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Banca Ifis

Annual Report Mar 16, 2017

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Annual Report

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Indice 2
Introduzione 4
Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti 4
Cariche sociali 7
Business e marchi 8
Contesto 11
Mercati di riferimento 16
La Banca 21
Le persone 21
Come operiamo 28
Valore economico generato e ridistribuito 38
Relazione sulla gestione del Gruppo 41
Note introduttive alla lettura dei numeri 41
Highlights 42
Highlights normalizzati 43
KPI di Gruppo 44
Risultati per settore di attività riclassificati 45
Evoluzione Trimestrale Riclassificata 48
Dati storici del Gruppo riclassificati(1)
50
Presentazione dei risultati 51
Impatti modifiche normative 52
Contributo dei settori di attività 53
Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo 69
Principali rischi e incertezze 84
L'azione Banca IFIS 84
Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio 87
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 87
Evoluzione prevedibile della gestione 87
Altre informazioni 91
Schemi di Bilancio Consolidato 94
Stato patrimoniale Consolidato 94
Conto Economico Consolidato 95
Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 96
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2016 97
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2015 98
Rendiconto Finanziario Consolidato 99
Nota Integrativa consolidata 100
Parte A - Politiche contabili 101
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 128
Parte C- Informazioni sul conto economico consolidato 157
Parte D- Redditività consolidata complessiva 170
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 171
Parte F- Informazioni sul patrimonio consolidato 213
Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 219
Parte H- Operazioni con parti correlate 222
Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 224
Parte L- Informativa di settore 225
Informativa al pubblico stato per stato 231
Attestazioni 232
Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 ai sensi dell'art 154-bis,
paragrafo 5, del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art.81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 232

Introduzione

Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato agli Azionisti

Presidente

Gentili Azionisti,

l'esercizio appena concluso ha visto il nostro Istituto fare un altro balzo nel percorso di crescita che da anni sta perseguendo.

L'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca ha impegnato per la maggior parte dell'anno l'organizzazione e le risorse della Banca. Una milestone che sta già dando alcuni dei risultati che il management si era prefissato, come il rafforzamento patrimoniale che permetterà a sua volta ulteriore sviluppo. Grazie a questa operazione il nuovo Gruppo Banca IFIS migliora ulteriormente in termini di posizionamento di mercato, solidità e persone, con oltre 1.300 collaboratori. Non va dimenticato che il fervore delle attività e della crescita che viviamo quotidianamente

nel Gruppo Banca IFIS si sviluppa in un contesto esterno ancora difficile. Il settore bancario si trova ad affrontare momenti bui, che non sono ancora finiti, con gravi conseguenze e mancanze nei confronti dell'economia reale del Paese. Economia reale che ha voglia di riscatto e di nuovi investimenti, che ha voglia come noi di lavorare per raggiungere obiettivi virtuosi di crescita e sviluppo. In questo scenario, Banca IFIS ha disponibilità e liquidità per sostenere imprese e famiglie, scegliendo in modo coerente le proprie azioni.

Il 2016 non è stato solo un anno di grandi cambiamenti, ma anche di importanti conferme. Il nostro modo di fare banca è adatto a competere in un panorama versatile in termini di concorrenza, da parte del sistema bancario ma anche da parte dei nuovi grandi operatori del web che si affacciano al credito o da agili start-up. La nostra naturale inclinazione alla velocità ci permette di ritrovarci a lavorare insieme (e a volte a competere) nel settore dell'innovazione e dell'adozione di nuove tecnologie con imprese globali che aiuteranno a condurre l'evoluzione della banca verso nuove frontiere relazionali con i propri clienti. La capacità di ripensare la catena del valore di business storici è ben rappresentata dalla crescita dell'Area NPL verso performance solo pochi anni ritenute impensabili, offrendo anche soluzioni sostenibili a quanta più parte possibile dell'economia.

L'Amministratore Delegato vi illustrerà qui di seguito le strategie che hanno originato i risultati, insieme ai percorsi che la Banca ha tracciato per rafforzare nel tempo e rendere sempre più sostenibile il suo operato.

AMMINISTRATORE DELEGATO

Redditività, liquidità, controllo del capitale: abbiamo fatto di questi tre concetti i pilastri della nostra azione e del nostro operato. E sono questi i driver di crescita che abbiamo fortemente voluto per il nuovo Gruppo Banca IFIS che, come ricordato dal Presidente, ci vede più numerosi, completi e più responsabili nei confronti dell'economia del nostro Paese.

Più numerosi perché ci siamo rafforzati grazie ad un'acquisizione per noi determinante, avendo a disposizione una nuova forza commerciale e una presenza mobile sul territorio sempre più attiva. L'applicazione del digitale alla distribuzione e alla costruzione di prodotti percepiti come utili da parte del mercato ci consente di essere sempre più presenti, sempre più attivi, sempre più efficaci.

Completi perché al credito a breve termine possiamo finalmente affiancare altri prodotti e servizi alle PMI. Potremo servire meglio le imprese, integrando i servizi di supporto al capitale circolante, attività storica di Banca IFIS, con le capacità di sviluppo nel leasing e nel finanziamento a medio termine maturate dall'ex Gruppo Interbanca. Insieme avremo più clienti, più prodotti da offrire, più capacità operativa, più modi per raggiungere i nostri obiettivi.

Più responsabili, perché nell'unione delle competenze dei due Gruppi sta la vera forza di Banca IFIS. Il nostro Paese vede svilupparsi, anche per effetto di questa integrazione, un operatore che con determinazione darà supporto all'economia sana e che vuole a sua volta crescere, con la consapevolezza dell'importanza dell'innovazione in un mondo che ha tanto bisogno di cambiamento.

Anni di crescita incessante ci confermano la consapevolezza del nostro ruolo nei confronti degli azionisti, della Banca, dell'economia reale del nostro Paese. Sappiamo che essere una Banca è essere un'impresa; ma prima di tutto è portare una responsabilità. Sappiamo che solo una Banca che sia capace di unire i propri risultati con il percepibile miglioramento dell'economia sulla quale agisce per effetto della propria esistenza, ha la dignità per sviluppare in modo sostenibile nel tempo la propria azione.

Con questo spirito e con questa visione abbiamo lavorato molto intensamente durante tutto il 2016 in un ambiente difficile fatto di tassi di interesse estremamente bassi e di crescita molto limitata. Nel supporto alle imprese abbiamo fatto importanti passi nell'incremento del numero di clienti, presupposto per incrementi di redditività. L'integrazione delle reti distributive ed il cross-selling con i clienti Interbanca lending e leasing offre ora una significativa possibilità di rafforzamento. Nel credito deteriorato sono state sviluppate innovative soluzioni per la gestione ed il recupero, sono stati acquisiti importanti portafogli e il salto nella redditività, insieme al riconosciuto ruolo primario sul mercato, hanno premiato le azioni poste in essere. É stato gestito con efficacia il credito fiscale in un contesto di accelerazione dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

I risultati conseguiti, assieme alla grande voglia di crescita e alla visione che ci animano accompagneranno gli sviluppi del nostro istituto. Il 2017 ci vede impegnati a rafforzare la nostra presenza con l'obbiettivo di servire sempre meglio le nostre imprese e le famiglie, e insieme di continuare ad assicurare un profittevole sviluppo al Gruppo.

La Banca ed il mondo del credito tout court stanno attraversando un'epoca complessa che richiede grande cambiamento e capacità di porre in discussione il modo in cui si è lavorato nel passato. La trasformazione digitale ha già mutato - ma continuerà incessantemente ad erodere - le certezze di un sistema che non può più permettersi di far pagare all'economia reale le proprie inefficienze e incapacità di innovare.

Ma il cambiamento è fatto non solo di tecnologia. Senza le persone, le donne e gli uomini che ogni giorno innovano i modi di ieri con la propria incessante azione, nulla muterebbe. A tutti i 1.300 colleghi che hanno consentito questo anno straordinario e che continueranno a sviluppare con immaginazione e intelligenza il nostro Progetto va quindi un ringraziamento e un riconoscimento. Senza tutti noi tutto questo non sarebbe stato possibile. Senza tutti noi gli sviluppi di domani saranno faticosi.

PRESIDENTE

I risultati commentati dall'Amministratore Delegato ci danno forza per affrontare con entusiasmo il 2017, anno chiave per il nostro istituto, iniziato con il più che positivo apprezzamento del titolo in Borsa. Non ci fermeremo di certo solo qui. Abbiamo risorse e spazio per poter fare molto altro, per portare nuovi risultati e soddisfazioni a tutti gli stakeholder del Gruppo, senza mai farci affascinare da risultati di breve termine ma guardando ad orizzonti che coprono trimestri di molti anni. E per la fiducia riposta sul nostro Istituto ringrazio tutti gli Azionisti oltre che tuti i collaboratori che hanno reso possibile il continuo realizzarsi di questo progetto.

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto

Massimo Miani Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri Valentina Martina

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Business e marchi

1983 I.f.i.s. spa nasce a Genova
1989 Le azioni di I.F.I.S. sono ammesse al Mercato Ristretto
di Genova e nel 1990 anche in quello di Milano
2003 Un anno dopo l'inizio dell'attività bancaria avviene l'ammissione
al MTA (Mercato Telematico Azionario) di Milano
7004 Banca IFIS viene ammessa al segmento Star del mercato MTA.

Banca IFIS è un istituto di credito quotato nel segmento STAR di Borsa Italiana (IF:IM) che opera in segmenti del mercato bancario contraddistinti da una buona redditività. La Banca ha adottato modelli organizzativi semplici e ad elevato grado di centralizzazione delle attività che consentono di gestire i singoli business avvalendosi di reti e canali a presidio del territorio e non di tradizionali sportelli. Elementi essenziali della strategia sono la salvaguardia del patrimonio; l'impiego della liquidità in attività adeguatamente remunerate; mantenimento di un elevato grado di liquidità.

Banca IFIS ha intrapreso un percorso evolutivo volto ad estendere l'operatività attuale a taluni segmenti del lending, della specialty finance e del leasing, percorso che trova concretizzazione nell'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca, perfezionato il 30 novembre 2016.

A seguito dell'acquisizione sono stati creati due nuovi settori, il "Corporate banking" ed il "Leasing", che insieme al tradizionale settore "Credito Commerciale" si presentano al mercato con il marchio "Banca IFIS Impresa".

Gli attuali marchi attraverso cui il Gruppo Banca IFIS opera finanziando l'economia reale sono:

Banca IFIS Impresa, rappresenta il supporto del credito commerciale a breve termine (factoring), del corporate banking (finanza a medio/lungo termine e finanza strutturata) e del leasing (operativo e finanziario) a favore delle piccole, medie e micro imprese. Banca IFIS Impresa opera sia nel mercato italiano sia internazionale, in primis nel mercato polacco grazie alla controllata IFIS Finance, specializzata in servizi di factoring (import/export).

Il target di imprese oggetto dell'attività di Banca IFIS Impresa risiede nelle PMI che non beneficiano attualmente della liquidità presente nel mercato, comprese le aziende che lavorano con la Pubblica Amministrazione. Banca IFIS Impresa offre diversi servizi:

  • Credito commerciale: grazie al servizio di factoring, Banca IFIS Impresa entra direttamente nel rapporto di fornitura tra aziende, consentendo all'impresa cliente di rendere liquidi i propri crediti commerciali, e all'azienda debitrice di pattuire tempi di pagamento personalizzati. Banca IFIS Impresa offre diverse tipologie di factoring a seconda delle esigenze dell'azienda: pro soluto/pro solvendo, export/import, diretto/indiretto, maturity, Acquisto a Titolo definitivo (ATD), anticipo crediti futuri, TiAnticipo per l'acquisto dei crediti certificati;
  • Leasing: con l'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca, Banca IFIS Impresa è entrata anche nel mercato del leasing (operativo e finanziario) che si divide in:
  • o Leasing di beni strumentali prodotto mirato a facilitare l'investimento in apparecchiature dei settori IT, Telecomunicazioni, Office Equipment, Macchinari Industriali e apparecchi medicali rivolto ad aziende e rivenditori;
  • o Leasing Autoveicoli che supporta imprese e liberi professionisti nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali;
  • o Noleggio beni strumentali: permette all'azienda l'utilizzo di un bene per un periodo di tempo determinato a fronte del pagamento di una rata, evitando i costi di obsolescenza del bene. É attivo per i beni IT, Office, Macchinari industriali e Healthcare.
  • Corporate Banking: sostegno alle aziende per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Il Corporate Banking si divide in:
  • o Finanziamenti a medio-lungo termine: sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamento al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;
  • o Finanza Strutturata: strutturazione legale e finanziaria e organizzazione di finanziamenti, sia bilaterali sia in pool. Controllo del rischio di mercato con gli strumenti dei prestiti sindacati e collocamento sul mercato delle quote di operazioni di finanza strutturata.

Banca IFIS Pharma dedicata, tramite la Business Unit Pharma, al sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL, ovvero aziende interessate a cedere crediti vantati verso il Sistema Sanitario in regime di pro-soluto, consentendo quindi di tutelarsi dal rischio di ritardato pagamento. Banca IFIS

Pharma supporta inoltre i titolari di farmacie tramite una Business Unit dedicata, con soluzioni pensate per far fronte a esigenze di finanziamento sia di breve che di medio periodo;

• Banca IFIS Area NPL e CrediFamiglia operano nel settore dei crediti di difficile esigibilità sia consumer retail sia micro-corporate. Banca IFIS Area NPL si occupa dell'acquisizione/dismissione e gestione dei portafogli di crediti non-performing mentre CrediFamiglia è dedicata alla gestione del recupero, ovvero della collection giudiziale e stragiudiziale grazie a diversi canali: call center, rete interna, rete esterna, Legal Factory, Legal Small Ticket;

Fast Finance dedicata alle attività connesse al settore dei crediti erariali. Si occupa della gestione degli incassi di imposte dirette e indirette e di crediti fiscali sia in bonis che generati da procedure concorsuali. Nello specifico, valuta e gestisce:

  • Crediti IVA: per le procedure prossime alla chiusura;
  • Crediti IRES da ritenute a titolo di acconto;
  • Crediti IRES da mancata deduzione IRAP ex art. 6, D.L. 185/2008 ed ex art. 2, D.L. 201/2011.

rendimax e contomax sono i due strumenti di raccolta retail di cui si serve la Banca e che gestionalmente sono classificati nel Segment di bilancio "Governance & Servizi". Nello specifico, rendimax è il conto deposito online ad alto rendimento per privati, imprese e per procedure fallimentari mentre contomax è il conto corrente crowd online gratuito, lanciato nel 2013.

Contesto

Le condizioni dell'economia globale sono leggermente migliorate ma le prospettive rimangono tuttavia soggette a diversi fattori di incertezza. In primis per gli Stati Uniti, che dipendono dalle politiche economiche della nuova amministrazione, non ancora definite nei dettagli: un impatto espansivo, al momento di difficile quantificazione, può derivare dagli interventi annunciati in materia di politica di bilancio, ma effetti sfavorevoli potrebbero derivare dall'adozione e dalla diffusione di misure di restrizione commerciale. La crescita globale potrebbe infatti essere frenata dall'insorgere di turbolenze nelle economie emergenti associate alla normalizzazione della politica monetaria statunitense.

Nell'area dell'euro la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. I rischi di deflazione si sono ridotti; l'inflazione è risalita in dicembre, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Per mantenere le condizioni monetarie espansive adeguate ad assicurare l'aumento dell'inflazione, il Consiglio direttivo della BCE ha esteso la durata del programma di acquisto di titoli almeno fino a dicembre del 2017 o anche oltre, se necessario. Da aprile 2017 gli acquisti mensili torneranno a 60 miliardi.

INFLAZIONE (VARIAZIONI PERCENTUALI SULL'ANNO)

TASSO DI DISOCCUPAZIONE (PERCENTUALI)

Secondo gli indicatori disponibili, in autunno la ripresa dell'economia italiana è proseguita, pur se moderatamente. Considerando l'andamento della produzione industriale, quello dei consumi elettrici e quello del trasporto merci, tutti in crescita, e gli indicatori di fiducia delle imprese, che si collocano su valori elevati, nel quarto trimestre del 2016 il PIL potrebbe essere aumentato a un ritmo valutabile attorno allo 0,2 per cento rispetto al periodo precedente.

CONSUMI DELLE FAMIGLIE (VARIAZIONI PERCENTUALI SULL'ANNO)

PIL (VARIAZIONI PERCENTUALI SULL'ANNO)

È proseguita nei mesi più recenti l'espansione del credito al settore privato non finanziario, con un aumento anche dei prestiti alle imprese; la crescita resta modesta. La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare del miglioramento del quadro congiunturale, registrando un'ulteriore diminuzione del flusso di nuovi crediti deteriorati.

PROIEZIONE SUGLI INVESTIMENTI (VARIAZIONI PERCENTUALI SULL'ANNO)

PRODUZIONE INDUSTRIALE (VARIAZIONI PERCENTUALI SULL'ANNO)

Le proiezioni per l'economia italiana indicano che in media il PIL è previsto in aumento dello 0,9 per cento nel 2016; crescerebbe attorno alla stessa percentuale anche nel 2017 e all'1,1% sia nel 2018, sia nel 2019. L'attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera.

PIL

EXPORT

Mercati di riferimento

PMI: le PMI mostrano una buona diversificazione per dimensione e distribuzione geografica, con un incremento in unità del +0,4% nel 2015. L'affidabilità creditizia di questa tipologia di imprese è correlato con l'ammontare dei ricavi (+3% rispetto al 2014) e, nonostante la moderata ripresa economica, le PMI sono per oltre il 50% in un'area di affidabilità con un miglioramento evidenziato anche nei tempi di pagamento.

DISTRIBUZIONE CLASSE DI AFFIDABILITA' DELLE PMI

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE PMI

Factoring: L'incidenza del turnover factoring su PIL è stabilmente superiore all'11%; nel 2016 è progressivamente incrementato il ritmo di crescita del prodotto rispetto al 2015, con una prosecuzione, nel quarto trimestre 2016 e prevista nel 2017, del trend positivo di incremento dei volumi.

SCENARIO COMPETITOR 2016 – Miliardi di €

Leasing: Nel 2016 ha accelerato la crescita iniziata nel 2014, in particolare nei segmenti dei veicoli commerciali leggeri e dei veicoli industriali. Le previsioni indicano un 2017 ancora caratterizzato dalla crescita grazie alla necessità delle imprese di continuare a rinnovare le attrezzature produttive e alla politica di incentivi alle PMI, che rappresentano il 75% dei volumi del leasing.

LEASING TRANSPORTATION (Volumi Dic. YTD)

LEASING STRUMENTALE (Volumi Dic. YTD)

Finanza Strutturata: Il mercato M&A italiano si conferma molto dinamico anche nel 2016 con 1.204 operazioni e un totale 80 miliardi di euro. Una maggiore evidenza di questo trend si nota nel segmento Mid Size che fa registrare anche un aumento in termini di volumi (+29,5%) rispetto all'anno precedente. Il settore su cui si concentra il maggior numero di operazioni è quello finanziario, seguito dalle costruzioni. Per quanto riguarda le attività di leveraged finance, nel 2016 sono stati almeno 125 gli investimenti condotti dai fondi di private equity in aziende italiane direttamente o tramite aziende già in portafoglio, oppure in aziende estere tramite aziende italiane. Il tutto ha generato un esborso che supera i 7 miliardi di euro. La maggior parte dei deal è riferita a PMI, mentre soltanto una trentina di operazioni hanno avuto come protagoniste aziende con fatturato superiore a 100 milioni e solo dieci casi con ricavi superiori ai 500 milioni.

Finanziamento a breve termine: i finanziamenti a breve termine a imprese e professionisti sono in riduzione del 5% dalla fine del 2014 sull'accordato e intorno al 10% per l'utilizzato. La contrazione dei prestiti a breve è concentrata nei finanziamenti in conto corrente. Il dettaglio per classi di importo mostra segno positivo solamente negli affidamenti di piccolo importo.

Pharma e Farmacie: Nel settore farma-industriale, il pagamento dei crediti ai fornitori da parte del SSN resta uno dei capitoli "pesanti" per la finanza pubblica. Lo scoperto a dicembre 2016 ammontava infatti a 2,5 miliardi di euro, con le quote più alte tra Toscana, Piemonte, Calabria e Puglia. Per quanto riguarda l'impresa farmacia invece, il numero dei presidi sul territorio (attualmente 18.200), è atteso in salita di circa 2.500 unità in seguito al "DL Cresci-Italia". Il fatturato delle farmacie è composto per il 60% da farmaci con ricetta e per il 40% distribuito tra prodotti senza ricetta; parafarmaco; igiene e bellezza; nutrizionale.

SPESA FARMACEUTICA E CONSUMI SANITARI PRIVATI DELLE FAMIGLIE*

FATTURATO DEL COMPARTO DELLE FARMACIE

Non-Performing Loans: I volumi dei NPL per le società non finanziarie sono stabilmente sopra i 140 miliardi di euro; stabili anche i volumi degli NPL per le famiglie produttrici a un livello di poco inferiore ai 16 miliardi. Si evidenzia un'incidenza crescente degli NPL sul monte impieghi, con un peso preponderante del non-performing sul retail. Il legal framework ha visto l'introduzione della legge sulla garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze e della riforma del processo di risoluzione degli NPL.

FINANZIAMENTI DETERIORATI E DEI NPLs LORDI

Crediti fiscali: Il numero di fallimenti registrati nei primi nove mesi del 2016 tocca quota 10 mila imprese. Le procedure fallimentari rimangono a livelli storicamente elevati ma segnano un calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2015, che già aveva fatto registrare una diminuzione del 3,8% sull'anno precedente. Prosegue il crollo di procedure concorsuali non fallimentari: tra gennaio e settembre 2016 ne sono state aperte 1,3 mila, in calo del 32% su base annua.

Raccolta: i depositi di famiglie e imprese mantengono un trend positivo. Le famiglie mostrano un'elevata attenzione per i time depo, mentre le imprese hanno aumentato la propensione al mantenimento della liquidità pronta per gli investimenti.

La Banca

Le persone1

1 I dati di seguito esposti comprendono, nel 2016, il perimetro di Interbanca S.p.A., entrata nel Gruppo IFIS nel dicembre 2016.

Valorizzazione dei collaboratori

Valutazione delle performance

Le persone rappresentano un elemento fondamentale per il conseguimento degli obiettivi del Gruppo. Per questo la gestione del personale è orientata a valorizzare le competenze e delle capacità di ognuno ed offrire effettive opportunità per la loro realizzazione.

La valutazione periodica delle performance è, in questo contesto, uno strumento importante: essa è focalizzata sull'insieme di comportamenti espressi dall'individuo, che derivano dal possesso e dall'applicazione di conoscenze teoriche, di know-how specialistici, di capacità, di atteggiamenti ed orientamenti mentali (come la professionalità, l'impegno, la correttezza, la disponibilità e l'intraprendenza), ed è finalizzata ad attivare leve di valorizzazione delle persone e a identificare necessità di sviluppo delle competenze.

La valutazione è svolta nel rispetto delle previsioni normative e contrattuali, con particolare riguardo ai principi di equità nella valutazione e di semplicità ed immediatezza della rappresentazione dei giudizi espressi.

Il processo di valutazione – Performanagement – è utilizzato una volta l'anno e prevede i seguenti step:

  • auto-valutazione: il valutato effettua un self-assessment delle proprie capacità e conoscenze;
  • valutazione: il responsabile diretto formula le proprie valutazioni sulle capacità del collaboratore e sulle sue conoscenze tecnico-specialistiche;
  • monitoraggio dell'HR Specialist: lo specialista dello sviluppo risorse umane verifica i contenuti delle schede e le sottopone, per la validazione, al Responsabile dell'unità organizzativa di competenza; in questa fase lo specialista può respingere la scheda al valutatore segnalando eventuali incompletezze, incoerenze o tematiche da approfondire;
  • colloquio di Feedback del Responsabile con il valutato: in occasione dell'incontro, il responsabile della valutazione rappresenta al valutato i punti di forza e debolezza riscontrati, nonché il piano formativo pensato per il dipendente che lo aiuterà a colmare i gap identificati.

Sulla base degli esiti della valutazione delle performance, Banca IFIS attiva meccanismi di premiazione e riconoscimento dei dipendenti ritenuti meritevoli e identifica le necessità di consolidamento o sviluppo delle competenze, tanto tecniche quanto manageriali, da colmare tramite attività formative.

Formazione e sviluppo professionale

Banca IFIS si impegna a promuovere la formazione di tutto il personale e a favorire la partecipazione a corsi di aggiornamento e a programmi formativi, affinché le capacità e le legittime aspirazioni dei singoli trovino piena realizzazione nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Annualmente, sulla base degli esiti della valutazione delle performance e dei gap qualitativi emersi dal Piano Strategico delle risorse umane, Banca IFIS progetta, pianifica e realizza un programma di formazione per tutto il personale dipendente (approvato dal Direttore Generale), ne verifica l'effettiva fruizione e ne monitora l'efficacia, ponendo particolare attenzione al monitoraggio della formazione obbligatoria.

La formazione può essere di tre tipologie:

  • Formazione manageriale, comportamentale e tecnica, derivante dal processo di valutazione del personale;
  • Formazione Obbligatoria relativamente a:
  • o responsabilità Amministrativa (ex d.lgs. n.231 del 2001);
  • o trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari;
  • o antiriciclaggio e lotta al finanziamento del terrorismo;
  • o salute e sicurezza dei lavoratori;
  • o sicurezza informatica;
  • o privacy (D. Lgs 196/2003).
  • Corsi di formazione per necessità contingenti o emergenti, quali cambiamenti normativi o nuove priorità di business, che possono rendere necessario l'approfondimento di alcune tematiche per garantire l'acquisizione di specifiche competenze in tempi brevi.

In funzione del tipo di area tematica da approfondire e del livello di conoscenza che si intende far raggiungere alla persona, lo Sviluppo Risorse Umane identifica la modalità didattica più efficace ed efficiente. Le possibili modalità comprendono:

  • workshop e laboratori di formazione comportamentale e manageriale (interna ed esterna);
  • formazione tecnica mirata (interna ed esterna);
  • corsi on-line;
  • seminari / convegni di informazione esterni;
  • training on the job.

In base alle esigenze formative derivanti dal processo di valutazione 2015, nel 2016 sono stati organizzati corsi di formazione relativi alle soft skills e corsi tecnici. Si è provveduto all'erogazione di formazione obbligatoria e specifica per i dipendenti assunti nel corso dell'anno, con il fine di velocizzare il raggiungimento dell'autonomia e il processo di inserimento, migliorare le performance e il clima aziendale. Le modalità di formazione più utilizzate nel corso del 2016 sono state E-learning, formazione d'aula, e formazione one-to-one.

Nel 2016 un'attenzione particolare è stata dedicata al tema dell'inclusione e della valorizzazione del talento femminile, attraverso due iniziative di formazione e sensibilizzazione: Leadership in action, rivolta al middle management e che ha coinvolto 26 partecipanti per una giornata, e Diversity and Inclusion workshop, che ha coinvolto 16 dipendenti per due giornate lavorative.

DIPENDENTI FORMATI
2016 2015
86% (537) 85% (597) 1.134 84% (287) 84% (322) 609
Uomini
Donne
ORE DI FORMAZIONE
2016 2015
6.453 16.713
778
23.944 163,5 2.158 12.996,5 15.318
Dirigenti
Ouadri
Impiegati
GE o corsi individuali a partecipazione esterna I dati del perimetro Interbanca comprendono soltanto la formazione erogata internamente e non, a titolo esemplificativo e non esaustivo, corsi erogati dalla capogruppo

Tutela e rispetto dei collaboratori

Il Gruppo IFIS rifiuta di adottare politiche discriminatorie nella selezione e gestione del personale in base al sesso, età, credo religioso o politico e militanza sindacale, nonché ogni forma di nepotismo e favoritismo. Tutte le società del Gruppo si impegnano, quindi, a far sì che il management e i responsabili delle singole unità organizzative abbiano un comportamento equo nei confronti dei propri Collaboratori, garantendone la crescita professionale e favorendo un clima di lavoro ispirato a principi di correttezza e lealtà.

Tali principi si applicano a tutte le fasi del rapporto tra il collaboratore e l'azienda, dal processo di selezione al momento dell'assunzione, dalla valutazione periodica all'accesso alle opportunità formative, fino alle politiche retributive e premianti e alla gestione della cessazione del rapporto.

In merito alle politiche retributive, l'analisi del rapporto tra la retribuzione delle donne rispetto a quella degli uomini mostra limitate discrepanze per le posizioni di quadro e dirigente, mentre evidenzia totale parità a livello impiegatizio.

80% 91% 98% 97% 90% 89%
Dirigenti
Quadri
Impiegati

Le società del Gruppo si impegnano inoltre a tutelare i Collaboratori che segnalano comportamenti scorretti e/o commissioni di reato e ad agevolare e favorire l'accessibilità a dati ed informazioni utili per lo svolgimento di indagini. Banca IFIS, in qualità di Capogruppo, in coerenza con le disposizioni regolamentari e le best practice in materia ha definito un sistema interno di gestione delle segnalazioni e nella sua applicazione garantisce la riservatezza dei dati personali di tutti i soggetti coinvolti nella violazione, anche al fine di tutelare il segnalante contro ritorsioni e discriminazioni.

Salute e sicurezza sul lavoro

Banca IFIS, in attuazione delle linee di indirizzo contenute nel Modello di Organizzazione e Gestione previsto dal D.Lgs 231/01 e del "Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro" (D.Lgs. n° 81 del 2008), ha redatto un "Manuale integrato Sicurezza e Ambiente", che definisce la Politica della Sicurezza e le procedure per la gestione di tali temi, e struttura un sistema atto a garantire il rispetto degli obblighi giuridici e la prevenzione dei reati di cui al D.Lgs. n. 231/01.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale L'organizzazione preposta al presidio dei temi di salute e sicurezza prevede la designazione di un Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), di un Addetto al Servizio di prevenzione e protezione (ASPP) e due deleghe di funzioni ai dirigenti delle aree Risorse Umane e Servizi Generali, oltre

a una serie di incarichi di preposto e addetti alle squadre di emergenza e primo soccorso. All'interno del Manuale integrato è stata inoltre elaborata una Matrice delle Competenze che individua ruoli e competenze delle funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza, con lo scopo di progettare le modalità operative per lo svolgimento delle attività. La responsabilità ultima per l'individuazione e la gestione delle misure per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori è in capo al Direttore Generale.

In applicazione della normativa vigente e delle procedure del Manuale integrato Sicurezza e Ambiente, Banca IFIS identifica e valuta i rischi a cui sono esposti i lavoratori attraverso la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e organizza due volte l'anno una riunione periodica volta ad aggiornare il Direttore Generale, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e il Medico Competente sull'operato svolto. Continui Follow up e Audit della Sicurezza, sia interni per opera del RSPP o della Funzione Internal Audit, sia esterni per iniziativa dell'INAIL, verificano nel corso dell'anno il rispetto delle normative e la corretta attuazione di politiche e programmi.

Gli interventi principali realizzati nel corso del 2016 hanno riguardato:

Per supportare i dipendenti, in particolare della rete commerciale, in caso si trovino coinvolti in eventi criminosi, sul sito intranet della Banca è disponibile un "Piano di emergenza" contenente schede informative relative a eventi di rapina, attentato o sabotaggio.

Un altro aspetto importante è quello della prevenzione di disturbi legati all'utilizzo continuativo di computer e al mantenimento, per lungo tempo, della stessa postura. In questa direzione va la previsione di ausili (dietro prescrizione medica) di cuscini lombari per migliorare l'ergonomia del posto di lavoro e l'oscuramento delle fonti luminose naturali con tende veneziane, al fine di eliminare i riflessi sui monitor.

Si riporta di seguito il tasso di infortuni registrato nel Gruppo nell'ultimo biennio, distinto per tipologia:

Come operiamo

La Governance del Gruppo2

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E COMITATI

2 Per ulteriori informazioni si veda la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari (disponibile sul sito www.bancaifis.it).

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Il Consiglio di Amministrazione esercita tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, esclusi soltanto quelli che la legge riserva tassativamente all'Assemblea.

Inoltre, approva la Politica ambientale, che viene portata a conoscenza di tutti i lavoratori, e attribuisce i poteri decisionali e di spesa per l'individuazione e la gestione delle misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

Il Consiglio di Amministrazione viene aggiornato, con cadenza annuale, sulle attività svolte in materia di sicurezza e salute dei lavoratori e di tutela dell'ambiente, e nella stessa occasione riceve anche il self audit sulla corretta applicazione del Manuale Integrato Sicurezza e Ambiente.

Comitato Controllo e Rischi

Il Comitato Controllo e Rischi, nell'ambito delle sue funzioni consultive e propositive in tema di attività di controllo, esprime pareri sull'identificazione dei principali rischi aziendali, tra cui quelli di natura sociale e ambientale (in particolare legati alla corruzione, all'ambiente, alla salute e sicurezza dei lavoratori).

COLLEGIO SINDACALE

Organizzazione

L'Organizzazione di Banca IFIS ha partecipato attivamente a tutte le iniziative di change management della Banca sia supportando le unità di business nello sviluppo delle potenzialità di mercati di riferimento, sia attraverso la razionalizzazione e l'efficientamento dei processi operativi. Nel corso del 2016, in particolare, sono state attivate oltre 30 nuove iniziative progettuali di cui una decina valutate strategicamente molto rilevanti.

In tale contesto è da leggersi l'impegno profuso nei 12 cantieri di lavoro del progetto di acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca e nelle attività propedeutiche, e ancora in corso, alla migrazione del sistema di Core Banking di Cedacri.

Organizzazione, inoltre, coerentemente con la propria mission, manutiene nel continuo l'impianto normativo della Banca, assicurando il rispetto delle disposizioni di Vigilanza e il supporto alle funzioni di controllo nella definizione dei necessari presidi regolamentari.

Operations

Il 2016 ha visto il consolidamento della profonda evoluzione organizzativa della direzione Operations, avviata a fine 2015, con l'obiettivo di rivedere e innovare il modello operativo e le soluzioni tecnologiche. Il nuovo assetto è stato caratterizzato da un'importante crescita degli organici, in particolare nell'area ICT, che si è rafforzata nel middle management con risorse di esperienza per supportare la realizzazione di rilevanti iniziative di trasformazione, e che ha acquisito giovani risorse, con competenze specialistiche in ambito tecnologico, per consentire lo sviluppo interno di nuove soluzioni applicative digitali. La direzione Operations ha proposto, attraverso il Piano Strategico ICT stilato in conformità alle disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche, un rinnovato percorso evolutivo per portare la Banca ad una nuova dimensione con il duplice scopo di supportare la crescita dimensionale del Business e di offrire nuovi modelli operativi basati sul Fintech. Conseguentemente sono stati focalizzati ingenti investimenti per la razionalizzazione, nel medio termine, dei sistemi di core banking, facendo leva su soluzioni in Outsourcing leader di mercato, accompagnata dallo sviluppo interno di soluzioni digitali per consentire la crescita del Business nelle aree specialistiche del Factoring, Non-Performing Loans e Banca Digitale, preservando un carattere innovativo e distintivo. Su tale direttrice di sviluppo sono state portate a termine le iniziative di adozione di soluzioni digital native, introducendo processi di firma digitale e strumenti in mobilità a supporto della customer interaction. E' stata avviata inoltre un'iniziativa strategica di ampio respiro per dare ulteriore spinta al percorso di digitalizzazione del modello operativo di Banca IFIS che vede come elemento centrale l'utilizzo della piattaforma Salesforce con l'obiettivo di ridurre il time to market nello sviluppo di bundling di nuovi prodotti, abilitare processi di cross selling in mobilità, rinnovare la user experience sia dei Clienti che delle risorse interne attraverso una spiccata semplificazione ed automazione dei processi. Nel corso dell'anno sono stati introdotti strumenti e soluzioni Big Data, sviluppati su piattaforme SAS, costruendo le basi per l'evoluzione dei sistemi di Data Warehouse e Anaytics per supportare i processi decisionali e di controllo rischi della Banca. La direzione Operations è stata inoltre fortemente impegnata nel corso dell'ultimo trimestre 2016 per supportare le operazioni societarie straordinarie di Banca IFIS che hanno portato al nuovo assetto di Gruppo e che caratterizzeranno in modo determinante il piano progetti del prossimo anno.

Il presidio dei rischi

La struttura complessiva di governo e gestione dei rischi a livello di Gruppo è disciplinata nel Risk Appetite Framework e nei documenti che ne discendono, tenuti costantemente aggiornati rispetto alle evoluzioni del quadro strategico del Gruppo stesso. Con riferimento alla recente acquisizione societaria, sono in corso attività di allineamento ed integrazione delle metodologie di governo e gestione dei rischi, nel rispetto delle specificità dei singoli business (factoring, finanza corporate, leasing, NPL).

