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Banca Ifis

Governance Information Mar 27, 2025

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Governance Information

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Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

2024

Ai sensi dell'articolo 123-bis TUF (modello di amministrazione e controllo tradizionale) Sito web: www.bancaifis.it Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 06 marzo 2025

Banca Ifis S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63

30174 Venezia - Mestre – Italia. Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109

Partita IVA 02992620274- Gruppo IVA 04570150278- Numero REA: VE – 247118

Capitale Sociale Euro 53.811.095 i.v. - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca Ifis S.p.A. iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Società aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Italiana per il Factoring e al Factors Chain lnternational.

Indice

Indice
Premessa
Glossario
1. Profilo dell'Emittente 8
Azionariato
Modello di corporate governance
Assemblea
Consiglio di Amministrazione
Comitati consiliari
Collegio Sindacale
10
10
11
12
12
13
2. Informazioni sugli assetti proprietari alla data del 31 dicembre 2023 14
2.1 Struttura del capitale sociale 14
2.2 Restrizioni al trasferimento di titoli 14
2.3 Partecipazioni rilevanti nel capitale 14
2.4 Titoli che conferiscono diritti speciali 15
2.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto 15
2.6 Restrizioni al diritto di voto 15
2.7 Accordi tra azionisti 15
2.8 Clausole di change of control e disposizioni statutarie in materia di OPA 16
2.9 Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie 16
2.10 Attività di direzione e coordinamento
3. Compliance (ex articolo 123-bis, comma 2, lettera a), TUF) 17
4. Consiglio di Amministrazione 18
4.1 Ruolo del Consiglio di Amministrazione 18
4.2 Nomina e sostituzione 22
4.3 Composizione 24
Criteri e politiche di diversità nella composizione del Consiglio e nell'organizzazione aziendale
Cumulo massimo di incarichi ricoperti in altre società
28
31
4.4 Funzionamento del Consiglio di Amministrazione 35
4.5 Ruolo del Presidente 37
Segretario del Consiglio 39
4.6 Consiglieri esecutivi 40
Amministratore delegato 40
Presidente del Consiglio di Amministrazione 41

Informativa al Consiglio da parte dell'Amministratore Delegato 41
4.7 Amministratori indipendenti e Lead Independent Director 42
Amministratori indipendenti 42
Lead Independent Director 44
5. Gestione delle informazioni societarie 45
6. Comitati interni al Consiglio 46
7. Autovalutazione e successione degli amministratori – Comitato Nomine 47
7.1 Autovalutazione e successione degli Amministratori 47
7.2 Comitato Nomine 49
Composizione e funzionamento del Comitato Nomine 49
Funzioni del Comitato Nomine 51
8. Remunerazione degli Amministratori – Comitato Remunerazioni 53
8.1 Remunerazione degli Amministratori 53
8.2 Comitato Remunerazioni 53
9. Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi – Comitato Controllo e Rischi 54
a. Principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al
processo di informativa finanziaria
65
a.1. Premessa 65
a.2. Descrizione delle principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti
in relazione al processo di informativa finanziaria e di sostenibilità (c.d. "Sistema")
65
a.2.1 Fasi del Processo di gestione dei rischi di errata informativa finanziaria 66
a.2.2 Fasi del Processo di gestione dei rischi di errata informativa di sostenibilità 66
a.2.3 Ruoli e Funzioni coinvolte 67
9.1 Chief Executive Officer 68
9.2 Comitato Controllo e Rischi 68
Composizione e funzionamento del Comitato Controllo e Rischi 69
9.3 Responsabile della Funzione Internal Audit 73
9.4 Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/2001 76
9.5 Società di revisione 77
9.6 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e altri ruoli e funzioni aziendali 78
9.7 Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi 79
10. Interessi degli Amministratori e operazioni con parti correlate 81
11. Collegio Sindacale 83
11.1 Nomina e sostituzione 83
11.2 Composizione e funzionamento 84
Criteri e politiche di diversità 88

Indipendenza 88
Remunerazione 89
Gestione degli interessi 89
11.3 Ruolo
12. Rapporti con gli azionisti 91
Accesso alle informazioni 91
Dialogo con gli azionisti 91
13. Assemblee 93
14. Considerazioni sulla lettera del Presidente del Comitato per la Corporate Governance 96
TABELLE

Premessa

La presente Relazione, disponibile nel sito internet di Banca Ifis S.p.A. ("Banca Ifis" o "Banca") alla sezione Corporate Governance, è redatta ai sensi dell'art. 123-bis del Testo Unico della Finanza e assolve altresì agli obblighi di informativa al pubblico previsti per le banche dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia sul governo societario.

Banca Ifis aderisce al Codice di Corporate Governance delle società quotate dal 2001 e la Relazione intende fornire in modo esaustivo e trasparente informazioni circa la concreta applicazione dei Principi del Codice, pubblicato nel sito internet del Comitato per la Corporate Governance (https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/2020.pdf).

Si precisa che le previsioni del Codice in materia di remunerazione degli amministratori e di Comitato Remunerazioni sono contenute nella Relazione sulle Remunerazioni a cui si rimanda.

La Relazione è stata approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 06 marzo 2025 e le informazioni, ove non diversamente specificato, sono riferite alla data della sua approvazione.

La Relazione è stata sottoposta alla società di revisione PWC S.p.A. e il giudizio di coerenza previsto all'art. 123-bis del Testo Unico della Finanza è riportato nelle Relazioni redatte ai sensi dell'art. 14 del D.lgs. n. 39/2010, allegate al bilancio d'esercizio e al bilancio consolidato.

Glossario

Codice/Codice di Corporate Governance: il Codice di Corporate Governance delle società quotate approvato nel gennaio 2020 dal Comitato per la Corporate Governance.

Cod. civ. / c.c.: il Codice civile, Regio Decreto 16 marzo 1942, n.262, e successive modificazioni.

Comitato/Comitato CG/Comitato per la Corporate Governance: il Comitato italiano per la Corporate Governance delle società quotate, promosso, oltre che da Borsa Italiana S.p.A., da ABI, ANIA, Assogestioni, Assonime e Confindustria.

Consiglio: il Consiglio di amministrazione dell'Emittente.

D.M. 169/2020: Decreto 23 novembre 2020, n. 169 – Regolamento in materia di requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico degli esponenti aziendali delle banche, degli intermediari finanziari, dei confidi, degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento e dei sistemi di garanzia dei depositanti.

Disposizioni di Vigilanza: Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti

Emittente: l'emittente valori mobiliari cui si riferisce la Relazione, ossia Banca Ifis S.p.A..

Esercizio: l'esercizio sociale a cui si riferisce la Relazione.

ESRS: i principi di rendicontazione di sostenibilità definiti nel Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023.

Regolamento Emittenti Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 11971 del 1999 (come successivamente modificato) in materia di emittenti.

Regolamento Mercati Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 20249 del 2017 (come successivamente modificato) in materia di mercati.

Regolamento Parti Correlate Consob: il Regolamento emanato dalla Consob con deliberazione n. 17221 del 12 marzo 2010 (come successivamente modificato) in materia di operazioni con parti correlate.

Relazione: la relazione sul governo societario e gli assetti societari che le società sono tenute a redigere e pubblicare ai sensi dell'art. 123-bis TUF.

Relazione sulla remunerazione: la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti che le società sono tenute a redigere e pubblicare ai sensi dell'art. 123-ter TUF e 84-quater Regolamento Emittenti Consob.

Testo Unico della Finanza/TUF: il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni.

Testo Unico Bancario/TUB: il Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e successive modificazioni.

Laddove non diversamente precisato, devono altresì intendersi richiamate by reference le definizioni del Codice CG relative a: amministratori, amministratori esecutivi, amministratori indipendenti, azionista significativo, chief executive officer (CEO), organo di amministrazione, organo di controllo, piano industriale, società a proprietà concentrata, società grande, successo sostenibile, top management.

Inoltre, nelle sezioni che richiamano il contenuto degli ESRS rilevanti devono altresì intendersi richiamate by reference le definizioni degli stessi ESRS, in particolare quelle relative a: attività di lobbying, catena del valore, comunità interessate, corruzione attiva e passiva, cultura d'impresa, consumatori, dichiarazione sulla sostenibilità, dipendente, discriminazione,

fornitori, forza lavoro propria, impatti, impatti legati alla sostenibilità, lavoratori nella catena del valore, lavoratori non dipendenti, membri indipendenti del consiglio di amministrazione, metriche, modello aziendale, molestie, obiettivi, opportunità, opportunità legate alla sostenibilità, organi di amministrazione direzione e controllo, politica, popoli indigenti, portatori di interessi, questioni di sostenibilità, rilevanza, rischi, rischi legati alla sostenibilità, utilizzatori finali.

1. Profilo dell'Emittente

Banca Ifis è organizzata secondo il modello di amministrazione e controllo tradizionale; soggetta alle previsioni contenute nelle Disposizioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013) e in particolare, per quanto riguarda il tema della corporate governance ai sensi delle disposizioni contenute nella suddetta Circolare alla Parte I, Titolo IV, Capitolo 1, risulta qualificabile come banca di maggiori dimensione o complessità operativa, in quanto banca quotata. Banca Ifis è una Less Significant Institutions sottoposta ai poteri di vigilanza diretta di Banca d'Italia; Banca Ifis è una società quotata dal 2003 alla Borsa di Milano (segmento Euronext Star).

A partire dall'esercizio 2017 la Banca ha pubblicato le dichiarazioni di carattere non finanziario (DNF) sul proprio sito internet, reperibili all'indirizzo https://www.bancaifis.it/la-nostra-sostenibilita/dichiarazione-non-finanziaria/, ai sensi del d.lgs. n. 254/2016 in quanto ente di interesse pubblico con le caratteristiche dimensionali previste per l'applicazione della normativa. Ai sensi del Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125, a partire dal 1° gennaio 2025 Banca Ifis è tenuta a redigere la rendicontazione di sostenibilità disponibile sul sito internet www.bancaIfis.it nella sezione "Investor Relations – Risultati finanziari e presentazioni – Bilancio 2024". Al suo interno – in ottemperanza ai principi di rendicontazione ESRS definiti dall'EFRAG – sono trattate analiticamente, tra l'altro, le questioni attinenti la corporate governance. Sul punto, si rimanda al predetto documento per ulteriori informazioni.

Da gennaio 2025, la Banca rientra nella definizione di PMI ai sensi dell'art.1, comma 1, lettera w-quarter. 1) del TUF e dell'art. 2-ter del Regolamento Emittenti Consob.

Banca Ifis è capogruppo del Gruppo bancario Banca Ifis, player attivo nello specialty finance. Le principali attività di business sono l'offerta di servizi e soluzioni di credito alle imprese e l'acquisizione/gestione di portafogli di crediti deteriorati; è una challenger bank fatta di persone, esperienza e tecnologia che sviluppa soluzioni specializzate per il mondo delle imprese e dei privati con l'obiettivo di creare valore duraturo e sostenibile. Risponde alle esigenze di persone e Piccole Medie Imprese, grazie ad un modello di business unico specializzato e diversificato. Il Gruppo Banca Ifis si identifica come una banca digitale, sostenibile, e autentica, basata su solidi principi di integrità, trasparenza, e competenza, alla costante ricerca del miglioramento e dell'eccellenza, per dare un supporto concreto alle imprese.

Banca Ifis ha intrapreso un percorso importante per integrare sempre di più i criteri ESG nel modello di business. Con una visione chiara: la sostenibilità, in tutte le sue declinazioni, rappresenta una leva di creazione di valore e un driver di sviluppo fondamentale, che guarda agli impatti tangibili su persone, ambiente e comunità. . Nel Piano Industriale 2022-2024 D.O.E.S. il pilastro "Sustainable" fissa degli obiettivi e degli impegni precisi sulle tre dimensioni ESG – Environment, Social e Governance – con connessioni dirette sul business.

Per dare impulso ed efficacia alle attività ed iniziative in ambito ESG la Capogruppo ha costituito un apposito Comitato presieduto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione cui partecipano, oltre alla Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali e alcuni tra i manager apicali della Banca e delle Controllate.

Alla data di approvazione della Relazione le altre società che compongono il Gruppo Bancario sono:

  • Cap.Ital.Fin. S.p.A., intermediario finanziario iscritto nell'Albo ex art. 106 del TUB, che rappresenta il ramo di business del Gruppo dedicato al credito al consumo, specializzato in particolare nella cessione del quinto dello stipendio/pensione;
  • Banca Credifarma S.p.A., nata in data 11 aprile 2022 dalla fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca, è il primo polo italiano specializzato nei servizi finanziari alle farmacie. La mission di questa Banca è lo sviluppo e la crescita del settore delle farmacie offrendo a queste ultime tutte le soluzioni a sostegno delle diverse esigenze di business, affiancandole dall'apertura o acquisizione, alla gestione e alla ristrutturazione.

  • Ifis Finance I.F.N. S.A., società finanziaria di diritto romeno, avente l'obiettivo di sostenere sia il mercato domestico che le aziende romene che vantano crediti verso clienti esteri. Affianca le aziende nei processi di crescita e innovazione mediante diverse soluzioni di factoring.
  • Ifis Finance Sp. z o.o., società finanziaria di diritto polacco specializzata in servizi di factoring che comprendono il finanziamento dei crediti commerciali, la gestione dei pagamenti e la copertura del rischio di credito verso i clienti;
  • Ifis Npl 2021-1 SPV S.r.l., società costituita ai sensi della Legge 130/99 ai fini di un'operazione di cartolarizzazione dei crediti ed iscritta nell'elenco delle società veicolo tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi del Provvedimento della Banca d'Italia del 7 giugno 2017 al n. 35782.2.
  • Ifis Npl Investing S.p.A., intermediario finanziario iscritto nell'Albo ex art. 106 del TUB e investitore attivo nel mercato italiano dei non performing loans. La società acquista portafogli NPL, prevalentemente originati da istituzioni finanziarie e banche, e origina per il Gruppo opportunità di investimento in quote di fondi e note di cartolarizzazioni, emesse da veicoli che investono in crediti deteriorati; la società supporta il Gruppo in operazioni di senior financing e special lending su portafogli distressed. Nel corso del 2024, è stata completata la fusione per incorporazione di Revalea S.p.A. – intermediario finanziario ex art. 106 del TUB – di Ifis Npl Investing S.p.A.. Ifis Npl Investing S.p.A. controlla:
    • o Ifis Npl Servicing S.p.A., intermediario finanziario iscritto nell'Albo ex art. 106 del TUB che gestisce e integra le diverse piattaforme di gestione e di recupero dei crediti non performing sia per il portafoglio di proprietà di Ifis Npl Investing S.p.A., sia per conto terzi;

Banca Ifis, inoltre, controlla Ifis Rental Services S.r.l., una società non regolata specializzata nel segmento del noleggio operativo, non rientrante nel perimetro del Gruppo Bancario.

Azionariato

Il capitale sociale di Banca Ifis alla data del 31 dicembre 2024 è rappresentato da n. 53.811.095 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1 emesse in forma dematerializzata, indivisibili e liberamente trasferibili.

Modello di corporate governance

Banca Ifis adotta il modello tradizionale di amministrazione e controllo, ritenendolo, per la propria concreta realtà, il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli.

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Per Banca Ifis il modello tradizionale di amministrazione e controllo ha dato sinora buoni risultati in termini di creazione di valore per gli azionisti, rafforzamento patrimoniale ed equilibrio finanziario. La stabilità della Banca e del Gruppo, che emerge anche dalla complessiva e proficua dialettica con le Autorità di vigilanza, a sua volta ha portato a confermare la scelta del modello tradizionale.

Il modello tradizionale appare, anche in prospettiva, quello più idoneo ad assecondare uno sviluppo armonioso ed ordinato del Gruppo, in quanto colloca in un assetto finora dimostratosi efficace ed efficiente le competenze in merito alla supervisione strategica, alla gestione e al controllo, agevolando una chiara definizione delle responsabilità, un processo decisionale snello e un'efficace dialettica tra gli organi stessi.

Nel modello adottato da Banca Ifis:

  • la funzione di supervisione strategica è svolta dal Consiglio di Amministrazione;
  • l'Organo con funzione di gestione è stato individuato nell'Amministratore Delegato. Alla funzione di gestione partecipano i Condirettori Generali;
  • la funzione di controllo è svolta dal Collegio Sindacale.

Assemblea

L'Assemblea dei soci è un organo collegiale deliberativo formato dai soci della Banca e/o dai loro rappresentanti; le sue deliberazioni, prese in conformità di Legge e di Statuto, obbligano tutti i soci ancorché assenti o dissenzienti. L'Assemblea è ordinaria e straordinaria a sensi di Legge e può essere convocata anche al di fuori della sede sociale, purché si svolga all'interno del territorio nazionale.

L'Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta all'anno, entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, per deliberare sugli oggetti attribuiti alla sua competenza dalla normativa vigente e dallo Statuto della Banca.

In particolare, l'Assemblea ordinaria:

  • approva il bilancio;
  • nomina, con il meccanismo del voto di lista, e revoca i componenti del Consiglio di Amministrazione stabilendone il compenso;
  • nomina, con il meccanismo del voto di lista, i Sindaci e, secondo quanto stabilito nello Statuto, individua tra i Sindaci nominati, il Presidente del Collegio Sindacale stabilendo il compenso degli stessi;
  • può nominare, anche al di fuori dei componenti del Consiglio di Amministrazione, un presidente Onorario, scelto fra le persone che abbiano significativamente contribuito al prestigio e allo sviluppo della Società;
  • approva le politiche di remunerazione e di incentivazione a favore del Consiglio di Amministrazione, dell'Amministratore Delegato, del Collegio Sindacale, del Direttore Generale, del/i Condirettore/i Generale/i e del restante personale;
  • approva gli eventuali piani di remunerazione basati su strumenti finanziari;
  • approva i criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, ivi compresi i limiti fissati a detto compenso in termini di annualità della remunerazione fissa e l'ammontare massimo che deriva dalla loro applicazione; e
  • ha la facoltà di deliberare il rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al 100%, ma comunque non eccedente il limite previsto ai sensi delle disposizioni legislative e regolamentari pro tempore vigenti (attualmente pari al 200%, rapporto di 2:1). La proposta potrà ritenersi validamente approvata con le maggioranze previste dalla normativa di tempo in tempo applicabile.

L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dello Statuto e sulle altre materie ad essa riservate dallo Statuto o dalla legge.

L'Assemblea è, di norma, presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e possono intervenire all'Assemblea, anche attraverso conferimento di delega al Rappresentante designato, come previsto dallo Statuto, i titolari del diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente quello fissato per l'Assemblea in prima convocazione, la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione.

Per maggiori informazioni sull'Assemblea si rinvia alla Sezione n.13

Consiglio di Amministrazione

La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque a quindici membri, eletti dall'Assemblea. Alla data del 6 marzo 2025 il numero dei consiglieri in carica risulta essere di 13; il mandato degli amministratori scadrà alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio 2024.

Il Consiglio elegge un Presidente e può eleggere un Vice Presidente, nomina altresì un Amministratore Delegato, incaricato della conduzione dell'operatività aziendale volta a realizzare gli indirizzi e gli obiettivi aziendali strategici deliberati dal Consiglio di Amministrazione, e ne fissa i poteri gestori.

Per maggiori informazioni sul Consiglio di Amministrazione si rinvia alla Sezione n. 4

Comitati consiliari

All'interno del Consiglio di Amministrazione sono stati istituiti, anche in linea con le disposizioni del Codice di Corporate Governance, tre comitati che, con funzioni propositive, istruttorie e consultive, consentono all'organo con funzione di supervisione strategica di adottare le proprie decisioni con maggiore cognizione di causa:

  • Comitato Controllo e Rischi;
  • Comitato Nomine; e
  • Comitato Remunerazioni.

La composizione, il funzionamento e le competenze dei Comitati consiliari sono disciplinati nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari e dell'Organismo di Vigilanza e nel Regolamento Generale.

Per maggiori informazioni sui Comitati consiliari si rinvia alle Sezioni n. 6, 7, 8 e 9

Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è composto da tre sindaci effettivi e due supplenti. La nomina avviene sulla base di liste presentate dagli azionisti nelle quali i candidati sono elencati in ordine progressivo e numero non superiore ai componenti dell'organo da eleggere. Ogni lista si compone di due sezioni, una per i candidati alla carica di sindaco effettivo ed una per i candidati alla carica di sindaco supplente. Il mandato dei Sindaci in carica scadrà alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio 2024.

Lo Statuto prevede che dalla lista che ha ottenuto la maggioranza dei voti siano eletti due sindaci effettivi ed un supplente; dalla lista che per seconda ha ottenuto la maggioranza dei voti sono eletti un sindaco effettivo ed un sindaco supplente. È dichiarato Presidente del Collegio Sindacale il sindaco effettivo eletto dalla lista di minoranza.

Le modalità di funzionamento e le competenze del Collegio Sindacale sono disciplinate dallo Statuto e dal Regolamento generale.

Per maggiori informazioni sul Collegio Sindacale si rinvia alla Sezione n. 11

2. Informazioni sugli assetti proprietari alla data del 31 dicembre 2023

2.1 Struttura del capitale sociale

Al 31 dicembre 2024 il capitale sottoscritto e versato era pari a euro 53.811.095,00 suddiviso in n. 53.811.095 azioni ordinarie del valore nominale Euro 1, come riportato in Tab.1:

Tab.1

Tipologia di azioni SRUTTURA DEL CAPITALE SOCIALE
N° azioni % rispetto al c.s. Quotate (mercato)/non
quotate
Diritti e obblighi
Azioni ordinarie 53.811.095 100% Quotate (MTA) Ogni azione
ordinaria attribuisce
il diritto ad un voto

Al 31 dicembre 2024 non risultano emessi altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione.

Per le azioni proprie da attribuire a titolo di remunerazione variabile all'Amministratore Delegato nonché a dipendenti rientranti nel novero del "personale più rilevante" si fa rinvio alla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti predisposta ai sensi dell'art. 123-ter del TUF e al Documento informativo in ordine a piani di compensi basati su strumenti finanziari predisposto ai sensi degli artt. 114 bis del TUF e 84 bis del Regolamento Emittenti Consob; i documenti sono disponibili sul sito internethttps://www.bancaifis.it/ nelle sezioni "Chi Siamo" "Corporate Governance" "Remunerazione" e "Assemblea degli Azionisti".

2.2 Restrizioni al trasferimento di titoli

Non esistono restrizioni al trasferimento di titoli, fatta eccezione per i periodi di retention previsti per la quota della remunerazione variabile da corrispondere in azioni all'Amministratore Delegato nonché a eventuali altri dipendenti rientranti nel novero del "personale più rilevante". Per gli aspetti di dettaglio sulle azioni da assegnare a tali figure aziendali e sulle restrizioni previste si fa rinvio alla Relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell'art. 123-ter del TUF.

2.3 Partecipazioni rilevanti nel capitale

Sulla base dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell'articolo 120 del TUF, nonché delle comunicazioni effettuate da soggetti rilevanti ai sensi dell'art. 152-octies del Regolamento Emittenti Consob, sono illustrati nella seguente Tab.2 i soggetti che, al 31 dicembre 2024, possiedono, direttamente o indirettamente, azioni con diritto di voto in misura superiore al 3% del capitale sociale.

Tab.2

PARTECIPAZIONI RILEVANTI NEL CAPITALE
Dichiarante Azionista diretto Quota % su capitale
ordinario
Quota % su capitale
votante
Ernesto Fürstenberg Fassio La Scogliera SA 50,50% 50,50%
Riccardo Preve Riccardo Preve
Preve Costruzioni
3,538% 3,538%

Appare utile precisare che:

  • La Scogliera SA ha lo scopo di assicurare la compattezza e la continuità della gestione della propria partecipazione di controllo ai sensi dell'art. 2359 c.c. di Banca Ifis;
  • La Scogliera SA, pur essendo azionista di maggioranza, non effettua attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca Ifis; e
  • l'oggetto sociale di La Scogliera SA esclude espressamente l'attività di direzione e coordinamento delle società finanziarie e banche partecipate.

2.4 Titoli che conferiscono diritti speciali

Non sono stati emessi titoli che conferiscono diritti speciali di controllo.

In data 28 novembre 2024, l'Assemblea degli azionisti della Banca, mediante una proposta di modifica dello Statuto, ha introdotto il voto maggiorato ordinario ai sensi dell'art. 127-quinquies comma 1 del TUF. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che l'introduzione del voto maggiorato ordinario consenta di promuovere il percorso di crescita sostenibile della Banca nel lungo termine in quanto, tra l'altro: (i) incentiva gli azionisti della Banca ad assumere un approccio di investimento di medio-lungo periodo, favorendo la presenza di investitori stabili e, per l'effetto, la realizzazione di progetti destinati a svilupparsi in un orizzonte temporale altrettanto medio-lungo, garantendo un più efficace perseguimento degli obiettivi di sana e prudente gestione anche nel lungo periodo; e (ii) contrasta fenomeni di volatilità del titolo, spesso connessi alle scelte di breve periodo degli investitori finanziari.

2.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto

I dipendenti eventualmente titolari di azioni della società esercitano i propri diritti di soci con le stesse modalità degli altri azionisti.

2.6 Restrizioni al diritto di voto

Alla società non risulta l'esistenza di restrizioni al diritto di voto alla data di approvazione della Relazione.

2.7 Accordi tra azionisti

Al Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis non risulta l'esistenza di patti parasociali tra gli azionisti della società ai sensi dell'art. 122 TUF.

2.8 Clausole di change of control e disposizioni statutarie in materia di OPA

A Banca Ifis non risulta l'esistenza, tra i suoi azionisti, di accordi significativi che acquistino efficacia, siano modificati o si estinguano in caso di cambiamento di controllo della società contraente.

Lo statuto di Banca Ifis non deroga alle disposizioni sulla passivity rule previste dall'art. 104 commi 1 e 1-bis del TUF né prevede l'applicazione delle regole di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis, commi 2 e 3, del TUF.

2.9 Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie

Al 31 dicembre 2024 non risultano conferite al Consiglio deleghe per l'aumento del capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile ovvero per l'emissione di strumenti finanziari partecipativi.

Alla data di chiusura dell'esercizio 2024 Banca Ifis deteneva in portafoglio n. 1.238.886 azioni proprie.

2.10 Attività di direzione e coordinamento

La Scogliera SA, pur essendo azionista di maggioranza, non effettua attività di direzione e coordinamento in Banca Ifis in conformità, tra l'altro, al proprio oggetto sociale che esclude espressamente la possibilità per la società di svolgere attività di direzione e coordinamento nei confronti di banche e società finanziarie partecipate dalla società.

Si precisa che:

  • le informazioni richieste dall'articolo 123-bis, comma primo, lettera i) ("gli accordi tra la società e gli amministratori … che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di un'offerta pubblica di acquisto"), sono contenute nella Relazione sulla remunerazione pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF;
  • le informazioni richieste dall'articolo 123-bis, comma primo, lettera l), prima parte ("le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione degli amministratori … se diverse da quelle legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva"), sono illustrate nella sezione della Relazione dedicata al Consiglio di Amministrazione (Sezione 4.2); e
  • le informazioni richieste dall'articolo 123-bis, comma primo, lettera l), seconda parte ("le norme applicabili … alla modifica dello statuto, se diverse da quelle legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva") sono illustrate nella Sezione della Relazione dedicata all'assemblea (Paragrafo 13).

3. Compliance (ex articolo 123-bis, comma 2, lettera a), TUF)

Banca Ifis aderisce al Codice di Corporate Governance delle società quotate dal 2001 e la presente Relazione intende fornire in modo esaustivo e trasparente informazioni circa la concreta applicazione dei Principi del Codice approvato dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana nel gennaio 2020. Il Codice è accessibile al pubblico nel sito internet del Comitato per la Corporate Governance alla pagina: https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/2020.pdf.

La struttura di corporate governance di Banca Ifis o di sue controllate aventi rilevanza strategica non è influenzata da disposizioni di legge non italiana.

4. Consiglio di Amministrazione

4.1 Ruolo del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio svolge la funzione di supervisione strategica e, ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, è chiamato a deliberare sugli indirizzi di carattere strategico della banca e a verificarne nel continuo l'attuazione assicurando una sana e prudente gestione con l'obiettivo di creare valore sostenibile e duraturo.

Il Consiglio di Amministrazione definisce l'assetto complessivo di governo e approva l'assetto organizzativo della Banca, ne verifica la corretta attuazione e promuove tempestivamente le misure correttive a fronte di eventuali lacune o inadeguatezze.

Il Consiglio di Amministrazione è chiamato, in particolare, a:

  • Assicurare, per quanto di propria competenza, il governo dei rischi a cui la Banca si espone, individuandone per tempo le fonti, le possibili dinamiche, i necessari presidi previsti dal sistema dei controlli interni;
  • approvare l'assetto organizzativo e di governo societario della banca, garantendo la chiara distinzione di compiti e funzioni nonché la prevenzione dei conflitti di interesse;
  • approvare i sistemi contabili e di rendicontazione (reporting);
  • supervisionare il processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Banca; e
  • assicurare un efficace confronto dialettico con l'Amministratore Delegato e con i responsabili delle principali funzioni aziendali e verificare nel tempo le scelte e le decisioni da questi assunte.

Oltre alle attribuzioni non delegabili per legge, spetta al Consiglio di Amministrazione:

  • la nomina e la revoca dei Condirettori Generali;
  • l'assunzione e la cessione di partecipazioni strategiche;
  • l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
  • l'eventuale costituzione di comitati interni agli organi aziendali;
  • la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni di internal audit, di compliance, di antiriciclaggio e di risk management;
  • la nomina e la revoca, all'interno del CdA, dell'esponente responsabile per l'antiriciclaggio di Capogruppo e dell'esponente responsabile per l'antiriciclaggio di Gruppo;
  • l'eventuale approvazione della quota minima di componenti dell'organo di amministrazione che deve appartenere al genere meno rappresentato (gender diversity target) superiore a quella applicabile ai sensi delle presenti disposizioni o di altre norme di legge;
  • con il supporto del Comitato Sostenibilità, la validazione della strategia, delle politiche e delle iniziative specifiche, in linea con gli obiettivi di sostenibilità di lungo termine; inoltre, nell'ambito del riesame almeno annuale delle politiche di remunerazione, secondo quanto previsto dalla Circolare 285/2013, il Consiglio di Amministrazione analizza, con il supporto del Comitato Remunerazioni, a sua volta supportato dalla Direzione Human Resources, la neutralità di genere (gender gap) e delle politiche di remunerazione rispetto al genere (gender pay gap), in particolare, ne verifica il divario e la sua evoluzione nel tempo. Nell'elaborare le strategie per l'intero Gruppo, tiene in considerazione gli obiettivi legati ai fattori ESG;
  • la valutazione, con cadenza almeno annuale, dell'attività della funzione antiriciclaggio di Gruppo e delle singole società del Gruppo e l'adeguatezza delle risorse umane e tecniche ad esse assegnate, anche alla luce della periodica verifica svolta dalla funzione di revisione interna; e
  • stabilire regole di condotta professionale per il personale della banca, anche attraverso la predisposizione di un codice etico o strumenti analoghi, e garantirne l'attuazione, monitorandone il rispetto da parte del personale.

La sua composizione, le modalità di funzionamento, i poteri ed i compiti attribuiti al Consiglio di Amministrazione sono definiti dalla legge e dallo statuto della Banca.

