134.107 - - - - - - -
+ posizioni corte 74.056 3.382 265 1.000 35.212 20.192 - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre
1 anno
fino a 5
anni
da oltre
5 anni
fino a 10
anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 54.632 210.904 4.344 289 610 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 21.791 38.971 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 32.841 171.933 4.344 289 610 - - -
- c/c 16.999 - - - - - - -
- altri finanziamenti 15.842 171.933 4.344 289 610 - - -
- con opzione di rimborso anticipato 24 18.343 1.044 138 328 - - -
- altri 15.818 153.590 3.300 151 282 - - -
2. Passività per cassa 26.408 239.479 - 41 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 9.463 12.239 - - - - - -
- c/c 9.463 - - - - - - -
- altri debiti - 12.239 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 12.239 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche - 227.240 - 41 - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 227.240 - 41 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ posizioni lunghe 210 - - - - - - -
+ posizioni corte 210 - - - - - - -

1.2.3 Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della Direzione Centrale Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Direzione Centrale Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa, tra l'altro, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla Direzione Centrale Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

L'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata Ifis Finance Sp. z o. o., non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziati mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o. o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Nel corso del 2020 è stata costituita la controllata rumena Ifis Finance IFN, con un capitale di 14,7 milioni di leu rumeni (RON). La società non è ancora operativa alla data del 31 dicembre 2020 e pertanto non muta l'impostazione precedentemente descritta.

Banca Ifis possiede, inoltre, una partecipazione pari al 4,68% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. A partire dal 2016 il fair value è stato adeguato, in contropartita del patrimonio netto, fino a portare il valore della partecipazione a 324 mila euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
YEN DOLLARO
CANADESE
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 209.277 1.437 - - - 65.796
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale 22.926 - - - - 324
A.3 Finanziamenti a banche 44.253 478 - - - 16.579
A.4 Finanziamenti a clientela 142.098 959 - - - 48.893
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - 58
C. Passività finanziarie 211.256 1.357 - - - 73.979
C.1 Debiti verso banche 190.773 1.353 - - - 72.761
C.2 Debiti verso clientela 20.483 4 - - - 1.218
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - 5.236
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - 16.855
Totale attività 209.277 1.437 - - - 65.854
Totale passività 211.256 1.357 - - - 96.070
Sbilancio (+/-) (1.979) 80 - - - (30.216)

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo 1.2 Rischi di mercato.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

31.12.2020 31.12.2019
Attività
sottostanti/Tipologie
derivati
Over the counter Over the counter
Senza controparti Senza controparti
centrali Mercati centrali Mercati
organizzat
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
Senza
accordi di
organizzati Contropar
ti centrali
Con
accordi di
Senza
accordi di
i
compen compen compen compen
sazione sazione sazione sazione
1.Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 152.435 - - - 256.641 -
a) Opzioni - - - - - - 75.464 -
b) Swap - - 152.435 - - - 181.177 -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - 20.230 - - - 66.431 -
a) Opzioni - - 20.230 - - - 66.431 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - 79.509 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - 79.509 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 172.665 - - - 402.581 -
Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
---------------------------------------------------------------- -- -- -- -- --
31.12.2020 31.12.2019
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti
centrali
Mercati Senza controparti
centrali
Mercati
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
-zione
Senza
accordi di
compensa
-zione
organizzat
i
Contropar
ti centrali
Con
accordi di
compensa
-zione
Senza
accordi di
compensa
-zione
organizza
ti
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 1.056 - - - 3.197 -
b) Interest rate swap - - 18.193 - - - 20.667 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - 449 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 19.249 - - - 24.313 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - 474 -
b) Interest rate swap - - 18.551 - - - 21.277 -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - 93 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 18.551 - - - 21.844 -

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 101.614 - 50.821
- fair value positivo X 11.374 - 6.819
- fair value negativo X 18.551 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 20.230 - -
- fair value positivo X 1.056 - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 70.543 72.602 9.289 152.434
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 15.956 4.275 - 20.231
A.3 Derivati finanziari su valute e oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31.12.2020 86.499 76.877 9.289 172.665
Totale 31.12.2019 195.580 186.923 20.078 402.581

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2020 si è rilevata, in linea con la strategia adottata, una riduzione della componente di raccolta retail, in particolare riferibile alle componenti a vista e a chiamata , ed un significativo incremento dell'accesso alla forma di finanziamento, via Eurosistema, inerente l'operazione TLTRO III.

Al 31 dicembre 2020 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine, dal canale Abaco presso la Banca d'Italia.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti dall'operatività di leasing, di finanza strutturata, da crediti verso clientela concessi da Farbanca e da operazioni di work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente intrattenuto con Banca d'Italia e titoli governativi facenti parte della riserva infra-giornaliera) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Direzione Centrale Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto della Direzione Centrale Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti il rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Al verificarsi della pandemia Covid-19, relativamente al rischio di liquidità, il Gruppo ha prontamente definito un rafforzamento dei presidi interni sia attraverso l'incremento della frequenza (da mensile a settimanale) di convocazione del Comitato Tecnico ALM, avvenuta a prescindere da eventuali segnalazioni di situazioni di allerta o crisi rilevate attraverso il Contingency Funding Plan, sia con un ulteriore potenziamento degli strumenti e dei processi di monitoraggio e controllo della posizione di liquidità.

Nel periodo di maggiore crisi, le riserve di liquidità disponibili e prontamente utilizzabili si sono mantenute ampiamente capienti rispetto alle obbligazioni del Gruppo, rilevando costantemente, per gli indicatori regolamentari LCR e NSFR, valori significativamente superiori alle soglie richieste. Anche in termini di survival

period, che considera il verificarsi di un severo scenario di stress combinato, si sono rilevati valori in linea con l'appetito al rischio definito.

Relativamente all'evoluzione dei volumi di provvista nel corso del 2020 ascrivibile agli effetti della pandemia, si rileva una riduzione dello stock di raccolta cartolarizzata avente come collateral crediti commerciali, avvenuta in conseguenza della riduzione delle consistenze dei crediti sottostanti e derivante dal rallentamento economico. Anche al fine di sopperire a potenziali ulteriori riduzioni di tali forme di raccolta e, in considerazione del freezing del mercato di funding wholesale al tempo esistente, nel corso del mese di giugno 2020 il Gruppo ha aderito per un importo significativo alla nuova operazione di finanziamento straordinario (c.d. TLTRO 3) promossa dalla BCE finanziandosi quindi a medio-lungo termine ad un costo competitivo.

Nel corso del mese di febbraio 2020 (pre-pandemia) è stata effettuata come previsto da funding plan un'emissione obbligazionaria.

In coerenza con la strategia menzionata in termini di gestione e appetito al rischio, malgrado l'eccezionalità dell'evento pandemico, non sono state rilevate nel corso dell'esercizio 2020 violazioni delle soglie di rischio assegnate internamente.

Nel corso del 2020 è stato avviato un progetto di improvement metodologico e tecnologico riguardante, tra l'altro, la misurazione ed il controllo del rischio di liquidità e che prevede l'adozione da parte delle funzioni interessate di una suite di ALM fornita da un vendor esterno.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
da oltre 1 da oltre 7 da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 durata
Voci/Scaglioni temporali a vista giorno a 7 giorni a 15 giorni a
1
mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 Oltre 5 anni indeter
Attività per cassa giorni giorni mese mesi mesi anno anni minata
A.1 Titoli di Stato 376 - 380 - 1.029 190.910 6.581 1.122.500 470.000 -
A.2 Altri titoli di debito 537 - - 110 218 4.620 4.675 99.146 141.790 -
A.3 Quote O.I.C.R. 58.553 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.305.447 46.767 172.117 343.937 1.202.546 473.950 716.236 2.745.831 967.535 714.975
-
banche
180.589 9.500 1 7.279 61.003 99 198 270 - 690.570
-
clientela
1.124.858 37.267 172.116 336.658 1.141.543 473.851 716.038 2.745.561 967.535 24.405
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti 1.297.925 27.715 80.540 121.657 1.244.638 310.781 614.861 1.859.394 - -
-
banche
39.850 - 20.000 5.000 3.000 23.000 6.000 188.000 - -
-
clientela
1.258.075 27.715 60.540 116.657 1.241.638 287.781 608.861 1.671.394 - -
B.2 Titoli di debito 184 - - 4 41.990 13.694 18.043 628.545 400.000 -
B.3 Altre passività 34.463 268 3.664 631 37.800 38.514 1.168.022 2.643.682 249.414 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - 82 - - -
-
posizioni corte
- - - - 232 - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
posizioni lunghe
19.236 - - - - - - - - -
-
posizioni corte
18.551 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
-
posizioni lunghe
17.942 - 6.600 186 1.673 3.596 13.000 54.687 36.430 -
-
posizioni corte
74.064 - 3.200 - 182 265 1.000 35.212 20.192 -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - 81.769 - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

da oltre 1 da oltre 7 da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 durata
Voci/Scaglioni temporali a vista giorno a 7 giorni a 15 giorni a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 Oltre 5 anni indeter
Attività per cassa giorni giorni mese mesi mesi anno anni minata
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. 22.926 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 38.209 61.584 25.688 11.259 71.945 5.177 4.353 12.391 - -
-
banche
20.081 39.117 - - - - - - - -
-
clientela
18.128 22.467 25.688 11.259 71.945 5.177 4.353 12.391 - -
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti 8.298 1.841 28.436 73.847 1.419 - 41 - - -
-
banche
- 1.841 28.436 73.847 1.419 - 41 - - -
-
clientela
8.298 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - 122.263 - 12.242 - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
-
posizioni lunghe
81 - - - - - - 90 - -
-
posizioni corte
171 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
posizioni lunghe
- - - - - - - - - -
-
posizioni corte
- - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca Ifis, tramite la società oggi incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. (originator), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing S.p.A. (oggi incorporata in Banca Ifis S.p.A.), a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino al mese di luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la controllante Banca Ifis S.p.A. ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito fusione di ex Ifis Leasing S.p.A. a maggio 2018, Banca Ifis è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Alla data del 31 dicembre 2020 la totalità dei titoli emessi dal veicolo risulta pertanto sottoscritta dal Gruppo Banca Ifis.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2020 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

