Earnings Release • Apr 15, 2020
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 0262-24-2020 |
Data/Ora Ricezione 15 Aprile 2020 18:17:57 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | TREVI GROUP | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 130797 | |
| Nome utilizzatore | : | TREVIN04 - Sala | |
| Tipologia | : | REGEM | |
| Data/Ora Ricezione | : | 15 Aprile 2020 18:17:57 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 15 Aprile 2020 18:17:58 | |
| Oggetto | : | dati preconsuntivi 2019 e impatti Covid-19 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
• VALUTATI I POSSIBILI IMPATTI DELL'EPIDEMIA DA COVID-19 SULLE STIME PER L'ESERCIZIO 2020
Cesena, 15 aprile 2020 – Trevi Finanziaria Industriale S.p.A. ("Trevifin") comunica che, ferma restando la validità delle linee guida del Piano Industriale approvato in data 1° aprile 2019 (il "Piano Industriale"), il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i dati preconsuntivi del Gruppo relativi all'esercizio 2019 che mostrano significativi scostamenti rispetto ai corrispondenti dati previsionali contenuti nel Piano Industriale. In particolare, i suddetti dati preconsuntivi per l'esercizio 2019 registrano: (i) ricavi consolidati per Euro 624,3 milioni (circa Euro 50 milioni inferiori alle previsioni del Piano Industriale); (ii) EBITDA ricorrente per Euro 59 milioni (circa Euro 2 milioni inferiore alle previsioni del Piano Industriale); (iii) EBITDA per Euro 41 milioni (circa Euro 16 milioni inferiore alle previsioni del Piano Industriale); (iv) EBIT negativo per Euro 38 milioni (circa Euro 47 milioni peggiore delle previsioni del Piano Industriale); (v) Risultato netto, prima della quota di terzi, negativo per Euro 73 milioni (circa Euro 236 milioni peggiore delle previsioni del Piano Industriale); (vi) un indebitamento finanziario netto di Gruppo pari ad Euro 732 milioni (circa Euro 519 milioni peggiore delle previsioni del Piano Industriale).
I dati preconsuntivi 2019 sono stati confrontati con i dati del Piano Industriale, che non tengono conto delle rettifiche necessarie a riflettere gli effetti: (i) del completamento della manovra finanziaria che il Piano ipotizzava completarsi entro il 2019; (ii) dell'applicazione dell'IFRS 16; e (iii) del diverso criterio di contabilizzazione dei risultati della commessa di Boone Dam negli Stati Uniti. Infine, i dati preconsuntivi 2019 non tengono ancora conto di eventuali effetti derivanti da impairment test e non sono stati ancora sottoposti a audit da parte della società di revisione KPMG S.p.A.
I suddetti scostamenti rientrano, tuttavia, nei range previsti dalle analisi di sensitività che sono state svolte da parte dell'esperto nell'ambito delle attività di attestazione richieste dall'art. 182 bis della Legge Fallimentare. La Società ritiene, pertanto, che gli stessi non siano tali da pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Industriale nell'orizzonte temporale da esso considerato (2019-2022).
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì preso atto degli scostamenti ipotizzati rispetto alle previsioni contenute nel Piano Industriale per l'esercizio 2020 a causa dell'andamento gestionale/reddituale del Gruppo osservato dall'inizio dell'esercizio, come influenzato negativamente anche dagli impatti della pandemia da COVID-19. Sulla base di assunzioni inerenti, tra l'altro, alla prosecuzione temporale degli effetti negativi della pandemia in corso e alle ricadute sul business aziendale svolto dal Gruppo, devono essere aggiornate al ribasso le previsioni di risultato del Gruppo per l'esercizio 2020. In particolare, si è assunto che lo stato di emergenza nazionale e internazionale si protragga per un trimestre intero (1° marzo – 31 maggio 2020) in relazione alle aree geografiche in cui il Gruppo opera, con confinamenti e limitazioni ai trasporti ed alle attività industriali, ipotizzando per il periodo successivo una ripresa graduale, nonché che il Gruppo continuerà ad operare, evitando costi non necessari e mirando a non perdere possibili vendite, in Paesi non toccati dall'emergenza Coronavirus e in Paesi che sembrano esserne usciti dando già alcuni segnali di ripresa.
Anche l'impatto negativo sui risultati del Gruppo atteso per l'esercizio 2020, derivante dalla pandemia, rientra comunque nei range previsti dalle analisi di sensitività che sono state svolte sul Piano Industriale da parte dell'esperto nell'ambito delle attività di attestazione richieste dall'art. 182 bis della Legge Fallimentare, considerato (tale impatto negativo) congiuntamente agli scostamenti registrati per l'esercizio 2019.
Quanto agli esercizi 2021 e 2022, tenuto conto che le misure ipotizzate dal Governo italiano e da quello di altri Paesi europei ed extra-europei prevedono che il rilancio dell'economia, che sarà necessario dal momento in cui l'emergenza sanitaria sarà terminata, dovrà principalmente avvenire attraverso piani di investimento straordinari soprattutto in infrastrutture, circostanza di cui potrebbero beneficiare in futuro le attività del Gruppo, Trevifin prevede che nei suddetti esercizi si possano creare le condizioni per recuperare volumi e margini reddituali che si stima non conseguibili nel 2019 e nel 2020, in modo tale da perseguire gli obiettivi previsti nel Piano Industriale, seppure non su base annuale, nell'arco temporale complessivo da esso considerato (2019-2022).
Il perdurare della situazione di emergenza oltre il 31 maggio 2020 potrebbe tuttavia rendere inattendibili le assunzioni prese in considerazione in relazione all'anno 2020 e imporre ulteriori verifiche circa le previsioni di raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale nell'arco temporale considerato.
Le informazioni riportate dal presente comunicato stampa saranno riprodotte con gli opportuni approfondimenti di dettaglio nel Prospetto Informativo per la cui autorizzazione è attualmente in corso il procedimento avviato presso la CONSOB, nella prospettiva dell'aumento di capitale con il quale si darà definitiva attuazione alla operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell'indebitamento del Gruppo Trevi. La Società ritiene ragionevole che, una volta ottenuta la necessaria autorizzazione, l'avvio dell'aumento di capitale possa intervenire entro il corrente mese di aprile 2020.
Il Gruppo Trevi è leader a livello mondiale nell'ingegneria del sottosuolo (fondazioni speciali, scavo di gallerie e consolidamenti del terreno) e realizzazione e commercializzazione dei macchinari e delle attrezzature specialistiche del settore); è anche attivo nel settore delle perforazioni d'acqua come produzione di impianti e nella realizzazione di parcheggi sotterranei automatizzati. Nato a Cesena nel 1957 conta più di 80 società e, con dealer e distributori, è presente in oltre 80 Paesi. Il successo del Gruppo Trevi si basa sull'integrazione verticale tra le divisioni costituenti il Gruppo: la Divisione Trevi, che opera nei servizi specializzati dell'ingegneria del sottosuolo e la Divisione Soilmec, che produce e sviluppa i macchinari e gli impianti per l'ingegneria del sottosuolo.
La capogruppo (Trevi-Finanziaria Industriale S.p.A.) è quotata alla Borsa di Milano dal mese di luglio 1999.
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