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Banca Ifis

Annual Report Mar 20, 2018

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Annual Report

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Indice 2
Introduzione 4
Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti 4
Cariche sociali 6
Relazione sulla gestione 7
Note introduttive alla lettura dei numeri 7
Highlights 8
KPI 9
Impatti modifiche normative 10
Aggregati patrimoniali ed economici 11
Principali rischi e incertezze 24
L'azione Banca IFIS 24
Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio 27
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 28
Evoluzione prevedibile della gestione 29
Altre informazioni 31
Proposta distribuzione utile dell'esercizio 33
Schemi di Bilancio 34
Stato patrimoniale 34
Conto Economico 35
Prospetto della redditività Complessiva 36
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2017 37
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2016 38
Rendiconto Finanziario 39
Nota Integrativa 40
Parte A - Politiche contabili 41
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 73
Parte C - Informazioni sul conto economico 100
Parte D - Redditività complessiva 112
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 113
Parte F - Informazioni sul patrimonio 158
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 166
Parte H - Operazioni con parti correlate 167
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 170
Parte L - Informativa di settore 171
Allegati al Bilancio d'Esercizio 172
Schemi di bilancio delle controllate 173
Prospetto dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla
revisione ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 176
Attestazione del bilancio ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.Lgs 58
del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del
14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 184
Relazione del collegio sindacale 185
Relazione della società di revisione al Bilancio d'Esercizio 195

Introduzione

Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti

Gentili Azionisti,

ricorderemo il 2017 come l'anno di tante "prime volte", in parte destinate ad avere effetto anche per l'anno in corso. La prima emissione di un bond destinata ad ampliare la struttura del funding dell'Istituto; l'ingresso nel mercato della cessione del quinto, uno strumento sul quale Banca IFIS punta molto; la prima acquisizione nel mercato delle farmacie, con Credifarma che, nel 2018, entrerà a far parte del

Gruppo una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dal regolatore; infine, la prima volta di due evoluzioni funzionali a continuare a costruire il futuro di questa Banca, come lo scorporo dell'Area NPL e della fusione inversa dell'oggi holding La Scogliera all'interno della Capogruppo Banca IFIS.

Accanto a queste novità, l'Istituto ha continuato il percorso di sviluppo nei settori di presenza: il credito alle imprese specializzato, elemento sempre più centrale per la crescita del Paese e per la vitalità del tessuto economico italiano; la gestione sostenibile del credito deteriorato; la raccolta di risparmio. I driver che ci ispirano, giorno dopo giorno, sono

quelli della profittabilità, del controllo della redditività corretta per il rischio, della liquidità. Vogliamo portare ai nostri clienti le soluzioni di cui necessitano in modo veloce, chiaro, trasparente: per questo i servizi digitali sono essenziali e su questi stiamo investendo.

É opportuno inoltre fare presente come il percorso di crescita dimensionale della Banca è destinato ad essere confermato nel medio/lungo termine. Il disegno imprenditoriale dell'Istituto va di pari passo ad un adeguato accompagnamento sotto il profilo dei ratio regolamentari. Abbiamo annunciato, anche per quest'esercizio, un dividendo in crescita: un segnale di solidità e di riconoscenza agli Azionisti che continuano ad apprezzare il nostro lavoro e i progetti futuri che la Banca sta costruendo.

Prima di lasciare la parola all'Amministratore Delegato, desidero ringraziare tutti gli Azionisti, i Clienti, i Fornitori, i Collaboratori ed il Management per un anno ricco di sfide e di progetti, augurando per il Gruppo Banca IFIS un 2018 all'insegna di grande lavoro, risultati di soddisfazione e obiettivi inesauribili.

Sebastien Egon Fürstenberg, Presidente Banca IFIS

Il 2017 è stato un anno di rilevante attenzione ai processi interni di integrazione ed alla ricerca di efficienza, sia nelle singole business unit, sia nella semplificazione societaria avvenuta. Forte impatto su tutta l'operatività del Gruppo, nel corso dei 12 mesi, è derivato dal cambio di sistema di core banking, dall'adozione di un nuovo sistema di CRM a livello di Gruppo e dal lancio di nuove piattaforme web,

utilizzando l'innovazione digitale a beneficio della relazione con il cliente. Per rendere tutto ciò possibile, si è reso necessario investire molto nelle risorse umane, sia in formazione, sia nella ricerca di nuove competenze che si sono unite al progetto del Gruppo.

Il contesto di mercato, unito alla ricerca di ulteriori nuovi spazi di crescita, ha portato l'istituto a considerare la possibilità di estendere l'attività a nuovi ambiti di business. La recente acquisizione di Cap.Ital.Fin - società attiva nella cessione del quinto - e gli accordi vincolanti siglati per l'acquisizione di Credifarma sono finalizzati a servire al meglio un numero sempre maggiore di clienti, siano essi imprese o persone.

Durante l'esercizio molto lavoro è stato fatto per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e razionalizzazione del costo del funding con conseguente beneficio in termini di flessibilità, accesso e rafforzamento degli indici di liquidità e solidità. Anche l'attribuzione del rating emittente da parte dell'agenzia Fitch è andato in questa direzione.

Gli obiettivi del 2018 sono stati disegnati in continuità con quanto già fatto nel 2017: sinergie, semplificazione, valorizzazione ed innovazione continueranno a ritmo incessante.

Giovanni Bossi, Amministratore Delegato Banca IFIS

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna

Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto Massimo Miani Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri Valentina Martina

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Relazione sulla gestione

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

Acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca: come già indicato nel bilancio al 31 dicembre 2016, in data 30 novembre 2016, Banca IFIS ha acquistato il 99,99% delle azioni dell'ex GE Capital Interbanca S.p.A..

In merito al costo sostenuto per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e provvisoriamente determinato in 119,2 milioni, nel mese di luglio 2017 sono stati definiti con il venditore gli ulteriori aggiustamenti, con la determinazione finale del costo di acquisizione in 109,4 milioni di euro. Gli effetti di tale aggiustamento prezzo sono stati retrospettivamente applicati al 31 dicembre 2016. Conseguentemente, lo stato patrimoniale è stato rideterminato al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated), incrementando la voce 150 "Altre attività" e diminuendo la voce 100 "Partecipazioni" per 9,8 milioni di euro. Tale rideterminazione non ha avuto effetto sul conto economico al 31 dicembre 2016.

La voce Altre attività, rappresentativa del credito verso la cedente per il maggior prezzo pagato in up-front alla data di transazione, è stata chiusa in data 31 luglio 2017 con l'incasso della relativa esposizione.

Della suddetta rideterminazione è data evidenza negli Schemi di Bilancio che presentano come comparativi sia i valori del bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 sia i corrispondenti valori rideterminati al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated).

Le tabelle della presente Relazione sulla gestione e della Nota integrativa presentano come comparativi i corrispondenti i soli valori rideterminati.

Nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti acquisiti nei confronti del SSN: con riferimento ai dati comparativi esposti, si evidenzia che la Banca ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuti recuperabili, sulla base delle evidenze storiche della Banca. Le metodologie di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo". La variazione nella stima dei cash flow, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione di costo ammortizzato contabilizzata a conto economico nel 2016 fra gli interessi attivi pari a 15,8 milioni di euro

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 833.833 325.050 508.783 156,5%
Crediti verso banche 1.546.776 1.798.767 (251.991) (14,0)%
Crediti verso clientela 5.784.059 4.464.566 1.319.493 29,6%
Totale attivo 9.302.537 7.037.838 2.264.699 32,2%
Debiti verso banche 774.475 533.385 241.090 45,2%
Debiti verso clientela 5.966.901 5.662.176 304.725 5,4%
Patrimonio netto 1.337.294 596.975 740.319 124%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI(1) ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 454.703 320.654 134.049 41,8%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (7.082) (24.936) 17.854 (71,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 447.621 295.718 151.903 51,4%
Costi operativi (232.241) (187.647) (44.594) 19,2%
Utile lordo 215.416 108.071 107.345 49,8%
Utile netto 154.906 71.722 83.184 53,7%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 83.389 85.234 (1.845) (2,2)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (27.509) (5.458) (22.051) 404,0%
Risultato netto della gestione finanziaria 55.880 79.776 (23.896) (30,0)%
Costi operativi (46.054) (69.678) 23.624 (33,9)%
Utile lordo 9.865 10.098 (233) (2,3)%
Utile netto 5.776 6.665 (7.101) (55,1)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 10,4 milioni nel quarto trimestre 2017 e a 9,0 milioni nel quarto trimestre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI

ESERCIZIO VARIAZIONE
KPI 2017 2016
RESTATED
%
ROE 12,0% 12,6% (0,6)%
ROA 2,3% 1,5% 0,8%
Cost/Income ratio riclassificato(1) 51,1% 58,5% (7,4)%
Ratio - Totale Fondi propri 23,66% 14,00% 9,66%
Ratio - Capitale primario di classe 1 17,46% 14,00% 3,46%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) 53.433 53.431 0,0%
Book per share 25,03 11,17 124,1%
EPS 2,90 1,35 114,8%
Dividendo per azione 1,00(3) 0,82 22,0%
Payout ratio 34,5% 61,1% (26,6)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 33,5 milioni al 31 dicembre 2017 e a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

(3) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel 2017 rilevanti per Banca IFIS.

  • Aspetti fiscali: tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenzia quella che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte dell'esercizio 2017 di Banca IFIS. In particolare la Legge 21 giugno 2017, n.96, ha ridotto all'1,6% il coefficiente di remunerazione da applicare alla variazione netta di capitale proprio per la determinazione del beneficio ACE per l'anno 2017 (4,75% nel 2016).

Aggregati patrimoniali ed economici

Si commentano nel seguito le principali voci di bilancio.

Aggregati patrimoniali

I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016
RESTATED
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 833.834 325.050 508.784 156,5%
Crediti verso clientela 5.784.059 4.464.566 1.319.493 29,6%
Crediti verso banche 1.546.776 1.798.767 (251.991) (14,0)%
Attività materiali e immateriali 131.580 77.112 54.468 70,6%
Attività fiscali 372.820 69.496 303.324 436,5%
Altre voci dell'attivo 633.468 302.847 330.621 109,2%
Totale attivo 9.302.537 7.037.838 2.264.699 32,2%
Debiti verso clientela 5.966.901 5.662.176 304.725 5,4%
Debiti verso banche 774.475 533.385 241.090 45,2%
Titoli in circolazione 789.994 - 789.994 -
Fondi per rischi e oneri 13.163 4.331 8.832 203,9%
Passività fiscali 38.503 14.320 24.183 168,9%
Altre voci del passivo 382.207 226.651 155.556 68,6%
Patrimonio netto 1.337.294 596.975 740.319 124,0%
Totale passivo e del patrimonio netto 9.302.537 7.037.838 2.264.699 32,2%

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 31 dicembre 2017 a 833,8 milioni di euro rispetto ai 325,1 milioni a fine 2016 (+156,5%). La riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 31 dicembre 2017 è positiva per 2,3 milioni (1,0 milioni al 31 dicembre 2016).

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2017 è pari a 805,4 milioni di euro, in aumento del 149,3% rispetto al 31 dicembre 2016 (323,1 milioni). Il dato include per 377,3 milioni di euro i titoli rinvenienti dalla cartolarizzazione "Indigo Lease" che sono stati acquistati integralmente da Banca IFIS nei primi mesi del 2017. Tale cartolarizzazione ha per oggetto i crediti della controllata IFIS Leasing.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei restanti titoli di debito in portafoglio.

Emittente 2 anni 3 anni Oltre 5 anni Totale
Titoli governativi 30.138 - 397.694 427.832
% sul totale 7,0% - 92,9% 99,9%
Altri emittenti - 44 201 245
% sul totale - 0,0% 0,1% 0,1%
Totale 30.138 44 397.895 428.077
% sul totale 7,0% 0,0% 93,0% 100%

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 11,7 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2016). L'incremento è interamente riconducibile al portafoglio derivante dalla fusione della controllata Interbanca S.p.A. perfezionata il 23 ottobre 2017.

Sono inoltre incluse tra le attività finanziarie disponibili per la vendita quote di O.I.C.R per 13,7 milioni di euro ottenuti in parte tramite il contributo della fusione di Interbanca S.p.A. e in parte a seguito di un'operazione di ristrutturazione di una posizione deteriorata.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2017 è risultato pari a 1.546,8 milioni, rispetto a 1.798,8 milioni al 31 dicembre 2016. Tale eccedenza di liquidità ha in parte l'obiettivo di garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria, ed in parte risulta in esubero rispetto alle necessità strutturali ed operative. La liquidità presso Banche centrali, inclusiva della riserva obbligatoria, ammonta a 1,3 miliardi di euro.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 5.784,1 milioni di euro, in aumento del 29,6% rispetto ai 4.464,6 milioni a fine del 2016. Si dettaglia nel seguito la variazione per settore di appartenenza.

Risultano in aumento i crediti dell'Area NPL (+42,2%) principalmente a seguito delle nuove acquisizioni. In crescita anche gli impieghi del settore crediti fiscali (+4,7%) e del settore Governance e Servizi (+135,3%) per l'effetto dell'acquisizione di un portafoglio performing retail. Il Corporate banking ha contribuito per 1.059,7 milioni di euro (+17,0%). In lieve diminuzione i Crediti commerciali (-0,3% rispetto al dato di fine 2016).

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 13,8% verso la Pubblica Amministrazione e del 86,2% verso il settore privato (rispettivamente 22,4% e 77,6% al 31 dicembre 2016).

Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei fondi propri.

FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE
Crediti in sofferenza
Dati al 31.12.2017 1.687 3.248 54.801 - 2 59.738
Dati al 31.12.2016 2.439 - 33.550 - - 35.989
Variazione % (30,8)% n.a. 63,3% - n.a. 66,0%
Inadempienze probabili
Dati al 31.12.2017 16.417 66.995 55.506 - - 138.918
Dati al 31.12.2016 19.312 - 53.368 - - 72.680
Variazione % (15,0)% n.a. 4,0% - - 91,1%
Esposizione scadute
Dati al 31.12.2017 - 634 - - 12 646
Dati al 31.12.2016 - - - - - -
Variazione % - n.a. - - n.a. n.a.
Crediti in bonis
Dati al 31.12.2017 5.122 38.850 - - 12 43.984
Dati al 31.12.2016 6.955 - 15 - - 6.970
Variazione % (26,4)% n.a. (100,0)% - n.a. 531,0%

Si espongono di seguito le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.

Il totale delle attività deteriorate nette si attesta a 1.188,0 milioni contro i 746,8 milioni a dicembre 2016; l'aumento del 59,1% è influenzato sia dalle acquisizioni del settore Area NPL perfezionate nel corso del 2017 sia dall'apporto derivante dalla fusione della controllata Interbanca S.p.A.. Le attività deteriorate nette del settore Corporate banking ammontano a 168,8 milioni con un coverage ratio che si attesta al 75,6%.

Le attività deteriorate nette dei crediti commerciali, si attestano a 218,2 milioni di euro da 184,5 milioni a fine 2016, in crescita del 18,3% principalmente a seguito dell'aumento delle inadempienze probabili connesso al deterioramento di una posizione individualmente significativa. L'incidenza delle attività deteriorate è pari al 16,3% (30,9% a dicembre 2016) rispetto al patrimonio netto.

CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31/12/2017
Valore nominale attività deteriorate 288.212 129.402 108.619 526.233 3.553.592
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 7,1% 3,2% 2,7% 12,9% 87,1%
Rettifiche di valore 256.844 47.041 4.126 308.011 12.841
Incidenza sul valore nominale 89,1% 36,4% 3,8% 58,5% 0,4%
Valore di bilancio 31.368 82.361 104.493 218.222 3.540.751
Incidenza sul totale crediti netti 0,8% 2,2% 2,8% 5,8% 94,2%
SITUAZIONE AL 31/12/2016
Valore nominale attività deteriorate 272.952 76.528 103.211 452.691 3.595.053
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 6,7% 1,9% 2,5% 11,2% 88,8%
Rettifiche di valore 241.260 25.641 1.326 268.227 9.355
Incidenza sul valore nominale 88,4% 33,5% 1,3% 59,3% 0,3%
Valore di bilancio 31.692 50.887 101.885 184.464 3.585.698
Incidenza sul totale crediti netti 0,8% 1,3% 2,7% 4,9% 95,1%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le sofferenze nette dei crediti commerciali ammontano a 31,4 milioni, -1,0% rispetto al dato di fine esercizio 2016; il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta allo 0,8%, in linea con l'esercizio precedente. Il rapporto tra le sofferenze nette e il patrimonio netto si attesta al 2,3%, rispetto al 5,3% al 31 dicembre 2016. Il coverage ratio si attesta all'89,1% (88,4% al 31 dicembre 2016).

La categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 82,4 milioni rispetto ai 50,9 milioni a fine 2016 (+61,9%) per effetto, come detto in precedenza, del deterioramento e relativa svalutazione di una posizione individualmente significativa. Il coverage ratio si attesta al 36,4% (33,5% al 31 dicembre 2016).

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 104,5 milioni contro i 101,9 milioni a dicembre 2016 (+2,6%). Il coverage ratio si attesta al 3,8% (1,3% al 31 dicembre 2016).

Le attività deteriorate nette dei crediti corporate banking, si attestano a 168,8 milioni a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. con un indice di copertura complessivo pari a 75,6%. Le sofferenze presentano un indice di copertura del 93,5%, le inadempienze probabili un coverage del 43,4% mentre il dato per le esposizioni scadute è del 2,8%.

CREDITI CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31/12/2017
Valore nominale attività deteriorate 445.381 245.720 945 692.046 926.856
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 27,5% 15,2% 0,1% 42,7% 57,3%
Rettifiche di valore 416.473 106.706 26 523.205 18.407
Incidenza sul valore nominale 93,5% 43,4% 2,8% 75,6% 2,0%
Valore di bilancio 28.908 139.014 919 168.841 908.449
Incidenza sul totale crediti netti 2,7% 12,9% 0,1% 15,7% 84,3%
SITUAZIONE AL 31/12/2016
Valore nominale attività deteriorate - - - - -
Incidenza sul totale crediti al valore nominale - - - - -
Rettifiche di valore - - - - -
Incidenza sul valore nominale - - - - -
Valore di bilancio - - - - -
Incidenza sul totale crediti netti - - - - -

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 21,3 milioni di euro, contro 13,1 milioni al 31 dicembre 2016 (+62,2%), interamente riferibili a software; l'aumento è principalmente dovuto ai sistemi di integrazione con il nuovo sistema di Core Banking e alla riorganizzazione di alcuni sistemi informatici.

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 110,3 milioni di euro, rispetto ai 64,0 milioni a fine 2016; la variazione in aumento è in particolare dovuta alla fusione con Interbanca S.p.A..

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, nonché due immobili di Milano derivanti dalla suddetta fusione della controllata Interbanca.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Le attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Si dettaglia nella tabella di seguito la composizione per tipologia delle attività fiscali correnti.

ATTIVITA' FISCALI CORRENTI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Irap 10.102 8.922 1.180 13,2%
Ires 12.211 755 11.200 1.517,4%
Ires da cessione di crediti 21.278 21.278 - 0,0%
Crediti da Conversione DTA 25.867 - 25.867 -
Altre 1.427 258 1.425 453,1%
Totale 70.885 31.213 39.672 127,1%

La variazione delle attività fiscali correnti è strettamente connessa all'iscrizione dei crediti fiscali della incorporata Interbanca S.p.A., tra cui 25,9 milioni di crediti relativi a conversione delle imposte anticipate ex lege 214/11 utilizzabili senza limiti di importo in compensazione di passività fiscali.

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate:

ATTIVITA' PER IMPOSTE ANTICIPATE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Crediti verso clientela 176.214 36.184 140.030 387,0%
Perdite fiscali pregresse riportabili 91.395 - 91.395 -
Aiuto alla crescita economica riportabile 24.599 - 24.599 -
Fondi per rischi e oneri 7.484 1.209 6.275 519,0%
Altre 2.243 890 1.353 152,0%
Totale 301.935 38.283 263.652 688,7%

La variazione delle imposte anticipate è strettamente connessa alla rilevazione delle imposte anticipate delle controllate incorporate Interbanca S.p.A. e, in minor misura, IFIS Factoring S.r.l.

Le attività per imposte anticipate pari a 301,9 milioni sono così classificabili: 176,2 milioni per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, 91,4 milioni per perdite fiscali pregresse riportabili e 24,6 milioni per ACE riportabile. La voce Altre include differenze temporanee su vari costi a deducibilità differita.

Si rammenta infine che, per effetto degli accordi di Consolidamento fiscale in essere, il credito relativo alle imposte anticipate sul risultato fiscale di periodo è stato rilevato tra le Altre Attività quale Credito verso la Scogliera per circa 51,4 milioni di euro.

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate:

Passività per imposte differite CONSISTENZA VARIAZIONE
2017 2016 ASSOLUTA %
Attività materiali – beni strumentali 9.001 325 8.676 2.669,5%
Crediti per interessi di mora 23.661 13.292 10.369 78,0%
Crediti verso clientela 3.460 - - -
Oneri per il personale 185 - - -
Titoli AFS 1.798 394 1.404 356,3%
Altre 398 309 89 28,8%
Totale 38.503 14.320 24.183 168,9%

La variazione delle passività per imposte differite è il risultato dell'effetto combinato della iscrizione delle passività per imposte differite della incorporata Interbanca S.p.A. sulla rivalutazione degli immobili e dell'aumento dei crediti per interessi di mora la cui tassazione è differita al momento dell'incasso.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 231,6 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (+39,0% rispetto ai dati riesposti al 1 gennaio 2017).

I saldi rideterminati al 1 gennaio 2017 includono l'effetto dell'aggiustamento prezzo di 9,8 milioni di euro per l'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca che rappresentano il credito nei confronti della cedente per il maggior prezzo pagato in upfront alla data di transazione. Tale credito si è chiuso in data 31 luglio 2017 con l'incasso della relativa esposizione.

La voce comprende un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. pari a 105,0 milioni di euro, derivanti per 51,4 milioni di euro dall'applicazione del consolidato fiscale e per 53,6 milioni di euro per crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; inoltre la voce comprende per 5,7 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati (bollo), per 4,4 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio e per 24,5 milioni di euro di crediti IVA. Si segnala infine che la voce include anche 38,3 milioni di euro di costi sospesi legati alla gestione giudiziale delle pratiche dell'Area NPL in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione somme da parte del giudice.

Le altre passività a fine periodo ammontano a 338,5 milioni di euro (+0,3% rispetto a fine 2016). Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso la clientela: 5.966.901 5.662.176 304.725 5,4%
Pronti contro termine - 270.314 (270.314) (100,0)%
Rendimax e Contomax 4.948.386 4.519.260 429.126 9,5%
Altri depositi vincolati 104.675 101.500 3.175 3,1%
Altri debiti 913.840 771.102 142.738 18,5%
Debiti verso banche 774.475 533.385 241.090 45,2%
Eurosistema 699.585 - 699.585 -
Pronti contro termine - 50.886 (50.886) (100,0)%
Altri debiti 74.890 482.499 (407.609) (84,5)%
Titoli in circolazione 789.994 - 789.994 -
Totale raccolta 7.531.370 6.195.561 1.335.809 21,6%

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2017 risulta pari a 7.531,4 milioni di euro con un incremento del 21,6% rispetto al 31 dicembre 2016, è rappresentato per il 79,2% da Debiti verso la clientela (91,4% al 31 dicembre 2016), per il 10,3% da Debiti verso banche (8,6% al 31 dicembre 2016), e per il 10,5% da Titoli in circolazione (0,0% al 31 dicembre 2016).

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2017 a 5.966,9 milioni di euro (+5,4% rispetto a fine 2016). L'estinzione dei pronti contro termine esistenti al 31 dicembre 2016 per 270,3 milioni di euro, risulta più che compensata da un aumento della raccolta retail (Rendimax e Contomax) che si attesta a 4.948,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017, contro i 4.519,3 milioni del 31 dicembre 2016 (+9,5%). La Banca ha continuato fino alla fine dell'esercizio a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su Rendimax e Contomax, pari allo 0,20%.

