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Banca Ifis

Interim / Quarterly Report Aug 1, 2025

4153_rns_2025-08-01_c4102ee4-f773-43bf-86bc-c3ace4b40d37.pdf

Interim / Quarterly Report

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Sommario

Cariche sociali
5
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo
9
Aspetti generali 11
Prospetti contabili riclassificati
12
Risultati per Settore di attività 15
Evoluzione trimestrale riclassificata 18
IAP -
Indicatori Alternativi di Performance
19
Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo 20
L'azione Banca Ifis 36
Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank
39
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
44
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 45
Informativa sulle tensioni internazionali 46
Evoluzione prevedibile della gestione 47
Altre informazioni
48
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 55
Stato patrimoniale consolidato 57
Conto economico consolidato 59
Prospetto della redditività consolidata complessiva 60
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2025
61
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024
62
Rendiconto finanziario consolidato 63
Note illustrative 65
Politiche contabili
67
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo
92
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
109
Operazioni con parti correlate156
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali159
Informativa di Settore163
Attestazioni e relazioni
169
Allegati
175

Cariche sociali

Cariche sociali e Società di revisione in carica all'approvazione del presente documento

Presidente Onorario Sebastien Egon Fürstenberg

Consiglio di Amministrazione

Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio Vice Presidente Rosalba Benedetto Amministratore Delegato Frederik Herman Geertman (1) Monica Billio Nicola Borri Beatrice Colleoni Roberto Diacetti Roberta Gobbi Luca Lo Giudice Antonella Malinconico Giovanni Meruzzi Chiara Paolino Monica Regazzi

(1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Presidente Andrea Balelli

Condirettori Generali Fabio Lanza

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Annunziata Melaccio Franco Olivetti Sindaci Supplenti Marinella Monterumisi Emanuela Rollino

Direzione Generale

Raffaele Zingone

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Massimo Luigi Zanaboni

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Ragione sociale Capogruppo: Banca Ifis S.p.A. Denominazione segnalante: Banca Ifis S.p.A. Ragione sociale entità controllante: La Scogliera S.A. Motivo cambio denominazione: nessuno Sede segnalante: Venezia Forma giuridica: S.p.A. Paese registrazione: Italia Principale luogo attività: Mestre - Venezia Membro FCI Sede legale ed amministrativa: Via Terraglio, 63 30174 Mestre - Venezia Natura attività segnalante: Attività creditizia Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 04570150278 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508

Consiglieri Simona Arduini

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

Aspetti generali

La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, ed è corredata dall'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto agli Schemi di Bilancio consolidato, conformi alla Circolare 262 di Banca d'Italia, sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio da Circolare 262 di Banca d'Italia (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa dal computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico riclassificato espone i risultati fino all'utile netto.

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
Cassa e disponibilità liquide 409.630 505.016
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.884 12.069
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto
economico
253.218 237.032
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 997.992 701.830
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 718.669 703.763
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.703.704 10.810.018
Derivati di copertura 14.633 7.404
Partecipazioni 24 24
Attività materiali 192.496 166.665
Attività immateriali 90.505 85.488
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali: 181.564 213.464
a) correnti 13.589 42.033
b) anticipate 167.975 171.431
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.677 -
Altre attività 380.401 382.965
Totale dell'attivo 13.961.397 13.825.738

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
Debiti verso banche 2.638.963 1.443.250
Debiti verso clientela 6.163.470 7.001.763
Titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737
Passività finanziarie di negoziazione 14.440 13.765
Derivati di copertura 16.494 14.868
Passività fiscali: 48.906 51.924
a) correnti 17.408 23.345
b) differite 31.498 28.579
Altre passività 384.671 339.377
Trattamento di fine rapporto del personale 7.318 7.569
Fondi per rischi e oneri 45.111 52.339
Riserve da valutazione (21.573) (28.144)
Riserve 1.584.440 1.543.729
Acconti su dividendi (-) - (63.084)
Sovrapprezzi di emissione 93.364 85.391
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (13.701) (20.971)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.566 15.836
Utile (perdita) del periodo (+/-) 87.118 161.578
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.961.397 13.825.738

Conto economico consolidato riclassificato

VOCI DEL CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
Margine di interesse 242.510 287.363
Commissioni nette 44.354 46.909
Altre componenti del margine di intermediazione 64.096 40.242
Margine di intermediazione 350.960 374.514
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (19.160) (15.841)
Risultato netto della gestione finanziaria 331.800 358.673
Spese amministrative: (204.344) (210.800)
a) spese per il personale (85.097) (86.613)
b) altre spese amministrative (119.247) (124.187)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (13.628) (10.820)
Altri oneri/proventi di gestione 16.994 15.524
Costi operativi (200.978) (206.096)
Oneri relativi al sistema bancario (21) (8.096)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.535 (706)
Oneri e proventi non ricorrenti (9.561) (320)
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 126.775 143.455
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (38.882) (48.990)
Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (775) (851)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 87.118 93.614

Prospetto della redditività consolidata complessiva

REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
559 (2.666)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 6.350 (3.033)
Redditività complessiva 94.802 88.766
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (775) (852)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 94.027 87.914

Risultati per Settore di attività

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 30.06.2025 166.624 979 - 165.645 35.264 51.330 253.218
Dati al 31.12.2024 143.933 975 - 142.958 36.293 56.806 237.032
Variazione % 15,8% 0,4% - 15,9% (2,8)% (9,6)% 6,8%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.06.2025 927 - - 927 - 997.065 997.992
Dati al 31.12.2024 993 - - 993 - 700.837 701.830
Variazione % (6,6)% - - (6,6)% - 42,3% 42,2%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 30.06.2025 6.933.907 2.710.999 1.622.958 2.599.951 1.546.796 2.223.001 10.703.704
Dati al 31.12.2024 6.985.624 2.900.077 1.612.971 2.472.576 1.521.001 2.303.393 10.810.018
Variazione % (0,7)% (6,5)% 0,6% 5,2% 1,7% (3,5)% (1,0)%
Avviamento
Dati al 30.06.2025 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 30.06.2025 115.531 115.531 - - - 264.870 380.401
Dati al 31.12.2024 163.000 163.000 - - - 219.965 382.965
Variazione % (29,1)% (29,1)% - - - 20,4% (0,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2025 titoli di Stato per 1.687,6 milioni di euro (1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
-- ------------------------------------------------------------------------------------ --
SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
AL 30.06.2025
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 108.880 49.731 26.301 32.848 140.729 (7.099) 242.510
Commissioni nette 45.975 29.361 5.950 10.664 (766) (855) 44.354
Altre componenti del margine
di intermediazione
18.228 5 - 18.223 16.615 29.253 64.096
Margine di intermediazione 173.083 79.097 32.251 61.735 156.578 21.299 350.960
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(21.294) 269 (3.495) (18.068) 12 2.122 (19.160)
Risultato netto della gestione
finanziaria
151.789 79.366 28.756 43.667 156.590 23.421 331.800
Costi operativi (86.527) (49.658) (16.585) (20.284) (95.661) (18.790) (200.978)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (21) (21)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
3.946 4.098 91 (243) (105) 1.694 5.535
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - - (9.561) (9.561)
Utile (perdita) della
operatività corrente al lordo
dell'imposte
69.208 33.806 12.262 23.140 60.824 (3.257) 126.775
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(21.226) (10.369) (3.761) (7.096) (18.654) 998 (38.882)
Utile (perdita) del periodo 47.982 23.437 8.501 16.044 42.170 (2.259) 87.893
(Utile) perdita del periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - (775) (775)
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza della Capogruppo
47.982 23.437 8.501 16.044 42.170 (3.034) 87.118

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
di cui: AREA
FACTORING
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL GOVERNAN
CE &
SERVIZI E
NON
CORE(1)
Costo del credito (2)
Dati al 30.06.2025 0,62% (0,02)% 0,43% 1,44% n.s. (0,70)%
Dati al 31.12.2024 0,61% 0,26% 0,29% 1,20% n.s. (0,41)%
Variazione % 0,01% (0,28)% 0,14% 0,24% n.s. (0,29)%
Crediti in sofferenza netti/
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2025 0,4% 0,6% 0,0% 0,5% n.s. 0,6%
Dati al 31.12.2024 0,4% 0,4% 0,0% 0,7% n.s. 0,2%
Variazione % 0,0% 0,2% 0,0% (0,2)% n.s. 0,4%
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.06.2025 71,5% 77,1% 93,9% 39,3% n.s. 41,5%
Dati al 31.12.2024 74,0% 83,3% 94,2% 47,2% n.s. 53,1%
Variazione % (2,5)% (6,2)% (0,3)% (7,9)% n.s. (11,6)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
Dati al 30.06.2025 2,8% 2,8% 0,9% 3,9% n.s. 2,2%
Dati al 31.12.2024 2,8% 2,7% 0,8% 4,1% n.s. 1,3%
Variazione % 0,0% 0,1% 0,1% (0,2)% n.s. 0,9%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
Dati al 30.06.2025 5,2% 6,2% 2,2% 6,1% n.s. 3,2%
Dati al 31.12.2024 5,3% 5,9% 2,2% 6,6% n.s. 2,0%
Variazione % (0,1)% 0,3% 0,0% (0,5)% n.s. 1,2%
RWA (3)
Dati al 30.06.2025 6.046.876 2.752.866 1.238.605 2.055.405 1.755.876 1.115.959
Dati al 31.12.2024 5.769.725 2.729.714 1.200.451 1.839.560 1.733.692 1.171.961
Variazione % 4,8% 0,8% 3,2% 11,7% 1,3% (4,8)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2025 titoli di Stato per 1.687,6 milioni di euro (1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

(2) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(3) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Evoluzione trimestrale riclassificata

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2025 ESERCIZIO 2024
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2°Trim. 1°Trim. 4°Trim. 3°Trim. 2°Trim. 1°Trim.
Margine di interesse 111.756 130.754 128.106 117.036 146.605 140.758
Commissioni nette 23.829 20.525 22.209 22.657 23.835 23.074
Altre componenti del margine di
intermediazione
36.582 27.514 17.001 17.629 18.836 21.406
Margine di intermediazione 172.167 178.793 167.316 157.322 189.276 185.238
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito
(10.991) (8.169) (8.795) (13.034) (7.252) (8.589)
Risultato netto della gestione finanziaria 161.176 170.624 158.521 144.288 182.024 176.649
Spese per il personale (42.917) (42.180) (42.617) (40.622) (43.217) (43.396)
Altre spese amministrative (61.952) (57.295) (69.975) (53.376) (62.246) (61.941)
Rettifiche/riprese di valore nette su
attività materiali e immateriali
(7.183) (6.445) (6.257) (6.199) (5.646) (5.174)
Altri oneri/proventi di gestione 8.612 8.382 11.597 6.629 7.133 8.391
Costi operativi (103.440) (97.538) (107.252) (93.568) (103.976) (102.120)
Oneri relativi al sistema bancario (11) (10) (15) (25) (8.087) (9)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri
5.398 137 87 141 1.443 (2.149)
Oneri e proventi non ricorrenti (5.137) (4.424) (54) (236) (280) (40)
Utile (perdita) della operatività corrente
al lordo delle imposte
57.986 68.789 51.287 50.600 71.124 72.331
Imposte sul reddito di periodo
dell'operatività corrente
(17.784) (21.098) (15.898) (17.280) (24.289) (24.701)
Utile (perdita) di periodo 40.202 47.691 35.389 33.320 46.835 47.630
(Utile) perdita di periodo di pertinenza di
terzi
(368) (407) (379) (366) (397) (454)
Utile (perdita) di periodo di pertinenza
della Capogruppo
39.834 47.284 35.010 32.954 46.438 47.176

IAP - Indicatori Alternativi di Performance

Il Gruppo Banca Ifis ha definito alcuni indicatori, rappresentati nelle tabelle dei KPI di Gruppo, che forniscono Indicatori Alternativi di Performance ("IAP", o "APMs - Alternative Performance Measures") utili agli investitori in quanto facilitano l'identificazione di trend operativi e parametri finanziari significativi. Nell'identificazione di tali IAP sono state prese in considerazione le specifiche indicazioni sulle modalità di rappresentazione degli IAP pubblicate dall'ESMA in data 1° aprile 2022 (documento denominato "ESMA32-51-370 Questions and answers – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures").

Inoltre, lo statement rilasciato dall'ESMA in data 24 ottobre 2024 denominato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports", con specifico riferimento agli IAP sottolinea che in caso di indicatori relativi ai flussi di cassa o all'indebitamente finanziario netto, gli emittenti sono tenuti a fornire delle loro riconciliazioni alle voci di bilancio più direttamente collegate (singole voci, subtotali o totali).

Per una corretta interpretazione di tali IAP si evidenzia quanto segue:

  • tali indicatori sono costruiti esclusivamente a partire da dati storici del Gruppo e non sono indicativi dell'andamento futuro del Gruppo medesimo;
  • gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali ("IFRS") e, pur essendo derivati dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo, non sono assoggettati a revisione contabile;
  • gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai principi contabili di riferimento (IFRS);
  • la lettura di detti IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo tratte dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • le definizioni degli indicatori utilizzati dal Gruppo, in quanto non rivenienti dai principi contabili di riferimento, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altre società/gruppi e quindi con esse comparabili;
  • gli IAP utilizzati dal Gruppo risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Come richiesto dalle linee guida pubblicate dall'ESMA (ESMA/2015/1415), nel seguito si rappresenta nel dettaglio la modalità di calcolo di tali indicatori al fine di rendere l'informativa presentata maggiormente intellegibile.

Cost/income ratio riclassificato
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
A. Costi operativi 200.978 206.096
B. Margine di intermediazione 350.960 374.514
Cost/Income ratio riclassificato (A/B) 57,3% 55,0%
Price/book value per share 30.06.2025 31.12.2024
A. Prezzo del titolo a fine periodo 22,70 21,18
B. Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per azione 33,60 32,95
Price/book value per share (A/B) euro 0,68 0,64

Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso bilancio delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi Settori operativi alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei Settori operativi è coerente con le modalità adottate dalla Direzione per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

L'informativa per Settore si articola, coerentemente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, in:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured;
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di Conto economico espone i risultati fino all'utile netto.

Settore Commercial & Corporate Banking

Il Settore Commercial & Corporate Banking accoglie le seguenti Aree di business:

  • Factoring: Area dedicata a supportare il credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico, che si sviluppano verso l'estero o che dall'estero si rivolgono a clientela italiana; include una business unit specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance. Tale unità acquista crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti;
  • Leasing: Area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate, non trattato dal Gruppo;
  • Corporate Banking & Lending: Area di business che aggrega più unità:
    • Structured Finance, comparto dedicato al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool;
    • Equity Investments, comparto dedicato ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
    • Lending, comparto dedicato all'operatività del Gruppo a medio-lungo termine, orientato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa e all'erogazione del credito al consumo sotto forma di operazioni di cessione del quinto della pensione o dello stipendio (CQS/CQP).

Di seguito i risultati del Settore al 30 giugno 2025.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 108.880 121.343 (12.463) (10,3)%
Commissioni nette 45.975 49.024 (3.049) (6,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 18.228 6.124 12.104 197,6%
Margine di intermediazione 173.083 176.491 (3.408) (1,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(21.294) (18.945) (2.349) 12,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 151.789 157.546 (5.757) (3,7)%
Costi operativi (86.527) (88.280) 1.753 (2,0)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.946 (3.996) 7.942 n.a.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
69.208 65.270 3.938 6,0%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(21.226) (22.289) 1.063 (4,8)%
Utile (perdita) del periodo 47.982 42.981 5.001 11,6%

L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 48,0 milioni di euro, in aumento di 5,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, principalmente per il miglioramento della voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" per 7,9 milioni di euro nonché per i minori costi operativi per 1,8 milioni di euro, i cui effetti sono stati compensati parzialmente dal decremento del margine di intermediazione per 3,4 milioni di euro e dalle maggiori rettifiche di valore nette per 2,3 milioni di euro.

Il margine di intermediazione del Settore è pari a 173,1 milioni di euro, in riduzione dell'1,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a seguito della riduzione del contributo dell'Area Factoring (-10,7 milioni di euro), che parzialmente compensato dalle positive performance dell'Area Corporate Banking & Lending (+5,8 milioni di euro) e dell'Area Leasing (+1,5 milioni di euro). Complessivamente, a fronte della riduzione del margine di interesse (- 12,5 milioni di euro) e delle commissioni nette (-3,0 milioni di euro), crescono significativamente le altre componenti del margine di intermediazione per 12,1 milioni di euro grazie principalmente al contributo dell'Area Corporate Banking & Lending.

Il Settore registra al 30 giugno 2025 rettifiche di valore nette per 21,3 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente per maggiori accantonamenti stanziati nel primo semestre 2025 per il deterioramento della qualità creditizia su alcune posizioni specifiche dell'Area Corporate Banking & Lending.

I costi operativi sono pari a 86,5 milioni di euro al 30 giugno 2025 e risultano in riduzione del 2,0% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Tale risultato è dato principalmente da maggiori proventi di circa 4 milioni di euro connessi al recupero delle spese per ritardato pagamento verso clientela appartenente alla Pubblica Amministrazione, solo parzialmente bilanciati da maggiori ammortamenti sui nuovi sviluppi software entrati in utilizzo nel primo semestre 2025.

La voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" al 30 giugno 2025 presenta rilasci netti pari a 3,9 milioni di euro, associabili principalmente alla positiva risoluzione di un contenzioso in essere legato all'Area Factoring. Il dato risulta in riduzione rispetto agli accantonamenti netti per 4,0 milioni di euro al 30 giugno 2024, i quali erano relativi principalmente a stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi.

L'andamento della gestione delle Aree di business che compongono il Settore è descritto ed approfondito in seguito.

Nella tabella che segue vengono dettagliati i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

COMMERCIAL & CORPORATE
BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2025
Valore nominale 106.640 220.348 49.887 376.876 6.807.078 7.183.953
Rettifiche di valore (76.272) (104.301) (5.552) (186.125) (63.921) (250.046)
Valore di bilancio 30.369 116.047 44.335 190.750 6.743.157 6.933.907
Coverage ratio 71,5% 47,3% 11,1% 49,4% 0,9% 3,5%
Gross ratio 1,5% 3,1% 0,7% 5,2% 94,8% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,7% 0,6% 2,8% 97,2% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 118.745 208.606 57.286 384.637 6.860.428 7.245.065
Rettifiche di valore (87.825) (97.986) (5.012) (190.823) (68.618) (259.441)
Valore di bilancio 30.920 110.620 52.274 193.814 6.791.810 6.985.624
Coverage ratio 74,0% 47,0% 8,7% 49,6% 1,0% 3,6%
Gross ratio 1,6% 2,9% 0,8% 5,3% 94,7% 100,0%
Net ratio 0,4% 1,6% 0,7% 2,8% 97,2% 100,0%

Al 30 giugno 2025 le attività deteriorate nette nel Settore Commercial & Corporate Banking si attestano a 190,8 milioni di euro, in riduzione di 3,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (193,8 milioni di euro). L'andamento è da ricondurre principalmente ad un decremento delle esposizioni classificate a past due per 7,9 milioni di euro (quasi interamente riconducibile all'Area Factoring), il cui effetto è stato parzialmente compensato dall'aumento nel periodo delle inadempienze probabili per 5,4 milioni di euro (principalmente relativo alle esposizioni dell'Area Corporate Banking & Lending).

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Il coverage ratio del portafoglio deteriorato è pari al 49,4% al 30 giugno 2025, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2024.

Nel Settore Commercial & Corporate Banking sono presenti crediti prevalentemente deteriorati contabilmente classificati come POCI, riferiti principalmente ad attivi rinvenienti da operazioni di aggregazione aziendale: il valore netto di tali attività è di 10,2 milioni di euro al 30 giugno 2025 rispetto a 8,7 milioni di euro del 31 dicembre 2024, di cui 6,1 milioni di euro deteriorati (5,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Tali valori incorporano sia gli effetti connessi allo smontamento temporale degli effetti rilevati in sede di "PPA", sia gli effetti derivanti dalle perdite attese lungo la vita utile dell'attività, come previsto dal principio contabile IFRS 9.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,62% 0,61% n.a. 0,01%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,8% 2,8% n.a. 0,0%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
5,2% 5,3% n.a. (0,1)%
RWA (2) 6.046.876 5.769.725 277.151 4,8%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Per una migliore comprensione dei risultati del periodo, vengono commentati di seguito i contributi delle singole Aree di business del Settore Commercial & Corporate Banking.

Area Factoring

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 49.731 57.441 (7.709) (13,4)%
Commissioni nette 29.361 32.342 (2.981) (9,2)%
Altre componenti del margine di intermediazione 5 17 (12) (70,6)%
Margine di intermediazione 79.097 89.800 (10.703) (11,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
269 (9.158) 9.427 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 79.366 80.642 (1.276) (1,6)%
Costi operativi (49.658) (50.246) 588 (1,2)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 4.098 (8.359) 12.457 n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
33.806 22.037 11.769 53,4%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(10.369) (7.698) (2.671) 34,7%
Utile (perdita) del periodo 23.437 14.339 9.098 63,4%

Al 30 giugno 2025 il contributo dell'Area Factoring al margine di intermediazione del Settore Commercial & Corporate Banking ammonta a 79,1 milioni di euro, in riduzione dell'11,9% rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è dovuto principalmente al minor contributo del margine di interesse (-7,7 milioni di euro) e delle commissioni nette (-3,0 milioni di euro). Il turnover dei primi sei mesi del 2025 è pari a 6,4 miliardi di euro, in linea con il dato al 30 giugno 2024, mentre il monte crediti risulta pari a 3,5 miliardi di euro e risulta in contrazione di 0,2 miliardi di euro rispetto al dato del medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Le riprese nette di valore per rischio di credito sono pari a 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2025, rispetto a rettifiche nette di 9,2 milioni di euro al 30 giugno 2024 per effetto della registrazione nel primo semestre 2025 di minori accantonamenti sul portafoglio deteriorato e di riprese su specifiche posizioni classificate a sofferenza.

Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta quindi a 79,4 milioni di euro (-1,6% rispetto al risultato del 30 giugno 2024).

I costi operativi, pari a 49,7 milioni di euro al 30 giugno 2025, risultano in diminuzione di 0,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale riduzione è dovuta, come precedentemente indicato, principalmente a maggiori proventi di circa 4 milioni di euro connessi al recupero delle spese per ritardato pagamento verso clientela appartenente alla Pubblica Amministrazione, solo parzialmente compensati da maggiori ammortamenti a seguito della messa in produzione nel primo semestre 2025 di investimenti in nuovi sviluppi software.

La voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" presenta rilasci netti al 30 giugno 2025 pari a 4,1 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto agli accantonamenti netti per 8,4 milioni di euro del 30 giugno 2024 (i quali erano riconducibili ai già citati stanziamenti a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per superbonus e altri bonus fiscali edilizi). Come precedentemente indicato, tale miglioramento è relativo sostanzialmente ai rilasci registrati nei primi sei mesi del 2025 per la positiva risoluzione di contenziosi esistenti.

Per quanto riguarda i principali aspetti patrimoniali, al 30 giugno 2025 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 2.711,0 milioni di euro, in diminuzione del 6,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2024 principalmente a seguito della riduzione delle esposizioni nette in bonis (-186,0 milioni di euro), in linea con la stagionalità del business.

AREA FACTORING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2025
Valore nominale 76.585 73.943 23.921 174.450 2.650.567 2.825.017
Rettifiche di valore (59.027) (39.518) (970) (99.514) (14.504) (114.018)
Valore di bilancio 17.559 34.426 22.952 74.936 2.636.063 2.710.999
Coverage ratio 77,1% 53,4% 4,1% 57,0% 0,5% 4,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 74.911 72.638 31.948 179.497 2.838.617 3.018.114
Rettifiche di valore (62.381) (37.890) (1.200) (101.471) (16.566) (118.037)
Valore di bilancio 12.530 34.748 30.748 78.026 2.822.051 2.900.077
Coverage ratio 83,3% 52,2% 3,8% 56,5% 0,6% 3,9%

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela per qualità del credito.

Il totale delle esposizioni deteriorate nette dell'Area ammonta a 74,9 milioni di euro, in riduzione del 4,0% rispetto al dato del 31 dicembre 2024, principalmente a seguito della riduzione delle posizioni in past due (-7,8 milioni di euro) solo parzialmente compensata dall'incremento delle sofferenze. In termini complessivi il coverage delle esposizioni deteriorate aumenta dal 56,5% al 57,0% principalmente per effetto delle suddette variazioni a livello di incidenza delle sofferenze e dei past due sul totale deteriorato.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) (0,02)% 0,26% n.a. (0,28)%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
2,8% 2,7% n.a. 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
6,2% 5,9% n.a. 0,3%
RWA (2) 2.752.866 2.729.714 23.152 0,8%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Il costo del credito si riduce dallo 0,26% al 31 dicembre 2024 ad un valore sostanzialmente nullo al 30 giugno 2025, per effetto delle sopraccitate dinamiche economiche registrate nel primo semestre 2025.

Si segnala come le esposizioni deteriorate nette includano complessivamente 23,9 milioni di euro nei confronti del SSN, in riduzione di 5,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024.

Area Leasing

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 26.301 25.139 1.162 4,6%
Commissioni nette 5.950 5.634 316 5,6%
Margine di intermediazione 32.251 30.773 1.478 4,8%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(3.495) (3.750) 255 (6,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 28.756 27.023 1.733 6,4%
Costi operativi (16.585) (18.456) 1.871 (10,1)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 91 116 (25) (21,6)%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
12.262 8.683 3.579 41,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(3.761) (2.966) (795) 26,8%
Utile (perdita) del periodo 8.501 5.717 2.784 48,7%

Il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 32,3 milioni di euro, in aumento di 1,5 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024 (+4,8%) per effetto dei maggiori volumi commerciali.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 3,5 milioni di euro, in riduzione di 0,3 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024.

I costi operativi sono pari a 16,6 milioni di euro, in riduzione di 1,9 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024 principalmente per minori imposte indirette, maggiori altri proventi verso la clientela e minori spese progettuali ICT, che nel 2024 erano caratterizzate un elevato effort nella prima parte dell'anno rispetto alle progettualità previste nell'anno corrente.

Al 30 giugno 2025 il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.623,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2025
Valore nominale 9.956 17.463 9.846 37.265 1.622.044 1.659.309
Rettifiche di valore (9.346) (11.206) (2.876) (23.428) (12.923) (36.351)
Valore di bilancio 610 6.257 6.970 13.837 1.609.121 1.622.958
Coverage ratio 93,9% 64,2% 29,2% 62,9% 0,8% 2,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 10.074 17.628 8.505 36.207 1.612.635 1.648.842
Rettifiche di valore (9.494) (11.222) (2.180) (22.896) (12.975) (35.871)
Valore di bilancio 580 6.406 6.325 13.311 1.599.660 1.612.971
Coverage ratio 94,2% 63,7% 25,6% 63,2% 0,8% 2,2%

Le esposizioni nette deteriorate sono pari a 13,8 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento di 0,5 milioni di euro rispetto a dicembre 2024 principalmente per l'incremento nel periodo per le posizioni in past due. Il coverage ratio delle attività deteriorate passa da 63,2% di dicembre 2024 a 62,9% a giugno 2025 (principalmente per il sopraccitato aumento dell'incidenza dei past due sul portafoglio totale deteriorato), mentre il coverage dei crediti in bonis rimane stabile rispetto al dato del 31 dicembre 2024 pari a 0,8%.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 0,43% 0,29% n.a. 0,14%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
0,9% 0,8% n.a. 0,1%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
2,2% 2,2% n.a. 0,0%
RWA (2) 1.238.605 1.200.451 38.154 3,2%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Area Corporate Banking & Lending
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DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 32.848 38.763 (5.915) (15,3)%
Commissioni nette 10.664 11.048 (384) (3,5)%
Altre componenti del margine di intermediazione 18.223 6.107 12.116 198,4%
Margine di intermediazione 61.735 55.918 5.817 10,4%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
(18.068) (6.037) (12.031) 199,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 43.667 49.881 (6.214) (12,5)%
Costi operativi (20.284) (19.578) (706) 3,6%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (243) 4.247 (4.490) n.s.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
23.140 34.550 (11.410) (33,0)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(7.096) (11.625) 4.529 (39,0)%
Utile (perdita) del periodo 16.044 22.925 (6.881) (30,0)%

Il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending è pari a 61,7 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento di 5,8 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 (+10,4%). La variazione positiva è determinata dall'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • riduzione del margine di interesse di 5,9 milioni di euro, derivante dal minore contributo del comparto Corporate Banking per 2,2 milioni di euro e dal minor contributo del comparto Lending per 3,7 milioni di euro;
  • minori commissioni nette per 0,4 milioni di euro, derivanti principalmente dal comparto Corporate Banking;
  • significativo incremento del contributo delle altre componenti del margine di intermediazione per 12,1 milioni di euro al 30 giugno 2025, rappresentato principalmente dalla rivalutazione nel periodo del fair value sui titoli del comparto Corporate Banking.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 18,1 milioni di euro, in aumento di 12,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale incremento è dovuto ai maggiori accantonamenti stanziati nel periodo per il deterioramento della qualità creditizia su alcune posizioni specifiche.

L'aumento dei costi operativi di 0,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 è riconducibile principalmente a maggiori spese legali e minori rivalse verso la clientela riconducibili alla controllata Banca Credifarma.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri del periodo sono pari a 0,2 milioni di euro. Il confronto con il dato comparato è fortemente condizionato dai rilasci netti per 4,2 milioni di euro dei primi sei mesi del 2024, i quali erano relativi alla risoluzione di contenziosi derivanti dall'acquisizione dal ramo d'azienda ex Aigis Banca.

Al 30 giugno 2025 il totale dei crediti netti verso clientela dell'Area ammonta a 2.600,0 milioni di euro, in aumento di 127,4 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2024.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

AREA CORPORATE BANKING &
LENDING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI
SITUAZIONE AL 30.06.2025
Valore nominale 20.099 128.942 16.119 165.161 2.534.467 2.699.628
Rettifiche di valore (7.899) (53.578) (1.707) (63.183) (36.494) (99.677)
Valore di bilancio 12.200 75.365 14.413 101.977 2.497.973 2.599.951
Coverage ratio 39,3% 41,6% 10,6% 38,3% 1,4% 3,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 33.760 118.340 16.833 168.933 2.409.176 2.578.109
Rettifiche di valore (15.950) (48.874) (1.632) (66.456) (39.077) (105.533)
Valore di bilancio 17.810 69.466 15.201 102.477 2.370.099 2.472.576
Coverage ratio 47,2% 41,3% 9,7% 39,3% 1,6% 4,1%

L'ammontare delle esposizioni deteriorate nette al 30 giugno 2025, pari a 102,0 milioni di euro, risulta in linea rispetto al valore di fine esercizio 2024, poiché l'incremento delle inadempienze probabili nel periodo (+5,9 milioni di euro) è stato sostanzialmente compensato dalla diminuzione delle sofferenze e delle esposizioni scadute deteriorate. Il coverage dei crediti deteriorati si riduce dal 39,3% di dicembre 2024 al 38,3% di giugno 2025 a causa della minore incidenza all'interno del portafoglio deteriorato dell'Area delle posizioni classificate come sofferenza rispetto alla situazione di fine 2024.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Costo del credito (1) 1,44% 1,20% n.a. 0,24%
Attività deteriorate nette/
Crediti verso clientela netti
3,9% 4,1% n.a. (0,2)%
Attività deteriorate lorde/
Crediti verso clientela lordi
6,1% 6,6% n.a. (0,5)%
RWA (2) 2.055.405 1.839.560 215.845 11,7%

(1) Tale indicatore è calcolato rapportando il valore "annualizzato" delle rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito a fine periodo sulla media annuale degli impieghi verso clientela (calcolata su base trimestrale).

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Settore Npl

È il Settore del Gruppo Banca Ifis dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti sia unsecured sia secured di difficile esigibilità, nonché all'attività di gestione di portafogli di terzi. L'attività è strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio crediti del Settore Npl per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; gli "interessi a conto economico" si riferiscono alle componenti del margine di intermediazione derivanti dalla contabilizzazione a costo ammortizzato del relativo portafoglio crediti; in particolare, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 93,5 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 65,8 milioni di euro, così come riportati nella tabella riepilogativa dei "Dati economici riclassificati" nel seguito del presente paragrafo.

PORTAFOGLIO DI
PROPRIETA' DEL
SETTORE NPL
(in migliaia di euro)
VALORE
NOMINALE
RESIDUO
VALORI DI
BILANCIO
VAL. BIL. / VAL.
NOM. RES.
INTERESSI A
CONTO
ECONOMICO
ERC
Costo 563.354 107.117 19,0% - 10.671
Stragiudiziale 10.368.690 478.503 4,6% 51.008 798.569
di cui: Massiva (curve) 9.803.964 184.719 1,9% (4.274) 327.951
di cui: Piani 564.726 293.784 52,0% 55.282 470.618
Giudiziale 8.057.752 948.006 11,8% 108.270 1.832.154
di cui: Altre posizioni in
corso di lavorazione
giudiziale
2.172.693 140.709 6,5% - 315.404
di cui: Precetti,
Pignoramenti, ODA
2.133.127 653.975 30,7% 94.453 1.301.348
di cui: Secured e
Corporate
3.751.932 153.322 4,1% 13.817 215.402
Totale 18.989.796 1.533.626 8,1% 159.278 2.641.394

L'attività può essere suddivisa in tre macrocategorie:

  • gestione post acquisto, dove vengono espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche all'instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate; il credito viene classificato in una area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (107,1 milioni di euro al 30 giugno 2025) senza contribuzione a conto economico in termini di margine. Di norma dopo 6-12 mesi le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle caratteristiche delle stesse;
  • gestione stragiudiziale, che accoglie le pratiche che possono essere gestite tramite attività di recupero a carattere transattivo. Le pratiche in attesa di conoscere l'esistenza o meno dello strumento di recupero più idoneo sono classificate in un bacino denominato "gestione massiva" e ammontano al 30 giugno 2025 a 184,7 milioni di euro rispetto a 165,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024, in aumento dell'11,6%. Le pratiche su cui è stato concordato e formalizzato un piano di rientro si attestano a 293,8 milioni di euro al 30 giugno 2025;
  • gestione giudiziale, che accoglie tutte le pratiche nei diversi stadi di lavorazione giudiziale che vanno dall'ottenimento del decreto ingiuntivo all'ottenimento di una Ordinanza di Assegnazione (ODA). Le pratiche che sono in attesa dell'azionamento legale più appropriato sono incluse nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e risultano pari a 140,7 milioni di euro al 30 giugno 2025; le pratiche che si trovano nelle fasi di precetto, pignoramento e ODA trovano collocamento nell'apposito bacino si attestano a 654,0 milioni di euro. Nel bacino della gestione giudiziale rientrano le posizioni

"Secured e Corporate", di derivazione corporate bancaria o real estate, pari a 153,3 milioni di euro al 30 giugno 2025.

Si segnala infine che, cogliendo le opportunità di mercato e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, il Gruppo può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da posizioni su cui non si prevedono recuperi significativi.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 140.729 153.618 (12.889) (8,4)%
Commissioni nette (766) (416) (350) 84,1%
Altre componenti del margine di intermediazione 16.615 7.110 9.505 133,7%
- di cui: Utili (perdite) da cessione di attività
finanziarie
17.292 6.312 10.980 174,0%
Margine di intermediazione 156.578 160.312 (3.734) (2,3)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
12 124 (112) (90,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 156.590 160.436 (3.846) (2,4)%
Costi operativi (95.661) (98.408) 2.747 (2,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (105) 1.757 (1.862) n.s.
Oneri e proventi non ricorrenti - (320) 320 (100,0)%
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
60.824 63.465 (2.641) (4,2)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(18.654) (21.673) 3.019 (13,9)%
Utile (perdita) del periodo 42.170 41.792 378 0,9%

Il margine di interesse, che ammonta a 140,7 milioni di euro (in riduzione di 12,9 milioni di euro rispetto al dato dello stesso periodo dell'esercizio precedente), è composto da:

  • interessi attivi da costo ammortizzato, cioè gli interessi che maturano al tasso effettivo originario, che passano da 86,0 milioni di euro al 30 giugno 2024 a 93,3 milioni di euro al 30 giugno 2025 per effetto di un incremento del valore medio dei crediti sottostanti che hanno completato la fase di verifica documentale e che sono usciti dalla fase di staging;
  • interessi attivi su notes e altre componenti minoritarie, che presentano al 30 giugno 2025 un saldo pari a 1,8 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 3,6 milioni di euro del primo semestre 2024;
  • altre componenti del margine di interesse da variazione di cash flow, che variano da 67,3 milioni di euro del 30 giugno 2024 a 66,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, e riflettono la variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni. A tale voce contribuisce, da un lato, la gestione stragiudiziale per 15,4 milioni di euro, a cui contribuiscono i piani di rientro per 34,2 milioni di euro parzialmente compensati dall'effetto negativo dei modelli a curve per 18,8 milioni di euro. Dall'altro lato vi è il contributo della gestione legale per 50,6 milioni di euro, a seguito di azioni di precetto, pignoramento e ODA;
  • interessi passivi pari a 20,4 milioni di euro, in riduzione di 1,7 milioni di euro rispetto al saldo dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Le commissioni nette rappresentano un costo di 0,8 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento rispetto al costo per 0,4 milioni di euro del 30 giugno 2024.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Nel corso del primo semestre 2025 sono state realizzate cessioni di portafogli di crediti Npl e di titoli di debito, in linea con le policy del Gruppo, da cui si sono generati utili netti da cessione pari a 17,3 milioni di euro, in aumento di 11,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024.

In considerazione di quanto sopra, il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a complessivi 156,6 milioni di euro, in riduzione di 3,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024.

La voce "rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" del Settore Npl è legata esclusivamente alla variazione del fondo svalutazione su titoli e finanziamenti connessi a operazioni di cartolarizzazione con sottostante crediti deteriorati.

I costi operativi, pari a 95,7 milioni di euro al 30 giugno 2025, risultano in riduzione di 2,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale diminuzione è dovuta principalmente a minori spese di recupero in ambito Npl ed operations legate all'onboarding dell'ex Revalea che ha impattato l'esercizio 2024.

In conseguenza di quanto sopra, l'utile del periodo del Settore Npl è pari a 42,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 30 giugno 2024.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.177.073 1.184.378 (7.305) (0,6)%
Inadempienze probabili nette 344.442 308.540 35.902 11,6%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.695 3.837 (142) (3,7)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(Stage 3)
1.525.210 1.496.755 28.455 1,9%
Totale crediti in bonis netti (Stage 1 e 2) 21.586 24.246 (2.660) (11,0)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 8.416 10.666 (2.250) (21,1)%
- di cui: crediti erogati 396 533 (137) (25,7)%
- di cui: titoli di debito 10.458 11.602 (1.144) (9,9)%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 2.316 1.445 871 60,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.546.796 1.521.001 25.795 1,7%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.533.626 1.507.421 26.205 1,7%

Si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

In merito ai crediti del Settore Npl, 1.533,6 milioni di euro sono rappresentati da crediti appartenenti alla categoria dei POCI – Purchased or originated credit-impaired – prevista dal principio contabile IFRS 9, che rappresenta tutte quelle esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono state originate. Questi crediti rappresentano l'attività caratteristica del Settore. Restano esclusi da questa classificazione le nuove erogazioni di crediti in bonis, i titoli di debito valutati al costo ammortizzato e i crediti connessi all'attività di servicer per conto terzi.

KPI CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 18.989.796 21.605.929 (2.616.133) (12,1)%
RWA (1) 1.755.876 1.733.692 22.184 1,3%

(1) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo al solo rischio di credito.

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi complessivi (ERC – Estimated Remaining Collections) è pari a 2,6 miliardi di euro.

ANDAMENTO PORTAFOGLIO CREDITI DETERIORATI
SETTORE NPL
30.06.2025 31.12.2024
Portafoglio crediti iniziale 1.507.421 1.629.215
Acquisti (+) 75.933 18.032
Cessioni (-) (31.897) (49.588)
Utili (perdite) da cessioni (+/-) 17.321 16.068
Interessi da costo ammortizzato (+) 93.269 185.126
Altre componenti di interesse da variazione cash flow (+) 66.027 130.487
Incassi (-) (194.448) (421.919)
Portafoglio crediti finale 1.533.626 1.507.421

Il totale degli acquisti nel primo semestre del 2025 ammonta a 75.9 milioni di euro, in significativo aumento rispetto al dato di 6,1 milioni di euro del 30 giugno 2024. Nel corso del primo semestre del 2025 sono state perfezionate operazioni di cessione di crediti Npl ad un prezzo di vendita complessivo di 31,9 milioni di euro che hanno prodotto utili netti per 17,3 milioni di euro.

Al 30 giugno 2025 il portafoglio gestito dal Settore Npl comprende n. 1.901.416 pratiche, per un valore nominale pari a 19,0 miliardi di euro.

Settore Governance & Servizi e Non Core

Nel Settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Strategic Planning, Finance, Operations, Human Resources, Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai Settori operativi delle risorse finanziarie. Il Settore in questione comprende altresì l'attività di Proprietary Finance (desk titoli di proprietà) e l'attività di Securitization & Structured Solutions (investimento in Asset Backed Securities, strumentali alla realizzazione di operazioni di cartolarizzazione). Il Settore include inoltre i portafogli in run-off originati dall'ex Interbanca nonché altri portafogli residuali di prestiti personali.

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse (7.099) 12.402 (19.501) (157,2)%
Commissioni nette (855) (1.699) 844 (49,7)%
Altre componenti del margine di intermediazione 29.253 27.008 2.245 8,3%
Margine di intermediazione 21.299 37.711 (16.412) (43,5)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
2.122 2.980 (858) (28,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 23.421 40.691 (17.270) (42,4)%
Costi operativi (18.790) (19.408) 618 (3,2)%
Oneri relativi al sistema bancario (21) (8.096) 8.075 (99,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.694 1.533 161 10,5%
Oneri e proventi non ricorrenti (9.561) - (9.561) n.a.
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo
delle imposte
(3.257) 14.720 (17.977) (122,1)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
998 (5.028) 6.026 (119,8)%
Utile (perdita) del periodo (2.259) 9.692 (11.951) (123,3)%
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (775) (851) 76 (8,9)%
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo
(3.034) 8.841 (11.875) (134,3)%

Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 21,3 milioni di euro, in diminuzione di 16,4 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, ed è determinato in particolare dalle seguenti dinamiche:

  • il margine di interesse risulta negativo per 7,1 milioni di euro e in diminuzione di 19,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. La variazione negativa è dovuta per 15,3 milioni di euro alla minore marginalità lato tesoreria, mentre la variazione residua di 4,2 milioni di euro è imputabile principalmente al minor margine di interesse del portafoglio in run-off del comparto Non Core;
  • le altre componenti del margine di intermediazione registrano un incremento di 2,2 milioni di euro. La variazione positiva è dovuta principalmente alle migliori performance registrate sul portafoglio proprietario del Gruppo, dove l'effetto positivo di maggiori dividendi e proventi simili per 7,6 milioni di euro e maggiori utili da dismissione di posizioni obbligazionarie per 2,3 milioni di euro è stato solo parzialmente compensato da minori utili da negoziazione per 3,5 milioni di euro e dal minore contributo per 4,0 milioni di euro delle valutazioni al fair value delle attività finanziarie del comparto Non Core (le quali tuttavia nel primo semestre 2024 erano state caratterizzate da una dismissione di uno strumento finanziario partecipativo con una plusvalenza di 6,0 milioni di euro).

