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Annual Report Mar 20, 2018

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Annual Report

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GE Capital Interbanca Gruppo Bancario GE Capital Interbanca

GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.p.A.

BILANCIO AL

31 dicembre 2015

GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. Sede Legale: Via Vecchia di Cuneo, 136, Loc. Pogliola, 12084 Mondovì (CN). Capitale sociale: Euro 41.000.000,00 i.v. Codice fiscale, partita IVA e numero d'iscrizione al Registro delle Imprese di Cuneo: 00596300046. Iscritta nell'elenco speciale di cui all'art. 107 D. Lgs. n. 385/93 al n. 249. Società con socio unico. Appartenente al "Gruppo Bancario GE Capital Interbanco" e soggetta all'attività di direzione e cordinamento di GE Copital Interbanco Sp.A. Telefono: 0174 5561 – Fax: 0174 556299 – Sito web: www.gecapital.it - email: [email protected]

Organi societari

Consiglio di Amministrazione

Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

Paolo Braghieri Roberto Cavalieri Urs Eichenberger Giacomo Gigantiello Massimo Macciocchi

Collegio Sindacale

Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Piera Vitali Niccolò Leboffe Marco Ragusa Marco Giorgio Magenta Paolo Zucca

Società di Revisione

KPMG SpA

Sommario

Relazione sulla gestione puy.
Prospetti contabili al 31/12/2015
Stato patrımonıale
Conto economico
Prospetto della redditività complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Rendiconto finanziario
Nota Integratıva
Parte A - Politiche contabili
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
Parte C - Informazioni sul conto economico
Parte D – Altre informazioni
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37
િત્ત
90
dd

Relazione degli Amministratori sulla Gestione al 31 dicembre 2015

L'esercizio 2015 è stato caratterizzato dalla decisione presa dal gruppo General Electric di uscire dal settore finanziario e di conseguenza di dismettere la quasi totalità delle attività di GE Capital, compresa la piattaforma italiana di cui la nostra Società fa parte.

In data 10 aprile 2015 il Consiglio di Amministrazione di General Electric, azionista ultimo di controllo di GE Capital Interbanca S.p.A. (la Controllante), ha infatti annunciato la propria decisione strategica di vendere la maggior parte degli asset di GE Capital concentrandosi nella crescita delle attività industriali a livello mondiale. GE intende, tuttavia, mantenere le attività finanziarie connesse ai propri business industriali (Aviation, Energy, Healthcare),

Nel mese di giugno del 2015, l'Advisor incaricato da General Electric ha avviato contatti con i principali player del mercato per comprendere il loro livello di interesse per una potenziale acquisizione del controllo di GE Capital Interbanca S.p.A. e delle sue società controllate, inclusa GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.

In data 18 dicembre 2015, il Consiglio di Amministrazione della Società è stato informato che a sequito del suddetto annuncio è stato predisposto dall'azionista il piano di attuazione di tale strategia (cd. "Progetto Hubble"), che comprende un'iniziativa all'intero Gruppo GE Capital in Italia (cd. "Progetto Indigo") e un'iniziativa specificatamente ai portafogli detenuti dalla Società di "CQS" (cessione del quinto dello stipendio) e di "mortgage" (mutui). Quest'ultima iniziativa ("Progetto Crimson") deve essere vista nel contesto di un distinto processo di dismissione in considerazione, tra l'altro, della natura "consumer" di tali portafogli.

Nella stessa data del 18 dicembre 2015 il Consiglio di Amministrazione della Società ha di conseguenza autorizzato l'avvio del processo di due diligence relativo al "Progetto Crimson".

In data 23 febbraio 2016 il Consiglio di Amministrazione della Società ha, inoltre, autorizzato l'avvio del processo di due diligence su di essa nel contesto del "Progetto Indigo".

ANDAMENTO ECONOMICO GENERALE

Nel corso del 2015, i principali Paesi avanzati hanno registrato una lieve espansione dell'attività, ma il rallentamento dell'economia cinese ha inciso negativamente sui corsi delle materie prime e sull'attività nei Paesi emergenti. In particolare, mentre negli Stati Uniti (+2% su base annua) e in Giappone (+1%), l'attività economica ha conseguito una crescita superiore alle attese, nelle principali economie dei paesi emergenti e dell'area euro il quadro congiunturale rimane complessivamente debole.

Nel contesto generale sono aumentati i rischi di un rallentamento dell'economia, anche a seguito delle tensioni geopolitiche e del possibile aggravarsi di squilibri strutturali di importanti Paesi emergenti come Brasile, Venezuela e Russia.

Il crollo del prezzo del petrolio, che per la prima volta dal 2008 è sceso sotto i 30 dollari al barile, può rivelarsi un fattore di sostegno per la crescita dei Paesi importatori, ma determina forti squilibri per la stabilità dei conti pubblici dei Paesi produttori.

Nell'area Euro la crescita prosegue ma resta fragile, in quanto la flessione della domanda estera non è stata compensata da un aumento dei consumi interni. L'inflazione, che resta molto bassa anche per effetto del brusco calo del prezzo del petrolio, si è confermata ben al di sotto dell'obiettivo del 2% fissato dalla BCE.

A causa del contesto macroeconomico e delle incertezze legate alla difficile condizione finanziaria della Grecia, gli investimenti si sono spostati verso attività più sicure come i titoli di Stato tedeschi, i cui rendimenti sono al minimo storico. Al fine di porre un rimedio alla bassa inflazione, il Consiglio Direttivo della BCE ha, a più riprese nel corso dell'anno, rafforzato lo stimolo monetario. Tali misure di politica monetaria espansiva hanno determinato una riduzione dei rendimenti dei BTP decennali di 90 punti base e il deprezzamento del rapporto di cambio euro/dollaro nella misura del 13%, con effetti favorevoli sull'attività economica futura.

In Italia la ripresa prosegue con gradualità: si indebolisce la spinta delle esportazioni che, dopo aver sostenuto l'attività negli ultimi quattro anni, sono ora frenate, come nel resto dell'area euro, dal rallentamento della domanda dei paesi extra-UE. Su base annua è stato registrato un modesto aumento dei consumi delle famiglie, mentre la produzione industriale ha mostrato un primo segnale di recupero dal 2011. Nel mercato del lavoro, che registra segni di ripresa, si sono osservati un aumento dell'incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato e un'incoraggiante riduzione del tasso di disoccupazione. L'inflazione è divenuta leggermente negativa nel corso dell'anno a causa della dinamica dei beni primari ed energetici. Un periodo prolungato di bassa inflazione potrebbe aumentare il rischio di effetti sfavorevoli sul livello dei tassi di interesse reali e sull'andamento del rapporto debito/PIL.

Nella seconda parte dell'anno si è rafforzata la crescita dei finanziamenti al settore privato non finanziario. E' prosequito l'allentamento dei criteri di offerta, mentre il costo dei prestiti erogati alle famiglie si è collocato su livelli storicamente molto contenuti, beneficiando delle misure espansive adottate dalla BCE. I prestiti alle imprese sono in ripresa, ma con un andamento differenziato fra settori di attività e classe dimensionale. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è diminuito dal 3% del PIL nel 2014 al 2,6%.

La spinta delle esportazioni, che aveva sostenuto la dinamica del settore manifatturiero domestico negli ultimi anni, potrebbe continuare ad affievolirsi. Le prospettive dell'attività economica e della stabilità dei prezzi dipendono dal recupero della domanda interna e dal riavvio degli investimenti. La politica monetaria europea, che rimarrà espansiva per un periodo prolungato, e la politica fiscale nazionale avranno un ruolo fondamentale nel determinare le condizioni macroeconomiche più favorevoli a partire dal 2016.

MERCATO DEL LEASING

Il 2015 si chiude con una crescita nel numero e nel valore dei contratti stipulati, rispettivamente pari al 13,2% e al 5,5%. Il mercato ha movimentato un totale di circa 17 miliardi di euro, dei quali oltre 12 si riferiscono all'auto e allo strumentale.

L'auto ha visto un forte incremento dei valori finanziati (+14,8%), giustificato in larga parte dal trend delle autovetture, in particolare di quelle con opzioni di acquisto superiori al 10% (+18,8%) e dal renting a medio/lungo termine (+24,7%).

Nello strumentale, le operazioni di importo inferiore ai 25.000 euro e quelle superiori ai 2,5 milioni di euro crescono più della media del comparto, mentre lo strumentale senza opzione di acquisto, a fronte di una sostanziale stabilità dei valori finanziati, cresce significativamente nel numero delle stipule (+25,1%).

Il 2015 segna la ripartenza del leasing nautico con importanti variazioni sia nel diporto (+62,0%) che nel navale commerciale (+31,2%). L'immobiliare registra una contrazione dei valori finanziati, concentrata sul costruito (-3,1% nel numero e -6,1% nel valore), mentre l'energy si configura sempre più dipendente da politiche di agevolazione pubbliche e, qualora mancanti, come un comparto non strategico per gli operatori.

I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2015

Nel 2015 il volume di finanziamenti complessivamente erogato da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. ha registrato un incremento del 12% rispetto all'anno precedente, passando da euro 318 milioni del 2014 a euro 358 milioni del 2015.

Entrambi i segmenti hanno registrato una performance significativa: di particolare rilevanza è stato l'incremento del leasing strumentale, che si è attestato su volumi pari a euro 74 milioni, contro gli euro 48 milioni generati nel 2014 (+54%). Anche il leasing auto ha riscontrato una crescita importante, passando da euro 271 milioni del 2014 a euro 284 milioni del 2015 (+5%),

Con riferimento alla situazione patrimoniale della Società, si evidenzia come al 31 dicembre 2015 l'Attivo si assesti su un totale di euro 1.165 milioni, in aumento rispetto al saldo di euro 1.139 milioni registrato alla fine dell'esercizio precedente (+2%).

E' utile ricordare come tale risultato sia l'effetto di due tendenze contrapposte: da un lato l'incremento dei volumi registrato dal portafoglio leasing auto e strumentale menzionato sopra, dall'altro la diminuzione dello stock relativo ai portafogli in run off (finanziamenti rateali auto e prestiti personali, mutui e cessione del quinto dello stipendio).

La consistenza del portafoglio "finanziamenti rateali auto e prestiti personali" mostra infatti un sostanziale azzeramento, passando da euro 905 migliaia nel 2014 a euro 120 migliaia nel 2015. Nello stesso periodo, la consistenza del portafoglio mutui e cessione dello stipendio è passata da euro 267 milioni nel 2014 a euro 228 milioni nel 2015 (-15%).

A questo proposito, si precisa che nel presente bilancio d'esercizio le attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", già posti in run off da alcuni esercizi, per un valore netto di euro 228 milioni, sono state riclassificate alla voce "attività non correnti in via di dismissione" - in applicazione dell'IFRS 5 – a fronte della prospettata cessione di tali attività. Come previsto dallo stesso IFRS 5 i crediti, in quanto strumenti finanziari,

indipendentemente dalle regole di presentazione previste da tale principio, continuano a essere valutati come previsto dallo IAS 39, cioè al costo ammortizzato. Per completezza di informativa si segnala che qualora il processo di cessione fosse deciso e completato alle migliori condizioni di prezzo contenute nelle offerte vincolanti inviate/formulate da alcuni operatori/investitori finanziari nei primi mesi del 2016, la perdita stimata ammonterebbe a circa 64 milioni di Euro che verrebbe riconosciuta nel conto economico al momento della de-recognition dei crediti stessi dal bilancio.

Nella voce Crediti viene riportato l'ammontare dei crediti a operazioni di leasing finanziario al 31 dicembre 2015, pari a euro 782,5 milioni, contro euro 709,2 milioni al 31 dicembre 2014 (+10%). Il saldo di fine 2015 include tuttavia anche euro 18,8 milioni di crediti verso la società GE European Treasury Ltd relativi a una posizione temporanea creditoria di tesoreria che è rientrata all'inizio di gennaio 2016.

Nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione viene riportato invece, come già indicato qui sopra, il saldo al 31 dicembre 2015 dei portafogli in run off pari a euro 228 milioni, contro euro 267 milioni al 31 dicembre 2014 (-15%).

Al fine di avere un quadro unitario della qualità dell'esposizione di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., riportiamo qui di seguito la situazione dei crediti deteriorati della Società, inclusiva dei portatogli in via di dismissione:

In migliaia di euro Esposizione
orda
31.12.2015
(A)
Rettifiche di
valore
complessive
31.12.2015
(B)
Esposizione
netta
31.12.2015
(C)
%
(D)
0/0
copertura
(B/A)
Esposizione
lorda
31.12.2014
(E)
Rettifiche di
valore
complessive
31.12.2014
(F)
Esposizione
netta
31.12.2014
(G)
%
(H)
0/0
copertura
(F/E)
Esposizione
Var
netta
0/0
(C/G)
Crediti deteriorati 190.557 136.464 54.093 5,4 71,6 216.250 141.109 75.141 7.7 65,3 -28,0
Sofferenze 98.319 82.888 15.431 1,5 84,3 99.754 82.240 17.514 1,8 82,4 -11,9
Inadempienze probabili 10.734 3.178 7.556 0,7 29,6 12.734 3.259 9.475 0,0 0,0 -20,3
- di cui oggetto di concessione
Scaduti deteriorati 81.504 50.398 31.106 3.1 61,8 103.762 55.610 48.152 4,9 53,6 -35,4
Crediti "in bonis" 973.539 17.522 956.017 94,6 1,8 926.077 19.181 906.896 92,3 2,1 5,4
Totale dei crediti 1.164.096 153.986 1.010.110 100,0 13,2 1.142.327 160.290 982.037 100,0 14,0 2,9

In termini di esposizione complessiva, i crediti deteriorati lordi sono diminuiti su base annua del 12%, passando da euro 216,2 milioni nel 2014 a euro 190,6 milioni nel 2015; questo andamento è dovuto principalmente alla categoria "scaduti deteriorati", che si è ridotta in maniera significativa a causa del miglioramento generale della qualità del portafoglio.

A fronte di questa dinamica complessiva dei flussi lordi, le rettifiche di valore specifiche sui crediti deteriorati sono state ridotte in maniera meno che proporzionale, passando da euro 141 milioni nel 2014 a euro 136 milioni nel 2015; di conseguenza, il livello percentuale di copertura delle esposizioni deteriorate ora si attesta al 71,6%, contro il 65,3% registrato nel precedente esercizio.

In termini di esposizioni nette, l'incidenza percentuale sul totale dei crediti è scesa al 5,4% contro il 7,7% del 2014, a testimonianza di un'attività di recupero molto più efficace. Questa performance, resa evidente anche dalla notevole riduzione registrata dalle esposizioni scadute da 90 giorni, ha reso inoltre possibile l'utilizzo di parte della riserva generica a copertura dell'esposizione in bonis, che a fine del 2015 ammonta a euro 17,5 milioni, contro euro 19,2 milioni dello scorso esercizio.

Nella voce Partecipazioni confluiscono le seguenti interessenze partecipative:

  • GE Capital Finance S.r.l: 40% del capitale sociale; il restante 60% è detenuto dalla Controllante GE Capital Interbanca S.p.A.
  • GE Capital Services S.r.l: 21% del capitale sociale; il restante 79% è detenuto dalla Controllante GE Capital Interbanca S.p.A.

GE Capital Finance S.r.l.

La società, iscritta all'elenco di cui all'art. 107 TUB, appartenente al Gruppo Bancario GE Capital Interbanca e soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GE Capital Interbanca S.p.A. opera sul mercato del factoring offrendo servizi relativi al finanziamento e alla gestione di crediti di impresa. Negli anni, l'azienda si è gradualmente focalizzata sulle componenti di servizio creando delle competenze interne volte a offrire un vasto elenco di prodotti adatti al mercato italiano e, in particolar modo, alle medie e grandi aziende interessate a ottimizzare il profilo di rischio legato ai crediti, la gestione amministrativa e il capitale circolante.

Riguardo alla gestione operativa, nel corso del 2015 il turnover complessivo della Società ha registrato un incremento del 5,6% rispetto all'analogo periodo del 2014, passando da 1.584 milioni di euro a 1.672 milioni di euro erogati nel corso dell'esercizio.

L'ammontare dei crediti netti verso clientela si è quindi attestato intorno a 319 milioni di euro rispetto ai 252 milioni di euro di fine 2014, con una crescita del 26%. Per quanto riguarda la qualità del portafoglio, il rapporto tra i crediti non performing netti e il totale dei crediti netti passa dallo 0,2% del 2014 al 7,9% del 2015. Tale incremento è esclusivamente legato alla categoria di "scaduto oltre i 90 giorni" a causa di estemporanei ritardi di pagamento di alcune posizioni, peraltro già rientrate nei primi mesi del 2016.

Con riferimento alle principali voci di conto economico, il marqine d'intermediazione registra una diminuzione di 0,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente legato principalmente all'incremento del costo della provvista a seguito del riprezzamento delle linee di funding intragruppo, unitamente a una diminuzione dei ricavi da commissioni attive.

Le componenti valutative riferite ai crediti e ad altri rischi ed oneri hanno generato nel 2015 riprese di valore nette per 0,7 milioni di euro, in contrazione rispetto alle riprese di valore per 1,9 milioni di euro registrate nell'esercizio 2014. Di rilievo la crescita sul risultato economico

dell'esercizio dei costi operativi rispetto al 2014 per 2,1 milioni di euro, sostanzialmente derivante dall'aumento dei costi per servizi ricevuti dalla Capogruppo.

Al netto delle imposte sul reddito, il risultato d'esercizio presenta una perdita di 3.0 milioni di euro, in controtendenza rispetto all'utile di 0,3 milioni di euro conseguito nell'esercizio precedente.

GE Capital Services S.r.l.

Dal 31 dicembre 2012, la Società è controllata interamente da GE Capital Interbanca S.p.A. direttamente per il 79% e per il restante 21% tramite GE Capital Finanziari S.p.A. - e soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Banca stessa. GE Capital Services S.r.l, classificata come "società non finanziaria", opera nel mercato del noleggio a lungo termine di beni strumentali.

In data 2 novembre 2015, la Società ha ceduto l'attività di noleggio a lungo termine di autovetture ("Fleet") attraverso la vendita del 100% delle quote di Italy Fleet Newco S.r.l. società appositamente costituita per il conferimento del Ramo d'Azienda e la successiva vendita - alla società Arval Service Lease Italia S.p.A.

La Società ha una partecipazione in Renting Italease S.r.l., società attualmente non operativa, che rappresenta una Joint Venture con Italease Gestione Beni S.p.A.

I principali dati finanziari mostrano all'attivo un aumento delle consistenze verso la clientela (356 milioni di euro) del 3,5% rispetto al dato di fine 2014; tale crescita è relativa principalmente all'aumento, pari al 2,3%, del volume complessivamente erogato dalla Società nel settore del noleggio dei beni strumentali, per un valore di circa 201 milioni di euro.

Le attività materiali pari a 132,7 milioni di euro al 31 dicembre del 2014 non presentano saldi al 31 dicembre 2015 in quanto esclusivamente legate all'attività del noleggio a lungo termine di qutovetture ("Fleet") ceduta nel corso del 2015.

Il conto economico 2015 presenta un utile d'esercizio di 12,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto al risultato conseguito nell'esercizio precedente, pari a 16,7 milioni di euro.

Tale decremento è da imputarsi principalmente all'incremento dei costi operativi per 6,6 milioni di euro prevalentemente dovuto ad un incremento dei costi per servizi ricevuti da altre società del Gruppo e a minori proventi generati dall'attività del noleggio a lungo termine di autovetture ("Fleet"), a causa della operatività del business di soli 10 mesi rispetto all'intera competenza dell'esercizio precedente.

Il carico fiscale ha inoltre inciso negativamente per circa 8,9 milioni di euro rispetto a 4,4 milioni di euro dell'esercizio precedente, prevalentemente a causa dell'utilizzo di imposte anticipate derivanti dalla deducibilità nell'anno di perdite su crediti di precedenti esecizi, portando la Società in una posizione di perdita fiscale.

L'utile netto è comprensivo della plusvalenza derivante dalla cessione dell'attività del noleggio a lungo termine di autovetture ("Fleet") per 6,1 milioni di euro, già al netto dei costi sostenuti per la vendita e della stima di price adjustment in base alle informazioni disponibili alla data di bilancio così come previsto dall'art. 4 del contratto di cessione.

Passando in rassegna le principali voci del Passivo, si segnala un aumento della voce Debiti, che si attestano a euro 891,0 milioni contro euro 866,7 milioni registrati nell'esercizio precedente; tuttavia, tale incremento deve essere visto in connessione con il saldo di liquidità temporanea nei confronti di GE Capital European Treasury Ltd già indicato alla voce Crediti. Allo stesso modo, le altre voci non sono variate significativamente rispetto ai saldi dell'anno precedente.

Con riferimento alle principali voci di Conto Economico, significativo è l'incremento del margine di intermediazione, che si attesta su euro 29,7 milioni contro euro 23,8 milioni del 2014 (+24,8%); in dettaglio, gli interessi netti sono aumentati nel 2015 da euro 22,7 milioni a euro 28,9 milioni (+27,3%), prevalentemente a causa del favorevole riprezzamento delle linee di credito erogate a favore della Società, mentre le commissioni nette ammontano a euro 0,9 milioni contro euro 1,1 milioni del 2015 (-18,2%).

Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti ammontano in totale a euro 12,5 milioni contro euro 13,7 milioni registrati nello scorso esercizio (-8,7%). E' opportuno ricordare a questo proposito come la performance del portafoglio generato a partire dal 2010 stia registrando un miglioramento significativo rispetto all'andamento storico del portafoglio pregresso, come testimoniato da una sostanziale stabilità dei crediti deteriorati.

Le spese amministrative (comprensive dei costi del personale) ammontano a euro 24,8 milioni contro euro 25,8 milioni del 2014 (-3,9%); questo decremento è attribuibile in maniera principale alla riduzione dei costi del personale (da euro 13,2 milioni nel 2014 a euro 11,9 milioni nel 2015), causata da un minore numero di dipendenti (da 228 a 211). Per converso, le altre spese amministrative sono rimaste sostanzialmente stabili con un incremento dell'1,6% (da euro 12,6 milioni nel 2014 a euro 12,8 milioni nel 2015).

Le rettifiche di valore nette su attività materiali sono complessivamente rimaste invariate rispetto allo scorso esercizio (euro 0,4 milioni), mentre gli accantonamenti netti per fondi rischi e oneri nel 2015 hanno registrato un importo di euro 0,6 milioni, contro euro 0,3 milioni del 2014.

Dopo proventi netti di gestione pari a euro 11,7 milioni (contro euro 8,7 milioni nel 2014), con un incremento legato soprattutto al riaddebito per fornitura di servizi amministrativo-gestionali (Master Service Agreement) a GE Capital Services S.r.l. che in questo esercizio è stato contabilizzato sull'intero anno, il risultato della gestione operativa è stato pari a euro 3,1 milioni, contro la perdita operativa di euro 7,7 milioni contabilizzata nello scorso esercizio.

La Società ha provveduto a una svalutazione della partecipazione in GE Capital Finance S.r.l. per un importo di euro 0,7 milioni, conseguendo quindi un utile dell'attività corrente al lordo delle imposte pari a euro 2,5 milioni, in netto miglioramento rispetto alla perdita ante imposte di euro 7,7 milioni dell'esercizio precedente.

La componente economica relativa alle imposte sul reddito, il cui ammontare positivo è pari a circa euro 0,8 milioni, è caratterizzata dalle disposizioni fiscali in tema di possibilità di conversione in crediti fiscali delle imposte anticipate relative alle svalutazioni dei crediti.

Al netto delle imposte sul reddito, il risultato d'esercizio registra un utile pari a euro 3,3 milioni, in sensibile miglioramento rispetto al risultato negativo conseguito nel 2014 pari a euro 5,2 milioni.

La mancata iscrizione delle imposte anticipate dell'esercizio nonché di quelle maturate in esercizi precedenti e la non rilevazione delle imposte correnti ha comportato un significativo e complessivo miglioramento del risultato netto di conto economico di circa 1,4 milioni di euro.

ALTRE INFORMAZIONI

Attività di Ricerca e Sviluppo

Ai sensi dell'art. 2428 c.c., si fa presente che la Società non ha svolto attività di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

Information Technology

Nel corso del 2015 gli interventi di Information Technology si sono focalizzati sui seguenti punti:

  • · E stato completato il progetto per la produzione delle segnalazioni richieste dalla Federal Reserve dei prodotti consumer oggi in run-off ma ancora presenti nel nostro portafoglio
  • · è stata rivista la gestione documentale nel processo di caricamento delle pratiche di leasing. La memorizzazione e interrogazione dei documenti nell'applicativo documentale è stata integrata nel portale web aumentando i controlli e semplificando i processi
  • · è in corso un progetto per la gestione specifica dei veicoli allestiti, in particolare per la gestione dei truck
  • · è in corso un progetto per l'adeguamento alla normativa per l'alimentazione dell'anagrafe tributaria

Informazioni sul Personale e sull'Ambiente

La Società opera in un settore a basso impatto ambientale e rispetta le regole previste dalla normativa sulla sicurezza e sull'ambiente di lavoro.

Composizione del personale

L'organico della Società conta 211 dipendenti, di cui 6 dirigenti, 47 quadri direttivi e 158 impiegati, con un decremento di 17 unità rispetto al 2014.

In particolare si segnala che:

  • · 26 dipendenti beneficiano di un contratto part-time
  • 4 dipendenti lavorano in distacco presso altre società del Gruppo
  • 2 dipendenti prestano servizio presso la Società in distacco da altre società del Gruppo

Retention Plan

Come da delibere del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo GE Capital Interbanca S.p.A. datate 20 aprile, 5 maggio, 24 settembre 22 ottobre e 16 dicembre 2015, sono stati assegnati ad alcuni dipendenti della Società dei piani di retention per il periodo 2015-2016. Le previsioni di tali piani riguardano 2 dipendenti (di cui 1 appartenente alla categoria "dirigenti strategici/Risk takers") identificati come risorse fondamentali per l'esito positivo della complessa operazione straordinaria riguardante la Società in quanto parte del Gruppo GE Capital, come commentato nella parte introduttiva di questa Relazione sulla Gestione. Il costo complessivo per la Società, inclusivo degli oneri sociali a carico della stessa, ammonta a euro 0,2 milioni di Euro; in applicazione di quanto previsto dai principi contabili internazionali, l'onere di competenza dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 ammonta a euro 0,1 milioni.

Stock option

General Electric Company ha garantito ad alcuni dipendenti della Società, opzioni su azioni della compagnia stessa; nella parte di Nota Integrativa – Parte A Politiche contabili – sono indicati i criteri contabili adottati, in applicazione dell'IFRS 2; nella parte l "Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali", sono indicate le caratteristiche quantitative e qualitative dei piani.

Programma HealthAhead

HedithAhead è un'iniziativa del Gruppo General Electric a livello mondiale, avente lo scopo di aiutare i propri dipendenti e le loro famiglie ad assumere stili di vita nel rispetto della salute, rientrando nel più ampio programma di GE chiamato Healthymagination, attraverso il quale GE rinnova il suo impegno a costruire una vera cultura della salute con iniziative interne e investimenti.

Il programma prevede da una parte l'istituzione di un Wellness Committee interno che orqanizza attività con contenuti di educazione alla salute e, dall'altra, la messa a disposizione di strumenti e strutture che facilitino la realizzazione di tali attività. Il team HealthAhead di GE Capital Italia nel corso del 2015 ha organizzato attività inerenti le seguenti aree tematiche:

  • Attività fisica sono state organizzate durante l'intero anno lezioni di ginnastica presso la Sede e corsi di running all'aperto; sono state inoltre concordate convenzioni con palestre nei pressi degli uffici
  • · Nutrizione sono state organizzate conferenze sui temi della sana alimentazione e lezioni di cucina per bambini per promuovere un'alimentazione corretta e salutare
  • Tabacco è stato confermato il divieto di fumo in tutti gli edifici e aree esterne di GE Capital Italia. E' stata offerta assistenza psicologica professionale a sostegno dei fumatori che hanno intrapreso un percorso di disassuefazione e promosse sedute di riflessologia per un trattamento di disassuefazione dalla nicotina
  • Educazione e Prevenzione sono state offerte diverse visite di prevenzione e l'analisi della composizione corporea
  • Gestione dello stress è stato organizzato uno stage sulle tecniche di gestione dello stress

Codice Privacy

Si conferma inoltre l'attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall'art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione di dati personali"). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento

Alla data del 31 dicembre 2015, GE Capital Interbanca S.p.A. esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti delle società del Gruppo Bancario, a cui la stessa GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. appartiene, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del Codice Civile.

