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Banca Ifis

Annual Report Mar 20, 2018

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Annual Report

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IFIS Leasing S.p.A.

BILANCIO AL 31 dicembre 2017

Organi societari

Consiglio di Amministrazione

Presidente Alberto Staccione

Consigliere Andrea Berna Consigliere Massimo Macciocchi Consigliere Raffaele Zingone

Collegio Sindacale

Presidente Giacomo Bugna Sindaco Effettivo Giovanna Ciriotto Sindaco Effettivo Piera Vitali Sindaco Supplente Fabio Greco Sindaco Supplente Daria Langosco di Langosco

Società di Revisione

EY S.p.A.

Sommario

Relazione sulla Gestione pag. 4
Prospetti contabili al 31/12/2017
Stato patrimoniale pag. 17
Conto economico pag. 18
Prospetto della redditività complessiva pag. 19
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto pag. 20
Rendiconto finanziario pag. 22

Nota integrativa

Parte A – Politiche contabili pag. 25
Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale pag. 52
Parte C – Informazioni sul Conto economico pag. 70
Parte D – Altre informazioni pag. 79

Allegati:

Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di revisione

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

ESERCIZIO 1 GENNAIO 2017 – 31 DICEMBRE 2017

SITUAZIONE ECONOMICA NAZIONALE

Nel corso del 2017 l'attività economica globale ha continuato a consolidarsi. Si stima che la produzione mondiale sia cresciuta del 3,7% nel 2017, quindi a un livello più elevato delle precedenti previsioni estive e autunnali, e di mezzo punto percentuale in più rispetto al 2016. Questo positivo incremento è da far risalire alla crescita più ampia delle attese, soprattutto in Europa e Asia.

Anche le previsioni di sviluppo globale per il 2018 e il 2019 sono state riviste al rialzo al 3,9%. La revisione riflette l'aumento della dinamica di crescita globale e l'impatto previsto delle modifiche alla politica fiscale degli Stati Uniti recentemente approvate. In particolare queste ultime potranno stimolare l'attività, con un impatto a breve termine negli Stati Uniti guidato principalmente dalla risposta degli investimenti ai tagli alle imposte sul reddito delle società.

Per l'orizzonte di previsione biennale, le revisioni al rialzo delle prospettive globali derivano, quindi, principalmente dalle economie avanzate, dove si prevede che la crescita superi il 2% nel 2018 e 2019.

I rischi di scenario sono sostanzialmente sotto controllo nel breve periodo ma rimangono, invece, più significativi nel medio termine. Un potenziale accumulo di vulnerabilità è legato all'eventuale adozione di politiche nazionalistiche. Inoltre, l'instabilità finanziaria potrà derivare da politiche nazionali che condizionino importanti accordi commerciali, come il NAFTA e gli accordi economici tra il Regno Unito e il resto dell'Unione Europea. Un aumento delle barriere commerciali e dei riallineamenti normativi, nel contesto di questi negoziati, peserebbe sugli investimenti globali e ridurrebbe l'efficienza produttiva. Infine, i fattori non economici continuano a rappresentare un freno alla crescita: dalle tensioni geopolitiche, in particolare in Asia orientale e in Medio Oriente.

Nello specifico dell'area Euro, i tassi di crescita sono stati accentuati principalmente grazie a Germania, Italia e Paesi Bassi, riflettendo il maggiore impulso della domanda interna e l'incremento dell'export.

Per quanto riguarda l'Italia il consensus macroeconomico si attesta su una crescita del 1,5% nel 2017 (fa eccezione il FMI che prevede 1,6%, con una flessione allo 1,4% nel 2018). Il nostro Paese registra una dinamica moderatamente positiva per tutti i settori produttivi in termini sia congiunturali sia tendenziali, con l'eccezione del commercio che mostra una sostanziale stabilità: il dato settoriale è poi confermato dal positivo trend dei fallimenti che vediamo tornare agli stessi livelli del 2011.

Nel 2017 si è vista una ripresa dei finanziamenti al settore privato, ma esclusivamente concentrata sui prestiti alle famiglie. Infatti, nei primi nove mesi del 2017 le erogazioni di finanziamenti bancari hanno evidenziato il dato più basso da 5 anni a questa parte. Inoltre, l'analisi di dettaglio evidenzia un calo concentrato nelle imprese di piccole dimensioni e diffuso su tutti i settori produttivi, pur se con un trend maggiormente negativo sul comparto costruzioni.

Nonostante, la gestione attiva del credito deteriorato e la contemporanea attenuazione della rischiosità delle imprese stenta ancora la ripresa del credito al settore produttivo.

MERCATO DEL LEASING

Come illustrato da Assilea, lo stipulato leasing nel 2017 ha superato i 26,6 miliardi di euro, con una crescita del 12,9% rispetto al 2016 ed un picco del +26% nel solo mese di dicembre. Altrettanto positiva la dinamica del numero dei contratti, cresciuti del 10,1%.

È stato il comparto strumentale a crescere di più, totalizzando un +21,7% sui numeri ed un +18,5% sull'importo totale dello stipulato, con un incremento dei valori medi contrattuali nel comparto del leasing finanziario e performance ancora migliori nel segmento del leasing operativo.

Il leasing continua ad essere lo strumento privilegiato per gli investimenti delle PMI, come testimoniano i dati sul ricorso alle agevolazioni ex Nuova Sabatini. Congiuntamente, leasing finanziario e leasing operativo finanziano la crescita degli Investimenti 4.0.

Anche il comparto auto ha visto una dinamica a due cifre, con un +13,2% in termini di volumi stimati, sostenuto soprattutto dalla crescita delle operazioni destinate al settore del noleggio stipulato leasing: dai 16 miliardi del 2013 ai 26,6 miliardi del 2017 a lungo termine (+12,9% in valore e +15,8% in numero di contratti). Buona anche la dinamica del comparto dei veicoli industriali (+5,7% in numero e +7,8% in valore).

Il comparto del leasing immobiliare continua a mostrare una ripresa nel segmento degli immobili "da costruire", con un +5,6% nei numeri ed un + 6,1% nei valori. Buone anche le dinamiche dei valori di stipulato sul leasing nautico (+59,3% l'intero comparto aeronavale).

I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2017

Nel 2017 il volume di finanziamenti complessivamente erogato da IFIS Leasing S.p.A. ha registrato un incremento del 47% rispetto all'anno precedente, passando da euro 396 milioni del 2016 a euro 567 milioni del 2017.

Entrambi i segmenti hanno registrato una performance molto significativa: il leasing auto ha riscontrato una crescita dell'11%, passando da euro 313 milioni del 2016 a euro 346 milioni del 2017, mentre il leasing strumentale si è attestato su volumi pari a euro 221 milioni, contro gli euro 83 milioni generati nel 2016 (+166%).

Con riferimento alla situazione patrimoniale della Società, si evidenzia come al 31 dicembre 2017 l'Attivo si assesti su un totale di euro 1.313 milioni, in aumento rispetto al saldo di euro 1.172 milioni registrato alla fine dell'esercizio precedente (+12%).

E' utile ricordare come tale risultato sia l'effetto di due tendenze contrapposte: da un lato l'incremento dei volumi registrato dal portafoglio leasing auto e strumentale menzionato sopra, dall'altro la diminuzione dello stock relativo ai portafogli in run off (finanziamenti rateali auto e prestiti personali, mutui e cessione del quinto dello stipendio).

