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Banca Ifis

Annual Report Mar 20, 2018

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Annual Report

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IFIS LEASING S.p.A.

BILANCIO AL 31 dicembre 2016

Organi societari

Consiglio di Amministrazione

Presidente Alberto Staccione Consigliere Andrea Berna Consigliere Emanuele Egidio Consigliere Massimo Macciocchi Consigliere Raffaele Zingone

Collegio Sindacale

Presidente Giacomo Bugna Sindaco Effettivo Giovanna Ciriotto Sindaco Effettivo Piera Vitali Sindaco Supplente Fabio Greco

Sindaco Supplente Daria Langosco di Langosco

Società di Revisione

EY S.p.A.

Sommario

Relazione sulla gestione pag. 4
Prospetti contabili al 31/12/2016
Stato patrimoniale pag. 31
Conto economico pag. 32
Prospetto della redditività complessiva pag. 33
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto pag. 34
Rendiconto finanziario pag. 36
Nota integrativa
Parte A – Politiche contabili pag. 37
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale pag. 66
Parte C – Informazioni sul conto economico pag. 87
Parte D – Altre informazioni pag. 97

Allegati:

Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di revisione

Relazione degli Amministratori sulla Gestione al 31 dicembre 2016

PREMESSA

In data 30 novembre 2016 è stata perfezionata la cessione da parte di GE Capital International Holdings Limited a Banca IFIS S.p.A. (la "Capogruppo") della propria partecipazione detenuta in GE Capital Interbanca S.p.A. (oggi, Interbanca S.p.A.), controllante di IFIS Leasing S.p.A. (la "Società"). Al 31 dicembre 2016, Interbanca S.p.A. è una banca facente parte del Gruppo Bancario Banca IFIS (anche il "Gruppo Bancario IFIS") iscritto nell'albo dei gruppi bancari al numero 3205.

L'assemblea tenutasi in data 30 novembre 2016 ha deliberato, inter alia, (i) la nomina dei nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e (ii) l'adozione del nuovo testo di statuto, che prevede, tra l'altro, la nuova denominazione sociale divenuta da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. a IFIS Leasing S.p.A.

Alla data del 31 dicembre 2016, la Società è un intermediario finanziario iscritto nell'albo degli intermediari finanziari al n. 83 facente parte del Gruppo Bancario IFIS.

Il 9 settembre 2016, Banca d'Italia aveva comunicato l'iscrizione della Società nell'albo di cui all'art. 106 del TUB, con decorrenza 13 giugno 2016.

Situazione antecedente alla data del 30 novembre 2016

La Società era parte del Gruppo Bancario GE Capital Interbanca, presso il quale vigeva un Regolamento di Gruppo volto a disciplinare i meccanismi di funzionamento e i rapporti infragruppo. In particolare, il Regolamento di Gruppo intendeva contemperare livelli di integrazione e autonomia societaria adeguati al comune disegno strategico del già Gruppo Bancario GE Capital Interbanca, valorizzando le sinergie organizzative anche attraverso l'accentramento di alcune funzioni di supporto a livello consolidato.

Situazione successiva alla data del 30 novembre 2016

Nell'ambito del processo di integrazione del gruppo di società rientranti nel Gruppo Bancario IFIS, il Consiglio di Amministrazione tenutosi in data 30 novembre 2016 ha avviato un processo di armonizzazione della normativa interna della Società con quello della Capogruppo e del Gruppo Bancario IFIS.

In merito, in osservanza delle direttive emanate dalla Capogruppo nell'esercizio della propria attività di direzione e coordinamento verso la Società e in sostituzione della corrispondente normativa in essere prima dell'acquisizione della Capogruppo:

A. Il Consiglio di Amministrazione in data 30 novembre 2016 ha approvato:

i. il Regolamento di Gruppo

  • ii. le linee di indirizzo del sistema dei controlli interni ("SCI")
  • iii. la politica di gruppo per la gestione delle segnalazioni di atti o fatti che possano costituire una violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria ("whistleblowing")
  • iv. il regolamento di gruppo inerente il Dirigente Preposto
  • v. il sistema delle deleghe di credito
  • vi. il sistema delle deleghe di tesoreria
  • vii. il Regolamento Antiriciclaggio di Capogruppo
  • viii. il Regolamento Risk Management di Capogruppo
  • ix. il Regolamento Internal Audit di Capogruppo
  • x. il Regolamento Compliance di Capogruppo
  • xi. il nuovo assetto organizzativo
  • B. Il Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2016 ha approvato:
  • i. la "Procedura per la gestione delle operazioni con Soggetti Collegati"
  • ii. la "Politica in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"
  • iii. il Regolamento della Funzione Internal Audit di Interbanca S.p.A., il Regolamento della Funzione Compliance & Reclami di Interbanca S.p.A., il Regolamento della Funzione Antiriciclaggio di Interbanca S.p.A. e il Regolamento della Funzione Risk Management della Società. Ciò in ragione dell'accentramento presso Interbanca S.p.A. delle funzioni di controllo (con eccezione per la Funzione "Risk Management", presente nell'organigramma della Società)

C. Il Consiglio di Amministrazione in data 7 febbraio 2017 ha approvato il Codice Etico del Gruppo Bancario IFIS.

D. Il Consiglio di Amministrazione in data 7 febbraio 2017 ha altresì approvato la cessione della partecipazione detenuta dalla Società in IFIS Factoring S.r.l. alla Capogruppo.

ANDAMENTO ECONOMICO GENERALE

Le condizioni dell'economia globale sono leggermente migliorate ma le prospettive rimangono tuttavia soggette a diversi fattori di incertezza. In primis per gli Stati Uniti, che dipendono dalle politiche

economiche della nuova amministrazione, non ancora definite nei dettagli: un impatto espansivo, al momento di difficile quantificazione, può derivare dagli interventi annunciati in materia di politica di bilancio, ma effetti sfavorevoli potrebbero derivare dall'adozione e dalla diffusione di misure di restrizione commerciale. La crescita globale potrebbe infatti essere frenata dall'insorgere di turbolenze nelle economie emergenti associate alla normalizzazione della politica monetaria statunitense.

Nell'area dell'euro la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. I rischi di deflazione si sono ridotti; l'inflazione è risalita in dicembre, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Per mantenere le condizioni monetarie espansive adeguate ad assicurare l'aumento dell'inflazione, il Consiglio direttivo della BCE ha esteso la durata del programma di acquisto di titoli almeno fino a dicembre del 2017 o anche oltre, se necessario. Da aprile 2017 gli acquisti mensili torneranno a 60 miliardi.

Secondo gli indicatori disponibili, in autunno la ripresa dell'economia italiana è proseguita, sia pure moderatamente. Considerando l'andamento della produzione industriale, quello dei consumi elettrici e quello del trasporto merci, tutti in crescita, e gli indicatori di fiducia delle imprese, che si collocano su valori elevati, nel quarto trimestre del 2016 il PIL potrebbe essere aumentato a un ritmo valutabile attorno allo 0,2% rispetto al periodo precedente.

È proseguita nei mesi più recenti l'espansione del credito al settore privato non finanziario, con un aumento anche dei prestiti alle imprese; la crescita resta modesta. La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare del miglioramento del quadro congiunturale, registrando un'ulteriore diminuzione del flusso di nuovi crediti deteriorati.

Le proiezioni per l'economia italiana indicano che in media il PIL è previsto in aumento dello 0,9 per cento nel 2016; crescerebbe attorno alla stessa percentuale anche nel 2017 e all'1,1% sia nel 2018, sia nel 2019. L'attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera.

MERCATO DEL LEASING

Il 2016 si chiude con una crescita nel numero e nel valore dei contratti stipulati, rispettivamente pari al 16,8% e al 15,9%. Il mercato ha movimentato un totale di circa 21 miliardi di euro, dei quali oltre 16 si riferiscono all'auto e allo strumentale.

L'auto ha visto un forte incremento dei valori finanziati (+28,1%), giustificato in larga parte dal trend dei veicoli industriali (+50%), delle autovetture (+24,4%) e del renting a medio/lungo termine (+19,6%).

Segue lo stipulato leasing strumentale, con un +7,4% nel numero dei contratti ed un +14,9% nel loro valore. Continua ad essere positiva la dinamica del leasing aeronavale e ferroviario (+21,8% e +2,0% in numero e valore). Nell'immobiliare (+6,7% e -0,6%) è il "da costruire" a stimolare la ripresa del comparto.

I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2016

Nel 2016 il volume di finanziamenti complessivamente erogato da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. ha registrato un incremento dell'11% rispetto all'anno precedente, passando da euro 358 milioni del 2015 a euro 396 milioni del 2016.

Entrambi i segmenti hanno registrato una performance significativa: il leasing auto ha riscontrato una crescita del 10%, passando da euro 284 milioni del 2015 a euro 313 milioni del 2016, mentre il leasing strumentale si è attestato su volumi pari a euro 83 milioni, contro gli euro 74 milioni generati nel 2015 (+13%).

Con riferimento alla situazione patrimoniale della Società, si evidenzia come al 31 dicembre 2016 l'Attivo si assesti su un totale di euro 1.176 milioni, in aumento rispetto al saldo di euro 1.165 milioni registrato alla fine dell'esercizio precedente (+1%).

E' utile ricordare come tale risultato sia l'effetto di due tendenze contrapposte: da un lato l'incremento dei volumi registrato dal portafoglio leasing auto e strumentale menzionato sopra, dall'altro la diminuzione dello stock relativo ai portafogli in run off (finanziamenti rateali auto e prestiti personali, mutui e cessione del quinto dello stipendio).

La consistenza del portafoglio "finanziamenti rateali auto e prestiti personali" mostrava infatti già nell'esercizio 2015 un sostanziale azzeramento; nel corso del 2016 la consistenza del portafoglio mutui e cessione del quinto dello stipendio si è ulteriormente ridotta, passando da euro 228 milioni nel 2015 a euro 194 milioni nel 2016 (-15%).

A questo proposito, si precisa che nel presente bilancio d'esercizio le attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", già posti in run off da alcuni esercizi, per un valore netto di euro 194 milioni, sono state classificate alla voce "Crediti verso clienti", in quanto la cessione di tali attività, che era stata prospettata dal precedente Azionista, non è andata a buon fine.

Al fine di avere un quadro unitario della qualità dell'esposizione di IFIS Leasing S.p.A., riportiamo qui di seguito la situazione dei Crediti della Società:

In migliaia di euro Esposizione
lorda
31.12.2016
(A)
Rettifiche di
valore
complessive
31.12.2016
(B)
Esposizione
netta
31.12.2016
(C)
%
(D)
%
copertura
(B/A)
Esposizione
lorda
31.12.2015
(E)
Rettifiche
di valore
complessive
31.12.2015
(F)
Esposizione
netta
31.12.2015
(G)
%
(H)
%
copertura
(F/E)
Esposizione
netta Var
%
(C/G)
Crediti deteriorati 153.458 103.202 50.256 4,8 67,3 190.557 136.464 54.093 5,4 71,6 -7,1
Sofferenze 78.268 63.454 14.814 1,4 81,1 98.319 82.888 15.431 1,5 84,3 -4,0
Inadempienze probabili 46.167 26.145 20.022 1,9 56,6 10.734 3.178 7.556 0,0 29,6 165,0
Scaduti deteriorati 29.023 13.603 15.420 1,5 46,9 81.504 50.398 31.106 3,1 61,8 -50,4
Crediti "in bonis" 1.002.081 15.280 986.801 95,2 1,5 973.539 17.522 956.017 94,6 1,8 3,2
Totale dei crediti 1.155.539 118.482 1.037.057 100,0 10,3 1.164.096 153.986 1.010.110 100,0 13,2 2,7

In termini di esposizione complessiva, i crediti deteriorati lordi sono diminuiti su base annua del 20%, passando da euro 190,6 milioni nel 2015 a euro 153,5 milioni nel 2016; questo andamento è dovuto principalmente alla categoria "scaduti deteriorati", che si è ridotta in maniera significativa a causa del miglioramento generale della qualità del portafoglio.

A fronte di questa dinamica complessiva dei flussi lordi, le rettifiche di valore specifiche sui crediti deteriorati sono state ridotte in maniera più che proporzionale, passando da euro 136 milioni nel 2015 a euro 103 milioni nel 2016; di conseguenza, il livello percentuale di copertura delle esposizioni deteriorate ora si attesta al 67,3%, contro il 71,6% registrato nel precedente esercizio.

In termini di esposizioni nette, l'incidenza percentuale sul totale dei crediti è scesa al 4,8% contro il 5,4% del 2015, a testimonianza di un'attività di recupero molto più efficace. Questa performance, resa evidente anche dalla notevole riduzione registrata dalle esposizioni scadute da 90 giorni, ha reso inoltre possibile l'utilizzo di parte della riserva generica a copertura dell'esposizione in bonis, che a fine del 2016 ammonta a euro 15,3 milioni, contro euro 17,5 milioni dello scorso esercizio.

Partecipazioni detenute al 31 dicembre 2016

Nella voce Partecipazioni confluisce la seguente interessenza partecipativa:

• IFIS Factoring S.r.l. (già GE Capital Finance S.r.l.): 40% del capitale sociale; il restante 60% è detenuto dalla Controllante Interbanca S.p.A.

IFIS Factoring S.r.l. (già GE Capital Finance S.r.l.)

La Società, iscritta all'albo ex art. 106 del TUB a far data dal 13 maggio 2016, appartenente al Gruppo Bancario Banca IFIS e soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS S.p.A, opera nel mercato del factoring offrendo servizi relativi al finanziamento e alla gestione di crediti di impresa.

Riguardo alla gestione operativa, nel corso del 2016 il turnover complessivo della Società ha registrato un calo dell'8,1% rispetto all'analogo periodo del 2015, passando da 1.673 milioni di euro a 1.537 milioni di euro erogati nel corso dell'esercizio.

L'ammontare dei crediti netti verso clientela si è quindi attestato intorno a 192 milioni di euro rispetto ai 319 milioni di euro di fine 2015, con una diminuzione del 40%.

Per quanto riguarda la qualità del portafoglio, il rapporto tra i crediti non performing netti e il totale dei crediti netti passa dal 7,9% del 2015 all'8,3% del 2016. Tale incidenza è esclusivamente legata alla categoria "esposizioni scadute deteriorate", a causa di estemporanei ritardi di pagamento di una posizione specifica, peraltro già rientrata nei primi mesi del 2017.

Il "coverage ratio" dei crediti deteriorati è ora pari al 30,6% rispetto al 17,9% registrato al termine dell'esercizio precedente; in particolare il "coverage ratio" delle sofferenze è pari al 100%, in linea con quanto registrato al 31 dicembre 2015.

Con riferimento alle principali voci di conto economico, il margine d'intermediazione registra una diminuzione di 1,5 milioni di euro (-25,2%) rispetto all'esercizio precedente, principalmente dovuto alla contrazione delle consistenze.

Le componenti valutative riferite ai crediti hanno generato nel 2016 rettifiche nette di valore per 1,6 milioni di euro, peraltro riconducibili ad un'unica specifica posizione, in controtendenza rispetto alle riprese di valore nette per 0,7 milioni di euro registrate nell'esercizio 2015.

Al netto delle imposte sul reddito, il risultato d'esercizio presenta una perdita di 6,6 milioni di euro, in peggioramento rispetto alla perdita di 3 milioni di euro conseguita nell'esercizio precedente.

Partecipazioni cedute nel corso del 2016

Con decorrenza dal 24 novembre 2016 GE Capital Interbanca S.p.A. (ora Interbanca S.p.A.) e GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. (ora IFIS Leasing S.p.A.) hanno ceduto il 100% del capitale sociale di GE Capital Services S.r.l. (società classificata come "società non finanziaria" operante nel mercato del noleggio a lungo termine di beni strumentali e rientrante nel perimetro di consolidamento civilistico di GE Capital Interbanca S.p.A.) a una società del gruppo General Electric (non oggetto di cessione a Banca IFIS S.p.A.).

Riportiamo qui di seguito per completezza di informazione una sintesi della riorganizzazione societaria effettuata dalla GE Capital Services S.r.l. nell'anno 2016.

Dal 31 dicembre 2012 al 24 novembre 2016, GE Capital Services S.r.l. è stata controllata interamente da GE Capital Interbanca S.p.A. - direttamente per il 79% e per il restante 21% tramite GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. – ed era soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Banca stessa.

Nel corso dell'esercizio, all'interno del processo di riorganizzazione del business del leasing operativo, GE Capital Services S.r.l. ha conferito il ramo d'azienda del leasing operativo inerente al noleggio a lungo termine di beni strumentali a GE Capital Services 2 S.r.l. per un valore di euro 120 milioni, in considerazione anche di una perizia effettuata da esperti indipendenti.

Il 4 novembre 2016 GE Capital Services S.r.l. ha ceduto l'intera partecipazione detenuta in GE Capital Services 2 S.r.l. a GE Capital Interbanca S.p.A. a un valore di euro 120 milioni e, contemporaneamente, ha distribuito circa euro 116 milioni di riserve (di cui circa euro 71 milioni a titolo di dividendi) a GE Capital Interbanca S.p.A. e a GE Capital Servizi Finanziari S.p.A, suddivise rispettivamente per il 79% e per il 21%.

A completamento del processo di riorganizzazione, GE Capital Services S.r.l. è stata ceduta il 24 novembre 2016 ad una società del Gruppo General Electric, attraverso la vendita del 100% del capitale sociale detenuto da GE Capital Interbanca S.p.A. e da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., a un prezzo pari al net asset value residuo della Società.

Le Attività fiscali di IFIS Leasing S.p.A. risultano pari a circa euro 43,1 milioni e sono relative principalmente alle svalutazioni su crediti.

Dall'analisi delle voci del passivo patrimoniale, emerge che il totale della Provvista, le cui consistenze sono pari a euro 893 milioni, è principalmente costituito:

  • per euro 306 milioni da un finanziamento a tasso variabile
  • per euro 240 milioni da un finanziamento a tasso fisso
  • per euro 326 milioni dalla cartolarizzazione del portafoglio Auto Lease
  • per euro 16 milioni da uno scoperto di conto corrente infragruppo

Il totale del Capitale, delle riserve e del risultato dell'esercizio è pari a euro 248,3 milioni, in incremento di euro 8,2 milioni rispetto all'analogo dato alla fine del 2015 (euro 240,1 milioni), a causa del positivo risultato d'esercizio della Società.

Il Conto economico della Società presenta un utile al 31 dicembre 2016 pari a euro 8,0 milioni. Analizzando i vari comparti, il margine di intermediazione, pari a euro 33,5 milioni, beneficia di euro 27,2 milioni di margine di interesse derivante dall'attività caratteristica, mentre è influenzato significativamente dalle seguenti partite straordinarie di segno opposto: da una parte le commissioni di risoluzione anticipata dei

finanziamenti erogati dal Gruppo GE per euro 4 milioni e le commissioni di strutturazione dell'operazione di cartolarizzazione dei crediti del prodotto auto lease per euro 6,4 milioni, portando il saldo delle commissioni nette in negativo per euro 8,7 milioni, dall'altra, il dividendo distribuito dall'allora controllata GE Capital Services S.r.l – prima della vendita ad una società del Gruppo GE – per euro 14,9 milioni.

La componente economica relativa alla valutazione dei crediti ha generato rettifiche nette per euro 6,1 milioni, di cui euro 3,4 milioni relativi all'Auto-lease, euro 3 milioni al Mortgage, euro 0,8 milioni a Equipment Finance, mentre il business CQS ha registrato riprese di valore pari a euro 0,8 milioni e Auto Loan/Personal Loan per euro 0,3 milioni.

Le spese amministrative ammontano a euro 24,5 milioni, di cui euro 12,3 milioni di costi del personale e euro 12,2 milioni di altre spese amministrative. Quest'ultime comprendono il canone sostenuto in tema di conversione delle imposte anticipate per euro 0,7 milioni di euro, di cui la metà "straordinari" riferiti al 2015. Inoltre si segnala la presenza di costi relativi all'attività di direzione e coordinamento da parte del Gruppo GE per euro 4 milioni.

Gli altri proventi e oneri, legati principalmente a riaddebiti netti verso la clientela, si sono attestati a circa euro 11,7 milioni. Rilevante anche la componente relativa alla svalutazione delle partecipazioni, pari a euro 5,7 milioni, registrata rispettivamente per euro 3,1 milioni sull'ex controllata GE Capital Services S.r.l, all'interno dell'operazione descritta in precedenza e, per euro 2,6 milioni, sulla controllata IFIS Factoring S.r.l.

L'utile corrente al lordo delle imposte è risultato pari a euro 8,6 milioni; dopo un accantonamento al fondo imposte e tasse per euro 0,6 milioni, si registra un utile netto di esercizio pari a euro 8,0 milioni.

ALTRE INFORMAZIONI

Attività di Ricerca e Sviluppo

Ai sensi dell'art. 2428 c.c., si fa presente che la Società non ha svolto attività di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Information Technology

Nel corso del 2016 gli interventi di Information Technology si sono focalizzati sui seguenti punti:

  • è stata rivista la gestione documentale nel processo di caricamento delle pratiche di leasing. La memorizzazione e interrogazione dei documenti nell'applicativo documentale è stata integrata nel portale web aumentando i controlli e semplificando i processi
  • è stato effettuato l'upgrade del sistema gestionale relativo al prodotto del leasing auto

  • Implementazione di nuove funzionalità per la gestione della cartolarizzazione dei contratti del leasing auto

  • Implementazione di nuove funzionalità per la gestione e la produzione della reportistica per l'agevolazione Sabatini ter

Informazioni sul Personale e sull'Ambiente

La Società opera in un settore a basso impatto ambientale e rispetta le regole previste dalla normativa sulla sicurezza e sull'ambiente di lavoro.

Composizione del personale

L'organico della Società conta 203 dipendenti, di cui 6 dirigenti, 48 quadri direttivi e 149 impiegati, con un decremento di 10 unità rispetto al 2015.

In particolare si segnala che:

  • 6 dipendenti beneficiano di un contratto part-time
  • 3 dipendenti lavorano in distacco presso altre società del Gruppo
  • 2 dipendenti prestano servizio presso la Società in distacco da altre società del Gruppo

Programma HealthAhead

HealthAhead è un'iniziativa avente lo scopo di aiutare i propri dipendenti e le loro famiglie ad assumere un sano stile di vita, attraverso il quale la Banca rinnova il proprio impegno a costruire una vera cultura della salute con iniziative interne e investimenti.

Accanto all'istituzione di un Wellness Committee interno che organizza attività con contenuti di educazione alla salute, il programma mette a disposizione strumenti e strutture che ne consentono la realizzazione; il team italiano di HealthAhead nel corso del 2016 ha organizzato attività inerenti le seguenti aree tematiche:

  • Attività fisica sono state organizzate durante l'intero anno lezioni di ginnastica presso la Sede e corsi di running all'aperto; sono state inoltre concordate convenzioni con palestre nei pressi degli uffici
  • Nutrizione sono state organizzate conferenze sui temi della sana alimentazione e lezioni di cucina per bambini per promuovere un'alimentazione corretta e salutare

  • Tabacco è stato confermato il divieto di fumo in tutti gli edifici e aree esterne

  • Educazione e Prevenzione sono state offerte diverse visite di prevenzione e l'analisi della composizione corporea
  • Gestione dello stress è stata offerta una consulenza personalizzata sulle tecniche respiratorie di gestione dello stress

Codice Privacy

Si informa che Banca IFIS S.p.A., anticipando il contenuto del Regolamento e della Direttiva - il cui testo è stato concordato tra gli Stati Membri lo scorso 18 dicembre 2015 e culminerà con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale UE, sulla base di quanto previsto dal Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e nelle pronunce dell'Autorità Garante della Privacy - in data 30 dicembre 2015 ha provveduto ad elaborare per la Banca e per le altre Società da questa controllate, il "Documento di Conformità" in materia di Privacy; in tale documento si descrive la politica, attuale e programmatica delle Società del Gruppo per quanto concerne il trattamento dei dati personali, dando atto delle modalità attraverso le quali si persegue la conformità alla Legge.