Banca IFIS ha definito una Tassonomia dei Rischi, all'interno della quale sono descritte le logiche seguite nell'identificazione dei rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo potrebbe essere esposto nel conseguire i propri obiettivi strategici, e per ciascuna tipologia pone in essere adeguati strumenti di prevenzione e mitigazione.

Con riferimento ai rischi operativi è stato definito e implementato in Banca IFIS un framework di gestione e governo che prevede la strutturazione di un robusto processo di raccolta delle perdite operative (Loss Data Collection), che si estende fino alla rete territoriale e alla controllata polacca IFIS Finance, e la conduzione di periodici Risk Self Assessment. Con riferimento alle entità del Gruppo neo acquisite era già in essere un processo similare a quello della Capogruppo, sono in corso attività di allineamento delle metriche e gli strumenti di rilevazione.

Con riferimento al rischio di credito nell'ambito dei crediti commerciali, Banca IFIS utilizza un Sistema di Rating Interno sul segmento imprese domestiche che è stato sviluppato internamente su basi dati proprietarie e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance dei rapporti che la controparte intrattiene con la Banca in ambito factoring, in particolare per la controparte debitore ceduto.

Tale rating è utilizzato anche nel processo di monitoraggio del credito come uno dei driver per l'identificazione dei cd. early warning.

L'estensione del perimetro societario ha reso necessario l'avvio di una ampia progettualità finalizzata al ri-sviluppo completo dei modelli di rating di controparte al fine di renderli omogenei a livello di Gruppo, tale progettualità impegnerà la struttura di risk management per tutto il 2017.

Relativamente al comparto dei crediti non-performing, gestiti dall'Area NPL e dei crediti fiscali, grazie al supporto di tecnologia che permette l'agevole gestione di grosse masse dati, è stato irrobustito il processo di monitoraggio e il controllo del rischio di recupero che tale portafoglio genera, irrobustendo ulteriormente il set di reportistica ad hoc e valutando le performance del modello di valutazione dei crediti.

Sempre nel comparto dei crediti non-performing è stato rivisto ed implementato su tecnologia SAS, un nuovo modello di valutazione delle posizioni in lavorazione giudiziale che hanno ottenuto "un'ordinanza di assegnazione somme" da parte del giudice.

I rischi di liquidità e di tasso d'interesse sono fin da subito gestiti a livello di Gruppo (comprendendo anche le posizioni delle società neo acquisite), è in fase di revisione la politica di governo e monitoraggio di tali rischi. Sono a pieno regime i calcoli degli indicatori di Basilea 3 tra cui il calcolo gestionale dei due ratio di liquidità: Liquid Coverage Ratio (LCR) e Net Stable Fundig Ratio (NSFR).

Relativamente al rischio di reputazione, rischio trasversale che potenzialmente incide su gran parte delle unità operative della Banca, sono considerati i fattori sia esterni che interni e gli eventi specifici delle singole unità operative che potrebbero creare danni reputazionali al Gruppo, al fine di valutarne l'incidenza. Tra questi fattori rientrano, ad esempio, l'insoddisfazione del personale e il turnover, nonché gli incidenti per mancato rispetto della normativa sulla salute e sicurezza.

Integrità e correttezza3

Al fine di assicurare condizioni di trasparenza e correttezza nella conduzione dell'attività aziendale, a tutela del proprio ruolo istituzionale e della propria immagine, delle aspettative degli azionisti e di tutti gli stakeholder, Banca IFIS ha adottato un Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D. Lgs. 231/2001.

Tale Modello si pone come strumento di sensibilizzazione nei confronti di coloro che lavorano per la Banca, affinché adottino, nello svolgimento delle proprie attività, comportamenti corretti e lineari, tali da prevenire il rischio di commissione dei reati contemplati nel D. Lgs. 231/2001 (che includono – tra gli

3 I dati di seguito esposti comprendono, nel 2016, il perimetro di Interbanca S.p.A., entrata nel Gruppo IFIS nel dicembre 2016

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altri – anche reati di corruzione tra privati, reati ambientali e reati legati al mancato rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro).

Il Codice Etico

Nell'ambito del Modello Organizzativo, uno strumento fondamentale è il Codice Etico, che enuncia l'insieme di diritti, doveri e responsabilità della Banca rispetto a tutti i soggetti con i quali entra in relazione (clienti, fornitori, dipendenti, azionisti, organi di vigilanza, istituzioni).

Il Codice Etico stabilisce le regole di condotta che devono essere tenute presenti nella quotidianità del lavoro e nel rispetto di leggi e regolamenti vigenti in tutti i Paesi in cui la Banca opera. Il Codice fissa standard di riferimento e norme comportamentali mirate a rinforzare i processi decisionali aziendali e ad orientare la condotta di tutti i collaboratori e rappresenta, in questo modo, uno strumento di promozione della "deontologia aziendale".

In tale contesto, l'adozione e l'efficace attuazione del Modello e di tutti gli strumenti ad esso collegati migliora la Corporate Governance della Banca, limitando il rischio di commissione dei reati e i rischi di danni all'immagine e alla reputazione, assicurando al contempo una condotta responsabile e attenta nei confronti di tutte le controparti4.

L'efficacia del Modello Organizzativo e del Codice Etico presuppongono una piena diffusione della "cultura del controllo" presso tutti i dipendenti e la sensibilizzazione di tutte le strutture coinvolte. Per questo il Gruppo cura la formazione del personale sui contenuti del Modello Organizzativo ex 231/01 e sul Codice Etico.

Numero e percentuale dei dipendenti formati sul Modello di Organizzazione e Gestione ex d. lgs. 231/01
e sul Codice Etico
2015 2016
Totale dipendenti Num 704 1.313
Totale dipendenti formati, di cui: 239 766
34% 58%
- Dirigenti Num 2 36
% 8% 57%
Num 27 229
- Quadri 17% 58%
Num 210 501
- Impiegati % 40% 59%

Ore di formazione erogate sul Modello di Organizzazione e Gestione ex d. lgs. 231/01 e sul Codice Etico

2015 2016
Totale ore di formazione, di cui: hh 417 1.599
- Dirigenti hh 3 84
- Quadri hh 29 495,5
- Impiegati hh 385 1.019,5

4 Per ulteriori informazioni sul governo dei rischi e sul sistema dei controlli interni si veda la Nota Integrativa – Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura e la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari (disponibile sul sito www.bancaifis.it).

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Inoltre, in linea con quanto previsto dalle "Disposizioni di vigilanza per le banche" - Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013, Banca IFIS ha attivato un sistema di segnalazione interna delle violazioni, per permettere al personale della Capogruppo e delle Controllate di segnalare atti o fatti che possono costituire una violazione delle norme (esterne ed interne) che disciplinano le attività dell'azienda.

Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso diversi canali5 e sono gestite dal Responsabile dell'Internal Audit, che ne esamina il contenuto e attua le verifiche necessarie ad accertare la veridicità di quanto segnalato, nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, riservatezza, dignità del dipendente e protezione dei dati personali. Al termine degli accertamenti, il Responsabile dell'Internal Audit formalizza le proprie valutazioni e le trasmette all'Amministratore Delegato e al Direttore Generale (o al il Presidente del Collegio Sindacale in caso di situazioni di potenziale incompatibilità), che valuteranno le necessarie azioni correttive.

La Politica di Gruppo per la gestione delle segnalazioni delle violazioni è stata aggiornata a dicembre 2016 per includere il perimetro di Interbanca.

Ambiente e territorio

La gestione degli impatti ambientali

Gli impatti ambientali diretti più significativi per l'attività di Banca IFIS sono la produzione di rifiuti, prevalentemente legati alle attività di ufficio (carta, toner esausti, apparecchiature fuori uso, ecc.), gli scarichi di acque reflue, il consumo energetico dovuto all'illuminazione e al riscaldamento degli edifici e le emissioni in atmosfera. A questi si aggiungono alcuni impatti, come il consumo e lo smaltimento di fitofarmaci, legati alla manutenzione del parco di Villa Fürstenberg, un'area verde di ventidue ettari che circonda la sede storica (e tuttora direzione generale) della società, a Mestre, Venezia.

Nell'ambito dell'applicazione del Modello Organizzativo ex d. Lgs. 231/01 e ai fini della prevenzione dei reati ambientali, ha redatto un "Manuale integrato Ambiente e Sicurezza". Il Manuale, che è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione e che viene periodicamente aggiornato, riunisce tutte le procedure relative alla gestione degli impatti ambientali (in ottemperanza al D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152) e di salute e sicurezza. La responsabilità di promuovere l'applicazione del Manuale e l'aggiornamento periodico della Politica Ambientale fa capo alla Direzione Generale, mentre la verifica della sua corretta applicazione, per quanto attiene alla gestione ambientale, è responsabilità dell'Unità Gestione Beni Strumentali e Sicurezza/Ambiente nell'ambito della Funzione Servizi Generali.

Il Manuale, che comprende la Politica Ambientale del Gruppo, è anche lo strumento attraverso cui l'azienda esplicita chiaramente e rende noti a tutti i collaboratori i principi e criteri fondamentali in base ai quali vengono prese le decisioni in materia di tutela dell'ambiente. Banca IFIS si impegna a diffondere e consolidare una cultura di tutela dell'ambiente, sviluppando la consapevolezza degli aspetti ambientali e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutto il personale, cui viene assicurata adeguata informazione e formazione, e a cui è chiesto di segnalare tempestivamente le eventuali carenze o il mancato rispetto delle norme applicabili.

La gestione degli impatti prodotti dalle attività del Gruppo è condotta in coerenza con il Manuale integrato e nel pieno rispetto delle normative vigenti.

Riguardo alla riduzione dei consumi energetici, nel 2016 è stata completata la ristrutturazione della sede di Firenze, dedicata a due delle aree di business del gruppo bancario: l'Area NPL (Non-Performing

5 Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso una casella di posta elettronica dedicata, via posta ordinaria o interna, personalmente oppure tramite un apposito applicativo accessibile sia dal portale aziendale (IFIS4YOU) sia dal sito istituzionale (www.bancaifis.it)

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Loans) e l'area Fast Finance. La ristrutturazione è stata condotta nel segno dell'eco-compatibilità, e consentirà una riduzione dei consumi grazie all'autoproduzione di energia pannelli fotovoltaici e al risparmio energetico legato all'illuminazione a led (si veda Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.).

Figura 1 – La nuova sede di Firenze

Banca IFIS e la comunità

Le iniziative realizzate dal Gruppo Banca IFIS sul territorio sono accomunate dalla volontà della banca di essere al servizio delle imprese contribuendo a diffondere la cultura d'impresa. anche senza scopi commerciali.

A questo si aggiungono alcune progetti di tipo benefico che spesso coinvolgono i dipendenti. Essi sono rivolti ad associazioni radicate nei territori in cui l'azienda opera e prevedono l'apertura degli spazi della Banca ad iniziative ed eventi di interesse per la cittadinanza o rivolti alla business community.

Di seguito i principali progetti e iniziative realizzati nel corso del 2016.

Supporto allo sviluppo dell'imprenditoria

Botteghe Digitali

Botteghe Digitali è un progetto realizzato da Banca IFIS insieme a Stefano Micelli, (Università Cà Foscari Venezia), e Marketing Arena. Ha l'obiettivo di supportare imprese meritevoli, non necessariamente clienti di Banca IFIS, ad affermarsi sul mercato e rafforzare la propria competitività preservando le caratteristiche del made in Italy che le rende peculiari. www.botteghedigitali.it

New Craft Club

Il New Craft Club è una community fondata sulla logica dello scambio e del confronto di esperienze e conoscenze del saper fare dedicata alla digitalizzazione, all'informazione e alla presentazione di aziende virtuose che si sono distinte nell'arte del Made in Italy. Molte di queste aziende sono state protagoniste nel 2016 della mostra New Craft all'interno della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, di cui Banca IFIS è stata exhibition partner.

Lo scopo del Club è creare un ambiente in cui le aziende possano confrontarsi e apprendere le tematiche specialistiche dettate dalle esigenze e dagli sviluppi dei mercati, e che possa diventare un osservatorio privilegiato sulle dinamiche emergenti nell'area della digitalizzazione delle attività artigiane grazie al contributo di rappresentanti istituzionali, ricercatori, operatori e consulenti. (Vai al http://www.newcraftclub.it

Ricerca "Il made in Italy incontra il digitale"

"Il Made in Italy incontra il digitale" è una ricerca interattiva sulla digitalizzazione delle imprese artigiane, realizzata da Fondazione Nord Est e sostenuta da Banca IFIS.

La ricerca si è posta l'obiettivo di misurare il grado di penetrazione di alcune particolari tecnologie della manifattura digitale – nello specifico il laser, la stampa 3D, la robotica, l'e-commerce e il web – all'interno del tessuto produttivo italiano. L'indagine ha riguardato 787 imprese del Made in Italy di consumo attive in particolare in tre settori: sistema casa, sistema moda, sistema orafo. http://madeinitaly.newcraftclub.it/

Ricerca "Medie Imprese Motore di Sviluppo"

Nel 2016 l'ex Gruppo Interbanca ha sostenuto lo studio – condotto da i Professori Paolo Gubitta e Diego Campagnolo (Università di Padova) con Doxa, che ha realizzato l'indagine intervistando un campione di 300 tra executive e senior leader - sulle aziende del segmento mid-market, che raccoglie le imprese italiane con un fatturato compreso tra 5 e 250 milioni di euro.

Nel 2016 la ricerca è stata focalizzata solo sul mercato italiano ed stata condotta in collaborazione con

Dall'indagine è emerso come le aziende italiane resistono tutt'oggi a utilizzare strumenti di finanziamento evoluti, perché continuano a scontare un certo ritardo culturale e di specifiche competenze d'azienda. Il segmento costituisce quindi un ampio mercato potenziale ancora da sviluppare per i prodotti finanziari come il factoring, il leasing e la finanza strutturata.

The CEO School

Ad aprile 2016 è stato inaugurato il programma The CEO School, corso di alta formazione ideato da Valore D e dall'ex Gruppo Interbanca, che nasce dalla convinzione che una maggiore diversità di genere possa contribuire a conseguire risultati economici migliori, al fine di consentire ad un numero sempre maggiore di donne di ricoprire incarichi esecutivi.

Il programma è offerto a 30 top manager selezionate per un percorso formativo con cadenza mensile che termina a febbraio 2017.

Festival della Politica

Nel 2016 Banca IFIS ha sostenuto il "Festival della Politica" di Mestre, rassegna dedicata al dibattito e confronto sui principali temi politici, economici e sociali dello scenario italiano e internazionale. A settembre 2016 L'Amministratore Delegato di Banca IFIS Giovanni Bossi è intervenuto al Festival durante la conversazione con il giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico dal titolo "Crisi economica e frantumazione politica".

Donazioni e sponsorizzazioni

Metti in Banca il tuo Cuore

Banca IFIS ha costruito un rapporto pluriennale con l'Associazione Amici del Cuore (onlus che promuove iniziative nei campi della prevenzione, della riabilitazione secondaria e dell'educazione sanitaria e sostiene la ricerca sulle malattie cardiovascolari) sostenendone le attività con donazioni nel 2014 e nel 2015 e realizzando iniziative congiunte anche nel 2016.

Rivolta ai dipendenti della Banca è stata l'iniziativa di prevenzione grazie alla quale si è data la possibilità ai dipendenti di effettuare un elettrocardiogramma gratuito presso la sede della Direzione Generale di Mestre (216 i partecipanti). I dati raccolti sono stati messi a disposizione dell'Associazione come banca dati a fini di ricerca scientifica. Nel 2016 Banca IFIS ha inoltre sostenuto la Giornata Mondiale del Cuore, evento all'insegna della prevenzione organizzato dall'Associazione in collaborazione con il Comune di Venezia.

Supporto all'associazione ABIO

Banca IFIS ha deciso di trasformare le annuali feste di Natale in occasioni di solidarietà, riservando parte del budget normalmente destinato alle feste aziendali a un progettoin collaborazione con l'Associazione ABIO (Assistenza Bambini in Ospedale) di Mestre e Milano, che opera all'interno dei reparti di pediatria degli ospedali italiani. Grazie alla donazione è stato possibile acquistare i giocattoli preferiti ed altri beni necessari alla convalescenza dei bambini e delle loro famiglie. L'iniziativa è stata anche un'occasione di volontariato aziendale: 102 dipendenti (tra Banca IFIS e l'ex Gruppo Interbanca) hanno potuto scegliere di partecipare in prima persona, ad esempio consegnando i regali in ospedale.

Team building "solidale" per la Rete Agenti CrediFamiglia

L'annuale riunione macro regionale della Rete Agenti CrediFamiglia dell'Area NPL è stata trasformata, nel 2016, in un'attività di team building con finalità benefiche. L'iniziativa, svoltasi a Roma, ha visto gli agenti suddivisi in team lavorare fianco a fianco con un artista di strada: compito dei team è stato aiutare il 'proprio artista' di strada a coinvolgere i passanti, con la finalità di convincerli a fare una donazione destinata alla Onlus Save The Children.

Valore economico generato e ridistribuito

Il valore economico generato nel 2016 dal Gruppo Banca IFIS è stato di 920,6 milioni. La ripartizione del valore economico generato6 esprime la ricchezza che il Gruppo ha saputo produrre nel corso dell'anno e il modo in cui questa viene reinvestita nell'attività aziendale o distribuita agli stakeholder con cui il Gruppo stesso si rapporta, a vario titolo, nella sua operatività quotidiana.

L'analisi del valore generato e distribuito esprime quindi, in termini monetari, i rapporti tra l'impresa e il sistema socio-economico con cui interagisce, con particolare riferimento ai principali stakeholder del Gruppo bancario:

  • i dipendenti e i collaboratori hanno beneficiato di 93,4 milioni di euro, circa il 10% del valore economico generato. Oltre a stipendi, contributi e trattamento di fine rapporto inerenti il personale dipendente, sono incluse le commissioni a agenzie di recupero;
  • i fornitori hanno beneficiato di circa 74,1 milioni di euro, circa l'8% del valore economico generato, per l'acquisto di beni e la fornitura di servizi;
  • Stato, Enti e Istituzioni hanno ricevuto 58,7 milioni di euro, circa il 6% del valore economico generato, tramite le imposte, dirette e indirette, e sul reddito dell'esercizio (per la quota relativa alle imposte correnti); tale voce include i contributi versati al fondo di Risoluzione Nazionale e al FITD. Inoltre il Gruppo si è impegnato in iniziative in ambito sociale e culturale nei confronti della Comunità.
  • agli azionisti e terzi, è stato destinato circa il 5% del valore economico generato per complessivi 43,8 milioni di euro, attribuibile al dividendo proposto;
  • il restante ammontare, 650,1 milioni di euro, circa il 71% del valore economico generato, è stato trattenuto dal sistema impresa, come accantonamento di risorse (fiscalità anticipata e differita, degli ammortamenti e degli accantonamenti a fondi rischi e oneri) necessarie agli investimenti produttivi, al fine di mantenere in efficienza e permettere lo sviluppo del complesso aziendale.

Il valore economico trattenuto totale ammonta a 650,1 milioni di euro rispetto ai 129,1 milioni di euro di dicembre 2015; il significativo incremento è sostanzialmente ascrivibile al gain on bargain purchase di 623,6 milioni di euro rilevato a conto economico a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca avvenuta il 30 novembre 2016. Tale dato dimostra che l'acquisizione ha permesso un ulteriore e rilevante rafforzamento patrimoniale che ci consentirà di sostenere la crescita del Gruppo bancario nel lungo termine.

6 La ripartizione si ottiene attraverso una riesposizione delle voci dello schema di conto economico utilizzato nel Bilancio Consolidato. Il prospetto sotto riportato è stato, quindi, predisposto a partire dai dati dei Conti Economici Consolidati 2016 e 2015 e sulla base delle linee guida emanate dall'ABI in materia.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

(in migliaia di euro) 2015 2016 2015 - % 2016 - %
TOTALE VALORE ECONOMICO GENERATO 376.734,4 920.584 100% 100%
TOTALE VALORE ECONOMICO DISTRIBUITO -247.620,6 -270.529 66% 29%
FORNITORI -55.444 -74.053 15% 8%
DIPENDENTI E COLLABORATORI -62.954 -93.402 17% 10%
AZIONISTI E TERZI -40.342 -43.813 11% 5%
STATO, ENTI E ISTITUZIONI, COMUNITA' -88.880,6 -58.675 24% 6%
TOTALE VALORE ECONOMICO TRATTENUTO -129.113,6 -650.055 34% 71%

VALORE ECONOMICO GENERATO E DISTRIBUITO

Relazione sulla gestione del Gruppo

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

Acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca: in data 30 novembre 2016, successivamente al ricevimento delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, Banca IFIS ha acquistato il 99,99% delle azioni dell'ex GE Capital Interbanca S.p.A.. In seguito all'acquisizione, Banca IFIS ha proceduto, così come previsto dai principi contabili IAS/IFRS, alla Purchase Price Allocation che prevede l'allocazione del costo dell'aggregazione, rilevando le attività acquisite, le passività assunte e le passività potenziali ai relativi fair value alla data di acquisizione. Da tale processo è emerso un gain on bargain purchase di 623,6 milioni di euro che è stato iscritto a conto economico fra gli altri proventi di gestione. I dettagli dell'operazione sono esposti nella parte G della Nota Integrativa consolidata.

In seguito all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca sono stati individuati i nuovi settori Corporate banking e Leasing. Si rinvia per maggiori dettagli al paragrafo Contributo dei settori di attività della presente Relazione sulla Gestione.

  • Operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato: ad aprile 2015 è stata effettuata un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani che ha comportato la rilevazione nel primo semestre 2015 di un utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 124,5 milioni di euro.
  • Rappresentazione dei numeri nella Relazione sulla gestione del Gruppo: a seguito dei fatti di rilievo sopra citati e ai fini di garantire una maggior comparabilità dei risultati degli esercizi 2016 e 2015, negli Aggregati patrimoniali ed economici del Gruppo si è provveduto a confrontare con l'esercizio precedente i dati dell'esercizio 2016 depurandoli da tutti gli effetti riconducibili all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (i dati sono esposti in un'apposita colonna denominata "normalizzato"), come se l'aggregazione non avesse avuto luogo. È stata inoltre costituita una sezione denominata "Highlights normalizzati" in cui sono riportati i principali dati riferiti al 2016 normalizzato come sopra riportato, a confronto con i risultati dell'esercizio 2015 depurati dell'effetto della plusvalenza realizzata su titoli di stato.
  • Nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti acquisiti nei confronti del SSN: la Banca ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuti recuperabili, sulla base delle evidenze storiche della Banca. Le metodologie di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo". La variazione nella stima dei cash flow, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione di costo ammortizzato contabilizzata a conto economico fra gli interessi attivi pari a 15,8 milioni di euro.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 374.229 3.221.533 (2.847.304) (88,4)%
Crediti verso banche 1.393.358 95.352 1.298.006 1361,3%
Crediti verso clientela 5.928.212 3.437.136 2.491.076 72,5%
Totale attivo 8.699.145 6.957.720 1.741.425 25,0%
Debiti verso banche 503.964 662.985 (159.021) (24,0)%
Debiti verso clientela 5.045.136 5.487.476 (442.340) (8,1)%
Patrimonio netto 1.218.783 573.467 645.316 112,5%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 325.971 404.345 (78.374) (19,4)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie(1) (26.605) (30.637) 4.032 (13,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 299.366 373.708 (74.342) (19,9)%
Costi operativi al netto del gain on bargain purchase (202.475) (128.119) (74.356) 58,0%
Bargain 623.635 - 623.635 0,0%
Utile lordo consolidato 720.526 245.589 474.937 193,4%
Utile netto consolidato 687.985 161.966 526.019 324,8%

1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2016 2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 88.282 76.208 12.074 15,8%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (7.113) (7.505) 392 (5,2)%
Risultato netto della gestione finanziaria 81.169 68.703 12.466 18,1%
Costi operativi 539.858 (47.335) 587.193 (1240,5)%
Utile lordo consolidato 621.027 21.368 599.659 2806,3%
Utile netto consolidato 621.716 13.161 608.555 4623,9%

1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 9,0 milioni nel quarto trimestre 2016 e a 0,6 milioni nel quarto trimestre, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Highlights normalizzati

Si riportano a seguire i principali Highlights dei dati normalizzati:

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
CONSOLIDATI
(in migliaia di euro)
31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015
NORMALIZZATO
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 325.050 3.221.533 (2.896.483) (89,9)%
Crediti verso banche 1.194.420 95.352 1.099.068 1152,6%
Crediti verso clientela 3.638.176 3.437.136 201.040 5,8%
Totale attivo 5.461.443 6.957.720 (1.496.277) (21,5)%
Debiti verso banche 509.066 662.985 (153.919) (23,2)%
Debiti verso clientela 4.095.416 5.487.476 (1.392.060) (25,4)%
Patrimonio netto 619.921 573.467 46.454 8,1%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI ESERCIZIO VARIAZIONE
CONSOLIDATI RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
2016
NORMALIZZATO
2015
NORMALIZZATO
ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 331.962 279.845 52.117 18,6%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie(1) (25.023) (30.637) 5.614 (18,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 306.939 249.208 57.731 23,2%
Costi operativi (172.161) (128.119) (44.042) 34,4%
Utile lordo consolidato 134.778 121.089 13.689 11,3%
Utile netto consolidato 89.795 78.638 11.157 14,2%

1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 4° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
2016
NORMALIZZATO
2015
NORMALIZZATO
ASSOLUTA %
Margine di intermediazione (1) 94.273 76.208 18.065 23,7%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) (5.531) (7.505) 1.974 (26,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 88.742 68.703 20.039 29,2%
Costi operativi (53.463) (47.335) (6.128) 12,9%
Utile lordo consolidato 35.279 21.368 13.911 65,1%
Utile netto consolidato 23.526 13.161 10.365 78,8%

1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 9,0 milioni nel quarto trimestre 2016 e a 0,6 milioni nel quarto trimestre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI di Gruppo

ESERCIZIO VARIAZIONE
KPI DI GRUPPO RICLASSIFICATI (1) 2016 2015 %
ROE 98,5% 30,4% 68,1%
ROA 8,3% 3,5% 4,8%
ROCA 8,5% 1,5% 7,0%
Ratio Totale Fondi propri 15,3% 14,9%(2) 0,4%
Common Equity Tier 1 Ratio 14,7% 14,2%(2) 0,5%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 0,0%
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(3) (in migliaia) 53.431 53.072 0,7%
Book per share 22,81 10,81 111,0%
EPS 12,94 3,05 324,3%
Dividendo per azione 0,82 0,76 7,9%
Payout ratio 6,4% 24,9% (18,5)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti l'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 mila euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 mila euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione. (3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

KPI DI GRUPPO RICLASSIFICATI (1) NORMALIZZATI ESERCIZIO VARIAZIONE 2016 2015 % ROE 15,5% 16,3% (0,8)% ROA 2,5% 1,7% 0,8% ROCA 2,4% 1,5% 0,9% Cost/Income ratio 51,9% 45,8% 6,1% Book per share 11,60 9,24 25,5% EPS 1,69 1,48 14,2% Dividendo per azione 0,82 0,76 7,9% Payout ratio 48,8% 51,3% (2,5)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti l'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Risultati per settore di attività riclassificati

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Dati al 31.12.2015 - - - - - 3.221.533 3.221.533
Variazione % - - - - - (88,4)% (88,4)%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Dati al 31.12.2015 - - - - - 95.352 95.352
Variazione % - - - - - 1361,3% 1361,3%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Dati al 31.12.2015 2.848.124 n.a. n.a. 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % 8,6% n.a. n.a. 58,6% (4,6)% (92,7)% 72,5%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Dati al 31.12.2015 - - - - - 662.985 662.985
Variazione % - - - - - (24,0)% (24,0)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Dati al 31.12.2015 - - - - - 5.487.476 5.487.476
Variazione % - - - - - (8,1)% (8,1)%
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2016 174.433 2.952 (1.172) 154.740 13.990 (18.972) 325.971
Dati al 31.12.2015 158.671 n.a. n.a. 52.687 20.335 172.652 404.345
Variazione % 9,9% n.a. n.a. 193,7% (31,2)% (111,0)% (19,4)%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2016 154.128 2.889 (2.682) 154.740 13.620 (23.329) 299.366
Dati al 31.12.2015 137.423 n.a. n.a. 52.687 19.923 163.675 373.708
Variazione % 12,2% n.a. n.a. 193,7% (31,6)% (114,3)% (19,9)%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti l'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2016 53.142 2.952 (1.172) 42.780 3.126 (12.546) 88.282
Quarto trimestre 2015 39.728 n.a. n.a. 21.818 8.828 5.834 76.208
Variazione % 33,8% -
n.a.
-
n.a.
96,1% (64,6)% (315,0)% 15,8%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Quarto trimestre 2016 48.061 2.889 (2.682) 42.780 3.025 (12.904) 81.169
Quarto trimestre 2015 33.237 n.a. n.a. 21.818 8.542 5.106 68.703
Variazione % 44,6% -
n.a.
n.a. 96,1% (64,6)% (352,7)% 18,1%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti l'Area NPL, pari a 9,0 milioni al quarto trimestre 2016 e a 0,6 milioni al quarto trimestre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 10.126.397 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 4,2% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 n.a.
Dati al 31.12.2015 3.576.982 n.a. n.a. 8.161.005 190.553 n.a.
Variazione % 8,5% - - 18,4% (9,7)% -
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2016 0,8% 0,1% 1,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 0,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2015 1,1% n.a. n.a. 45,0% 0,0% n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. 12,1% 0,0% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 2,6% 2,2% 0,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 5,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (2,8)% n.a. n.a. - - -
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 87,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,7% n.a. n.a. - - -
Attività deteriorate/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 4,5% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 2,0% n.a. n.a. - - -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 16,5% 14,1% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 22,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (6,0)% n.a. n.a. - - -
RWA
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512(4)
Dati al 31.12.2015 1.970.886 n.a. n.a. 354.352 41.614 25.256
Variazione % 19,1% n.a. n.a. 58,6% 20,2% 943,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato

(4) RWA del settore Governance e servizi include per il 2016 la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Evoluzione Trimestrale Riclassificata

STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE (in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanz. disponibili per la vendita 374.229 1.026.744 1.027.770 1.066.413 3.221.533 3.677.850 3.803.216 5.069.781
Crediti verso banche 1.393.358 454.170 153.877 114.691 95.352 246.991 114.843 115.697
Crediti verso clientela 5.928.212 3.303.322 3.355.998 3.307.793 3.437.136 3.176.172 3.152.145 2.921.902
Attività materiali 110.348 62.291 56.729 53.792 52.163 52.137 51.509 51.329
Attività immateriali 14.981 10.816 8.929 7.391 7.170 7.031 6.779 6.772
Altre voci dell'attivo 878.017 138.256 139.895 112.110 144.366 84.507 92.902 77.104
Totale dell'attivo 8.699.145 4.995.599 4.743.198 4.662.190 6.957.720 7.244.688 7.221.394 8.242.585
STATO PATRIMONIALE ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE (in migliaia di euro)
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO
Debiti verso banche 503.964 56.788 43.587 182.568 662.985 537.898 457.384 200.953
Debiti verso clientela 5.045.136 4.138.865 3.928.261 3.722.501 5.487.476 5.900.458 6.037.552 7.241.379
Titoli in circolazione 1.488.556 - - - - - - -
Trattamento di fine rapporto 7.660 1.554 1.545 1.510 1.453 1.388 1.407 1.641
Passività fiscali 24.925 15.116 16.180 25.118 25.549 23.904 18.207 67.692
Altre voci del passivo 410.121 196.628 191.428 180.250 206.790 224.028 182.578 159.042
Patrimonio netto: 1.218.783 586.648 562.197 550.243 573.467 557.012 524.266 571.878
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 530.838 520.379 523.077 528.198 411.501 408.207 393.487 545.649
- Utile netto 687.945 66.269 39.120 22.045 161.966 148.805 130.779 26.229
Totale del passivo e del
patrimonio netto
8.699.145 4.995.599 4.743.198 4.662.190 6.957.720 7.244.688 7.221.394 8.242.585
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
RICLASSIFICATO(1) EVOLUZIONE
TRIMESTRALE (in migliaia di euro)
4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di interesse 78.510 52.988 55.395 57.707 45.312 48.163 53.432 58.106
Commissioni nette 1.060 13.087 13.316 13.648 14.824 14.712 14.878 14.369
Risultato netto dell'attività di negoziazione 4 (374) (86) (246) (55) (179) 36 120
Utile/perdita da cessione o riacquisto di: 17.753 21.065 5.694 5.495 16.127 - 124.500 -
crediti 17.770 21.065 5.694 - 14.948 - - -
attività finanziarie disponibili per la vendita (17) - - 5.495 1.179 - 124.500 -
Margine di intermediazione 97.327 86.766 74.319 76.604 76.208 62.696 192.846 72.595
Rettifiche/Riprese di valore nette per deteriora
mento di:
(16.158) (3.731) (7.496) (8.265) (7.505) (5.463) (10.183) (7.486)
crediti (15.806) (3.731) (6.449) (5.313) (6.777) (1.447) (7.969) (5.467)
attività finanziarie disponibili per la vendita (357) - (1.047) (2.952) (728) (4.016) (2.214) (2.019)
altre operazioni finanziarie 5 - - - - - - -
Risultato netto della gestione finanziaria 81.169 83.035 66.823 68.339 68.703 57.233 182.663 65.109
Spese per il personale (23.959) (14.324) (14.187) (13.408) (12.266) (12.394) (12.165) (11.517)
Altre spese amministrative (55.775) (24.029) (28.051) (18.421) (35.419) (15.956) (11.411) (16.042)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.611 (1.827) 2.157 (3.790) 13 (160) 397 (479)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(2.742) (1.306) (1.069) (938) (1.045) (942) (927) (832)
Altri oneri/proventi di gestione 620.723 (415) 162 748 1.382 478 (2.141) 3.307
Costi operativi 539.858 (41.901) (40.988) (35.809) (47.335) (28.974) (26.247) (25.563)
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
621.027 41.134 25.835 32.530 21.368 28.259 156.416 39.546
Imposte sul reddito di periodo 689 (13.985) (8.760) (10.485) (8.207) (10.233) (51.866) (13.317)
Utile netto 621.716 27.149 17.075 22.045 13.161 18.026 104.550 26.229
Utile netto di pertinenza di terzi 40 - - - - - - -
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 621.676 27.149 17.075 22.045 13.161 18.026 104.550 26.229

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI PER SETTORE: ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di intermediazione 88.282 86.766 74.319 76.604 76.208 62.696 192.846 72.595
Crediti Commerciali 53.142 39.910 40.065 41.316 39.728 41.668 37.941 39.334
Corporate Banking 2.952 - - - - - - -
Leasing (1.172) - - - - - - -
Area NPL 42.780 50.822 35.198 25.940 21.818 10.676 11.334 8.859
Crediti Fiscali 3.126 2.838 3.873 4.153 8.828 3.984 3.621 3.902
Governance e Servizi (12.546) (6.804) (4.817) 5.195 5.834 6.368 139.950 20.500
Risultato della gestione finanziaria 81.169 83.035 66.823 68.339 68.703 57.233 182.663 65.109
Crediti Commerciali 48.061 36.261 33.803 36.003 33.237 40.361 30.016 33.809
Corporate Banking 2.889 - - - - - - -
Leasing (2.682) - - - - - - -
Area NPL 42.780 50.822 35.198 25.940 21.818 10.676 11.334 8.859
Crediti Fiscali 3.025 2.756 3.686 4.153 8.542 3.844 3.577 3.960
Governance e Servizi (12.904) (6.804) (5.864) 2.243 5.106 2.352 137.736 18.481

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Dati storici del Gruppo riclassificati(1)

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (in migliaia di Euro) 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Attività finanziarie disponibili per la vendita 374.229 3.221.533 243.325 2.529.179 1.974.591
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - - 4.827.363 5.818.019 3.120.428
Crediti verso clientela 5.928.212 3.437.136 2.814.330 2.296.933 2.292.314
Debiti verso banche 503.964 662.985 2.258.967 6.665.847 557.323
Debiti verso clientela 5.045.136 5.487.476 5.483.474 4.178.276 7.119.008
Patrimonio netto 1.218.783 573.467 437.850 380.323 309.017
Margine d'intermediazione 325.971 407.958 284.141 264.196 244.917
Risultato della gestione finanziaria 299.366 373.708 249.631 219.609 191.166
Utile netto di pertinenza del Gruppo 687.945 161.966 95.876 84.841 78.076
KPI :
ROE 98,5% 30,4% 23,5% 24,8% 29,9%
ROA 8,3% 3,5% 1,7% 1,3% 1,5%
ROCA 8,5% 1,5% 1,3% 0,6% 1,0%
Ratio Totale Fondi disponibili (2) 98,5% 15,4% 14,2% 13,5% 12,7%
Ratio Capitale primario di classe 1 (2) 8,3% 14,7% 13,9% 13,7% 12,9%
Numero di azioni in circolazione (3) (in migliaia) 53.811 53.072 52.924 52.728 53.551
Book per share 22,81 10,81 8,27 7,21 5,77
EPS 12,94 3,05 1,81 1,61 1,46
Dividendo per azione 0,82 0,76 0,66 0,57 0,37
Payout ratio 6,4% 24,9% 36,4% 35,4% 25,4%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti l'Area NPL, pari a 32,6 milioni al 31 dicembre 2016 e a 3,6 milioni al 31 dicembre 2015, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). I dati dei periodi fino al 30 settembre 2013 sono calcolati secondo la normativa previgente (Basilea 2). Il Coefficiente di solvibilità e il Core Tier 1 sono stati esposti rispettivamente alle voci Ratio Totale Fondi propri e Common Equity Tier 1 Ratio.