La consistenza del portafoglio "finanziamenti rateali auto e prestiti personali" mostrava infatti già nell'esercizio 2015 un sostanziale azzeramento; nel corso del 2017 la consistenza del portafoglio mutui e cessione del quinto dello stipendio si è ulteriormente ridotta, passando da euro 194 milioni nel 2016 a euro 167 milioni nel 2017 (-14%).

Al fine di avere un quadro unitario della qualità dell'esposizione della Società, riportiamo qui di seguito la situazione dei Crediti al 31 dicembre 2017:

In migliaia di euro Esposizione
lorda
31.12.2017
(A)
Rettifiche di
valore
complessive
31.12.2017
(B)
Esposizione
netta
31.12.2017
( C )
% copertura
(B/A)
Esposizione lorda
31.12.2016
(D)
Rettifiche di
valore
complessive
31.12.2016
(E)
Esposizione
netta
31.12.2016
(F)
% copertura
(E/D)
Crediti deteriorati 114.704 72.593 42.112 63% 153.458 103.202 50.256 67%
Sofferenze
Inadempienze probabili
Scaduti deteriorati
79.268
20.804
14.632
56.584
9.441
6.568
22.684
11.364
8.064
71%
45%
45%
78.268
46.167
29.023
63.454
26.145
13.603
14.814
20.022
15.420
81%
57%
47%
Crediti non deteriorati
- di cui scaduti non deteriorati
1.179.262
55.526
11.120
4.610
1.168.142
50.915
1%
8%
1.002.081
57.908
15.280
5.236
986.801
52.672
2%
9%
Totale dei crediti 1.293.966 83.712 1.210.254 6% 1.155.539 118.482 1.037.057 10%

In termini di esposizione complessiva, i crediti deteriorati lordi sono diminuiti su base annua del 25%, passando da euro 153,5 milioni nel 2016 a euro 114,7 milioni nel 2017; questo andamento è dovuto principalmente alle categorie delle "inadempienze probabili" e a quelle degli "scaduti deteriorati", che hanno registrato una diminuzione rispettivamente del 55% e del 50%.

A fronte di questa dinamica complessiva dei flussi lordi, le rettifiche di valore specifiche sui crediti deteriorati sono state ridotte in maniera più che proporzionale, passando da euro 103,2 milioni nel 2016 a euro 72,6 milioni nel 2017; di conseguenza, il livello percentuale di copertura delle esposizioni deteriorate ora si attesta al 63%, contro il 67%, registrato nel precedente esercizio.

L'ammontare dei crediti netti verso clientela si è quindi attestato intorno a 1.199 milioni di euro rispetto ai 968 milioni di euro di fine 2016, con un incremento del 24%.

La partecipazione (40%) detenuta in IFIS Factoring è stata venduta a Banca IFIS S.p.A. in data 15 febbraio 2017. Questa società è stata poi oggetto di fusione per incorporazione nella Capogruppo nell'agosto 2017.

Le Attività fiscali di IFIS Leasing S.p.A. risultano pari a circa euro 41,2 milioni e sono relative principalmente alle svalutazioni su crediti.

Dall'analisi delle voci del passivo patrimoniale, emerge che il totale della Provvista, le cui consistenze sono pari a euro 999,6 milioni, è principalmente costituito:

  • · per euro 427,4 milioni da un finanziamento a tasso variabile
  • · per euro 179,7 milioni da un finanziamento a tasso fisso
  • · per euro 351,5 milioni dalla cartolarizzazione del portafoglio Auto Lease
  • · per euro 35,6 milioni da uno scoperto di conto corrente infragruppo

Il totale del Capitale, delle riserve e del risultato dell'esercizio è pari a euro 256,8 milioni, in incremento di euro 8,5 milioni rispetto all'analogo dato alla fine del 2016 (euro 248,3 milioni), grazie al positivo risultato d'esercizio della Società.

Il conto economico individuale della Società presenta un utile al 31 dicembre 2017 pari a euro 8,4 milioni. Analizzando i vari comparti, il margine di interesse (euro 23,4 milioni nel 2017) è in calo di euro 3,8 milioni rispetto a quanto registrato nel precedente esercizio (euro 27,2 milioni nel 2016), a causa dei maggiori costi della provvista infragruppo (+euro 5,8 milioni), solo parzialmente controbilanciati dall'incremento degli interessi attivi pari a euro 2,0 milioni. Le commissioni nette invece si attestano a euro 11,7 milioni contro euro 1,1 milioni del bilancio

2016, portando il margine di intermediazione a euro 35,1 milioni (contro euro 41,0 milioni nel 2016).

Tuttavia, occorre ricordare che la voce delle commissioni passive del bilancio 2016 era stata influenzata negativamente da commissioni di risoluzione anticipata dei finanziamenti erogati dal Gruppo GE per euro 4 milioni e da commissioni di strutturazione dell'operazione di cartolarizzazione dei crediti del prodotto auto lease per euro 6,4 milioni; sempre nell'esercizio 2016, la Società aveva inoltre percepito il dividendo distribuito dall'allora controllata GE Capital Services S.r.l – prima della vendita a una società del Gruppo GE – per euro 14,9 milioni.

La componente economica relativa alla valutazione dei crediti ha generato rettifiche nette per euro 6,0 milioni, di cui euro 4,3 milioni relativi all'Auto lease, euro 4,2 milioni al Mortgage, euro 0,1 milioni ad Auto Loan/Personal Loan, mentre i business Equipment Finance e CQS hanno registrato riprese di valore pari rispettivamente a euro 0,7 milioni e a euro 1,9 milioni (di cui euro 0,6 milioni relativi a incassi su posizioni completamente svalutate negli esercizi precedenti, euro 1,0 milioni relativi al decremento della riserva specifica e euro 0,3 milioni relativi al decremento della riserva generica).

Le spese amministrative ammontano a euro 21,5 milioni, di cui euro 12,5 milioni di costi del personale relativi a 210 dipendenti ed euro 9,0 milioni di altre spese amministrative; tali costi risultano in diminuzione del 11,2% rispetto all'esercizio precedente. Tale diminuzione è principalmente legata al cambio della compagine azionaria: in particolare, rispetto al 2016 si registrano minori spese amministrative legate al precedente azionista (MSA e Royalty) per circa euro3,5 milioni.

La Società ha provveduto ad accantonare euro 1,6 milioni sul fondo rischi e oneri, suddivisi principalmente in euro 1,4 milioni a copertura di reclami CQS ed euro 0,6 milioni a copertura di potenziali sinistri futuri CQS.

Gli altri proventi e oneri, legati principalmente a riaddebiti netti verso la clientela, si sono attestati a circa euro 5,1 milioni; l'utile corrente al lordo delle imposte è risultato quindi pari a euro 10,1 milioni (euro 8,6 milioni nel 2016); va ricordato tuttavia che nel precedente esercizio erano state contabilizzate svalutazioni delle partecipazioni pari a euro 5,7 milioni, rispettivamente per euro 3,1 milioni sull'ex controllata GE Capital Services S.r.l. all'interno dell'operazione descritta in precedenza e, per euro 2,6 milioni, sulla controllata IFIS Factoring S.r.l.