CORPORATE GOVERNANCE

Il sistema di "corporate governance" della Società, vale a dire il quadro organico delle regole e delle procedure di cui gli organi sociali si sono dotati per ispirare la propria linea di condotta e adempiere alle proprie responsabilità, tiene presenti le norme vigenti applicabili e il recente cambiamento a livello di proprietà.

Presso la Società è in uso il modello di governance c.d. "tradizionale".

Organi Sociali

Alla data del 31 dicembre 2016, l'esercizio delle funzioni sociali è demandato, secondo le rispettive competenze, ai seguenti organi sociali: (i) Assemblea dei Soci, (ii) Consiglio di Amministrazione, (iii) Presidente del Consiglio di Amministrazione, (iv) Consigliere Delegato e (v) Collegio Sindacale.

L'Assemblea dei Soci deve essere convocata almeno una volta all'anno per deliberare sugli argomenti devoluti alla sua competenza dalla legge. L'intervento e la rappresentanza in Assemblea dei Soci sono regolati dalle norme di legge. Parimenti, per la validità della costituzione dell'Assemblea dei Soci si applicano i quorum costitutivi previsti dalla normativa vigente. L'Assemblea dei Soci delibera con i quorum deliberativi previsti dalla normativa vigente.

Alla data del 31 dicembre 2016, il socio unico della Società è Interbanca S.p.A., banca facente parte del Gruppo Bancario IFIS.

Al Consiglio di Amministrazione spetta, in via esclusiva e non delegabile, la funzione di supervisione strategica. I membri del Consiglio di Amministrazione devono avere i requisiti stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi membri un Presidente, se questi non è nominato dall'Assemblea. Per la validità delle adunanze del Consiglio di Amministrazione deve essere presente almeno la maggioranza dei membri in carica. Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione sono assunte a maggioranza assoluta dei presenti.

Alla data del 31 dicembre 2016 - a seguito delle delibere assunte dall'Assemblea dei Soci in data 30 novembre 2016 - il Consiglio di Amministrazione della Società si compone dei seguenti membri: Alberto Staccione (Presidente), Massimo Macciocchi (Consigliere Delegato), Raffaele Zingone, Andrea Berna e Emanuele Egidio.

Il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica scadrà alla data dell'Assemblea dei Soci chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2018.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione segue e sorveglia l'andamento della Società, promuovendo l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario e del Consiglio di Amministrazione, favorendo la dialettica interna al Consiglio stesso e tra il Consiglio di Amministrazione e il top management.

Il Consigliere Delegato sovraintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli e secondo gli indirizzi generali decisi dal Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, nonché sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento.

Il Collegio Sindacale si compone di tre sindaci effettivi e di due sindaci supplenti con i poteri di legge.

Alla data del 31 dicembre 2016 i membri del Collegio Sindacale sono: Giacomo Bugna (Presidente), Piera Vitali e Giovanna Ciriotto (quali membri effettivi), Daria Langosco di Langosco e Fabio Greco (quali membri supplenti). Il mandato del Collegio Sindacale in carica viene meno alla data dell'Assemblea dei Soci chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2018.

Al 31 dicembre 2016, la revisione legale è esercitata da E&Y S.p.A.. Sino alla data del 30 novembre 2016, la società di revisione incaricata della revisione legale era KPMG S.p.A.

Requisiti degli esponenti e divieto di "interlocking"

Con riferimento alla verifica dei requisiti che debbono sussistere in capo ai membri del Consiglio di Amministrazione e ai membri del Collegio Sindacale, giova rammentare che, a seguito della nomina assembleare in data 30 novembre 2016, in pari data il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in ordine alla verifica dei requisiti di professionalità, onorabilità e, con riferimento ai membri del Collegio Sindacale, di indipendenza degli esponenti aziendali e di altri requisiti di legge.

Interessi e Soggetti Collegati

Il 21 dicembre 2016 la Società ha adottato le procedure e le regole della Capogruppo in ambito di gestione di operazioni con soggetti collegati.

Statuto

In data 30 novembre 2016 è stato adottato un nuovo testo statutario depositato presso la Camera di Commercio per l'iscrizione nel Registro Imprese in data 12 dicembre 2016.

Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche - D.Lgs.n. 231/2001

Nella riunione del 21 dicembre 2016 il Consiglio di Amministrazione ha nominato quali componenti dell'Organismo di Vigilanza della Società - ex decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 - (i) l'avv. Alessandro De Nicola, cui sono state altresì attribuite le funzioni di presidente (ruolo già ricoperto), (ii) il Responsabile pro-tempore della Funzione "Internal Audit", funzione accentrata presso Interbanca S.p.A. (ruolo ricoperto da Ruggero Miceli alla data del 31 dicembre 2016) e (iii) il Responsabile pro-tempore della Funzione "Compliance e Reclami", funzione accentrata presso Interbanca S.p.A. (ruolo ricoperto da Francesco Peluso alla data del 31 dicembre 2016).

Governance amministrativo-finanziaria ai sensi della Legge 262/2005 (e successive modifiche) e informativa ai sensi dell'art. 123 bis comma 2 b del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998

Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti, è costituito dall'insieme delle regole e delle procedure aziendali, adottate dalle unità operative aziendali, al fine di garantire l'attendibilità, l'accuratezza e la tempestività dell'informativa finanziaria.

Al riguardo va richiamato che la Legge 262/2005 "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari", ha introdotto nell'organizzazione aziendale la figura del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari.

Il Consiglio di Amministrazione di Interbanca S.p.A. del 21 dicembre 2016 ha nominato il Dirigente Preposto nella persona di Ettore Cesare Colombo; nel contempo è stata approvata la nuova versione del "Regolamento del Dirigente Preposto", le cui principali modifiche apportate sono connesse all'acquisizione della partecipazione di controllo in Interbanca da parte di Banca IFIS e, in particolare, all'allineamento al "Regolamento del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e del Monitoraggio e Controllo dell'Informativa Finanziaria" della Capogruppo Banca IFIS (approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 30 novembre 2016), con particolare riferimento alla definizione dei flussi informativi tra il Dirigente Preposto della Banca e la corrispondente funzione della Capogruppo.

ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

A far data dal 1° dicembre 2016 la Società è soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo.

In ottemperanza al disposto dell'art. 2497 ter del codice civile, si segnalano le decisioni assunte in forza dell'attività di direzione e coordinamento esercitata da Interbanca S.p.A. (sino alla data del 30 novembre 2016) nei confronti della Società:

    1. delibere inerenti linee di finanziamento infragruppo (gruppo General Electric) (riunione consiliare in data 9 febbraio 2016)
    1. delibere/prese d'atto inerenti il progetto relativo alla dismissione da parte di General Electric, tra l'altro, delle società facenti parte della piattaforma italiana di GE Capital e il progetto relativo alla proposta di vendita di alcuni portafogli in run-off detenuti da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. (ora IFIS Leasing S.p.A.) (riunioni consiliari in data 9 marzo 2016, 7 aprile 2016, 6 maggio 2016, 24 giugno 2016 e 21 ottobre 2016)
    1. delibere inerenti il progetto relativo alla complessiva riorganizzazione delle attività di GE Capital Services S.r.l. (riunione consiliare in data 14 settembre 2016)
    1. delibere in materia di provvista (riunione consiliare in data 28 novembre 2016)

Sempre in ottemperanza al disposto dell'art. 2497 ter del codice civile, si segnalano altresì le decisioni assunte in forza dell'attività di direzione e coordinamento esercitata da Banca IFIS S.p.A. (successivamente alla data del 30 novembre 2016) nei confronti della Società:

    1. delibere inerenti il recepimento di assetti e disposizioni organizzativi, nonché del Codice Etico del Gruppo Banca IFIS (riunioni consiliari in data 30 novembre 2016, 21 dicembre 2016 e 7 febbraio 2017)
    1. delibere inerenti la cessione della partecipazione detenuta dalla Società a Banca IFIS S.p.A. in IFIS Factoring S.r.l. (riunione consiliare in data 7 febbraio 2017)

Il progetto relativo al c.d. "Intermediario Unico"

In data 12 maggio 2015 sono entrate in vigore le nuove "Disposizioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari" di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 emanata in attuazione delle disposizioni di cui al Titolo V del D.Lgs n. 385/1993, come modificato nel tempo.

Il nuovo regime è stato di immediata applicazione per IFIS Leasing (già GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.) e IFIS Factoring (già GE Capital Finance S.r.l.) - intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di cui all'art. 107 del TUB.

Come noto, la Circolare in argomento ha eliminato la distinzione tra intermediari finanziari iscritti nell'elenco di cui all'art. 106 e quelli iscritti nell'elenco di cui all'art. 107 del TUB, introducendo un unico "albo" degli intermediari finanziari che sarà tenuto ai sensi dell'art. 106 del TUB da Banca d'Italia. L'esercizio (ovvero la continuazione dell'esercizio) nei confronti del pubblico dell'attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma è stato sottoposto alla espressa autorizzazione da parte di Banca d'Italia.

Il 24 giugno 2016, Banca d'Italia ha comunicato l'iscrizione di IFIS Factoring S.r.l. nell'albo di cui all'art. 106 del TUB, con decorrenza 13 maggio 2016.

Il 9 settembre 2016, Banca d'Italia ha comunicato l'iscrizione di IFIS Leasing S.p.A. nell'albo di cui all'art. 106 del TUB, con decorrenza 13 giugno 2016.

La gestione del rischio e i principali rischi e incertezze

Con riferimento alle disposizioni contenute nell'art. 2428 del Codice Civile - nonché l'art. 3 del decreto legislativo 87/92 e gli artt. 94 e 100 del decreto legislativo n. 209/05 - relativo ai principali rischi ed alle incertezze a cui la Società è esposta, è opportuno sottolineare che non vi sono, allo stato attuale, eventi o circostanze che possano far sorgere dubbi riguardo al presupposto della continuità aziendale.

L'esposizione ai rischi finanziari della Società viene analizzata mensilmente, definendo le strategie gestionali e operative da un punto di vista finanziario.

I rischi finanziari che possono influire sull'andamento della Società sono i seguenti:

Rischio di credito

Il principale rischio a cui è esposta la Società è il rischio di credito.

Durante il 2016 sono stati mantenuti severi parametri di valutazione nelle attività di assunzione di nuovo rischio attraverso iniziative vòlte al conseguimento di elevati standard di qualità nel nuovo portafoglio, alla luce delle critiche condizioni di mercato, anche in termini di intensificazione della concorrenza.

Obiettivi della Società sono l'incremento della penetrazione del mercato attraverso una diversificazione e un costante incremento degli impieghi, che si accompagni con il mantenimento di un livello elevato di qualità del portafoglio.

Per tale motivo viene ritenuta fondamentale la fase di erogazione iniziale, effettuata in costante collaborazione con i partner commerciali e monitorata dalle procedure di credit scoring costantemente perfezionate.

A partire dal 30 novembre 2016, a seguito dell'acquisizione di Interbanca da parte del Gruppo Banca IFIS, è stato avviato un significativo processo di ridefinizione della strategia creditizia complessiva, in termini di risk appetite, modello organizzativo, metodologie e processi applicati a processo del credito. Tale fase è attualmente in corso di completamento in termini di implementazione operativa e procedurale.

Per quanto riguarda invece la misurazione del rischio di credito connesso ai contratti di leasing, la Società utilizza metodologie e modelli basati su analisi storico-statistiche aggiornate su base mensile, che tendono a recepire in maniera più tempestiva le variazioni dei fattori di rischio che influenzano l'andamento della qualità del portafoglio.

Per quanto concerne l'organizzazione e i processi di Risk Management, in linea generale il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

A partire dal 30 novembre 2016, a seguito dell'acquisizione di Interbanca da parte del Gruppo Banca IFIS si è provveduto alla ridefinizione organizzativa del processo del credito attraverso la costituzione di "Business Units" declinate per tipologia di attività. Tale nuovo modello organizzativo prevede ulteriori fase evolutive concernenti altre funzioni aziendali, sulla base ed in ottemperanza alle linee guida ed alle metodologie definite dalla Capogruppo.

Rischio di interesse

Nel corso del 2016 l'esposizione al rischio di tasso non ha subito particolari cambiamenti; gli impieghi sono sia a tasso variabile che a tasso fisso e vengono finanziati principalmente con provvista a medio termine fornita dalla Capogruppo. Tale strategia comporta quindi una minimale esposizione al rischio di tasso strutturale.

I processi di gestione e di controllo del rischio di tasso di interesse si sviluppano a diversi livelli della struttura organizzativa; il ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di tasso di interesse spetta al Consiglio di Amministrazione che definisce gli orientamenti e gli indirizzi strategici relativamente all'assunzione dei rischi.

Sotto l'aspetto operativo il controllo dell'esposizione al rischio di tasso del portafoglio bancario nelle sue diverse componenti viene affidato alla funzione accentrata di Risk Management; il monitoraggio viene effettuato con cadenza mensile attraverso l'utilizzo del sistema di ALM che ne consente la misurazione. La gestione operativa dell'eventuale esposizione è invece in capo alla funzione accentrata di Tesoreria.

Rischio di prezzo

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

Rischio cambio

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in euro (moneta di conto).

Rischio di liquidità

Tale rischio rappresenta la difficoltà in cui può incorrere la Società nell'adempiere, nei termini e nelle scadenze prestabilite, alle proprie obbligazioni commerciali e finanziarie.

In considerazione dell'attività svolta dalla Società, la posizione finanziaria risulta adeguatamente dimensionata alle esigenze che emergono dall'attività svolta.

Nel corso del 2016 la posizione di liquidità è stata caratterizzata da un profilo stabile, con una rilevante parte della provvista con scadenza a lungo termine; il cambiamento proprietario verificatosi al 30 novembre 2016 e la conseguente chiusura delle linee di provvista all'epoca presenti con la contestuale costituzione di nuove linee di provvista a lungo termine messe a disposizione del nuovo azionista, hanno confermato il rispetto di criteri di sana e prudente gestione della liquidità anche a livello individuale.

Anche in relazione al rischio di liquidità è opportuno ricordare che, a partire da 30 novembre 2016, giorno in cui la banca è entrata a far parte del Gruppo Banca IFIS, la gestione della tesoreria e dei relativi rischi viene svolta a livello integrato ed accentrato dalla Capogruppo sul mismatching netto delle posizioni, sia pur mantenendo al contempo un profilo di rischio equilibrato a livello individuale.

Eventuali potenziali criticità a livello individuale rivenienti dall'applicazione di scenari di stress, posso essere fronteggiate attraverso le risorse messe a disposizione della Capogruppo.

Si evidenzia quindi che non si ritiene che tali rischi, allo stato attuale, possano compromettere la continuità aziendale.

Per ulteriori informazioni in merito alle politiche di gestione del rischio si rimanda a quanto esplicitato nella Sezione 3 della Nota Integrativa.

Consolidato fiscale

La Banca/Società aderisce al Consolidato Fiscale Nazionale il cui perimetro attuale comprende Interbanca S.p.A in qualità di consolidante unitamente a IFIS Leasing S.p.A., IFIS Factoring S.r.l. e IFIS Rental Services S.r.l. quali società consolidate.

Coerentemente con la prassi adottata nell'ambito del precedente Gruppo di appartenenza, gli accordi di consolidamento vigenti all'interno del Gruppo fiscale in Italia prevedono, tra l'altro, che le eventuali perdite fiscali, apportate al consolidato fiscale dalle singole società aderenti allo stesso, non vengano a queste ultime remunerate; inoltre, gli accordi prevedono che le imposte gravanti su eventuali imponibili fiscali, in capo alle singole entità facenti parte del Gruppo Fiscale Nazionale, vengano corrisposte soltanto se, e nella misura in cui, queste siano effettivamente versate all'Erario da parte della Consolidante, sulla base delle risultanze del Consolidato Fiscale Nazionale del Gruppo.

Per i riflessi contabili di tali definizioni contrattuali, si rinvia all'apposita sezione della nota integrativa riguardante le politiche contabili.

Gli effetti di tali accordi sulla voce imposte dell'esercizio sono dettagliati nella sezione della nota integrativa relative alle "imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente".

RAPPORTI CON LE SOCIETA' DEL GRUPPO BANCA IFIS

Nel prospetto di seguito riportato, vengono esposti i rapporti che IFIS Leasing S.p.A. intrattiene con la Società Controllante, le Società sottoposte al controllo di quest'ultima e le Società Collegate.

Descrizione Entità
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
Altre
Parti
Correlate
TOTALE
PARTI
CORRELATE
(A)
TOTALE
IFIS Leasing
S.p.A.
(B)
% A/B
CREDITI VERSO BANCHE - 9 0,00%
CREDITI VERSO CLIENTELA - 1.028 0,00%
PARTECIPAZIONI 43.552 43.552 43.552 100,00%
ATTIVITA' / ALTRE ATTIVITA' - 51.333 0,00%
PASSIVITA' ATTIVITA'/PASSIVITA' FISCALI - 42.674 0,00%
DEBITI VERSO BANCHE 545.966 16.000 561.966 561.966 100,00%
DEBITI VERSO CLIENTELA - 331.438 0,00%
ALTRE PARTITE - 33.550 0,00%
ATTIVI - 39.734 0,00%
INTERESSI PASSIVI 1.166 1.166 12.503 9,33%
ATTIVE E PROVENTI ASSIMILATI - 5.928 0,00%
COMMISSIONI PASSIVE E ONERI ASSIMILATI - 14.582 0,00%
DIVIDENDI - - 14.903 0,00%
ALTRE VOCI DI RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE - 6.109 0,00%
CONTO SPESE AMMINISTRATIVE 902 3.061 3.963 24.463 16,20%
ECONOMICO ALTRI PROVENTI 535 535 11.739 4,56%

Al 31 dicembre 2016, tali rapporti attengono principalmente a:

  • Linee di credito concesse da Banca IFIS S.p.A., al 31 dicembre 2016 utilizzate per euro 546 milioni
  • Scoperto di conto corrente presso Interbanca S.p.A., al 31 dicembre pari a euro 16 milioni
  • Spese per servizi resi dalle funzioni accentrate, relativi principalmente a servizi di Operations, Legal, Finance, Risk, Commercial, Organization e riaddebitate da Interbanca S.p.A. pari a euro 3 milioni
  • Spese amministrative/gestionali riaddebitate a IFIS Rental Services S.r.l. relative a servizi di Operations, Collection e Risk, pari a euro 0,5 milioni

Si precisa inoltre che IFIS Leasing S.p.A. non possiede azioni proprie né azioni della controllante diretta Interbanca S.p.A..

Si informa che la Società non intrattiene rapporti con amministratori o dirigenti strategici.

Per ulteriori dettagli sui rapporti in essere con la capogruppo e le altre imprese del gruppo, complessivamente regolati a condizioni di mercato, si rinvia alla nota integrativa in cui sono illustrati i saldi patrimoniali ed economici derivanti da tali rapporti.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute

Nel corso dell'anno 2012 l'Agenzia delle Entrate di Torino (Ufficio Grandi Contribuenti), in esito di una attività di verifica condotta con riferimento all'anno 2009, ha redatto un Processo Verbale di Contestazione (PVC) nei confronti delle Società avente per oggetto la deducibilità delle perdite su crediti ed altre contestazioni minori per circa 1,1 milioni di euro di imponibile e la mancata applicazione della ritenuta di acconto sugli interessi pagati ai propri finanziatori ungheresi.

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese appartenente al gruppo GE senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Con riferimento alla sopracitata tematica si segnala che ad oggi sono stati notificati i seguenti Avvisi di Accertamento ed Atti di Contestazione delle relative sanzioni:

  • Accertamento relativo all'esercizio 2007: in data 28 dicembre 2012 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs. n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 3,436 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2007 per euro 12,727 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 5,155 milioni
  • Accertamento relativo all'esercizio 2008 (ex GE Bank): in data 19 luglio 2013 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dll'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs. n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 5,937 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per euro 21,990 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 8,906 milioni
  • Accertamento relativo all'esercizio 2008: in data 24 dicembre 2013 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 14,795 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per euro 54,796 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 22,192 milioni
  • Accertamento relativo all'esercizio 2008 (ex GE Leasing Italia Spa): in data 19 dicembre 2013 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 1,536 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per euro 5,691 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 2,305 milioni

  • Accertamento relativo all'esercizio 2009: in data 24 dicembre 2014 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 6,403 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per euro 23,716 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 9,604 milioni. Nello stesso Avviso è stata contestata anche l'indeducibilità di talune perdite su crediti e talune contestazioni minori per una maggiore imposte di circa 300 mila euro oltre a sanzioni.

  • Accertamento relativo all'esercizio 2009 (ex Ge Bank): in data 24 dicembre 2014 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 1,968 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per euro 7,290 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 2,952 milioni
  • Accertamento relativo all'esercizio 2009 (ex GE Leasing Italia Spa): in data 17 dicembre 2014 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 468 mila (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per euro 1,733 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 702 mila
  • Accertamento relativo all'esercizio 2010: in data 29 dicembre 2015 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 4,684 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2010 per euro 17,351 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% ammontano a euro 7,027 milioni. Nello stesso Avviso è stata contestata anche l'indeducibilità di talune perdite su crediti e talune contestazioni minori per una maggiore imposte di circa euro 82 mila oltre a sanzioni

  • Accertamento relativo all'esercizio 2011 (ex GE Leasing Italia S.p.A.): in data 28 novembre 2016 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 35,993 mila (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2011 per euro 113,311 mila) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 165% ammontano a euro 59,390 mila

  • Accertamento relativo all'esercizio 2011: in data 29 dicembre 2016 è avvenuta la notifica, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dell'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973. Le maggiori ritenute contestate ammontano a euro 3,221 milioni (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2011 per euro 11,929 milioni) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 120% ammontano a euro 3,865 milioni

Al momento della predisposizione del presente bilancio, la Società ha provveduto o sta provvedendo a presentare tempestive istanze di accertamento con adesione, unitamente alle deduzioni difensive in relazione alle sanzioni irrogate e ad impugnare, nei termini di legge, gli atti presso le competenti Commissioni Tributarie.

Complessivamente i versamenti di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio effettuati ammontano a euro 15,731 milioni. A seguito delle Sentenza in CTP che hanno accolto integralmente il ricorso presentato con riferimento agli Avvisi di Accertamento degli anni 2007, 2008 e 2009 sono stati rimborsati euro 13,078 milioni, sono stati chiesti a rimborso ulteriori euro 798 mila, mentre entro i termini per l'impugnazione dell'Avviso di Accertamento 2011 verrà effettuato un ulteriore versamento per euro 1,290 milioni.

