AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Banca Ifis

Annual Report Mar 6, 2018

4153_10-k_2018-03-06_33057cba-b8dd-4d1d-9172-a8aab2d882d0.pdf

Annual Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Indice 2
Dichiarazione non finanziaria 4
Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti 4
Premessa metodologica 6
Modello di business 7
I temi rilevanti per gli stakeholder 24
Governance e presidio dei rischi 27
IFIS Integrity 38
IFIS People 51
IFIS Customers 70
IFIS Responsibility 76
Nota metodologica 78
Relazione sulla gestione del Gruppo 83
Note introduttive alla lettura dei numeri 83
Highlights 84
KPI di Gruppo 85
Risultati per settore di attività riclassificati 86
Evoluzione Trimestrale Riclassificata 89
Dati storici del Gruppo riclassificati 92
IAP – Indicatori alternativi di Performance 93
Presentazione dei risultati 95
Impatti modifiche normative 97
Contributo dei settori di attività 98
Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo 115
Principali rischi e incertezze 138
L'azione Banca IFIS 138
Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio 141
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 142
Evoluzione prevedibile della gestione 143
Altre informazioni 145
Schemi di Bilancio Consolidato 148
Stato patrimoniale Consolidato 148
Conto Economico Consolidato 149
Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 150
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2017 151
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2016 152
Rendiconto Finanziario Consolidato 153
Nota Integrativa consolidata 154
Parte A - Politiche contabili 155
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 189
Parte C- Informazioni sul conto economico consolidato 217
Parte D- Redditività consolidata complessiva 229
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 230
Parte F- Informazioni sul patrimonio consolidato 277
Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 284
Parte H- Operazioni con parti correlate 286
Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 289
Parte L- Informativa di settore 290
Informativa al pubblico stato per stato 296
Attestazioni 297
Attestazione del Dirigente Preposto 297

Dichiarazione non finanziaria

Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti

Gentili Azionisti,

ricorderemo il 2017 come l'anno di tante "prime volte", in parte destinate ad avere effetto anche per l'anno in corso. La prima emissione di un bond destinata ad ampliare la struttura del funding dell'Istituto; l'ingresso nel mercato della cessione del quinto, uno strumento sul quale Banca IFIS punta molto; la prima acquisizione nel mercato delle farmacie, con Credifarma che, nel 2018, entrerà a far parte del

Gruppo una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dal regolatore; infine, la prima volta di due evoluzioni funzionali a continuare a costruire il futuro di questa Banca, come lo scorporo dell'Area NPL e della fusione inversa dell'oggi holding La Scogliera all'interno della Capogruppo Banca IFIS.

Accanto a queste novità, l'Istituto ha continuato il percorso di sviluppo nei settori di presenza: il credito alle imprese specializzato, elemento sempre più centrale per la crescita del Paese e per la vitalità del tessuto economico italiano; la gestione sostenibile del credito deteriorato; la raccolta di risparmio. I driver che ci ispirano, giorno dopo giorno, sono

quelli del controllo della redditività corretta per il rischio, della liquidità e del capitale assorbito.

Vogliamo portare ai nostri clienti le soluzioni di cui necessitano in modo veloce, chiaro, trasparente: per questo i servizi digitali sono essenziali e su questi stiamo investendo.

É opportuno inoltre fare presente come il percorso di crescita dimensionale della Banca è destinato ad essere confermato nel medio/lungo termine. Il disegno imprenditoriale dell'Istituto va di pari passo ad un adeguato accompagnamento sotto il profilo dei ratio regolamentari. Abbiamo annunciato, anche per quest'esercizio, un dividendo in crescita: un segnale di solidità e di riconoscenza agli Azionisti che continuano ad apprezzare il nostro lavoro e i progetti futuri che la Banca sta costruendo.

Prima di lasciare la parola all'Amministratore Delegato, desidero ringraziare tutti gli Azionisti, i Clienti, i Fornitori, i Collaboratori ed il Management per un anno ricco di sfide e di progetti, augurando per il Gruppo Banca IFIS un 2018 all'insegna di grande lavoro, risultati di soddisfazione e obiettivi inesauribili. Sebastien Egon Fürstenberg, Presidente Banca IFIS

Il 2017 è stato un anno di rilevante attenzione ai processi interni di integrazione ed alla ricerca di efficienza, sia nelle singole business unit, sia nella semplificazione societaria avvenuta. Forte impatto su tutta l'operatività del Gruppo, nel corso dei 12 mesi, è derivato dal cambio di sistema di core banking, dall'adozione di un nuovo sistema di CRM a livello di Gruppo e dal lancio di nuove piattaforme web,

utilizzando l'innovazione digitale a beneficio della relazione con il cliente. Per rendere tutto ciò possibile, si è reso necessario investire molto nelle risorse umane, sia in formazione, sia nella ricerca di nuove competenze che si sono unite al progetto del Gruppo.

Il contesto di mercato, unito alla ricerca di ulteriori nuovi spazi di crescita, ha portato l'istituto a considerare la possibilità di estendere l'attività a nuovi ambiti di business. La recente acquisizione di Cap.Ital.Fin - società attiva nella cessione del quinto - e gli accordi vincolanti siglati per l'acquisizione di Credifarma sono finalizzati a servire al meglio un numero sempre maggiore di clienti, siano essi imprese o persone.

Durante l'esercizio molto lavoro è stato fatto per la

diversificazione delle fonti di approvvigionamento e razionalizzazione del costo del funding con conseguente beneficio in termini di flessibilità, accesso e rafforzamento degli indici di liquidità e solidità. Anche l'attribuzione del rating emittente da parte dell'agenzia Fitch è andato in questa direzione.

Gli obiettivi del 2018 sono stati disegnati in continuità con quanto già fatto nel 2017: sinergie, semplificazione, valorizzazione ed innovazione continueranno a ritmo incessante.

Giovanni Bossi, Amministratore Delegato Banca IFIS

Premessa metodologica

Il D. Lgs. 254/2016, con il quale l'Italia ha recepito la Direttiva 2014/95/UE1 , ha introdotto nell'ordinamento italiano l'obbligo, per le società o gruppi di grandi dimensioni e per gli enti di interesse pubblico2 , di rendicontare su temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, i quali siano rilevanti per ciascuna impresa alla luce delle proprie attività e caratteristiche.

Tali soggetti sono tenuti alla redazione di una Dichiarazione Non Finanziaria qualora durante l'esercizio finanziario abbiano avuto, in media, un numero di dipendenti superiore a cinquecento e, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali: totale dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro e/o totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro.

In quanto ente di interesse pubblico con le caratteristiche dimensionali previste per l'applicazione della normativa, il Gruppo Banca IFIS pubblica – a partire dall'esercizio 2017 – una Dichiarazione Non Finanziaria consolidata in conformità con quanto previsto dal D. Lgs. 254/16.

Tale impegno rappresenta la naturale evoluzione per il percorso che ha portato ad integrare su base volontaria l'informativa societaria con informazioni relative all'approccio del Gruppo alla sostenibilità già nell'introduzione al Bilancio Consolidato 2016.

La Dichiarazione Non Finanziaria relativa all'esercizio 2017 viene redatta a livello consolidato dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e include tutte le società consolidate integralmente nel perimetro del Bilancio Consolidato3 (nel documento, i termini "Banca IFIS" o "Capogruppo" indicano la sola società Banca IFIS, mentre i termini "Gruppo Banca IFIS" o "Gruppo" identificano l'intero perimetro di consolidamento).

Si rinvia alla Nota metodologica all'interno del documento per ulteriori informazioni sulla metodologia di rendicontazione adottata, sulle modalità di calcolo degli indicatori e le eventuali assunzioni adottate e sul processo seguito per la stesura della Dichiarazione Non Finanziaria 2017.

1 "Direttiva 2014/95/UE recante modifica alla Direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni"

2 Si intendono per "Enti di Interesse Pubblico" gli enti indicati all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, cioè: le società italiane emittenti valori mobiliari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati italiani e dell'Unione europea; le banche; le imprese di assicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera u), del codice delle assicurazioni private; le imprese di riassicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera cc) , del codice delle assicurazioni private, con sede legale in Italia, e le sedi secondarie in Italia delle imprese di riassicurazione extracomunitarie di cui all'articolo 1, comma 1, lettera cc -ter ), del codice delle assicurazioni private.

3 Per il dettaglio delle società presenti nel perimetro di consolidamento si rinvia alla parte A - Politiche Contabili della Nota integrativa consolidata al Bilancio consolidato

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Modello di business

Visione e valori

Banca IFIS S.p.A. (Fitch BB+, outlook stabile) è attualmente il più grande operatore indipendente nel mercato dello specialty finance in Italia ed è presente nei settori del credito commerciale, acquisizione/dismissione & gestione dei portafogli di crediti non-performing e crediti fiscali. Elementi essenziali della strategia sono il controllo della redditività corretta per il rischio, della liquidità e del capitale assorbito. A seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, perfezionata nel novembre 2016, Banca IFIS ha ulteriormente diversificato il proprio modello di business, aumentato in maniera significativa la propria base clienti (i.e. le piccole e medie imprese italiane), nonché ampliato la propria offerta di prodotti e servizi con le capacità di sviluppo nel leasing e nel finanziamento a medio termine maturate dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca. La recente acquisizione di Cap.Ital.Fin S.p.A., società italiana specializzata in prestiti personali con cessione del quinto e della pensione, sottolinea il costante impegno di Banca IFIS nell'individuare nuovi segmenti di mercato adeguati al modello di business dell'istituto.

IFIS Vision

Banca IFIS è convinta che solo una banca che apporti valore al lavoro di tutti gli attori dell'economia, e che nel contempo sappia trarre il giusto profitto dalla sua azione, abbia la dignità per poter guardare avanti progettando il proprio futuro. Fondamentali nel modo di operare di Banca IFIS sono i tre pilastri su quali è fondato il lavoro del Gruppo e tutti i business: controllo della redditività corretta per il rischio, della liquidità e del capitale assorbito.

IFIS Mission

Utilizzare al meglio il capitale e la liquidità della Banca per consentire a imprese e famiglie, anche in difficoltà, di ottimizzare le disponibilità finanziarie. Costituire l'operatore italiano di riferimento nel supporto finanziario alle micro, piccole e medie imprese italiane, anche a livello internazionale. Consentire al più alto numero possibile di debitori il rientro nell'insieme dei soggetti finanziariamente credibili. Dare valore ai risparmi di privati e aziende con proposte trasparenti e affidabili.

Strategia

Banca IFIS persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato del credito che viene offerto alle piccole e medie imprese. In questo ambito la Banca si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità.

Dal punto di vista della posizione competitiva Banca IFIS ha integrato la propria presenza nei segmenti dell'offerta, grazie all'acquisizione del gruppo "GE Capital – Interbanca" che ha consentito l'avvio della operatività nel leasing, finanziario ed operativo, e l'ampliamento di quella nei finanziamenti a medio termine.

La Banca, dal punto di vista organizzativo, intende procedere nel piano di progressivo efficientamento e semplificazione societaria, già parzialmente attuato con la fusione di IFIS Factoring e Interbanca, che porterà all'incorporazione anche di IFIS Leasing nel 2018. In relazione alla attività di acquisizione e gestione dei crediti di dubbia esigibilità, la costituzione di IFIS Npl S.r.l., avvenuta al termine del 2017, risponde all'esigenza di conferire l'intera attività dell'attuale area NPL di Banca IFIS nella neocostituita, per la quale è stata richiesta l'iscrizione all'elenco degli Intermediari Finanziari non bancari ex art. 106 TUB. Obiettivo di IFIS NPL sarà quello di continuare la crescita del Gruppo Bancario nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a settori e modalità oggi scarsamente o per nulla presidiati, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati e candidandosi a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni.

Al fine di integrare l'offerta del Gruppo è stato inoltre perfezionato l'acquisto di Cap.Ital.Fin S.p.A., società che opera nel mercato dei finanziamenti retail attraverso i seguenti prodotti:

  • CQP: cessione del quinto pensione INPDAP o INPS;
  • CQS: cessione del quinto stipendio pubblico, statali o privati;
  • DP: delegazione di pagamento.

Struttura del Gruppo

Storia del Gruppo

1983 I.f.i.s. spa nasce a Genova
1989 Le azioni di I.F.I.S. sono ammesse al Mercato Ristretto
di Genova e nel 1990 anche in quello di Milano
2003 Un anno dopo l'inizio dell'attività bancaria avviene l'ammissione
al MTA (Mercato Telematico Azionario) di Milano
2004 Banca IFIS viene ammessa al segmento Star del mercato MTA.
2008 Lancio di Rendimax, il conto deposito online di Banca IFIS
2011 Toscana Finanza (che più tardi diventerà l'area NPL di Banca
IFIS) e Fast Finance divengono divisioni del Gruppo Banca IFIS
2016 Con l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca l'istituto entra
nei mercati del leasing e del corporate banking
2017 Fusione di IFIS Factoring ed Interbanca nel Gruppo Banca IFIS.
Successo per l'emissione del primo bond Tier 2 ed assegnazione
del rating emittente da parte di Fitch. Firmato l'accordo per
l'acquisizione di Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Struttura societaria

Business e Marchi

Contesto4

Nel corso del 2017 l'attività economica globale ha continuato a consolidarsi. Si stima che la produzione mondiale sia cresciuta del 3,7% nei 12 mesi, mezzo punto percentuale in più rispetto al 2016. Questo positivo incremento è da far risalire alla crescita più ampia delle attese, soprattutto in Europa e Asia.

4 Fonte dei dati rappresentati nel seguito: ISTAT, Bollettino Economico Banca d'Italia, European Economic Forecast, FMI World Economic Outlook

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Anche le previsioni di sviluppo globale per il 2018 e il 2019 sono state riviste al rialzo al 3,9%. La revisione riflette l'aumento della dinamica di crescita globale e l'impatto previsto delle modifiche alla politica fiscale degli Stati Uniti recentemente approvate. In particolare queste ultime potranno stimolare l'attività, con un impatto a breve termine negli Stati Uniti guidato principalmente dalla risposta degli investimenti ai tagli alle imposte sul reddito delle società.

Per l'orizzonte di previsione biennale, le revisioni al rialzo delle prospettive globali derivano, quindi, principalmente dalle economie avanzate, dove si prevede che la crescita superi il 2% nel 2018 e 2019.

I rischi di scenario sono sostanzialmente sotto controllo nel breve periodo ma rimangono, invece, più significativi nel medio termine. Un potenziale accumulo di vulnerabilità è legato all'eventuale adozione di politiche nazionalistiche. Un aumento delle barriere commerciali e dei riallineamenti normativi, nel contesto di questi negoziati, peserebbe sugli investimenti globali e ridurrebbe l'efficienza produttiva.

Nello specifico dell'area Euro, i tassi di crescita sono stati accentuati principalmente grazie a Germania, Italia e Paesi Bassi, riflettendo il maggiore impulso della domanda interna e l'incremento dell'export.

Per quanto riguarda l'Italia, il consensus macroeconomico si attesta su una crescita del 1,5% nel 2017 (fa eccezione il FMI che prevede 1,6%, con una flessione allo 1,4% nel 2018). Il nostro Paese registra una dinamica moderatamente positiva per tutti i settori produttivi in termini sia congiunturali sia tendenziali, con l'eccezione del commercio che mostra una sostanziale stabilità: il dato settoriale è poi confermato dal positivo trend dei fallimenti che vediamo tornare agli stessi livelli del 2011.

Il ritorno del segno positivo nella variazione del tasso di occupazione e l'accelerazione degli anni più recenti portano gli occupati a livelli pre-crisi. Tuttavia le ore sono al di sotto di tali livelli di 4 punti percentuali, dimostrando un sottoutilizzo della forza lavoro.

Nel 2017 si è vista una ripresa dei finanziamenti al settore privato, ma esclusivamente concentrata sui prestiti alle famiglie. Infatti, nei primi nove mesi del 2017 le erogazioni di finanziamenti bancari hanno evidenziato il dato più basso da 5 anni a questa parte. Inoltre, l'analisi di dettaglio evidenzia un calo concentrato nelle imprese di piccole dimensioni e diffuso su tutti i settori produttivi, con un trend maggiormente negativo sul comparto costruzioni.

Nonostante l'attiva gestione del credito deteriorato e la contemporanea attenuazione della rischiosità delle imprese, stenta ancora la ripresa del credito al settore produttivo.

Mercati di riferimento5

PMI: le piccole e medie imprese registrano il livello più alto di investimenti dal 2009 (+7,8%), trend coerente con l'analisi del rischio d'impresa, che vede la riduzione della percentuale di PMI nell'area di rischio: con la crisi è stata difatti favorita l'uscita dal mercato delle PMI più "fragili".

5 Fonte dei dati rappresentati nel seguito: ISTAT, Bollettino Economico Banca d'Italia, European Economic Forecast, FMI World Economic Outlook, Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure Cerved, Assifact e Assilea

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Factoring e finanziamenti a breve termine: nel 2017 continua la crescita del turnover del factoring, che nell'arco dei 12 mesi ha già superato la soglia dei 218 miliardi di euro (+8% sul 2016). I finanziamenti a breve termine alle imprese mostrano invece un trend decrescente, evidenziando un calo nelle erogazioni pari a circa 21 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 20166 . Il calo dei prestiti bancari a breve ha visto, per contro, l'aumento di forme alternative di finanziamento più specializzate quale il factoring, che ha incrementato progressivamente la sua incidenza sugli anticipi autoliquidanti.

6 Dati comparativi del quarto trimestre 2016 verso quarto trimestre 2017.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Dati forniti trimestralmente dagli Associati Assifact

Crediti della PA: per quanto riguarda invece i crediti commerciali della Pubblica Amministrazione, si stima siano circa 58 i miliardi di euro di debiti verso i fornitori alla fine del 2017 (pari al 3,6% del PIL), di cui circa 31 miliardi di euro con pagamenti in arretrato.

Pharma e Farmacie: le farmacie Italiane a fine 2017 mostrano un fatturato in lieve calo rispetto all'anno precedente. La spesa pro capite in farmacia a livello nazionale è stata di 413 euro nel 2016 con un fatturato medio per farmacia di circa 1,3 miliardi di euro.

Leasing: il mercato del leasing – finanziario e operativo – ha superato i 26 miliardi di euro di volumi stipulati con una crescita rispetto al 2016 del +13%. L'incremento si è realizzato grazie sia al leasing strumentale - ed in particolare dalla spinta degli investimenti sostenuti dalle agevolazioni del piano Industria 4.0 – sia del leasing autoveicoli - che ha registrato una crescita a doppia cifra spinto dagli investimenti per il rinnovo delle flotte e dalla crescita del settore produttivo "Trasporti & Logistica".

Corporate banking: le consistenze dei prestiti a medio-lungo termine sono complessivamente in contrazione (- 29 miliardi di euro da dicembre 2016) ed è da attribuirsi alla riduzione delle sofferenze lorde. La contrazione del credito alle imprese è evidenziata dal dato delle nuove erogazioni, che nel corso del 2017 sono sempre state in discesa attestando i volumi concessi su valori storicamente bassi.

Crediti Fiscali: nel 2017 sono state 93mila le imprese che hanno avviato procedure di default o di uscita volontaria dal mercato (rispetto alle 109mila di fine 2013), in calo del cinque per cento rispetto all'anno precedente. La flessione è maggiormente evidente per quanto riguarda i fallimenti (-11,3%) e i concordati preventivi (-29%). Differenze minori per quanto concerne le liquidazioni volontarie (-4%). Mentre viaggiano in controtendenza le procedure di amministrazione controllata, che fanno segnare un aumento del 46%.

NPL: nel 2017 sono state effettuate, in Italia, transazioni di Non-Performing Loans per oltre 72 miliardi di euro (64 le transazioni finalizzate, di cui 55 sul mercato primario. Il secondo e il terzo trimestre 2017 hanno evidenziato una svolta nel trend del credito deteriorato delle banche: -15% rispetto alla fine del 2016, anche grazie al positivo impatto delle dismissioni di portafogli di NPL, portando il totale di NPL a settembre 2017 a 278 miliardi di euro (era pari a 330 miliardi di euro nello stesso periodo del 2013). Alla fine di settembre gli UTP ammontavano invece a 99 miliardi di euro, con un peso rilevante del 36% sul totale del credito deteriorato.

Raccolta: dopo la crescita registrata nel corso del 2016, i depositi di famiglie e imprese mantengono una sostanziale stabilità nel 2017, confermando il grande ammontare di liquidità disponibile.

I temi rilevanti per gli stakeholder

Come richiesto dalla normativa di riferimento, nel 2017 Banca IFIS ha avviato un processo di analisi di materialità per individuare gli ambiti non finanziari su cui il Gruppo genera gli impatti più significativi e che possono maggiormente influire sulle valutazioni e le decisioni dei suoi stakeholder.

L'analisi è stata condotta prendendo in considerazione diverse fonti, sia interne che esterne, per identificare i temi potenzialmente rilevanti rispetto al modello di gestione aziendale, alla strategia e ai rischi a cui il Gruppo è esposto, alle principali questioni settoriali, agli interessi e alle aspettative degli stakeholder, all'impatto di prodotti, servizi e relazioni commerciali e ai principali stimoli normativi7 .

Tali temi sono stati raggruppati in sei macro-ambiti, di cui cinque coincidenti con quelli richiesti dal D. Lgs. 254/2016 (temi ambientali, temi sociali, temi attinenti al personale, temi attinenti al rispetto dei diritti umani e temi attinenti alla lotta contro la corruzione attiva e passiva). Il sesto ambito – relativo ai "temi di business" – racchiude quei temi che, anche se non richiesti espressamente dal Decreto, sono risultati potenzialmente rilevanti ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria alla luce delle peculiarità del Gruppo Banca IFIS e dei business in cui opera.

Sui temi così identificati sono state indagate due dimensioni di rilevanza:

  • interna: rilevanza di ciascun tema per il Gruppo Banca IFIS sulla base della propria strategia, degli impegni assunti, delle politiche definite, degli approcci di gestione già in essere e dei principali rischi identificati, valutata attraverso il coinvolgimento delle Funzioni aziendali di competenza per ogni tema e l'esame della documentazione interna;
  • esterna: rilevanza di ciascun tema per gli stakeholder del Gruppo, valutata considerando le posizioni e le richieste di alcuni stakeholder (istituzioni, "standard setter" nell'ambito della sostenibilità economica, sociale e ambientale, investitori e analisti finanziari), la frequenza con cui il

7 Fattori da prendere in considerazione per l'analisi di materialità secondo la Comunicazione 2017/C 215/01 della Commissione Europea "Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario"

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

tema è oggetto di attenzione a livello di settore e dal punto di vista normativo e gli impatti potenziali del Gruppo attraverso proprie attività, prodotti e servizi.

L'analisi delle due dimensioni ha consentito di attribuire un grado di priorità ai temi sulla base della loro rilevanza complessiva, data dalla somma tra la rilevanza interna e quella esterna, e di selezionare ventuno temi rilevanti (rappresentati in figura) su cui focalizzare la Dichiarazione Non Finanziaria 2017.

Le politiche praticate, l'approccio di gestione e i principali risultati in relazione a ciascuno di questi temi sono descritti nel resto del documento, attraverso paragrafi dedicati ognuno a un tema rilevante e organizzati in cinque capitoli:

  • Governance e presidio dei rischi tratta i due temi 'di business' relativi al sistema di governo dell'impresa e alla gestione dei rischi, e contiene l'illustrazione del modello di gestione e organizzazione aziendale e dei principali rischi connessi ai temi oggetto della Dichiarazione Non Finanziaria 2017;
  • IFIS Integrity descrive il modo di operare di Banca IFIS su alcuni temi chiave per la Banca e per i suoi stakeholder, tra cui la lotta contro la corruzione e il tema sociale della tutela dei dati personali;
  • IFIS People illustra l'approccio della Banca sui temi attinenti alla gestione del personale e sul rispetto del diritto alla non discriminazione;
  • IFIS Customers tratta i temi sociali connessi alla relazione con il cliente (qualità e trasparenza) e al ruolo della Banca nel sostenere l'economia, insieme a un tema centrale per il business di Banca IFIS come l'innovazione digitale;
  • IFIS Responsibility descrive l'approccio della Banca alla prevenzione degli impatti ambientali indiretti, in particolare quelli collegati all'operatività dei propri clienti, e al sostegno del territorio e della comunità con donazioni e relazioni con scuole e Università.

I seguenti temi, invece, sono stati presi in considerazione nell'analisi ma non sono risultati rilevanti ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2017:

  • altri temi connessi al business (es. gestione dei fornitori, brand reputation);
  • temi attinenti a impatti ambientali prodotti all'interno del perimetro del Gruppo, pur essendo presente una società operante nel settore del fotovoltaico (emissioni, consumi energetici, consumi idrici, produzione di rifiuti, consumi di materie prime, tutela della biodiversità) o nella catena di fornitura;
  • altri temi relativi alla gestione del personale (selezione del personale, diversità e pari opportunità, ascolto e coinvolgimento, relazioni industriali, welfare aziendale, flessibilità e work-life balance);
  • altri temi sociali (impatti sociali nella catena di fornitura, impatti sociali di prodotti, servizi e scelte commerciali);
  • altri temi attinenti al rispetto di altri diritti umani.

Si rinvia alla Nota metodologica all'interno del documento per ulteriori informazioni sulla metodologia adottata per l'analisi di materialità e sulle motivazioni alla base dell'esclusione di contenuti espressamente richiamati dal D. Lgs. 254/16.

Governance e presidio dei rischi

Governance

Banca IFIS è Capogruppo del Gruppo Banca IFIS e adotta il modello tradizionale di amministrazione e controllo, ritenendolo per la propria concreta realtà il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli.

Nel modello adottato da Banca IFIS:

  • la funzione di supervisione strategica è svolta dal Consiglio di Amministrazione;
  • l'Organo con funzione di gestione è stato individuato nell'Amministratore Delegato. Alla funzione di gestione partecipa il Direttore Generale;
  • la funzione di controllo è svolta dal Collegio Sindacale.

Per informazioni dettagliate sulla composizione e i compiti degli organi sociali e sulle politiche relative si rinvia alla Relazione sul Governo Societario 2017, mentre ruoli e compiti dell'Organismo di Vigilanza e delle Funzioni di controllo sono descritti nel paragrafo che segue.

Modello di gestione aziendale

Banca IFIS, con la volontà di assicurare condizioni di trasparenza e correttezza nella conduzione dell'attività aziendale, a tutela del proprio ruolo istituzionale e della propria immagine, delle aspettative degli azionisti e di coloro che lavorano per e con la Banca, ha scelto di adottare un modello organizzativo e di gestione in linea con quanto previsto dal D. Lgs. 231/2001.

Si tratta di un complesso organico di principi, regole, disposizioni, schemi organizzativi e connessi compiti e responsabilità funzionale alla realizzazione e alla diligente gestione di un sistema di controllo e monitoraggio delle attività sensibili al fine della prevenzione della commissione dei reati previsti dal D. Lgs. 231/2001. Il Modello – adottato nel 2004 e mantenuto costantemente allineato alle novità normative − si inserisce nel più ampio sistema di controllo costituito principalmente dal Sistemi dei Controlli Interni e dalle regole di Corporate Governance di Banca IFIS. Analoga impostazione è applicata dalle società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca che, a seguito delle fusioni sin qui intercorse, sono attualmente individuabili nelle società IFIS Leasing e IFIS Rental Services.

Il Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 ricomprende, tra le fattispecie di illecito previste, tipologie di reato strettamente connesse a temi non finanziari, come reati societari (corruzione attiva e passiva), reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro, ricettazione, riciclaggio, auto riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché reati ambientali e reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone e all'impiego di cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare.

Modello Organizzativo – Responsabilità

Il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei Modelli Organizzativi e di curarne l'aggiornamento è affidato, per ognuna delle tre società, ai rispettivi Organismi di Vigilanza (OdV), dotati di autonomi poteri di iniziativa e controllo.

Una funzione fondamentale di coordinamento e integrazione, nonché di garanzia del mantenimento dei necessari flussi informativi da parte degli OdV delle società del Gruppo, è attualmente svolta dal Responsabile dell'Internal Audit di Banca IFIS, componente di tutti gli OdV.

Controlli e verifiche

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare, tra gli altri, il rispetto delle strategie aziendali, l'efficacia ed efficienza dei processi aziendali e la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, le procedure e i codici di condotta adottati dal Gruppo. Tutte le attività aziendali sono oggetto di controlli da parte delle stesse funzioni o Aree di business owner dei diversi processi e attività (controlli di linea o di primo livello) e di controlli da parte delle funzioni preposte di secondo livello (Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio) e di terzo livello (Internal Audit)8 .

8 Per ulteriori informazioni sul Sistema dei Controlli Interni si rinvia alla Nota Integrativa – Parte E (Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura) del Bilancio Consolidato 2017 e alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2017.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

La Funzione Risk Management identifica i rischi ai quali la Capogruppo e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla misurazione e al monitoraggio periodico degli stessi attraverso specifici indicatori di rischio, pianificando le eventuali azioni di mitigazione per i rischi rilevanti. L'obiettivo è garantire una visione olistica e integrata dei rischi cui il Gruppo è esposto, assicurando un'adeguata informativa agli organi di governo. Le attività del RM sono oggetto di periodica rendicontazione agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia e alla Consob.

Le attività di controllo effettuate dalla funzione Compliance (controlli continuativi e verifiche), individuate sulla base della pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione, mirano a verificare l'efficacia delle misure organizzative richieste, proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità, pertanto si applicano a tutti gli ambiti in cui sussiste tale rischio. Gli esiti dei controlli sono formalizzati in relazioni che vengono condivise con le strutture aziendali competenti, alle quali è richiesto di fornire riscontro sulle azioni di rimedio individuate e sulla tempistica di realizzazione. Tali adempimenti sono soggetti al monitoraggio della funzione e alla rendicontazione periodica agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia e alla Consob.

La funzione Antiriciclaggio effettua controlli sistematici di secondo livello in relazione al rischio di riciclaggio, volti a verificare la corretta applicazione delle procedure ai processi operativi, e produce Key Risk Indicator rappresentativi degli elementi di rischio più significativi da tenere sotto monitoraggio. L'esito delle verifiche effettuate e il piano di azione è condiviso con il Management di riferimento. Tali controlli e indicatori sono inoltre esposti trimestralmente nel Tableau de Bord e portati all'attenzione del Consiglio di Amministrazione e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia.

L'attività di revisione condotta da Internal Audit è trasversale a tutti i processi e consiste nel controllo periodico della corretta applicazione di tutte le politiche, procedure e prassi operative vigenti nella Banca, al fine di individuare eventuali andamenti anomali o violazioni della regolamentazione interna e di valutare la funzionalità del sistema dei controlli interni nel suo complesso. Internal Audit opera sulla base della pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione, oltre a effettuare interventi non pianificati in funzione di specifiche necessità. Gli esiti degli audit vengono condivisi con la funzione di riferimento e con le funzioni di controllo di secondo livello, che vengono coinvolte per conoscenza o per competenza a seconda dei casi, e inviati a Collegio Sindacale e Comitato Controllo e Rischi. Internal Audit relazione annualmente al Consiglio di Amministrazione sulle attività svolte ed è inoltre prevista una rendicontazione trimestrale tramite Tableau de Bord e, ove previsto, anche alla Banca d'Italia.

Raccolta di segnalazioni e reclami

Banca IFIS adotta diversi meccanismi volti a raccogliere feedback e segnalazioni da parte di stakeholder chiave, in particolare dipendenti, collaboratori, professionisti che operano in maniera continuativa per il Gruppo (inclusi agenti e altri operatori delle reti esterne del settore Area NPL e del settore Leasing), e tramite reclami di clienti e debitori. Tali meccanismi supportano il management nell'identificazione di eventuali inefficienze, anomalie o problematiche emergenti nei processi aziendali, e come tali costituiscono, insieme ai controlli, utili strumenti di verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione sui diversi temi.

Gestione delle segnalazioni (Whistleblowing)

Banca IFIS, in qualità di Capogruppo, in coerenza con le disposizioni regolamentari e le best practice del settore, ha definito un sistema interno volto a permettere la segnalazione di atti, fatti e omissioni che possono costituire una violazione delle leggi e delle procedure interne disciplinanti l'attività svolta dalla Capogruppo e dalle Controllate, garantendo nel contempo la riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione. Il sistema di segnalazione è disciplinato dalla Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni (Whistleblowing), parte integrante del Modello Organizzativo di Banca IFIS e adottata da tutte le società del Gruppo.

Possono effettuare una segnalazione i dipendenti del Gruppo Banca IFIS, i collaboratori e i liberi professionisti regolarmente iscritti ad un albo che prestano la loro opera in modo prevalente e continuativo per il Gruppo.

La segnalazione può avere ad oggetto qualsiasi azione od omissione non conforme alle norme disciplinanti l'attività aziendale che arrechi o possa arrecare danno o pregiudizio al Gruppo Banca IFIS. Possono rientrare in questa casistica, ad esempio, azioni od omissioni, commesse o tentate, riconducibili ad atti o fatti penalmente rilevanti, che vìolino leggi e regolamenti, codici di comportamento come il Codice Etico o altre disposizioni aziendali sanzionabili in via disciplinare, suscettibili di arrecare un danno patrimoniale al Gruppo, un danno alla salute o sicurezza del personale o dei clienti o un danno all'ambiente.

Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso diversi canali9 e sono gestite dal Responsabile dell'Internal Audit, che ne esamina il contenuto e attua le verifiche necessarie ad accertare la veridicità di quanto segnalato, nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, riservatezza, dignità del dipendente e protezione dei dati personali. Al termine degli accertamenti, il Responsabile dell'Internal Audit formalizza le proprie valutazioni e le trasmette all'Amministratore Delegato e al Direttore Generale (o al il Presidente del Collegio Sindacale in caso di situazioni di potenziale incompatibilità), che valuteranno le necessarie azioni correttive.

Internal Audit redige una relazione annuale sul corretto funzionamento del processo, contenente anche informazioni aggregate sulle risultanze dell'attività svolta a seguito delle segnalazioni ricevute, che viene approvata dal Consiglio di Amministrazione e messa a disposizione del personale. Nel 2017 non si sono registrate segnalazioni tramite il sistema Whistleblowing.

9 Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso una casella di posta elettronica dedicata, via posta ordinaria o interna, personalmente al Responsabile dell'Internal Audit di Banca IFIS oppure tramite un apposito applicativo, accessibile sia dal portale aziendale (IFIS4YOU) sia dal sito istituzionale (www.bancaifis.it)

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Gestione dei reclami

La qualità della relazione con la clientela ed il continuo miglioramento della stessa sono prerequisiti indispensabili per la creazione e la distribuzione del valore nel tempo. Per questo il Gruppo dedica molta attenzione ai reclami, fonte informativa fondamentale per rilevare eventuali criticità nel rapporto con la clientela, sulle quali intervenire al fine di mantenere elevati gli standard di soddisfazione e la reputazione aziendale.

Oltre a rappresentare uno strumento utile per migliorare la qualità dei prodotti, dei servizi e della relazione con la clientela, il reclamo rappresenta anche un canale di ascolto più ampio che consente di monitorare la condotta delle funzioni aziendali e degli operatori che agiscono per conto del Gruppo (come gli operatori delle reti esterne del settore Area NPL e del settore Leasing), e quindi di mantenere viva la fiducia reciproca fra il Gruppo e il Cliente. Possono rientrare nell'ambito dei reclami, infatti, oltre a segnalazioni attinenti alla qualità di prodotti e dei servizi, alla trasparenza, alla privacy, alla sicurezza informatica e agli strumenti di multicanalità, anche segnalazioni relative al rispetto dei principi di integrità e correttezza da parte del personale del Gruppo o degli operatori della rete, alla conformità normativa, alla non discriminazione e ad attività di sostegno all'imprenditoria e inclusione finanziaria.

La Politica di gestione delle contestazioni, aggiornata nel 2017 e applicata a livello di Gruppo, definisce le linee guida per la corretta e tempestiva gestione dei reclami ricevuti dalle società del Gruppo, ispirandosi a principi di equo trattamento dei clienti e nel rispetto della normativa vigente.

Il processo di gestione dei reclami ha come obiettivo gestire tempestivamente e con efficacia qualsiasi segnalazione di clienti insoddisfatti dei prodotti e servizi erogati o offerti, attuando azioni correttive e preventive per evitare che qualsiasi disservizio si ripresenti. Tali azioni possono prevedere tanto iniziative specifiche rivolte al singolo reclamante quanto l'attivazione di soluzioni generalizzate, volte a risolvere le cause alla base del singolo reclamo o di più reclami attinenti allo stesso ambito.

Il Gruppo ha costituito un presidio dedicato alla gestione dei reclami (Ufficio Reclami) che riceve e gestisce con la massima diligenza e imparzialità le contestazioni e informa e coinvolge le unità di business di volta in volta interessate. L'Ufficio reclami riporta funzionalmente alla funzione Compliance e opera secondo le linee guida fornite da quest'ultima.

Nel 2017 il modello operativo per la gestione dei reclami del Gruppo è stato ridefinito attraverso interventi di efficientamento, di disegno dei processi e del sistema informativo e di revisione della struttura organizzativa, anche per tenere conto delle operazioni di semplificazione societaria in corso nel Gruppo.

Gestione del rischio

La struttura complessiva di governo e gestione dei rischi a livello di Gruppo è disciplinata nel Risk Appetite Framework e nei documenti che ne discendono, tenuti costantemente aggiornati in base alle evoluzioni del quadro strategico del Gruppo stesso. Con riferimento alla recente acquisizione societaria, sono in corso attività di allineamento ed integrazione delle metodologie di governo e gestione dei rischi, nel rispetto delle specificità dei singoli business (factoring, finanza corporate, leasing, NPL).

Banca IFIS ha definito una Tassonomia dei Rischi all'interno della quale sono descritte le logiche seguite nell'identificazione dei rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo potrebbe essere esposto nel conseguire i propri obiettivi strategici e, per ciascuna tipologia, gli strumenti di prevenzione e mitigazione previsti.

La Capogruppo effettua una prima identificazione dei rischi partendo dalla lista di rischi minimi identificati dalla normativa di vigilanza10 e ampliandola con ulteriori rischi significativi emersi dall'analisi del modello di business e dei mercati di riferimento in cui operano le diverse società del Gruppo, delle prospettive strategiche, delle modalità operative e delle caratteristiche degli impieghi e delle fonti di finanziamento. Al fine di garantire maggiore aderenza con gli

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Risk Appetite Framework
  • Tassonomia e mappatura dei rischi
  • Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e di reputazione
  • Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di liquidità
  • Politica di Gruppo per la gestione dei rischi di credito e concentrazione
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di errata informativa finanziaria
  • Politica di Gruppo per il governo e la gestione del Rischio di non conformità alle norme
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di non conformità alla normativa fiscale
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo
  • Politiche interne in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati
  • Politica di Gruppo per la valutazione e la gestione dei rischi informatici
  • Manuale della Sicurezza Procedura per la valutazione del rischio
  • Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex. D. Lgs. 231/2001
  • Documento per la protezione dei dati personali

specifici modelli di business del Gruppo, i rischi sono stati raggruppati in macro-ambiti11 .

L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della tassonomia dei rischi sono frutto di un lavoro congiunto delle funzioni di Controllo di secondo livello (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio, Dirigente Preposto) e di terzo livello (Internal Audit), che annualmente si riuniscono ed esaminano, sulla base dei risultati della gestione dei rischi dell'anno precedente, l'eventuale introduzione di nuovi eventi di rischio e/o una variazione nella valutazione dei rischi potenziali. L'Organismo di Vigilanza ha il compito di identificare e monitorare adeguatamente i rischi di cui al D. Lgs. 231/2001 assunti o assumibili rispetto ai reali processi aziendali, tenendo costantemente aggiornata la mappatura delle aree di rischio e dei "processi sensibili". Vengono inoltre effettuate delle attività di Risk Self Assessment

10 Circolare 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 3, Allegato A

11 I macro-ambiti individuati tengono conto anche delle indicazioni contenute nelle Indicazioni ECB, lettera del 20.02.2017 a firma del Presidente del Consiglio di Vigilanza, Danièle Nouy, "Piano pluriennale per l'introduzione delle Guide dell'MVU sull'ICAAP e sull'ILAAP"

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

(RSA), tramite interviste mirate alle strutture selezionate sulla base del livello di rischio operativo insito nelle loro attività.

Il Comitato Controllo e Rischi, derivante dal preesistente Comitato per il Controllo Interno e composto da membri del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli Amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti, ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi12 .

Principali rischi legati ai temi non finanziari13

Tra i rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto (presenti nei diversi documenti di identificazione e valutazione dei rischi interni al Gruppo14) è possibile identificare alcuni rischi, subiti e generati, connessi ai temi che Banca IFIS ha identificato come rilevanti per il Gruppo e per i suoi stakeholder:

  • Governance: tra le attività a rischio ex D. Lgs. 231/2001 ricadono carenze nei sistemi di controllo interno, carenze procedurali e di controllo e mancate nomine di responsabili. Nel complesso, un sistema di governo societario poco trasparente ed efficace comporterebbe per il Gruppo rischi di non conformità e un innalzamento del livello di rischio operativo, generando al contempo eventi riconducibili a carenze procedurali e di ruolo.
  • Gestione del rischio: una gestione inefficace dei rischi, ad esempio per inadeguatezza dei presidi in essere, potrebbe condurre a una flessione degli utili o del capitale e variazioni del contesto competitivo (rischio strategico)
  • Integrità della condotta aziendale: impatta sul rischio operativo e riguarda tutti quegli eventi che potrebbero innescarsi a causa di un abbassamento degli standard etici del personale del Gruppo e/o dei suoi collaboratori esterni, come ad esempio pratiche di recupero aggressive o comportamento anomalo da parte degli agenti e delle società di recupero nell'Area NPL.
  • Prevenzione della corruzione: nell'ambito delle attività a rischio ex D. Lgs. 231/2001 vengono individuati gli eventi di rischio legati alla corruzione potenzialmente manifestabili sotto forma di potenziali attività sensibili, le ipotesi esemplificative di reato, le strutture e le principali tutele poste in atto.
  • Qualità del credito: una mancata o non sufficiente tutela della qualità del credito inciderebbe sul rischio di credito nelle sue componenti di rischio di default, di migrazione, di diluizione, di inadeguato recupero e di rischio residuo, quest'ultimo collegabile a un'efficacia minore rispetto a quella prevista nell'applicazione delle tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito, e potrebbe avere impatto sulla valutazione del rischio di controparte e di concentrazione del credito. La qualità del credito potrebbe avere implicazioni anche sul livello di esposizione del Gruppo al rischio strategico. Connesso al tema è, inoltre, il rischio di riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo.

12Per ulteriori informazioni si rinvia alla Relazione sul Governo Societario 2017

13 Per informazioni e dati sui rischi di credito, di mercato, di cambio, di liquidità e operativi e sulle relative politiche e tecniche di gestione, monitoraggio, controllo e mitigazione si rinvia alla Parte E della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2017

14 Si fa riferimento, in particolare, ai seguenti documenti: Tassonomia e mappatura dei rischi, Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente, Documento per la protezione dei dati personali, attività a rischio censite nell'ambito del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex. D. Lgs. 231/2001, risultati dei Risk Self Assessment

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

  • Conformità normativa: tutti gli aspetti legati al presidio della compliance influiscono sul rischio di non conformità, che può comportare l'incorrere in sanzioni giudiziarie e amministrative in conseguenza alla violazione di norme imperative o di autoregolamentazione.
  • Trasparenza verso il mercato: carenze nel presidio di questo tema concorrerebbero al rischio di errata informativa finanziaria, con l'eventualità di generare perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato, e al rischio di generare false o non corrette comunicazioni sociali.
  • Tutela della privacy: impatto sul rischio di conformità e sul rischio informatico, sottocategoria del rischio operativo per i dati personali dematerializzati.
  • Sicurezza informatica: un livello inadeguato di sicurezza dei sistemi informatici avrebbe risvolti su vari aspetti del rischio operativo, con l'eventualità di generare di riflesso dei danni agli stakeholder, come la manomissione, cancellazione o danneggiamento di dati e la diffusione di virus tramite le architetture informatiche aziendali.
  • I temi attinenti alla gestione del personale, tra cui la salute e la sicurezza delle persone del Gruppo, la remunerazione, la formazione e la valutazione delle performance, sono considerati all'interno del rischio operativo. Eventi di rischio generati riguardanti la sicurezza sul lavoro, ad esempio esposizione a fattori fisici e non corretto uso di videoterminali, ricadono anche tra le ipotesi di reato previste dal Modello 231/2001.
  • Non discriminazione: L'ipotesi riguardante la generazione di comportamenti discriminatori in materia di impiego e professione viene considerata all'interno di un sottolivello del rischio operativo.
  • I temi legati al rapporto con i clienti, quali la trasparenza e la qualità di prodotti e servizi, costituiscono nell'accezione negativa possibili fattori da considerare come componenti del rischio operativo, con possibili implicazioni anche per il rischio strategico.
  • Innovazione digitale e sostegno all'imprenditoria e inclusione finanziaria: possono avere implicazioni sul livello di esposizione del Gruppo al rischio strategico.

Infine, trasversale a tutti i temi rilevanti e a tutte le entità del Gruppo che, per la loro operatività, hanno rapporti con l'esterno, è il rischio di reputazione. Al fine di valutarne l'incidenza, il Gruppo effettua un Risk Self Assessment prendendo in considerazione i fattori sia endogeni sia esogeni che potrebbero creare danni reputazionali al Gruppo e gli stakeholder di volta in volta impattati.

Tra i principali fattori endogeni rientrano eventi di manifestazione del rischio operativo o di altri rischi non adeguatamente presidiati (es.: rischi di mercato, di liquidità, legali, strategici), violazione di leggi e regolamenti e norme di autoregolamentazione (come il Codice Etico), inefficace o errata gestione della comunicazione interna o esterna e comportamenti del management, dei dipendenti o dei collaboratori. Fattori esogeni possono essere, invece, commenti e dibattiti che si sviluppano sui media, sui social network, sui blog o sugli altri strumenti di comunicazione digitale, riguardanti informazioni od opinioni lesive della reputazione del Gruppo o di singole Società che lo compongono.

Gli stakeholder impattati dal rischio reputazionale possono essere diversi. Ad esempio:

  • clienti: indebolimento della fiducia nella Banca dovuta, ad esempio, ad inefficienze nelle prassi operative o a forzature commerciali;
  • dipendenti e collaboratori: perdita o diminuzione di fiducia / stima dei dipendenti e collaboratori nei confronti dell'azienda;

  • azionisti e investitori: perdita o diminuzione di fiducia / stima degli azionisti e dei mercati finanziari a causa di fattori quali, ad esempio, la presunta incapacità di raggiungere dei risultati soddisfacenti, comportamenti incoerenti rispetto a principi etici, percezione di non integrità manageriale, ecc.;

  • territorialità e collettività: perdite o diminuzione di fiducia / stima delle comunità territoriali e degli opinion maker;
  • Autorità di Vigilanza: perdita o diminuzione di fiducia / stima delle Autorità di Vigilanza nei confronti dell'azienda a causa di omissioni o inadempienze derivanti dal mancato rispetto di obblighi previsti dalla legge o da disposizioni regolamentari;
  • fornitori e controparti: perdita o diminuzione di fiducia / stima dei fornitori e delle controparti.

IFIS Integrity

Integrità della condotta aziendale

Banca IFIS e le altre società del Gruppo si impegnano a sviluppare e a diffondere la cultura e i valori aziendali sia all'interno sia all'esterno. Il Codice Etico, che rappresenta un elemento portante del Modello Organizzativo ex D. Lgs. 231/2001, enuncia l'insieme di diritti, doveri e responsabilità delle società del Gruppo rispetto a tutti i soggetti con i quali entra in relazione, quindi stabilisce le regole di condotta che devono essere tenute presenti nella quotidianità del lavoro

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

Area NPL

  • Manuale Credifamiglia Agenti
  • Manuale Credifamiglia Società di Recupero Leasing
  • Procedura Operativa Acquisizione, Classificazione e gestione dei terzi rappresentanti

e fissa standard di riferimento e norme comportamentali mirate a rinforzare i processi decisionali aziendali e ad orientare la condotta di tutti i collaboratori.