(3) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Presentazione dei risultati

Principali dati consolidati (2016 VS 2015)

Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel 2016 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.

  • Emanazione del documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo" che è risultato coerente con il nuovo modello di stima dei cash flow connessi ai crediti gestiti dalla BU Pharma implementato nel corso del 2016.
  • Aspetti fiscali: tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenziano quelle che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte del Gruppo Banca IFIS. In particolare:
  • D.L. 27 giugno 2015, n. 83, art. 16, co. 1: tale disposizione ha modificato il regime di deducibilità delle perdite su crediti e delle svalutazioni. A decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2016, viene introdotta la deducibilità integrale di tali componenti negativi di reddito nell'esercizio in cui sono rilevati in bilancio. La stessa disposizione ha stabilito che tutte le eccedenze non dedotte fino al periodo di imposta 2015 debbano essere portate in diminuzione dal reddito imponibile (con aliquote diversificate) nei successivi dieci periodi d'imposta, a partire dal 2016. Tale modifica normativa non impatta la determinazione del effective tax rate ma incide invece nella determinazione delle imposte correnti.
  • D.L. 3 maggio 2016, n. 59, art.11: tale norma ha introdotto l'opzione per i soggetti destinatari delle disposizioni di cui al DL 225/2010 (banche e intermediari finanziari) di continuare ad applicare le norme vigenti in materia di conversione delle imposte anticipate qualificate in crediti d'imposta, a condizione che provvedano al pagamento di un canone annuo pari all'1,5% delle imposte anticipate qualificate iscritte in bilancio e rettificate ai sensi di quanto disposto dal suddetto Decreto Legge in esame. L'esercizio dell'opzione è irrevocabile ed il versamento del canone (se dovuto) deve essere eseguito entro la data di scadenza per il versamento del saldo delle imposte sul reddito.
  • Legge 28 dicembre 2015, n. 208 ("Legge di stabilità 2016"): ha introdotto il c.d. "Superammortamento" quale norma di agevolazione finalizzata ad incentivare gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi acquisiti tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016. La agevolazione consiste in una deduzione extracontabile pari al 40% delle quote di ammortamento deducibili nell'esercizio.

Contributo dei settori di attività

La struttura organizzativa

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la nuova struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione Generale per l'analisi dei risultati del Gruppo che, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca si è arricchita di due nuovi settori, il Corporate banking ed il Leasing. Inoltre, sempre a seguito della citata acquisizione, il settore Crediti commerciali ha beneficiato del contributo apportato dalla IFIS Factoring.

La struttura organizzativa si articola dunque nei settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing, Area NPL, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nell'esercizio 2016 dai settori di attività, che verranno analizzati nelle parti dedicate ai singoli settori.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2016 174.433 2.952 (1.172) 187.368 13.990 (18.972) 358.599
Dati al 31.12.2015 158.671 n.a. n.a. 56.300 20.335 172.652 407.958
Variazione % 9,9% n.a. n.a. 232,8% (31,2)% (111,0)% (12,1)%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2016 154.128 2.889 (2.682) 154.740 13.620 (23.329) 299.366
Dati al 31.12.2015 137.423 n.a. n.a. 52.687 19.923 163.675 373.708
Variazione % 12,2% n.a. n.a. 193,7% (31,6)% (114,3)% (19,9)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2016 53.142 2.952 (1.172) 51.825 3.126 (12.546) 97.327
Quarto trimestre 2015 39.728 n.a. n.a. 22.402 8.828 5.834 76.792
Variazione % 33,8% -
n.a.
-
n.a.
131,3% (64,6)% (315,0)% 26,7%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Quarto trimestre 2016 48.061 2.889 (2.682) 42.780 3.025 (12.904) 81.169
Quarto trimestre 2015 33.237 n.a. n.a. 21.818 8.542 5.106 68.703
Variazione % 44,6% -
n.a.
n.a. 96,1% (64,6)% (352,7)% 18,1%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Dati al 31.12.2015 - - - - - 3.221.533 3.221.533
Variazione % - - - - - (88,4)% (88,4)%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Dati al 31.12.2015 - - - - - 95.352 95.352
Variazione % - - - - - 1361,3% 1361,3%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Dati al 31.12.2015 2.848.124 n.a. n.a. 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % 8,6% n.a. n.a. 58,6% (4,6)% (92,7)% 72,5%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Dati al 31.12.2015 - - - - - 662.985 662.985
Variazione % - - - - - (24,0)% (24,0)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Dati al 31.12.2015 - - - - - 5.487.476 5.487.476
Variazione % - - - - - (8,1)% (8,1)%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 10.126.397 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 4,2% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 n.a.
Dati al 31.12.2015 3.576.982 n.a. n.a. 8.161.005 190.553 n.a.
Variazione % 8,5% - - 18,4% (9,7)% -
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2016 0,8% 0,1% 1,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 0,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2015 1,1% n.a. n.a. 45,0% 0,0% n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. 12,1% 0,0% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 2,6% 2,2% 0,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 5,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (2,8)% n.a. n.a. - - -
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 87,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,7% n.a. n.a. - - -
Attività deteriorate/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 4,5% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 2,0% n.a. n.a. - - -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 16,5% 14,1% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 22,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (6,0)% n.a. n.a. - - -
RWA
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512(4)
Dati al 31.12.2015 1.970.886 n.a. n.a. 354.352 41.614 25.256
Variazione % 19,1% n.a. n.a. 58,6% 20,2% 943,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato.

(4) RWA del settore Governance e servizi include per il 2016 la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

• Crediti Commerciali Italia e Crediti Commerciali International, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'ultima area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance S.p. Zo.o.; tali aree di business operano con il marchio Banca IFIS Impresa;

• Banca IFIS Pharma, che opera con omonimo marchio, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse 118.693 98.175 20.518 20,9%
Commissioni nette 55.740 60.496 (4.756) (7,9)%
Margine di intermediazione 174.433 158.671 15.762 9,9%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (20.305) (21.248) 943 (4,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 154.128 137.423 16.705 12,2%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4 trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4 trim. 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse 39.449 24.114 15.335 63,6%
Commissioni nette 13.693 15.614 (1.921) (12,3)%
Margine di intermediazione 53.142 39.728 13.414 33,8%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (5.081) (6.491) 1.410 (21,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 48.061 33.237 14.824 44,6%

Il margine di intermediazione del settore Crediti commerciali risulta pari a 174,4 milioni di euro, con un incremento del 9,9% rispetto ai 158,7 milioni di euro del 2015. Molto positivi i risultati in termini di volumi: il turnover del settore sale a 10,5 miliardi di euro (+4,2% rispetto al dicembre 2015), con un numero di imprese clienti pari a 5.360, in crescita del 19% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un impiego puntuale di 3,1 miliardi di euro (+8,6% rispetto a dicembre 2015). Tali risultati confermano che il modello di business adottato dalla Banca, focalizzato al supporto delle PMI, risulta vincente in un contesto di mercato che vede i tassi ai minimi storici.

Influisce positivamente al raggiungimento dei volumi anche l'inclusione in tale settore dell'operatività della nuova controllata IFIS Factoring (che apportano 192 milioni di euro di impieghi di cui 15,9 deteriorati); quanto al margine, il cui contributo è riferito al solo mese di dicembre, è molto contenuto (207 mila euro).

In particolare la crescita del margine di intermediazione è influenzata dai risultati dell'area di business IFIS Pharma (+59,0%, da 29,4 milioni di euro dell'anno precedente a 46,8 milioni) al quale ha contribuito positivamente, per 15,8 milioni di euro, l'adozione del nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari acquistati a titolo definitivo. L'affinamento metodologico ha in particolare riguardato l'inclusione degli interessi di mora ritenuti recuperabili nella stima dei flussi di cassa; tale componente rappresenta infatti un elemento strutturale dell''attività ordinaria di gestione dei crediti sanitari.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 20,3 milioni (21,2 milioni nell'omologo periodo del 2015, -4,4%), e si riferiscono per la quasi totalità alle rettifiche apportate da Banca IFIS; il rapporto con gli aumentati impieghi medi determina un miglioramento del costo del rischio di credito che si attesta a 79 bp rispetto a 90 bp al 31 dicembre 2015.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 31.692 30.950 742 2,4%
Inadempienze probabili 50.900 39.551 11.349 28,7%
Esposizione scadute 118.420 58.214 60.206 103,4%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 201.012 128.715 72.297 56,2%
Crediti in bonis netti 2.891.476 2.719.409 172.067 6,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 3.092.488 2.848.124 244.364 8,6%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela del settore mostra una quota del 28,3% verso la Pubblica Amministrazione (contro 32,1% al 31 dicembre 2015), e del 71,7% verso il settore privato (contro 67,9% al 31 dicembre 2015).

Le attività deteriorate nette nel settore dei Crediti commerciali si attestano a 201,0 milioni di euro da 128,7 milioni a fine 2015, in crescita del 56,2% principalmente a seguito dell'aumento delle esposizioni scadute verso la Pubblica Amministrazione; assolutamente marginale invece l'apporto di IFIS Factoring (15,9 milioni di euro). L'effetto deriva da acquisti di portafogli effettuati a partire da fine dicembre 2015 di crediti già scaduti contrattualmente, a seguito dell'accordo stipulato con un primario player di mercato che ha consentito l'ingresso alla Banca nel business delle multi-utilities. Tali portafogli hanno ad oggetto crediti nei confronti degli enti locali per i quali la Banca ha avviato azioni di recupero mediante sottoscrizione di piani di rientro.

Relativamente alle inadempienze probabili, l'aumento è principalmente riconducibile a tre posizioni significative, per complessivi 16,5 milioni di euro, precedentemente classificate nelle categorie delle esposizioni scadute deteriorate e bonis.

Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore è pari all'1,0%, in lieve contrazione rispetto a fine 2015 (1,1% al 31 dicembre 2015), mentre il rapporto tra le inadempienze probabili nette e gli impieghi si attesta al 1,6% rispetto all'1,4% del 31 dicembre 2015. Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi del settore passa dal 4,5% a fine 2015 al 6,5% al 31 dicembre 2016, mentre passa dal 22,4% al 16,5% l'incidenza sul patrimonio netto del Gruppo.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 276.741 76.551 122.451 475.743
Incidenza sul totale crediti lordi 8,2% 2,3% 3,6% 14,1%
Rettifiche di valore 245.049 25.651 4.031 274.731
Incidenza sul valore lordo 88,5% 33,5% 3,3% 57,7%
Valore di bilancio 31.692 50.900 118.420 201.012
Incidenza sul totale crediti netti 1,0% 1,6% 3,8% 6,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2015
Valore nominale attività deteriorate 255.404 58.257 59.788 373.449
Incidenza sul totale crediti lordi 8,2% 1,9% 1,9% 12,0%
Rettifiche di valore 224.454 18.706 1.574 244.734
Incidenza sul valore nominale 87,9% 32,1% 2,6% 65,5%
Valore di bilancio 30.950 39.551 58.214 128.715
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 1,4% 2,0% 4,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le sofferenze nette ammontano a 31,7 milioni, +2,4% rispetto al dato di fine esercizio 2015; il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all'1,0%, rispetto al 1,1% al 31 dicembre 2015. Il rapporto tra le sofferenze nette e il patrimonio netto si attesta al 5,4%, invariato rispetto al 31 dicembre 2015. Il coverage ratio si attesta all'88,5% (87,9% al 31 dicembre 2015)

La categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 50,9 milioni rispetto ai 39,6 milioni a fine 2015 (+28,7%). L'aumento è principalmente riconducibile a tre posizioni che entrano in tale categoria di rischio. Il coverage ratio si attesta al 33,5% (32,1% al 31 dicembre 2015).

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 118,4 milioni contro i 58,2 milioni a dicembre 2015 (+103,4%). I crediti scaduti verso il settore privato passano da 57,0 milioni di euro di dicembre 2015 a 71,6 milioni al 31 dicembre 2016, mentre lo scaduto verso il settore pubblico passa da 1,2 milioni di euro a 46,8 milioni di euro. L'aumento è imputabile da una parte al contributo fornito da IFIS Factoring a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, dall'altra ad acquisti effettuati a fine dicembre 2015 di crediti già scaduti contrattualmente a seguito dell'accordo stipulato con un primario player di mercato che ha consentito l'ingresso al Gruppo bancario nel business delle multi-utilities. Tali portafogli hanno ad oggetto crediti nei confronti degli enti locali per i quali la Banca ha avviato azioni di recupero mediante la sottoscrizione di piani di rientro.

VARIAZIONE
KPI 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Turnover 10.549.881 10.126.397 423.484 4,2%
Margine di intermediazione/ Turnover 1,7% 1,6% 0 0,1%

Il coverage ratio si attesta al 3,3% (2,6% al 31 dicembre 2015).

VARIAZIONE
KPI y/y 31.12.2016
31.12.2015
ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,8% 0,9% - (0,1)%
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,0% 1,1% - (0,1)%
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 2,6% 5,4% - (2,8)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde 88,5% 87,9% - 0,7%
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 6,5% 4,5% - 2,0%
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 16,5% 22,4% - (6,0)%
Totale RWA settore 2.348.131 1.970.886 377.245 19,1%

Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati (dato gestionale non iscritto nelle voci del bilancio) per operazioni di factoring che risultano in essere a fine esercizio (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dalla Banca.

MONTE CREDITI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2015 ASSOLUTA %
Pro solvendo 2.150.930 2.128.825 22.105 1,0%
di cui verso Pubblica Amministrazione 332.735 361.000 (28.265) (7,8)%
Pro soluto 464.956 277.159 187.797 67,8%
di cui verso Pubblica Amministrazione 8.949 4.468 4.481 100,3%
Acquisti a titolo definitivo 1.264.950 1.170.998 93.952 8,0%
di cui verso Pubblica Amministrazione 812.384 888.844 (76.460) (8,6)%
Totale Monte Crediti 3.880.836 3.576.982 303.854 8,5%
di cui verso Pubblica Amministrazione 1.154.068 1.254.312 (100.244) (8,0)%

Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni del paese, con separata indicazione della clientela estera.

SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER AREA GEOGRAFICA IMPIEGHI TURNOVER
Nord Italia 43,7% 52,4%
Centro Italia 24,2% 30,9%
Sud Italia 25,4% 10,5%
Estero 6,7% 6,2%
Totale 100,0% 100,0%

Corporate banking

Raggruppa le seguenti aree di business:

• Credito medio /lungo termine, dedicata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;

• Structured Finance, che supporta le imprese alla strutturazione legale, organizzativa e finanziaria di finanziamenti, sia bilateriali che in pool;

• Workout & Recovery, si occupa della gestione delle posizioni UTP e Sofferenze di tutti i portafogli delle altre due business area del settore, nonché della gestione del runoff dei portafogli project finance, shipping e real estate.

DATI ECONOMICI 31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 8.385 n.a. n.a. n.a.
Commissioni nette (5.260) n.a. n.a. n.a.
Dividendi e attività di negoziazione (173) n.a. n.a. n.a.
Margine di intermediazione 2.952 n.a. n.a. n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e altre
attività finanziarie
(63) n.a. n.a. n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 2.889 n.a. n.a. n.a.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 4 trim. 2016 4 trim. 2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 8.385 n.a. n.a. n.a.
Commissioni nette (5.260) n.a. n.a. n.a.
Dividendi e attività di negoziazione (173) n.a. n.a. n.a.
Margine di intermediazione 2.952 n.a. n.a. n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e altre
attività finanziarie
(63) n.a. n.a. n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 2.889 n.a. n.a. n.a.

Il margine di intermediazione del settore Corporate banking, il quale ha contributo solo per il mese di dicembre ai risultati dell'esercizio 2016, si attesta a 3,0 milioni di euro. Tale importo include per 8,5 milioni di euro l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate. Nel margine di intermediazione sono altresì incluse per 5,8 milioni di euro, le commissioni passive di strutturazione dell'operazione di cartolarizzazione Indigo Loan, più dettagliatamente commentata nella Parte E della Nota integrativa consolidata.

DATI PATRIMONIALI
31.12.2016
31.12.2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 27.260 n.a. n.a. n.a.
Inadempienze probabili 142.741 n.a. n.a. n.a.
Esposizione scadute 1.669 n.a. n.a. n.a.
Totale attività deteriorate nette verso clientela 171.670 n.a. n.a. n.a.
Crediti in bonis netti 734.012 n.a. n.a. n.a.
Totale crediti per cassa verso clientela 905.682 n.a. n.a. n.a.
CREDITI CORPORATE BANKING DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 456.184 265.412 1.685 723.281
Incidenza sul totale crediti lordi 30,9% 18,0% 0,1% 49,0%
Rettifiche di valore 428.924 122.671 16 551.611
Incidenza sul valore lordo 94,0% 46,2% 0,9% 76,3%
Valore di bilancio 27.260 142.741 1.669 171.670
Incidenza sul totale crediti netti 3,0% 15,8% 0,2% 19,0%
VARIAZIONE
KPI 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 1.739.175 n.a n.a n.a
Costo della qualità creditizia 0,0% n.a. n.a. n.a.
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 3,0% n.a. n.a. n.a.
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 2,2% n.a. n.a. n.a.
Indice di copertura delle sofferenze lorde 94,0% n.a. n.a. n.a.
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 19,0% n.a. n.a. n.a.
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 14,1% n.a. n.a. n.a.
Totale RWA settore 929.337 n.a. n.a. n.a.

Leasing

Si tratta del settore che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 4.916 n.a. n.a. n.a.
Commissioni nette (6.095) n.a. n.a. n.a.
Dividendi e attività di negoziazione 7 n.a. n.a. n.a.
Margine di intermediazione (1.172) n.a. n.a. n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (1.510) n.a. n.a. n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria (2.682) n.a. n.a. n.a.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4 trim. 2016 4 trim. 2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 4.916 n.a. n.a. n.a.
Commissioni nette (6.095) n.a. n.a. n.a.
Dividendi e attività di negoziazione 7 n.a. n.a. n.a.
Margine di intermediazione (1.172) n.a. n.a. n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (1.510) n.a. n.a. n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria (2.682) n.a. n.a. n.a.

Il margine di intermediazione del settore Leasing, il quale ha contributo solo per il mese di dicembre ai risultati dell'esercizio 2016, risulta negativo per 1,2 milioni di euro. Il margine di intermediazione include inoltre, per 1,3 milioni di euro, l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

L'importo del margine di intermediazione è influenzato dalle commissioni passive di strutturazione dell'operazione di cartolarizzazione Indigo Lease pari a 6,4 milioni di euro, più dettagliatamente commentata nella Parte E della Nota integrativa consolidata.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 6.177 n.a. n.a. n.a.
Inadempienze probabili 13.622 n.a. n.a. n.a.
Esposizione scadute 17.352 n.a. n.a. n.a.
Totale attività deteriorate nette verso clientela 37.151 n.a. n.a. n.a.
Crediti in bonis netti 1.198.487 n.a. n.a. n.a.
Totale crediti per cassa verso clientela 1.235.638 n.a. n.a. n.a.
CREDITI LEASING DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 78.997 41.440 46.450 166.887
Incidenza sul totale crediti lordi 5,7% 3,0% 3,4% 12,1%
Rettifiche di valore 72.820 27.818 29.099 129.737
Incidenza sul valore lordo 92,2% 67,1% 62,6% 77,7%
Valore di bilancio 6.177 13.622 17.351 37.150
Incidenza sul totale crediti netti 0,5% 1,1% 1,4% 3,0%
VARIAZIONE
KPI 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 1.273.933 n.a n.a n.a
Costo della qualità creditizia 0,1% n.a. n.a. n.a.
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 0,5% n.a. n.a. n.a.
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 0,5% n.a. n.a. n.a.
Indice di copertura delle sofferenze lorde 92,2% n.a. n.a. n.a.
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 3,0% n.a. n.a. n.a.
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 3,0% n.a. n.a. n.a.
Totale RWA settore 875.153 n.a. n.a. n.a.

Area NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured che opera verso le famiglie con il logo CrediFamiglia.

L'attività è per natura strettamente connessa alla valorizzazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Per quanto riguarda il portafoglio in gestione stragiudiziale viene utilizzato ai fini della valorizzazione un modello che si basa su una simulazione dei flussi di cassa che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. Relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta (piani cambiari o piani di rientro formalizzati), il modello assume "carattere deterministico" in quanto basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

L'attività di gestione giudiziale consiste nel recupero mediante azione legale volto all'ottenimento da parte del tribunale dell'assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio. I flussi di cassa relativi alla gestione giudiziale non vengono simulati dal modello ma valutati analiticamente dal gestore per singola pratica e caricati nel sistema gestionale.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 35.959 25.061 10.898 43,5%
Altre componenti del margine di interesse 115.542 21.056 94.486 448,7%
Costo della raccolta (6.442) (3.612) (2.830) 78,3%
Margine di interesse 145.059 42.505 102.554 241,3%
Commissioni nette (2.220) (1.153) (1.067) 92,5%
Utile da cessione crediti 44.529 14.948 29.581 197,9%
Margine di intermediazione 187.368 56.300 131.068 232,8%
Rettifiche /riprese di valore nette per deterioramento
su crediti
(32.628) (3.613) (29.015) 803,1%
Risultato netto della gestione finanziaria 154.740 52.687 102.053 193,7%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4 trim. 2016 4 trim. 2015 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 11.555 6.360 5.195 81,7%
Altre componenti del margine di interesse 25.295 3.069 22.226 724,2%
Costo della raccolta (2.026) (1.214) (812) 66,9%
Margine di interesse 34.824 8.215 26.609 323,9%
Commissioni nette (769) (761) (8) 1,1%
Utile da cessione crediti 17.770 14.948 2.822 18,9%
Margine di intermediazione 51.825 22.402 29.423 131,3%
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
su crediti
(9.045) (584) (8.461) 1.448,8%
Risultato netto della gestione finanziaria 42.780 21.818 20.962 96,1%

I risultati dell'esercizio sono positivamente influenzati, oltre che dalla prosecuzione dell'attività di recupero mediante raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà, dal rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio a seguito della conclusione della fase di verifica documentale e della conseguente attività di raccolta di piani (cambiari e di rientro) avvenuta su tali posizioni, con un effetto positivo sul risultato netto della gestione finanziaria di circa 9,0 milioni di euro.

Quanto alla voce rettifiche di valore nette, pari a 32,6 milioni di euro, essa include per 3,7 milioni di euro la rettifica integrale di alcune posizioni per le quali il debitore risulta deceduto e la ricerca eredi effettuata non ha dato esito positivo e per 1,2 milioni di euro la rettifica di alcune posizioni che risultano prescritte. La voce include altresì 29,3 milioni di euro di rettifiche relativi a posizioni per le quali il valore attuale netto dei flussi di cassa attesi è sceso al di sotto del prezzo di acquisto, parzialmente compensati dai relativi interessi iscritti a margine d'interesse per 6,5 milioni di euro. Tale ultimo effetto (VAN inferiore al prezzo d'acquisto) include, per 4,8 milioni di euro, le rettifiche di valore rilevate a seguito di rilasci a costo ammortizzato di pratiche del settore NPL acquistate nei precedenti esercizi, a seguito della conclusione delle verifiche volte a valutare l'effettiva applicabilità del nuovo modello di stima elaborato a fine 2015 anche a pratiche caratterizzate da "data di decadenza del beneficio del termine" recente rispetto alla data di acquisizione. Il rilascio a costo ammortizzato ha comportato, oltre a rettifiche, la rilevazione di extra interessi positivi iscritti fra gli Interessi attivi e proventi assimilati per 2,2 milioni di euro.

Inoltre si rilevano riprese di valore per 1,6 milioni di euro quali extrainteressi positivi imputati a rigo 130 fino al raggiungimento del valore della perdita precedentemente registrata.

I citati effetti (VAN dei flussi di cassa inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore e pratica prescritta), come previsto dall'accounting policy adottata dalla Banca, sono trigger event che qualificano come impairment a voce 130 - Rettifiche di valore nette su crediti - le variazioni di costo ammortizzato, ancorché ai fini di una complessiva lettura dei risultati del comparto risulti più significativo il risultato netto della gestione finanziaria nel suo complesso.

DATI PATRIMONIALI 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 320.612 159.336 161.276 101,2%
Inadempienze probabili 241.518 194.995 46.523 23,9%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela 562.130 354.331 207.799 58,6%
Crediti in bonis netti 16 21 (5) (23,8)%
Totale crediti per cassa verso clientela 562.146 354.352 207.794 58,6%
KPI 30.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 9.660.196 8.161.005 1.499.191 18,4%
Totale RWA settore 562.146 354.352 207.794 58,6%
ANDAMENTO CREDITI NPL (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2015 354.352
Acquisti 195.606
Cessioni (73.028)
Utile su cessioni 44.529
Interessi da costo ammortizzato 35.959
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 115.542
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (32.628)
Incassi (78.186)
Portafoglio crediti al 31.12.2016 562.146

L'attività di acquisto svolta nel periodo ha portato all'acquisizione di portafogli di crediti finanziari del valore nominale di quasi 3,1 miliardi di euro per un prezzo pari a 195,6 milioni, costituiti da n. 463.566 pratiche.

I crediti del settore al 31 dicembre 2016 includono per 9,0 milioni di euro (corrispondenti a 744,6 milioni di euro di valore nominale e circa 73 mila pratiche) i crediti rientranti nel perimetro di cessione di una operazione di vendita conclusasi a fine esercizio con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante ("binding offer") presentata dall'acquirente.

In considerazione del fatto che nella citata binding offer sono contenuti tutti gli elementi necessari per la verifica dell'effettivo trasferimento sostanziale dei rischi e benefici connessi ai crediti ceduti (derecognition) ma non essendone ancora stato perfezionato alla data di riferimento il trasferimento giuridico, si è provveduto a dare evidenza dei relativi effetti senza procedere con la loro cancellazione ma iscrivendo una posta di credito nei confronti del cessionario per l'ammontare del prezzo e di debito, sempre nei confronti del cessionario, per il valore dei crediti oggetto di cessione. La differenza positiva è confluita a conto economico tra gli utili da cessione di crediti per complessivi 17,8 milioni di euro.

Si segnala inoltre che nel corso del 2016 sono state perfezionate ulteriori tre operazione di cessione con un effetto complessivo a conto economico di 27,0 milioni di euro. Tra gli utili da cessione figurano 279 mila euro di perdita, a fronte del riacquisto di una quota di portafogli ceduti a fine 2015, nell'ambito delle previsioni contrattuali sottoscritte.

Nel corso dell'esercizio l'estinzione del debito da parte delle controparti debitrici è avvenuta prevalentemente secondo le seguenti modalità:

  • per cassa (bollettini postali, bonifico, ecc);
  • sottoscrizione di piani cambiari;
  • piani di rientro formalizzati con i debitori (c.d. manifestazioni di volontà).

Le dinamiche della raccolta dell'esercizio sono risultate in notevole incremento rispetto al 2015, raggiungendo i 312,2 milioni di euro contro 244,5 milioni di euro, +27,7%; l'aumento è interamente riconducibile ai piani di rientro (manifestazioni di volontà). Gli incassi ottenuti nel corso dell'esercizio ammontano a 78,2 milioni di euro a fronte di 55,6 milioni del 2015.

A fine esercizio il portafoglio gestito dall'Area NPL comprende n. 1.397.957 pratiche, per un valore nominale pari a 9,7 miliardi di euro e circa 967 mila debitori.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 13.998 20.307 (6.309) (31,1)%
Commissioni nette (8) 28 (36) (128,6)%
Margine di intermediazione 13.990 20.335 (6.345) (31,2)%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(371) (412) 41 (10,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria 13.619 19.923 (6.304) (31,6)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
4 trim. 2016 4 trim. 2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.129 8.827 (5.698) (64,6)%
Commissioni nette (3) 1 (4) (400,0)%
Margine di intermediazione 3.126 8.828 (5.702) (64,6)%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(102) (286) 184 (64,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 3.024 8.542 (5.518) (64,6)%

Il margine di intermediazione è generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore.

Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 14,0 milioni di euro, in calo del 31,2% rispetto ai 20,3 milioni al 31 dicembre 2015. Il dato dell'esercizio precedente tuttavia includeva l'effetto di una singola operazione che ha generato nel quarto trimestre 2015 un utile di 5,2 milioni di euro.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 5 - 5 n.a.
Inadempienze probabili 194 - 194 n.a.
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela 199 - 199 n.a.
Crediti in bonis netti 124.498 130.663 (6.165) (4,7)%
Totale crediti per cassa verso clientela 124.697 130.663 (5.966) (4,6)%

I crediti fiscali sono classificati in bonis in considerazione del fatto che la controparte è la Pubblica Amministrazione; i crediti di natura commerciale, invece, vengono classificati come attività deteriorate, qualora ne ricorrano i presupposti.

KPI 31.12.2016 31.12.2015 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 172.145 190.553 (18.408) (9,7)%
Totale RWA settore 50.004 41.614 8.390 20,2%
ANDAMENTO CREDITI FISCALI (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2015 130.690
Acquisti 63.599
Interessi da costo ammortizzato 8.951
Altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow 6.352
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (371)
Incassi (84.524)
Portafoglio crediti al 31.12.2016 124.697

Nel corso del periodo sono stati realizzati incassi per 84,5 milioni di euro e sono stati acquistati crediti per un prezzo pari a 63,6 milioni di euro.

Con tali acquisti il portafoglio gestito dal settore riguarda 1.369 pratiche, per un valore nominale pari a 172,1 milioni di euro ed un valore di costo ammortizzato di 124,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi fornisce ai settori operativi le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle attività dei rispettivi business. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione e ICT, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. I dati esposti includono quanto rinveniente dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca non allocato sui singoli segment.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015
ASSOLUTA
%
Margine di interesse (22.868) 47.639 (70.507) (148,0)%
Commissioni nette (1.046) (586) (460) 78,5%
Dividendi e attività di negoziazione 4.942 125.599 (120.657) (96,1)%
Margine di intermediazione (18.972) 172.652 (191.624) (111,0)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (4.356) (8.977) 4.621 (51,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria (23.328) 163.675 (187.003) (114,3)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 4 trim. 2016 4 trim. 2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse (12.193) 4.740 (16.933) (357,2)%
Commissioni nette (506) (28) (478) 1.707,1%
Dividendi e attività di negoziazione 153 1.122 (969) (86,4)%
Margine di intermediazione (12.546) 5.834 (18.380) (315,0)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (357) (728) 371 (51,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria (12.903) 5.106 (18.009) (352,7)%

Il margine di intermediazione del settore include il contributo del portafoglio titoli al margine di interesse, per un totale di 12,1 milioni di euro rispetto ai 190,0 milioni nel corrispondente periodo del 2015; tale calo è dovuto alla riduzione dello stock dei titoli in portafoglio (374,2 milioni di euro al 31 dicembre 2016 contro 3.221,5 milioni di euro a fine 2015.).

Nel periodo sono stati realizzati utili da cessione di titoli per 5,5 milioni di euro.

Quanto alla raccolta retail Rendimax (pari a 4,5 miliardi di euro rispetto ai 3,1 miliardi di euro del 31 dicembre 2015), il costo si attesta a 1,50% rispetto a 1,24% di dicembre 2015, in crescita per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni nonché a seguito di alcune campagne promozionali volte a supportare i livelli di raccolta in vista della conclusione dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 4,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (9,0 milioni di euro a fine 2015), sono riferite a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016
31.12.2015
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 374.229 3.221.533 (2.847.304) (88,4)%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - n.a.
Crediti verso banche 1.393.358 95.352 1.298.006 1361,3%
Crediti verso clientela 7.561 103.997 (96.436) (92,7)%
Debiti verso banche 503.964 662.985 (159.021) (24,0)%
Debiti verso clientela 5.045.136 5.487.476 (442.340) (8,1)%

I crediti verso la clientela del settore Governance e Servizi si assestano a 7,6 milioni di euro in diminuzione rispetto allo scorso esercizio (-92,7%) e rappresentano sostanzialmente il saldo della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi sulla piattaforma MTS con controparte Cassa Compensazione e Garanzia; il decremento è conseguente alla riduzione delle consistenze del portafoglio titoli.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - - - -
Inadempienze probabili - - - -
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - - - -
Crediti in bonis netti 7.561 103.997 (96.436) (92,7)%
Totale crediti per cassa verso clientela 7.561 103.997 (96.436) (92,7)%
KPI VARIAZIONE
31.12.2016
31.12.2015
ASSOLUTA %
Totale RWA settore 263.512(2) 25.256 (1) 238.256 943,4%

(1) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato.

(2) RWA del settore Governance e servizi include per il 2016 la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo

Aggregati patrimoniali

Come esposto nelle Note introduttive alla lettura dei numeri nelle tabelle sposte nel presente paragrafo si è provveduto a confrontare con l'esercizio precedente i dati dell'esercizio 2016 depurandoli da tutti gli effetti riconducibili all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (i dati sono esposti in un'apposita colonna denominata "31.12.2016 normalizzato"), come se l'aggregazione non avesse avuto luogo.

CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.393 397 259 138 53,3%
Attività finanziarie disponibili per la vendita 374.229 325.050 3.221.533 (2.896.483) (89,9)%
Crediti verso banche 1.393.358 1.194.420 95.352 1.099.068 1152,6%
Crediti verso clientela 5.928.212 3.638.176 3.437.136 201.040 5,8%
Attività materiali e immateriali 125.329 77.953 59.333 18.620 31,4%
Altre voci dell'attivo 830.624 225.447 144.107 81.340 56,4%
Totale attivo 8.699.145 5.461.443 6.957.720 (1.496.277) (21,5)%
Debiti verso banche 503.964 509.066 662.985 (153.919) (23,2)%
Debiti verso clientela 5.045.136 4.095.416 5.487.476 (1.392.060) (25,4)%
Titoli in circolazione 1.488.556 - - - #DIV/0!
Passività finanziarie di negoziazione 48.478 2.031 21 2.010 9571,4%
Altre voci del passivo 394.228 235.009 233.771 1.238 0,5%
Patrimonio netto 1.218.783 619.921 573.467 46.454 8,1%
Totale passivo e del patrimonio netto 8.699.145 5.461.443 6.957.720 (1.496.277) (21,5)%

Le attività e le passività finanziarie di negoziazione in essere al 31 dicembre 2016 sono state incorporate con l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e sono relative a contratti su tassi di interesse, negoziati da Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Tutte le posizioni in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate. Rilevano inoltre 397 mila euro quale cross currancy swap con altre banche.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 31 dicembre 2016 a 374,2 milioni di euro rispetto ai 3.221,5 milioni a fine 2015 (-88,4%). Il saldo dei titoli AFS normalizzato ammonta a 325,0 milioni di euro. La riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 31 dicembre 2016 è positiva per 1,5 milioni (11,7 milioni al 31 dicembre 2015).