Nell'esercizio di tale attività, GE Capital Interbanca S.p.A, in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario, emana disposizioni alle componenti dello stesso per l'esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d'Italia nell'interesse della stabilità del Gruppo Bancario ai sensi dell'art. 61 del D. Lgs. 385/93.

GE Capital Interbanca S.p.A. ha ritenuto, nella propria qualità di Capogruppo, di non dotarsi di una funzione ad hoc per la direzione e coordinamento del Gruppo Bancario e per la gestione delle partecipazioni nelle società appartenenti al medesimo. Tale scelta è giustificata dal profilo dimensionale del Gruppo Bancario e dall'attuale livello di complessità organizzativa.

Ciò detto, si è ritenuto comunque necessario dotare la capogruppo e il Gruppo Bancario di una struttura di direzione e coordinamento fondata su due pilastri: (i) le figure apicali della capogruppo e delle società del Gruppo Bancario e (ii) un corpo normativo interno.

In merito, al fine di favorire l'unitarietà della gestione del Gruppo Bancario, si informa che rientra nell'esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione della Banca la determinazione degli indirizzi generali di gestione, degli obiettivi aziendali strategici del Gruppo Bancario, dei piani industriali e finanziari e la verifica della loro attuazione.

In data 29 novembre 2012, la Banca ha adottato un Regolamento di Gruppo, volto a disciplinare i meccanismi di funzionamento e i rapporti infragruppo.

All'uopo, giova ricordare che il Direttore Generale della Capogruppo è preposto, tra l'altro, al coordinamento delle società del Gruppo Bancario al fine di garantire l'unitarietà della conduzione operativa del Gruppo Bancario, avvalendosi dei componenti della Direzione Generale e delle funzioni primarie della Capogruppo. Reciprocamente, il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società si pone quale interlocutore della Banca e quale promotore dell'adozione (e dell'adeguamento) del Regolamento di Gruppo, nonché della positiva ricezione delle disposizioni impartite dalla Banca.

Si ricorda che l'Assemblea dei Soci della Capogruppo del 31 gennaio 2012 aveva deliberato l'approvazione dello statuto che definiva, tra l'altro, la soggezione della Banca e del Gruppo Bancario all'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di General Electric.

Alla data del 31 dicembre 2015, GE Capital International Holdings Limited, società di diritto inglese qualificabile quale "EU Parent Financial Holding Company" soggetta alla supervisione della UK Prudential Regulation Authority e appartenente al gruppo General Electric, detiene il 99,99% del capitale sociale della Capogruppo ed esercita su questa l'attività di direzione e coordinamento.

Corporate Governance

Il quadro complessivo della Corporate Governance del Gruppo Bancario, inteso come il sistema delle regole e delle procedure cui gli organi sociali fanno riferimento per ispirare la propria linea di condotta e adempiere alle proprie responsabilità, è stato definito tenendo presenti le norme vigenti e le raccomandazioni di cui alle previsioni dettate dalla Banca d'Italia.

Presso GE Capital Interbanca S.p.A. e tutte le società del Gruppo Bancario è in uso il modello "tradizionale" che, in applicazione del principio di autonomia organizzativa e di proporzionalità, si ritiene essere il modello più idoneo ad assicurare (i) l'autonomia del management e l'efficienza della gestione, (ii) la sovranità della proprietà e (iii) l'efficacia dei controlli ai fini di una sana e prudente gestione.

Interessi e soggetti collegati

In data 28 giugno 2012, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato, previo parere positivo dell'Amministratore Indipendente e del Collegio Sindacale, l'approvazione del Regolamento che disciplina le operazioni con le parti correlate e relativi soggetti connessi delle

singole società componenti del Gruppo Bancario e del Gruppo Bancario stesso, nel rispetto di quanto previsto ai sensi della normativa applicabile, in particolare della Circolare di Banca d'Italia n. 263/2006.

Nella riunione del 20 dicembre 2012, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato (i) l'approvazione di un'ulteriore versione del menzionato regolamento e (ii) l'approvazione del regolamento sui controlli relativo alla disciplina delle politiche in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati. I menzionati documenti sono stati successivamente recepiti dalle singole società, diverse dalla Banca, che appartengono al Gruppo Bancario.

Come richiesto da Banca d'Italia, l'Assemblea dei Soci della Banca tenutasi il 21 dicembre 2012 è stata ragguagliata in merito all'avvenuta approvazione consiliare del documento recante le politiche dei controlli interni in materia di soggetti collegati.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 20 aprile 2015 ha deliberato in merito al regolamento che disciplina le operazioni con le parti correlate e relativi soggetti connessi, approvando nello specifico: (i). Ia riduzione del limite complessivo per operazioni con assunzione del rischio di credito del Gruppo Bancario nei confronti dei soggetti collegati e (ii). una non significativa variazione delle procedure predeliberative.

Il Consiglio di Amministrazione di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. si compone, allo stato, dei sequenti cinque consiglieri: Paolo Braghieri (Presidente), Roberto Cavalieri (Consigliere), Urs Eichenberger (Consigliere), Giacomo Gigantiello (Consigliere), Massimo Macciocchi (Consigliere),

Il coordinamento e la gestione dei piani di continuità operativa sono accentrati presso la Capogruppo nella funzione Business Continuity che ha il compito anche di presidiare i rapporti con le Autorità di Vigilanza in materia.

La Società adotta il Codice Etico GE "The Spirit & the Letter" così come previsto dalla policy interne al Gruppo GE.

Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche – D.Lgs.n.231/2001

Il Consiglio di Amministrazione del 13 novembre 2015 ha approvato l'aggiornamento del Modello Organizzativo ex Decreto Legislativo 231/2001 della Società al fine di recepire la normativa in materia di autoriciclaggio (Art. 648 ter-1 c.p. recepito nel novero dei reati presupposto all'Art. 25-octies del D.Lgs 231/2001) e includere la rinnovata versione del Codice Etico "The Spirit & The Letter"; in termini di composizione dell'Organismo di Vigilanza si segnala che, in data 29 luglio 2015, il Consiglio ha nominato l'Avv. Alessandro De Nicola, membro esterno, quale nuovo presidente, confermando Paolo Rusconi – Responsabile della Funzione "Compliance e Antiriciclaggio" - e Amelia Travi - Responsabile della Funzione "Internal Audit".

Il progetto relativo al c.d. "Intermediario Unico"

In data 12 maqqio 2015 sono entrate in vigore le nuove "Disposizioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanzian" di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015, emanata in attuazione delle disposizioni di cui al Titolo V del D.Lgs.n. 385/1993, come modificato nel tempo.

Il nuovo regime è di immediata applicazione per GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., intermediario finanziario iscritto nell'elenco speciale di cui all'art. 107 del TUB. Come noto la Circolare in argomento ha eliminato la distinzione tra intermediari iscritti nell'elenco di cui all'art. 106 e quelli iscritti nell'elenco di cui all'art. 107 del TUB, introducendo un unico "albo" degli intermediari finanziari che sarà tenuto ai sensi dell'art. 106 del TUB da Banca d'Italia.

L'esercizio (ovvero la continuazione dell'esercizio) nei confronti del pubblico dell'attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma è stato sottoposto all'espressa autorizzazione da parte di Banca d'Italia.

Con propria del 9 ottobre 2015, la Controllante GE Capital Interbanca S.p.A., in qualità di capogruppo del Gruppo Bancario, ha avanzato istanza di autorizzazione per l'iscrizione nell'albo di cui all'art. 106 del TUB per conto delle sue controllate, inclusa la Società. Con propria del 24 novembre 2015, Banca d'Italia ha confermato l'avvio dei procedimenti relativi alla predetta istanza. Il termine di conclusione di detti procedimenti è pari a 180 giorni, fatte salve le ipotesi di sospensione e interruzione dei termini previste dal vigente ordinamento.

La gestione del rischio e i principali rischi e incertezze

Con riferimento alle disposizioni contenute nell'art. 2428 del Codice Civile - nonché l'art. 3 del decreto legislativo 87/92 e gli artt. 94 e 100 del decreto legislativo n. 209/05 - relativo ai principali rischi ed alle incertezze a cui la Società è esposta, è opportuno sottolineare che non vi sono, allo stato attuale, eventi o circostanze che possano far sorgere dubbi riguardo al presupposto della continuità aziendale.

L'esposizione ai rischi finanziari della Società viene analizzata mensilmente in sede di Asset & Liability Committee (ALCO) dalla Capogruppo, in cui vengono definite le strategie gestionali e operative da un punto di vista finanziario.

I rischi finanziari che possono influire sull'andamento della Società sono i sequenti:

Rischio di credito

Il principale rischio a cui è esposta la Società è il rischio di credito.

Obiettivi del Gruppo GE sono l'incremento della penetrazione del mercato attraverso una diversificazione e un costante incremento degli impieghi, che si accompagni con il mantenimento di un livello elevato di qualità del portafoglio.

Per tale motivo viene ritenuta fondamentale la fase di erogazione iniziale, effettuata in costante collaborazione con i partner commerciali e monitorata dalle procedure di credit scoring costantemente perfezionate.

Per quanto riguarda invece la misurazione del rischio di credito connesso ai contratti di leasing, la Società utilizza le metodologie e i modelli uniformemente adottati da tutte le entità appartenenti al Gruppo, basate su analisi storico-statistiche aggiornate su base mensile, che tendono a recepire in maniera più tempestiva le variazioni dei fattori di rischio che influenzano l'andamento della qualità del portafoglio.

Per quanto concerne l'organizzazione e i processi di Risk Management, nel corso del 2015, la Società ha beneficiato dei cambiamenti del modello organizzativo intervenuti all'interno del Gruppo Bancario a seguito dell'approvazione del "Regolamento sul sistema dei controlli interni e modalità di coordinamento" approvato il 26 giugno 2014, in ottica di adeguamento alle previsioni di Banca d'Italia previste dal 15° aggiornamento del 2 luglio 2013 della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche", con specifico riferimento al Titolo II.

E' inoltre presente un processo di reporting strutturato a comunicare su base periodica con i vertici aziendali, fornendo loro rilevazioni e analisi utili come supporto per le decisioni.

Rischio di interesse

Con riferimento al rischio di tasso d'interesse, la Società è esposta al rischio che eventuali rialzi dei costi della raccolta per la parte basata su tassi variabili di mercato con data di revisione trimestrale, non possano essere ribaltati sul versante degli impieghi, che sono in parte caratterizzati da un portafoglio di beni dati in locazione finanziaria a tasso fisso o che prevedono flussi di pagamento con importi determinati.

Si precisa altresì che la Società non detiene strumenti derivati. Ciò perché le vigenti policy del Gruppo GE non consentono alle singole società operative di stipulare contratti finanziari derivati con finalità di copertura di rischio. Le strategie di copertura vengono infatti accentrate in capo esclusivamente alla controllante o ad alcune società del gruppo dedicate alla gestione della tesoreria, ai fini della riduzione del rischio a livello di Gruppo e non di singola entità legale.

La Società ha tuttavia progressivamente ridotto la propria esposizione al rischio tasso in quanto la propria raccolta è ora principalmente basata su linee di credito a tasso fisso, che fronteggiano un portafoglio di beni dati in locazione che prevede anch'esso flussi di pagamenti fissi. Tuttavia, rimane una parte marginale del funding complessivo che continua a essere a tasso variabile, ma solo per finalità di semplificazione gestionale. Periodicamente la Società provvede a gestire i nuovi volumi erogati attraverso l'implementazione di nuove linee di credito sempre a tasso fisso.

Rischio di prezzo

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

Rischio cambio

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in euro (moneta di conto).

Rischio di liquidità

Tale rischio rappresenta la difficoltà in cui può incorrere la Società nell'adempiere, nei termini e nelle scadenze prestabilite, alle proprie obbligazioni commerciali e finanziarie.

In considerazione dell'attività svolta dalla Società, la posizione finanziaria risulta adequatamente dimensionata alle esigenze che emergono dall'attività svolta.

Si evidenzia quindi che non si ritiene che tali rischi, allo stato attuale, possano compromettere la continuità aziendale.

Per ulteriori informazioni in merito alle politiche di gestione del rischio si rimanda a quanto esplicitato nella Sezione 3 della Nota Integrativa.

Consolidato fiscale

La Società aderisce al Consolidato Fiscale Nazionale il cui perimetro attuale comprende GE Capital Interbanca S.p.A. in qualità di consolidante unitamente a GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., GE Capital Finance S.r.l. e GE Capital Services S.r.l. quali società consolidate.

Coerentemente con la prassi adottata nell'ambito del Gruppo GE, gli accordi di consolidamento vigenti all'interno del Gruppo fiscale in Italia prevedono, tra l'altro, che le eventuali perdite fiscali, apportate al consolidato fiscale dalle singole società aderenti allo stesso, non vengano a queste ultime remunerate; inoltre, gli accordi prevedono che le imposte gravanti su eventuali imponibili fiscali, in capo alle singole entità facenti parte del Gruppo Fiscale Nazionale, vengano corrisposte soltanto se, e nella misura in cui, queste siano effettivamente versate all'Erario da parte della Consolidante, sulla base delle risultanze del Consolidato Fiscale Nazionale del Gruppo.

Per i riflessi contabili di tali definizioni contrattuali, si rinvia all'apposita sezione della nota integrativa riguardante le politiche contabili.

Gli effetti di tali accordi sulla voce imposte dell'esercizio sono dettagliati nella nota integrativa relative alle "imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente".

RAPPORTI CON LE SOCIETA' DEL GRUPPO GENERAL ELECTRIC

Nel prospetto di sequito riportato, vengono esposti i rapporti che GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. intrattiene con le Società Controllanti, le Società sottoposte al controllo di queste ultime e le Società Controllate.

Sono state inserite nella colonna "Totale GE Capital Servizi Finanziari S.p.A." solamente le voci di Bilancio interessate da rapporti infragruppo.

dati al 31 dicembre 2015
in migliaia di euro Totale rapporti
Totale GE Capital
Servizi Finanziari Spa
reciproci
Società del Gruppo GE Società incluse nell'area di
consolidamento (A)
STATO PATRIMONIALE
Partecipazioni 61.278 61.278 0 61.278
Crediti verso Banche 394 0 0
Crediti verso la Clientela 782.130 18.807 0 18.807
Debiti 891.038 885.716 885.716 0
Altri Crediti/(Debiti) 23.619 (361) (383) 22
CONTO ECONOMICO
Interessi passivi e Oneri assimilati (14.043) (14.036) (14.036) 0
Spese amministrative (24.759) (7.859) (3.762) (4.097)
Interessi attivi e Proventi assimilati 42.914 0 0 0
Commissioni attive 5.002 1.258 1.258 0
Altri Proventi 11.682 3.568 0 3.568
TOTALE DEI RICAVI 59.598 4.826 1.258 3.568
TOTALE DEI COSTI (38.802) (21.895) (17.798) (4.097)

(A) Imprese controllate facenti parte del Gruppo bancario o consolidate integralmente

La voce relativa ai Crediti verso la Clientela è costituita da euro 18,8 milioni di crediti verso la società GE European Treasury Ltd relativi a una posizione temporanea creditoria di tesoreria che è rientrata all'inizio di gennaio 2016.

La voce relativa ai Debiti verso la clientela è costituita prevalentemente da finanziamenti ricevuti da società del Gruppo GE: GE Capital Eireann Funding I – Irlanda, GE Capital Eireann Funding IV - Irlanda e GE Capital Finance III GmbH & Co KG - Germania, per l'importo complessivo di euro 872,2 milioni, le cui condizioni sono ritenute di mercato; gli interessi passivi maturati su tali finanziamenti nel corso del 2015 ammontano a euro 14.0 milioni.

Le Spese amministrative, pari a euro 7,9 milioni, si riferiscono per euro 6,2 milloni principalmente a costi per servizi prestati da altre società del Gruppo GE Capital - in applicazione dei Master Service Agreement - fatturate sulla base di un modello di allocazione analitico dei costi. Sono inoltre incluse royalty fee per euro 1,4 milioni, relative all'utilizzo del marchio e del nome GE all'interno dell'accordo contrattuale standard applicato nell'ambito del Gruppo GE. La restante pari a euro 0,3 milioni, è relativa ai riaddebiti con società incluse nell'area di consolidamento per Personale distaccato e per canoni di noleggio per autovetture aziendali.

Le Commissioni attive, pari a euro 1,3 milioni, sono composte da provvigioni assicurative attive riconosciute dalla società Lighthouse General Insurance Company Limited, per la vendita di prodotti assicurativi in correlazione al prodotto leasing offerto sul mercato.

Si precisa inoltre che GE Capital Servizi Finanziari Spa non possiede azioni proprie né azioni della controllante diretta GE Capital Interbanca S.p.A..

Si informa che la Società non intrattiene rapporti con amministratori o dirigenti strategici.

Per ulteriori dettagli sui rapporti in essere con la capogruppo e le altre imprese del gruppo, complessivamente regolati a condizioni di mercato, si rinvia alla nota integrativa in cui sono illustrati i saldi patrimoniali ed economici derivanti da tali rapporti.

Contenzioso fiscale

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute

Nel corso dell'anno 2012 l'Agenzia delle Entrate di Torino (Ufficio Grandi Contribuenti), in esito di un'attività di verifica condotta con riferimento all'anno 2009, ha redatto un Processo Verbale di Contestazione (PVC) nei confronti delle Società avente per oggetto la deducibilità delle perdite su crediti ed altre contestazioni minori per circa 1,1 milioni di euro di imponibile e la mancata applicazione della ritenuta di acconto (per 6,4 milioni di euro) sugli interessi pagati da GE Capital Servizi Finanziari ai propri finanziatori ungheresi.

Relativamente alle annualità 2007 e 2008, l'Agenzia delle Entrate non ha effettuato verifiche presso la Società ma, per il recupero delle informazioni a loro utili a istruire gli avvisi di accertamento, si è avvalsa di appositi questionari a cui la Società ha risposto in modo pronto e compiuto.

Con riferimento alla sopracitata tematica si segnala che a oggi sono stati notificati i seguenti Avvisi di Accertamento e Atti di Contestazione delle relative sanzioni:

  • Accertamento relativo all'esercizio 2007: in data 28 dicembre 2012 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.L.gs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 3,436 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2007 per 12,727 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 5,155 milioni di euro
  • Accertamento relativo all'esercizio 2008 (ex GE Bank): in data 19 luglio 2013 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di

sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 5,937 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per 21,990 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 8,906 milioni di euro

  • · Accertamento relativo all'esercizio 2008: in data 24 dicembre 2013 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 14,795 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per 54,796 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 22,192 milioni di euro
  • · Accertamento relativo all'esercizio 2008 (ex GE Leasing Italia SpA); in data 19 dicembre 2013 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 1,536 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2008 per 5,691 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 2,305 milioni di euro
  • · Accertamento relativo all'esercizio 2009: in data 24 dicembre 2014 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 6,403 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per 23,716 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 9,604 milioni di euro. Nello stesso Avviso è stata contestata anche l'indeducibilità di talune perdite su crediti e talune contestazioni minori per una maggiore imposte di circa 300 mila euro oltre a sanzioni

  • Accertamento relativo all'esercizio 2009 (ex GE Bank): in data 24 dicembre 2014 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 1,968 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per 7,290 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 2,952 milioni di euro
  • Accertamento relativo all'esercizio 2009 (ex GE Leasing Italia Spa): in data 17 dicembre 2014 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 468 mila euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2009 per 1,733 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 702 mila di euro
  • · Accertamento relativo all'esercizio 2010: in data 29 dicembre 2015 sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate l'Avviso di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni per maggiori ritenute di cui al quinto comma dell'articolo 26, comma 5, del DPR 600/1973 e Atto di Contestazione di sanzioni, relativo alla "sanzione amministrativa del 30% delle ritenute non versate nei termini previsti" di cui all'Articolo 13 del D.Lgs n.471/1997. Le maggiori ritenute contestate ammontano a 4,684 milioni di euro (pari al 27% degli interessi passivi corrisposti nel corso dell'anno 2010 per 17,351 milioni di euro) mentre le sanzioni complessivamente irrogate nella misura del 150% (100% per infedele dichiarazione, 20% per carente od omessa ritenuta operata e 30% per ritenute non versate nei termini) ammontano a 7,027 milioni di euro. Nello stesso Avviso è stata contestata anche l'indeducibilità di talune perdite su crediti e talune contestazioni minori per maggiori imposte di circa 82 mila euro oltre a sanzioni

Al momento della predisposizione del presente bilancio, la Società ha provveduto o sta provvedendo a presentare tempestive istanze di accertamento con adesione, unitamente alle deduzioni difensive in relazione alle sanzioni irrogate e ad impugnare, nei termini di legge, gli atti presso le competenti Commissioni Tributarie.

Si segnala inoltre che – in ottemperanza all'ordinanza emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano in data 29 maggio 2015 – è stato depositato il documento contenente l'esito dello scambio di informazioni n. 3167 ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU.

Nel documento depositato si legge: l'Autorità fiscale Ungherese – dopo aver svolto una verifica fiscale per le annualità 2009, 2010 e 2011 – ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti e al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa

Nel corso dell'anno 2009 la Guardia di Finanza, a seguito di una ispezione ai fini dell'IVA, delle imposte sui redditi e degli altri tributi relativamente al periodo di imposta 2007 (successivamente estesa ai periodi di imposta 2004, 2005 e 2006) ha emesso un processo verbale di constatazione (PVC) con il quale sono stati contestati i seguenti rilievi:

  • 1) Riqualificazione in perdite su crediti senza elementi certi e precisi (ex art. 101, comma 5, del TUIR) delle svalutazione dei crediti (art. 106, comma 3, del TUIR) che hanno abbattuto integralmente il valore dei crediti stessi (c.d. "svalutazione a zero") operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007.
  • 2) Mancata applicazione da parte di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. del meccanismo del pro-rata di cui all'art. 19, c. 5, DPR 633/72 (del 99% contro il 100%) relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalla compagnie assicurative in relazione a un'attività di intermediazione assicurativa svolta da GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. e considerata, dalla Guardia di Finanza, come autonoma e non al contrario accessoria allo svolgimento della attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta a IVA).

Con riferimento alle sopracitate tematiche si segnala che a oggi sono stati notificati i seguenti Avvisi di Accertamento e Atti di Contestazione delle relative sanzioni:

  • · Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2007 (notificato il 3 luglio 2012) ove, al pari dei precedenti esercizi, (dal 2004 al 2006) l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per 145 mila euro. E' stata altresì contestata la detrazione di Iva su acquisti per complessivi 1,236 milioni di euro in conseguenza della riqualificazione di talune operazioni esenti (per intermediazione assicurativa). Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a 1,690 milioni di euro
  • · Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2008 (notificato il 3 dicembre 2013) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per 60 mila euro. E' stata altresì contestata la detrazione Iva su

acquisti per complessivi 957 mila euro. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a 1,257 milioni di euro

  • Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2009 (notificato il 24 dicembre 2014) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per 60 mila euro. E' stata altresì contestata la detrazione Iva su acquisti per complessivi 514 mila euro. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a 703 mila euro
  • Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2010 (notificato il 29 dicembre 2015) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune svalutazioni integrali su crediti operate ai sensi dell'articolo 106 TUIR riqualificandole quali presunte perdite, deducibili secondo i canoni e le condizioni di cui all'articolo 101 del TUIR con una conseguente contestazione di maggiore IRES per 60 mila euro. E' stata altresì contestata la detrazione Iva su acquisti per complessivi 364 mila euro. Le sanzioni previste per le suddette contestazioni ammontano a circa 519 mila euro

A seguito della verifica condotta dall'Agenzia dell'anno 2012 relativa al periodo di imposta 2009 (di cui si è detto nel precedente paragrafo riferito alle ritenute e agli interessi) l'Ufficio ha contestato anche l'indeducibilità delle perditi per mancanza degli elementi certi e precisi di cui all'articolo 101, comma 5 del TUIR. Con riferimento alla sopra citata tematica si segnala che ad oggi è stato notificato il seguente avviso di accertamento:

• Avviso di Accertamento relativo all'esercizio 2009 (notificato il 24 dicembre 2014) ove l'Agenzia ha contestato la deducibilità di talune perdite su crediti per mancanza degli elementi certi e precisi per con una conseguente contestazione di maggiore IRES per 297 mila euro oltre a sanzioni per 300 mila euro.

Si segnala che la misura complessiva delle sanzioni sino ad ora comminate da parte dell'Amministrazione Finanziaria, sarà adeguata in conseguenza della revisione del sistema sanzionatorio ex Decreto Legislativo n. 158/2015 che ha previsto, per le fattispecie in parola, sanzioni inferiori rispetto al passato.

Al momento della predisposizione del presente bilancio, la Società ha provveduto o sta provvedendo a presentare tempestive istanze di accertamento con adesione, unitamente alle deduzioni difensive in relazione alle sanzioni irrogate e ad impugnare, nei termini di legge, gli atti presso le competenti Commissioni Tributarie.

Complessivamente i versamenti di un terzo delle imposte in pendenza di giudizio effettuati dalla Società in relazione a tutti i contenziosi di cui sopra (ritenute, Iva e svalutazione/perdite su crediti) ammontano a 13,876 milioni di euro.

Stante il tenore, il merito e la fondatezza delle contestazioni mosse dall'Agenzia delle Entrate, la Società, supportata dalle strutture specializzate del gruppo GE in Italia, ritiene infondati i citati rilievi essendo convinta delle proprie ragioni fattuali e giuridiche che farà valere nelle opportune sedi.

Coerentemente non sono stati effettuati specifici accantonamenti in bilancio.

Azionisti e azioni

A sequito della creazione del Gruppo Bancario avvenuta in data 31 dicembre 2010, il capitale sociale risulta composto da 50.000.000 azioni, pari al valore nominale di 41.000.000 di euro, interamente di proprietà di GE Capital Interbanca S.p.A.

In base a quanto disposto dall'art. 2428 del Codice Civile, si precisa che GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. non possiede al 31 dicembre 2015 azioni proprie o della controllante, né ha effettuato acquisti o cessioni di azioni proprie o della controllante nel corso dell'esercizio 2015, né direttamente né indirettamente tramite società fiduciarie o per interposta persona.

EVENTI SUCCESSIVI E PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico del nostro Paese, così come emerge dagli ultimi mesi dell'anno scorso e come viene confermato da questo inizio del 2016, mantiene il profilo di forte incertezza già evidenziato in precedenza. Si prevede tuttavia che il trend crescente registrato negli anni scorsi venga confermato anche nell'esercizio 2016.

Nei primi mesi del 2016 alcuni primari operatori/investitori finanziari hanno inviato/formulato offerte vincolanti di acquisto delle attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" già posti in run off da alcuni esercizi. Il Consiglio di Amministrazione della Controllante GE Capital Interbanca S.p.A., e della Società, sulla base di questa e di altre informazioni disponibili al riguardo, hanno deciso di condurre ulteriori analisi ed approfondimenti, all'esito dei quali valuteranno e decideranno in merito alla cessione di detti portafogli. Per completezza di informativa si segnala che qualora il processo di cessione fosse deciso e completato alle migliori condizioni di prezzo contenute nelle succitate offerte vincolanti, la perdita stimata ammonterebbe a circa 64 milioni di Euro.

Nel presente bilancio di esercizio le attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", per un valore netto di 228 milioni di euro, sono state riclassificate alla voce "attività non correnti in via di dismissione" - in applicazione dell'IFRS 5 – a fronte della prospettata vendita di tali attività. Come previsto dallo stesso IFRS 5 i crediti, in quanto strumenti finanziari, indipendentemente dalle regole di presentazione previste da tale principio, continuano ad essere valutati al costo ammortizzato, in conformità allo IAS 39. Coerentemente, la perdita da cessione verrebbe riconosciuta nel conto economico al momento della derecognition dei crediti stessi dal bilancio.

Al fine di evidenziare i potenziali effetti sul Bilancio derivanti dalla prospettata vendita, si rimanda al "Conto Economico riclassificato pro forma" e allo "Stato Patrimoniale pro forma" di seguito esposto, dove si è provveduto a:

  • · inserire nella voce "perdita/utile da cessione di crediti", la perdita complessiva netta attesa di euro 64 milioni a fronte della prospettata vendita delle attività "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio"
  • · ridurre i crediti (contabilizzati alla voce "attività non correnti in via di dismissione") dall'attivo patrimoniale per un ammontare pari alla perdita stimata dalla cessione, in contropartita alla perdita inclusa nel patrimonio netto

Questa rappresentazione è stata effettuata al fine di illustrare, a solo scopo informativo, gli effetti economici e sul patrimonio netto della prospettata cessione qualora questi fossero già stati tenuti in considerazione alla data di chiusura dell'esercizio.

