Annual Report • Feb 2, 2016
Annual Report
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| 1 | |
|---|---|
| Indice 2 | |
| Introduzione 4 | |
| Lettera del Presidente e dell'Amministratore Delegato 4 | |
| agli Azionisti 4 | |
| Cariche Sociali 7 | |
| Business e marchi 8 | |
| Marchi e aree di attività 8 | |
| Contesto 14 | |
| Mercati di riferimento 15 | |
| La Banca 20 | |
| Persone 20 | |
| Organizzazione e operations 23 | |
| Presidio dei rischi 25 | |
| Relazione sulla gestione 26 | |
| Note introduttive alla lettura dei numeri 26 | |
| Highlights 27 | |
| KPI 28 | |
| Impatti modifiche normative 29 | |
| Aggregati patrimoniali ed economici 30 | |
| Principali rischi e incertezze 47 | |
| L'azione Banca IFIS 48 | |
| Fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio 50 | |
| Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 51 | |
| Evoluzione prevedibile della gestione 51 | |
| Altre informazioni 54 | |
| Schemi di Bilancio 57 | |
| Stato patrimoniale 57 | |
| Conto Economico 58 |
| Prospetto della redditività Complessiva 59 | |
|---|---|
| Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2015 60 | |
| Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2014 61 | |
| Rendiconto Finanziario 62 | |
| Nota Integrativa 63 Parte A - Politiche contabili 64 |
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| Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 90 | |
| Parte C- Informazioni sul conto economico 117 | |
| Parte D- Redditività complessiva 130 | |
| Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 131 | |
| Parte F- Informazioni sul patrimonio 166 | |
| Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 172 | |
| Parte H- Operazioni con parti correlate 173 | |
| Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 176 | |
| Part L – Informativa di settore 177 | |
| Allegati al Bilancio d'Esercizio 178 Schemi di bilancio della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. 179 |
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| Prospetto dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 184 |
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| Attestazione del bilancio ai sensi dell'art.81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 185 |
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| Glossario 187 | |
il 2015 resterà nella storia di Banca IFIS come l'anno di molti primati. Su tutti, preferisco rammentare quello dell'utile netto che ha raggiunto una dimensione di assoluto rilievo, non immaginabile solo pochi anni fa.
Vorrei qui ricordare che il nostro lungo cammino è stato segnato nel tempo, e con incrementata enfasi nel 2015, dalla massima attenzione alla solidità della Banca; all'efficienza della propria azione; alla qualità dei propri investimenti sia nell'interesse dei propri clienti, sia nell'interesse del proprio bilancio. Non credo sia possibile immaginare una banca presente in modo sostenibile sul mercato senza pensare ad una banca che produce ricchezza per sé e insieme per l'economia con la quale interagisce. Il nostro impegno è sempre stato orientato in questa direzione e così continueremo ad operare.
Viviamo e costruiamo in tempi difficili. Le piccole e medie imprese italiane ed europee, le famiglie in difficoltà, l'economia reale, hanno bisogno di banche efficienti e attente ai bisogni dei clienti, ma anche capaci di controllare i rischi nel tempo, assicurare un corretto governo delle proprie azioni, garantire di essere capaci di produrre reddito. In questi tempi difficili Banca IFIS sta dimostrando, anno dopo anno, di essere capace di scegliere le proprie azioni in modo coerente.
L'Amministratore Delegato vi illustrerà qui di seguito le strategie che hanno originato i risultati, insieme alle vie che la Banca ha tracciato per rafforzare nel tempo e rendere sempre più sostenibile la sua azione.
Il percorso di crescita di Banca IFIS è iniziato molti anni fa in un contesto economico completamente diverso. Dodici anni dopo la fondazione, nel 1995, gli uffici allora a Genova ospitavano una ventina di persone, il totale degli attivi non raggiungeva i 40 milioni di euro, l'attività era concentrata su un centinaio di clienti nel factoring, i margini erano esigui e la qualità degli attivi incerta. La Borsa (allora le azioni erano quotate al Mercato Ristretto) aveva toccato un minimo intorno alle 300 Lire, contro un valore nominale di 1000 Lire, per una capitalizzazione complessiva di circa 9 miliardi di lire ovvero circa 4,5 milioni di Euro. Da allora la crescita del valore di Borsa della Banca è stata di oltre 300 volte, il totale degli attivi è cresciuto di oltre 200 volte, le persone di 40 volte, per non parlare della redditività e delle prospettive strategiche.
Il 2015 è stato un anno molto buono, per alcuni aspetti straordinario. Gli utili, come ha ricordato il Presidente, hanno raggiunto un livello di eccellenza; la crescita è stata vigorosa, in linea o superiore alle attese, in tutti i settori; la qualità del credito continua ad essere uno degli elementi di forza della Banca, insieme alla solidità patrimoniale e alla buona liquidità.
Questi risultati, questa crescita, questa solidità non giungono a caso. Sono invece frutto di una visione che è partita da lontano e che ha visto la Banca sviluppare la propria azione in un modo distante dalle abitudini del sistema bancario.
Nel tempo Banca IFIS ha ricercato con sempre più insistenza il contatto diretto con il cliente, sia esso impresa o persona fisica, "saltando" prima l'intermediazione dei molti attori indipendenti presenti in quel mercato che è stato definito impropriamente "parabancario", e successivamente riducendo la distanza tra valutazione, gestione del rischio, customer care, e il cliente, consentendo a quest'ultimo l'accesso sempre più diretto verso le funzioni decisionali della Banca. La conseguenza è stata la rinuncia al presidio territoriale "forte" rappresentata dal tradizionale sportello bancario (la cui intermediazione verso il cliente non è coerente con il modello di sviluppo di Banca IFIS) e la sua sostituzione con un rapporto quanto più diretto e moderno possibile, pronto all'evoluzione digitale e non frenato dall'esigenza di diluire inefficienze e avversità al cambiamento facendone pagare il costo alla clientela.
La Banca crede nell'evoluzione tecnologica e nel contenimento dei costi dei servizi sino a zero, ove possibile. Crede che il vento dell'evoluzione digitale gonfierà le vele degli operatori che sapranno trasferire al mercato i risparmi derivanti dalla tecnologia, senza utilizzarli per spesare proprie inefficienze. Crede che il cliente abbia il diritto a pagare solo i servizi che richiede e di cui senta il bisogno, alle condizioni migliori possibili, e che sia sempre meno ragionevole pensare al modello di banca del futuro contando sui margini delle transazioni o dell'intermediazione su prodotti di terzi applicata a clienti non sempre del tutto consapevoli di ciò che stanno acquistando.
La Banca interpreta il proprio ruolo quale erogatore di credito e quale assuntore di rischio nelle forme che ha scelte. Non sono tutte le forme che il mercato richiede perché non è possibile, per una banca delle dimensioni di Banca IFIS, offrire l'intera gamma di prodotti del credito. Ma si impegna a essere con la propria azione quotidiana un punto di riferimento per i propri clienti, siano essi piccole imprese, famiglie o imprese in difficoltà, operatori della sanità, con la consapevolezza di portare loro soluzioni a problemi reali, offrendo prodotti e servizi che siano nel contempo occasione di giusto profitto per la Banca e opportunità gradite o soluzione di problemi reali per la clientela. Solo così una banca esercita con dignità il proprio ruolo: servire le economie delle imprese e delle famiglie con le quali entra in contatto con servizi apprezzati che, migliorando la qualità della vita dei propri clienti, siano anche in grado di rafforzare la Banca, consentendole di crescere, con il giusto reddito, sana, equilibrata e con la legittima ambizione di servire sempre più clienti con sempre più prodotti portando, con la propria azione, sempre più benessere per tutti gli attori coinvolti.
In questa cornice possono essere letti gli interventi sviluppati negli anni dalla Banca. Trova così naturale spiegazione la storica presenza nel supporto alle piccole e medie imprese, in Italia ed in Europa, origine della Banca e ancora elemento primario dei propri impieghi creditizi e redditività, così come i più recenti interventi nel settore dei fornitori della Aziende Sanitarie e delle Farmacie. Ma sviluppo naturale è anche nella forte crescita nel settore dei crediti "non performing" che vede la Banca farsi acquirente e gestore di portafogli di crediti deteriorati che oltre un milione di famiglie italiane non ha potuto pagare, anche con l'obiettivo di riportare nel tempo in condizioni di normalità finanziaria quelle famiglie; o la presenza nel settore dei crediti erariali quale acceleratore di processi di liquidazione sempre troppo lunghi. E sempre in questa cornice trovano ambientazione gli strumenti di raccolta di liquidità, che possono trasferire a quasi 100mila clienti un rendimento davvero interessante sui propri risparmi, per effetto dell'assenza totale di intermediazione e di spese; o l'intervento sui Titoli di Stato, opportunità di prestito al debito pubblico raccolta a fronte delle difficoltà nel rifinanziamento in alcuni momenti, che hanno consentito, pagate le imposte sul reddito, di potenziare il patrimonio della Banca.
Questo è il contesto nel quale si attivano le scelte del nostro Istituto. É stato così sino al 2015; così continuerà ad essere nel futuro. L'azione della Banca si svilupperà ricercando con determinazione ulteriore crescita interna, nel rispetto della tutela del patrimonio dai rischi e valutando con attenzione le opportunità di intervento che il mercato sta offrendo.
Entriamo nel 2016 con una dotazione patrimoniale eccellente; una qualità degli attivi unica nel mercato italiano; liquidità abbondante. Elementi questi che rappresentano l'elemento fondante dell'impegno della Banca nei confronti del sistema.
Consapevoli, come siamo, di esercitare un ruolo importante e con la responsabilità di farlo al meglio nell'interesse dei nostri clienti, dei nostri azionisti, delle nostre persone e di quanti operano al nostro fianco.
Voglio ricordare che l'apprezzamento da parte della Borsa dell'azione Banca IFIS è stato significativo e che la capitalizzazione è più che raddoppiata nei 12 mesi del 2015. Il Consiglio di Amministrazione e tutta la Banca sentono la responsabilità dei valori raggiunti, che spronano a migliorare ulteriormente in un contesto di sana e prudente gestione.
Il ringraziamento mio personale e del Consiglio va a tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo risultato. Siamo consapevoli della centralità del supporto di tutte le donne e gli uomini che hanno condiviso questo viaggio e che continueranno a costruire insieme alla Banca.
I risultati raggiunti ci permetteranno di continuare in una politica di distribuzione di un elevato dividendo che ritengo gradita a tutti gli azionisti, con l'augurio che il 2016 si confermi un altro ottimo esercizio.
Vice Presidente Alessandro Csillaghy Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Francesca Maderna Andrea Martin Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso
1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.
Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto
Sindaci Supplenti Luca Giacometti
Mauro Rovida Sonia Ferrero
Società di Revisione Reconta Ernst & Young S.p.A.
Dirigente Preposto alla redazione Emanuel Nalli dei documenti contabili societari
Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it
Banca IFIS è, in Italia, l'unica Banca indipendente specializzato nella filiera del credito commerciale, del credito finanziario di difficile esigibilità e del credito fiscale.
I marchi e le aree di business attraverso cui opera finanziando l'economia reale, sono:
I marchi e i prodotti attraverso cui la Banca fa raccolta presso il mercato retail, sono:
Quotata in Borsa Italiana nel segmento STAR, Banca IFIS si è da sempre distinta come una realtà innovativa e in crescita costante.
A fronte di una forte domanda di mercato e di una conoscenza decennale delle dinamiche e problematiche del settore, Credi Impresa Futuro ha l'obiettivo di rafforzare lo sviluppo degli impieghi nel comparto del finanziamento del credito commerciale alle PMI italiane. Il target di imprese tipicamente oggetto dell'attività di Credi Impresa Futuro risiede nelle PMI del segmento small che attualmente non beneficiano della liquidità presente sul mercato: questo per-
mette a Banca IFIS di potersi posizionare al meglio in tale segmento, al fine di perseguire gli obiettivi di crescita in termini di numero clienti e impieghi. Servizio multicanale, assistenza continua in tempo reale, un team di professionisti in crescita costante che assicura dialogo continuo e permanente uniti al presidio fisico assicurato dalla rete territoriale di sviluppatori commerciali sono i punti di forza che distinguono Credi Impresa Futuro. Il web, in tutte le sue forme, diventa la piattaforma privilegiata di contatto con la clientela con lo scopo di rendere sempre più rintracciabile la possibilità di finanziamen-
to per le imprese che ne abbiano necessità. Il presidio web dedicato a questo marchio è www.credimpresafuturo.it
Banca IFIS International è uno degli operatori più attivi nel factoring internazionale. Si distingue dagli altri competitor per la presenza diretta in alcuni mercati esteri: Polonia (con la controllata IFIS Finance), Romania, Ungheria, India, oltre ad un presidio focalizzato nello sviluppo inter-
nazionale su Milano. Lo sviluppo di operazioni export costituisce l'obiettivo per l'operatività internazionale, favorendo la creazione di rapporti con società maggiormente orientate ai mercati esteri, ritenute più stabili e con maggiori margini di crescita rispetto ad imprese più orientate al mercato interno. Grazie alla capacità di porsi non solo come punto di riferimento del finanziamento alle imprese ma anche come consulente di quei clienti che intendono approcciare nuovi mercati, Banca IFIS International riesce a di fornire un valido supporto alle imprese nelle opportunità di sviluppo.
Banca IFIS Pharma è specializzata nelle soluzioni gestionali integrate per le aziende che operano nei settori sanitario, farmaceutico, diagnostico e servizi, interessate a cedere crediti vantati verso il Sistema Sanitario Nazionale. Dal 1° luglio 2015 l'Area Pharma si è arricchita di una nuova business unit
"Farmacie" che ha l'obiettivo di proporre ai titolari di farmacia un pacchetto di soluzioni completo e affidabile, che risponde alle necessità finanziarie delle farmacie in modo composito. L'obiettivo di questa nuova unità di business è quello di proporsi quale operatore maggiormente strutturato e qualificato per il sostegno del circolante. In particolare, il prodotto del mutuo a medio-lungo termine si pone come supporto alle farmacie per sostenere i propri debiti consolidati, derivanti da condizioni commerciali presso i propri fornitori che hanno subito una repentina contrazione negli ultimi anni, generando uno stock scaduto che limita la negoziazione di condizioni di fornitura più favorevoli e, così, una gestione più libera del proprio circolante. A questi due presidi è dedicato il sito web http://pharma.bancaifis.it/
É l'Area dedicata all'acquisizione, gestione ed incasso di crediti di difficile esigibilità nel mercato retail unsecured italiano. Con sede operativa a Firenze, l'Area NPL si distingue per la capacità di valutazione, acquisto e gestione di importanti portafogli e per la costituzione di un significativo database contenente informazioni specifiche in relazione a più di un milione
di posizioni debitorie, numero cospicuo grazie anche ai recenti acquisti di pacchetti di NPL perfezionati nel 2015. Focalizzata nel settore degli NPL derivanti dal credito al consumo, rating, automotive, finanziamenti non assistiti da alcuna forma di garanzia o privilegio, con possibilità di intervento anche nel settore degli NPL derivanti da credito al consumo/finanziamenti finalizzati vantati verso persone fisiche e supportati da pignoramento/cessione del quinto dello stipendio, l'Area NPL di Banca IFIS sta iniziando a valutare la possibilità di intervenire anche su crediti garantiti in via obbligazionaria da terze parti (da fidejussione, consorzi di garanzia fidi, altri) e caratterizzati da controparti corporate. Oggi l'area NPL gioca un ruolo di leadership nel mercato italiano dei debt buyer.
Nel 2013 è stata lanciata CrediFamiglia, realtà dedicata alla risoluzione dei problemi finanziari di famiglie ed individui, basata sui valori del dialogo, trasparenza, conoscenza, etica e sostenibilità. Rispetto alla tipologia dei debitori, sono individuabili almeno le categorie delle persone fisiche con o senza
reddito stabile derivante da contratto di lavoro dipendente o pensione e le imprese, tra le quali è stato opportuno discriminare tra le società di capitali da una parte, e le società di persone/imprese individuali dall'altra. Infine, per le modalità di recupero, le due macro-aree sono costituite dal recupero giudiziale e dal recupero stragiudiziale, gestite dai professionisti di CrediFamiglia e dell'Area NPL attraverso quattro canali: call center, rete interna, rete esterna e Legal Factory. Il presidio web dedicato a questo marchio è www.credifamiglia.it
Fast Finance è la divisione di Banca IFIS specializzata nell'acquisto di crediti fiscali, crediti commerciali e diritti litigiosi connessi alle procedure concorsuali. Con sede a Bologna, è leader nel settore dei servizi offerti a favore delle Procedure Concorsuali con una quota di mercato superiore al 50% ed una riconosciuta reputazione per la qualità e professionalità degli interventi posti in essere.
Raccolta retail
rendimax è il conto deposito online ad alto rendimento di Banca IFIS, destinato ai risparmiatori privati, alle aziende e alle procedure concorsuali, attivabile dal sito www.rendimax.it La Banca è presente ormai da
7 anni nel mercato della raccolta retail con risultati eccellenti. La visibilità raggiunta attraverso rendimax ha permesso un importante accreditamento in un settore sostanzialmente in continua evoluzione. La qualità del servizio offerto da Banca IFIS rappresenta uno dei fondamentali di questo prodotto che, attraverso la gestione interna del call center e dell'ufficio operativo è stabilmente riconosciuto dalla clientela come il più efficiente disponibile sul mercato, rappresentando, anche sotto questo profilo, un punto di riferimento del mercato
Operativo da inizio 2013, il conto corrente contomax è il prodotto retail crowd di Banca IFIS nato dal dialogo con la Rete e attivabile dal sito www.contomax.it . Ad oggi sono attivi oltre 2.500 conti. I principali ser-
vizi disponibili sono: il bancomat evoluto (che permette anche di effettuare acquisti online sul circuito Maestro); la domiciliazione delle utenze; il pagamento del Telepass e i giroconti, oltre alla possibilità di fare ricariche telefoniche. Non è prevista nessuna spesa di apertura e gestione della liquidità e
l'imposta di bollo è a carico della Banca. Il conto permette inoltre di non rinunciare al rendimento, gra-
zie a una serie di soluzioni di interessi per le somme depositate.
Le dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere, ad aprile 2015, ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma parzialmente modificato per quanto attiene la durata della parte a scadenza più lunga, con i seguenti effetti: la scadenza media risulta lievemente incrementata; la scadenza più remota è ora il 2020; l'intero portafoglio è prevalentemente costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione. Il rifinanziamento di tale portafoglio è continuato ad avvenire a tassi di interesse nell'intorno dello zero. In seguito a tale decisione, è avvenuta la riclassificazione dei titoli precedentemente categorizzati come HTM nella categoria AFS.
Il portafoglio è ad oggi costituito quasi esclusivamente da titoli governativi italiani di breve durata (la vita media residua dei titoli al 31/12/2015 ponderata per gli importi è pari a 30,2 mesi). Vista la forte riduzione dei rendimenti nel corso degli ultimi due esercizi la Banca non ha incrementato lo stock di titoli in portafoglio: il loro ammontare è infatti diminuito fino ai 3,2 miliardi al 31/12/2015.
Si evidenzia che il portafoglio titoli continua ad essere rifinanziato tramite il suo impiego come collaterale sia presso l'Eurosistema sia sul Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS). Nell'esercizio 2015 quest'ultimo ha costituito il canale di rifinanziamento principale in considerazione del buon livello di liquidità che fino ad oggi ha garantito e grazie soprattutto al livello dei costi registrato. A seguito della
riduzione dei tassi di rifinanziamento delle operazioni presso l'Eurosistema (da settembre 2014 pari allo 0,05%) i tassi di rifinanziamento presso l'MTS si sono ridotti fino a valori al di sotto dello 0,00%), rappresentando oggi il maggior canale di rifinanziamento del portafoglio.
Nel 2015 si è assistito ad un drastico abbassamento del tasso di crescita dell'economia mondiale. Dei cinque motori di sviluppo del Brics, due (Brasile e Russia) sono entrati in recessione e la Cina ha dimezzato il proprio ritmo di crescita. Dal documento "Rapporto sulla stabilità finanziaria n.2 – 2015", pubblicato da Banca d'Italia a novembre 2015, si evincono le considerazioni a seguire in merito allo 'stato di salute' del contesto macroeconomico globale:
Nell'area Euro i dati ad oggi disponibili mostrano un PIL e una produzione industriale con segni positivi, sostenuti da un tasso di disoccupazione in calo. L'avvio del Quantitative Easing (QE) da parte della BCE (piano di acquisto di titoli governativi e sovranazionali da parte della Banca Centrale Europea) ha portato effetti positivi sulle aspettative di inflazione a medio lungo termine riportandoli più vicini al target del 2%, oltre ad aver contribuito ad invertire il trend negativo sui prezzi del petrolio e più in generale sui prezzi dell'energia. Il mercato azionario ha risposto positivamente con i tassi d'interesse diminuiti in tutte le scadenze e l'Euribor a 3 mesi è attualmente negativo.
In Italia il rafforzamento dell'economia sta progressivamente riducendo i rischi per la stabilità finanziaria. Sono in progressivo miglioramento le condizioni di offerta dei prestiti bancari, che dovrebbero tornare a crescere nel 2016. Il credito al settore privato in rapporto al PIL permane inferiore ai valori medi di lungo periodo, mentre restano complessivamente favorevoli gli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche.
L'attività economica ha ripreso a crescere dall'inizio del 2015 a ritmi intorno all'1,5% in ragione d'anno. I segnali congiunturali più recenti - tra i quali l'andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia delle famiglie e imprese e le inchieste condotte presso i responsabili degli acquisti – indicano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre a tassi analoghi a quelli della prima metà dell'anno. All'espansione sta contribuendo, dopo anni di flessione della domanda interna, il consolidamento della ripresa dei consumi privati e il graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo. Sulla base delle recenti indagini, la maggior parte delle imprese valuta che gli effetti diretti del rallentamento dell'economia cinese sulla propria attività siano finora contenuti (sarebbero più marcati solo per alcune grandi aziende esportatrici).
L'aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse rafforzano le condizioni finanziarie, già solide, delle famiglie. Si riduce la vulnerabilità anche delle fasce più deboli e l'indebitamento rimane basso, pur in presenza di una forte ripresa dei mutui immobiliari.
Le condizioni di liquidità dei mercati italiani sono tornate distese. Dopo le tensioni verificatesi nei mesi estivi a seguito delle vicende relative al debito sovrano della Grecia e del calo dei corsi azionari in Cina. Gli acquisti dell'Eurosistema non hanno alterato l'ordinato funzionamento del mercato dei titoli di Stato italiani. La dimensione del portafoglio titoli è rimasta ampia, rimanendo superiore ai 400 miliardi euro e con un'incidenza sul totale attivo superiore al 10%.
Per quanto concerne il sistema bancario, a seguito della crisi 2007-2009, le banche sono al centro di un sempre più complesso e articolato processo di ri-regolazione e supervisione. A fine novembre 2015 sono stati divulgati i risultati dell'esercizio di trasparenza dell'EBA su 105 banche dei 21 Paesi dell'Unione Europea: i dati, aggiornati a fine giugno 2015, mostrano nel complesso istituti meglio capitalizzati rispetto al passato, ma con non performing loans in crescita. L'Italia, in questo frangente, è in una situazione complicata: i crediti non performing sono, in percentuale, il triplo rispetto alla media dell'Unione Europea: gli NPL rappresentano il 16,7% dei crediti concessi e il 17,1% del PIL, la media UE è del 5,6% e del 7,3%.La scarsa redditività - condizionata dalla rischiosità del credito - e le forti sofferenze sono il tallone d'Achille delle banche italiane.
Sul fronte della raccolta, come già emerso nel 2014, continua la riduzione delle obbligazioni, mentre aumentano i conti correnti, in linea con quanto avviene in condizioni di tassi di interesse particolarmente bassi e non appetibili. La liquidità ottenuta dalla BCE è diminuita rispetto alla fine del 2014 a fronte della scadenza dei fondi LTRO a 3 anni solo in parte compensati dai volumi richiesti nelle aste MRO e TLTRO. Un'inversione di tendenza invece per quanto riguarda la raccolta dall'estero che, dopo quasi 3 anni in discesa, da febbraio 2015 ha ripreso a crescere sulla scia dell'interbancario.
Il mercato di riferimento della Banca è quello del credito commerciale a breve termine (finanziamenti per cassa a breve termine a società non finanziarie e famiglie produttrici) che al 30/09/2015 ammontava a 241 miliardi euro. Al 31 dicembre 2008 era pari a 360 miliardi euro, diminuendo complessivamente del 30%.
Credi Impresa Futuro - Il mercato del factoring rappresenta solo marginalmente il mercato di riferimento di Banca IFIS e pertanto il turnover ed il correlato posizionamento in tale mercato non costituiscono un obiettivo strategico per la Banca, ma rappresentano comunque un chiaro elemento di visibilità con positive ricadute in termini di immagine, di valore e di mercato.
Spostando l'attenzione su questo mercato, esso registra nei primi dieci mesi del 2015 un aumento di oltre il 3% in termini di turnover, confermando il trend di crescita avviato nel corso del 2014. Si segnala che nel biennio 2010-2011 era avvenuta un'importante conversione degli impieghi corporate dai prodotti bancari tradizionali al factoring per effetto della mancanza di liquidità sui canali tradizionali del funding bancario per le controparti corporate che aveva fatto aumentare di molto i volumi. Credi Impresa Futuro vanta 29 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale e una rete commerciale composta da oltre cento professionisti.
Pharma e Farmacie - Banca IFIS ha fatto il suo ingresso nel settore del Pharma cinque anni fa: grazie all'impiego di competenze idonee, l'istituto ha raggiunto progressivamente una dimensione ragguardevole, che sta aumentando piuttosto rapidamente grazie ad una politica di prezzo molto aggressiva e un rapporto in continua evoluzione con tutti i principali gruppi farmaceutici internazionali che lavorano con il Sistema Sanitario Italiano.
Su tutto il territorio nazionale sono presenti circa 18.000 farmacie, almeno una in ogni comune italiano. Recente è l'ingresso della Banca nel mercato del finanziamento alle farmacie, che rappresenta per l'istituto una buona opportunità di diversificazione con costi marginali ridotti per la gestione del business. Infatti, ciascuna farmacia copre, in media, un bacino d'utenza di 3.400 abitanti, valore molto prossimo alla media europea. Il fatturato totale delle farmacie ammonta a circa il 66% della spesa farmaceutica nazionale, ovvero in media a 16,5 miliardi di euro all'anno. La quota di spesa convenzionata richiesta dalle farmacie al SSN, sotto forma di DCR, vale circa 11 miliardi di euro (41% della spesa farmaceutica nazionale).
Per quanto riguarda lo stato di salute delle farmacie, la crisi ha portato alla riduzione dei tempi medi di credito concessi loro dai grandi distributori farmaceutici, comportando il mancato accesso a condizioni di acquisto favorevoli e nuove esigenze di finanza per riequilibrare la gestione del circolante. Dal punto di vista dei finanziamenti, l'opportunità di sostenere l'equilibrio finanziario delle farmacie è alimentata in questa fase da una ulteriore recente contingenza. I player finanziari specializzati presenti sul mercato, in particolare le società non incluse in gruppi bancari, hanno dovuto affrontare alcune difficoltà nel reperimento della liquidità e nella distribuzione del prodotto: tali problematiche hanno costretto alcuni di loro ad avviare procedure di ristrutturazione/liquidazione volontaria.
International - in un contesto economico in cui i commerci internazionali si sono contratti a causa degli squilibri nella crescita economica mondiale, i prezzi delle materie prime sono crollati ed i cambi sono stati volatili, il mercato del Factoring è riuscito a registrare una crescita. Banca IFIS opera in ambito internazionale mediante la partecipata al 100% IFIS Finance Sp z.o.o. sita in Polonia, un ufficio di rappresentanza sito in Romania, la partecipazione in India e l'ufficio internazionale dislocato a Milano, quest'ultimo prevalentemente focalizzato sull'import factoring. Con riferimento al mercato del factoring polacco, la controllata IFIS Finance detiene una quota di mercato, misurata in termini di turnover, di poco superiore all'1%.
Il mercato dei Non Performing Loans (NPL) si caratterizza per la presenza di operatori che approcciano il business secondo modalità anche molto diverse e rivolgendo la propria attenzione a portafogli spesso non omogenei. In particolare le disomogeneità riguardano la tipologia dei crediti oggetto di acquisto, i debitori ceduti, le modalità di recupero.
Quanto alla tipologia dei crediti oggetto di acquisto è possibile individuare almeno i seguenti segmenti:
NPL derivanti da svariate forme tecniche e garantiti in via obbligazionaria da terze parti (da fidejussione, consorzi di garanza fidi, altri);
NPL derivanti da credito al consumo/finanziamenti finalizzati vantati verso persone fisiche e supportati da pignoramento/cessione del quinto dello stipendio;
Le tipologie di debitori sono sostanzialmente due: le persone fisiche con o senza reddito stabile derivante da contratto di lavoro dipendente o pensione e le imprese tra le quali è opportuno discriminare tra le società di capitali da una parte e le società di persone/imprese individuali dall'altra. Le due grandi macro aree della collection sono costituite dal recupero giudiziale e dal recupero stragiudiziale. Tutti questi elementi di differenziazione incidono in misura rilevante sulle potenzialità di generazione di flussi di cassa da parte dei portafogli NPL, sui processi operativi e sull'organizzazione aziendale necessaria per sostenerli, sui costi del recupero ed, infine e soprattutto, sui costi di acquisto dei portafogli dagli originator (che tendenzialmente sono società finanziarie di emanazione bancaria ma che possono essere imprese commerciali operanti nel retail di servizi o beni, o infine altri intermediari operanti nel settore dei NPL).
Inoltre, operano sul mercato soggetti economici con approcci diversi anche dal punto di vista dell'assunzione di rischio: ad operatori orientati all'acquisizione di portafogli e alla loro gestione fino all'incasso, si affiancano, spesso in collaborazione, operatori interessati alla sola gestione in cambio di fee commissionali.
Nell'analizzare il mercato dei NPL non si possono non considerare le variabili sopra indicate che comportano la compresenza di operatori di grandissima dimensione ed operatori di rilevanza economica marginale con approcci diversificati, che rispondono a normative eterogenee, diversamente dotati di mezzi finanziari e di un'ampia gamma di possibilità tecnologiche.
Il posizionamento dell'Area NPL della Banca, che oggi opera sul mercato retail attraverso il brand CrediFamiglia, è prevalentemente nel settore degli NPL derivanti da credito al consumo, renting, automotive, finanziamenti finalizzati non assistiti da alcuna forma di garanzia o privilegio, con possibilità di intervento anche nel settore degli NPL derivanti da credito al consumo/finanziamenti finalizzati vantati verso persone fisiche e supportati da pignoramento/cessione del quinto dello stipendio. Raramente, all'interno di operazioni più articolate, l'Area NPL di Banca IFIS è intervenuta anche su NPL derivanti da svariate forme tecniche e garantiti in via obbligazionaria da terze parti (da fidejussione, consorzi di garanza fidi, altri). L'Area NPL solitamente opera acquisendo portafogli crediti direttamente dai soggetti eroganti, altra modalità di acquisizione prevede la possibilità di acquisire tali portafogli da altri soggetti cessionari. Tale mercato, definito "secondario", sviluppato ed operativo in altre nazioni è in fase di sviluppo in Italia. L'Area NPL, in relazione alle asset class sopra menzionate, effettuerà acquisizioni sia sul mercato ordinario che su quello secondario. L'Area NPL potrebbe altresì valutare la possibilità di cedere parte dei portafogli acquisiti dopo aver trasformato i debitori in clienti paganti, ottenendo quindi sin da subito un importante margine rispetto al prezzo di acquisto dei suddetti crediti. Nel 2015 la Banca ha acquistato complessivamente 4,1 miliardi di euro (valore nominale) e ha ceduto 1,4 miliardi di euro (valore nominale).
Il processo di evoluzione organizzativa dell'Area NPL prevede una continua ricerca di modalità di pagamento alternative che possano consentire ai debitori intenzionati a rimediare alla propria situazione debitoria nuove e più flessibili modalità di pagamento. In tal senso è in corso una rivisitazione del processo organizzativo di recupero volto alla trasformazione del debitore in cliente e alla conseguente gestione attiva del cliente anche attraverso attività di CRM. In relazione ai debitori con potenzialità di pagare ma senza la volontà di farlo è stata approntata una modalità di recupero giudiziale volta all'ottenimento del pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione del debitore. È in fase di potenziamento la strutturata dedicata all'attività di Call Center, tale struttura verrà utilizzata sia come elemento di supporto dei piani di pagamento in corso (attività di remind e di recupero telefonico delle singole rate del piano) che come strumento per la prima lavorazione telefonica del portafoglio.
Secondo l'Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa di Cerved, nel corso dei primi sei mesi del 2015 si registrano segnali confortanti rispetto allo stato di salute delle imprese italiane, con una riduzione di tutte le procedure monitorate dall'Osservatorio Cerved. Le procedure fallimentari aperte nel primo semestre 2015 sono 7.600, in riduzione del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. La riduzione del numero dei fallimenti nei primi sei mesi del 2015 riguarda tutte le forme giuridiche, con variazioni molto diverse: -6,0% per le società di capitale, -11,8% per le società di persone e -6,6% per le altre forme giuridiche. Dal punto di vista dei settori, solo l'industria registra una diminuzione a doppia cifra (-16,4%), mentre è meno marcata la riduzione per costruzioni e servizi: -7,4% l'edilizia, -4,5% i servizi.
Tra gennaio e giugno sono state aperte circa 1.300 procedure concorsuali non fallimentari: anche questo fenomeno è in rallentamento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-12% circa). Nell'ambito del mercato sopra descritto, si segnala che Fast Finance detiene storicamente una quota di mercato superiore al 50% e che il resto del mercato è essenzialmente rappresentato da società finanziarie (ex art. 106 TUB) - tra cui le più competitive sono La Colombo Finanziaria S.p.A., Interfinance S.p.A (in partnership con Banca Sistema), Viva S.p.A., FED S.p.A., Be Finance S.r.l., STAF S.r.l. e NAOS Finanziaria S.p.A.. Si segnala infine la presenza, del tutto marginale, anche del Gruppo doBank.
É continuata anche nel 2015 l'attività di finanziamento di Banca IFIS attraverso linee interbancarie collateralizzate con operatività repo, potendo contare su una importante dotazione di titoli governativi italiani accettati quale garanzia da altri Istituti o, in ultima istanza, dall'Eurosistema grazie alla liquidità sempre concessa dalla BCE.
La Banca ha partecipato alla seconda asta di fondi TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) della Banca Centrale Europea per un importo complessivo di 119,8 milioni di euro, assegnati in Dicembre ad un tasso 0,15% fisso per 4 anni.
La raccolta non ha mai evidenziato tensioni e l'operatività in titoli ha generato buoni risultati in termini di marginalità, contribuendo ad alleggerire il costo del finanziamento della raccolta retail, più elevato sul mercato on line ove la volatilità in caso di depositi non sufficientemente remunerativi per la clientela può rappresentare un rischio.
Il mercato della raccolta retail, con particolare riferimento allo specifico settore dei conti deposito online, appare ormai, dal punto di vista dell'offerta di prodotto, un mercato piuttosto maturo al quale partecipano sia banche tradizionali già presenti sul territorio anche attraverso una rete di sportelli dedicata alla raccolta diretta sia operatori specializzati nella raccolta on line. Ciò nonostante la raccolta retail – possibile grazie al conto deposito rendimax e al conto corrente contomax - continua a rappresentare una fondamentale forma di raccolta per Banca IFIS.
A fine anno le masse raccolte superano i 3,0 miliardi di euro (di cui 64 milioni di euro relativi a contomax) che, se paragonate al totale dei depositi della clientela residente presso il sistema bancario italiano, rappresentano poco più dello 0,2%.
La dinamica crescente registrata nelle masse raccolte nel corso dell'ultimo anno è riconducibile principalmente a quattro fattori:
Gli investimenti di Banca IFIS nelle risorse umane continuano: rispetto ai 604 di fine 2014, a fine 2015 i dipendenti sono diventati 711 di cui 585 con contratto a tempo indeterminato, 66 a tempo determinato, 53 con contratto di apprendistato professionalizzante e 7 dipendenti all'estero. Va evidenziato il grande impegno della Banca nella stabilizzazione dei contratti di lavoro che ha comportato la conferma a tempo indeterminato, nel corso del 2015, di oltre 40 dipendenti.
Tale trend di crescita positivo è legato al continuo sviluppo commerciale della Banca, al cospicuo investimento nel settore DRL, al consolidamento di una struttura organizzativa orientata all'innovazione tecnologica e, contemporaneamente, alle necessità di assecondare un mercato di riferimento dove la gestione del rischio rimane una priorità.