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2016 è pari a 353,2 milioni di euro, in riduzione del 68,1% rispetto al 31 dicembre 2015 (3.216,8 milioni), principalmente per effetto delle vendite per 2,9 miliardi di euro effettuate nel corso dell'esercizio che hanno fatto registrare un utile da cessione di 5,5 milioni di euro.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 3° trim.2017 2° trim.2019 2° trim.2020 Totale complessivo
Titoli governativi 270.292 30.117 52.742 353.151
% sul totale 76,5% 8,5% 15,0% 100,0%

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 17,1 milioni di euro (+264,6% rispetto al 31 dicembre 2015). L'incremento è riconducibile da una parte al contributo fornito dall'ex Gruppo Interbanca, per 15,1 milioni di euro (il dato normalizzato ammonta a 2,0 milioni di euro), dall'altra, alla sottoscrizione per 1,5 milioni di euro della partecipazione in Cassa di Risparmio di Cesena a fronte dei contributi versati al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) quale aumento di capitale della banca stessa; il fair value di tale partecipazione è pari al valore di sottoscrizione attribuito al relativo aumento di capitale. Il trattamento contabile fiscale e segnaletico di tale partecipazione segue quanto indicato dall'ABI nella comunicazione del 4 agosto 2016, confermata dalla nota tecnica di Banca d'Italia del 26 ottobre 2016. Nel corso dell'esercizio sono state altresì rilevate rettifiche di valore apportate alle interessenze detenute in due società a seguito di impairment per complessivi 4,4 milioni di euro. Sono inoltre incluse tra le attività finanziarie disponibili per la vendita quote di O.I.C.R per 3,9 milioni di euro derivanti dall'acquisizione dell'ex Grupppo GE Capital Interbanca.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2016 è risultato pari a 1.393,4 milioni, rispetto ai 95,4 milioni al 31 dicembre 2015. Tale eccedenza di liquidità è volta a garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria nonché la liquidità necessaria per cogliere eventuali opportunità di mercato.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 5.928,2 milioni di euro, in crescita del 72,5% rispetto ai 3.437,1 milioni a fine del 2015 grazie principalmente all'apporto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca; il dato dei crediti verso la clientela normalizzato risulta pari a 3.638,2 milioni di euro (+5,8% rispetto al 2015).

Più in dettaglio, risultano in aumento i crediti dell'Area NPL (+58,6%) a seguito sia di nuove acquisizioni sia del rilascio a costo ammortizzato di un'importante quota del portafoglio precedentemente iscritta al costo d'acquisto in attesa del completamento delle attività propedeutiche al rilascio stesso. In crescita anche gli impieghi del settore crediti commerciali (+8,6%). Il Corporate banking e il Leasing, nuovi settori emersi dal processo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, hanno contribuito rispettivamente per 905,7 milioni di euro e 1.235,6 milioni di euro. In diminuzione i crediti fiscali a seguito di importanti incassi rilevati nel corso dell'esercizio. Relativamente ai crediti del settore Governance e Servizi, si registra un decremento del 92,7% dovuto alla riduzione della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi sulla piattaforma MTS con controparte Cassa Compensazione e Garanzia, a fronte della citata riduzione delle consistenze del portafoglio titoli rifinanziabile.

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 16,9% verso la Pubblica Amministrazione e del 83,1% verso il settore privato (rispettivamente 30,4% e 69,6% al 31 dicembre 2015).

Si segnala che la voce non presenta alcun grande rischio.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti commerciali 3.092.488 2.848.124 244.364 8,6%
- di cui deteriorati 201.012 128.715 72.297 56,2%
Corporate banking 905.682 n.a. n.a. n.a.
- di cui deteriorati 171.670 n.a. n.a. n.a.
Leasing 1.235.638 n.a. n.a. n.a.
- di cui deteriorati 37.150 n.a. n.a. n.a.
Area NPL 562.146 354.352 207.794 58,6%
- di cui deteriorati 562.130 354.331 207.799 58,6%
Crediti Fiscali 124.697 130.663 (5.966) (4,6)%
- di cui deteriorati 199 - 199 n.a.
Governance e Servizi 7.561 103.997 (96.436) (92,7)%
- di cui Cassa di Compensazione e Garanzia 4.748 103.636 (98.888) (95,4)%
Totale crediti verso la clientela 5.928.212 3.437.136 2.491.076 72,5%
- di cui deteriorati 972.161 483.046 489.115 101,3%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore Area NPL, si attesta a 972,2 milioni a dicembre 2016 contro i 483,0 milioni a fine 2015 (+55,2%).

FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
TOTALE CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 31.12.2016 2.439 5.587 730 33.550 - 42.306
Dati al 31.12.2015 371 n.a. n.a. 15.064 - 15.435
Variazione % 557,4% n.a. n.a. 122,7% - 174,1%
Inadempienze probabili -
Dati al 31.12.2016 19.312 98.575 6.258 53.368 - 177.513

Si espongono di seguito le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.

Dati al 31.12.2016 2.439 5.587 730 33.550 - 42.306
Dati al 31.12.2015 371 n.a. n.a. 15.064 - 15.435
Variazione % 557,4% n.a. n.a. 122,7% - 174,1%
Inadempienze probabili -
Dati al 31.12.2016 19.312 98.575 6.258 53.368 - 177.513
Dati al 31.12.2015 14.414 n.a. n.a. 19.309 - 33.723
Variazione % 34,0% n.a. n.a. 176,4% - 426,4%
Esposizione scadute -
Dati al 31.12.2016 - 1.457 2.302 - - 3.759
Dati al 31.12.2015 5.300 n.a. n.a. - - 5.300
Variazione % (100,0)% n.a. n.a. - - (29,1)%
Crediti in bonis -
Dati al 31.12.2016 6.955 35.882 - 15 - 42.852
Dati al 31.12.2015 2.954 n.a. n.a. 5 - 2.959
Variazione % 135,4% n.a. n.a. 200,0% - 1348,2%
QUALITA' DEL CREDITO
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE BAN
KING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 31.12.2016 31.692 27.260 6.177 320.612 5 - 385.746
Dati al 31.12.2015 30.950 n.a. n.a. 159.336 - - 190.286
Variazione % 2,4% n.a. n.a. 101,2% n.a. - 102,7%
Inadempienze probabili -
Dati al 31.12.2016 50.900 142.741 13.622 241.518 194 - 448.975
Dati al 31.12.2015 39.551 n.a. n.a. 194.995 - - 234.546
Variazione % 28,7% n.a. n.a. 23,9% n.a. - 91,4%
Esposizione scadute -
Dati al 31.12.2016 118.420 1.669 17.351 - - - 137.440
Dati al 31.12.2015 58.214 n.a. n.a. - - - 58.214
Variazione % 103,4% n.a. n.a. - - - 136,1%
Totale attività deteriorate nette
Dati al 31.12.2016 201.012 171.670 37.150 562.130 199 - 972.161
Dati al 31.12.2015 128.715 n.a. n.a. 354.331 - - 483.046
Variazione % 56,2% n.a. n.a. 58,6% n.a. - 101,3%
Crediti in bonis netti verso clientela -
Dati al 31.12.2016 2.891.476 734.012 1.198.488 16 124.498 7.561 4.956.051
Dati al 31.12.2015 2.719.409 n.a. n.a. 21 130.663 103.997 2.954.090
Variazione % 6,3% n.a. n.a. (23,8)% (4,7)% (92,7)% 67,8%
Totale crediti per cassa verso clien
tela
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Dati al 31.12.2015 2.848.124 n.a. n.a. 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % 8,6% n.a. n.a. 58,6% (4,6)% (92,7)% 72,5%

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 15,0 milioni di euro, contro 7,2 milioni al 31 dicembre 2015 (+108,9%).

La voce è riferita a software per 14,2 milioni di euro e all'avviamento, per 799 mila euro, che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 110,3 milioni di euro, rispetto ai 52,2 milioni a fine 2015 (+111,5%); il significativo incremento della voce è riconducibile da un lato al contributo fornito dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca, dall'altro alla capitalizzazione dei costi inerenti la ristrutturazione dell'immobile sito in Firenze divenuto nel corso del 2016 la nuova sede dell'area di business NPL. Il saldo delle immobilizzazioni materiali normalizzato ammonta a 64,0 milioni di euro, +22,8% rispetto a dicembre 2015.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, nonché, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, due immobili di Milano, sede di Interbanca S.p.A., e di alcune società del Gruppo.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Le attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Si dettagli nella tabella di seguito esposta la composizione per tipologia delle attività fiscali correnti.

ATTIVITA' FISCALI CORRENTI CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Irap 10.728 8.922 - 8.922 -
Ires 14.078 1.011 1.035 (24) (2,3)%
Ires da cessione di crediti 21.278 21.278 21.278 - -
Crediti da Conversione DTA 41.737 - - - -
Altre 15 15 2 13 650,0%
Totale attività fiscali correnti 87.836 31.226 22.315 8.911 39,9%

Le attività fiscali correnti, pari ad euro 87,8 milioni di euro, si riferiscono principalmente per euro 41,7 milioni di euro al credito di imposta derivante dalla conversione delle imposte anticipate (DTA) secondo quanto previsto dalla Legge n. 214/2011, per euro 24,7 milioni a crediti IRES/IRAP esposti in dichiarazione dei redditi e per 21,2 milioni di euro a crediti acquistati da terzi.

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate:

ATTIVITA' FISCALI ANTICIPATE CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Differenze da PPA 253.030 - - - n.a.
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 192.310 - - - n.a.
Crediti verso clientela 42.978 36.184 38.058 (1.874) (4,9)%
Beni strumentali noleggio 1.460 - - - n.a.
Fondi per rischi e oneri 1.209 1.209 561 648 115,5%
Altre 2.193 972 803 169 21,0%
Totale attività fiscali anticipate 493.180 38.365 39.422 (1.057) (2,7)%

Le attività per imposte anticipate, pari a euro 493,1 milioni si riferiscono principalmente per euro 253 milioni ai disallineamenti rilevati nel processo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (PPA) e per euro 228,5 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.

Le passività fiscali correnti si riferiscono esclusivamente a debiti IRAP, come di seguito evidenziato.

PASSIVITA' FISCALI CORRENTI CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Saldo IRAP 491 - 4.093 (4.093) (100,0)%
Altre - - 60 (60) (100,0)%
Totale passività fiscali correnti 491 - 4.153 (4.153) (100,0)%

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate:

PASSIVITA' FISCALI DIFFERITE CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Crediti verso clientela 13.293 13.293 15.257 (1.964) (12,9)%
Attività materiali 9.433 325 309 16 5,2%
Titoli disponibili per la vendita 394 394 5.770 (5.376) (93,2)%
Altre 1.315 407 60 347 578,3%
Totale passività fiscali differite 24.434 14.419 21.396 (6.977) (32,6)%

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 249,6 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (+203,0% rispetto al 31 dicembre 2015). Il dato normalizzato risulta pari a 155,8 milioni di euro, in aumento del 89,3% rispetto a dicembre 2015.

La voce comprende per 7,2 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati (bollo e ritenute d'acconto), per 27,9 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio e per 15,0 milioni di euro di crediti IVA chiesti a rimborso. La voce comprende inoltre un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. pari a 43,9 milioni di euro, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale. Si segnala infine che la voce include anche i crediti nei confronti dei cessionari di portafogli di crediti NPL per totali 26,9 milioni di euro.

Le altre passività a fine periodo ammontano a 337,3 milioni di euro (64,9% rispetto a fine 2015), il valore normalizzato ammonta a 209,0 milioni di euro, +2,2% rispetto al 31 dicembre 2015. Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Debiti verso la clientela: 5.045.136 4.095.416 5.487.476 (1.392.060) (25,4)%
Pronti contro termine 270.314 270.314 2.278.983 (2.008.669) (88,1)%
Rendimax 4.447.192 3.656.836 3.048.357 608.479 20,0%
Contomax 72.068 69.916 64.912 5.004 7,7%
Altri debiti 255.562 98.350 95.224 3.126 3,3%
Debiti verso banche 503.964 509.066 662.985 (153.919) (23,2)%
Eurosistema - - 119.792 (119.792) (100,0)%
Pronti contro termine 50.886 50.886 384.225 (333.339) (86,8)%
Altri debiti 453.078 458.180 158.968 299.212 188,2%
Titoli in circolazione 1.488.556 - - - n.a.
Totale raccolta 7.037.656 4.604.482 6.150.461 (1.545.979) (25,1)%

La raccolta

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2016 risulta pari a 7.037,7 milioni di euro con un incremento del 14,4% rispetto al 31 dicembre 2015, è rappresentata per il 71,7% da Debiti verso la clientela (89,2% al 31 dicembre 2015), per il 7,2% da Debiti verso banche (10,8% al 31 dicembre 2015), e per il 21,1% da Titoli in circolazione, non presenti a dicembre 2015. Il dato della raccolta normalizzata ammonta a 4.604,5 milioni di euro, -25,1% rispetto al 31 dicembre 2015.

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2016 a 5.045,1 milioni di euro (-8,1% rispetto a fine 2015). Il decremento è dovuto all'estinzione dei pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia in essere al 31 dicembre 2015 per 2.279,0 milioni di euro, cui sono seguiti acquisti per 270,3 milioni di euro. Per contro, risulta in aumento la raccolta retail che si attesta a 4.519,3 milioni di euro al 31 dicembre 2016, di cui 4.447,2 milioni di euro riferibili a rendimax e 72,1 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.113,3 milioni del 31 dicembre 2015 (+45,2%) anche per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4, 5 anni nonché a seguito di alcune campagne promozionali volte a supportare i livelli di raccolta in vista della conclusione dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 504,0 milioni di euro (rispetto ai 663,0 milioni a dicembre 2015), diminuiscono del 24,0% a seguito dell'estinzione anticipata della tranche TLTRO sottoscritta nel dicembre 2014. Le mutate condizioni di mercato permettono infatti di effettuare funding a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle cui tale tranche era stata emessa. I pronti contro termine con sottostante titoli di Stato in essere a fine 2016 ammontano a 50,9 milioni rispetto ai 384,2 milioni di euro di dicembre 2015 a seguito dell'estinzione di questi ultimi e della sottoscrizione di nuove operazioni.

Risultano inoltre incrementati i depositi vincolati presso altre banche il cui saldo ammonta a 453,1 milioni di euro, rispetto a 159,0 milioni di fine esercizio precedente (+185,0%).

I Titoli in circolazione ammontano a 1.448,6 milioni di euro. Essi risultano costituiti da prestiti obbligazionari per 83,2 milioni di euro e 725 mila euro di certificati di deposito emessi da Interbanca S.p.A.

Risultano inoltre iscritti, per complessivi 1.404,6 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo, nell'ambito delle tre operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016, come meglio descritto nella parte E della Nota integrativa consolidata.

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Controversie legali 9.577 1.855 1.513 342 22,6%
Contenzioso fiscale - - 197 (197) (100,0)%
Altri fondi 14.741 - 461 (461) (100,0)%
Totale fondi per rischi e oneri 24.318 1.855 2.171 (316) (14,6)%

Fondi per rischi e oneri

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con l'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 1,9 milioni di euro costituiti da diciassette controversie legate ai Crediti Commerciali per 1,8 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 18,0 milioni di euro) e da otto controversie legate a crediti del settore DRL per 100 mila euro.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 7,7 milioni di euro costituiti da una controversia in capo a IFIS Factoring per 250 mila euro (a fronte di un petitum di 500 mila euro), ventisei controversie in capo a IFIS Leasing per 2,0 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 4,3 milioni di euro) e da sette controversie in capo a Interbanca per 5,5 milioni di euro (per un petitum di 50,6 milioni di euro.)

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Il fondo rischi in essere a fine 2015, pari a 197 mila euro, si riferiva all'accantonamento a fronte di avvisi di accertamento notificati alla Banca, in relazione ai quali era stato presentato ricorso presso la competente Commissione Tributaria. Nel mese di luglio 2016 la Banca ha raggiunto un accordo conciliativo con l'Agenzia delle Entrate, in seguito al quale sono state versate le somme pattuite per la definizione degli avvisi di accertamento sopra citati.

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 è composto per 2,5 milioni di euro dall'accantonamento relativo a commissioni che verranno corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Il fondo in essere al 31 dicembre 2015 si riferiva all'accantonamento richiesto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, che con lettera del 16 settembre 2014 aveva comunicato un ulteriore (rispetto alle comunicazioni ricevute in data 9 gennaio 2014 e 17 luglio 2014) intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S. che prevedeva per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 0,5 milioni di euro. Banca IFIS aveva quindi provveduto ad accantonare nel 2014 tale somma fra i fondi per rischi ed oneri. Poiché gli impegni sottostanti risultano scaduti, si è provveduto a riversare a conto economico il fondo precedentemente accantonato.

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 12,3 milioni di euro costituiti da 3,7 milioni di euro per oneri legati al personale e 8,6 milioni di euro quali altri fondi tra i quali rilevano 3,5 milioni per indennità di clientela e 3,8 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Passività potenziali

Si rinvia a quanto commentato nella parte B della Nota integrativa consolidata alla voce "fondi per rischi e oneri".

Il patrimonio e i coefficienti patrimoniali

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 dicembre 2016 a 1.218,8 milioni di euro, contro i 573,5 milioni al 31 dicembre 2015 (+112,5%). Il patrimonio normalizzato ammonta a 619,9 milioni di euro, +8,1% rispetto al 31 dicembre 2015. La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: CONSISTENZE VARIAZIONE NORMALIZZATO
COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
31.12.2015 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 101.776 101.776 58.900 42.876 72,8%
Riserve da valutazione: (5.445) (6.109) 5.739 (11.848) (206,4)%
- titoli AFS 1.534 955 11.677 (10.722) (91,8)%
- TFR (123) (208) (167) (41) 24,6%
- differenze di cambio (6.856) (6.856) (5.771) (1.085) 18,8%
Riserve 383.835 383.835 298.856 84.979 28,4%
Azioni proprie (3.187) (3.187) (5.805) 2.618 (45,1)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 48 - - - n.a.
Utile netto 687.945 89.795 161.966 (72.171) (44,6)%
Patrimonio netto 1.218.783 619.921 573.467 46.454 8,1%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO
2016
Patrimonio netto al 31.12.2015 573.467
Incrementi: 696.886
Utile d'esercizio 687.945
Vendita/attribuzione propri strumenti 8.681
Variazione riserva da valutazione: 44
- TFR 44
Altre variazioni 168
Patrimonio netto di terzi 48
Decrementi: 51.570
Dividendi distribuiti 40.342
Variazione riserva da valutazione: 11.228
- titoli AFS 10.143
- differenze di cambio 1.085
Patrimonio netto al 31.12.2016 1.218.783

La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nell'esercizio è dovuta alla vendita di parte del portafoglio con conseguente parziale realizzo della relativa riserva per 5,5 milioni di euro.

La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015 (2)
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.031.163 464.316
Capitale di classe 1 (T1) 1.048.606 473.956
Totale fondi propri 1.071.929 486.809
Totale attività ponderate per il rischio 7.003.305 3.264.088
Ratio – Capitale primario di classe 1 14,72% 14,22%
Ratio – Capitale di classe 1 14,97% 14,52%
Ratio – Totale fondi propri 15,31% 14,91%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi.

(2) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 mila euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 mila euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 dicembre 2016 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale nella Holding del gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: DATI AL
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.099.249 514.453
Capitale di classe 1 (T1) 1.099.249 514.453
Totale fondi propri 1.099.401 514.453
Totale attività ponderate per il rischio 6.999.061 3.261.103
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,71% 15,78%
Ratio – Capitale di classe 1 15,71% 15,78%
Ratio – Totale fondi propri 15,71% 15,78%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi.

Le disposizioni normative relative ai fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017, durante il quale alcuni elementi, che a regime saranno computabili o deducibili integralmente, impattano solo per una quota percentuale.

Il Gruppo Banca IFIS, così come consentito dalle disposizioni transitorie della Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, ha provveduto a calcolare i fondi propri al 31 dicembre 2016 escludendo i profitti non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39, per un importo netto positivo di 391 mila euro (5,9 milioni di euro positivi al 31 dicembre 2015).

Aggregati economici

Come esposto nelle Note introduttive alla lettura dei numeri, nelle tabelle esposte nel presente paragrafo si è provveduto a confrontare con l'esercizio precedente i dati dell'esercizio 2016 depurandoli da tutti gli effetti riconducibili all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (i dati sono esposti in un'apposita colonna denominata "31.12.2016 normalizzato"), come se l'aggregazione non avesse avuto luogo.

Si ricorda che ai risultati economici 2016 l'ex Gruppo GE Capital Interbanca contribuisce per il solo mese di dicembre.

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 358,6 milioni di euro, in calo del 12,1% rispetto all'esercizio precedente, pari a 408,0 milioni. Normalizzando i dati dagli effetti significativi che hanno impattato il 2016 per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, il margine di intermediazione si attesta a 364,6 milioni di euro.

Gli effetti sul margine di intermediazione dell'acquisizione, pari a 6,0 milioni di euro, sono prevalentemente rappresentati da: il contributo ai risultati apportato dai crediti appartenenti ai nuovi settori Corporate Banking e Leasing unitamente all'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio delle controllate; i costi legati all'ottenimento del funding relativi all'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca che hanno riguardato i maggiori volumi di raccolta Rendimax e le operazioni di cartolarizzazione effettuate a fine 2016.

Nella tabella a seguire si riportano i risultati dell'esercizio depurati dagli effetti sopra citati: il margine di intermediazione riporta un decremento del 10,6%; al netto dell'utile da cessione di attività finanziarie realizzato nell'aprile 2015 a fronte dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato (124,5 milioni di euro) il margine di intermediazione del Gruppo segna un incremento pari al 28,6%.

Tra gli effetti che hanno contribuito positivamente al margine di intermediazione del 2016 si evidenziano gli utili da cessione di alcuni portafogli di crediti dell'Area NPL per 44,5 milioni di euro e l'effetto positivo contabilizzato tra gli interessi attivi derivanti dall'implementazione del nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari per 15,8 milioni di euro.

ESERCIZIO VARIAZIONE NORMALIZZATO
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
2015 ASSOLUTA %
Margine di interesse 268.183 262.312 208.626 53.686 25,7%
Commissioni nette 41.111 52.807 58.783 (5.976) (10,2)%
Risultato netto dell'attività di negoziazione (702) (553) (78) (475) 609,0%
Utile da cessione o riacquisto di crediti 44.529 44.529 14.948 29.581 197,9%
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie 5.478 5.495 125.679 (120.184) (95,6)%
Margine di intermediazione 358.599 364.590 407.958 (43.368) (10,6)%

Nel quarto trimestre il margine di intermediazione si attesta a 97,3 milioni, verso i 76,8 milioni nel corrispondente periodo del 2015 (+26,7%). Il quarto trimestre 2016 normalizzato mostra un margine di intermediazione incrementato del 34,5%, pari a 103,3 milioni di euro.

Il margine di interesse passa da 208,6 milioni di euro al 31 dicembre 2015 a 268,2 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (+28,5%); gli interessi passivi si riferiscono per 10,7 milioni di euro ai costi connessi all'operazione di acquisizione tra cui il costo differenziale del funding sui depositi Rendimax e il costo del funding dell'operazione di cartolarizzazione. Il margine di interesse normalizzato si attesta a 263,3 milioni di euro, l'incremento rispetto al 31 dicembre 2015 è pari al 25,7%.

Le commissioni nette ammontano a 41,1 milioni di euro in contrazione rispetto al dato al 31 dicembre 2015 (-30,1%). Il dato normalizzato si attesta a 52,8 milioni di euro segnando un decremento nell'ordine del 10,2%.

Le commissioni attive, pari a 59,4 milioni di euro (58,1 milioni il dato normalizzato) contro 63,2 milioni di euro al 31 dicembre 2015, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile) nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 18,3 milioni di euro (4,4 al 31 dicembre 2015) includono per 12,5 milioni di euro le commissioni up-front relative alle cartolarizzazioni factoring, leasing e lending sottoscritte nel mese di dicembre 2016; le commissioni passive normalizzate ammontano a 5,3 milioni di euro e si riferiscono essenzialmente all'attività di intermediazione di banche convenzionate, all'attività di altri mediatori creditizi e a commissioni riconosciute a banche e a factors corrispondenti.

L'utile da cessione di crediti, che ammonta a 44,5 milioni di euro, è stato realizzato attraverso la cessione di alcuni portafogli di crediti dell'Area NPL. La voce include 279 mila euro di perdita rilevata a fronte del riacquisto di una quota di portafogli ceduti a fine 2015.

L'utile da cessione di attività finanziarie deriva dalla vendita di parte dei titoli di Stato in portafoglio avvenuta nel primo semestre 2016, per un ammontare pari a 5,5 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 299,4 milioni contro i 373,7 milioni del 31 dicembre 2015 (-19,9%). Il risultato netto della gestione finanziaria normalizzato dagli effetti dell'acquisizione ammonta 306,9 milioni di euro.

Nella tabella a seguire si riportano i risultati dell'esercizio depurati dagli effetti sopra citati: il risultato netto della gestione finanziaria riporta un decremento del 17,9%; al netto dell'utile da cessione di attività finanziarie realizzato nell'aprile 2015 a fronte dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato (124,5 milioni di euro) il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo segna un incremento pari al 23,2%.

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA ESERCIZIO VARIAZIONE NORMALIZZATO
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
2015 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 358.599 364.590 407.958 (43.368) (10,6)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (59.233) (57.651) (34.250) (23.401) 68,3%
crediti (54.882) (53.295) (25.273) (28.022) 110,9%
attività finanziarie disponibili per la vendita (4.356) (4.356) (8.977) 4.621 (51,5)%
altre operazioni finanziarie 5 - - - n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 299.366 306.939 373.708 (66.769) (17,9)%

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 54,9 milioni di euro (rispetto ai 25,3 milioni al 31 dicembre 2015, +117,2%), dei quali 20,3 milioni sono relativi al settore Crediti commerciali, 32,6 milioni relativi al settore Area NPL, 1,5 milioni di euro al settore del Leasing e 0,4 milioni di euro al settore Crediti Fiscali. Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati dei trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy, come meglio dettagliato nel Contributo dei settori di attività.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 4,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (9,0 al 31 dicembre 2015), sono riferite alla rettifica di valore apportata a titoli di capitale non quotati per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Nel quarto trimestre il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 81,2 milioni di euro (68,7 milioni nel quarto trimestre del 2015.

La formazione dell'utile netto d'esercizio

L'utile netto di periodo, il quale risulta di pertinenza di terzi per 40 mila euro, ammonta a 688,0 milioni di euro, rispetto ai 162,0 milioni del 2015 con un incremento del 324,7%. Normalizzando la voce dagli effetti dell'aggregazione aziendale l'utile netto si attesta a 89,8 milioni di euro.

Gli effetti dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca sull'utile netto del Gruppo Banca IFIS sono perlopiù riferibili al gain on bargain purchase pari a 623,6 milioni di euro iscritti tra i costi operativi.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE NORMALIZZATO
2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
2015 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 299.366 306.939 373.708 (66.769) (17,9)%
Costi operativi 421.160 (172.161) (128.119) (44.042) 34,4%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle im
poste
720.526 134.778 245.589 (110.811) (45,1)%
Imposte sul reddito (32.541) (44.983) (83.623) 38.640 (46,2)%
Utile netto 687.985 89.795 161.966 (72.171) (44,6)%
Utile netto di pertinenza di terzi 40 - - - n.a.
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 687.945 89.795 161.966 (72.171) (44,6)%

Il cost/income ratio calcolato sul conto economico normalizzato ammonta a 47,2% rispetto al 31,4% del 31 dicembre 2015.

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE NORMALIZZATO
2016 31/12/2016
NORMALIZZATO
2015 ASSOLUTA %
Spese per il personale 65.878 56.621 48.342 8.279 17,1%
Altre spese amministrative 126.276 106.343 78.828 27.515 34,9%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 1.849 (251) 229 (480) (209,6)%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali
ed immateriali
6.055 5.851 3.746 2.105 56,2%
Altri oneri (proventi) di gestione (621.218) 3.597 (3.026) 6.623 (218,9)%
Totale costi operativi (421.160) 172.161 128.119 44.042 34,4%

Le spese per il personale, pari a 65,9 milioni, crescono del 36,3% (48,3 milioni a dicembre 2015) ed includono per 5,5 milioni di euro i costi sostenuti per accordi sottoscritti con alcune figure apicali dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca riconducibili al precedente management. Le spese del personale normalizzate ammontano a 56,6 milioni di euro (+17,1% rispetto all'esercizio 2015) per effetto delle nuove

assunzioni avvenute (190 risorse aggiunte nel corso dell'esercizio 2016 contro le 177 del 2015). L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore Area NPL, e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a dicembre 2016 è di 1.323 risorse, di cui 479 provenienti dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le altre spese amministrative, pari a 126,3 milioni di euro contro i 78,8 milioni al 31 dicembre 2015, registrano un incremento del 60,2%, per effetto sia dei costi sostenuti per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (9,5 milioni di euro quali spese legali e consulenziali), sia dell'aumentata attività connessa al settore Area NPL i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 29,4 e 9,4 milioni di euro, contro 15,4 e 5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2015) sono esposti in tale voce di conto economico; le spese di informazione alla clientela sono in particolare riconducibili ai costi di ricerca anagrafica e del posto di lavoro, propedeutici al rilascio delle commesse in lavorazione.

Aumentano anche le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni. Le altre spese amministrative normalizzate ammontano a 106,3 milioni di euro, +34,9% rispetto al 31 dicembre 2015.

ESERCIZIO VARIAZIONE NORMALIZZATO
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
(in migliaia di euro)
2016 31.12.2016
NORMALIZZATO
2015 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 56.995 45.375 31.044 14.331 46,2%
Legali e consulenze 25.511 14.347 13.948 399 2,9%
Revisione 428 255 226 29 12,8%
Servizi in outsourcing 31.056 30.773 16.870 13.903 82,4%
Imposte indirette e tasse 14.882 13.357 8.748 4.609 52,7%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 54.399 47.611 39.036 8.575 22,0%
Spese per informazione clienti 11.376 11.282 6.793 4.489 66,1%
Assistenza e noleggio software 5.550 4.988 3.267 1.721 52,7%
Spese spedizione documenti 5.254 5.211 3.632 1.579 43,5%
Spese relative agli immobili 4.667 4.429 4.585 (156) (3,4)%
Pubblicità e inserzioni 3.769 3.674 2.150 1.524 70,9%
Gestione e manutenzione autovetture 2.407 2.324 2.264 60 2,7%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.923 1.841 1.441 400 27,8%
Viaggi e trasferte del personale 1.665 1.613 1.120 493 44,0%
Altre spese diverse 17.788 12.249 13.784 (1.535) (11,1)%
Totale altre spese amministrative 126.276 106.343 78.828 27.515 34,9%
Recuperi di spesa (2.348) (2.348) (2.998) 650 (21,7)%
Totale altre spese amministrative nette 123.928 103.995 75.830 28.165 37,1%

La sottovoce imposte indirette e tasse include, per 7,6 milioni di euro (+25,9% rispetto al 31 dicembre 2015), l'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si fa carico.

Le altre spese diverse comprendono i contributi dovuti al Fondo di Risoluzione Nazionale e al FITD per l'esercizio in corso, pari a 10,5 milioni di euro contro 10,6 milioni di euro dell'esercizio precedente.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 1,8 milioni di euro (rispetto a 229 mila euro di dicembre 2015). Il dato al 31 dicembre 2016 è riferito ad accantonamenti netti su controversie

legate a Crediti Commerciali per 274 mila euro, a crediti del settore Area NPL per 68 mila e all'accantonamento relativo a commissioni che verranno corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible) per 2,5 milioni di euro. Risultano inoltre riprese legate alla chiusura di un contenzioso fiscale per 251 mila euro, riprese legate ad un accantonamento al FITD per 461 mila euro, riprese su un fondo per 141 mila euro a seguito della chiusura di un contenzioso di Interbanca, e ripresa per eccedenza fondo per 261 mila euro relativo al settore Leasing.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 621,2 milioni di euro (3,0 milioni al 31 dicembre 2015) includono per 623,6 milioni di euro il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Il dato normalizzato mostra altri oneri netti di gestione per 3,6 milioni di euro che si riferiscono, tra l'altro, per 2,8 milioni all'esborso a fronte di una controversia legale e per 1,5 milione di euro quale penalità contrattuale a seguito della risoluzione di due contratti di fornitura; la voce inoltre include i ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.

L'utile lordo di periodo si attesta a 720,5 milioni di euro contro 245,6 milioni del 31 dicembre 2015. L'utile lordo normalizzato si attesta a 134,8 milioni di euro.

Le imposte sul reddito ammontano a 32,5 milioni di euro (45,0 milioni il dato delle imposte normalizzate) verso 83,6 milioni al 31 dicembre 2015. Il tax rate di Gruppo passa dal 34,0% al 31 dicembre 2015 al 4,5% al 31 dicembre 2016; il dato relativo al 2016 è influenzato dalla rilevazione a conto economico del gain on bargain purchase sopra descritto, il quale non assume rilevanza fiscale. Il tax rate calcolato sul conto economico normalizzato si attesta al 33,4%.

L'utile netto di periodo totalizza 688,0 milioni di euro, rispetto a 162,0 milioni dell'esercizio 2015; l'utile netto normalizzato ammonta a 89,8 milioni di euro.

Nel quarto trimestre l'utile netto è pari a 621,7 milioni di euro contro i 13,2 milioni dello stesso periodo del 2015.

In presenza di utile di pertinenza di terzi, per complessivi 40 mila euro, l'utile d'esercizio di pertinenza della capogruppo ammonta a 687,9 milioni di euro.

ESERCIZIO 2016 ESERCIZIO 2015
(in migliaia di euro) PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
D'ESERCIZIO
Saldi della Capogruppo 596.975 71.722 567.509 160.743
Differenze rispetto ai valori di carico delle società
consolidate integralmente
621.808 616.223 5.958 1.223
- IFIS Finance Sp. Zo.o. 6.645 1.772 5.958 1.223
- Interbanca S.p.a. 615.163 614.451 n.a. n.a.
Saldi consolidati del Gruppo 1.218.783 687.945 573.467 161.966

Principali rischi e incertezze

In considerazione dell'attività svolta dal Gruppo e dei risultati conseguiti la posizione finanziaria del Gruppo risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita dal Gruppo è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario del Gruppo e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa consolidata per l'informativa in ordine ai rischi del Gruppo Banca IFIS.

L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 31.12. 2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Prezzo del titolo a fine periodo 26,00 28,83 13,69 12,95 5,53

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Prezzo del titolo a fine periodo 26,00 28,83 13,69 12,95 5,53
Patrimonio netto consolidato
per azione
22,81 10,81 8,27 7,21 5,77
Price/book value 1,14 2,67 1,65 1,80 0,96
Azioni in circolazione 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.431 53.072 52.924 52.728 53.551

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.

Earnings per share (EPS) 31.12.2016 31.12.2015
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 687.945 161.966
Utile consolidato per azione 12,94 3,05
Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2016 31.12.2015
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 687.945 161.966
Numero medio azioni in circolazione 53.153.178 53.034.493
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 9.635 5.787
Numero medio azioni diluite 53.143.543 53.028.706
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 12,94 3,05
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 12,95 3,05

Payout ratio

Per il 2016 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,82 euro per azione.

Payout ratio (in migliaia di euro) 2016 2015 2014 2013 2012
Utile netto consolidato 687.945 161.966 95.876 84.841 78.228
Dividendi della Capogruppo 43.813 40.334 34.930 30.055 19.813
Payout ratio 6,4% 24,9% 36,4% 35,4% 25,4%

Il payout 2016 è influenzato dal gain on bargain purchase derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Normalizzando l'utile dagli effetti dell'acquisizione, il payout ratio si attesterebbe al 48,8%.

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2016 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 2% risultano evidenziati nella tabella seguente:

Le regole di corporate governance

Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate.

Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

Banca IFIS S.p.A. ha adottato da tempo uno specifico "Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing", finalizzato ad adeguare la regolamentazione e le procedure interne alla disciplina in materia di obblighi informativi inerenti le operazioni effettuate su strumenti finanziari emessi dall'emittente o altri strumenti finanziari ad essi collegati da parte di soggetti rilevanti e/o da persone ad essi strettamente legate, al fine di assicurare la necessaria trasparenza e omogeneità informativa nei confronti del mercato.

Detto Codice, oltre ad individuare i "soggetti rilevanti", definendone obblighi di comportamento e di informazione, e il "soggetto preposto" al ricevimento, alla gestione e alla diffusione delle informazioni stesse, ha posto il divieto di compiere le citate operazioni nei 15 giorni precedenti la riunione consiliare chiamata ad approvare i dati contabili di periodo (black out periods).

Tale Codice di Comportamento è disponibile nella Sezione "Investor Relations" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il registro degli insider

In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di un Regolamento per la gestione interna e la comunicazione all'esterno di documenti e di informazioni societarie.

Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura.

http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo.

Acquisizione GE Capital Interbanca

In data 30 novembre 2016, successivamente al ricevimento delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza in data 29 novembre 2016, Banca IFIS ha acquistato il 99,99% delle azioni dell'ex GE Capital Interbanca S.p.A.. L'acquisizione è stata attuata mediante la sottoscrizione di uno Share Purchase Agreement (SPA) in data 28 luglio 2016 con GE Capital International Holdings Limited. Il prezzo pagato, pari a 160 milioni di euro, è soggetto ad un meccanismo di aggiustamento da calcolarsi sulla base di una situazione patrimoniale alla data di esecuzione. Inoltre in base all'accordo sono state rimborsate integralmente da parte di GE Capital Interbanca e delle sue controllate il debito nei confronti della holding che ammontava a circa 2,1 miliardi di euro.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura dell'esercizio e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione.