Infatti, ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, tra le materie riservate all'esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione rientrano:

  • il business model, le linee e le operazioni strategiche e i piani industriali e finanziari;
  • le linee di indirizzo del sistema dei controlli interni e la verifica che esso sia coerente con gli indirizzi strategici e la propensione al rischio stabiliti nonché sia in grado di cogliere l'evoluzione dei rischi aziendali e l'interazione tra gli stessi;
  • i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo da sottoporre al vaglio preventivo della funzione di controllo dei rischi;
  • gli adeguamenti dello Statuto a disposizioni normative;
  • la fusione per incorporazione di società e la scissione nei casi previsti dagli art. 2505 e 2505 bis del Codice Civile, anche come richiamati dall'art. 2506 ter, ultimo comma, Codice Civile;
  • la riduzione del capitale in caso di recesso;
  • l'indicazione di quali amministratori, oltre quelli indicati nello Statuto, hanno la rappresentanza della società;
  • la costituzione di comitati interni al Consiglio di Amministrazione;
  • il Risk Appetite Framework e le politiche di gestione del rischio nonché, sentito anche il parere del Collegio Sindacale, la valutazione della completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e dell'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile;
  • la determinazione dell'assetto generale dell'organizzazione della Banca e dei conseguenti regolamenti interni;
  • l'istituzione e l'ordinamento, anche ai fini dell'articolazione della facoltà di firma, di Succursali, Filiali, Agenzie, Sportelli, Recapiti, Rappresentanze, in Italia e all'estero, nonché la loro soppressione;
  • il trasferimento della sede sociale nel territorio nazionale;
  • l'assunzione e la cessione di partecipazioni, aziende e/o rami di azienda comportanti variazioni del Gruppo o investimenti o disinvestimenti che superino l'1% (uno per cento) del patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio approvato della Società;
  • la determinazione dei criteri per esercitare l'attività di direzione e coordinamento delle società del Gruppo e il rispetto della disciplina di vigilanza, inclusa l'esecuzione dei provvedimenti impartiti da Banca d'Italia nell'interesse della stabilità del Gruppo;
  • la nomina, la revoca e il trattamento economico dei componenti la Direzione Generale;
  • le politiche di remunerazione e incentivazione da sottoporre all'Assemblea, il riesame, almeno annuale, di tali politiche e la responsabilità sulla loro corretta attuazione, con il compito di assicurare, inoltre, che la politica di remunerazione sia adeguatamente documentata e accessibile all'interno della struttura aziendale;
  • la costituzione delle funzioni aziendali di controllo, i relativi compiti e responsabilità, le modalità di coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali funzioni e tra queste e gli organi aziendali;

  • la nomina, dopo aver sentito il parere del Collegio Sindacale, dei responsabili delle funzioni di controllo;
  • il processo di gestione del rischio e la valutazione della sua compatibilità con gli indirizzi strategici e con le politiche di governo dei rischi;
  • le politiche e i processi di valutazione delle attività aziendali, e, in particolare, degli strumenti finanziari, verificandone la costante adeguatezza e stabilendo altresì i limiti massimi all'esposizione della Banca verso strumenti o prodotti finanziari di incerta o difficile valutazione;
  • il processo per lo sviluppo e la convalida dei sistemi interni di misurazione dei rischi non utilizzati a fini regolamentari e la valutazione periodica del loro corretto funzionamento;
  • il processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati;
  • la politica aziendale in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali;
  • l'approvazione, il riesame e l'aggiornamento del piano di risanamento, nonché la sua modifica e il suo aggiornamento su richiesta dell'Autorità di Vigilanza;
  • l'adozione, su richieste dell'Autorità di Vigilanza, delle modifiche da apportare all'attività, alla struttura organizzativa o alla forma societaria della Banca (o del Gruppo bancario), e delle altre misure necessarie per conseguire le finalità del piano di risanamento, nonché l'eliminazione delle cause che formano presupposto dell'intervento precoce;
  • la decisione di adottare una misura prevista nel piano di risanamento o di astenersi dall'adottare una misura pur ricorrendone le circostanze;
  • l'approvazione di una policy per la promozione della diversità e della inclusività; e
  • il codice etico cui sono tenuti a uniformarsi i componenti degli organi aziendali e i dipendenti al fine di attenuare i rischi operativi e di reputazione della Banca e favorire la diffusione di una cultura dei controlli interni.

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato, a febbraio 2022, il Business Plan 2022–2024; fra i suoi obbiettivi si evidenziano l'incremento dell'utile industriale, il rafforzamento del posizionamento competitivo e la creazione di valore per tutti gli stakeholder. Il piano si basa su quattro pilastri: Digitalizzazione, Apertura a partnership, Efficienza e Sostenibilità.

Banca Ifis ha infatti intrapreso un percorso importante per integrare sempre di più i criteri ESG nel suo modello di business. Con una visione chiara: la sostenibilità, in tutte le sue declinazioni, rappresenta una leva di creazione di valore e un driver di sviluppo fondamentale, che guarda agli impatti tangibili su persone, ambiente e comunità. Per questo è stato definito nel nuovo Piano Industriale un progetto di Banca Sostenibile che fissa degli obiettivi e degli impegni precisi sulle tre dimensioni ESG – Environment, Social e Governance – con connessioni dirette sul business. Nell'arco del piano sono state portate a termine oltre quaranta iniziative che hanno confermato la leadership della Banca anche nell'ambito della sostenibilità attraverso un approccio integrato e concreto finalizzato a creare valore e impatto sociale positivo per tutti gli stakeholders. Il Gruppo si è dotato, fra i Comitati di Direzione, di un Comitato Sostenibilità per indirizzare la strategia e consolidare la cultura aziendale, basata su inclusione e diversità. Inoltre, nel 2021 Banca Ifis ha aderito alla Net Zero Banking Alliance (NZBA), l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale. A riprova del grande impegno del Gruppo per la sostenibilità, a Banca Ifis è stato riconosciuto da MSCI il rating "A" nel 2023 e l'agenzia di rating internazionale, nel corso del 2024, ha alzato ulteriormente il rating di Banca Ifis portandolo ad "AA", posizionando la Banca tra i leader del settore finanziario. Queste sono le linee di azione che hanno guidato l'operato della Banca nel periodo 2022-2024 al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) fissati dall'Agenda 2030 dell'Onu.

Sulla base delle indicazioni strategiche fornite dal Consiglio, nonché degli obiettivi dimensionali e degli ulteriori elementi quali-quantitativi del Piano Strategico, vengono redatti annualmente e approvati dal Consiglio di Amministrazione il Risk Appetite Framework, il Resoconto ICAAP e il Resoconto ILAAP. In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza per le banche viene inoltre approvato il Piano Strategico per l'ICT.

A partire dal 2021, ai fini di una più efficace, coordinata e unitaria gestione della Banca, sono state realizzate alcune iniziative di miglioramento dell'organizzazione della governance e dell'assetto della direzione generale.

In ragione di tali modifiche, il testo statutario è stato adeguato a seguito dell'ottenimento dei relativi provvedimenti autorizzativi ex art. 56 TUB da parte di Banca d'Italia:

  • in data 28 luglio 2021 è stata sottoposta all'approvazione dell'Assemblea Straordinaria dei soci l'inserimento di tre nuove strutture a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e la nomina di due Condirettori Generali (Chief Commercial Officer e Chief Operating Officer) in alternativa alla nomina del Direttore Generale;
  • in data 28 luglio 2022 sono state sottoposte ad approvazione da parte dell'Assemblea Straordinaria dei soci, fra l'altro, le modalità di nomina e le attribuzioni del Presidente Onorario;
  • in data 20 aprile 2023 è stato sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea Straordinaria dei soci, fra l'altro, l'aggiornamento delle competenze e prerogative del Presidente del Consiglio di Amministrazione e dei soggetti chiamati a sostituirlo in caso di assenza/impedimento; e
  • in data 28 novembre 2024 sono state sottoposte ad approvazione da parte dell'Assemblea Straordinaria dei soci:
    • o le modalità di intervento in assemblea e l'esercizio del diritto di voto tramite esclusivamente tramite il conferimento di delega o sub-delega di voto al rappresentante designato dalla società ai sensi dell'art. 135 undecies TUF, ferma restando la facoltà per la Banca di prevedere che l'intervento alle assemblee avvenga secondo le modalità ordinarie;
    • o l'introduzione del voto maggiorato ordinario ai sensi dell'art. 127-quinquies, comma 1 del TUF; e
    • o ove il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione sia superiore a n. 10, il numero degli amministratori nominati dalla minoranza sia pari n. 2 anziché a n. 1 a partire dal primo rinnovo degli organi sociali successivo alla maturazione del voto maggiorato ordinario da parte degli azionisti.

Il Consiglio valuta il generale andamento della gestione (i) in sede di analisi delle Relazioni finanziarie previste dall'art. 154 ter del TUF, (ii) in occasione dell'esame del confronto tra gli obiettivi della pianificazione e i risultati effettivamente conseguiti nonché (iii) in occasione dell'esame degli altri documenti previsti dal processo di pianificazione strategica.

Il Consiglio valuta altresì nel continuo, nell'ambito della trattazione delle tematiche di propria competenza, l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale della Capogruppo Banca Ifis S.p.A..

L'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile delle società controllate viene valutato dal Consiglio attraverso alcuni strumenti di governance e di control governance individuati nel Regolamento di Gruppo, nel quale sono delineati i ruoli della Capogruppo e delle Controllate unitamente alle attività di direzione-coordinamento negli ambiti del controllo strategico-gestionale e tecnico-operativo.

La descrizione delle caratteristiche del modello organizzativo del sistema dei controlli interni del gruppo e la declinazione delle attività esercitate dalle unità di controllo per il gruppo (e, cioè, nell'ambito dell'azione di direzione e coordinamento esercitata dalla capogruppo sulle società del gruppo) è contenuta nel documento "Linee di indirizzo di gruppo sul sistema dei controlli interni" e nei regolamenti delle Unità Organizzative di controllo. Per approfondimenti si rinvia alla Sezione 9.

Al Consiglio, ai sensi delle richiamate previsioni statutarie, sono riservati l'esame e l'approvazione preventiva delle operazioni dell'Emittente e delle sue controllate, quando tali operazioni abbiano un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario. In tali casi, il Consiglio di Amministrazione viene convocato dal Presidente sin dall'inizio delle trattative con la controparte venditrice e/o dell'interlocuzione con le Autorità di Vigilanza, potendo così orientare il negoziato fino alla sua conclusione, all'ottenimento della necessaria autorizzazione e al closing.

In data 31 ottobre 2023, è stata perfezionata la partnership di lungo periodo siglata nel maggio 2023 con il Gruppo Mediobanca per la gestione dei crediti deteriorati, che si è concretizzata con l'acquisizione di Revalea S.p.A, società attiva

nel settore dei non performing loans, partecipata totalmente da Ifis Npl Investing S.p.A.. In data 31 ottobre 2024, Revalea S.p.A. è stata fusa per incorporazione in Ifis Npl Investing S.p.A..

Il Consiglio non ha stabilito criteri generali per individuare le operazioni che abbiano un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario per la Banca dal momento che tali operazioni non possono che essere approvate dal Consiglio stesso, nell'ambito del processo di pianificazione ovvero, come è sinora avvenuto, nell'ambito degli elementi di rilievo che modificano gli obiettivi strategici e il risk appetite già approvati.

L'approccio che la Banca, anche nell'esercizio del proprio ruolo di Capogruppo, adotta al fine di assicurare un efficace presidio degli eventuali rischi di conflitti di interesse nelle operazioni con parti correlate e soggetti collegati è delineato nella "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", previa ricezione di analitico e motivato parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi (nella sua componente costituita da soli amministratori indipendenti) e del Collegio Sindacale della Capogruppo in merito all'idoneità della stessa a conseguire gli obiettivi delle discipline vigenti in materia.

Come indicato nella Sezione 5, a cui si rimanda per maggiori informazioni, la Banca si è dotata di una Politica per la gestione delle informazioni privilegiate e, come indicato nella Sezione 12, nel corso dell'esercizio 2021 è stata deliberata l'adozione della Politica di gestione del dialogo da parte degli Amministratori con gli Investitori.

4.2 Nomina e sostituzione

Lo Statuto prevede che la nomina degli Amministratori avvenga sulla base del meccanismo del voto di lista da parte dell'assemblea dei soci; un numero di componenti pari almeno alla misura prevista dalla normativa, anche regolamentare, applicabile tempo per tempo vigente, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, i regolamenti del mercato e i codici di comportamento a cui la Banca aderisce, deve possedere i requisiti di indipendenza previsti.

I candidati sono elencati nelle liste in ordine progressivo e sono comunque in numero non superiore al numero massimo di componenti previsto statutariamente (quindici). Sono legittimati a presentare una lista solo gli azionisti che al momento della consegna della stessa siano titolari, da soli o insieme ad altri, di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% delle azioni ordinarie o altra minore soglia di possesso che – ai sensi della normativa vigente – deve essere indicata nell'avviso di convocazione dell'Assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione.

La quota di partecipazione determinata dalla Consob ai sensi dell'art.144-quater del Regolamento Emittenti per Banca Ifis, secondo la Determinazione Consob n. 123 del 28 gennaio 2025, è di 1%.

Non è previsto nello Statuto la possibilità per il Consiglio di Amministrazione uscente di presentare una propria lista.

Un socio non può presentare né votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciarie. I soci appartenenti al medesimo gruppo e i soci che aderiscano ad un patto parasociale avente ad oggetto azioni della Società non possono presentare o votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciarie. Un candidato può essere presente in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Le liste sono depositate presso la sede della Società entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea in prima convocazione e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla normativa vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea in prima convocazione.

A partire dal primo rinnovo del Consiglio di Amministrazione successivo alla data del 16 dicembre 2026, in caso di presentazione di tre o più liste, gli azionisti diversi dall'azionista di maggioranza che abbiano presentato una lista dovranno trasmettere alla Banca una comunicazione scritta attestante di non essere collegati in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che abbiano presentato una delle altre liste ai sensi dell'art. 147-ter, comma 3 del D.Lgs. n. 58/1998 e della normativa di attuazione.

Tale comunicazione dovrà essere trasmessa alla Banca entro i cinque giorni successivi alla messa a disposizione del pubblico delle liste con le modalità indicate nell'avviso di convocazione. Tali liste dovranno contenere almeno 2 candidati.

Non possono essere inseriti nelle liste candidati che non siano in possesso dei requisiti e criteri previsti dalla normativa vigente e ciascuna lista deve inoltre indicare:

  • ove presenti un numero di candidati pari o superiore a 2, candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla normativa vigente, avuto anche riguardo al segmento di quotazione delle azioni (il numero risultante è arrotondato per eccesso all'unità superiore, ad eccezione degli organi sociali formati da tre componenti per i quali l'arrotondamento avviene per difetto all'unità inferiore). Tali candidati dovranno essere collocati, nella lista, ai primi posti dell'ordine progressivo;
  • un numero di candidati, almeno pari alla misura prevista dalla normativa vigente, che appartenga al genere meno rappresentato, fatta eccezione per le liste che presentino un numero di candidati pari a 2, restando inteso che in tal caso i 2 candidati dovranno essere di genere diverso.

Al fine di favorire una ottimale individuazione delle candidature da proporre per il rinnovo dell'Organo Amministrativo, a supporto dei Soci ed in ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario, il Consiglio di Amministrazione identifica preventivamente la propria composizione quali-quantitativa considerata ottimale individuando e motivando il profilo teorico dei candidati.

Gli assetti organizzativi e di governo della banca devono assicurare condizioni di sana e prudente gestione, obiettivo della regolamentazione, degli organi di vigilanza e di tutti gli stakeholders; pertanto, la composizione dell'organo amministrativo assume un rilievo centrale per l'efficace assolvimento dei compiti ad esso affidati dalla legge, dalle Disposizioni di Vigilanza e dallo Statuto.

All'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione si procede come segue:

    1. per i rinnovi del Consiglio di Amministrazione antecedenti alla data del 16 dicembre 2026:
    2. a. dalla lista che ha ottenuto in Assemblea il maggior numero di voti sono espressi, in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati nella lista medesima, tutti gli amministratori salvo uno; e
    3. b. dalla lista che risulta seconda per numero di voti ottenuti in Assemblea e che, ai sensi dell'art. 147-ter, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998, non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, è espresso l'amministratore indicato per primo;
    1. a partire dal primo rinnovo del Consiglio di Amministrazione successivo alla data del 16 dicembre 2026:
    2. a. qualora il numero di amministratori sia inferiore o pari a n. 10:
      • (i) dalla lista che ha ottenuto in Assemblea il maggior numero di voti sono espressi, in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati nella lista medesima, tutti gli amministratori salvo uno;
      • (ii) dalla lista che risulta seconda per numero di voti ottenuti in Assemblea e che, ai sensi dell'art. 147-ter, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 e della normativa di attuazione, non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, è espresso l'amministratore indicato per primo;
    3. b. qualora il numero di amministratori sia superiore a n. 10:
      • (i) dalla lista che ha ottenuto in Assemblea il maggior numero di voti sono espressi, in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati nella lista medesima, tutti gli amministratori salvo due;
      • (ii) dalla lista che risulta seconda per numero di voti ottenuti in Assemblea e che, ai sensi dell'art. 147-ter, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 e della normativa di attuazione, non sia collegata in

alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, è espresso l'amministratore indicato per primo; e

(iii) dalla lista che risulta terza per numero di voti ottenuti in Assemblea e che, ai sensi dell'art. 147 ter, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 e della normativa di attuazione, non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato le prime due liste per numero di voti, è espresso l'amministratore appartenente al genere diverso da quello cui appartiene l'amministratore eletto dalla lista sub (ii) indicato per primo nell'ordine progressivo. In caso di presentazione di due sole liste, la lista sub (ii) esprime due amministratori; in tal caso, è eletto l'amministratore indicato per primo e il secondo amministratore in ordine progressivo appartenente al genere diverso da quello cui appartiene l'amministratore indicato per primo.

Qualora tali criteri di estrazione non garantiscano l'equilibrio tra i generi nella misura di tempo in tempo stabilita dalla normativa vigente, all'estrazione dalla lista che ha ottenuto in Assemblea il maggior numero di voti in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati i candidati va applicato un meccanismo di scorrimento che escluda il candidato o i candidati del genere più rappresentato e selezioni il candidato o i candidati del genere meno rappresentato.

In caso di presentazione di una sola lista di candidati, saranno eletti membri del Consiglio di Amministrazione i nominativi indicati in tale lista, fino al numero di consiglieri da eleggere meno uno o – a partire dal primo rinnovo del consiglio di amministrazione successivo alla data del 16 dicembre 2026 – due, a seconda, rispettivamente, che il numero di amministratori da nominare sia superiore o no a n. 10, da nominare dall'Assemblea, che dovrà essere nominato dall'Assemblea seduta stante, a maggioranza semplice ma con esclusione dal voto degli azionisti che hanno presentato la lista unica, su proposta dei medesimi soci non esclusi dal diritto al voto.

Qualora, nel corso dell'esercizio, si verificasse il mancato rispetto delle quote di consiglieri indipendenti, il Consiglio delibererà la decadenza di uno o più dei propri membri che hanno perso tali requisiti, secondo un criterio di minore anzianità di carica o, a parità di anzianità di carica, di minore età, e provvederà alla cooptazione di uno o più membri indipendenti fermo il rispetto dell'equilibrio tra i generi, almeno nella misura richiesta dalla normativa vigente.

Valgono le disposizioni di legge, senza che operi il voto di lista, per l'eventuale sostituzione di membri del Consiglio di Amministrazione, salvo che ricorra l'ipotesi di cessazione di tutti gli Amministratori.

Per garantire, in caso di cessazione, la presenza degli amministratori espressi dalla seconda lista e/o – a partire dal primo rinnovo del consiglio di amministrazione successivo alla data del 16 dicembre 2026 – dalla terza lista che ha/hanno ottenuto la presenza dell'amministratore espresso dalla lista non di maggioranza, il Consiglio verificherà preventivamente il perdurare della disponibilità dei candidati elencati in tali liste , secondo l'ordine progressivo delle medesime, e procederà alla cooptazione in base a tale criterio di preferenza.

Nel caso di cessazione di un amministratore appartenente al genere meno rappresentato, l'amministratore cooptato dovrà comunque appartenere al medesimo genere.

Per quanto riguarda le informazioni sul ruolo del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati Endoconsiliari nei processi di autovalutazione, nomina e successione degli amministratori, si rinvia a quanto indicato alla Sezione 7.

4.3 Composizione

Lo Statuto prevede che la Società sia amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque a quindici membri eletti dall'Assemblea.

L'Assemblea ordinaria dei Soci del 28 aprile 2022 ha determinato in 13 la composizione del Consiglio di Amministrazione e la durata del mandato è stata fissata in tre esercizi (2022-2024), il mandato scadrà alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024.

In data 8 febbraio 2024, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni rassegnate dal Fondatore Sebastien Egon Fürstenberg dalla sola carica di amministratore (con decorrenza 8 febbraio 2024) per dedicarsi a tempo pieno alla Presidenza onoraria attribuitagli dall'Assemblea degli Azionisti il 20 aprile 2023; Nicola Borri è stato nominato dall'Assemblea del 18 aprile 2024 reintegrando il numero di 13 membri del Consiglio di Amministrazione.

Pertanto, in Tab.3 è rappresentata la composizione del Consiglio in carica alla data di approvazione della presente Relazione.

Tab.3

CARICA NOME E COGNOME
Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio
Amministratore Delegato Frederik Geertman
Amministratore indipendente (*) e Vice Presidente Simona Arduini
Amministratore indipendente (*) Monica Regazzi
Amministratore indipendente (*) Paola Paoloni
Amministratore indipendente (*) Roberta Gobbi
Amministratore indipendente (*) Monica Billio
Amministratore indipendente (*) e Lead Independent Director Antonella Malinconico
Amministratore indipendente (*) Roberto Diacetti
Amministratore indipendente (*) Beatrice Colleoni
Amministratore indipendente (*) Giovanni Meruzzi
Amministratore indipendente (*) Nicola Borri
Amministratore Luca Lo Giudice

(*) Amministratori indipendenti ai sensi del TUF e del Codice di Corporate Governance, nonché ai sensi della normativa applicabile alle banche.

Per l'elezione del Consiglio in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2022 sono state presentate, depositate e pubblicate nei termini e nei modi previsti dalle vigenti disposizioni e dallo Statuto due liste di candidati e precisamente:

  • Lista 1 (LA SCOGLIERA SA)(partecipazione pari al 50,50% del capitale sociale);
  • Lista 2 (per conto degli azionisti:
    • o Arca Fondi Sgr S.P.A. gestore dei fondi: Fondo Arca Economia Reale Equity Italia, Fondo Arca Economia Reale Bilanciato Italia 30, Fondo Arca Azioni Italia;
    • o Eurizon Capital S.A. gestore del fondo Eurizon Fund comparti: Eurizon Fund Italian Equity Opportunities, Eurizon Fund - Equity Italy Smart Volatility;
    • o Eurizon Capital Sgr S.P.A gestore dei fondi: Eurizon Progetto Italia 20, Eurizon PIR Italia 30, Eurizon AM MITO 50 (Multiasset Italian Opportunities 50), Eurizon AM MITO 95 (Multiasset Italian Opportunities 95),

  • o Fideuram Asset Management Ireland gestore del fondo Fonditalia Equity Italy;
  • o Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr S.P.A. gestore dei fondi: Fideuram Italia, Piano Azioni Italia, Piano Bilanciato Italia 50, Piano Bilanciato Italia 30;
  • o Interfund Sicav Interfund Equity Italy;
  • o Generali Investments Luxembourg SA gestore dei fondi: Generali Investments SICAV Euro Future Leaders, Generali Smart Fund PIR Evoluzione Italia, Generali Smart Funds PIR Valore Italia;
  • o Mediolanum International Funds Limited Challenge Funds Challenge Italian Equity;
  • o Mediolanum Gestione Fondi Sgr S.P.A. gestore dei fondi Mediolanum Flessibile Futuro Italia e Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia);

(partecipazione complessivamente pari al 3,61745% del capitale sociale).

Per l'elezione del nuovo consigliere in occasione dell'Assemblea del 18 aprile 2024 è stata presentata, depositata e pubblicata nei termini e nei modi previsti dalle vigenti disposizioni e dallo Statuto la proposta dell'azionista di maggioranza La Scogliera SA (partecipazione pari al 50,50% del capitale sociale) di nominare il prof. Nicola Borri.

Unitamente alla proposta di nomina, sono stati depositati e pubblicati anche i seguenti documenti:

  • Certificazione attestante la titolarità del numero di azioni detenute nel giorno di presentazione della lista;
  • Dichiarazione con la quale il candidato:
    • o accetta la propria candidatura alla carica;
    • o attesta il possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa per l'assunzione della carica e l'assenza di cause di ineleggibilità e/o incompatibilità;
    • o fornisce un'esaurente informativa sulle proprie caratteristiche personali e professionali (curriculum vitae), nonché l'elenco delle cariche di amministrazione, direzione e controllo ricoperte presso altre società con l'impegno, tra l'altro, al tempestivo aggiornamento di tale elenco;
  • Copia del documento d'identità del candidato.

In Tab.4 sono riportati l'elenco dei candidati, l'elenco degli eletti e la percentuale di voti ottenuta in rapporto al capitale votante:

LISTA ELENCO CANDIDATI ELENCO ELETTI PERCENTUALE VOTI
OTTENUTI
1 Simona Arduini
Antonella Malinconico
Beatrice Colleoni
Monica Billio
Sebastien Egon Fürstenberg
Ernesto Fürstenberg Fassio
Frederik Herman Geertman
Monica Regazzi
Paola Paoloni
Giovanni Meruzzi
Luca Lo Giudice
Roberta Gobbi
Riccardo Preve
Laura Bottazzi
Simona Arduini
Antonella Malinconico
Beatrice Colleoni
Monica Billio
Sebastien Egon Fürstenberg
Ernesto Fürstenberg Fassio
Frederik Herman Geertman
Monica Regazzi
Paola Paoloni
Giovanni Meruzzi
Luca Lo Giudice
Roberta Gobbi
71,722%

Tab.4

LISTA ELENCO CANDIDATI ELENCO ELETTI PERCENTUALE VOTI
OTTENUTI
2 Roberto Diacetti
Francesca Daniela Pagnoni
Roberto Diacetti 28,203%

In occasione dell'elezione del prof. Borri, unico candidato, la percentuale di voti ottenuta in rapporto al capitale votante è risultata essere del 99,720%.

La composizione del Consiglio, nominato nel 2022, è risultata rispondente a quella individuata preventivamente quale ottimale nel documento "Composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di amministrazione di Banca Ifis" e le dichiarazioni rese in merito ai requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza oltre al limite al cumulo degli incarichi sono risultate rispettate.

Tutti gli amministratori hanno dichiarato la loro capacità di dedicare tempo sufficiente all'adeguato svolgimento dell'incarico e tutte le aree di competenza identificate nel processo di autovalutazione dell'anno 2021 sono risultate ben rappresentate in consiglio.

Tenuto conto della nomina del nuovo consigliere nel 2024, è stata verificata la rispondenza della composizione qualiquantitativa rispetto a quella ottimale del Consiglio di amministrazione. Come evidenziato nella sottostante Tab. 5, si riportano le competenze dichiarate dai consiglieri attualmente in carica:

Tab.5

COMPETENZE DICHIARATE DAI CONSIGLIERI IN FASE DI ASSUNZIONE DEL
PROPRIO INCARICO
Nr. %
Business bancario e attività e prodotti bancari e finanziari 11 85%
Dinamiche del sistema economico-finanziario 9 69%
Regolamentazione di settore 10 77%
Sistema di controllo interno e delle metodologie di gestione e controllo dei rischi 11 85%
Metodologie di gestione e controllo dei rischi 9 69%
Corporate governance 8 61%
Processi di gestione aziendale 10 77%
Conoscenza della struttura organizzativa e dei sistemi informativi 9 69%
Informativa contabile e finanziaria 6 46%

In aggiunta, alle aree di competenza dichiarate da ciascun amministratore in fase di candidatura, sono state identificate, attraverso il processo di autovalutazione annuale, ulteriori competenze che nel frattempo sono state acquisite, anche grazie alla formazione annuale erogata ai membri del Consiglio di Amministrazione.

In particolare, dall'autovalutazione relativa al terzo anno di mandato, è emerso come risultino adeguatamente rappresentate in Consiglio competenze, professionalità, conoscenze ed esperienze, in particolare nei seguenti ambiti:

Regolamentazione nel settore bancario e finanziario, ESG, Assetti organizzativi e di governo societari, Gestione dei rischi, informativa contabile e finanziaria e rischi e Rischi di riciclaggio correlati all'attività e al modello di business della Banca.

Nel corso della medesima autovalutazione, è stata inoltre condotta una specifica analisi rispetto alle competenze ESG. In particolare, nella sottostante Tab. 6 sono rappresentate le risultanze della riflessione degli Amministratori riguardo alle proprie competenze individuali in tale ambito.

Tab 6

LIVELLO COMPETENZE ESG EMERSE DALL'AUTOVALUTAZIONE
DEL 3 ANNO DI MANDATO
Ottime (Nr.) Buone (Nr.) Discrete (Nr.)
Gestione e sviluppo del capitale umano 6 6 -
Diversity & Inclusion management 8 4 -
Etica e responsabilità sociale di impresa 8 4 -
Sviluppo sostenibile e lotta al cambiamento climatico 8 4 1
ESG e Finanza sostenibile 10 3 -
Procurement e Supply Chain management 2 9 1
Regolamentazione e normative in ambito ESG 10 3 -

Il dettaglio della composizione del Consiglio, alla data di chiusura dell'esercizio, è riportato nella tabella in appendice (a.1) nella quale vengono indicati i dati e le informazioni relative alle caratteristiche proprie dell'incarico di ciascun componente.

Le informazioni relative alle caratteristiche personali e professionali di ciascun amministratore in carica sono riportate nel sito internet della Banca nella sezione "Chi Siamo - Corporate Governance – Organi Sociali – Consiglio di Amministrazione".

Criteri e politiche di diversità nella composizione del Consiglio e nell'organizzazione aziendale

In conformità a quanto previsto dalla vigente normativa di settore, il Consiglio di Amministrazione effettua annualmente la valutazione relativa alla propria dimensione, composizione e funzionamento identificando la propria composizione quali-quantitativa ottimale. Tenuto conto degli esiti della propria autovalutazione, il Consiglio redige ed approva la Relazione sulla "Composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di amministrazione di Banca Ifis" che viene messa a disposizione del pubblico, sul proprio sito internet, in occasione di eventuali nomine di membri degli Organi Sociali. Nell'anno 2024 i Soci sono stati invitati a voler considerare i predetti fabbisogni del Consiglio in termini di professionalità e competenze (anche manageriali), ritenute necessarie per una composizione ottimale dell'Organo con Funzione di Supervisione Strategica, ai fini della presentazione delle liste dei candidati per la reintegrazione del numero degli amministratori in conseguenza delle dimissioni rassegnate dal fondatore.

Il documento è stato posto a disposizione dei Soci presso la sede sociale, "Borsa Italiana S.p.a." ed il meccanismo di stoccaggio autorizzato https:/// nonché sul sito internet della Società.

Il processo di selezione dei membri garantisce l'eterogeneità del Consiglio, individuando all'interno dell'organo un adeguato grado di diversificazione in termini di competenze, che devono essere diffuse e diversificate tanto sotto il profilo

manageriale quanto sotto il profilo tecnico (ambito giuridico, contabile, fiscale, tributario, finanziario, di gestione e controllo dei rischi, corporate governance, di sostenibilità, processi IT, organizzazione aziendale e risorse umane).

Al fine di assicurare un proficuo confronto interno e di contribuire all'assunzione di decisioni conformi all'interesse della Banca, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione deve essere assicurata la presenza di soggetti con esperienze significative e consolidate nell'esercizio delle attività di direzione, amministrazione, controllo di banche e/o di imprese.

Il corretto assolvimento delle funzioni affidate all'organo di supervisione strategica richiede infatti la presenza di soggetti:

  • pienamente consapevoli dei poteri e degli obblighi inerenti alle funzioni che ciascuno di essi è chiamato a svolgere (funzioni esecutive e non, componenti indipendenti, ecc.);
  • dotati di professionalità adeguate al ruolo da ricoprire, anche in eventuali comitati interni al consiglio, e calibrate in relazione alle caratteristiche operative e dimensionali della banca;
  • con competenze diffuse tra tutti i componenti e opportunamente diversificate, in modo da consentire che ciascuno, all'interno dei comitati di cui sia parte o nelle decisioni collegiali, possa effettivamente contribuire, tra l'altro, a individuare e perseguire idonee strategie e ad assicurare un governo efficace dei rischi in tutte le aree della banca;
  • che dedichino tempo e risorse adeguate alla complessità del loro incarico, fermo il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi;
  • che indirizzino la loro azione al perseguimento dell'interesse complessivo della banca, indipendentemente dalla compagine societaria che li ha votati o dalla lista da cui sono tratti;
  • che garantiscano il rispetto dell'autonomia operativa e di giudizio.

La Banca è inoltre consapevole che un adeguato grado di diversificazione in termini di età, genere, durata di permanenza nell'incarico e provenienza geografica, favorisce la pluralità di approcci e prospettive nell'analisi dei problemi e nell'assunzione delle decisioni, evitando il rischio di comportamenti di mero allineamento a posizioni prevalenti, interne o esterne alla Banca; gli obiettivi concernenti la diversità di composizione del Consiglio devono essere perseguiti tenendo conto dei requisiti di competenza e professionalità, percorsi formativi ed esperienze anche manageriali.

Sotto questo profilo, il processo di selezione dei membri consiliari adottato tutela e promuove la diversità degli stessi a partire dalla fase di nomina, dal momento che il meccanismo del voto di lista disciplinato dallo Statuto garantisce la presenza di almeno un amministratore espresso dai soci di minoranza che, a partire dal 16 dicembre 2026, potrebbero essere due amministratori nel caso di un numero di amministratori da eleggere superiore o pari a n. 10, e il rispetto delle disposizioni normative sul numero dei candidati appartenenti al genere meno rappresentato; a tale proposito, come già detto, all'interno del Consiglio di Amministrazione il numero di candidati appartenenti al genere meno rappresentato deve essere pari ad almeno due quinti.

Anche l'art. 11 del D.M. 169/2020 nel definire i criteri di adeguata composizione collettiva degli organi stabilisce che sia presa in considerazione la presenza negli organi di amministrazione e controllo di esponenti diversificati in termini di età, genere, durata di permanenza nell'incarico.

Tutto ciò considerato, la Banca non ritiene di adottare ulteriori specifiche politiche in materia di diversità in relazione alla composizione dell'organo di supervisione strategica.