Sul versante della raccolta, il prodotto "Rendimax Conto Deposito" continua a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, con un costo complessivo che si attesta a 62,7 milioni di euro, in aumento rispetto

all'omologo periodo dell'esercizio precedente di 2,0 milioni di euro. L'incremento deriva da due effetti combinati: l'aumento dei tassi medi offerti, che passano dal 2,9% del primo semestre 2024 al 3,1% del primo semestre 2025, e l'effetto derivante dalla lieve crescita delle masse medie in gestione, che passano da 4.142 milioni di euro del primo semestre 2024 a 4.242 milioni di euro al 30 giugno 2025.

Al 30 giugno 2025 il valore di bilancio delle obbligazioni emesse da Banca Ifis ammonta a 1.515,0 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024 (1.507,3 milioni di euro). Gli interessi passivi maturati nel primo semestre sul totale delle emissioni si attestano complessivamente a 47,5 milioni di euro.

La raccolta effettuata tramite cartolarizzazioni, pari a 1.328,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, risulta in riduzione di 317,4 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2024 a seguito principalmente dell'acquisto da parte della Capogruppo Banca Ifis della totalità dei titoli senior della cartolarizzazione Emma per 220,8 milioni di euro, precedentemente sottoscritti da Duomo Funding Plc (per maggiori dettagli si rimanda allo specifico paragrafo "Rischio di liquidità" all'interno della sezione "Rischi del consolidato prudenziale" delle Note illustrative), e del normale ammortamento degli altri titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-96,6 milioni di euro rispetto a dicembre 2024). La raccolta tramite cartolarizzazioni al 30 giugno 2025 si compone di:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 927,8 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,2 milioni di euro relativi alla tranche senior.

Gli interessi passivi maturati si riducono da 42,4 milioni di euro del 30 giugno 2024 a 26,2 milioni di euro del 30 giugno 2025 per effetto della variazione delle curve di mercato a cui sono indicizzate e per il suddetto riacquisto da parte di Banca Ifis dei titoli della cartolarizzazione Emma precedentemente collocati presso terzi.

Complessivamente, il costo del funding medio al 30 giugno 2025 si attesta al 3,43%, in diminuzione rispetto al dato di 3,90% relativo alla media del primo semestre 2024.

Per quanto concerne il costo del credito, il dato al 30 giugno 2025 evidenzia riprese nette per 2,1 milioni di euro, in riduzione di 0,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 sostanzialmente riconducibile alla positiva ristrutturazione di una posizione individualmente significativa.

I costi operativi si attestano a 18,8 milioni di euro, registrando una riduzione di 0,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, legata ad un rallentamento di alcune spese per consulenze nonchè in ambito ICT, anche come conseguenza dell'offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank effettuata nel corso nel primo semestre 2025.

La voce "oneri relativi al sistema bancario" include i costi sostenuti nel periodo per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario, e risulta pari a 21 mila euro. Il saldo comparato al 30 giugno 2024 era pari a 8,1 milioni di euro in quanto si riferiva al costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi a Banca Ifis e il residuo relativo a Banca Credifarma.

Con riferimento alla voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", essa presenta riprese nette per 1,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2025 riconducibili principalmente al Fondo di Solidarietà della Capogruppo Banca Ifis, registrando un miglioramento rispetto ai rilasci netti per 1,5 milioni di euro del 30 giugno 2024 (i quali erano relativi principalmente a stanziamenti per garanzie contrattuali prestate su posizioni cedute).

La voce "Oneri e proventi non ricorrenti" presenta un saldo netto al 30 giugno 2025 negativo per 9,6 milioni di euro e si riferisce ai costi operativi non ricorrenti di competenza del primo semestre 2025 connessi principalmente all'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, presentata da Banca Ifis a gennaio 2025 e conclusasi positivamente (per maggiori dettagli si veda la sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo).

Per effetto delle dinamiche sopra rappresentate, il risultato del periodo del Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in perdita per 2,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2024 che ammontava ad un utile di 9,7 milioni di euro (-12,0 milioni di euro). Escludendo l'utile di pertinenza di terzi, il contributo del Settore all'utile di pertinenza della Capogruppo è negativo per 3,0 milioni di euro.

Per quanto riguarda i dati patrimoniali, al 30 giugno 2025 il totale dei crediti netti del Settore ammonta a 2.223,0 milioni di euro, in diminuzione di 80,4 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024 (2.303,4 milioni di euro).

Si evidenzia che nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti crediti prevalentemente deteriorati appartenenti alla cd. categoria dei POCI, riferiti principalmente ad attivi deteriorati rinvenienti da operazioni di business combination effettuate dal Gruppo Banca Ifis nel corso degli esercizi precedenti:

  • crediti deteriorati netti: 5,5 milioni di euro al 30 giugno 2025, in riduzione di 0,2 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024;
  • crediti in bonis netti: 10,9 milioni di euro al 30 giugno 2025, in riduzione di 0,3 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura dei crediti verso la clientela suddivisi per qualità del credito.

SETTORE GOVERNANCE &
SERVIZI E NON CORE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
(STAGE 3)
BONIS
(STAGE 1 E 2)
TOTALE
CREDITI(1)
SITUAZIONE AL 30.06.2025
Valore nominale 20.936 44.516 7.034 72.486 2.175.757 2.248.243
Rettifiche di valore (8.684) (11.487) (2.304) (22.475) (2.767) (25.242)
Valore di bilancio 12.252 33.029 4.730 50.011 2.172.990 2.223.001
Coverage ratio 41,5% 25,8% 32,8% 31,0% 0,1% 1,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2024
Valore nominale 7.938 31.084 7.106 46.128 2.278.168 2.324.296
Rettifiche di valore (4.218) (10.622) (2.286) (17.126) (3.777) (20.903)
Valore di bilancio 3.720 20.462 4.820 29.002 2.274.391 2.303.393
Coverage ratio 53,1% 34,2% 32,2% 37,1% 0,2% 0,9%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2025 titoli di Stato per 1.687,6 milioni di euro (1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

I crediti netti deteriorati del Settore Governance & Servizi e Non Core risultano in aumento di 21,0 milioni di euro rispetto al dato di dicembre 2024, per effetto principalmente dell'incremento delle posizioni a sofferenza e ad inadempienza probabile. I crediti in bonis risultano in riduzione di 101,4 milioni di euro rispetto al saldo alla fine dell'esercizio precedente, nonostante l'incremento riconducibile ai titoli di Stato (i quali sono passati da 1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024 a 1.687,6 milioni di euro a fine giugno 2025).

I coverage delle attività deteriorate del Settore sono influenzati dai crediti POCI, i cui valori lordi già scontano la stima delle perdite attese. Tale coverage si attesta al 31,0% al 30 giugno 2025, in diminuzione rispetto al dato di 37,1% al 31 dicembre 2024. Il coverage del portafoglio nel suo complesso al 30 giugno 2025 passa dallo 0,9% del 31 dicembre 2024 all'1,1% del 30 giugno 2025, ed è sostanzialmente riconducibile all'aumento nel periodo dell'incidenza dei crediti deteriorati sul totale del portafoglio.

L'azione Banca Ifis

La quotazione

Le azioni ordinarie di Banca Ifis S.p.A. sono quotate presso il segmento STAR, e la Banca risulta operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine periodo di riferimento.

Prezzo ufficiale azione 30.06.2025 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021
Prezzo del titolo a fine periodo 22,70 21,18 15,70 13,31 17,07

Price/book value

È esposto di seguito il rapporto tra prezzo di Borsa a fine periodo e patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2025 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021
Prezzo del titolo a fine periodo 22,70 21,18 15,70 13,31 17,07
Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo per
azione
33,60 32,95 32,01 30,24 29,85
Price/book value 0,68 0,64 0,49 0,44 0,57
Azioni in circolazione 30.06.2025 31.12.2024 31.12.2023 31.12.2022 31.12.2021
Numero azioni in circolazione a fine periodo
(in migliaia)(1)
53.072 52.572 52.468 52.433 53.472

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earnings per share (EPS)

Di seguito è evidenziato l'Earnings per share (EPS), cioè il rapporto tra utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo di riferimento, al netto delle azioni proprie in portafoglio.

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2025 30.06.2024
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo (in migliaia di euro) 87.118 93.614
Numero medio azioni in circolazione (1) 52.895.386 52.529.575
Numero medio di azioni in circolazione ai fini dell'utile per azione diluito 53.603.186 53.388.645
Utile per azione (EPS) 1,65 1,78
Utile per azione (EPS) diluito 1,63 1,75

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Le regole di corporate governance

Banca Ifis ha aderito al Codice di Corporate Governance delle società quotate. Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D. Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing

La regolamentazione di Banca Ifis in materia di internal dealing è conforme alla disciplina di derivazione comunitaria (Regolamento UE n. 596/2014, c.d. Market Abuse Regulation) e mira ad assicurare la massima trasparenza informativa nei confronti del mercato.

La "Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis S.p.A." (Politica Internal Dealing) disciplina:

  • gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e delle persone "strettamente legate";
  • la gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la soglia minima di importo su quote, titoli di credito o strumenti collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una "Persona Strettamente Legata" e soggetta agli obblighi di notifica;
  • la gestione dei "periodi di chiusura", intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti devono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari a essi collegati.

I Soggetti Rilevanti sono:

  • i componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • i componenti del Collegio Sindacale;
  • I dirigenti con responsabilità "strategica" che attualmente sono:
    • Condirettore Generale Chief Operating Officer (COO);
    • Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO);
    • Responsabile Direzione Communication, Marketing, Public Affairs & Sustainability;
    • Chief of Staff e Comunicazione di Presidenza;
    • Chief Financial Officer (CFO);
    • Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
    • Chief Lending Officer (CLO);
    • Responsabile Direzione Npl;
    • Responsabile Internal Audit;
    • Responsabile Compliance;
    • Chief Risk Officer (CRO);
    • Responsabile Anti-Money Laundering;
    • Responsabile Direzione Human Resources;
    • Responsabile General Counsel;
    • Responsabile Direzione Investor Relations & Corporate Development;
    • Amministratore Delegato di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Direttore Generale di Ifis Npl Servicing S.p.A.;
    • Amministratore Delegato di Banca Credifarma S.p.A..
  • qualunque soggetto che detenga una partecipazione calcolata ai sensi dell'articolo 118 del Regolamento Emittenti, pari almeno al 10% del capitale sociale di Banca Ifis, rappresentato da azioni con diritto di voto o qualunque soggetto che controlli la Banca;
  • Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
  • gli ulteriori soggetti individuati come tali, anche per periodi di tempo circoscritti, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Sono sottoposti alla Politica Internal Dealing anche le "persone strettamente legate" ai Soggetti Rilevanti.

Tale documento è disponibile nella Sezione "Corporate Governance", sottosezione "Internal Dealing" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Le regole per la gestione delle informazioni privilegiate

Le procedure interne in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di gestione dell'elenco delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate sono conformi alla Market Abuse Regulation.

In applicazione dell'art. 115 bis del D. Lgs. 58/1998, Banca Ifis ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa, professionale o delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Il Gruppo si è inoltre dotato della "Politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate", al fine di:

  • evitare che soggetti che, per le funzioni che svolgono, non hanno motivo di conoscere tale informazione abbiano accesso alle stesse;
  • individuare in via continuativa le persone che hanno accesso alle informazioni stesse.

Tale politica descrive, inoltre, il processo di gestione delle informazioni privilegiate di emittenti terzi, anche con riferimento alla gestione dei sondaggi di mercato passivi.

Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank

In data 7 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato la promozione di un'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank. L'offerta è stata comunicata al mercato in data 8 gennaio 2025 con comunicazione diffusa ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 1, del D. Lgs. 58/98 (il "TUF") e dell'articolo 37 del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971/99 (il "Regolamento Emittenti"). L'offerta prevedeva l'acquisizione da parte di Banca Ifis della titolarità del 100% delle azioni di illimity Bank quotate su Euronext Milan, Segmento Euronext STAR Milan. In particolare, Banca Ifis ha proposto che per ciascuna azione di illimity Bank portata in adesione all'offerta fosse riconosciuto un corrispettivo che esprimeva una valorizzazione unitaria pari a 3,55 euro, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Banca Ifis al 7 gennaio 2025. Tale corrispettivo era originariamente composto da:

  • 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione per ciascuna azione di illimity Bank e
  • una componente in denaro originariamente pari a 1,414 euro, in seguito aggiustata a euro 1,506 a seguito dello stacco, in data 19 maggio 2025, della cedola relativa al saldo del dividendo per l'esercizio 2024.

In data 10 marzo 2025 Banca Ifis ha reso noto che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha rilasciato l'autorizzazione all'operazione, senza imporre alcuna condizione, limitazione e prescrizione, e che, alla luce di ciò, Banca Ifis non ha individuato ulteriori autorizzazioni antitrust necessarie per il completamento dell'offerta.

In data 14 marzo 2025 la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso a Banca Ifis la delibera con la quale è stata accolta la proposta del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) di non esercizio dei poteri speciali ai sensi della c.d. normativa Golden Power in relazione all'acquisizione da parte di Banca Ifis, tramite l'offerta, dell'intero capitale sociale di illimity.

In data 28 aprile 2025 Banca Ifis ha ricevuto l'autorizzazione della Banca Centrale Europea (BCE) all'acquisizione diretta e indiretta di una partecipazione di controllo in illimity, ai sensi degli articoli 19 e seguenti del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385.

Successivamente all'autorizzazione della Banca Centrale Europea, Banca Ifis ha ricevuto in data 2 maggio 2025 anche tutte le necessarie autorizzazioni di competenza di Banca d'Italia e nello specifico:

  • l'autorizzazione all'acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in illimity SGR S.p.A. e all'acquisto di una partecipazione qualificata in Hype S.p.A.;
  • l'autorizzazione relativa all'acquisizione della partecipazione in illimity con corrispettivo superiore al 10% dei Fondi propri su base consolidata del Gruppo Banca Ifis; e
  • il provvedimento di accertamento che le modifiche statutarie di Banca Ifis derivanti dall'aumento del capitale sociale al servizio dell'offerta non contrastano con la sana e prudente gestione di Banca Ifis.

Banca d'Italia ha altresì confermato la computabilità delle nuove azioni emesse nell'ambito dell'aumento di capitale quale Capitale primario di classe 1 (CET1).

A seguito dell'ottenimento delle suddette autorizzazioni regolamentari, Consob, con delibera n. 23543 del 7 maggio 2025, ha approvato, ai sensi dell'articolo 102, comma 4, del TUF, il documento di offerta.

In data 8 maggio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, in esecuzione della delega conferita dall'Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 17 aprile 2025, l'aumento del capitale sociale a pagamento, in una o più volte e in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 4, primo periodo, c.c., a servizio dell'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis sulla totalità delle azioni ordinarie di illimity ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106, comma 4, del TUF.

In data 24 giugno 2025 Banca Ifis ha comunicato di riconoscere un premio in denaro del 5%, pari a euro 0,1775 (il "corrispettivo in denaro aggiuntivo"), per ciascuna azione illimity portata in adesione all'offerta qualora la soglia di adesione fosse superiore al 90% del capitale sociale di illimity (la "soglia 90%").

In data 27 giugno 2025 si è concluso il periodo di adesione all'OPAS. Sulla base dei risultati delle adesioni a tale data e che hanno raggiunto la quota dell'84,092%, al fine di raggiungere la soglia del 90% - soglia rilevante per le procedure di OPA residuale e successivo squeeze out - la Banca ha comunicato a completamento del periodo di adesione di voler procedere alla riapertura dei termini ai sensi e per gli effetti dell'articolo 40-bis, comma 1, lett. a), del Regolamento Emittenti; ne consegue che il periodo di adesione è stato riaperto per 5 giorni di Borsa aperta e, precisamente, per le sedute dal 7 luglio all'11 luglio 2025.

Sulla base dei risultati definitivi dell'Offerta, alla data di pagamento (il 4 luglio 2025) Banca Ifis risulta titolare di n. 70.694.489 azioni illimity.

In data 4 luglio 2025 Banca Ifis ha comunicato la nuova composizione del capitale sociale sottoscritto e versato risultante dall'aumento di capitale sociale a pagamento e in via scindibile di cui alla deliberazione dell'8 maggio 2025, in esecuzione parziale della delega conferita al Consiglio di Amministrazione dall'Assemblea Straordinaria del 17 aprile 2025, a servizio dell'OPAS volontaria totalitaria avente a oggetto le azioni ordinarie di illimity Bank, mediante emissione di un numero massimo di 8.406.781 azioni ordinarie Banca Ifis, dal valore nominale di euro 1,00 ciascuna, aventi godimento regolare e le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla data di emissione, da liberarsi mediante conferimento in natura in quanto a servizio dell'offerta.

L'attestazione di aumento di capitale è stata depositata in data 4 luglio 2025 presso il Registro delle Imprese di Venezia, Rovigo. Sono state emesse n. 7.069.448 azioni ordinarie Banca Ifis – godimento regolare, cedola 32 – dal valore nominale di euro 1,00 ciascuna, con aumento del capitale sociale da euro 53.811.095,00 a euro 60.880.543,00 suddiviso in n. 60.880.543 azioni ordinarie dal valore nominale di euro 1,00 ciascuna.

In data 11 luglio 2025 si è concluso il periodo di riapertura dei termini dell'OPAS. Al termine del periodo di riapertura, le adesioni totali all'offerta hanno raggiunto la quota del 92,488% (tenuto conto delle azioni proprie). Pertanto, sulla base dei risultati della riapertura dei termini e tenuto conto delle n. 70.694.489 azioni illimity già portate in adesione all'offerta nel corso del periodo di adesione, alla data di pagamento a esito della riapertura dei termini (il 18 luglio 2025) Banca Ifis risultava titolare di n. 77.752.504 azioni illimity, rappresentative del 92,488% del suo capitale sociale (tenuto conto delle azioni proprie).

Sulla base dei risultati definitivi raggiunti, i quali sono stati confermati in data 16 luglio 2025, Banca Ifis ha provveduto a rendere effettivo il pagamento del premio del 5% in denaro per ciascun azionista di illimity che ha portato le proprie azioni illimity in adesione all'offerta.

La data del pagamento del corrispettivo è stata fissata al 18 luglio 2025. In tale data, a fronte del trasferimento in favore di Banca Ifis del diritto di proprietà delle azioni illimity portate in adesione durante la riapertura dei termini, Banca Ifis:

  • a favore degli aderenti che hanno portato le proprie azioni illimity in adesione all'offerta durante la riapertura dei termini:
    • ha emesso e assegnato le azioni Banca Ifis offerte, secondo il rapporto di n. 0,10 azioni Banca Ifis di nuova emissione per ogni azione illimity portata in adesione all'offerta, e così per un totale di n. 605.983 nuove azioni Banca Ifis, rappresentative dello 0,985% del capitale sociale di Banca Ifis a seguito dell'emissione di tali nuove azioni Banca Ifis;
    • ha corrisposto euro 1,6835 per ciascuna azione illimity portata in adesione e così per un totale di euro 10.201.728,85; e
  • a favore degli aderenti che avevano già portato le proprie azioni illimity in adesione all'offerta durante il periodo di adesione (e abbiano già ricevuto, quindi, il corrispettivo alla data di pagamento del 4 luglio

2025), ha corrisposto il solo corrispettivo in denaro aggiuntivo (euro 0,1775 per azione illimity), a titolo integrativo.

Il termine per il pagamento dell'importo in denaro della parte frazionaria in favore degli aderenti che hanno portato le proprie azioni illimity in adesione all'offerta durante la riapertura dei termini è stato fissato per il 25 luglio 2025, come previsto nella Sezione F, Paragrafo F.6 del Documento di Offerta.

In data 21 luglio 2025 Banca Ifis ha comunicato la nuova composizione del capitale sociale sottoscritto e versato risultante dall'aumento di capitale sociale a pagamento e in via scindibile di cui alla deliberazione dell'8 maggio 2025, in esecuzione parziale della delega conferita al Consiglio di Amministrazione dall'Assemblea Straordinaria del 17 aprile 2025, a servizio dell'OPAS.

L'attestazione di aumento di capitale è stata depositata in data 21 luglio 2025 presso il Registro delle Imprese di Venezia, Rovigo. Sono state emesse n. 605.983 azioni ordinarie Banca Ifis – godimento regolare, cedola 32 – dal valore nominale di euro 1,00 ciascuna, con aumento del capitale sociale da euro 60.880.543,00 (così come aggiornato con comunicazione in data 4 luglio 2025) a euro 61.486.526,00 suddiviso in n. 61.486.526 azioni ordinarie dal valore nominale di euro 1,00 ciascuna.

Sulla base dei risultati definitivi della riapertura dei termini, risultano verificati i presupposti di legge per l'adempimento dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF, essendo Banca Ifis venuta a detenere una partecipazione complessiva superiore al 90%, ma inferiore al 95%, del capitale sociale di illimity Bank, calcolata computando le n. 76.754.322 azioni portate in adesione all'offerta nonché le n. 998.182 azioni proprie detenute da illimity Bank che, ai fini del calcolo della soglia prevista dall'articolo 108, comma 2, del TUF, devono essere computate nella partecipazione complessiva detenuta da Banca Ifis (numeratore) senza essere dedotte dal capitale sociale di illimity Bank (denominatore).

Pertanto, Banca Ifis, come dichiarato nel Documento di Offerta, non ripristinerà un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni delle azioni illimity e adempirà all'obbligo di acquisto ai sensi dell'art. 108, comma 2, del TUF in relazione alle rimanenti 7.313.486 azioni illimity, rappresentative dell'8,700% del capitale sociale di illimity Bank (incluse le azioni proprie).

Nell'ambito della procedura di adempimento dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF, Banca Ifis riconoscerà agli azionisti di illimity Bank che richiedano a Banca Ifis di acquistare le proprie azioni residue ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF il corrispettivo per azione residua, determinato ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo 108, commi 3 e 5, del TUF, ossia:

  • un corrispettivo identico al corrispettivo dell'offerta, ossia per ciascuna azione illimity portata in adesione all'offerta, euro 1,6835, quale componente in denaro, e n. 0,1 azioni Banca Ifis di nuova emissione, quale componente in azioni (il "corrispettivo in azioni" e, insieme al corrispettivo in denaro, il "corrispettivo dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF"); oppure, in alternativa,
  • solo agli azionisti che ne facciano espressa richiesta nella richiesta di vendita, un corrispettivo integrale in denaro pari a euro 4,0767 per ciascuna azione illimity, calcolato ai sensi dell'articolo 50-ter, comma 1, lettera a) del Regolamento Emittenti, e, dunque, pari alla somma (x) della media ponderata dei prezzi ufficiali delle azioni Banca Ifis registrati su Euronext Milan, segmento Euronext STAR Milan, nei cinque giorni di Borsa aperta precedenti la data di pagamento a esito della riapertura dei termini (ossia, nelle sedute dell'11 luglio, 14 luglio, 15 luglio, 16 luglio e 17 luglio 2025), che è pari a euro 23,9317, moltiplicata per 0,1 (i.e., il rapporto di cambio) e (y) del corrispettivo in denaro (il "corrispettivo alternativo in denaro").

Qualora tutti gli azionisti dell'emittente presentassero richieste di vendita relative alla totalità delle azioni residue richiedendo il corrispettivo alternativo in denaro, l'importo complessivo in denaro che dovrebbe essere pagato dal Banca Ifis per tutte le azioni residue sarebbe pari a euro 29.814.888,38 (il "potenziale importo massimo complessivo del corrispettivo in denaro").

Il periodo concordato con Borsa Italiana nel corso del quale Banca Ifis adempierà all'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF, e i titolari di azioni residue potranno, mediante la presentazione di una

richiesta di vendita, richiedere a Banca Ifis di acquistare tali azioni illimity, ha avuto inizio alle ore 8:30 (ora italiana) del 28 luglio 2025 e terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) del 29 agosto 2025 (il "periodo di presentazione delle richieste di vendita"), salvo eventuali proroghe ai sensi della normativa applicabile. Tale fase è propedeutica al delisting di illimity Bank, che Banca Ifis intende completare nel corso del mese di settembre 2025.

Al momento dell'avvio del sell-out in data 28 luglio 2025, Banca Ifis deteneva sul mercato il 91,3% del capitale sociale di illimity Bank.

Il trasferimento a Banca Ifis della titolarità delle azioni residue oggetto delle richieste di vendita e il pagamento agli azionisti richiedenti del corrispettivo dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF o del corrispettivo alternativo in denaro saranno effettuati il quinto giorno di Borsa aperta successivo alla data di chiusura del periodo di presentazione delle richieste di vendita, ossia il 5 settembre 2025, salvo eventuale proroga ai sensi delle disposizioni normative e regolamentari applicabili (la "data di pagamento del corrispettivo dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF"). Nessun interesse sarà corrisposto da Banca Ifis o da alcun'altra persona sul corrispettivo in denaro e sul corrispettivo alternativo in denaro.

Come dichiarato nel Documento di Offerta, qualora nell'ambito della procedura di adempimento dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF, Banca Ifis venga a detenere – per effetto dell'acquisto delle azioni residue per le quali siano presentate richieste di vendita – una partecipazione aggregata almeno pari al 95% del capitale sociale di illimity Bank, Banca Ifis eserciterà il diritto di acquisto ai sensi dell'articolo 111 del TUF e, contestualmente, adempierà all'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del TUF nei confronti degli azionisti dell'emittente che ne facciano richiesta, mediante apposita procedura congiunta che sarà concordata con Consob e Borsa Italiana (la "procedura congiunta").

I termini della procedura congiunta saranno comunicati da Banca Ifis prima dell'inizio della medesima. La procedura congiunta avrà ad oggetto la totalità delle azioni illimity non possedute da Banca Ifis ancora in circolazione a tale data e si concluderà con il trasferimento a Banca Ifis della titolarità di ciascuna di tali azioni illimity.

Si precisa che Borsa Italiana – ai sensi dell'articolo 2.5.1, comma 6, del Regolamento di Borsa – disporrà la revoca delle azioni illimity dalla quotazione (c.d. delisting) su Euronext Milan, segmento Euronext STAR Milan, a decorrere dal primo giorno di Borsa aperta successivo alla data di pagamento del corrispettivo dell'obbligo di acquisto ai sensi dell'articolo 108, comma 2, del TUF, salvo che si verifichino i presupposti per l'esercizio del diritto di acquisto.

Per quanto riguarda il consolidamento di illimity Bank, si rimanda alle Note illustrative e in particolare alla sezione "Politiche contabili", paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

Interruzione consolidato fiscale nazionale con La Scogliera S.A.

Si specifica altresì che in data 4 luglio 2025, quale conseguenza indiretta dello scambio tra azioni Ifis e azioni illimity a seguito dell'OPAS in questione, è venuto meno il requisito del controllo ex art. 120, TUIR, richiesto per la continuazione del consolidato fiscale nazionale ed in vigore tra La Scogliera S.A. (sede secondaria italiana), Banca Ifis S.p.A. e alcune società da essa controllate (Cap.Ital.Fin. S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Ifis Rental Services S.r.l.).

L'interruzione del consolidato fiscale produrrà effetti a partire dall'intero periodo d'imposta 2025. A seguito dell'adozione delle relative delibere nei rispettivi Consigli di Amministrazione delle singole società del Gruppo coinvolte nonché dell'opzione da esercitare in dichiarazione dei redditi, sarà efficace il nuovo consolidato fiscale nazionale (triennio 2025-2027) con Banca Ifis S.p.A. in qualità di consolidante e le seguenti società del Gruppo residenti in Italia in qualità di consolidate: Cap.Ital.Fin S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A., Banca Credifarma S.p.A. e Ifis Rental Services S.r.l..

Ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025, vengono rappresentati, in continuità con gli esercizi precedenti, tra le voci patrimoniali "Altre attività" e "Altre passività" i saldi

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

rispettivamente a credito o a debito afferenti al consolidato fiscale nazionale già esistente con La Scogliera S.A. (sede secondaria italiana), il quale risulta ancora valido a tale data di reporting.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Media" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa, nonché alla specifica sezione dedicata con riferimento all'offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank.

Per una sintesi di tale operazione si rimanda alla precedente sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank"; di seguito si propone una sintesi degli ulteriori fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.

L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2024 e la distribuzione di un dividendo di 0,92 euro per azione a titolo di saldo per l'esercizio

In data 17 aprile 2025 l'Assemblea Straordinaria e Ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, ha approvato il Bilancio d'esercizio 2024 e la conseguente distribuzione di un saldo di dividendo pari a 0,92 euro per ciascuna azione ordinaria Banca Ifis emessa e in circolazione, già considerato a deduzione dei Fondi propri al 31 dicembre 2024, con stacco cedola n. 31 (ex date) il 19 maggio 2025, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 20 maggio 2025 e data di pagamento (payment date) il 21 maggio 2025. Contestualmente, l'Assemblea ha anche approvato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e ampliato da 13 a 14 il numero di Consiglieri che saranno in carica fino alla data dell'Assemblea convocata per approvare il Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2027. Fanno il loro ingresso nel Consiglio di Amministrazione Rosalba Benedetto e Chiara Paolino, che rafforzeranno ulteriormente le competenze consiliari negli ambiti della brand reputation, della sostenibilità e della gestione aziendale.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi a margine dell'Assemblea, ha rinnovato Frederik Geertman come Amministratore Delegato e ha nominato Rosalba Benedetto Vice Presidente del Gruppo Bancario.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Per una sintesi dei fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo e connessi all'offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, si rimanda alla precedente sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank".

Completata l'emissione di un bond da 400 milioni di euro con scadenza a novembre 2029

In data 8 luglio 2025 Banca Ifis ha completato il collocamento di un prestito obbligazionario di tipo Senior Preferred destinato ad investitori istituzionali per un ammontare di 400 milioni di euro. L'operazione rientra nell'ambito del programma di emissioni EMTN da 5 miliardi di euro.

Nel dettaglio, l'emissione obbligazionaria ha una scadenza prevista nel mese di novembre 2029 e il reoffer price è stato fissato a 99,758 con una cedola pagabile annualmente del 3,625%. L'offerta è stata sottoscritta per 1,5 volte rispetto all'ammontare emesso.

L'obbligazione emessa da Banca Ifis è quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, con un rating di Baa3 da parte di Moody's e di BB+ da parte di Fitch.

Acquisizione di Euclidea SIM

In linea con i principi annunciati a inizio anno da Ernesto Fürstenberg Fassio di sviluppare un'offerta distintiva e competitiva sia tecnologicamente sia come trasparenza ed efficienza dei costi, lunedì 28 luglio 2025 Banca Ifis ha firmato un accordo per rilevare il 100% delle azioni di Euclidea SIM S.p.A.. L'operazione rappresenta il primo passo di un più ampio progetto che prevede l'espansione dell'offerta alla sfera dei servizi di gestione del risparmio.

Euclidea SIM è una società di intermediazione mobiliare indipendente che offre servizi di analisi e gestione di portafogli. I gestori Euclidea, che vantano una lunga esperienza sul mercato, fondano le proprie scelte su un algoritmo di "fund ranking" proprietario basato su AI e machine learning per la selezione di fondi a gestione attiva e passiva basata su parametri oggettivi (e.g. costo e performance storiche). Grazie all'utilizzo della propria piattaforma digitale la SIM riesce così a offrire un servizio di gestioni di portafogli con un pricing trasparente e competitivo e performance storiche molto positive. Attualmente, la società gestisce una clientela prevalentemente concentrata nella fascia private: a fine 2024, la società gestiva circa 400 milioni di euro di masse per conto di oltre 2.000 clienti.

Facendo leva sulla propria storia e sul positivo track record di Euclidea, Banca Ifis potrà così anche allargare gli ambiti di dialogo con la clientela imprenditoriale, già servita nell'ambito del Settore Commercial & Corporate Banking, e fruire delle sinergie tra la Banca e Euclidea SIM affiancando al conto deposito Rendimax un servizio di risparmio gestito evoluto e digitale personalizzato. Nell'ambito dell'operazione, soggetta ai procedimenti autorizzativi e di vigilanza previsti dalla normativa in essere, Banca Ifis assorbirà il management e i dipendenti. L'impatto sul CET1 ratio del Gruppo Banca Ifis stimato è di circa -20 bps.

Non sono intervenuti ulteriori fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di amministrazione.

Informativa sulle tensioni internazionali

Il presente paragrafo vuole fornire una specifica disclosure sugli impatti generati dalle tensioni internazionali, soprattutto con riferimento al Medio Oriente e al perdurare del conflitto Russia-Ucraina.

A livello di Gruppo Banca Ifis viene svolto un monitoraggio a livello di rischio Paese sulle nazioni coinvolte nei conflitti. Tali monitoraggi continuativi hanno evidenziato un numero limitato di controparti presenti nelle zone interessate dalle tensioni internazionali in corso a cui corrispondono esposizioni creditizie dirette modeste. Analogamente, non sono state evidenziate particolari criticità con riferimento al portafoglio crediti commerciali.

Inoltre, la funzione Risk Management, in aggiunta ai fattori di rischio usualmente considerati, continua a ritenere ragionevole includere l'attuale situazione di tensione geopolitica quale ulteriore fattore di rischio.

Per quanto riguarda le analisi effettuate dal Gruppo Banca Ifis in merito ai potenziali impatti connessi all'introduzione dei dazi doganali da parte dell'amministrazione statunitense sui prodotti europei, si rimanda a quanto dettagliato nelle Note illustrative, all'interno del paragrafo "Misurazione delle perdite attese (ECL)" all'interno della sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario macroeconomico per l'esercizio 2025 si presenta meno favorevole per il settore bancario italiano per via della riduzione dei tassi di interesse. Nel primo semestre dell'anno l'Euribor a 3 mesi ha riportato una diminuzione dello 0,7% e ulteriori flessioni sono possibili se la Banca Centrale Europea (BCE) riducesse ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi trimestri.

Il contesto geopolitico rimane fortemente incerto e volatile, non solo per la presenza dei conflitti armati in Ucraina e Medio Oriente ma anche per la guerra commerciale e tariffaria avviata dall'amministrazione statunitense.

La domanda di credito da parte delle imprese rimane modesta (+0,7% rispetto a giugno 2024) e le aziende dispongono di adeguati finanziamenti a lungo termine in un contesto di crescita economica moderata.

La qualità dell'attivo rimane posizionata su un trend positivo. A maggio 2025 i crediti deteriorati netti sono diminuiti a 31,2 miliardi di euro, dai 31,3 miliardi di euro di dicembre 2024 (30,5 miliardi di euro a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, cioè 196,3 miliardi di euro raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi di euro. A maggio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l'1,50% dei crediti totali.

I trend visibili nel primo semestre 2025 sembrerebbero quindi perdurare anche nella seconda metà dell'anno: flessione dei tassi di interesse e conseguente riduzione del margine di interesse delle banche, e qualità dell'attivo sostanzialmente stabile. Un contesto quindi meno favorevole rispetto al 2024 ma comunque positivo per il sistema bancario italiano.

In questo contesto il Gruppo Banca Ifis ha completato l'OPAS su illimity Bank raggiungendo il 92,5% del capitale alla data dell'11 luglio 2025 (conclusione del periodo di riapertura dei termini dell'OPAS), con la fase di sell-out al via dal 28 luglio al 29 agosto 2025 e dal mese di settembre la revoca dalla quotazione delle azioni di illimity Bank. Banca Ifis ha confermato le sinergie per 75 milioni di euro previste al momento dell'annuncio dell'OPAS. Il prossimo 6 agosto sarà approvata l'ultima trimestrale sotto la gestione dell'attuale Consiglio di Amministrazione di illimity Bank, mentre il 25 settembre è prevista l'assemblea per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.

La redditività sostenibile e la forza patrimoniale raggiunte dal Gruppo Banca Ifis negli ultimi anni ci permettono di affrontare con serenità i prossimi mesi che ci vedranno impegnati nel processo di integrazione. Livelli patrimoniali e di redditività che da un lato mantengono contenuto il livello di rischio e, dall'altro, ci consentono di continuare a garantire un significativo livello di remunerazione per gli azionisti.

Altre informazioni

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

A partire dal 1° gennaio 2025, con la piena adozione del regolamento UE 1623/2024 ("CRR3"), il calcolo dei requisiti patrimoniali viene effettuato in linea con le disposizioni previste dalla riforma Basilea 4, che ha l'obiettivo di aumentare la robustezza ed il grado di comparabilità tra gli enti del sistema bancario, limitando la possibilità di utilizzare le metodologie di calcolo basate su modelli interni e, allo stesso tempo, rendendo più granulare e "risk sensitive" le metodologie standardizzate con particolare riferimento ai rischi di primo pilastro.

Nell'ambito del rischio di credito, il nuovo pacchetto regolamentare ha introdotto, tra le principali novità, nuove classi di esposizione e inasprito gli assorbimenti patrimoniali per determinate classi di attività ritenute più rischiose di altre, come, ad esempio, investimenti di natura speculativa (private equity e venture capital). È stato inoltre ampliato il perimetro di esposizioni fuori bilancio soggette ad assorbimenti patrimoniali nonché sono stati introdotti fattori di conversione creditizia (CCF - Credit Conversion Factor) per tali componenti. Inoltre, sono state introdotte metodologie di calcolo per l'assegnazione dei fattori di ponderazione verso esposizioni verso enti privi di rating emesso da ECAI esterne.

Per quanto concerne il rischio di mercato, è prevista una revisione del metodo di calcolo del CVA (Credit Valuation Adjustment), con l'introduzione di nuove metodologie di calcolo base e standardizzato e, parallelamente sarà introdotto sul portafoglio di negoziazione, a partire dal 1° gennaio 20261 , l'FRTB ("Fundamental Review of the Trading Book"), per efficientare i modelli di valutazione, promuovendo, attraverso l'applicazione di regole comuni, la standardizzazione e la trasparenza utili ad una maggiore parità di condizioni.

Basilea 4 introduce infine un nuovo e unico modello standardizzato per il calcolo del rischio operativo, definito come "Componente dell'Indicatore di attività" ("Business Indicator Component") che prevede un coefficiente moltiplicativo scalare basato sul livello dimensionale del Business Indicator (BI), pari al 12% per BI pari o inferiore a 1 miliardo di euro, al 15% in caso di BI compreso fra 1 miliardo di euro e 30 miliardi di euro, e al 18% in caso di BI oltre 30 miliardi di euro.

A partire dal 31 dicembre 2024, Banca d'Italia ha introdotto un nuovo buffer di capitale denominato "Systemic Risk Buffer" (SyRB) pari allo 0,5% (phase in), incrementato all'1% dal 30 giugno 2025 per le esposizioni domestiche soggette a rischio di credito e di controparte.

Dal 1° gennaio 2025 il calcolo dei Fondi propri non beneficia più del trattamento transitorio IFRS 9 introdotto dal Regolamento UE 873/2020 per il periodo 2020-2024, mentre continua l'applicazione del trattamento temporaneo degli utili e delle perdite non realizzate misurate al fair value per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "attività finanziarie valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (FVOCI), reintrodotte con il Regolamento UE n. 1623/2024 in modifica dell'art. 468 della CRR a partire dal 9 luglio 2024.

1 La Commissione europea ha adottato un atto delegato che rinvia di un altro anno, fino al 1° gennaio 2027, la data di applicazione della revisione fondamentale del portafoglio di negoziazione (FRTB).

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 30.06.2025(1) 31.12.2024(2)
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.622.255 1.583.801
Capitale di classe 1 (Tier 1) 1.623.121 1.584.703
Totale Fondi propri 1.785.091 1.781.416
Totale attività ponderate per il rischio (RWA) 9.821.496 9.836.093
CET1 Ratio 16,52% 16,10%
Tier 1 Ratio 16,53% 16,11%
Total Capital Ratio 18,18% 18,11%

(1) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nel primo semestre 2025 al netto del relativo dividendo maturato.

(2) Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) includono gli utili maturati dal Gruppo Bancario al 31 dicembre 2024, al netto del relativo dividendo, inclusa la quota distribuita in acconto nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433 del Codice civile.

Al 30 giugno 2025, considerando il trattamento temporaneo del filtro sulle riserve FVOCI, i Fondi propri ammontano a 1.785,1 milioni di euro, registrando una variazione positiva pari a 3,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Tale variazione è riconducibile principalmente alle seguenti componenti:

  • l'inclusione dell'utile maturato al 30 giugno 2025, al netto del relativo dividendo, pari a 43,5 milioni di euro;
  • la cessione delle azioni proprie in portafoglio (a fronte dell'esercizio delle stock option), che ha comportato una variazione positiva per 5,9 milioni di euro;
  • la minore deduzione degli investimenti in attività immateriali, con una variazione positiva pari a 3,2 milioni di euro;
  • l'aumento delle altre componenti della redditività complessiva, con una variazione positiva pari a 6,6 milioni di euro;
  • la minore deduzione delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets), che ha comportato una variazione positiva per 5,3 milioni di euro;
  • variazione negativa di altre riserve per un ammontare pari a 0,6 milioni di euro;
  • maggior deduzione dal CET1 derivante dall'incremento dei crediti in perimetro del c.d. "Calendar Provisioning", pari a 13,8 milioni di euro;
  • alla riduzione degli aggiustamenti transitori sul CET1, che ha portato ad una variazione negativa di 11,7 milioni di euro;
  • minor computabilità nel Capitale di classe 2 del prestito subordinato con scadenza inferiore a 5 anni, principalmente dovuto all'effetto congiunto dell'applicazione dell'ammortamento ai sensi dell'art. 64 della CRR e della deduzione dell'obbligo al riacquisto autorizzato da Banca d'Italia, che ha comportato una variazione complessiva in diminuzione pari a 34,7 milioni di euro.

La variazione negativa dei Fondi propri dovuta ai fenomeni sopra richiamati è stata mitigata da una riduzione delle attività ponderate per il rischio (RWA) pari a 14,6 milioni di euro, come di seguito descritto.

Di seguito la composizione per Settore delle attività ponderate per il rischio (RWA).

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
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SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
ATTIVITA' PONDERATE PER IL
RISCHIO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui: AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE NPL SETTORE
GOVERNANCE
& SERVIZI E
NON CORE
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
RWA per rischio di credito 6.046.876 2.752.866 1.238.605 2.055.405 1.755.876 1.115.959 8.918.711
RWA per rischio di mercato X X X X X X 59.407
RWA per rischio operativo (metodo
base)
X X X X X X 701.072
RWA per rischio di aggiustamento
della valutazione del credito
X X X X X X 142.306
Totale RWA X X X X X X 9.821.496

Al 30 giugno 2025, tenendo conto delle disposizioni transitorie introdotte dal Regolamento 1623/2024 (CRR3), le attività ponderate per il rischio (RWA) ammontano a 9.821,5 milioni di euro, con un decremento di 14,6 milioni di euro rispetto a dicembre 2024. In particolare, si segnala:

  • un aumento del rischio di credito pari a 243,3 milioni di euro riconducibile principalmente alle seguenti classi di attività:
    • altri comparti: incremento di 139,6 milioni di euro imputabili per lo più all'operatività verso enti. In particolare, si segnala un incremento dell'operatività su PCT passivi e strumenti derivati per 45,8 milioni di euro, un aumento connesso all'OPAS su illimity Bank per 41,2 milioni di euro, e una crescita sulle voci "altre attività" e "attività materiali" per complessivi 69 milioni di euro2 , i cui effetti sono stati parzialmente compensati dalla riduzione per 164 milioni di euro riconducibile ad altri effetti;
    • esposizioni fuori bilancio: aumento di 105,2 milioni di euro, dovuto all'incremento di rischiosità per lo più legato al nuovo framework di Basilea 4 per 80,5 milioni di euro e all'effetto derivante dall'assunzione di nuovi impegni per 24,7 milioni di euro.
  • fun incremento delle componenti di rischio di mercato e di rischio di aggiustamento della valutazione del credito (CVA - Credit Valuation Adjustment), pari complessivamente a 79,3 milioni di euro, dovuto principalmente all'aumento dell'operatività in derivati ((di cui CVA pari a 59,6 milioni di euro e rischi di mercato pari a 19,7 milioni di euro);
  • una riduzione del rischio operativo pari a 337,2 milioni di euro, dovuto alla nuova metodologia di calcolo di Basilea 4 attivata a partire dal 2025.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, al 30 giugno 2025 il CET1 Ratio si attesta al 16,52%, in aumento di 42 basis point rispetto al 31 dicembre 2024, mentre il Total Capital Ratio si attesta al 18,18%, registrando un aumento di 7 basis point rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Al 30 giugno 2025, non considerando il filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, i Fondi propri Fully Loaded ammontano a 1.774,7 milioni di euro e conseguentemente gli RWA in regime di piena applicazione ammontano a 10.583,2 milioni di euro.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che al 30 giugno 2025 il Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è tenuto a rispettare i seguenti requisiti di capitale:

2 Si intende la componente di altre attività e attività materiali per la quale è previsto un assorbimento patrimoniale e quindi non registrata nei confronti dello Stato.

