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Banca Ifis

Quarterly Report Jul 28, 2015

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Quarterly Report

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INDICE

Cariche Sociali 3
Business 4
Principali dati del Gruppo 7
Note introduttive alla lettura dei numeri 7
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 8
Highlights 8
Risultati per settore di attività 10
Evoluzione Trimestrale 12
Dati storici del Gruppo 14
Contesto 15
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 16
Impatti modifiche normative 16
L'azione Banca IFIS 17
Risultati e strategia 20
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 24
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 26
Evoluzione prevedibile della gestione 26
Altre informazioni 27
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 30
Schemi di Bilancio Consolidato 30
Stato patrimoniale Consolidato 30
Conto Economico Consolidato 31
Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 32
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2015 33
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2014 34
Rendiconto Finanziario Consolidato 35
Note illustrative 36
Politiche contabili 36
Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo 46
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 64
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 82
Operazioni con parti correlate 83
Informativa di settore 85
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato
ai sensi dell'art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 95
Relazione di revisione contabile limitata
al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 97

Cariche Sociali

  • Consiglio di Amministrazione Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini
  • Francesca Maderna Andrea Martin Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto

Sindaci Supplenti Luca Giacometti

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Mauro Rovida Sonia Ferrero

Società di Revisione Reconta Ernst & Young S.p.A.

Emanuel Nalli

Membro di Factors Chain International

Business

Banca IFIS è, in Italia, l'unico gruppo bancario indipendente specializzato nella filiera del credito commerciale, del credito finanziario di difficile esigibilità e del credito fiscale. I marchi e le aree di business attraverso cui il Gruppo opera finanziando l'economia reale, sono:

  • Credi Impresa Futuro, dedicata al supporto al credito commerciale delle piccole e medie imprese che operano nel mercato domestico;
  • Banca IFIS International per le aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana;
  • Banca IFIS Pharma e Farmacie a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacia;
  • Credi Famiglia e Area NPL raggruppa tutte le attività della business area che opera nel settore dei crediti di difficile esigibilità;
  • Fast Finance che segue le attività connesse al settore dei crediti fiscali generati prevalentemente da procedure concorsuali.

I marchi e i prodotti attraverso cui la Banca fa raccolta presso il mercato retail, sono:

  • rendimax, il conto deposito on-line, completamente gratuito, per privati, imprese e per procedure fallimentari;
  • contomax, nato a gennaio 2013, è il conto corrente crowd on-line.

Quotato in Borsa Italiana nel segmento Star, il Gruppo Banca IFIS si è da sempre distinto come una realtà innovativa e in crescita costante.

Settore crediti commerciali

A fronte di una forte domanda di mercato e di una conoscenza decennale delle dinamiche e problematiche del settore, Credi Impresa Futuro – realtà di Banca IFIS dedicata al finanziamento dell'impresa italiana tramite lo strumento del factoring - ha l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo degli impieghi nel comparto del finanziamento del credito commerciale alle PMI italiane. Servizio multicanale, assistenza continua in tempo reale, un team di professionisti in crescita costante che assicura dialogo continuo e permanente

uniti al presidio fisico assicurato dalla rete territoriale di sviluppatori commerciali sono i punti di forza che distinguono Credi Impresa Futuro. Il web, in tutte le sue forme, diventa la piattaforma privilegiata di contatto con la clientela con lo scopo di rendere sempre più rintracciabile la possibilità di finanziamento per le imprese che ne abbiano necessità.

Banca IFIS International è uno degli operatori più attivi nel factoring internazionale e si distingue dagli altri competitor, in particolare per la presenza diretta in alcuni mercati esteri: Polonia (con la controllata IFIS Finance), Romania, Ungheria e, tramite una partecipata, in India.

Grazie alla capacità di porsi non solo come punto di riferimento del finanziamento alle imprese ma anche come consulente di quei clienti che intendono approcciare nuovi mercati, Banca IFIS International riesce a di fornire un valido supporto alle imprese nelle opportunità di sviluppo.

Banca IFIS Pharma è specializzata nelle soluzioni gestionali integrate per le aziende che operano nei settori sanitario, farmaceutico, diagnostico e servizi, interessate a cedere crediti vantati verso il Sistema Sanitario Nazionale. Dal 1° luglio 2015 l'Area Phar ma si è arricchita di una nuova business unit "Farmacie" che ha l'obiettivo di proporre ai

farmacisti un pacchetto di soluzioni completo e affidabile, che risponde alle necessità finanziarie delle farmacie in modo composito. Questi due presidi sono stati inoltre dotati di un nuovo sito web dedicato: http://pharma.bancaifis.it/

Soluzioni per le Farmacie

Il 17 giugno 2015 è stata lanciata sul mercato una nuova unità di business denominata "Farmacie", integrata alla già esistente area "Banca IFIS Pharma".

Obiettivo di tale unità supportare le esigenze di finanziamento a medio termine di oltre 15.000 farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale attraverso un nuovo strumento: il finanziamento a medio termine finalizzato al supporto del debito di fornitura dedicato ad una clientela imprenditoriale retail, erogando credito ai titolari di farmacia a fronte delle loro esposizioni commerciali.

Settore Distressed Retail Loans (DRL)

E' l'Area del Gruppo dedicata all'acquisizione, gestione ed incasso di crediti di difficile esigibilità. Con una sede operativa a Firenze e una rete di agenti capillare, distribuita su tutto il territorio nazionale, si è distinta per la capacità di valutazione, acquisto e gestione di importanti portafogli e per la costituzione di un significativo database contenente

informazioni specifiche in relazione a più di novecentomila posizioni debitorie, numero cospicuo grazie anche ai recenti acquisti di portafogli di NPL conclusi nel primo semestre del 2015. L'attività di acquisizione è diretta verso società di credito al consumo e banche e vengono acquistati prevalentemente crediti di difficile esigibilità non garantiti, vantati verso persone fisiche. Oggi l'area NPL gioca un ruolo di leadership nel mercato italiano dei debt buyer. Alla fine del primo semestre 2013 è stata lanciata, CrediFamiglia, realtà dedicata alla risoluzione dei problemi finanziari di famiglie ed individui, che poggia sui valori del dialogo, trasparenza, conoscenza, etica e sostenibilità

Settore crediti fiscali

Fast Finance è la divisione specializzata nell'acquisto di crediti fiscali, crediti commerciali e diritti litigiosi connessi alle procedure concorsuali. Con sede a Bologna, è leader nel settore dei servizi offerti a favore delle Procedure Concorsuali con una quota di mercato superiore al 50% ed una riconosciuta reputazione per la qualità e professionalità degli interventi posti in essere.

Raccolta retail

rendimax è il conto deposito online di Banca IFIS, destinato ai risparmiatori privati, alle aziende e alle procedure concorsuali.

Nato nel luglio 2008, rendimax ha mantenuto forti e distintive le caratteristiche che fin dagli esordi hanno caratterizzato la sua offerta: attenzione al cliente, semplicità del prodotto proposto, trasparenza e altissima qualità del servizio dedicato. Le possibilità offerte ai clienti rimangono numerose e diverse: deposito libero, o vincolato con interessi anticipati sui depositi a scadenza (opzione First) o posticipati con liquidazione trimestrale (opzione Top), oppure rendimax like, un deposito libero a chiamata con disponibilità delle somme di denaro richieste dopo 33 giorni. Altre caratteristiche di rendimax sono: l'apertura e la gestione solo on line, la sicurezza (anche per effetto della garanzia del Fondo Interbancario di tutela dei depositi) e la completa gratuità. In aggiunta alla totale esenzione dalle spese di attivazione e gestione, l'imposta di bollo è pagata dalla Banca e pertanto nessun onere a tale titolo grava sul cliente.

A gennaio 2013 è nato contomax, il conto corrente crowd di Banca IFIS, nato dal dialogo tra la Banca e il mondo del web. I principali servizi disponibili sono: il bancomat evoluto (che

permette anche di effettuare acquisti online sul circuito Maestro); la domiciliazione delle utenze; il pagamento del Telepass e i giroconti, oltre alla possibilità di fare ricariche telefoniche.

Il conto allo stesso tempo permette di non rinunciare al rendimento, grazie a una serie di soluzioni di interessi per le somme depositate. Non è prevista nessuna spesa di apertura e gestione della liquidità e l'imposta di bollo è a carico della Banca.

Quotato in Borsa Italiana nel segmento Star, il Gruppo Banca IFIS si è da sempre distinto come una realtà innovativa e in crescita costante.

Principali dati del Gruppo

Note introduttive alla lettura dei numeri

Nel corso del primo semestre 2015 sono intervenuti i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di bilancio:

Le recenti dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma con scadenza media del portafoglio lievemente incrementata; la scadenza più remota risulta ora il 2020 (contro il 2018 prima delle operazioni); l'intero portafoglio è costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione.

Al netto dei titoli scaduti nel corso del secondo trimestre 2015, la quantità totale dei titoli al 30 giugno 2015 coincide con quella al 31 marzo 2015. La vendita del portafoglio, realizzata nel mese di aprile, ha contribuito alla formazione dell'utile lordo del periodo per circa 124 milioni di euro.

Legge di Stabilità: in seguito alle disposizioni dettate dalla Legge di stabilità per il 2015 viene prevista la deducibilità integrale, dalla base imponibile IRAP delle imprese commerciali ed agricole e degli esercenti arti e professioni, del costo complessivo sostenuto per il personale dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato; gli effetti di tale disposizione decorrono dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Tale previsione ha determinato un lieve miglioramento del tax rate di Gruppo.

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 243.325 3.559.891 1463,0%
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - 4.827.363 (4.827.363) (100,0)%
Crediti verso clientela 3.152.145 2.814.330 337.815 12,0%
Totale attivo 7.221.394 8.309.294 (1.087.900) (13,1)%
Debiti verso banche 457.384 2.258.967 (1.801.583) (79,8)%
Debiti verso clientela 6.037.552 5.483.474 554.078 10,1%
Patrimonio netto 524.266 437.850 86.416 19,7%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 264.690 142.990 121.700 85,1%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (16.918) (21.168) 4.250 (20,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 247.772 121.822 125.950 103,4%
Costi operativi (51.810) (46.640) (5.170) 11,1%
Utile lordo consolidato 195.962 75.182 120.780 160,7%
Utile netto consolidato 130.779 50.055 80.724 161,3%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
TRIMESTRALI (in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 193.524 73.638 119.886 162,8%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (10.861) (12.786) 1.925 (15,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 182.663 60.852 121.811 200,2%
Costi operativi (26.247) (23.358) (2.889) 12,4%
Utile lordo consolidato 156.416 37.494 118.922 317,2%
Utile netto consolidato 104.550 25.379 79.171 312,0%
KPI DI GRUPPO (1) 30.06.2015 30.06.2014 31.12.2014
Cost/Income ratio 19,6% 32,6% 37,3%
Costo della qualità creditizia crediti commerciali 1,1% 2,5% 1,7%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Crediti comm.clientela 1,2% 1,8% 1,3%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Patrimonio netto 6,2% 9,9% 7,5%
Indice di copertura delle sofferenze lorde Crediti commerciali 87,2% 83,8% 86,4%
Crediti commerciali deteriorati netti/Crediti comm.clientela 4,6% 7,0% 4,6%
Crediti commerciali deteriorati netti/Patrimonio netto 22,9% 38,3% 25,7%
Ratio Totale Fondi propri 16,1% 14,2% 14,2%
Common Equity Tier 1 Ratio 15,4% 13,8% 13,9%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(2) (in migliaia) 53.068 52.924 52.924
Book per share 9,88 7,52 8,27
EPS 2,47 0,95 1,81

(1) Per le definizioni dei KPI esposti in tabella si rinvia al Glossario allegato al Bilancio consolidato annuale

(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio

Risultati per settore di attività

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Dati al 30.06.2015 - - - 3.803.216 3.803.216
Dati al 31.12.2014 - - - 243.325 243.325
Variazione % - - - 1463,0% 1463,0%
Attività finanziarie detenute sino a scadenza
Dati al 30.06.2015 - - - - -
Dati al 31.12.2014 - - - 4.827.363 4.827.363
Variazione % - - - (100,0)% (100,0)%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2015 - - - 114.843 114.843
Dati al 31.12.2014 - - - 274.858 274.858
Variazione % - - - (58,2)% (58,2)%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2015 2.617.158 220.435 114.293 200.259 3.152.145
Dati al 31.12.2014 2.455.052 135.429 119.473 104.376 2.814.330
Variazione % 6,6% 62,8% (4,3)% 91,9% 12,0%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2015 - - - 457.384 457.384
Dati al 31.12.2014 - - - 2.258.967 2.258.967
Variazione % - - - (79,8)% (79,8)%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2015 - - - 6.037.552 6.037.552
Dati al 31.12.2014 - - - 5.483.474 5.483.474
Variazione % - - - 10,1% 10,1%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2015 77.275 19.442 7.523 160.450 264.690
Dati al 30.06.2014 78.618 12.964 4.367 47.041 142.990
Variazione % (1,7)% 50,0% 72,3% 241,1% 85,1%
Risultato della gestione finanziaria
Dati al 30.06.2015 63.825 20.193 7.537 156.217 247.772
Dati al 30.06.2014 56.171 14.318 4.292 47.041 121.822
Variazione % 13,6% 41,0% 75,6% 232,1% 103,4%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2015 37.941 12.012 3.621 139.950 193.524
Secondo trimestre 2014 41.152 6.362 2.203 23.921 73.638
Variazione % (7,8)% 88,8% 64,4% 485,1% 162,8%
Risultato della gestione finanziaria
Secondo trimestre 2015 30.016 11.334 3.577 137.736 182.663
Secondo trimestre 2014 27.824 7.077 2.030 23.921 60.852
Variazione % 7,9% 60,2% 76,2% 475,8% 200,2%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
Turnover (1)
Dati al 30.06.2015 4.646.699 n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2014 3.800.169 n.a. n.a. n.a.
Variazione % 22,3% - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2015 3.207.237 6.823.367 163.104 n.a.
Dati al 31.12.2014 3.101.058 5.630.151 167.834 n.a.
Variazione % 3,4% 21,2% (2,8)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2015 1,2% 48,9% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2014 1,3% 51,8% 0,0% n.a.
Variazione % (0,1)% (2,9)% - -
RWA (2)
Dati al 30.06.2015 1.913.311 220.435 36.313 154.413
Dati al 31.12.2014 1.802.978 135.426 37.595 187.560
Variazione % 6,1% 62,8% (3,4)% (17,7)%

(1)Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo

(2) Risk Weighted Assets, Attività ponderate per il rischio; l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

Evoluzione Trimestrale

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ESERCIZIO 2015 ESERCIZIO 2014
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 5.069.781 243.325 414.768 1.302.425 2.287.950
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - - 4.827.363 5.094.994 5.071.312 5.329.414
Crediti verso banche 114.843 115.697 274.858 294.844 351.349 432.855
Crediti verso clientela 3.152.145 2.921.902 2.814.330 2.588.009 2.538.371 2.339.663
Attività materiali 51.509 51.329 50.682 50.865 50.798 41.129
Attività immateriali 6.779 6.772 6.556 6.724 6.776 6.482
Altre voci dell'attivo 92.902 77.104 92.180 69.018 98.851 77.976
Totale dell'attivo 7.221.394 8.242.585 8.309.294 8.519.222 9.419.882 10.515.469
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ESERCIZIO 2015 ESERCIZIO 2014
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche 457.384 200.953 2.258.967 632.553 1.979.493 618.132
Debiti verso clientela 6.037.552 7.241.379 5.483.474 7.317.589 6.910.171 9.341.959
Trattamento di fine rapporto 1.407 1.641 1.618 1.525 1.537 1.477
Passività fiscali 18.207 67.692 14.338 13.764 13.321 19.099
Altre voci del passivo 182.578 159.042 113.047 135.495 117.433 129.409
Patrimonio netto: 524.266 571.878 437.850 418.296 397.927 405.393
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 393.487 545.649 341.974 344.108 347.872 380.717
- Utile netto 130.779 26.229 95.876 74.188 50.055 24.676
Totale del passivo e del patrimonio netto 7.221.394 8.242.585 8.309.294 8.519.222 9.419.882 10.515.469
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2015 ESERCIZIO 2014
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di interesse 54.110 56.677 51.682 53.167 58.723 54.892
Commissioni nette 14.878 14.369 14.770 14.593 14.865 14.124
Dividendi e proventi simili - - - - - -
Risultato netto dell'attività di negoziazione 36 120 131 16 50 105
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 124.500 - 3.581 - - -
Crediti - - 3.581 - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita 124.500 - - - - 231
Margine di intermediazione 193.524 71.166 70.164 67.776 73.638 69.352
Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento di:
(10.861) (6.057) (1.645) (8.486) (12.786) (8.382)
Crediti (8.647) (4.038) (1.645) (8.486) (12.786) (8.382)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (2.214) (2.019) - - -
Risultato netto della gestione finanziaria 182.663 65.109 68.519 59.290 60.852 60.970
Spese per il personale (12.165) (11.517) (11.025) (10.310) (10.884) (10.334)
Altre spese amministrative (11.411) (16.042) (24.009) (11.977) (11.902) (11.431)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 397 (479) 489 (463) 79 (1.718)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(927) (832) (866) (833) (792) (748)
Altri oneri/proventi di gestione (2.141) 3.307 408 538 141 949
Costi operativi (26.247) (25.563) (35.003) (23.045) (23.358) (23.282)
Utile della operatività corrente al lordo delle
imposte
156.416 39.546 33.516 36.245 37.494 37.688
Imposte sul reddito di periodo (51.866) (13.317) (11.828) (12.112) (12.115) (13.012)
Utile netto 104.550 26.229 21.688 24.133 25.379 24.676
DATI ECONOMICI PER SETTORE: ESERCIZIO 2015 ESERCIZIO 2014
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di intermediazione 193.524 71.166 70.164 67.776 73.638 69.352
Crediti Commerciali 37.941 39.334 39.522 37.421 41.152 37.466
Distressed Retail Loans 12.012 7.430 10.005 7.069 6.362 6.602
Crediti Fiscali 3.621 3.902 2.871 3.765 2.203 2.164
Governance e Servizi 139.950 20.500 17.766 19.521 23.921 23.120
Risultato della gestione finanziaria 182.663 65.109 68.519 59.290 60.852 60.970
Crediti Commerciali 30.016 33.809 36.534 29.850 27.823 28.347
Distressed Retail Loans 11.334 8.859 11.202 5.959 7.078 7.241
Crediti Fiscali 3.577 3.960 3.017 3.960 2.030 2.262
Governance e Servizi 137.736 18.481 17.766 19.521 23.921 23.120

Dati storici del Gruppo

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.