Sono stati aggiornati il 31 ottobre 2017 i tassi del conto deposito Rendimax e del conto deposito Contomax; contestualmente è stato comunicato l'aggiornamento dell'imposta di bollo per la raccolta retail, che con decorrenza 1 gennaio 2018 diverrà a carico del cliente sia per il conto deposito Rendimax sia per il conto corrente Contomax.

I Debiti verso banche, che ammontano a 774,5 milioni di euro (rispetto ai 533,4 milioni a dicembre 2016), aumentano del 45,2% sostanzialmente per la tranche TLTRO sottoscritta per nominali 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017.

Risultano corrispondentemente in diminuzione i depositi presso altre banche il cui saldo ammonta a 38,1 milioni di euro, rispetto a 296,4 milioni di euro di fine esercizio precedente (-87,2%).

I Titoli in circolazione ammontano a 790,0 milioni di euro. La voce include l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 300,9 milioni di euro inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 di 401,5 milioni, incluso interessi, emesso a metà ottobre. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 dicembre 2017 si riferisce a prestiti obbligazionari per 87,0 milioni di euro e 0,6 milioni di euro di certificati di deposito emessi da Interbanca S.p.A.

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Controversie legali 10.727 1.855 8.872 478,3%
Altri fondi 2.436 2.476 (40) (1,6)%
Totale fondi per rischi e oneri 13.163 4.331 8.832 203,9%

Controversie legali

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per complessivi 10,7 milioni di euro costituiti da 22 controversie legate ai Crediti Commerciali per 7,1 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 25,8 milioni di euro) e da 7 controversie legate a crediti del settore Area NPL per 74 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 147 mila), e da 9 controversie in capo alla ex Interbanca per 3,5 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Al 31 dicembre 2017 sono in essere fondi per 2,4 milioni di euro costituiti da 1,6 milioni di euro per oneri legati al personale e 0,8 milioni di euro quali altri fondi, tra i cui rilevano 0,6 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 pari a 2,5 milioni di euro era connesso all'accantonamento di commissioni che sono state corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Il patrimonio netto, i fondi propri e i coefficienti patrimoniali

Il Patrimonio netto si attesta al 31 dicembre 2017 a 1.337,3 milioni di euro, contro i 597,0 milioni di euro (+124,0%).

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.776 88 0,1%
Riserve da valutazione: 2.133 747 3.264 436,9%
- titoli AFS 2.275 955 3.198 334,9%
- TFR (142) (208) 66 (31,7)%
Riserve 1.027.748 372.106 653.764 175,7%
Azioni proprie (3.168) (3.187) 19 (0,6)%
Utile netto 154.906 71.722 83.184 116,0%
Patrimonio netto 1.337.294 596.975 740.319 124,0%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2016 596.975
Incrementi: 784.133
Utile di esercizio 154.906
Vendita/attribuzione propri strumenti 88
Variazione riserva da valutazione: 1.386
- titoli AFS 1.320
- TFR 66
Altre variazioni 627.753
Decrementi: 43.814
Dividendi distribuiti 43.814
Patrimonio netto al 31.12.2017 1.337.294

La voce "altre variazioni" è strettamente legata alla fusione per incorporazione della controllata Interbanca S.p.A., completata il 23 ottobre 2017. La fusione è stata fatta in continuità di valori con il Bilancio consolidato del Gruppo e ha comportato quindi l'iscrizione di un avanzo di fusione di 627,3 milioni di euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.126.044 549.091
Capitale di classe 1 (T1) 1.126.044 549.091
Totale fondi propri 1.526.233 549.127
Totale attività ponderate per il rischio 6.450.215 3.922.844
Ratio – Capitale primario di classe 1 17,46% 14,00%
Ratio – Capitale di classe 1 17,46% 14,00%
Ratio – Totale fondi propri 23,66% 14,00%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

I fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Per le informazioni di dettaglio sui Fondi propri si rimanda alla Parte F – Sezione 2 della Nota integrativa al presente Bilancio.

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 488,2 milioni di euro, in aumento del 38,2% rispetto all'esercizio precedente, pari a 353,3 milioni di euro.

La performance positiva registrata è da attribuirsi ad una serie di fattori tra cui il processo di fusione della controllata Interbanca S.p.A., avente efficacia contabile dal 1 gennaio 2017, che ha contribuito per 146,1 milioni di euro inclusivo dell'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti, pari a 109,9 milioni di euro. Contribuisce alla crescita anche il risultato dei Crediti fiscali, mentre si registra una pressione sui margini del settore Crediti commerciali che incide in particolare sulle performance della fascia media e grande delle imprese servite. A fini comparativi è opportuno segnalare che l'importo del precedente esercizio era positivamente influenzato per 15,8 milioni di euro dall'effetto positivo derivante dall'implementazione del modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari.

Per quanto concerne l'Area NPL, l'ottima gestione dei portafogli in essere ha condotto a risultati in forte crescita, sostenuti per lo più dalla migliore qualità degli accordi di pagamento conclusi. L'Area registra una crescita pari al 9,4% nonostante la dinamica delle cessioni di portafogli meno sostenuta rispetto all'esercizio precedente con conseguente minori realizzi di capital gain.

Il margine di intermediazione risulta influenzato anche dai costi del funding (gli interessi passivi a fine esercizio 2017 ammontano a 103,9 milioni rispetto a 55,7 milioni del 2016) che nel corso del 2017 sono stati oggetto di alcune attività di razionalizzazione.

L'istituto ha, in particolare:

  • perfezionato a fine maggio l'emissione di un Bond Senior stand alone senza rating, scadenza 3 anni, dell'importo di 300 milioni di euro quotato all'Irish Stock Exchange e che prevede un coupon dell'1,75% ed un rendimento a scadenza alla data di emissione dell'1,85%;
  • perfezionato a metà ottobre l'emissione di un bond Tier 2, scadenza 10 anni richiamabile dopo 5 anni, dell'importo di 400 milioni di euro, quotato all'Irish Stock Exchange con un coupon del 4,5%;
  • aggiornato il 31 ottobre 2017 i tassi del conto deposito Rendimax e del conto corrente Contomax il cui costo medio dell'esercizio ammonta a 1,55% inclusivo del costo del bollo a carico di Banca IFIS; contestualmente la Banca ha comunicato l'aggiornamento dell'imposta di bollo per la raccolta retail, che con decorrenza 1 gennaio 2018 sarà a carico del cliente sia per il conto deposito Rendimax sia per il conto corrente Contomax;
  • ottimizzato i costi delle cartolarizzazioni avviate per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, con parziale chiusura di alcune delle stesse;
  • ottimizzato la gestione della liquidità in esubero attraverso investimenti di breve medio termine volti ad attenuare gli impatti dei tassi di remunerazione negativi sui depositi in Banca d'Italia;
  • partecipato nel mese di marzo 2017 all'asta del TLTRO, l'ultima dell'azione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, per un importo di 700 milioni di euro. In considerazione dello sviluppo atteso degli impieghi il costo della TLTRO è atteso pari a -0,40% per la durata di 4 anni.
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Margine di interesse 389.782 252.976 136.806 54,1%
Commissioni nette 60.716 50.790 9.926 19,5%
Dividendi e proventi simili 48 - 48 n.a.
Risultato netto dell'attività di negoziazione 12.027 (508) 12.535 n.s.
Utile da cessione o riacquisto di crediti 19.016 44.529 (25.513) (57,3)%
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie 6.579 5.495 1.084 19,7%
Margine di intermediazione 488.168 353.282 134.886 38,2%

Il margine di interesse passa da 253,0 milioni di euro al 31 dicembre 2016 a 389,8 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (+54,1%).

Le commissioni nette ammontano a 60,7, milioni di euro in incremento del 19,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2016.

Le commissioni attive, pari a 67,9 milioni di euro contro 56,2 milioni di euro al 31 dicembre 2016, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 7,2 milioni di euro contro 5,5 milioni di euro dell'esercizio precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari convenzionate, all'attività di mediatori creditizi e a commissioni riconosciute a banche e factors corrispondenti.

Il risultato netto dell'attività di negoziazione, positivo per 12,0 milioni di euro rispetto alla perdita di 0,5 milioni al 31 dicembre 2016, è influenzato dalla definizione di una controversia relativa all'uscita della incorporata Interbanca dall'investimento in una società del settore tecnologico definita nel mese di agosto 2017 con il trasferimento delle azioni al socio di maggioranza.

L'utile da cessione di crediti, che ammonta a 19,0 milioni di euro (rispetto a 44,5 milioni del 2016, - 57,3%) è stato realizzato attraverso la cessione di alcuni portafogli di crediti dell'Area NPL.

L'utile da cessione di attività finanziarie ammonta a 6,6 milioni di euro, in aumento del 19,7% rispetto al 31 dicembre 2016, e deriva dalla cessione di titoli governativi e bancari effettuata nel corso del quarto trimestre 2017.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a 447,6 milioni contro 295,7 milioni del 31 dicembre 2016 (+51,4%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA
GESTIONE FINANZIARIA
ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 488.168 353.282 134.886 38,2%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (40.547) (57.564) 17.017 (29,6)%
crediti (44.111) (53.208) 9.097 (17,1)%
attività finanziarie disponibili per la vendita (2.041) (4.356) 2.315 (53,1)%
altre operazioni finanziarie 5.605 - 5.605 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 447.621 295.718 151.903 51,4%

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 44,1 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 53,2 milioni al 31 dicembre 2016, -17,1%). Tale diminuzione è dovuta principalmente a due effetti fra loro contrapposti: da un lato alla rilevazione nel quarto trimestre 2017 di rettifiche di valore riconducibili ad una posizione del settore Crediti commerciali individualmente significativa; dall'altro a riprese di valore per incassi e al positivo completamento di operazioni di ristrutturazione su posizioni individualmente significative appartenenti al settore Corporate Banking.

Sono incluse in tale voce rettifiche dell'Area NPL pari a 33,5 milioni di euro (32,6 milioni al 31 dicembre 2016) che sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 2,0 milioni di euro (4,4 milioni al 31 dicembre 2016) e sono riferite alla rettifica apportata a titoli non quotati per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Le rettifiche di valore nette su altre operazioni finanziarie, che evidenziano un risultato positivo di 5,6 milioni di euro, sono riferibili per 3,3 milioni di euro all'effetto dello smontamento del differenziale tra il valore di fair value degli unfunded committment determinato in sede di business combination e il valore contabile degli stessi iscritti nel bilancio delle controllate. Per la restante parte sono relative al rilascio di una passività per garanzie a seguito del positivo completamento della più ampia ristrutturazione di una posizione creditoria.

La formazione dell'utile netto d'esercizio

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 447.621 295.718 151.903 51,4%
Costi operativi (232.241) (187.647) (44.594) 23,8%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti 36 - 36 n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 215.416 108.071 107.345 99,3%
Imposte sul reddito (60.510) (36.349) (24.161) 66,5%
Utile netto 154.906 71.722 83.184 116,0%

Il cost/income ratio ammonta a 47,6% rispetto al 53,1% del 31 dicembre 2016.

COSTI OPERATIVI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Spese per il personale 83.266 56.189 27.077 48,2%
Altre spese amministrative 142.901 120.039 22.862 19,0%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 3.145 2.225 920 41,3%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali 10.482 5.851 4.631 79,1%
Altri oneri (proventi) di gestione (7.553) 3.343 (10.896) (325,9)%
Totale costi operativi 232.241 187.647 44.594 23,8%

Le spese per il personale, pari a 83,3 milioni di euro, si incrementano del 48,2% (56,2 milioni di euro a dicembre 2016). In totale il numero dei dipendenti della Banca è di 1.218 risorse contro 832 risorse al 31 dicembre 2016, +46,4%.

Le altre spese amministrative, pari a 142,9 milioni di euro contro i 120,0 milioni di euro al corrispondente periodo 2016 registrano un incremento del 19,0% principalmente a seguito della fusione della controllata Interbanca. L'incremento più significativo è legato a costi per assistenza e noleggio software.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 43.887 54.777 (10.890) (19,9)%
Legali e consulenze 26.831 23.773 3.058 12,9%
Revisione 346 234 112 47,9%
Servizi in outsourcing 16.710 30.770 (14.060) (45,7)%
Imposte indirette e tasse 26.565 14.339 12.226 85,3%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 72.449 50.923 21.526 42,3%
Assistenza e noleggio software 19.589 4.790 14.799 309,0%
Spese per informazione clienti 12.422 11.282 1.140 10,1%
FITD e Resolution fund 8.753 9.561 (808) (8,5)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 6.988 5.203 1.785 34,3%
Spese relative agli immobili 5.459 4.284 1.175 27,4%
Transitional services agreement 3.373 - 3.373 n.a.
Gestione e manutenzione autovetture 2.960 2.275 685 30,1%
Pubblicità e inserzioni 2.694 3.671 (977) (26,6)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 2.519 1.834 685 37,4%
Viaggi e trasferte del personale 2.215 1.611 604 37,5%
Costi per cartolarizzazione 1.669 3.335 (1.666) (50,0)%
Viaggi e trasferte esterni 1.070 425 645 151,8%
Altre spese diverse 2.738 2.652 86 3,2%
Totale altre spese amministrative 142.901 120.039 22.862 19,0%

La sottovoce spese legali e consulenze aumenta rispetto al precedente esercizio per l'effetto combinato di maggiori costi legati in particolare alla razionalizzazione dei sistemi IT della Banca nonché dai costi collegati all'attività di recupero extragiudiziale dei crediti appartenenti all'Area NPL, solo parzialmente compensati dai minori costi per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

La sottovoce Servizi in outsourcing risulta in diminuzione rispetto al precedente esercizio per effetto principalmente di minore attività di recupero credito dell'Area NPL per via stragiudiziale alla quale si è privilegiato il recupero per via giudiziaria.

La voce Imposte indirette e tasse include, per 9,9 milioni di euro (+30,3% rispetto al 31 dicembre 2016), l'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si è fatta carico fino al 31 dicembre 2017. Inoltre, l'incremento della voce rispetto al precedente esercizio è dovuto all'imposta di registro pagata in relazione alle maggiori attività di recupero per via giudiziale del settore Area NPL.

L'aumento dei costi per assistenza e noleggio software è strettamente legato all'implementazione dei nuovi sistemi IT.

La sottovoce Transitional services agreement è relativa ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore, terminato nell'esercizio.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 3,1 milioni di euro (rispetto a 2,2 milioni di euro di dicembre 2016), in particolare riferibili ad alcune controversie legali riconducibili al settore Crediti Commerciali.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 7,6 milioni di euro (oneri netti per -3,3 milioni al 31 dicembre 2016) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative. Il dato 2016 era inoltre negativamente influenzato dall'esborso a fronte di una controversia legale per 2,8 milioni nonché a penali per risoluzioni contrattuali per 1,5 milioni.

L'utile lordo dell'esercizio si attesta a 215,4 milioni di euro contro 108,1 milioni al 31 dicembre 2016.

Le imposte sul reddito ammontano a 60,5 milioni di euro verso 36,3 milioni al 31 dicembre 2016. Il tax rate passa dal 33,6% al 31 dicembre 2016 al 28,1% al 31 dicembre 2017.

L'utile netto al 31 dicembre 2017 si attesta a 154,9 milioni di euro rispetto al valore di 71,7 milioni al 31 dicembre 2016.

Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria della Banca risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dalla Banca è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario della Banca e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa per l'informativa in ordine ai rischi della Banca.

L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Prezzo del titolo a fine esercizio 40,77 26,00 28,83 13,69 12,95
Azioni in circolazione 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.443 53.431 53.431 52.924 52.728

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Payout ratio

Per il 2017 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 1 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2017 2016 2015 2014 2013
Utile netto 154.906 71.722 160.743 94.396 83.404
Dividendi 53.433(1) 43.813 40.334 34.930 30.055
Payout ratio 34,5% 61,1% 25,1% 37,0% 36,0%

(1) Proposta di dividendo elaborata dal Consiglio di Amministrazione.

Azionariato

Il capitale sociale della Banca al 31 dicembre 2017 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 3% o superiori al 2% per gli azionisti che risultano anche Consiglieri della Banca, risultano evidenziati nella tabella seguente:

Le regole di corporate governance

Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate.

Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

Banca IFIS ha aggiornato la regolamentazione in materia di internal dealing al fine di renderle conformi alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation).

La Politica attualmente vigente disciplina gli adempimenti posti in capo alla Banca in relazione alle operazioni compiute dai Soggetti Rilevanti e dalle Persone ad essi Strettamente Legate e aventi ad oggetto sia quote o altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, sia strumenti finanziari ad essi collegati. Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

In particolare, la Politica disciplina:

  • gli adempimenti connessi alla identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle c.d. "Persone Strettamente Legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle Operazioni, comunicate alla Banca dai Soggetti Rilevanti;
  • la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca IFIS, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il registro degli insider

Banca IFIS ha aggiornato le procedure interne in materia di gestione delle informazioni societarie e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate, al fine di renderle conformi alla richiamata Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di una politica per la gestione delle informazioni societarie che disciplina:

  • in modo dettagliato l'identificazione, la gestione interna e la comunicazione all'esterno delle informazioni che hanno natura privilegiata;
  • la gestione interna e la comunicazione all'esterno della generalità delle Informazioni Societarie diverse dalle informazioni aventi natura privilegiata.

Essa disciplina inoltre compiti e responsabilità nell'ambito degli incontri con la comunità finanziaria.

Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo e antecedentemente all'approvazione del presente documento.

Assegnazione rating emittente

Il 28 settembre 2017 Banca IFIS ha ottenuto il rating da parte dell'agenzia Fitch Rating Inc. 'BB+ outlook stabile', testimonianza della solidità della Banca nel mercato e della bontà del progetto di crescita e sviluppo.

Approvazione di un programma EMTN da 5 miliardi di euro

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato in data 20 luglio 2017 la costituzione del " Programma EMTN – European Medium Term Notes", con un plafond massimo di emissioni complessivo cumulabile nell'ambito del programma pari a 5 miliardi di euro. Tale programma è stato firmato il 29 settembre 2017.

Obbligazione subordinata Tier 2

Ad inizio ottobre 2017 Banca IFIS ha concluso con successo l'emissione della sua prima obbligazione Tier 2 con scadenza a 10 anni richiamabile dopo 5 anni, per un ammontare di 400 milioni di euro. L'obbligazione ha una cedola per gli investitori pari al 4,5%. L'obbligazione, riservata agli investitori istituzionali con l'esclusione degli Stati Uniti, è stata emessa ai sensi del Programma EMTN di Banca IFIS S.p.A. ed è quotata all'Irish Stock Exchange. All'obbligazione l'agenzia Fitch ha assegnato un rating 'BB'.

Fusioni di IFIS Factoring e Interbanca in Banca IFIS

In seguito alla fusione di IFIS Factoring (completata ad agosto 2017), il 23 ottobre 2017 è stata completata la fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS.

Sottoscrizione accordo per l'acquisizione di Cap.Ital.Fin S.p.A.

A fine novembre 2017 Banca IFIS ha sottoscritto un'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali ed opera in tutta Italia.

IFIS NPL

Banca IFIS ha comunicato a dicembre 2017 la costituzione di IFIS NPL S.p.a., la società di Banca IFIS destinata ad accogliere lo scorporo dell'Area NPL dell'istituto.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A.

Con riferimento all'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin S.p.A. presentata il 24 novembre 2017 ed ottenute le necessarie autorizzazioni, il 2 febbraio si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia.

Accordi vincolanti per l'acquisizione di Credifarma S.p.A.

Nel mese di gennaio 2018 sono stati sottoscritti con Federfarma, UniCredit e BNL – Gruppo BNP Paribas gli accordi vincolanti per l'acquisizione di una partecipazione di controllo in Credifarma S.p.A. L'operazione, che porterà Credifarma S.p.A. nel perimetro del Gruppo Banca IFIS, prevede inoltre una partnership strategica pluriennale con Federfarma al fine di promuovere il ruolo di Credifarma in favore degli associati di Federfarma e del mercato nazionale delle farmacie. L'operazione è subordinata all'autorizzazione di Banca d'Italia e dovrebbe essere completata nel corso dell'estate 2018.

Fusione inversa

A margine dell'approvazione dei risultati preliminari 2017 lo scorso 8 febbraio 2018, il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha avviato l'iter volto alla fusione di La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. (fusione inversa). L'operazione prevede che ai soci di La Scogliera S.p.A. siano assegnate le azioni Banca IFIS S.p.A. direttamente detenute da La Scogliera senza quindi procedere ad un aumento di capitale. Il CET1 ratio del Gruppo Bancario a seguito della fusione inversa con la holding La Scogliera, che potrebbe essere perfezionata entro il 30 giugno 2018, sarà pari al 15,64% (applicando proforma le regole di calcolo dei coefficienti prudenziali ai risultati preliminari al 31 dicembre 2017). Il Total Capital Ratio nella stessa ipotesi sarà pari al 21,07%.

Autorizzazione Fusione IFIS Leasing

In data 12 febbraio 2018 Banca d'Italia ha autorizzato la fusione per incorporazione di IFIS Leasing S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. ai sensi degli articoli 57 e 61 del T.U.B.. Si prevede il completamento della fusione nel primo semestre 2018.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il miglioramento delle aspettative per la crescita dell'economia nel 2018 diffonde un clima di ottimismo in tutti i paesi industrializzati. Le politiche espansive avviate da tempo in Europa (e altrove) tramite elevate immissioni di liquidità finalizzata in prima istanza al controllo dell'inflazione, hanno aiutato indirettamente lo sviluppo del PIL. Politiche di supporto più focalizzate alla crescita e concentrate sulla primazia dello sviluppo interno sono state attivate negli USA. Gli esiti andranno valutati nel tempo ma è apparso subito chiaro il rischio di confronti valutari competitivi e di arretramenti sul fronte degli scambi internazionali sull'onda della difesa della produzione domestica. In Europa il tema dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea continuerà a condizionare alcuni dialoghi anche se l'impatto atteso dal punto di vista economico resterà minimo per la UE. Rischi più significativi derivano per l'Area da fenomeni di instabilità anche politica indotti dall'inadeguatezza di risposte che gli elettori ancora si attendono dal sistema UE. Ulteriori complessità deriveranno dal progressivo venir meno, nel tempo, del supporto fornito alla liquidità del sistema finanziario dall'Eurosistema. La capacità di contemperare una moderata e progressiva contrazione della liquidità accompagnata da un altrettanto moderato e progressivo incremento dei tassi di interesse, con la conferma di un percorso di sviluppo sostenibile, rappresenterà l'elemento differenziale per il successo dell'azione di uscita dalla crisi iniziata dieci anni fa.

Banca IFIS sarà impegnata in una serie di azioni di riorganizzazione e sviluppo aventi contenuto non ricorrente.

La prima di tali azioni sarà la fusione per incorporazione di IFIS Leasing in Banca IFIS, pianificata entro il primo semestre. Sarà preceduta dall'avvio del nuovo sistema gestionale leasing, la cui sostituzione era stata programmata sin dall'acquisizione a fine 2016. La fusione della IFIS Leasing completa il percorso di integrazione dell'acquisito Gruppo Interbanca, a circa un anno e mezzo dal suo avvio.

Particolare enfasi sarà posta all'integrazione dell'attività nella cessione del quinto dello stipendio, entrata a far parte del perimetro di Gruppo nel mese di febbraio 2018.

Sarà potenziata l'azione di sviluppo nel settore delle farmacie. L'accordo relativo all'acquisizione della maggioranza di Credifarma S.p.a., operatore che presta supporto finanziario al sistema della distribuzione retail del farmaco e dei prodotti collegati, sarà perfezionato indicativamente nel primo semestre.

La costituzione di IFIS NPL S.p.a., avvenuta al termine del 2017, risponde all'esigenza di conferire l'intera attività dell'attuale area NPL di Banca IFIS nella neocostituita, per la quale è stata richiesta l'iscrizione all'elenco degli Intermediari Finanziari non bancari ex art. 106 TUB. Obiettivo di IFIS NPL sarà quello di continuare la crescita del Gruppo Bancario nell'acquisizione e gestione del credito deteriorato anche ampliando la presenza a settori e modalità oggi scarsamente o per nulla presidiati, generando valore tramite la migliore gestione dei portafogli deteriorati e candidandosi a svolgere la funzione della Asset Management Company italiana privata ma di rilievo sistemico e aperta a collaborazioni ed integrazioni.