In linea con i principi previsti dal Codice Etico, tutte le persone del Gruppo devono mantenere un comportamento eticamente corretto nei rapporti con colleghi, clienti, debitori, fornitori, concorrenti e istituzioni pubbliche. Non sono accettabili comportamenti illegali o eticamente scorretti, anche con riferimento a disposizioni di legge, codici e regolamenti adottati dal Gruppo.

Il Codice Etico15 rappresenta il "manifesto" della cultura aziendale di Banca IFIS e delle altre società del Gruppo, destinato sia alla informazione/formazione dei Collaboratori sia alla diffusione di tale cultura presso tutti gli stakeholder. Dato che l'efficacia del Modello Organizzativo e del Codice Etico presuppongono una piena diffusione della "cultura del controllo" presso tutti i dipendenti e la sensibilizzazione di tutte le strutture coinvolte, il Gruppo cura la formazione del personale sui contenuti del Modello Organizzativo ex D. Lgs. 231/01 e sul Codice Etico.

In relazione al Codice Etico l'Organismo di Vigilanza ha, tra gli altri, il compito di vigilare sul suo rispetto e applicazione, di attivare gli eventuali provvedimenti sanzionatori, di coordinare l'elaborazione delle norme e delle procedure che ne attuano le indicazioni, di promuovere la revisione periodica del Codice

15 Approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, è in vigore dal 1 dicembre 2004 ed è stato aggiornato nel dicembre 2016 al fine di estenderne l'applicazione all'intero perimetro del Gruppo.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

dei suoi meccanismi di attuazione e di riportare al Consiglio d'Amministrazione sull'attività svolta e sulle problematiche connesse all'attuazione del Codice Etico.

Eventuali comportamenti non coerenti con i principi e i criteri di condotta enunciati nel Codice Etico possono essere segnalati da dipendenti e collaboratori attraverso il meccanismo del "Whistleblowing", che assicura la riservatezza sull'identità tanto del segnalante quanto del presunto responsabile della violazione (ulteriori dettagli nel capitolo Governance e presidio dei rischi).

Oltre a stabilire regole di condotta per il proprio personale, il Gruppo Banca IFIS ritiene fondamentale assicurare l'integrità della condotta anche degli operatori esterni tramite i quali opera nei settori NPL e Leasing.

Nell'ambito dell'Area NPL, ad esempio, per garantire l'integrità dei comportamenti degli agenti e delle società di recupero vengono attuati diversi presidi, tra cui:

  • previsto l'obbligo di sottoscrizione, per le società di recupero e per la rete di agenti, di un codice di comportamento nel momento di firma del contratto;
  • il controllo del numero dei mandati: la rete di agenti può avere al massimo tre mandati e solo di attività non in concorrenza;
  • l'adozione di un sistema di incentivazione le cui logiche scoraggiano comportamenti scorretti o insistenti da parte degli agenti.

Relativamente alla gestione del call center dell'Area NPL dedicato alla phone collection, nel 2017 è iniziato un progetto di rafforzamento del servizio in termini di incremento del numero di risorse disponibili, organizzazione del lavoro interna, utilizzo di strumenti orientati al monitoraggio costante e analisi delle performance, che ha, tra i suoi obiettivi, anche il contenimento del rischio di comportamenti "aggressivi" o pratiche commerciali scorrette da parte degli operatori.

L'Area NPL adotta diverse modalità di verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato:

  • verifiche da parte del call center "di monitoraggio", distinto da quello dedicato alla collection, che contatta tutti i clienti che abbiano risolto positivamente la propria posizione grazie ai piani di rientro proposti e, a campione, anche i clienti con i quali non viene raggiunto un accordo, al fine di verificare la correttezza e l'integrità dei comportamenti degli operatori di rete;
  • richiesta agli agenti di predisporre, al termine di ogni visita al cliente, un "Verbale di visita" che riepiloga quanto accaduto e gli accordi stabiliti, che deve essere sottoscritto dal cliente stesso così da tenere una traccia trasparente e oggettiva di quanto concordato;
  • revisione trimestrale dei reclami non accolti per identificare eventuali problematiche emergenti o aspetti di crescente interesse per i clienti, al fine di definire azioni correttive;
  • monitoraggio continuo dei canali social della Banca;
  • interviste a clienti che hanno risolto positivamente la pratica;
  • ascolto continuo delle problematiche ed esigenze espresse dagli operatori della rete.

Prevenzione della corruzione

Il Gruppo Banca IFIS si è dotato, per la prevenzione del rischio di commissione dei reati corruzione e concussione, di linee guida espresse nel Codice Etico e del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001.

Il Codice Etico chiarisce che, nella gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, è vietato promettere od offrire a pubblici ufficiali o a dipendenti,

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

Leasing

• Procedura Operativa Acquisizione, Classificazione e gestione dei terzi rappresentanti

pagamenti o beni per promuovere o favorire gli interessi del Gruppo in sede di stipulazione ed erogazione di contratti, aggiudicazione e gestione delle autorizzazioni, riscossione di crediti anche verso l'Erario, attività ispettive o di controllo o nell'ambito di procedure giudiziarie. Chiunque riceva richieste o proposte di benefici da pubblici funzionari deve immediatamente riferire al proprio superiore e all'Organismo di Vigilanza.

Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 di Banca IFIS prevede le seguenti fattispecie di reato relative alla corruzione (vedi figura).

Tutti i dipendenti sono tenuti a conoscere e rispettare le regole in materia di contrasto alla corruzione, anche con riferimento alla tabella allegata al Modello che regola nel dettaglio le potenziali attività sensibili, le principali strutture e le tutele poste in atto in termini di politiche, regolamenti interni e strutture di controllo.

Il Gruppo assicura che tutti i dipendenti ricevano, ciclicamente e in caso di aggiornamenti nella normativa, adeguata formazione sulle politiche e le procedure anticorruzione. Nel corso del 2017 sono state

erogate complessivamente 630 ore di formazione sulla prevenzione della corruzione a 140 neoassunti, mentre il resto del personale è stato formato nel corso degli anni precedenti.

Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex. D. Lgs. 231/2001 di Banca IFIS specifica che le strutture di controllo per quanto riguarda la commissione dei reati potenziali relativi alla corruzione sono, oltre alle funzioni di controllo di secondo e terzo livello, l'Organismo di Vigilanza e il Collegio Sindacale. Nel 2017 non sono stati registrati casi di corruzione o cause legali che abbiano riguardato dipendenti del Gruppo o operatori delle reti esterne.

Conformità normativa

Il rispetto delle norme è una priorità aziendale ed è presidiato dalla funzione Compliance, che è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità per le norme più rilevanti, quali quelle che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, e per le norme per le quali non siano già previste forme di presidio specializzato all'interno della Banca.

Riguardo alle normative per cui sono già previsti presidi specializzati (es: sicurezza sul lavoro o trattamento dei dati personali), i compiti della funzione Compliance possono essere graduati stabilendo, ad esempio, un coordinamento

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Regolamento Compliance di Capogruppo
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di non conformità alla normativa fiscale
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di errata informativa finanziaria
  • Procedura Organizzativa per l'assicurazione della conformità a leggi e normative esterne ed interne relative al sistema informativo
  • Politica per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati
  • Linee di indirizzo di gruppo sul Sistema dei Controlli Interni
  • Linee di indirizzo in materia di privacy

metodologico da parte della funzione, affinché questa possa fornire agli Organi aziendali una visione complessiva dell'esposizione al rischio di non conformità. La funzione è comunque responsabile, in collaborazione con i presidi specialistici identificati, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità, dell'individuazione delle relative procedure e della verifica della loro adeguatezza.

La funzione Compliance opera con due modalità di approccio:

  • ex ante: consulenza a supporto del business, sia pianificata a monte, su ambiti normativi identificati e aggiornati con approccio risk-based e in linea con il Piano Strategico del Gruppo, sia "a chiamata" per specifiche esigenze (es. nuovi prodotti o nuove attività);
  • ex post: verifiche di conformità come previsto dal Piano di compliance annuale e controlli continuativi, i cui risultati vengono condivisi con le funzioni interessate, riportati al CdA nel Tableau de Bord e comunicati a Banca d'Italia.

Inoltre, ogni volta in cui venga dato avvio ad un progetto rilevante (come acquisizioni, lancio di nuovi prodotti, avvio di nuove attività), Compliance partecipa attivamente fornendo indicazioni anche operative sulla gestione corretta del rischio di non conformità, ad esempio in termini di presidi e controlli da istituire, normative di cui tenere conto, azioni di monitoraggio da attivare.

Per sviluppare una cultura diffusa basata sul principio di legalità, che coinvolga l'organizzazione a tutti i livelli, nel 2017 sono stati effettuati aggiornamenti e gestiti programmi di formazione per i dipendenti del Gruppo, al fine di assicurare l'acquisizione e lo sviluppo delle competenze necessarie per il rispetto di obblighi di legge, regole interne e normative di settore. Compliance informa le strutture interessate delle evoluzioni normative ritenute rilevanti, attua interventi formativi in autonomia o dà stimolo all'attivazione di eventi formativi più estesi con il coinvolgimento della funzione Risorse Umane.

Nel 2017 non si sono verificate sanzioni giudiziarie o amministrative a carico della Banca e/o dei suoi esponenti, mentre vi sono state 24 decisioni di condanna o parziale condanna da parte dell'Arbitro Bancario Finanziario in relazione a ricorsi presentati da clienti, di cui 6 nel 2017 e i restanti in anni precedenti. I ricorsi hanno riguardato esclusivamente i crediti appartenenti al portafoglio CQS in run off, derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Qualità del credito

La qualità del credito è strettamente connessa con la solidità patrimoniale, elemento chiave per la sostenibilità del modello di business del Gruppo ed uno dei pilastri del Piano Strategico 2017-2019. Infatti, la qualità del credito e delle controparti può avere impatti significativi sul valore del titolo azionario, sul livello del rating creditizio della Banca, sul valore dei dividendi e sulla salvaguardia della solidità patrimoniale, rilevanti per azionisti, analisti finanziari, agenzie di rating, finanziatori e Autorità di Vigilanza, nonché sulla fiducia dei clienti nella capacità della Banca di fare fronte ai propri impegni, importante soprattutto per i risparmiatori retail delle business line Rendimax e Contomax.

Per il Credito Commerciale e Lending l'impegno aziendale alla tutela della solidità patrimoniale e alla qualità del credito si traduce in tre livelli di controllo sulle controparti, volti a prevenire sia i rischi di insolvenza sia il coinvolgimento in operazioni dai risvolti critici in termini reputazionali:

  • controlli automatici sia sulle persone fisiche sia su quelle giuridiche, al fine di verificare la presenza del potenziale cliente nelle "watch list" (terrorismo, embarghi, ecc.) e nelle liste di "Persone Politicamente Esposte", cui si aggiunge – in relazione al livello di rischio – un'analisi delle notizie di stampa effettuata dalla funzione Antiriciclaggio;
  • valutazione analitica, da parte dei team di Valutazione Operazioni e Valutazione Controparti, del cliente, dei clienti ceduti e del credito oggetto di

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Sistema delle deleghe
  • Politica di Gruppo per la gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo

• Manuale Antiriciclaggio

  • Credito commerciale e Lending
  • Procedura del credito
  • Politiche di gestione del credito ordinario (specifiche per BU Banca IFIS Impresa Italia, BU Banca IFIS Impresa International, BU Farmacie, BU Pharma)
  • Politica di gestione dei portafogli di crediti acquistati a titolo definitivo e vantati verso gli enti della Pubblica Amministrazione
  • Politica di monitoraggio e recupero del credito ordinario
  • Politica di Gruppo per la Valutazione delle Attività Aziendali
  • Manuale metodologico: valutazione analitica del credito deteriorato

Leasing

  • Leasing strike zone EF, HFS, Auto & Trucks
  • Istruttoria Transportation
  • Istruttoria Beni Strumentali
  • Classificazioni di rischio per attività finanziarie deteriorate e applicazione della nozione di forbearance

Area NPL

  • Politica di gestione delle acquisizioni di portafogli di crediti distressed
  • Criteri di classificazione e gestione delle partite anomale
  • Procedura di Assegnazione delle pratiche NPL ai bacini di recupero
  • Procedura Organizzativa Recupero del credito attraverso azioni stragiudiziali
  • Procedura Organizzativa Recupero del credito attraverso azioni giudiziali
  • Procedura Organizzativa Gestione dei pagamenti associati al recupero dei crediti distressed

cessione e sistema delle deleghe per l'assunzione del rischio di credito basato su importi e classi di rischio;

continua interlocuzione con la rete territoriale, da cui possono provenire segnalazioni e riscontri sul potenziale cliente.

Le politiche che regolano l'operatività del Leasing in termini di settori e tipologie di beni ammessi (c.d. "strike zone") stabiliscono l'esclusione a priori di alcuni settori / ambiti di attività ritenuti maggiormente a rischio sotto il profilo dell'etica, della sicurezza degli utilizzatori finali, dell'impatto provocato sull'ambiente e della solvibilità. Inoltre, vengono effettuate verifiche sul futuro utilizzatore del bene rispetto a criteri di affidabilità e credibilità, attraverso un sistema di scoring e istruttorie svolte da team specializzati in cui vengono valutate, in particolare, la bontà della posizione creditizia della controparte e la congruità del bene richiesto con le sue attività.

Il controllo degli andamenti e il monitoraggio delle singole esposizioni relative a Credito Commerciale, Lending e Leasing vengono svolti con sistematicità, avvalendosi di procedure efficaci in grado di segnalare tempestivamente l'insorgere di anomalie e di assicurare l'adeguatezza delle rettifiche di valore e dei passaggi a perdita. La verifica del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero è svolta, a livello centrale e periferico, dal Risk Management.

Si rinvia alla Parte E della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2017 per la descrizione delle politiche e delle tecniche di gestione, monitoraggio e controllo del rischio, nonché ai principali indicatori esposti fra i KPI di settore nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nell'Area NPL, la cui specificità è l'acquisizione e la gestione, oltre che in parte la dismissione, di crediti deteriorati, la focalizzazione è sulla verifica della lavorabilità dei crediti e sul disegno di piani di rientro compatibili con la specifica situazione debitoria, attraverso diversi meccanismi lungo le fasi dell'acquisizione del credito:

  • un primo controllo è volto a verificare che i crediti che si stanno acquisendo siano tutti lavorabili, al fine di escludere crediti inesistenti o prescritti e prevenire sia il rischio di inesigibilità sia il rischio reputazionale che si avrebbe nel richiedere crediti inesigibili. Una volta attivato il primo contatto con i clienti acquisiti, all'arrivo di eventuali reclami si verifica la fondatezza e, in caso di motivazioni fondate, si porta a perdita la posizione o se ne richiede la retrocessione/indennizzo alla società cedente se previsto contrattualmente;
  • valutazione del potenziale di rientro effettivo del cliente;
  • definizione di piani di rientro adeguati alle possibilità di spesa del cliente e contestualizzati rispetto a ogni singola pratica.

La prevenzione del rischio di riciclaggio è un elemento portante per la tutela della solidità finanziaria e, più in generale, della reputazione aziendale, e riflette l'impegno costante della Banca alla collaborazione attiva nei confronti dell'Autorità di Vigilanza. Il Gruppo rifiuta di intrattenere relazioni, in modo diretto o indiretto, con persone e aziende delle quali sia conosciuta o sospettata l'appartenenza a organizzazioni criminali o comunque operanti al di fuori della liceità. Di conseguenza:

  • nel settore Leasing viene effettuato un controllo sul settore di appartenenza del potenziale cliente (in base ai codici ATECO) per verificare l'eventuale applicabilità delle esclusioni previste dalle "strike zone". Inoltre, vengono esaminate le notizie negative di stampa tramite un processo automatizzato e integrato nella procedura dell'auto-delibera: se emergono riscontri la pratica viene bloccata e indirizzata verso la valutazione manuale, anche con il coinvolgimento della funzione Antiriciclaggio. L'esito delle verifiche si traduce nell'assegnazione di un profilo di rischio in base al quale viene attivato un processo di approvazione a livelli diversi della gerarchia aziendale;
  • nel Credito Commerciale e Lending il controllo sopra descritto è integrato nelle procedure di anagrafe. Anche in questo caso, in funzione dei riscontri ottenuti, alla controparte viene assegnato uno specifico livello di rischio di riciclaggio e viene demandata all'appropriato livello gerarchico la decisione di procedere o meno con l'apertura/prosecuzione del rapporto;
  • nell'Area NPL viene effettuata una prima verifica nel momento di acquisto del portafoglio crediti, e controlli successivi sulle singole controparti al momento della definizione dei piani di rientro.

Qualora venga attivato un rapporto su un cliente classificato a rischio alto sono previste revisioni più stringenti e frequenti della posizione, in termini di aggiornamento delle informazioni raccolte e di monitoraggio dell'operatività, ed un'escalation dell'Organo Deliberante competente.

La funzione Antiriciclaggio contribuisce alla definizione dei contenuti della formazione obbligatoria in materia di antiriciclaggio, in particolar modo per i dipendenti che hanno un contatto diretto con la clientela. La formazione – oltre ad essere un obbligo normativo – è un importante strumento per aumentare la sensibilità e la cultura del personale sulla prevenzione del rischio di coinvolgimento inconsapevole della Banca in questo tipo di fenomeni.

Trasparenza verso il mercato

Banca IFIS comunica con trasparenza informazioni relative alla Capogruppo e alle altre società assicurando, al contempo, la riservatezza dei dati e delle informazioni sensibili, prime tra tutte quelle che possono influenzare il valore del titolo.

I rapporti con i media sono gestiti nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, accuratezza, completezza e tempestività, ed è fatto divieto di diffondere informazioni

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Investor Relations Policy
  • Politica per la Gestione delle Informazioni Societarie
  • Procedura Organizzativa Trasparenza delle Operazioni e dei Servizi Bancari

false o di occultare dati e notizie che possano indurre in errore i destinatari delle comunicazioni. Il personale, fatta eccezione per quello autorizzato, non deve rilasciare dichiarazioni, interviste o notizie riguardanti gli affari del Gruppo o la sua organizzazione alla stampa o altri mezzi di informazione.

I rapporti con analisti finanziari e società di rating sono presidiati dalla funzione Comunicazione e Investor Relations della Capogruppo e sono improntati a principi di correttezza, trasparenza, collaborazione e assoluto rispetto dell'indipendenza dei ruoli. L'attività di relazioni e dialogo con il mercato finanziario rappresenta una componente strategica per il Gruppo: la Banca assicura la tempestività e la trasparenza delle comunicazioni al mercato e agisce in modo proattivo nei confronti dei propri stakeholder, illustrando e analizzando le informazioni di breve periodo, dando visibilità degli indirizzi strategici del Gruppo e sviluppando un rapporto di fiducia con gli operatori di mercato e la business community. La funzione Compliance collabora per i temi connessi alla disciplina sul market abuse fornendo supporto nell'analisi e nell'applicazione.

L'attività di Investor Relations include la preparazione, la gestione e il coordinamento di tutte le azioni richieste per raggiungere gli obiettivi del Gruppo, nell'ambito delle relazioni con gli interlocutori interni ed esterni all'azienda. La funzione è impegnata quotidianamente nel mantenere un'effettiva comunicazione verso il mercato finanziario, garantendo un flusso regolare di informazioni in maniera organica e completa.

Attraverso la quotidianità del rapporto, la funzione Investor Relations garantisce un'accurata e coerente overview del Gruppo Banca IFIS, facilitando il processo decisionale da parte degli operatori del mercato. Fondamentale importanza assume l'approccio proattivo nella proposta di comunicazione, per favorire la comprensione delle dinamiche del mercato in cui la Banca opera, delle scelte effettuate e delle azioni introdotte nel corso dell'esercizio.

Le modalità di relazione più significative con la comunità finanziaria sono: comunicati stampa, conference call con il mercato con cadenza trimestrale, incontri con gli investitori, comunicazione sul sito web ufficiale della Banca e nei social e diffusione del bilancio di Gruppo con modalità interattive per facilitarne la comprensione.

Tutela dei dati personali

Il Gruppo considera la protezione dei dati personali un principio inderogabile, fondamentale per rafforzare la fiducia dei clienti e tutelare la reputazione del Gruppo.

Il principale documento normativo interno in materia di protezione dei dati personali è rappresentato dalle Linee di indirizzo in materia di Privacy, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Questo, insieme alle norme e procedure di sicurezza, costituiscono l'insieme delle linee guida e delle regole che indicano come i dati personali sono protetti nel contesto aziendale.

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Linee di indirizzo in materia di Privacy
  • Politica di Gruppo per la gestione della sicurezza informatica
  • Procedura Operativa per la gestione degli incidenti di sicurezza informatica e privacy
  • Procedura Operativa gestione delle prescrizioni Provvedimento del Garante Privacy
  • Procedura Organizzativa per la gestione dei log
  • Procedura Organizzativa per la gestione dell'accesso logico

Nel corso del 2017 il Gruppo Banca IFIS ha avviato un progetto, che coinvolge Banca IFIS e le società controllate, finalizzato a implementare le azioni necessarie a raggiungere lo stato di conformità al nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation, GDPR), che entrerà in vigore il 25 maggio 2018.

Nel 2017, a livello di Gruppo, sono stati accolti 144 reclami relativi a violazioni della privacy (a fronte di nessun reclamo registrato nel 2016), legati per la quasi totalità ad un errore operativo commesso durante la predisposizione di un'indagine di mercato che, in ogni caso, non ha comportato la divulgazione di dati sensibili. Nel corso dell'anno si sono inoltre verificati 7 eventi riguardanti furti (in particolare di modulistica cartacea) e fughe di dati. Nessuno degli eventi registrati, inclusi quelli che hanno dato luogo a reclami, ha riguardato malfunzionamenti o errori nell'ambito di sistemi o applicazioni interne.

Sicurezza informatica

L'impegno alla prevenzione e alla gestione tempestiva di incidenti di sicurezza informatica è volto alla tutela del patrimonio informativo della Banca, che comprende, tra gli altri, i dati di clienti, dipendenti, fornitori e ogni altro soggetto con cui Banca IFIS intrattiene rapporti. Una particolare attenzione è posta sull'intero processo di governance della Information Security, assicurando nel continuo un adeguato livello di protezione del patrimonio informativo e dei servizi offerti dalla Banca anche in coerenza con la Politica di gruppo per la gestione del rischio informatico.

Il Piano Strategico 2017-2019 prevede un importante impegno di tipo economico e progettuale sul rafforzamento Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Politica di Gruppo per la gestione della Sicurezza Informatica
  • Politica di gruppo per la gestione del rischio informatico
  • Politica di gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT
  • Politica di gruppo per l'acquisizione di sistemi software e servizi IT
  • Politica di gruppo Sistemi pagamento via internet
  • Politica monitoraggio performance ICT

delle infrastrutture volte a garantire la sicurezza delle informazioni, anche in considerazione dell'impatto che l'adeguamento alle nuove normative sulla privacy (GDPR) e sui servizi di pagamento (PSD2) avranno sui sistemi di cyber security.

La funzione Privacy & Security Management, attraverso l'Unità Organizzativa Information Security, presidia nel continuo la sicurezza informatica e partecipa alla valutazione del rischio informatico. Inoltre, nell'ambito della continuità operativa, attraverso l'Unità Organizzativa Business Continuity effettua l'analisi di impatto sui processi aziendali e ne redige il relativo piano. Altre funzioni coinvolte sono la Compliance, chiamata ad esprimersi sulle implicazioni normative di alcuni progetti o temi particolari (es. sicurezza dei sistemi informatici di pagamento), il Risk Management, che viene coinvolto in merito alle modalità di gestione del rischio informatico, e la funzione ICT, che pone in essere le infrastrutture e gli strumenti necessari ad attuare gli indirizzi stabiliti.

Il processo di gestione degli incidenti di sicurezza informatica è volto a garantire che eventuali eventi anomali con possibili ripercussioni sul livello di sicurezza (fisica e logica) aziendale e sulla disponibilità dei Servizi IT siano tempestivamente riconosciuti come incidenti di sicurezza informatica e quindi correttamente gestiti dalle strutture competenti.

Le segnalazioni e gli eventi che possono determinare incidenti di sicurezza possono provenire da diversi canali interni (altre unità organizzative) ed esterni (clienti, fornitori e canali istituzionali). L'unità organizzativa Information Security gestisce tali segnalazioni in collaborazione con le eventuali altre parti coinvolte ed interessate, secondo l'entità e la tipologia dell'evento stesso.

IFIS People

Occupazione e integrazione

La creazione di nuovi posti di lavoro è una priorità per il Gruppo Banca IFIS: la visione dell'istituto, espressa anche nel Piano Strategico 2017-2019, evidenzia il ruolo attivo della Banca nel contribuire all'economia nella quale opera, sostenendo l'occupazione e la creazione di valore a livello sociale.

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di gruppo per la gestione del personale dipendente

Questo ruolo è favorito dalla crescita continua registrata nei business ormai storici della Banca (gestione dei crediti non performanti e finanziamento alla piccola media impresa). che nel 2017 ha portato alla necessità di rafforzare le strutture aziendali sia di business che di governance. Nel corso dell'anno il Gruppo Banca IFIS ha assunto 282 persone di cui oltre la metà con meno di 30 anni, a riprova dell'attenzione a favorire il coinvolgimento e l'inserimento lavorativo dei giovani e dell'interesse a introdurre nuovi talenti all'interno dell'organizzazione.

L'impegno a mantenere e accrescere i livelli di occupazione si è mantenuto costante, per precisa volontà della Direzione aziendale, anche nella gestione della fusione del Gruppo GE Capital Interbanca. Le persone che, a seguito della riorganizzazione societaria, hanno visto diminuire le attività a cui erano dedicati, sono state ricollocate all'interno della stessa funzione o in funzioni in cui è stato possibile valorizzare le specifiche competenze e conoscenze, ricorrendo a opportuni percorsi formativi e di riqualificazione professionale.

Per favorire questo processo è stato creato il "Portale Esperienze", un database online ad adesione volontaria in cui le persone dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca possono descrivere il proprio curriculum professionale, le proprie competenze e le proprie aspirazioni professionali. Queste informazioni sono prese in attenta considerazione nella gestione delle ricollocazioni, con l'obiettivo di rendere tale cambiamento un'occasione di sviluppo e di accrescimento professionale. Alla fine del 2017 aderiscono al portale 312 persone del Gruppo.

Alla luce delle modifiche organizzative che hanno coinvolto il Gruppo, inoltre, nel 2017 le funzioni Risorse Umane e Comunicazione si sono impegnate nel progetto di integrazione tra le persone di Banca IFIS e quelle delle legal entity acquisite nel corso del 2016, al fine di uniformare metodi, processi e strumenti di lavoro e di favorire la condivisione degli obiettivi e dei valori del nuovo Gruppo bancario.

Tra le iniziative di conoscenza reciproca attuate nel corso dell'anno vi sono state:

  • Progetto "Si parte!": workshop di integrazione per i colleghi delle sedi di Mestre, Milano e Mondovì, che hanno coinvolto più di 500 persone di Banca IFIS e le diverse legal entity acquisite nel 2016 in 11 edizioni da una giornata, il cui obiettivo è stato la conoscenza reciproca con focus sulle diverse culture aziendali;
  • Momenti di conoscenza specifica all'interno delle singole funzioni, per far incontrare le persone di Banca IFIS con i nuovi colleghi arrivati con l'acquisizione e favorire la collaborazione e la condivisione di metodologie e obiettivi;
  • "Percorso di Digitalizzazione" al quale hanno partecipato 250 persone delle nuove realtà acquisite, al fine di trasmettere l'importanza attribuita dalla Banca al tema dell'innovazione digitale.

Alla fine del 2017 le persone del Gruppo Banca IFIS sono 1.470, il 93% delle quali assunte a tempo indeterminato. Più della metà sono donne, e la distribuzione per fasce d'età conferma lo spirito giovane e dinamico del Gruppo, con il 78% con età compresa tra i 30 e i 50 anni e un 17% (+3% rispetto al 2016) al di sotto dei 30 anni.

15 Il dato rappresenta tutto il personale operante in Italia (1.451 persone) e 6 dipendenti con sede in Romania, coperti da contrattazione collettiva locale. Il rimanente 1% è rappresentato dal personale in Polonia a cui si applica la normativa locale, che non prevede contrattazione collettiva

Formazione

Per il Gruppo Banca IFIS la formazione è di primaria importanza, poiché è lo strumento chiave per garantire lo sviluppo continuo delle competenze del personale, leva fondamentale per sostenere la crescita del business e la retention dei talenti.

Politiche di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di Gruppo per la Gestione del Personale dipendente

Un'adeguata formazione ha un impatto positivo sulle performance e sull'efficacia del personale e degli operatori esterni, sulla diffusione della cultura aziendale e sul grado di coinvolgimento. Questo si riflette positivamente anche sul cliente, poiché il rispetto degli standard professionali, la diffusione della cultura della prevenzione dei rischi e la responsabilizzazione degli operatori della rete incidono sulla qualità del servizio offerto. Un ruolo fondamentale è coperto anche dalla formazione obbligatoria a norma di legge, che tutela il personale e la Banca dalla commissione, anche inconsapevole, di atti riconducibili a fattispecie di reato.

Banca IFIS si impegna a promuovere la formazione di tutto il personale e a favorire la partecipazione a corsi di aggiornamento e a programmi formativi affinché, nell'ambito del contributo di ognuno agli obiettivi aziendali, le capacità e le legittime aspirazioni dei singoli trovino piena realizzazione.

Annualmente, sulla base degli esiti della valutazione delle performance e dei gap qualitativi emersi dal Piano Strategico delle risorse umane, Banca IFIS progetta, pianifica e realizza il Piano di formazione per tutto il personale dipendente, proposto dalla funzione Sviluppo Risorse Umane e approvato dal Direttore Generale.

Lo sviluppo professionale del personale viene perseguito tramite:

  • la formazione di base, finalizzata ad acquisire le conoscenze generali relative al funzionamento dell'azienda, ai prodotti, ai servizi e alle procedure;
  • la mobilità su diverse posizioni di lavoro, finalizzata ad accrescere le competenze specialistiche, commerciali e manageriali;
  • la modulazione di specifici progetti di sviluppo professionale per tipologia di ruolo / famiglia professionale o per cluster di dipendenti

I programmi di formazione possono riguardare tre macro-ambiti:

  • Formazione manageriale, comportamentale e tecnica, derivante dal processo di valutazione del personale;
  • Formazione Obbligatoria relativamente a responsabilità amministrativa ex D. Lgs. 231/2001, trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari, antiriciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo, salute e sicurezza dei lavoratori, sicurezza informatica, privacy
  • Corsi di formazione per necessità contingenti o emergenti, quali cambiamenti organizzativi, normativi o nuove priorità di business, che possono rendere necessario l'approfondimento di alcune tematiche per garantire l'acquisizione di specifiche competenze in tempi brevi.

In funzione del tipo di area tematica da approfondire e del livello di conoscenza che si intende far raggiungere alla persona, la funzione Sviluppo Risorse Umane identifica la modalità didattica più efficace ed efficiente tra quelle attivabili, come workshop e laboratori di formazione comportamentale e manageriale (interna ed esterna), formazione tecnica mirata (interna ed esterna), corsi on-line, seminari / convegni di informazione esterni, training on the job, coaching e colloqui one-to-one. La funzione Sviluppo Risorse Umane verifica, svolgendo interviste a campione, il gradimento e l'efficacia dei corsi proposti.

Per i neoassunti è previsto un percorso specifico, "Percorso Onboarding", che consiste in una serie di appuntamenti individuali e/o di gruppo a partire dai primi 30 giorni di permanenza in azienda fino al completamento del primo anno di servizio, volti a favorire un'ottimale integrazione della persona all'interno dell'organizzazione della Banca e nella propria struttura di appartenenza. Nel corso del 2017 hanno preso parte al percorso 204 neoassunti.

Gli esiti del processo di valutazione effettuato nel 2016 e i recenti cambiamenti organizzativi hanno reso necessario, nel 2017, uno sforzo importante in termini sia di formazione obbligatoria, tecnica e procedurale, sia di allineamento di valori e comportamenti tra Banca IFIS e le società acquisite, con conseguente incremento delle ore di formazione erogate per tutte le categorie professionali.

COSTO DELLA FORMAZIONE - MILIONI DI EURO
1.105.703

Valutazione delle performance

Le persone rappresentano la chiave per il conseguimento degli obiettivi del Gruppo Banca IFIS. Pertanto, la gestione del personale è orientata alla valorizzazione delle competenze e delle capacità di ognuno offrendo effettive opportunità per la loro realizzazione.

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di Gruppo per la Gestione del Personale dipendente

In quest'ottica, sistemi di valutazione chiari e trasparenti hanno impatto diretto sul livello di integrazione e valorizzazione di ogni persona del Gruppo all'interno della nuova organizzazione aziendale e sul grado di riconoscimento delle specifiche competenze personali percepito da ciascuno, con influenza positiva sul senso di appartenenza e il coinvolgimento.

Banca IFIS prevede un attento processo di valutazione periodica del personale, regolato dalla Politica di Gruppo per la Gestione del personale dipendente. Gli aspetti presi in considerazione nella valutazione includono, oltre al corretto svolgimento del lavoro, elementi quali l'integrità, la professionalità, l'impegno, la correttezza, la disponibilità e l'intraprendenza. La valutazione guarda, quindi, all'insieme di comportamenti espressi dall'individuo, che derivano dal possesso e dall'applicazione di conoscenze teoriche, di know-how specialistici, di capacità, di atteggiamenti e di orientamenti mentali.

Il processo di valutazione, strettamente legato al sistema retributivo premiante, è gestito dalla funzione

Sviluppo Risorse Umane e viene attuato nel rispetto dei principi di equità valutativa e semplicità e immediatezza della rappresentazione dei giudizi. Annualmente ogni responsabile di unità organizzativa opera una formale valutazione delle performance delle persone assegnate alla struttura che sovrintende.

L'efficacia dell'approccio di gestione viene verificata tramite lo svolgimento di alcune analisi interne all'Ufficio Risorse Umane: la verifica del rispetto della distribuzione delle valutazioni attese e l'assolvimento da parte dei manager dell'obbligo contrattuale di effettuare la valutazione dei collaboratori.

Remunerazione

Un'adeguata remunerazione delle competenze è una delle leve principali per attrarre e trattenere i migliori talenti, elemento chiave per le esigenze di sviluppo del business.

Le politiche di remunerazione e incentivazione applicate da Banca IFIS sono definite in accordo con gli obiettivi e i valori aziendali, le strategie di lungo periodo e le politiche di prudente gestione del rischio del Gruppo, coe-

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica di Gruppo per la Gestione del Personale dipendente
  • Relazione sulla remunerazione (Politiche di Remunerazione ed incentivazione)

rentemente con quanto definito nell'ambito delle disposizioni sul processo di controllo prudenziale.

Il sistema di remunerazione ed incentivazione del Gruppo Banca IFIS, infatti, mira a bilanciare gli obiettivi di competitività e raggiungimento degli obiettivi con la garanzia di un buon governo del Gruppo, la promozione di una gestione sana ed efficace del rischio, la trasparenza e la correttezza nelle relazioni con la clientela, e la ricerca del migliore allineamento possibile tra gli interessi dei diversi stakeholder.

Il Gruppo Banca IFIS prevede un sistema premiante annuale che segue alla valutazione delle performance, oltre a sistemi incentivanti focalizzati prevalentemente sulla forza commerciale che prevedono erogazioni periodiche sulla base del raggiungimento di obiettivi prefissati. Come previsto dalle disposizioni della Relazione sulle Remunerazioni, che viene annualmente deliberata dall'Assemblea degli Azionisti previo passaggio dal Consiglio di Amministrazione, per il personale considerato Material Risk Taker viene utilizzato un sistema incentivante ad hoc.

Gli organi sociali e i dipendenti, inoltre, possono beneficiare di alcuni benefit, aventi diversa gradazione in relazione al ruolo aziendale e/o a motivi di servizio, come ad esempio polizze assicurative, buoni pasto, autovetture e contribuzione aziendale alla previdenza complementare.

La politica di remunerazione e la Relazione annuale sulla remunerazione sono sottoposte a verifica da parte delle funzioni Internal Audit e Compliance (verifica riguardo, rispettivamente, la rispondenza del disegno remunerativo alle politiche interne e alla normativa e la completezza delle informazioni riportate nella Relazione rispetto alle richieste normative). Le evidenze riscontrate e le eventuali anomalie sono portate a conoscenza del Comitato Remunerazioni e del Consiglio di Amministrazione e delle funzioni competenti per l'adozione di eventuali misure correttive, nonché, in forma sintetica, all'Assemblea dei Soci in occasione dell'approvazione del Bilancio.

L'analisi del rapporto tra la retribuzione base delle donne rispetto a quella degli uomini evidenzia sostanziale parità per la categoria degli Impiegati e una limitata discrepanza per le posizioni di Quadro e Dirigente, quest'ultima in miglioramento rispetto al 2016 per via del turnover a livello dirigenziale di Gruppo e della nomina di nuovi dirigenti di seniority relativamente giovane.

Non discriminazione

Nel processo di selezione e in tutti gli aspetti della gestione del personale il Gruppo rifiuta con decisione comportamenti discriminatori rispetto al sesso, all'età, al credo reli-

Politiche e altra documentazione di riferimento

• Codice Etico

gioso o politico e alla militanza sindacale, nonché ogni forma di nepotismo e favoritismo.

Come chiaramente enunciato nel Codice Etico, riferimento principe per i criteri di condotta ed etica aziendali, i comportamenti di tutte le persone del Gruppo devono essere improntati alla massima correttezza, nel rispetto della dignità e della personalità morale di ciascuno, ed è fatto assoluto divieto di molestie sessuali o altri comportamenti a connotazione sessuale. Tali regole si applicano anche ai Collaboratori.

Eventuali comportamenti contrari a questi principi possono essere segnalati, con garanzia di tutela della riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione, attraverso il meccanismo del Whistleblowing, aperto sia ai dipendenti sia a collaboratori e liberi professionisti che collaborino in maniera regolare con il Gruppo. Nel 2017 non sono pervenute segnalazioni relative a episodi di non discriminazione.

Salute e sicurezza sul lavoro

Tutte le attività e i momenti della vita aziendale devono in primo luogo soddisfare adeguati requisiti di sicurezza. Banca IFIS esplicita e rende noti, mediante la Politica della Sicurezza contenuta all'interno del Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente, i principi e i criteri fondamentali in base ai quali vengono prese le decisioni in materia di salute

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Manuale integrato Sicurezza e Ambiente

e sicurezza sul lavoro limitatamente ai reati previsti dal D. Lgs. 231/2001.

Le società del Gruppo garantiscono, nel rispetto della normativa vigente, un ambiente di lavoro adeguato dal punto di vista della sicurezza e della salute. Alle persone del Gruppo è, allo stesso tempo, richiesto di rispettare scrupolosamente le prescrizioni in materia di salute e sicurezza e di seguire la formazione obbligatoria prevista. Nel corso del 2017 sono state erogate 2.820 ore di formazione obbligatoria sulle pratiche e procedure in materia di salute e sicurezza.

Le responsabilità sul presidio dei temi di salute e sicurezza sono affidate al Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), all'Addetto al Servizio di prevenzione e protezione (ASPP) e alle funzioni Risorse Umane e Servizi Generali, su delega del Datore di Lavoro, ciascuna per gli ambiti di propria competenza. La funzione Servizi Generali, in particolare, organizza e sovrintende alle attività e gestisce le strutture e attrezzature delle sedi e delle filiali per quanto riguarda gli aspetti relativi alla salute e alla sicurezza. La responsabilità ultima per l'individuazione e la gestione delle misure per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori è in capo al Direttore Generale.

Il confronto tra azienda e personale sulla salute e la sicurezza sul lavoro avviene attraverso la riunione periodica e le altre riunioni di consultazione che si svolgono durante l'anno nelle diverse società del Gruppo. I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), nominati in numero proporzionato alla dimensione dell'azienda come stabilito in sede di contrattazione collettiva, rappresentano tutto il personale del Gruppo.

A verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato, la funzione Servizi Generali effettua alcuni monitoraggi e indagini ambientali con il fine di valutare il benessere interno degli ambienti di lavoro, tra cui analisi sulla qualità dell'aria negli ambienti e sui campi elettromagnetici presso i siti principali della Banca. Sempre nell'ottica del miglioramento continuo, nel 2017 sono stati effettuati, presso alcuni uffici, monitoraggi del livello di rumore e del microclima che hanno portato all'adozione di soluzioni migliorative.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua audit sulla sicurezza, in particolare in occasione di aperture di nuove sedi o uffici, a fronte di considerevoli modifiche dei layout degli ambienti di lavoro, su richiesta dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) o durante le prove di evacuazione annuali.

IFIS Customers

Sostegno all'imprenditoria e inclusione finanziaria dei clienti

In qualità di principale operatore indipendente nel mercato dello specialty finance in Italia, il Gruppo Banca IFIS pone tra i suoi principali obiettivi il sostegno all'imprenditoria e all'inclusione finanziaria dei propri clienti, in particolare attraverso i marchi Banca IFIS Impresa e Credifamiglia.

Banca IFIS Impresa nasce ed opera proprio con l'obiettivo di fornire sostegno alle imprese, offrendo servizi e strumenti finanziari che permettano alle aziende clienti

Politiche e altra documentazione di riferimento

Credito commerciale e lending

• Politiche di gestione del credito ordinario (specifiche per BU Banca IFIS Impresa Italia, BU Banca IFIS Impresa International, BU Farmacie, BU Pharma)

Area NPL

  • Politica di gestione delle acquisizioni di portafogli di crediti distressed
  • di crescere in modo sano, garantendo loro un supporto quotidiano grazie al personale presente sul territorio. Il target di imprese oggetto dell'attività di Banca IFIS Impresa risiede in particolare nelle PMI. L'accesso ai servizi della Banca è garantito attraverso la rete di filiali, concentrate nei principali poli economici e rese pienamente accessibili a tutti i clienti in conformità con la normativa, e servizi online e digitali all'avanguardia che permettono la relazione continuativa tra la Banca e il cliente indipendentemente da vincoli fisici.

Oltre all'offerta di prodotti e di servizi, Banca IFIS dedica attenzione alla divulgazione di informazioni che accrescano la conoscenza degli imprenditori sugli strumenti finanziari disponibili a supporto del business. In particolare, tra le iniziative più rilevanti del 2017 vi sono state l'organizzazione di un "roadshow" sull'anticipo del credito per le imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione e la creazione di "Mondo Leasing", il primo blog dedicato al leasing in Italia all'interno del quale vengono raccolte, con finalità divulgative, le opinioni e i contributi delle principali figure di riferimento operanti in ambito leasing e i principali temi ad esso correlati.

Il Gruppo realizza, inoltre, diverse iniziative sul territorio accomunate dalla volontà di essere al servizio delle imprese, contribuendo a diffondere cultura manageriale e a sensibilizzare su esperienze d'eccellenza, nuove tecnologie e strumenti a supporto della crescita, con particolare riferimento alla digitalizzazione.

Botteghe Di
gitali
Botteghe Digitali, nato a fine 2015 dalla collaborazione con Università Cà Foscari
di Venezia e Marketing Arena, è un progetto di mentoring di imprese artigiane
volto a supportarle nell'affermarsi sul mercato e nel rafforzare la propria competi
tività, preservando le caratteristiche del made in Italy che le rende peculiari.
Nato come format di racconto (tramite una web serie su YouTube) focalizzato
sulla condivisione di esperienze di eccellenza, Botteghe Digitali si è trasformato
in un esperimento di manifattura 4.0 che ha portato gli artigiani selezionati a gio
vare di un sostegno concreto da parte della Banca in termini di business plan,
analisi e re-design del prodotto, intervento sugli spazi di lavoro, ripensamento
della presenza digitale e sui social media.
La seconda edizione del progetto ha coinvolto 11 aziende selezionate tra oltre
300 candidati, che hanno seguito per tutto l'anno un percorso di affiancamento da
parte di coach e specialist messi a disposizione della Banca.
Innovation
and Craft So
ciety
Il progetto, partito a settembre 2017, si propone come un "club delle aziende della
manifattura di alta gamma": hub di ricerca e innovazione, osservatorio delle dina
miche emergenti nell'area della digitalizzazione delle attività manifatturiere e
luogo di incontro dove imprese, ricercatori, istituzioni e rappresentanti del mondo
finanziario possono scambiare esperienze e informazioni.
Nel 2017 l'attività del club si è concretizzata in un workshop dedicato a design e
manifattura 4.0 e in due eventi – realizzati in partnership con Meet The Media
Guru, incubatore dedicato all'innovazione e alla digital transformation – che hanno
coinvolto personalità e realtà internazionali nel mondo digital e si sono focalizzati
sull'evoluzione della creatività e della produzione nella manifattura 4.0.
Tour PMI Banca IFIS Impresa, attraverso Tour PMI, valorizza le peculiarità, le esperienze e
i successi delle proprie imprese clienti, attraverso video racconti pubblicati sui ca
nali social della Banca.
FinTechno
logy Forum
Banca IFIS, in collaborazione con TEHA Ambrosetti, ha dato vita al FinTechno
logy Forum: un ciclo di appuntamenti, iniziato nel 2017 e che si concluderà ad
aprile 2018, per mettere a confronto player finanziari e istituzioni sugli impatti della
tecnofinanza sul mercato e su opportunità e rischi ad essa connessi.

Il Gruppo Banca IFIS considera tra i suoi obiettivi strategici anche l'inclusione finanziaria dei privati, poiché persegue l'obiettivo di riabilitare sul mercato della richiesta di finanziamento il maggior numero possibile di clienti che, in quanto insolventi, al momento non hanno accesso al credito. Con il marchio Credifamiglia, appartenente all'Area NPL, la Banca studia piani di rientro sostenibili in base alla specifica situazione di ciascun cliente, con possibilità di rimodulare il piano di pagamento in caso di difficoltà oggettive.

Anche per il marchio Credifamiglia Banca IFIS dedica attenzione alla divulgazione di informazioni che accrescano la conoscenza di queste specifiche tematiche, ad esempio attraverso l'attività di sensibilizzazione per mezzo di video interviste a clienti, pubblicate sui canali web e social, e il glossario con specifici consigli per creare consapevolezza e diffondere informazioni sul tema dell'indebitamento e temi relativi a Credifamiglia.

Innovazione digitale

La capacità della Banca di offrire soluzioni digitali innovative ai propri clienti ha impatto sulla qualità del rapporto banca-cliente, sull'accessibilità dei servizi e sul livello di efficienza nel loro utilizzo. Allo stesso modo, la crescente di-

Politiche e altra documentazione di riferimento

• Politica di Gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT

gitalizzazione dei processi interni incide sul grado di efficacia ed efficienza del processo di vendita, con effetti significativi per la Banca e per i dipendenti e agenti della rete di vendita.

Il Gruppo Banca IFIS, consapevole della crescente centralità delle soluzioni digitali per lo sviluppo del business, definisce gli obiettivi di evoluzione delle infrastrutture ICT in coerenza con gli obiettivi strategici, come definito dalla Politica di Gruppo per la pianificazione strategica in ambito ICT. Gli investimenti previsti nel Piano Strategico 2017-2019 hanno l'obiettivo di ampliare l'offerta dei prodotti su canali di vendita interamente digitali, di migliorare la user experience per tutte le tipologie di utenti coinvolti e di razionalizzare e digitalizzare i processi interni.