Si segnala inoltre che – in ottemperanza all'ordinanza emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano in data 29 maggio 2015 – è stato depositato il documento contenente l'esito dello scambio di informazioni n. 3167 ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU. Nel documento depositato si legge: l'Autorità fiscale Ungherese – dopo aver svolto una verifica fiscale per le annualità 2009, 2010 e 2011 – ha concluso che la società Ungherese del gruppo GE deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti e al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa

Nel corso dell'anno 2009 la Guardia di Finanza, a seguito di una ispezione ai fini dell'IVA, delle imposte sui redditi e degli altri tributi relativamente al periodo di imposta 2007 (successivamente estesa ai periodi di imposta 2004, 2005 e 2006) ha emesso un processo verbale di constatazione (PVC) con il quale sono stati contestati i seguenti rilievi:

  • 1) Riqualificazione in perdite su crediti senza elementi certi e precisi (ex art. 101, comma 5, del TUIR) delle svalutazioni dei crediti (art. 106, comma 3, del TUIR) che hanno abbattuto integralmente il valore dei crediti stessi (c.d. "svalutazione a zero") operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007.
  • 2) Mancata applicazione del meccanismo del pro-rata di cui all'art. 19, c. 5, DPR 633/72 (del 99% contro il 100%) relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalla compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. e considerata, dalla Guardia di Finanza, come autonoma e non al contrario accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Con riferimento alla sopracitata tematica si segnala che ad oggi sono stati notificati i seguenti Avvisi di Accertamento ed Atti di Contestazione delle relative sanzioni:

  • Avvisi di Accertamento relativo all'esercizio 2007 (notificato il 3 luglio 2012 ed il 3 dicembre 2012) ove, al pari dei precedenti esercizi, (dal 2004 al 2006) l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 145 mila. È stata altresì contestata la detrazione di Iva su acquisti per complessivi euro 1,236 milioni in conseguenza della riqualificazione di talune operazioni esenti (per intermediazione assicurativa). Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a euro 1,690 milioni
  • Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2008 (notificato il 3 dicembre 2013) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 60 mila. È stata altresì contestata la detrazione Iva su acquisti per complessivi euro 957 mila. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a euro 1,257 milioni
  • Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2009 (notificato il 24 dicembre 2014) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 60 mila. È stata altresì contestata la detrazione Iva su acquisti per complessivi 514 mila euro. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a euro 703 mila
  • Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2010 (notificato il 29 dicembre 2015) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui

all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 60 mila. È stata altresì contestata la detrazione Iva su acquisti per complessivi euro 364 mila. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a circa euro 519 mila

• Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2011 (notificato il 29 dicembre 2016) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 60 mila. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a circa euro 63 mila

A seguito della verifica condotta dall'Agenzia delle Entrate nell'anno 2012 relativa al periodo di imposta 2009 (di cui si è detto nel precedente paragrafo riferito alle ritenute e agli interessi) l'Ufficio ha contestato anche l'indeducibilità delle perdite su crediti per mancanza degli elementi certi e precisi di cui all'articolo 101, comma 5 del TUIR.

Con riferimento alla sopra citata tematica si segnala che ad oggi sono stati notificati i seguenti avvisi di accertamento:

• Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2009 (notificato il 24 dicembre 2014) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune perdite su crediti per mancanza degli elementi certi e precisi per con una conseguente contestazione di maggiore IRES per euro 297 mila oltre a sanzioni per euro 300 mila

Si segnala che la misura complessiva delle sanzioni sino ad ora comminate da parte dell'Amministrazione Finanziaria, sarà adeguata in conseguenza della revisione del sistema sanzionatorio ex Decreto Legislativo n. 158/2015 che ha previsto, per le fattispecie in parola, sanzioni inferiori rispetto al passato.

Al momento della predisposizione del presente bilancio, la Banca ha provveduto o sta provvedendo a presentare tempestive istanze di accertamento con adesione, unitamente alle deduzioni difensive in relazione alle sanzioni irrogate e ad impugnare, nei termini di legge, gli atti presso le competenti Commissioni Tributarie.

Complessivamente i versamenti di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio effettuati ammontano a 2,980 milioni di euro. A seguito delle Sentenze in CTP che hanno accolto integralmente il ricorso presentato con riferimento agli Avviso di Accertamento 2007 e 2008 sono stati rimborsati euro 460 mila, sono stati chiesti a rimborso euro 2,350 milioni, mentre entro i termini per l'impugnazione dell'Avviso di Accertamento 2011 verrà effettuato un ulteriore versamento per euro 24 mila.

Stante il tenore, il merito e la fondatezza delle contestazioni mosse dall'Agenzia delle Entrate, tenuto conto dell'esito dello scambio di informazioni recentemente formalizzato, la Società, supportata dai

consulenti fiscali a cui è stata affidata la difesa, continua a ritenere infondati i citati rilievi essendo convinta delle proprie ragioni fattuali e giuridiche che farà valere nelle opportune sedi.

Coerentemente, non sono stati effettuati specifici accantonamenti in bilancio.

Azionisti e azioni

Il capitale sociale della IFIS Leasing S.p.A. risulta composto da 50.000.000 azioni, pari al valore nominale di euro 41.000.000, interamente di proprietà di Interbanca S.p.A.

In base a quanto disposto dall'art. 2428 del Codice Civile, si precisa che IFIS Leasing S.p.A. non possiede al 31 dicembre 2016 azioni proprie o della controllante, né ha effettuato acquisti o cessioni di azioni proprie o della controllante nel corso dell'esercizio 2016, né direttamente né indirettamente tramite società fiduciarie o per interposta persona.

EVENTI SUCCESSIVI E PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico del nostro Paese, così come emerge dagli ultimi mesi dell'anno scorso e come viene confermato da questo inizio del 2017, mantiene il profilo di forte incertezza già evidenziato in precedenza. Si prevede tuttavia che il trend crescente registrato negli anni scorsi venga confermato anche nell'esercizio 2017.

In data 15 febbraio 2017 è avvenuta la cessione dell'intera partecipazione detenuta in IFIS Factoring S.r.l. a Banca IFIS S.p.A, all'interno del processo di riorganizzazione societaria che porterà alla fusione della stessa nella Capogruppo entro il 2017.

PROPOSTA DI DESTINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO

Signor Azionista,

proponiamo di deliberare un accantonamento a riserva legale del 5% dell'utile dell'esercizio, pari a euro 400.675, riportando a nuovo la rimanente parte dell'utile, pari a euro 7.612.829.

Invitiamo infine ad assumere le necessarie deliberazioni in merito al punto 1) all'ordine del giorno dell'Assemblea – Parte ordinaria e in specifico sottoponiamo alla Vostra approvazione:

"Bilancio al 31 dicembre 2016 comprensivo della Relazione del Consiglio di Amministrazione, degli schemi del Bilancio e della Nota Integrativa e della Relazione del Collegio Sindacale; deliberazioni conseguenti".

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

IFIS LEASING S.p.A.

PROSPETTI CONTABILI AL 31 DICEMBRE 2016

STATO PATRIMONIALE

Importi in unità di euro

Voci dell'attivo 31.12.2016 31.12.2015
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.793 0
60. Crediti 1.037.055.644 1.010.109.978
90. Partecipazioni 43.552.016 61.278.048
100. Attività materiali 413.270 516.343
110. Attività immateriali 179.500 290.632
120. Attività fiscali 43.096.644 43.483.529
a) correnti 127.900 95.382
b) anticipate 42.968.744 43.388.147
di cui alla L. 241/2011 42.875.503 43.243.668
130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0 0
140. Altre attività 51.332.569 49.676.021
TOTALE ATTIVO 1.175.636.436 1.165.354.551
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2016 31.12.2015
10. Debiti 893.404.546 891.038.149
70. Passività fiscali 423.472 219.661
a) correnti 389.789 0
b) differite 33.683 219.661
90. Altre passività 26.460.199 26.057.176
100. Trattamento di fine rapporto del personale 1.950.268 1.928.260
110. Fondi per rischi e oneri 5.139.624 6.058.672
b) altri fondi 5.139.624 6.058.672
120. Capitale 41.000.000 41.000.000
160. Riserve 199.283.861 195.990.180
170. Riserve da valutazione (39.038) (231.228)
180 Utile (Perdita) d'esercizio 8.013.504 3.293.681
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 1.175.636.436 1.165.354.551

Valori riclassificati al 31 dicembre 2015 per comparabilità con i dati al 31 dicembre 2016: dalla voce 130. attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione alla voce 60. crediti (euro 227.585.803).

CONTO ECONOMICO

Voci 31.12.2016 31.12.2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 39.733.669 42.914.107
20. Interessi passivi e oneri assimilati (12.502.670) (14.043.189)
MARGINE DI INTERESSE 27.230.999 28.870.918
30. Commissioni attive 5.928.373 5.001.922
40. Commissioni passive (14.583.056) (4.143.011)
COMMISSIONI NETTE (8.654.683) 858.911
50. Dividendi e proventi simili 14.903.262 0
60. Risultato netto dell'attività di negoziazione 6.793 0
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 33.486.371 29.729.829
100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (6.108.602) (12.492.798)
a) attività finanziarie (6.108.602) (12.492.798)
110. Spese amministrative: (24.463.034) (24.758.909)
a) spese per il personale (12.260.018) (11.942.531)
b) altre spese amministrative (12.203.016) (12.816.378)
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (181.845) (268.123)
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (111.132) (131.681)
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (100.027) (616.055)
160. Altri proventi e oneri di gestione 11.738.816 11.681.783
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 14.260.547 3.144.046
170. Utile (perdite) delle partecipazioni (5.726.090) (722.429)
180. Utile (perdite) da cessione di investimenti 51.336 38.373
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 8.585.793 2.459.990
190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (572.289) 833.691
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 8.013.504 3.293.681
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 8.013.504 3.293.681

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Voci 31.12.2016 31.12.2015
10. Utile (Perdita) d'esercizio 8.013.504 3.293.681
Altri componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti 192.190 (184.728)
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altri componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70. Coperture di investimenti esteri
80. Differenze di cambio
90. Copertura dei flussi finanziari
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
110. Attività correnti in via di dismissione
120. Quota delle riserve da valutazione per partecipazioni valutate a patrimonio netto
130. Totale altri componenti reddituali al netto delle imposte 192.190 (184.728)
140. Redditività complessiva (voce 10+130) 8.205.694 3.108.953

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ESERCIZIO 2016

Allocazione
risultato
esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.15 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01.01.16 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva al 31.12.16 Patrimonio netto al 31.12.16
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo di emissione 0 0 0
Riserve: 195.990.180 195.990.180 3.293.681 199.283.861
a) di utili 179.788.969 179.788.969 3.293.681 183.082.650
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve di valutazione: (231.228) (231.228) 192.190 (39.038)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio 3.293.681 3.293.681 (3.293.681) 8.013.504 8.013.504
Patrimonio netto 240.052.633 240.052.633 0 8.205.694 248.258.327

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ESERCIZIO 2015

Allocazione
risultato
esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.14 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01.01.15 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva al 31.12.15 Patrimonio netto al 31.12.15
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo di emissione 0 0 0
Riserve: 201.189.627 201.189.627 (5.199.447) 195.990.180
a) di utili 184.988.416 184.988.416 (5.199.447) 179.788.969
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve di valutazione: (46.500) (46.500) (184.728) (231.228)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio (5.199.447) (5.199.447) 5.199.447 3.293.681 3.293.681
Patrimonio netto 236.943.680 236.943.680 0 3.108.953 240.052.633

RENDICONTO FINANZIARIO METODO DIRETTO

Importi in unità di euro
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31.12.2016 31.12.2015
1. GESTIONE 13.368.654 18.131.055
- interessi attivi incassati 40.009.468 42.778.621
- interessi passivi pagati (12.502.670) (14.043.189)
- dividendi e proventi simili 14.903.262 0
- risultato netto dell'attività di negoziazione 6.793 0
- commissioni nette (8.654.683) 858.911
- spese per il personale (12.569.133) (11.962.120)
- altri costi (19.563.199) (11.182.952)
- altri ricavi 11.738.816 11.681.783
- imposte e tasse 0 0
2. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE ATTIVITA' FINANZIARIE (34.498.413) (39.263.367)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (6.793) 0
- attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0
- crediti verso banche (8.390.367) 249.864
- crediti verso enti finanziari 18.616.517 (18.631.926)
- crediti verso clientela (43.640.297) (21.891.248)
- altre attività (1.077.473) 1.009.943
3. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE PASSIVITA' FINANZIARIE 3.398.418 20.768.802
- debiti verso banche 561.824.479 884.789.859
- debiti verso enti finanziari (559.646.235) (860.673.638)
- debiti verso clientela 188.153 191.657
- titoli in circolazione 0 0
- passività finanziarie di negoziazione 0 0
- passività finanziarie al fair value 0 0
- altre passività 1.032.021 (3.539.076)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' OPERATIVA (17.731.341) (363.510)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. LIQUIDITA' GENERATA DA: 17.757.237 749.289
- vendite di partecipazioni 2.822.770 722.429
- dividendi incassati su partecipazioni 14.903.262 0
- vendite di attività materiali 31.205 26.860
2. LIQUIDITA' ASSORBITA DA: (109.977) (228.817)
- acquisti di attività materiali (109.977) (146.058)
- acquisti di attività immateriali 0 (82.759)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 17.647.260 520.472
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità 0 0
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI PROVVISTA 0 0
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) NELL'ESERCIZIO (84.081) 156.962

RICONCILIAZIONE

Importo Importo
31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 265.379 108.417
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (84.081) 156.962
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 181.298 265.379

Nota Integrativa al Bilancio di Esercizio

al 31 dicembre 2016

1. PREMESSA

La nota integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:

  • 1) parte A Politiche contabili;
  • 2) parte B Informazioni sullo stato patrimoniale;
  • 3) parte C Informazioni sul conto economico;
  • 4) parte D Altre informazioni

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione aziendale. Le sezioni contengono informazioni di natura sia qualitativa sia quantitativa.

Le informazioni di natura quantitativa sono costituite, di regola, da voci e da tabelle. Le voci e le tabelle che non presentano importi non vengono indicate. Le tabelle sono state redatte rispettando gli schemi previsti dalle disposizioni vigenti, anche quando sono state avvalorate solo alcune delle voci in esse contenute.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in migliaia di Euro, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative per l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

2. PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio per l'esercizio 2016 è stato redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea e in vigore al 31 dicembre 2016, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 (che prevede l'applicazione dei principi contabili internazionali e obbliga tutte le società dell'Unione Europea quotate in mercati regolamentati, a redigere, a partire dal 2005, il bilancio consolidato conformemente agli IAS/IFRS) e in virtù della facoltà concessa dal Decreto legislativo 28 febbraio 2005 n. 38 che ha esteso l'ambito di applicazione dei principi contabili internazionali anche ai bilanci individuali delle società quotate, delle banche e degli enti finanziari vigilati.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio è stato predisposto sulla base delle "Disposizioni relative al bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'ambito dei poteri regolamentari conferitegli dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, in data 9 dicembre 2016, che recepiscono e danno applicazione pratica ai principi contabili internazionali sopra richiamati.

In conformità alle disposizioni dell'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è stato redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.

Il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della Redditività Complessiva, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa. E', inoltre, corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, dei risultati economici conseguiti e della situazione patrimoniale e finanziaria della Società.

Il bilancio è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico dell'esercizio e i flussi finanziari della Società.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nelle Istruzioni emanate dalla Banca d'Italia non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Nel rispetto dell'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, qualora, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali sia risultata incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico, la disposizione non viene applicata. In tal caso, nella nota integrativa vengono spiegati i motivi della deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico. Nel bilancio gli eventuali utili derivanti dalla deroga vengono iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.

In assenza di un principio o di un'interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, la Direzione Aziendale farà uso del proprio giudizio nello sviluppare e applicare un principio contabile, al fine di fornire una informativa:

  • rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori
  • attendibile, in modo che il bilancio:
  • rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società
  • rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze e non meramente la forma legale
  • sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi

  • sia prudente

  • sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti

Nell'esercitare il giudizio descritto, la Direzione Aziendale fa riferimento e considera l'applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente:

  • le disposizioni e le guide applicative contenute nei Principi e Interpretazioni che trattano casi simili o correlati;
  • le definizioni, i criteri di rilevazione ed i concetti di misurazione per la contabilizzazione delle attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel Quadro sistematico.

Il bilancio si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione, in conformità alle disposizioni dell'art. 5 del D. Lgs. N. 38/2005:

  • continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni "fuori bilancio" formano oggetto di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento della Società, in quanto destinate a durare in via prospettica
  • competenza economica: i costi e i ricavi sono rilevati nel periodo in cui maturano economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla data del loro regolamento monetario. È applicato il criterio della correlazione fra costi e ricavi
  • coerenza di rappresentazione: per assicurare la comparabilità dei bilanci, le modalità di rappresentazione e di classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, a meno che il loro cambiamento non sia prescritto da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure non sia diretto a rendere più significativa ed affidabile l'esposizione dei valori. Quando viene modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova modalità viene applicata – se possibile - in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della Società
  • rilevanza e aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione simili viene esposta distintamente nel bilancio; gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati separatamente. Saranno applicate le disposizioni emanate dalla Banca d'Italia in materia di "forme tecniche" dei bilanci degli intermediari finanziari
  • divieto di compensazione: le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che questo non sia previsto o consentito da un Principio Contabile Internazionale o dalle disposizioni contenute nelle Istruzioni emanate dalla Banca d'Italia in materia di bilanci degli intermediari finanziari
  • informativa comparativa: salvo che non sia diversamente previsto o consentito, l'informativa comparativa riferita all'esercizio precedente viene riportata per tutti i dati contenuti nel bilancio, includendo anche le informazioni di tipo qualitativo se necessarie per la comprensibilità del bilancio

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

In data 15 febbraio 2017 è avvenuta la cessione dell'intera partecipazione detenuta in IFIS Factoring S.r.l. a Banca IFIS S.p.A, all'interno del processo di riorganizzazione societaria che porterà alla fusione della stessa nella Capogruppo entro il 2017.

Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Eventi successivi e prevedibile evoluzione della gestione" nella relazione sulla gestione.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nella redazione del presente bilancio si è preso atto dei nuovi principi contabili internazionali e delle modifiche di principi contabili già in vigore. Tali modifiche, comunque, non rivestono carattere di particolare significatività per il bilancio di IFIS Leasing S.p.A.

Con riferimento al paragrafo 125 dello IAS 1, si rimanda ai paragrafi "Rischi connessi all'attività aziendale". In particolare, con specifico riguardo alla stima di recuperabilità delle imposte anticipate, delle rettifiche di valore su crediti, dei rischi legali e fiscali, si ricorda che i presupposti e le incertezze delle stime comportano il rischio che si possano verificare, eventualmente anche entro l'esercizio successivo, rettifiche di importo materiale dei valori contabili delle attività e delle passività, come peraltro richiamato anche dal documento di Banca d'Italia, Consob e Isvap del 6 febbraio 2009.

Nella redazione del presente bilancio, la Società non ha operato deroghe ai principi contabili internazionali.

Inoltre si segnala che la Società, pur detenendo una partecipazione di controllo in altra società, si è avvalsa della facoltà di non predisporre del bilancio consolidato, ai sensi dell'art. 27 del D.Lgs 127/91 ed in base a quanto previsto dallo IAS 27 - "Bilancio Consolidato e Separato" paragrafo 10.

Il bilancio consolidato è redatto dalla controllante Banca IFIS S.p.A.

In accordo con le disposizioni di cui allo IAS 10, la Società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla vigente normativa.

La società di revisione in carica è EY S.p.A., il cui incarico scade alla data di approvazione del bilancio di IFIS Leasing S.p.A. al 31 dicembre 2018.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per le principali voci di bilancio vengono definiti i criteri di classificazione, iscrizione/cancellazione, valutazione e rilevazione delle componenti di reddito.

Si analizzano pertanto in dettaglio le principali voci, specificando per ciascuna di esse le modalità di rappresentazione in bilancio secondo i nuovi principi contabili e proponendo, ove lasciata alla discrezionalità dell'impresa, l'adozione delle opzioni ritenute maggiormente coerenti con la realtà aziendale.

1. Crediti

Criteri di iscrizione

I crediti, contabilizzati al fair value, sono iscritti quando un'impresa ha stabilito un diritto a futuri benefici, probabili e che possono essere valutati in modo attendibile.

I crediti commerciali originati dalla prestazione di servizi devono essere contabilizzati quando il ricavo è maturato a seguito alla prestazione del servizio per il quale il pagamento è dovuto.

I crediti relativi ad operazioni di locazione finanziaria sono iscritti in bilancio nel momento della consegna del bene. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value del bene locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti che per il leasing è determinato utilizzando il tasso d'interesse implicito, che corrisponde all'ammontare erogato e comprende i costi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione ancorché liquidati in un momento successivo. Tale tasso fa si che il valore attuale complessivo dei pagamenti minimi e il valore residuo non garantito, sia uguale alla somma del fair value del bene locato e degli eventuali costi diretti iniziali del locatore.

I crediti al consumo sono iscritti in bilancio nel momento dell'erogazione del contratto di finanziamento al loro fair value che in generale corrisponde al valore erogato inclusivo dei costi e ricavi diretti di transazione.

I crediti per interessi di mora vengono rilevati in relazione alla competenza economica di maturazione.

Criteri di classificazione

Il portafoglio dei Crediti include tutti gli strumenti finanziari caratterizzati da pagamenti fissi o determinabili che non sono quotati in mercati attivi e che non risultano classificati nelle altre voci di stato patrimoniale "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

I crediti verso clienti comprendono operazioni di finanziamento rateale e di leasing finanziario.

Criteri di valutazione

I Crediti commerciali e gli altri crediti sono soggetti alle regole di contabilizzazione e valutazione dello IAS 39.

Le operazioni di finanziamento sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Quest'ultimo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del

credito, per capitale e interesse, all'ammontare erogato al netto dei costi e dei proventi ricondotti al credito. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, pagamento anticipato, riscatti a scadenza, proroghe) ma non sono considerate perdite future sui crediti.

Relativamente ai crediti derivanti da operazioni di locazione finanziaria, lo IAS 17 prevede che, all'inizio della decorrenza del leasing, il locatore rilevi nello Stato Patrimoniale il credito per un valore uguale all'investimento netto, tale previsione normativa trova seguito nei criteri di iscrizione e valutazione utilizzati nella redazione del presente bilancio d'esercizio che, relativamente alle operazioni di leasing, prevedono che vengano valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Quest'ultimo è stato individuato valutando i flussi finanziari relativi a tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, pagamento anticipato, riscatti a scadenza, proroghe). Tale tasso eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale e interesse, all'ammontare erogato al netto delle componenti economiche ricondotte al credito.

A fronte di una normativa internazionale che differenzia il concetto di investimento netto tra leasing e loan, prevedendo nel primo caso con lo IAS 17 l'associazione all'investimento netto dei soli "costi diretti iniziali", mentre nel secondo caso con lo IAS 39 "dei costi e dei ricavi iniziali" la società ha operato su due fronti distinti dando a ciascun prodotto la espressa previsione normativa, e prevedendo che i rimborsi spese istruttoria, avendo natura di ricavo, siano stati ricompresi nel calcolo del tasso effettivo per il prodotto loan mentre vengano riscontati sulla base del piano finanziario del contratto nel caso del prodotto leasing.

Successivamente ad ogni data di bilancio o chiusura infrannuale, in ottemperanza allo IAS 39, viene verificata e valutata la presenza di perdite di valore tramite "impairment test".

Si procede quindi a due tipi di valutazioni:

  • una individuale analitica finalizzata all'individuazione del singolo credito non performing;
  • una collettiva finalizzata all'individuazione secondo il modello "Markov Model" dei portafogli deteriorati e alla determinazione forfettaria delle perdite in esse latenti, ma non ancora rilevate analiticamente.

Valutazione analitica

Ad ogni data di chiusura del bilancio viene svolto un test di impairment analitico, al fine di definire se sul singolo credito vi è un'obiettiva indicazione di perdite di valore (IAS 39 - par. 58) sulla base di una serie di elementi (IAS 39 - par. 59) tali da evidenziare:

  • significative difficoltà finanziarie del debitore
  • violazione degli accordi contrattuali, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale
  • concessione dal prestatore al debitore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, che il prestatore non avrebbe altrimenti concesso

  • alta probabilità di fallimento o di riorganizzazione finanziaria

  • rilevazione di una perdita di valore verificatasi in un precedente esercizio
  • scomparsa di un mercato attivo a seguito delle difficoltà finanziarie
  • andamento storico degli incassi di parte dei crediti, indicativo del fatto che non saranno recuperati tutti gli importi dovuti (sia capitale che interessi)

La valutazione dei crediti non performing avviene secondo modalità analitiche che tengano conto di tutti gli elementi che caratterizzano l'andamento delle relazioni intrattenute con i clienti e conformemente alle procedure di gestione del rischio adottate dal gruppo Banca IFIS. Tali procedure prevedono che il processo di misurazione analitica ovvero che le suddette indicazioni di perdite di valore sono ravvisabili successivamente alla scadenza di un certo numero di rate rimaste insolute. Il numero di rate insolute varia a seconda della tipologia di prodotto.