Sarà infine sottoposta agli organi deliberanti la semplificazione societaria del Gruppo tramite la fusione della controllante La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS (c.d. "fusione inversa"). L'operazione si pone l'obiettivo di evitare le conseguenze avverse sul capitale regolamentare derivanti dalla significativa presenza di partecipazioni di minoranza nel Gruppo al vertice del quale è posta La Scogliera S.p.A.. Per effetto dell'operazione, ai soci de La Scogliera S.p.A. saranno nella sostanza assegnate le azioni di Banca IFIS oggi detenute da La Scogliera.

Ad oggi, nonostante gli incoraggianti segnali derivanti dalla crescita del PIL, non sembra immaginabile una solida e soprattutto sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela, come risulta anche a seguito del nuovo perimetro post acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca e a seguito delle riorganizzazioni e acquisizioni effettuate o in corso. Questo in uno scenario di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

La domanda di supporto finanziario è attesa in crescita per tutte le forme tecniche, in linea con le aspettative di crescita della produzione e con la ripresa attesa della propensione al consumo, a sua volta indotta anche dall'aumento dell'occupazione. Le aspettative sono per una interruzione nella discesa dei tassi di interesse e, in taluni casi, per una inversione dei trend ancorché di segno contenuto.

Il mercato del credito deteriorato sembra aver raggiunto una buona maturità e, dopo aver assistito nel 2017 allo smaltimento di masse ingenti di non performing exposure lorde, si assesterà presumibilmente su livelli ancora elevati di cessioni. La caratteristica più saliente appare essere la dismissione di portafogli a prezzi crescenti e di qualità documentale in netto miglioramento, in linea con la nuova consapevolezza che le banche e gli originator oggi hanno del valore della corretta gestione delle informazioni per l'ottenimento del migliore prezzo in sede di cessione. Il mercato progressivamente sta cambiando da uno di solo acquisto-vendita, in una industria di gestione. In questo senso solo gli operatori più strutturati saranno capaci di ottenere risultati coerenti ed è probabile, nel medio termine, assistere a fenomeni di ulteriore concentrazione.

Sul fronte del funding è attesa per la Banca una flessione nel costo del funding retail per effetto delle manovre effettuate a fine 2017. Sul fronte della raccolta all'ingrosso, tassi estremamente contenuti sul mercato del funding restano disponibili solo in caso di disponibilità di collaterale primario. In assenza, la raccolta all'ingrosso presenta e presenterà costi non dissimili dal retail, che ha però caratteristiche di stabilità più coerenti con il profilo degli impieghi della Banca. Sono tuttavia pianificate azioni sul mercato all'ingrosso, successivamente a quelle perfezionate con successo nel mese di maggio e ottobre, nel quadro del programma EMTN della Banca. Inoltre, la Banca sta continuando a mobilizzare gli attivi tramite le operazioni di cartolarizzazione perfezionate a fine 2016 e in corso di ulteriore ottimizzazione.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi.

In continuità con le recenti evoluzioni e strategie che vedono la trasformazione digitale al centro del percorso di crescita della Banca, una particolare attenzione sarà posta agli investimenti in tecnologie e in risorse umane dedicate al supporto degli sviluppi. La Banca riconosce un ruolo essenziale al miglioramento tecnologico applicato sia ai processi, che vanno resi più efficienti possibile, sia alle relazioni con i propri clienti.

Saranno come sempre valutate con attenzione le opportunità di ulteriore crescita per linee esterne, in settori di interesse per la Banca, qualora ricorrano simultaneamente, oltre alla coerenza di prospettive

strategiche, una elevata controllabilità dei rischi anche tenuto conto degli assetti manageriali, una buona integrabilità tecnologica e una particolare convenienza economica.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per la Banca la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2018.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente relazione sulla gestione, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Misure sulla Privacy

Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale.

Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, la perdita fiscale di Banca IFIS è trasferita alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. iscrivendo un credito netto al 31 dicembre 2017 verso la controllante pari a 51,4 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 Banca IFIS deteneva n. 380.151 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 380.151 euro.

Nel corso dell'esercizio 2017 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato ad un ex dipendente n. 862 azioni proprie per un controvalore di 40 mila euro ed un valore nominale di 862 euro, realizzando utili per 32 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha dato in concambio agli azionisti di minoranza della società incorporata Interbanca Spa, n. 1.460 azioni proprie per un controvalore di 49 mila euro ed un valore nominale di 1.460 euro, realizzando utili per 37 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 377.829 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 377.829 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'anno 2017 è stata effettuata un'operazione di maggiore rilevanza con la società controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. come pubblicato sul sito internet della Banca alla sezione "Investitori istituzionali", sottosezione "Prospetti e documenti informativi".

Si rinvia a quanto descritto nella parte H della Nota Integrativa per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2017 Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Banca IFIS, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Proposta distribuzione utile dell'esercizio

Signori Azionisti,

Il Consiglio di Amministrazione propone:

  • A. di destinare l'utile dell'esercizio di euro 154.906.079 come segue:
  • a. agli azionisti un dividendo in contanti (al lordo delle ritenute di legge) di 1,00 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola (n. 21) il 23 aprile 2018. Tale dividendo è comprensivo della quota parte attribuibile alle azioni proprie detenute dalla società. Ai sensi dell'articolo 83-terdecies del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) la legittimazione al pagamento del dividendo è determinata con riferimento alle evidenze dei conti dell'intermediario di cui all'articolo 83-quater, comma 3 del TUF, al termine della giornata contabile del 24 aprile 2018 (c.d. record date);
  • b. ad altre riserve per il residuo;
  • B. di costituire una riserva patrimoniale, indisponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, per euro 633.404.000, pari al gain on bargain purchase emerso dall'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, come da dati al 31 dicembre 2016 riesposti sul Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.

Venezia - Mestre, 6 marzo 2018

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Schemi di Bilancio

Stato patrimoniale

Voci dell'attivo
(in unità di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 47.124 32.248 32.248
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 37.555.931 486.826 486.826
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 833.833.219 325.049.649 325.049.649
60. Crediti verso banche 1.546.776.326 1.798.767.479 1.798.767.479
70. Crediti verso clientela 5.784.058.963 4.464.565.404 4.464.565.404
100. Partecipazioni 364.312.198 135.789.254 145.558.254
110. Attività materiali 110.306.130 63.994.603 63.994.603
120. Attività immateriali 21.273.951 13.117.214 13.117.214
130. Attività fiscali 372.820.538 69.496.078 69.496.078
a)
correnti
70.885.433 31.212.891 31.212.891
b)
anticipate
301.935.105 38.283.187 38.283.187
di cui alla L.214/2011 176.214.146 - -
150. Altre attività 231.552.558 166.539.172 156.770.172
Totale dell'attivo 9.302.536.938 7.037.837.927 7.037.837.927
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in unità di euro)
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
10. Debiti verso banche 774.474.603 533.384.903 533.384.903
20. Debiti verso clientela 5.966.900.815 5.662.176.245 5.662.176.245
30. Titoli in circolazione 789.994.151 - -
40. Passività finanziarie di negoziazione 38.239.201 2.498.385 2.498.385
80. Passività fiscali 38.502.573 14.319.727 14.319.727
a) correnti - - -
b) differite 38.502.573 14.319.727 14.319.727
100. Altre passività 338.492.419 222.646.257 222.646.257
110. Trattamento di fine rapporto del personale 5.476.274 1.506.747 1.506.747
120. Fondi per rischi e oneri 13.162.934 4.331.389 4.331.389
a) quiescenza e obblighi simili - - -
b) altri fondi 13.162.934 4.331.389 4.331.389
130. Riserve da valutazione 2.132.973 747.127 747.127
160. Riserve 1.027.747.385 372.105.867 372.105.867
170. Sovrapprezzi di emissione 101.864.338 101.775.463 101.775.463
180. Capitale 53.811.095 53.811.095 53.811.095
190. Azioni proprie (-) (3.167.902) (3.187.208) (3.187.208)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 154.906.079 71.721.930 71.721.930
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.302.536.938 7.037.837.927 7.037.837.927

Conto Economico

Voci (in unità di euro) 31.12.2017 31.12.2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 493.696.041 308.709.324
20. Interessi passivi e oneri assimilati (103.913.674) (55.733.063)
30. Margine di interesse 389.782.367 252.976.261
40. Commissioni attive 67.885.194 56.253.083
50. Commissioni passive (7.169.305) (5.462.938)
60. Commissioni nette 60.715.889 50.790.145
70. Dividendi e proventi simili 48.379 250
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 12.027.119 (508.978)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 25.594.075 50.024.191
a) crediti 19.015.446 44.529.427
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 6.578.629 5.494.764
120. Margine di intermediazione 488.167.829 353.281.869
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (40.546.744) (57.563.893)
a) crediti (44.110.808) (53.207.865)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (2.040.503) (4.356.028)
d) altre operazioni finanziarie 5.604.567 -
140. Risultato netto della gestione finanziaria 447.621.085 295.717.976
150. Spese amministrative: (226.166.882) (176.227.357)
a) spese per il personale (83.265.835) (56.188.631)
b) altre spese amministrative (142.901.047) (120.038.726)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.145.170) (2.225.192)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (3.759.588) (2.349.485)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (6.721.610) (3.501.215)
190. Altri oneri/proventi di gestione 7.551.917 (3.343.475)
200. Costi operativi (232.241.333) (187.646.724)
210. Utili (Perdite) delle partecipazioni (24) -
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 36.111 -
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 215.415.839 108.071.252
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (60.509.760) (36.349.322)
290. Utile (Perdita) d'esercizio 154.906.079 71.721.930

Prospetto della redditività Complessiva

Voci
(in unità di euro)
31.12.2017 31.12.2016
10. Utile (Perdita) d'esercizio 154.906.079 71.721.930
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
65.969 (41.381)
20. Attività materiali - -
30. Attività immateriali - -
40. Piani a benefici definiti 65.969 (41.381)
50. Attività non correnti in via di dismissione - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimo
nio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
1.319.878 (10.722.013)
70. Copertura di investimenti esteri - -
80. Differenze di cambio - -
90. Copertura dei flussi finanziari - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.319.878 (10.722.013)
110. Attività non correnti in via di dismissione - -
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimo
nio netto
- -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 1.385.846 (10.763.394)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 156.291.925 60.958.536

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2017

A
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Esistenze al 31/12/2016 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2017 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordi
naria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Redditività complessiva
esercizio 2017
Patrimonio netto al 31/12/2017
Ca
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:
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38
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6
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4
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3.9
83
- - - - - - 1.0
22.
301
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32.
973
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79
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43.
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4)
438
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4
627
.31
3.9
83
88.
875
- - - - 156
.29
1.9
25
1.3
37.
293
.96
7

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2016

A
l
loc
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Esistenze al 31/12/2015 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2016 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordi
naria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Redditività complessiva
esercizio 2016
Patrimonio netto al 31/12/2016
Ca
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40.
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.97
4.2
74

Rendiconto Finanziario

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2016
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione (54.326.398) 176.375.966 176.375.966
-
risultato d'esercizio (+/-)
154.906.079 71.721.930 71.721.930
-
plus/minusvalenze su att.finanz.detenute per la negoziazione e su
(16.307.403) - -
att./pass.finanziarie valutate al fair value (-/+)
-
plus/minusvalenze su attività di copertura
- - -
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
40.546.744 57.563.893 57.563.893
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
10.481.199 5.850.700 5.850.700
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
3.164.856 2.244.878 2.244.878
-
imposte e tasse non liquidate (+)
60.509.760 36.349.322 36.349.322
-
altri aggiustamenti (+/-)
(307.627.632) 2.645.243 2.645.243
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (192.704.946) (36.702.794) (36.702.794)
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
18.631.009 (226.658) (226.658)
-
attività finanziarie valutate al fair value
- - -
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
(498.944.893) 2.873.422.884 2.873.422.884
-
crediti verso banche a vista
(69.620.753) 39.295.247 39.295.247
-
crediti verso banche altri crediti
570.345.927 (1.753.084.392) (1.753.084.392)
-
crediti verso clientela
(37.599.098) (1.102.965.831) (1.102.965.831)
-
altre attività
(175.517.137) (93.144.044) (83.375.044)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 310.350.947 25.800.810 25.800.810
-
debiti verso banche a vista
(65.254.374) 60.819.855 60.819.855
-
debiti verso banche altri debiti
(600.356.801) (190.439.373) (190.439.373)
-
debiti verso clientela
220.518.208 174.898.011 174.898.011
-
titoli in circolazione
706.192.186 - -
-
passività finanziarie di negoziazione
(11.342.428) 2.160.478 2.160.478
-
passività finanziarie valutate al fair value
- - -
-
altre passività
60.594.157 (21.638.161) (21.638.161)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 63.319.604 165.473.982 165.473.982
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 36.110 128.965 128.965
-
vendite di partecipazioni
- - -
-
dividendi incassati su partecipazioni
- - -
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- - -
-
vendite di attività materiali
36.110 128.965 128.965
-
vendite di attività immateriali
- - -
-
vendite di rami d'azienda
- - -
2. Liquidità assorbita da:
-
acquisto di partecipazioni
(20.073.928)
(2.000.000)
(134.111.059)
(109.433.000)
(134.111.059)
(119.202.000)
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- - -
-
acquisto di attività materiali
(3.611.328) (14.409.908) (14.409.908)
-
acquisto di attività immateriali
(14.462.600) (10.268.151) (10.268.151)
-
acquisto di rami d'azienda
- - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) (20.037.818) (133.982.094) (133.982.094)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
108.181 8.680.734 8.680.734
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
438.284 167.009 167.009
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(43.813.374) (40.341.517) (40.341.517)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (43.266.909) (31.493.774) (31.493.774)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C 14.877 (1.886) (1.886)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 32.248 34.134 34.134
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D 14.877 (1.886) (1.886)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO G=E+/-D+/-F 47.125 32.248 32.248

Nota Integrativa

La nota integrativa si compone delle seguenti parti:

  • Parte A Politiche contabili
  • Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
  • Parte C Informazioni sul conto economico
  • Parte D Redditività complessiva
  • Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
  • Parte F Informazioni sul patrimonio
  • Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
  • Parte H Operazioni con parti correlate
  • Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
  • Parte L Informativa di settore

Parte A - Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2017 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio d'esercizio è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio d'esercizio è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio (composto dagli schemi di stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal rendiconto finanziario);
  • dalla Nota integrativa;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.

Infine, ai sensi dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), la Relazione sul Governo societario e gli assetti proprietari è messa a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il Bilancio d'esercizio è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio d'esercizio si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 4° aggiornamento del 15 dicembre 2015.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in Nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per Banca IFIS.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio.

A seguito della rideterminazione del costo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca così come descritto nel paragrafo "Note introduttive alla lettura dei numeri" della Relazione sulla Gestione, è stata data evidenza di tale rideterminazione negli Schemi di Bilancio che presentano come comparativi sia i valori del bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 sia i corrispondenti valori rideterminati al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated). Le tabelle della presente Nota integrativa presentano come comparativi i soli valori rideterminati.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Banca, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio d'esercizio 2017 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dalla Banca, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio d'esercizio dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.

Sezione 4 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del Bilancio d'esercizio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2017, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2017.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti dell'Area NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • attivi deteriorati relativi ai settori Crediti Commerciali e Corporate Banking;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

In riferimento ai crediti della BU Pharma, Banca IFIS ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche della Banca e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti all'Area NPL, il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il c.d. rischio modello effettuando delle analisi ad hoc, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Si rimanda a quanto più diffusamente descritto nei criteri di valutazione dei crediti del settore.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente bilancio

Il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2017. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

Banca IFIS ha adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2017. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel Bilancio d'esercizio di Banca IFIS.

  • modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario: miglioramento della disclosure in relazione alle modifiche del debito della società;
  • modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: chiarificazione dell'accounting delle Deferred Tax Assets da perdite non realizzate su strumenti finanziari di debito valutati al fair value;
  • miglioramenti annuali agli IFRS- Ciclo 2014-2016, che hanno riguardato il principio contabile internazionale IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità: chiarificazione dello scope dei requisiti d'informativa del principi stesso.

Banca IFIS non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Principi emanati ma non ancora in vigore

IFRS 9 - Strumenti Finanziari applicabile dal 1 gennaio 2018

In conformità a quanto richiesto dallo IAS 8, paragrafi 30 e 31, ed in ottemperanza alle indicazioni fornite dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), si descrive nel seguito l'informativa in merito all'implementazione del principio IFRS 9 – Strumenti Finanziari per Banca IFIS.

Le disposizioni normative

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1 gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è articolato nelle tre diverse aree, la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.

In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.

Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello strumento) e, infine,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse

danno origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto, che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling").

Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo dell'attuale "incurred loss", in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (stage 1) sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso risulti "impaired" (stage 3).

L'introduzione delle nuove regole d'impairment comportano:

  • l'allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio («staging»), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1"), ovvero «lifetime» per tutta la durata residua dello strumento (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2"), sulla base del significativo incremento del rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima iscrizione ed alla data di reporting, ovvero da elementi di anomalia intercettati dai cd. early warning o da scaduto superiore ai 30 giorni;
  • l'allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel cosiddetto "Terzo stadio" "Stage 3, sempre con rettifiche di valore di tipo analitico, ovvero percentuali "forfettarie" basate sui tassi di perdita storicamente osservati relativi ai vari stati in cui si trova la pratica;

Il progetto di implementazione

Stanti gli impatti delle novità introdotte dall'IFRS 9, sia sul business sia di tipo organizzativo e di reporting, Banca IFIS ha avviato, già a partire dall'esercizio 2016, un apposito progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari per un'adozione coerente, organica ed efficace.

Passando ad analizzare l'evoluzione del progetto IFRS 9, di seguito viene fornita una breve disamina delle attività effettuate ed in fase di finalizzazione in relazione alle principali aree di impatto così come precedentemente definite.

Classificazione e Misurazione

Al fine di rispettare il dettato dell'IFRS 9 – per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – si sono declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test) e sono stati formalizzati i modelli di business adottati dalle diverse business area.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, è stata definita la metodologia da utilizzare ed è stata – al contempo – finalizzata l'analisi della composizione dei portafogli di titoli e crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della prima applicazione del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito, è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, al fine di identificare le attività che, non superando il test SPPI, devono essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9.

Dalle analisi condotte, solamente una quota non significativa – rispetto al complesso del portafoglio della Banca– dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a contractually linked instruments che creano concentrazioni del rischio del credito in capo al sottoscrittore in misura maggiore a quella che si sarebbe avuta in caso di sottoscrizione del portafoglio di strumenti finanziari sottostanti.

Dal perimetro di applicazione dei test SPPI sono stati esclusi a priori i fondi di investimento, classificati ad oggi ai sensi dello IAS 39 tra le Attività disponibili per la vendita, in quanto, sulla base degli approfondimenti condotti e dei chiarimenti forniti dall'IFRS Interpretation Committee, è emerso che tali fondi (fondi aperti e fondi chiusi) devono essere valutati obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico, con un conseguente futuro incremento di volatilità di conto economico.

Per il comparto crediti, il progetto ha svolto analisi modulari tenendo conto della significatività dei portafogli, della loro omogeneità e del business. In proposito si sono utilizzati approcci differenziati per i portafogli crediti retail e corporate e, in questo contesto, sono emerse solo marginali fattispecie che, in virtù di specifiche clausole contrattuali o della natura del finanziamento, determinano il fallimento del test SPPI. Pertanto, anche per il comparto dei crediti non si rilevano impatti significativi in fase di prima applicazione.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), è terminato il processo di definizione dei business model da adottare in vigenza dell'IFRS 9. Per i portafogli "Held to Collect", sono state definite le soglie per considerare ammesse le vendite frequenti ma non significative (individualmente e in aggregato), oppure infrequenti anche se di ammontare significativo; contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito. Sulla base delle analisi svolte:

  • i portafogli titoli oggi classificati al costo ammortizzato presentano generalmente una movimentazione ridotta, coerente con la strategia di gestione di un business model "Held to Collect". In linea di principio, inoltre, l'attuale modalità di gestione dei crediti, sia verso controparti retail che corporate, è riconducibile essenzialmente ad un modello di business Held to Collect;
  • con riferimento invece ai titoli di debito attualmente classificati come Attività disponibili per la vendita è stata definita l'adozione di un business model "Held to Collect and Sell" per la maggior parte dei portafogli, ad esclusione dei fondi di investimento i quali, in ossequio ai chiarimenti dell'IFRS Interpretation Committee saranno riclassificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". In ogni caso l'impatto di tali riclassifiche è modesto data la limitata esposizione di Banca IFIS a tale tipologia di investimenti;
  • per quel che attiene ai titoli di capitale è stato scelto irrevocabilmente, per la totalità delle azioni iscritte alla data di bilancio fra le Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, di presentare le successive variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto, che non verrà

mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling"). Sono stati, inoltre, definiti i criteri generali che devono guidare la scelta "a regime", ovvero con riguardo agli eventuali titoli di capitale non detenuti con finalità di trading acquisiti successivamente al 1 gennaio 2018, ed è stato formalizzato il relativo processo organizzativo.

In termini più generali, infine, in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziarie sono detenute, si segnala che è stato finalizzato un apposito documento, approvato dai competenti livelli di governance, con l'obiettivo di definire e declinare gli elementi costitutivi del business model, specificandone il ruolo con riferimento al modello di classificazione disciplinato dal principio IFRS 9.

Si segnala, inoltre, che, al termine di un apposito processo valutativo, si è deciso di non avvalersi della Fair Value Option (con separata rilevazione a patrimonio netto delle variazioni di fair value attribuibili al proprio merito di credito) per lo stock di passività finanziarie in essere al 1 gennaio 2018.

Con riferimento ai crediti appartenenti alla categoria "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired", la contabilizzazione a costo ammortizzato, già determinata mediante attualizzazione di flussi di cassa stimati al netto delle perdite attese lifetime, non determina impatti derivanti dalla prima applicazione del nuovo principio.

Impairment

Per quel che riguarda l'area dell'Impairment:

  • sono state definite le modalità di misurazione dell'evoluzione (cosiddetto "tracking") della qualità creditizia delle posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • sono stati definiti i parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare – già ad oggi presente – consente di considerare identiche le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate", rispetto alle logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • sono stati elaborati i modelli da utilizzare ai fini sia della stage allocation sia del calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, si è proceduto ad un'analisi puntuale della qualità creditizia di ciascun singolo rapporto, ai fini dell'identificazione dell'eventuale "significativo deterioramento" dello stesso dalla data di prima iscrizione e della conseguente necessità di classificazione nello stage 2, nonché specularmente, dei presupposti per il rientro nello stage 1 dallo stage 2. La scelta operata prevede, caso per caso ed a ogni data di reporting, il confronto – ai fini di "staging" – tra la qualità creditizia dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisto. In relazione a quanto appena esposto, gli elementi che costituiranno le determinanti principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui "passaggi" tra stages differenti sono le seguenti:

  • la variazione delle probabilità di default rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata adottando un criterio "relativo", che si configura come il "driver" principale;
  • l'eventuale presenza di uno scaduto che fermo restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie, in altri termini, la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene presuntivamente "significativamente incrementata" e, dunque, ne consegue il "passaggio" nello stage 2 (ove l'esposizione precedentemente fosse ricompresa nello stage 1);
  • l'eventuale presenza di misure di "forbearance" e/o di classificazioni all'interno di "watchlist" che – sempre in via presuntiva – comportano la classificazione dell'esposizione tra quelle il cui rischio di credito risulta "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale.

