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Banca Ifis

Quarterly Report Aug 8, 2017

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Quarterly Report

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Indice

Indice 2
Cariche Sociali 3
Business e marchi 4
Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo 6
Note introduttive alla lettura dei numeri 6
Highlights 7
Risultati per settore di attività riclassificati 8
Evoluzione Trimestrale Riclassificata 11
Dati storici del Gruppo riclassificati(1)
14
Impatti modifiche normative 14
Risultati e strategia 15
Contributo dei settori di attività 18
L'azione Banca IFIS 34
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo 37
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 37
Evoluzione prevedibile della gestione 39
Altre informazioni 42
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 44
Schemi di Bilancio Consolidato 44
Stato patrimoniale Consolidato 44
Conto Economico Consolidato 45
Prospetto della redditività Consolidata Complessiva 46
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2017 47
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2016 48
Rendiconto Finanziario Consolidato 49
Note illustrative 50
Politiche contabili 50
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo 62
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 82
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 105
Operazioni con parti correlate 106
Attestazione del Dirigente Preposto 109
Relazione della società di revisione sulla revisione contabile limitata al Bilancio consolidato
semestrale abbreviato 110

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione

Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1) Consiglieri Giuseppe Benini

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto

Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri

Società di Revisione EY S.p.A.

Valentina Martina

Massimo Miani

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di FCI Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Business e marchi

Con una capitalizzazione di mercato di circa 2 miliardi di euro, Banca IFIS è attualmente il più grande operatore indipendente nel mercato dello specialty finance in Italia presente nei settori del credito commerciale, acquisizione/dismissione & gestione dei portafogli di crediti non-performing e crediti fiscali. Inoltre, a seguito dell'acquisizione del Gruppo Interbanca, perfezionata nel novembre 2016, Banca IFIS ha ulteriormente diversificato il proprio modello di business, aumentato in maniera significativa la propria base clienti (i.e. le piccole e medie imprese italiane), nonché ampliato la propria offerta di prodotti e servizi. Banca IFIS è presente nel mercato della raccolta retail con due prodotti (conto deposito e conto corrente) online.

I marchi attraverso cui il Gruppo Banca IFIS opera finanziando l'economia reale sono:

Banca IFIS Impresa: supporto del credito commerciale a breve termine (factoring), del corporate banking (finanza a medio/lungo termine e finanza strutturata) e del leasing (operativo e finanziario) a favore delle piccole, medie e micro imprese. Banca IFIS Impresa opera sia nel mercato italiano sia internazionale - in primis nel mercato polacco grazie alla controllata IFIS Finance, specializzata in servizi di factoring (import/export).

Il target di imprese oggetto dell'attività di Banca IFIS Impresa risiede nelle PMI che non beneficiano attualmente della liquidità presente nel mercato, comprese le aziende che lavorano con la Pubblica Amministrazione. Banca IFIS Impresa offre diversi servizi:

  • Credito commerciale: grazie al servizio di factoring, Banca IFIS Impresa entra direttamente nel rapporto di fornitura tra aziende, consentendo all'impresa cliente di rendere liquidi i propri crediti commerciali, e all'azienda debitrice di pattuire tempi di pagamento personalizzati.

  • Leasing: operativo e finanziario, il leasing di Banca IFIS Impresa si divide in:

  • o Leasing di beni strumentali mirato a facilitare l'investimento in apparecchiature dei settori IT, Telecomunicazioni, Office Equipment, Macchinari Industriali e apparecchi medicali, rivolto ad aziende e rivenditori;
  • o Leasing Autoveicoli finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali rivolto ad imprese e liberi professionisti;
  • o Noleggio beni strumentali: attivo per i beni IT, Office, Macchinari industriali e Healthcare, permette all'azienda cliente l'utilizzo di un bene per un periodo di tempo determinato a fronte del pagamento di una rata.
  • Corporate Banking: sostegno alle aziende per garantirne lo sviluppo per linee interne o esterne attraverso operazioni straordinarie, finalizzate al riposizionamento, all'espansione, a sviluppare alleanze o integrazioni, a favorire riorganizzazioni o l'apertura del capitale a nuovi partner o investitori. Il Corporate Banking si divide a sua volta in:
  • o Finanziamenti a medio-lungo termine: sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamento al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;
  • o Finanza Strutturata: strutturazione legale e finanziaria e organizzazione di finanziamenti, sia bilaterali sia in pool. Controllo del rischio di mercato con gli strumenti dei prestiti sindacati e collocamento sul mercato delle quote di operazioni di finanza strutturata.

Banca IFIS Pharma: sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL, ovvero aziende interessate a cedere crediti vantati verso il Sistema Sanitario in regime di pro-soluto, consentendo quindi di tutelarsi dal rischio di ritardato pagamento. Banca IFIS Pharma supporta tramite una Business Unit dedicata inoltre i titolari di farmacie, con soluzioni pensate per far fronte a esigenze di finanziamento sia di breve che di medio periodo;

• Banca IFIS Area NPL e CrediFamiglia: operano nel settore dei crediti di difficile esigibilità sia consumer retail sia micro-corporate. Banca IFIS Area NPL si occupa dell'acquisizione/dismissione e gestione dei portafogli di crediti non-performing mentre CrediFamiglia è dedicata alla gestione della collection giudiziale e stragiudiziale grazie a diversi canali (call center, rete interna, rete esterna, Legal Factory, Legal Small Ticket);

• Fast Finance: attività connesse al settore dei crediti erariali. Si occupa della gestione degli incassi di imposte dirette e indirette e di crediti fiscali sia in bonis che generati da procedure concorsuali.

rendimax e contomax: i due strumenti di raccolta retail della Banca e che gestionalmente sono classificati nel Segment di bilancio "Governance & Servizi". Nello specifico, rendimax è il conto deposito online ad alto rendimento per privati, imprese e per procedure fallimentari mentre contomax è il conto corrente crowd online gratuito.

Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

Acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca: come già indicato nel bilancio al 31 dicembre 2016, in data 30 novembre 2016, successivamente al ricevimento delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, Banca IFIS ha acquistato il 99,99% delle azioni dell'ex GE Capital Interbanca S.p.A..

Di conseguenza, i dati economici relativi al periodo di confronto sono limitati al precedente perimetro di consolidamento del Gruppo Banca IFIS.

In seguito all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca sono stati individuati i nuovi settori Corporate banking e Leasing. Si rinvia per maggiori dettagli al paragrafo Contributo dei settori di attività della presente Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

In merito al costo sostenuto per l'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca e provvisoriamente determinato in 119,2 milioni, si sottolinea che nel mese di luglio sono stati definiti con il venditore gli ulteriori aggiustamenti, con la determinazione finale del costo di acquisizione in 109,4 milioni di euro. Si rinvia per maggiori dettagli al paragrafo Fatti successivi alla chiusura del periodo della presente Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Revisione costo della raccolta dei settori di attività: a seguito dei mutamenti del contesto esterno in termini di tassi di mercato e del contesto interno, composizione e tassi di raccolta, si è resa necessaria nel 2017 la revisione della metodologia di calcolo dei tassi interni di trasferimento fondi e il conseguente aggiornamento degli stessi. Per agevolare la comparazione dei dati di settore per i due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 639.119 374.229 264.890 70,8%
Crediti verso clientela 6.084.125 5.928.212 155.913 2,6%
Totale attivo 9.444.099 8.699.145 744.954 8,6%
Debiti verso banche 967.285 503.964 463.321 91,9%
Debiti verso clientela 5.291.594 5.045.136 246.458 4,9%
Patrimonio netto 1.283.292 1.218.783 64.509 5,3%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI
RICLASSIFICATI (1)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 250.031 150.923 99.108 65,7%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie 18.470 (15.761) 34.231 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 268.501 135.162 133.339 98,7%
Costi operativi (122.625) (76.797) (45.828) 59,7%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 145.873 58.365 87.508 149,9%
Utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo 103.662 39.120 64.542 165,0%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL, pari a 14,8 milioni al 30 giugno 2017 e a 16,5 milioni al 30 giugno 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI
TRIMESTRALI RICLASSIFICATI (1)
2° TRIMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 147.767 74.319 73.448 98,8%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie 18.614 (7.496) 26.110 n.s.
Risultato netto della gestione finanziaria 166.381 66.823 99.558 149,0%
Costi operativi (66.237) (40.988) (25.249) 61,6%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 100.142 25.835 74.307 287,6%
Utile netto di periodo di pertinenza del Gruppo 70.970 17.075 53.895 315,6%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL, pari a 6,5 milioni nel secondo trimestre 2017 e pari a 13,7 milioni nel secondo trimestre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI DI GRUPPO 30.06.2017 30.06.2016 31.12.2016
Ratio Totale Fondi propri 15,6% 14,2% 15,3%
Common Equity Tier 1 Ratio 14,8% 13,2% 14,7%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 53.811
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(1) (in
migliaia)
53.431 53.081 53.431
Book value per share 24,02 10,59 22,81
EPS 1,94 0,74 12,94

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Risultati per settore di attività riclassificati

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Dati al 30.06.2017 - - - - - 639.119 639.119
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Variazione % 70,8% 70,8%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2017 - - - - - 1.667.462 1.667.462
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Variazione % 19,7% 19,7%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2017 2.970.311 972.490 1.303.102 701.492 133.808 2.922 6.084.125
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (4,0)% 7,4% 5,5% 24,8% 7,3% (61,4)% 2,6%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2017 - - - - - 967.285 967.285
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Variazione % 91,9% 91,9%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2017 - - - - - 5.291.594 5.291.594
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Variazione % 4,9% 4,9%
DATI ECONOMICI
RICLASSIFICATI(1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2017 70.142 65.144 28.985 78.957 8.794 (1.991) 250.031
Dati al 30.06.2016 67.977 n/a n/a 58.409 7.700 16.837 150.923
Variazione % 3,2% n/a n/a 35,2% 14,2% (111,8)% 65,7%
Risultato netto della gestione
finanziaria
Dati al 30.06.2017 58.482 96.924 27.910 78.957 8.648 (2.420) 268.501
Dati al 30.06.2016 56.402 n/a n/a 58.409 7.513 12.838 135.162
Variazione % 3,7% n/a n/a 35,2% 15,1% (118,9)% 98,7%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL, pari a 14,8 milioni al 30 giugno 2017 e a 16,5 milioni al 30 giugno 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI
TRIMESTRALI
RICLASSIFICATI (1)
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2017 36.346 41.755 16.478 48.453 5.881 (1.146) 147.767
Secondo trimestre 2016 34.312 n/a n/a 33.801 3.717 2.489 74.319
Variazione % 5,9% n/a n/a 43,3% 58,2% (146,0)% 98,8%
Risultato
della
gestione
finanziaria
Secondo trimestre 2017 29.086 69.104 15.506 48.453 5.806 (1.574) 166.381
Secondo trimestre 2016 28.049 n/a n/a 33.801 3.530 1.442 66.823
Variazione % 3,7% n/a n/a 43,3% 64,5% (209,1)% 149,0%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL, pari a 6,5 milioni nel secondo trimestre 2017 e pari a 13,7 milioni nel secondo trimestre 2016, sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVERNANCE
E SERVIZI
Turnover(1)
Dati al 30.06.2017 5.615.349 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2016 4.992.969 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 12,5% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2017 3.703.028 1.711.788 1.336.078 11.025.451 174.029 n.a.
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 n.a.
Variazione % (4,6)% (1,6)% 4,9% 14,1% 1,1% -
Costo della qualità creditizia
Dati al 30.06.2017 0,8% (3,3)% 0,3% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 0,8% 0,1% 1,5% n.a. n.a. n.a.
Variazione % (0,0)% (3,4)% (1,2)% - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 30.06.2017 1,2% 3,1% 0,5% 60,7% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% 0,0%
Variazione % 0,2% 0,1% 0,0% 3,7% - -
Crediti in sofferenza
netti/Patrimonio netto
Dati al 30.06.2017 2,7% 2,3% 0,5% 33,2% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 2,6% 2,2% 0,5% 26,3% 0,0% 0,0%
Variazione % 0,1% 0,1% 0,0% 6,9% - -
Indice di copertura delle
sofferenze lorde
Dati al 30.06.2017 87,7% 93,0% 89,2% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. n.a.
Variazione % (0,8)% (1,0)% (3,0)% - - -
Attività deteriorate/ Crediti verso
clientela
Dati al 30.06.2017 8,2% 19,5% 2,9% 99,9% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% 100,0% 0,2% 0,0%
Variazione % 1,7% 0,5% (0,1)% (0,1)% (0,2)% -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio
netto
Dati al 30.06.2017 19,0% 14,8% 2,9% 54,6% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 16,5% 14,1% 3,0% 46,1% 0,0% 0,0%
Variazione % 2,5% 0,7% (0,1)% 8,5% - -
RWA(2) (3)
Dati al 30.06.2017 2.218.864 938.617 1.055.467 701.492 45.603 203.431
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512
Variazione % (5,5)% 1,0% 20,6% 24,8% (8,8)% (22,8)%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Evoluzione Trimestrale Riclassificata

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanziarie disponibili per la vendita 639.119 635.507 374.229 1.026.744 1.027.770 1.066.413
Crediti verso banche 1.667.462 1.411.235 1.393.358 454.170 153.877 114.691
Crediti verso clientela 6.084.125 5.837.870 5.928.212 3.303.322 3.355.998 3.307.793
Attività materiali 109.566 109.675 110.348 62.291 56.729 53.792
Attività immateriali 18.003 14.199 14.981 10.816 8.929 7.391
Attività fiscali 545.724 571.935 581.016 62.254 64.595 61.791
Altre voci dell'attivo 380.100 274.960 297.001 76.002 75.300 50.319
Totale dell'attivo 9.444.099 8.855.381 8.699.145 4.995.599 4.743.198 4.662.190
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE
ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche 967.285 1.028.971 503.964 56.788 43.587 182.568
Debiti verso clientela 5.291.594 5.055.558 5.045.136 4.138.865 3.928.261 3.722.501
Titoli in circolazione 1.352.375 1.122.879 1.488.556 - - -
Trattamento di fine rapporto 7.318 7.682 7.660 1.554 1.545 1.510
Passività fiscali 34.912 32.423 24.925 15.116 16.180 25.118
Altre voci del passivo 507.323 354.230 410.121 196.628 191.428 180.250
Patrimonio netto: 1.283.292 1.253.638 1.218.783 586.648 562.197 550.243
- capitale, sovrapprezzi e riserve 1.179.635 1.220.951 530.838 520.379 523.077 528.198
- utile netto di periodo 103.657 32.687 687.945 66.269 39.120 22.045
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.444.099 8.855.381 8.699.145 4.995.599 4.743.198 4.662.190
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
RICLASSIFICATO: EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
(in migliaia di euro) 2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di interesse 108.651 89.708 69.465 52.988 55.395 57.707
Commissioni nette 20.145 14.219 1.060 13.087 13.316 13.648
Dividendi e proventi simili 40 - - - -
Risultato netto dell'attività di negoziazione 1.306 (1.615) 4 (374) (86) (246)
Utile/perdita da cessione o riacquisto di: 17.625 (48) 17.753 21.065 5.694 5.495
crediti 17.625 - 17.770 21.065 5.694 -
attività finanziarie disponibili per la vendita - (48) (17) - 5.495
Margine di intermediazione 147.767 102.264 88.282 86.766 74.319 76.604
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: 18.614 (144) (7.113) (3.731) (7.496) (8.265)
crediti 16.846 (874) (6.761) (3.731) (6.449) (5.313)
attività finanziarie disponibili per la vendita (660) (15) (357) - (1.047) (2.952)
altre operazioni finanziarie 2.428 745 5 - - -
Risultato netto della gestione finanziaria 166.381 102.120 81.169 83.035 66.823 68.339
Spese per il personale (25.411) (24.073) (23.959) (14.324) (14.187) (13.408)
Altre spese amministrative (39.736) (31.134) (55.775) (24.029) (28.051) (18.421)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 445 (2.342) 1.611 (1.827) 2.157 (3.790)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (2.483) (3.459) (2.742) (1.306) (1.069) (938)
Altri oneri/proventi di gestione 948 4.620 620.723 (415) 162 748
Costi operativi (66.237) (56.388) 539.858 (41.901) (40.988) (35.809)
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (2) (1) - - - -
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 100.142 45.731 621.027 41.134 25.835 32.530
Imposte sul reddito di periodo (29.168) (13.043) 689 (13.985) (8.760) (10.485)
Utile netto 70.974 32.688 621.716 27.149 17.075 22.045
Utile netto di pertinenza di terzi 4 1 40 - - -
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 70.970 32.687 621.676 27.149 17.075 22.045

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

DATI ECONOMICI PER SETTORE ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
RICLASSIFICATI (1):
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
2° trim. 1° trim. 4° trim. 3° trim. 2° trim. 1° trim.
Margine di intermediazione 147.767 102.264 88.282 86.766 74.319 76.604
Crediti Commerciali 36.346 33.796 46.814 33.723 34.312 33.665
Corporate Banking 41.755 23.389 2.952 - - -
Leasing 16.478 12.507 (1.172) - - -
Area NPL (1) 48.453 30.504 40.935 48.974 33.801 24.608
Crediti Fiscali 5.881 2.913 2.967 2.656 3.717 3.983
Governance e Servizi (1.145) (845) (4.214) 1.413 2.489 14.348
Risultato della gestione finanziaria 166.381 102.120 81.169 83.035 66.823 68.339
Crediti Commerciali 29.086 29.396 41.733 30.074 28.050 28.352
Corporate Banking 69.104 27.820 2.889 - - -
Leasing 15.506 12.404 (2.682) - - -
Area NPL 48.453 30.504 40.935 48.974 33.801 24.608
Crediti Fiscali 5.806 2.841 2.866 2.574 3.530 3.983
Governance e Servizi (1.574) (845) (4.572) 1.413 1.442 11.396

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento

Dati storici del Gruppo riclassificati(1)

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.

(in migliaia di Euro) 30.06.2017 30.06.2016 30.06.2015 30.06.2014 30.06.2013
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
639.119 1.027.770 3.803.216 1.302.425 2.868.958
Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - 5.071.312 4.856.179
Crediti verso clientela 6.084.125 3.355.998 3.152.145 2.538.371 2.239.693
Debiti verso banche 967.285 43.587 457.384 1.979.493 601.058
Debiti verso clientela 5.291.594 3.928.261 6.037.552 6.910.171 9.604.606
Patrimonio netto 1.283.292 562.197 524.266 397.927 331.251
Margine d'intermediazione (1) 250.031 150.923 265.441 145.763 132.636
Risultato della gestione finanziaria 268.501 135.162 247.772 121.822 105.430
Utile netto di periodo di pertinenza del
Gruppo
103.657 39.120 130.779 50.055 44.040
Cost/Income ratio (1) 49,0% 50,9% 19,5% 32,0% 27,9%
Ratio Totale Fondi disponibili (2) 15,6% 14,2% 16,1% 14,2% 13,9%
Ratio Capitale primario di classe 1 (2) 14,8% 13,2% 15,4% 13,8% 14,2%

(1) Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore Area NPL sono state riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

(2) Dall'1 gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n.575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV). I dati dei periodi fino al 30 giugno 2013 sono calcolati secondo la normativa previgente (Basilea 2). Il Coefficiente di solvibilità e il Core Tier 1 sono stati esposti rispettivamente alle voci Ratio Totale Fondi propri e Common Equity Tier 1 Ratio.

Impatti modifiche normative

Si evidenziano le modifiche normative intervenute nel primo semestre 2017 rilevanti per il Gruppo Banca IFIS.

  • Aspetti fiscali: tra le più recenti disposizioni introdotte in materia fiscale, si evidenzia quella che hanno avuto effetto sulla determinazione delle imposte del primo semestre 2017 del Gruppo Banca IFIS. In particolare la Legge 21 Giugno 2017, n.96, ha ridotto all'1,6% il coefficiente di remunerazione da applicare alla variazione netta di capitale proprio per la determinazione del beneficio ACE per l'anno 2017 (1,5% dall'anno 2018).

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

I risultati approvati oggi sono in linea con gli impegni presi verso i nostri azionisti sia al momento dell'acquisizione del Gruppo Interbanca, sia all'annuncio del piano strategico 2017-2019. Su tutto, desidero sottolineare la coerenza delle performance con il modello di business che Banca IFIS ha adottato. Riportiamo risultati che confermano l'ottimo lavoro di integrazione e di sviluppo dei business. Focus sui comparti core della banca e sugli strumenti tecnologici a sostegno della relazione con i nostri clienti e dello sviluppo sul mercato. Abbiamo corso molto in questi mesi ma la strada è ancora lunga e il potenziale per la Banca è ampio, le opportunità di sviluppo enormi. Abbiamo il dovere di continuare a creare valore, forti di una storia che dal 2002 non ha mai visto la Banca generare un ritorno sul capitale inferiore al 10%: questa è la forza e la responsabilità che ci accompagna tutti i giorni nel prendere le decisioni.

Principali dinamiche - dati riclassificati1 .

  • Margine di intermediazione2 pari a 250,0 milioni di euro, +65,7% rispetto al primo semestre 2016 (150,9 milioni di euro al 30 giugno 2016). La performance positiva registrata in tutti i segmenti core della Banca è stata influenzata anche da una serie di fattori quali il processo di consolidamento dell'ex Gruppo Interbanca, in particolare Corporate Banking e Leasing, l'utile da cessione di crediti NPL, nonché l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio di Interbanca e delle società di leasing originato principalmente dalle posizioni allocate al Workout&Recovery e Structured Finance, i cui dettagli per settore sono descritti di seguito. Il margine di intermediazione al 30 giugno 2017 risente anche dei costi legati all'ottenimento del funding relativi all'operazione di acquisizione che hanno riguardato i maggiori volumi di raccolta rendimax e le operazioni di cartolarizzazioni effettuate a fine 2016.
  • Le rettifiche di valore nette ammontano ad un valore positivo di 18,5 milioni di euro verso 15,8 milioni di euro negativi nel semestre 2016. Le rettifiche relative al solo settore dei Crediti Commerciali ammontano a 11,7 milioni di euro rispetto a 11,6 milioni al 30 giugno 2016 (+0,7%). Questo risultato conferma la buona capacità di erogazione dell'Istituto in un quadro di attenzione all'assunzione consapevole del rischio di credito. Le rettifiche relative al settore Leasing sono pari a 1,1 milione di euro, quelle relative al settore Crediti Fiscali a 0,1 milioni di euro mentre si rilevano riprese di valore nel Corporate Banking per 31,8 milioni. Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che i 14,8 milioni sono stati riclassificati fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di fornire una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vedono le stesse parte integrante del rendimento.
  • Costi operativi pari a 122,6 milioni di euro (76,8 milioni al 30 giugno 2016, +59,7%). Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) ammonta al 49,0 % rispetto al 50,9% dello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese per il personale sono

1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 14,8 milioni al 30 giugno 2017 e a 16,5 milioni al 30 giugno 2016, sono state riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business, che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

2 Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

pari a 49,5 milioni di euro (27,6 milioni a giugno 2016, +79,3%). L'incremento delle spese del personale è riferito per 16,6 milioni di euro all'ex Gruppo Interbanca. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a fine giugno 2017 è di 1404 risorse. Le spese amministrative, pari a 69,9 milioni di euro contro i 46,5 milioni di euro al corrispondente periodo 2016 registrano un incremento del 50,3%. La voce include per 14,7 milioni di euro costi relativi alle nuove controllate.