Evoluzione prevedibile della gestione

Significative incertezze politiche e sociali caratterizzano lo scenario europeo e italiano. Ripetute critiche e incerte scadenze elettorali si uniscono a tensioni socioeconomiche alle quali l'azione di governo, in Italia come in Europa, fatica a dare risposte. Anni di contrazione nel PIL o, più di recente, di crescita moderata, non sono in grado di contenere le spinte alla modifica delle architetture istituzionali, senza che emerga una alternativa credibile e condivisa agli assetti storici sedimentati. In Europa e, marcatamente, in Italia, si fatica così ad intravvedere le vie tramite le quali realizzare quella nuova crescita economica che porterebbe a nuovi investimenti, nuova fiducia e, in definitiva, ad una maggiore sostenibilità del debito pubblico.

La crescita attesa per gli anni a venire ha così una visibilità contenuta sui numeri e restano elevate le incertezze sugli impatti che le scadenze elettorali insieme alla nuova politica internazionale e all'uscita della Gran Bretagna dalla UE potranno avere sugli indicatori economici.

Le crescite significative del Prodotto Interno Lordo che hanno caratterizzato altri periodi storici appaiono non più ottenibili in Europa, e forse in tutto il mondo industrializzato, per un insieme di ragioni solo alcune delle quali aventi a che fare con l'economia. Questo ha indotto alcuni studiosi ad argomentare sulla "stagnazione secolare" che potrebbe caratterizzare le economie avanzate, con lunghissimi periodi di bassa crescita, bassi o nulli rendimenti del capitale per impieghi privi di rischio, bassa o nulla inflazione.

Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassi, ancorché con prospettive di moderato rialzo in un orizzonte temporale non più lunghissimo, e ciò per effetto di due elementi: le azioni di politica monetaria della BCE ed i livelli di variazione dei prezzi ancora contenuti (se si fa eccezione per la ripresa dei prezzi del petrolio). La moderata variazione dell'inflazione "core" è frutto in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi e di altri cambiamenti, tra i quali è sempre più opportuno segnalare la digitalizzazione dell'economia, che sta diventando un motore di riduzione del costo dei beni pur mettendo in difficoltà settori tradizionali dell'economia. Gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti con favore in Europa – appaiono in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi "core" (al netto delle variazioni del petrolio) prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano a livello europeo.

Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale, soprattutto in Italia.

In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS come risulta anche a seguito del nuovo perimetro post acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca, un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela. Questo in uno scenario di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

Nel corso dell'esercizio 2017 il Gruppo Banca IFIS realizzerà la sua riorganizzazione a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca, perfezionata con decorrenza 30 novembre 2016. Sotto il profilo societario sono previste la fusione per incorporazione di IFIS Factoring S.r.l. in Banca IFIS (a seguito del trasferimento delle azioni da Interbanca S.p.A. e IFIS Leasing S.r.l. alla Capogruppo) da completarsi nel terzo trimestre 2017; e la fusione per incorporazione di Interbanca S.p.A. da completarsi entro il 2017. In coerenza con la volontà di semplificare la struttura organizzativa del Gruppo, la fusione per incorporazione della IFIS Leasing S.r.l. nella Capogruppo seguirà indicativamente nel corso del 2018.

Sotto il profilo commerciale, le attività dell'ex Gruppo Interbanca sono state organizzate per linea di prodotto e saranno sviluppate come segue. Nel leasing finanziario e operativo, caratterizzato da forti sinergie commerciali con l'operatività storicamente posta in essere da Banca IFIS, sarà posta particolare pressione volta al recupero di volumi coerenti con le potenzialità della IFIS Leasing. Le aspettative sono per un incremento diffuso della presenza in tutte le aree del business con particolare riferimento all'automotive e allo strumentale e con l'eccezione del comparto real estate e dello shipping. Sarà in questo contesto centrale l'azione di cross-selling delle reti distributive del leasing e della finanza commerciale che, nel complesso, sono ampiamente in grado di garantire la presenza capillare del Gruppo sul territorio nazionale. Nel corporate finance, segmento sviluppato da Interbanca S.p.A. che opera nel

settore del credito commerciale a medio termine alle imprese; nella finanza strutturata; nella gestione del portafoglio deteriorato e in run-off; con tre distinte business units, sarà posta particolare attenzione allo sviluppo su clientela di dimensioni più contenute, redditività più elevata e rischio di credito determinabile, per quanto attiene all'operatività del credito commerciale. Sarà incrementata la spinta nella finanza strutturata, riportando Interbanca al ruolo di operatore primario. Sarà sviluppata la massima proattività nella gestione del recupero del deteriorato nella consapevolezza delle necessità contingenti di mercato, privilegiando la gestione alla cessione secondo rigorosi parametri di convenienza economica, e ciò anche grazie all'assenza di quei vincoli sul lato dei coefficienti regolamentari di vigilanza che costringono la maggior parte delle banche italiane a sacrifici altrimenti evitabili.

La previsione per l'andamento del perimetro dell'ex Gruppo Interbanca, che risulterà in buona parte incorporato per fusione in Banca IFIS entro il termine del corrente esercizio e che pertanto non riporterà i propri risultati in modo separato, si identifica in un marcato recupero della redditività che potrebbe consentire da subito il raggiungimento del breakeven dopo ripetuti anni di perdite strutturali.

La Banca ha attivato da tempo e continua nell'azione di ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. Gli effetti dell'integrazione con l'ex Gruppo Interbanca portano ad una accresciuta capacità di relazione con il mercato e ad un ampliamento immediato e significativo delle imprese servite, sulle quali avviare progressivamente mirate azioni di cross-selling. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite e nell'impiego sono attesi nel corso dell'anno mentre sarà da valutare nel corso dell'anno la capacità di queste azioni di incrementare la redditività complessiva in funzione delle dinamiche di mercato A livello macroeconomico, gli scenari di mercato per l'attività di finanziamento alle imprese sono condizionati da un lato dalla disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui prestiti; dall'altro dalla ritrosia di molti istituti ad aumentare le esposizioni per evitare ricadute in termini di capitale di vigilanza assorbito. La marginalità ritraibile è tuttavia in generale molto contenuta, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. É lecito attendersi una progressiva inversione di questa situazione, quantomeno nel medio termine, qualora un minimo di ripresa aumenti la domanda e le difficoltà di alcuni istituti riducano l'offerta di finanziamento.

Il Gruppo da un lato continuerà pertanto la focalizzazione della propria azione su soggetti di dimensione più contenuta sui quali, a fronte dell'esigenza di una elevata attenzione nell'erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring e il leasing quali strumenti di mitigazione, la redditività appare attualmente meno compromessa. Continuerà l'azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farma-industriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.

In generale è lecito attendersi per il prossimo futuro una stabilità orientata al miglioramento nella marginalità nel supporto alle imprese; la Banca risponderà comunque continuando ad orientare la propria azione a favore delle imprese meno dotate. L'azione, già avviata nel 2016, dovrà portare alla crescita nel numero dei clienti di dimensione più contenuta; tale crescita potrà compensare la pressione sui margini.

Continuerà a crescere il ruolo che Banca IFIS può rivestire nel settore dei crediti non-performing (Area NPL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando per i loro crediti deteriorati in presenza della citata crescente pressione regolamentare volta a estromettere dai bilanci degli istituti meno dotati dal punto di vista del capitale regolamentare i crediti deteriorati in eccesso. Continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni organizzative e gestionali e ciò consente di continuare nella direzione dell'incremento dei tassi di recupero. Come già avvenuto

di recente, in considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'Istituto, saranno valutate operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe anche continuare a cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri player. Saranno avviate azioni di recupero e gestione utilizzando nuove tecniche, tra le quali l'azione legale immobiliare e nei confronti di debitori di importi più contenuti; sarà soprattutto potenziato il ruolo del rapporto telefonico con il cliente, che presenta costi di gestione inferiori e una efficacia operativa largamente superiore. Continuerà la valutazione di azioni nel settore secured del micro-immobiliare, che presenta aspetti di contiguità con l'azione già posta in essere dalla Banca, nonché nel settore del retail business. Ci si attende un ulteriore contributo significativo alla redditività complessiva da parte del comparto, che si sta confermando capace di generare redditività importanti e crescenti.

L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca mantenere la propria posizione di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti. Anche in questo comparto la redditività è posta sotto pressione dalla comprensibile competizione, in presenza di importanti vantaggi competitivi per la Banca in termini di riconosciuta qualità degli interventi e capacità operative. I ritorni restano comunque buoni in un contesto di tassi a zero per attività prive di rischio.

La redditività del settore Governance e Servizi vede stabilità nel costo del funding retail in presenza di uno stabile incremento verificato ed atteso delle masse. É obiettivo della Banca sviluppare ulteriormente la raccolta retail, considerata una eccellente fonte di funding. I tassi a zero o negativi sul mercato del funding restano disponibili – per banche non appartenenti alla prima fascia – solo in caso di disponibilità di collaterale primario. In assenza, la raccolta all'ingrosso presenta e presenterà costi non dissimili dal retail, che ha però caratteristiche di stabilità più coerenti con il profilo degli impieghi della Banca. Ciò nondimeno, il Gruppo sta continuando a perfezionare o ha in essere alcune operazioni di mobilizzazione degli attivi tramite cartolarizzazioni destinate, in funzione della qualità degli attivi sottostanti, ad essere finanziate sull'Eurosistema (attivi leasing) o sul mercato all'ingrosso (attivi factoring) oltre ad avviare l'utilizzo di procedure quali ABACO. Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi. Il progressivo residuo ridimensionamento del portafoglio rende l'operatività marginale, anche se al fine di utilizzare l'ultima finestra utile per l'adesione alla TLTRO (decisa per 700 milioni di euro) dovranno essere assicurate disponibilità di collaterale di qualità adeguato, a regime individuabile perlopiù in attività eleggibili generate dal Gruppo a valere sui propri attivi.

Il Gruppo, contestualmente all'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del Bilancio 2016, si dota del nuovo Piano Strategico 2017-2019. Il piano sviluppa in una dimensione triennale la crescita dei settori di presenza della Banca, in una prospettiva "stand alone" che lascia ampi spazi ad interventi ulteriori sia in termini di capitale regolamentare, sia in termini di liquidità disponibile, di risorse umane e tecnologiche. La Banca valuterà pertanto ulteriori crescite anche per linee esterne in settori omogenei o contigui, nonché interventi specifici su portafogli o classi di attivi, deteriorati o in bonis, in funzione delle caratteristiche e delle opportunità che tempo per tempo si presenteranno in un mercato che presumibilmente sarà fortemente orientato a dismettere assets con finalità prevalenti di riequilibrio regolamentare.

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2017, tenuto conto delle circostanze che hanno dato luogo ai profitti, in parte significativa non ricorrenti, rilevati nel 2016.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente relazione sulla gestione, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.

Misure sulla Privacy

Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A., che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2016 verso la controllante pari a 43,9 milioni di euro.

Si precisa che per l'esercizio 2016 le società controllate acquisite dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca hanno mantenuto l'adesione al preesistente Consolidato Fiscale Nazionale il cui perimetro comprende Interbanca S.p.A. in qualità di consolidante e le società IFIS Leasing S.p.A., IFIS Factoring S.r.l. e IFIS Rental Services S.r.l. in qualità di consolidate.

Gli specifici accordi di consolidamento vigenti all'interno di tale Consolidato Fiscale, sottoscritti tra le parti, prevedono che le eventuali perdite fiscali, apportate al consolidato fiscale dalle singole società aderenti allo stesso, non vengano a queste ultime remunerate; e che le imposte gravanti su eventuali imponibili fiscali, in capo alle singole entità facenti parte del Gruppo Fiscale Nazionale, vengano corrisposte soltanto se, e nella misura in cui, queste siano effettivamente versate all'Erario da parte della Consolidante, sulla base delle risultanze del Consolidato Fiscale Nazionale del Gruppo.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2015 Banca IFIS deteneva n. 739.446 azioni proprie per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale pari a 739.446 euro.

Nel corso dell'esercizio 2016 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 9.295 azioni proprie al prezzo medio di 26,92 euro, per un controvalore di 250 mila euro ed un valore nominale di 9.295 euro, realizzando utili per 191 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha venduto, al prezzo medio di euro 24,09 n. 350.000 azioni proprie per un controvalore di 8,4 milioni di euro ed un valore nominale di 350.000 euro, realizzando utili per 5,9 milioni di euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 380.151 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 380.151 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui più recente aggiornamento è stato deliberato nella seduta del 10 novembre 2016.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2016 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nella parte H della Nota Integrativa consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del 2016 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Venezia - Mestre, 16 marzo 2017

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Schemi di Bilancio Consolidato

Stato patrimoniale Consolidato

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015
10. Cassa e disponibilità liquide 34 34
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.393 259
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 374.229 3.221.533
60. Crediti verso banche 1.393.358 95.352
70. Crediti verso clientela 5.928.212 3.437.136
120. Attività materiali 110.348 52.163
130. Attività immateriali 14.981 7.170
di cui:
- avviamento 799 820
140. Attività fiscali 581.016 61.737
a)
correnti
87.836 22.315
b)
anticipate
493.180 39.422
di cui alla L.214/2011 191.417 -
160. Altre attività 249.574 82.336
Totale dell'attivo 8.699.145 6.957.720
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015
10. Debiti verso banche 503.964 662.985
20. Debiti verso clientela 5.045.136 5.487.476
30. Titoli in circolazione 1.488.556
40. Passività finanziarie di negoziazione 48.478 21
80. Passività fiscali 24.925 25.549
a)
correnti
491 4.153
b)
differite
24.434 21.396
100. Altre passività 337.325 204.598
110. Trattamento di fine rapporto del personale 7.660 1.453
120. Fondi per rischi e oneri 24.318 2.171
b)
altri fondi
24.318 2.171
140. Riserve da valutazione (5.445) 5.739
170. Riserve 383.835 298.856
180. Sovrapprezzi di emissione 101.776 58.900
190. Capitale 53.811 53.811
200. Azioni proprie (-) (3.187) (5.805)
210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 48 -
220. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 687.945 161.966
Totale del passivo e del patrimonio netto 8.699.145 6.957.720

Conto Economico Consolidato

Voci (in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 325.438 250.210
20. Interessi passivi e oneri assimilati (57.255) (41.584)
30. Margine d'interesse 268.183 208.626
40. Commissioni attive 59.406 63.174
50. Commissioni passive (18.295) (4.391)
60. Commissioni nette 41.111 58.783
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (702) (78)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 50.007 140.627
a) crediti 44.529 14.948
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.478 125.679
120. Margine di intermediazione 358.599 407.958
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (59.233) (34.250)
a) crediti (1) (54.882) (25.273)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (4.356) (8.977)
d) altre operazioni finanziarie 5 -
140. Risultato netto della gestione finanziaria 299.366 373.708
180. Spese amministrative: (192.154) (127.170)
a) spese per il personale (65.878) (48.342)
b) altre spese amministrative (126.276) (78.828)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.849) (229)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (2.485) (1.650)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.570) (2.096)
220. Altri oneri/proventi di gestione 621.218 3.026
230. Costi operativi 421.160 (128.119)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 720.526 245.589
290. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (32.541) (83.623)
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 687.985 161.966
320. Utile (Perdita) d'esercizio 687.985 161.966
330. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 40 -
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della Capogruppo 687.945 161.966

Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

Voci
(in migliaia di euro)
31.12.2016 31.12.2015
10. Utile (Perdita) d'esercizio 687.985 161.966
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
44 95
20. Attività materiali - -
30. Attività immateriali - -
40. Piani a benefici definiti 44 95
50. Attività non correnti in via di dismissione - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patri
monio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(11.228) 5.753
70. Copertura di investimenti esteri - -
80. Differenze di cambio (1.085) 45
90. Copertura dei flussi finanziari - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (10.143) 5.708
110. Attività non correnti in via di dismissione - -
120. Quota della riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patri
monio netto
- -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (11.184) 5.848
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 676.801 167.814
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (40) -
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della
Capogruppo
676.761 167.814

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2016

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Esistenze al 31/12/2015 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2016 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordi
naria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2016
Patrimonio netto al 31/12/2016 Patrimonio netto di terzi al
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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 31 dicembre 2015

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Esistenze al 31/12/2014 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1/1/2015 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordi
naria dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
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esercizio 2015
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Rendiconto Finanziario Consolidato

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 197.181 408.513
-
risultato d'esercizio (+/-)
687.945 161.966
-
plus/minusvalenze su att.finanz.detenute per la negoziazione e su
att./pass.finanziarie valutate al fair value (-/+) 818 -
-
plus/minusvalenze su attività di copertura
- -
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
59.477 34.250
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
6.055 3.746
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
22.232 248
-
imposte e tasse non liquidate (+)
32.541 83.623
-
altri aggiustamenti (+/-)
(611.887) 124.680
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 1.570.097 1.204.350
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
2.330 (259)
-
attività finanziarie valutate al fair value
- -
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
2.888.691 1.724.190
-
crediti verso banche a vista
(37.401) 30.656
-
crediti verso banche altri crediti
(1.019.712) 148.835
-
crediti verso clientela
(163.170) (648.079)
-
altre attività
(100.641) (50.993)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (1.592.051) (1.574.779)
-
debiti verso banche a vista
60.945 25.146
-
debiti verso banche altri debiti
(2.059.231) (1.621.128)
-
debiti verso clientela
(978.006) 3.957
-
titoli in circolazione
1.404.408 -
-
passività finanziarie di negoziazione
(2.459) 21
-
passività finanziarie valutate al fair value
- -
-
altre passività
(17.708) 17.225
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 175.227 38.084
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da:
158 93
-
vendite di partecipazioni
- -
-
dividendi incassati su partecipazioni
- -
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
vendite di attività materiali
158 93
-
vendite di attività immateriali
- -
-
vendite di rami d'azienda
- -
2. Liquidità assorbita da: (143.892) (5.970)
-
acquisto di partecipazioni
(119.202) -
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
acquisto di attività materiali
(14.421) (3.261)
-
acquisto di attività immateriali
(10.269) (2.709)
-
acquisto di rami d'azienda
- -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) (143.734) (5.877)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
8.681 2.697
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
167 125
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(40.341) (35.019)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (31.493) (32.197)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C - 10
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 34 24
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D - 10
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERICIZIO G=E+/-D+/-F 34 34

Nota Integrativa consolidata

La nota integrativa consolidata si compone delle seguenti parti:

  • Parte A Politiche contabili
  • Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
  • Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
  • Parte D Redditività consolidata complessiva
  • Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
  • Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
  • Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
  • Parte H Operazioni con parti correlate
  • Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
  • Parte L Informativa di settore

Parte A - Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il Bilancio consolidato è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il Bilancio consolidato è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalla Nota integrativa consolidata;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione del Gruppo.

Infine, ai sensi dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), la Relazione sul Governo societario e gli assetti proprietari è messa a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il Bilancio consolidato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 4° aggiornamento del 15 dicembre 2015.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

La nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per il Gruppo Banca IFIS.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato 2016 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

La struttura del Gruppo al 31 dicembre 2016 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalla società controllata al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., dalla società controllata al 99,99% Interbanca S.p.A. nonché dalle sue controllate IFIS Leasing S.p.A., IFIS Factoring S.r.l. e IFIS Rental Services S.r.l. di cui Interbanca possiede direttamente o indirettamente la totalità dei diritti di voto. Tutte le società sono consolidate utilizzando il metodo integrale.

Come più dettagliatamente illustrato alla parte G della presente nota integrativa, il controllo dell'ex Gruppo Interbanca è stato acquisito in data 30 novembre 2016, a seguito delle autorizzazioni ricevute dalle competenti Autorità di Vigilanza.

I prospetti contabili consolidati includono gli schemi contabili della controllante Banca IFIS S.p.A. e delle società controllate di cui sopra.

Il bilancio della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espresso in valuta estera viene convertito in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 799 mila euro, iscritto alla voce 130 "Attività immateriali".

Per quanto riguarda le controllate dell'ex Gruppo Interbanca, dal prospetto di consolidamento è emerso un "gain on bargain purchase" pari a 623,6 milioni di euro, iscritto alla voce Altri oneri/proventi di gestione.

Denominazioni imprese Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
(1) Impresa
partecipante
Quota % voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Interbanca S.p.A. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 99,99% 99,99%
IFIS Leasing S.p.A. Mondovì - CN Mondovì - CN 1 Interbanca S.p.A. 100% 100%
IFIS Factoring S.r.l. (3) Milano Milano 1 Interbanca S.p.A. 60% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. (4) Milano Milano 1 Interbanca S.p.A. 79% 100%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Loan S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(3) Il restante 40% è detenuto dal Gruppo per il tramite di IFIS Leasing S.p.A. – società del Gruppo Bancario controllata in via diretta al 100% da Interbanca S.p.A.

(4) Il restante 21% è detenuto dal Gruppo per il tramite di IFIS Leasing S.p.A. – società del Gruppo Bancario controllata in via diretta al 100% da Interbanca S.p.A.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2016 le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

Inoltre è stata individuata un'entità strutturata non consolidata (si rinvia a quanto descritto alla parte E, sezione D della presente Nota integrativa).

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio consolidato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del bilancio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2016.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto valutazionale richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti dell'Area NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • attivi deteriorati relativi ai settori Crediti Commerciali, Corporate Banking e Leasing;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;

• avviamento e altre attività immateriali.

Si rinvia a quanto più ampiamente descritto al paragrafo Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura e al paragrafo Informativa sul fair value.

In riferimento ai crediti della BU Pharma, la Banca ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche della Banca e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo". La variazione nella stima dei cash flow, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione di costo ammortizzato contabilizzata a conto economico fra gli interessi attivi pari a 15,8 milioni di euro.

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti DRL, il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il cd. rischio modello, effettuando delle analisi ad hoc.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2016. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

Il Gruppo ha adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2016 o successivamente. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sul bilancio consolidato del Gruppo.

  • Modifiche allo IAS 19 Piani a contribuzione definita: contributi dei dipendenti.
  • Miglioramenti annuali agli IFRS- Ciclo 2010-2012, che hanno riguardato:
  • o IFRS 2 Pagamenti basati su azioni; definizione delle condizioni di conseguimento di risultati e di servizio.
  • o IFRS 3 Aggregazioni aziendali; misurazione al fair value degli accordi relativi a corrispettivi potenziali classificati come passività (o attività).
  • o IFRS 8 Settori operativi; riconciliazione delle attività del settore con le attività totali.
  • IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate: definizione di ente di gestione come parte correlate.
  • Modifiche allo IFRS 11: contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in attività a controllo congiunto
  • Modifiche allo IAS 16 ed allo IAS 38: chiarimento sui metodi di ammortamento accettabili
  • Modifiche allo IAS 27: metodo del patrimonio netto nel bilancio separato
  • Miglioramenti annuali agli IFRS- Ciclo 2012- 2014, che hanno riguardato
  • o IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate: cambiamento di un metodo di cessione non considerato come nuovo piano.

  • o IFRS 7 Strumenti finanziari: informativa sul compenso incluso in un contratto di servizio.

  • o IAS 19 Benefici per I dipendenti: il mercato attivo delle obbligazioni societarie di alta qualità.
  • Modifiche allo IAS 1 Iniziativa di informativa.
  • Modifiche all'IFRS 10, IFRS 12 e IAS 28: applicazione dell'eccezione di consolidamento alle entità di investimento.

Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Con riferimento al nuovo principio IFRS 9 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2018, il Gruppo ha effettuato nel corso dell'esercizio 2016 un assessment in collaborazione con una primaria società di revisione al fine di definire la road map che condurrà alla conversione a tale nuovo principio contabile. Da tale assessment non sono emersi impatti significativi per il Gruppo.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 16 marzo 2017; il bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 21 aprile 2017, in prima convocazione.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l'intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il fair value positivo dei contratti derivati, detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

  • le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido (combinato) non sia iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico. La componente derivativa implicita presente negli strumenti strutturati non strettamente correlata al contratto principale ed avente le caratteristiche per soddisfare la definizione di strumento derivato viene scorporata dal contratto primario e valutata al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato.

In particolare gli strumenti inclusi nella voce in oggetto sono costituiti da strumenti derivati non quotati che sono valutati utilizzando modelli di valutazione generalmente accettati alimentati in base a parametri di mercato. Con riferimento al rischio di controparte connesso ai derivati in essere con controparti Corporate, la valutazione del portafoglio "in bonis" è effettuata utilizzando i parametri di PD e LGD su cui si basa il modello di valutazione collettiva dei crediti, mentre il portafoglio "non performing" viene valutato su base analitica.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell'operazione comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "riserva da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 100 "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L'importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.

Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.

Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.

I crediti verso clientela sono principalmente costituiti:

  • da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;
  • da crediti di difficile esigibilità acquisiti da banche e operatori del credito retail;
  • da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali;
  • da operazioni di pronti contro termine;
  • da crediti originati da operazioni di leasing finanziario;
  • da titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

I crediti di difficile esigibilità, per la loro stessa natura, vengono classificati ad inadempienza probabile oppure a sofferenza in base ai requisiti previsti dalle Circolari nr.272/2008, che detta le regole per la predisposizione delle segnalazioni di vigilanza, statistiche, di bilancio e dei coefficienti prudenziali e nr.139/1991, relativa alla Centrale Rischi. In particolare tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione e/o acquisizione al suo fair value, o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all'ammontare erogato o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi di transazione. I costi di transazione sono costituiti da costi incrementali che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione del credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Per costi incrementali si intendono quei costi che non sarebbero stati sostenuti se la società non avesse acquisito o erogato il credito. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nei casi in cui l'importo netto erogato non corrisponda al fair value dell'attività, a causa del minor tasso d'interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato su finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari all'attualizzazione dei flussi di cassa futuri ad un tasso di mercato. La differenza rispetto all'importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico.

I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore DRL.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS.

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.

Con riferimento alle esposizioni deteriorate del settore crediti commerciali si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti in sofferenza sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo al momento del passaggio a sofferenza. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi sulla base di elementi storici e di altre caratteristiche significative, nonché del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Ogni cambiamento successivo nell'importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione a conto economico di una rettifica di valore su crediti.

Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari del credito,

viene appostata a conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni.

Le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.

I crediti ad inadempienza probabile di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente; l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario o, in caso di rapporti indicizzati, l'ultimo tasso contrattualmente applicato. Nel caso in cui alla fine del processo di valutazione analitica non sia emersa alcuna riduzione di valore, essi sono sottoposti a specifica valutazione collettiva.

Le inadempienze probabili di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

Le esposizioni scadute deteriorate, così come definite dalle disposizioni di Banca d'Italia, sono sottoposte a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

I crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

Le esposizioni deteriorate attinenti al settore Area NPL sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:

    1. all'acquisizione i crediti vengono iscritti procedendo all'allocazione del prezzo del portafoglio acquistato sui singoli crediti che lo compongono, mediante le seguenti attività:
  • rilevazione contabile dei singoli crediti ad un valore pari al prezzo contrattuale; tale valore è quello utilizzato per le segnalazioni in Centrale dei Rischi;
  • al completamento della verifica della documentazione, si procede ad effettuare, ove previsto dal contratto, la retrocessione delle posizioni senza documentazione probatoria o prescritte e alla attribuzione del fair value ai crediti per cui l'esistenza e l'esigibilità sono certe; infine in seguito all'invio della notifica della cessione al debitore, il credito è pronto per la prima lavorazione utile al suo recupero;
    1. in seguito all'inserimento nel processo di recupero, inizia la valutazione al costo ammortizzato secondo il metodo del tasso di interesse effettivo;
    1. il tasso di interesse effettivo viene calcolato sulla base del prezzo pagato, degli eventuali costi di transazione, del flusso di cassa e dei tempi di recupero attesi stimati da un modello di simulazione dei flussi di cassa proprietario (punto 5), o da previsioni analitiche effettuate dai gestori;
    1. il tasso di interesse effettivo di cui al punto precedente viene mantenuto invariato nel tempo;
    1. il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster

omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato;

    1. ad ogni chiusura di periodo gli interessi attivi maturati in base al tasso di interesse effettivo originario vengono rilevati nella voce Interessi Attivi; tali interessi vengono così calcolati: Costo Ammortizzato ad inizio periodo x TIR/365 x giorni del periodo;
    1. ad ogni chiusura di periodo, inoltre, vengono ristimati i cash flow attesi per singola posizione;
    1. nel caso si verifichino eventi (maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero) che causino una variazione del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo), anche tale variazione viene iscritta nella voce Interessi Attivi;
    1. in caso di eventi di impairment, le variazioni del costo ammortizzato (calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo) vengono iscritte nella voce Rettifiche/riprese di valore su crediti; nel caso in cui siano state iscritte in precedenza rettifiche di valore, possono essere iscritte riprese di valore fino a concorrenza di tali svalutazioni, e l'eccedenza viene rilevata nella voce Interessi Attivi.

Le esposizioni relative ai crediti fiscali sono classificate fra i crediti in bonis, in quanto la controparte è la Pubblica Amministrazione.

Con riferimento alle esposizioni dei settori Corporate banking e Leasing si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti deteriorati (non-performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le operazioni di ristrutturazione di crediti deteriorati che prevedono la parziale o integrale conversione degli stessi in quote di capitale delle società affidate, sono valutate in funzione del fair value delle azioni ricevute a compensazione del proprio credito, come previsto dall'IFRIC 19; per la valutazione al fair value di tali azioni si applicano le metodologie proprie degli investimenti di capitale, in funzione della loro classificazione di bilancio.

Per le altre operazioni di rinegoziazione, la Banca procede alla cancellazione della posizione creditoria e alla rilevazione di una nuova attività finanziaria, quando le modifiche dei termini contrattuali risultano sostanziali.

Le operazioni di ristrutturazione riguardano posizioni creditorie vantate verso clienti in difficoltà finanziaria per le quali la rinegoziazione ha comportato una perdita finanziaria per la Banca; in tal caso, la svalutazione specifica viene determinata sulla base del tasso d'interesse originario.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono rilevate a conto economico.

Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infra annuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

  • terreni
  • immobili
  • mobili ed arredi
  • macchine d'ufficio elettroniche
  • macchine e attrezzature varie
  • automezzi
  • migliorie su beni di terzi

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

• fabbricati: non superiore a 34 anni; • mobili: non superiore a 7 anni; • impianti elettronici: non superiore a 3 anni; • altre: non superiore a 5 anni; • migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe

stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

12 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico.

Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato ed è successivamente fatto oggetto di misurazione al costo ammortizzato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie di nuova emissione sono considerati strumenti strutturati e comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto.

Alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento finanziario il valore determinato distintamente per una passività finanziaria senza clausola di conversione avente gli stessi flussi finanziari.

La passività finanziaria viene iscritta al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

18 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.

Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un

numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment".

La regola generale di contabilizzazione prevista dall'IFRS 2 per tale fattispecie prevede la contabilizzazione del costo tra le spese per il personale in contropartita di una riserva di patrimonio netto; la contabilizzazione del costo avviene pro rata nel periodo di maturazione ("vesting period") del diritto della controparte a ricevere il pagamento in azioni, ripartendo il costo in modo lineare nel periodo.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei costi e dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore DRL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti commerciali oggetto di valutazione al fair value, è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine7 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti commerciali in bonis8 , data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default della controparte.

Appare opportuno segnalare come, a seguito dell'operazione di acquisizione da parte di Banca IFIS dell'ex gruppo GE Capital Interbanca, l'applicazione del dettato dello IFRS 3 ha determinato la valutazione al fair value dei portafogli di crediti verso la clientela delle entità acquisite. Il processo di Purchase

7 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

8 Comprensivi della quota dei crediti factoring rilevati dal cd. ex gruppo GE Interbanca

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Price Allocation (c.d. PPA) ed i relativi adjustment apportati ai portafogli valutati (laddove necessari), si collocano all'interno della gerarchia del fair value come livello 2.

Per quanto attiene al portafoglio crediti dell'Area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti DRL.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 - Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair
value
ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 31.12.2016 31.12.2015
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE RICOR
RENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 39.893 7.500 - - 259
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 355.626 16.586 2.017 3.216.832 - 4.701
4. Derivati di copertura - - - - - -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 355.626 56.479 9.517 3.216.832 - 4.960
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 46.447 2.031 - - 21
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 46.447 2.031 - - 21

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE RICOR
RENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività fi
nanziarie de
tenute
per la nego
ziazione
Attività fi
nanziarie
valutate
al
fair value
Attività fi
nanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immate
riali
1.
Esistenze iniziali
259 - 4.702 - - -
2.
Aumenti
7.650 - 1.671 - - -
2.1
Acquisti
397 1.478 - - -
2.2
Profitti imputati a:
- - -
2.2.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 193 X - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
3 - - - - -
Operazioni di aggregazione aziendale 7.250 - - - - -
3.
Diminuzioni
409 - 4.356 - - -
3.1 Vendite - - - - - -
3.2 Rimborsi 409 - - - - -
3.3 Perdite imputate a: - - - -
3.3.1 Conto Economico - - 4.356 - - -
- di cui Minusvalenze - - - - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - -
4.
Rimanenze finali
7.500 - 2.017 - - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al
fair value
Derivati di
copertura
1.
Esistenze iniziali
317 - -
2.
Aumenti
2.031 - -
2.1
Emissioni
2.031 - -
2.2
Perdite imputate a:
- -
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui Minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3
Trasferimenti da altri livelli
- - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - -
3.
Diminuzioni
317 -
3.1 Rimborsi 317 -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: - -
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui Plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4.
Rimanenze finali
2.031 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valuate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al fair 31.12.2016 31.12.2015
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - - -
2. Crediti verso banche 1.393.358 - - 1.393.358 95.352 - - 95.352
3. Crediti verso clientela 5.928.212 - - 5.957.897 3.437.136 - - 3.452.700
4. Attività materiali detenute a scopo di in
vestimento
719 - - 926 720 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.322.289 - - 7.352.181 3.533.208 - - 3.548.978
1. Debiti verso banche 503.964 - - 503.964 662.985 - - 662.985
2. Debiti verso clientela 5.045.136 - - 5.065.578 5.487.476 - - 5.491.311
3. Titoli in circolazione 1.488.556 83.173 - 1.405.334 - - - -
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 7.037.656 83.173 - 6.974.876 6.150.461 - - 6.154.296

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2016 31.12.2015
a) Cassa 34 34
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 34 34

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

31.12.2016 31.12.2015
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A - - - - - -
B. Strumenti derivati - - -
1. Derivati finanziari 39.893 7.500 - - 259
1.1 di negoziazione - 39.893 7.500 - - 259
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 39.893 7.500 - - 259
Totale (A+B) - 39.893 7.500 - - 259

Le attività e le passività finanziarie di negoziazione in essere al 31 dicembre 2016 sono state incorporate con l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e sono relative a contratti su tassi di interesse, negoziati da Interbanca S.p.A. con la clientela Corporate fino al 2009, effettuati al fine di offrire a quest'ultima strumenti finalizzati alla copertura dei rischi legati all'operatività di impresa, quali l'oscillazione dei tassi. Tutte le posizioni in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back" per le quali sono state assunte con controparti di mercato esterne posizioni opposte a quelle vendute alla clientela corporate.

Tra le attività indicate al livello 3 sono comprese, per 2,0 milioni, alcune operazioni di cross currency swap in essere con altri istituti di credito.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
-------------------------------------------------------------------------------------------- -- -- --
Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti: - -
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A - -
B. Strumenti derivati
a) Banche
- fair value 4.340 259
b) Clientela -
- fair value 43.053 -
Totale B 47.393 259
Totale (A+B) 47.393 259

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
-- -- -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------------------- --
31.12.2016 31.12.2015
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 353.150 - - 3.216.832 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 353.150 - - 3.216.832 - -
2. Titoli di capitale 2.476 12.647 2.017 - - 4.701
2.1 Valutati al fair value 2.476 12.647 2.017 - - 4.030
2.2 Valutati al costo - - - - - 671
3. Quote di O.I.C.R. - 3.939 - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 355.626 16.586 2.017 3.216.832 - 4.701

Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti a titoli di Stato italiani a tasso fisso se di brevissima durata o a tasso variabile se con scadenza a medio termine.

Tali titoli sono stati utilizzati prevalentemente per operazioni di pronti contro termine di breve/brevissimo periodo con controparti bancarie, su piattaforma MTS o su Eurosistema.

Il decremento dei titoli di debito è dovuto principalmente a vendite per 2,9 miliardi di euro effettuate nel corso dell'esercizio che hanno fatto registrare un utile da cessione di 5,5 milioni di euro.