Infine, con riferimento al solo momento di prima applicazione del principio, per talune categorie di esposizioni (puntualmente identificate e principalmente riconducibili ai titoli quotati in mercato attivo), sarà utilizzata la c.d. "low credit risk exemption" prevista nell'IFRS 9 medesimo, in base alla quale saranno identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, risulteranno possedere un rating pari o superiore a "investment grade" (o di qualità similare). In maniera analoga è stato scelto di operare per le esposizioni infragruppo in crediti o in titoli, in sede di prima applicazione e anche successivamente, in considerazione del fatto che tali esposizioni condividono nella sostanza il medesimo rischio di "ultima istanza" rappresentato dalla Capogruppo e dal relativo rating (nel novero di quelli considerati "investment grade").

Come evidenziato in tema di business model, si segnala che anche per quel che attiene all'impairment è stato predisposto un apposito documento nel rispetto del dettato dell'IFRS 9, approvato dai competenti livelli di governance.

Gli effetti della prima applicazione

Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la stima degli impatti previsti per la prima applicazione dell'IFRS 9, sul patrimonio netto di Banca IFIS al 1 gennaio 2018. Quest'analisi si è basata sulle informazioni attualmente disponibili e potrebbe essere soggetta a cambiamenti a seguito di ulteriori informazioni che diverranno disponibili per Banca IFIS nel 2018, quando adotterà l'IFRS 9. Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare che la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:

  • dall'obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio (sia performing che deteriorate) utilizzando il modello delle "expected credit losses" in sostituzione del previgente modello delle "incurred credit losses". In particolare, per quel che attiene alle esposizioni performing, l'incremento/decremento delle rettifiche di valore è ascrivibile:
  • alla classificazione in stage 2 di una quota di portafoglio con conseguente rettifica "lifetime";
  • all'applicazione di rettifiche anche a portafogli precedentemente non assoggettati ad impairment (crediti vs banche, titoli di stato, garanzie ricevute);
  • dall'esigenza di riclassificare alcune attività finanziarie in portafoglio sulla base del risultato combinato dei due driver di classificazione previsti dal principio: il business model sulla base del

quale tali strumenti sono gestiti e le caratteristiche contrattuali dei relativi flussi di cassa (SPPI test).

L'effetto combinato di quanto sopra rappresentato sul Patrimonio netto di Banca IFIS è pari a circa 1,9 milioni di euro positivi, al lordo del relativo effetto fiscale.

IFRS 15 Revenue from Contracts with Customers applicabile dal 1 gennaio 2018

L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituirà tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. La Banca ha avviato una attentata analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti non si rilevano allo stato attuale impatti significativi.

IFRS 16 - Leases applicabile dal 1 gennaio 2019

L'IFRS 16 definisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei leasing e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing in bilancio sulla base di un singolo modello simile a quello utilizzato per contabilizzare i leasing finanziari in accordo con lo IAS 17. Il principio prevede due esenzioni per la rilevazione da parte dei locatari – contratti di leasing relativi ad attività di "scarso valore" (ad esempio i personal computer) ed i contratti di leasing a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi od inferiore). Alla data di inizio del contratto di leasing, il locatario rileverà una passività a fronte dei pagamenti del leasing (cioè la passività per leasing) ed un'attività che rappresenta il diritto all'utilizzo dell'attività sottostante per la durata del contratto (cioè il diritto di utilizzo dell'attività). I locatari dovranno contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l'ammortamento del diritto di utilizzo dell'attività.

"Improvements" agli IFRS (2014-2016 emessi dallo IASB l'8 dicembre 2016) applicabile dal 1 gennaio 2018

Questi miglioramenti includono:

  • IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards Deletion of shortterm exemptions for first-time adopters: sono state cancellate le esenzioni a breve termine previste dai paragrafi E3-E7 dell'IFRS 1 in quanto hanno assolto al loro scopo. La modifica è in vigore dal 1 gennaio 2018. Questa modifica non è applicabile alla Banca.
  • IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures Clarification that measuring investees at fair value through profit or loss is an investment-by-investment choice. Le modifiche chiariscono che:
  • Un'entità che è un'organizzazione di venture capital, od un'altra entità qualificata, potrebbe decidere, al momento della rilevazione iniziale e con riferimento al singolo investimento, di valutare le proprie partecipazioni in collegate e joint venture al fair value rilevato a conto economico.
  • Se un'entità che non si qualifica come entità di investimento, ha una partecipazione in una collegata o joint venture che è un'entità di investimento, l'entità può, quando applica il metodo del patrimonio netto, decidere di mantenere la valutazione al fair value applicata da quell'entità di investimento (sia questa una collegata o una joint venture) nella misurazione delle proprie (della collegata o joint venture) partecipazioni. Questa scelta è fatta separatamente per ogni collegata o joint venture che è un'entità di investimento all'ultima (in termine

di manifestazione) delle seguenti date: (a) di rilevazione iniziale della partecipazione nella collegata o joint venture che è un'entità di investimento; (b) in cui la collegata o joint venture diventa un'entità di investimento; e (c) in cui la collegata o joint venture che è un'entità di investimento diventa per la prima volta capogruppo.

Le modifiche dovrebbero essere applicate retrospettivamente dal 1 gennaio 2018; l'applicazione anticipata è consentita. Se un'entità applica queste modifiche anticipatamente, deve dare informativa del fatto. Queste modifiche non sono applicabili a Banca IFIS.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018; il bilancio d'esercizio sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 19 aprile 2018, in prima convocazione.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l'intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il fair value positivo dei contratti derivati, detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido (combinato) non sia iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico. La componente derivativa implicita presente negli strumenti strutturati non strettamente correlata al contratto principale ed avente le caratteristiche per soddisfare la definizione di strumento derivato viene scorporata dal contratto primario e valutata al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

In particolare gli strumenti inclusi nella voce in oggetto sono costituiti da strumenti derivati non quotati che sono valutati utilizzando modelli di valutazione generalmente accettati alimentati in base a parametri di mercato. Con riferimento al rischio di controparte connesso ai derivati in essere con controparti Corporate, la valutazione del portafoglio "in bonis" è effettuata utilizzando i parametri di PD e LGD su cui si basa il modello di valutazione collettiva dei crediti, mentre il portafoglio "non performing" viene valutato su base analitica.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell'operazione comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "riserva da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 100 "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L'importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.

Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.

Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.

I crediti verso clientela sono principalmente costituiti:

  • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
  • da impieghi con la clientela nell'ambito dell'attività di corporate banking
  • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
  • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
  • da operazioni di pronti contro termine;
  • da titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

I crediti di difficile esigibilità, per la loro stessa natura, vengono classificati ad inadempienza probabile oppure a sofferenza in base ai requisiti previsti dalle Circolari nr.272/2008, che detta le regole per la predisposizione delle segnalazioni di vigilanza, statistiche, di bilancio e dei coefficienti prudenziali e nr.139/1991, relativa alla Centrale Rischi. In particolare tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione e/o acquisizione al suo fair value, o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all'ammontare erogato o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi di transazione. I costi di transazione sono costituiti da costi incrementali che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione del credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Per costi incrementali si intendono quei costi che non sarebbero stati sostenuti se la società non avesse acquisito o erogato il credito. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nei casi in cui l'importo netto erogato non corrisponda al fair value dell'attività, a causa del minor tasso d'interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato su finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari all'attualizzazione dei flussi di cassa futuri ad un tasso di mercato. La differenza rispetto all'importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico.

I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore Area NPL.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS.

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.

Con riferimento alle esposizioni deteriorate del settore crediti commerciali si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti in sofferenza sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo al momento del passaggio a sofferenza. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi sulla base di elementi storici e di altre caratteristiche significative, nonché del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Ogni cambiamento successivo nell'importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione a conto economico di una rettifica di valore su crediti.

Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari del credito, viene appostata a conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni.

Le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente; l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario o, in caso di rapporti indicizzati, l'ultimo tasso contrattualmente applicato. Nel caso in cui alla fine del processo di valutazione analitica non sia emersa alcuna riduzione di valore, essi sono sottoposti a specifica valutazione collettiva.

Le inadempienze probabili di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Le esposizioni scadute deteriorate, così come definite dalle disposizioni di Banca d'Italia, sono sottoposte a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

I crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

Le esposizioni deteriorate attinenti al settore Area NPL sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

    1. all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
  • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
  • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
    1. in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
    1. il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati da un modello di simulazione dei flussi di cassa proprietario (punto 5), o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
    1. il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
    1. il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato;
    1. ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi Attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;
    1. ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
    1. nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), anche tale variazione viene iscritta nella voce Interessi Attivi;
  • in caso di eventi di impairment, le variazioni del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo) vengono iscritte nella voce Rettifiche/riprese di valore su crediti; nel caso in cui siano state iscritte in precedenza rettifiche di valore, possono essere iscritte riprese di valore fino a concorrenza di tali svalutazioni, e l'eccedenza viene rilevata nella voce Interessi Attivi.

Le esposizioni relative ai crediti fiscali sono classificate fra i crediti in bonis, in quanto la controparte è la Pubblica Amministrazione.

Con riferimento alle esposizioni del settore Corporate banking si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti deteriorati (non-performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le operazioni di ristrutturazione di crediti deteriorati che prevedono la parziale o integrale conversione degli stessi in quote di capitale delle società affidate, sono valutate in funzione del fair value delle azioni ricevute a compensazione del proprio credito, come previsto dall'IFRIC 19; per la valutazione al fair value di tali azioni si applicano le metodologie proprie degli investimenti di capitale, in funzione della loro classificazione di bilancio.

Per le altre operazioni di rinegoziazione, la Banca procede alla cancellazione della posizione creditoria e alla rilevazione di una nuova attività finanziaria, quando le modifiche dei termini contrattuali risultano sostanziali.

Le operazioni di ristrutturazione riguardano posizioni creditorie vantate verso clienti in difficoltà finanziaria per le quali la rinegoziazione ha comportato una perdita finanziaria per la Banca; in tal caso, la svalutazione specifica viene determinata sulla base del tasso d'interesse originario.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono rilevate a conto economico.

Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infra annuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

7 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

Il controllo si ottiene quando la Società è esposta o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l'entità oggetto di investimento e, nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.

Specificatamente, la Società controlla una partecipata se, e solo se ha:

  • il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento);
  • l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento;
  • la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. A supporto di tale presunzione e quando la Società detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili), la Banca considera tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l'entità oggetto di investimento, inclusi:

  • Accordi contrattuali con altri titolari di diritti di voto;
  • Diritti derivanti da accordi contrattuali;
  • Diritti di voto e diritti di voto potenziali.

La Società riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.

Criteri di iscrizione

Il costo dell'acquisizione viene determinato come somma:

  • dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;
  • di qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.

Criteri di valutazione

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni
  • immobili
  • mobili ed arredi
  • macchine d'ufficio elettroniche
  • macchine e attrezzature varie
  • automezzi
  • migliorie su beni di terzi

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • impianti elettronici: non superiore a 3 anni;

  • migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o

• fabbricati: non superiore a 34 anni; • mobili: non superiore a 7 anni; • impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni; • altre: non superiore a 5 anni;

"CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".

Per effetto degli accordi di consolidamenti fiscale in essere tra le società del Gruppo le imposte correnti dell'esercizio – trasferite al Consolidato Fiscale – vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre passività come Crediti/debiti verso la Consolidante/Controllante La Scogliera S.p.A..

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

12 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico.

Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato ed è successivamente fatto oggetto di misurazione al costo ammortizzato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie di nuova emissione sono considerati strumenti strutturati e comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto.

Alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento finanziario il valore determinato distintamente per una passività finanziaria senza clausola di conversione avente gli stessi flussi finanziari.

La passività finanziaria viene iscritta al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

17 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane della Banca, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un

numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment".

La regola generale di contabilizzazione prevista dall'IFRS 2 per tale fattispecie prevede la contabilizzazione del costo tra le spese per il personale in contropartita di una riserva di patrimonio netto; la contabilizzazione del costo avviene pro rata nel periodo di maturazione ("vesting period") del diritto della controparte a ricevere il pagamento in azioni, ripartendo il costo in modo lineare nel periodo.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore DRL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti valutato al fair value è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine1 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default delle controparti, a cui è aggiunto un liquidity premium.

1 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

Per quanto attiene al portafoglio crediti dell'Area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, Banca IFIS effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti del settore Area NPL.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;

quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 - Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 31.12.2017 31.12.2016
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE RICOR
RENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 37.367 189 - 487
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 430.908 14.339 388.587 323.033 - 2.017
4. Derivati di copertura - - - - - -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 430.908 51.706 388.776 323.033 - 2.504
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 38.239 - - - 2.498
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 38.239 - - - 2.498

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1.
Esistenze iniziali
487 - 2.017 - - -
2.
Aumenti
7.289 - 387.683 - - -
2.1
Acquisti
- 387.142
2.2
Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 541 - - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
7.289 - - - - -
3.
Diminuzioni
7.587 - 1.113 - - -
3.1 Vendite - - 1.111 - - -
3.2 Rimborsi 1.587 - - - - -
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui Minusvalenze - - - - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X 1 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 6.000 - 1 - - -
4.
Rimanenze finali
189 - 388.587 - - -

Le Altre variazioni in aumento delle attività disponibili per la vendita sono riferite all'apporto da fusione per incorporazione di Interbanca S.p.A., mentre le altre variazioni in diminuzione sono connesse alla chiusura di una posizione all'interno di una più ampia transazione con una controparte terza.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono per 377,3 milioni di euro a titoli senior di cartolarizzazioni di terzi; la restante parte si riferisce a interessenze azionarie e quote di fondi OICR.

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al
fair value
Derivati di
copertura
1.
Esistenze iniziali
2.498 - -
2.
Aumenti
- - -
2.1
Emissioni
- - -
2.2
Perdite imputate a:
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui Minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3
Trasferimenti da altri livelli
- - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - -
3.
Diminuzioni
2.498 - -
3.1 Rimborsi 2.498 - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a:
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui Plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4.
Rimanenze finali
- - -

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al fair 31.12.2017 31.12.2016
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - - -
2. Crediti verso banche 1.546.776 - - 1.546.776 1.798.767 - - 1.798.767
3. Crediti verso clientela 5.784.059 - - 5.918.835 4.464.565 - - 4.494.250
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
720 - - 880 720 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.331.555 - - 7.465.611 6.264.052 - - 6.293.943
1. Debiti verso banche 774.475 - - 774.475 533.385 - - 533.385
2. Debiti verso clientela 5.966.901 - - 5.968.107 5.662.176 - - 5.682.618
3. Titoli in circolazione 789.994 88.768 712.400 580 - - - -
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.531.370 88.768 712.400 6.743.162 6.195.561 - - 6.216.003

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2017 31.12.2016
a) Cassa 47 32
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 47 32

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 37.367 189 - - 487
1.1 di negoziazione - 37.367 189 - - 487
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 37.367 189 - - 487
Totale (A+B) - 37.367 189 - - 487

Le attività e le passività finanziarie di negoziazione in essere al 31 dicembre 2017 sono relative a contratti su tassi di interesse, negoziati dalla società incorporata Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Tutte le posizioni in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate.

Voci/Valori 31.12.2017 31.12.2016
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti: - -
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A - -
B. Strumenti derivati
a) Banche
- fair value 17.368 397
b) Clientela
- fair value 20.188 90
Totale B 37.556 487
Totale (A+B) 37.556 487

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 427.833 - 377.328 323.033 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 427.833 - 377.328 323.033 - -
2. Titoli di capitale 3.075 10.223 1.646 - - 2.017
2.1 Valutati al fair value 3.075 10.223 1.646 - - 2.017
2.2 Valutati al costo - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - 4.116 9.613 - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 430.908 14.339 388.587 323.033 - 2.017

Gli "altri titoli di debito" di livello 1 sono riferiti a titoli di Stato italiani a tasso fisso se di brevissima durata o a tasso variabile se con scadenza a medio termine. L'incremento rispetto al precedente esercizio è principalmente conseguenza degli acquisti effettuati nel periodo.

Gli "altri titoli di debito" di livello 3 sono riferiti a titoli di cartolarizzazione emessi da terzi.

I "titoli di capitale" si riferiscono a partecipazioni di minoranza; l'incremento rispetto al precedente esercizio è riconducibile principalmente al portafoglio della società incorporata Interbanca S.p.A..

Le quote di O.I.C.R. pari a 13,7 milioni di euro derivano in parte tramite il contributo della fusione di Interbanca S.p.A. e in parte a seguito di un'operazione di ristrutturazione di una posizione deteriorata.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Titoli di debito 805.161 323.033
a) Governi e Banche Centrali 427.833 323.033
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti 377.328 -
2. Titoli di capitale 14.944 2.017
a) Banche 22 1.134
b) Altri emittenti: 14.922 883
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie 10.203 866
- imprese non finanziarie 4.719 17
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 13.729 -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 833.834 325.050

Sezione 6 – Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Tipologia operazioni / Valori VB FV
Livello 1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
VB FV
Livello 1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.347.384 - - 1.347.384 1.016.569 - - 1.016.569
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 37.370 X X X 1.016.569 X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri 1.310.014 X X X - X X X
B. Crediti verso banche 199.392 - - 199.392 782.198 - - 782.198
1. Finanziamenti 199.392 - - 199.392 782.198 - - 782.198
1.1 Conti correnti e depositi liberi 95.857 X X X 26.237 X X X
1.2 Depositi vincolati 102.836 X X X 755.961 X X X
1.3 Altri finanziamenti: 699 X X X - X X X
- Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
- Leasing finanziario - X X X - X X X
- Altri 699 X X X - X X X
2. Titoli di debito - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito - X X X - X X X
Totale 1.546.776 - - 1.546.776 1.798.767 - - 1.798.767

Legenda

FV= fair value VB= valore di bilancio

L'impiego di risorse finanziarie disponibili presso altri istituti di credito non rappresenta un'attività core business per la Banca; l'eccedenza di liquidità è volta a garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria nonché la liquidità necessaria per cogliere eventuali opportunità di mercato.

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

Sezione 7 – Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

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I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità dell'Area NPL. L'attività di tale settore è per sua natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto i crediti sono esposti tra le sofferenze e le inadempienze probabili. In particolare, tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

Si segnala infine che la voce comprende per 792,2 milioni di euro (891,0 milioni di euro al 31 dicembre 2016) i finanziamenti erogati a favore delle società controllate facenti parte dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, ripartiti tra le sottovoci "mutui" e "altri finanziamenti".

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati
Altri
deteriorati Acquistati Altri
1. Titoli di debito: 46.499 - - - - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti 46.499 - - - - -
- imprese non finanziarie 5.009 - - - - -
- imprese finanziarie 41.490 - - - - -
- assicurazioni - - - - - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 4.549.681 798.276 389.603 3.717.773 562.329 184.464
a) Governi 122.276 - 14.522 92.844 - 11.484
b) Altri enti pubblici 621.344 6 39.721 799.904 1 42.229
c) Altri soggetti 3.806.061 798.270 335.360 2.825.025 562.328 130.751
- imprese non finanziarie 2.923.694 70.529 289.973 1.997.443 27.595 119.393
- imprese finanziarie 820.161 578 36.867 789.254 99 5.124
- assicurazioni 16 1 - - - -
- altri 62.190 727.162 8.520 38.328 534.634 6.234
Totale 4.596.180 798.276 389.603 3.717.773 562.329 184.464

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Sezione 10 – Le partecipazioni – Voce 100

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede Sede Operativa Quota di parteci
pazione %
Disponibilità voti
%
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. IFIS Finance Sp. Z o. o. Varsavia Varsavia 100% 100%
2. IFIS Leasing S.p.A. Mondovì - CN Mondovì - CN 100% 100%
3. IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 100% 100%
4. IFIS NPL S.p.A. Mestre Firenze, Milano e
Mestre
100% 100%
5. Two Solar Park 2008 S.r.l. Milano Milano 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto - - - -
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole - - - -

10.5 Partecipazioni: variazioni annue

31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
A. Esistenze iniziali 135.789 26.356
B. Aumenti 582.625 109.433
B.1 Acquisti 108.880 109.433
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni 337.956 -
C. Diminuzioni 218.313 -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Altre variazioni 218.313 -
D. Rimanenze finali 364.312 135.789
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Gli acquisti si riferiscono all'acquisizione di IFIS Factoring S.r.l., successivamente fusa per incorporazione nella Banca, dalle controllate Interbanca S.p.A. e IFIS Leasing S.p.A..

Le "Altre variazioni" in aumento si riferiscono alle partecipazioni detenute dalla società incorporata Interbanca S.p.A., IFIS Leasing S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l. e Two Solar Park 2008 S.r.l. nonché al capitale sociale versato per la costituzione di IFIS NPL S.p.A..

Le "Altre variazioni" in diminuzione si riferiscono ai valori di carico delle società incorporate Interbanca S.p.A. e IFIS Factoring S.r.l.

Sezione 11 - Attività materiali – Voce 110

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Attività di proprietà 105.989 59.647
a) terreni 35.892 6.738
b) fabbricati 61.495 46.944
c) mobili 1.887 1.217
d) impianti elettronici 4.893 3.655
e) altre 1.822 1.003
2. Attività acquisite in leasing finanziario 3.597 3.718
a) terreni - -
b) fabbricati 3.597 3.718
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 109.586 63.275

I fabbricati ed i terreni iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali ad uso funzionale sono principalmente riferiti all'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e a due immobili di Milano, derivanti dalla fusione di Interbanca S.p.A., sedi distaccate della Banca.

L'immobile "Villa Marocco", in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo viene sottoposto a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Risultano inoltre iscritti due immobili siti in Firenze, sede del settore Area NPL, di cui uno acquisito in locazione finanziaria e iscritto per 3,6 milioni di euro.

11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

31.12.2017 31.12.2016
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di Fair value
Bilancio L1 L2 L3 Bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 720 - - 880 720 - - 926
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 720 - - 880 720 - - 926
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 720 - - 880 720 - - 926

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31.12.2017
A. Esistenze iniziali lorde 6.738 53.239 5.411 9.933 1.953 77.274
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (2.577) (4.194) (6.278) (950) (13.999)
A.2 Esistenze iniziali nette 6.738 50.662 1.217 3.655 1.003 63.275
B. Aumenti 29.154 33.511 5.920 16.362 1.348 86.295
B.1 Acquisti - 477 488 2.099 1.348 4.412
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni 29.154 33.034 5.432 14.263 - 81.883
C. Diminuzioni - (19.081) (5.250) (15.124) (529) (39.984)
C.1 Vendite - - (3) (21) (169) (193)
C.2 Ammortamenti - (1.779) (326) (1.294) (360) (3.759)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate - - - - - -
a:
a) patrimonio netto
- - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
- - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (17.302) (4.921) (13.809) - (36.032)
D. Rimanenze finali nette 35.892 65.092 1.887 4.893 1.822 109.586
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 21.656 9.441 21.381 1.310 53.788
D.2 Rimanenze finali lorde 35.892 86.748 11.328 26.274 3.132 163.374
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2017
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 720
E. Valutazione al fair value - 880

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X - X -
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 21.274 - 13.117 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 21.274 - 13.117 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 21.274 - 13.117 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 21.274 - 13.117 -

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2017 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avvia
mento
Altre attività
immateriali:
generate interna
mente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
31.12.2017
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali - - - 13.117 - 13.117
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette - - - 13.117 - 13.117
B. Aumenti - - - 16.356 - 16.356
B.1 Acquisti - - - 13.857 - 13.857
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - 2.499 - 2.499
C. Diminuzioni - - - 8.200 - 8.200
C.1 Vendite - - - 2.016 - 2.016
C.2 Rettifiche di valore - - - 4.101 - 4.101
- Ammortamenti X - - 4.101 - 4.101
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - 2.083 - 2.083
D. Rimanenze finali nette - - - 21.274 - 21.274
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -
E. Rimanenze finali lorde - - - 21.274 - 21.274
F. Valutazione al costo - - - - - -

Legenda

Def: a durata definita

Indef: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.