Di seguito si rappresentano la ripartizione dei componenti il Consiglio di Amministrazione alla data del 31 dicembre 2024 per genere e fasce di età:

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Banca Ifis ha inoltre adottato misure per promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'intera organizzazione aziendale. Nel processo di selezione e in tutti gli aspetti della gestione del personale il Gruppo rifiuta con decisione comportamenti discriminatori rispetto al sesso, all'età, al credo religioso o politico e alla militanza sindacale, nonché ogni forma di nepotismo e favoritismo.

Nel 2021 Banca Ifis è risultata la prima banca italiana certificata dal Winning Women Insitute ad aver ottenuto l'eccellenza nel campo della parità di genere e nel corso del 2023 ha ottenuto la Certificazione sulla Parità di Genere UNI/PdR 125:2022 per aver adottato ed attuato misure che garantiscono la "gender equality" nel contesto lavorativo.

Nel 2024 Banca Ifis è stata premiata da Extel Institutional Investors per il "Best ESG Program" in Europa nel settore Financial Institutions / Specialty finance nel segmento Small e Mid Cap. La Banca ha inoltre ricevuto il premio "Impresa Umana 2025" assegnato dalla testata Economy e il premio "Best Corporate Social Responsibility Initiative Italy 2025" del Global Business & Finance Magazine 2025, a testimonianza del distintivo impegno in ambito di sostenibilità.

Nella seduta del 19 ottobre 2023 il Consiglio ha approvato la Politica di Gruppo per la promozione della diversità e dell'inclusività con la quale vengono individuati e formalizzati i principi in materia di diversità e inclusione adottati dal Gruppo Banca Ifis al fine di promuovere una cultura che consenta a tutti i propri dipendenti e collaboratori, le c.d. Ifis People, di essere trattati senza discriminazioni, dirette o indirette, esplicite e non, basate su razza, colore, genere, identità e orientamento sessuale, lingua, religione, convinzioni e opinioni politiche o di altro genere, origine nazionale o sociale, nascita, ricchezza, età, nonché su qualsiasi altra condizione, elemento o diversità caratterizzante la persona.

In accordo con i valori e i principi perseguiti dal Gruppo Banca Ifis, la suddetta Politica, completa del Sistema di Gestione e del Piano Strategico per la parità di genere, identifica gli ambiti tematici di intervento, che consentono di inquadrare nel modo più completo tutti gli aspetti legati al tema dell'inclusività e abbracciano la complessità che caratterizza il progetto del Gruppo sulla Gender Diversity and Inclusion: attraction e retention, reward e promozioni, sviluppo, formazione, politiche di welfare, cultura e change management.

Come chiaramente enunciato nel Codice Etico, da ultimo aggiornato in data 19 dicembre 2024, riferimento principe per i criteri di condotta ed etica aziendali, i comportamenti di tutte le persone del Gruppo devono essere caratterizzati da competenza, eccellenza, integrità, trasparenza e concretezza. Tali regole si applicano anche ai Collaboratori.

Eventuali comportamenti contrari a questi principi possono essere segnalati, con garanzia di tutela della riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile della violazione, attraverso il meccanismo del Whistleblowing, aperto sia ai dipendenti sia a collaboratori e liberi professionisti che collaborino in maniera regolare con il Gruppo.

Per quanto riguarda la composizione del personale si osserva che, al 31 dicembre 2024, il 52,7% dei dipendenti di Banca Ifis risulta essere di genere femminile e che il 23% del top manager a riporto dell'Amministratore Delegato sono donne.

Cumulo massimo di incarichi ricoperti in altre società

Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato l'adeguamento del "Regolamento sul cumulo degli incarichi degli esponenti aziendali" in data 21 ottobre 2021 al fine di recepire gli aggiornamenti normativi intervenuti in seguito alla pubblicazione del Decreto Ministeriale n.169/2020 "Regolamento in materia di requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico degli esponenti aziendali delle banche, degli intermediari finanziari, dei confidi, degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento e dei sistemi di garanzia dei depositanti" nonché all'emanazione del 35° aggiornamento della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 di Banca d'Italia, avvenuta in data 2 luglio 2021.

Il Regolamento prevede, tra l'altro, che l'Esponente accetti la carica e ne mantenga l'esercizio nella misura in cui ritenga di poter dedicare allo svolgimento diligente dei relativi compiti il tempo necessario. Il tempo necessario è stimato sulla base di parametri quali-quantitativi quali, in particolare:

  • (i) il numero e la tipologia degli incarichi attribuiti negli organi di amministrazione e di controllo di altre società, imprese o enti; e
  • (ii) l'impegno in termini di tempo e di complessità richiesto dalle attività professionali svolte; e
  • (iii) l'impegno in termini di tempo e di complessità richiesto dalle cariche associative ricoperte.

Per quanto attiene al numero complessivo di incarichi il Regolamento prevede che ciascun Esponente non possa assumere un numero complessivo di incarichi in soggetti vigilati, società, imprese ed enti superiore ad una delle seguenti combinazioni alternative:

  • (i) n. 1 Incarico Esecutivo e n. 2 Incarichi Non Esecutivi; o
  • (ii) n. 4 Incarichi Non Esecutivi.

Ai fini del calcolo di cui sopra, si precisa che:

  • (i) l'incarico ricoperto nella Banca deve essere incluso;
  • (ii) l'incarico di componente effettivo del Collegio Sindacale della Banca non può essere esercitato da chi è componente del Collegio Sindacale di n. 5 società emittenti titoli in mercati regolamentati;
  • (iii) gli Incarichi Esenti e presso le Società Piccole non rilevano;
  • (iv) il componente effettivo del Collegio Sindacale della Banca può assumere altri incarichi di amministrazione e controllo presso società per azioni, società in accomandita per azioni e società a responsabilità limitata, nel limite massimo pari a sei punti risultante dall'applicazione del modello di calcolo contenuto nell'Allegato 5-bis, Schema 1, del Regolamento Emittenti salvo che ricopra la carica di componente dell'organo di controllo in un solo emittente.
  • L' Incarico Esente indica:
    • (i) ai sensi del Regolamento Emittenti: (a) gli incarichi di liquidatore assunti nel procedimento di cui al Libro V, Titolo V, Capo VIII del codice civile; e (b) gli incarichi assunti a seguito di nomina disposta dall'autorità giudiziaria o amministrativa nei procedimenti previsti dall'art. 2409, comma 4, del codice civile e, nelle rispettive procedure previste dal Regio Decreto n. 267 del 16 marzo 1942 e dalle leggi speciali, ivi comprese quelle riguardanti società di interesse pubblico; e
    • (ii) ai sensi del Decreto n. 169/2020, gli incarichi: (a) presso società o enti il cui unico scopo consiste nella gestione degli interessi privati di un Esponente o del coniuge non legalmente separato, persona legata in unione civile o convivenza di fatto, parente o affine entro il quarto grado e che non richiedono nessun tipo di gestione quotidiana da parte dell'Esponente; (b) in qualità di professionista presso società tra professionisti; e (c) quale sindaco supplente.

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Sono previste delle esenzioni ai fini della determinazione dei limiti al cumulo degli incarichi; non si considerano infatti gli incarichi ricoperti:

  • (i) presso società o enti il cui unico scopo consiste nella gestione degli interessi privati di un Esponente o del coniuge non legalmente separato, persona legata in unione civile o convivenza di fatto, parente o affine entro il quarto grado e che non richiedono nessun tipo di gestione quotidiana da parte dell'Esponente;
  • (ii) in qualità di professionista presso società tra professionisti; e
  • (iii) quale sindaco supplente.

Sono altresì previste delle modalità di aggregazione degli incarichi che portano a considerare come unico incarico l'insieme di incarichi esercitati:

  • (i) all'interno del medesimo gruppo;
  • (ii) in banche appartenenti al medesimo sistema di tutela istituzionale; e
  • (iii) nelle società, non rientranti nel Gruppo, in cui la Banca detiene una partecipazione qualificata come definita dall'art. 4, paragrafo 1, punto 36, del Regolamento (UE) n. 575/2013, come successivamente modificato e integrato.

Qualora ricorrano contestualmente più di una ipotesi di aggregazione, gli incarichi si sommano cumulandosi tra loro. Si considera come Incarico Esecutivo se almeno uno degli incarichi oggetto di aggregazione è un Incarico Esecutivo; negli altri casi è considerato come Incarico Non Esecutivo.

Nel summenzionato Regolamento, per Incarichi Esecutivi si intendono le seguenti cariche:

  • (i) Amministratore Delegato;
  • (ii) Amministratore Unico o incarichi equivalenti;
  • (iii) Direttore Generale, Condirettore Generale, Vice Direttori Generali;
  • (iv) componente del Comitato Esecutivo;
  • (v) componente del Consiglio di Gestione; e
  • (vi) amministratore con deleghe operative o che svolge, anche di fatto, funzioni attinenti alla gestione corrente dell'impresa e/o incarichi direttivi sovrintendendo a determinate aree della gestione aziendale.

Per incarico non esecutivo si intendono invece le seguenti cariche:

  • (i) amministratore non esecutivo: (a) amministratore senza deleghe gestorie e che non partecipa al Comitato Esecutivo, ove istituito; e (b) componente del Consiglio di Sorveglianza non appartenente al relativo Comitato dei controlli, quando si versi, per espressa disposizione statutaria, nella fattispecie di cui all'art. 2409-terdecies, lett. fbis), del Codice civile; e
  • (ii) controllo: (a) componente effettivo del Collegio Sindacale; (ii) componente del Consiglio di Sorveglianza, quando quest'ultimo non abbia i compiti di cui all'art. 2409-terdecies, lett. f-bis), del codice civile; (iii) componente del Comitato dei controlli costituito nell'ambito del Consiglio di Sorveglianza; e (iv) componente del Comitato per il controllo sulla gestione, nelle società che adottano il modello di governance monistico.

L'assunzione di un ulteriore Incarico Non Esecutivo per un amministratore rispetto ai limiti sopra indicati è consentita, previa valutazione del Consiglio, a condizione che non pregiudichi la possibilità per lo stesso di dedicare all'incarico presso la Banca tempo adeguato a svolgere in modo efficace le proprie funzioni.

Ai fini della valutazione di cui sopra, il Consiglio prende in considerazione, tra l'altro:

  • (i) la circostanza che l'amministratore ricopra nella Banca un Incarico Esecutivo o sia un componente di Comitati endoconsiliari;
  • (ii) la dimensione, l'attività e la complessità della banca o di altra società commerciale presso cui verrebbe assunto l'incarico aggiuntivo;
  • (iii) la durata dell'incarico aggiuntivo; e
  • (iv) il livello di competenza maturato dall'Amministratore per lo svolgimento dell'incarico nella Banca e le eventuali sinergie tra i diversi incarichi.

L'Incarico Non Esecutivo aggiuntivo:

  • (i) non è consentito all'amministratore che:
    • a) ricopre presso la Banca il ruolo di Amministratore Delegato, Direttore Generale o Presidente del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo e Rischi o di altro Comitato endoconsiliare; o
    • b) beneficia, per gli altri incarichi, dell'applicazione del meccanismo di aggregazione sopra descritto; e
  • (ii) non beneficia delle modalità di aggregazione degli incarichi sopra descritti.

Il candidato alla nomina di amministratore è tenuto a fornire al Consiglio di Amministrazione la situazione aggiornata degli incarichi di amministrazione, direzione e controllo rivestiti. La situazione aggiornata degli incarichi di cui sopra include puntuali riferimenti a:

  • (i) tipologia di incarico;
  • (ii) sommario delle attività richieste ai fini dell'incarico;
  • (iii) società, impresa e/o ente presso la quale l'incarico è svolto;
  • (iv) disponibilità di tempo richiesta/dichiarata ai fini dell'incarico;
  • (v) durata dell'incarico;
  • (vi) eventuale possibilità/impegno a rinnovare l'incarico.

Successivamente alla nomina, l'amministratore, prima di assumere un incarico di amministrazione, direzione o controllo in altre società, imprese o enti per le quali è previsto il limite al cumulo degli incarichi, è tenuto a darne immediata comunicazione al Consiglio.

All'atto di nomina, se questa riguarda un incarico in una società bancaria, assicurativa o finanziaria, il Consiglio di Amministrazione è altresì tenuto ad esprimere il proprio parere in merito alla compatibilità di tale nomina con la carica di amministratore della Banca, fermi restando il divieto di interlocking previsto dall'art. 36 del Decreto Salva Italia e la necessità dell'autorizzazione assembleare per l'assunzione della carica di amministratore o direttore generale in società concorrenti prevista dall'art. 2390 del codice civile.

In costanza di nomina, sulla base delle informazioni ricevute dall'amministratore, la Banca:

  • rileva annualmente gli Incarichi Esecutivi e gli Incarichi Non Esecutivi ricoperti dall'Esponente in società diverse da quelle appartenenti al Gruppo; e
  • rende noti i già menzionati incarichi nell'informativa al pubblico redatta ai sensi della Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione VII delle Disposizioni di Vigilanza e nella relazione sul governo societario.

L'amministratore che superi il limite al cumulo degli incarichi informa tempestivamente il Consiglio di Amministrazione e in conseguenza della comunicazione, il Consiglio di Amministrazione:

  • (i) fissa un termine, nel massimo pari a trenta giorni di calendario, entro il quale l'amministratore è tenuto ad assumere le iniziative necessarie a ripristinare il rispetto del limite al cumulo degli incarichi. Le iniziative in esame possono avere per oggetto, a titolo esemplificativo, la rinuncia all'incarico o la rinuncia agli incarichi diversi che determinano il superamento dei limiti; e
  • (ii) pronuncia immediatamente la decadenza dell'amministratore qualora questi non assuma le suddette iniziative entro il termine di cui sopra.

Al momento della redazione della presente Relazione non sono state accordate deroghe.

Nella sottostante Tab. 7 sono riportate la tipologia degli incarichi detenuti dagli Amministratori di Banca Ifis, alla data di approvazione della presente Relazione, sulla base delle informazioni da essi fornite. Inoltre, al fine di ottemperare a quanto richiesto dalla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia (Sezione VII, Capitolo 1, Titolo IV, Parte Prima), è stata data evidenza anche del numero e della tipologia degli incarichi detenuti da ciascun Amministratore in altre società o enti seppur non ritenute rilevanti ai sensi del "Regolamento sul cumulo degli incarichi degli esponenti aziendali".

Elenco cariche Società appartenenti al Gruppo
Banca Ifis
Consigliere NO Gruppo
bancario
Gruppo
non
bancario
• Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore Delegato di La Scogliera SA
• Amministratore di IFIS Npl Investing S.p.A.
• Amministratore di Istituto per l'Enciclopedia Italiana fondata da
Ernesto Fürstenberg
Fassio
Giovanni Treccani S.p.A.
• Amministratore di Fondazione Bambino Gesù ONLUS
• Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fondazione
Fürstenberg Fassio
• Amministratore di ABI
• Amministratore Delegato di Banca Ifis S.p.A.
Frederik Geertman • Amministratore Delegato di Ifis Npl Investing S.p.A.
• Amministratore e Vice Presidente di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di Ifis Npl Servicing S.p.A.
• Amministratore di Ifis Npl Investing S.p.A.
• Componente Comitato di Sorveglianza di Veneto Banca S.p.A.
Simona Arduini in l.c.a.
• Sindaco supplente di Europa Gestioni immobiliari S.p.A.
• Sindaco di Open Fiber Holding S.p.A.
• Sindaco di Open Fiber S.p.A.
• Sindaco di Open Fiber Network Solutions S.c.a.r.l.
• Presidente del Collegio Sindacale di SIMAM S.p.A.
• Sindaco di Acea Ato2 S.p.A.
• Componente Comitato di Sorveglianza di
Européenne de
Gestion Privée S.A. - filiale italiana in l.c.a.

Tab.7.

Elenco cariche Società appartenenti al Gruppo
Banca Ifis
Consigliere NO Gruppo
bancario
Gruppo
non
bancario
• Componente Comitato di Sorveglianza di Orcoconsult Capital
Mangement SIM S.p.A. in l.c.a.
• Componente del Collegio dei Revisori di
Soprintendenza
Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma
• Sindaco di Proservice S.p.A.
Roberta Gobbi • Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
Giovanni Meruzzi • Consigliere di sorveglianza di SMACT Società consortile per
azioni
• Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di Ifis Npl Investing S.p.A.
Monica Billio • Amministratore di Veneto Sviluppo S.p.A.
• Amministratore di Finergis Società consortile cooperativa di
garanzia collettiva di fidi
Antonella • Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
Malinconico • Amministratore di Global Assistance S.p.A.
• Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di Pirelli & C. S.p.A.
Roberto Diacetti • Amministratore di Saipem S.p.A.
• Amministratore di Masi Agricola S.p.A.



• Direttore Generale di Fondazione ENPAIA
Beatrice Colleoni • Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di T2D S.p.A.



• Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
Monica Regazzi • Amministratore di Rexer S.p.A.
Paola Paoloni • Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Amministratore di Banca Ifis S.p.A.
• Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ifis Npl
Investing S.p.A.
Luca Lo Giudice • Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ifis Npl
Servicing S.p.A.
• Amministratore di La Scogliera SA
• Presidente del Consiglio di Amministratore di Vulcano S.p.A.
Nicola Borri • Amministratore di Banca Ifis S.p.A.

4.4 Funzionamento del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis si è dotato dal 2009 di un regolamento che definisce le regole di funzionamento dell'organo e dei suoi comitati; il documento è stato aggiornato nel tempo, da ultimo, in data 19 dicembre 2024.

Il "Regolamento del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari" prevede che:

  • la documentazione a supporto della trattazione degli argomenti posti all'ordine del giorno venga messa a disposizione di ciascun Consigliere e Sindaco tramite un apposito portale web, appositamente dedicato che assicura la riservatezza attraverso chiavi di accesso personalizzate, entro il terzo giorno lavorativo anteriore a quello fissato per la riunione, fatti salvi i casi di urgenza nei quali la documentazione è resa disponibile entro il giorno prima della riunione e comunque appena possibile;
  • tale documentazione venga trasmessa o messa a disposizione su incarico del Presidente, a cura di Corporate Affairs Parent Company;
  • ove il Presidente lo ritenga opportuno in relazione al contenuto dell'argomento e della relativa deliberazione, anche al fine di evitare il rischio di divulgazioni improprie di notizie riservate, rese possibili dagli strumenti di comunicazione utilizzati indipendentemente dalla volontà degli interessati, la documentazione informativa possa essere fornita direttamente in riunione, dandone preventivo avviso ai Consiglieri e Sindaci entro il termine di cui sopra, che, ove lo ritengano, potranno comunque avere accesso alle informazioni, disponibili presso la sede sociale entro il giorno prima della riunione e comunque appena disponibile.
  • Il Segretario, o il suo sostituto, cura la redazione e l'archiviazione del verbale di ciascuna adunanza; inoltre supporta l'attività del Presidente e fornisce con imparzialità di giudizio assistenza e consulenza al Consiglio di Amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario.

Per quanto attiene alla verbalizzazione, il Regolamento individua gli elementi essenziali che devono essere presenti nel verbale e fornisce indicazioni circa la sua conservazione e archiviazione che può avvenire anche in forma digitale.

Inoltre, ai sensi del "Regolamento", il Presidente e/o l'Amministratore Delegato possono invitare a partecipare alla riunione del Consiglio dirigenti o altri dipendenti della Società ovvero altri soggetti o consulenti esterni, la cui presenza sia ritenuta utile in relazione alle materie da trattare limitatamente alla fase di trattazione degli argomenti di loro competenza.

Alle riunioni consiliari partecipa, a termini di Statuto, il Direttore Generale, ove nominato, con funzioni consultive; in alternativa alla nomina del Direttore Generale e dei Vice Direttori Generali, il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più Condirettori Generali. I Condirettori Generali possono partecipare, su invito del Presidente, alle riunioni del Consiglio ciascuno con funzioni consultive secondo le rispettive competenze.

Ove nominato, il Presidente onorario, che non sia un amministratore, può partecipare alle adunanze del Consiglio di Amministrazione, con funzione consultiva e senza diritto di voto, esprimendo pareri in merito alle materie oggetto di discussione.

Le modalità ed i termini per l'invio della documentazione al Consiglio sopra descritti sono stati di norma rispettati nel corso dell'esercizio 2024 e il Presidente non ha ravvisato l'opportunità di fornire documenti direttamente in riunione. Il mancato rispetto della messa a disposizione entro 3 giorni lavorativi anteriori a quello fissato per la riunione della documentazione è avvenuto in termini percentuali trascurabili rispetto alla globalità degli argomenti affrontati dal Consiglio e prevalentemente per fornire versioni più accurate delle comunicazioni da diffondere sull'informativa finanziaria periodica.

Nell'anno 2024 si sono tenute 16 riunioni la cui durata media è stata di 2 ore e 50 minuti. I dati relativi alla partecipazione di ciascun amministratore sono riportati nella tabella in appendice (a.1). La modalità di partecipazione alle riunioni è avvenuta sia tramite video collegamento che in presenza presso il luogo in cui è stata indetta la riunione.

Dall'inizio dell'anno 2025, sino alla data di approvazione del presente documento, si sono tenute n. 5 riunioni consiliari, inclusa quella durante la quale la presente Relazione è stata approvata. È prevedibile che il numero di riunioni del Consiglio di Amministrazione nel 2025 sia in linea con quello del precedente esercizio.

Il Presidente e/o l'Amministratore Delegato possono invitare a partecipare alle riunioni consigliari i dirigenti della Banca o i Responsabili delle funzioni aziendali competenti ovvero altri soggetti o consulenti esterni la cui presenza sia ritenuta utile in relazione alle materie da trattare, anche per fornire opportuni approfondimenti sulle tematiche in esame, ove necessario.

In ottemperanza agli obblighi previsti in capo agli emittenti quotati dall'art. 2.6.2 del Regolamento dei Mercati di Borsa Italiana S.p.A., il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Calendario degli eventi societari, da comunicare a Borsa Italiana, per la diffusione presso il pubblico, entro trenta giorni dal termine dell'esercizio sociale precedente.

La Direttiva Trasparency II (2013/50/UE), recepita in Italia tramite il d.lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016, ha abrogato l'obbligo di pubblicazione dei resoconti intermedi di gestione lasciando tuttavia la facoltà di reintrodurre informazioni periodiche aggiuntive rispetto alle relazioni finanziarie e semestrali, sia pure solo a determinate condizioni e previa analisi d'impatto regolamentare quanto a costi e benefici; tale previsione è stata integrata nel Regolamento Emittenti Consob mediante l'inserimento del nuovo articolo 82-ter, in ottemperanza del quale Banca Ifis ha comunicato la scelta di continuare a redigere e pubblicare le informazioni trimestrali, in conformità alla precedente prassi, secondo quanto disposto dal regolamento di Borsa Italiana per il segmento Euronext STAR Milan e al fine di garantire continuità e regolarità di informazioni alla comunità finanziaria.

Nel Calendario comunicato sono pertanto precisate le date fissate per lo svolgimento dell'Assemblea di bilancio e dei Consigli di Amministrazione per l'approvazione del progetto di bilancio e delle relazioni finanziarie (semestrale e trimestrali).

4.5 Ruolo del Presidente

Ai sensi dell'art. 12 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione elegge fra i suoi membri un Presidente e può eleggere un Vice Presidente.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, per svolgere efficacemente la propria funzione, deve avere un ruolo non esecutivo e non svolgere, neppure di fatto, funzioni gestionali. La carica di Presidente è ricoperta dal dott. Ernesto Fürstenberg Fassio.

In data 20 aprile 2023, su proposta del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea degli Azionisti ha nominato il Fondatore Sebastian Egon Fürstenberg quale Presidente Onorario ai sensi dell'art. 10-bis dello Statuto.

Il Consiglio di Amministrazione, in data 13 luglio 2023, ha nominato Vice Presidente della Banca la Professoressa Simona Arduini.

Nel corso del 2023, a supporto della Presidenza è stata costituita una Unità Organizzativa denominata "Chief of Staff e Comunicazione di Presidenza".

Di seguito viene fornita una rappresentazione, alla data di approvazione della presente Relazione, delle cariche relative alla Presidenza.

CARICA NOME E COGNOME
Presidente del Consiglio di Amministrazione Ernesto Fürstenberg Fassio
Presidente Onorario
(non componente del Consiglio di Amministrazione)
Sebastien Egon Fürstenberg
Vice Presidente Simona Arduini

Il Presidente svolge il ruolo di raccordo tra gli amministratori non esecutivi e l'Amministratore Delegato e cura l'efficace funzionamento dei lavori consigliari promuovendo l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario, garantendo l'efficacia del dibattito consiliare e favorendo in modo neutrale la partecipazione da parte dei Consiglieri, in particolare, non esecutivi e indipendenti, sollecitandone la partecipazione attiva alla discussione e alla deliberazione sulle materie oggetto di trattazione.

Il medesimo ruolo è svolto dal Vice Presidente, ove nominato, in caso di assenza del Presidente.

I ruoli e le responsabilità del Presidente sono quelli previsti dalla normativa, anche regolamentare e interna, tempo per tempo vigente, dallo Statuto e dal Consiglio, anche sulla base delle best practice di settore per banche con caratteristiche analoghe alla Banca.

In particolare, il Presidente cura, con il supporto del Segretario e con il contributo dell'Amministratore Delegato, che l'informativa pre-consiliare sia idonea e, se necessario, vengano fornite adeguate informazioni complementari durante lo svolgimento delle riunioni consiliari e che i comitati endoconsiliari si riuniscano di prassi nei giorni antecedenti alle riunioni del Consiglio per supportare adeguatamente lo stesso nei temi di rispettiva competenza.

Il Presidente, d'intesa con l'Amministratore Delegato, ha curato che intervenissero alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, nel corso dell'esercizio 2024:

  • il Chief Financial Officer, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, l'Investor Relator, la Responsabile Comunication, Marketing, Pubblic Affairs & Sustainability (nonché Chief of Staff e Comunicazione di Presidenza), soprattutto in occasione della presentazione dei documenti di informativa finanziaria e relativi comunicati stampa;
  • a supporto delle trattazioni dei risultati dei singoli business rappresentati nei documenti di informativa finanziaria di cui al punto precedente, il Condirettore Generale Chief Commercial Officer, il Condirettore Generale Chief Operating Officer, il Chief Risk Officer, la Responsabile Direzione NPL (sino ad agosto 2024), il Direttore Generale di Ifis Npl Servicing S.p.A., il Chief Lending Officer e il Responsabile Direzione Human Resources;
  • numerosi dirigenti della Banca, oltre a quelli sopra menzionati, tra i quali a titolo esemplificativo e non esaustivo, il Responsabile Workout, Restructuring & Recovery, il Responsabile Corporate & Investment Banking, il Responsabile Structured Finance, il Responsabile Large Risks Underwriting, la Responsabile Commercial & Corporate Banking Underwriting, la Responsabile Credit Support, ESG & Monitoring, il Responsabile Organization, il Responsabile IT & Change Management, la Responsabile Privacy & Security e altri responsabili di struttura in occasione dell'esame di argomenti afferenti le relative attività e responsabilità.

Illustrano direttamente agli amministratori le proprie relazioni e i propri piani programmatici i responsabili delle Funzioni aziendali di controllo (Internal Audit, Risk Management, Compliance e Anti-Money Laundering), nel rispetto della vigente normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia.

Infine, ha preso parte alle sedute consiliari, da aprile 2019, anche l'Avv.to Giuseppe Rumi dello Studio Bonelli Erede in qualità di consulente legale esterno di riferimento della Banca.

Per il triennio di mandato del Consiglio di Amministrazione è stato realizzato un percorso di formazione avanzato per tutti gli esponenti di Banca Ifis, esteso anche ai Condirettori Generali.

Gli interventi formativi sono stati rilasciati da primarie società di formazione e sono integrati con ulteriori contributi da docenza interna al fine di creare il giusto equilibrio tra aggiornamento teorico esterno e studio pratico delle specifiche casistiche inerenti il Gruppo Banca Ifis.

A tal riguardo, le tematiche del percorso formativo per l'anno 2024 hanno riguardano:

1) Il Contesto Bancario: in questo webinar sono stati affrontati i seguenti argomenti:

  • Elementi sintetici relativi ai principali trend;
  • Evoluzione dei modelli di business e principali driver di innovazione;
  • ESG e attività bancaria;
  • Social Banking: quali ambiti a maggiore impatto;
  • 2) Digital Journey: in questo webinar sono stati affrontati i seguenti argomenti:
    • Cloud strategy e digitalizzazione;
    • Benchmarking;
    • Compiti e responsabilità del board con l'avvento di DORA;
    • Cyber risk e data governance nella digital journey;
  • 3) AI: in questo webinar sono stati affrontati i seguenti argomenti:
    • Definizione e tipologie;
    • Regolamentazione dell'AI (AI Act);
    • Principali applicazioni dell'AI nei processi di business e nelle attività di controllo e di staff;
    • AI ed etica;
    • Impatto dell'AI sull'organizzazione del lavoro.

Parallelamente viene erogato un percorso di induction dedicato ai membri dei Consigli di Amministrazione e ai Collegi Sindacali di tutte le società controllate italiane del Gruppo.

Il Presidente partecipa al processo di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari svolgendo un ruolo centrale nella predisposizione e nella gestione del processo, assicurando che lo stesso sia svolto con efficacia e con modalità coerenti con il grado di complessità dei lavori del Consiglio e accertandosi che siano effettivamente adottate le misure correttive previste per far fronte alle eventuali carenze rilevate.

Il Comitato Nomine è coinvolto, a supporto sia del Presidente che del Consiglio di Amministrazione, fin dalle fasi iniziali.

L'esecuzione del processo di autovalutazione del terzo anno di mandato è stata svolta con l'ausilio della società di consulenza EgonZehnder, incaricata quale professionista esterno a supporto del personale interno, individuato dal Presidente; la società effettua anche attività di Head-hunting per il Gruppo.

Il Presidente, con la collaborazione del Vice Presidente e dell'Amministratore Delegato, assicura che il Consiglio venga informato, entro la prima riunione utile, sullo sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti. Nel corso del 2024, non ci sono state richieste da parte degli azionisti di dialogo con i Consiglieri di Amministrazione.

Segretario del Consiglio

Il Consiglio, ai sensi dell'art. 12 dello Statuto ha deliberato, in data 28 aprile 2022, di confermare quale segretario del Consiglio di Amministrazione la General Counsel e il Responsabile Corporate Affairs quale sostituto della stessa.

La nomina è riservata al Consiglio, sentito il Presidente, e il segretario può essere scelto anche al di fuori dei componenti dell'organo amministrativo.

La definizione dei requisiti e delle attribuzioni risultano definiti nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione e prevedono che Il segretario e il suo sostituto siano scelti tra i dirigenti della Banca che nello svolgimento degli incarichi loro affidati abbiano denotato requisiti di riservatezza, accuratezza e specifiche competenze in materie giuridiche.

I compiti del segretario prevedono, fra gli altri, di curare la redazione e l'archiviazione del verbale, di supportare l'attività del Presidente e fornire con imparzialità di giudizio assistenza e consulenza al Consiglio di Amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario, di assicurare, su incarico del Presidente, a seguito di decisioni assunte dal consiglio ovvero in adempimento a prescrizioni normative, gli specifici adempimenti.

Il segretario, fornendo supporto al Presidente, nel corso dell'esercizio 2024 ha curato che:

  • le fasi di preparazione delle riunioni e la predisposizione dell'ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione fossero rispettose delle linee guida della Presidenza impartite per una efficace organizzazione delle riunioni;
  • l'informativa pre-consiliare e le informazioni complementari fossero idonee a consentire agli amministratori di agire in modo informato;
  • le attività dei comitati endoconsiliari fossero coordinate con l'attività dell'organo di Amministrazione al fine di fornire il proprio supporto consistente in attività istruttoria, propositiva o consultiva;
  • i dirigenti effettuassero gli interventi alle riunioni sia del Consiglio che dei Comitati per fornire gli opportuni approfondimenti, coordinandosi anche con l'Amministratore Delegato;
  • potessero essere organizzati, di concerto con la Direzione HR e l'alta Direzione, i corsi che prevedevano docenza interna;
  • il processo di autovalutazione si svolgesse in modo adeguato e trasparente, in quanto individuato quale responsabile interno per la gestione del processo stesso.

Infine, il Segretario ha fornito con imparzialità di giudizio assistenza e consulenza al Consiglio su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario.

4.6 Consiglieri esecutivi

Amministratore delegato

Nel modello adottato da Banca Ifis il Consiglio di Amministrazione nomina tra i suoi componenti un Amministratore Delegato e ne fissa i poteri gestori e di rappresentanza, oltre ai poteri attribuiti ex lege; l'Amministratore Delegato da esecuzione alle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, anche avvalendosi dei Condirettori Generali.

Il Consiglio del 28 aprile 2022, nell'esercizio dei suoi poteri di legge e statutari, in continuità con il precedente mandato, ha confermato all'unanimità Frederik Geertman nella carica di Amministratore Delegato, incaricato della conduzione dell'operatività aziendale volta a realizzare gli indirizzi e gli obiettivi aziendali strategici, fissandone i poteri gestori.

Le deleghe gestionali si articolano nei seguenti principali ambiti:

  • gestione del personale;
  • acquisto e dismissione di beni e servizi; e
  • capital market.

La distribuzione delle deleghe gestionali è graduata su livelli autorizzativi decrescenti, dal Consiglio di Amministrazione alle strutture operative.