1.5 Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection), dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo individuato a livello di aree/servizi (Risk Self Assessment) e dall'autovalutazione del grado di esposizione al rischio di modello, ovvero il rischio di incorrere in perdite finanziarie o errate decisioni strategiche derivante da un uso improprio o errato dei risultati e dei report prodotti dai modelli utilizzati (Model Risk Self Assessment).

Il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo risulta consolidato, grazie anche ad una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection.

Si segnala che nel corso del primo semestre 2020 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment avviata nell'ultimo trimestre del 2019 che ha incluso il perimetro societario in essere a fine anno ad eccezione della controllata Ifis Npl Servicing S.p.A (già Fbs S.p.A.). A seguito della campagna sono state identificate le principali criticità operative e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi.

Nel medesimo periodo, si è conclusa inoltre la campagna di Model Risk Self Assessment, condotta considerando le unità organizzative in qualità di Model Owner presenti presso la Capogruppo e presso la Controllata Ifis Npl, in quanto la responsabilità dello sviluppo e della manutenzione dei modelli risulta attribuita al Risk Management di Capogruppo. A seguito della campagna, sono stati individuati i modelli maggiormente esposti al rischio e segnalati alla funzione Convalida per la definizione di opportune azioni di mitigazione.

Oltre alle sopra citate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo prevede la definizione di un set di indicatori di rischio in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici condivisi con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione.

Si segnala inoltre che al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, il Risk Management di Capogruppo è impegnato, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di valutazione delle esternalizzazioni

delle funzioni operative e nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi. Infine contribuisce al monitoraggio dell'evoluzione del rischio informatico nonché dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dal Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse Società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede la raccolta degli eventi di rischio reputazionale che si manifestano, l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo.

Si segnala che nel corso del primo semestre 2020 si è conclusa la campagna periodica di Risk Self Assessment, avviata nell'ultimo trimestre 2019. A seguito della campagna, di concerto con quanto effettuato in ambito rischio operativo, sono state identificate le aree maggiormente esposte al rischio reputazionale e di conseguenza sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi già in essere.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Con riferimento agli impatti derivanti dall'emergenza Covid-19, le strategie di gestione dei rischi operativi e di reputazione hanno subito delle modifiche sia a seguito di specifiche richieste da parte del regolatore, sia per ricalibrare il sistema dei controlli interni al fine di rendere le attività di monitoraggio più rispondenti alle mutate modalità di svolgimento di alcune attività di business a seguito delle restrizioni imposte. Nello specifico, sono state implementate iniziative dedicate a minimizzare gli impatti sull'ordinario svolgimento dell'operatività nonché a ridurre i rischi di interruzione o scadimento della qualità dei servizi alla clientela. Allo scopo, sono state revisionate ed integrate le modalità di svolgimento delle attività di monitoraggio e reporting negli ambiti Loss

Data Collection (ivi compresi gli impatti sui sistemi informativi del Gruppo) e contestazioni. Per entrambi gli ambiti, è stato circoscritto il perimetro delle analisi e reso più approfondito l'ambito di applicazione delle stesse prendendo in considerazione e fornendo specifica disclosure delle conseguenze derivanti dalla situazione di emergenza sanitaria in termini di perdite operative e reclami ricevuti.

In aggiunta, si è provveduto ad aumentare sensibilmente la frequenza di esecuzione delle rilevazioni e di condivisione dei risultati. La periodicità del monitoraggio è infatti passata da trimestrale a quindicinale permettendo di intervenire in maniera tempestiva con specifiche azioni di mitigazione in presenza di particolari situazioni di criticità legate al periodo emergenziale in corso.

Con riferimento al Settore Npl, in particolare alle modalità di recupero stragiudiziale dei crediti, durante il periodo di emergenza sanitaria sono state rafforzate le attività di recupero attraverso la modalità telefonica (phone collection) a causa della temporanea sospensione delle attività door to door della rete agenti. Sono stati definiti spefici Key Risk Indicators per monitorare il rispetto della soglia massima di clienti/debitori affidati per singolo agente recuperatore. A seguito della pandemia tale soglia è stata innalzata in considerazione del fatto che ai carichi mensili affidati ai funzionari della rete interna sono state integrate posizioni per le quali era possibile procedere con il recupero telefonico, lasciando in sospeso (senza revoca) quelle per l'esazione domiciliare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Informazioni di natura qualitativa

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

4.6 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dal Gruppo. Il Gruppo Banca Ifis è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

In data 16 dicembre 2020, stante il perdurare della pandemia da Covid-19, Banca d'Italia - in linea con la BCE - ha ritenuto opportuno mantenere un approccio prudente, al fine di salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e concedere prestiti per sostenere l'economia reale, raccomandando alle banche italiane meno significative fino al 30 settembre 2021 di astenersi dal riconoscere o pagare dividendi o limitarne l'importo al minore tra il 15% degli utili cumulati del 2019-20 o i 20 punti base del coefficiente di CET1.

In conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia sopra richiamata, Banca Ifis proporrà all'assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a 25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione, conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020. Per quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del patrimonio netto del Gruppo e a contabilizzarli tra le altre passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2019 Banca Ifis deteneva n. 359.144 azioni proprie, per un controvalore di 3,0 milioni di euro ed un valore nominale di 359.144 euro.

Nel corso dell'esercizio Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del Bilancio 2016 n. 7.717 azioni proprie al prezzo medio di 35,03 euro, per un controvalore di 270 mila

euro ed un valore nominale di 7.717 euro, realizzando utili per 206 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve sovrapprezzo.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 351.427 azioni proprie, per un controvalore di 2,9 milioni di euro ed un valore nominale di 351.427 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicura
zione
Altre
imprese
Elisioni e
aggiustame
nti da
consolida
mento
Totale
1. Capitale sociale 78.608 - 9.539 (9.539) 78.608
2. Sovrapprezzi di emissione 102.491 - - - 102.491
3. Riserve 1.331.398 - 151.297 (160.755) 1.321.940
4. Strumenti di capitale - - - - -
5. (Azioni proprie) (2.948) - - - (2.948)
6. Riserve da valutazione: (19.237) - (34) - (19.271)
- Titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(12.524) - - - (12.524)
- Copertura di titoli di capitale designati al
fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di
capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
1.791 - - - 1.791
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura [elementi non
designati]
- - - - -
- Differenze di cambio (8.156) - (19) - (8.175)
- Attività non correnti e gruppi in via di
dismissione
- - - - -
- Passività finanziarie designate al fair
value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- - - - -
- Utili (Perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
(348) - (15) - (363)
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del Gruppo e
di terzi
59.650 - 9.492 - 69.142
Totale 1.549.962 - 170.294 (170.294) 1.549.962

Nella tabella sopra riportata sono indicate le componenti del Patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio, nella colonna riferita al Consolidato prudenziale viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al Gruppo Bancario senza considerare gli effetti del consolidamento prudenziale nella controllante La Scogliera, al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento. Nella colonna Altre imprese sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo Bancario. Nella colonna "Elisioni ed aggiustamenti da consolidamento" sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in Bilancio.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 1.795 (4) - - - - - - 1.795 (4)
2. Titoli di capitale 459 (12.983) - - - - - - 459 (12.983)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2020 2.254 (12.987) - - - - - - 2.254 (12.987)
Totale 31.12.2019 5.154 (2.417) - - - - - - 5.154 (2.417)
Banca Ifis Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020
-- -- -- -- ---------------------------------------------------------------- --
complessiva: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanzia
menti
1. Esistenze iniziali (31.12.2019) (416) 3.153 -
2. Variazioni positive 16.062 5.757 -
2.1 Incrementi di fair value 13.335 413 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 2.496 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 3.655 -
2.5 Altre variazioni 231 1.689 -
3. Variazioni negative 13.855 21.434 -
3.1 Riduzioni di fair value 2.465 21.234 -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito 608 - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive da realizzo 9.159 X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni 1.623 200 -
4. Rimanenze finali 1.791 (12.524) -

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Le Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti presentano un saldo negativo al 31 dicembre 2020 di 363 mila euro, composto da un saldo negativo di 429 mila euro di pertinenza della Capogruppo e un saldo positivo di 66 mila euro di pertinenza dei terzi. La diminuzione della voce rispetto al valore negativo di 56 mila euro risultante alla fine dell'esercizio precedente deriva dalle perdite nette attuariali maturate nel 2020 sul Trattamento di fine rapporto delle società del Gruppo.