In applicazione dell'art 3 del Regolamento UE 575 "CCR", "CRD IV" il patrimonio netto di vigilanza è stato determinato tenendo già in considerazione gli effetti di tale perdita stimata.

PROPOSTA DI DESTINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO

Signor Azionista,

proponiamo di deliberare un accantonamento a riserva legale dell'utile dell'esercizio, pari a euro 164.684, riportando a nuovo la rimanente parte dell'utile, pari a euro 3.128.997.

Invitiamo infine ad assumere le necessarie deliberazioni in merito al punto 1) all'ordine del giorno dell'Assemblea – Parte ordinaria e in specifico sottoponiamo alla Vostra approvazione:

"Bilancio al 31 dicembre 2015 comprensivo della Relazione del Consiglio di Amministrazione, degli schemi del Bilancio e della Nota Integrativa e della Relazione del Collegio Sindacale; deliberazioni conseguenti".

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

STATO PATRIMONIALE PRO FORMA

Importi in unità di euro

Voci dell'attivo 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
60. Crediti 782.524.175 982.037.020
90. Partecipazioni 61.278.048 62.000.477
100. Attività materiali 516.343 665.267
110. Attività immateriali 290.632 339 554
120. Attività fiscali 43.483.529 44.421.276
al correnti 95.382 769.797
b) anticipate 43.388.147 43.651.479
130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 163.585.803 0
140. Altre attività 49.676.021 49.720.667
TOTALE ATTIVO 1.101.354.551 1.139.184.261

Nel presente stato patrimoniale pro forma i portafogli oggetto di dismissione sono convenzionalmente mantenuti nella voce "130 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" invece di essere riclassificati nella voce "60 Credit" come credito verso la controparte al fine di rappresentare con più chiarezza la transazione e il suo effetto nel bilancio della Società.

Importi in unità di euro

Voci del passivo e del patrimonio netto 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
10. Debiti 891.038.149 866.730.271
70. Passività fiscali 219.661 350.454
a) correnti 0 104.335
b) differite 219.661 246.119
90. Altre passività 26.057.176 26.764.979
100. Trattamento di fine rapporto del personale 1.928.260 2.519.460
110 Fondi per rischi e oneri 6.058.672 5.875.417
b) altri fondi 6.058.672 5.875.417
120 Capitale 41.000.000 41.000.000
160. Riserve 195.990.180 201.189.627
170. Riserve da valutazione (231.228) (46.500)
180 Utile (Perdita) d'esercizio (60.706.319) (5.199.447)
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 1.101.354.551 1.139.184.261

CONTO ECONOMICO PRO FORMA

Importi in unità di euro 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 Voci 42 914 107 44 142 786 10. Interessi attivi e proventi assimilati 20. Interessi passivi e oneri assimilati (14.043.189) (21.423.107) 28.870.918 22.719.679 MARGINE DI INTERESSE 30. Commissioni attive 5.001.922 5.059.567 40. Commissioni passive (4.143.011) (3.971.452) COMMISSIONI NETTE 858.911 1.088.115 0 90 | Utile/perdita da riacquisto di: 164 000 000) a) attività finanziarie (64.000.000) 0 (34.270.171) 23.807.794 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (12.492.798) (13 701 589) (12.492.798) (13.701.589) a) attività finanziarie (24.758.909) (25.804.143) 110. Spese amministrative: (11.942.531) (13.238.178) a) spese per il personale b) altre spese amministrative (12.816.378) (12.565.965) 120. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (268.123) (315.867) (131.681) (137.711) 130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 150. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (616.055) (267.157) 11.681.783 8.721.286 160. Altri proventi e oneri di gestione RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (60.855.954) (7.697.387) 170. | Utile (perdite) delle partecipazioni (722.429) 0 180. | Utile (perdite) da cessione di investimenti 38 373 14 580 UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (61.540.010) (7.682.807) 2.483.360 190. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 833 691 UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (60.706.319) (5.199.447) UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO (60.706.319) (5.199.447)

GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.p.A.

PROSPETTI CONTABILI AL 31 DICEMBRE 2015

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
60. Crediti 782.524.175 982.037.020
90. Partecipazioni 61.278.048 62.000.477
100. Attività materiali 516.343 665.267
110. Attività immateriali 290.632 339 554
120. Attività fiscali 43.483.529 44.421.276
al correnti 95.382 769.797
b) anticipate 43.388.147 43.651.479
130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 227.585.803 0
140. Altre attività 49.676.021 49.720.667
TOTALE ATTIVO 1.165.354.551 1.139.184.261

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Importi in unità di euro

Voci del passivo e del patrimonio netto 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
10 Debiti 891.038.149 866.730.271
70. Passività fiscali 219.661 350.454
al correnti 0 104.335
b) differite 219.661 246.119
90. Altre passività 26.057.176 26.764.979
100. Trattamento di fine rapporto del personale 1.928.260 2.519.460
110 Fondi per rischi e oneri 6.058.672 5.875.417
b) altri fondi 6.058.672 5.875.417
120. Capitale 41.000.000 41.000.000
160. Riserve 195.990.180 201.189.627
170. Riserve da valutazione (231.228) (46.500)
180 Utile (Perdita) d'esercizio 3.293.681 (5.199.447)
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 1.165.354.551 1.139.184.261

CONTO ECONOMICO

Importi in unità di euro

Voci 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
10. Interessi attivi e proventi assimilati 42914.107 44.142.786
20. Interessi passivi e oneri assimilati (14.043.189) (21.423.107)
MARGINE DI INTERESSE 28.870.918 22.719.679
30. Commissioni attive 5.001.922 5.059.567
40. Commissioni passive (4.143.011) (3.971.452)
COMMISSIONI NETTE 858.911 1.088.115
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 29.729.829 23.807.794
100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (12.492.798) (13.701.589)
a) attività finanziarie (12.492.798) (13.701.589)
110. Spese amministrative: (24.758.909) (25.804.143)
a) spese per il personale (11.942.531) (13.238.178)
b) altre spese amministrative (12.816.378) (12.565.965)
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (268.123) (315.867)
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (131.681) (137.711)
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (616.055) (267.157)
160. Altri proventi e oneri di gestione 11.681.783 8.721.286
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 3.144.046 (7.697.387)
170. Utile (perdite) delle partecipazioni (722.429) O
180. Utile (perdite) da cessione di investimenti 38.373 14.580
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2.459.990 (7.682.807)
190. Ilmposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 833.691 2.483.360
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 3.293.681 (5.199.447)
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 3.293.681 (5.199.447)

Valori riclassificati al 31 dicembre 2014 per comparabilità con i dati al 31 dicembre 2015: dalla voce 110.b) altre spese amministrative alla voce 110.a) spese per il personale (euro 627.762).

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

importi in unità di euro
Voci
31 dicembre
2015
31 dicembre
2014
10 Utile (Perdita) d'esercizio 3.293.681 (5.199.447)
Altri componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20 Attività materiali
30 Attività immateriali
40 Piani a benefici definiti (184.728) (170.194)
50 Attività non correnti in via di dismissione
60 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altri componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70 Coperture di investimenti esteri
80 Differenze di cambio
90 Copertura dei flussi finanziari
100 Attività finanziarie disponibili per la vendita
110 Attività correnti in via di dismissione
120 Quota delle riserve da valutazione per partecipazioni valutate a patrimonio netto
130 Totale altri componenti reddituali al netto delle imposte (184.728) (170.194)
140 Redditività complessiva (voce 10+130) 3.108.953 (5.369.641)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ESERCIZIO 2015

Importi in unità di euro
Allocazione
risultato
esercizio
Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.14 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01.01.15 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve azioni
Emissione nuove
Acquisto azioni proprie straordinaria dividendi
Distribuzione
Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva al 31/12/15 Patrimonio netto al 31.12.15
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo di emissione 0 0 0
Riserve: 201.189.627 201.189.627 (5.199.447) 195.990.180
a) di utili 184.988.416 184.988.416 (5.199.447) 179.788.969
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve di valutazione: (46.500) (46.500) (184.728) (231.228)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio (5.199.447) (5.199.447) 5.199.447 3.293.681 3.293.681
Patrimonio netto 236.943.680 236.943.680 0 3.108.953 240.052.633

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ESERCIZIO 2014

Importi in unità di euro
Allocazione
risultato
esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.13 di apertura
saldi
Modifica
Esistenze al 01.01.14 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve azioni
nuove
Emissione
Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi capitale
Variazione strumenti di
variazioni
Altre
Redditività complessiva al 31.12.14 Patrimonio netto al 31.12.14
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo di emissione 0 0 0
Riserve: 215.990.163 215.990.163 (14.800.536) 201.189.627
a) di utili 199.788.952 199.788.952 (14.800.536) 184.988.416
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve di valutazione: 123.694 123.694 (170.194) (46.500)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio (14.800.536) (14.800.536) 14.800.536 (5.199.447) (5.199.447)
Patrimonio netto 242.313.321 242.313.321 0 (5.369.641) 236.943.680

RENDICONTO FINANZIARIO

METODO DIRETTO

Importi in unità di euro

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. GESTIONE 18.131.055 10.292.509
- interessi attivi incassati 42.778.621 44.061319
- interessi passivi pagati (14.043.189) (21.423.107)
- commissioni nette 858.911 1.088.115
- spese per il personale (11.962.120) (13.340.888)
- altri costi (11.182.952) (8.814.217)
- altri ricavi 11.681.783 8.721.287
- imposte e tasse O
2. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE ATTIVITA' FINANZIARIE (39.263.367) (9.111.028)
- crediti (40.273.310) (4.787.624)
- altre attività 1.009.943 (4.323.404)
3. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE PASSIVITA' FINANZIARIE 20.768.802 (999.734)
- debiti 24.307.878 6.008.967
- altre passività (3.539.076) (7.008.701)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' OPERATIVA (363.510) 181.747
B. ATTIVITA DI INVESTIMENTO
1. LIQUIDITA' GENERATA DA: 749.289 130.890
- vendite di partecipazioni 722 429 10.144
- vendite di attività materiali 26.860 120.746
2. LIQUIDITA' ASSORBITA DA: (228.817) (319.551)
- acquisti di attività materiali (146.058) (293.782)
- acquisti di attività immateriali (82.759) (25.769)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 520.472 (188.661)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
distribuzione dividendi e altre finalita O O
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI PROVVISTA 0 0
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) NELL'ESERCIZIO 156.962 (6.914)

RICONCILIAZIONE

Importo Importo
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 108.417 115.331
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 156.962 (6.914)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 265.379 108.417

La voce "Cassa e disponibilità liquide non coincide con la voce 10 dell'attivo di Stato Patrimoniale, in quanto include i crediti a vista verso uffici postali, classificati nella voce 60 dell'attivo di Stato Patrimoniale, così come indicato nelle "Istruzioni per la redazione dei rendiconti degli intermediari finanziari, degli istituti di pagamento, degli istituti di moneta elettronica, delle SIM", contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 262 del 15 dicembre 2015.

Nota Integrativa al Bilancio di Esercizio al 31 dicembre 2015

1. PREMESSA

La nota integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:

  • 1) parte A - Politiche contabili;
  • 2) parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale;
  • 3)
  • 4)

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione aziendale. Le sezioni contengono informazioni di natura sia qualitativa sia quantitativa.

Le informazioni di natura quantitativa sono costituite, di regola, da voci e da tabelle. Le voci e le tabelle che non presentano importi non vengono indicate. Le tabelle sono state redatte rispettando gli schemi previsti dalle disposizioni vigenti, anche quando sono state avvalorate solo alcune delle voci in esse contenute.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in migliaia di Euro, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative per l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

2. PARTE A - POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio per l'esercizio 2015 è stato redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea e in vigore al 31 dicembre 2015, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 (che prevede l'applicazione dei principi contabili internazionali e obbliga tutte le società dell'Unione Europea quotate in mercati regolamentati, a redigere, a partire dal 2005, il bilancio consolidato conformente agli IAS/IFRS) e in virtù della facoltà concessa dal Decreto legislativo 28 febbraio 2005 n. 38 che ha esteso l'ambito di applicazione dei principi contabili internazionali anche ai bilanci individuali delle società quotate,

delle banche e degli enti finanziari vigilati, in via facoltativa per l'esercizio 2005 e obbligatoria dall'esercizio 2006.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli intermediari finanziari, degli istituti di pagamento, degli istituti di moneta elettronica, delle SGR e delle SIM" emanate dalla Banca d'Italia, nell'ambito dei poteri regolamentari conferitegli dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, con il Provvedimento del 22 dicembre 2014 e successivo aggiornamento del 15 dicembre 2015, che recepiscono e danno applicazione pratica ai principi contabili internazionali sopra richiamati.

In conformità alle disposizioni dell'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è stato redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.

Il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della Redditività Complessiva, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa. E', inoltre, corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, dei risultati economici conseguiti e della situazione patrimoniale e finanziaria della Società.

Il bilancio è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico dell'esercizio e i flussi finanziari della Società.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nelle Istruzioni emanate dalla Banca d'Italia non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Nel rispetto dell'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, qualora, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali sia risultata incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico, la disposizione non viene applicata. In tal caso, nella nota integrativa vengono spiegati i motivi della deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico. Nel bilancio gli eventuali utili derivanti dalla deroga vengono iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.

In assenza di un principio o di un'interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, la Direzione Aziendale farà uso del proprio giudizio nello sviluppare e applicare un principio contabile, al fine di fornire una informativa:

  • rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori
  • · attendibile, in modo che il bilancio:
    • rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società
    • rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze e non meramente la forma legale
    • sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi
    • sia prudente
    • sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti

Nell'esercitare il giudizio descritto, la Direzione Aziendale fa riferimento e considera l'applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente:

  • le disposizioni e le guide applicative contenute nei Principi e Interpretazioni che trattano casi simili o correlati;
  • le definizioni, i criteri di rilevazione ed i concetti di misurazione per la contabilizzazione delle attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel Quadro sistematico.

Il bilancio si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione, in conformità alle disposizioni dell'art. 5 del D. Lgs. N. 38/2005:

  • continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni "fuori bilancio" formano oggetto di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento della Società, in quanto destinate a durare in via prospettica
  • competenza economica: i costi e i ricavi sono rilevati nel periodo in cui maturano economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla data del loro regolamento monetario. È applicato il criterio della correlazione fra costi e ricavi
  • · coerenza di rappresentazione: per assicurare la comparabilità dei bilanci, le modalità di rappresentazione e di classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, a meno che il loro cambiamento non sia prescritto da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure non sia diretto a rendere più significativa ed affidabile l'esposizione dei valori. Quando viene modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova modalità viene applicata – se possibile - in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della Società
  • · rilevanza e aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione simili viene esposta distintamente nel bilancio; gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati

separatamente. Saranno applicate le disposizioni emanate dalla Banca d'Italia in materia di "forme tecniche" dei bilanci degli intermediari finanziari

  • · divieto di compensazione: le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che questo non sia previsto o consentito da un Principio Contabile Internazionale o dalle disposizioni contenute nelle Istruzioni emanate dalla Banca d'Italia in materia di bilanci degli intermediari finanziari
  • · informativa comparativa: salvo che non sia diversamente previsto o consentito, l'informativa comparativa riferita all'esercizio precedente viene riportata per tutti i dati contenuti nel bilancio, includendo anche le informazioni di tipo qualitativo se necessarie per la comprensibilità del bilancio

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Nei primi mesi del 2016 alcuni primari operatori/investitori finanziari hanno inviato/formulato offerte vincolanti di acquisto delle attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" già posti in run off da alcuni esercizi. Il Consiglio di Amministrazione della Controllante GE Capital Interbanca S.p.A. e della Società, sulla base di questa e di altre informazioni disponibili al riguardo, hanno deciso di condurre ulteriori analisi ed approfondimenti, all'esito dei quali valuteranno e decideranno in merito alla cessione di detti portafogli. Per completezza di informativa si segnala che qualora il processo di cessione fosse deciso e completato alle migliori condizioni di prezzo contenute nelle succitate offerte vincolanti, la perdita stimata ammonterebbe a circa 64 milioni di Euro.

Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Eventi successivi e prevedibile evoluzione della gestione" nella relazione sulla gestione.

Sezione 4 - Altri aspetti

Nella redazione del presente bilancio si è preso atto dei nuovi principi contabili internazionali e delle modifiche di principi contabili già in vigore.

Tra la normativa contabile applicabile, obbligatoriamente e per la prima volta a partire dal 2015, si segnala l'Interpretazione IFRIC 21 – Tributi, omologata dalla Commissione Europea tramite il Regolamento UE 634/2014. Tale Interpretazione fornisce indicazioni in merito alle modalità di rilevazione di passività connesse al pagamento di tributi imposti da amministrazioni pubbliche e rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 37.

Sempre a partire dal 2015 sono applicabili gli amendments agli IFRS 3 e 13, oltre allo IAS 40, omologati dal Regolamento UE 1361/2014. Tali modifiche, comunque, non rivestono carattere di particolare significatività per il bilancio di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.

Con riferimento al paragrafo 125 dello IAS 1, si rimanda ai paragrafi "Rischi connessi all'attività aziendale". In particolare, con specifico riguardo alla stima di recuperabilità delle imposte anticipate, delle rettifiche di valore su crediti, dei rischi legali e fiscali, si ricorda che i presupposti e le incertezze delle stime comportano il rischio che si possano verificare, eventualmente anche entro l'esercizio successivo, rettifiche di importo materiale dei valori contabili delle attività e delle passività, come peraltro richiamato anche dal documento di Banca d'Italia, Consob e Isvap del 6 febbraio 2009.

Nella redazione del presente bilancio, la Società non ha operato deroghe ai principi contabili internazionali.

Inoltre si segnala che la Società, pur detenendo una partecipazione di controllo in altra società, si è avvalsa della facoltà di non predisporre del bilancio consolidato, ai sensi dell'art. 27 del D.Lgs 127/91 ed in base a quanto previsto dallo IAS 27 -"Bilancio Consolidato e Separato" paragrafo 10.

Il bilancio consolidato è redatto dalla controllante GE Capital Interbanca S.p.A..

In accordo con le disposizioni di cui allo IAS 10, la Società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla vigente normativa.

La società di revisione in carica è KPMG S.p.A., il cui incarico scade alla data di approvazione del bilancio di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. al 31 dicembre 2018.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per le principali voci di bilancio vengono definiti i criteri di classificazione, iscrizione/cancellazione, valutazione e rilevazione delle componenti di reddito.

Si analizzano pertanto in dettaglio le principali voci, specificando per ciascuna di esse le modalità di rappresentazione in bilancio secondo i nuovi principi contabili e proponendo, ove lasciata alla discrezionalità dell'impresa, l'adozione delle opzioni ritenute maggiormente coerenti con la realtà aziendale.

Crediti 1

Criteri di iscrizione

l crediti, contabilizzati al fair value, sono iscritti quando un'impresa ha stabilito un diritto a futuri benefici, probabili e che possono essere valutati in modo attendibile.

l crediti commerciali originati dalla prestazione di servizi devono essere contabilizzati quando il ricavo è maturato a seguito alla prestazione del servizio per il quale il pagamento è dovuto.

I crediti relativi ad operazioni di locazione finanziaria sono iscritti in bilancio nel momento della consegna del bene. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value del bene locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti che per il leasing è determinato utilizzando il tasso d'interesse implicito, che corrisponde all'ammontare erogato e comprende i costi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione ancorché liquidati in un momento successivo. Tale tasso fa si che il valore attuale complessivo dei pagamenti minimi e il valore residuo non garantito, sia uguale alla somma del fair value del bene locato e degli eventuali costi diretti iniziali del locatore.

l crediti al consumo sono iscritti in bilancio nel momento dell'erogazione del contratto di finanziamento al loro fair value che in generale corrisponde al valore erogato inclusivo dei costi e ricavi diretti di transazione.

l crediti per interessi di mora vengono rilevati in relazione alla competenza economica di maturazione

Criteri di classificazione

Il portafoglio dei Crediti include tutti gli strumenti finanziari caratterizzati da pagamenti fissi o determinabili che non sono quotati in mercati attivi e che non risultano classificati nelle altre voci di stato patrimoniale "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

I crediti verso clienti comprendono operazioni di finanziamento rateale e di leasing finanziario.

Criteri di valutazione

I Crediti commerciali e gli altri crediti sono soggetti alle regole di contabilizzazione e valutazione dello IAS 39.

Le operazioni di finanziamento sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Quest'ultimo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale e interesse, all'ammontare erogato al netto dei costi e dei proventi ricondotti al credito. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, pagamento anticipato, riscatti a scadenza, proroghe) ma non sono considerate perdite future sui crediti.

Relativamente ai crediti derivanti da operazioni di locazione finanziaria, lo IAS 17 prevede che, all'inizio della decorrenza del leasing, il locatore rilevi nello Stato Patrimoniale il credito per un valore uguale all'investimento netto, tale previsione normativa trova seguito nei criteri di iscrizione e valutazione utilizzati nella

redazione del presente bilancio d'esercizio che, relativamente alle operazioni di leasing, prevedono che vengano valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Quest'ultimo è stato individuato valutando i flussi finanziari relativi a tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, pagamento anticipato, riscatti a scadenza, proroghe). Tale tasso eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale e interesse, all'ammontare erogato al netto delle componenti economiche ricondotte al credito.

A fronte di una normativa internazionale che differenzia il concetto di investimento netto tra leasing e loan, prevedendo nel primo caso con lo IAS 17 l'associazione all'investimento netto dei soli "costi diretti iniziali", mentre nel secondo caso con lo IAS 39 "dei costi e dei ricavi iniziali" la società ha operato su due fronti distinti dando a ciascun prodotto la espressa previsione normativa, e prevedendo che i rimborsi spese istruttoria, avendo natura di ricavo, siano stati ricompresi nel calcolo del tasso effettivo per il prodotto loan mentre vengano riscontati sulla base del piano finanziario del contratto nel caso del prodotto leasing.

Successivamente ad ogni data di bilancio o chiusura infrannuale, in ottemperanza allo IAS 39, viene verificata e valutata la presenza di perdite di valore tramite "impairment test".

Si procede quindi a due tipi di valutazioni:

  • una individuale analitica finalizzata all'individuazione del singolo credito non performing;
  • una collettiva finalizzata all'individuazione secondo il modello "Markov Model" dei portafogli deteriorati e alla determinazione forfettaria delle perdite in esse latenti, ma non ancora rilevate analiticamente.

Valutazione analitica

Ad ogni data di chiusura del bilancio viene svolto un test di impairment analitico, al fine di definire se sul singolo credito vi è un'obiettiva indicazione di perdite di valore (IAS 39 - par. 58) sulla base di una serie di elementi (IAS 39 - par. 59) tali da evidenziare:

  • significative difficoltà finanziarie del debitore
  • violazione degli accordi contrattuali, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale
  • · concessione dal prestatore al debitore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, che il prestatore non avrebbe altrimenti concesso
  • · alta probabilità di fallimento o di riorganizzazione finanziaria
  • rilevazione di una perdita di valore verificatasi in un precedente esercizio

  • scomparsa di un mercato attivo a seguito delle difficoltà finanziarie
  • andamento storico degli incassi di parte dei crediti, indicativo del fatto che non saranno recuperati tutti gli importi dovuti (sia capitale che interessi)

La valutazione dei crediti non performing avviene secondo modalità analitiche che tengano conto di tutti gli elementi che caratterizzano l'andamento delle relazioni intrattenute con i clienti e conformemente alle procedure di gestione del rischio adottate dal gruppo General Electric – Business Consumer Finance. Tali procedure prevedono che il processo di misurazione analitica ovvero che le suddette indicazioni di perdite di valore sono ravvisabili successivamente alla scadenza di un certo numero di rate rimaste insolute. Il numero di rate insolute varia a seconda della tipologia di prodotto.

Relativamente al portafoglio mutui, viene calcolato un accantonamento specifico nei casi in cui si sia superata la fase stragiudiziale (indicativamente al ragqiungimento del settimo insoluto), per considerare ogni evidenza oggettiva e attesa di perdita di valore, dettata dalle perizie redatte dal CTU e successive battute d'asta, rispetto a quanto indicato dall'ultima valutazione in essere. Tale accantonamento rappresenta la perdita di valore attesa, rispetto a quanto previsto dal modello di valutazione collettiva, che potenzialmente il processo di vendita all'asta potrà generare.

In ultimo in via prudenziale, considerando l'andamento del mercato immobiliare e l'allungarsi dei tempi di chiusura delle esecuzioni immobiliari nonchè il rischio di infruttuosità delle stesse, si è deciso di applicare una svalutazione totale ai crediti in essere con ageing di default oltre i 7 anni per i quali la Società non ha ancora realizzato la vendita dell'immobile a garanzia.

Per la classificazione delle esposizioni deteriorate nelle diverse categorie di rischio (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute), la Società fa riferimento alla normativa emanata in materia dalla Banca d'Italia, integrata con disposizioni interne che fissano, a livello di Gruppo, criteri e regole automatiche per il passaggio dei crediti nell'ambito delle distinte categorie di rischio.

All'interno del portafoglio oggetto di valutazione analitica, cosiddetto portafoglio non performing è possibile individuare tre macro-categorie che comprendono posizioni in stato di:

  • sofferenza: identificabile come soggetti in stato di insolvenza, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall'azienda, anche non accertata giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili
  • inadempienze probabili: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo e crediti per i quali la Società, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita

• scaduto: identificabili come debitori che presentano alla data di riferimento crediti scaduti/sconfinanti da almeno un giorno. L'esposizione viene rilevata come attività scaduta "deteriorata" se l'attività è scaduta in via continuativa da più di 90 giorni al superamento delle soglie di rilevanze indicate da Banca d'Italia. Tali condizioni sono in vigore dal primo gennaio 2012 e recepiscono le modifiche normative apportate alla Circolare 217 del 5 agosto 1996 di Banca d'Italia

La valutazione dei crediti viene effettuata con riferimento alla stima dei futuri flussi di cassa contrattualmente previsti, sia con riferimento all'ammontare sia alla data dell'incasso.

Infatti, il valore di iscrizione dell'attività è il valore attuale dei previsti flussi di cassa attualizzati (escludendo l'ammontare delle future perdite non ancora manifestatesi) al tasso di interesse originario effettivo dello strumento finanziario (IAS 39 - par. 63).

In sostanza su tutte le predette posizioni individuate, la società ha provveduto a:

    1. Stimare i flussi di cassa del piano di recupero del credito, che deve tenere conto anche dell'eventuale valore delle garanzie reali ipotecarie nel caso dei mutui ipotecari
    1. Calcolare il valore attuale degli incassi futuri stimati al tasso effettivo originario
    1. Rilevare la differenza tra il valore attuale e il valore nominale residuo
    1. Rettificare integralmente i crediti di interesse di mora nel medesimo esercizio di maturazione

Valutazione collettiva

Sulla base di quanto previsto dallo IAS 39 tutte le posizioni assoggettate a valutazione analitica che non hanno subito rettifiche di valore, insieme a tutte le posizioni in bonis classificate per categorie omogenee sono assoggettate ad una valutazione collettiva tesa a stimare le perdite già in fase di formazione ma non ancora rilevate analiticamente o individuate dal sistema di controllo.

Le stime delle perdite di valore dei crediti devono basarsi su elementi oggettivi e quantificabili alla data di valutazione e non su elementi futuri non accertabili a tale data. Al fine di tale processo di stima GE Capital Servizi Finanziari ha utilizzato il cosiddetto "Markov Model" dei portafogli deteriorati che incorpora i quattro requisiti dettati dallo IAS 39:

  • valore finanziario del tempo
  • · flussi di cassa residui di ciascuna attività del gruppo
  • · durata relativa dei crediti all'interno del portafoglio

• non devono condurre all'iscrizione di perdite rilevate all'atto dell'iscrizione iniziale delle attività

Tale modello viene applicato a:

  • Portafoglio leasing
  • Loan finalizzato all'acquisto di autovetture
  • · Cessione del quinto (Privato)
  • Cessione del quinto (Pubblico)

Per i prestiti personali (Personal loan) si utilizzavano i fattori di calcolo derivanti dalle elaborazioni delle classi del loan finalizzato.