I limiti più significativi, per valore e per materia, applicati alle deleghe attribuite all'Amministratore Delegato possono essere sintetizzati nei seguenti termini, fermo restando che sono previsti sistematici flussi informativi in merito all'esercizio delle deleghe tempo per tempo esercitate, nonché sul rispetto dei correlati limiti quantitativi:

Gestione del personale

Decisioni in materia di avvio, gestione e cessazione del rapporto di lavoro dei dirigenti, fatte salve le competenze mantenute dal Consiglio di Amministrazione in merito ai rapporti dei dirigenti con responsabilità strategiche e ferme restando comunque le prerogative consiliari sui responsabili delle funzioni di controllo stabilite dalle disposizioni di vigilanza per le Banche.

Operazioni di finanziamento nei confronti dei dipendenti, in caso di deroga al Regolamento di concessione dei mutui ai dipendenti, in firma congiunta con il Responsabile Human Resources.

Acquisto e dimissione di beni e servizi

In riferimento agli investimenti e ai costi di esercizio, fino all'importo di 1.000.000€ con fornitori non Soggetti Collegati e non aventi legami di parentela, affinità o legami stretti con dipendenti ed esponenti aziendali.

In materia di locazioni attive e passive fino a 200.000€ di canone annuo; in merito a dismissione di beni entro il limite di Eur 150.000.

In merito al conferimento di incarichi alla Società di Revisione, fino all'importo di 50.000€ (Informativa preventiva a Collegio Sindacale e CFO).

Capital Market

In merito alla Posizione in Cambi, superamento del limite di sbilancio individuale fino ad un massimo del 2% del Totale Fondi Propri a livello consolidato.

Con riferimento agli Affidamenti di controparti Bancarie e Finanziarie, autorizzazione per l'incremento temporaneo in caso di superamento del limite di affidamento deliberato a livello di Gruppo legato a i) il rischio di regolamento, per importi superiori al 25% dello stesso; e ii) al rischio di controparte per importi superiori al 20% dello stesso.

Presidente del Consiglio di Amministrazione

Nel rispetto delle previsioni statutarie (art.12) il Presidente del Consiglio non è il principale responsabile della gestione di Banca Ifis; al Presidente in carica nel corso dell'esercizio non sono state conferite deleghe gestionali o deleghe nell'elaborazione delle strategie aziendali. Il Presidente in carica al momento della redazione della presente Relazione risulta essere l'azionista di controllo della Banca per il tramite della società La Scogliera SA.

Informativa al Consiglio da parte dell'Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato, ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, in caso di urgenza, può assumere deliberazioni in merito a qualsiasi affare od operazione non riservata all'esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione, informandone immediatamente il Presidente e dandone comunicazione al Consiglio in occasione della prima riunione successiva.

Altri consiglieri esecutivi

Non sono presenti, oltre all'Amministratore Delegato, altri consiglieri da considerarsi esecutivi in quanto:

  • ricoprono incarichi direttivi in Banca Ifis;
  • ricoprono la carica di presidente di una società controllata avente rilevanza strategica, con attribuzione di deleghe nella gestione o nell'elaborazione delle strategie aziendali; ovvero
  • ricoprono la carica di amministratore delegato, o incarichi direttivi, in una società controllata avente rilevanza strategica, o nella controllante.

4.7 Amministratori indipendenti e Lead Independent Director

Amministratori indipendenti

Il Consiglio effettua le proprie valutazioni sui requisiti previsti dal Codice per gli amministratori qualificati come indipendenti nella prima riunione successiva alla nomina da parte dell'Assemblea dei Soci e periodicamente valuta l'indipendenza degli amministratori. In data 28 aprile 2022, dopo la nomina, ha individuato i criteri quantitativi e qualitativi di portata generale ed astratta volti a determinare la significatività delle relazioni commerciali, finanziarie e professionali e delle remunerazioni aggiuntive indicate nella Raccomandazione n.7 del Codice, nonché i soggetti annoverabili tra gli stretti familiari. Successivamente, ha accertato il possesso dei requisiti d'indipendenza secondo i criteri individuati e dal combinato disposto degli artt. 147-ter, comma 4, e 148, comma 3 del TUF, in capo a nove dei suoi componenti (Simona Arduini, Antonella Malinconico, Beatrice Colleoni, Monica Billio, Monica Regazzi, Giovanni Meruzzi, Paola Paoloni e Roberto Diacetti). Nel corso del 2024, è stato verificato, con esito positivo, il requisito d'indipendenza anche in capo al nuovo consigliere Nicola Borri.

Salva la ricorrenza di specifiche circostanze da valutare in concreto caso per caso, in coerenza con il principio della "prevalenza della sostanza sulla forma" adottato dal Codice di Corporate Governance, il Consiglio ha deliberato di ritenere:

  • "significativa" una relazione commerciale, finanziaria o professionale che prevede un corrispettivo complessivo annuo lordo a favore de (i) il consigliere o il sindaco della Banca della cui indipendenza si tratta e/o i rispettivi Stretti Familiari (come di seguito definiti) ("Soggetti Interessati"), (ii) società controllate dai Soggetti Interessati o di cui i Soggetti Interessati siano amministratori esecutivi ("Società Interessate"), e/o (iii) uno studio o un'associazione professionale ovvero una società di consulenza di cui i Soggetti Interessati siano partner, soci o associati ("Organizzazioni Professionali Interessate"), il cui ammontare sia pari o superiore a:
    • a) il 5% del reddito annuo complessivo del Soggetto Interessato o delle Organizzazioni Professionali Interessate, in caso di relazioni commerciali, finanziarie o professionali intrattenute direttamente con i Soggetti Interessati o le Organizzazioni Professionali Interessate;
    • b) il 3% del fatturato annuo complessivo della Società Interessata, in caso di relazioni commerciali, finanziarie o professionali intrattenute con Società Interessate;

non intendendosi ricompresi tra le relazioni commerciali, finanziarie o professionali:

  • ➢ i rapporti derivanti da incarichi in organi sociali, comitati od altri organismi della Banca, di controllanti la Banca o di società controllate (ivi incluse le cariche di componente di organi di amministrazione, comitati endoconsiliari, organi di controllo e organismi di vigilanza, cariche all'interno di tali organi di amministrazione, controllo e comitati e la carica di revisore unico), che possono, invece, rilevare ai fini della valutazione della "significativa remunerazione aggiuntiva" di cui alla lettera d) della Raccomandazione n. 7 del Codice di Corporate Governance; e
  • ➢ i rapporti creditizi, rilevando l'opportunità di non procedere alla individuazione di mere grandezze economiche predefinite il cui superamento possa presuntivamente indicare la compromissione

del requisito di indipendenza, dal momento che tale verifica pare richiedere una valutazione più ampia che tenga in considerazione fattori soggettivi e oggettivi, tra cui, l'importo in valore assoluto del credito accordato, le condizioni economiche praticate, il suo peso percentuale rispetto al valore complessivo dell'indebitamento del debitore e, ove del caso, la situazione economico-finanziaria di quest'ultimo;

  • "significativa remunerazione aggiuntiva" la remunerazione aggiuntiva percepita dal consigliere o dal sindaco (o dai rispettivi Stretti Familiari, come di seguito definiti) per gli ulteriori incarichi affidati e/o per le cariche ricoperte in organi sociali, comitati o altri organismi della Banca (diversi da quelli sotto individuati), di società controllate dalla Banca e/o della società controllante la Banca che, complessivamente considerata, risulti di importo annuo lordo superiore al 75% del compenso fisso percepito dall'amministratore o dal sindaco della cui indipendenza si tratta per la carica in Banca Ifis e per la partecipazione ai Comitati endoconsiliari intendendosi per:
    • ➢ "compenso fisso per la carica" (i) la remunerazione annua determinata dall'Assemblea per tutti i consiglieri e sindaci o stabilita dall'organo di amministrazione per tutti gli amministratori non esecutivi nell'ambito dell'importo complessivo deliberato dall'assemblea per l'intero organo di amministrazione e il relativo gettone di presenza; e (ii) l'eventuale compenso annuo attribuito in ragione della particolare carica assunta dal singolo consigliere non esecutivo all'interno del Consiglio di Amministrazione (Presidente, Vice Presidente, Lead Independent Director, etc.) definito secondo le best practice previste dal Codice di Corporate Governance (vale a dire tenendo conto delle pratiche di remunerazione diffuse nei settori di riferimento e per società di analoghe dimensioni, considerando anche le esperienze estere comparabili); e
    • ➢ "compensi per la partecipazione ai Comitati endoconsiliari" la remunerazione quale membro e/o Presidente del Comitato Controllo e Rischi, del Comitato Nomine, del Comitato Remunerazioni nonché di ogni altro comitato endoconsiliare eventualmente costituito dalla Banca avente competenze funzionali all'applicazione del Codice di Corporate Governance e/o della normativa protempore vigente (fatta eccezione per l'eventuale comitato esecutivo);
  • "stretti familiari" in conformità a quanto previsto dal Capitolo 11 della Parte Terza della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 in materia di attività di rischio e conflitti di interessi nei confronti di soggetti collegati – i parenti fino al secondo grado e il coniuge o il convivente more uxorio di un Soggetto Interessato, nonché i figli di quest'ultimo ("Stretti Familiari").

Il Collegio Sindacale verifica la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio.

L'esito delle valutazioni effettuate è stato reso noto mediante un comunicato diffuso al mercato in pari data, ossia il 28 aprile 2022 nonché il 18 aprile 2024 per il consigliere Nicola Borri.

Il Presidente del Consiglio non è qualificato come indipendente.

Il numero degli amministratori indipendenti nominati risulta superiore sia rispetto alle previsioni statutarie che richiedono la presenza di un quarto dei membri che alle indicazioni del Codice di Corporate Governance. Tale scelta ha permesso di comporre il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Nomine interamente con amministratori indipendenti; il consigliere indipendente eletto dalle minoranze è membro del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato Nomine.

Il Consiglio di Amministrazione verifica con cadenza annuale il permanere dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance e dal comma 3 dell'art. 148 del TUF. Tale verifica è stata condotta per il terzo anno di mandato in data 23 gennaio 2025, previa preventiva analisi da parte del Comitato Nomine; la qualifica di indipendenza è stata confermata per tutti e 10 gli amministratori.

Nel corso del 2024 si sono svolte due riunioni degli amministratori indipendenti coordinata dalla Lead Independent Director Antonella Malinconico nel corso delle quali sono stati trattati temi afferenti a:

  • elaborazione di una politica a governo delle procedure di valutazione degli Esponenti Aziendali del Gruppo; e
  • aggiornamento in ambito sostenibilità: il progetto Social Banking.

Lead Independent Director

Il Consiglio di Amministrazione, nel corso della riunione del 28 aprile 2022, sulla base degli esiti del processo di autovalutazione relativo al 2021 e in considerazione delle indicazioni inserite in merito nel documento "Composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale del Consiglio di Amministrazione 2022", oltre che sulla base delle best practice di settore, ha ritenuto opportuno procedere alla nomina della Prof.ssa Antonella Malinconico quale Lead Independent Director (LID), pur se non espressamente richiesto dalle disposizioni vigenti.

Pertanto, la società è risultata già compliant alla raccomandazione n.13 del Codice a seguito dell'avvicendamento nel ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione avvenuto il 10 novembre 2022, essendo Ernesto Furstenberg Fassio azionista di controllo di Banca Ifis tramite La Scogliera SA.

Il LID ha il compito di rappresentare un punto di riferimento e di coordinamento delle istanze e dei contributi degli amministratori (non esecutivi ed in particolare indipendenti) e di collaborare con il Presidente del Consiglio di Amministrazione al fine di garantire che gli amministratori siano destinatari di flussi informativi completi e tempestivi.

Lo stesso ha facoltà di convocare, quando ritenuto opportuno o su proposta di altri amministratori, apposite riunioni dedicate ai soli amministratori indipendenti per la discussione di temi giudicati di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio di Amministrazione o alla gestione sociale.

5. Gestione delle informazioni societarie

La Banca si è dotata di una "Politica per la gestione delle informazioni privilegiate", da ultima aggiornata a settembre 2019.

La Politica disciplina in modo dettagliato l'identificazione, la gestione interna e la comunicazione all'esterno delle informazioni che hanno natura privilegiata. Essa disciplina inoltre compiti e responsabilità nell'ambito degli incontri con la comunità finanziaria.

La politica prevede la creazione di un registro delle informazioni rilevanti (c.d. "RIL") con la finalità di mappare ex ante le tipologie di informazioni privilegiate che possono riguardare la Banca o le società da essa controllate onde agevolarne la successiva identificazione nel continuo. Per ciascuna informazione rilevante, la mappatura indica i ruoli organizzativi che hanno ordinariamente accesso alla stessa al fine di agevolare la compilazione del registro delle persone che hanno accesso ad informazioni privilegiate.

Nel continuo, a fronte di ogni informazione riguardante Banca Ifis, ovvero una società dalla stessa controllata, viene verificato se si tratti o meno di una informazione rilevante e, in caso affermativo, se essa possa qualificarsi come privilegiata.

6. Comitati interni al Consiglio

In esecuzione dell'art.12-bis dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno tre comitati che, con funzioni propositive, istruttorie e consultive, consentono all'organo con funzione di supervisione strategica di adottare le proprie decisioni con maggiore cognizione di causa:

  • Comitato Controllo e Rischi;
  • Comitato Nomine; e
  • Comitato Remunerazioni.

La composizione, il funzionamento e le competenze dei Comitati Endoconsiliari sono disciplinati, in ossequio alla normativa di settore, nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari approvato dal Consiglio di Amministrazione del 7 maggio 2009 e da ultimo aggiornato nella riunione del 19 dicembre 2024.

Tutti i Comitati adottano le medesime regole di funzionamento con riferimento alla presidenza, alle riunioni e deliberazioni; tutti i comitati dispongono di risorse finanziarie, attivabili in autonomia, nella misura stabilita dal Consiglio di Amministrazione e con previsione di rendicontazione allo stesso in merito all'eventuale utilizzo dei fondi almeno una volta all'anno, di norma in sede di esame della presente Relazione.

La presidenza dei Comitati Endoconsiliari ha una durata di 18 mesi dalla data di nomina, salvo decadenza, revoca o dimissioni dalla carica di amministratore o di componente dei Comitati. Alla scadenza della presidenza, il Consiglio di Amministrazione conferisce l'incarico di Presidente ad un diverso componente del Comitato stesso in possesso dei previsti requisiti di legge e regolamentari. Fermo restando la turnazione della carica di Presidente, i componenti dei Comitati Endoconsiliari possono ricoprire l'incarico di Presidente più volte, preferibilmente in via non consecutiva.

I Presidenti dei Comitati riferiscono abitualmente, in occasione delle riunioni consiliari, in merito alle attività svolte dai Comitati stessi con riferimento alle attività di propria pertinenza.

Per quanto non direttamente disciplinato nel Regolamento dei Comitati vengono applicate, in quanto compatibili, le regole di funzionamento del Consiglio di Amministrazione.

Le informazioni specifiche sono riportate nelle varie sessioni della relazione dedicata a ciascun Comitato; la composizione dei comitati è stata eseguita dal Consiglio evitando una eccessiva concentrazione di incarichi e privilegiando la competenza e l'esperienza dei relativi componenti.

Nessuna funzione è stata distribuita in modo differente rispetto a quanto raccomandato dal Codice o è stata riservata all'intero Consiglio.

Alle riunioni dei Comitati i rispettivi Presidenti possono invitare iI Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Vice Presidente, l'Amministratore Delegato e il Direttore Generale (ove nominato) ovvero i Condirettori Generali (ove nominati); i Comitati possono avvalersi e/o richiedere la presenza di consulenti esterni e di qualsiasi esponente o addetto aziendale della Banca o di altra società del Gruppo competente per materia, informandone l'Amministratore Delegato.

Nella tabella in appendice (a.2) sono riportate le informazioni relative alla composizione dei Comitati e alla partecipazione effettiva di ciascun componente alle riunioni.

7. Autovalutazione e successione degli amministratori – Comitato Nomine

7.1 Autovalutazione e successione degli Amministratori

Banca Ifis è dotata di un Regolamento sul processo di autovalutazione degli Organi Sociali, da ultimo aggiornato ad ottobre 2021, che identifica in modo coerente con la complessità della Banca e dell'attività degli Organi Sociali i soggetti coinvolti, le fasi, l'oggetto della valutazione e modalità e strumenti con i quali svolgere le diverse fasi del processo stesso.

Il Consiglio nella seduta del 10 febbraio 2025 ha concluso l'annuale processo di autovalutazione sulla dimensione, composizione e funzionalità del Consiglio e dei suoi Comitati relativo al terzo anno di mandato. Il processo di valutazione si è svolto da inizio novembre 2024 a inizio febbraio 2025 ed è stato condotto con l'assistenza della società di consulenza Egon Zehnder, mediante:

  • l'utilizzo di questionari basati sulle best practice di corporate governance, sulle specificità di Banca Ifis e sulle risultanze dell'Autovalutazione 2023. Il questionario ha indagato, tra l'altro, ponendo maggiore rilevanza alla valutazione dei risultati strategici nonché individuare la migliore composizione del consiglio in vista dei rinnovi e delle informazioni da rendere ai sensi della Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV delle Disposizioni di vigilanza (Circolare 285); e
  • interviste individuali fra il team Egon Zehnder e ciascun Consigliere.

Il processo di autovalutazione è stato svolto in ottemperanza a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario e tenendo in doverosa considerazione sia le guidelines EBA in materia di internal governance, quelle EBA/ESMA relative ai requisiti degli amministratori e dei titolari di funzioni chiave e la guida BCE per la verifica dei requisiti, sia i principi del Codice di Corporate Governance e le Raccomandazioni formulate dal Comitato per la Corporate Governance per il 2024.

Con riferimento alle modalità di svolgimento, preliminarmente il Consiglio, previo parere del Comitato Nomine, ha deliberato di avvalersi del supporto di un professionista esterno per la conduzione del processo ed ha individuando il personale interno incaricato della conduzione dello stesso, avendo presente i criteri individuati dalla Banca all'interno del Regolamento sul processo di autovalutazione e, successivamente il processo è stato articolato nelle seguenti fasi:

  • i. fase istruttoria;
  • ii. fase di elaborazione;
  • iii. fase di predisposizione degli esiti del processo;
  • iv. fase di discussione collegiale degli esiti e di predisposizione di eventuali misure correttive opportune; e
  • v. fase di verifica dello stato di attuazione delle iniziative in precedenza assunte per le autovalutazioni successive alla prima.

La conclusione del processo di autovalutazione relativo al terzo anno di mandato (esercizio 2024), le cui eccellenti risultanze evidenziano i seguenti punti di forza del Consiglio (c.d. "Aree di Eccellenza"):

  • il Consiglio esprime pieno apprezzamento per i contenuti e l'efficacia del programma di formazione organizzato a beneficio degli organi sociali della Banca nel corso del mandato;
  • il Consiglio rinnova il proprio apprezzamento per l'operato della Presidenza Presidente Onorario, Presidente e Vice Presidente – così come per le relazioni costruttive e bilanciate che si sono consolidate negli anni;

  • il Presidente è riconosciuto per la capacità di governare in modo proattivo il Consiglio di Amministrazione a 360°, anche dal punto di vista tecnico rispetto alle tematiche di Corporate Governance. A questo associa uno stile che favorisce momenti dedicati alle attività prioritarie per la Banca, dando adeguato spazio in Consiglio affinché i temi siano trattati con il giusto livello di profondità e che l'ordine del giorno rifletta la priorità degli argomenti stessi;
  • il Presidente viene altresì apprezzato per le doti di leadership e autorevolezza, così come per l'impegno nel garantire la funzionale organizzazione dei lavori e nell'assicurare adeguatezza e tempestività del flusso informativo in vista delle riunioni;
  • viene confermato l'apprezzamento per il ruolo esercitato dalla Vice Presidente;
  • il Consiglio conferma l'apprezzamento sull'operato dell'Amministratore Delegato, anche rispetto alla capacità di fornire a tutti quadri e analisi informative che consentono di agire informati con una comprensione sempre più chiara del business e del contesto di riferimento;
  • il rapporto del Consiglio con l'Alta Direzione è aperto e collaborativo, così come sono riconosciuti i contributi del Management nelle riunioni del Consiglio e dei Comitati;
  • gli Amministratori confermano il proprio apprezzamento rispetto ai flussi informativi;
  • la strategia della Banca si conferma chiara e condivisa da tutti gli Amministratori;
  • le principali cause di rischio si confermano adeguatamente approfondite, i relativi profili appaiono efficacemente integrati nei processi decisionali e la governance di rischio risulta soddisfacente;
  • il Consiglio risulta pienamente allineato rispetto agli impegni della Banca in materia ESG;
  • viene confermata la generale soddisfazione sui comitati endoconsiliari, con riferimento alla composizione, all'organizzazione e al funzionamento degli stessi, nonché al contributo fornito al Consiglio;
  • il Consiglio rinnova la piena soddisfazione per le interazioni costruttive e bilanciate tra il Collegio Sindacale, il Consiglio e gli altri Organi;
  • viene apprezzato anche il Presidente del Collegio Sindacale per autorevolezza, elevata credibilità e competenza in materia di controllo e rischi e capacità di operare come un reale "sparring partner" del Consiglio di Amministrazione; e
  • il clima interno del Consiglio è in linea generale positivo, così come le dinamiche interpersonali all'interno dell'Organo.

Quanto agli spunti di riflessione per il futuro, il Consiglio ha condiviso i seguenti temi:

  • prolungamento delle sedute in futuro, al fine di garantire un adeguato spazio per le domande e il dibattito sulle questioni più complesse; e
  • approfondimento in termini di confronto con la concorrenza / benchmark di mercato e rispetto al clima interno e sociale.

Il Consiglio, in vista dei rinnovi degli organi nonché di eventuali nomine di nuovi esponenti , a valle del processo di autovalutazione, approva e pubblica sul proprio sito internet nella sezione dedicata alle Assemblee, il documento relativo alla propria "Composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale del Consiglio di Amministrazione".

L'orientamento, contenuto all'interno del predetto documento, ha la finalità di favorire il percorso di definizione delle migliori proposte per la composizione quali-quantitativa che gli azionisti presentano in occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione e/o nomine di suoi membri.

Piani di Successione

Il Consiglio, in data 1° dicembre 2022 ha adottato la Politica sui Piani di Successione del Gruppo Banca Ifis, previo parere del Comitato Nomine. La Politica risulta conforme alle raccomandazioni del Regolatore e del Codice di Corporate Governance e dimostra, anche nei confronti di proxy advisors, azionisti e stakeholder, l'approccio di best practice adottato da Banca Ifis nell'ambito della propria governance.

I Piani si basano su quattro pilastri fondamentali:

  • la continuità operativa del business quale obiettivo principale dei Piani in linea con le richieste del Regolatore;
  • un processo di nomina dei potenziali candidati alla successione. Oltre a definire il perimetro dei ruoli più strategici, i Piani mirano a definire un processo per ricercare la soluzione migliore per la copertura delle posizioni rimaste scoperte, soluzione che deve essere ricercata sia internamente che esternamente al Gruppo;
  • la definizione dei requisiti target delle posizioni apicali e strategiche, finalizzata all'identificazione dei profili attesi per la copertura della posizione;
  • la definizione di un Piano di sviluppo dei talenti volto ad assicurare una strategia per lo sviluppo e la crescita professionale/manageriale dei talenti allineata agli obiettivi aziendali attuali e futuri, in grado di soddisfare le esigenze a breve e lungo termine di tutti gli stakeholder.

Le posizioni interessate riguardano, oltre al CEO, i ruoli apicali di Banca Ifis e delle Società dalla stessa controllate, nonché le posizioni la cui nomina è competenza non delegabile del Consiglio di Amministrazione; il processo è governato dal Comitato Nomine che con il supporto della Direzione Risorse Umane, ne stabilisce tempistiche e modalità di svolgimento.

7.2 Comitato Nomine

Composizione e funzionamento del Comitato Nomine

Il Regolamento del Comitato Nomine prevede che lo stesso sia composto, di regola, da 3 a 5 membri scelti tra i componenti non esecutivi del Consiglio di Amministrazione, la maggioranza dei quali indipendenti; i componenti devono possedere competenze funzionali allo svolgimento dei compiti che sono chiamati a svolgere, il Comitato è presieduto, a turno, da uno dei suoi componenti scelti dal Consiglio di Amministrazione tra gli amministratori indipendenti.

La presidenza del Comitato Nomine ha una durata di diciotto mesi dalla data di nomina, salvo decadenza, revoca o dimissioni dalla carica di amministratore o componente del Comitato Nomine. Alla scadenza della presidenza, il Consiglio di Amministrazione conferisce l'incarico di Presidente ad un diverso componente del Comitato Nomine in possesso dei summenzionati requisiti. Fermo restando la turnazione della carica di Presidente, i componenti del Comitato Nomine possono ricoprire l'incarico di Presidente più volte, preferibilmente in via non consecutiva.

Qualora, per qualsivoglia ragione, anche quale conseguenza della cessazione dalla carica di amministratore, venga a mancare un componente del Comitato Nomine, il Consiglio di Amministrazione provvede senza indugio, alla prima riunione utile, alla nomina del nuovo componente. I componenti del Comitato Nomine nominati in sostituzione di quelli cessati scadono insieme a quelli in carica all'atto della loro nomina, salvo diverse determinazioni del Consiglio di Amministrazione. Ciascun componente del Comitato Nomine può essere revocato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione, che provvede contestualmente alla sua sostituzione. La durata in carica dei componenti del Comitato Nomine è equiparata a quella del Consiglio di Amministrazione che lo ha istituito, la cui eventuale cessazione anticipata, per qualsiasi causa, determina la contestuale decadenza del Comitato Nomine.

Il Presidente convoca e presiede le riunioni del Comitato Nomine, ne prepara i lavori, dirige, coordina e modera la discussione. Il Presidente riferisce al Consiglio di Amministrazione sull'attività svolta dal Comitato Nomine e sulle relative proposte e orientamenti nelle forme più opportune alla prima riunione utile. Il Presidente sottoscrive, a nome del Comitato Nomine, le relazioni e i pareri da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e/o ad altri organi o funzioni della Banca.

Il Comitato Nomine si riunisce altresì ogniqualvolta sia richiesto da un suo componente che ne faccia istanza scritta al Presidente, con indicazione degli argomenti da porre all'ordine del giorno. Le riunioni del Comitato Nomine sono convocate con preavviso di almeno tre giorni, indicando il luogo, il giorno, l'ora e gli argomenti all'ordine del giorno. In caso di urgenza il Comitato Nomine potrà essere convocato con preavviso di un giorno prima della data prevista per la riunione. Si intende, in ogni caso, validamente costituita la riunione alla quale, pur in assenza di una formale convocazione, partecipino tutti i componenti del Comitato Nomine. L'avviso di convocazione deve essere trasmesso ai membri effettivi del Collegio Sindacale e, in copia per conoscenza, al Presidente del Consiglio di Amministrazione. L'eventuale documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno viene messa a disposizione di norma contestualmente alla convocazione della riunione e comunque con l'anticipo adeguato alle circostanze.

Il Regolamento prevede che ai lavori del Comitato possono assistere i componenti del Collegio Sindacale e, su invito del Presidente del Comitato Nomine, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Vice Presidente, l'Amministratore Delegato e il Direttore Generale della Banca (ove nominato) ovvero i Condirettori Generali (ove nominati). Il Comitato Nomine può infine avvalersi e/o richiedere la presenza di consulenti esterni e di qualsiasi esponente o addetto aziendale della Banca o di altra società del Gruppo competente per materia, informandone l'Amministratore Delegato.

Per la validità delle riunioni del Comitato Nomine è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti in carica. Le decisioni/deliberazioni del Comitato Nomine sono prese a maggioranza assoluta dei presenti.

Le riunioni del Comitato Nomine possono essere validamente tenute anche mediante l'utilizzo di idonei sistemi di audio, video o teleconferenza, a condizione che tutti gli aventi diritto possano parteciparvi ed essere identificati e sia loro consentito di seguire la riunione e di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti, nonché di ricevere, trasmettere e visionare documenti, attuando contestualità di esame e di decisione/deliberazione. Il Comitato Nomine può riunirsi in qualunque luogo, purché in Italia.

La segreteria del Comitato è assicurata dalla Direzione General Counsel – Corporate Affairs Parent Company. Per ciascuna riunione del Comitato Nomine è redatto sintetico verbale a cura del segretario. Il verbale è trascritto nell'apposito libro e sottoscritto dal presidente della riunione e dal segretario.

Il Comitato, nominato in data 28 aprile 2022, era composto dai seguenti consiglieri indipendenti: Antonella Malinconico, con incarico di Presidente, Monica Regazzi e Roberto Diacetti.

In data 19 ottobre 2023, in occasione della turnazione di rito del Presidente e in conseguenza delle dimissioni rassegnate da parte della consigliera indipendente Monica Ragazzi, è stata individuata la consigliera indipendente Roberta Gobbi quale Presidente.

Pertanto, l'attuale Comitato Nomine risulta composto dai seguenti consiglieri indipendenti: Roberta Gobbi, con incarico di Presidente, Antonella Malinconico e Roberto Diacetti quali membri.

Nell'esercizio 2024, il Comitato Nomine si è riunito in 10 occasioni. Le riunioni hanno registrato una durata media di circa trentadue minuti. Alla data di approvazione della presente Relazione, il Comitato Nomine si è riunito tre volte e, per l'esercizio 2025, sono state programmate 9 riunioni.

Il Collegio Sindacale era presente, almeno con un membro, a tutte le riunioni tenutesi nel 2024.

Funzioni del Comitato Nomine

Il Comitato svolge le seguenti funzioni istruttorie, di natura propositiva e consultiva:

  • formula pareri al Consiglio di Amministrazione in merito: (a) alla dimensione e alla composizione qualiquantitativa dello stesso ed esprime raccomandazioni in merito alle figure professionali la cui presenza all'interno del Consiglio di Amministrazione sia ritenuta opportuna; (b) al numero massimo di incarichi di amministrazione e controllo, in conformità alla normativa di settore e alla regolamentazione interna tempo per tempo vigente; (c) alla eventuale valutazione di posizioni rilevanti ai sensi dell'articolo 2390 del codice civile. Con riferimento all'esigenza di assicurare un adeguato grado di diversificazione nella composizione collettiva dell'organo, il Comitato Nomine, fermi restando gli obblighi posti dalla disciplina delle banche quotate, fissa un obiettivo in termini di quota di genere meno rappresentato e predispone un piano per accrescere questa quota sino al target fissato;
  • propone al Consiglio di Amministrazione candidati alla carica di amministratore nei casi di cooptazione;
  • valuta, su richiesta del Consiglio di Amministrazione, le candidature dei soggetti che rivestiranno incarichi nelle società controllate;
  • predispone, di concerto con le competenti funzioni aziendali, dei Piani di Successione del Gruppo Banca Ifis e coordina il processo disciplinato negli stessi;
  • sovrintende al processo di autovalutazione degli organi societari; in particolare propone al Presidente del Consiglio di Amministrazione il personale incaricato di condurre il processo di autovalutazione degli Organi con funzione di supervisione strategica e di gestione;
  • propone al Consiglio gli ambiti del piano di formazione emersi dall'esecuzione del processo di autovalutazione e sovraintendere alla fruizione dei corsi selezionati dal Consiglio, provvedendo a fornirne evidenza ai fini della redazione della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari;
  • verifica la sussistenza dei requisiti e dei criteri previsti dall'articolo 26 del D.lgs. n. 385/1993 (TUB) e della relativa disciplina di attuazione, anche di natura regolamentare, tempo per tempo vigente, in capo ai soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo;
  • verifica la presenza, in capo agli Organi Aziendali (Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato), di conoscenze, abilità ed esperienze adeguate a comprendere i rischi di riciclaggio correlati all'attività e al modello di business.

Il Comitato inoltre supporta il Comitato Controllo e Rischi nell'individuazione e nella proposta al Consiglio di Amministrazione dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare.

Nel corso del 2024 sono stati trattati i temi relativi alla valutazione delle candidature dei soggetti da nominare nelle società controllate, al Processo di Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione, alla verifica dei requisiti di idoneità degli esponenti aziendali (annuale e/o in conseguenza di modifiche rilevanti sopravvenute), alla composizione quali-quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione, al Percorso formativo per gli esponenti degli Organi di Vertice del Gruppo Banca Ifis per il 2024-2025 e analisi della Politica in materia di governo delle procedure di valutazione degli esponenti aziendali.

Il Comitato, nello svolgimento delle proprie funzioni, può accedere a tutte le informazioni e funzioni aziendali rilevanti nonché può avvalersi di consulenti esterni, nei termini stabiliti dal Consiglio di Amministrazione e nel rispetto della politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate.

Il Comitato Nomine dispone di risorse finanziarie, attivabili in autonomia, nella misura di euro 60.000 annui, e con previsione di rendicontazione allo stesso in merito all'eventuale utilizzo dei fondi almeno una volta all'anno, di norma in sede di esame della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari.

Il Comitato Nomine cura la predisposizione di meccanismi che garantiscano lo scambio tempestivo di informazioni con il Collegio Sindacale, garantendo la disponibilità delle informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti ed il coordinamento delle attività nelle aree di comune competenza per una migliore efficienza dei sistemi di controllo interno.