Sezione 2 – I Fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

In applicazione della Circolare 262 – 6° aggiornamento, la sezione relativa ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali viene sostituita con un rinvio alle analoghe informazioni contenute nell'informativa al pubblico "Terzo Pilastro".

Di seguito sono comunque riportate le principali informazioni relative ai fondi propri e ai coefficienti patrimoniali.

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2020 sono stati determinati avendo come riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

31.12.2020 31.12.2019
A. Capitale primario di classe 1(1) (Common Equity Tier 1 - CET1) prima
dell'applicazione dei filtri prudenziali
1.175.825 1.209.026
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (954) (1.337)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 1.174.871 1.207.689
D. Elementi da dedurre dal CET1 148.837 200.273
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto
di disposizioni transitorie
12.681 1.449
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 1.038.715 1.008.865
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio
53.142 55.659
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nell'AT1per effetti di disposizioni transitorie
- -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) 53.142 55.659
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio
274.563 277.545
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nel T2 per effetti di disposizioni transitorie
- -
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 274.563 277.545
Q. Totale Fondi propri (F+L+P) 1.366.421 1.342.069

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2020 31.12.2019 31.12.2020 31.12.2019
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 12.636.358 10.905.705 8.272.314 8.220.558
1. Metodologia standardizzata 12.557.383
10.896.989
2. Metodologia basata su rating interni -
-
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni 78.975 8.716 79.062 11.502
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 661.785 657.645
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito e di controparte 351 1.264
B.3 Rischio di regolamento -
B.4 Rischi di mercato 4.606 6.887
1. Metodologia standard 4.606 6.887
2. Modelli interni -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo 69.576 71.145
1. Metodo base 69.576 71.145
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato - -
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 736.318 736.492
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 9.203.971 9.206.155
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 11,29% 10,96%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 11,86% 11,56%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,85% 14,58%

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca Ifis di adottare per il 2019 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari all'8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.

4.7 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Il 27 novembre 2020 il Gruppo Banca Ifis ha perfezionato l'acquisizione del controllo di Farbanca S.p.A., operatore specializzato nel credito alle farmacie. L'operazione ha riguardato il 70,77% del capitale di Farbanca per un controvalore di 32,52 milioni di euro. Il prezzo è stato assoggettato ad un meccanismo di price adjustment (da intendersi quale rettifica di prezzo calcolata sulla base dell'ammontare dei maggiori stock di Npe di Farbanca al 31 luglio 2020 rispetto agli stock al 31 dicembre 2019) che non ha condotto ad alcun aggiustamento al prezzo dell'operazione in oggetto.

Il principio IFRS 3 prevede che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value.

Declinando i requisiti dell'IFRS 3 all'operazione in questione e considerando che il contratto di acquisizione non prevede Contingent Consideration così come definite all'interno dell'IFRS 3 par. 39-40, il costo sostenuto per l'acquisizione di Farbanca è definito in 32,52 milioni di euro, pari al corrispettivo pagato. Tenuto conto che l'ultima situazione contabile chiusa di Farbanca è quella del 30 novembre 2020, la data di acquisizione designata ai fini della rilevazione della business combination è stata individuata nel 30 novembre 2020 non comportando effetti significativi sui saldi contabili, come consentito dall'IFRS 3.BC110.

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Farbanca S.p.A. 27 novembre 2020 32.520 70,77% 14.470 4.518

Legenda:

(1) = Costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del gruppo

(4) = Utile/perdita netto del gruppo

Per quanto riguarda il processo di allocazione del costo dell'aggregazione alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi fair value (cosiddetta Purchase Price Allocation – "PPA"), si è proceduto con un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze di valore tra il fair value ed il rispettivo valore contabile.

In particolare, i fair value identificati per il portafoglio performing sono stati determinati sulla base del metodo dei discounted cash flow, ovvero in base all'attualizzazione dei flussi di cassa attesi dal portafoglio oggetto di valutazione. A tal fine è stato necessario procedere con l'identificazione dei flussi di cassa e dei tassi di attualizzazione da applicare agli stessi, sulla base delle assunzioni riepilogate nel seguito.

I flussi di cassa del portafoglio in bonis sono stati determinati sulla base del piano di ammortamento di ciascuna linea di finanziamento utilizzando per quelli a tasso fisso il tasso contrattuale applicato da Farbanca e per i

variabili l'Euribor 3M rilevato in corrispondenza di ciascuna data di rimborso più lo spread applicato da Farbanca. I flussi sono stati nettati:

  • dei costi di servicing medi annui stimati sulla base di quanto osservato nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione di mercato con sottostante Residential Mortgage-Backed Security (RMBS);
  • Dell'Expected Credit Loss determinata in ottica lifetime e utilizzando le PD annuali applicate da Farbanca differenziate per segmento (privati e small business) e fasce di sconfino. Il parametro di LGD utilizzata è quella applicata da Farbanca per tutte le linee di finanziamento.

Per quanto riguarda il portafoglio non performing, i relativi fair value sono stati identificati utilizzando i prezzi medi rilevati sul mercato in operazioni di cessione di crediti deteriorati. In particolare è stato adottato il prezzo di cessione delle sofferenze rilevato da Banca d'Italia all'interno del documento "Note di stabilità finanziaria e vigilanza" di dicembre 2019, pari al 23%. Per le posizioni non a sofferenza è stata preventivamente stimata la probabilità di passaggio a sofferenza.

Per quanto concerne la determinazione del tasso di attualizzazione da applicare ai cash flow, si è proceduto ad identificare un tasso di interesse rappresentativo dei rendimenti attesi dal mercato in relazione ad esposizioni con caratteristiche simili e tenendo in considerazione le informazioni presenti alla data dell'acquisizione.

La valutazione al fair value del portafoglio creditizio di Farbanca non ha determinato differenze significative rispetto ai valori contabili alla data di acquisizione.

Per ciò che concerne invece le attività e passività fiscali nonchè le eventuali attività immateriali non rilevate contabilmente da Farbanca ed eventualmente rilevabili in sede di aggregazione aziendale (come ad esempio marchi, clientela e contratti), le analisi condotte su tali fattispecie non hanno portato a far emergere valori che possano essere rappresentati ai fini IFRS 3.

In conclusione dall'attività di fair valuation di Farbanca non sono emersi, rispetto ai valori contabili delle attività, passività e passività potenziali oggetto di acquisizione, plus/minusvalori suscettibili di allocazione in ottica di PPA.

Nella tabella che segue si riportano i principali dettagli patrimoniali relativi alla attività e passività acquisite delle controllata Farbanca S.p.A alla data di aggregazione.

Descrizione
(migliaia di euro)
Attività e passività acquisite al
30.11.2020
Cassa e disponibilità liquide 14
Attività finanziarie al fair value con impatto a conto economico 21
Attività finanziarie al costo ammortizzato 683.886
Attività Materiali 1.155
Attività Fiscali 2.598
Altre attività 5.394
Attività Acquisite 693.068
Passività finanziarie al costo ammortizzato (583.768)
Passività fiscali (1.052)
Altre passività (37.760)
Trattamento di fine rapporto del personale (165)
Fondo per rischi e oneri (645)
Passività Assunte (623.390)
Attività nette (A) 69.678
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide (B) 32.520
Patrimonio netto di pertinenza di terzi (C) 20.367
Differenza negativa di valore (gain on bargain purchase) dall'acquisizione (D=B+C-A) (16.791)
Analisi dei flussi di cassa dell'acquisizione
Corrispettivo dell'acquisizione, erogato con disponibilità liquide (32.520)
Costi di transazione dell'acquisizione (inclusi nei flussi di cassa delle attività operative) 14
Disponibilità nette acquisite con la controllata (inclusa nei flussi di cassa delle attività
d'investimento)
(32.506)
Flusso di cassa netto dell'acquisizione (32.520)

Il processo di allocazione del costo dell'acquisizione precedentemente descritto ha portato ad identificare una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione ed il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili, al netto dei relativi effetti fiscali. Tale differenza, pari a 16,8 milioni di euro, è stata iscritta come "gain on bargain purchase" nel Bilancio consolidato del Gruppo Banca Ifis ed è stata iscritta alla voce "Altri proventi di gestione".