  • CET1 Ratio pari all'8,86%, vincolante nella misura del 5,50%;
  • Tier 1 Ratio pari al 10,76%, vincolante nella misura del 7,40%;
  • Total Capital Ratio pari al 13,16%, vincolante nella misura del 9,80%.

Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto altresì per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale (riepilogati nella tabella sotto riportata), ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:

  • CET1 Ratio pari al 9,86%, composto da un OCR CET1 Ratio pari all'8,86% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) pari all'1,00%;
  • Tier 1 Ratio pari all'11,76%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 10,76% e da una componente target pari all'1,00%;
  • Total Capital Ratio pari al 14,16%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 13,16% e da una componente target pari all'1,00%.

Al 30 giugno 2025 la riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) è calcolata al tasso obiettivo dell'1,00% applicato alle esposizioni rilevanti, sia a livello consolidato sia a livello individuale.

Overall Capital Requirement (OCR) Pillar 2
Guidance
Total
Art. 92 Requisito combinato OCR e
CRR SREP TSCR RCC(1) Riserva
anticiclica
Rischio
sistemico
OCR Ratio P2G P2G
CET1 4,50% 1,00% 5,50% 2,50% 0,04% 0,82% 8,86% 1,00% 9,86%
Tier 1 6,00% 1,40% 7,40% 2,50% 0,04% 0,82% 10,76% 1,00% 11,76%
Total Capital 8,00% 1,80% 9,80% 2,50% 0,04% 0,82% 13,16% 1,00% 14,16%

Di seguito si riporta una tabella riassuntiva dei requisiti in vigore.

(1) RCC: riserva di conservazione del capitale.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo Banca Ifis soddisfa ampiamente i requisiti sopra menzionati.

Procedimento di determinazione del requisito minimo di passività soggette a bail-in

I requisiti minimi di Fondi propri e passività ammissibili (MREL) comunicati da Banca d'Italia alla Capogruppo Banca Ifis e alla sua controllata Banca Credifarma sono riportati nella tabella seguente.

Requisito MREL
Banca Ifis Banca Credifarma
13,16% (1) del Total Risk Exposure Amount (TREA) 8% del Total Risk Exposure Amount (TREA)
4,68% del Leverage Ratio Exposure 3% del Leverage Ratio Exposure

(1) In alternativa, il calcolo del MREL può essere effettuato non deducendo dal numeratore il requisito combinato di riserva di capitale e calcolando la soglia minima sommando i seguenti requisiti: requisito regolamentare ex art. 92, par.1 lettera c) Reg. 575/2013, pari all'8%, requisito aggiuntivo SREP pari all'1,8% e un add on doppio del requisito combinato di riserva del capitale tempo per tempo vigente, che alla data di riferimento è pari a 6,71%. La soglia minima sommando le suddette componenti è pari a 16,51%.

Al 30 giugno 2025, a seguito del processo di monitoraggio, entrambi gli indicatori risultano ampiamente soddisfatti.

In data 23 giugno 2025 il Gruppo Banca Ifis ha ricevuto la comunicazione di avvio del procedimento di determinazione del requisito minimo di Fondi propri e passività ammissibili (MREL).

I nuovi requisiti proposti prevedono un requisito del 12,72% del TREA e il 4,46% del LRE, fermo restando che, al variare del requisito di secondo pilastro di cui all'art. 104 bis e del requisito combinato di riserva di capitale di cui all'art. 128 della medesima Direttiva UE 36/2013, il requisito MREL verrà automaticamente aggiornato.

A seguito di quanto introdotto dalla Direttiva UE 2024/1174 (c.d. Daisy Chain Act) non è più previsto un requisito

Posizione e coefficienti di liquidità del Gruppo

minimo MREL nei confronti della controllata Banca Credifarma S.p.A..

Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità al 30 giugno 2025 (tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR (con un indice pari al 290%).

Informativa in merito al debito sovrano

La Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011, fornisce la disciplina in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata Comunicazione Consob, si segnala che al 30 giugno 2025 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano ammonta a 2.401 milioni di euro al netto della riserva da valutazione negativa pari a 10,1 milioni di euro.

Si segnala inoltre che tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 2.472 milioni di euro, presentano una vita media residua ponderata di 74 mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni in titoli di debito sovrano al 30 giugno 2025 sono considerati di Livello 1.

In conformità alla comunicazione Consob, oltre alle esposizioni in titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi erogati nei confronti dello Stato italiano. Tali esposizioni alla data del 30 giugno 2025 ammontano a 273 milioni di euro, di cui 85 milioni di euro relativi a crediti fiscali.

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt-out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐ bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Con riferimento alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari si rimanda all'ultima predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), cioè quella predisposta per l'esercizio 2024 sottoforma di relazione distinta dalla Relazione sulla gestione del Gruppo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2025 e pubblicata congiuntamente al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024. Tale documento viene inoltre messo a disposizione Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Assetti e Organizzazione di Governo Societario" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Politiche di remunerazione

Nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate governance", paragrafo "Remunerazione" del sito internet aziendale www.bancaifis.it è disponibile la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2025", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2025 per il Gruppo Banca Ifis.

Misure sulla Privacy

Il Gruppo Banca Ifis ha consolidato un progetto di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 al fine di recepire le disposizioni normative nel modello di gestione della privacy interno, prevedendo una serie di interventi di carattere sia tecnologico che organizzativo, con impatto su tutte le società del Gruppo.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera e in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca Ifis.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2024 Banca Ifis deteneva n. 1.238.886 azioni proprie, per un controvalore di 21,0 milioni di euro ed un valore nominale di 1.238.886 euro.

Nel corso del primo semestre 2025 Banca Ifis ha assegnato all'Alta Direzione:

  • a titolo di remunerazione variabile di breve periodo, nell'ambito del cosiddetto Sistema incentivante di breve termine ("STI"), n. 121.031 azioni proprie al prezzo medio di 16,53 euro, per un controvalore di 2,0 milioni di euro ed un valore nominale di 121.031 euro, realizzando perdite per 269 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritte a riserve sovrapprezzo;
  • a titolo di remunerazione variabile di lungo periodo, nell'ambito dell'esercizio da parte dei vari beneficiari delle stock option a loro assegnate per effetto del cosiddetto "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), n. 378.600 azioni proprie al prezzo medio di 12,92 euro (lo strike price delle stock option), per un controvalore di 4,9 milioni di euro ed un valore nominale di 378.600 euro, realizzando perdite per 108 mila euro iscritte a riserve sovrapprezzo. La relativa riserva stock option associata alle opzioni oggetto di esercizio nel corso del periodo ammonta complessivamente a 1,1 milioni di euro.

Per maggiori dettagli sul Sistema incentivante di breve termine e sul Piano LTI si rimanda alla sezione "Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" all'interno delle Note illustrative del presente documento.

Nel corso del periodo non vi sono state ulteriori operazioni su azioni proprie, oltre a quanto indicato sopra.

Considerando le operazioni di cui sopra, la giacenza al 30 giugno 2025 risulta pari a n. 739.255 azioni proprie, per un controvalore di 13,7 milioni di euro ed un valore nominale di 739.255 euro.

Si precisa che il Gruppo Banca Ifis non detiene, direttamente o indirettamente, azioni della controllante La Scogliera S.A..

Operazioni con società del Gruppo e parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013, Parte terza, Capitolo 11 (in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati"), le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono effettuate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione denominata "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", il cui ultimo aggiornamento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Chi Siamo", sottosezione "Corporate Governance", paragrafo "Relazioni e documenti", sottoparagrafo "Parti correlate e soggetti collegati" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2025 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate esterne al perimetro della Relazione finanziaria semestrale consolidata. Per maggiori dettagli si veda la sezione "Operazioni con parti correlate" all'interno delle Note illustrative del presente documento.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre del 2025 il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Sedi della Banca

La Società ha sede legale in Venezia‐Mestre, nonché Uffici istituzionali della Presidenza in Roma e uffici operativi in Milano. Non risultano in essere sedi secondarie.

Risorse umane

Al 30 giugno 2025 i dipendenti del Gruppo Banca Ifis sono rappresentati da n. 2.043 unità (2.013 al 31 dicembre 2024). Si riporta di seguito un dettaglio della forza lavoro ripartita per livello di inquadramento.

DIPENDENTI DEL GRUPPO PER 30.06.2025 31.12.2024 VARIAZIONI
LIVELLI DI INQUADRAMENTO Numero % Numero % Numero %
Dirigenti 98 4,8% 99 4,9% (1) (1,0)%
Quadri direttivi 703 34,4% 653 32,4% 50 7,7%
Impiegati 1.242 60,8% 1.261 62,6% (19) (1,5)%
Totale dipendenti del Gruppo 2.043 100,0% 2.013 100,0% 30 1,5%

Attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Venezia - Mestre, 1° agosto 2025

Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
10. Cassa e disponibilità liquide 409.630 505.016
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 267.102 249.101
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.884 12.069
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 253.218 237.032
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
997.992 701.830
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.422.373 11.513.781
a) crediti verso banche 718.669 703.763
b) crediti verso clientela 10.703.704 10.810.018
50. Derivati di copertura 14.633 7.404
70. Partecipazioni 24 24
90. Attività materiali 192.496 166.665
100. Attività immateriali 90.505 85.488
di cui:
- avviamento 38.020 38.020
110. Attività fiscali: 181.564 213.464
a) correnti 13.589 42.033
b) anticipate 167.975 171.431
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.677 -
130. Altre attività 380.401 382.965
Totale dell'attivo 13.961.397 13.825.738

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.645.432 11.597.750
a) debiti verso banche 2.638.963 1.443.250
b) debiti verso clientela 6.163.470 7.001.763
c) titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.440 13.765
40. Derivati di copertura 16.494 14.868
60. Passività fiscali: 48.906 51.924
a) correnti 17.408 23.345
b) differite 31.498 28.579
80. Altre passività 384.671 339.377
90. Trattamento di fine rapporto del personale 7.318 7.569
100. Fondi per rischi e oneri: 45.111 52.339
a) impegni e garanzie rilasciate 5.780 5.559
b) quiescenza e obblighi simili 268 231
c) altri fondi per rischi e oneri 39.063 46.549
120. Riserve da valutazione (21.573) (28.144)
150. Riserve 1.584.440 1.543.729
155. Acconti su dividendi (-) - (63.084)
160. Sovrapprezzi di emissione 93.364 85.391
170. Capitale 53.811 53.811
180. Azioni proprie (-) (13.701) (20.971)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.566 15.836
200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 87.118 161.578
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.961.397 13.825.738

Conto economico consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
10. Interessi attivi e proventi assimilati 368.452 431.426
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 362.071 421.583
20. Interessi passivi e oneri assimilati (191.969) (223.108)
30. Margine di interesse 176.483 208.318
40. Commissioni attive 54.196 56.678
50. Commissioni passive (9.842) (9.769)
60. Commissioni nette 44.354 46.909
70. Dividendi e proventi simili 17.257 8.674
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (437) 3.401
90. Risultato netto dell'attività di copertura (118) (1.317)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 29.397 16.662
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 28.078 15.519
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.478 1.056
c) passività finanziarie (159) 87
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
17.991 12.822
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 17.991 12.822
120. Margine di intermediazione 284.927 295.469
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 47.093 62.938
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 47.391 62.442
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(298) 496
150. Risultato netto della gestione finanziaria 332.020 358.407
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 332.020 358.407
190. Spese amministrative: (213.926) (219.216)
a) spese per il personale (85.097) (86.613)
b) altre spese amministrative (128.829) (132.603)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.315 (440)
a) impegni e garanzie rilasciate (220) 266
b) altri accantonamenti netti 5.535 (706)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (6.679) (5.790)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (6.949) (5.030)
230. Altri oneri/proventi di gestione 16.994 15.524
240. Costi operativi (205.245) (214.952)
290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 126.775 143.455
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (38.882) (48.990)
330. Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (775) (851)
350. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 87.118 93.614

Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2025 30.06.2024
Utile per azione (EPS) 1,65 1,78
Utile per azione (EPS) diluito 1,63 1,75

Prospetto della redditività consolidata complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
10. Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
559 (2.666)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.573 (2.950)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(2.090) 11
70. Piani a benefici definiti 77 272
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
6.350 (3.033)
120. Differenze di cambio (34) 310
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
6.384 (3.343)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 6.909 (5.699)
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 94.802 88.766
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (775) (852)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della
Capogruppo
94.027 87.914

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2025

Allocazione
risultato esercizio
precedente
4
2.202
Operazioni sul patrimonio netto
(dati in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2025 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al
30.06.2025
Patri
monio netto del Gruppo al
30.06.2025
Patri
monio netto di terzi al
30.06.2025
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.589 X 59.589 - X X - - X X X X X - X 59.589 53.811 5.778
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 87.011 X 87.011 - X 8.350 (377) X X X X X X - X 94.984 93.364 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.536.582 - 1.536.582 50.218 X (7.875) - - X - X X X - X 1.578.925 1.572.588 6.337
b) altre 13.970 - 13.970 - X - - X X - X - (1.081) - X 12.889 11.852 1.037
Riserve da valutazione (28.126) - (28.126) X X (337) X X X X X X X - 6.909 (21.554) (21.573) 19
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (63.084) X (63.084) X 63.084 X X X - X X X X X X - - -
Azioni proprie (20.971) X (20.971) X X X 7.270 - X X X X X X X (13.701) (13.701) -
Utile (perdita) del periodo 163.174 - 163.174 (50.218) (112.956) X X X X X X X X X 87.893 87.893 87.118 775
Patrimonio netto consolidato 1.748.146 - 1.748.146 - (49.872) 138 6.893 - - - - - (1.081) - 94.802 1.799.025 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.732.310 - 1.732.310 - (48.827) 138 6.893 - - - - - (1.081) - 94.027 1.783.459 1.783.459 X
Patrimonio netto di terzi 15.836 - 15.836 - (1.045) - - - - - - - - - 775 15.566 X 15.566

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024

Allocazione
risultato esercizio
precedente
2.2023 Operazioni sul patrimonio netto
(dati in migliaia di euro) Esistenze al 31.1 Modifica saldi apertura Esistenze all'01.01.2024 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve missione nuove azioni
E
Acquisto azioni proprie Acconti su dividendi Distribuzione straordinaria
dividendi
menti di
capitale
Variazione stru
Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
mplessiva del
periodo
Redditività co
monio netto consolidato al
30.06.2024
Patri
monio netto del Gruppo al
30.06.2024
Patri
monio netto di terzi al
30.06.2024
Patri
Capitale: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) azioni ordinarie 59.589 X 59.589 - X X - - X X X X X - X 59.589 53.811 5.778
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - X - - -
Sovrapprezzi di emissione 85.728 X 85.728 - X 826 419 X X X X X X - X 86.973 85.353 1.620
Riserve: X X X X X X X X X X X X X X X X X X
a) di utili 1.496.626 - 1.496.626 51.676 X (9.370) - - X - X X X - X 1.538.932 1.533.146 5.786
b) altre 13.815 - 13.815 - X - - X X - X - 155 - X 13.970 12.933 1.037
Riserve da valutazione (39.197) - (39.197) X X 8.388 X X X X X X X - (5.699) (36.508) (36.526) 18
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X - X X - X - - -
Acconti su dividendi (62.962) X (62.962) X 62.962 X X X - X X X X X X - - -
Azioni proprie (21.817) X (21.817) X X X 827 - X X X X X X X (20.990) (20.990) -
Utile (perdita) del periodo 161.916 - 161.916 (51.676) (110.240) X X X X X X X X X 94.465 94.465 93.614 851
Patrimonio netto consolidato 1.693.699 - 1.693.699 - (47.278) (156) 1.246 - - - - - 155 - 88.766 1.736.432 X X
Patrimonio netto del Gruppo 1.679.459 - 1.679.459 - (47.278) (156) 1.246 - - - - - 155 - 87.914 1.721.341 1.721.341 X
Patrimonio netto di terzi 14.240 - 14.240 - - - - - - - - - - - 852 15.091 X 15.091

Rendiconto finanziario consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 30.06.2025 30.06.2024
Metodo indiretto (in migliaia di euro)
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 74.600 80.753
- risultato del periodo (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
87.893 94.465
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (17.554) (16.223)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 118 1.317
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (47.093) (62.938)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 13.628 10.820
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (1.677) 4.040
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 38.882 48.990
- altri aggiustamenti (+/-) 403 282
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (168.160) 388.653
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.619) 103
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 1.805 (10.802)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (289.551) 207.659
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 128.410 157.966
- altre attività (7.205) 33.727
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 85.127 (619.785)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 45.813 (596.892)
- passività finanziarie di negoziazione 62 534
- altre passività 39.252 (23.427)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (8.433) (150.379)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - -
- vendite di partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - -
2. Liquidità assorbita da (42.031) (22.697)
- acquisti di attività materiali (30.641) (15.372)
- acquisti di attività immateriali (11.390) (7.325)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (+/-) (42.031) (22.697)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 4.892 -
- distribuzione dividendi e altre finalità (49.814) (47.146)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (44.922) (47.146)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (95.386) (220.223)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DEL PERIODO 505.016 857.533
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (95.386) (220.223)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLA VARIAZIONE DEI CAMBI - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO 409.630 637.310

Note illustrative

Politiche contabili

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), adottati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n.1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dall'Unione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2025 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato, si fa rinvio a quanto successivamente illustrato.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, Consob ed ESMA) con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

I principi contabili utilizzati per la redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A..

Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del Bilancio consolidato (composti dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • specifiche Note illustrative.

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato si è fatto riferimento agli schemi emanati da Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, 8° aggiornamento del 17 novembre 2022.

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il periodo di riferimento e per il periodo utilizzato ai fini dei dati comparati.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2025, l'informativa comparativa relativa, per i saldi di Stato patrimoniale, all'ultimo Bilancio consolidato approvato al 31 dicembre 2024 e, per i saldi relativi a Conto economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e Rendiconto finanziario, quelli della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle Note illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2024 del Gruppo Banca Ifis, a cui si rimanda.

I dati contabili utilizzati per la stesura del Bilancio semestrale abbreviato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 30 giugno 2025, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nelle Note illustrative sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo, come successivamente illustrato nel dettaglio;
  • rilevazione per competenza economica: il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato viene mantenuta costante da un periodo all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata. In quest'ultimo caso nelle Note illustrative viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto al periodo precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Agli schemi di Bilancio consolidato semestrale abbreviato precedentemente descritti possono essere aggiunte nuove voci qualora di rilievo se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • il raggruppamento favorisce la chiarezza del Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;

  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262 di Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa al periodo precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi al periodo precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative al periodo di riferimento. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nelle Note illustrative.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le incertezze nelle previsioni formulate con riferimento al breve periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività del Gruppo e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, alla luce della situazione patrimoniale e finanziaria della Capogruppo Banca Ifis e, esaminati i rischi derivanti dall'attuale contesto macroeconomico, anche a seguito della situazione corrente, alle tensioni geopolitiche ed alle relative possibili implicazioni macroeconomiche ivi incluse quelle rivenienti dalle tensioni internazionali connesse al Medio Oriente, gli amministratori ritengono che il Gruppo Banca Ifis abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile. Gli amministratori, infatti, non hanno ravvisato rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale e pertanto il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale. Per maggiori dettagli sulle analisi condotte con riferimento all'attuale scenario macroeconomico e alle tensioni internazionali si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo denominato "Informativa sulle tensioni internazionali".

Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis è stato redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2025 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento sulla base di principi contabili omogenei.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

100% 100% 100% 87,74% 100% 99.99% 51%
Ifis Npl Investing
S.D.A.
Ifis Rental
Services S.r.I.
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Banca Credifarma S.p.A. Itis Finance
Sp Zoo
Ifis Finance
I.F.N. S.A.
Ifis Npl 2021-1
SPV S. F. F.
Intermediario iscritto
all'Albo art.106 TUB
Equipment Finance
operating leasing
Intermediario iscritto
Albo art. 106 TUB
Impresa con licenza
bancaria
Polonia Romania

SEDE SEDE TIPO DI RAPPORTO DI
PARTECIPAZIONE
DISPONIBILITÀ
DENOMINAZIONI IMPRESE OPERATIVA LEGALE RAPPORTO
(1)
IMPRESA
PARTECIPANTE
QUOTA % VOTI % (2)
Ifis Finance Sp. z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Investing S.p.A. Firenze,
Milano e
Mestre (VE)
Mestre (VE) 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Cap.Ital.Fin. S.p.A. Napoli Napoli 1 Banca Ifis S.p.A. 100% 100%
Ifis Npl Servicing S.p.A. Mestre (VE) Mestre (VE) 1 Ifis Npl Investing
S.p.A.
100% 100%
Ifis Finance I.F.N. S.A. Bucarest Bucarest 1 Banca Ifis S.p.A. 99,99% 99,99%
Banca Credifarma S.p.A. Roma Roma 1 Banca Ifis S.p.A. 87,74% 87,74%
Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Ifis S.p.A. 51% 51%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Ifis ABCP Programme S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%
Emma S.P.V. S.r.l. Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
4 Altra 0% 0%

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

  • 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
  • 2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo
  • 5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"
  • 6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015"
  • (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Tutte le società sono state consolidate utilizzando il metodo integrale.

Relativamente alle società controllate incluse nell'area di consolidamento al 30 giugno 2025, rispetto alla situazione di fine 2024 non si sono registrate variazioni.

I prospetti contabili della controllata polacca Ifis Finance Sp. z o.o. e della controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., espressi entrambi in valuta estera, vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto di ciascuna partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento, Banca Ifis ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
  • l'esposizione alla variabilità dei risultati;
  • la capacità di influenzarne i risultati.

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Per le entità strutturate, ossia le entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, lo stesso è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

In particolare, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono rappresentate da alcune società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate da società del Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati dallo scopo di tali società, dall'esposizione ai risultati dell'operazione, dalla capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing nonché dell'abilità di disporre della loro liquidazione.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento alla data di riferimento le società controllate tramite maggioranza dei diritti di voto (le società con tipo di rapporto "1" di cui alla tabella precedente), nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione per le quali si è valutato sussistere una relazione di controllo ai sensi dell'IFRS 10. Tali SPV, ad esclusione del veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. per il quale il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative, non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca Ifis.

L'utile (perdita) del periodo e ciascuna delle altre componenti della redditività complessiva sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza hanno un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai prospetti contabili delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del Gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono considerate come "equity transactions" ai sensi del par. 23 dell'IFRS 10 e sono pertanto contabilizzate direttamente a patrimonio netto.

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetta "Purchase Price Allocation - PPA").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio netto, all'utile (perdita) del periodo e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi contabili, rispettivamente nelle voci: "Patrimonio di pertinenza di terzi", "Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi", "Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi".

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio netto, sull'utile (perdita) del periodo e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei prospetti contabili separati delle banche del Gruppo cedenti.

I costi, i ricavi, le altre componenti di redditività complessiva e i flussi finanziari dell'entità controllata sono inclusi nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi, i ricavi, le altre componenti di redditività complessiva e i flussi finanziari di una controllata ceduta sono inclusi nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato fino alla data di cessione. In caso di cessione di una controllata, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "Utili (perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi, gli oneri e i flussi finanziari relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

Con riferimento all'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, presentata da Banca Ifis a gennaio 2025 e conclusasi positivamente (per maggiori dettagli si rimanda alla lettura della sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo), sulla base delle analisi condotte e di una attenta valutazione dei fatti e delle circostanze esistenti, la data di acquisizione ai fini dell'IFRS 3 è stata identificata nel 4 luglio 2025, in quanto solo a tale data Banca Ifis ha acquisito l'effettivo controllo di illimity Bank S.p.A.. Conseguentemente, illimity Bank S.p.A. sarà consolidata da Banca Ifis a partire dal terzo trimestre 2025.

Società sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa.

Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti prospetti contabili disponibili della società collegata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative.

Al 30 giugno 2025 le società sottoposte a influenza notevole sono Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l., con una quota di possesso rispettivamente pari al 20% e al 33%.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Denominazioni imprese Interessenze dei terzi % Disponibilità voti dei terzi %(1) Dividendi distribuiti ai terzi
Banca Credifarma S.p.A. 12,26% 12,26% 1.046

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria

Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Denominazioni Totale
attivo
Cassa e
disponi
bilità
liquide
Attività
finan
ziarie
Attività
materiali e
immate
riali
Passività
finanziarie
Patrimo
nio netto
Margine di
interesse
Margine di
interme
diazione
Costi
operativi
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
dell'ope
ratività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismis
sione al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
del periodo
(1)
Altre
compo
nenti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
comples
siva
(3)
=
(1) + (2)
Banca Credifarma
S.p.A.
745.914 8.466 722.163 822 558.836 126.950 14.488 17.661 (8.389) 9.556 6.320 - 6.320 3 6.323

Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Gli eventi successivi alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono riportati nella sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" all'interno della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, a cui si rimanda.

In ogni caso, non si segnalano eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2025) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (1° agosto 2025), riconducibili alla fattispecie degli "adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia eventi che comportano una rettifica delle informazioni patrimoniali ed economiche alla data della relazione semestrale.

Con riferimento all'offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, nel rinviare per un'informativa dettagliata alla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, al Documento di Offerta, al Prospetto informativo e a tutta la documentazione messa a disposizione ai sensi di legge, nonché alle singole comunicazioni tempo per tempo effettuate circa l'evoluzione dell'offerta e il suo esito, si segnala che, in data 1° luglio 2025, sulla base dei risultati definitivi dell'offerta per i quali le adesioni ammontano all'84,092% del capitale sociale di illimity Bank (pari a n. 70.694.489 azioni illimity) e l'avveramento della condizione soglia minima nonché delle ulteriori condizioni dell'offerta, quest'ultima è divenuta incondizionata e pienamente efficace. Con il trasferimento in blocco delle azioni e il regolamento del corrispettivo avvenuto in data 4 luglio 2025, il Gruppo Banca Ifis ha acquisito in tale data l'effettivo controllo di illimity Bank S.p.A..

Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni al 30 giugno 2025

Considerazioni sulla liquidità

Per quanto concerne gli aspetti connessi alla liquidità e ai relativi rischi, il Gruppo Banca Ifis è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

La gestione della liquidità operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Banca Ifis di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della Banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente, ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno e oltre 3 e 5 anni.

Al 30 giugno 2025 le fonti finanziarie del Gruppo Banca Ifis sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel primo semestre 2025 una rilevante fonte di

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema, tipicamente realizzata tramite operazioni di MRO, la Capogruppo partecipa in maniera continuativa alle aste settimanali (alla data del 30 giugno 2025 risulta in essere un'operazione di MRO per 500 milioni di euro, effettuata nell'ultima settimana di giugno e rimborsata in data 2 luglio 2025).

Con riferimento alle attività del Gruppo in ambito liquidità, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità. Per maggiori dettagli sulle principali dinamiche del periodo sulla liquidità, si rimanda al paragrafo "Rischio di liquidità" all'interno della sezione "Rischi del consolidato prudenziale" della macrosezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Politiche contabili, valutazioni e stime significative

Per quanto concerne le politiche contabili del Gruppo Banca Ifis valide alla data di riferimento del presente documento, esse non sono variate rispetto a quelle valide per il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, e pertanto si rimanda all'informativa riportata nel paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della Nota integrativa consolidata del suddetto documento.

Per quanto riguarda invece le valutazioni e le stime significative che vengono adottate ai fini della predisposizione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, si veda quanto riportato nel sottoparagrafo immediatamente successivo denominato "Rischi e incertezze legati all'utilizzo di stime".

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione della presente relazione finanziaria semestrale consolidata nonché ipotesi e ogni altro fattore considerato ragionevole alla luce dell'esperienza storica e delle evoluzioni future prevedibili.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati futuri potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, alla data del presente documento non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte nel presente documento. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei

valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2025. In particolare, gli aspetti che hanno richiesto il ricorso a stime complesse e particolarmente caratterizzate da significative assunzioni sono:

  • determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • misurazione dei crediti del Settore Npl;
  • misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • stima di recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto;
  • valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA Deferred Tax Assets).

Per le tipologie di assets sopra elencate si presentano nei paragrafi seguenti le principali tematiche in tema di rischi e incertezze connessi a stime.

Determinazione del fair value relativo ai crediti e agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi

In presenza di crediti e strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da una certa componente di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato. Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei Livelli di gerarchia dei fair value. Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulle modalità di determinazione del fair value degli strumenti misurati al fair value, si rimanda al paragrafo "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Misurazione dei crediti del Settore Npl

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI - Purchase or Originated Credit Impaired"). Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Per tali attività il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

La misurazione dei crediti della specie viene effettuata con un significativo ricorso a modelli proprietari valutativi oggetto di verifica e adeguamento in via continuativa. In particolare, la funzione Risk Management esamina periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), anche il c.d. rischio modello, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso.

In particolare, per i crediti in gestione stragiudiziale, il modello proprietario in uso stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta di piani di rientro, un

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modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Per i crediti in gestione giudiziale, cioè le posizioni per le quali è stata verificata la presenza di un posto di lavoro o di una pensione, è stato sviluppato un modello per la stima dei flussi di cassa antecedentemente all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA). In particolare, vengono stimati i flussi di cassa per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto un decreto non opposto dal debitore a partire dal 1° gennaio 2018.

Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'ODA.

All'ODA i flussi di cassa futuri vengono analiticamente determinati sulla base degli elementi oggettivi conosciuti per ogni singola posizione; in questo caso quindi le stime applicate sono perlopiù relative all'identificazione della durata del piano di pagamento.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in settori corporate, bancari o real estate ove i flussi di cassa sono valorizzati tramite previsione analitica del gestore.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nella sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative all'interno del presente documento.

Misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL) per i crediti diversi dal Settore Npl e per i titoli di debito

La determinazione della ECL per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è un processo articolato che richiede il ricorso ad assunzioni e stime significative.

Per le attività finanziarie per le quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, comporta la necessità di individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione e l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 dei crediti e dei titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e tra le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate con riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dello strumento qualora sia stato accertato un significativo deterioramento o un indicatore di impairment (Stage 2 e Stage 3).

Ne consegue che il calcolo delle relative perdite attese, necessita di un processo articolato di stima che riguarda principalmente:

  • la determinazione dei parametri di rischio PD ed LGD comprensivi di informazioni prospettiche (forward looking);
  • la valutazione della presenza di significativo incremento di rischio di credito (SICR), basata su criteri che considerano informazioni qualitative e quantitative;
  • la valutazione di taluni elementi necessari per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia ed infine la probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione.

Nell'ambito dei possibili approcci ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso a specifiche metodologie o la selezione di taluni parametri estimativi può influenzare in modo Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

significativo la valutazione di tali attività. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali.

Per maggiori informazioni in merito alle modalità e ai modelli di determinazione dell'ECL nonché per quanto riguarda le analisi effettuate dal Gruppo Banca Ifis in merito ai potenziali impatti connessi all'introduzione dei dazi doganali da parte dell'amministrazione statunitense sui prodotti europei, si fa rinvio a quanto illustrato nel sottoparagrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese (ECL)" contenuto nel paragrafo "Rischio di credito" della sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative all'interno del presente documento.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in talune tipologie di contenzioso e sono altresì esposte a numerose fattispecie di passività potenziali. Le complessità delle specifiche situazioni che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente ad eventuali problematiche interpretative, richiedono in alcune circostanze significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale. Tali circostanze rendono difficile la valutazione delle passività potenziali; ne consegue che la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate talvolta su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima anche complessi.

Nello specifico il Gruppo ricorre alla rilevazione di una passività quando:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

I fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate accolgono i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre Stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Stima di recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto

In base al principio IAS 36, l'avviamento deve essere sottoposto almeno annualmente ad impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Lo IAS 36 richiede, inoltre, ad ogni data di riferimento di reporting, ivi incluse, dunque, le rendicontazioni infrannuali, un'analisi volta ad individuare la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events") al verificarsi dei quali occorre procedere con l'impairment test. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d'uso ed il fair value, al netto dei costi di vendita. Al 30 giugno 2025 l'avviamento iscritto nell'attivo ammonta a 38,0 milioni di euro (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2024) e risulta integralmente allocato alla Cash Generating Unit (CGU) "Settore Npl".

Con riferimento alla valutazione al 30 giugno 2025 circa la presenza di eventuali indicatori di perdita (cd. "Trigger Events"), al verificarsi dei quali occorre procedere all'impairment test, tale analisi non ha evidenziato nessun indicatore di perdita.

Si evidenzia che gli esiti del test condotto al 31 dicembre 2024 avevano portato a confermare la recuperabilità del valore iscritto nel Bilancio consolidato a tale data.

Valutazione circa la recuperabilità delle attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets)

Tra gli asset iscritti figurano attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo.

In conformità con il principio contabile IAS 12, richiamato dalla "Politica di impairment di Gruppo", un'attività fiscale può essere rilevata solo nella misura in cui è probabile che siano disponibili redditi imponibili futuri che ne consentano la recuperabilità.

L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone pertanto una valutazione circa la probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale valutazione non è condotta per le imposte anticipate di cui alla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 che risultano trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP e per le quali conseguentemente il relativo recupero è quindi certo indipendentemente dalla capacità di generare redditi futuri.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test). In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Il totale complessivo delle DTA al 30 giugno 2025 risulta pari a 181,6 milioni di euro, inclusivi della quota riferibile alla Legge 214/2011 ammontante a 86,7 milioni di euro (pari al 48% del totale DTA) che si riverserà entro il 2029 per espressa previsione normativa. Si ricorda che tali imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla citata Legge sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone, introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016, di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi nei termini e nei modi previsti.

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto sull'ammontare residuo, si evidenzia che la quota riferibile alle perdite fiscali pregresse e alle eccedenze ACE, pari a complessivi 38,0 milioni di euro (pari al 21% del totale DTA) dovrebbe essere integralmente recuperata dal 2025 al 2032 (dei quali circa 31 milioni di euro entro il 2029). La restante

quota ammontante a 43,2 milioni di euro è riferita principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) ed è pertanto correlata all'andamento della relativa riserva. In considerazione dell'incertezza circa la recuperabilità delle DTA relative alle perdite fiscali pregresse della controllata Cap.Ital.Fin. realizzate principalmente prima dell'ingresso nel consolidato fiscale, non si è prudenzialmente proceduto alla relativa rilevazione; le DTA non iscritte ammontano a complessivi 2,8 milioni di euro.

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 del Gruppo Banca Ifis è sottoposta all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 1° agosto 2025.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stato predisposto in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo "Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali".

Di seguito si illustrano i nuovi principi contabili o le modifiche ai principi contabili già in vigore emanati dallo IASB e adottati dall'Unione Europea, nonché le nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato.

Principi emanati, entrati in vigore ed applicabili al presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Principi omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025

Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability (issued on 15 August 2023)

In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso.

Per le modifiche in esame non vi sono impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

Principi emanati ma non ancora omologati

Di seguito si riportano, invece, i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche agli stessi non ancora oggetto di omologazione da parte della Commissione Europea la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Il Gruppo non si attende impatti significativi derivanti dall'adozione delle seguenti interpretazioni e modifiche dei principi contabili internazionali già esistenti.

IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"

Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio". La prima applicazione del nuovo principio è prevista per il 1° gennaio 2027.

Il nuovo principio introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

  • migliore comparabilità nel conto economico;
  • maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management;
  • raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.

Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, troveranno recepimento nelle regole di compilazione del bilancio bancario, disciplinate dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia. Sono in corso le valutazioni al fine di verificare, oltre agli impatti in termini di una diversa rappresentazione dell'informativa, eventuali impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures"

Lo IASB in data 9 maggio 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures" che sarà applicabile per i periodi di bilancio che hanno inizio il 1° gennaio 2027.

L'IFRS 19 è stato istituito per le società controllate da una capogruppo che redige il bilancio in conformità ai principi IFRS, al fine di ridurre i costi di redazione del bilancio IFRS, consentendo di fornire un'informativa ridotta:

  • alle controllate che per il proprio bilancio utilizzano gli IFRS per le PMI o i principi contabili nazionali e che per i propri bilanci spesso sono tenute ad avere un doppio binario data la diversità delle disposizioni contenute in tali principi rispetto a quelle dei principi contabili IFRS;
  • alle controllate che utilizzano i principi contabili IFRS per i propri bilanci e che sono tenute a fornire informazioni integrative che possono essere sproporzionate rispetto alle esigenze informative dei loro utilizzatori.

Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica".

Una controllata ha responsabilità pubblica se:

  • i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o
  • una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.

"Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review dei requisiti di classificazione e misurazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari.

In particolare, le modifiche riguardano:

• classificazione delle attività finanziarie: sono introdotti alcuni chiarimenti nella guida applicativa per la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali, il cosiddetto SPPI test che, se superato, consente la classificazione delle attività al costo ammortizzato. In quest'ambito sono incluse le modifiche volte a chiarire il trattamento ai fini dell'SPPI test delle attività finanziarie con caratteristiche ESG che, al raggiungimento (o al mancato raggiungimento) di determinati KPI ESG, prevedono una variabilità contrattualmente definita del tasso di interesse (tipicamente l'incremento e/o la riduzione di un determinato numero di basis point). L'approccio proposto prevede che per i contratti in cui il contingent event non è direttamente correlato a modifiche nei basic lending risk and cost (ad esempio una riduzione contrattualmente definita delle carbon emission del debitore), l'entità debba definire una policy interna al

fine di valutare che i flussi di cassa dello strumento non siano significativamente differenti da quelli di uno strumento identico ma senza la contingent feature;

  • cancellazione delle passività finanziare regolate attraverso sistemi di pagamento elettronici: Con gli amendment viene precisato che le passività finanziarie sono cancellate alla data di regolamento, salvo che l'entità opti per l'applicazione delle nuove previsioni che consentono di cancellare una passività finanziaria regolata attraverso sistemi di pagamento elettronici prima della data di regolamento, se specifici criteri sono rispettati. La modifica introdotta dallo IASB prevede la possibilità (e non l'obbligo) di adottare una policy contabile da applicare in maniera uniforme a tutti i regolamenti effettuati attraverso uno specifico sistema di pagamento elettronico;
  • Nuovi requisiti di disclosure: l'IFRS 7 è stato modificato per introdurre nuovi requisiti di informativa con riferimento a:
    • strumenti finanziari con termini contrattuali che possono cambiare l'ammontare dei flussi di cassa al verificarsi (o al non verificarsi) di un evento contingente non direttamente correlato a cambiamenti nei basic lending risk and cost, ad esempio nel caso di strumenti ESG;
    • strumenti di capitale classificati come valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI).

Le modifiche saranno obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2026 previa conclusione del processo di omologazione europea. È inoltre prevista la possibilità di applicazione anticipata di tutte le modifiche o, in alternativa a scelta dell'entità, delle sole modifiche relative alla classificazione delle attività finanziarie, congiuntamente con la relativa informativa. L'applicazione delle modifiche è retroattiva ai sensi dello IAS 8, ma senza obbligo di riesposizione del periodo comparativo.

"Contracts Referencing Nature-dependent Electricity - Amendments to IFRS 9 and IFRS 7"

In data 18 dicembre 2024, lo IASB ha pubblicato alcuni emendamenti finalizzati ad una migliore rappresentazione degli effetti dei contratti di fornitura di energia elettrica dipendenti dalla natura, spesso strutturati sotto forma di accordi di acquisto di energia (PPA). La quantità di elettricità generata nell'ambito di questi contratti può variare in base a fattori non controllabili, come ad esempio le condizioni meteorologiche. Gli attuali requisiti contabili, infatti, potrebbero non cogliere adeguatamente le modalità con le quali questi contratti influenzano le prestazioni di un'azienda. Le modifiche comprendono:

  • chiarimenti sull'applicazione dei requisiti per l'uso proprio (cosiddetto "own use");
  • la possibilità di utilizzare l'hedge accounting qualora tali contratti siano utilizzati come strumenti di copertura;
  • l'aggiunta di nuovi requisiti di informativa per consentire agli investitori di comprendere l'effetto di questi contratti sulla performance finanziaria e sui flussi di cassa di una società.

Per le modifiche in esame, che saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata, non si prevedono impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

"Annual Improvements Volume 11"

In data 18 luglio 2024, lo IASB ha emanato le consuete modifiche annuali agli IFRS "Annual Improvements to IFRS Accounting Standards - Volume 11". Il documento racchiude chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche volte a migliorare l'efficacia dei principi in essere. Nello specifico tali perfezionamenti riguardano l'IFRS 1, l'IFRS 7, l'IFRS 9, l'IFRS 10 e lo IAS 7. Le modifiche saranno in vigore per i bilanci dal 1° gennaio 2026, con possibilità di applicazione anticipata. Da tali modifiche non sono previsti impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Nel corso del primo semestre 2025 non sono stati effettuati trasferimenti di attività finanziarie tra portafogli.

Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre Livelli:

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione (non rettificati) osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
    • prezzi quotati per attività o passività similari;
    • prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
    • parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
    • parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria del Gruppo viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti Livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a). La valutazione del fair value è classificata interamente nello stesso Livello della gerarchia del fair value in cui è classificato l'input di più basso Livello.

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo, come descritto di seguito.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non fosse disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentissero l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongano l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il Livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad esempio report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è sempre tenuta in considerazione l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengano conto dei risk premium che gli operatori tipicamente valutano in fase di pricing degli strumenti. I valuation adjustment, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustment: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustment: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustment: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustment: aggiustamenti connessi ad un risk premium "prezzato" sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Per quanto riguarda la valutazione al fair value, il Gruppo adotta varie metodologie declinate a seconda delle specifiche caratteristiche dei prodotti oggetto di valutazione.

Per la valutazione dei crediti obbligatoriamente al fair value, il metodo utilizzato è il Discounted Cash Flow Model (DCF Model), declinato scontando i flussi di cassa attesi di ogni finanziamento ad un tasso di mercato costituito tenendo in considerazione elementi quali il tasso risk free (rf) per pari scadenze, il costo del funding (COF – "Cost of Funding"), il rischio di credito lifetime di controparte ed il costo dell'assorbimento di capitale.

Per la valorizzazione dei titoli di capitale non quotati, si utilizzano principalmente modelli reddituali e finanziari, in particolare la metodologia definita come "Multipli di mercato di società comparabili" alla quale viene confrontato un metodo di controllo come il "Discounted Cash Flow Model" o il "metodo delle Transazioni comparabili". Quest'ultimo metodo si applica su transazioni che presentano caratteristiche economiche e patrimoniali simili a quella oggetto di valutazione e aggiustamento per le grandezze economico e patrimoniali dell'asset valutato.