Già oggi la Banca mette a disposizione una serie di strumenti e soluzioni digitali che migliorano l'esperienza dei clienti:

  • tutti i clienti retail di Banca IFIS (rendimax e contomax) possono utilizzare, oltre al servizio di Internet Banking, la firma digitale per svolgere diverse operazioni, tra cui l'apertura di un conto e la richiesta di una carta di pagamento;
  • nell'ambito di Banca IFIS Impresa sono a disposizione il portale IFIS Online per i clienti del Factoring e la piattaforma "Ti Anticipo" (www.tianticipo.it) nella quale e aziende che lavorano con la Pubblica Amministrazione, attraverso la registrazione delle fatture certificate, possono agevolmente richiederne l'anticipo e monitorare in modo costante lo stato delle proprie pratiche;
  • il portale "CrediFamiglia4You" (www.credifamiglia4you.it) dedicato ai clienti dell'Area NPL, attivo da dicembre 2017, permette di monitorare la posizione creditizia e consentirà, in un secondo momento, di effettuare i pagamenti direttamente online;
  • nel settore Leasing vi sono due portali dedicati rispettivamente ai clienti di IFIS Leasing (myhome.bancaifisimpresa.it) e di IFIS Rental Services (clientautolease.ifisleasing.it ), in cui è possibile ritrovare tutte le informazioni relative alla propria pratica, dalla documentazione iniziale ai fogli informativi alle fatture digitali. L'unificazione dei portali è prevista per il 2018.

Il Gruppo Banca IFIS è inoltre impegnato nella progressiva digitalizzazione dei processi interni, volta ad accrescere l'efficienza aziendale, a ridurre il rischio operativo e a raggiungere una migliore efficacia nel processo di vendita:

  • gli agenti dell'Area NPL dispongono di tablet e di un'applicazione dedicata, che prevede l'uso di firma grafometrica per l'accettazione in tempo reale dei piani di rientro concordati con i clienti, mentre per il call center è disponibile lo strumento del vocal order;
  • IFIS Leasing ha adottato nel settore Transportation il sistema della strong authenticaton tramite "One Time Password" (OTP), la firma digitale più avanzata ad oggi, prevedendo nel 2018 l'estensione a tutti i settori;
  • trasversalmente a tutte le Aree di business sono stati adottati sistemi di Customer Relationship Management e processi di Data Certa Digitale;
  • è stata portata avanti l'evoluzione degli strumenti in dotazione al personale della Banca con l'obiettivo di agevolare la flessibilità del lavoro, ad esempio attraverso la progressiva sostituzione dei telefoni fissi con smartphone per tutta la popolazione aziendale e una maggior estensione l'utilizzo dei laptop.

Per coordinare e guidare le diverse attività legate allo sviluppo dei progetti che si contraddistinguono per una forte componente digital e innovativa, è in corso di sviluppo all'interno della funzione ICT un "competence center" dedicato, che va ad aggiungersi alla Digital Factory (nata all'inizio del 2016) e all'area Web Innovation che si occupano, rispettivamente, della digitalizzazione dei processi interni e dello sviluppo di soluzioni legate alla customer experience e al web design.

Qualità di prodotti e servizi

La qualità del servizio e dei prodotti offerti ha un impatto importante sulla percezione di affidabilità e sicurezza nei confronti della Banca e degli operatori che operano per suo conto, sul senso di vicinanza percepito dal cliente e sulla soddisfazione per il servizio ricevuto.

Per tale ragione la qualità è un elemento strategico per il Gruppo, che intende affermare in Italia e all'estero il proprio nome attraverso la trasparenza delle sue azioni e la qualità dei servizi e dei prodotti resi, e si impegna a studiare, progettare e sperimen-

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Politica per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati

Leasing

• Leasing strike zone EF, HFS, Auto & Trucks

Area NPL

  • Procedura organizzativa recupero del
  • credito attraverso azioni stragiudiziali

tare prodotti e servizi sempre in linea con le esigenze di mercato e caratterizzati dai massimi livelli di qualità.

Attraverso una Politica per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività e l'inserimento in nuovi mercati, il Gruppo definisce regole per lo sviluppo e la distribuzione di nuovi prodotti, in coerenza con le strategie e gli obiettivi di business e aziendali.

In ambito Leasing l'elevata qualità dei beni forniti viene assicurata prendendo in considerazione unicamente prodotti che dispongono di certificazione europea ed escludendo, a ulteriore garanzia, la possibilità di offrire beni assemblati. Nella fase che precede l'attivazione di un nuovo rapporto commerciale con un fornitore o un partner, e prima di acquistare un bene da concedere in leasing ai clienti, sono attivate diverse verifiche:

  • nel caso di potenziali partner/vendor convenzionati, con i quali si mira a costruire un rapporto continuativo, l'attivazione dell'accordo commerciale è subordinata a un'istruttoria volta a verificare sia la qualità dei beni fornititi sia il rispetto di criteri di affidabilità, credibilità e solidità dal punto di vista economico-finanziario e reputazionale. È inoltre previsto l'obbligo di sottoscrizione di un codice di comportamento al momento della definizione dell'accordo commerciale;
  • nel caso di fornitori occasionali (ad esempio proposti direttamente dal cliente ai fini dell'acquisto di un bene specifico) il controllo è finalizzato a verificare gli standard di qualità del bene, l'effettiva esistenza della società e il possesso delle principali credenziali, al fine di evitare l'eventuale verificarsi di frodi che coinvolgano il marchio e il cliente.

Per migliorare la qualità del servizio e la professionalità della rete fisica, si effettua inoltre formazione interna ed esterna rivolta ai dipendenti, di carattere tecnico e di prodotto, attraverso la "Leasing & Rental Academy".

Per i prodotti e servizi offerti con il marchio Banca IFIS Impresa l'impegno è di garantire ai propri clienti un elevato livello di servizio tramite velocità e tempestività di risposta distintive sul mercato. Nel 2017 è stato inoltre attivato un progetto di razionalizzazione del Catalogo Prodotti, attualmente focalizzato su Banca IFIS Impresa, finalizzato a semplificare l'offerta al fine di migliorare l'esperienza di vendita per i clienti.

L'Area NPL promuove la continuità della relazione operatore-cliente per far sì che il livello di fiducia si consolidi nel tempo, e attua diversi presidi volti garantire la qualità del servizio degli operatori della rete (società di recupero, agenti, call center interno), tra cui:

richiesta di credenziali e qualifiche: gli agenti devono essere iscritti alle liste OAM (Organismo degli agenti e mediatori creditizi). Qualora non iscritti, Banca IFIS accompagna gli operatori

nell'iter di certificazione tramite formazione, fino al sostenimento dell'esame finale. Le società di recupero vengono sottoposte, prima dell'attivazione del rapporto, a verifiche relative ad affidabilità, credibilità e solidità finanziaria;

incentivazione degli agenti e dei dipendenti delle società di recupero: sono previsti KPIs stringenti per verificare la qualità delle pratiche lavorate, con previsione di penali in caso di reiterata bassa qualità nel lavoro svolto.

A verifica dell'efficacia dell'approccio di gestione adottato, le Aree di business di competenza per ciascun prodotto o servizio ne verificano la conformità con i processi commerciali della Banca, al fine di garantire un'efficace copertura delle esigenze del cliente, e le funzioni di controllo possono prevedere ed effettuare verifiche secondo le modalità previste.

Nell'ambito della definizione e introduzione di nuovi prodotti e servizi, in particolare, la funzione Compliance garantisce il presidio del rischio di non conformità, ad esempio valutando l'adeguatezza dei presidi rispetto alla normativa applicabile o verificando la conformità dei messaggi pubblicitari previsti, e, in collaborazione con Risorse Umane, valuta l'adeguatezza della formazione al personale per sensibilizzarlo sui rischi insiti nel nuovo prodotto e sulle relative modalità di mitigazione. La funzione Antiriciclaggio contribuisce alla valutazione del rischio che la nuova iniziativa può avere per la Banca con riferimento al potenziale coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo determinato dall'offerta del nuovo prodotto.

Trasparenza verso i clienti

La trasparenza nei confronti dei clienti ha impatto sul senso di fiducia con il quale questi si affidano alla Banca, che rappresenta la base di un rapporto sano e duraturo e quindi un asset da proteggere e far crescere.

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Procedura organizzativa comunicazioni di marketing alla clientela

Essa riguarda sia l'aspetto delle comunicazioni a vario titolo consegnate da parte della rete fisica, sia gli aspetti specifici della contrattualistica all'interno delle diverse Business Line.

Il Gruppo instaura relazioni dirette con la propria clientela e opera ispirandosi a principi di professionalità, onestà e trasparenza, fornendo informazioni circostanziate sugli impegni reciprocamente assunti e sugli eventuali rischi impliciti nella natura delle operazioni poste in essere.

Tutti i rapporti contrattuali, le comunicazioni e i documenti sono redatti in maniera chiara e comprensibile, permettendo al cliente la piena consapevolezza delle scelte che sta compiendo. Nell'Area NPL è previsto un meccanismo aggiuntivo che garantisca la trasparenza nel rapporto agente–cliente: il cliente è chiamato a sottoscrivere, al termine di ogni visita dell'agente, un documento contenente il "Verbale di visita" che riepiloga quanto accaduto durante l'incontro e gli accordi stabiliti. Anche nella trasmissione di informazioni all'esterno, attraverso la pubblicità o altri canali, il Gruppo assicura che le comunicazioni siano oneste, veritiere, chiare, trasparenti, documentabili e conformi alle politiche e ai programmi aziendali.

L'Ufficio Condizioni E Trasparenza (CET), collocato all'interno della funzione Operations, è l'unità organizzativa che gestisce in maniera accentrata i processi di trasparenza verso la clientela e le condizioni applicabili ai prodotti offerti dalla Banca, oltre a occuparsi delle attività disciplinate dalla normativa sulla trasparenza (come l'invio ai clienti della documentazione periodica) e a supportare le Aree di business nel redigere le comunicazioni rivolte alla clientela. La Compliance vigila sull'applicazione della

normativa bancaria sulla trasparenza ed è inoltre coinvolta nel processo di definizione delle comunicazioni che riguardano variazioni significative alle condizioni di un servizio o prodotto, al fine di garantirne la chiarezza espositiva.

Nel 2017 non si sono verificati episodi di non conformità riguardanti la trasparenza nell'ambito di comunicazioni informative sulle caratteristiche dei prodotti e servizi offerti dalla Banca o di comunicazioni pubblicitarie.

IFIS Responsibility

Prevenzione degli impatti ambientali indiretti

Il Gruppo tiene in considerazione, nell'orientare le proprie scelte, la compatibilità tra iniziativa economica ed esigenze ambientali, nel rispetto della normativa vigente.

Politiche e altra documentazione di riferimento

  • Codice Etico
  • Leasing strike zone EF, HFS, Auto & Trucks

In particolare, in relazione al tipo di prodotti e servizi offerti attraverso le sue Aree di business, il Gruppo Banca IFIS ha avviato prime riflessioni sul tema della gestione degli impatti ambientali indiretti nell'ambito del Leasing, poiché tale ambito prevede la fornitura di asset in numerosi settori industriali, alcuni dei quali caratterizzati da impatto sull'ambiente.

Le "strike zone" che regolano l'operatività del Leasing nei diversi settori industriali identificano:

  • settori dove il Gruppo ha deciso di non operare poiché comportano, o potrebbero comportare, elevati impatti ambientali (ad esempio il settore del trasporto di materiali tossici e amianto, il settore dello smaltimento dei rifiuti nucleari, ecc);
  • asset/beni specifici che il Gruppo ha deciso di escludere dalla propria attività poiché comportano un impatto ambientale negativo.

Nell'ambito delle altre forme di finanziamento, invece, ad oggi il Gruppo non ha identificato impatti potenziali tali da motivare la definizione di politiche specifiche o criteri di valutazione delle controparti focalizzati su tali aspetti.

IFIS Community

Il Gruppo Banca IFIS rivolge particolare attenzione al rafforzamento della relazione con i territori nei quali opera e con gli stakeholder a livello regionale e nazionale, manifePolitiche e altra documentazione di riferimento

• Codice Etico

stando non solo la volontà di promuovere lo sviluppo imprenditoriale e di diffondere la cultura d'impresa, ma anche l'impegno a supportare enti e associazioni impegnate nel sociale, a realizzare progetti con scuole e Università e ad aprire gli spazi della Banca ad iniziative ed eventi di interesse per la cittadinanza o rivolti alla business community.

La funzione Comunicazione & Investor Relations pianifica e organizza gli eventi, le iniziative e le donazioni del Gruppo in tali ambiti, assicurando il pieno rispetto dei principi e delle regole di condotta enunciati nel Codice Etico relativamente a trasparenza, osservanza delle leggi, scelta dei beneficiari e registrazione dei pagamenti effettuati.

Di seguito le principali iniziative realizzate nel corso del 2017.

Donazioni e sponsorizzazioni

Metti in banca Banca IFIS ha instaurato un rapporto pluriennale con l'Associazione Amici del
il tuo cuore Cuore, Onlus impegnata nella promozione di iniziative nei campi della preven
zione, della riabilitazione secondaria e dell'educazione sanitaria, e sostiene la
ricerca sulle malattie cardiovascolari. Anche per il 2017 Banca IFIS ha rinnovato
il suo sostegno alle attività dell'Associazione con una donazione e ha parteci
pato alla Giornata mondiale del Cuore, evento all'insegna della prevenzione or
ganizzato dall'Associazione in collaborazione con il Comune di Venezia.
Natale solidale Banca IFIS ha deciso di trasformare le annuali feste di Natale aziendali in oc
casioni di solidarietà, riservando parte del budget normalmente destinato alle
feste aziendali a un progetto di aiuto solidale. Nello specifico a inizio 2017 si è
conclusa l'attività di sostegno all'Associazione ABIO (Assistenza Bambini in
Ospedale), che opera all'interno dei reparti di pediatria degli ospedali di Mestre
e Milano. Grazie alla donazione è stato possibile acquistare giocattoli e altri beni
necessari alla convalescenza dei bambini e delle loro famiglie. Analoga inizia
tiva verrà svolta nel 2018 grazie al budget accantonato in occasione delle festi
vità natalizie del 2017.
Banca IFIS per
le scuole
L'importanza dello sviluppo delle persone per Banca IFIS ha portato il gruppo a
voler concretamente favorire l'accesso alle tecnologie informatiche nelle scuole,
al fine di migliorare l'attività didattica
e, di conseguenza, il processo di appren
dimento degli studenti. Nel 2017 la Banca ha donato 200 pc aziendali a 22 istituti
scolastici primari e secondari di Mestre, Milano e Mondovì, individuati grazie
alle segnalazioni dei colleghi. Sui dispositivi, recenti e in buono stato anche se
non più in uso, sono stati installati sistemi operativi e software open-source così
da renderli fruibili fin da subito.

Rapporti con scuole, università e cittadinanza

Alternanza
scuola lavoro
Banca IFIS ha dato l'opportunità a 8 studenti di sette diverse scuole superiori di
Milano di svolgere un programma formativo di due settimane (circa 80 ore) all'in
terno della Banca. In particolare, sono state organizzate sessioni collettive in
cui speaker interni hanno illustrato gli argomenti stabiliti dal programma, e pe
riodi all'interno delle singole funzioni durante i quali gli studenti sono stati impe
gnati nello svolgimento di un mini-progetto loro assegnato.
Banca IFIS e
Università
La volontà di Banca IFIS di relazionarsi con i giovani delle Università del territo
rio, con le loro idee e le loro capacità, ha portato al coinvolgimento attivo di 16
studenti dell'Università di Padova e dello IUAV di Venezia, che hanno suppor
tato la comunicazione del progetto Botteghe Digitali e sviluppato progetti di di
gitalizzazione delle imprese selezionate.
Festival della
Politica
Anche
nel 2017 Banca IFIS ha sostenuto, in qualità di sponsor, il "Festival della
Politica" di Mestre, rassegna che ha l'obiettivo di dar vita a un luogo di dibattito
e confronto sui principali temi politici, economici e sociali dello scenario italiano
e internazionale.

Nota metodologica

Metodologia di rendicontazione

La Dichiarazione Non Finanziaria è stata redatta prendendo come riferimento i "Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards" (nel seguito GRI Standards), definiti nel 2016 dalla Global Reporting Initiative, secondo l'approccio "GRI-referenced".

In particolare, per ciascun tema rilevante, la descrizione delle politiche praticate e dei processi di dovuta diligenza è basata sulle richieste dei GRI Standards relativi alla "Disclosure on Management Approach", mentre gli indicatori di performance sono stati scelti, tra quelli proposti dallo standard, in base a criteri di rilevanza e rappresentatività rispetto alla realtà e ai business del Gruppo.

La tabella di seguito riporta il dettaglio dei GRI Standards selezionati per la Dichiarazione Non Finanziaria e del loro grado di copertura:

Capitoli
Paragrafi
GRI Standards a cui si fa riferimento
nella Dichiarazione Non Finanziaria 2017
Livello di copertura
dei GRI Standards
(in caso di copertura parziale, le let
tere corrispondono ai singoli "require
ments" rendicontati)
3. Governance e Governance 102-18 Struttura di governance Parziale (a)
presidio dei ri 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
schi Modello di gestione 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
aziendale 103-3 Valutazione dell'approccio di gestione Completa
102-17 Meccanismi di segnalazione riguardo all'etica Completa
Gestione del rischio 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
102-15 Impatti, rischi e opportunità più rilevanti Completa
102-30 Efficacia dei processi di gestione del rischio Completa
4. IFIS Integrity Integrità
della con
dotta aziendale
102-16 Valori, principi, standard e regole di comporta
mento
Completa
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
102-17 Meccanismi di segnalazione riguardo all'etica Completa
Prevenzione
della
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
corruzione 205-2 Comunicazione e formazione su politiche e pro
cedure anticorruzione
Parziale (e)
205-3 Casi di corruzione confermati e relative misure
intraprese
Completa
Conformità
norma
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
tiva 419-1 Non conformità alle normative in ambito econo
mico e sociale
Completa
Qualità del credito 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
Trasparenza verso il
mercato
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
Tutela dei dati perso 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
nali 418-1 Reclami documentati relativi a violazioni della
privacy e fughe, furti o perdite di dati
Completa
Sicurezza
informa
tica
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
5. IFIS People Occupazione e inte 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
grazione 401-1 Nuove assunzioni e turnover Completa
102-8 Informazioni sui dipendenti e altri lavoratori Parziale (a, c, f)
102-41 Accordi di contrattazione collettiva Completa
405-2 Diversità degli organi di governo e dei dipen
denti
Parziale (b)
Formazione 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
404-1 Ore medie di formazione annue per dipendente Completa
404-2 Programmi di sviluppo delle competenze e di as Parziale (a)
sistenza alla transizione
Valutazione
delle
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
performance 404-3 Percentuale di dipendenti che ricevono valuta Completa
zioni regolari delle performance e dello sviluppo
della propria carriera
Remunerazione 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
401-2 Benefit riconosciuti ai dipendenti a tempo pieno Parziale (a)
405-2 Rapporto tra la retribuzione base e la remunera Parziale (a – limitatamente alla retri
zione donne / uomini buzione base)
Non discriminazione 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
406-1 Episodi di discriminazione e azioni correttive in Completa
traprese
Salute e sicurezza 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
sul lavoro 403-1 Rappresentanza dei lavoratori in comitati formali Completa
azienda-lavoratori per la salute e sicurezza
403-2 Tipologie e tassi di infortunio, malattie professio Parziale (a – limitatamente alle tipolo
nali, giorni persi e assenteismo, fatalità lavoro gie e al tasso di infortuni)
correlate
6.
IFIS
Custo
Sostegno all'impren 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
mers ditoria e inclusione FS14 Iniziative per migliorare l'accesso ai servizi fi Parziale (limitatamente alla descri
finanziaria dei clienti nanziari per le persone svantaggiate zione delle iniziative attivate)
Innovazione digitale 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
Qualità di prodotti e 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
servizi
Trasparenza verso i 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
clienti 417-2 Casi di non conformità a regolamenti sull'eti Completa
chettatura dei prodotti e dei servizi
417-3 Casi di non conformità a regolamenti relativi alle Completa
comunicazioni di marketing
7. IFIS Respon Prevenzione
degli
103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa
sibility impatti ambientali in 102-11 Principio di prevenzione o approccio preventivo Completa
diretti FS1 Politiche con specifiche componenti ambientali Parziale (limitatamente alla descri
e sociali applicate alle linee di business zione delle politiche adottate e dei
principali impatti che mirano a preve
nire)
IFIS Community 103-2 Approccio di gestione e sue componenti Completa

Dal punto di vista del processo, le funzioni aziendali e le principali Aree di business sono state coinvolte sia nella fase di definizione dei temi su cui focalizzare la rendicontazione sia nella raccolta di contenuti qualitativi e dati quantitativi necessari alla redazione della Dichiarazione. La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso un processo centralizzato, che ha visto le funzioni di Banca IFIS consolidare i dati provenienti da tutte le società controllate, sotto il coordinamento della funzione Finance.

La predisposizione della Dichiarazione Non Finanziaria ha periodicità annuale e prevede un raffronto con le informazioni fornite negli esercizi precedenti. Poiché il 2017 è il primo esercizio di pubblicazione della Dichiarazione Non Finanziaria ex. D. Lgs. 254/16, nel documento è stata fornita la comparabilità solamente per dati già pubblicati nell'introduzione al Bilancio Consolidato 2016; per i restanti dati, il raffronto con gli esercizi precedenti sarà possibile a partire dalla prossima Dichiarazione Non Finanziaria. I dati sono calcolati in modo puntuale sulla base delle risultanze contabili, extracontabili e degli altri sistemi informativi in uso presso le funzioni competenti, e validati dai relativi responsabili.

La Dichiarazione Non Finanziaria è sottoposta a revisione limitata da parte di una società indipendente, EY S.p.A., incaricata anche della revisione legale dei bilanci del Gruppo Banca IFIS.

Metodologia di analisi di materialità

Il processo di analisi di materialità avviato ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2017 è stato basato sui riferimenti metodologici forniti dai GRI Sustainability Reporting Standards 2016 e dalla Comunicazione 2017/C 215/01 della Commissione Europea ("Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario"). Sono stati inoltre tenuti in considerazione il supplemento di settore Financial Services Sector Supplement del GRI e le Linee guida ABI (Associazione Bancaria Italiana) sull'applicazione in banca degli indicatori del GRI e i Principi di redazione del Bilancio Sociale del GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale).

Il processo ha previsto una prima analisi di fonti documentali interne ed esterne, che ha permesso di identificare i temi potenzialmente rilevanti per l'azienda (in termini di obiettivi, strategie, politiche, approcci e sistemi di gestione) e per il contesto esterno (in termini di principali questioni settoriali e i temi di interesse per alcuni stakeholder istituzionali, standard setter, investitori e analisti finanziari). Per quanto riguarda la dimensione esterna, trattandosi del primo anno di redazione dell'informativa non finanziaria, si è valutato di non prevedere un'attività specifica di coinvolgimento di stakeholder esterni e di privilegiare l'utilizzo di informazioni già disponibili in azienda e il consolidamento della conoscenza e della cultura interna su questi temi.

A partire dagli esiti delle analisi condotte è stata elaborata una lista di temi potenzialmente rilevanti per la Banca, che sono stati associati agli ambiti del Decreto. Attraverso il coinvolgimento dei responsabili delle principali funzioni e Aree di business è stata affinata e validata la lista dei temi potenzialmente rilevanti e sono state raccolte, per i temi di pertinenza di ogni funzione, informazioni sulle priorità nelle strategie aziendali, sull'attuale approccio di gestione, sui principali rischi e impatti e sugli eventuali stimoli normativi emergenti.

Sulla base delle informazioni raccolte dalle interviste e dalle fonti interne ed esterne, attraverso un'analisi quali-quantitativa, è stato quindi elaborato il ranking dei temi rilevanti per Banca IFIS (rappresentato nel capitolo "I temi rilevanti per gli stakeholder"), che ha consentito di identificare gli argomenti da trattare nella Dichiarazione Non Finanziaria consolidata 2017.

Alcuni dei temi che, alla luce dell'analisi condotta, non sono risultati rilevanti, riguardano contenuti espressamente citati dal D. Lgs. 254/16 nell'ambito dell'art. 3 c. 2. Si riportano di seguito le motivazioni dettagliate alla base della valutazione di non rilevanza di tali temi:

Ambiti del D.
Lgs. 254/16
Specifici contenuti ex art.
3, comma 2
Temi conside
rati nell'analisi
di materialità
2017
Esito dell'analisi di materialità 2017
Temi ambientali Utilizzo di risorse energeti
che, distinguendo fra quelle
prodotte da fonti rinnovabili
e non rinnovabili
Consumi energe
tici
Il tema è risultato mediamente rilevante dal punto di vista
esterno ma scarsamente rilevante dal punto di vista interno.
Banca IFIS opera infatti con un numero di sedi e filiali più con
tenuto rispetto ad altri istituti dato il modello di servizio focaliz
zato sulla presenza online. Nel complesso il tema è risultato
non rilevante ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2017
Temi ambientali Impiego di risorse idriche Consumi idrici Il tema è risultato scarsamente rilevante sia dal punto di vista
esterno sia da quello interno. Gli unici impieghi di risorse idriche
riguardano infatti gli usi civili. Nel complesso il tema è risultato
non rilevante ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2017
Temi ambientali Emissioni di gas ad effetto
serra ed emissioni inqui
nanti in atmosfera
Emissioni Il tema è risultato mediamente rilevante dal punto di vista
esterno ma scarsamente rilevante dal punto di vista interno.
Banca IFIS opera infatti con un numero di sedi e filiali più con
tenuto rispetto ad altri istituti dato il modello di servizio focaliz
zato sulla presenza online. Nel complesso il tema è risultato
non rilevante ai fini della Dichiarazione Non Finanziaria 2017
Temi
attinenti
alla gestione del
personale
misure volte ad attuare le
convenzioni di organizza
zioni internazionali e sovra
nazionali in materia, moda
lità con cui è realizzato il
dialogo con le parti sociali
Relazioni sinda
cali
Il tema è risultato scarsamente rilevante sia dal punto di vista
esterno sia da quello interno, in particolare poiché divenuto per
tinente per la Banca solo a seguito delle ultime acquisizioni so
cietarie che hanno comportato l'introduzione, nel perimetro,
delle Rappresentanze Sindacali Aziendali già presenti nelle so
cietà acquisite. La rilevanza interna del tema potrà quindi au
mentare nel tempo e sarà monitorata per le future Dichiarazioni
Non Finanziarie
Rispetto dei diritti
umani
misure adottate per preve
nirne le violazioni
Altri diritti umani I diritti umani ad esclusione della non discriminazione (risultata
mediamente rilevante sia per il contesto esterno sia per la
Banca e inclusa nella Dichiarazione Non Finanziaria 2017)
sono risultati mediamente rilevanti dal punto di vista esterno ma
non rilevanti dal punto di vista interno, dal momento che la
Banca non ha identificato – alla luce delle proprie attività e dei
business in cui opera – rischi di violazione dei diritti umani in
maniera né diretta né indiretta

Modalità di calcolo degli indicatori e principali assunzioni

Si riportano di seguito le formule e le assunzioni utilizzate per il calcolo degli indicatori quantitativi, ove non espressamente previsti dai GRI Standards:

  • Dipendenti per categoria professionale (ogni volta che è presente tale suddivisione): il personale estero (19 persone, di cui 7 uomini e 12 donne) è stato ricompreso nella categoria "Impiegati" in quanto non applicabile la classificazione delle categorie professionali adottata per il personale Italia
  • Tasso di nuovi dipendenti assunti: rapporto tra il totale dei dipendenti assunti nell'anno e il totale dei dipendenti al 31/12
  • Tasso di turnover: rapporto tra il totale dei dipendenti usciti nell'anno e il totale dei dipendenti al 31/12

  • Dipendenti coperti da accordi di contrattazione collettiva: il dato rappresenta tutto il personale operante in Italia (1.451 persone) e 6 dipendenti con sede in Romania, coperti da contrattazione collettiva locale. Il rimanente 1% è rappresentato dal personale in Polonia a cui si applica la normativa locale, che non prevede contrattazione collettiva

  • Rapporto tra la retribuzione base delle donne e quella degli uomini per categoria professionale: la retribuzione base fa riferimento alla Retribuzione Annua Lorda per categoria
  • Tasso di infortuni per tipologia: rapporto tra il numero di infortuni registrati e il numero totale di dipendenti al 31/12

Relazione sulla gestione del Gruppo

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

Acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca: come già indicato nel bilancio al 31 dicembre 2016, in data 30 novembre 2016 Banca IFIS ha acquistato il 99,99% delle azioni dell'ex GE Capital Interbanca S.p.A..

Di conseguenza i dati economici relativi al periodo di confronto risultano omogenei in termini di perimetro di Gruppo per il solo mese di dicembre.

In merito al costo sostenuto per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e provvisoriamente determinato in 119,2 milioni, nel mese di luglio 2017 sono stati definiti con il venditore gli ulteriori aggiustamenti, con la determinazione finale del costo di acquisizione in 109,4 milioni di euro. Gli effetti di tale aggiustamento prezzo sono stati retrospettivamente applicati al 31 dicembre 2016. Conseguentemente, lo stato patrimoniale ed il patrimonio netto sono stati rideterminati al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated), incrementando sia la voce 160 "Altre attività", sia il Patrimonio Netto in corrispondenza dell'utile di esercizio per 9,8 milioni di euro. Tale rideterminazione ha avuto corrispondente effetto sul conto economico al 31 dicembre 2016, incrementando la voce 220 Altri oneri/proventi di gestione per il medesimo importo e di conseguenza l'utile di esercizio.

La voce Altre attività, rappresentativa del credito verso la cedente per il maggior prezzo pagato in up-front alla data di transazione, è stata chiusa in data 31 luglio 2017 con l'incasso della relativa esposizione.

Della suddetta rideterminazione è data evidenza negli Schemi di Bilancio Consolidato che presentano come comparativi sia i valori del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2016 sia i corrispondenti valori rideterminati al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated).

Le tabelle della presente Relazione sulla gestione del Gruppo e della Nota integrativa consolidata presentano come comparativi i soli valori rideterminati.

  • Revisione costo della raccolta dei settori di attività: a seguito dei mutamenti del contesto esterno in termini di tassi di mercato e del contesto interno, composizione e tassi di raccolta, si è reso necessario nel 2017 l'aggiornamento dei tassi interni di trasferimento fondi. Per agevolare la comparazione dei dati di settore per i due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.
  • Nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti acquisiti nei confronti del SSN: con riferimento ai dati comparativi esposti, si evidenzia che la Banca ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuti recuperabili, sulla base delle evidenze storiche della Banca. Le metodologie di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo". La variazione nella stima dei cash flow, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione di costo ammortizzato contabilizzata a conto economico nel 2016 fra gli interessi attivi pari a 15,8 milioni di euro.

Highlights

CONSISTENZE VARIAZIONE
PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 456.549 374.229 82.320 22,0%
Crediti verso banche 1.777.876 1.393.358 384.518 27,6%
Crediti verso clientela 6.435.806 5.928.212 507.594 8,6%
Totale attivo 9.569.859 8.708.914 860.945 9,9%
Debiti verso banche 791.977 503.964 288.013 57,1%
Debiti verso clientela 5.293.188 5.045.136 248.052 4,9%
Patrimonio netto 1.368.719 1.228.552 140.167 11,4%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
2017 2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 519.643 325.971 193.672 59,4%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (14.816) (26.605) 11.789 (44,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 504.827 299.366 205.461 68,6%
Costi operativi al netto del gain on bargain purchase (256.284) (202.475) (53.809) 26,6%
Bargain - 633.404 (633.404) n.s.
Utile lordo consolidato 248.575 730.295 (481.720) (66,0)%
Utile netto consolidato 180.767 697.754 (516.987) (74,1)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2017 2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 148.329 88.282 60.047 68,0%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (35.243) (7.113) (28.130) 395,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 113.086 81.169 31.917 39,3%
Costi operativi al netto del gain on bargain purchase (70.097) (83.777) 13.680 (16,3)%
Bargain - 633.404 (633.404) n.s.
Utile lordo consolidato 43.024 630.796 (587.772) (93,2)%
Utile netto consolidato 31.644 631.445 (599.801) (95,0)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 10,4 milioni nel quarto trimestre 2017 e a 9,0 milioni nel quarto trimestre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI di Gruppo

ESERCIZIO
KPI DI GRUPPO 2017 2016
RESTATED
VARIAZIONE
ROE 13,9% 99,6% (85,7)%
ROA 2,6% 8,4% (5,8)%
Cost/Income ratio riclassificato (1) 49,3% 51,9%(2) (2,6)%
Ratio - Totale Fondi propri 16,15% 15,39% 0,76%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,66% 14,80% (3,1)%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(3) (in migliaia) 53.433 53.431 0,0%
Book value per share 25,62 22,99 11,4%
EPS 3,38 13,13 (74,3)%
Dividendo per azione 1,00(4) 0,82 22,0%
Payout ratio 29,6% 6,3% 23,2%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Il cost/income ratio dell'anno 2016 è calcolato su valori normalizzati dei costi operativi.

(3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(4) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Risultati per settore di attività riclassificati

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COM
MER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA
NPL
CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2017 - - - - - 456.549 456.549
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Variazione % - - - - - 22,0% 22,0%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.777.876 1.777.876
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Variazione % - - - - - 27,6% 27,6%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2017 3.039.776 1.059.733 1.388.501 799.436 130.571 17.789 6.435.806
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (1,7)% 17,0% 12,4% 42,2% 4,7% 135,3% 8,6%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 791.977 791.977
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Variazione % - - - - - 57,1% 57,1%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2017 - - - - - 5.293.188 5.293.188
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Variazione % - - - - - 4,9% 4,9%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.639.994 1.639.994
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.488.556 1.488.556
Variazione % - - - - - 10,2% 10,2%
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COM
MER
CIALI (2)
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA
NPL
CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2017 130.815 146.065 62.677 164.506 15.594 (14) 519.643
Dati al 31.12.2016 148.514 2.952 (1.172) 148.319 13.323 14.036 325.971
Variazione % (11,9)% n.s. n.s. 10,9% 17,0% (100,1)% 59,4%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2017 97.174 174.421 54.638 164.506 15.296 (1.207) 504.827
Dati al 31.12.2016 125.208 2.889 (2.682) 148.319 12.953 9.679 299.366
Variazione % (24,2)% n.s. n.s. 10,9% 18,1% (112,5)% 68,6%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) A fini comparativi si segnala che l'importo del precedente esercizio è positivamente influenzato per 15,8 milioni di euro dall'effetto positivo derivante dall'implementazione del modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COM
MER
CIALI(2)
CORPO
RATE
BAN
KING
LEASING AREA
NPL
CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2017 33.222 37.286 16.148 56.141 3.561 1.971 148.329
Quarto trimestre 2016 46.814 2.952 (1.172) 40.936 2.967 (4.215) 88.282
Variazione % (29,0)% n.s. n.s. 37,1% 20,0% (146,8)% 68,0%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Quarto trimestre 2017 13.757 26.684 12.117 56.141 3.478 909 113.086
Quarto trimestre 2016 41.732 2.889 (2.682) 40.936 2.866 (4.572) 81.169
Variazione % (67,0)% n.s. n.s. 37,1% 21,4% (119,9)% 39,3%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 10,4 milioni nel quarto trimestre 2017 e a 9,0 milioni nel quarto trimestre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) A fini comparativi si segnala che l'importo del quarto trimestre del 2016 è positivamente influenzato per 15,8 milioni di euro dall'effetto positivo derivante dall'implementazione del modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari.

KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover(1)
Dati al 31.12.2017 11.715.442 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 11,0% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2017 3.768.877 1.892.310 1.518.719 13.074.933 174.522 18.125
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 -
Variazione % (2,9)% 8,8% 19,2% 35,3% 1,4% n.a.
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2017 1,15% (1,53)% 0,58% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 0,79% 0,08% 1,47% n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,36% (1,61)% (0,89)% - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2017 1,0% 2,7% 1,1% 66,1% 0,0% 1,2%
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% 0,0%
Variazione % 0,0% (0,3)% 0,6% 9,1% 0,0% 1,2%
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2017 89,1% 93,5% 80,9% n.a. n.a. 38,9%
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. -
Variazione % 0,6% (0,5)% (11,3)% - - n.a.
Attività deteriorate/Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2017 7,2% 14,3% 2,4% 99,9% 0,0% 12,7%
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% 100,0% 0,2% 0,0%
Variazione % 0,7% (4,7)% (0,6)% (0,1)% (0,2)% 12,7%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2017 2.554.528 1.050.284 929.192 801.914 50.325 290.905
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512
Variazione % 8,8% 13,0% 6,2% 42,7% 0,6% 10,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Evoluzione Trimestrale Riclassificata

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12
RESTA
TED
30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanz. disponibili per la vendita 456.549 480.815 639.119 635.507 374.229 1.026.744 1.027.770 1.066.413
Crediti verso banche 1.777.876 1.949.613 1.667.462 1.411.235 1.393.358 454.170 153.877 114.691
Crediti verso clientela 6.435.806 5.961.285 6.084.125 5.837.870 5.928.212 3.303.322 3.355.998 3.307.793
Attività materiali 127.881 128.243 109.566 109.675 110.348 62.291 56.729 53.792
Attività immateriali 24.483 23.790 18.003 14.199 14.981 10.816 8.929 7.391
Attività fiscali 438.623 510.367 545.724 571.935 581.016 62.254 64.595 61.791
Altre voci dell'attivo 308.641 324.664 380.100 274.960 306.770 76.002 75.300 50.319
Totale dell'attivo 9.569.859 9.378.777 9.444.099 8.855.381 8.708.914 4.995.599 4.743.198 4.662.190
STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE (in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12
RESTA
TED
30.09 30.06 31.03
PASSIVO
Debiti verso banche 791.977 965.194 967.285 1.028.971 503.964 56.788 43.587 182.568
Debiti verso clientela 5.293.188 5.337.597 5.291.594 5.055.558 5.045.136 4.138.865 3.928.261 3.722.501
Titoli in circolazione 1.639.994 1.223.979 1.352.375 1.122.879 1.488.556 - - -
Passività fiscali 40.076 37.033 34.912 32.423 24.925 15.116 16.180 25.118
Altre voci del passivo 435.905 476.241 514.641 361.912 417.781 198.182 192.973 181.760
Patrimonio netto: 1.368.719 1.338.733 1.283.292 1.253.638 1.228.552 586.648 562.197 550.243
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 1.187.952 1.189.610 1.179.635 1.220.951 530.838 520.379 523.077 528.198
- Utile netto 180.767 149.123 103.657 32.687 697.714 66.269 39.120 22.045
Totale del passivo e del
patrimonio netto
9.569.859 9.378.777 9.444.099 8.855.381 8.708.914 4.995.599 4.743.198 4.662.190
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
RICLASSIFICATO(1) EVOLUZIONE
TRIMESTRALE (in migliaia di euro)
4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim. 4° trim.
RESTA
TED
3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di interesse 119.561 91.066 108.651 89.708 69.465 52.988 55.395 57.707
Commissioni nette 21.129 18.272 20.145 14.219 1.060 13.087 13.316 13.648
Dividendi e proventi simili - 8 40 - - - - -
Risultato netto dell'attività di negoziazione (276) 11.834 1.306 (1.615) 4 (374) (86) (246)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 7.915 103 17.625 (48) 17.753 21.065 5.694 5.495
- Crediti 1.313 78 17.625 - 17.770 21.065 5.694 -
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.602 25 - (48) (17) - - 5.495
Margine di intermediazione 148.329 121.283 147.767 102.264 88.282 86.766 74.319 76.604
Rettifiche/Riprese di valore nette
per deterioramento di:
(35.243) 1.957 18.614 (144) (7.113) (3.731) (7.496) (8.265)
- Crediti (34.315) (37) 16.846 (874) (6.761) (3.731) (6.449) (5.313)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.069) (297) (660) (15) (357) - (1.047) (2.952)
- Altre operazioni finanziarie 141 2.291 2.428 745 5 - - -
Risultato netto della gestione
finanziaria
113.086 123.240 166.381 102.120 81.169 83.035 66.823 68.339
Spese per il personale (24.469) (24.298) (25.411) (24.073) (23.959) (14.324) (14.187) (13.408)
Altre spese amministrative (48.511) (34.257) (38.718) (31.134) (55.775) (24.029) (28.051) (18.421)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.578 (5.213) 445 (2.342) 1.611 (1.827) 2.157 (3.790)
Rettifiche di valore nette su attività materiali
e immateriali
(2.688) (2.822) (2.483) (3.459) (2.742) (1.306) (1.069) (938)
Altri oneri/proventi di gestione 3.993 3.028 (70) 4.620 630.492 (415) 162 748
Costi operativi (70.097) (63.562) (66.237) (56.388) 549.627 (41.901) (40.988) (35.809)
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 35 - (2) (1) - - - -
Utile della operatività corrente
al lordo delle imposte
43.024 59.678 100.142 45.731 630.796 41.134 25.835 32.530
Imposte sul reddito di periodo (11.387) (14.210) (29.168) (13.043) 689 (13.985) (8.760) (10.485)
Utile netto 31.637 45.468 70.974 32.688 631.485 27.149 17.075 22.045
Utile netto di pertinenza di terzi (7) 2 4 1 40 - - -
Utile netto di pertinenza della
Capogruppo
31.644 45.466 70.970 32.687 631.445 27.149 17.075 22.045

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI PER SETTORE ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016(2)
RICLASSIFICATI (1):
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di intermediazione 148.329 121.283 147.767 102.264 88.282 86.766 74.319 76.604
Crediti Commerciali 33.222 27.451 36.346 33.796 46.814 33.723 34.312 33.665
Corporate Banking 37.286 43.635 41.755 23.389 2.952 - - -
Leasing 16.148 17.544 16.478 12.507 (1.172) - - -
Area NPL (1) 56.141 29.408 48.453 30.504 40.935 48.974 33.801 24.608
Crediti Fiscali 3.561 3.239 5.881 2.913 2.967 2.656 3.717 3.983
Governance e Servizi 1.971 6 (1.145) (845) (4.214) 1.413 2.489 14.348
Risultato netto della gestione finanziaria 113.086 123.240 166.381 102.120 81.169 83.035 66.823 68.339
Crediti Commerciali 13.757 24.935 29.086 29.396 41.733 30.074 28.050 28.352
Corporate Banking 26.684 50.813 69.104 27.820 2.889 - - -
Leasing 12.117 14.611 15.506 12.404 (2.682) - - -
Area NPL (1) 56.141 29.408 48.453 30.504 40.935 48.974 33.801 24.608
Crediti Fiscali 3.478 3.170 5.806 2.841 2.866 2.574 3.530 3.983
Governance e Servizi 909 303 (1.574) (845) (4.572) 1.413 1.442 11.396

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Dati storici del Gruppo riclassificati(1)

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (in migliaia di Euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Attività finanziarie disponibili per la vendita 456.549 374.229 3.221.533 243.325 2.529.179
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - - - 4.827.363 5.818.019
Crediti verso clientela 6.435.806 5.928.212 3.437.136 2.814.330 2.296.933
Debiti verso banche 791.977 503.964 662.985 2.258.967 6.665.847
Debiti verso clientela 5.293.188 5.045.136 5.487.476 5.483.474 4.178.276
Patrimonio netto 1.368.719 1.218.783 573.467 437.850 380.323
Margine d'intermediazione (1) 519.643 325.971 407.958 284.141 264.196
Risultato della gestione finanziaria 504.827 299.366 373.708 249.631 219.609
Utile netto di pertinenza del Gruppo 180.767 697.714 161.966 95.876 84.841
KPI :
ROE 13,9% 99,6% 30,4% 23,5% 24,8%
ROA 2,6% 8,4% 3,5% 1,7% 1,3%
Ratio Totale Fondi Propri (2) 16,2% 15,4% 14,9% 14,2% 13,5%
Ratio Capitale primario di classe 1 (2) 11,7% 14,8% 14,2% 13,9% 13,7%
Numero di azioni in circolazione (3) (in migliaia) 53.433 53.431 53.072 52.924 52.728
Book value per share 25,62 22,99 10,81 8,27 7,21
EPS 3,38 12,94 3,05 1,81 1,61
Dividendo per azione (4) 1,00 0,82 0,76 0,66 0,57
Payout ratio 29,6% 6,3% 24,9% 36,4% 35,4%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). I dati dei periodi fino al 31 dicembre 2013 sono calcolati secondo la normativa previgente (Basilea 2). Il Coefficiente di solvibilità e il Core Tier 1 sono stati esposti rispettivamente alle voci Ratio Totale Fondi propri e Common Equity Tier 1 Ratio.

(3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(4) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

IAP – Indicatori alternativi di Performance

Il Gruppo Banca IFIS ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono indicatori alternativi di performance ("IAP") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi.

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dai Bilanci consolidati del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dai bilanci consolidati del Gruppo;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

ESERCIZIO
ROE - Return on equity (in migliaia di Euro) 2017 2016
RESTATED
A. Utile netto di pertinenza del Gruppo 180.767 697.714
B. Patrimonio netto consolidato medio 1.299.098 700.241
ROE (A/B) 13,9% 99,6%

Il Patrimonio netto consolidato medio è calcolato come di seguito rappresentato:

Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2016 31.03.2017 30.06.2017 30.09.2017 31.12.2017 Media
2017
Patrimonio netto consolidato 1.228.552 1.266.426 1.293.061 1.338.733 1.368.719 1.299.098
Patrimonio netto consolidato
(in migliaia di Euro)
31.12.2015 31.03.2016 30.06.2016 30.09.2016 31.12.2016 Media
2016
Patrimonio netto consolidato 573.467 550.243 562.245 586.696 1.228.552 700.241
ESERCIZIO
ROA - Return on assets (in migliaia di Euro) 2017 2016
RESTATED
A. Utile operatività corrente al lordo delle imposte 248.575 730.295
B. Totale dell'attivo 9.569.859 8.708.914
ROA (A/B) 2,6% 8,4%
ESERCIZIO
Cost/income ratio riclassificato (1) (in migliaia di Euro) 2017 2016
RESTATED
A. Costi operativi 256.284 172.161
B. Margine di intermediazione (1) 519.643 331.962
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) (2) 49,3% 51,9%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Il cost/income ratio dell'anno 2016 è calcolato su valori normalizzati dei costi operativi, come riportato nella Relazione sulla gestione del Gruppo 2016 pubblicata.

ESERCIZIO
Book value per share (in migliaia di Euro) 2017 2016
RESTATED
A. Numero azioni in circolazione 53.433.266 53.430.944
B. Patrimonio netto consolidato 1.368.719 1.228.552
Book value per share (B/A) euro 25,62 22,99
ESERCIZIO
Payout ratio (in migliaia di Euro) 2017 2016
RESTATED
A. Utile netto consolidato 180.767 697.714
B. Dividendi della Capogruppo 53.433(1) 43.813
Payout Ratio (A/B) 29,6% 6,3%

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

I dividendi della Capogruppo sono calcolati come segue:

ESERCIZIO
Dividendi della Capogruppo 2017 2016
RESTATED
A. Dividendo unitario euro 1,00(1) 0,82
B. Numero azioni in circolazione 53.433.266 53.430.944
Dividendi della Capogruppo (AxB) 53.433.266 43.813.374

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Presentazione dei risultati

Principali dati consolidati (2017 VS 2016)

Altri dati

Azionariato al 31.12.2017

Andamento azionario

Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel corso del 2017 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.

  • Aspetti fiscali: tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenziano quelle che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte dell'esercizio 2017 del Gruppo Banca IFIS. In particolare la Legge 21 giugno 2017, n.96, ha ridotto all'1,6% il coefficiente di remunerazione da applicare alla variazione netta di capitale proprio per la determinazione del beneficio ACE per l'anno 2017 (4,75% nel 2016).
  • Il D. Lgs. 254/2016 ha recepito nell'ordinamento italiano la Direttiva 2014/95/UE, recante modifica alla Direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni. In quanto ente di interesse pubblico con le caratteristiche dimensionali previste per l'applicazione della normativa, il Gruppo Banca IFIS pubblica – a partire dall'esercizio 2017 – la "Dichiarazione Non Finanziaria Consolidata" in conformità con quanto previsto dal D. Lgs. 254/16. Tale dichiarazione costituisce una relazione distinta dalla presente, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio consolidato dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017.

Contributo dei settori di attività

La struttura organizzativa

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo che, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca avvenuto in data 30 novembre 2016, si è arricchita di due nuovi settori, il Corporate banking ed il Leasing. Peraltro, poiché i dati economici relativi al periodo di confronto per questi nuovi settori sono riferiti al solo mese di dicembre 2016, il confronto non risulta significativo.