Si è proceduto infine ad identificare il valore da attribuire alle minoranze, corrispondenti alla quota di partecipazione del 29,23% di Farbanca S.p.A., attraverso la stima del fair value sulla base del prezzo pagato.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente documento.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Durante l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

4.8 Parte H - Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 della Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2020 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro del bilancio consolidato.

Al 31 dicembre 2020 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. (già Fbs S.p.A.), Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.) e Gemini S.p.A., dalla neo-costituita Ifis Finance IFN S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata al 70% Credifarma S.p.A e dalla neo-acquisita Farbanca S.p.A. controllata al 70,77%.

Nel corso del 2020, oltre all'avvenuta acquisizione del 70,77% delle quote di Farbanca, è stato acquistato lo 0,72% residuo del capitale di Ifis Real Estate S.p.A. (già Fbs Real Estate S.p.A.), sono state costituite le società Gemini S.p.A. e Ifis Finance IFN S.A. e si è provveduto alla cessione della quota di proprietà della società Elipso Finance S.r.l., la quale era controllata in modo congiunto al 50%.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (6° aggiornamento del 30 novembre 2018) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Benefici a breve
termine per i
dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del
rapporto di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
7.709 - 56 199 138

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 31 dicembre 2020

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 4,0 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 349 mila euro.

In data 11 febbraio 2021 l'Amministratore Delegato in carica si è dimesso in anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato (approvazione del Bilancio 2021) e conseguentemente cesserà dal suo incarico alla conclusione dell'Assemblea degli azionisti che si terrà nel prossimo mese di aprile per deliberare sul Bilancio 2020.

L'Amministratore Delegato ha rinunciato all'intera remunerazione variabile allo stesso spettante per l'esercizio 2020 nell'ambito dell'accordo relativo alla cessazione dei suoi rapporti. Tale accordo, in linea con la politica di remunerazione del 2020 approvata dalla Banca, prevede che venga riconosciuto all'Amministratore Delegato il compenso per la carica fino alla data di effettiva cessazione, nonché le componenti differite del bonus già maturato e riconosciuto per l'esercizio 2019. Alla data di cessazione della carica, l'Amministratore Delegato percepirà un trattamento di fine mandato pari ai compensi, fissi e variabili, previsti per la durata residua del mandato triennale originariamente conferitogli (12 mensilità di remunerazione ricorrente), da corrispondersi con le tempistiche e secondo le modalità previste nella politica di remunerazione del 2020 (e, dunque, per il 50% in strumenti finanziari, con periodo di differimento di una quota pari al 40% del trattamento, di 3 anni, ferma, in ogni caso, l'applicazione di clausole di malus e di clawback). L'accordo prevede, altresì, che il dott. Colombini continuerà a ricoprire, sino alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021, talune cariche nell'ambito del Gruppo, percependo, di volta in volta, il relativo trattamento economico. Non sono previsti obblighi di non concorrenza.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2020, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - 1.437 1.437 0,2%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
- 639 21.290 21.930 0,2%
Altre attività 83.315 - - 83.315 26,2%
Totale attività 83.315 639 22.728 106.682 0,9%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
- 132 6.702 6.834 0,1%
Altre passività 17.309 - - 17.309 3,9%
Riserve - - (6.129) (6.129) (0,5)%
Totale passività 17.309 132 573 18.014 0,1%
Garanzie rilasciate e impegni - 423 - 423 n.a.
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - - 945 945 0,2%
Interessi passivi e oneri assimilati - (2) (1) (3) 0,0%

I rapporti tra Banca Ifis, Ifis Rental Services, Ifis Npl, Cap.Ital.Fin., Ifis Npl Servicing e Gemini con la società controllante La Scogliera sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale. Le società consolidate ai fini fiscali hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca Ifis, Ifis Rental Services, Ifis Npl, Cap.Ital.Fin. e Gemini è trasferito alla consolidante La Scogliera che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca Ifis ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2020 verso la controllante pari a 80,1 milioni di euro, Ifis Rental Services per 2,4 milioni di euro, Cap.Ital.Fin. per 0,8 milioni di euro e Gemini per 3 mila euro, mentre Ifis Npl e Ifis Npl Servicing hanno iscritto un debito netto al 31 dicembre 2020 verso la controllante pari rispettivamente a 16,4 milioni di euro e 0,9 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito Rendimax o Contomax e a mutui.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis S.p.A. vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Al 31 dicembre 2020 è inoltre presente un rapporto per cui Banca Ifis detiene una partecipazione superiore al 20% iscritta tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per un importo pari a 1,0 milioni di euro. Tale rapporto è relativo a finanziamenti per un ammontare pari a 12,8 milioni di euro.

4.9 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

L'accesso alla parte variabile per tutto il Personale è subordinato al rispetto delle soglie previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Rapporto tra Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) consuntivo e quello previsionale approvato dal Consiglio di Amministrazione (RORAC*) non inferiore all'80%;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo;
  • rispetto del limite minimo regolamentare tempo per tempo vigente dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo;
  • Ratio Totale Fondi propri consolidato superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP);
  • Npe ratio lordo e Npe ratio netto inferiori alla soglia di attenzione internamente previste.

Il mancato raggiungimento di più di uno dei suddetti parametri in due ambiti diversi, ad esclusione di quello di solvibilità del capitale (i.e. Ratio Totale Fondi propri consolidato) ed il mancato rispetto dei minimi regolamentari, che devono essere obbligatoriamente rispettati nel continuo, impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, per l'Amministratore Delegato, per il Direttore Generale e per l'ulteriore personale dipendente più rilevante nel caso in cui la remunerazione variabile sia superiore a 70.000 euro, si prevede la possibilità di maturare, oltre a un emolumento fisso ricorrente su base annua e ad ulteriori benefit (in linea con le prassi e policy aziendali esistenti), un emolumento variabile annuale con target sino al 60% della remunerazione annua lorda, subordinatamente alla verifica, da parte del Consiglio di Amministrazione, del raggiungimento da parte dell'indicatore RORAC/RORAC* di un valore compreso tra l'80% e il 100%. In tal caso, l'emolumento variabile maturato sarà pari ad una quota compresa tra il 60% e il 100% dell'emolumento target, in funzione del rapporto precedentemente calcolato.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 60% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 40% con un pagamento differito per un periodo di tempo di tre anni a decorrere dalla data di promessa di consegna.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 40%) viene così corrisposta:

• il 50% in azioni della Capogruppo che saranno assegnate successivamente alla scadenza del periodo di vesting (periodo al termine del quale le azioni possono essere assegnate) di tre anni e che saranno esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention durante il quale vige un divieto di vendita delle azioni) di un ulteriore anno a cui le azioni sono soggette;

• il restante 50% di remunerazione variabile sottoposta a differimento temporale viene invece corrisposta cash alla scadenza del periodo di tre anni ed è oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La componente variabile non sottoposta a differimento (il restante 60% - up front) viene invece così corrisposta:

  • il 50% in denaro;
  • e il restante 50% in azioni della Capogruppo esercitabili al termine del periodo di mantenimento (periodo di retention) di tre anni a cui le azioni sono soggette, in linea con l'orizzonte di pianificazione strategica.

La corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni della Capogruppo, sia con riferimento alla componente up front sia alla componente differita.

Dall'esercizio 2020, il numero delle azioni da assegnare è calcolato prendendo come fair value dell'azione la media del prezzo di borsa dei tre mesi precedenti la determinazione della retribuzione variabile di competenza, quest'ultima da effettuarsi alla data dell'Assemblea che approva il Bilancio.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back i quali possono determinare la riduzione fino all'azzeramento dell'importo, al verificarsi di determinate condizioni.

Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per il Gruppo Banca Ifis gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

4.10 Parte L – Informativa di Settore

Dati riclassificati: le rettifiche/riprese di valore nette su crediti afferenti al Settore Npl sono state qui di seguito interamente riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business e in quanto parte integrante del rendimento.