Sezione 13 – Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 130 dell'attivo e voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2017 31.12.2016
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 176.214 36.184
Perdite fiscali pregresse riportabili 91.395 -
ACE – Aiuto alla crescita economica riportabile 24.599 -
Fondi per rischi e oneri 7.484 1.209
Altre 2.243 890
Totale 301.935 38.283

La variazione delle imposte anticipate è strettamente connessa alla rilevazione delle imposte anticipate delle controllate incorporate Interbanca S.p.A. e, in minor misura, IFIS Factoring S.r.l.

Le attività per imposte anticipate pari a 301,9 milioni sono così classificabili: 176,2 milioni per rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, 91,4 milioni per perdite fiscali pregresse riportabili, 24,6 milioni per ACE riportabile e per la restante parte sono riferibili a disallineamenti fiscali. La sottovoce Altre include differenze temporanee su vari costi a deducibilità differita.

Si rammenta infine che, per effetto degli accordi di Consolidamento fiscale in essere, le imposte anticipate sul risultato fiscale di periodo sono state rilevate tra le Altre Attività quale Credito verso la Scogliera per circa 51,4 milioni di euro.

13.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2017 31.12.2016
Crediti verso clientela 27.121 13.292
Attività materiali 9.001 325
Titoli disponibili per la vendita 1.798 394
Altre 583 309
Totale 38.503 14.320

La variazione delle passività per imposte differite è il risultato dell'effetto combinato della iscrizione delle passività per imposte differite della incorporata Interbanca S.p.A. sulla rivalutazione degli immobili e dell'aumento dei crediti per interessi di mora la cui tassazione è differita al momento dell'incasso.

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 38.204 39.176
2. Aumenti 396.109 30
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 15.167 30
a) relative a precedenti esercizi 814 30
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 14.353 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 380.942 -
3. Diminuzioni 132.710 1.002
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 123.306 1.002
a) rigiri 123.306 1.002
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 9.404 -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 9.404 -
b) altre - -
4. Importo finale 301.603 38.204

Gli "altri aumenti" per 380,9 milioni sono relativi al riconoscimento della fiscalità differita delle controllate incorporate Interbanca S.p.A. e, in minor misura, IFIS Factoring S.r.l..

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale - -
2. Aumenti 185.618 -
2.1 Altre variazioni 185.618 -
3. Diminuzioni 9.404 -
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta 9.404 -
a) derivante da perdite di esercizio 9.242 -
b) derivante da perdite fiscali 162 -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 176.214 -

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 13.925 15.583
2. Aumenti 27.181 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 18.017 -
a) relative a precedenti esercizi 9.679 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 8.338 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 9.164 -
3. Diminuzioni 4.402 1.658
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 4.402 370
a) rigiri 4.402 370
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 1.288
4. Importo finale 36.704 13.925

Gli "altri aumenti" per 9,2 milioni sono relativi al riconoscimento della fiscalità differita delle controllate incorporate Interbanca S.p.A. e, in minor misura, IFIS Factoring S.r.l..

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 79 63
2. Aumenti 277 16
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 16
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 16
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 277 -
3. Diminuzioni 24 -
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 24 -
a) rigiri 24 -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 332 79

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2017 31.12.2016
1. Importo iniziale 394 5.753
2. Aumenti 1.405 17
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 662 17
a) relative a precedenti esercizi - 17
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 662 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 743 -
3. Diminuzioni - 5.376
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - 5.376
a) rigiri - 5.376
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.799 394

Sezione 15 - Altre attività – Voce 150

15.1 Altre attività: composizione

31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
Crediti verso Erario 35.253 7.249
Ratei e risconti attivi 47.185 28.532
Depositi cauzionali 616 477
Altre partite diverse 148.499 130.281
Totale 231.553 166.539

I saldi rideterminati includono l'effetto dell'aggiustamento prezzo di 9,8 milioni di euro per l'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca che rappresentano il credito nei confronti della cedente per il maggior prezzo pagato in up-front alla data di transazione. Tale credito si è chiuso in data 31 luglio 2017 con l'incasso della relativa esposizione.

I crediti verso Erario includono per 5,7 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati relativamente all'imposta di bollo assolta in modo virtuale, per 4,4 milioni di euro versamenti in pendenza di giudizio su contenzioso fiscale e per 24,5 milioni di euro crediti IVA rivenienti dalla liquidazione per l'esercizio 2017 e riportabile nell'esercizio successivo.

I ratei e risconti attivi si riferiscono per 38,3 milioni di euro a risconti afferenti ai costi di recupero dell'area NPL, per 3,9 milioni di euro a interessi di mora vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione e per 1,9 milioni di euro a risconti di interessi passivi accreditati anticipatamente alla clientela relativi alla raccolta mediante il prodotto Rendimax vincolato.

Le altre partite diverse includono un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. per complessivi 105,0 milioni di euro, di cui 51,4 milioni di euro relativi al risultato fiscale dell'esercizio trasferito alla Consolidante in applicazione del consolidato fiscale e di cui 53,6 milioni di euro relativi a crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; la voce include inoltre i crediti nei confronti dei cessionari di portafogli di crediti NPL per totali 26,9 milioni di euro.

PASSIVO

Sezione 1 – Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Debiti verso banche centrali 699.585 1.171
2. Debiti verso banche 74.890 532.214
2.1 Conti correnti e depositi liberi 20.825 84.909
2.2 Depositi vincolati 38.205 396.419
2.3 Finanziamenti 15.860 50.886
2.3.1 Pronti contro termine passivi - 50.886
2.3.2 Altri 15.860 -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti - -
Totale 774.475 533.385
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 774.475 533.385
Totale fair value 774.475 533.385

I Debiti verso banche aumentano sostanzialmente per effetto della tranche TLTRO sottoscritta per nominali 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017. Risultano corrispondentemente in diminuzione i depositi vincolati presso altre banche.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2017 31.12.2016
1. Conti correnti e depositi liberi 1.169.221 884.433
2. Depositi vincolati 4.106.828 3.722.912
3. Finanziamenti 682.576 1.049.163
3.1 pronti contro termine passivi - 270.314
3.2 altri 682.576 778.849
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 8.276 5.668
Totale 5.966.901 5.662.176
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 5.968.107 5.682.618
Totale fair value 5.968.107 5.682.618

I conti correnti e i depositi liberi in essere al 31 dicembre 2017 includono la raccolta effettuata con il conto deposito Rendimax libero e con il conto corrente online Contomax, rispettivamente per 916,5 milioni e per 29,8 milioni; la sottovoce depositi vincolati rappresenta la raccolta effettuata mediante Rendimax, Contomax vincolati e time deposit vincolati.

I Pronti contro termine passivi presenti al 31 dicembre 2016 effettuati con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia e aventi come sottostante Titoli di Stato sono stati estinti nel corso del 2017.

Si evidenzia che la Banca non effettua operazioni denominate "term structured repo".

Gli altri finanziamenti sono relativi al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 come dettagliato al successivo paragrafo 2.5.

La voce altri debiti si riferisce principalmente a debiti verso clienti cedenti portafogli di crediti fiscali o non performing con regolazione del prezzo differita.

2.5 Debiti per leasing finanziario

31.12.2017 31.12.2016
Debiti per leasing finanziario 3.608 3.768

Il debito suesposto è relativo per 3,6 milioni al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per un immobile sito in Firenze. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro. L'immobile verrà a breve utilizzato come ulteriore sede operativa del settore Area NPL.

Sezione 3 – Titoli in circolazione - voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

31.12.2017
Tipologia titoli/Valori Valore Fair value Fair value
bilancio Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valore
bilancio
Livello
1
Livello
2
Livello
3
A. Titoli
1. Obbligazioni 789.414 88.768 712.400 - - - - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 789.414 88.768 712.400 - - - - -
2. Altri titoli 580 - - 580 - - - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 580 - - 580 - - - -
Totale 789.994 88.768 712.400 580 - - - -

I Titoli in circolazione comprendono, per capitale e interessi, l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 300,9 milioni di euro nonché il bond Tier 2 di 401,5 milioni emesso a metà ottobre.

I Titoli in circolazione includono inoltre 87,0 milioni di euro relativi a prestiti obbligazionari e 580 mila euro relativi a certificati di deposito emessi dalla società incorporata Interbanca S.p.A..

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 401,5 milioni.

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2017 31.12.2016
Tipologia operazioni / Valori FV FV F
VN Livello 1 Livello
2
Livello 3 FV * VN Livello
1
Livello
2
Livello
3
V
*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - - 38.239 - - - - - 2.498 -
1.1 Di negoziazione X - 38.239 - X X - - 2.498 X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B - - 38.239 - - - - - 2.498
Totale (A+B) X - 38.239 - X X - - 2.498 X

Legenda

FV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1= Livello 1

L2= Livello 2 L3= Livello 3

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Sezione 8 – Passività fiscali – Voce 80

Si veda la sezione 14 dell'attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2017 31.12.2016
Debiti verso fornitori 32.504 29.249
Somme a disposizione della clientela 33.022 13.375
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 13.283 10.090
Debiti verso il personale 8.135 6.025
Ratei e risconti passivi 3.737 3.587
Altri debiti 247.811 160.320
Totale 338.492 222.646

La voce debiti verso il personale contiene i premi spettanti all'Alta Direzione, anche maturati nei precedenti esercizi, soggetti a pagamento differito. Contiene inoltre il debito per ferie maturate dal personale dipendente e non godute.

Gli altri debiti si riferiscono per circa 140,2 milioni di euro all'ammontare delle partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, per 22 milioni di euro a disposizioni di bonifico con uscita non ancora regolata, e per 15,6 milioni di euro a rettifiche di valore su garanzie rilasciate.

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2017 31.12.2016
A. Esistenze iniziali 1.507 1.453
B. Aumenti 4.176 77
B.1 Accantonamento dell'esercizio 43 20
B.2 Altre variazioni 91 57
Operazioni di aggregazione aziendale 4.042 -
C. Diminuzioni 207 23
C.1 Liquidazioni effettuate 97 20
C.2 Altre variazioni 110 3
D. Rimanenze finali 5.476 1.507
Totale 5.476 1.507

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in aumento sono riconducibili alla fusione di Interbanca S.p.A., mentre le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

La riga "operazioni di aggregazione aziendale" rappresenta l'effetto sulle passività per TFR delle fusioni di Interbanca S.p.a. e di IFIS Factoring S.r.l. effettuate nel 2017 da Banca IFIS.

In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2016.

11.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all'1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2017 31.12.2016
1 Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi per rischi ed oneri 13.163 4.331
2.1 controversie legali 10.727 1.855
2.2 oneri per il personale 1.604 -
2.3 altri 832 2.476
Totale 13.163 4.331

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/Componenti 31.12.2017
Fondi di quiescenza Altri fondi
A. Esistenze iniziali - 4.331
B. Aumenti - 16.331
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 5.685
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
B.4 Altre variazioni - 10.646
C. Diminuzioni - 7.499
C.1 Utilizzo nell'esercizio - 7.497
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
C.3 Altre variazioni - 2
D. Rimanenze finali - 13.163

12.4 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

Controversie legali

Al 31 dicembre 2017 sono iscritti fondi per complessivi 10,7 milioni di euro costituiti da 22 controversie legate ai Crediti Commerciali per 7,1 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 25,8 milioni di euro) e da 7 controversie legate a crediti del settore Area NPL per 74 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 147 mila), e da 9 controversie in capo alla ex Interbanca per 3,5 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Al 31 dicembre 2017 sono in essere fondi per 2,4 milioni di euro costituiti da 1,6 milioni di euro per oneri legati al personale e 0,8 milioni di euro quali altri fondi, tra i cui rilevano 0,6 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 pari a 2,5 milioni di euro era connesso all'accantonamento di commissioni che sono state corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2017 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dalla fusione della controllata Interbanca S.p.A..

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 2,0 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 14 controversie di cui n. 13 per 1,9 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali e n.1 in ambito giuslavoristico per 54 mila euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Controversie legali ex Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'incorporata Interbanca S.p.A..

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti della ex Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale la ex Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, della ex Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro. Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti della ex Interbanca.

Il Tribunale ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici contro l'ex Interbanca. Nel giudizio di primo grado, che prosegue nei confronti degli altri convenuti e della ex Interbanca per le residue domande, è in corso una consulenza tecnica, nella quale il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici. Le Procedure, insoddisfatte dell'esito della consulenza, hanno depositato un'istanza di rinnovazione/integrazione, rigettata dal Tribunale cha ha solo disposto alcuni approfondimenti tecnici. La prossima udienza è fissata il 10 aprile 2018.

Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado favorevole alla Società, ma la Corte d'Appello ha confermato la decisione già presa con sentenza passata in giudicato.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui la ex Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004. L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti della ex Interbanca e di tre suoi ex dipendenti per far accertare una loro presunta responsabilità solidale e per sentirli condannare al risarcimento dei danni dovuti a un'operazione di scissione, in danno dei creditori, in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro. Nel corso del 2013, è stata estesa nei confronti anche della ex Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solidale di circa 3,5 miliardi di euro per danno ambientale e il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sono intervenuti a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice. Con sentenza in data 10 febbraio 2016 il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile l'intervento dei sopracitati Ministeri e ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti di Interbanca e dei suoi ex dipendenti.

Nel mese di marzo 2016 i Ministeri e la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello. Nel novembre 2016 la ex Interbanca ed i suoi ex dipendenti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice che ha rinunciato all'azione e alle domande promosse. Il procedimento prosegue nei confronti dei Ministeri. La causa è stata rinviata all'udienza del 20 giugno 2018 per la precisazione delle conclusioni.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, alla ex Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava la ex Interbanca e le altre società destinatarie ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno

in tre siti industriali gestiti dalla società. Con sentenza del 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso della ex Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. L'udienza per la trattazione del merito della controversia è stata fissata per il prossimo 14 giugno 2018.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Si dà atto del ricevimento in data 23 dicembre 2016 di un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare ricorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria.

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2012 sono state accertate maggiori ritenute per circa 72,5 milioni di euro in capo alla incorporata Interbanca S.p.A..

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

La Società coinvolta ha impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative alla ex Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Sezione 14 – Patrimonio dell'impresa – Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Voce 31.12.2017 31.12.2016
180 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
190 Azioni proprie (in migliaia di euro) 3.168 3.187
Numero azioni proprie 377.829 380.151

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) 380.151 -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.430.944 -
B. Aumenti 2.322 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 2.322 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.433.266 -
D.1 Azioni proprie (+) 377.829 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

14.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

Voci/Componenti 31.12.2017 31.12.2016
Riserva legale 10.762 10.762
Riserva straordinaria 385.863 357.954
Altre riserve 625.677 (2.075)
Totale riserve di utili 1.022.302 366.641
Riserva acquisto azioni proprie 3.168 3.187
Riserva futuro acquisto azioni proprie - -
Altre riserve 2.278 2.278
Totale voce 160 riserve 1.027.747 372.106

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

La variazione delle altre riserve rispetto al precedente esercizio è strettamente legata alla fusione per incorporazione della controllata Interbanca S.p.A., completata il 23 ottobre 2017. La fusione è stata fatta in continuità di valori con il Bilancio consolidato del Gruppo e ha comportato l'iscrizione di un avanzo di fusione di 627,3 milioni di euro.

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013), la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2012 e ancora posseduti al 31 dicembre 2013. L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 7,4 milioni di euro.

Inoltre, a seguito della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. sorge l'obbligo in capo alla incorporante di ricostituire, ai sensi dell'art. 172 comma 5 TUIR, le riserve in sospensione di imposta dell'incorporata come segue:

  • Riserva speciale ex art. 15 comma 10 L7/8/82 n. 516 per 4,6 milioni di euro
  • Riserva da rivalutazione L. 408/90 per 2,3 milioni di euro

Infine, si precisa che vi sono ulteriori 20,7 milioni di euro di riserve in sospensione di imposta imputate al capitale sociale di Banca IFIS e rinvenienti dall'incorporazione di Interbanca, ai sensi delle seguenti leggi: n. 576/75; n. 83/72 e n. 408/90 e precedentemente imputati al capitale sociale di quest'ultima.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2017 31.12.2016
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 320.300 201.277
a) Banche 18 -
b) Clientela 320.282 201.277
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 40 -
a) Banche - -
b) Clientela 40 -
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 120.390 35.756
a) Banche - -
i) a utilizzo certo - -
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 120.390 35.756
i) a utilizzo certo 52.027 6.415
ii) a utilizzo incerto 68.363 29.341
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 10.850 223.017
Totale 451.580 460.050

Le garanzie rilasciate di natura finanziaria verso clientela sono sostanzialmente riferite alla garanzia rilasciata a favore di cedenti per crediti fiscali incassati.

Gli altri impegni si riferiscono ai margini di fido disponibili sui conti correnti della clientela.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2017 31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 427.833 30.117
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche 53.637 -
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono riferite a titoli di stato a garanzia dell'operazione di finanziamento presso l'Eurosistema.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 3.358.955
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1.044.868
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli 1.044.868
c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.044.868
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 2.314.087
4. Altre operazioni -

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
31.12.2017 31.12.2016
1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
2 Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.564 - - 6.564 11.083
3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
4 Crediti verso banche - 2.411 - 2.411 1.668
5 Crediti verso clientela 1.047 483.248 - 484.295 295.865
6 Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7 Derivati di copertura X X - - -
8 Altre attività X X 426 426 93
Totale 7.611 485.659 426 493.696 308.709

L'incremento negli interessi relativi ai crediti verso la clientela risente dell'effetto positivo della fusione per incorporazione della controllata Interbanca S.p.A. nonché dell'effetto positivo per 109,9 milioni dello smontamento temporale del differenziale fra il fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della controllata incorporata Interbanca S.p.A.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2017 31.12.2016
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 6.311 8.303

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31.12.2017 31.12.2016
1 Debiti verso banche centrali (5.381) X - (5.381) (1.879)
2 Debiti verso banche (1.903) X - (1.903) (1.238)
3 Debiti verso clientela (72.990) X (12.481) (85.471) (52.296)
4 Titoli in circolazione X (11.159) - (11.159) -
5 Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6 Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7 Altre passività e fondi X X - - (320)
8 Derivati di copertura X X - - -
Totale (80.274) (11.159) (12.481) (103.914) (55.733)

Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria "debiti" si riferiscono ai conti deposito per 71,8 milioni di euro al 31 dicembre 2017.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria "altre operazioni" si riferiscono al costo del funding dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine 2016, come meglio descritta nella Parte E della presente Nota integrativa.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2017 31.12.2016
Interessi passivi su passività in valuta (365) (289)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

31.12.2017 31.12.2016
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario (47) (60)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) garanzie rilasciate 2.126 2
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 599 359
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli 599 359
3.1. individuali 599 359
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - -
7. attività di ricezione e trasmissione ordini - -
8. attività di consulenza - -
8.1 in materia di investimenti - -
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi - -
9.1. gestioni di portafogli - -
9.1.1. individuali - -
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi - -
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 728 987
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring 53.304 51.939
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 783 1.129
j) altri servizi 10.345 1.837
Totale 67.885 56.253

2.3 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) garanzie ricevute (754) (202)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (95) (92)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute (1) -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (94) (92)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (2.898) (2.939)
e) altri servizi (3.422) (2.230)
Totale (7.169) (5.463)

La voce si riferisce a commissioni derivanti dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a factors corrispondenti.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

31.12.2017 31.12.2016
Voci/proventi Dividendi Proventi da
quote O.I.C.R.
Dividendi Proventi da
quote O.I.C.R.
A.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
- - - -
B.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
48 - - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 48 - - -

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (4.280)
4. Strumenti derivati 25.093 15.523 (8.467) (15.842) 16.307
4.1 Derivati finanziari: 25.093 15.523 (8.467) (15.842) 16.307
- Su titoli di debito e tassi di interesse 25.093 15.523 (8.467) (15.842) 16.307
- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 25.093 15.523 (8.467) (15.842) 12.027

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
31.12.2017 31.12.2016
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - - - - -
2. Crediti verso clientela 19.020 (4) 19.016 44.809 (280) 44.529
3. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
7.571 (992) 6.579 8.643 (3.148) 5.495
3.1 Titoli di debito 7.571 (428) 7.143 8.643 (3.148) 5.495
3.2 Titoli di capitale - (564) (564) - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
- - - - - -
Totale attività 26.591 (996) 25.595 53.452 (3.428) 50.024
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività - - - - - -

Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati attraverso la cessione di portafogli di crediti del settore Area NPL.

Gli utili da cessione di titoli di debito si riferiscono alla cessione di titoli di stato e di titoli emessi da istituti di credito avvenuta nell'esercizio.

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Operazioni/
componenti reddituali
Cancellazioni Altre Di
porta
foglio
Specifiche Di
portafoglio
Totale
31.12.2017
Totale
31.12.2016
A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- finanziamenti - - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (41.816) (64.323) (106) 7.453 54.681 - - (44.111) (53.208)
Crediti deteriorati acquistati - - - - 9.119 - - 9.119 (34.349)
- finanziamenti - - X - 9.119 X X 9.119 (34.349)
- titoli di debito - - X - - X X - -
Altri crediti (41.816) (64.323) (106) 7.453 45.562 - - (53.230) (18.859)
- finanziamenti (41.816) (62.608) (106) 7.453 45.562 - - (51.515) (18.859)
- titoli di debito - (1.715) - - - - - (1.715) -
C. Totale (41.816) (64.323) (106) 7.453 54.681 - - (44.111) (53.208)

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti si riferiscono per 33,6 milioni al settore Crediti commerciali, per 33,5 milioni al settore Area NPL e per 0,3 milioni di euro al settore Crediti Fiscali; il settore Corporate Banking rileva invece riprese di valore nette su crediti pari a 23,3 milioni di euro derivanti in particolare da alcune posizioni individual-mente significative; analogamente il settore Governance e Servizi rileva riprese di valore nette per 0,3 milioni.

Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy.

Le rettifiche e le riprese di valore includono l'effetto "time value" che deriva dal processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/
Componenti reddituali
Rettifiche di valore
(1)
Specifiche
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Totale
31.12.2017
Totale
31.12.2016
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - (571) - - (571) -
B. Titoli di capitale - (1.470) X X (1.470) (4.356)
C. Quote OICR - - X - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (2.041) - - (2.041) (4.356)

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita sono prevalentemente relative a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/ Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Specifiche Specifiche Di 31.12.2017 31.12.2016
Cancella foglio Di porta portafoglio
zioni Altre A B A B
A. Garanzie rilasciate - (12) - - 5.326 - 291 5.605 -
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - (12) - - 5.326 - 291 5.605 -

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2017 31.12.2016
1) Personale dipendente (79.120) (52.224)
a) salari e stipendi (58.000) (38.710)
b) oneri sociali (16.170) (10.587)
c) indennità di fine rapporto (3.387) (1.997)
d) spese previdenziali (318) -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale - (20)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (1.245) (910)
2) Altro personale in attività (153) (120)
3) Amministratori e sindaci (4.207) (3.948)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 504 103
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (289) -
Totale (83.266) (56.189)

Le spese per il personale si incrementano del 48,2%. In totale il numero dei dipendenti è di 1.218 risorse contro 832 risorse al 31 dicembre 2016 (+46,4%), anche a seguito della fusione per incorporazione della controllata Interbanca.

La sottovoce indennità di fine rapporto include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza. La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale si riferisce invece alla rivalutazione del fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.

Nella sottovoce altri benefici a favore dei dipendenti sono rilevati i costi per i corsi di formazione e aggiornamento del personale.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2017 31.12.2016
Personale dipendente: 1.025,0 771,5
a) dirigenti 39,5 27,5
b) quadri direttivi 293,0 171,0
c) restante personale dipendente 692,5 573,0
Altro personale - -

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Spese per servizi professionali (43.887) (54.777)
Legali e consulenze (26.831) (23.773)
Revisione (346) (234)
Servizi in outsourcing (16.710) (30.770)
Imposte indirette e tasse (26.565) (14.339)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (72.449) (50.923)
Assistenza e noleggio software (19.589) (4.790)
Spese per informazione clienti (12.422) (11.282)
FITD e Resolution fund (8.753) (9.561)
Spese spedizione e archiviazione documenti (6.988) (5.203)
Spese relative agli immobili (5.459) (4.284)
Transitional services agreement (3.373) -
Gestione e manutenzione autovetture (2.960) (2.275)
Pubblicità e inserzioni (2.694) (3.671)
Spese telefoniche e trasmissione dati (2.519) (1.834)
Viaggi e trasferte del personale (2.215) (1.611)
Costi per cartolarizzazione (1.669) (3.335)
Viaggi e trasferte esterni (1.070) (425)
Altre spese diverse (2.738) (2.652)
Totale altre spese amministrative (142.901) (120.039)

Le altre spese amministrative, pari a 142,9 milioni di euro contro i 120,0 milioni di euro al corrispondente periodo 2016 registrano un incremento del 19,0% principalmente a seguito della fusione della controllata Interbanca. L'incremento più significativo è legato a costi per assistenza e noleggio software.