8. Remunerazione degli Amministratori – Comitato Remunerazioni

8.1 Remunerazione degli Amministratori

Si fa rinvio alle parti rilevanti della relazione sulla remunerazione pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF.

8.2 Comitato Remunerazioni

Si fa rinvio alle parti rilevanti della relazione sulla remunerazione pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del TUF.

9. Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi – Comitato Controllo e Rischi

Il sistema dei controlli interni riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale, rappresenta, infatti, un elemento fondamentale di conoscenza per gli organi aziendali in modo da garantire piena consapevolezza della situazione ed efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni; orienta i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali e consente di adattare in modo coerente il contesto organizzativo, presidia la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale, favorisce, inoltre, la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.

Il Consiglio di Amministrazione nel documento "Linee di indirizzo di Gruppo sul Sistema dei Controlli interni", da ultimo aggiornato a febbraio 2022 ha definito quali siano le linee di indirizzo a livello di Gruppo:

  • a) i principi su cui si fonda il sistema dei controlli interni;
  • b) il processo di sviluppo del sistema dei controlli interni, con esaustiva declinazione dei compiti degli organi di governo con riguardo alle fasi di:
    • I. progettazione del sistema dei controlli interni;
    • II. attuazione del sistema dei controlli interni;
    • III. valutazione del sistema dei controlli interni;
    • IV. comunicazione verso l'esterno sul sistema dei controlli interni;
  • c) gli elementi caratterizzanti il governo dei rischi;
  • d) il modello organizzativo di controllo;
  • e) i ruoli ed i compiti di controllo attribuiti alle unità organizzative che incardinano le funzioni aziendali di controllo;
  • f) le modalità di raccordo tra unità organizzative che incardinano le funzioni aziendali di controllo;
  • g) i flussi informativi tra le unità organizzative che incardinano le funzioni aziendali di controllo e tra queste e gli organi aziendali;
  • h) le attività di coordinamento dei controlli interni di Gruppo.

Banca Ifis persegue i seguenti principi generali di organizzazione:

  • i processi decisionali e l'affidamento di funzioni al personale sono formalizzati e consentono l'univoca individuazione di compiti e responsabilità e sono idonei a prevenire i conflitti di interessi. In tale ambito, viene assicurata la necessaria separatezza tra le funzioni operative e quelle di controllo;
  • le politiche e le procedure di gestione delle risorse umane assicurano che il personale sia provvisto delle competenze e della professionalità necessarie per l'esercizio delle responsabilità a esso attribuite;
  • il processo di gestione dei rischi è efficacemente integrato. Infatti: a) esiste un linguaggio comune nella gestione dei rischi a tutti i livelli; b) i metodi e gli strumenti di rilevazione e valutazione dei rischi adottati sono tra di loro coerenti; c) sono definiti modelli di reportistica dei rischi, al fine di favorirne la comprensione e la corretta valutazione, anche in una logica integrata; d) sono individuati momenti di coordinamento ai fini delle rispettive attività; e) sono previsti flussi informativi su base continuativa tra le diverse funzioni in relazione ai risultati delle attività di controllo di propria pertinenza; f) sono condivise le azioni di rimedio individuate;
  • i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività / passività aziendali sono affidabili e integrati con il processo di gestione del rischio. A tal fine: la definizione e la convalida delle metodologie di valutazione sono affidate a unità differenti; le metodologie di valutazione sono robuste, testate sotto scenari di

stress e non fanno affidamento eccessivo su un'unica fonte informativa; la valutazione di uno strumento finanziario è affidata a un'unità indipendente rispetto a quella che negozia detto strumento;

  • le procedure operative e di controllo minimizzano i rischi legati a frodi o infedeltà dei dipendenti, prevengono o, laddove non sia possibile, attenuano i potenziali conflitti di interesse e, inoltre, prevengono il coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti di riciclaggio, usura o di finanziamento al terrorismo;
  • il sistema informativo rispetta i requisiti previsti dalla disciplina di vigilanza, tempo per tempo vigente;
  • i livelli di continuità operativa garantiti sono adeguati e conformi a quanto stabilito dalla normativa di vigilanza, tempo per tempo vigente.

Banca Ifis, inoltre, stabilisce:

  • procedure formalizzate di coordinamento e collegamento fra le componenti del Gruppo e la Capogruppo per tutte le aree di attività sottoposte a direzione e coordinamento;
  • compiti e responsabilità degli organi e delle funzioni di controllo all'interno del Gruppo, le procedure di coordinamento, i riporti organizzativi, i flussi informativi e i relativi raccordi;
  • meccanismi di integrazione dei sistemi informativi e dei processi di gestione dei dati, anche al fine di garantire l'affidabilità delle rilevazioni su base consolidata;
  • flussi informativi periodici che consentano l'effettivo esercizio delle varie forme di controllo sulle componenti del Gruppo;
  • procedure che garantiscano, a livello accentrato, un efficace processo unitario di gestione dei rischi del gruppo a livello consolidato;
  • sistemi per monitorare i flussi finanziari, le relazioni di credito (in particolare le prestazioni di garanzie) e le altre relazioni fra i soggetti componenti il Gruppo;
  • controlli sul raggiungimento degli obiettivi di sicurezza informatica e di continuità operativa definiti per l'intero Gruppo e le singole componenti.

Banca Ifis formalizza e rende noti alle Controllate i criteri che presiedono le diverse fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi e convalida i processi di gestione dei rischi all'interno del Gruppo. La Capogruppo decide in merito all'adozione dei sistemi interni di misurazione dei rischi e ne determina le caratteristiche essenziali, assumendosi la responsabilità della realizzazione del progetto nonché della supervisione sul corretto funzionamento di tali sistemi e sul loro costante adeguamento sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale.

La Banca impartisce, inoltre, alle Controllate gli indirizzi per la progettazione del sistema dei controlli interni aziendale. Le Controllate si dotano di un sistema dei controlli interni che sia coerente con la strategia e la politica del Gruppo in materia di controlli, fermo restando il rispetto della disciplina eventualmente applicabile su base individuale. È, comunque, necessario che la Capogruppo, nel rispetto dei vincoli locali, adotti tutte le iniziative atte a garantire standard di controllo e presidi comparabili a quelli previsti dalle disposizioni di vigilanza italiane, anche nei casi in cui la normativa estera non preveda analoghi livelli di attenzione.

Il processo di sviluppo del sistema dei controlli interni del Gruppo è definito da Banca Ifis attraverso un processo ciclico articolato nelle seguenti fasi:

    1. progettazione;
    1. attuazione;
    1. valutazione; e
    1. comunicazione verso l'esterno.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nell'esercizio della sua funzione di supervisione strategica, progetta il sistema dei controlli interni ed in tale ambito:

    1. definisce ed approva:
    2. a) il modello di business di Gruppo, avendo consapevolezza dei rischi cui tale modello espone Banca Ifis e le sue Controllate e comprensione delle modalità attraverso cui tali rischi sono rilevati e valutati;
    3. b) gli indirizzi strategici di gruppo, sottoposti ad aggiornamento in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale e del contesto esterno;
    4. c) gli obiettivi di rischio, la soglia di tolleranza (ove identificata) e le politiche di governo dei rischi;
    5. d) il RAF di gruppo, tenendo conto delle specifiche operatività e dei connessi profili di rischio sia di Banca Ifis sia delle sue Controllate, in modo da assicurarne la coerenza e l'integrazione. Il Consiglio di Amministrazione di ogni Controllata è responsabile dell'attuazione del RAF di Gruppo per quanto concerne gli aspetti relativi alla propria realtà aziendale;
    6. e) le linee di indirizzo per la progettazione del sistema dei controlli interni;
    7. f) i criteri per individuare le "Operazioni di Maggiore Rilievo" da sottoporre al vaglio preventivo del Risk Management della Capogruppo; provvede, inoltre, ad approvare quelli definiti dalle Controllate, così come definito dalla Politica di gestione delle Operazioni di Maggiore Rilievo;
    8. g) il processo per la valutazione dell'adeguatezza di liquidità (ILAAP) di Gruppo, promuovendo il pieno utilizzo ai fini gestionali delle relative risultanze;
    9. h) il Contingency Funding Plan (di seguito "CFP"), nel quale sono definite le azioni da attivare in caso di crisi dei mercati ovvero di situazioni specifiche del Gruppo;
    10. i) il processo di gestione delle situazioni di crisi a cui la Capogruppo e le sue Controllate potrebbero essere esposte e il Recovery Plan;
    11. j) la struttura organizzativa, assicurando nel continuo che i compiti e le responsabilità siano allocati in modo chiaro ed appropriato e garantendo che siano separate le funzioni operative da quelle di controllo;
    1. approva:
    2. a) la costituzione delle funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, i relativi compiti e responsabilità, le modalità di coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali funzioni e tra queste e gli organi aziendali;
    3. b) i sistemi interni di segnalazione delle violazioni;
    4. c) il programma delle prove di stress;
    1. elabora, sottopone all'Assemblea e riesamina, con periodicità almeno annuale, la politica di remunerazione e di incentivazione di Gruppo;
    1. con cadenza almeno annuale, approva il programma di attività, compreso il piano di audit annuale e pluriennale predisposto dall'Internal Audit di Capogruppo, ed esamina le relazioni annuali predisposte dalle Funzioni di controllo di Capogruppo;
    1. definisce le linee di indirizzo per la progettazione del sistema dei controlli interni delle Società controllate.

Su proposta dell'Amministratore Delegato di Capogruppo, approva inoltre:

  • a) il processo di gruppo per la gestione dei rischi e ne valuta la compatibilità con gli indirizzi strategici e le politiche di governo dei rischi;
  • b) il processo di gruppo per lo sviluppo e la convalida dei sistemi interni di misurazione dei rischi, anche se non utilizzati a fini regolamentari, ma esclusivamente gestionali;

  • c) il quadro di riferimento organizzativo e metodologico per l'analisi del rischio informatico di gruppo, promuovendo l'opportuna valorizzazione dell'informazione sul rischio tecnologico all'interno dell'ICT e l'integrazione con i sistemi di misurazione e gestione dei rischi (in particolare quelli operativi, reputazionali e strategici);
  • d) la propensione al rischio informatico di gruppo, avuto riguardo ai servizi interni e a quelli offerti alla clientela, in conformità con gli obiettivi di rischio e il quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio definiti a livello di Gruppo;
  • e) la Politica di sicurezza informatica;
  • f) la Politica di gruppo in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali;
  • g) la Politica antiriciclaggio di gruppo;
  • h) l'articolazione delle deleghe e dei poteri decisionali (sia per la Capogruppo sia per le Società del Gruppo) coerentemente con le linee strategiche e gli orientamenti al rischio stabiliti, verificandone l'esercizio;
  • i) le politiche ed i processi di Gruppo per la valutazione delle attività aziendali e, in particolare, degli strumenti finanziari verificandone la costante adeguatezza; stabilisce, altresì, i limiti massimi all'esposizione del Gruppo nel suo complesso e di ciascuna Società del Gruppo verso strumenti o prodotti finanziari di incerta o difficile valutazione;
  • j) il processo di Gruppo per l'approvazione di nuovi prodotti servizi, per l'avvio di nuove attività, per l'inserimento in nuovi mercati; il processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati;
  • k) il Codice Etico cui i componenti degli organi aziendali ed i dipendenti del Gruppo sono tenuti ad uniformarsi per l'attenuazione dei rischi operativi e di reputazione;
  • l) con riguardo ai rischi di credito e di controparte, le linee generali del sistema di gestione delle tecniche di attenuazione del rischio che presiede all'intero processo di acquisizione, valutazione, controllo e realizzo degli strumenti di attenuazione del rischio utilizzati.

Con riferimento al sistema dei controlli interni di ogni singola Controllata, il relativo organo con funzione di supervisione strategica, effettuate le opportune valutazioni per la miglior tutela degli interessi della Società e nell'ambito delle prescrizioni ricevute:

  • recepisce gli indirizzi strategici ed il business model di Gruppo, con particolare riferimento alla componente di propria competenza;
  • recepisce, per le parti di rispettiva competenza, il RAF di Gruppo;
  • recepisce le Linee di indirizzo fornite dalla Capogruppo per la progettazione del proprio sistema dei controlli interni;
  • definisce le eventuali integrazioni da apportare all'impianto del proprio sistema dei controlli interni, coerentemente con la regolamentazione interna in materia di direzione e coordinamento definita dalla Capogruppo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo delega all'Amministratore Delegato poteri adeguati affinché lo stesso, in qualità di organo con funzione di gestione, dia attuazione al sistema dei controlli interni, sia di Gruppo sia aziendale, in coerenza con le scelte assunte in fase di progettazione. In particolare, le attribuzioni delegate dal Consiglio di Amministrazione all'Amministratore Delegato sono tali da consentire a questo ultimo di:

  • dare attuazione agli indirizzi strategici, al RAF di gruppo ed alle politiche di governo dei rischi; e
  • adottare gli interventi necessari ad assicurare l'aderenza dell'organizzazione e del sistema dei controlli interni ai principi ed ai requisiti regolamentari applicabili, monitorandone nel continuo il rispetto.

L'Amministratore Delegato della Capogruppo, in particolare:

  • definisce e cura l'attuazione del processo di Gruppo per la gestione dei rischi. In tale ambito:
    • o stabilisce limiti operativi (specificando anche quelli relativi alle singole Società che lo compongono, Capogruppo compresa) per l'assunzione delle varie tipologie di rischio, coerenti con la propensione al rischio, sia di gruppo sia individuali, tenendo esplicitamente conto dei risultati delle prove di stress e dell'evoluzione del quadro economico. Inoltre, nell'ambito della gestione dei rischi, assicura che, per ciascuna tipologia di rischio, siano condotte adeguate e autonome analisi interne;
    • o agevola lo sviluppo e la diffusione a tutti i livelli di una cultura del rischio integrata (in relazione alle diverse tipologie di rischi) ed olistica (con riguardo a tutte le componenti del gruppo). In particolare, sono sviluppati e attuati programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito alle responsabilità in materia di rischi in modo da non confinare il processo di gestione del rischio agli specialisti o alle funzioni di controllo;
    • o stabilisce le responsabilità delle unità organizzative (sia della Capogruppo sia delle Controllate) coinvolte nel processo di gruppo per la gestione dei rischi, in modo che siano chiaramente attribuiti i relativi compiti e siano prevenuti potenziali conflitti d'interessi; assicura, altresì, che le attività rilevanti siano dirette da personale qualificato, con adeguato grado di autonomia di giudizio e in possesso di esperienze e conoscenze idonee ai compiti da svolgere;
    • o esamina le Operazioni di Maggior Rilievo oggetto di parere negativo da parte del Risk Management, incluse quelle generate dalle Controllate, e, se del caso, le autorizza: di tali operazioni informa il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale;
    • o è responsabile dell'attuazione e della performance del programma delle prove di stress e assicura che siano assegnate e distribuite responsabilità chiare e risorse sufficienti e che tutti gli elementi del programma siano appropriatamente documentati e regolarmente aggiornati nelle procedure interne;
  • definisce l'assetto organizzativo, metodologico e procedurale per il processo di analisi del rischio informatico, perseguendo un opportuno livello di raccordo con il Risk Management della Capogruppo per i processi di stima del rischio operativo. Il processo di analisi è svolto con il concorso dell'utente responsabile e con le funzioni di Capogruppo di ICT & Change Management, Risk Management e Compliance, secondo metodologie e responsabilità formalmente definite dall'Amministratore Delegato;
  • con riferimento al processo ICAAP e ILAAP ne dà attuazione assicurandosi che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici di gruppo e al RAF di Gruppo e che soddisfi i seguenti requisiti: consideri tutti i rischi rilevanti; incorpori valutazioni prospettiche; utilizzi appropriate metodologie; sia conosciuto e condiviso dalle strutture interne; sia adeguatamente formalizzato e documentato; individui i ruoli e le responsabilità assegnate alle unità organizzative dell'azienda; sia affidato a risorse competenti, sufficienti sotto il profilo quantitativo, collocate in posizione gerarchica adeguata a far rispettare la pianificazione e sia parte integrante dell'attività gestionale;
  • con specifico riferimento ai rischi di credito e di controparte, in linea con gli indirizzi strategici, approva specifiche linee guida volte ad assicurare l'efficacia del sistema di gestione delle tecniche di attenuazione del rischio e a garantire il rispetto dei requisiti generali e specifici di tali tecniche.
  • definisce e cura l'attuazione del processo (responsabili, procedure, condizioni) di Gruppo per approvare gli investimenti in nuovi prodotti, la distribuzione di nuovi prodotti o servizi ovvero l'avvio di nuove attività o l'ingresso in nuovi mercati;
  • definisce e cura l'attuazione della Politica di Gruppo per l'esternalizzazione di funzioni aziendali;
  • definisce e cura l'attuazione dei processi di Gruppo per la valutazione delle attività aziendali, curandone il loro costante aggiornamento;
  • definisce i flussi informativi interni volti ad assicurare agli organi aziendali e alle unità organizzative deputate ai controlli la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio e la verifica del rispetto del RAF di Gruppo;
  • nell'ambito del RAF di Gruppo, se è stata definita la soglia di tolleranza, autorizza il superamento della propensione al rischio entro il limite rappresentato dalla soglia di tolleranza e provvede a darne pronta informativa al Consiglio

di Amministrazione, individuando le azioni gestionali necessarie per ricondurre il rischio assunto entro l'obiettivo prestabilito;

  • definisce il processo di gestione delle situazioni in crisi, le principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress, gli indicatori di recovery utilizzati, le recovery options e il relativo piano di comunicazione; sovraintende alla stesura e all'aggiornamento del Recovery Plan;
  • pone in essere le iniziative e gli interventi necessari per garantire nel continuo la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e porta i risultati delle verifiche effettuate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione;
  • predispone e attua i necessari interventi correttivi o di adeguamento nel caso emergano carenze o anomalie, o a seguito dell'introduzione di nuovi prodotti, attività, servizi o processi rilevanti.

Con riferimento al sistema dei controlli interni di ogni singola Controllata, il relativo organo con funzione di gestione:

  • definisce l'assetto organizzativo, metodologico e procedurale per il processo di analisi del rischio informatico, perseguendo un opportuno livello di raccordo con il Risk Management della Capogruppo per i processi di stima del rischio operativo;
  • con riferimento ai processi ICAAP/ILAAP, fornisce il necessario supporto al Risk Management della Capogruppo per le parti di rispettiva competenza;
  • attua le iniziative e gli interventi necessari per garantire nel continuo la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del proprio sistema dei controlli interni, coerentemente con la regolamentazione interna in materia di direzione e coordinamento definita dalla Capogruppo. Porta i risultati delle verifiche effettuate a conoscenza dell'organo con funzione di supervisione strategica, ove non vi sia coincidenza di ruolo tra l'organo con funzione di gestione e l'organo con funzione di supervisione strategica.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo effettua, anche per il tramite delle strutture che incardinano le funzioni aziendali di controllo, verifiche finalizzate ad accertare la coerenza tra quanto definito – approvato e la relativa attuazione.

L'Amministratore Delegato della Capogruppo assicura:

  • la coerenza del processo di gruppo per la gestione dei rischi con la propensione al rischio e le politiche di governo dei rischi, avuta anche presente l'evoluzione delle condizioni interne ed esterne in cui operano le società del Gruppo;
  • una corretta, tempestiva e sicura gestione delle informazioni a fini contabili, gestionali e di reporting.

Il Collegio Sindacale della Capogruppo vigila sull'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sulla adeguatezza degli assetti organizzativi e contabili della Banca.

Il Collegio Sindacale della Capogruppo può avvalersi delle strutture e delle unità di controllo interne alla Banca per svolgere ed indirizzare le proprie verifiche e gli accertamenti necessari. A tal fine riceve da queste adeguati flussi informativi periodici o relativi a specifiche situazioni o andamenti aziendali. In ragione di tale stretto collegamento il Collegio Sindacale è specificamente sentito, oltre che in merito a decisioni riguardanti la nomina e la revoca dei responsabili delle unità aziendali di controllo, anche sulla definizione degli elementi essenziali dell'architettura complessiva del sistema dei controlli (poteri, responsabilità, risorse, flussi informativi, gestione del conflitto di interesse).

Il Collegio Sindacale della Capogruppo verifica ed approfondisce le cause ed i rimedi delle irregolarità gestionali, delle anomalie andamentali, delle lacune degli assetti organizzativi e contabili, ponendo particolare attenzione al rispetto della disciplina in materia di conflitto di interessi.

I controlli che il Collegio Sindacale effettua devono riguardare trasversalmente tutta l'organizzazione aziendale, includendo verifiche in ordine ai sistemi ed alle procedure, ai diversi rami di attività, all'operatività. Lo stesso, inoltre, verifica anche il corretto esercizio dell'attività di controllo strategico e gestionale svolto da Banca Ifis sulle proprie Controllate.

Il Collegio Sindacale della Capogruppo accerta l'adeguatezza di tutte le funzioni coinvolte nel sistema dei controlli, il corretto assolvimento dei compiti e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate.

Con riferimento al controllo contabile svolto dalla società di revisione, il Collegio Sindacale, conserva compiti connessi con la valutazione dell'adeguatezza e della funzionalità dell'assetto contabile, ivi compresi i relativi sistemi informativi, al fine di assicurare una corretta rappresentazione dei fatti aziendali. Anche, a tal fine, si coordina con quest'ultima nel continuo.

Il Collegio Sindacale della Capogruppo, inoltre:

  • a) segnala al Consiglio di Amministrazione e all'Amministratore Delegato le carenze e le irregolarità riscontrate, fermi restando gli obblighi di informativa alla Banca d'Italia, richiede l'adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel tempo l'efficacia;
  • b) verifica la propria adeguatezza, in termini di poteri, funzionamento e composizione, tenuto conto delle dimensioni, delle complessità e delle attività svolte dalla banca;
  • c) ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni e del RAF di gruppo. Nell'espletamento di tale compito, vigila sul rispetto delle previsioni di vigilanza tempo per tempo di vigenti con particolare riferimento al sistema dei controlli interni e ai processi ICAAP e ILAAP;
  • d) vigila sulla completezza, adeguatezza, funzionalità, affidabilità del sistema di internal rating utilizzato ai fini gestionali e sulla rispondenza dello stesso a quei requisiti che, previsti dalla normativa per i sistemi di Rating interno adottati con finalità regolamentari, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto di dover rispettare per garantirne il corretto ed efficace funzionamento.

Con riferimento al sistema dei controlli interni di ogni singola Controllata, il relativo organo di controllo, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza e affidabilità del proprio sistema dei controlli interni svolgendo, per quanto applicabili, le medesime funzioni sopra indicate in riferimento al Collegio Sindacale della Capogruppo.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis assicura che sia data informativa in materia di sistema dei controlli interni e di rischi in tutti casi previsti dalla normativa, garantendo la correttezza e completezza delle informazioni fornite.

Si individuano le seguenti funzioni di controllo, inquadrate nei livelli previsti dalla regolamentazione di vigilanza vigente:

  • Controlli di terzo livello, svolti dall'Internal Audit. Sono volti a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficacia ed efficienza) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi;
  • Controlli di secondo livello, svolti dal Risk Management, dalla Compliance e dall'Anti-Money Laundering. Hanno, inter alia, l'obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni, la conformità dell'operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione.
  • Controlli di primo livello o di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, svolti dalle stesse strutture produttive ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back-office. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell'operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare attenuare e riportare i rischi derivanti dall'ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi.

Il responsabile dell'Internal Audit è collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Ha accesso diretto al Collegio Sindacale e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

L'efficace funzionamento del modello organizzativo previsto, basato sulla disponibilità per l'Internal Audit di informazioni sulla gestione e sulle evoluzioni del business, è assicurato anche attraverso il raccordo informativo sistematico con l'Amministratore Delegato della Capogruppo sulle attività svolte.

I responsabili del Risk Management, della Compliance e dell'Anti-Money Laundering, sono collocati alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di gestione. In ogni caso, essi hanno accesso diretto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale e comunicano con essi senza restrizioni o intermediazioni. In particolare, i responsabili delle unità di controllo che incardinano funzioni aziendali di controllo di secondo livello riferiscono direttamente al Consiglio di Amministrazione nonché al Collegio Sindacale di norma su base trimestrale o su specifica richiesta di questi ultimi e comunque ogni qualvolta ne ravvisino la necessità.

I responsabili dell'Internal Audit, del Risk Management, della Compliance e dell'Anti-Money Laundering:

  • devono possedere requisiti di professionalità adeguati;
  • sono nominati e revocati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale;
  • non hanno la responsabilità diretta di aree operative sottoposte a controllo.

Le funzioni di controllo Internal Audit, Risk Management, Compliance e Anti-Money Laundering sono separate sotto il profilo organizzativo e sono assegnate a strutture non coinvolte nei processi di assunzione del rischio. Si considerano coinvolte nell'assunzione del rischio le strutture che hanno, anche non cumulativamente, le seguenti caratteristiche:

  • a) autorizzano l'assunzione del rischio;
  • b) sono remunerate in misura legata ai risultati aziendali o hanno obiettivi che comportano l'assunzione di rischi;
  • c) sono coordinate da soggetti compresi nelle categorie precedenti (punti a e b).

Nell'ambito del sistema dei controlli interni sono stati attribuiti ruoli e compiti alle unità organizzative deputate ai controlli di secondo e terzo livello, che risultano declinati in dettaglio nei relativi Regolamenti organizzativi o nelle Politica antiriciclaggio di Gruppo.

Ferma restando la reciproca indipendenza e i rispettivi ruoli, Internal Audit, Risk Management, Compliance, Anti-Money Laundering e Dirigente Preposto collaborano tra loro e con le altre unità organizzative allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di controllo in modo coerente con le strategie e l'operatività aziendale.

Altresì i responsabili delle unità organizzative di controllo interagiscono, coordinandosi e collaborando, al fine di evitare sovrapposizioni, sviluppare sinergie, ottimizzare la collaborazione.

Si evidenziano i flussi informativi relativi al Sistema dei controlli interni tra le unità organizzative che incardinano le funzioni aziendali di controllo e tra queste e gli organi aziendali:

Internal Audit. La frequenza con cui il responsabile dell'Internal Audit della Capogruppo deve riferire del proprio operato in seno al Consiglio di Amministrazione deve essere tale da garantire sempre a questo ultimo la possibilità di un suo possibile intervento tempestivo. Pertanto, oltre ad un'informativa periodica e sistemica avente cadenza trimestrale (Tableau de bord), è essenziale una informativa di natura episodica atta ad informare l'organo amministrativo di eventuali accadimenti per i quali potrebbe rendersi necessaria una repentina azione correttiva e/o migliorativa. In tale contesto, gli esiti degli accertamenti conclusisi con giudizi negativi o che evidenzino carenze di rilievo sono trasmessi integralmente, tempestivamente e direttamente agli organi sociali.

Per quanto concerne la pianificazione delle attività e l'informativa periodica, l'Internal Audit della Capogruppo presenta al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo:

  • il piano delle attività di audit (annuale e pluriennale);
  • il tableau de bord trimestrale;
  • la relazione annuale sull'attività svolta;
  • la relazione annuale sugli accertamenti effettuati sulle Controllate;
  • l'informativa sulle verifiche condotte in materia di rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche ed al contesto normativo;
  • l'informativa sulle verifiche concernenti il governo e la gestione del rischio di liquidità;
  • la relazione sulle funzioni essenziali e importanti esternalizzate al di fuori del gruppo bancario;
  • la relazione annuale sul corretto funzionamento dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni (whistleblowing);
  • la relazione sull'attività di revisione interna sui servizi di investimento.

Sono altresì previste forme stabili di collaborazione tra il Collegio Sindacale, il Comitato Controllo e Rischi, l'Organismo di Vigilanza e l'Internal Audit della Capogruppo, che si attuano mediante:

  • un reciproco scambio di informazioni;
  • la possibilità da parte del Collegio Sindacale, del Comitato Controllo e Rischi e dell'Organismo di Vigilanza di richiedere all'Internal Audit della Capogruppo lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative o particolari operazioni aziendali;
  • la partecipazione, di norma, del Direttore della Funzione di Audit alle sedute del Collegio Sindacale e del Comitato Controllo e Rischi;
  • la nomina del Direttore dell'Internal Audit come membro dell'Organismo di Vigilanza della Capogruppo Banca Ifis.

Inoltre, il responsabile dell'Internal Audit della Capogruppo:

  • riferisce al Collegio Sindacale, al Comitato Controllo e Rischi e all'Organismo di Vigilanza, su richiesta di quest'ultimi, in merito all'attività svolta;
  • pone all'attenzione dei responsabili delle altre unità di controllo le eventuali inefficienze, punti di debolezza o irregolarità emersi nel corso delle attività di verifica operate che possono essere di interesse per le attività di competenza;
  • informa, per l'attuazione degli interventi di competenza, i responsabili delle strutture organizzative interessate per le eventuali inefficienze, punti di debolezza o irregolarità riscontrate.

Risk Management. Presenta al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione (o per l'esame definitivo, con specifico riferimento alle relazioni periodiche prodotte) e al Collegio Sindacale e al Comitato Controllo Rischi:

  • i programmi di attività in cui sono identificati e valutati i principali rischi a cui il gruppo è esposto e sono programmati i relativi interventi di gestione;
  • la relazione sulle attività svolte che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e gli interventi da adottare per la loro rimozione (sia per Banca Ifis sia per le controllate);
  • l'informativa al pubblico di Gruppo;

  • la mappa dei rischi di Gruppo e delle singole Legal Entity;
  • il RAF di Gruppo;
  • le politiche di governo di gestione dei rischi;
  • la politica di Convalida dei sistemi interni di misurazione dei rischi non utilizzati a fini regolamentari;
  • il manuale metodologico di stress test;
  • il resoconto ICAAP ILAAP di Gruppo;
  • il Contingency Funding Plan;
  • il Recovery Plan di Gruppo;
  • il monitoraggio dei rischi connessi alle funzioni esternalizzate;
  • il tableau de bord trimestrale;
  • la reportistica relativa al monitoraggio del rischio ICT, Sicurezza e delle Terze Parti ICT;
  • la reportistica relativa al monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali;
  • Materiality Assessment ;
  • la reportistica periodica sulle "Operazioni di Maggiore Rilievo" per le quali ha espresso il proprio parere di coerenza rispetto al RAF, evidenziando quelle per le quali, seppur con parere negativo, è seguita una deliberazione favorevole;
  • la relazione sull'attività di controllo dei rischi sui servizi di investimento.

Inoltre, il Risk Management invia al Comitato Controllo e Rischi:

  • la reportistica periodica sui rischi rilevanti assunti dal gruppo con evidenza degli scostamenti tra livelli di esposizione effettivi ed obiettivi di rischio fissati;
  • le eventuali relazioni specifiche circa i rischi potenzialmente assumibili per effetto del lancio di nuovi prodotti e/o conseguentemente all'ingresso in nuovi mercati.

Il Responsabile del Risk Management informa i Responsabili delle altre unità di controllo della Capogruppo delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di ciascuna.

È inoltre prevista la reciproca trasmissione, di norma per conoscenza ed in relazione dell'ambito di competenza, delle risultanze dei singoli interventi svolti.

Compliance. Presenta al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale e al Comitato Controllo Rischi:

  • il programma di attività in cui sono identificati e valutati i principali rischi di non conformità alle norme e sono programmati i relativi interventi di gestione;
  • presenta la relazione annuale sull'attività svolta che illustra, tra l'altro, le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati e le proposte di interventi da adottare per la loro rimozione;
  • il tableau de bord trimestrale;
  • la relazione sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti, l'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative;
  • la relazione sulla trasparenza (Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari, Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti, accertamenti sulle procedure interne);

  • la relazione sui servizi di investimento e sui reclami ricevuti;
  • la relazione sull'attività di distribuzione assicurativa.

Il Responsabile della Compliance informa i Responsabili delle altre unità aziendali di controllo della Capogruppo delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di ciascuna. È inoltre prevista la reciproca trasmissione, di norma per conoscenza ed in relazione dell'ambito di competenza, delle risultanze dei singoli interventi svolti.

Anti-Money Laundering. Presenta al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione (o per l'esame definitivo, con specifico riferimento alle relazioni periodiche prodotte) e al Collegio Sindacale e al Comitato Controllo Rischi:

  • il piano annuale delle attività;
  • il tableau de bord trimestrale;
  • la relazione annuale sull'attività svolta;
  • il documento con gli esiti dell'esercizio di autovalutazione dei rischi ed il relativo piano degli interventi di adeguamento.

Il Responsabile dell'Anti-Money Laundering informa i Responsabili delle altre unità aziendali di controllo della Capogruppo delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di ciascuna. È, inoltre, prevista la reciproca trasmissione, di norma per conoscenza ed in relazione dell'ambito di competenza, delle risultanze dei singoli interventi svolti.