Gli inserimenti sono stati realizzati quindi in buona parte in: ruoli di relazione e gestione del cliente imprese, core business storico della Banca (sviluppatori commerciali, analisti fidi e analisti controparti); in ruoli di supporto e gestione dei non-performing loans (addetti alla Gestione Analitica delle pratiche, al Call Center e al Servizio Operativo e alla struttura di Valutazione e Back Office) e in ruoli di supporto tecnico (organizzativi, informatici) e legale (in particolare nel Contenzioso Retail). Nell'ambito dell'Area Non Performing Loans sta continuando su tutto il territorio nazionale il reclutamento di Consulenti del Credito per il potenziamento della rete interna di agenti in attività finanziaria.
Anche per il 2016 si prevede una crescita dell'organico in doppia cifra e gli ambiti di riferimento rimarranno prevalentemente quelli del 2015.
L'attività di selezione è la più onerosa del Servizio Sviluppo in termini di risorse impiegate. La ricerca dei candidati più qualificati e motivati da inserire nelle diverse aree operative/di business per rendere coerenti la qualità e quantità degli organici con gli obiettivi strategici e di crescita previsti è impegnativa ma contestuale alla consapevolezza di dare opportunità di impiego a persone capaci in un mercato del lavoro stagnante.
Le autocandidature sul sito istituzionale della Banca, nonché attraverso diversi social network, in modo particolare LinkedIn, sono ormai diventati la fonte principale di recruiting, rispecchiando in ciò l'approccio innovativo e tecnologico della Banca.
Per la maggior parte dei ruoli, la selezione avviene attraverso il percorso più tradizionale (screening dei curricula, colloquio motivazionale, colloquio tecnico, ecc.); per le specifiche figure di Sviluppatore Commerciale e Agente in Attività Finanziaria/Consulente del Credito sono proseguiti per tutto il 2015 i processi di reclutamento massivi istituiti nell'anno precedente. Questi si sviluppano attraverso un iniziale "Web Streaming Open Day" orientato alla presentazione della Banca e del ruolo ricercato e alla conseguente esclusione di risorse disallineate a livello motivazionale. L'iter prosegue poi attraverso colloqui via Skype che permettono di selezionare una rosa di candidature limitate da inserire in fase di Assessment. L'Assessment Center permette di misurare specifiche competenze professionali e personali richieste dal ruolo di sviluppo e consulenza attraverso mirati e diversificati test e prove di gruppo, costruiti con l'ausilio di consulenti esterni. In particolare, nel corso del 2015 si sono tenuti 8 Assessment Center per i Consulenti del Credito e 6 per gli Sviluppatori Commerciali.
Nel corso del 2015 la Banca ha partecipato anche ad iniziative di recruiting organizzate da enti universitari (Finance Day dell'Università Ca' Foscari di Venezia, Career Day presso le Università degli Studi di Padova e di Firenze) che hanno permesso di individuare giovani laureati con potenziale da assumere con contratto di apprendistato.
Il 2015 è stato un anno ricco di iniziative formative e di opportunità di crescita in Banca IFIS con consistenti investimenti nello sviluppo delle persone, attraverso interventi mirati ad approfondire tematiche tecnico/funzionali, soft skill e competenze manageriali. Il piano formativo del 2015 è stato progettato principalmente sulla base del sistema di valutazione delle prestazioni, il "Performanagement", attraverso il quale i manager hanno segnalato le necessità formative dei propri collaboratori.
Le principali novità nelle attività formative sono state:
Nello specifico le attività formative organizzate nel 2015 sono state indirizzate alla crescita di competenze per figure specifiche appartenenti alle diverse aree di Business e all'aggiornamento continuo su temi di maggiore rilevanza professionale:
sviluppatori commerciali: percorso formativo che ha l'obiettivo a formare e sviluppare le competenze tecnico/funzionali/commerciali dei nuovi sviluppatori commerciali di Credi Impresa Futuro, della durata di sei settimane con formazione a cura di docenti interni ed esterni (4 edizioni nel 2015, per un totale di 35 partecipanti);
workshop Top Management: due giornate tenute dalla società Ambrosetti in cui sono state affrontate tematiche legate alla cultura aziendale e al miglioramento continuo, ideato a seguito delle valutazioni emerse dal percorso di valutazione del Management (28 partecipanti);
Per quanto riguarda la gestione e valutazione delle risorse, segnaliamo i buoni risultati ottenuti dal sistema di valutazione professionale, il Performanagement, che verrà utilizzato, con alcuni miglioramenti, anche per il 2015 e del "progetto Mentoring neo assunti" per facilitare l'inserimento dei neo assunti in Banca.
Nel corso del 2015 l'Organizzazione ha condotto importanti progettualità che hanno contribuito ad efficientare i processi e razionalizzare l'intero impianto normativo della Banca. In particolare l'Organizzazione:
Nel corso dell'ultimo trimestre del 2015 Banca IFIS, con l'obiettivo di rivedere e innovare il proprio modello operativo focalizzandosi sulla digitalizzazione, ha creato una direzione Operations, che dirige e coordina le seguenti unità organizzative: ICT, Operations Management, Digital Factory, Process Engineering, Privacy & Security Management.
I primi progetti avviati dalla struttura si sono concentrati sull'analisi dei processi operativi con l'obiettivo di individuare possibili efficientamenti attraverso la riorganizzazione delle attività su gruppi operativi specialistici, l'automazione di alcune fasi operative, l'introduzione di piattaforme di digitalizzazione.
Inoltre nell'ultimo trimestre del 2015 sono state avviate significative iniziative in ambito Fintech (area su cui la banca investirà in maniera decisa nei prossimi anni), promuovendo l'utilizzo di tecnologie evolute a supporto di modelli di business innovativi (ad esempio è stata avviata la creazione di un marketplace rivolto al digital lending verso le PMI). Le iniziative, che prevedono il progressivo raggiungimento di obiettivi strategici nel breve e medio periodo, si focalizzano sulle seguenti direttrici:
supportare i processi decisionali e di controllo dei rischi, perseguendo consistenza, affidabilità, rapidità e qualità del reporting;
Per gli ambiti di ICT governance e security, risk e compliance management, i principali interventi operati nel 2015 sono riconducibili a:
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
Il framework complessivo di gestione del rischio della Banca è disciplinato nel Risk Appetite Framework e nei documenti che ne discendono, il tutto costantemente aggiornato in maniera coerente al quadro evolutivo strategico della Banca.
Con riferimento al presidio dei rischi di credito, oltre alla consolidata attività di controlli di primo livello e di monitoraggio periodico operata dalla Funzione Risk Management, la Banca sta completando l'implementazione del sistema di rating di controparte, sviluppato internamente sul segmento imprese domestiche, il cui modello si compone di:
Relativamente al comparto dei crediti non performing gestiti dall'area di business DRL è stato rivisitato il modello di valutazione di tali crediti, rendendolo ancor più aderente alle modalità operative di recupero ed alla mutata composizione del portafoglio intervenuta in anni recenti; in aggiunta è stato irrobustito ulteriormente il processo di monitoraggio del portafoglio sottostante e delle relative performance di recupero.
Nell'ambito dei crediti fiscali è stata affinata la modalità di determinazione della data di presunto incasso del credito, che poggia le sue assunzioni sull'analisi dei dati storicamente osservati.
Con riferimento ai rischi operativi è stato consolidato il processo di raccolta delle perdite operative (Loss Data Collection) che si estende anche fino alla rete territoriale, ed il processo periodico di Risk Self Assessment. È continuata inoltre, l'attività di valutazione del rischio informatico in coerenza con la metodologia che la Banca si è data.
Con riferimento ai rischi di liquidità sono stati effettuati i consolidati e sistematici monitoraggi periodici al fine di garantirne una sana e prudente gestione, così come disciplinato dalla normativa di riferimento.
È continuato il percorso di rafforzamento dell'organico della Funzione con l'inserimento di nuove e dinamiche professionalità reclutate sul mercato, percorso di rafforzamento tutt'ora in atto coerentemente con gli obiettivi di sviluppo strategico della Banca.
Nel corso dell'esercizio 2015 sono intervenuti i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di bilancio:
Le dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma con scadenza media del portafoglio lievemente incrementata; la scadenza più remota risulta ora il 2020 (contro il 2018 prima delle operazioni); l'intero portafoglio è costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione.
La vendita del portafoglio, realizzata nel mese di aprile, ha contribuito alla formazione dell'utile lordo d'esercizio per circa 124 milioni di euro.
carie contenute rispettivamente nella Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) e Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund. Gli impatti di tale normativa sono descritti in Nota integrativa.
| PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31/12/2015 | 31/12/2014 | ASSOLUTA | % |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.221.533 | 243.325 | 2.978.208 | 1224,0% |
| Attività finanziarie detenute sino a scadenza | - | 4.827.363 | (4.827.363) | (100,0)% |
| Crediti verso clientela | 3.414.808 | 2.787.345 | 627.463 | 22,5% |
| Totale attivo | 6.950.249 | 8.302.952 | (1.352.703) | (16,3)% |
| Debiti verso banche | 663.004 | 2.258.972 | (1.595.968) | (70,7)% |
| Debiti verso clientela | 5.487.213 | 5.483.142 | 4.071 | 0,1% |
| Patrimonio netto | 567.509 | 433.160 | 134.349 | 31,0% |
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31/12/2015 | 31/12/2014 | ASSOLUTA | % |
| Margine di intermediazione (1) | 405.174 | 281.280 | 123.894 | 44,0% |
| Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) |
(34.240) | (34.459) | 219 | (0,6)% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 370.934 | 246.821 | 124.113 | 50,3% |
| Costi operativi | (126.878) | (103.745) | (23.133) | 22,3% |
| Utile lordo | 244.056 | 143.076 | 100.980 | 70,6% |
| Utile netto | 160.743 | 94.396 | 66.347 | 70,3% |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2
| PRINCIPALI DATI ECONOMICI TRIMESTRALI | 4° TRIMESTRE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Margine di intermediazione (1) | 76.017 | 72.223 | 3.794 | 5,3% |
| Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1) |
(8.086) | (4.495) | (3.591) | 79,9% |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 67.931 | 67.728 | 203 | 0,3% |
| Costi operativi | (46.934) | (34.700) | (12.234) | 35,3% |
| Utile lordo | 20.997 | 33.028 | (12.031) | (36,4)% |
| Utile netto | 12.877 | 21.291 | (8.414) | (39,5)% |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2
| KPI (1) | ESERCIZIO | VARIAZIONE | |
|---|---|---|---|
| 2015 | 2014 | % | |
| ROE | 30,2% | 23,4% | 6,8% |
| ROA | 3,5% | 1,7% | 1,8% |
| ROCA | 3,7% | 1,2% | 2,5% |
| Cost/Income ratio | 31,3% | 36,9% | (5,6)% |
| Costo della qualità creditizia crediti commerciali | 0,9% | 1,7% | (0,8)% |
| Crediti commerciali in sofferenza netti/Crediti comm.clientela | 1,1% | 1,4% | (0,3)% |
| Crediti commerciali in sofferenza netti/Patrimonio netto | 5,5% | 7,6% | (2,2)% |
| Indice di copertura delle sofferenze lorde Crediti commerciali | 87,9% | 86,4% | 1,5% |
| Crediti commerciali deteriorati netti/Crediti comm.clientela | 4,6% | 4,6% | 0,0% |
| Crediti commerciali deteriorati netti/Patrimonio netto | 22,7% | 26,0% | (3,3)% |
| Ratio Totale Fondi propri | 15,6% | 14,1% | 1,5% |
| Common Equity Tier 1 Ratio | 15,6% | 14,1% | 1,5% |
| Numero di azioni in circolazione a fine periodo (2) (in migliaia) | 53.072 | 52.924 | 0,3% |
| Book per share | 10,69 | 8,18 | 30,7% |
| EPS | 3,03 | 1,78 | 70,2% |
| Dividendo per azione | 0,76 | 0,66 | 15,2% |
| Payout ratio | 25,1% | 37,0% | (11,9)% |
(1) Per le definizioni dei KPI esposti in tabella si rinvia al Glossario allegato al bilancio d'esercizio.
(2) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel 2015 rilevanti per Banca IFIS.
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
| I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.221.533 | 243.325 | 2.978.208 | 1224,0% |
| Attività finanziarie detenute sino a scadenza | - | 4.827.363 | (4.827.363) | (100,0)% |
| Crediti verso banche | 84.988 | 269.985 | (184.997) | (68,5)% |
| Crediti verso clientela | 3.414.808 | 2.787.345 | 627.463 | 22,5% |
| Attività materiali e immateriali | 58.439 | 56.323 | 2.116 | 3,8% |
| Altre voci dell'attivo | 170.481 | 118.611 | 51.870 | 43,7% |
| Totale attivo | 6.950.249 | 8.302.952 | (1.352.703) | (16,3)% |
| Debiti verso banche | 663.004 | 2.258.972 | (1.595.968) | (70,7)% |
| Debiti verso clientela | 5.487.213 | 5.483.142 | 4.071 | 0,1% |
| Altre voci del passivo | 232.523 | 127.678 | 104.845 | 82,1% |
| Patrimonio netto | 567.509 | 433.160 | 134.349 | 31,0% |
| Totale passivo e patrimonio netto | 6.950.249 | 8.302.952 | (1.352.703) | (16,3)% |
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 31 dicembre 2015 a 3.221,5 milioni rispetto ai 243,3 milioni a fine 2014, principalmente a seguito della riclassifica da HTM ad AFS del portafoglio titoli di Stato quale conseguenza dell'operazione di riassetto perfezionata nel mese di aprile 2015, commentata nei fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio. La relativa riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 31 dicembre 2015 è positiva per 11,7 milioni (6,0 milioni al 31 dicembre 2014).
Il portafoglio Attività finanziarie detenute sino alla scadenza, che ammontava a 4.827,4 milioni di euro alla fine dell'esercizio 2014, risulta azzerato per effetto della riclassifica dell'intera voce HTM ad AFS a seguito della citata operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato. Si veda quanto già commentato nei fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio.
Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2015 è risultato pari a 85,0 milioni, rispetto ai 270,0 milioni al 31 dicembre 2014 (-68,5%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie per un ammontare di 5,0 milioni di euro (-54,6% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 80,0 milioni (-69,1% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.
Al fine di fornire una visione aggregata del portafoglio titoli si commentano di seguito il portafoglio titoli di debito, rappresentato a bilancio in diverse voci dell'attivo, ed il portafoglio titoli di capitale. Portafoglio titoli di debito
L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 31 dicembre 2015 è pari a 3.221,8 milioni di euro, in riduzione del 36,4% rispetto al 31 dicembre 2014 (5.068,3 milioni), principalmente per effetto dei titoli rimborsati a scadenza nonché per alcune vendite effettuate nell'ultimo trimestre 2015 che hanno fatto registrare un utile da cessione di 1,2 milioni di euro. L'importante dotazione ha consentito – e consente – a Banca IFIS di attingere provvista a costi contenuti attraverso operazioni di pronti contro termine sulla piattaforma MTS o di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Tali titoli sono stati classificati come rappresentato nella tabella seguente, sulla base delle caratteristiche intrinseche del titolo ed in conformità a quanto previsto dallo IAS 39.
| PORTAFOGLIO TITOLI DI DEBITO | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % |
| TITOLI DI DEBITO INCLUSI FRA: | ||||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.216.832 | 229.868 | 2.986.964 | 1299,4% |
| Attività finanziarie detenute sino a scadenza | - | 4.827.363 | (4.827.363) | (100,0)% |
| Crediti verso banche - titoli obbligazionari | 5.010 | 11.025 | (6.015) | (54,6)% |
| Totale titoli in portafoglio | 3.221.842 | 5.068.256 | (1.846.414) | (36,4)% |
Si riporta di seguito la suddivisione per emittente e per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.
| Emittente | Entro il 31.03.2016 |
Tra l'1.04.2016 e il 30.06.2016 |
Tra l'1.07.2016 e il 30.09.2016 |
Tra l'1.10.2016 e il 31.12.2016 |
Tra l'1.01.2017 e il 31.12.2017 |
Tra l'1.01.2018 e il 31.12.2020 |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli governativi | 15.178 | 25.410 | - | 712.837 | 270.032 | 2.193.375 | 3.216.832 |
| % sul totale | 0,5% | 0,8% | 0,0% | 22,1% | 8,4% | 68,0% | 99,8% |
| Banche | - | - | 5.010 | - | - | - | 5.010 |
| % sul totale | 0,0% | 0,0% | 0,2% | 0,0% | 0,0% | 0,0% | 0,2% |
| Totale | 15.178 | 25.410 | 5.010 | 712.837 | 270.032 | 2.193.375 | 3.221.842 |
| % sul totale | 0,5% | 0,8% | 0,2% | 22,1% | 8,4% | 68,1% | 100,0% |
Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 4,7 milioni di euro (-65,1% rispetto al 31 dicembre 2014), ritenute di interesse strategico per Banca IFIS. Tale variazione è dovuta principalmente alla rettifica di valore apportata alle interessenze detenute in tre società partecipate a seguito di impairment test per complessivi 9,0 milioni di euro.
Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 3.414,8 milioni, in aumento del 22,5% rispetto ai 2.787,3 milioni a fine del 2014. Nel dettaglio i crediti commerciali, pari a 2.825,8 milioni di euro al 31 dicembre 2015, aumentano di 397,7 milioni rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+16,4%). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la Pubblica Amministrazione al 31 dicembre 2015 è pari al 32,3% del totale dei crediti del settore contro il 27,4% al 31 dicembre 2014, mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 67,7% (contro il 72,6% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL (Distressed Retail Loans) aumentano a 354,4 milioni di euro (+161,7%) rispetto a 135,4 milioni di fine 2014 per un valore nominale di 8,2 miliardi. Questa crescita è stata realizzata grazie all'intensa attività di acquisto di portafogli avvenuta nell'esercizio (4,1 miliardi di euro di valore nominale). I crediti fiscali aumentano a 130,7 milioni di euro rispetto a 119,5 milioni (+9,4 %). I crediti verso la clientela includono inoltre la marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CCG) per 104,0 milioni di euro (- 0,4%) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.
La distribuzione complessiva delle esposizioni creditizie verso la clientela è sostanzialmente allineata a quella del settore Crediti Commerciali e mostra una quota del 30,6% verso la Pubblica Amministrazione (contro 28,2% al 31 dicembre 2014), e del 69,4% verso il settore privato (contro 71,8% al 31 dicembre 2014).
Per quanto attiene all'attività a favore delle PMI, la durata delle esposizioni si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante adottata dalla Banca. I tempi medi di incasso si attestano infatti a 3 mesi per le esposizioni nei confronti di privati e a circa 4 mesi verso la Pubblica Amministrazione.
Infine si segnala che la voce comprende n. 2 posizioni per un ammontare di 125,0 milioni di euro che rientrano nella categoria dei grandi rischi.
| FORME TECNICHE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % |
| Conti correnti | 146.063 | 114.157 | 31.906 | 27,9% |
| Conti anticipi per cessione di crediti futuri e altre sovvenzioni | 95.819 | 90.146 | 5.673 | 6,3% |
| Conti anticipi factoring | 2.546.421 | 2.192.097 | 354.324 | 16,2% |
| Crediti non performing | 195.016 | 65.340 | 129.676 | 198,5% |
| Crediti fiscali | 130.663 | 119.473 | 11.190 | 9,4% |
| Mutui | 6.904 | 287 | 6.617 | 2305,6% |
| Altre operazioni | 103.636 | 102.707 | 929 | 0,9% |
| Totale impieghi vivi netti (1) | 3.224.522 | 2.684.207 | 540.315 | 20,1% |
| Crediti in sofferenza netti | 190.286 | 103.138 | 87.148 | 84,5% |
| Totale crediti verso clientela | 3.414.808 | 2.787.345 | 627.463 | 22,5% |
(1) Gli impieghi vivi netti includono le inadempienze probabili e le esposizioni scadute classificate, secondo le disposizioni di Banca d'Italia, fra le attività deteriorate (cfr Nota Integrativa, tabella 7.1)
Può una piccola/media impresa avere lo stesso merito di credito di una grande impresa?
La Banca riesce, tramite l'adozione di un modello di business idoneo a trasferire il rischio dai clienti ai debitori più strutturati, a mitigare la propria esposizione ai rischi di default della clientela. Anche se il perdurare dell'andamento negativo dell'economia ha comportato deterioramenti in capo a controparti debitrici di qualità più elevata, la dinamica appare ancora in miglioramento, come già rilevato nell'esercizio 2014, per la parte significativa dei crediti deteriorati che è quella relativa ai soli Crediti Commerciali come indicati nella tabella che segue. In particolare, le ragioni di tale positivo effetto trovano spiegazione in: a) prosegue la contrazione nel flusso di nuove sofferenze; b) la Banca presenta
un'elevata capacità di rettificare con la massima tempestività le posizioni che rivelino non essere idonee a mantenere il valore originario (con coerente impatto alla voce rettifiche/perdite del Conto Economico); infine è stata posta particolare enfasi nella gestione delle esposizioni scadute, con sostanziali miglioramenti sulla gestione dei flussi e del correlato grado di rischio. Le crescite registrate in questa categoria sono infatti ascrivibili principalmente ad alcune posizione individualmente significative.
Il totale delle attività deteriorate nette, anche a seguito delle recenti acquisizioni nel settore DRL, si attesta a 483,0 milioni a dicembre 2015 contro i 248,1 milioni a fine 2014 (+94,7%).
Come specificato al paragrafo Impatti modifiche normative, la Banca ha applicato, a partire dal 1 gennaio 2015, la nuova nozione di attività deteriorate recentemente adottata da Banca d'Italia, che prevede la suddivisione della categoria delle attività deteriorate tra sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.
Ai fini di una migliore comparabilità dei dati, le attività deteriorate nette al 31 dicembre 2014 sono state riesposte in linea con le nuove definizioni previste da Banca d'Italia.
Si espongono di seguito la riconduzione delle attività deteriorate in essere al 31 dicembre 2014 alle nuove categorie e le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.
| ATTIVITA' FINANZIARIE DETERIORATE (in migliaia di euro) |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Vecchia definizione | Periodo di riferi mento/ Valori |
Nuova definizione | Periodo di riferi mento/ Valori |
Periodo di rife rimento/ Valori |
||
| 31.12.2014 | 31.12.2014 | 31.12.2015 | ||||
| Sofferenze | 103.138 Sofferenze | 103.138 | 190.286 | |||
| Esposizioni Ristrutturate | 14.374 Inadempienze probabili | 109.136 | 234.546 | |||
| Incagli Soggettivi | 94.762 | Inadempienze probabili | ||||
| Incagli Oggettivi | 8.450 Esposizioni scadute | 35.772 | 58.214 | |||
| Esposizioni scadute | 27.322 | Esposizioni scadute | ||||
| Totale attività deteriorate | 248.046 Totale attività deteriorate | 248.046 | 483.046 |
| FORBEARANCE (in migliaia di euro) |
CREDITI COMMERCIALI |
DRL | CREDITI FISCALI |
TOTALE |
|---|---|---|---|---|
| Crediti in sofferenza | ||||
| Dati al 31.12.2015 | 371 | 15.064 | - | 15.435 |
| Dati al 31.12.2014 | - | 6.189 | - | 6.189 |
| Variazione % | n.a. | 143,4% | - | 149,4% |
| Inadempienze probabili | ||||
| Dati al 31.12.2015 | 14.414 | 19.309 | - | 33.723 |
| Dati al 31.12.2014 | 14.354 | 6.197 | 20.551 | |
| Variazione % | 0,4% | 211,6% | - | 64,1% |
| Esposizione scadute | - | |||
| Dati al 31.12.2015 | 5.300 | - | - | 5.300 |
| Dati al 31.12.2014 | - | - | - | |
| Variazione % | n.a. | - | - | n.a. |
| Crediti in bonis | - | |||
| Dati al 31.12.2015 | 2.954 | 5 | - | 2.959 |
| Dati al 31.12.2014 | 1.968 | - | 1.968 | |
| Variazione % | 50,1% | n.a. | - | 50,4% |
Le attività deteriorate nette dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 128,7 milioni di euro da 112,6 milioni a fine 2014, in crescita del 14,3%. L'incidenza delle attività deteriorate è pari al 22,7% (26,0% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto.
| CREDITI COMMERCIALI | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ASSOLUTA | % |
| Crediti in sofferenza | 30.950 | 33.049 | (2.099) | (6,4)% |
| Inadempienze probabili | 39.551 | 43.781 | (4.230) | (9,7)% |
| Esposizione scadute | 58.214 | 35.798 | 22.416 | 62,6% |
| Totale attività deteriorate nette verso clientela | 128.715 | 112.628 | 16.087 | 14,3% |
| Crediti in bonis netti | 2.719.409 | 2.342.424 | 376.985 | 16,1% |
| Totale crediti per cassa verso clientela | 2.848.124 | 2.455.052 | 393.072 | 16,0% |
La composizione delle attività deteriorate nette dei crediti commerciali è di seguito riportata.
Le sofferenze nette ammontano a fine esercizio a 30,9 milioni contro 33,0 milioni a fine esercizio 2014 (-6,4%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti del settore si attesta all'1,1%, rispetto all'1,4% al 31 dicembre 2014. Il rapporto tra le sofferenze nette e il patrimonio netto si attesa al 5,5% rispetto al 7,6% al 31 dicembre 2014.
La categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo a fine 2015 di 39,6 milioni rispetto ai 43,8 milioni a fine 2014 (-9,7%). La riduzione è principalmente riconducibile ad un incremento nei livelli di copertura della categoria, che passano dal 24,5% del 31 dicembre 2014 al 32,1% del 31 dicembre 2015, a fronte della rigorosa politica di valutazione adottata dalla Banca.
Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2015 a 58,2 milioni contro i 35,8 milioni a dicembre 2014 (+62,6%), principalmente per effetto dell'ingresso nella categoria di al-
cune posizioni individualmente significative. Le variazioni nello scaduto deteriorato sono normali nel business model della Banca. Le esposizioni scadute deteriorate nette si riferiscono per 1,2 milioni (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
| CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI (in migliaia di euro) |
SOFFERENZE (1) | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCA DUTE |
TOTALE |
|---|---|---|---|---|
| SITUAZIONE AL 31.12.2015 | ||||
| Valore nominale attività deteriorate | 255.245 | 58.257 | 59.788 | 373.290 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 8,3% | 1,9% | 1,9% | 12,1% |
| Rettifiche di valore | 224.295 | 18.706 | 1.574 | 244.575 |
| Incidenza sul valore nominale | 87,9% | 32,1% | 2,6% | 65,5% |
| Valore di bilancio | 30.950 | 39.551 | 58.214 | 128.715 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,1% | 1,4% | 2,1% | 4,6% |
| SITUAZIONE AL 31.12.2014 | ||||
| Valore nominale attività deteriorate | 243.571 | 57.966 | 37.275 | 338.812 |
| Incidenza sul totale crediti al valore nominale | 9,0% | 2,2% | 1,4% | 12,6% |
| Rettifiche di valore | 210.522 | 14.201 | 1.503 | 226.226 |
| Incidenza sul valore nominale | 86,4% | 24,5% | 4,0% | 66,8% |
| Valore di bilancio | 33.049 | 43.765 | 35.772 | 112.586 |
| Incidenza sul totale crediti netti | 1,4% | 1,8% | 1,5% | 4,6% |
(1) Per quanto riguarda le sofferenze, si precisa che Banca IFIS rileva le sofferenze lorde, esposte in bilancio al netto dei relativi fondi di rettifica, sino al totale esaurimento delle procedure legali di recupero del credito.
Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 6,3 milioni di euro, contro 5,7 milioni al 31 dicembre 2014 (+10,7%). La voce è interamente riferita a software.
Le immobilizzazioni materiali si attestano a 52,1 milioni di euro, rispetto ai 50,6 milioni a fine 2014 (+3,0%).
Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti all'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all'immobile sito in Mestre – Venezia ove sono stati trasferiti dei servizi della Banca.
Tali immobili in quanto immobili di pregio non sono assoggettati ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impaiment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. La perizia aggiornata per l'esercizio 2015 non evidenzia riduzioni di valore che devono essere considerate durevoli.
Risultano inoltre iscritti due immobili siti in Firenze: il primo per 3,9 milioni di euro, acquisito in locazione finanziaria, attuale sede dell'area di business NPL; il secondo per 11,6 milioni di euro comprensivi degli oneri di ristrutturazione in corso finora sostenuti, destinato a diventare la nuova sede della medesima area.
Gli immobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.
Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.
Le attività per imposte anticipate, pari al 31 dicembre 2015 a 39,2 milioni di euro, sono riferite per 38,0 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.
Le passività per imposte differite, pari al 31 dicembre 2015 a 21,3 milioni di euro, sono riferite per 5,7 milioni alla valutazione dei crediti fiscali della ex controllata Fast Finance S.p.A., avvenuta in sede di business combination e per 5,8 milioni di euro alla fiscalità rilevata sulla riserva da valutazione dei titoli AFS in portafoglio.
Le altre attività si attestano a 82,3 milioni di euro al 31 dicembre 2015 (+58,9% rispetto al 31 dicembre 2014). La voce è riferita per 18,1 milioni di euro a crediti verso l'erario per acconti versati (bollo e ritenute d'acconto) e a 7,3 milioni di euro ad un deposito a garanzia presso l'Agenzia delle Entrate relativo al ricorso pendente sul contenzioso tributario in essere (come descritto alla voce Fondi per rischi e oneri). Tale deposito è stato volontariamente costituito al fine di consentire la regolare attività di incasso dei crediti fiscali della Business Area Fast Finance; la restituzione di tale somma può avvenire a semplice richiesta da parte della Banca.
La voce altre attività include inoltre il credito vantato nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione concluse a fine 2015 per 25,5 milioni di euro pari al prezzo relativo all'operazione di cessione.
Le altre passività, che a fine periodo ammontano a 203,1 milioni di euro, si incrementano di 93,3 milioni di euro. Tale incremento è perlopiù riferito ai debiti verso la controllante La Scogliera S.p.A, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale, a partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, nonché all'iscrizione del debito nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione dei crediti DRL concluse a fine 2015 per 20,7 milioni di euro pari al valore dei crediti oggetto di cessione.
La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (perlopiù classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari.
| RACCOLTA | ESERCIZIO | VARIAZIONE | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % | |
| Debiti verso clientela: | 5.487.213 | 5.483.142 | 4.071 | 0,1% | |
| Pronti contro termine | 2.278.983 | 2.082.854 | 196.129 | 9,4% | |
| Rendimax | 3.048.357 | 3.241.746 | (193.389) | (6,0)% | |
| Contomax | 64.912 | 72.454 | (7.542) | (10,4)% | |
| Altri debiti | 94.961 | 86.088 | 8.873 | 10,3% | |
| Debiti verso banche: | 663.004 | 2.258.972 | (1.595.968) | (70,7)% | |
| Eurosistema | 119.792 | 2.226.872 | (2.107.080) | (94,6)% | |
| Pronti contro termine | 384.225 | - | 384.225 | n.a. | |
| Altri debiti | 158.987 | 32.100 | 126.887 | 395,3% | |
| Totale raccolta | 6.150.217 | 7.742.114 | (1.591.897) | (20,6)% |
Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2015 risulta pari a 6.150,2 milioni di euro con un decremento del 20,6% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per l'89,2% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per il 10,8% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).
I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2015 a 5.487,2 milioni di euro. La voce include l'ammontare dei pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attesta a 2.279,0 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 3.113,3 milioni di euro al 31 dicembre 2015, di cui 3.048,4 milioni di euro riferibili a rendimax e 64,9 milioni di euro riferibili a contomax, contro i 3.314,2 milioni del 31 dicembre 2014 (-6,1%) anche per effetto dell'introduzione delle nuove scadenze di rendimax a 3,4,5 anni. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.
I Debiti verso banche, che ammontano a 663,0 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni a dicembre 2014, -70,7%), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato per 384,2 milioni di euro e da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 119,8 milioni di euro (-94,6% rispetto ai 2.226,9 milioni al 31 dicembre 2014). Quest'ultimo valore è costituito per l'intero importo dalla tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari. Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.
| FONDI PER RISCHI E ONERI | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Controversie legali | 1.513 | 1.527 | (14) | (0,9)% |
| Contenzioso fiscale | 197 | - | 197 | n.a. |
| Quota di intervento FITD | 461 | 461 | - | 0,0% |
| Totale fondi per rischi e oneri | 2.171 | 1.988 | 183 | 9,2% |
Il fondo in essere al 31 dicembre 2015 pari a 1,5 milioni di euro è costituito da undici controversie legate ai Crediti Commerciali per 1.481 mila euro e da sette controversie legate a crediti del settore DRL per 32 mila euro.
A livello aggregato la Banca rileva passività potenziali per complessivi 4,5 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 11 controversie di cui n. 9 per 4,5 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali; per tali posizioni la Banca, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a bilancio a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.
Il fondo rischi al 31 dicembre 2015 è pari a 197 mila euro. Tale ammontare si riferisce all'accantonamento a fronte di avvisi di accertamento notificati alla Banca, in relazione ai quali è stato presentato ricorso presso la competente Commissione tributaria, e in relazione ai quali i consulenti fiscali della Banca ritengono il rischio di soccombenza probabile.
Con riferimento alle passività potenziali esistenti al 31 dicembre 2015, si osserva quanto segue.
A seguito di una verifica fiscale relativa al periodo d'imposta 2005, l'Agenzia delle Entrate ha emesso un P.V.C. in data 25 luglio 2008. Con tale verbale, l'Ufficio ha segnalato la presunta sussistenza di un'operazione elusiva di cui all'articolo 37-bis del D.P.R. 600/1973, riguardante la svalutazione della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A. nel corso del 2003, dedotta in cinque quote costanti ai sensi degli allora vigenti artt. 61 e 66 del TUIR.
Inoltre i verificatori hanno contestato la determinazione del plafond di deducibilità delle svalutazioni e delle perdite su crediti (ex art. 106, co. 3, del TUIR), senza però considerare che l'importo da riprendere a tassazione sarebbe stato deducibile in quote costanti nei diciotto periodi d'imposta successivi, come richiesto dall'art. 110, co. 8, del TUIR.
Poggiando sulla prima contestazione di natura antielusiva, con riferimento al periodo d'imposta 2004, l'Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di accertamento che evidenziava una maggiore Ires per euro 276 mila, oltre a sanzioni e interessi. Tale atto, notificato alla Banca in data 3 dicembre 2009, è stato impugnato innanzi alla C.T.P. di Venezia, la quale ha rigettato il ricorso. Successivamente la Banca ha presentato appello, in seguito al quale la C.T.R. del Veneto ha emesso una sentenza di accoglimento in data 18 ottobre 2012, annullando integralmente i rilievi dell'avviso di accertamento impugnato e condannando l'Ufficio alla rifusione delle spese.
L'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Corte di Cassazione al quale la Banca ha resistito con controricorso, confidando nella conferma della sentenza di secondo grado, considerata l'inconsistenza delle tesi dell'Ufficio. Alla data del 31 dicembre 2015, non è ancora stata fissata la data dell'udienza di trattazione.
Con riferimento al periodo d'imposta 2005, in data 22 agosto 2012, nonostante fossero scaduti i termini per l'accertamento delle imposte sui redditi, è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento, con il quale l'Ufficio riprendeva a tassazione le seguenti componenti:
la quota della svalutazione della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A. sopra citata, per euro 837 mila, con una maggiore imposta pari a euro 276, oltre a sanzioni e interessi;
la quota relativa alla rideterminazione del plafond di deducibilità delle perdite su crediti per euro 1,4 milioni, con una maggiore imposta pari a euro 478 mila, oltre a sanzioni e interessi;
Con tale atto, dunque, l'Agenzia delle Entrate riprendeva complessivamente a tassazione un maggior reddito pari a euro 8,6 milioni, accertando una maggiore imposta totale pari a 2,8 milioni, oltre a sanzioni e interessi.
L'atto di accertamento de quo, però, è totalmente illegittimo. Oltre all'infondatezza delle motivazioni addotte dall'Ufficio, è evidente il vizio relativo alle tempistiche di notifica dell'atto, che superano i termini ordinari per l'accertamento delle imposte sui redditi ex art. 43 del DPR 600/1973.
Considerata l'assenza dei presupposti per il raddoppio dei termini (ovvero, la presenza di una fattispecie penalmente rilevante), l'atto deve ritenersi nullo.
Sulla base di tali motivazioni e in virtù della sentenza di accoglimento della C.T.R. del Veneto del 18 ottobre 2012 (che ha integralmente annullato i rilievi dell'avviso di accertamento relativo al 2004, tra i quali la presunta indeducibilità della svalutazione della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A.), la Banca ha presentato istanza di accertamento con adesione.
L'Agenzia delle Entrate però non ha accettato l'istanza, così la Banca è stata costretta a presentare ricorso presso la C.T.P. di Venezia, depositato in data 11 febbraio 2013.
A seguito di alcuni rinvii, la trattazione del merito è stata fissata per il prossimo 18 marzo 2016.