La struttura organizzativa si articola dunque nei settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing, Area NPL, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

A seguito dei mutamenti del contesto esterno in termini di tassi di mercato e del contesto interno, composizione e tassi di raccolta, si è reso necessario nel 2017 l'aggiornamento degli stessi. Per agevolare la comparazione dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2017 130.815 146.065 62.677 197.971 15.594 (14) 553.108
Dati al 31.12. 2016(1) 148.514 2.952 (1.172) 180.946 13.323 14.036 358.599
Variazione % (11,9)% n.s. n.s. 9,4% 17,0% (100,1)% 54,2%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2017 97.174 174.420 54.638 164.506 15.296 (1.207) 504.827
Dati al 31.12. 2016(1) 128.208 2.889 (2.682) 148.319 12.953 9.679 299.366
Variazione % (24,2)% n.s. n.s. 10,9% 18,1% (112,5)% 68,6%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2017 33.222 37.286 16.148 66.543 3.561 1.971 158.731
Quarto trimestre 2016(1) 46.814 2.952 (1.172) 49.980 2.967 (4.214) 97.327
Variazione % (29,0)% n.s. n.s. 33,1% 20,0% (146,8)% 63,1%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Quarto trimestre 2017 13.757 26.684 12.117 56.141 3.478 909 113.086
Quarto trimestre 2016(1) 41.732 2.889 (2.682) 40.936 2.866 (4.572) 81.169
Variazione % (67,0)% n.s. n.s. 37,1% 21,4% (119,9)% 39,3%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2017 - - - - - 456.549 456.549
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Variazione % - - - - - 22,0% 22,0%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.777.876 1.777.876
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Variazione % - - - - - 27,6% 27,6%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2017 3.039.776 1.059.733 1.388.501 799.436 130.571 17.789 6.435.806
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (1,7)% 17,0% 12,4% 42,2% 4,7% 135,3% 8,6%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 791.977 791.977
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Variazione % - - - - - 57,1% 57,1%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2017 - - - - - 5.293.188 5.293.188
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Variazione % - - - - - 4,9% 4,9%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.639.994 1.639.994
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.488.556 1.488.556
Variazione % - - - - - 10,2% 10,2%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover(1)
Dati al 31.12.2017 11.715.442 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 11,0% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2017 3.768.877 1.892.310 1.518.719 13.074.933 174.522 18.125
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 -
Variazione % (2,9)% 8,8% 19,2% 35,3% 1,4% n.a.
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2017 1,15% (1,53)% 0,58% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 0,79% 0,08% 1,47% n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,36% (1,61)% (0,89)% - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2017 1,0% 2,7% 1,1% 66,1% 0,0% 1,2%
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% 0,0%
Variazione % 0,0% (0,3)% 0,6% 9,1% 0,0% 1,2%
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2017 89,1% 93,5% 80,9% n.a. n.a. 38.9%
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. -
Variazione % 0,6% (0,5)% (11,3)% - - n.a.
Attività deteriorate/Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2017 7,2% 14,3% 2,4% 99,9% 0,0% 12,7%
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% 100,0% 0,2% 0,0%
Variazione % 0,7% (4,7)% (0,6)% (0,1)% (0,2)% 12,7%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2017 2.554.528 1.050.284 929.192 801.914 50.325 290.905
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512
Variazione % 8,8% 13,0% 6,2% 42,7% 0,6% 10,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo Bancario a fini regolamentari.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Crediti Commerciali Italia e Crediti Commerciali International, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'ultima area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance Sp. Z o.o.;
  • Banca IFIS Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.
DATI ECONOMICI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse 75.721 92.773 (17.052) (18,4)%
Commissioni nette 55.094 55.740 (646) (1,2)%
Margine di intermediazione 130.815 148.513 (17.698) (11,9)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (33.641) (20.305) (13.336) 65,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 97.174 128.208 (31.034) (24,2)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2017 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse 18.491 33.121 (14.630) (44,2)%
Commissioni nette 14.731 13.693 1.038 7,6%
Margine di intermediazione 33.222 46.814 (13.592) (29,0)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (19.465) (5.082) (14.383) 283,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 13.757 41.732 (27.975) (67,0)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il margine di intermediazione del settore Crediti commerciali risulta pari a 130,8 milioni di euro, con un decremento del 11,9% rispetto ai 148,5 milioni di euro del 31 dicembre 2016. Il dato del precedente esercizio era positivamente influenzato per 15,8 milioni di euro dall'effetto derivante dalla revisione dei flussi di cassa per i crediti ATD (Acquisto a Titolo Definitivo) vantati nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale effettuata nel quarto trimestre 2016 e pertanto con effetto anche sull'analisi trimestrale. Al netto di tale componente la variazione annuale è pari a -1,4%; la variazione trimestrale è invece pari al 7%

In termini di volumi il settore registra un turnover in crescita del 11% rispetto al 31 dicembre 2016 attestandosi a 11,7 miliardi di euro, con un numero di imprese clienti attive pari a 5.447, in crescita del 2% rispetto all'esercizio precedente. Il continuo incremento dei volumi medi gestiti non si riflette tuttavia in un proporzionale incremento della redditività, in quanto le condizioni economiche medie applicate alla clientela risultano in diminuzione rispetto al 2016 come conseguenza dell'attuale contesto economico che vede la persistenza di bassi tassi di mercato e una forte pressione concorrenziale. Malgrado tale effetto di carattere esogeno, la redditività complessiva degli impieghi si mantiene adeguata grazie alla strategia di focalizzazione sul segmento di clientela small a redditività marginale più elevata e sta mostrando segni di recupero nel quarto trimestre 2017.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 33,6 milioni (20,3 milioni nel corrispondente periodo del 2016, +65,7%); l'aumento delle rettifiche registrato nel quarto trimestre del corrente esercizio nel

settore Crediti commerciali è riconducibile ad una posizione individualmente significativa classificata tra le inadempienze probabili.

Il costo del credito è quindi pari a 115 bps rispetto a 79 bps al 31 dicembre 2016; al netto della rettifica di cui sopra, il dato si attesta a 70 bps.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 31.368 31.692 (324) (1,0)%
Inadempienze probabili nette 82.361 50.900 31.461 61,8%
Esposizione scadute nette 105.337 118.420 (13.083) (11,0)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 219.066 201.012 18.054 9,0%
Crediti in bonis netti 2.820.710 2.891.476 (70.766) (2,4)%
Totale crediti per cassa verso clientela 3.039.776 3.092.488 (52.712) (1,7)%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela del settore mostra una quota del 23,6% verso la Pubblica Amministrazione (contro 28,3% al 31 dicembre 2016), e del 76,4% verso il settore privato (contro 71,7% al 31 dicembre 2016).

Le attività deteriorate nette nel settore dei Crediti commerciali si attestano a 219,1 milioni di euro da 201,0 milioni a fine 2016, in crescita del 9,0% principalmente a seguito dell'aumento delle inadempienze probabili.

Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore è pari all'1,0%, in linea con il dato di dicembre 2016 (1,0%) mentre il ratio tra le inadempienze probabili nette e gli impieghi si attesta all'2,7% rispetto all'1,6% del 31 dicembre 2016 principalmente per effetto del deterioramento e della relativa svalutazione di una posizione individualmente significativa. Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi del settore passa dal 6,5% a fine 2016 al 7,2% al 31 dicembre 2017, mentre passa dal 16,4% al 16,0% l'incidenza del totale delle attività deteriorate nette sul patrimonio netto del Gruppo. Le coperture complessive delle attività deteriorate passano dal 57,7% di fine 2016 al 58,4% al 31 dicembre 2017.

CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 288.295 129.402 109.463 527.160 2.833.578
Incidenza sul totale crediti lordi 8,6% 3,9% 3,3% 15,7% 84,3%
Rettifiche di valore 256.927 47.041 4.126 308.094 12.868
Incidenza sul valore lordo 89,1% 36,4% 3,8% 58,4% 0,5%
Valore di bilancio 31.368 82.361 105.337 219.066 2.820.710
Incidenza sul totale crediti netti 1,0% 2,7% 3,5% 7,2% 92,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 276.741 76.551 122.451 475.743 2.900.917
Incidenza sul totale crediti lordi 8,2% 2,3% 3,6% 14,1% 85,9%
Rettifiche di valore 245.049 25.651 4.031 274.731 9.441
Incidenza sul valore nominale 88,5% 33,5% 3,3% 57,7% 0,3%
Valore di bilancio 31.692 50.900 118.420 201.012 2.891.476
Incidenza sul totale crediti netti 1,0% 1,6% 3,8% 6,5% 93,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le sofferenze nette ammontano a 31,4 milioni, -1,0% rispetto al dato di fine esercizio 2016; il coverage ratio si attesta all'89,1%, in leggero aumento rispetto al 31 dicembre 2016. La categoria delle inadempienze probabili segna un incremento pari al 61,8% attestandosi a 82,4 milioni di euro con una copertura in crescita di circa 8,7% per effetto, come già detto principalmente del deterioramento e relativa svalutazione di una posizione individualmente significativa.

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 105,3 milioni contro i 118,4 milioni a dicembre 2016 (-11,0%).

KPI 31.12.2016 VARIAZIONE
31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Turnover 11.715.442 10.549.881 1.165.561 11,0%
Margine di intermediazione/ Turnover 1,1% 1,7% (0,6)% -
Costo della qualità creditizia 1,15% 0,79% 0,36% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,0% 1,0% 0,0% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 89,1% 88,5% 0,6% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 7,2% 6,5% 0,7% -
Totale RWA settore 2.554.528 2.348.131 206.397 8,8%

Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati (dato gestionale non iscritto nelle voci del bilancio) per operazioni di factoring che risultano in essere a fine periodo (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dal Gruppo.

MONTE CREDITI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Pro solvendo 2.180.830 2.150.929 29.901 1,4%
di cui verso Pubblica Amministrazione 304.757 332.735 (27.978) (8,4)%
Pro soluto 405.288 464.957 (59.669) (12,8)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 4.531 8.949 (4.418) (49,4)%
Acquisti a titolo definitivo 1.182.759 1.264.950 (82.191) (6,5)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 557.906 812.384 (254.478) (31,3)%
Totale Monte Crediti 3.768.877 3.880.836 (111.959) (2,9)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 867.194 1.154.068 (286.874) (24,9)%

Corporate banking

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Credito medio/lungo termine, dedicata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;
  • Structured Finance, che supporta le imprese e i fondi private equity nella strutturazione legale, organizzativa e finanziaria di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
  • Workout & Recovery, si occupa della gestione delle posizioni UTP e Sofferenze di tutti i portafogli delle altre due business area del settore, nonché della gestione del runoff dei portafogli project finance, shipping e real estate.
  • Special Situation, si occupa della concessione di nuova finanza a medio e lungo termine a supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie.
DATI ECONOMICI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED ASSOLUTA %
Margine di interesse 121.232 8.385 112.847 1.345,8%
Commissioni nette 8.658 (5.260) 13.918 264,6%
Dividendi e attività di negoziazione 16.175 (173) 16.348 9.449,7%
Margine di intermediazione 146.065 2.952 143.113 4.848,0%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e
altre attività finanziarie
28.355 (63) 28.418 45.107,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 174.420 2.889 171.531 5.937,4%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2017 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED ASSOLUTA %
Margine di interesse 34.950 8.385 26.565 316,8%
Commissioni nette 1.717 (5.260) 6.977 (132,6)%
Dividendi e attività di negoziazione 619 (173) 792 457,8%
Margine di intermediazione 37.286 2.952 34.334 1.163,1%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e
altre attività finanziarie
(10.603) (63) (10.540) 16.730,2%
Risultato netto della gestione finanziaria 26.683 2.889 23.794 823,6%

Il margine di intermediazione del settore Corporate banking si attesta a 146,1 milioni di euro. Tale importo include per 109,9 milioni di euro l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della ex controllata Interbanca S.p.A. originato principalmente dalle posizioni allocate al Workout & Recovery e riconducibili all'attività di recupero e ristrutturazione poste in essere nel 2017. L'effetto del 2017 è risultato inoltre accelerato per effetto di estinzioni anticipate e incassi parziali. La differenza residua tra valore al fair value determinato in sede di business combination ed il valore contabile dei crediti iscritti ammonta a 281,4 milioni di euro e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in 3,2 anni.

Il margine del settore inoltre inizia a riflettere i risultati positivi derivanti dalla strategia di rifocalizzazione adottata da Banca IFIS sullo sviluppo delle aree di business Credito medio/lungo termine e Structured Finance.

La voce dividendi e attività di negoziazione, positiva per 16,2 milioni di euro è influenzata dalla definizione di una controversia relativa all'uscita della ex controllata Interbanca dall'investimento in una società del settore tecnologico perfezionata nel mese di agosto 2017 con il trasferimento delle azioni al socio di maggioranza.

Le rettifiche di valore nette presentano un saldo positivo di 28,4 milioni di euro, derivante da riprese di valore sia per incassi sia per il positivo completamento di operazioni di ristrutturazione in particolare su alcune posizioni individualmente significative. Queste riprese portano ad avere un costo del rischio di credito con segno negativo per 153 bps.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 28.908 27.260 1.648 6,0%
Inadempienze probabili nette 121.457 142.741 (21.284) (14,9)%
Esposizione scadute nette 919 1.669 (750) (44,9)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 151.284 171.670 (20.386) (11,9)%
Crediti in bonis netti 908.449 734.012 174.437 23,8%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.059.733 905.682 154.051 17,0%

Il "coverage ratio" complessivo dei crediti deteriorati è pari al 77,5% mentre per le sofferenze è pari al 93,5% e per le inadempienze probabili è pari al 46,2%, sostanzialmente in linea ai valori al 31 dicembre 2016.

CREDITI CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 445.381 225.570 945 671.896 926.856
Incidenza sul totale crediti lordi 27,9% 14,1% 0,1% 42,0% 58,0%
Rettifiche di valore 416.473 104.113 26 520.612 18.407
Incidenza sul valore lordo 93,5% 46,2% 2,8% 77,5% 2,0%
Valore di bilancio 28.908 121.457 919 151.284 908.449
Incidenza sul totale crediti netti 2,7% 11,5% 0,1% 14,3% 85,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 456.184 265.412 1.685 723.281 754.190
Incidenza sul totale crediti lordi 30,9% 18,0% 0,1% 49,0% 51,0%
Rettifiche di valore 428.924 122.671 16 551.611 20.178
Incidenza sul valore nominale 94,0% 46,2% 0,9% 76,3% 2,7%
Valore di bilancio 27.260 142.741 1.669 171.670 734.012
Incidenza sul totale crediti netti 3,0% 15,8% 0,2% 19,0% 81,0%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

KPI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
RESTATED ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia (1,53)% 0,08% (1,61)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 2,7% 3,0% (0,3)% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 93,5% 94,0% (0,5)% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 14,3% 19,0% (4,7)% -
Totale RWA settore 1.050.284 929.337 120.947 13,0%

Leasing

Si tratta del settore che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.

DATI ECONOMICI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED) ASSOLUTA %
Margine di interesse 51.137 4.916 46.221 940,2%
Commissioni nette 11.547 (6.095) 17.642 289,5%
Dividendi e attività di negoziazione (7) 7 (14) (200,0)%
Margine di intermediazione 62.677 (1.172) 63.849 5.447,9%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (8.039) (1.510) (6.529) 432,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 54.638 (2.682) 57.320 2.137,2%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2017 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED %
Margine di interesse 13.549 4.916 8.633 175,6%
Commissioni nette 2.600 (6.095) 8.695 (142,7)%
Dividendi e attività di negoziazione (1) 7 (8) (114,3)%
Margine di intermediazione 16.148 (1.172) 17.320 (1.477,8)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e
altre attività finanziarie
(4.031) (1.510) (2.521) 167,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 12.117 (2.682) 14.799 (551,8)%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 62,7 milioni di euro grazie al positivo sviluppo sostenuto dalla nuova produzione e all'incremento degli impieghi, nonché all'effetto positivo derivante dallo smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della controllata, pari a 10,9 milioni di euro. La differenza residua tra valore al fair value determinato in sede di business combination ed il valore contabile dei crediti iscritti ammonta a 47,8 milioni di euro e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in 3,3 anni.

Il contributo al margine apportato dal leasing finanziario ammonta a 46,1 milioni; quello apportato dal leasing operativo a 16,6 milioni.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 15.255 6.177 9.078 147,0%
Inadempienze probabili 8.719 13.622 (4.903) (36,0)%
Esposizione scadute 9.482 17.351 (7.869) (45,4)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 33.456 37.150 (3.694) (9,9)%
Crediti in bonis netti 1.355.045 1.198.488 156.557 13,1%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.388.501 1.235.638 152.863 12,4%

Il "coverage ratio" dei crediti deteriorati passa dal 77,7% al 31 dicembre 2016 al 73,0% a seguito dell'effetto combinato connesso alla variazione di classificazione di alcuni crediti e alla contestuale revisione delle relative valutazioni avvenute nell'esercizio nell'ambito di un processo di revisione e progressiva uniformazione delle procedure interne di monitoraggio e classificazione del credito all'interno del Gruppo.

CREDITI LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 79.816 23.387 20.783 123.986 1.368.636
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 5,3% 1,6% 1,4% 8,3% 91,7%
Rettifiche di valore 64.561 14.668 11.301 90.530 13.591
Incidenza sul valore nominale 80,9% 62,7% 54,4% 73,0% 1,0%
Valore di bilancio 15.255 8.719 9.482 33.456 1.355.045
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 0,6% 0,7% 2,4% 97,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 78.997 41.440 46.450 166.887 1.216.150
Incidenza sul totale crediti lordi 5,7% 3,0% 3,4% 12,1% 87,9%
Rettifiche di valore 72.820 27.818 29.099 129.737 17.662
Incidenza sul valore nominale 92,2% 67,1% 62,6% 77,7% 1,5%
Valore di bilancio 6.177 13.622 17.351 37.150 1.198.488
Incidenza sul totale crediti netti 0,5% 1,1% 1,4% 3,0% 97,0%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

KPI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
RESTATED ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,58% 1,47% (0,89)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,1% 0,5% 0,6% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 80,9% 92,2% (11,3)% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 2,4% 3,0% (0,6)% -
Totale RWA settore 929.192 875.153 54.039 6,2%

Area NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in una area c.d. di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (94 milioni al 31 dicembre 2017) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura normalmente 6-12 mesi, le posizioni vengono instradate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nel recupero del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste invece nel recupero mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio.

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio c.d. di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (153,4 milioni al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello interno che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per i quali sia intervenuto almeno il pagamento di 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio verranno riclassificate nelle "Posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (131,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; il procedimento che porta all'ottenimento dell'ordinanza di assegnazione dura mediamente 24 mesi. Durante tale periodo le pratiche vengono mantenute al costo di acquisto (297,5 milioni al 31 dicembre 2017) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Una volta ottenuta una ordinanza di assegnazione somme da parte del tribunale le pratiche vengono inserite nel raggruppamento "Posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio" e valorizzate al costo ammortizzato (123,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Nel corso delle varie fasi gestionali è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio o marginalmente con piani di recupero o anche che vengano riclassificate in gestione massina nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Sono inoltre presenti altri portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, di dimensione meno significativa valutati in modo analitico o, qualora non siano ancora disponibili modelli valutativi utilizzabili, al costo d'acquisto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi, la Banca procede con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

Si rinvia a quanto descritto nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata, per una più dettagliata informativa sui criteri di valutazione di tali crediti.

Nella tabella sotto riportata viene rappresentato il portafoglio dell'Area NPL per criteri di recupero e conseguenti metodologie di contabilizzazione.

Portafoglio Area NPL
(in migliaia di euro)
Valore nomi
nale residuo
Valore di
bilancio
Val. bil. / Val.
nom. Res.
Incassi
2017
Effetti a
conto
economico
Criteri di
contabilizzazione
Posizioni in "staging" 2.512.182 93.707 4% - - Costo d'acquisto
Gestione stragiudiziale: posizioni
con piani cambiari o piani di rientro
formalizzati
602.241 131.337 22% 67.780 75.325 CA = VAN Flussi
analitici
Altre posizioni in corso di lavora
zione stragiudiziale (ptf "massiva")
7.292.776 153.440 2% 16.686 1.284 CA = VAN Flussi da
modello
Gestione giudiziale: posizioni con
ordinanza di assegnazione del
quinto di pensione o stipendio
343.623 123.410 36% 36.106 80.330 CA = VAN Flussi
analitici
Altre posizioni in corso di lavora
zione giudiziale
2.324.171 297.542 13% 7.736 5.771 Costo d'acquisto
Totale 13.074.993 799.436 6% 128.308 162.710 (1)

(1) Include interessi attivi da costo ammortizzato per 60,6 milione di euro, Altre componenti del margine di interesse da variazio-ne cash flow per 135,9 milioni e Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow per 33,8 milioni. Non include la redditività riconosciuta da altri settori per attività svolte su portafogli non appartenenti all'Area NPL.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
31.12.2016
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED (1) ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato(2) 63.894 35.760 28.134 78,7%
Altre componenti del margine di interesse 135.921 115.542 20.379 17,6%
Costo della raccolta (18.864) (12.664) (6.200) 49,0%
Margine di interesse 180.951 138.638 42.313 30,5%
Commissioni nette (2.000) (2.220) 220 (9,9)%
Utile da cessione crediti 19.020 44.529 (25.509) (57,3)%
Margine di intermediazione 197.971 180.947 17.024 9,4%
Rettifiche /riprese di valore nette per deterioramento
su crediti (2)
(33.465) (32.628) (837) 2,6%
Risultato netto della gestione finanziaria 164.506 148.319 16.187 10,9%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

(2) Include la redditività riconosciuta da altri settori per attività svolte su portafogli non appartenenti all'Area NPL.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4° trim. 2017 RESTATED (1) ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato(2) 18.992 11.555 7.437 64,4%
Altre componenti del margine di interesse 52.043 25.295 26.748 105,7%
Costo della raccolta (5.186) (3.871) (1.315) 34,0%
Margine di interesse 65.849 32.979 32.870 99,7%
Commissioni nette (623) (769) 146 (19,0)%
Utile da cessione crediti 1.317 17.770 (16.453) (92,6)%
Margine di intermediazione 66.543 49.980 16.563 33,1%
Rettifiche /riprese di valore nette per deterioramento
su crediti (2)
(10.402) (9.044) (1.358) 15,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 56.141 40.936 15.205 37,1%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

(2) Include la redditività riconosciuta da altri settori per attività svolte su portafogli non appartenenti all'Area NPL.

Il margine di interesse risulta pari a 180,9 milioni di euro (+30,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente) sostenuto dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in

essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dai maggiori interessi derivanti dall'aumento del portafoglio crediti cresciuto anche a seguito dei significativi acquisti realizzati nel 2017, pari a circa 4,8 miliardi di valore nominale.

La voce rettifiche di valore nette, pari a 33,5 milioni di euro, è riferita principalmente per 41,5 milioni di euro a rettifiche relative a posizioni per le quali il valore attuale netto dei flussi di cassa attesi è sceso al di sotto del prezzo di acquisto e a riprese di valore per 10,9 milioni di euro imputati a voce 130 fino al raggiungimento del valore della rettifica precedentemente registrata, essendone venuti meno i presupposti.

I citati effetti (VAN dei flussi di cassa inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore e pratica prescritta), come previsto dall'accounting policy adottata dalla Banca, sono trigger event che qualificano le variazioni di costo ammortizzato come impairment a voce 130 - Rettifiche di valore nette su crediti. Ai fini di una complessiva lettura dei risultati del comparto risulta tuttavia più significativo il risultato netto della gestione finanziaria nel suo complesso.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 528.226 320.612 207.614 64,8%
Inadempienze probabili 270.050 241.518 28.532 11,8%
Esposizione scadute 444 - 444 n.a.
Totale attività deteriorate nette verso clientela 798.720 562.130 236.590 42,1%
Crediti in bonis netti 716 16 700 n.s.
Totale crediti per cassa verso clientela 799.436 562.146 237.290 42,2%
KPI 31.12.2016 VARIAZIONE
31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 13.074.933 9.660.196 3.414.737 35,3%
Totale RWA settore 801.914 562.146 239.768 42,7%
Valore nominale dei crediti acquistati 4.745.845 3.091.632 1.654.213 53,5%
Valore nominale dei crediti ceduti 1.147.726 1.247.373 (99.647) (8,0)%
ANDAMENTO CREDITI AREA NPL 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Portafoglio crediti al 31.12.2016 562.146 354.352
Acquisti 239.276 195.606
Cessioni (55.408) (73.028)
Utili da cessioni 19.020 44.529
Interessi da costo ammortizzato (1) 60.614 35.959
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow (1) 135.921 115.542
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (1) (33.825) (32.628)
Incassi (128.308) (78.186)
Portafoglio crediti al 31.12.2017 799.436 562.146

(1) Tali componenti economiche non includono la redditività riconosciuta da altri settori per attività svolte su portafogli non appartenenti all'Area NPL

La voce "incassi" include le rate incassate nel corso del 2017 sia dei piani di rientro sia da ordinanze di assegnazione del quinto ottenute.

La voce "Cessioni" include 46,4 milioni di euro di incassi derivanti dalla vendita di alcuni portafogli avvenute e completate nel 2017 stesso; include altresì 9,0 milioni di euro derivanti dalla derecognition di credit ceduti i cui effetti economici sono stati rilevati nel precedente esercizio.

Le dinamiche della raccolta di piani cambiari e di rientro sono risultate leggermente in flessione rispetto al 2016, attestandosi a 302,5 milioni di euro contro 312,2 milioni di euro dell'esercizio precedente a fronte del riposizionamento degli incentivi per la rete indirizzati a favorire la raccolta di piani su cui l'effettivo pagamento da parte del debitore risulti più probabile. Tali importi includono il valore nominale di tutte le rate del piano sottoscritto dal debitore e sono comunemente definiti come "Raccolta" del periodo nell'operatività dell'Area NPL.

A fine periodo il portafoglio gestito dall'Area NPL comprende n. 1.511.899 pratiche, per un valore nominale pari a 13,1 miliardi di euro.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

DATI ECONOMICI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse 15.605 13.331 2.274 17,1%
Commissioni nette (11) (8) (3) 37,5%
Margine di intermediazione 15.594 13.323 2.271 17,0%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(298) (370) 72 (19,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 15.296 12.953 2.343 18,1%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2017 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.563 2.971 592 19,9%
Commissioni nette (2) (3) 1 (33,3)%
Margine di intermediazione 3.561 2.967 594 20,0%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(83) (102) 19 (17,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 3.478 2.866 612 21,4%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il margine di intermediazione è generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore.

Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 15,6 milioni di euro, in aumento 17,0% rispetto ai 13,3 milioni al 31 dicembre del 2016.

DATI PATRIMONIALI
31.12.2017
31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - 5 (5) (100,0)%
Inadempienze probabili - 194 (194) (100,0)%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - 199 (199) (100,0)%
Crediti in bonis netti 130.571 124.498 6.073 4,9%
Totale crediti per cassa verso clientela 130.571 124.697 5.874 4,7%

I crediti fiscali sono classificati in bonis in considerazione del fatto che la controparte è la Pubblica Amministrazione; i crediti di natura commerciale, invece, vengono classificati come attività deteriorate, qualora ne ricorrano i presupposti.

KPI 31.12.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
RESTATED ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 174.522 172.145 2.377 1,4%
Totale RWA settore 50.325 50.004 321 0,6%
Valore nominale dei crediti acquistati 78.912 80.226 (1.314) (1,6)%
ANDAMENTO CREDITI FISCALI (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2016 124.697
Acquisti 65.677
Interessi da costo ammortizzato 9.256
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 8.536
Rettifiche di valore da variazione cash flow (298)
Incassi (77.297)
Portafoglio crediti al 31.12.2017 130.571

Nel corso dell'esercizio sono stati realizzati incassi per 77,3 milioni di euro e sono stati acquistati crediti per un prezzo pari a 65,7 milioni di euro.

Con tali acquisti il portafoglio gestito dal settore riguarda 1.373 pratiche, per un valore nominale pari a 174,5 milioni di euro ed un valore di costo ammortizzato di 130,5 milioni di euro al 31 dicembre 2017.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi fornisce ai settori operativi nei core business della Banca le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle rispettive attività. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. I dati esposti sono al netto delle interrelazioni tra settori.

DATI ECONOMICI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse (2.195) 10.140 (12.335) (121,6)%
Commissioni nette 477 (1.046) 1.523 (145,6)%
Dividendi e attività di negoziazione 1.704 4.942 (3.238) (65,5)%
Margine di intermediazione (14) 14.036 (14.050) (100,1)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (1.193) (4.357) 3.164 (72,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria (1.207) 9.679 (10.886) (112,5)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due esercizi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4° trim. 2016 RESTATED (1) ASSOLUTA %
Margine di interesse (6.439) (3.861) (2.578) 66,8%
Commissioni nette 2.706 (506) 3.212 (634,8)%
Dividendi e attività di negoziazione 5.704 153 5.551 n.s.
Margine di intermediazione 1.971 (4.214) 6.185 (146,8)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (1.061) (358) (703) 196,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 910 (4.572) 5.482 (119,9)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, pari ad un risultato negativo di 1,2 milioni di euro risulta in forte diminuzione rispetto al 31 dicembre 2016. La variazione è da imputare principalmente al minor margine realizzato dal portafoglio titoli (rappresentato prevalentemente da titoli di stato) e ai maggiori costi di raccolta del funding.

Per quanto riguarda il portafoglio titoli questo contribuiva nel 2016 al margine di intermediazione per 12,1 milioni rispetto a 8,6 milioni nel 2017.

Relativamente ai costi della raccolta, la principale fonte del Gruppo è rappresentata dal conto deposito Rendimax e Contomax per cui si sostengono 71,9 milioni di interessi passivi al 31 dicembre 2017 (4,9 miliardi di raccolta) contro 49,8 di interessi al 31 dicembre 2016 (4,5 miliardi di raccolta). Le restanti fonti di approvvigionamento fondi sono rappresentati da titoli obbligazionari e dalle operazioni di cartolarizzazione, i cui costi gravano interamente sul settore Governance e Servizi.

Il saldo netto risultante dal riaddebito del costo della raccolta dalla Governance e Servizi ai segment dedicati al core business "Crediti Commerciali", "Corporate banking", "Leasing", Area NPL" e ai "Crediti fiscali" risulta negativo per circa -5,5 milioni nel 2017 mentre nel 2016 risulta positivo per 1,1 milioni generando di conseguenza una variazione peggiorativa della Governance e Servizi pari a 6,7 milioni.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita sono riferite a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 456.549 374.229 82.320 22,0%
Crediti verso banche 1.777.876 1.393.358 384.518 27,6%
Crediti verso clientela 17.789 7.561 10.228 135,3%
Debiti verso banche 791.977 503.964 288.013 57,1%
Debiti verso clientela 5.293.188 5.045.136 248.052 4,9%
Titoli in circolazione 1.639.994 1.488.556 151.438 10,2%

I crediti verso la clientela del settore Governance e Servizi si assestano a 17,8 milioni di euro e sono in significativo aumento rispetto allo scorso esercizio (+135,3%) a seguito dell'acquisto nel corso del terzo trimestre 2017 di un portafoglio performing di crediti retail di circa 15,2 milioni, acquistato all'interno di una più ampia operazione su un portafoglio non performing.

I debiti verso banche, che ammontano a 792,0 milioni di euro (rispetto ai 504,0 milioni a dicembre 2016), aumentano del 57,1% anche a seguito della nuova tranche TLTRO sottoscritta per 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 218 - 218 n.s.
Inadempienze probabili 348 - 348 n.s.
Esposizione scadute 1.700 - 1.700 n.s.
Totale attività deteriorate nette verso clientela 2.266 - 2.266 n.s.
Crediti in bonis netti 15.523 7.561 7.962 105,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 17.789 7.561 10.228 135,3%
31.12.2016 VARIAZIONE
KPI 31.12.2017 RESTATED ASSOLUTA %
Totale RWA settore (1) 290.905 263.512 27.393 10,4%

(1) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo

Si commentano nel seguito le principali voci di bilancio.

Aggregati patrimoniali

I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 456.549 374.229 82.320 22,0%
Crediti verso clientela 6.435.806 5.928.212 507.594 8,6%
Crediti verso banche 1.777.876 1.393.358 384.518 27,6%
Attività materiali e immateriali 152.364 125.329 27.035 21,6%
Attività fiscali 438.623 581.016 (142.393) (24,5)%
Altre voci dell'attivo 308.641 306.770 1.871 0,6%
Totale attivo 9.569.859 8.708.914 860.945 9,9%
Debiti verso clientela 5.293.188 5.045.136 248.052 4,9%
Debiti verso banche 791.977 503.964 288.013 57,1%
Titoli in circolazione 1.639.994 1.488.556 151.438 10,2%
Fondi per rischi e oneri 21.641 24.318 (2.677) (11,0)%
Passività fiscali 40.076 24.925 15.151 60,8%
Altre voci del passivo 414.264 393.463 20.801 5,3%
Patrimonio netto 1.368.719 1.228.552 140.167 11,4%
Totale passivo e del patrimonio netto 9.569.859 8.708.914 860.945 9,9%

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 31 dicembre 2017 a 456,5 milioni di euro rispetto ai 374,2 milioni a fine 2016 (+22,0%).

La riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 31 dicembre 2017 è positiva per 2,3 milioni (1,5 milioni al 31 dicembre 2016).

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2017 è pari a 428,1 milioni di euro, in aumento del 21,2% rispetto al 31 dicembre 2016 (353,2 milioni), principalmente per effetto degli acquisti effettuati a fine 2017 riferibili a titoli di stato, principalmente BTP Italia.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente 2 anni 3 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 30.138 - 397.694 427.832
% sul totale 7,0% - 92,9% 99,9%
Banche - - - -
% sul totale - - - -
Altri emittenti - 44 201 245
% sul totale - 0,0% 0,1% 0,1%
Totale 30.138 44 397.895 428.077
% sul totale 7,0% 0,0% 93,0% 100,0%

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 11,7 milioni di euro (-20,4% rispetto al 31 dicembre 2016). La diminuzione è riconducibile all'effetto combinato dell'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio e alla cessione a terzi delle azioni della Cassa di Risparmio di Cesena detenute tramite lo schema volontario del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).

Sono inoltre incluse tra le attività finanziarie disponibili per la vendita quote di O.I.C.R per 13,7 milioni di euro contro 3,9 milioni al 31 dicembre 2016; l'aumento è riferito sia all'acquisto di nuove quote di O.I.C.R. sia all'ottenimento di quote a seguito di una operazione di ristrutturazione di una posizione deteriorata nonché all'adeguamento del fair value dell'esercizio.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2017 è risultato pari a 1.777,9 milioni, rispetto a 1.393,4 milioni al 31 dicembre 2016. Tale eccedenza di liquidità ha in parte l'obiettivo di garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria, ed in parte risulta in esubero rispetto alle necessità strutturali ed operative. La liquidità presso Banche centrali, inclusiva della riserva obbligatoria, ammonta a 1,3 miliardi di euro.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 6.435,8 milioni di euro, in aumento dell'8,6% rispetto ai 5.928,2 milioni a fine del 2016. Si dettaglia nel seguito la variazione per settore di appartenenza.

Risultano in aumento i crediti dell'Area NPL (+42,2%) principalmente a seguito delle nuove acquisizioni. In crescita anche gli impieghi del settore crediti fiscali (+4,7%) e del settore Governance e Servizi (+135,3%) per l'effetto dell'acquisizione di un portafoglio performing retail. Il Corporate banking e il Leasing, hanno contribuito rispettivamente per 1.059,7 milioni di euro (+17,0%) e 1.388,5 milioni di euro (+12,4%). In lieve diminuzione i Crediti commerciali (-1,7% rispetto al dato di fine 2016).

Il totale dei crediti netti verso imprese, che comprende pertanto i settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing e Crediti fiscali, ammonta a 6.582,7 milioni di euro in crescita del 4,9% rispetto al dato di dicembre 2016.

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 12,4% verso la Pubblica Amministrazione e del 87,6% verso il settore privato (rispettivamente 16,9% e 83,1% al 31 dicembre 2016).

Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande rischio" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% del patrimonio di vigilanza.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Crediti commerciali 3.039.776 3.092.488 (52.712) (1,7)%
- di cui deteriorati netti 219.066 201.012 18.054 9,0%
Corporate banking 1.059.733 905.682 154.051 17,0%
- di cui deteriorati netti 151.284 171.670 (20.386) (11,9)%
Leasing 1.388.501 1.235.638 152.863 12,4%
- di cui deteriorati netti 33.456 37.150 (3.694) (9,9)%
Area NPL 799.436 562.146 237.290 42,2%
- di cui deteriorati netti 798.720 562.130 236.590 42,1%
Crediti Fiscali 130.571 124.697 5.874 4,7%
- di cui deteriorati netti - 199 (199) (100,0)%
Governance e Servizi 17.789 7.561 10.228 135,3%
- di cui Cassa di Compensazione e Garanzia 1.753 4.748 (2.995) (63,1)%
- di cui deteriorati netti 2.266 - 2.266 n.a.
Totale crediti verso la clientela 6.435.806 5.928.212 507.594 8,6%
- di cui deteriorati netti 1.204.792 972.161 232.631 23,9%

Il totale delle attività deteriorate nette, si attesta a 1.204,8 milioni al 31 dicembre 2017 contro i 972,2 milioni a fine 2016 (+23,9%). La quota relativa ai crediti del settore Area NPL è pari a 798,7 milioni di euro (pari al 66,3% del totale crediti deteriorati) contro 562,1 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (pari al 57,8% del totale crediti deteriorati).

I crediti deteriorati netti vantati verso i soli clienti imprese ammontano pertanto al 31 dicembre 2017 a 403,9 milioni di euro, -1,5% rispetto a fine 2016. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di attività deteriorata.

CREDITI VERSO IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 813.492 378.359 131.250 1.323.101 5.259.641
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 12,4% 5,7% 2,0% 20,1% 79,9%
Rettifiche di valore 737.961 165.822 15.453 919.236 44.866
Incidenza sul valore nominale 90,7% 43,8% 11,8% 69,5% 0,9%
Valore di bilancio 75.531 212.537 115.797 403.865 5.214.775
Incidenza sul totale crediti netti 1,3% 3,8% 2,1% 7,2% 92,8%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 811.927 383.597 170.586 1.366.110 4.995.755
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 12,8% 6,0% 2,7% 21,5% 78,5%
Rettifiche di valore 746.793 176.140 33.146 956.079 47.281
Incidenza sul valore nominale 92,0% 45,9% 19,4% 70,0% 0,9%
Valore di bilancio 65.134 207.457 137.440 410.031 4.948.474
Incidenza sul totale crediti netti 1,2% 3,9% 2,6% 7,7% 92,3%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Si espongono di seguito le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.

FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 31.12.2017 1.687 3.248 3.686 54.801 - 2 63.424
Dati al 31.12.2016 2.439 5.587 730 33.550 - - 42.306
Variazione % (30,8)% (41,9)% 404,9% 63,3% - n.a. 49,9%
Inadempienze probabili
Dati al 31.12.2017 16.417 66.995 3.676 55.506 - - 142.594
Dati al 31.12.2016 19.312 98.575 6.258 53.368 - - 177.513
Variazione % (15,0)% (32,0)% (41,3)% 4,0% - - (19,7)%
Esposizione scadute
Dati al 31.12.2017 - 634 566 - - 12 1.212
Dati al 31.12.2016 - 1.457 2.302 - - - 3.759
Variazione % - (56,5)% (75,4)% - - n.a. (67,8)%
Crediti in bonis
Dati al 31.12.2017 5.122 38.850 11.437 - - 12 55.421
Dati al 31.12.2016 6.955 35.882 - 15 - - 42.852
Variazione % (26,4)% 8,3% n.a. (100,0)% - n.a. 29,3%
QUALITA' DEL CREDITO
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 31.12.2017 31.368 28.908 15.255 528.226 - 218 603.975
Dati al 31.12.2016 31.692 27.260 6.177 320.612 5 - 385.746
Variazione % (1,0)% 6,0% 147,0% 64,8% (100,0)% n.a. 56,6%
Inadempienze probabili
Dati al 31.12.2017 82.361 121.457 8.719 270.050 - 348 482.935
Dati al 31.12.2016 50.900 142.741 13.622 241.518 194 - 448.975
Variazione % 61,8% (14,9)% (36,0)% 11,8% (100,0)% n.a. 7,6%
Esposizione scadute
Dati al 31.12.2017 105.337 919 9.482 444 - 1.700 117.882
Dati al 31.12.2016 118.420 1.669 17.351 - - - 137.440
Variazione % (11,0)% (44,9)% (45,4)% n.a. - n.a. (14,2)%
Totale attività deteriorate nette
Dati al 31.12.2017 219.066 151.284 33.456 798.720 - 2.266 1.204.792
Dati al 31.12.2016 201.012 171.670 37.150 562.130 199 - 972.161
Variazione % 9,0% (11,9)% (9,9)% 42,1% (100,0)% n.a. 23,9%
Crediti in bonis netti verso clientela
Dati al 31.12.2017 2.820.710 908.449 1.355.045 716 130.571 15.523 5.231.014
Dati al 31.12.2016 2.891.476 734.012 1.198.488 16 124.498 7.561 4.956.051
Variazione % (2,4)% 23,8% 13,1% 4375,0% 4,9% 105,3% 5,5%
Totale crediti per cassa verso
clientela
Dati al 31.12.2017 3.039.776 1.059.733 1.388.501 799.436 130.571 17.789 6.435.806
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (1,7)% 17,0% 12,4% 42,2% 4,7% 135,3% 8,6%

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 24,5 milioni di euro, contro 15,0 milioni al 31 dicembre 2016 (+63,4%); l'aumento è principalmente dovuto ai sistemi di integrazione con il nuovo sistema di Core Banking e alla riorganizzazione di alcuni sistemi informatici.

La voce è riferita a software per 23,6 milioni di euro e all'avviamento, per 834 mila euro, che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 127,8 milioni di euro, rispetto ai 110,3 milioni a fine 2016. L'incremento è relativo a impianti fotovoltaici derivanti dal consolidamento della società Two Solar Park 2008 S.r.l., a seguito dell'acquisizione del controllo della stessa avvenuta nell'ambito del processo di ristrutturazione del debito.

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, nonché, due immobili di Milano, sede operativa di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di

soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Le attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali correnti, pari a 71,3 milioni di euro (-18,8% rispetto a fine 2016), si riferiscono principalmente per euro 25,9 milioni al credito di imposta derivante dalla conversione delle imposte anticipate (DTA) secondo quanto previsto dalla Legge n. 214/2011, per euro 22,7 milioni a crediti IRES/IRAP esposti in dichiarazione dei redditi e per 21,3 milioni di euro a crediti acquistati da terzi.

Le attività per imposte anticipate pari a 367,3 milioni (-25,5% rispetto al valore di 493,2 di fine 2016) sono così classificabili: 214,6 milioni per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, 91,4 milioni per perdite fiscali pregresse riportabili e rinvenienti dalle operazioni di fusione di Interbanca e IFIS Factoring, 25 milioni per ACE riportabile e per la restante parte sono riferibili a disallineamenti fiscali tra cui il residuo di quello rilevato in sede di business combination per la sola controllata IFIS Leasing (15,8 milioni) che verrà rilasciato con la fusione nel 2018.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 dicembre 2017:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 dicembre 2017 la deduzione dell'80% è pari a 137,0 milioni di euro, in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai Fondi propri che ne prevede l'introduzione graduale attraverso un periodo transitorio fino al 2017; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite; l'impatto in termini di minore CET1 è pari a 186 punti base.
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 dicembre 2017 tali attività sono totalmente nettate dalla corrispondente passività fiscale differita.
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; l'impatto in termini di minore CET1 è pari a 40 punti base.
  • le "attività fiscali correnti", ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.
ATTIVITA' FISCALI CORRENTI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Irap 10.437 10.728 (291) (2,7)%
Ires 12.299 14.078 (1.779) (12,6)%
Ires da cessione di crediti 21.278 21.278 - -
Crediti da Conversione DTA 25.867 41.737 (15.870) (38,0)%
Altre 1.428 15 1.413 9.420,0%
Totale attività fiscali correnti 71.309 87.836 (16.527) (18,8)%

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate:

ATTIVITA' FISCALI ANTICIPATE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 214.642 192.310 22.332 11,6%
Perdite fiscali pregresse riportabili 91.395 0 91.395 n.a.
Aiuto alla crescita economica riportabile 25.032 0 25.032 n.a.
Differenze da PPA 15.801 253.030 (237.229) (93,8)%
Crediti verso clientela 3.095 42.978 (39.883) (92,8)%
Beni strumentali noleggio 1.981 1.460 521 35,7%
Fondi per rischi e oneri 11.588 1.825 9.763 535,0%
Altre 3.780 1.577 2.203 139,7%
Totale attività fiscali anticipate 367.314 493.180 (125.866) (25,5)%

Le attività per imposte anticipate pari a 367,3 milioni sono così classificabili: 214,6 milioni per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, 91,4 milioni per perdite fiscali pregresse riportabili e rinvenienti dalle operazioni di acquisizione di Interbanca e IFIS Factoring, 25 milioni per ACE riportabile e per la restante parte sono riferibili a disallineamenti fiscali tra cui il residuo di quello rilevato in sede di business combination per la sola controllata IFIS Leasing (15,8 milioni) che verrà rilasciato con la fusione nel 2018. La voce Altre include differenze temporanee su vari costi a deducibilità differita.

La diminuzione delle imposte Anticipate per 125,9 è dovuto essenzialmente al riallineamento della voce Differenze da PPA (crediti) a seguito della fusione di Interbanca.

Si rammenta infine che, per effetto degli accordi di Consolidamento fiscale in essere, le imposte anticipate sul risultato fiscale di periodo è stato rilevato tra le Altre Attività quale Credito verso la Scogliera per circa 54,1 milioni di euro. Le passività fiscali correnti si riferiscono principalmente a debiti IRES/IRAP, come di seguito evidenziato.

PASSIVITA' FISCALI CORRENTI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Saldo IRES - - - -
Saldo IRAP 1.298 491 807 164,4%
Altre 179 - 179 n.a.
Totale passività fiscali correnti 1.477 491 986 200,8%

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate:

PASSIVITA' FISCALI DIFFERITE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Crediti verso clientela 27.121 13.293 13.828 104,0%
Attività materiali 9.001 9.433 (432) (4,6)%
Titoli disponibili per la vendita 1.798 394 1.404 356,3%
Altre 679 1.314 (635) (48,3)%
Totale passività fiscali differite 38.599 24.434 14.165 58,0%

La voce imposte differite include 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, euro 9 milioni sulla rivalutazione dell'immobile di Milano e per 3 milioni su altri disallineamenti di crediti commerciali.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 273,0 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (+5,3% rispetto ai dati riesposti al 1 gennaio 2017).

I saldi rideterminati al 1 gennaio 2017 includono l'effetto dell'aggiustamento prezzo di 9,8 milioni di euro per l'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca che rappresentano il credito nei confronti della cedente per il maggior prezzo pagato in upfront alla data di transazione. Tale credito si è chiuso in data 31 luglio 2017 con l'incasso della relativa esposizione.

La voce comprende per 5,7 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati (bollo), per 107,7 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 54,1 milioni di euro dall'applicazione del consolidato fiscale e per 53,6 milioni di euro da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 9,9 milioni di euro crediti per versamenti in pendenza di giudizio e per 24,5 milioni di euro crediti IVA. Si segnala infine che la voce include 38,3 milioni di euro di costi sospesi legati alla gestione giudiziale delle pratiche dell'Area NPL in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione somme da parte del giudice.