Dirigente Preposto. Coerentemente con quanto disposto dall'art. 154-bis del TUF, il Dirigente Preposto di Capogruppo provvede a:

  • rilasciare un'attestazione, congiuntamente all'Amministratore Delegato di Capogruppo, certificante:
    • o l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili;
    • o la conformità dei documenti contabili ai principi IAS/IFRS;
    • o la corrispondenza dei documenti contabili alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • o l'idoneità degli stessi a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e delle società controllate e consolidate;
    • o che la "relazione sulla gestione" comprenda un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione nonché della situazione della Banca e del Gruppo;
  • rilasciare una dichiarazione che attesti che gli atti e le comunicazioni della società diffusi al mercato e relativi all'informativa contabile, anche infra-annuale della stessa società, corrispondano alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili (art. 154-bis, par. 2).

Unitamente a quanto esplicitamente previsto dalla normativa di riferimento sopra citata, il Dirigente Preposto predispone:

  • il piano annuale delle proprie attività, all'interno del quale è declinato il perimetro delle analisi da effettuare su base annua. Sottopone tale documento all'Amministratore Delegato per la condivisione, con successiva presentazione al Comitato Controllo e Rischi;
  • la relazione semestrale (in corrispondenza del Bilancio d'esercizio e del Bilancio semestrale abbreviato) circa i risultati delle attività svolte e ne dà informativa all'Amministratore Delegato e al Comitato Controllo e Rischi.
  • all'occorrenza e/o su richiesta degli Organi aziendali, reportistica specifica e dedicata.

a. Principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria

a.1. Premessa

Il sistema di gestione dei rischi e il sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria e di sostenibilità costituiscono elementi del medesimo Sistema, finalizzato tra l'altro a garantire l'attendibilità, l'accuratezza, l'affidabilità e la tempestività dell'informativa finanziaria e di sostenibilità.

Al fine di assicurare un adeguato presidio ed una corretta mitigazione dei rischi di errata informativa finanziaria e di errata informativa di sostenibilità, Banca Ifis si è dotata di uno specifico framework di analisi trasversale ai diversi processi aziendali e volto a identificare e controllare i principali rischi cui la Società è esposta nell'esecuzione delle transazioni rilevanti che generano le informazioni contenute nel bilancio, nella Relazione sulla Gestione e in generale in ogni altra informativa di natura finanziaria/di sostenibilità.

L'applicazione del framework è pensata per garantire accuratezza, affidabilità e tempestività del reporting , perseguendo l'integrazione con il complessivo sistema di controllo interno e gestione dei rischi.

Le previsioni statutarie in tema di "Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari" (nel seguito anche Dirigente preposto), la nomina dell'attuale Dirigente preposto, la Politica di Gruppo per la gestione del rischio di errata informativa finanziaria e di sostenibilità, l'aggiornamento del "perimetro di attività del Dirigente Preposto" ed il "Regolamento del Dirigente Preposto e del Financial & Sustainability Reporting Monitoirng & Control ", approvati dal Consiglio di Amministrazione, costituiscono, unitamente al corpus delle procedure amministrativo-contabili e di sostenibilità, il complesso delle misure adottate dalla Banca a presidio del rischio di errata informativa finanziaria e di sostenibilità.

Il framework è composto da diversi livelli di analisi che in azione combinata conducono alla definizione di adeguate procedure amministrative, contabili e di sostenibilità a livello di Gruppo. Esso è ispirato ai principi e linee guida definiti dall'Internal Control – Integrated Framework emanate dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (noto come CoSO) e dal Control Objectives for Information and related Technology (noto come CobiT), considerati modelli di riferimento accettati a livello internazionale.

I livelli di analisi del framework sono i seguenti:

  • Controlli a livello di entity (Entity Level Controls o "ELC"): controlli che operano a livello aziendale, che rappresentano il contesto di riferimento entro il quale definire i controlli a livello di singolo processo:
  • Controlli a livello di processo (Process Controls o "PC): controlli che operano a livello di processo e la cui esecuzione fornisce evidenza che adeguate procedure amministrative,contabili e di sostenibilità sono applicate al fine di assicurare un efficace controllo interno sull'informativa finanziaria e di sostenibilità
  • Controlli sull'Information Technology (IT General Controls o "ITGC"): controlli che operano a livello societario e che sono specificamente legati ai processi di gestione dell'Information Technology a supporto dell'esecuzione dei processi aziendali; riguardano, ad esempio, i processi di acquisizione e manutenzione del software, la gestione della sicurezza fisica e logica, lo sviluppo e la manutenzione degli applicativi.

a.2. Descrizione delle principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria e di sostenibilità (c.d. "Sistema")

Il processo di gestione del rischio di errata informativa finanziaria e di sostenibilità e le modalità di collaborazione e coordinamento tra la struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, Accounting & Reporting e le altre

strutture e Organi della Banca sono definite all'interno della Politica di Gruppo per la gestione del rischio di errata informativa finanziaria e di sostenibilità, approvata dal Consiglio di Amministrazione. Accounting & Reporting è deputata all'assolvimento degli adempimenti amministrativi, contabili nonché alla produzione dell'informativa finanziaria predisposta anche con il contributo del Dirigente Preposto e da questi attestata ai sensi dell'art. 154-bis del TUF. Sustainability Reporting è deputata, invece, all'assolvimento degli adempimenti legati all'informativa non finanziaria nonché alla produzione dell'informativa non finanziaria predisposta anche con il contributo del Dirigente Preposto e da questi attestata ai sensi dell'art. 154-bis del TUF.

a.2.1 Fasi del Processo di gestione dei rischi di errata informativa finanziaria

L'approccio operativo che caratterizza il complessivo processo di gestione del rischio di errata informativa finanziaria si articola, coerentemente con le fasi del processo di gestione dei rischi di cui la Banca si è dotata, nei seguenti sottoprocessi:

  • Identificazione: La Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, anche avvalendosi del supporto operativo di Accounting & Reporting, identifica le poste contabili significative e le entità da includere nel perimetro delle attività di verifica. La significatività delle società controllate è valutata annualmente sulla base dei criteri adottati. Dopo aver identificato le entità e le poste contabili significative, la struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control censisce i rischi di errata informativa finanziaria che insistono sulle stesse.Valutazione : i rischi identificati vengono valutati in termini potenziali.. Successivamente la struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control valuta l'adeguatezza dei presidi organizzativi (controlli interni) definiti in termini di prevenzione dei rischi di errata informativa finanziaria (c.d. valutazione di adeguatezza del controllo).
  • Monitoraggio: La struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, in considerazione dell'adeguatezza espressa sull'adeguatezza del disegno dei controlli interni , effettua la verifica che i controlli individuati siano effettivamente messi in opera con le modalità e le periodicità prescritte e siano tracciati tramite l'archiviazione delle relative evidenze (c.d. verifica dell'effettiva applicazione del controllo).
  • Attenuazione: la valutazione di adeguatezza e le verifiche di effettiva applicazione possono evidenziare eventuali carenze/raccomandazioni nei presidi organizzativi previsti per il contenimento del rischio di errata informativa finanziaria. Pertanto,sulla base degli esiti, delle attività di Valutazione e Monitoraggio, definisce le necessarie azioni correttive e/o le azioni di rafforzamento dei presidi in essere.
  • Reporting: La struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control redige con frequenza trimestrale una relazione che condivide con l'Amministratore Delegato e presenta successivamente al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale. Nella relazione sono illustrate le attività di verifica condotte, gli esiti delle stesse e le eventuali criticità riscontrate. La valutazione di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili viene utilizzata dal Dirigente preposto per il rilascio delle attestazioni richieste ai sensi dall'art. 154-bis del D.lgs. n. 58/98. Nell'ambito dell'azione di direzione e coordinamento esercitata dalla Capogruppo sulle società del Gruppo, il Dirigente Preposto della Capogruppo, per mezzo della struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control , analizza la documentazione prodotta dai referenti Finance presso le controllate (laddove considerate significative in sede di pianificazione annuale) e valuta gli esiti dei controlli da questi operati ai fini della corretta informativa finanziaria consolidata. La sintesi delle eventuali criticità emerse viene riepilogata nella relazione che il Dirigente Preposto di Capogruppo produce trimestralmente secondo le modalità definite nel precedente capoverso.

a.2.2 Fasi del Processo di gestione dei rischi di errata informativa di sostenibilità

L'approccio operativo che caratterizza il complessivo processo di gestione del rischio di errata informativa di sostenibilità si articola, coerentemente con le fasi del processo di gestione dei rischi di cui la Banca si è dotata, nei seguenti sottoprocessi:

  • Identificazione: La struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, anche avvalendosi del supporto operativo di Sustainability Reporting ,identifica i data point qualitativi e quantitativi significativi, applicabili al Gruppo Banca Ifis, che insistono sull'informativa di sostenibilità da includere nel perimetro delle attività di verifica e successivamente la struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control censisce i rischi di errata informativa di sostenibilità che insistono sugli stessi.
  • Valutazione: i rischi identificati vengono valutati in termini di rischio inerente. Successivamente la struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control valuta l'adeguatezza dei presidi organizzativi (controlli interni) definiti in termini di prevenzione dei rischi di errata informativa di sostenibilià (c.d. valutazione di adeguatezza del controllo).
  • Monitoraggio: La struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, in considerazione dell'adeguatezza espressa sull'adeguatezza del disegno dei controlli interni, effettua la verifica che i controlli individuati siano effettivamente messi in opera con le modalità e le periodicità prescritte e siano tracciati tramite l'archiviazione delle relative evidenze (c.d. verifica dell'effettiva applicazione del controllo).
  • Attenuazione: la valutazione di adeguatezza e le verifiche di effettiva applicazione possono evidenziare eventuali carenze/ raccomandazioni nei presidi organizzativi previsti per il contenimento del rischio di errata informativa di sostenibilità. Pertanto, sulla base degli esiti delle attività di Valutazione e Monitoraggio, definisce, le necessarie azioni correttive e/o le azioni di rafforzamento dei presidi in essere.
  • Reporting: La struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control redige con frequenza annuale una relazione circa le attività svolte nell'ambito della gestione del rischio di errata informativa di sostenibilità, che condivide con l'Amministratore Delegato e presenta successivamente al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio Sindacale. Nella relazione sono illustrate le attività di verifica condotte, gli esiti delle stesse e le eventuali criticità riscontrate. La valutazione di adeguatezza e di effettiva applicazione del sistema dei controlli interni sull'informativa di sostenibilità viene utilizzata dal Dirigente preposto per attestare, in conformità all'art. del D.lgs. n. 58/98 (e successive modifiche), che l'informativa di sostenibilità inclusa nella Relazione sulla Gestione è stata redatta conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della 2013/34/UE e del decreto legislativo adottato in attuazione dell'articolo 13 della legge 21 febbraio 2024, n. 15 e con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8 paragrafo 4 del regolamento (UE) 2020/852.

a.2.3 Ruoli e Funzioni coinvolte

Alla luce delle rilevanti responsabilità affidategli, al Dirigente preposto sono attribuiti poteri e mezzi adeguati allo svolgimento delle proprie funzioni, come precisato nel paragrafo 8.6 della presente Relazione. Il Dirigente Preposto riceve da tutte le unità organizzative della Banca la massima collaborazione necessaria per l'esecuzione delle attività di propria competenza, avendo garantito il libero accesso a tutti gli ambienti, alle informazioni, alle scritture contabili e alla documentazione inerente alla propria attività. In caso di necessità, inoltre, questo può richiedere informazioni o documenti localizzati presso fornitori esterni, per il tramite del relativo Referente interno per l'attività esternalizzata. Infine, il Dirigente Preposto ha facoltà di concordare con ciascuna unità organizzativa coinvolta nel processo le modalità di trasmissione dei flussi informativi necessari all'espletamento delle proprie attività.

Il Dirigente Preposto, nell'espletamento delle attività di propria competenza si avvale dell'unità organizzativa Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, che ha quale obiettivo la valutazione della completezza, dell'adeguatezza, della funzionalità e dell'affidabilità del sistema dei controlli interni, con specifico riferimento alla produzione dell'informativa finanziaria e di sostenibilità e alla gestione del rischio che queste possano essere non corrette.

L'Internal Audit valuta la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del processo di gestione del suddetto rischio..

Nell'ambito dell'azione di direzione e coordinamento esercitata dalla Capogruppo sulle società del Gruppo, la Direzione Finance di Capogruppo emana gli indirizzi metodologici in ambito amministrativo – contabile (Informativa Finanziaria) cui le Unità Organizzative di queste ultime, a ciò deputate, devono attenersi nello svolgimento delle attività di propria competenza.

In considerazione del fatto che la configurazione del Gruppo prevede la presenza di entità considerate significative in sede di definizione del perimetro di attività del Dirigente Preposto (c.d. fase di identificazione), Banca Ifis, nell'ambito dell'azione di direzione e coordinamento che esercita sulle società controllate, richiede, tramite il Dirigente Preposto della Capogruppo, di:

  • Inviare trimestralmente apposita checklist di controllo ai referenti Finance presso tali entità, in modo che sulla base di tali controlli il Dirigente Preposto di Capogruppo possa valutare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la predisposizione dell'informativa finanziaria. Le evidenze prodotte dai referenti Finance presso le entità controllate, unitamente alla dichiarazione da questi rilasciata circa l'effettivo svolgimento dei controlli richiesti e l'applicazione delle policy contabili di Gruppo, vengono ottenute, valutate ed archiviate dalla struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control. Le checklist sono riviste con periodicità trimestrale, laddove se ne ravvisi l'esigenza.
  • Effettuare, per mezzo della struttura Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, attività di verifica presso tali entità in conformità con quanto previsto dalla pianificazione annuale che viene ratificata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis.

Il processo di raccolta dati e predisposizione dell'informativa di Sostenibilità è gestito centralmente a livello di Capogruppo, attraverso una logica di ownership del dato consolidato a livello di singolo data point e non attraverso una fornitura e una rendicontazione per singola controllata.

9.1 Chief Executive Officer

Il Consiglio di Amministrazione al fine di dare attuazione al sistema dei controlli interni, sia di Gruppo sia aziendale, ha delegato all'Amministratore Delegato poteri adeguati a tale fine come puntualmente riportate all'interno della Sezione 9.

Nella sua qualità di Organo con funzione di gestione si è costantemente relazionato con il Consiglio di Amministrazione su tutti gli aspetti della gestione aziendale e:

  • ha curato, tramite le competenti strutture, l'identificazione dei principali rischi aziendali;
  • ha dato esecuzione alle linee di indirizzo definite dal Consiglio;
  • ha curato, tramite le competenti strutture operative, il monitoraggio sulle esigenze di aggiornamento delle Politiche di Gruppo per il governo e la gestione dei principali rischi aziendali;
  • ha dato esecuzione alle linee d'indirizzo, di volta in volta definite dal Consiglio, in ordine al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia;
  • si è occupato dell'adattamento del sistema dei controlli interni aziendale e di gruppo alla dinamica delle condizioni operative del panorama legislativo e regolamentare.

9.2 Comitato Controllo e Rischi

Il Comitato Controllo e Rischi ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e rischi, all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non

finanziario e di supportare il Consiglio in tema di analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine nell'ottica di successo sostenibile.

Il Comitato Controllo e Rischi è composto, di regola, da tre a cinque membri scelti tra i componenti non esecutivi del Consiglio di Amministrazione della Banca, la maggioranza dei quali indipendenti. I membri del Comitato Controllo e Rischi devono possedere conoscenze, competenze ed esperienze, principalmente nel settore di attività in cui opera la Banca, tali da poter comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio della Società. Almeno un componente del Comitato Controllo e Rischi deve possedere un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi, da valutarsi dal Consiglio di Amministrazione al momento della nomina.

Composizione e funzionamento del Comitato Controllo e Rischi

Il Comitato alla data di pubblicazione della presente Relazione, in ottemperanza alla Raccomandazione 35 del Codice di Corporate Governance, è composto da 5 Consiglieri indipendenti e non esecutivi nominati nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 28 aprile 2022: Simona Arduini, Paola Paoloni, Monica Billio, Antonella Malinconico e Roberto Diacetti.

Dalla data di costituzione del Comitato e fino al 18 ottobre 2023, l'incarico di Presidente dello stesso è stato ricoperto da Simona Arduini. A decorrere dal 19 ottobre 2023 è stata individuata quale Presidente la consigliera indipendente e Lead Independent Director Antonella Malinconico.

Il Comitato Controllo e Rischi è presieduto, a turno, da uno dei suoi componenti scelto dal Consiglio di Amministrazione tra gli amministratori indipendenti in possesso di un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi. La presidenza del Comitato Controllo e Rischi ha una durata di diciotto mesi dalla data di nomina, salvo decadenza, revoca o dimissioni dalla carica di amministratore o di componente del Comitato Controllo e Rischi. Alla scadenza della presidenza, il Consiglio di amministrazione conferisce l'incarico di Presidente ad un diverso componente del Comitato Controllo e Rischi in possesso dei soprarichiamati requisiti. Fermo restando la turnazione della carica di Presidente, i componenti del Comitato Controllo e Rischi possono ricoprire l'incarico di Presidente più volte, preferibilmente in via non consecutiva.

Qualora, per qualsivoglia ragione, anche quale conseguenza della cessazione dalla carica di amministratore, venga a mancare un componente del Comitato Controllo e Rischi, il Consiglio di Amministrazione provvede senza indugio, alla prima riunione utile, alla nomina del nuovo componente. I componenti del Comitato Controllo e Rischi nominati in sostituzione di quelli cessati scadono insieme a quelli in carica all'atto della loro nomina, salvo diverse determinazioni del Consiglio di Amministrazione. Ciascun componente del Comitato Controllo e Rischi può essere revocato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione, che provvede contestualmente alla sua sostituzione. La durata in carica dei componenti del Comitato Controllo e Rischi è equiparata a quella del Consiglio di Amministrazione che lo ha istituito, la cui eventuale cessazione anticipata, per qualsiasi causa, determina la contestuale decadenza del Comitato stesso.

Il Presidente convoca e presiede le riunioni del Comitato Controllo e Rischi, ne prepara i lavori, dirige, coordina e modera la discussione, riferisce al Consiglio di Amministrazione sull'attività svolta dal Comitato e sulle relative proposte e orientamenti nelle forme più opportune alla prima riunione utile. Il Presidente sottoscrive, a nome del Comitato Controllo e Rischi, le relazioni e i pareri da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e/o ad altri organi o funzioni della Banca. In caso di assenza, irreperibilità o impedimento del Presidente, le sue funzioni sono svolte dal membro del Comitato Controllo e Rischi più anziano d'età.

Il Comitato Controllo e Rischi è convocato dal Presidente o, in caso di sua assenza, impedimento o ritardo a provvedervi, è convocato dal membro del Comitato Controllo e Rischi più anziano d'età; si riunisce altresì ogniqualvolta sia richiesto da un suo componente o dal responsabile della funzione Internal Audit che ne faccia istanza scritta al Presidente, con indicazione degli argomenti da porre all'ordine del giorno.

Le riunioni sono convocate con preavviso di almeno tre giorni, indicando il luogo, il giorno, l'ora e gli argomenti all'ordine del giorno, in caso di urgenza il Comitato può essere convocato con preavviso di un giorno prima della data prevista per

la riunione. L'avviso di convocazione deve essere trasmesso ai membri effettivi del Collegio Sindacale e, in copia per conoscenza, al Presidente del Consiglio di Amministrazione. L'eventuale documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno è messa a disposizione di norma contestualmente alla convocazione della riunione e comunque con l'anticipo

Il presidente del Collegio Sindacale, o altro componente da lui individuato, partecipano ai lavori del Comitato Controllo e Rischi. Ove ritenuto opportuno in relazione alle tematiche da trattare, il Comitato Controllo e Rischi e il Collegio Sindacale si riuniscono congiuntamente. Alle riunioni possono altresì partecipare, su invito del Presidente del Comitato Controllo e Rischi, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Vice Presidente, l'Amministratore Delegato e il Direttore Generale della Banca (ove nominato) o i Condirettori Generali (ove nominati). Il Presidente del Comitato Controllo e Rischi ha altresì facoltà di invitare alle riunioni l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione, il revisore legale o i rappresentanti della società di revisione e i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società del Gruppo con riferimento a tutti o alcuni argomenti all'ordine del giorno, salvo il caso in cui siano trattati temi che li riguardano. Il Comitato Controllo e Rischi può infine avvalersi e/o richiedere la presenza di consulenti indipendenti e di qualsiasi esponente o addetto aziendale della Banca o di altra società del Gruppo competente per materia, informandone l'Amministratore Delegato.

Per la validità delle riunioni del Comitato Controllo e Rischi è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti in carica e le decisioni/deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei presenti. Nell'ipotesi in cui il Comitato Controllo e Rischi sia composto da un numero pari di membri, in caso di parità di voti si procederà ad una successiva votazione nella quale prevarrà la decisione che abbia ottenuto il voto del Presidente. Il voto non può essere dato per rappresentanza e ciascun componente ha diritto ad un voto.

Le riunioni del Comitato Controllo e Rischi possono essere validamente tenute anche mediante l'utilizzo di idonei sistemi di audio, video o teleconferenza, a condizione che tutti gli aventi diritto possano parteciparvi ed essere identificati e sia loro consentito di seguire la riunione e di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti, nonché di ricevere, trasmettere e visionare documenti, attuando contestualità di esame e di decisione/deliberazione. Il Comitato può riunirsi in qualunque luogo, purché in Italia.

La segreteria del Comitato è assicurata dalla Direzione General Counsel – Corporate Affairs Parent Company che cura la redazione di un sintetico verbale. Il verbale è trascritto nell'apposito libro e sottoscritto dal presidente della riunione e dal Segretario.

Nel corso del 2024 il Comitato si è riunito 21 volte, cinque delle quali in forma congiunta con il Collegio Sindacale; la durata media delle riunioni è stata di circa due ore e venti minuti. Il Collegio Sindacale, nella sua totalità o garantendo comunque la presenza di almeno due componenti effettivi, ha assistito a tutte le riunioni tenutesi nel 2024.

Dall'inizio dell'anno 2025 sino alla data di approvazione del presente documento il Comitato si è riunito sei volte, delle quali due in via congiunta con il Collegio Sindacale; sono state programmate 21 riunioni per il 2025.

Oltre a svolgere riunioni congiunte con l'Organo di controllo, nel corso delle proprie riunioni il Comitato si è confrontato per la trattazione di specifici argomenti, con il Chief Financial Officer, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari, il Responsabile Accounting & Reporting, la Responsabile Financial & Sustainability Reporting Monitoring & Control, il Responsabile Compliance, la Responsabile Anti-Money Laundering, il Chief Risk Officer e la Società di revisione. Si è confrontato, altresì, in via sistematica e continuativa con il Responsabile Internal Audit che di norma assiste alle riunioni del Comitato in un'ottica di sinergia tra i diversi attori del sistema dei controlli interni. Il Comitato si è confrontato ancora, in un'ottica di lavoro istruttorio rispetto ai lavori consiliari, con il Sustainability & Website Manager, il Responsabile Capital Markets, il Chief Lending Officer, il Responsabile Workout, Restructuring & Recovery, la Responsabile Legal Recovery, la Responsabile Tax, il Responsabile Organization, la Responsabile Privacy & Security, il Responsabile ICT & Change Management, la Responsabile IT Strategy, la Responsabile Group Claims, la Responsabile Validation & Institutional Reporting, la Responsabile Risk Management Subsidiaries, il Responsabile Risk Management Parent

adeguato alle circostanze.

Company, il Responsabile Operational & IT Risk, il Responsabile Credit Risk, il Condirettore Generale Chief Operating Officer e il Condirettore Generale Chief Commercial Officer.

Funzioni attribuite al Comitato Controllo e Rischi

Il Comitato Controllo e Rischi svolge funzioni di supporto all'organo con funzione di supervisione strategica in materia di rischi e sistema di controlli interni.

Al Comitato Controllo e Rischi spettano le seguenti funzioni istruttorie, di natura propositiva e consultiva:

  • valutare, unitamente al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154 bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, come successivamente modificato e integrato (il "Dirigente Preposto") e sentiti il revisore legale (o società di revisione) e il Collegio Sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili e, nel caso di gruppi, la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato e dell'informativa di sostenibilità;
  • valutare l'idoneità dell'informazione periodica, finanziaria e non finanziaria, a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie della Società, l'impatto della sua attività e le performance conseguite;
  • analizzare i temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine nell'ottica del successo sostenibile;
  • esprimere pareri su specifici aspetti inerenti all'identificazione e la gestione dei principali rischi aziendali, inclusi i rischi climatici e ambientali e, più in generale, i rischi in materia di sostenibilità;
  • esaminare preventivamente i programmi di attività (compreso il piano di audit) e le relazioni annuali delle funzioni aziendali di controllo della Società e, ove presenti, delle società del Gruppo, aventi per oggetto la valutazione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché quelle di particolare rilevanza predisposte dalla funzione Internal Audit;
  • monitorare l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione Internal Audit e delle funzioni di controllo, ove presenti, delle società del Gruppo;
  • esprimere valutazioni e formulare pareri al Consiglio di Amministrazione sul rispetto de: (i) i principi cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l'organizzazione aziendale; (ii) i requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni aziendali di controllo; (iii) l'attività della funzione antiriciclaggio di Gruppo e delle singole società del medesimo Gruppo, nonché l'adeguatezza delle risorse umane e tecniche assegnate alla funzione antiriciclaggio, anche alla luce della periodica verifica svolta dalla funzione di revisione interna, portando all'attenzione del Consiglio di Amministrazione gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere; a tal fine, valuta le proposte dell'organo con funzione di gestione;
  • chiedere alla funzione Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al presidente del Collegio Sindacale;
  • riferire al Consiglio di Amministrazione, in occasione dell'approvazione delle relazioni finanziarie annuali e intermedie, sull'attività svolta nonché sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • assistere il Consiglio di Amministrazione nella vigilanza sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti;
  • supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative alla gestione di rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il Consiglio di Amministrazione sia venuto a conoscenza;
  • individuare e proporre, avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare;

  • contribuire, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della politica aziendale di eventuale esternalizzazione di funzioni aziendali di controllo;
  • verificare che tutte le funzioni aziendali di controllo si conformino correttamente alle indicazioni e alle linee guida approvate dal Consiglio di Amministrazione e coadiuvare quest'ultimo nella messa a punto del documento di coordinamento delle funzioni di controllo e in generale del sistema dei controlli interni aziendale e di gruppo.

Il Comitato Controllo e Rischi rilascia inoltre il proprio parere preventivo al Consiglio di Amministrazione:

  • sulle linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in modo che i principali rischi concernenti la Società e le società da essa controllate risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando inoltre il grado di compatibilità dei rischi con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati;
  • sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, nonché alla sua efficacia;
  • sui programmi di attività (compreso il piano di audit) e sulle relazioni annuali predisposti dal responsabile della funzione di Internal Audit e dai responsabili delle funzioni di controllo, ove presenti, delle società del Gruppo;
  • sulla descrizione, nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, delle principali caratteristiche del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e delle modalità di coordinamento tra i soggetti in esso coinvolti, ivi compresa la valutazione sull'adeguatezza dello stesso;
  • sui risultati esposti dal revisore legale (o società di revisione) nell'eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale.

Con riferimento alla nomina, alla revoca, all'adeguatezza delle risorse assegnate per l'espletamento delle proprie funzioni nonché alla remunerazione fissa e variabile del responsabile della funzione di Internal Audit della Banca e, ove presenti, delle società del Gruppo, il Comitato supporta il Consiglio di Amministrazione nelle proprie determinazioni anche rilasciando pareri preventivi ove richiesto dalla normativa tempo per tempo vigente o dal Consiglio di Amministrazione.

Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato svolge funzioni di supporto all'organo con funzione di supervisione strategica:

  • nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo dei rischi. Nell'ambito del RAF, il Comitato Controllo e Rischi svolge l'attività valutativa e propositiva necessaria affinché il Consiglio di Amministrazione possa definire e approvare gli obiettivi di rischio e la soglia di tolleranza;
  • nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del RAF;
  • nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali, inclusa la verifica che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie in materia di rischi.

Ferme restando le competenze del Comitato Remunerazioni, il Comitato Controllo e Rischi accerta che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione della Società siano coerenti con il RAF.

Nello svolgimento delle proprie funzioni può accedere a tutte le informazioni e funzioni aziendali rilevanti per lo svolgimento dei propri compiti nonché può avvalersi di consulenti esterni, nei termini stabiliti dal Consiglio di Amministrazione e nel rispetto della politica di Gruppo per la gestione delle informazioni privilegiate.

Il Comitato Controllo e Rischi esercita la propria attività avvalendosi, in via ordinaria, dei contributi informativi del Consiglio di Amministrazione, dell'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, del responsabile della funzione Internal Audit e delle altre funzioni di controllo, del Dirigente Preposto, dell'Organismo di Vigilanza previsto

dal D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, come successivamente modificato e integrato, e del revisore legale o dei rappresentanti della società di revisione, nonché degli esiti delle attività svolte dagli altri comitati istituiti dal Consiglio di Amministrazione.

Cura la predisposizione di meccanismi che garantiscano lo scambio tempestivo di informazioni con il Collegio Sindacale, garantendo la disponibilità delle informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti ed il coordinamento delle attività nelle aree di comune competenza per una migliore efficienza dei sistemi di controllo interno.

Il Comitato Controllo e Rischi dispone di risorse finanziarie, attivabili in autonomia, nella misura di euro 60.000 annui, stabilita dal Consiglio di Amministrazione e con previsione di rendicontazione allo stesso in merito all'eventuale utilizzo dei fondi almeno una volta all'anno, di norma in sede di esame della Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari.

In materia di operatività con parti correlate e/o soggetti collegati il Comitato Controllo e Rischi, nella sua componente costituita da soli amministratori indipendenti, svolge inoltre le funzioni allo stesso attribuite dal Consiglio di Amministrazione così come disciplinate nell'ambito della vigente normativa interna.

Nel corso del 2024 l'attività del Comitato si è esplicata su alcune principali linee direttive, in ottica istruttoria rispetto ai lavori del Consiglio di Amministrazione:

  • confronti con i responsabili delle Funzioni di controllo Intenal Audit, Risk Management, Anti-Money Laundering e Compliance sui rispettivi piani e relazioni annuali, nonché sui Tableau de Bord trimestrali inviati poi a Banca d'Italia;
  • interlocuzioni con il responsabile Internal Audit in ambito gestione delle segnalazioni delle violazioni (whistleblowing);
  • valutazioni trimestrali sui crediti e sulle altre poste di bilancio, in vista delle relazioni finanziarie periodiche;
  • valutazioni semestrali sulla gestione dei reclami;
  • interlocuzione, anche in forma congiunta con il Collegio Sindacale, con il Dirigente Preposto e con la società incaricata della revisione legale dei conti;
  • operazioni rientranti nel "Perimetro Unico" delle parti correlate di Gruppo;
  • interlocuzione con la responsabile del Piano di continuità operativa e con i manager di riferimento sulla governance ICT (piano strategico, rendicontazioni, piani e test di disaster recovery e di continuità operativa);
  • interlocuzioni con la Responsabile della Protezione dei Dati;
  • interlocuzioni rientranti nel perimetro delle Funzioni Essenziali o Importanti Esternalizzate (FEI);
  • aggiornamenti della normativa interna di impostazione (regolamenti, politiche, processi e procedure organizzative, manuali metodologici, sistema delle deleghe);
  • confronti con la Funzione Validation (già Funzione Convalida di Gruppo) in ordine alla reportistica di validazione dei modelli interni del Risk Management adottati dalla Banca nei singoli business;
  • interlocuzioni con i Gruppi di Lavoro interni alla Banca circa lo stato di avanzamento delle progettualità volte all'adeguamento del Gruppo alle disposizioni normative e regolamentari di volta in volta emanate dalle Autorità nazionali ed europee.

9.3 Responsabile della Funzione Internal Audit

Ricopre l'incarico di Responsabile dell'Internal Audit, dal 1° giugno 2019, il Dott. Angelo Ferracchiati.

La nomina del Dott. Ferracchiati è avvenuta, su proposta dell'amministratore incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nella seduta consiliare del 30 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi e sentito il Collegio Sindacale.

In sede di nomina il Consiglio, su proposta formulata dal Comitato Remunerazioni, ha demandato all'Amministratore Delegato, al Direttore Generale (figura al tempo prevista nell'Organigramma aziendale) e al Responsabile Risorse Umane, la definizione degli aspetti retributivi.

L'unità è collocata in staff al Consiglio di Amministrazione e non è responsabile di alcuna area operativa; viene di tempo in tempo dotata di risorse adeguate all'espletamento delle proprie attività.

Il collocamento dell'Internal Audit nell'organigramma aziendale in staff al Consiglio di Amministrazione, oltre ad assicurare l'indipendenza della unità stessa, in coerenza con le indicazioni della Banca d'Italia e con le best practice di settore, facilita l'opportuno scambio informativo con il Comitato Controllo e Rischi, il Collegio Sindacale e, in generale, con gli organi e gli organismi societari.

Nella mission attribuita all'Internal Audit dal relativo regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione, rientra tra l'altro la verifica che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi risulti completo, adeguato, funzionale ed affidabile.