Dopo un accantonamento al fondo imposte e tasse per euro 1,7 milioni, si registra un utile netto di esercizio pari a euro 8,4 milioni.

ALTRE INFORMAZIONI

ATTIVITA' DI RICERCA E SVILUPPO

Ai sensi dell'art. 2428 c.c., si fa presente che la Società non ha svolto attività di ricerca e sviluppo nel corso dell'esercizio.

INFORMAZIONI SUL PERSONALE E SULL'AMBIENTE

La Società opera in un settore a basso impatto ambientale e rispetta le regole previste dalla normativa sulla sicurezza e sull'ambiente di lavoro.

Composizione del personale

L'organico della Società conta 210 dipendenti, di cui 6 dirigenti, 47 quadri direttivi e 157 impiegati, con un incremento di 7 unità rispetto al 2016, (17 beneficiano di un contratto parttime).

Prevenzione degli impatti ambientali indiretti

Il Gruppo tiene in considerazione, nell'orientare le proprie scelte, la compatibilità tra iniziativa economica ed esigenze ambientali, nel rispetto della normativa vigente.

In particolare, in relazione al tipo di prodotti e servizi offerti attraverso le sue Aree di business, il Gruppo Banca IFIS ha avviato prime riflessioni sul tema della gestione degli impatti ambientali indiretti nell'ambito del Leasing, poiché tale ambito prevede la fornitura di asset in numerosi settori industriali, alcuni dei quali caratterizzati da impatto sull'ambiente.

Le "strike zone" che regolano l'operatività del Leasing nei diversi settori industriali identificano:

  • · settori dove il Gruppo ha deciso di non operare poiché comportano, o potrebbero comportare, elevati impatti ambientali (ad esempio il settore del trasporto di materiali tossici e amianto, il settore dello smaltimento dei rifiuti nucleari, ecc);
  • · asset/beni specifici che il Gruppo ha deciso di escludere dalla propria attività poiché comportano un impatto ambientale negativo.

Privacy

Si informa che Banca IFIS S.p.A., anticipando il contenuto del Regolamento e della Direttiva - il cui testo è stato concordato tra gli Stati Membri lo scorso 18 dicembre 2015 e culminerà con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale UE, sulla base di quanto previsto dal Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e nelle pronunce dell'Autorità Garante della Privacy - in data 30 dicembre 2015 ha provveduto ad elaborare per la Banca e per le altre Società da questa controllate, il "Documento di Conformità" in materia di Privacy; in tale documento si descrive la politica, attuale e programmatica delle Società del Gruppo per quanto concerne il trattamento dei dati personali, dando atto delle modalità attraverso le quali si persegue la conformità alla Legge.

CORPORATE GOVERNANCE

Il sistema di "corporate governance" della Società, vale a dire il quadro organico delle regole e delle procedure di cui gli organi sociali si sono dotati per ispirare la propria linea di condotta e adempiere alle proprie responsabilità, tiene presenti le norme vigenti applicabili e il recente cambiamento a livello di proprietà.

Presso la Società è in uso il modello di governance c.d. "tradizionale".

Organi Sociali

Alla data del 31 dicembre 2017, l'esercizio delle funzioni sociali è demandato, secondo le rispettive competenze, ai seguenti organi sociali: (i) Assemblea dei Soci, (ii) Consiglio di Amministrazione, (iii) Presidente del Consiglio di Amministrazione, (iv) Consigliere Delegato e (v) Collegio Sindacale.

L'Assemblea dei Soci deve essere convocata almeno una volta all'anno per deliberare sugli argomenti devoluti alla sua competenza dalla legge. L'intervento e la rappresentanza in Assemblea dei Soci sono regolati dalle norme di legge. Parimenti, per la validità della costituzione dell'Assemblea dei Soci si applicano i quorum costitutivi previsti dalla normativa vigente. L'Assemblea dei Soci delibera con i quorum deliberativi previsti dalla normativa vigente.

Alla data del 31 dicembre 2017, il socio unico della Società è Banca IFIS S.p.A.

Al Consiglio di Amministrazione spetta, in via esclusiva e non delegabile, la funzione di supervisione strategica. I membri del Consiglio di Amministrazione devono avere i requisiti stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi membri un Presidente, se questi non è nominato dall'Assemblea. Per la validità delle adunanze del Consiglio di Amministrazione deve essere presente almeno la maggioranza dei membri in carica. Le deliberazioni del Consiglio di Amministrazione sono assunte a maggioranza assoluta dei presenti.

Alla data del 31 dicembre 2016 - a seguito delle delibere assunte dall'Assemblea dei Soci in data 30 novembre 2016 - il Consiglio di Amministrazione della Società si compone dei seguenti membri: Alberto Staccione (Presidente), Massimo Macciocchi (Consigliere Delegato), Raffaele Zingone e Andrea Berna.

Il mandato del Consiglio di Amministrazione in carica scadrà alla data dell'Assemblea dei Soci chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2018.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione segue e sorveglia l'andamento della Società, promuovendo l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario e del Consiglio di Amministrazione, favorendo la dialettica interna al Consiglio stesso e tra il Consiglio di Amministrazione e il top management.

Il Consigliere Delegato sovraintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli e secondo gli indirizzi generali decisi dal Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, nonché sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento.

Il Collegio Sindacale si compone di tre sindaci effettivi e di due sindaci supplenti con i poteri di legge.

Alla data del 31 dicembre 2017 i membri del Collegio Sindacale sono: Giacomo Bugna (Presidente), Piera Vitali e Giovanna Ciriotto (quali membri effettivi), Daria Langosco di Langosco e Fabio Greco (quali membri supplenti). Il mandato del Collegio Sindacale in carica viene meno alla data dell'Assemblea dei Soci chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2018.

Al 31 dicembre 2017, la revisione legale è esercitata da E&Y S.p.A.

Requisiti degli esponenti e divieto di "interlocking"

Con riferimento alla verifica dei requisiti che debbono sussistere in capo ai membri del Consiglio di Amministrazione e ai membri del Collegio Sindacale, giova rammentare che, a seguito della nomina assembleare in data 30 novembre 2016, in pari data il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in ordine alla verifica dei requisiti di professionalità, onorabilità e, con riferimento ai membri del Collegio Sindacale, di indipendenza degli esponenti aziendali e di altri requisiti di legge.

Interessi e Soggetti Collegati

Il 21 dicembre 2016 la Società ha adottato le procedure e le regole della Capogruppo in ambito di gestione di operazioni con soggetti collegati.

Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche - D.Lgs.n. 231/2001

Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti, è costituito dall'insieme delle regole e delle procedure aziendali, adottate dalle unità operative aziendali, al fine di garantire l'attendibilità, l'accuratezza e la tempestività dell'informativa finanziaria.

Nella riunione del 21 dicembre 2016 il Consiglio di Amministrazione ha nominato quali componenti dell'Organismo di Vigilanza della Società - ex decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 - (i) l'avv. Alessandro De Nicola, cui sono state altresì attribuite le funzioni di presidente (ruolo già ricoperto), (ii) il Responsabile della Funzione "Internal Audit", funzione accentrata presso Banca IFIS S.p.A. (ruolo ricoperto da Ruggero Miceli alla data del 31 dicembre 2017) e (iii) il Responsabile della Funzione "Compliance e Reclami", funzione accentrata presso Banca IFIS S.p.A. (ruolo ricoperto da Francesco Peluso alla data del 31 dicembre 2017).