Le altre passività a fine esercizio ammontano a 368,5 milioni di euro (+9,3% rispetto a fine 2016). Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Debiti verso la clientela: 5.293.188 5.045.136 248.052 4,9%
Pronti contro termine - 270.314 (270.314) (100,0)%
Rendimax e Contomax 4.948.386 4.519.260 429.126 9,5%
Altri depositi vincolati 104.675 101.500 3.175 3,1%
Altri debiti 240.127 154.062 86.065 55,9%
Debiti verso banche 791.977 503.964 288.013 57,1%
Eurosistema 699.585 - 699.585 -
Pronti contro termine - 50.886 (50.886) (100,0)%
Altri debiti 92.392 453.078 (360.686) (79,6)%
Titoli in circolazione 1.639.994 1.488.556 151.438 10,2%
Totale raccolta 7.725.159 7.037.656 687.503 9,8%

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2017 risulta pari a 7.725,2 milioni di euro con un incremento del 9,8% rispetto al 31 dicembre 2016, è rappresentato per il 68,5% da Debiti verso la clientela (71,7% al 31 dicembre 2016), per il 10,3% da Debiti verso banche (7,2% al 31 dicembre 2016), e per il 21,2% da Titoli in circolazione (21,1% al 31 dicembre 2016).

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2017 a 5.293,2 milioni di euro (+4,9% rispetto a fine 2016). L'estinzione dei pronti contro termine esistenti al 31 dicembre 2016 per 270,3 milioni di euro, risulta più che compensata da un aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che si attesta a 4.948,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017, contro i 4.519,3 milioni del 31 dicembre 2016 (+9,5%). La Banca ha continuato fino alla fine dell'esercizio a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su Rendimax e Contomax, pari allo 0,20%.

Sono stati aggiornati il 31 ottobre 2017 i tassi del conto deposito Rendimax e del conto deposito Contomax; contestualmente è stato comunicato il nuovo regime dell'imposta di bollo per la raccolta retail, che con decorrenza 1 gennaio 2018 diverrà a carico del cliente sia per il conto deposito Rendimax sia per il conto corrente Contomax.

I Debiti verso banche, che ammontano a 792,0 milioni di euro (rispetto ai 504,0 milioni a dicembre 2016), aumentano del 57,1% sostanzialmente per effetto della tranche TLTRO sottoscritta per nominali 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017.

Risultano corrispondentemente in diminuzione i depositi presso altre banche il cui saldo ammonta a 92,4 milioni di euro, rispetto a 453,1 milioni di fine esercizio precedente (-79,6%).

I Titoli in circolazione ammontano a 1.640,0 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 850,0 milioni di euro (1.404,6 milioni di euro al 31 dicembre 2016) i titoli emessi dalla società veicolo IFIS ABCP Programme S.r.l., nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione posta in essere a fine 2016. Il decremento rispetto al 31 dicembre 2016 è prevalentemente da attribuire al riacquisto integrale perfezionato nel primo trimestre del 2017 dei titoli relativi alle operazioni di cartolarizzazione dei crediti leasing (Indigo Lease) e dei crediti lending (Indigo Loan) da parte del Gruppo Banca IFIS già effettuata a fine 2016 nel più ampio contesto dell'operazione di acquisto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale La voce include altresì l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 300,9 milioni di euro inclusivi di interessi nonché il bond Tier 2 per 401,5 milioni di euro, inclusivi di

interessi, emesso a metà ottobre. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 dicembre 2017 si riferisce a prestiti obbligazionari per 87,0 milioni di euro e 0,6 milioni di euro di certificati di deposito emessi da Interbanca S.p.A..

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Controversie legali 15.463 9.577 5.886 61,5%
Altri fondi 6.178 14.741 (8.563) (58,1)%
Totale fondi per rischi e oneri 21.641 24.318 (2.677) (11,0)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con l'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per 7,2 milioni di euro costituiti da 22 controversie legate ai Crediti Commerciali per 7,1 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 25,8 milioni di euro) e da 7 controversie legate a crediti del settore Area NPL per 74 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 147 mila).

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per 8,3 milioni di euro costituiti da 35 controversie in capo a IFIS Leasing e IFIS Rental per 4,8 milioni di euro e da 9 controversie in capo alla ex Interbanca per 3,5 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Non vi sono Altri fondi in essere al 31 dicembre 2017.

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 pari a 2,5 milioni di euro era connesso all'accantonamento di commissioni che sono state corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2017 sono in essere fondi per 6,2 milioni di euro costituiti da 1,5 milioni di euro per oneri legati al personale e 4,7 milioni di euro quali altri fondi, tra i cui rilevano 3,3 milioni per indennità di clientela e 0,6 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2017 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 2,0 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 14 controversie di cui n. 13 per 1,9 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali e n.1 in ambito giuslavoristico per 54 mila euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti della ex Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale la ex Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, della ex Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro. Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti della ex Interbanca.

Il Tribunale ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici contro l'ex Interbanca. Nel giudizio di primo grado, che prosegue nei confronti degli altri convenuti e della ex Interbanca per le residue domande, è in corso una consulenza tecnica, nella quale il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici. Le Procedure, insoddisfatte dell'esito della consulenza, hanno depositato un'istanza di rinnovazione/integrazione, rigettata dal Tribunale cha ha solo disposto alcuni approfondimenti tecnici. La prossima udienza è fissata il 10 aprile 2018.

Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado favorevole alla Società, ma la Corte d'Appello ha confermato la decisione già presa con sentenza passata in giudicato.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui la ex Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004. L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti della ex Interbanca e di tre suoi ex dipendenti per far accertare una presunta responsabilità e per addivenire alla condanna al risarcimento dei danni risultanti da un'operazione di scissione, in danno dei creditori, in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro. Nel corso del 2013, è stata estesa nei confronti anche della ex Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solidale di circa 3,5 miliardi di euro per danno ambientale e il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sono intervenuti a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice. Con sentenza in data 10 febbraio 2016 il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile l'intervento dei sopracitati Ministeri e ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti di Interbanca e dei suoi ex dipendenti.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale Nel mese di marzo 2016 i Ministeri e la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello. Nel novembre 2016 la ex Interbanca ed i suoi ex dipendenti hanno raggiunto separati accordi transattivi

con la procedura attrice che ha rinunciato all'azione e alle domande promosse. Il procedimento prosegue da parte dei Ministeri. La causa è stata rinviata all'udienza del 20 giugno 2018 per la precisazione delle conclusioni.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, alla ex Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava la ex Interbanca e le altre società destinatarie ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società. Con sentenza del 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso della ex Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. L'udienza per la trattazione del merito della controversia è stata fissata per il prossimo 14 giugno 2018.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

In data 23 dicembre 2016 è stato notificato un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: ex Interbanca Spa (ora fusa in Banca IFIS Spa) e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2012 sono state accertate maggiori ritenute per circa 72,5 milioni di euro in capo alla incorporata Interbanca Spa e circa 44,6 milioni in capo a IFIS Leasing Spa.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane.

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

Società coinvolta: IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2012.

Per le annualità 2004/2012 sono state accertate maggiori imposte per 818 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa.

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative alla ex Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto, i fondi propri e i coefficienti patrimoniali

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2017 a 1.368,7 milioni di euro, contro i 1.228,6 milioni di euro (+11,4%), così come rideterminati al 1 gennaio 2017 a seguito della definizione del prezzo di acquisto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.776 88 0,1%
Riserve da valutazione: (2.710) (5.445) 2.735 (50,2)%
- titoli AFS 2.275 1.534 741 48,3%
- TFR 20 (123) 143 (116,3)%
- differenze di cambio (5.005) (6.856) 1.851 (27,0)%
- altre (rival. leggi speciali) - - - -
Riserve 1.038.155 383.835 654.320 170,5%
Azioni proprie (3.168) (3.187) 19 (0,6)%
Patrimonio di pertinenza di terzi - 48 (48) (100,0)%
Utile netto 180.767 697.714 (516.947) (74,1)%
Patrimonio netto 1.368.719 1.228.552 140.167 11,4%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2016 1.218.783
Modifica saldi di apertura 9.769
Patrimonio netto al 01.01.2017 1.228.552
Incrementi: 183.981
Utile di esercizio 180.767
Vendita/attribuzione propri strumenti 88
Variazione riserva da valutazione: 2.735
- titoli AFS 741
- TFR 143
- differenze di cambio 1.851
Altre variazioni 439
Patrimonio netto di terzi (48)
Decrementi: 43.814
Dividendi distribuiti 43.814
Patrimonio netto al 31.12.2017 1.368.719

La voce "Modifica saldi di apertura" riflette gli effetti sul patrimonio netto della rideterminazione del risultato dell'esercizio 2016 a seguito della definizione del prezzo di acquisto dell'ex Gruppo GE Capital

Interbanca così come dettagliato nel paragrafo di apertura della presente Relazione "Note introduttive alla lettura dei numeri".

La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nell'esercizio è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 859.944 1.038.232
Capitale di classe 1 (T1) 898.356 1.055.719
Totale fondi propri 1.191.097 1.079.100
Totale attività ponderate per il rischio 7.376.606 7.013.074
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,66% 14,80%
Ratio – Capitale di classe 1 12,18% 15,05%
Ratio – Totale fondi propri 16,15% 15,39%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

I fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

La variazione positiva dei Fondi propri di circa 112 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile di esercizio di pertinenza del Gruppo calcolato a fini regolamentari, al netto del dividendo stimato, per complessivi 56,0 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 dell'80% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" (al netto delle relative passività fiscali differite) per un ammontare pari a 137,0 milioni di euro rispetto ai 59,7 milioni di euro (pari al 60% dedotti al 31 dicembre 2016), in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai fondi propri, che ne prevede l'introduzione graduale attraverso un periodo transitorio fino al 2017. A tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza, in applicazione dell'art. 84 del CRR, per un ammontare pari a 65,1 milioni di euro;
  • il prestito subordinato emesso nel corso del 2017 del valore nominale di 400 milioni di euro, computabile nel capitale di classe 2 (T2) per un ammontare pari a 201,9 milioni di euro, quale quota di pertinenza della Holding del Gruppo Bancario.

Il totale delle attività ponderate per il rischio è in crescita di oltre 360 milioni di euro, in linea con l'aumento rilevante delle esposizioni verso la clientela e nei confronti delle banche.

Nonostante l'aumento delle attività ponderate per il rischio, il notevole incremento del totale dei Fondi propri fa sì che al 31 dicembre 2017 il Total capital ratio si attesti al 16,15%, in netto miglioramento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2016, pari al 15,39%.

Al contrario, il Common Equity Tier 1 ratio, ora pari all'11,66%, sconta, come sopra descritto, la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza, in applicazione dell'art. 84 del CRR, nonché la maggior deduzione applicata all'aumento delle Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee; tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite, in linea con la ragionevole previsione per il Gruppo della continuazione dell'andamento positivo della redditività, così come indicato nel seguente paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione".

In particolare, la regolamentazione in merito alla computabilità delle partecipazioni di minoranza richiede che il capitale necessario a soddisfare il requisito minimo regolamentare sia il minore tra il capitale della filiazione (requisito minimo % per RWA della filiazione) e il capitale consolidato (requisito minimo % per RWA del consolidato). L'eccedenza tra il totale dei fondi propri e il requisito minimo può essere computata per la quota di pertinenza del Gruppo, attribuendo il residuo alle partecipazioni di minoranza, con la progressione prevista dal regime di grandfathering.

Prima della fusione di Interbanca in Banca IFIS, il capitale mimino della filiazione (relativo a Banca IFIS Individuale) era significativamente inferiore al capitale minimo consolidato. Con la fusione i due requisiti si sono sostanzialmente allineati per effetto dell'incremento sia degli RWA sia dei fondi propri della filiazione. Infatti, ai fini regolamentari il capitale primario di classe 1 (CET1) della filiazione è aumentato, per effetto della fusione di Interbanca S.p.A. avvenuta nel mese di ottobre 2017, da circa 539 milioni di euro del 31 dicembre 2016 a circa 1.126 milioni di euro del 31 dicembre 2017, allineandosi di fatto ai corrispondenti valori di consolidato che già includevano gli effetti derivanti dal gain on bargain purchase a seguito della acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Tale incremento ha comportato l'aumento delle eccedenze di capitale rispetto al requisito minimo che sono state computate per la quota di pertinenza del gruppo, attribuendone il residuo alle partecipazioni di minoranza, con la progressione prevista dal regime di grandfathering.

Ciò ha contributo in massima parte alla riduzione del CET1 dal 14,80% del 31 dicembre 2016 all'11,66% del 31 dicembre 2017

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito all'ultimo processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) svolto nel 2016 al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2017 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 6,6%, vincolante nella misura del 5,3%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all'8,4%, vincolante nella misura del 7,1%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,7%, vincolante nella misura del 9,5%.

Il Gruppo Banca IFIS, così come consentito dalle disposizioni transitorie della Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, ha provveduto a calcolare i Fondi propri al 31

dicembre 2017 escludendo i profitti non realizzati relativi alle esposizioni verso le Amministrazioni Centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un importo netto positivo di 1.144 mila euro (391 mila euro positivi al 31 dicembre 2016).

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile; ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: DATI AL
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.152.603 1.109.018
Capitale di classe 1 (T1) 1.152.603 1.109.018
Totale fondi propri 1.552.792 1.109.170
Totale attività ponderate per il rischio 7.369.921 7.008.830
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,64% 15,82%
Ratio – Capitale di classe 1 15,64% 15,82%
Ratio – Totale fondi propri 21,07% 15,83%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 553,1 milioni di euro, in aumento del 54,2% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 358,6 milioni di euro.

In dettaglio il margine verso il target imprese, comprendente i settori Crediti commerciali, Corporate Banking, Leasing e Crediti fiscali, riporta una crescita del 117,1% attestandosi a 355,2 milioni (163,6 milioni nel 2016). La performance positiva registrata è da attribuirsi ad una serie di fattori tra cui il processo di consolidamento dell'ex Gruppo Interbanca sui 12 mesi e all'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate, pari a 109,9 milioni di euro per il settore Corporate Banking e a 10,9 milioni di euro per il settore Leasing. Contribuisce alla crescita anche il risultato dei Crediti fiscali, mentre si registra una pressione sui margini del settore Crediti commerciali che incide in particolare sulle performance della fascia media e grande delle imprese servite; tuttavia si evidenzia un incremento del 7% nel margine di intermediazione del quarto trimestre 2017 rispetto, like for like, all'omologo periodo dell'esercizio precedente, inizia ad evidenziare il lavoro di riposizionamento del settore, tuttora in corso. Infatti a fini comparativi è opportuno segnalare che l'importo del precedente esercizio era positivamente influenzato per 15,8 milioni di euro dall'effetto positivo derivante dall'implementazione del modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari.

Per quanto concerne l'Area NPL, l'ottima gestione dei portafogli in essere ha condotto a risultati in forte crescita, sostenuti per lo più dalla migliore qualità degli accordi di pagamento conclusi. L'Area registra una crescita pari al 9,4% nonostante la dinamica delle cessioni di portafogli meno sostenuta rispetto all'esercizio precedente con conseguente minori realizzi di capital gain.

Il margine di intermediazione consolidato risulta influenzato anche dai costi del funding (gli interessi passivi a fine esercizio 2017 ammontano a 107,0 milioni rispetto a 57,3 del 2016) che nel corso del 2017 sono stati oggetto di alcune attività di razionalizzazione.

L'istituto ha, in particolare:

  • perfezionato a fine maggio l'emissione di un Bond Senior stand alone senza rating, scadenza 3 anni, dell'importo di 300 milioni di euro quotato all'Irish Stock Exchange e che prevede un coupon dell'1,75% ed un rendimento a scadenza alla data di emissione dell'1,85%;
  • perfezionato a metà ottobre l'emissione di un bond Tier 2, scadenza 10 anni richiamabile dopo 5 anni, dell'importo di 400 milioni di euro, quotato all'Irish Stock Exchange con un coupon del 4,5%;
  • aggiornato il 31 ottobre 2017 i tassi del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax il cui costo medio dell'esercizio ammonta a 1,55% inclusivo del costo del bollo a carico di Banca IFIS; contestualmente la Banca ha comunicato l'aggiornamento dell'imposta di bollo per la raccolta retail, che con decorrenza 1 gennaio 2018 sarà a carico del cliente sia per il conto deposito rendimax sia per il conto corrente contomax;
  • ottimizzato i costi delle cartolarizzazioni avviate per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, con parziale chiusura di alcune delle stesse;
  • ottimizzato la gestione della liquidità in esubero attraverso investimenti di breve medio termine volti ad attenuare gli impatti dei tassi di remunerazione negativi sui depositi in Banca d'Italia;

partecipato nel mese di marzo 2017 all'asta del TLTRO, l'ultima dell'azione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, per un importo di 700 milioni di euro. In considerazione dello sviluppo atteso degli impieghi il costo della TLTRO è atteso pari a -0,40% per la durata di 4 anni.

ESERCIZIO VARIAZIONE
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Margine di interesse 442.451 268.183 174.268 65,0%
Commissioni nette 73.765 41.111 32.654 79,4%
Dividendi e proventi simili 48 - 48 n.a.
Risultato netto dell'attività di negoziazione 11.249 (702) 11.951 (1.702,4)%
Utile da cessione o riacquisto di crediti 19.016 44.529 (25.513) (57,3)%
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie 6.579 5.478 1.101 20,1%
Margine di intermediazione 553.108 358.599 194.509 54,2%

Il margine di interesse passa da 268,2 milioni di euro al 31 dicembre 2016 a 442,5 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (+65,0%).

Le commissioni nette ammontano a 73,8 milioni di euro in incremento del 79,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2016.

Le commissioni attive, pari a 86,9 milioni di euro contro 59,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 13,1 milioni di euro contro 18,3 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi. Si segnala che il dato al 31 dicembre 2016 includeva significative commissioni up-front relative alle cartolarizzazioni factoring, leasing e lending sottoscritte nel quarto trimestre 2016.

Il risultato netto dell'attività di negoziazione, positivo per 11,2 milioni di euro rispetto alla perdita di 0,7 milioni al 31 dicembre 2016, è influenzato dalla definizione di una controversia relativa all'uscita della incorporata Interbanca dall'investimento in una società del settore tecnologico definita nel mese di agosto 2017 con il trasferimento delle azioni al socio di maggioranza.

L'utile da cessione di crediti, che ammonta a 19,0 milioni di euro (rispetto a 44,5 milioni del 2016, - 57,3%) è stato realizzato attraverso la cessione di alcuni portafogli di crediti dell'Area NPL.

L'utile da cessione di attività finanziarie ammonta a 6,6 milioni di euro aumenta del 20,1% rispetto ai 5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2016, e deriva dalla cessione di titoli governativi e bancari effettuata nel corso del quarto trimestre 2017.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 504,8 milioni contro 299,4 milioni del 31 dicembre 2016 (+68,6%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA ESERCIZIO VARIAZIONE
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 553.108 358.599 194.509 54,2%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (48.281) (59.233) 10.952 (18,5)%
crediti (51.845) (54.882) 3.037 (5,5)%
attività finanziarie disponibili per la vendita (2.041) (4.356) 2.315 (53,1)%
altre operazioni finanziarie 5.605 5 5.600 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 504.827 299.366 205.461 68,6%

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 51,8 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 54,9 milioni al 31 dicembre 2016, -5,5%). Le rettifiche sono riferite per 33,6 milioni al settore Crediti commerciali, per 33,5 milioni al settore Area NPL, per 8,0 milioni di euro al settore del Leasing e per 0,3 milioni di euro al settore Crediti Fiscali; il settore Corporate Banking rileva invece riprese di valore nette su crediti pari a 23,3 milioni di euro derivanti in particolare da alcune posizioni individualmente significative; analogamente il settore Governace e Servizi rileva riprese di valore nette per 0,3 milioni.

Le rettifiche dell'Area NPL sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 2,0 milioni di euro (4,4 milioni al 31 dicembre 2016) e sono riferite alla rettifica apportata a titoli non quotati per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Le rettifiche di valore nette su altre operazioni finanziarie, che evidenziano un risultato positivo di 5,6 milioni di euro, sono riferibili per 3,3 milioni di euro all'effetto dello smontamento del differenziale tra il valore di fair value degli unfunded committment determinato in sede di business combination e il valore contabile degli stessi iscritti nel bilancio delle controllate. Per la restante parte sono relative al rilascio di una passività per garanzie a seguito del positivo completamento della più ampia ristrutturazione di una posizione creditoria.

La formazione dell'utile netto d'esercizio

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 504.827 299.366 205.461 68,6%
Costi operativi (256.284) 430.929 (687.213) (159,5)%
Utili (Perdite) da cessione investimenti 32 - 32 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
248.575 730.295 (481.720) (66,0)%
Imposte sul reddito (67.808) (32.541) (35.267) 108,4%
Utile netto 180.767 697.754 (516.987) (74,1)%
Utile netto di pertinenza di terzi - 40 (40) (100,0)%
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 180.767 697.714 (516.947) (74,1)%

Il cost/income ratio ammonta a 46,3% rispetto al valore normalizzato di 47,2% del 31 dicembre 2016.

ESERCIZIO VARIAZIONE
COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Spese per il personale 98.251 65.878 32.373 49,1%
Altre spese amministrative 152.620 126.276 26.344 20,9%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 5.532 1.849 3.683 199,2%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali
ed immateriali
11.452 6.055 5.397 89,1%
Altri oneri (proventi) di gestione (11.571) (630.987) 619.416 (98,2)%
Totale costi operativi 256.284 (430.929) 687.213 (159,5)%

Le spese per il personale, pari a 98,3 milioni, si incrementano del 49,1% (65,9 milioni a dicembre 2016) %). In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a fine 2017 è di 1.470 risorse contro 1.323 risorse al 31 dicembre 2016, +11,1%. L'aumento nel numero medio dei dipendenti, maggiormente rappresentativo della dinamica nei due esercizi, è pari a +57,8%.

Le altre spese amministrative, pari a 152,6 milioni di euro contro i 126,3 milioni di euro al corrispondente periodo 2016 registrano un incremento del 20,9% in particolare legato a costi per assistenza e noleggio software. Sull'incremento dei costi totali si deve tenere presente il consolidamento dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per il periodo di 12 mesi.

ESERCIZIO VARIAZIONE
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 48.001 56.995 (8.994) (15,8)%
Legali e consulenze 30.085 25.511 4.574 17,9%
Revisione 453 428 25 5,8%
Servizi in outsourcing 17.463 31.056 (13.593) (43,8)%
Imposte indirette e tasse 27.422 14.882 12.540 84,3%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 77.197 54.399 22.798 41,9%
Assistenza e noleggio software 20.220 5.550 14.670 264,3%
Spese per informazione clienti 12.876 11.376 1.500 13,2%
FITD e Resolution fund 8.753 9.561 (808) (8,5)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 7.326 5.254 2.072 39,4%
Spese relative agli immobili 6.245 4.667 1.578 33,8%
Transitional services agreement 3.373 487 2.886 592,6%
Gestione e manutenzione autovetture 3.314 2.407 907 37,7%
Pubblicità e inserzioni 3.061 3.769 (708) (18,8)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.840 1.923 917 47,7%
Viaggi e trasferte del personale 2.410 1.665 745 44,7%
Costi per cartolarizzazione 2.211 3.335 (1.124) (33,7)%
Viaggi e trasferte esterni 1.070 425 645 151,8%
Altre spese diverse 3.498 3.980 (482) (12,1)%
Totale altre spese amministrative 152.620 126.276 26.344 20,9%

La sottovoce spese legali e consulenze aumentano rispetto al precedente esercizio per l'effetto combinato di maggiori costi legati in particolare alla razionalizzazione dei sistemi IT del Gruppo nonché dai costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti all'Area NPL, solo parzialmente compensati dai minori costi per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

La sottovoce "Servizi in outsourcing" risulta in diminuzione rispetto al precedente esercizio per effetto principalmente di minore attività di recupero credito dell'Area NPL per via stragiudiziale alla quale si è privilegiato il recupero per via giudiziaria.

La voce "Imposte indirette e tasse" include, per 9,9 milioni di euro (+30,3% rispetto al 31 dicembre 2016), l'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si è fatta carico fino al 31 dicembre 2017. Inoltre, l'incremento della voce rispetto al precedente esercizio è dovuto all'imposta di registro pagata in relazione alle maggiori attività di recupero per via giudiziale del settore Area NPL.

L'aumento dei costi per assistenza e noleggio software è strettamente legato all'implementazione dei nuovi sistemi IT comuni a tutto il Gruppo.

La sottovoce Transitional services agreement è relativa ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo Ge Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore, terminato nell'esercizio.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 5,5 milioni di euro (rispetto a 1,8 milioni di euro di dicembre 2017), in particolare riferibili ad alcune controversie legali riconducibili al settore crediti commerciali.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 11,6 milioni di euro (oneri netti per 2,4 milioni al 31 dicembre 2016 al netto del gain on bargain purhcase di 633,4 milioni) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative. Il dato 2016 era inoltre negativamente influenzato dall'esborso a fronte di una controversia legale per 2,8 milioni nonché a penali per risoluzioni contrattuali per 1,5 milioni.

L'utile lordo dell'esercizio si attesta a 248,6 milioni di euro contro 730,3,5 milioni così come rideterminari al 31 dicembre 2016.

Le imposte sul reddito ammontano a 67,8 milioni di euro verso 32,5 milioni al 31 dicembre 2016.

Il tax rate di Gruppo per l'anno 2017 è pari al 27,28%.

Tale incidenza non risulta confrontabile con quello rilevata nell'esercizio precedente (4.5%) in quanto nel 2016 era stata rilevata la componente straordinaria del gain on bargain purchase nel solo conto economico consolidato e pertanto senza alcun impatto fiscale.

L'utile netto consolidato al 31 dicembre 2017 si attesta a 180,8 milioni di euro rispetto ai corrispondenti valori così come riesposti di 697,7 milioni al 31 dicembre 2016. L'utile al 31 dicembre 2016 era significativamente influenzato (per 633,4 milioni di euro) dagli effetti dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
RESTATED
(in migliaia di euro) PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo 1.337.294 154.906 596.975 71.722
Differenze rispetto ai valori di carico delle società con
solidate integralmente
31.425 25.861 631.577 625.992
- IFIS Finance Sp. Zo.o. 9.372 876 6.645 1.772
- ex Gruppo GE Capital Interbanca 21.305 24.237 624.932 624.220
- Two Solar Park 2008 S.r.l. 748 748 n.a. n.a.
Saldi consolidati del Gruppo 1.368.719 180.767 1.228.552 697.714

Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa consolidata per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca IFIS.

L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12. 2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Prezzo del titolo a fine periodo 40,77 26,00 28,83 13,69 12,95

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12. 2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Prezzo del titolo a fine periodo 40,77 26,00 28,83 13,69 12,95
Patrimonio netto consolidato
per azione
25,62 22,99 10,81 8,27 7,21
Price/book value 1,59 1,13 2,67 1,65 1,80
Azioni in circolazione 31.12. 2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.443 53.431 53.431 52.924 52.728

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.

Earnings per share (EPS) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 180.767 697.714
Utile consolidato per azione 3,38 13,13
Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 180.767 697.714
Numero medio azioni in circolazione 53.431.314 53.153.178
Numero medio azioni potenzialmente diluite 6.145 9.635
Numero medio azioni diluite 53.425.169 53.143.543
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 3,38 13,13
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 3,38 13,13

Payout ratio

Per il 2017 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 1 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2017 2016
RESTATED
2015 2014 2013
Utile netto consolidato 180.767 687.945 161.966 95.876 84.841
Dividendi della Capogruppo 53.433 (1) 43.813 40.334 34.930 30.055
Payout ratio 29,6% 6,3% 24,9% 36,4% 35,4%

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Il payout 2016 era influenzato dal gain on bargain purchase derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Normalizzando l'utile dagli effetti dell'acquisizione, il payout ratio si sarebbe attestato al 48,8%. Coerentemente con la volontà della Banca di rafforzare ulteriormente la propria dotazione patrimoniale, l'ammontare corrispondente al gain on bargain purchased emerso dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca è stato destinato ad una riserva non disponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2017 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 3% risultano evidenziati nella tabella seguente:

Le regole di corporate governance

Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate.

Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

Banca IFIS ha aggiornato la regolamentazione in materia di internal dealing al fine di renderle conformi alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il registro degli insider

Banca IFIS ha aggiornato le procedure interne in materia di gestione delle informazioni societarie e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate, al fine di renderle conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica per la gestione delle informazioni societarie che disciplina:

  • in modo dettagliato l'identificazione, la gestione interna e la comunicazione all'esterno delle informazioni che hanno natura privilegiata;
  • la gestione interna e la comunicazione all'esterno della generalità delle Informazioni Societarie diverse dalle informazioni aventi natura privilegiata.

Essa disciplina inoltre compiti e responsabilità nell'ambito degli incontri con la comunità finanziaria.

Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo e antecedentemente all'approvazione del presente documento.

Assegnazione rating emittente

Il 28 settembre 2017 Banca IFIS ha ottenuto il rating da parte dell'agenzia Fitch Rating Inc. 'BB+ outlook stabile', testimonianza della solidità della Banca nel mercato e della bontà del progetto di crescita e sviluppo.

Approvazione programma EMTN da 5 miliardi di euro

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato in data 20 luglio 2017 la costituzione del " Programma EMTN – European Medium Term Notes", con un plafond massimo di emissioni complessivo cumulabile nell'ambito del programma pari a 5 miliardi di euro. Tale programma è stato firmato il 29 settembre 2017.

Obbligazione subordinata Tier 2

Ad inizio ottobre 2017 Banca IFIS ha concluso con successo l'emissione della sua prima obbligazione Tier 2 con scadenza a 10 anni richiamabile dopo 5 anni, per un ammontare di 400 milioni di euro. L'obbligazione ha una cedola per gli investitori pari al 4,5%. L'obbligazione, riservata agli investitori istituzionali con l'esclusione degli Stati Uniti, è stata emessa ai sensi del Programma EMTN di Banca IFIS S.p.A. ed è quotata all'Irish Stock Exchange. All'obbligazione l'agenzia Fitch ha assegnato un rating 'BB'.

Fusioni di IFIS Factoring e Interbanca in Banca IFIS

In seguito alla fusione di IFIS Factoring (completata ad agosto 2017), il 23 ottobre 2017 è stata completata la fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS.

Sottoscrizione accordo per l'acquisizione di Cap.Ital.Fin S.p.A.

A fine novembre 2017 Banca IFIS ha sottoscritto un'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali ed opera in tutta Italia.

IFIS NPL

Banca IFIS ha comunicato a dicembre 2017 la costituzione di IFIS NPL, la società di Banca IFIS destinata ad accogliere lo scorporo dell'Area NPL dell'istituto.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A.

Con riferimento all'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A. presentata il 24 novembre 2017 ed ottenute le necessarie autorizzazioni, il 2 febbraio si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia

Accordi vincolanti per l'acquisizione di Credifarma S.p.A.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale Nel mese di gennaio 2018 sono stati sottoscritti con Federfarma, UniCredit e BNL – Gruppo BNP Paribas gli accordi vincolanti per l'acquisizione di una partecipazione di controllo in Credifarma S.p.A. L'operazione, che porterà Credifarma S.p.A. nel perimetro del Gruppo Banca IFIS, prevede inoltre una partnership strategica pluriennale con Federfarma al fine di promuovere il ruolo di Credifarma in favore

degli associati di Federfarma e del mercato nazionale delle farmacie. L'operazione è subordinata all'autorizzazione di Banca d'Italia e dovrebbe essere completata nel corso dell'estate 2018.

Fusione inversa

A margine dell'approvazione dei risultati preliminari 2017 lo scorso 8 febbraio 2018, il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha avviato l'iter volto alla fusione di La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. (fusione inversa). L'operazione prevede che ai soci di La Scogliera S.p.A. siano assegnate le azioni Banca IFIS S.p.A. direttamente detenute da La Scogliera senza quindi procedere ad un aumento di capitale. Il CET1 ratio del Gruppo Bancario a seguito della fusione inversa con la holding La Scogliera, che potrebbe essere perfezionata entro il 30 giugno 2018, sarà pari al 15,64% (applicando proforma le regole di calcolo dei coefficienti prudenziali ai risultati preliminari al 31 dicembre 2017). Il Total Capital Ratio nella stessa ipotesi sarà pari al 21,07%.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del bilancio consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il miglioramento delle aspettative per la crescita dell'economia nel 2018 diffonde un clima di ottimismo in tutti i paesi industrializzati. Le politiche espansive avviate da tempo in Europa (e altrove) tramite elevate immissioni di liquidità finalizzata in prima istanza al controllo dell'inflazione, hanno aiutato indirettamente lo sviluppo del PIL. Politiche di supporto più focalizzate alla crescita e concentrate sulla primazia dello sviluppo interno sono state attivate negli USA. Gli esiti andranno valutati nel tempo ma è apparso subito chiaro il rischio di confronti valutari competitivi e di arretramenti sul fronte degli scambi internazionali sull'onda della difesa della produzione domestica. In Europa il tema dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea continuerà a condizionare alcuni dialoghi anche se l'impatto atteso dal punto di vista economico resterà minimo per la UE. Rischi più significativi derivano per l'Area da fenomeni di instabilità anche politica indotti dall'inadeguatezza di risposte che gli elettori ancora si attendono dal sistema UE. Ulteriori complessità deriveranno dal progressivo venir meno, nel tempo, del supporto fornito alla liquidità del sistema finanziario dall'Eurosistema. La capacità di contemperare una moderata e progressiva contrazione della liquidità accompagnata da un altrettanto moderato e progressivo incremento dei tassi di interesse, con la conferma di un percorso di sviluppo sostenibile, rappresenterà l'elemento differenziale per il successo dell'azione di uscita dalla crisi iniziata dieci anni fa.

L'intero Gruppo Banca IFIS sarà impegnato in una serie di azioni di riorganizzazione e sviluppo aventi contenuto non ricorrente.

La prima di tali azioni sarà la fusione per incorporazione di IFIS Leasing in Banca IFIS, pianificata entro il primo semestre. Sarà preceduta dall'avvio del nuovo sistema gestionale leasing, la cui sostituzione era stata programmata sin dall'acquisizione a fine 2016. La fusione della IFIS Leasing completa il percorso di integrazione dell'acquisito Gruppo Interbanca, a circa un anno e mezzo dal suo avvio.

Particolare enfasi sarà posta all'integrazione dell'attività nella cessione del quinto dello stipendio, entrata a far parte del perimetro di Gruppo nel mese di febbraio 2018.

Sarà potenziata l'azione di sviluppo nel settore delle farmacie. L'accordo relativo all'acquisizione della maggioranza di Credifarma S.r.l., operatore che presta supporto finanziario al sistema della distribuzione retail del farmaco e dei prodotti collegati, sarà perfezionato indicativamente nel primo semestre.

La costituzione di IFIS NPL S.r.l., avvenuta al termine del 2017, risponde all'esigenza di conferire l'intera attività dell'attuale area NPL di Banca IFIS nella neocostituita, per la quale è stata richiesta l'iscrizione all'elenco degli Intermediari Finanziari non bancari ex art. 106 TUB. Obiettivo di IFIS NPL sarà quello di continuare la crescita del Gruppo Bancario nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a settori e modalità oggi scarsamente o per nulla presidiati, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati e candidandosi a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni.

Sarà infine sottoposta agli organi deliberanti la semplificazione societaria del Gruppo tramite la fusione della controllante La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS (c.d. "fusione inversa"). L'operazione si pone l'obiettivo di evitare le conseguenze avverse sul capitale regolamentare derivanti dalla significativa presenza di partecipazioni di minoranza nel Gruppo al vertice del quale è posta La Scogliera S.p.A.. Per effetto dell'operazione, ai soci de La Scogliera S.p.A. saranno nella sostanza assegnate le azioni di Banca IFIS oggi detenute da La Scogliera.

Ad oggi, nonostante gli incoraggianti segnali derivanti dalla crescita del PIL, non sembra immaginabile una solida e soprattutto sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela, come risulta anche a seguito del nuovo perimetro post acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca e a seguito delle riorganizzazioni e acquisizioni effettuate o in corso. Questo in uno scenario di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

La domanda di supporto finanziario è attesa in crescita per tutte le forme tecniche, in linea con le aspettative di crescita della produzione e con la ripresa attesa della propensione al consumo, a sua volta indotta anche dall'aumento dell'occupazione. Le aspettative sono per una interruzione nella discesa dei tassi di interesse e, in taluni casi, per una inversione dei trend ancorché di segno contenuto.

Il mercato del credito deteriorato sembra aver raggiunto una buona maturità e, dopo aver assistito nel 2017 allo smaltimento di masse ingenti di non performing exposure lorde, si assesterà presumibilmente su livelli ancora elevati di cessioni. La caratteristica più saliente appare essere la dismissione di portafogli a prezzi crescenti e di qualità documentale in netto miglioramento, in linea con la nuova consapevolezza che le banche e gli originator oggi hanno del valore della corretta gestione delle informazioni per l'ottenimento del migliore prezzo in sede di cessione. Il mercato progressivamente sta cambiando da uno di solo acquisto-vendita, in una industria di gestione. In questo senso solo gli operatori più strutturati saranno capaci di ottenere risultati coerenti ed è probabile, nel medio termine, assistere a fenomeni di ulteriore concentrazione.

Sul fronte del funding è attesa per la Banca una flessione nel costo del funding retail per effetto delle manovre effettuate a fine 2017. Sul fronte della raccolta all'ingrosso, tassi estremamente contenuti sul mercato del funding restano disponibili solo in caso di disponibilità di collaterale primario. In assenza, la raccolta all'ingrosso presenta e presenterà costi non dissimili dal retail, che ha però caratteristiche di stabilità più coerenti con il profilo degli impieghi della Banca. Sono tuttavia pianificate azioni sul mercato all'ingrosso, successivamente a quelle perfezionate con successo nel mese di maggio e ottobre, nel quadro del programma EMTN della Banca. Inoltre, il Gruppo sta continuando a mobilizzare gli attivi tramite le operazioni di cartolarizzazione perfezionate a fine 2016 e in corso di ulteriore ottimizzazione.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi.

In continuità con le recenti evoluzioni e strategie che vedono la trasformazione digitale al centro del percorso di crescita della Banca, una particolare attenzione sarà posta agli investimenti in tecnologie e in risorse umane dedicate al supporto degli sviluppi. La Banca riconosce un ruolo essenziale al miglioramento tecnologico applicato sia ai processi, che vanno resi più efficienti possibile, sia alle relazioni con i propri clienti.

Saranno come sempre valutate con attenzione le opportunità di ulteriore crescita per linee esterne, in settori di interesse per la Banca, qualora ricorrano simultaneamente, oltre alla coerenza di prospettive strategiche, una elevata controllabilità dei rischi anche tenuto conto degli assetti manageriali, una buona integrabilità tecnologica e una particolare convenienza economica.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2018.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente relazione sulla gestione, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Dichiarazione non finanziaria

In conformità al terzo comma dell'art. 5 del D. Lgs. 30 dicembre 2016 n. 254, la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario costituisce una relazione distinta dalla presente, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al Progetto di Bilancio Consolidato chiuso al 31 dicembre 2017. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le informazioni riguardanti le politiche in materia di diversità applicate in relazione alla composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo relativamente ad aspetti quali l'età, la composizione di genere e il percorso formativo e professionale, nonché la descrizione degli obiettivi, delle modalità di attuazione e dei risultati di tali politiche, previste dal secondo comma, lettera d-bis), dell'art. 123-bis del TUF, sono riportate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari.

Misure sulla Privacy

Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca IFIS Spa, IFIS Leasing S.p.A, e IFIS Rental Services S.r.l. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016 e nel mese di settembre 2017, prevedendo una durata triennale.

Tutte queste società hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite fiscali di Banca IFIS e di IFIS Rental Services S.r.l sono state trasferite alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. iscrivendo un credito netto al 31 dicembre 2017 verso la controllante pari a 54,1 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 Banca IFIS deteneva n. 380.151 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 380.151 euro.

Nel corso dell'esercizio 2017 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato ad un ex dipendente n. 862 azioni proprie per un controvalore di 40 mila euro ed un valore nominale di 862 euro, realizzando utili per 32 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha dato in concambio agli azionisti di minoranza della società incorporata Interbanca S.p.A., n. 1.460 azioni proprie per un controvalore di 49 mila euro ed un valore nominale di 1.460 euro,

realizzando utili per 37 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 377.829 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 377.829 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2017 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nella parte H della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2017 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2018

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Schemi di Bilancio Consolidato

Stato patrimoniale Consolidato

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 50 34 34
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 35.614 47.393 47.393
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 456.549 374.229 374.229
60. Crediti verso banche 1.777.876 1.393.358 1.393.358
70. Crediti verso clientela 6.435.806 5.928.212 5.928.212
120. Attività materiali 127.881 110.348 110.348
130. Attività immateriali 24.483 14.981 14.981
di cui:
- avviamento 834 799 799
140. Attività fiscali 438.623 581.016 581.016
a)
correnti
71.309 87.836 87.836
b)
anticipate
367.314 493.180 493.180
di cui alla L.214/2011 214.656 191.417 191.417
160. Altre attività 272.977 259.343 249.574
Totale dell'attivo 9.569.859 8.708.914 8.699.145
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Debiti verso banche 791.977 503.964 503.964
20. Debiti verso clientela 5.293.188 5.045.136 5.045.136
30 Titoli in circolazione 1.639.994 1.488.556 1.488.556
40. Passività finanziarie di negoziazione 38.171 48.478 48.478
80. Passività fiscali 40.076 24.925 24.925
a)
correnti
1.477 491 491
b)
differite
38.599 24.434 24.434
100. Altre passività 368.543 337.325 337.325
110. Trattamento di fine rapporto del personale 7.550 7.660 7.660
120. Fondi per rischi e oneri 21.641 24.318 24.318
b)
altri fondi
21.641 24.318 24.318
140. Riserve da valutazione (2.710) (5.445) (5.445)
170. Riserve 1.038.155 383.835 383.835
180. Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.776 101.776
190. Capitale 53.811 53.811 53.811
200. Azioni proprie (-) (3.168) (3.187) (3.187)
210 Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) - 48 48
220. Utile (Perdita) d'esercizio (+ / -) 180.767 697.714 687.945
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.569.859 8.708.914 8.699.145

Conto Economico Consolidato

Voci
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 549.499 325.438 325.438
20. Interessi passivi e oneri assimilati (107.048) (57.255) (57.255)
30. Margine d'interesse 442.451 268.183 268.183
40. Commissioni attive 86.897 59.406 59.406
50. Commissioni passive (13.132) (18.295) (18.295)
60. Commissioni nette 73.765 41.111 41.111
70. Dividendi e proventi simili 48 - -
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 11.249 (702) (702)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 25.595 50.007 50.007
a) crediti 19.016 44.529 44.529
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 6.579 5.478 5.478
120. Margine di intermediazione 553.108 358.599 358.599
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (48.281) (59.233) (59.233)
a) crediti (51.845) (54.882) (54.882)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (2.041) (4.356) (4.356)
d) altre operazioni finanziarie 5.605 5 5
140. Risultato netto della gestione finanziaria 504.827 299.366 299.366
180. Spese amministrative: (250.871) (192.154) (192.154)
a) spese per il personale (98.251) (65.878) (65.878)
b) altre spese amministrative (152.620) (126.276) (126.276)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.532) (1.849) (1.849)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (4.563) (2.485) (2.485)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (6.889) (3.570) (3.570)
220. Altri oneri/proventi di gestione 11.571 630.987 621.218
230. Costi operativi (256.284) 430.929 421.160
270. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 32 - -
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 248.575 730.295 720.526
290. Imposte sul reddito dell'operatività corrente (67.808) (32.541) (32.541)
320 Utile (Perdita) d'esercizio 180.767 697.754 687.985
330 Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - 40 40
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 180.767 697.714 687.945

Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

Voci
(in migliaia di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Utile (Perdita) d'esercizio 180.767 697.714 687.985
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza
rigiro a conto economico
143 44 44
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti 143 44 44
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valu
tate a patrimonio netto
- - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con ri
giro a conto economico
2.592 (11.228) (11.228)
70. Copertura di investimenti esteri - - -
80. Differenze di cambio 1.851 (1.085) (1.085)
90. Copertura dei flussi finanziari - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 741 (10.143) (10.143)
110. Attività non correnti in via di dismissione - - -
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valu
tate a patrimonio netto
- - -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.735 (11.184) (11.184)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 183.502 686.530 676.801
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - (40) (40)
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della
capogruppo
183.502 686.490 676.761

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2017

A
l
loc
ion
az
iz
io
ese
rc
p
isu
l
ta
to
e r
Va
iaz
ion
i
de
l
l
'es
iz
io
r
erc
den
te
rec
e
Op
ion
i su
l p
tr
imo
io
t
to
era
z
a
n
ne
Esistenze al 31/12/2016 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2017 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordina
ria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva eser
cizio 2017
Patrimonio netto al 31/12/2017 Patrimonio netto di terzi al
31/12/2017
Ca
i
ta
le:
p
)
ion
i o
d
ina
ie
a
az
r
r
5
3.
8
1
1
- 5
3.
8
1
1
- - - - - - - - - - - 5
3.
8
1
1
-
b
)
l
ion
i
tre
a
az
- - - - - - - - - - - - - - - -
So
i
d
i e
iss
ion
vra
p
p
rez
z
m
e
1
0
1.
7
7
6
- 1
0
1.
7
7
6
- - - 8
8
- - - - - - - 1
0
1.
8
6
4
R
ise
rve
:
-
)
d
i u
i
l
i
t
a
3
8.
4
0
2
7
- 3
8.
4
0
2
7
6
3.
9
0
1
5
- 4
3
8
- - - - - - - - 1.
0
3
2.
4
1
7
-
)
b
l
tre
a
5.
4
3
3
- 5.
4
3
3
- - - (
)
1
9
- - - - - - - 5.
4
1
4
-
R
ise
da
lu
taz
ion
rve
va
e:
(
5.
4
4
5
)
- (
5.
4
4
5
)
- - - - - - - - - - 2.
7
3
5
(
2.
7
1
0
)
S
i
d
i ca
i
le
tru
t
ta
me
n
p
- - - - - - - - - - - - - - - -
Az
ion
i p
ie
rop
r
(
)
3.
1
8
7
- (
)
3.
1
8
7
- - - 1
9
- - - - - - - (
)
3.
1
6
8
-
U
t
i
le
(
d
i
ta
)
d
'es
iz
io
p
er
erc
6
8
7.
9
4
5
9.
7
6
9
6
9
7.
7
1
4
(
6
5
3.
9
0
1
)
(
4
3.
8
1
3
)
- - - - - - - - 1
8
0.
7
6
7
1
8
0.
7
6
7
-
Pa
imo
io
tr
t
to
n
ne
1.
2
1
8.
3
7
5
9.
6
9
7
1.
2
2
8.
0
4
5
- (
4
3.
8
1
3
)
4
3
8
8
8
- - - - - - 1
8
3.
0
2
5
1.
3
6
8.
1
9
7
-
Pa
tr
imo
io
t
to
d
i
ter
i
n
ne
z
4
8
- 4
8
- - - - - - - - (
)
4
8
- - -

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2016

A
l
loc
az
iz
io
ese
rc
ion
isu
l
ta
to
e r
Va
iaz
ion
i
de
l
l
'es
iz
io
r
erc
den
te
p
rec
e
Op
ion
i su
l p
imo
io
tr
t
to
era
a
n
ne
z
Esistenze al 31/12/2015 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2016 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordi
naria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2016
Patrimonio netto al 31/12/2016 Patrimonio netto di terzi al
31/12/201
6
Ca
i
ta
le:
p
)
ion
i o
d
ina
ie
a
az
r
r
5
3.
8
1
1
- 5
3.
8
1
1
- - - - - - - - - - - 5
3.
8
1
1
-
b
)
l
ion
i
tre
a
az
- - - - - - - - - - - - - - - -
So
i
d
i e
iss
ion
vra
p
p
rez
m
e
z
8.
9
0
0
5
- 8.
9
0
0
5
- - 3
6.
8
1
3
6.
0
6
3
- - - - - - - 1
0
1.
6
7
7
R
ise
rve
:
-
)
d
i u
t
i
l
i
a
2
6.
8
5
7
7
- 2
6.
8
5
7
7
1
2
1.
6
2
4
- - - - - - - - - - 3
8.
4
0
2
7
-
)
b
l
tre
a
4
2.
0
7
8
- 4
2.
0
7
8
- - (
)
3
6.
6
4
5
- - - - - - - - 5.
4
3
3
8
R
ise
da
lu
taz
ion
rve
va
e:
5.
7
3
9
- 5.
7
3
9
- - - - - - - - - - (
)
1
1.
1
8
4
(
)
5.
4
4
5
S
tru
t
i
d
i ca
i
ta
le
me
n
p
- - - - - - - - - - - - - - - -
Az
ion
i p
ie
rop
r
(
5.
8
0
5
)
- (
5.
8
0
5
)
- - - 2.
6
1
8
- - - - - - - (
3.
1
8
7
)
-
U
t
i
le
(
d
i
ta
)
d
'es
iz
io
p
er
erc
1
6
1.
9
6
6
- 1
6
1.
9
6
6
(
1
2
1.
6
2
4
)
(
4
0.
3
4
2
)
- - - - - - - - 6
8
7.
9
4
5
6
8
7.
9
4
5
4
0
Pa
tr
imo
io
t
to
n
ne
5
7
3.
4
6
7
- 5
7
3.
4
6
7
- (
4
0.
3
4
2
)
1
6
8
8.
6
8
1
- - - - - - 6
7
6.
7
6
1
1.
2
1
8.
7
3
5
-
Pa
tr
imo
io
t
to
d
i
ter
i
n
ne
z
- - - - - - - - - - - 8 4
0
- 4
8

Rendiconto Finanziario Consolidato

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 290.211 197.181 197.181
-
risultato d'esercizio (+/-)
180.767 697.714 687.945
-
plus/minusvalenze su att.finanz.detenute per la negoziazione e su
att./pass.finanziarie valutate al fair value (-/+) (16.307) 818 818
-
plus/minusvalenze su attività di copertura
- - -
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
48.281 59.477 59.477
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
11.452 6.055 6.055
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
5.552 22.232 22.232
-
imposte e tasse non liquidate (+)
60.510 32.541 32.541
-
altri aggiustamenti (+/-)
(44) (621.656) (611.887)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (901.600) 1.560.328 1.570.097
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
28.086 2.330 2.330
-
attività finanziarie valutate al fair value
- - -
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
(89.675) 2.888.691 2.888.691
-
crediti verso banche a vista
(69.621) (37.401) (37.401)
-
crediti verso banche altri crediti
(314.897) (1.019.712) (1.019.712)
-
crediti verso clientela
(559.439) (163.170) (163.170)
-
altre attività
103.946 (110.410) (100.641)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 693.124 (1.592.051) (1.592.051)
-
debiti verso banche a vista
(65.254) 60.945 60.945
-
debiti verso banche altri debiti
353.267 (2.059.231) (2.059.231)
-
debiti verso clientela
239.843 (978.006) (978.006)
-
titoli in circolazione
144.218 1.404.408 1.404.408
-
passività finanziarie di negoziazione
(10.307) (2.459) (2.459)
-
passività finanziarie valutate al fair value
- - -
-
altre passività
31.357 (17.708) (17.708)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 81.735 165.458 175.227
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 36 158 158
-
vendite di partecipazioni
- - -
-
dividendi incassati su partecipazioni
- - -
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- - -
-
vendite di attività materiali
36 158 158
-
vendite di attività immateriali
- - -
-
vendite di rami d'azienda
- - -
2. Liquidità assorbita da: (38.487) (134.123) (143.892)
-
acquisto di partecipazioni
- (109.433) (119.202)
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
acquisto di attività materiali
- (14.421) (14.421)
-
acquisto di attività immateriali
(22.096) (10.269) (10.269)
(16.391)
-
acquisto di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-)
- -
(133.965)
-
(143.734)
(38.451)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
107 8.681 8.681
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
438 167 167
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(43.813) (40.341) (40.341)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (43.268) (31.493) (31.493)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C 16 - -
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 34 34 34
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D 16 - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F 50 34 34

Nota Integrativa consolidata

La nota integrativa consolidata si compone delle seguenti parti:

  • Parte A Politiche contabili
  • Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
  • Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
  • Parte D Redditività consolidata complessiva
  • Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
  • Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
  • Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
  • Parte H Operazioni con parti correlate
  • Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
  • Parte L Informativa di settore

Parte A - Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2017 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Infine, ai sensi dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), la Relazione sul Governo societario e gli assetti proprietari è messa a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 4° aggiornamento del 15 dicembre 2015.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per il Gruppo Banca IFIS.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio.