Relativamente al portafoglio mutui, viene calcolato un accantonamento specifico nei casi in cui si sia superata la fase stragiudiziale (indicativamente al raggiungimento del settimo insoluto), per considerare ogni evidenza oggettiva e attesa di perdita di valore, dettata dalle perizie redatte dal CTU e successive battute d'asta, rispetto a quanto indicato dall'ultima valutazione in essere. Tale accantonamento rappresenta la perdita di valore attesa, rispetto a quanto previsto dal modello di valutazione collettiva, che potenzialmente il processo di vendita all'asta potrà generare.

In ultimo in via prudenziale, considerando l'andamento del mercato immobiliare e l'allungarsi dei tempi di chiusura delle esecuzioni immobiliari nonchè il rischio di infruttuosità delle stesse, si è deciso di applicare una svalutazione totale ai crediti in essere con ageing di default oltre i 7 anni per i quali la Società non ha ancora realizzato la vendita dell'immobile a garanzia.

Per la classificazione delle esposizioni deteriorate nelle diverse categorie di rischio (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute), la Società fa riferimento alla normativa emanata in materia dalla Banca d'Italia, integrata con disposizioni interne che fissano, a livello di Gruppo, criteri e regole automatiche per il passaggio dei crediti nell'ambito delle distinte categorie di rischio.

All'interno del portafoglio oggetto di valutazione analitica, cioè il portafoglio deteriorato, è possibile individuare tre macro-categorie che comprendono posizioni in stato di:

  • sofferenza: identificabile come soggetti in stato di insolvenza, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall'azienda, anche non accertata giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili
  • inadempienze probabili: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo e crediti per i quali la Società, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita
  • scaduto: identificabili come debitori che presentano alla data di riferimento crediti scaduti/sconfinanti da almeno un giorno. L'esposizione viene rilevata come attività scaduta "deteriorata" se l'attività è scaduta in via continuativa da più di 90 giorni al superamento delle soglie di rilevanze indicate da Banca d'Italia. Tali condizioni sono in vigore dal primo gennaio 2012

e recepiscono le modifiche normative apportate alla Circolare 217 del 5 agosto 1996 di Banca d'Italia

La valutazione dei crediti viene effettuata con riferimento alla stima dei futuri flussi di cassa contrattualmente previsti, sia con riferimento all'ammontare sia alla data dell'incasso.

Infatti, il valore di iscrizione dell'attività è il valore attuale dei previsti flussi di cassa attualizzati (escludendo l'ammontare delle future perdite non ancora manifestatesi) al tasso di interesse originario effettivo dello strumento finanziario (IAS 39 - par. 63).

In sostanza su tutte le predette posizioni individuate, la società ha provveduto a:

    1. Stimare i flussi di cassa del piano di recupero del credito, che deve tenere conto anche dell'eventuale valore delle garanzie reali ipotecarie nel caso dei mutui ipotecari
    1. Calcolare il valore attuale degli incassi futuri stimati al tasso effettivo originario
    1. Rilevare la differenza tra il valore attuale e il valore nominale residuo
    1. Rettificare integralmente i crediti di interesse di mora nel medesimo esercizio di maturazione

Valutazione collettiva

Sulla base di quanto previsto dallo IAS 39 tutte le posizioni assoggettate a valutazione analitica che non hanno subito rettifiche di valore, insieme a tutte le posizioni in bonis classificate per categorie omogenee sono assoggettate ad una valutazione collettiva tesa a stimare le perdite già in fase di formazione ma non ancora rilevate analiticamente o individuate dal sistema di controllo.

Le stime delle perdite di valore dei crediti devono basarsi su elementi oggettivi e quantificabili alla data di valutazione e non su elementi futuri non accertabili a tale data. Al fine di tale processo di stima IFIS Leasing S.p.A. ha utilizzato il cosiddetto "Markov Model" dei portafogli deteriorati che incorpora i quattro requisiti dettati dallo IAS 39:

  • valore finanziario del tempo
  • flussi di cassa residui di ciascuna attività del gruppo
  • durata relativa dei crediti all'interno del portafoglio
  • non devono condurre all'iscrizione di perdite rilevate all'atto dell'iscrizione iniziale delle attività

Tale modello viene applicato a:

  • Portafoglio leasing
  • Loan finalizzato all'acquisto di autovetture
  • Cessione del quinto (Privato)

• Cessione del quinto (Pubblico)

Per i prestiti personali (Personal loan) si utilizzavano i fattori di calcolo derivanti dalle elaborazioni delle classi del loan finalizzato.

Di seguito viene descritto il funzionamento del "Markov Model".

Il modello attribuisce ai contratti una probabilità di perdita assegnando un indice di rischio in base alle performance di pagamento dei canoni contrattuali.

Tale probabilità è calcolata per bucket determinati attraverso una stratificazione del portafoglio operata sulla base della numerosità degli insoluti. Tale probabilità si configura come la probabilità che le posizioni assegnate a ciascuna classe evolvano fino a rientrare nella classe di default.

La stratificazione operata dalla Società porta alla determinazione di una matrice che comprende:

  • Bucket con insoluti uguale a 6
  • Bucket con insoluti uguale a 5
  • Bucket con insoluti uguale a 4
  • Bucket con insoluti uguale a 3
  • Bucket con insoluti uguale a 2
  • Bucket con insoluti uguale a 1
  • Bucket con insoluti uguale a 0

Con riferimento al Bucket con zero insoluti, al fine di tenere in considerazione altri elementi di rischiosità, si è operata un'ulteriore segmentazione che tiene in considerazione l'anzianità del contratto e precisamente:

  • da 0 a 6 mesi
  • da 6 a 12 mesi
  • da 12 a 24 mesi
  • oltre i 24 mesi

Tale segmentazione offre un'ulteriore indicazione di rischiosità permettendo di attribuire sui contratti più "anziani", sui quali non sono stati registrati insoluti, un minor grado di rischio.

La matrice viene aggiornata mensilmente. Vengono determinate, quindi, le percentuali di passaggio a default mensili. La valutazione della percentuale di passaggio a default è calcolata come media delle percentuali mensili rilevate nell'anno o in periodi inferiori in funzione dell'andamento del portafoglio.

Le percentuali così calcolate sono applicate ai bucket relativi. Si precisa che le percentuali di passaggio a default sono considerate come probabilità di perdita al lordo dei recuperi.

Il recupero è preso in considerazione attraverso la correzione del risultato con il recovery rate. Tale tasso è determinato attraverso un'analisi storica delle curve di recupero per data di passaggio in default ("Vintage Analysis").

In ultimo, si precisa che sia i valori delle percentuali di passaggio a default che i valori del tasso di recupero hanno come orizzonte temporale i 12 mesi.

Per sole finalità informative il fair value dei crediti e finanziamenti è stato determinato esclusivamente considerando i flussi di cassa futuri, attualizzati al tasso di mercato in essere alla data di valutazione che riflette il tasso risk free più lo spread di rischio corrispondente alla categoria di credito.

Relativamente al portafoglio mutui, a partire dal dicembre 2011, la valutazione collettiva viene invece effettuata mediante il modello "PropensityxSeverity". Analogamente al "Markov Model", tale modello ha lo scopo di calcolare la probabilità di default del portafoglio, segmentato per bucket, ossia per stratificazione del portafoglio in base al numero di insoluti:

  • Bucket current: 0 insoluti
  • Bucket 0-29d: 1 insoluti
  • Bucket 30-59d: 2 insoluti
  • Bucket 60-89d: 3 insoluti
  • Bucket 90-119d: 4 insoluti
  • Bucket 120-149d: 5 insoluti
  • Bucket 150-179d: 6 insoluti

Tale probabilità ("Propensity") esprime il rischio potenziale in % per bucket di cui sopra, con un orizzonte temporale di 21 mesi.

Unitamente a questo, il modello calcola la potenziale perdita attesa sulla base dei dati storici osservati ("Severity"), cioè considerando gli importi realizzati dalle vendite occorse o il valore atteso di realizzo, al netto dei costi stimati per la vendita. Il valore atteso dell'immobile (Fair Market Value) viene stimato sulla base di una perizia aggiornata diminuita della svalutazione attesa nel periodo di realizzazione della vendita; tale svalutazione viene derivata dai dati storici di vendite realizzate in portafoglio. La "Severity" viene, infine, calcolata segmentando il portafoglio per fasce di Loan To Value attuale.

I modelli di valutazione generica descritti vengono aggiornati con frequenza mensile.

Criteri di cancellazione

La cancellazione integrale o parziale di un credito viene registrata quando lo stesso è considerato irrecuperabile oppure quando cessano sostanzialmente i rischi e benefici a seguito di estinzione o di

cessione. L'importo delle perdite è considerato a conto economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate.

Relativamente ai crediti oggetto di cessione a terzi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione i crediti sono cancellati dal bilancio se sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici vengono trasferiti alle controparti acquirenti. In caso contrario, i crediti permangono registrati nell'attivo dello stato patrimoniale e nel passivo viene iscritta una passività pari all'importo riscosso per la cessione del credito unitamente ai costi e ricavi ad esso connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

  • gli interessi attivi dei crediti calcolati sulla base del costo ammortizzato sono allocati nella voce "interessi attivi e proventi assimilati"
  • le perdite da impairment dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti"
  • le riprese di valore dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti" fino a concorrenza del costo ammortizzato residuo alla data
  • I recuperi derivanti dalla cessione dei beni in leasing vengono inseriti negli "Altri proventi"

2. Partecipazioni

Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono iscritte in bilancio all'atto dell'acquisto se sussistono i requisiti previsti dallo IAS 28. Il valore di iscrizione coincide con il costo comprensivo di eventuali spese accessorie.

Criteri di classificazione

La voce Partecipazioni include le partecipazioni in imprese controllate e collegate.

Si definiscono:

  • "Controllate": le società su cui la scrivente esercita il controllo. Tale condizione è soddisfatta quando quest'ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa
  • "Collegate": le società di cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata congiunta per la partecipante. L'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto

Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono iscritte al costo nella misura in cui ricorrono i presupposti previsti dagli IAS/IFRS.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa avere subito una riduzione di valore, le partecipazioni sono sottoposte a impairment test al fine di accertare l'eventuale riduzione di valore.

Tali valutazioni sono effettuate tenendo in considerazione il valore attuale dei flussi finanziari futuri che le partecipazioni potranno generare, incluso il valore di dismissione finale degli investimenti.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni sono cancellate dal bilancio quando vengono cedute con il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici ad esse connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce "170 Utili (Perdite) delle partecipazioni".

3. Attività materiali

Criteri di iscrizione

Sono attività materiali quelle attività possedute dall'impresa per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per affittarle ad altri o per scopi amministrativi e ci si attende che siano utilizzate per più di un esercizio.

Le attività materiali sono costituite da due categorie:

  • a) beni rivenienti da operazioni di leasing finanziario
  • b) beni in uso proprio

I beni rivenienti da operazioni di leasing finanziario a loro volta sono costituiti da:

  • beni recuperati dall'utilizzatore, cosiddetti inoptati, e rientrati nel possesso dell'impresa a seguito del mancato esercizio dell'opzione di acquisto al termine del contratto
  • beni ritirati a seguito di risoluzione per inadempimento, per i quali l'elemento discriminante è quello di determinare se la partita creditoria sia ancora in essere o meno

Da tale distinzione deriva una diversa classificazione; nel primo caso, il bene viene iscritto tra le attività materiali, mentre nel secondo caso si parla ancora di credito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati e il costo può essere attendibilmente rilevato.

Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  • 110.b) "Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale
    1. "Altri proventi e oneri di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono valutate in base al principio del costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Criteri di classificazione

La voce Attività materiali include attrezzature, mobili, arredi, fabbricati, impianti, autovetture per uso proprio. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nell'esercizio dell'impresa e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio.

Criteri di valutazione

I beni rientrati nella disponibilità fisica del locatore comprendono i beni ritirati a seguito della chiusura della posizione cliente a saldo e stralcio; essi vengono iscritti al minore tra il costo e il valore netto di realizzo così come previsto dallo IAS 2 avendo cura di verificare, a ogni chiusura di bilancio, che il valore di iscrizione sia il minore tra il costo e il valore di mercato che nel caso degli automezzi viene misurato sulla base delle quotazioni fornite da "Eurotax blu".

I beni ad uso proprio sono sistematicamente ammortizzati in ogni esercizio sulla base di aliquote economico-tecniche determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni come segue:

Arredi, macchine per ufficio 8 anni
Automezzi, impianti di comunicazione 4 anni
Attrezzature varie, impianti diversi 6 anni
Centraline telefoniche, elaboratori, radiotelefoni 5 anni
Fabbricati 33 anni

L'inizio dell'ammortamento viene fatto coincidere con la data di in cui il bene è disponibile e pronto all'uso mentre il termine quando il bene è eliminato dalla contabilità.

Il costo dei beni viene ridotto nel caso in cui si verifichino perdite di valore, nel rispetto dello IAS 36, che prevede che nessuna attività possa avere un valore contabile superiore al suo valore recuperabile.

Le spese di manutenzione e riparazione, che non comportino incremento di valore o non siano volte a prolungare la vita residua dei beni, sono spesate nell'esercizio in cui sono sostenute.

Ai sensi dell'art.10 Legge 72/83 si precisa che oltre a quanto espressamente evidenziato non risultano effettuate rivalutazioni sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2015.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della sua dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. L'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile ed il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce 180. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

  • gli ammortamenti periodici vengono allocati nella voce 120. "Rettifiche di valore di attività materiali"
  • i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione" se riferiti al leasing finanziario, oppure nella voce 180. "Utile/cessione da investimenti" se riferiti a beni propri

4. Attività immateriali

Criteri di iscrizione

Lo IAS 38 definisce un'attività immateriale come una risorsa controllata dall'impresa come risultato di fatti passati, e grazie alla quale si suppone che benefici economici futuri affluiranno all'impresa. E' quindi necessario, per poter iscrivere un'immobilizzazione immateriale, che siano soddisfatti tre requisiti:

  • L'attività sia identificabile, cioè separabile dal resto dell'impresa
  • L'attività sia controllata, cioè sottoposta al controllo dell'impresa
  • L'attività genererà futuri benefici economici, cioè ricavi o risparmi di costi

Le attività immateriali sono iscritte al costo originariamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e delle spese successive sostenute per accrescerne il valore o la capacità produttiva iniziale. Esse vengono iscritte previo consenso del Collegio Sindacale.

Criteri di classificazione

Le attività immateriali includono i fattori intangibili di produzione a utilità pluriennale, il cui costo può essere misurato in modo affidabile e a condizione che si tratti di elementi:

  • identificabili, cioè protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali
  • controllabili dalla Società
  • in grado di generare benefici economici futuri

Le attività immateriali includono oneri a utilità pluriennale rappresentati da software applicativo a utilizzazione pluriennale e avviamento.

Criteri di valutazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie a utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Le attività immateriali sono principalmente relative a software.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrati.

Le eventuali spese sostenute successivamente all'acquisto:

  • sono portate ad incremento del costo iniziale, se accrescono i benefici economici futuri delle attività sottostanti (cioè se aumentano il loro valore o la loro capacità produttiva)
  • sono imputate in un'unica soluzione al conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute negli altri casi (ossia quando non producono incrementi del valore originario delle attività, ma sono destinate unicamente a conservarne le funzionalità originarie)

Le attività immateriali sono ammortizzate su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile e del beneficio atteso dall'immobilizzazione utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti.

L'aliquota di ammortamento applicata per i beni immateriali (software, licenze d'uso) è di 5 anni.

L'ammontare delle perdite, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile ed il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce 180. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli ammortamenti periodici, le eventuali perdite durevoli di valore e le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione sono registrate alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

5. Fiscalità corrente e differita

Criteri di iscrizione

Le imposte sul reddito sono calcolate nel rispetto della normativa fiscale vigente. L'onere fiscale è rappresentato dall'importo complessivo della fiscalità corrente e differita incluso nella determinazione dell'utile o della perdita di periodo.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico a eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Gli accantonamenti per imposte sul reddito sono determinati in base a una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito a un'attività o a una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, senza alcun limite temporale.

Criteri di classificazione

Le attività e le passività fiscali correnti rappresentano, rispettivamente, le eccedenze dei pagamenti effettuati e gli obblighi non ancora assolti per le imposte sul reddito dell'esercizio corrente (o di esercizi precedenti).

Le attività correnti sono rappresentate dagli acconti di imposta versati all'Erario durante l'esercizio, dai crediti di esercizi precedenti e dai crediti d'imposta derivanti dalla conversione di attività per imposte anticipate relativi alle rettifiche di valore sui crediti, così come previsto dall'articolo 2, comma 55, DL 225/2010 convertito nella L. 10/2011.

Le attività e le passività fiscali differite configurano, rispettivamente, le imposte sul reddito recuperabili in esercizi futuri (per effetto di differenze temporanee deducibili o di perdite fiscali riportabili) e le imposte sul reddito pagabili in esercizi futuri (per effetto di differenze temporanee tassabili).

Criteri di valutazione

Le attività per imposte anticipate rappresentano le imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili a:

  • differenze temporanee deducibili
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate
  • riporto a nuovo di crediti d'imposta non utilizzati

Le passività per imposte differite rappresentano le imposte dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Tutte le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite sono sistematicamente valutate in base alle prospettive di recuperabilità delle stesse.

Tali stime sono effettuate tenere tenendo conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive della società, ivi inclusi gli accordi derivanti dall'adesione al Consolidato Fiscale Nazionale.

Criteri di cancellazione

La cancellazione, salvo diversi accordi presi in ambito di Consolidato Fiscale, presuppone l'avvenuto pagamento.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività e le passività, sia correnti che differite, vengono registrate in contropartita della voce di conto economico "Imposte sul reddito", a eccezione di quelle imputabili a Patrimonio Netto in quanto derivanti da fatti o da operazioni i cui risultati hanno interessato direttamente il Patrimonio Netto.

Effetti del consolidato fiscale

Gli accordi di Consolidato fiscale, in Italia vigenti a partire dal 2011 tra le società aderenti allo stesso, prevedono, tra l'altro, che le eventuali perdite fiscali apportate al consolidato fiscale dalle singole società, non vengano a queste ultime remunerate dalla consolidante.

Coerentemente, gli accordi prevedono che le imposte gravanti su eventuali utili imponibili fiscali prodotti dalle singole entità appartenenti al consolidato fiscale, vengano da queste corrisposte soltanto se, e nella misura in cui, queste siano effettivamente versate all'Erario da parte della consolidante, sulla base delle risultanze del consolidato fiscale.

Lo IAS 12 non regola le modalità di contabilizzazione degli effetti del consolidato fiscale nel bilancio individuale né della consolidante né delle società consolidate. Tenuto conto delle specifiche disposizioni previste dagli accordi di Consolidato fiscale sopra richiamate, tra i modelli contabili ritenuti applicabili in tali circostanze sulla base delle prevalenti interpretazioni professionali di riferimento e considerata anche la normativa civilistica, il Gruppo ha definito le seguenti modalità di rappresentazione contabile a livello di bilancio individuale degli effetti derivanti dal consolidato fiscale ai fini IRES:

  • Ogni entità rileva nella voce imposte il carico fiscale di competenza dell'esercizio in termini di imposte correnti nel caso di utile imponibile ovvero, quando ne ricorrono le condizioni, di imposte anticipate nel caso di perdita fiscale, in applicazione dello IAS 12
  • Tali effetti sono corretti direttamente a conto economico nella stessa voce imposte (correnti o anticipate) nel medesimo esercizio nella misura in cui, di fatto, non determina alcun regolamento finanziario tra le entità del gruppo per effetto degli accordi di consolidato fiscale

  • Nei dettagli della movimentazione delle imposte di competenza verrà data indicazione separata dell'effetto sulla fiscalità effettiva in capo alla singola entità riconducibile agli accordi di consolidato fiscale nazionale

  • Le perdite fiscali non utilizzate che di anno in anno dovessero essere trasferite in via definitiva senza remunerazione dalle controllate alla consolidante fiscale rientreranno nella stima di recuperabilità del bilancio di quest'ultima

6. Debiti

Criteri di iscrizione

Le passività vengono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all'atto della ricezione delle somme raccolte e, in generale, al sorgere dell'obbligazione in capo alla società di pagare il corrispettivo delle prestazioni ricevute. Il valore di iscrizione è pari al fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili.

Criteri di classificazione

I debiti verso banche e i debiti verso altri finanziatori ricomprendono le varie forme di provvista utilizzate dalla società

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie vengono valutate sulla base del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie vengono cancellate dal bilancio al momento della loro estinzione o alla naturale scadenza.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi vengono iscritti nella voce 20. "interessi passivi e oneri assimilati".

7. Benefici ai dipendenti

Si definiscono Benefici ai dipendenti e precisamente benefici futuri o a lungo termine tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in un periodo successivo al rapporto di lavoro. In presenza di un beneficio a lungo termine, lo IAS 19 impone che in bilancio sia iscritta una passività pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio.

7a Trattamento di Fine Rapporto del Personale

Criteri di iscrizione

Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del suo valore determinato con metodologia attuariale. Ai fini della determinazione della passività da iscrivere in bilancio, si utilizza il metodo della "Proiezione unitaria del credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.

I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di contributi versati, contributi di competenza di esercizi precedenti non ancora contabilizzati, interessi maturati, ricavi attesi generati dalle attività a servizio del piano, e profitti e perdite attuariali.

Con il Regolamento n. 475/2012 la Commissione Europea ha omologato, tra l'altro, la nuova versione dello IAS 19, che ha l'obiettivo di favorire la comprensibilità e la comparabilità dei bilanci, soprattutto con riferimento ai piani a benefici definiti.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n° 252, le quote di TFR maturate sino al 31 dicembre 2006 rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturate a partire dal primo gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30 giugno 2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di tesoreria istituito presso l'INPS poichè l'azienda ha un numero di dipendenti superiore a 50 unità.

Ne consegue che:

  • il TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta, compresa tra il primo gennaio 2007 e il 30 giugno 2007, del dipendente nel caso di destinazione del proprio TFR alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "prestazioni definite" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri
  • le quote maturate dal primo gennaio 2007 (o dalla data di scelta, compresa tra il primo gennaio 2007 e il 30 giugno 2007, del dipendente nel caso di destinazione del proprio TFR a Previdenza Complementare) sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di TFR maturate al fondi prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare

Tale previsione legislativa riduce quindi l'ambito di applicazione dello IAS 19 al solo trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 essendo l'unico a mantenere i requisiti di "Defined Benefit Plan" e modifica la struttura del calcolo per il venire meno delle ipotesi attuariali legate agli incrementi salariali.

I profitti e le perdite attuariali relative ai piani a benefici definiti successivi al rapporto di lavoro sono rilevati integralmente tra le spese del personale nell'esercizio in cui si verificano.

Il nuovo IAS 19, in vigore dal primo gennaio 2013, prevede, altresì, l'immediata rilevazione dei costi relativi alle prestazioni passate "past service cost", mentre con il previgente IAS 19 venivano rilevati con un criterio a quote costanti.

Criteri di classificazione

Nella voce vengono allocati gli accantonamenti rappresentativi di spese o di oneri derivanti da obblighi attuali (legali o impliciti) di competenza dell'esercizio.