Con specifico riferimento alla valutazione delle quote di OICR, l'approccio utilizzato prevede come base di partenza per la determinazione del fair value il Net Asset Value (NAV). Successivamente si dovrà verificare se, nella determinazione del NAV, gli asset del fondo sono stati valutati a fair value secondo gli standard internazionali applicabili. Al NAV così determinato viene applicato uno sconto mediante un tasso strutturato come segue:

• liquidity adjustment: lo sconto di liquidabilità deve tenere conto dell'incapacità di smobilizzare l'impegno economico in tempi brevi. Tale sconto, che si riferisce ad un orizzonte temporale in grado di esprimere la durata media degli investimenti presenti nel fondo, è applicato al NAV sopra definito in maniera inversamente proporzionale alle variazioni del NAV stesso. Terminata la fase di investimento, lo sconto

applicato scenderà proporzionalmente di anno in anno fino ad assestarsi allo sconto base applicato per il primo anno;

  • credit risk adjustment: lo sconto sul rischio di credito deve tener conto della probabilità di default del sottostante in cui investe il fondo;
  • other risk adjustment: rientra all'interno della categoria lo sconto di qualsiasi altro elemento significativo conosciuto dal gestore dello strumento al momento della valutazione.

Con riferimento ai derivati non quotati in mercati attivi, "Over the Counter" (OTC), il fair value deve essere quantificato in base a tecniche di valutazione che tengano conto di tutti i fattori di rischio che potrebbero incidere sul valore dello strumento finanziario da valutare, utilizzando, parametri rilevabili sui mercati (tassi di interesse, tassi di cambio, indici di Borsa, ecc.) opportunamente corretti per tenere conto del merito creditizio della specifica controparte, per includere il rischio di credito della controparte (CVA - Credit Valuation Adjustment) e/o il proprio rischio di credito (DVA - Debit Valuation Adjustment).

La variazione dei tassi di interesse intervenuta nel corso del primo semestre 2025 ha avuto un impatto sul fair value dei derivati. Tuttavia, con riferimento alla misurazione del rischio di controparte (Credit Valuation Adjustment e Debit Valuation Adjustment), alla data del 30 giugno 2025, l'impatto sui valori patrimoniali dei derivati con markto-market, sia positivo che negativo, è sostanzialmente nullo in quanto la quasi totalità degli strumenti finanziari derivati risultano collateralizzati mediante accordi di Credit Support Annex (CSA). Il saldo al 30 giugno 2025 dei derivati, per i quali non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte (CSA), non è da ritenersi significativo (93 mila euro, in riduzione rispetto al dato di 127 mila euro al 31 dicembre 2024).

Per quanto riguarda la valutazione di attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente, il portafoglio crediti di riferimento è costituito dalle esposizioni per cassa classificate in bonis con una vita residua superiore all'anno (medio-lungo termine). Il fair value viene convenzionalmente assunto pari al valore contabile per tutte le esposizioni classificate come deteriorate diverse da quelle del Settore Npl e per le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno, in quanto si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al valore di carico.

Per i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, past due) diversi da quelli del Settore Npl, il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel Livello 3. Al riguardo si segnala che, nel recente passato sono state osservate sul mercato italiano significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati con prezzi che hanno scontato le specifiche caratteristiche dei portafogli ceduti e dei differenti rendimenti richiesti dagli acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tale da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti in bonis è il sopraccitato DCF Model applicato ai crediti con vita residua superiore all'anno, mentre per gli altri crediti con scadenza a breve o privi di scadenza viene considerato il valore nominale. I flussi di cassa futuri sono composti dalla somma della quota capitale e interessi e attualizzati con un tasso formato dal credit spread (curve di coverage) e dal tasso Euribor 3 mesi.

Per quanto attiene al portafoglio crediti del Settore Npl che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il già citato DCF Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread, in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale, sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio del Gruppo, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa

future sono definite in base ad un algoritmo interno o dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante.

Per quanto riguarda le passività finanziarie al costo ammortizzato, il fair value calcolato a fini di informativa viene determinato applicando le metodologie seguenti:

  • per le passività a medio e lungo termine, la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri utilizzando un tasso di interesse di mercato che incorpora la componente relativa al proprio rischio di credito;
  • per le passività a vista, con scadenza nel breve termine o indeterminata, il valore contabile viene considerato una buona approssimazione del fair value.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di Livello 3 delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli elementi che vanno a comporre la curva di sconti dei flussi di cassa o i flussi di cassa attesi.

Per quanto riguarda le esposizioni in titoli di debito valutate al fair value di Livello 3, pari a 51,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, gli effetti di potenziali variazioni dei parametri utilizzati sono ritenuti non significativi.

Per i titoli di capitale e le quote di OICR di Livello 3, pari rispettivamente al 30 giugno 2025 a 157,2 milioni di euro (di cui 84,8 milioni di euro valutati a fair value con impatto a conto economico e 72,4 milioni di euro valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva) e 110,8 milioni di euro, non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitività.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca Ifis effettua passaggi di Livello sulla base delle seguenti linee guida:

  • per i titoli di debito e i finanziamenti:
    • il passaggio da Livello 3 a Livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato;
    • il passaggio dal Livello 3 al Livello 1 si realizza quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo;
    • il passaggio da Livello 2 a Livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
  • per gli strumenti di capitale il trasferimento di Livello avviene:
    • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (ad esempio prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal Livello 3 al Livello 2;
    • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno o non sono più aggiornati (ad esempio transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In tal caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

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Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per Livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair 30.06.2025 31.12.2024
value
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valute al fair value
con impatto a conto economico
6.586 12.994 247.522 5.785 12.069 231.247
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
890 12.994 - - 12.069 -
b) attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
5.696 - 247.522 5.785 - 231.247
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
919.817 5.814 72.361 623.522 5.574 72.734
3. Derivati di copertura - 14.633 - - 7.404 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 926.403 33.441 319.883 629.307 25.047 303.981
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 14.440 - - 13.765 -
2. Passività finanziarie designate al fair
value
- - - - - -
3. Derivati di copertura - 16.494 - - 14.868 -
Totale - 30.934 - - 28.633 -

Legenda:

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Si segnala che alla data del 30 giugno 2025 l'impatto dell'applicazione del Credit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati con mark-to-market positivo è sostanzialmente nullo; per quanto riguarda gli strumenti con mark-to-market negativo, non vi è impatto dell'applicazione del Debit Valuation Adjustment sui valori patrimoniali dei derivati.

Con riferimento ai derivati di copertura, tutti gli strumenti sono collateralizzati mediante accordi di CSA.

Le attività finanziarie di negoziazione e le passività finanziarie di negoziazione al 30 giugno 2025 comprendono quasi esclusivamente strumenti derivati di trading, tutti classificati a Livello 2. Oltre a tali derivati, fra le attività sono inclusi titoli di capitale quotati (Livello 1) detenuti ai fini di negoziazione per 0,9 milioni di euro.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, esse sono principalmente costituite da titoli quotati (Livello 1). Relativamente ai titoli nel Livello 3, l'importo include quote di partecipazione in Banca d'Italia per un valore di bilancio di 50,0 milioni di euro.

Attività/Passività non misurate al
fair value o misurate al fair value su
30.06.2025 31.12.2024
base non ricorrente
(in migliaia di euro)
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.422.373 2.190.052 - 9.303.825 11.513.781 2.240.235 2.089 9.300.909
2. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
210 - - 210 210 - - 210
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
4.677 - 4.677- - - - -
Totale 11.427.260 2.190.052 - 9.308.712 11.513.991 2.240.235 2.089 9.301.119
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
11.645.432 1.569.032 395.860 10.008.797 11.597.750 1.455.245 112.439 9.917.719
2. Passività associate ad attività
in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 11.645.432 1.569.032 395.860 10.008.797 11.597.750 1.455.245 112.439 9.917.719

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per Livelli del fair value

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

La voce attività finanziarie valutate al costo ammortizzato include titoli di debito verso banche e verso clientela valutati al costo ammortizzato per un valore di bilancio al 30 giugno 2025 pari a complessivi 2.459,5 milioni di euro e caratterizzati da un fair value per complessivi 2.431,0 milioni di euro (di cui 2.190,1 milioni di euro a Livello 1 e 240,9 milioni di euro a Livello 3). Tale perimetro comprende titoli di Stato al costo ammortizzato per un valore di bilancio a fine giugno 2025 di 1.687,6 milioni di euro, a cui corrisponde un fair value di Livello 1 di 1.656,7 milioni di euro. Il saldo riportato a Livello 3 è costituito principalmente da esposizioni creditizie.

La voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione include un portafoglio di crediti deteriorati della Capogruppo Banca Ifis per il quale è prevista la cessione nel corso del secondo semestre 2025, a cui corrisponde un fair value di Livello 3 pari a 4,7 milioni di euro.

Le passività finanziarie al costo ammortizzato di Livello 1 si riferiscono ai bond emessi dalla Capogruppo Banca Ifis.

Informativa sul cd. "day one profit/loss"

Con riferimento a quanto previsto dall'IFRS 7 par. 28, uno strumento finanziario deve essere iscritto inizialmente per un valore pari al suo fair value che, salvo evidenze contrarie, è pari al prezzo pagato/incassato nella negoziazione. Il sopraccitato principio disciplina tali situazioni stabilendo che è legittima l'iscrizione dello strumento finanziario ad un fair value diverso dall'importo pagato/incassato solo se il fair value è determinato:

  • facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili nel medesimo strumento;
  • attraverso tecniche di valutazione che utilizzano esclusivamente, quali variabili, soltanto dati derivanti da mercati osservabili.

In altri termini, la presunzione dell'IFRS 9, secondo cui il fair value è pari al prezzo pagato/incassato, può essere superata solo nel caso in cui sussistano evidenze oggettive che il prezzo pagato/incassato non sia rappresentativo del reale valore di mercato dello strumento finanziario oggetto della negoziazione.

Dette evidenze devono essere desunte unicamente da parametri oggettivi e non confutabili, eliminando in questo modo ogni ipotesi di discrezionalità in capo al valutatore.

La differenza tra il fair value ed il prezzo negoziato, solamente al ricorrere delle condizioni sopra riportate, è rappresentativa del c.d. "day one profit" ed è iscritta immediatamente a conto economico.

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Nell'ambito dell'attività svolta dal Gruppo nel corso del primo semestre 2025 non sono rilevabili operazioni ascrivibili a tale fattispecie.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Aggregati patrimoniali
PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI
RICLASSIFICATI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 409.630 505.016 (95.386) (18,9)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
253.218 237.032 16.186 6,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
997.992 701.830 296.162 42,2%
Crediti verso banche valutati al costo
ammortizzato
718.669 703.763 14.906 2,1%
Crediti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
10.703.704 10.810.018 (106.314) (1,0)%
Attività materiali e immateriali 283.001 252.153 30.848 12,2%
Attività fiscali 181.564 213.464 (31.900) (14,9)%
Altre voci dell'attivo 413.619 402.462 11.157 2,8%
Totale dell'attivo 13.961.397 13.825.738 135.659 1,0%
Debiti verso banche valutati al costo
ammortizzato
2.638.963 1.443.250 1.195.713 82,8%
Debiti verso clientela valutati al costo
ammortizzato
6.163.470 7.001.763 (838.293) (12,0)%
Titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737 (309.738) (9,8)%
Passività fiscali 48.906 51.924 (3.018) (5,8)%
Fondi per rischi e oneri 45.111 52.339 (7.228) (13,8)%
Altre voci del passivo 422.923 375.579 47.344 12,6%
Patrimonio netto consolidato 1.799.025 1.748.146 50.879 2,9%
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.961.397 13.825.738 135.659 1,0%

Cassa e disponibilità liquide

La voce cassa e disponibilità liquide include i conti correnti bancari a vista e al 30 giugno 2025 ammonta a 409,6 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 505,0 milioni di euro a fine 2024. L'andamento generale della voce nel corso del primo semestre 2025 è guidato dalla rimodulazione della raccolta in relazione all'andamento e alla composizione degli impieghi del Gruppo.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico ammontano complessivamente a 253,2 milioni di euro al 30 giugno 2025. La voce è composta dai finanziamenti e dai titoli di debito che non hanno superato l'SPPI Test, da titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza, nonché da quote di OICR.

La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE A FAIR VALUE CON IMPATTO A
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Titoli di debito 50.999 69.042 (18.043) (26,1)%
Titoli di capitale 84.800 68.725 16.075 23,4%
Quote di OICR 116.495 98.058 18.437 18,8%
Finanziamenti 924 1.207 (283) (23,4)%
Totale 253.218 237.032 16.186 6,8%

L'aumento della voce del 6,8% rispetto al 31 dicembre 2024 può essere così declinato nel dettaglio:

  • la riduzione dei titoli di debito per 18,0 milioni di euro (-26,1%) deriva principalmente dall'effetto netto negativo tra nuove sottoscrizioni, cessioni e dinamica dei rimborsi e degli incassi del periodo, a fronte di un effetto sostanzialmente nullo delle variazioni nette di fair value;
  • la crescita dei titoli di capitale per 16,1 milioni di euro (+23,4%) è dovuta principalmente alle variazioni di fair value nel periodo (+7,9 milioni di euro) e alla sottoscrizione di nuovi titoli (+8,2 milioni di euro);
  • l'incremento nel periodo del saldo delle quote di OICR (+18,4 milioni di euro, +18,8%) si registra a seguito della crescita registrata nelle valutazioni al fair value (+10,3 milioni di euro) e del contributo positivo delle nuove sottoscrizioni, al netto di rimborsi e incassi, per 8,1 milioni di euro;
  • la diminuzione del valore contabile dei finanziamenti rispetto al 31 dicembre 2024 (-23,4%) è dovuta principalmente alle valutazioni di fair value del periodo per complessivi -0,3 milioni di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano complessivamente a 998,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento del 42,2% rispetto al dato a dicembre 2024. Esse includono i titoli di debito caratterizzati da Business Model "Held to Collect & Sell" (HTC&S) che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale per i quali il Gruppo ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal principio IFRS 9.

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE A FAIR
VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA'
COMPLESSIVA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Titoli di debito 799.549 544.936 254.613 46,7%
di cui: titoli di Stato 697.077 455.312 241.765 53,1%
Titoli di capitale 198.443 156.894 41.549 26,5%
Totale 997.992 701.830 296.162 42,2%

I titoli di debito di proprietà valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano in aumento di 254,6 milioni di euro (+46,7%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2024, a causa principalmente dell'effetto dei nuovi investimenti del periodo (+246,7 milioni di euro) e dell'incremento nei valori delle valutazioni al fair value (+8,6 milioni di euro, principalmente riconducibile ai titoli di Stato), i cui effetti sono stati solo parzialmente compensati dalle dismissioni del periodo. La relativa riserva negativa netta di fair value associata ammonta a 10,2 milioni di euro al 30 giugno 2025, quasi interamente riferita a titoli di Stato.

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza che ammontano a 198,4 milioni di euro al 30 giugno 2025, in crescita del 26,5% rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto prevalentemente degli investimenti effettuati nel corso del periodo (+83,0 milioni di euro), solo parzialmente controbilanciati dagli effetti delle operazioni di cessione realizzate nel periodo (-39,7 milioni di euro) e del decremento nei valori del fair value registrato nel corso del primo semestre 2025 (-1,9 milioni di euro). La riserva

netta di fair value associata a tale portafoglio al 30 giugno 2025 presenta un valore negativo per 6,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al valore negativo di fine 2024 che era pari a 7,7 milioni di euro principalmente per effetto delle cessioni di titoli nel periodo.

Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso banche valutati al costo ammortizzato ammonta al 30 giugno 2025 a 718,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024 (pari a 703,8 milioni di euro), in quanto l'aumento dei depositi a scadenza presso la Capogruppo Banca Ifis per 146,2 milioni di euro è stato quasi interamente compensato dalla variazione negativa per 135,6 milioni di euro sui titoli di debito di emittenti bancari a cui è associato un business model "Held to Collect (HTC)" e che hanno superato l'SPPI Test. Tali titoli al 30 giugno 2025 presentano un valore di bilancio pari a 420,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di dicembre 2024 (-24,4%), in quanto l'effetto delle nuove sottoscrizioni del periodo su obbligazioni bancarie (+51,6 milioni di euro) è stato più che compensato da quello delle dismissioni effettuate nel corso del primo semestre 2025 nei limiti previsti dalle policy definite dal Gruppo (-184,4 milioni di euro).

Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato

Il totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato è pari a 10.703,7 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2024 pari a 10.810,0 milioni di euro. La voce include titoli di debito per 2,0 miliardi di euro (1,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2024, +4,6%), di cui 1,7 miliardi di euro relativi a titoli di Stato (+6,9% rispetto al dato al 31 dicembre 2024). In assenza della componente titoli di debito, i crediti verso la clientela si attestano a 8.664,6 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto al dato di dicembre 2024 (8.861,4 milioni di euro).

Si riportano qui di seguito le principali dinamiche per Settore:

  • il Settore Commercial & Corporate Banking si attesta a 6.933,9 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 6.985,6 milioni di euro di dicembre 2024. L'andamento vede un calo dell'Area Factoring (-189,1 milioni di euro, -6,5%) e un incremento dell'Area Corporate Banking (+127,4 milioni di euro, +5,2%), a fronte di una sostanziale stabilità dell'Area Leasing;
  • i crediti verso clientela del Settore Npl si attestano a 1.546,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2024;
  • il contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core si attesta a 2.223,0 milioni di euro, in riduzione di 80,4 milioni di euro rispetto al dato di fine 2024.

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
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CREDITI VERSO LA CLIENTELA
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Settore Commercial & Corporate Banking 6.933.907 6.985.624 (51.717) (0,7)%
- di cui deteriorati 190.750 193.814 (3.064) (1,6)%
Area Factoring 2.710.999 2.900.077 (189.078) (6,5)%
- di cui deteriorati 74.936 78.026 (3.090) (4,0)%
Area Leasing 1.622.958 1.612.971 9.987 0,6%
- di cui deteriorati 13.837 13.311 526 4,0%
Area Corporate Banking & Lending 2.599.951 2.472.576 127.375 5,2%
- di cui deteriorati 101.977 102.477 (500) (0,5)%
Settore Npl 1.546.796 1.521.001 25.795 1,7%
- di cui deteriorati 1.525.210 1.496.755 28.455 1,9%
Settore Governance & Servizi e Non Core (1) 2.223.001 2.303.393 (80.392) (3,5)%
- di cui deteriorati 50.011 29.002 21.009 72,4%
Totale crediti verso la clientela 10.703.704 10.810.018 (106.314) (1,0)%
- di cui deteriorati 1.765.971 1.719.571 46.400 2,7%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2025 titoli di Stato per 1.687,6 milioni di euro (1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del Settore Npl, si attesta a 1.766,0 milioni di euro al 30 giugno 2025 contro il dato di 1.719,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (+2,7%).

Al netto di tale componente relativa al Settore Npl, i crediti deteriorati netti si attestano a 240,8 milioni di euro, in aumento di 17,9 milioni di euro rispetto al dato di 222,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024 principalmente per effetto del contributo del Settore Governance & Servizi e Non Core.

Di seguito si riportano gli Npe ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis relativi alla propria attività creditizia verso la clientela, i quali sono calcolati escludendo i crediti del Settore Npl rappresentativi dell'operatività di tale business e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

CONSISTENZE VARIAZIONE
KPI 30.06.2025 31.12.2024 %
Net Npe ratio 3,2% 2,9% 0,3%
Gross Npe ratio 5,8% 5,4% 0,4%

Si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della presente Relazione sulla gestione del Gruppo per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Attività immateriali e materiali

Le attività immateriali si attestano a 90,5 milioni di euro, in aumento del 5,9% rispetto al dato al 31 dicembre 2024 pari a 85,5 milioni di euro.

La voce è riferita a software e ad attività immateriali generate internamente per complessivi 52,5 milioni di euro, in aumento rispetto al saldo di 47,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024 e per 38,0 milioni di euro all'avviamento conseguente all'acquisizione dell'ex Gruppo Fbs.

Le attività materiali si attestano a 192,5 milioni di euro, in aumento del 15,5% rispetto al dato di 166,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024, a seguito principalmente degli investimenti effettuati nel primo semestre 2025 dalla Capogruppo Banca Ifis.

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Gli immobili iscritti al 30 giugno 2025 tra le attività materiali includono la cinquecentesca Villa Fürstenberg ("Villa Marocco"), sita in Mestre - Venezia e sede storica del Gruppo che ospita all'interno degli oltre 22 ettari di giardino il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis.

Attività e passività fiscali

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Le società Banca Ifis S.p.A., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti prevedendo una durata triennale.

L'adesione al regime del consolidato fiscale permette la compensazione degli imponibili fiscali delle società partecipanti (con utilizzo delle perdite e dell'ACE realizzate in costanza di adesione).

Come previsto dalla normativa in vigore, le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la sede secondaria italiana di La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, le perdite e gli utili fiscali di ciascuna società realizzati nel primo semestre del 2025 vengono trasferiti alla consolidante fiscale La Scogliera.

Il credito verso la consolidante fiscale La Scogliera, iscritto tra le "Altre attività", ammonta a 14,5 milioni di euro, mentre il relativo debito, iscritto tra le "Altre passività" nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, al 30 giugno 2025 risulta pari a 19,7 milioni di euro, di cui 17,6 milioni di euro maturati presso la controllata Ifis Npl Investing. Il debito netto verso la consolidante fiscale La Scogliera ammonta, dunque, a 5,2 milioni di euro.

Si rimanda alla sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo per gli effetti indiretti sul consolidato fiscale nazionale dovuti all'acquisizione di illimity Bank.

Attività e passività fiscali: composizione

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali ammontano a 181,6 milioni di euro, in riduzione di 31,9 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

In particolare, le attività per imposte correnti ammontano a 13,6 milioni di euro, e risultano in riduzione di 28,4 milioni di euro (-67,7%) rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Le attività per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Assets) ammontano a 168,0 milioni di euro, in riduzione di 3,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, e risultano composte principalmente per 86,7 milioni di euro da attività iscritte per rettifiche di valore su crediti verso la clientela, potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 (85,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024), per 38,0 milioni di euro da attività iscritte su perdite fiscali pregresse e beneficio ACE (40,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e per 43,2 milioni di euro (46,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024) da disallineamenti fiscali relativi principalmente alle attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) e ai fondi per rischi e oneri.

Con riferimento alla recuperabilità delle attività fiscali differite iscritte al 30 giugno 2025, si rimanda al paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" all'interno della sezione "Altri aspetti" della macrosezione "Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Le passività fiscali ammontano a 48,9 milioni di euro (51,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e risultano composte come segue:

  • da passività fiscali correnti, pari a 17,4 milioni di euro (23,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024) che rappresentano il carico fiscale maturato nel corso del periodo;
  • da passività per imposte differite, pari a 31,5 milioni di euro (28,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024) includono principalmente 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi aggiornamenti, recepiti nella Circolare di Banca d'Italia n. 285.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività ponderate per il rischio (RWA) al 30 giugno 2025:

  • le "attività per imposte anticipate che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" sono oggetto di detrazione dal CET1; al 30 giugno 2025 la deduzione è pari a 38 milioni di euro. Si precisa inoltre che l'importo delle DTA dedotte dal CET1, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, risulta essere compensato per un importo pari a 16,6 milioni di euro dalle corrispondenti passività fiscali differite. Tale deduzione sarà progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività per imposte anticipate;
  • le "attività per imposte anticipate che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1, ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2025 tali attività ammontano a 34,2 milioni di euro. L'importo sottoposto a ponderazione secondo un fattore del 250%, così come previsto dall'art. 38 par. 5 ex CRR, è esposto al netto della compensazione con le corrispondenti passività fiscali differite per un importo pari a 14,9 milioni di euro;
  • le "attività per imposte anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2025 la corrispondente ponderazione ammonta a 86,7 milioni di euro;
  • le "attività per imposte correnti" ricevono una ponderazione pari a 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'amministrazione centrale.

Altre voci dell'attivo e del passivo

Le altre voci dell'attivo, pari a 413,6 milioni di euro rispetto ad un saldo di 402,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024, sono così composte:

  • attività finanziarie detenute per la negoziazione per 13,9 milioni di euro (12,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024), riferite per 13,0 milioni di euro a operazioni in derivati pareggiate da posizioni speculari iscritte fra le passività finanziarie detenute per la negoziazione e per 0,9 milioni di euro a titoli di capitale di trading;
  • derivati attivi di copertura, relativi a strategie di micro fair value hedging sul rischio di prezzo associato a titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva e sul rischio di tasso di interesse su titoli di debito, che presentano un fair value positivo per 14,6 milioni di euro al 30 giugno 2025;
  • partecipazioni per un saldo pari a 24 mila euro, invariato rispetto al saldo al 31 dicembre 2024;
  • attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione per 4,7 milioni di euro, relative ad un portafoglio di crediti deteriorati della Capogruppo Banca Ifis per il quale si prevede la cessione nel corso del secondo semestre 2025;
  • altre attività per 380,4 milioni di euro (383,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024), che includono crediti verso Erario per 135,1 milioni di euro (di cui 115,5 milioni di euro relativi a crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi a cui corrisponde un valore nominale pari a 129,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al valore di bilancio pari a 163,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024), partite transitorie e portafoglio effetti per 103,8 milioni di euro (in aumento di 42,6 milioni di euro rispetto a dicembre 2024), ratei e risconti attivi per 75,5 milioni di euro (+7,0 milioni di euro rispetto a dicembre 2024) e crediti verso la consolidante fiscale La Scogliera connessi al consolidato fiscale di Gruppo per 14,5 milioni di euro, in riduzione di 10,5 milioni di euro rispetto a dicembre 2024. Si segnala che il saldo al 31 dicembre 2024 relativo al credito verso la consolidante fiscale La Scogliera è stato interamente incassato nel corso del

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primo semestre 2025, e pertanto il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2025 si riferisce quasi esclusivamente agli acconti versati a valere sull'anno 2025.

Le altre voci del passivo sono pari a 422,9 milioni di euro, in aumento del 12,6% rispetto al dato di 375,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024, e sono composte principalmente da:

  • derivati passivi di negoziazione per 14,4 milioni di euro, prevalentemente riferiti a operazioni pareggiate da posizioni opposte iscritte fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che risultano in aumento del 4,9% rispetto al saldo al 31 dicembre 2024 pari a 13,8 milioni di euro;
  • derivati passivi di copertura relativi a strategie di micro fair value hedging, che presentano un fair value negativo per 16,5 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento rispetto al saldo di 14,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024;
  • debito per TFR per 7,3 milioni di euro, in riduzione del 3,3% rispetto al dato di 7,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024;
  • altre passività per 384,7 milioni di euro, in aumento del 13,3% rispetto al saldo di 339,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024. In particolare, le poste più significative che compongono il saldo al 30 giugno 2025 sono da ricondursi principalmente a debiti di funzionamento per 120,9 milioni di euro, a partite transitorie e somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione per 104,3 milioni di euro, nonchè al debito nei confronti di La Scogliera per 19,7 milioni di euro relativi ai rapporti di consolidato fiscale di Gruppo (29,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024). In particolare, si segnala come l'esposizione a debito al 31 dicembre 2024 verso La Scogliera sia stata interamente saldata nel corso del primo semestre 2025 e, pertanto, il saldo verso la consolidante fiscale al 30 giugno 2025 si riferisce esclusivamente a fattispecie fiscali di competenza del primo semestre 2025.
RACCOLTA
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 2.638.963 1.443.250 1.195.713 82,8%
- Debiti verso banche centrali 500.149 419.286 80.863 19,3%
di cui: MRO 500.149 400.035 100.114 25,0%
di cui: Altri depositi - 19.251 (19.251) (100,0)%
- Pronti contro termine (PCT) 1.593.081 630.540 962.541 152,7%
- Altri debiti 545.733 393.424 152.309 38,7%
Debiti verso clientela 6.163.470 7.001.763 (838.293) (12,0)%
- Pronti contro termine (PCT) 457.874 1.045.734 (587.860) (56,2)%
- Retail 4.544.938 4.789.355 (244.417) (5,1)%
- Altri depositi vincolati 397.817 399.765 (1.948) (0,5)%
- Debiti per leasing 23.890 23.525 365 1,6%
- Altri debiti 738.951 743.384 (4.433) (0,6)%
Titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737 (309.738) (9,8)%
Totale raccolta 11.645.432 11.597.750 47.682 0,4%

Raccolta

Il totale della raccolta al 30 giugno 2025 risulta pari a 11,6 miliardi di euro e risulta sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024, ed è rappresentato per il 52,9% da debiti verso la clientela (60,4% al 31 dicembre 2024), per il 24,4% da titoli in circolazione (27,2% al 31 dicembre 2024) e per il 22,7% da debiti verso banche (12,4% al 31 dicembre 2024).

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I debiti verso banche ammontano a 2,6 miliardi di euro, in aumento dell'82,8% rispetto al dato di fine dicembre 2024 principalmente a seguito di una crescita dei PCT passivi verso banche per 962,5 milioni di euro. In ambito MRO, la Capogruppo Banca Ifis partecipa in maniera continuativa alle aste settimanali, e alla data del 30 giugno 2025 risulta in essere un'operazione di MRO per 500 milioni di euro, effettuata nell'ultima settimana di giugno e rimborsata in data 2 luglio 2025).

I debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2025 a 6,2 miliardi di euro, in riduzione del 12,0% rispetto al 31 dicembre 2024. La decrescita è riconducibile ai PCT verso clientela, pari a 457,9 milioni di euro (-587,9 milioni di euro rispetto al saldo a fine 2024) e alla raccolta retail, che ammonta a 4,5 miliardi di euro a fine giugno 2025 (- 5,1% rispetto al 31 dicembre 2024).

I titoli in circolazione ammontano al 30 giugno 2025 a 2,8 miliardi di euro, in riduzione di 309,7 milioni di euro (- 9,8%) a seguito principalmente dell'acquisto da parte della Capogruppo Banca Ifis della totalità dei titoli senior della cartolarizzazione Emma per 220,8 milioni di euro, precedentemente sottoscritti da Duomo Funding Plc (per maggiori dettagli si rimanda allo specifico paragrafo "Rischio di liquidità" all'interno della sezione "Rischi del consolidato prudenziale" delle presenti Note illustrative), e del normale ammortamento degli altri titoli di cartolarizzazione del Gruppo (-96,6 milioni di euro rispetto a dicembre 2024). I titoli in circolazione sono composti al 30 giugno 2025 da:

  • titoli emessi dal veicolo ABCP Programme per 927,8 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • titoli emessi dal veicolo Indigo Lease per 400,2 milioni di euro relativi alla tranche senior;
  • un prestito subordinato per 386,5 milioni di euro, in aumento di 13,5 milioni di euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2024;
  • n. 4 obbligazioni senior emesse da Banca Ifis per complessivi 1,1 miliardi di euro, in linea rispetto al dato di fine dicembre 2024.

Per effetto delle dinamiche rappresentate in precedenza, il costo del funding medio al 30 giugno 2025 si attesta al 3,43%, in diminuzione rispetto al dato di 3,90% relativo alla media del primo semestre 2024.

RACCOLTA RETAIL
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Raccolta a breve termine (entro 18 mesi) 3.470.538 3.675.749 (205.211) (5,6)%
di cui: Libero 459.446 466.046 (6.600) (1,4)%
di cui: Like/One 241.586 251.276 (9.690) (3,9)%
di cui: vincolati 2.585.748 2.598.764 (13.016) (0,5)%
di cui: German deposit 183.758 359.663 (175.905) (48,9)%
Raccolta a medio-lungo termine (oltre 18 mesi) 1.074.400 1.113.606 (39.206) (3,5)%
Totale raccolta retail 4.544.938 4.789.355 (244.417) (5,1)%

Di seguito si fornisce la rappresentazione della raccolta retail del Gruppo Banca Ifis.

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
5.549 5.222 327 6,3%
Fondi su altri impegni e altre garanzie
rilasciate
231 337 (106) (31,5)%
Fondi di quiescenza aziendali 268 231 37 16,0%
Controversie legali e tributarie 22.394 28.337 (5.943) (21,0)%
Oneri per il personale 115 1.931 (1.816) (94,0)%
Altri fondi 16.554 16.281 273 1,7%
Totale fondi per rischi e oneri 45.111 52.339 (7.228) (13,8)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere al 30 giugno 2025, confrontata con i valori della fine dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 30 giugno 2025 il saldo pari a 5,5 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni irrevocabili a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo, e risulta in aumento del 6,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Al 30 giugno 2025 il saldo della voce risulta pari a 231 mila euro, in riduzione di 106 mila euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024.

Fondi di quiescenza aziendali

La voce accoglie il fondo interno relativo al piano medico post-pensionistico (medical plan) a favore di alcuni dipendenti del Gruppo Banca Ifis, introdotto nel corso del 2023: trattasi di un piano a benefici definiti che prevede l'assistenza sanitaria e altri benefici ai dipendenti, anche dopo il pensionamento. Il Gruppo è responsabile dei costi e dei rischi collegati all'erogazione di tali benefici.

Con riferimento a tale fondo, in quanto fondo di previdenza complementare a prestazione definita la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method). La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.

Al 30 giugno 2025 il fondo in questione presenta un saldo pari a 268 mila euro, in aumento del 16,0% rispetto al 31 dicembre 2024 per effetto degli accantonamenti del periodo.

Controversie legali e tributarie

Al 30 giugno 2025 sono iscritti fondi per controversie legali e tributarie per complessivi 22,4 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 28,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La diminuzione per 5,9 milioni di euro è da ricondurre principalmente al rilascio di fondi per rischi e oneri attribuibili ad alcune posizioni singolarmente significative, di cui 4,1 milioni di euro associabili principalmente alla positiva risoluzione di un contenzioso in essere legato all'Area Factoring. Nel corso del periodo risultano essersi chiuse n. 44 cause il cui fondo stanziato ad inizio periodo era pari a 0,7 milioni di euro e si sono aperte n. 57 nuove cause il cui fondo rischi e oneri associato in essere al 30 giugno 2025 risulta essere pari a 0,6 milioni di euro.

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Oneri per il personale

Al 30 giugno 2025 sono iscritti fondi relativi a oneri per il personale per 0,1 milioni di euro, in riduzione di 1,8 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre 2024. La riduzione è principalmente riconducibile al rilascio nel periodo del Fondo di Solidarietà della Capogruppo Banca Ifis.

Altri fondi per rischi ed oneri

Al 30 giugno 2025 sono in essere "Altri fondi" per 16,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024 che risultava essere pari a 16,3 milioni di euro. La voce è principalmente costituita da 7,5 milioni di euro a copertura di rischi connessi a contenziosi in essere su crediti di imposta per Super Ecobonus e altri bonus fiscali edilizi, da 3,3 milioni di euro per Indennità Suppletiva di Clientela collegata all'operatività dell'Area Leasing, da 3,0 milioni di euro per il fondo rischi connesso alle operazioni di cessione e da 0,5 milioni di euro per fondo reclami.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali ai sensi dello IAS 37 maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2025 il cui esito negativo è ritenuto dal Gruppo e dai propri consulenti legali non probabile ancorchè possibile. Tale informativa non viene fornita con riferimento alle situazioni la cui probabilità di impiegare risorse atte a produrre benefici economici sia remota.

Il petitum complessivo associato a tali passività potenziali ammonta complessivamente a 480,2 milioni di euro al 30 giugno 2025 (di cui 13,1 milioni di euro relativi a contenziosi fiscali), e si dettagliano in seguito le principali evoluzioni.

Contenzioso relativo a procedure concorsuali

Nel corso del 2022 Banca Ifis è stata citata in giudizio da parte degli organi di due procedure concorsuali che hanno chiesto la condanna della medesima al pagamento di 389,3 milioni di euro in un caso e di 47,7 milioni di euro nell'altro, a titolo di risarcimento del danno per abusiva concessione del credito nella sua qualità di finanziatore, seppur marginale, delle società ora in procedura. La prima richiesta è stata avanzata in solido con altri 23 istituti mentre la seconda in solido con altri 8 istituti.

Contenzioso fiscale relativo alla presunta "stabile organizzazione" in Italia della società polacca Ifis Finance Sp. z o.o.

A seguito di una verifica fiscale sono stati notificati Avvisi di Accertamento per le annualità 2013/2017 con cui è stata contestata la "stabile organizzazione occulta" di Ifis Finance Sp. z o.o., società controllata con sede in Polonia.

L'Amministrazione Finanziaria ha ipotizzato che la sede in Polonia fosse utilizzata per l'esercizio dell'attività, nelle strategie di Gruppo, più come succursale/ufficio per la promozione e la vendita di servizi offerti, di fatto, dalla Capogruppo Banca Ifis piuttosto che costituire un autonomo soggetto giuridico indipendente ed autonomo nell'esercizio della sua attività.

Per le annualità 2013-2014-2015 sia la Corte di Giustizia di primo grado che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado hanno integralmente accolto le argomentazioni di Banca Ifis rigettando le contestazioni dell'Agenzia delle Entrate. Nel corso del 2024 è stato notificato il ricorso dall'Avvocatura di Stato di fronte alla Corte di Cassazione.

Per le annualità 2016 e 2017 la Corte di Giustizia di primo grado ha integralmente accolto il ricorso della Capogruppo Banca Ifis. Nel corso del 2024 l'Agenzia delle Entrate ha presentato appello presso la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto.

Contenzioso fiscale in tema di imposta sul valore aggiunto (IVA)

Sono stati notificati per le annualità 2017 e 2018 due Avvisi di Accertamento in cui l'Agenzia delle Entrate ha contestato alla Capogruppo Banca Ifis l'omesso versamento di IVA su operazioni effettuate a favore dei c.d. esportatori abituali a seguito di presentazione telematica, da parte degli stessi, delle lettere d'intenti.

Entrambi gli atti sono stati impugnati nei termini previsti dalla normativa con contestuale versamento di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio.

Con riferimento all'annualità 2017 la Corte di Giustizia di primo grado ha rigettato il ricorso di Banca Ifis che, tuttavia, supportata sul punto dai propri legali esterni, potrà proporre ricorso in appello entro la fine del 2025.

Avviso di Accertamento - Superammortamento della controllata Ifis Rental Services

Si segnala che in data 17 marzo 2025, a seguito di una verifica fiscale per l'anno 2018 sulla controllata Ifis Rental Services avente ad oggetto la corretta applicazione dell'agevolazione "Superammortamento" (art. 1, commi 91 ss. L. 208/2015), l'Agenzia delle Entrate ha notificato alla stessa un Avviso di Accertamento con cui è stata contestata la fruizione del beneficio fiscale per un importo pari a 4,7 milioni di euro, più sanzioni e interessi di legge.

Ifis Rental Services, a seguito di interlocuzioni ed approfondimenti svolti con i propri consulenti fiscali, ritiene corretto il proprio operato per ragioni di merito e di diritto, e, pertanto, procederà con l'impugnazione dell'atto nelle modalità e nei termini di legge. Inoltre, la Corte di Giustizia di primo grado ha disposto la sospensione dal versamento del terzo previsto a seguito della sussistenza del c.d. fumus boni iuris.

Patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2025 a 1.799,0 milioni di euro, in crescita del 2,9% rispetto al dato di fine 2024 pari a 1.748,1 milioni di euro. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato sono riepilogate nelle seguenti tabelle.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 93.364 85.391 7.973 9,3%
Riserve da valutazione: (21.573) (28.144) 6.571 (23,3)%
- titoli (15.040) (23.150) 8.110 (35,0)%
- piani a benefici definiti (es. TFR) 651 574 77 13,4%
- differenze di cambio (5.472) (5.437) (35) 0,6%
- copertura di titoli di capitale al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(1.712) (131) (1.581) n.s.
Riserve 1.584.440 1.543.729 40.711 2,6%
Acconti su dividendi (-) - (63.084) 63.084 (100,0)%
Azioni proprie (-) (13.701) (20.971) 7.270 (34,7)%
Patrimonio di pertinenza di terzi 15.566 15.836 (270) (1,7)%
Utile del periodo di pertinenza della
Capogruppo
87.118 161.578 (74.460) (46,1)%
Patrimonio netto consolidato 1.799.025 1.748.146 50.879 2,9%
PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto consolidato al 31.12.2024 1.748.146
Incrementi: 103.820
Utile del periodo di pertinenza della Capogruppo 87.118
Vendita/assegnazione azioni proprie 6.893
Variazione riserva da valutazione: 9.034
- titoli (al netto di realizzi) 8.957
- piani a benefici definiti (es. TFR) 77
Patrimonio netto di terzi (redditività complessiva del periodo) 775
Decrementi: 52.941
Dividendi distribuiti 48.826
Variazione riserva da valutazione: 2.125
- differenze di cambio 35
- per copertura di titoli di capitale al fair value con impatto sulla redditività complessiva (al
netto di realizzi)
2.090
Patrimonio netto di terzi (dividendi distribuiti a terzi) 1.045
Altre variazioni 945
Patrimonio netto consolidato al 30.06.2025 1.799.025

Aggregati economici

Formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 284,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 30 giugno 2024 pari a 295,5 milioni di euro, a seguito principalmente del minor contributo del margine di interesse.

Di seguito si presentano le principali componenti del margine di intermediazione e la relativa variazione rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente.

FORMAZIONE DEL MARGINE DI
INTERMEDIAZIONE
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di interesse 176.483 208.318 (31.835) (15,3)%
Commissioni nette 44.354 46.909 (2.555) (5,4)%
Altre componenti del margine di intermediazione 64.090 40.242 23.848 59,3%
Margine di intermediazione 284.927 295.469 (10.542) (3,6)%

Il margine di interesse risulta pari a 176,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato al 30 giugno 2024 che risultava pari a 208,3 milioni di euro, a causa di una riduzione del contributo da parte di tutti i Settori, in particolare quanto di quello del Settore Governance & Servizi e Non Core (-19,5 milioni di euro), il quale risente sia della minore marginalità lato tesoreria (-15,3 milioni di euro) sia del fisiologico minor contributo di un portafoglio in run-off (che è la principale causa della residua variazione negativa di 4,2 milioni di euro).

Le commissioni nette ammontano a 44,4 milioni di euro, in decremento rispetto al dato al 30 giugno 2024 di 46,9 milioni di euro, a seguito principalmente dei contributi negativi dell'Area Factoring (-3,0 milioni di euro) e del comparto Corporate Banking (-0,4 milioni di euro) dell'Area Corporate Banking & Lending. In particolare:

  • le commissioni attive sono pari a 54,2 milioni di euro, in riduzione di 2,5 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024, e si riferiscono principalmente a commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro-soluto o in pro-solvendo, nella formula flat o mensile), a commissioni per operazioni di Structured Finance, ad operazioni di leasing, ad attività di servicing per conto terzi e da altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati;
  • le commissioni passive sono pari a 9,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 30 giugno 2024, e si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

Le altre componenti del margine di intermediazione risultano pari a 64,1 milioni di euro al 30 giugno 2025, in crescita di 23,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024. Di seguito si riportano le sue componenti:

  • utili netti da cessione/riacquisto di attività e passività finanziarie per 29,4 milioni di euro (+12,7 milioni di euro rispetto agli utili netti per 16,7 milioni di euro al 30 giugno 2024), composti principalmente da 12,2 milioni di euro connessi all'operatività su titoli del portafoglio di proprietà soprattutto per le dismissioni di titoli di debito (sostanzialmente in linea con il dato di 10,3 milioni di euro del primo semestre 2024), di cui 6,3 milioni di euro relativi a titoli di debito bancari e 4,9 milioni di euro relativi a titoli di Stato, e da 17,3 milioni di euro derivanti dalle cessioni di crediti del Settore Npl (in significativa crescita rispetto al dato di 6,3 milioni di euro al 30 giugno 2024);
  • risultato netto positivo delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 18,0 milioni di euro (in aumento di 5,2 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024), principalmente rappresentato dalla variazione positiva netta di fair value nel primo semestre 2025 delle quote di fondi OICR per 10,3 milioni di euro (+8,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024) e dei titoli di capitale per 7,9 milioni di euro, in riduzione di 2,8 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024 (il quale

tuttavia includeva la plusvalenza da cessione per 6,0 milioni di euro di strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da un'operazione di ristrutturazione del debito di una posizione del comparto Non Core);

  • dividendi generati da azioni presenti nel portafoglio di proprietà del Gruppo per 17,3 milioni di euro (+8,6 milioni di euro rispetto al dato del primo semestre 2024);
  • risultato netto negativo dell'attività di negoziazione per 0,4 milioni di euro, in peggioramento di 3,8 milioni di euro rispetto al risultato netto positivo per 3,4 milioni di euro del primo semestre 2024 principalmente per le minori performance dei derivati di trading (-3,7 milioni di euro rispetto al saldo del 30 giugno 2024);
  • risultato netto dell'attività di copertura negativo per 0,1 milioni di euro al 30 giugno 2025, in sensibile miglioramento rispetto al dato negativo di 1,3 milioni di euro al 30 giugno 2024.

Formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 332,0 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di 358,4 milioni di euro del 30 giugno 2024 (-7,4%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2025 2024 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 284.927 295.469 (10.542) (3,6)%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo a:
47.093 62.938 (15.845) (25,2)%
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
47.391 62.442 (15.051) (24,1)%
b) attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(298) 496 (794) n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 332.020 358.407 (26.387) (7,4)%

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 47,1 milioni di euro al 30 giugno 2025, in peggioramento di 15,8 milioni di euro rispetto al dato di 62,9 milioni di euro al 30 giugno 2024. Si evidenzia come in questa voce confluiscano gli effetti derivanti dalla variazione delle stime dei flussi di cassa dei crediti del Settore Npl, che, così come previsto dal principio IFRS 9, rientrano nella categoria dei crediti "POCI" ("Purchased or originated credit-impaired"). Tali effetti valutativi relativi al Settore Npl ammontano a riprese nette per 66,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, rispetto a riprese nette di 79,1 milioni di euro al 30 giugno 2024 e correlati alla variazione dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati rispetto alle previsioni.

Per maggiori dettagli riguardo alle diverse dinamiche connesse al costo del credito riclassificato si rimanda a quanto più diffusamente commentato nel paragrafo "Contributo dei Settori ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Formazione dell'utile netto del periodo

La composizione dell'utile netto del periodo è riepilogata nella tabella seguente.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
2025 2024 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 332.020 358.407 (26.387) (7,4)%
Costi operativi (205.245) (214.952) 9.707 (4,5)%
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
126.775 143.455 (16.680) (11,6)%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
(38.882) (48.990) 10.108 (20,6)%
Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465 (6.572) (7,0)%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (775) (851) 76 (8,9)%
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
87.118 93.614 (6.496) (6,9)%

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

I costi operativi sono pari a 205,2 milioni di euro, in riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024.

COSTI OPERATIVI PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 213.926 219.216 (5.290) (2,4)%
a) spese per il personale 85.097 86.613 (1.516) (1,8)%
b) altre spese amministrative 128.829 132.603 (3.774) (2,8)%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.315) 440 (5.755) n.s.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
materiali e immateriali
13.628 10.820 2.808 26,0%
Altri oneri/proventi di gestione (16.994) (15.524) (1.470) 9,5%
Costi operativi 205.245 214.952 (9.707) (4,5)%

Le spese per il personale, pari a 85,1 milioni di euro, registrano un decremento dell'1,8% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente. Il numero dei dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2025 è pari a 2.043, in aumento del 3,2% rispetto a 1.979 risorse al 30 giugno 2024.

Le altre spese amministrative al 30 giugno 2025 sono pari a 128,8 milioni di euro, in riduzione di 3,8 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024. Tale variazione deriva principalmente dai costi per servizi in outsourcing e dagli oneri relativi al sistema bancario, che evidenziano rispettivamente delle riduzioni di 9,3 milioni di euro e di 8,1 milioni di euro rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, le quali hanno più che compensato il significativo aumento delle spese amministrative non ricorrenti (+9,2 milioni di euro) connesso all'OPAS su illimity Bank effettuata nel corso del 2025.

L'andamento della voce è dettagliato nella tabella seguente.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE PRIMO SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2025 2024 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 60.720 67.365 (6.645) (9,9)%
Spese legali e consulenze 43.192 40.543 2.649 6,5%
Compensi a società di revisione 624 574 50 8,7%
Servizi in outsourcing 16.904 26.248 (9.344) (35,6)%
Imposte indirette e tasse 18.903 18.563 340 1,8%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 39.624 38.259 1.365 3,6%
Assistenza e noleggio software 11.215 10.848 367 3,4%
Pubblicità e inserzioni 7.597 7.303 294 4,0%
Spese relative agli immobili 5.224 3.997 1.227 30,7%
Spese per informazione clienti 3.301 5.255 (1.954) (37,2)%
Viaggi e trasferte 2.703 1.929 774 40,1%
Gestione e manutenzione autovetture 1.849 1.838 11 0,6%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.579 1.861 (282) (15,2)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 1.400 1.895 (495) (26,1)%
Costi per cartolarizzazione 722 832 (110) (13,2)%
Altre spese diverse 4.034 2.501 1.533 61,3%
Oneri relativi al sistema bancario 21 8.096 (8.075) (99,7)%
Spese amministrative non ricorrenti 9.561 320 9.241 n.s.
Totale altre spese amministrative 128.829 132.603 (3.774) (2,8)%

La sottovoce "spese per servizi professionali" risulta pari a 60,7 milioni di euro al 30 giugno 2025, in riduzione di 6,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024 (-9,9%), e si compone principalmente di:

  • costi per "spese legali e consulenze", che risultano pari a 43,2 milioni di euro nel primo semestre del 2025, in aumento del 6,5% rispetto al dato dell'omologo periodo dell'esercizio precedente;
  • costi per "servizi in outsourcing", che sono pari a 16,9 milioni di euro al 30 giugno 2025 e registrano un decremento per 9,3 milioni di euro rispetto al dato dello stesso periodo dell'esercizio precedente. La variazione è da ricondurre principalmente a minori costi di recupero relativi al Settore Npl.

La sottovoce "imposte indirette e tasse", pari a 18,9 milioni di euro, risulta sostanzialmente in linea rispetto al dato al 30 giugno 2024. La voce è composta prevalentemente dall'imposta di registro sostenuta per l'attività di recupero giudiziale dei crediti deteriorati per un importo pari a 10,7 milioni di euro al 30 giugno 2025 (11,7 milioni di euro nell'omologo periodo dell'esercizio precedente) e include inoltre costi per imposta di bollo per 7,4 milioni di euro (in aumento di 1,2 milioni di euro rispetto al dato al 30 giugno 2024) il cui riaddebito alla clientela è incluso nella voce "Altri proventi di gestione".

La sottovoce "spese per acquisto di beni e altri servizi" risulta pari a 39,6 milioni di euro, in aumento del 3,6% rispetto al 30 giugno 2024. I fattori che influenzano principalmente il risultato sono:

  • costi per "assistenza e noleggio software", i quali sono pari a 11,2 milioni di euro e risultano in aumento (+3,4%) rispetto al dato del 30 giugno 2024;
  • spese per "pubblicità e inserzioni", che passano da 7,3 milioni di euro a 7,6 milioni di euro a giugno 2025 (+0,3 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024);
  • "spese relative agli immobili", pari a 5,2 milioni di euro e in crescita del 30,7% rispetto a giugno 2024 (+1,2 milioni di euro);

• "spese per informazioni clienti", le quali sono pari a 3,3 milioni di euro al 30 giugno 2025 e risultano in riduzione di 2,0 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2024.

La sottovoce "oneri relativi al sistema bancario" include i costi sostenuti nel periodo per il funzionamento dei fondi di garanzia del sistema bancario, e risulta pari a 21 mila euro. Il saldo comparato al 30 giugno 2024 era pari a 8,1 milioni di euro in quanto si riferiva al costo della contribuzione annuale al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), di cui 7,9 milioni di euro relativi a Banca Ifis e il residuo relativo a Banca Credifarma.

La voce "spese amministrative non ricorrenti" presenta un saldo al 30 giugno 2025 di 9,6 milioni di euro e si riferisce principalmente ai costi non ricorrenti connessi all'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank, presentata da Banca Ifis a gennaio 2025 e conclusasi positivamente (per maggiori dettagli si rimanda alla lettura della sezione "Offerta di acquisto e scambio volontaria (OPAS) sulla totalità delle azioni di illimity Bank" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo). Il dato di tale voce è in significativo aumento rispetto al saldo al 30 giugno 2024, pari a 320 mila euro, che si riferiva ai costi residui di competenza del primo semestre 2024 connessi all'integrazione dell'ex Revalea all'interno del Gruppo Banca Ifis e, nello specifico, del Settore Npl.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri registrano al 30 giugno 2025 rilasci netti pari a 5,3 milioni di euro, mentre il saldo al 30 giugno 2024 presentava accantonamenti netti per 0,4 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali risultano al 30 giugno 2025 pari rispettivamente a 6,7 milioni di euro e 6,9 milioni di euro, e sono in aumento rispettivamente del 15,4% e del 38,2% rispetto ai dati dell'omologo periodo dell'esercizio precedente, a seguito degli investimenti in attività materiali e immateriali effettuati dal Gruppo Banca Ifis nel corso del 2024 e del primo semestre 2025.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 17,0 milioni di euro al 30 giugno 2025, sono in aumento di 1,5 milioni di euro (+9,5%) rispetto al dato al 30 giugno 2024. La voce si riferisce principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing.

Per effetto delle dinamiche delineate in precedenza, i costi operativi al 30 giugno 2025 ammontano a 205,2 milioni di euro, in riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al saldo di giugno 2024.

L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 126,8 milioni di euro, in riduzione dell'11,6% rispetto al dato al 30 giugno 2024 pari a 143,5 milioni di euro principalmente perché il dato del primo semestre 2025 include all'interno della voce "altre spese amministrative" i sopraccitati costi non ricorrenti per 9,6 milioni di euro connessi all'OPAS illimity.

Le imposte sul reddito al 30 giugno 2025 ammontano a 38,9 milioni di euro, e il tax rate è pari al 30,67%, in diminuzione rispetto al 34,15% del 30 giugno 2024.

L'utile netto di pertinenza della Capogruppo ammonta a 87,1 milioni di euro, in riduzione di 6,5 milioni di euro rispetto al dato del primo semestre 2024.

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Organizzazione del governo dei rischi

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto Secondo Pilastro trovano collocazione i processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) in relazione ai quali il Gruppo effettua una autonoma valutazione, rispettivamente della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di Primo Pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc.) e della propria adeguatezza in relazione al governo e alla gestione del rischio di liquidità e del funding.

Con riferimento al 31 dicembre 2024 e in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina del cosiddetto Terzo Pilastro (o Pillar 3), il Gruppo Banca Ifis ha pubblicato, congiuntamente al Bilancio consolidato 2024, l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Investor Relations" e rimane valido alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025.

In relazione a quanto sopra e ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti "Disposizioni di Vigilanza per le banche", il Gruppo Banca Ifis si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • l'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio del Gruppo (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite;
  • l'efficacia e l'efficienza dei processi aziendali;
  • l'affidabilità e la sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • la prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • la conformità delle operazioni con la legge e la normativa di Vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

• i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative, incorporati nelle procedure o eseguiti nell'ambito dell'attività di back office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi;

  • i controlli sui rischi e sulla conformità (c.d. "controlli di secondo livello"), con l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione;
  • l'attività di revisione interna (c.d. "controlli di terzo livello"), volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore incaricato del Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.lgs. 231/2001, funzione Internal Audit, funzione Risk Management, funzione Compliance, funzione Anti-Money Laundering) cui si aggiunge anche il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari in funzione della connotazione di realtà bancaria con azioni quotate, sono dettagliatamente descritti nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, il cui ultimo aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis in data 6 marzo 2025 congiuntamente al Bilancio consolidato 2024 e pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione "Corporate Governance".

Cultura del rischio

La Capogruppo agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata in relazione alle diverse tipologie di rischi ed estesa a tutto il Gruppo. In particolare, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali e la funzione Human Resources, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di prevenzione e gestione dei rischi.

In tale ambito, le funzioni di controllo di Capogruppo (Risk Management, Compliance, Anti-Money Laundering) sono parti attive, per quanto di competenza, nei processi formativi. Viene promossa una cultura improntata a comportamenti di responsabilità diffusa, con azione capillare di formazione del personale, mirata sia ad acquisire la conoscenza del framework di presidio dei rischi (impostazioni, metodologie, applicazioni operative, regole e limiti, controlli), sia a interiorizzare i profili valoriali di Gruppo (codice etico, comportamenti, regole di condotta e relazione).

Nella presente parte della Note illustrative sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dal Gruppo e l'operatività in strumenti finanziari derivati:

  • rischio di credito;
  • rischi di mercato:
    • di tasso di interesse;
    • di prezzo;
    • di cambio,
  • rischio di liquidità;
  • rischi operativi.

Gestione dei rischi legati al climate change

I rischi connessi al climate change figurano tra le aree tematiche di particolare rilevanza indicate da ESMA nel public statement del 24 ottobre 2024 denominato "European common enforcement priorities for 2024 corporate reporting".

A tale riguardo, il Gruppo Banca Ifis nel corso degli anni ha attivato processi e definito specifiche responsabilità per identificare e gestire i principali rischi connessi al climate change e agli altri temi ESG.

Con specifico riferimento ai rischi climatici e ambientali, l'analisi delle aspettative di Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali e, a seguire, gli Orientamenti sulla gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (rischi ESG) pubblicati dall'European Banking Authority (EBA) hanno dato luogo all'avvio di un programma strutturato con lo scopo di integrare i fattori ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo, nel risk management framework e nella disclosure. Ulteriore obiettivo strategico è quello di incorporare i relativi rischi nei principali processi valutativi aziendali.

Il piano pluriennale di allineamento alle aspettative di vigilanza in materia di rischi climatici e ambientali, posto in essere da Banca Ifis e consegnato a Banca d'Italia a inizio 2023, si è articolato in stream progettuali che coinvolgono diverse aree.

Tra le attività già intraprese da Banca Ifis vi sono l'esercizio di un materiality assessment, funzionale all'individuazione dei fattori di rischio climatici e ai meccanismi causali secondo cui tali fattori si trasferiscono ai rischi tradizionali (canali di trasmissione).

Per quanto riguarda i fattori di rischio, si riconoscono i rischi fisici e i rischi di transizione. In particolare, per quanto riguarda i rischi fisici sono stati analizzati eventi climatici avversi, di natura cronica o acuta, e tra questi sono stati individuati quelli rilevanti per il contesto in cui opera Banca Ifis. Tali effetti sono stati analizzati sulla base di diversi elementi quali, ad esempio, la georeferenziazione del portafoglio, dell'operatività aziendale e, più in generale, dei principali asset considerati importanti per la continuità operativa. In riferimento invece ai rischi di transizione i driver identificati sono raggruppati in tre categorie: l'innovazione tecnologica, la regolamentazione in evoluzione e le preferenze dei consumatori.

Tipologia di rischio Orizzonte temporale
Rischi di transizione Normativo Driver di rischio
Policy a livello globale (e.g. Paris Agreement) possono
limitare le attività e i settori con un alto livello di emissioni e
rischio ambientale. A titolo di esempio, la regolamentazione
sugli Energy Performance Certificate può impattare il valore
degli immobili in portafoglio
Medio termine
Tecnologico La transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale
richiede un costo maggiore da sostenere da parte delle
imprese per adeguare gli impianti e le sedi produttive,
potenzialmente impattando il modello di business e la
capacità di generare ricavi e profitti
Medio termine
Mercato Un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso
consumi più climate-friendly impatta potenzialmente tutti i
settori maggiorente legati ad un alto consumo di energia e/o
alti livelli di inquinamento
Medio termine
Acuto Ondate di calore, incendi, inondazioni, siccità, frane,
terremoti
Breve termine
Rischi fisici Cronico Temperature estreme, erosione del suolo, stress idrico,
incremento del livello del mare
Medio
termine/Lungo
termine

La tabella sottostante descrive le principali categorie e rispettivi driver di rischio associati ai rischi climatici fisici e di transizione con relativo orizzonte temporale.

Le risultanze dell'esercizio di materiality assessment denotano un'esposizione nel complesso moderata ai rischi climatici e ambientali.

In linea con quanto previsto dalle aspettative di Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali (i.e. aspettativa VI), la Capogruppo Banca Ifis ha aggiornato nel corso del 2025 le analisi relative al Climate Stress test che sono state allegate al Resoconto ICAAP. Lo studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito è stato

condotto analizzando il possibile impatto di gravi cambiamenti climatici sul conto economico attraverso il deterioramento della qualità del credito e dei parametri di rischio.

È stato scelto uno scenario climatico di breve periodo, pubblicato da UNEP Finance Initiative a luglio 2024, che combina gli effetti sia dei rischi di transizione che dei rischi fisici.

Per quanto riguarda i rischi di transizione, sono stati considerati gli shock macroeconomici dello scenario "Stringent carbon price" che anticipa tutti gli effetti dello scenario Delayed Transition del Network for Greening the Financial System (NGFS) dal 2031 al 2023. Il carbon price dovrebbe aumentare tra i 57 dollari e i 368 dollari per tonnellata di CO2 entro il 2027, gradualmente in 5 anni in base alla nazione. Le economie avanzate dovrebbero raggiungere un prezzo medio più ambizioso di circa 325 dollari per tonnellata di CO2 nel 2027, mentre altre regioni dovrebbero mantenere i prezzi sotto i 231 dollari. L'assunzione di base è che l'aumento del carbon price sia alla base di politiche globali coordinate che hanno lo scopo di mitigare il cambiamento climatico.

Per quanto riguarda i rischi fisici, sono stati considerati gli shock macroeconomici dello scenario "Chronic impacts", che modella i rischi cronici estremi, come alte temperature, innalzamento del livello del mare e cambiamenti nelle precipitazioni degli scenari NGFS. È previsto che tali rischi aumentino gradualmente di importanza nel tempo, avendo un impatto severo sul PIL entro 20-30 anni. Tuttavia, in questo scenario, tali rischi cronici sono stati anticipati al presente.

A differenza degli scenari long-term a 30 anni, lo scenario climatico di breve periodo considerato non riflette pienamente i benefici derivanti dalla transizione e la relativa ripresa economica. In termini di severità, seppur di poco, risulta meno negativo rispetto a un tipico scenario dell'EU-Wide stress test. Rispetto al baseline, la crescita economica italiana è prevista in riduzione di circa il 5,5% a livello cumulato sui 2 anni (rispetto ad una riduzione del 7,4% dello scenario avverso dell'EU-Wide stress test 2025).

Rispetto a scenari climatici più recenti, come gli scenari di breve periodo pubblicati dal NGFS il 7 maggio 2025, lo scenario considerato per l'esercizio di Climate Stress è più severo, ad esempio in termini di crescita del PIL reale.

Per allineare lo scenario alle attuali condizioni economiche, le proiezioni macroeconomiche sono state definite applicando gli shock dello scenario Climate alle ultime proiezioni dello scenario baseline. Tale approccio garantisce coerenza e comparabilità di risultato con i più recenti scenari.

INDICATORI FINANZIARI
FINE ESERCIZIO (%)
Scenario climatico
2024 2025 2026
Crescita del PIL reale italiano a/a (2,0)% (2,2)% (2,5)%
Disoccupazione italiana 6,4% 6,3% 6,2%
Euribor 3M 2,2% 2,0% 2,4%
Rendimento BTP 10 anni 4,7% 5,0% 5,3%
Inflazione italiana 2,5% 2,6% 3,1%

Di seguito si riportano le proiezioni delle principali variabili macroeconomiche dello scenario climatico considerato.

L'applicazione dello scenario climatico utilizzato per l'esercizio di Climate stress test sui parametri di rischio (PD ed LGD) di Banca Ifis ha evidenziato un impatto marginale sull'ECL del portafoglio performing.

Anche per quanto riguarda gli altri rischi (rischio di mercato, rischio di liquidità e rischi operativi), come più diffusamente commentato nella Rendicontazione di sostenibilità inserita all'interno del Bilancio consolidato 2024 (cfr. 1.1 ESRS 2 – Informazioni Generali, sezione 1.1.4 Gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità: Analisi di doppia rilevanza, DP 20), le analisi condotte dal Gruppo hanno portato a identificare impatti moderati per i rischi operativi mentre sono stati considerati come non materiali per il rischio di mercato e per il rischio di liquidità.

Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

Le esposizioni lorde indicate nelle tabelle nel seguito riportate tengono conto del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci delle controllate.

Qualità del credito

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
1.219.694 493.518 52.760 240.703 9.415.698 11.422.373
2. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 799.549 799.549
3. Attività finanziarie designate
al fair value
- - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
- 924 - - 50.999 51.923
5. Attività finanziarie in corso
di dismissione
2.761 1.916 - - - 4.677
Totale 30.06.2025 1.222.455 496.358 52.760 240.703 10.266.246 12.278.522
Totale 31.12.2024 1.219.018 440.816 60.931 207.602 10.200.599 12.128.966

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposi
zione
netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.974.572 (208.600) 1.765.972 9.724.379 (67.978) 9.656.401 11.422.373
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - 800.528 (979) 799.549 799.549
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
924 - 924 X X 50.999 51.923
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
23.389 (18.712) 4.677 - - - 4.677
Totale 30.06.2025 1.998.885 (227.312) 1.771.573 10.524.907 (68.957) 10.506.949 12.278.522
Totale 31.12.2024 1.928.714 (207.949) 1.720.765 10.413.041 (73.895) 10.408.201 12.128.966

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Sono esclusi dalla presente tabella i crediti a vista verso banche (i quali sono classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide, conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia), i titoli di capitale e le quote di OICR.

Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Non vi sono società strutturate non consolidate al 30 giugno 2025 diverse dalla società di cartolarizzazione rientranti nel perimetro del Gruppo Banca Ifis.

Rischi del consolidato prudenziale

Rischio di credito

Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'organo amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato che viene offerto alle piccole-medie imprese (PMI). In questo ambito il Gruppo si prefigge di ampliare la propria quota di mercato nei segmenti del credito commerciale, anche nei confronti di soggetti con fabbisogni specialistici come le farmacie, del leasing, del credito fiscale e di quello di dubbia esigibilità, tramite l'offerta di servizi finanziari di alta qualità, elevato livello di personalizzazione, controllo del rischio di credito e redditività coerente con la qualità offerta. Costituisce mercato di riferimento complementare per l'attività creditizia del Gruppo Bancario anche il comparto Privati con un'offerta di prodotti orientata principalmente al noleggio operativo, alla cessione del quinto (CQS/CQP) oppure all'operatività riferita al comparto farmaceutico, svolta dalla controllata Banca Credifarma, operatore bancario specializzato nella concessione di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari alle farmacie.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa alla data di riferimento del presente documento nei seguenti ambiti operativi:

  • l'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring), che si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle PMI. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del comparto sanitario ed enti territoriali;
  • le attività di Corporate Lending e di Structured Finance, le quali si concentrano sull'offerta di finanziamenti a medio-lungo termine e di prodotti secured ed unsecured a sostegno di imprese operanti sul territorio nazionale per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Le controparti clienti tipiche di tale segmento sono società di capitali;
  • gli investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti;
  • i finanziamenti a medio-lungo termine rivolti alle PMI, operanti nei principali settori produttivi, coperti dalla garanzia pubblica, ideata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del Fondo Centrale di Garanzia;
  • le attività del segmento leasing, principalmente svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e PMI. In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolta ad aziende e rivenditori. Il noleggio a lungo termine invece insiste prevalentemente su equipment finance, con prevalente incidenza di prodotti da ufficio e informatici, in misura ridotta in macchinari industriali ed apparecchi medicali;
  • l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria di difficile esigibilità (Npl non performing loans), gestita dalla controllata Ifis Npl Investing, nei confronti prevalentemente di clientela retail;
  • le attività di servicing (master and special services), gestione di portafogli Npl con attività di recupero giudiziale e stragiudiziale, consulenza in attività di due diligence e investitore autorizzato in operazioni su Npl, gestite dalla controllata Ifis Npl Servicing;
  • la concessione di finanziamenti rivolti alla clientela retail anche mediante la definizione e il rifinanziamento di crediti non performing ceduti per i quali è previsto un rientro tramite CQS/CQP, gestita dalla controllata Cap.Ital.Fin.;
  • l'attività di concessione di finanziamenti a breve e medio periodo in favore delle farmacie, gestita dalla controllata Banca Credifarma, anche attraverso lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e degli enti, pubblici e privati, erogatori di prestazioni sanitarie;
  • l'attività di gestione del portafoglio proprietario, effettuata in misura preponderante tramite investimenti di natura finanziaria su strumenti obbligazionari, in larga parte governativi, e azionari quotati;
  • l'attività in ambito di operazioni di cartolarizzazione, che si rivolge ad operatori del comparto, in particolare ad originator ed investitori, attraverso l'offerta di finanza tramite investimenti in Asset Backed Securities (ABS) ed altre esposizioni verso schemi di cartolarizzazione e l'assunzione dei ruoli di arranger e sponsor nell'ambito di tali operazioni in un'ottica di cross selling. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in tranches senior e mezzanine con sottostante attivi in bonis e con un trade off favorevole in termini di redditività attesa rispetto al loro risk weighting.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca Ifis ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Politiche di gestione del rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo Banca Ifis è esposto al rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte possa generare una corrispondente variazione inattesa nel valore della relativa esposizione creditizia che porti ad una perdita di valore totale o parziale dei crediti. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma in cui il fido si estrinseca.

Le principali cause di inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il servizio e il rimborso del debito (per mancanza di liquidità, insolvenza, ecc.), come pure anche al manifestarsi di circostanze che si riflettono sulle condizioni economico/finanziarie del debitore, quali il "rischio Paese".

In riferimento ai crediti acquistati deteriorati (POCI), un ulteriore rischio a cui il Gruppo è esposto è il rischio di inadeguato recupero, cioè le perdite sostenute per il mancato recupero dei crediti vantati verso controparti in default.

Aspetti organizzativi

I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis segue in materia di concessione del credito sono espressi all'interno della "Politica Creditizia di Gruppo" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo coinvolte nei processi di assunzione e gestione del credito.

Al suo interno sono declinati:

  • i ruoli e le responsabilità degli organi aziendali e delle strutture organizzative coinvolte nel processo del credito;
  • la definizione delle strategie creditizie e delle regole creditizie con riferimento ai segmenti di clientela, controparti e tipologie di operazioni assumibili, i limiti di affidamento assegnati su controparti non bancarie, i limiti di esposizione assegnati per le diverse tipologie di attività economiche, l'individuazione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) per la verifica preventiva di coerenza delle stesse con i limiti e gli obiettivi di rischio definiti nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo, i limiti di rischio assegnati per le operazioni con soggetti collegati e/o con esponenti aziendali ex 136 T.U.B.. Le attività di monitoraggio, revisione e aggiornamento delle strategie e delle regole creditizie prevedono il coinvolgimento:
  • dell'unità organizzativa Large Risks Underwriting della Capogruppo, nel coordinamento del processo di formulazione delle proposte di revisione e aggiornamento delle politiche creditizie da sottoporre per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • della funzione Risk Management della Capogruppo, nel monitoraggio dei risultati conseguiti dal Gruppo in termini di volumi e posizionamento complessivo effettivo sul mercato del credito coerentemente con le strategie creditizie definite;
  • gli elementi maggiormente qualificanti nell'ambito del processo del credito con particolare riferimento:
    • alla definizione delle categorie di rischio da assegnare alla clientela, in funzione del diverso profilo di rischio attribuibile alle forme tecniche di finanziamento oggetto di affidamento, in stretto raccordo con i processi operativi legati al "Sistema delle deleghe di Gruppo" in materia di assunzione del rischio di credito;
    • all'esame di tutte le informazioni utili, sia di natura interna che esterna, funzionali alla determinazione del merito creditizio del cliente e della solvibilità futura del debitore effettuando la valutazione del rischio di credito, in primo luogo, sulle normali fonti di rientro dell'esposizione e in via successiva, considerando l'utilizzo delle garanzie accessorie collegate all'intervento creditizio;
  • le attività di monitoraggio e revisione del modello di definizione delle facoltà creditizie, cioè la matrice delle facoltà di concessione del credito ed i relativi massimali;
  • l'articolazione del processo del credito, nel suo ciclo complessivo, nei due macro-processi "istruttoria ed erogazione del credito" e "monitoraggio e recupero del credito".

A livello operativo, le diverse società del Gruppo declinano in Procedure organizzative o Note operative le specifiche modalità gestionali di applicazione delle regole creditizie.

Nell'ambito del Gruppo Banca Ifis, un ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di credito è svolto dagli organi societari della Banca e delle banche e altre società finanziarie controllate che, secondo le rispettive competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici, le politiche di gestione e controllo del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nei relativi processi.

Nell'attuale assetto organizzativo intervengono nel presidio e governo del rischio di credito specifiche aree di responsabilità centrali che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle attività di gestione e dei controlli di primo e secondo livello del rischio, mediante l'adozione di adeguati processi e applicativi informatici.

In linea generale, il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

La struttura organizzativa di Banca Ifis si articola, in particolare, nelle seguenti business unit declinate per tipologia di attività, accentrate nell'area del Condirettore Generale Chief Commercial Officer (CCO):

  • Commercial & Corporate Banking Underwriting dedicata sia con riferimento alla prima concessione del credito sia con riguardo alle attività di rinnovo - revisione, alla valutazione del merito di credito delle controparti nonché il rischio insito nelle operazioni e delibera gli affidamenti nel rispetto dei poteri ad essa attribuiti dal Consiglio di Amministrazione e formalizzati nel Sistema delle Deleghe di Gruppo per l'assunzione del rischio di credito;
  • Commercial Banking, dedicata alla promozione di servizi di finanziamento alle imprese domestiche e straniere e alla cura del corretto rapporto con le controparti sviluppate direttamente o indirettamente, oltre ai debitori (domestici o esteri) acquisiti nell'ambito delle operazioni effettuate;
  • Corporate & Investment Banking, dedicata all'offerta di operazioni di Structured Finance o di investimento in imprese non finanziarie in bonis o in quote di organismi interposti;
  • Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
  • Farmacie, gestisce direttamente i rapporti del portafoglio in essere con controparti farmacie domestiche in stretta collaborazione con le unità organizzative della controllata Banca Credifarma;
  • Insurance, dedicata ai prodotti assicurativi offerti alla propria clientela;
  • Leasing & Rental, dedicata all'erogazione e alla gestione di prodotti di leasing e renting;
  • Marketing & Business Strategy, a supporto delle business unit che riferiscono al Condirettore Generale Chief Commercial Officer;
  • Tax Credit & Distressed Financing, dedicata alle seguenti attività:
    • acquisto di crediti erariali da società in procedura concorsuale, in liquidazione volontaria e da aziende in bonis;
    • supporto finanziario alle aziende, non già clienti del Gruppo Banca Ifis, che si trovino in uno stato di temporanea tensione finanziaria ma con prospettive di continuità;
  • Individuals, dedicata allo sviluppo di prodotti, servizi e opportunità di business legati ai servizi transazionali e ai servizi bancari di raccolta in relazione al segmento della clientela Privati;
  • Anti-Fraud, dedicata al presidio del coordinamento trasversale delle strutture del Gruppo che gestiscono l'offerta di prodotti alla clientela rispetto all'esecuzione dei controlli in materia di prevenzione e valutazione dei tentativi di frode e di attuazione delle azioni di risposta.

Infine, alla data di riferimento della presente informativa, intervengono le attività svolte dalle seguenti società controllate:

  • Ifis Npl Investing S.p.A., società dedicata all'acquisizione e alla cessione di crediti non performing (Npl), prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche;
  • Ifis Npl Servicing S.p.A., società specializzata nella gestione di crediti Npl e nell'attività di servicing e recupero per conto terzi;
  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., società operante nel comparto della cessione del quinto dello stipendio/pensione (CQS/CQP), delegazione di pagamento (DP) e nell'attività distributiva di prodotti finanziari quali mutuo e prestito personale;
  • Banca Credifarma S.p.A., operatore bancario rivolto prevalentemente al mondo della farmacia e della sanità e operante nel business relativo alla concessione a farmacie di anticipazioni, finanziamenti a medio-lungo termine e servizi finanziari;
  • Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., società di factoring operanti rispettivamente in Polonia e Romania;
  • Ifis Rental Services S.r.l., società non regolamentata specializzata nel segmento del noleggio operativo.

Aspetti organizzativi credito ordinario

In via iniziale, ciascuna unità organizzativa, relativamente al proprio comparto di attività, sviluppa e gestisce le relazioni commerciali e le opportunità di business in collaborazione con le filiali presenti sul territorio nazionale, nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione.

Relativamente al processo di concessione del credito, ciascuna business unit individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti soggetti deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento e/o di acquisizione di crediti vengono presentate ai competenti soggetti deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Le filiali di Banca Ifis non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito; ad esse viene attribuita, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte dei soggetti competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Le operatività delle società controllate prevedono delle autonomie deliberative locali stabilite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca Ifis.

Segue la fase di perfezionamento del credito che si riflette nella stipula del contratto, nelle attività relative all'acquisizione delle eventuali garanzie, nell'erogazione del finanziamento concesso. In tali fasi le business unit sono affiancate da specifiche unità organizzative di supporto cui competono la predisposizione del contratto coerentemente ai disposti di delibera, nonché i controlli sul corretto adempimento di tutte le attività che portano all'erogazione del finanziamento.

La gestione operativa del credito, svolta per la clientela performing, comprende principalmente le attività di gestione ordinaria e di monitoraggio effettuate da strutture istituite presso ciascuna società del Gruppo al fine di garantire la verifica continua e proattiva della clientela affidata. Tale attività è affiancata da un monitoraggio svolto a livello di Gruppo da una specifica unità organizzativa istituita presso la Capogruppo, allo scopo di identificare le controparti che presentano anomalie andamentali, al fine di anticipare il manifestarsi di casi problematici e a fornire un adeguato reporting alle competenti funzioni aziendali.

Nel caso in cui la posizione di credito presenti oggettive situazioni di problematicità nel rimborso, la stessa viene trasferita a specifiche funzioni specializzate per prodotto nella gestione e recupero di operazioni deteriorate.

Aspetti organizzativi credito acquistato deteriorato (POCI)

Si definiscono "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI - Purchase or Originated Credit Impaired)" le esposizioni che risultano deteriorate alla data di acquisto o a quella in cui sono originate.

Sono comprese nei POCI anche le esposizioni creditizie acquisite nell'ambito di operazioni di cessione (individuale o di portafoglio) e di aggregazione aziendale.

Gli interessi contabilmente rilevati sono determinati mediante applicazione di un tasso di interesse effettivo corretto per il credito, cioè il tasso che, al momento della rilevazione iniziale, attualizza tutti i futuri incassi stimati dell'attività considerando nella stima anche le perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario ("ECL lifetime").

Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione a conto economico di rettifiche o di riprese di valore. Le variazioni favorevoli delle ECL lifetime sono rilevate come riprese di valore, anche qualora tali ECL lifetime risultassero inferiori a quelle che sono state incluse nelle stime dei flussi di cassa al momento della rilevazione iniziale.

I POCI sono convenzionalmente presentati all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3.

Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività POCI risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stage 2.

Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stage 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua (in altri termini, deve essere sempre mantenuto un orizzonte "lifetime" e non a 12 mesi, come invece è previsto per le posizioni in Stage 1).

Rientrano tra le "attività deteriorate acquisite" i crediti acquisiti dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing a valori sensibilmente inferiori rispetto al valore nominale, nonché gli attivi deteriorati rinvenienti dalle varie business combination in ambito IFRS 3 effettuate dal Gruppo Banca Ifis (come quelle relative all'ex Gruppo GE Capital Interbanca, all'ex Gruppo Fbs, alle società Credifarma S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A., Farbanca S.p.A. e Revalea S.p.A. nonché al ramo d'azienda ex Aigis Banca). Tali attivi deteriorati sono inseriti all'interno del perimetro POCI sulla base della sussistenza, per ciascun singolo rapporto, della qualità del credito deteriorata al momento della relativa acquisizione, come previsto dal principio IFRS 9.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

In riferimento al processo di acquisizione del portafoglio crediti non performing (POCI) adottato dalle strutture del Settore Npl, sono previste fasi organizzative analoghe a quelle del credito ordinario riassumibili in:

  • origination, con l'individuazione delle controparti con cui effettuare le operazioni di acquisto e la valutazione dell'interesse commerciale nell'eseguire dette operazioni;
  • due diligence, con le attività di valutazione del portafoglio oggetto di acquisizione svolte da personale altamente qualificato, tese a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative;
  • delibera, con le attività di predisposizione del fascicolo istruttorio, assunzione, recepimento ed attuazione della delibera da parte del competente organo deliberante;
  • perfezionamento, con le attività di predisposizione e successiva stipula del contratto di acquisto e pagamento del prezzo.

Gli acquisti sono effettuati direttamente da originator e/o veicoli dedicati (mercato primario) o, in alcune circostanze, da operatori che abbiano acquistato sul mercato primario e che intendano dismettere per varie ragioni il loro investimento (mercato secondario). I crediti (derivanti da operazioni di credito al consumo tradizionale, carte di credito e prestiti finalizzati) si caratterizzano per essere prevalentemente non garantiti ("unsecured"); si riscontra anche la presenza di saldi di conto corrente nel caso di cessioni da parte di banche.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca di informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di recupero più adeguate, il credito viene classificato in un'area cosiddetta di "staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche (gestione stragiudiziale e gestione giudiziale), che svolge un'attività strettamente connessa alla trasformazione in posizioni paganti e all'incasso dei crediti.

La gestione operativa del recupero dei crediti rivenienti da operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità è curata sia da risorse interne alle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, sia da una diffusa e collaudata rete di società di esazione e di agenti in attività finanziaria operanti sull'intero territorio nazionale.

L'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste, invece, nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio (la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione) o della vendita sul mercato dell'asset a garanzia del credito (gestione secured). Di tali gestioni viene data di seguito specifica informativa.

Viene, infine, valutata altresì la convenienza ad effettuare operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing (Npl), prevalentemente rappresentati da code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti, da sottoporre per l'approvazione ai competenti organi deliberanti, coerentemente agli obiettivi di redditività prefissati e previa analisi degli impatti contabili, segnaletici, legali ed operativi che da esse discendono. A tal fine, si avvale degli approfondimenti operati per gli ambiti di rispettiva competenza dalle pertinenti funzioni aziendali della Capogruppo.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che il processo di recupero tramite call center o reti di recupero possa culminare con una raccolta di piani di rientro di cui sopra (nella forma di proposta/accettazione da cliente a banca). In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominato "modello a curve"; tale modello proietta delle aspettative di incasso su cluster di crediti omogenei in base al profilo di recupero storicamente osservato (macroregione, importo del credito, anzianità della pratica rispetto alla data di DBT, cedente), a cui sono aggiunti dei correttivi prudenziali quali, a titolo esemplificativo, il cap dei flussi di cassa simulati per quei debitori che hanno un'età superiore alle aspettative di vita presenti nelle tavole di mortalità fornite dall'Istat. Tale modalità di valorizzazione dei flussi di recupero del credito comporta che il profilo di recupero atteso sia decrescente al trascorrere del tempo rispetto alla data di acquisto dello stesso, fino ad arrivare ad azzerare il valore patrimoniale del credito al raggiungimento del decimo anno dalla data di acquisto.

Le aspettative di incasso tengono altresì conto della probabilità di ottenimento di un piano di rientro al netto delle relative probabilità di insoluto.

I piani di rientro (raccolta) che possono essere sottoscritti sono di due fattispecie:

  • piani cambiari: l'insieme di posizioni creditizie per cui il debitore ha sottoscritto un piano di rientro supportato dal rilascio di cambiali. Si specifica che sono in continuo calo i volumi di piani cambiari (raccolta interna) in portafoglio in quanto per scelta strategica non vengano più raccolti piani stragiudiziali con tale modalità di pagamento. L'eventuale nuova raccolta è quindi esclusivamente frutto di pratiche acquistate paganti;
  • Manifestazioni di Volontà (MdV): le pratiche per cui il processo di recupero ha condotto alla raccolta di un piano di rientro su base volontaria formalizzato da parte del debitore.

Nel momento in cui la posizione ottiene un piano di rientro pagante (c.d. "piani attivi"), cioè dopo aver osservato il pagamento di almeno tre volte il valore della rata media del piano, i flussi di cassa del "modello a curve" vengono sostituiti dai flussi di cassa del "modello deterministico", che proietta le rate future del piano di rientro concordato con il debitore al netto del tasso di insoluto storicamente osservato e tenendo conto anche in questo caso di un cap ai flussi di cassa simulati laddove l'età del debitore ecceda quanto riportato nelle tavole di mortalità dell'Istat in ordine alle aspettative di vita.

Le posizioni che non ottengono un piano di rientro pagante restano valorizzate tramite il "modello a curve"; ciò comporta che man mano che trascorre il tempo si riduce la probabilità di incasso anche tramite piano e conseguentemente i cash flow attesi si riducono fino ad azzerarsi.

Come già iniziato nel corso del 2021, anche negli esercizi 2022, 2023 e 2024 nonchè nel primo semestre 2025 la gestione si è vista partecipe di una nuova modalità di chiusura, cosiddetta "saldo e stralcio delle posizioni", al fine di anticipare il recupero pur concedendo una riduzione dell'importo dovuto (stralcio) al debitore. Tale modalità di incasso non si sostituisce alle modalità sopra descritte ma vede partecipe alcune campagne su posizioni specifiche e individuate dalla gestione.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti (presenza di un posto di lavoro o di una pensione) per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione. In tale bacino sono ricomprese anche delle pratiche (minoritarie) che vengono lavorate in una logica di pignoramento immobiliare.

La lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi (le durate e la relativa volatilità dipende dal tribunale in cui viene gestita la pratica) e sono così declinate:

  • ottenimento decreto ingiuntivo,
  • precetto,
  • pignoramento mobiliare e
  • ODA (Ordinanza di Assegnazione somme).

Tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato calcolato come valore attuale dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di due modelli proprietari sviluppati dalla funzione Risk Management su dati storici interni, denominati cd. "modello Legal Factory pre ODA" e "modello ODA".

Per quanto riguarda il modello pre ODA, nel corso del primo semestre 2025 sono proseguite le attività di ristima volte ad aggiornare le serie storiche, a valutare modifiche rilevanti nei processi di cui tener conto nella definizione del perimetro, alla quantificazione delle variabili target (ad esempio moduli durata, probabilità di migrazione, rata, spese, tasso di aggredibilità) nonché alla realizzazione di un fine tuning dell'impianto metodologico (ad esempio revisione della long list di ogni modulo, delle tecniche di clustering e di quantificazione delle stime). Si fa presente che tale modello è sottoposto a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni.

La lavorazione giudiziale si completa, oltre a quanto sopra descritto, con attività di recupero intesa come azione esecutiva immobiliare, altresì caratterizzata da diverse fasi e applicata a portafogli originati in comparti corporate, bancari o real estate.