DIREZIONE E COORDINAMENTO

A far data dal 1° dicembre 2016 la Società è soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo Banca IFIS S.p.A.

LA GESTIONE DEL RISCHIO E I PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Con riferimento alle disposizioni contenute nell'art. 2428 del Codice Civile - nonché l'art. 3 del decreto legislativo 87/92 e gli artt. 94 e 100 del decreto legislativo n. 209/05 - relativo ai principali rischi ed alle incertezze a cui la Società è esposta, è opportuno sottolineare che non vi sono, allo stato attuale, eventi o circostanze che possano far sorgere dubbi riguardo al presupposto della continuità aziendale.

L'esposizione ai rischi finanziari della Società viene analizzata mensilmente, definendo le strategie gestionali e operative da un punto di vista finanziario.

I rischi finanziari che possono influire sull'andamento della Società sono i seguenti:

Rischio di credito

Il principale rischio a cui è esposta la Società è il rischio di credito.

Durante il 2017 sono stati mantenuti severi parametri di valutazione nelle attività di assunzione di nuovo rischio attraverso iniziative volte al conseguimento di elevati standard di qualità nel nuovo portafoglio, alla luce delle critiche condizioni di mercato, anche in termini di intensificazione della concorrenza.

Obiettivi della Società sono l'incremento della penetrazione del mercato attraverso una diversificazione e un costante incremento degli impieghi, che si accompagni con il mantenimento di un livello elevato di qualità del portafoglio.

Per tale motivo viene ritenuta fondamentale la fase di erogazione iniziale, effettuata in costante collaborazione con i partner commerciali e monitorata dalle procedure di credit scoring costantemente perfezionate.

Per quanto riguarda invece la misurazione del rischio di credito connesso ai contratti di leasing, la Società utilizza metodologie e modelli basati su analisi storico-statistiche aggiornate su base mensile, che tendono a recepire in maniera più tempestiva le variazioni dei fattori di rischio che influenzano l'andamento della qualità del portafoglio.

Per quanto concerne l'organizzazione e i processi di Risk Management, in linea generale il processo creditizio nel suo insieme, pur conservando le specificità derivanti dai differenti prodotti/portafogli, risponde ad un criterio organizzativo comune articolato principalmente su fasi operative, ruoli, responsabilità e controlli di vario livello.

Rischio di tasso d'interesse

Nel corso del 2017 l'esposizione al rischio di tasso non ha subito particolari cambiamenti; gli impieghi sono sia a tasso variabile che a tasso fisso e vengono finanziati principalmente con provvista a medio termine fornita dalla Capogruppo. Tale strategia comporta quindi una minimale esposizione al rischio di tasso strutturale.

I processi di gestione e di controllo del rischio di tasso di interesse si sviluppano a diversi livelli della struttura organizzativa; il ruolo fondamentale nella gestione e nel controllo del rischio di tasso di interesse spetta al Consiglio di Amministrazione che definisce gli orientamenti e gli indirizzi strategici relativamente all'assunzione dei rischi.

Sotto l'aspetto operativo il controllo dell'esposizione al rischio di tasso del portafoglio bancario nelle sue diverse componenti viene affidato alla funzione accentrata di Risk Management; il monitoraggio viene effettuato con cadenza mensile attraverso l'utilizzo del sistema di ALM che ne consente la misurazione. La gestione operativa dell'eventuale esposizione è invece in capo alla funzione accentrata di Tesoreria.

Rischio di prezzo

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

Rischio di cambio

La Società non è assoggettata a tale rischio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in euro (moneta di conto).

Rischio di liquidità

Tale rischio rappresenta la difficoltà in cui può incorrere la Società nell'adempiere, nei termini e nelle scadenze prestabilite, alle proprie obbligazioni commerciali e finanziarie.

In considerazione dell'attività svolta dalla Società, la posizione finanziaria risulta adeguatamente dimensionata alle esigenze che emergono dall'attività svolta.

Nel corso del 2017 la posizione di liquidità è stata caratterizzata da un profilo stabile, con una rilevante parte della provvista con scadenza a lungo termine; anche in relazione al rischio di liquidità è opportuno ricordare che, a partire da 30 novembre 2016, giorno in cui la banca è entrata a far parte del Gruppo Banca IFIS, la gestione della tesoreria e dei relativi rischi viene svolta a livello integrato ed accentrato dalla Capogruppo sul mismatching netto delle posizioni, sia pur mantenendo al contempo un profilo di rischio equilibrato a livello individuale.

Eventuali potenziali criticità a livello individuale rivenienti dall'applicazione di scenari di stress, posso essere fronteggiate attraverso le risorse messe a disposizione della Capogruppo.

Si evidenzia quindi che non si ritiene che tali rischi, allo stato attuale, possano compromettere la continuità aziendale.

Per ulteriori informazioni in merito alle politiche di gestione del rischio si rimanda a quanto esplicitato nella Sezione 3 della Nota Integrativa.

CONSOLIDATO FISCALE

Le società Banca IFIS S.p.A., IFIS Leasing S.p.A, e IFIS Rental Services S.r.l. hanno optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l'applicazione dell'istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di settembre 2017, prevedendo una durata triennale.

Tutte queste società hanno provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d'imposta per i quali viene esercitata l'opzione.

Per i riflessi contabili di tali definizioni contrattuali, si rinvia all'apposita sezione della nota integrativa riguardante le politiche contabili.

Gli effetti di tali accordi sulla voce imposte dell'esercizio sono dettagliati nella sezione della nota integrativa relative alle "imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente".

RAPPORTI CON LE SOCIETA' DEL GRUPPO BANCA IFIS

Nel prospetto di seguito riportato, vengono esposti i rapporti che IFIS Leasing S.p.A. intrattiene con la Società Controllante, le Società sottoposte al controllo di quest'ultima e le Società Collegate.

Al 31 dicembre 2017, tali rapporti attengono principalmente a:

  • Linee di credito concesse da Banca IFIS S.p.A., al 31 dicembre 2017 utilizzate per euro 607 milioni
  • Scoperto di conto corrente presso Banca IFIS S.p.A., al 31 dicembre pari a euro 36 milioni
  • Spese per servizi resi dalle funzioni accentrate, relativi principalmente a servizi di Operations, Legal, Finance, Risk, Commercial, Organization e riaddebitate da Banca IFIS S.p.A. pari a euro 1,6 milioni
  • Spese amministrative/gestionali riaddebitate a IFIS Rental Services S.r.l. relative a servizi di Operations, Collection e Risk, pari a euro 0,6 milioni

I saldi patrimoniali ed economici derivanti da tali rapporti sono di seguito presentati.

ATTIVITA' PASSIVITA' COSTI RICAVI
BANCA IFIS S.p.A.
IFIS RENTAL SERVICES S.r.l.
23.881
3.192
1.042.617
9
20.477
638
214
2.616
Totale 27.073 1.042.626 21.115 2.830

Si precisa inoltre che IFIS Leasing S.p.A. non possiede azioni proprie né azioni della controllante Banca IFIS S.p.A..

Si informa che la Società non intrattiene rapporti con amministratori o dirigenti strategici.