Sezione 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 160

10.1. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri per controversie legali (39) (343)
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri per contenzioso fiscale - 133
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri diversi (3.106) (2.015)
Totale (3.145) (2.225)

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 3,1 milioni di euro (rispetto a 2,2 milioni di euro di dicembre 2016), in particolare riferibili ad alcune controversie legali riconducibili al settore crediti commerciali.

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa.

Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170

11.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (3.760) - - (3.760)
- Ad uso funzionale (3.760) - - (3.760)
- Per investimento - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
- Ad uso funzionale - - - -
- Per investimento - - - -
Totale (3.760) - - (3.760)

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (6.722) - - (6.722)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (6.722) - - (6.722)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale (6.722) - - (6.722)

Sezione 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) Transazioni con clientela - (3.616)
b) Altri oneri (2.442) (3.079)
Totale (2.442) (6.695)

La sottovoce transazioni con clientela si riferiva per 2,8 milioni all'esborso a fronte di una controversia legale riferita al settore crediti commerciali.

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2017 31.12.2016
a) Recupero spese a carico di terzi 4.986 2.348
b) Fitti attivi 1.009 48
c) Altri proventi 3.999 956
Totale 9.994 3.352

La voce "recupero spese a carico di terzi" si riferisce al riaddebito alla clientela di spese legali e consulenze nonché imposte di registro e di bollo iscritte nella voce "altre spese amministrative".

Sezione 17 – Utili (perdite) da cessione investimenti - Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione investimenti: composizione

Componenti reddituali/Valori 31.12.2017 31.12.2016
A. Immobili 74 -
- Utili da cessione 74 -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività (38) -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione (38) -
Risultato netto 36 -

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2017 31.12.2016
1. Imposte correnti (-) - (34.810)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 116 (2.227)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui
alla Legge n. 214/2011 (+)
9.404 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (66.094) (972)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (3.936) 1.660
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)
(-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5)
(60.510) (36.349)

La variazione delle imposte anticipate imputate a conto economico per 66,1 milioni di euro:

  • include le imposte anticipate relative al risultato fiscale dell'anno iscritte tra le Altre Attività come credito verso la Controllante/Consolidante La Scogliera in conformità con gli accordi di consolidamento i sottoscritti tra le parti per circa 51,4 milioni di euro;
  • esclude le imposte anticipate iscritte per effetto della fusione per incorporazione delle controllate Interbanca S.p.A. e IFIS Factoring S.r.l. per 380,9 milioni di euro.

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2017
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 215.416
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (59.239)
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 8.297
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (1.650)
- benefici da applicazione consolidato fiscale nazionale -
- ires non corrente 1.688
- ires differita non corrente -
- effetto di altre variazioni -
IRES - Onere fiscale effettivo (50.904)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (11.999)
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile 3.152
- irap non corrente (759)
- irap differita non corrente -
IRAP - Onere fiscale effettivo (9.606)
Altre imposte -
Onere fiscale effettivo di bilancio (60.510)

Sezione 20 – Altre informazioni

Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti o nelle successive sezioni della presente nota integrativa.

Sezione 21 – Utile per azione

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2017 31.12.2016
Utile netto (in migliaia di euro) 154.906 71.722
Numero medio azioni in circolazione 53.431.314 53.153.178
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 6.145 9.635
Numero medio azioni diluite 53.425.169 53.143.543
Utile per azione (unità di euro) 2,90 1,35
Utile per azione diluito (unità di euro) 2,90 1,35

Le azioni potenzialmente diluitive si riferiscono ai pagamenti basati su azioni per la componente a pronti dei premi variabili, come commentato nella Parte I della presente Nota Integrativa.

Parte D - Redditività complessiva

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Di seguito si rappresentano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.

Voci Importo Imposta sul Importo
(in migliaia di euro) lordo reddito netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio 215.416 60.510 154.906
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 91 25 66
20 Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti 91 25 66
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a - - -
patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 1.972 652 1.320
70. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: - - -
a) variazioni di valore - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 1.972 652 1.320
a) variazioni di fair value 3.683 1.218 2.465
b) rigiro a conto economico (1.159) (383) (776)
-
rettifiche da deterioramento
- - -
-
utili/perdite da realizzo
(1.159) (383) (776)
c) altre variazioni (551) (182) (369)
110 Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
120 patrimonio netto: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130 Totale altre componenti reddituali 2.063 677 1.386
140 Redditività complessiva (10+130) 217.479 61.187 156.292

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, la Banca, in qualità di Capogruppo, ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process), in relazione al quale la Banca effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (liquidità, tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc)e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza dei Resoconti annuali ICAAP e ILAAP con riferimento al 31 dicembre 2016.

Nel mese di maggio 2017, sempre con riferimento al 31 dicembre 2016, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali. In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - Banca IFIS si è dotata di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica della Banca; tale documento è stato aggiornato nel corso del 2017 anche per recepire il mutato assetto organizzativo della Banca a seguito dell'avvenuta fusione per incorporazione delle controllate IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A..

Il sistema dei controlli interni di Banca IFIS è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;
  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 16 marzo 2017 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dalla Banca, l'operatività in strumenti finanziari derivati:

a) rischio di credito;

b) rischi di mercato:

  • di tasso di interesse,
  • di prezzo,
  • di cambio,
  • c) rischio di liquidità;
  • d) rischi operativi.

Sezione 1 - Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

  1. Aspetti generali.

L'attività della Banca si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • Finanziamento credito commerciale a breve termine e acquisto di crediti verso la pubblica amministrazione (operatività factoring)
  • Attività di corporate lending e finanza strutturata (operatività Lending)
  • Mutui chirografari verso clientela imprenditoriale retail
  • Attività di acquisto e gestione di portafogli di crediti non performing
  • Attività di acquisto e gestione di crediti erariali
  • Mercato degli investimenti in titoli e partecipazioni

Specificatamente:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di corporate lending e di finanza strutturata si concentra sull'offerta di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans) nei confronti prevalentemente di clientela retail, afferisce all'insieme di attività poste in essere per effettuare il recupero (sia giudiziale sia stragiudiziale) dei crediti distressed acquistati;
  • le attività connesse al settore dei crediti erariali afferiscono alla gestione degli incassi di imposte dirette ed indirette e al recupero di crediti fiscali prevalentemente generati da procedure concorsuali;
  • la Banca, oltre a mantenere un proprio posizionamento nel mercato degli investimenti mobiliari in titoli di debito, costituito prevalentemente da titoli governativi dello stato italiano, interviene in misura inferiore nel mercato dei titoli di capitale, riconducibile ad investimenti in partecipazioni di minoranza in società non quotate a sostegno della loro crescita aziendale, nel mercato dei fondi comuni d'investimento e in investimenti in operazioni di cartolarizzazione di terzi.

In considerazione delle particolari attività svolte dalla Banca, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

  1. Politiche di gestione del rischio di credito.

2.1 Aspetti organizzativi

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/ portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello. Nel corso del 2017, per recepire il mutato assetto organizzativo di Banca IFIS a seguito dell'avvenuta fusione per incorporazione delle controllate IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A., la Banca ha provveduto alla ridefinizione organizzativa del processo del credito attraverso la creazione di nuove "Business Units" declinate per tipologia di attività.

La struttura organizzativa si articola, dunque, nelle seguenti Business Units:

    • Banca IFIS Impresa Italia, per l'operatività di factoring e corporate lending rivolta alle imprese domestiche;
    • Banca IFIS Impresa International, per l'operatività di factoring rivolta alle imprese domestiche che effettuano attività di export nonché ad imprese straniere;
    • Pharma, per l'operatività di factoring rivolta alle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere;
    • Farmacie, unità organizzativa dedicata all'erogazione di servizi di finanziamento alle farmacie domestiche;
    • Crediti Erariali, unità organizzativa dedicata all'acquisto di crediti erariali, prevalentemente da società in procedura concorsuale o in stato di liquidazione;
    • Finanza Strutturata, unità organizzativa dedicata allo sviluppo, alla valutazione e gestione di operazioni di finanza specialistica finalizzate a sostenere la crescita delle imprese clienti;
    • Special Situations, unità organizzativa deputata ad identificare e valutare le opportunità di concessione di nuova finanza ad aziende italiane che, seppur caratterizzate da una positiva redditività operativa di gestione caratteristica, sono uscite o stanno uscendo da una situazione di squilibrio finanziario e/o patrimoniale;
    • Equity Investment, unità organizzativa deputata allo svolgimento delle attività di due diligence relative agli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie in bonis e in quote di organismi interposti;
    • Non Performing Loans, unità organizzativa dedicata all'acquisto, alla gestione ed alla cessione di portafogli di crediti distressed, prevalentemente retail unsecured originati da istituzioni finanziarie e banche.

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio settore di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le Filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti Organi deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti Organi deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Le Filiali di Banca IFIS non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli Organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette dapprima in una comunicazione alla clientela che ha ottenuto l'affidamento riportante le caratteristiche dello stesso, nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business units sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

Il processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing prevede analoghe fasi organizzative riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività relative al monitoraggio gestite da specifiche unità all'interno delle singole business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); nel corso del 2017 è stata costituita una unità organizzativa di supporto presso la Banca chiamata ad effettuare nel continuo, con il supporto del gestore di riferimento e/o delle strutture di valutazione della Banca, controlli delle posizioni creditizie volti ad identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, eventuali variazioni rispetto alle valutazioni proprie della fase di underwriting o dell'ultima revisione della posizione. Tali attività sono finalizzate ad anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting ai competenti organi decisionali. Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate nella gestione di operazioni deteriorate. L'unità organizzativa di monitoraggio effettua, altresì, su base periodica una verifica tesa ad accertare la corretta attuazione delle azioni di mitigazione intraprese dalle unità gestorie delle business units.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alla business unit Non Performing Loans, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale. La business unit Non Performing Loans sovrintende il processo di recupero in via giudiziale, relazionandosi nel continuo con gli studi legali incaricati ed esercitando un costante monitoraggio sull'attività di quest'ultimi allo scopo di verificarne la performance e la correttezza di comportamento. Infine, valuta la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing, da sottoporre – per l'approvazione – ai competenti Organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività previsti per la BU e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Banca.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Banca IFIS nel tempo si è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business units alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da specifica unità organizzativa basate sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale sviluppati dalla funzione di Risk Management della Banca, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese domestiche viene attribuito un rating interno sulla base di un modello sviluppato internamente che è stato aggiornato nel mese di dicembre 2017.

A partire da gennaio 2018 saranno applicate le nuove regole di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari in applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite; in particolare: i) valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito; ii) monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito; iii) verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti; iv) monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come Grandi Esposizioni;
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business units per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;

  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite.

Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, impegnano Banca IFIS in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di equity investment la Banca è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione di Banca IFIS.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, la Banca applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dalla Banca nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/ assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, le garanzie pignoratizie, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali. Nel corso del corrente anno, la Banca ha attivato un nuovo servizio di finanza agevolata teso a finanziare le PMI con il sostegno del Fondo di Garanzia concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l'obiettivo duplice di dare la possibilità all'impresa di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) per la parte garantita dal Fondo e alla Banca di attenuare il rischio di credito per l'esposizione garantita.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Nel corso del 2017 sono stati revisionati i processi legati alla gestione dell'ammissibilità delle garanzie ipotecarie su immobili consentendo quindi di attivare i meccanismi di mitigazione previsti dalla normativa prudenziale.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

Con riferimento all'attività di factoring, la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione. In caso di deterioramento della situazione o di criticità marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'unità organizzativa di supporto Crediti Problematici. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a inadempienza probabile o sofferenza. La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse inadempienze probabili o sofferenze, è di norma affidata a Crediti Problematici che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione.

In ambito Lending, la funzione organizzativa di supporto Workout & Credit Recovery assicura il regolare aggiornamento delle classificazioni dei crediti rilevati in stato anomalo nelle diverse categorie di rischio previste dalle istruzioni di vigilanza ed iscritti a bilancio come crediti deteriorati. La gestione dei crediti deteriorati viene effettuata:

  • assumendo tutte le iniziative ritenute necessarie per il recupero dei crediti ricorrendo, di concerto con la funzione organizzativa di supporto Legale, alla eventuale nomina di legali esterni;
  • adottando le azioni stragiudiziali necessarie al recupero del credito, ivi incluse operazioni di cessione e di ristrutturazione dei crediti stessi.

Si procede con l'aggiornamento periodico del valore delle garanzie ipotecarie, ricorrendo a valutazioni di periti terzi indipendenti opportunamente rettificate per tenere conto di eventuali perdite derivanti dal processo di realizzo.

Rientrano tra le attività deteriorate i crediti acquisiti dalla business unit Non Perfoming Loans acquistati a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale; gli incassi, di norma superiori rispetto al prezzo pagato, minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 13.075 milioni di euro. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 13.303 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 651 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 4,9% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2017 sono stati acquistati circa 4.745 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 240 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 5,05%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 24 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura esercizio 2017 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 27 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 465 milioni di euro).

Nel corso dell'esercizio 2017 la Banca ha perfezionato sette operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 1.146 milioni di euro, corrispondenti a circa 133 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 73 milioni.

Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto NPL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.

I flussi di cassa futuri relativi alla gestione stragiudiziale sono simulati da un modello statistico, sulla base delle evidenze storiche del portafoglio proprietario, segmentato per differenti driver di analisi (il modello si basa su curve di smontamento temporali, parametrizzate da basi tecniche storiche proprietarie).

Per quanto attiene alla gestione analitica i flussi di cassa derivano in parte della previsione di incasso formulata dal gestore e, per le sole posizioni che hanno ottenuto un'Ordinanza di Assegnazione somme, da un modello statistico che si basa sui dati ottenuti dagli atti legali. Tali previsioni, analogamente a quanto avviene per la gestione massiva, incorporano nelle stime una componente afferente al rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
(valori di bilancio)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - - 805.161 805.161
2. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
- - - - - -
3. Crediti verso banche - - - - 1.546.776 1.546.776
4. Crediti verso clientela 588.720 491.773 107.386 253.549 4.342.631 5.784.059
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
- - - - - -
6. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - -
Totale 31.12.2017 588.720 491.773 107.386 253.549 6.342.631 8.135.996
Totale 31.12.2016 352.308 292.600 101.885 303.751 5.535.822 6.586.366

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Attività deteriorate Attività non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche spe
cifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(esposizione
Totale
netta)
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
15.078 15.078 - 805.161 - 805.161 805.161
2. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
- - - - - - -
3. Crediti verso banche - - - 1.546.776 - 1.546.776 1.546.776
4. Crediti verso clientela 2.021.545 833.666 1.187.879 4.627.626 31.446 4.596.180 5.784.059
5. Attività finanziarie valutate al
fair value
- - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - -
Totale 31.12.2017 2.036.623 848.744 1.187.879 6.979.563 31.446 6.948.117 8.135.996
Totale 31.12.2016 1.015.211 268.418 746.793 5.848.928 9.355 5.839.573 6.586.365

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.286 3.173 34.383
2. Derivati di copertura - - -
Totale 31.12.2017 3.286 3.173 34.383
Totale 31.12.2016 - - 487

In linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", paragrafo 37, lettera a), si fornisce di seguito un'analisi dell'anzianità degli scaduti delle esposizioni in bonis – Altre esposizioni.

(migliaia di euro) 31.12.2017 31.12.2016
Scaduto fino a 3 mesi 23.356 104.091
Scaduto da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 36.945 32.365
Scaduto da oltre 6 mesi fino a 1 anno 93.864 45.489
Scaduto da oltre 1 anno 99.384 121.805
Totale 253.549 303.750

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche di Rettifiche
Tipologie esposizioni/
valori
Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
valore
specifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deterio
rate
- - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X - X - -
- di cui: esposizioni og
getto di concessioni
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deterio
rate
X X X X 1.546.776 X - 1.546.776
- di cui: esposizioni og
getto di concessioni
X X X X - X - -
Totale A - - - - 1.546.776 - - 1.546.776
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 17.386 X - 17.386
Totale B - - - - 17.386 - - 17.386
TOTALE A+B - - - - 1.564.162 - - 1.564.162

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche Esposizione
netta
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
oltre 1 anno Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 534.111 4.779 15.200 708.355 X 673.725 X 588.720
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
54.798 - 388 45.223 X 40.671 X 59.738
b) Inadempienze probabili 199.414 23.645 57.779 381.231 X 170.296 X 491.773
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
78.449 424 2.441 169.231 X 103.887 X 146.658
c) Esposizioni scadute deterio
rate
80.392 14.497 13.213 4.007 X 4.723 X 107.386
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
609 4 11 47 X 24 X 647
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X 254.292 X 743 253.549
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deterio
rate
X X X X 5.178.495 X 30.703 5.147.792
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X 45.024 X 1.039 43.985
Totale A 813.917 42.921 86.192 1.093.593 5.432.787 848.744 31.446 6.589.220
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 67.102 - - - X 15.544 X 51.558
b) Non deteriorate X X X X 420.192 X - 420.192
Totale B 67.102 - - - 420.192 15.544 - 471.750
TOTALE A+B 881.019 42.921 86.192 1.093.593 5.852.979 864.288 31.446 7.060.970

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
A. Esposizione lorda iniziale 593.677 318.323 103.211
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 1.000.213 709.114 194.873
B.1 ingressi da crediti in bonis 2.732 96.848 171.514
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 65.651 76.968 484
B.3 altre variazioni in aumento 931.830 535.298 22.875
C. Variazioni in diminuzione 331.445 365.368 185.974
C.1 uscite verso crediti in bonis 427 21.290 62.131
C.2 cancellazioni 32.624 52.776 -
C.3 incassi 93.634 122.288 110.244
C.4 realizzi per cessioni 18.944 14.435 -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 68.494 61.995 12.614
C.7 altre variazioni in diminuzione 117.322 92.584 985
D. Esposizione lorda finale 1.262.445 662.069 112.110
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Il totale delle attività deteriorate nette si attesta a 1.188,0 milioni contro i 746,8 milioni a dicembre 2016; l'aumento del 59,1% è influenzato sia dalle acquisizioni del settore Area NPL perfezionate nel corso del 2017 sia dall'apporto derivante dalla fusione della controllata Interbanca S.p.A.. Le attività deteriorate nette del settore Corporate banking ammontano a 168,8 milioni con un coverage ratio che si attesta al 75,6%.

Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2017, a 588,7 milioni di euro contro 352,3 milioni di euro a fine 2016 (+67,1%). La variazione è dovuta sostanzialmente agli acquisti dell'Area NPL intervenuti nel corso dell'anno, nonché alla fusione di Interbanca che apporta sofferenze nette per 28,9 milioni di euro.

A dicembre 2017 le inadempienze probabili ammontano a 491,8 milioni di euro, rispetto a 292,6 milioni nel 2016 (+68,1%), di cui 270,1 milioni relativi all'Area NPL (+11,8% rispetto a fine 2016). Le inadempienze probabili nette apportate dalla fusione di Interbanca ammontano a 130,0 milioni di euro.

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2017 a 107,6 milioni contro i 101,9 milioni a dicembre 2016 (+5,6%) di cui 0,9 milioni di euro derivanti dalla fusione della controllata Interbanca.

A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto
di concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto
di concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 126.506 7.005
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 294.970 68.401
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 29.412 -
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 3.440 28.011
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - 2.950
B.4 altre variazioni in aumento 262.118 37.440
C. Variazioni in diminuzione 69.851 30.382
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 28.011 16.302
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 2.950 -
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate 7.227 1.530
C.4 cancellazioni - -
C.5 incassi 13.410 7.032
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 18.253 5.518
D. Esposizione lorda finale 351.625 45.024
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 241.368 9.338 25.724 8.500 1.326 -
- di cui: esposizioni cedute non can
cellate
- - - - - -
B. Variazioni in aumento 526.205 57.759 252.536 110.686 3.418 27
B.1 rettifiche di valore 23.761 4.345 40.727 5.720 696 9
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
12.155 - 68.078 21.150 - -
B.4 altre variazioni in aumento 490.289 53.414 143.731 83.816 2.722 18
C. Variazioni in diminuzione 93.848 26.426 107.964 15.299 21 3
C.1 riprese di valore da valutazione 1.339 532 -27.248 8.622 5 3
C.2 riprese di valore da incasso 8.163 - -9.983 6.677 3 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni 16.268 - -40.765 - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
68.078 21.150 -12.155 - - -
C.6 altre variazioni in diminuzione - 4.744 -17.813 - 13 -
D. Rettifiche complessive finali 673.725 40.671 170.296 103.887 4.723 24
- di cui: esposizioni cedute non can
cellate
- - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

La Banca non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. In Banca IFIS è stato implementato un Sistema di Rating Interno sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con la Banca.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite

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B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

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B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

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B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree geografiche Espos.
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A. Esposizioni per cassa
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A.3 Esposizioni scadute deterio - - - - - - - - - -
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Totale A 1.518.653 - 14.123 - 14.000 - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 5.287 - 1.002 - 11.097 - - - - -
Totale B 5.287 - 1.002 - 11.097 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2017 1.523.940 - 15.125 - 25.097 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2016 1.848.295 - 130 - 342 - - - - -

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2017 31.12.2016
a) Valore di bilancio 3.504.943 3.599.257
b) Valore ponderato 418.922 279.448
c) Numero 3 11

L'ammontare complessivo delle Grandi esposizioni a valore ponderato al 31 dicembre 2017 si compone principalmente per 238,3 milioni di euro da esposizioni nei confronti di partecipazioni e per 176,2 milioni di euro da attività fiscali.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2017 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano rappresentato da titoli di debito ammonta a 427,8 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 423 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa 62 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2017 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale individuale.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 31 dicembre 2017 ammontano a 797,8 milioni ripartiti per 661 verso "altri enti pubblici" e per 136,8 verso il "governo centrale" (di cui 79,6 relativi a crediti fiscali).

C. Operazioni di cartolarizzazione

C.1 Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sulle esposizioni della Banca verso le operazioni di cartolarizzazione; in tali operazioni la Banca riveste, a seconda dei casi, il ruolo di originator, sponsor o investitore.

La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione" con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) ovvero di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione). La politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Al 31 dicembre 2017 la quota sottoscritta dalla Banca ha raggiunto l'importo massimo di 150 milioni. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa quattro volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto dal veicolo è stato iscritto tra i "debiti verso la clientela";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "debiti verso clientela";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Al 31 dicembre 2017 gli interessi passivi iscritti a conto economico sono pari a 9,7 milioni di euro (al tasso del 1,15%).

Operazione di cartolarizzazione Indigo Lease

Si segnala che la controllata IFIS Leasing S.p.A. ha in essere dal dicembre 2016 un'operazione di cartolarizzazione, originatasi come statica con un portafoglio di crediti in bonis pari a 489 milioni di euro e poi modificata in revolving nel luglio 2017, con una cessione addizionale di crediti pari a 182 milioni di euro.

La cartolarizzazione revolving (con rating di Moody's e DBRS) è strutturata con un target amount fissato a 532 milioni di euro. Il portafoglio complessivamente ceduto al veicolo Indigo Lease S.r.l. al 31 dicembre 2017 è pari a 768 milioni di euro. Il rimborso è alimentato dagli incassi ricevuti sul portafoglio crediti leasing trasportation. Banca IFIS, dal febbraio 2017, detiene i titoli emessi dal veicolo Indigo Lease S.r.l. di classe A (senior notes con rating di classe Aa3 (sf) (Moody's) e AA (sf) (DBRS)), pari a 378 milioni di euro, mentre i titoli di classe B (junior notes a cui non è stato attribuito un rating) sono stati interamente acquistati da IFIS Leasing per un importo pari a 170 milioni di euro.