L'utile netto di periodo del Gruppo al 30 giugno 2017 si attesta a 103,7 milioni di euro rispetto ai 39,1 milioni del 30 giugno 2016, con un incremento del 165,0%.

Ai fini di una corretta lettura dei risultati di periodo e dei dati comparativi si segnala che, a seguito dei mutamenti dei tassi di interesse nel mercato e dei tassi di raccolta dell'istituto, si è resa necessaria nel 2017 la revisione della metodologia di calcolo dei tassi interni di trasferimento fondi e il conseguente aggiornamento degli stessi. Per agevolare la comparazione dei due periodi di riferimento si espongono per tutti i settori i relativi risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

Con riguardo al contributo dei singoli settori3 alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 30 giugno 2017, si riportano di seguito le principali dinamiche:

Crediti verso le imprese (voce che comprende i settori crediti commerciali, il leasing ed il corporate banking): totalizza un margine di intermediazione complessivo pari a 164,3 milioni di euro. Il totale dei crediti verso le imprese è pari a 5.245,9 rispetto a 5.233,8 milioni al 31 dicembre 2016 (+0,2). La dinamica è originata prevalentemente da una leggera diminuzione nel settore dei crediti commerciali (-4,0%) mentre risulta in incremento il settore del corporate banking (+7,4%) e del leasing (+5,5%). In particolare la distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela imprese mostra una quota del 15,8 % verso il settore pubblico e dell'84,2% verso il settore privato.

Nel dettaglio, i Crediti Commerciali realizzano un margine di intermediazione pari a 70,1 milioni di euro (68,0 milioni di euro nel primo semestre 2016, +3,2%); il turnover del settore sale a 5,6 miliardi di euro (+12,5% rispetto al 30 giugno 2016), con un numero di imprese clienti pari a 5.136 (+5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). L'impiego puntuale del settore crediti commerciali si attesta a 2.970,3 milioni di euro (-4,0% rispetto a dicembre 2016). Il Corporate Banking realizza un margine di intermediazione pari a 65,1 milioni di euro. Tale importo include per 53,7 milioni di euro l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della controllata Interbanca, originato principalmente dalle posizioni allocate al Workout & Recovery e Structured Finance. Il valore nominale dei crediti gestiti nel settore è pari a 1.711,8 milioni di euro (-1,6%). Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 29,0 milioni di euro grazie al positivo sviluppo sostenuto dalla crescita del numero di clienti e degli impieghi con effetto positivo sulle crescenti quote di mercato, nonché per l'effetto positivo derivante dallo smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della controllata, pari a 4,1 milioni di euro. Il valore nominale dei crediti gestiti nel settore è pari a 1.336,1 milioni di euro.

3 Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Area NPL4 : realizza un margine di intermediazione pari a 79,0 milioni di euro rispetto ai 58,4 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente (+35,2%). Nel risultato sono inclusi gli utili derivanti dalla cessione di un portafoglio per 17,6 milioni di euro (5,7 milioni di euro al 30 giugno 2016). L'Area NPL ha acquistato nei primi sei mesi del 2017 portafogli di crediti per 2,3 miliardi di euro di valore nominale equivalenti, raggiungendo n. 1.447.090 posizioni, per un valore nominale pari a 11,0 miliardi di euro.

Crediti Fiscali realizza un margine di intermediazione pari a 8,8 milioni di euro, in aumento del 14,2% rispetto ai 7,7 milioni al 30 giugno 2016.

Governance&Servizi registra un margine di intermediazione negativo di 2 milioni di euro. Il risultato è da imputare principalmente al minor apporto complessivo del portafoglio titoli di Stato, che nel primo semestre 2016 contribuiva con interessi attivi per 7,5 milioni, nonché ai significativi costi legati al funding addizionale che Banca IFIS ha sostenuto e sostiene nel 2017 in relazione alla conclusione dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca.

Di seguito la composizione delle attività deteriorate nette dei crediti verso imprese:

  • le sofferenze nette ammontano a 71,6 milioni, rispetto ai 65,1 milioni di euro di fine esercizio 2016 (+10%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti si attesta al 1,4%, in aumento rispetto all' 1,3% di dicembre 2016. Il coverage ratio si attesta al 90,7% (92% al 31 dicembre 2016);
  • la categoria delle inadempienze probabili nette presenta un saldo di 226,4 milioni rispetto ai 207,3 milioni di fine 2016 (+9,2%); il coverage ratio si attesta al 43,5% rispetto al 45,9% di fine 2016.
  • le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 173,5 milioni contro i 137,4 milioni a dicembre 2016 (+26,2%). L'incremento dello scaduto è da attribuirsi in parte ad un fisiologico incremento dello scaduto verso PA e in parte all'ingresso di nuove posizioni scadute private concentrate su singoli nominativi storici finora mai entrati nella categoria. Il coverage ratio delle esposizioni scadute deteriorate nette si attesta al 10,4% (19,4% al 31 dicembre 2016).

Complessivamente, i crediti deteriorati lordi verso le imprese (esclusi come sempre dal totale i crediti deteriorati dell'Area NPL e del settore Crediti Fiscali) sono pari a 1.367,3 milioni di euro a fronte di rettifiche di valore pari a 895,7 milioni, con un coverage ratio del 65,5%.

Il patrimonio netto consolidato a fine periodo si attesta a 1.283,3 milioni di euro rispetto ai 1.218,8 milioni del 31 dicembre 2016.

Il CET1 e il Total Own Fund Ratio consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento della controllante La Scogliera5al 30 giugno 2017 si attestano entrambi al 16,38% rispetto al 15,71% di fine 2016.

4 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti all'Area NPL, pari a 14,8 milioni al 30 giugno 2017 e a 16,5 milioni al 30 giugno 2016, sono state riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business, che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

5 Il totale fondi propri indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A. I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 30 giugno 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della holding del Gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Il CET1 al 30 giugno 2017 comprendente La Scogliera S.p.A. è pari al 14,8% rispetto al 14,7% del 31 dicembre 2016, mentre il Total Own Fund Ratio si attesta al 15,6 % rispetto al 15,3% del 31 dicembre 2016.

Contributo dei settori di attività

La struttura organizzativa

Lo schema dell'informativa di settore è coerente con la nuova struttura organizzativa utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo che, a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca si è arricchita di due nuovi settori, il Corporate banking ed il Leasing. Inoltre, sempre a seguito della citata acquisizione, il settore Crediti commerciali raccoglie l'apporto di IFIS Factoring.

La struttura organizzativa si articola dunque nei settori Crediti commerciali, Corporate banking, Leasing, Area NPL, Crediti fiscali, Governance e Servizi.

Il settore Governance e Servizi provvede alla gestione delle risorse finanziarie del Gruppo ed all'allocazione ai settori operativi dei costi del funding per mezzo del sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi del Gruppo.

Si riportano di seguito i risultati conseguiti nel primo semestre 2017 dai settori di attività, che verranno analizzati nelle parti dedicate ai singoli settori.

A seguito dei mutamenti del contesto esterno in termini di tassi di mercato e del contesto interno, composizione e tassi di raccolta, si è resa necessaria nel 2017 la revisione della metodologia di calcolo dei tassi interni di trasferimento fondi e il conseguente aggiornamento degli stessi. Per agevolare la comparazione dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 30.06.2017 70.142 65.144 28.985 93.722 8.794 (1.991) 264.796
Dati al 30.06. 2016(1) 67.977 n.s. n.s. 74.863 7.700 16.837 167.377
Variazione % 3,2% n.s. n.s. 25,2% 14,2% (111,8)% 58,2%
Risultato
netto
della
gestione
finanziaria
Dati al 30.06.2017 58.482 96.924 27.910 78.957 8.648 (2.420) 268.501
Dati al 30.06. 2016(1) 56.402 n.s. n.s. 58.409 7.513 12.838 135.162
Variazione % 3,7% n.s. n.s. 35,2% 15,1% (118,9)% 98,7%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Margine di intermediazione
Secondo trimestre 2017 36.346 41.755 16.478 54.970 5.881 (1.146) 154.284
Secondo trimestre 2016(1) 34.312 n.s. n.s. 47.479 3.717 2.489 87.997
Variazione % 5,9% n.s. n.s. 15,8% 58,2% (146,0)% 75,3%
Risultato
netto
della
gestione
finanziaria
Secondo trimestre 2017 29.086 69.104 15.506 48.453 5.807 (1.575) 166.381
Secondo trimestre 2016(1) 28.050 n.s. n.s. 33.801 3.530 1.442 66.823
Variazione % 3,7% n.s. n.s. 43,3% 64,5% (209,2)% 149,0%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMER
CIALI
CORPO
RATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVER
NANCE E
SERVIZI
TOTALE
CONS. DI
GRUPPO
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Dati al 30.06.2017 - - - - - 639.119 639.119
Dati al 31.12.2016 - - - - - 374.229 374.229
Variazione % 70,8% 70,8%
Crediti verso banche
Dati al 30.06.2017 - - - - - 1.667.462 1.667.462
Dati al 31.12.2016 - - - - - 1.393.358 1.393.358
Variazione % 19,7% 19,7%
Crediti verso clientela
Dati al 30.06.2017 2.970.311 972.490 1.303.102 701.492 133.808 2.922 6.084.125
Dati al 31.12.2016 3.092.488 905.682 1.235.638 562.146 124.697 7.561 5.928.212
Variazione % (4,0)% 7,4% 5,5% 24,8% 7,3% (61,4)% 2,6%
Debiti verso banche
Dati al 30.06.2017 - - - - - 967.285 967.285
Dati al 31.12.2016 - - - - - 503.964 503.964
Variazione % 91,9% 91,9%
Debiti verso clientela
Dati al 30.06.2017 - - - - - 5.291.594 5.291.594
Dati al 31.12.2016 - - - - - 5.045.136 5.045.136
Variazione % 4,9% 4,9%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
GOVERNANC
E E SERVIZI
Turnover (1)
Dati al 30.06.2017 5.615.349 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Dati al 30.06.2016 4.992.969 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.
Variazione % 12,5% - - - - -
Valore nominale dei crediti gestiti
Dati al 30.06.2017 3.703.028 1.711.788 1.336.078 11.025.451 174.029
Dati al 31.12.2016 3.880.835 1.739.175 1.273.933 9.660.196 172.145 n.a.
Variazione % (4,6)% (1,6)% 4,9% 14,1% 1,1%
Costo della qualità creditizia
Dati al 30.06.2017 0,8% (3,3)% 0,3% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 0,8% 0,1% 1,5% n.a. n.a. n.a.
Variazione (0,0)% (3,4)% (1,2)% - - -
Crediti in sofferenza netti/Crediti
verso clientela
Dati al 30.06.2017 1,2% 3,1% 0,5% 60,7% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 1,0% 3,0% 0,5% 57,0% 0,0% 0,0%
Variazione 0,2% 0,1% 0,0% 3,7% - -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio
netto
Dati al 30.06.2017 2,7% 2,3% 0,5% 33,2% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 2,6% 2,2% 0,5% 26,3% 0,0% 0,0%
Variazione 0,1% 0,1% 0,0% 6,9% - -
Indice di copertura delle sofferenze
lorde
Dati al 30.06.2017 87,7% 93,0% 89,2% n.a. n.a. n.a.
Dati al 31.12.2016 88,5% 94,0% 92,2% n.a. n.a. n.a.
Variazione (0,8)% (1,0)% (3,0)% - - -
Attività deteriorate/ Crediti verso
clientela
Dati al 30.06.2017 8,2% 19,5% 2,9% 99,9% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 6,5% 19,0% 3,0% 100,0% 0,2% 0,0%
Variazione 1,7% 0,5% (0,1)% (0,1)% (0,2)% -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio
netto
Dati al 30.06.2017 19,0% 14,8% 2,9% 54,6% 0,0% 0,0%
Dati al 31.12.2016 16,5% 14,1% 3,0% 46,1% 0,0% 0,0%
Variazione 2,5% 0,7% (0,1)% 8,5% - -
RWA(2) (3)
Dati al 30.06.2017 2.218.864 938.617 1.055.467 701.492 45.603 203.431
Dati al 31.12.2016 2.348.131 929.337 875.153 562.146 50.004 263.512
Variazione % (5,5)% 1,0% 20,6% 24,8% (8,8)% (22,8)%

(1) Flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela in un determinato intervallo di tempo.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Crediti commerciali

Raggruppa le seguenti aree di business:

• Crediti Commerciali Italia e Crediti Commerciali International, dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; rientra in quest'ultima area l'attività svolta in Polonia dalla partecipata IFIS Finance Sp. Z o.o.;

• Banca IFIS Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.

DATI ECONOMICI 30.06.2017 30.06.2016 (1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 43.385 39.551 3.834 9,7%
Commissioni nette 26.757 28.426 (1.669) (5,9)%
Margine di intermediazione 70.142 67.977 2.165 3,2%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (11.660) (11.575) (85) 0,7%
Risultato netto della gestione finanziaria 58.482 56.402 2.080 3,7%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2017 2° trim. 2016 (1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.799 20.230 2.569 12,7%
Commissioni nette 13.547 14.082 (535) (3,8)%
Margine di intermediazione 36.346 34.312 2.034 5,9%
Rettifiche di valore nette per deterioramento su crediti (7.260) (6.262) (998) 15,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 29.086 28.050 1.036 3,7%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento il costo della raccolta incluso nel margine di interesse 2016 è stato ricalcolato secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il margine di intermediazione del settore Crediti commerciali risulta pari a 70,1 milioni di euro, con un aumento dello 3,2% rispetto ai 68 milioni di euro del primo semestre 2016.

L'incremento della marginalità rispetto all'anno precedente è prevalentemente imputabile all'attività di Banca IFIS Pharma.

In termini di volumi il turnover del settore sale a 5,6 miliardi di euro (+12,5% rispetto al primo semestre 2016), con un numero di imprese clienti attive pari a 5.136, in crescita del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il continuo incremento dei volumi medi gestiti non si riflette in un proporzionale incremento della redditività in quanto le condizioni economiche medie applicate alla clientela risultano in diminuzione rispetto al primo semestre 2016 come conseguenza dell'attuale contesto economico che vede la persistenza di tassi di mercato ai minimi storici e una forte pressione concorrenziale. Nonostante tale effetto di carattere principalmente esogeno la redditività complessiva degli impieghi si mantiene adeguata grazie alla strategia di focalizzazione sul segmento di clientela small a redditività marginale più elevata.

Influisce positivamente al raggiungimento dei volumi l'inclusione in tale settore dell'operatività della controllata "IFIS Factoring", non presente nei risultati dell'anno precedente, che apporta 124,1 milioni di euro di impieghi di cui 4,0 deteriorati e un margine di intermediazione di 1,3 milioni di euro.

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 11,7 milioni (11,6 milioni nel primo semestre 2016, 0,7%), e si riferiscono per la quasi totalità alle rettifiche apportate da Banca IFIS; il rapporto con gli aumentati impieghi medi determina un miglioramento del costo del rischio di credito che si attesta a 78 bp rispetto a 79 bp al 31 dicembre 2016.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 35.141 31.692 3.449 10,9%
Inadempienze probabili 53.281 50.900 2.381 4,7%
Esposizione scadute 155.860 118.420 37.440 31,6%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 244.282 201.012 43.270 21,5%
Crediti in bonis netti 2.726.029 2.891.476 (165.447) (5,7)%
Totale crediti per cassa verso clientela 2.970.311 3.092.488 (122.177) (4,0)%

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela del settore mostra una quota del 27,8% verso la Pubblica Amministrazione (contro 28,3% al 31 dicembre 2016), e del 72,2% verso il settore privato (contro 71,7% al 31 dicembre 2016).

Le attività deteriorate nette nel settore dei Crediti commerciali si attestano a 244,3 milioni di euro da 201,0 milioni a fine 2016, in crescita del 21,5% principalmente a seguito dell'aumento delle esposizioni scadute.

Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore è pari all'1,2%, in lieve incremento rispetto al rapporto di dicembre 2016 (1,0%) mentre il rapporto tra le inadempienze probabili nette e gli impieghi si attesta all'1,8% rispetto all'1,6% del 31 dicembre 2016. Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi del settore passa dal 6,5% a fine 2016 al 8,2% al 30 giugno 2017, mentre passa dal 16,5% al 19,0% l'incidenza del totale delle attività deteriorate nette sul patrimonio netto del Gruppo. Le coperture complessive delle attività deteriorate passa dal 57,7% di fine 2016 al 54,1% al 30 giugno 2017.

CREDITI COMMERCIALI DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 31.06.2017
Valore nominale attività deteriorate 285.252 85.362 161.647 532.261
Incidenza sul totale crediti lordi 8,7% 2,6% 4,9% 16,3%
Rettifiche di valore 250.111 32.081 5.787 287.979
Incidenza sul valore lordo 87,7% 37,6% 3,6% 54,1%
Valore di bilancio 35.141 53.281 155.860 244.282
Incidenza sul totale crediti netti 1,2% 1,8% 5,2% 8,2%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 276.741 76.551 122.451 475.743
Incidenza sul totale crediti lordi 8,2% 2,3% 3,6% 14,1%
Rettifiche di valore 245.049 25.651 4.031 274.731
Incidenza sul valore nominale 88,5% 33,5% 3,3% 57,7%
Valore di bilancio 31.692 50.900 118.420 201.012
Incidenza sul totale crediti netti 1,0% 1,6% 3,8% 6,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le sofferenze nette ammontano a 35,1 milioni, +10,9% rispetto al dato di fine esercizio 2016; il coverage ratio si attesta all'87,7%, in leggera flessione rispetto al 31 dicembre 2016. Anche la categoria delle inadempienze probabili segna un incremento marginale pari al 4,7% attestandosi a 53,3 milioni di euro.

Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 155,9 milioni contro i 118,4 milioni a dicembre 2016 (+31,6%). L'incremento dello scaduto è da attribuirsi in parte a fisiologico incremento dello scaduto verso la Pubblica Amministrazione ed in parte all'ingresso di nuove posizioni scadute private concentrate su singoli nominativi storici finora mai entrati nella categoria.

KPI VARIAZIONE
30.06.2017 30.06.2016 ASSOLUTA %
Turnover 5.615.349 4.992.969 622.380 12,5%
Margine di intermediazione/ Turnover 1,2% 1,4% (0,2)% -
KPI y/y 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia 0,8% 0,8% (0,0)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,2% 1,0% 0,2% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 2,7% 2,6% 0,1% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 87,7% 88,5% (0,8)% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 8,2% 6,5% 1,7% -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 19,0% 16,5% 2,5% -
Totale RWA settore 2.218.864 2.348.131 (129.267) (5,5)%

Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati (dato gestionale non iscritto nelle voci del bilancio) per operazioni di factoring che risultano in essere a fine periodo (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dal Gruppo.

MONTE CREDITI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Pro solvendo 2.115.709 2.150.929 (35.220) (1,6)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 339.488 332.735 6.753 2,0%
Pro soluto 372.841 464.957 (92.116) (19,8)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 8.090 8.949 (859) (9,6)%
Acquisti a titolo definitivo 1.214.478 1.264.950 (50.472) (4,0)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 733.316 812.384 (79.068) (9,7)%
Totale Monte Crediti 3.703.028 3.880.836 (177.808) (4,6)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 1.080.894 1.154.068 (73.174) (6,3)%

Corporate banking

Raggruppa le seguenti aree di business:

• Credito medio/lungo termine, dedicata al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi;

• Structured Finance, che supporta le imprese e i fondi private equity nella strutturazione legale, organizzativa e finanziaria di finanziamenti, sia bilateriali che in pool;

• Workout & Recovery, si occupa della gestione delle posizioni UTP e Sofferenze di tutti i portafogli delle altre due business area del settore, nonché della gestione del runoff dei portafogli project finance, shipping e real estate.

DATI ECONOMICI 30.06.2017 30.06.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 58.817 - 58.817 n.a.
Commissioni nette 4.082 - 4.082 n.a.
Dividendi e attività di negoziazione 2.245 - 2.245 n.a.
Margine di intermediazione 65.144 - 65.144 n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e altre
attività finanziarie
31.780 - 31.780 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 96.924 - 96.924 n.a.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2017 2° trim. 2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 37.362 - 37.362 n.a.
Commissioni nette 1.962 - 1.962 n.a.
Dividendi e attività di negoziazione 2.431 - 2.431 n.a.
Margine di intermediazione 41.755 - 41.755 n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e altre
attività finanziarie
27.349 - 27.349 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 69.104 - 69.104 n.a.

Il margine di intermediazione del settore Corporate banking si attesta a 65,1 milioni di euro e inizia a riflettere i risultati positivi derivanti dalla strategia di rifocalizzazione sullo sviluppo delle aree di business Credito medio/lungo termine e Structured Finance.

Tale importo include per 53,7 milioni di euro l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nei bilanci della controllata Interbanca S.p.A. influenzato dalle pre-estinzioni legate principalmente al portafoglio Structured Finance nonché dalle posizioni allocate al Workout & Recovery, risultanti dall'attività di recupero e ristrutturazione posta in essere nel primo semestre 2017.

Le Rettifiche di valore nette presentano un saldo positivo di 31,8 milioni di euro, derivante da riprese di valore sia per incassi sia per il positivo completamento di operazioni di ristrutturazione. Queste riprese portano ad avere un valore positivo del costo della qualità creditizia.

DATI PATRIMONIALI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 29.877 27.260 2.617 9,6%
Inadempienze probabili 158.584 142.741 15.843 11,1%
Esposizione scadute 928 1.669 (741) (44,4)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 189.389 171.670 17.719 10,3%
Crediti in bonis netti 783.101 734.012 49.089 6,7%
Totale crediti per cassa verso clientela 972.490 905.682 66.808 7,4%

Il "coverage ratio" complessivo dei crediti deteriorati è pari al 73,1% mentre per le sofferenze è pari al 93,0%. I ratio sono in leggero calo rispetto al 31 dicembre 2016 principalmente a seguito della chiusura di alcune importanti posizioni altamente rettificate, sia per incasso sia per ristrutturazione, classificate nelle categorie delle sofferenze e delle inadempienze probabili.

CREDITI CORPORATE BANKING DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30.06.2017
Valore nominale attività deteriorate 427.098 275.292 937 703.327
Incidenza sul totale crediti lordi 28,4% 18,3% 0,1% 46,7%
Rettifiche di valore 397.221 116.708 9 513.938
Incidenza sul valore lordo 93,0% 42,4% 1,0% 73,1%
Valore di bilancio 29.877 158.584 928 189.389
Incidenza sul totale crediti netti 3,1% 16,3% 0,1% 19,5%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 456.184 265.412 1.685 723.281
Incidenza sul totale crediti lordi 30,9% 18,0% 0,1% 49,0%
Rettifiche di valore 428.924 122.671 16 551.611
Incidenza sul valore nominale 94,0% 46,2% 0,9% 76,3%
Valore di bilancio 27.260 142.741 1.669 171.670
Incidenza sul totale crediti netti 3,0% 15,8% 0,2% 19,0%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

KPI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 1.711.788 1.739.175 (27.387) (1,6)%
Costo della qualità creditizia (3,3)% 0,1% (3,4)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 3,1% 3,0% 0,1% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 2,3% 2,2% 0,1% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 93,0% 94,0% (1,0)% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 19,5% 19,0% 0,5% -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 14,8% 14,1% 0,7% -
Totale RWA settore 938.617 929.337 9.280 1,0%

Leasing

Si tratta del settore che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 30.06.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 22.961 - 22.961 n.a.
Commissioni nette 6.029 - 6.029 n.a.
Dividendi e attività di negoziazione (5) - (5) n.a.
Margine di intermediazione 28.985 - 28.985 n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (1.075) - (1.075) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 27.910 - 27.910 n.a.
DATI ECONOMICI TRIMESTRALI
(in migliaia di euro)
2° trim. 2017 2° trim. 2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 10.995 - 10.995 n.a.
Commissioni nette 5.486 - 5.486 n.a.
Dividendi e attività di negoziazione (3) - (3) n.a.
Margine di intermediazione 16.478 - 16.478 n.a.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, AFS e
altre attività finanziarie
(972) - (972) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 15.506 - 15.506 n.a.