I titoli di capitale di livello 3 si riferiscono a partecipazioni di minoranza. L'incremento è riconducibile da una parte al contributo fornito dall'ex Gruppo Interbanca, per 15,1 milioni di euro, dall'altra, alla sottoscrizione per 1,5 milioni di euro della partecipazione in Cassa di Risparmio di Cesena a fronte dei contributi versati al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) quale aumento di capitale della banca stessa. Nel corso dell'esercizio sono state altresì rilevate rettifiche di valore apportate alle interessenze detenute in due società a seguito di impairment per complessivi 4,4 milioni di euro.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli di debito 353.150 3.216.832
a) Governi e Banche Centrali 353.150 3.216.832
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale 17.140 4.701
a) Banche 1.135 4.022
b) Altri emittenti: 16.005 679
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie 8.878 672
- imprese non finanziarie 7.127 7
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 3.939 -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 374.229 3.221.533

Sezione 6 – Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

31.12.2016 31.12.2015
Tipologia operazioni / Valori VB FV
Livello 1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
VB FV
Livello 1
FV
Livello 2
FV
Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.063.831 - - 1.063.831 14.446 14.446
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.019.000 X X X 14.446 X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri 44.831 X X X - X X X
B. Crediti verso banche 329.527 - - 329.527 80.906 - - 80.906
1. Finanziamenti 331.430 - - 331.430 75.896 - - 75.896
1.1 Conti correnti e depositi liberi 239.590 X X X X X X X
1.2 Depositi vincolati 88.034 X X X - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 1.903 - - - - X X X
- Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
- Leasing finanziario 1 X X X - X X X
- Altri 1.902 X X X - X X X
2. Titoli di debito - - - - 5.010 - - 5.010
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito - X X X 5.010 X X X
Totale 1.393.358 - - 1.393.358 95.352 95.352

Legenda

FV= fair value VB= valore di bilancio

L'impiego di risorse finanziarie disponibili presso altri istituti di credito non rappresenta un'attività core business per il Gruppo; l'eccedenza di liquidità è volta a garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria nonché la liquidità necessaria per cogliere eventuali opportunità di mercato.

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

Gli altri titoli di debito in portafoglio alla fine del 2015, riferiti ad obbligazioni emesse da istituti di credito che per le loro caratteristiche sono state classificate tra i crediti verso banche, sono stati rimborsati nel corso del 2016.

Sezione 7 – Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

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I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità dell'area NPL. L'attività di tale settore è per sua natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto i crediti sono esposti tra le sofferenze e le inadempienze probabili. In particolare, tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.

I crediti non deteriorati classificati fra gli "altri finanziamenti" sono relativi a crediti fiscali per 124,6 milioni di euro e alla marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS per 4,7 milioni di euro.

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Non Deteriorati Non Deteriorati
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
1. Titoli di debito: - - 9.884 - - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti - - 9.884 - - -
- imprese non finanziarie - - 9.884 - - -
- imprese finanziarie - - - - - -
- assicurazioni - - - - - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 4.956.051 562.329 399.948 2.954.090 354.331 128.715
a) Governi 95.011 - 11.484 104.088 - 1.041
b) Altri enti pubblici 799.917 1 42.229 895.162 1 6.580
c) Altri soggetti 4.061.123 562.328 346.235 1.954.840 354.330 121.094
- imprese non finanziarie 3.344.966 27.595 280.942 1.824.749 16.747 108.357
- imprese finanziarie 72.206 99 29.969 114.927 95 6.666
- assicurazioni - - - - - -
- altri 643.951 534.634 35.324 15.164 337.488 6.071
Totale 4.956.051 562.329 409.832 2.954.090 354.331 128.715

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

7.4 Leasing finanziario

Canoni minimi futuri Valore attuale dei canoni
minimi futuri
Entro 1 anno 330.333 306.193
Tra 1 e 5 anni 619.699 613.878
Oltre 5 anni 5.093 4.657
Totale- 955.125 924.728
Utili finanziari differiti - -
Fondo svalutazione crediti (41.924) (41.924)
Crediti iscritti in bilancio 913.201 882.804

I valori riportati si riferiscono alle operazioni di IFIS Leasing, società controllata da Interbanca.

Sezione 12 - Attività materiali – Voce 120

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività di proprietà 105.877 47.523
a) terreni 35.892 6.738
b) fabbricati 62.735 37.899
c) mobili 1.780 641
d) impianti elettronici 4.298 1.480
e) altre 1.172 765
2. Attività acquisite in leasing finanziario 3.751 3.920
a) terreni - -
b) fabbricati 3.718 3.862
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 33 58
Totale 109.628 51.443

Il significativo incremento della voce rispetto alla fine del 2015 è riconducibile da un lato al contributo fornito dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca, dall'altro alla capitalizzazione dei costi inerenti la ristrutturazione dell'immobile sito in Firenze divenuto la nuova sede dell'area di business NPL.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, nonché, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, due immobili di Milano, sede di Interbanca S.p.A., e di alcune società del Gruppo.

l'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso dell'esercizio non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

12.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al
costo
31.12.2016 31.12.2015
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di Fair value
Bilancio L1 L2 L3 Bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 720 - - 926 720 - - 926
a) terreni - -
b) fabbricati 720 926 720 926
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
Totale 720 - - 926 720 - - 926

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 6.738 43.866 4.802 elettronici
6.493
1.961 31.12.2016
63.860
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (2.105) (4.160) (5.013) (1.139) (12.417)
A.2 Esistenze iniziali nette 6.738 41.761 642 1.480 822 51.443
B. Aumenti 29.154 25.239 1.398 4.311 758 60.860
B.1 Acquisti 29.154 25.239 1.398 4.311 743 60.845
di cui: operazioni di aggregazione aziendale 29.154 15.866 571 667 177 46.435
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - 6 6
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento - - - - - -
B.7 Altre variazioni - - - - 9 9
C. Diminuzioni - (547) (260) (1.493) (375) (2.675)
C.1 Vendite - - (2) (4) (149) (155)
C.2 Ammortamenti - (547) (258) (1.489) (197) (2.491)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - -
imputate a:
a) patrimonio netto
- - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate - - - - - -
a:
a) patrimonio netto
- - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - (29) (29)
D. Rimanenze finali nette 35.892 66.453 1.780 4.298 1.205 109.628
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 19.877 9.152 20.069 976 50.074
D.2 Rimanenze finali lorde 35.892 86.330 10.932 24.367 2.181 159.702
E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Relativamente ai fabbricati, gli acquisti, fatta eccezione per il contributo derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, si riferiscono prevalentemente alla capitalizzazione degli oneri di ristrutturazione dell'immobile, sito in Firenze, divenuto la nuova sede dell'area di business NPL.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

12.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31.12.2016
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 720
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 720
E. Valutazione al fair value - 926

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 799 X 820
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 799 X 820
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 14.182 - 6.350 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 14.182 - 6.350 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 14.182 - 6.350 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 14.182 799 6.350 820

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

L'avviamento, pari a euro 799 mila euro, deriva dal processo di consolidamento integrale della controllata polacca IFIS Finance Sp. Z o. o..

Per il suddetto avviamento si è proceduto alla verifica dell'adeguatezza di iscrizione ai sensi dello IAS 36 (impairment test). Ai fini di tale verifica, l'avviamento è stato attribuito all'unità generatrice di flussi finanziari corrispondente alla società IFIS Finance nel suo insieme, in quanto essa rappresenta un segmento di attività autonomo non ulteriormente scomponibile. La valutazione è stata effettuata applicando il metodo del valore d'uso sulla base della proiezione dei flussi finanziari attesi per un periodo esplicito di 5 anni attualizzati sulla base della stima del costo del capitale della società determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model. I flussi finanziari attesi sono stati desunti dall'ultimo Piano Industriale approvato e dalle proiezioni finanziarie costruite sulla base dei trend di crescita medi della controllata. Il Terminal value (rendita perpetua) è stato determinato assumendo come replicabile l'ultimo flusso finanziario netto del periodo di pianificazione esplicito. L'impairment test non ha evidenziato perdite di valore da iscrivere a conto economico.

È stata infine condotta un'analisi di sensitività in funzione del costo del capitale utilizzando un range di variazione pari al 5%: il test effettuato con la metodologia di controllo ha altresì confermato la tenuta del valore iscritto.

La variazione del valore dell'avviamento rispetto all'esercizio precedente è da attribuire all'effetto della variazione dei cambi di fine periodo.

Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2016 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

13.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avvia
mento
Altre attività
immateriali:
generate interna
mente
Altre attività
immateriali:
altre
Totale
31.12.2016
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 820 - - 6.350 - 7.170
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette 820 - - 6.350 - 7.170
B. Aumenti - - - 11.402 - 11.402
B.1 Acquisti - - - 11.402 - 11.402
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - - - 1.134 - 1.134
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni 21 - - 3.570 - 3.591
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - 3.570 - 3.570
- Ammortamenti X - - 3.570 - 3.570
- Svalutazioni: - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative 21 - - - - 21
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 799 - - 14.182 - 14.981
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - -
E. Rimanenze finali lorde 799 - - 14.182 - 14.981
F. Valutazione al costo - - -

Legenda

Def: a durata definita

Indef: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici. Il contributo derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca è pari a 1,1 milioni di euro.

Sezione 14 – Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 140 dell'attivo e voce 80 del passivo

14.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2016 31.12.2015
Differenze da PPA 253.030 -
Crediti verso clientela (Legge 214/2011) 192.310 -
Crediti verso clientela 42.978 38.058
Beni strumentali noleggio 1.460 -
Fondi per rischi e oneri 1.209 561
Altre 2.193 803
Totale 493.180 39.442

Le attività per imposte anticipate, pari a euro 493,1 milioni si riferiscono principalmente per euro 253 milioni ai disallineamenti rilevati nel processo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (PPA) e per euro 228,5 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.

14.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2016 31.12.2015
Crediti verso clientela 13.292 15.257
Attività materiali 9.433 309
Titoli disponibili per la vendita 394 5.770
Altre 1.315 60
Totale 24.434 21.396

14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 39.359 38.342
2. Aumenti 458.021 2.256
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 7.494 2.256
a) relative a precedenti esercizi 30 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 7.464 2.256
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale 450.527
3. Diminuzioni 4.737 1.239
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 4.737 782
a) rigiri 4.737 782
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 457
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - -
b) altre - 457
4. Importo finale 492.643 39.359

14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale - -
2. Aumenti 191.417 -
Operazioni di aggregazione aziendale 191.417 -
3. Diminuzioni - -
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 191.417 -

14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 15.643 11.432
2. Aumenti 9.561 4.574
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 99 4.574
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 99 4.574
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale 9.462 -
3. Diminuzioni 1.985 363
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 695 16
a) rigiri 694 16
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 1.290 347
4. Importo finale 23.219 15.643

14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 63 -
2. Aumenti 584 63
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 104 63
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 104 63
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale 480
3. Diminuzioni 110 -
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 110 -
a) rigiri 110 -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 537 63

14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 5.753 2.836
2. Aumenti 835 2.948
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 268 2.948
a) relative a precedenti esercizi 17 -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 251 2.948
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
Operazioni di aggregazione aziendale 567
3. Diminuzioni 5.373 31
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 5.373 15
a) rigiri 5.373 15
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - 16
4. Importo finale 1.215 5.753

Sezione 16 - Altre attività – Voce 160

16.1 Altre attività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Crediti verso Erario 57.737 18.055
Ratei a risconti attivi 39.905 19.875
Depositi cauzionali 1.211 7.886
Operazioni di cartolarizzazione 20 301
Altre partite diverse 150.701 36.219
Totale 249.574 82.336

I crediti verso Erario si riferiscono per 7,2 milioni di euro ad acconti versati (bollo e ritenute d'acconto), per 27,9 milioni di euro a versamenti in pendenza di giudizio e per 15,0 milioni di euro a crediti IVA chiesti a rimborso.

I ratei e risconti attivi si riferiscono per 18,7 milioni a risconti afferenti ai costi di recupero del settore DRL, per 3,1 milioni di euro a interessi di mora vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione e per 2,1 milioni di euro a risconti di interessi passivi accreditati anticipatamente alla clientela relativi alla raccolta mediante il prodotto rendimax vincolato.

Le altre partite diverse includono un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. pari a 43,9 milioni di euro derivante dall'applicazione del consolidato fiscale e i crediti nei confronti dei cessionari di portafogli di crediti NPL per totali 26,9 milioni di euro.

PASSIVO

Sezione 1 – Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2016 31.12.2015
1. Debiti verso banche centrali 1.179 119.792
2. Debiti verso banche 502.785 543.193
2.1 Conti correnti e depositi liberi 55.480 25.241
2.2 Depositi vincolati 396.419 133.727
2.3 Finanziamenti 50.886 384.225
2.3.1 Pronti contro termine passivi 50.886 384.225
2.3.2 Altri - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti - -
Totale 503.964 662.985
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 503.964 662.985
Totale fair value 503.964 662.985

Il decremento dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza dell'estinzione anticipata della tranche TLTRO sottoscritta nel dicembre 2014 e del minor ricorso a operazioni di Pronti contro termine con controparti bancarie.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2016 31.12.2015
1. Conti correnti e depositi liberi 931.879 748.487
2. Depositi vincolati 3.824.401 2.447.604
3. Finanziamenti 275.987 2.282.967
3.1 pronti contro termine passivi 270.314 2.278.983
3.2 altri 5.673 3.984
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 12.869 8.418
Totale 5.045.136 5.487.476
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 5.065.578 5.491.311
Totale fair value 5.065.578 5.491.311

I conti correnti e i depositi liberi in essere al 31 dicembre 2016 includono la raccolta effettuata con il conto deposito rendimax libero e con il conto corrente online contomax, rispettivamente per 772,7 milioni e per 23,7 milioni; nella sottovoce depositi vincolati è inclusa la raccolta effettuata mediante rendimax e contomax vincolati per totali 3.722,9 milioni di euro.

I pronti contro termine passivi sono stati effettuati con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia e aventi come sottostante Titoli di Stato.

Si evidenzia che il Gruppo non effettua operazioni denominate "term structured repo".

Gli altri finanziamenti sono relativi principalmente al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 all'immobile in leasing sede dell'area NPL (settore DRL), come dettagliato al successivo paragrafo 2.5.

La voce altri debiti si riferisce prevalentemente a debiti verso clienti cedenti portafogli di crediti fiscali o non performing con regolazione del prezzo differita.

2.5 Debiti per leasing finanziario

31.12.2016 31.12.2015
Debiti per leasing finanziario 3.802 3.984

Il debito suesposto è relativo per 3,8 milioni al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze, sede dell'area NPL fino al mese di agosto 2016. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro.

Si rinvia a quanto descritto nella parte E, lettera D, della presente Nota Integrativa, in relazione all'operazione di cessione del contratto di leasing avvenuta in data 13 maggio 2014, e della relativa mancata derecognition di tale passività.

La restante parte dei debiti per leasing finanziario è riferita all'acquisizione di automezzi da parte della controllata IFIS Finance.

Sezione 3 – Titoli in circolazione – Voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

31.12.2016 31.12.2015
Tipologia titoli/Valori Valore Fair value Valore Fair value
bilancio Livello
1
Livello
2
Livello
3
bilancio Livello
1
Livello
2
Livello
3
A. Titoli
1. Obbligazioni 1.487.831 83.173 - 1.404.609 - - - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 1.487.831 83.173 - 1.404.609 - - - -
2. Altri titoli 725 - - 725 - - - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 725 - - 725 - - - -
Totale 1.488.556 83.173 - 1.405.334 - - - -

I Titoli in circolazione sono composti per 83,2 milioni di euro da prestiti obbligazionari e 725 mila euro da certificati di deposito emessi da Interbanca S.p.A..

La voce comprende inoltre, per complessivi 1.404,6 milioni di euro, i titoli emessi dalle società veicolo nell'ambito delle tre operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016, consolidate al fine di meglio rappresentare le operazioni nel loro insieme.

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31.12.2016 31.12.2015
Tipologia operazioni / FV FV
Valori VN Livello
1
Livello
2
Livello
3
FV * VN Livello
1
Li
vello
2
Livello
3
FV *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - - - - - X
3.2.2 Altri - - - - - - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 46.447 2.031 - - 21
1.1 Di negoziazione X - 46.447 2.031 X X - - 21 X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B - 46.447 2.031 - - 21
Totale (A+B) X - 46.447 2.031 X X - - 21 X

Legenda FV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale L1= Livello 1 L2= Livello 2

L3= Livello 3

Relativamente alle passività di negoziazione di livello 2, si veda quanto commentato alla sezione 2 dell'attivo.

Le passività indicate al livello 3 sono riferite ad operazioni di cross currency swap in essere con altri istituti di credito.

Sezione 8 – Passività fiscali – Voce 80

Si veda la sezione 14 dell'attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Debiti verso fornitori 58.878 12.334
Debiti verso il personale 22.105 5.088
Debiti verso Erario ed Enti previdenziali 17.934 4.902
Somme a disposizione della clientela 13.375 9.077
Ratei e risconti passivi 12.082 4.665
Altri debiti 212.951 168.532
Totale 337.325 204.598

La voce debiti verso il personale contiene i premi spettanti all'Alta Direzione, anche maturati nei precedenti esercizi, soggetti a pagamento differito. Contiene inoltre il debito per ferie maturate dal personale dipendente e non godute.

Gli altri debiti si riferiscono, per circa 167 milioni di euro, all'ammontare delle partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione e per 9,1 milioni di euro all'iscrizione del debito nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione dei crediti DRL. Comprendono inoltre 4,2 milioni da versare al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi quale contribuzione addizionale dell'anno 2016.

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze iniziali 1.453 1.618
B. Aumenti 6.546 20
B.1 Accantonamento dell'esercizio 195 20
B.2 Altre variazioni 57 -
Operazioni di aggregazione aziendale 6.294 -
C. Diminuzioni 339 185
C.1 Liquidazioni effettuate 131 150
C.2 Altre variazioni 208 35
D. Rimanenze finali 7.660 1.453
Totale 7.660 1.453

Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.

Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato

considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2015.

11.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all'1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

  • le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

  • il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2016 31.12.2015
1 Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi per rischi ed oneri 24.318 2.171
2.1 controversie legali 9.577 1.513
2.2 oneri per il personale 3.687 -
2.3 altri 11.054 658
Totale 24.318 2.171

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/Componenti 31.12.2016
Fondi di quiescenza Altri fondi
A. Esistenze iniziali - 2.171
B. Aumenti - 24.321
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 2.385
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
B.4 Altre variazioni - -
Operazioni di aggregazione aziendale - 21.936
C. Diminuzioni - 2.174
C.1 Utilizzo nell'esercizio - 808
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -
C.3 Altre variazioni - 1.366
D. Rimanenze finali - 24.318

12.4 Fondi per rischi e oneri – Altri fondi

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine esercizio, confrontata con l'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 1,9 milioni di euro costituiti da diciassette controversie legate ai Crediti Commerciali per 1,8 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 18,0 milioni di euro) e da otto controversie legate a crediti del settore DRL per 100 mila euro.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 7,7 milioni di euro costituiti da una controversia in capo a IFIS Factoring per 250 mila euro (a fronte di un petitum di 500 mila euro), ventisei controversie in capo a IFIS Leasing per 2,0 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 4,3 milioni di euro) e da sette controversie in capo a Interbanca per 5,5 milioni di euro (per un petitum di 50,6 milioni di euro.)

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Il fondo rischi in essere a fine 2015, pari a 197 mila euro, si riferiva all'accantonamento a fronte di avvisi di accertamento notificati alla Banca, in relazione ai quali era stato presentato ricorso presso la competente Commissione Tributaria. Nel mese di luglio 2016 la Banca ha raggiunto un accordo conciliativo con l'Agenzia delle Entrate, in seguito al quale sono state versate le somme pattuite per la definizione degli avvisi di accertamento sopra citati.

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 è composto per 2,5 milioni di euro dall'accantonamento relativo a commissioni pagate nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible).

Il fondo in essere al 31 dicembre 2015 si riferiva all'accantonamento richiesto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, che con lettera del 16 settembre 2014 aveva comunicato un ulteriore (rispetto alle comunicazioni ricevute in data 9 gennaio 2014 e 17 luglio 2014) intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S. che prevedeva per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 0,5 milioni di euro. Banca IFIS aveva quindi provveduto ad accantonare nel 2014 tale somma fra i fondi per rischi ed oneri. Poiché gli impegni sottostanti risultano scaduti, si è provveduto a riversare a conto economico il fondo precedentemente accantonato.

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 dicembre 2016 sono in essere fondi per 12,3 milioni di euro costituiti da 3,7 milioni di euro per oneri legati al personale e 8,6 milioni di euro quali altri fondi tra i quali rilevano 3,5 milioni per indennità di clientela e 3,8 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Passività potenziali

Si dettaglia nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 dicembre 2016 il cui esito è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 7,4 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 12 controversie di cui n. 6 per 7,2 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali, n.2 in ambito giuslavoristico per 167 mila euro e n.4 relativa al settore DRL per 71 mila euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti di Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario

Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, di Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro.

Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti di Interbanca, chiedendo di essere manlevati da Interbanca in relazione alle domande formulate nei loro confronti da parte attrice ovvero di profittare della transazione stipulata tra Interbanca e l'allora Commissario Straordinario.

Il Tribunale adito ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici e le domande di regresso svolte dagli altri convenuti nei confronti di Interbanca.

Il Tribunale non ha deciso le domande di manleva svolte contro Interbanca da due convenuti, conseguentemente neppure le eccezioni sollevate di Interbanca, disponendo con separata ordinanza la prosecuzione del giudizio anche nei confronti di Interbanca. Nel giudizio di primo grado tutt'ora pendente è stata recentemente depositata la consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Tribunale: il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici e asseritamente imputabile ai convenuti. A seguito delle contestazioni sollevate dalle attrici ed alla loro richiesta di rinnovazione della consulenza tecnica da parte di altro esperto o integrazione della consulenza già depositata, il Tribunale ha rinviato la decisione in merito all'istanza delle parti attrici alla prossima udienza. Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado, nella parte in cui ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, riducendo tuttavia la propria originaria pretesa risarcitoria a circa 149 milioni di euro. Con sentenza pubblicata in data 10 marzo 2017, la Corte d'Appello adita ha respinto l'appello, confermando integralmente la sentenza di primo grado e condannando le procedure appellanti in solido alla rifusione in favore degli appellati delle spese del giudizio di appello. Come anticipato, la valutazione del rischio tiene conto anche dei pareri forniti da legali esterni, oltre che dalle positive indicazioni emerse all'esito dei due gradi di giudizio. Come anticipato, la valutazione del rischio tiene conto anche dei pareri forniti da legali esterni, oltre che dalle positive indicazioni emerse all'esito dei due gradi di giudizio.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999- 2004.

L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti di Interbanca e di oltre 60 altri convenuti - società e persone fisiche, tra le quali due ex dipendenti ed un ex amministratore di Interbanca, beneficiari di manleve da parte di quest'ultima - per far accertare una loro presunta responsabilità solidale e per sentirli condannare al risarcimento dei danni asseritamente cagionati alla società in amministrazione straordinaria e quantificati inizialmente in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro.

A fondamento delle domande, la procedura attrice ha dedotto plurime condotte illecite ascrivibili alle controllanti della società in amministrazione straordinaria, in via diretta ed indiretta, tra le quali Interbanca, nonché agli ex amministratori e ex sindaci della stessa società in amministrazione straordinaria. Secondo la ricostruzioni offerta dalla parte attrice, i danni sarebbero ascrivibili causalmente a un'operazione di scissione posta in essere dalla società successivamente ammessa ad amministrazione straordinaria in danno della stessa e dei propri creditori.

Nel corso del 2013, il commissario della amministrazione straordinaria ha esteso nei confronti dei convenuti, ivi inclusa Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solitale di circa 3,5 miliardi di euro in

relazione a presunti danni ambientali derivanti dalla gestione di siti dedicati alla produzione di sostanze chimiche appartenenti alla società in amministrazione straordinaria e a società controllate dalla stessa. Nel medesimo processo civile, il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dell'Economia e delle Finanze hanno svolto un intervento adesivo volontario a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice.

Il menzionato contenzioso civile è stato definito - quanto meno nei confronti della maggioranza dei convenuti, ivi compresa Interbanca, i suoi due ex dipendenti e il suo ex amministratore - con sentenza depositata in data 10 febbraio 2016; con tale sentenza, il Tribunale adito, dopo avere dichiarato inammissibile l'intervento del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dell'Economia e delle Finanze nel giudizio, ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti, tra gli altri, di Interbanca e dei suoi ex dipendenti e del suo ex amministratore, condannando la parte attrice e i Ministeri intervenienti alla rifusione delle spese legali.

Nel corso del mese di marzo 2016, sia i Ministeri che la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello avverso la sentenza del Tribunale adito, con prime udienze fissate rispettivamente per il 19 luglio 2016 e 4 ottobre 2016. Alla prima udienza relativa all'appello proposto dai Ministeri, la Corte ha rinviato il procedimento all'udienza del 4 ottobre 2016 relativa all'appello proposto dalla procedura attrice, dove si è proceduto alla riunione delle due cause.

Nel novembre 2016 Interbanca, i due ex dipendenti e il consigliere delegato coinvolti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice, in esecuzione del quale la procedura ha rinunciato ai diritti, agli atti, all'azione e alle domande promosse nei confronti di Interbanca e delle tre persone fisiche che, a loro volta, hanno rinunciato, nei confronti della sola procedura attrice, alle spese legali liquidate nel giudizio di primo grado.

Ai fini dell'estinzione dei rapporti processuali pendenti in appello, le parti hanno provveduto allo scambio delle rinunce e all'udienza del 21 febbraio 2017 il legale della procedura attrice ha comunicato la formalizzazione dell'accordo transattivo con la Banca, le tre persone fisiche di cui sopra, depositando le rispettive rinunce. La Corte adita ha deciso di rinviare alla prossima udienza del 16 giugno 2017 l'accertamento di tutte le transazioni intercorse tra la procedura attrice e le parti convenute. Il processo di appello azionato dai Ministeri sopracitati continua.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, a Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava Interbanca e le altre società destinatarie dell'atto amministrativo de quo ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società ammessa alla amministrazione straordinaria che ha attivato la controversia civile di cui si è dato conto sopra. Interbanca ha impugnato il provvedimento avanti il Tribunale Amministrativo competente, chiedendone altresì la sospensione.

In data 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale adito ha pubblicato la sentenza con la quale ha accolto il ricorso di Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. Il Ministero ha proposto appello presso il Consiglio di Stato anche nei confronti delle sentenze di pari contenuto emesse nei procedimenti promossi da tutti gli altri destinatari del provvedimento del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 24 luglio 2015. Non risulta ancora fissata l'udienza per la trattazione del merito della controversia.

Arbitrato relativo a una partecipazione azionaria in una società industriale

Ad inizio agosto 2016 Interbanca ha ricevuto la notifica dell'avvio di un procedimento arbitrale presso la Camera Arbitrale Nazionale ed Internazionale di Milano da una società che detiene la partecipazione societaria di controllo in una società del settore "servizi IT", in cui Interbanca detiene una partecipazione azionaria di minoranza.

La disputa riguarda in particolare la validità e l'efficacia della procedura di uscita dall'investimento effettuato da Interbanca, in particolare con riferimento alla opzione di vendita (put) riconosciuta a Interbanca nei confronti della parte attrice ai sensi degli accordi negoziali in essere tra le parti. Si precisa che Interbanca ha esercitato il proprio diritto di opzione di vendita, secondo i termini e le condizioni previsti nei vigenti accordi, in fase antecedente rispetto all'attivazione del procedimento arbitrale. La parte attrice al momento non ha quantificato i danni asseritamente subiti, chiedendone l'accertamento nel corso del giudizio o la liquidazione dal Collegio Arbitrale anche in via equitativa.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Le passività potenziali derivanti dagli avvisi di accertamento sul 2004 e sul 2005 sono state azzerate in seguito ad un accordo conciliativo con l'Amministrazione finanziaria, sottoscritto in data 13 giugno 2016. In forza dell'accordo Banca IFIS ha provveduto al pagamento di una somma pari a 1,8 milioni di euro (di cui 1,1 milioni a titolo di imposta, 388 mila di sanzioni e 351 mila di interessi).

Si dà atto del ricevimento in data 23 dicembre 2016 di un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria Società coinvolte: Interbanca Spa e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società finanziatrice ungherese appartenente al gruppo GE senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2011 sono state accertate maggiori ritenute per circa 68 milioni in capo ad Interbanca Spa e circa 42 milioni in capo a IFIS Leasing Spa.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria per circa 25 milioni di euro.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società ungherese appartenente al gruppo GE deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2011.

Per le annualità 2004/2011 sono state accertate maggiori imposte per 755 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa.

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione all'a attività di intermediazione assicurativa accessoria allo svolgimento della attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. Allo stesso modo, il contratto prevede un limitato set di dichiarazioni e garanzie rilasciate da parte di Banca IFIS che riguardano, in particolare, la capacità della stessa di perfezionare l'operazione di acquisizione.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Per maggiori dettagli si faccia riferimento alla sezione G della nota integrativa.

Sezione 15 – Patrimonio del gruppo – Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220

15.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2016 31.12.2015
190 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811
Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095
Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro
200 Azioni proprie (in migliaia di euro) 3.187 5.805
Numero azioni proprie 380.151 739.446

15.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) 739.446 -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 53.071.649 -
B. Aumenti 359.295 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 350.000 -
B.3 Altre variazioni 9.295 -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 53.430.944 -
D.1 Azioni proprie (+) 380.151 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -
- interamente liberate 53.811.095 -
- non interamente liberate - -

15.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2016 31.12.2015
Riserva legale 10.762 10.762
Riserva straordinaria 357.955 237.553
Altre riserve 9.685 8.463
Totale riserve di utili 378.402 256.778
Riserva acquisto azioni proprie 3.187 5.805
Riserva futuro acquisto azioni proprie - 34.195
Altre riserve 2.246 2.078
Totale voce 170 riserve 383.835 298.856

A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013), la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2012 e ancora posseduti al 31 dicembre 2013.

L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 7,4 milioni di euro.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2016 31.12.2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 191.585 131.293
a) Banche 11 -
b) Clientela 191.574 131.293
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale - -
a) Banche - -
b) Clientela - -
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 225.585 65.855
a) Banche - 3.674
i) a utilizzo certo - 3.674
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 225.585 62.181
i) a utilizzo certo 77.883 13.766
ii) a utilizzo incerto 147.702 48.415
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 145.290 91.296
Totale 562.460 288.444

Le garanzie rilasciate di natura finanziaria verso clientela sono sostanzialmente riferite alla garanzia rilasciata a favore di cedenti per crediti fiscali incassati.

Gli altri impegni si riferiscono ai margini di fido disponibili sui conti correnti della clientela.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 30.117 -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - -
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono riferite a titoli di stato a garanzia della liquidità presso Banca d'Italia.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 1.431.736
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1.037.645
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 217.321
2. altri titoli 820.324
c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.037.645
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 394.091
4. Altre operazioni -

L'attività di custodia e amministrazione di titoli è svolta dalla controllata Interbanca.

Parte C- Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
31.12.2016 31.12.2015
1 Attività finanziarie detenute per la negozia - - - - -
2 zione
Attività finanziarie valutate al fair value
- - - - -
3 Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.083 - - 11.083 43.991
4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 22.110
5 Crediti verso banche - 35 428 463 444
6 Crediti verso clientela 27 100.754 213.018 313.799 183.550
7 Derivati di copertura X X - - -
8 Altre attività X X 93 93 115
Totale 11.110 100.789 213.539 325.438 250.210

Il decremento negli interessi relativi alle attività finanziarie rispetto all'esercizio 2015 è da attribuire sostanzialmente ai minori interessi attivi rilevati su titoli di debito in portafoglio, principalmente a seguito dell'operazione di riassetto perfezionata nel mese di aprile 2015, nonché della diminuzione del portafoglio stesso.

La sottovoce Crediti verso clientela, Altre operazioni, comprende, per 15,8 milioni di euro, l'effetto positivo contabilizzato tra gli interessi attivi derivanti dall'implementazione del nuovo modello di stima dei cash flow dei crediti sanitari, meglio commentato nelle note introduttive alla lettura dei numeri della Relazione sulla gestione del Gruppo e nella Parte A della presente Nota integrativa. Include inoltre per 3,1 milioni di euro interessi passivi di segno positivo riconducibili agli effetti della riduzione dei tassi sul costo della raccolta.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31.12.2016 31.12.2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 10.324 1.950

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

31.12.2016 31.12.2015
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 3.039 -

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31.12.2016 31.12.2015
1 Debiti verso banche centrali (22) X (1.879) (1.901) (303)
2 Debiti verso banche (1.467) X - (1.467) (325)
3 Debiti verso clientela (50.124) X (4) (50.128) (40.936)
4 Titoli in circolazione X (3.439) - (3.439) -
5 Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6 Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7 Altre passività e fondi X X (320) (320) (20)
8 Derivati di copertura X X - - -
Totale (51.613) (3.439) (2.203) (57.255) (41.584)

Gli interessi passivi su titoli in circolazione si riferiscono per 3,0 milioni di euro ai costi del funding delle operazioni di cartolarizzazione effettuate a fine 2016 come meglio descritte nella Parte E della presente Nota integrativa.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria "debiti" si riferiscono al conto deposito rendimax per 49,1 milioni di euro al 31 dicembre 2016, in crescita rispetto ai 39,8 milioni di euro al 31 dicembre 2015, quale conseguenza dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3, 4, 5 anni nonché a seguito di alcune campagne promozionali volte a supportare i livelli di raccolta in vista della conclusione dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2016 31.12.2015
Interessi passivi su passività in valuta (293) (183)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

31.12.2016 31.12.2015
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario (64) (141)

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2016 31.12.2015
a) garanzie rilasciate 38 102
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 558 -
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli 359 -
3.1. individuali 359 -
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli - -
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - -
7. attività di ricezione e trasmissione ordini - -
8. attività di consulenza - -
8.1 in materia di investimenti - -
8.1 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 199 -
9.1. gestioni di portafogli - -
-
9.1.1. individuali
- -
-
9.1.2. collettive
- -
9.2. prodotti assicurativi 199 -
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 987 2.101
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 165 -
f) servizi per operazioni di factoring 53.565 57.738
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 1.129 1.120
j) altri servizi 2.964 2.113
Totale 59.406 63.174

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2016 31.12.2015
a) garanzie ricevute (202) (183)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (96) (75)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (96) (75)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (2.956) (2.480)
e) altri servizi (15.041) (1.653)
Totale (18.295) (4.391)

La voce altri servizi include per 12,5 milioni di euro le commissioni up-front relative alle cartolarizzazioni factoring, leasing e lending sottoscritte nel mese di dicembre 2016 come meglio commentate nella Parte E della presente Nota integrativa; inoltre la voce si riferisce a commissioni derivanti dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a factors corrispondenti.

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negozia
zione (B)
Minusva
lenze (C)
Perdite da
negozia
zione (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (510)
4. Strumenti derivati 1.394 729 (959) (1.356) (192)
4.1 Derivati finanziari: 1.394 729 (959) (1.356) (192)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 1.394 729 (959) (1.356) (192)
- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -
- Su valute e oro X X X X -
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 1.394 729 (959) (1.356) (702)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - - - - -
2. Crediti verso clientela 44.809 (280) 44.529 14.948 - 14.948
3. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
8.643 (3.165) 5.478 126.384 (705) 125.679
3.1 Titoli di debito 8.643 (3.165) 5.478 126.346 (705) 125.641
3.2 Titoli di capitale - - - 38 - 38
3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute
sino
- - - - - -
alla scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
53.452 (3.445) 50.007 141.332 (705) 140.627
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività - - - - - -

Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati attraverso la cessione di portafogli di crediti del settore Area NPL, come commentato nel paragrafo Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Gli utili da cessione di titoli di debito del precedente esercizio si riferiscono all'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato per 124,0 milioni di euro; nel 2016 sono state effettuate ulteriori cessioni di titoli di Stato realizzando utili per 5,5 milioni di euro.

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Operazioni/
componenti reddituali
Cancellazioni Altre Di
portafo
glio
Specifiche Di
portafoglio
Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- finanziamenti - - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela(1) (38.620) (35.938) (1.250) 2.471 13.015 1.179 4.261 (54.882) (25.273)
Crediti deteriorati acqui
stati(1)
(34.158) (200) - - - - - (34.358) (3.613)
- finanziamenti(1) (34.158) (200) X - - X X (34.358) (3.613)
- titoli di debito - - X - - X X - -
Altri crediti (4.462) (35.738) (1.250) 2.471 13.015 1.179 4.261 (20.524) (21.660)
- finanziamenti (4.462) (35.738) (1.250) 2.471 13.015 1.179 4.261 (20.524) (21.660)
- titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (38.620) (35.938) (1.250) 2.471 13.015 1.179 4.261 (54.882) (25.273)

(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.