I consulenti fiscali incaricati di seguire i contenziosi appena citati (relativi ai periodi d'imposta 2004 e 2005) ritengono fortemente sostenibili le ragioni della Banca e considerano il rischio di soccombenza come possibile. Come sancito dallo IAS 37, pertanto, la Banca non ha effettuato alcun accantonamento a fronte del rischio derivante da entrambi i contenziosi fiscali citati.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, con lettera del 16 settembre 2014 ha comunicato un ulteriore (rispetto alle comunicazioni ricevute in data 9 gennaio 2014 e 17 luglio 2014) intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S. che prevede per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 0,5 milioni di euro. Banca IFIS ha quindi provveduto ad accantonare nel 2014 tale somma fra i fondi per rischi ed oneri.
Il Patrimonio netto si attesta al 31 dicembre 2015 a 567,5 milioni di euro, contro i 433,2 milioni al 31 dicembre 2014 (+31,0%). La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.
| PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE | CONSISTENZE | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12. 2014 | ASSOLUTA | % |
| Capitale | 53.811 | 53.811 | - | 0,0% |
| Sovrapprezzi di emissione | 58.900 | 57.113 | 1.787 | 3,1% |
| Riserve da valutazione: | 11.510 | 5.707 | 5.803 | 101,7% |
| - titoli AFS | 11.677 | 5.969 | 5.708 | 95,6% |
| - TFR | (167) | (262) | 95 | (36,3)% |
| Riserve | 288.350 | 228.848 | 59.502 | 26,0% |
| Azioni proprie | (5.805) | (6.715) | 910 | (13,6)% |
| Utile netto | 160.743 | 94.396 | 66.347 | 70,3% |
| Patrimonio netto | 567.509 | 433.160 | 134.349 | 31,0% |
| PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (in migliaia di euro) |
ESERCIZIO 2015 |
|---|---|
| Patrimonio netto al 31.12.2014 | 433.160 |
| Incrementi: | 169.368 |
| Utile d'esercizio | 160.743 |
| Vendita/attribuzione propri strumenti | 2.697 |
| Variazione riserva da valutazione: | 5.803 |
| - titoli AFS | 5.708 |
| - TFR | 95 |
| Altre variazioni | 125 |
| Decrementi: | 35.019 |
| Dividendi distribuiti | 35.019 |
| Patrimonio netto al 31.12.2015 | 567.509 |
La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nell'esercizio è conseguenza della già citata cessione di parte del portafoglio con conseguente parziale realizzo della relativa riserva.
| FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI | DATI AL | ||
|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
| Capitale primario di classe 1(1) (CET1) | 509.281 | 386.637 | |
| Capitale di classe 1 (AT1) | 509.280 | 386.637 | |
| Totale fondi propri | 509.280 | 386.757 | |
| Totale attività ponderate per il rischio | 3.266.381 | 2.741.855 | |
| Ratio – Capitale primario di classe 1 | 15,59% | 14,10% | |
| Ratio – Capitale di classe 1 | 15,59% | 14,10% | |
| Ratio – Totale fondi propri | 15,59% | 14,11% |
(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nell'esercizio al netto della stima dei dividendi
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2015 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE
(CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.
Le disposizioni normative relative ai fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017.
Banca IFIS, così come consentito dalle disposizioni transitorie della Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, ha provveduto a calcolare i fondi propri al 31 dicembre 2015 escludendo i profitti non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39, per un importo netto positivo di 11,7 milioni di euro.
Il margine di intermediazione si attesta a 405,2 milioni di euro (+44,0% rispetto all'esercizio precedente, pari a 281,3 milioni), grazie alla significativa crescita riferita ai crediti DRL e Crediti Fiscali e dal positivo apporto dei crediti commerciali, nonché per effetto di alcune operazioni non-ricorrenti che hanno interessato i crediti DRL e il portafoglio titoli di debito.
| MARGINE DI INTERMEDIAZIONE | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Margine di interesse (1) | 207.427 | 220.715 | (13.288) | (6,0)% |
| Commissioni nette | 57.126 | 56.818 | 308 | 0,5% |
| Risultato netto dell'attività di negoziazione | (6) | (65) | 59 | (90,8)% |
| Utile da cessione o riacquisto di crediti | 14.948 | 3.581 | 11.367 | 317,4% |
| Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie | 125.679 | 231 | 125.448 | 54306,5% |
| Margine di intermediazione (1) | 405.174 | 281.280 | 123.894 | 44,0% |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.
Il turnover riferito ai crediti commerciali è pari a 10,1 miliardi di euro (+21,8% rispetto a dicembre 2014), con un numero di imprese clienti pari a 4.487, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e con un impiego puntuale di 2,8 miliardi di euro (+16,0% rispetto a dicembre 2014). Il significativo incremento è in parte riconducibile alla conclusione, alla fine del 2015, di un accordo con un primario player di mercato, che ha consentito l'ingresso della Banca nel business delle multi-utilities cedenti crediti nei confronti degli Enti Locali della Pubblica Amministrazione che non ha, però, avuto effetti economici nel corrente esercizio.
Gli interessi di mora registrati nei confronti della Pubblica Amministrazione, attribuibili all'Area di business Pharma, risultano pari a 26,7 milioni di euro. Gli interessi di ritardato pagamento sono attualmente contabilizzati per importi prudenziali inferiori al tasso di interesse di mora nominale; la Banca, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, sta lavorando ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, al fine di meglio rappresentare l'effettiva redditività dell'area di business Pharma.
Gli interessi attivi dei crediti DRL si attestano a 46,1 milioni di euro al 31 dicembre 2015 rispetto ai 33,7 milioni nel corrispondente periodo del 2014 (+36,9%). L'ottima performance del periodo è il risultato di un'efficace raccolta di piani cambiari e manifestazioni di volontà - che hanno complessivamente registrato una crescita nell'ordine del 100,1% (244,5 milioni rispetto ai 122,2 milioni del 31 dicembre 2014), da un'accelerazione dell'attività giudiziale della Legal Factory nonché da alcuni elementi di carattere non ricorrente: in primo luogo, gli effetti positivi derivanti dalla cessione realizzata nel quarto trimestre 2015 di tre portafogli, parzialmente compensata dagli effetti negativi derivanti dall'aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa per un effetto netto di 6,5 milioni di euro; in secondo luogo, il margine d'intermediazione al 31 dicembre 2015 beneficia, in termini di esposizione, della classificazione in tale voce degli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi riferibile alle posizioni classificate a sofferenza precedentemente esposta tra le rettifiche di valore su crediti (3,2 milioni al 31 dicembre 2014). Le variazioni percentuali esposte tengono conto di tale riclassifica sui dati relativi al 2014.
Gli interessi attivi relativi ai Crediti Fiscali si attestano a 20,3 milioni (+84,6%, 9,3 milioni di euro al 31 dicembre 2014), per effetto del positivo andamento degli incassi con riduzione delle tempistiche effettive rispetto alle attese, nonché per effetto di un'operazione che nel quarto trimestre ha generato un utile di 5,2 milioni di euro.
Quanto al portafoglio titoli di debito nel mese di aprile 2015 è stata perfezionata l'operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato con la rilevazione di un utile da cessione pari a 124,0 milioni di euro, parzialmente compensata dalla diminuzione della marginalità prodotta dal "nuovo" portafoglio.
Il margine di intermediazione beneficia, inoltre, dell'abbassamento del costo della raccolta retail, dovuto alla riduzione pianificata delle masse e dei tassi di interesse, andamento che è atteso in frazionale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
Il margine di interesse passa da 220,7 milioni di euro al 31 dicembre 2014 a 207,4 milioni di euro al 31 dicembre 2015 (-6,0%).
Le commissioni nette ammontano a 57,1 milioni di euro e risultano sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2014 (+0,5%).
Le commissioni attive, pari a 61,5 milioni di euro contro 63,2 milioni di euro al 31 dicembre 2014, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile) nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.
Le commissioni passive, pari a 4,4 milioni di euro, contro 6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2014, risultano essenzialmente dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a banche e a factors corrispondenti. Il dato al 31 dicembre 2014 comprendeva le commissioni pagate per la garanzia del Governo italiano sulle obbligazioni emesse; queste ultime sono state estinte nel mese di ottobre 2014.
Il risultato netto dell'attività di negoziazione, che al 31 dicembre 2015 ammonta a -6 mila euro, contro -65 mila euro del corrispondente periodo del 2014, è riferito alle differenze di cambio rilevate in conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti in valuta da parte della tesoreria.
La tabella che segue dettaglia la formazione del risultato netto della gestione finanziaria dell'esercizio a partire dal margine di intermediazione, commentato in precedenza, confrontato con l'esercizio precedente.
| FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) |
2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Margine di intermediazione (1) | 405.174 | 281.280 | 123.894 | 44,0% |
| Rettifiche di valore nette per deterioramento di: | (34.240) | (34.459) | 219 | (0,6)% |
| Crediti (1) | (25.263) | (34.459) | 9.196 | (26,7)% |
| attività finanziarie disponibili per la vendita | (8.977) | - | (8.977) | n.a. |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 370.934 | 246.821 | 124.113 | 50,3% |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.
Le rettifiche di valore nette ammontano a 34,2 milioni di euro riferibili per 25,3 milioni di euro a crediti verso clientela (rispetto ai 34,5 milioni al 31 dicembre 2014, -26,7%) e per 9,0 milioni di euro a rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita. Le rettifiche di valore nette su crediti sono riferite ai Crediti commerciali per 21,2 milioni (33,0 milioni nel 2014) e ai crediti DRL per 3,6 milioni (1,8 milioni nel 2014, al netto della citata riclassifica a margine d'interesse degli effetti economici connessi alla variazione dei flussi di cassa). Quanto alle rettifiche su crediti commerciali, il continuo trend decrescente è da ascrivere agli effetti positivi delle azioni di monitoraggio sull'evoluzione del profilo di rischio creditizio associato alla controparte. Questo andamento si è verificato in presenza di una rigorosa e coerente politica adottata dalla Banca nelle valutazioni di merito creditizio. Il decremento delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito relativamente ai crediti commerciali, calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio su tale categoria, che si attesta a 92 bp (173 bp al 31 dicembre 2014). Quanto alle rettifiche su crediti del settore DRL l'incremento è effetto in parte dell'applicazione di standard procedurali sempre più rigorosi, in parte effetto della chiusura a stralcio di posizioni nell'ambito dell'ordinaria gestione.
Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali si attesta all'1,1% in diminuzione rispetto all'1,4% al 31 dicembre 2014.
Il coverage ratio delle sofferenze del settore crediti commerciali si attesta all'87,9% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.
Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita, che ammontano a 9,0 milioni di euro al 31 dicembre 2015 (nulle nel precedente esercizio), sono riferite a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).
Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a 370,9 milioni contro i 246,8 milioni del 31 dicembre 2014 (+50,3%).
La tabella che segue dettaglia la formazione dell'utile netto dell'esercizio a partire dal risultato netto della gestione finanziaria, commentato in precedenza, confrontato con l'esercizio precedente.
| FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Risultato netto della gestione finanziaria | 370.934 | 246.821 | 124.113 | 50,3% |
| Costi operativi | (126.878) | (103.745) | (23.133) | 22,3% |
| Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 244.056 | 143.076 | 100.980 | 70,6% |
| Imposte sul reddito | (83.313) | (48.680) | (34.633) | 71,1% |
| Utile netto | 160.743 | 94.396 | 66.347 | 70,3% |
Al 31 dicembre 2015 i costi operativi, pari a 126,9 milioni di euro contro 103,7 milioni dell'esercizio 2014, aumentano complessivamente del 22,3%, anche per effetto delle componenti non ricorrenti sotto evidenziate.
Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 31 dicembre 2015, al 31,3% contro il 36,9% del 31 dicembre 2014. Si evidenza che il dato al 31 dicembre 2015 è influenzato da alcune poste non ricorrenti quali l'utile da cessione di titoli, l'utile da cessione dei crediti del settore DRL ed i costi connessi ai portafogli oggetto di cessione, l'effetto negativo derivante dall'aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa ed infine gli oneri per contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale. Al netto di tali componenti il cost/income ratio risulta pari a 41,7%.
| COSTI OPERATIVI | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Spese per il personale | 47.737 | 42.030 | 5.707 | 13,6% |
| Altre spese amministrative | 78.386 | 58.957 | 19.429 | 33,0% |
| Accantonamento a fondi rischi e oneri | 229 | 1.613 | (1.384) | (85,8)% |
| Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali |
3.732 | 3.180 | 552 | 17,4% |
| Altri oneri (proventi) di gestione | (3.206) | (2.035) | (1.171) | 57,5% |
| Totale costi operativi | 126.878 | 103.745 | 23.133 | 22,3% |
Le spese per il personale, pari a 47,7 milioni, crescono del 13,6% (42,0 milioni nel 2014) per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 173 risorse aggiunte nei corso del 2015, con un incremento del 38,4% rispetto al 2014. L'incremento delle spese del personale è coerente con l'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business, in particolare nel settore DRL, e del contesto in cui la Banca è chiamata ad operare. In totale il numero dei dipendenti della Banca a dicembre 2015 è di 711 risorse.
Le altre spese amministrative, pari a 78,4 milioni di euro contro i 59,0 milioni al 31 dicembre 2014, registrano un incremento del 33,0%, per effetto principalmente dell'aumentata attività connessa ai crediti DRL, i cui costi di recupero e spese di informazione alla clientela (rispettivamente pari a 15,4 milioni di euro e 5,3 milioni di euro) sono esposti in tale voce di conto economico. I costi di recupero includono 3,7 milioni di costi di recupero connessi a posizioni con raccolta cambiaria rientranti nel perimetro di cessione di una delle operazioni di vendita conclusa a fine dicembre in precedenza iscritti
tra i risconti attivi. Aumentano anche le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni. La voce è significativamente influenzata (10,6 milioni di euro) dagli oneri per contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund) e di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del FITD introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD). Si segnala che essi sono comprensivi della contribuzione straordinaria pari a 6,5 milioni di euro connessa agli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, cui si aggiungono circa 2,2 milioni di euro di quota ricorrente al Fondo di Risoluzione e 2 milioni di euro quale quota di contribuzione annuale per l'esercizio 2015 a favore del FITD.
| ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE | ESERCIZIO | VARIAZIONE | ||
|---|---|---|---|---|
| (in migliaia di euro) | 2015 | 2014 | ASSOLUTA | % |
| Spese per servizi professionali | 30.895 | 26.025 | 4.870 | 18,7% |
| Legali e consulenze | 13.823 | 9.253 | 4.570 | 49,4% |
| Revisione | 204 | 223 | (19) | (8,5)% |
| Servizi in outsourcing | 16.868 | 16.549 | 319 | 1,9% |
| Imposte indirette e tasse | 8.722 | 10.907 | (2.185) | (20,0)% |
| Spese per acquisto di beni e altri servizi | 38.769 | 22.025 | 16.744 | 76,0% |
| Spese per informazione clienti | 6.793 | 4.340 | 2.453 | 56,5% |
| Spese relative agli immobili | 4.442 | 3.397 | 1.045 | 30,8% |
| Spese spedizione documenti | 3.621 | 2.174 | 1.447 | 66,6% |
| Assistenza e noleggio software | 3.267 | 2.979 | 288 | 9,7% |
| Gestione e manutenzione autovetture | 2.194 | 2.250 | (56) | (2,5)% |
| Pubblicità e inserzioni | 2.145 | 1.961 | 184 | 9,4% |
| Spese telefoniche e trasmissione dati | 1.433 | 1.386 | 47 | 3,4% |
| Viaggi e trasferte del personale | 1.114 | 884 | 230 | 26,0% |
| Altre spese diverse | 13.760 | 2.654 | 11.106 | 418,5% |
| Totale altre spese amministrative | 78.386 | 58.957 | 19.429 | 33,0% |
| Recuperi di spesa | (2.998) | (3.563) | 565 | (15,9)% |
| Totale altre spese amministrative nette | 75.388 | 55.394 | 19.994 | 36,1% |
Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 229 mila euro (rispetto a 1,6 milioni di euro al 31 dicembre 2014); il dato al 31 dicembre 2015 è sostanzialmente riferito ad accantonamenti per 197 mila euro riconducibili al contenzioso fiscale e accantonamenti per 733 mila euro riferiti a controversie legate ai Crediti Commerciali, oltre a riprese per 701 mila euro.
Le rettifiche di valore nette su attività immateriali sono sostanzialmente riferite a supporti informatici, e si attestano al 31 dicembre 2015 a 2,1 milioni di euro, +13,7% rispetto al 2014.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali risultano pari a 1,6 milioni di euro rispetto a 1,3 milioni di euro al 31 dicembre 2014 (+22,4%).
Gli altri proventi netti di gestione, pari a 3,2 milioni di euro (+57,5% rispetto al 31 dicembre 2014) si riferiscono principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.
L'utile lordo dell'esercizio si attesta a 244,1 milioni di euro contro 143,1 milioni del 31 dicembre 2014.
Le imposte sul reddito ammontano a 83,3 milioni verso 48,7 milioni al 31 dicembre 2014. Il tax rate passa al 34,1% al 31 dicembre 2015 dal 34,0% al 31 dicembre 2014. Il tax rate del 2015 è stato influenzato dall'introduzione della deducibilità integrale delle spese per il personale assunto con contratto a tempo indeterminato dall'imponibile IRAP, effetto positivo parzialmente compensato dalla totale indeducibilità delle rettifiche di valore su AFS dall'imponibile IRES.
L'utile netto d'esercizio totalizza 160,7 milioni di euro, rispetto ai 94,4 milioni dell'esercizio, 2014 con un incremento del 70,3%
.L'utile netto d'esercizio totalizza 160,7 milioni di euro, rispetto ai 94,4 milioni dell'esercizio, 2014 con un incremento del 70,3%.
In considerazione dell'attività svolta dalla Banca e dei risultati conseguiti, la posizione finanziaria di Banca IFIS risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l'equilibrio finanziario della Banca e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.
Si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa per l'informativa in ordine ai rischi di Banca
Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.
| Prezzo ufficiale azione | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 | 2011 |
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo del titolo a fine esercizio | 28,83 | 13,69 | 12,95 | 5,53 | 4,00 |
| Azioni in circolazione | 2015 | 2014 | 2013 | 2012 | 2011 |
|---|---|---|---|---|---|
| Numero azioni in circolazione (in migliaia)(1) |
53.072 | 52.924 | 52.728 | 53.551 | 52.814 |
(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.
Per il 2015 il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo per azione pari ad euro 0,76 per azione.
| Payout ratio (in migliaia di euro) |
2015 | 2014 | 2013 | 2012 | 2011 |
|---|---|---|---|---|---|
| Utile netto | 160.743 | 94.396 | 83.404 | 76.925 | 24.891 |
| Dividendi | 40.334 | 34.930 | 30.055 | 19.813 | 13.434 |
| Payout ratio | 25,1% | 37,0% | 36,0% | 25,9% | 53,9% |
Il payout ratio del 2015 è influenzato dall'utile derivante dal riassetto del portafoglio titoli di stato destinato al rafforzamento delle proprie dotazioni patrimoniali. Scorporando tale componente netta dall'uitle d'esercizio il payout ratio del 2015 si attesterebbe al 52,1%.
Il capitale sociale di Banca IFIS al 31 dicembre 2015 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.
Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 2% risultano evidenziati nella tabella seguente:
Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate.
Risultano costituiti, nell'ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato Nomine e il Comitato Remunerazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre
nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.
Banca IFIS S.p.A. ha adottato da tempo uno specifico "Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing", finalizzato ad adeguare la regolamentazione e le procedure interne alla disciplina in materia di obblighi informativi inerenti le operazioni effettuate su strumenti finanziari emessi dall'emittente o altri strumenti finanziari ad essi collegati da parte di soggetti rilevanti e/o da persone ad essi strettamente legate, al fine di assicurare la necessaria trasparenza e omogeneità informativa nei confronti del mercato.
Detto Codice, oltre ad individuare i "soggetti rilevanti", definendone obblighi di comportamento e di informazione, e il "soggetto preposto" al ricevimento, alla gestione e alla diffusione delle informazioni stesse, ha posto il divieto di compiere le citate operazioni nei 15 giorni precedenti la riunione consiliare chiamata ad approvare i dati contabili di periodo (black out periods).
Tale Codice di Comportamento è disponibile nella Sezione "Investor Relations" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
In applicazione dell'art. 115 bis del D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.
Si è inoltre dotata di un Regolamento per la gestione interna e la comunicazione all'esterno di documenti e di informazioni societarie.
Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura.
http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa
Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo:
Le dinamiche dei tassi di mercato registrate nel mese di aprile sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma con scadenza media del portafoglio lievemente incrementata; la scadenza più remota risulta ora il 2020 (contro il 2018 prima delle operazioni); l'intero portafoglio è costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione.
La vendita del portafoglio, realizzata nel mese di aprile, ha contribuito alla formazione dell'utile lordo del periodo per 124 milioni di euro.
Il 17 giugno 2015 è stata lanciata sul mercato una nuova unità di business denominata "Farmacie", integrata alla già esistente area "Banca IFIS Pharma".
Obiettivo di tale unità supportare le esigenze di finanziamento a medio termine di oltre 15.000 farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale attraverso un nuovo strumento: il finanziamento a medio termine finalizzato al supporto del debito di fornitura dedicato ad una clientela imprenditoriale retail, erogando credito ai titolari di farmacia a fronte delle loro esposizioni commerciali.
Grazie ad un know-how consolidato e una conoscenza approfondita del mercato, arricchita dall'ingresso di un team di professionisti che vantano una lunga esperienza nel settore, Banca IFIS unisce in questo ramo di business due forti specializzazioni: il finanziamento alle imprese, erogato grazie all'uso del factoring quale strumento di mitigazione del rischio di credito, e la presenza nel settore farmaceutico e sanitario di Banca IFIS Pharma, specializzata nelle soluzioni gestionali per le aziende interessate a cedere i propri crediti vantati verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e la PA.
L'impatto cumulato degli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara (Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund) e di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del FITD introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE in materia di sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) è pari a 10,6 milioni di euro.
I contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale i cui versamenti sono stati finora richiesti a Banca IFIS, comprensivi della contribuzione straordinaria, sono pari a complessivi 8,6 milioni di euro. A ciò si aggiungono circa 2 milioni di euro quale quota di contribuzione annuale per l'esercizio 2015 a favore del FITD.
Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura dell'esercizio e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione.
Le attese per l'andamento dell'economia in Europa restano incerte e caratterizzate da evoluzioni della produzione particolarmente contenute anche se in lieve incremento rispetto alle evidenze del 2015. L'Italia dovrebbe esporre una crescita del PIL tra l'1% e il 2% per il 2016 che confermerebbe, nell'incertezza dominante, un segnale positivo. Le crescite significative del Prodotto Interno Lordo che hanno caratterizzato altri periodi storici appaiono non più ottenibili in Europa, e forse in tutto il mondo industrializzato, per un insieme di ragioni solo alcune delle quali hanno a che fare con l'economia. Questo ha indotto alcuni studiosi ad argomentare sulla "stagnazione secolare" che potrebbe caratterizzare le economie avanzate, con lunghissimi periodi di bassa crescita, bassi o nulli rendimenti del capitale per impieghi privi di rischio, bassa o nulla inflazione.
In questo scenario sono attivi a livello globale alcuni elementi di instabilità o rischio: dai timori per un rallentamento della Cina, che sarebbe in grado di condizionare negativamente altri Paesi, alle difficoltà dei Paesi Emergenti, costretti a misurarsi con un prezzo del petrolio e delle materie prime molto contenuto e con movimenti valutari non favorevoli, alle instabilità di un Medioriente che deve fare i conti con la dichiarata volontà di non perdere quote di mercato nella produzione petrolifera, con ciò generando ulteriore ribasso dei prezzi, e quindi disequilibri finanziari per quei governi, costretti alla vendita di attivi per riequilibrare bilanci in difficoltà. Sotto altro punto di vista i bassi costi delle materie prime, e tra tutti il petrolio, rappresentano una straordinaria congiuntura favorevole per un Paese, come l'Italia, sostanzialmente trasformatore.
Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti con favore in Europa - siano in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano. Effetto collaterale positivo della politica monetaria BCE è la debolezza della valuta comune che rappresenta un'agevolazione per gli esportatori in altra valuta, tipicamente in dollari USA; una indiretta barriera protettiva per i produttori domestici nei confronti di beni importati denominati in altra valuta; infine un elemento che consente di "importare inflazione" o di contenere l'effetto deflattivo del crollo delle materie prime.
Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva, ancorché crescente, offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.
Nel corso del 2015 la Banca ha attivato una profonda ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite, nell'impiego e nella redditività complessiva sono attesi nella seconda metà del 2016.
Gli scenari di mercato per l'attività di finanziamento alle imprese sono condizionati dalla cospicua disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui nuovi prestiti. Per gli operatori è arduo trasferire ai tassi sulla raccolta questo ribasso, in considerazione della contiguità allo zero della curva dei rendimenti e della politica monetaria della Banca Centrale Europea. La marginalità ritraibile è pertanto in generale orientata alla contrazione, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. La Banca focalizzerà pertanto la propria azione ancor più sulle imprese di dimensione più contenuta sulle quali, a fronte dell'esigenza di una elevata attenzione nell'erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring quale strumento di mitigazione, la redditività appare attualmente meno o per nulla compromessa.
Sono state avviate altre attività con l'obiettivo da un lato di fidelizzare la clientela; dall'altro di incrementare i volumi e migliorare la redditività in valore assoluto, come l'intervento a favore delle multi-
utility cedenti crediti nei confronti degli Enti Locali della Pubblica Amministrazione. Gli effetti economici di tali iniziative saranno percepibili nel corso del 2016.
Continuerà l'azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farma-industriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.
Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il 2016 per tutte le aree di business. Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti nonperforming (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando per i loro crediti deteriorati. Continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originator presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni organizzative e gestionali e ciò permette di ipotizzare l'incremento dei tassi di recupero. Come già avvenuto nel corso del 2015, in considerazione dell'elevata liquidità rinvenibile sul mercato; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell'opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell'Istituto, saranno valutate operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri player.
L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.
La redditività del settore Governance e Servizi vede un frazionale incremento nel costo del funding, dovuto sia alla politica di allungamento delle durate, sia all'incremento verificato ed atteso delle masse, conseguente all'introduzione delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
Per quanto concerne i titoli governativi nel portafoglio detenuto dalla Banca si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse inferiori allo zero quantomeno per i prossimi trimestri. In questo contesto e in considerazione delle dinamiche relative ai margini ritraibili dagli investimenti sul mercato dei titoli di Stato, la Banca valuta la propria posizione come appropriata. Come già avvenuto nell'ultimo trimestre 2015, opportunità potranno essere valutate in coerenza con il presentarsi di dinamiche di mercato favorevoli.
Infine, la Banca continuerà a valutare ulteriori nuove opportunità che dovessero presentarsi nei segmenti nei quali opera ed in mercati contigui o altrimenti valutabili come interessanti nelle strategie di sviluppo declinate.
In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per la Banca la continuazione dell'andamento positivo della redditività per il 2016.
In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
In conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente relazione sulla gestione, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione "Corporate governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.
Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la "Relazione sulla remunerazione" redatta ai sensi dell'art. 123 ter del TUF.
Si conferma l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.
Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.
Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di maggio 2013, successivamente integrato e modificato in data 29 dicembre 2015, di durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.
In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito di Gruppo. In seguito all'opzione, Banca IFIS ha iscritto un debito netto al 31 dicembre 2015 verso la controllante pari a 25 milioni di euro.
L'Assemblea Ordinaria del 13 aprile 2015 ha rinnovato l'autorizzazione all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell'art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 4 euro ed un massimo di 30 euro.
L'Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell'autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.
Al 31 dicembre 2014 Banca IFIS deteneva n. 887.165 azioni proprie per un controvalore di 6,7 milioni di euro ed un valore nominale pari a 887.165 euro.
Nel corso dell'anno 2015 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:
La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n.739.446 azioni proprie, per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale di 739.446 euro.
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui più recente aggiornamento è stato deliberato nella seduta del 17 luglio 2013.
Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso dell'anno 2015 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Si rinvia a quanto descritto nella parte H della Nota Integrativa per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.
Nel corso del 2015 Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Banca IFIS, in considerazione dell'attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.
Venezia - Mestre, 2 Febbraio 2016
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi
| Voci dell'attivo (in migliaia di euro) |
31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 34.134 | 24.109 |
| 20. | Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 260.168 | 181.431 |
| 40. | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.221.533.493 | 243.324.747 |
| 50. | Attività finanziarie detenute sino alla scadenza | - | 4.827.363.226 |
| 60. | Crediti verso banche | 84.988.423 | 269.985.431 |
| 70. | Crediti verso clientela | 3.414.807.438 | 2.787.344.967 |
| 100. | Partecipazioni | 26.356.254 | 26.356.254 |
| 110. | Attività materiali | 52.088.607 | 50.585.781 |
| 120. | Attività immateriali | 6.350.278 | 5.736.517 |
| 130. | Attività fiscali | 61.554.061 | 40.269.929 |
| a) correnti |
22.314.853 | 1.971.681 | |
| b) anticipate |
39.239.208 | 38.298.248 | |
| 150. | Altre attività | 82.276.931 | 51.780.123 |
| Totale dell'attivo | 6.950.249.787 | 8.302.952.515 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto (in migliaia di euro) |
31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Debiti verso banche | 663.004.421 | 2.258.971.467 |
| 20. | Debiti verso clientela | 5.487.212.960 | 5.483.141.993 |
| 40. | Passività finanziarie di negoziazione | 337.907 | - |
| 80. | Passività fiscali | 25.428.759,00 | 14.268.114 |
| a) correnti |
4.092.475 | - | |
| b) differite |
21.336.284 | 14.268.114 | |
| 100. | Altre passività | 203.132.042 | 109.804.702 |
| 110. | Trattamento di fine rapporto del personale | 1.452.715 | 1.617.949 |
| 120. | Fondi per rischi e oneri | 2.171.471 | 1.987.612 |
| b) altri fondi |
2.171.471 | 1.987.612 | |
| 130. | Riserve da valutazione | 11.510.521 | 5.707.211 |
| 160. | Riserve | 288.349.914 | 228.847.228 |
| 170. | Sovrapprezzi di emissione | 58.899.756 | 57.113.239 |
| 180. | Capitale | 53.811.095 | 53.811.095 |
| 190. | Azioni proprie (-) | (5.805.027) | (6.714.508) |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 160.743.253 | 94.396.413 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 6.950.249.787 | 8.302.952.515 |
| Voci (in migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati (1) | 249.001.898 | 313.954.768 |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (41.574.497) | (93.239.275) |
| 30. | Margine d'interesse | 207.427.401 | 220.715.493 |
| 40. | Commissioni attive | 61.482.094 | 63.245.205 |
| 50. | Commissioni passive | (4.356.183) | (6.427.422) |
| 60. | Commissioni nette | 57.125.911 | 56.817.783 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 406 | 406 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (6.139) | (65.020) |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 140.627.829 | 3.811.823 |
| a) crediti | 14.948.775 | 3.580.566 | |
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita | 125.679.054 | 231.257 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 405.175.408 | 281.280.485 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: | (34.239.910) | (34.459.801) |
| a) crediti (1) | (25.262.815) | (34.459.800) | |
| b) attività finanziarie disponibili per la vendita | (8.977.095) | (1) | |
| 140. | Risultato netto della gestione finanziaria | 370.935.498 | 246.820.684 |
| 150. | Spese amministrative: | (126.123.433) | (100.987.047) |
| a) spese per il personale | (47.737.219) | (42.030.402) | |
| b) altre spese amministrative | (78.386.214) | (58.956.645) | |
| 160. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | (229.038) | (1.612.612) |
| 170. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | (1.636.025) | (1.336.799) |
| 180. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | (2.096.287) | (1.843.074) |
| 190. | Altri oneri/proventi di gestione | 3.205.984 | 2.035.096 |
| 200. | Costi operativi | (126.878.799) | (103.744.436) |
| 250. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 244.056.699 | 143.076.248 |
| 260. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (83.313.446) | (48.679.835) |
| 290. | Utile (Perdita) d'esercizio | 160.743.253 | 94.396.413 |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.
| Voci (in migliaia di euro) |
31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 160.743.253 | 94.396.413 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
95.417 | (186.026) | |
| 20. | Attività materiali | - | - |
| 30. | Attività immateriali | - | - |
| 40. | Piani a benefici definiti | 95.417 | (186.026) |
| 50. | Attività non correnti in via di dismissione | - | - |
| 60. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patri monio netto |
- | - |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
5.707.893 | (10.010.770) | |
| 70. | Copertura di investimenti esteri | - | - |
| 80. | Differenze di cambio | - | - |
| 90. | Copertura dei flussi finanziari | - | - |
| 100. | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 5.707.893 | (10.010.770) |
| 110. | Attività non correnti in via di dismissione | - | - |
| 120. | Quota della riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patri monio netto |
- | - |
| 130. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | 5.803.310 | (10.196.796) |
| 140. | Redditività complessiva (Voce 10+130) | 166.546.563 | 84.199.617 |
| A l loc isu r es erc p rec e |
ion az e l ta to iz io de te n |
Va iaz r |
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'es iz erc |
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|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Op | ion era z |
i su l p tr a |
imo io n |
t to ne |
||||||||||
| Esistenze al 31/12/2014 | Modifica saldi apertura | Esistenze all' 1/1/2015 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Variazioni di riserve | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi |
Variazione strumenti di capitale | Derivati su proprie azioni | Stock options | Redditività complessiva esercizio 2015 | Patrimonio netto al 31/12/2015 | |
| Ca i ta le: p |
||||||||||||||
| ) ion i o d ina ie a az r r |
5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
- | 5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
| b ) l ion i tre a az |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| So i d i e iss ion vra p p rez z m e |
5 7. 1 1 3. 2 3 9 |
- | 5 7. 1 1 3. 2 3 9 |
- | - | - | 1. 7 8 6. 5 1 7 |
- | - | - | - | - | - | 5 8. 8 9 9. 7 5 6 |
| R ise rve : |
||||||||||||||
| ) d i u t i l i a |
1 8 6. 8 6 1. 6 8 8 |
- | 1 8 6. 8 6 1. 6 8 8 |
5 9. 3 7 7. 5 6 7 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 4 6. 2 3 9. 2 5 5 |
| b ) l tre a |
4 1. 9 8 5. 5 4 1 |
- | 4 1. 9 8 5. 5 4 1 |
- | - | 1 2 5. 1 1 9 |
- | - | - | - | - | - | - | 4 2. 1 1 0. 6 6 0 |
| R ise da lu ion taz rve va e: |
5. 7 0 7. 2 1 1 |
- | 5. 7 0 7. 2 1 1 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 5. 8 0 3. 3 1 0 |
1 1. 5 1 0. 5 2 1 |
| S tru t i d i ca i ta le me n p |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Az ion i p ie rop r |
( 6. 1 0 8 ) 7 4. 5 |
- | ( 6. 1 0 8 ) 7 4. 5 |
- | - | - | 9 0 9. 8 1 4 |
- | - | - | - | - | - | ( 8 0 0 2 ) 5. 5. 7 |
| U t i le ( d i ta ) d i p io do p er er |
9 4. 3 9 6. 4 1 3 |
- | 9 4. 3 9 6. 4 1 3 |
( 5 9. 3 7 7. 5 6 7 ) |
( 3 5. 0 1 8. 8 4 6 ) |
- | - | - | - | - | - | - | 1 6 0. 7 4 3. 2 5 3 |
1 6 0. 7 4 3. 2 5 3 |
| Pa tr im io t to on ne |
4 3 3. 1 6 0. 6 7 9 |
- | 4 3 3. 1 6 0. 6 7 9 |
- | ( 3 5. 0 1 8. 8 4 6 ) |
1 2 5. 1 1 9 |
2. 6 9 5. 9 9 9 |
- | - | - | - | - | 1 6 6. 5 4 6. 5 6 3 |
5 6 7. 5 0 9. 5 1 3 |
| A l loc ion az e isu l ta to r iz io es erc de te p rec e n |
Va iaz ion i de l l 'es iz io r erc |
||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Op | ion era z |
i su l p tr a |
imo io n |
t to ne |
|||||||||||||
| Esistenze al 31/12/2013 | Esistenze all' 1/1/2014 Modifica saldi apertura Dividendi e altre destinazioni Riserve |
Variazioni di riserve | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distribuzione straordinaria dividendi |
Variazione strumenti di capitale | Derivati su proprie azioni | Stock options | Redditività complessiva esercizio 2014 | Patrimonio netto al 31/12/2014 | |||||||
| Ca i ta le: p |
|||||||||||||||||
| ) ion i o d ina ie a az r r |
5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
- | 5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 3. 8 1 1. 0 9 5 |
|||
| ) b l tre ion i a az |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| So i d i e iss ion vra p p rez z m e |
7 5. 5 6 0. 3 7 1 |
- | 7 5. 5 6 0. 3 7 1 |
- | - | ( ) 2 0. 0 0 0. 0 0 0 |
1. 5 5 2. 8 6 8 |
- | - | - | - | - | - | 5 7. 1 1 3. 2 3 9 |
|||
| R ise rve : |
|||||||||||||||||
| ) d i u i l i t a |
1 3 3. 6 2 4. 8 4 7 |
- | 1 3 3. 6 2 4. 8 4 7 |
5 3. 2 3 6. 8 4 1 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 8 6. 8 6 1. 6 8 8 |
|||
| b ) l tre a |
2 1. 8 3 9. 5 6 5 |
- | 2 1. 8 3 9. 5 6 5 |
- | - | 2 0. 1 4 5. 9 7 6 |
- | - | - | - | - | - | - | 4 1. 9 8 5. 5 4 1 |
|||
| R ise da lu ion taz rve va e: |
1 9 0 4. 0 0 5. 7 |
- | 1 9 0 4. 0 0 5. 7 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ( 1 0. 1 9 6. 9 6 ) 7 |
0 2 1 1 5. 7 7. |
|||
| S tru t i d i ca i ta le me n p |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| Az ion i p ie rop r |
( 7. 9 0 3. 0 4 7 ) |
- | ( 7. 9 0 3. 0 4 7 ) |
- | - | - | 1. 1 8 8. 5 3 9 |
- | - | - | - | - | - | ( 6. 7 1 4. 5 0 8 ) |
|||
| U t i le ( d i ta ) d i p io do p er er |
8 3. 4 0 3. 4 4 0 |
- | 8 3. 4 0 3. 4 4 0 |
( 5 3. 2 3 6. 8 4 1 ) |
( 3 0. 1 6 6. 5 9 9 ) |
- | - | - | - | - | - | - | 9 4. 3 9 6. 4 1 3 |
9 4. 3 9 6. 4 1 3 |
|||
| Pa tr im io t to on ne |
3 7 6. 2 4 0. 2 7 8 |
- | 3 7 6. 2 4 0. 2 7 8 |
- | ( 3 0. 1 6 6. 5 9 9 ) |
1 4 5. 9 7 6 |
2. 7 4 1. 4 0 7 |
- | - | - | - | - | 8 4. 1 9 9. 6 1 7 |
4 3 3. 1 6 0. 6 7 9 |
| Metodo indiretto (in unità di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 406.911.715 | 150.253.619 |
| - risultato d'esercizio (+/-) |
160.743.253 | 94.396.413 |
| - plus/minusvalenze su att.finanz.detenute per la negoziazione e su |
||
| att./pass.finanziarie valutate al fair value (-/+) | - | (130.489) |
| - plus/minusvalenze su attività di copertura |
- | - |
| - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) |
34.239.910 | 31.248.008 |
| - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-) |
3.732.312 | 3.179.873 |
| - accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) |
248.720 | 1.632.379 |
| - imposte e tasse non liquidate (+) |
83.313.446 | 48.679.835 |
| - altri aggiustamenti (+/-) |
124.634.074 | (28.752.400) |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | 1.205.557.415 | 2.007.211.919 |
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione |
(78.737) | (171.244) |
| - attività finanziarie valutate al fair value |
- | - |
| - attività finanziarie disponibili per la vendita |
1.724.235.250 | 2.272.367.161 |
| - crediti verso banche a vista |
36.146.912 | 158.087.916 |
| - crediti verso banche altri crediti |
148.834.847 | (18.274.925) |
| - crediti verso clientela |
(652.725.286) | (547.756.130) |
| - altre attività |
(50.855.571) | 142.959.141 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | (1.574.376.133) | (3.134.908.778) |
| - debiti verso banche a vista |
25.159.631 | (411.772) |
| - debiti verso banche altri debiti |
(1.621.126.677) | (4.406.473.210) |
| - debiti verso clientela |
4.025.788 | 1.305.389.742 |
| - titoli in circolazione |
- | - |
| - passività finanziarie di negoziazione |
337.907 | (227.312) |
| - passività finanziarie valutate al fair value |
- | - |
| - altre passività |
17.227.218 | (33.186.226) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) | 38.092.997 | (977.443.240) |
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da: | 73.005 | 1.250.583.750 |
| - vendite di partecipazioni |
- | - |
| - dividendi incassati su partecipazioni |
- | - |
| - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | 1.250.000.000 |
| - vendite di attività materiali |
73.005 | 583.750 |
| - vendite di attività immateriali |
- | - |
| - vendite di rami d'azienda |
- | - |
| 2. Liquidità assorbita da: | (5.958.248) | (245.867.122) |
| - acquisto di partecipazioni |
- | - |
| - acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | (231.947.148) |
| - acquisto di attività materiali |
(3.248.200) | (11.864.464) |
| - acquisto di attività immateriali |
(2.710.048) | (2.055.510) |
| - acquisto di rami d'azienda |
- | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) | (5.885.243) | 1.004.716.628 |
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
| - emissione/acquisti di azioni proprie |
2.695.998 | 2.741.407 |
| - emissione/acquisti strumenti di capitale |
125.119 | 145.975 |
| - distribuzione dividendi e altre finalità |
(35.018.846) | (30.166.599) |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) | (32.197.729) | (27.279.217) |
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D=A+/-B+/-C | 10.025 | (5.829) |
| RICONCILIAZIONE | ||
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E | 24.109 | 29.938 |
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL'ESERCIZIO D | 10.025 | (5.829) |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F | ||
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA FINE DELL'ESERICIZIO G=E+/-D+/-F | 34.134 | 24.109 |
La nota integrativa si compone delle seguenti parti:
Il bilancio d'esercizio 2015 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2015 emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati fino a tale data dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.
Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) dell'International Accounting Standard Board (IASB), benché non omologato.
Il bilancio d'esercizio è soggetto all'attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall'art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.
Il bilancio d'esercizio è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A..
Il bilancio d'esercizio è costituito da:
ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.
Il bilancio è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.
Per la compilazione del bilancio si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 4° aggiornamento del 16 dicembre 2015.
La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.
La nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per Banca IFIS.
Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.
La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio, fatta eccezione per quanto qui di seguito esposto.
Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto DRL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.
I motivi di tale differente classificazione vanno ricercate in primo luogo nella volontà di meglio rappresentare all'interno dell'informativa finanziaria le dinamiche economiche connesse a tali esposizioni; la classificazione a voce 130 delle variazioni di costo ammortizzato delle posizioni classificate a sofferenze come conseguenza della mera classificazione della posta patrimoniale che li ha generati non fornisce una reale rappresentazione del rischio di credito connesso al comparto; peraltro, le modalità di gestione adottate non hanno alcuna differenziazione tra posizioni classificate a sofferenza e posizioni classificate ad inadempienza probabile o bonis.
Tale impostazione risulta coerente con le norme di riferimento (Circolare Banca d'Italia e IAS 39) le quali specificano che gli effetti sul valore contabile di un'attività derivanti dalla variazione dei flussi di cassa attesi debbano essere riflessi a conto economico (IAS 39.AG 8) con imputazione alla voce 10 interessi attivi (Circolare Banca d'Italia); alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento devono confluire le variazioni di costo ammortizzato derivanti dal deterioramento dei crediti.
Si segnala che i costi per provvigioni dovute ad agenti e società di recupero in rapporto alle somme da loro recuperate continuano ad essere rilevati nella voce Altre spese amministrative. La classificazione delle componenti patrimoniali non ha subito alcuna variazione rispetto a quanto attualmente fatto.
Al fine di rendere l'informativa finanziaria relativa al 31 dicembre 2015 comparabile con i dati relativi al 31 dicembre 2014 si è provveduto alla riesposizione, per l'esercizio 2014, delle componenti economiche connesse alle variazioni di costo ammortizzato dei crediti secondo le nuove modalità su esposte
Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.
Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.
In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Banca, si ritiene ragionevole l'aspettativa che Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il bilancio d'esercizio 2015 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.
Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in conside-
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
razione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dalla Banca, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.
Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio d'esercizio dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.
Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.
L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del bilancio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.
In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2015, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2015.
Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.
Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto valutazionale richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:
Si rimanda alla parte E - informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti DRL, nel corso del 2015, la Banca ha proceduto alla revisione del modello proprietario utilizzato per la stima dei flussi di cassa del comparto gestito stragiudizialmente, utilizzati ai fini della determinazione del loro costo ammortizzato. Tale revisione è maturata anche a fronte della constatazione che il modello operativo afferente al recupero del credito NPL in via stragiudiziale è, nel corso degli anni, significativamente mutato. Tale mutato contesto ha reso il precedente modello simulativo non più adeguatamente rappresentativo degli effetti economici derivanti dalla gestione stragiudiziale dei crediti. In tale occasione si è inoltre colto l'obiettivo di garantire uniformità di trattamento a talune tipologie di strumenti di incasso similari per caratteristiche (piani cambiari e piani di rientro cd. Manifestazioni Di Volontà).
Il nuovo modello proprietario passa da una simulazione di tipo "Montecarlo" ad una simulazione dei flussi di cassa che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei; a questo si aggiunge, relativamente alla
posizioni caratterizzate da raccolta (cambiali o MDV), una proiezione dei flussi di cassa di tipo "deterministico" basata sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.
La rivisitazione delle assunzioni sottostanti il modello simulativo è stata condotta con un approccio complessivamente conservativo, con l'inserimento di cautele sia sulla componente a smontamento temporale sia su quella deterministica. A titolo esemplificativo e non esaustivo, nell'ambito della componente a smontamento temporale sono stati considerati come rilevanti orizzonti temporali di recupero inferiori per durata a quelli del precedente modello simulativo nonché alcuni vincoli prudenziali relativi a caratteristiche quali età del debitore; quanto alla componente con raccolta, valutata in maniera "deterministica", le ipotesi sottostanti il modello vanno nella direzione di garantire maggiore prudenza e minore volatilità dei risultati, valorizzando contabilmente solo quella quota di piani più stabilmente paganti.
In aggiunta agli elementi di conservatività sopra menzionati, il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il cd. rischio modello, effettuando delle analisi ad hoc.
Il modello aggiornato è stato applicato ai fini della redazione del presente bilancio.
Esso ha determinato una variazione nella stima dei flussi di cassa che, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione di costo ammortizzato contabilizzata a conto economico secondo quanto previsto dallo IAS 39. L'impatto complessivo di tale variazione è negativo per 8,5 milioni di euro ed è principalmente riconducibile scelta di omologare la valorizzazione contabile adottata per tipologie similari di raccolta. Si segnala che tale effetto, contabilizzato alla voce 10 Interessi attivi, trova parziale compensazione negli utili da cessione contabilizzati a fronte di tre operazioni intervenute a fine 2015 nella voce 100 Utili da cessione, all'interno del complessivo Margine d'intermediazione. Per maggiori dettagli si veda quanto dettagliatamente esposto nel seguito.
Si evidenzia che a partire dai bilanci 2018 entrerà in vigore il nuovo IFRS 9. La Banca ha iniziato un assessment, che verrà ultimato entro il 31 dicembre 2016, in collaborazione con una primaria società di revisione al fine di definire la road map che condurrà alla conversione a tale nuovo principio contabile.
L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione di cui all'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 2 febbraio 2016; il bilancio di esercizio sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 22 marzo 2016, in prima convocazione.
Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l'intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale nonché i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono iscritte al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.
Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato.
In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, modelli interni o tecniche di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.
La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell'operazione comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.
Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un'apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "riserva da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 100 "Attività finanziarie disponibili per la vendita".
Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L'importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.
Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.
Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.
Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.
Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.
La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono rappresentati da titoli, con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza.
Questi titoli possono comunque formare oggetto di operazioni di pronti contro termine, di prestito o di altre operazioni temporanee di rifinanziamento.
Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione dell'attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), tali attività sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.
Qualora vi siano obiettive evidenze dello stato di deterioramento della solvibilità degli emittenti, i titoli sono sottoposti ad impairment test: le perdite da impairment sono pari alla differenza tra il valore contabile dei titoli impaired e il valore attuale (da computare in base al tasso interno di rendimento) dei flussi di cassa attesi per capitale e interessi; eventuali successive riprese di valore non possono eccedere l'ammontare del costo ammortizzato che si sarebbe avuto nel caso in cui la perdita per riduzione di valore non fosse stata rilevata.
Qualora nel corso dell'esercizio venisse venduto o riclassificato, prima della scadenza, un importo non irrilevante di tali investimenti, le rimanenti attività finanziarie detenute sino a scadenza verrebbero riclassificate come disponibili per la vendita e l'uso del portafoglio in questione sarebbe precluso per i successivi due esercizi, a meno che le vendite o riclassificazioni:
• siano così prossime alla scadenza o alla data dell'opzione dell'attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell'attività stessa;
• si siano verificate dopo l'incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell'attività finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati; o
• siano attribuibili a un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa pertanto ragionevolmente prevedere.
I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.
I crediti verso clientela sono principalmente costituiti:
I crediti di difficile esigibilità, per la loro stessa natura, vengono classificati ad inadempienza probabile oppure a sofferenza in base ai requisiti previsti dalle Circolari nr.272/2008, che detta le regole per la predisposizione delle segnalazioni di vigilanza, statistiche, di bilancio e dei coefficienti prudenziali e nr.139/1991, relativa alla Centrale Rischi. In particolare tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione e/o acquisizione al suo fair value, comprensivo dei costi di transazione; i costi di transazione sono costituiti da costi incrementali che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione del credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Per costi incrementali si intendono quei costi che non sarebbero stati sostenuti se la società non avesse acquisito o erogato il credito. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Inoltre vengono valutati al costo i crediti di difficile esigibilità di nuova acquisizione fino al momento in cui non sono entrati nelle fasi utili al recupero del credito, come specificato nel seguito nella parte relativa alle esposizioni deteriorate attinenti al settore DRL.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS.
In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario.
Con riferimento all'esposizioni deteriorate del settore crediti commerciali si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.
I crediti in sofferenza sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo al momento del passaggio a sofferenza. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi sulla base di elementi storici e di altre caratteristiche significative, nonché del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.
Ogni cambiamento successivo nell'importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione a conto economico di una rettifica di valore su crediti.
Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari del credito, viene appostata a conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni.
Le sofferenze con importo lordo residuo inferiore a 100 mila euro nonché le sofferenze con importo lordo residuo maggiore di 100 mila euro ma la cui classificazione risale a oltre 10 anni dalla data di riferimento sono svalutate integralmente.
I crediti ad inadempienza probabile di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente; l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario o, in caso di rapporti indicizzati, l'ultimo tasso contrattualmente applicato. Nel caso in cui alla fine del processo di valutazione analitica non sia emersa alcuna riduzione di valore, essi sono sottoposti a specifica valutazione collettiva.
Le inadempienze probabili di importo inferiore ai 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.
Le esposizioni scadute deteriorate, così come definite dalle disposizioni di Banca d'Italia, sono sottoposte a valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.
I crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.
Le esposizioni deteriorate dei crediti DRL sono oggetto di un processo di iscrizione e valutazione articolato nelle seguenti fasi:
fino a concorrenza di tali svalutazioni, e l'eccedenza viene rilevata nella voce Interessi Attivi.
Infine, le esposizioni relative ai crediti fiscali sono classificate fra i crediti in bonis, in quanto la controparte è la Pubblica Amministrazione.
L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.
Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.
A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.
Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.
Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.
Sono controllate quelle società nelle quali:
L'esistenza e l'effetto di diritti di voto potenziali che siano effettivamente esercitabili o convertibili sono presi in considerazione all'atto di valutare se una società ha il potere o meno di governare le politiche finanziarie e gestionali di un'altra impresa.
Per le partecipazioni acquistate precedentemente al 1° luglio 2009, il costo dell'acquisizione viene determinato come somma:
dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;
di qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.
Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.
Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.
Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.
Le attività materiali ad uso funzionale includono:
Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.
Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.
Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico. Criteri di valutazione
Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.
Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.
I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".
La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.
Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.
Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.
Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:
| • | fabbricati: | non superiore a 34 anni; |
|---|---|---|
| • | mobili: | non superiore a 7 anni; |
| • | impianti elettronici: | non superiore a 3 anni; |
| • | altre: | non superiore a 5 anni; |
| • | migliorie apportate su beni di terzi: | non superiore a 5 anni. |
Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software.
Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.
L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.
Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.
Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.
Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.
Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.
L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.
L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.
L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica. Criteri di cancellazione
Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.
Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".
Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.
Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.
Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.
I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:
Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.
Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.
I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.
I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario.
I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.
Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.
Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico.
Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato ed è successivamente fatto oggetto di misurazione al costo ammortizzato.
Gli strumenti convertibili in azioni proprie di nuova emissione sono considerati strumenti strutturati e comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto.
Alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento finanziario il valore determinato distintamente per una passività finanziaria senza clausola di conversione avente gli stessi flussi finanziari.
La passività finanziaria viene iscritta al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.
La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell'obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.
La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.
Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.
All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value. Criteri di valutazione
Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.
Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione. Rilevazioni successive
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.
Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.
In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".
A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.
L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.
In particolare:
le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.
Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.
Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti o altri soggetti assimilabili, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, regolati in azioni rappresentative del capitale.
Il principio contabile internazionale di riferimento è l'IFRS 2 – Share based payments; in particolare, essendo previsto che l'obbligazione della Banca a fronte del ricevimento della prestazione lavorativa venga regolata in azioni (shares "to the value of", cioè un determinato importo viene tradotto in un numero variabile di azioni, sulla base del fair value alla data di assegnazione), la fattispecie contabile che ricorre è quella degli "equity-settled share based payment".
La regola generale di contabilizzazione prevista dall'IFRS 2 per tale fattispecie prevede la contabilizzazione del costo tra le spese per il personale in contropartita di una riserva di patrimonio netto; la contabilizzazione del costo avviene pro rata nel periodo di maturazione ("vesting period") del diritto della controparte a ricevere il pagamento in azioni, ripartendo il costo in modo lineare nel periodo.
In base alla normativa italiana vigente l'acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia "Fifo". Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall'attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.
I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell'ambito dell'attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine delle determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.
I costi vengono contabilizzati per competenza. Con riferimento ai costi del settore DRL, i costi sostenuti up-front per il recupero stragiudiziale mediante sottoscrizione di piani di rientro e i costi per spese legali e imposte di registro per il recupero giudiziale, vengono rilasciati a conto economico alla voce "Altre spese amministrative" nel periodo in cui i crediti cui si riferiscono rilasciano a conto economico gli effetti positivi derivanti dalla modifica dei cash flow sottostanti riconducibili ai piani raccolti o ai provvedimenti giudiziali ottenuti.
I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.
I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.
Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.
Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.
Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).
Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.
Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.
I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.
Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.
Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.
Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).
La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).
Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.
In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.
L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.
In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.
In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).
Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:
Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:
Il portafoglio crediti commerciali oggetto di valutazione al fair value, è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine1 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.
Per la valorizzazione al fair value dei crediti in bonis, data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default della controparte.
Per quanto attiene al portafoglio Distressed Retail Loan, ovvero il portafoglio crediti generato dalla business area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso risk free per pari scadenza. Non è considerato un credit spread in fase di attualizzazione in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite analiticamente dal gestore della posizione. I flussi di cassa sono nettati dai costi previsti per il relativo recupero in quanto costi correlati all'ottenimento del rendimento stimato; sono stati proiettati i costi storici medi sostenuti negli ultimi dodici mesi, stimati in funzione della tipologia di soggetto che effettua il recupero (società di recupero esterne, rete di agenti interna, legali, call center); la percentuale complessiva media si attesta ad un 13,5% del valore recuperato. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.
In generale sia per la valutazione del fair value non ricorrenti di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:
1 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
Come richiesto dal principio IFRS 13, la Banca effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio della Banca, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti DRL, per il quale data la sua particolare natura, è stato adottato un approccio tipo "comparable", ovvero ne viene ipotizzata la vendita a prezzi di mercato, quest'ultimi ricavati dal valore medio delle transazioni effettuate nell'ultimi dodici mesi.
Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.
Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.
Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
| ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE RICORRENTE (in migliaia di euro) |
L1 | L2 | L3 | L1 | L2 | L3 | |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | 260 | - | - | 181 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita | 3.216.832 | - | 4.701 | 229.355 | - | 13.970 | |
| 4. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Attività materiali | - | - | - | - | - | - | |
| 6. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 3.216.832 | - | 4.961 | 229.355 | - | 14.151 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | 338 | - | - | - | |
| 2. Passività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | 338 | - | - | - |
Legenda
L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
| VARIAZIONI ANNUE DELLE ATTIVITÀ VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE RICOR RENTE (LIVELLO 3) (in migliaia di euro) |
Attività finan ziarie detenu te per la nego ziazione |
Attività fi nanziarie valutate al fair value |
Attività fi nanziarie disponibili per la vendita |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali |
181 | - | 13.970 | - | - | - |
| 2. Aumenti |
260 | - - |
3 | - | - | - |
| 2.1 Acquisti |
260 | -- - |
3 | - | - | - |
| 2.2 Profitti imputati a: |
- | - - |
- | - | - | - |
| 2.2.1 Conto Economico | - | - | - | - | - | - |
| - di cui: Plusvalenze | - | - | - | - | - | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | X | X | - | X | - | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli (1) |
- | - | - | - | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni |
181 | - | 9.272 | - | - | - |
| 3.1 Vendite | - | - | - | - | - | - |
| 3.2 Rimborsi | 181 | - | 555 | - | - | - |
| 3.3 Perdite imputate a: | - | - | 8.717 | - | - | - |
| 3.3.1 Conto Economico | - | - | 8.717 | - | - | - |
| - di cui Minusvalenze | - | - | 8.717 | - | - | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | X | X | - | X | - | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | - | - | - | - | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali |
260 | - | 4.701 | - | - | - |
Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.
| Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
Passività finanziarie valutate al fair value |
Derivati di copertura |
|
|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali |
- | - | - |
| 2. Aumenti |
338 | - | - |
| 2.1 Emissioni |
338 | - | - |
| 2.2 Perdite imputate a: |
- | - | - |
| 2.2.1 Conto Economico | - | - | - |
| - di cui Minusvalenze | - | - | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | X | X | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli |
- | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento |
- | - | - |
| 3. Diminuzioni |
- | - | |
| 3.1 Rimborsi | - | - | |
| 3.2 Riacquisti | - | - | - |
| 3.3 Profitti imputati a: | - | - | - |
| 3.3.1 Conto Economico | - | - | |
| - di cui Plusvalenze | - | - | |
| 3.3.2 Patrimonio netto | X | X | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | - | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali |
338 | - | - |
| Attività/Passività non misurate al fair | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| value o misurate al fair value su base non ricorrente |
VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 | |
| 1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | - | - | - | 4.827.363 | 4.961.033 | - | - | |
| 2. Crediti verso banche | 84.988 | - | - | 84.988 | 269.985 | - | - | 269.985 | |
| 3. Crediti verso clientela | 3.414.808 | - | - | 3.430.372 | 2.787.345 | - | - | 2.893.562 | |
| 4. Attività materiali detenute a scopo di in vestimento |
720 | - | - | 926 | 720 | - | - | 926 | |
| 5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 3.500.516 | - | - | 3.514.434 | 7.885.413 | 4.961.033 | - | 3.194.473 | |
| 1. Debiti verso banche | 663.004 | - | - | 663.004 | 2.258.972 | - | - | 2.258.972 | |
| 2. Debiti verso clientela | 5.487.213 | - | - | 5.491.048 | 5.483.142 | - | - | 5.484.081 | |
| 3. Titoli in circolazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Passività associate ad attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 6.150.217 | - | - | 6.154.052 | 7.742.114 | - | - | 7.743.053 |
Legenda
VB= Valore di bilancio
L2= Livello 2 L3= Livello 3
L1= Livello 1
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| a) Cassa | 34 | 24 |
| b) Depositi liberi presso Banche Centrali | - | - |
| Totale | 34 | 24 |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Valori | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| A. Attività per cassa | |||||||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | |
| 4.1 Pronti contro termine attivi | - | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Altri | - | - | - | - | - | - | |
| Totale A | - | - | - | - | - | - | |
| B. Strumenti derivati | |||||||
| 1. Derivati finanziari | - | - | 260 | - | - | 181 | |
| 1.1 di negoziazione | - | - | 260 | - | - | 181 | |
| 1.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - | |
| 1.3 altri | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Derivati creditizi | - | - | - | - | - | - | |
| 2.1 di negoziazione | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - | |
| 2.3 altri | - | - | - | - | - | - | |
| Totale B | - | - | 260 | - | - | 181 | |
| Totale (A+B) | - | - | 260 | - | - | 181 |
| Voci/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| A. Attività per cassa | ||
| 1. Titoli di debito | - | - |
| a) Governi e Banche Centrali | - | - |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 2. Titoli di capitale | - | - |
| a) Banche | - | - |
| b) Altri emittenti: | - | - |
| - imprese di assicurazione | - | - |
| - società finanziarie | - | - |
| - imprese non finanziarie | - | - |
| - altri | - | - |
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | - |
| 4. Finanziamenti | - | - |
| a) Governi e Banche Centrali | - | - |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altri soggetti | - | - |
| Totale A | - | - |
| B. Strumenti derivati | 260 | 181 |
| a) Banche | ||
| - fair value | 259 | - |
| b) Clientela | - | - |
| - fair value | 1 | 181 |
| Totale B | 260 | 181 |
| Totale (A+B) | 260 | 181 |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Valori | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 3.216.832 | - | - | 229.355 | - | 513 | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | 513 | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 3.216.832 | - | - | 229.355 | - | - | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | 4.701 | - | - | 13.457 | |
| 2.1 Valutati al fair value | - | - | 4.030 | - | - | 10.413 | |
| 2.2 Valutati al costo | - | - | 671 | - | - | 3.044 | |
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 3.216.832 | - | 4.701 | 229.355 | - | 13.970 |
Gli "altri titoli di debito" di livello 1, sono riferiti a titoli di Stato italiani a tasso fisso se di brevissima durata o a tasso variabile se con scadenza a medio termine.
Tali titoli sono stati utilizzati prevalentemente per operazioni di pronti contro termine di breve/brevissimo periodo con controparti bancarie, su piattaforma MTS o su Eurosistema.
L'incremento dei titoli di debito è principalmente ascrivibile alla riclassifica da HTM ad AFS del portafoglio titoli di Stato quale conseguenza dell'operazione di riassetto perfezionata nel mese di aprile 2015, commentata nei fatti di rilievo avvenuti nel periodo della Relazione sulla Gestione.
I titoli di capitale di livello 3 si riferiscono a partecipazioni di minoranza ritenute di interesse strategico per la Banca. Nel corso dell'esercizio, su tali partecipazioni sono state registrate rettifiche di valore a seguito degli esiti di impairment test per complessivi 9,0 milioni di euro.
| Voci/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1. Titoli di debito | 3.216.832 | 229.868 |
| a) Governi e Banche Centrali | 3.216.832 | 229.355 |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | 513 |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 2. Titoli di capitale | 4.701 | 13.457 |
| a) Banche | 4.022 | 9.798 |
| b) Altri emittenti: | 679 | 3.659 |
| - imprese di assicurazione | - | - |
| - società finanziarie | 672 | 3.087 |
| - imprese non finanziarie | 7 | 572 |
| - altri | - | - |
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | - |
| 4. Finanziamenti | - | - |
| a) Governi e Banche Centrali | - | - |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altri soggetti | - | - |
| Totale | 3.221.533 | 243.325 |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | Fair value Valore |
Valore | Fair value | ||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | 4.827.363 | 4.961.033 | - | - | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | - | - | - | 4.827.363 | 4.961.033 | - | - | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | - | - | 4.827.363 | 4.961.033 | - | - |
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1. Titoli di debito | - | 4.827.363 |
| a) Governi e Banche Centrali | - | 4.827.363 |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - |
| a) Governi e Banche Centrali | - | - |
| b) Altri enti pubblici | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altri soggetti | - | - |
| Totale | - | 4.827.363 |
| Totale fair value | - | 4.961.033 |
Il portafoglio Attività finanziarie detenute sino alla scadenza, che ammontava a 4.827,4 milioni di euro alla fine dell'esercizio 2014, risulta azzerato per effetto della citata operazione di riassetto del portafoglio titoli di Stato che ha comportato la riclassifica dell'intera voce HTM ad AFS. Si veda quanto già commentato nei fatti di rilievo avvenuti nel periodo della Relazione sulla Gestione.
| 31.12.2015 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni / Valori | VB | FV Livello 1 |
FV Livello 2 |
FV Livello 3 |
VB | FV Livello 1 |
FV Livello 2 |
FV Livello 3 |
| A. Crediti verso Banche Centrali | 14.446 | 14.446 | 18.516 | 18.516 | ||||
| 1. Depositi vincolati | - | X | X | X | - | X | X | X |
| 2. Riserva obbligatoria | 14.446 | X | X | X | 18.516 | X | X | X |
| 3. Pronti contro termine | - | X | X | X | - | X | X | X |
| 4. Altri | - | X | X | X | - | X | X | X |
| B. Crediti verso banche | 70.542 | - | - | 70.542 | 251.469 | - | - | 251.469 |
| 1. Finanziamenti | 65.532 | - | - | X | 240.444 | - | - | X |
| 1.1 Conti correnti e depositi liberi | 65.532 | X | X | X | 101.679 | X | X | X |
| 1.2 Depositi vincolati | - | X | X | X | 138.765 | X | X | X |
| 1.3 Altri finanziamenti: | - | X | X | X | - | X | X | X |
| - Pronti contro termine attivi | - | X | X | X | - | X | X | X |
| - Leasing finanziario | - | X | X | X | - | X | X | X |
| - Altri | - | X | X | X | - | X | X | X |
| 2. Titoli di debito | 5.010 | - | - | X | 11.025 | - | - | X |
| 2.1 Titoli strutturati | - | X | X | X | - | X | X | X |
| 2.2 Altri titoli di debito | 5.010 | X | X | X | 11.025 | X | X | X |
| Totale | 84.988 | - | - | 84.988 | 269.985 | - | - | 269.985 |
Legenda
FV= fair value VB= valore di bilancio
Gli altri titoli di debito sono riferiti ad obbligazioni emesse da istituti di credito che per le loro caratteristiche sono state classificate tra i crediti verso banche.
L'impiego di risorse finanziarie disponibili presso altri istituti di credito non rappresenta un'attività core business per la Banca ed è essenzialmente connesso al mantenimento di disponibilità eccedenti sulle scadenze di fine periodo.
Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari nonché i titoli di debito sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.
| 3 1. 1 2. 2 0 1 5 |
3 1. 1 2. 2 0 1 4 |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| / T ip log ia ion i Va lor i o op era z |
Va lor d i b i lan io e c |
Fa ir v lue a |
Va lor d i b i lan e c |
io Fa ir v lue a |
||||||||
| No n |
De ior ter |
i t a |
L 1 |
L 2 |
L 3 |
No | De ter |
ior i t a |
L 1 |
L 2 |
L 3 |
|
| de ior i ter t a |
Ac is ta t i q u |
A l tr i |
n de ior i ter t a |
Ac is ta t i q u |
A l tr i |
|||||||
| F ina iam t i nz en |
2. 9 3 1. 7 6 2 |
3 5 4. 3 3 1 |
1 2 8. 7 1 5 |
- | - | 3. 4 3 0. 3 7 2 |
2. 5 3 9. 2 9 9 |
1 3 5. 4 6 0 |
1 1 2. 5 8 6 |
- | - | 2. 8 3 9. 5 6 2 |
| 1. Co t i co t i n rre n |
1 2 9. 9 6 4 |
8. 2 9 8 |
1 6. 1 0 0 |
X | X | X | 9 4. 2 6 0 |
7. 8 7 3 |
1 9. 8 9 6 |
X | X | X |
| 2. Pro i co ine iv i t tro ter t t n n m a |
- | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
| 3. Mu i tu |
6. 9 0 3 |
2. 9 9 3 |
- | X | X | X | - | 2. 8 9 6 |
2 8 7 |
X | X | X |
| 4. Ca d i cr d i i i p te to, t t r e p res ers o- l i e ion i de l q in to na ce ss u |
- | 1 6 2. 4 9 5 |
- | X | X | X | - | 4 2. 3 7 4 |
- | X | X | X |
| 5. Le ing f ina iar io as nz |
5 | 8 3 3 |
- | X | X | X | - | 2 1 8 |
- | X | X | X |
| 6. Fa tor ing c |
2. 9 8 3 4 7 4. |
- | 1 0 2. 3 8 9 |
X | X | X | 2. 1 0 4 5. 5 7 |
- | 7 9. 6 4 0 |
X | X | X |
| A l i f ina iam i 7. tr t nz en |
3 1 9. 9 0 7 |
1 9. 1 2 7 7 |
1 0. 2 2 6 |
X | X | X | 2 9 9. 5 3 2 |
8 2. 0 9 9 |
1 2. 6 3 7 |
X | X | X |
| T i to l i d i de b i to |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 8 T i to l i s tru t tur t i a |
- | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
| 9 A l i i l i d i de b i tr t to to |
- | - | - | X | X | X | - | - | - | X | X | X |
| To le ta |
2. 9 3 1. 6 2 7 |
3 4. 3 3 1 5 |
1 2 8. 1 7 5 |
- | - | 3. 4 3 0. 3 2 7 |
2. 3 9. 2 9 9 5 |
1 3 4 6 0 5. |
1 1 2. 8 6 5 |
- | - | 2. 8 3 9. 6 2 5 |
I crediti acquistati deteriorati sono relativi prevalentemente ai crediti di difficile esigibilità del settore DRL. L'attività di tale settore è per sua natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto i crediti sono esposti tra le sofferenze e le inadempienze probabili. In particolare, tali crediti mantengono la medesima classificazione adottata dal cedente se intermediario soggetto a normativa equivalente a Banca IFIS; diversamente, qualora la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore, i crediti vengono classificati tra le inadempienze probabili.
I crediti non deteriorati classificati fra gli "altri finanziamenti" sono relativi a crediti fiscali per 130,7 milioni di euro e alla marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS per 103,6 milioni di euro.
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Non | Deteriorati | Non | Deteriorati | ||||
| deteriorati | Acquistati | Altri | deteriorati | Acquistati | Altri | ||
| 1. Titoli di debito: | - | - | - | - | - | - | |
| a) Governi | - | - | - | - | - | - | |
| b) Altri enti pubblici | - | - | - | - | - | - | |
| c) Altri emittenti | - | - | - | - | - | - | |
| - imprese non finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| - imprese finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| - assicurazioni | - | - | - | - | - | - | |
| - altri | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Finanziamenti verso: | 2.931.762 | 354.331 | 128.715 | 2.539.299 | 135.460 | 112.5868 | |
| a) Governi | 104.088 | - | 1.041 | 82.851 | - | 684 | |
| b) Altri enti pubblici | 895.162 | 1 | 6.580 | 652.731 | - | 11.253 | |
| c) Altri soggetti | 1.932.512 | 354.330 | 121.094 | 1.803.717 | 135.460 | 100.649 | |
| - imprese non finanziarie | 1.766.774 | 16.747 | 108.357 | 1.679.073 | 12.052 | 82.174 | |
| - imprese finanziarie | 150.574 | 95 | 6.666 | 120.453 | 19 | 9.058 | |
| - assicurazioni | - | - | - | 1 | - | - | |
| - altri | 15.164 | 337.488 | 6.071 | 4.190 | 123.389 | 9.417 | |
| Totale | 2.931.762 | 354.331 | 128.715 | 2.539.299 | 135.460 | 112.586 |
Sezione 10 – Le partecipazioni – Voce 100
| Denominazioni | Sede | Sede Operativa | Quota di parteci pazione % |
Disponibilità voti % |
|---|---|---|---|---|
| A. Imprese controllate in via esclusiva | ||||
| 1. IFIS Finance Sp. Z o. o. | Varsavia | Varsavia | 100% | 100% |
| B. Imprese controllate in modo congiunto | - | - | - | - |
| C. Imprese sottoposte ad influenza notevole | - | - | - | - |
| 2015 | 2014 | |
|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali | 26.365 | 26.365 |
| B. Aumenti | - | - |
| B.1 Acquisti | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - |
| B.3 Rivalutazioni | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | - |
| C. Diminuzioni | - | - |
| C.1 Vendite | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | - |
| C.3 Altre variazioni | - | - |
| D. Rimanenze finali | 26.356 | 26.356 |
| E. Rivalutazioni totali | - | - |
| F. Rettifiche totali | - | - |
| Attività/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 1. Attività di proprietà | 47.507 | 45.860 | |
| a) terreni | 6.738 | 6.738 | |
| b) fabbricati | 37.899 | 36.523 | |
| c) mobili | 635 | 626 | |
| d) impianti elettronici | 1.471 | 1.240 | |
| e) altre | 764 | 733 | |
| 2. Attività acquisite in leasing finanziario | 3.862 | 4.006 | |
| a) terreni | - | - | |
| b) fabbricati | 3.862 | 4.006 | |
| c) mobili | - | - | |
| d) impianti elettronici | - | - | |
| e) altre | - | - | |
| Totale | 51.369 | 49.866 |
I fabbricati ed i terreni iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali ad uso funzionale sono principalmente riferiti all'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all'immobile sito in Mestre – Venezia, ove sono stati trasferiti dei servizi della Banca.