(in migliaia di Euro) 30.06.2015 30.06.2014 30.06.2013 30.06.2012 30.06.2011
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 1.302.425 2.868.958 1.360.854 1.160.834
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - 5.071.312 4.856.179 2.958.581 -
Crediti verso clientela 3.152.145 2.538.371 2.239.693 2.165.467 1.844.204
Debiti verso banche 457.384 1.979.493 601.058 582.778 867.517
Debiti verso clientela 6.037.552 6.910.171 9.604.606 6.071.698 2.339.634
Patrimonio netto 524.266 397.927 331.251 257.733 228.815
Margine d'intermediazione 264.690 142.990 131.742 107.328 51.044
Risultato della gestione finanziaria 247.772 121.822 105.430 92.467 39.585
Utile netto di pertinenza del Gruppo 130.779 50.055 44.040 37.752 13.050
Cost/Income ratio 19,6% 32,6% 28,1% 32,2% 39,2%
Costo della qualità creditizia crediti commerciali 1,1% 2,5% 3,6% 2,8% 2,1%
Crediti comm. in sofferenza netti/Crediti comm. clientela 1,2% 1,8% 3,5% 3,7% 2,2%
Crediti commerciali in sofferenza netti/Patrimonio netto 6,2% 9,9% 18,1% 25,9% 16,8%
Indice di copertura delle sofferenze lorde Crediti commerciali 87,2% 83,8% 70,7% 61,7% 66,6%
Crediti commerciali deteriorati netti/Crediti comm. Clientela 4,6% 7,0% 17,6% 15,9% 10,9%
Crediti commerciali deteriorati netti/Patrimonio netto 22,9% 38,3% 91,6% 111,8% 83,6%
Ratio Totale Fondi propri (1) 16,1% 14,2% 13,9% 11,9% 11,9%
Common Equity Tier 1 Ratio (1) 15,4% 13,8% 14,2% 12,1% 12,1%

(1) Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). I dati dei periodi fino al 30 giugno 2013 sono calcolati secondo la normativa previgente (Basilea 2). Il Coefficiente di solvibilità e il Core Tier 1 sono stati esposti rispettivamente alle voci Ratio Totale Fondi propri e Common Equity Tier 1 Ratio.

Contesto

Nel 2015 per la prima volta dopo 5 anni di crisi, tutte e tre le maggiori aree ad industrializzazione più avanzata (Nord America, Europa e Giappone) cresceranno, anche se a ritmi contenuti. Dei 5 motori del Brics, Brasile e Russia sono entrati in recessione e la Cina ha dimezzato il proprio ritmo di crescita. Il commercio mondiale si rafforza: Stati Uniti, Regno Unito e Giappone consolidano la propria attività economica, mentre si assiste ad un rallentamento delle economie emergenti: questo fa intravedere una lieve accelerazione del commercio mondiale. Il prezzo del petrolio, pur leggermente risalito dai minimi toccati a metà gennaio, rimane basso anche in prospettiva.

Eurozona - La situazione in Grecia, fonte di instabilità a fronte dell'incertezza sulle trattative tra autorità greche ed istituzioni europee, sta determinando un rialzo degli spread sui titoli di Stato dell'Area.

La bassa inflazione potrebbe minare l'ordinato funzionamento dei mercati nell'Area Euro. L'Eurosistema ha avviato misure per contrastare i rischi che derivano dalla bassa crescita e dal persistere di livelli di inflazione molto contenuti, mediante un programma di acquisto di titoli pubblici. Gli effetti ad oggi registrati sono positivi, con aspettative di inflazione a medio e a lungo termine in rialzo e rendimenti dei titoli di Stato in diminuzione.

Nel primo trimestre di quest'anno, il PIL dell'Eurozona ha registrato una crescita pari a +1,5% in termini trimestrali annualizzati, in miglioramento rispetto al trimestre precedente (+1,4%).

Ad aprile, nell'Area Euro il tasso di disoccupazione è sceso all'11,1 dall'11,2% del mese precedente. Il tasso di occupazione nel quarto trimestre 2014 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente e pari al 64,2% (64,3% nel terzo trimestre 2014).

La crescita nell'Area Euro si consoliderà nel biennio 2016-2017. A partire dal prossimo anno, infatti, andranno a sommarsi gli effetti favorevoli derivanti dal Piano Junker: esso prevede la creazione di un nuovo fondo europeo per gli investimenti strategici a lungo termine che sarà utilizzato dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) per l'emissione di obbligazioni finalizzate alla raccolta di fondi sul mercato.

Italia - In Italia il ritorno alla crescita ed il rialzo dell'inflazione potranno accelerare il processo di riequilibrio dei conti pubblici.

Il grado di indebitamento delle famiglie rimane a livelli contenuti e le 'famiglie indebitate' risultano solide anche in caso di caduta del reddito nominale o di aumento dei tassi di interesse.

La redditività delle imprese continua a contrarsi, ma migliorano le prospettive di crescita.

Il PIL italiano nel primo trimestre 2015 è cresciuto del +0,3%. Il tasso di disoccupazione rimane sopra il 12% .

Nonostante la velocità di ripresa dell'economia italiana si prospetti vivace, non potrà cancellare le cicatrici lasciate dalla lunga crisi: alla fine del 2017 solo le esportazioni avranno recuperato e superato i livelli pre-crisi, mentre il PIL sarà ancora inferiore di quasi 5 punti percentuali, i consumi pro-capite di circa 8 punti percentuali, gli investimenti in beni strumentali di quasi 14 punti percentuali e quelli in costruzioni di 31 punti percentuali.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel 2015 rilevanti per Banca IFIS.

  • A seguito dell'adozione degli ITS (Implementing Technical Standard) in materia di Non Performing Exposure e di Forbearance Measure da parte della Commissione Europea, la Banca d'Italia ha pubblicato in data 21/1/2015 il 7° aggiornamento della Circolare n.272 del 30 luglio 2008 – Matrice dei conti, contenente le nuove definizioni di attività deteriorate applicabili con decorrenza 1 gennaio 2015. Tale aggiornamento introduce una duplice novità: la prima riguarda la classificazione delle attività finanziare deteriorate (Non Performing Exposures), che a partire dall'1 gennaio 2015 saranno ripartite nelle categorie Sofferenze, Inadempienze probabili ("unlikely to pay") e Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, la seconda introduce un nuovo elemento di segnalazione basato sulle "concessioni" (Forbearance) rilasciate ai clienti/debitori in relazione alla loro situazione di difficoltà finanziaria.
  • Impatti della Legge di Stabilità: fra le disposizioni dettate dalla Legge di Stabilità per il 2015 si evidenziano quelle che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte di Banca IFIS. In particolare:
  • Art.1,commi 20-25: l'articolo 1, commi da 20 e 25, dispone la deducibilità integrale, dalla base imponibile IRAP delle imprese commerciali ed agricole e degli esercenti arti e professioni, del costo complessivo sostenuto per il personale dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato; gli effetti di tale disposizione decorrono dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014.
  • L'art 1, comma 22, prevede l'abrogazione dei commi 1 e 4 dell'art. 2 del D.L. n. 66/2014, che avevano abbattuto di circa il 10% le aliquote IRAP vigenti. Tale modifica ha inciso già nel calcolo delle imposte per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 avendo di fatto effetto retroattivo abrogativo della precedente norma che aveva ridotto le aliquote.;
  • Il D.L. n. 83/2015 ha modificato ancora una volta il regime di deducibilità delle perdite su crediti e delle svalutazioni. Infatti, a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2015, al posto della deducibilità annuale in misura di 1/5 per ciascun anno, viene introdotta la deducibilità integrale di tali componenti negativi di reddito nell'esercizio in cui sono rilevati in bilancio. Tuttavia, per il primo periodo d'imposta di applicazione - dal 2015 per la quasi totalità delle banche - svalutazioni e perdite iscritte sono immediatamente deducibili nella misura del 75% del relativo ammontare. Il residuo 25% dell'ammontare è deducibile (con aliquote diversificate) nei successivi dieci periodi d'imposta. Tale modifica normativa non impatta nella determinazione del tax rate ma incide invece nella determinazione delle imposte correnti.

L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 30.06. 2015 2014 2013 2012 2011
Prezzo del titolo a fine periodo 19,48 13,69 12,95 5,53 4,00

Andamento dell'azione Banca IFIS (luglio 2014 – luglio 2015)

Prezzo al 30/06/2015 19,48€
Min - Max 2015 13,32 € (15/01/15) - 20,80 € (15/04/2015)
Numero di azioni 52.999.777
Capitalizzazione al 30/06/2015 1.032.435.655,96€
Performance 1 mese $+13,00%$
Performance 6 mesi $+41,47%$
Performance 1 anno $+43,18%$
Dividendo esercizio 2014 0,66€
Specialist Intermonte SpA

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2015 2014 2013 2012 2011
Prezzo del titolo a fine periodo 19,48 13,69 12,95 5,53 4,00
Patrimonio netto consolidato
per azione
9,88 8,27 7,21 5,77 3,72
Price/book value 1,97 1,65 1,80 0,96 1,08
Azioni in circolazione 30.06.2015 2014 2013 2012 2011
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.068 52.924 52.728 53.551 52.814

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Utile diluito

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché l'utile diluito per azione:

Earnings per share (EPS) 30.06.2015 30.06.2014
Utile netto consolidato (in migliaia di euro) 130.779 50.055
Utile consolidato per azione 2,47 0,95
Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2015 30.06.2014
Utile netto consolidato (in migliaia di euro) 130.779 50.055
Numero medio azioni in circolazione 52.999.777 52.875.148
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 8.564 -
Numero medio azioni diluite 52.991.213 52.875.148
Utile consolidato per azione (unità di euro) 2,47 0,95
Utile consolidato per azione diluito (unità di euro) 2,47 0,95

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 30 giugno 2015 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 2% risultano evidenziati nella tabella seguente:

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

Consegniamo al mercato una semestrale eccezionale. Questi risultati dimostrano ancora una volta che il modello di Banca IFIS funziona, che le azioni sono efficaci, che il percorso innovativo intrapreso ha il respiro per durare nel tempo. La dotazione attuale di patrimonio permetterà a tutti i core business di realizzare una crescita sostenuta. Il rafforzamento patrimoniale ci consente di affrontare con serenità le sfide che si aprono sul mercato. Il Consiglio di Amministrazione, alla luce dei risultati sin qui ottenuti e dalle evidenze ad oggi disponibili riguardo l'andamento gestionale atteso del secondo semestre, ritiene sarà possibile proporre la distribuzione di un dividendo per azione in crescita tra il 10% e il 15% rispetto a quello erogato per l'esercizio 2014.

Andamento aggregati economici e patrimoniali di Gruppo

Il margine di intermediazione si attesta a 264,7 milioni di euro (+85,1% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, pari a 143,0 milioni, grazie alla significativa crescita registrata dai segmenti DRL (+50,0%) e Crediti Fiscali (+72,3%), nonché per effetto degli utili generati dall'operazione di riassetto di parte del portafoglio AFS perfezionatasi nel mese di aprile 2015 (124,0 milioni di euro lordi).

Il risultato del settore crediti commerciali (77,3 milioni rispetto ai 78,6 del corrispondente periodo del 2014, -1,7%) è influenzato da dinamiche opposte relativamente alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma. Il margine di intermediazione del primo semestre del business Pharma diminuisce del 15,9% rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente. La riduzione è causata dalla diminuzione delle commissioni di acquisto addebitate al cedente classificate fra gli interessi attivi. Dalla fine del 2014, infatti, l'area di business Pharma ha sviluppato un nuovo approccio al mercato, acquistando pacchetti di crediti al loro valore nominale (o poco sotto la pari). La redditività delle operazioni è rappresentata pertanto dagli interessi di ritardato pagamento contabilizzati per importi prudenzialmente inferiori al tasso di interesse di mora, nonché sulla base di accordi transattivi conclusi nel periodo. La Banca sta lavorando, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, finalizzata ad una migliore rappresentazione della effettiva redditività dell'area di business. Sostanzialmente in linea i risultati di Credi Impresa Futuro, che si conferma allineata alle performance del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, con un turnover di 3,6 miliardi di euro (+11% rispetto a giugno 2014), un impiego puntuale di 1,8 miliardi di euro (+16% rispetto a giugno 2014) e un numero di imprese clienti in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Il settore DRL, attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non performing nel mercato unsecured, registra un margine pari a 19,4 milioni di euro rispetto ai 13,0 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+50,0%). L'ottima performance del semestre è il risultato di un'efficace raccolta di piani cambiari e manifestazione di volontà - che complessivamente hanno registrato crescite nell'ordine del 22% (83,5 milioni rispetto ai 68,2 milioni del 30 giugno 2014) - e da un'accelerazione dell'attività giudiziale della Legal Factory.

Si evidenzia che il solo margine di intermediazione non è rappresentativo dell'andamento del settore DRL in quanto, relativamente ai crediti DRL in sofferenza, esclude gli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi, che vengono contabilizzati nella voce rettifiche/riprese di valore nette su crediti.

Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 7,5 milioni di euro (4,4 milioni a fine del primo semestre 2014, +72,3%), grazie principalmente ai significativi incassi fatti registrare nel periodo e alla riduzione nei tempi di incasso delle esposizioni rispetto alle stime iniziali.

Il settore Governance e Servizi si attesta a 160,4 milioni di euro rispetto ai 47,0 milioni del 30 giugno 2014 (+241,1%) grazie al contributo dell'utile da cessione derivante dall'operazione di riassetto del portafoglio AFS precedentemente citata. La redditività del settore beneficia dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuta alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse.

Nel secondo trimestre il margine di intermediazione si attesta a 193,5 milioni (69,5 milioni al netto dell'utile da negoziazione titoli) verso i 73,6 milioni nel corrispondente periodo del 2014. I crediti commerciali hanno contribuito per 37,9 milioni (verso 41,1 milioni), il settore DRL per 12,0 milioni (verso 6,4 milioni), i crediti fiscali per 3,6 milioni (verso 2,2 milioni) e il settore Governance e Servizi per 140,0 milioni (circa 16 milioni al netto dell'utile da negoziazione del portafoglio AFS) rispetto ai 23,9 milioni dello stesso periodo del 2014.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono risultate pari a 12,7 milioni di euro rispetto ai 21,2 milioni di euro al 30 giugno 2014 (-40,1%). Il continuo trend decrescente, nel solo settore crediti commerciali, è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio costante sull'evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Tale andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e sempre coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 112 bp.

Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali scende all'1,2% rispetto al 1,3% del 31 dicembre 2014.

Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all'87,2% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 247,8 milioni (123,8 milioni al netto degli effetti della citata operazione di cessione) contro i 121,8 milioni del 30 giugno 2014 (+103,4%).

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 13,6% a 63,8 milioni di euro contro 56,2 milioni del primo semestre 2014, principalmente per effetto della riduzione delle rettifiche di valore nette su crediti; quello del settore DRL è pari a 20,2 milioni di euro contro 14,3 milioni al 30 giugno 2014 (+41%) per l'effetto delle modalità operative di raccolta introdotte nel settore DRL dal marchio CrediFamiglia; quello dell'area Crediti Fiscali si attesta a 7,5 milioni di euro rispetto ai 4,3 milioni del 30 giugno 2014, con un incremento del 75,6% per le ragioni già esposte nella sezione "margine di intermediazione". Infine, il risultato netto della gestione finanziaria del settore Governance e Servizi, al netto degli effetti della citata operazione di riassetto del portafoglio AFS, registra un calo del 31,5%, attestandosi a 32,2 milioni di euro contro i 47,0 milioni del primo semestre 2014. Giova ricordare che tale risultato è influenzato anche dalle rettifiche di valore (4,2 milioni di euro) apportate a due titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Nel secondo trimestre il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 182,7 milioni di euro (60,9 milioni nel secondo trimestre del 2014). I crediti commerciali vi hanno contribuito per 30 milioni (27,8 milioni nel secondo trimestre 2014, +7,9%), il settore DRL per 11,3 milioni (7,1 nello stesso periodo del 2014, +60,2%), i crediti fiscali per 3,6 milioni (2,0 milioni nel secondo trimestre del 2014, +76,2 %); il settore Governance e Servizi ha registrato 137,8 milioni di euro contro 23,9 al 30 giugno 2014 .

Al 30 giugno 2015 i costi operativi, pari a 51,8 milioni di euro contro 46,6 milioni del primo semestre 2014, aumentano complessivamente dell'11,1%. Le spese per il personale, pari a 23,7 milioni di euro, crescono dell'11,6% per effetto delle nuove assunzioni avvenute (21,2 milioni nel primo semestre 2014) – 98 risorse aggiunte nei primi sei mesi del 2015, con un incremento del 15,9% rispetto a dicembre 2014. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a giugno 2015 è di 681 risorse.

Le altre spese amministrative, pari a 27,5 milioni di euro contro i 23,3 milioni del primo semestre 2014, registrano un incremento del 17,7% rispetto al 30 giugno dell'anno precedente, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa al settore DRL i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 4,1 milioni di euro e 1,6 milioni di euro), sono esposti in tale voce di conto economico. Aumentano inoltre le spese per il reengineering dei processi di business e del sistema dei controlli interni (richiesto dagli adeguamenti alle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa).

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 30 giugno 2015, al 19,6% (37,2% considerando il margine di intermediazione al netto dell'utile da cessione su titoli AFS) contro il 32,6% del 30 giugno 2014.

L'utile lordo del periodo si attesta a 196,0 milioni di euro contro 75,2 milioni del 30 giugno 2014.

Le imposte sul reddito ammontano a 65,2 milioni verso 25,1 milioni al 30 giugno 2014. Il tax rate di Gruppo scende al 33,3% nel primo semestre 2015 dal 33,4% del 30 giugno 2014.

L'utile netto di periodo totalizza 130,8 milioni di euro, rispetto ai 50,1 milioni del 30 giugno 2014 con un incremento del 161,3%.

Nel secondo trimestre l'utile netto è pari a 104,5 milioni (25,4 milioni dello stesso periodo del 2014).