Criteri di valutazione

Il trattamento di fine rapporto del personale è iscritto sulla base del suo valore attuariale calcolato con l'ausilio di studi attuariali utilizzando il metodo della Proiezione unitaria del credito che consente di stimare il valore attuale delle obbligazioni da valutare sulla base di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie.

Criteri di cancellazione

Il TFR viene cancellato all'estinzione del rapporto con i dipendenti per il debito maturato a tale data. La differenza con quanto contabilizzato viene imputata a Conto economico nelle spese per il personale.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

  • gli accantonamenti a fronte del TFR, dei premi di anzianità e del trattamento pensionistico integrativo, nonché i versamenti al fondo a contribuzione definita dalla Società, sono allocati nella voce 110.a "Spese amministrative - Spese per il personale"
  • gli utili e le perdite attuariali, depurati dell'effetto fiscale rappresentato dalle imposte anticipate rilevate, contabilizzate nella voce 120. "Attività Fiscali", sono allocati direttamente in contropartita del Patrimonio Netto in apposita riserva ad hoc

8. Fondi Rischi e Oneri

L'accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti. Per contro, si definisce passività potenziale:

un'obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo dell'azienda

un'obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché non è probabile che per estinguere l'obbligazione sarà necessario l'impiego di risorse finanziarie e perché l'ammontare dell'obbligazione non può essere determinata con sufficiente attendibilità

Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo informativa, a meno che non siano giudicate remote o possibili.

Criteri di iscrizione e classificazione

L'accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se:

  • vi è un'obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato
  • è probabile che per adempiere all'obbligazione si renderà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione

Criteri di valutazione

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.

L'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone saranno necessarie per estinguere l'obbligazione laddove l'effetto del valore attuale è un aspetto rilevante.

I fatti futuri che possono condizionare l'ammontare richiesto per estinguere l'obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno.

Gli accantonamenti ai Fondi per rischi e oneri includono anche il rischio derivante dall'eventuale contenzioso tributario.

Il Fondo FISC, indennità suppletiva di clientela, è un'obbligazione probabile nell'esistenza ma indeterminata nell'ammontare: si è quindi provveduto a un'analisi attuariale sulla base del Modello Magis (Metodo degli Anni di Gestione su base Individuale e per Sorteggio).

Tale analisi viene realizzata tramite un modello che riproduce tutte le sorti di ogni singolo agente, tenendo conto di tutte le caratteristiche individuali (età, sesso, anzianità, reddito, possibilità di incrementi reddituali, etc.) senza effettuare aggregazioni o ricorrere a valori medi.

La procedura in questione si basa su di uno strumento che viene denominato "Tabella di Simulazione" che espone la logica seguita nel costruire l'algoritmo implementato nel programma di calcolo.

Per le valutazioni attuariali sono state adottate le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie relative ai seguenti parametri:

• Tasso di mortalità

  • Inabilità
  • Età di pensionamento
  • Frequenze di turn over agenti, analizzando le frequenze relative agli ultimi 6 anni
  • Tasso di attualizzazione utilizzato nel modello
  • Accantonamenti per agenti cessati

Criteri di cancellazione

L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce 150. "Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri".

9. Operazioni in valuta

Criteri di iscrizione

Al momento della loro prima iscrizione le operazioni in valuta sono registrate in Euro applicando all'importo in valuta il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di classificazione

Sono operazioni in valuta quelle effettuate in valuta diversa dall'Euro, assunta come "valuta funzionale". Le poste monetarie e non monetarie devono essere classificate separatamente secondo la loro natura.

Criteri di valutazione

Dopo l'iscrizione iniziale, la valutazione delle poste in valuta avviene al cambio in vigore alla data di valutazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari a tassi di cambio diversi da quelli di conversione iniziale o di valutazione precedente sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono alla voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione".

Riconoscimento dei ricavi (IAS 18)

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile.

I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono rilevati coerentemente alla fase di completamento dell'operazione; più precisamente:

  • gli interessi maturati sulle operazioni finanziamento e di locazione finanziaria sono riconosciuti sulla base del tasso di interesse effettivo per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato
  • gli interessi di mora sui mancati o ritardati pagamenti, vengono accertati al netto del relativo accantonamento al fondo. Da un punto di vista contabile, essi decorrono automaticamente dalla data di scadenza e vengono altrettanto automaticamente stanziati, senza necessità da parte della Società di alcuna formale costituzione in mora; tuttavia, trattandosi di componenti di dubbio incasso, essi vengono contestualmente svalutati producendo di conseguenza i loro effetti economici solamente nel momento in cui verranno fatturati ed incassati, vale a dire nell'istante in cui si ha la certezza dell'esistenza del ricavo e della determinabilità dell'ammontare

Rilevazione dei costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

Gli interessi passivi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e determinabili sin dall'origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a Conto Economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi ed i proventi ed oneri assimilati sono relativi alle disponibilità liquide, agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, valutati al fair value o disponibili per la vendita aventi natura monetaria, alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, ai crediti, ai debiti e ai titoli in circolazione.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico per tutti gli strumenti valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Commissioni

Le commissioni sono iscritte in relazione ai servizi da cui sono originate.

In particolare, le commissioni di negoziazione derivanti dall'operatività in titoli sono rilevate al momento della prestazione del servizio. Le commissioni di gestione del portafoglio, di consulenza e di gestione sui fondi comuni di investimento sono riconosciute in base alla durata del servizio.

Sono escluse le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate tra gli interessi.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d'esercizio

Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi sopra indicati la cui applicazione, nell'impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora l'adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere significativamente sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico.

Nel ribadire che l'impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio, senza che ne venga intaccata l'attendibilità, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l'utilizzo di stime ed assunzioni:

  • valutazione dei crediti
  • accertamento dei ricavi e proventi di competenza dell'esercizio
  • quantificazione degli eventuali accantonamenti ai fondi rischi ed oneri
  • quantificazione della fiscalità differita
  • definizione della quota di ammortamento delle attività materiali e immateriali a vita utile definita

A tal proposito, si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L'eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul conto economico dell'esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri.

Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2015.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Le modifiche allo IAS 39 ed all'IFRS 7 "Riclassificazione delle attività finanziarie" approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli "detenute per la negoziazione" e "disponibili per la vendita".

In particolare, possono essere riclassificate:

• quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili

per la vendita alla rilevazione iniziale) se l'entità ha l'intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza

• "solo in rare circostanze" quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti

IFIS Leasing S.p.A. non ha effettuato riclassificazione di portafogli nel corso dell'esercizio 2016, a eccezione delle attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", per un valore netto di euro 194 milioni, che sono state riclassificate dalla voce "attività non correnti in via di dismissione" alla voce "crediti verso la clientela" - in applicazione dell'IFRS 5 – a causa della decisione di non procedere alla prospettata vendita di tali attività, come più ampiamente descritto nella Relazione sulla Gestione.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informazioni di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati.

Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del faIr value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi, cioè a prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa

  • livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, cioè input diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1, che sono osservabili per l'attività o la passività, direttamente o indirettamente. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività
  • livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi, cioè input diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello 2, non direttamente osservabili sul mercato per la valutazione dell'attività o la passività, o utilizzati nella determinazione degli aggiustamenti significativi al fair value. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio

Agli strumenti finanziari viene associato un certo livello di fair value sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati per la valutazione.

Quando il fair value è misurato direttamente utilizzando un prezzo osservabile e quotato in un mercato attivo, il processo di attribuzione della gerarchia assegnerà il Livello 1.

Quando il fair value deve essere misurato attraverso un comparable approach o attraverso l'utilizzo di un modello di pricing, il processo di attribuzione della gerarchia assegnerà il Livello 2 o il Livello 3, a seconda dell'osservabilità di tutti gli input significativi utilizzati nella valutazione.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Livello di fair value 2

La valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione.

Le metodologie di calcolo (modelli di pricing) utilizzate nel comparable approach consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

Livello di fair value 3

Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni da parte del valutatore.

In particolare, seguendo questo approccio, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato.

Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di Agenzie di Rating o di primari attori del mercato).

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

I processi di valutazione seguiti sono quelli previsti dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., che prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, a un tasso che incorpori la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (discount rate adjustment approach).

In particolare Il valore di bilancio viene assunto quale ragionevole approssimazione del fair value nei seguenti casi:

  • poste finanziarie (attive e passive) aventi durata originaria uguale o inferiore a 18 mesi
  • poste finanziarie (attive e passive) aventi durata residua uguale o inferiore a 12 mesi
  • raccolta e gli impieghi riconducibili all'operatività a breve termine ed a vista, dove per vista si assume una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali coincidente con la data di bilancio, e pertanto il loro fair value è approssimato dal valore di carico
  • raccolta e impieghi riconducibili all'operatività infragruppo
  • attività deteriorate

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2016 la gerarchia del fair value utilizzata è la seguente:

Livello 1- Effective market quotes

La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value.

Livello 2 - Comparable Approach

Il fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario.

Livello 3 - Mark-to-Model Approach

Il fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri non osservabili sul mercato. Un'entità deve elaborare input non osservabili utilizzando le migliori informazioni disponibili nelle circostanze specifiche, che potrebbero anche includere i dati e le informazioni rivenienti dalla Società.

A.4.4 Altre informazioni

Non essendo presenti attività e passività finanziarie valutate al fair value riconducibili a quelle descritte al par. 28 dell'IFRS 7, ovvero attività/passività che evidenzino differenze tra fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a tale data utilizzando tecniche di valutazione del fair value di livello 2 o 3, non si fornisce informativa di natura quantitativa.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Il "day one profit/loss", regolato dall'IFRS 7 e dallo IAS 39 AG. 76, deriva dalla differenza all'atto della prima rilevazione tra il prezzo di transazione dello strumento finanziario e il fair value. Tale differenza è riscontrabile, in linea di massima, per quegli strumenti finanziari che non hanno un mercato attivo, e viene imputata a conto economico in funzione della vita utile dello strumento finanziario stesso.

La Società non ha posto in essere transazioni che hanno comportato l'iscrizione di Day one profit/loss.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative con l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

2. PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica"

Voci/Valori Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e quote di OICR
3. Finanziamenti
Totale A 0 0 0 0 0 0
B. Strumenti finanziari derivati
1. Derivati finanziari 7
2. Derivati creditizi
Totale B 7 0
Totale A + B 7 0

2.2 "Strumenti finanziari derivati"

Tipologie/sottostanti Tassi di Titoli di Totale Totale
1. Over the counter interesse Valute capitale Altro 31.12.2016 31.12.2015
Derivati finanziari
- Fair value 7 7 0
- Valore nozionale
Derivati creditizi
- Fair value
- Valore nozionale
Totale 7 7 0
2. Altri
Derivati finanziari
- Fair value
- Valore nozionale
Derivati creditizi
- Fair value
- Valore nozionale
Totale
Totale 7 7 0

2.3 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti"

Voci/Valori Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
Attività per cassa
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Enti finanziari
e) Altri emittenti
Strumenti finanziari derivati
a) Banche 7 0
b) Altre controparti
Totale 7 0

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.1 "Crediti verso banche"

Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Composizione Valore di Fair Value Valore di Fair Value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Depositi e conti correnti 8.783 8.783 369 369
2. Finanziamenti:
2.1 Pronti contro termine
2.2 Leasing finanziario 1 1 25 25
2.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 Altri finanziamenti
3. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
4. Altre attività
Totale valore di bilancio 8.784 8.784 394 394

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.2 "Crediti verso enti finanziari"

Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Valori di bilancio
Fair value
Valori di bilancio Fair value
Composizione Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3
1. Finanziamenti:
1.1 Pronti contro termine
1.2 Leasing finanziario 1.203 1.203 977 8 985
1.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.4 altri finanziamenti
2. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
3. Altre attività 18.835 0 18.835
Totale valore di bilancio 1.203 0 1.203 19.812 8 19.820

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.3 "Crediti verso clientela"

Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value
Composizione Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3
1. Finanziamenti 971.597 50.073 963.068 931.560 54.006 922.672
1.1 Leasing finanziario 813.711 12.947 826.658 743.351 13.901 757.252
di cui: senza opzione finale di acquisto
1.2. Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.3. Credito al consumo 16.732 1.815 17.234 31.968 2.773 35.720
1.4. Carte di credito
1.5. Prestiti su pegno
1.6. Finanziamenti concessi in relazione
ai servizi di pagamenti prestati 141.154 35.311 119.176 156.241 37.332 129.700
1.7. Altri finanziamenti
di cui: da escussione di garanzie e impegni
2. Titoli di debito
2.1 - Titoli strutturati
2.2 - Altri titoli di debito
3. Altre attività 5.216 182 5.398 4.251 79 4.330
Totale 976.813 50.255 968.466 935.811 54.085 927.002

Si riferiscono a crediti derivanti dalle operazioni di locazione finanziaria, valutati all'investimento netto. In ottemperanza a quanto previsto dagli IAS 17-39, nella valutazione di tale valore rientrano tutti i ricavi e costi diretti iniziali del leasing.

Il valore di bilancio è espresso al netto delle poste rettificative, anch'esse determinate sulla base di quanto definito dallo IAS 39; nello specifico, la valutazione delle riserve analitica e collettiva è effettuata sulla base delle metodologie di valutazione descritte nella sezione relativa alle politiche contabili.

La valorizzazione dei crediti ottenuta utilizzando il metodo del costo ammortizzato approssima in maniera significativa il valore ottenuto utilizzando il metodo del fair value.

6.4 "Crediti": attività garantite

Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Crediti verso
banche
Crediti verso
enti finanziari
Crediti verso clientela Crediti verso
banche
Crediti verso
enti finanziari
Crediti verso
clientela
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività in bonis garantite da: 1 1 1.203 1.203 954.684 954.684 25 25 977 977 899.592 899.592
- Beni in leasing finanziario 1 1 1.203 1.203 813.711 813.711 25 25 977 977 743.351 743.351
- Crediti per factoring
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali
- Derivati su crediti
140.973 140.973 156.241 156.241
2. Attività deteriorate garantite da: 0 0 0 0 48.190 48.190 0 0 8 8 51.233 51.233
- Beni in leasing finanziario
- Crediti per factoring
0 0 12.947 12.947 8 8 13.901 13.901
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali
- Derivati su crediti
35.243 35.243 37.332 37.332
Totale valore di bilancio 1 1 1.203 1.203 1.002.874 1.002.874 25 25 985 985 950.825 950.825

VE= valore di bilancio delle esposizioni

VG= fair value delle garanzie

Sezione 9 - Partecipazioni - Voce 90

La voce include la partecipazioni detenuta nella seguente Società:

  • IFIS Factoring S.r.l. - iscritta nell'albo di cui all'art. 106 del TUB, appartenente al Gruppo Bancario Banca IFIS S.p.A. e soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS S.p.A. S.p.A., opera sul mercato del factoring offrendo servizi relativi al finanziamento e alla gestione di crediti di impresa. Tale partecipazione è stata iscritta a seguito della fusione societaria avvenuta con la GE Leasing Italia S.p.A. in data 22 aprile 2013.

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecipazi
one %
Disponibilità
voti %
Valore di
bilancio
Fair value
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
- IFIS Factoring Srl
Milano Milano 40% 40% 43.552 43.552

9.2 Variazione annua delle partecipazioni

Part. di Part. non Totale
gruppo di gruppo
A. Esistenze iniziali 61.278 0 61.278
B. Aumenti: 0 0 0
B.1 Acquisti 0 0
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni: (17.726) 0 (17.726)
C.1 Vendite (2.550)
C.2 Rettifiche di valore (5.726) (5.726)
C.3 Altre variazioni (9.450)
D. Rimanenze finali 43.552 0 43.552

La voce Partecipazioni al 31 dicembre 2015 comprendeva la partecipazione in IFIS Factoring S.r.l. (ex GE Capital Finance S.r.l.) per il 40% esposta per euro 46.200 migliaia e la partecipazione in GE Capital Services S.r.l. per il 21% esposta per euro 15.078 migliaia.

Il 4 novembre 2016 GE Capital Services S.r.l. ha distribuito circa 24 milioni di euro di riserve (di cui circa 15 milioni di euro a titolo di dividendi) a IFIS Leasing S.p.A., facendo inoltre registrare euro 3.078 migliaia di rettifiche di valore come allineamento al nuovo patrimonio netto. A completamento del processo di riorganizzazione, GE Capital Services S.r.l. è stata ceduta il 24 novembre 2016 a una società del Gruppo General Electric, attraverso la vendita del capitale sociale detenuto per il 79% da Interbanca S.p.A. e per il 21% da IFIS Leasing S.p.A. (valore di cessione circa euro 120 milioni, di cui la quota incassata dalla IFIS Leasing S.p.A. è pari a euro 2.550 migliaia.

9.5 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Utile (Perdita) Utile Altre Redditività
della (Perdita) componenti compl. (3) =
operatività d'esercizio reddituali al (1)+(2)
Denominazioni Valore di Totale attivo Totale Totale corrente al (1) netto delle
bilancio passività ricavi netto delle imposte (2)
imposte
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
- IFIS Factoring Srl 43.552 257.309 148.429 6.253 (6.615) (6.615) (5) (6.620)

Il valore di carico della partecipazione è stato sottoposto a impairment test al fine di verificare l'eventuale evidenza di significative perdite di valore. A seguito di tale test è risultato necessario procedere a una svalutazione pari a euro 2.648 migliaia.

Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività / Valori Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
1. Attività di proprietà
a) terreni
b) fabbricati 57 59
c) mobili 48 64
d) strumentali 139 188
e) altri 169 205
2. Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
Totale 413 516

Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate.

Le variazioni nei conti delle attività materiali sono dettagliate qui di seguito:

10.5 Attività materiali a uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti Altri Totale
elettronici
A. Esistenze iniziali lorde 0 59 64 188 205 516
A.1 Riduzione di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette 0 59 64 188 205 516
B. Aumenti: 0 0 0 12 98 110
B.1 Acquisti 12 98 110
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni: 0 2 16 61 134 213
C.1 Vendite 31 31
C.2 Ammortamenti 2 16 61 103 182
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a :
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 0 57 48 139 169 413
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde 0 57 48 139 169 413
E. Valutazione al costo 0 57 48 139 169 413

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate secondo il modello del costo, in conformità a quanto previsto dallo IAS 16. Il periodo di ammortamento coincide con la vita utile del cespite. I cespiti sono stati ammortizzati a quote costanti.

Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Attività immateriali"

31.12.2016 31.12.2015
Voci/Valutazione Attività valutate
al costo
Attività valutate
al fair value
Attività valutate
al costo
Attività valutate
al fair value
1. Avviamento 0 0 0 0
2. Altre attività immateriali:
2.1 di proprietà 180 0 291 0
- generate internamente
- altre 180 291
2.2 acquisite in leasing finanziario
Totale 2 180 0 291 0
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
3.3 altri beni
Totale 3 0 0 0 0
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale (1+2+3+4) 180 0 291 0
Totale 180 291

Le altre attività immateriali sono relative al software gestionale ed ai relativi costi di avviamento e di implementazione. Le attività immateriali sono ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

11.2 Attività immateriali: variazione annue

Totale
A. Esistenze iniziali 291
B. Aumenti: 0
B.1 Acquisti
B.2 Riprese di valore
B.3 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni: (111)
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti (111)
C.3 Rettifiche di valore
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.5 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 180

11.3 Attività immateriali: altre informazioni

Gli acquisti si riferiscono principalmente all'implementazione di nuovi moduli applicativi del software gestionale aziendale.

Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate"

Le attività fiscali correnti, pari a circa 0,1 milioni di euro, si riferiscono principalmente a crediti IRAP ed IRES relativi a precedenti esercizi. Tali crediti verranno recuperati nel corso degli esercizi futuri in misura pari al limite massimo annuo consentito dalla normativa in vigore (attualmente pari a 700 mila euro), tramite compensazione con eventuali debenze tributarie e previdenziali.

Le "Attività fiscali anticipate", calcolate sia ai fini IRES che IRAP, si riferiscono alle seguenti fattispecie:

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
Voci
Perdite fiscale 2016 - convertibile 914 -
Rettifiche di valore su crediti 41.961 43.244
Riserva TFR 94 144
Totale attività per imposte anticipate iscritte 42.969 43.388
ACE benefit 291 -
Altri disallineamenti 1.851 3.311
Totale attività per imposte anticipate non iscritte 2.142 3.311

Con riferimento alle attività fiscali anticipate si segnala che, per effetto delle disposizioni normative in tema d'imposte anticipate e tenendo in considerazione gli accordi contrattuali derivanti dall'adesione della Banca al Consolidato Fiscale Nazionale, si è proceduto alla rilevazione delle Attività per imposte anticipate, sia IRES che IRAP, relative alle sole perdite e svalutazioni su crediti la cui parziale deducibilità è rinviata agli esercizi successivi. Si ricorda che l'art.13 del D.L. 83 del 2015 ha modificato l'art. 106 del TUIR disponendo, a partire dal 2016, per gli enti creditizi e finanziari, la piena deducibilità sull'anno delle svalutazioni e delle perdite su crediti. Non sono state invece oggetto d'iscrizione le imposte anticipate relative alle differenze temporanee deducibili in esercizi futuri per complessivi euro 2,1 milioni poiché permane incertezza sulle modalità e i tempi di generazione di imponibili futuri sufficienti per il loro recupero.

Il saldo della voce in oggetto, pari a circa euro 43,0 milioni, si è decrementato di circa euro 0,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2015. Tale decremento deriva dal rilascio delle imposte anticipate per euro 1,2 milioni al netto di quelle convertibili in crediti di imposta ai sensi della Legge n. 214/2011 con la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2016 per euro 0,9 milioni.

12.2 Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite"

Il saldo delle passività correnti, pari a circa euro 0,4 milioni, è dato dall'IRAP corrente sull'imponibile 2016.

Qui di seguito si espone il dettaglio delle passività differite:

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
Voci
Disallineamento Cespiti - 84
Crediti per interessi di mora - 119
Oneri per il personale 33 17
Totale passività per imposte differite 33 220

12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Esistenze iniziali 43.244 43.577
2. Aumenti - 1.033
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 1.033
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 1.033
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 369 1.366
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 369 253
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre 369 253
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni - 1.113
a) trasformazione in crediti d'imposta 214/2011 - 1.113
b) altre
4.
Importo finale
42.875 43.244

12.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla legge 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 43.244 43.577
2. Aumenti 1.033
3. Diminuzioni 369 1.366
3.1 Rigiri 369 253
3.2 Trasformazione in crediti di imposta - 1.113
a) derivante da perdite di esercizio - 926
b) derivante da perdite fiscali - 187
3.3 Altre diminuzioni - -
4.
Importo finale
42.875 43.244

12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Esistenze iniziali 220 246
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 187 26
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 187
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 187
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 26
3.3 Altre diminuzioni
4.
Importo finale
33 220

12.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Esistenze iniziali 144 74
2. Aumenti - 70
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - 70
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 70
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 50 -
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 50
a) rigiri 50
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4.
Importo finale
94 144

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 "Altre attività"

31.12.2016 31.12.2015
Depositi cauzionali 689 1
Altre attività: 50.643 49.674
Crediti verso l'erario 26.021 35.739
Altri crediti 12.209 2.401
Ratei e risconti attivi 10.573 10.426
Anticipi a fornitori 1.840 1.105
Crediti per mandato ad assicurare 0 4
Totale 51.332 49.675

La voce "Anticipi a fornitori" è composta prevalentemente dai versamenti effettuati per il pagamento delle fatture di acquisto di cespiti da concedere in leasing.

La voce "Crediti per mandato ad assicurare" accoglie il credito nei confronti dei clienti per la parte assicurativa furto-incendio (Lease and Go) inclusa nel contratto di leasing che gli stessi hanno stipulato.