Per ulteriori dettagli sui rapporti in essere con la capogruppo e le altre imprese del gruppo, complessivamente regolati a condizioni di mercato, si rinvia alla nota integrativa in cui sono illustrati i saldi patrimoniali ed economici derivanti da tali rapporti.

CONTENZIOSO FISCALE

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizioni stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2012 sono state accertate maggiori ritenute per circa euro 44,6 milioni in capo a IFIS Leasing Spa. Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

La Società ha impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che "la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

IFIS Leasing S.p.A., supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare ricorso e di considerare il rischio di soccombenza possibile ma non probabile: pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2012. Per le annualità 2004/2011 sono state accertate maggiori imposte per euro 818 mila con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

IFIS Leasing S.p.A., supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare ricorso e di considerare il rischio di soccombenza possibile ma non probabile: pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

IFIS Leasing S.p.A., supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare ricorso e di considerare il rischio di soccombenza possibile ma non probabile: pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

AZIONISTI ED AZIONI

Il capitale sociale della IFIS Leasing S.p.A. risulta composto da 50.000.000 azioni, pari al valore nominale di euro 41.000.000, interamente di proprietà di Banca IFIS S.p.A.

In base a quanto disposto dall'art. 2428 del Codice Civile, si precisa che IFIS Leasing S.p.A. non possiede al 31 dicembre 2017 azioni proprie o della controllante, né ha effettuato acquisti o cessioni di azioni proprie o della controllante nel corso dell'esercizio 2017, né direttamente né indirettamente tramite società fiduciarie o per interposta persona.

EVENTI SUCCESSIVI E PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico del nostro Paese, così come emerge dagli ultimi mesi dell'anno scorso e come viene confermato da questo inizio del 2018, mantiene il profilo di moderata crescita già evidenziato in precedenza. Si prevede che il trend crescente del comparto leasing registrato negli anni scorsi venga confermato anche nell'esercizio 2018.

Fusione per incorporazione di IFIS Leasing S.p.A. in Banca IFIS S.p.A.

Nel corso del 2018 il Gruppo Banca IFIS continuerà la sua riorganizzazione a seguito dell'acquisizione dell'ex Gruppo Interbanca. Dopo la fusione per incorporazione di IFIS Factoring S.r.l. e di Interbanca S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. avvenute rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre 2017, la fusione per incorporazione della IFIS Leasing S.r.l. nella Capogruppo seguirà nel corso del 2018, in coerenza con la volontà di semplificare la struttura organizzativa del Gruppo Banca IFIS. A tale proposito, Banca d'Italia ha già autorizzato ex. artt. 57 e 61 TUB la fusione per incorporazione con provvedimento del 9 febbraio 2018.

PROPOSTA DI DESTINAZIONE DEL RISULTATO DI ESERCIZIO

Signor Azionista,

proponiamo di deliberare un accantonamento a riserva legale del 5% dell'utile dell'esercizio, pari a euro 419.534, riportando a nuovo la rimanente parte dell'utile, pari a euro 7.971.144.

Invitiamo infine ad assumere le necessarie deliberazioni in merito al punto 1) all'ordine del giorno dell'Assemblea – Parte ordinaria e in specifico sottoponiamo alla Vostra approvazione:

"Bilancio al 31 dicembre 2017 comprensivo della Relazione del Consiglio di Amministrazione, degli schemi del Bilancio e della Nota Integrativa e della Relazione del Collegio Sindacale; deliberazioni conseguenti".

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

SCHEMI DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2017

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Cassa e disponibilità liquide 2.729 0
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 107 6.793
60. Crediti 1.210.253.956 1.037.055.644
90. Partecipazioni 43.552.016
110. Attività materiali 257.409 413.270
110. Attività immateriali 1.613.004 179.500
120. Attività fiscali 41.245.380 43.096.644
a) correnti 317.436 127.900
b) anticipate 40.927.944 42.968.744
- di cui alla L.214/2011 38.441.623 42.875.503
140. Altre attività* 59.333.112 47.927.327
TOTALE ATTIVO 1.312.705.697 1.172.231.194
Voci del passivo e del patrimonio netto 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Debiti* 999.643.522 889.999.304
10.1 Debiti verso banche
10.2 Debiti verso enti finanziari
10.3 Debiti verso la clientela
70. Passività fiscali 833.933 423.472
a) correnti 833.933 389.789
b) differite 0 33.682
90. Altre passività 46.165.056 26.460.199
100. Trattamento di fine rapporto del personale 1.943.574 1.950.268
110 Fondi per rischi e oneri 7.334.624 5.139.624
b) altri fondi 7.334.624 5.139.624
120. Capitale 41.000.000 41.000.000
160. Riserve 207.297.365 199.283.862
170. Riserve da valutazione 96.944 (39.038)
180. Utile (Perdita) d'esercizio 8.390.678 8.013.504
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 1.312.705.697 1.172.231.194

*I dati relativi al 2016 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in nota integrativa, parte B, nelle rispettive sezioni.

CONTO ECONOMICO

Importi in unità di Euro

Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 41.771.674 39.733.669
20. Interessi passivi e oneri assimilati (18.328.738) (12.502.670)
MARGINE DI INTERESSE 23.442.936 27.230.999
30. Commissioni attive* 16.523.235 13.482.861
40. Commissioni passive (4.811.588) (14.583.056)
COMMISSIONI NETTE 11.711.647 (1.100.195)
50. Dividendi e proventi simili 0 14.903.262
60. Risultato netto della attività di negoziazione (6.686) 6.793
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 35.147.897 41.040.859
100. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (6.019.000) (6.108.602)
a) attività finanziarie (6.019.000) (6.108.602)
110. Spese amministrative: (21.482.405) (24.181.307)
a) spese per il personale (12.477.928) (12.260.018)
b) altre spese amministrative* (9.004.477) (11.921.288)
120. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (141.422) (181.845)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (167.108) (111.132)
150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.330.455) (100.027)
160. Altri proventi e oneri di gestione* 5.080.145 3.902.601
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 10.087.651 14.260.548
170. Utile(perdite) delle partecipazioni 0 (5.726.090)
180. Utile(perdite) da cessione di investimenti (3.592) 51.336
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 10.084.059 8.585.793
190. Imposte sul reddito dell'operatività corrente (1.693.381) (572.290)
UTILE (PERDITA) DELL' ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 8.390.678 8.013.504
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 8.390.678 8.013.504

*I dati relativi al 2016 sono stati riesposti secondo le modalità descritte in nota integrativa, parte C, nelle rispettive sezioni.