L'attivo del Gruppo, che al 30 giugno 2015 ammonta a 7.221,4 milioni di euro (8.309,3 milioni al 31 dicembre 2014), è principalmente costituito da crediti verso la clientela e da attività finanziarie disponibili per la vendita.

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 3.152,1 milioni, in aumento del 12% rispetto ai 2.814,3 milioni a fine del 2014. Nel dettaglio, i crediti commerciali, pari a 2.617,2 milioni di euro al 30 giugno 2015, aumentano di 162,1 rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+6,6%). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la Pubblica Amministrazione al 30 giugno 2015 è pari al 27,6% del totale dei crediti del settore contro il 27,1% al 31 dicembre 2014 mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 72,4% (contro il 72,9% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL aumentano di 85,0 milioni di euro (+62,8%) a 220,4 milioni per un valore nominale dei crediti gestiti di 6.823,4 milioni di euro. Tale crescita è stata perlopiù realizzata grazie all'intensa attività di acquisto di portafogli avvenuta nel semestre. I crediti fiscali diminuiscono di 5,2 milioni di euro a 114,3 milioni (-4,3%) soprattutto in seguito all'avvenuto incasso nel periodo considerato di due significative esposizioni. Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, i crediti verso la clientela aumentano di 95,9 milioni di euro a 200,3 milioni (+91,9%), prevalentemente per effetto della marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CC&G) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.

Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dal Gruppo. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e tra i 4 e i 6 mesi verso la Pubblica Amministrazione.

Il totale delle attività deteriorate nette, anche a seguito delle recenti acquisizioni nel settore DRL, si attesta a 340,3 milioni a giugno 2015 contro i 248,1 milioni a fine 2014 (+37,2%).

Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 119,8 milioni di euro da 112,6 milioni a fine 2014, in crescita del 6,4%. L'incidenza delle attività deteriorate nette su totale degli impieghi del medesimo settore è pari al 4,6%, in linea con il dato del 31 dicembre 2014, e al 22,9% (25,7% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto del Gruppo.

La composizione delle attività deteriorate nette del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali è di seguito riportata:

  • Le sofferenze nette ammontano al 30 giugno 2015 a 32,4 milioni contro 33,0 milioni a dicembre 2014; il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore scende all'1,2% rispetto all'1,3% del 31 dicembre 2014.
  • La nuova categoria delle inadempienze probabili nette, che ricomprende le posizioni precedentemente classificate ad incaglio soggettivo e ristrutturate, presenta un saldo al 30 giugno 2015 di 42,0 milioni rispetto ai 43,8 milioni del 31 dicembre 2014 (-4,1%). Tale riduzione è principalmente riconducibile ad un incremento nei livelli di copertura della categoria, che passano dal 24,5% del 31 dicembre 2014 al 29,1% del 30 giugno 2015, a fronte della puntuale e rigorosa politica di valutazione adottata dal Gruppo.
  • Le esposizioni scadute nette, che nella nuova definizione data da Banca d'Italia ricomprendono, oltre alle posizioni già classificate in precedenza come scadute, anche gli incagli oggettivi, ammontano al 30 giugno 2015 a 45,5 milioni contro l'analogo dato di 35,8 milioni a dicembre 2014 (27,1%). Le variazioni nello scaduto deteriorato sono normali nel business model della Banca. In questo frangente tali variazioni sono perlopiù riferibili a una singola operazione rientrata nei primi giorni di luglio. Le esposizioni scadute nette si riferiscono per 3,1 milioni (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 30 giugno 2015 a 3.803,2 milioni rispetto ai 243,3 milioni a fine 2014 (+1.463,0%), principalmente a seguito dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015. La relativa riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 30 giugno 2015 è negativa per 6,7 milioni (riserva positiva per 6,0 milioni al 31 dicembre 2014).

Il totale dei crediti verso banche al 30 giugno 2015 è risultato pari a 114,8 milioni di euro, rispetto ai 274,9 milioni di euro al 31 dicembre 2014 (-58,2%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie, per un ammontare di 5,0 milioni di euro (- 54,6% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 109,8 milioni di euro (-58,4% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.

La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari. Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2015 risulta pari a 6.494,9 milioni di euro con un decremento del 16,1% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per il 93% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per il 7% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).

I Debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2015 a 6.037,6 milioni di euro (+10,1% rispetto al 31 dicembre 2014). L'incremento è dovuto principalmente al maggior utilizzo di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attestano a 3.010,5 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 2.930,6 milioni di euro del 30 giugno 2015, di cui 2.865 milioni riferibili a rendimax e 65,6 milioni riferibili a contomax, contro i 3.314,2 milioni di euro del 31 dicembre 2014. La dinamica è conseguenza della riduzione dei tassi avvenuta in modo graduale. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 457,4 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni di euro a dicembre 2014, -79,8%), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 319,7 milioni di euro rispetto ai 2.226,9 milioni di euro al 31 dicembre 2014. Tale valore include, per 119,7 milioni di euro, la tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari di cui 120,0 milioni di euro su piattaforma E-Mid. Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2015 a 524,3 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+19,7%).

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Total own founds Capital Ratio si attesta a 16,11% (14,21% al 31 dicembre 2014) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari a 15,43 (13,89% al 31 dicembre 2014).

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura.

http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo:

Acquisto portafogli NPL

Banca IFIS e Findomestic Banca hanno concluso nel corso del primo trimestre 2015 un'operazione di cessione di un portafoglio di crediti di difficile esigibilità unsecured (non garantiti). Il portafoglio, la cui cessione verrà completata in diversi momenti nel corso del 2015 e che vanta circa 65.000 posizioni per un valore nominale attorno ai 400 milioni di euro, è composto principalmente da prestiti personali e da carte di credito (rispettivamente il 60% e il 27% del valore nominale).

Nel corso del secondo trimestre sono invece state perfezionate altre tre operazioni di acquisto.

L'acquisizione di maggior rilievo riguarda Banca Monte dei Paschi di Siena: BMPS ha infatti messo in vendita un portafoglio del valore nominale di 1,3 miliardi di euro, corrispondenti a circa 135.000 posizioni originate dalla ex Consum.it, composto principalmente da prestiti personali (67%), carte di credito (17%) e prestiti finalizzati (16%), con un ticket medio che si aggira sui 9.000 euro. L'operazione, ad ora la più rilevante in Italia nel 2015, è stata realizzata nel corso del mese di giugno da Banca IFIS in collaborazione con una società affiliata a Cerberus Capital Management, L.P., una delle principali firme di private investment a livello mondiale. In dettaglio, dell'intero portafoglio Banca IFIS acquisisce 650 milioni di euro (valore nominale) per oltre 67.000 posizioni e Cerberus rileva i restanti 650 milioni.

La seconda operazione è relativa ad un portafoglio domestico di crediti al consumo del valore nominale di circa 200 milioni, il cui cedente è un primario player bancario internazionale. Il portafoglio è composto da 27.000 posizioni, con crediti relativi a prestiti personali (66%), prestiti auto (30%) e altri prestiti finalizzati (4%). Il ticket medio per posizione si aggira attorno ai 7.500 euro.

Banca IFIS entra infine nel mercato dei crediti non performing unsecured originati da istituti bancari, grazie all'acquisizione di un portafoglio ceduto da Banca Sella. La parte non garantita di questo mercato è caratterizzata da prodotti quali ad esempio gli scoperti di conto corrente e i finanziamenti chirografari. Il valore nominale del portafoglio è di 33 milioni di euro, per un totale di circa 2.800 rapporti acquisiti ed è composto principalmente da scoperti di conto corrente (56%) e finanziamenti chirografari (39%) con un ticket medio di circa 12.500 euro.

Vendita e riacquisto portafoglio titoli di Stato

Le recenti dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma con scadenza media del portafoglio lievemente incrementata; la scadenza più remota risulta ora il 2020 (contro il 2018 prima delle operazioni); l'intero portafoglio è costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di Stato al valore nominale prima e dopo la suddetta operazione di riassetto.

Titoli governativi/ Scadenza
(in milioni di euro)
Entro il
30.06.2015

semestre
2015
2016 2017 2018 2019 2020 Totale
Valori nominali al 31.03.2015 1.200,00 863,00 735,50 700,00 1.420,00 - - 4.918,5
% sul totale 24,4% 17,5% 15,0% 14,2% 28,9% 0,0% 0,0% 100,0%
Valori nominali al 30.06.2015 - 863,00 735,50 - 1.280,00 650,00 190,00 3.718,5
% sul totale 0,0% 23,2% 19,8% 0,0% 34,4% 17,5% 5,1% 100%

Al netto dei titoli scaduti nel corso del secondo trimestre 2015, la quantità totale dei titoli al 30 giugno 2015 coincide con quella al 31 marzo 2015.

La vendita del portafoglio, realizzata nel mese di aprile, ha contribuito alla formazione dell'utile lordo del periodo per 124 milioni di euro.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

La nuova unità di business: "Farmacie"

Il 17 giugno 2015 è stata lanciata sul mercato una nuova unità di business denominata "Farmacie", integrata alla già esistente area "Banca IFIS Pharma".

Obiettivo di tale unità supportare le esigenze di finanziamento a medio termine di oltre 15.000 farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale attraverso un nuovo strumento: il finanziamento a medio termine finalizzato al supporto del debito di fornitura dedicato ad una clientela imprenditoriale retail, erogando credito ai titolari di farmacia a fronte delle loro esposizioni commerciali.

Grazie ad un know-how consolidato e una conoscenza approfondita del mercato, arricchita dall'ingresso di un team di professionisti che vantano una lunga esperienza nel settore, Banca IFIS unisce in questo ramo di business due forti specializzazioni: il finanziamento alle imprese, erogato grazie all'uso del factoring quale strumento di mitigazione del rischio di credito, e la presenza nel settore farmaceutico e sanitario di Banca IFIS Pharma, specializzata nelle soluzioni gestionali per le aziende interessate a cedere i propri crediti vantati verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e la PA.

Evoluzione prevedibile della gestione

Continuano le aspettative di contenuta crescita nel breve termine nell'area Euro e in particolare in Italia. La soluzione temporanea del problema Grecia riduce i timori di conseguenze negative derivanti da instabilità sui mercati finanziari. Il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente contenuto utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria siano in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità.

Ad oggi non appare immaginabile un'uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che le consente di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

Ciò considerato, Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il resto del 2015 per tutte le aree di business.

Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti nonperforming (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando. Continueranno il monitoraggio e la proposta di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. Nonostante il perdurare della difficile congiuntura, la Banca sul fronte della gestione dei NPLs, sta adottando soluzioni organizzative e gestionali che le permettono di ipotizzare l'incremento dei tassi di recupero. In considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato, con scambi che avvengono a prezzi anche molto differenziati in funzione della qualità intrinseca dei portafogli; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'istituto, non è da escludere il ripetersi di operazioni sul mercato secondario che vedano Banca IFIS cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività

L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.

Sul fronte della raccolta retail ci si attende un ulteriore contrazione del costo medio del funding. La discesa delle masse raccolte dovrebbe peraltro interrompersi in linea con le aspettative e tenuto conto dello scenario concorrenziale.

Per quanto concerne i titoli governativi nel portafoglio detenuto dalla Banca si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse nell'intorno o sotto lo zero quantomeno per l'esercizio in corso.

Allo stato e in considerazione delle dinamiche in ordine ai margini ritraibili investendo sul mercato dei titoli di stato, la Banca valuta la propria posizione come appropriata. Eventuali opportunità potranno essere valutate in coerenza con l'emersione di dinamiche di mercato favorevoli.

Infine, la Banca continuerà a valutare ulteriori nuove opportunità che dovessero presentarsi nei segmenti sui quali opera ed in mercati contigui o altrimenti valutabili come interessanti nelle strategie di sviluppo declinate.

In considerazione di quanto sopra è ragionevole prevedere per il Gruppo un andamento positivo della redditività per il 2015.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Misure sulla Privacy

Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di maggio 2013 di durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito di Gruppo. In seguito all'opzione, Banca IFIS ha iscritto un debito netto al 30 giugno 2015 verso la controllante pari a 36,8 milioni di euro.

Operazioni su azioni proprie

L'Assemblea Ordinaria del 13 aprile 2015 ha rinnovato l'autorizzazione all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell'art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 4 euro ed un massimo di 30 euro.

L'Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell'autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.

Al 31 dicembre 2014 Banca IFIS deteneva n. 887.165 azioni proprie per un controvalore di 6,7 milioni di euro ed un valore nominale pari a 887.165 euro.

Nel corso del primo semestre 2015 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

  • ha venduto, al prezzo medio di euro 18,05 n. 135.000 azioni proprie per un controvalore di 2,4 milioni di euro ed un valore nominale di 135.000 euro, realizzando utili per 1,6 milioni di euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;
  • ha assegnato all'Alta Direzione come remunerazione variabile riferita ai risultati del bilancio 2014 n. 8.592 azioni proprie al prezzo medio di 19,42, per un controvalore di 167 mila euro

ed un valore nominale di 8.592 euro, realizzando utili per 112 mila euro che, in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, sono stati iscritti a riserve patrimoniali.

La giacenza a fine periodo risulta pertanto pari a n.743.573 azioni proprie, per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale di 743.573 euro.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui più recente aggiornamento è stato deliberato nella seduta del 17 luglio 2013.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2015 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nelle Note illustrative al Bilancio consolidato semestrale abbreviato per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del periodo il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso del periodo.

Venezia - Mestre, 28 luglio 2015

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di Bilancio Consolidato

Stato patrimoniale Consolidato

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
30.06.2015 31.12.2014
10. Cassa e disponibilità liquide 20 24
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 248 -
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 243.325
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - 4.827.363
60. Crediti verso banche 114.843 274.858
70. Crediti verso clientela 3.152.145 2.814.330
120. Attività materiali 51.509 50.682
130. Attività immateriali 6.779 6.556
di cui:
- avviamento 832 819
140. Attività fiscali 42.385 40.314
a)
correnti
1.037 1.972
b)
anticipate
41.348 38.342
160. Altre attività 50.249 51.842
Totale dell'attivo 7.221.394 8.309.294
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
30.06.2015 31.12.2014
10. Debiti verso banche 457.384 2.258.967
20. Debiti verso clientela 6.037.552 5.483.474
40. Passività finanziarie di negoziazione - -
80. Passività fiscali 18.207 14.338
a)
correnti
7.139 70
b)
differite
11.068 14.268
100. Altre passività 180.508 111.059
110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.407 1.618
120. Fondi per rischi e oneri 2.070 1.988
b)
altri fondi
2.070 1.988
140. Riserve da valutazione (12.037) (109)
170. Riserve 298.710 237.874
180. Sovrapprezzi di emissione 58.834 57.113
190. Capitale 53.811 53.811
200. Azioni proprie (-) (5.831) (6.715)
220. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 130.779 95.876
Totale del passivo e del patrimonio netto 7.221.394 8.309.294

Conto Economico Consolidato

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2015 30.06.2014
10. Interessi attivi e proventi assimilati 132.171 168.838
20. Interessi passivi e oneri assimilati (21.384) (55.223)
30. Margine d'interesse 110.787 113.615
40. Commissioni attive 31.568 32.502
50. Commissioni passive (2.321) (3.513)
60. Commissioni nette 29.247 28.989
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 156 155
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 124.500 231
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 124.500 231
120. Margine di intermediazione 264.690 142.990
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (16.918) (21.168)
a) crediti (12.685) (21.168)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (4.233) -
140. Risultato netto della gestione finanziaria 247.772 121.822
180. Spese amministrative: (51.135) (44.551)
a) spese per il personale (23.682) (21.218)
b) altre spese amministrative (27.453) (23.333)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (82) (1.639)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (790) (658)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (969) (882)
220. Altri oneri/proventi di gestione 1.166 1.090
230. Costi operativi (51.810) (46.640)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 195.962 75.182
290. Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (65.183) (25.127)
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 130.779 50.055

Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2015 30.06.2014
10. Utile (Perdita) di periodo 130.779 50.055
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
93 (85)
20. Attività materiali - -
30. Attività immateriali - -
40. Piani a benefici definiti 93 (85)
50. Attività non correnti in via di dismissione - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(12.021) (5.054)
70. Copertura di investimenti esteri - -
80. Differenze di cambio 600 (12)
90. Copertura dei flussi finanziari - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (12.621) (5.042)
110. Attività non correnti in via di dismissione - -
120. Quota della riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (11.928) (5.139)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 118.851 44.916
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 118.851 44.916

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2015

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Esistenze al 31.12.2014 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1.1.2015 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie azioni Stock options Redditività complessiva al
30.06.2015
Patrimonio netto al 30.06.2015 Patrimonio netto di terzi al 30.06.2015
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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2014

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Esistenze al 31.12.2013 Modifica saldi apertura Esistenze all' 1.1.2014 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie azioni Stock options Redditività complessiva al
30.06.2014
Patrimonio netto al 30.06.2014 Patrimonio netto di terzi al 30.06.2014
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Rendiconto Finanziario Consolidato

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 30.06.2015 30.06.2014
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 328.843 78.375
-
risultato di periodo (+/-)
130.779 50.055
-
plus/minusvalenze su attività/finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività valutate al fair value (+/-)
- (130)
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
16.918 21.168
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
1.759 1.540
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
93 1.734
-
imposte e tasse non liquidate (+)
65.183 25.127
-
altri aggiustamenti (+/-)
114.111 (21.119)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 941.996 1.152.936
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
(248) 10
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
1.130.393 1.219.121
-
crediti verso banche a vista
29.040 (15.323)
-
crediti verso banche altri crediti
130.959 79.779
-
crediti verso clientela
(350.676) (262.606)
-
altre attività
2.528 131.955
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (1.235.605) (1.960.015)
-
debiti verso banche a vista
82 1.690
-
debiti verso banche altri debiti
(1.801.665) (4.688.044)
-
debiti verso clientela
554.078 2.731.895
-
titoli in circolazione
- -
-
passività finanziarie di negoziazione
- -
-
altre passività
11.900 (5.556)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 35.234 (728.704)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 38 1.000.575
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- 1.000.000
-
vendite di attività materiali
38 575
2. Liquidità assorbita da: (2.841) (244.561)
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- (231.947)
-
acquisto di attività materiali
(1.662) (11.309)
-
acquisto di attività immateriali
(1.179) (1.305)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) (2.803) 756.014
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
2.605 2.741
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
(21) 114
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(35.019) (30.167)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (32.435) (27.312)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C (4) (2)
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 24 30
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D (4) (2)
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA FINE DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 20 28

Note illustrative

Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Ai sensi dell'art 154-ter del Testo Unico della Finanza (D.Lgs n. 58 del 24/2/1998, di seguito TUF) e del Regolamento Emittenti n. 11971/99 e successive modifiche, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2015 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalle Note Illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

I criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2015 sono gli stessi utilizzati nella redazione del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, al quale si rimanda per maggiori dettagli.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate nelle Note Illustrative possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci del bilancio è la medesima di quella utilizzata per le voci dell'esercizio precedente.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob e Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2015 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il bilancio consolidato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2015 predisposte dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato include, secondo il metodo integrale di consolidamento, le situazioni contabili della controllante Banca IFIS S.p.A. e della controllata polacca IFIS Finance Sp. Z o. o..