Tali immobili, in quanto immobili di pregio, non sono assoggettati ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impaiment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. La perizia aggiornata per l'esercizio 2015 non evidenzia riduzioni di valore che devono essere considerate durevoli.
Risultano inoltre iscritti due immobili siti in Firenze: il primo per 3,9 milioni di euro, acquisito in locazione finanziaria, attuale sede dell'area di business NPL; il secondo per 11,6 milioni di euro comprensivi degli oneri di ristrutturazione in corso finora sostenuti, destinato a diventare la nuova sede della medesima area.
11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | Valore di | Fair value | Valore di | Fair value | |||||
| Bilancio | L1 | L2 | L3 | Bilancio | L1 | L2 | L3 | ||
| 1. Attività di proprietà | 720 | - | - | 926 | 720 | - | - | 926 | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | 720 | - | - | 926 | 720 | - | - | 926 | |
| 2. Attività acquisite in leasing finanziario | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale | 720 | - | - | 926 | 720 | - | - | 926 |
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | Totale 31.12.2015 |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali lorde | 6.738 | 42.382 | 4.507 | 5.322 | 1.809 | 60.758 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | (1.853) | (3.881) | (4.082) | (1.076) | (10.892) |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 6.738 | 40.529 | 626 | 1.240 | 733 | 49.866 |
| B. Aumenti | - | 1.484 | 258 | 1.174 | 333 | 3.249 |
| B.1 Acquisti | - | 1.484 | 258 | 1.174 | 333 | 3.249 |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti | - | - | - | - | - | - |
| a scopo di investimento | ||||||
| B.7 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | (252) | (249) | (943) | (302) | (1.746) |
| C.1 Vendite | - | - | - | (1) | (109) | (110) |
| C.2 Ammortamenti | - | (252) | (249) | (942) | (193) | (1.636) |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: |
- | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Trasferimenti a | - | - | - | - | - | - |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento |
- | - | - | - | - | - |
| b) attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali nette | 6.738 | 41.761 | 635 | 1.471 | 764 | 51.369 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | 2.105 | 4.125 | 4.981 | 1.052 | 12.263 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 6.738 | 43.866 | 4.760 | 6.452 | 1.816 | 63.632 |
| E. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell'immobile "Villa Marocco" in considerazione del fatto che il valore residuo dell'immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.
Relativamente ai fabbricati, gli acquisti si riferiscono prevalentemente agli oneri di ristrutturazione dell'immobile, sito in Firenze, destinato a diventare la nuova sede dell'area di business NPL.
Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.
| 31.12.2015 | ||
|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | |
| A. Esistenze iniziali | - | 720 |
| B. Aumenti | - | - |
| B.1 Acquisti | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - |
| B.3 Variazioni positive di fair value | - | - |
| B.4 Riprese di valore | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale | - | - |
| B.7 Altre variazioni | - | - |
| C. Diminuzioni | - | - |
| C.1 Vendite | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - |
| C.4 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - |
| C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività | - | - |
| a) immobili ad uso funzionale | - | - |
| b) attività non correnti in via di dismissione | - | - |
| C.7 Altre variazioni | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 720 |
| E. Valutazione al fair value | - | - |
I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono valutati al costo e sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
| Attività/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita | Durata indefinita | Durata definita | Durata indefinita | ||
| A.1 Avviamento | X | - | X | - | |
| A.2 Altre attività immateriali | 6.350 | - | 5.737 | - | |
| A.2.1 Attività valutate al costo: | 6.350 | - | 5.737 | - | |
| a) Attività immateriali generate internamente | - | - | - | - | |
| b) Altre attività | 6.350 | - | 5.737 | - | |
| A.2.2 Attività valutate al fair value: | - | - | - | - | |
| a) Attività immateriali generate internamente | - | - | - | - | |
| b) Altre attività | - | - | - | - | |
| Totale | 6.350 | - | 5.737 | - |
Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2015 sono relative esclusivamente all'acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.
| Altre attività | Altre attività | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Avviamento | immateriali: | immateriali: | Totale | |||
| generate internamente | altre | 31.12.2015 | ||||
| DEF | INDEF | DEF | INDEF | |||
| A. Esistenze iniziali | - | - | - | 5.737 | - | 6.556 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | - | - | - | - | - |
| A.2 Esistenze iniziali nette | - | - | - | 5.737 | - | 5.737 |
| B. Aumenti | - | - | - | 2.709 | - | 2.709 |
| B.1 Acquisti | - | - | - | 2.709 | - | 2.709 |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | - | - | (2.096) | - | (2.096) |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | - | - | (2.096) | - | (2.096) |
| - Ammortamenti | X | - | - | (2.096) | - | (2.096) |
| - Svalutazioni: | - | - | - | - | - | - |
| + patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| + conto economico | - | - | - | - | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value: | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali nette | - | - | - | 6.350 | - | 6.350 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | - | - | - | - | - | - |
| E. Rimanenze finali lorde | - | - | - | 6.350 | - | 6.350 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Legenda
Def: a durata definita
Indef: a durata indefinita
Gli acquisti si riferiscono esclusivamente ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici.
Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.
| Attività per imposte anticipate | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Crediti verso clientela | 38.058 | 36.482 |
| Altre | 1.181 | 1.816 |
| Totale | 39.239 | 38.298 |
Le attività per imposte anticipate, pari al 31 dicembre 2015 a 39,2 milioni di euro, sono riferite per 38,0 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.
Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.
| Passività per imposte differite | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Crediti verso clientela | 15.257 | 11.106 |
| Titoli disponibili per la vendita | 5.770 | 2.837 |
| Attività materiali | 309 | 325 |
| Totale | 21.336 | 14.268 |
Le passività per imposte differite, pari al 31 dicembre 2015 a 21,3 milioni di euro, sono riferite per 5,7 milioni alla valutazione dei crediti fiscali della ex controllata Fast Finance S.p.A., avvenuta in sede di business combination e per 5,8 milioni di euro alla fiscalità rilevata sulla riserva da valutazione dei titoli AFS in portafoglio.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| 1. Importo iniziale | 38.298 | 33.928 |
| 2. Aumenti | 2.073 | 8.737 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 2.073 | 8.669 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) riprese di valore | - | - |
| d) altre | 2.073 | 8.669 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | - | 68 |
| 3. Diminuzioni | 1.195 | 4.367 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | 738 | 4.367 |
| a) rigiri | 738 | 4.367 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | 457 | - |
| a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 | - | - |
| b) altre | 457 | - |
| 4. Importo finale | 39.176 | 38.298 |
L'aumento rispetto al 31 dicembre 2014 delle imposte anticipate con contropartita a conto economico è prevalentemente riferito a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| 1. Importo iniziale | 11.432 | 8.585 |
| 2. Aumenti | 4.514 | 3.455 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 4.514 | 16 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 4.514 | 16 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | - | 3.439 |
| 3. Diminuzioni | 363 | 608 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | 16 | 5 |
| a) rigiri | 16 | 5 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | 347 | 603 |
| 4. Importo finale | 15.583 | 11.432 |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| 1. Importo iniziale | - | 27 |
| 2. Aumenti | 63 | - |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 63 | - |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 63 | - |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | - | - |
| 3. Diminuzioni | - | 27 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | - | 27 |
| a) rigiri | - | 27 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | - | - |
| 4. Importo finale | 63 | - |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| 1. Importo iniziale | 2.836 | 7.707 |
| 2. Aumenti | 2.948 | - |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 2.948 | - |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 2.948 | - |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | - | - |
| 3. Diminuzioni | 31 | 4.871 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | 15 | 4.871 |
| a) rigiri | 15 | 4.871 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | 16 | - |
| 4. Importo finale | 5.753 | 2.836 |
L'aumento rispetto al 31 dicembre 2014 delle imposte differite in contropartita del patrimonio netto è prevalentemente riferito all'incremento della plusvalenza latente legata alla valutazione a fair value del portafoglio attività finanziarie disponibili per la vendita.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Ratei a risconti attivi | 19.862 | 8.961 |
| Crediti verso Erario | 18.055 | 13.952 |
| Depositi cauzionali | 7.842 | 7.584 |
| Operazioni di cartolarizzazione | 301 | 553 |
| Altre partite diverse | 36.217 | 20.730 |
| Totale | 82.277 | 51.780 |
I crediti verso Erario si riferiscono per 9,3 milioni di euro ad acconti sul pagamento dell'imposta di bollo versata in modo virtuale e per 8,8 milioni di euro ad acconti versati per ritenute d'acconto su interessi riconosciuti alla clientela, in particolare sul conto deposito rendimax.
I ratei e risconti attivi si riferiscono per 14,5 a risconti afferenti ai costi di recupero del settore DRL, per 3,1 milioni di euro a interessi di mora vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione e per 1,3 milioni di euro a risconti di interessi passivi accreditati anticipatamente alla clientela relativi alla raccolta mediante il prodotto rendimax vincolato.
I depositi cauzionali al 31 dicembre 2014 sono relativi per 7,3 milioni di euro ad un deposito a garanzia presso l'Agenzia delle Entrate relativo al ricorso pendente sul contenzioso tributario in essere (come descritto alla sezione 12 del passivo Fondi per rischi e oneri). Tale deposito è stato volontariamente costituito al fine di consentire la regolare attività di incasso dei crediti fiscali della Business Area Fast Finance; la restituzione di tale somma può avvenire a semplice richiesta da parte della Banca.
Le altre partite diverse includono inoltre il credito vantato nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione concluse a fine 2015 per 25,5 milioni di euro, pari al prezzo relativo all'operazione di cessione.
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1. Debiti verso banche centrali | 119.792 | 2.226.872 |
| 2. Debiti verso banche | 543.212 | 32.100 |
| 2.1 Conti correnti e depositi liberi | 25.260 | 100 |
| 2.2 Depositi vincolati | 133.727 | 32.000 |
| 2.3 Finanziamenti | 384.225 | - |
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 384.225 | - |
| 2.3.2 Altri | - | - |
| 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali | - | - |
| 2.5 Altri debiti | - | - |
| Totale | 663.004 | 2.258.972 |
| Fair value - livello 1 | - | - |
| Fair value - livello 2 | - | - |
| Fair value - livello 3 | 663.004 | 2.258.972 |
| Totale fair value | 663.004 | 2.258.972 |
I debiti verso banche centrali si riferiscono a operazioni di rifinanziamento presso Eurosistema effettuate utilizzando i titoli di debito in portafoglio.
Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.
Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1. Conti correnti e depositi liberi | 748.302 | 655.596 |
| 2. Depositi vincolati | 2.447.604 | 2.733.194 |
| 3. Finanziamenti | 2.282.889 | 2.086.890 |
| 3.1 pronti contro termine passivi | 2.278.983 | 2.082.854 |
| 3.2 altri | 3.906 | 4.036 |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali | - | - |
| 5. Altri debiti | 8.418 | 7.462 |
| Totale | 5.487.213 | 5.483.142 |
| Fair value - livello 1 | - | - |
| Fair value - livello 2 | - | - |
| Fair value - livello 3 | 5.491.048 | 5.484.081 |
| Totale fair value | 5.491.048 | 5.484.081 |
I conti correnti e i depositi liberi in essere al 31 dicembre 2015 includono la raccolta effettuata con il conto deposito rendimax libero e con il conto corrente online contomax, rispettivamente per 647,2 milioni e per 18,4 milioni; nella sottovoce depositi vincolati è inclusa la raccolta effettuata mediante rendimax e contomax vincolati per totali 2.447,6 milioni di euro.
I pronti contro termine passivi sono stati effettuati con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia e aventi come sottostante Titoli di Stato.
Si evidenzia che la Banca non effettua operazioni denominate "term structured repo".
Gli altri finanziamenti sono relativi principalmente al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 all'immobile in leasing sede dell'area NPL (settore DRL), come dettagliato al successivo paragrafo 2.5.
La voce altri debiti si riferisce a debiti verso clienti cedenti portafogli di crediti fiscali o non performing con regolazione del prezzo differita.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Debiti per leasing finanziario | 3.906 | 4.036 |
Il debito suesposto è relativo al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla ex società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l'immobile sito in Firenze adibito a sede della società, oggi sede dell'area NPL. Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di 28.490 euro, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di 1.876.800 euro.
In data 13 maggio 2014 Banca IFIS ha ceduto tale contratto di leasing finanziario ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea a Banca IFIS. Dal momento che la cessione del contratto di leasing non soddisfa i requisiti richiesti dallo IAS 39 per l'eliminazione contabile della passività finanziaria, Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazione materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni / Valori | FV | FV | ||||||||
| VN | Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
FV * | VN | Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
FV * | |
| A. Passività per cassa | ||||||||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.1 Obbligazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.1.1 Strutturate | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.1.2 Altre obbligazioni | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.2 Altri titoli | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.2.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 3.2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale A | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Strumenti derivati | ||||||||||
| 1. Derivati finanziari | - | - | - | 338 | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Di negoziazione | X | - | - | 338 | X | X | - | - | - | X |
| 1.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| 1.3 Altri | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| 2. Derivati creditizi | - | - | - | - | - | - | ||||
| 2.1 Di negoziazione | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| 2.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| 2.3 Altri | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X |
| Totale B | - | - | 338 | - | - | - | - | |||
| Totale (A+B) | X | - | - | 338 | X | X | - | - | - | X |
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione
VN = valore nominale o nozionale
L1= Livello 1
L2= Livello 2 L3= Livello 3
Si veda la sezione 13 dell'attivo.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Debiti verso fornitori | 12.241 | 10.189 |
| Somme a disposizione della clientela | 9.077 | 8.931 |
| Debiti verso il personale | 5.073 | 4.562 |
| Debiti verso Erario ed Enti previdenziali | 4.803 | 4.024 |
| Ratei e risconti passivi | 4.329 | 1.623 |
| Altri debiti | 167.609 | 80.475 |
| Totale | 203.132 | 109.804 |
La voce debiti verso il personale contiene i premi spettanti all'Alta Direzione, anche maturati nei precedenti esercizi, soggetti a pagamento differito. Contiene inoltre il debito per ferie maturate dal personale dipendente e non godute.
Gli altri debiti si riferiscono, per 116,2 milioni di euro, all'ammontare delle partite da accreditare alla clientela in attesa di imputazione, per 2,9 milioni di euro, all'ammontare delle partite illiquide da accreditare alla clientela per effetti la cui valuta economica non è ancora giunta a maturazione; per 20,7 milioni di euro all'iscrizione del debito nei confronti di uno dei cessionari delle operazioni di cessione dei crediti DRL concluse a fine 2015, per 25,0 milioni di euro al debito verso la controllante La Scogliera S.p.A, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali | 1.618 | 1.482 |
| B. Aumenti | 20 | 206 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | 20 | 20 |
| B.2 Altre variazioni | - | 186 |
| C. Diminuzioni | 185 | 70 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | 150 | 68 |
| C.2 Altre variazioni | 35 | 2 |
| D. Rimanenze finali | 1.453 | 1.618 |
| Totale | 1.453 | 1.618 |
Le liquidazioni effettuate rappresentano i benefici pagati ai dipendenti nell'esercizio.
Le altre variazioni in diminuzione includono l'effetto dell'attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 rimasto in azienda, che, in base alle modifiche introdotte dal nuovo IAS 19, sono rilevate in contropartita del patrimonio netto.
In conformità a quanto richiesto dall'ESMA nel documento "European common enforcement priorities for 2012 financial statements" del 12 novembre 2012, si evidenzia che per l'attualizzazione è stato considerato il tasso di interesse basato sul tasso di rendimento di un benchmark di titoli emessi da emittenti corporate europei con rating AA per durate maggiori di 10 anni. Il medesimo tasso era stato utilizzato per l'attualizzazione effettuata al 31 dicembre 2014.
I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.
In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.
A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all'1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.
L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.
In particolare:
le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.
| Voci/Componenti | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1 Fondi di quiescenza aziendali | - | - |
| 2. Altri fondi per rischi ed oneri | 2.171 | 1.988 |
| 2.1 controversie legali | 1.513 | 1.527 |
| 2.2 oneri per il personale | - | - |
| 2.3 altri | 658 | 461 |
| Totale | 2.171 | 1.988 |
| Voci/Componenti | 31.12.2015 | |
|---|---|---|
| Fondi di quiescenza | Altri fondi | |
| A. Esistenze iniziali | - | 1.988 |
| B. Aumenti | - | 929 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | - | 929 |
| B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | - | - |
| B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | - |
| C. Diminuzioni | - | 746 |
| C.1 Utilizzo nell'esercizio | - | 45 |
| C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - |
| C.3 Altre variazioni | - | 701 |
| D. Rimanenze finali | - | 2.171 |
Il fondo in essere al 31 dicembre 2015 pari a 1,5 milioni di euro è costituito da:
A livello aggregato la Banca rileva passività potenziali per complessivi 4,5 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 11 controversie di cui n. 9 per 4,5 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali; per tali posizioni la Banca, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a bilancio a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), a cui Banca IFIS aderisce, con lettera del 16 settembre 2014 ha comunicato un ulteriore (rispetto alle comunicazioni ricevute in data 9 gennaio 2014 e 17 luglio 2014) intervento di sostegno in favore di Banca Tercas in A.S. che prevede per Banca IFIS un probabile esborso del valore di 461 mila euro. Banca IFIS ha quindi provveduto ad accantonare nel 2014 tale somma fra i fondi per rischi ed oneri.
A seguito di una verifica fiscale relativa al periodo d'imposta 2005, l'Agenzia delle Entrate ha emesso un P.V.C. in data 25 luglio 2008. Con tale verbale, l'Ufficio ha segnalato la presunta sussistenza di un'operazione elusiva di cui all'articolo 37-bis del D.P.R. 600/1973, riguardante la svalutazione della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A. nel corso del 2003, dedotta in cinque quote costanti ai sensi degli allora vigenti artt. 61 e 66 del TUIR.
Inoltre i verificatori hanno contestato la determinazione del plafond di deducibilità delle svalutazioni e delle perdite su crediti (ex art. 106, co. 3, del TUIR), senza però considerare che l'importo da riprendere a tassazione sarebbe stato deducibile in quote costanti nei diciotto periodi d'imposta successivi, come richiesto dall'art. 110, co. 8, del TUIR.
Poggiando sulla prima contestazione di natura antielusiva, con riferimento al periodo d'imposta 2004, l'Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di accertamento che evidenziava una maggiore Ires per euro 276 mila, oltre a sanzioni e interessi. Tale atto, notificato alla Banca in data 3 dicembre 2009, è stato impugnato innanzi alla C.T.P. di Venezia, la quale ha rigettato il ricorso. Successivamente la Banca ha presentato appello, in seguito al quale la C.T.R. del Veneto ha emesso una sentenza di accoglimento in data 18 ottobre 2012, annullando integralmente i rilievi dell'avviso di accertamento impugnato e condannando l'Ufficio alla rifusione delle spese.
L'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Corte di Cassazione al quale la Banca ha resistito con controricorso, confidando nella conferma della sentenza di secondo grado, considerata l'inconsistenza delle tesi dell'Ufficio. Alla data del 31 dicembre 2015, non è ancora stata fissata la data dell'udienza di trattazione.
Con riferimento al periodo d'imposta 2005, in data 22 agosto 2012, nonostante fossero scaduti i termini per l'accertamento delle imposte sui redditi, è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento, con il quale l'Ufficio riprendeva a tassazione le seguenti componenti:
Con tale atto, dunque, l'Agenzia delle Entrate riprendeva complessivamente a tassazione un maggior reddito pari a euro 8,6 milioni, accertando una maggiore imposta totale pari a 2,8 milioni, oltre a sanzioni e interessi.
L'atto di accertamento de quo, però, è totalmente illegittimo. Oltre all'infondatezza delle motivazioni addotte dall'Ufficio, è evidente il vizio relativo alle tempistiche di notifica dell'atto, che superano i termini ordinari per l'accertamento delle imposte sui redditi ex art. 43 del DPR 600/1973.
Considerata l'assenza dei presupposti per il raddoppio dei termini (ovvero, la presenza di una fattispecie penalmente rilevante), l'atto deve ritenersi nullo.
Sulla base di tali motivazioni e in virtù della sentenza di accoglimento della C.T.R. del Veneto del 18 ottobre 2012 (che ha integralmente annullato i rilievi dell'avviso di accertamento relativo al 2004, tra i
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
quali la presunta indeducibilità della svalutazione della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A.), la Banca ha presentato istanza di accertamento con adesione.
L'Agenzia delle Entrate però non ha accettato l'istanza, così la Banca è stata costretta a presentare ricorso presso la C.T.P. di Venezia, depositato in data 11 febbraio 2013.
A seguito di alcuni rinvii, la trattazione del merito è stata fissata per il prossimo 18 marzo 2016.
I consulenti fiscali incaricati di seguire i contenziosi appena citati (relativi ai periodi d'imposta 2004 e 2005) ritengono fortemente sostenibili le ragioni della Banca e considerano il rischio di soccombenza come possibile. Come sancito dallo IAS 37, pertanto, la Banca non ha effettuato alcun accantonamento a fronte del rischio derivante da entrambi i contenziosi fiscali citati.
| Voce | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 180 | Capitale sociale (in migliaia di euro) | 53.811 | 53.811 |
| Numero azioni ordinarie | 53.811.095 | 53.811.095 | |
| Valore nominale azioni ordinarie | 1 euro | 1 euro | |
| 190 | Azioni proprie (in migliaia di euro) | 5.805 | 6.715 |
| Numero azioni proprie | 739.446 | 887.165 |
| Voci/Tipologie | Ordinarie | Altre |
|---|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 53.811.095 | - |
| - interamente liberate | 53.811.095 | - |
| - non interamente liberate | - | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | 887.165 | - |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 52.923.930 | - |
| B. Aumenti | 147.719 | - |
| B.1 Nuove emissioni | - | - |
| - a pagamento: | - | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - | - |
| - conversione di obbligazioni | - | - |
| - esercizio di warrant | - | - |
| - altre | - | - |
| - a titolo gratuito: | - | - |
| - a favore dei dipendenti | - | - |
| - a favore degli amministratori | - | - |
| - altre | - | - |
| B.2 Vendita di azioni proprie | 147.719 | - |
| B.3 Altre variazioni | - | - |
| C. Diminuzioni | - | - |
| C.1 Annullamento | - | - |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | - | - |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 53.071.649 | - |
| D.1 Azioni proprie (+) | 739.446 | - |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 53.811.095 | - |
| - interamente liberate | 53.811.095 | - |
| - non interamente liberate | - | - |
Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.
| Voci/Componenti | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Riserva legale | 10.762 | 10.762 |
| Riserva straordinaria | 237.553 | 178.175 |
| Altre riserve | (2.076) | (2.075) |
| Totale riserve di utili | 246.239 | 186.862 |
| Riserva acquisto azioni proprie | 5.805 | 6.715 |
| Riserva futuro acquisto azioni proprie | 34.195 | 33.285 |
| Altre riserve | 2.111 | 1.986 |
| Totale voce 170 riserve | 288.350 | 228.848 |
A norma del disposto dell'art. 1, comma 147 della Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147 del 27.12.2013), la Banca ha provveduto a riallineare il differenziale tra il valore civilistico e il valore fiscale sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2012 e ancora posseduti al 31 dicembre 2013.
L'importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, genera una riserva in sospensione d'imposta ai fini fiscali pari a 7,4 milioni di euro.
| Operazioni | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria | 174.646 | 77.216 |
| a) Banche | - | 10.594 |
| b) Clientela | 174.646 | 66.622 |
| 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale | - | - |
| a) Banche | - | - |
| b) Clientela | - | - |
| 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi | 44.506- | 32.644 |
| a) Banche | 3.674 | 3.295 |
| i) a utilizzo certo | 3.674 | 3.295 |
| ii) a utilizzo incerto | - | - |
| b) Clientela | 40.832 | 29.349 |
| i) a utilizzo certo | 13.766 | - |
| ii) a utilizzo incerto | 27.066 | 29.349 |
| 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione | - | - |
| 5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi | - | - |
| 6) Altri impegni | 91.296 | 97.463 |
| Totale | 310.448 | 207.323 |
Le garanzie rilasciate di natura finanziaria verso banche in essere al 31 dicembre 2014 erano relative all'impegno nei confronti del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). A seguito delle modifiche intervenute nel corso dell'esercizio 2015 al meccanismo di finanziamento al FITD l'impegno non viene più rilevato, come già commentato nei fatti di rilievo avvenuti dell'esercizio della Relazione sulla gestione.
Le garanzie rilasciate di natura finanziaria verso clientela sono sostanzialmente riferite alla garanzia rilasciata a favore di cedenti per crediti fiscali incassati.
Gli altri impegni si riferiscono ai margini di fido disponibili sui conti correnti della clientela.
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito | Finanziamenti | Altre operazioni |
31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - |
| 2 | Attività finanziarie disponibili per la vendita | 43.991 | - | - | 43.991 | 28.090 |
| 3 | Attività finanziarie detenute sino alla scadenza | 22.110 | - | - | 22.110 | 119.873 |
| 4 | Crediti verso banche | 2 | 101 | 200 | 303 | 3.971 |
| 5 | Crediti verso clientela (1) | - | 82.512 | 99.971 | 182.483 | 162.012 |
| 6 | Attività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - |
| 7 | Derivati di copertura | X | X | - | - | - |
| 8 | Altre attività | X | X | 115 | 115 | 8 |
| Totale | 66.103 | 82.613 | 100.286 | 249.002 | 313.954 |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.
Il decremento rispetto l'esercizio 2014 è da attribuire sostanzialmente ai minori interessi attivi rilevati su titoli di debito in portafoglio, principalmente a seguito dell'operazione di riassetto perfezionata nel mese di aprile 2015 commentata nei fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla Gestione.
La sottovoce Crediti verso clientela, Altre operazioni, comprende, per 26,7 milioni di euro, gli interessi di mora registrati nei confronti della Pubblica Amministrazione, attribuibili all'Area di business Pharma. Gli interessi di ritardato pagamento sono attualmente contabilizzati per importi prudenziali inferiori al tasso di interesse di mora nominale; la Banca, nell'ambito del generale quadro normativo di riferimento, sta lavorando ad un affinamento metodologico delle modalità di rendicontazione di tale componente, al fine di meglio rappresentare l'effettiva redditività dell'area di business Pharma.
Si sottolinea inoltre che al 31 dicembre 2015 risultano maturati interessi di mora nei confronti della Pubblica Amministrazione, calcolati dalla scadenza originaria della fattura, pari a circa 43,1 milioni di euro su crediti già incassati e pari a circa 52,0 milioni su crediti non incassati.
La sottovoce Crediti verso la clientela, Altre operazioni, include per 3,3 milioni di euro interessi passivi di segno positivo classificati tra gli interessi attivi, riconducibile agli effetti della riduzione dei tassi sul costo della raccolta; include inoltre l'effetto negativo derivante dall'aggiornamento del modello simulativo dei flussi di cassa dei crediti del settore DRL per 8,5 milioni di euro.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Interessi attivi su attività finanziarie in valuta | 931 | 714 |
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Debiti verso banche centrali | - | X | (303) | (303) | (3.277) |
| 2 | Debiti verso banche | (324) | X | - | (324) | (142) |
| 3 | Debiti verso clientela | (40.928) | X | - | (40.928) | (89.587) |
| 4 | Titoli in circolazione | X | - | - | - | - |
| 5 | Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 6 | Passività finanziarie valutate al fair value | - | - | - | - | - |
| 7 | Altre passività e fondi | X | X | (20) | (20) | (168) |
| 8 | Derivati di copertura | X | X | - | - | (65) |
| Totale | (41.252) | - | (323) | (41.575) | (93.239) |
Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria "debiti" si riferiscono al conto deposito rendimax per 39,8 milioni di euro al 31 dicembre 2015, contro 83,0 milioni di euro al 31 dicembre 2014, quale conseguenza della riduzione dei tassi, intrapresa già a partire dal 2014, in modo graduale. Tale andamento è atteso in frazionale rialzo per effetto delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni lanciate recentemente sul mercato.
| Voci/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura | - | - |
| B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura | - | (65) |
| C. Saldo (A-B) | - | (65) |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Interessi passivi su passività in valuta | (181) | (101) |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario | (133) | (167) |
| Tipologia servizi/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| a) garanzie rilasciate | 102 | 102 |
| b) derivati su crediti | - | - |
| c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: | - | - |
| 1. negoziazione di strumenti finanziari | - | - |
| 2. negoziazione di valute | - | - |
| 3. gestioni di portafogli | - | - |
| 3.1. individuali | - | - |
| 3.2. collettive | - | - |
| 4. custodia e amministrazione di titoli | - | - |
| 5. banca depositaria | - | - |
| 6. collocamento di titoli | - | - |
| 7. attività di ricezione e trasmissione ordini | - | - |
| 8. attività di consulenza | - | - |
| 8.1 in materia di investimenti | - | - |
| 8.2 in materia di struttura finanziaria | - | - |
| 9. distribuzione di servizi di terzi | - | - |
| 9.1. gestioni di portafogli | - | - |
| 9.1.1. individuali | - | - |
| 9.1.2. collettive | - | - |
| 9.2. prodotti assicurativi | - | - |
| 9.3. altri prodotti | - | - |
| d) servizi di incasso e pagamento | 2.101 | 1.009 |
| e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| f) servizi per operazioni di factoring | 56.526 | 59.314 |
| g) esercizio di esattorie e ricevitorie | - | - |
| h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio | - | - |
| i) tenuta e gestione dei conti correnti | 1.120 | 1.083 |
| j) altri servizi | 1.633 | 1.737 |
| Totale | 61.482 | 63.245 |
| Servizi/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| a) garanzie ricevute | (183) | (1.853) |
| b) derivati su crediti | - | - |
| c) servizi di gestione e intermediazione: | (75) | (91) |
| 1. negoziazione di strumenti finanziari | - | - |
| 2. negoziazione di valute | - | - |
| 3. gestioni di portafogli: | - | - |
| 3.1 proprie | - | - |
| 3.2 delegate da terzi | - | - |
| 4. custodia e amministrazione di titoli | (75) | (91) |
| 5. collocamento di strumenti finanziari | - | - |
| 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | - | - |
| d) servizi di incasso e pagamento | (2.480) | (2.671) |
| e) altri servizi | (1.618) | (1.812) |
| Totale | (4.356) | (6.427) |
La voce altri servizi contiene essenzialmente le commissioni derivanti dall'attività di intermediazione di banche convenzionate, dall'attività di altri mediatori creditizi e da commissioni riconosciute a factors corrispondenti.
4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione
| Operazioni / Componenti reddituali | Plusvalenze (A) |
Utili da negoziazione (B) |
Minusvalenze (C) |
Perdite da negoziazione (D) |
Risultato net to [(A+B) - (C+D)] |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Titoli di capitale | - | - | - | - | - |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | - |
| 1.4 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 1.5 Altre | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | - | - | - | - | - |
| 2.3 Altre | - | - | - | - | - |
| 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio |
X | X | X | X | (6) |
| 4. Strumenti derivati | - | - | - | - | - |
| 4.1 Derivati finanziari: | - | - | - | - | - |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | - | - | - | - | - |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | - |
| - Altri | - | - | - | - | - |
| 4.2 Derivati su crediti | - | - | - | - | - |
| Totale | - | - | - | - | (6) |
Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
|
| Attività finanziarie | |||||||
| 1. Crediti verso banche | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Crediti verso clientela | 14.948 | - | 14.948 | 3.581 | - | 3.581 | |
| 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita |
126.384 | (705) | 125.679 | 5.996 | (5.765) | 231 | |
| 3.1 Titoli di debito | 126.346 | (705) | 125.641 | 5.765 | (5.765) | - | |
| 3.2 Titoli di capitale | 38 | - | 38 | 231 | - | 231 | |
| 3.3 Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | - | - | |
| 3.4 Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | - | - | - | - | - | |
| Totale attività | 141.332 | (705) | 140.627 | 9.577 | (5.765) | 3.812 | |
| Passività finanziarie | |||||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Titoli in circolazione | - | - | - | - | - | - | |
| Totale passività | - | - | - | - | - | - |
Gli utili da cessione di crediti verso clientela sono stati realizzati attraverso la cessione di tre portafogli di crediti DRL.
Gli utili da cessione di titoli di debito sono stati realizzati per 124,0 milioni di euro a seguito della cessione, avvenuta nel mese di aprile 2015, derivante dall'operazione di riassetto del portafoglio di titoli di Stato.
Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
| Rettifiche di valore (1) |
Riprese di valore (2) |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Specifiche | |||||||||||
| Operazioni/ componenti reddituali |
Cancellazioni | Altre | Di portafoglio |
Specifiche | Di portafoglio |
Totale 31.12.2014 |
|||||
| B | A | B | |||||||||
| A. Crediti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| - finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| - titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| B. Crediti verso clientela(1) | (10.100) | (37.390) | (1.580) | 1.850 | 21.957 | - | - | (25.263) | (34.459) | ||
| Crediti deteriorati acquistati(1) | (3.613) | - | - | - | - | - | - | (3.613) | (1.770) | ||
| - finanziamenti(1) | (3.613) | - | X | - | - | X | X | (3.613) | (1.770) | ||
| - titoli di debito | - | - | X | - | - | X | X | - | - | ||
| Altri crediti | (6.487) | (37.390) | (1.580) | 1.850 | 21.957 | - | - | (21.650) | (32.689) | ||
| - finanziamenti | (6.487) | (37.390) | (1.580) | 1.850 | 21.957 | - | - | (21.650) | (32.689) | ||
| - titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| C. Totale | (10.100) | (37.390) | (1.580) | 1.850 | 21.957 | - | - | (25.263) | (34.459) |
(1) I dati relativi al 2014 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in Nota Integrativa, Parte A, Sezione 2.
Legenda
A= da interessi
B= altre riprese
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono risultate pari a 25,3 milioni di euro, rispetto ai 34,5 milioni al 31 dicembre 2014 (-26,7%), e sono riconducibili per 21,2 milioni di euro ai crediti commerciali; nel periodo si è registrata una contrazione nei flussi dei nuovi crediti deteriorati grazie al continuo miglioramento degli standard di affidamento del credito e alla sempre migliore efficienza nel processo di monitoraggio e attivazione della relativa gestione.
Le rettifiche e le riprese di valore includono l'effetto "time value" che deriva dal processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi.
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
| Rettifiche di valore (1) Specifiche |
Riprese di valore (2) |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/ Componenti reddituali |
Specifiche | Totale 31.12.2015 |
Totale 31.12.2014 |
|||
| Cancellazioni | Altre | A | B | |||
| A. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - |
| B. Titoli di capitale | - | (8.977) | X | X | (8.977) | - |
| C. Quote OICR | - | - | X | - | - | - |
| D. Finanziamenti a banche | - | - | - | - | - | - |
| E. Finanziamenti a clientela | - | - | - | - | - | - |
| F. Totale | - | (8.977) | - | - | (8.977) | - |
Legenda
A= da interessi
B= altre riprese
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 9,0 milioni di euro e rappresentano la rettifica di valore apportata alle interessenze detenute in tre società partecipate a seguito di impairment test.
| Tipologia di spesa/Settori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1) Personale dipendente | (44.051) | (38.441) |
| a) salari e stipendi | (32.091) | (28.497) |
| b) oneri sociali | (9.142) | (8.098) |
| c) indennità di fine rapporto | (1.680) | (1.352) |
| d) spese previdenziali | - | - |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | (20) | (20) |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: | - | - |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | - | - |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | - | - |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | - | - |
| h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | - | - |
| i) altri benefici a favore dei dipendenti | (1.118) | (474) |
| 2) Altro personale in attività | (120) | (180) |
| 3) Amministratori e sindaci | (3.566) | (3.409) |
| 4) Personale collocato a riposo | - | - |
| 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende | - | - |
| 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società | - | - |
| Totale | (47.737) | (42.030) |
Le spese per il personale, pari a 47,7 milioni, crescono del 13,6% (42,0 milioni nel 2014) per effetto delle nuove assunzioni avvenute: 173 risorse aggiunte nei corso del 2015, con un incremento del 38,4% rispetto al 2014. La sottovoce indennità di fine rapporto include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza. La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale si riferisce invece alla rivalutazione del fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.