B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti si riferiscono per 20,3 milioni sono relativi al settore Crediti commerciali, per 32,6 milioni al settore Area NPL, per 1,5 milioni di euro al settore del Leasing e 0,4 milioni di euro al settore Crediti Fiscali. Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati dei trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy, come meglio dettagliato nel Contributo dei settori di attività della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Le rettifiche e le riprese di valore includono l'effetto "time value" che deriva dal processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi.

Legenda

A= da interessi

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore
(2)
Operazioni/
Componenti reddituali
Specifiche Specifiche Totale
31.12.2016
Totale
31.12.2015
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale - (4.356) X X (4.356) (8.977)
C. Quote OICR - - X - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (4.356) - - (4.356) (8.977)

Legenda

A= da interessi B= altre riprese

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita sono relative a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/ Componenti Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
reddituali Specifiche Specifiche Di 31.12.2016 31.12.2015
Cancel Di por
tafoglio
portafoglio
lazioni Altre A B A B
A. Garanzie rilasciate - - - - - - 5 5 -
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - - - - - - 5 5 -

Legenda

A= da interessi

B= altre riprese

Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180

11.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2016 31.12.2015
1) Personale dipendente (61.880) (44.656)
a) salari e stipendi (41.144) (32.587)
b) oneri sociali (11.313) (9.239)
c) indennità di fine rapporto (2.047) (1.680)
d) spese previdenziali (9) -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (195) (20)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (48) -
- a contribuzione definita (48) -
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (7.124) (1.130)
2) Altro personale in attività (123) (120)
3) Amministratori e sindaci (3.993) (3.566)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Rimborsi spese distaccati 127 -
6) Rimborsi spese di terzi distaccati (9) -
Totale (65.878) (48.342)

Le spese per il personale crescono del 36,3% ed includono per 5,5 milioni di euro i costi sostenuti per accordi sottoscritti con alcune figure apicali dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca riconducibili al precedente management.

La sottovoce indennità di fine rapporto include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza. La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale si riferisce invece alla rivalutazione del fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.

Nella sottovoce altri benefici a favore dei dipendenti sono rilevati, oltre ai costi su indicati per 5,5 milioni, i corsi di formazione e aggiornamento del personale.

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2016 31.12.2015
Personale dipendente: 1.023,5 671,0
a) dirigenti 43,5 24,0
b) quadri direttivi 275,0 51,5
c) restante personale dipendente 705,0 595,5
Altro personale - -

11.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Spese per servizi professionali (56.995) (31.044)
Legali e consulenze (25.511) (13.948)
Revisione (428) (226)
Servizi in outsourcing (31.056) (16.870)
Imposte indirette e tasse (14.882) (8.748)
Spese per acquisto di beni e altri servizi (54.399) (39.036)
Spese per informazione clienti (11.376) (6.793)
Assistenza e noleggio software (5.550) (3.267)
Spese spedizione documenti (5.254) (3.632)
Spese relative agli immobili (4.667) (4.585)
Pubblicità e inserzioni (3.769) (2.150)
Gestione e manutenzione autovetture (2.407) (2.264)
Spese telefoniche e trasmissione dati (1.923) (1.441)
Viaggi e trasferte del personale (1.665) (1.120)
Altre spese diverse (17.788) (13.784)
Totale altre spese amministrative (126.276) (78.828)

Le altre spese amministrative registrano un incremento del 60,2%, per effetto sia dei costi sostenuti per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca (9,5 milioni di euro quali spese legali e consulenziali), che dell'aumentata attività connessa al settore Area NPL i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 29,4 e 9,4 milioni di euro, contro 15,4 e 5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2015) sono esposti in tale voce di conto economico; le spese di informazione alla clientela sono in particolare riconducibili ai costi di ricerca anagrafica e del posto di lavoro, propedeutici al rilascio delle commesse in lavorazione.

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario Compensi
(unità di euro)
Banca IFIS S.p.A. 161.925
Revisione contabile EY S.p.A. Società controllate 153.523
Banca IFIS S.p.A.
Servizi di attestazione EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A. -
Servizi di consulenza fiscale EY S.p.A Società controllate -
Banca IFIS S.p.A. 20.000
Altri servizi EY S.p.A Società controllate 1.183
Totale 336.631

Sezione 12 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 190

12.1. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2016 31.12.2015
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri per controversie legali 33 (32)
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri per contenzioso fiscale 133 (197)
- Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri diversi (2.015) -
Totale (1.849) (229)

Gli accantonamenti per controversie legali sono riferite a Crediti Commerciali per 275 mila euro e a crediti del settore Area NPL per 68 mila, al netto di riprese per 141 mila euro a seguito della chiusura di un contenzioso di Interbanca e per 235 mila euro per eccedenza fondo relativo al settore Leasing.

Gli accantonamenti ad altri fondi sono relativi a commissioni che verranno corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione attivata dalla controllata IFIS Leasing (titoli eligible) per 2,5 milioni di euro, al netto di riprese legate ad un accantonamento al FITD dei precedenti esercizi per 461 mila euro.

Risultano inoltre riprese legate alla chiusura di un contenzioso fiscale per 133 mila euro.

Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 12 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 200

13.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (2.480) - - (2.480)
- Ad uso funzionale (2.480) - - (2.480)
- Per investimento - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario (5) - - (5)
- Ad uso funzionale (5) - - (5)
- Per investimento - - - -
Totale (2.485) - - (2.485)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (3.561) - - (3.561)
- Generate internamente dall'azienda (21) - - (21)
- Altre (3.540) - - (3.540)
A.2 Acquisite in leasing finanziario (9) - - (9)
Totale (3.570) - - (3.570)

Sezione 15 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2016 31/12/2015
a) Transazioni con clientela (3.616) (14)
b) Minusvalenze (317) -
c) Altri oneri (4.271) (265)
Totale (8.204) (279)

La sottovoce transazioni con clientela si riferisce per 2,8 milioni all'esborso a fronte di una controversia legale riferita al settore crediti commerciali. La sottovoce altri oneri comprende, per 1,5 milioni, penalità contrattuali a seguito della risoluzione di due contratti di fornitura.

15.2 Altri proventi di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2016 31/12/2015
a) Bargain su acqusizione partecipazione 623.635 -
b) Recupero spese a carico di terzi 2.591 2.999
c) Fitti attivi 86 64
d) Altri proventi 3.110 242
Totale 629.422 3.305

Gli altri proventi di gestione, pari a 629,4 milioni di euro (3,3 milioni al 31 dicembre 2015) includono per 623,6 milioni di euro il gain on bargain purchase derivante dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, come più dettagliatamente descritto nella parte G della presente Nota integrativa.

La voce "recupero spese a carico di terzi" si riferisce al riaddebito alla clientela di spese legali e consulenze nonché imposte di registro e di bollo iscritte nella voce "altre spese amministrative".

Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290 20.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2016 31.12.2015
1. Imposte correnti (-) (35.306) (80.121)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (2.227) (242)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 343 -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui
alla Legge n. 214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 2.763 952
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.886 (4.212)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)
(-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5)
(32.541) (83.623)

20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2016
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 720.526
IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (198.145)
- effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti 176.900
- effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti (2.624)
- benefici da applicazione consolidato fiscale nazionale -
- ires non corrente (2.012)
- ires differita non corrente 1.096
- effetto di altre variazioni (48)
IRES - Onere fiscale effettivo (24.833)
IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (40.133)
- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile 32.880
- irap non corrente (212)
- irap differita non corrente 222
IRAP - Onere fiscale effettivo (7.243)
Altre imposte (465)
Onere fiscale effettivo di bilancio (32.541)

Sezione 23 – Altre informazioni

Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti o nelle successive sezioni della presente nota integrativa.

Sezione 24 – Utile per azione

24.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2016 31.12.2015
Utile netto consolidato (in migliaia di euro) 687.945 161.966
Numero medio azioni in circolazione 53.153.178 53.034.493
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 9.635 5.787
Numero medio azioni diluite 53.143.543 53.028.706
Utile consolidato per azione (unità di euro) 12,94 3,05
Utile consolidato per azione diluito (unità di euro) 12,95 3,05

Le azioni potenzialmente diluitive si riferiscono ai pagamenti basati su azioni per la componente a pronti dei premi variabili, come commentato nella Parte I della presente Nota Integrativa.

Parte D- Redditività consolidata complessiva

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Di seguito si rappresentano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.

Voci
(in migliaia di euro)
Importo
lordo
Imposta sul
reddito
Importo
netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 687.985
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 61 17 44
20 Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti 61 17 44
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni - - -
valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio: (1.085) - (1.085)
a) variazioni di valore (1.085) - (1.085)
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - -
90. Copertura dei flussi finanziari: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (15.230) (5.087) (10.143)
a) variazioni di fair value (10.205) (3.425) (6.780)
b) rigiro a conto economico (7.862) (2.600) (5.262)
-
rettifiche da deterioramento
-
-
utilie/perdite da realizzo
(7.862) (2.600) (5.262)
c) altre variazioni 2.837 938 1.899
110 Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni
120 valutate a patrimonio netto: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130 Totale altre componenti reddituali (16.254) (5.070) (11.184)
140 Redditività complessiva (10+130) (16.254) (5.070) 676.801
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - - (40)
160 Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (16.254) (5.070) 676.761

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale il Gruppo effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc).

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP con riferimento al 31 dicembre 2015.

Con riferimento alla liquidità la Banca IFIS nel 2016 ha redatto il primo ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process), lo stesso documento sarà redatto nel 2017 considerando il perimetro del nuovo Gruppo bancario. La liquidità è gestita a livello consolidato dal giorno successivo al closing dell'operazione di acquisto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Nel mese di maggio 2016, sempre con riferimento al 31 dicembre 2015, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.

In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria del Gruppo, tale documento è stato aggiornato anche con riferimento al perimetro societario neo acquisito. Il sistema di controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
  • conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne nonché i Codici (Etico, di Autodisciplina, ecc.) fatti propri dal Gruppo.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office;
  • i controlli di secondo livello hanno l'obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione/ valutazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell'operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di appetito e tolleranza al rischio definiti annualmente con la stesura del c.d. Risk Appetite Framework. Essi sono affidati a funzioni di controllo di secondo livello;
  • l'attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 02 febbraio 2016 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Sezione 1 – Rischi del gruppo bancario

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • Finanziamento credito commerciale a breve termine e acquisto di crediti verso la pubblica amministrazione (operatività Factoring)
  • Attività di corporate lending e finanza strutturata (operatività Lending)
  • Leasing finanziario e operativo9 (operatività Leasing)
  • Mutui chirografari verso clientela imprenditoriale retail
  • Attività di acquisto e gestione di portafogli di crediti non performing
  • Attività di acquisto e gestione di crediti erariali

A chiusura dell'esercizio 2016 Banca IFIS ha acquisito l'ex Gruppo GE Capital Interbanca e ha allargato le attività caratteristiche al corporate lending, finanza strutturata e leasing (finanziario e operativo). Le controparti clienti tipiche del segmento corportate lending e finanza strutturata sono società di capitali. Il portafoglio crediti della società operante nel leasing presenta caratteristiche di elevata granularità, con

9 Il leasing operativo è effettuato tramite una società non appartenente al gruppo bancario - così come definito dalla normativa di vigilanza - IFIS rental services.

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

un numero limitato di esposizioni concentrate su singoli clienti. Le forme giuridiche presenti sono varie, quali società di capitali, di persone, cooperative e ditte individuali.

L'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali.

Con l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans), commerciale e fiscale di difficile esigibilità, la controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Nel corso del 2016 non ci sono state significative nuove operazioni su titoli di stato italiano. Il portafoglio titoli a fine 2016 ha una vita residua media complessiva pari a circa 15 mesi e durata massima per singola attività di 40 mesi.

Non è posta in essere dal Gruppo alcuna attività in prodotti derivati su crediti.

Politiche di gestione del rischio di credito.

Aspetti organizzativi

Il rischio di credito nell'attività di finanziamento tramite Factoring, Lending e Leasing è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti, dell'eventuale concessione da parte del Gruppo di garanzie contro l'insolvenza. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell'operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti clienti. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all'assunzione e al controllo del rischio dell'attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un'elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni. Le operatività delle società controllate, Interbanca e sue controllate, e della controllata polacca IFIS Finance, prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Nella prima fase del processo di gestione del rischio, vi è una struttura organizzativa preposta con il compito di valutare il merito creditizio delle controparti oggetto di finanziamento. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di Area o Business Unit. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti a Comitati o agli organi con funzione di gestione o con funzione di supervisione strategica.

Le Filiali di Banca IFIS spa non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Nelle varie società del Gruppo, risorse qualificate e specializzate seguono l'evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito.

Come precedentemente specificato, il Gruppo Banca IFIS opera anche nell'acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:

  • crediti fiscali acquisiti di norma da procedure concorsuali e vantati nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato;
  • crediti finanziari acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing;
  • crediti commerciali acquisiti da procedure concorsuali e aziende.

La fase di acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un primo aspetto fondamentale del processo del credito, essa è preceduta da una approfondita attività di due diligence svolta da personale altamente qualificato, tesa a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.

Per l'incasso dei crediti di difficile esigibilità (crediti dell'Area NPL) il Gruppo Banca IFIS si avvale, oltre che di un ufficio legale interno e di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull'intero territorio nazionale, anche di una rete di agenti. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un'azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano il Gruppo in misura rilevante. Viene inoltre monitorato il rischio di concentrazione single name a livello di Gruppo tramite il Granularity Adjustment (GA). L'algoritmo utilizzato per il calcolo del Granularity Adjustment è quello previsto dall'Allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Nelle attività di finanziamento tramite le operatività Factoring, Lending e Leasing, il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Banca IFIS è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascun finanziamento, in particolare:

  • sono valutate il merito creditizio delle controparti coinvolte nell'operazione di finanziamento;
  • è individuato il rischio espresso dalle singole operazioni di finanziamento;

• viene definito un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale della fattibilità dell'operazione.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, tramite l'analisi anche di banche dati selezionate, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito. Da sottolineare che la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

In ambito Lending, i crediti verso la clientela sono monitorati da aree preposte alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata basata su:

  • la revisione delle posizioni creditizie
  • la verifica del rispetto dei covenant contrattuali
  • il monitoraggio in generale dei fattori di rischio, che possono avere un impatto sulla capacità del cliente di rimborsare il credito.

Per le attività Leasing a partire dal 2011 è stato attivato un sistema di valutazione automatica delle pratiche (AUD) in grado di fornire una proposta di esito all'analista di credito, a supporto della decisione finale. Nell'ambito del portafoglio Auto Leasing, viene inoltre analizzata la qualità dei canali di vendita, allo scopo di clusterizzare la rete agenziale e di attribuire un adeguato prezzo ai volumi futuri.

Con riferimento alle attività afferenti all'Area NPL e all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono continuati gli investimenti in sistemi informativi utili al monitoraggio di tali portafogli.

Assumono particolare rilievo le operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità classificati, sin dalla fase di acquisto, tra le partite deteriorate. Trattasi di crediti di natura finanziaria (acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing) e, in misura marginale, da crediti di natura commerciale (acquisiti da procedure concorsuali e aziende) che, in relazione alle caratteristiche del credito e del cedente, vengono opportunamente classificate in portafogli omogenei per caratteristiche gestionali e modalità di recupero (giudiziale o stragiudiziale). In particolare, sono individuate le seguenti modalità di gestione:

  • gestione massiva, caratterizzata da un'attività di recupero stragiudiziale svolta prevalentemente da società di recupero specializzate, rete di agenti-professionisti e call center;

  • gestione analitica con recupero giudiziale dei crediti.

In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionari, composto esclusivamente da titoli di stato italiani, il Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, le garanzie pignoratizie, le fideiussioni, le assicurazione del credito ed i depositi collaterali.

In relazione all'operatività Leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità (crediti dell'Area NPL ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali), ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

Con riferimento all'attività di factoring, la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione. In caso di deterioramento della situazione o di criticità marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'Area Crediti Problematici. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a inadempienza probabile o sofferenza. La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse inadempienze probabili o sofferenze, è di norma affidata all'Area Crediti Problematici che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Le valutazioni sulle rettifiche di valore analitiche, su proposta dell'Area Crediti problematici, sono effettuate dall'Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.

Processo analogo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Z o. o.. E' opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento a questa società controllata.

In ambito Lending, la Workout & Credit Recovery assicura il regolare aggiornamento delle classificazioni dei crediti rilevati in stato anomalo nelle diverse categorie di rischio previste dalle istruzioni di vigilanza ed iscritti a Bilancio come crediti deteriorati. La gestione dei crediti deteriorati viene effettuata:

  • assumendo tutte le iniziative ritenute necessarie per il recupero dei crediti ricorrendo, di concerto con la funzione Legal & Regulatory, alla eventuale nomina di legali esterni;
  • adottando le azioni stragiudiziali necessarie al recupero del credito, ivi incluse operazioni di cessione e di ristrutturazione dei crediti stessi.

In questo ambito, l'impairment test è eseguito con la metodologia DCF (Discounted cash flow) nel caso di clientela problematica ma ancora operativa, o con la metodologia LV (Liquidation value) quando il valore della garanzia costituisce una fonte certa di rientro. Si procede con l'aggiornamento periodico del

valore delle garanzie ipotecarie, ricorrendo a valutazioni di periti terzi indipendenti opportunamente rettificate per tenere conto di eventuali perdite derivanti dal processo di realizzo.

Con riferimento alle attività di Leasing, il processo di recupero del credito viene gestito dall'ufficio Collection che si occupa di individuare, tra i soggetti che si presentino in uno degli status di contratto stabiliti dalle policy interne, le posizioni da porre in sofferenza, previa condivisione del giudizio con le varie Business Unit del Gruppo Bancario in caso di clienti comuni.

La quasi totalità dei crediti dell'area NPL sono classificati tra le partite deteriorate. L'acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all'importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 9.659 milioni di euro, tenuto conto delle cessioni di fine esercizio. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 9.846 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 479 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 4,3% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2016 sono stati acquistati circa 3.091 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 195 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 6,63%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 24 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura esercizio 2016 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 102 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 366 milioni di euro).

Nel corso dei mesi di gennaio, giugno, luglio, agosto e dicembre 2016 la banca ha perfezionato cinque operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 1,6 miliardi di euro, corrispondenti a circa 233 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 112 milioni.

Si noti inoltre che le numeriche sopra evidenziate al 31 dicembre 2016 non includono i crediti rientranti nel perimetro di cessione di una delle operazioni di vendita conclusa a fine dicembre con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante "binding offer" presentata dall'acquirente, valore nominale residuo pari a circa 744 milioni di euro. La formalizzazione della cessione è avvenuta in data 16 gennaio 2017.

Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto NPL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.

I flussi di cassa futuri relativi alla gestione stragiudiziale sono simulati da un modello statistico, sulla base delle evidenze storiche del portafoglio proprietario, segmentato per differenti driver di analisi (il modello si basa su curve di smontamento temporali, parametrizzate da basi tecniche storiche proprietarie). Il modello di simulazione dei flussi di cassa è stato rivisitato nel corso dell'esercizio 2015 a seguito del significativo mutamento, nel corso degli anni, delle modalità operative afferenti al recupero del credito. Il modello rivisitato prende in considerazione serie storiche aggiornate (2000-2015) e garantisce uniformità di trattamento a tipologie di incasso similari per caratteristiche; consente, inoltre, di ridurre significativamente i tempi di elaborazione.

Per quanto attiene alla gestione analitica i flussi di cassa sono figli in parte della previsione di incasso formulata dal gestore, e per le sole posizioni che hanno ottenuto un'Ordinanza di Assegnazione somme derivano da un modello statistico che si basa sui dati ottenuti dagli atti legali. Tali previsioni, analogamente a quanto avviene per la gestione massiva, incorporano nelle stime una componente afferente al rischio di credito

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
353.151 353.151
2. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
-
3. Crediti verso banche 1.901 1.391.457 1.393.358
4. Crediti verso clientela 385.746 448.975 137.440 360.764 4.595.287 5.928.212
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
-
6. Attività finanziarie in corso
di dismissione
-
Totale 31.12.2016 385.746 448.975 137.440 362.665 6.339.895 7.674.721
Totale 31.12.2015 190.286 234.546 58.214 883.405 5.382.869 6.749.320

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Attività deteriorate Attività non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche spe
cifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(esposizione
Totale
netta)
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 15.077 15.077 - 353.151 - 353.151 353.151
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - - -
3. Crediti verso banche - - - 1.393.374 16 1.393.358 1.393.358
4. Crediti verso clientela 1.928.431 956.270 972.161 5.003.316 47.265 4.956.051 5.928.212
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
Totale 31.12.2016 1.943.508 971.347 972.161 6.749.841 47.281 6.702.560 7.674.721
Totale 31.12.2015 727.780 244.734 483.046 6.277.698 11.424 6.266.274 6.749.320

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

In linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", paragrafo 37, lettera a), si fornisce di seguito un'analisi dell'anzianità degli scaduti delle esposizioni in bonis – Altre esposizioni.

(migliaia di euro) 31.12.2016 31.12.2015
Scaduto fino a 3 mesi 148.661 387.750
Scaduto da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 38.021 159.771
Scaduto da oltre 6 mesi fino a 1 anno 49.211 112.691
Scaduto da oltre 1 anno 124.870 224.403
Totale 360.763 884.615

A.1.3 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche di Rettifiche di
Tipologie esposizioni/
valori
Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
valore speci
fiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deterio
rate
- - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
- - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X - X - -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deterio
rate
- X X - 1.391.146 X - 1.391.146
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X X -
Totale A - - - - 1.391.146 - - 1.391.146
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - - - - X - X X
b) Non deteriorate - X X - 6.864 X - 6.864
Totale B - - - - 6.864 - - 6.864
TOTALE A+B - - - - 1.398.010 - - 1.398.010

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.6 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
oltre 1 anno
Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 167.560 1 15.856 939.674 X 737.534 X 385.557
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
11.777 - - 87.929 X 58.130 X 41.576
b) Inadempienze probabili 189.223 2.540 24.987 421.797 X 189.628 X 448.919
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
135.491 11.209 140.748 X 116.192 X 171.256
c) Esposizioni scadute deterio
rate
97.954 10.575 6.068 39.168 X 18.237 X 135.529
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
1.471 - - - X 15 X 1.456
d) Esposizioni scadute non de
teriorate
X X X X 366.357 X 5.594 360.763
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X X - -
e) Altre esposizioni non deterio
rate
X X X X 4.874.252 X 39.193 4.835.059
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
X X X X 44.265 X 1.427 42.838
Totale A 454.737 13.116 46.911 1.400.639 5.240.609 945.399 44.787 6.165.827
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 52.831 - - - X 17.633 X 35.198
b) Non deteriorate X
X
X
X 419.361 X 159 419.202
Totale B 52.831 - - - 419.361 17.633 159 454.400
TOTALE A+B 507.568 13.116 46.911 1.400.639 5.659.970 963.032 44.946 6.620.227

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

A.1.7 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
A. Esposizione lorda iniziale 414.740 253.252 59.788
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 925.835 678.549 578.056
B.1 ingressi da crediti in bonis 672 34.168 460.111
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 65.122 38.018 15
B.3 altre variazioni in aumento 316.832 266.507 70.811
Operazioni di aggregazione aziendale 543.209 339.856 47.119
C. Variazioni in diminuzione 217.484 293.254 484.078
C.1 uscite verso crediti in bonis 66 638 299.694
C.2 cancellazioni 25.429 21.706 1.317
C.3 incassi 61.028 100.400 106.305
C.4 realizzi per cessioni 21.067 9.037 -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 1.220 62.183 39.740
C.7 altre variazioni in diminuzione 108.674 99.290 37.022
D. Esposizione lorda finale 1.123.091 638.547 153.766
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Il totale delle attività deteriorate nette ammonta a 972,2 milioni di euro contro 483,0 milioni a fine 2015 (+101,3%), con significativi incrementi in tutte le categorie.

Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2016, a 385,7 milioni di euro contro 190,3 milioni di euro a fine 2015 (+102,7%). La variazione è dovuta sostanzialmente agli acquisti del settore Area NPL intervenuti nel corso dell'anno; il settore Crediti commerciali segna un incremento nell'ordine del 2,4%. Le sofferenze nette dei nuovi settori Corporate Banking e Leasing ammontano rispettivamente a 27,3 e 6,2 milioni di euro.

A dicembre 2016 le inadempienze probabili ammontano a 449,0 milioni di euro, rispetto a 234,milioni nel 2015 (+91,4%), di cui 241,5 milioni relativi al settore Area NPL (+23,9 rispetto a fine 2015), 142,7 milioni relativi al settore Corporate Banking e 13,6 milioni relativi al Leasing. Le inadempienze probabili del settore Crediti commerciali registrano un incremento del 28,7%.

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2016 a 137,4 milioni contro i 58,2 milioni a dicembre 2014 (+136,1%). L'aumento è prevalentemente imputabile a crediti scaduti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo che passano da 1,2 milioni a fine 2015 a 46,8 milioni al fine 2016. Le variazioni nello scaduto deteriorato sono componenti ordinarie nel business model di Banca IFIS. Si registrano inoltre esposizioni scadute per 17,4 milioni di euro nel settore Leasing e 1.7 milioni nel settore Corporate Banking.

A.1.7bis Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di con
cessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto di con
cessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 60.893 2.977
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 417.504 54.246
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 3.079 89
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni - X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 321
B.4 altre variazioni in aumento 149.339 13.789
Operazioni di aggregazione aziendale 265.086 40.047
C. Variazioni in diminuzione 89.772 12.958
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 321 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X -
C.4 cancellazioni 1 -
C.5 incassi 48.460 12.441
C.6 realizzi per cessioni 10.456 -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 30.534 517
D. Esposizione lorda finale 388.625 44.265
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Di cui
esposizioni
Totali
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 224.454 885 18.706 5.406 1.574 144
- di cui: esposizioni cedute non can
cellate
- - - - - -
B. Variazioni in aumento 534.984 57.539 194.656 112.236 21.365 15
B.1 rettifiche di valore 18.161 6.243 22.194 6.481 158 -
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
13.138 2.604 905 144 2.624 -
B.4 altre variazioni in aumento 1.436 3.016 215 62 240 -
Operazioni di aggregazione
aziendale
502.249 45.676 171.342 105.549 18.343 15
C. Variazioni in diminuzione 21.904 294 23.734 1.450 4.702 144
C.1 riprese di valore da valutazione 2.383 7 3.594 2 253 -
C.2 riprese di valore da incasso 109 19 186 86 111 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni 18.485 - 2.923 1 3.566 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
748 - 15.424 2.604 495 144
C.6 altre variazioni in diminuzione 179 268 1.607 1.065 277 -
D. Rettifiche complessive finali 737.534 58.130 189.628 116.192 18.237 15
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, il Gruppo Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali" di Banca IFIS e l'agenzia di rating Moody's per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali" dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo del Gruppo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

La Banca non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. In Banca IFIS spa è stato implementato un Sistema di Rating Interno sul segmento imprese domestiche. Questo è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:

  • un modulo "finanziario", teso a valutare la solidità economico-patrimoniale dell'azienda;
  • un modulo di "centrale dei rischi", il quale cattura l'evoluzione del rischio della controparte a livello di sistema bancario;
  • un modulo "andamentale interno", che traccia le performance del rapporti che la controparte intrattiene con la Banca in ambito factoring, in particolare per la controparte debitore ceduto.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.2 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso clientela garantite

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B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

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B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree geografiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.350.332 - 24.831 - 15.983 - - - - -
Totale A 1.350.332 - 24.831 - 15.983 - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non deteriorate 740.828 - 1.479 - - - - - - -
Totale B 740.828 - 1.479 - - - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2016 2.091.160 - 26.310 - 15.983 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2015 85.062 - 13.345 - 619 - - - - -

B.4 Grandi esposizioni

31.12.2016 31.12.2015
a) Valore di bilancio 2.391.848 3.552.701
b) Valore ponderato 660.238 195.918
c) Numero 4 5

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni a valore ponderato al 31 dicembre 2016 si compone per 272,2 milioni di euro da crediti verso clientela e per 388,0 milioni da attività fiscali.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2016 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 353,2 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 350 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa quindici mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2016 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 31 dicembre 2016 ammontano ad un totale di 948,6 milioni di euro, ripartiti in 106,5 milioni di euro verso il "governo centrale" (di cui 75 milioni di euro relativi a crediti fiscali) ed in 842,1 milioni di euro verso "altri enti pubblici".

La riserva da valutazione al lordo dell'effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo positivo di 1,4 milioni di euro (0,9 milioni al netto dell'effetto fiscale) alla fine dell'esercizio 2016 ad un valore positivo di circa 1,0 milioni di euro al 16 marzo 2017 (0,7 milioni al netto dell'effetto fiscale).

(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

C. Operazioni di cartolarizzazione C.1 Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa quattro volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";

  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";

  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Al 31 dicembre 2016 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 2,2 milioni di euro (al tasso del 1,15%). l costi up-front sostenuti per l'avvio di tale operazioni sono stati complessivamente pari a 0,3 milioni di euro classificati per fra le commissioni passive e per 0,5 milioni di euro fra i costi operativi.

Operazione di cartolarizzazione Indigo Lease

Nel corso del mese di dicembre 2016, IFIS Leasing S.p.A. (originator) ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo a IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa IFIS Leasing S.p.A. che, con la sua struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • compilare mensilmente il report contenente le informazioni patrimoniali ed economiche del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo;
  • procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, completamento e trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e delle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire IFIS Leasing S.p.A. è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio dei crediti ceduti, i cui impatti sono i medesimi che

IFIS Leasing S.p.A. avrebbe subito in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio consolidato è stata rilevata come segue:

  • i contratti di leasing cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "leasing finanziario"
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui contratti di leasing sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela"
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Al 31 dicembre 2016 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 0,1 milioni di euro (al tasso del 2,43%). I costi up-front sostenuti per l'avvio di tale operazioni sono stati complessivamente pari a 8,4 milioni di euro classificati per 5,8 fra le commissioni passive e per 2,6 milioni di euro fra i costi operativi. I costi sono stati sostenuti in parte dal veicolo e in parte dalla Capogruppo Banca IFIS.

Operazione di cartolarizzazione Indigo Loan

Nel corso del mese di dicembre 2016, Interbanca (originator) ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione ad una società veicolo, Indigo Loan S.r.l, di un portafoglio di crediti "in bonis" per un ammontare di 406 milioni di euro.

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 406 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo a Interbanca utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 188 milioni di euro, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da Interbanca per un valore pari a 227 milioni di euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Interbanca che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • compilare mensilmente il report contenente le informazioni patrimoniali ed economiche del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo;
  • procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Interbanca è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Interbanca subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio consolidato è stata rilevata come segue:

  • i mutui cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "mutui";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui mutui sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Al 31 dicembre 2016 gli interessi passivi sulle senior notes iscritti a conto economico sono pari a 0,1 milioni di euro (al tasso del 2,43%). I costi up-front sostenuti per l'avvio di tale operazioni sono stati complessivamente pari a 8,4 milioni di euro classificati per 5,8 fra le commissioni passive e per 2,6 milioni di euro fra i costi operativi. I costi sono stati sostenuti in parte dal veicolo e in parte dalla Capogruppo Banca IFIS.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Gruppo bancario - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

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C.3 Gruppo bancario - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

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C.6 Interessenze in società veicolo

Nome cartolarizzazione/
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Indigo Loan S.r.l. Conegliano (TV) 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano (TV) 0%

D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione D.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze da ristrutturare in cui intende trasferire gli uffici dell'Area NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile dove oggi ha sede l'Area NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS.

In seguito alla cessione del contratto di leasing, Banca IFIS risulta solidalmente responsabile del pagamento dei relativi canoni. Per tutelarsi dal rischio di insolvenza della newco Banca IFIS ha ottenuto da questa la costituzione di un deposito a garanzia presso le proprie casse di un milione, oltre alla costituzione di un pegno con diritto di voto sul 99% delle azioni della newco, da esercitarsi in caso di inadempienza da parte della stessa.

Nell'attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione dell'immobile acquisito, la Banca aveva stipulato un contratto di locazione con la newco per poter continuare ad utilizzare i medesimi uffici, con un canone di locazione sostanzialmente allineato al canone di leasing.

A seguito del completamento dei lavori del nuovo immobile, a partire dal mese di ottobre 2016 il contratto di locazione è stato risolto.

Nel corso del 2016 la newco ha puntualmente adempiuto al pagamento dei canoni di leasing utilizzando le disponibilità finanziarie ottenute con i ricavi della locazione del medesimo immobile.

Dal momento che la cessione del contratto di leasing non soddisfa i requisiti richiesti dallo IAS 39 per l'eliminazione contabile della passività finanziaria, Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazioni materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Informazioni di natura quantitativa

Voci di bilancio/
Tipologia di entità
strutturata
Portafogli
contabili
dell'attivo
Totale
attività (A)
Portafogli
contabili
del passivo
Totale
passività
(B)
Valore con
tabile netto
(C=A-B)
Esposizione
massima al ri
schio di per
dita (D)
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esposizione al
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dita e valore
contabile (E=D
C)
1. Società di scopo n.a. - Debiti
verso
clientela
553 (553) - (553)

Il rischio massimo di perdita è nullo, come si evince da quanto descritto nelle informazioni di natura qualitativa.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite ai crediti cartolarizzati e a titoli di debito governativi italiani che sono stati utilizzati per operazioni di pronti contro termine passivi. Tali attività finanziarie sono classificate in bilancio fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, mentre il finanziamento per operazioni di pronti contro termine è esposto fra i debiti verso clientela.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero

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Legenda:

A= attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

1.2 Gruppo bancario – rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale e Loans and Receivables, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Alla chiusura dell'esercizio 2016 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 397 mila euro e negativo per 2.031 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento.

Con riferimento al perimetro alla sola Interbanca, durante l'esercizio 2016, in linea con le policy interne che vietano qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, sui libri della Banca con operazioni "back to back", nelle quali la Banca assumeva con controparti di mercato esterne una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Informazioni di natura quantitativa

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. A seguito dell'acquisto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online rendimax, ad essa si aggiunge la raccolta interbancaria, collateralizzata e non. I depositi della clientela sui prodotti rendimax e contomax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nell'esercizio conclusosi si sono avviati tre programmi di cartolarizzazione, uno con sottostante il portafoglio factoring, uno con sottostante il portafoglio leasing ed uno con sottostante il portafoglio corporate; il primo è un programma revolving con durata triennale, gli altri due sono ammortizing.

A chiusura dell'esercizio 2016 Banca IFIS ha acquisito dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e ha allargato le attività caratteristiche al corporate lending, finanza strutturata e leasing (finanziario e operativo). Gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dall'Area NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto. Al 31 dicembre 2016 il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari al quattordici per cento da titoli indicizzati al tasso d'inflazione. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta a circa undici mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria della Capogruppo avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

Nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d'interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla stessa, la quale monitora l'andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive, indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili.

Con l'obiettivo di monitorare il rischio di tasso di interesse l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria. La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali. Il Sistema Integrato di Tesoreria (SIT) fornisce inoltre strumenti di valutazione e monitoraggio delle principali poste attive e passive interest rate sensitive.

Il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. A fronte della soglia di attenzione normativa pari al 20% del Patrimonio di Vigilanza, il valore dell'indice di rischio del Gruppo Banca IFIS (pre acquisizione ex Gruppo GE Capital Interbanca) così determinato si è attestato al 30 settembre 2016 ad un valore prossimo allo zero.

Al fine di garantire un monitoraggio ed una reportistica a livello di gruppo è stato implementato un processo di integrazione volto ad includere all'interno del perimetro di analisi Interbanca, IFIS Factoring Srl, IFIS Leasing Spa ed IFIS Rental Services Srl.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, tale rischio risulta comunque contenuto dal momento che il portafoglio titoli ha assunto una dimensione contenuta e dato l'elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. Il Sistema Integrato di Tesoreria (SIT) e il contributo della funzione Risk Management, consentono di valutare e monitorare le attività connesse alla tesoreria di Gruppo, fornendo adeguati strumenti di valutazione del rischio di prezzo. In particolare, il SIT consente anche di:

  • gestire le attività tradizionali della Tesoreria (titoli, cambi, money market, derivati);
  • misurare e controllare l'esposizione alle singole tipologie di rischio di mercato;
  • fissare e monitorare con continuità eventuali limiti assegnati alle diverse funzioni operative.