La situazione contabile della controllata in valuta estera viene convertito in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono

configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l' "acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a 832 mila euro, iscritto alla voce 130 "Attività immateriali".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Sede
Denominazioni imprese
Sede Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
legale operativa
(1)
Impresa
partecipante
Quota
%
voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità,
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato a confermare il perimetro di consolidamento identificato nel precedente esercizio ed ad individuare un entità strutturata non consolidata (per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nelle Note Illustrative, al paragrafo Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura).

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo e fino alla data di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2015.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

I processi di stima a supporto del valore di iscrizione di poste valutative iscritte nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2015, così come previsto dai principi contabili vigenti e dalle normative di riferimento, sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle rettifiche di valore su crediti;
  • la quantificazione dei fondi per rischi ed oneri;
  • la valutazione della congruità del valore dell'avviamento.

In particolare con riferimento ai crediti di difficile esigibilità del settore DRL si evidenzia che i flussi di cassa attesi su cui si basa il calcolo del costo ammortizzato sono stimati attraverso l'utilizzo di un modello statistico, i cui parametri sono frutto delle serie storiche di recupero e sono sottoposti ad una revisione periodica.

Si precisa che il processo valutativo descritto è stato reso particolarmente complesso in considerazione dell'attuale contesto macroeconomico e di mercato, che potrebbe registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Informativa sul fair value

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti commerciali oggetto di valutazione al fair value, è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine1 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri

1 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default della controparte.

Per quanto attiene al portafoglio Distressed Retail Loan, ovvero il portafoglio crediti generato dalla business area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso risk free per pari scadenza. Non è considerato un credit spread in fase di attualizzazione in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche del portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa su sotto-portafogli omogenei. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite analiticamente dal gestore della posizione. I flussi di cassa sono nettati dai costi previsti per il relativo recupero in quanto costi correlati all'ottenimento del rendimento stimato; sono stati proiettati i costi storici medi sostenuti negli ultimi dodici mesi, stimati in funzione della tipologia di soggetto che effettua il recupero (società di recupero esterne, rete di agenti interna, legali, call center); la percentuale complessiva media si attesta ad un 15% del valore recuperato. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale sia per la valutazione del fair value non ricorrenti di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi risk free, calcolati come da market practice utilizzando i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti DRL, per il quale data la sua particolare natura, è stato adottato un approccio tipo "comparable", ovvero ne viene ipotizzata la vendita a prezzi di mercato, quest'ultimi ricavati dal valore medio delle transazioni effettuate nell'ultimi dodici mesi.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Gerarchia del fair value

In conformità a quanto disposto dal paragrafo 27 – A del IFRS 7 e dal paragrafo 16A lettera J del modificato IAS 34, si segnala che è stata utilizzata la seguente gerarchia di fair value:

ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 30.06.2015 31.12.2014
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 248 - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.793.773 - 9.443 229.355 - 13.970
4. Derivati di copertura - - - - - -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 3.793.773 - 9.691 229.355 - 13.970
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - - - - -

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Variazioni annue delle attività e delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1.
Esistenze iniziali
13.970 - - -
2.
Aumenti
-
248
- - - - -
2.1
Acquisti
248 - - - - -
2.2
Profitti imputati a:
- -
-
- - - -
2.2.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X - X - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - - - - -
3.
Diminuzioni
- - 4.527 - - -
3.1 Vendite - - - - - -
3.2 Rimborsi - - 555 - - -
3.3 Perdite imputate a: - - 3.972 - - -
3.3.1 Conto Economico - - 3.972 - - -
- di cui Minusvalenze - - 3.972 - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - -
4.
Rimanenze finali
248 - 9.443 - - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair 30.06.2015 31.12.2014
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - 4.827.363 4.961.033 - -
2. Crediti verso banche 114.843 - - 114.843 274.858 - - 274.858
3. Crediti verso clientela 3.152.145 - - 3.255.272 2.814.330 - - 2.920.547
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
720 - - 926 720 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 3.267.708 - - 3.371.041 7.917.271 4.961.033 - 3.196.331
1. Debiti verso banche 457.384 - - 457.384 2.258.967 - - 2.258.967
2. Debiti verso clientela 6.037.552 - - 6.036.082 5.483.474 - - 5.484.413
3. Titoli in circolazione - - - - - - -
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 6.494.936 - - 6.493.466 7.742.441 - - 7.743.380

Legenda

VB= Valore di bilancio

L1= Livello 1 L2= Livello 2

L3= Livello 3

Aggregati patrimoniali ed economici di Gruppo

Aggregati patrimoniali

I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 243.325 3.559.891 1463,0%
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - 4.827.363 (4.827.363) (100,0)%
Crediti verso banche 114.843 274.858 (160.015) (58,2)%
Crediti verso clientela 3.152.145 2.814.330 337.815 12,0%
Attività materiali e immateriali 58.288 57.238 1.050 1,8%
Altre voci dell'attivo 92.902 92.180 722 0,8%
Totale attivo 7.221.394 8.309.294 (1.087.900) (13,1)%
Debiti verso banche 457.384 2.258.967 (1.801.583) (79,8)%
Debiti verso clientela 6.037.552 5.483.474 554.078 10,1%
Altre voci del passivo 202.192 129.003 73.189 56,7%
Patrimonio netto 524.266 437.850 86.416 19,7%
Totale passivo e patrimonio netto 7.221.394 8.309.294 (1.087.900) (13,1)%

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) includono titoli di debito e titoli di capitale e si attestano al 30 giugno 2015 a 3.803,2 milioni rispetto ai 243,3 milioni a fine 2014 (+1.463,0%), principalmente a seguito dell'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato perfezionata nel mese di aprile 2015 commentata nei fatti di rilievo avvenuti nel periodo della Relazione intermedia sulla gestione. La relativa riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 30 giugno 2015 è negativa per 6,7 milioni (riserva positiva per 6,0 milioni al 31 dicembre 2014).

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (HTM)

Il portafoglio Attività finanziarie detenute sino alla scadenza, che ammontava a 4.827,4 milioni di euro alla fine dell'esercizio 2014, risulta azzerato al 30 giugno 2015 per effetto della citata riclassifica ad AFS. Si veda quanto già commentato nel precedente paragrafo.

Portafoglio titoli

Al fine di fornire una visione aggregata del portafoglio titoli del Gruppo si commentano di seguito il portafoglio titoli di debito, rappresentato a bilancio in diverse voci dell'attivo, ed il portafoglio titoli di capitale.

Portafoglio titoli di debito

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2015 è pari a 3.798,8 milioni di euro, in riduzione del 25% rispetto al 31 dicembre 2014 (5.068,3 milioni), per effetto dei titoli rimborsati a scadenza. L'importante dotazione ha consentito – e consente - a Banca IFIS di attingere provvista a costi contenuti attraverso operazioni di pronti contro termine sulla piattaforma MTS o di rifinanziamento sull'Eurosistema.

Tali titoli sono stati classificati come rappresentato nella tabella seguente, sulla base delle caratteristiche intrinseche del titolo ed in conformità a quanto previsto dallo IAS 39.

PORTAFOGLIO TITOLI DI DEBITO CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
TITOLI DI DEBITO INCLUSI FRA:
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.793.773 229.868 3.563.905 1550,4%
Attività finanziarie detenute sino a scadenza - 4.827.363 (4.827.363) (100,0)%
Crediti verso banche - titoli obbligazionari 5.009 11.025 (6.016) (54,6)%
Totale titoli in portafoglio 3.798.782 5.068.256 (1.269.474) (25,0)%

Si riporta di seguito la suddivisione per emittente e per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza Entro il
30.09.2015
Tra l'1.10.2015
e il 31.12.2015
Tra l'1.01.2016
e il 31.12.2016
Tra l'1.01.2017
e il 31.12.2017
Tra l'1.01.2018
e il 31.12.2020
Totale
Titoli governativi 153.341 715.320 756.079 - 2.169.033 3.793.773
% sul totale 4,1% 18,8% 19,9% 0,0% 57,1% 99,9%
Banche 5.009 - - - - 5.009
% sul totale 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Totale 158.350 715.320 756.079 - 2.169.033 3.798.782
% sul totale 4,2% 18,8% 19,9% 0,0% 57,1% 100,0%

Portafoglio titoli di capitale

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 9,4 milioni di euro (-29,8% rispetto al 31 dicembre 2014), ritenute di interesse strategico per Banca IFIS. Tale variazione è dovuta principalmente alla rettifica di valore apportata alle interessenze detenute in due delle società partecipate a seguito di impairment test per complessivi 4,2 milioni di euro.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 30 giugno 2015 è risultato pari a 114,8 milioni di euro, rispetto ai 274,9 milioni al 31 dicembre 2014 (-58,2%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie, per un ammontare di 5,0 milioni di euro (-54,6% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 109,8 milioni di euro (- 58,4% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.

Il decremento è dovuto alla scadenza di alcuni depositi vincolati in essere a fine 2014 per 138,8 milioni di euro.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela al 30 giugno 2015 è pari a 3.152,1 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto ai 2.814,3 milioni a fine del 2014. Nel dettaglio, i crediti commerciali, pari a 2.617,2 milioni di euro al 30 giugno 2015, aumentano di 162,1 milioni rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+6,6%). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la Pubblica Amministrazione al 30 giugno 2015 è pari al 27,6% del totale dei crediti del settore contro il 27,1% al 31 dicembre 2014 mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 72,4% (contro il 72,9% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL aumentano di 85,0 milioni di euro (+62,8%) a 220,4 milioni. Tale crescita è stata realizzata grazie all'intensa attività di acquisto di portafogli avvenuta nel semestre. I crediti fiscali diminuiscono di 5,2 milioni di euro a 114,3 milioni (-4,3%) soprattutto in seguito

all'incasso di due significative esposizioni nel periodo considerato. Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, i crediti verso la clientela aumentano di 95,9 milioni di euro a 200,3 milioni (+91,9%), prevalentemente per effetto della marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CC&G) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE (in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Crediti commerciali 2.617.158 2.455.052 162.106 6,6%
- di cui deteriorati 119.848 112.628 7.220 6,4%
Distressed retail loans 220.435 135.429 85.006 62,8%
- di cui deteriorati 220.429 135.426 85.003 62,8%
Crediti Fiscali 114.293 119.473 (5.180) (4,3)%
- di cui deteriorati - 34 (34) (100,0)%
Governance e Servizi 200.259 104.376 95.883 91,9%
- di cui Cassa di Compensazione e Garanzia 198.039 102.707 95.332 92,8%
Totale crediti verso la clientela 3.152.145 2.814.330 337.815 12,0%
- di cui deteriorati 340.277 248.088 92.189 37,2%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela è sostanzialmente allineata a quella del settore Crediti Commerciali e mostra una quota del 26,5% verso la Pubblica Amministrazione (contro 27,9% al 31 dicembre 2014), e del 73,5% verso il settore privato (contro 72,1% al 31 dicembre 2014).

Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dal Gruppo. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e tra i 4 e i 6 mesi verso la Pubblica Amministrazione.

Infine si segnala che la voce comprende n. 3 posizioni per un ammontare di 162,7 milioni di euro che rientrano nella categoria dei grandi rischi.

Qualità del credito

Può una piccola/media impresa avere lo stesso merito di credito di una grande impresa?

La Banca riesce, tramite l'adozione di un modello di business idoneo a trasferire il rischio dai clienti ai debitori più strutturati, a mitigare la propria esposizione ai rischi di default della clientela. Anche se il perdurare dell'andamento negativo dell'economia ha comportato deterioramenti in capo a controparti debitrici di qualità più elevata, la dinamica appare ancora in miglioramento, come già rilevato nell'esercizio 2014, per la parte significativa dei crediti deteriorati che è quella relativa ai soli Crediti Commerciali come indicati nella tabella che segue. In particolare, le ragioni di tale positivo effetto trovano spiegazione in: a) prosegue la contrazione nel flusso di nuove sofferenze; b) il Gruppo presenta un'elevata capacità di rettificare con la massima tempestività le posizioni che rivelino non essere idonee a mantenere il valore originario (con coerente impatto alla voce rettifiche/perdite del Conto Economico); infine c) è stata posta particolare enfasi nella gestione delle posizioni ad incaglio oggettivo (ora classificate nelle esposizioni scadute), con sostanziali miglioramenti.

Il totale delle attività deteriorate nette, anche a seguito delle recenti acquisizioni nel settore DRL, si attesta a 340,3 milioni di euro a giugno 2015 contro i 248,1 milioni a fine 2014 (+37,2%).

Come specificato al paragrafo Impatti modifiche normative, il Gruppo ha applicato, a partire dal 1 gennaio 2015, la nuova nozione di attività deteriorate recentemente adottata da Banca d'Italia, che prevede la suddivisione della categoria delle attività deteriorate tra sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.

Ai fini di una migliore comparabilità dei dati, le attività deteriorate nette al 31 dicembre 2014 sono state riesposte in linea con le nuove definizioni previste da Banca d'Italia.

Si espongono di seguito la riconduzione delle attività deteriorate in essere al 31 dicembre 2014 alle nuove categorie e le concessioni rilasciate per settore.

ATTIVITA' FINANZIARIE DETERIORATE
(in migliaia di euro)
Vecchia definizione Periodo di
riferimento/
Valori
Nuova definizione Periodo di
riferimento/
Valori
Periodo di
riferimento/
Valori
31.12.2014 31.12.2014 30.06.2015
Sofferenze 103.138 Sofferenze 103.138 140.265
Esposizioni Ristrutturate 14.374 Inadempienze probabili
Incagli Soggettivi 94.778 Inadempienze probabili 109.152 154.521
Incagli Oggettivi 8.450 Esposizioni scadute 35.798
Esposizioni scadute 27.348 Esposizioni scadute 45.491
Totale attività deteriorate 248.088 Totale attività deteriorate 248.088 340.277
FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI TOTALE CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 30.06.2015 91 12.798 - 12.889
Dati al 31.12.2014 - 6.189 - 6.189
Variazione % n.a. 106,8% - 108,3%
Inadempienze probabili -
Dati al 30.06.2015 14.803 14.110 - 28.913
Dati al 31.12.2014 14.354 6.197 - 20.551
Variazione % 3,1% 127,7% - 40,7%
Esposizione scadute -
Dati al 30.06.2015 24 - - 24
Dati al 31.12.2014 - - - -
Variazione % n.a. - - n.a.
Crediti in bonis -
Dati al 30.06.2015 1.283 5 - 1.288
Dati al 31.12.2014 1.968 - - 1.968
Variazione % (34,8)% n.a. - (34,6)%

Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 119,8 milioni di euro da 112,6 milioni a fine 2014, in crescita del 6,4%. L'incidenza delle attività

deteriorate nette su totale degli impieghi del medesimo settore è pari al 4,6%, in linea con il dato del 31 dicembre 2014, e al 22,9% (25,7% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto del Gruppo.

QUALITA' DEL CREDITO
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
TOTALE CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 30.06.2015 32.376 107.889 - - 140.265
Dati al 31.12.2014 33.049 70.089 - - 103.138
Variazione % (2,0)% 53,9% - - 36,0%
Inadempienze probabili -
Dati al 30.06.2015 41.981 112.540 - - 154.521
Dati al 31.12.2014 43.781 65.337 34 - 109.152
Variazione % (4,1)% 72,2% (100,0)% - 41,6%
Esposizione scadute -
Dati al 30.06.2015 45.491 - - - 45.491
Dati al 31.12.2014 35.798 - - - 35.798
Variazione % 27,1% - - - 27,1%
Totale attività deteriorate nette
Dati al 30.06.2015 119.848 220.429 - - 340.277
Dati al 31.12.2014 112.628 135.426 34 - 248.088
Variazione % 6,4% 62,8% (100,0)% - 37,2%
Crediti in bonis netti verso clientela -
Dati al 30.06.2015 2.497.310 6 114.293 200.259 2.811.868
Dati al 31.12.2014 2.342.424 3 119.439 104.376 2.566.242
Variazione % 6,6% - (4,3)% 91,9% 9,6%
Totale crediti per cassa verso clientela
Dati al 30.06.2015 2.617.158 220.435 114.293 200.259 3.152.145
Dati al 31.12.2014 2.455.052 135.429 119.473 104.376 2.814.330
Variazione % 6,6% 62,8% (4,3)% 91,9% 12,0%

La composizione delle attività deteriorate nette del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali è di seguito riportata.

Le sofferenze nette ammontano al 30 giugno 2015 a 32,4 milioni di euro contro 33,0 milioni a dicembre 2014; il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore scende all'1,2% rispetto all'1,3% del 31 dicembre 2014.

La nuova categoria delle inadempienze probabili nette, che ricomprende le posizioni precedentemente classificate ad incaglio soggettivo e ristrutturate, presenta un saldo al 30 giugno 2015 di 42,0 milioni rispetto ai 43,8 milioni del 31 dicembre 2014 (-4,1%). Tale riduzione è principalmente riconducibile ad un incremento nei livelli di copertura della categoria, che passano dal 24,5% del 31 dicembre 2014 al 29,1% del 30 giugno 2015, a fronte della puntuale e rigorosa politica di valutazione adottata dal Gruppo.