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Importi in unità di Euro

Voci 31 dicembre
2017
31 dicembre
2016
10 Utile (Perdita) d'esercizio 8.390.678 8.013.504
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20 Attività materiali
30 Attività immateriali
40 Piani a benefici definiti 135.982 192.190
50 Attività non correnti in via di dismissione
60 Quota delle riserve di valutazione per partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70 Coperture di investimenti esteri
80 Differenze di cambio
90 Copertura di flussi finanziari
100Attività finanziarie disponibili per la vendita
110.Attività correnti in via di dismissione
120.Quota delle riserve da valutazione per partecipazioni valutate a patrimonio netto
130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 135.982 192.190
140 Redditività complessiva (voce 10+130) 8.526.660 8.205.694

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

ESERCIZIO 2016

Allocazione
risultato
Variazioni dell'esercizio
esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.15 Modifica saldi apertura Esistenze al 01.01.16 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazioni strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva al 31.12.16 Patrimonio netto al 31.12.16
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo emissioni 0 0 0
Riserve: 195.990.180 195.990.180 3.293.681 199.283.861
a) di utili 179.788.969 179.788.969 3.293.681 183.082.650
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve da valutazione (231.228) (231.228) 192.190 (39.038)
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio 3.293.681 3.293.681 (3.293.681) 8.013.504 8.013.504
Patrimonio netto 240.052.633 240.052.633 0 8.205.694 248.258.327

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

ESERCIZIO 2017

Allocazione
risultato
Variazioni dell'esercizio
Esistenze al 31.12.16 esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Modifica saldi apertura Esistenze al 01.01.17 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazioni strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva al 31.12.17 Patrimonio netto al 31.12.17
Capitale: 41.000.000 41.000.000 41.000.000
Sovrapprezzo emissioni 0 0 0
Riserve: 199.283.861 199.283.861 8.013.504 0 207.297.365
a) di utili 183.082.650 183.082.650 8.013.504 0 191.096.154
b) altre 16.201.211 16.201.211 16.201.211
Riserve da valutazione (39.038) (39.038) 135.982 96.944
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio 8.013.504 8.013.504 (8.013.504) 8.390.678 8.390.678
Patrimonio netto 248.258.327 248.258.327 0 8.526.660 256.784.987

RENDICONTO FINANZIARIO

METODO DIRETTO

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. GESTIONE 17.799.533 13.368.654
- interessi attivi incassati 42.594.556 40.009.468
- interessi passivi pagati (18.328.738) (12.502.670)
- dividendi e proventi simili 0 14.903.262
- risultato netto dell'attività di negoziazione (6.686) 6.793
- commissioni nette 11.711.647 (8.654.683)
- spese per il personale (13.031.878) (12.569.133)
- altri costi (10.219.512) (19.563.199)
- altri ricavi 5.080.145 11.738.816
- imposte e tasse 0 0
2. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE ATTIVITA' FINANZIARIE (190.199.514) (34.498.413)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.686 (6.793)
- attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0
- crediti verso banche (1.763.988) (8.390.367)
- crediti verso enti finanziari 143.581 18.616.517
- crediti verso clientela (177.884.336) (43.640.297)
- altre attività (10.701.457) (1.077.473)
3. LIQUIDITA' GENERATA/(ASSORBITA) DALLE PASSIVITA' FINANZIARIE 130.972.317 3.398.418
- debiti verso banche 84.192.702 561.824.479
- debiti verso enti finanziari 25.427.837 (559.646.235)
- debiti verso clientela 23.679 188.153
- titoli in circolazione 0 0
- passività finanziarie di negoziazione 0 0
- passività finanziarie al fair value 0 0
- altre passività 21.328.099 1.032.021
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' OPERATIVA (41.427.663) (17.731.341)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. LIQUIDITA' GENERATA DA: 43.569.865 17.757.237
- vendite di partecipazioni 43.552.016 2.822.770
- dividendi incassati su partecipazioni 0 14.903.262
- vendite di attività materiali 17.849 31.205
2. LIQUIDITA' ASSORBITA DA: (1.604.022) (109.977)
- acquisti di attività materiali (3.410) (109.977)
- acquisti di attività immateriali (1.600.612) 0
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 41.965.843 17.647.260
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) DALL'ATTIVITA' DI PROVVISTA
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/(ASSORBITA) NEL PERIODO 538.180 (84.081)

RICONCILIAZIONE

Importo Importo
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 181.299 265.380
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo 538.180 (84.081)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 719.479 181.299

NOTA INTEGRATIVA

1. PREMESSA

La nota integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:

Parte A - Politiche contabili

Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale

Parte C - Informazioni sul Conto economico

Parte D - Altre informazioni

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione aziendale. Le sezioni contengono informazioni di natura sia qualitativa sia quantitativa.

Le informazioni di natura quantitativa sono costituite, di regola, da voci e da tabelle.

Le voci e le tabelle che non presentano importi non vengono indicate.

Le tabelle sono state redatte rispettando gli schemi previsti dalle disposizioni vigenti, anche quando sono state avvalorate solo alcune delle voci in esse contenute.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in unità di Euro negli schemi e in migliaia di Euro nella nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative per l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio al 31 dicembre 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento, seppur non omologato dalla Commissione Europea, al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Framework) e alle Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2017 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Si sono inoltre considerate le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, CONSOB ed ESMA) che forniscono raccomandazioni sull'informativa da riportare nel bilancio su aspetti di maggior rilevanza o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Il presente bilancio d'esercizio è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione EY S.p.A.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito da:

  • · gli Schemi del bilancio (composto dagli schemi di stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal rendiconto finanziario);
  • · dalla Nota integrativa;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.

Il bilancio è stato redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1, facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (il cosiddetto "Framework" recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell'informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell'attività.

Per la compilazione del bilancio si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d'Italia con il documento emesso in data 9 dicembre 2016, intitolato "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", che recepisce e dà applicazione pratica ai principi contabili internazionali sopra richiamati.

La moneta di conto è l'euro, i valori sono espressi in unità di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in Nota Integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

La Nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per IFIS Leasing S.p.A.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci di bilancio è la medesima utilizzata per il precedente esercizio.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell'esercizio e la data di redazione del bilancio dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all'informativa esposta nella Relazione sulla gestione relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nella redazione del presente bilancio si è preso atto dei nuovi principi contabili internazionali e delle modifiche di principi contabili già in vigore. Tali modifiche, comunque, non rivestono carattere di particolare significatività per il bilancio di IFIS Leasing S.p.A.

Con riferimento al paragrafo 125 dello IAS 1, si rimanda ai paragrafi "Rischi connessi all'attività aziendale". In particolare, con specifico riguardo alla stima di recuperabilità delle imposte anticipate, delle rettifiche di valore su crediti, dei rischi legali e fiscali, si ricorda che i presupposti e le incertezze delle stime comportano il rischio che si possano verificare, eventualmente anche entro l'esercizio successivo, rettifiche di importo materiale dei valori contabili delle attività e delle passività, come peraltro richiamato anche dal documento di Banca d'Italia, Consob e Isvap del 6 febbraio 2009.

Nella redazione del presente bilancio, la Società non ha operato deroghe ai principi contabili internazionali.

In accordo con le disposizioni di cui allo IAS 10, la Società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla vigente normativa.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione del Bilancio nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Bilancio al 31 dicembre 2017, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 dicembre 2017.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

• attivi deteriorati

  • fondi per rischi e oneri
  • trattamento di fine rapporto
  • altre attività immateriali

Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016.

La società di revisione EY S.p.A. effettuerà la revisione del bilancio al 31 dicembre 2017. Il suo incarico scadrà formalmente alla data di approvazione del bilancio di IFIS Leasing S.p.A. al 31 dicembre 2024.

Entrata in vigore di nuovi principi contabili

Principi emanati, entrati in vigore e applicabili al presente bilancio

Il bilancio al 31 dicembre 2017 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2017. Si veda quanto riportato al paragrafo Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali.

La società e il Gruppo di appartenenza hanno adottato per la prima volta alcuni principi contabili e modifiche che sono in vigore per gli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2017. Si riporta nel seguito l'indicazione dei nuovi principi contabili e delle modifiche apportate a principi contabili già esistenti omologati dall'UE, sottolineando che non hanno avuto impatti materiali sui dati riportati nel bilancio della Società.