Si segnala infine che, in concomitanza della fusione di Revalea S.p.A. in Ifis Npl Investing S.p.A. avvenuta nel corso del 2024, già nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 si è provveduto all'estensione dei modelli applicati dal Gruppo anche al portafoglio della società incorporata.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il Gruppo Banca Ifis nel tempo si è dotato di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascuna tipologia di clientela e di prodotto.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito verificando la puntualità dei rimborsi, la correttezza del rapporto, le informazioni segnalate dal Sistema alla Centrale dei Rischi o a banche dati selezionate e il profilo reputazionale e ad esaminare, per ciascuna di queste, le cause sottostanti.

Con riferimento alle attività di controllo del portafoglio, come riportato in precedenza, i crediti verso la clientela sono monitorati da specifiche unità all'interno delle citate business unit alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata (controlli di primo livello); si affiancano ulteriori attività di controllo svolte a livello centralizzato da una specifica unità organizzativa basate principalmente sull'utilizzo di modelli di analisi andamentale tra cui quelli sviluppati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo, volti ad identificare situazioni di anomalia negli indicatori di early warning specificatamente individuati.

Alle esposizioni di rischio creditizio verso imprese viene attribuito un rating sulla base di modelli sviluppati internamente. Tali modelli sono differenziati per segmento di clientela, in modo da garantire l'applicazione di modelli appropriati su popolazione omogenea dal punto di vista delle caratteristiche e della rischiosità. Esistono dunque modelli per società di capitali, differenziati per due cluster dimensionali, e un modello per società semplici o di persone e ditte individuali. I modelli di rating si compongono di diversi moduli che indagano più aree informative a seconda della tipologia di controparte e si integrano con informazioni qualitative di diversa natura.

La classe di rating rappresenta un driver fondamentale per il calcolo delle svalutazioni sui crediti performing; oltre a collegare direttamente la perdita attesa al livello di rischio specifico della singola controparte, i modelli di rating consentono l'attivazione del criterio di staging allocation quantitativo, che prevede, mediante il confronto tra la rischiosità al momento della concessione e quella attuale, di valutare il significativo incremento di rischio e quindi l'appostazione a Stage 2 della posizione. Nel framework di determinazione della perdita attesa rientrano anche i modelli satellite funzionali all'introduzione di elementi forward looking nelle stime dei parametri di rischio in totale conformità con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

Nell'espletamento delle attività di misurazione e controllo assume un'importanza fondamentale l'attività svolta dal Risk Management nell'ambito dei controlli di secondo livello.

Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione di Risk Management:

  • presidia, monitora e valuta i rischi creditizi, eseguendo i controlli e le analisi secondo le linee guida definite. In particolare:
    • valuta la qualità del credito, garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie attraverso il monitoraggio nel continuo degli indicatori di rischio di credito;
    • monitora costantemente l'esposizione al rischio di credito e il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione del rischio di credito;
    • verifica, mediante controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e valuta la coerenza delle classificazioni e la congruità degli accantonamenti;
    • monitora l'esposizione al rischio di concentrazione e l'andamento delle esposizioni classificate come "Grandi esposizioni";
  • svolge attività di analisi quantitativa a supporto delle business unit per l'utilizzo gestionale delle misure di rischio;
  • presidia il processo di sorveglianza del valore delle garanzie reali, personali e finanziarie acquisite;
  • analizza la coerenza rispetto al RAF di Gruppo per quanto riguarda gli ambiti di asset quality e costo del credito.

Il Gruppo Banca Ifis pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha dato mandato all'Alta Direzione di agire in funzione di un contenimento delle "Grandi esposizioni". In linea con le indicazioni del Consiglio, sono sottoposte a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che impegnano il Gruppo in misura rilevante.

In relazione al rischio di credito connesso agli investimenti in titoli obbligazionari e di capitale, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia; adeguata informativa periodica viene fornita al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Capogruppo Banca Ifis.

Nell'ambito dei principi Basilea 3, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca Ifis ha scelto di avvalersi del metodo standardizzato; con riferimento alla determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di concentrazione single-name, incluso fra i rischi di secondo pilastro, il Gruppo applica il metodo Granularity Adjustment definito nell'allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 al quale viene aggiunto un add-on di capitale calcolato con la metodologia ABI per la stima del rischio di concentrazione geo-settoriale.

La Capogruppo Banca Ifis, al fine di valutare le proprie vulnerabilità a livello di gestione del capitale e della liquidità, ha sviluppato delle tecniche quantitative e qualitative con le quali valuta la propria esposizione ad eventi eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, misurano gli effetti per la Banca e le sue controllate, in termini di rischiosità, derivanti da movimenti congiunti delle variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi. Tali analisi interessano in maniera rilevante il rischio di credito.

Le analisi di stress consentono di verificare la resilienza del Gruppo, simulando e stimando gli impatti di situazioni avverse, e forniscono importanti indicazioni in merito alla propria esposizione ai rischi, all'adeguatezza dei relativi sistemi di mitigazione e controllo ed alla capacità di far fronte a perdite inattese anche in ottica prospettica e di pianificazione. Al fine dell'esecuzione delle prove di stress test, il Gruppo ha sviluppato internamente delle metodologie che permettono, anche sfruttando sinergie con i modelli satellite utilizzati in ambito IFRS 9, di proiettare la qualità degli attivi in coerenza con scenari macroeconomici avversi e valutare le ricadute in termini di diversi indicatori di qualità del credito, quali l'incidenza del credito deteriorato o l'incremento delle rettifiche sui crediti.

La Capogruppo Banca Ifis, a fini regolamentari, effettua esercizi di stress nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP e ILAAP, almeno su

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base annuale, come richiesto dalla normativa di vigilanza prudenziale vigente. In tale contesto valuta, fra gli altri, la sostenibilità delle strategie creditizie in condizioni avverse.

Metodi di misurazione delle perdite attese

Si evidenzia preliminarmente che, con riferimento alla misurazione delle perdite attese, nel corso del primo semestre 2025 si è proceduto al regolare processo di aggiornamento dei parametri di rischio di credito con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche alla luce delle persistenti incertezze dell'attuale contesto macroeconomico.

Nel dettaglio, sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici sottesi al condizionamento forward looking, i cui dettagli sono riportati più avanti in questa sezione, per consentire una valutazione dei crediti quanto più conforme possibile al principio contabile. Le attività di manutenzione del framework di impairment IFRS 9 non hanno avuto impatti significativi né in termini assoluti né in termini di livello di copertura del portafoglio.

La perdita attesa definita sulla base del modello viene integrata con una serie di aggiustamenti manageriali (cosiddetti "Post model adjustment" o "overlay") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Di seguito viene fornita illustrazione del framework di misurazione delle perdite attese adottato dal Gruppo, compresi eventuali cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forward-looking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlay).

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico e diverse dai POCI per i quali si rimanda a quanto precedentemente illustrato, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL - Expected Credit Losses).

Gli aspetti più significativi che caratterizzano tale approccio riguardano:

  • la classificazione dei crediti in tre diversi livelli (o "Stage") a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare; nello Stage 1 rientrano le posizioni performing che non hanno subito un incremento significativo del rischio creditizio altrimenti posizionate in Stage 2; nello Stage 3 rientrano tutte le posizioni classificate come non performing classificate a sofferenza, inadempienza probabile o scaduto deteriorato secondo i criteri e le regole specificatamente adottate dal Gruppo;
  • il calcolo della perdita attesa calcolata a 12 mesi per lo Stage 1 o per l'intera vita utile del credito (lifetime) per gli Stage 2 e 3;
  • le condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • le informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori di macroeconomici (forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore.

In tale contesto, il Gruppo ha adottato, nell'ambito della stima delle rettifiche di valore dei crediti performing, una metodologia di determinazione dell'incremento "significativo" del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione inziale, che comporta la classificazione degli strumenti negli Stage 1 e 2, combinando elementi statistici (c.d. quantitativi) e andamentali (c.d. qualitativi). Si fa presente che non viene applicato un probation period per l'uscita delle posizioni performing da Stage 2.

Per indicare il "significativo" aumento del rischio di credito, il Gruppo Banca Ifis si avvale dei "transfer criteria" quantitativi e qualitativi descritti di seguito, applicati al portafoglio crediti in funzione della tipologia di controparte definita mediante opportuna portafogliazione creditizia:

• l'unico transfer criteria quantitativo è il c.d. "PD comparison" per il quale, al fine di identificare il significativo aumento del rischio di credito, per le esposizioni dei portafogli rated, è stato impiegato un approccio sostenuto da analisi quantitative che determina la classificazione in Stage 2 qualora la

variazione della PD a un anno tra la data di origination e quella di valutazione risulti superiore ad una soglia predefinita. La scelta di ricorrere al confronto tra le PD a 1 anno in luogo di un approccio lifetime, determinata anche in considerazione della soluzione messa a disposizione dall'outsourcer del motore di impairment, è supportata da apposite analisi che evidenziano un'elevata correlazione tra la metrica SICR calcolata in ottica lifetime e quella calcolata in ottica 1 anno. Tale soglia è assegnata sulla base del rating ad origination (se disponibile) e al tipo di prodotto per ogni rapporto ed è rappresentata dalla variazione di PD per cui il rischio di credito del rapporto è da considerarsi significativamente incrementato. Pertanto, se la variazione di PD tra l'origination e la data di riferimento supera la soglia associata al rapporto, tale rapporto viene allocato a Stage 2. L'identificazione delle soglie deriva da un approccio statistico che prevede l'analisi delle distribuzioni di PD a 1 anno su cluster di rischio omogeneo al fine di ottimizzare l'allocazione in Stage 2 di controparti che potrebbero evidenziare segnali di deterioramento e il ritorno in Stage 1 di controparti con effettivo miglioramento del rating interno;

  • transfer criteria qualitativi:
    • "Rebuttable presumption 30 days past due": il principio IFRS 9 afferma che, indipendentemente dal modo in cui l'entità valuti aumenti significativi del rischio di credito, vi è una presunzione relativa che il rischio di credito dell'attività finanziaria sia aumentato significativamente dopo la rilevazione iniziale quando i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. L'entità può confutare tale presunzione qualora abbia informazioni ragionevoli che dimostrano che il rischio di credito non è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale anche se i pagamenti contrattuali sono scaduti da oltre 30 giorni. Tale possibilità non è stata però perseguita dal Gruppo Ifis;
    • "Forbearance": tale criterio prevede che uno strumento finanziario venga allocato in Stage 2 nel momento in cui per tale esposizione viene registrato uno status di forbearance;
    • "Watchlist": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni che risultano attenzionate nell'ambito del processo di definizione di posizioni particolarmente rischiose nella fase di monitoraggio dei crediti;
    • "EBA Backstop": il criterio prevede di trasferire a Stage 2 posizioni con PD alla "reporting date" con una variazione superiore del 200% (c.d. threefold) rispetto all'"origination date" oppure con PD alla "reporting date" superiore al 20%.

Secondo l'IFRS 9, un'entità può ritenere che il rischio di credito su uno strumento finanziario non sia notevolmente aumentato dalla rilevazione iniziale se lo strumento finanziario presenta un rischio di credito basso alla data di riferimento del Bilancio, cioè:

  • possiede un rischio di default basso;
  • il debitore, nel breve termine, dimostra di avere una forte capacità di far fronte ai propri obblighi;
  • il creditore si aspetta che, nel lungo termine, i cambiamenti avversi nelle condizioni economiche e di business non possano ridurre la capacità del debitore di adempiere ai suoi obblighi.

La valutazione delle perdite attese su crediti (Expected Credit Losses - ECL) considera i mancati incassi (cash shortfall), la probabilità di default (PD), e il valore monetario del tempo. In particolare, il Gruppo valuta il fondo a copertura delle perdite dello strumento finanziario per un importo pari alle:

  • perdite attese entro 12 mesi per i rapporti che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 1); in altri termini il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default entro i successivi 12 mesi, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino;
  • perdite attese "lifetime" per i rapporti che hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio (Stage 2); ossia il Gruppo stima i mancati pagamenti derivanti da possibili eventi di default lungo tutta la vita residua dello strumento, ponderati per la probabilità che tali eventi si verifichino ed attualizzati alla data di valutazione.

Al fine di realizzare la maggiore aderenza possibile ai requisiti normativi nei processi di calcolo delle proprie svalutazioni collettive, il Gruppo ha definito uno specifico framework metodologico sottoposto a backtesting almeno annuale nonché a validazione da parte della funzione predisposta alla convalida dei modelli interni. Tale attività ha previsto lo sviluppo di metodologie e analisi di natura quantitativa basate su dati proprietari e di natura qualitativa, volte essenzialmente alla modellazione dei seguenti parametri di rischio ed aspetti metodologici rilevanti per il calcolo dell'impairment IFRS 9:

  • stima della Probability of Default (PD), che esprime la probabilità di accadimento di un evento di insolvenza della posizione creditizia in un determinato arco temporale. La metodologia di stima prevede di ricorrere ad un opportuno stimatore per il calcolo dei Cumulative Default Rate (di seguito anche CDR), cioè della probabilità storicamente osservata che si realizzi un evento di default entro un determinato orizzonte di tempo. I CDR vengono successivamente interpolati utilizzando una forma funzionale appropriata;
  • stima della Loss Given Default (LGD), che esprime la percentuale di perdita stimata in caso di insolvenza della posizione creditizia. È stato scelto un approccio "workout LGD" basato su dati interni; pertanto, tale parametro viene definito sulla base delle evidenze di recupero storiche osservate per ogni perimetro ove possibile;
  • definizione dei transfer logic di Stage allocation, che prevedono la ricalibrazione delle soglie di SICR;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi point-in-time: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico, pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria una correzione PIT ("point in time") per riflettere nei parametri la condizione corrente;
  • calcolo delle perdite attese comprensive di elementi forward looking: i parametri creditizi sono calibrati su un orizzonte che considera l'intero ciclo economico; pertanto, in accordo con il principio contabile IFRS 9, si rende necessaria l'inclusione di elementi forward looking per riflettere le aspettative sull'evoluzione futura del ciclo economico.

Le suddette metodologie sono state sviluppate tenendo conto di molteplici soluzioni, della complessità attuale e prospettica del portafoglio del Gruppo nonché delle logiche di mantenimento e aggiornamento dei parametri di rischio.

Le serie storiche alla base della stima dei parametri di rischio sono aggiornate con cadenza annuale; calibrazioni che vedono coinvolte la componente di scenari prospettici sono aggiornate con cadenza semestrale, o sulla base dell'evoluzione del contesto. Per quanto riguarda l'EAD non insiste una modellistica interna, e il valore di EAD è pari al valore contabile corretto mediante l'applicazione del fattore di conversione creditizia o CCF (Credit Conversion Factor) per tutta la durata dell'esposizione.

Con riferimento alla PD di esposizioni nei confronti di banche, amministrazioni centrali ed enti del settore pubblico (low default portfolio) sono usati tassi di default associati a matrici di migrazioni fornite da informazioni pubbliche della società di rating Moody's o da altri provider esterni.

La LGD è stimata su evidenze storiche proprietarie ad eccezione di alcune residuali operatività (per mancanza di sufficienti dati storici oggettivi dato il business recente o data la particolare tipologia di controparte – i.e. banche, amministrazioni centrali ed enti territoriali) per le quali è stato fatto ricorso ad una LGD di settore. I flussi di cassa utilizzati nella stima della LGD sono attualizzati al tasso di interesse effettivo (EIR - Effective Interest Rate).

Al fine di determinare i parametri di rischio in una logica forward looking, il Gruppo si è dotato di modelli econometrici (basati sul framework degli stress test - c.d. modelli satellite) finalizzati a prevedere l'evoluzione dei fattori di rischio dell'istituto (ossia principalmente PD e migrazioni tra stati per rischio di credito) sulla base di una previsione congiunta dell'evoluzione degli indicatori economici e finanziari (scenario macroeconomico). I modelli satellite utilizzati rispondono alla necessità di individuare l'esistenza di una relazione significativa tra le condizioni economiche generali (variabili macroeconomiche e finanziarie) e una variabile proxy del fattore di rischio (variabile target), cioè il merito creditizio delle controparti (che rappresenta la rispettiva probabilità d'insolvenza a sintesi Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

del fattore PD) che nella sua forma aggregata a livello di istituto viene rappresentato da un'attenta calibrazione dei tassi di deterioramento rilevati da Banca d'Italia.

Sfruttando la relazione individuata tra variabile target e i fattori macroeconomici, è dunque possibile ottenere valori previsionali dei tassi di deterioramento applicando le proiezioni future delle variabili esplicative provenienti da info-provider esterno, impiegate anche a fini di informativa istituzionale e dalla funzione di Strategic Planning nell'ambito delle attività di competenza. La funzione Risk Management, in ottemperanza al principio IFRS 9, impiega scenari macroeconomici che descrivono due contesti caratterizzati da livelli crescenti di severità e criticità delle previsioni: uno scenario "baseline" e uno scenario "adverse". Tali scenari producono due diverse previsioni dei modelli satellite, rendendo necessaria una ponderazione: per l'esercizio in corso è stato definito di bilanciare i pesi dello scenario baseline e dello scenario adverse in considerazione dell'incertezza del quadro macroeconomico, che vede, da un lato, nel contesto geopolitico uno dei principali fattori di instabilità, e dall'altro il possibile manifestarsi di rischi non trascurabili connessi con l'evoluzione dell'attività economica globale.

La funzione Risk Management ha pertanto incluso le previsioni definite dai propri modelli satellite nelle strutture a termine di PD lifetime sfruttando il framework di Merton. Sono state infatti definite le matrici di migrazione tra stati del credito di ciascun perimetro e, attraverso l'applicazione degli shift macroeconomici output dei modelli satellite, sono state ottenute le proiezioni stressate delle matrici, permettendo di derivare degli scaling factor calcolati sui tassi di default stressati da applicare alle curve di PD come da metodologia definita.

I modelli satellite sviluppati per la PD sono stati applicati in maniera speculare anche al Danger Rate, cioè alle migrazioni tra stati del credito, utilizzato in ambito LGD, il quale nella sua configurazione point in time & forward looking conferisce una struttura multi periodale alla LGD.

Con riferimento al portafoglio titoli, vista la complessità metodologica legata allo sviluppo di un modello dedicato, il Gruppo ha optato per l'utilizzo del processo di calcolo dell'impairment IFRS 9 che l'outsourcer del sistema informatico mette a disposizione a livello consortile (ossia stima dei parametri di rischio, calcolo Stage allocation ed ECL). Nello specifico, la formula di calcolo dell'impairment per le tranche dei titoli in Stage 1 e in Stage 2 risulta coerente con l'approccio utilizzato per le esposizioni creditizie. La Stage allocation dei titoli di debito performing presuppone l'utilizzo di un rating esterno dell'emissione o, se non disponibile, dell'emittente; in sintesi, la classificazione in Stage viene definita secondo specifici transfer criteria connessi a tale tipologia di portafoglio. In ambito titoli, a differenza di quanto avviene per il portafoglio crediti, viene applicata la "low credit risk exemption" limitatamente alla porzione di titoli in portafoglio afferenti alla categoria investment grade. Le esposizioni sono classificate in Stage 3 nei casi in cui il rischio creditizio sia deteriorato al punto da considerare il titolo impaired, ossia classificato tra i deteriorati, ivi inclusi le fattispecie di strumenti finanziari in default.

Misurazione delle perdite attese (ECL)

Con riferimento all'inclusione dei fattori Forward Looking alimentanti il processo di provisioning IFRS 9, mediante utilizzo dei modelli satellite, la funzione Risk Management nel corso del primo semestre 2025 ha provveduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici reperendoli da un info provider esterno e ponendoli a confronto con fonti ufficiali.

L'attuale contesto macroeconomico incorpora sia un cauto ottimismo sulla prosecuzione della crescita economica, con segnali di riduzione dell'inflazione e attesa di allentamento della politica monetaria, sia le ripercussioni dell'incerto contesto geopolitico, con possibili ripercussioni sul commercio globale e sui prezzi di materie prime ed energia. Il Gruppo adotta due scenari, al fine di riflettere l'incertezza del contesto macroeconomico:

• scenario base: è il principale scenario di riferimento che prevede un contesto globale caratterizzato da decelerazione della crescita economica, dettata da elevata incertezza geopolitica. L'Italia registra una crescita moderata del PIL (pari allo 0,6% medio annuo nel 2025-2029), sostenuta principalmente dallo stimolo fiscale tedesco e dal PNRR, nonostante la fragilità del settore manifatturiero europeo e gli effetti dei dazi USA. L'inflazione italiana, dopo un minimo dell'1% nel 2024, si stabilizza intorno al 2% annuo (in

linea con gli obiettivi BCE), grazie al controllo delle componenti core e alla moderata dinamica salariale. I conti pubblici mostrano miglioramenti (deficit sceso al 3,4% del PIL nel 2024), con lo spread BTP-Bund contenuto. I rischi principali sono legati alla guerra commerciale USA-UE-Cina (con dazi che colpiscono l'esportazione italiana) e all'instabilità geopolitica (conflitti in Ucraina e Medio Oriente, riduzione del coinvolgimento USA nella NATO). L'economia europea beneficia dello stimolo fiscale tedesco e del piano RearmEU, ma rischia di essere sottopressione per le tensioni internazionali;

• scenario avverso: è lo scenario severo ma plausibile secondo cui la situazione geopolitica globale è prevista in peggioramento a causa dell'escalation dei conflitti e della reintroduzione dei dazi USA al livello del 2 aprile 2025 con contromisure equivalenti da parte dei Paesi colpiti. Il risultato sarebbe quindi un nuovo aumento dell'incertezza e un duro colpo agli scambi commerciali, che si ridurrebbero sensibilmente rispetto al periodo precedente l'introduzione delle nuove politiche tariffarie. Gli Stati Uniti, maggiormente penalizzati, potrebbero entrare in recessione nel secondo semestre 2025. La crescita dei prezzi rimarrebbe comunque circoscritta perché il rallentamento dell'attività economica contribuirebbe a mantenere l'inflazione, sia italiana sia europea, ancora in linea con il target della politica monetaria. In Italia la già fragile crescita delineata nello scenario base verrebbe compromessa dalla maggiore incertezza legata al contesto geopolitico. Il Debito pubblico, in termini di PIL, aumenterebbe comportando anche un innalzamento dello spread fra i titoli di Stato italiani e tedeschi.

INDICATORI FINANZIARI Scenario base Scenario avverso
FINE ESERCIZIO (%) 2025 2026 2027 2025 2026 2027
Crescita (decrescita) del PIL reale italiano a/a 0,6% 0,7% 0,6% (0,1)% 0,3% 0,3%
Disoccupazione italiana 6,4% 6,3% 6,2% 6,6% 6,8% 7,0%
Euribor 3M 2,2% 2,0% 2,4% 2,0% 1,7% 2,1%
Rendimento BTP 10 anni 3,9% 4,2% 4,4% 4,0% 4,4% 4,6%
Crescita (decrescita) del prezzo del petrolio al
barile Brent a/a
(13,9)% (0,8)% 11,9% (12,7)% 0,6% 14,4%
Inflazione italiana 1,7% 1,8% 2,1% 2,0% 2,0% 2,3%

Con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, in linea con quanto effettuato per l'esercizio 2024 e con la perdurante elevata incertezza del contesto geopolitico e macroeconomico, allo scenario baseline è stata attribuita una probabilità di accadimento del 60%, mentre allo scenario avverso del 40%. In ottica di prudenza, non sono stati considerati scenari upside.

Al fine di fornire informazioni tali da consentire una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti, sono estate effettuate apposite analisi di sensitività. L'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta, infatti, essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, in termini di ECL. Tali analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base" e "avverso") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente documento.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dalle perdite attese (ECL) relative alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo - finanziamenti per cassa e crediti di firma. Trattasi, in particolare, dell'ECL determinata sulla base dei modelli in uso, e quindi non inclusiva dei post model adjustment illustrati successivamente.

In particolare, la ponderazione al 100% "adverse" porterebbe ad un impatto sull'ECL da modello pari a circa il +0,4%, mentre la ponderazione 100% "baseline" porterebbe ad un impatto di circa -0,3%.

L'introduzione dei dazi americani rappresenta un rischio significativo per le imprese europee, comprese quelle italiane, in quanto i prodotti esportati negli Stati Uniti rischiano di diventare meno competitivi a causa di un aumento dei costi. Questo impatto è ulteriormente esacerbato dal deprezzamento del dollaro rispetto all'euro, che rende le esportazioni europee più costose nel mercato statunitense, configurandosi di fatto come un "dazio implicito" aggiuntivo. Di conseguenza, la sostenibilità finanziaria di numerose aziende, specialmente in settori fortemente dipendenti dalle esportazioni, potrebbe essere compromessa. Il Gruppo, alla luce dell'elevata incertezza e dell'aleatorietà registrate nel corso del secondo trimestre 2025, ha condotto un'attenta analisi di identificazione e valutazione di questi nuovi rischi. Inizialmente, sono stati individuati i settori maggiormente esposti ai dazi americani, tra cui il settore automobilistico, l'agroalimentare e il tessile, che risultano particolarmente vulnerabili a variazioni nei regimi tariffari. Sulla base di questo perimetro settoriale, il Gruppo ha condotto un esercizio di stress test, volto a misurare i potenziali impatti derivanti sia dal deterioramento delle posizioni creditizie dei clienti esposti, sia dal peggioramento del coverage a fronte di un aumento della PD e delle migrazioni da Stage 1 a Stage 2 (secondo gli standard contabili IFRS 9). I parametri di rischio, come la PD, sono stati stressati considerando l'evoluzione dei tassi di decadimento settoriali sottesi allo scenario avverso, utilizzato anche per la stima della componente forward looking del processo di provisioning IFRS 9, illustrato sopra. La scelta di questo scenario per valutare i potenziali effetti dell'introduzione di dazi sulle esportazioni italiane ed europee è stata motivata dalla sua severità ed è stata considerata sufficientemente stringente per ottenere una valutazione robusta e prudente degli impatti potenziali sull'esposizione creditizia del Gruppo. A fronte di tale analisi si è ritenuto che i rischi derivanti dall'introduzione dei dazi fossero già adeguatamente fattorizzati nei modelli satellite per effetto dell'aggiornamento dei parametri di rischio forward looking, anche alla luce delle ultime decisioni in tal senso tra UE ed amministrazione statunitense.

Come già illustrato in occasione delle rendicontazioni precedenti, si evidenzia che l'emergenza sanitaria connessa al Covid-19 di inizio marzo 2020 ha generato impatti senza precedenti sulla crescita economica mondiale. Tale circostanza ha spinto gli intermediari a considerare possibili impatti sul rischio di credito prodotti da tali fattori di rischio straordinari non adeguatamente intercettati dai modelli di calcolo della perdita attesa (ECL) in uso. Quanto premesso, unito alla necessità di cogliere in ottica "forward looking" le aspettative di un rapido deterioramento delle condizioni macroeconomiche, ha portato il Gruppo ad introdurre nel tempo correttivi di tipo prudenziale (c.d. management overlay) nella determinazione delle perdite attese (ECL); tali correttivi avevano in particolare l'obiettivo di cogliere i rischi connessi alle esposizioni nei confronti di controparti appartenenti ai settori economici potenzialmente più vulnerabili.

Successivamente al 2021, a seguito delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto Russia-Ucraina e a quello in Medio-Oriente, dello scenario inflattivo e del rallentamento della crescita economica, i correttivi prudenziali applicati e precedentemente descritti sono stati sostituiti e rideterminati con l'obiettivo di fattorizzare i rischi emergenti dal contesto macroeconomico di riferimento. In particolare, sono stati introdotti alcuni nuovi correttivi prudenziali per tener conto del contesto macroeconomico fortemente influenzato dalle tensioni geopolitiche, dall'impatto della crescita dei prezzi energetici, dalla dinamica inflattiva, e dal significativo incremento dei tassi di interesse al fine di intercettare fattori di rischio relativi alle controparti appartenenti a settori ritenuti particolarmente esposti ai nuovi rischi emergenti; in particolare, imprese dei settori manifatturiero, agricolo, trasporti e commercio energia. L'approccio e i criteri utilizzati sono stati resi progressivamente più analitici e coerenti nel tempo attraverso affinamenti introdotti al fine di riflettere la migliore percezione del Gruppo in merito all'evoluzione dei rischi connessi.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Conseguentemente al 31 dicembre 2023 l'ammontare complessivo dei correttivi prudenziali descritti (management overlay) rilevati dalla Capogruppo era pari a circa 52,3 milioni di euro suddivisi quasi equamente tra correttivi a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e correttivi a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, le cui quantificazioni sono anche supportate da analisi di stress scenario e di sensitivity. Al 31 dicembre 2023 erano stati altresì previsti ulteriori 12,8 milioni di euro di correttivi prudenziali a protezione di posizioni specificatamente individuate per tenere in considerazione di un loro possibile deterioramento stimabile in un orizzonte di tempo ragionevolmente breve e non colto dagli attuali modelli (valutazioni "expert based").

Nel corso del 2024 sono stati interamente utilizzati i correttivi prudenziali derivanti da valutazioni "expert based" a seguito dell'effettiva classificazione tra le esposizioni deteriorate delle posizioni specificatamente individuate. Inoltre, i "management overlay" accantonati a copertura di multipli fattori di rischio (in particolare connessi ai rischi inflattivi, geopolitici e di approvvigionamento energetici) e a copertura delle aspettative macro-economiche avverse, sono stati utilizzati a fronte delle dinamiche di deterioramento dei cluster di portafoglio a questi sottesi in quanto si è ritenuto che si siano manifestati i rischi a fronte dei quali tali overlay erano stati costituiti. L'ammontare totale dei management overlay al 31 dicembre 2024 era quindi pari a 25,2 milioni di euro.

Considerato anche l'aggiornamento delle analisi condotte nel semestre sugli elementi prudenziali introdotti nei precedenti esercizi, non si sono effettuate variazioni dei management overlay, e pertanto il loro ammontare totale al 30 giugno 2025 è ancora pari a 25,2 milioni di euro.

Come più ampiamente illustrato nella sezione "Gestione dei rischi legati al climate change" della presente macrosezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative, si è infine effettuato uno studio degli effetti dei rischi climatici e ambientali sul rischio di credito, analizzando i possibili impatti che eventi climatici potrebbero causare sui parametri di rischio (PD e LGD) e conseguentemente sull'ECL del portafoglio performing. Le analisi effettuate e le ulteriori simulazioni condotte nel primo semestre 2025 hanno evidenziato come, con riferimento allo scenario overall (ponderato per il 60% come "baseline" e per il 40% come "adverse"), l'impatto dei rischi climatici sui parametri di rischio (PD ed LGD) del Gruppo Banca Ifis sia da ritenersi del tutto marginale a livello di incremento di ECL. Fermo restando che il Gruppo continuerà nel prossimo futuro ad aggiornare le analisi per la valutazione dei rischi climatici e misurare i relativi impatti, data la trascurabilità, nella predisposizione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 non si è proceduto a incorporare tali effetti nella determinazione della ECL per il tramite di aggiustamento dei parametri di rischio o di un overlay specifico.

Infine, per quanto riguarda la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3 valutate analiticamente, la quantificazione delle stesse è determinata in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore, in termini di flussi di cassa attesi e scadenze degli stessi, attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Per le esposizioni in Stage 3 non soggette a svalutazione analitica, il Gruppo definisce una provision lifetime in linea con il concetto di Expected Credit Loss (ECL). Viene quindi applicato il parametro di LGD, definito in coerenza con le metriche adottate per i crediti performing, per calcolare le perdite collettive delle esposizioni in Stage 3.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Rientrano nell'ambito delle tecniche di mitigazione del rischio di credito quegli strumenti che contribuiscono a ridurre la perdita che il Gruppo andrebbe a sopportare in caso di default della controparte; nello specifico, ci si riferisce alle garanzie ricevute dalla clientela, sia di tipo reale sia personale, e ad eventuali contratti che possono determinare una riduzione del rischio di credito.

In linea generale, nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, per talune tipologie di affidamenti, viene incentivato il rilascio da parte della clientela di idonee garanzie atte a ridurne la rischiosità. Esse possono essere rappresentate da:

  • garanzie reali che gravano su beni, quali ad esempio i pegni su attività finanziarie, le ipoteche su immobili (residenziali/non residenziali); e/o
  • garanzie personali (tipicamente le fideiussioni) che gravano su un soggetto terzo ove la persona (fisica o giuridica) si costituisca garante della posizione debitoria del cliente in caso di insolvenza.

In particolare:

  • nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o la qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti. Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritenga che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati a una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro-soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factor corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati;
  • in ambito finanziamenti verso imprese, ove possibile, si acquisiscono idonee garanzie del Fondo Centrale di Garanzia o da altre società rientranti nel perimetro pubblico come SACE S.p.A.;
  • in relazione all'operatività di Structured Finance, si acquisiscono garanzie in funzione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, i pegni, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali;
  • in relazione all'operatività relativa al leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente;
  • in relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, ed al relativo modello di business, non vengono di norma realizzate azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi;
  • la cessione del quinto è una forma tecnica poco rischiosa, in considerazione delle particolarità di questo prodotto che prevede obbligatoriamente una copertura assicurativa per il rischio di decesso e/o di perdita di impiego del cliente ed il vincolo, a maggior garanzia del finanziamento, del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dal cliente.
  • l'operatività di finanziamento alle farmacie prevede un'anticipazione accompagnata da una cessione o da un mandato all'incasso dei crediti con la possibilità di utilizzare le anticipazioni successive a decurtazione dei finanziamenti in essere.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020 n. 23) il Gruppo ha usufruito delle garanzie offerte dal Fondo di Garanzia statale per la tipologia di clientela e finanziamenti previsti dal Decreto, con coperture che possono arrivare fino al 100%. Tale garanzia consente una riduzione degli RWA relativi al rischio di credito, in proporzione alla quota di esposizione coperta dal Fondo.

Nell'ambito dei portafogli Npl acquisiti sono incluse posizioni garantite da ipoteche su immobili che presentano una rischiosità inferiore rispetto al portafoglio complessivo acquisito.

La determinazione dell'ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati "scarti" prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia.

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

Il Gruppo verifica nel continuo la qualità e l'adeguatezza delle garanzie acquisite sul portafoglio crediti, con presidi di secondo livello effettuati dalla funzione di Risk Management della Capogruppo e svolti in ambito Single File Review (SFR).

Esposizioni creditizie deteriorate (Npl - non performing loans)

Strategie e politiche di gestione

Il Gruppo adotta un business model che presenta elementi peculiari rispetto alla maggior parte degli istituti bancari nazionali che operano sul mercato prevalentemente come banche generaliste.

Tale peculiarità del business si riverbera nei processi e sugli assetti gestionali, generando dinamiche dei flussi e degli stock che si riflettono nelle poste dell'attivo e relativi indicatori.

Nondimeno, la Capogruppo ritiene che il riferimento a ratio gestionali e strutturali "di sistema" e il mantenimento dei propri indicatori su livelli di eccellenza, rappresenti un elemento di qualità e valore da perseguire come specifico obiettivo, sia per il rafforzamento degli assetti aziendali sia per il miglioramento dei processi interni.

Tra questi, la qualità degli attivi riveste un carattere di assoluta priorità che deve esprimersi sia nella capacità di erogare credito, minimizzando i rischi di deterioramento delle esposizioni, sia nella capacità di gestire le esposizioni deteriorate, ottimizzando le performance di recupero in termini di ammontare e relative tempistiche.

In tal senso l'azione del Gruppo è orientata verso una duplice direzione:

  • una costante tensione al miglioramento non solo dei processi di selezione ed erogazione del credito, ma anche dei processi di gestione dei crediti in bonis, risalendo, ove opportuno, fino alle politiche commerciali e/o di selezione delle singole operazioni, al fine di contenere al meglio la generazione di crediti deteriorati;
  • la definizione di obiettivi quantitativi (quali limiti massimi) in termini di esposizioni deteriorate nonché di interventi predefiniti da attuarsi secondo idonei criteri di applicazione e priorità, al fine di assicurare nel tempo il rispetto dei limiti prefissati.

Nella gestione di tali aspetti il Gruppo deve, peraltro, necessariamente tenere conto dei diversi segmenti di attività e correlate tipologie di credito, declinando soluzioni ed azioni coerenti con le specificità dei singoli comparti, al fine di assicurare il miglior risultato in termini di tutela del valore e velocità di soluzione.

Ciò premesso, il Gruppo in sede dell'aggiornamento annuale del "Piano operativo di gestione degli Npl", presentato a Banca d'Italia a marzo 2025, ha mantenuto quali indicatori di performance e obiettivi espliciti da perseguire con una gestione attenta e proattiva, i seguenti due indicatori:

  • "Npe ratio lordo" (Gross Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate lorde" e il "totale dei crediti erogati alla clientela", escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato;
  • "Npe ratio netto" (Net Npe ratio), costituito dal rapporto tra le "esposizioni deteriorate al netto delle relative rettifiche" e il "totale dei crediti erogati alla clientela", escludendo i crediti del Settore Npl e i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato.

Con riferimento alle esposizioni creditizie per cassa verso clientela in essere alla data del 30 giugno 2025, escluse le posizioni rivenienti dall'acquisto e gestione di crediti deteriorati di terzi originator gestite dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, nonché i portafogli di crediti retail, in considerazione anche dell'incertezza sull'andamento dell'economia globale, i livelli di Npe ratio risultano in linea rispetto all'ultimo piano di gestione degli Npl definito a inizio 2025. Indipendentemente dalla congiuntura in atto, il perseguimento dell'obiettivo di generale contenimento dello stock di crediti deteriorati permane ed è atteso che avvenga attraverso una strategia differenziata in relazione alla specificità dei singoli portafogli interessati (tenendo in considerazione la tipologia di controparte e la specificità dei singoli prodotti). In linea generale, le azioni che verranno adottate sono essenzialmente riconducibili alle seguenti direttrici, peraltro da tempo perseguite:

  • contenimento del default rate al fine di ridurre l'afflusso di posizioni a non performing attraverso l'estensione e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio delle relazioni creditizie volta ad anticipare, ed eventualmente a prevenire, il deterioramento delle posizioni;
  • miglioramento dei tassi di rientro "in bonis" attraverso un impiego più rilevante di misure di concessione nei confronti delle controparti che presentano segnali di difficoltà finanziaria;
  • sfruttamento dell'expertise presenti nel Gruppo Banca Ifis alla data di riferimento del documento e dei virtuosi processi di recupero esistenti per massimizzare i tassi di recupero;
  • riduzione dello stock di crediti deteriorati attraverso la valutazione di cessioni selettive di singole posizioni rilevanti, nonché attraverso l'applicazione delle vigenti politiche di write-off.

Le posizioni deteriorate o le posizioni performing che presentano comunque criticità marcate sono gestite direttamente da specifiche unità organizzative istituite in ciascuna società del Gruppo che:

  • verificano la volontà e la capacità della controparte di far fronte al pagamento del debito al fine di stabilire la più idonea strategia di recupero da adottare;
  • gestiscono il contenzioso, giudiziale e stragiudiziale relativo al recupero del credito;
  • definiscono e propongono al competente soggetto deliberante l'eventuale modifica dello stato amministrativo e la quantificazione dei "dubbi esiti analitici" sulle posizioni assegnate;
  • assicurano il monitoraggio della consistenza delle esposizioni classificate a sofferenza e delle relative attività di recupero in corso.

Write off

Il write off costituisce, come specificato dall'IFRS 9, un evento che dà luogo a una cancellazione contabile totale o parziale quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare l'attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni legali per il recupero dell'attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la rinuncia al diritto legale di recuperare il credito.

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte del Gruppo. A titolo esemplificativo e non esaustivo ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc.

Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero molto marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano determinate caratteristiche definite a livello di singolo prodotto.

A livello di Gruppo si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • svalutazione totale del credito;
  • anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 5 anni;
  • avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa (LCA) o altra procedura concorsuale in corso.

La cancellazione dei crediti irrecuperabili rappresenta una buona pratica gestionale. Consente, infatti, alle strutture di concentrarsi sui crediti ancora recuperabili, garantisce un'adeguata rappresentazione del rapporto tra crediti anomali e crediti complessivi e assicura una corretta rappresentazione degli attivi di bilancio.

A livello organizzativo, le modalità operative di stralcio delle esposizioni creditizie seguite dalle diverse strutture del Gruppo e di informativa all'Alta Direzione, sono riportate dettagliatamente nelle politiche di monitoraggio e recupero del credito predisposte a livello di Gruppo.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI)

Aspetti organizzativi

Per gli aspetti organizzativi relativamente alle attività finanziarie impaired acquisite o originate si rimanda al precedente paragrafo ad hoc inserito nella sottosezione "Aspetti organizzativi" della presente sezione "Rischi del consolidato prudenziale".

Informazioni quantitative

Relativamente al portafoglio proprietario di Ifis Npl Investing, il valore nominale residuo è di 18.989,8 milioni di euro. Tali crediti, il cui valore nominale alla data d'acquisto era di 20.734,8 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di 1.376,5 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari al 6,64% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2025 sono stati acquistati crediti per un valore nominale di 356,5 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di 75,9 milioni di euro, che corrisponde ad un prezzo medio del 21,30%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di 59 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Per quanto riguarda le singole fasi di lavorazione dei crediti Npl, così come descritte al precedente paragrafo "Aspetti organizzativi" relativo al rischio di credito, il valore di bilancio al 30 giugno 2025 delle posizioni in gestione stragiudiziale ammonta a 488 milioni di euro, mentre il valore di bilancio delle posizioni in gestione giudiziale ammonta a 964 milioni di euro.

Si segnala, infine, che, per cogliere le opportunità di mercato che dovessero presentarsi e nel rispetto di quanto previsto dal proprio business model, Ifis Npl Investing può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da cosiddette code di lavorazione, crediti prescritti o di proprietà di debitori deceduti. Nel corso dei primi sei mesi del 2025 sono state perfezionate n. 9 operazioni significative di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti Npl. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore di 14,6 milioni di euro a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a 31,9 milioni di euro.

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Durante la vita delle attività finanziarie e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie possono essere oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio (cosiddetta "modification senza derecognition") o se, al contrario, lo strumento originario debba essere oggetto di cancellazione dal bilancio ("derecognition") e debba quindi essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte a adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal

Gruppo Banca Ifis | Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta il Gruppo effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e il Gruppo subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

  • le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare la recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario, e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Al 30 giugno 2025 l'impatto sul Gruppo Banca Ifis delle rinegoziazioni commerciali o delle concessioni che costituiscono "modification senza derecognition" ai sensi dell'IFRS 9 è sostanzialmente nullo.

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Totale Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Esposizione
netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.319.408 X X 138.943 1.180.465 96.955 X X 96.953 - 1.222.453
b) Inadempienze probabili 615.443 X X 262.205 352.316 119.238 X X 119.238 - 496.205
c) Esposizioni scadute deteriorate 58.908 X X 54.765 4.143 6.499 X X 6.499 - 52.409
d) Esposizioni scadute non deteriorate 241.697 89.138 143.322 X 9.237 3.353 197 3.156 X - 238.344
e) Altre esposizioni non deteriorate 9.362.681 8.917.961 379.567 X 14.154 62.686 51.159 11.527 X - 9.299.995
Totale (A) 11.598.137 9.007.099 522.889 455.913 1.560.315 288.731 51.356 14.683 222.690 - 11.309.406
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 27.556 X X 27.549 - 2.526 X X 2.526 - 25.030
b) Non deteriorate 2.366.550 1.321.766 113.820 X - 3.255 3.227 27 X - 2.363.295
Totale (B) 2.394.106 1.321.766 113.820 27.549 - 5.781 3.227 27 2.526 - 2.388.325
Totale (A+B) 13.992.243 10.328.865 636.709 483.462 1.560.315 294.512 54.583 14.710 225.216 - 13.697.731

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al costo ammortizzato, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, designate al fair value, obbligatoriamente valutate al fair value, in corso di dismissione).