L'informativa per Settore si articola quindi, coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending. Si evidenzia che i risultati del Settore includono la società partecipata Farbanca S.p.A. a partire dalla data di acquisizione del 27 novembre 2020.
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. I risultati del Settore includono dal 7 gennaio 2019 anche il contributo delle attività dell'ex Gruppo Fbs, prevalentemente specializzato nell'attività di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, l'attività di erogazione di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o pensione e alcuni portafogli di prestiti personali, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a
conto economico
Dati al 31.12.2020 66.441 - - 66.441 9.524 61.013 136.978
Dati al 31.12.2019 39.764 - - 39.764 10.193 62.828 112.785
Variazione % 67,1% - - 67,1% (6,6)% (2,9)% 21,5%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 31.12.2020 2.322 - - 2.322 - 772.233 774.555
Dati al 31.12.2019 6.733 - - 6.733 - 1.167.075 1.173.808
Variazione % (65,5)% - - (65,5)% - (33,8)% (34,0)%
Crediti verso clientela(1)
Dati al 31.12.2020 5.992.591 2.854.272 1.414.055 1.724.264 1.405.603 1.737.208 9.135.402
Dati al 31.12.2019 5.425.270 3.229.347 1.448.463 747.460 1.280.332 945.624 7.651.226
Variazione % 10,5% (11,6)% (2,4)% 130,7% 9,8% 83,7% 19,4%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2020 Titoli di Stato per 1.095,3 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2020 222.680 149.214 49.155 24.311 162.942 82.178 467.800
Dati al 31.12.2019 243.560 164.589 53.046 25.925 244.924 69.849 558.333
Variazione % (8,6)% (9,3)% (7,3)% (6,2)% (33,5)% 17,7% (16,2)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 31.12.2020 150.198 118.991 33.533 (2.326) 162.942 63.301 376.441
Dati al 31.12.2019 191.939 128.741 42.796 20.402 244.924 34.287 471.150
Variazione % (21,7)% (7,6)% (21,6)% (111,4)% (33,5)% 84,6% (20,1)%
Utile d'esercizio
Dati al 31.12.2020 22.715 25.085 6.713 (9.083) 17.926 28.501 69.142
Dati al 31.12.2019 56.778 29.860 16.755 10.163 61.500 4.910 123.188
Variazione % (60,0)% (16,0)% (59,9)% (189,4)% (70,9)% 480,5% (43,9)%

SETTORE
DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2020 63.136 41.579 12.695 8.862 46.219 36.742 146.097
Quarto trimestre 2019 62.080 41.292 13.123 7.665 80.681 24.329 167.090
Variazione % 1,7% 0,7% (3,3)% 15,6% (42,7)% 51,0% (12,6)%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Quarto trimestre 2020 20.863 18.592 12.746 (10.475) 46.219 35.512 102.594
Quarto trimestre 2019 42.674 28.585 11.201 2.888 80.681 5.566 128.921
Variazione % (51,1)% (35,0)% 13,8% (462,7)% (42,7)% 538,0% (20,4)%
Utile di periodo
Quarto trimestre 2020 (11.644) (6.530) 5.012 (10.126) 5.142 23.182 16.680
Quarto trimestre 2019 11.568 6.530 4.457 581 24.763 2.804 39.135
Variazione % (200,7)% (200,0)% 12,5% (1842,9)% (79,2)% 726,7% (57,4)%

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo della qualità creditizia(2)
Dati al 31.12.2020 1,38% 1,05% 1,11% 2,69% n.a. 4,72%
Dati al 31.12.2019 0,95% 1,11% 0,72% 0,74% n.a. 8,47%
Variazione % 0,43% (0,06)% 0,39% 1,95% n.a. (3,75)%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2020 0,7% 1,3% 0,2% 0,3% 74,1% 0,9%
Dati al 31.12.2019 0,8% 1,2% 0,2% 0,1% 75,3% 4,4%
Variazione % (0,1)% 0,1% (0,0)% 0,2% (1,2)% (3,5)%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 31.12.2020 72,7% 73,6% 85,0% 27,4% - 29,1%
Dati al 31.12.2019 79,6% 79,8% 81,0% 51,5% - 15,0%
Variazione % (6,9)% (6,2)% 4,0% (24,1)% - 14,1%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 31.12.2020 2,7% 4,1% 0,8% 1,9% 98,3% 2,9%
Dati al 31.12.2019 4,2% 6,1% 1,2% 1,6% 99,3% 11,3%
Variazione % (1,5)% (2,0)% (0,4)% 0,3% (1,0)% (8,4)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 31.12.2020 5,9% 9,0% 2,9% 3,1% 98,3% 4,3%
Dati al 31.12.2019 8,5% 12,1% 3,2% 2,2% 99,3% 15,4%
Variazione % (2,6)% (3,1)% (0,3)% 0,9% (1,0)% (11,1)%
RWA(3)
Dati al 31.12.2020 5.144.914 2.427.843 1.309.416 1.407.655 2.211.695 915.705
Dati al 31.12.2019 5.222.610 2.945.792 1.398.434 878.384 2.039.840 958.110
Variazione % (1,5)% (17,6)% (6,4)% 60,3% 8,4% (4,4)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 31 dicembre 2020 Titoli di Stato 1.095,3 milioni di euro (213,0 milioni di euro al 31 dicembre 201) che ai fini del calcolo del costo della qualità creditizia non stati considerati.

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore delle Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine esercizio sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale)

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una maggiore analisi dei risultati dei Settori di attività si rimanda alla Relazione sulla gestione del gruppo.

4.11 Parte M – Informativa sul leasing

Sezione 1 – Locatario Informazioni qualitative

In qualità di locatario le società del Gruppo stipulano dei contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili destinati ad ospitare uffici interni. Essendo l'attività di leasing correlata all'esigenza del Gruppo di delocalizzare gli uffici, particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato in linea ai criteri di economicità stabili dall'azienda.

Al 31 dicembre 2020 sono in essere 64 contratti passivi di locazione per fabbricati e 11 per posti auto, il relativo diritto d'uso iscritto a bilancio al 31 dicembre 2020 è pari 11,7 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano a 12,0 milioni di euro. Il Gruppo, inoltre, detiene un immobile sito a Firenze in leasing finanziario come commentato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato del presente documento.

Per quanto riguarda i contratti relativi alle autovetture, il Gruppo detiene contratti passivi per 267 autoveicoli al 31 dicembre 2020, relativi per lo più a noleggio a lungo termine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti. Il relativo diritto d'uso al 31 dicembre 2020 è pari 1,6 milioni di euro mentre le corrispondenti passività per leasing ammontano anch'esse a 1,6 milioni di euro.

Il Gruppo non è esposto ai flussi finanziari in uscita, che non siano già riflessi nella valutazione delle passività del leasing. Più in dettaglio, le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing iscritte in bilancio, in quanto il Gruppo considera certo il primo rinnovo; mentre le altre fattispecie richiamate dal principio (pagamenti variabili collegati al leasing, garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non son presenti per i contratti stipulati in qualità di locatari.

Il Gruppo contabilizza come costi:

  • i leasing a breve termini nel caso di asset quali immobili e tecnologie (in particolare al modulo mainframe hardware), quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga.
  • i leasing di attività di modesto valore, ossia caratterizzati da un valore a nuovo inferiore a 5 mila euro, principalmente per la telefonia mobile.

Informazioni quantitative

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classi di attività sottostante.

SPESE DI AMMORTAMENTO PER ATTIVITA'
CONSISTENTI NEL DIRITTO DI UTILIZZO
(in migliaia di euro)
31.12.2020 31.12.2019
a) Terreni - -
b) Fabbricati 2.445 2.085
c) Mobili - -
d) Impianti elettronici 308 188
e) Altre 941 982
Totale 3.694 3.255

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo offre soluzioni di leasing finanziario a tasso fisso o variabile di autoveicoli (auto, veicoli commerciali e veicoli industriali) e di beni strumentali (macchinari industriali, apparecchiature medicali, beni tecnologici) ad una clientela composta da privati o piccole e medie imprese attraverso una struttura commerciale interna e una rete di agenti in attività finanziaria selezionati sull'intero territorio nazionale. Il leasing di beni strumentali è distribuito, in aggiunta, anche attraverso relazioni con produttori, distributori e rivenditori.

La Capogruppo in qualità di locatore non stipula contratti di locazioni di immobili ad uso commerciale e o abitativo nei confronti di soggetti terzi e o di altre società del gruppo.

Rinviando a quanto più dettagliatamente declinato nella Relazione sulla gestione, sezione 2.9 Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo, del presente Bilancio, si sottolinea in tale sezione che i contratti di leasing stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy del Gruppo non prevedendo accordi di riacquisto, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili. Il Gruppo contabilizza quindi il leasing finanziario in accordo con il principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per le informazioni sui finanziamenti connessi a operazioni d leasing finanziario si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 4, Attivo, della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato del presente documento. Per quanto riguarda gli interessi attivi sui finanziamenti per leasing si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 1 della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato del presente documento, per le commissioni si rinvia a quanto contenuto nella Sezione 2 della Parte C e infine per gli altri proventi di gestione si rinvia alla Sezione 16 sempre della Parte C.

2. Leasing finanziario

2.1. Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

31.12.2020 31.12.2019
Fasce temporali Pagamenti da ricevere per il
leasing
Pagamenti da ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 419.847 458.737
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 354.218 377.428
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 282.181 283.621
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 196.623 175.002
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 91.229 73.783
Da oltre 5 anni 11.241 9.618
Totale pagamenti da ricevere per il leasing 1.355.339 1.378.184
RICONCILIAZIONE CON I FINANZIAMENTI
Utili finanziari non maturati (-) (104.983) (132.288)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.250.356 1.245.896

La tabella evidenzia la classificazione per fase temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i suddetti pagamenti ed i finanziamenti per leasing in qualità di locatore. La tabella non esprime inoltre le rettifiche di valore pari a complessivi 20,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020 (26,4 milioni di euro nel 2019).