La voce "Crediti verso l'erario" include imposta di bollo (euro 944 migliaia), crediti verso l'erario per pagamenti del terzo in pendenza di giudizio sui contenziosi in essere (euro 5.173 migliaia), credito per istanza di rimborso IRAP (euro 800 migliaia), crediti IVA a rimborso e liquidazione IVA del mese di dicembre 2015 (euro 18.700 migliaia), crediti per imposte sostitutive richiesti a rimborso (euro 403 migliaia).

La voce "Ratei e risconti attivi" comprende : i) i risconti per le provvigioni assicurative e per gli incentivi da corrispondere alla rete commerciale, differiti nel tempo in quanto non di competenza del presente esercizio; ii) i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte di competenza dell'esercizio successivo.

La voce "Altri crediti" include principalmente Crediti per anticipi su cartolarizzazione (euro 5.545 migliaia), risconti per disagggio su senior notes (euro 3.405 migliaia) e fatture da emettere (euro 2.097 migliaia).

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

Totale Totale
Voci 31.12.2016 31.12.2015
verso banche verso enti verso verso banche verso enti verso
finanziari clientela finanziari clientela
1. Finanziamenti 561.966 326.092 0 0 885.709 0
1.1 Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti 561.966 326.092 885.709
2. Altri debiti 5.347 141 5.188
Totale 561.966 326.092 5.347 141 885.709 5.188
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3 561.966 326.092 5.347 141 885.709 5.188
Totale Fair value 561.966 326.092 5.347 141 885.709 5.188

La voce "Finanziamenti verso Banche" è costituita dal saldo delle linee di credito in essere con Banca IFIS (euro 306 milioni a tasso variabile, euro 240 milioni a tasso fisso ed euro 16 milioni come scoperto di conto corrente).

La voce "Finanziamenti verso Enti Finanziari" è costituita dal saldo debitorio verso Indigo Lease S.r.l. in relazione alla cartolarizzazione del portafoglio di leasing auto.

La voce "Altri Debiti verso la clientela" accoglie il saldo dei debiti per depositi cauzionali.

Sezione 7 - Passività fiscali - Voce 70

Per quanto riguarda l'IRES e l'IRAP, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Anche per quanto riguarda le attività e le passività fiscali differite, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 "Altre passività"

Attività / Valori Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
Debiti verso l'erario 1.113 1.710
Altre passività: 25.347 24.348
Risconti passivi 7.708 7.678
Fatture da ricevere 6.250 6.561
Altri debiti verso fornitori 3.635 3.366
Altri debiti 2.986 3.323
Debiti per mandato ad assicurare 2.191 1.535
Debiti verso dipendenti 1.055 385
Debiti verso enti previdenziali 787 828
Depositi cauzionali 735 673
Totale 26.460 26.057

La voce "Debiti verso l'erario" comprende euro 512 migliaia relative al bollo virtuale, euro 358 migliaia canone per DTA e euro 164 migliaia relative a ritenute per lavoro dipendente. La voce "Fatture da ricevere" comprende il debito per fatture da ricevere dei beni concessi in leasing. La voce "Altri debiti verso fornitori" è prevalentemente relativa ai debiti verso fornitori di beni aziendali. La voce "Debiti per mandato ad assicurare" accoglie i debiti verso le compagnie assicurative relativamente ai prodotti assicurativi offerti. La voce "Altri debiti" comprende euro 2.134 migliaia relative a partite debitorie su conti transitori, euro 492 migliaia di partite debitorie intragruppo ed euro 412 migliaia relative ad anticipi da clienti.

La voce "Risconti passivi" include i risconti relativi al riaddebito delle spese di istruttoria leasing non inserite nella valutazione dei crediti al costo ammortizzato (euro 3.864 migliaia); i risconti dei proventi legati alla distribuzione di prodotti assicurativi associati ai finanziamenti erogati (euro 205 migliaia); i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte e riaddebitate al cliente (euro 3.618 migliaia).

La voce "Depositi cauzionali" si riferisce a debiti verso clienti irreperibili per i quali si è proceduto alla riclassifica dalla voce 10. "Debiti".

Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 "Trattamento di fine rapporto del personale": variazioni annue

Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze iniziali 1.928 2.519
B. Aumenti: 1.018 493
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 1.014 238
B.2 Altre variazioni in aumento 4 255
C. Diminuzioni: 996 1.084
C.1 Liquidazioni effettuate 201 558
C.2 Altre variazioni in diminuzione 796 526
D. Esistenze finali 1.950 1.928

Il principio IAS 19 prevede che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2016, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da una società esterna al gruppo Banca IFIS secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (Projected Unit Credit Method), che prevede di considerare i futuri incrementi retributivi fino al momento della cessazione del rapporto di lavoro e contempla la proiezione degli esborsi da effettuare sulla base di analisi storico-statistiche e della curva demografica, nonché l'attualizzazione di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate e addizionali.

Le ipotesi demografiche (cessazione del rapporto, evoluzione di carriera, mortalità, etc.) sono formulate in base alla tavola di sopravvivenza RG 48 utilizzata dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana e sulla scorta dei dati forniti dalla Società.

10.2 Altre informazioni

Si riporta il riepilogo delle basi tecniche economico-finanziarie utilizzate nel calcolo attuariale del TFR.

Ipotesi finanziarie Anno 2016
Tasso annuo di attualizzazione 1,25%
Tasso annuo di inflazione 1,75%
Tasso di turnover (età compresa tra i 21 e i 65 anni) 5,00%
Rimborsi anticipati (età compresa tra i 21 e i 65 anni) 1,40%
Pensionamento (probabilità di uscita) 100,00%

Sezione 11 - Fondi per rischi e oneri - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

Voci Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
Fondi per rischi e oneri: 5.140 6.059
- Fondo FISC 3.515 3.379
- Fondo oneri futuri 387 1.672
- Fondo cause legali 1.238 1.008

Il Fondo di Indennità Suppletiva di Clientela e indennità meritocratica (FISC) iscritti a bilancio sono stati oggetto di valutazione attuariale al fine di determinare la passività potenziale come descritto nella Parte A della presente nota integrativa.

Il fondo oneri futuri iscritto a bilancio si riferisce a riserva stanziate per copertura bolli auto per euro 276 migliaia e rimborsi su CQS per euro 110 migliaia. Il fondo cause legali iscritto in bilancio è stato adeguato nell'esercizio in base a una stima delle spese che la Società andrà a sostenere relativamente a contenziosi in essere alla data di redazione del presente bilancio.

Rispetto all'informativa prevista relativamente alle passività potenziali, si segnala che sono presenti contenziosi aperti con l'Agenzia delle Entrate il cui rischio massimo potenziale è ritenuto non probabile. Anche sulla base di indicazioni fornite dai consulenti legali e fiscali, la Società non ha di conseguenza effettuato nessun accantonamento a bilancio. Per informazioni dettagliate su questi contenziosi, si rimanda alla Relazione sulla gestione del presente bilancio.

11.2 Variazioni nell'esercizio della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

FISC Oneri futuri Cause legali Totale
A. Esistenze iniziali 3.379 1.672 1.008 6.059
B Aumenti 147 842 509 1.498
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 147 842 509 1.498
B.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti
B.3 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni: (11) (2.127) (279) (2.417)
C.1 Utilizzi dell'esercizio (11) (1.108) (279) (1.398)
C.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti
C.3 Altre variazioni in diminuzione 0 (1.019) 0 (1.019)
D. Esistenze finali 3.515 387 1.238 5.140

Sezione 12 - Patrimonio netto - Voci 120,130,140,150,160 e 170

12.1 Composizione della voce 120 "Capitale"

Tipologie Importo
1. Capitale
1.1 Azioni ordinarie 41.000
1.2 Altre azioni
Totale 41.000

Il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è composto da nr. 50.000.000 azioni del valore nominale di Euro 0,82 ciascuna.

12.5 Altre informazioni

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2016 risulta così composto:

Altre riserve
Capitale Riserva
legale
Utili portati
a nuovo
Altre
riserve
Di valutazione Risultato di
esercizio
Totale
A. Esistenze iniziali 41.000 3.923 175.867 16.200 (231) 3.294 240.053
B. Aumenti: 165 3.129 0 0 8.013 11.307
B.1 Attribuzioni di utili 165 3.129 8.013 11.307
B.2 Altre variazioni 0
C. Diminuzioni: 0 0 0 192 (3.294) (3.102)
C.1 Utilizzi 0 0 0 0 (3.294) (3.294)
- copertura perdite 0
- distribuzione
- trasferimento a capitale (3.294)
C.2 Altre variazioni 192 192
D. Rimanenze finali 41.000 4.088 178.996 16.200 (39) 8.013 248.258

In conformità a quanto previsto dall'art. 2427, n. 7 bis c.c. si riportano le voci di patrimonio netto con l'indicazione della loro origine, della possibilità di utilizzazione e distribuibilità.

Natura/descrizione Importo Disponibile per
aumento di
capitale
Disponibile
per copertura
perdite
Disponibile per
distribuzione ai
soci
Disponi
bile per
altro
Non
disponibile
1. Capitale Sociale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione 0 0 0 0 0 0
3. Riserve 196.155 186.229 190.317 186.229 0 5.838
Riserva straordinaria 17.882 17.882 17.882 17.882
Riserva legale 4.088 4.088
Riserva da fusione 168.347 168.347 168.347 168.347
Riserva First Time Adoption 5.838 5.838
4. (Azioni Proprie) 0 0 0 0 0 0
5. Riserve da valutazione (39) 0 0 0 0 (39)
Riserva TFR IAS 19 (39) (39)
6. Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0
7. Utile (Perdita) esercizio precedente
riportato a nuovo 3.129 3.129 3.129 3.129
8. Utile (Perdita) d'esercizio 8.013 0 0 0 0 8.013
Totale 248.258 189.358 193.446 189.358 0 54.812

3. PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10 "Interessi attivi e proventi assimilati"

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre Totale Totale
operazioni 31.12.2016 31.12.2015
1. Att. finanziarie detenute per la negoziazione
2. Att. finanziarie valutate al fair value
3. Att. finanziarie disponibili per la vendita
4. Att. finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti 0 39.286 0 39.286 42.914
5.1 Crediti verso banche 0 0 2
5.2 Crediti verso enti finanziari 0 0 23
5.3 Crediti verso clientela 39.286 39.286 42.889
6. Altre attività 448 448
7. Derivati di copertura
Totale 0 39.734 0 39.734 42.914

1.3 Composizione della voce 20 "Interessi passivi e oneri assimilati"

Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
1. Debiti verso banche 1.803 1.803
2. Debiti verso enti finanziari 10.688 10 10.698 14.043
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie al fair value
7. Altre passività 2 2
8. Derivati di copertura
Totale
12.491
0 12 12.503 14.043

Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 "Commissioni attive"

Totale Totale
Dettaglio / Settori 31.12.2016 31.12.2015
1. operazioni di leasing finanziario 2.526 2.463
2. operazioni di factoring
3. credito al consumo
4. garanzie rilasciate
5. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti 3.237 2.539
- altri
6. servizi di incasso e pagamento
7. servicing in operazioni di cartolarizzazione 165 0
8. altre commissioni
Totale 5.928 5.002

2.2 Composizione della voce 40 "Commissioni passive"

Dettaglio / Settori Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
1. garanzie ricevute 22 7
2. distribuzione di servizi da terzi 4.032 3.969
3. servizi di incasso e pagamento 148 167
4. altre commissioni: 10.381 0
- commissioni per cartolarizzazione 6.406 0
- commissioni per mancato utilizzo linea di credito 3.975 0
Totale 14.583 4.143

Sezione 3 - Dividendi e Proventi simili - Voce 50

3.1 "Dividendi e proventi simili"

Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015
Voci/Proventi Proventi da Proventi da
quote di quote di
Dividendi O.I.C.R Dividendi O.I.C.R
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie detenute per la vendita
3. Attività finanziarie al fair value
4. Partecipazioni 14.903 0
Totale 14.903 0

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 60

4.1 "Risultato netto dell'attività di negoziazione"

Utili da Perdite da
Voci/Componenti reddituali negoziazion negoziazion Risultato
Plusvalenze e Minusvalenze e netto
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale e quote OICR
1.3 Finanziamenti
1.4 Altre attività
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre passività
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio
4. Derivati finanziari 7 7
5. Derivati su crediti
Totale 7 7

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 100

8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti"

Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio 31.12.2016 31.12.2015
1. Crediti verso banche
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
2. Crediti verso enti finanziari
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing 39 5 (44) (5)
- per factoring
- altri crediti 65 (65) 0
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
3. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing 7.053 3.058 2.285 3.537 4.289 3.766
- per factoring
- per credito al consumo 1.183 99 1.561 666 (945) (2.262)
- altri crediti 3.238 1.869 1.575 658 2.874 10.994
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo
- altri crediti
Totale 11.474 5.026 5.460 4.931 6.109 12.493

Le rettifiche di valore dei crediti vengono effettuate sulla base di classi di merito assegnate ai contratti, dei numeri di insoluto registrati, di valutazioni del merito creditizio della controparte e del valore di recupero del bene di mercato. Per ogni ulteriore informazione si rimanda alla parte A della presente nota integrativa (Sezione Crediti).

Sezione 9 - Spese amministrative – Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a "Spese per il personale"

31.12.2016 31.12.2015
1. Personale dipendente (12.231) (11.958)
a) salari e stipendi (8.257) (7.951)
b) oneri sociali (2.277) (2.503)
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (1.014) (817)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese (683) (687)
2. Altro personale in attività (7)
3. Amministratori e Sindaci (60) (99)
4. Personale collocato a riposo
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende 133 158
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società (102) (37)
Totale (12.260) (11.943)

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

31.12.2016 31.12.2015 numero
medio
Personale dipendente:
a) Dirigenti 6 6 6,0
b) Quadri direttivi 48 47 47,5
c) Restante personale 149 158 153,5
Altro personale 0 2 1,0
Totale 203 213 208,0

9.3 Composizione della voce 110.b "Altre spese amministrative"

31.12.2016 31.12.2015
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
Consulenze e servizi (8.493) (9.951)
Spese gestione immobili riparazioni e manutenzioni (550) (653)
Spese telefoniche e postali (427) (345)
Altre spese (1.223) (910)
Spese di pubblicità (89) (112)
Imposte e tasse varie (1.421) (845)
Totale altre spese amministrative (12.203) (12.816)

Sezione 10 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali – Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali"

Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. Attività ad uso funzionale 181 181
1.1 di proprietà 181 181
a) terreni 0
b) fabbricati 2
c) mobili 16 16
d) strumentali 60 60
e) altri 103 103
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
2. Attività detenute a scopo di investimento
- di cui concesse in leasing operativo
Totale
181
0 0 181

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni materiali come da specifica risultante nelle informazioni dello stato patrimoniale.

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali"

Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a+b-c)
1. Avviamento
2. Altre Attività immateriali (111) (111)
2.1 di proprietà (111) (111)
2.2 acquisite in leasing finanziario
3. Attività riferibili al leasing finanziario
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale (111) 0 0 (111)

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali come da specifica risultante nelle informazioni dello stato patrimoniale.

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 150

13.1 Composizione della voce 150 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri"

Voci Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
Indennità suppletiva di clientela (136) (512)
Cause legali in corso (359) (311)
Rischio clausola "gross up" sui finanziamenti 395 207
Totale Accantonamenti netti al fondo rischi e oneri (100) (616)

Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione – Voce 160

14.1 Composizione della voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione"

Totale Totale
Tipologia Servizi / Settori 31.12.2016 31.12.2015
- proventi per recupero beni in leasing 6.386 6.133
- altri proventi per attività di leasing 3.549 3.385
- proventi per recupero crediti 1.778 2.100
- altri recuperi di spesa 18.675 17.655
- altri proventi 141 64
Totale proventi 30.529 29.337
Oneri:
- oneri per recupero beni in leasing (1.095) (1.964)
- altri oneri per attività di leasing (12.554) (10.554)
- oneri e spese legali per recupero crediti (3.705) (3.602)
- informazioni bancarie e banche dati (602) (840)
- altri oneri (834) (695)
Totale oneri (18.790) (17.655)
Totale Altri oneri e proventi di gestione 11.739 11.682

Sezione 15 - Utili/perdite delle partecipazioni - Voce 170

15.1 Composizione della voce 170 "Utili/perdite delle partecipazioni"

Voci Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Proventi
1.1 Rivalutazioni
1.2 Utili da cessione
1.3 Riprese di valore
1.4 Altri proventi
2. Oneri
2.1 Svalutazioni
2.2 Perdite da cessione
2.3 Rettifiche di valore da deterioramento (5.726) 0
2.4 Altri oneri
Risultato netto (5.726) 0

Con riferimento alla movimentazione del 2016, si rimanda alla voce relativa alle partecipazioni (Sezione 9, Voce 90).

Sezione 16 - Utili/perdite da cessione di investimenti – Voce 180

13.1 Composizione della voce 180 "Utili/perdite da cessione di investimenti"

Voci Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015
1. Immobili
1.1 Utili da cessione
1.2 Perdite da cessione
2. Altre attività
1.1 Utili da cessione 51 38
1.2 Perdite da cessione
Risultato netto 51 38

La voce accoglie gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di beni di proprietà, quale differenza tra il prezzo di vendita e il valore netto contabile dell'attività ceduta.

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 " Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"

31.12.2016 31.12.2015
1. Imposte correnti (390) -
2. Variazione delle imposte correnti
dei precedenti esercizi 28
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio 1.113
3bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio
per crediti di imposta di cui alla legge
n. 214/2011
4. Variazione delle imposte anticipate (369) (333)
5. Variazione delle imposte differite 187 26
Imposte di competenza dell'esercizio (572) 834

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

La riconciliazione non viene fornita in quanto tale informativa a livello di bilancio individuale non aggiungerebbe elementi utili alla miglior comprensione del carico fiscale della Società, avendo la Consolidante rilevato una perdita fiscale; l'impatto sulla voce imposte è sostanzialmente rappresentato dagli effetti dei combinati normativi già in precedenza richiamati e riguardanti l'iscrizione delle imposte anticipate.

Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Controparte Interessi attivi Commissioni attive Totale Totale
Banche Enti finanz. Clientela Banche Enti finanz. Clientela 31.12.2016 31.12.2015
1. Leasing finanziario
- beni immobili
- beni mobili 0 42 25.871 5.736 31.649 31.669
- beni strumentali 0 2 7.399 0 7.401 7.799
- beni immateriali
2. Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto
del valore originario
- per altri finanziamenti
3. Credito al consumo
- prestiti personali 1 1 5
- prestiti finalizzati 0 0 0 1
- cessione del quinto 2.375 192 2.567 4.068
4. Prestiti su pegno
5. Garanzie e impegni
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
Totale 0 44 35.646 0 0 5.928 41.619 43.542
6. Altri finanziamenti
- prestiti finalizzati 1 1 2
- mutui 3.493 3.493 4.362
Totale B 0 0 3.494 0 0 0 3.494 4.364
7. Altri interessi 550 550 9
Totale C 0 0 550 0 0 0 550 9
Totale 0 44 39.689 0 0 5.928 45.662 47.915

4. PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull'operatività svolta

A. LEASING FINANZIARIO

  • A.1 Riconciliazione tra l'investimento lordo e il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti
  • A.2 Classificazione per fasce temporali delle esposizioni deteriorate, dei pagamenti minimi dovuti e degli investimenti lordi
TOTALE
31.12.2016
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI
Quota capitale INVESTIMENTI LORDI
ESPOSIZIONI
DETERIORATE
di cui
valore
residuo
garantito
Quota
interessi
di cui valore
residuo non
garantito
- a vista
- fino a 3 mesi 33.131 42.188 14.413 56.601
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 11.792 201.429 27.380 228.809
- oltre 1 anno fino a 5 anni 4.390 571.828 43.480 615.309
- oltre 5 anni 274 4.752 67 4.819
- durata indeterminata
Totale 49.587 820.198 0 85.340 905.538 0
TOTALE
31.12.2015
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI INVESTIMENTI LORDI
Quota capitale
ESPOSIZIONI di cui Quota di cui valore
DETERIORATE valore interessi residuo non
residuo garantito
garantito
- a vista
- fino a 3 mesi 51.714 45.777 14.375 60.152
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 18.406 186.156 26.992 213.148
- oltre 1 anno fino a 5 anni 6.852 513.511 42.593 556.104
- oltre 5 anni 428 5.021 118 5.139
- durata indeterminata
Totale 77.400 750.465 0 84.078 834.543 0

A.3 - Classificazione dei finanziamenti di leasing finanziario per qualità e per tipologia di bene locato

Finanziamenti non deteriorati Finanziamenti deteriorati
Voci 31.12.2016 31.12.2015
di cui: di cui:
Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015 sofferenze sofferenze
A. Beni immobili: 0 0 0 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 164.669 133.984 1.156 0 455 1
C. Beni mobili: 650.246 609.368 11.791 2.594 13.445 4.000
- Autoveicoli 650.246 609.368 11.791 2.594 13.445 4.000
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 814.915 743.352 12.947 2.594 13.900 4.001

A.4 - Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario

Voci Beni inoptati Beni ritirati a seguito di
risoluzione
Altri beni
Totale 31.12.2016 Totale 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
A. Beni immobili: 0 0 0 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 0 0 0 0 0 0
C. Beni mobili: 0 0 0 0 0 0
- Autoveicoli
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 0 0 0 0 0 0

A.5 - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche
di valore
iniziali
Rettifiche di
valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Utile da cessione Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
leasing immobiliare
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
leasing strumentale 6.607 653 823 (835) (1.660) (1.684) 3.904
- sofferenze 3.902 105 (306) (349) (881) 2.471
- inadempienze probabili 39 120 823 (270) (5) 707
- esp.scadute deteriorate 2.666 428 (259) (1.311) (798) 726
leasing mobiliare 56.886 3.192 13.812 (1.460) (12.865) (26.826) 32.739
- sofferenze 34.563 1.217 1.882 (686) (19.367) 17.609
- inadempienze probabili 217 1.261 11.930 (283) (187) 12.938
- esp.scadute deteriorate 22.106 714 (491) (12.865) (7.272) 2.192
leasing immateriale
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
Totale A 63.493 3.845 0 14.635 0 (2.295) 0 (14.525) (28.510) 0 36.643
Di portafoglio
su altre attività
- leasing immobiliare
- leasing strumentale 641 1.276 171 (380) (40) 1.668
- leasing mobiliare 5.469 1.785 (3.162) (280) (200) 3.612
- leasing immateriale
Totale B 6.110 3.061 0 171 0 (3.542) 0 (280) (240) 0 5.280
Totale 69.603 6.906 0 14.806 0 (5.837) 0 (14.805) (28.750) 0 41.923

A.5bis - Esposizioni creditizie per cassa oggetto di concessioni deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore

Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate
Causali/Valori immobiliare
Leasing
strumentale
Leasing
Leasing mobiliare immateriale
Leasing
A. Rettifiche complessive iniziali 632 4.818
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 138 492
B.1 rettifiche di valore 135 264
B.2 perdite da cessione 0 0
B.3 altre variazioni positive 3 228
C. Variazioni in diminuzione 249 2.128
C.1 riprese di valore 227 184
C.2 utili da cessione 0 0
C.3 cancellazioni 22 1.937
C.4 altre variazioni negative 0 7
A. Rettifiche complessive finali 521 3.182
- di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.6 - Altre informazioni

A.6.1 - Descrizione generale dei contratti significativi

La Società opera principalmente nel mercato automobilistico offrendo alla clientela, rappresentata da privati o piccole e medie imprese, prodotti a tasso fisso o variabile. A partire da maggio 2013, in seguito all'operazione di fusione per incorporazione della società GE Leasing Italia S.p.A. in GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. (ora IFIS Leasing S.p.A.), la Società ha iniziato a erogare anche contratti di leasing strumentale. In considerazione dei valori finanziati e della durata dei contratti stipulati, si può affermare che non esistono nel bilancio appena chiuso "contratti significativi" di cui dare menzione nella presente nota integrativa.