Operazioni di cartolarizzazione

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del medesimo consolidato prudenziale e il complesso delle passività emesse (ad esempio, titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing, ecc.) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del medesimo consolidato prudenziale. In altri termini, le operazioni di autocartolarizzazione interamente sottoscritte da società appartenenti al consolidato prudenziale del Gruppo Banca Ifis, quali quelle dei veicoli Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l. e Emma S.P.V. S.r.l., sono trattate in una sezione successiva a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo Banca Ifis ha predisposto la "Politica di Gruppo per la gestione delle operazioni di cartolarizzazione nel ruolo di Cedente/Promotore/Investitore", con la quale disciplina il processo di gestione delle operazioni di cartolarizzazione nelle ipotesi in cui intervenga nel ruolo di "cedente" (cioè di soggetto che ha partecipato al contratto originario che ha costituito le obbligazioni che originano le esposizioni cartolarizzate o che ha acquistato le esposizioni di un terzo e successivamente procede alla loro cartolarizzazione), di "investitore" (cioè di soggetto sottoscrittore dei titoli) o di "promotore" (cioè di soggetto che struttura l'operazione così come definito dell'art. 2 del Regolamento UE 2017/2402). Tale politica definisce con chiarezza, per ciascuna delle fattispecie identificate, i compiti delle unità organizzative e degli organi aziendali coinvolti, sia con riferimento alle attività propedeutiche di due diligence sia con riguardo al monitoraggio, nel continuo, delle performance dell'operazione.

Di seguito sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2025.

Cartolarizzazione Ifis ABCP Programme

Nel 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca Ifis (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato Ifis ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrangers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni di euro, aumentato a 1.000 milioni di euro nel corso del 2018, contestualmente all'allungamento di due anni del periodo revolving. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni di euro, inizialmente emessi per 19,2 milioni di euro e con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, era stata sottoscritta da Banca Ifis. Nel corso del 2019 tale quota è stata dapprima parzialmente rimborsata dal veicolo e successivamente ceduta ad una banca terza per il valore complessivo residuo di 98,9 milioni di euro. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

A fine giugno 2024 tale cartolarizzazione è stata oggetto di ristrutturazione per un valore di 1,2 miliardi di euro. Tale operazione di ristrutturazione ha portato Banca Ifis, che ha assunto il ruolo di Lead-Arranger e Calculation Agent, a migliorare le condizioni economiche della cartolarizzazione e ad allargare la platea degli investitori, che è passata da sei a otto istituti. Alle banche già coinvolte nel progetto si sono aggiunte Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il cui impegno mira a garantire nuova finanza alle Pmi, e Natixis CIB, quest'ultima assumendo anche il ruolo di co-arranger. La ristrutturazione ha previsto complessivamente il mantenimento delle caratteristiche strutturali attuali, al netto dell'estensione del revolving period per un periodo di 24 mesi, dell'estensione della final maturity date dei titoli e di una revisione delle condizioni economiche applicate. I titoli della cartolarizzazione sono oggi quotati presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana. Tale operazione di ristrutturazione non ha avuto impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo Banca Ifis.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca Ifis che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, cioè con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti per la derecognition. Inoltre, si è provveduto al consolidamento del veicolo Ifis ABCP Programme S.r.l. in quanto, a seguito di un'analisi circa i requisiti stabiliti dall'IFRS 10, esso è risultato come soggetto al controllo di Banca Ifis (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Area e metodi di consolidamento" della sezione "Politiche contabili" delle presenti Note illustrative).

La perdita teorica massima che può subire Banca Ifis è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca Ifis subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto nella voce "titoli in circolazione" del passivo di stato patrimoniale;
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di conto economico "interessi attivi e proventi assimilati";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in cui ha avuto inizio il programma.

Cartolarizzazione Indigo Lease

Nel 2016 il Gruppo Banca Ifis, tramite la società originator ex Ifis Leasing S.p.A. (da maggio 2018 incorporata in Banca Ifis), ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle agenzie Moody's e da DBRS, le quali si occupano inoltre del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo all'incorporata ex Ifis Leasing utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) da parte di Moody's e di AA (sf) da parte di DBRS, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre, sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati dalla stessa ex Ifis Leasing, a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro. Inoltre, a quest'ultima è stato conferito specifico mandato di servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Nel corso del 2017, a seguito della ristrutturazione dell'operazione, è stato avviato un sistema revolving che prevede ricessioni mensili di nuovi crediti al veicolo, fino a luglio 2021. Contestualmente è stato incrementato il valore nominale massimo dei titoli senior e junior rispettivamente a 609,5 e 169,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, Banca Ifis ha acquistato la totalità dei titoli senior emessi dal veicolo. A seguito della fusione per incorporazione a maggio 2018 dell'ex Ifis Leasing in Banca Ifis, quest'ultima è divenuta sottoscrittrice anche dei titoli junior.

Una seconda ristrutturazione è poi avvenuta a giugno 2021, con conferma del valore nominale dei titoli e contestuale prolungamento del periodo di revolving fino a luglio 2023.

A luglio 2023 Banca Ifis ha finalizzato la ristrutturazione della cartolarizzazione, la quale ha comportato l'estensione del revolving period per un ulteriore biennio ed un incremento del principal amount outstanding dei titoli senior, nonché il derating ed il delisting degli stessi dalla Borsa di Lussemburgo (a far data dal 20 luglio 2023), oltre all'ottenimento della qualifica di cartolarizzazione STS (cartolarizzazioni "Semplici, Trasparenti e Standardizzate") ai sensi del Regolamento UE 2017/2402 ("Regolamento Cartolarizzazioni").

Nell'ambito dell'operazione Banca Ifis ha ceduto ad UniCredit Bank AG l'intero ammontare dei titoli senior, corrispondenti ad un valore nominale pari a 609,5 milioni di euro e un principal amount outstanding pari a 400 milioni di euro. I titoli junior, per un principal amount outstanding pari a 147,6 milioni di euro, sono stati integralmente ritenuti dal Banca Ifis in qualità di originator. Pertanto, da luglio 2023 Indigo Lease non si configura più come un'autocartolarizzazione.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Altre cartolarizzazioni

Al 30 giugno 2025 il Gruppo Banca Ifis detiene complessivamente un portafoglio di titoli emessi da veicoli di cartolarizzazione per complessivi 282,4 milioni di euro, di cui 231,4 milioni di euro valutati al costo ammortizzato e 51,0 milioni di euro valutati al fair value con impatto a conto economico. Tali dati includono:

  • cartolarizzazioni multioriginator nelle quali il Gruppo ha assunto, insieme ad altre banche, anche il ruolo di cedente. Il Gruppo ha sottoscritto titoli il cui valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 42,5 milioni di euro (al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio era pari a 47,6 milioni di euro). Per ulteriori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", all'interno della sottosezione "Operazioni di cessione" della presente sezione "Rischi del consolidato prudenziale".
  • titoli monotranche caratterizzati da un valore di bilancio al 30 giugno 2025 pari a 20,0 milioni di euro (33,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024);
  • titoli con sottostante attività non finanziarie per un valore di bilancio al 30 giugno 2025 pari a 18,4 milioni di euro (21,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Operazioni di cessione

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazione di esposizioni creditizie verso la clientela;
  • operazioni di pronti contro termine (PCT) passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di PCT, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che il Gruppo trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di PCT attivi.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di cessione per le quali sia necessario fornire informazioni ai sensi dell'IFRS 7.

Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Al 30 giugno 2025 il Gruppo detiene titoli cartolarizzati e quote di fondi comuni d'investimento acquisite a seguito di operazioni di cessione di attività finanziarie cancellate integralmente, effettuate nel corso del primo semestre 2025 e negli esercizi precedenti. Tali operazioni hanno comportato la cessione di attività finanziarie, costituite da finanziamenti, da parte del Gruppo a società veicolo per la cartolarizzazione o a fondi comuni d'investimento e la loro cancellazione dal bilancio ai sensi dell'IFRS 9, a seguito della verifica che l'originator stesso (la Capogruppo Banca Ifis o altre società del Gruppo) abbia trasferito sostanzialmente i rischi ed i benefici delle attività cedute e non abbia contemporaneamente mantenuto alcun controllo sulle medesime attività. In sostituzione di tali attività cancellate, sono state invece iscritte tra le attività finanziarie i titoli cartolarizzati o le quote dei fondi ricevuti nelle medesime operazioni.

Si riporta di seguito l'informativa relativa alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi, in particolare di quelli "unlikely to pay", riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi e degli altri assets detenuti (ad esempio titoli di cartolarizzazione), con evidenza della società di gestione del fondo (o della società veicolo in caso di operazioni di cartolarizzazione) del valore di bilancio al 30 giugno 2025.

Nome del fondo Valore di bilancio al
30.06.2025 (in
migliaia di euro)
Società di gestione del risparmio o
società veicolo
illimity Credit & Corporate Turnaround Fund 5.939 illimity SGR
City Regeneration Fund 8.365 Redo SGR
IDeA Corporate Credit Recovery I - Comparto Crediti 5.924 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti 6.270 Dea Capital Alternative Funds SGR
IDeA Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping 444 Dea Capital Alternative Funds SGR
BCC NPLs 2020 28.133 BCC NPLs 2020 S.r.l
BCC NPLs 2021 4.136 BCC NPLs 2021 S.r.l
Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l. 10.850 Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l.

Operazioni concluse nel primo semestre 2025

Nel corso del primo semestre 2025 non sono state realizzate operazioni ai sensi della presente informativa.

Operazioni concluse negli esercizi precedenti

Luzzatti

Nel mese di dicembre 2024 la controllata Ifis Npl Investing ha partecipato all'operazione cartolarizzazione multioriginator denominata "Popolari NPLs 2024" con oggetto crediti di titolarità di nove banche o intermediari finanziari, inclusa Ifis Npl Investing, derivanti da crediti in sofferenza ipotecari o chirografari. L'operazione è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l. e ha comportato per Ifis Npl Investing la cessione di un portafoglio sofferenze (interamente costituito da posizioni unsecured in fase di recupero stragiudiziale) per un valore di bilancio pari a 10,3 milioni di euro e un valore nominale residuo pari a 24,3 milioni di euro.

I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior offerta in sottoscrizione a ciascuna delle cedenti alla pari e pro quota e dotata di un rating "investment grade" area BBB; una classe mezzanine e una classe junior entrambe collocate da IMI sul mercato istituzionale al netto di una quota del 5% sottoscritta dai cedenti conformemente alle previsioni sul mantenimento di un interesse economico netto rilevante (c.d. "risk retention"). Successivamente alla sottoscrizione pro quota da parte di Ifis Npl Investing dei titoli senior, gli stessi sono stati ceduti alla Capogruppo Banca Ifis, al netto di una quota del 5% trattenuta da Ifis Npl Investing.

L'importo dei titoli senior al 30 giugno 2025 risulta pari rispettivamente a 9,9 milioni di euro per Banca Ifis e 509 mila euro per Ifis Npl Investing, mentre il valore di bilancio dei titoli mezzanine e junior detenuti da Ifis Npl Investing è sostanzialmente nullo.

Al fine di sostenere il rating dei titoli senior, Ifis Npl Investing e le altre cedenti hanno perfezionato un finanziamento a esigibilità limitata ("Limited Recourse Loan") con la società veicolo Luzzatti POP NPLs 2024 S.r.l., volto principalmente a finanziare, in maniera commisurata al prezzo del portafoglio rispettivamente ceduto, la cash reserve iniziale del veicolo. Al 30 giugno 2025 l'importo erogato da Ifis Npl Investing risulta pari a 0,4 milioni di euro.

Fondo "illimity Credit & Corporate Turnaround Fund"

Fondo di restructuring gestito da illimity SGR, costituito nel 2021 con l'obiettivo di acquistare crediti non performing vantati dalle banche verso aziende impegnate in processi di ristrutturazione.

La sottoscrizione delle quote del fondo da parte della Capogruppo Banca Ifis è avvenuta nel mese di aprile 2024 con un investimento di 7,4 milioni di euro, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti vantati nei confronti di una azienda del settore automotive. All'atto della sottoscrizione l'investimento della Capogruppo è risultato rappresentare il 3,3% del fondo, e successivamente sono intervenuti vari closing, che non hanno interessato Banca Ifis, e che hanno ridotto la partecipazione al fondo al 2,68%.

Nel corso del 2024 è pervenuta una prima distribuzione. Il valore di bilancio al 30 giugno 2025 delle quote detenute da Banca Ifis è pari a 5,9 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - comparto Crediti

Fondo costituito nel 2017, replica del fondo CCR I avviato in precedenza, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Nel 2017 Banca Ifis ha sottoscritto quote per un valore iniziale complessivo di 8,8 milioni di euro in concomitanza con la cessione al fondo del credito vantato nei confronti di unico debitore operante nel settore manufatturiero.

Al momento della sottoscrizione la quota del comparto detenuta da Banca Ifis era pari al 3,72%. A seguito dei successivi closing posti in essere dal fondo, che non hanno riguardato la quota di Banca Ifis, la partecipazione al comparto del fondo si è ridotta allo 0,44%.

Nel mese di dicembre 2024 Banca Ifis ha sottoscritto ulteriori n. 209,910 quote del fondo per un controvalore di 3,8 milioni di euro in concomitanza con la cessione allo stesso del credito vantato nei confronti di una società operante nel settore arredamento. All'atto della sottoscrizione le nuove quote rappresentavano lo 0,64% del totale

quote emesse. A seguito di ulteriori closing intervenuti entro la fine del 2024, la percentuale è scesa a 0,53% per un valore pari a 3,1 milioni di euro.

Nel corso degli anni sono intervenute varie distribuzioni a favore dei quotisti. Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 6,3 milioni di euro.

Fondo "City Regeneration Fund"

Fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e riservato a investitori professionali istituito nel novembre 2020 con l'obiettivo di effettuare investimenti sostenibili in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale, con focalizzazione su Social Housing, Senior Living e Student Housing.

Nel novembre 2023 Banca Ifis ha ceduto il credito vantato nei confronti di un unico debitore, titolare del più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, con un valore nominale di 9,2 milioni di euro ed un valore di bilancio di 5,9 milioni di euro. A fronte della transazione, Banca Ifis ha ricevuto le quote del fondo "City Regeneration Fund" iscritte ad un fair value di 6,3 milioni di euro.

Al 30 giugno 2025, la quota di partecipazione di Banca Ifis è pari all'1,62% del valore totale delle sottoscrizioni del fondo e il suo valore di bilancio è pari a 8,4 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR I - comparto Crediti

Fondo costituito a gennaio 2016, con l'obiettivo di acquistare crediti e strumenti non performing vantati dalle banche nei confronti di società coinvolte in processi di ristrutturazione.

Banca Ifis è divenuta quotista nel mese di luglio 2019, nell'ambito dell'ultimo closing realizzato dal comparto, attraverso la sottoscrizione di quote per un controvalore di 15,9 milioni di euro, in concomitanza con la cessione al fondo di crediti e strumenti partecipativi vantati nei confronti di un operatore del settore automotive. La quota di partecipazione al fondo di Banca Ifis è rappresentativa del 13,66% del comparto. Nel 2024, giunto a scadenza, il fondo è stato posto in liquidazione. Il team di gestione del comparto è focalizzato nella vendita dell'ultimo asset in portafoglio da cui deriverà il rimborso finale delle quote.

Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 5,9 milioni di euro.

Fondo IDeA CCR II - comparto Shipping

Comparto istituito nel 2018 all'interno del Fondo CCR II avviato nel 2017, specifico per crediti non performing rivenienti da operazioni con operatori del settore navale. Il comparto è denominato in dollari statunitensi.

La sottoscrizione delle quote del comparto da parte di Banca Ifis è avvenuta a dicembre 2018 con un investimento di 37,7 milioni di dollari, importo coincidente con il prezzo di cessione di crediti garantiti da ipoteca navale, vantati nei confronti di altrettanti operatori. La quota di partecipazione di Banca Ifis rappresenta il 19,34% delle quote del comparto.

Nel corso degli anni il fondo ha operato importanti distribuzioni dei proventi realizzati attraverso l'attività di ristrutturazione dei crediti, repossess delle navi e successiva vendita di parte di esse, anticipando di molto la recovery attesa dai quotisti. Il suo valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 0,4 milioni di euro.

In aggiunta a quanto sopra, sempre nell'ottica di perseguire l'attività di de-risking, Banca Ifis ha partecipato a due operazioni di cartolarizzazione multioriginator rispettivamente nel 2020 e nel 2021.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2020"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata a novembre 2020, da parte di 90 banche di cui 88 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e due banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis e Banca Popolare Valconca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 2,3 miliardi di euro (di cui 249,0 milioni di euro relativi al portafoglio

BCC NPLs 2020 S.r.l. ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a circa 585 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 520 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 55 milioni di euro sottoscritti da Banca Ifis), scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Baa2 e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 41 milioni di euro di titoli mezzanine, con scadenza gennaio 2045 e dotati di rating Caa2 e CC rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l. e Scope;
  • 24 milioni di euro di titoli junior, con scadenza gennaio 2045 e privi di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione. La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti da Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 245 mila euro e 143 mila euro.

Nel contesto di tale operazione la Capogruppo Banca Ifis ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 28,0 milioni di euro per le quote senior, 0,2 milioni di euro per le quote mezzanine mentre le quote junior hanno un valore non rilevante.

Cartolarizzazione "BCC NPLs 2021"

Operazione multioriginator con cui si è perfezionata a novembre 2021, da parte di 77 banche, di cui 74 appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e 3 banche esterne a tale gruppo (Banca Ifis, Cassa di Risparmio di Asti e Guber Banca), la cessione di altrettanti portafogli di crediti deteriorati classificati a sofferenza alla data di cessione per una pretesa creditoria complessiva di nominali 1,3 miliardi di euro (di cui 86,9 milioni di euro relativi al portafoglio ceduto da Banca Ifis) a favore di una società veicolo ("BCC NPLs 2021 S.r.l.") costituita ai sensi della Legge 130/1999 attraverso la realizzazione di una cartolarizzazione assistita dalla garanzia dello Stato sulle passività emesse (c.d. "GACS") ai sensi del D.L. 14 febbraio 2016, n.18.

BCC NPLs 2021 S.r.l ha finanziato l'acquisto del portafoglio crediti mediante l'emissione di titoli asset-backed, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1 e 5 della Legge 130, per un valore nominale complessivo pari a 336,5 milioni di euro, articolati nelle seguenti classi:

  • 284 milioni di euro di titoli senior (di cui nominali 7,8 milioni di euro sottoscritti da Banca Ifis), con scadenza aprile 2046 e dotati di rating Baa2, BBB e BBB rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l., Scope e Arc Rating S.A.;
  • 39,5 milioni di euro di titoli mezzanine, con scadenza aprile 2046 e dotati di rating Caa2, CCC e CCC+ rilasciati, rispettivamente, da Moody's Italia S.r.l, Scope e Arc Rating S.A.;
  • 13 milioni di euro di titoli junior, con scadenza aprile 2046 e privi di rating.

I titoli mezzanine ed i titoli junior sono stati sottoscritti da investitori indipendenti che non hanno relazioni e/o legami con le banche cedenti, fermo restando che ciascuna banca cedente si è impegnata al mantenimento di una quota almeno pari al 5% del valore nominale di ciascuna tranche di titoli emesse nel contesto dell'operazione.

La quota di titoli mezzanine e junior sottoscritti dalla Capogruppo Banca Ifis è pari a, rispettivamente, 131 mila euro e 43 mila euro.

Nel contesto di tale operazione, Banca Ifis ha beneficiato della derecognition contabile e prudenziale delle attività cedute. Il valore di bilancio al 30 giugno 2025 è pari a 4,0 milioni di euro per le quote senior, 0,1 milioni di euro per le quote mezzanine mentre le quote junior hanno un valore non rilevante.

Operazioni di covered bond

Il Gruppo Banca Ifis non ha effettuato operazioni di covered bond.

Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Il Gruppo Banca Ifis non dispone di modelli interni di portafoglio sul rischio di credito (metodologia VAR).

Rischi di mercato

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

Aspetti generali

Nel corso del primo semestre 2025 sono proseguite le strategie di investimento disciplinate nella "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e nella "Politica di gestione dell'operatività di investimento di Securitization & Structured Solutions", articolate in coerenza con l'appetito al rischio formulato dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del processo del Risk Appetite Framework (RAF) e declinato nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e con il sistema di obiettivi e limiti.

In coerenza con la "stance" conservativa declinata nei documenti sopra citati, la strategia di investimento complessiva si è focalizzata nel contenimento del rischio, attuata principalmente ricercando titoli caratterizzati da un'elevata liquidabilità e da una strategia di ritorni costanti nel medio termine. Nel corso del primo semestre 2025 si è comunque scelto di aumentare progressivamente la duration e la scadenza del portafoglio, aumentando contemporaneamente i controvalori investiti, per perseguire una maggior stabilità dei flussi di interesse in presenza di rendimenti futuri attesi in ribasso. La modifica della composizione del portafoglio è stata accompagnata comunque da un continuo monitoraggio dell'esposizione dei rischi da essa generati. Il rispetto dei limiti di rischio stabiliti dal Gruppo Banca Ifis è stato verificato nel continuo dalla funzione Risk Management.

Si segnala inoltre che, a partire dal 2024, sono state poste in essere alcune operazioni di hedge accounting (micro fair value hedge) su alcuni titoli di capitale valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, realizzate mediante combinazioni di opzioni call e put ed aventi scadenza entro i 36 mesi. Tali operazioni perseguono una finalità di riduzione del rischio prezzo dei titoli sottostanti e sono continuate anche nel corso del primo semestre del 2025.

La componente afferente al "portafoglio di negoziazione" (trading book) da cui si origina il rischio di mercato in oggetto è risultata marginale rispetto al totale degli investimenti nel banking book, sia in termini assoluti di valori di rischio rilevati che rispetto ai limiti stabiliti. Il portafoglio di negoziazione risulta principalmente composto da opzioni e future derivanti da operazioni di hedging ed enhancement ancillari alla strategia di investimento negli asset facenti parte del "portafoglio bancario" (banking book) e dal portafoglio di "discretionary trading", caratterizzato da un'ottica speculativa di breve periodo e da un'esposizione marginale.

All'interno del portafoglio di negoziazione sono inoltre presenti operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Banking in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali si è assunta, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio di tale rischio.

In particolare, la misurazione e valutazione dei rischi di mercato si basa sulle diverse caratteristiche (in termini di orizzonte temporale, strumenti di investimento, ecc.) delle strategie di investimento declinate nei documenti "Politica di gestione del Portafoglio di Proprietà di Banca Ifis" e "Politica di gestione dell'operatività di investimento

di Securitization & Structured Solutions" in termini di struttura dei portafogli, strumenti oggetto di operatività e attività in dettaglio.

In tale ambito, il monitoraggio della coerenza del profilo di rischio dei portafogli del Gruppo rispetto agli obiettivi di rischio/rendimento si basa su un sistema di limiti (strategici e gestionali) che prevede l'utilizzo combinato di diversi indicatori. In particolare, sono definiti:

  • limite di Massima Perdita Accettabile;
  • limite di Massimo Impatto Finanziario Lordo negativo;
  • limite di VaR (Value at Risk);
  • limiti di sensitivity e di greche;
  • eventuali limiti sulla tipologia di strumenti finanziari ammessi;
  • eventuali limiti di composizione.

Il rispetto dei limiti assegnati a ogni portafoglio è oggetto di verifica giornaliera.

L'indicatore di sintesi utilizzato per la valutazione dell'esposizione ai rischi in oggetto è il Value at Risk (VaR), che rappresenta la market best practice per il monitoraggio dei rischi derivanti dall'operatività nei mercati finanziari. Si precisa comunque che il VaR e i limiti che da questo derivano, pur non essendo utilizzati dal Gruppo come modello interno proprietario per la determinazione dei requisiti patrimoniali, sono utilizzati nel continuo a fini di valutazioni gestionali. In un'ottica più ampia relativa all'operatività sui mercati finanziari, viene prudenzialmente monitorato secondo la logica dei rischi di mercato e soggetto a specifici limiti anche il portafoglio bancario, ossia le posizioni a cui è associato un business model HTC&S (Held to Collect and Sell) e contabilizzate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), nonché le posizioni contabilizzate a fair value con impatto a economico (FVTPL), le cui variazioni di valore potrebbero avere impatti significativi sulle riserve (e conseguentemente sui valori patrimoniali) e/o sul conto economico del Gruppo.

Il VaR è una misura statistica che consente di stimare la perdita che potrebbe verificarsi a seguito di movimenti avversi dei fattori di rischio.

Nello specifico, il VaR viene misurato utilizzando un intervallo di confidenza del 99% e un holding period pari a 1 giorno, ed esprime la "soglia" di perdita giornaliera che, sulla base di ipotesi probabilistiche, potrebbe essere superata solo nell'1% dei casi. La metodologia utilizzata per il calcolo del VaR è quella della simulazione storica. Con questo approccio il portafoglio viene rivalutato applicando tutte le variazioni dei fattori di rischio registrate nell'anno precedente (256 osservazioni). I valori così ottenuti sono confrontati con il valore corrente del portafoglio, determinando la relativa serie di perdite o guadagni ipotetici. Il VaR corrisponde alla media tra il secondo e terzo peggior risultato tra quelli ottenuti.

Il VaR viene inoltre ripartito, con finalità di monitoraggio, tra i fattori di rischio afferenti al portafoglio.

Ad integrazione delle indicazioni di rischio derivanti dal VaR, viene utilizzato gestionalmente, con finalità di monitoraggio, anche l'Expected Shortfall (ES), che esprime la perdita giornaliera che eccede il dato di VaR, e lo Stressed VaR, che rappresenta un VaR calcolato in un periodo storico particolarmente turbolento, che nel caso specifico corrisponde alla crisi del debito italiano del 2011-2012 e alla pandemia Covid-19 del 2020.

La capacità previsionale del modello di misurazione dei rischi adottato è verificata attraverso un'analisi giornaliera di backtesting, che effettua un test retrospettivo in cui viene confrontato il VaR relativo alle posizioni presenti nel portafoglio al tempo t-1 con il conto economico generato da tali posizioni al tempo t.

Nel corso del primo semestre del 2025 l'utilizzo del VaR è risultato ampiamente sempre al di sotto del limite assegnato, anche in conseguenza della bassa volatilità registrata dalle varie asset class, come si può osservare dal grafico di seguito riportato. Il dato registrato a fine giugno 2025 si assesta a 4 milioni di euro, a fronte di un livello di risk appetite pari a circa 15 milioni di euro.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di un significativo rischio di tasso d'interesse è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. In termini di composizione dello stato patrimoniale con riferimento alla fattispecie di rischio in oggetto, relativamente alla componente passiva, la fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dai conti di deposito online e conti corrente Rendimax, declinati nelle forme tecniche di conti deposito della clientela a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte del Gruppo nel rispetto delle norme e dei contratti, per le forme tecniche di conti correnti liberi a vista e a chiamata. Le ulteriori componenti principali di provvista riguardano raccolta obbligazionaria a tasso fisso, operazioni di cartolarizzazione a tasso variabile, pronti contro termine (PCT) sia a tasso fisso che variabile e i prestiti con l'Eurosistema (c.d. LTRO e MRO) a tasso variabile.

Relativamente all'attivo gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile, sia con riguardo alla componente di credito commerciale che di finanziamenti corporate.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità svolta dalle controllate Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing, la prima risulta caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale e rilevano un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso.

Al 30 giugno 2025 il portafoglio titoli obbligazionari complessivo è composto principalmente da titoli governativi, per una percentuale pari al 74%; la modified duration media e scadenza media del portafoglio risultano rispettivamente pari a 4,3 anni e a 5,4 anni.

La funzione Capital Markets è preposta a garantire la gestione del rischio di tasso e, in linea con il risk appetite stabilito, definisce le azioni necessarie al perseguimento dello stesso. Alla funzione Risk Management spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati. L'Alta Direzione propone annualmente al Consiglio della Capogruppo Banca Ifis le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerisce in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate nell'ambito del Gruppo.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro; le linee guida sull'assunzione e sul monitoraggio del rischio di mercato sono declinate a livello di Gruppo nella vigente "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse e di differenziale creditizio sul banking book", in cui sono state altresì indicate, ai fini di una più rigorosa e dettagliata rappresentazione delle attività di processo, le metriche di misurazione e monitoraggio del rischio in argomento. Il monitoraggio viene effettuato a livello consolidato.

A partire dal 2023 il Gruppo Banca Ifis utilizza strumenti di copertura del rischio tasso classificati in regime di hedge accounting. In particolare, il Gruppo adotta varie strategie di tipo "fair value hedge", in cui gli strumenti di copertura sono contratti derivati di tipo IRS plain vanilla, e gli "elementi coperti" sono alcuni titoli di Stato (nella fattispecie BTP italiani) valutati al costo ammortizzato e alcuni titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (tra cui titoli bancari e titoli di Stato dell'Eurozona).

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le "Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva" introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli. Tale rischio è comunque mitigato in quanto il Gruppo Banca Ifis ha adottato il regime di sterilizzazione prevista dal Regolamento (EU) n. 2024/1623 art 468, al fine di neutralizzare l'impatto sui Fondi propri derivante dal trattamento degli utili e delle perdite non realizzate su titoli di Stato valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale regime ha natura transitoria e sarà valido fino al 31 dicembre 2025. È inoltre presente una quota residuale di titoli di capitale, caratterizzati dall'appartenenza ai maggiori indici europei e ampiamenti liquidi, detenuti anch'essi tra le "attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Quota parte di tali attività è oggetto di operazioni di copertura economica attraverso l'utilizzo di operazioni derivate facenti parte del portafoglio di negoziazione, non rappresentate contabilmente tramite il regime di hedge accounting.

Si riportano di seguito le analisi di sensitivity per le principali voci di bilancio patrimoniali, sia attive che passive, con l'evidenza dell'effetto di un movimento in aumento o in riduzione di 1 punto base, riportando di fianco anche la relativa duration.

Macro voce (dati in unità di euro) Sensitivity
+1 bps
Sensitivity
-1 bps
Duration
1. Attività per cassa (2.927.174) 2.930.193 1,99
1.1 Titoli di debito (1.363.082) 1.364.537 3,63
1.2 Finanziamenti a banche (668) 669 0,01
1.3 Finanziamenti a clientela (1.563.423) 1.564.987 1,54
2. Passività per cassa 1.311.998 (1.312.625) 1,02
2.1 Debiti verso clientela e titoli emessi 1.155.738 (1.156.305) 1,16
2.2 Debiti verso banche 156.260 (156.321) 0,57
3.1 Derivati di copertura - gamba variabile (26.018) 26.036 0,30
3.2 Derivati di copertura - gamba fissa 478.654 (479.050) 5,49
Totale (1.162.539) 1.164.553 0,77

Da un punto di vista gestionale le sopra menzionate attività sono oggetto di specifico monitoraggio come disciplinato all'interno dei documenti "Politica di Gruppo del Risk Management per la gestione dei rischi di mercato" e "Politica di Gruppo per la gestione del rischio di tasso di interesse e di differenziale creditizio sul banking book".

Si riporta nella tabella seguente l'analisi di sensitivity con riferimento all'impatto a livello della voce economica "Margine di interesse", e di conseguenza a livello di risultato del periodo ante imposte, di una variazione in aumento o in riduzione di 1 punto base, declinata a livello delle associate componenti patrimoniali produttive di interessi.

Gruppo Banca Ifis Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025
Macro voce (dati in unità di euro) Sensitivity -1 bps Sensitivity +1 bps
Titoli di debito (78.002) 77.997
Crediti verso banche (67.939) 67.933
Crediti verso clientela (466.621) 466.588
Debiti verso clientela e titoli in circolazione 379.983 (379.953)
Debiti verso banche 172.742 (172.730)
Derivati di copertura (57.050) 57.047
Totale (116.887) 116.883

Si precisa che, come da richiesta normativa, i valori proposti nelle precedenti tabelle rappresentano analisi di sensitivity riferite ad un orizzonte temporale di 12 mesi.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performance di tesoreria, rappresenta un'operatività estranea alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa del Gruppo Banca Ifis si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring e nella copertura di asset denominati in divisa, come quote di fondi OICR. In tale ottica le attività in oggetto sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della funzione Capital Markets, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La funzione Capital Markets è impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avvengono nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione giornaliera netta in cambi particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la funzione Capital Markets, che si occupa, fra le sue varie attività, della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione, cui spetta il compito, sulla base delle proposte effettuate dalla funzione Capital Markets, di asseverare tali suggerimenti e proporre quindi annualmente al Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Per quanto concerne le controllate Ifis Finance Sp. z o.o. e Ifis Finance I.F.N. S.A., operanti rispettivamente su mercato polacco e rumeno, le esposizioni in zloty e in leu rivenienti dall'attività di factoring vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisizione della partecipata polacca, Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di Ifis Finance Sp. z o.o. per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Per quanto riguarda invece la controllata rumena Ifis Finance I.F.N. S.A., Banca Ifis ha assunto in proprio il rischio di cambio al momento della sua costituzione tramite il versamento iniziale nel capitale sociale per complessivi 14,7 milioni di leu romeni e al momento dei versamenti a titolo di aumento di capitale nel corso del secondo semestre 2022, del primo e del secondo semestre 2023 rispettivamente di 9,6 milioni di leu, 24,7 milioni di leu e 49,0 milioni di leu.

La funzione Risk Management è impegnata nel monitoraggio dei limiti prefissati, finalizzati a verificare che il rischio cambio del Gruppo rimanga contenuto. Al 30 giugno 2025 la posizione netta complessiva ammonta a circa 2,5 milioni di euro (pari a circa lo 0,1% dei Fondi propri), con un'esposizione massima sulla singola divisa pari a 1,1 milioni di euro.

Attività di copertura del rischio di cambio

In considerazione della dimensione della posizione e di quanto sopra riportato in merito alle modalità di gestione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati di negoziazione

Derivati finanziari

Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo precedente "Rischi di mercato".

Derivati creditizi

Il Gruppo Banca Ifis non detiene derivati creditizi.

Le coperture contabili

Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura implementata dal Gruppo Banca Ifis è finalizzata a ridurre l'esposizione complessiva del Gruppo verso il rischio tasso di interesse, causata da movimenti della curva dei tassi, nonché verso il rischio di prezzo, causata dalle fluttuazioni di mercato. Nello specifico, le strategie di copertura sono relative a:

  • un "pacchetto" di coperture specifiche su titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC" (Held to Collect). Si tratta di titoli di Stato emessi dal Governo italiano (BTP) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela";
  • coperture specifiche su alcuni titoli a tasso fisso del Portafoglio di Proprietà del Gruppo a cui è associato un business model "HTC&S" (Held to Collect & Sell). Si tratta di titoli di debito (tra cui titoli bancari e titoli di Stato dell'Eurozona) che superano il c.d. "SPPI test" prescritto dall'IFRS 9, e pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • coperture specifiche su alcuni titoli di capitale per i quali il Gruppo Banca Ifis ha esercitato la c.d. "OCI Option" prevista dall'IFRS 9, e che pertanto sono classificati nella voce di bilancio patrimoniale "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Il Gruppo in ambito hedge accounting applica il principio IFRS 9 e alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato adotta solamente coperture specifiche (micro fair value hedge) e non coperture generiche (macro fair value hedge).

Nell'ambito del micro fair value hedge sono coperti titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo.

Le principali tipologie di derivati di copertura utilizzati sono rappresentate da:

  • interest rate swap (IRS) plain, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC);
  • opzioni put e call, non quotati su mercati regolamentati ma negoziati nell'ambito dei circuiti OTC.

Attività di copertura dei flussi finanziari

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2025 non effettua coperture contabili di tipo "cash flow hedge" (copertura dei flussi finanziari).

Attività di copertura di investimenti esteri

Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2025 non effettua coperture contabili di tipo "net investment hedging in a foreign entity" (copertura di investimenti esteri).

Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di eventuali cessioni parziali dei titoli oggetto di copertura;
  • applicazione di curve diverse su derivato di copertura ed oggetto coperto ai fini dell'effettuazione del test di efficacia sulle coperture di tipo fair value hedge. I derivati sono scontati alle curve Overnight, mentre gli oggetti coperti sono scontati alla curva di indicizzazione dello strumento di copertura;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:

  • della determinazione dell'effetto a conto economico o a livello di redditività complessiva (nel caso di fair value hedge su titoli di capitale valutati a fair value con impatto sulla redditività complessiva);
  • della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

Elementi coperti

Le principali tipologie di elementi coperti sono, alla data di riferimento del presente documento, titoli di debito e titoli di capitale dell'attivo. Sono coperti in relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando interest rate swap (IRS) e opzioni put e call come strumenti di copertura.

In genere sono coperti il rischio di tasso di interesse o il rischio di prezzo per tutta o per la maggior parte della durata dell'obbligazione.

Per verificare l'efficacia della copertura, il Gruppo utilizza un test di efficacia prospettico misurato attraverso il rapporto tra i delta fair value di ciascun strumento di copertura e del correlato elemento coperto sulla base di analisi di sensitività di 100 bps sui tassi di interesse per i titoli di debito, mentre la verifica dell'efficacia della copertura sui titoli di capitale è effettuata mediante un test prospettico su uno shock del -20% del prezzo dell'asset sottostante. La verifica dell'efficacia della copertura attraverso il prospettico sopra descritto viene effettuata prima della designazione della relazione di copertura, come stima ex-ante, e successivamente viene monitorata nel continuo ed è oggetto di reporting periodico verso l'Alta Direzione.

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte ad esigenze di liquidità. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Al 30 giugno 2025 le fonti finanziarie sono rappresentate principalmente dal patrimonio, dalla raccolta online (prodotto Rendimax) composta da depositi a vista e vincolati, dai prestiti obbligazionari a medio-lungo termine emessi nell'ambito del programma EMTN, da operazioni di cartolarizzazione a medio-lungo termine nonché dalla raccolta da clientela corporate; la raccolta sotto forma di pronti contro termine (PCT), stipulati con primarie realtà bancarie, si è confermata anche nel primo semestre 2025 una rilevante fonte di funding. Per quanto infine concerne la raccolta presso l'Eurosistema (LTRO e MRO), la Capogruppo partecipa in maniera continuativa alle aste settimanali (alla data del 30 giugno 2025 risulta in essere un'operazione di MRO per 500 milioni di euro, effettuata nell'ultima settimana di giugno e rimborsata in data 2 luglio 2025).

Con riferimento alle attività del Gruppo, esse sono composte dall'operatività inerente al factoring, derivante principalmente da crediti commerciali e presso la Pubblica Amministrazione con scadenze entro l'anno, da crediti con durata a medio-lungo termine rivenienti principalmente dall'operatività di Leasing, Corporate Banking, Structured Finance e Workout, Restructuring & Recovery; di notevole importanza anche l'attività di gestione del portafoglio titoli, composto principalmente da titoli governativi italiani eleggibili e prontamente liquidabili.

Relativamente all'attività svolta dal Gruppo nell'ambito del Settore Npl e del comparto relativo all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni realizzate, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Il Gruppo è costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi, al fine di disporre di riserve di liquidità disponibili adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici.

L'ammontare delle riserve di liquidità di elevata qualità (costituite principalmente dal saldo del conto di gestione con Banca d'Italia e dalla quota libera di titoli eleggibili) consente di soddisfare i requisiti normativi (rispetto dei limiti LCR e NSFR) e interni relativi alla prudente gestione del rischio di liquidità.

La gestione della liquidità operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Banca Ifis di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalancing Capacity, cioè la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine, oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR). Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria del Gruppo e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infragiornalieri.

La gestione della liquidità strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine, sia attuali, sia prospettiche. Le metriche di riferimento fanno riferimento all'indicatore regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) e, gestionalmente, ai gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno nonchè oltre 3 e 5 anni.

I principali indicatori utilizzati dal Gruppo Banca Ifis per la valutazione del profilo di liquidità sono i seguenti:

  • Liquidity Coverage Ratio (LCR), che rappresenta l'indicatore di liquidità di breve termine e corrisponde al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. A partire dal 2018 l'indicatore è soggetto ad un requisito minimo regolamentare del 100%;
  • Net Stable Funding Ratio (NSFR), che rappresenta l'indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di

provvista stabile. Per tale indicatore il requisito minimo regolamentare è stato definito a partire dal 2021 pari al 100%.

Di seguito si riportano i due indicatori nel periodo di riferimento a confronto con l'anno precedente.

1° TRIM.
2024
2° TRIM.
2024
3° TRIM.
2024
4° TRIM.
2024
1° TRIM.
2025
2° TRIM.
2025
LCR 2.619% 1.295% 944% 738% 720% 290%
NSFR 140% 139% 139% 134% 130% n.d.

Entrambi gli indicatori permangono quindi ampiamente al di sopra dei limiti regolamentari, confermando una più che adeguata posizione di liquidità sia sul fronte della liquidità operativa che su quello della liquidità strutturale.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'analisi di materialità condotta ha portato a quantificare gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto di tali fattori in termini di riserve di liquidità disponibili e relativi deflussi di liquidità sulla raccolta del Gruppo.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la funzione Capital Markets, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di proporre il risk appetite, individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati e supportare l'attività dell'Alta Direzione. A quest'ultima spetta il compito, con il supporto della funzione Capital Markets, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure e politiche inerenti al rischio di liquidità e tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Capogruppo utilizza un framework interno di governo, monitoraggio e gestione del rischio di liquidità a livello di Gruppo.

In conformità alle disposizioni di vigilanza il Gruppo è altresì dotato di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardarsi da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è oggetto di periodico reporting predisposto dalla funzione Risk Management per il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Con riferimento alle partecipate polacca e rumena, l'attività di tesoreria è coordinata dalla Capogruppo.

Operazioni di autocartolarizzazione

Ifis Npl 2021-1 Spv

A marzo 2021 Banca Ifis ha realizzato a scopo di finanziamento, tramite la controllata Ifis Npl Investing, la prima cartolarizzazione in Italia di un portafoglio non performing costituito per la maggior parte da crediti unsecured assistiti da ordinanze di assegnazione (ODA). L'operazione si è configurata come una novità per questa tipologia di crediti deteriorati dove l'iter di recupero degli stessi, mediante esecuzione forzata (pignoramento del quinto dello stipendio), è in stadio avanzato. L'operazione aveva come obiettivo la raccolta per Ifis Npl Investing fino a 350 milioni di euro di liquidità sul mercato istituzionale senza deconsolidare i crediti sottostanti. I portafogli di crediti oggetto dell'operazione (un portafoglio di crediti secured e un portafoglio unsecured assistito da ODA) di proprietà di Ifis Npl Investing, sono stati trasferiti a un veicolo di nuova costituzione denominato Ifis Npl 2021-1 Spv S.r.l., che ha emesso dei titoli di cartolarizzazione suddivisi fra le tranche senior, mezzanine e junior. Tali tranche sono state inizialmente interamente sottoscritte da Ifis Npl Investing, e successivamente le tranche senior (al netto del 5% trattenuto da Ifis Npl Investing in qualità di originator ai sensi della retention rule) sono state cedute a Banca Ifis.

Al 30 giugno 2025 i titoli emessi dal veicolo risultano pertanto interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis. Si segnala che le tranche senior detenute da Banca Ifis sono state utilizzate per operazioni di pronti contro termine (PCT) "long term" con primarie controparti bancarie.

Sulla base delle condizioni contrattuali sottostanti la cartolarizzazione in oggetto, non si realizza dal punto di vista contabile il trasferimento sostanziale (c.d. derecognition) ai sensi dell'IFRS 9 di tutti i rischi e benefici relativi ai crediti oggetto di cessione al veicolo.