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 29,0 milioni di euro grazie allo sviluppo sostenuto dalla crescita del numero di clienti e degli impieghi con effetto positivo sulle crescenti quote di mercato, nonché per l'effetto positivo derivante dallo smontamento temporale del differenziale fra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio della controllata, pari a 4,1 milioni di euro; in particolare, il contributo al margine del leasing finanziario ammonta a 20,8 milioni e quello del leasing operativo a 8,2 milioni.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 6.603 6.177 426 6,9%
Inadempienze probabili 14.555 13.622 933 6,8%
Esposizione scadute 16.689 17.351 (662) (3,8)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 37.847 37.150 697 1,9%
Crediti in bonis netti 1.265.255 1.198.488 66.767 5,6%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.303.102 1.235.638 67.464 5,5%

Il "coverage ratio" dei crediti deteriorati passa dal 77,7% al 31 dicembre 2016 al 71,3% al 30 giugno 2017 in particolare per effetto della cancellazione di alcuni crediti avvenuta nel periodo.

CREDITI LEASING DETERIORATI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30.06.2017
Valore nominale attività deteriorate 60.927 39.782 30.970 131.679
Incidenza sul totale crediti lordi 4,3% 2,8% 2,2% 9,3%
Rettifiche di valore 54.324 25.227 14.281 93.832
Incidenza sul valore lordo 89,2% 63,4% 46,1% 71,3%
Valore di bilancio 6.603 14.555 16.689 37.847
Incidenza sul totale crediti netti 0,5% 1,1% 1,3% 2,9%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 78.997 41.440 46.450 166.887
Incidenza sul totale crediti lordi 5,7% 3,0% 3,4% 12,1%
Rettifiche di valore 72.820 27.818 29.099 129.737
Incidenza sul valore nominale 92,2% 67,1% 62,6% 77,7%
Valore di bilancio 6.177 13.622 17.351 37.150
Incidenza sul totale crediti netti 0,5% 1,1% 1,4% 3,0%
KPI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 1.336.078 1.273.933 62.145 4,9%
Costo della qualità creditizia 0,3% 1,5% (1,2)% -
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 0,5% 0,5% 0,0% -
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 0,5% 0,5% 0,0% -
Indice di copertura delle sofferenze lorde 89,2% 92,2% (3,0)% -
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela 2,9% 3,0% (0,1)% -
Crediti deteriorati netti/Patrimonio netto 2,9% 3,0% (0,1)% -
Totale RWA settore 1.055.467 875.153 180.314 20,6%

Area NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Per quanto riguarda il portafoglio in gestione stragiudiziale viene utilizzato ai fini della valorizzazione un modello che si basa su una simulazione dei flussi di cassa che proietta lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. Relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta (piani cambiari o piani di rientro formalizzati), il modello assume "carattere deterministico" in quanto basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato.

L'attività di gestione giudiziale consiste nel recupero mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'assegnazione del quinto della pensione o dello stipendio. I flussi di cassa relativi alla gestione giudiziale non vengono simulati dal modello ma valutati analiticamente dal gestore per singola pratica e caricati nel sistema gestionale.

Si sottolinea altresì che il risultato della gestione finanziaria beneficia di utili da cessione crediti per 17,6 milioni derivanti dalla vendita di due portafogli.

DATI ECONOMICI 30.06.2017 30.06.2016(1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 27.096 13.670 13.426 98,2%
Altre componenti del margine di interesse 58.944 61.965 (3.021) (4,9)%
Costo della raccolta (8.642) (5.290) (3.352) 63,4%
Margine di interesse 77.398 70.345 7.053 10,0%
Commissioni nette (1.301) (1.176) (125) 10,6%
Utile da cessione crediti 17.625 5.694 11.931 209,5%
Margine di intermediazione 93.722 74.863 18.859 25,2%
Rettifiche /riprese di valore nette per deterioramento
su crediti
(14.765) (16.454) 1.689 (10,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 78.957 58.409 20.548 35,2%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2017 2° trim. 2016 (1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 13.971 8.695 5.276 60,7%
Altre componenti del margine di interesse 28.447 36.568 (8.121) (22,2)%
Costo della raccolta (4.601) (2.853) (1.748) 61,3%
Margine di interesse 37.817 42.410 (4.593) (10,8)%
Commissioni nette (472) (625) 153 (24,5)%
Utile da cessione crediti 17.625 5.694 11.931 209,5%
Margine di intermediazione 54.970 47.479 7.491 15,8%
Rettifiche /riprese di valore nette per deterioramento
su crediti
(6.517) (13.678) 7.161 (52,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 48.453 33.801 14.652 43,3%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

La voce rettifiche di valore nette, pari a 14,8 milioni di euro, include per 554 mila euro la rettifica integrale di alcune posizioni per le quali il debitore risulta deceduto e la ricerca eredi effettuata non ha dato esito positivo e per 510 mila euro la rettifica di alcune posizioni che risultano prescritte. La voce include altresì 17,6 milioni di euro di rettifiche relative a posizioni per le quali il valore attuale netto dei flussi di cassa attesi è sceso al di sotto del prezzo di acquisto, parzialmente compensati dai relativi interessi iscritti a margine d'interesse per 5 milioni di euro.

Inoltre si rilevano riprese di valore per 4 milioni di euro quali extrainteressi positivi imputati fra le rettifiche di valore fino al raggiungimento del valore della perdita precedentemente registrata, essendone venuti meno i presupposti.

I citati effetti (VAN dei flussi di cassa inferiori al prezzo pagato, decesso del debitore e pratica prescritta), come previsto dall'accounting policy adottata dalla Banca, sono trigger event che qualificano le variazioni di costo ammortizzato come impairment a voce 130 - Rettifiche di valore nette su crediti. Ai fini di una complessiva lettura dei risultati del comparto risulta tuttavia più significativo il risultato netto della gestione finanziaria nel suo complesso.

DATI PATRIMONIALI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 425.659 320.612 105.047 32,8%
Inadempienze probabili 275.455 241.518 33.937 14,1%
Esposizione scadute 11 - 11 n.a.
Totale attività deteriorate nette verso clientela 701.125 562.130 138.995 24,7%
Crediti in bonis netti 367 16 351 2193,8%
Totale crediti per cassa verso clientela 701.492 562.146 139.346 24,8%
KPI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 11.025.451 9.660.196 1.365.255 14,1%
Totale RWA settore 701.492 562.146 139.346 24,8%
ANDAMENTO CREDITI NPL (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2016 562.146
Acquisti 132.752
Cessioni (28.324)
Utili da cessioni 17.625
Interessi da costo ammortizzato 27.095
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 58.944
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (14.765)
Incassi (53.981)
Portafoglio crediti al 30.06.2017 701.492

Si evidenzia che i crediti del settore includono per un valore di bilancio di 25,5 milioni i crediti rientranti nel perimetro di cessione di una operazione di vendita conclusasi a fine periodo con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante ("binding offer") presentata dall'acquirente. Relativamente a tale cessione si segnala che, non essendo stata giuridicamente perfezionata entro il 30 giugno 2017, sulla base dell'offerta vincolante accettata dalla Banca si è provveduto a dare evidenza dei relativi effetti senza procedere con la cancellazione dei crediti ma iscrivendo una posta di credito per l'ammontare del prezzo e di debito per il valore dei crediti oggetto di cessione. La differenza positiva è confluita a conto economico tra gli utili da cessione crediti.

Nel corso del periodo l'estinzione del debito da parte delle controparti debitrici è avvenuta prevalentemente secondo le seguenti modalità:

  • per cassa (bollettini postali, bonifico, ecc);
  • piani di rientro formalizzati con i debitori (c.d. manifestazioni di volontà).
  • pignoramenti presso terzi

Le dinamiche della raccolta del periodo sono risultate leggermente in calo rispetto al 2016, raggiungendo i 136,4 milioni di euro contro 153,8 milioni di euro dell'esercizio precedente. Gli incassi ottenuti nel corso del periodo ammontano a 54,0 milioni di euro a fronte di 34,8 milioni del primo semestre 2016.

A fine periodo il portafoglio gestito dall'Area NPL comprende n. 1.447.090 pratiche, per un valore nominale pari a 11 miliardi di euro.

Crediti fiscali

Si tratta del settore specializzato nell'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 30.06.2016 (1) VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Margine di interesse 8.802 7.705 1.097 14,2%
Commissioni nette (8) (5) (3) 60,0%
Margine di intermediazione 8.794 7.700 1.094 14,2%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(146) (187) 41 (21,9)%
Risultato netto della gestione finanziaria 8.648 7.513 1.135 15,1%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2017 2° trim. 2016 (1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 5.887 3.722 2.165 58,2%
Commissioni nette (6) (5) (1) 20,0%
Margine di intermediazione 5.881 3.717 2.164 58,2%
Riprese (Rettifiche) di valore nette per deterioramento
su crediti
(74) (187) 113 (60,4)%
Risultato netto della gestione finanziaria 5.807 3.530 2.277 64,5%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il margine di intermediazione è generato dagli interessi maturati dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato e dal costo della raccolta allocato al settore.

Il margine di intermediazione del settore dei Crediti Fiscali si attesta a 8,8 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto ai 7,7 milioni al 30 giugno 2016.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - 5 (5) (100,0)%
Inadempienze probabili - 194 (194) (100,0)%
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - 199 (199) (100,0)%
Crediti in bonis netti 133.808 124.498 9.310 7,5%
Totale crediti per cassa verso clientela 133.808 124.697 9.111 7,3%

I crediti fiscali sono classificati in bonis in considerazione del fatto che la controparte è la Pubblica Amministrazione; i crediti di natura commerciale, invece, vengono classificati come attività deteriorate, qualora ne ricorrano i presupposti.

KPI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 174.029 172.145 1.884 1,1%
Totale RWA settore 45.603 50.004 (4.401) (8,8)%
ANDAMENTO CREDITI FISCALI (migliaia di euro)
Portafoglio crediti al 31.12.2016 124.697
Acquisti 32.359
Interessi da costo ammortizzato 4.327
Altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow 5.566
Rettifiche/riprese di valore da variazione cash flow (146)
Incassi (32.995)
Portafoglio crediti al 30.06.2017 133.808

Nel corso del periodo sono stati realizzati incassi per 33 milioni di euro e sono stati acquistati crediti per un prezzo pari a 32,4 milioni di euro.

Con tali acquisti il portafoglio gestito dal settore riguarda 1.462 pratiche, per un valore nominale pari a 174,0 milioni di euro ed un valore di costo ammortizzato di 133,8 milioni di euro al 30 giugno 2017.

Governance e servizi

Il settore Governance e servizi fornisce ai settori operativi nei core business della Banca le risorse finanziarie ed i servizi necessari allo svolgimento delle rispettive attività. Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativocontabili, Pianificazione, Organizzazione e ICT, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. I dati esposti includono inoltre le scritture di elisione dei rapporti Intercompany.

DATI ECONOMICI 30.06.2017 30.06.2016(1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 1.762 11.954 (10.192) (85,3)%
Commissioni nette (1.196) (280) (916) 327,1%
Dividendi e attività di negoziazione (2.557) 5.163 (7.720) (149,5)%
Margine di intermediazione (1.991) 16.837 (18.828) (111,8)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (429) (3.999) 3.570 (89,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria (2.420) 12.838 (15.258) (118,9)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

DATI ECONOMICI TRIMESTRALI 2° trim. 2017 2° trim. 2016 (1) VARIAZIONE
(in migliaia di euro) ASSOLUTA %
Margine di interesse 309 2.710 (2.401) (88,6)%
Commissioni nette (373) (135) (238) 176,3%
Dividendi e attività di negoziazione (1.082) (86) (996) 1.158,1%
Margine di intermediazione (1.146) 2.489 (3.635) (146,0)%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (429) (1.047) 618 (59,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria (1.575) 1.442 (3.017) (209,2)%

(1) Al fine di agevolare la comparazione dei risultati economici dei due periodi di riferimento si espongono i risultati 2016 secondo le nuove logiche di funding 2017.

Il margine di intermediazione del settore, pari ad un risultato negativo di 2,0 milioni di euro, risulta in forte diminuzione rispetto il primo semestre 2016. La variazione è da imputare al minor apporto del portafoglio titoli che nel primo semestre 2016 contribuiva con un margine di 11,9 milioni e che si riduce ad una contribuzione di 0,9 milioni nel primo semestre 2017 a fronte di una significativa riduzione dell'impiego in titoli. Si aggiunge inoltre l'effetto di 5,5 milioni di utili da cessione di parte del portafoglio avvenuta nell'omologo periodo dell'esercizio precedente e non presente nel primo semestre 2017.

La principale fonte di raccolta del Gruppo è effettuata tramite il conto deposito Rendimax per cui si sostengono 35,2 milioni di interessi passivi nel primo semestre 2017 (4,9 miliardi di raccolta a giugno 2017 contro 3,5 miliardi di raccolta nel primo semestre 2016, il cui costo si attesta a 1,51% rispetto al 1,28% di giugno 2016). La forte crescita rispetto l'anno precedente deriva da alcune campagne promozionali volte a supportare i livelli di raccolta necessari all'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. La restante fonte principale di approvvigionamento fondi, il cui costo effettivo pesa in Governance e servizi per circa 4,8 milioni, deriva dalle operazioni di cartolarizzazione di crediti factoring.

Come anticipato precedentemente nel 2017 si è resa necessaria la revisione della metodologia di calcolo dei tassi interni di trasferimento fondi per tener conto delle variate condizioni di raccolta. Di conseguenza, anche i risultati di settore del 2016 sono stati esposti secondo le nuove logiche di funding 2017.

Tale modifica ha permesso di riaddebitare quasi interamente il costo della raccolta del primo semestre 2017 ai "Crediti Commerciali", al "Corporate banking", al "Leasing", all'Area NPL" e ai "Crediti fiscali" mentre nella "Governance e servizi" restated 2016 il riaddebito ai settori core business è superiore di circa 5 milioni rispetto l'effettivo costo della raccolta di periodo.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita sono riferite a rettifiche di valore apportate a titoli di capitale non quotati, per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 639.119 374.229 264.890 70,8%
Crediti verso banche 1.667.462 1.393.358 274.104 19,7%
Crediti verso clientela 2.922 7.561 (4.639) (61,4)%
Debiti verso banche 967.285 503.964 463.321 91,9%
Debiti verso clientela 5.291.594 5.045.136 246.458 4,9%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza - - - -
Inadempienze probabili - - - -
Esposizione scadute - - - -
Totale attività deteriorate nette verso clientela - - - -
Crediti in bonis netti 2.922 7.561 (4.639) (61,4)%
Totale crediti per cassa verso clientela 2.922 7.561 (4.639) (61,4)%
KPI 30.06.2017 31.12.2016 VARIAZIONE
(60.081) (22,8)%
Totale RWA settore (1) 203.431 263.512 (60.081) (22,8)%

(1) RWA del settore Governance e servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

L'azione Banca IFIS

La quotazione

Con decorrenza 29 novembre 2004 le azioni ordinarie di Banca IFIS S.p.A. sono state ammesse al segmento STAR. Il passaggio al segmento STAR è avvenuto dopo un anno di quotazione al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana S.p.A.. In precedenza, sin dal 1990, le azioni erano negoziate al Mercato Ristretto di Borsa Italiana. Di seguito sono esposti i valori di quotazione a fine esercizio. Banca IFIS, a partire dal 18 giugno 2012, è diventata operativa nell'indice Ftse Italia Mid Cap.

Prezzo ufficiale azione 30.06. 2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Prezzo del titolo a fine periodo 35,57 26,00 28,83 13,69 12,95

Price/book value

E' esposto di seguito il rapporto tra prezzo di borsa a fine periodo e patrimonio netto consolidato in rapporto alle azioni in circolazione.

Price/book value 30.06.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Prezzo del titolo a fine periodo 35,57 26,00 28,83 13,69 12,95
Patrimonio netto consolidato
per azione
24,02 22,81 10,81 8,27 7,21
Price/book value 1,48 1,14 2,67 1,65 1,80
Azioni in circolazione 30.06.2017 31.12.2016 31.12.2015 31.12.2014 31.12.2013
Numero azioni in circolazione
a fine periodo (in migliaia)(1)
53.431 53.431 53.072 52.924 52.728

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Earning per share e Price/Earnings

Di seguito sono evidenziati il rapporto tra utile netto consolidato di periodo e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, al netto delle azioni proprie in portafoglio, nonché il rapporto tra prezzo a fine periodo e utile netto consolidato di periodo per azione.

Earnings per share (EPS) 30.06.2017 30.06.2016
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 103.657 39.120
Utile consolidato per azione 1,94 0,74
Utile per azione e utile diluito per azione 30.06.2017 30.06.2016
Utile netto consolidato di periodo (in migliaia di euro) 103.657 39.120
Numero medio azioni in circolazione 53.153.178 53.076.756
Numero medio azioni potenzialmente diluitive 3.624 4.340
Numero medio azioni diluite 53.149.554 53.072.416
Utile consolidato di periodo per azione (unità di euro) 1,95 0,74
Utile consolidato di periodo per azione diluito (unità di euro) 1,95 0,74
Price/earnings ratio (P/E) 30.06.2017 2016 2015 2014 2013
Prezzo del titolo a fine esercizio 35,57 26,00 28,83 13,69 12,95
Utile consolidato per azione 1,94 12,94 3,05 1,81 1,61
P/E 18,3 2,0 9,4 7,6 8,0

Azionariato

Il capitale sociale della Capogruppo al 30 giugno 2017 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti di Banca IFIS che possiedono direttamente o indirettamente strumenti finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto di Banca IFIS in misura superiore al 2% risultano evidenziati nella tabella seguente:

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura.

http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo.

Emissione obbligazionaria senior

Banca IFIS ha completato con successo in data 18 maggio 2017 l'emissione del suo primo prestito obbligazionario senior, pari a 300 milioni di euro, destinato ad investitori qualificati.

Si tratta di un'emissione senior unsecured a tasso fisso, con durata di 3 anni, con quotazione prevista presso il mercato EU regolamentato dell'Irish Stock Exchange e sull'ExtraMot Pro. La Società e le obbligazioni sono unrated.

Il prezzo di emissione è stato di 99,711% e la cedola del 1,75% è pagabile in via annuale. Il regolamento è avvenuto in data 26 maggio 2017; la scadenza è il 26 maggio 2020.

Sono stati raccolti ordini da circa 70 investitori istituzionali a livello globale, con una forte rappresentanza di investitori italiani, ed ordini provenienti dall'Europa Continentale e dal Regno Unito. Le tipologie di investitori allocate includono asset manager, banche, private banks ed assicurazioni.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Definito il costo finale dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca

Come indicato nel bilancio al 31 dicembre 2016 in relazione all'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, il costo sostenuto era stato determinato provvisoriamente in 119,2 milioni di euro (ancora al lordo di eventuali ulteriori aggiustamenti rispetto al prezzo inizialmente pagato pari a 160 milioni di euro), in applicazione delle tempistiche di condivisione con il venditore contrattualmente previste.

Nel mese di luglio 2017 è stato raggiunto un accordo con il venditore relativamente alla determinazione definitiva dell'aggiustamento prezzo. A seguito di tale aggiustamento il costo finale dell'acquisizione si è attestato a 109,4 milioni di euro.

Gli effetti contabili della rappresentazione definitiva dell'operazione di acquisto, in applicazione dell'IFRS 3, alla luce del sopracitato accordo raggiunto nel mese di luglio 2017, saranno riportati nel terzo trimestre 2017.

Approvate le fusioni di IFIS Factoring e Interbanca

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS in data 10 luglio 2017 ha approvato le fusioni per incorporazione in Banca IFIS S.p.A. delle società IFIS Factoring S.r.l. e Interbanca S.p.A.

Il progetto di fusione di IFIS Factoring è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di IFIS Factoring S.r.l. riunitosi in data 10 luglio 2017. La stipula dell'atto di fusione è avvenuta con decorrenza 1 agosto 2017.

Il progetto di fusione di Interbanca S.p.A. verrà approvato dall'Assemblea Straordinaria di Interbanca, prevista per la prima settimana di settembre 2017.

Stipula atto di fusione di IFIS Factoring in Banca IFIS

Il 27 luglio 2017 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione della società IFIS Factoring S.r.l. con decorrenza 1 agosto 2017 in Banca IFIS S.p.A. Con la fusione di IFIS Factoring, che avviene ad un anno dalla stipula degli accordi relativi all'acquisizione del Gruppo Interbanca, si completa il primo atto della semplificazione e razionalizzazione del gruppo acquisito, così come annunciato al momento del perfezionamento dell'operazione.

Il prossimo atto sarà la conclusione della fusione di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A., prevista per il mese di ottobre 2017. IFIS Leasing S.p.A. verrà invece fusa in Banca IFIS nel corso del 2018.

Approvazione di un Programma EMTN da 5 miliardi di euro

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato in data 20 luglio 2017 la costituzione, da realizzarsi nei prossimi mesi, del "Programma EMTN – European Medium Term Notes", con un plafond massimo di emissioni complessivo cumulabile nell'ambito del programma pari a 5 miliardi di euro.

Il Programma EMTN rappresenta uno strumento flessibile in quanto consentirà a Banca IFIS sia di sfruttare tempestivamente finestre di mercato favorevoli per l'emissione di prestiti obbligazionari, sia di emettere diverse categorie di strumenti finanziari di debito.

Il Programma EMTN avrà durata di un anno, come d'uso con possibilità di rinnovo. Le singole emissioni saranno destinate ad investitori istituzionali in Italia e all'estero con esclusione degli Stati Uniti d'America, ai sensi della Regulation S dello United Securites Act del 1933.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del semestre e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata da parte del Consiglio di Amministrazione.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il moderato miglioramento che sembra caratterizzare gli scenari globali esercita alcuni benefici anche sulle prospettive italiane. L'assenza di significativi turbamenti esogeni o di natura politica consente di sollevare il velo d'incertezza e quindi di guardare con maggiore ottimismo all'evoluzione dello scenario macroeconomico europeo e in particolare italiano. Permangono tuttavia elevati fattori di rischio: geopolitico, anzitutto, con conseguenze che possono rapidamente portare a mutamenti di scenario anche consistenti, soprattutto nel nostro Paese, esposto come nessun altro in Europa. Rischi elevati emergono anche da variabili connesse alla stabilità degli scenari nella politica interna, così come da dinamiche sui mercati dell'economia reale e finanziari, particolarmente sensibili per un Paese come l'Italia che deve sostenere, tra l'altro, un debito pubblico particolarmente gravoso.