Venezia - Mestre, 11 marzo 2021

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Luciano Colombini

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

297

5. Informativa al pubblico Stato per Stato

Stato

  1. Informativa al pubblico Stato per

Data di riferimento 31 dicembre 2020

Ai sensi delle disposizioni di vigilanza per le banche

Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 – Parte Prima – Titolo III – Capitolo 2

Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell'Unione Europea nel settore finanziario si forniscono di seguito le informazioni richieste dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2, della Circolare n. 285 della Banca d'Italia.

Le informazioni sono rese con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2020.

INFORMAZIONI /AREA
GEOGRAFICA
ITALIA POLONIA ROMANIA ALTRE
SCRITTURE DI
CONSOLIDAMENTO
GRUPPO
a) Denominazione delle società Banca Ifis S.p.A.
Cap. Ital. Fin. S.p.A.
Credifarma S.p.A.
Farbanca S.p.A.
Gemini S.p.A.
Ifis Npl S.p.A.
Ifis Npl Servicing S.p.A.
Ifis Real Estate S.p.A.
Ifis Rental Services S.r.l.
Ifis Finance Sp. z
o.o.
Ifis Finance IFN S.A. - Gruppo Banca Ifis
Natura dell'attività Raccolta del risparmio tra il pubblico e
l'esercizio del credito. Il Gruppo è specializzato
nella filiera del credito commerciale, del credito
corporate a medio lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del credito finanziario
di difficile esigibilità e del credito fiscale.
La società
offre alle
imprese servizi di
supporto finanziario
e di gestione del
credito.
La società
offre alle
imprese servizi di
supporto finanziario
e di gestione del
credito.
- Raccolta del risparmio tra il pubblico e
l'esercizio del credito. Il Gruppo è specializzato
nella filiera del credito commerciale, del credito
corporate a medio lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del credito finanziario di
difficile esigibilità e del credito fiscale.
b) Fatturato (1)
(in migliaia di euro)
496.547 3.825 - (75.036) 425.336
c) Numero dei dipendenti su base
equivalente a tempo pieno (2)
1.740 18 - - 1.758
d) Utile o perdita prima delle
imposte (in migliaia di euro)
140.451 2.556 - (51.130) 91.877
e) Imposte sull'utile o sulla perdita
(in migliaia di euro)
(24.270) (475) - 2.010 (22.735)
f) Contributi pubblici ricevuti
(in migliaia di euro)
181 - - - 181

(1) Per fatturato è da intendersi il margine di intermediazione di cui alla voce 120 del Conto economico consolidato al 31 dicembre 2020.

(2) Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

Relazioni e bilancio consolidato – FY20 – Gruppo Banca Ifis 300

301

Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

6. Attestazioni

6. Attestazioni

6.1 Attestazione del Dirigente preposto

Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Luciano Colombini, Amministratore Delegato, e Mariacristina Taormina, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. i. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. ii. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili

per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2020.

    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il Bilancio consolidato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Venezia, 11 marzo 2021

_________________________ ________________________________

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Luciano Colombini Mariacristina Taormina

6.2 Relazione del collegio sindacale

RELAZIONE del COLLEGIO SINDACALE al BILANCIO al 31 dicembre 2020

Signori Azionisti,

con la presente relazione – redatta ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2°, c.c. – il Collegio Sindacale di Banca IFIS S.p.a. vi riferisce sull'attività di vigilanza e controllo svolta, nell'adempimento dei propri doveri, nel corso dell'esercizio conclusosi il 31 dicembre 2020.

Premessa

L'attività svolta dal Collegio nel corso dell'esercizio è stata condizionata dal contesto pandemico che ha reso necessario, per buona parte dell'anno, il ricorso all'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza per l'organizzazione delle riunioni da remoto. Lo svolgimento dei compiti e delle funzioni attribuite dalla normativa di riferimento all'Organo di Controllo è sempre avvenuto nel rispetto delle disposizioni di legge e aziendali emanate per governare l'emergenza epidemiologica.

1. Attività del collegio sindacale

Nel corso dell'esercizio 2020, il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto delle norme del codice civile e dei Decreti Legislativi n° 385/1993 (TUB), n° 58/1998 (TUF) e n° 39/2010, dello Statuto, nonché di quelle emesse dalle Autorità pubbliche che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo altresì in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel documento emesso nel mese di aprile 2018.

Il Collegio Sindacale ha svolto, nel corso dell'esercizio, la propria attività effettuando n° 26 riunioni, di cui n° 5 si sono svolte in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e n° rma congiunta con i Collegi Sindacali delle Società Controllate.

Il Collegio ha inoltre assistito a tutte le 18 riunioni del Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale o singoli esponenti del Collegio hanno altresì assistito alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi, del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione.

I verbali del Collegio Sindacale, che talora contengono delle esplicite raccomandazioni ad agire per il pronto superamento delle criticità emerse, vengono inviati, in forma integrale, all'Amministratore Delegato ed al Direttore Generale. Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi è costantemente invitato a partecipare alle riunioni del Collegio. Si ritiene in tal modo di garantire un idoneo flusso informativo endo-societario.

Alle riunioni del Collegio partecipa altresì, come invitato permanente, il responsabile della Funzione Internal Audit, per una continua interazione con la funzione aziendale di controllo di terzo livello.

2. Eventi e operazioni significative

2.1 Eventi e operazioni dell'esercizio

Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo, il Collegio Sindacale ha ottenuto periodicamente dagli Amministratori, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere dalla Banca e dalle sue controllate, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1°, del TUF.

Rimandando a quanto descritto nella Relazione sulla Gestione sui fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio e successivamente si ritiene opportuno ricordare, tra gli altri, quanto segue.

In data 19 marzo 2020, questo Collegio ha ricevuto le dimissioni del consigliere Alessandro Csillaghy con decorrenza dal 31 marzo 2020. Il Consiglio ha ritenuto di non procedere alla cooptazione di un nuovo consigliere considerato il rispetto comunque del dettato statutario.

Nel novembre 2020 Banca Ifis ha perfezionato l'acquisizione del controllo di Farbanca S.p.A . L'operazione ha riguardato il 70,77% del capitale di Farbanca per un controvalore di 32,52 milioni di euro.

Inoltre durante l'esercizio sono state costituite le società Gemini S.p.A. e Ifis Finance IFN S.A – Romania.

2.2 Eventi e operazioni successivi alla chiusura dell'esercizio

La Banca ha completato il riassetto societario e organizzativo del polo NPL.

Il 1° gennaio 2021, come più dettagliatamente illustrato nella Relazione sulla Gestione, si sono completate le seguenti operazioni:

  • la società Ifis Npl S.p.A. è stata ridenominata in Ifis Npl Investing S.p.A
  • la società Ifis Npl Servicing S.p.A. è stata fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing S.p.A.
  • la società Gemini S.p.A. è stata ridenominata in Ifis Npl Servicing S.p.A.
  • Ifis NPL Investing ha conferito a Ifis NPL Servicing il ramo d'azienda relativo alle attività di gestione e recupero

Pertanto il polo NPL risulta costituito da:

  • Ø IFIS NPL Investing Spa (posseduta al 100% da Banca Ifis Spa),
  • Ø IFIS NPL Servicing (posseduta al 100% da IFIS NPL Investing Spa)
  • Ø IFIS Real Estate Spa (posseduta al 100% da IFIS NPL Servicing Spa).

In data 14 gennaio 2021 sono pervenute le dimissioni del consigliere Divo Gronchi e il Consiglio di Amministrazione, nella riunione tenutasi in data 11 febbraio 2021, con il parere favorevole del Comitato Nomine e del Collegio Sindacale, ha cooptato Frederik Geertman.

L'11 febbraio 2021 Luciano Colombini, AD e consigliere, ha comunicato le proprie dimissioni da entrambe le cariche ricoperte con effetto dalla data dell'Assemblea per l'approvazione del bilancio per l'esercizio 2020. In pari data la Banca ha sottoscritto un accordo con Luciano Colombini relativo alle condizioni per la sua uscita, con il parere favorevole del Comitato Remunerazioni.

Sempre nella seduta dell'11 febbraio 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Management Agreement per il nuovo Amministratore Delegato con il parere favorevole del Comitato Remunerazioni.

Il Collegio ha verificato la correttezza del processo e dei criteri adottati della Banca, inclusa la coerenza con la normativa di riferimento, rilasciando quindi i propri pareri favorevoli al Consiglio di Amministrazione.

3. Attività di vigilanza

3.1 – Attività di vigilanza sull'osservanza della legge, dello Statuto e del codice di autodisciplina delle società quotate

Sulla base delle informazioni acquisite attraverso la propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale non è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere in difformità alla legge e allo Statuto sociale, non rispondenti all'interesse della Banca,

in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in potenziale conflitto di interesse.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità della Procedura per l'operatività con soggetti collegati alla normativa vigente e sulla sua corretta applicazione.

In particolare, come previsto dal relativo regolamento, il Presidente e/o gli altri Sindaci hanno partecipato alle riunioni del Comitato Controllo e Rischi per la trattazione delle operazioni con parti correlate; il Collegio Sindacale ha ricevuto periodicamente le informazioni inerenti l'andamento delle relative posizioni.