A.6.2 - Altre informazioni sul leasing finanziario

Non sono presenti in bilancio canoni potenziali di locazione, cioè canoni di cui non è stato prefissato l'ammontare in quanto determinato sulla base dell'andamento futuro di parametri che cambiano con il passare del tempo (indici di prezzo futuro, tassi di interesse futuro).

A.6.3 - Ammontare dei crediti per operazioni di retrodatazione (lease back)

Non sono presenti in bilancio operazioni di retrolocazione (lease back ), cioè operazioni che comportino la vendita e la successiva immediata retrolocazione dello stesso bene alla medesima controparte.

C. CREDITO AL CONSUMO

C.1 - Composizione per forma tecnica

Totale al 31.12.2016 Totale al 31.12.2015
Valore Rettifiche di Valore Valore Rettifiche di Valore
lordo valore netto lordo valore netto
1. Attività non deteriorate 17.487 755 16.732 33.333 1.365 31.968
- prestiti personali 18 17 1 3 0 3
- prestiti finalizzati 0 0 0 0 0 0
- cessione del quinto 17.469 738 16.731 33.330 1.365 31.965
2. Attività deteriorate 25.895 24.079 1.816 35.207 32.434 2.773
Prestiti personali 5.643 5.481 162 8.086 7.851 235
- sofferenze 5.026 4.883 143 7.240 7.032 208
- inadempienze probabili 7 7 0 0 0 0
- esposizioni scadute deteriorate 610 591 19 846 819 27
Prestiti finalizzati 8.898 8.637 261 12.923 12.541 382
- sofferenze 7.912 7.681 231 11.534 11.193 341
- inadempienze probabili 91 88 3 0 0 0
- esposizioni scadute deteriorate 895 868 27 1.389 1.348 41
Cessione del quinto 11.354 9.961 1.393 14.198 12.042 2.156
- sofferenze 3.988 3.822 166 4.661 4.465 196
- inadempienze probabili 55 25 30 18 0 18
- esposizioni scadute deteriorate 7.311 6.114 1.197 9.519 7.577 1.942
Totale 43.382 24.834 18.548 68.540 33.799 34.741

C.2 - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non
deteriorati Finanziamenti deteriorati
Fasce temporali Totale Totale Totale Totale
31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
- a vista 1.500 0 201 0
- fino a 3 mesi 3.590 2.248 594 308
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 11.068 5.569 887 908
- oltre 1 anno fino a 5 anni 573 20.422 132 1.356
- oltre 5 anni 0 3.729 0 201
- durata indeterminata 0 0
Totale 16.731 31.968 1.814 2.773

C.3 - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche
di valore
iniziali
Rettifiche di
valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Utili da cessione Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
prestiti personali 7.849 1 7 0 (144) (19) (2.214) 0 5.480
- sofferenze 7.031 (105) (3) (2.041) 4.882
- inadempienze probabili 0 7 7
- esp.scadute deteriorate 818 1 (39) (16) (173) 591
prestiti finalizzati 12.540 0 88 0 (159) (16) (3.817) 0 8.636
- sofferenze 11.191 (122) (13) (3.377) 7.679
- inadempienze probabili 0 88 88
- esp.scadute deteriorate 1.349 (37) (3) (440) 869
cessione del quinto 12.044 634 136 0 (1.258) (82) (1.512) 0 9.962
- sofferenze 4.467 94 103 (300) (539) 3.825
- inadempienze probabili 0 0 33 (10) 23
- esp.scadute deteriorate 7.577 540 (948) (82) (973) 6.114
Totale A 32.433 635 0 231 0 (1.561) 0 (117) (7.543) 0 24.078
Di portafoglio
su altre attività
- prestiti personali 0 17 17
- prestiti finalizzati 0 0
- cessione del quinto 1.365 99 27 (666) (80) (6) 739
Totale B 1.365 99 0 44 0 (666) 0 (80) (6) 0 756
Totale 33.798 734 0 275 0 (2.227) 0 (197) (7.549) 0 24.834

C.3bis - Esposizioni creditizie per cassa oggetto di concessioni deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate
Causali/Valori Prestiti personali Prestiti finalizzati Cessione del
quinto
A. Rettifiche complessive iniziali 3.231
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 155
B.1 rettifiche di valore 155
B.2 perdite da cessione
B.3 altre variazioni positive
C. Variazioni in diminuzione 767
C.1 riprese di valore 600
C.2 utili da cessione
C.3 cancellazioni 167
C.4 altre variazioni negative
A. Rettifiche complessive finali 2.619
- di cui: esposizioni cedute non cancellate

C.4 - Altre informazioni

Con riferimento agli stock di credito al consumo collocati con vendita diretta, confermiamo che nell'esercizio 2016 non sono stati collocati contratti attraverso questo canale.

ALTRI FINANZIAMENTI

Altri finanziamenti - Composizione per forma tecnica

Totale al 31.12.2016 Totale al 31.12.2015
Valore Rettifiche di Valore Valore Rettifiche di
lordo valore netto lordo valore Valore netto
1. Attività in bonis 164.395 9.242 155.153 189.741 10.045 179.696
- mutui 149.986 9.013 140.973 165.755 9.514 156.241
- altri finanziamenti 14.409 229 14.180 23.986 531 23.455
2. Attività deteriorate 77.977 42.485 35.492 77.949 40.538 37.411
Mutui 75.248 40.006 35.242 74.075 36.851 37.224
- sofferenze 36.449 24.835 11.614 28.997 18.412 10.585
- inadempienze probabili 30.758 12.338 18.420 10.112 2.915 7.197
- esposizioni scadute 8.041 2.833 5.208 34.966 15.524 19.442
Altri finanziamenti 2.729 2.479 250 3.874 3.687 187
- sofferenze 2.217 2.153 64 3.421 3.322 99
- inadempienze probabili 50 45 5 26 8 18
- esposizioni scadute 462 281 181 427 357 70
Totale 242.372 51.727 190.645 267.690 50.583 217.107

Altri finanziamenti - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non
deteriorati
Finanziamenti
deteriorati
Fasce temporali Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
- fino a 3 mesi 2.646 2.596 7.889 8.341
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 7.953 7.772 14.884 15.735
- oltre 1 anno fino a 5 anni 42.714 37.462 11.659 12.326
- oltre 5 anni 87.661 108.412 879 930
- durata indeterminata 0 0 0 0
Totale 140.974 156.242 35.311 37.332

Altri finanziamenti - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche
di valore
iniziali
Rettifiche di
valore
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
mutui 36.851 2.839 14.465 0 (1.565) (12.514) 0 0 40.076
- sofferenze 18.413 1.644 5.383 (604) 24.836
- inadempienze probabili 2.915 799 9.020 (396) 12.338
- esp.scadute 15.523 396 62 (565) (12.514) 2.902
altri finanziamenti 3.687 0 37 0 (11) (115) (1.192) 0 2.406
- sofferenze 3.322 (5) (27) (1.138) 2.152
- inadempienze probabili 8 37 (6) (88) (54) (103)
- esp.scadute 357 357
Totale A 40.538 2.839 14.502 0 (1.576) (12.629) (1.192) 0 42.482
Di portafoglio
su altre attività
- mutui 9.515 1.831 98 (445) (1.985) 9.014
- altri finanziamenti 530 38 3 (278) (64) 229
Totale B 10.045 1.869 101 0 (723) (2.049) 0 0 9.243
Totale 50.583 4.708 14.603 0 (2.299) (14.678) (1.192) 0 51.725

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

Le garanzie in essere alla data del presente bilancio si riferiscono a fideiussioni emesse da Banca Intesa per il contratto di affitto della sede di Mondovì (euro 182 migliaia) e per il pagamento dei premi assicurativi relativi ai prodotti offerti alla clientela (euro 258 migliaia).

Sezione 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE, INFORMATIVA SULLE ENTITA' STRUTTURATE NON CONSOLIDATE CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETA' VEICOLO PER LA CARTOLARIZZAZIONE) E OPERAZIONI DI CESSIONE DELLE ATTIVITA'

A – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

CARTOLARIZZAZIONE INDIGO LEASE SRL

Nel corso del mese di dicembre 2016, IFIS Leasing S.p.A. ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione, di durata triennale, che ha comportato la cessione pro soluto, ai sensi della legge 130 del 30/4/99, alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di Euro 489 milioni.

L'operazione è stata realizzata per differenziare le fonti di funding.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di Euro, è stato pagato dal veicolo a IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di Euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di Euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa IFIS Leasing S.p.A. che, con la sua struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo
  • compilare mensilmente il report contenente le informazioni sull'andamento del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo
  • procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, completamento e trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e delle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS39 in merito alla cosiddetta derecognition.

La perdita teorica massima che può subire IFIS Leasing S.p.A. è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio dei crediti ceduti, i cui impatti sono i medesimi che IFIS Leasing S.p.A. avrebbe subto in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio separato di IFIS Leasing S.pA. è stata rilevata come segue:

  • 1) i contratti di leasing cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "leasing finanziario"
  • 2) il debito per il finanziamento concesso al Veicolo è stato iscritto tra i "debiti verso clientela", nella sottovoce "altri debiti"
  • 3) gli interessi attivi sui contratti di leasing sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela"
  • 4) gli interessi passivi sono iscritti negli "interessi passivi su debiti verso clientela"
  • 5) le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività Valore Rettifiche Valore di Rettifich Valore di Rettifiche
cartolarizzate/Esposizioni di /riprese di bilancio e/riprese bilancio /riprese
bilanci valore di valore di valore
A. Oggetto di integrale cancellazione
dal bilancio
B. Oggetto di parziale cancellazione dal
o
bilancio
C. Non cancellate dal bilancio
a) deteriorate
b) altre
334
137.666
Totale 2016 0 0 0 0 138.000 0

1.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome
cartolarizzazione/denominazione
Intere
ssenza
Consolid
amento
Attività Passività
% % Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezza
nine
Junior
Indigo Lease S.r.l.
Via Alfieri 1, 31015 Conegliano (TV)
0% 100% 451.400 46.844 366.300 138.000

1.5 Attività di servicer: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività
cartolarizzate
Incassi crediti Quota percentuale dei titoli rimborsati
Società veicolo realizzati nell'anno Senior Mezzanine Junior
Deterio
rate
In Bonis Deterior
ate
In Bonis Deteriora
te
In Bonis Deterio
rate
In Bonis Deterio rate In Bonis
Indigo Lease S.r.l. 2.053 449.129 4.451 17.066 0,00% 0,00%

C - OPERAZIONI DI CESSIONE

C1. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le "attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente" dalla Società si riferiscono esclusivamente all'operazione di cartolarizzazione dei crediti effettuata attraverso il veicolo Indigo Lease S.r.l, descritta dettagliatamente al paragrafo "A - Operazioni di cartolarizzazione".

Sezione 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

L'attività commerciale della Società si articola essenzialmente sul leasing finanziario per l'acquisto di autoveicoli o veicoli commerciali e beni strumentali.

E' quindi importante sottolineare come il portafoglio crediti della Società presenti caratteristiche di elevata granularità, con un numero limitato di esposizioni concentrate su singoli clienti o gruppi.

Il processo di erogazione del credito è strutturato a seconda delle forma tecnica del credito e della tipologia di rischio connesso e prevede un'articolazione differenziata secondo i sottoindicati macroprocessi:

  • Valutazione della controparte dell'operazione
  • Concessione del credito
  • Gestione e monitoraggio dei crediti, in bonis, deteriorati e potenzialmente dubbi
  • Gestione e monitoraggio dei rischi creditizi complessivi

La qualità del portafoglio viene garantita in tutte le fasi sopraindicate attraverso un attento processo di valutazione delle richieste di finanziamento, specifico per ogni prodotto, nonché tramite una gestione efficace del recupero crediti, supportato ove possibile da strumenti di mitigazione del rischio.

Un dettagliato e constante monitoraggio delle performance di portafoglio consente inoltre di intervenire laddove necessario sulle regole che gestiscono l'erogazione e la collection, modificando opportunamente politiche di credito e strategie di recupero.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nell'ambito delle tipologie di prodotto finanziario offerte dalla Società, l'elemento che genera il rischio di credito è la valutazione del merito creditizio del cliente, ivi includendo eventuali terze controparti coinvolte nel contratto (garanti, fideiussori).

Tale valutazione segue specifiche regole e processi a seconda della tipologia di bene, utilizzando svariate fonti informative di dati pubblici e non (Banca d'Italia, Credit Bureau, Infocamere, etc..), unitamente a modelli di scoring specifici sviluppati dalla Società sul proprio portafoglio.

Le principali funzioni preposte a gestire e monitorare il rischio di credito sono:

  • Risk Management: propone e gestisce adeguate "strike zones" per i vari prodotti, recependo anche le direttive provenienti dall'omologa funzione della Capogruppo. Questa funzione è altresì responsabile dell'attività di monitoraggio e gestione del portafoglio crediti, proponendo interventi correttivi sulle policy, i processi decisionali e le strategie di recupero in base alle risultanze delle analisi effettuate
  • Ufficio Fidi: è responsabile della gestione operativa dell'istruttoria relativa alle richieste di finanziamento, eseguendo nello specifico l'analisi del merito creditizio del cliente che porta alla delibera, positiva o negativa
  • Ufficio Collection: è responsabile di monitorare costantemente l'andamento dei crediti, con riferimento sia alle posizioni per crediti in bonis che per crediti deteriorati (sofferenze, incagli, ristrutturati, scaduti) di garantire il ritiro dei beni recuperati nei casi di risoluzione del contratto nonché dello svolgimento della fase di recupero del credito in via giudiziale o extra-giudiziale

Tutto il processo di gestione e recupero del credito, nonché di classificazione e valutazione del rischio, è supportato informaticamente e in modo integrato tra le varie funzioni e fasi dell'attività. Questo permette un controllo sulle dinamiche del portafoglio, sul passaggio dei crediti nei vari "stati" garantendo una periodica valutazione dei crediti e delle rettifiche di valore coerenti con le esigenze di rappresentazione in bilancio e di recupero.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

I sistemi di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito seguono un approccio omogeneo sulle varie tipologie di bene, differenziandosi ove necessario in base alle peculiarità di ciascuno e alla relativa tipologia di clientela.

La valutazione del rischio sottostante alle varie richieste di finanziamento si basa sia sull'analisi del merito creditizio delle controparti coinvolte, sia sulla rischiosità connessa allo specifico fido richiesto, ivi includendo la tipologia di bene.

L'analisi di credito si fonda su svariate fonti informative:

  • dati pubblici disponibili (Bilanci di Esercizio, Camera di Commercio, Infocamere, etc..)
  • dati provenienti da banche dati private (Credit Bureau, banche dati associative, etc..)

• schede di Centrale Rischi di Banca d'Italia.

A supporto di tale attività è stato attivato da inizio 2011 un sistema di valutazione automatica delle pratiche (AUD) in grado di fornire una proposta di esito all'analista di credito, a supporto della decisione finale.

Dal primo trimestre 2012 tale sistema si è inoltre arricchito di un nuovo modello di score prevalentemente rivolto alla clientela "non corporate", sviluppato e calibrato sul portafoglio storico di IFIS Leasing S.p.A.; da ottobre 2013, il medesimo modello è attivo anche per il segmento strumentale.

Da sottolineare infine che la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati); il rinnovo periodico di tali affidamenti è da considerarsi alla stregua di una decisione creditizia "ex-novo".

Il monitoraggio delle performance del portafoglio crediti viene predisposto con cadenza mensile e declinato per le varie tipologie di prodotto e sotto-prodotto, nonché per i diversi canali di acquisizione. In questo ambito vengono considerati i principali indicatori di tasso di insolvenza e perdita, sia sul portafoglio in essere sia a livello di "vintage" di produzione.

Per i prodotti Auto e Cessione del Quinto viene altresì determinata su base mensile la probabilità di perdita per fascia di arretrato, segmentata per tipologia di prodotto. Tale calcolo deriva da un modello basato su matrici di transizione degli stati dei contratti tra 2 diverse osservazioni temporali. Su base trimestrale è invece quantificato il tasso di recupero da perdita, calcolato a diversi momenti temporali. Le indicazioni derivate dai suddetti calcoli sono alla base della definizione delle riserve collettive sui crediti in essere.

I modelli utilizzati permettono inoltre di stimare le perdite attese sul portafoglio anche ai fini di mantenere l'adeguatezza del pricing sui nuovi contratti.

Relativamente al prodotto mutui, la porzione di portafoglio che presenta un livello di insolvenza superiore a una soglia critica viene analizzato su base mensile a livello di singolo contratto, al fine di individuare la relativa probabilità di perdita e valutare l'importo della perdita stessa. Parametro fondamentale per tale valutazione è il prezzo di mercato delle garanzie immobiliari associate ai contratti di mutuo. Tale valore viene aggiornato semestralmente mediante perizie dell'immobile richieste ad una società terza (Valutazione standard: Drive-by su base semestrale, desktop nei trimestri intermedi). Le indicazioni derivate dalle suddette analisi vanno a contribuire alla definizione della copertura sui crediti in essere.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

A tutela del rischio di credito vengono acquisite, in correlazione al merito creditizio del cliente, e alla tipologia di prodotto diverse forme di garanzia reale e personale.

Il prodotto leasing finanziario, è nella sostanza, la prevalente forma tecnica che genera rischi di credito nella Società ed è specialmente attraverso un'attenta valutazione della particolare struttura di questo strumento che sono state definite le politiche di mitigazione del rischio di credito.

In proposito occorre dire che il locatore mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

Per il prodotto prestiti garantiti a dipendenti venivano utilizzate forme di copertura assicurativa per il rischio morte e per il rischio default a causa della perdita del posto di lavoro.

Per quanto concerne i mutui ipotecari sono state richieste ipoteche di primo grado sostanziale sugli immobili residenziali che risultavano essere prima casa al momento dell'erogazione del finanziamento. Per i contratti dove il profilo reddituale non risultava adeguato sono state inoltre richieste ulteriori garanzie personali a terzi.

Oltre alle considerazioni riportate nei paragrafi precedenti, è importante notare che nel leasing finanziario, proprio in virtù della natura stessa del prodotto, il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del contratto di leasing, di cui il locatore mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi di conseguenza un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

In particolare è importante rammentare che vengono considerati:

  • "sofferenza" i crediti nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertata giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dall'esistenza di garanzie o dalla previsione di perdita. L'apposizione a sofferenza implica pertanto una valutazione da parte dell'intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente che non può scaturire automaticamente da un mero ritardo di quest'ultimo nel servizio di pagamento del debito. E' importante rammentare che si considera in sofferenza il soggetto debitore (quindi con tutte le posizioni a questo intestate)
  • "inadempienza probabile" i crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo e crediti per i quali la Società, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita

"scaduti" i crediti legati a debitori che presentano alla data di riferimento crediti scaduti/sconfinanti da almeno un giorno. L'esposizione viene rilevata come attività scaduta "deteriorata" se l'attività è scaduta in via continuativa da più di 90 giorni al superamento delle soglie di rilevanze indicate da Banca d'Italia. Tali condizioni sono in vigore dal primo gennaio 2012 e recepiscono le modifiche normative apportate alla Circolare 217 del 5 agosto 1996 di Banca d'Italia

In relazione all'attività di valutazione viene determinato l'importo della rettifica di valore a Conto Economico come differenza tra il valore di iscrizione dell'attività e il valore attuale di flussi di cassa stimati recuperabili attualizzati al tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria svalutata. Il valore del credito viene ripristinato, in tutto o in parte, negli esercizi successivi qualora vengano meno i motivi della rettifica di valore effettuata.

Il portafoglio dei contratti performing viene sottoposto a valutazione su base statistica e viene determinata una riserva collettiva a copertura del rischio.

La rischiosità del portafoglio viene stimata attraverso l'utilizzo del Markov Model che attribuisce ai contratti una probabilità di perdita assegnando un indice di rischio in base alle performance di pagamento dei canoni contrattuali. Tale probabilità è calcolata per bucket determinati attraverso una stratificazione del portafoglio operata sulla base della numerosità degli insoluti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia

Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze Esposizioni Esposizioni Altre TOTALE
probabili scadute scadute non esposizioni
deteriorate deteriorate non
deteriorate
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0
2. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 0
3. Crediti verso banche 8.784 8.784
4. Crediti verso clientela 14.814 20.021 15.421 52.672 925.344 1.028.272
5. Attività finanziarie valutate al fair value 0
6. Attività finanziarie in corso di dismissione 0
Totale 2016 14.814 20.021 15.421 52.672 934.128 1.037.056
Totale 2015 15.430 7.557 31.107 76.966 879.050 1.010.110
Portafogli/Qualità Attività di Altre attività Totale
evidente
scarsa
qualità
creditizia
1. Attività finanziarie disponibili per la negoziazione 6.793 6.793
2. Derivati di copertura
Totale 2016 6.793 6.793
Totale 2015 0 0

2. ESPOSIZIONI CREDITIZIE

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Attività deteriorate
Tipologie esposizioni / valori
Da oltre 3 Da oltre 6 Attività non
deteriorate
mesi anno
Fino a 3 mesi mesi fino a 6 mesi fino a 1 Oltre 1 anno
A. ESPOSIZIONI PER CASSA:
a) Sofferenze 78.268 63.454 14.814
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
9.548 7.053 2.495
b) Inadempienza probabili 7.058 990 2.076 36.043 26.145 20.022
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
5.404 770 1.386 9.856 6.997 10.419
c) Esp. scadute deteriorate 3.348 3.440 3.616 18.620 13.603 15.421
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
34 456 790 4.280 57.908 3.268 5.236 2.292
52.672
d) Esp. scadute non deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
9.984 1.478 8.506
d) Altre esp. non deteriorate 934.160 10.020 924.140
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
21.221 947 20.274
Totale A 10.406 4.430 5.692 132.931 992.068 103.202 15.256 1.027.069
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
Totale B 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale (A+B) 10.406 4.430 5.692 132.931 992.068 103.202 15.256 1.027.069

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Rettifiche Rettifiche di
Esposizione lorda di valore valore di Esposizione
specifiche portafoglio netta
Attività deteriorate
Tipologie esposizioni / valori
Attività non
deteriorate
Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Oltre 1 anno
A. ESPOSIZIONI PER CASSA:
a) Sofferenze -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienza probabili -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Esposizioni scadute non deteriorate -
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Altre esposizioni non deteriorate 10.010 24 9.986
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
Totale A 0 0 0 0 10.010 0 24 9.986
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
Totale B 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale (A+B) 0 0 0 0 10.010 0 24 9.986