La crescita attesa per gli anni a venire, rivista di recente al rialzo, ha tuttavia una visibilità contenuta sui numeri e restano elevate le incertezze sugli impatti che continue scadenze elettorali insieme alla nuova politica internazionale e all'uscita della Gran Bretagna dalla UE potranno avere sugli indicatori economici.

Nei Paesi di riferimento dell'Europa il costo del denaro resta impostato su livelli bassi, ancorché con prospettive di moderato rialzo in un orizzonte temporale non più lunghissimo, e ciò per effetto di due elementi: le azioni di politica monetaria della BCE ed i livelli di variazione dei prezzi ancora contenuti. La moderata variazione dell'inflazione "core" è frutto in genere del relativamente basso utilizzo dei fattori produttivi e di altri cambiamenti, tra i quali è sempre più opportuno segnalare la digitalizzazione dell'economia, che sta diventando un motore di riduzione del costo dei beni pur mettendo in difficoltà settori tradizionali dell'economia. Gli interventi di politica monetaria – non unanimemente accolti con favore in Europa – appaiono in grado di riportare l'inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità, anche se il raggiungimento di un livello di variazione dei prezzi "core" (al netto delle variazioni del petrolio) prossimo ma inferiore al 2% appare ancora lontano a livello europeo.

Ad oggi non sembra immaginabile una solida e sostenibile uscita dalle difficoltà degli anni recenti in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale, soprattutto in Italia.

In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per il Gruppo Banca IFIS come risulta anche a seguito del nuovo perimetro post acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca, un vantaggio competitivo che consente all'istituto di acquisire nuova clientela. Questo in uno scenario di mercato ancora caratterizzato da una moderata e selettiva offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.

Nella seconda parte dell'esercizio 2017 il Gruppo Banca IFIS continuerà la sua riorganizzazione a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca. Dopo la fusione per incorporazione di IFIS Factoring S.r.l. in Banca IFIS, la fusione per incorporazione di Interbanca S.p.A. sarà completata nel quarto trimestre 2017. In coerenza con la volontà di semplificare la struttura organizzativa del Gruppo, la fusione per incorporazione della IFIS Leasing S.r.l. nella Capogruppo seguirà nel corso del 2018.

Sotto il profilo commerciale, le attività dell'ex Gruppo Interbanca sono in fase di sviluppo secondo quanto pianificato. Nel segmento del leasing, finanziario e operativo, continua l'azione volta ad incrementare la redditività tramite un'attenta azione di sviluppo di nuovo business in un contesto di mercato segnato in alcune aree da pressione sulla marginalità cui il comparto contrappone azioni mirate di recupero. Le aspettative sono per volumi in sostenuta crescita e buona redditività complessiva. Nel corporate banking, segmento sviluppato da Interbanca S.p.A. che opera nel settore del credito commerciale a medio termine alle imprese; nella finanza strutturata; nella gestione del portafoglio deteriorato e in run-off; con tre distinte business units, continuerà l'azione volta da un lato al recupero e alla massimizzazione della redditività delle posizioni deteriorate e non più di

interesse; dall'altro alla selettiva ricerca di buone opportunità di impiego a medio termine a favore di imprese di medio piccola dimensione con redditività incrementata e elevato controllo del rischio.

La previsione per l'andamento del perimetro dell'ex Gruppo Interbanca, che risulterà in buona parte incorporato per fusione in Banca IFIS entro il termine del corrente esercizio e che pertanto non riporterà i propri risultati in modo separato, si identifica in un marcato recupero della redditività che a fine semestre ha già raggiunto il breakeven dopo ripetuti anni di perdite strutturali.

La Banca ha attivato da tempo e continua incessantemente nell'azione di ristrutturazione della rete di distribuzione, incrementata in unità e rinnovata al fine di meglio rispondere alle esigenze del futuro. Gli effetti dell'integrazione con l'ex Gruppo Interbanca portano ad una accresciuta capacità di relazione con il mercato e ad un ampliamento immediato e significativo delle imprese servite, sulle quali avviare progressivamente mirate azioni di cross-selling. I risultati in termini di ulteriore crescita nel numero di imprese servite e nell'impiego sono attesi nel corso dell'anno mentre sarà da valutare nel corso dell'anno la capacità di queste azioni di incrementare la redditività complessiva in funzione delle dinamiche di mercato.

A livello macroeconomico, gli scenari di mercato per l'attività di finanziamento a breve termine alle imprese sono condizionati da un lato dalla disponibilità di liquidità, che genera pressione al ribasso per i tassi di interesse sui prestiti; dall'altro dalla ritrosia di molti istituti ad aumentare le esposizioni per evitare ricadute in termini di capitale di vigilanza assorbito. La marginalità ritraibile è tuttavia in generale molto contenuta, soprattutto per i finanziamenti a favore delle fasce di clientela dotate di merito creditizio più elevato. É lecito attendersi una progressiva inversione di questa situazione, quantomeno nel medio termine, qualora un minimo di ripresa aumenti la domanda in presenza di un'offerta limitata.

Il Gruppo continuerà pertanto la focalizzazione della propria azione su soggetti di dimensione più contenuta sui quali, a fronte dell'esigenza di una elevata attenzione nell'erogazione del credito al fine di contenere i rischi utilizzando il factoring e il leasing quali strumenti di mitigazione, la redditività appare attualmente meno compromessa. Continuerà l'azione di sviluppo sui mercati internazionali di presenza; nel comparto farma-industriale; nel settore delle farmacie; nel settore dei crediti verso la Pubblica Amministrazione.

In generale è lecito attendersi per il prossimo futuro una stabilità orientata al miglioramento nella marginalità nel supporto alle imprese; la Banca risponderà comunque continuando ad orientare la propria azione a favore delle imprese meno dotate. L'azione, già avviata da molti trimestri, porterà alla crescita nel numero dei clienti di dimensione più contenuta; tale crescita potrà compensare la pressione sui margini.

Nel settore dei crediti non-performing (Area NPL) continuerà il monitoraggio di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. La Banca sul fronte della gestione dei NPL sta evolvendo nelle proprie soluzioni organizzative e gestionali e ciò consente di continuare nella direzione dell'incremento dei tassi di recupero. Come già avvenuto di recente, saranno valutate operazioni sul mercato secondario. In tali operazioni Banca IFIS potrebbe anche continuare a cedere portafogli lavorati con l'obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività, o acquistare portafogli che abbiano già subito una lavorazione iniziale da parte di altri player. Saranno migliorate nel continuo le azioni di recupero e gestione utilizzando nuove tecniche, tra le quali l'azione legale immobiliare e nei confronti di debitori di importi più contenuti; sarà ulteriormente potenziato il ruolo del rapporto telefonico con il cliente, che si conferma presentare costi di gestione inferiori e una efficacia operativa largamente superiore. Continueranno le valutazioni di mirati interventi nel settore secured, che presenta aspetti di contiguità con l'azione già posta in essere dalla Banca, nonché nel settore del retail business. Ci si attende un ulteriore contributo significativo alla redditività complessiva da parte del comparto, che si sta confermando capace di generare redditività importanti e crescenti.

L'operatività sui crediti fiscali vedrà la Banca mantenere la propria posizione di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti. Anche in questo comparto la redditività è posta sotto pressione dalla comprensibile competizione, in presenza di importanti vantaggi competitivi per la Banca in termini di riconosciuta qualità degli interventi e capacità operative. I ritorni restano comunque buoni in un contesto di tassi a zero per attività prive di rischio.

La redditività del settore Governance e Servizi vede stabilità o lieve flessione nel costo del funding retail in presenza di uno moderato incremento verificato ed atteso delle masse. É obiettivo della Banca sviluppare ulteriormente la raccolta retail, considerata una eccellente fonte di funding. I tassi estremamente contenuti sul mercato del funding restano disponibili – per banche non appartenenti alla prima fascia o riconosciute dalle agenzie di rating in area investment grade – solo in caso di disponibilità di collaterale primario. In assenza, la raccolta all'ingrosso presenta e presenterà costi non dissimili dal retail, che ha però caratteristiche di stabilità più coerenti con il profilo degli impieghi della Banca. Sono tuttavia pianificate moderate azioni sul mercato all'ingrosso, successivamente a quella perfezionata con successo nel mese di maggio, nel quadro del programma EMTN in corso di predisposizione da parte della Banca. Inoltre, il Gruppo sta continuando mobilizzare gli attivi tramite le operazioni di cartolarizzazione perfezionate a fine 2016 destinate, in funzione della qualità degli attivi sottostanti, ad essere finanziate sull'Eurosistema (attivi leasing) o sul mercato all'ingrosso (attivi factoring) e tramite l'utilizzo di procedure quali ABACO.

Per quanto concerne il portafoglio titoli governativi non sono previsti interventi significativi.

Saranno come sempre valutate con attenzione le opportunità di crescita per linee esterne, in settori di interesse per la Banca, qualora ricorrano simultaneamente, oltre alla coerenza di prospettive strategiche, una elevata controllabilità dei rischi anche tenuto conto degli assetti manageriali, una buona integrabilità tecnologica e una particolare convenienza economica.

* * *

In considerazione di quanto sopra, è ragionevole prevedere per il Gruppo la continuazione dell'andamento positivo della redditività per la seconda parte del 2017.

Altre informazioni

Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012

In data 21 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato, ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, di aderire al regime di opt‐out di cui agli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1‐bis, del Regolamento Emittenti, avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi prescritti in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

Direzione e coordinamento da parte della controllante

Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell'art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l'attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell'oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale

Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A., che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2017 verso la controllante pari a 31,5 milioni di euro.

Si precisa che a seguito del nuovo assetto societario, l'attuale perimetro di consolidamento fiscale di La Scogliera S.p.A. verrà esteso anche alle società acquisite dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca a decorrere dall'esercizio in corso.

Operazioni su azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 Banca IFIS deteneva n. 380.151 azioni proprie per un controvalore di 3,2 milioni di euro ed un valore nominale pari a 380.151 euro.

Nel corso del primo semestre 2017 Banca IFIS non ha effettuato operazioni su azioni proprie.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, nonché dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare nr. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo V, Capitolo V (aggiornamento del 12 dicembre 2011) in tema di "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti

di soggetti collegati" emanate dalla Banca d'Italia, le eventuali operazioni con parti correlate e soggetti connessi sono approvate nel rispetto della procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione, il cui più recente aggiornamento è stato deliberato nella seduta del 10 novembre 2016.

Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2017 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Si rinvia a quanto descritto nelle Note illustrative della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata per l'informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali

Nel corso del primo semestre 2017 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo

Il Gruppo ha avviato nel periodo alcuni progetti di innovazione tecnologica che si ritiene possano essere in grado di apportare un vantaggio competitivo nel futuro.

Venezia - Mestre, 8 Agosto 2017

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Schemi di Bilancio Consolidato

Stato patrimoniale Consolidato

Voci dell'attivo
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 23 34
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.547 47.393
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 639.119 374.229
60. Crediti verso banche 1.667.462 1.393.358
70. Crediti verso clientela 6.084.125 5.928.212
120. Attività materiali 109.566 110.348
130. Attività immateriali 18.003 14.981
di cui:
- avviamento 826 799
140. Attività fiscali 545.724 581.016
a) correnti 81.601 87.836
b) anticipate 464.123 493.180
di cui alla L.214/2011 183.067 191.417
160. Altre attività 332.530 249.574
Totale dell'attivo 9.444.099 8.699.145
Voci del passivo e del patrimonio netto
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016
10. Debiti verso banche 967.285 503.964
20. Debiti verso clientela 5.291.594 5.045.136
30 Titoli in circolazione 1.352.375 1.488.556
40. Passività finanziarie di negoziazione 41.711 48.478
80. Passività fiscali 34.912 24.925
a) correnti 9.549 491
b) differite 25.363 24.434
100. Altre passività 446.049 337.325
110. Trattamento di fine rapporto del personale 7.318 7.660
120. Fondi per rischi e oneri 19.563 24.318
b) altri fondi 19.563 24.318
140. Riserve da valutazione (1.002) (5.445)
170. Riserve 1.028.184 383.835
180. Sovrapprezzi di emissione 101.776 101.776
190. Capitale 53.811 53.811
200. Azioni proprie (-) (3.187) (3.187)
210 Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) 53 48
220. Utile del periodo 103.657 687.945
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.444.099 8.699.145

Conto Economico Consolidato

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2017 30.06.2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 262.619 151.465
20. Interessi passivi e oneri assimilati (49.495) (21.909)
30. Margine d'interesse 213.124 129.556
40. Commissioni attive 41.241 29.547
50. Commissioni passive (6.877) (2.583)
60. Commissioni nette 34.364 26.964
70 Dividendi e proventi simili 40 -
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (309) (332)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 17.577 11.189
a) crediti 17.625 5.694
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (48) 5.495
120. Margine di intermediazione 264.796 167.377
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: 3.705 (32.215)
a) crediti 1.207 (28.216)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (675) (3.999)
d) altre operazioni finanziarie 3.173 -
140. Risultato netto della gestione finanziaria 268.501 135.162
180. Spese amministrative: (119.336) (74.067)
a) spese per il personale (49.484) (27.595)
b) altre spese amministrative (69.852) (46.472)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.897) (1.633)
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (2.048) (846)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (3.894) (1.161)
220. Altri oneri/proventi di gestione 4.550 910
230. Costi operativi (122.625) (76.797)
270. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (3) -
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 145.873 58.365
290. Imposte sul reddito dell'operatività corrente (42.211) (19.245)
320 Utile (Perdita) di periodo 103.662 39.120
330 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 5 -
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 103.657 39.120

Prospetto della redditività Consolidata Complessiva

Voci
(in migliaia di euro)
30.06.2017 30.06.2016
10. Utile (Perdita) di periodo 103.662 39.120
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
172 (69)
20. Attività materiali - -
30. Attività immateriali - -
40. Piani a benefici definiti 172 (69)
50. Attività non correnti in via di dismissione - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
4.271 (10.199)
70. Copertura di investimenti esteri - -
80. Differenze di cambio 1.437 (1.260)
90. Copertura dei flussi finanziari - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.834 (8.939)
110. Attività non correnti in via di dismissione - -
120. Quota della riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
- -
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 4.443 (10.268)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 108.105 28.852
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 5 -
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 108.100 28.852

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2017

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Esistenze al 31.12.2016 Modifica saldi apertura Esistenze all' 01.01.2017 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie azioni Stock options Redditività complessiva al
30/06/2017
Patrimonio netto al 30.06.2017 Patrimonio netto di terzi al 30.06.2017
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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Consolidato al 30 giugno 2016

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Esistenze al 31.12.2015 Modifica saldi apertura Esistenze all' 01.01.2016 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie azioni Stock options Redditività complessiva al
30/06/2016
Patrimonio netto al 30.06.2016 Patrimonio netto di terzi al 30.06.2016
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Rendiconto Finanziario Consolidato

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 30.06.2017 30.06.2016
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 131.701 91.210
-
risultato di periodo (+/-)
103.657 39.120
-
plus/minusvalenze su attività/finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività valutate al fair value (+/-)
309 -
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
(3.705) 32.215
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-)
5.942 2.007
-
accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
1.897 1.641
-
imposte e tasse non liquidate (+)
42.210 19.245
-
altri aggiustamenti (+/-)
(18.608) (3.018)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (753.122) 2.178.335
-
attività finanziarie detenute per la negoziazione
(463) (107)
-
attività finanziarie disponibili per la vendita
(262.120) 2.179.390
-
crediti verso banche a vista
(306.324) (60.926)
-
crediti verso banche altri crediti
32.223 2.404
-
crediti verso clientela
(136.056) 52.922
-
altre attività
(80.382) 4.652
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 673.233 (2.221.048)
-
debiti verso banche a vista
112.228 151
-
debiti verso banche altri debiti
351.093 (619.549)
-
debiti verso clientela
245.383 (1.559.216)
-
titoli in circolazione
(136.181) -
-
passività finanziarie di negoziazione
(6.767) (8)
-
altre passività
107.477 (42.426)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa A (+/-) 51.813 48.497
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: - 89
-
vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
vendite di attività materiali
- 89
2. Liquidità assorbita da: (8.230) (8.463)
-
acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- -
-
acquisto di attività materiali
(1.266) (5.518)
-
acquisto di attività immateriali
(6.964) (2.945)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento B (+/-) (8.230) (8.374)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
-
emissione/acquisti di azioni proprie
- 250
-
emissione/acquisti strumenti di capitale
219 (31)
-
distribuzione dividendi e altre finalità
(43.813) (40.341)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista C (+/-) (43.594) (40.122)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D=A+/-B+/-C (11) 1
RICONCILIAZIONE
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 34 34
LIQUIDITA' NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO D (11) 1
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F - -
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA FINE DEL PERIODO G=E+/-D+/-F 23 35

Note illustrative

Politiche contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

In particolare, il contenuto del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è conforme allo IAS 34 (Bilanci intermedi); inoltre, in base al paragrafo 10 del citato principio, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere il Bilancio consolidato semestrale in versione sintetica.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato incluso nella Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito da:

  • gli Schemi del bilancio consolidato (composto dagli schemi di stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal rendiconto finanziario consolidato);
  • dalle Note illustrative;

ed è inoltre corredato dalla Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2017 sono gli stessi utilizzati nella redazione del bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, al quale si rimanda per maggiori dettagli.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d'Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell'utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell'economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell'attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all'attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Capogruppo, si ritiene ragionevole l'aspettativa che il Gruppo Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2017 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente del Gruppo, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 30 giugno 2017 predisposti dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento, invariata rispetto alla fine del precedente esercizio.

La struttura del Gruppo al 30 giugno 2017 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o. e IFIS Factoring S.r.l. (partecipazione direttamente acquisita da Banca IFIS dalle controllate nel corso del primo semestre 2017), dalla società controllata al 99,99% Interbanca S.p.A. nonché dalle sue controllate IFIS Leasing S.p.A. e IFIS Rental Services S.r.l. di cui Interbanca possiede direttamente la totalità dei diritti di voto.

Tutte le società sono consolidate utilizzando il metodo integrale.

Il bilancio della controllata espresso in valuta estera viene convertito in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dal 1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

• l'identificazione dell'acquirente;

  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 826 mila euro, iscritto alla voce 130 "Attività immateriali".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Denominazioni imprese Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponibilità
(1) Impresa
partecipante
Quota % voti % (2)
IFIS Finance Sp. Z o.o. Varsavia Varsavia 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
Interbanca S.p.A. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 99,99% 99,99%
IFIS Factoring S.r.l. Milano Milano 1 Banca IFIS S.p.A. 100% 100%
IFIS Leasing S.p.A. Mondovì - CN Mondovì - CN 1 Interbanca S.p.A. 100% 100%
IFIS Rental Services S.r.l. Milano Milano 1 Interbanca S.p.A. 100% 100%
IFIS ABCP Programme S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Lease S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%
Indigo Loan S.r.l. Conegliano - TV Conegliano - TV 4 Altra 0% 0%

Legenda

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento al 30 giugno 2017 le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura del periodo di riferimento e fino alla data di redazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del bilancio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2017, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 30 giugno 2017.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti dell'Area NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • attivi deteriorati relativi ai settori Crediti Commerciali, Corporate Banking e Leasing;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

In riferimento ai crediti della BU Pharma, il Gruppo ha provveduto nel corso del 2016 ad implementare un nuovo modello di stima dei flussi di cassa dei crediti acquistati nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale gestiti dalla BU Pharma. In particolare si è provveduto ad includere, sin dall'acquisto dei crediti, la stima degli interessi di mora ritenuta recuperabile, sulla base delle evidenze storiche del Gruppo e differenziate a seconda delle tipologie di azioni di recupero intraprese dalla BU Pharma (transattiva o giudiziale). Le assunzioni sottostanti la stima della recuperabilità di tale componente sono state complessivamente conservative. La metodologia di stima dei flussi di cassa adottati da Banca IFIS sono conformi a quanto disposto nel documento congiunto Banca d'Italia/Consob/Ivass n. 7 del 9 novembre 2016 "Trattamento in bilancio degli interessi di mora ex D.Lgs. 231/2002 su crediti non deteriorati acquisiti a titolo definitivo".

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti all'Area NPL, il risk management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il cd. rischio modello, effettuando delle analisi ad hoc.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Il Bilancio consolidato trimestrale abbreviato al 30 giugno 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore alla data di riferimento. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

Il Gruppo ha adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2017. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sul bilancio consolidato del Gruppo.

  • Modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario: miglioramento della disclosure in relaizone alle modifiche del debito della società
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: chiarificazione dell'accounting delle Deferred Tax Assets da perdite non realizzate su strumenti finanziari di debito valutati al fair value.
  • Miglioramenti annuali agli IFRS- Ciclo 2014-2016, che hanno riguardato il principio contabile internazionale IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità: chiarificazione dello scope dei requisiti d'informativa del principi stesso.

Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Con riferimento al nuovo principio IFRS 9 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2018, si espongono nel seguito le caratteristiche essenziali dei nuovi requisiti previsti per la classificazione, valutazione, e perdita di valore.

L'Entità deve classificare un'attività finanziaria sulla base delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali – se l'attività finanziaria è all'interno di un Business Model Held To Collect (HTC) o Held To Collect and Sell (HTC&S) – a meno che sia parte di un Business Model "Other" oppure non venga esercitata l'opzione di designare le attività finanziarie al Fair Value con contropartita in Conto Economico.

In particolare, un'attività finanziaria viene misurata al Costo Ammortizzato se sono rispettate entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è parte di un business model il cui obiettivo è quello di detenere gli strumenti al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali (HTC); e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria danno origine, a date specifiche, a flussi di cassa che rappresentano esclusivamente il pagamento di capitale e interessi sul capitale residuo da rimborsare (cosiddetto "SPPI Test").

Un'attività finanziaria viene misurata al Fair Value through OCI se sono rispettate entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è parte di un business model il cui obiettivo è raggiunto congiuntamente incassando i flussi di cassa contrattuali oppure vendendo gli strumenti finanziari (HTC&S); e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria danno origine, a date specifiche, a flussi di cassa che rappresentano esclusivamente il pagamento di capitale e interessi sul capitale residuo da rimborsare.

In relazione al nuovo modello di valutazione delle attività finanziarie, il nuovo principio richiede di basare la valutazione dell'accantonamento per la riduzione di valore delle attività finanziarie (tra cui ovviamente i crediti) sul concetto di perdita attesa (ECL) utilizzando un metodo di riduzione del valore articolato in tre stage di deterioramento.

La nuova misurazione della perdita attesa per le attività finanziarie dipende infatti dal rischio di credito del debitore e dall'incremento del rischio di credito tra la rilevazione iniziale e la data di riferimento del bilancio, così come indicato:

  • "Perdita attesa a 12 mesi" (Stage 1), che si applica a tutte le esposizioni (a decorrere dalla rilevazione iniziale) in assenza di un incremento significativo del rischio di credito; e
  • "Perdita attesa sulla vita residua" (Stage 2 e Stage 3), che si applica quando si è manifestato un incremento significativo del rischio di credito, a prescindere che esso sia osservato su base individuale o collettiva.