Il Collegio ha valutato che il Consiglio di Amministrazione, nella Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa, abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate, tenuto conto di quanto previsto dalla vigente disciplina. Per quanto noto al Collegio Sindacale, non risultano operazioni infragruppo e con parti correlate poste in essere nell'esercizio 2020 in contrasto con l'interesse della Società.

La Banca, nell'esercizio 2020, non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali. Per quanto riguarda le operazioni di maggior rilievo, esse rispettano i canoni di prudenza, non contrastano con le delibere consiliari e non sono tali da recare pregiudizio al patrimonio sociale.

In materia di esternalizzazione delle attività della Banca, ed in particolare delle Funzioni Operative Importanti, il Collegio Sindacale ha preso atto della relazione predisposta dall'Internal Audit ed espresso il proprio parere e le proprie raccomandazioni nella seduta consigliare del 26 giugno 2020, come richiesto dalla Autorità di Vigilanza.

Il Collegio Sindacale, nel dare atto dell'adesione di Banca IFIS S.p.a. al codice di autodisciplina delle società quotate, ha proceduto alla verifica dei requisiti d'indipendenza dei propri componenti, nonché della corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l'indipendenza degli Amministratori.

3.2 – Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno, dei sistemi di gestione del rischio e dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio attraverso:

  • incontri con i vertici della Banca;
  • incontri periodici con le Funzioni di Controllo Internal Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Risk Management e Dirigente Preposto – al fine di valutare le modalità di pianificazione del lavoro, basato sull'identificazione e valutazione dei principali rischi presenti nei processi e nelle unità organizzative;
  • esame delle Relazioni periodiche delle Funzioni di controllo e delle informative periodiche sugli esiti dell'attività di monitoraggio;
  • acquisizione di informazioni dai responsabili di Funzioni aziendali;
  • discussione dei risultati del lavoro della Società di Revisione;
  • partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e, quando gli argomenti lo richiedevano, trattazione congiunta degli stessi con il Comitato.

Nello svolgimento della propria attività di controllo, il Collegio Sindacale ha mantenuto un'interlocuzione continua con le Funzioni di Controllo.

Il Collegio ha seguito con attenzione l'articolazione organizzativa delle funzioni di controllo, orientata al presidio dei rischi nell'ambito delle novità che hanno riguardato il gruppo bancario, per il quale è stato deciso l'accentramento, per tutto il gruppo bancario, delle funzioni di controllo di 2° livello e di 3° livello, presso la capogruppo.

Il Collegio Sindacale dà atto che le Relazioni annuali delle Funzioni di controllo concludono con un giudizio sostanzialmente favorevole sull'assetto dei controlli interni.

Il Collegio ha monitorato le iniziative in corso di attuazione per il rafforzamento di processi per il monitoraggio e del controllo dei rischi.

Per quanto attiene i rischi connessi alla liquidità (tra i quali mismatching e funding gaps) ha preso atto dell'avanzamento del progetto ALM e del suo previsto completamento nel 2021.

Inoltre, quanto agli sviluppi del'attuazione del sistema IRB di gruppo, ai fini gestionali, il Collegio ha preso atto della sua conclusione ed ha ricordato la necessità della sua completa implementazione per le varie fasi del processo del credito, ed ha colto l'opportunità per ricordare il potenziamento delle politiche di pricing

Il Collegio ha preso atto dell'implementazione delle nuove metodologie risk based per la pianificazione e l'esecuzione delle attività dell'Internal Audit che verranno completamente implementate nell'esercizio 2021

Nel corso del 2020 il Collegio ha vigilato sull'adeguatezza e sulla rispondenza dell'intero processo ICAAP e ILAAP 2020 ai requisiti richiesti dalla normativa, sottolineando l'utilità di appropriati processi di aggregazione, integrazione e validazione dei dati ai fini della manutenzione dei documenti citati. In considerazione del contesto economico e congiunturale , la Banca ha sospeso il piano industriale approvato dal Consiglio il 13 gennaio 2020 ed il CdA del 26 giugno 2020 ha approvato le nuove previsioni per il 2020 e le proiezioni per il 2021 e 2022 ai fini interni di redazione dell'ICAAP-ILAAP.

Con riferimento alle attività ed agli ambiti di miglioramento individuati sono stati predisposti piani di intervento, la cui tempestiva attuazione è giudicata dal Collegio Sindacale essenziale e soggetta a particolare attenzione da parte dell'Organo con Funzione di Gestione.

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività svolta nonchè dei risultati delle verifiche sviluppate dall'Internal Audit – e considerata la continua evoluzione della Banca e del gruppo – ritiene che, pur in presenza di alcuni ambiti di possibile ulteriore miglioramento, non vi sono elementi di criticità tali da inficiare il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi.

3.3 – Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria e dei Dati Non Finanziari

Il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha monitorato il processo e controllato l'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio, per quanto attiene l'informativa finanziaria.

Il Collegio ha incontrato periodicamente il Dirigente Preposto per lo scambio d'informazioni sul sistema amministrativo-contabile, nonché sull'affidabilità di quest'ultimo, ai fini di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione.

Nel corso di tali incontri non sono state segnalate significative carenze nei processi operativi e di controllo tali da poter inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili.

Il Collegio ha esaminato la Relazione del Dirigente Preposto, predisposta per il bilancio 2020, che contiene l'esito dei test sui controlli svolti nonché le principali problematiche rilevate nel quadro dell'applicazione della normativa di riferimento e delle metodologie utilizzate e che identificano gli appropriati rimedi.

Il Collegio Sindacale ha inoltre preso atto delle attestazioni rilasciate l'11 marzo 2021 dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto, a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154 bis del TUF e nell'art. 81 ter del Regolamento Consob 11971/1999, dalle quali non emergono carenze che possano inficiare il giudizio di adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili.

Il Collegio Sindacale ha poi preso atto delle attività di controllo, sviluppate dalla funzione del Dirigente Preposto, relativamente alle controllate rientranti nel perimetro di consolidamento, dalle quali non emergono profili di criticità significativi.

La Società di Revisione EY S.p.a., nel corso degli incontri periodici ed alla luce della Relazione Aggiuntiva -– prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014 e rilasciata in data 30 marzo 2021 -– non ha segnalato al Collegio Sindacale situazioni di criticità tali da poter inficiare il sistema di controllo interno inerente le procedure amministrative e contabili, né ha mai evidenziato fatti ritenuti censurabili o irregolarità tali da richiedere la segnalazione ai sensi dell'art. 155, comma 2°, del TUF.

Il Consiglio di Amministrazione ha predisposto, ai sensi di legge, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 del Gruppo Banca IFIS, bilancio sottoposto al controllo contabile della Società di Revisione EY S.p.a. Il perimetro del consolidamento, come già evidenziato, risulta mutato a seguito dell'evoluzione societaria intervenuta nel corso del 2020. Il Collegio ha preso atto dell'approntamento delle istruzioni impartite alle controllate per il processo di consolidamento.

Con riferimento al bilancio consolidato – come previsto dalle norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nel documento dell'aprile 2018 – il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle norme procedurali inerenti la formazione e l'impostazione dello stesso e della relazione sulla gestione.

Alla luce di quanto sopra non emergono elementi tali da far ritenere che l'attività non sia stata svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione né che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato contabile-amministrativo non siano, nel loro complesso, sostanzialmente adeguati alle esigenze e alle dimensioni aziendali.

La Banca ha predisposto la Dichiarazione Non Finanziaria (di seguito DNF): l'obbligo di predisposizione della DNF è stato introdotto dal D.Lgs. 254/2016 e le indicazioni normative sono state completate dal "Regolamento di attuazione del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254" pubblicato il 18 gennaio 2018 dalla Consob con la Delibera n° 20267 e dal Richiamo di attenzione n° 1 emesso dalla Consob in data 28 febbraio 2019. Infine la DNF del 2020 ha tenuto in considerazione quanto riportato nel Richiamo di Attenzione n 1/21 del 16 febbraio 2021 emesso dalla Consob relativo all'impatto pandemico delle tematiche non finanziarie.

La Banca ha predisposto la DNF, come documento autonomo, su base consolidata e questo Collegio, alla luce delle previsioni dell'art 3, comma 7, del D.Lgs 254/2016, ne ha verificato – anche alla luce di quanto espresso dalla Società di revisione nella propria relazione ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 rilasciata il 30 marzo 2021 – la sua completezza e la sua rispondenza a quanto previsto dalle norme ed in ragione dei criteri di redazione illustrati nella Nota Metodologica della DNF, senza riscontrare elementi che ne richiedano menzione in questa nostra relazione.

La DNF è stata inoltre sottoposta alle attività di verifica da parte della società di revisione EY, la quale ha rilasciato la propria relazione in data 30 marzo 2021 senza rilevare elementi che indichino che la DNF non sia stata redatta secondo quanto previsto dalla normativa.