Di seguito viene descritto il funzionamento del "Markov Model".

Il modello attribuisce ai contratti una probabilità di perdita assegnando un indice di rischio in base alle performance di pagamento dei canoni contrattuali.

Tale probabilità è calcolata per bucket determinati attraverso una stratificazione del portafoglio operata sulla base della numerosità degli insoluti. Tale probabilità si configura come la probabilità che le posizioni assegnate a ciascuna classe evolvano fino a rientrare nella classe di default.

La stratificazione operata dalla Società porta alla determinazione di una matrice che comprende:

  • Bucket con insoluti uguale a 6
  • Bucket con insoluti uguale a 5
  • · Bucket con insoluti uguale a 4
  • Bucket con insoluti uguale a 3
  • Bucket con insoluti uguale a 2
  • Bucket con insoluti uguale a 1
  • · Bucket con insoluti uguale a 0

Con riferimento al Bucket con zero insoluti, al fine di tenere in considerazione altri elementi di rischiosità, si è operata un'ulteriore segmentazione che tiene in considerazione l'anzianità del contratto e precisamente:

  • da 0 a 6 mesi
  • da 6 a 12 mesi
  • da 12 a 24 mesi

oltre i 24 mesi

Tale segmentazione offre un'ulteriore indicazione di rischiosità permettendo di attribuire sui contratti più "anziani", sui quali non sono stati registrati insoluti, un minor grado di rischio.

La matrice viene aggiornata mensilmente. Vengono determinate, quindi, le percentuali di passaggio a default mensili. La valutazione della percentuale di passaggio a default è calcolata come media delle percentuali mensili rilevate nell'anno o in periodi inferiori in funzione dell'andamento del portafoglio.

Le percentuali così calcolate sono applicate ai bucket relativi. Si precisa che le percentuali di passaggio a default sono considerate come probabilità di perdita al lordo dei recuperi.

Il recupero è preso in considerazione attraverso la correzione del risultato con il recovery rate. Tale tasso è determinato attraverso un'analisi storica delle curve di recupero per data di passaggio in default ("Vintage Analysis").

In ultimo, si precisa che sia i valori delle percentuali di passaggio a default che i valori del tasso di recupero hanno come orizzonte temporale i 12 mesi.

Per sole finalità informative il fair value dei crediti e finanziamenti è stato determinato esclusivamente considerando i flussi di cassa futuri, attualizzati al tasso di mercato in essere alla data di valutazione che riflette il tasso risk free più lo spread di rischio corrispondente alla categoria di credito.

Relativamente al portafoglio mutui, a partire dal dicembre 2011, la valutazione collettiva viene invece effettuata mediante il modello "Propensity». Analogamente al "Markov Model", tale modello ha lo scopo di calcolare la probabilità di default del portafoglio, segmentato per bucket, ossia per stratificazione del portafoglio in base al numero di insoluti:

  • Bucket current: 0 insoluti
  • . Bucket 0-29d: 1 insoluti
  • Bucket 30-59d: 2 insoluti .
  • Bucket 60-89d: 3 insoluti
  • Bucket 90-119d: 4 insoluti
  • · Bucket 120-149d: 5 insoluti
  • · Bucket 150-179d: 6 insoluti

Tale probabilità ("Propensity") esprime il rischio potenziale in % per bucket di cui sopra, con un orizzonte temporale di 21 mesi.

Unitamente a questo, il modello calcola la potenziale perdita attesa sulla base dei dati storici osservati ("Severity"), cioè considerando gli importi realizzati dalle vendite

occorse o il valore atteso di realizzo, al netto dei costi stimati per la vendita. Il valore atteso dell'immobile (Fair Market Value) viene stimato sulla base di una perizia aggiornata diminuita della svalutazione attesa nel periodo di realizzazione della vendita; tale svalutazione viene derivata dai dati storici di vendite realizzate in portafoglio. La "Severity" viene, infine, calcolata segmentando il portafoglio per fasce di Loan To Value attuale.

l modelli di valutazione generica descritti vengono aggiornati con frequenza mensile.

Criteri di cancellazione

La cancellazione integrale o parziale di un credito viene registrata quando lo stesso è considerato irrecuperabile oppure quando cessano sostanzialmente i rischi e benefici a seguito di estinzione o di cessione. L'importo delle perdite è considerato a conto economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate.

Relativamente ai crediti oggetto di cessione a terzi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione i crediti sono cancellati dal bilancio se sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici vengono trasferiti alle controparti acquirenti. In caso contrario, i crediti permangono registrati nell'attivo dello stato patrimoniale e nel passivo viene iscritta una passività pari all'importo riscosso per la cessione del credito unitamente ai costi e ricavi ad esso connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

  • gli interessi attivi dei crediti calcolati sulla base del costo ammortizzato sono allocati nella voce "interessi attivi e proventi assimilati"
  • le perdite da impairment dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti"
  • le riprese di valore dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti" fino a concorrenza del costo ammortizzato residuo alla data
  • I recuperi derivanti dalla cessione dei beni in leasing vengono inseriti negli "Altri proventi"

Partecipazioni 2.

Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono iscritte in bilancio all'atto dell'acquisto se sussistono i requisiti previsti dallo IAS 28. Il valore di iscrizione coincide con il costo comprensivo di eventuali spese accessorie.

Criteri di classificazione

La voce Partecipazioni include le partecipazioni in imprese controllate e collegate.

Si definiscono:

  • · "Controllate": le società su cui la scrivente esercita il controllo. Tale condizione è soddisfatta quando quest'ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa
  • · "Collegate": le società di cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata conqiunta per la partecipante. L'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto

Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono iscritte al costo nella misura in cui ricorrono i presupposti previsti dagli IAS/IFRS.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa avere subito una riduzione di valore, le partecipazioni sono sottoposte a impairment test al fine di accertare l'eventuale riduzione di valore.

Tali valutazioni sono effettuate tenendo in considerazione il valore attuale dei flussi finanziari futuri che le partecipazioni potranno generare, incluso il valore di dismissione finale degli investimenti.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni sono cancellate dal bilancio quando vengono cedute con il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici ad esse connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali venqono riportate a conto economico nella voce "170 Utili (Perdite) delle partecipazioni".

3. Attività materiali

Criteri di iscrizione

Sono attività materiali quelle attività possedute dall'impresa per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per affittarle ad altri o per scopi amministrativi e ci si attende che siano utilizzate per più di un esercizio.

Le attività materiali sono costituite da due categorie:

  • a) beni rivenienti da operazioni di leasing finanziario
  • b) beni in uso proprio

I beni rivenienti da operazioni di leasing finanziario a loro volta sono costituiti da:

  • · beni recuperati dall'utilizzatore, cosiddetti inoptati, e rientrati nel possesso dell'impresa a seguito del mancato esercizio dell'opzione di acquisto al termine del contratto
  • beni ritirati a seguito di risoluzione per inadempimento, per i quali l'elemento discriminante è quello di determinare se la partita creditoria sia ancora in essere o meno

Da tale distinzione deriva una diversa classificazione; nel primo caso, il bene viene iscritto tra le attività materiali, mentre nel secondo caso si parla ancora di credito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati e il costo può essere attendibilmente rilevato.

Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  • · 110.b) "Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale
    1. "Altri proventi e oneri di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono valutate in base al principio del costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Criteri di classificazione

La voce Attività materiali include attrezzature, mobili, arredi, fabbricati, impianti, autovetture per uso proprio. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nell'esercizio dell'impresa e che si ritiene di utilizzare per più di un esercizio.

Criteri di valutazione

I beni rientrati nella disponibilità fisica del locatore comprendono i beni ritirati a sequito della chiusura della posizione cliente a saldo e stralcio; essi vengono iscritti al minore tra il costo e il valore netto di realizzo così come previsto dallo IAS 2

avendo cura di verificare, a ogni chiusura di bilancio, che il valore di iscrizione sia il minore tra il costo e il valore di mercato che misurato sulla base delle quotazioni fornite da "Eurotax blu".

l beni ad uso proprio sono sistematicamente ammortizzati in ogni esercizio sulla base di aliquote economico-tecniche determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni come segue:

Arredi, macchine per ufficio 8 annı
Automezzi, impianti di comunicazione 4 annı
Attrezzature varie, impianti diversi 6 anni
Centraline telefoniche, elaboratori, radiotelefoni 5 anni
Fabbricati 33 anni

L'inizio dell'ammortamento viene fatto coincidere con la data di in cui il bene è disponibile e pronto all'uso mentre il termine quando il bene è eliminato dalla contabilità.

Il costo dei beni viene ridotto nel caso in cui si verifichino perdite di valore, nel rispetto dello IAS 36, che prevede che nessuna attività possa avere un valore contabile superiore al suo valore recuperabile.

Le spese di manutenzione e riparazione, che non comportino incremento di valore o non siano volte a prolungare la vita residua dei beni, sono spesate nell'esercizio in cui sono sostenute.

Ai sensi dell'art.10 Legge 72/83 si precisa che oltre a quanto espressamente evidenziato non risultano effettuate rivalutazioni sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2015.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della sua dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. L'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile ed il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce 180. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

  • gli ammortamenti periodici vengono allocati nella voce 120. "Rettifiche di valore di attività materiali"
  • i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione" se riferiti al leasing finanziario, oppure nella voce 180. "Utile/cessione da investimenti" se riferiti a beni propri

4. Attività immateriali

Criteri di iscrizione

Lo IAS 38 definisce un'attività immateriale come una risorsa controllata dall'impresa come risultato di fatti passati, e grazie alla quale si suppone che benefici economici futuri affluiranno all'impresa. E' quindi necessario, per poter iscrivere un'immobilizzazione immateriale, che siano soddisfatti tre requisiti:

  • · L'attività sia identificabile, cioè separabile dal resto dell'impresa
  • · L'attività sia controllata, cioè sottoposta al controllo dell'impresa
  • L'attività genererà futuri benefici economici, cioè ricavi o risparmi di costi

Le attività immateriali sono iscritte al costo originariamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e delle spese successive sostenute per accrescerne il valore o la capacità produttiva iniziale. Esse vengono iscritte previo consenso del Collegio Sindacale.

Criteri di classificazione

Le attività immateriali includono i fattori intangibili di produzione a utilità pluriennale, il cui costo può essere misurato in modo affidabile e a condizione che si tratti di elementi:

  • · identificabili, cioè protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali
  • · controllabili dalla Società
  • · in grado di generare benefici economici futuri

Le attività immateriali includono oneri a utilità pluriennale rappresentati da software applicativo a utilizzazione pluriennale e avviamento.

Criteri di valutazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Le attività immateriali sono principalmente relative a software.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre

l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrati.

Le eventuali spese sostenute successivamente all'acquisto:

  • · sono portate ad incremento del costo iniziale, se accrescono i benefici economici futuri delle attività sottostanti (cioè se aumentano il loro valore o la loro capacità produttiva)
  • sono imputate in un'unica soluzione al conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute negli altri casi (ossia quando non producono incrementi del valore originario delle attività, ma sono destinate unicamente a conservarne le funzionalità originarie)

Le attività immateriali sono ammortizzate su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile e del beneficio atteso dall'immobilizzazione utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti.

L'aliquota di ammortamento applicata per i beni immateriali (software, licenze d'uso) è di 5 anni.

L'ammontare delle perdite, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione e l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile ed il valore contabile viene rilevata a conto economico alla voce 180. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli ammortamenti periodici, le eventuali perdite durevoli di valore e le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione sono registrate alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

5. Fiscalità corrente e differita

Criteri di iscrizione

Le imposte sul reddito sono calcolate nel rispetto della normativa fiscale vigente. L'onere fiscale è rappresentato dall'importo complessivo della fiscalità corrente e differita incluso nella determinazione dell'utile o della perdita di periodo.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico a eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Gli accantonamenti per imposte sul reddito sono determinati in base a una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito a un'attività o a una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, senza alcun limite temporale.

Criteri di classificazione

Le attività e le passività fiscali correnti rappresentano, rispettivamente, le eccedenze dei pagamenti effettuati e gli obblighi non ancora assolti per le imposte sul reddito dell'esercizio corrente (o di esercizi precedenti).

Le attività correnti sono rappresentate dagli acconti di imposta versati all'Erario durante l'esercizio, dai crediti di esercizi precedenti e dai crediti d'imposta derivanti dalla conversione di attività per imposte anticipate relativi alle rettifiche di valore sui crediti, così come previsto dall'articolo 2, comma 55, DL 225/2010 convertito nella L. 10/2011.

Le attività e le passività fiscali differite configurano, rispettivamente, le imposte sul reddito recuperabili in esercizi futuri (per effetto di differenze temporanee deducibili o di perdite fiscali riportabili) e le imposte sul reddito pagabili in esercizi futuri (per effetto di differenze temporanee tassabili).

Criteri di valutazione

Le attività per imposte anticipate rappresentano le imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili a:

  • differenze temporanee deducibili
  • · riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate
  • riporto a nuovo di crediti d'imposta non utilizzati

Le passività per imposte differite rappresentano le imposte dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Tutte le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite sono sistematicamente valutate in base alle prospettive di recuperabilità delle stesse.

Tali stime sono effettuate tenere tenendo conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive della società, ivi inclusi gli accordi derivanti dall'adesione al Consolidato Fiscale Nazionale.

Criteri di cancellazione

La cancellazione, salvo diversi accordi presi in ambito di Consolidato Fiscale, presuppone l'avvenuto pagamento.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività e le passività, sia correnti che differite, vengono registrate in contropartita della voce di conto economico "Imposte sul reddito", a eccezione di quelle imputabili a Patrimonio Netto in quanto derivanti da fatti o da operazioni i cui risultati hanno interessato direttamente il Patrimonio Netto.

Fffetti del consolidato fiscale

Gli accordi di Consolidato fiscale, in Italia vigenti a partire dal 2011 tra le società aderenti allo stesso, prevedono, tra l'altro, che le eventuali perdite fiscali apportate al consolidato fiscale dalle singole società, non vengano a queste ultime remunerate dalla consolidante.

Coerentemente, gli accordi prevedono che le imposte gravanti su eventuali utili imponibili fiscali prodotti dalle singole entità appartenenti al consolidato fiscale, vengano da queste corrisposte soltanto se, e nella misura in cui, queste siano effettivamente versate all'Erario da parte della consolidante, sulla base delle risultanze del consolidato fiscale.

Lo IAS 12 non regola le modalità di contabilizzazione degli effetti del consolidato fiscale nel bilancio individuale né della consolidante né delle società consolidate. Tenuto conto delle specifiche disposizioni previste dagli accordi di Consolidato fiscale sopra richiamate, tra i modelli contabili ritenuti applicabili in tali circostanze sulla base delle prevalenti interpretazioni professionali di riferimento e considerata anche la normativa civilistica, il Gruppo ha definito le seguenti modalità di rappresentazione contabile a livello di bilancio individuale degli effetti derivanti dal consolidato fiscale ai fini IRES:

  • Ogni entità rileva nella voce imposte il carico fiscale di competenza dell'esercizio in termini di imposte correnti nel caso di utile imponibile ovvero, quando ne ricorrono le condizioni, di imposte anticipate nel caso di perdita fiscale, in applicazione dello IAS 12
  • · Tali effetti sono corretti direttamente a conto economico nella stessa voce imposte (correnti o anticipate) nel medesimo esercizio nella misura in cui, di fatto, non determina alcun regolamento finanziario tra le entità del gruppo per effetto degli accordi di consolidato fiscale
  • Nei dettagli della movimentazione delle imposte di competenza verrà data indicazione separata dell'effetto sulla fiscalità effettiva in capo alla singola entità riconducibile agli accordi di consolidato fiscale nazionale

• Le perdite fiscali non utilizzate che di anno in anno dovessero essere trasferite in via definitiva senza remunerazione dalle controllate alla consolidante fiscale rientreranno nella stima di recuperabilità del bilancio di quest'ultima

6. Debiti

Criteri di iscrizione

Le passività vengono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all'atto della ricezione delle somme raccolte e, in generale, al sorgere dell'obbligazione in capo alla società di pagare il corrispettivo delle prestazioni ricevute. Il valore di iscrizione è pari al fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili.

Criteri di classificazione

I debiti verso banche e i debiti verso altri finanziatori ricomprendono le varie forme di provvista utilizzate dalla società

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie vengono valutate sulla base del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie vengono cancellate dal bilancio al momento della loro estinzione o alla naturale scadenza.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi vengono iscritti nella voce 20. "interessi passivi e oneri assimilati".

7. Benefici ai dipendenti

Si definiscono Benefici ai dipendenti e precisamente benefici futuri o a lungo termine tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in un periodo successivo al rapporto di lavoro. In presenza di un beneficio a lungo termine, lo IAS 19 impone che in bilancio sia iscritta una passività pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio.

7a Trattamento di Fine Rapporto del Personale

Criteri di iscrizione

Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del suo valore determinato con metodologia attuariale. Ai fini della determinazione della passività da iscrivere in bilancio, si utilizza il metodo della "Proiezione unitaria del credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e

della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.

l contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di contributi versati, contributi di competenza di esercizi precedenti non ancora contabilizzati, interessi maturati, ricavi attesi generati dalle attività a servizio del piano, e profitti e perdite attuariali.

Con il Regolamento n. 475/2012 la Commissione Europea ha omologato, tra l'altro, la nuova versione dello IAS 19, che ha l'obiettivo di favorire la comprensibilità e la comparabilità dei bilanci, soprattutto con riferimento ai piani a benefici definiti.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, nº 252, le quote di TFR maturate sino al 31 dicembre 2006 rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturate a partire dal primo gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30 giugno 2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di tesoreria istituito presso l'INPS poichè l'azienda ha un numero di dipendenti superiore a 50 unità.

Ne consegue che:

  • il TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta, compresa tra il primo gennaio 2007 e il 30 qiugno 2007, del dipendente nel caso di destinazione del proprio TFR alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "prestazioni definite" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri
  • le quote maturate dal primo gennaio 2007 (o dalla data di scelta, compresa tra il primo gennaio 2007 e il 30 giugno 2007, del dipendente nel caso di destinazione del proprio TFR a Previdenza Complementare) sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di TFR maturate al fondi prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare

Tale previsione legislativa riduce quindi l'ambito di applicazione dello IAS 19 al solo trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 essendo l'unico a mantenere i requisiti di "Defined Benefit Plan" e modifica la struttura del calcolo per il venire meno delle ipotesi attuariali legate agli incrementi salariali.

I profitti e le perdite attuariali relative ai piani a benefici definiti successivi al rapporto di lavoro sono rilevati integralmente tra le spese del personale nell'esercizio in cui si verificano.

Il nuovo IAS 19, in vigore dal primo gennaio 2013, prevede, altresi, l'immediata rilevazione dei costi relativi alle prestazioni passate "past service cost", mentre con il previgente IAS 19 venivano rilevati con un criterio a quote costanti.

Criteri di classificazione

Nella voce vengono allocati gli accantonamenti rappresentativi di spese o di oneri derivanti da obblighi attuali (legali o impliciti) di competenza dell'esercizio.

Criteri di valutazione

ll trattamento di fine rapporto del personale è iscritto sulla base del suo valore attuariale calcolato con l'ausilio di studi attuariali utilizzando il metodo della Proiezione unitaria del credito che consente di valore attuale delle obbligazioni da valutare sulla base di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie.

Criteri di cancellazione

ll TFR viene cancellato all'estinzione del rapporto con i dipendenti per il debito maturato a tale data. La differenza con quanto contabilizzato viene imputata a Conto economico nelle spese per il personale.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

  • gli accantonamenti a fronte del TFR, dei premi di anzianità e del trattamento pensionistico integrativo, nonché i versamenti al fondo a contribuzione definita dalla Società, sono allocati nella voce 110.a "Spese amministrative - Spese per il personale"
  • gli utili e le perdite attuariali, depurati dell'effetto fiscale rappresentato dalle imposte anticipate rilevate, contabilizzate nella voce 120. "Attività Fiscali", sono allocati direttamente in contropartita del Patrimonio Netto in apposita riserva ad hoc

7b Stock option

Criteri di iscrizione e classificazione

Si definiscono piani di stock option le operazioni che danno il diritto di acquistare azioni di una società quotata ad un determinato prezzo detto "strike". Tali opzioni sono da considerarsi un incentivo alla produttività nonché uno strumento di fidelizzazione del personale.

Criteri di valutazione

Il Gruppo GE ha attribuito ad alcuni dipendenti della Società, piani di remunerazione basati sulle azioni della Casa Madre (General Electric Company). Tali piani prevedono l'attribuzione ai dipendenti interessati, di un certo numero di opzioni, a condizione

che il dipendente rimanga in azienda per un periodo definito (vesting period). Il costo per l'esercizio dell'opzione oggetto dei piani è a carico della società presso la quale il dipendente è in forza; tali piani sono contabilizzati secondo le regole del "cash settled share based payment".

In applicazione di quanto richiesto dallo IFRS 2, l'onere annuale complessivo è stato determinato sulla base del fair value per ciascun opzione, tenendo in considerazione la volatilità, il dividendo atteso, il tasso risk free e la durata.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce 110."Spese Amministrative a) spese per il personale".

8. Fondi Rischi e Oneri

L'accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti. Per contro, si definisce passività potenziale:

  • un'obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo dell'azienda
  • un'obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché non è probabile che per estinguere l'obbligazione sarà necessario l'impiego di risorse finanziarie e perché l'ammontare dell'obbligazione non può essere determinata con sufficiente attendibilità

Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo informativa, a meno che non siano giudicate remote o possibili.

Criteri di iscrizione e classificazione

L'accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se:

  • vi è un'obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato
  • è probabile che per adempiere all'obbligazione si renderà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici
  • · può essere effettuata una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione

Criteri di valutazione

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.

L'importo dell'accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone saranno necessarie per estinguere l'obbligazione laddove l'effetto del valore attuale è un aspetto rilevante.

I fatti futuri che possono condizionare l'ammontare richiesto per estinquere l'obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno.

Gli accantonamenti ai Fondi per rischi e oneri includono anche il rischio derivante dall'eventuale contenzioso tributario.

Il Fondo FISC, indennità suppletiva di clientela, è un'obbligazione probabile nell'esistenza ma indeterminata nell'ammontare: si è quindi provveduto a un'analisi attuariale sulla base del Modello Magis (Metodo degli Anni di Gestione su base Individuale e per Sorteggio).

Tale analisi viene realizzata tramite un modello che riproduce tutte le sorti di ogni singolo agente, tenendo conto di tutte le caratteristiche individuali (età, sesso, anzianità, reddito, possibilità di incrementi reddituali, etc.) senza effettuare aggregazioni o ricorrere a valori medi.

La procedura in questione si basa su di uno strumento che viene denominato "Tabella di Simulazione" che espone la logica seguita nel costruire l'algoritmo implementato nel programma di calcolo.

Per le valutazioni attuariali sono state adottate le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie relative ai seguenti parametri:

  • Tasso di mortalità ●
  • Inabilità .
  • · Età di pensionamento
  • Frequenze di turn over agenti, analizzando le frequenze relative agli ultimi 6 anni
  • · Tasso di attualizzazione utilizzato nel modello
  • Accantonamenti per agenti cessati

Criteri di cancellazione

L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce 150. "Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri".

9. Operazioni in valuta

Criteri di iscrizione

Al momento della loro prima iscrizione le operazioni in valuta sono registrate in Euro applicando all'importo in valuta il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di classificazione

Sono operazioni in valuta quelle effettuate in valuta diversa dall'Euro, assunta come "valuta funzionale". Le poste monetarie e non monetarie devono essere classificate separatamente secondo la loro natura.

Criteri di valutazione

Dopo l'iscrizione iniziale, la valutazione delle poste in valuta avviene al cambio in vigore alla data di valutazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari a tassi di cambio diversi da quelli di conversione iniziale o di valutazione precedente sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono alla voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione".

Riconoscimento dei ricavi (IAS 18)

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile.

I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono rilevati coerentemente alla fase di completamento dell'operazione; più precisamente:

  • gli interessi maturati sulle operazioni finanziamento e di locazione finanziaria sono riconosciuti sulla base del tasso di interesse effettivo per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato
  • gli interessi di mora sui mancati o ritardati pagamenti, vengono accertati al netto del relativo accantonamento al fondo. Essi decorrono automaticamente dalla data di scadenza, senza necessità da parte della Società di alcuna formale costituzione in mora ma da un punto di vista contabile, essi vengono automaticamente stanziati, ma trattandosi di componenti di dubbio incasso,

vengono contestualmente svalutati producendo di conseguenza i loro effetti economici solamente nel momento in cui verranno fatturati ed incassati, vale a dire nell'istante in cui si ha la certezza dell'esistenza del ricavo e della determinabilità dell'ammontare

Rilevazione dei costi

l costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

Gli interessi passivi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e determinabili sin dall'origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a Conto Economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi ed i proventi ed oneri assimilati sono relativi alle disponibilità liquide, agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, valutati al fair value o disponibili per la vendita aventi natura monetaria, alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, ai crediti, ai debiti e ai titoli in circolazione.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico per tutti qli strumenti valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Commissioni

Le commissioni sono iscritte in relazione ai servizi da cui sono originate.

In particolare, le commissioni di negoziazione derivanti dall'operatività in titoli sono rilevate al momento della prestazione del servizio. Le commissioni di gestione del portafoglio, di consulenza e di gestione sui fondi comuni di investimento sono riconosciute in base alla durata del servizio.

Sono escluse le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate tra gli interessi.

Dividendi

l dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d'esercizio

Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi sopra indicati la cui applicazione, nell'impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora l'adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere significativamente sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico.

Nel ribadire che l'impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio, senza che ne venga intaccata l'attendibilità, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l'utilizzo di stime ed assunzioni:

  • · valutazione dei crediti
  • · accertamento dei ricavi e proventi di competenza dell'esercizio
  • quantificazione degli eventuali accantonamenti ai fondi rischi ed oneri
  • · quantificazione della fiscalità differita
  • definizione della quota di ammortamento delle attività materiali a vita utile definita

A tal proposito, si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a sequito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L'eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul conto economico dell'esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri.

ll presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2014.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Le modifiche allo IAS 39 ed all'IFRS 7 "Riclassificazione delle attività finanziarie" approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli "detenute per la negoziazione" e "disponibili per la vendita".

In particolare, possono essere riclassificate:

  • quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l'entità ha l'intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza
  • · "solo in rare circostanze" quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti

GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. non ha effettuato riclassificazione di portafogli nel corso dell'esercizio 2015, a eccezione delle attività relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", per un valore netto di euro 228 milioni, che sono state riclassificate alla voce "attività non correnti in via di

dismissione" - in applicazione dell'IFRS 5 – a fronte della prospettata vendita di tali attività, più ampiamente descritta nella Relazione sulla Gestione.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informazioni di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati.

Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del falr value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi, cioè a prezzi quotati (non rettificati) in mercati attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa
  • livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, cioè input diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1, che sono osservabili per l'attività o la passività, direttamente o indirettamente. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività
  • livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi, cioè input diversi da quelli inclusi nel

Livello 1 e nel Livello 2, non direttamente osservabili sul mercato per la valutazione dell'attività o la passività, o utilizzati nella determinazione degli aggiustamenti significativi al fair value. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio

Agli strumenti finanziari viene associato un certo livello di fair value sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati per la valutazione.

Quando il fair value è misurato direttamente utilizzando un prezzo osservabile e quotato in un mercato attivo, il processo di attribuzione della gerarchia assegnerà il Livello 1.

Quando il fair value deve essere misurato attraverso un comparable approach o attraverso l'utilizzo di un modello di pricing, il processo di attribuzione della gerarchia assegnerà il Livello 2 o il Livello 3, a seconda dell'osservabilità di tutti qli input significativi utilizzati nella valutazione.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Livello di fair value 2

La valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

ll ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione.

Le metodologie di calcolo (modelli di pricing) utilizzate nel comparable approach consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

I ivello di fair value 3

Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni da parte del valutatore.

In particolare, seguendo questo approccio, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato.

Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di Agenzie di Rating o di primari attori del mercato).