Le esposizioni scadute nette, che nella nuova definizione data da Banca d'Italia ricomprendono, oltre alle posizioni già classificate in precedenza come scadute, anche gli incagli oggettivi, ammontano al 30 giugno 2015 a 45,5 milioni contro l'analogo dato di 35,8 milioni a dicembre 2014 (27,1%). Le variazioni nello scaduto sono normali nel business model della Banca. In questo frangente tali variazioni sono perlopiù riferibili a una singola operazione rientrata nei primi giorni di

luglio. Le esposizioni scadute nette si riferiscono per 3,1 milioni di euro (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE (1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30.06.2015
Valore nominale attività deteriorate 252.859 59.244 47.257 359.360
Incidenza sul totale crediti lordi 8,8% 2,1% 1,6% 12,5%
Rettifiche di valore 220.483 17.263 1.766 239.512
Incidenza sul valore lordo 87,2% 29,1% 3,7% 66,6%
Valore di bilancio 32.376 41.981 45.491 119.848
Incidenza sul totale crediti netti 1,2% 1,6% 1,7% 4,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2014
Valore nominale attività deteriorate 243.729 57.982 37.301 339.012
Incidenza sul totale crediti lordi 9,1% 2,2% 1,4% 12,6%
Rettifiche di valore 210.680 14.201 1.503 226.384
Incidenza sul valore nominale 86,4% 24,5% 4,0% 66,8%
Valore di bilancio 33.049 43.781 35.798 112.628
Incidenza sul totale crediti netti 1,3% 1,8% 1,5% 4,6%

(1) Per quanto riguarda le sofferenze, si precisa che Banca IFIS rileva le sofferenze lorde, esposte in bilancio al netto dei relativi fondi di rettifica, sino al totale esaurimento delle procedure legali di recupero del credito.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 6,8 milioni di euro, contro 6,6 milioni al 31 dicembre 2014 (3,4%).

La voce è riferita a software per 5,9 milioni di euro e ad avviamento per 832 mila euro, il quale emerge dal processo di consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 51,5 milioni di euro, +1,6% rispetto a fine 2014.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti all'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all'immobile sito in Mestre – Venezia ove sono stati trasferiti dei servizi della Banca.

Il valore d'iscrizione di tali immobili risulta supportato da perizia effettuata da soggetti esperti nella valutazione di immobili di pregio. L'immobile "Villa Marocco" non viene ammortizzato in considerazione del fatto che il valore residuo al termine della sua vita utile prevista, stimato sulla base di una perizia rilasciata da un terzo indipendente, è superiore al valore contabile.

Risultano inoltre iscritti due immobili siti in Firenze: il primo per 3,9 milioni di euro, acquisito in locazione finanziaria, attuale sede dell'area di business NPL; il secondo per 11,4 milioni di euro comprensivi degli oneri di ristrutturazione in corso finora sostenuti, destinato a diventare la nuova sede della medesima area.

Gli immobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività per imposte anticipate, pari al 30 giugno 2015 a 41,3 milioni di euro, sono riferite per 36 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi e per 3,3 milioni di euro alla fiscalità rilevata sulla riserva da valutazione dei titoli AFS in portafoglio.

Le passività per imposte differite, pari al 30 giugno 2015 a 11,1 milioni di euro, sono riferite per 5,7 milioni alla valutazione dei crediti fiscali della ex controllata Fast Finance S.p.A., avvenuta in sede di business combination.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 50,2 milioni di euro al 30 giugno 2015 (-3,1% rispetto al 31 dicembre 2014). La voce è riferita per 14,0 milioni di euro a crediti verso l'erario per acconti versati (bollo e ritenute d'acconto) e a 7,1 milioni di euro ad un deposito a garanzia presso l'Agenzia delle Entrate relativo al ricorso pendente sul contenzioso tributario in essere (come descritto alla voce Fondi per rischi e oneri). Tale deposito è stato volontariamente costituito al fine di consentire la regolare attività di incasso dei crediti fiscali della Business Area Fast Finance; la restituzione di tale somma può avvenire a semplice richiesta da parte della Banca.

Le altre passività, che a fine periodo ammontano a 180,5 milioni di euro, si incrementano di 69,4 milioni di euro prevalentemente relativi a debiti verso la controllante La Scogliera S.p.A, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale, e a partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

La raccolta

La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Debiti verso clientela: 6.037.552 5.483.474 554.078 10,1%
Pronti contro termine 3.010.531 2.082.854 927.677 44,5%
Rendimax 2.865.000 3.241.746 (376.746) (11,6)%
Contomax 65.617 72.454 (6.837) (9,4)%
Altri debiti 96.404 86.420 9.984 11,6%
Debiti verso banche: 457.384 2.258.967 (1.801.583) (79,8)%
Eurosistema 319.702 2.226.872 (1.907.170) (85,6)%
Altri debiti 137.682 32.095 105.587 329,0%
Totale raccolta 6.494.936 7.742.441 (1.247.505) (16,1)%

Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2015 risulta pari a 6.494,9 milioni di euro con un decremento del 16,1% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per il 93% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per il 7% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).

I Debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2015 a 6.037,6 milioni di euro (+10,1% rispetto al 31 dicembre 2014). L'incremento è dovuto principalmente al maggior utilizzo di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attestano a 3.010,5 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 2.930,6 milioni di euro al 30 giugno 2015, di cui 2.865 milioni di euro riferibili a Rendimax e 65,6 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.314,2 milioni del 31 dicembre 2014. La dinamica è conseguenza della riduzione dei tassi avvenuta in modo graduale. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 457,4 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni a dicembre 2014, -79,8%), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 319,7 milioni di euro rispetto ai 2.226,9 milioni al 31 dicembre 2014. Tale valore include, per 119,7 milioni di euro, la tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari di cui 120,0 milioni su piattaforma E-Mid. Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.

FONDI PER RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Controversie legali 1.413 1.527 (114) (7,5)%
Contenzioso fiscale 196 - 196 n.a.
Accantonamento quota di intervento FITD 461 461 - 0,0%
Totale fondi per rischi e oneri 2.070 1.988 82 4,1%

Controversie legali

Il fondo in essere al 30 giugno 2015 pari a 1,4 milioni di euro è costituito da una controversia in ambito giuslavoristico per 45 mila euro, undici controversie legate ai Crediti Commerciali per 1.352 mila euro, di cui 564 mila euro sono stati accantonati nel primo semestre 2015, e da quattro controversie legate a crediti del settore DRL per 16 mila euro.

A livello aggregato la Banca rileva passività potenziali per complessivi 9,6 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 15 controversie di cui n. 12 per 9,3 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali e n.2 per 0,2 milioni di euro riferite a personale dipendente; per tali posizioni la Banca, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a bilancio a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Contenzioso fiscale

Il fondo in essere al 30 giugno 2015 pari a 196 mila euro è costituito dall'accantonamento a fronte di avvisi di accertamento ricevuti per i quali la Banca ha presentato ricorso e per cui il rischio di soccombenza viene ritenuto probabile dai consulenti fiscali cui è stata affidata la cura del contenzioso.

Si riporta nel seguito la descrizione delle passività potenziali in essere alla data del 30 giugno 2015.

In data 25 luglio 2008 ha avuto inizio un controllo fiscale da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Veneto per l'anno d'imposta 2005. Tale controllo si è concluso in data 5 dicembre 2008 con il rilascio del processo verbale di constatazione, dal quale sono emersi due rilievi, entrambi collegati alla corretta determinazione del plafond di deducibilità dei crediti ex articolo 106, terzo comma, del DPR 917/86, per complessivi 1,4 milioni di euro. Peraltro, considerato che il meccanismo del plafond pone dei limiti alla deducibilità delle svalutazioni su crediti e che l'eccedenza (derivante dal raffronto tra plafond e svalutazioni nette effettuate) è deducibile per quote costanti nei diciotto esercizi successivi, l'applicazione del criterio indicato nel citato processo verbale di constatazione comporterebbe un beneficio fiscale per la Banca per gli esercizi successivi al 2005.

Nel processo verbale di constatazione sopra citato è inoltre stata fatta una segnalazione relativamente ad una presunta operazione elusiva di cui all'articolo 37-bis del D.P.R. 600/73 afferente la svalutazione, effettuata nell'anno 2003, della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A. (società fusa per incorporazione nell'Emittente con atto del 19 ottobre 2009), dedotta in quinti negli esercizi successivi sulla base delle perdite rilevate da tale società ai sensi degli articoli 61 e 66 del D.P.R. 917/86 (in vigore fino al 31 dicembre 2003).

Con riferimento alla segnalazione relativa alla presunta operazione elusiva, in data 3 dicembre 2009 è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento per l'anno 2004 in cui l'Agenzia delle Entrate rettifica il reddito per l'anno 2004 ai fini Ires, applicando la norma antielusiva di cui all'articolo 37-bis del DPR 600/73 per complessivi euro 837 mila, con una maggiore imposta dovuta per l'anno di imposta in questione pari a circa euro 276 mila più interessi e sanzioni.

In merito a tale avviso di accertamento, in data 22 febbraio 2011 si è discusso il ricorso avanti la commissione tributaria provinciale di primo grado di Venezia che, in data 29 giugno 2011, ha rigettato il ricorso presentato. Si è proceduto quindi a presentare il ricorso in commissione tributaria Regionale avverso la sentenza in oggetto, discussa in data 25 settembre 2012. In data 18 ottobre 2012 è stata emessa la sentenza dalla CTR di Venezia che ha accolto l'appello di Banca IFIS S.p.A. e di La Scogliera S.p.A. e in totale riforma della sentenza di primo grado ha proceduto ad annullare gli avvisi di accertamento impugnati relativi all'annualità 2004, e ha condannato l'Ufficio a rifondere alle società appellanti le spese di entrambi i gradi di giudizio.

In data 22 agosto 2012 è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento sull'annualità 2005. L'avviso di accertamento notificato rettifica il reddito per l'anno 2005 ai fini Ires, applicando la norma antielusiva di cui all'articolo 37-bis del DPR 600/73 afferente la svalutazione per l'annualità 2005 della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A., per complessivi euro 837 mila, con una maggiore imposta dovuta pari a circa euro 276 mila più interessi e sanzioni. Lo stesso avviso di accertamento recuperava a tassazione la quota relativa alla rideterminazione del plafond di deducibilità delle perdite su crediti in merito ai due rilievi sopra descritti per complessivi euro 1,4 milioni di euro, con una maggiore imposta dovuta per l'anno 2005 pari a circa euro 478 mila più interessi e sanzioni. Inoltre ipotizza come elusive anche alcune operazioni di trading e prestito titoli contestando la deduzione di somme, quali minusvalenze indeducibili e manufactured dividend, per complessivi 6,3 milioni di euro; la maggiore imposta complessivamente richiesta per quest'ultimo rilievo ammonta a totale 2,1 milioni di euro, più interessi e sanzioni. Il totale ripreso a tassazione nell'avviso di accertamento per l'annualità 2005 ammonta pertanto a 8,6 milioni di euro, con una maggiore imposta pari a 2,8 milioni di euro.

L'avviso di accertamento, che ad oggi è oltre il termine di scadenza naturale per la sua emissione che corrisponde al 31 dicembre 2010, è stato inviato sulla base dell'ipotesi formulata dall'ufficio di

essere in presenza di uno dei presupposti che la norma prevede per il raddoppio dei termini ovvero l'ipotesi che vi sia una fattispecie penalmente sanzionata.

In merito a tale avviso di accertamento la Banca ha inoltrato istanza di accertamento con adesione, al fine di verificare la disponibilità dell'ufficio a rivedere le proprie posizioni che, però, non ha ottenuto esito positivo; l'Agenzia delle Entrate ha preferito infatti proseguire nel contenzioso, presentando inoltre ricorso in Cassazione per l'avviso di accertamento 2004 e costringendo di fatto la Banca alla presentazione del controricorso per Cassazione, depositato nei termini il 29 gennaio 2013. La lettura del ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate evidenzia tutta la debolezza della tesi accusatoria già manifestata nei precedenti gradi di giudizio.

Il ricorso avverso l'avviso di accertamento sull'annualità 2005 è stato depositato in data 11 febbraio 2013. In aprile 2013 sono state notificate le controdeduzioni dell'Agenzia delle Entrate al ricorso presentato. Si informa che è stata fissata la data per la discussione della vicenda presso la commissione tributaria provinciale di primo grado per il giorno 24 aprile 2015, successivamente rinviata in data 23 ottobre 2015.

I consulenti fiscali cui è stata affidata la cura del contenzioso su entrambe le annualità hanno espresso la ragionevole convinzione che sia possibile sostenere validamente la posizione della Banca valutando come possibile il rischio di soccombenza. Così come previsto dallo IAS 37, la Banca pertanto non ha effettuato accantonamenti a fronte del rischio di contenzioso fiscale in oggetto.

Altri

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, con lettera del 16 settembre 2014 ha comunicato un ulteriore intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S. che prevede per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 0,5 milioni di euro. Banca IFIS ha quindi provveduto ad accantonare tale somma fra i fondi per rischi ed oneri.

Si segnala inoltre che nel corso del 2015 con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – DGS) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive - BRRD) del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica come di seguito meglio illustrato.

Sistema di garanzia dei depositanti - DGS: obiettivo del Legislatore è armonizzare i livelli di tutela offerti dai DGS locali (in Italia il Fondo Interbancario di Tutela dei Dpositi – FITD) eliminando eventuali disparità a livello europeo. La direttiva 2014/49/UE prevede che il rimborso dei depositanti debba essere obbligatoriamente assicurato dal DGS, mentre la previsione delle ulteriori modalità di intervento è rimessa agli Stati membri. Il DGS è finanziato dalle banche tramite contribuzioni annuali ex ante. Tale modalità di finanziamento, non obbligatoria nel modello precedente, rappresenta un significativo onere per le banche italiane dato che il sistema vigente è invece basato sulla contribuzione ex post. Il contributo delle singole banche dipende dall'ammontare dei depositi coperti e dal profilo di rischio di ciascuna banca calcolato secondo una delle metodologie definite dall'EBA. Il livello minimo del fondo deve essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. Il livello-obiettivo di mezzi finanziari che il DGS deve raggiungere (nell'arco di 10 anni) è stabilito pari allo 0,8% dei depositi

protetti. In particolare, una porzione non superiore al 30% di tale obiettivo può essere detenuta non in forma liquida, bensì nella forma di impegni di pagamento, adeguatamente collateralizzati.

Single Resolution Fund – SFR: la direttiva 2014/59/UE, che si applica a tutte le banche, disciplina le misure di prevenzione delle crisi, le misure di intervento precoce e infine le procedure di risoluzione, armonizzando i poteri delle Autorità di vigilanza coinvolte. La direttiva muove dal principio che i costi della crisi della banca debbano essere sostenuti in primo luogo dagli azionisti (con la riduzione fino all'azzeramento del capitale) e poi dai suoi creditori (con gli strumenti del write-down e del bail-in). Accanto a questi opera il fondo di risoluzione che è finanziato dalle stesse entità che possono essere sottoposte a risoluzione attraverso contributi annuali. Il fondo è regolato dal Regolamento (UE) 806/2014 del 15 luglio 2014. Il target level fissato all'1% dell'ammontare dei depositi protetti di tutti gli enti creditizi autorizzati in tutti gli Stati membri partecipanti, deve essere cumulato in 8 anni (dal 2016 al 2023). Pertanto nel 2015 le banche italiane dovranno versare ad un fondo di risoluzione nazionale secondo quanto dettato dalla Direttiva e dal 2016 tali fondi confluiranno nel SFR unico sulla base del predetto Regolamento (UE) 806/2014.

Poiché le citate direttive non sono ancora state recepite nell'ordinamento italiano e non essendo peraltro fissate in maniera puntuale le modalità di calcolo della relativa contribuzione, la Banca non ha effettuato al 30 giugno 2015 nessun accantonamento. Tale aspetto sarà oggetto di aggiornamento nel corso del secondo semestre 2015, quando è atteso il recepimento delle Direttive citate.

Il patrimonio e i coefficienti patrimoniali

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2015 a 524,3 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+19,7%). La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 58.834 57.113 1.721 3,0%
Riserve da valutazione: (12.037) (109) (11.928) n.s.
- titoli AFS (6.652) 5.969 (12.621) (211,4)%
- TFR (169) (262) 93 (35,5)%
- differenze di cambio (5.216) (5.816) 600 (10,3)%
Riserve 298.710 237.874 60.836 25,6%
Azioni proprie (5.831) (6.715) 884 (13,2)%
Utile netto 130.779 95.876 34.903 36,4%
Patrimonio netto 524.266 437.850 86.416 19,7%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2014 437.850
Incrementi: 134.077
Utile del periodo 130.779
Vendita propri strumenti 2.605
Variazione riserva da valutazione: 693
- differenze di cambio 93
- TFR 600
Decrementi: 47.661
Dividendi distribuiti 35.019
Variazione riserva da valutazione: 12.621
- titoli AFS 12.621
Altre variazioni 21
Patrimonio netto al 30.06.2015 524.266

La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nel periodo è conseguenza della citata cessione di parte del portafoglio con conseguente parziale realizzo della relativa riserva. La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 457.611 387.221
Capitale di classe 1 (T1) 466.261 389.769
Totale fondi propri 477.795 396.190
Totale attività ponderate per il rischio 2.965.762 2.787.920
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,43% 13,89%
Ratio – Capitale di classe 1 15,72% 13,98%
Ratio – Totale fondi propri 16,11% 14,21%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi.

Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). Tale quadro normativo prevede, ai fini della determinazione del totale dei fondi propri e del calcolo degli assorbimenti patrimoniali, l'inclusione della Holding del Gruppo nel perimetro di consolidamento, disciplinando la computabilità nei fondi propri consolidati degli interessi di minoranza.

In particolare, con riferimento alle disposizioni transitorie in materia di fondi propri, il Gruppo si è avvalso della facoltà di sterilizzare, per un importo netto negativo di 3,4 milioni di euro, le riserve da valutazione riferibili ai titoli di debito emessi da Amministrazioni Centrali di Paesi dell'Unione Europea in continuità con l'analoga opzione disposta dalla Banca d'Italia nel 2010 e contenuta nella Circolare n. 263/2006.

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 264,7 milioni di euro (+85,1% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, pari a 143,0 milioni grazie alla significativa crescita registrata dai segmenti DRL (+50,0%) e Crediti Fiscali (+72,3%), nonché per effetto degli utili generati dall'operazione di riassetto di parte del portafoglio AFS perfezionatasi nel mese di aprile 2015 (124,0 milioni di euro lordi).