A seguito della rideterminazione del costo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca così come descritto nel paragrafo "note introduttive alla lettura dei numeri" della Relazione sulla Gestione del Gruppo, è stata data evidenza di tale rideterminazione negli Schemi di Bilancio Consolidati che presentano come comparativi sia i valori del bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 sia i corrispondenti valori rideterminati al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre Restated). Le tabelle della presente Nota integrativa consolidata presentano come comparativi i soli valori rideterminati.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato 2017 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato del Gruppo Banca IFIS è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2017 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento, variata, rispetto alla fine del precedente esercizio, per la fusione per incorporazione in Banca IFIS S.p.A. delle controllate IFIS Factoring S.r.l. ed Interbanca S.p.A., per l'acquisizione del controllo di Two Solar Park 2008 S.r.l. e la costituzione della controllata totalitaria IFIS NPL S.p.A..

La struttura del Gruppo al 31 dicembre 2017 è quindi composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Leasing S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..

Tutte le società sono consolidate utilizzando il metodo integrale.

Come illustrato alla parte G della presente nota integrativa, il controllo di Two Solar Park 2008 S.r.l. è stato acquisito in data 28 luglio 2017, a seguito del completamento della ristrutturazione del debito della società stessa.

Banca IFIS ha comunicato a dicembre 2017 la costituzione di IFIS NPL, la società di Banca IFIS destinata ad accogliere lo scorporo dell'Area NPL dell'istituto

Il bilancio della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espresso in valuta estera viene convertito in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 834 mila euro, iscritto alla voce 130 "Attività immateriali".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
(1) Impresa
partecipante
Quota % voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Leasing S.p.A. Mondovì - CN Mondovì - CN 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS NPL S.p.A. Mestre Firenze, Milano e
Mestre
1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Two Solar Park 2008 S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2017 le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio consolidato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del Bilancio consolidato nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2017.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti dell'Area NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • attivi deteriorati relativi ai settori Crediti Commerciali, Corporate Banking e Leasing;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti all'Area NPL, il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il c.d. rischio modello effettuando delle analisi ad hoc, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche

in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Si rimanda a quanto più diffusamente descritto nei criteri di valutazione dei crediti del settore.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2017 è stato predisposti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2017. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

Il Gruppo ha adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2017. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio consolidato del Gruppo.

  • modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario: miglioramento della disclosure in relazione alle modifiche del debito della società;
  • modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: chiarificazione dell'accounting delle Deferred Tax Assets da perdite non realizzate su strumenti finanziari di debito valutati al fair value;
  • miglioramenti annuali agli IFRS- Ciclo 2014-2016, che hanno riguardato il principio contabile internazionale IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità: chiarificazione dello scope dei requisiti d'informativa del principi stesso.

Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Principi emanati ma non ancora in vigore

IFRS 9 - Strumenti Finanziari applicabile dal 1 gennaio 2018

In conformità a quanto richiesto dallo IAS 8, paragrafi 30 e 31, ed in ottemperanza alle indicazioni fornite dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), si descrive nel seguito l'informativa in merito all'implementazione del principio IFRS 9 – Strumenti Finanziari per il Gruppo Banca IFIS.

Le disposizioni normative

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1 gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è articolato nelle tre diverse aree, la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.

In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.

Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato,

  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello strumento) e, infine,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse danno origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto, che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling").

Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo dell'attuale "incurred loss", in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (stage 1) sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso risulti "impaired" (stage 3).

L'introduzione delle nuove regole d'impairment comportano:

  • l'allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio («staging»), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1"), ovvero «lifetime» per tutta la durata residua dello strumento (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2"), sulla base del significativo incremento del rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima iscrizione ed alla data di reporting, ovvero da elementi di anomalia intercettati dai cd. early warning o da scaduto superiore ai 30 giorni;
  • l'allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel cosiddetto "Terzo stadio" "Stage 3, con rettifiche di valore di tipo analitico, ovvero percentuali "forfettarie" basate sul tassi di perdita storicamente osservati relativi ai vari stati in cui si trova la pratica.

Il progetto di implementazione

Stanti gli impatti delle novità introdotte dall'IFRS 9, sia sul business sia di tipo organizzativo e di reporting, il Gruppo Banca IFIS ha avviato, già a partire dall'esercizio 2016, un apposito progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari per un'adozione coerente, organica ed efficace all'interno del Gruppo nel suo complesso e per ciascuna delle entità partecipate che lo compongono.

Si ritiene inoltre opportuno ricordare le scelte di carattere "generale" effettuate dal Gruppo Banca IFIS in tema di rappresentazione degli impatti derivanti dall'applicazione delle nuove regole di impairment,

sui fondi propri secondo le recenti modifiche introdotte alla normativa prudenziale e di rappresentazione dei saldi comparativi nell'esercizio di prima applicazione del principio. In particolare:

  • in data 12 dicembre 2017 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno emanato il Regolamento (UE) 2017/2395 "Disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri" che aggiorna il Regolamento 575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis «Introduzione dell'IFRS9», che offre la possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall'introduzione del principio contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) re-includendo nel CET1 un ammontare progressivamente decrescente dell'impatto stesso. Il Gruppo Banca IFIS ha scelto di adottare l'approccio statico più dinamico, comprendente quindi:
  • o l'impatto della prima applicazione risultante dal confronto tra rettifiche di valore IAS 39 al 31 dicembre 2017 e IFRS 9 all'1 gennaio 2018 incluse le rettifiche per i crediti deteriorati (inseriti nello stage 3) e
  • o l'impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di valore all'1 gennaio 2018 e i successivi periodi di reporting fino al 31 dicembre 2022 (limitatamente però in questo caso ai soli incrementi di rettifiche di valore delle esposizioni classificate negli stadi 1 e 2, escludendo quindi le rettifiche per i crediti deteriorati inclusi nello stadio 3).
  • infine, con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione del principio, il Gruppo adotterà la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9 secondo cui – ferma restando l'applicazione delle nuove regole di misurazione e rappresentazione di IFRS 9 - non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo standard. Secondo le indicazioni contenute nell'atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione" di fine dicembre 2017, le banche che faranno ricorso all'esenzione dall'obbligo di rideterminazione dei valori comparativi dovranno, comunque, includere, nel primo bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato ed il primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni. Sono peraltro rimessi all'autonomia dei competenti organi aziendali la forma ed il contenuto di tale informativa.

In data 31 gennaio 2018 Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione assunta.

Passando ad analizzare l'evoluzione del progetto IFRS 9, di seguito viene fornita una breve disamina delle attività effettuate ed in fase di finalizzazione in relazione alle principali aree di impatto così come precedentemente definite.

Classificazione e Misurazione

Al fine di rispettare il dettato dell'IFRS 9 – per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – si sono declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test) e sono stati formalizzati i modelli di business adottati dalle diverse business area.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, è stata definita la metodologia da utilizzare ed è stata – al contempo – finalizzata l'analisi della composizione dei portafogli di titoli e crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della prima applicazione del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito, è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, al fine di identificare le attività che, non superando il test SPPI, devono essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9.

Dalle analisi condotte, solamente una quota non significativa – rispetto al complesso del portafoglio di Gruppo – dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a contractually linked instruments che creano concentrazioni del rischio del credito in capo al sottoscrittore in misura maggiore a quella che si sarebbe avuta in caso di sottoscrizione del portafoglio di strumenti finanziari sottostanti.

Dal perimetro di applicazione dei test SPPI sono stati esclusi a priori i fondi di investimento, classificati ad oggi ai sensi dello IAS 39 tra le Attività disponibili per la vendita, in quanto, sulla base degli approfondimenti condotti e dei chiarimenti forniti dall'IFRS Interpretation Committee, è emerso che tali fondi (fondi aperti e fondi chiusi) devono essere valutati obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico, con un conseguente futuro incremento di volatilità di conto economico.

Per il comparto crediti, il progetto ha svolto analisi modulari tenendo conto della significatività dei portafogli, della loro omogeneità e della Divisione di business. In proposito si sono utilizzati approcci differenziati per i portafogli crediti retail e corporate e, in questo contesto, sono emerse solo marginali fattispecie che, in virtù di specifiche clausole contrattuali o della natura del finanziamento, determinano il fallimento del test SPPI. Pertanto, anche per il comparto dei crediti non si rilevano impatti significativi in fase di FTA.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), è terminato il processo di definizione dei business model da adottare in vigenza dell'IFRS 9. Per i portafogli "Held to Collect", sono state definite le soglie per considerare ammesse le vendite frequenti ma non significative (individualmente e in aggregato), oppure infrequenti anche se di ammontare significativo; contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito. Sulla base delle analisi svolte:

  • i portafogli titoli oggi classificati al costo ammortizzato presentano generalmente una movimentazione ridotta, coerente con la strategia di gestione di un business model "Held to Collect". In linea di principio, inoltre, l'attuale modalità di gestione dei crediti, sia verso controparti retail che corporate, è riconducibile essenzialmente ad un modello di business Held to Collect;
  • con riferimento invece ai titoli di debito attualmente classificati come Attività disponibili per la vendita è stata definita l'adozione di un business model "Held to Collect and Sell" per la maggior parte dei portafogli, ad esclusione dei fondi di investimento i quali, in ossequio ai chiarimenti dell'IFRS Interpretation Committee saranno riclassificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". In ogni caso l'impatto di tali riclassifiche è modesto data la limitata esposizione del Gruppo Banca IFIS a tale tipologia di investimenti;
  • per quel che attiene ai titoli di capitale è stato scelto irrevocabilmente, per la totalità delle azioni iscritte alla data di bilancio fra le Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, di presentare le successive variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto, che non verrà

mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling"). Sono stati, inoltre, definiti i criteri generali che devono guidare la scelta "a regime", ovvero con riguardo agli eventuali titoli di capitale non detenuti con finalità di trading acquisiti successivamente al 1 gennaio 2018, ed è stato formalizzato il relativo processo organizzativo.

In termini più generali, in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziarie sono detenute, si segnala che è stato finalizzato un apposito documento, approvato dai competenti livelli di governance, con l'obiettivo di definire e declinare gli elementi costitutivi del business model, specificandone il ruolo con riferimento al modello di classificazione disciplinato dal principio IFRS 9.

Si segnala, inoltre, che, al termine di un apposito processo valutativo, si è deciso di non avvalersi della Fair Value Option (con separata rilevazione a patrimonio netto delle variazioni di fair value attribuibili al proprio merito di credito) per lo stock di passività finanziarie in essere al 1 gennaio 2018.

Con riferimento ai crediti appartenenti alla categoria "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired", la contabilizzazione a costo ammortizzato, già determinata mediante attualizzazione di flussi di cassa stimati al netto delle perdite attese lifetime, non determina impatti derivanti dalla prima applicazione del nuovo principio.

Impairment

Per quel che riguarda l'area dell'Impairment:

  • sono state definite le modalità di misurazione dell'evoluzione (cosiddetto "tracking") della qualità creditizia delle posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • sono stati definiti i parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare – già ad oggi presente – consente di considerare identiche le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate", rispetto alle logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • sono stati elaborati i modelli da utilizzare ai fini sia della stage allocation sia del calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, si è proceduto ad un'analisi puntuale della qualità creditizia di ciascun singolo rapporto, ai fini dell'identificazione dell'eventuale "significativo deterioramento" dello stesso dalla data di prima iscrizione e della conseguente necessità di classificazione nello stage 2, nonché specularmente, dei presupposti per il rientro nello stage 1 dallo stage 2. La scelta operata prevede, caso per caso ed a ogni data di reporting, il confronto – ai fini di "staging" – tra la qualità creditizia dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisto. In relazione a quanto appena esposto, gli elementi che costituiranno le determinanti principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui "passaggi" tra stages differenti sono le seguenti:

  • la variazione delle probabilità di default rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata adottando un criterio "relativo", che si configura come il "driver" principale;
  • l'eventuale presenza di uno scaduto che fermo restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie, in altri termini, la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene presuntivamente "significativamente incrementata" e, dunque, ne consegue il "passaggio" nello stage 2 (ove l'esposizione precedentemente fosse ricompresa nello stage 1);
  • l'eventuale presenza di misure di "forbearance" e/o di classificazioni all'interno di "watchlist" che – sempre in via presuntiva – comportano la classificazione dell'esposizione tra quelle il cui rischio di credito risulta "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale.

Infine, con riferimento al solo momento di prima applicazione del principio, per talune categorie di esposizioni (puntualmente identificate e principalmente riconducibili ai titoli quotati in mercato attivo), sarà utilizzata la c.d. "low credit risk exemption" prevista nell'IFRS 9 medesimo, in base alla quale saranno identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, risulteranno possedere un rating pari o superiore a "investment grade" (o di qualità similare). E' stato scelto di operare in maniera analoga per le esposizioni infragruppo, in crediti o in titoli, sia in sede di prima applicazione sia successivamente, in considerazione del fatto che tali esposizioni condividono nella sostanza il medesimo rischio di "ultima istanza" rappresentato dalla Capogruppo e dal relativo rating (nel novero di quelli considerati "investment grade").

Come evidenziato in tema di business model, si segnala che anche per quel che attiene all'impairment è stato predisposto un apposito documento nel rispetto del dettato dell'IFRS 9, approvato dai competenti livelli di governance.

Gli effetti della prima applicazione

Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la stima degli impatti previsti per la prima applicazione dell'IFRS 9, sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS al 1 gennaio 2018. Quest'analisi si è basata sulle informazioni attualmente disponibili e potrebbe essere soggetta a cambiamenti a seguito di ulteriori informazioni che diverranno disponibili per il Gruppo nel 2018, quando il Gruppo adotterà l'IFRS 9. Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare che la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:

  • dall'obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio (sia performing che deteriorate) utilizzando il modello delle "expected credit losses" in sostituzione del previgente modello delle "incurred credit losses". In particolare, per quel che attiene alle esposizioni performing, l'incremento/decremento delle rettifiche di valore è ascrivibile:
  • alla classificazione in stage 2 di una quota di portafoglio con conseguente rettifica "lifetime";
  • all'applicazione di rettifiche anche a portafogli precedentemente non assoggettati ad impairment (crediti vs banche, titoli di stato, garanzie ricevute);
  • all'allineamento a livello di Gruppo delle metodologie di calcolo;

• dall'esigenza di riclassificare alcune attività finanziarie in portafoglio sulla base del risultato combinato dei due driver di classificazione previsti dal principio: il business model sulla base del quale tali strumenti sono gestiti e le caratteristiche contrattuali dei relativi flussi di cassa (SPPI test).

L'effetto combinato di quanto sopra rappresentato sul Patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS è pari a circa 5 milioni di euro positivi, al lordo del relativo effetto fiscale.

IFRS 15 Revenue from Contracts with Customers applicabile dal 1 gennaio 2018

L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituirà tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. Il gruppo ha avviato una attentata analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti nel gruppo non si rilevano allo stato attuale impatti significativi.

IFRS 16 - Leases applicabile dal 1 gennaio 2019

L'IFRS 16 definisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei leasing e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing in bilancio sulla base di un singolo modello simile a quello utilizzato per contabilizzare i leasing finanziari in accordo con lo IAS 17. Il principio prevede due esenzioni per la rilevazione da parte dei locatari – contratti di leasing relativi ad attività di "scarso valore" (ad esempio i personal computer) ed i contratti di leasing a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi od inferiore). Alla data di inizio del contratto di leasing, il locatario rileverà una passività a fronte dei pagamenti del leasing (cioè la passività per leasing) ed un'attività che rappresenta il diritto all'utilizzo dell'attività sottostante per la durata del contratto (cioè il diritto di utilizzo dell'attività). I locatari dovranno contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l'ammortamento del diritto di utilizzo dell'attività.

"Improvements" agli IFRS (2014-2016 emessi dallo IASB il 8 dicembre 2016) applicabile dal 1 gennaio 2018

Questi miglioramenti includono:

  • IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards Deletion of shortterm exemptions for first-time adopters: sono state cancellate le esenzioni a breve termine previste dai paragrafi E3-E7 dell'IFRS1 in quanto hanno assolto al loro scopo. La modifica è in vigore dal 1 gennaio 2018. Questa modifica non è applicabile al Gruppo.
  • IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures Clarification that measuring investees at fair value through profit or loss is an investment-by-investment choice. Le modifiche chiariscono che:
  • Un'entità che è un'organizzazione di venture capital, od un'altra entità qualificata, potrebbe decidere, al momento della rilevazione iniziale e con riferimento al singolo investimento, di valutare le proprie partecipazioni in collegate e joint venture al fair value rilevato a conto economico.
  • Se un'entità che non si qualifica come entità di investimento, ha una partecipazione in una collegata o joint venture che è un'entità di investimento, l'entità può, quando applica il metodo del patrimonio netto, decidere di mantenere la valutazione al fair value applicata da

quell'entità di investimento (sia questa una collegata o una joint venture) nella misurazione delle proprie (della collegata o joint venture) partecipazioni. Questa scelta è fatta separatamente per ogni collegata o joint venture che è un'entità di investimento all'ultima (in termine di manifestazione) delle seguenti date: (a) di rilevazione iniziale della partecipazione nella collegata o joint venture che è un'entità di investimento; (b) in cui la collegata o joint venture diventa un'entità di investimento; e (c) in cui la collegata o joint venture che è un'entità di investimento diventa per la prima volta capogruppo.

Le modifiche dovrebbero essere applicate retrospetticamente dal 1 gennaio 2018; l'applicazione anticipata è consentita. Se un'entità applica queste modifiche anticipatamente, deve dare informativa del fatto. Queste modifiche non sono applicabili al Gruppo.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018; il bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 19 aprile 2018, in prima convocazione.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l'intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il fair value positivo dei contratti derivati, detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido (combinato) non sia iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico. La componente derivativa

implicita presente negli strumenti strutturati non strettamente correlata al contratto principale ed avente le caratteristiche per soddisfare la definizione di strumento derivato viene scorporata dal contratto primario e valutata al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

In particolare gli strumenti inclusi nella voce in oggetto sono costituiti da strumenti derivati non quotati che sono valutati utilizzando modelli di valutazione generalmente accettati alimentati in base a parametri di mercato. Con riferimento al rischio di controparte connesso ai derivati in essere con controparti Corporate, la valutazione del portafoglio "in bonis" è effettuata utilizzando i parametri di PD e LGD su cui si basa il modello di valutazione collettiva dei crediti, mentre il portafoglio "non performing" viene valutato su base analitica.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell'operazione comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "riserva da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 100 "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L'importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.

Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.

Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.

I crediti verso clientela sono principalmente costituiti:

  • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
  • da impieghi con la clientela nell'ambito dell'attività di corporate banking;
  • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
  • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
  • da operazioni di pronti contro termine;
  • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
  • da titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

I crediti di difficile esigibilità, per la loro stessa natura, vengono classificati ad inadempienza probabile oppure a sofferenza in base ai requisiti previsti dalle Circolari nr.272/2008, che detta le regole per la predisposizione delle segnalazioni di vigilanza, statistiche, di bilancio e dei coefficienti prudenziali e nr.139/1991, relativa alla Centrale Rischi. In particolare tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione e/o acquisizione al suo fair value, o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all'ammontare erogato o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi di transazione. I costi di transazione sono costituiti da costi incrementali che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione del credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Per costi incrementali si intendono quei costi che non sarebbero stati sostenuti se la società non avesse acquisito o erogato il credito. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nei casi in cui l'importo netto erogato non corrisponda al fair value dell'attività, a causa del minor tasso d'interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato su finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari all'attualizzazione dei flussi di cassa futuri ad un tasso di mercato. La differenza rispetto all'importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico.

I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore Area NPL.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS.

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.

Con riferimento alle esposizioni deteriorate del settore crediti commerciali si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti in sofferenza sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo al momento del passaggio a sofferenza. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi sulla base di elementi storici e di altre caratteristiche significative, nonché del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Ogni cambiamento successivo nell'importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione a conto economico di una rettifica di valore su crediti.

Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari del credito, viene appostata a conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni.

Le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente; l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario o, in caso di rapporti indicizzati, l'ultimo tasso contrattualmente applicato. Nel caso in cui alla fine del processo di valutazione analitica non sia emersa alcuna riduzione di valore, essi sono sottoposti a specifica valutazione collettiva.

Le inadempienze probabili di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Le esposizioni scadute deteriorate, così come definite dalle disposizioni di Banca d'Italia, sono sottoposte a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

I crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

Le esposizioni deteriorate attinenti al settore Area NPL sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

    1. all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
  • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
  • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
    1. in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
    1. il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati da un modello di simulazione dei flussi di cassa proprietario (punto 5), o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
    1. il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
    1. il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster

omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato;

    1. ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi Attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;
    1. ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
    1. nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), anche tale variazione viene iscritta nella voce Interessi Attivi;
    1. in caso di eventi di impairment, le variazioni del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo) vengono iscritte nella voce Rettifiche/riprese di valore su crediti; nel caso in cui siano state iscritte in precedenza rettifiche di valore, possono essere iscritte riprese di valore fino a concorrenza di tali svalutazioni, e l'eccedenza viene rilevata nella voce Interessi Attivi.

Le esposizioni relative ai crediti fiscali sono classificate fra i crediti in bonis, in quanto la controparte è la Pubblica Amministrazione.

Con riferimento alle esposizioni dei settori Corporate banking e Leasing si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti deteriorati (non-performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le operazioni di ristrutturazione di crediti deteriorati che prevedono la parziale o integrale conversione degli stessi in quote di capitale delle società affidate, sono valutate in funzione del fair value delle azioni ricevute a compensazione del proprio credito, come previsto dall'IFRIC 19; per la valutazione al fair value di tali azioni si applicano le metodologie proprie degli investimenti di capitale, in funzione della loro classificazione di bilancio.

Per le altre operazioni di rinegoziazione, la Banca procede alla cancellazione della posizione creditoria e alla rilevazione di una nuova attività finanziaria, quando le modifiche dei termini contrattuali risultano sostanziali.

Le operazioni di ristrutturazione riguardano posizioni creditorie vantate verso clienti in difficoltà finanziaria per le quali la rinegoziazione ha comportato una perdita finanziaria per la Banca; in tal caso, la svalutazione specifica viene determinata sulla base del tasso d'interesse originario.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono rilevate a conto economico.

Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infra annuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni
  • immobili
  • mobili ed arredi
  • macchine d'ufficio elettroniche
  • macchine e attrezzature varie
  • impianti fotovoltaici
  • automezzi
  • migliorie su beni di terzi

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

fabbricati: non superiore a 34 anni;
mobili: non superiore a 7 anni;
impianti elettronici: non superiore a 3 anni;
impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni;
altre: non superiore a 5 anni;
migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferte al Consolidato Fiscale - vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno

applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

12 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico.

Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato ed è successivamente fatto oggetto di misurazione al costo ammortizzato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie di nuova emissione sono considerati strumenti strutturati e comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto.

Alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento finanziario il valore determinato distintamente per una passività finanziaria senza clausola di conversione avente gli stessi flussi finanziari.

La passività finanziaria viene iscritta al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value. Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

18 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale - il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre

2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment".

La regola generale di contabilizzazione prevista dall'IFRS 2 per tale fattispecie prevede la contabilizzazione del costo tra le spese per il personale in contropartita di una riserva di patrimonio netto; la contabilizzazione del costo avviene pro rata nel periodo di maturazione ("vesting period") del diritto della controparte a ricevere il pagamento in azioni, ripartendo il costo in modo lineare nel periodo.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore DRL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello

strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti valutato al fair value è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine16). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

Per quanto attiene al portafoglio crediti dell'Area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative

16 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti del settore Area NPL.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 - Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 31.12.2017 31.12.2016
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE RICOR
RENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 35.425 189 - 39.893 7.500
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 430.908 14.339 11.302 355.626 16.586 2.017
4. Derivati di copertura - - - - - -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 430.908 49.764 11.491 355.626 56.479 9.517
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 38.171 - - 46.447 2.031
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 38.171 - - 46.447 2.031

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE RICOR
RENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività fi
nanziarie de
tenute
per la nego
ziazione
Attività fi
nanziarie
valutate
al
fair value
Attività fi
nanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immate
riali
1.
Esistenze iniziali
7.500 - 2.017 - - -
2.
Aumenti
276 - 10.398 - - -
2.1
Acquisti
- - 9.857 - - -
2.2
Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 541 - - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
276 - - - - -
3.
Diminuzioni
7.587 - 1.113 - - -
3.1 Vendite - - 1.111 - - -
3.2 Rimborsi 1.587 - - - - -
3.3 Perdite imputate a: -
3.3.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui Minusvalenze - - - - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X 1 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 6.000 - 1 - - -
4.
Rimanenze finali
189 - 11.302 - - -

Le altre variazioni in diminuzione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferiscono alla chiusura di una posizione all'interno di una più ampia transazione con una controparte terza.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al
fair value
Derivati di
copertura
1.
Esistenze iniziali
2.031 - -
2.
Aumenti
- - -
2.1
Emissioni
- - -
2.2
Perdite imputate a:
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui Minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3
Trasferimenti da altri livelli
- - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - -
3.
Diminuzioni
2.031 - -
3.1 Rimborsi 2.031 - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a:
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui Plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4.
Rimanenze finali
- - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al fair 31.12.2017 31.12.2016
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - - -
2. Crediti verso banche 1.777.876 - - 1.777.876 1.393.358 - - 1.393.358
3. Crediti verso clientela 6.435.806 - 6.571.304 5.928.212 - - 5.957.897
4. Attività materiali detenute a scopo di in
vestimento
720 - - 880 720 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 8.214.402 - - 8.350.060 7.322.290 - - 7.352.181
1. Debiti verso banche 791.977 - - 791.977 503.964 - - 503.964
2. Debiti verso clientela 5.293.188 - - 5.294.394 5.045.136 - 5.065.578
3. Titoli in circolazione 1.639.994 88.768 712.400 850.309 1.488.556 83.173 - 1.405.334
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.725.159 88.768 712.400 6.936.680 7.037.656 83.173 - 6.974.876

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2017 31.12.2016
a) Cassa 50 34
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 50 34

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 35.425 189 - 39.893 7.500
1.1 di negoziazione - 35.425 189 - 39.893 7.500
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 35.425 189 - 39.893 7.500
Totale (A+B) - 35.425 189 - 39.893 7.500

Le attività e le passività finanziarie di negoziazione in essere al 31 dicembre 2017 sono relative a contratti su tassi di interesse, negoziati dalla società incorporata Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Tutte le posizioni in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2017 31.12.2016
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti: - -
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A - -
B. Strumenti derivati
a) Banche
- fair value 17.373 4.340
b) Clientela
- fair value 18.241 43.053
Totale B 35.614 47.393
Totale (A+B) 35.614 47.393

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 427.833 - 43 353.150 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 427.833 - 43 353.150 - -
2. Titoli di capitale 3.075 10.223 1.646 2.476 12.647 2.017
2.1 Valutati al fair value 3.075 10.223 1.646 2.476 12.647 2.017
2.2 Valutati al costo - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - 4.116 9.613 - 3.939 -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 430.908 14.339 11.302 355.626 16.586 2.017

Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti a titoli di Stato italiani a tasso variabile prevalentemente riferiti a BTP Italia. L'incremento rispetto al precedente esercizio è principalmente conseguenza degli acquisti effettuati nel periodo.

I "titoli di capitale" si riferiscono a partecipazioni di minoranza, la cui variazione è dovuta all'adeguamento del relativo fair value nonché alla cessione della partecipazione nella Cassa di Risparmio di Cesena detenuta attraverso lo Schema Volontario del FITD.

Le quote di O.I.C.R. si incrementano sia a seguito di una nuova acquisizione sia a seguito di un'operazione di ristrutturazione di una posizione deteriorata.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Titoli di debito 427.876 353.150
a) Governi e Banche Centrali 427.833 353.150
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti 43 -
2. Titoli di capitale 14.944 17.140
a) Banche 22 1.135
b) Altri emittenti: 14.922 16.005
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie 10.203 8.878
- imprese non finanziarie 4.719 7.127
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 13.729 3.939
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 456.549 374.229

Sezione 6 – Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Tipologia operazioni / Valori VB FV
Livello 1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
VB FV
Livello
1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.347.384 - - 1.347.384 1.063.831 - - 1.063.831
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 37.370 X X X 1.019.000 X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri 1.310.014 X X X 44.831 X X X
B. Crediti verso banche 430.492 - - 430.492 329.527 - - 329.527
1. Finanziamenti 430.492 - - X 329.527 - - X
1.1 Conti correnti e depositi liberi 324.947 X X X 239.590 X X X
1.2 Depositi vincolati 102.836 X X X 88.034 X X X
1.3 Altri finanziamenti: 2.709 - - - 1.903 - - -
- Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
- Leasing finanziario 601 X X X 1 X X X
- Altri 2.108 X X X 1.902 X X X
2. Titoli di debito - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito - X X X - X X X
Totale 1.777.876 - - 1.777.876 1.393.358 - - 1.393.358

Legenda FV= fair value

VB= valore di bilancio

L'impiego di risorse finanziarie disponibili presso altri istituti di credito non rappresenta un'attività core business per il Gruppo; l'eccedenza di liquidità è volta a garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria nonché la liquidità necessaria per cogliere eventuali opportunità di mercato.

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

Sezione 7 – Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

3
1.
1
2.
2
0
1
7
3
1.
1
2.
2
0
1
6
T
ip
log
ia
ion
i
/
Va
lor
i
o
op
era
z
Va
lor
d
i
b
i
lan
io
e
c
Fa
ir v
lue
a
Va
lor
d
i
b
i
lan
io
e
c
Fa
ir v
lue
a
No
n
De
ter
ior
i
t
a
L
1
L
2
L
3
No
n de
De
ter
ior
i
t
a
L
1
L
2
L
3
de
ter
ior
t
i
a
Ac
is
ta
t
i
q
u
A
l
tr
i
ter
ior
t
i
a
Ac
is
ta
t
i
q
u
A
l
tr
i
F
ina
iam
i
t
nz
en
5.
1
8
4.
5
6
7
7
9
8.
2
7
6
4
0
6.
4
4
6
X X X 4.
9
5
6.
0
5
1
5
6
2.
3
2
9
3
9
9.
9
4
8
X X X
Co
1.
t
i co
t
i
n
rre
n
5
6.
1
6
0
5
1.
3
0
3
2
9.
5
7
5
X X X 5
1.
1
7
4
2
5.
1
1
2
1
2.
0
7
2
X X X
2.
Pro
t
i co
tro
ter
ine
t
t
iv
i
n
n
m
a
- - - X X X - - - X X X
3.
Mu
tu
i
9
7
4.
6
0
5
6
4.
1
0
3
1
7
0.
5
9
8
X X X 7
2
4.
7
0
8
3.
4
6
6
1
5
4.
4
6
7
X X X
4.
Ca
te
d
i cr
d
i
to,
t
i
t
i p
r
e
p
res
ers
o
l
i e
ion
i
de
l q
in
to
na
ce
ss
u
8.
3
5
3
3
8
7.
7
2
7
9
1
2
X X X 1
5.
5
2
1
3
0
5.
6
9
7
1.
7
2
2
X X X
Le
ing
f
ina
iar
io
5.
as
nz
1.
0
1
0.
6
1
4
2
5
9
9.
7
8
5
X X X 8
1
4.
9
1
4
2
4
0
1
2.
9
4
7
X X X
6.
Fa
tor
ing
c
2.
6
1
1.
9
0
8
- 1
7
1.
7
8
4
X X X 2.
7
1
1.
3
4
0
- 1
8
0.
2
4
4
X X X
7.
A
l
tr
i
f
ina
iam
t
i
nz
en
5
2
2.
9
2
7
2
9
4.
8
8
4
2
3.
7
9
2
X X X 6
3
8.
3
9
4
2
2
7.
8
1
4
3
8.
4
9
6
X X X
T
i
l
i
d
i
de
b
i
to
to
4
6.
5
1
7
- - X X X - - 9.
8
8
4
X X X
8
T
i
l
i s
i
to
tru
t
tur
t
a
- - - X X X - - - X X X
9
A
l
tr
i
t
i
to
l
i
d
i
de
b
i
to
4
6.
1
5
7
- - X X X - - 9.
8
8
4
X X X
To
ta
le
2
3
1.
0
8
4
5.
9
8.
2
6
7
7
4
0
6.
4
4
6
- - 6.
5
7
1.
3
0
4
4.
9
5
6.
0
5
1
5
6
2.
3
2
9
4
0
9.
8
3
2
- - 5.
9
5
7.
8
9
7

I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità dell'area NPL. L'attività di tale settore è per sua natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto i crediti sono esposti tra le sofferenze e le inadempienze probabili. In particolare, tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
1. Titoli di debito: 46.517 - - - - 9.884
a) Governi - - - - - -
b) Altri enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti 46.517 - - - - 9.884
- imprese non finanziarie 5.009 - - - - 9.884
- imprese finanziarie 41.508 - - - - -
- assicurazioni - - - - - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 5.184.567 798.276 406.446 4.956.051 562.329 399.948
a) Governi 122.276 - 14.522 95.011 - 11.484
b) Altri enti pubblici 622.604 6 39.763 799.917 1 42.229
c) Altri soggetti 4.439.687 798.270 352.161 4.061.123 562.328 346.235
- imprese non finanziarie 3.653.244 70.529 279.681 3.344.966 27.595 280.942
- imprese finanziarie 154.837 578 36.915 72.206 99 29.969
- assicurazioni 16 1 - - - -
- altri 631.590 727.162 35.565 643.951 534.634 35.324
Totale 5.231.084 798.276 406.446 4.956.051 562.329 409.832

7.4 Leasing finanziario

Canoni minimi futuri Valore attuale dei canoni
minimi futuri
Entro 1 anno 346.480 298.372
Tra 1 e 5 anni 756.652 710.715
Oltre 5 anni 7.451 7.325
Totale 1.110.583 1.016.412
Utili finanziari differiti - -
Fondo svalutazione crediti (15.580) (15.580)
Crediti iscritti in bilancio 1.095.003 1.000.832

I valori riportati si riferiscono alle operazioni di IFIS Leasing.

Sezione 12 - Attività materiali – Voce 120

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Attività di proprietà 123.564 105.877
a) terreni 35.892 35.892
b) fabbricati 61.551 62.735
c) mobili 1.924 1.780
d) impianti elettronici 5.000 4.298
e) altre 19.197 1.172
2. Attività acquisite in leasing finanziario 3.597 3.751
a) terreni - -
b) fabbricati 3.597 3.718
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - 33
Totale 127.161 109.628

L'incremento della voce rispetto alla fine del 2016 è riconducibile principalmente al contributo fornito da Two Solar Park 2008 S.r.l..

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, due immobili di Milano sede di distaccata della società e di alcune società del Gruppo.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

12.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31.12.2017 31.12.2016
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di Fair value
Bilancio L1 L2 L3 Bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 720 - - 880 720 - - 926
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 720 - - 880 720 - - 926
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 720 - - 880 720 - - 926

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2017
A. Esistenze iniziali lorde 35.892 86.330 10.932 24.367 2.181 159.702
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (19.877) (9.152) (20.069) (976) (50.074)
A.2 Esistenze iniziali nette 35.892 66.453 1.780 4.298 1.205 109.628
B. Aumenti - 477 488 2.101 19.082 22.148
B.1 Acquisti - 477 488 2.101 19.082 22.148
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - - - - 17.732 17.732
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - (1.782) (344) (1.399) (1.089) (4.614)
C.1 Vendite - - (3) (4) (193) (200)
C.2 Ammortamenti - (1.782) (341) (1.358) (896) (4.377)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate - - - - - -
a:
a) patrimonio netto
- - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - (37) - (37)
D. Rimanenze finali nette 35.892 65.148 1.924 5.000 19.197 127.161
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 21.577 9.374 20.681 2.102 53.734
D.2 Rimanenze finali lorde 35.892 86.725 11.298 25.681 21.299 180.895
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

12.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2017
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 720
E. Valutazione al fair value - 880

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31.12.2017 31.12.2016
Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 834 X 799
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 834 X -
A.1.2 di pertinenza dei terzi x - X -
A.2 Altre attività immateriali 23.649 - 14.182 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 23.649 - 14.182 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 23.649 - 14.182 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 23.649 834 14.182 799

L'avviamento, pari a euro 834 mila euro, deriva dal processo di consolidamento integrale della controllata polacca IFIS Finance Sp. Z o. o..

Per il suddetto avviamento si è proceduto alla verifica dell'adeguatezza di iscrizione ai sensi dello IAS 36 (impairment test). Ai fini di tale verifica, l'avviamento è stato attribuito all'unità generatrice di flussi finanziari corrispondente alla società IFIS Finance nel suo insieme, in quanto essa rappresenta un segmento di attività autonomo non ulteriormente scomponibile. La valutazione è stata effettuata applicando il metodo del valore d'uso sulla base della proiezione dei flussi finanziari attesi per un periodo esplicito di 5 anni attualizzati sulla base della stima del costo del capitale della società determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model. I flussi finanziari attesi sono stati desunti dall'ultimo Piano Industriale approvato e dalle proiezioni finanziarie costruite sulla base dei trend di crescita medi della controllata. Il Terminal value (rendita perpetua) è stato determinato assumendo come replicabile l'ultimo flusso finanziario netto del periodo di pianificazione esplicito. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

È stata infine condotta un'analisi di sensitività in funzione del costo del capitale utilizzando un range di variazione pari al 5%: il test effettuato con la metodologia di controllo ha altresì confermato la tenuta del valore iscritto.

La variazione del valore dell'avviamento rispetto all'esercizio precedente è da attribuire all'effetto della variazione dei cambi di fine periodo.

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2017 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

13.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avvia
mento
Altre attività
immateriali:
generate interna
mente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
31.12.2017
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 799 - - 14.182 - 14.981
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette 799 - - 14.182 - 14.981
B. Aumenti 35 - - 16.219 - 16.254
B.1 Acquisti - - - 16.219 - 16.219
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - - -
- a conto economico - - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive 35 - - - - 35
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - 6.752 - 6.752
C.1 Vendite - - - 2.016 - 2.016
C.2 Rettifiche di valore - - - 4.736 - 4.736
- Ammortamenti - - - 4.736 - 4.736
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto - - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto - - - - - -
- a conto economico - - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 834 - - 23.649 - 24.483
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -
E. Rimanenze finali lorde 834 - - 23.649 - 24.483
F. Valutazione al costo - - - - - -

Legenda

Def: a durata definita Indef: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

Sezione 14 – Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 140 dell'attivo e voce 80 del passivo

14.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2017 31.12.2016
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 214.642 192.310
Perdite fiscali pregresse riportabili 91.395 0
ACE - Aiuto alla crescita economica riportabile 25.032 0
Differenze da PPA 15.801 253.030
Crediti verso clientela 3.095 42.978
Beni strumentali noleggio 1.981 1.460
Fondi per rischi e oneri 11.588 1.209
Altre 3.780 2.193
Totale 367.314 493.180

Le attività per imposte anticipate pari a 367,3 milioni sono così classificabili: 214,6 milioni per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, 91,4 milioni per perdite fiscali pregresse riportabili e rinvenienti dalle operazioni di acquisizione di Interbanca e IFIS Factoring, 25 milioni per ACE riportabile e per la restante parte sono riferibili a disallineamenti fiscali tra cui il residuo di quello rilevato in sede di business combination per la sola controllata IFIS Leasing (15,8 milioni) che verrà rilasciato con la fusione nel 2018. La voce Altre include differenze temporanee su vari costi a deducibilità differita.

La diminuzione delle imposte Anticipate per 125,9 è dovuto essenzialmente al riallineamento della voce Differenze da PPA (crediti) a seguito della fusione di Interbanca.

Si rammenta infine che, per effetto degli accordi di Consolidamento fiscale in essere, le imposte anticipate sul risultato fiscale di periodo è stato rilevato tra le Altre Attività quale Credito verso la Scogliera per circa 54,1 milioni di euro.

14.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2017 31.12.2016
Crediti verso clientela 27.121 13.293
Attività materiali 9.001 9.433
Titoli disponibili per la vendita 1.798 394
Altre 679 1.314
Totale 38.599 24.434

La voce imposte differite include 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9 milioni di euro sulla rivalutazione dell'immobile di Milano e per 3 milioni su altri disallineamenti di crediti commerciali.

14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 492.643 39.359
2. Aumenti 21.602 458.021
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 20.559 7.494
a) relative a precedenti esercizi 814 30
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 19.745 7.464
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale 1.043 450.527
3. Diminuzioni 147.349 4.737
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 137.031 4.737
a) rigiri 137.031 4.737
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 10.318 -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 10.318 -
b) altre - -
4. Importo finale 366.896 492.643

Con riferimento alle variazioni delle Imposte anticipate (in contropartita del conto economico) si specifica che:

  • tra le variazioni in aumento sono state incluse le Imposte Anticipate rinvenienti dall'inclusione nel perimetro di consolidamento della società TWO Solar Park per circa 1 milione di euro

  • non sono state incluse le Imposte Anticipate relative al risultato fiscale del periodo in quanto contabilizzate tra le altre attività come Credito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera per effetto degli accordi di consolidamento in vigore per circa 54,1 milioni di euro.

14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 191.417 -
2. Aumenti 37.091 191.417
2.1 Altre variazioni 37.091 191.417
3. Diminuzioni 13.852 -
3.1 Rigiri 3.534 -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta 10.318 -
a) derivante da perdite di esercizio 9.242 -
b) derivante da perdite fiscali 1.076 -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 214.656 191.417

14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 23.219 15.643
2. Aumenti 18.095 9.561
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 18.017 99
a) relative a precedenti esercizi 9.679 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 8.338 99
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 78 -
Operazioni di aggregazione aziendale - 9.462
3. Diminuzioni 4.514 1.985
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 4.514 695
a) rigiri 4.435 694
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 79 1
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 1.290
4. Importo finale 36.800 23.219

14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 537 63
2. Aumenti - 584
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 104
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 104
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale - 480
3. Diminuzioni 119 110
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 119 110
a) rigiri 98 110
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre 21 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 418 537

14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 1.215 5.753
2. Aumenti 662 835
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 662 268
a) relative a precedenti esercizi - 17
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 662 251
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale - 567
3. Diminuzioni 78 5.373
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - 5.373
a) rigiri - 5.373
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 78 -
4. Importo finale 1.799 1.215

Sezione 16 - Altre attività – Voce 160

16.1 Altre attività: composizione

31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Crediti verso Erario 48.966 57.737
Ratei a risconti attivi 59.609 39.905
Depositi cauzionali 1.480 1.211
Altre partite diverse 162.922 160.490
Totale 272.977 259.343

I crediti verso l'erario includono per 5,7 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati relativamente all'imposta di bollo assolta in modo virtuale, 9,9 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio su contenzioso fiscale pendente e per 24,5 milioni di euro di crediti IVA rivenienti della liquidazione di gruppo per l'esercizio 2017 e riportabile nell'esercizio successivo.

Le altre partite diverse includono per 107,7 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., per 54,1 milioni di euro relativi al risultato fiscale dell'esercizio trasferito alla Consolidante in applicazione del consolidato fiscale e per 53,6 milioni di euro relativi crediti IRES chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi. Si segnala infine che la voce ratei e risconti include 38,3 milioni di euro di costi sospesi legati alla gestione giudiziale delle pratiche dell'Area NPL in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione somme da parte del giudice.