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

I processi di valutazione seguiti sono quelli previsti dalla Capogruppo GE Capital Interbanca S.p.A., che prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, ad un tasso che incorpori la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (discount rate adjustment approach).

In particolare Il valore di bilancio viene assunto quale ragionevole approssimazione del fair value nei seguenti casi:

  • poste finanziarie (attive e passive) aventi durata originaria uguale o inferiore a 18 mesi
  • poste finanziarie (attive e passive) aventi durata residua uguale o inferiore a 12 mesi
  • raccolta e gli impieghi riconducibili all'operatività a breve termine ed a vista, dove per vista si assume una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali coincidente con la data di bilancio, e pertanto il loro fair value è approssimato dal valore di carico
  • raccolta e impieghi riconducibili all'operatività infragruppo
  • attività deteriorate

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2015 la gerarchia del fair value utilizzata è la seguente:

Livello 1- Effective market quotes

La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value.

Livello 2 - Comparable Approach

ll fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario.

Livello 3 - Mark-to-Model Approach

Il fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri non osservabili sul mercato. Un'entità deve elaborare input non osservabili utilizzando le migliori informazioni disponibili nelle circostanze specifiche, che potrebbero anche includere i dati e le informazioni rivenienti dalla Società.

A.4.4 Altre informazioni

Non essendo presenti attività e passività finanziarie valutate al fair value riconducibili a quelle descritte al par. 28 dell'IFRS 7, ovvero attività/passività che evidenzino differenze tra fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a tale data utilizzando tecniche di valutazione del fair value di livello 2 o 3, non si fornisce informativa di natura quantitativa.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

II "day one profit/loss", regolato dall'IFRS 7 e dallo IAS 39 AG. 76, deriva dalla differenza all'atto della prima rilevazione tra il prezzo di transazione dello strumento finanziario e il fair value. Tale differenza è riscontrabile, in linea di massima, per quegli strumenti finanziari che non hanno un mercato attivo, e viene imputata a conto economico in funzione della vita utile dello strumento finanziario stesso.

La Società non ha posto in essere transazioni che hanno comportato l'iscrizione di Day one profit/loss.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative con l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

2. PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.1 "Crediti verso banche"

Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014
Composizione Valore di Fair Value Valore di Fair Value
bilancio L1 L2 ાં 3 bilancio L1 L2 13
1. Depositi e conti correnti 369 369 574 574
2. Finanziamenti:
Pronti contro termine
2.1
Leasing finanziario
2.2
25 25 70 70
2.3
Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 Altri finanziamenti
3. Titoli di debito
- titoli strutturati
altri titoli di debito
4. Altre attività
Totale valore di bilancio 394 394 644 644

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.2 "Crediti verso enti finanziari"

Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014
Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value
Composizione Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri LI L2 13
1. Finanziamenti:
1.1
Pronti contro termine
1.2
Leasing finanziario
977 8 ರಿ85 1.107 б 1.113
1.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.4 altri finanziamenti
2. Titoli di debito
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
3. Altre attività 18.835 18.835 74 74
Totale valore di bilancio 19.812 8 19.820 1.181 6 1.187

La variazione rispetto al 31 dicembre 2014 della voce "3. Altre attività" è interamente legata a euro 18,8 milioni di crediti verso la società GE European Treasury Ltd relativi a una posizione temporanea creditoria di tesoreria che è rientrata nel mese di gennaio 2016.

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.3 "Crediti verso clientela"

Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014
Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value
Composizione Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 13 Bonis Acquistati Altri L1 L2 13
1. Finanziamenti
743.354 14.626 757.872 902.103 75.034 977.137
1.1 Leasing finanziario 743.351 13.901 757.252 690.607 18.583 709 190
di cui: senza opzione finale di acquisto
1.2. Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.3. Credito al consumo 3 617 620 47.409 3.935 51 344
1.4. Carte di credito
1.5. Prestiti su pegno
1.6. Finanziamenti concessi in relazione
ai servizi di pagamenti prestati 0 108 O 164.087 52.516 216.603
1.7. Altri finanziamenti
di cui: da escussione di garanzie e impegni
2. Titoli di debito
2.1 - Titoli strutturati
2.2 - Altri titoli di debito
3. Altre attivita' 4.251 79 4.330 2.969 100 3.069
Totale 747.605 14.705 762.202 905.072 75.134 980.206

Si riferiscono a crediti derivanti dalle operazioni di locazione finanziaria, valutati all'investimento netto. In ottemperanza a quanto previsto dagli IAS 17-39, nella valutazione di tale valore rientrano tutti i ricavi e costi diretti iniziali del leasing.

Il valore di bilancio è espresso al netto delle poste rettificative, anch'esse determinate sulla base di quanto definito ddllo IAS 39; nello specifico, la valutazione delle riserve analitica e effettuata sulla base delle metodologie di valutazione descritte nella sezione relativa alle politiche contabili.

La variazione rispetto al 31 dicembre 2014 delle voci 1.3 "Credito al consumo" e 1.5 "Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati" è dovuta al fatto che al 31 dicembre 2015 i portafogli di "cessione del quinto dello stipendio" e "mutui ipotecari" non sono compresi nella voce 60. "Crediti" in quanto riclassificati alla voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

La valorizzazione dei crediti ottenuta utilizzando il metodo del costo ammortizzato approssima in maniera significativa il valore ottenuto utilizzando il metodo del fair value.

6.4 "Crediti": attività garantite

Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014
Crediti verso
banche
Crediti verso
enti
finanziari
Crediti verso
clientela
Crediti versol Crediti verso
banche
enti finanziari Crediti verso
clientela
VE VG VE VG VE VG VG
VE
VE VG VE VG
1. Attività in bonis garantite da: 25 25 977 977 743.351 743.351 70 70 1.107 1.107 854.582 854.582
Beni in leasing finanziario
Crediti per factoring
-
25 25 977 977 743.351 743.351 70 70 1.107 1.107 690.607 690.607
- Ipoteche
- Pegni
Garanzie personali
Derivati su crediti
163 975 163.975
2. Attività deteriorate garantite da: 0 0 8 8 13.901 13.901 0 0 б 6 70.982 70.982
- Beni in leasing finanziario
Crediti per factoring
-
8 8 13.901 13.901 6 6 18.583 18.583
- Ipoteche
- Pegni
Garanzie personali
Derivati su crediti
52399 52399
Totale valore di bilancio 25 25 વે જેવી સવલતો પ્રાપ્ય થયેલી છે. આ ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામમાં મુખ્યત્વે ખેત-ઉપર તાલુકામાં આવેલું એક ગામનાં મુખ્યત્વે ખેત-ઉપર તાલુકા ે જેવી સવલતો પ્રાપ્ય થયેલી છે. આ ગામનાં લોકોનો મુખ્ય વ્યવસાય ખેતી, ખેતમજૂરી તેમ જ પશુપાલન છે. આ ગામમાં મુખ્યત્વે ખેત-ઉપયોગ વિદ્વારા તાલુકામાં આવેલું એક ગામનાં લોકોનો મુખ્ય 757.252 757.252 70 70 1.113 1.113 925.564 925.564

VE= valore di bilancio delle esposizioni

VG= fair value delle garanzie

Al 31 dicembre 2015 non esistono attività garantite da ipoteche nella voce 60. Crediti. Infatti, i crediti relativi all'attività di "mutui ipotecari" sono stati classificati alla voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

Sezione 9 - Partecipazioni - Voce 90

La voce include le partecipazioni detenute nelle seguenti Società:

  • GE Capital Services S.r.l. - classificata come "società non finanziaria" operante principalmente nel mercato del noleggio a lungo termine di beni strumentali. Si segnala che l'attività di noleggio a lungo termine di autovetture (c.d. "Fleet") è stata oggetto di cessione nel corso del mese di novembre 2015. Tale partecipazione è stata iscritta a seguito della fusione societaria avvenuta con la Società GE Leasing Italia S.p.A. in data 22 aprile 2013.

  • GE Capital Finance S.r.l. - iscritta all'elenco di cui all'art. 107 TUB, appartenente al Gruppo Bancario GE Capital Interbanca e soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GE Capital Interbanca S.p.A., opera sul mercato del factoring offrendo servizi relativi al finanziamento e alla gestione di crediti di impresa. Tale partecipazione è stata iscritta a seguito della fusione societaria avvenuta con la GE Leasing Italia S.p.A. in data 22 aprile 2013.

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denomingzioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecipazi
one %
Disponibili Valore di Fair value
tà voti % bilancio
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
- GE Capital Services Srl Milano Milano 21% 21% 15.078 15.078
- GE Capital Finance Srl Milano Milano 40% 40% 46.200 46.200

9.2 Variazione annua delle partecipazioni

Part. di Part. non Totale
gruppo di gruppo
A. Esistenze iniziali 62.001 0 62.001
B. Aumenti: 0 0 0
B.1 Acquisti 0
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni: (723) 0 (723)
C. 1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore (723) (723)
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 61.278 0 61.278

9.5 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Denominazioni Valore di
bilancio
Totale
attivo
Totale
passività
Totale
ricavi
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
(1)
Altre
componenti
d'esercizio I reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
compl. (3) =
(1)+(2)
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
- GE Capital Services Srl 15.078 417.414 293.693 259.783 12.447 12.447 0 12.447
- GE Capital Finance Srl 46.200 327.638 212.138 7.730 (2.957) (2.957) 30 (2.927)

Il valore di carico delle partecipazioni è stato sottoposto a impairment test al fine di verificare l'eventuale evidenza di significative perdite di valore. A seguito di tale test è risultato necessario procedere a una svalutazione della partecipazione in GE Capital Finance S.r.l.

Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività / Valori Totale
31.12.2015
Totale
31.12.2014
1. Attività di proprietà
a) terreni
b) fabbricati 59 61
c) mobili 64 124
d) strumentali 188 185
e) altri 205 295
2. Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
Totale 216 રેક

Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate.

Le variazioni nei conti delle attività materiali sono dettagliate qui di seguito

10.5 Attività materiali a uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altri Totale
A. Esistenze iniziali lorde 0 61 124 185 295 ୧୧୧
A.1 Riduzione di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette 0 61 124 185 295 ୧୧୧
B. Aumenti: 0 0 0 60 86 146
B.1 Acquisti 60 86 146
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimenti
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni: 0 2 60 57 175 295
C.1 Vendite 27 27
C.2 Ammortamenti 2 60 57 149 268
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a :
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 0 ਦੇ ਰੋ 64 188 206 516
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde 0 59 64 188 206 રી રિ
E. Valutazione al costo 0 ਟਰੇ 64 188 206 516

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate secondo il modello del costo, in conformità a quanto previsto dallo IAS 16. Il periodo di ammortamento coincide con la vita utile del cespite. l cespiti sono stati ammortizzati a quote costanti.

Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Attività immateriali"

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Voci/Valutazione Attività valutate Attività valutate Attività valutate Attività valutate
al costo al fair value al costo al fair value
1. Avviamento 0 0 0 0
2. Altre attività immateriali:
2.1 di proprietà 291 0 340 0
generate internamente
altre
-
291 340
2.2 acquisite in leasing finanziario
Totale 2 291 0 340 0
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
3.3 altri beni
Totale 3 0 0 O 0
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale (1+2+3+4) 291 0 340 0
Totale 291 340

Le altre attività immateriali sono relative al software gestionale ed ai relativi costi di avviamento e di implementazione. Le attività immateriali sono ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

11.2 Attività immateriali: variazione annue

Totale
A. Esistenze iniziali 340
B. Aumenti: 83
B.1 Acquisti 83
B.2 Riprese di valore
B.3 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni: (132)
C. 1 Vendite
C.2 Ammortamenti (132
C.3 Rettifiche di valore
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.5 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 291

11.3 Attività immateriali: altre informazioni

Gli acquisti si riferiscono principalmentazione di nuovi moduli applicativi del software gestionale aziendale.

Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate"

Le attività fiscali correnti, pari a circa 0,1 milioni di euro, si riferiscono principalmente a crediti RAP ed RES relativi a precedenti esercizi. Tali crediti verranno recuperati nel corso degli esercizi futuri in misura pari al limite massimo annuo consentito dalla normativa in vigore (attualmente pari a 700 mila euro), tramite compensazione con eventuali debenze tributarie e previdenziali.

Le "Attività fiscali anticipate", calcolate sia ai fini IRES che IRAP, si riferiscono alle seguenti fattispecie:

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Voci
Perdite fiscale 2014 - convertibile 440
Rettifiche di valore su crediti 43 244 43.137
Riserva TFR 144 74
Totale attività per imposte anticipate iscritte 43.388 43.651
Perdite fiscale pregresse individuali 27
ACF benefit - 272
Oneri per il personale 333 372
Indennità supplettiva clientela 929 797
Accantonamenti a Fondi rischi ed oneri 1.809 2.340
Altre 240 112
Totale attività per imposte anticipate non iscritte 3.311 3.920

Con riferimento alle attività fiscali anticipate si segnala che, per effetto delle disposizioni normative in tema d'imposte anticipate e tenendo in considerazione gli accordi contrattuali derivanti dall'adesione della Banca al Consolidato Fiscale Nazionale, si è proceduto alla rilevazione delle Attività per imposte anticipate, sia IRES che IRAP, relative alle sole perdite e svalutazioni su crediti la cui parziale deducibilità è rinviata agli esercizi successivi così come disposto dall'art.13 del 2015. Non sono state invece oggetto d'iscrizione le imposte anticipate relative alle differenze temporanee deducibili in esercizi futuri per complessivi 3,3 milioni di euro poiché permane incertezza sulle modalità e i tempi di generazione di imponibili futuri sufficienti per il loro recupero.

Il saldo della voce in oggetto, pari a circa 43,3 milioni di euro, si è decrementato di circa 0,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014. Tale decremento deriva principalmente dalla conversione in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate ai sensi della Legge n. 214/2011, connesse alle rettifiche di valori su crediti per circa 1,3 milioni di euro, al netto dell'iscrizione di nuove imposte sorte nell'esercizio per circa 1,0 milione di euro, riferibili al 25% delle perdite e svalutazioni su crealti registrate nell'esercizio.

Nello specifico la Società:

  • ha rilevato l'importo delle attività per imposte anticipate connesse alle svalutazioni e perditi, di cui il 25% deducibile in 10 esercizi, al netto degli utilizzi per rilascio delle rettifiche di valore su crediti, appostate negli esercizi precedenti e convertite in credito di imposta, decrementando il saldo del 31 dicembre 2014 da 43,6 milioni di euro a 43,3 milioni di euro

  • con l'approvazione del Bilancio 2014 ha convertito in crediti d'imposta le attività per imposte anticipate relative a rettifiche di valore su crediti iscritte al 31 dicembre 2014, per 1,0 milione di euro, in relazione alla presenza della perdita civilistica 2014

  • con la trasmissione della dichiarazione IRAP ha convertito in crediti di imposta le attività per imposte anticipate per circa 0,2 milioni di euro in relazione alla perdita fiscale per l'anno 2014

  • non ha rilevato attività per imposte anticipate sulle perdite pregresse e su quelle stimate per l'esercizio 2015 e altre differenze temporanee, di importo minore, per un totale di 3,3 milioni di euro, in quanto, coerentemente con lo IAS 12, le condizioni generali di mercato generano ancora rilevanti incertezze sui tempi e sull'entità degli utili imponibili futuri che il Gruppo fiscale sarà in grado di generare. Dette imposte sono state conteggiate alla aliquota IRES del 27,5%.

12.2 Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite"

Non sussistono passività fiscali correnti alla data del 31 dicembre 2015.

Per effetto del consolidato fiscale e degli specifici accordi di consolidamento, la società ha conferito al Gruppo un imponibile fiscale 2015 per circa 5,1 milioni di euro non contabilizzando le relative imposte correnti (IRES) per circa 1,4 milioni di euro.

La voce relativa alle passività fiscali differite, pari a circa 0,2 milioni di euro, è data principalmente dalle imposte calcolate sulle differenze tra valore di libro di taluni beni materiali e altre differenze temporanee.

Dette imposte sono state conteggiate alla aliquota IRES del 27,5%.

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Voci
Disallineamento Cespiti 84 94
Crediti per interessi di mora 119 133
Oneri per il personale 17 19
Totale passività per imposte differite 220 246

12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Esistenze iniziali
1.
43.577 43.965
2.
Aumenti
1.033 4.066
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.033 4.066
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 1 033 4.066
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2 3 Altri aumenti
Diminuzioni
3.
1.366 4.454
3.1 Imposte anticipate annullate nell'ersercizio 253 1 923
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre 253 1923
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni 1.113 2.531
a) trasformazione in crediti d'imposta 214/2011 1.113 2.531
b) altre
Importo finale
4.
43.244 43.577

12.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla legge 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Importo iniziale 43.577 43.966
2.
Aumenti
1.033 4.066
3.
Diminuzioni
1.366 4.455
3.1 Rigiri 253 1923
3.2 Trasformazione in crediti di imposta 1.113 2.531
a) derivante da perdite di esercizio 926 2531
b) derivante da perdite fiscali 187
3.3 Altre diminuzioni
Importo finale
4.
43.244 43.577

12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. Esistenze iniziali 246 246
2.
Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri gumenti
Diminuzioni
3.
26
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 26
3.3 Altre diminuzioni
Importo finale
4.
220 246

12.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31 dicembre 2015
Totale
31 dicembre 2014
Esistenze iniziali 74 11
2.
Aumenti
70 63
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 70 63
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 70 63
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
Diminuzioni
3.
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
Importo finale
4.
144 74

Sezione 13 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Voce 130

13.1 Composizione della voce 130. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione"

Totale 31.12.2015 Totale 31.12.2014
Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value
Composizione Deteriorati Deteriorati
Bonis Acq. Altri L1 L2 13 Bonis Acq. Altri L1 L2 13
Mutui ipotecarı 156.241 37.224 129.700
Cessione del quinto dello stipendio 31.965 2.156 35.100
Totale 188.206 0 39.380 0 0 164.800 0 0 0 0 0 0

Si riferiscono a crediti derivanti dalle operazioni di credito al consumo e ad altri finanziamenti, valutati all'investimento netto. In ottemperanza a quanto previsto dallo IAS 39, nella valutazione di tale valore rientrano tutti i ricavi e costi di transazione "loan".

Il valore di bilancio è espresso al netto delle poste rettificative, anch'esse determinate sulla base di quanto definito dallo IAS 39; nello specifico, la valutazione delle riserve analitica e collettiva è effettuata sulla base delle metodologie di valutazione descritte nella sezione relativa alle politiche contabili.

La variazione rispetto al 31 dicembre 2014 della voce è dovuta al fatto che nello scorso esercizio i portafogli di "cessione del quinto dello stipendio" e "mutui ipotecari" erano compresi nella voce 60 "Crediti". Come sopra indicato in relazione alla prospettata vendita di questi portafogli e in applicazione dell'IFRS 5 tali crediti, in quanto strumenti finanziari, indipendentemente dalle regole di presentazione previste da tale principio, continuano ad essere valutati al costo ammortizzato, come previsto dallo IAS 39.

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 "Altre attività"

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Depositi cauzionali 1 0
Altre attività: 49.674 49.721
Anticipi a fornitori 1.105 2.241
Crediti per mandato ad assicurare 4 ਹੈ ਦੇ
Crediti verso l'erario 35.739 31.624
Ratei e risconti attivi 10.426 10.262
Altri crediti 2 401 5.579
Totale 49.675 49.721

La voce "Anticipi a fornitori" è composta prevalentemente dai versamenti effettuati per il pagamento delle fatture di acquisto di cespiti da concedere in leasing.

La voce "Crediti per mandato ad assicurare" accoglie il credito nei confronti dei clienti per la parte assicurativa furto-incendio (Lease and Go) inclusa nel contratto di leasing che gli stessi hanno stipulato.

La voce "Crediti verso l'erario" include imposta di bollo (euro 1.494 migliaia), crediti verso l'erario per pagamenti del terzo in pendenza di giudizio sui contenziosi in essere (euro 16.629 migliaia), credito per istanza di rimborso IRAP (euro 894 migliaia), crediti IVA a rimborso e liquidazione IVA del mese di dicembre 2015 (euro 16.649 migliaia).

La voce "Ratei e risconti attivi" comprende : i) i risconti per le provvigioni assicurative e per gli incentivi da corrispondere alla rete commerciale, differiti nel tempo in quanto non di competenza del presente esercizio; ii) i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte di competenza dell'esercizio successivo.

La voce "Altri crediti" include principalmente crediti alla controllante per euro 509 migliaia e fatture da emettere per euro 776 migliaia.

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

Totale Totale
Voci 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
verso banche verso enti verso verso banche verso enti verso
finanziari clientela finanziari clientela
1. Finanziamenti 0 885.709 0 0 860.814 0
1.1 Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti 885.709 860.814
2. Altri debiti 141 5.188 વેરે ર 4.961
Totale 141 885.709 5.188 વેરૂટ 860.814 4.961
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3 141 885.709 5.188 તે જેટે રે 860.814 4961
Totale Fair value 141 885.709 5.188 તે રેણવાડી તેમ જ દિવ 860.814 4.961

La voce "Finanziamenti verso Enti Finanziari" è costituita da debiti verso società del gruppo che riguardano principalmente rapporti di conto corrente con GE Capital European Treasury Ltd regolati a condizioni di mercato determinate in base ai tassi del mercato monetario (Euro 13.535 migliaia) e dal saldo delle linee di credito in essere rispettivamente con GE Capital Finance III GmbH & Co. KG (Euro 360.370 migliaia a tasso variabile), con GE Capital Irish EUR Funding IV (euro 262.774 migliaia a tasso fisso), con GE Capital Irish EUR Funding IV (euro 200.057 migliaia a tasso variabile) e con GE Capital Eireann Funding (euro 48.974 migliaia a tasso fisso).

La voce "Altri Debiti verso la clientela" accoglie il saldo dei debiti per depositi cauzionali.

Sezione 7 - Passività fiscali - Voce 70

Per quanto riguarda l'IRES e l'IRAP, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Anche per quanto riguarda le attività e le passività fiscali differite, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 "Altre passività"

Totale Totale
Attività / Valori 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Debiti verso l'erario 1.710 1 431
Altre passività: 24.348 25.334
Fatture da ricevere 6.561 8.160
Altri debiti verso fornitori 3.366 3.313
Debiti per mandato ad assicurare 1.535 891
Debiti verso dipendenti 385 428
Debiti verso enti previdenziali 828 1.388
Altri debiti 3.323 2.772
Risconti passivi 7.678 7.797
Depositi cauzionali 673 585
Totale 26.057 26.765

La voce "Debiti verso l'erario" comprende euro 1.040 migliaia relative al bollo birtuale, euro 292 migliaia relative ad accantonamenti degli oneri sui premi, euro 253 migliaia relative a ritenute per lavoro dipendente ed euro 114 migliaia relative a ritenute sui finanziamenti.

La voce "Fatture da ricevere" comprende il debito per fatture da ricevere dei beni concessi in leasing.

La voce "Altri debiti verso fornitori" è prevalentemente relativa ai debiti verso fornitori di beni aziendali.

La voce "Debiti per mandato ad assicurare" accoglie i debiti verso le compagnie assicurative relativamente ai prodotti assicurativi offerti.

La voce "Altri debiti" comprende euro 1.824 migliaia relative a partite debitorie su conti transitori, euro 492 migliaia di partite debitorie intragruppo ed euro 359 migliaia relative ad anticipi da clienti.

La voce "Risconti passivi" include i risconti relativi al riaddebito delle spese di istruttoria leasing non inserite nella valutazione dei crediti al costo ammortizzato (euro 3.536 migliaia); i risconti dei proventi legati alla distribuzione di prodotti associati ai finanziamenti erogati (euro 397 migliaia); i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte e riaddebitate al cliente (euro 3.720 migliaia).

La voce "Depositi cauzionali" si riferisce a debiti verso clienti irreperibili per i quali si è proceduto alla riclassifica dalla voce 10. "Debiti".

Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 "Trattamento di fine rapporto del personale": variazioni annue

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
A. Esistenze iniziali 2.519 2.199
B. Aumenti: 493 1.047
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 238 813
B.2 Altre variazioni in aumento 255 234
C. Diminuzioni: 1.084 727
C.1 Liquidazioni effettuate 558 11
C.2 Altre variazioni in diminuzione 526 716
D. Esistenze finali 1.928 2.519

Il principio IAS 19 prevede che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2015, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento.

La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da una società esterna al gruppo GE secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (Projected Unit Credit Method), che prevede di considerare i futuri incrementi retributivi fino al momento della cessazione del rapporto di lavoro e contempla la proiezione degli esborsi da effettuare sulla base di analisi storicostatistiche e della curva demografica, nonché l'attualizzazione di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate e addizionali.

Le ipotesi demografiche (cessazione del rapporto, evoluzione di carriera, mortalità, etc.) sono formulate in base alla tavola di sopravvivenza RG 48 utilizzata dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana e sulla scorta dei dati forniti dalla Società.

10.2 Altre informazioni

Si riporta i riepilogo delle basi tecniche economico-finanziarie utilizzate nel calcolo attuariale del TFR.

lpotesi finanziarie Anno 2015
Tasso annuo di attualizzazione 1.75%
Tasso annuo di inflazione 1.75%
Tasso di turnover (età compresa tra i 21 e i 65 anni) 3.50%
Rimborsi anticipati (età compresa tra i 21 e i 65 anni) 1.40%
Pensionamento (probabilità di uscita) 100.00%

Sezione 11 - Fondi per rischi e oneri - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

Voci Totale Totale
31 dicembre 2015
31 dicembre 2014
Fondi per rischi e oneri: 6.059 5.876
- Fondo FISC 3.379 2.897
l- Fondo oneri futuri 1.672 1910
- Fondo cause legali 1.008 1.069

Il Fondo di Indennità Suppletiva di Clientela e indennità meritocratica (FISC) iscritti a bilancio sono stati oggetto di valutazione attuariale al fine di determinare la passività potenziale come descritto nella Parte A della presente nota integrativa.

Il fondo oneri futuri iscritto a bilancio si riferisce prevalentemente per euro 918 migliaia ad accantonamenti per bonus e relativi oneri a favore del personale dipendente, per euro 395 migliaia ad accantonamenti riguardanti ritenute d'acconto su interessi passivi di competenza 2015 pagati verso società irlandesi del gruppo.

Il fondo cause legali iscritto in bilancio è stato adeguato nell'esercizio in base a una stima delle spese che la Società andrà a sostenere relativamente a contenziosi in essere alla data di redazione del presente bilancio.

Rispetto all'informativa prevista relativamente alle passività potenziali, si segnala che sono presenti contenziosi aperti con l'Agenzia delle Entrate il cui rischio massimo potenziale è ritenuto non probabile. Anche sulla base di indicazioni fornite dai consulenti legali e fiscali, la Società non ha di conseguenza effettuato nessun accantonamento a bilancio. Per informazioni dettagliate su questi contenziosi, si rimanda alla Relazione sulla gestione del presente bilancio.

FISC Oneri futuri Cause legali Totale
31 dicembre 2015
A. Esistenze iniziali 2.897 1.910 1.069 5.876
Aumenti
00
512 1.286 347 2.145
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 512 1.286 347 2.145
B.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti
B.3 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni: (30) (1.524) (408) (1.962)
C.1 Utilizzi dell'esercizio (1.046) (113) (1.159)
C.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti
C.3 Altre variazioni in diminuzione (30) (478) (295) (803)
D. Esistenze finali 3.379 1.672 1.008 6.059

11.2 Variazioni nell'esercizio della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

Sezione 12 - Patrimonio netto - Voci 120,130,140,150,160 e 170

12.1 Composizione della voce 120 "Capitale"

Tipologie Importo
1. Capitale
1.1 Azioni ordinarie 41.000
1.2 Altre azioni
Totale 41.000

Il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è composto da nr. 50.000.000 azioni del valore nominale di Euro 0,82 ciascuna.

12.5 Altre informazioni

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 risulta così composto:

Altre riserve
Capitale Riserva
legale
Utili portati
a nuovo
Altre
riserve
Di
valutazione
Risultato di
esercizio
Totale
A. Esistenze iniziali 41.000 3.923 181.066 16.201 (47) (5.199) 236.944
B. Aumenti: 0 0 0 0 3.294 3.294
B.1 Attribuzioni di utili 3.294 3.294
B.2 Altre variazioni 0
C. Diminuzioni: 0 (5.199) 0 (185) 5.199 (185)
C.1 Utilizzi 0 (5.199) 0 0 5.199 0
- copertura perdite (5.199) 5.199 0
- distribuzione
- trasferimento a capitale
C.2 Altre variazioni (185) (185)
D. Rimanenze finali 41.000 3.923 175.867 16.201 (232) 3.294 240.053

In conformità a quanto previsto dall'art. 2427, n. 7 bis c.c. si riportano le voci di patrimonio netto con l'indicazione della loro origine, della possibilità di utilizzazione e distribuibilità.