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 110.787 113.615 (2.828) (2,5)%
Commissioni nette 29.247 28.989 258 0,9%
Risultato netto dell'attività di negoziazione 156 155 1 0,6%
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività
finanziarie
124.500 231 124.269 n.s.
Margine di intermediazione 264.690 142.990 121.700 85,1%

Il risultato del settore crediti commerciali (77,3 milioni rispetto ai 78,6 del corrispondente periodo del 2014, -1,7%) è influenzato da dinamiche opposte relativamente alle aree di business Credi Impresa Futuro e Pharma. Il margine di intermediazione del primo semestre del business Pharma diminuisce del 15,9% rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente. La riduzione è causata dalla diminuzione delle commissioni di acquisto addebitate al cedente classificate fra gli interessi attivi. Dalla fine del 2014, infatti, l'area di business Pharma ha sviluppato un nuovo approccio al mercato, acquistando pacchetti di crediti al loro valore nominale (o poco sotto la pari). La redditività delle operazioni è rappresentata pertanto dagli interessi di ritardato pagamento contabilizzati per importi prudenzialmente inferiori al tasso di interesse di mora, nonché sulla base di accordi transattivi conclusi nel periodo. Il Gruppo sta lavorando, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, finalizzata ad una migliore rappresentazione della effettiva redditività dell'area di business.

Sostanzialmente in linea i risultati di Credi Impresa Futuro, che si conferma allineata alle performance del corrispondente periodo dell'esercizio precedente, con un turnover di 3,6 miliardi di euro (+11% rispetto a giugno 2014), un impiego puntuale di 1,8 miliardi di euro (+16% rispetto a giugno 2014) e un numero di imprese clienti in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Il settore DRL, attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non performing unsecured, registra un margine pari a 19,4 milioni di euro rispetto ai 13,0 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+50,0%). L'ottima performance del semestre è il risultato di un'efficace raccolta di piani cambiari e manifestazione di volontà - che complessivamente hanno registrato crescite nell'ordine del 22% (83,5 milioni rispetto ai 68,2 milioni del 30 giugno 2014) - e da un'accelerazione dell'attività giudiziale della Legal Factory.

Si evidenzia che il solo margine di intermediazione non è rappresentativo dell'andamento del settore DRL in quanto, relativamente ai crediti DRL in sofferenza, esclude gli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi, che vengono contabilizzati nella voce rettifiche/riprese di valore nette su crediti.

Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 7,5 milioni di euro (4,4 milioni a fine del primo semestre 2014, +72,3%), grazie principalmente ai significativi incassi fatti registrare nel periodo e alla riduzione nei tempi di incasso delle esposizioni rispetto alle stime iniziali.

Il settore Governance e Servizi si attesta a 160,4 milioni di euro rispetto ai 47,0 milioni del 30 giugno 2014 (+241,1%) grazie al contributo dell'utile da cessione derivante dall'operazione di riassetto del portafoglio AFS precedentemente citata. La redditività del settore beneficia dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuta alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse.

Nel secondo trimestre il margine di intermediazione si attesta a 193,5 milioni (69,5 milioni al netto dell'utile da negoziazione titoli) verso i 73,6 milioni nel corrispondente periodo del 2014. I crediti commerciali hanno contribuito per 37,9 milioni (verso 41,1 milioni), il settore DRL per 12,0 milioni (verso 6,4 milioni), i crediti fiscali per 3,6 milioni (verso 2,2 milioni) e il settore Governance e Servizi per 140,0 milioni (circa 16 milioni al netto dell'utile da negoziazione del portafoglio AFS) rispetto ai 23,9 dello stesso periodo del 2014.

Il margine di interesse passa da 113,6 milioni di euro al 30 giugno 2014 a 110,8 milioni di euro al 30 giugno 2015 (-2,5%).

Le commissioni nette ammontano a 29,2 milioni di euro e risultano sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2014 (+0,9%).

Le commissioni attive, pari a 31,6 milioni di euro contro 32,5 milioni di euro al 30 giugno 2014, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile) nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 2,3 milioni di euro, contro 3,5 milioni di euro al 30 giugno 2014, risultano essenzialmente dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a banche e a factors corrispondenti. Il dato al 30 giugno 2014 comprendeva le commissioni pagate per la garanzia del Governo italiano sulle obbligazioni emesse; queste ultime sono state estinte nel mese di ottobre 2014.

Il risultato netto dell'attività di negoziazione, che al 30 giugno 2015 ammonta a 156 mila euro, contro 155 mila euro del corrispondente periodo del 2014, è riferito alle differenze di cambio rilevate in conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti in valuta da parte della tesoreria.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

La tabella che segue dettaglia la formazione del risultato netto della gestione finanziaria del periodo a partire dal margine di intermediazione, commentato in precedenza, confrontato con il periodo precedente.

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA 1° SEMESTRE VARIAZIONE
GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 264.690 142.990 121.700 85,1%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (16.918) (21.168) 4.250 (20,1)%
Crediti (12.685) (21.168) 8.483 (40,1)%
attività finanziarie disponibili per la vendita (4.233) - (4.233) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 247.772 121.822 125.950 103,4%

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono risultate pari a 12,7 milioni di euro rispetto ai 21,2 milioni al 30 giugno 2014 (-40,1%) Nel solo settore crediti commerciali, il continuo trend in calo è da ascrivere, da un lato, alla rigorosa politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito circa il rischio creditizio associato alla controparte e, dall'altro, agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio continuo sull'evoluzione di tale profilo di rischio, vòlti alla gestione anticipata delle eventuali problematiche di recuperabilità, con beneficio per gli indicatori di qualità creditizia. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 112 bp.

Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali scende all'1,2% rispetto al 1,3% del 31 dicembre 2014.

Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all'87,2% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 4,2 milioni di euro al 30 giugno 2015 (nulle nel corrispondente periodo del precedente esercizio), sono riferite rettifiche di valore apportate a due titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 247,8 milioni (123,8 milioni al netto degli effetti della citata operazione di cessione) contro i 121,8 milioni del 30 giugno 2014 (+103,4%).

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 13,6% a 63,8 milioni di euro contro 56,2 milioni di euro del primo semestre 2014, principalmente per effetto della riduzione delle rettifiche di valore nette su crediti; quello del settore DRL è pari a 20,2 milioni di euro contro 14,3 milioni al 30 giugno 2014 (+41%) per l'effetto delle modalità operative di raccolta introdotte nel settore DRL dal marchio CrediFamiglia; quello dell'area Crediti Fiscali si attesta a 7,5 milioni di euro rispetto ai 4,3 milioni del 30 giugno 2014, con un incremento del 75,6% per le ragioni già esposte nella sezione "margine di intermediazione". Infine, il risultato netto della gestione finanziaria del settore Governance e Servizi, al netto degli effetti della citata operazione di riassetto del portafoglio AFS, registra un calo del 31,5%, attestandosi a 32,2 milioni di euro contro i 47,0 milioni del primo semestre 2014. Giova tuttavia ricordare che tale risultato è influenzato anche dagli effetti dell'impairment su AFS descritto al punto precedente.

Nel secondo trimestre il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 182,7 milioni di euro (60,9 milioni nel secondo trimestre del 2014). I crediti commerciali vi hanno contribuito per 30 milioni di euro (27,8 milioni nel secondo trimestre 2014, +7,9%), il settore DRL per 11,3 milioni (7,1 milioni nello stesso periodo del 2014, +60,2%); i crediti fiscali per 3,6 milioni di euro (2,0 milioni nel secondo trimestre del 2014, +76,2 %); il settore Governance e Servizi ha registrato 137,8 milioni contro 23,9 milioni al 30 giugno 2014 .

La formazione dell'utile netto di periodo

La tabella che segue dettaglia la formazione dell'utile netto di periodo a partire dal risultato netto della gestione finanziaria, commentato in precedenza, confrontato con l'omologo periodo dell'esercizio precedente.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA
%
Risultato netto della gestione finanziaria 247.772 121.822 125.950 103,4%
Costi operativi (51.810) (46.640) (5.170) 11,1%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 195.962 75.182 120.780 160,7%
Imposte sul reddito del periodo (65.183) (25.127) (40.056) 159,4%
Utile netto di periodo 130.779 50.055 80.724 161,3%

Al 30 giugno 2015 i costi operativi, pari a 51,8 milioni di euro contro 46,6 milioni del primo semestre 2014, aumentano complessivamente dell'11,1%.

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 30 giugno 2015, al 19,6% (37,2% considerando il margine di intermediazione al netto dell'utile da cessione su titoli AFS) contro il 32,6% del 30 giugno 2014.

COSTI OPERATIVI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Spese per il personale 23.682 21.218 2.464 11,6%
Altre spese amministrative 27.453 23.333 4.120 17,7%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 82 1.639 (1.557) (95,0)%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali
ed immateriali
1.759 1.540 219 14,2%
Altri oneri (proventi) di gestione (1.166) (1.090) (76) 7,0%
Totale costi operativi 51.810 46.640 5.170 11,1%

Le spese per il personale, pari a 23,7 milioni di euro, crescono dell'11,6% per effetto delle nuove assunzioni avvenute (21,2 milioni nel primo semestre 2014) – 98 risorse aggiunte nei primi sei mesi del 2015, con un incremento del 15,9% rispetto a dicembre 2014. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a giugno 2015 è di 681 risorse.

Le altre spese amministrative, pari a 27,5 milioni di euro, registrano un incremento del 17,7% rispetto al 30 giugno 2014, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa al settore DRL i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 4,1 milioni di euro e 1,6 milioni di euro), sono esposti in tale voce di conto economico. Aumentano inoltre le spese per il reengineering dei processi di business e del sistema dei controlli interni (richiesto dagli adeguamenti alle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa).

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 11.791 7.846 3.945 50,3%
Legali e consulenze 6.885 4.326 2.559 59,2%
Revisione 141 144 (3) (2,1)%
Servizi in outsourcing 4.765 3.376 1.389 41,1%
Imposte indirette e tasse 3.814 5.631 (1.817) (32,3)%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 11.848 9.856 1.992 20,2%
Spese per informazioni clienti 2.285 1.387 898 64,7%
Spese relative agli immobili 2.143 1.728 415 24,0%
Assistenza e noleggio software 1.522 1.373 149 10,9%
Spese spedizione documenti 1.393 869 524 60,3%
Gestione e manutenzione autovetture 1.093 1.124 (31) (2,8)%
Pubblicità e inserzioni 776 795 (19) (2,4)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 700 696 4 0,6%
Viaggi e trasferte del personale 541 468 73 15,6%
Altre spese diverse 1.395 1.416 (21) (1,5)%
Totale altre spese amministrative 27.453 23.333 4.120 17,7%
Recuperi di spesa (1.079) (1.457) 378 (25,9)%
Totale altre spese amministrative nette 26.374 21.876 4.498 20,6%

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 82 mila euro (rispetto a 1,6 milioni di euro del primo semestre 2014); il risultato alla data del 30 giugno 2015 è frutto di accantonamenti per 196 mila euro riconducibili al contenzioso fiscale e per 564 mila euro a controversie legate ai Crediti Commerciali, e a riprese per 661 mila euro a seguito della conclusione, senza alcun esborso da parte di Banca IFIS, della causa cui l'accantonamento faceva riferimento.

Le rettifiche di valore nette su attività immateriali sono sostanzialmente riferite a supporti informatici, e si attestano al 30 giugno 2015 a 969 mila euro, +9,9% rispetto al medesimo periodo del 2014.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali risultano pari a 790 mila euro rispetto a 658 mila euro al 30 giugno 2014 (+20,1%).

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 1,2 milioni di euro (rispetto a 1,1 milioni nel primo semestre 2014) si riferiscono principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.

L'utile lordo del periodo si attesta a 196,0 milioni di euro contro 75,2 milioni del 30 giugno 2014.

Le imposte sul reddito ammontano a 65,2 milioni verso 25,1 milioni al 30 giugno 2014. Il tax rate di Gruppo scende al 33,3% nel primo semestre 2015 dal 33,4% del 30 giugno 2014 principalmente a seguito dell'introduzione della deducibilità integrale delle spese per il personale assunto con contratto a tempo indeterminato dall'imponibile IRAP, effetto positivo parzialmente compensato dalla totale indeducibilità delle rettifiche di valore su AFS dall'imponibile IRES.

L'utile netto di periodo totalizza 130,8 milioni di euro, rispetto ai 50,1 milioni del 30 giugno 2014 con un incremento del 161,3%.

In assenza di utili di terzi, il risultato è interamente riferibile al Gruppo.

Raccordo tra utile e Patrimonio netto della Capogruppo ed utile e Patrimonio netto consolidati

30.06 2015 31.12.2014
(in migliaia di euro) PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
Saldi della Capogruppo 518.471 130.274 433.160 94.396
Differenze rispetto ai valori di carico delle società
consolidate integralmente
5.795 505 4.690 1.480
- IFIS Finance Sp. Zo.o. 5.795 505 4.690 1.480
Saldi consolidati del Gruppo 524.266 130.779 437.850 95.876

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale la banca effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (liquidità, tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc).

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP con riferimento al 31 dicembre 2014. Nel mese di maggio 2015, sempre con riferimento al 31 dicembre 2014, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investitori Istituzionali.

In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 229 del 21 aprile 1999 e successivi aggiornamenti - Istruzioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria del Gruppo. Il sistema di controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
  • conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne nonché i Codici (Etico, di Autodisciplina, ecc.) fatti propri dal Gruppo.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office;
  • i controlli sulla gestione dei rischi (comprensivi del rischio di compliance), che hanno l'obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione/ valutazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell'operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di appetito e tolleranza al rischio definiti annualmente con la stesura del c.d. Risk Appetite Framework. Essi sono affidati a strutture diverse da quelle operative;
  • l'attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità del terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 18febbraio 2015 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • acquisto e gestione dei crediti d'impresa, in Italia e all'estero; l'attività all'estero è svolta sia attraverso le strutture interne della Capogruppo (Area Internazionale) sia tramite la controllata IFIS Finance; l'offerta di supporto finanziario e di gestione del credito è principalmente rivolta al segmento delle Piccole e Medie Imprese;
  • acquisto e gestione dei crediti non performing (Distressed Retail Loan);
  • acquisto e gestione dei crediti fiscali.

Complementare a tali attività risulta l'operatività della tesoreria aziendale la cui dimensione, pur risultando in alcuni momenti particolarmente significativa, non modifica la mission del Gruppo bancario che continua a essere finalizzata a fornire supporto finanziario e di gestione del credito alle Piccole e Medie Imprese.

L'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (c.d. factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese, in attuazione delle strategie di sviluppo definite e perseguite dal Gruppo.

Alla tradizionale attività di factoring si affianca l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans), commerciale e fiscale di difficile esigibilità. La controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.

A chiusura del primo semestre 2015, il Gruppo Banca IFIS ha ampliato il suo business model arricchendosi di un nuovo prodotto, il finanziamento a medio termine finalizzato al sostegno del ciclo di fornitura per controparti farmacie.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

A fronte di eventuali surplus di liquidità disponibile il Gruppo Banca IFIS effettua operazioni di deposito a brevissimo termine con controparti bancarie di elevato merito creditizio. In relazione alle caratteristiche delle controparti affidate, alla breve durata delle operazioni ed agli importi contenuti, il rischio di credito assunto a fronte di tali attività risulta essere particolarmente contenuto.

Nel corso del mese di aprile 2015 il CdA della Banca, a seguito di riflessione di carattere tattico/strategico, ha deliberato in primis la riclassificazione del portafoglio titoli dalla categoria HTM alla categoria AFS e successivamente, visti gli avvenimenti di mercato, ha dato mandato di rimodulare la composizione portafoglio stesso, allungandone la vita residua.

La vita residua media del portafoglio complessivo, post attività di compravendita, è pari a circa ventinove mesi e durata massima per singola attività di poco superiore a quattro anni.

Non è posta in essere dal Gruppo alcuna attività in prodotti derivati su crediti.

Politiche di gestione del rischio di credito.

Aspetti organizzativi

Il rischio di credito nell'attività di factoring è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti e dell'eventuale concessione da parte del Gruppo di garanzie contro l'insolvenza del debitore ceduto. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell'operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti cedente-debitore. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all'assunzione e al controllo del rischio dell'attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un'elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni. L'operatività della controllata polacca IFIS Finance prevede delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Nella prima fase del processo di gestione del rischio, la struttura organizzativa preposta ha il compito di valutare il merito creditizio delle controparti cedente e debitore, la natura del rapporto commerciale che li lega e la qualità del credito oggetto di cessione. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di servizio e di area. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti al Direttore Generale, all'Amministratore Delegato, al Comitato Fidi ed infine al Consiglio di Amministrazione.

Le Filiali della Banca non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture di Direzione Generale.

Risorse qualificate e specializzate seguono l'evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalle cessioni alle anticipazioni, dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito, anche con l'eventuale supporto dell'Area Legale.

Come precedentemente specificato, il Gruppo Banca IFIS opera anche nell'acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:

  • crediti fiscali acquisiti di norma da procedure concorsuali e vantati nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato;
  • crediti finanziari acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing;
  • crediti commerciali acquisiti da procedure concorsuali e aziende.

La fase di acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un primo aspetto fondamentale del processo del credito, essa è preceduta da una approfondita attività di due diligence svolta da personale altamente qualificato, tesa a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.

Per l'incasso dei crediti di difficile esigibilità (DRL) il Gruppo Banca IFIS si avvale, oltre che di un ufficio legale interno e di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull'intero territorio nazionale, anche di una rete di agenti. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un'azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano il Gruppo in misura rilevante.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

La procedura operativa del Gruppo Banca IFIS che regola il processo del credito nell'ambito dell'attività tradizionale di factoring, sottoposta a revisione nel corso dell'esercizio, richiede espressamente una valutazione di tutte le controparti coinvolte nel rapporto, sia sul lato clientecedente che debitore.

Nell'attività di factoring il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

La banca è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio, in particolare:

  • viene attribuito un giudizio sulla qualità creditizia del cedente e debitore;
  • è individuato con immediatezza il rischio espresso dalle singole operazioni di anticipazione o finanziamento;
  • viene definito un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale della fattibilità dell'operazione.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, tramite l'analisi anche di banche dati selezionate, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito.

Protesti, pregiudizievoli o segnalazioni di sofferenza rappresentano fenomeni che inducono a blocchi automatici dell'operatività. L'analisi che ne consegue è finalizzata a valutare la gravità delle anomalie, l'eventuale temporaneità delle difficoltà riscontrate e quindi a decidere se proseguire il rapporto oppure rientrare dalle esposizioni segnalate.