PASSIVO

Sezione 1 – Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2017 31.12.2016
1. Debiti verso banche centrali 699.585 1.179
2. Debiti verso banche 92.392 502.785
2.1 Conti correnti e depositi liberi 20.778 55.480
2.2 Depositi vincolati 38.205 396.419
2.3 Finanziamenti 33.409 50.886
2.3.1 Pronti contro termine passivi - 50.886
2.3.2 Altri 33.409 -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti - -
Totale 791.977 503.964
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 791.977 503.964
Totale fair value 791.977 503.964

I Debiti verso banche aumentano sostanzialmente per la nuova tranche TLTRO sottoscritta per nominali 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017. Risultano corrispondentemente in diminuzione i depositi vincolati presso altre banche.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2017 31.12.2016
1. Conti correnti e depositi liberi 1.174.477 931.879
2. Depositi vincolati 4.106.828 3.824.401
3. Finanziamenti 3.607 275.987
3.1 pronti contro termine passivi - 270.314
3.2 altri 3.607 5.673
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 8.276 12.869
Totale 5.293.188 5.045.136
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 5.294.394 5.065.578
Totale fair value 5.294.394 5.065.578

I conti correnti e i depositi liberi in essere al 31 dicembre 2017 includono la raccolta effettuata con il conto deposito rendimax libero e con il conto corrente online contomax, rispettivamente per 916,5 milioni e per 29,8 milioni; la sottovoce depositi vincolati rappresenta la raccolta effettuata mediante rendimax, contomax vincolati e time deposit vincolati.

I Pronti contro termine passivi presenti al 31 dicembre 2016 effettuati con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia e aventi come sottostante Titoli di Stato sono stati estinti nel corso del 2017.

Si evidenzia che la Banca non effettua operazioni denominate "term structured repo".

Gli altri finanziamenti sono relativi al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 come dettagliato al successivo paragrafo 2.5.

La voce altri debiti si riferisce principalmente a debiti verso clienti cedenti portafogli di crediti fiscali o non performing con regolazione del prezzo differita.

2.5 Debiti per leasing finanziario

31.12.2017 31.12.2016
Debiti per leasing finanziario 3.607 3.802

Il debito suesposto è relativo per 3,6 milioni al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede dell'area NPL fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro. L'immobile verrà a breve utilizzato come ulteriore sede operativa del settore Area NPL.

Sezione 3 – Titoli in circolazione – Voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Tipologia titoli/Valori Valore Fair value Valore Fair value
bilancio Livello
1
Livello
2
Livello
3
bilancio Livello
1
Livello
2
Livello
3
A. Titoli
1. Obbligazioni 1.639.414 88.768 712.400 849.729 1.487.831 83.173 - 1.404.609
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 1.639.414 88.768 712.400 849.729 1.487.831 83.173 - 1.404.609
2. Altri titoli 580 - - 580 725 - - 725
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 580 - - 580 725 - - 725
Totale 1.639.994 88.768 712.400 850.309 1.488.556 83.173 - 1.405.334

I Titoli in circolazione comprendono, per capitale e interessi, l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 300,9 milioni di euro nonché il bond Tier 2 di 401,5 milioni emesso a metà ottobre.

I Titoli in circolazione includono inoltre 87,0 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari e 580 mila euro relativi a certificati di deposito emessi dalla società incorporata Interbanca S.p.A..

La voce comprende infine, per complessivi 850,0 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione posta in essere a fine 2016, risultanti dal consolidamento del veicolo stesso al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 401,5 milioni.

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Tipologia operazioni / FV FV
Valori VN Livello
1
Livello
2
Livello
3
FV * VN Livello
1
Livello
2
Livello
3
FV *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 38.171 - - 46.447 2.031
1.1 Di negoziazione X - 38.171 - X X - 46.447 2.031 X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B - 38.171 - - 46.447 2.031
Totale (A+B) X - 38.171 - X X - 46.447 2.031 X

Legenda

FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Le passività indicate al livello 3 sono riferite ad operazioni di cross currency swap in essere con altri istituti di credito.

Sezione 8 – Passività fiscali – Voce 80

Si veda la sezione 14 dell'attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2017 31.12.2016
Debiti verso fornitori 59.756 58.878
Debiti verso il personale 9.331 22.105
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 14.804 17.934
Somme a disposizione della clientela 33.022 13.375
Ratei e risconti passivi 12.546 12.082
Altri debiti 239.084 212.951
Totale 368.543 337.325

La voce debiti verso il personale contiene i premi spettanti all'Alta Direzione, anche maturati nei precedenti esercizi, soggetti a pagamento differito. Contiene inoltre il debito per ferie maturate dal personale dipendente e non godute.

Gli altri debiti si riferiscono, per circa 140 milioni di euro, all'ammontare delle partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, per 22 milioni di euro a disposizioni di bonifico con uscita non ancora regolata e per 15,6 milioni di euro a rettifiche di valore su garanzie rilasciate.

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2017 31.12.2016
A. Esistenze iniziali 7.660 1.453
B. Aumenti 263 6.546
B.1 Accantonamento dell'esercizio 65 195
B.2 Altre variazioni 198 57
Operazioni di aggregazione aziendale - 6.294
C. Diminuzioni 373 339
C.1 Liquidazioni effettuate 97 131
C.2 Altre variazioni 276 208
D. Rimanenze finali 7.550 7.660
Totale 7.550 7.660

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2016.

11.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all'1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2017 31.12.2016
1 Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi per rischi ed oneri 21.641 24.318
2.1 controversie legali 15.463 9.577
2.2 oneri per il personale 1.604 3.687
2.3 altri 4.574 11.054
Totale 21.641 24.318

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/Componenti 31.12.2017
Fondi di quiescenza Altri fondi
A. Esistenze iniziali - 24.318
B. Aumenti - 9.013
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 8.613
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
B.4 Altre variazioni - -
Operazioni di aggregazione aziendale - 400
C. Diminuzioni - 11.690
C.1 Utilizzo nell'esercizio - 8.315
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
C.3 Altre variazioni - 3.375
D. Rimanenze finali - 21.641

12.4 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con l'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per 7,2 milioni di euro costituiti da 22 controversie legate ai Crediti Commerciali per 7,1 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 25,8 milioni di euro) e da 7 controversie legate a crediti del settore Area NPL per 74 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 147 mila).

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per 8,3 milioni di euro costituiti da 35 controversie in capo a IFIS Leasing e IFIS Rental per 4,8 milioni di euro e da 9 controversie in capo alla ex Interbanca per 3,5 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Non vi sono Altri fondi in essere al 31 dicembre 2017.

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 pari a 2,5 milioni di euro era connesso all'accantonamento di commissioni che sono state corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2017 sono in essere fondi per 6,2 milioni di euro costituiti da 1,6 milioni di euro per oneri legati al personale e 4,6 milioni di euro quali altri fondi, tra i cui rilevano 3,3 milioni per indennità di clientela e 0,6 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2017 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 2,0 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 14 controversie di cui n. 13 per 1,9 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali e n.1 in ambito giuslavoristico per 54 mila euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti della ex Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale la ex Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, della ex Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro. Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti della ex Interbanca.

Il Tribunale ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici contro l'ex Interbanca. Nel giudizio di primo grado, che prosegue nei confronti degli altri convenuti e della ex Interbanca per le residue domande, è in corso una consulenza tecnica, nella quale il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici. Le Procedure, insoddisfatte dell'esito della consulenza, hanno depositato un'istanza di rinnovazione/integrazione, rigettata dal Tribunale cha ha solo disposto alcuni approfondimenti tecnici. La prossima udienza è fissata il 10 aprile 2018.

Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado favorevole alla Società, ma la Corte d'Appello ha confermato la decisione già presa con sentenza passata in giudicato.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui la ex Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004. L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti della ex Interbanca e di tre suoi ex

dipendenti per far accertare una loro presunta responsabilità solidale e per sentirli condannare al risarcimento dei danni dovuti a un'operazione di scissione, in danno dei creditori, in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro. Nel corso del 2013, è stata estesa nei confronti anche della ex Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solidale di circa 3,5 miliardi di euro per danno ambientale e il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sono intervenuti a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice. Con sentenza in data 10 febbraio 2016 il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile l'intervento dei sopracitati Ministeri e ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti di Interbanca e dei suoi ex dipendenti.

Nel mese di marzo 2016 i Ministeri e la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello. Nel novembre 2016 la ex Interbanca ed i suoi ex dipendenti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice che ha rinunciato all'azione e alle domande promosse. Il procedimento prosegue nei confronti dei Ministeri. La causa è stata rinviata all'udienza del 20 giugno 2018 per la precisazione delle conclusioni.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, alla ex Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava la ex Interbanca e le altre società destinatarie ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società. Con sentenza del 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso della ex Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. L'udienza per la trattazione del merito della controversia è stata fissata per il prossimo 14 giugno 2018.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Si dà atto del ricevimento in data 23 dicembre 2016 di un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: ex Interbanca Spa (ora fusa in Banca IFIS Spa) e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2012 sono state accertate maggiori ritenute per circa 72,5 milioni di euro in capo alla incorporata Interbanca Spa e circa 44,6 milioni in capo a IFIS Leasing Spa.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

Società coinvolta: IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2012.

Per le annualità 2004/2012 sono state accertate maggiori imposte per 818 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa.

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative alla ex Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Sezione 15 – Patrimonio del gruppo – Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220

15.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2017 31.12.2016
190 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
200 Azioni proprie (in migliaia di euro) 3.168 3.187
Numero azioni proprie 377.829 380.151

15.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (380.151) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.430.944 -
B. Aumenti 2.322- -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 2.322- -
C. Diminuzioni -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.433.266 -
D.1 Azioni proprie (+) 377.829 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

15.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2017 31.12.2016
Riserva legale 10.762 10.762
Riserva straordinaria 385.863 357.955
Altre riserve 636.116 9.685
Totale riserve di utili 1.032.741 378.402
Riserva acquisto azioni proprie 3.168 3.187
Riserva futuro acquisto azioni proprie - -
Altre riserve 2.246 2.246
Totale voce 170 riserve 1.038.155 383.835

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013), la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2012 e ancora posseduti al 31 dicembre 2013. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 7,4 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. sorge l'obbligo in capo alla incorporante di ricostituire, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca IFIS e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2017 31.12.2016
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 320.300 191.585
a) Banche 18 11
b) Clientela 320.282 191.574
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 40 -
a) Banche - -
b) Clientela 40 -
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 152.021 225.585
a) Banche - -
i) a utilizzo certo - -
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 152.021 225.585
i) a utilizzo certo 52.027 77.883
ii) a utilizzo incerto 99.994 147.702
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 10.850 145.290
Totale 483.211 562.460

Le garanzie rilasciate di natura finanziaria verso clientela sono sostanzialmente riferite alla garanzia rilasciata a favore di cedenti per crediti fiscali incassati.

Gli altri impegni si riferiscono ai margini di fido disponibili sui conti correnti della clientela.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2017 31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 427.833 30.117
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche 53.637 -
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono riferite a titoli di stato a garanzia dell'operazione di finanziamento presso l'Eurosistema.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 3.358.955
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1.044.868
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli 1.044.868
c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.044.868
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 2.314.087
4. Altre operazioni -

Parte C- Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
31.12.2017 31.12.2016
1 Attività finanziarie detenute per la negozia - - - - -
2 zione
Attività finanziarie valutate al fair value
- - - - -
3 Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.564 - - 6.564 11.083
4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
5 Crediti verso banche - 2.411 86 2.497 463
6 Crediti verso clientela 1.047 519.698 19.267 540.012 313.799
7 Derivati di copertura X X - - -
8 Altre attività X X 426 426 93
Totale 7.611 522.109 19.779 549.499 325.438

L'incremento negli interessi relativi ai crediti verso la clientela è da attribuirsi principalmente al processo di consolidamento dell'ex Gruppo Interbanca sui 12 mesi e all'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci della incorporata Interbanca e di IFIS Leasing.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2017
31.12.2016
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 7.704 10.324

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

31.12.2017 31.12.2016
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 52.254 3.039

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31.12.2017 31.12.2016
1 Debiti verso banche centrali (5.381) X - (5.381) (1.901)
2 Debiti verso banche (2.666) X - (2.666) (1.467)
3 Debiti verso clientela (87.839) X (3) (87.842) (50.128)
4 Titoli in circolazione X (11.159) - (11.159) (3.439)
5 Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6 Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7 Altre passività e fondi X X - - (320)
8 Derivati di copertura X X - - -
Totale (95.886) (11.159) (3) (107.048) (57.255)

Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria "debiti" si riferiscono per 72,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017 alla raccolta retail effettuata principalmente tramite il conto deposito Rendimax e Contomax.

Gli interessi passivi su titoli in circolazione si riferiscono per 9,7 milioni di euro ai costi del funding delle operazioni di cartolarizzazione effettuate a fine 2016 come meglio descritte nella Parte E della presente Nota integrativa.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2017 31.12.2016
Interessi passivi su passività in valuta (422) (293)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

31.12.2017 31.12.2016
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario (3) (64)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) garanzie rilasciate 1.951 38
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 7.582 558
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli 599 359
3.1. individuali 599 359
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - -
7. attività di ricezione e trasmissione ordini - -
8. attività di consulenza - -
8.1. in materia di investimenti - -
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 6.983 199
9.1. gestioni di portafogli - -
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi - 199
9.3. altri prodotti 6.983 -
d) servizi di incasso e pagamento 728 987
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 1.984 165
f) servizi per operazioni di factoring 54.336 53.565
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 783 1.129
j) altri servizi 19.533 2.964
Totale 86.897 59.406

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) garanzie ricevute (756) (202)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (95) (96)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute (1) -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (94) (96)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (3.043) (2.956)
e) altri servizi (9.238) (15.041)
Totale (13.132) (18.295)

La voce si riferisce a commissioni derivanti dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a factors corrispondenti.

A dicembre 2016, la voce altri servizi includeva per 12,5 milioni di euro le commissioni up-front relative alle cartolarizzazioni factoring, leasing e lending sottoscritte nel mese di dicembre 2016.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Proventi dendi
Divi
Proventi
quote di
O.I.C.R.
Dividendi Proventi
quote di
O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 48 - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - - X -
Totale 48 - - -

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negozia
zione (B)
Minusva
lenze (C)
Perdite da
negozia
zione (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (5.049)
4. Strumenti derivati 24.944 15.672 (8.469) (15.849) 16.298
4.1 Derivati finanziari: 24.944 15.672 (8.469) (15.849) 16.298
- Su titoli di debito e tassi di interesse 24.944 15.672 (8.469) (15.849) 16.298
- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 24.944 15.672 (8.469) (15.849) 11.249

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - - - - -
2. Crediti verso clientela 19.020 (4) 19.016 44.809 (280) 44.529
3. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
7.571 (992) 6.579 8.643 (3.165) 5.478
3.1 Titoli di debito 7.571 (428) 7.143 8.643 (3.165) 5.478
3.2 Titoli di capitale - (564) (564) - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute
sino - - - - - -
alla scadenza
Totale attività 26.591 (996) 25.595 53.452 (3.445) 50.007
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività - - - - - -

Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati attraverso la cessione di portafogli di crediti del settore Area NPL, come commentato nel paragrafo Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Gli utili da cessione di titoli di debito si riferisce alla cessione di titoli di stato e di titoli emessi da istituti di credito avvenuta nell'esercizio.

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore
Riprese di valore
(1)
(2)
Specifiche Totale Totale
Operazioni/
componenti reddituali
Cancellazioni Altre Di
portafo
glio
Specifiche
A
B
Di
portafoglio
31.12.201
7
31.12.201
6
A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- finanziamenti - - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (52.974) (77.369) (8.699) 14.571 56.863 2.365 13.398 (51.845) (54.882)
Crediti deteriorati
acquistati
- - - - 9.119 - - 9.119 (34.358)
- finanziamenti - - X - 9.119 X X 9.119 (34.358)
- titoli di debito - - X - - X X - -
Altri crediti (52.974) (77.369) (8.699) 14.571 47.744 2.365 13.398 (60.964) (20.524)
- finanziamenti (52.974) (75.654) (8.699) 14.571 47.744 2.365 13.398 (59.249) (20.524)
- titoli di debito - (1.715) - - - - - (1.715) -
C. Totale (52.974) (77.369) (8.699) 14.571 56.863 2.365 13.398 (51.845) (54.882)

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti si riferiscono per 33,6 milioni al settore Crediti commerciali, per 33,5 milioni al settore Area NPL, per 8,0 milioni di euro al settore del Leasing e 0,3 milioni di euro al settore Crediti Fiscali; il settore Corporate Banking rileva invece riprese di valore nette su crediti pari a 23,3 milioni di euro derivanti in particolare da alcune posizioni individualmente significative; analogamente il settore Governace e Servizi rileva riprese di valore nette per 0,3 milioni.

Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati dei trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy, come meglio dettagliato nel Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Le rettifiche e le riprese di valore includono l'effetto "time value" che deriva dal processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
(2)
Operazioni/
Componenti reddituali
Specifiche Specifiche Totale
31.12.2017
Totale
31.12.2016
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - (571) - - (571) -
B. Titoli di capitale - (1.470) X X (1.470) (4.356)
C. Quote OICR - - X - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (2.041) - - (2.041) (4.356)

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita sono relative a rettifiche di valore apportate a titoli non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/ Componenti Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
reddituali Specifiche Di 31.12.2017 31.12.2016
Cancel Di por Specifiche portafoglio
lazioni tafoglio
Altre
B A B
A. Garanzie rilasciate - (12) - - 5.326 - 291 5.605 5
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - (12) - - 5.326 - 291 5.605 5

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180

11.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2017 31.12.2016
1) Personale dipendente (93.756) (61.880)
a) salari e stipendi (67.575) (41.144)
b) oneri sociali (17.933) (11.313)
c) indennità di fine rapporto - (2.047)
d) spese previdenziali (116) (9)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (4.426) (195)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (318) (48)
- a contribuzione definita (318) (48)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (3.388) (7.124)
2) Altro personale in attività (153) (123)
3) Amministratori e sindaci (4.378) (3.993)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Rimborsi spese distaccati 59 127
6) Rimborsi spese di terzi distaccati (23) (9)
Totale (98.251) (65.878)

Le spese per il personale si incrementano del 49,1%. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a fine 2017 è di 1.470 risorse contro 1.323 risorse al 31 dicembre 2016, +11,1%.

La sottovoce indennità di fine rapporto include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza. La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale si riferisce invece alla rivalutazione del fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.

Nella sottovoce altri benefici a favore dei dipendenti sono rilevati i corsi di formazione e aggiornamento del personale.

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2017 31.12.2016
Personale dipendente: 1.396,5 1.023,5
a) dirigenti 59,0 43,5
b) quadri direttivi 421,5 275,0
c) restante personale dipendente 916,0 705,0
Altro personale - -

11.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Spese per servizi professionali (48.001) (56.995)
Legali e consulenze (30.085) (25.511)
Revisione (453) (428)
Servizi in outsourcing (17.463) (31.056)
Imposte indirette e tasse (27.422) (14.882)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (77.197) (54.399)
Assistenza e noleggio software (20.220) (5.550)
Spese per informazione clienti (12.876) (11.376)
FITD e Resolution fund (8.753) (9.561)
Spese spedizione e archiviazione documenti (7.326) (5.254)
Spese relative agli immobili (6.245) (4.667)
Transitional services agreement (3.373) (487)
Gestione e manutenzione autovetture (3.314) (2.407)
Pubblicità e inserzioni (3.061) (3.769)
Spese telefoniche e trasmissione dati (2.840) (1.923)
Viaggi e trasferte del personale (2.410) (1.665)
Costi per cartolarizzazione (2.211) (3.335)
Viaggi e trasferte esterni (1.070) (425)
Altre spese diverse (3.498) (3.980)
Totale altre spese amministrative (152.620) (126.276)

Le altre spese amministrative registrano un incremento del 20,9% in particolare legato a costi per assistenza e noleggio software. Sull'incremento dei costi totali si deve tenere presente il consolidamento dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per il periodo di 12 mesi.

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Banca IFIS S.p.A. 249.699
Revisione contabile EY S.p.A. Società controllate 119.301
Banca IFIS S.p.A. 25.000
Servizi di attestazione EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A. -
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A. 95.000
Altri servizi EY S.p.A Società controllate 33
Totale 489.032

Sezione 12 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 190

12.1. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
- Accantonamenti al fdo oneri per risarcimento danni e revocatorie fallimentari (5.089) -
- Accantonam. al fdo rischi ed oneri per controversie legali (2.125) 33
- Accantonamenti al fdo rischi ed oneri diversi 1.035 (1.882)
- Utilizzi del fondo per oneri diversi 647 -
Totale (5.532) (1.849)

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 5,5 milioni di euro, in particolare riferibili ad alcune controversie legali riconducibili al settore crediti commerciali.

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 12 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 200

13.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali - - - -
A.1 Di proprietà (4.353) - - (4.353)
- Ad uso funzionale (4.353) - - (4.353)
- Per investimento - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario (210) - - (210)
- Ad uso funzionale (210) - - (210)
- Per investimento - - - -
Totale (4.563) - - (4.563)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali - - - -
A.1 Di proprietà (6.889) - - (6.889)
- Generate internamente dall'azienda (167) - - (167)
- Altre (6.722) - - (6.722)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (6.889) - - (6.889)

Sezione 15 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) Transazioni con clientela (3.616)
b) Minusvalenze - (317)
c) Altri oneri (25.278) (4.271)
Totale (25.278) (8.204)

Gli altri oneri sono prevalentemente connessi all'attività di gestione e recupero dei beni dati in leasing.

La sottovoce transazioni con clientela si riferiva per 2,8 milioni all'esborso a fronte di una controversia legale riferita al settore crediti commerciali.

15.2 Altri proventi di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
a) Bargain su acquisizione partecipazione - 633.404
b) Recupero spese a carico di terzi 4.667 2.591
c) Fitti attivi 508 86
d) Altri proventi 31.672 3.110
Totale 36.847 639.191

Gli altri proventi di gestione al 31 dicembre 2016 includevano per 633,4 milioni di euro (così come rideterminati) il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

La voce "recupero spese a carico di terzi" si riferisce al riaddebito alla clientela di spese legali e consulenze nonché imposte di registro e di bollo iscritte nella voce "altre spese amministrative" e a recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290

20.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2017 31.12.2016
1. Imposte correnti (-) (1.859) (35.306)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 271 (2.227)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 343
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui
alla Legge n. 214/2011 (+)
10318 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (72.714) 2.763
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (3.824) 1.886
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (67.808) (32.541)

La variazione delle imposte anticipate per 72,7 milioni di Euro:

Include anche le Imposta Anticipate relative al risultato fiscale dell'anno iscritte tra le Altre Attività come Credito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera in conformità con gli accordi di consolidamento sottoscritti tra le parti per circa 54,1 milioni di euro.

Esclude le Imposte Anticipate di TWO Solar Park iscritte nel bilancio consolidato per effetto della variazione del perimetro di consolidamento rispetto all'esercizio precedente.

20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2017
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 248.575
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (68.358)
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 12.177
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (1.849)
- benefici da applicazione consolidato fiscale nazionale -
- ires non corrente 1.365
- ires differita non corrente -
- effetto di altre variazioni 441
IRES - Onere fiscale effettivo (56.224)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (13.785)
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile 2.608
- irap non corrente (575)
- irap differita non corrente 173
IRAP - Onere fiscale effettivo (11.579)
Altre imposte (5)
Onere fiscale effettivo di bilancio (67.808)

Sezione 23 – Altre informazioni

Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti o nelle successive sezioni della presente nota integrativa.

Sezione 24 – Utile per azione

24.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2017 31.12.2016
Utile netto consolidato (in migliaia di euro) 180.767 697.714
Numero medio azioni in circolazione 53.431.314 53.153.178
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 6.145 9.635
Numero medio azioni diluite 53.425.169 53.143.543
Utile consolidato per azione (unità di euro) 3,38 13,13
Utile consolidato per azione diluito (unità di euro) 3,38 13,13

Le azioni potenzialmente diluitive si riferiscono ai pagamenti basati su azioni per la componente a pronti dei premi variabili, come commentato nella Parte I della presente Nota Integrativa.

Parte D- Redditività consolidata complessiva

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Di seguito si rappresentano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.

Voci
(in migliaia di euro)
Importo
lordo
Imposta sul
reddito
Importo
netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio 248.575 67.608 180.767
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 197 54 143
20 Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti 197 54 143
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni
60. valutate a patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 3.339 747 2.592
70. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: 1.851 - 1.851
a) variazioni di valore 1.851 - 1.851
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 1.488 747 741
a) variazioni di fair value 2.267 750 1.517
b) rigiro a conto economico (779) (3) (776)
-
rettifiche da deterioramento
- -
-
utilie/perdite da realizzo
(779) (3) (776)
c) altre variazioni - -
110 Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120 Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni - - -
valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130 Totale altre componenti reddituali 3.536 801 2.735
140 Redditività complessiva (10+130) 252.111 68.609 183.502
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - - -
160 Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capo
gruppo
252.111 68.609 183.502

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza dei Resoconti annuali ICAAP e ILAAP con riferimento al 31 dicembre 2016.

Nel mese di maggio 2017, sempre con riferimento al 31 dicembre 2016, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo; tale documento è stato aggiornato nel corso del 2017 anche per recepire il mutato assetto organizzativo del Gruppo Banca IFIS a seguito dell'avvenuta fusione per incorporazione delle controllate IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A..

Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);

• la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • a) rischio di credito;
  • b) rischi di mercato:
  • di tasso di interesse,
  • di prezzo,
  • di cambio,
  • c) rischio di liquidità;
  • d) rischi operativi.

Sezione 1 – Rischi del gruppo bancario

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato del credito che viene offerto alle piccole e medie imprese nazionali. In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • Finanziamento del credito commerciale a breve termine e acquisto di crediti verso la pubblica amministrazione (operatività Factoring)
  • Attività di corporate lending e finanza strutturata (operatività Lending)
  • Leasing finanziario e operativo17 (operatività Leasing)
  • Mutui chirografari verso clientela imprenditoriale retail
  • Attività di acquisto e gestione di portafogli di crediti non performing
  • Attività di acquisto e gestione di crediti erariali
  • Mercato degli investimenti in titoli e partecipazioni

Specificatamente:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentra sull'offerta di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il leasing operativo invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans) nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme

17 Il leasing operativo è effettuato tramite una società non appartenente al Gruppo bancario - così come definito dalla normativa di vigilanza - IFIS Rental Services S.r.l.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;

  • le attività connesse al settore dei crediti erariali afferiscono alla gestione degli incassi di imposte dirette ed indirette e al recupero di crediti fiscali prevalentemente generati da procedure concorsuali;
  • il Gruppo oltre a mantenere un proprio posizionamento nel mercato degli investimenti mobiliari in titoli di debito, costituito prevalentemente da titoli governativi dello stato italiano, interviene in misura inferiore nel mercato dei titoli di capitale, riconducibile ad investimenti in partecipazioni di minoranza in società non quotate a sostegno della loro crescita aziendale, nel mercato dei fondi comuni d'investimento e in investimenti in operazioni di cartolarizzazione di terzi.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Politiche di gestione del rischio di credito.

Aspetti organizzativi

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello. Nel corso del 2017, per recepire il mutato assetto organizzativo del Gruppo Banca IFIS a seguito dell'avvenuta fusione per incorporazione delle controllate IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A., la Capogruppo ha provveduto alla ridefinizione organizzativa del processo del credito attraverso la creazione di nuove "Business Units" declinate per tipologia di attività.

La struttura organizzativa si articola, dunque, nelle seguenti Business Units:

  • Banca Ifis Impresa Italia, per l'operatività di factoring e corporate lending rivolta alle imprese domestiche;
  • Banca Ifis Impresa International, per l'operatività di factoring rivolta alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
  • Pharma, per l'operatività di factoring rivolta alle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere;
  • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche;
  • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
  • Finanza Strutturata, unità organizzativa dedicata allo sviluppo, alla valutazione e gestione di operazioni di finanza specialistica finalizzate a sostenere la crescita delle imprese clienti;
  • Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale;

  • Equity Investment, unità organizzativa deputata allo svolgimento delle attività di due diligence relative agli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie in bonis e in quote di organismi interposti;

  • Non Performing Loans, unità organizzativa dedicata all'acquisto, alla gestione ed alla cessione di portafogli di crediti distressed, prevalentemente retail unsecured originati da istituzioni finanziarie e banche.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti Organi deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti Organi deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca IFIS S.p.a. non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli Organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette dapprima in una comunicazione alla clientela che ha ottenuto l'affidamento riportante le caratteristiche dello stesso, nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;

  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

  • La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività relative al monitoraggio gestite da specifiche unità all'interno delle singole business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); nel corso del 2017 è stata costituita una unità organizzativa di supporto presso la Capogruppo chiamata ad effettuare nel continuo, con il supporto del gestore di riferimento e/o delle strutture di valutazione della Banca, controlli delle posizioni creditizie volti ad identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, eventuali variazioni rispetto alle valutazioni proprie della fase di underwriting o dell'ultima revisione della posizione. Tali attività sono finalizzate ad anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting ai competenti organi decisionali. Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate nella gestione di operazioni deteriorate. L'unità organizzativa di monitoraggio effettua, altresì, su base periodica una verifica tesa ad accertare la corretta attuazione delle azioni di mitigazione intraprese dalle unità gestorie delle business units.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla business unit Non Performing Loans, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. La business unit Non Performing Loans sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento. Infine, valuta la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività previsti per la BU e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Banca.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca IFIS nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente che è stato aggiornato nel mese di dicembre 2017.

A partire da gennaio 2018 saranno applicate per tutto il Gruppo le nuove regole di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari in applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti

individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, le garanzie pignoratizie, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali. Nel corso del corrente anno, la Banca ha attivato un nuovo servizio di finanza agevolata teso a finanziare le PMI con il sostegno del Fondo di Garanzia concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l'obiettivo duplice di dare la possibilità all'impresa di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) per la parte garantita dal Fondo e alla Banca di attenuare il rischio di credito per l'esposizione garantita.

In relazione all'operatività Leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Nel corso del 2017 sono stati revisionati i processi legati alla gestione dell'ammissibilità delle garanzie ipotecarie su immobili consentendo quindi di attivare i meccanismi di mitigazione previsti dalla normativa prudenziale.

Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

Con riferimento all'attività di factoring, la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione. In caso di deterioramento della situazione o di criticità marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'unità organizzativa di supporto Crediti Problematici. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a inadempienza probabile o sofferenza. La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse inadempienze probabili o sofferenze, è di norma affidata a Crediti Problematici che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione.

Processo analogo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Zo.o.. È opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento a questa società controllata.

In ambito Lending, la funzione organizzativa di supporto Workout & Credit Recovery assicura il regolare aggiornamento delle classificazioni dei crediti rilevati in stato anomalo nelle diverse categorie di rischio previste dalle istruzioni di vigilanza ed iscritti a bilancio come crediti deteriorati. La gestione dei crediti deteriorati viene effettuata:

• assumendo tutte le iniziative ritenute necessarie per il recupero dei crediti ricorrendo, di concerto con la funzione organizzativa di supporto Legale, alla eventuale nomina di legali esterni;

• adottando le azioni stragiudiziali necessarie al recupero del credito, ivi incluse operazioni di cessione e di ristrutturazione dei crediti stessi.

Si procede con l'aggiornamento periodico del valore delle garanzie ipotecarie, ricorrendo a valutazioni di periti terzi indipendenti opportunamente rettificate per tenere conto di eventuali perdite derivanti dal processo di realizzo.

Con riferimento alle attività di Leasing, il processo di recupero del credito viene gestito dall'ufficio Collection che si occupa di individuare le variazioni delle classi di rischio previa condivisione del giudizio con le varie Business Unit del Gruppo Bancario in caso di clienti comuni.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalla business unit Non Perfoming Loans acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale; gli incassi, di norma superiori rispetto al prezzo pagato, minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 13.075 milioni di euro. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 13.303 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 651 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 4,9% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2017 sono stati acquistati circa 4.745 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 240 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 5,05%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 24 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura esercizio 2017 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 27 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 465 milioni di euro).

Nel corso dell'esercizio 2017 la Banca ha perfezionato sette operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 1.146 milioni di euro, corrispondenti a circa 133 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 73 milioni.

Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto NPL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.

I flussi di cassa futuri relativi alla gestione stragiudiziale sono simulati da un modello statistico, sulla base delle evidenze storiche del portafoglio proprietario, segmentato per differenti driver di analisi (il modello si basa su curve di smontamento temporali, parametrizzate da basi tecniche storiche proprietarie).

Per quanto attiene alla gestione analitica i flussi di cassa derivano in parte della previsione di incasso formulata dal gestore e, per le sole posizioni che hanno ottenuto un'Ordinanza di Assegnazione somme, da un modello statistico che si basa sui dati ottenuti dagli atti legali. Tali previsioni, analogamente a quanto avviene per la gestione massiva, incorporano nelle stime una componente afferente al rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti. iscritti nei bilanci delle controllate.

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - - 427.876 427.876
2. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
- - - - - -
3. Crediti verso banche - - - - 1.777.876 1.777.876
4. Crediti verso clientela 603.974 482.933 117.815 296.186 4.934.898 6.435.806
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
- - - - - -
6. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2017 603.974 482.933 117.815 296.186 7.140.650 8.641.558
Totale 31.12.2016 385.746 448.975 137.440 362.665 6.339.895 7.674.721

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Attività deteriorate Attività non deteriorate (esposizione
Totale
netta)
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
specifiche
Rettifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
15.078 15.078 - 427.876 - 427.876 427.876
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - -
3. Crediti verso banche - - - 1.777.876 - 1.777.876 1.777.876
4. Crediti verso clientela 2.131.595 926.873 1.204.722 5.276.146 45.062 5.231.084 6.435.806
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
Totale 31.12.2017 2.146.673 941.951 1.204.722 7.481.898 45.062 7.436.836 8.641.558
Totale 31.12.2016 1.943.508 971.347 972.161 6.749.841 47.281 6.702.560 7.674.721

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Bis Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.384 1.271 34.343
2. Derivati di copertura - - -
Totale 31.12.2017 1.384 1.271 34.343
Totale 31.12.2016 - - -

In linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", paragrafo 37, lettera a), si fornisce di seguito un'analisi dell'anzianità degli scaduti delle esposizioni in bonis – Altre esposizioni.

(migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
Scaduto fino a 3 mesi 136.951 148.661
Scaduto da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 23.356 38.021
Scaduto da oltre 6 mesi fino a 1 anno 36.495 49.211
Scaduto da oltre 1 anno 99.384 124.870
Totale 296.186 360.763

A.1.3 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche di Rettifiche di Esposizione
netta
Tipologie esposizioni/
valori
Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
valore speci
fiche
valore di
portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deterio
rate
- - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X - X - -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deterio
rate
X X X X 1.771.514 X - 1.771.514
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X X - -
Totale A - - - - 1.771.514 - - 1.771.514
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 17.391 X 17.391
Totale B - - - - 17.391 - - 17.391
TOTALE A+B - - - - 1.788.905 - - 1.788.905

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.6 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche Esposizione
netta
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
oltre 1 anno Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 534.195 4.779 15.200 780.008 X 730.386 X 603.796
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
54.798 - 388 60.087 X 51.849 X 63.424
b) Inadempienze probabili 204.116 26.033 61.928 387.779 X 179.727 X 500.129
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
81.780 2.009 3.554 170.262 X 107.272 X 150.333
c) Esposizioni scadute deterio
rate
82.706 17.888 16.393 10.409 X 11.290 X 116.106
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
624 150 370 1.502 X 1.434 X 1.212
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X 301.533 X 5.347 296.186
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X 5.519 X 1.184 4.335
e) Altre esposizioni non deterio
rate
- - - - 5.261.587 - 37.222 5.224.365
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X 52.560 X 1.473 51.087
Totale A 821.017 48.700 93.521 1.178.196 5.563.120 921.403 42.569 6.740.582
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 67.102 X X X X 15.544 X 51.558
b) Non deteriorate X X X X 451.778 X X 451.778
Totale B 67.102 - - - 451.778 15.544 - 503.336
TOTALE A+B 888.119 48.700 93.521 1.178.196 6.014.898 936.947 42.569 7.243.918

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.7 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
A. Esposizione lorda iniziale 1.123.091 638.547 153.766
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 572.069 440.348 186.934
B.1 ingressi da crediti in bonis 2.732 96.848 173.253
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 92.036 80.134 687
B.3 altre variazioni in aumento 477.301 263.366 12.994
C. Variazioni in diminuzione 360.978 399.039 213.304
C.1 uscite verso crediti in bonis 427 21.290 62.131
C.2 cancellazioni 58.623 63.076 4.262
C.3 incassi 96.529 125.020 119.292
C.4 realizzi per cessioni 18.944 14.435 -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 68.786 82.098 21.975
C.7 altre variazioni in diminuzione 117.669 93.120 5.644
D. Esposizione lorda finale 1.334.182 679.856 127.396
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Il totale delle attività deteriorate nette ammonta a 1.204,8 milioni di euro contro 972,2 milioni a fine 2016 (+23,9%). La variazione è dovuta principalmente agli acquisti dell'Area NPL (+42,1%) e all'incremento del settore Crediti commerciali (+9,0%), solo parzialmente compensati dalla riduzione delle attività deteriorate dei settori Corporate Banking e Leasing (rispettivamente -11,9% e -9,9% rispetto al dato di fine 2016).

Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2017, a 604,0 milioni di euro contro 385,7 milioni di euro a fine 2016 (+56,6%). La variazione è dovuta sostanzialmente agli acquisti del settore Area NPL intervenuti nel corso dell'anno; il settore Crediti commerciali segna una diminuzione nell'ordine del 1,0% mentre le sofferenze nette dei nuovi settori Corporate Banking e Leasing aumentano rispettivamente del 6,0% e del 147,0%.

A dicembre 2017 le inadempienze probabili ammontano a 482,9 milioni di euro, rispetto a 449,0, milioni nel 2016 (+7,6%), di cui 270,1 milioni relativi al settore Area NPL (+11,8 rispetto a fine 2016). Le inadempienze probabili del settore Crediti commerciali registrano un incremento del 61,8%, mentre diminuiscono le inadempienze probabili dei nuovi settori Corporate Banking e Leasing rispettivamente del 14,9% e del 36,0%.

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2017 a 117,9 milioni contro i 137,4 milioni a dicembre 2016 (-11,0%), in diminuzione sostanzialmente in tutti i settori: Crediti commerciali -11,0%, Corporate banking -44,9% e Leasing -45,4%. Si registrano inoltre esposizioni scadute per 1.7 milioni nel settore Governance e Servizi nonché per 0,4 milioni nel settore Area NPL.

A.1.7bis Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di con
cessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto di con
cessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 388.625 44.265
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 93.970 43.228
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 90.530 -
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 3.440 28.011
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - 2.950
B.4 altre variazioni in aumento - 12.267
C. Variazioni in diminuzione 107.071 29.414
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 28.011 17.352
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 2.950 -
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate 7.227 1.530
C.4 cancellazioni 6.585 -
C.5 incassi 18.610 10.532
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 43.688 -
D. Esposizione lorda finale 375.524 58.079
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 737.534 58.130 189.628 116.192 18.237 15
- di cui: esposizioni cedute non can
cellate
- - - - - -
B. Variazioni in aumento 115.627 25.143 120.744 34.570 2.806 5.182
B.1 rettifiche di valore 31.683 8.052 43.433 13.420 2.479 243
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
25.602 7.671 69.243 21.150 142 142
B.4 altre variazioni in aumento 58.342 9.420 8.068 - 185 4.797
C. Variazioni in diminuzione 122.775 31.424 130.645 43.490 9.753 3.763
C.1 riprese di valore da valutazione 3.028 633 27.405 8.722 116 79
C.2 riprese di valore da incasso 10.576 2.546 11.400 8.119 2.793 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni 40.814 2.351 50.422 4.575 3.055 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
68.078 21.150 23.309 4.144 3.669 3.669
C.6 altre variazioni in diminuzione 279 4.744 18.109 17.930 120 15
D. Rettifiche complessive finali 730.386 51.849 179.727 107.272 11.290 1.434
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

La Banca non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. In Banca IFIS è stato implementato un Sistema di Rating Interno sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con la Banca.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.2 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso clientela garantite

Ga
(
1
)
Ga
(
2
)
ie
l
i
ie
l
i
ran
z
rea
ran
z
p
ers
on
a
a
tt
e
n
De
r
iva
t
i su
d
i
t
i
cr
e
Cr
d
i
t
e
i
d
i
f
irm
a
e
n
o
A
l
tr
i
de
iva
t
i
r
zi
si
o
p
s
e
e
r
o
al
V
e
h
c
e
ot
Ip
li
bi
o
m
m
I
fi
g
n
o
si
ri
a
a
e
zi
L
li
n
a
bi
n
o
m
m
I
li
to
Ti
i
al
re
e
zi
n
ra
a
g
e
ltr
A
N
L
C
e
h
c
n
li
a
b
ra
e
nt
i
e
rn
c
e
v
o
G
i
ic
bl
b
u
p
i
nt
e
i
ltr
A
e
h
c
n
a
B
ti
et
g
g
o
s
i
ltr
A
e
h
c
n
li
a
b
ra
e
nt
i
e
rn
c
e
v
o
G
i
ic
bl
b
u
p
i
nt
e
i
ltr
A
e
h
c
n
a
B
ti
et
g
g
o
s
i
ltr
A
To
ta
le
(
1
)
(
2
)
+
1.
Es
iz
ion
i c
d
i
t
iz
ie
t
i
te:
p
os
re
p
er
ca
ss
a g
ara
n
9
6
4.
8
9
2
4
2
3.
2
6
5
- 1
1.
3
8
8
9
9.
3
9
5
- - - - - 4
4
4
7.
3
9
2
1
4
2
2
3
8
1
7.
6
9.
0
8
1
7
1.
1
to
ta
lme
te
t
i
te
n
g
ara
n
6
2
1.
9
4
6
3
8
3.
2
9
5
- 6.
7
6
4
5
7.
4
4
1
- - - - - 1.
8
8
5
3
9
2
1
4
1
7
0.
8
5
8
6
2
0.
4
9
6
d
i cu
i
de
ter
ior
te
a
-
1
1
7.
6
4
8
8
8.
2
1
7
- 1
2
0
3.
4
3
6
- - - - - - 3
9
- 2
5.
8
3
6
1
1
7.
6
4
8
1.
2 p
ia
lme
i
te
t
te
arz
n
g
ara
n
3
4
2.
9
4
6
3
9.
9
6
1
- 4.
6
2
4
4
1.
9
1
8
- - - - - 5.
5
5
9
- - 5
6.
5
2
3
1
4
8.
5
8
5
d
i cu
i
de
ter
ior
te
a
-
5
8.
1
1
1
2
2.
2
2
0
- 3
1
5
4.
5
9
0
- - - - - 3
9
1
- - 2.
3
6
7
2
9.
8
8
3
2.
Es
iz
ion
i c
d
i
t
iz
ie
"fu
i
b
i
lan
io
"
p
os
re
or
c
t
i
te:
g
ara
n
1
2.
4
9
5
1.
2
2
4
- 3.
1
4
2
4
2
- - - - - - - - 1.
8
6
2
6.
2
7
0
2.
1
lme
i
to
ta
te
t
te
n
g
ara
n
5.
1
9
4
1.
1
7
8
- 2.
1
3
4
2
1
- - - - - - - - 1.
8
6
2
5.
1
9
5
d
i cu
i
de
ter
ior
te
a
-
1.
8
4
5
- - - - - - - - - - - - 1.
8
4
5
1.
8
4
5
2.
2 p
ia
lme
te
t
i
te
arz
n
g
ara
n
7.
3
0
1
4
6
- 1.
0
0
8
2
1
- - - - - - - - - 1.
0
7
5
d
i cu
i
de
ior
ter
te
a
-
1.
0
8
9
- - - 2
1
- - - - - - - - - 2
1

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.
1
G
b
i
r
p
p
o
a
n
c
a
r
o
u
D
i
i
b
i
i
l
t
t
t
s
r
o
n
e
s
e
o
r
a
e
u
z
-
d
l
l
i
i
i
e
e
e
s
p
o
s
o
n
c
z
d
i
i
i
t
r
e
e
p
e
r
c
a
s
s
a
e
z
"f
i
b
i
l
i
"
o
r
a
n
c
o
u
l
i
l
(
t
e
r
s
o
c
e
n
e
a
v
v
l
d
i
b
i
l
i
)
a
o
r
e
a
n
c
o
Go
i
ve
rn
A
l
tr
i en
t
i p
b
u
b
l
ic
i
So
ie
c
t
à
f
ina
nz
iar
ie
i ass
So
ie
t
à
c
icu
raz
d
ion
e
Im
p
res
f
ina
e n
on
iar
ie
nz
A
l
tr
i so
t
t
g
g
e
i
Es
iz
ion
i
/
Co
tro
t
i
p
os
n
p
ar
ta
et
N
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
ta
et
n
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
ta
et
n
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
ta
et
n
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
ta
et
n
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
ta
et
n
s.
o
p
s
E
al
e
v
h
e
c
h
fi
ic
ci
tif
e
p
et
s
R
io
al
gl
v
e
fo
h
a
ic
rt
tif
o
p
et
di
R
A.
Es
iz
ion
i p
p
os
er
cas
sa
So
f
fer
A.
1
enz
e
- - X 4.4
45
3.3
06
X 1.5
79
17.
232
X 1 - X 102
.65
2
642
.53
1
X 480
.04
3
10.
740
X
d
i cu
i es
iz
ion
i og
t
to
p
os
g
e
-
d
i
ion
i
con
ces
s
X X 890 8.4
44
X X 6.1
03
32.
226
X 52.
745
1 X
A.
2
Ina
de
ien
ba
b
i
l
i
mp
ze
p
ro
490 130 X 2.6
83
454 X 35.
866
12.
100
X - - X 202
.91
2
155
.73
1
X 249
.82
2
1.8
81
X
d
i cu
i es
iz
ion
i og
t
to
p
os
g
e
-
d
i
ion
i
con
ces
s
X 1.9
31
454 X 2.2
32
9.9
38
X X 87.
546
93.
491
X 54.
949
4 X
A.
3
Es
iz
ion
i sc
du
de
te
p
os
a
iora
ter
te
14.
032
2.7
09
X 32.
600
9 X - - X - - X 55.
883
1.3
34
X 5.8
17
671 X
d
i cu
i es
iz
ion
i og
t
to
p
os
g
e
-
d
i
ion
i
con
ces
s
X X X X 635 15 X 12 9 X
A.
4
Es
iz
ion
i no
de
io
ter
p
os
n
te
ra
550
.10
9
X 18 621
.34
3
X 84 562
.85
7
X 1.8
90
16 X - 2.9
80.
572
X 28.
981
62.
246
X 499
d
i cu
i es
iz
ion
i og
t
to
p
os
g
e
-
d
i
ion
i
con
ces
s
X 50 X X X 43.
923
X 1.0
39
12 X
To
ta
le
A
564
.63
1
2.8
39
18 661
.07
1
3.7
69
84 600
.30
2
29.
332
1.8
90
17 - - 3.3
42.
019
799
.59
6
30.
020
797
.92
8
13.
292
499
B.
Es
iz
ion
i
"fu
i
b
i
p
os
or
lan
io
"
c
B.
1
So
f
fer
enz
e
- - X - - X - - X - - X 9.9
96
- X 12.
527
- X
B.
2
Ina
de
ien
ba
b
i
l
i
mp
ze
p
ro
- - X - - X - - X - - X 21.
939
15.
544
X 1 - X
B.
3
A
l
iv
i
à
de
iora
tre
t
t
t
ter
te
a
- - X - - X 1.1
00
- X - - X 5.9
95
- X - - X
B.
4
Es
iz
ion
i no
de
io
ter
p
os
n
te
ra
- X - - X - 45.
748
X - 351 X - 393
.16
9
X - 12.
511
X -
To
le
B
ta
- - - - - - 46.
848
- - 351 - - 431
.09
9
15.
544
- 25.
039
- -
(
)
To
ta
le
A+
B
3
1.
1
2.
2
0
1
7
564
.63
1
2.8
39
18 661
.07
1
3.7
69
84 647
.15
0
29.
332
1.8
90
368 - - 3.7
73.
118
815
.14
0
30.
020
822
.96
7
13.
292
499
(
)
To
ta
le
A+
B
3
1.
1
2.
2
0
1
6
459
.64
6
149 33 842
.73
7
2.7
99
121 144
.62
3
70.
221
927 56 - - 4.3
09.
144
796
.56
5
32.
623
948
.26
6
93.
298
97
I
ta
l
ia
A
l
tr
i
Pa
es
i e
i
uro
p
e
Am ica
er
As ia Re
to
de
s
l m
do
on
Es
iz
ion
i
/
Ar
f
ic
he
p
os
ee
g
eo
g
ra
Es
t
ta
p
os.
ne
Re
t
t
i
f
ic
he
lore
va
les
ive
com
p
s
Es
t
ta
p
os.
ne
Re
t
t
i
f
ic
he
lore
va
les
ive
com
p
s
Es
t
ta
p
os.
ne
Re
t
t
i
f
ic
he
lore
va
les
ive
com
p
s
Es
t
ta
p
os.
ne
Re
t
t
i
f
ic
he
lore
va
les
ive
com
p
s
Es
t
ta
p
os.
ne
Re
t
t
i
f
ic
he
lore
va
les
ive
com
p
s
A.
Es
iz
ion
i p
p
os
er
ca
ss
a
A.
1
So
f
fer
en
ze
6
0
3.
6
5
4
6
6
8.
5
2
6
1
2
6
3.
7
3
4
8 - 3 - 5 1.
5
4
9
A.
2
Ina
de
ien
ba
b
i
l
i
mp
ze
p
ro
4
9
5.
0
2
6
1
6
2.
4
5
5
5.
0
9
7
5.
8
7
5
1 1.
9
6
6
1 - 4 -
A.
3
Es
iz
ion
i sc
du
te
de
ter
ior
te
p
os
a
a
1
0
4.
0
0
9
4.
4
6
0
1
1.
7
6
3
2
5
5
3
3
4
8 - - - -
A.
4
Es
iz
ion
i no
de
ter
ior
te
p
os
n
a
5.
2
3
2.
0
0
4
2
8.
1
4
4
2
1
0.
4
4
2
1.
8
0
9
6
0.
1
8
4
1.
3
3
4
1
7.
6
2
0
1
8
2
3
0
1
3
To
ta
le
A
6.
4
3
4.
6
9
3
8
6
3.
5
8
5
2
2
7.
4
2
8
1
1.
6
7
3
6
0.
5
2
7
3.
3
0
8
1
7.
6
2
4
1
8
2
3
1
0
1.
5
5
2
B.
Es
iz
ion
i
"fu
i
b
i
lan
io
"
p
os
or
c
B.
1
So
f
fer
en
ze
2
2.
5
2
3
- - - - - - - - -
B.
2
Ina
de
ien
ba
b
i
l
i
mp
ze
p
ro
2
1.
9
4
0
2.
2
5
3
- 1
3.
2
9
1
- - - - - -
B.
3
A
l
iv
i
à
de
ior
tre
t
t
t
ter
te
a
a
9
5.
5
7
- 1.
1
3
8
- - - - - - -
B.
4
Es
iz
ion
i no
de
ter
ior
te
p
os
n
a
3
8
3.
9
2
6
- 6
7.
3
4
4
- - - 4
8
4
- 2
5
-
To
le
B
ta
4
3
4.
3
4
6
2.
2
3
5
6
8.
4
8
2
1
3.
2
9
1
- - 4
8
4
- 2
5
-
To
ta
le
(
A
B
)
3
1.
1
2.
2
0
1
7
+
6.
8
6
9.
0
3
9
8
6
5.
8
3
8
2
9
5.
9
1
0
2
4.
9
6
4
6
0.
5
2
7
3.
3
0
8
1
8.
1
0
8
1
8
2
3
3
5
1.
5
5
2
To
le
(
A
B
)
3
1.
1
2.
2
0
1
6
ta
+
6.
2
6.
3
2
4
7
9
8.
3
2
6
7
2
6
8.
2
4
2
2
3.
3
4
5
6
0.
0
6
8
4.
8
2
5
1
4.
6
8
7
1
2
3
8
6
0
1.
3
3
2

B.2 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree geografiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche Espos.
netta
Rettifiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.726.423 - 31.091 - 14.000 - - - - -
Totale A 1.726.423 - 31.091 - 14.000 - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 5.292 - 1.002 - 11.097 - - - - -
Totale B 5.292 - 1.002 - 11.097 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2017 1.731.715 - 32.093 - 25.097 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2016 2.091.160 - 26.310 - 15.983 - - - - -

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2017 31.12.2016
a) Valore di bilancio 2.594.838 2.391.848
b) Valore ponderato 475.210 660.238
c) Numero 3 4

L'ammontare complessivo delle Grandi esposizioni a valore ponderato al 31 dicembre 2017 si compone per 224,6 milioni di euro da attività fiscali e per 250,6 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni non rientranti nel perimetro di consolidamento prudenziale.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2017 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 427,8 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 423 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa 62 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2017 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 31 dicembre 2017 ammontano a 797,8 milioni ripartiti per 661 verso "altri enti pubblici" e per 136,8 verso il "governo centrale" (di cui 79,6 relativi a crediti fiscali).