  • · modifiche allo IAS 7 Rendiconto finanziario: miglioramento della disclosure in relazione alle modifiche del debito della società
  • · modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: chiarificazione dell'accounting delle Deferred Tax Assets da perdite non realizzate su strumenti finanziari di debito valutati al fair value
  • · miglioramenti annuali agli IFRS Ciclo 2014-2016, che hanno riguardato il principio contabile internazionale IFRS 12: Informativa sulle partecipazioni in altre entità: chiarificazione dello scope dei requisiti d'informativa del principio stesso.

La Società non ha adottato anticipatamente alcun altro principio, interpretazione o modifica pubblicato ma non omologato da parte dell'Unione Europea.

Principi emanati ma non ancora in vigore

IFRS 9 – strumenti finanziari applicabile dal 1/1/2018

In conformità con quanto richiesto dallo IAS 8 parr. 30 e 31 e in ottemperanza alle indicazioni fornite dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), si descrive nel seguito l'informativa in merito all'implementazione del principio IFRS 9 – Strumenti Finanziari per la Società.

Le disposizioni normative

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 e omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dal 1° gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è

articolato nelle tre diverse aree, la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.

In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.

Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse danno origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto, che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling").

Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo dell'attuale "incurred loss", in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede alle imprese di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (stage 1) sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso risulti "impaired" (stage 3).

L'introduzione delle nuove regole d'impairment comportano:

  • l'allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio («staging»), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1"), ovvero «lifetime» per tutta la durata residua dello strumento (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2"), sulla base del significativo incremento del rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima iscrizione e alla data di reporting, ovvero da elementi di anomalia intercettati dai cd. early warning o da uno scaduto superiore ai 30 giorni
  • l'allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel cosiddetto "Terzo stadio" "Stage 3, con rettifiche di valore di tipo analitico, ovvero percentuali "forfettarie" basate sui tassi di perdita storicamente osservati relativi ai vari stati in cui si trova la pratica

Il progetto di implementazione

Stanti gli impatti delle novità introdotte dall'IFRS 9, sia sul business sia di tipo organizzativo e di reporting, il Gruppo Banca IFIS già a partire dall'esercizio 2016 ha avviato un apposito progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché a individuare e implementare gli interventi applicativi e organizzativi necessari per un'adozione coerente, organica ed efficace all'interno del Gruppo nel suo complesso e per ciascuna delle entità partecipate che lo compongono.

Si ritiene inoltre opportuno ricordare le scelte di carattere "generale" effettuate dal Gruppo Banca IFIS in tema di rappresentazione degli impatti derivanti dall'applicazione delle nuove regole di impairment, sui fondi propri secondo le recenti modifiche introdotte alla normativa prudenziale e di rappresentazione dei saldi comparativi nell'esercizio di prima applicazione del principio. In particolare:

  • · in data 12 dicembre 2017 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno emanato il Regolamento (UE) 2017/2395 "Disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri" che aggiorna il Regolamento 575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis «Introduzione dell'IFRS9», che offre la possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall'introduzione del principio contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) re-includendo nel CET1 un ammontare progressivamente decrescente dell'impatto stesso. Il Gruppo Banca IFIS ha scelto di adottare l'approccio statico più dinamico, comprendente quindi:
  • o l'impatto della prima applicazione risultante dal confronto tra rettifiche di valore IAS 39 al 31 dicembre 2017 e IFRS 9 al 1 gennaio 2018 incluse le rettifiche per i crediti deteriorati (inseriti nello stage 3)
  • o l'impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di valore al 1 gennaio 2018 e i successivi periodi di reporting fino al 31 dicembre 2022 (limitatamente però in questo caso ai soli incrementi di rettifiche di valore delle esposizioni classificate negli stadi 1 e 2, escludendo quindi le rettifiche per i crediti deteriorati inclusi nello stadio 3)
  • · infine, con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione del principio, il Gruppo adotterà la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9 secondo cui – ferma restando l'applicazione delle nuove regole di misurazione e rappresentazione di IFRS 9 - non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo standard. Secondo le indicazioni contenute nell'atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione" di fine dicembre 2017, le banche che faranno ricorso all'esenzione dall'obbligo di rideterminazione dei valori comparativi dovranno, comunque, includere, nel primo bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e il primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni. Sono peraltro rimessi all'autonomia dei competenti organi aziendali la forma ed il contenuto di tale informativa.

In data 31 gennaio 2018 Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione assunta.

Passando ad analizzare l'evoluzione del progetto IFRS 9, di seguito viene fornita una breve disamina delle attività effettuate ed in fase di finalizzazione in relazione alle principali aree di impatto così come precedentemente definite.

Classificazione e Misurazione

Al fine di rispettare il dettato dell'IFRS 9 – per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – si sono declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test) e sono stati formalizzati i modelli di business adottati dalle diverse business area.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, è stata definita la metodologia da utilizzare ed è stata – al contempo – finalizzata l'analisi della composizione dei portafogli di crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della prima applicazione del nuovo principio.

Per il comparto crediti, il progetto ha svolto analisi modulari tenendo conto della significatività dei portafogli, della loro omogeneità e della Divisione di business. In proposito si sono utilizzati approcci differenziati per i portafogli crediti retail e corporate e, in questo contesto, sono emerse solo marginali fattispecie che, in virtù di specifiche clausole contrattuali o della natura del finanziamento, determinano il fallimento del test SPPI. Pertanto, per il comparto dei crediti non si rilevano impatti significativi in fase di FTA.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione della attività finanziarie (business model), è terminato il processo di definizione del business model da adottare in vigenza dell'IFRS 9. Sulla base delle analisi svolte, l'attuale modalità di gestione dei crediti, sia verso controparti retail che corporate, è riconducibile essenzialmente a un modello di business Held to Collect.

In termini più generali, in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziarie sono detenute, si segnala che è stato finalizzato un apposito documento - approvato dai competenti livelli di governance - con l'obiettivo di definire e declinare gli elementi costitutivi del business model, specificandone il ruolo con riferimento al modello di classificazione disciplinato dal principio IFRS 9.

Si segnala inoltre che, al termine di un apposito processo valutativo, si è deciso di non avvalersi della Fair Value Option (con separata rilevazione a patrimonio netto delle variazioni di fair value attribuibili al proprio merito di credito) per lo stock di passività finanziarie in essere al 1 gennaio 2018.