Nella sottovoce altri benefici a favore dei dipendenti sono rilevati i costi per i corsi di formazione e aggiornamento del personale.
| Personale dipendente: | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Personale dipendente: | 657,5 | 570,0 |
| a) dirigenti | 24,0 | 22,5 |
| b) quadri direttivi | 51,5 | 49,5 |
| c) restante personale dipendente | 582,0 | 498,0 |
| Altro personale | - | - |
| Tipologia di spesa/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Spese per servizi professionali | (30.895) | (26.025) |
| Legali e consulenze | (13.823) | (9.253) |
| Revisione | (204) | (223) |
| Servizi in outsourcing | (16.868) | (16.549) |
| Imposte indirette e tasse | (8.722) | (10.907) |
| Spese per acquisto di beni e altri servizi | (38.769) | (22.025) |
| Spese per informazione clienti | (6.793) | (4.340) |
| Spese relative agli immobili | (4.442) | (3.397) |
| Spese spedizione documenti | (3.621) | (2.174) |
| Assistenza e noleggio software | (3.267) | (2.979) |
| Gestione e manutenzione autovetture | (2.194) | (2.250) |
| Pubblicità e inserzioni | (2.145) | (1.961) |
| Spese telefoniche e trasmissione dati | (1.433) | (1.386) |
| Viaggi e trasferte del personale | (1.114) | (884) |
| Altre spese diverse | (13.760) | (2.654) |
| Totale altre spese amministrative | (78.386) | (58.957) |
Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2015 hanno raggiunto 78,4 milioni di euro contro 59,0 milioni di euro nell'esercizio 2014 (+33,0%).
L'incremento è dovuto principalmente alle voci di seguito rappresentate:
Spese legali e consulenze, perlopiù a seguito della nuova organizzazione dei processi di business e del sistema dei controlli interni;
Spese afferenti i crediti DRL, in particolare per costi di recupero (inclusi nella sottovoce servizi di outsourcing) e spese per informazione alla clientela, rispettivamente pari a 15,4 milioni di euro e 5,3 milioni di euro. i costi di recupero includono 3,7 milioni di costi di recupero connessi a posizioni con raccolta cambiaria rientranti nel perimetro di cessione di una delle operazioni di vendita conclusa a fine dicembre in precedenza iscritti tra i risconti attivi.
| Tipologia di spesa/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| - Accantonamenti al fondo rischi ed oneri per controversie legali | (32) | (1.152)) |
| - Accantonamenti al fondo rischi ed oneri per contenzioso fiscale | (197) | - |
| - Accantonamenti al fondo rischi ed oneri diversi | - | (461) |
| Totale | (229) | (1.613) |
Gli accantonamenti per controversie legali sono riferiti all'accantonamento per cause passive riferite a crediti commerciali.
Si rinvia a quanto già commentato nella Parte B, Sezione 12 Fondi per rischi e oneri, della presente Nota Integrativa.
11.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento (a) |
Rettifiche di valore per deterioramento (b) |
Riprese di valore (c) |
Risultato netto (a + b - c) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| A. | Attività materiali | ||||
| A.1 Di proprietà | (1.636) | - | - | (1.636) | |
| - Ad uso funzionale | (1.636) | - | - | (1.636) | |
| - Per investimento | - | - | - | - | |
| A.2 Acquisite in leasing finanziario | - | - | - | - | |
| - Ad uso funzionale | - | - | - | - | |
| - Per investimento | - | - | - | - | |
| Totale | (1.636) | - | - | (1.636) |
Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento (a) |
Rettifiche di valore per deterioramento (b) |
Riprese di valore (c) |
Risultato netto (a + b - c) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| A. | Attività immateriali | ||||
| A.1 Di proprietà | (2.096) | - | - | (2.096) | |
| - Generate internamente dall'azienda | - | - | - | - | |
| - Altre | (2.096) | - | - | (2.096) | |
| A.2 Acquisite in leasing finanziario | - | - | - | - | |
| Totale | (2.096) | - | - | (2.096) |
| Tipologia di spesa/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| a) Transazioni con clientela | (14) | (31) |
| b) Quota di intervento F.I.T.D. | - | (274) |
| c) Altri oneri | (264) | (1.612) |
| Totale | (278) | (1.917) |
| Tipologia di spesa/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| a) Recupero spese a carico di terzi | 2.999 | 3.563 |
| b) Fitti attivi | 64 | 80 |
| c) Altri proventi | 421 | 309 |
| Totale | 3.484 | 3.952 |
La voce "recupero spese a carico di terzi" si riferisce al riaddebito alla clientela di spese legali e consulenze nonché imposte di registro e di bollo iscritte nella voce "altre spese amministrative".
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
| Componenti reddituali/Settori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|---|
| 1. | Imposte correnti (-) | (79.798) | (50.203) |
| 2. | Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | (242) | - |
| 3. | Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | - | - |
| 3.bis | Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) |
- | - |
| 4. | Variazione delle imposte anticipate (+/-) | 878 | 4.370 |
| 5. | Variazione delle imposte differite (+/-) | (4.151) | (2.847) |
| 6. | Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) |
(83.313) | (48.680) |
| Voci/Componenti | 31.12.2015 |
|---|---|
| Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte | 244.056 |
| IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) | (67.115) |
| - effetto di proventi non tassabili e altre variazioni in diminuzione - permanenti | 2.962 |
| - effetto di oneri non deducibili e altre variazioni in aumento - permanenti | (3.627) |
| - ires non corrente | 5 |
| - ires differita non corrente | (327) |
| - effetto di cambiamenti di aliquota sulle imposte differite | - |
| IRES - Onere fiscale effettivo | (68.102) |
| IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) | (13.594) |
| - effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile | (1.587) |
| - irap differita non corrente | 217 |
| - irap non corrente | (247) |
| IRAP - Onere fiscale effettivo | (15.211) |
| Altre imposte | - |
| Onere fiscale effettivo di bilancio | (83.313) |
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti o nelle successive sezioni della presente nota integrativa.
| Utile per azione e utile diluito per azione | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Utile netto (in migliaia di euro) | 160.743 | 94.396 |
| Numero medio azioni in circolazione | 53.034.493 | 52.899.739 |
| Numero medio azioni potenzialmente diluitive | 5.787 | 6.093 |
| Numero medio azioni diluite | 53.028.706 | 52.893.646 |
| Utile per azione (unità di euro) | 3,03 | 1,78 |
| Utile per azione diluito (unità di euro) | 3,03 | 1,78 |
Le azioni potenzialmente diluitive si riferiscono ai pagamenti basati su azioni per la componente a pronti dei premi variabili, come commentato nella Parte I della presente Nota Integrativa.
Di seguito si rappresentano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.
| Voci (in migliaia di euro) |
Importo lordo |
Imposta sul reddito |
Importo netto |
|
|---|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | X | X | 160.743 |
| Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | 131 | 36 | 95 | |
| 20 | Attività materiali | - | - | - |
| 30. | Attività immateriali | - | - | - |
| 40. | Piani a benefici definiti | 131 | 36 | 95 |
| 50. | Attività non correnti in via di dismissione | - | - | - |
| 60. | Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
- | - | - |
| Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | 8.639 | 2.931 | 5.708 | |
| 70. | Copertura di investimenti esteri: | - | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | - | |
| 80. | Differenze di cambio: | - | - | - |
| a) variazioni di valore | - | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | ||
| 90. | Copertura dei flussi finanziari: | - | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | - | |
| 100. | Attività finanziarie disponibili per la vendita: | 8.639 | 2.931 | 5.708 |
| a) variazioni di fair value | 141.863 | 46.978 | 94.885 | |
| b) rigiro a conto economico | (132.435) | (43.796) | (88.639) | |
| - rettifiche da deterioramento |
- | - | - | |
| - utilie/perdite da realizzo |
(132.435) | (43.796) | (88.639) | |
| c) altre variazioni | (789) | (251) | (538) | |
| 110 | Attività non correnti in via di dismissione: | - | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | - | |
| Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni | ||||
| 120 | valutate a patrimonio netto: | - | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | - | |
| - rettifiche da deterioramento | - | - | - | |
| - utili/perdite da realizzo | - | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | - | |
| 130 | Totale altre componenti reddituali | 8.770 | 2.967 | 5.803 |
| 140 | Redditività complessiva (10+130) | 8.770 | 2.967 | 166.546 |
La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.
Con riferimento al governo dei rischi, la Banca ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale la banca effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (liquidità, tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc).
Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP con riferimento al 31 dicembre 2014. Nel mese di maggio 2015, sempre con riferimento al 31 dicembre 2014, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investitori Istituzionali.
In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 229 del 21 aprile 1999 e successivi aggiornamenti - Istruzioni di Vigilanza per le banche - Banca IFIS si è dotata di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria della Banca. Il sistema di controlli interni di Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:
I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:
schio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell'operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di appetito e tolleranza al rischio definiti annualmente con la stesura del c.d. Risk Appetite Framework. Essi sono affidati a strutture diverse da quelle operative;
• l'attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.
I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità del terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 18 febbraio 2015 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.
L'attività della Banca si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:
Complementare a tali attività risulta l'operatività della tesoreria aziendale la cui dimensione, pur risultando in alcuni momenti particolarmente significativa, non modifica la mission della Banca che continua a essere finalizzata a fornire supporto finanziario e di gestione del credito alle Piccole e Medie Imprese.
L'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (c.d. factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese, in attuazione delle strategie di sviluppo definite e perseguite dalla Banca.
Alla tradizionale attività di factoring si affianca l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans), commerciale e fiscale di difficile esigibilità. La controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.
A chiusura del primo semestre 2015, Banca IFIS ha ampliato il suo business model arricchendosi di un nuovo prodotto, il finanziamento a medio termine finalizzato al sostegno del ciclo di fornitura per controparti farmacie.
Inoltre nel secondo semestre 2015 Banca IFIS ha ampliato il portafoglio del finanziamento del credito commerciale a breve termine, con l'attività di acquisto e gestione dei crediti verso enti territoriali.
Il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).
A fronte di eventuali surplus di liquidità disponibile Banca IFIS effettua operazioni di deposito a brevissimo termine con controparti bancarie di elevato merito creditizio. In relazione alle caratteristiche delle controparti affidate, alla breve durata delle operazioni ed agli importi contenuti, il rischio di credito assunto a fronte di tali attività risulta essere particolarmente contenuto.
Nel corso del mese di aprile 2015 il CdA della Banca, a seguito di riflessione di carattere tattico/strategico, ha deliberato in primis la riclassificazione del portafoglio titoli dalla categoria HTM alla categoria AFS e successivamente, visti gli avvenimenti di mercato, ha dato mandato di rimodulare la composizione del portafoglio stesso, allungandone la vita residua.
La vita residua media del portafoglio complessivo è pari a circa trenta mesi e durata massima per singola attività di cinque anni.
Non è posta in essere alcuna attività in prodotti derivati su crediti.
Il rischio di credito nell'attività di factoring è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti e dell'eventuale concessione di garanzie contro l'insolvenza del debitore ceduto. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell'operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti cedente-debitore. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all'assunzione e al controllo del rischio dell'attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un'elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni.
Nella prima fase del processo di gestione del rischio, la struttura organizzativa preposta ha il compito di valutare il merito creditizio delle controparti cedente e debitore, la natura del rapporto commerciale che li lega e la qualità del credito oggetto di cessione. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di servizio e di area. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti al Direttore Generale, all'Amministratore Delegato, al Comitato Fidi ed infine al Consiglio di Amministrazione.
Le Filiali della Banca non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture di Direzione Generale.
Risorse qualificate e specializzate seguono l'evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalle cessioni alle anticipazioni, dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito, anche con l'eventuale supporto dell'Area Legale.
Come precedentemente specificato, Banca IFIS opera anche nell'acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:
La fase di acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un primo aspetto fondamentale del processo del credito, essa è preceduta da una approfondita attività di due diligence svolta da personale altamente qualificato, tesa a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.
Per l'incasso dei crediti di difficile esigibilità (DRL) Banca IFIS si avvale, oltre che di un ufficio legale interno e di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull'intero territorio nazionale, anche di una rete di agenti. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un'azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano la Banca in misura rilevante.
La procedura operativa di Banca IFIS che regola il processo del credito nell'ambito dell'attività tradizionale di factoring, sottoposta a revisione nel corso dell'esercizio, richiede espressamente una valutazione di tutte le controparti coinvolte nel rapporto, sia sul lato cliente-cedente che debitore.
Nell'attività di factoring il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.
La Banca è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio, in particolare:
• viene definito un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale della fattibilità dell'operazione.
Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, tramite l'analisi anche di banche dati selezionate, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito.
Protesti, pregiudizievoli o segnalazioni di sofferenza rappresentano fenomeni che inducono a blocchi automatici dell'operatività. L'analisi che ne consegue è finalizzata a valutare la gravità delle anomalie, l'eventuale temporaneità delle difficoltà riscontrate e quindi a decidere se proseguire il rapporto oppure rientrare dalle esposizioni segnalate.
Con riferimento alle attività afferenti al business Distressed Retail Loan e all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono continuati gli investimenti in sistemi informativi utili al monitoraggio di tali portafogli.
Assumono particolare rilievo le operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità classificati, sin dalla fase di acquisto, tra le partite deteriorate. Trattasi di crediti di natura finanziaria (acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing) e, in misura marginale, da crediti di natura commerciale (acquisiti da procedure concorsuali e aziende) che, in relazione alle caratteristiche del credito e del cedente, vengono opportunamente classificate in portafogli omogenei per caratteristiche gestionali e modalità di recupero (giudiziale o stragiudiziale). In particolare, sono individuate le seguenti modalità di gestione:
gestione massiva, caratterizzata da un'attività di recupero stragiudiziale svolta prevalentemente da società di recupero specializzate, rete di agenti-professionisti e call center;
gestione analitica con recupero giudiziale dei crediti.
In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionari, ricordando che esso è costituito quasi esclusivamente da titoli di stato italiani e, in misura marginale, da una obbligazione bancaria di durata contenuta, Banca IFIS è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia degli emittenti dei titoli detenuti. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.
Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.
Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.
In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità (Distressed Retail Loan ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali), ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.
Con riferimento all'attività di factoring, l'operatività della relazione con la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione, sia sulla base delle evidenze andamentali del rapporto sia degli strumenti di monitoraggio attivati sulle controparti a rischio (Centrale dei Rischi, protesti, pregiudizievoli ecc.). In caso di anomalie andamentali e/o elementi pregiudizievoli sulla controparte il rapporto viene posto in osservazione e la gestione della relazione da parte della Filiale è posta sotto la diretta supervisione di dedicati uffici di Direzione, fino al superamento degli elementi di anomalia riscontrati.
In caso di deterioramento della situazione e/o di criticità più marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'Area Crediti Problematici – Servizio Posizioni Sorvegliate finalizzata, sulla base delle dovute valutazioni di merito e di opportunità, al mantenimento della posizione fino a superamento delle criticità, o al rientro della posizione. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a incaglio soggettivo o sofferenza.
La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse incagli o sofferenze, è di norma affidata all'Area Crediti Problematici – Servizio Contenzioso che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Ove si riscontri la possibilità di una positiva soluzione delle difficoltà evidenziate dal cedente e/o debitore con adeguate tutele del rischio di credito per la Banca, la posizione può essere ristrutturata e riaffidata al Servizio Posizioni Sorvegliate per monitorarne il regolare decorso o, ove ne ricorrono i presupposti, direttamente all'Area Clienti.
Le valutazioni sulle rettifiche di valore analitiche, su proposta del Servizio Contenzioso, sono effettuate dall'Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.
Processo omologo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Z o. o.. E' opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento alla società controllata.
Una quota rilevante dei crediti Distressed Retail Loan sono classificati tra le partite deteriorate. L'acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all'importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.
Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 8.161 milioni di euro, tenuto conto delle cessioni di fine esercizio. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 8.261 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 340 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 4,5% del valore nominale storico. Nel corso dell'esercizio 2015 sono stati acquistati circa 4.092 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 218 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 5,3%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 22 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.
Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura esercizio 2015 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 93 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 138 milioni di euro).
Nel corso del mese di dicembre 2015 la banca ha perfezionato tre operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti per un valore nominale residuo di circa 1,4 miliardi di euro, corrispondenti a circa 137 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 37 milioni.
Si noti inoltre che le numeriche sopra evidenziate al 31 dicembre 2015 non includono i crediti rientranti nel perimetro di cessione di una delle operazioni di vendita conclusa a fine dicembre con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante "binding offer" presentata dall'acquirente, valore nominale residuo pari a circa 477 milioni di euro, valore nominale storico a data acquisto pari a circa 489 milioni di euro. La formalizzazione della cessione è avvenuta in data 15 gennaio 2016.
Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto DRL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.
I crediti DRL sono valutati al costo ammortizzato; i flussi di cassa attesi sui quali si basa il calcolo del costo ammortizzato sono stimati mediante l'utilizzo di un modello statistico le cui basi parametriche sono costruite a partire da serie storiche di recupero proprietarie per quanto attiene la c.d. gestione massiva e delle previsioni effettuate dall'analista per quanto attiene la c.d. gestione analitica. Il modello di simulazione dei flussi di cassa è stato rivisitato nel corso dell'esercizio 2015 a seguito del significativo mutamento, nel corso degli anni, delle modalità operative afferenti al recupero del credito. Il modello rivisitato prende in considerazione serie storiche aggiornate (2000-2015) e garantisce uniformità di trattamento a tipologie di incasso similari per caratteristiche; consente, inoltre, di ridurre significativamente i tempi di elaborazione.
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Esposizioni non deteriorate |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita |
- | - | - | - | 3.216.832 | 3.216.832 |
| 2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Crediti verso banche | - | - | - | - | 84.988 | 84.988 |
| 4. Crediti verso clientela | 190.286 | 234.546 | 58.214 | 879.509 | 2.052.253 | 3.414.808 |
| 5. Attività finanziarie valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - |
| 6. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2015 | 190.286 | 234.546 | 58.214 | 879.509 | 5.354.073 | 6.716.628 |
| Totale 31.12.2014 | 103.138 | 109.136 | 35.772 | 838.598 | 7.028.098 | 8.114.742 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
| Attività deteriorate | Attività non deteriorate | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Esposizione lorda |
specifiche Rettifiche |
Esposizione netta |
Esposizione lorda |
Rettifiche di portafoglio |
Esposizione netta |
(esposizione Totale netta) |
|||
| 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita |
- | - | - | 3.216.832 | - | 3.216.832 | 3.216.832 | |||
| 2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza |
- | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Crediti verso banche | - | - | - | 84.988 | - | 84.988 | 84.988 | |||
| 4. Crediti verso clientela | 727.621 | 244.575 | 483.046 | 2.943.158 | 11.396 | 2.931.762 | 3.414.808 | |||
| 5. Attività finanziarie valutate al fair value |
- | - | - | X | X | - | - | |||
| 6. Attività finanziarie in corso di di | - | - | - | - | - | - | - | |||
| smissione Totale 31.12.2015 |
727.621 | 244.575 | 483.046 | 6.244.978 | 11.396 | 6.233.582 | 6.716.628 | |||
| Totale 31.12.2014 | 474.472 | 226.226 | 248.046 | 7.877.069 | 10.554 | 7.866.696 | 8.114.742 |
Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.
In linea con quanto previsto dall'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", paragrafo 37, lettera a), si fornisce di seguito un'analisi dell'anzianità degli scaduti delle esposizioni in bonis – Altre esposizioni.
| (migliaia di euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| Scaduto fino a 3 mesi | 385.852 | 364.633 |
| Scaduto da oltre 3 mesi fino a 6 mesi | 157.911 | 130.910 |
| Scaduto da oltre 6 mesi fino a 1 anno | 112.564 | 107.560 |
| Scaduto da oltre 1 anno | 224.391 | 236.742 |
| Totale | 880.718 | 839.845 |
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti fasce di scaduto
| Esposizione lorda | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività deteriorate | Rettifiche di | Rettifiche di | ||||||
| Tipologie esposizioni/ valori |
Fino a 3 mesi | Da oltre 3 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno fino a 6 mesi Oltre 1 anno Attività non deteriorate |
valore spe cifiche |
valore di portafoglio |
Esposizione netta |
|||
| A. ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||||
| a) Sofferenze | - | - | - | - | X | - | X | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | X | - | X | - |
| b) Inadempienze probabili | - | - | - | - | X | - | X | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | X | - | X | - |
| c) Esposizioni scadute deterio rate |
- | - | - | - | X | - | X | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | - | X | - | X | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
X | X | X | X | - | X | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | X | X | X | - | X | - | - |
| e) Altre esposizioni non dete riorate |
- | X | X | - | 84.988 | X | - | 84.988 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | X | X | X | - | X | - | - |
| Totale A | - | - | - | - | 84.988 | - | - | 84.988 |
| B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO |
||||||||
| a) Deteriorate | - | - | - | - | X | - | X | - |
| b) Non deteriorate | - | X | X | - | 3.674 | X | 3.674 | |
| Totale B | - | - | - | - | 3.674 | - | - | 3.674 |
| TOTALE A+B | - | - | - | - | 88.662 | - | - | 88.662 |
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto
| Esposizione lorda | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività deteriorate | Rettifiche di | Rettifiche | ||||||
| Tipologie esposizioni/valori | Fino a 3 mesi | Da oltre 3 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno fino a 6 mesi oltre 1 anno |
Non deteriorate |
valore speci fiche |
di valore di portafoglio |
Esposizione netta |
||
| A. ESPOSIZIONI PER CASSA |
||||||||
| a) Sofferenze | - | - | 108 | 414.473 | X | 224.295 | X | 190.286 |
| - di cui: esposizioni og getto di concessioni |
- | - | - | 16.320 | X | 885 | X | 15.435 |
| b) Inadempienze probabili | 32.420 | 4.233 | 7.271 | 209.328 | X | 18.706 | X | 234.546 |
| - di cui: esposizioni og getto di concessioni |
18.913 | 204 | 703 | 19.309 | X | 5.406 | X | 33.723 |
| c) Esposizioni scadute de teriorate |
43.398 | 4.246 | 2.128 | 10.016 | X | 1.574 | X | 58.214 |
| - di cui: esposizioni og getto di concessioni |
- | - | - | 5.444 | X | 144 | X | 5.300 |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
X | X | X | X | 880.718 | X | 1.209 | 879.509 |
| - di cui: esposizioni og getto di concessioni |
X | X | X | X | 30 | X | - | 30 |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
- | X | - | - | 5.279.272 | X | 10.187 | 5.269.085 |
| - di cui: esposizioni og getto di concessioni |
X | X | X | X | 2.947 | X | 18 | 2.929 |
| Totale A | 75.818 | 8.479 | 9.507 | 633.817 | 6.159.990 | 244.575 | 11.396 | 6.631.640 |
| B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO |
||||||||
| a) Deteriorate | 677 | 584 | 273 | 421 | X | - | X | 1.955 |
| b) Non deteriorate | - | X | X | - | 304.819 | X | - | 304.819 |
| Totale B | 677 | 584 | 273 | 421 | 304.819 | - | - | 306.774 |
| TOTALE A+B | 76.495 | 9.063 | 9.780 | 634.238 | 6.464.809 | 244.575 | 11.396 | 6.938.414 |
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute |
|---|---|---|---|
| A. Esposizione lorda iniziale | 313.660 | 123.337 | 37.275 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | 218.775 | 290.482 | 435.690 |
| B.1 ingressi da crediti in bonis | 1.231 | 26.188 | 318.338 |
| B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | 31.259 | 12.405 | - |
| B.3 altre variazioni in aumento | 186.285 | 251.889 | 117.352 |
| C. Variazioni in diminuzione | 117.854 | 160.567 | 413.177 |
| C.1 uscite verso crediti in bonis | - | 4.767 | 239.684 |
| C.2 cancellazioni | 9.333 | 1.592 | - |
| C.3 incassi | 40.528 | 65.987 | 131.625 |
| C.4 realizzi per cessioni | 1.045 | 212 | - |
| C.5 perdite da cessione | - | - | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | - | 31.258 | 12.406 |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | 66.948 | 56.751 | 29.462 |
| D. Esposizione lorda finale | 414.581 | 253.252 | 59.788 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
Il totale delle attività deteriorate nette ammonta a 483,0 milioni di euro contro 248,1 milioni a fine 2014 (+94,7%), con significativi incrementi in tutte le categorie.
Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2015, a 190,3 milioni di euro contro 103,1 milioni di euro a fine 2014 (+84,5%). La variazione è dovuta sostanzialmente agli acquisti dei crediti DRL intervenuti nel corso dell'anno.
A dicembre 2015 le inadempienze probabili ammontano a 234,5 milioni di euro, rispetto a 109,2 milioni nel 2014 (+114,9%), di cui 195,0 milioni di euro relativi al settore DRL (65,3 milioni di euro a fine 2014).
Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano al 31 dicembre 2015 a 58,2 milioni contro i 35,8 milioni a dicembre 2014 (+62,6%), principalmente per effetto dell'ingresso nella categoria di alcune posizioni individualmente significative. Le variazioni nello scaduto deteriorato sono normali nel business model della Banca. Le esposizioni scadute deteriorate nette si riferiscono per 1,2 milioni (3,9 milioni a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
| Causali/Categorie | Esposizioni oggetto di concessioni: deteriorate |
Esposizioni oggetto di concessioni: non deteriorate |
||
|---|---|---|---|---|
| A. Esposizione lorda iniziale | 31.080 | 1.709 | ||
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | ||
| B. Variazioni in aumento | 88.688 | 11.510 | ||
| B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni | 5.479 | 5.491 | ||
| B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni | - | - | ||
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | - | - | ||
| B.4 altre variazioni in aumento | 83.209 | 6.019 | ||
| C. Variazioni in diminuzione | 58.875 | 10.242 | ||
| C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni | - | - | ||
| C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni | - | - | ||
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | - | 5.479 | ||
| C.4 cancellazioni | - | - | ||
| C.5 incassi | 18.797 | 3.156 | ||
| C.6 realizzi per cessioni | - | - | ||
| C.7 perdite da cessione | - | - | ||
| C.8 altre variazioni in diminuzione | 40.078 | 1.607 | ||
| D. Esposizione lorda finale | 60.893 | 2.977 | ||
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
| Sofferenze | Inadempienze probabili | Esposizioni scadute deteriorate |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Totali | Di cui esposizioni oggetto di concessioni |
Totali | Di cui esposizioni oggetto di concessioni |
Totali | Di cui esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali | 210.522 | - | 14.201 | 1.783 | 1.503 | - | ||
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate |
- | - | - | - | - | - | ||
| B. Variazioni in aumento | 30.131 | 885 | 20.577 | 3.623 | 71 | 144 | ||
| B.1 rettifiche di valore | 19.191 | 700 | 20.577 | 3.623 | 71 | 144 | ||
| B.2 perdite da cessione | - | - | - | - | - | |||
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
10.940 | 185 | - | - | - | - | ||
| B.4 altre variazioni in aumento | - | - | - | - | - | |||
| C. Variazioni in diminuzione | 16.358 | - | 16.072 | - | - | - | ||
| C.1 riprese di valore da valutazione | (2.775) | (4.299) | - | - | - | |||
| C.2 riprese di valore da incasso | - | - | - | - | - | |||
| C.3 utili da cessione | - | - | - | - | - | |||
| C.4 cancellazioni | (13.583) | (833) | - | - | - | |||
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | (10.940) | - | - | - | |||
| C.6 altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | |||
| D. Rettifiche complessive finali | 224.295 | 885 | 18.706 | 5.406 | 1.574 | 144 | ||
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate |
- | - | - | - | - | - |
Ai fini del calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, Banca IFIS utilizza l'agenzia di rating esterna di valutazione (ECAI) Fitch Ratings solo per le posizioni incluse nella classe "Esposizioni verso Amministrazioni centrali e Banche centrali"; per le altre asset class non sono utilizzati rating esterni. In considerazione della composizione dell'attivo, i rating esterni sono utilizzati esclusivamente per il portafoglio titoli di Stato.
La Banca non si avvale di rating interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fini di vigilanza prudenziale. È stato implementato il nuovo Sistema di Rating Interno sul segmento imprese domestiche della Banca il quale è stato sviluppato su basi dati proprietaria e si compone delle seguenti componenti:
| Ga | ie l i ran z rea |
( 1 ) |
Ga | ran z |
ie p ers on |
l i ( 2 ) a |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| a tt e n |
De r |
iva i su t |
d i i t cr e |
Cr e |
d i i d i f irm t |
a | |||||||||
| e n o |
A l i tr |
de iva i t r |
|||||||||||||
| zi si o p s e e r o al V |
e h c e ot Ip li bi o m m I |
g n si o a ri e a L zi li n bi a o n fi m m I |
li to Ti |
i al re e zi n ra a g e ltr A |
N L C |
e h c n a li b ra e nt i e rn c e v o G |
i ic bl b u p i nt e i ltr A |
e h c n a B |
ti et g g o s i ltr A |
e h c n li a b ra e nt i e rn c e v o G |
i ic bl b u p i nt e i ltr A |
e h c n a B |
ti et g g o s i ltr A |
To ta le ( 1 ) ( 2 ) + |
|
| 1. Es iz ion i c d i t iz ie t i te: p os re p er ca ss a g ara n |
2 7 4. 5 7 0 |
1 2. 5 2 7 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 4 4. 3 6 5 |
2 5 6. 8 9 2 |
| 1. 1 to ta lme te t i te n g ara n |
2 1 7. 5 4 4 |
1 0. 8 2 4 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 0 6. 7 2 1 |
2 1 7. 5 4 5 |
| d i cu i de ior ter te a - |
3 1. 4 3 8 |
1 0. 4 0 5 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 0. 8 9 8 |
3 1. 4 3 8 |
| 1. 2 p ia lme i te t te arz n g ara n |
5 7. 0 2 6 |
1. 7 0 3 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 7. 6 4 4 |
3 9. 3 4 7 |
| d i cu i de ter ior te a - |
1 6. 5 2 7 |
1. 7 0 3 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9. 0 2 4 |
1 0. 7 2 7 |
| "fu 2. Es iz ion i c d i t iz ie i b i lan io " p os re or c i t te: g ara n |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. 1 to ta lme te t i te n g ara n |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d i cu i de ter ior te a - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. 2 p ia lme i te t te arz n g ara n |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d i cu i de ior ter te a - |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)
| Go i ve rn |
A l tr i e t i p b b l ic i n u |
So à ie t c |
f ina nz |
iar ie |
as | So ie à t c icu s raz |
d i ion e |
Im p res |
f ina e n on nz |
iar ie |
A l tr i s t t i og g e |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| / Co Es iz ion i tro t i p os n p ar |
a tt e N s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
a tt e n s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
a tt e n s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
a tt e n s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
a tt e n s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
a tt e n s. o p s E |
al e v h e c h fi c ci fi e tti p e s R |
di io al gl v o e f h a c rt fi o tti p e R |
| A. Es iz ion i p p os er cas sa |
||||||||||||||||||
| A. 1 So f fer enz e |
- | - | X | 3. 1 6 1 |
5 1 |
X | 9 4 |
- | X | - | - | X | 3 8. 7 3 8 |
2 1 4. 8 4 8 |
X | 1 4 8. 2 9 3 |
9. 3 9 6 |
X |
| d i cu i es iz ion i og t to d i p os g e - ion i con ces s |
X | X | X | X | 6 9 7 |
8 8 5 |
X | 1 4. 7 3 8 |
- | X | ||||||||
| A. 2 Ina de ien ba b i l i mp ze p ro |
3 9 5 |
8 4 |
X | 2. 8 8 5 |
2. 4 5 5 |
X | 6. 6 6 7 |
3. 8 3 0 |
X | - | - | X | 3 3. 3 0 5 |
1 1. 9 2 4 |
X | 1 9 1. 3 2 1 |
4 1 3 |
X |
| d i cu i es iz ion i og d i t to p os g e - ion i con ces s |
X | X | 6. 6 6 6 |
3. 8 3 0 |
X | X | 7. 9 8 5 |
1. 5 7 6 |
X | 1 9. 0 7 2 |
- | X | ||||||
| A. 3 Es iz ion i sc du de iora te ter te p os a |
6 4 6 |
- | X | 5 6 2 |
- | X | - | - | X | - | - | X | 5 3. 0 6 2 |
1. 4 6 6 |
X | 3. 9 4 4 |
1 0 8 |
X |
| d i cu i es iz ion i og t to d i p os g e - ion i con ces s |
X | X | X | X | 5. 3 0 0 |
1 4 4 |
X | X | ||||||||||
| A. 4 Es iz ion i no de ter iora te p os n |
3. 3 2 0. 9 2 0 |
X | 3 2 |
8 9 5. 1 6 2 |
X | 7 6 1 |
1 5 0. 5 7 4 |
X | 4 7 |
- | X | - | 1. 7 6 6. 7 7 4 |
X | 1 0. 4 5 9 |
1 5. 1 6 4 |
X | 9 7 |
| d i cu i es iz ion i og t to d i p os g e - ion i con ces s |
2. 9 5 9 |
1 8 |
||||||||||||||||
| To le A ta |
3. 3 2 1. 9 6 1 |
8 4 |
3 2 |
9 0 1. 7 4 3 |
2. 5 0 6 |
7 6 1 |
1 5 7. 3 3 5 |
7. 6 6 0 |
4 7 |
- | - | - | 1. 8 9 1. 8 7 9 |
2 3 0. 6 9 9 |
1 0. 4 5 9 |
3 5 8. 7 2 2 |
9. 9 1 7 |
9 7 |
| "fu B. Es iz ion i i b i lan io " p os or c |
||||||||||||||||||
| B. 1 So f fer enz e |
- | - | X | - | - | X | - | - | X | - | - | X | 1 5 6 |
- | X | - | - | X |
| B. 2 Ina de ien ba b i l i mp ze p ro |
- | - | X | - | - | X | - | - | X | - | - | X | 6 6 7 |
- | X | - | - | X |
| B. 3 A l iv i à de iora tre t t t ter te a |
- | - | X | - | - | X | - | - | X | - | - | X | 1. 1 2 3 |
- | X | - | - | X |
| B. 4 Es iz ion i no de ter iora te p os n |
- | X | - | 5 8 9 |
X | - | 1 5. 5 2 4 |
X | - | 1 | X | - | 2 8 8. 3 8 3 |
X | - | 3 2 2 |
X | - |
| To ta le B |
- | - | - | 5 8 9 |
- | - | 1 5. 5 2 4 |
- | - | 1 | - | - | 2 9 0. 3 3 8 |
- | - | 3 2 2 |
- | - |
| To le ( A+ B ) 3 1. 1 2. 2 0 1 ta 5 |
3. 3 2 1. 9 6 1 |
8 4 |
3 2 |
9 0 2. 3 3 2 |
2. 5 0 6 |
7 6 1 |
1 7 2. 8 5 9 |
7. 6 6 0 |
4 7 |
1 | - | - | 2. 1 8 2. 2 1 7 |
2 3 0. 6 9 9 |
1 0. 4 5 9 |
3 5 9. 0 4 4 |
9. 9 1 7 |
9 7 |
| ( ) 3 1. 1 2. 2 0 1 4 To ta le A+ B |
5. 1 4 0. 2 5 4 |
- | - | 6 6 4. 5 2 2 |
7. 8 0 9 |
8 8 |
1 4 7. 3 4 3 |
1. 3 6 2 |
5 4 |
1 0 1 |
- | - | 1. 9 4 7. 6 6 3 |
2 0 8. 4 2 5 |
1 0. 3 8 6 |
1 3 7. 6 1 5 |
8. 6 3 0 |
2 6 |
| I ta |
l ia |
A l tr i Pa es |
i e i uro p e |
Am | ica er |
As | ia | Re to de l m do s on |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| / f Es iz ion i Ar ic he p os ee g eo g ra |
Es t ta p os. ne |
Re t t i f ic he lore va les ive com p s |
Es t ta p os. ne |
Re t t i f ic he lore va les ive com p s |
Es t ta p os. ne |
Re t t i f ic he lore va les ive com p s |
Es t ta p os. ne |
Re t t i f ic he lore va les ive com p s |
Es t ta p os. ne |
Re t t i f ic he lore va les ive com p s |
|
| A. Es iz ion i p p os er ca ss a |
|||||||||||
| A. 1 So f fer en ze |
1 8 9. 4 3 2 |
2 2 0. 3 7 4 |
8 1 8 |
3. 9 1 6 |
2 0 |
5 | 3 | - | 1 3 |
- | |
| A. 2 Ina de ien ba b i l i mp ze p ro |
2 3 4. 4 1 6 |
1 6 0 8 7. |
1 1 3 |
1. 0 9 8 |
1 1 |
- | 1 | - | 5 | - | |
| A. 3 Es iz ion i sc du te de ter ior te p os a a |
5 8. 2 1 2 |
1. 5 7 4 |
2 | - | - | - | - | - | - | - | |
| A. 4 Es iz ion i no de ior ter te p os n a |
6. 0 6. 2 9 5 5 |
1 1. 0 3 5 |
8 6. 0 0 5 |
3 0 5 |
6 4 7 |
5 | 4. 9 5 7 |
3 0 |
6 4 5 |
3 | |
| To ta le A |
6. 5 3 8. 3 1 9 |
2 5 0. 6 0 9 |
8 6. 9 8 3 |
5. 3 1 9 |
7 9 5 |
1 0 |
4. 9 6 1 |
3 0 |
5 8 2 |
3 | |
| B. Es iz ion i "fu i b i lan io " p os or c |
|||||||||||
| B. 1 So f fer en ze |
1 5 6 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B. 2 Ina de ien ba b i l i mp ze p ro |
6 6 7 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B. 3 A l tre t t iv i t à de ter ior te a a |
1. 0 7 4 |
- | 4 9 |
- | - | - | - | - | - | - | |
| B. 4 Es iz ion i no de ior ter te p os n a |
2 3. 0 3 5 5 |
- | 0. 2 1 1 5 |
- | - | - | 9 9 7 |
- | 1 0 8 |
- | |
| To ta le B |
2 5 5. 4 0 9 |
- | 5 0. 2 6 0 |
- | - | - | 9 9 7 |
- | 1 0 8 |
- | |
| To le ( A B ) 3 1. 1 2. 2 0 1 ta 5 + |
6. 9 3. 2 8 7 7 |
2 0. 6 0 9 5 |
1 3 2 4 3 7. |
3 1 9 5. |
9 7 5 |
1 0 |
9 8 5. 5 |
3 0 |
6 9 0 |
3 | |
| To ta le ( A B ) 3 1. 1 2. 2 0 1 4 + |
7. 9 5 4. 8 5 0 |
2 3 1. 5 1 3 |
8 0. 2 2 3 |
5. 2 5 7 |
2 0 |
5 | 1. 5 5 1 |
3 | 8 5 4 |
2 |
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)
| Italia | Altri Paesi europei |
America | Asia | Resto del mondo |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Espos. netta |
Rettifiche | Espos. netta |
Rettifiche | Espos. netta |
Rettifiche | Espos. netta |
Rettifiche | Espos. netta |
Rettifiche | |
| A. Esposizioni per cassa | |||||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 81.389 | - | 2.981 | - | 619 | - | - | - | - | - | |
| Totale A | 81.389 | - | 2.981 | - | 619 | - | - | - | - | - | |
| B. Esposizioni "fuori bilancio" | |||||||||||
| B.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.3 Altre attività deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.4 Esposizioni non deteriorate | 3.674 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale B | 3.674 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale (A+B) 31.12.2015 | 85.063 | - | 2.981 | - | 619 | - | - | - | - | - | |
| Totale (A+B) 31.12.2014 | 283.956 | - | 244 | - | 186 | - | - | - | - | - |
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||
|---|---|---|---|
| a) | Valore di bilancio | 3.579.498 | 5.720.136 |
| b) | Valore ponderato | 163.106 | 375.451 |
| c) | Numero | 6 | 11 |
L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni a valore ponderato al 31 dicembre 2015 si compone per 125,0 milioni di euro da crediti verso clientela e per 38,0 milioni da attività fiscali.