3.4 – Attività di vigilanza ai sensi del D.Lgs. 39/2010

Il Collegio Sindacale, nella sua veste di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", ha svolto l'attività di vigilanza sull'operatività della Società di Revisione, come previsto dall'art. 19 del D.Lgs. n° 39/2010.

Il Collegio Sindacale ha incontrato più volte nel corso dell'esercizio, come già evidenziato, la Società di Revisione EY S.p.a., ai sensi dell'art. 150 del TUF, al fine di scambiare dati e informazioni attinenti l'attività svolta nell'espletamento dei rispettivi compiti.

La Società di Revisione

  • in data 6 agosto 2020 ha emesso la relazione sulla revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, senza evidenziare eccezioni;
  • in data 30 marzo 2021 ha rilasciato ai sensi degli art. 14 del D.Lgs. n° 39/2010 e art. 10 del Regolamento (UE) n° 537 del 16 aprile 2014 – le relazioni di certificazione dalle quali risulta che i bilanci, d'esercizio e consolidato, chiusi al 31 dicembre 2020 sono redatti con chiarezza e rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico ed i flussi di cassa di Banca IFIS S.p.a. e del gruppo per l'esercizio chiuso a tale data. A giudizio della Società di Revisione, inoltre, la Relazione sulla Gestione al bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020 e le informazioni della "Relazione sul governo Societario e sugli Assetti Proprietari" sono coerenti con il bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020.

La Società di Revisione ha sottoposto al Collegio, sempre in data 30 marzo 2021, la Relazione Aggiuntiva, prevista ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, che questo Collegio porterà all'attenzione del prossimo Consiglio di Amministrazione che si terrà il giorno 22 aprile 2021.

Dalla Relazione Aggiuntiva non risultano carenze significative del sistema di controllo interno, in relazione al processo di informativa finanziaria, meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di "governance".

Nella Relazione Aggiuntiva, la Società di Revisione ha presentato al Collegio Sindacale la dichiarazione relativa all'indipendenza, così come richiesto dall'art. 6 del Regolamento (UE) n.537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

Il Collegio ha preso altresì atto della Relazione di Trasparenza al 30 giugno 2020, predisposta dalla società di revisione, pubblicata sul proprio sito internet ai sensi del D.Lgs. 39/2010.

Infine il Collegio ha esaminato, come già detto, il contenuto della relazione della EY S.p.a. sulla Dichiarazione dei Dati Non Finanziari emessa ai sensi dell'art 3, comma 10, del D.Lgs 254/2016 in data 30 marzo 2021.

Il Collegio Sindacale segnala che nel corso del 2020, oltre gli incarichi di revisione contabile del bilancio individuale, del bilancio consolidato e dei bilanci delle controllate, sono stati affidati a EY S.p.a., con il parere favorevole di questo Collegio, i seguenti incarichi:

  • Profit verification 31/12/2020 BANCA IFIS individuale e consolidata per euro 42.000
  • Comfort Letter su EMTN Program rinnovo 2020 per euro 45.500
  • Comfort Letter su emissione obbligazionaria 2020 per euro 35.000
  • Agreed Upon procedures sui Servicer Report di Indigo Lease per euro 25.000
  • Agreed Upon procedures su Servicer veicolo IFIS ABCP Programme per euro 25.500

  • Revisione limitata della DNF per euro 28.000
  • Agreed Upon procedures su GACS per euro 35.000
  • Proposta 2020 Risk Gaap Assessment per euro 105.000

In sintesi gli incarichi conferiti alla società di revisione hanno riguardato:

  • servizi di attestazione per € 236.000

  • altri servizi per € 105.000

La Società di Revisione ha inoltre confermato al Collegio Sindacale che, nel corso dell'esercizio e in assenza del verificarsi dei presupposti per il loro rilascio, non ha emesso pareri ai sensi di legge.

3.5 – Rapporti con l'Organismo di vigilanza

Il Collegio ha preso visione dei verbali delle riunioni tenute dall'OdV e lo scambio di informazioni è stato inoltre garantito dalla interlocuzione avvenuta in ambito del Collegio con il sindaco membro dell'OdV, senza ricevere segnalazioni e/o notazioni degne di rilievo. Durante l'esercizio è stato completato un procedimento di revisione generale del MOG da parte della Banca e del Gruppo oltre che l'aggiornamento del documento in funzione dell'inserimento di nuovi reati presupposto.

4. Politiche di remunerazione

Come più dettagliatamente illustrato nel documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", il Consiglio ha apportato degli aggiornamenti e novità , anche in conseguenza di quanto prescritto dal novellato art 123-ter del TUF.

Il Collegio ha monitorato gli aggiornamenti intervenuti e ritiene utile ricordare le seguenti novità, tra le altre dettagliatamente illustrate nel documento citato :

a) l'introduzione della declinazione delle "circostanze eccezionali" che consentono di derogare alla Politica di Remunerazione approvata dai Soci,

b) l'introduzione ai fini della determinazione della remunerazione variabile dell'AD e del DG dell'ulteriore indicatore del cost /income

c) nell'ambito della disciplina del Golden Parachute è stato indicato esplicitamente l'ammontare massimo che deriva dalla sua applicazione in aggiunta al limite fissato in termini di annualità della remunerazione fissa

Il Collegio, nella seduta del 24 marzo 2021 del Comitato Controllo e Rischi, ha inoltre preso atto, condividendo i commenti contenuti, delle verifiche condotte dalla funzione Internal Audit ed esposte nel suo documento su "Rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche interne ed alla normativa di riferimento", verifiche che hanno condotto ad un giudizio soddisfacente.

Il Collegio Sindacale ha preso atto, tramite la partecipazione alle sedute del Comitato Remunerazioni, dell'assegnazione della remunerazione variabile per l'esercizio 2020 – di cui una parte in azioni proprie della Banca - al Direttore Generale e in generale al personale più rilevante, in applicazione delle politiche approvate dall'Assemblea dei Soci del 23 aprile 2020 e della procedura operativa approvata dal Consiglio di Amministrazione.

In generale, alla luce di quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in tema di sistemi di remunerazione e incentivazione, il Collegio Sindacale ha vigilato, in stretto raccordo con il Comitato Remunerazioni, sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dell'Amministratore Delegato, dei responsabili delle Funzioni di Controllo e del Dirigente Preposto ed alla diffusione delle politiche di remunerazione per l'esercizio 2021 alle società appartenenti al Gruppo.

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Il Collegio Sindacale non è a conoscenza, oltre a quanto già illustrato in precedenza, di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea.

Al Collegio Sindacale non sono pervenute, nel corso dell'esercizio 2020, denunce da parte di Soci ex art. 2408 codice civile.

Infine, il Collegio Sindacale, con riferimento alla emergenza epidemiologica da COVID-19 richiama quanto espresso dal Consiglio di Amministrazione nelle proprie Relazioni sulla gestione e nella Nota Integrativa, accompagnatorie al bilancio 2020.

Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze significative tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente relazione.

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Stante il perdurare della pandemia da Covid-19, la Banca d'Italia ha ritenuto opportuno emanare, in data 16 dicembre 2020, specifiche indicazioni relative alla eventuale determinazione ed al pagamento dei dividendi.

Il Consiglio, in conformità e nei limiti di cui alla raccomandazione di Banca d'Italia del 16 dicembre 2020 ed alle successive interlocuzioni con la stessa, propone all'assemblea di distribuire un dividendo 2020 pari a 25.126.044 euro, corrispondente a 0,47 euro per azione, conseguentemente dedotto dai Fondi propri al 31 dicembre 2020.

Per quanto concerne i dividendi deliberati e non distribuiti a valere sul 2019, la Banca continuerà a mantenerli in diminuzione del Patrimonio Netto della Banca e a contabilizzarli tra le Altre Passività almeno fino al 30 settembre 2021, come previsto dalla Raccomandazione Banca d'Italia del 16 dicembre 2020.

Concludendo, il Collegio Sindacale – tenuto conto degli specifici compiti spettanti alla Società di revisione in tema di controllo della contabilità e di verifica dell'attendibilità del bilancio di esercizio, che ha emesso il proprio parere senza riserve, ed alla luce delle attestazioni rilasciate ex art. 154 bis del D.Lgs. 58/1998 dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e dall'Amministratore Delegato – non ha osservazioni da formulare all'Assemblea, ai sensi dell'art. 153 del TUF, in merito all'approvazione del bilancio dell'esercizio al 31 dicembre 2020, accompagnato dalla Relazione sulla Gestione e dalla Nota Integrativa come presentato dal Consiglio di Amministrazione e pertanto non ha obiezioni circa l'approvazione del bilancio, e invita l'Assemblea a tenere nella dovuta considerazione la raccomandazione della Banca d'Italia, ai fini della proposta di destinazione dell'utile di esercizio e di distribuzione dei dividendi.

Venezia - Mestre, 31 marzo 2021.

per il Collegio Sindacale Il Presidente

Giacomo Bugna

6.3 Relazione della società di revisione al bilancio consolidato

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Banca Ifis | Progetto di relazione e bilancio consolidato 2020

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