Natura/descrizione Importo Disponibile
per aumento
di capitale
Disponibile
per
copertura
perdite
Disponibile per Disponi
distribuzione ai bile per
soci
altro Non
disponibile
1. Capitale Sociale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione 0 0 0 0 0 0
3. Riserve 201.190 191 429 195.352 191,429 0 5.838
Riserva straordinaria 23.082 23.082 23.082 23.082
Riserva statutaria
Riserva legale 3.923 3.923
Fondo per Rischi Bancari Generali 0 0 0
Riserva tassata (Legge 19/12/73, n.823)
Riserva speciale (Art.15 10° L 7/8/82, n. 516)
Riserva da fusione 168.347 168.347 168.347 168.347
Riserva First Time Adoption 5.838 5.838
Versamento a fondo perduto 0
Riserva da conferimento partecipazioni
4. (Azioni Proprie) 0 0 0 0 0 0
5. Riserve da valutazione (232) 0 0 0 0 (232)
Riserva AFS
Riserva Valutazione Attività Materiali
Riserva Cash Flow
Riserve Leggi speciali di rivalutazione
Riserva TFR IAS 19 (232) (232)
6. Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0
7. Utile (Perdita) esercizio precedente
riportato a nuovo 15.1991 (5.199) 15.1991 (5.199)
8. Utile (Perdita) d'esercizio 3.294 0 0 0 0 3.294
Totale 240.053 186.230 190.153 186.230 0 49.900

3. PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10 "Interessi attivi e proventi assimilati"

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale 31
dicembre 2015
Totale 31
dicembre 2014
1. Att. finanziarie detenute per la negoziazione
2. Att. finanziarie valutate al fair value
3. Att. finanziarie disponibili per la vendita
4. Att. finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti O 42.914 0 42.914 44.143
5.1 Crediti verso banche 8
5.2 Crediti verso enti finanziari 23 23 122
5.3 Crediti verso clientela 42.889 42.889 44.013
6. Altre attività
7. Derivati di copertura
Totale 42.914 0 42.914 44.143

1.3 Composizione della voce 20 "Interessi passivi e oneri assimilati"

Voci/Forme tecniche Finanzia
menti
Titoli Altro Totale 31
dicembre 2015
Totale 31
dicembre 2014
1. Debiti verso banche O
2. Debiti verso enti finanziari 14.012 31 14.043 21.423
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
16. Passività finanziarie al fair value
7. Altre passività
8. Derivati di copertura
Totale 14.012 0 31 14.043 21.423

La riduzione degli interessi passivi verso enti finanziari è interamente legata al favorevole riprezzamento delle linee di funding infragruppo, in linea con i tassi di mercato.

Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 "Commissioni attive"

Totale Totale
Dettaglio / Settori 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. operazioni di leasing finanziario 2 463 2.365
2. operazioni di factoring
3. credito al consumo
4. attività di merchant banking
5. garanzie rilasciate
6. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti 2.539 2 386
- altri
7. servizi di incasso e pagamento
8. servicing in operazioni di cartolarizzazione 0 309
9. altre commissioni
Totale 5.002 5.060

2.2 Composizione della voce 40 "Commissioni passive"

Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Dettaglio / Settori
1. garanzie ricevute
2. distribuzione di servizi da terzi 3.969 3.766
3. servizi di incasso e pagamento 167 205
4. altre commissioni:
- commissioni per riassicurazione crediti
commissioni per mancato utilizzo linea di credito
Totale 4.143 3.971

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 100

8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti"

Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore Totale 31
dicembre
Totale 31
dicembre
2014
specifiche di portafoglio Specifiche di portafoglio 2015
1. Crediti verso banche
- per leasing (2)
- per factoring
- altri crediti
2. Crediti verso enti finanziari
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing 3 8 (5) (4)
- per factoring
- altri crediti
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
3. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing 10.055 2.663 3.571 5.381 3.766 4.377
- per factoring
- per credito al consumo 1.500 177 1.814 2.125 (2.262) 2.071
- altri crediti 8.887 2.690 180 403 10.994 7.260
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo
- altri crediti
Totale 20.442 5.533 5.565 7.917 12.493 13.702

Le rettifiche di valore dei crediti vengono effettuate sulla base di classi di merito assegnate ai contratti, dei numeri di insoluto registrati, di valutazioni del merito creditizio della controparte e del valore di recupero del bene di mercato. Per ogni ulteriore informazione si rimanda alla parte A della presente nota integrativa (Sezione Crediti).

Sezione 9 - Spese amministrative – Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a "Spese per il personale"

31 dicembre
2015
31 dicembre
2014
1. Personale dipendente (11.958) (13.265)
a) salari e stipendi (7.951) (8.661)
b) oneri sociali (2.503) (2.909)
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (817) (813)
t) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese (687) (882)
2. Altro personale in attività (7) (6)
3. Amministratori e Sindaci (ਰੇਰੇ) (92)
4. Personale collocato a riposo
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende 158 261
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società (37) (136)
Totale (11.943) (13.238)

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

31 dicembre
2015
31 dicembre
2014
numero
medio
Personale dipendente:
a) Dirigenti 6 8 7,0
b) Quadri direttivi 47 32 39,5
c) Restante personale 158 188 173,0
Altro personale 2 4 3,0
Totale 213 232 222,5

9.3 Composizione della voce 110.b "Altre spese amministrative"

31 dicembre
2015
31 dicembre
2014
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
Consulenze e servizi (9.951) (9.917)
Spese gestione immobili riparazioni e manutenzioni (653) (621)
Spese telefoniche e postali (345)। (492)
Altre spese (910) (847)
Spese di pubblicità (112) (77)
lmposte e tasse varie (845) (612)
Totale altre spese amministrative (12.816) (12.566)

Valori riclassificati al 31 dicembre 2014 per comparabilità con i dati al 31 dicembre 2015: dalla voce 110.b) altre spese amministrative alla voce 110.a) spese per il personale (euro 627.762).

Sezione 10 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali – Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali"

Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento Riprese di valore
(b)
(c) Risultato netto
(a+b-c)
1. Attività ad uso funzionale (268) (268)
1.1 di proprietà (268) (268)
a) terreni
b) fabbricati (2)
c) mobili (୧୦) (୧୦)
d) strumentali (57) (57)
e) altri (149) (149)
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
2. Attività detenute a scopo di investimento
- di cui concesse in leasing operativo
(268)
Totale
0 O (268)

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni materiali come da specifica risultante nelle informazioni dello stato patrimoniale.

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali"

Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a+b-c)
1. Avvigmento
2. Altre Attività immateriali (132) (132)
2.1 di proprietà (132) (132)
2.2 acquisite in leasing finanziario
3. Attività riferibili al leasing finanziario
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale (132) O 0 (132)

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali come da specifica risultante nelle informazioni dello stato patrimoniale.

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 150

13.1 Composizione della voce 150 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri"

Voci Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Indennità suppletiva di clientela (512) 74
Cause legali in corso (73) (ਰੇਤੀ
Rischio frodi 17 (75)
Rischio clausola "gross up" sui finanziamenti 207 (325)
Oneri "cessione del quinto" (45) (29)
Rischio relativo alla gestione dei bolli automobilistici 20 413
Contenzioso con Linedata services 0 (230)
Contenzioso con il personale (230)
Totale Accantonamenti netti al fondo rischi e oneri (616) (267)

Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione - Voce 160

14.1 Composizione della voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione"

Totale Totale
Tipologia Servizi / Settori 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
- proventi per recupero beni in leasinq 6.133 5.700
altri proventi per attività di leasing 3.385 2.886
- proventi per recupero crediti 2.100 2 418
- altri recuperi di spesa 17.655 13.809
- altri proventi 64 740
Totale proventi 29.337 25,553
Oneri:
- oneri per recupero beni in leasing (1.964) (1.755)
- altri oneri per attività di leasing (10.554) (10.135
oneri e spese legali per recupero crediti (3.602) (4.103)
- informazioni bancarie e banche dati (840) (286)
- altri oneri (୧୦୮) (553)
Totale oneri (17.655) (16.832)
Totale Altri oneri e proventi di gestione 11.682 8.721

Sezione 15 - Utili/perdite delle partecipazioni - Voce 170

13.1 Composizione della voce 170 "Utili/perdite delle partecipazioni"

Voci Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. Proventi
1.1 Rivalutazioni
1.2 Utili da cessione
1.3 Riprese di valore
1.4 Altri proventi
2. Oneri
2.1 Svalutazioni
2.2 Perdite da cessione
2.3 Rettifiche di valore da deterioramento (723) 0
2.4 Altri oneri
Totale (723) 0

Con riferimento alla movimentazione del 2015, si rimanda alla voce relativa alle partecipazioni (Sezione 9, Voce 90).

Sezione 16 - Utili/perdite da cessione di investimenti - Voce 180

13.1 Composizione della voce 180 "Utili/perdite da cessione di investimenti"

Voci Totale Totale
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. Immobili
1.1 Utili da cessione
1.2 Perdite da cessione
2. Altre attività
1.1 Utili da cessione 38 24
1.2 Perdite da cessione (ਰ)
Totale 38 ਹੈ ਦ

La voce accoglie gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di beni di proprietà, quale differenza tra il prezzo di vendita e il valore netto contabile dell'attività ceduta.

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 " Imposte sul reddito dell'operatività corrente"

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. Imposte correnti (105
2. Variazione delle imposte correnti
dei precedenti esercizi 28 445
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio 1 113 2.531
3bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio
per crediti di imposta di cui alla legge
n. 214/2011
4. Variazione delle imposte anticipate (333) (388)
5. Variazione delle imposte differite 26
Imposte di competenza dell'esercizio 834 2.483

Si segnala che, per effetto delle disposizioni normative in tema di imposte anticipate e tenendo in considerazione gli accordi contrattuali derivanti dall'adesione della società al Consolidato Fiscale Nazionale, si è proceduto alla rilevazione delle imposte anticipate, sia IRES che IRAP, relative alle sole perdite e svalutazioni su crediti per la quota di deducibilità (25%) rinviata agli esercizi successivi così come disposto dall'art.13 del D.L. 83 del 2015.

La Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 208/2015) ha disposto la riduzione del 3,5% dell'aliquota IRES a partire dal 2017. La stessa Legge, per gli enti creditizi e finanziari, ha tuttavia sterilizzato detta riduzione introducendo una specifica addizionale del 3,5%.

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

La riconciliazione non viene fornita in quanto tale informativa a livello di bilancio individuale non aggiungerebbe elementi utili alla miglior comprensione del carico fiscale, non avendo la Società rilevato il debito IRES. Si segnala infatti che, tenendo in considerazione gli accordi contrattuali derivanti dall'adesione della Società al Consolidato Fiscale Nazionale, la Società ha conferito al Gruppo un imponibile fiscale per l'esercizio 2015 pari a circa 5,1 milioni di euro non contabilizzando le relative imposte correnti per circa 1,4 milioni di euro.

Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Controparte Interessi attivi
Commissioni attive
Totale Totale
31 31
dicembre dicembre
Banche Enti finanz. Clientela Banche Enti finanz. Clientela 2015 2014
1. Leasing finanziario
- beni immobili
- beni mobili 2 47 26.861 4.759 31.669 31.956
- beni strumentali 4 7.790 5 7.799 5.890
- beni immateriali
2. Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto
del valore originario
- per altri finanziamenti
3. Credito al consumo
- prestiti personali 5 5 46
- prestiti finalizzati 1 1 42
- cessione del quinto 3.831 237 4.068 5.958
4. Prestiti su pegno
5. Garanzie e impegni
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
Totale A 2 51 38.487 0 0 5.002 43.542 43.892
6. Altri finanziamenti
- prestiti finalizzati 2 2 0
- mutui 4.362 4.362 5.248
Totale B 0 0 4.364 0 0 0 4.364 5.248
7. Altri interessi 9 9 63
Totale C 0 0 9 0 0 0 9 63
Totale 2 ਦਾ 42.860 0 0 5.002 47.915 49.203

4. PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull'operatività svolta

A. LEASING FINANZIARIO

  • A.1 Riconciliazione tra l'investimento lordo e il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti
  • A.2 Classificazione per fasce temporali delle esposizioni deteriorate, dei pagamenti minimi dovuti e degli investimenti lordi
TOTALE
31 dicembre 2015
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI INVESTIMENTI LORDI
Quota capitale
ESPOSIZIONI
DETERIORATE
di cui
valore
residuo
garantito
Quota
interessi
di cui valore
residuo non
garantito
- a vista
- fino a 3 mesi 51.714 45.777 14.375 60.152
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 18.406 186.156 26.992 213.148
- oltre 1 anno fino a 5 anni 6.852 513 511 42.593 556.104
- oltre 5 anni 428 5.021 118 5.139
- durata indeterminata
Totale 77.400 750.465 0 84.078 834.543 0
TOTALE
31 dicembre 2014
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI
Quota capitale
INVESTIMENTI LORDI
ESPOSIZIONI
DETERIORATE
di cui
valore
residuo
garantito
Quota
interessi
di cui valore
residuo non
garantito
- a vista
- fino a 3 mesi
- oltre 3 mesi fino a 1 anno
- oltre 1 anno fino a 5 anni
- oltre 5 anni
- durata indeterminata
62.308
22.177
8.256
516
40.843
177.027
478.995
4.129
14.000
26.472
41.126
78
54.843
203.498
520.121
4.208
Totale 93.257 700.994 0 81.676 782.670 0

A.3 - Classificazione dei finanziamenti di leasing finanziario per qualità e per tipologia di bene locato

Finanziamenti non deteriorati Finanziamenti deteriorati
Voci 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Totale 31 dicembre Totale 31 dicembre di cui: di cui:
2015 2014 sofferenze sofferenze
A. Beni immobili: 0 0 0 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 133.984 98.031 455 1 609
C. Beni mobili: 609.368 593.753 13.445 4.000 17.981 5.587
- Autoveicoli 609.368 593.753 13.445 4.000 17.981 5.587
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 743.352 691.784 13.900 4.001 18.590 5.588

A.4 - Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario

Voci Beni inoptati Altri beni
Totale 31 dicembre
2015
Totale 31 dicembre
2014
31
dicembre
2015
31 dicembre
2014
31
dicembre
2015
31 dicembre
2014
A. Beni immobili: 0 0 O 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 0 0 0 0 0 0
C. Beni mobili: 0 0 0 0 0 0
- Autoveicoli
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 0 O 0 0 0 0

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A.5 - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche di
valore iniziali
di
Rettifiche
valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Utile da cessione Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche di
valore finali
Specifiche
su attività deteriorate
leasing immobiliare
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
leasing strumentale 8.663 1.606 1.909 (2.007) (1.830) (1.734) 6.607
- sofferenze 3.498 703 1.909 (1.004) (1.204) 3.902
- inadempienze probabili 1 38 39
- esp.scadute deteriorate 5.164 865 (1.003) (1.830) (530) 2.666
leasing mobiliare 66.014 4.494 2.568 (1.563) (2.414) (12.213) 56.886
- sofferenze 40.449 1.591 2.374 (811 19.040 34.563
- inadempienze probabili 0 125 194 (25) (77) 217
- esp.scadute deteriorate 25,565 2.778 (727) (2.414) (3.096) 22.106
leasing immateriale
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
Totale A 74.677 6.100 0 4.477 0 (3.570) 0 (4.244) (13.947) 0 63.493
Di portafoglio
su altre attività
- leasing immobiliare
- leasing strumentale 1.326 188 122 (733) (201) (୧.] 641
- leasing mobiliare 7.873 2.475 (4.657) (154) (୧୫) 5.469
- leasing immateriale
Totale B 9.199 2.663 0 122 0 (5.390) 0 (355) (129) 0 6.110
Totale 83.876 8.763 0 4.599 0 (8.960) O (4.599) (14.076) 0 69.603

A.6 - Altre informazioni

A.6.1 - Descrizione generale dei contratti significativi

La Società opera principalmente nel mercato automobilistico offrendo alla clientela, rappresentata da privati o piccole e medie imprese, prodotti a tasso fisso o variabile. A partire da maggio 2013, in seguito all'operazione di fusione per incorporazione della società GE Leasing Italia S.p.A. in GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., la Società ha iniziato a erogare anche contratti di leasing strumentale. In considerazione dei valori finanziati e della durata dei contratti stipulati, si può affermare che non esistono nel bilancio appena chiuso "contratti significativi" di cui dare menzione nella presente nota integrativa.

A.6.2 - Altre informazioni sul leasing finanziario

Non sono presenti in bilancio canoni potenziali di locazione, cioè canoni di cui non è stato prefissato l'ammontare in quanto determinato sulla base dell'andamento futuro di parametri che cambiano con il passare del tempo (indici di prezzo futuro, tassi di interesse futuro),

A.6.3 - Ammontare dei crediti per operazioni di retrodatazione (lease back)

Non sono presenti in bilancio operazioni di retrolocazione (lease back), cioè operazioni che comportino la vendita e la successiva immediata retrolocazione dello stesso bene alla medesima controparte.

C. CREDITO AL CONSUMO

C.1 - Composizione per forma tecnica

Totale al 31 dicembre 2015 Totale al 31 dicembre 2014
Valore Rettifiche Valore Valore Rettifiche Valore
lordo di valore netto lordo di valore netto
1. Attività in bonis 33.333 1.365 31.968 50.640 3.231 47.409
- prestiti personali 3 0 3 87 14 73
- prestiti finalizzati 0 0 0 3 0 3
- cessione del quinto 33.330 1.365 31.965 50.550 3.217 47.333
2. Attività deteriorate 35.207 32.434 2.773 37.495 33.560 3.935
Prestiti personali 8.086 7.851 235 8.369 8.065 304
- sofferenze 7.240 7.032 208 7.370 7.131 239
- inadempienze probabili 0 0 0 0 0 O
- esposizioni scadute deteriorate 846 819 27 ggg 934 ર્ભ રેટ
Prestiti finalizzati 12.923 12.541 382 13.341 12.936 405
- sofferenze 11.534 11.193 341 11.866 11.510 356
- inadempienze probabili 0 0 0 0
- esposizioni scadute deteriorate 1.389 1.348 41 1.474 1.425 49
Cessione del quinto 14.198 12.042 2.156 15.785 12.559 3.226
- sofferenze 4.661 4 465 196 4.981 4.666 315
- inadempienze probabili 18 0 18 61 61 O
- esposizioni scadute deteriorate 9.519 7.577 1942 10.743 7.832 2911
Totale 68.540 33.799 34.741 88.135 36.791 51.344

Si ricorda che il portafoglio di "cessione del quinto dello stipendio" è stato riclassificato nella voce "130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

C.2 - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non
deteriorati
Finanziamenti
deteriorati
Fasce temporali Totale 31 Totale 31 Totale 31 Totale 31
dicembre dicembre dicembre dicembre
2015 2014 2015 2014
- a vista 0 0 O
- fino a 3 mesi 2.248 2.793 308 1.198
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 5.569 7.467 908 2.260
- oltre 1 anno fino a 5 anni 20 422 29 238 1 356 1.770
- oltre 5 anni 3.729 7.911 201 134
- durata indeterminata 0 0 O
Totale 31.968 47.409 2.773 5.362

C.3 - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche di
valore
iniziali
di
Rettifiche
valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Utili da cessione Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
prestiti personali 8.064 29 58 0 (155) (28) (89) 0 7.849
- sofferenze 7.131 22 ೭8 (112) (୧୫) 7.031
- inadempienze probabili 0
- esp.scadute deteriorate 933 7 (43) (28) (21) 818
prestiti finalizzati 12.937 4 0 0 (219) (33) (149) 0 12.540
- sofferenze 11.510 3 (189) (14) (119 11.191
- inadempienze probabili 0 0
- esp.scadute deteriorate 1 427 1 (30) (19) (30) 1.349
cessione del quinto 12.558 1.352 25 0 (1.442) (105) (344) 0 12.044
- sofferenze 4.666 177 25 (308) (ਰੇਤ) 4.467
- inadempienze probabili 3 (3) 0
- esp.scadute deteriorate 7.889 1.175 (1.131) (105) (251) 7.577
Totale A 33.559 1.385 0 83 0 (1.816) 0 (196) (582) 0 32.433
Di portafoglio
su altre attività
- prestiti personali 15 (14) (1) 0
- prestiti finalizzati 0
- cessione del quinto 3.217 177 81 (2.109) (1 1.365
Totale B 3.232 177 0 81 0 (2.123) 0 (1) (1) 0 1.365
Totale 36.791 1.562 0 164 0 (3.939) 0 (197) (583) 0 33.798

C.4 - Altre informazioni

Con riferimento agli stock di consumo collocati con vendita diretta, confermiamo che nell'esercizio 2015 non sono stati collocati contratti attraverso questo canale.

ALTRI FINANZIAMENTI

Altri finanziamenti - Composizione per forma tecnica

Totale al 31 dicembre 2015 Totale al 31 dicembre 2014
Valore Rettifiche Valore Valore Rettifiche
lordo di valore netto lordo di valore Valore netto
1. Attività in bonis 189.741 10.045 179.696 174.444 6.741 167.703
- mutui 165.755 9.514 156.241 170.168 6.193 163.975
- altri finanziamenti 23.986 531 23.455 4.276 548 3.728
2. Attività deteriorate 77.949 40.538 37.411 85.499 32.883 52.616
Mutui 74.075 36.851 37.224 81.593 29.195 52.398
- sofferenze 28.997 18.412 10.585 22574 11.661 10.913
- inadempienze probabili 10.112 2.915 7.197 33.067 11.282 21.785
- esposizioni scadute 34 966 15.524 19.442 25.952 6.252 19.700
Altri finanziamenti 3.874 3.687 187 3.906 3.688 218
- sofferenze 3.421 3.322 ਰੇਰੇ 3.429 3.325 104
- inadempienze probabili 26 8 18 290 280 10
- esposizioni scadute 427 357 70 187 83 104
Totale 267.690 50.583 217.107 259.943 39.624 220.319

Si ricorda che il portafoglio "mutui" è stato riclassificato nella voce "130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" per un ammontare pari a euro 193,5 milioni.

Altri finanziamenti - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non
deteriorati
Finanziamenti
deteriorati
Fasce temporali Totale 31 Totale 31 Totale 31 Totale 31
dicembre dicembre dicembre dicembre
2015 2014 2015 2014
- fino a 3 mesi 2.596 2.726 8.341 11.733
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 7.772 8.158 15.735 22.136
- oltre 1 anno fino a 5 anni 37.462 39.316 12.326 17.340
- oltre 5 anni 108.412 113.778 930 1.308
- durata indeterminata 0 0 O 0
Totale 156.242 163.978 37.332 52.517

Altri finanziamenti - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche
di valore
iniziali
di
Rettifiche
valore
Trasferimenti da
altro status
altre variazioni
positive
riprese di valore Trasferimenti da
altro status
Cancellazioni altre variazioni
negative
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
mutui 29.195 8.857 3.172 0 (174) (4.199) 0 0 36.851
- sofferenze 11.661 3.706 3.172 (126) 18.413
- inadempienze probabili 2.764 721 (4) (566) 2.915
- esp.scadute 14.770 4.430 (44) (3.633) 15.523
altri finanziamenti 3.689 24 ਦੇ ਰੋ 0 (7) (12) (63) 0 3.687
- sofferenze 3.325 4 48 (2) (53) 3.322
- inadempienze probabili 8 8
- esp.scadute 364 12 11 (ટો (ਹਵ) (10) 357
Totale A 32.884 8.881 3.231 0 (181) (4.214) (63) 0 40.538
Di portafoglio
su altre attività
- mutui 6.193 2.639 1.586 (344) (EEA) 9.515
- altri finanziamenti 547 ર્દિર (28) (12) 530
Totale B 6.740 2.692 1.586 0 (402) (571) O 0 10.045
Totale 39.624 11.573 4.817 0 (583) (4.785) (୧3) 0 50.583

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

Le garanzie in essere alla data del presente bilancio si riferiscono a fideiussioni emesse da Banca Intesa per il contratto di affitto della sede di Mondovì (euro 182 migliaia) e per il pagamento dei premi assicurativi relativi ai prodotti offerti alla clientela (euro 207 migliaia).

Sezione 3 - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Aspetti generali 1.

L'attività commerciale della Società si articola essenzialmente sul leasing finanziario per l'acquisto di autoveicoli o veicoli commerciali e beni strumentali.

E' quindi importante sottolineare come il portafoglio crediti della Società presenti caratteristiche di elevata granularità, con un numero limitato di esposizioni concentrate su singoli clienti o gruppi.

Il processo di erogazione del credito è strutturato a seconda delle forma tecnica del credito e della tipologia di rischio connesso e prevede un'articolazione differenziata secondo i sottoindicati macroprocessi:

  • · Valutazione della controparte dell'operazione
  • · Concessione del credito
  • Gestione e monitoraggio dei crediti, in bonis, deteriorati e potenzialmente dubbi
  • · Gestione e monitoraggio dei rischi creditizi complessivi

La qualità del portafoglio viene garantita in tutte le fasi sopraindicate attraverso un attento processo di valutazione delle richieste di finanziamento, specifico per ogni prodotto, nonché tramite una gestione efficace del recupero crediti, supportato ove possibile da strumenti di mitigazione del rischio.

Un dettagliato e constante monitoraggio delle performance di portafoglio consente inoltre di intervenire laddove necessario sulle regole che gestiscono l'erogazione e la collection, modificando opportunamente politiche di credito e strategie di recupero.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nell'ambito delle tipologie di prodotto finanziario offerte dalla Società, l'elemento che genera il rischio di credito è la valutazione del merito creditizio del cliente, ivi includendo eventuali terze controparti coinvolte nel contratto (garanti, fideiussori).

Tale valutazione segue specifiche regole e processi a seconda della tipologia di bene, utilizzando svariate fonti informative di dati pubblici e non (Banca d'Italia,

Credit Bureau, Infocamere, etc..), unitamente a modelli di scoring specifici sviluppati dalla Società sul proprio portafoglio.

Le principali funzioni preposte a gestire e monitorare il rischio di credito sono:

  • Risk Management: propone e gestisce adequate "strike zones" per i vari prodotti, recependo anche le direttive provenienti dall'omologa funzione della Capogruppo. Questa funzione è altresì responsabile dell'attività di monitoraggio e gestione del portafoglio crediti, proponendo interventi correttivi sulle policy, i processi decisionali e le strategie di recupero in base alle risultanze delle analisi effettuate
  • · Ufficio Fidi: è responsabile della gestione operativa dell'istruttoria relativa alle richieste di finanziamento, eseguendo nello specifico l'analisi del merito creditizio del cliente che porta alla delibera, positiva o negativa
  • Ufficio Collection: è responsabile di monitorare costantemente l'andamento dei crediti, con riferimento sia alle posizioni per crediti in bonis che per crediti deteriorati (sofferenze, incagli, ristrutturati, scaduti) di garantire il ritiro dei beni recuperati nei casi di risoluzione del contratto nonché dello svolgimento della fase di recupero del credito in via giudiziale o extra-giudiziale

Tutto il processo di gestione e recupero del credito, nonché di classificazione e valutazione del rischio, è supportato informaticamente e in modo integrato tra le varie funzioni e fasi dell'attività. Questo permette un controllo sulle dinamiche del portafoglio, sul passaggio dei crediti nei vari "stati" garantendo una periodica valutazione dei crediti e delle rettifiche di valore coerenti con le esigenze di rappresentazione in bilancio e di recupero.

Come principio generale, è opportuno infine sottolineare che tutte le concessioni di credito ai richiedenti devono essere autorizzate da un soggetto che disponga degli idonei poteri di delibera. Tali poteri vengono attribuiti, in prima istanza e per gli importi più rilevanti, dalla Capogruppo al CRO e CEO congiuntamente; essi a loro volta delegano i loro poteri ai soggetti preposti alle decisioni di credito, sulla base della loro qualifica ed esperienza.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

l sistemi di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito seguono un approccio omogeneo sulle varie tipologie di bene, differenziandosi ove necessario in base alle peculiarità di ciascuno e alla relativa tipologia di clientela.