Emma S.P.V.

L'operazione di cartolarizzazione denominata Emma, predisposta dall'ex Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma a seguito della fusione per incorporazione dell'ex Credifarma realizzatasi ad aprile 2022), è entrata nell'ambito del Gruppo Banca Ifis per effetto dell'acquisizione del controllo di tale società nel corso del 2020.

Tale cartolarizzazione è stata perfezionata autonomamente dall'ex Farbanca a marzo 2018 per un valore nominale complessivo pari a 460 milioni di euro. Il portafoglio dei crediti oggetto di cessione ha riguardato crediti in bonis relativi a contratti di mutuo fondiari, ipotecari e chirografari, caratterizzati da un seasoning medio di 7 anni. L'operazione, strutturata da Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo), è stata perfezionata con l'acquisizione dei crediti da parte della società veicolo Legge n. 130/1999 denominata Emma S.P.V. S.r.l.. I titoli sono stati emessi in tre classi: una classe senior per un importo pari a 322 milioni di euro (interamente sottoscritta da investitori istituzionali tramite collocamento privato), una classe mezzanine pari a 46 milioni di euro e una classe junior pari a 96 milioni di euro (entrambe sottoscritte integralmente dall'ex Farbanca).

L'operazione in questione è stata oggetto di ristrutturazione nel corso del mese di giugno 2021. La ristrutturazione, che ha previsto l'estensione del c.d. revolving period ed un size increase dell'operazione fino a complessivi 540 milioni di euro, è stata realizzata con il coinvolgimento della Capogruppo Banca Ifis e di Intesa Sanpaolo in qualità di co-arrangers. A seguito di tale ristrutturazione, i titoli sono stati emessi in tre classi con natura partly paid: la classe senior, per un valore nominale pari a 397,5 milioni di euro, è stata interamente sottoscritta da Duomo Funding Plc mentre le classi mezzanine e junior, con un valore nominale pari rispettivamente a 53,0 milioni di euro e 90,1 milioni di euro, sono state interamente sottoscritte dall'ex Farbanca (ora Banca Credifarma), la quale adempie anche agli obblighi di retention ai sensi della CRR in qualità di originator.

Per effetto della struttura revolving dell'operazione, nel corso del 2023 sono state effettuate cessioni di ulteriori n. 312 nuovi crediti, per un controvalore complessivo di 104,7 milioni di euro (importo di stipula residuo in essere, compreso di capitale non pagato e interessi e spese su rate scadute e non pagate).

Nel corso del primo semestre 2025, la Capogruppo Banca Ifis ha acquistato da Duomo Funding Plc la totalità dei titoli senior. Pertanto, al 30 giugno 2025 i titoli emessi dal veicolo risultano interamente sottoscritti dal Gruppo Banca Ifis e di conseguenza, dal punto di vista consolidato, tale operazione si configura come autocartolarizzazione.

L'importo outstanding dei titoli senior, mezzanine e junior al 30 giugno 2025 risulta pari rispettivamente a 219,6 milioni di euro, 53,0 milioni di euro e 83,5 milioni di euro.

La suddetta operazione di cartolarizzazione non soddisfa i requisiti per la derecognition ai sensi dell'IFRS 9, non configurando un trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi. Pertanto, le attività cedute e non cancellate riferibili a crediti oggetto di tali cartolarizzazioni, non presentando i requisiti previsti per la derecognition, sono state "riprese" nei saldi contabili consolidati del Gruppo Banca Ifis.

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato nel paragrafo precedente denominato "Rischio di credito" in ordine alle operazioni di cartolarizzazione in essere al 30 giugno 2025 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale oppure da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di frode, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca Ifis ha da tempo definito, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per la corretta gestione del rischio operativo sono rappresentati:

  • dall'attività di Loss Data Collection, cioè di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo che risulta consolidato grazie anche ad una costante attività da parte della funzione Risk Management di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla sensibilizzazione e gestione proattiva dei rischi operativi;
  • dall'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio mediante l'esecuzione delle campagne periodiche di Risk Self Assessment e Model Risk Self Assessment, finalizzate ad avere una visione complessiva dei rischi in termini di frequenza e/o impatto finanziario potenziale e dei relativi presidi organizzativi.

Con specifico riferimento al monitoraggio dell'evoluzione del rischio ICT e di sicurezza3 e della valutazione dell'efficacia delle misure di protezione delle risorse ICT, il Gruppo Banca Ifis, in conformità con il requisito normativo4 ha optato per un modello condiviso di responsabilità assegnando i compiti alle funzioni aziendali di controllo Risk Management e Compliance, in relazione ai ruoli, alle responsabilità e alle competenze proprie di ciascuna delle due funzioni. In particolare, la funzione Risk Management conduce i processi di analisi dei rischi ICT e di sicurezza secondo il quadro di riferimento organizzativo e metodologico approvato dal Consiglio di Amministrazione al fine, ad esempio, di verificare il rispetto del livello di propensione al rischio ICT e di sicurezza,

3 In seguito all'emanazione del Regolamento UE 2022/2554 ("DORA") del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario, che mira a garantire che le istituzioni finanziarie siano in grado di affrontare, reagire e riprendersi da tutti i tipi di perturbazioni e minacce connesse alle TIC dimostrando la capacità di essere resilienti, il Gruppo Banca Ifis ha avviato una progettualità volta a garantire la conformità a tale Regolamento.

4 Il 2 novembre 2022 Banca d'Italia ha emanato il 40° aggiornamento delle "Disposizioni di vigilanza per le banche", modificando il Capitolo 4 "Il sistema informativo" e il Capitolo 5 "La continuità operativa" della Parte Prima, Titolo IV, per dare attuazione agli "Orientamenti sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione (ICT) e di sicurezza" (EBA/GL/2019/04) emanati dall'EBA. Con l'occasione sono stati inoltre effettuati alcuni interventi di raccordo e aggiornamento dei riferimenti interni alla Sezione I del Capitolo 3 "Il sistema dei controlli interni". Inoltre, in seguito all'emanazione del Regolamento relativo alla Resilienza Operativa Digitale («DORA»), il Gruppo Banca Ifis ha avviato un'iniziativa progettuale dedicata volta a definire ed implementare gli interventi di adeguamento necessari per garantire la conformità.

dei relativi obiettivi di rischio che il Gruppo intende raggiungere e i conseguenti limiti operativi. Qualora il livello di rischio ICT e di sicurezza ecceda il valore soglia definito, al fine di ricondurlo all'interno della soglia di rischio accettabile, vengono identificate delle misure per il suo trattamento che confluiscono nel "Piano dei Trattamenti" che individua le responsabilità per l'implementazione delle singole azioni correttive.

I risultati delle sopraccitate analisi sono rendicontati all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza" soggetto ad approvazione annuale da parte dell'Amministratore Delegato in qualità di organo con funzione di gestione.

Oltre alle sopraccitate attività, il framework di Gruppo per la gestione del rischio operativo (inclusi il rischio ICT e di sicurezza) prevede la definizione di un set di indicatori in grado di evidenziare tempestivamente l'insorgenza di vulnerabilità nella esposizione della Banca e delle sue controllate ai rischi operativi. Tali indicatori vengono monitorati nel continuo e illustrati all'interno di report periodici tramite misure sintetiche di rischio condivise con le strutture e gli organi di competenza: al superamento di determinate soglie o in caso di andamenti anomali, si attivano specifici processi di escalation volti a definire e implementare appropriati interventi di mitigazione. In aggiunta, nell'ambito della definizione del Risk Appetite Framework (RAF), della predisposizione del Recovery Plan e del Resoconto ICAAP, la funzione Risk Management effettua delle analisi con le quali valuta la propria esposizione ad eventi di rischio operativo eccezionali ma plausibili. Tali analisi, definite analisi di stress, contribuiscono a verificare la resilienza del Gruppo, simulando gli impatti di situazioni avverse in termini di rischiosità in ipotesi di scenari avversi.

Si segnala inoltre che, al fine di prevenire e gestire il rischio operativo, la funzione Risk Management di Capogruppo è impegnata, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, nelle attività di misurazione dei rischi connessi ai rapporti di fornitura con terze parti ICT nonché alle esternalizzazioni delle funzioni operative semplici, essenziali o importanti, nella valutazione dei rischi associati all'introduzione di nuovi prodotti e servizi e nella valutazione preliminare dell'impatto in termini operativi delle modifiche massive delle condizioni economiche e contrattuali dei prodotti.

In relazione alle società del Gruppo Banca Ifis, si specifica che la gestione del rischio operativo risulta assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda l'ambito di risk management.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Standardised Measurement Approach (SMA) previsto dalla normativa prudenziale.

Si segnala che, parallelamente alla gestione del rischio operativo, è attivo un processo di gestione del rischio reputazionale.

Il rischio reputazionale rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti del Gruppo, investitori o Autorità di Vigilanza.

Il rischio reputazionale è considerato un rischio di secondo livello, in quanto è generato dalla manifestazione di altre tipologie di rischio, quali il rischio di non conformità, il rischio strategico e in particolar modo i rischi operativi.

La gestione del rischio reputazionale risulta, come per il rischio operativo, assicurata dalla funzione Risk Management della Capogruppo che definisce il framework complessivo di Gruppo, coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore, per la gestione del rischio reputazionale volto a identificare, valutare, monitorare i rischi reputazionali assunti o assumibili nelle diverse società del Gruppo e nelle diverse unità organizzative. Il framework prevede l'autovalutazione prospettica dell'esposizione al rischio reputazionale (Risk Self Assessment) e la definizione di un set di indicatori di rischio monitorati nel continuo. I principi e le linee guida che il Gruppo Banca Ifis intende darsi in materia di gestione dei rischi operativi e reputazionali sono espressi all'interno della "Politica di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e reputazionali" applicata e diffusa, per quanto di competenza, a tutte le unità organizzative della Banca e delle società del Gruppo. Allo stesso modo, per quanto riguarda i fondamenti che ispirano la gestione del rischio informatico, è in vigore la "Politica di Gruppo per

la gestione dei Rischi ICT e di Sicurezza" che agisce sia a livello della Capogruppo Banca Ifis che di società controllate.

Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo Banca Ifis non effettua operazioni da cui conseguono rischi da riportare nella presente sezione.

Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte del Gruppo Bancario, che non siano già stati riportati nella sezione relativa al Gruppo Bancario.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto da Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.". Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2025 non sono state effettuate con parti correlate operazioni concluse nel periodo di riferimento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo.

Per quanto riguarda le operazioni di maggiore rilevanza effettuate con parti correlate così come definite dalle politiche del Gruppo ai sensi dell'art. 4 del regolamento Consob recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate, si veda lo specifico paragrafo alla successiva sezione "Informazioni sulle transazioni con parti correlate".

Al 30 giugno 2025 il Gruppo Banca Ifis è controllato dalla società La Scogliera S.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca Ifis S.p.A., dalle società controllate al 100% Ifis Finance Sp. z o.o., Ifis Rental Services S.r.l., Ifis Npl Investing S.p.A., Ifis Npl Servicing S.p.A. e Cap.Ital.Fin. S.p.A., da Ifis Finance I.F.N. S.A. controllata al 99,99%, dalla società controllata all'87,74% Banca Credifarma S.p.A. e dal veicolo Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., di cui il Gruppo detiene la maggioranza delle quote partecipative.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca Ifis, comprendono:

  • la società controllante La Scogliera S.A.;
  • le società collegate Justlex Italia S.T.A.P.A. e Redacta S.T.A.a.r.l.;
  • i dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo;
  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Capogruppo Banca Ifis, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica in carica al 30 giugno 2025

Benefici a Benefici Indennità Pagamenti basati su azioni
Dati in migliaia di euro breve
termine per i
dipendenti
successivi al
rapporto di
lavoro
Altri benefici
a lungo
termine
per
cessazione
del rapporto
di lavoro
Stock option Altri
pagamenti
basati su
azioni
Organi di amministrazione e
controllo (1)
3.354 - 97 - - 191
Altri manager (2) 2.904 25 212 173 - 411
Totale al 30.06.2025 6.258 25 309 173 - 602

(1) Sono riferiti a cariche nel Consiglio di Amministrazione (o organi assimilati) e del Collegio Sindacale della Capogruppo Banca Ifis.

(2) Sono riferiti a manager con carica di Condirettore Generale o altro dirigente con responsabilità strategica della Capogruppo Banca Ifis.

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli amministratori per un importo lordo di 3,4 milioni di euro e ai sindaci per un importo lordo di 196 mila euro. I benefici successivi al rapporto di lavoro pari a 25 mila euro si riferiscono alla polizza sanitaria destinata ai dirigenti che cessano il rapporto di lavoro per pensionamento.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2025, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale e fuori bilancio

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a impatto a
conto economico
- - 26.756 26.756 10,0%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 334 334 0,0%
Crediti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 2.230 9.162 11.392 0,1%
Altre attività 18.054 - 1.477 19.531 5,1%
Totale attività 18.054 2.230 37.729 58.013 0,4%
Debiti verso clientela valutati al
costo ammortizzato
- 2.052 4.930 6.982 0,1%
Altre passività 20.906 - 5.335 26.241 6,8%
Riserve da valutazione - - (733) (733) 3,4%
Totale passività 20.906 2.052 9.532 32.490 0,2%
Impegni e garanzie (fuori
bilancio)
- 451 6.017 6.468 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Voci di bilancio
(dati in migliaia di euro)
Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - 17 1 18 0,0%
Interessi passivi e oneri assimilati - (16) (5) (21) 0,0%
Spese amministrative (1.352) - (11.662) (13.014) 6,1%
Altri oneri e proventi di gestione - 2 24 26 0,2%

I rapporti con la società controllante La Scogliera S.A. sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di Gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra la controllante e le società controllate include nel consolidato fiscale sono stati regolati mediante scritture private sottoscritte tra le parti. Tutte le società aderenti hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile e le perdite fiscali vengono trasferite alla consolidante La Scogliera S.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. Con riferimento alla voce "Altre attività", al 30 giugno 2025 Banca Ifis ha iscritto un credito per 1,6 milioni di euro verso la controllante, Cap.Ital.Fin. ha iscritto un credito pari a 456 mila euro, Ifis Rental Services un credito per 2,9 milioni di euro, mentre Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing hanno iscritto rispettivamente un credito per 9,2 milioni di euro e 319 mila euro. Con riferimento alla voce "Altre passività", al 30 giugno 2025 Ifis Rental Services ha registrato un debito pari

a 1,5 milioni di euro, Ifis Npl Investing un debito pari a 17,6 milioni di euro e Ifis Npl Servicing un debito per 549 mila euro.

Gli importi iscritti tra le "Altre attività" verso la consolidante La Scogliera per complessivi 14,5 milioni di euro rappresentano quasi esclusivamente acconti versati a valere sul periodo di imposta 2025, mentre gli importi iscritti tra le "Altre passività" per complessivi 19,7 milioni di euro rappresentano il carico fiscale relativo al primo semestre 2025.

I rapporti con dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a mutui, conti correnti e depositi Rendimax.

I rapporti con le altre parti correlate che rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca Ifis vedono condizioni applicate allineate a quelle di mercato. Tra le "Altre attività" vi sono 1,5 milioni di euro verso un socio di minoranza della Banca quali acconti per la fornitura di beni e servizi.

In aggiunta a quanto sopra, nel corso del primo semestre 2025 il Gruppo ha acquistato servizi legali da società collegate per 11,7 milioni di euro che sono poi riscontati sulla base dello stato di avanzamento della lavorazione dei crediti afferenti al Settore Npl.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche), per il Gruppo Banca Ifis non risultano operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del primo semestre 2025.

Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Di seguito si riportano gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall'IFRS 2, previsti per il personale del Gruppo Banca Ifis.

Per tutto il personale dipendente, ad eccezione di quello di una società controllata del Gruppo per cui vi è un diverso inquadramento a livello di CCNL, è previsto un sistema di remunerazione variabile.

L'accesso alla parte variabile per tutto il personale è subordinato al rispetto delle condizioni di accesso (c.d. "gate") previste dai seguenti indicatori rilevati alla data di fine esercizio:

  • Return On Risk-Adjusted Capital (RORAC) a livello di Gruppo, definito come il rapporto tra l'utile netto consolidato e il Capitale assorbito dai rischi di Primo pilastro (cioè l'8% dei Risk Weighted Assets di Primo pilastro), superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • rispetto della soglia di tolerance, superiore al limite minimo regolamentare, dell'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) di Gruppo, così come definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato nel rispetto della normativa di vigilanza vigente;
  • Total Capital Ratio consolidato superiore alla soglia di tolerance definita annualmente nel RAF del Gruppo Banca Ifis a livello consolidato, la quale è superiore ai requisiti di capitale (Overall Capital Requirement) comunicati dall'Organo di Vigilanza nell'ambito delle "Decisioni sul Capitale" a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP).

Il mancato raggiungimento di uno dei suddetti parametri impedirà la corresponsione della componente variabile.

Fatta salva l'apertura dei gate di accesso al pagamento della remunerazione variabile sopra descritti, la remunerazione variabile dell'Amministratore Delegato della Banca è legata al raggiungimento di specifici obiettivi di performance qualitativi e quantitativi.

In particolare, l'Amministratore Delegato è destinatario di un Sistema incentivante di breve termine ("STI"). Egli è stato inoltre destinatario di un "Piano Long Term Incentive 2021-2023" (il "Piano LTI"), giunto a scadenza in data 31 dicembre 2023, per il quale si rimanda all'informativa riportata nel paragrafo specifico in questa sezione.

Per quanto riguarda il Sistema Incentivante di breve termine (STI), gli obiettivi previsti per il 2025 per l'Amministratore Delegato rappresentano una combinazione di criteri quantitativi e qualitativi, riferiti ai risultati del Gruppo, nonché agli aspetti qualitativi relativi all'azione strategica.

La performance scorecard prevede la declinazione dei seguenti KPI:

  • KPI economico-finanziari con peso del 65%, declinati su tre specifici driver (redditività, costo del credito ed efficienza), coerenti con gli obiettivi 2025 del Gruppo;
  • KPI di strategia e sostenibilità con peso del 35%, che mirano a valutare il conseguimento delle direttive strategiche nonché il conseguimento degli obiettivi del Gruppo in ambito ESG.

Il cap massimo di remunerazione variabile di breve termine erogabile all'Amministratore Delegato è fissato nel 60% della retribuzione fissa; la remunerazione variabile maturerà sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi prevedendo un'erogazione della remunerazione variabile secondo una progressione lineare tra il 60% e il 100%.

Tale componente variabile viene corrisposta per una quota pari al 40% con un pagamento non differito (up front) e per una quota pari al 60% con un pagamento differito per un periodo di tempo di cinque anni (a decorrere dall'anno successivo all'anno di maturazione della quota up front), in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza in materia per le remunerazioni variabili di importo particolarmente elevato.

La quota della remunerazione variabile sottoposta a differimento (pari al 60%) viene così corrisposta:

  • 55% (cioè il 33% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis che saranno esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 45% (cioè il 27% della remunerazione variabile complessiva) per cassa ("cash"), oggetto di rivalutazione annuale al tasso legale tempo per tempo vigente.

La quota della remunerazione variabile up front (pari al 40%) viene così corrisposta:

  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) in azioni di Banca Ifis esercitabili al termine dell'ulteriore periodo di retention di 1 anno;
  • 50% (cioè il 20% della remunerazione variabile complessiva) erogato "cash".

Resta inteso che l'assegnazione di azioni di Banca Ifis interesserà, oltre all'Amministratore Delegato e ai Condirettori Generali, il personale dipendente individuato come più rilevante ai sensi della Circolare n. 285/2013 e del Regolamento Delegato n. 923/2021 laddove la componente variabile della retribuzione risulti superiore a 50 mila euro o rappresenti più di un terzo della remunerazione totale annua.

Al fine dell'assegnazione della remunerazione variabile in strumenti finanziari, cioè in azioni di Banca Ifis, la Banca calcola il fair value dell'azione, al momento dell'assegnazione, in base alla media del prezzo di Borsa con riferimento al mese precedente alla data di approvazione del Bilancio di esercizio di Banca Ifis da parte dell'Assemblea (o, in caso assegnazione di remunerazione variabile a qualsiasi titolo successiva all'Assemblea medesima, dalla data dell'evento, con tale intendendosi eventuali date di sottoscrizione di accordi o in mancanza di questi, le date di approvazione da parte degli organi competenti dei relativi riconoscimenti). Il numero delle azioni è determinato all'intero più prossimo.

La componente variabile è soggetta ai meccanismi di malus/claw back, i quali possono determinare l'azzeramento dell'importo al verificarsi di determinate condizioni.

Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021-2023 per l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Piano LTI per l'Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato di Banca Ifis è stato inoltre destinatario di un Piano di Long Term Incentive (LTI) 2021- 2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 giugno 2021 e dall'Assemblea degli Azionisti della Capogruppo in data 28 luglio 2021, e giunto a maturazione in data 31 dicembre 2023. Il Piano ha previsto l'assegnazione all'Amministratore Delegato, a titolo gratuito, di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a un prezzo di esercizio unitario (c.d. "strike price") pari a 12,92 euro, un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Il Piano ha previsto a favore dell'Amministratore Delegato di Capogruppo il diritto di ricevere, al termine del periodo di vesting e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano medesimo, sino a un massimo di n. 696.000 opzioni.

Considerata la maturazione del Piano al 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting triennale (2021-2023), le opzioni sono diventate esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra la Banca e l'Amministratore Delegato sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo.

La consuntivazione effettuata ha confermato il raggiungimento del livello minimo con riferimento agli obiettivi TSR e del livello massimo con riferimento agli indicatori economico-finanziari e a quelli ESG. Conseguentemente, sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 all'Amministratore Delegato

sono state assegnati n. 609.000 diritti di opzione, che sono diventate esercitabili a valle di un anno di retention secondo le tempistiche regolamentari previste.

Anche per il Piano LTI 2021-2023, l'assegnazione delle opzioni all'Amministratore Delegato è effettuata per il 40% come up front e per il 60% come differito in 5 anni.

Nel corso del primo semestre 2025 l'Amministratore delegato ha esercitato n. 243.600 diritti d'opzione ad uno strike price di 12,92 euro, ricevendo in assegnazione n. 243.600 azioni Banca Ifis.

Piano LTI per i Condirettori Generali e altri dipendenti del Gruppo

Come previsto dal Piano approvato dall'Assemblea del 28 luglio 2021, e in esecuzione del mandato in tale sede conferito al Consiglio di Amministrazione, in data 9 giugno 2022 è stata da quest'ultimo deliberata l'inclusione nel Piano LTI, oltre all'Amministratore Delegato, di n. 13 "ulteriori beneficiari", con assegnazione agli stessi dei medesimi obiettivi già previsti per l'Amministratore Delegato e illustrati nella Politica di Remunerazione 2022. Tali integrazioni del Piano sono state poi approvate dall'Assemblea degli azionisti di Banca Ifis del 28 luglio 2022.

Anche per tali ulteriori beneficiari, rappresentati da manager di elevato livello (tra cui n. 12 dirigenti con responsabilità strategiche, Condirettori Generali inclusi), il Piano prevede l'assegnazione di un determinato numero di opzioni che daranno diritto di acquistare, a titolo gratuito e sempre allo strike price unitario di 12,92 euro, di un corrispondente numero di azioni di Banca Ifis.

Un'ulteriore integrazione a tale Piano, proposta dal Consiglio di Amministrazione e approvata dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023, ha avuto ad oggetto aspetti operativi di meccanica del Piano (che rimane per il resto immutato in tutti i suoi elementi essenziali e strutturali, per come già approvati alle precedenti sedute assembleari citate). In particolare, l'integrazione ha consistito nel riconoscere la possibilità per i beneficiari, in occasione dell'apertura di ciascuna finestra di esercizio delle opzioni, di posticipare l'esercizio di tutte o parte delle opzioni eventualmente maturate ed esercitabili già in tale finestra nelle successive "finestre di esercitabilità" previste dal Piano.

Si rileva al riguardo che nel corso del primo semestre 2023 si sono registrate le dimissioni di un dirigente con responsabilità strategica incluso nel Piano, con conseguente perdita della qualità di beneficiario del Piano stesso

Per effetto delle sopraccitate novità intercorse nel 2022 e nel 2023, i beneficiari del Piano in aggiunta all'Amministratore Delegato ammontano complessivamente a 12, di cui 11 dirigenti con responsabilità strategiche, e l'ammontare massimo di opzioni assegnabili è pari a n. 300.000.

Anche questo Piano è giunto a maturazione il 31 dicembre 2023 al termine del periodo di vesting, e le opzioni sono diventate esercitabili a valle di un ulteriore anno di retention, subordinatamente alla circostanza che il rapporto tra il Gruppo e i beneficiari sia ancora in essere, e che siano stati raggiunti predeterminati obiettivi quantitativi e qualitativi, finanziari e non finanziari, legati a strategie di lungo termine del Gruppo. Le opzioni sono esercitabili al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano e per un numero complessivo sino ad un massimo di 300.000 opzioni (320.000 originarie) complessivamente assegnabili ai 12 ulteriori beneficiari.

Le suddette opzioni sono computate per ciascuno dei beneficiari, ai fini del calcolo del rapporto fra remunerazione fissa e variabile, al 50% per l'esercizio 2022 e al restante 50% per l'esercizio 2023.

La consuntivazione è stata effettuata, per quanto riguarda gli obiettivi di TSR e quelli di utile lordo, per l'arco temporale di vesting biennale mentre per gli altri obiettivi la consuntivazione è avvenuta in base ai risultati raggiunti al 31 dicembre 2023 (considerando quindi l'intera durata del Piano 2021-2023).

L'esito della consuntivazione del Piano ha rilevato che gli obiettivi TSR non sono stati raggiunti in considerazione del periodo di vesting biennale anziché triennale; gli altri obiettivi sono stati raggiunti al livello massimo. Conseguentemente, mediante delibera dell'Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis del 18 aprile 2024 per i restanti 12 beneficiari sono state assegnati complessivamente n. 225.000 diritti di opzione che sono esercitabili al termine del periodo di retention di un anno.

Nel corso del primo semestre 2025 tali beneficiari hanno complessivamente esercitato n. 135.000 diritti d'opzione ad uno strike price di 12,92 euro, ricevendo in assegnazione n. 135.000 azioni Banca Ifis.

Rappresentazione contabile al 30 giugno 2025

A livello contabile tale piano di stock option è stato rappresentato conformemente alle disposizioni dell'IFRS 2 per le operazioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. equity settled transactions). In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita delle stock option, viene fatto riferimento al fair value iniziale di quest'ultime.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di tali opzioni a fronte delle prestazioni oggetto del Piano LTI è stato rilevato come costo a conto economico alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale" in contropartita della voce "Riserve" del patrimonio netto secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo di vesting in cui viene fornita la prestazione. Per il primo semestre 2025 non vi sono costi registrati a Conto economico. L'apposita riserva di patrimonio netto in contropartita dei costi registrati negli esercizi precedenti, associata alle sole stock option effettivamente assegnate tramite delibera dell'Assemblea del 18 aprile 2024, ammontava al 31 dicembre 2024 complessivamente a 2,2 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2025 sono state esercitate complessivamente n. 378.600 opzioni ad uno strike price di 12,92 euro (di cui 243.600 da parte dell'Amministratore Delegato e 135.000 da parte degli ulteriori beneficiari), a cui è associata una riserva stock option di complessivi 1,1 milioni di euro. Pertanto, la riserva stock option residua al 30 giugno 2025 ammonta a 1,1 milioni di euro.

Per maggiori dettagli sugli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali per il Gruppo Banca Ifis si rimanda alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti - 2025", redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF, disponibile sul sito internet aziendale www.bancaifis.it, dove è illustrata la politica di remunerazione valevole per l'esercizio 2025 per il Gruppo.

Altre informazioni

In caso di raggiungimento di un risultato pari o superiore al 100% rispetto ai target annuali assegnati, la componente variabile dell'Alta Direzione si riterrà maturata in misura del 100% del proprio valore; il numero di azioni che verranno attribuite sarà comunque calcolato come sopra descritto.

Informativa di Settore

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "Settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "Settori operativi" della presente sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche Settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per il primo semestre 2025, i Settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i medesimi utilizzati per il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, cioè:

  • Settore Commercial & Corporate Banking, rappresenta l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese e comprende, inoltre, i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS/CQP). Il Settore si sostanzia nelle Aree di Business Factoring, Leasing e Corporate Banking & Lending;
  • Settore Npl, dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, di servicing e nella gestione dei crediti non performing secured.
  • Settore Governance & Servizi e Non Core, che fornisce ai Settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Il Settore comprende l'attività di tesoreria e il desk titoli di proprietà, oltre a taluni portafogli creditizi corporate posti in run-off in quanto ritenuti non strategici allo sviluppo del Gruppo.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti Settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per Settore al 30 giugno 2025 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, all'interno della presente sezione vengono predisposti dati economici riclassificati.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati (si rimanda alla sezione "Allegati" del presente documento), in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni dei dati economici riguardano le seguenti fattispecie:

  • le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all'interno della voce "Margine di interesse") nella misura in cui rappresentative dell'operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell'attività di business;
  • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei "Costi operativi";
  • le voci di costo e ricavo ritenute come "non ricorrenti" (ad esempio perché connesse direttamente o indirettamente ad operazioni di aggregazione aziendale, come il c.d. "gain on a bargain purchase" ai sensi dell'IFRS 3), sono esclusi dal computo dei "Costi operativi", e pertanto sono stornati dalle rispettive voci da Schema di Bilancio Circolare 262 (es. "Altre spese amministrative", "Altri oneri/proventi di gestione") e inseriti in una specifica voce "Oneri e proventi non ricorrenti";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche del Gruppo (Banca Ifis e Banca Credifarma) in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei

depositi (c.d. DGS o FITD) sono esposti in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario" (la quale è esclusa del computo dei "Costi operativi"), anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" o "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";

  • sono ricondotti nell'ambito dell'unica voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito":
    • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
    • gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate;
    • gli utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl.

Per quanto attiene alle componenti patrimoniali si è provveduto ad effettuare aggregazioni senza effettuare alcuna riclassifica.

L'attribuzione ai Settori delle numeriche economico-patrimoniali è effettuata sulla base di criteri di riparto omogenei al fine di tenere conto sia della specificità dei diversi Settori sia della necessità di garantire un efficace monitoraggio delle performance aziendali nel tempo.

Inoltre, tenuto conto delle considerazioni sopra riportate, l'informativa di Settore relativamente alle componenti di conto economico riclassificato espone i risultati fino all'utile netto.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING SETTORE
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
& CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON
CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Dati al 30.06.2025 166.624 979 - 165.645 35.264 51.330 253.218
Dati al 31.12.2024 143.933 975 - 142.958 36.293 56.806 237.032
Variazione % 15,8% 0,4% - 15,9% (2,8)% (9,6)% 6,8%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Dati al 30.06.2025 927 - - 927 - 997.065 997.992
Dati al 31.12.2024 993 - - 993 - 700.837 701.830
Variazione % (6,6)% - - (6,6)% - 42,3% 42,2%
Crediti verso clientela (1)
Dati al 30.06.2025 6.933.907 2.710.999 1.622.958 2.599.951 1.546.796 2.223.001 10.703.704
Dati al 31.12.2024 6.985.624 2.900.077 1.612.971 2.472.576 1.521.001 2.303.393 10.810.018
Variazione % (0,7)% (6,5)% 0,6% 5,2% 1,7% (3,5)% (1,0)%
Avviamento
Dati al 30.06.2025 - - - - 38.020 - 38.020
Dati al 31.12.2024 - - - - 38.020 - 38.020
Variazione % - - - - 0,0% - 0,0%
Altre attività
Dati al 30.06.2025 115.531 115.531 - - - 264.870 380.401
Dati al 31.12.2024 163.000 163.000 - - - 219.965 382.965
Variazione % (29,1)% (29,1)% - - - 20,4% (0,7)%

(1) Nel Settore Governance & Servizi e Non Core sono presenti al 30 giugno 2025 titoli di Stato per 1.687,6 milioni di euro (1.579,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Le restanti voci patrimoniali, diverse da quelle esposte nella tabella di cui sopra, risultano allocate al Settore Governance & Servizi e Non Core, a partire dal quale si procede alla riallocazione agli altri Settori delle voci economiche corrispondenti, su base diretta o indiretta.

SETTORE COMMERCIAL & CORPORATE BANKING
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI
AL 30.06.2025
(in migliaia di euro)
TOTALE
SETTORE
COMMERCIAL
&
CORPORATE
BANKING
di cui: AREA
FACTORING
di cui:
AREA
LEASING
di cui: AREA
CORPORATE
BANKING &
LENDING
SETTORE
NPL
SETTORE
GOVER
NANCE &
SERVIZI E
NON CORE
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Margine di interesse 108.880 49.731 26.301 32.848 140.729 (7.099) 242.510
Commissioni nette 45.975 29.361 5.950 10.664 (766) (855) 44.354
Altre componenti del margine
di intermediazione
18.228 5 - 18.223 16.615 29.253 64.096
Margine di intermediazione 173.083 79.097 32.251 61.735 156.578 21.299 350.960
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(21.294) 269 (3.495) (18.068) 12 2.122 (19.160)
Risultato netto della gestione
finanziaria
151.789 79.366 28.756 43.667 156.590 23.421 331.800
Costi operativi (86.527) (49.658) (16.585) (20.284) (95.661) (18.790) (200.978)
Oneri relativi al sistema
bancario
- - - - - (21) (21)
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
3.946 4.098 91 (243) (105) 1.694 5.535
Oneri e proventi non ricorrenti - - - - - (9.561) (9.561)
Utile (perdita) della
operatività corrente al lordo
dell'imposte
69.208 33.806 12.262 23.140 60.824 (3.257) 126.775
Imposte sul reddito del
periodo dell'operatività
corrente
(21.226) (10.369) (3.761) (7.096) (18.654) 998 (38.882)
Utile (perdita) del periodo 47.982 23.437 8.501 16.044 42.170 (2.259) 87.893
(Utile) perdita del periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - (775) (775)
Utile (perdita) del periodo di
pertinenza della Capogruppo
47.982 23.437 8.501 16.044 42.170 (3.034) 87.118

Per quanto riguarda specificamente il Settore Npl, si riporta nel seguito il dettaglio dei crediti netti per qualità del credito.

DATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2025 31.12.2024 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti 1.177.073 1.184.378 (7.305) (0,6)%
Inadempienze probabili nette 344.442 308.540 35.902 11,6%
Esposizioni scadute deteriorate nette 3.695 3.837 (142) (3,7)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela
(Stage 3)
1.525.210 1.496.755 28.455 1,9%
Totale crediti in bonis netti (Stage 1 e 2) 21.586 24.246 (2.660) (11,0)%
- di cui: crediti di proprietà acquistati 8.416 10.666 (2.250) (21,1)%
- di cui: crediti erogati 396 533 (137) (25,7)%
- di cui: titoli di debito 10.458 11.602 (1.144) (9,9)%
- di cui: crediti connessi all'attività di servicer 2.316 1.445 871 60,3%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.546.796 1.521.001 25.795 1,7%
- di cui: crediti di proprietà acquistati e valutati
al costo ammortizzato
1.533.626 1.507.421 26.205 1,7%

Per una maggiore analisi dei risultati dei Settori di attività si rimanda alla sezione "Contributo dei Settori di attività ai risultati del Gruppo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Venezia - Mestre, 1° agosto 2025

Per il Consiglio di Amministrazione

L'Amministratore Delegato

Frederik Herman Geertman

Attestazioni e relazioni

Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 ai sensi dell'art. 154-bis, paragrafo 5, del D.lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Frederik Herman Geertman, Amministratore Delegato, e Massimo Luigi Zanaboni, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca Ifis S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa;
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del periodo 1° gennaio 2025 – 30 giugno 2025.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stata condotta sulla base di una metodologia sviluppata da Banca Ifis S.p.A. ispirata alle linee guida fornite dall'Internal Control – Integrated Framework emanato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (CoSO), standard riconosciuto a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:
      • è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicati riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002;
      • corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Venezia - Mestre, 1° agosto 2025

Frederik Herman Geertman Massimo Luigi Zanaboni

Amministratore Delegato Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della società di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banca Ifis SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banca Ifis SpA e controllate (Gruppo Banca Ifis) al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili perla redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile perl'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'InternationalAccounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri perla revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.

Milano, 1 agosto 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesyo Anglani (Revisore légale)

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 l.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Totti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Vìa Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Allegati

Raccordo tra prospetti contabili consolidati riclassificati e schemi di Bilancio consolidati

RACCORDO TRA VOCI DELL'ATTIVO E VOCI DELL'ATTIVO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
Cassa e disponibilità liquide 409.630 505.016
+ 10. Cassa e disponibilità liquide 409.630 505.016
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.884 12.069
+ 20.a Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a)
attività finanziarie detenute per la negoziazione
13.884 12.069
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 253.218 237.032
+ 20.c Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre
attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
253.218 237.032
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 997.992 701.830
+ 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
997.992 701.830
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato 718.669 703.763
+ 40.a Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche 718.669 703.763
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 10.703.704 10.810.018
+ 40.b Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela 10.703.704 10.810.018
Derivati di copertura 14.633 7.404
+ 50. Derivati di copertura 14.633 7.404
Partecipazioni 24 24
+ 70. Partecipazioni 24 24
Attività materiali 192.496 166.665
+ 90. Attività materiali 192.496 166.665
Attività immateriali 90.505 85.488
+ 100. Attività immateriali 90.505 85.488
di cui: - avviamento 38.020 38.020
Attività fiscali 181.564 213.464
a) correnti 13.589 42.033
+ 110.a Attività fiscali: a) correnti 13.589 42.033
b) anticipate 167.975 171.431
+ 110.b Attività fiscali: b) anticipate 167.975 171.431
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.677 -
+ 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.677 -
Altre attività 380.401 382.965
+ 130. Altre attività 380.401 382.965
Totale dell'attivo 13.961.397 13.825.738

RACCORDO TRA VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO E
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 31.12.2024
Debiti verso banche 2.638.963 1.443.250
+ 10.a Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche 2.638.963 1.443.250
Debiti verso clientela 6.163.470 7.001.763
+ 10.b Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) debiti verso clientela 6.163.470 7.001.763
Titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737
+ 10.c Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: c) titoli in circolazione 2.842.999 3.152.737
Passività finanziarie di negoziazione 14.440 13.765
+ 20. Passività finanziarie di negoziazione 14.440 13.765
Derivati di copertura 16.494 14.868
+ 40. Derivati di copertura 16.494 14.868
Passività fiscali 48.906 51.924
a) correnti 17.408 23.345
+ 60.a Passività fiscali: a) correnti 17.408 23.345
b) differite 31.498 28.579
+ 60.b Passività fiscali: b) differite 31.498 28.579
Altre passività 384.671 339.377
+ 80. Altre passività 384.671 339.377
Trattamento di fine rapporto del personale 7.318 7.569
+ 90. Trattamento di fine rapporto del personale 7.318 7.569
Fondi per rischi e oneri 45.111 52.339
+ 100.a Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate 5.780 5.559
+ 100.b Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili 268 231
+ 100.c Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri 39.063 46.549
Riserve da valutazione (21.573) (28.144)
+ 120. Riserve da valutazione (21.573) (28.144)
Riserve 1.584.440 1.543.729
+ 150. Riserve 1.584.440 1.543.729
Acconti su dividendi (-) - (63.084)
+ 155. Acconti su dividendi (-) - (63.084)
Sovrapprezzi di emissione 93.364 85.391
+ 160. Sovrapprezzi di emissione 93.364 85.391
Capitale 53.811 53.811
+ 170. Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (13.701) (20.971)
+ 180. Azioni proprie (-) (13.701) (20.971)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.566 15.836
+ 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 15.566 15.836
Utile (perdita) del periodo 87.118 161.578
+ 200. Utile (perdita) del periodo (+/-) 87.118 161.578
Totale del passivo e del patrimonio netto 13.961.397 13.825.738

RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
30.06.2025 30.06.2024
Margine di interesse (in migliaia di euro) 242.510 287.363
+ 30. Margine di interesse 176.483 208.318
+ 10. Interessi attivi e proventi assimilati 368.452 431.426
+ 20. Interessi passivi e oneri assimilati (191.969) (223.108)
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
66.027 79.045
Commissioni nette 44.354 46.909
+ 60. Commissioni nette 44.354 46.909
+ 40. Commissioni attive 54.196 56.678
+ 50. Commissioni passive (9.842) (9.769)
Altre componenti del margine di intermediazione 64.096 40.242
+ 70. Dividendi e proventi simili 17.257 8.674
+ 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (437) 3.401
+ 90. Risultato netto dell'attività di copertura (118) (1.317)
+ 100.a Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
28.078 15.519
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
6 -
+ 100.b Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
1.478 1.056
+ 100.c Utili (perdite) da cessione/riacquisto di: c) passività finanziarie (159) 87
+ 110.b Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
17.991 12.822
Margine di intermediazione 350.960 374.514
+ 120. Margine di intermediazione 284.927 295.469
+ 130.a (Parziale) Rettifiche/riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
66.027 79.045
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
6 -
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (19.160) (15.841)
+ 130.a Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: a)
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
47.391 62.442
- 130.a (Parziale) Rettifiche/riprese di valore nette del Settore Npl nella misura
rappresentativa dell'operatività del business
(66.027) (79.045)
+ 130.b Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b)
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
(298) 496
+ 100.a (Parziale) complessiva
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
(6) -
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(220) 266
Risultato netto della gestione finanziaria 331.800 358.673
+ 150. Risultato netto della gestione finanziaria 332.020 358.407
- 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
6 -
+ 100.a (Parziale) Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti al costo
ammortizzato diversi da quelli del Settore Npl
(6) -
+ 200.a (parziale) Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
(220) 266
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RACCORDO TRA CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO E CONTO ECONOMICO
CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro)
30.06.2025 30.06.2024
Spese amministrative (204.344) (210.800)
a) spese per il personale (85.097) (86.613)
+ 190.a a) spese per il personale (85.097) (86.613)
b) altre spese amministrative (119.247) (124.187)
+ 190.b b) altre spese amministrative (128.829) (132.603)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 9.561 320
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
21 8.096
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (13.628) (10.820)
+ 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (6.679) (5.790)
+ 220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (6.949) (5.030)
Altri oneri/proventi di gestione 16.994 15.524
+ 230. Altri oneri/proventi di gestione 16.994 15.524
Costi operativi (200.978) (206.096)
+ 240. Costi operativi (205.245) (214.952)
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti 9.561 320
-
190.b (parziale)
b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
21 8.096
-
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.315) 440
Oneri relativi al sistema bancario (21) (8.096)
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: contributi ai Fondi di risoluzione e tutela
depositi
(21) (8.096)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 5.535 (706)
+ 200.a Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie
rilasciate
(220) 266
-
200.a (parziale)
Accantonamenti netti per rischio di credito su impegni e garanzie
rilasciate
220 (266)
+ 200.b Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: b) altri accantonamenti
netti
5.535 (706)
Oneri e proventi non ricorrenti (9.561) (320)
+ 190.b (parziale) b) altre spese amministrative: oneri non ricorrenti (9.561) (320)
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 126.775 143.455
+ 290. Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 126.775 143.455
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (38.882) (48.990)
+ 300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (38.882) (48.990)
Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
+ 330. Utile (perdita) del periodo 87.893 94.465
+ 310. Utile (perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte 87.893 94.465
(Utile) perdita del periodo di pertinenza di terzi (775) (851)
+ 340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (775) (851)
Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 87.118 93.614
+ 350. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 87.118 93.614

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