Con riferimento alle attività afferenti al business Distressed Retail Loan e all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono continuati gli investimenti in sistemi informativi utili al monitoraggio di tali portafogli.

Assumono particolare rilievo le operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità classificati, sin dalla fase di acquisto, tra le partite deteriorate. Trattasi di crediti di natura finanziaria (acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing) e, in misura marginale, da crediti di natura commerciale (acquisiti da procedure concorsuali e aziende) che, in relazione alle caratteristiche del credito e del cedente, vengono opportunamente classificate in portafogli omogenei per caratteristiche gestionali e modalità di recupero (giudiziale o stragiudiziale). In particolare, sono individuate le seguenti modalità di gestione:

  • gestione massiva, caratterizzata da un'attività di recupero stragiudiziale svolta prevalentemente da società di recupero specializzate, rete di agenti-professionisti e call center;

  • gestione analitica con recupero giudiziale dei crediti.

In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionari, ricordando che esso è costituito quasi esclusivamente da titoli di stato italiani e, in misura marginale, da obbligazioni bancarie di durata contenuta, il Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia degli emittenti dei titoli detenuti. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente

utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali), ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Attività finanziarie deteriorate

Con riferimento all'attività di factoring, l'operatività della relazione con la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione, sia sulla base delle evidenze andamentali del rapporto sia degli strumenti di monitoraggio attivati sulle controparti a rischio (Centrale dei Rischi, protesti, pregiudizievoli ecc.). In caso di anomalie andamentali e/o elementi pregiudizievoli sulla controparte il rapporto viene posto in osservazione e la gestione della relazione da parte della Filiale è posta sotto la diretta supervisione dell'Area Gestione Crediti della Direzione, fino al superamento degli elementi di anomalia riscontrati.

In caso di deterioramento della situazione e/o di criticità più marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'Area Crediti Problematici – Servizio Posizioni Sorvegliate finalizzata, sulla base delle dovute valutazioni di merito e di opportunità, al mantenimento della posizione fino a superamento delle criticità, o al rientro della posizione. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a incaglio soggettivo o sofferenza.

La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse incagli o sofferenze, è di norma affidata all'Area Crediti Problematici – Servizio Contenzioso che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Ove si riscontri la possibilità di una positiva soluzione delle difficoltà evidenziate dal cedente e/o debitore con adeguate tutele del rischio di credito per la Banca, la posizione può essere ristrutturata e riaffidata al Servizio Posizioni Sorvegliate per monitorarne il regolare decorso o, ove ne ricorrono i presupposti, direttamente all'Area Clienti.

Le valutazioni sulle rettifiche di valore analitiche, su proposta del Servizio Contenzioso, sono effettuate dall'Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.

Processo omologo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Z o. o.. E' opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento alla società controllata.

Una quota rilevante dei crediti Distressed Retail Loan sono classificati tra le partite deteriorate. L'acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all'importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 6.623 milioni di euro, tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 6.693 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 210 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 3,9% del valore nominale storico. Nel corso del primo semestre 2015 sono stati acquistati circa 1.071 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 61 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 6,2%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 32 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi. Per quanto attiene alla gestione massiva (crediti gestiti in via stragiudiziale) l'evoluzione degli incassi realizzati su base annua ha segnato uno scostamento medio negativo di circa il 7,5%

rispetto ai flussi di cassa previsti dal modello di previsione (media ponderata per importi), ed uno scostamento medio positivo del 27% rispetto alle previsioni di recupero effettuate dal gestore sul portafoglio in gestione analitica (lavorazioni giudiziali). Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura del primo semestre 2015 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 48 milioni di euro.

Nel caso in cui i crediti DRL siano classificati a sofferenza, o si verifichino casi di perdite obiettive di valore, le variazioni del costo ammortizzato calcolato attualizzando i nuovi flussi di cassa al tasso effettivo originario rispetto al costo ammortizzato del periodo precedente, vengono iscritte nella voce 130 Rettifiche/riprese di valore su crediti.

I crediti DRL sono valutati al costo ammortizzato; i flussi di cassa attesi sui quali si basa il calcolo del costo ammortizzato sono stimati mediante l'utilizzo di un modello statistico le cui basi parametriche sono frutto delle serie storiche di recupero proprietarie per quanto attiene la c.d. gestione massiva e delle previsioni effettuate dall'analista per quanto attiene la c.d. gestione analitica.

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di
valore specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 360.747 220.483 - 140.264
b) Inadempienze probabili 171.784 17.262 - 154.522
c) Esposizioni scadute 47.258 1.767 - 45.491
d) Altre attività 6.617.085 - 11.445 6.605.640
TOTALE A 7.196.874 239.512 11.445 6.945.917
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 3.577 - - 3.577
b) Altre 212.112 - - 212.112
TOTALE B 215.689 - - 215.689

Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

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Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
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Rettifiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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Rettifiche Espos.
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze
probabili
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A.3 Esposizioni scadute - - -
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- - - - - -
A.4 Altre esposizioni 104.994 - 9.401
-
448 - - - - -
Totale A 104.994 - 9.401 - 448 - - - - -
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze
probabili
- - - - - - - - - -
B.3 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni 10.594 - - - - - - - - -
Totale B 10.594 - - - - - - - - -
Totale (A+B) 30.06.2015 115.588 - 9.401 - 448 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2014 283.956 - 5.117 - 186 - - - - -

Grandi esposizioni

30.06.2015 31.12.2014
a) Valore di bilancio 4.114.673 5.682.017
b) Valore ponderato 198.717 375.451
c) Numero 6 10

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni a valore ponderato al 30 giugno 2015 si compone per 36 milioni di euro da attività fiscali e per 162,7 milioni da crediti verso la clientela.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali anche successivi alla data del 30 giugno 2015.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2015 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 3.793,8 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 3.718,5 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa ventinove mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 30 giugno 2015 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 30 giugno 2015 ammontano ad un totale di 799,9 milioni di euro, ripartiti in 79,5 milioni di euro verso il "governo centrale" (di cui 78 milioni di euro relativi a crediti fiscali) ed in 720,4 milioni di euro verso "altri enti pubblici".

La riserva da valutazione al lordo dell'effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo negativo di 9,9 milioni di euro (6,7 milioni al netto dell'effetto fiscale) alla fine del primo semestre 2015 ad un valore positivo di circa 14,7 milioni di euro al 28 luglio 2015 (9,8 milioni al netto dell'effetto fiscale).

(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze da ristrutturare in cui intende trasferire gli uffici dell'Area NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile dove oggi ha sede l'Area NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS. Nell'attesa che vengano completati i lavori di ristrutturazione dell'immobile acquisito, la Banca ha stipulato un contratto di locazione con la newco per poter continuare ad utilizzare i medesimi uffici. Il canone di locazione è sostanzialmente allineato al canone di leasing. In seguito alla cessione del contratto di leasing, Banca IFIS risulta solidalmente responsabile del pagamento dei canoni di leasing. Per tutelarsi dal rischio di insolvenza della newco Banca IFIS ha ottenuto da questa la costituzione di un deposito a garanzia presso le proprie casse di un milione, oltre alla costituzione di un pegno con diritto di voto sul 99% delle azioni della newco, da esercitarsi in caso di inadempienza da parte della stessa.

Nel corso del primo semestre 2015 la newco ha puntualmente adempiuto al pagamento dei canoni di leasing utilizzando le disponibilità finanziarie ottenute con i ricavi della locazione del medesimo immobile.

Dal momento che la cessione del contratto di leasing non soddisfa i requisiti richiesti dallo IAS 39 per l'eliminazione contabile della passività finanziaria, Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazione materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Salee Loans and Receivables, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Alla chiusura del primo semestre 2015 si rilevano posizioni in currency swap, inclusi tra le attività finanziarie, con un mark to market di circa 248 mila euro. La classificazione di tale derivato tra le attività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. Alla chiusura del periodo 30 giugno 2015 l'unica posizione attiva inclusa nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza è rappresentata da un titolo obbligazionario convertibile di importo non significativo il quale è stato integralmente svalutato a seguito della dichiarazione di default da parte dell'emittente.

Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo, che si approvvigiona prevalentemente con depositi interbancari (collateralizzati e non) e dalla clientela retail sul conto corrente rendimax. Le operazioni di raccolta interbancaria sono prevalentemente a tasso fisso di brevissima durata. I depositi della clientela sui conti correnti rendimax e contomax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Gli impieghi sulla clientela sono prevalentemente a revoca e a tasso variabile. I tassi d'interesse applicati alla clientela tradizionale per i rapporti di factoring sono di norma indicizzati (prevalentemente al tasso euribor a tre mesi) con adeguamento automatico all'andamento del costo del denaro. In alcuni casi i tassi d'interesse non sono indicizzati ma comunque modificabili unilateralmente dalla Banca anche in questo caso nel rispetto delle norme e dei contratti.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità Distressed Retail Loan, caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto. Tenuto conto della dimensione dell'attività di acquisto di crediti di difficile esigibilità, il contributo in termini di rischio di tasso alla posizione complessiva del Gruppo Banca IFIS, ancorché positivo, non è da ritenersi rilevante.

Al 30 giugno 2015 il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari a circa il settantanove per cento da titoli con rendimenti indicizzati a tassi di mercato e per una quota pari al ventuno per cento da titoli indicizzati al tasso d'inflazione. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso e durata contenuta. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta a circa cinque mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria della Capogruppo avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione,

ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

Nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d'interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla Tesoreria indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili al fine di cogliere le opportunità rappresentate dalle dinamiche di tasso sulle scadenze di brevissimo periodo e monitorare l'andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive.

Con l'obiettivo di monitorare il rischio di tasso l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria. La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali. Il Sistema Integrato di Tesoreria e Risk Management (SIT) fornisce inoltre strumenti di valutazione e monitoraggio delle principali poste attive e passive interest rate sensitive.

Con riferimento al Resoconto ICAAP relativo all'esercizio 2014 ed inviato all'Organo di Vigilanza nel mese di aprile 2015, il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. A fronte di una soglia di attenzione pari al 20% del Patrimonio di Vigilanza, il valore dell'indice di rischio del Gruppo così determinato si è collocato al 31 dicembre 2014 al 1,54%.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

In relazione ai titoli obbligazionari detenuti, la classificazione di una quota dei titoli tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, comunque relativamente contenuta dato l'elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. Il Sistema Integrato di Tesoreria (SIT )e il contributo della funzione Risk Management, consentono di valutare e monitorare le attività connesse alla tesoreria di Grupo,fornendo adeguati strumenti di valutazione del rischio di prezzo. In particolare, il SIT consente anche di:

• gestire le attività tradizionali della Tesoreria (titoli, cambi, money market, derivati);

  • misurare e controllare l'esposizione alle singole tipologie di rischio di mercato;
  • fissare e monitorare con continuità eventuali limiti assegnati alle diverse funzioni operative.

B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa della Banca si sostanziano in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Al fine di monitorare il rischio di cambio l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria che espone, tra le altre informazioni, la posizione in cambi del Gruppo suddivisa per le diverse valute. La piattaforma SIT (Sistema Integrato di Tesoreria), inoltre, fornisce alle funzioni di controllo strumenti adeguati per il monitoraggio e la misurazione del rischio di cambio. Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,43% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 200 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione, come già detto, è stata assoggettata ad impairment test nel corso del secondo trimestre 2015 con un effetto a conto economico di complessivi 2,2 milioni di euro.

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Valute
Voci DOLLARO
STATI UNITI
STERLINA
REGNO
UNITO
YEN
GIAPPONESE
DOLLARO
CANADA
FRANCO
SVIZZERO
ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 18.855 293 - 39 - 58.021
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - -
A.3 Finanziamenti a banche 3.588 151 39 - 4.353
A.4 Finanziamenti a clientela 15.267 142 - - - 53.668
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività - - - - - 130
C. Passività finanziarie 14.753 - 18 - 8 2.863
C.1 Debiti verso banche 14.746 - 18 - 8 2.758
C.2 Debiti verso clientela 7 - - - - 105
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - 254
E. Derivati finanziari - - - - - 24.817
- Opzioni - - - - - -
+ posizioni lunghe - - - - - -
+ posizioni corte - - - - - -
- Altri - - - - - 24.817
+ posizioni lunghe - - - - - 11.925
+ posizioni corte - - - - - 36.742
Totale attività 18.855 293 - 39 - 70.076
Totale passività 14.753 - 18 8 39.859
Sbilancio (+/-) 4.102 293 (18) 39 (8) 30.217

Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Gli strumenti derivati

Derivati finanziari

Il Gruppo Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura dei rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Al 30 giugno 2015 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 248 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail, dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l'Eurosistema. In considerazione della composizione dell'attivo del Gruppo, della tipologia di attività svolta e delle strategie definite dal Consiglio di Amministrazione che limitano l'operatività factoring ai crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l'eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi) il rischio di liquidità per il Gruppo Banca IFIS non rappresenta, in condizioni fisiologiche dei mercati finanziari, elemento di particolare criticità.

Con riferimento alle attività svolte dal Gruppo nel segmento Distressed Retail Loan ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Per effetto della contenuta rilevanza dimensionale dei crediti di difficile esigibilità rispetto alle attività complessive del Gruppo Banca IFIS, è possibile tuttavia considerare marginale l'impatto complessivo sul bilanciamento per scadenza delle poste attive e passive consolidate. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Grazie all'ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie, alla risposta del mercato in relazione alla raccolta on-line, alla costituzione di un portafoglio titoli obbligazionari eligible utilizzabili in operazioni di Pronti Contro Termine, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, il Gruppo Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze.

Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.

Allo stato attuale le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Più in particolare, nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni provenienti dalla Tesoreria nonché dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, stabilisce le politiche per le operazioni di finanziamento di durata superiore ai 3 mesi, al fine di fornire eventuale supporto all'attività ordinaria di tesoreria di breve-brevissimo termine e di gestire e monitorare l'andamento del rischio di liquidità.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress. In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di Tesoreria è coordinata, all'interno delle politiche di Gruppo, dalla tesoreria di Banca IFIS. Ove necessario, naturalmente, la Banca può intervenire direttamente a favore della stessa.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità di Gruppo.

Operazione di autocartolarizzazione Il Giglio

In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.

L'operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.

La società veicolo (Giglio SPV S.r.l.) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. La gestione del rischio operativo richiede la capacità di identificare il rischio presente in tutti i prodotti, attività, processi, sistemi rilevanti che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo. Rientrano tra i rischi operativi anche i rischi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti, come ad esempio i quadri normativi afferenti trasparenza bancaria, antiriciclaggio, privacy e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche) o di autoregolamentazione (ad esempio il Codice di autodisciplina delle società quotate).

La possibilità di una corretta gestione del rischio operativo è strettamente connessa alla presenza di assetti organizzativi, procedure operative e supporti informatici adeguati. Elemento centrale è peraltro rappresentato da un'adeguata formazione delle risorse. Il Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nella formazione e crescita professionale delle proprie risorse.

Nel corso del primo semestre 2015 si è ulteriormente consolidata l'attività di rafforzamento dei presidi a fronte dei rischi operativi anche attraverso un progressivo adeguamento dei processi interni finalizzati al monitoraggio e all'identificazione delle possibili situazioni di anomalia, nonché è stato avviato un progressivo percorso di irrobustimento metodologico con riferimento all'identificazione e misurazione dei rischi operativi, coerente con le market practice di settore.

La gestione del rischio operativo sulla controllata polacca è, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi.

Per quanto riguarda, infine, la Business Continuity, il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Piano di Continuità Operativa, ovvero di un insieme di iniziative e contromisure predisposte per contenere le interruzioni di operatività e di servizio entro i limiti consentiti dalle strategie di continuità. Del Piano di continuità operativa fa parte anche il piano di "Disaster Recovery" predisposto per fronteggiare eventi che comportino l'indisponibilità dei sistemi informativi aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Base.

Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Operazioni realizzate nel periodo

Nel corso del primo semestre 2015 Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito dell'IFRS 3.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Rettifiche retrospettive

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato durante il periodo operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, pertanto non avvalora tale sezione.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 luglio 2013. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2015 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2015 il Gruppo Banca IFIS S.p.A. è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e dalla società controllata al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;

  • i dirigenti con responsabilità strategica;

  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (così come aggiornata in data 22 dicembre 2014) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine
per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del rapporto
di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
1.734 - 79 21 176

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,2 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 153 mila euro.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2015, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Debiti verso clientela 965 609 574 2.148 0,0%
Altre passività 36.833 - - 36.833 20,4%
Totale passività 37.798 609 574 38.981 0,5%
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi passivi - (2) (4) (6) 0,0%
Altri oneri/proventi di gestione (4) - - (4) (0,3)%

I rapporti con la società controllante sono relativi:

  • al rapporto di conto corrente con la controllante La Scogliera S.p.A. Il saldo al 30 giugno 2015 evidenzia un debito di Banca IFIS S.p.A. verso la controllante pari a 965 mila euro. I rapporti con La Scogliera S.p.A. sono regolati a condizioni di mercato;
  • alla locazione da parte di Banca IFIS a La Scogliera di parte dell'immobile che aveva ospitato la sede della Banca fino alla fine del 2005. Il contratto prevede la corresponsione di canoni di locazione per 32 mila euro oltre iva annui. Il prezzo è stato stabilito a condizioni di mercato. Con effetto a partire dal 30 giugno 2015 tale contratto è stato risolto.
  • Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra società del Gruppo sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di maggio 2013 di durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito di Gruppo. In seguito all'opzione, Banca IFIS ha iscritto fra le Altre passività un debito al 30 giugno 2015 verso la controllante pari a 36,9 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.

I rapporti con le altri parti correlate rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato. Nel dettaglio risultano in essere depositi rendimax o contomax da parte di alcuni soggetti rientranti nella definizione di altre parti correlate per un ammontare complessivo di 574 mila euro.