Il passaggio al metodo ECL richiederà importanti cambiamenti nei dati, sistemi informativi e processi all'interno del Gruppo.

Lo sviluppo dettagliato dell'IFRS 9 comporta il passaggio a parametri di lungo periodo, nonché il passaggio da un approccio di media lungo il ciclo economico ("through-the-cycle") e di condizioni peggiorative del ciclo ("downturn") a una logica puntuale ("point-in-time") per la probabilità di inadempienza e per la perdita in caso di inadempienza. I parametri di lungo periodo prenderanno in considerazione sia i dati storici, laddove siano identificate tendenze e correlazioni con il rischio di credito, sia indicatori previsionali di eventi attesi e previsioni macroeconomiche a livello di singolo portafoglio.

Il Gruppo ha effettuato nel corso dell'esercizio 2016 un assessment in collaborazione con una primaria società di revisione al fine di definire la road map che condurrà alla conversione a tale nuovo principio contabile.

Nel corso del primo semestre 2017 è stato inoltre dato avvio alla fase di implementation e design che consentirà al Gruppo di dotarsi degli strumenti e delle procedure atte a consentire l'adozione del nuovo principio nei tempi stabiliti dalla normativa.

Allo stato attuale, dal momento che i requisiti di contabilizzazione e modellistica sono alquanto innovativi, e viste le linee guida emesse dal Comitato di Basilea e le discussioni ancora in corso a livello di settore bancario, gli impatti derivanti dall'applicazione del nuovo principio non sono al momento puntualmente determinabili. Si precisa peraltro che la banca sulla base dello stato dell'arte del progetto suindicato non ritiene siano attesi significativi effetti stante le caratteristiche del business e la tipologia degli attivi finanziari iscritti nel bilancio, ancorché la determinazione degli impatti andrà puntualmente misurata in relazione alle attività finanziarie esistenti alla data della entrata in vigore e quindi al 1 gennaio 2018.

Con riferimento infine al nuovo principio contabile IFRS 15 il Gruppo ha recentemente dato avvio ad un progetto di analisi d'impatto che si svilupperà compiutamente nel corso del secondo semestre 2017. Sulla base delle analisi preliminarmente condotte e stanti i diversi business del Gruppo non ci si attendono significativi impatti dalla prima applicazione di tale principio.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

Termini di approvazione e pubblicazione della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che quanto prima e comunque entro tre mesi dalla chiusura del primo semestre dell'esercizio, sia pubblicata la Relazione finanziaria semestrale consolidata comprendente il Bilancio semestrale consolidato abbreviato, la relazione intermedia sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. La Relazione finanziaria semestrale consolidata di Banca IFIS è stata sottoposta ad approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca in data 8 agosto 2017.

Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

  • Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.
  • Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:
  • a) prezzi quotati per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi;
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità;
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato.
  • Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale, sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato).

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione;
  • liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price;
  • credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente;
  • other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento).

Il portafoglio crediti commerciali oggetto di valutazione al fair value, è costituito da quelle esposizione per cassa classificate in Bonis con una vita residua superiore all'anno (medio lungo termine6 ). Sono pertanto escluse dal perimetro di valutazione tutte le esposizioni classificate in Default, le esposizioni che presentano una vita residua inferiore all'anno ed i crediti di firma.

Per la valorizzazione al fair value dei crediti commerciali in bonis7 , data l'assenza di prezzi direttamente rilevabili su mercati attivi e liquidi, si fa ricorso a tecniche valutative basate su un modello teorico rispondente ai requisiti indicati dai principi IAS/IFRS (Livello 3). L'approccio utilizzato per la

6 Per i crediti a breve termine il valor contabile è considerato rappresentativo del fair value.

7 Comprensivi della quota dei crediti factoring rilevati dal cd. ex gruppo GE Interbanca

determinazione del fair value dei crediti è il Discounted Cash Flow Model, ovvero lo sconto dei flussi di cassa futuri previsti ad un tasso risk free per pari scadenza, a cui va aggiunto uno spread rappresentativo del rischio di default della controparte.

Appare opportuno segnalare come, a seguito dell'operazione di acquisizione da parte di Banca IFIS dell'ex gruppo GE Capital Interbanca, l'applicazione del dettato dello IFRS 3 ha determinato la valutazione al fair value dei portafogli di crediti verso la clientela delle entità acquisite. Il processo di Purchase Price Allocation (c.d. PPA) ed i relativi adjustment apportati ai portafogli valutati (laddove necessari), si collocano all'interno della gerarchia del fair value come livello 2.

Per quanto attiene al portafoglio crediti dell'Area NPL che acquista e gestisce crediti in default prevalentemente verso persone fisiche, l'approccio utilizzato per la determinazione del fair value è il Discounted Cash Flow Model. In questo caso i flussi di cassa netti previsti sono scontati ad un tasso di mercato. Nel calcolo del tasso di mercato non è considerato un credit spread in quanto il rischio di credito delle singole controparti è già incorporato nel modello statistico di stima dei flussi di cassa futuri per quanto attiene alla gestione massiva (lavorazioni non giudiziali), il quale sulla base delle evidenze storiche dei recuperi delle posizioni presenti nel portafoglio della Banca, proietta i flussi di cassa. Per quanto attiene alla gestione analitica (lavorazioni giudiziali) le proiezioni dei flussi di cassa future sono definite in base ad un algoritmo interno, ovvero dal gestore della posizione in funzione del tipo di lavorazione del credito sottostante. Con riferimento ai crediti fiscali acquisiti, si ritiene che il fair value possa essere assimilabile al costo ammortizzato; l'unico elemento di incertezza su tali posizioni vantate nei confronti dell'erario, è infatti dato dal tempo in cui tali crediti vengono incassati e allo stato non si registrano significative differenze temporali sul rimborso dei crediti da parte dell'amministrazione finanziaria. Va notato in aggiunta che Banca IFIS in tale segmento di operatività risulta essere uno dei principali player di riferimento, elemento che la rende price maker in caso di eventuale vendita dello stesso.

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti;
  • credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti;
  • bilanci consuntivi e dati di business plan.

Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio del Gruppo, eccezion fatta per quanto riguarda il portafoglio crediti DRL.

Gerarchia del fair value

Con riferimento alle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, il Gruppo Banca IFIS effettua passaggi di livello sulla base delle seguenti linee guida.

Per i titoli di debito, il passaggio da livello 3 a livello 2 avviene nel caso in cui i parametri rilevanti utilizzati come input della tecnica di valutazione siano, alla data di riferimento, osservabili sul mercato. Il passaggio dal livello 3 al livello 1 si realizza, invece, quando, alla data di riferimento, è stata verificata con successo la presenza di un mercato attivo. Il passaggio da livello 2 a livello 3 si verifica quando, alla data di riferimento, alcuni dei parametri significativi nella determinazione del fair value non risultano direttamente osservabili sul mercato.

Per gli strumenti di capitale iscritti tra le attività disponibili per la vendita il trasferimento di livello avviene:

  • quando nel periodo si sono resi disponibili input osservabili sul mercato (es. prezzi definiti nell'ambito di transazioni comparabili sul medesimo strumento tra controparti indipendenti e consapevoli). In questo caso, si procede alla riclassifica dal livello 3 al livello 2;
  • quando gli elementi direttamente o indirettamente osservabili presi a base per la valutazione sono venuti meno, ovvero non sono più aggiornati (es. transazioni comparabili non più recenti o multipli non più applicabili). In questo caso si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input non osservabili.

Informativa di natura quantitativa

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

ATTIVITÀ/ PASSIVITÀ FINANZIARIE 30.06.2017 31.12.2016
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE
(in migliaia di euro)
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 37.717 9.830 - 39.893 7.500
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 468.138 168.786 2.195 355.626 16.586 2.017
4. Derivati di copertura - - -
5. Attività materiali - - -
6. Attività immateriali - - -
Totale 468.138 206.503 12.025 355.626 56.479 9.517
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 41.620 91 - 46.447 2.031
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - 41.620 91 - 46.447 2.031

Legenda

L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;

L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato,

diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;

L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

VARIAZIONI ANNUE
DELLE ATTIVITÀ VALUTATE
AL FAIR VALUE SU BASE
RICORRENTE (LIVELLO 3)
(in migliaia di euro)
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazion
e
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1.
Esistenze iniziali
7.500 - 2.017 - - -
2.
Aumenti
3.630 - 607 - - -
2.1
Acquisti
3.630 - - - - -
2.2
Profitti imputati a:
- - 607 - - -
2.2.1 Conto Economico - - - - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 607 X - -
2.3
Trasferimenti da altri livelli (1)
- - - - - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- - - - - -
3.
Diminuzioni
1.300 - 429 - - -
3.1 Vendite - - - - - -
3.2 Rimborsi 1.297 - - - - -
3.3 Perdite imputate a: - - 429 - - -
3.3.1 Conto Economico - - 429 - - -
- di cui Minusvalenze - - 429 - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 3 - - - - -
4.
Rimanenze finali
9.830 - 2.195 - - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita di livello 3 si riferiscono interamente ad interessenze azionarie.

Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al
fair value
Derivati di
copertura
1.
Esistenze iniziali
2.031 - -
2.
Aumenti
91 - -
2.1
Emissioni
91 - -
2.2
Perdite imputate a:
- - -
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui Minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3
Trasferimenti da altri livelli
- - -
2.4
Altre variazioni in aumento
- -
3.
Diminuzioni
2.031 - -
3.1 Rimborsi 2.031 - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: - - -
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui Plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - -
4.
Rimanenze finali
91 - -

Attività e passività non valuate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività non misurate al fair 30.06.2017 31.12.2016
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- - - - - -
2. Crediti verso banche 1.667.462 1.667.462 1.393.358 - - 1.393.358
3. Crediti verso clientela 6.084.125 6.126.053 5.928.212 - - 5.957.897
4. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
720 926 719 - - 926
5. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
- - - - - -
Totale 7.752.307 7.794.441 7.322.289 - - 7.352.181
1. Debiti verso banche 967.285 967.285 503.964 - - 503.964
2. Debiti verso clientela 5.291.594 5.304.626 5.045.136 - - 5.065.578
3. Titoli in circolazione 1.352.375 1.488.556 83.173 - 1.405.334
4. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - -
Totale 7.611.254 6.271.911 7.037.656 83.173 - 6.974.876

Legenda

VB= Valore di bilancio

L2= Livello 2

L3= Livello 3

L1= Livello 1

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Si commentano nel seguito le principali voci di bilancio.

Aggregati patrimoniali

I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 639.119 374.229 264.890 70,8%
Crediti verso clientela 6.084.125 5.928.212 155.913 2,6%
Crediti verso banche 1.667.462 1.393.358 274.104 19,7%
Attività materiali e immateriali 127.569 125.329 2.240 1,8%
Attività fiscali 545.724 581.016 (35.292) (6,1)%
Altre voci dell'attivo 380.100 297.001 83.099 28,0%
Totale attivo 9.444.099 8.699.145 744.954 8,6%
Debiti verso clientela 5.291.594 5.045.136 246.458 4,9%
Debiti verso banche 967.285 503.964 463.321 91,9%
Titoli in circolazione 1.352.375 1.488.556 (136.181) (9,1)%
Fondi per rischi ed oneri 19.563 24.318 (4.755) (19,6)%
Passività fiscali 34.912 24.925 9.987 40,1%
Altre voci del passivo 495.078 393.463 101.615 25,8%
Patrimonio netto 1.283.292 1.218.783 64.509 5,3%
Totale passivo e del patrimonio netto 9.444.099 8.699.145 744.954 8,6%

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS), che includono titoli di debito e titoli di capitale, si attestano al 30 giugno 2017 a 639,1 milioni di euro rispetto ai 374,2 milioni a fine 2016 (+70,8%). La riserva da valutazione, al netto dell'effetto fiscale, al 30 giugno 2017 è positiva per 4,3 milioni (1,5 milioni al 31 dicembre 2016).

L'ammontare dei titoli di debito detenuti in portafoglio al 30 giugno 2017 è pari a 617,0 milioni di euro, in aumento del 74,7% rispetto al 31 dicembre 2016 (353,2 milioni), principalmente per effetto degli acquisti effettuati nei primi mesi del 2017 interamente riferibili a strumenti emessi da banche.

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente/Scadenza 2°sem.2017 1°sem.2019 1°sem.2020 Totale complessivo
Titoli governativi 270.281 30.131 52.771 353.183
% sul totale 43,8% 4,9% 8,5% 57,2%
Banche - - 263.852 263.852
% sul totale 0,0% 0,0% 42,8% 42,8%
Totale 270.281 30.131 316.623 617.035

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 17,7 milioni di euro (+3,0% rispetto al 31 dicembre 2016). L'incremento è riconducibile principalmente all'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio.

Sono inoltre incluse tra le attività finanziarie disponibili per la vendita quote di O.I.C.R per 4,4 milioni di euro contro 3,9 milioni al 31 dicembre 2016; l'aumento è principalmente riferito a quote di O.I.C.R. ottenute a seguito di un operazione di ristrutturazione di una posizione deteriorata.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 30 giugno 2017 è risultato pari a 1.667,5 milioni, rispetto a 1.393,4 milioni al 31 dicembre 2016. Tale eccedenza di liquidità è volta a garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria nonché la liquidità necessaria per cogliere eventuali opportunità di mercato.

I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 6.084,1 milioni di euro, in aumento del 2,6% rispetto ai 5.928,2 milioni a fine del 2016.

Più in dettaglio, risultano in aumento i crediti dell'Area NPL (+24,8%) principalmente a seguito delle nuove acquisizioni. In crescita anche gli impieghi del settore crediti fiscali (+7,3%). Il Corporate banking e il Leasing, nuovi settori emersi dal processo di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, hanno contribuito rispettivamente per 972,5 milioni di euro (+7,4%) e 1.303,5 milioni di euro (+5,5%). In diminuzione i Crediti commerciali (-4,0% rispetto al dato di fine 2016) e i crediti del settore Governance e Servizi (-61,4% rispetto a fine 2016).

Il totale dei crediti netti verso imprese, che comprende pertanto i settori Crediti commerciali, Corporate banking e Leasing, ammonta a 5.245,9 milioni di euro, in lieve crescita rispetto a dicembre 2016 (+0,2%).

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 15,8% verso la Pubblica Amministrazione e del 84,2% verso il settore privato (rispettivamente 16,9% e 83,1% al 31 dicembre 2016).

CREDITI VERSO LA CLIENTELA: CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Crediti commerciali 2.970.311 3.092.488 (122.177) (4,0)%
- di cui deteriorati 244.282 201.012 43.270 21,5%
Corporate banking 972.490 905.682 66.808 7,4%
- di cui deteriorati 189.389 171.670 17.719 10,3%
Leasing 1.303.102 1.235.638 67.464 5,5%
- di cui deteriorati 37.847 37.150 697 1,9%
Area NPL 701.492 562.146 139.346 24,8%
- di cui deteriorati 701.125 562.130 138.995 24,7%
Crediti Fiscali 133.808 124.697 9.111 7,3%
- di cui deteriorati - 199 (199) (100,0)%
Governance e Servizi 2.922 7.561 (4.639) (61,4)%
- di cui Cassa di Compensazione e Garanzia 660 4.748 (4.088) (86,1)%
Totale crediti verso la clientela 6.084.125 5.928.212 155.913 2,6%
- di cui deteriorati 1.172.643 972.161 200.482 20,6%

Si segnala che la voce non presenta alcun grande rischio.

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore Area NPL, si attesta a 1.172,6 milioni al 30 giugno 2017 contro i 972,2 milioni a fine 2016 (+20,6%).

I crediti deteriorati netti vantati verso i soli clienti imprese ammontano a fine semestre a 471,5 milioni di euro, +15,1% rispetto a fine 2016. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di attività deteriorata.

CREDITI VERSO IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
SITUAZIONE AL 30.06.2017
Valore nominale attività deteriorate 773.277 400.436 193.554 1.367.267
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 12,5% 6,5% 3,1% 22,1%
Rettifiche di valore 701.656 174.016 20.077 895.749
Incidenza sul valore nominale 90,7% 43,5% 10,4% 65,5%
Valore di bilancio 71.621 226.420 173.477 471.518
Incidenza sul totale crediti netti 1,4% 4,3% 3,3% 9,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2016
Valore nominale attività deteriorate 811.922 383.403 170.586 1.365.911
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 13,4% 6,3% 2,8% 22,5%
Rettifiche di valore 746.793 176.140 33.146 956.079
Incidenza sul valore nominale 92,0% 45,9% 19,4% 70,0%
Valore di bilancio 65.129 207.263 137.440 409.832
Incidenza sul totale crediti netti 1,3% 4,1% 2,7% 8,1%

Si espongono di seguito le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) per settore.

FORBEARANCE
(in migliaia di euro)
CREDITI
COMMERCIALI
CORPORATE
BANKING
LEASING AREA NPL CREDITI
FISCALI
TOTALE
CONS.
Crediti in sofferenza
Dati al 30.06.2017 2.671 6.967 1.162 43.698 - 54.498
Dati al 31.12.2016 2.439 5.587 730 33.550 - 42.306
Variazione % 9,5% 24,7% 59,2% 30,2% - 28,8%
Inadempienze probabili -
Dati al 30.06.2017 14.080 109.948 6.211 58.651 - 188.890
Dati al 31.12.2016 19.312 98.575 6.258 53.368 - 177.513
Variazione % (27,1)% 11,5% (0,8)% 9,9% - 6,4%
Esposizione scadute -
Dati al 30.06.2017 - 659 1.698 11 - 2.368
Dati al 31.12.2016 - 1.457 2.302 - - 3.759
Variazione % - (54,8)% (26,2)% n.a. - (37,0)%
Crediti in bonis -
Dati al 30.06.2017 17.305 29.537 26.526 2 - 73.370
Dati al 31.12.2016 6.955 35.882 - 15 - 42.852
Variazione % 148,8% (17,7)% n.a. (86,7)% - 71,2%

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 18,0 milioni di euro, contro 15,0 milioni al 31 dicembre 2016 (+20,2%); l'aumento è principalmente dovuto ai sistemi di integrazione con il nuovo sistema di Core Banking.

La voce è riferita a software per 17,2 milioni di euro e all'avviamento, per 826 mila di euro, che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 109,6 milioni di euro, rispetto ai 110,3 milioni a fine 2016 in diminuzione sostanzialmente per effetto dell'ammortamento del periodo.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS, nonché, due immobili di Milano, sede di Interbanca S.p.A. e di alcune società del Gruppo.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali correnti, pari ad euro 81,6 milioni di euro (-7,1% rispetto a fine 2016), si riferiscono principalmente per euro 36,9 milioni al credito di imposta derivante dalla conversione delle imposte anticipate (DTA) secondo quanto previsto dalla Legge n. 214/2011, per euro 23,5 milioni a crediti IRES/IRAP esposti in dichiarazione dei redditi e per 21,2 milioni di euro a crediti acquistati da terzi.

Le attività per imposte anticipate, pari a euro 464,1 milioni (-5,9% rispetto a fine 2016) si riferiscono per euro 219,3 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi e per la restante parte si riferiscono principalmente ai disallineamenti tra fair value e valore contabile rilevati nel processo di purchase price allocation (PPA) relativamente dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca, al cui riversamento a conto economico nel corso del periodo si deve la variazione della fiscalità differita.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 30 giugno 2017:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 30 giugno 2017 la deduzione dell'80% è pari a 79,6 milioni di euro, in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai fondi propri, che ne prevede l'introduzione graduale attraverso un periodo transitorio fino al 2017; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 30 giugno 2017 a tali attività, al netto delle relative passività fiscali differite, pari a 109,9 milioni di euro, corrispondono attività a rischio per circa 274,6 milioni di euro;

  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 30 giugno 2017 la corrispondente ponderazione ammonta a 219,4 milioni di euro;

  • le "attività fiscali correnti", che ammontano a circa 81,6 milioni di euro, ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni verso l'Amministrazione Centrale.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 332,5 milioni di euro al 30 giugno 2017 (+33,2% rispetto al 31 dicembre 2016).

La voce comprende un credito nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A. pari a 31,5 milioni di euro, derivanti dall'applicazione del consolidato fiscale; per 7,6 milioni di euro crediti verso l'erario per acconti versati (bollo e ritenute d'acconto), per 32,2 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio e per 32,9 milioni di euro di crediti IVA. Si segnala infine che la voce include anche i crediti nei confronti dei cessionari di portafogli di crediti NPL per totali 43,8 milioni di euro nonché per 29,9 milioni di euro di costi sospesi legati alle pratiche della Legal Factory in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione da parte del giudice.

Le altre passività a fine periodo ammontano a 446,0 milioni di euro (+32,2% rispetto a fine 2016). Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso clientela: 5.291.594 5.045.136 246.458 4,9%
Pronti contro termine - 270.314 (270.314) (100,0)%
Rendimax e Contomax 5.007.967 4.519.260 488.707 10,8%
Altri depositi vincolati 62.599 101.500 (38.901) (38,3)%
Altri debiti 221.028 154.062 66.966 43,5%
Debiti verso banche: 967.285 503.964 463.321 91,9%
Eurosistema 700.289 - 700.289 n.a.
Pronti contro termine - 50.886 (50.886) (100,0)%
Altri debiti 266.996 453.078 (186.082) (41,1)%
Titoli in circolazione 1.352.375 1.488.556 (136.181) (9,1)%
Totale raccolta 7.611.254 7.037.656 573.598 8,2%

La raccolta

Il totale della raccolta, che al 30 giugno 2017 risulta pari a 7.611,3 milioni di euro con un incremento dell'8,2% rispetto al 31 dicembre 2016, è rappresentata per il 69,5% da Debiti verso la clientela (71,7% al 31 dicembre 2016), per il 12,7% da Debiti verso banche (7,2% al 31 dicembre 2016), e per il 17,8% da Titoli in circolazione (21,1% al 31 dicembre 2016).

I Debiti verso la clientela ammontano al 30 giugno 2017 a 5.291,6 milioni di euro (+4,9% rispetto a fine 2016). L'estinzione dei pronti contro termine per 270,3 milioni di euro, risulta più che compensata da un aumento della raccolta retail che si attesta a 5.008,0 milioni di euro al 30 giugno 2017, contro i

4.519,3 milioni del 31 dicembre 2016 (+10,8%). La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 967,3 milioni di euro (rispetto ai 504,0 milioni a dicembre 2016), aumentano del 91,9% sostanzialmente dovuto alla nuova tranche TLTRO sottoscritta per 700,0 milioni di euro nel mese di marzo 2017.

Risultano inoltre in diminuzione i depositi vincolati presso altre banche il cui saldo ammonta a 267,0 milioni di euro, rispetto a 453,1 milioni di fine esercizio precedente (-41,1%).

I Titoli in circolazione ammontano a 1.352,4 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 968,9 milioni di euro (1.404,6 milioni di euro al 31 dicembre 2016) i titoli emessi dalle società veicolo, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016. Il decremento rispetto al 31 dicembre 2016 è prevalentemente da attribuire al riacquisto integrale dei titoli relativi all'operazione di cartolarizzazione dei crediti leasing (Indigo Lease) da parte di Banca IFIS.