Operazioni di cartolarizzazione di terzi

Al 31 dicembre 2017 Banca IFIS detiene un portafoglio di titoli derivanti da cartolarizzazioni di terzi classificato nel portafoglio banking book per complessivi 33,6 milioni di euro. Banca IFIS ha sottoscritto titoli senior per 32,9 milioni di euro e junior per 0,8 milioni di euro.

Nello specifico trattasi di tre distinte operazioni di cartolarizzazione di terzi aventi sottostanti rispettivamente un portafoglio di crediti non performing secured, un mutuo fondiario a fini speculativi e un portafoglio di minibond emessi da società quotate italiane.

Di seguito si riportano le caratteristiche principali delle operazioni in essere alla data di riferimento:

  • Cartolarizzazione "San Marco": trattasi di una cartolarizzazione di un portafoglio non performing secured di mutui ipotecari con valore nominale complessivo di circa 160 milioni di euro e scadenza a settembre 2022 in cui Banca IFIS partecipa come Senior Noteholder e Sponsor, sottoscrivendo la totalità delle tranche senior per 24,8 milioni di euro e il 5% delle tranche junior per 0,7 milioni di euro, le quali sono state emesse dal veicolo Tiberio SPV S.r.l.;
  • Cartolarizzazione "Cinque V": l'operazione, avviata a fine novembre 2017, consiste in una securitization tramite il veicolo Ballade SPV S.r.l. avente come sottostante unicamente un mutuo fondiario classificato a sofferenza, un valore nominale di 20 milioni di euro e scadenza nel mese di ottobre 2020 in cui Banca IFIS partecipa, anche in questo caso, a titolo di Senior Noteholder e Sponsor, divenendo titolare del 100% dei titoli senior per 2,0 milioni di euro e del 5% dei titoli junior per 44 mila euro;
  • Cartolarizzazione "Elite Basket Bond (EBB)", la quale ha previsto da parte del veicolo EBB S.r.l. l'emissione ad un prezzo pari al valore nominale, per complessivi 122 milioni di euro, di Asset Backed Securities (ABS) in un'unica tranche con durata sino a dicembre 2027 avente come underlying un portafoglio ("Basket") di minibond emessi da n. 11 società quotate italiane. La peculiarità di tale operazione consiste nel fatto che tali titoli sono obbligazioni senior unsecured ma beneficiano di un Credit Enhancement di stampo mutualistico pari al 15% dell'importo complessivo dell'operazione (24 milioni di euro), da utilizzarsi nel caso di ritardi e/o insolvenze da parte delle società emittenti nel pagamento di interessi e/o capitale sui minibond. Banca IFIS partecipa a tale operazione nella sola qualità di underwriter iscrivendosi nel proprio attivo una quota della tranche di cui sopra pari a 6,0 milioni di euro.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

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C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

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C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

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E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti oggetto di cartolarizzazione.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero

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Legenda:

A= attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate valore di bilancio

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Sezione 2 - Rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario di Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo la Banca abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Al 31 dicembre 2017 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 2.808 mila euro e negativo per 184 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.

A fine 2017, in linea con le policy interne che non consentono qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk effettuata dalla ex Interbanca S.p.A. e cessata nel corso del 2009, in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non venendo poste in essere operazioni con finalità speculativa.

Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
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mesi fino
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6 mesi
fino a 1
anno
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5 anni
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1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
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1.2 Altre attività - - 189 - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe 531 181.762 235.265 9.496 99.618 46.167 - -
+ posizioni corte 531 47.734 155.238 9.469 99.510 46.167 - -

Valuta di denominazione: altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ posizioni lunghe - 18.490 - - - - - -
+ posizioni corte - 151.478 79.906 - - - - -

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione della Banca. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online "Rendimax". I depositi della clientela sui prodotti "Rendimax" e "Contomax" sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel corso del 2017 è stata avviata una strategia di diversificazione delle fonti di funding; in tal senso nel corso del primo semestre 2017 è stato avviato un programma di raccolta istituzionale TLTRO (Targeted longer-term refinancing operations) con durata di 4 anni. Si è inoltre ampliata la componente di raccolta wholesale attraverso l'emissione di prestiti obbligazionari destinati ad investitori istituzionali all'interno del programma "EMTN". Tali prestiti obbligazionari (di cui uno subordinato) sono caratterizzati da durata a medio-lungo termine e tasso fisso. Nel corso del 2017 si è provveduto al riacquisto delle notes relative alle operazioni di autocartolarizzazione con sottostanti il portafoglio leasing e corporate. Rimane in essere invece la cartolarizzazione a tasso variabile con sottostante il portafoglio factoring (programma revolving con durata triennale).

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dalla BU NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto.

Al 31 dicembre 2017 il portafoglio titoli obbligazionari è composto (escludendo i riacquisti di notes da auto-cartolarizzazione) principalmente da titoli governativi indicizzati al tasso d'inflazione. La duration media del portafoglio complessivo si attesta a circa sessantasei mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta, in linea con la strategia definita da ALM & Capital Management, avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono ALM & Capital Management, che in linea con l'appetito al rischio stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso, la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

La posizione di rischio di tasso è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, la Banca, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie disponibili per la vendita" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali della Banca come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio risulta comunque moderato considerando la dimensione relativamente contenuta del portafoglio rispetto al totale attivo e la sua composizione, con netta prevalenza di titoli governativi.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dalla Banca nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management.

B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

fino a 3 da oltre 3 da oltre
6 mesi
da oltre 1 da oltre 5 oltre 10 Durata
Tipologia/Durata residua a vista mesi mesi fino
a 6 mesi
fino a 1 anno fino a
5 anni
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a 10 anni
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anno
1. Attività per cassa 2.879.564 2.727.160 1.060.444 272.726 686.971 213.840 29.683 -
1.1 Titoli di debito - 402.783 397.695 - 41.219 3.951 6.013 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- 402.783 - - 8.996 3.951 6.013 -
- altri - - 397.695 - 32.223 - - -
1.2 Finanziamenti a banche 102.157 1.371.975 2.933 1.244 5.392 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.777.407 952.402 659.816 271.482 640.360 209.889 23.670 -
- c/c 176.038 686 440 1.703 29.292 6.248 94 -
- altri finanziamenti 2.601.369 951.716 659.376 269.779 611.068 203.641 23.576 -
- con opzione di rimborso
anticipato 163.840 474.801 428.289 35.424 37.147 15.557 1.909 -
- altri 2.437.529 476.915 231.087 234.355 573.921 188.084 21.667 -
2. Passività per cassa 1.290.251 1.944.042 672.344 626.471 2.572.253 406.252 - -
2.1 Debiti verso clientela 1.177.203 1.912.342 672.211 626.392 1.573.250 4.733 - -
- c/c 247.593 111.144 28.050 12.716 807 1.969 - -
- altri debiti 929.610 1.801.198 644.161 613.676 1.572.443 2.764 - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri 929.610 1.801.198 644.161 613.676 1.572.443 2.764 - -
2.2 Debiti verso banche 25.705 31.683 15 - 698.085 - - -
- c/c 20.815 - - - - - -
- altri debiti 4.890 31.683 15 - 698.085 - - -
2.3 Titoli di debito 87.343 17 118 79 300.918 401.519 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
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- altri 87.343 17 118 79 300.918 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
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+ posizioni lunghe - - - - - - - -
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- Opzioni
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+ posizioni corte
4. Altre operazioni fuori
- - - - - - - -
bilancio
+ posizioni lunghe 44.323 - - - - - - -
+ posizioni corte 20.764 - 4.181 655 7.868 10.855 - -

Valuta di denominazione: altre valute

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3
mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
da oltre 5
anni fino
a 10 anni
oltre 10
anni
Durata
indeter
minata
1. Attività per cassa 108.355 145.712 9.807 1 1.236 496 - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 13.875 49.199 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 94.480 96.513 9.807 1 1.236 496 - -
- c/c 186 - - - - - - -
- altri finanziamenti 94.294 96.513 9.807 1 1.236 496 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
28.074 48.899 9.343 1 - 496 - -
- altri 66.220 47.614 464 - 1.236 - - -
2. Passività per cassa 218 18.978 - - 561 - - -
2.1 Debiti verso clientela 209 - - - 561 - - -
- c/c 204 - - - 561 - - -
- altri debiti 5 - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 5 - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 9 18.978 - - - - - -
- c/c 9 - - - - - - -
- altri debiti - 18.978 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori
bilancio
+ posizioni lunghe
714 2.134 - - - - - -
+ posizioni corte 714 2.134 - - - - - -

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche della Banca. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate nell'ambito dell'operatività di corporate banking, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La Tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Banca, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate da ALM & Capital Management, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività della Banca in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. Nel corso del 2016 e del 2017 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, rispettivamente per 193,4 mila euro e per 540,7 mila euro, portando il valore della partecipazione a 1.405,3 mila euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
ZLOTY
POLONIA
DOLLARO
CANADESE
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 187.442 3.486 4.622 36 722 17.853
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - 1.405
A.3 Finanziamenti a banche 56.446 882 4.573 35 524 613
A.4 Finanziamenti a clientela 130.996 2.604 49 1 198 15.835
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - -
C. Passività finanziarie 790 1.165 2.636 - 940 14.227
C.1 Debiti verso banche 85 1.128 2.636 - 940 14.199
C.2 Debiti verso clientela 705 37 - - - 28
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - -
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri
+ posizioni lunghe - - 18.490 - - -
+ posizioni corte 209.434 - 20.344 - - 1.607
Totale attività 187.442 3.486 23.112 36 722 17.853
Totale passività 210.224 1.165 22.980 - 940 15.834
Sbilancio (+/-) (22.782) 2.321 132 36 (218) 2.019

2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. A fine 2017 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 2.808 mila euro e negativo per 184 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità della Banca a logiche di carattere speculativo.

Il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura

dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 361.406 - - -
a) Opzioni 21.168 - - -
b) Swap 340.238 - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 30.091 - - -
a) Opzioni 30.091 - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 249.875 - 191.830 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - 191.830 -
c) Forward 249.875 - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 641.372 - 191.830 -

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo
31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 37.367 - 487 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 34.514 - - -
c) Cross currency swap - - 487 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 2.853 - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 37.367 - 487 -

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Fair value negativo
31.12.2017 31.12.2016
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 38.239 - 2.498 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 37.955 - - -
c) Cross currency swap - - 2.498 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 284 - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 38.239 - 2.498 -

A.5 Derivati finanziari: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 225.473 - - 135.933 -
- fair value positivo - - 14.559 - - 19.955 -
- fair value negativo - - 37.955 - - - -
- esposizione futura - - 1.336 - - 1.045 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - 30.091 - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - 226 - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - 228.282 21.593 - - -
- fair value positivo - - 2.808 45 - - -
- fair value negativo - - 184 100 - - -
- esposizione futura - - 2.283 216 - - -
4) Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 319.819 229.218 92.335 641.372
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 69.944 199.127 92.335 361.406
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - 30.091 - 30.091
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 249.875 - - 249.875
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario - - - -
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - - - -
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31.12.2017 319.819 229.218 92.335 641.372
Totale 31.12.2016 191.830 - - 191.830

Sezione 3 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Nel corso del 2017 la Banca, in qualità di Capogruppo, ha provveduto ad attuare una strategia di diversificazione delle fonti di raccolta, principalmente al fine di ridurre la dipendenza dalla raccolta retail.

Al 31 dicembre 2017 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail e composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, dalla raccolta effettuata presso l'Eurosistema (TLTRO), nonché dall'operazione revolving di cartolarizzazione del portafoglio factoring.

Le attività della Banca sono composte dall'operatività inerente il factoring, composta principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di corporate banking, finanza strutturata e work-out and recovery.

Relativamente all'attività svolta dalla Banca nei segmenti Area NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

La strategia di diversificazione attuata con successo principalmente presso investitori istituzionali nel corso del 2017, nonché l'attribuzione del rating da parte di Fitch, hanno costituito un passaggio significativo nella riduzione del funding risk. L'ammontare consistente di riserve di liquidità di elevata qualità (principalmente detenute dalla Banca presso il conto corrente con Banca d'Italia) consentono e di soddisfare ampiamente i requisiti normativi e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta negativamente sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che la Banca ritrae dalla propria attività.

Ad oggi le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Banca IFIS è comunque costantemente impegnata nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Banca preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre l'appetito al rischio e individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto di ALM & Capital Management, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli

eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress.

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare la Banca da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
giorni
da oltre 7
giorni a 15
giorni
da oltre 15
giorni a 1
mese
da oltre 1
mese fino a
3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5
anni
durata inde
terminata
Attività per cassa 1.692.132 50.101 185.744 382.727 1.117.559 438.783 447.830 1.569.021 1.373.832 1.347.146
A.1 Titoli di Stato - - - - - 692 692 30.000 393.000 -
A.2 Altri titoli di debito 57 - - - 57 373 431 36.741 387.572 -
A.3 Quote O.I.C.R. 4.963 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.687.112 50.101 185.744 382.727 1.117.502 437.718 446.707 1.502.280 593.260 1.347.146
- banche 81.983 - - 444 24.098 18 - - - 1.346.957
- clientela 1.605.129 50.101 185.744 382.283 1.093.404 437.700 446.707 1.502.280 593.260 189
Passività per cassa 1.198.343 51.110 56.568 138.327 1.689.324 682.022 653.702 2.633.625 401.969 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.190.179 49.086 56.568 138.327 1.689.307 676.654 634.586 893.160 1.969 -
- banche 20.815 662 - 15.067 3.505 15 - - - -
- clientela 1.169.364 48.424 56.568 123.260 1.685.802 676.639 634.586 893.160 1.969 -
B.2 Titoli di debito 311 - - - 17 5.368 18.079 359.585 400.000 -
B.3 Altre passività 7.853 2.024 - - - - 1.037 1.380.880 - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - 21.000 - 131.600 80.000 - - - -
- posizioni corte - - - 18.410 - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe 34.514 - - - - - - - - -
- posizioni corte 37.955 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni lunghe 12.015 - - - 254 7.313 655 10.057 14.028 -
- posizioni corte 14.475 - - - - 4.181 655 7.868 10.855 -
C.5 garanzie finanziarie rila
sciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie rice
vute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: altre valute

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
da oltre 7
giorni a 15
da oltre 15
giorni a 1
da oltre 1
mese fino a
da oltre 3
mesi fino
da oltre 6
mesi fino
da oltre 1
anno fino a
Oltre 5 durata inde
giorni giorni mese 3 mesi a 6 mesi a 1 anno 5 anni anni terminata
Attività per cassa 52.842 22.845 54.563 20.375 62.030 7.937 8.826 45.216 2.185 -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 52.842 22.845 54.563 20.375 62.030 7.937 8.826 45.216 2.185 -
- banche 13.875 20.019 - - 29.184 - - - - -
- clientela 38.967 2.826 54.563 20.375 32.846 7.937 8.826 45.216 2.185 -
Passività per cassa 218 863 1.153 7.412 9.593 - - 561 - -
B.1 Depositi e conti correnti 213 863 1.153 7.412 9.593 - - 561 - -
- banche 9 863 1.153 7.412 9.593 - - - - -
- clientela 204 - - - - - - 561 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5 - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" 1.190 4.268 20.838 18.490 130.640 79.906 - - - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - 18.490 - - - - - -
- posizioni corte - - 20.838 - 130.640 79.906 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- posizioni lunghe - 2.134 - - - - - - - -
- posizioni corte - 2.134 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni lunghe 595 - - - - - - - - -
- posizioni corte 595 - - - - - - - - -
C.5 garanzie finanziarie rila
sciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie rice
vute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito.

Operazioni di cartolarizzazione di terzi

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione di terzi alle quali ha partecipato Banca IFIS.

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

Sezione 4 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per

una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Prosegue il consolidamento del processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo attraverso una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione proattiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection. Si segnala come nel corso del primo semestre del 2017, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture della Banca, della formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita.

In aggiunta, si specifica che, vengono definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi, tali interventi sono definiti sia sulla base delle evidenze risultanti dall'attività continuativa di Loss Data Collection sia sulla base dalle risultanze dell'esercizio annuale di Risk Self Assessment che permettono di identificare le principali criticità operative e conseguentemente di definire le più opportune azioni di mitigazione.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la Banca ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il Patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di Amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di payout correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 Banca IFIS deteneva n. 380.151 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 380.151 euro.

Nel corso dell'esercizio 2017 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato ad un ex dipendente n. 862 azioni proprie per un controvalore di 40 mila euro ed un valore nominale di 862 euro, realizzando utili per 32 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha dato in concambio agli azionisti di minoranza della società incorporata Interbanca Spa, n. 1460 azioni proprie per un controvalore di 49 mila euro ed un valore nominale di 1.460 euro, realizzando utili per 37 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 377.829 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 377.829 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci del patrimonio netto 31.12.2017 31.12.2016
Capitale sociale 53.811 53.811
Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.776
Riserve 1.027.747 372.106
-di utili - -
a)
legale
10.762 1.762
b)
statutaria
- -
c)
azioni proprie
- -
d)
altre
1.011.539 355.879
-altre(1) 5.446 5.465
Strumenti di capitale - -
(Azioni proprie) (3.168) (3.187)
Riserve da valutazione: 2.133 747
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita
2.275 955
-
Attività materiali
- -
-
Attività immateriali
- -
-
Copertura di investimenti esteri
- -
-
Copertura dei flussi finanziari
- -
-
Differenze di cambio
- -
-
Attività non correnti in via di dismissione
- -
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali
a benefici definiti
- -
-
Quote delle riserve da valutazione relative
alle partecipate valutate al patrimonio netto
(142) (208)
-
Leggi speciali di rivalutazione
- -
Utile (perdita) d'esercizio (+/-) 154.906 71.722
Patrimonio netto 1.337.294 596.975

(1) La voce include 3,2 milioni di euro di riserva azioni proprie che non deriva da riserve di utili.

La variazione della voce "Riserve" rispetto al precedente esercizio è strettamente legata alla fusione per incorporazione della controllata Interbanca S.p.A., completata il 23 ottobre 2017. La fusione è stata fatta in continuità di valori con il Bilancio consolidato del Gruppo e ha comportato quindi l'iscrizione di un avanzo di fusione di 627,3 milioni di euro.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori 31.12.2017 31.12.2016
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 2.267 - 776 -
2. Titoli di capitale - (352) 180 (1)
3. Quote di O.I.C.R. 360 - - -
4. Finanziamenti - - - -
Totale 2.627 (352) 956 (1)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
1.
Esistenze iniziali
776 179 - -
2.
Variazioni positive
2.267 - 360 -
2.1
Incrementi di fair value
2.105 - 360 -
2.2
Rigiro a conto economico di riserve negative:
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3
Altre variazioni
162 - - -
3.
Variazioni negative
776 531 - -
3.1
Riduzioni di fair value
- - - -
3.2
Rettifiche da deterioramento
- - - -
3.3
Rigiro a conto economico di riserve positive:
- da realizzo 776 - - -
3.4
Altre variazioni
- 531 - -
4.
Rimanenze finali
2.267 (352) 360 -

Nella tabella seguente, come richiesto dall'art. 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l'indicazione relativa della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.

Voci di patrimonio netto Importo al
31.12.2017
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo utilizzazioni
effettuate negli ultimi
tre esercizi
(*) Per coper
tura perdite
Per altre
ragioni
Capitale 53.811 - - -
Sovrapprezzi di emissione 101.864 A, B, C (1) 101.864 - -
Riserve: 1.027.747 396.625 - -
- Riserva legale 10.762 B 10.762 - -
- Riserva straordinaria 385.863 A, B, C 385.863 - -
- Riserve da applicazione principi contabili internazio
nali
(2.159) - - -
- Riserve per azioni proprie 3.168 A, B (2) - - -
- Altre riserve 630.113 A, B, C (3) - -
Riserve da valutazione: 2.133 - - -
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.275 (4) - - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali
a benefici definiti
(142) - - -
Azioni proprie (-) (3.168) - - -
Utile d'esercizio 154.906 - - -
Totale 1.337.294 498.489 - -

(*) A = per aumento di capitale, B = per copertura perdite, C = per distribuzione ai soci.

(1) La riserva sovrapprezzo azioni è disponibile e distribuibile in quanto la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale.

(2) Disponibile nei limiti dell'ammontare delle azioni proprie in portafoglio, a norma dell'art. 2.357 C.C..

(3) Coerentemente con la volontà della Banca di rafforzare ulteriormente la propria dotazione patrimoniale, l'ammontare corrispondente al gain on bargain purchase emerso dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca sarà destinato ad una riserva non disponibile fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

(4) La riserva è indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs 38/2005.

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

2.1 Fondi propri

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti patrimoniali individuali al 31 dicembre 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

Le disposizioni normative relative alla quantificazione dei Fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017 (CRR – Parte Dieci), durante il quale alcuni elementi che a regime saranno computabili o deducibili integralmente impattano solo per una quota percentuale.

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)

A) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

La presente voce include:

  • strumenti interamente versati per 53,8 milioni di euro;
  • riserva di sovraprezzo per 101,9 milioni di euro;
  • strumenti di CET1 propri detenuti direttamente per 3,2 milioni di euro;

  • altre riserve per 1.131,4 milioni di euro. In particolare, tale voce è inclusiva:

  • o degli utili non distribuiti relativi a precedenti esercizi per 400,2 milioni di euro;
  • o dell'utile pari a 154,9 milioni di euro riconosciuto nei Fondi Propri (CRR art. 26), al netto dei dividendi prevedibili distribuibili pari a 53,4 milioni di euro;
  • o dell'iscrizione per 627,3 milioni di euro degli effetti derivanti dalla fusione di Interbanca S.p.A, allineando di fatto le riserve ai corrispondenti valori di consolidato che già includevano nel Bilancio 2016 gli effetti derivanti dal Bargain a seguito della acquisizione dell' ex Gruppo Interbanca;
  • altre componenti di conto economico accumulate, positive per 2,1 milioni di euro, cosi composte:
  • o riserva negativa per perdite attuariali derivanti da piani a benefici definiti secondo l'applicazione dello IAS 19 per 0,1 milioni di euro;
  • o riserve positive su attività disponibili per la vendita per 2,2 milioni di euro;

D) Elementi da dedurre dal CET1

La presente voce include:

  • altre attività immateriali, pari a 21,3 milioni di euro;
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee al netto delle relative passività fiscali, pari a 167,4 milioni di euro.

E) Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie

La presente voce include:

  • profitti non realizzati su titoli AFS, pari a 2,6 milioni di euro (-) (CRR art. 468 par. 1 e 2 lettera c);
  • filtro positivo su riserve attuariali negative (IAS 19), pari a 57 mila euro (+) (CRR art. 473 par. 3 e 4 lettera d);
  • attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee al netto delle relative passività fiscali, pari a 33,5 milioni di euro (+) (CRR – art. 469 par. 1 lettera a) e art. 478 par. 1 lettera d).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

G) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

Non presente.

I) Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie

Non presente.

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)

M) Capitale di classe 2 (Tier2 -T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio La presente voce include prestiti subordinati interamente versati computabili nel capitale di classe 2 per un ammontare pari a 400,0 milioni di euro;

O) Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie

La presente voce include profitti non realizzati su titoli di capitale AFS oggetto di disposizioni transitorie per 0,2 milioni di euro (+) (CRR – art. 468 par 1 e 2 lettera c);

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2017 31.12.2016(1)
A. Capitale primario di classe 1(2)1)(Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applica
zione dei filtri prudenziali
1.283.861 562.930
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) - -
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 1.283.861 562.930
D. Elementi da dedurre dal CET1 188.717 13.117
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie
30.900 (722)
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 1.126.044 549.091
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre
e degli effetti del regime transitorio
- -
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi
nell'AT1 per effetti di disposizioni transitorie
- -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) - -
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio
400.000 -
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi
nel T2 per effetti di disposizioni transitorie
189 36
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 400.189 36
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 1.526.233 549.127

(1) I dati al 31 dicembre 2016 sono riclassificati per tener conto del Bargain di 9.769 migliaia di euro.