3. Concentrazione del credito

3.1 Distribuzione dei finanziamenti verso la clientela per settore di attività economica della controparte

Crediti Crediti
Settore SAE 2016 % 2015 %
TESORO 100 1 0,00% 0 0,00%
AMMINISTRAZIONE STATALE E ORGANI COSTITUZIONALI 102 0 0,00% 269 0,03%
AMMINISTRAZIONI CENTRALI – ENTI PRODUTTORI DI SERVIZI 166 0 0,00% 3 0,00%
ENTI PRODUTTORI DI SERVIZI ASSISTENZIALI 177 12 0,00% 0,00%
ENTI DI PREVIDENZA E DI ASSISTENZA SOCIALE 191 0 0,00% 0 0,00%
SISTEMA BANCARIO 245 8.784 0,85% 394 0,04%
SOCIETA' DI LEASING 257 43 0,00% 11 0,00%
SOCIETA' DI LEASING 258 0 0,00% 27 0,00%
SOCIETA' DI FACTORING 259 7 0,00% 54 0,01%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI - SOCIETA' DI CREDITO AL CONSUMO 263 90 0,01% 109 0,01%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI - ALTRE FINANZIARIE 268 24 0,00% 40 0,00%
AUSILIARI FINANZIARI - SOCIETA' DI GESTIONE FONDI 270 0 0,00% 10 0,00%
SOCIETA' FIDUCIARIE DI AMMINISTRAZIONE 273 62 0,01% 0,00%
AUSILIARI FINANZIARI - MEDIATORI, AGENTI E CONSULENTI DI ASSICURAZIONE 280 8.305 0,80% 7.216 0,71%
AUSILIARI FINANZIARI - PROMOTORI FINANZIARI 283 185 0,02% 121 0,01%
AUSILIARI FINANZIARI - ALTRI AUSILIARI FINANZIARI 284 1.535 0,15% 1.160 0,11%
AUSILIARI FINANZIARI - ALTRI AUSILIARI FINANZIARI 285 57 0,01% 0,00%
SOCIETA' DI PARTECIPAZIONE (HOLDING) DI GRUPPI FINANZIARI 287 0 0,00% 22 0,00%
SOCIETA' DI PARTECIPAZIONE (HOLDING) DI GRUPPI NON FINANZIARI 288 920 0,09% 739 0,07%
IMPRESE DI ASSICURAZIONE 294 0 0,00% 1 0,00%
ALTRI FONDO PREVIDENZIALI 296 0 0,00% 0 0,00%
IMPRESE PRIVATE - IMPRESE PRODUTTIVE 430 490.098 47,26% 431.677 42,74%
IMPRESE PRIVATE - HOLDING OPERATIVE PRIVATE 432 1.635 0,16% 1.596 0,16%
ASSOCIAZIONI FRA IMPRESE NON FINANZIARIE 450 1.591 0,15% 1.586 0,16%
IMPRESE CONTROLLATE DA AMMINISTRAZIONI CENTRALI 475 181 0,02% 0,00%
IMPRESE CONTROLLATE DA AMMINISTRAZIONI LOCALI 476 2 0,00% 39 0,00%
IMPRESE CONTROLLATE DA ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 477 10 0,00% 23 0,00%
QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON 20 O PIU' ADDETTI 480 1.933 0,19% 1.828 0,18%
QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON PIU' DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI 481 991 0,10% 1.215 0,12%
QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON MENO DI 20 ADDETTI 482 46.929 4,53% 36.371 3,60%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - CON 20 O PIU' ADDETTI 490 6.132 0,59% 5.210 0,52%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - CON PIU' DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI 491 1.191 0,11% 1.029 0,10%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - SOCIETA' CON MENO DI 20 ADDETTI 492 51.728 4,99% 47.388 4,69%
ISTITUZIONI ED ENTI ECCLESIASTICI E RELIGIOSI 500 4 0,00% 28 0,00%
ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO 501 568 0,05% 260 0,03%
FAMIGLIE CONSUMATRICI 600 391.520 37,75% 429.899 42,56%
FAMIGLIE PRODUTTRICI - ARTIGIANI 614 1.607 0,15% 1.996 0,20%
FAMIGLIE PRODUTTRICI - ALTRE 615 20.873 2,01% 20.964 2,08%
SOCIETA' NON FINANZIARIE DEI PAEI UE MEMBRI DELL'AREA DELL'EURO 757 38 0,00% 17 0,00%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI DEI PAESI UE MEMBRI DELL'AREA DELL'EURO 776 0 0,00% 18.807 1,86%
Totale 1.037.056 100% 1.010.110 100%

3.2 Distribuzione dei finanziamenti verso la clientela per area geografica della controparte

31.12.2016 % 31.12.2015 %
NORD OVEST 375.510 36,21% 371.643 36,79%
NORD EST 224.622 21,66% 202.928 20,09%
CENTRO 238.043 22,95% 235.662 23,33%
SUD 123.856 11,94% 121.948 12,07%
ISOLE 75.023 7,23% 77.928 7,71%
Totale 1.037.056 100,00% 1.010.109 100,00%

3.3 Grandi esposizioni

31.12.2016 31.12.2015
Numero 0 0
Rischio complessivo nominale 0 0
Rischio complessivo ponderato 0 0

La gestione del rischio di concentrazione è coerente con quanto stabilito dalla vigente normativa ed è diretto a limitare i rischi provenienti dalla concessione a singoli prenditori di finanziamenti di importo rilevante rispetto al patrimonio di vigilanza.

In particolare, le policy interne in materia di "grandi rischi" prevedono il rispetto dei limiti stabiliti dalla Banca d'Italia, che considera come "grande rischio" una posizione di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Banca d'Italia richiede che ciascuna posizione di rischio non ecceda il 25% del patrimonio di vigilanza e che l'ammontare complessivo dei grandi rischi rimanga entro il limite di otto volte il patrimonio di vigilanza.

Alla data di redazione del bilancio non si segnalano esposizioni tali da rientrare nelle categorie sopraindicate.

4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e la gestione del rischio di credito

4.1 Controllo del canale distributivo e definizione del costo del rischio

Nell'ambito dei controlli e del monitoraggio della qualità dei crediti, in particolare per il portafoglio Auto Leasing, viene analizzata trimestralmente la qualità dei canali di vendita, allo scopo di clusterizzare la rete agenziale e di attribuire un adeguato prezzo ai volumi futuri.

La metodologia adottata considera metriche standard e rappresentative della delinquency e delle perdite su crediti generate dai singoli portafogli, utilizzando profondità storiche diverse in funzione della metrica considerata; lo scopo ultimo è di fornire un indicatore numerico, indice del livello di rischiosità del portafoglio crediti generato dal canale stesso.

Tale indice è utilizzato per quantificare il costo del rischio del canale, parametro fondamentale per attribvuire un adeguato prezzo ai nuovi volumi e, per il prodotto Lease, per identificare il cluster di appartenenza, driver delle politiche di credito.

4.2 Definizione del valore residuale del credito

Relativamente al solo prodotto Auto Lease, viene effettuata un'accurata definizione del valore residuale del bene in locazione, in funzione della durata dell'operazione di finanziamento. Tale calcolo è fondato su modelli di regressione che, analizzando valori di mercato storici unitamente alle performance di vendita dei beni locati, forniscono la migliore stima del valore di mercato futuro del bene.

I modelli utilizzano approcci differenziati per marca, per gamma o per modello, in funzione dell'andamento del mercato e della rappresentatività degli stessi nel portafoglio crediti della Società.

4.3 Applicazione di tecniche di monitoraggio time-dependant

La valutazione delle dimensione temporale nell'analisi delle performance di portafoglio è legata all'implementazione di tecniche Vintage-based nelle procedure ordinarie di monitoraggio del portafoglio. L'apporto della metodologia in oggetto consiste nell'identificazione del contributo marginale di ciascuna "coorte" di produzione al rischio complessivo di portafoglio sia nella declinazione di delinquency sia in quella di efficienza del

5. Altre informazioni di natura quantitativa

Con riferimento alle informazioni richieste dall'IFRS 7, paragrafo 36, lettera b), si segnala che le garanzie detenute dalla Società sono costituite, per quanto riguarda il portafoglio mutui, dall'ipoteca sul bene immobile stesso, mentre, per quanto riguarda il portafoglio leasing auto, dal bene stesso oggetto di finanziamento.

Per maggiori dettagli a riguardo, si rimanda alla tabella 6.4 – "Crediti: attività garantite" della presente Nota Integrativa.

Per quanto riguarda invece le informazioni di cui all'IFRS 7, paragrafo 38, si precisa che nel corso dell'esercizio 2016 non sono state rilevate attività finanziarie o non finanziarie a seguito della presa di possesso di garanzie detenute.

3.2 RISCHI DI MERCATO

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio connesso alla fluttuazione del valore di mercato di una posta di bilancio (o fuori bilancio), sia di investimento che di raccolta. Esso può presentarsi sotto forma di:

Rischio di interesse, inteso come rischio di un'alterazione dei risultati economici dovuto alla variazione dei tassi d'interesse di mercato;

Rischio di prezzo, inteso come rischio derivante dalle oscillazioni del prezzo delle attività presenti in bilancio, in relazione all'andamento dei mercati di riferimento;

Rischio di cambio, inteso come rischio di un'alterazione dei risultati economici dovuto alla variazione dei tassi di cambio;

Rischio di liquidità, inteso come rischio di un'alterazione nell'armonizzazione dei flussi monetari (entrate ed uscite).

Delle quattro categorie che compongono il rischio di mercato, nella realtà di IFIS Leasing S.p.A. non è al momento riscontrabile il rischio di prezzo, in quanto, per scelta del Consiglio di Amministrazione, la Società non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo. Tali operazioni non sono, comunque, escluse dallo Statuto, e sono comunque possibili in futuro. Qualora la Società dovesse porre in essere operazioni in titoli, il Consiglio di Amministrazione procederà a stabilire poteri e deleghe e a identificare le opportune attività di rilevazione, monitoraggio e controllo dei suddetti rischi.

3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dipende principalmente da due variabili; la prima è più generale (o indiretta) ed è collegata all'andamento dei mercati finanziari, mentre la seconda è più specificatamente legata all'incidenza che una fluttuazione di tasso può avere sui margini di interesse.

La Società ha un'esposizione al rischio tasso in quanto la propria raccolta è ora principalmente basata su una linea di credito a tasso fisso, che fronteggia un portafoglio di beni dati in locazione che prevede anch'esso flussi di pagamenti fissi. Tuttavia, rimane una parte marginale del funding complessivo che continua a essere a tasso variabile, ma solo per finalità di semplificazione gestionale.

I processi di gestione e di controllo del rischio di tasso di interesse si sviluppano a diversi livelli della struttura organizzativa; il ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di tasso di interesse spetta al Consiglio di Amministrazione che definisce gli orientamenti e gli indirizzi strategici relativamente all'assunzione dei rischi.

Sotto un aspetto operativo il controllo dell'esposizione al rischio di tasso del portafoglio bancario nelle sue diverse componenti viene affidato al Risk Management; il monitoraggio viene effettuato con cadenza mensile attraverso l'utilizzo del sistema di ALM che ne consente la misurazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Voci/durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da 3 a 6
mesi
Da 6
mesi a 1
anno
Da 1
anno a 5
anni
Da 5 a
10 anni
Oltre 10
anni
Indeter
minata
1. Attività
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti 169.605 548.147 47.216 87.853 297.788 4.695 3.109 0
1.3 Altre attività
2. Passività
2.1 Debiti 15.987 68.793 62.675 118.319 627.630 0 0 0
2.2 Titoli di circolazione
2.3 Altre passività
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte

I crediti sono espressi al lordo delle rettifiche di valore.

3.2.2 RISCHIO DI PREZZO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali

Nella realtà di IFIS Leasing S.p.A. non è al momento riscontrabile il rischio di prezzo, in quanto, per scelta del CdA, la Società non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

La società non è assoggettata a rischio di cambio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in Euro (moneta di conto).

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo concerne il rischio di subire perdite riconducibili alle categorie di fattori causali identificabili in: risorse umane, processi, sistemi tecnologici ed eventi esogeni. Nel rischio operativo è incluso il rischio legale, ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie; non sono invece inclusi i rischi strategici e di reputazione.

La Società adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la metodologia Base - Basic Indicator Approach (BIA), in linea con le evoluzioni previste nel corso del presente anno dalla normativa di riferimento.

Il framework di gestione dei rischi operativi adottato dalla Società è in fase di revisione in linea con i requisiti richiesti dalla Capogruppo che definisce il quadro complessivo per la gestione dei rischi operativi, stabilisce la normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Sul piano gestionale i processi rilevanti rientranti nel framework di gestione dei rischi operativi definiti dalla Capogruppo sono:

  • Internal Loss Data (ILD): processo strutturato di raccolta delle perdite operative
  • Issue Management: processo con cui le anomalie operative rilevate mediante i processi di misurazione dei rischi operativi vengono gestite e risolte
  • Risk Control Self Assessment (RCSA): valutazione di tipo prospettico relativa ai potenziali rischi operativi a cui la società risulta esposta

La Società predispone di un sistema di reporting che assicura la disponibilità di informazioni appropriate in materia di rischi operativi agli organi aziendali e ai responsabili delle funzioni organizzative interessate.

Con riguardo al processo di Internal Loss Data Collection in uso, le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:

violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna dell'intermediario

• Frodi esterne: perdite dovute a frode, appropriazione indebita, o violazione di leggi da parte di soggetti esterni all'intermediario

• Rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi od agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie

• Clienti, prodotti e prassi operative: perdite derivanti da inadempienze relative ad obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato

• Danni a beni materiali: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, atti vandalici, terrorismo, etc

  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute ad interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori, fornitori

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

La tipologia di eventi con maggiore impatto sul conto economico nel 2016 è rappresentata dalla categoria "Clienti Prodotti e Prassi Operative".

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

La Società, nel reperimento dei fondi necessari all'espletamento della propria attività di erogazione di servizi finanziari, si avvale della funzione di tesoreria di Gruppo. Quest'ultima assicura la gestione quotidiana della liquidità tramite la gestione dei flussi finanziari su base consolidata. Il rischio di liquidità è pertanto ridotto tramite il ricorso alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Casa Madre che coprono con ampio margine le esigenze finanziarie della Società.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie (valuta di denominazione Euro)

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15
giorni a
1 mese
Da oltre
1 mese
fino a 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 3
anni
Da oltre
3 anni
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
indeter
minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 24.088 1.362 12.482 39.389 73.952 98.033 182.696 463.473 176.649 113.495 0
A.4 Altre attività
Passività per cassa
B.1 Debiti verso:
- Banche 15.987 0 16.128 14.964 29.928 425.102 59.856
- Enti finanziari 13.933 33.392 47.711 88.391 142.672 0
- Clientela 5.340 0 0 0 0 0
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio
di capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare
fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute

Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio

4.1 IL PATRIMONIO DELL'IMPRESA

4.1.rmazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione dei mezzi propri in modo da assicurare che essi siano coerenti.

Come intermediario attualmente iscritto nell'Albo unico, le segnalazioni prudenziali prodotte sono in linea con la normativa contenuta nella circolare n. 286 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per i soggetti vigilati".

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patrimonio è dinamica nel tempo ed è funzione degli obiettivi fissati in sede di pianificazione.

Per ulteriori dettagli si rinvia alla Sezione 12 del Patrimonio e relative altre informazioni.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Capitale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale 4.087 3.923
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 178.996 175.867
- altre 16.200 16.200
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione:
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione 150 150
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti (189) (381)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle
partecipate valutate al patrimonio netto
6. Strumenti di capitale
7. Utile (perdita) d'esercizio 8.014 3.294
Totale 248.258 240.053

Le "Altre riserve di utili" comprendono principalmente euro 17.882 migliaia di riserva straordinaria, euro 165.075 migliaia di riserva di fusione relativa alla fusione per incorporazione delle società BIOS Interbanca S.r.l. e GE Leasing S.p.A. ed euro 5.838 migliaia di riserva FTA. Le "Altre riserve" sono relative a euro 3.272 migliaia di riserva di fusione relativa all'operazione di fusione di Roma Credit S.p.A. realizzatasi nel 1996.

Le "Riserve da valutazione - leggi speciali di rivalutazione" si riferiscono ai saldi attivi di rivalutazione monetaria conseguenti all'applicazione della legge 413/91 (euro 122 migliaia) e della legge 72/83 (euro 28 migliaia).

4.2 I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

4.2.1. Fondi Propri

Il patrimonio di vigilanza è stato calcolato sulla base delle indicazioni della Circolare n. 217 del 05 agosto 1996 - 8° aggiornamento del 16 dicembre 2009 e della Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 - 9° aggiornamento del 28 febbraio 2008 emanati dalla Banca d'Italia che recepiscono la disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari introdotta dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale - Basilea II.

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

Non sono presenti altre tipologie di strumenti (es. strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate) nella determinazione del patrimonio di base, del patrimonio supplementare e di quello di terzo livello.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

31.12.2016 31.12.2015
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima
dell'applicazione dei filtri prudenziali 248.079 240.665
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-):
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio (A+B) 248.079 240.665
D. Elementi da dedurre dal CET1 0 57.795
E. Regime transitorio - impatto su CET1 (+/-)
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 248.079 182.870
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli
elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio 0 0
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall'AT1
I. Regime transitorio - impatto su AT1 (+/-)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I)
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli
effetti del regime transitorio 0 0
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
N. Elementi da dedurre dal T2 0 0
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-)
P. Totale capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O)
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 248.079 182.870

4.2.2. Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Al 31 dicembre 2016 il Total Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di Vigilanza e il Tier I Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di base si attestano entrambi al 24,0% rispetto al 26,4% del precedente

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
A.ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 1.175.429 1.154.638 888.557 856.718
1. Metodologia standardizzata 1.175.429 1.154.638 888.557 856.718
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 53.313 51.403
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato 0 0
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 8.622 4.070
1. Metodo base 8.622 4.070
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali 0 0
B.7 Altri elementi di calcolo (13.868)
B.8 Totale requisiti prudenziali 61.935 41.605
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 1.032.456 693.555
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) 24,0% 26,4%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 24,0% 26,4%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 24,0% 26,4%

Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Importo Imposta sul Importo
lordo reddito netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio 8.586 (572) 8.014
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti 265 (73) 192
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali 265 (73) 192
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 8.851 (645) 8.206

Sezione 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

Voci 31.12.2016 31.12.2015
Consiglio di Amministrazione 0 0
Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza 110 99
Dirigenti 767 803
di cui: benefici a breve termine 694 712
benefici successivi al rapporto di lavoro 73 91
stock option 0 0
Totale 877 902

Gli emolumenti indicati si riferiscono ai Sindaci, all'Organismo di Vigilanza e ai Dirigenti con responsabilità strategica, così come definiti dal Regolamento delle Parti Correlate, che hanno ricoperto tali cariche anche solo per una frazione dell'anno 2016, in applicazione dello IAS 24.

I membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscono compensi.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Non si rilevano crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Informativa ai sensi dell'art. 4, comma 1bis del D.Lgs. del 10/3/2000 n. 74

Si espone qui di seguito un prospetto riepilogativo delle relazioni con parti correlate.

Descrizione Entità
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
Altre
Parti
Correlate
TOTALE
PARTI
CORRELATE
(A)
TOTALE
IFIS Leasing
S.p.A.
(B)
% A/B
CREDITI VERSO BANCHE - 9 0,00%
CREDITI VERSO CLIENTELA - 1.028 0,00%
PARTECIPAZIONI 43.552 43.552 43.552 100,00%
ATTIVITA' / ALTRE ATTIVITA' - 51.333 0,00%
PASSIVITA' ATTIVITA'/PASSIVITA' FISCALI - 42.674 0,00%
DEBITI VERSO BANCHE 545.966 16.000 561.966 561.966 100,00%
DEBITI VERSO CLIENTELA - 331.438 0,00%
ALTRE PARTITE - 33.550 0,00%
ATTIVI - 39.734 0,00%
INTERESSI PASSIVI 1.166 1.166 12.503 9,33%
ATTIVE E PROVENTI ASSIMILATI - 5.928 0,00%
COMMISSIONI PASSIVE E ONERI ASSIMILATI - 14.582 0,00%
DIVIDENDI - - 14.903 0,00%
ALTRE VOCI DI RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE - 6.109 0,00%
CONTO SPESE AMMINISTRATIVE 902 3.061 3.963 24.463 16,20%
ECONOMICO ALTRI PROVENTI 535 535 11.739 4,56%

Sezione 7 - Altri dettagli informativi

7.1 ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO Informativa ai sensi dell'art. 2497 bis del Codice Civile

Si espongono di seguito i prospetti riepilogativi dei dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della società che esercitava, alla data del 31 dicembre 2016, l'attività di direzione e coordinamento – Banca IFIS S.p.A. - ai sensi dell'art. 2497 – bis c. 4 del Codice Civile (dati in migliaia di Euro).

Voci dell'attivo
(in unità di euro)
31.12.2015 31.12.2014
10. Cassa e disponibilità liquide 34.134 24.109
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 260.168 181.431
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.221.533.493 243.324.747
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.827.363.226
60. Crediti verso banche 84.988.423 269.985.431
70. Crediti verso clientela 3.414.807.438 2.787.344.967
100. Partecipazioni 26.356.254 26.356.254
110. Attività materiali 52.088.607 50.585.781
120. Attività immateriali 6.350.278 5.736.517
130. Attività fiscali 61.554.061 40.269.929
correnti
a)
22.314.853 1.971.681
anticipate
b)
39.239.208 38.298.248
150. Altre attività 82.276.931 51.780.123
Totale dell'attivo 6.950.249.787 8.302.952.515
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in unità di euro)
31.12.2015 31.12.2014
10. Debiti verso banche 663.004.421 2.258.971.467
20. Debiti verso clientela 5.487.212.960 5.483.141.993
40. Passività finanziarie di negoziazione 337.907
80. Passività fiscali 25.428.759.00 14.268.114
correnti
a)
4.092.475
differite
b)
21.336.284 14.268.114
100. Altre passività 203 132 042 109.804.702
110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.452.715 1.617.949
120. Fondi per rischi e oneri 2.171.471 1.987.612
altri fondi
b)
2.171.471 1.987.612
130. Riserve da valutazione 11.510.521 5.707.211
160. Riserve 288.349.914 228.847.228
170. Sovrapprezzi di emissione 58.899.756 57.113.239
180. Capitale 53.811.095 53.811.095
190. Azioni proprie (-) (5.805.027) (6.714.508)
200. Utile (Perdita) d'esercizio $(+/-)$ 160.743.253 94.396.413
Totale del passivo e del patrimonio netto 6.950.249.787 8.302.952.515
Voci (in unità di euro) 31.12.2015 31.12.2014
10. Interessi attivi e proventi assimilati (1) 249.001.898 313.954.768
20. Interessi passivi e oneri assimilati (41.574.497) (93.239.275)
30. Margine d'interesse 207.427.401 220.715.493
40. Commissioni attive 61.482.094 63.245.205
50. Commissioni passive (4.356.183) (6.427.422)
60. Commissioni nette 57.125.911 56.817.783
70. Dividendi e proventi simili 406 406
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (6.139) (65.020)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 140.627.829 3.811.823
a) crediti 14.948.775 3.580.566
attività finanziarie disponibili per la vendita
b)
125.679.054 231.257
120. Margine di intermediazione 405.175.408 281.280.485
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (34.239.910) (34.459.801)
a) crediti (1) (25.262.815) (34.459.800)
attività finanziarie disponibili per la vendita
b)
(8.977.095) (1)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 370.935.498 246.820.684
150. Spese amministrative: (126.123.433) (100.987.047)
spese per il personale
a)
(47.737.219) (42.030.402)
altre spese amministrative
b)
(78.386.214) (58.956.645)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (229.038) (1.612.612)
170. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (1.636.025) (1.336.799)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (2.096.287) (1.843.074)
190. Altri oneri/proventi di gestione 3.205.984 2.035.096
200. Costi operativi (126.878.799) (103.744.436)
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 244.056.699 143.076.248
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (83.313.446) (48.679.835)
290. Utile (Perdita) d'esercizio 160.743.253 94.396.413

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Informazioni di natura qualitativa

Alla data del 31 dicembre 2016 non sono in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.

Pubblicità dei corrispettivi corrisposti alla società di revisione

Ai sensi dell'articolo 2427 -16 bis del Codice Civile si riportano i corrispettivi di competenza dell'esercizio per i servizi forniti fino al 30 novembre da KPMG S.p.A. e, successivamente alla cessione, da EY S.p.A:

KPMG S.p.A. EY S.p.A.
Tipologia di servizio Compensi in Compensi in
migliaia di Euro migliaia di Euro
Revisione contabile del Bilancio d'esercizio 42 34
Revisione contabile limitata della situazione semestrale al 30 giugno 2016 21 0
Servizi di attestazione 2 5

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

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