La voce include altresì l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 297,8 milioni di euro come più dettagliatamente illustrato al paragrafo Fatti di rilevo avvenuti nel periodo della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

La residua parte dei titoli in circolazione al 30 giugno 2017 si riferisce a prestiti obbligazionari per 85,1 milioni di euro e 612 mila euro di certificati di deposito emessi da Interbanca S.p.A..

Fondi per rischi e oneri

FONDI PER RISCHI E ONERI
(in migliaia di euro)
CONSISTENZE VARIAZIONE
30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Controversie legali 11.991 9.577 2.414 25,2%
Altri fondi 7.572 14.741 (7.169) (48,6)%
Totale fondi per rischi e oneri 19.563 24.318 (4.755) (19,6)%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con l'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 30 giugno 2017 sono iscritti fondi per 3,6 milioni di euro costituiti da diciannove controversie legate ai Crediti Commerciali per 3,4 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 9,5 milioni di euro), da 7 controversie legate a crediti del settore Area NPL per 48 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 97 mila) e da una controversia in ambito giuslavoristico per 150 mila euro.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 30 giugno 2017 sono iscritti fondi per 8,4 milioni di euro costituiti da una controversia in capo a IFIS Factoring per 80 mila euro, 29 controversie in capo a IFIS Leasing per 2,0 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 4,4 milioni di euro) e da 11 controversie in capo a Interbanca per 5,4 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Il fondo in essere al 31 dicembre 2016 pari a 2,5 milioni di euro era connesso all'accantonamento di commissioni che sono state corrisposte nei primi mesi del 2017 ai fini del riacquisto delle tranche senior della cartolarizzazione leasing (titoli eligible). Al 30 giugno 2017 non sono presenti altri fondi con riferimento a Banca IFIS.

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 30 giugno 2017 sono in essere fondi per 7,6 milioni di euro costituiti da 3,2 milioni di euro per oneri legati al personale e 4,4 milioni di euro quali altri fondi, tra i cui rilevano 3,2 milioni per indennità di clientela e 0,7 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment.

Passività potenziali

Si dettaglia nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 30 giugno 2017 il cui esito è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 1,6 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 17 controversie di cui n. 12 per 1,6 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali, n.1 in ambito giuslavoristico per 54 mila euro e n.4 relativa al settore DRL per 71 mila euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti di Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, di Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro.

Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti di Interbanca, chiedendo di essere manlevati da Interbanca in relazione alle domande formulate nei loro confronti da parte attrice ovvero di profittare della transazione stipulata tra Interbanca e l'allora Commissario Straordinario.

Il Tribunale adito ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici e le domande di regresso svolte dagli altri convenuti nei confronti di Interbanca.

Il Tribunale non ha deciso le domande di manleva svolte contro Interbanca da due convenuti, conseguentemente neppure le eccezioni sollevate di Interbanca, disponendo con separata ordinanza la prosecuzione del giudizio anche nei confronti di Interbanca. Nel giudizio di primo grado tutt'ora pendente è stata recentemente depositata la consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Tribunale: il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici e asseritamente imputabile ai convenuti. A seguito delle contestazioni sollevate dalle attrici ed alla loro richiesta di rinnovazione della consulenza tecnica da parte di altro esperto o integrazione della consulenza già depositata, il Tribunale ha rinviato la decisione in merito all'istanza delle parti attrici alla prossima udienza. Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado, nella parte in cui ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, riducendo tuttavia la propria originaria pretesa risarcitoria a circa 149 milioni di euro. Con sentenza pubblicata in data 10 marzo 2017, la Corte d'Appello adita ha respinto l'appello, confermando integralmente la sentenza di primo grado e condannando le procedure appellanti in solido alla rifusione in favore degli appellati delle spese del giudizio di appello.

La sentenza è passata in giudicato.

Come anticipato, la valutazione del rischio tiene conto anche dei pareri forniti da legali esterni, oltre che dalle positive indicazioni emerse all'esito dei due gradi di giudizio.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004.

L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti di Interbanca e di oltre 60 altri convenuti società e persone fisiche, tra le quali due ex dipendenti ed un ex amministratore di Interbanca, beneficiari di manleve da parte di quest'ultima - per far accertare una loro presunta responsabilità solidale e per sentirli condannare al risarcimento dei danni asseritamente cagionati alla società in amministrazione straordinaria e quantificati inizialmente in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro.

A fondamento delle domande, la procedura attrice ha dedotto plurime condotte illecite ascrivibili alle controllanti della società in amministrazione straordinaria, in via diretta ed indiretta, tra le quali Interbanca, nonché agli ex amministratori e ex sindaci della stessa società in amministrazione straordinaria. Secondo la ricostruzione offerta dalla parte attrice, i danni sarebbero ascrivibili causalmente a un'operazione di scissione posta in essere dalla società successivamente ammessa ad amministrazione straordinaria in danno della stessa e dei propri creditori.

Nel corso del 2013, il commissario della amministrazione straordinaria ha esteso nei confronti dei convenuti, ivi inclusa Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solitale di circa 3,5 miliardi di euro in relazione a presunti danni ambientali derivanti dalla gestione di siti dedicati alla produzione di sostanze chimiche appartenenti alla società in amministrazione straordinaria e a società controllate dalla stessa. Nel medesimo processo civile, il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dell'Economia e delle Finanze hanno svolto un intervento adesivo volontario a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice.

Il menzionato contenzioso civile è stato definito - quanto meno nei confronti della maggioranza dei convenuti, ivi compresa Interbanca, i suoi due ex dipendenti e il suo ex amministratore - con sentenza depositata in data 10 febbraio 2016; con tale sentenza, il Tribunale adito, dopo avere dichiarato inammissibile l'intervento del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del

Ministero dell'Economia e delle Finanze nel giudizio, ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti, tra gli altri, di Interbanca e dei suoi ex dipendenti e del suo ex amministratore, condannando la parte attrice e i Ministeri intervenienti alla rifusione delle spese legali.

Nel corso del mese di marzo 2016, sia i Ministeri che la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello avverso la sentenza del Tribunale adito, con prime udienze fissate rispettivamente per il 19 luglio 2016 e 4 ottobre 2016. Alla prima udienza relativa all'appello proposto dai Ministeri, la Corte ha rinviato il procedimento all'udienza del 4 ottobre 2016 relativa all'appello proposto dalla procedura attrice, dove si è proceduto alla riunione delle due cause.

Nel novembre 2016 Interbanca, i due ex dipendenti e il consigliere delegato coinvolti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice, in esecuzione del quale la procedura ha rinunciato ai diritti, agli atti, all'azione e alle domande promosse nei confronti di Interbanca e delle tre persone fisiche che, a loro volta, hanno rinunciato, nei confronti della sola procedura attrice, alle spese legali liquidate nel giudizio di primo grado.

Ai fini dell'estinzione dei rapporti processuali pendenti in appello, le parti hanno provveduto allo scambio delle rinunce e all'udienza del 21 febbraio 2017 il legale della procedura attrice ha comunicato la formalizzazione dell'accordo transattivo con la Banca, le tre persone fisiche di cui sopra, depositando le rispettive rinunce; l'attrice ha dato altresì atto di aver sottoscritto altre transazioni e di aver in corso negoziazioni per la formalizzazione di altri accordi transattivi.

Il procedimento prosegue nei confronti dei Ministeri.

All'udienza del 16 giugno 2017, il Giudice, verificata la regolarità formale delle transazioni sottoscritte, ha rinviato la causa all'udienza del 20 giugno 2018 per consentire alla Procedura di definire eventuali ulteriori posizioni e per la precisazione delle conclusioni.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, a Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava Interbanca e le altre società destinatarie dell'atto amministrativo de quo ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società ammessa alla amministrazione straordinaria che ha attivato la controversia civile di cui si è dato conto sopra. Interbanca ha impugnato il provvedimento avanti il Tribunale Amministrativo competente, chiedendone altresì la sospensione.

In data 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale adito ha pubblicato la sentenza con la quale ha accolto il ricorso di Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. Non risulta ancora fissata l'udienza per la trattazione del merito della controversia.

Arbitrato relativo a una partecipazione azionaria in una società industriale

Ad inizio agosto 2016 Interbanca ha ricevuto la notifica dell'avvio di un procedimento arbitrale presso la Camera Arbitrale Nazionale ed Internazionale di Milano da una società che detiene la partecipazione societaria di controllo in una società del settore "servizi IT", in cui Interbanca detiene una partecipazione azionaria di minoranza.

La disputa riguarda in particolare la validità e l'efficacia della procedura di uscita (exit) dall'investimento effettuato da Interbanca, così come concordata a suo tempo nel patto parasociale in essere tra parte attrice e la Banca.

Parte attrice al momento non ha quantificato i danni asseritamente subiti, chiedendone l'accertamento nel corso del giudizio o la liquidazione dal Collegio Arbitrale anche in via equitativa.

Nel procedimento arbitrale anche la società partecipata ha svolto un intervento ad adiuvandum al fine di sostenere le ragioni di parte attrice. Interbanca ha contestato, con note a verbale di prima udienza, l'intervento della partecipata perché ritenuto inammissibile per mancanza di interesse.

Il Collegio Arbitrale, tenutasi la prima udienza di costituzione, ha assegnato alle parti i termini per il deposito di memorie e repliche e nell'udienza di trattazione dello scorso 4 luglio 2017, ritenendo la causa matura per la decisione, ha assegnato i termini per il deposito delle conclusionali e delle repliche, fissando l'udienza per la discussione al 6 novembre 2017.

Il termine per il deposito del Lodo, inizialmente previsto per il dicembre 2017, è stato altresì prorogato al 29 febbraio 2018.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Si dà atto del ricevimento in data 23 dicembre 2016 di un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria Società coinvolte: Interbanca Spa e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizione stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2011 sono state accertate maggiori ritenute per circa 68 milioni in capo ad Interbanca Spa e circa 42 milioni in capo a IFIS Leasing Spa.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria per circa 31 milioni di euro.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2011.

Per le annualità 2004/2011 sono state accertate maggiori imposte per 755 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa.

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento della attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA). Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Controversie legali

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti di Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, di Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro.

Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti di Interbanca, chiedendo di essere manlevati da Interbanca in relazione alle domande formulate nei loro confronti da parte attrice ovvero di profittare della transazione stipulata tra Interbanca e l'allora Commissario Straordinario.

Il Tribunale adito ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici e le domande di regresso svolte dagli altri convenuti nei confronti di Interbanca.

Il Tribunale non ha deciso le domande di manleva svolte contro Interbanca da due convenuti, conseguentemente neppure le eccezioni sollevate di Interbanca, disponendo con separata ordinanza la prosecuzione del giudizio anche nei confronti di Interbanca. Nel giudizio di primo grado tutt'ora pendente è stata recentemente depositata la consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Tribunale: il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici e asseritamente imputabile ai convenuti. A seguito delle contestazioni sollevate dalle attrici ed alla loro richiesta di rinnovazione della consulenza tecnica da parte di altro esperto o integrazione della consulenza già depositata, il Tribunale ha rinviato la decisione in merito all'istanza delle parti attrici alla prossima udienza. Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado, nella parte in cui ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, riducendo tuttavia la propria originaria pretesa risarcitoria a circa 149 milioni di euro. Con sentenza pubblicata in data 10 marzo 2017, la Corte d'Appello adita ha respinto l'appello, confermando integralmente la sentenza di primo grado e condannando le procedure appellanti in solido alla rifusione in favore degli appellati delle spese del

giudizio di appello. Come anticipato, la valutazione del rischio tiene conto anche dei pareri forniti da legali esterni, oltre che dalle positive indicazioni emerse all'esito dei due gradi di giudizio.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004.

L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti di Interbanca e di oltre 60 altri convenuti società e persone fisiche, tra le quali due ex dipendenti ed un ex amministratore di Interbanca, beneficiari di manleve da parte di quest'ultima - per far accertare una loro presunta responsabilità solidale e per sentirli condannare al risarcimento dei danni asseritamente cagionati alla società in amministrazione straordinaria e quantificati inizialmente in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro.

A fondamento delle domande, la procedura attrice ha dedotto plurime condotte illecite ascrivibili alle controllanti della società in amministrazione straordinaria, in via diretta ed indiretta, tra le quali Interbanca, nonché agli ex amministratori e ex sindaci della stessa società in amministrazione straordinaria. Secondo la ricostruzione offerta dalla parte attrice, i danni sarebbero ascrivibili causalmente a un'operazione di scissione posta in essere dalla società successivamente ammessa ad amministrazione straordinaria in danno della stessa e dei propri creditori.

Nel corso del 2013, il commissario della amministrazione straordinaria ha esteso nei confronti dei convenuti, ivi inclusa Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solitale di circa 3,5 miliardi di euro in relazione a presunti danni ambientali derivanti dalla gestione di siti dedicati alla produzione di sostanze chimiche appartenenti alla società in amministrazione straordinaria e a società controllate dalla stessa. Nel medesimo processo civile, il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dell'Economia e delle Finanze hanno svolto un intervento adesivo volontario a sostegno delle domande formulate dalla procedura attrice.

Il menzionato contenzioso civile è stato definito - quanto meno nei confronti della maggioranza dei convenuti, ivi compresa Interbanca, i suoi due ex dipendenti e il suo ex amministratore - con sentenza depositata in data 10 febbraio 2016; con tale sentenza, il Tribunale adito, dopo avere dichiarato inammissibile l'intervento del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dell'Economia e delle Finanze nel giudizio, ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti, tra gli altri, di Interbanca e dei suoi ex dipendenti e del suo ex amministratore, condannando la parte attrice e i Ministeri intervenienti alla rifusione delle spese legali.

Nel corso del mese di marzo 2016, sia i Ministeri che la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello avverso la sentenza del Tribunale adito, con prime udienze fissate rispettivamente per il 19 luglio 2016 e 4 ottobre 2016. Alla prima udienza relativa all'appello proposto dai Ministeri, la Corte ha rinviato il procedimento all'udienza del 4 ottobre 2016 relativa all'appello proposto dalla procedura attrice, dove si è proceduto alla riunione delle due cause.

Nel novembre 2016 Interbanca, i due ex dipendenti e il consigliere delegato coinvolti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice, in esecuzione del quale la procedura ha rinunciato ai diritti, agli atti, all'azione e alle domande promosse nei confronti di Interbanca e delle tre persone fisiche che, a loro volta, hanno rinunciato, nei confronti della sola procedura attrice, alle spese legali liquidate nel giudizio di primo grado.

Ai fini dell'estinzione dei rapporti processuali pendenti in appello, le parti hanno provveduto allo scambio delle rinunce e all'udienza del 21 febbraio 2017 il legale della procedura attrice ha comunicato la formalizzazione dell'accordo transattivo con la Banca, le tre persone fisiche di cui sopra, depositando le rispettive rinunce. La Corte adita ha deciso di rinviare alla prossima udienza del 16 giugno 2017 l'accertamento di tutte le transazioni intercorse tra la procedura attrice e le parti convenute. Il processo di appello azionato dai Ministeri sopracitati continua.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, a Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava Interbanca e le altre società destinatarie dell'atto amministrativo de quo ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società ammessa alla amministrazione straordinaria che ha attivato la controversia civile di cui si è dato conto sopra. Interbanca ha impugnato il provvedimento avanti il Tribunale Amministrativo competente, chiedendone altresì la sospensione.

In data 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale adito ha pubblicato la sentenza con la quale ha accolto il ricorso di Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. Il Ministero ha proposto appello presso il Consiglio di Stato anche nei confronti delle sentenze di pari contenuto emesse nei procedimenti promossi da tutti gli altri destinatari del provvedimento del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 24 luglio 2015. Non risulta ancora fissata l'udienza per la trattazione del merito della controversia.

Arbitrato relativo a una partecipazione azionaria in una società industriale

Ad inizio agosto 2016 Interbanca ha ricevuto la notifica dell'avvio di un procedimento arbitrale presso la Camera Arbitrale Nazionale ed Internazionale di Milano da una società che detiene la partecipazione societaria di controllo in una società del settore "servizi IT", in cui Interbanca detiene una partecipazione azionaria di minoranza.

La disputa riguarda in particolare la validità e l'efficacia della procedura di uscita dall'investimento effettuato da Interbanca, in particolare con riferimento alla opzione di vendita (put) riconosciuta a Interbanca nei confronti della parte attrice ai sensi degli accordi negoziali in essere tra le parti. Si precisa che Interbanca ha esercitato il proprio diritto di opzione di vendita, secondo i termini e le condizioni previsti nei vigenti accordi, in fase antecedente rispetto all'attivazione del procedimento arbitrale. La parte attrice al momento non ha quantificato i danni asseritamente subiti, chiedendone l'accertamento nel corso del giudizio o la liquidazione dal Collegio Arbitrale anche in via equitativa.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate. Allo stesso modo, il contratto prevede un limitato set di dichiarazioni e garanzie rilasciate da parte di Banca IFIS che riguardano, in particolare, la capacità della stessa di perfezionare l'operazione di acquisizione.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto consolidato

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2017 a 1.283,3 milioni di euro, contro i 1.218,8 milioni al 31 dicembre 2016 (+5,3%). La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 101.776 101.776 - 0,0%
Riserve da valutazione: (1.002) (5.445) 4.443 (81,6)%
- titoli AFS 4.368 1.534 2.834 184,7%
- TFR 49 (123) 172 (139,8)%
- differenze di cambio (5.419) (6.856) 1.437 (21,0)%
Riserve 1.028.184 383.835 644.349 167,9%
Azioni proprie (3.187) (3.187) - 0,0%
Patrimonio di pertinenza di terzi 53 48 5 10,4%
Utile netto di periodo 103.657 687.945 (584.288) (84,9)%
Patrimonio netto 1.283.292 1.218.783 64.509 5,3%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2016 1.218.783
Incrementi: 108.324
Utile del periodo 103.657
Variazione riserva da valutazione: 4.443
- titoli AFS 2.834
- TFR 172
- differenze di cambio 1.437
Altre variazioni 219
Patrimonio netto di terzi 5
Decrementi: 43.815
Dividendi distribuiti 43.814
Altre variazioni 1
Patrimonio netto al 30.06.2017 1.283.292

La variazione della riserva da valutazione su titoli AFS rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 30.06.2017 31.12.2016
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.049.996 1.031.163
Capitale di classe 1 (AT1) 1.075.597 1.048.606
Totale fondi propri 1.109.804 1.071.929
Totale attività ponderate per il rischio 7.098.048 7.003.305
Ratio – Capitale primario di classe 1 14,79% 14,72%
Ratio – Capitale di classe 1 15,15% 14,97%
Ratio – Totale fondi propri 15,64% 15,31%

(1) Il capitale primario di classe 1 riferito al 30 giugno 2017 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi.

I fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 30 giugno 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

La variazione positiva dei Fondi propri di 37,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 è riconducibile principalmente a:

  • l'inclusione dell'utile di periodo (con esclusione di quanto di competenza della Holding), al netto del dividendo stimato, per complessivi 38,1 milioni di euro;
  • la deduzione dal CET1 delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" (al netto delle relative passività fiscali differite) per un ammontare pari a 79,6 milioni di euro rispetto ai 59,7 milioni di euro (pari al 60% dedotti al 31 dicembre 2016), in ossequio al nuovo framework regolamentare delle disposizioni normative relative ai fondi propri, che ne prevede l'introduzione graduale attraverso un periodo transitorio fino al 2017. A tal proposito si sottolinea come tale deduzione, a regime nel 2018, sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite.
  • la maggior computabilità delle partecipazioni di minoranza, in applicazione dell'art. 84 del CRR, per un ammontare pari a 17,9 milioni di euro.

L'aumento del totale delle attività ponderate per il rischio, pari a circa 95 milioni di euro, è da porre in relazione alla crescita delle esposizioni verso clientela; le altre rilevanti variazioni dell'attivo non hanno impattato le attività a rischio in quanto riguardanti esposizioni verso la Banca Centrale e verso Emittenti titoli di debito garantiti dallo Stato Italiano.

La crescita dei Fondi propri, unitamente ad un relativo aumento delle attività ponderate per il rischio, fanno registrare al 30 giugno 2017 coefficienti di capitale in miglioramento rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2016:

  • Common Equity Tier 1 ratio al 14,8%,
  • Tier 1 ratio al 15,2% e
  • Total Capital ratio al 15,6%.

Per comparazione con i risultati conseguiti, giova ricordare che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) svolto nel 2016 al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca

IFIS di adottare per il 2017 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi dell'1,25% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 6,6%, vincolante nella misura del 5,3%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all'8,4%, vincolante nella misura del 7,1%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,7%, vincolante nella misura del 9,5%.

Il Gruppo Banca IFIS, così come consentito dalle disposizioni transitorie della Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, ha provveduto a calcolare i fondi propri al 30 giugno 2017 escludendo i profitti non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39, per un importo netto positivo di 433 mila euro (391 mila euro positivi al 31 dicembre 2016).

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile. Ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
DATI AL
30.06.2017 31.12.2016
Capitale primario di classe 1(1) (CET1) 1.161.532 1.099.249
Capitale di classe 1 (AT1) 1.161.532 1.099.249
Totale fondi propri 1.161.883 1.099.401
Totale attività ponderate per il rischio 7.092.627 6.999.061
Ratio – Capitale primario di classe 1 16,38% 15,71%
Ratio – Capitale di classe 1 16,38% 15,71%
Ratio – Totale fondi propri 16,38% 15,71%

(1) Il capitale primario di classe 1 tiene conto degli utili generati nel periodo al netto della stima dei dividendi.

Aggregati economici

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 264,8 milioni di euro, in aumento del 58,2% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 167,4 milioni di euro.

L'aumento deriva in particolare dall'apporto dei nuovi settori Corporate Banking e Leasing derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca che ammontano rispettivamente a 65,1 e 29,0 milioni di euro.

Tali importi includono l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio delle controllate pari a 53,7 milioni di euro per il settore Corporate Banking e a 4,1 milioni di euro per il settore Leasing.

Il margine di intermediazione al 30 giugno 2017, rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, risulta influenzato anche dai costi legati all'ottenimento del funding relativi alla suddetta operazione di acquisizione che hanno riguardato i maggiori volumi di raccolta Rendimax e le operazioni di cartolarizzazione effettuate a fine 2016.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di interesse 213.124 129.556 83.568 64,5%
Commissioni nette 34.364 26.964 7.400 27,4%
Risultato netto dell'attività di negoziazione (309) (332) 23 (6,9)%
Utile da cessione o riacquisto di crediti 17.625 5.694 11.931 209,5%
Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie (48) 5.495 (5.543) (100,9)%
Margine di intermediazione 264.796 167.377 97.419 58,2%

Il margine di interesse passa da 129,6 milioni di euro al 30 giugno 2016 a 213,1 milioni di euro al 30 giugno 2017 (+64,5%).

Le commissioni nette ammontano a 34,4 milioni di euro in incremento del 27,4% rispetto al dato al 30 giugno 2016.

Le commissioni attive, pari a 41,2 milioni di euro contro 29,5 milioni di euro al 30 giugno 2016, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 6,9 milioni di euro contro 2,6 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente all'attività di intermediazione di banche convenzionate, all'attività di altri mediatori creditizi e a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione.

L'utile da cessione di crediti, che ammonta a 17,6 milioni di euro (rispetto a 5,7 milioni nel primo semestre 2016, +209,5%) è stato realizzato attraverso la cessione di alcuni portafogli di crediti dell'Area NPL.