In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.
In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2015 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 3.216,8 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 3.125,5 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa trenta mesi.
I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2015 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale.
In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 31 dicembre 2015 ammontano ad un totale di 1.006,8 milioni di euro, ripartiti in 105,1 milioni di euro verso il "governo centrale" (di cui 94 milioni di euro relativi a crediti fiscali) ed in 901,7 milioni di euro verso "altri enti pubblici".
La riserva da valutazione al lordo dell'effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo positivo di 17,4 milioni di euro (11,7 milioni al netto dell'effetto fiscale) alla fine dell'esercizio 2015 ad un valore positivo di circa 13,9 milioni di euro al 2 febbraio 2016 (9,3 milioni al netto dell'effetto fiscale).
(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.
Le attività finanziarie trasferite ma non eliminate sono riferite a titoli di debito governativi italiani che sono stati utilizzati per operazioni di pronti contro termine passivi. Tali attività finanziarie sono classificate in bilancio fra le attività finanziarie disponibili per la vendita e fra le attività detenute sino a scadenza, mentre il finanziamento per operazioni di pronti contro termine è esposto fra i debiti verso clientela.
| / Fo tec ic he rm e n Po fog l io ta r |
A t t iv de ne |
i t à f ina nz ten te p u iaz ion g oz |
iar ie la er e |
A t t iv i t lu ta va |
à f ina l fa te a lue |
iar ie nz ir v a |
A t t iv i t à f d isp i on la v en |
ina iar nz b i l i p er d i ta |
ie | A t t iv i t à de ten u sca |
f ina iar nz ino te s a de nza |
ie l la |
Cr d i t e |
i ve rso |
ba he nc |
Cr e c |
d i t i v l ien te |
ers o la |
To | le ta |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A | B | C | A | B | C | A | B | C | A | B | C | A | B | C | A | B | C | 3 1. 1 2. 1 5 |
3 1. 1 2. 1 4 |
|
| A. A t t iv i t à p er ca ss a |
- | - | - | - | - | - | 2. 6 6 7. 6 0 6 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2. 6 6 7. 6 0 6 |
2. 0 2 7. 4 3 3 |
| 1. T i l i d i de b i to to |
- | - | - | - | - | - | 2. 6 6 6 0 6 7. |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2. 6 6 6 0 6 7. |
2. 0 2 4 3 3 7. |
| 2. T i l i d i ca i le to ta p |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | - | - |
| 3. O. I. C. R. |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | - | - |
| 4. F ina iam i t nz en |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| S B. tru t i de iva t i me n r |
- | - | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | - | - |
| To ta le 3 1. 1 2. 2 0 1 5 |
- | - | - | - | - | - | 2. 6 6 6 0 6 7. |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2. 6 6 6 0 6 7. |
X | ||
| d i c i de ior ter te a u |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | X |
| To ta le 3 1. 1 2. 2 0 1 4 |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 2. 0 2 7. 4 3 3 |
- | - | - | - | - | - | - | - | X | 2. 0 2 7. 4 3 3 |
| d i c i de ter ior te u a |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | X | X |
Legenda:
A= attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C= attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
In linea generale, il profilo di rischio finanziario di Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo la Banca abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale e Loans and Receivables, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.
Alla chiusura del secondo semestre 2015 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 260 mila euro e negativo per 338 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività e le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento.
Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.
L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione della Banca, che si approvvigiona prevalentemente con depositi interbancari (collateralizzati e non) e dalla clientela retail sul conto corrente rendimax. Le operazioni di raccolta interbancaria sono prevalentemente a tasso fisso di brevissima durata. I depositi della clientela sui conti correnti rendimax e contomax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Nel secondo semestre 2015 l'offerta per la clientela retail si è arricchita nella parte vincolata, con delle nuove scadenze a 3, 4 e 5 anni. Gli impieghi alla clientela sono prevalentemente a revoca e a tasso variabile. I tassi d'interesse applicati alla clientela tradizionale per i rapporti di factoring sono di norma indicizzati (prevalentemente al tasso euribor a tre mesi) con adeguamento automatico all'andamento del costo del denaro. In alcuni casi i tassi d'interesse non sono indicizzati ma comunque modificabili unilateralmente dalla Banca anche in questo caso nel rispetto delle norme e dei contratti.
Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità Distressed Retail Loan, caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto. Tenuto conto della dimensione dell'attività di acquisto di crediti di difficile esigibilità, il contributo in termini di rischio di tasso alla posizione complessiva di Banca IFIS, ancorché positivo, non è da ritenersi rilevante.
Al 31 dicembre 2015 il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari a circa il sessantasei per cento da titoli con rendimenti indicizzati a tassi di mercato e per una quota pari al venticinque per cento da titoli indicizzati al tasso d'inflazione. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta a circa cinque mesi.
L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.
Nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d'interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla Tesoreria indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili al fine di cogliere le opportunità rappresentate dalle dinamiche di tasso sulle scadenze di brevissimo periodo e monitorare l'andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive.
Con l'obiettivo di monitorare il rischio di tasso l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria. La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali. Il Sistema Integrato di Tesoreria e Risk Management (SIT) fornisce inoltre strumenti di valutazione e monitoraggio delle principali poste attive e passive interest rate sensitive.
Il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale
In considerazione dell'entità del rischio assunto, Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.
Relativamente al rischio di prezzo, la Banca, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.
In relazione ai titoli obbligazionari detenuti, la classificazione della quasi totalità dei titoli tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, comunque relativamente contenuta dato l'elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio.
Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dalla Banca nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. Il Sistema Integrato di Tesoreria (SIT) e il contributo della funzione Risk Management, consentono di valutare e monitorare le attività connesse alla tesoreria, fornendo adeguati strumenti di valutazione del rischio di prezzo. In particolare, il SIT consente anche di:
Non sono presenti attività di copertura del fair value.
Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro
| Tipologia/Durata residua | a vista | fino a 3 mesi |
da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
da oltre 1 anno fino a 5 anni |
da oltre 5 anni fino a 10 anni |
oltre 10 anni |
Durata indeter minata |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività per cassa | 2.863.757 | 324.234 | 3.024.611 | 31.274 | 429.826 | 40.588 | 2.339 | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | 20.188 | 2.931.622 | - | 270.032 | - | - | - |
| - con opzione di rimborso anticipato |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| - altri | - | 20.188 | 2.931.622 | - | 270.032 | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti a banche | 65.533 | 14.446 | - | - | - | - | - | - |
| 1.3 Finanziamenti a clientela | 2.798.224 | 289.600 | 92.989 | 31.274 | 159.794 | 40.588 | 2.339 | - |
| - c/c | 135.819 | 88 | 211 | 759 | 14.258 | 3.218 | 12 | - |
| - altri finanziamenti | 2.662.405 | 289.512 | 92.778 | 30.515 | 145.536 | 37.370 | 2.327 | - |
| - con opzione di rimborso anticipato |
83.007 | 23 | 759 | - | - | - | - | - |
| - altri | 2.579.397 | 289.489 | 92.019 | 30.515 | 145.536 | 37.370 | 2.327 | - |
| 2. Passività per cassa | 777.992 | 4.563.011 | 212.321 | 266.608 | 327.145 | 998 | 2.142 | - |
| 2.1 Debiti verso clientela | 752.733 | 3.925.266 | 212.321 | 266.608 | 327.145 | 998 | 2.142 | - |
| - c/c | 752.733 | 1.646.248 | 212.284 | 259.776 | 324.864 | - | - | - |
| - altri debiti | - | 2.279.018 | 37 | 6.832 | 2.281 | 998 | 2.142 | - |
| - con opzione di rimborso anticipato |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| - altri | - | 2.279.018 | 37 | 6.832 | 2.281 | 998 | 2.142 | - |
| 2.2 Debiti verso banche | 25.259 | 637.745 | - | - | - | - | - | - |
| - c/c | 25.259 | - | - | - | - | - | - | - |
| - altri debiti | - | 637.745 | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - con opzione di rimborso anticipato |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| - altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.4 Altre passività | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - con opzione di rimborso anticipato |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| - altre | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Derivati finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.1 Con titolo sottostante | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
| - Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre operazioni fuori bilancio |
- | 3.674 | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni lunghe | - | 3.674 | - | - | - | - | - | - |
| + posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - |
L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche della Banca. Le operazioni in divisa della Banca si sostanziano in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.
Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.
La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.
L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Banca, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.
Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività della Banca in coerenza con le politiche di rischio approvate.
Al fine di monitorare il rischio di cambio l'Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria che espone, tra le altre informazioni, la posizione in cambi suddivisa per le diverse valute. Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.
Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione, come già detto, è stata assoggettata ad impairment test nel corso del secondo trimestre 2015 con un effetto a conto economico di 2,2 milioni di euro e nel quarto trimestre ad un ulteriore effetto di 0,2 milioni di euro, per un effetto complessivo a conto economico pari a 2,4 milioni di euro.
In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.
| Valute | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | DOLLARO STATI UNITI |
STERLINA REGNO UNITO |
YEN GIAPPONESE |
DOLLARO CANADESE |
FRANCO SVIZZERO |
ALTRE VALUTE |
|
| A. Attività finanziarie | 27.443 | 896 | - | 35 | - | 12.080 | |
| A.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | |
| A.2 Titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | |
| A.3 Finanziamenti a banche | 1.500 | 304 | - | 35 | - | 4.956 | |
| A.4 Finanziamenti a clientela | 25.943 | 592 | - | - | - | 7.124 | |
| A.5 Altre attività finanziarie | |||||||
| B. Altre attività | - | ||||||
| C. Passività finanziarie | 23.436 | 4 | 19 | - | 82 | 5.408 | |
| C.1 Debiti verso banche | 23.422 | - | 19 | - | 82 | 5.305 | |
| C.2 Debiti verso clientela | 14 | 4 | - | - | - | 103 | |
| C.3 Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | |
| C.4 Altre passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| D. Altre passività | - | ||||||
| E. Derivati finanziari | - | 273 | - | - | - | 164 | |
| - Opzioni | - | - | - | - | - | - | |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | |
| + posizioni corte | - | - | - | - | - | - | |
| - Altri | - | - | - | - | - | 164 | |
| + posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 43.343 | |
| + posizioni corte | - | 273 | - | - | - | 43.179 | |
| Totale attività | 27.443 | 896 | - | 35 | - | 55.423 | |
| Totale passività | 23.436 | 277 | 19 | - | 82 | 48.587 | |
| Sbilancio (+/-) | 4.007 | 619 | (19) | 35 | (82) | 6.836 |
Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.
Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Al 31 dicembre 2015 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 260 mila euro e nevo per 338 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità a logiche di carattere speculativo.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/ Tipologie derivati |
Over the counter | Controparti centrali |
Over the counter | Controparti centrali |
|||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse | - | - | - | - | |||
| a) Opzioni | - | - | - | - | |||
| b) Swap | - | - | - | - | |||
| c) Forward | - | - | - | - | |||
| d) Futures | - | - | - | - | |||
| e) Altri | - | - | - | - | |||
| 2. Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | |||
| a) Opzioni | - | - | - | - | |||
| b) Swap | - | - | - | - | |||
| c) Forward | - | - | - | - | |||
| d) Futures | - | - | - | - | |||
| e) Altri | - | - | - | - | |||
| 3. Valute e oro | 86.872 | - | 13.000 | - | |||
| a) Opzioni | - | - | - | - | |||
| b) Swap | 86.872 | - | 13.000 | - | |||
| c) Forward | - | - | - | - | |||
| d) Futures | - | - | - | - | |||
| e) Altri | - | - | - | - | |||
| 4. Merci | - | - | - | - | |||
| 5. Altri sottostanti | - | - | - | - | |||
| Totale | 86.872 | - | 13.000 | - |
| Fair value positivo | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | Over the counter | Controparti centrali |
Over the counter | Controparti centrali |
| A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza | 260 | - | 181 | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | 260 | - | 181 | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| B. Portafoglio bancario - di copertura | - | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | - | - | - | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| C. Portafoglio bancario - altri derivati | - | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | - | - | - | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| Totale | 260 | - | 181 | - |
| Fair value negativo | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |||
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | Over the counter | Controparti centrali |
Over the counter | Controparti centrali |
| A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza | 338 | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | 338 | - | - | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| B. Portafoglio bancario - di copertura | - | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | - | - | - | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| C. Portafoglio bancario - altri derivati | - | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - |
| b) Interest rate swap | - | - | - | - |
| c) Cross currency swap | - | - | - | - |
| d) Equity swap | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | - | - |
| f) Futures | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - |
| Totale | 338 | - | - | - |
A.5 Derivati finanziari: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione |
Governi e Banche Centrali | Altri enti pubblici | Banche | Società finanziarie | Società di assicurazione | Imprese non finanziarie | Altri soggetti |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | |||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - | - | - | - |
| - esposizione futura | - | - | - | - | - | - | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | |||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - | - | - | - |
| - esposizione futura | - | - | - | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | |||||||
| - valore nozionale | - | - | 36.500 | 50.372 | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | 259 | 1 | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | 21 | 317 | - | - | - |
| - esposizione futura | - | - | 281 | 3 | - | - | - |
| 4) Altri valori | |||||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - | - | - | - |
| - esposizione futura | - | - | - | - | - | - | - |
| Sottostanti/Vita residua | Fino a 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
|---|---|---|---|---|
| A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza | 86.872 | - | - | 86.872 |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse | - | - | - | - |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - |
| A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro | 86.872 | - | - | 86.872 |
| A.4 Derivati finanziari su altri valori | - | - | - | - |
| B. Portafoglio bancario | - | - | - | - |
| B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse | - | - | - | - |
| B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - |
| B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro | - | - | - | - |
| B.4 Derivati finanziari su altri valori | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2015 | 86.872 | - | - | 86.872 |
| Totale 31.12.2014 | 13.000 | - | - | 13.000 |
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.
Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail, dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l'Eurosistema. In considerazione della composizione dell'attivo della Banca, della tipologia di attività svolta e delle strategie definite dal Consiglio di Amministrazione che limitano l'operatività factoring ai crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l'eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi e dei crediti verso Enti Territoriali fino a 24 mesi) il rischio di liquidità per Banca IFIS non rappresenta, in condizioni fisiologiche dei mercati finanziari, elemento di particolare criticità.
Con riferimento alle attività svolte dalla Banca nel segmento Distressed Retail Loan ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Per effetto della contenuta rilevanza dimensionale dei crediti di difficile esigibilità rispetto alle attività complessive di Banca IFIS, è possibile tuttavia considerare marginale l'impatto complessivo sul bilanciamento per scadenza delle poste attive e passive. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.
Grazie all'ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie, alla risposta del mercato in relazione alla raccolta on-line, alla costituzione di un portafoglio titoli obbligazionari eligible utilizzabili in operazioni di Pronti Contro Termine, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze.
Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che la Banca ritrae dalla propria attività.
Allo stato attuale le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. La Banca è comunque costantemente impegnata nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.
Le funzioni aziendali della Banca preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.
Più in particolare, nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni provenienti dalla Tesoreria nonché dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, stabilisce le politiche per le operazioni di finanziamento di durata superiore ai 3 mesi, al fine di fornire eventuale supporto all'attività ordinaria di tesoreria di breve-brevissimo termine e di gestire e monitorare l'andamento del rischio di liquidità.
Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress. In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare la Banca bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.
La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.
Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità.
| Voci/Scaglioni temporali | a vista | da oltre 1 giorno a 7 giorni |
da oltre 7 giorni a 15 giorni |
da oltre 15 giorni a 1 me se |
da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
durata indeter minata |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività per cassa | 1.538.551 | 73.634 | 105.845 | 341.112 | 801.864 | 283.332 | 842.849 | 2.736.300 | 78.172 | 14.446 |
| A.1 Titoli di Stato | - | - | - | - | 15.184 | 51.726 | 721.875 | 2.390.032 | - | - |
| A.2 Altri titoli di debito | - | - | - | - | - | - | 5.004 | - | - | - |
| A.3 Quote O.I.C.R. | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 1.538.551 | 73.634 | 105.845 | 341.112 | 786.680 | 231.606 | 115.970 | 346.268 | 78.172 | 14.446 |
| - banche | 65.533 | - | - | - | - | - | - | - | - | 14.446 |
| - clientela | 1.473.018 | 73.634 | 105.845 | 341.112 | 786.680 | 231.606 | 115.970 | 346.268 | 78.172 | - |
| Passività per cassa | 783.323 | 2.331.776 | 157.262 | 522.051 | 1.439.717 | 218.089 | 271.506 | 446.937 | 3.140 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 783.323 | 52.789 | 157.262 | 137.814 | 1.439.695 | 218.052 | 264.674 | 324.864 | - | - |
| - banche | 25.259 | 10.478 | 91.360 | 25.074 | 7.006 | - | - | - | - | - |
| - clientela | 758.064 | 42.311 | 65.902 | 112.740 | 1.432.689 | 218.052 | 264.674 | 324.864 | - | - |
| B.2 Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Altre passività | - | 2.278.987 | - | 384.237 | 22 | 37 | 6.832 | 122.073 | 3.140 | - |
| Operazioni "fuori bilancio" | - | - | 3.674 | 71.100 | 15.228 | - | - | - | - | - |
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
- | - | - | 71.100 | 15.228 | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | - | 35.500 | 7.228 | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | 35.600 | 8.000 | - | - | - | - | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scam bio di capitale |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da rice | ||||||||||
| vere | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi |
- | - | 3.674 | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | 3.674 | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 garanzie finanziarie rilasciate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.6 garanzie finanziarie ricevute | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - posizioni corte | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.
L'operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.
La società veicolo (Giglio SPV S.r.l.) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.
Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).
In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.
Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. La gestione del rischio operativo richiede la capacità di identificare il rischio presente in tutti i prodotti, attività, processi, sistemi rilevanti che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi. Rientrano tra i rischi operativi anche i rischi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti, come ad esempio i quadri normativi afferenti trasparenza bancaria, antiriciclaggio, privacy e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche) o di autoregolamentazione (ad esempio il Codice di autodisciplina delle società quotate).
La possibilità di una corretta gestione del rischio operativo è strettamente connessa alla presenza di assetti organizzativi, procedure operative e supporti informatici adeguati. Elemento centrale è peraltro rappresentato da un'adeguata formazione delle risorse. Banca IFIS è costantemente impegnata nella formazione e crescita professionale delle proprie risorse.
Nel corso del 2015 si è ulteriormente consolidata l'attività di rafforzamento dei presidi a fronte dei rischi operativi anche attraverso un progressivo adeguamento dei processi interni finalizzati al monitoraggio e all'identificazione delle possibili situazioni di anomalia, nonché è stato avviato un progressivo percorso di irrobustimento metodologico con riferimento all'identificazione e misurazione dei rischi operativi, coerente con le market practice di settore.
Per quanto riguarda, infine, la Business Continuity, Banca IFIS si è dotata di un Piano di Continuità Operativa, ovvero di un insieme di iniziative e contromisure predisposte per contenere le interruzioni di operatività e di servizio entro i limiti consentiti dalle strategie di continuità. Del Piano di continuità operativa fa parte anche il piano di "Disaster Recovery" predisposto per fronteggiare eventi che comportino l'indisponibilità dei sistemi informativi aziendali.
Nell'ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Base.
La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Banca IFIS è soggetto ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal cd. Comitato di Basilea (CRR/CRD IV).
L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza minimi e della conseguente adeguatezza del patrimonio regolamentare, nonché dei limiti patrimoniali definiti a livello di Risk Appetite Framework (RAF), viene svolta nel continuo e rendicontata al Consiglio di amministrazione.
In aggiunta, anche in accordo con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea del 28 Gennaio 2015, il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale è anche garantito dall'osservanza di una politica di pay out correlata al raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi sopra menzionati, nonché dell'attenta analisi di eventuali impatti di operazioni di finanza straordinaria (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.).
Un'ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all'operazione da porre in essere, si provvede a stimare l'impatto sui coefficienti regolamentari, nonché sul RAF, e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.
L'Assemblea Ordinaria del 13 aprile 2015 ha rinnovato l'autorizzazione all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell'art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 4 euro ed un massimo di 30 euro.
L'Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell'autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.
Al 31 dicembre 2014 Banca IFIS deteneva n. 887.165 azioni proprie per un controvalore di 6,7 milioni di euro ed un valore nominale pari a 887.165 euro.
Nel corso dell'anno 2015 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:
La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n.739.446 azioni proprie, per un controvalore di 5,8 milioni di euro ed un valore nominale di 739.446 euro.
| Voci/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|
| 1. Capitale |
53.811 | 53.811 |
| 2. Sovrapprezzi di emissione |
58.900 | 57.113 |
| 3. Riserve |
288.350 | 228.848 |
| - di utili | 186.862 | 186.862 |
| a) legale |
10.762 | 10.762 |
| b) statutaria |
- | - |
| c) azioni proprie |
- | - |
| d) altre |
176.100 | 176.100 |
| - altre(1) | 101.488 | 41.986 |
| 4. Strumenti di capitale |
- | - |
| 5. (Azioni proprie) |
(5.805) | (6.715) |
| 6. Riserve da valutazione |
11.510 | 5.707 |
| - Attività finanziarie disponibili per la vendita |
11.677 | 5.969 |
| - Attività materiali |
- | - |
| - Attività immateriali |
- | - |
| - Copertura di investimenti esteri |
- | - |
| - Copertura dei flussi finanziari |
- | - |
| - Differenze di cambio |
- | - |
| - Attività non correnti in via di dismissione |
- | - |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti |
(167) | (262) |
| - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto |
- | - |
| - Leggi speciali di rivalutazione |
- | - |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio |
160.743 | 94.396 |
| Totale | 567.509 | 433.160 |
(1) La voce include 40,0 milioni di euro di riserva azioni proprie e futuro acquisto di azioni proprie che non derivano da riserve di utili.
| Attività/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Riserva positiva | Riserva negativa | Riserva positiva | Riserva negativa | |||
| 1. Titoli di debito | 11.678 | - | 7.553 | 1.853 | ||
| 2. Titoli di capitale | - | 1 | 270 | 1 | ||
| 3. Quote di O.I.C.R. | - | - | - | - | ||
| 4. Finanziamenti | - | - | - | - | ||
| Totale | 11.678 | 1 | 7.823 | 1.854 |
| Titoli di debito | Titoli di capitale | Quote di O.I.C.R. | Finanziamenti | |
|---|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali |
5.700 | 269 | - | - |
| 2. Variazioni positive |
94.885 | - | - | - |
| 2.1 Incrementi di fair value |
94.553 | - | - | - |
| 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: |
||||
| - da deterioramento | - | - | - | - |
| - da realizzo | - | - | - | - |
| 2.3 Altre variazioni |
332 | - | - | - |
| 3. Variazioni negative |
(88.907) | (270) | - | - |
| 3.1 Riduzioni di fair value |
- | - | - | - |
| 3.2 Rettifiche da deterioramento |
- | - | - | - |
| 3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: |
- | - | ||
| - da realizzo | (88.400) | (270) | - | - |
| 3.4 Altre variazioni |
(507) | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali |
11.678 | (1) | - | - |
Nella tabella seguente, come richiesto dall'art. 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l'indicazione relativa della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.
| Voci di patrimonio netto | Importo al 31.12.2015 |
Possibilità di utilizzazione |
Quota disponibile |
Riepilogo utilizzazioni effettuate negli ultimi tre esercizi |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (*) | Per copertura perdite |
Per altre ragioni |
||||
| Capitale | 53.811 | - | - | - | ||
| Sovrapprezzi di emissione | 58.900 | A, B, C (1) | 58.900 | - | 20.000 | |
| Riserve: | 288.350 | 284.704 | - | - | ||
| - Riserva legale | 10.762 | B | 10.762 | - | - | |
| - Riserva straordinaria | 178.175 | A, B, C | 178.175 | - | - | |
| - Riserve da applicazione principi contabili internazionali | (2.159) | - | - | - | ||
| - Riserve per azioni proprie | 40.000 | A, B (2) | 34.195 | - | - | |
| - Altre riserve | 61.572 | A, B, C | 61.572 | - | - | |
| Riserve da valutazione: | 11.510 | - | - | - | ||
| - Attività finanziarie disponibili per la vendita | 11.677 | (3) | - | - | - | |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti |
(167) | - | - | - | ||
| Azioni proprie (-) | (5.805) | - | - | - | ||
| Utile d'esercizio | 160.743 | - | - | - | ||
| Totale | 567.509 | 343.604 | - | 20.000 |
(*) A = per aumento di capitale, B = per copertura perdite, C = per distribuzione ai soci.
(1) La riserva sovrapprezzo azioni è disponibile e distribuibile in quanto la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale.
(2) Disponibile nei limiti dell'ammontare delle azioni proprie in portafoglio, a norma dell'art. 2.357 C.C..
(3) La riserva è indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs 38/2005.
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2015 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.
Le disposizioni normative relative ai fondi propri prevedono l'introduzione del nuovo framework regolamentare in maniera graduale attraverso un periodo transitorio, in genere fino al 2017.
A) Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
La presente voce include:
• strumenti interamente versati per 53,8 milioni di euro;
• altre riserve compresi utili non distribuiti per 420,2 milioni di euro. In particolare, tale voce è inclusiva dell'utile pari ad 120,4 milioni di euro riconosciuto nei Fondi Propri ai sensi dell'articolo 26 del CRR, al netto dei dividendi prevedibili di pertinenza del Gruppo, pari ad 40,3 milioni di euro e delle altre componenti di conto economico accumulate, positive per 11,5 milioni di euro così composte:
• riserva negativa per perdite attuariali derivanti da piani a benefici definiti secondo l'applicazione del nuovo IAS19 per 0,2 milioni di euro;
• riserve positive su attività disponibili per la vendita per 11,7 milioni di euro.
D) Elementi da dedurre dal CET1
La presente voce include i principali seguenti aggregati:
• attività immateriali, pari a 6,3 milioni di euro;
E) Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie
La presente voce include i seguenti aggiustamenti transitori:
Il capitale aggiuntivo di classe 1 include il saldo negativo delle riserve di valutazione di titoli di capitale pari a 0,00035 milioni di euro.
Il capitale di classe 2 non è quantificabile per assenza di elementi.
| 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
|---|---|---|
| A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali |
527.175 | 398.081 |
| di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie | - | - |
| B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) | - | - |
| C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) | 527.175 | 398.081 |
| D. Elementi da dedurre dal CET1 | 6.350 | 5.737 |
| E. Regime transitorio - Impatto su CET1 | (11.544) | (5.707) |
| F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D+/-E) | 509.281 | 386.637 |
| G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio |
- | - |
| di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie | - | |
| H. Elementi da dedurre dall'AT1 | - | - |
| I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) | - | - |
| L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/-I) | - | - |
| M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio |
- | - |
| di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie | - | - |
| N. Elementi da dedurre dal T2 | - | - |
| O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-) | - | 120 |
| P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M-N+/-O) | - | 120 |
| Q. Totale fondi propri (F+L+P) | 509.281 | 386.757 |
I ratios prudenziali al 31 dicembre 2015 tengono conto delle rettifiche previste dalle disposizioni transitorie in essere per il 2015.
Al 31 dicembre 2015 i Fondi Propri ammontano a 509,3 milioni, a fronte di un attivo ponderato di 3.266,4 milioni, derivante in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.
Come risulta dalla tabella sulla composizione delle attività di rischio e sui coefficienti di vigilanza, la Banca al 31 dicembre 2015 presentava un CET1 capital ratio pari al 15,6%, un Tier1 capital ratio pari al 15,6% e un Total capital ratio pari al 15,6%.
| Importi non ponderati | Importi ponderati / requisiti | |||
|---|---|---|---|---|
| Categorie/Valori | 31.12.2015 | 31.12.2014 | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
| A. ATTIVITA' DI RISCHIO | ||||
| A.1 Rischio di credito e di controparte | 7.149.804 | 8.399.834 | 2.735.747 | 2.245.296 |
| 1. Metodologia standardizzata | 7.149.804 | 8.399.834 | 2.735.747 | 2.245.296 |
| 2. Metodologia basata su rating interni | - | - | - | - |
| 2.1 Base | - | - | - | - |
| 2.2 Avanzata | - | - | - | - |
| 3. Cartolarizzazioni | - | - | - | - |
| B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA | - | - | ||
| B.1 Rischio di credito e di controparte | 218.860 | 179.624 | ||
| B 2. Rischio di aggiustamento della valutazione del credito | - | - | ||
| B 3. Rischio di regolamento | - | - | ||
| B.4 Rischi di mercato | 912 | - | ||
| 1. Metodologia standard | 912 | - | ||
| 2. Modelli interni | - | - | ||
| 3. Rischio di concentrazione | - | - | ||
| B.5 Rischio operativo | 41.539 | 39.725 | ||
| 1. Metodo base | 41.539 | 39.725 | ||
| 2. Metodo standardizzato | - | - | ||
| 3. Metodo avanzato | - | - | ||
| B.6 Altri elementi di calcolo | - | - | ||
| B.7 Totale requisiti prudenziali | 261.311 | 219.349 | ||
| C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA | - | - | ||
| C.1 Attività di rischio ponderate | 3.266.381 | 2.741.855 | ||
| C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 Capital ratio) | 15,59% | 14,10% | ||
| C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) | 15,59% | 14,10% | ||
| C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) | 15,59% | 14,11% |
Nel corso dell'esercizio Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito dell'IFRS 3.
Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell'esercizio e fino alla redazione del presente bilancio.
Banca IFIS non ha effettuato durante l'esercizio operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, pertanto non avvalora tale sezione.
Progetto di bilancio per il quale è in corso di completamento l'attività di controllo da parte della Società Reconta Ernst & Young S.p.A. e del Collegio Sindacale
In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 luglio 2013. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.
Nel corso dell'esercizio 2015 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.
Al 31 dicembre 2015 il Gruppo Banca IFIS S.p.A. è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e dalla società controllata al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o.
Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per Banca IFIS, comprendono:
la società controllante;
la società controllata;
i dirigenti con responsabilità strategica;
gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.
Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.
La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.
Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (così come aggiornata in data 22 dicembre 2014) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.
| Benefici a breve termine | Benefici successivi al | Altri benefici a lungo | Indennità per cessazio | Pagamenti basati su |
|---|---|---|---|---|
| per i dipendenti | rapporto di lavoro | termine | ne del rapporto di lavoro | azioni |
| 3.359 | - | 159 | 33 | 353 |
Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 2,5 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 288 mila euro.
Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 31 dicembre 2015, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.
| Voci di bilancio | Società controllante |
Società controllate |
Dirigenti con responsabilità strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 1 | - | - | 1 | 0,4% |
| Crediti verso la clientela | - | 35.647 | - | 2.092 | 37.739 | 1,1% |
| Totale attività | - | 35.648 | - | 2.092 | 37.740 | 0,5% |
| Debiti verso clientela | 45 | - | 682 | 839 | 1.566 | 0,0% |
| Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
317 | 317 | 93,8% | |||
| Altre passività | 25.048 | - | - | - | 25.048 | 12,3% |
| Totale passività | 25.093 | - | 682 | 839 | 26.614 | 0,4% |
| Voci di bilancio | Società controllante |
Società controllate |
Dirigenti con responsabili tà strategica |
Altri parti correlate |
Totale | % su voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Interessi attivi | - | 105 | - | 126 | 231 | 0,1% |
| Interessi passivi | - | - | (5) | (11) | (16) | 0,0% |
| Commissioni attive | - | - | - | 46 | 46 | 0,1% |
| Risultato netto attività di negoziazione | - | (841) | - | - | (841) | 14016,7% |
| Altri oneri/proventi di gestione | 41 | 182 | - | - | 223 | 7,0% |
I rapporti con la società controllante sono relativi:
I rapporti con la società controllata sono relativi:
I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.
I rapporti con le altri parti correlate rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato. Nel dettaglio risultano in essere depositi rendimax o contomax da parte di alcuni soggetti rientranti nella definizione di altre parti correlate per un ammontare complessivo di 839 mila euro.
Durante l'anno è proseguita ordinaria attività di factoring a favore di due imprese amministrate da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione di Banca IFIS al 31 dicembre 2015 risulta pari a 2,1 milioni di euro.
La remunerazione dell'Alta Direzione è composta da un compenso fisso ricorrente e da una parte variabile calcolata in percentuale dell'utile consolidato al lordo delle imposte.
La componente variabile della remunerazione, il cui limite massimo è comunque parametrato al compenso fisso, viene corrisposta in parte a pronti e in parte in via differita.
La remunerazione variabile a pronti è assegnata e corrisposta dopo l'approvazione del bilancio e del resoconto ICAAP relativi all'esercizio cui il compenso è riferito.
La remunerazione variabile differita è soggetta a un differimento temporale di tre anni e non ha luogo se:
A partire dall'esercizio 2014, la corresponsione della retribuzione variabile avviene per il 50% in denaro e per il 50% in azioni di Banca IFIS S.p.A., sia con riferimento alla componente a pronti sia alla componente differita.
A tale scopo la Banca intende utilizzare azioni proprie in portafoglio; il prezzo di riferimento per la determinazione del numero di azioni da attribuire quale valore equivalente della retribuzione variabile in oggetto sarà la media dei prezzi di borsa dal 1 aprile al 30 aprile dell'anno di assegnazione e corresponsione.
La remunerazione variabile a pronti è soggetta all'integrale recupero (claw back) nel caso in cui l'anno successivo all'attribuzione della retribuzione variabile non sia maturato il diritto a percepire la componente variabile della remunerazione.
La tabella delle variazioni annue non viene avvalorata in quanto per Banca IFIS gli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali non rientrano nella fattispecie richiesta dalla tabella stessa.
La retribuzione variabile dell'Alta Direzione determinata per l'esercizio 2015 riferita alla componente da corrispondere in azioni è pari a 292 mila euro; il numero di azioni che verranno attribuite sarà calcolato come sopra descritto.
Banca IFIS.S.p.A., Capogruppo del Gruppo Banca IFIS, avvalendosi della facoltà concessa dall'IFRS 8, redige l'informativa di settore nella Parte L della nota integrativa consolidata.
Venezia - Mestre, 2 Febbraio 2016
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi
Schemi di bilancio della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o.