Informativa di settore

La struttura organizzativa

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione Generale per l'analisi dei risultati del Gruppo, che si articola nei settori Crediti commerciali, Distressed Retail Loans, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi ed alle società controllate dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nei primi sei mesi del 2015 dai settori di attività, che verranno analizzati nelle parti dedicate ai singoli settori.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2015 77.275 19.442 7.523 160.450 264.690
Dati al 30.06.2014 78.618 12.964 4.367 47.041 142.990
Variazione % (1,7)% 50,0% 72,3% 241,1% 85,1%
Risultato della gestione finanziaria
Dati al 30.06.2015 63.825 20.193 7.537 156.217 247.772
Dati al 30.06.2014 56.171 14.318 4.292 47.041 121.822
Variazione % 13,6% 41,0% 75,6% 232,1% 103,4%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2015 37.941 12.012 3.621 139.950 193.524
Secondo trimestre 2014 41.152 6.362 2.203 23.921 73.638
Variazione % (7,8)% 88,8% 64,4% 485,1% 162,8%
Risultato della gestione finanziaria
Secondo trimestre 2015 30.016 11.334 3.577 137.736 182.663
Secondo trimestre 2014 27.824 7.077 2.030 23.921 60.852
Variazione % 7,9% 60,2% 76,2% 475,8% 200,2%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Dati al 30.06.2015 - - - 3.803.216 3.803.216
Dati al 31.12.2014 - - - 243.325 243.325
Variazione % - - - 1463,0% 1463,0%
Attività finanziarie detenute sino a scadenza
Dati al 30.06.2015 - - - - -
Dati al 31.12.2014 - - - 4.827.363 4.827.363
Variazione % - - - (100,0)% (100,0)%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2015 - - - 114.843 114.843
Dati al 31.12.2014 - - - 274.858 274.858
Variazione % - - - (58,2)% (58,2)%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2015 2.617.158 220.435 114.293 200.259 3.152.145
Dati al 31.12.2014 2.455.052 135.429 119.473 104.376 2.814.330
Variazione % 6,6% 62,8% (4,3)% 91,9% 12,0%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2015 - - - 457.384 457.384
Dati al 31.12.2014 - - - 2.258.967 2.258.967
Variazione % - - - (79,8)% (79,8)%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2015 - - - 6.037.552 6.037.552
Dati al 31.12.2014 - - - 5.483.474 5.483.474
Variazione % - - - 10,1% 10,1%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
DRL CREDITI FISCALI GOVERNANCE E
SERVIZI
Turnover (1)
Dati al 30.06.2015 4.646.699 n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2014 3.800.169 n.a. n.a. n.a.
Variazione % 22,3% - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2015 3.207.237 6.823.367 163.104 n.a.
Dati al 31.12.2014 3.101.058 5.630.151 167.834 n.a.
Variazione % 3,4% 21,2% (2,8)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2015 1,2% 48,9% 0,0% n.a.
Dati al 31.12.2014 1,3% 51,8% 0,0% n.a.
Variazione % (0,1)% (2,9)% - -
RWA (2)
Dati al 30.06.2015 1.913.311 220.435 36.313 154.413
Dati al 31.12.2014 1.802.978 135.426 37.595 187.560
Variazione % 6,1% 62,8% (3,4)% (17,7)%

(1)Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo

(2) Risk Weighted Assets, Attività ponderate per il rischio; l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

• Credi Impresa Futuro (CIF), dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico;

• Banca IFIS International, a supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance;

• Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL.

La lieve contrazione registrata nel margine di intermediazione del settore Crediti Commerciali, -1,7% (77,3 milioni di euro rispetto ai 78,6 milioni del primo semestre 2014) è principalmente riconducibile alla flessione delle performance dell'Area di business Pharma, che con un turnover più che raddoppiato rispetto al primo semestre 2014 (697 milioni di euro contro 315 milioni) e incassi in crescita significativa (609 milioni di euro rispetto ai 270 milioni di giugno 2014), vede una contrazione del margine - generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore - prevalentemente per effetto della spinta competitiva sui prezzi, che riducendo la forbice di sconto applicato all'acquisto incide negativamente sulla componente di interessi "standard", riduzione parzialmente compensata dalla redditività legata alla componente interessi di mora. Nella voce interessi attivi è infatti ricompresa (per un importo pari a 304,5 mila euro nel periodo) una quota degli interessi di mora, maturati dalla data di incasso presunta, dei quali la Banca, sulla base dell'esperienza storica e delle basi informative disponibili, stima la recuperabilità in una percentuale almeno pari al 20%.

Al 30 giugno 2015 risultano maturati, ancorché non contabilizzati, interessi di mora, calcolati dalla scadenza originaria della fattura, nei confronti della Pubblica Amministrazione pari a circa 45,1 milioni di euro su crediti già incassati e pari a circa 42,5 milioni su crediti non incassati.

L'Area di business Credi Impresa Futuro e International compensano parzialmente l'andamento della BU Pharma, con turnover e impieghi in crescita di circa 10-15 bps per il CIF e margine stabile e in linea rispetto al giugno 2014 e turnover e impieghi quasi raddoppiati per l'International e margine in crescita rispetto al giugno 2014.

Le rettifiche di valore nette hanno raggiunto i 13,4 milioni di euro, rispetto a 22,4 milioni al 30 giugno 2014 (-40,1%); il decremento è conseguenza della contrazione nei flussi dei nuovi crediti deteriorati grazie al continuo miglioramento degli standard di affidamento del credito e alla sempre migliore efficienza nel processo di monitoraggio e attivazione della relativa gestione.

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 47.675 46.896 779 1,7%
Commissioni nette 29.600 31.722 (2.122) (6,7)%
Margine di intermediazione 77.275 78.618 (1.343) (1,7)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (13.450) (22.447) 8.997 (40,1)%
Risultato netto della gestione finanziaria 63.825 56.171 7.654 13,6%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.922 25.073 (2.151) (8,6)%
Commissioni nette 15.019 16.079 (1.060) (6,6)%
Margine di intermediazione 37.941 41.152 (3.211) (7,8)%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (7.925) (13.328) 5.403 (40,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 30.016 27.824 2.192 7,9%
DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 32.376 33.049 (673) (2,0)%
Inadempienze probabili 41.981 43.781 (1.800) (4,1)%
Esposizione scadute 45.491 35.798 9.693 27,1%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 119.848 112.628 7.220 6,4%
Crediti in bonis netti 2.497.310 2.342.424 154.886 6,6%
Totale crediti per cassa verso clientela 2.617.158 2.455.052 162.106 6,6%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela del settore mostra una quota del 27,6% verso la Pubblica Amministrazione (contro 27,1% al 31 dicembre 2014), e del 72,4% verso il settore privato (contro 72,9% al 31 dicembre 2014).

Le attività deteriorate nette aumentano del 6,4% da 112,6 milioni di euro a 119,8 milioni di euro. Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore scende all'1,2% rispetto all'1,3% del 31 dicembre 2014, mentre il rapporto tra le inadempienze probabili nette e gli impieghi scende all'1,6% rispetto all'1,8% del 31 dicembre 2014. Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi è stabile rispetto al 4,6% a fine 2014, mentre passa dal 25,7% al 22,9% l'incidenza sul patrimonio netto della Banca.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE (1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30.06.2015
Valore nominale attività deteriorate 252.859 59.244 47.257 359.360
Incidenza sul totale crediti lordi 8,8% 2,1% 1,6% 12,5%
Rettifiche di valore 220.483 17.263 1.766 239.512
Incidenza sul valore lordo 87,2% 29,1% 3,7% 66,6%
Valore di bilancio 32.376 41.981 45.491 119.848
Incidenza sul totale crediti netti 1,2% 1,6% 1,7% 4,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2014
Valore nominale attività deteriorate 243.729 57.982 37.301 339.012
Incidenza sul totale crediti lordi 9,1% 2,2% 1,4% 12,6%
Rettifiche di valore 210.680 14.201 1.503 226.384
Incidenza sul valore nominale 86,4% 24,5% 4,0% 66,8%
Valore di bilancio 33.049 43.781 35.798 112.628
Incidenza sul totale crediti netti 1,3% 1,8% 1,5% 4,6%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

KPI VARIAZIONE
30.06.2015 30.06.2014 ASSOLUTA %
Turnover 4.646.699 3.800.169 846.530 22,3%
Margine di intermediazione/ Turnover 1,7% 2,1% - (0,4)%
KPI y/y 30.06.2015 VARIAZIONE
31.12.2014 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,2% 1,3% - (0,1)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde 87,2% 86,4% - 0,8%
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 4,6% 4,6% - (0,0)%
Totale RWA settore 1.913.311 1.802.978 110.333 6,1%

Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati (dato gestionale non iscritto nelle voci del bilancio) per operazioni di factoring che risultano in essere a fine esercizio (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dalla Banca.

MONTE CREDITI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2015 31.12.2014 ASSOLUTA %
Pro solvendo 2.167.071 2.000.116 166.955 8,3%
di cui verso Pubblica Amministrazione 419.891 391.943 27.948 7,1%
Pro soluto 207.690 201.131 6.559 3,3%
di cui verso Pubblica Amministrazione 6.134 12.036 (5.902) (49,0)%
Acquisti a titolo definitivo 937.767 899.811 37.956 4,2%
di cui verso Pubblica Amministrazione 701.301 655.035 46.266 7,1%
Totale Monte Crediti 3.312.528 3.101.058 211.470 6,8%
di cui verso Pubblica Amministrazione 1.127.326 1.059.014 68.312 6,5%

Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni del paese, con separata indicazione della clientela estera e la suddivisione della clientela per settore merceologico.

SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER AREA GEOGRAFICA IMPIEGHI TURNOVER
Nord Italia 46,5% 44,9%
Centro Italia 23,1% 27,6%
Sud Italia 25,6% 11,1%
Estero 4,8% 16,4%
Totale 100,0% 100,0%

Distressed Retail Loans

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità e che opera verso le famiglie con il nuovo logo CrediFamiglia.

L'attività è per natura strettamente connessa alla valorizzazione di crediti deteriorati.

ANDAMENTO CREDITI DRL (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2014 135.429
Acquisti 78.095
Interessi da costo ammortizzato 12.353
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 8.480
Rettifiche/Riprese di valore da variazione cash flow 751
Incassi (14.673)
Portafoglio crediti al 30.06.2015 220.435
DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 12.353 12.891 (538) (4,2)%
Altre componenti del margine di interesse 8.480 1.965 6.515 331,6%
Costo della raccolta (1.303) (1.892) 589 (31,1)%
Margine di interesse 19.530 12.964 6.566 50,6%
Commissioni nette (88) - (88) n.a.
Margine di intermediazione 19.442 12.964 6.478 50,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti 751 1.354 (603) (44,5)%
Risultato netto della gestione finanziaria 20.193 14.318 5.875 41,0%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 6.317 6.597 (280) (4,2)%
Altre componenti del margine di interesse 6.492 706 5.786 819,5%
Costo della raccolta (719) (941) 222 (23,6)%
Margine di interesse 12.090 6.362 5.728 90,0%
Commissioni nette (78) - (78) n.a.
Margine di intermediazione 12.012 6.362 5.650 88,8%
Rettifiche di valore nette per1 deterioramento su crediti (678) 715 (1.393) (194,8)%
Risultato netto della gestione finanziaria 11.334 7.077 4.257 60,2%
DATI PATRIMONIALI 30.06.2015
31.12.2014
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 107.889 70.089 37.800 53,9%
Inadempienze probabili 112.540 65.337 47.203 72,2%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela 220.429 135.426 85.003 62,8%
Crediti in bonis netti 6 3 3 100,0%
Totale crediti per cassa verso clientela 220.435 135.429 85.006 62,8%
KPI 30.06.2015 31.12.2014 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 6.823.367 5.630.151 1.193.216 21,2%
Totale RWA settore 220.435 135.426 85.009 62,8%

Nel corso del periodo l'estinzione del debito da parte delle controparti è avvenuta prevalentemente secondo le seguenti modalità:

  • per cassa (bollettini postali, bonifico, ecc);
  • sottoscrizione di piani cambiari;
  • piani di rientro formalizzati con i debitori (c.d. manifestazioni di volontà)

Le dinamiche della raccolta del semestre sono risultate in crescita per quanto riguarda i piani cambiari, ai quali rimane affiancata la nuova modalità di recupero del credito che prevede la sottoscrizione di piani di rientro (manifestazioni di volontà). Si evidenzia che la raccolta totale degli strumenti sopra delineati, nel corso del primo semestre, ammonta a 83,5 milioni di euro. Gli incassi ottenuti nel corso dei primi sei mesi del 2015 ammontano a 14,6 milioni di euro a fronte di 16,6 milioni del primo semestre 2014 dopo la vendita avvenuta a fine 2014 del portafoglio cambiario in essere al 31 ottobre 2014 del valore nominale di 219 milioni di euro.

L'attività di acquisto svolta nel periodo ha portato all'acquisizione di portafogli di crediti finanziari del valore nominale di circa 1,3 miliardi di euro per un prezzo pari a 78,1 milioni (pari al 6,2% del valore nominale), costituiti da n. 163.849 pratiche. Tali pratiche sono attualmente iscritte al costo di acquisto, non essendo stata completata l'attività di analisi documentale propedeutica alla valorizzazione a costo ammortizzato.

In seguito a tali acquisti, il portafoglio gestito dal settore DRL comprende n. 928,8 mila pratiche, per un valore nominale pari a circa 6,8 miliardi di euro.

Crediti fiscali

Si tratta del settore, all'interno del Gruppo Banca IFIS, specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

I crediti fiscali sono classificati in bonis, in considerazione del fatto che la controparte è la Pubblica Amministrazione; i crediti di natura commerciale, invece, possono essere classificati come attività deteriorate, qualora ne ricorrano i presupposti.

ANDAMENTO CREDITI FISCALI (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2014 119.473
Acquisti 13.744
Interessi da costo ammortizzato 5.897
Altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow 2.722
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (349)
Incassi (27.194)
Portafoglio crediti al 30.06.2015 114.293
DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 7.479 4.367 3.112 71,3%
Commissioni nette 44 - 44 n.a.
Margine di intermediazione 7.523 4.367 3.156 72,3%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti 14 (75) 89 (118,7)%
Risultato netto della gestione finanziaria 7.537 4.292 3.245 75,6%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 3.621 2.203 1.418 64,4%
Commissioni nette - - - -
Margine di intermediazione 3.621 2.203 1.418 64,4%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (44) (173) 129 (74,6)%
Risultato netto della gestione finanziaria 3.577 2.030 1.547 76,2%
DATI PATRIMONIALI 30.06.2015
31.12.2014
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - - - -
Inadempienze probabili - 34 (34) (100,0)%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - 34 (34) (100,0)%
Crediti in bonis netti 114.293 119.439 (5.146) (4,3)%
Totale crediti per cassa verso clientela 114.293 119.473 (5.180) (4,3)%
KPI 30.06.2015 31.12.2014 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 163.104 167.834 (4.730) (2,8)%
Totale RWA settore 36.313 37.595 (1.282) (3,4)%

Il margine di intermediazione è generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore; in particolare il contributo apportato al conto economico dalle commesse acquistate negli ultimi anni risulta in crescita rispetto a quello realizzato in precedenza.

Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 7,5 milioni di euro di margine (4,3 milioni nel corrispondente periodo del 2014, +75,6%), grazie principalmente alla significativa crescita degli incassi effettuata

anche con orizzonti temporali più brevi rispetto alle stime iniziali, con impatti positivi sul contributo a conto economico.

Nel corso del periodo sono stati realizzati incassi per 27,2 milioni di euro (superiori alle aspettative) e sono stati acquistati crediti per un prezzo pari a 13,7 milioni di euro, corrispondente a circa il 77% del valore nominale dei crediti fiscali al netto dei ruoli (pari a 17,7 milioni di euro), rispetto al 74% di giugno 2014.

Con tali acquisti il portafoglio gestito dal settore riguarda 1.525 pratiche, per un valore nominale pari a 163,1 milioni di euro ed un valore di costo ammortizzato di 220,4 milioni di euro al 30 giugno 2015.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi, nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento, esercita un controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo sui settori operativi e sulle società controllate.

Inoltre fornisce ai settori operativi ed alle società controllate le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle attività dei rispettivi business. Nella Capogruppo sono accentrate le funzioni di Internal Audit, Compliance, Risk Management, Comunicazione, Pianificazione strategica e Controllo di Gestione, Amministrazione, Affari Generali, Risorse Umane, Organizzazione e ICT, nonché le strutture preposte alla raccolta, all'allocazione (ai settori operativi ed alle società controllate) ed alla gestione delle risorse finanziarie.

In particolare, tale settore contiene il contributo fornito dal portafoglio titoli al margine di interesse, per un totale di 48,1 milioni di euro rispetto ai 87,3 milioni nel corrispondente periodo 2014, il cui calo è principalmente ascrivibile alla citata operazione di cessione di parte del portafoglio titoli AFS perfezionatasi nel mese di aprile 2015 con contestuale riposizionamento dello stesso su scadenze più lunghe. La redditività del settore beneficia dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuta alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse.

DATI ECONOMICI 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 36.103 49.388 (13.285) (26,9)%
Commissioni nette (309) (2.733) 2.424 (88,7)%
Dividendi e attività di negoziazione 124.656 386 124.270 32.194,3%
Margine di intermediazione 160.450 47.041 113.409 241,1%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita
(4.233) - (4.233) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 156.217 47.041 109.176 232,1%
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
2015 2014 ASSOLUTA %
Margine di interesse 15.477 25.085 (9.608) (38,3)%
Commissioni nette (63) (1.214) 1.151 (94,8)%
Dividendi e attività di negoziazione 124.536 50 124.486 248.972,0%
Margine di intermediazione 139.950 23.921 116.029 485,1%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita
(2.214) - (2.214) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 137.736 23.921 113.815 475,8%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
30.06.2015 31.12.2014 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.803.216 243.325 3.559.891 1463,0%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - 4.827.363 (4.827.363) (100,0)%
Crediti verso banche 114.843 274.858 (160.015) (58,2)%
Crediti verso clientela 200.259 104.376 95.883 91,9%
Debiti verso banche 457.384 2.258.967 (1.801.583) (79,8)%
Debiti verso clientela 6.037.552 5.483.474 554.078 10,1%
KPI 30.06.2015 31.12.2014 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Totale RWA settore 154.413 187.560 (33.147) (17,7)%

I crediti del settore Governance e Servizi aumentano di 95,9 milioni di euro (+91,9%) in conseguenza dell'aumento del saldo della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi sulla piattaforma MTS con controparte Cassa Compensazione e Garanzia.

Venezia - Mestre, 28 luglio 2015

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art.81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999

Relazione di revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'allegata relazione della società di revisione ed il Bilancio consolidato semestrale abbreviato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno pubblicati sul sito internet della Banca; successivamente alla data in essa riportata, Reconta Ernst & Young S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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