B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

fino a 3 da oltre 3 da oltre
6 mesi
da oltre 1 da oltre 5 oltre 10 Durata
Tipologia/Durata residua a vista mesi mesi fino fino a 1 anno fino a anni fino anni indeter
a 6 mesi anno 5 anni a 10 anni minata
1. Attività per cassa 1.549.960 708.118 360.449 565.387 526.723 195.187 11.938 -
1.1 Titoli di debito - - 52.741 270.292 - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - 52.741 270.292 - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 95.327 301.644 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.454.633 406.474 307.708 295.095 526.723 195.187 11.938 -
- c/c 49.868 6 624 238 14.331 3.928 128 -
- altri finanziamenti 1.404.765 406.468 307.084 294.857 512.392 191.259 11.810 -
- con opzione di rimborso
anticipato
100.839 63 204 863 13 - - -
- altri 1.303.926 406.405 306.880 293.994 512.379 191.259 11.810 -
2. Passività per cassa 1.011.538 1.507.281 220.938 399.284 1.538.602 1.053 1.909 -
2.1 Debiti verso clientela 891.081 1.104.976 184.938 390.284 1.538.602 1.053 1.909 -
- c/c 891.081 1.609.680 182.639 388.299 1.536.475 - - -
- altri debiti - 504.704 2.299 1.985 2.127 1.053 1.909 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - 504.704 2.299 1.985 2.127 1.053 1.909 -
2.2 Debiti verso banche 120.457 402.305 36.000 9.000 - - - -
- c/c 120.457 - - - - - - -
- altri debiti - 402.305 36.000 9.000 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4. Altre operazioni fuori
bilancio - - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - - - -

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate dalla controllata Interbanca, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria. Tale provvista viene attualmente fornita dalla Capogruppo Banca IFIS, la quale gestisce il mismatching netto consolidato dell'esposizione relativa a tale rischio.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione, come già detto, è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro . Nel corso del 2016 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, per 193,4 mila euro, portando il valore della partecipazione a 864,6 mila euro.

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
YEN
GIAPPONESE
DOLLARO
CANADESE
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 212.521 1.313 4 39 4 62.521
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche 169.802 87 4 38 0 9.546
A.4 Finanziamenti a clientela 42.719 1.226 0 1 4 52.975
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 95
C. Passività finanziarie 65.333 514 20 0 164 6.944
C.1 Debiti verso banche 63.693 504 20 0 164 6.105
C.2 Debiti verso clientela 1.638 10 0 0 0 839
C.3 Titoli di debito 0
C.4 Altre passività finanziarie 2 0 0 0 0 0
D. Altre passività 565
E. Derivati finanziari 132.114 0 0 0 0 27.178
- Opzioni 0 0 0 0 0 0
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri 132.224 0 0 0 0 27.201
+ posizioni lunghe 10 399
+ posizioni corte 132.234 0 0 0 0 27.600
Totale attività 212.529 1.314 4 38 4 63.014
Totale passività 197.564 514 20 0 164 35.108
Sbilancio (+/-) 14.965 800 16 38 159 27.906

1.2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

Il Gruppo Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Al 31 dicembre 2016 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 397 mila euro e negativo per 2031 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.

Con riferimento al perimetro alla sola Interbanca durante l'esercizio 2016, in linea con le policy interne che vietano qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione, pari a 47,0 milioni di euro, è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, sui libri della Banca con operazioni "back to back", nelle quali la Banca assumeva con controparti di mercato esterne una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate, per un totale di passività di negoziazione pari a 46,4 milioni di euro.

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

31.12.2016 31.12.2015
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 419.297 - - -
a) Opzioni 21.168 - - -
b) Swap 398.129 - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 30.091 - - -
a) Opzioni 30.091 - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 157.946 - 36.500 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap 157.946 - 36.500 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 607.334 - 36.500 -

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo
31.12.2016 31.12.2015
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 40.282 - -259 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 39.885 - - -
c) Cross currency swap 397 - 259 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 40.282 - 259 -

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Fair value negativo
Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
centrali
Over the counter Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 48.478 - 21 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 46.447 - - -
c) Cross currency swap 2.031 - 21 -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 48.478 - 21 -

A.5 Derivati finanziari: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - 233.792 22.357 - 163.148 -
- fair value positivo - - 3.936 11.110 - 24.839 -
- fair value negativo - - 46.447 - - - -
- esposizione futura - - 1.682 112 - 1.357 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - - - 30.091 -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - 75 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - 157.946 - - - -
- fair value positivo - - 397 - - - -
- fair value negativo - - 2.031 - - - -
- esposizione futura - - 275 - - - -
4) Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 207.898 269.107 130.329 607.334
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 49.952 239.016 130.329 419.297
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - 30.091 - 30.091
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 157.946 - - 157.946
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario - - - -
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - - - -
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31.12.2016 207.898 269.107 130.329 607.334
Totale 31.12.2015 36.500 - - 36.500

1.3 Gruppo bancario – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail, dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l'Eurosistema. La composizione dell'attivo del Gruppo, a seguito dell'acquisito dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, vede allargata la sua attività caratteristica anche al Corporate lending, alla finanza strutturata e al leasing (finanziario e operativo), attività caratterizzate da un orizzonte di medio periodo. L'operatività factoring si conferma composta da crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l'eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi.

Con riferimento alle attività svolte dal Gruppo nei segmenti Area NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Grazie all'ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie, alla risposta del mercato in relazione alla raccolta on-line, all'attuale presenza in portafoglio di titoli obbligazionari eligible utilizzabili in operazioni di Pronti Contro Termine, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, il Gruppo Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze.

Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.

Ad oggi le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto del Financial Office, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress.

Al fine di garantire un monitoraggio ed una reportistica a livello di gruppo è stato implementato un processo di integrazione volto ad includere all'interno del perimetro di analisi Interbanca, IFIS Factoring, IFIS Leasing ed IFIS Rental Services, quest'ultima ancorché non rientrate nel perimetro di vigilanza

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di Tesoreria è coordinata, all'interno delle politiche di Gruppo, dalla tesoreria di Banca IFIS. Ove necessario, naturalmente, la Banca può intervenire direttamente a favore della stessa.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità di Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1
giorno a 7
da oltre 7
giorni a
da oltre
15 giorni
da oltre 1
mese fino
da oltre 3
mesi fino
da oltre 6
mesi fino
da oltre 1
anno fino
Oltre 5
anni
durata
inde
termi
giorni 15 giorni a 1 mese a 3 mesi a 6 mesi a 1 anno a 5 anni nata
Attività per cassa 869.555 114.012 103.900 397.521 122.745 512.131 792.604 1.383.759 49.568 1.069.8
A.1 Titoli di Stato - - - - - 427 270.719 80.000 - 31-
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 6 - - 0
A.3 Quote O.I.C.R. 3.939 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 865.616 114.012 103.900 397.521 122.745 511.704 521.879 1.303.759 49.568 1.069.8
31
- banche 168.886 18.026 2.505 952 705.809 22.762 547 11.264 1.277 1.063.8
31
- clientela 696.730 95.986 101.395 396.569 828.554 488.942 521.332 1.292.495 50.845 6.000
Passività per cassa 992.505 49.467 62.088 365.535 1.862.906 259.947 420.445 1.758.178 5.591 -
B.1 Depositi e conti correnti 990.076 48.930 62.088 365.523 1.541.669 259.288 420.307 1.539.245 2.112 -
- banche 49.733 97 2.856 261.089 88.551 36.195 9.082 - - -
- clientela 940.343 48.833 59.232 104.434 1.453.118 223.093 411.225 1.539.245 2.112 -
B.2 Titoli di debito 395 4 - - 13 67 65 247.941 - -
B.3 Altre passività 2.034 533 - 12 321.224 592 73 29.008 3.479 -
Operazioni "fuori bilancio" 117.044 - - 121.691 193.317 69.141 15.602 31.637 17.572 -
C.1 Derivati finanziari con scam
bio di capitale
- - - 65.952 189.940 60.000 - 0 - -
- posizioni lunghe - - - 32.976 94.970 30.000 - 0 - -
- posizioni corte - - - 32.976 94.970 30.000 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
86.332 - - - - - - - - -
- posizioni lunghe 39.885 - - - - - - - - -
- posizioni corte 46.447 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- - - - - - - - - -
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a ero
gare fondi
30.712 - - 55.739 3.377 9.141 15.602 31.637 17.572 -
- posizioni lunghe 7.501 - - - 3.377 9.141 15.602 31.637 17.572 -
- posizioni corte 23.211 - - 55.739 - - - - - -
C.5 garanzie finanziarie rila
sciate
- - - - - - - - - -
C.6 garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scam
bio di capitale
- - - - - - - - - -
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- - - - - - - - - -
- posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di autocartolarizzazione

In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.

L'operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.

La società veicolo (Giglio SPV S.r.l.) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

1.4 Gruppo bancario – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio reputazionale, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'auto-valutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Nel corso del 2016 si è ulteriormente consolidato il processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo attraverso una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione pro-attiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection. In aggiunta, si specifica che, sempre nel corso del 2016, sono stati definiti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi, interventi definiti sulla base delle evidenze risultanti dall'attività continuativa di Loss Data Collection e dell'esercizio di Risk Self Assessment che hanno permesso di identificare le principali criticità operative e conseguentemente di definire le più opportune azioni di mitigazione.

In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che:

  • per quanto concerne la controllata polacca IFIS Finance, la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi;
  • con riferimento alle controllate Interbanca, IFIS Factoring, IFIS Leasing ed IFIS Rental Services (derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca effettuata a fine 2016), è stato avviato un progressivo percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Sezione 3 – Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo bancario.

Parte F- Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il Patrimonio Consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Il Gruppo Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di amministrazione.

In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 Gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).

Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2015 Banca IFIS deteneva n. 739.446 azioni proprie per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale pari a 739.446 euro.

Nel corso dell'esercizio 2016 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2015 n. 9.295 azioni proprie al prezzo medio di 26,92 euro, per un controvalore di 250 mila euro ed un valore nominale di 9.295 euro, realizzando utili per 191 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha venduto, al prezzo medio di euro 24,09 n. 350.000 azioni proprie per un controvalore di 8,4 milioni di euro ed un valore nominale di 350.000 euro, realizzando utili per 5,9 milioni di euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 380.151 azioni proprie, per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale di 380.151 euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Gruppo
bancario
Imprese
di
assicura
zione
Altre
imprese
Elisioni e aggiu
stamenti da con
solidamento
31.12.2016
Capitale sociale 53.811 - - - 53.811
Sovrapprezzi di emissione 101.776 - - - 101.776
Riserve 383.835 - - - 383.835
Acconti su dividendi - - - - -
Strumenti di capitale - - - - -
(Azioni proprie) (3.187) - - - (3.187)
Riserve da valutazione: (5.445) - - - (5.445)
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita
1.534 - - - 1.534
-
Attività materiali
- - - - -
-
Attività immateriali
- - - - -
-
Copertura di investimenti esteri
- - - - -
-
Copertura dei flussi finanziari
- - - - -
-
Differenze di cambio
(6.856) - - - (6.856)
-
Attività non correnti in via di dismissione
- - - - -
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali
a benefici definiti
(123) - - - (123)
-
Quote delle riserve da valutazione relative
alle partecipate valutate al patrimonio netto
- - - - -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- - - - -
Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 687.993 - - - 687.993
Patrimonio netto 1.218.783 - - - 1.218.783

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori Gruppo bancario Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da consolida
mento
31.12.2016
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 938 - - - - - - 938 -
2. Titoli di capitale 597 (1) - - - - - - 597 (1)
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2016 1.535 (1) - - - - - - 1.535 (1)
Totale 31.12.2015 11.678 (1) - - - - - - 11.678 (1)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 11.678 (1) - -
2. Variazioni positive 2.081 597 - -
2.1 Incrementi di fair value 182 597 - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni 1.899 - - -
3. Variazioni negative 12.821 - - -
3.1 Riduzioni di fair value 7.539 - - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: 5.282 - - -
- da realizzo 5.282 - - -
3.4 Altre variazioni - - - -
4. Rimanenze finali 938 596 - -

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

2.1 Ambito di applicazione della normativa

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 dicembre 2016 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile.

I fondi propri e ratios patrimoniali consolidati si riferiscono al Gruppo Banca IFIS inclusivo della società Interbanca (ex Ge Capital Interbanca).

Le disposizioni normative relative ai fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017, durante il quale alcuni elementi che a regime saranno computabili o deducibili integralmente impattano solo per una quota percentuale.

2.2 Fondi propri bancari

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)

A) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

La presente voce include:

  • strumenti interamente versati per 11,1 milioni di euro;
  • riserva di sovraprezzo per 10,9 milioni di euro;
  • strumenti di CET1 propri per 0,3 milioni di euro;

  • altre riserve compresi utili non distribuiti per 617,7 milioni di euro. In particolare, tale voce è inclusiva dell'utile pari ad 330,2 milioni di euro riconosciuto nei Fondi Propri ai sensi dell'articolo 26 del CRR, al netto dei dividendi prevedibili di pertinenza del Gruppo pari a 43,8 milioni di euro;

  • altre componenti di conto economico accumulate, negative per 2,7 milioni di euro, cosi composte:
  • riserva negativa per perdite attuariali derivanti da piani a benefici definiti secondo l'applicazione del nuovo IAS19 per 0,06 milioni di euro;
  • riserve positive su attività disponibili per la vendita per 0,8 milioni di euro;
  • riserve negative da differenze cambio per 3,4 milioni di euro;
  • interessi di minoranza ammessi nel CET1 per 450,1 milioni di euro.

D) Elementi da dedurre dal CET1

La presente voce include i principali seguenti aggregati:

  • avviamento ed altre attività immateriali, pari a 50,6 milioni di euro;
  • attività fiscali differite derivanti da perdite fiscali, pari a 59,7 milioni di euro.

E) Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie

La presente voce include i seguenti aggiustamenti transitori:

  • esclusione profitti non realizzati su titoli AFS, pari a 0,5 milioni di euro (-);
  • filtro positivo su riserve attuariali negative (IAS 19), pari a 0,04 milioni di euro (+);
  • inclusione interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie, pari a 52,6 milioni di euro (+).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

G) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

La presente voce include gli interessi di minoranza inclusi nell'AT1 pari ad 29,1 milioni di euro;

I) Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie

La presente voce include interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie computabili nell'AT1, pari a 11,6 milioni di euro (-)

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)

M) Capitale di classe 2 (Tier2 -T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio La presente voce include gli interessi di minoranza inclusi nell'T2 pari a 38,7 milioni di euro;

O) Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie

La presente voce include gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie computabili nel T2, pari a 15,4 milioni di euro (-) e profitti non realizzati su titoli di capitale AFS oggetto di disposizioni transitorie computabili nel T2, pari a 0,08 milioni di euro (+)

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2016 31.12.2015(1)
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione
dei filtri prudenziali
1.089.430 430.284
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) - -
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 1.089.430 430.284
D. Elementi da dedurre dal CET1 110.343 42.925
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto
di disposizioni transitorie
52.076 76.957
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) 1.031.163 464.316
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio
29.072 24.100
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nell'AT1 per effetti di disposizioni transitorie
(11.629) (14.460)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) 17.443 9.640
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio
38.744 32.133
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e
inclusi nel T2 per effetti di disposizioni transitorie
(15.421) (19.280)
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) 23.323 12.853
Q. Totale fondi propri (F+L+P) 1.071.929 486.809

(1) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 mila euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 mila euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

2.3 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

I ratios prudenziali al 31 dicembre 2016 tengono conto delle rettifiche previste dalle disposizioni transitorie in essere per il 2016.

Al 31 dicembre 2016 i Fondi Propri consolidati ammontano a 1.071,9 milioni, a fronte di un attivo ponderato di 7.003,3 milioni, derivante in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.

Come risulta dalla tabella sulla composizione delle attività di rischio e sui coefficienti di vigilanza, il Gruppo Banca IFIS, al 31 dicembre 2016, presentava un CET1 capital ratio pari al 14,72%, un Tier1 capital ratio pari al 14,97% e un Total capital ratio pari al 15,31%.

B. Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
Categorie/Valori 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 9.248.594 7.139.747 6.192.897 2.704.228
2. Metodologia basata su rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - -
B.1 Rischio di credito e di controparte 495.432 216.338
B 2. Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 2.340 -
B 3. Rischio di regolamento -
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard 3.482 3.054
2. Modelli interni -
3. Rischio di concentrazione -
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base 59.010 41.735
2. Metodo standardizzato -
3. Metodo avanzato -
B.6 Altri elementi di calcolo -
B.7 Totale requisiti prudenziali 560.264 261.127
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA -
C.1 Attività di rischio ponderate 7.003.305 3.264.088
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) 14,72 14,22 (1)
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 14,97 14,52 (1)
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 15,31 14,91 (1)

(1) Il totale Fondi propri consolidati (pari a 486.809 mila euro) differisce da quanto esposto nel bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2015 (pari a 501.809 mila euro) per effetto della distribuzione di dividendi deliberata dall'Assemblea degli Azionisti della controllante La Scogliera S.p.A. in data 23 marzo 2016 per complessivi 15 milioni di euro. Le segnalazioni di vigilanza consolidate riferite al 31 dicembre 2015, come i correlati coefficienti patrimoniali, sono state rettificate, già a fine marzo 2016, per includere gli effetti della citata distribuzione di dividendi. I dati esposti relativamente a Fondi propri e coefficienti consolidati recepiscono gli effetti di tale distribuzione.

Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel mese di novembre 2016 si è perfezionata l'acquisizione del gruppo facente capo alla ex GE Capital Interbanca, che al 31 dicembre 2016 risulta detenuto dal Gruppo Banca IFIS per il 99,993%. Si ricorda che la società in oggetto e le sue controllate operano nei settori del finanziamento a medio/lungo termine, della finanza strutturata e del leasing operativo e finanziario.

L'acquisizione è stata attuata mediante la sottoscrizione di uno Share Purchase Agreement (SPA) in data 28 luglio 2016 con GE Capital International Holdings Limited, tradottosi nella definitiva cessione in data 30 novembre 2016, dopo aver ottenuto l'autorizzazione al completamento dell'acquisizione da parte delle competenti Autorità di Vigilanza in data 29 novembre 2016.

Il principio IFRS 3 prevede innanzitutto che alla data di riferimento dell'aggregazione aziendale si identifichi il costo dell'aggregazione e lo si allochi successivamente alle attività, passività e passività potenziali del soggetto acquisito identificabili alla data di acquisto e valutate in base ai rispettivi "fair value".

Il costo sostenuto per l'acquisizione del Gruppo GE Capital Interbanca è stato determinato provvisoriamente in 119,2 milioni (ancora al lordo di eventuali ulteriori aggiustamenti rispetto al prezzo inizialmente pagato pari a 160 milioni di euro), in applicazione di quanto previsto. Il costo, infatti, può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche di condivisione con il venditore contrattualmente previste.

In seguito all'acquisizione, Banca IFIS ha proceduto, così come previsto dai principi contabili IAS/IFRS, alla Purchase Price Allocation (PPA) che prevede l'allocazione del costo dell'aggregazione, rilevando le attività acquisite, le passività assunte e le passività potenziali ai relativi fair value alla data di acquisizione.

Tale fase del processo allocativo si è basata su un preventivo lavoro di mappatura delle attività e passività per le quali si è ritenuto probabile riscontrare significative differenze tra il fair value ed i rispettivi valori contabili, considerando tutte le informazioni disponibili.

Le attività e le passività iscritte nella situazione contabile consolidata dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca al 30 novembre 2016 per le quali è stata individuata una differenza tra il valore contabile ed il relativo fair value sono principalmente riconducibili:

  • ai crediti verso la clientela;
  • alle attività e passività fiscali
  • ai fondi per rischi ed oneri.

Il fair value delle singole posizioni creditizie verso la clientela in perimetro è stato stimato attraverso il metodo dei discounted cash flow, ovvero mediante l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri generati dalla posizione. I cash flow utilizzati sono quelli presenti nei sistemi del Target, senza nessun tipo di modifica all'ammontare o alla tempistica di rientro. Ai fini del calcolo si è provveduto ad identificare il tasso d'interesse della singola esposizione rappresentativo dei rendimenti attesi dal mercato in relazione a esposizioni con caratteristiche di durata e rischio similari.

Ai fini dell'applicazione della metodologia sopra indicata, i crediti verso la clientela sono stati segmentati in portafogli omogenei per tipologia.

Si espongono nel seguito i dettagli relativi ai portafogli che, a seguito della fair valuation, hanno evidenziato fair value adjustments.

Portafoglio Lending al 30 novembre 2016
sintesi valutazioni al FV
Bonis Scaduti dete
riorati
Inadempienze
probabili
Sofferenze
Book value [A] 960.461 1.635 301.734 104.246
Full fair value [B] 785.159 1.635 149.950 25.844
Fair value adjustment complessivo [C=B-A] (175.302) - (151.784) (78.402)
CQS & Mortgage al 30 novembre 2016
sintesi valutazioni al FV
Bonis Scaduti dete
riorati
Inadempienze
probabili
Sofferenze
Book value [A] 159.605 6.943 18.800 11.667
Full fair value [B] 115.260 6.943 12.025 2.735
Fair value adjustment complessivo [C=B-A] (44.345) - (6.774) (8.931)

Le attività e passività fiscali oggetto di analisi sono riconducibili a:

  • attività per imposte anticipate (DTA) relative a perdite fiscali pregresse per gli esercizi dal 2009 al 2016 e altre differenze temporanee deducibili di importo minore non iscritte dal Target, stante l'incertezza sulle modalità ed i tempi di generazione di imponibili futuri sufficienti per il loro recupero;
  • plusvalori e minusvalori derivanti dall'adeguamento al fair value delle attività acquisite e delle passività e passività potenziali assunte così come risultanti dal processo di PPA.

Le residuali allocazioni del fair value relative alla voce Fondi per Rischi ed Oneri sono riconducibili ad unfunded committment (impegni ad erogare finanziamenti non ancora utilizzati) relativi a posizioni deteriorate e a maggiori accantonamenti su contenziosi passivi per i quali è ritenuto possibile il sostenimento di un esborso netto da parte della Banca. Si evidenzia infatti che il fair value dei contenziosi passivi, laddove sussistano garanzie specifiche integrali in ordine agli oneri connessi alla potenziale soccombenza in giudizio è stato stimato pari a zero in quanto, come richiesto dallo IAS 37 la miglior stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione attuale (ovvero l'esborso che l'entità sosterrebbe) risulta nullo in funzione delle valutazioni interne fatte dalla Banca . Coerentemente con il dettato dello IFRS3, il valore degli indemnification assets collegati risulta nullo per le medesime ragioni.

Si segnala infine che non sono state identificate attività immateriali (quali ad esempio client relationship, brand name), a fronte delle quali ci si possa attendere benefici economici futuri e per le quali sia possibile stimare attendibilmente il fair value. Quanto alle attività materiali, marcatamente gli immobili, le perizie che sono state fatte alla data di acquisizione evidenziano un fair value pari al valore di iscrizione contabile del Target.

Il principio IFRS 3 prevede che l'allocazione del costo dell'aggregazione debba essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione. Al riguardo si precisa che alla data di redazione del presente bilancio il processo di allocazione deve intendersi provvisorio, in quanto il prezzo può ancora essere oggetto di aggiustamento in applicazione delle tempistiche di condivisione con il venditore contrattualmente previste.

Voce SP Descrizione Consolidato Interbanca
Pre Operazione
Attività e passività
acquisite al fair value
Fair value adjust
ments
Patrimonio netto 963 743 (221)
10.AP Cassa e disponibilità liquide 0 0 -
20.AP Derivati verso la clientela 50 50 -
40.AP AFS 64 64 -
60.AP Crediti verso banche 241 241 -
70.AP Crediti verso la clientela 2.854 2.389 (466)
120.AP Attività materiali 46 46 -
130.AP Attività imm. a vita utile indefinita - - -
130.AP Attività imm. a vita utile definita 1 1 -
140.AP; 80.PP Attività e passività fiscali 248 499 251
160 AP Altre attività 73 73 -
10.PP Debiti verso banche (1.838) (1.838) -
20.PP Debiti verso clientela (534) (534) -
30.PP Titoli in circolazione (84) (84) -
40.PP Passività finanziarie di negoziazione (51) (51) -
100.PP Altre passività (79) (79) -
110.PP TFR (6) (6) -
120.PP Fondi per rischi e oneri (23) (28) (6)

Di seguito si riportano i valori contabili ed i fair value delle attività e delle passività acquisite:

Il processo di allocazione del costo dell'acquisizione precedentemente descritto ha portato ad identificare una differenza negativa tra il costo dell'acquisizione e il fair value delle attività acquisite, passività assunte e passività potenziali identificabili, al netto dei relativi effetti fiscali. Tale differenza esprime il buon affare conseguito, denominato gain on bargain purchase.

Il gain on bargain purchase, identificato nell'ambito del processo allocativo descritto, ammonta a 623,6 milioni di euro ed è stato rilevato immediatamente a conto economico nella voce di bilancio degli "altri proventi di gestione". Nella tabella di composizione degli altri proventi di gestione riportata nella parte C della presente nota integrativa è stata fornita evidenza separata di tale ricavo nella sottovoce "Bargain su acquisizione partecipazione".

Si è proceduto infine ad identificare il valore da attribuire alle minoranze, corrispondenti alla quota di partecipazione di Interbanca dello 0,01%, attraverso la stima del fair value sulla base del prezzo pagato.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente bilancio.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Nonostante l'operazione di aggregazione aziendale rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 di cui sopra, durante l'esercizio non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

Parte H- Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 10 novembre 2016. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2016 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 31 dicembre 2016 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalla società controllata al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., dalla società controllata al 99,99% Interbanca S.p.A. nonché dalle sue controllate IFIS Leasing S.p.A., IFIS Factoring S.r.l. e IFIS Rental Services S.r.l. di cui Interbanca possiede direttamente o indirettamente la totalità dei diritti di voto.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;

  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve ter
mine per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per cessa
zione del rapporto di la
voro
Pagamenti basati su
azioni
5.084 - 185 94 479

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 3,3 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 363 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2016, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società control
lante
Dirigenti con re
sponsabilità
strategica
Altri parti corre
late
Totale % su voce di
bilancio
Crediti verso clientela - - 1.687 1.687 0,0%
Altre attività 43.864 - - 43.864 17,6%
Totale attività 43.864 - 1.687 45.551 0,5%
Debiti verso clientela - 264 1.317 1.581 0,0%
Totale passività - 264 1.317 1.581 0,0%
Voci di bilancio Società control
lante
Dirigenti con re
sponsabilità stra
tegica
Altri parti corre
late
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 40 40 0,0%
Interessi passivi - (2) (14) (16) 0,0%
Commissioni attive - - 12 12 0,0%
Altri oneri/proventi di gestione 17 - - 17 0,0%

I rapporti con la società controllante sono relativi:

  • ad altre attività per fatture emesse nei confronti di La Scogliera S.p.A pari a 4 mila euro per riaddebiti di spese;
  • Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 31 dicembre 2016 verso la controllante pari a 43,9 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.

I rapporti con le altri parti correlate rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato. Nel dettaglio risultano in essere depositi rendimax o contomax da parte di alcuni soggetti rientranti nella definizione di altre parti correlate per un ammontare complessivo di 1,3 milioni di euro.

Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 31 dicembre 2016 risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Inoltre risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 1,2 milioni di euro verso un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione.

Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.

La componente variabile della remunerazione, il cui limite massimo è comunque parametrato al compenso fisso, viene corrisposta in parte a pronti e in parte in via differita.

La remunerazione variabile a pronti è assegnata e corrisposta dopo l'approvazione del bilancio e del resoconto ICAAP relativi all'esercizio cui il compenso è riferito.

La remunerazione variabile differita è soggetta a un differimento temporale di tre anni e non ha luogo se:

  • l'utile ante imposte risulta negativo;
  • in uno dei tre esercizi chiusi successivamente alla sua determinazione, il "capitale complessivo" risulti inferiore al "capitale interno complessivo" nel "resoconto ICAAP" da trasmettere annualmente alla Banca d'Italia;
  • al termine del terzo anno il beneficiario non ricopre la carica per cui la remunerazione era stata assegnata.

A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni di Banca IFIS S.p.A., sia con riferimento alla componente a pronti sia alla componente differita.

A tale scopo la Banca intende utilizzare azioni proprie in portafoglio; il prezzo di riferimento per la determinazione del numero di azioni da attribuire quale valore equivalente della retribuzione variabile in oggetto sarà la media dei prezzi di borsa dal 1 aprile al 30 aprile dell'anno di assegnazione e corresponsione.

La remunerazione variabile a pronti è soggetta all'integrale recupero (claw back) nel caso in cui l'anno successivo all'attribuzione della retribuzione variabile non sia maturato il diritto a percepire la componente variabile della remunerazione.

B. Informazioni di natura quantitativa

La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per il Gruppo Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.

2. Altre informazioni

La retribuzione variabile dell'Alta Direzione determinata per l'esercizio 2016 riferita alla componente da corrispondere in azioni è pari a 430 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà calcolato come sopra descritto.

Parte L- Informativa di settore

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la nuova struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione Generale per l'analisi dei risultati del Gruppo che, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca si è arricchita di due nuovi settori, il Corporate banking ed il Leasing. Inoltre, sempre a seguito della citata acquisizione, il settore crediti commerciali ha beneficiato del contributo apportato dalla IFIS Factoring.

La struttura organizzativa si articola dunque nei settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing, Area NPL, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Crediti Commerciali Italia e Crediti Commerciali International, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'ultima area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance S.p. Zo.o.; tali aree di business operano con il marchio Banca IFIS Impresa;
  • Banca IFIS Pharma, che opera con omonimo marchio, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.

Corporate banking

Raggruppa le seguenti aree di business:

  • Credito medio /lungo termine, dedicata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;
  • Structured Finance, che supporta le imprese alla strutturazione legale, organizzativa e finanziaria di finanziamenti, sia bilateriali che in pool;
  • Workout & Recovery, si occupa della gestione delle posizioni UTP e Sofferenze di tutti i portafogli delle altre due business area del settore, nonché della gestione del runoff dei portafogli project finance, shipping e real estate.

Leasing

Si tratta del settore che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo.

Area NPL

È il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità unsecured che opera verso le famiglie con il logo CrediFamiglia.

L'attività è per natura strettamente connessa alla valorizzazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Per quanto riguarda il portafoglio in gestione stragiudiziale viene utilizzato ai fini della valorizzazione un modello che si basa su una simulazione dei flussi di cassa che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. Relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta (piani cambiari o piani di rientro formalizzati), il modello assume "carattere deterministico" in quanto basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

L'attività di gestione giudiziale consiste nel recupero mediante azione legale volto all'ottenimento da parte del tribunale dell'assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio. I flussi di cassa relativi alla gestione giudiziale non vengono simulati dal modello ma valutati analiticamente dal gestore per singola pratica e caricati nel sistema gestionale.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi fornisce ai settori operativi le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle attività dei rispettivi business. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione e ICT, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. I dati esposti includono quanto rinveniente dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca non allocato sui singoli segment.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nel 2016 dai settori di attività.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Dati al 31.12.2015 - - - - - 3.221.533 3.221.533
Variazione % - - - - - (88,4)% (88,4)%
Crediti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Dati al 31.12.2015 - - - - - 95.352 95.352
Variazione % - - - - - 1361,3% 1361,3%
Crediti verso clientela
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
di cui IFIS Factoring 192.055 - - - - - 192.055
Dati al 31.12.2015 2.848.124 n.a. n.a. 354.352 130.663 103.997 3.437.136
Variazione % 8,6% n.a. n.a. 58,6% (4,6)% (92,7)% 72,5%
Debiti verso banche
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Dati al 31.12.2015 - - - - - 662.985 662.985
Variazione % - - - - - (24,0)% (24,0)%
Debiti verso clientela
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Dati al 31.12.2015 - - - - - 5.487.476 5.487.476
Variazione % - - - - - (8,1)% (8,1)%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.12.2016 174.433 2.952 (1.172) 187.368 13.990 (18.972) 358.599
Dati al 31.12.2015 158.671 n.a. n.a. 56.300 20.335 172.652 407.958
Variazione % 9,9% n.a. n.a. 232,8% (31,2)% (111,0)% (12,1)%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Dati al 31.12.2016 154.128 2.889 (2.682) 154.740 13.620 (23.329) 299.366
Dati al 31.12.2015 137.423 n.a. n.a. 52.687 19.923 163.675 373.708
Variazione % 12,2% n.a. n.a. 193,7% (31,6)% (114,3)% (19,9)%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Quarto trimestre 2016 53.142 2.952 (1.172) 51.825 3.126 (12.546) 97.327
Quarto trimestre 2015 39.728 n.a. n.a. 22.402 8.828 5.834 76.792
Variazione % 33,8% -
n.a.
-
n.a.
131,3% (64,6)% (315,0)% 26,7%
Risultato netto della gestione finan
ziaria
Quarto trimestre 2016 48.061 2.889 (2.682) 42.780 3.025 (12.904) 81.169
Quarto trimestre 2015 33.237 n.a. n.a. 21.818 8.542 5.106 68.703
Variazione % 44,6% -
n.a.
n.a. 96,1% (64,6)% (352,7)% 18,1%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
Turnover
Dati al 31.12.2016 10.549.881 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 10.126.397 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 4,2% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 n.a.
Dati al 31.12.2015 3.576.982 n.a. n.a. 8.161.005 190.553 n.a.
Variazione % 8,5% - - 18,4% (9,7)% -
Costo della qualità creditizia
Dati al 31.12.2016 0,8% 0,1% 1,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 0,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2015 1,1% n.a. n.a. 45,0% 0,0% n.a.
Variazione % (0,1)% n.a. n.a. 12,1% 0,0% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 2,6% 2,2% 0,5% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 5,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (2,8)% n.a. n.a. - - -
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 87,9% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 0,7% n.a. n.a. - - -
Attività deteriorate/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 4,5% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 2,0% n.a. n.a. - - -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio
netto
Dati al 31.12.2016 16,5% 14,1% 3,0% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2015 22,4% n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % (6,0)% n.a. n.a. - - -
RWA
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512(4)
Dati al 31.12.2015 1.970.886 n.a. n.a. 354.352 41.614 25.256
Variazione % 19,1% n.a. n.a. 58,6% 20,2% 943,4%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Dato riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato.

(4) RWA del settore Governance e servizi include per il 2016 la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Per una maggiore analisi dei risultati dei settori di attività si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

Venezia - Mestre, 16 Marzo 2017

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Informativa al pubblico stato per stato

data di riferimento 31 dicembre 2016

Ai sensi delle disposizioni di vigilanza per le banche

Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 – Parte Prima – Titolo III – Capitolo 2

Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell'Unione Europea nel settore finanziario si forniscono di seguito le informazioni contraddistinte dalle lettere a), b) e c) dell'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo2, della Circolare n. 285 della Banca d'Italia.

Le informazioni sono rese con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2016.

INFORMAZIONI /AREA GEOGRAFICA ITALIA POLONIA GRUPPO
Denominazione delle società Banca IFIS S.p.A.
Interbanca S.p.A.
IFIS Finance Sp. Z
o.o.
Gruppo Banca IFIS
S.p.A.
a) Natura dell'attività Raccolta del risparmio tra il
pubblico e l'esercizio del
credito. Banca IFIS è spe
cializzata nella filiera del
credito commerciale, del
credito corporate a medio
lungo termine e finanza
strutturata, del leasing, del
credito finanziario di difficile
esigibilità e del credito fi
scale.
IFIS Finance offre
alle imprese servizi
di supporto finanzia
rio e di gestione del
credito.
Raccolta del risparmio
tra il pubblico e l'eser
cizio del credito.
Banca IFIS è specia
lizzata nella filiera del
credito commerciale,
del credito finanziario
di difficile esigibilità e
del credito fiscale.
b) Fatturato10 (in migliaia di euro) 355.230 3.369 358.599
c) Numero dei dipendenti su base equi
valente a tempo pieno 11
1.304,2 11,5 1.315,8
d) Utile o perdita prima delle imposte
(in migliaia di euro)
718.299 2.227 720.526
e) Imposte sull'utile o sulla perdita
(in migliaia di euro)
(32.086) (455) (32.541)
f) Contributi pubblici ricevuti
(in migliaia di euro)
- - -

10 Il fatturato è da intendersi il Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del Conto Economico Consolidato al 31 dicembre 2016.

11 Il "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è determinato, in aderenza alle Disposizioni in argomento, come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti (esclusi gli straordinari) e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno (inteso come totale delle ore contrattualmente lavorabili annue al netto di una previsione di 20 giorni di ferie obbligatorie all'anno).

Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società EY S.p.A. e del Collegio Sindacale

Attestazioni

Attestazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 ai sensi dell'art 154-bis, paragrafo 5, del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

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