  1. Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

C. Operazioni di cartolarizzazione

C.1 Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni del Gruppo verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni il Gruppo riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Al 31 dicembre 2017 la quota sottoscritta dalla Banca ha raggiunto l'importo massimo di 150 milioni. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;

procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa quattro volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2017 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 9,7 milioni di euro (al tasso del 1,15%).

Operazione di cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2017 il Gruppo detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi classificato nel portafoglio banking book per complessivi 33,6 milioni di euro. Banca IFIS ha sottoscritto titoli senior per 32,9 milioni di euro e junior per 0,8 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di tre distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente un portafoglio di crediti non performing secured, un mutuo fondiario a fini speculativi e un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:

Cartolarizzazione "San Marco": trattasi di una cartolarizzazione di un portafoglio non performing secured di mutui ipotecari con valore nominale complessivo di circa 160 milioni di euro e scadenza a settembre 2022 in cui la Capogruppo partecipa come Senior Noteholder e Sponsor,

sottoscrivendo la totalità delle tranche senior per 24,8 milioni di euro e il 5% delle tranche junior per 0,7 milioni di euro, le quali sono state emesse dal veicolo Tiberio SPV S.r.l.;

  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui la Capogruppo partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,0 milioni di euro e del 5% dei titoli junior per 44 mila euro;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. La Capogruppo partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 6,0 milioni di euro

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Gruppo bancario - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Es iz
ion
p
os
i p
er
ca
ss
a
Ga
ie
ran
z
i
las
ia
r
c
te L
ine
d
e
i c
d
i
to
re
T
ip
log
ia
iv
i
à
t
t
t
o
a
Se
n
ior Me
zza
ine
n
Ju
n
ior Se
n
ior Me
zza
ine
n
Ju ior
n
Se ior
n
Me
zza
ine
n
Ju ior
n
to
lar
izz
te
/
ca
r
a
Es
iz
ion
i
p
os
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
i
f.
/
t
t
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
A.
Og
t
to
d
i
in
teg
le
g
e
ra
l
laz
ion
da
l
b
i
lan
io
ca
nc
e
e
c
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
à
t
ip
log
ia a
t
t
iv
i
t
o
-
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
B.
Og
t
to
d
i p
ia
le
g
e
arz
l
laz
ion
da
l
b
i
lan
io
ca
nc
e
e
c
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
t
ip
log
ia a
t
t
iv
i
t
à
o
-
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
C.
No
l
la
te
n c
an
ce
da
l
b
i
lan
io
c
- - - 1
0
0.
7
1
0
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
d
i
i ve
l
ien
la
t
te
cre
rso
c
-
de
ter
ior
t
i
a
- - - -
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -
d
i
t
i ve
l
ien
te
la
cre
rso
c
-
in
bo
is
n
- - - 1
0
0.
7
1
0-
-
-
-
- - - - - - -
-
- - -

C.2 Gruppo bancario - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Es
iz
ion
p
os
i p
er
ca
ss
a
Ga
ie
ran
z
i
las
ia
r
c
te L
ine
d
e
i c
d
i
to
re
T
ip
log
ia
t
t
iv
i
t
à c
to
la
o
a
ar
Se
n
ior Me
zza
ine
n
Ju
n
ior Se ior
n
Me
zza
ine
n
Ju ior
n
Se ior
n
Me
zza
ine
n
Ju ior
n
izz
/
te
r
a
Es
iz
ion
i
p
os
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Va
lor
d
i
e
b
i
lan
io
c
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Es
iz.
p
os
t
ta
ne
Re
t
t
i
f.
/
ip
d
i
r
r.
lor
va
e
Mu
i se
d e
d
tu
cu
re
un
se
cu
re
2
6.
8
4
6
- - - 4
7
5
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- -
-
T
i
to
l
i
d
i
de
b
i
to
6.
0
1
3
- - - - -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- -
-
To
ta
le
3
2.
8
5
9
- - - 7
5
4
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- -
-

C.3 Gruppo bancario - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

à
A
t
t
iv
i
t
à
Pa
iv
i
t
ss
No
to
lar
izz
ion
/
me
ca
r
az
e
à v
ie
t
ico
lo
so
c
e
Se
de
leg
le
a
Co
l
i
da
to
ns
o
me
n
Cr
d
i
i
t
e
T
i
to
l
i
d
i
de
- b
i
to
A
l
tre
Se
ior
n
Me
ine
zza
n
Ju
ior
n
S
C
S.r
I
F
I
A
B
P
Pro
l.
g
ram
me
Co
(
)
l
ian
T
V
ne
g
o
%
1
0
0
1.
5
6
6.
2
9
1
- 1
7
1.
1
5
1
1.
0
0
0.
0
0
0
- -

C.6 Interessenze in società veicolo

No
lar
izz
ion
/
to
me
ca
r
az
e
ie
t
à v
ico
lo
so
c
e
Se
de
leg
le
a
In
ter
(
%
)
es
se
nz
e
S
C
S.r
I
F
I
A
B
P
Pro
l.
g
ram
me
Co
(
)
l
ian
T
V
ne
g
o
%
0

D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione D.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze in cui ha trasferito gli uffici dell'Area NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile dove oggi ha sede l'Area NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS.

Nel corso del 2017, Banca IFIS è subentrata nel contratto di leasing mentre la newco è stata posta in liquidazione.

Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazioni materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Non vi sono quindi società strutturate non consolidate al 31 dicembre 2017.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati e a titoli di debito governativi italiani che sono stati utilizzati per operazioni di pronti contro termine passivi. Tali attività finanziarie sono classificate in bilancio fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, mentre il finanziamento per operazioni di pronti contro termine è esposto fra i debiti verso clientela.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero

Fo
tec
ic
he
rm
e
n
/
fog
Po
ta
l
io
r
A
iv
i
t
t
de
ten
ne
g
à
f
ina
t
te
u
p
iaz
oz
iar
ie
nz
la
er
ion
e
A
iv
t
t
l
a
i
à
f
ina
t
lu
ta
te
va
fa
ir v
a
iar
ie
nz
lue
A
iv
i
à
f
t
t
t
i
sp
on
ve
ina
iar
nz
b
i
l
i p
er
d
i
ta
n
ie
d
i
la
A
iv
t
t
de
ten
i
à
f
ina
t
te
u
s
de
sc
a
nz
iar
ie
nz
ino
l
la
a
a
Cr d
i
t
i v
e
ba
he
nc
ers
o
Cr
e
l
c
d
i
t
i v
ers
ien
te
la
o To ta
le
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 3
1.
1
2.
1
7
3
1.
1
2.
1
6
à p
A.
A
t
t
iv
i
t
er
ca
ss
a
- - - - - - - - - - - - 6
9
9
- - 2
2
0.
2
2
0
- - 2
2
0.
9
1
9
1.
2
5
0.
6
5
9
1.
T
i
to
l
i
d
i
de
b
i
to
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 3
2
3.
0
3
3
2.
T
i
to
l
i
d
i ca
i
ta
le
p
- - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
3.
O.
I.
C.
R.
- - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
4.
F
ina
iam
t
i
nz
en
- - - - - - - - - - - - 6
9
9
- - 2
2
0.
2
2
0
- - 2
2
0.
9
1
9
9
2
7.
6
2
6
B.
S
i
de
iva
i
tru
t
t
me
n
r
- - - X X X X X X X X X X X X X X X - -
To
ta
le
3
1.
1
2.
2
0
1
7
- - - - - - - - - - - - 6
9
9
- - 2
2
0.
2
2
0
- - 2
2
0.
9
1
9
X
d
i c
i
de
ter
ior
te
u
a
- - - - - - - - - - - - - - - 1.
7
3
6
- - 1.
7
3
6
X
To
le
3
1.
1
2.
2
0
1
6
ta
- - - - - - - - - - - - - - - - - - X 1.
2
5
0.
6
5
9
d
i c
i
de
ior
ter
te
a
u
- - - - - - - - - - - - - - - - - - X 1.
3
7
3

Legenda:

A= attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

1.2 Gruppo bancario – rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Al 31 dicembre 2017 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 2.808 mila euro e negativo per 184 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.

A fine 2017, in linea con le policy interne che non consentono qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk effettuata dalla ex Interbanca S.p.A. e cessata nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non venendo poste in essere operazioni con finalità speculativa.

Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
durata
indeter
minata
1. Attività per cassa - - 189 - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rim
borso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - 189 - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe 531 181.762 235.265 9.496 99.618 46.167 - -
+ posizioni corte 531 47.734 155.238 9.469 99.510 46.167 - -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
durata
indeter
minata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rim
borso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - 18.490 - - - - - -
+ posizioni corte - 151.478 79.906 - - - - -

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Informazioni di natura quantitativa

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "rendimax" e "contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel corso del 2017 è stata avviata una strategia di diversificazione delle fonti di funding; in tal senso nel corso del primo semestre 2017 è stato avviato un programma di raccolta istituzionale TLTRO (Targeted longer-term refinancing operations) con durata di 4 anni. Si è inoltre ampliata la componente di raccolta wholesale attraverso l'emissione di prestiti obbligazionari destinati ad investitori istituzionali all'interno del programma "EMTN". Tali prestiti obbligazionari (di cui uno subordinato) sono caratterizzati da durata a medio-lungo termine e tasso fisso. Nel corso del 2017 si è provveduto al riacquisto delle notes relative alle operazioni di auto-cartolarizzazione con sottostanti il portafoglio leasing e corporate. Rimane in essere invece la cartolarizzazione a tasso variabile con sottostante il portafoglio factoring (programma revolving con durata triennale).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalla BU NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto.

Al 31 dicembre 2017 il portafoglio titoli obbligazionari è composto (escludendo i riacquisti di notes da auto-cartolarizzazione) principalmente da titoli governativi indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media del portafoglio complessivo si attesta a circa sessantasei mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata operativamente dalla Tesoreria della Capogruppo ed in linea con la strategia definita da ALM & Capital Management avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono ALM & Capital Management, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso, la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre

annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio risulta comunque moderato considerando la dimensione relativamente contenuta del portafoglio rispetto al totale attivo (ca 5%) e la sua composizione, con netta prevalenza di titoli governativi.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management.

B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 3.388.019 2.981.624 680.262 271.482 681.579 213.840 29.683 -
1.1 Titoli di debito - 402.783 20.428 - 41.219 3.951 6.013 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- 402.783 - - 8.996 3.951 6.013 -
- altri - - 20.428 - 32.223 - - -
1.2 Finanziamenti a banche 81.983 1.626.439 18 - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 3.306.036 952.402 659.816 271.482 640.360 209.889 23.670 -
- c/c 176.038 686 440 1.703 29.292 6.248 94 -
- altri finanziamenti 3.129.998 951.716 659.376 269.779 611.068 203.641 23.576 -
- con opzione di rimborso
anticipato
163.840 474.801 428.289 35.424 37.147 15.557 1.909 -
- altri 2.966.158 476.915 231.087 234.355 573.921 188.084 21.667 -
2. Passività per cassa 1.290.251 1.271.255 672.344 626.471 3.421.673 406.252 - -
2.1 Debiti verso clientela 1.177.203 1.239.601 672.211 626.392 1.573.250 4.733 - -
- c/c 247.593 111.144 28.050 12.716 807 1.969 - -
- altri debiti 929.610 1.128.457 644.161 613.676 1.572.443 2.764 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 929.610 1.128.457 644.161 613.676 1.572.443 2.764 - -
2.2 Debiti verso banche 25.705 31.637 15 - 698.085 - - -
- c/c 20.815 - - - - - - -
- altri debiti 4.890 31.637 15 - 698.085 - - -
2.3 Titoli di debito 87.343 17 118 79 1.150.338 401.519 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - 401.519 - -
- altri 87.343 17 118 79 1.150.338 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori
bilancio
+ posizioni lunghe 44.323 - - - - - - -
+ posizioni corte 20.764 - 4.181 655 7.868 10.855 - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 108.355 145.712 9.807 1 1.236 496 - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 13.875 49.199 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 94.480 96.513 9.807 1 1.236 496 - -
- c/c 186 - - - - - - -
- altri finanziamenti 94.294 96.513 9.807 1 1.236 496 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
28.074 48.899 9.343 1 - 496 - -
- altri 66.220 47.614 464 - 1.236 - - -
2. Passività per cassa 218 18.978 - - 561 - - -
2.1 Debiti verso clientela 209 - - - 561 - - -
- c/c 204 - - - 561 - - -
- altri debiti 5 - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 5 - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 9 18.978 - - - - - -
- c/c 9 - - - - - - -
- altri debiti - 18.978 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori
bilancio
+ posizioni lunghe 714 2.134 - - - - - -
+ posizioni corte 714 2.134 - - - - - -

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate nell'ambito dell'operatività di corporate banking, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate da ALM & Capital Management, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. Nel corso del 2016 e del 2017 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, rispettivamente per 193,4 mila euro e per 540,7 mila euro, portando il valore della partecipazione a 1.405,3 mila euro.

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
ZLOTY
POLONIA
DOLLARO
CANADESE
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 187.442 3.486 4.622 36 722 17.853
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - 1.405
A.3 Finanziamenti a banche 56.446 882 4.573 35 524 613
A.4 Finanziamenti a clientela 130.996 2.604 49 1 198 15.835
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - -
C. Passività finanziarie 790 1.165 2.636 - 940 14.227
C.1 Debiti verso banche 85 1.128 2.636 - 940 14.199
C.2 Debiti verso clientela 705 37 - - - 28
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - -
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - 18.490 - - -
+ posizioni corte 209.434 - 20.344 - - 1.607
Totale attività 187.442 3.486 23.112 36 722 17.853
Totale passività 210.224 1.165 22.980 - 940 15.834
Sbilancio (+/-) 22.782 2.321 132 36 218 2.019

1.2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

Il Gruppo Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. A fine 2017 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 2.808 mila euro e negativo per 184 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.

Il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 361.406 - 419.297 -
a) Opzioni 21.168 - 21.168 -
b) Swap 340.238 - 398.129 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 30.091 - 30.091 -
a) Opzioni 30.091 - 30.091 -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 249.875 - 157.946 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - 157.946 -
c) Forward 249.875 - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 641.372 - 607.334 -

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo
31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 37.367 - 40.282 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 34.514 - 39.885 -
c) Cross currency swap - - 397 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 2.853 - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 37.367 - 40.282 -

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Fair value negativo
31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 38.239 - 48.478 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 37.955 - 46.447 -
c) Cross currency swap - - 2.031 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 284 - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 38.239 - 48.478 -

A.5 Derivati finanziari: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 225.473 - - 135.933 -
- fair value positivo - - 14.559 - - 19.955 -
- fair value negativo - - 37.955 - - - -
- esposizione futura - - 1.336 - - 1.045 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - 30.091 - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - 226 - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - 228.282 21.593 - - -
- fair value positivo - - 2.808 45 - - -
- fair value negativo - - 184 100 - - -
- esposizione futura - - 2.283 216 - - -
4) Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 341.411 229.218 92.335 662.964
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 69.944 199.127 92.335 361.406
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - 30.091 - 30.091
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 271.467 - - 271.467
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario - - - -
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - - - -
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31.12.2017 341.411 229.218 92.335 662.964
Totale 31.12.2016 207.898 269.107 130.329 607.334

1.3 Gruppo bancario – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2017 il Gruppo ha provveduto ad attuare una strategia di diversificazione delle fonti di raccolta, principalmente al fine di ridurre la dipendenza dalla raccolta retail.

Al 31 dicembre 2017 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), nonché dall'operazione revolving di cartolarizzazione del portafoglio factoring.

Con riferimento alle attività del Gruppo esse sono composte dall'operatività inerente il factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di leasing, corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nei segmenti Area NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

La strategia di diversificazione attuata con successo principalmente presso investitori istituzionali nel corso del 2017, nonché l'attribuzione del rating da parte di Fitch al Gruppo, hanno costituito un passaggio significativo nella riduzione del funding risk. L'ammontare consistente di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dal Gruppo presso il conto corrente con Banca d'Italia) consentono e di soddisfare ampiamente i requisiti normativi e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta negativamente sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.

Ad oggi le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio e individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al

Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress.

Al fine di garantire un monitoraggio ed una reportistica a livello di Gruppo è stato implementato un processo di integrazione volto ad includere all'interno del perimetro di analisi le controllate IFIS Leasing S.p.A. ed IFIS Rental Services S.r.l., quest'ultima ancorché non rientrate nel perimetro di vigilanza.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità di Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a
7 giorni
da oltre 7
giorni a
15 giorni
da oltre
15 giorni
a 1 mese
da oltre 1
mese
fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
durata in
determi
nata
Attività per cassa 1.692.132 50.101 185.744 382.727 1.117.559 438.783 447.830 1.569.021 1.373.832 1.347.146
A.1 Titoli di Stato - - - - - 692 692 30.000 393.000 -
A.2 Altri titoli di debito 57 - - - 57 373 431 36.741 387.572 -
A.3 Quote O.I.C.R. 4.963 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.687.112 50.101 185.744 382.727 1.117.502 437.718 446.707 1.502.280 593.260 1.347.146
- banche 81.983 - - 444 24.098 18 - - - 1.346.957
- clientela 1.605.129 50.101 185.744 382.283 1.093.404 437.700 446.707 1.502.280 593.260 189
Passività per cassa 1.198.343 51.110 56.568 138.327 1.689.324 682.022 653.702 2.633.625 401.969 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.190.179 49.086 56.568 138.327 1.689.307 676.654 634.586 893.160 1.969 -
- banche 20.815 662 - 15.067 3.505 15 - - - -
- clientela 1.169.364 48.424 56.568 123.260 1.685.802 676.639 634.586 893.160 1.969 -
B.2 Titoli di debito 311 - - - 17 5.368 18.079 359.585 400.000 -
B.3 Altre passività 7.853 2.024 - - - - 1.037 1.380.880 - -
Operazioni "fuori bilancio" 98.959 - 21.000 18.410 131.854 91.494 1.310 17.925 24.883 -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - 21.000 - 131.600 80.000 - - - -
- posizioni corte - - - 18.410 - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe 34.514 - - - - - - - - -
- posizioni corte 37.955 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni lunghe 12.015 - - - 254 7.313 655 10.057 14.028 -
- posizioni corte 14.475 - - - - 4.181 655 7.868 10.855 -
C.5 garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a
7 giorni
da oltre 7
giorni a
15 giorni
da oltre
15 giorni
a 1 mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
durata
inde
termi
nata
Attività per cassa 52.842 22.845 54.563 20.375 62.030 7.937 8.826 45.216 2.185 -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 52.842 22.845 54.563 20.375 62.030 7.937 8.826 45.216 2.185 -
- banche 13.875 20.019 - - 29.184 - - - - -
- clientela 38.967 2.826 54.563 20.375 32.846 7.937 8.826 45.216 2.185 -
Passività per cassa 218 863 1.153 7.412 9.593 - - 561 - -
B.1 Depositi e conti correnti 213 863 1.153 7.412 9.593 - - 561 - -
- banche 9 863 1.153 7.412 9.593 - - - - -
- clientela 204 - - - - - - 561 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5 - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - 18.490 - - - - - -
- posizioni corte - - 20.838 - 130.640 79.906 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- posizioni lunghe - 2.134 - - - - - - - -
- posizioni corte - 2.134 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a ero
gare fondi
- posizioni lunghe 595 - - - - - - - - -
- posizioni corte 595 - - - - - - - - -
C.5 garanzie finanziarie rila
sciate - - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scam
bio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Nel corso del mese di dicembre 2016, il Gruppo Banca IFIS, tramite la controllata al 100% IFIS Leasing S.p.A. (originator) ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo a IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a IFIS Leasing S.p.A. è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del terzo trimestre 2017, la controllante Banca IFIS S.p.A. ha provveduto a riacquistare la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. Alla data del 31 dicembre 2017 la totalità dei titoli emessi dal veicolo sono stati quindi sottoscritti dal Gruppo Banca IFIS.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2017 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

1.4 Gruppo bancario – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale

(ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Prosegue il consolidamento del processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo attraverso una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection. Si segnala come nel corso del primo semestre del 2017, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture del Gruppo, della formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita.

In aggiunta, si specifica che, vengono definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi, tali interventi sono definiti sia sulla base delle evidenze risultanti dall'attività continuativa di Loss Data Collection sia sulla base dalle risultanze dell'esercizio annuale di Risk Self Assessment che permettono di identificare le principali criticità operative e conseguentemente di definire le più opportune azioni di mitigazione.

In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

In aggiunta si evidenzia come sia stato portato a completamento il percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo per quanto riguarda le controllate derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Sezione 3 – Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo bancario.

Parte F- Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Il Gruppo Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 Gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 Banca IFIS deteneva n. 380.151 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 380.151 euro.

Nel corso dell'esercizio 2017 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato ad un ex dipendente n. 862 azioni proprie per un controvalore di 40 mila euro ed un valore nominale di 862 euro, realizzando utili per 32 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha dato in concambio agli azionisti di minoranza della società incorporata Interbanca Spa, n. 1460 azioni proprie per un controvalore di 49 mila euro ed un valore nominale di 1.460 euro, realizzando utili per 37 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 377.829 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 377.829 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Gruppo
bancario
Imprese
di
assicura
zione
Altre
imprese
Elisioni e aggiu
stamenti da con
solidamento
31.12.2017
Capitale sociale 53.811 - - - 53.811
Sovrapprezzi di emissione 101.864 - - - 101.864
Riserve 1.038.155 - - - 1.038.155
Acconti su dividendi - - - - -
Strumenti di capitale - - - - -
(Azioni proprie) (3.168) - - - (3.168)
Riserve da valutazione: (2.710) - - - (2.710)
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita
2.275 - - - 2.275
-
Attività materiali
- - - - -
-
Attività immateriali
- - - - -
-
Copertura di investimenti esteri
- - - - -
-
Copertura dei flussi finanziari
- - - - -
-
Differenze di cambio
(5.005) - - - (5.005)
-
Attività non correnti in via di dismissione
- - - - -
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali
a benefici definiti
20 - - - 20
-
Quote delle riserve da valutazione relative
alle partecipate valutate al patrimonio netto
- - - - -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- - - - -
Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 180.767 - - - 180.767
Patrimonio netto 1.368.719 - - - 1.368.719

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Gruppo bancario Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da consolida
mento
31.12.2017
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 2.267 - - - - - - - 2.267 -
2. Titoli di capitale - (352) - - - - - - - (352)
3. Quote di O.I.C.R. 360 - - - - - - - 360 -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2017 2.627 (352) - - - - - - 2.627 (352)
Totale 31.12.2016 1.535 (1) - - - - - - 1.535 (1)
Titoli di debito Titoli di capitale Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 938 596 - -
2. Variazioni positive 2.105 - 360 -
2.1 Incrementi di fair value 2.105 - 360 -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni - - - -
3. Variazioni negative 776 948 - -
3.1 Riduzioni di fair value - 948 - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: 776 - - -
- da realizzo 776 - - -
3.4 Altre variazioni - - - -
4. Rimanenze finali 2.267 (352) 360 -

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

2.1 Ambito di applicazione della normativa

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Le disposizioni normative relative alla quantificazione dei Fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017 (CRR – Parte Dieci), durante il quale alcuni elementi che a regime saranno computabili o deducibili integralmente impattano solo per una quota percentuale.

2.2 Fondi propri bancari

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)

A) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

La presente voce include:

  • strumenti interamente versati per 11,1 milioni di euro;
  • riserva di sovraprezzo per 10,9 milioni di euro;
  • strumenti di CET1 propri detenuti direttamente per 1,4 milioni di euro;
  • altre riserve compresi utili non distribuiti per 687,2 milioni di euro. In particolare, tale voce è inclusiva dell'utile riconosciuto nei Fondi Propri (CRR - art. 26), al netto dei dividendi prevedibili di pertinenza del Gruppo, per complessivi 56,0 milioni di euro;

  • altre componenti di conto economico accumulate, negative per 1,5 milioni di euro, cosi composte:

  • o riserva negativa per perdite attuariali derivanti da piani a benefici definiti secondo l'applicazione dello IAS19 per 0,1 milioni di euro;
  • o riserve positive su attività disponibili per la vendita per 1,1 milioni di euro;
  • o riserve negative da differenze cambio per 2,5 milioni di euro;
  • interessi di minoranza ammessi nel CET1 per 351,4 milioni di euro, di cui oggetto di disposizioni transitorie per 74,7 milioni di euro (CRR - art. 480 par. 1 e 2 lettera d)

D) Elementi da dedurre dal CET1

La presente voce include:

  • avviamento ed altre attività immateriali, pari a 59,4 milioni di euro;
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee al netto delle relative passività fiscali, pari a 171,3 milioni di euro.

E) Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie

La presente voce include:

  • profitti non realizzati su titoli AFS, pari a 1,3, milioni di euro (-) (CRR art. 468 par. 1 e 2 lettera c);
  • filtro positivo su riserve attuariali negative (IAS 19), pari a 40 mila euro (+) (CRR art. 473 par. 3 e 4 lettera d);
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee al netto delle relative passività fiscali, pari a 34,3 milioni di euro (+) (CRR – art. 469 par. 1 lettera a) e art. 478 par. 1 lettera d).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

G) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

La presente voce include gli interessi di minoranza per 48,0 milioni di euro;

I) Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie

La presente voce include interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie per 9,6 milioni di euro (-) (CRR - 480 par. 1 e 2 lettera d).

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)

M) Capitale di classe 2 (Tier2 -T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio La presente voce include:

  • prestiti subordinati interamente versati computabili nel capitale di classe 2 per un ammontare pari a 201,9 milioni di euro;
  • gli interessi di minoranza per 63,9 milioni di euro;

O) Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie

La presente voce include:

  • gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie per 26,8 milioni di euro (CRR art. 480 par. 1 e 2 lettera d);
  • profitti non realizzati su titoli di capitale AFS oggetto di disposizioni transitorie per 0,1 milioni di euro (+) (CRR – art. 468 par 1 e 2 lettera c)

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
A. Capitale primario di classe 1(1) (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applica
zione dei filtri prudenziali
982.902 1.094.699
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) - -
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 982.902 1.094.699
D. Elementi da dedurre dal CET1 230.658 150.165
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto
di disposizioni transitorie
107.700 93.698
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 859.944 1.038.232
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio
48.014 29.145
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nell'AT1 per effetti di disposizioni transitorie
(9.602) (11.658)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) 38.412 17.487
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio
265.807 38.841
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nel T2 per effetti di disposizioni transitorie
26.934 (15.460)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 292.741 23.381
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 1.191.097 1.079.100

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

La variazione positiva dei Fondi propri di circa 112 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile di esercizio di pertinenza del Gruppo calcolato a fini regolamentari, al netto del dividendo stimato, per complessivi 56,0 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 dell'80% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" (al netto delle relative passività fiscali differite) per un ammontare pari a 137,0 milioni di euro rispetto ai 59,7 milioni di euro (pari al 60% dedotti al 31 dicembre 2016), in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai fondi propri, che ne prevede l'introduzione graduale attraverso un periodo transitorio fino

al 2017. A tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;

  • la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza, in applicazione dell'art. 84 del CRR, per un ammontare pari a 65,1 milioni di euro;
  • il prestito subordinato emesso nel corso del 2017 del valore nominale di 400 milioni di euro, computabile nel capitale di classe 2 (T2) per un ammontare pari a 201,9 milioni di euro, quale quota di pertinenza della Holding del Gruppo Bancario.

2.3 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

Il totale delle attività ponderate per il rischio, in crescita di oltre 360 milioni di euro, risulta in linea con l'aumento rilevante delle esposizioni verso la clientela e nei confronti delle banche.

In considerazione di quanto sopra, il Gruppo Bancario Banca IFIS al 31 dicembre 2017 presenta i seguenti coefficienti patrimoniali consolidati:

  • CET1 capital ratio pari all'11,66%;
  • Tier1 capital ratio pari al 12,18%;
  • Total capital ratio pari al 16,15%.

Nonostante l'aumento delle attività ponderate per il rischio, il notevole incremento dei Fondi propri totali fa sì che al 31 dicembre 2017 il Total capital ratio sia in netto miglioramento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2016, pari al 15,39%.

Al contrario, il Common Equity Tier 1 ratio, ora pari all'11,66%, sconta la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza, in applicazione dell'art. 84 del CRR, nonché la maggior deduzione applicata (80%) all'aumento delle Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee; tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite.

Secondo l'articolo 92 del CRR, al Gruppo Bancario Banca IFIS è richiesto di soddisfare i seguenti requisiti minimi di capitale: Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 4,5%, Tier 1 ratio pari al 6% e Total Capital ratio pari all'8%.

Inoltre il Gruppo Bancario Banca IFIS deve soddisfare i requisiti di capitale definiti annualmente a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto dalla Banca d'Italia; quest'ultima, in seguito all'ultimo processo di revisione e valutazione prudenziale svolto nel 2016 al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2017 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 6,6%, vincolante nella misura del 5,3%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all'8,4%, vincolante nella misura del 7,1%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,7%, vincolante nella misura del 9,5%.

I requisiti richiesti al Gruppo Bancario Banca IFIS, sia in applicazione dell'art. 92 del CRR e sia derivanti dallo SREP, sono ampiamenti soddisfatti.

Rispetto al requisito prudenziale minimo a valere sul 2017 e pari al 9,25%, l'eccedenza di capitale ammonta a circa 509 milioni di euro.

Considerando l'incremento della riserva di conservazione del capitale dello 0,625%, prevista a partire dal 2018, che porterà il requisito prudenziale minimo al 9,88%, l'eccedenza di capitale ammonta a circa 462 milioni di euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 10.010.754 9.258.363 6.501.214 6.202.666
2. Metodologia basata su rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 520.097 496.213
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito e di controparte 1.727 2.340
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard 1.166 3.482
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base 67.138 59.010
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato - -
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 590.128 561.045
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 7.376.606 7.013.074
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 11,66 14,80
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 12,18 15,05
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 16,15 15,39

Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel mese di luglio 2017, il Gruppo Banca IFIS, all'interno del processo di ristrutturazione del debito di una posizione creditoria, ha assunto il controllo di Two Solar Park 2008 S.r.l. società operante nel settore della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabili che è titolare e gestisce quattro impianti fotovoltaici situati nella regione Puglia.

DENOMINAZIONE DATA OPERAZIONE (1) (2) (3) (4)
Two Solar Park 2008 S.r.l. 28 luglio 2017 - 100% 516 453

Legenda:

(1) = costo dell'operazione, soggetto a meccanismo di price adjustment

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Risultato della gestione operativa del gruppo.

(4) = Utile/perdita netto del gruppo

I principali dettagli patrimoniali alla data di acquisizione del controllo e al 31 dicembre 2017 sono di seguito riportati:

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di Euro)
28.07.2017
Attività Materiali 17.732
Attività fiscali 1.220
Altre attività 3.391
Debiti verso banche (22.736)
Altre passività (incluse passività fiscali) (2.055)

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il 2 febbraio 2018 si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il corrispettivo della transazione è di circa 2 milioni ed è soggetto a un meccanismo di aggiustamento da calcolarsi sulla base di una situazione patrimoniale della società acquisita alla data di esecuzione che, alla data del presente documento, non è stata ancora finalizzata.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Come indicato nel paragrafo "Note introduttive alla lettura dei numeri" della Relazione sulla Gestione, in merito al costo sostenuto per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e provvisoriamente determinato in 119,2 milioni, si sottolinea che nel mese di luglio sono stati definiti con il venditore gli ulteriori aggiustamenti, con la determinazione finale del costo di acquisizione in 109,4 milioni di euro. Gli effetti di tale aggiustamento prezzo sono stati retrospettivamente applicati al 31 dicembre 2016. Conseguentemente, lo stato patrimoniale ed il patrimonio netto sono stati rideterminati al 1 gennaio 2017, incrementando sia la voce 160 "Altre attività" sia il Patrimonio Netto in corrispondenza dell'utile di esercizio per 9,8 milioni di euro. Tale rideterminazione ha avuto corrispondente effetto sul conto economico al 31 dicembre 2017, incrementando la voce 220 Altri oneri/proventi di gestione per il medesimo importo e di conseguenza l'utile di esercizio.

Parte H- Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui ultima versione è approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2017 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 31 dicembre 2017 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Leasing S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;

  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve ter
mine per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per cessa
zione del rapporto di la
voro
Pagamenti basati su
azioni
5.105 - 238 94 530

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 3,4 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 298 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2017, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società control
lante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce
di bilancio
Attività finanziarie disponibili per la vendita - - 6.567 6.567 1,4%
Crediti verso clientela - - 5.812 5.812 0,1%
Altre attività 107.698 - 107.698 39,5%
Totale attività 107.698 - 12.379 120.077 1,3%
Debiti verso clientela - 413 1.017 1.430 0,0%
Riserva su AFS - - 75 75 3,3%
Totale passività - 413 1.091 1.505 0,0%
Voci di bilancio Società control
lante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 4.042 4.042 0,7%
Interessi passivi - (3) (9) (12) 0,0%
Commissioni attive - - 16 16 0,0%
Riprese su crediti - - 346 346 (0,7)%
Altre spese amministrative - - (30) (30) 0,0%

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS e della controllata IFIS Rental Services è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2017 verso la controllante pari a 105,1 milioni di euro e IFIS Rental services per 2,6 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 31 dicembre 2017 risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 1,2 milioni di euro verso un'impresa garantita da stretti familiari di membri del Consiglio di Amministrazione.

Sono inoltre presenti i rapporti verso due entità per cui Banca IFIS detiene una partecipazione superiore al 20% iscritte tra le attività finanziarie disponibili per la vendita per un importo pari a 6,6 milioni di euro. Tali rapporti sono relativi a finanziamenti per un importo pari a 4,1 milioni di euro.

Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.

La componente variabile della remunerazione, il cui limite massimo è comunque parametrato al compenso fisso, viene corrisposta in parte a pronti e in parte in via differita.

La remunerazione variabile a pronti è assegnata e corrisposta dopo l'approvazione del bilancio e del resoconto ICAAP relativi all'esercizio cui il compenso è riferito.

La remunerazione variabile differita è soggetta a un differimento temporale di tre anni e non ha luogo se:

  • l'utile ante imposte risulta negativo;
  • in uno dei tre esercizi chiusi successivamente alla sua determinazione, il "capitale complessivo" risulti inferiore al "capitale interno complessivo" nel "resoconto ICAAP" da trasmettere annualmente alla Banca d'Italia;
  • al termine del terzo anno il beneficiario non ricopre la carica per cui la remunerazione era stata assegnata.

A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni di Banca IFIS S.p.A., sia con riferimento alla componente a pronti sia alla componente differita.

A tale scopo la Banca intende utilizzare azioni proprie in portafoglio; il prezzo di riferimento per la determinazione del numero di azioni da attribuire quale valore equivalente della retribuzione variabile in oggetto sarà la media dei prezzi di borsa dal 1 aprile al 30 aprile dell'anno di assegnazione e corresponsione.

La remunerazione variabile a pronti è soggetta all'integrale recupero (claw back) nel caso in cui l'anno successivo all'attribuzione della retribuzione variabile non sia maturato il diritto a percepire la componente variabile della remunerazione.

B. Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per il Gruppo Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

La retribuzione variabile dell'Alta Direzione determinata per l'esercizio 2017 riferita alla componente da corrispondere in azioni è pari a 530 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà calcolato come sopra descritto.

Parte L- Informativa di settore

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo che, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca avvenuto in data 30 novembre 2016, si è arricchita di due nuovi settori, il Corporate banking ed il Leasing. Peraltro, poiché i dati economici relativi al periodo di confronto per questi nuovi settori sono riferiti al solo mese di dicembre 2016, il confronto non risulta significativo.

La struttura organizzativa si articola dunque nei settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing, Area NPL, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

A seguito dei mutamenti del contesto esterno in termini di tassi di mercato e del contesto interno, composizione e tassi di raccolta, si è reso necessario nel 2017 l'aggiornamento degli stessi. Per agevolare la comparazione dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Crediti Commerciali Italia e Crediti Commerciali International, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'ultima area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance Sp. Z o.o.;
  • Banca IFIS Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.

Corporate banking

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Credito medio/lungo termine, dedicata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;
  • Structured Finance, che supporta le imprese e i fondi private equity nella strutturazione legale, organizzativa e finanziaria di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
  • Workout & Recovery, si occupa della gestione delle posizioni UTP e Sofferenze di tutti i portafogli delle altre due business area del settore, nonché della gestione del runoff dei portafogli project finance, shipping e real estate.
  • Special Situation, si occupa della concessione di nuova finanza a medio e lungo termine a supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie.

Leasing

Si tratta del settore che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.

Area NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in una area c.d. di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (94 milioni al 31 dicembre 2017) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura normalmente 6-12 mesi, le posizioni vengono instradate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nel recupero del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste invece nel recupero mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio.

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio c.d. di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (153,4 milioni al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello interno che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per i quali sia intervenutoalmeno il pagamento di 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio verranno riclassificate nelle "Posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (131,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; il procedimento che porta all'ottenimento dell'ordinanza di assegnazione dura mediamente 24 mesi. Durante tale periodo le pratiche vengono mantenute al costo di acquisto (297,5 milioni al 31 dicembre 2017) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Una volta ottenuta una ordinanza di assegnazione somme da parte del tribunale le pratiche vengono inserite nel raggruppamento "Posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio" e valorizzate al costo ammortizzato (123,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Nel corso delle varie fasi gestionali è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio o marginalmente con piani di recupero o anche che vengano riclassificate in gestione massina nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Sono inoltre presenti altri portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, di dimensione meno significativa valutati in modo analitico o, qualora non siano ancora disponibili modelli valutativi utilizzabili, al costo d'acquisto.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi, la Banca procede con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

Si rinvia a quanto descritto nella parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata, per una più dettagliata informativa sui criteri di valutazione di tali crediti.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi fornisce ai settori operativi nei core business della Banca le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle rispettive attività. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. I dati esposti sono al netto delle interrelazioni tra settori.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nel 2017 dai settori di attività.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2017 - - - - - 456.549 456.549
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Variazione % - - - - - 22,0% 22,0%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.777.876 1.777.876
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Variazione % - - - - - 27,6% 27,6%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2017 3.039.776 1.059.733 1.388.501 799.436 130.571 17.789 6.435.806
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (1,7)% 17,0% 12,4% 42,2% 4,7% 135,3% 8,6%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2017 - - - - - 791.977 791.977
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Variazione % - - - - - 57,1% 57,1%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2017 - - - - - 5.293.188 5.293.188
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Variazione % - - - - - 4,9% 4,9%
Titoli in circolazione
Dati al 31.12.2017 - - - - - 1.639.994 1.639.994
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.488.556 1.488.556
Variazione % - - - - - 10,2% 10,2%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2017 130.815 146.065 62.677 197.971 15.594 (14) 553.108
Dati al 31.12.2016 148.514 2.952 (1.172) 180.946 13.323 14.036 358.599
Variazione % (11,9)% n.s. n.s. 9,4% 17,0% (100,1)% 54,2%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2017 97.174 174.420 54.638 164.506 15.296 (1.207) 504.827
Dati al 31.12.2016 128.208 2.889 (2.682) 148.319 12.953 9.679 299.366
Variazione % (24,2)% n.s. n.s. 10,9% 18,1% (112,5)% 68,6%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COM
MER
CIALI
CORPO
RATE
BAN
KING
LEASING AREA
NPL
CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2017 33.222 37.286 16.148 66.543 3.561 1.971 158.731
Quarto trimestre 2016 46.814 2.952 (1.172) 49.980 2.967 (4.214) 97.327
Variazione % (29,0)% n.s. n.s. 33,1% 20,0% (146,8)% 63,1%
Risultato
netto
della
gestione
finanziaria
Quarto trimestre 2017 13.757 26.683 12.117 56.141 3.478 910 113.086
Quarto trimestre 2016 41.732 2.889 (2.682) 40.936 2.866 (4.572) 81.169
Variazione % (67,0)% n.s. n.s. 37,1% 21,4% (119,9)% 39,3%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover(1)
Dati al 31.12.2017 11.715.442 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 11,0% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2017 3.768.877 1.892.310 1.518.719 13.074.933 174.522 18.125
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 -
Variazione % (2,9)% 8,8% 19,2% 35,3% 1,4% n.a.
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2017 1,15% (1,53)% 0,58% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 0,79% 0,08% 1,47% n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,36% (1,61)% (0,89)% - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2017 1,0% 2,7% 1,1% 66,1% 0,0% 1,2%
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% 0,0%
Variazione % 0,0% (0,3)% 0,6% 9,1% 0,0% 1,2%
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2017 89,1% 93,5% 80,9% n.a. n.a. 38.9%
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. -
Variazione % 0,6% (0,5)% (11,3)% - - n.a.
Attività deteriorate/Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2017 7,2% 14,3% 2,4% 99,9% 0,0% 12,7%
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% 100,0% 0,2% 0,0%
Variazione % 0,7% (4,7)% (0,6)% (0,1)% (0,2)% 12,7%
RWA(2)(3)
Dati al 31.12.2017 2.554.528 1.050.284 929.192 801.914 50.325 290.905
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512
Variazione % 8,8% 13,0% 6,2% 42,7% 0,6% 10,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo Bancario a fini regolamentari.

Per una maggiore analisi dei risultati dei settori di attività si rimanda alla Relazione sulla Gestione del Gruppo.

Venezia - Mestre, 6 Marzo 2018

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Informativa al pubblico stato per stato

Data di riferimento 31 dicembre 2017

Ai sensi delle disposizioni di vigilanza per le banche

Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 – Parte Prima – Titolo III – Capitolo 2

Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell'Unione Europea nel settore finanziario si forniscono di seguito le informazioni richieste dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo2, della Circolare n. 285 della Banca d'Italia.

Le informazioni sono rese con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2017.

INFORMAZIONI /AREA GEOGRAFICA ITALIA POLONIA GRUPPO
Denominazione delle società Banca IFIS S.p.A.
Ifis Leasing S.p.A.
fis Rental Services S.r.l.
IFIS Finance Sp. Z
o.o.
Gruppo Banca IFIS
S.p.A.
a) Natura dell'attività Raccolta del risparmio tra il
pubblico e l'esercizio del
credito. Banca IFIS è spe
cializzata nella filiera del
credito commerciale, del
credito corporate a medio
lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del
credito finanziario di difficile
esigibilità e del credito fi
scale.
IFIS Finance offre
alle imprese servizi
di supporto finanzia
rio e di gestione del
credito.
Raccolta del risparmio
tra il pubblico e l'eser
cizio del credito.
Banca IFIS è specia
lizzata nella filiera del
credito commerciale,
del credito finanziario
di difficile esigibilità e
del credito fiscale.
b) Fatturato18 (in migliaia di euro) 539.938 2.288 553.108
c) Numero dei dipendenti su base equi
valente a tempo pieno 19
1.366 12 1.378
d) Utile o perdita prima delle imposte
(in migliaia di euro)
235.853 1.100 248.575
e) Imposte sull'utile o sulla perdita
(in migliaia di euro)
(61.797) (224) (67.808)
f) Contributi pubblici ricevuti
(in migliaia di euro)
- - -

18 Il fatturato è da intendersi il Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del Conto Economico Consolidato al 31 dicembre 2017.

19 Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

Attestazioni

Attestazione del Dirigente Preposto

Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 ai sensi dell'art 154-bis, paragrafo 5, del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.