(2) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi.

La variazione positiva dei Fondi propri di circa 977 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile di esercizio, al netto del dividendo stimato, per complessivi 101,5 milioni di euro;
  • l'iscrizione per 627,3 milioni di euro degli effetti derivanti dalla fusione di Interbanca S.p.A, allineando di fatto le riserve ai corrispondenti valori di consolidato che già includevano nel Bilancio 2016 gli effetti derivanti dal Bargain a seguito della acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca;
  • la deduzione dal CET1 dell'80% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" (al netto delle relative passività fiscali differite) per un ammontare pari a 133,9 milioni di euro, in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai fondi propri, che ne prevede l'introduzione graduale attraverso

un periodo transitorio fino al 2017. A tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;

• il prestito subordinato emesso nel corso del 2017 del valore nominale di 400 milioni di euro, computabile nel capitale di classe 2 (T2).

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

Il totale delle attività ponderate per il rischio, in crescita di oltre 2,5 miliardi di euro, è riconducibile principalmente alle fusioni avvenute nel corso dell'esercizio di Interbanca S.p.A. e IFIS Factoring S.r.l. Banca IFIS S.p.A al 31 dicembre 2017 presenta i seguenti coefficienti patrimoniali individuali:

  • CET1 capital ratio pari al 17,46%;
  • Tier1 capital ratio pari al 17,46%;
  • Total capital ratio pari al 23,66%.

Nonostante l'aumento delle attività ponderate per il rischio, il notevole incremento dei Fondi propri totali fa sì che al 31 dicembre 2017 il Total capital ratio sia in netto miglioramento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2016, pari al 14,00%.

Banca IFIS S.p.A. è capogruppo dell'omonimo Gruppo Bancario; pertanto, per maggiori informazioni relative ai Fondi propri e ai requisiti prudenziali si rimanda alla Parte F – Sezione 2 della Nota integrativa del Bilancio Consolidato del Gruppo Bancario Banca IFIS.

B. Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
31.12.2017 31.12.2016
RESTATED
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 9.830.705 7.540.701 5.750.800 3.360.004
1. Metodologia standardizzata 9.830.705 7.540.701 5.750.800 3.360.004
2. Metodologia basata su rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 460.064 268.800
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito e di controparte 1.726 -
B.3 Rischio di regolamento - -
B.4 Rischi di mercato 1.166 1.494
1. Metodologia standard 1.166 1.494
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo 53.060 43.533
1. Metodo base 53.060 43.533
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato - -
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 516.016 313.827
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 3.922.844
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 14,00%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,46% 14,00%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 23,66% 14,00%

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel corso dell'anno sono state fuse per incorporazione le controllate IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A..

Le fusioni sono state fatte in continuità con i valori riconosciuti nel Bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2016 dove sono esposti i valori risultati dalla business combination relativa all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

L'effetto della fusione ha comportato l'iscrizione di un avanzo di fusione di 627,3 milioni di euro iscritto a patrimonio netto.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il 2 febbraio 2018 si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il corrispettivo della transazione è di 2,1 milioni ed è soggetto a un meccanismo di aggiustamento da calcolarsi sulla base di una situazione patrimoniale della società acquisita alla data di esecuzione che, alla data del presente documento, non è stata ancora finalizzata.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Come indicato nel paragrafo "Note introduttive alla lettura dei numeri" della Relazione sulla Gestione, in merito al costo sostenuto per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e provvisoriamente determinato in 119,2 milioni, si sottolinea che nel mese di luglio sono stati definiti con il venditore gli ulteriori aggiustamenti, con la determinazione finale del costo di acquisizione in 109,4 milioni di euro. Gli effetti di tale aggiustamento prezzo sono stati retrospettivamente applicati al 31 dicembre 2016. Conseguentemente, lo stato patrimoniale è stato rideterminato al 1 gennaio 2017 (colonna 31 dicembre 2016 Restated), incrementando la voce 150 "Altre attività" e diminuendo la voce 100 "Partecipazioni" per 9,8 milioni di euro.

Parte H - Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 10 novembre 2016. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'anno 2017 è stata effettuata un'operazione di maggiore rilevanza con la società controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. come pubblicato sul sito internet della Banca alla sezione "Investitori istituzionali", sottosezione "Prospetti e documenti informativi".

Al 31 dicembre 2017 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Leasing S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • le società controllate;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve ter
mine per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per cessa
zione del rapporto di la
voro
Pagamenti basati su
azioni
5.105 - 238 94 530

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 3,4 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 298 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2017, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Società
controllate
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
- 1.947 - - 1.947 5,2%
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - 6.567 6.567 0,8%
Crediti verso clientela - 789.642 - 5.812 795.454 13,8%
Altre attività 105.071 213 - - 105.284 45,5%
Totale attività 105.071 791.802 - 12.379 909.252 9,8%
Debiti verso clientela - 972 413 1.017 2.402 0,0%
Passività finanziarie di nego
ziazione
- 100 - - 100 0,3%
Altre passività - 126 - - 126 0,0%
Riserva su AFS - - - 75 75 3,3%
Totale passività - 1.198 413 1.091 2.703 0,0%
Voci di bilancio Società con
trollante
Società con
trollate
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti cor
relate
Totale % su voce
di bilancio
Interessi attivi - 17.375 - 4.042 21.417 4,3%
Interessi passivi - - (3) (9) (12) 0,0%
Commissioni attive - - - 16 16 0,0%
Commissioni passive - (175) - - (175) 2,4%
Risultato netto dell'attività di
negoziazione
- 496 - - 496 4,1%
Riprese su crediti - - - 346 346 (0,8)%
Altre spese amministrative - - (30) (30) 0,0%
Altri oneri/proventi di gestione - 319 - - 319 4,2%

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2017 verso la controllante pari a 105,1 milioni di euro.

I rapporti con le società controllate sono relativi:

  • al derivato in essere con la controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. per 1,9 milioni di euro;
  • ai finanziamenti concessi da Banca IFIS alle controllate per 789,6 milioni di euro;

  • agli interest rate swaps stipulati tra Banca IFIS e IFIS Finance Sp. Zo.o. per un importo netto di 145 mila euro;

  • ai distacchi del personale per 213 mila euro classificati tra le altre attività e per 126 mila euro classificati tra le altre passività;
  • al rapporto di conto corrente con la controllata Two Solar Park 2008 S.r.l. che ammonta al 31 dicembre 2017 a un debito di 972 mila euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito Rendimax o Contomax.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato.

Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 31 dicembre 2017 risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 1,2 milioni di euro verso un'impresa garantita da stretti familiari di membri del Consiglio di Amministrazione.

Sono inoltre presenti i rapporti verso due entità per cui Banca IFIS detiene una partecipazione superiore al 20% iscritte tra le attività finanziarie disponibili per la vendita per un importo pari a 6,6 milioni di euro.

Tali rapporti sono relativi a finanziamenti per un importo pari a 4,1 milioni di euro.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.

La componente variabile della remunerazione, il cui limite massimo è comunque parametrato al compenso fisso, viene corrisposta in parte a pronti e in parte in via differita.

La remunerazione variabile a pronti è assegnata e corrisposta dopo l'approvazione del bilancio e del resoconto ICAAP relativi all'esercizio cui il compenso è riferito.

La remunerazione variabile differita è soggetta a un differimento temporale di tre anni e non ha luogo se:

  • l'utile ante imposte risulta negativo;
  • in uno dei tre esercizi chiusi successivamente alla sua determinazione, il "capitale complessivo" risulti inferiore al "capitale interno complessivo" nel "resoconto ICAAP" da trasmettere annualmente alla Banca d'Italia;
  • al termine del terzo anno il beneficiario non ricopre la carica per cui la remunerazione era stata assegnata.

A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni di Banca IFIS S.p.A., sia con riferimento alla componente a pronti sia alla componente differita.

A tale scopo la Banca intende utilizzare azioni proprie in portafoglio; il prezzo di riferimento per la determinazione del numero di azioni da attribuire quale valore equivalente della retribuzione variabile in oggetto sarà la media dei prezzi di borsa dal 1 aprile al 30 aprile dell'anno di assegnazione e corresponsione.

La remunerazione variabile a pronti è soggetta all'integrale recupero (claw back) nel caso in cui l'anno successivo all'attribuzione della retribuzione variabile non sia maturato il diritto a percepire la componente variabile della remunerazione.

B. Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

La retribuzione variabile dell'Alta Direzione determinata per l'esercizio 2017 riferita alla componente da corrispondere in azioni è pari a 530 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà calcolato come sopra descritto.

Parte L - Informativa di settore

Banca IFIS S.p.A., Capogruppo del Gruppo Banca IFIS, avvalendosi della facoltà concessa dall'IFRS 8, redige l'informativa di settore nella Parte L della nota integrativa consolidata.

Venezia - Mestre, 6 Marzo 2018

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Allegati al Bilancio d'Esercizio

Schemi di bilancio delle controllate

IFIS Finance Sp. Z o.o.

ASSETS Note 31.12.2017 31.12.2016
Non-current assets 9.071 835
Tangible fixed assets $\,$ I
Fixed assets
technical equipment and machinery 14 14
vehicles 107 146
other fixed assets 13 26
134 186
Long-term receivables $\overline{2}$
From other parties 176 195
176 195
Long-term investments $\overline{\mathbf{3}}$
Long-term financial assets 8.345
in third parties 3.1 8.345
8.345
Non-current prepayments and deferred expenses
Deferred tax asset 13.3 416 454
416 454
Current assets 311.428 299.665
Short-term receivables
Receivables from third parties 8 62
taxation and social security receivables 4 6
other 56
$\overline{\mathbf{s}}$ 62
Short-term investments
in related parties 4.1 439 2.566
in third parties 4.2 240.086 244.552
cash and cash equivalents 4.3 70.875 52.450
311.400 299.568
Short-term prepayments and deferred expenses 5 20 35
TOTAL ASSETS 320.499 300.500
EQUITY AND LIABILITIES Note 31.12.2017 31.12.2016
Equity
Share capital 6.1 47.000 47.000
Reserve capital 66.496 66.496
Other capital reserves 28.526 20.794
Net profit 3.725 7.732
145.747 142.022
Liabilities and provisions for liabilities 174.752 158.478
Provisions for liabilities
Deferred tax liability 13.3 83 525
83 525
Long-term liabilities 5330
Liabilities due to third parties 7.1 41
other financial liabilities 41
Short-term liabilities ÷ 41
Related party liabilities 8.1 140.259 152.619
trade 529
other 140.259 152.090
Liabilities due to third parties 33.728 4.608
other financial liabilities 8.2 33.099 4.184
trade liabilities 8.3 77
taxation, custom duties and social security liabilities 552 424
173.987 157.227
Accruals and deferred income
Other -535 682 685
- short-term 9.1 682 685
682 685
TOTAL EQUITY AND LIABILITIES 320.499 300.500
Note 31.12.2017 31.12.2016
Net revenue and net revenue equivalents, including: 10
Net revenue from sales of finished products 13.338 15:234
13.338 15.234
Operating expenses
Depreciation and amortisation expense (62)
Raw materials and energy used (27) (23)
External services (3.228) (2.846)
Taxes and charges including: (103) (108)
Payroll (1.605) (1.588)
Social security and other employee benefits (295) (279)
(5.320) (4.844)
Profit on sales 8.018 10.390
Other operating income
Other 45 5.
45 5.
Other operating costs
Other
(378)
(378)
Operating profit 8.063 10.017
Financial income
Interest, including: 11 365 534
Other 747
Financial costs 365 1.281
Interest, including: 12 (436) (576)
- from related parties (423) (5.58)
Other (3.315) (1.004)
(3.751) (1.580)
Profit from operating activities 4.677 9.718
Profit before taxation 4.677 9.718
Corporate income tax 13.1 (952) (1.986)
Net profit 3.725 7.732

IFIS Leasing S.p.A.

Voci dell'attivo 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Cassa e disponibilità liquide 2.729 $\Omega$
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 107 6.793
60. Crediti 1.210.253.956 1.037.055.644
90. Partecipazioni 43.552.016
110. Attività materiali 257.409 413,270
110. Attività immateriali 1.613.004 179,500
120. Attività fiscali 41.245.380 43.096.644
a) correnti 317,436 127,900
b) anticipate 40.927.944 42.968.744
- di cui alla L214/2011 38.441.623 42,875,503
140. Altre attività* 59.333.112 47.927.327
TOTALE ATTIVO 1.312.705.697 1.172.231.194
Voci del passivo e del patrimonio netto 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Debiti* 999.643.522 889, 999, 304
10.1 Debiti verso banche
10.2 Debiti verso enti finanziari.
10.3 Debiti verso la clientela
70. Passività fiscali SERIE WES
833.933
423.472
a) correnti 833,933 389,789
b) differite o 33,682
90. Altre passività 46,165,056 26.460.199
100. Trattamento di fine rapporto del personale 1.943.574 1.950.268
110 Fondi per rischi e oneri 7.334.624 5.139.624
b) altri fondi 7.334.624 5.139.624
120. Capitale 41.000.000 41,000,000
160. Riserve 207.297.365 199.283.862
170. Riserve da valutazione 96,944 (39.038)
180. Utile (Perdita) d'esercizio 8,390,678 8.013.504
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 1.312.705.697 1.172.231.194
Vod 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 41.771.674 39,733,669
20. Interessi passivi e oneri assimilati (18.328.738) (12.502.670)
MARGINE DI INTERESSE 23.442.936 27.230.999
30. Commissioni attive* 16.523.235 13.482.861
40. Commissioni passive (4.811.588) (14.583.056)
COMMISSIONI NETTE 11.711.647 (1.100.195)
50. Dividendi e proventi simili D 14.903.262
60 Risultato netto della attività di negoziazione (6.686) 6.793
MARGINE DUNTERMEDIAZIONE 35.147.897 41.040.859
100. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (6.019.000) (6.108.602)
al attività finanziarie (6.019.000) (6.108.602)
110. Soese amministrative: (21.482.405) (24.181.307)
a) spese per il personale (12.477.928) (12.260.018)
b) altre spese annunistrative" (9.004.477) (11.921.288)
120. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (141.422) (181.845)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (167.108) (111.132)
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.330.455) (100.027)
160. Altri proventi e oneri di gestione* 5.080.145 3,902,601
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 10.087.651 14.260.548
170. Utile(perdite) delle partecipazioni Ð (5.726.090)
180. Utile(perdite) da cessione di investimenti (3.592) 51.336
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 10.084.059 8.585.793
190. imposte sul reddito dell'operatività corrente (1.693.381) (572.290)
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 8.390.678 8.013.504
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 8.390.678 8.013.504

IFIS Rental Services S.r.l.

Attivo 31/12/2017 31/12/2016
B) Immobilizzazioni
I Immateriali
3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di
opere dell'ingegno
7) Altre
761.568
761.568
II Materiali
2) Impianti e macchinari concessi in noleggio
3) Attrezzature industriali e commerciali concesse in noleggio
227.801.070 257.214.595
4) Altri beni 227.801.070 257.214.595
Totale immobilizzazioni 228.562.638 257.214.595
C) Attivo circolante
Il Crediti
1) Verso clienti
- entro 12 mesi
16.050.623 26.899.494
16.050.623 26.899.494
2) Verso imprese controllanti
- entro 12 mesi
1.639.311
- oltre 12 mesi 2.626.547 4.265.858
4-bis) Crediti tributari 107.873 25
4-ter) Imposte anticipate
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
7.262.830 9.014.128
7.262.830 9.014.128
5) Verso altri
- entro 12 mesi
76.723 166,488
- oltre 12 mesi
76.723 166.488
27.763.908 36.080.135
IV Disponibilità liquide
1) Depositi bancari e postali 2.949.062
2.949.062
5.810.164
5.810.164
Totale attivo circolante 30.712.970 41.890.298
D) Ratei e risconti
Ratei e risconti attivi 2.413.107 2.465.748
Totale attivo 2.413.107
261.688.715
2.465.748
301.570.642
Passivo 31/12/2017 31/12/2016
A) Patrimonio netto
1 Capitale 6.000.000 6.000.000
и Riserva da sovrapprezzo quote
IV Riserva legale 85.216
VII Altre riserve
- Riserva sovrapprezzo azioni 114,010,000 114,010,000
VIII Utili (perdita) a nuovo 1.619.111
IX Utili (perdita) dell'esercizio 10.758.521 1.704.327
Totale 132.472.848 121.714.327
B) Fondi per rischi e oneri
2) Per imposte
3) Altri 743.178 725,840
Totale 743.178 725.840
C) Trattamento di fine rapporto lavoro subordinato 116.275 158.081
Totale 116.275 158.081
D) Debiti
4) Debiti verso banche
- entro 12 mesi
75.873.049 50.303.413
- oltre 12 mesi 37.660.668 100.129.590
113.533.717 150.433.002
7) Debiti verso fornitori
- entro 12 mesi 6.026.196 9,767.038
6.026.196 9.767.038
12) Debiti tributari
- entro 12 mesi 527.861 359.229
527.861 359.229
13) Debiti verso istituti di previdenza e di
sicurezza sociale
- entro 12 mesi 71.794 97.265 97.265
14) Altri debiti 71.794
- entro 12 mesi 845.155 1.283.858
845.155 1.283.858
Totale 121.004.723 161.940.393
E) Ratei e risconti passivi Ratei e risconti passivi 7.351.691 17.032.001
7.351.691 17.032.001
Totale passivo 261.688.715 301.570.642
Conto economico 31/12/2017 31/12/2016
A) Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 127.415.939 23.123.505
5) Altri ricavi e proventi 9.504.819 1.492.204
a) proventi diversi 8.373.781
c) ripristini di valore 1.131.039
Totale valore della produzione 136.920.759 24.615.709
B) Costi della produzione
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7) Per servizi 7.868.081 1.735.241
8) Per godimento di beni di terzi 661.723 114.987
9) Per il personale
a) Salari e stipendi 1.383.932 214.027
b) Oneri sociali 401.675 57.437
c) Trattamento di fine rapporto 90.314 19,270
e) Altri costi 227.743 48.608
2.103.664 339.343
10) Ammortamenti e svalutazioni
a) Ammortamento delle immobilizzazioni
immateriali
b) Ammortamento delle immobilizzazioni
materiali 107.404.716 18,787,752
c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni 200.565 330.694
d) Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo
circolante e delle disponibilità liquide 151.263 279.047
107.756.544 19.397.493
12) Accantonamento per rischi 56.978 41.084
14) Oneri diversi di gestione 5.957.413 783.795
Totale costo della produzione 124.404.404 22.411.942
Differenza tra valore e costo della produzione (A-B) 12.516.355 2.203.766
C) Proventi e oneri finanziari
16) Altri proventi finanziari:
d) proventi diversi dai precedenti:
- altri 48.797 5.980
48.797 5.980
17) Interessi e altri oneri finanziari:
- altri (2.212.047) (493.051)
(2.212.047) (493.051)
17bis) Utili e perdite su cambi (166) (1.562)
(166) (1.562)
Totale proventi e oneri finanziari (2.163.416) (488.633)
Rettifiche di valore delle attività finanziarie
D)
18) Rivalutazioni
a) Partecipazioni
19) Svalutazioni
a) Partecipazioni
Totale rettifiche di valore attività finanziarie
Risultato prima delle imposte (A-B±C±D±E) 10.352.939 1.715.134
22) Imposte sul reddito dell'esercizio:
a) correnti (469.667) (101.122)
b) differite 90.315
c) anticipate 875.250
405.582 (10.807)
23) Utile (Perdita) dell'esercizio 10.758.521 1.704.327

Two Solar Park 2008 S.r.l.

31-12-2017 31-12-2016
Stato patrimoniale
Attivo
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali 300.027 322.486
II - Immobilizzazioni materiali 17.286.221 18.356.931
III - Immobilizzazioni finanziarie 37.246 37,246
Totale immobilizzazioni (B) 17.623.494 18.716.663
C) Attivo circolante
I - Rimanenze ٠ 84,000
Il - Crediti
esigibili entro l'esercizio successivo 1.691.858 1,267,149
esigibili oltre l'esercizio successivo 1.043.461
imposte anticipate 1,221,348
Totale crediti 2,913,206 2,310,610
IV - Disponibilità liquide 976,007 2.242.298
Totale attivo circolante (C) 3,889,213 4.636.908
D) Ratei e risconti 109.226 160.166
Totale attivo 21.621.933 23.513.737
Passivo
A) Patrimonio netto
I - Capitale 100.000 100,000
Il - Riserva da soprapprezzo delle azioni 1,400,000
VI - Altre riserve 685,936 3.110.000
VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (1.924.093) (2.436.114)
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo (3.159.268)
IX - Utile (perdita) dell'esercizio (348.072) (1.564.796)
Totale patrimonio netto (1.486.229) (2.550.178)
B) Fondi per rischi e oneri 2.004.023 2.516.044
D) Debiti
esigibili entro l'esercizio successivo 905.761 5.333.711
esigibili oltre l'esercizio successivo 20.149.543 18.214.160
Totale debiti 21.055.304 23.547.871
E) Ratei e risconti 48.835
Totale passivo 21.621.933 23.513.737
31-12-2017 31-12-2016
Conto economico
A) Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 316,929 240,767
5) altri ricavi e proventi
altri 2.233.284 1.921.815
Totale altri ricavi e proventi 2.233.284 1,921,815
Totale valore della produzione 2,550,213 2.162.582
B) Costi della produzione
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 24.097
7) per servizi 658.116 329.070
8) per godimento di beni di terzi 16,000 16.624
10) ammortamenti e svalutazioni
a), b), c) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali, altre svalutazioni
delle immobilizzazioni
1.093.169 1.092.487
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 22 45 9 21.777
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali 1.070.710 1.070.710
d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 100,000 128.164
Totale ammortamenti e svalutazioni 1.193.169 1.220.651
12) accantonamenti per rischi 14.276
14) onen diversi di gestione 29.425 20.185
Totale costi della produzione 1,896,710 1.624.903
Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) 653.503 537.679
C) Proventi e oneri finanziari
16) altri proventi finanziari
d) proventi diversi dai precedenti
altri 2 14.008
Totale proventi diversi dai precedenti 2 14.008
Totale altri proventi finanziari 2 14,008
17) interessi e altri oneri finanziari
altri 773.521 936.084
Totale interessi e altri oneri finanziari 773.521 936 084
Totale proventi e oneri finanziari (15 + 16 - 17 + - 17-bis) (773.519) (922.076)
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
19) svalutazioni
a) di partecipazioni 1,200,000
Totale svalutazioni 1.200.000
Totale delle rettifiche di valore di attività e passività finanziarie (18 - 19) (1.200.000)
Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D) (120.016) (1.584.397)
20) Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate
imposte correnti 276.901 75.350
imposte relative a esercizi precedenti 129.042
imposte differite e anticipate (177.887) (94.951)
Totale delle imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate 228.056 (19.601)
21) Utile (perdita) dell'esercizio (348.072) (1.564.796)

Prospetto dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Revisione contabile EY S.p.A. Banca IFIS S.p.A. 249.699
Società controllate 119.301
Servizi di attestazione EY S.p.A Banca IFIS S.p.A. 25.000
Società controllate -
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A Banca IFIS S.p.A. -
Società controllate -
Altri servizi EY S.p.A Banca IFIS S.p.A. 95.000
Società controllate 33
Totale 489.032

I costi per servizi di attestazione si riferiscono a procedure concordate di verifica relative alla cartolarizzazione ABCP Programme. I costi per altri servizi sono principalmente riferibili a servizi connessi al Programma EMTN, così come descritto nel paragrafo "Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio" della Relazione sulla Gestione.

Attestazione del bilancio ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.Lgs 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Relazione del collegio sindacale

Relazione della società di revisione al Bilancio d'Esercizio

L'allegata relazione della società di revisione ed il bilancio consolidato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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