La valutazione del rischio sottostante alle varie richieste di finanziamento si basa sia sull'analisi del merito creditizio delle controparti coinvolte, sia sulla rischiosità connessa allo specifico fido richiesto, ivi includendo la tipologia di bene.

L'analisi di credito si fonda su svariate fonti informative:

  • dati pubblici disponibili (Bilanci di Esercizio, Camera di Commercio, Infocamere, etc..)
  • dati provenienti da banche dati private (Credit Bureau, banche dati associative, etc..)
  • schede di Centrale Rischi di Banca d'Italia. .

A supporto di tale attività è stato attivato da inizio 2011 un sistema di valutazione automatica delle pratiche (AUD) in grado di fornire una proposta di esito all'analista di credito, a supporto della decisione finale.

Dal primo trimestre 2012 tale sistema si è inoltre arricchito di un nuovo modello di score prevalentemente rivolto alla clientela "non corporate", sviluppato e calibrato sul portafoglio storico di GE Capital Servizi Finanziari; da ottobre 2013, il medesimo modello è attivo anche per il segmento strumentale.

Da sottolineare infine che la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati); il rinnovo periodico di tali affidamenti è da considerarsi alla stregua di una decisione creditizia "ex-novo".

ll monitoraggio delle performance del portafoglio crediti viene predisposto con cadenza mensile e declinato per le varie tipologie di prodotto e sotto-prodotto, nonché per i diversi canali di acquisizione. In questo ambito vengono considerati i principali indicatori di tasso di insolvenza e perdita, sia sul portafoglio in essere sia a livello di "vintage" di produzione.

Per i prodotti Auto e Cessione del Quinto viene altresì determinata su base mensile la probabilità di perdita per fascia di arretrato, segmentata per tipologia di prodotto. Tale calcolo deriva da un modello basato su matrici di transizione degli stati dei contratti tra 2 diverse osservazioni temporali. Su base trimestrale è invece quantificato il tasso di recupero da perdita, calcolato a diversi momenti temporali. Le indicazioni derivate dai suddetti calcoli sono alla base della definizione delle riserve collettive sui crediti in essere.

l modelli utilizzati permettono inoltre di stimare le perdite attese sul portafoglio anche ai fini di mantenere l'adeguatezza del pricing sui nuovi contratti.

Relativamente al prodotto mutui, la porzione di portafoglio che presenta un livello di insolvenza superiore a una soglia critica viene analizzato su base mensile a livello di singolo contratto, al fine di individuare la relativa probabilità di perdita e valutare l'importo della perdita stessa. Parametro fondamentale per tale valutazione è il prezzo di mercato delle garanzie immobiliari associate ai contratti di mutuo. Tale

valore viene aggiornato semestralmente mediante perizie dell'immobile richieste ad una società terza (Valutazione standard: Drive-by su base semestrale, desktop nei trimestri intermedi). Le indicazioni derivate dalle suddette analisi vanno a contribuire alla definizione della copertura sui crediti in essere.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

A tutela del rischio di credito vengono acquisite, in correlazione al merito creditizio del cliente, e alla tipologia di prodotto diverse forme di garanzia reale e personale.

Il prodotto leasing finanziario, è nella sostanza, la prevalente forma tecnica che genera rischi di credito nella Società ed è specialmente attraverso un'attenta valutazione della particolare struttura di questo strumento che sono state definite le politiche di mitigazione del rischio di credito.

In proposito occorre dire che il locatore mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

Per il prodotto prestiti garantiti a dipendenti venivano utilizzate forme di copertura assicurativa per il rischio morte e per il rischio default a causa della perdita del posto di lavoro.

Per quanto concerne i mutui ipotecari sono state richieste ipoteche di primo grado sostanziale sugli immobili residenziali che risultavano essere prima casa al momento dell'erogazione del finanziamento. Per i contratti dove il profilo reddituale non risultava adeguato sono state inoltre richieste ulteriori garanzie personali a terzi.

Oltre alle considerazioni riportate nei paragrafi precedenti, è importante notare che nel leasing finanziario, proprio in virtù della natura stessa del prodotto, il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del contratto di leasing, di cui il locatore mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi di conseguenza un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

Operativamente il processo di recupero del credito viene gestito in primis dall'ufficio Collection che si occupa di individuare, tra i soggetti che si presentino in uno degli status di contratto stabiliti dalle policy interne, le posizioni da porre in sofferenza,

che andranno sottoposte all'autorizzazione del COO o del Consiglio di Amministrazione a seconda dell'importo del credito.

In particolare è importante rammentare che vengono considerati:

  • "sofferenza" i crediti nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertata giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dall'esistenza di garanzie o dalla previsione di perdita. L'apposizione a sofferenza implica pertanto una valutazione da parte dell'intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente che non può scaturire automaticamente da un mero ritardo di quest'ultimo nel servizio di pagamento del debito. E' importante rammentare che si considera in sofferenza il soggetto debitore (quindi con tutte le posizioni a questo intestatel
  • · "inadempienza probabile" i crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo e crediti per i quali la Società, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita
  • "scaduti" i crediti legati a debitori che presentano alla data di riferimento crediti scaduti/sconfinanti da almeno un giorno. L'esposizione viene rilevata come attività scaduta "deteriorata" se l'attività è scaduta in via continuativa da più di 90 giorni al superamento delle soglie di rilevanze indicate da Banca d'Italia. Tali condizioni sono in vigore dal primo gennaio 2012 e recepiscono le modifiche normative apportate alla Circolare 217 del 5 agosto 1996 di Banca d'Italia

In relazione all'attività di valutazione viene determinato l'importo della rettifica di valore a Conto Economico come differenza tra il valore di iscrizione dell'attività e il valore attuale di flussi di cassa stimati recuperabili attualizzati al tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria svalutata. Il valore del credito viene ripristinato, in tutto o in parte, negli esercizi successivi qualora vengano meno i motivi della rettifica di valore effettuata.

Il portafoglio dei contratti performing viene sottoposto a valutazione su base statistica e viene determinata una riserva collettiva a copertura del rischio.

La rischiosità del portafoqlio viene stimata attraverso l'utilizzo del Markov Model che attribuisce ai contratti una probabilità di perdita assegnando un indice di rischio in base alle performance di pagamento dei canoni contrattuali. Tale probabilità è calcolata per bucket determinati attraverso una stratificazione del portafoglio operata sulla base della numerosità degli insoluti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia

Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempi enze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
TOTALE
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0
2. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza O
3. Crediti verso banche 394 394
4. Crediti verso clientela 4.649 341 9.723 29.624 737.793 782.130
5. Attività finanziarie valutate al fair value 0
6. Attività finanziarie in corso di dismissione 10.781 7.216 21.384 47.342 140.863 227.586
Totale 2015 15.430 7.557 31.107 76.966 879.050 1.010.110
Totale 2014 17.514 9.475 48.152 79.311 827.585 982.037

2. ESPOSIZIONI CREDITIZIE

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Tipologie esposizioni / valori Attività deteriorate
mesi
M
D
Fino
9
ಗಿ
D
Da oltre
mesi fino
mesi
T
9

Da oltre
mesi fino
no
an
anno
T
tre
O
Attività non
deteriorate
A. ESPOSIZIONI PER CASSA:
a) Sofferenze
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
33.980 696 669 62.934 82.848 15.431
b) Inadempienza probabili
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
6.372 697 883 2.783 3.179 7.556
c) Esposizioni scadute deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
172 9.911 6.403 65.009 50.397 31.098
d) Esposizioni scadute non deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
83.350 6.391 76.959
d) Altre esposizioni non deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
869.932 11.078 858.854
Totale A 40.524 11.304 7.955 130.726 953.282 136.424 17.469 989.898
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
Totale B O 0 0 0 0 0 O 0
Totale (A+B) 40.524 11.304 7.955 130.726 953.282 136.424 17.469 989.898

La tabella include i crediti relativi a "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" per un totale di euro 228 milioni che sono classificati alla voce "130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche
di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Attività deteriorate
Tipologie esposizioni / valori mesi

D
Fino
Da oltre 3 mes
mesi
9
D
fino
6 mes
anno
Da oltre
I
D
fino
anno

Oltre
Attività non
deteriorate
ESPOSIZIONI PER CASSA:
A.
a) Sofferenze
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
b) Inadempienza probabili
40 40
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
c) Esposizioni scadute deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
7 1 1 7
d) Esposizioni scadute non deteriorate 8 8
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
d) Altre esposizioni non deteriorate
di cui: esposizioni oggetto di concessioni
20.250 52 20.198
Totale A 20.258 7 o 41 0 93 0 20.213
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate
b) Non deteriorate
Totale B 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale (A+B) 20.258 7 O 41 O ਰੇਤ 0 20.213

3. Concentrazione del credito

3.1 Distribuzione dei finanziamenti verso la clientela per settore di attività economica della controparte

Crediti Crediti
Settore SAE 2015 % 2014 0/0
AMMINISTRAZIONE STATALE E ORGANI COSTITUZIONALI 102 269 0,03% 116 0,01%
AMMINISTRAZIONI CENTRALI - ENTI PRODUTTORI DI SERVIZI 166 3 0,00% 9 0,00%
ENTI DI PREVIDENZA E DI ASSISTENZA SOCIALE 191 O 0,00% 66 0,01%
SISTEMA BANCARIO 245 394 0,04% 644 0,07%
SOCIETA' DI LEASING 257 11 0,00% O 0,00%
SOCIETA' DI LEASING 258 27 0,00% 27 0,00%
SOCIETA' DI FACTORING 559 54 0,01% 83 0,01%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI - SOCIETA' DI CREDITO AL CONSUMO 263 109 0,01% 85 0,01%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI - ALTRE FINANZIARIE 268 40 0,00% 79 0,01%
AUSILIARI FINANZIARI - SOCIETA' DI GESTIONE FONDI 270 10 0,00% 67 0,01%
AUSILIARI FINANZIARI - MEDIATORI, AGENTI E CONSULENTI DI ASSICURAZIONE 280 7.216 0,71% 6.815 0,69%
AUSILIARI FINANZIARI - PROMOTORI FINANZIARI 283 121 0,01% 232 0,02%
AUSILIARI FINANZIARI - ALTRI AUSILIARI FINANZIARI 284 1.160 0,11% 1.545 0,16%
SOCIETA' DI PARTECIPAZIONE (HOLDING) DI GRUPPI FINANZIARI 287 22 0,00% 28 0,00%
SOCIETA' DI PARTECIPAZIONE (HOLDING) DI GRUPPI NON FINANZIARI 288 739 0,07% 819 0,08%
IMPRESE DI ASSICURAZIONE 294 0,00% રે રે 0,00%
ALTRI FONDO PREVIDENZIALI 296 O 0,00% 20 0,00%
IMPRESE PRIVATE - IMPRESE PRODUTTIVE 430 431.677 42,74% 376.081 38,30%
IMPRESE PRIVATE - HOLDING OPERATIVE PRIVATE 432 1.596 0,16% 1.540 0,16%
ASSOCIAZIONI FRA IMPRESE NON FINANZIARIE 450 1.586 0,16% 1.232 0,13%
IMPRESE CONTROLLATE DA AMMINISTRAZIONI LOCALL 476 ਤੇ ਰੋ 0,00% 52 0,01%
IMPRESE CONTROLLATE DA ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 477 23 0,00% 32 0,00%
QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON 20 O PIU' ADDETTI 480 1.828 0,18% 1.683 0,17%
QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON PIU' DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI 481 1.215 0,12% 1.141 0,12%
QUASI SOCIETA" NON FINANZIARIE ARTIGIANE - CON MENO DI 20 ADDETTI 482 36.371 3,60% 29.531 3,01%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - CON 20 O PIU' ADDETTI 490 5.210 0,52% 4.382 0,45%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - CON PIU' DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI 491 1.029 0,10% 984 0,10%
ALTRE QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE - SOCIETA' CON MENO DI 20 ADDETTI 492 47.388 4,69% 44.949 4,58%
ISTITUZIONI ED ENTI ECCLESIASTICI E RELIGIOSI 500 28 0,00% 10 0,00%
ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO 501 260 0,03% 198 0,02%
FAMIGLIE CONSUMATRICI 600 429.899 42,56% 484.478 49,33%
FAMIGLIE PRODUTTRICI - ARTIGIANI 614 1.996 0,20% 2.488 0,25%
FAMIGLIE PRODUTTRICI - ALTRE 615 20.964 2,08% 22.571 2,30%
SOCIETA' NON FINANZIARIE DEI PAEI UE MEMBRI DELL'AREA DELL'EURO 757 17 0,00% 16 0,00%
ALTRI INTERMEDIARI FINANZIARI DEI PAESI UE MEMBRI DELL'AREA DELL'EURO 776 18.807 1,86% O 0,00%
Totale 1.010.110 100% 982.037 100%

La tabella include i crediti relativi a "mutui ipotecari" e "cessione dello stipendio" per un totale di euro 228 milioni che sono classificati alla voce "130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

31 dicembre 2015 % 31 dicembre 2014 %
NORD OVEST 371.643 36.79% 348.595 35,50%
INORD EST 202 928 20.09% 187.450 19.09%
CENTRO 235.662 23,33% 240.842 24,52%
SUD 121 948 12,07% 121.410 12,36%
ISOLE 77.928 7.71% 83.740 8.53%
Totale 1.010.109 100,00% 982.037 100,00%

3.2 Distribuzione dei finanziamenti verso la clientela per area geografica della controparte

3.3 Grandi esposizioni

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
I Numero
l Rischio complessivo nominale
Rischio complessivo ponderato

La gestione del rischio di concentrazione è coerente con quanto stabilito dalla vigente normativa ed è diretto a limitare i rischi provenienti dalla concessione a singoli prenditori di finanziamenti di importo rilevante rispetto al patrimonio di vigilanza.

In particolare, le policy interne in materia di "grandi rischi" prevedono il rispetto dei limiti stabiliti dalla Banca d'Italia, che considera come "grande rischio" una posizione di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Banca d'Italia richiede che ciascuna posizione di rischio non ecceda il 25% del patrimonio di vigilanza e che l'ammontare complessivo dei grandi rischi rimanga entro il limite di otto volte il patrimonio di vigilanza.

Alla data di redazione del bilancio non si segnalano esposizioni tali da rientrare nelle categorie sopraindicate.

4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e la gestione del rischio di credito

4.1 Controllo del canale distributivo e definizione del costo del rischio

Nell'ambito dei controlli e del monitoraggio della qualità dei crediti, in particolare per il portafoglio Auto Leasing, viene analizzata trimestralmente la qualità dei canali di vendita, allo scopo di clusterizzare la rete agenziale e di attribuire un adeguato prezzo ai volumi futuri.

La metodologia adottata considera metriche standard e rappresentative della delinquency e delle perdite su crediti generate dai singoli portafogli, utilizzando profondità storiche diverse in funzione della metrica considerata; lo scopo ultimo è di fornire un indicatore numerico, indice del livello di rischiosità del portafoglio crediti generato dal canale stesso.

Tale indice è utilizzato per quantificare il costo del rischio del canale, parametro fondamentale per attribvuire un adeguato prezzo ai nuovi volumi e, per il prodotto Lease, per identificare il cluster di appartenenza, driver delle politiche di credito.

4.2 Definizione del valore residuale del credito

Relativamente al solo prodotto Auto Lease, viene effettuata un'accurata definizione del valore residuale del bene in locazione, in funzione dell'operazione di finanziamento. Tale calcolo è fondato su modelli di regressione che, analizzando valori di mercato storici unitamente alle performance di vendita dei beni locati, forniscono la migliore stima del valore di mercato futuro del bene.

l modelli utilizzano approcci differenziati per marca, per gamma o per modello, in funzione dell'andamento del mercato e della rappresentatività degli stessi nel portafoglio crediti della Società.

4.3 Applicazione di tecniche di monitoraggio time-dependant

La valutazione delle dimensione temporale nell'analisi delle performance di portafoglio è legata all'implementazione di tecniche Vintage-based nelle procedure ordinarie di monitoraggio del portafoglio. L'apporto della metodologia in oggetto consiste nell'identificazione del contributo marginale di ciascuna "coorte" di produzione al rischio complessivo di portafoglio sia nella declinazione di delinquency sia in quella di efficienza del processo di recupero.

5. Altre informazioni di natura quantitativa

Con riferimento alle informazioni richieste dall'IFRS 7, paragrafo 36, lettera b), si segnala che le garanzie detenute dalla Società sono costituite, per quanto riguarda il portafoglio mutui, dall'ipoteca sul bene immobile stesso, mentre, per quanto riguarda il portafoglio leasing auto, dal bene stesso oggetto di finanziamento.

Per maggiori dettagli a riguardo, si rimanda alla tabella 6.4 – "Crediti: attività garantite" della presente Nota Integrativa.

Per quanto riguarda invece le informazioni di cui all'IFRS 7, paragrafo 38, si precisa che nel corso dell'esercizio 2015 non sono state rilevate attività finanziarie a seguito della presa di possesso di garanzie detenute.

GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.

3.2 RISCHI DI MERCATO

Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio connesso alla fluttuazione del valore di mercato di una posta di bilancio (o fuori bilancio), sia di investimento che di raccolta. Esso può presentarsi sotto forma di:

Rischio di interesse, inteso come rischio di un'alterazione dei risultati economici dovuto alla variazione dei tassi d'interesse di mercato;

Rischio di prezzo, inteso come rischio derivante dalle oscillazioni del prezzo delle attività presenti in bilancio, in relazione all'andamento dei mercati di riferimento;

Rischio di cambio, inteso come rischio di un'alterazione dei risultati economici dovuto alla variazione dei tassi di cambio;

Rischio di liquidità, inteso come rischio di un'alterazione nell'armonizzazione dei flussi monetari (entrate ed uscite).

Delle quattro categorie che compongono il rischio di mercato, nella realtà di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. non è al momento riscontrabile il rischio di prezzo, in quanto, per scelta del Consiglio di Amministrazione, la Società non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo. Tali operazioni non sono, comunque, escluse dallo Statuto, e sono comunque possibili in futuro. Qualora la Società dovesse porre in essere operazioni in titoli, il Consiglio di Amministrazione procederà a stabilire poteri e deleghe e a identificare le opportune attività di rilevazione, monitoraggio e controllo dei suddetti rischi.

3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dipende principalmente da due variabili; la prima è più generale (o indiretta) ed è collegata all'andamento dei mercati finanziari, mentre la seconda è più specificatamente legata all'incidenza che una fluttuazione di tasso può avere sui margini di interesse.

Con riferimento al rischio di tasso d'interesse, la Società è esposta al rischio che eventuali rialzi dei costi della raccolta, per la parte basata su tassi variabili di mercato con data di revisione trimestrale, non possano essere ribaltati sul versante degli impieghi, che sono in parte caratterizzati da un portafoglio di beni dati in locazione finanziaria a tasso fisso o che prevedono flussi di pagamento con importi determinati.

Si precisa altresì che la Società non detiene strumenti derivati. Ciò perché le vigenti policy del Gruppo GE non consentono alle singole società operative di stipulare contratti finanziari derivati con finalità di copertura di rischio. Le strategie di copertura vengono infatti accentrate in capo esclusivamente alla controllante o ad alcune società del gruppo dedicate alla gestione della tesoreria, ai fini della riduzione del rischio a livello di Gruppo e non di singola entità legale.

La Società ha tuttavia progressivamente ridotto la propria esposizione al rischio tasso in quanto la propria raccolta è ora principalmente basata su linee di credito a tasso fisso, che fronteggiano un portafoglio di beni dati in locazione che prevede anch'esso flussi di pagamenti fissi. Tuttavia, rimane una parte marginale del funding complessivo che continua a essere a tasso variabile, ma solo per finalità di semplificazione gestionale. Periodicamente la Società provvede a gestire i nuovi volumi erogati attraverso l'implementazione di nuove linee di credito sempre a tasso fisso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Voci/durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da 3 a
6 mesi
Da 6
anno
Da 1
mesi a 1 lanno a 5
anni
Da 5 a
10 anni
Oltre 10
anni
Indeter
minata
1. Attività
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti 25.718 724.839 39.197 68.345 274.822 8.979 3.109 0
1.3 Altre attività
2. Passività
2.1 Debiti 5.021 602.199 26.700 50.279 206.364 26 0 0
2.2 Titoli di circolazione
2.3 Altre passività
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte

I crediti sono espressi al lordo delle rettifiche di valore.

3.2.2 RISCHIO DI PRE770

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali

Nella realtà di GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. non è al momento riscontrabile il rischio di prezzo, in quanto, per scelta del CdA, la Società non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

La società non è assoggettata a rischio di cambio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in Euro (moneta di conto).

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio

Il rischio operativo concerne il rischio di subire perdite riconducibili alle categorie di fattori causali identificabili in: risorse umane, processi, sistemi tecnologici ed eventi esogeni. Nel rischio operativo è incluso il rischio legale, ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie; non sono invece inclusi i rischi strategici e di reputazione.

La Società adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la metodologia Base - Basic Indicator Approach (BIA), in linea con le evoluzioni previste nel corso del presente anno dalla normativa di riferimento.

La Capogruppo GE Capital Interbanca, definisce il quadro complessivo per la gestione dei rischi operativi stabilendo i processi organizzativi per la misurazione, la gestione ed il controllo degli stessi.

I processi di operational risk management della Società vengono coordinati dalla funzione Enterprise & Operational Risk della Capogruppo, che definisce tempistiche e modalità di esecuzione presso la Società delle attività tipiche del framework di gestione dei rischi operativi.

Sul piano gestionale i processi rilevanti rientranti nel framework di rischi operativi definiti dalla Capogruppo sono:

  • Internal Loss Data (ILD): processo strutturato di raccolta delle perdite operative
  • Issue Management: processo con cui le anomalie operative rilevate mediante i processi di misurazione dei rischi operativi vengono gestite e risolte

· Risk Control Self Assessment (RCSA): valutazione di tipo prospettico relativa ai potenziali rischi operativi a cui la società risulta esposta

La Società predispone di un sistema di reporting che assicura la disponibilità di informazioni appropriate in materia di rischi operativi agli organi aziendali e ai responsabili delle funzioni organizzative interessate.

Con riguardo al processo di Internal Loss Data Collection in uso, le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:

• Frodi interne: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna dell'intermediario

• Frodi esterne: perdite dovute a frode, appropriazione indebita, o violazione di leggi da parte di soggetti esterni all'intermediario

• Rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi od agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie

• Clienti, prodotti e prassi operative: perdite derivanti da inadempienze relative ad obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato

• Danni a beni materiali: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, atti vandalici, terrorismo, etc

• Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute ad interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi

• Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori, fornitori

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

La tipologia di eventi con maggiore impatto sul conto economico nel 2015 è rappresentata dalla categoria "Clienti Prodotti e Prassi Operative".

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1 Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

La Società, nel reperimento dei fondi necessari all'espletamento della propria attività di erogazione di servizi finanziari, si avvale della funzione di tesoreria di Gruppo. Quest'ultima assicura la gestione quotidiana della liquidità attraverso tecniche di cash pooling, ovvero tramite la gestione dei flussi finanziari su base consolidata delle diverse Società finanziarie facenti parte del Gruppo GE. Il rischio di liquidità è pertanto ridotto tramite il ricorso alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Casa Madre che coprono con ampio margine le esigenze finanziarie della Società.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie (valuta di denominazione Euro)

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre
1
giorno
a 7
giorni
7 giorni
a 15
giorni
15
giorni a
1 mese
1 mese
fino a 3
mesi
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
1 anno
fino a 3
anni
Da oltre
3 anni
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
indeter
minata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti
A.4 Altre attività
18.641 1.373 11.703 44.431 76.531 99.363 179.543 438.332 185.310 136.490 0
Passività per cassa
B.1 Debiti verso:
- Banche
- Enti finanziari
141 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
3.747 128 5.881 241 23.753 26.743 250.864 165.337 55.122 359.081 0
Operazioni "fuori
bilancio"
C.1 Derivati finanziari
con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari
senza scambio di
capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da
ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute

Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio

4.1 IL PATRIMONIO DELL'IMPRESA

4.1.rmazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle scelte necessarie per stabilire la dimensione dei mezzi propri in modo da assicurare che essi siano coerenti.

Come intermediario attualmente iscritto nell'elenco speciale ex art. 107 TUB e che a regime sarà iscritto nell'Albo unico, le segnalazioni prodotte sono in linea con quanto contenuto nella Sezione IV T "Patrimonio di vigilanza e requisiti prudenziali – segnalazione transitoria" della Circolare n. 217 fino alla data in cui la Società sarà cancellata dall'elenco speciale.

La normativa contenuta nella circolare n. 286 "Istruzioni delle segnalazioni prudenziali per i soggetti vigilati" sarà applicabile a decorrere dalle segnalazioni riferite al trimestre di iscrizione nell'Albo unico

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della consequente adeguatezza del patrimonio è dinamica nel tempo ed è funzione degli obiettivi fissati in sede di pianificazione

Per ulteriori dettagli si rinvia alla Sezione 12 del Patrimonio e relative altre informazioni.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/valori 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
1. Capitale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale 3.923 3.923
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 188.795 193 994
- altre 3.272 3.272
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione:
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione 150 150
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti (381) (196)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle
partecipate valutate al patrimonio netto
6. Strumenti di capitale
7. Utile (perdita) d'esercizio 3 294 15.1991
Totale 240.053 236.944

Le "Altre riserve di utili" comprendono euro 23.082 migliaia di riserva straordinaria, euro 165.075 migliaia di riserva di fusione relativa alla fusione per incorporazione delle società BIOS Interbanca S.r.l. e GE Leasing S.p.A. ed euro 5.838 migliaia di riserva FTA.

Le "Altre riserve" sono relative a euro 3.272 migliaia di riserva di fusione relativa all'operazione di fusione di Roma Credit S.p.A. realizzatasi nel 1996.

Le "Riserve da valutazione - leggi speciali di rivalutazione" si riferiscono ai saldi attivi di rivalutazione monetaria conseguenti all'applicazione della legge 413/91 (euro 122 migliaia) e della legge 72/83 (euro 28 migliaia).

4.2 I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

4.2.1. Fondi Propri

Il patrimonio di vigilanza è stato calcolato sulla base delle Circolare n. 217 del 05 agosto 1996 - 8° aggiornamento del 16 dicembre 2009 e della Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 - 9° aggiornamento del 28 febbraio 2008 emanati dalla Banca d'Italia che recepiscono la disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari introdotta dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale - Basilea II.

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

Non sono presenti altre tipologie di strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate) nella determinazione del patrimonio di base, del patrimonio supplementare e di quello di terzo livello.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 240.665 236.651
B. Filtri prudenziali del patrimonio base:
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 240.665 236.651
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 57.795 23.461
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 182.870 213.190
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 0 0
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) 150 150
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 150 150
l. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 23.461
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) 150 (23.311)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 183.020 189.879

Per il computo al 31 dicembre 2015, con riferimento dll'Art. 3 del Regolamento UE 575/2013 e all'applicazione di requisti più rigorosi di quelli previsti, sono stati ricompresi negli elementi da dedurre dal Totale patrimonio di base (TIER 1) gli effetti corrispondenti alla perdita attesa di circa euro 64 milioni a fronte della prospettata vendita delle attività "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio".

4.2.2. Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Al 31 dicembre 2015 il Total Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di Vigilanza e il Tier I Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di base si attestano entrambi al 26,4% rispetto al 32,1% del precedente esercizio.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
A.ATTIVITA DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 1.154.638 1.128.683 856.718 819.848
1. Metodologia standardizzata 1.154.638 1.128.683 856.718 819.848
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2 2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 51.403 49.191
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato 0 0
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 4.070 3.908
1. Metodo base 4.070 3.908
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali 0 0
B.7 Altri elementi di calcolo (13.868) (13.275)
B.8 Totale requisiti prudenziali 41.605 39.824
C. ATTIVITA DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 693.555 663.866
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) 26,4% 32.1%
(C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 26,4% 32,1%
C.4 Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 26,4% 28,6%

Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Importo lordo lmposta sul Importo
reddito netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio 2.460 834 3.294
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti (ડેરેરી) 70 (185)
50. Attività non correnti in via di dismissione:
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
120. c) altre variazioni
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali (255) 70 (185)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 2.205 904 3.109

Sezione 6 - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

Voci 31 dicembre 2015
Consiglio di Amministrazione
Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza 98.722
Dirigenti 802 850
di cui : benefici a breve termine 711.480
benefici successivi al rapporto di lavoro 91 370
stock option
Totale 901 572

Gli emolumenti indicati si riferiscono ai Sindaci, all'Organismo di Vigilanza e ai Dirigenti con responsabilità strategica, così come definiti dal Regolamento delle Parti Correlate, che hanno ricoperto tali cariche anche solo per una frazione dell'anno 2015, in applicazione dello IAS 24.

I membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscono compensi.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Non si rilevano crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Informativa ai sensi dell'art. 4, comma 1bis del D.Lgs. del 10/3/2000 n. 74

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31.12.2015, la Società si è avvalsa di diverse prestazioni di servizi da parte di società del Gruppo General Electric (GE),

In particolare le transazioni infragruppo sono rappresentate dalle categorie omogenee di seguito indicate:

  • · Gestione accentrata della tesoreria ("Cash Pooling Agreement");
  • · Operazioni di finanziamento;
  • Utilizzo del marchio GE ("Trademark and Trade name Agreement")
  • Fornitura di servizi amministrativo-gestionali ("Master Service Agreement")
  • · Intermediazione di prodotti assicurativi
  • Riaddebito di spese per il personale
  • Riaddebito di spese varie

All'interno del gruppo GE, divisione GE Capital, si è provveduto a centralizzare i servizi in argomento, aventi carattere amministrativo/gestionale/finanziario allo scopo di perseguire (i) il contenimento dei costi struttando sinergie di gruppo ed

economie di scale e (ii) una standardizzazione dei servizi offerti al fine di garantire soluzioni uniformi ed approcci condivisi a livello internazionale.

Tali transazioni con parti correlate sono state concluse a normali condizioni di mercato. La Società ha in particolare supportato la congruità dei prezzi praticati in tali operazioni tramite studi commissionati a primarie società di consulenza. Specificazioni tecniche ed economiche relative all'applicazione delle suddette metodologie è demandata ai documenti ai suddetti studi di Transfer Pricing all'uopo redatti.

l metodi adottati dalla Società per accertare che tali operazioni siano state concluse a normali condizioni di mercato, sono i seguenti:

  • Metodo del Confronto di Prezzo (o Comparable Uncontrolled Price CUP Method), noto anche come Metodo del Confronto della Transazione (Comparable Uncontrolled Transaction - CUT Method)
  • Metodo del Prezzo di Rivendita (o Resale Price Minus Method);
  • · Metodo del Costo Maggiorato (o Cost Plus Method).
  • · Metodo della Ripartizione dei Profitti (o Profit Split Method);
  • Metodo del Margine Netto della Transazione (o Transactional Net Margin Method - TNMM)

In questa sede, unitamente alla descrizione della singola operazione infragruppo, si fornisce una breve descrizione del metodo specificatamente e concretamente adottato.

Gestione accentrata della tesoreria

All'interno del Gruppo GE, a livello europeo, si è voluto ottimizzare la gestione dei flussi finanziari delle varie consociate gestendo la tesoreria mediante accordi di Cash Pooling del tipo c.d. "zero balance". La centralizzazione della gestione della liquidità tramite il sistema di Cash Pooling comporta che la Società, come ogni altra società aderente all'accordo, debba trasferire quotidianamente il proprio saldo positivo o negativo di conto corrente sul master account del "pool leader" GE Capital European Treasury Services Ireland Ltd (GECETS).

ll corrispettivo per tale operazione è stato determinato aggiungendo/sottraendo (a seconda che si tratti rispettivamente di prelievi o depositi) al tasso base di riferimento (Euribor, Libor etc. in relazione alla valuta utilizzata) uno spread calcolato sulla base dei relativi valori di mercato. Ai fini della congruità dei tassi applicati, si è fatto riferimento al mercato europeo dei prestiti e dei depositi a breve termine, ed è stato adottato il criterio del Comparable Uncontrolled Price ("CUP") tramite confronto con transazioni comparabili.

Operazioni di finanziamento

In conformità con quanto prevede la policy aziendale di GE, la Società effettua la propria provvista finanziaria prevalentemente all'interno del Gruppo GE.

Poiché vi sono banche dati finanziarie pubblicamente disponibili che forniscono dati relativi a transazioni similari intercorse tra soggetti indipendenti, ai fini della valutazione della congruità del tasso di interesse applicato per i finanziamenti infragruppo, è stato utilizzato il metodo del CUP. L'analisi basata su tale metodo ha portato a concludere che il tasso applicato ai contratti di finanziamento è compreso nel range di tassi che la Società avrebbe potuto scontare sul mercato in condizioni di libera concorrenza.

Utilizzo del marchio GE ("Trademark and Trade name Agreement")

Sulla base dell'accordo denominato "Trademark and Trade name Agreement" la Società riceve da parte di GE Capital Registry Inc., il diritto a:

  • l'utilizzo del marchio registrato GE esclusivamente in relazione ai servizi offerti ai propri clienti;
  • l'utilizzo del nome registrato GE esclusivamente in relazione ai servizi offerti ai propri clienti.

General Electric Company possiede sia il Marchio GE e lo concede in licenza alla GE Capital Registry Inc. che, a sua volta, lo concede in licenza alle società del Gruppo in base ad un contratto di royalty. Nei casi di consociate finanziarie le royalty sono generalmente pari allo 0,125% degli asset posseduti nei confronti di terze parti non correlate.

Ai fini della verifica della congruità delle royalty applicate sul marchio GE viene applicato il Metodo del Confronto della Transazione (Comparable Uncontrolled Transaction – "CUT" Method) ulteriormente supportato dalla metodologia alternativa dell'Intangible Valuation Approach.

Fornitura di servizi amministrativo-gestionali ("Master Service Agreement")

La Società usufruisce di alcuni servizi di supporto prestati da consociate estere. Tali servizi sono disciplinati da un apposito contratto denominato "Master Service Agreement", stipulato con la GE Capital EMEA Services Ltd ("GE Capital EMEA") e sulla base del quale quest'ultima si impegna a offrire una serie di servizi quali il supporto in ambito finanziario, legale, IT, gestione delle risorse umane, controllo qualità, marketing, consulenza, pianificazione e tesoreria. Il corrispettivo è determinato sulla base del metodo del costo maggiorato (aggiungendo al costo sostenuto per il servizio un mark-up del 5% o del 10% in relazione alla tipologia di servizio).

Ai fini della valutazione della congruità dei prezzi, i due livelli di mark-up sono stati asseverati tramite il metodo del Margine Netto della Transazione (o Transactional Net Margin Method – "TNMM") basato sul confronto con i margini consequiti da società indipendenti impegnate nella fornitura di servizi comparabili.

Intermediazione di prodotti assicurativi ("Cooperation Agreement)"

ll contratto in questione è finalizzato alla promozione e al collocamento sul mercato italiano di prodotti assicurativi accessori alle operazioni di leasing finanziario. Le motivazioni che hanno condotto la Società a stipulare il contratto di finanziamento con le società Lighthouse Life Assurance Company Ltd e Lighthouse Life Insurance Company Ltd (società di riferimento per il mercato assicurativo del gruppo GE) sono esclusivamente di natura economica. La commissione riconosciuta è determinata in misura percentuale sul premio lordo corrisposto dall'assicurato - il metodo di transfer pricing utilizzato per asseverare il valore normale della transazione è il TNMM.

Riaddebito di spese per il personale

Nel corso dell'esercizio 2015 la Società ha sostenuto costi per distacco di personale corrispondendo alla controparte del Gruppo GE un importo pari al costo sostenuto dalla società correlata maggiorato di un mark-up pari al 5%. Il corrispettivo per tale servizio è stato quindi determinato sulla base del metodo del costo maggiorato (i.e. aggiungendo al costo sostenuto per la prestazione del servizio un mark-up a valore di mercato) - il metodo di transfer pricing utilizzato per asseverare il valore normale della transazione è il TNMM.

Riaddebito di spese varie

Si segnala infine che oltre alle operazioni precedentemente descritte, la Società fruisce di servizi, di carattere residuale, prestati da società estere del Gruppo GE il cui corrispettivo è determinato sulla base del costo sostenuto senza la previsione di un mark-up.

Al pari, la Società GE fornisce ad alcune società del gruppo dei servizi provvedendo al mero riaddebito del costo.

In riferimento a tali operazioni non è stato applicato uno specifico metodo per asseverare il valore normale dal momento che trattasi di addebito del puro costo.

Descrizione Entità
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
Altre
Parti
Correlate
TOTALE
PARTI CORRELATE
(A)
TOTALE
GE CAPITAL
SERVIZI
FINANZIARI
S.p.A.
(B)
% A/B
CREDITIVERSO BANCHE 394 0.00%
CREDITIVERSO CLIENTFI A 18.807 18.807 782.131 2.40%
PARTECIPAZIONI 61.278 61.278 61.278 100,00%
ATTIVITA' / PASSIVITA' AI TRE ATTIVITA" 509 191 700 49.676 1.41%
DEBITI VERSO BANCHE 141 0.00%
DEBITIVERSO CLIENTELA 885.716 885.716 890.897 99.42%
ALTRE PARTITE DEBITORIE NETTE 335 725 1.060 26.057 4,07%
INTERESSI ATTM 42.914 0,00%
PASSIVI 14.036 14.036 14.043 99,95%
COMMISSIONI ATTIVE E PROVENTIA SSIMILATI 1.258 1.258 5.002 25,15%
PASSIVE E ONERIA SSIMILATI 4.143 0.00%
ALTRE VOCI DI CONTO RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE 12.893 0,00%
ECONOMICO SPESE AM MINISTRATIVE 2.775 902 5.084 8.761 24.759 35,39%
ALTRIPROVENTI 3.568 3.568 11.682 30,54%

Si espone qui di seguito un prospetto riepilogativo delle relazioni con parti correlate.

Sezione 7 - Altri dettagli informativi

7.1 ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO Informativa ai sensi dell'art. 2497 bis del Codice Civile

Si espongono di seguito i prospetti riepilogativi dei dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della società che esercitava, alla data del 31 dicembre 2014, l'attività di direzione e coordinamento – GE Capital Interbanca S.p.A. - ai sensi dell'art. 2497 – bis c. 4 del Codice Civile (dati in migliaia di Euro).

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31.12.2014
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 59.749
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita 134.389
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Crediti verso banche 170.796
Crediti verso clientela 1.858.382
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
Partecipazioni 362.321
Attività materiali 48.291
Attività immateriali 1.787
di cui: - avviamento
Attività fiscali 237.332
a) correnti 74.301
b) anticipate 163.031
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Altre attività 14.493
Totale dell'attivo 2.887.540
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2014
Debiti verso banche 8.459
Debiti verso clientela 1.472.373
Titoli in circolazione 198.736
Passività finanziarie di negoziazione 61.747
Passività finanziarie valutate al fair value
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
Passività fiscali 12.591
a) correnti 1.113
b) differite 11.478
Passività associate ad attività in via di dismissione
Altre passività 41.512
Trattamento di fine rapporto del personale 4.086
Fondi per rischi e oneri: 16.133
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi 16.133
Riserve da valutazione 53.617
Azioni rimborsabili
Strumenti di capitale
Riserve 479.652
a) di utili
b) altre
Sovrapprezzi di emissione 354.148
217.335
Capitale
Azioni proprie (-)
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
(32.849)
Totale del passivo e del patrimonio netto 2.887.540

CONTO ECONOMICO

Voci 31.12.2014
Interessi attivi e proventi assimilati 59.921
Interessi passivi e oneri assimilati (39.973)
Margine di interesse 19.948
Commissioni attive 5.768
Commissioni passive (1.369)
Commissioni nette 4.399
Dividendi e proventi simili 2.569
Risultato netto dell'attività di negoziazione (1.091)
Risultato netto dell'attività di copertura (37)
Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: 9.259
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 8.056
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie 1.203
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione 35.047
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (3.537)
a) crediti (3.977)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (138)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie 578
Risultato netto della gestione finanziaria 31.510
Spese amministrative: (65.518)
a) spese per il personale (30.725)
b) altre spese amministrative (34.793)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.257
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.446)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (774)
Altri oneri/proventi di gestione 3.445
Costi operativi (61.036)
Utili (perdite) delle partecipazioni (5.199)
Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali
Rettifiche di valore dell'avviamento
Utili (perdite) da cessione di investimenti
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (34.725)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 1.876
Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (32.849)
Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Utile (perdita) dell'esercizio (32.849)

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Informazioni di natura qualitativa

Alla data del 31 dicembre 2015 non sono in essere accordi di pagamenti basati su propri strumenti patrimoniali.

Il Gruppo GE ha attribuito ad alcuni dipendenti della Società dei piani di remunerazione basati sulle azioni della Casa Madre (General Electric Company).

Tali piani prevedono l'attribuzione ai dipendenti interessati di un certo numero di opzioni, a condizione che il dipendente rimanga in azienda per un periodo definito (vesting period ). Il costo per l'esercizio dell'opzione oggetto dei piani è a carico della società presso la quale il dipendente è in forza e la relativa contabilizzazione avviene secondo le regole del "cash settled share based

In applicazione di quanto richiesto dallo IFRS 2, l'onere annuale complessivo è stato determinato sulla base del fair value per ciascuna opzione, tenendo in considerazione la volatilità, il dividendo atteso, il tasso free risk e la durata.

Informazioni di natura quantitativa

Si forniscono di seguito le informazioni rilevanti relativamente ai piani di stock option sopra

1. Variazioni annue

31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Voci / Numero opzioni e prezzi di esercizio Prezzi Prezzi
medi medi
Numero di Scadenza Numero ಗೆ Scadenza
opzioni esercizio media opzioni esercizio media
A. Esistenze iniziali 3.650 \$ 19,35 03/07/2020 30.150 \$ 18,74 25/06/2020
B. Aumenti - - X X
B.1 Nuove emissioni X X
B.2 Altre variazıonı - X X
C. Diminuzioni 2.900 \$ 19,35 X 26.500 \$ 19,85 X
C.1 Annullate X 1.800 \$ 19.85 X
C.2 Esercitate 2 900 \$ 19,35 X 10.450 \$ 19,85 X
C3 Scadute - 0,00 X 0,00 X
C.4 Altre variazioni X 14.250 \$ 19,85 X
D. Rimanenze finali 750 \$ 21,96123/06/2020 3.650 \$ 19,35 03/07/2020
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 250 \$ 28,71 × 1.850 \$ 20,05 X

Il numero delle opzioni esercitabili è di 250 unità, per un valore intrinseco pari a euro 17.610.

Pubblicità dei corrispettivi corrisposti alla società di revisione

Ai sensi dell'art. 2427 16 bis del Codice Civile, si riporta il prospetto contenente i corrispettivi di competenza dell'esercizio dei servizi forniti dalla societa di revisione KPMG S.p.A., al netto di IVA e spese e del contributo CONSOB.

Tipologia di servizio Soggetto che ha
erogato il servizio
Compensi in
migliaia di Euro
Revisione contabile del Bilancio d'esercizio KPMG 84
Revisione contabil limitata della situazione
semestrale al 30 giugno 2015
KPMG 19
Reporting US/SOX 404 KPMG 35
Sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali KPMG

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.

Sede legale: Via Vecchia di Cuneo n. 136, Loc. Pogliola, 12084 Mondovì (CN) Capitale sociale: Euro 41.000.000 i.v. Codice Fiscale n. 00596300046 Iscrizione al Registro delle Imprese di Cuneo n. 0059630046 - REA 111453 Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GE Capital Interbanca S.p.A. Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea degli Azionisti con riferimento al bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015

Signori Azionisti,

Abbiamo esaminato il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 che gli amministratori sottopongono al Vostro esame ed alla Vostra approvazione ed in merito allo stesso riferiamo quanto segue.

  • · Tale bilancio è stato redatto sulla base degli International Financial Reporting Standard adottati dall'Unione Europea, nonché dei provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005 e delle istruzioni emanate dalla Banca d'Italia per la redazione del bilancio degli intermediari con provvedimento del 14 febbraio 2006 (e successivi aggiornamenti).
  • · Esso comprende lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Prospetto della Redditività Complessiva, il Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, il Rendiconto Finanziario. e la Nota Integrativa e rappresenta la situazione patrimoniale, finanziaria, economica ed i flussi finanziari della Vostra Società. La Relazione degli Amministratori sulla gestione presenta la situazione della Società, l'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari comparti in cui essa ha operato, l'evoluzione prevedibile della gestione stessa ed i fatti salienti avvenuti nell'esercizio e successivamente alla chiusura dello stesso.
  • · Inoltre, la Relazione degli Amministratori sulla gestione comprende anche il Conto Economico Pro Forma e lo Stato Patrimoniale Pro Forma, redatti dagli amministratori per

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fornire, con solo scopo informativo, una rappresentazione degli effetti economicopatrimoniali che deriverebbero dal completamento del processo di cessione in corso dei portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", da tempo in run-off, qualora essi fossero già stati tenuti in considerazione alla data di chiusura dell'esercizio. Nello specifico, detti effetti economico-patrimoniali sono stati stimati dagli amministratori mediante allineamento del valore di iscrizione delle attività riguardanti i portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" ai termini economici contenuti nelle offerte vincolanti di acquisto ricevute e agli elementi informativi disponibili alla di redazione del bilancio.

  • · Il bilancio dell'esercizio 2015 evidenzia un utile di € 3.293.681 ed è stato sottoposto a revisione legale da parte di KPMG S.p.A., la cui relazione, datata 8 aprile 2016, non evidenzia rilievi.
  • · Il Conto Economico della Società dell'esercizio 2015 presenta, come anzidetto, un utile di € 3.293.681, a fronte di una perdita di esercizio pari a € 5.199.447 nell'esercizio 2014; l'apprezzabile variazione positiva di € 8.493.128 intervenuta nel risultato di esercizio è principalmente dovuta, per quanto riguarda i ricavi, all'incremento del margine di intermediazione per € 5.922.000 circa, prevalentemente ascrivibile all'incremento del margine di interesse conseguente al favorevole riprezzamento delle linee di funding infragruppo, nonché a maggiori proventi netti di gestione per € 2.960.000 circa e, con riferimento ai costi, alla riduzione delle spese amministrative (comprensive dei costi del personale) per € 1.045.000 circa rispetto all'esercizio precedente, a minori riprese di valore nette per € 1.209.000 circa, a maggiori accantonamenti netti per € 349.000 circa, a svalutazioni di partecipazioni per € 722.000 circa, nonché alla contabilizzazione di minori imposte positive di competenza dell'esercizio per € 1.650.000 circa. La riduzione delle spese amministrative è riferibile principalmente ai minori costi del personale, imputabili alla riduzione del numero dei dipendenti (passati da 228 a 211).
  • · Il volume di finanziamenti complessivamente erogato dalla Vostra Società ha registrato un incremento del 12% rispetto all'anno precedente, passando da € 318 milioni circa nel 2014 ad € 358 milioni circa nel 2015. Entrambi i principali segmenti presidiati dalla Vostra Società hanno registrato crescite del volume dei finanziamenti degne di nota: il leasing strumentale è passato da € 48 milioni circa nel 2014 a € 74 milioni circa nel 2015 (+54%),

il leasing auto è passato da € 271 milioni circa a € 284 milioni circa (+5%) nel medesimo arco temporale. Lo Stato Patrimoniale della Società al 31 dicembre 2015 evidenzia crediti in riduzione, da € 982 milioni circa a € 783 milioni circa, rispetto al corrispondente dato dell'anno precedente. Ciò è prevalentemente ascrivibile, in applicazione del principio contabile IFRS 5, alla riclassificazione all'interno della voce "attività non correnti in via di dismissione" delle attività in run-off relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" per un importo pari a € 228 milioni circa (rispetto a circa € 267 milioni al 31 dicembre 2014, quando il relativo importo risultava ricompreso all'interno dei crediti); il criterio adottato per la loro iscrizione tra le "attività non correnti in via di dismissione" è quello del costo ammortizzato, come disposto dal principio contabile IAS 39. Risommando all'importo dei crediti quello delle "attività non correnti in via di dismissione", l'esposizione netta verso clienti risulta pari al 31 dicembre 2015 a € 1.010 milioni circa (+ € 28 milioni circa rispetto al 31 dicembre 2014). I debiti verso enti finanziari (tutti verso società del gruppo) registrano un aumento di circa € 25 milioni rispetto all'esercizio 2014, importo sostanzialmente in linea con la variazione dell'esposizione netta verso clienti intervenuta nel 2015. Il totale del capitale, delle riserve e del risultato d'esercizio è pari a circa € 240,1 milioni.

  • · I principali effetti sul Conto Economico Pro Forma e sullo Stato Patrimoniale Pro Forma derivanti dalla ipotizzata cessione delle attività in run-off relative ai portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio" attengono, rispettivamente, alla registrazione nella voce "perdita/utile da cessione di crediti" di una perdita netta di € 64 milioni e all'accoglimento tra le "attività non correnti in via di dismissione" di un importo di € 164 milioni circa, rispetto a quello di € 228 milioni circa esposto nello Stato Patrimoniale con riferimento alla corrispondente voce. Conseguentemente, si registra una perdita d'esercizio Pro Forma pari a € 60,7 milioni circa, mentre il totale del capitale, delle riserve e del risultato d'esercizio Pro Forma si riduce a circa € 176,1 millioni.
  • · Si rileva che gli amministratori, avvalendosi delle disposizioni di cui all'art. 3 del Regolamento UE 575/2013 "CRR", "CRD IV", rubricato "Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti", hanno determinato il "patrimonio di base (Tier 1)" ed il "patrimonio di vigilanza" tenendo conto dei sopra esposti effetti che emergerebbero dalla cessione dei portafogli "mutui ipotecari" e "cessione del quinto dello stipendio", come

stimati sulla base dei termini economici contenuti nelle offerte vincolanti di acquisto ricevute e degli elementi informativi disponibili alla data di redazione del bilancio. Seguendo il medesimo procedimento, gli amministratori hanno determinato il "CET i capital ratio" e il "Total capital ratio" in misura pari al 26,4%.

  • · KPMG S.p.A. ha inviato al collegio sindacale, in data 8 aprile 2016, la propria relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale e sulle carenze significative del sistema di controllo interno in relazione al processo di informazione finanziaria di cui all'art. 19, comma 3, del Decreto Legislativo n. 39/2010.
  • · La società di revisione non ha rilevato alcuna carenza significativa nel sistema di controllo interno della Vostra Società, tale da essere oggetto di specifica segnalazione ed ha inoltre dichiarato che, al momento del completamento della revisione, non vi sono errori identificati nel corso della revisione che risultano non essere stati corretti dalla Società.
  • · Ai sensi dell'art. 17, comma 9, lett. a) del Decreto legislativo n. 39/2010 KPMG S.p.A. ci ha confermato la propria indipendenza e ci ha comunicato che nessun servizio, diverso dalla revisione, è stato fornito alla Vostra Società anche dalla propria rete di appartenenza.
  • · Non essendo a noi demandato il controllo analitico di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull'impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura e, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
  • · Abbiamo verificato l'osservanza delle norme di legge inerenti la predisposizione della relazione sulla gestione e a tale riguardo non abbiamo osservazioni ritenendola sufficientemente esaustiva. In particolare diamo atto che tale relazione contiene un'adeguata informativa in merito alla gestione dei controlli interni ed alla gestione del rischio.
  • · Le informazioni fornite dagli amministratori con riguardo alle operazioni infragruppo e con le parti correlate, inerenti e connesse all'oggetto sociale, sono da considerarsi complete.
  • · Per quanto a nostra conoscenza, gli amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno derogato alle norme di legge ai sensi dell'art. 2423, comma 4, del codice civile.

· Abbiamo verificato la rispondenza del bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell'espletamento dei nostri doveri e non abbiamo osservazioni al riguardo.

Nel corso dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2015 la nostra attività è stata ispirata alle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nonché si è svolta in conformità alle istruzioni emanate dalla Banca d'Italia (Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 e successivi aggiornamenti). In particolare:

  • · Abbiamo vigilato sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.
  • · Abbiamo partecipato, salvo assenze giustificate, alle assemblee degli azionisti e alle adunanze del Consiglio di Amministrazione ed abbiamo ottenuto dagli amministratori, con periodicità trimestrale, le informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Società, assicurandoci che le azioni deliberate e poste in essere fossero conformi alla legge ed allo statuto sociale e non fossero manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.
  • · Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Società e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, tramite osservazioni dirette, raccolta di informazioni dai responsabili della funzione organizzativa e incontri con la società di revisione ai fini del reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti.
  • · Abbiamo valutato e vigilato sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile, nonché sull'affidabilità di quest'ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l'ottenimento di informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni, l'esame di documenti aziendali e l'analisi dei risultati del lavoro svolto dalla società di revisione incaricata della revisione legale.
  • · Nel corso dell'attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi ulteriori fatti significativi tali da richiederne la segnalazione agli Organi di Vigilanza o la menzione nella presente relazione.

· Abbiamo verificato l'osservanza delle norme di legge inerenti la formazione, l'impostazione del bilancio e della relazione sulla gestione tramite verifiche dirette ed informazioni assunte dalla società di revisione KPMG S.p.A. incaricata della revisione legale dei conti.

Considerando anche le risultanze della revisione legale, contenute nell'apposita relazione accompagnatoria del bilancio medesimo, esprimiamo il nostro assenso all'approvazione del bilancio d'esercizio chiuso il 31 dicembre 2015 così come presentato dal Consiglio di Amministrazione e non abbiamo obiezioni da formulare in merito alle proposte di deliberazione presentate dal Consiglio di Amministrazione sulla destinazione dell'utile dell'esercizio, per il 5%, pari a € 164.684, a riserva legale e per la rimanente parte, pari a € 3.128.997, a nuovo.

Milano, 12 aprile 2016

IL COLLEGIO SINDACALE

Giuseppe Marco Ragusa

KPMG S.p.A. Revisione e organizzazione contabile Via Vittor Pisani, 25 20124 MILANO MI

Telefono +39 02 6763.1 +39 02 67632445 Telefax e-mail [email protected] PEC [email protected]

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39

Agli Azionisti della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A.

Relazione sul bilancio d'esercizio

Abbiamo svolto la revisione contabile dell'allegato bilancio d'esercizio della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

Responsabilità degli amministratori per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

Responsabilità della società di revisione

E' nostra la responsabilità di esprimere un giudizio sul bilancio d'esercizio sulla base della revisione contabile. Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell'art. 11, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione e lo svolgimento della revisione contabile al fine di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio non contenga errori significativi.

La revisione contabile comporta lo svolgimento di procedure volte ad acquisire elementi probativi a supporto degli importi e delle informazioni contenuti nel bilancio d'esercizio. Le procedure scelte dipendono dal giudizio professionale del revisore, inclusa la valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Nell'effettuare tali valutazioni del rischio, il revisore considera il sistema di controllo interno relativo alla redazione del bilancio d'esercizio della società che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta al fine di definire procedure di revisione appropriate alle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del sistema di controllo interno della società. La revisione contabile comprende altresi la valutazione dell'appropriatezza dei principi contabili adottati, della ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori. nonché la valutazione della presentazione del bilancio d'esercizio nel suo complesso.

Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Ancona Aosta Bari Bergamo Bologna Bolzano Brescia Catania Como Firenze Genova
Lecce Milano Napoli Novara Padova Palermo Parma Perugia Pescara Roma Torino Treviso Trieste Varese Verona

Società per azioni Capitale sociale Euro 9 179,700.00 Ly Registro Imprese Milano e Codice Fiscale N. 00709600159 R.E.A. Milano N. 512867
Partita IVA 00709600159 VAT number 1100709600159 Sede legale: Via Vittor Pisani, 25 20124 Milano MI ITALIA

Giudizio

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. al 31 dicembre 2015, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

Altri aspetti

Come richiesto dalla legge, gli amministratori della Società hanno inserito nella nota integrativa i dati essenziali dell'ultimo bilancio della società che esercita su di essa l'attività di direzione e coordinamento. Il giudizio sul bilancio d'esercizio della GE Capital Finanziari S.p.A. non si estende a tali dati.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio d'esercizio

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere, come richiesto dalle norme di legge, un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione, la cui responsabilità compete agli amministratori della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A., con il bilancio d'esercizio della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. al 31 dicembre 2015. A nostro giudizio la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d'esercizio della GE Capital Servizi Finanziari S.p.A. al 31 dicembre 2015.

Milano, 8 aprile 2016

KPMG S.p.A.

Paolo Valsecchi Socio

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