L'utile da cessione di attività finanziarie rilevato nel periodo precedente deriva dalla vendita di parte dei titoli di Stato in portafoglio, per un ammontare pari a 5,5 milioni di euro.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 268,5 milioni contro 135,2 milioni del 30 giugno 2016 (+98,7%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA 1° SEMESTRE VARIAZIONE
GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 264.796 167.377 97.419 58,2%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: 3.705 (32.215) 35.920 (111,5)%
Crediti 1.207 (28.216) 29.423 (104,3)%
attività finanziarie disponibili per la vendita (675) (3.999) 3.324 (83,1)%
altre operazioni finanziarie 3.173 - 3.173 n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 268.501 135.162 133.339 98,7%

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano ad un valore positivo di 1,2 milioni di euro (rispetto a rettifiche negative per 28,2 milioni al 30 giugno 2016, -104,3%). Le rettifiche sono riferite per 11,7 milioni al settore Crediti commerciali, 14,8 milioni al settore Area NPL, 1,1 milioni di euro al settore del Leasing e 0,1 milioni di euro al settore Crediti Fiscali; il settore Corporate Banking rileva invece riprese di valore nette su crediti pari a 28,9 milioni di euro derivanti in particolare da una posizione individualmente significativa.

Con particolare riferimento alle rettifiche dei crediti NPL si segnala che esse sono riconducibili a posizioni per le quali sono state rilevati dei trigger events che determinano l'impairment della posizione secondo le logiche definite nel modello di valutazione adottato e la relativa accounting policy, come meglio dettagliato nel Contributo dei settori di attività.

Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 0,7 milioni di euro (4,0 milioni nel primo semestre 2016) e sono riferite alla rettifica di valore apportata a titoli di capitale non quotati per tener conto delle evidenze di perdite durevoli emerse in sede di valutazione (impairment).

Le rettifiche di valore nette su altre operazioni finanziarie pari a 3,2 milioni di euro rappresentano l'effetto dello smontamento del differenziale tra il valore di fair value degli unfunded committement determinato in sede di business combination e il valore contabile degli stessi iscritti nel bilancio delle controllate.

La formazione dell'utile netto di periodo

L'utile netto di periodo, il quale risulta di pertinenza di terzi per 5 mila euro, ammonta a 103,7 milioni di euro, rispetto ai 39,1 milioni dell'omologo periodo del 2016 con un incremento del 165,0%.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO 1° SEMESTRE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 268.501 135.162 133.339 98,7%
Costi operativi (122.625) (76.797) (45.828) 59,7%
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (3) - (3) n.a.
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 145.873 58.365 87.508 149,9%
Imposte sul reddito del periodo (42.211) (19.245) (22.966) 119,3%
Utile di periodo di pertinenza di terzi 5 - 5 n.a.
Utile netto di periodo 103.657 39.120 64.537 165,0%

Il cost/income ratio calcolato sul conto economico ammonta a 46,3%, sostanzialmente in linea rispetto al 45,9% del 30 giugno 2016.

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
1° SEMESTRE VARIAZIONE
2017 2016 ASSOLUTA %
Spese per il personale 49.484 27.595 21.889 79,3%
Altre spese amministrative 69.852 46.472 23.380 50,3%
Accantonamento a fondi rischi e oneri 1.897 1.633 264 16,2%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali 5.942 2.007 3.935 196,1%
Altri oneri (proventi) di gestione (4.550) (910) (3.640) 400,0%
Totale costi operativi 122.625 76.797 45.828 59,7%

Le spese per il personale, pari a 49,5 milioni, crescono del 79,3% (27,6 milioni a Giugno 2016). L'incremento delle spese del personale è riferito per 16,6 milioni di euro all'ex Gruppo Capital Interbanca. In totale il numero dei dipendenti del Gruppo a fine giugno 2017 è di 1.404 risorse, di cui 458 provenienti dall'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Le altre spese amministrative, pari a 69,9 milioni di euro contro i 46,5 milioni al 30 giugno 2016, registrano un incremento del 50,3%; la voce al 30 giugno 2017 include 14,7 milioni di euro relativi alle nuove controllate del Gruppo.

Aumentano le spese connesse alla nuova organizzazione dei processi di business e dei sistemi informatici. A tal proposito si evidenzia che nel primo semestre 2017 sono stati sostenuti costi per 5,1 milioni di euro tra le spese amministrative e 1,6 milioni di euro tra le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali, relativi alle attività poste in essere per consentire la migrazione di alcuni sistemi informatici core per la Banca.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE 1° SEMESTRE
VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2017 2016
Spese per servizi professionali 27.154 19.159 7.995 41,7%
Legali e consulenze 12.094 6.557 5.537 84,4%
Revisione 325 134 191 142,5%
Servizi in outsourcing 14.735 12.468 2.267 18,2%
Imposte indirette e tasse 11.314 7.254 4.060 56,0%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 31.384 20.059 11.325 56,5%
Spese per informazione clienti 6.276 6.564 (288) (4,4)%
Assistenza e noleggio software 5.955 1.833 4.122 224,9%
Spese relative agli immobili 3.598 2.033 1.565 77,0%
Spese spedizione documenti 2.373 2.217 156 7,0%
Gestione e manutenzione autovetture 1.823 1.099 724 65,9%
Viaggi e trasferte del personale 1.507 788 719 91,2%
Pubblicità e inserzioni 1.494 1.297 197 15,2%
Spese telefoniche e trasmissione dati 1.347 823 524 63,7%
Costi per cartolarizzazione 639 - 639 n.a.
Altre spese diverse 6.372 3.405 2.967 87,1%
Totale altre spese amministrative 69.852 46.472 23.380 50,3%
Recuperi di spesa (1.473) (1.194) (279) 23,4%
Totale altre spese amministrative nette 68.379 45.278 23.101 51,0%

La sottovoce imposte indirette e tasse include, per 5,1 milioni di euro (+48,4% rispetto al 30 giugno 2016), l'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si fa carico.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 1,9 milioni di euro (rispetto a 1,6 milioni di euro di Giugno 2016). Il dato è principalmente riferito in particolare all'accantonamento di un fondo per una controversia legale riconducibile al settore crediti commerciali per 1,7 milioni di euro.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 4,5 milioni di euro (0,9 milioni al 30 giugno 2016) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.

L'utile lordo di periodo si attesta a 145,9 milioni di euro contro 58,4 milioni del 30 giugno 2016.

Le imposte sul reddito ammontano a 42,2 milioni di euro verso 19,2 milioni al 30 giugno 2016. Il tax rate di Gruppo passa dal 33,0% al 30 giugno 2016 al 28,9% al 30 giugno 2017.

L'utile netto di periodo totalizza 103,7 milioni di euro, rispetto a 39,1 milioni di Giugno 2016, in crescita del 165,0%.

Al netto dell'utile di pertinenza di terzi, che ammonta a 5 mila euro, l'utile di periodo di pertinenza della capogruppo ammonta a 103,7 milioni di euro.

Raccordo tra utile di periodo e Patrimonio netto della Capogruppo ed utile di periodo e Patrimonio netto consolidato

30.06 2017 31.12.2016
(in migliaia di euro) PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
PATRIMONIO
NETTO
DI CUI UTILE
DI PERIODO
Saldi della Capogruppo 590.929 34.954 596.975 71.722
Differenze rispetto ai valori di carico delle società
consolidate integralmente
692.363 68.703 621.808 616.223
- IFIS Finance Sp. Zo.o. 8.390 309 6.645 1.772
- Interbanca S.p.a. 685.153 69.570 615.163 614.451
- IFIS Factoring S.r.l. (1.180) (1.176)
Saldi consolidati del Gruppo 1.283.292 103.657 1.218.783 687.945

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La normativa di vigilanza prudenziale sulle banche sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

Con riferimento al governo dei rischi, il Gruppo ne rivede periodicamente le direttrici strategiche declinate nel c.d. Risk Appetite Framework, mentre nell'ambito del cosiddetto secondo pilastro trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale il Gruppo effettua una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc).

Tale processo ha accompagnato la redazione e l'invio all'Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP con riferimento al 31 dicembre 2016.

Con riferimento alla liquidità la Banca IFIS nel 2016 ha redatto il primo ILAAP (Internal Liquidity Adeguacy Assessment Process), lo stesso documento è stato redatto nel 2017 considerando il perimetro del nuovo Gruppo bancario. La liquidità è gestita a livello consolidato dal giorno successivo al closing dell'operazione di acquisto dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Nel mese di maggio 2017, sempre con riferimento al 31 dicembre 2016, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l'Informativa al Pubblico riguardante l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations Istituzionali.

In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti - Disposizioni di Vigilanza per le banche - il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria del Gruppo, tale documento è stato aggiornato anche con riferimento al perimetro societario neo acquisito. Il sistema di controlli interni del Gruppo Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
  • conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne nonché i Codici (Etico, di Autodisciplina, ecc.) fatti propri dal Gruppo.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell'attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

  • i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell'ambito dell'attività di back office;
  • i controlli di secondo livello hanno l'obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione/ valutazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie

funzioni operative e di controllare la coerenza dell'operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di appetito e tolleranza al rischio definiti annualmente con la stesura del c.d. Risk Appetite Framework. Essi sono affidati a funzioni di controllo di secondo livello;

• l'attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato Controllo e Rischi, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management, Funzione di Compliance e Funzione Antiriciclaggio) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità al terzo comma dell'art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, approvata dal Consiglio di Amministrazione il 02 febbraio 2016 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Corporate Governance.

Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali.

L'attività del Gruppo bancario si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

  • Finanziamento credito commerciale a breve termine e acquisto di crediti verso la pubblica amministrazione (operatività Factoring)
  • Attività di corporate lending e finanza strutturata (operatività Lending)
  • Leasing finanziario e operativo8 (operatività Leasing)
  • Mutui chirografari verso clientela imprenditoriale retail
  • Attività di acquisto e gestione di portafogli di crediti non performing
  • Attività di acquisto e gestione di crediti erariali

L'attività di acquisto e gestione dei crediti d'impresa (factoring) si caratterizza per l'assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese. Una parte delle attività del segmento factoring comprende l'acquisto a titolo definitivo di crediti verso enti pubblici del settore sanitario ed enti territoriali.

Le controparti clienti tipiche del segmento corporate lending e finanza strutturata sono società di capitali.

Con l'attività di acquisizione di crediti di natura finanziaria (Distressed Retail Loan ovvero non performing loans), commerciale e fiscale di difficile esigibilità, la controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.

In considerazione delle particolari attività svolte dalle società del Gruppo, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per il Gruppo Banca IFIS ed è perseguito

8 Il leasing operativo è effettuato tramite una società non appartenente al gruppo bancario - così come definito dalla normativa di vigilanza - IFIS rental services.

adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

Al 30 giugno 2017 il portafoglio complessivo su titoli di stato italiani ammonta a nominali 350 milioni di euro.

Non è posta in essere dal Gruppo alcuna attività in prodotti derivati su crediti.

Politiche di gestione del rischio di credito.

Aspetti organizzativi

Il rischio di credito nell'attività di finanziamento tramite Factoring, Lending e Leasing è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti, dell'eventuale concessione da parte del Gruppo di garanzie contro l'insolvenza. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell'operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti clienti. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all'assunzione e al controllo del rischio dell'attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un'elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni. Le operatività delle società controllate italiane, e della controllata polacca IFIS Finance, prevedono delle autonomie deliberative locali definite nell'ambito del perimetro operativo ed organizzativo definito dalla Capogruppo Banca IFIS.

Nella prima fase del processo di gestione del rischio, vi è una struttura organizzativa preposta con il compito di valutare il merito creditizio delle controparti oggetto di finanziamento. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di Area o Business Unit. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti a Comitati o agli organi con funzione di gestione o con funzione di supervisione strategica.

Le Filiali di Banca IFIS spa non hanno autonomia deliberativa nell'assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell'ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture centrali.

Nelle varie società del Gruppo, risorse qualificate e specializzate seguono l'evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito.

Come precedentemente specificato, il Gruppo Banca IFIS opera anche nell'acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:

  • crediti fiscali acquisiti di norma da procedure concorsuali e vantati nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato;
  • crediti finanziari acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing;
  • crediti commerciali acquisiti da procedure concorsuali e aziende.

La fase di acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un primo aspetto fondamentale del processo del credito, essa è preceduta da una approfondita attività di due diligence svolta da personale altamente qualificato, tesa a valutare la qualità del portafoglio oggetto di cessione, nonché gli impatti organizzativi. Successivamente alla fase di due diligence vengono fissate le condizioni economiche di offerta/acquisto del portafoglio crediti e definite le modalità di gestione interna (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.

Per l'incasso dei crediti di difficile esigibilità (crediti dell'Area NPL) il Gruppo Banca IFIS si avvale, oltre che di un ufficio legale interno e di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull'intero territorio nazionale, anche di una rete di agenti. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un'azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.

Il Gruppo Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito con riferimento a tutte le società del Gruppo sia a livello individuale che consolidato. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l'Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano il Gruppo in misura rilevante. Viene inoltre monitorato il rischio di concentrazione single name a livello di Gruppo tramite il Granularity Adjustment (GA). L'algoritmo utilizzato per il calcolo del Granularity Adjustment è quello previsto dall'Allegato B, Titolo III della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Nelle attività di finanziamento tramite le operatività Factoring, Lending e Leasing, il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Banca IFIS è dotata di strumenti e procedure che consentono di valutare e monitorare il rischio in modo specifico per ciascun finanziamento, in particolare:

  • sono valutate il merito creditizio delle controparti coinvolte nell'operazione di finanziamento;
  • è individuato il rischio espresso dalle singole operazioni di finanziamento;
  • viene definito un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale della fattibilità dell'operazione.

Superata con esito positivo la fase di valutazione e avviata l'operatività con il cliente, tramite l'analisi anche di banche dati selezionate, si procede con il monitoraggio nel continuo del rischio di credito. Da sottolineare che la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

In ambito Lending, i crediti verso la clientela sono monitorati da aree preposte alle quali è demandata la verifica continua e proattiva della clientela affidata basata su:

  • la revisione delle posizioni creditizie
  • la verifica del rispetto dei covenant contrattuali
  • il monitoraggio in generale dei fattori di rischio, che possono avere un impatto sulla capacità del cliente di rimborsare il credito.

Per le attività Leasing a partire dal 2011 è stato attivato un sistema di valutazione automatica delle pratiche (AUD) in grado di fornire una proposta di esito all'analista di credito, a supporto della decisione finale. Nell'ambito del portafoglio Auto Leasing, viene inoltre analizzata la qualità dei canali di vendita, allo scopo di clusterizzare la rete agenziale e di attribuire un adeguato prezzo ai volumi futuri.

Con riferimento alle attività afferenti all'Area NPL e all'acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono continuati gli investimenti in sistemi informativi utili al monitoraggio di tali portafogli.

Assumono particolare rilievo le operazioni di acquisto di crediti di difficile esigibilità classificati, sin dalla fase di acquisto, tra le partite deteriorate. Trattasi di crediti di natura finanziaria (acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing) e, in misura marginale, da crediti di natura commerciale (acquisiti da procedure concorsuali e aziende) che, in relazione alle caratteristiche del credito e del cedente, vengono opportunamente classificate in portafogli omogenei per caratteristiche gestionali e modalità di recupero (giudiziale o stragiudiziale). In particolare, sono individuate le seguenti modalità di gestione:

  • gestione massiva, caratterizzata da un'attività di recupero stragiudiziale svolta prevalentemente da società di recupero specializzate, rete di agenti-professionisti e call center;

  • gestione analitica con recupero giudiziale dei crediti.

In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionariil Gruppo Banca IFIS è costantemente impegnato nel monitoraggio della qualità creditizia. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all'Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell'ambito dei principi Basilea 3 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, Banca IFIS ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell'ambito dell'attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto dal Gruppo nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l'ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In ambito Lending in funzione della specificità dei propri prodotti, si acquisiscono idonee garanzie, in relazione allo standing della controparte, alla durata ed alla tipologia del finanziamento. Tra queste garanzie rientrano oltre alle garanzie ipotecarie, i privilegi su impianti e macchinari, le garanzie pignoratizie, le fideiussioni, le assicurazioni del credito ed i depositi collaterali.

In relazione all'operatività Leasing finanziario, occorre sottolineare che il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del leasing. Il locatore ne mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

In relazione all'operatività in crediti di difficile esigibilità (crediti dell'Area NPL ed acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali), ed al relativo modello di business, non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

Con riferimento all'attività di factoring, la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione. In caso di deterioramento della situazione o di criticità marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell'Area Crediti Problematici. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l'eventuale classificazione della controparte a inadempienza probabile o sofferenza. La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse inadempienze probabili o sofferenze, è di norma affidata all'Area Crediti Problematici che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all'Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Le valutazioni sulle rettifiche di valore analitiche, su proposta dell'Area Crediti problematici, sono effettuate dall'Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.

Processo analogo viene attivato, in linea di principio, anche per IFIS Finance Sp. Z o. o.. E' opportuno tuttavia tenere conto della presenza marginale di attività deteriorate con riferimento a questa società controllata.

In ambito Lending, la Workout & Credit Recovery assicura il regolare aggiornamento delle classificazioni dei crediti rilevati in stato anomalo nelle diverse categorie di rischio previste dalle istruzioni di vigilanza ed iscritti a Bilancio come crediti deteriorati. La gestione dei crediti deteriorati viene effettuata:

  • assumendo tutte le iniziative ritenute necessarie per il recupero dei crediti ricorrendo, di concerto con la funzione Legal & Regulatory, alla eventuale nomina di legali esterni;
  • adottando le azioni stragiudiziali necessarie al recupero del credito, ivi incluse operazioni di cessione e di ristrutturazione dei crediti stessi.

In questo ambito, l'impairment test è eseguito con la metodologia DCF (Discounted cash flow) nel caso di clientela problematica ma ancora operativa, o con la metodologia LV (Liquidation value) quando il valore della garanzia costituisce una fonte certa di rientro. Si procede con l'aggiornamento periodico del valore delle garanzie ipotecarie, ricorrendo a valutazioni di periti terzi indipendenti opportunamente rettificate per tenere conto di eventuali perdite derivanti dal processo di realizzo.

Con riferimento alle attività di Leasing, il processo di recupero del credito viene gestito dall'ufficio Collection che si occupa di individuare, tra i soggetti che si presentino in uno degli status di contratto stabiliti dalle policy interne, le posizioni da porre in sofferenza, previa condivisione del giudizio con le varie Business Unit del Gruppo Bancario in caso di clienti comuni.

La quasi totalità dei crediti dell'area NPL sono classificati tra le partite deteriorate. L'acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all'importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.

Relativamente ai crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati il valore nominale residuo complessivo del portafoglio è di circa 11.025 milioni di euro, tenuto conto delle cessioni di fine semestre. Tali crediti il cui valore nominale storico alla data d'acquisto era di circa 11.229 milioni di euro, sono stati acquistati a fronte di un corrispettivo pagato di circa 564 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio pari a circa il 5,07% del valore nominale storico. Nel corso del semestre 2017 sono stati acquistati circa 2.344 milioni di euro a fronte di un corrispettivo di circa 133 milioni di euro che corrisponde ad un prezzo medio del 5,65%. Il portafoglio complessivo dei crediti deteriorati acquistati e non ancora incassati presenta un'anzianità complessiva media ponderata di circa 24 mesi rispetto alla data di acquisizione degli stessi.

Rileva inoltre evidenziare come complessivamente a chiusura semestre 2017 vi sono in essere piani cambiari a scadere per circa 99 milioni di euro (l'ammontare non include i.e. piani di rientro a scadere per circa 427 milioni di euro).

Nel corso dei mesi di gennaio e giugno 2017 la banca ha perfezionato tre operazioni di vendita di portafogli a primari player attivi nell'acquisto di crediti NPL. Complessivamente sono stati ceduti crediti

per un valore nominale residuo di circa 896 milioni di euro, corrispondenti a circa 85 mila posizioni, a fronte di un prezzo complessivo di vendita pari a circa 37 milioni.

Si noti inoltre che le numeriche sopra evidenziate al 30 giugno 2017 non includono i crediti rientranti nel perimetro di cessione di un'operazione di vendita conclusasi a fine giugno con l'accettazione da parte della Banca dell'offerta vincolante "binding offer" presentata dall'acquirente, del valore nominale residuo pari a circa 98 milioni di euro. La formalizzazione della cessione avverrà entro settembre 2017.

Con riferimento alle variazioni di costo ammortizzato diverse da impairment connesse a posizioni a sofferenza del comparto NPL la Banca ha proceduto a partire dal 2015 a classificare tali componenti non più alla voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti ma alla voce alla voce 10 Interessi attivi.

I flussi di cassa futuri relativi alla gestione stragiudiziale sono simulati da un modello statistico, sulla base delle evidenze storiche del portafoglio proprietario, segmentato per differenti driver di analisi (il modello si basa su curve di smontamento temporali, parametrizzate da basi tecniche storiche proprietarie).

Per quanto attiene alla gestione analitica i flussi di cassa derivano in parte della previsione di incasso formulata dal gestore e, per le sole posizioni che hanno ottenuto un'Ordinanza di Assegnazione somme, da un modello statistico che si basa sui dati ottenuti dagli atti legali. Tali previsioni, analogamente a quanto avviene per la gestione massiva, incorporano nelle stime una componente afferente al rischio di credito

Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda
Attività deteriorate Rettifiche Rettifiche
Tipologie esposizioni/valori Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
oltre 1 anno Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 425.911 16.729 14.786 733.310 x 693.641 x 497.095
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
57.591 - - 43.649 x 46.742 x 54.498
b) Inadempienze probabili 209.270 34.766 43.953 396.129 x 182.532 x 501.586
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
102.684 697 36.708 163.325 x 114.524 x 188.890
c) Esposizioni scadute
deteriorate
46.598 51.454 3.592 84.154 x 13.766 x 172.032
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
652 746 523 2.084 x 1.637 x 2.368
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
x x x x 264.049 x 4.918 259.131
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
x x x x 8.696 x 1.710 6.986
e) Altre esposizioni non
deteriorate
x x x x 5.063.932 x 37.581 5.026.351
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
x x x x 68.629 x 2.245 66.384
Totale A 681.779 102.949 62.331 1.213.593 5.327.981 889.939 42.499 6.456.195
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 66.989 - - - x 17.633 x 49.356
b) Non deteriorate x x x x 343.489 x 249 343.240
Totale B 66.989 - - - 343.489 17.633 249 392.596
TOTALE A+B 748.768 102.949 62.331 1.213.593 5.671.470 907.572 42.748 6.848.791

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

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Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Italia Altri Paesi
europei
America Asia Resto del
mondo
Esposizioni/Aree
geografiche
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A.3 Esposizioni scadute
A.4 Altre esposizioni 1.885.483 4 22.186 - 18.903 - - - - -
Totale A 1.885.483 4 22.186 - 18.903 - - - - -
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze
probabili
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B.3 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni 59.026 - 1.208 - - - - - - -
Totale B 59.026 - 1.208 - - - - - - -
Totale (A+B) 30.06.2017 1.944.509 4 23.394 - 18.903 - - - - -
Totale (A+B) 31.12.2016 2.091.160 - 26.310 - 15.983 - - - - -

Grandi esposizioni

30.06.2017 31.12.2016
a) Valore di bilancio 2.588.333 2.391.848
b) Valore ponderato 486.115 660.238
c) Numero 5 4

L'ammontare complessivo delle grandi esposizioni a valore ponderato al 30 giugno 2017 si compone per 329,2 milioni di euro da attività fiscali e per 152,3 milioni di euro da crediti verso clientela.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all'evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 30 giugno 2017 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano(1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 353,2 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 350 milioni di euro, sono classificati nelle voci Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa otto mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 30 giugno 2017 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si

rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 30 giugno 2017 ammontano a 912,0 milioni di euro, ripartiti per 796,9 milioni di euro verso "altri enti pubblici" e per 115,1 milioni di euro verso il "governo centrale" (di cui 84,6 milioni di euro relativi a crediti fiscali).