***

Il Regolamento dell'Internal Audit di Gruppo prevede che la Funzione di Revisione Interna di Capogruppo definisca un Piano programmatico delle attività che, basandosi su un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei principali rischi (cd risk based), tenga conto del diverso grado di rischio delle varie attività e strutture della Capogruppo e delle Controllate. Proprio rispetto alle società del Gruppo Banca Ifis, è stato individuato un referente della Funzione di Internal Audit che ogni Controllata ha esternalizzato presso la Banca; il referente risponde gerarchicamente al Responsabile della Funzione di Audit della Banca, ma funzionalmente agli Organi Amministrativi e di Controllo delle Controllate.

Il Piano programmatico delle attività di Audit indica le attività di controllo pianificate per il triennio (piano pluriennale) ed ha una specifica sezione per l'attività di revisione del sistema informativo (ICT auditing).

Fermo restando il coordinamento e la collaborazione con le altre funzioni di controllo, tenuto conto della rilevanza che riveste l'attività programmata dalle funzioni di controllo di secondo livello, il Piano programmatico delle attività di audit è, di norma, presentato non prima che le unità di controllo di Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio della Capogruppo abbiano provveduto a porre all'attenzione degli Organi aziendali la programmazione delle proprie attività.

Il Piano programmatico viene trasmesso contestualmente al Collegio Sindacale, al Comitato Controllo e Rischi, al Presidente del Consiglio di Amministrazione, all'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (nonché Amministratore Delegato) per il successivo esame del Consiglio di Amministrazione. Il piano programmatico è aggiornato ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, su richiesta degli Organi aziendali e/o su proposta del Responsabile dell'Internal Audit.

Durante l'esercizio 2023, è stato approvato dal Consiglio, previo parere favorevole espresso dal Comitato Controllo e Rischi, un nuovo "Piano programmatico delle attività di audit 2023-2025" con il quale si sono voluti perseguire in particolare i seguenti obiettivi:

  • indirizzare le attività di audit su processi aziendali caratterizzati da maggior rischio, sulla base dell'evoluzione dell'operatività e degli obiettivi strategici del Piano Industriale e della normativa di settore;
  • garantire, in un orizzonte temporale triennale, un'adeguata copertura dell'Audit Universe;
  • orientare le attività di controllo secondo un approccio risk based-process oriented calibrato sulla significatività dei rischi e sull'evoluzione degli stessi (rischi emergenti).

Il Piano triennale trova declinazione operativa mediante l'attività di pianificazione su base annuale, attraverso la quale viene monitorato il corretto svolgimento delle attività pianificate e vengono individuate nuove necessità d'intervento ovvero assunti correttivi rispetto ai processi target inizialmente definiti.

Durante il 2023 il Responsabile dell'Internal Audit ha tra l'altro:

  • avuto accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico;
  • interagito costantemente con il Comitato Controllo e Rischi, con il Collegio Sindacale e con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001 (di cui è componente) riferendo tra l'altro del proprio operato;
  • trasmesso gli esiti dei verbali di tutti gli interventi al Collegio Sindacale, al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e all'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (nonché Amministratore Delegato);
  • discusso con il Comitato Controllo e Rischi ed il Collegio Sindacale il tableau de bord trimestrale dando in quell'occasione evidenza delle principali risultanze delle attività svolte nel trimestre;
  • riferito del proprio operato agli organi aziendali fornendo, con riferimento ai processi e/o aree oggetto di interventi di audit, adeguate informazioni sull'attività svolta nonché valutazioni sul sistema dei controlli interni e sul rischio residuo, anche tramite indicazioni sul rispetto dei piani definiti per il contenimento dei rischi. In tale ambito rientrano l'informativa trimestrale già citata Tableau de bord, la Relazione annuale nonché le ulteriori relazioni ed informative predisposte su specifici argomenti di particolare rilevanza;
  • ha effettuato interventi specifici riguardanti l'affidabilità dei sistemi informativi e i sistemi di rilevazione contabile.

Le principali attività svolte dal Responsabile dell'Internal Audit nel corso del 2024, sulla base del già menzionato Piano programmatico, hanno riguardato in ottica risk based sia la Capogruppo (Banca Ifis) che Banca Credifarma, nonché le altre società facenti parte del Gruppo Banca Ifis..

I settori di principale intervento riguardano il comparto NPL con particolare riguardo ai principali processi delle due società del Gruppo che operano nel settore (Ifis Npl Investing e Ifis Npl Servicing), il comparto della Banca commerciale e nello specifico le business unit leasing, factoring e gestione della liquidità aziendale. Sono stati inoltre svolti interventi di verifica concernenti il sistema informativo, le funzioni di controllo di secondo livello ed alcuni processi aziendali trasversali non direttamente ed univocamente correlabili a specifiche aree di business, in particolare, con riferimento al processo di gestione della continuità operativa, alla conformità delle prassi di remunerazione al contesto normativo e al processo di esternalizzazione di funzioni essenziali importanti.

Oltre all'informativa trimestrale (Tableau de bord) ed alla Relazione annuale sull'attività svolta, in ottemperanza alle disposizioni degli Organi di Vigilanza, il Responsabile dell'Internal Audit ha predisposto specifiche verifiche in merito a:

  • accertamenti sulle controllate;
  • politiche di remunerazione;
  • processo ICAAP;
  • governo e gestione del rischio di liquidità;
  • funzioni essenziali e importanti esternalizzate;
  • servizi di investimento;
  • funzionamento dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni (whistleblowing).

L'Internal Audit ha interagito infine con le strutture di controllo di secondo livello in riferimento agli ambiti di rischio dalle stesse presidiati, facendosi costantemente promotrice di incontri di coordinamento e condivisione.

9.4 Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/2001

Il Gruppo Banca Ifis, sensibile all'esigenza di assicurare condizioni di trasparenza e correttezza nella conduzione dell'attività aziendale, a tutela dell'immagine delle singole società facenti parte del Gruppo, delle aspettative degli azionisti e di coloro che lavorano per e con le società del Gruppo, ha ritenuto di dotarsi di un Modello organizzativo e di gestione previsto dal D.lgs. 231/2001.

Tale iniziativa è stata assunta anche nella consapevolezza che l'adozione e concreta applicazione del Modello Organizzativo costituisca un valido strumento di sensibilizzazione nei confronti di coloro che lavorano per la Banca affinché adottino, nell'espletamento e nella conduzione delle proprie attività, comportamenti corretti e lineari, tali da prevenire il rischio di commissione dei reati contemplati nel D.lgs. 231/2001.

Il Gruppo Banca Ifis condanna i comportamenti contrari alle disposizioni di legge vigenti ed ai principi etici altresì affermati nel Codice Etico da ultimo aggiornato a dicembre 2024. In tale contesto, l'adozione e l'efficace attuazione del Modello migliorano la Corporate Governance della Banca, in quanto limitano il rischio di commissione di reati connessi alle attività e processi aziendali e consentono, anche in caso di concretizzazione di tali rischi, di beneficiare dell'esimente prevista dal D.lgs. 231/2001.

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.lgs. 231/2001, fin dal 26 ottobre 2004; nella seduta del 28 aprile 2022, ha confermato la decisione, già assunta dai precedenti amministratori, di non affidare i compiti dell'Organismo di Vigilanza al Collegio Sindacale, prevedendone una composizione formata da un Sindaco, dai Responsabili delle funzioni Internal Audit e Compliance oltre a due consiglieri indipendenti, uno dei quali con l'incarico di Presidente.

Nella predisposizione del Modello Organizzativo, da ultimo aggiornato in data 22 ottobre2024, Banca Ifis si è ispirata alle "Linee Guida dell'Associazione Bancaria Italiana per l'adozione di modelli organizzativi sulla responsabilità amministrativa delle banche" che costituiscono un orientamento per l'interpretazione e l'analisi delle implicazioni giuridiche ed organizzative derivanti dall'introduzione del D.lgs. 231/2001.

Nella predisposizione del Modello si è tenuto conto delle procedure e dei sistemi di controllo esistenti e già ampiamente operanti in azienda, in quanto idonei a valere anche come misure di prevenzione dei reati e di controllo sui processi. Il Modello si inserisce nel più ampio sistema di controllo costituito principalmente dal Sistema dei Controlli Interni richiesto da Banca d'Italia e dalle regole di Corporate Governance in essere nella società.

Banca Ifis, ritenendo inoltre che il modello organizzativo e di gestione costituisca parte fondamentale degli strumenti di politica aziendale di Gruppo, ha previsto che ogni Società del Gruppo stesso si dotasse di un autonomo Modello Organizzativo che replica la struttura del Modello di Capogruppo declinata secondo le specificità operative di ogni singolo Ente; la Parte Generale del modello è disponibile sul sito internet di Banca Ifis alla sezione Chi Siamo - Corporate Governance – il Valore dell'Etica – Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo.

Il Modello Organizzativo di Banca Ifis prevede nella sua Parte Speciale un articolato sistema di presidi organizzativi e comportamentali specificamente intesi a prevenire la commissione dei seguenti delitti ricompresi nel catalogo di cui agli artt. 24 e seguenti del D.Lgs. 231/2001:

  • reati contro la Pubblica Amministrazione, ex art. 24 D.Lgs 231/2001;
  • condotte riconducibili alle fattispecie di reato informatico, ex art. 24-bis;
  • le fattispecie corruttive/concussive, ex artt. 25 e 25-ter;
  • falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento, ex art. 25 bis;

  • condotte riconducibili alle fattispecie di reato contro l'industria e il commercio e ai reati in materia di violazione del diritto d'autore, ex artt. 25-bis, comma 1, lett. f-bis), 25-bis.1 e 25-novies;
  • alcune fattispecie di reati in materia societaria ex art. 25-ter;
  • condotte riconducibili alle fattispecie di reato di criminalità organizzata ex. Art 24 ter; reati con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, ex art. 25-quater; reati transnazionali art. 10 L. 146/2006); reati contro la persona, ex art. 25-quinquies; reato di Induzione a non rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria ex art. 25 decies;
  • reati riconducibili alle condotte di abuso di mercato ex art. 25-sexies;
  • condotte riconducibili alle fattispecie di reato in materia di sicurezza sul lavoro, ex art. 25-septies;
  • reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio, ex art. 25-opties;
  • delitti in materia di mezzi di pagamento diversi dai contanti ex art. 25-octies.;
  • reati ambientali, ex art. 25-undecies;
  • reati tributari, ex art.25-quinquiesdecies;
  • delitti contro il patrimonio culturale ex art. 25-septesdecies e delitti in materia di riciclaggio di beni culturali e devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici, ex art. 25-duodevicies;

L'Organismo di Vigilanza è composto da un Sindaco, a scelta del Collegio Sindacale, dai Responsabili, tempo per tempo in carica, delle funzioni Internal Audit e Compliance oltre che da due Consiglieri indipendenti, a scelta del Consiglio, uno dei quali con l'incarico di presidente; l'Organismo di Vigilanza dura in carica tre anni e si riunisce con cadenza almeno semestrale. La segreteria dell'Organismo di Vigilanza è assicurata dalla Direzione General Counsel - Corporate Affairs Parent Company e il segretario, su mandato del Presidente cura la stesura dei verbali delle riunioni che sono conservati dalla Direzione General Counsel - Corporate Affairs Parent Company. Il Presidente, o altro componente di volta in volta designato dallo stesso Presidente, riferisce al Consiglio di Amministrazione, alla prima riunione utile, sull'attività svolta e, ove è il caso, sulle attività in corso di svolgimento e/o programmate nonché sull'eventuale attivazione dell'autonomia finanziaria. Al fine di rafforzare i requisiti di autonomia e indipendenza necessari all'esercizio delle attività di cui all'art. 6, lett. b del D.Lgs. 231/2001, l'Organismo di Vigilanza è dotato di adeguate risorse economiche, preventivamente deliberate dal Consiglio di Amministrazione, di cui lo stesso Organismo dispone autonomamente.

9.5 Società di revisione

L'Assemblea dei soci del 28 aprile 2022 ha conferito alla società PricewaterhouseCoopers S.p.A. l'incarico di revisione legale del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato di gruppo nonché di revisione contabile limitata della relazione semestrale di Banca Ifis per ciascuno dei nove esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2023 al 31dicembre 2031.

La Relazione Aggiuntiva è stata posta a disposizione del Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale unitamente alle proprie osservazioni.

A PricewaterhouseCoopers S.p.A. sono state inoltre affidate, mediante separati accordi formalizzati, le attività di revisione dei bilanci di esercizio delle società controllate da Banca Ifis.

9.6 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e altri ruoli e funzioni aziendali

In data 13 luglio 2023 il Consiglio di Amministrazione ha nominato il dott. Massimo Luigi Zanaboni "Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari".

Ai sensi dell'art. 19 dello statuto sociale:

  • il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 154-bis del D.lgs. n. 58/1998, nomina, previo parere obbligatorio del Collegio Sindacale, un Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
  • il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari deve essere in possesso dei requisiti di onorabilità e dei requisiti di professionalità previsti dalla Normativa Vigente.

Il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Dirigente Preposto autonome facoltà di spesa, coerentemente al piano programmatico delle attività che lo stesso prevede di realizzare. Il Dirigente Preposto deve relazionare periodicamente al Consiglio di Amministrazione sull'esercizio dei propri poteri di spesa. Si precisa che nell'ambito delle attività svolte nel corso dell'esercizio 2024 non sono state sostenute spese diverse da quelle previste per il normale funzionamento della unità organizzativa preposta alla attività di monitoraggio.

Il Dirigente Preposto, inoltre, ha facoltà di:

  • acquisire all'interno della Banca informazioni relative ad eventi, indicatori di rischio o proposte di adeguamenti tecnico-organizzativi afferenti procedure amministrative e contabili;
  • proporre interventi di modifica al sistema dei controlli interni laddove ritenuto necessario;
  • partecipare alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale ed accedere ai verbali delle relative riunioni il cui ordine del giorno preveda l'esame e/o l'approvazione dei dati economico finanziari della Banca e del Gruppo.

***

Vengono indicati di seguito i Responsabili delle altre funzioni aziendali aventi specifici compiti in tema di controllo interno e gestione dei rischi:

  • il ruolo di Responsabile del Risk Management (Chief Risk Officer) è attribuito al dott. Walter Vecchiato; al Risk Management era stato attribuito un budget per il 2024 di 1.000.000 euro utilizzabile per l'eventuale ricorso a consulenze esterne e per formazione del personale della funzione, attivabile in autonomia;
  • il ruolo di Responsabile della Compliance è attribuito al dott. Francesco Peluso; alla Compliance era stato attribuito un budget per il 2024 di 400.000 euro utilizzabile per l'eventuale ricorso a consulenze esterne e per formazione, attivabili in autonomia da parte del Responsabile;
  • il ruolo di Responsabile dell'Antiriciclaggio è attribuito alla dott. Giovanna Bazzaro; all'Antiriciclaggio era stato attribuito un budget per il 2024 di 275.000 euro utilizzabile per l'eventuale ricorso a consulenze esterne e/o fornitori esterni e formazione, attivabile in autonomina da parte del Responsabile.

I responsabili di Internal Audit, Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio:

  • devono possedere requisiti di professionalità adeguati;
  • sono nominati e revocati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale;
  • non hanno la responsabilità diretta di aree operative sottoposte a controllo.

I compiti e le responsabilità delle già menzionate Unità Organizzative di controllo di secondo e terzo livello sono in linea con quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza sul sistema dei controlli.

9.7 Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

Nell'ambito del Sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, la Capogruppo è responsabile della costituzione di un sistema unitario a livello consolidato che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso sia sull'equilibrio gestionale delle singole componenti.

Il corretto funzionamento del sistema dei controlli interni si basa sulla proficua interazione nell'esercizio dei compiti (d'indirizzo, di attuazione, di verifica, di valutazione) fra gli organi aziendali, gli eventuali comitati costituiti all'interno di questi ultimi, i soggetti incaricati della revisione legale dei conti, le funzioni di controllo.

In ragione di ciò, conformemente a quanto richiesto dal Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione, nominato dall'Assemblea dei soci del 28 aprile 2022, ha confermato nell'Amministratore Delegato il consigliere incaricato di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

In aggiunta, la proficua interazione e il coordinamento tra i soggetti apicali coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi è agevolato da meccanismi di cross-membership e da una composizione non pletorica di comitati e organismi; in particolare, il Comitato Controllo e Rischi e il Collegio Sindacale interagiscono frequentemente nel corso delle proprie riunioni e, all'occorrenza, con l'Amministratore Delegato, con il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari, con la Società di revisione, con il Chief Risk Officer, con il Responsabile della Compliance e con la Responsabile dell'Antiriciclaggio. Interagiscono inoltre in via sistematica con il Responsabile dell'Internal Audit che di norma assiste alle riunioni di entrambi gli organi.

Anche l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 231/2001 beneficia degli stessi meccanismi di cross-membership e di analoga sistematicità nell'interazione con gli altri soggetti del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

I responsabili delle unità organizzative di controllo interagiscono, coordinandosi e collaborando, al fine di evitare sovrapposizioni, sviluppare sinergie, ottimizzare la collaborazione.

Su iniziativa del responsabile dell'Internal Audit della Capogruppo, i responsabili delle unità organizzative di controllo della Capogruppo, partecipano a momenti formalizzati per discutere e confrontarsi sui seguenti temi:

  • condivisione della pianificazione delle rispettive principali attività di verifica/controllo (anche con riguardo alle società controllate);
  • analisi delle principali risultanze degli interventi svolti, delle azioni di rimedio avviate o richieste;
  • analisi dell'evoluzione dei livelli di esposizione ai diversi rischi;
  • condivisione della risk map, anche articolata per unità organizzativa risk taker, e della rilevanza potenziale dei rischi identificati;
  • condivisione di reportistiche, metodologie e terminologie; e
  • nonché, più in generale, per un proficuo scambio di informazione e per l'analisi di possibili forme di collaborazione.

Le riunioni sono oggetto di adeguata tracciabilità ed alle stesse, in riferimento a singoli argomenti oggetto di trattazione, possono essere invitati a partecipare anche i referenti di altre unità organizzative.

I verbali delle riunioni nonché l'ulteriore documentazione di comune interesse sono oggetto di:

  • archiviazione in apposita cartella informatica dedicata e condivisa tra le unità organizzative di controllo;
  • successiva rendicontazione agli Organi aziendali, in occasione di specifiche richieste nonché in sede di presentazione delle "Relazioni annuali sulle attività svolte", predisposte dalle unità organizzative di controllo di secondo e terzo livello.

La "Politica di Gruppo per la gestione dei flussi informativi" descrive i flussi informativi che le funzioni di controllo della Banca e delle Controllate producono verso gli Organi Aziendali. Altresì tale politica definisce i principi relativi alla predisposizione e gestione dei flussi informativi medesimi applicabili anche a quelli che le funzioni di controllo scambiano tra loro e con l'Autorità di Vigilanza, nonché quelli indirizzati verso l'Assemblea.

10. Interessi degli Amministratori e operazioni con parti correlate

Nel mese di giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione ha approvato - previo parere favorevole del Collegio Sindacale, del Comitato Controllo e Rischi (costituito dai soli amministratori indipendenti) – l'emanazione della nuova "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B.", da ultimo aggiornata a luglio 2024 ("Politica").

In particolare, in seguito all'aggiornamento del 10 dicembre 2020 del Regolamento CONSOB n. 17221 del 12 marzo 2010, si è reso necessario provvedere alla revisione della normativa interna in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati. In tale contesto, è stato individuato un perimetro unico di parti correlate e soggetti collegati che è descritto al paragrafo 2.2 e nell'Appendice 1 della Politica ("Perimetro Unico").

Non essendo stato costituito un apposito comitato parti correlate, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito agli amministratori indipendenti membri del Comitato Controllo e Rischi (costituito ad oggi da soli amministratori indipendenti) i compiti che il Regolamento Consob e le Disposizioni di Banca d'Italia assegnano agli Amministratori indipendenti.

In particolare, con riferimento alle operazioni con parti correlate, al Comitato spetta:

  • il rilascio di pareri preventivi e motivati nonché vincolanti (ai fini della delibera del Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis) sulla idoneità delle normative interne e dei successivi aggiornamenti e modifiche a conseguire gli obiettivi della normativa esterna. Tale parere si affianca a quello analogo richiesto all'organo con funzione di controllo;
  • il rilascio, quando espressamente previsti, di pareri preventivi e motivati, vincolanti o non vincolanti, nel caso di operazioni con componenti del Perimetro Unico poste in essere direttamente o indirettamente dalla Banca in merito all'interesse della stessa al compimento di tali operazioni, nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle relative condizioni;
  • nel caso di Operazioni di Maggiore Rilevanza, il tempestivo coinvolgimento se ritenuto dal Comitato, per il tramite di uno o più componenti delegati – nella fase delle trattative e nella fase istruttoria attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e aggiornato e con la facoltà di richiedere informazioni nonché di formulare osservazioni agli Organi delegati e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria; nonché
  • il costante monitoraggio, anche al fine di formulare eventuali interventi correttivi, delle operazioni con componenti del Perimetro Unico poste in essere direttamente o indirettamente da Banca Ifis, diverse dalle Operazioni Esigue, per le quali siano state applicate le esenzioni procedurali infra descritte.

Per le attività svolte nel corso dell'esercizio 2024 si fa rinvio al paragrafo 9.2.

La Politica, che delinea l'approccio che la Banca, anche nell'esercizio del proprio ruolo di Capogruppo, adotta al fine di assicurare un efficace presidio degli eventuali rischi di conflitti di interesse nelle operazioni con parti correlate e soggetti collegati nonché i criteri per identificare i soggetti le cui operazioni possano rientrare nell'ambito di applicazione della Politica stessa e le procedure di istruttoria, proposta e deliberazione delle operazioni, è disponibile sul sito internet https://www.bancaifis.it/ (nella sezione "Chi Siamo - Corporate Governance – Relazioni e documenti – Parti correlate e soggetti collegati").

Il Consiglio ha adottato ulteriori soluzioni operative idonee ad agevolare l'individuazione e un'adeguata gestione delle situazioni in cui un amministratore sia portatore di un interesse per conto proprio o di terzi per mezzo:

  • della Politica in materia di Operazioni Personali (ultimo aggiornamento febbraio 2020),
  • della Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis (ultimo aggiornamento aprile 2021),

  • della Politica di Gruppo per la gestione dei conflitti di interesse (ultimo aggiornamento gennaio 2025), e
  • della Procedura Organizzativa di Gruppo per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti ai sensi dell'art. 2391 (ultimo aggiornamento novembre 2024).

La Politica in materia di operazioni personali disciplina gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti e all'informativa che la Banca deve fornire agli stessi; le regole che i Soggetti Rilevanti devono rispettare per segnalare alla Banca le Operazioni Personali Soggette a Notifica effettuate su Strumenti Finanziari; le modalità di tenuta del Registro dei Soggetti Rilevanti, del Registro Emittenti Terzi e delle Operazioni Personali.

Vengono regolate infatti le negoziazioni su uno strumento finanziario realizzate da, o per conto di, un Soggetto Rilevante (tra cui rientrano i membri del Consiglio di Amministrazione), a condizione che sia soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:

  • a) il Soggetto Rilevante agisce al di fuori dell'ambito delle attività che compie nella sua veste professionale;
  • b) l'operazione è eseguita per conto di una qualsiasi delle persone seguenti:
    • o il Soggetto Rilevante;
    • o una persona con cui il Soggetto Rilevante ha rapporti di parentela (coniuge o convivente more uxorio, figli, ogni altro parente del Soggetto Rilevante che abbia convissuto almeno un anno con il Soggetto Rilevante alla data dell'Operazione Personale) o Stretti Legami;
    • o una persona che intrattiene con il Soggetto Rilevante relazioni tali per cui il Soggetto Rilevante abbia un interesse significativo, diretto o indiretto, nel risultato dell'operazione che sia diverso dal pagamento di competenze o commissioni per l'esecuzione dell'operazione.

La Politica in materia di operazioni compiute da Soggetti Rilevanti e da Persone ad essi Strettamente Legate su quote, titoli di credito e strumenti finanziari collegati emessi da Banca Ifis, invece, disciplina:

  • a) gli adempimenti connessi all'identificazione dei Soggetti Rilevanti (tra cui rientrano i membri del Consiglio di Amministrazione) e delle persone c.d. "strettamente legate";
  • b) la gestione delle informazioni relative alle operazioni oltre la Soglia Minima di Importo su quote, titoli di credito ovvero Strumenti Collegati emessi da Banca Ifis, compiute, direttamente o indirettamente, da un Soggetto Rilevante o da una c.d. "Persona Strettamente Legata" e soggetta/e agli obblighi di notifica. Vi rientrano:
    • o le operazioni contemplate dall'articolo 19, par. 7, del Regolamento UE 596/2014;
    • o le operazioni previste dall'articolo 10 del Regolamento Delegato UE 522/2016;
  • c) la gestione dei c.d. "periodi di chiusura", vale a dire quegli intervalli temporali nell'ambito dei quali i Soggetti Rilevanti debbono astenersi dal compiere operazioni su quote e altri titoli di credito emessi da Banca Ifis, nonché su strumenti finanziari ad essi collegati.

La Politica di Gruppo per la gestione dei conflitti di interesse disciplina i principi assunti e il processo organizzativo adottato al fine di gestire e mitigare o prevenire i Conflitti di Interessi attuali o potenziali derivanti dalle varie attività (di seguito i Servizi) svolte dalle società vigilate appartenenti al Gruppo Bancario Banca Ifis.

La Procedura Organizzativa di Gruppo per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti ai sensi dell'art. 2391 disciplina le disposizioni da osservare nella gestione delle operazioni con i soggetti rilevanti ai senti dell'art. 2391 del Codice Civile al fine di presidiare il rischio dato dalla vicinanza di taluni soggetti alle strutture decisionali delle Società possa compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni in virtù di interessi propri o per conto di terzi nel compimento di operazioni delle Società, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse ed esposizione a rischi non adeguatamente misurati o presidiati della Società di volta in volta considerata; e regolare l'iter di approvazione delle operazioni rilevanti ai sensi dell'art. 2391 del Codice Civile.

11. Collegio Sindacale

11.1 Nomina e sostituzione

La nomina dei componenti del Collegio Sindacale è disciplinata dall'art. 21 dello statuto e avviene sulla base di liste presentate dagli azionisti nelle quali i candidati sono elencati in ordine progressivo e in numero non superiore ai componenti dell'organo da eleggere. Ogni lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di sindaco effettivo, l'altra per i candidati alla carica di sindaco supplente.

Possono presentare una lista l'azionista o gli azionisti che siano titolari, al momento della presentazione della stessa, di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% delle azioni ordinarie, od altra minore soglia di possesso che – ai sensi della normativa vigente – deve essere indicata nell'avviso di convocazione dell'Assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei Sindaci. La quota di partecipazione determinata dalla Consob ai sensi dell'art.144-quater del Regolamento Emittenti, secondo la Determinazione Consob n. 123 del 28 gennaio 2025, è di 1%.

Un socio non può presentare né votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciarie. I soci appartenenti al medesimo gruppo e i soci che aderiscano ad un patto parasociale avente ad oggetto azioni della Società non possono presentare o votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciarie. Un candidato può essere presente in una sola lista a pena di ineleggibilità.

Dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono eletti, in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati nella lista medesima, due sindaci effettivi ed uno supplente; dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti tra le liste presentate e votate da parte di soci che non siano collegati ai soci di riferimento ai sensi dell'art. 148, comma 2 del D.lgs. n. 58/1998, è eletto sindaco effettivo il candidato indicato al primo posto della relativa sezione della lista medesima; dalla stessa lista è eletto sindaco supplente il candidato indicato al primo posto della relativa sezione della lista medesima.

In caso di parità di voti tra due o più liste risulteranno eletti sindaci i candidati più anziani per età.

Lo Statuto non prevede la possibilità di trarre dalla lista diminoranza sindaci supplenti destinati a sostituire il componente di minoranza ulteriori rispetto al minimo richiesto dalla disciplina Consob.

Qualora tali criteri di estrazione non garantiscano la presenza nel Collegio di almeno un sindaco effettivo e un sindaco supplente appartenenti al genere meno rappresentato, all'estrazione dalla lista che ha ottenuto in Assemblea il maggior numero di voti in base all'ordine progressivo con il quale sono indicati i candidati va applicato un meccanismo di scorrimento che escluda il candidato o i candidati del genere più rappresentato e ripeschi il candidato o i candidati del genere mancante.

La Presidenza del Collegio Sindacale spetta al Sindaco effettivo eletto dalla suddetta lista di minoranza.

I sindaci uscenti sono rieleggibili, per non più di tre mandati, nel rispetto delle norme e del Codice di Corporate Governance.

Qualora, nonostante quanto previsto nello statuto e sopra riportato, venga proposta una sola lista o consegua voti una sola lista, risulteranno eletti - a condizione che tale lista riceva la maggioranza dei voti rappresentati in Assemblea - tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti nell'ordine in cui sono indicati per la rispettiva carica in tale lista e sarà nominato Presidente del Collegio Sindacale il candidato alla carica di sindaco effettivo indicato al primo posto della lista stessa.

In caso di sostituzione di un sindaco effettivo, subentra il supplente appartenente alla medesima lista di quello cessato.

Qualora occorra provvedere alla nomina di sindaci effettivi e/o supplenti necessari per l'integrazione del Collegio Sindacale a seguito di cessazione anticipata di sindaci nella carica, l'Assemblea provvederà come segue: qualora si debba provvedere alla sostituzione di sindaci eletti nella lista di maggioranza, la nomina del sindaco o dei sindaci, avviene con votazione a maggioranza, senza vincolo di lista. Qualora, invece, occorra sostituire un sindaco designato dalla minoranza, l'Assemblea lo sostituirà, con voto a maggioranza relativa, scegliendolo tra i candidati indicati nella lista di cui faceva parte il sindaco da sostituire, che abbiano confermato almeno venticinque giorni prima di quello stabilito per l'Assemblea in prima convocazione la propria candidatura, unitamente con le dichiarazioni relative all'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità, nonché alla sussistenza dei requisiti prescritti per la carica.

Le liste dovranno essere depositate presso la sede della Società entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea in prima convocazione e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità previste dalla normativa vigente almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea in prima convocazione.

La titolarità della quota minima di partecipazione per la presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista ovvero di più azionisti congiuntamente nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. Al fine di comprovare la titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste, gli azionisti potranno produrre la relativa certificazione anche successivamente al deposito purché entro il termine previsto per la pubblicazione delle liste da parte della Società.

Le liste devono essere corredate da:

  • le informazioni relative all'identità dei soci che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • una dichiarazione dei soci diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza di rapporti di collegamento previsti dall'art. 144-quinquies del "Regolamento di attuazione del D.lgs. n. 58/1998 concernente la disciplina degli emittenti" con questi ultimi nonché di altre relazioni significative;
  • un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati, nonché di una dichiarazione dei medesimi candidati attestante il possesso dei requisiti previsti dalla legge e della loro accettazione della candidatura.

Non possono essere inseriti nelle liste candidati che ricoprano già incarichi di sindaco in altre cinque società quotate o che non siano in possesso dei requisiti e criteri previsti dall'art. 26 del D.Lgs. n. 385/1993 e della relativa disciplina di attuazione, anche di natura regolamentare, tempo per tempo vigente o che rientrino nelle ipotesi di cui all'art. 148, comma 3 del D.lgs. n. 58/1998.

Ciascuna lista deve contenere almeno un candidato alla carica di sindaco effettivo e almeno un candidato alla carica di sindaco supplente appartenenti al genere meno rappresentato, tale prescrizione non vale per le liste che, considerando entrambe le sezioni, presentino un numero di candidati inferiore a tre.

11.2 Composizione e funzionamento

Il Collegio Sindacale attualmente in carica è stato nominato dall'Assemblea ordinaria il 28 aprile 2022 per gli esercizi 2022, 2023 e 2024 e scadrà alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2024.

Per l'elezione del Collegio in occasione dell'Assemblea del 28 aprile 2022 sono state presentate, depositate e pubblicate nei termini e nei modi previsti dalle vigenti disposizioni e dallo Statuto due liste di candidati e precisamente:

  • Lista 1 (LA SCOGLIERA SA) (partecipazione pari al 50,50% del capitale sociale);
  • Lista 2 (per conto degli azionisti:
    • o Arca Fondi Sgr S.P.A. gestore dei fondi: Fondo Arca Economia Reale Equity Italia, Fondo Arca Economia

Reale Bilanciato Italia 30, Fondo Arca Azioni Italia;

  • o Eurizon Capital S.A. gestore del fondo Eurizon Fund comparti: Eurizon Fund Italian Equity Opportunities, Eurizon Fund - Equity Italy Smart Volatility;
  • o Eurizon Capital Sgr S.P.A gestore dei fondi: Eurizon Progetto Italia 20, Eurizon PIR Italia 30, Eurizon AM MITO 50 (Multiasset Italian Opportunities 50), Eurizon AM MITO 95 (Multiasset Italian Opportunities 95), Eurizon AM MITO 25 (Multiasset Italian Opportunities 25), Eurizon Progetto Italia 70, Eurizon Azioni Italia, Eurizon PIR Italia Azioni, Eurizon Azioni PMI Italia, Eurizon Progetto Italia 40;
  • o Fideuram Asset Management Ireland gestore del fondo Fonditalia Equity Italy;
  • o Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr S.P.A. gestore dei fondi: Fideuram Italia, Piano Azioni Italia, Piano Bilanciato Italia 50, Piano Bilanciato Italia 30;
  • o Interfund Sicav Interfund Equity Italy;
  • o Generali Investments Luxembourg SA gestore dei fondi: Generali Investments SICAV Euro Future Leaders, Generali Smart Fund PIR Evoluzione Italia, Generali Smart Funds PIR Valore Italia;
  • o Mediolanum International Funds Limited Challenge Funds Challenge Italian Equity;
  • o Mediolanum Gestione Fondi Sgr S.P.A. gestore dei fondi Mediolanum Flessibile Futuro Italia e Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia)

(partecipazione complessivamente pari al 3,61745% del capitale sociale).