(All amounts are stated in PLN thousand)
| ASSETS | Note | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|---|
| Non-current assets | 1 281 | 1 049 | |
| Tangible fixed assets | 1 | ||
| Fixed assets | |||
| technical equipment and machinery | 27 | 25 | |
| vehicles | 246 | 340 | |
| other fixed assets | 41 | 44 | |
| 314 | 409 | ||
| Long-term receivables | 2 | ||
| From other parties | 188 | 169 | |
| 188 | 169 | ||
| Non-current prepayments and deferred expenses | |||
| Deferred tax asset | 12.3 | 779 | 471 |
| 779 | 471 | ||
| Current assets | 292 641 | 181 962 | |
| Short-term receivables | |||
| trade receivables | - | - | |
| other | 7 | 5 | |
| 7 | 5 | ||
| Short-term investments | |||
| in related parties | 3.1 | 1 340 | - |
| in third parties | 3.2 | 247 046 | 161 041 |
| cash and cash equivalents | 3.3 | 44 191 | 20 825 |
| 292 577 | 181 866 | ||
| Short-term prepayments and deferred expenses | 4 | 57 | 91 |
| TOTAL ASSETS | 293 922 | 183 011 |
The balance sheet should be analyzed together with the supplementary information and explanations which are an integral part of the financial
(All amounts are stated in PLN thousand)
| EQUITY AND LIABILITIES | Note | 31.12.2015 | 31.12.2014 |
|---|---|---|---|
| Equity | |||
| Share capital | 5.1 | 47 000 | 47 000 |
| Reserve capital | 66 496 | 66 496 | |
| Other capital reserves | 15 676 | 9 489 | |
| Net profit | 5 118 | 6 188 | |
| 134 290 | 129 173 | ||
| Liabilities and provisions for liabilities | 159 632 | 53 838 | |
| Provisions for liabilities | |||
| Deferred tax liability | 12.3 | 255 | 0 |
| 255 | 0 | ||
| Long-term liabilities | |||
| Liabilities due to third parties | 6.1 | 152 | 332 |
| other financial liabilities | 152 | 332 | |
| 152 | 332 | ||
| Short-term liabilities | |||
| Related party liabilities | 152 309 | 39 929 | |
| other | 7.1 | 152 309 | 39 929 |
| Liabilities due to third parties | 5 982 | 12 991 | |
| other financial liabilities | 7.2 | 5 301 | 12 111 |
| trade liabilities | 7.3 | 2 | 33 |
| taxation, custom duties and social security liabilities | 679 | 847 | |
| 158 291 | 52 920 | ||
| Accruals and deferred income | |||
| Other | 934 | 586 | |
| - short-term | 8.1 | 934 | 586 |
| 934 | 586 | ||
| TOTAL EQUITY AND LIABILITIES | 293 922 | 183 011 |
Alessandro Csillaghy Daniela Bonzanini President of the Management Board Member of the Management Board
Agnieszka Moskwiak Chief Accountant Person entrusted with maintaining accounting records
Warsaw, February 1, 2016
(All amounts are stated in PLN thousand)
| Note | 01.01.2015 - 31.12.2015 |
01.01.2014 - 31.12.2014 |
|
|---|---|---|---|
| Net revenue and net revenue equivalents, including: | 9 | ||
| Net revenue from sales of finished products | 11 987 | 10 307 | |
| 11 987 | 10 307 | ||
| Operating expenses | |||
| Depreciation and amortisation expense | (57) | (247) | |
| Raw materials and energy used | (30) | (40) | |
| External services | (2 605) | (1 556) | |
| Taxes and charges including: | (109) | (71) | |
| Payroll | (2 101) | (1 865) | |
| Social security and other employee benefits | (380) | (300) | |
| (5 282) | (4 079) | ||
| Profit on sales | 6 705 | 6 228 | |
| Other operating income | |||
| Gain on disposal of non-financial fixed assets | - | 17 | |
| Other | 11 | 7 | |
| 11 | 24 | ||
| Other operating costs | |||
| Other | (45) | (214) | |
| (45) | (214) | ||
| Operating profit | 6 671 | 6 038 | |
| Financial income | |||
| Interest | 10 | 584 | 464 |
| Other | 1 792 | 2 926 | |
| 2 376 | 3 390 | ||
| Financial costs | |||
| Interest, including: | 11 | (476) | (136) |
| - from related parties | (444) | (92) | |
| Other | (2 156) | (1 499) | |
| (2 632) | (1 635) |
(All amounts are stated in PLN thousand)
| Note | 01.01.2015 - 31.12.2015 |
01.01.2014 - 31.12.2014 |
|
|---|---|---|---|
| Profit before taxation | 6 415 | 7 793 | |
| Corporate income tax | 12.1 | (1 297) | (1 605) |
| Net profit | 5 118 | 6 188 |
Alessandro Csillaghy Daniela Bonzanini President of the Management Board Member of the Management Board
Agnieszka Moskwiak Chief Accountant Person entrusted with maintaining accounting records
Warsaw, February 1, 2016
| Tipologia dei servizi | Soggetto che ha erogato il servizio |
Destinatario | Compensi (unità di euro) |
|---|---|---|---|
| Banca IFIS S.p.A. | 166.301 | ||
| Revisione contabile | Reconta Ernst & Young S.p.A. | Società controllate | 20.315 |
| Banca IFIS S.p.A. | |||
| Servizi di attestazione | Reconta Ernst & Young S.p.A | Società controllate | - |
| Banca IFIS S.p.A. | - | ||
| Servizi di consulenza fiscale | Reconta Ernst & Young S.p.A | Società controllate | - |
| Banca IFIS S.p.A. | |||
| Altri servizi | Reconta Ernst & Young S.p.A | Società controllate | 1.939 |
| Totale | 188.555 |
Attestazione del bilancio ai sensi dell'art.81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999
Con l'acquisto a titolo definitivo il factor si accolla integralmente il rischio di insolvenza del debitore, dando luogo non ad un finanziamento del credito ma al suo pieno acquisto. In questo caso la somma erogata al cedente non costituisce anticipazione del corrispettivo, ma incasso definitivo del credito, e non rappresenta pertanto un debito del cedente.
In molti Stati dell' Eurozona, ma non in Italia, la gestione del debito pubblico viene affidata a una struttura dedicata. Germania, Francia, Spagna hanno istituito agenzie del debito pubblico che operano rispettando le linee guida impartite dal ministero dell'Economia. Il livello di specializzazione dei dipendenti delle agenzie è molto elevato. In alcuni Paesi, la creazione di organismi distaccati dai ministeri ha consentito di reclutare direttamente dalle grandi banche – offrendo stipendi adeguati – gli operatori "pubblici" per gestire aste, buy-back, derivati, liquidità per conto dello Stato. Le agenzie sono trasparenti e dedicate alla comunicazione dei mercati.
L'assicurazione del credito consente alle imprese di ridurre o trasferire i rischi di insolvenza dei proprio clienti e di trasformarli in opportunità di sviluppo. L'imprenditore può coprire le perdite (totali o parziali) sui crediti, ottenendo supporto nel processo di assunzione e gestione dei crediti commerciali, una valutazione preventiva della solvibilità della clientela e un servizio di monitoraggio continuo, l'indennizzo delle perdite subite e il recupero di crediti.
I titoli di Stato (BoT, CcT, BTp, CTz) sono collocati sul mercato dal Ministero dell'Economia attraverso un'asta, a cui parteciperanno direttamente solo gli operatori abilitati. Questi inviano le domande d'acquisto per via telematica. In passato le aste dei titoli di Stato si sono svolte con il sistema della presentazione delle domande in busta chiusa. E' solo dal 1994 che è stata introdotta la possibilità di presentare le domande anche per via telematica.
Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).
Nelle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema, le attività elegible sono titoli che rispettano i requisiti di idoneità stabiliti dalla Banca Centrale Europea necessari per essere consegnati come garanzia in cambio di liquidità. La lista degli asset eligible è pubblicata sul sito della BCE e viene aggiornata più volte al mese.
Un bad bank è una società costituita allo scopo di ricevere (per conferimento, cessione) crediti anomali. Una banca costituisce una nuova società di cui controlla il capitale. Alla nuova società viene ceduto parte del portafoglio crediti della banca. I crediti ceduti sono crediti anomali, tossici, o difficilmente esigibili; per tale motivo la nuova società prende il nome di bad bank.
Il Book Value per Share (BVPS) è una misura di patrimonio netto espressa in termini monetari con riferimento a ciascuna azione. Esso è ottenuto dal rapporto tra il valore di stato patrimoniale del patrimonio netto diviso per il numero delle azioni ordinarie in circolazione.
Il buffer di conservazione del capitale è volto ad assicurare che nei periodi non caratterizzati da tensioni le banche accumulino riserve patrimoniali alle quali attingere per assorbire le perdite subite. Il requisito è basato su semplici regole di accantonamento del capitale definite in modo da evitare il mancato rispetto dei requisiti patrimoniali minimi.
I BTp vengono emessi con scadenze di 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Sono titoli a medio-lungo termine a reddito fisso particolarmente adatti per quegli investitori che richiedono pagamenti costanti ogni sei mesi.
Con l'espressione Business Continuity si designa la capacità di assicurare che, al verificarsi di eventi straordinari interni o esterni, le funzioni operative critiche continuino a essere svolte o vengano ripristinate nel più breve tempo possibile.
Si riferisce al valore di mercato delle azioni di una società, ed è calcolato moltiplicando il numero di azioni per il loro prezzo di mercato, il quale può differire anche di molto dal valore nominale. Nel caso di società quotate in borsa, la capitalizzazione è un dato importante perché tende ad essere associata al grado di liquidità del titolo. Ciò è dovuto principalmente al fatto che la maggior parte degli indici azionari attribuisce un peso maggiore alle società con maggiore capitalizzazione.
Viene utilizzato per aumentare il rendimento di un'operazione finanziaria mettendo in correlazione il livello dei tassi di interesse e l'andamento delle valute. Ci si approvvigiona di fondi in un Paese a costo del denaro basso e si impiegano poi queste disponibilità in un Paese con alti tassi di interesse. Nel caso dei titoli di Stato si usa la dicitura carry trade per indicare l'utilizzo della liquidità acquisita dalle banche grazie alla maxi-asta Bce. Le risorse permettono agli istituti di fare carry trade sui titoli di Stato: il denaro preso in prestito all'1% è usato per comprare titoli (BTp a 2,3 ma anche 10 anni) e guadagnare la differenza tra il loro maggiore rendimento e il costo del prestito.
La Cassa di Compensazione e Garanzia è una Società per azioni che fa parte del Gruppo London Stock Exchange avente la funzione di garantire il buon fine e la compensazione di contratti relativi a titoli quotati in borsa, di operazioni in futures e options, nonché di operazioni al NEW MIC, mercato interbancario dei depositi collateralizzato. La CC&G elimina dunque il rischio di controparte agendo come buyer nei confronti del seller e viceversa, garantendo il buon esito dei contratti.
I credit default swap (Cds in sigla) sono strumenti finanziari che funzionano come le polizza assicurative. Pagando un premio, qualunque investitore istituzionale può assicurarsi contro l'insolvenza di uno stato o di un'azienda: in caso di default, chi ha venduto il cds (cioè la polizza) dovrà risarcire il danno restituendo all'investitore l'intero capitale. I cds sono dunque strumenti che offrono, a chi li acquista, la protezione sull'investimento. Per questo la ristrutturazione del debito greco ha creato problemi: non essendo scattato il default, non sono partiti i risarcimenti sui Cds.
La parola chirografario deriva dal greco chiros-graphos, dove chiros vuol dire mano, e graphos invece, significa scrivere. Cioè, vuol dire che il prestito discende da un documento firmato. In relazione ai crediti, questa espressione si usa per indicare il finanziamento che non viene garantito, per esempio, da un'ipoteca, ma dal semplice impegno del debitore.
Il cedente è la controparte del contratto di factoring che si impegna a cedere ad un factor tutti i crediti derivati o derivandi dall'esercizio della sua impresa sorti nei confronti di un altro imprenditore (debitore ceduto).
Titoli offerti in garanzia da un ente debitore a un ente creditore per assicurarsi un prestito. In caso di mancato rimborso del credito, il collaterale viene attribuito al creditore. La Bce, per esempio, accetta obbligazioni come collaterale nelle sue operazioni di rifinanziamento degli istituti di credito. Le banche nella sostanza ottengono finanziamenti della banca centrale europea e danno titoli di debito in pegno.
Il capitale di classe 1 è costituito dal Capitale primario di classe 1 e dal Capitale aggiuntivo di classe 1. Il Capitale primario di classe 1, a sua volta è costituito da:
b) riserve sovrapprezzo azioni relative agli strumenti di cui alla lettera a);
c) utili non distribuiti;
Sono i titoli di debito emessi da aziende. Le imprese utilizzano questi strumenti per raccogliere denaro da investire per espandere il proprio giro d'affari. L'accezione rispecchia solitamente dei titoli di debito a scadenza prolungata nel tempo o strumenti che generalmente generano un interesse costante per diversi anni, con scadenza nel medio o lungo termine. I corporate bond sono solitamente gestiti attraverso la vendita diretta tramite le istituzioni finanziarie italiane (banche e promotori finanziari), oppure attraverso mercati secondari. Questo strumento è adatto per chi desidera parcheggiare la liquidità difendendo il proprio capitale dall'inflazione, con una propensione al rischio medio-bassa.
Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.
Il costo della qualità creditizia esprime la qualità degli impieghi verso la clientela ed è calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore su crediti annualizzato e la media degli impieghi verso clientela: il decrescere di tale indicatore indica la diminuzione degli effetti derivanti dalla rischiosità degli impieghi della banca.
Per Standard&Poor's il credit watch indica un probabile, imminente abbassamento del rating sul debito sovrano: almeno il 50% delle probabilità che venga deciso un taglio del giudizio entro 90 giorni. Lo stesso concetto viene indicato da Moody's con l'espressione rating under review e da Fitch come rating watch. E' un avviso a breve termine, concentrato su eventi che possono portare a mettere sotto particolare osservazione un rating.
Posizione creditoria che la banca vanta nei confronti di clienti ritenuti solvibili e quindi in grado di fare fronte puntualmente al rimborso del credito secondo le modalità prestabilite.
La crisi che ha colpito i mercati finanziari ha riflesso l'interazione tra rischi di credito, di mercato e di liquidità (nei suoi duplici aspetti, di funding e di mercato) secondo modalità non sperimentate in passato. I titoli di Stato europei, prima della crisi greca, venivano considerati "risk free". Da quando l'Eurozona ha minacciato i sottoscrittori privati con l'haircut (perdita di capitale) nel caso di ristrutturazione dei debiti pubblici, i titoli di Stato sono valutati come rischio di credito.
La curva dei rendimenti è la relazione che lega i tassi di interesse dei titoli con le rispettive maturità, ovvero le scadenze. In fasi normali di mercato, la curva tende ad essere inclinata positivamente, con tassi a lunga più elevati di quelli a breve.
Il debitore ceduto è la persona fisica o giuridica, italiana o straniera, che ha intrattenuto o intratterrà rapporti commerciali con il cedente ed è quindi tenuta ad effettuare al fornitore il pagamento di uno o più crediti.
Il deleverage è la riduzione della leva finanziaria, il disinvestimento che si realizza rimborsando il debito pregresso con la liquidità disponibile o vendendo asset finanziari in portafoglio per fare cassa.
Le banche europee possono depositare overnight (per una sola notte) la liquidità presso la cosiddetta deposit facility della Bce. Facendolo le banche hanno un bassissimo interesse rispetto all'interesse che potrebbero ottenere impiegandolo nel mercato. Il fatto che nel corso del 2011 i depositi abbiano raggiunto record storico, dimostrava che gli istituti avevano paura di impiegare sul mercato la liquidità.
Il disaster recovery in informatica ed in particolare nell'ambito della sicurezza informatica, si intende l'insieme delle misure tecnologiche e logistico/organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture necessarie all'erogazione di servizi di business a fronte di gravi emergenze che ne intacchino la regolare attività.
Il dividend yield (rapporto dividendo/prezzo) corrisponde al rapporto tra l'ultimo dividendo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e l'ultimo prezzo dell'azione. Esso è utilizzato come indicatore del rendimento immediato indipendentemente dal corso del titolo azionario.
I dividendi sono gli utili che una società decide di distribuire ai suoi azionisti alla fine di ogni esercizio, come remunerazione del capitale investito. Quando le società staccano i dividendi, però, i titoli perdono quota in borsa : è l'impatto dello stacco-dividendi.
E' un termine usato quando c'è una revisione in senso negativo, cioè al ribasso, da parte di una società di rating del grado di qualità del credito, cioè del grado di affidabilità a ripagare regolarmente i creditori attribuito a un emittente di titoli azionari e obbligazionari. Il downgrade – declassamento – è possibile sia nel caso di aziende private sia nel caso di enti governativi, i quali si troveranno a dover remunerare maggiormente il denaro che chiederanno in prestito al mercato dopo essere stati declassati. La crisi del debito nell'area euro ha provocato declassamenti a catena dei paesi della moneta unica. Ha cominciato la Grecia all'inizio del 2010, poi il downgrade ha coinvolto nel 2011 anche Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro Francia e Austria; solo Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo mantengono la tripla A nell'Eurozona.
La duration (durata finanziaria) è un indice sintetico che misura la rapidità con la quale verrà rimborsato il capitale investito. Normalmente una duration maggiore si accompagna ad un rischio finanziario maggiore del titolo e per questo diventa importante considerare questo indice in caso esista un rilevante rischio insolvenza dell'emittente; infatti a un movimento dei tassi si accompagna un movimento del prezzo tanto più brusco quanto più alta è la duration del titolo stesso.
L'European Banking Authority è un organismo dell'Unione europea, con sede a Londra, che dal 1° gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo. Dotato di personalità giuridica, il suo obiettivo primario è quello di proteggere l'interesse pubblico, contribuendo alla stabilità e all'efficacia del sistema finanziario a beneficio dell'economia della Ue.
A essa partecipano tutte le autorità di vigilanza bancaria dell'Ue. L'Autorità, che ha sostituito il Committee of European Banking Supervisors (Cebs), deve garantire l'interesse pubblico e la stabilità del sistema finanziario.
L'Efsf è il fondo di stabilità europeo (European financial stability facility) creato dai Paesi dell'Eurizona. La dotazione iniziale effettiva di 255 miliardi è stata portata a 440 miliardi. Il fondo può emettere bond con rating AAA (o altri strumenti garantiti dai Paesi dell'area euro) per finanziare gli stati in difficoltà.
Indice che misura gli utili che un'azienda ha generato parametrati al numero di azioni emesse dall'azienda stessa. E' calcolato come rapporto tra l'utile netto diviso il numero medio di azioni emesse in circolazione al netto delle azioni proprie.
L'Esm (Meccanismo europeo di stabilità) è lo strumento di assistenza finanziaria dell'Eurozona. È dotato di una capacità di 650 miliardi di euro, a disposizione dei Paesi in difficoltà finanziaria. L'Esm ha sostituito l'Efst, il fondo di stabilità europeo (European financial stability facility) creato dai Paesi dell'Eurozona.
La European Securities and Markets Authority (Esma) è operativa dal 1° gennaio 2011. Ha il compito di supervisione di mercati finanziari e agenzie di rating in modo da garantire la stabilità del sistema finanziario della Ue. Lavora a stretto contatto con due nuove authority europee, l'Eba (banche) e l'Eiopa (assicurazioni e pensioni). Può sospendere la pubblicazione dei rating sovrani in casi molto precisi, quando uno Stato membro sta negoziando un pacchetto di aiuti o quando ci sono dubbi improvvisi sulla solvibilità di un Paese. L'Esma, inoltre, coordina le azioni delle Authority finanziarie e supervisiona le misure d'emergenza adottate in situazioni di crisi.
Esposizioni per cassa e fuori bilancio per le quali una banca, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita.
Esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni.
L'Eurosistema comprende la Banca Centrale Europea e le Banche Centrali Nazionali degli Stati membri dell'Unione Europea che hanno adottato l'euro nella Terza fase dell'Unione economica e monetaria (UEM). Attualmente vi partecipano quindici banche centrali nazionali. È governato dal Consiglio direttivo e dal Comitato esecutivo della BCE.
Il factoring pro soluto prevede il trasferimento di un credito senza che il cedente offra alcuna garanzia nel caso in cui il debitore non adempia. Il cedente garantisce dunque al cessionario solo l'esistenza del credito ceduto e non anche la solvibilità del debitore.
Il factoring pro solvendo prevede il trasferimento di un credito in cui il cedente è garante del pagamento per il terzo obbligato. Il cedente garantisce dunque al cessionario sia l'esistenza del credito ceduto che la solvibilità del debitore.
Il termine, che alla lettera indica una parete antifuoco, viene utilizzato per definire il complesso degli strumenti messi a punto dall'Unione europea e dalle altre autorità quali la Bce per tessere una rete di protezione e scongiurare il contagio della crisi del debito. Ne fanno parte, per esempio, i fondi Etsf ed Esm.
Il Fondo monetario internazionale è un'organizzazione composta dai Governi di 187 Paesi. Gli accordi per la sua nascita furono presi alla Conferenza di Bretton Woods nel 1944. Finalità dell'FMI, che ha sede a Washington, sono assicurare la stabilità finanziaria, sostenere la cooperazione monetaria, promuovere il commercio internazionale e la crescita sostenibile.
I "Fondi Propri" (nuovo nome del patrimonio di vigilanza a seguito del regolamento UE 575 CRR2013 - Circolare Banca d'Italia n 285 del 17 dicembre 2013) sono pari alla somma di "Capitale di classe 1" (Tier 1) e "Capitale di classe 2" (Tier 2).
I depositi in conto corrente, a differenza delle obbligazioni, sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Questa garanzia è stata recentemente ridotta da 103 mila a 100 mila euro e tutela ogni intestatario su ciascuna banca, a prescindere dal numero dei conti complessivi di cui il risparmiatore è titolare. Ciò significa che è possibile aprire un numero illimitato di rapporti su banche diverse che saranno tutti garantiti fino al valore di 100mila euro.
I BoT e le altre obbligazioni sovrane sono invece garantiti direttamente dallo Stato: gran parte dei cittadini italiani hanno ormai preso confidenza con lo spread, ovvero il differenziale tra i BTp e i Bund tedeschi che dà un po' il segno della fiducia dei mercati sull'Italia.
Lo European Financial Stability Facility (Etsf), chiamato in italiano anche Fondo europeo di stabilità finanziaria (semplificato, nel gergo giornalistico, con la formula Fondo salva-Stati) è uno Special Purpose Vehicle creato da ventisette stati membri dell'Unione Europea, il 9 maggio 2010 in seguito alla crisi economica del 2008 – 2010, per il solo fine di aiutare finanziariamente gli stati membri, preservando la stabilità finanziaria dell'Eurozona in caso di difficoltà economica. Da un punto di vista giuridico, si tratta di una società di diritto lussemburghese con sede in Avenue John F. Kennedy 43 in Lussemburgo, il cui attuale presidente è il tedesco Klaus Regling.
Dal luglio 2012 è stato sostituito dallo European Stability Mechanism, con la previsione che l'assistenza finanziaria ai Paesi insolventi sia condizionata alla partecipazione del settore privato (il cosiddetto ball-in).
Sono denominati fondi sovrani alcuni speciali veicoli di investimento pubblici controllati direttamente dai governi dei relativi paesi, che vengono utilizzati per investire in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, immobili) e altre attività. I fondi sovrani sono nati soprattutto nei paesi esportatori di petrolio: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Norvegia.
In finanza il termine indica la percentuale di riduzione del valore di un titolo rispetto a quello nominale, nel momento in cui viene accettato come collaterale. Nelle discussioni riguardanti le turbolenze nell'Eurozona, l'haircut corrisponde pertanto alla perdita che una banca o un investitore accusano su un credito, in caso di ristrutturazione del debito di un Paese.
l processo ICAAP ha il primario obiettivo di far verificare alle banche l'adeguatezza del proprio capitale rispetto all'esposizione ai rischi che ne caratterizzano l'operatività. Per conseguire tale obiettivo, conformemente al principio di proporzionalità che informa tutta la disciplina del processo di controllo prudenziale, è necessario, in generale, predisporre un solido sistema di governo societario, dotarsi di un'idonea e chiaramente definita struttura organizzativa, definire e implementare processi per un'efficace identificazione, gestione, monitoraggio e segnalazione dei rischi e disporre di adeguati meccanismi di controllo interno.
Esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra le partite incagliate vanno comunque inclusi i cosiddetti "incagli oggettivi" secondo quanto previsto dalla normativa di Banca d'Italia.
Sono società ed enti (banche, compagnie di assicurazione, istituti di previdenza, società finanziarie, fondi comuni di investimento) che per legge o per statuto investono sul mercato mobiliare in maniera sistematica. Si distinguono in investitori tecnici (compagnie di assicurazione); investitori previdenziali (casse di previdenza, mutue assicuratrici ecc.); investitori finanziari (società finanziarie di controllo, imprese di investimento, banche, fondi comuni di investimento, imprese di investimento).
Il Libor (acronimo di London Interbank Offered Rate) è un tasso di riferimento per i mercati interbancari. Viene calcolato giornalmente dalla British Bankers Association in base ai tassi richiesti per cede-
re a prestito depositi in una determinate divisa (tra le altre, sterlina, dollaro statunitense, franco svizzero ed euro).
Con il Long term refinancing operation (Ltro) si indica una delle operazioni di rifinanziamento operate dalla BCE, che può decidere di intervenire sull'interbancario prestando denaro agli istituti in due modalità: Mro (mail refinancing operation), operazioni ordinarie di rifinanziamento di durata settimanale, e Ltro. Queste ultime operazioni normalmente hanno una durata fra tre e sei mesi, estesa nel caso corrente fino a tre anni. La Bce porta avanti anche interventi immediati, definiti fine-tuning operation (Fto) che servono a gestire picchi di eccesso o di mancanza di liquidità sul mercato interbancario.
A partire dal 2014 la Bce ha lanciato i "Targeted Long Term Refinancing Operation" (Tltro) operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine che vincola i finanziamenti alle banche alla concessione di crediti a famiglie e imprese.
E' il procedimento di rivalutazione giornaliera di un portafoglio di beni di investimento sulla base dei prezzi espressi dal mercato, che differisce da quello in cui il valore del portafoglio è calcolato sulla base dei costi storici di acquisizione dei beni. L'Eba, l'autorità bancaria europea, ha imposto la valutazione mark to market dei titoli di stato presenti nel portafoglio delle banche del continente. Una valutazione che penalizza fortemente gli istituti italiani e che per questo è oggetto di forte polemica da parte dell'Abi.
Sul mercato finanziario secondario sono trattati i titoli già in circolazione, che possono essere scambiati fino alla loro scadenza. E' la fase successiva al mercato finanziario primario: ogni titolo nasce sul primario e, dopo l'emissione e il collocamento, passa al secondario, in cui vengono raccolte tutte le operazioni successive all'asta; in altre parole l'esistenza di un mercato secondario fa sì che si possano vendere i titoli prima della scadenza a prezzo di mercato. I due mercati (di dimensioni assai diverse) sono logicamente contrapposti, ma trattano la stessa merce, perciò una maggiore liquidità del secondario permette di accogliere più titoli nel primario.
Il mid swap è un tasso interbancario adottato dalle banche per scambiarsi il denaro così come accade per il più conosciuto Euribor. E' la media aritmetica della domanda e dell'offerta dei tassi di interesse offerti per ogni data scadenza dalle banche per scambiarsi denaro tra loro sul mercato interbancario.
Per monte crediti si intende l'importo dei crediti acquistati dal factor in essere ad una determinata data.
Il mercato telematico all'ingrosso dei titoli di stato (MTS) è una piattaforma per la contrattazione sul mercato secondario di titoli di stato italiani o esteri e titoli garantiti dallo Stato. Il mercato MTS è riservato ad investitori professionali e le proposte di negoziazione possono essere effettuate per quantitativi minimi pari ad almeno 2,5 milioni che variano a seconda dello strumento. L'MTS si articola nei comparti cash (negoziazioni a pronti), repo (negoziazione pronti contro termine e coupon stripping (negoziazione separata di cedole a mantello).
E' l'esposizione netta, la cifra calcolata dalle banche per esprimere potenziali perdite una volta tenute in considerazioni operazioni di hedging e altre forme di protezione dal rischio. Tra queste possono esserci derivati quali i credit default (swap Cds), contratti assicurativi sul debito. Le banche americane hanno cominciato a fornire crescenti dati sulla loro esposizione alla crisi del debito sovrano europeo, fornendo sia la gross exposure, un valore di esposizione complessiva lorda, che la net exposure. L'efficacia di alcune delle misure di protezione di rischio adottate, quali i Cds, è tuttavia considerata dubbia.
Il New MIC è il comparto del mercato e-MID destinato ai depositi in Euro con scadenze fino ad un anno che si avvale del Sistema di Garanzia New MIC gestito da Cassa di Compensazione e Garanzia. Le negoziazioni, il cui regolamento avviene in Target2, si svolgono in modalità anonima con protezione dal rischio di controparte. La garanzia è realizzata attraverso il collaterale conferito da ogni partecipante; una quota mutualistica, pari al 10% del collaterale conferito da ogni partecipante; l'interposizione tra le controparti di Cassa di Compensazione e Garanzia per ogni contratto concluso.
I Non performing loans (prestiti non performanti) sono attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. Si tratta in pratica di crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell'esposizione. I non performing loans nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono gli incagli e le sofferenze.
Con il termine off-the-run si indicano i titoli di Stato non più in corso di emissione. Il Ministero dell'Economia italiano ha la facoltà di riaprire questi titoli mediante il sistema d'asta marginale. La determinazione del prezzo e della quantità avviene con un sistema discrezionale di aggiudicazione all'interno di un intervallo di emissione minimo e massimo riferito al complesso di obbligazioni. Al contrario il termine on-the-run indica i titoli previsti in base al calendario annuale delle aste.
Per offerta pubblica di acquisto (Opa) si intende ogni offerta rivolta al pubblico e finalizzata all'acquisto di strumenti finanziari. Nel caso di società italiane con azioni quotate in mercati regolamentati, è previsto l'obbligo per chi superi il 30% del capitale di lanciare un'Opa sul resto delle azioni. Nel caso di crisi e ristrutturazioni aziendali, la Consob può esentare chi acquista il pacchetto di controllo dal lancio dell'Offerta sulla totalità delle azioni.
L'overnight index swap (Ois) è un accordo tra due controparti a scambiarsi per un periodo predefinito finanziamenti in contropartita di un tasso fisso. Il tasso riflette quello atteso sul mercato interbancario overnight per la durata dello swap. Questo tasso è considerato meno rischioso del Libor.
Il P/E è il rapporto fra il prezzo di mercato di un'azione di una società e l'utile per azione conseguito dall'impresa nell'esercizio più recente. Il rapporto prezzo/utili corrisponde al tasso di rendimento di un'azione o meglio indica in quanto tempo gli utili da essa conseguibili eguagliano il prezzo pagato per il suo acquisto. Quanto più basso è il rapporto, tanto più è conveniente acquistare il titolo.
Il pay-out è la distribuzione di utili netti sotto forma di dividendi. In particolare, in contabilità è noto il payout-ratio, ossia il rapporto fra dividendi distribuiti e utili netti d'esercizio. Tale indice, fornisce un'immagine circa le scelte strategiche dell'impresa in ordine al finanziamento dei propri investimenti. Più alto è il rapporto, tanto minore è la quota di utili netti a disposizione dell'impresa per autofinanziare progetti futuri. Gli utili netti d'impresa possono avere infatti soltanto due destinazioni: essere distribuiti come dividendi, accrescendo così il pay-out, ovvero essere trattenuti in seno alla società, andando per questa via ad accrescere il patrimonio netto e quindi il tasso di autofinanziamento.
Un prestito si definisce subordinato quando, in caso di messa in liquidazione dell'emittente, lo stesso sarà rimborsato solo dopo tutti i debiti non subordinati (senior) ma prima del capitale sociale. Il prestito subordinati sono due gradi: i titoli LOWER TIER 2 rappresentano i titoli più senior fra i subordinati. I titoli UPPER TIER 2 risultano più rischiosi, in quanto prevedono la possibilità (non obbligo) di differire il pagamento degli interessi.
I pronti contro termine rappresentano delle operazioni in cui vengono ceduti a un acquirente dei titoli che il venditore si impegna a riacquistare a una data scadenza dal soggetto a cui li ha venduti. Il prezzo fissato per il riacquisto è ovviamente più alto di quello della vendita originaria. Alla data del riacquisto (appunto il "termine" del nome) quindi l'acquirente deve avere i titoli pronti. Si tratta quindi di una sorta di prestito la cui remunerazione è data dal differenziale al riacquisto.
Esprime la valutazione, formulata da un'agenzia privata specializzata, del merito di credito di un soggetto emittente. L'attività di rating da parte degli analisti riguarda obbligazioni aziendali, titoli di Stato, singoli titoli azionari o interi settori economici. Il rating fornisce agli operatori finanziari un'informazione omogenea sul grado di rischio degli emittenti e riveste importanza per gli investitori che non sono in grado di effettuare autonomamente l'analisi del rischio e del credito. Viene espresso da un giudizio sintetico rapportato ad una scala di valori, solitamente compresa tra AAA (livello massimo) e D (minimo) per gli emittenti obbligazionari, e in un out look con indicazioni concrete sulle aspettative degli analisti. L'assegnazione di un rating agevola per gli emittenti il processo di fissazione del prezzo e di collocamento dei titoli emessi.
La recessione è una fase dell'economia caratterizzata da livelli di attività produttiva più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente e in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione. Tecnicamente si parla di recessione quando il Pil reale diminuisce, andando in territorio negativo, per almeno due trimestri consecutivi. Se alla mancanza di crescita si affianca anche l'inflazione, si parla di stagflazione. Per crescita economica si intende invece il fenomeno caratterizzato da un incremento nello sviluppo delle principali grandezze macroeconomiche.
E' il meccanismo, introdotto in Italia nel 2010, per stabilire la legittimazione a partecipare all'assemblea degli azionisti delle società quotate: la record date identifica il momento in cui il soggetto che richiede di partecipare all'assemblea deve essere titolare delle azioni. Tale legittimazione è attribuita a coloro che risultano titolari delle azioni il settimo giorno di mercato aperto precedente la data dell'assemblea e che abbiano comunicato la propria volontà di intervento tramite l'intermediario abilitato.
Per rendimento reale si intende il guadagno offerto da un investimento al netto dell'inflazione. In altre parole bisogna rapportare la rivalutazione del capitale all'aumento del costo della vita e alla riduzione del potere d'acquisto.
Il return on assets (ROA) è un indice di bilancio che misura la redditività del capitale investito o all'attività svolta. Tale indice viene calcolato come rapporto tra utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte e totale dell'attivo.
In finanza aziendale, il Return On common Equity (Roe) è un indice di redditività del capitale proprio. Esprime in massima sintesi i risultati economici dell'azienda. E' calcolato come rapporto tra l'utile netto e la media del patrimonio netto .
Per poter dire se un dato valore di Roe è buono o cattivo bisogna metterlo a confronto con il rendimento di investimenti alternativi (BoT, CcT, depositi bancari, ecc.), cioè valutare il costo opportunità dell'investimento nell'azienda in questione.
Il return on core assets (ROCA) è un indicatore della redditività delle attività dedicate al core business. Viene calcolato come rapporto tra utile lordo diminuito delle rendite nette dei titoli di debito e il totale dell'attivo esclusi i titoli di debito.
Per attività ponderate per il rischio si intendono le attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo dei coefficienti di solvibilità.
Il sistema bancario ombra è una rete tra operatori non regolati che agisce in parallelo con l'attività regolamentata. Riceve dal sistema regolamentato titoli e altri crediti che trasforma in durata, scadenza e liquidità. Poi li rende sotto forma di liquidità per nuove operazioni.
Lo shadow banking system si finanzia attraverso prodotti strutturati derivati creando liquidità che viene a sua volta investita in attività a lungo termine.
Esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle previsioni di perdita formulate dalla banca.
La solvibilità è la capacità di un debitore di far fronte alle proprie obbligazioni.
La parola spread significa differenza, divario. Nel caso dei titoli di Stato lo spread indica il divario tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ritenuti più affidabili. Maggiore è lo spread, più è alto il costo per l'emittente dei titoli, ovvero lo Stato, di rifinanziare il debito. Spread elevati possono condurre nel medio-lungo termine all'insolvenza di uno Stato oppure a drastici tagli della spesa pubblica e/o aumento della tassazione sui contribuenti per evitare il fallimento.
I mutui subprime sono quei prestiti concessi a soggetti che hanno avuto problemi pregressi nella propria storia di debitore. Finanziamenti a soggetti privi di garanzie patrimoniali. I mutui subprime, che le banche Usa in passato erogavano con generosità nonostante l'inaffidabilità dei mutuatori, erano con-
cessi perché il rischio creditizio veniva subito trasferito dalla banca al mercato finanziario con cartolarizzazioni, Abs e cdo.
Il turnover è il flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla società di factoring in un determinato intervallo di tempo (ad esempio l'anno).
La volatilità si definisce come l'ampiezza del cambiamento di prezzo in un determinato periodo di tempo. Si tratta quindi di una misura della correlazione tra la variazione del rendimento di un titolo rispetto al mercato di riferimento.
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