La riserva da valutazione al lordo dell'effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo positivo di 1,3 milioni di euro (0,9 milioni al netto dell'effetto fiscale) alla fine del primo semestre 2016 ad un valore positivo di circa 1,2 milioni di euro all'8 agosto 2017 (0,8 milioni al netto dell'effetto fiscale).

(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Operazione di cartolarizzazione IFIS ABCP Programme

In data 7 ottobre 2016 ha preso avvio un programma revolving di cartolarizzazione di crediti commerciali verso debitori ceduti di durata triennale. A fronte della ricessione iniziale dei crediti da parte di Banca IFIS (originator) per un ammontare pari a 1.254,3 milioni di euro, il veicolo denominato IFIS ABCP Programme S.r.l. ha emesso titoli senior, sottoscritti da veicoli di investimento che fanno riferimento alle banche co-arrengers dell'operazione, per un ammontare pari a 850 milioni. Un ulteriore quota di titoli senior, del valore nominale massimo di 150 milioni, inizialmente sottoscritti per 19,2 milioni di euro, con adeguamento successivo in funzione della composizione del portafoglio riceduto, è stata sottoscritta da Banca IFIS che utilizzerà tale titolo come collaterale in operazioni di rifinanziamento con controparti terze. Il differenziale fra il valore del portafoglio crediti e i titoli senior emessi rappresenta il supporto di credito per i portatori dei titoli stessi, che ha la forma di un prezzo di cessione differito (c.d. deferred purchase price).

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Banca IFIS che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare ad ogni cut off date la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • procedere ad ogni cut off date alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

Il programma di cartolarizzazione prevede che gli incassi ricevuti dalla Banca vengano trasmessi al veicolo quotidianamente, mentre le ricessioni periodiche del nuovo portafoglio avvengono con cadenza di circa quattro volte al mese; in questo modo viene garantito un elapsed temporale ravvicinato fra i flussi in uscita dalla Banca e i flussi in entrata relativi al pagamento delle nuove cessioni.

Si evidenzia che i crediti verso debitori ceduti cartolarizzati sono solo in parte iscritti nell'attivo di bilancio, in particolare per la parte che la Banca ha acquistato dal cedente a titolo definitivo, ovvero con il trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici. Le tabelle riportate nell'informativa quantitativa riportano pertanto solamente tale porzione di portafoglio.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Banca IFIS è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Banca IFIS subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione in bilancio è stata rilevata come segue:

  • i crediti acquistati a titolo definitivo cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "factoring";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui crediti sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Operazione di cartolarizzazione Indigo Lease

Nel corso del mese di dicembre 2016, IFIS Leasing S.p.A. (originator) ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione alla società veicolo Indigo Lease S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di 489 milioni di euro.

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

All'operazione è stato attribuito un rating da Moody's e da DBRS. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 489 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo a IFIS Leasing S.p.A. utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 366 milioni di euro, a cui è stato attribuito un rating di Aa3 (sf) (Moody's) e di AA (sf) (DBRS), il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da IFIS Leasing S.p.A., a cui non è stato attribuito un rating, per un valore pari a 138 milioni di euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa IFIS Leasing S.p.A. che, con la sua struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • compilare mensilmente il report contenente le informazioni patrimoniali ed economiche del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo;
  • procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, completamento e trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e delle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire IFIS Leasing S.p.A. è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio dei crediti ceduti, i cui impatti sono i medesimi che IFIS Leasing S.p.A. avrebbe subito in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio consolidato è stata rilevata come segue:

  • i contratti di leasing cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "leasing finanziario"
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui contratti di leasing sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela"
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Nel mese di febbraio 2017, sulla base delle previsioni contrattuali, Banca IFIS ha optato per il riacquisto della totalità dei titoli senior dal momento che gli stessi sono divenuti utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.

Operazione di cartolarizzazione Indigo Loan

Nel corso del mese di dicembre 2016, Interbanca (originator) ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione ad una società veicolo, Indigo Loan S.r.l, di un portafoglio di crediti "in bonis" per un ammontare di 406 milioni di euro.

L'operazione è stata strutturata al fine di ottenere parte del funding a supporto dell'operazione di acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il prezzo a pronti del portafoglio crediti ceduto, pari a 406 milioni di euro, è stato pagato dal veicolo a Interbanca utilizzando i fondi rivenienti dall'emissione di titoli senior per l'importo di 188 milioni di euro, il cui rimborso è legato agli incassi realizzati sul portafoglio crediti. Inoltre sono stati emessi dal veicolo titoli junior acquistati da Interbanca per un valore pari a 227 milioni di euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa Interbanca che, con la propria struttura, si occupa di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • compilare mensilmente il report contenente le informazioni patrimoniali ed economiche del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo;
  • procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, al completamento e alla trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e dalle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire Interbanca è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio crediti riceduti, i cui impatti sono i medesimi che Interbanca subirebbe in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio consolidato è stata rilevata come segue:

  • i mutui cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "mutui";
  • il finanziamento ottenuto attraverso l'emissione dei titoli senior sottoscritti da terzi è stato iscritto tra i "titoli in circolazione";
  • gli interessi attivi sui mutui sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi maturati sui titoli sono iscritti negli "interessi passivi e oneri assimilati" nella sottovoce "titoli in circolazione";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Entità strutturate non consolidate contabilmente

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS nel corso del 2014 ha acquistato per 9,6 milioni di euro un immobile sito in Firenze da ristrutturare in cui intende trasferire gli uffici dell'Area NPL. Contestualmente la Banca ha ceduto il contratto di leasing finanziario relativo all'immobile dove oggi ha sede l'Area NPL ad una newco, società di scopo che ha come unico oggetto sociale la gestione di tale immobile, controllata da società immobiliare estranea al Gruppo Banca IFIS.

In seguito alla cessione del contratto di leasing, Banca IFIS risulta solidalmente responsabile del pagamento dei relativi canoni. Per tutelarsi dal rischio di insolvenza della newco Banca IFIS ha ottenuto da questa la costituzione di un deposito a garanzia presso le proprie casse di un milione, oltre alla costituzione di un pegno con diritto di voto sul 99% delle azioni della newco, da esercitarsi in caso di inadempienza da parte della stessa.

Nell'attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione dell'immobile acquisito, la Banca aveva stipulato un contratto di locazione con la newco per poter continuare ad utilizzare i medesimi uffici, con un canone di locazione sostanzialmente allineato al canone di leasing.

A seguito del completamento dei lavori del nuovo immobile, a partire dal mese di ottobre 2016 il contratto di locazione è stato risolto.

Dal momento che la cessione del contratto di leasing non soddisfa i requisiti richiesti dallo IAS 39 per l'eliminazione contabile della passività finanziaria, Banca IFIS continua ad esporre nel proprio bilancio fra le immobilizzazioni materiali l'immobile e fra i debiti verso clientela la relativa passività finanziaria.

Rischi di mercato

In linea generale, il profilo di rischio finanziario del Gruppo Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo il Gruppo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L'attività di acquisto di titoli obbligazionari, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, rischi di mercato.

Alla chiusura del primo semestre 2017 si rilevano posizioni in currency swap con un mark to market positivo di 3.630 mila euro e negativo per 91 mila euro. La classificazione di tali derivati tra le attività o le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità dell'operazione, il cui obiettivo resta quello di mitigare l'effetto di possibili oscillazioni dei tassi di cambio di riferimento. Si sottolinea che il differenziale tra il controvalore a pronti e quello a termine, seppur rilevato a conto economico nella voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione quale differenza cambi, include anche una componente intrinseca di interessi.

Al primo semestre 2017, in linea con le policy interne che non consentono qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti; tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata Interbanca S.p.A si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate.

Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il Gruppo Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari.

La gestione del portafoglio di negoziazione è orientata al contenimento della posizione di rischio, non venendo poste in essere operazioni con finalità speculativa.

Come precedentemente indicato, il portafoglio di negoziazione è composto da operazioni residue del perimetro Interbanca, ora cessata, di Corporate Desk dove tutte le operazioni ancora in essere sono coperte con operazioni "back to back".

Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Informazioni di natura quantitativa

L'assunzione di rischi di tasso d'interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione del Gruppo. La fonte di provvista prevalente continua ad essere costituita dal conto di deposito online rendimax. I depositi della clientela sui prodotti rendimax e contomax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. A tale fonte di raccolta si aggiunge la raccolta interbancaria, collateralizzata e non; nel corso del primo semestre 2017 è stato, altresì, avviato un programma di raccolta istituzionale TLTRO (Targeted longer-term refinancing operations) con durata di 4 anni. A fine semestre risultano in essere i tre programmi di cartolarizzazione avviatisi a fine 2016, uno con sottostante il portafoglio factoring, uno con sottostante il portafoglio leasing ed uno con sottostante il portafoglio corporate; il primo è un programma revolving con durata triennale, gli altri due sono ammortizing. Gli impieghi alla clientela rimangono prevalentemente a tasso variabile.

Nell'ambito dell'operatività in crediti di difficile esigibilità (svolta dall'Area NPL), caratterizzata da un modello di business focalizzato sull'acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d'interesse connesso all'incertezza sui tempi di incasso. La variabilità della durata dell'impiego, a tutti gli effetti considerabile a tasso fisso, assume particolare rilevanza con riferimento ai crediti fiscali, caratterizzati da un'alta probabilità di incasso del valore nominale complessivo ma su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. In tale ambito e con l'obiettivo di un'efficace mitigazione del rischio di tasso d'interesse, assume particolare rilevanza la corretta

valutazione dell'operazione nella fase iniziale di acquisto. Al 30 giugno 2017 il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari all'8% da titoli indicizzati al tasso d'inflazione. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta a circa sedici mesi.

L'assunzione del rischio di tasso connesso all'attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria della Capogruppo avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell'ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta e del portafoglio titoli obbligazionari, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

Nell'ambito dell'operatività corrente l'Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d'interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla stessa, la quale monitora l'andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive, indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili.

La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all'Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d'Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale.

Al fine di garantire un monitoraggio ed una reportistica a livello di gruppo è stato implementato un processo di integrazione volto ad includere all'interno del perimetro di analisi Interbanca, IFIS Factoring Srl, IFIS Leasing Spa ed IFIS Rental Services Srl.

In considerazione dell'entità del rischio assunto, il Gruppo Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso.

Relativamente al rischio di prezzo, il Gruppo, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

La classificazione dei titoli obbligazionari detenuti tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali del Gruppo come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, tale rischio risulta comunque contenuto dal momento che il portafoglio titoli ha assunto una dimensione contenuta e dato l'elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto dal Gruppo nell'ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. B. Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Non sono presenti attività di copertura dei flussi finanziari.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L'assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche del Gruppo. Le operazioni in divisa di Banca IFIS si sostanziano principalmente in operazioni di incasso e pagamento correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all'oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Relativamente all'operatività riguardante le operazioni in divisa estera effettuate dalla controllata Interbanca, esse si sostanziano in finanziamenti a medio/lungo termine (principalmente in USD) per i quali il rischio di cambio viene neutralizzato sin dall'origine ricorrendo a provvista avente la medesima valuta originaria. Tale provvista viene attualmente fornita dalla Capogruppo Banca IFIS, la quale gestisce il mismatching netto consolidato dell'esposizione relativa a tale rischio.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all'attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d'incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all'effetto degli interessi sugli stessi.

La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L'assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all'attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e l'Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività del Gruppo in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell'ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

L'ampliamento dell'operatività sul mercato polacco, tramite la controllata IFIS Finance, non muta la sopra evidenziata impostazione: le attività denominate in zloty vengono finanziate mediante provvista nella medesima valuta.

Con l'acquisto della partecipata polacca, Banca IFIS ha assunto in proprio il rischio di cambio rappresentato dall'investimento iniziale nel capitale di IFIS Finance per 21,2 milioni di zloty e dal successivo aumento di capitale sociale di importo pari a 66 milioni di zloty.

Banca IFIS possiede, inoltre, una partecipazione pari al 5,57% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 20 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 3.044 mila euro al cambio storico. Tale partecipazione, come già detto, è stata assoggettata ad impairment test nel corso dell'esercizio 2015 con un effetto a conto economico di 2,4 milioni di euro. Nel corso del 2016 e del primo semestre 2017 il fair value è stato rivalutato, in contropartita del patrimonio netto, rispettivamente per 193,4 mila euro e per 607,5 mila euro, portando il valore della partecipazione a 1.472,2 mila euro.

In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Gli strumenti derivati

Il Gruppo Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l'attività in conto proprio a strumenti di copertura del rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Al 30 giugno 2017 si rilevano posizioni in derivati su cambi per un fair value positivo di 3.630 mila euro e negativo per 91 mila euro. Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità del Gruppo a logiche di carattere speculativo.

Con riferimento al perimetro alla sola Interbanca, in linea con le policy interne che non consentono qualsiasi tipologia di operazione con fini speculativi, il portafoglio di negoziazione, pari a 43,9 milioni di euro, è risultato composto da operazioni residue rivenienti dall'attività di Corporate Desk (cessata nel corso del 2009) in cui venivano offerti contratti derivati alla clientela a copertura dei rischi finanziari da questa assunti. Tutte le operazioni ancora in essere sono coperte, ai fini dell'annullamento del rischio di mercato, con operazioni "back to back", nelle quali la controllata si assume, con controparti di mercato esterne, una posizione opposta a quella venduta alla clientela corporate, per un totale di passività di negoziazione pari a 41,6 milioni di euro.

Rischio di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che il Gruppo non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa il Gruppo a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta on-line presso la clientela retail, dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l'Eurosistema. L'operatività factoring si conferma composta da crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l'eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi).

Con riferimento alle attività svolte dal Gruppo nei segmenti Area NPL ed acquisto crediti fiscali da procedure concorsuali, le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Grazie all'ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie, alla risposta del mercato in relazione alla raccolta on-line, all'attuale presenza in portafoglio di titoli obbligazionari eligible utilizzabili in operazioni di Pronti Contro Termine, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, il Gruppo Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze.

Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario impatta negativamente sull'efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che il Gruppo ritrae dalla propria attività.

Ad oggi le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. Il Gruppo è comunque costantemente impegnato nell'armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l'andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l'attività dell'Alta Direzione cui spetta il compito, con il supporto del Financial Office, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d'anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell'attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell'Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all'Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress.

Al fine di garantire un monitoraggio ed una reportistica a livello di gruppo è stato implementato un processo di integrazione volto ad includere all'interno del perimetro di analisi Interbanca, IFIS Factoring, IFIS Leasing ed IFIS Rental Services, quest'ultima ancorché non rientrate nel perimetro di vigilanza

In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare il Gruppo bancario da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Con riferimento alla partecipata polacca, l'attività di Tesoreria è coordinata, all'interno delle politiche di Gruppo, dalla tesoreria di Banca IFIS. Ove necessario, naturalmente, la Banca può intervenire direttamente a favore della stessa.

Nell'ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e, tenuto conto dell'evoluzione delle disposizioni di vigilanza prudenziale di riferimento, la Banca si è altresì dotata di un sistema di governo e gestione del rischio di liquidità di Gruppo.

Operazione di autocartolarizzazione

In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.

L'operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.

La società veicolo (Giglio SPV S.r.l.) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l'operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti).

Operazioni di cartolarizzazione

Si rinvia a quanto commentato fra i rischi di credito in ordine alle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016 e alle finalità per le quali sono state effettuate.

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica dell'operazione di cartolarizzazione descritta sopra, il Gruppo Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, sia questa effettuata direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come l'operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun rischio dall'attivo di bilancio del Gruppo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio degli assets oggetto dell'operazione di cartolarizzazione rispetto a quella preesistente. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l'assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Non rientrano in tale definizione il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano ricompresi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono rappresentate da errori operativi, inefficienza o inadeguatezza dei processi operativi e dei relativi controlli/ presidi, frodi interne ed esterne, mancata conformità della regolamentazione interna alle norme esterne, esternalizzazione di funzioni aziendali, livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, inadeguatezza o indisponibilità dei sistemi hardware e software, crescente ricorso all'automazione, sotto-dimensionamento degli organici rispetto al livello dimensionale dell'operatività ed infine inadeguatezza delle politiche di gestione e formazione del personale.

Il Gruppo Banca IFIS ha da tempo definito – coerentemente alle apposite prescrizioni normative ed alle best practice di settore – il quadro complessivo per la gestione del rischio operativo, rappresentato da un insieme di regole, procedure, risorse (umane, tecnologiche e organizzative) ed attività di controllo volte a identificare, valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati tutti i rischi operativi assunti o assumibili nelle diverse unità organizzative. I processi chiave per una corretta gestione del rischio operativo sono peraltro rappresentati dalla raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection) e dall'auto-valutazione prospettica dell'esposizione al rischio operativo (Risk Self Assessment).

Prosegue il consolidamento del processo di raccolta strutturata e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo attraverso una costante e continua attività, da parte del Risk Management, di diffusione tra le strutture aziendali di una cultura orientata alla gestione pro-attiva dei rischi operativi e quindi di sensibilizzazione al correlato processo di Loss Data Collection. Si segnala come nel corso del primo semestre del 2017, sia stata organizzata ed erogata, a tutte le strutture del Gruppo, della formazione specifica sulla tematica dei rischi operativi e sull'utilizzo dell'applicativo dedicato alla raccolta dei dati di perdita.

In aggiunta, si specifica che, vengonodefiniti ed avviati specifici interventi di mitigazione volti a rafforzare ulteriormente i presidi a fronte dei rischi operativi, tali interventi sono definiti sia sulla base delle evidenze risultanti dall'attività continuativa di Loss Data Collection sia sulla base dalle risultanze dell'esercizio di Risk Self Assessment, svolto nel corso del 2016, che hanno permesso di identificare le principali criticità operative e conseguentemente di definire le più opportune azioni di mitigazione.

In relazione alle Società del Gruppo Banca IFIS, si specifica che:

  • per quanto concerne la controllata polacca IFIS Finance, la gestione del rischio operativo risulta, allo stato attuale, assicurata dallo stretto coinvolgimento della Capogruppo che assume decisioni in ordine alle strategie anche per quanto riguarda la gestione dei rischi;
  • con riferimento alle controllate Interbanca, IFIS Factoring, IFIS Leasing ed IFIS Rental Services (derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca effettuata a fine 2016), è stato avviato un progressivo percorso di integrazione del framework complessivo di gestione del rischio operativo finalizzato a definire un unico approccio metodologico a livello di Gruppo.

Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, il Gruppo ha adottato il cosiddetto Metodo Base previsto dalla normativa prudenziale.

Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Operazioni realizzate nel periodo

Nel corso del primo semestre 2017 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazione aziendale rientranti nell'ambito dell'IFRS 3.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura del periodo e fino alla redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Rettifiche retrospettive

Nessuna rettifica retrospettiva è stata applicata nel corso del primo semestre 2017 ad operazioni di aggregazione aziendale condotte in esercizi precedenti.

Si rinvia a quanto indicato nei Fatti di rilevo successivi alla chiusura del periodo in ordine alla determinazione del costo finale dell'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Operazioni con parti correlate

In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010), e a quanto prescritto dalla Banca d'Italia con la circolare 263/2006 (Titolo V, Capitolo 5), è stata predisposta la procedura per l'operatività con "soggetti collegati", la cui versione in vigore è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 10 novembre 2016. Tale documento è a disposizione del pubblico nella Sezione "Corporate Governance" del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso del primo semestre 2017 non sono state effettuate operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

Al 30 giugno 2017 il Gruppo Banca IFIS è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o. e IFIS Factoring S.r.l., dalla società controllata al 99,99% Interbanca S.p.A. nonché dalle sue controllate IFIS Leasing S.p.A. e IFIS Rental Services S.r.l. di cui Interbanca possiede direttamente la totalità dei diritti di voto.

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

  • la società controllante;
  • i dirigenti con responsabilità strategica;

  • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (4° aggiornamento del 16 dicembre 2015) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve
termine per i dipendenti
Benefici successivi al
rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo
termine
Indennità per
cessazione del
rapporto di lavoro
Pagamenti basati su
azioni
2.544 - 119 60 265

Nelle informazioni sopra riportate sono compresi i compensi corrisposti agli Amministratori per un importo lordo di 1,7 milioni di euro e ai Sindaci per un importo lordo di 149 mila euro.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2017, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Crediti verso clientela - - 1.733 1.733 0,0%
Altre attività 31.545 - - 31.545 9,5%
Totale attività 31.545 - 1.733 33.278 0,4%
Debiti verso clientela - 541 1.014 1.556 0,0%
Totale passività - 541 1.014 1.556 0,0%
Voci di bilancio Società
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altri parti
correlate
Totale % su voce di
bilancio
Interessi attivi - - 7 7 0,0%
Interessi passivi - (1) (5) (6) 0,0%
Commissioni attive - - 6 6 0,0%
Altre spese amministrative - - (30) (30) 0,0%

I rapporti con la società controllante sono relativi all'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra Banca IFIS e La Scogliera sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di aprile 2016, prevedendo una durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione. In forza dell'applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito complessivo di Gruppo. In seguito all'esercizio dell'opzione, Banca IFIS ha iscritto un credito netto al 30 giugno 2017 verso la controllante pari a 31,5 milioni di euro.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito rendimax o contomax.

I rapporti con le altre parti correlate rientrano nell'ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato. Nel dettaglio risultano in essere depositi rendimax o contomax da parte di alcuni soggetti rientranti nella definizione di altre parti correlate per un ammontare complessivo di 1,0 milioni di euro.

Durante il periodo è proseguita l'ordinaria attività di factoring a favore di un'impresa amministrata da stretti familiari di membri esecutivi del Consiglio di Amministrazione; l'esposizione del Gruppo Banca IFIS al 30 giugno 2017 risulta pari a 0,5 milioni di euro.

Inoltre risulta una posizione classificata fra i crediti in sofferenza per l'importo netto di 1,2 milioni di euro verso un'impresa garantita da stretti familiari di membri del Consiglio di Amministrazione, che al 30 giugno 2017 risulta rettificata per 165 mila euro.

Venezia - Mestre, 8 Agosto 2017

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Attestazione del Dirigente Preposto

Relazione della società di revisione sulla revisione contabile limitata al Bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'allegata relazione della società di revisione ed il Bilancio consolidato semestrale abbreviato a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno pubblicati sul sito internet della Banca; successivamente alla data in essa riportata, EY S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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