Unitamente alle liste sono stati depositati e pubblicati anche i seguenti documenti:

  • Certificazione attestante la titolarità di partecipazione azionaria sufficiente per la presentazione di una lista;
  • Dichiarazione con la quale ciascun candidato: accetta la propria candidatura a Sindaco effettivo o supplente, attesta il possesso dei requisiti e criteri previsti dalla vigente normativa e l'assenza di cause di ineleggibilità e/o incompatibilità; curriculum vitae, elenco delle cariche di amministrazione, direzione e controllo ricoperte presso altre società con l'impegno al tempestivo aggiornamento di tale elenco, copia del documento di identità.

In Tab.8 che segue, si riportano l'elenco dei candidati, l'elenco degli eletti e la percentuale di voti ottenuta in rapporto al capitale votante.

Tab.8
Lista Elenco Candidati Elenco Eletti Percentuale voti
ottenuti
1 Sindaci effettivi:
Annunziata Melaccio
Franco Olivetti
Sindaci supplenti:
Marinella Monterumisi
Ferruccio di Lenardo
Sindaci effettivi:
Annunziata Melaccio
Franco Olivetti
Sindaci supplenti:
Marinella Monterumisi
71,722%
2 Sindaci effettivi:
Andrea Balelli
Sindaci supplenti:
Emanuela Rollino
Presidente:
Andrea Balelli
Sindaci supplenti:
Emanuela Rollino
28,143%

In conformità a quanto previsto dall'art. 12 del DM 169/2020 il Collegio Sindacale in scadenza ha messo a disposizione degli azionisti, al fine di favorire il percorso di definizione delle migliori proposte per la composizione quantitativa e qualitativa del nuovo Collegio Sindacale, il documento "Composizione qualitativa e quantitativa del Collegio Sindacale 2022" approvato dall'organo di controllo in data 9 marzo 2022.

Il Collegio Sindacale, alla data di approvazione della presente Relazione, risulta così composto:

Carica Nome e Cognome
Presidente del Collegio Sindacale Andrea Balelli
Sindaco effettivo Franco Olivetti
Sindaco effettivo Annunziata Melaccio
Sindaco supplente Marinella Monterumisi
Sindaco supplente Emanuela Rollino

Si rimanda alla tabella in appendice (a.3) per le ulteriori informazioni in merito alla composizione del Collegio Sindacale e alla Tab. 9 per gli incarichi di amministrazione, direzione o controllo dichiarati dagli esponenti.

I componenti del Collegio Sindacale risultano in possesso dei requisiti previsti dalla vigente disciplina; il possesso dei requisiti è stato verificato, per quanto attiene all'indipendenza come da previsioni TUF e Codice di Corporate Governance, in data 28 aprile 2022 mentre, in data 27 maggio, entro 30 giorni dalla nomina, l'Organo di controllo ha verificato irestantirequisiti previsti dalla normativa vigente, il rispetto del divieto di interlocking nonché la rispondenza tra la composizione quali-quantitativa ottimale indicata nel documento "Composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale del Collegio Sindacale 2022" e quella effettiva risultante dal processo di nomina. In aggiunta, il Collegio, con cadenza annuale, effettua la verifica circa la permanenza e il rispetto dei summenzionati requisiti e divieti.

Informazioni relative a caratteristiche personali e professionali di ciascun sindaco sono riportate nel sito internet della Banca nella sezione "Chi Siamo - Corporate Governance – Organi Sociali – Collegio Sindacale".

Sono di seguito rappresentate le ripartizioni dei componenti in carica del Collegio Sindacale per fasce di età e per genere.

Il Collegio Sindacale nel corso dell'Esercizio 2024 si è riunito 23 volte (5 in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi e una in forma congiunta con i Collegi Sindacali delle società del Gruppo); la durata media delle riunioni è stata di circa 1 ora e 29 minuti. Alla data di approvazione della presente Relazione si sono svolte 7 riunioni, di cui 2 in forma congiunta con il Comitato Controllo e Rischi; sono state programmate 25 riunioni per il 2025.

Nella sottostante Tab.9, sono riportate la tipologia degli incarichi detenuti da ciascun sindaco effettivo di Banca Ifis, alla data di redazione della presente Relazione, sulla base delle informazioni da essi fornite. Inoltre, al fine di ottemperare a

quanto richiesto dalla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia (Sezione VII, Capitolo 1, Titolo IV, Parte Prima), viene data evidenza anche del numero e della tipologia degli incarichi detenuti dagli stessi in altre società o enti seppur non ritenute rilevanti ai sensi del "Regolamento sul cumulo degli incarichi degli esponenti aziendali".

Tab. 9

Società appartenenti al Gruppo
Banca Ifis
Sindaco Elenco cariche NO Gruppo
bancario
Gruppo non
bancario
• Presidente del Collegio Sindacale di Banca Ifis
• Presidente del Collegio Sindacale di Salvatore Ferragamo S.p.A.
• Sindaco effettivo di Pillarstone S.p.A.
• Sindaco effettivo di PS Management Holdco s.r.l.
• Sindaco effettivo di Sirti S.p.A.
• Sindaco effettivo di PS Reti S.p.A.
• Presidente del Collegio Sindacale di Sirti Digital Solutions S.p.A.
• Presidente del Collegio Sindacale di Wellcomm Engineering S.p.A.
• Amministratore unico di Fedaia Spv s.r.l.
• Amministratore unico di Rienza Spv s.r.l.
• Amministratore unico di Gardenia Spv s.r.l.
Andrea Balelli • Amministratore unico di Restart Spv s.r.l.
• Amministratore unico di Italian Credit Recycle s.r.l.
• Presidente del Collegio Sindacale di Ifis Npl Investing S.p.A.
• Amministratore unico di Malfante 2009 s.r.l.
• Amministratore unico di Loira Reoco s.r.l.
• Sindaco supplente di società italiana per azioni per il traforo del
monte bianco
• Sindaco suplente di Recordati S.p.A.
• Sindaco supplente di Amplia Infrastructures S.p.A.
• Sindaco supplente di AD Moving S.p.A.
• Sindaco supplente di IDS Airnav s.r.l.
• Sindaco supplente di Tecne Speri Bridge Designers s.r.l.
• Sindaco supplente di Tecne - Systra sws advanced Tunneling s.r.l.
• Sindaco di Banca Ifis S.p.A.
• Presidente del Collegio Sindacale di Ifis Rental Services s.r.l.
• Sindaco di Banca Credifarma S.p.A.
Franco Olivetti • Sindaco supplente di Ifis Npl Investing S.p.A.
• Sindaco di Justlex Italia società fra avvocati per azioni
• Sindaco/revisore di Atesina San Marco s.r.l.
Annunziata
Melaccio
• Sindaco di Banca Ifis S.p.A.
• Presidente del Collegio Sindacale di Cap.Ital.Fin. S.p.A.
• Presidente del Consiglio di Amministrazione di Decalia SIM S.p.A.
• Presidente del Collegio Sindacale di Anthilia SGR S.p.A.
• Sindaco supplente di Ambienta SGR S.p.A.
• Consigliere di Bocconi Endowment Management s.r.l.

Criteri e politiche di diversità

Indicazioni riguardanti la composizione degli organi sociali sia in merito al genere, sia per quanto riguarda la diversificazione di competenze, esperienze, età e proiezione internazionale sono contenute nello Statuto e nelle Disposizioni di Vigilanza al Titolo IV, Cap. I, Sez. III.

Il processo di autovalutazione, al quale il Collegio Sindacale si sottopone annualmente indicativamente fra i mesi di dicembre e febbraio, ha tra le sue finalità anche quella di verificare il corretto ed efficace funzionamento dell'organo e la sua adeguatezza in termini di composizione qualitativa, competenze e di professionalità.

La composizione qualitativa, in termini di età media e genere, si è attestata su un livello di adeguatezza, anche in forza della previsione statutaria secondo la quale almeno un sindaco effettivo e un sindaco supplente devono appartenere al genere meno rappresentato.

L'autovalutazione effettuata ha permesso anche di evidenziare l'adeguatezza delle competenze e delle caratteristiche professionali nonché la diffusione, la diversificazione e la complementarità delle stesse, in coerenza con la complessità e le attività svolte dalla Banca.

La diversificazione delle competenze e delle professionalità permette ai Sindaci di apportare un adeguato contributo all'attività del Collegio medesimo e favorisce pluralità di approcci e prospettive nell'analisi dei problemi e nell'eventuale assunzione delle decisioni di intervento.

In tal senso, la diversificazione delle competenze all'interno dello stesso è stata ritenuta adeguata in relazione alle principali attività di competenza, che riguardano:

  • assetti organizzativi e di governo societario;
  • gestione dei rischi;
  • sistemi di controllo interno e altri meccanismi operativi;
  • regolamentazione nel settore bancario e finanziario;
  • ESG, sostenibilità sociale e ambientale;
  • attività e prodotti bancari e finanziari;
  • informativa contabile e finanziaria;
  • settore bancario di riferimento per Banca Ifis;
  • mercati finanziari; e
  • indirizzi e programmazione strategica.

Anche la diversificazione delle professionalità è stata ritenuta adeguatamente rappresentata.

Tutto ciò considerato, la Banca non ritiene di adottare ulteriori specifiche politiche in materia di diversità in relazione alla composizione dell'organo di controllo.

Indipendenza

I membri del Collegio Sindacale devono essere scelti fra soggetti che non si trovino in una delle condizioni di ineleggibilità o decadenza previste dall'art. 148, comma 3, del TUF; inoltre, i Sindaci devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza di cui all'art. 14 del DM 169/2020 ed infine l'indipendenza è valutata anche in conformità al Codice di Corporate Governance. Nell'esecuzione delle verifiche relative al Codice i criteri adottati dal Collegio Sindacale sono stati

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

i medesimi individuati dal Consiglio di Amministrazione e riportati al paragrafo 4.7; le risultanze positive, sono state comunicate al Consiglio di Amministrazione che ha provveduto a darne informativa al pubblico mediante un comunicato diffuso al mercato in pari data, ossia il 28 aprile 2022.

La verifica relativa alla permanenza dei requisiti, anche di indipendenza, è stata effettuata da ultimo in data 22 gennaio 2025; in tutte le valutazioni effettuate sono state prese in considerazione tutte le informazioni messe a disposizione da ciascun componente del Collegio Sindacale.

Remunerazione

La remunerazione dei sindaci è stata determinata dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti del 28 aprile 2022 a norma dell'art. 2402 c.c..

L'Assemblea ha deliberato di corrispondere euro 105.000 annui lordi al Presidente del Collegio Sindacale ed euro 70.000 annui lordi ai Sindaci effettivi. La remunerazione rientra fra le tematiche oggetto di autovalutazione da parte dei membri dell'organo; la stessa è stata valutata adeguata e in linea con le funzioni svolte e le relative responsabilità.

Gestione degli interessi

Coerentemente con quanto previsto dal Codice di Corporate Governance, e anche ai sensi di quanto previsto dall'art. 136 comma 1 TUB ("Obbligazioni degli esponenti bancari"), qualora il sindaco, per conto proprio o di terzi, abbia un interesse in una determinata operazione dell'Emittente, è tenuto ad informare tempestivamente e in modo esauriente gli altri sindaci e il presidente del Consiglio circa natura, termini, origine e portata del proprio interesse. I sindaci rientrano inoltre nel campo di applicazione della "Politica di Gruppo in materia di operazioni con parti correlate, soggetti collegati ed Esponenti Aziendali ex art. 136 T.U.B." trattata nella Sezione 10.

11.3 Ruolo

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 22 dello Statuto, vigila sull'osservanza della Legge, dello Statuto e dei regolamenti, assicurando il rispetto dei principi di corretta amministrazione. Verifica altresì l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento, sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Il Collegio Sindacale vigila sulla conformità degli obblighi normativi in materia di rendicontazione di sostenibilità, verificando che la società abbia implementato procedure e processi idonei a garantire l'affidabilità e la trasparenza delle informazioni non finanziarie. In aggiunta, provvede a vigilare sull'attività di direzione e coordinamento svolta da parte della Banca nonché sugli altri atti e fatti precisati dalla Legge, adempiendo a tutte le funzioni che gli sono demandate nel rispetto della relativa disciplina prevista dalla Legge.

Il Collegio Sindacale si assicura che tutte le funzioni e strutture coinvolte nel sistema dei controlli interni siano adeguatamente coordinate, inclusa la società di revisione contabile. Promuove, ove necessario, gli opportuni interventi correttivi e scambia dati e informazioni con la società di revisione per svolgere i propri compiti.

I sindaci possono avvalersi delle strutture di controllo interno per le verifiche necessarie ed effettuare ispezioni e controlli in qualsiasi momento. In aggiunta, il Collegio Sindacale puòrichiedere informazioni agli amministratori, al Direttore Generale ovvero ai Condirettori Generali (ove nominati), ai dirigenti e ai dipendenti, anche riguardo alle società controllate, e scambiare informazioni con gli organi corrispondenti delle società controllate.

Infine, il Collegio Sindacale ha il compito di segnalare al Consiglio di Amministrazione eventuali carenze e irregolarità riscontrate nonché richiedere misure correttive e verificarne l'efficacia nel tempo, mantenendo l'obbligo di segnalazione

alle Autorità di vigilanza per eventuali irregolarità di gestione o violazioni normative. Si precisa che le ulteriori informazioni in merito alle principali attività svolte dal Collegio Sindacale nel corso dell'esercizio 2024 sono reperibili nella "Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea degli Azionisti", redatta ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, del Codice Civile. Il documento è disponibile sul sito internethttps://www.bancaifis.it/ nella sezione "Investor Relations – Risultati finanziari e presentazioni – Bilancio 2024".

12. Rapporti con gli azionisti

Accesso alle informazioni

In occasione del processo di rebranding di Banca Ifis, avvenuto nel corso dell'esercizio 2020, sono state, tra l'altro, armonizzate le infrastrutture digitali per permettere una migliore esperienza agli utenti che accedono ai canali, oltre a rendere i servizi più facilmente accessibili. Gli interventi adottati, infatti, permettono di individuare con più facilità alcune apposite sezioni predisposte nel proprio sito internet, nelle quali sono poste a disposizione le informazioni che rivestono rilievo per i propri azionisti, in modo da consentire a questi ultimi un esercizio consapevole dei propri diritti. In particolare, è possibile individuare il materiale d'interesse nelle sezioni "Chi Siamo, Investor Relations e Sostenibilità".

Il Responsabile incaricato della gestione dei rapporti con gli azionisti (Responsabile Investor Relations & Corporate Development), da novembre 2018, è Andrea Martino Da Rio.

Dialogo con gli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione a novembre 2021 ha approvato, su proposta del Presidente del Consiglio di Amministrazione, in accordo con l'Amministratore Delegato e con il supporto del Responsabile Investor Relations & Corporate Development, la Politica di gestione del dialogo da parte degli Amministratori con gli Investitori, disponibile sul sito istituzionale di Banca Ifishttps://www.bancaifis.it/ seguendo il percorso "Investor Relations – strategia e punti di forza".

La Banca, con l'obiettivo di favorire la trasparenza verso la comunità finanziaria e i mercati, attraverso la costruzione, il mantenimento e lo sviluppo di un rapporto attivo di fiducia con gli Investitori, nella Politica, stabilisce tra l'altro:

  • 1) l'identificazione degli Amministratori Responsabili deputati a gestire il Dialogo, individuati in Presidente, Vice Presidente, Amministratore Delegato o Lead Independent Director, che esercitano tale facoltà con il supporto delle funzioni aziendali, in particolare dell'Head of Investor Relations and Corporate Development;
  • 2) le differenze tra le procedure relative al dialogo avviato su iniziativa di Banca Ifis, attraverso l'organizzazione di incontri collettivi o bilaterali con gli Investitori, e quello avviato su iniziativa degli Investitori, che potranno farne richiesta per iscritto indirizzandola all'Head of Investor Relations and Corporate Development che ne darà informativa al Segretario del Consiglio;
  • 3) le questioni rilevanti su cui instaurare il Dialogo, quali:
    • a) la corporate governance;
    • b) la sostenibilità sociale e ambientale;
    • c) le politiche sulla remunerazione degli Amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche e alla loro attuazione;
    • d) il sistema di controllo interno e gestione dei rischi;
    • e) la strategia;
    • f) i risultati finanziari e non finanziari, e
    • g) la struttura del capitale;
  • 4) la previsione di un'informativa periodica, con cadenza trimestrale (salvo che non vi siano state riunioni nel periodo di riferimento), agli organi sociali circa lo svolgimento delle riunioni con gli Investitori e i relativi esiti.

Banca Ifis | Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2024

Nel corso del 2024, non ci sono state richieste da parte degli azionisti di dialogo con i Consiglieri di Amministrazione. Il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti è stato gestito dal Presidente, dall'Amministratore Delegato e dalla Funzione Investor Relations, tra l'altro, nel corso di diversi meeting e conference call in cui è stato discusso anche il contesto macroeconomico e regolamentare in cui la Banca opera, il business model e i risultati economici, patrimoniali e finanziari della Banca.

13. Assemblee

L'Assemblea dei soci si è dotata di un "Regolamento Assembleare", la cui versione vigente è stata approvata in data 23 aprile 2020, al fine consentire l'ordinato e funzionale svolgimento delle riunioni assembleari, garantendo, al contempo, il diritto di ciascun socio di prendere la parola sugli argomenti posti in discussione.

Il "Regolamento", che descrive la durata massima dei singoli interventi, il loro ordine, le modalità di votazione, gli interventi degli Amministratori e dei Sindaci, nonché i poteri e le modalità atte a impedire il verificarsi di situazioni di conflitto all'interno delle Assemblee, è disponibile sul sito internet https://www.bancaifis.it/ (nella sezione "Chi Siamo – Corporate Governance – Assemblea degli Azionisti").

L'Assemblea è, di norma, presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e possono intervenirvi i titolari del diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente quello fissato per l'Assemblea in prima convocazione, la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione. La comunicazione è effettuata sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'assemblea in prima convocazione.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e all'esercizio del diritto di voto qualora tale comunicazione sia pervenuta alla Società oltre il già menzionato termine, purché entro l'inizio dei lavori assembleari della singola convocazione.

Fatto salvo quanto di seguito previsto, coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare nell'Assemblea, ai sensi di legge, mediante delega scritta ovvero conferita in via elettronica.

Le modalità di notifica e trasmissione delle deleghe sono appositamente rappresentate all'interno degli avvisi di convocazione dell'Assemblea tempo al tempo pubblicati nella sezione "Chi Siamo - Corporate Governance - Assemblea degli Azionisti" disponibile sul sito Internet della Società.

La Società può designare, dandone notizia nell'avviso di convocazione, per ciascuna Assemblea, uno soggetto al quale i titolari del diritto di voto possono conferire, con le modalità previste dalle disposizioni normative applicabili, una delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno. La delega ha effetto con riguardo alle sole proposte per le quali siano state conferite istruzioni di voto.

Il Consiglio di Amministrazione può prevedere nell'avviso di convocazione che l'intervento e l'esercizio del diritto di voto in Assemblea possano avvenire esclusivamente mediante conferimento di delega (o sub-delega) di voto a un soggetto, con il ruolo di rappresentante designato ai sensi della normativa applicabile.

Nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione faccia ricorso a quanto sopra rappresentato e/o ove previsto e/o consentito dalle applicabili disposizioni di legge e regolamentari pro-tempore vigenti, il Consiglio di Amministrazione potrà prevedere nell'avviso di convocazione dell'Assemblea che la partecipazione all'Assemblea da parte dei soggetti legittimati ai sensi della legge e dello Statuto (inclusi gli amministratori, i sindaci, il notaio o il segretario, il rappresentante designato e gli altri soggetti a cui è consentita la partecipazione all'Assemblea) avvenga anche o debba avvenire unicamente mediante collegamento per teleconferenza e/o videoconferenza. In tal caso deve essere assicurato:

  • al Presidente dell'Assemblea di accertare l'identità e la legittimazione degli intervenuti, regolare lo svolgimento dell'adunanza, constatare e proclamare i risultati della votazione;
  • al soggetto verbalizzante di percepire adeguatamente gli eventi assembleari oggetto di verbalizzazione; e
  • agli intervenuti di partecipare alla discussione e alla votazione simultanea sugli argomenti all'ordine del giorno.

Per quanto concerne le maggioranze per la validità delle deliberazioni e la redazione del processo verbale, si fa riferimento a quanto stabilito dalla legge, dai regolamenti applicabili, dallo Statuto Sociale e dal Regolamento Assembleare.

Possono intervenire in Assemblea, su ciascuno degli argomenti posti in discussione, tutti coloro che hanno diritto di parteciparvi in base alla legge e allo Statuto. È possibile altresì intervenire mediante il rappresentante designato ai sensi della normativa applicabile . Gli aventi diritto possono porre domande sulle materie poste all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea entro il termine previsto dalla normativa vigente ed indicato nell'avviso di convocazione. Alle domande pervenute nel termine indicato nell'avviso è data risposta al più tardi durante l'Assemblea; potrà essere fornita una risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto.

Coloro che intendono prendere la parola debbono richiederlo al Presidente presentandogli domanda scritta contenente l'indicazione dell'argomento cui la domanda stessa si riferisce, dopo che egli ha dato lettura degli argomenti all'ordine del giorno e fin tanto che non abbia dichiarato chiusa la discussione sull'argomento al quale si riferisce la domanda di intervento. Il Presidente, di regola, dà la parola secondo l'ordine cronologico di presentazione delle domande; se due o più domande sono presentate contemporaneamente, il Presidente dà la parola secondo l'ordine alfabetico dei cognomi dei richiedenti. Il Presidente può autorizzare la presentazione delle domande di intervento per alzata di mano; in tal caso il Presidente concede la parola secondo l'ordine alfabetico dei cognomi dei richiedenti.

Possono intervenire nella discussione i componenti del Consiglio di Amministrazione e il rappresentante designato, i membri del Collegio Sindacale e della Direzione Generale della Società o di altre società del Gruppo nonché i rappresentanti della Società incaricata della revisione legale dei conti, il personale della Società e del Gruppo, quando ciò sia ritenuto utile dal Presidente in relazione alla materia da trattare.

***

Nel corso del 2024, si sono tenute nr. 2 Assemblee. In particolare:

  • Assemblea Ordinaria degli Azionisti della Banca, tenutasi in data 18 aprile 2024, in cui la Società in conformità alle previsioni dell'art. 106, comma 4, del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18 convertito in legge con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020 n. 27 e successive modifiche e integrazioni (il "Decreto Cura Italia") la cui efficacia è stata da ultimo prorogata alle assemblee che si terranno entro il 30 aprile 2024 dall'art. 3, comma 12-duodecies, del Decreto Legge 30 dicembre 2023 n. 215, così come convertito con Legge 23 febbraio 2024 n. 18 – ha deciso di avvalersi della facoltà di prevedere che l'intervento dei Soci in Assemblea avvenisse esclusivamente tramite conferimento di delega (o subdelega) al rappresentante designato dalla Società ai sensi dell'art. 135-undecies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 (il "TUF"); e
  • Assemblea Straordinaria e Ordinaria degli Azionisti della Banca, tenutasi in data 28 novembre 2024, in cui la Società – in conformità alle previsioni dell'art. 106, comma 4, del Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27 (la cui efficacia è stata, da ultimo, prorogata alle assemblee tenute entro il 31 dicembre 2024, dall'art. 11, comma 2, della Legge 5 marzo 2024, n. 21, cd. "Legge Capitali") ("Decreto Cura Italia") – ha previsto che l'intervento in Assemblea da parte di coloro ai quali spetta il diritto di voto possa avvenire esclusivamente tramite il rappresentante designato dalla Società ai sensi dell'art. 135-undecies del TUF.

In occasione delle predette riunioni dell'Assemblea, hanno rispettivamente partecipato:

  • fisicamente tutti i membri del Consiglio di Amministrazione ad eccezione del Consigliere Monica Billio; era altresì presente fisicamente il Presidente Onorario Sebastien Egon Fürstenberg. Erano presenti fisicamente, in aggiunta, il Presidente del Collegio Sindacale Andrea Balelli e i Sindaci effettivi Franco Olivetti e Annunziata Melaccio; e
  • fisicamente tutti i membri del Consiglio di Amministrazione ad eccezione dei Consiglieri Monica Billio e Roberto Diacetti; erano altresì presenti fisicamente il Presidente del Collegio Sindacale Andrea Balelli e i Sindaci effettivi Franco Olivetti e Annunziata Melaccio.

Durante le assemblee l'Amministratore Delegato, in rappresentanza del Consiglio di Amministrazione, si rende disponibile a riferire sull'attività svolta e programmata dal Consiglio, comunque nel rispetto della disciplina sulle informazioni privilegiate. Il Consiglio, anche attraverso le relazioni messe a disposizione dei soci nei termini previsti dal TUF e mediante la progressiva rifinitura dell'organizzazione della comunicazione istituzionale attraverso il sito internet, si adopera per assicurare agli azionisti un'adeguata informativa circa gli elementi necessari per assumere, con cognizione di causa, le decisioni di competenza assembleare.

***

Il Consiglio nel corso dell'esercizio non ha ritenuto necessario definire un sistema di governo societario differente in quanto l'esistente risulta funzionale alle esigenze dell'impresa.

14. Considerazioni sulla lettera del Presidente del Comitato per la Corporate Governance

La lettera pubblicata dal Presidente del Comitato per la Corporate Governance in data 17 dicembre 2024, unitamente al rapporto di sintesi, è stata prontamente inoltrata al Presidente del Consiglio di Amministrazione e, per conoscenza, all'Amministratore Delegato e al Presidente del Collegio Sindacale.

Il documento è stato oggetto di trattazione nelle riunioni tenutesi il 22 e 23 gennaio 2024 rispettivamente del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione, unitamente al "12° Rapporto annuale sull'applicazione del Codice di Autodisciplina".

Di prassi le indicazioni generali sull'applicazione del Codice e le raccomandazioni del Presidente del Comitato per la Corporate Governance sono considerate, anche in sede di autovalutazione, al fine di individuare:

  • possibili aree di miglioramento nell'applicazione del Codice;
  • colmare eventuali lacune nell'applicazione o nelle spiegazioni fornite;
  • possibili evoluzioni della governance.

Il Consiglio di Amministrazione ha valutato con attenzione i contenuti della lettera del Presidente del Comitato e in particolare modo le raccomandazioni formulate dal Comitato per la Corporate Governance. Per il 2025 il Comitato ha ritenuto meritevoli di attenzione i seguenti ambiti:

1. Completezza e tempestività dell'informazione pre-consiliare

In particolare, il Presidente del Comitato, per quanto concerne l'Informativa pre-consiliare, richiama l'attenzione sul Principio IX del Codice e, in particolare, sulla Raccomandazione 11 la quale stabilisce che vengano identificati i termini per l'invio preventivo dell'informativa e le modalità di tutela della riservatezza dei dati e delle informazioni fornite in modo da non pregiudicare la tempestività e la completezza dei flussi informativa, raccomanda alle società di dare adeguata motivazione nella relazione sul governo societario in caso di deroga alla tempestività dell'informativa pre-consiliare per ragioni di riservatezza, eventualmente prevista nei regolamenti del consiglio e/o adottata nelle prassi..

2. Trasparenza ed efficacia della politica di remunerazione

Il Comitato, altresì, pone particolare attenzione sul Principio XV del Codice e, nello specifico, sulla Raccomandazione 27 la quale stabilisce, alla lettera c), che vengano predeterminati e misurati chiaramente gli obiettivi di performance per le componenti variabili della remunerazione. Raccomanda alle società di fornire adeguata motivazione nella relazione sul governo societario in caso di deroga alla predeterminazione e misurazione degli obiettivi di performance, eventualmente prevista nei regolamenti del consiglio e/o adottata nelle prassi.

3. Ruolo esecutivo del Presidente

Il Presidente del Comitato, infine, pone l'attenzione sul Principio V e sulla Raccomandazione 4 la quale richiede alle società che, nel caso in cui al Presidente sia attribuita la carica di Chief Executive Officer o gli siano attribuite rilevanti deleghe gestionali, l'organo di amministrazione spiega le ragioni di questa scelta. Il Comitato, pertanto, invita le società a dare adeguata motivazione nella relazione sul governo societario in caso di effettiva disapplicazione illustrando, tra l'altro, i motivi della decisione nonché le modalità per assicurare il rispetto dei Principi V e X del Codice.

Le raccomandazioni sopra menzionate, anche in considerazione della specifica normativa del settore bancario a cui è sottoposta Banca Ifis, sono state – per quanto occorrer possa – debitamente applicate.

TABELLE

TABELLA a.1: STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALLA DATA DI CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

Consiglio di Amministrazione
Carica Componenti Anno di nascita Data di
prima
nomina
(*)
In carica Lista Lista Non Indip. Indip. partecipazione
dal al (presentatori)(**) (M/m)*** Esec. esec. Codice TUF ****
Presidente Ernesto Fürstenberg
Fassio
1981 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X 16/16
Amministratore
Delegato
Frederik Herman
Geertman
1970 2021 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X 16/16
Amministratore Nicola Borri 1976 2024 18/04/2024 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 11/11
Amministratore Monica Regazzi 1969 2021 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Paola Paoloni 1968 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Roberta Gobbi 1962 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore
Vice Presidente
Simona Arduini 1970 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Monica Billio 1968 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore (LID) Antonella Malinconico 1968 2016 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Roberto Diacetti 1973 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A m X X X 16/16
Amministratore Beatrice Colleoni 1973 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Giovanni Meruzzi 1970 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X X X 16/16
Amministratore Luca Lo Giudice 1972 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
A M X 16/16
Amministratori cessati durante l'Esercizio 2024
Amministratore e
Presidente Onorario
Sebastien Egon
Fürstenberg
1950 1983 28/04/2022 08/02/2024 A M X 0/2
Quorum
richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze per l'elezione di uno o più membri (ex art. 147-ter TUF): 1%
N. riunioni svolte durante l'esercizio di riferimento: 16

Note:

* Si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel CdA.

** In questa colonna è indicato chi ha presentato la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore ("A": azionisti; "CDA": Consiglio di Amministrazione)

*** In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore ("M": lista di maggioranza; "m": lista di minoranza)

**** In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni del CdA

TABELLA a.2: STRUTTURA DEI COMITATI CONSILIARI ALLA DATA DI CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

Consiglio di Amministrazione Comitato Controllo e Rischi Comitato Nomine Comitato Remunerazioni
Carica/Qualifica Componenti (*) (**) (*) (**) (*) (**)
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Simona Arduini 21/21 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Monica Billio 21/21 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Paola Paoloni 21/21 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Roberto Diacetti 17/21 M 10/10 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Antonella Malinconico 21/21 P 10/10 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Monica Regazzi
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Giovanni Meruzzi 9/9 M
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Roberta Gobbi 10/10 P
Amministratore non esecutivo –
Indipendente
ex Codice di Autodisciplina ed ex art. 147-ter
TUF
Beatrice Colleoni 9/9 P
Amministratore
non esecutivo
Luca Lo Giudice 9/9 M
N. riunioni svolte durante l'Esercizio: 21 10 9

Note:

* In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni dei comitati (n. riunioni cui ha partecipato rispetto al n. complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare)

** In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del comitato ("P": presidente; "M": membro; eventuale data di assunzione o dismissione qualifica).

TABELLA a.3: STRUTTURA DEL COLLEGIO SINDACALE ALLA DATA DI CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

Collegio Sindacale
Carica Componenti Anno
di
nascita
Data di prima
nomina
(*)
In carica da In carica fino a Lista (M/m)
(**)
Indip. Codice Partecipazione
alle riunioni del
Collegio (***)
Presidente Andrea Balelli 1975 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
m X 22/23
Sindaco effettivo Franco Olivetti 1974 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
M X 23/23
Sindaco effettivo Annunziata Melaccio 1977 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
M X 23/23
Sindaco supplente Marinella Monterumisi 1955 2019 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
M X n.a.
Sindaco supplente Emanuela Rollino 1978 2022 28/04/2022 Approvazione
bilancio 2024
M X n.a.
Quorum richiesto per la presentazione delle liste da parte delle minoranze per l'elezione di uno o più membri
(ex art. 148 TUF): 1%
N. riunioni svolte durante l'esercizio di riferimento: 23

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Note:

* Si intende la data in cui il sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel collegio sindacale.

** In questa colonna è indicata la lista da cui è stato tratto ciascun sindaco ("M": lista di maggioranza; "m": lista di minoranza).

*** In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale.

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