Impairment

Per quel che riguarda l'area dell'Impairment:

  • sono state definite le modalità di misurazione dell'evoluzione (cosiddetto "tracking") della qualità creditizia delle posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto
  • sono stati definiti i parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle

• sono stati elaborati i modelli da utilizzare ai fini sia della stage allocation sia del calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3)

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, si è proceduto ad un'analisi puntuale della qualità creditizia di ciascun singolo rapporto, ai fini dell'identificazione dell'eventuale "significativo deterioramento" dello stesso dalla data di prima iscrizione e della conseguente necessità di classificazione nello stage 2, nonché specularmente, dei presupposti per il rientro nello stage 1 dallo stage 2. La scelta operata prevede, caso per caso ed a ogni data di reporting, il confronto – ai fini di "staging" – tra la qualità creditizia dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisto. In relazione a quanto appena esposto, gli elementi che costituiranno le determinanti principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui "passaggi" tra stage differenti sono le seguenti:

  • la variazione delle probabilità di default rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata adottando un criterio "relativo", che si configura come il "driver" principale
  • l'eventuale presenza di uno scaduto che ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie, in altri termini, la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene presuntivamente "significativamente incrementata" e, dunque, ne consegue il "passaggio" nello stage 2 (ove l'esposizione precedentemente fosse ricompresa nello stage 1)
  • l'eventuale presenza di misure di "forbearance" e/o di classificazioni all'interno di "watchlist" che – sempre in via presuntiva – comportano la classificazione dell'esposizione tra quelle il cui rischio di credito risulta "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale.

Gli effetti della prima applicazione

Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la stima degli impatti previsti per la prima applicazione dell'IFRS 9, sul patrimonio netto di IFIS Leasing S.p.A. al primo gennaio 2018. Questa analisi si è basata sulle informazioni attualmente disponibili e potrebbe essere soggetta a cambiamenti a seguito di ulteriori informazioni che diverranno disponibili per la Società nel 2018, quando la Società adotterà l'IFRS 9. Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare che la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:

• dall'obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio (sia performing che deteriorate) utilizzando il modello delle "expected credit losses" in sostituzione del previgente modello delle "incurred credit losses". In particolare, per

quel che attiene alle esposizioni performing, l'incremento/decremento delle rettifiche di valore è ascrivibile:

  • ß alla classificazione in stage 2 di una quota di portafoglio con conseguente rettifica "lifetime"
  • ß all'applicazione di rettifiche anche a portafogli non precedentemente assoggettati a impairment (crediti vs. banche, titoli di Stato, garanzie ricevute)
  • ß all'allineamento a livello di Gruppo delle metodologie di calcolo
  • dall'esigenza di riclassificare alcune attività finanziarie in portafoglio sulla base del risultato combinato dei due driver di classificazione previsti dal principio: il business model sulla base del quale tali strumenti sono gestiti e le caratteristiche contrattuali dei relativi flussi di cassa (SPPI test)

L'effetto combinato di quanto sopra rappresentato sul Patrimonio nello della Società è pari a circa 2,8 milioni di euro positivi.

IFRS 15 Revenue from Contracts with Customers applicabile dal 1/1/2018

L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituirà tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. La Società ha avviato una attenta analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti non si rilevano allo stato attuale impatti significativi.

IFRS 16 - Leases applicabile dal 1/1/2019

L'IFRS 16 definisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei leasing e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing in bilancio sulla base di un singolo modello simile a quello utilizzato per contabilizzare i leasing finanziari in accordo con lo IAS 17. Il principio prevede due esenzioni per la rilevazione da parte dei locatari – contratti di leasing relativi ad attività di "scarso valore" (ad esempio i personal computer) e i contratti di leasing a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi o inferiore). Alla data di inizio del contratto di leasing, il locatario rileverà una passività a fronte dei pagamenti del leasing (cioè la passività per leasing) e un'attività che rappresenta il diritto all'utilizzo dell'attività sottostante per la durata del contratto (cioè il diritto di utilizzo dell'attività). I locatari dovranno contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l'ammortamento del diritto di utilizzo dell'attività.

"Improvements" agli IFRS (2014-2016 emessi dallo IASB il 8/12/2016) applicabili dal 1/1/2018

Questi miglioramenti includono:

• IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards - Deletion of short-term exemptions for first-time adopters: sono state cancellate le esenzioni a breve termine previste dai paragrafi E3-E7 dell'IFRS1 in quanto hanno assolto al loro scopo. La modifica è in vigore dal 1 gennaio 2018. Questa modifica non è applicabile alla Società.

  • IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures Clarification that measuring investees at fair value through profit or loss is an investment-by-investment choice. Le modifiche chiariscono che:
  • Un'entità che è un'organizzazione di venture capital, o un'altra entità qualificata, potrebbe decidere, al momento della rilevazione iniziale e con riferimento al singolo investimento, di valutare le proprie partecipazioni in collegate e joint venture al fair value rilevato a conto economico
  • Se un'entità che non si qualifica come entità di investimento, ha una partecipazione in una collegata o joint venture che è un'entità di investimento, l'entità può, quando applica il metodo del patrimonio netto, decidere di mantenere la valutazione al fair value applicata da quell'entità di investimento (sia questa una collegata o una joint venture) nella misurazione delle proprie (della collegata o joint venture) partecipazioni. Questa scelta è fatta separatamente per ogni collegata o joint venture che è un'entità di investimento all'ultima (in termine di manifestazione) delle seguenti date: (a) di rilevazione iniziale della partecipazione nella collegata o joint venture che è un'entità di investimento; (b) in cui la collegata o joint venture diventa un'entità di investimento; e (c) in cui la collegata o joint venture che è un'entità di investimento diventa per la prima volta capogruppo.

Le modifiche dovrebbero essere applicate retrospettivamente dal 1 gennaio 2018; l'applicazione anticipata è consentita. Se un'entità applica queste modifiche anticipatamente, deve dare informativa del fatto. Queste modifiche non sono applicabili alla Società.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 59/98 (T.U.F.) prevede che entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sia approvato il bilancio d'esercizio della Capogruppo e sia pubblicata la Relazione finanziaria annuale consolidata comprendente il progetto di bilancio d'esercizio, la relazione sulla gestione e l'attestazione prevista dall'articolo 154-bis, comma 5. Il progetto di bilancio d'esercizio della Capogruppo e il bilancio consolidato sono approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2018; il bilancio d'esercizio della Capogruppo sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci convocata per il giorno 19 aprile 2018, in prima convocazione. La Società ha autorizzato la pubblicazione del presente bilancio nei termini previsti dalla normativa.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l'informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per le principali voci di bilancio vengono definiti i criteri di classificazione, iscrizione/cancellazione, valutazione e rilevazione delle componenti di reddito.

Si analizzano pertanto in dettaglio le principali voci, specificando per ciascuna di esse le modalità di rappresentazione in bilancio secondo i nuovi principi contabili e proponendo, ove lasciata alla discrezionalità dell'impresa, l'adozione delle opzioni ritenute maggiormente coerenti con la realtà aziendale.

Crediti

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.

I crediti verso clientela sono principalmente costituiti da crediti originati da operazioni di finanziamento rateale e di leasing finanziario.

I crediti di difficile esigibilità, per la loro stessa natura, vengono classificati ad inadempienza probabile oppure a sofferenza in base ai requisiti previsti dalle Circolari nr.272/2008, che detta le regole per la predisposizione delle segnalazioni di vigilanza, statistiche, di bilancio e dei coefficienti prudenziali e nr.139/1991, relativa alla Centrale Rischi.

Criteri di iscrizione

I crediti, contabilizzati al fair value, sono iscritti quando un'impresa ha stabilito un diritto a futuri benefici, probabili e che possono essere valutati in modo attendibile.

I crediti commerciali originati dalla prestazione di servizi devono essere contabilizzati quando il ricavo è maturato a seguito alla prestazione del servizio per il quale il pagamento è dovuto.

I crediti relativi ad operazioni di locazione finanziaria sono iscritti in bilancio nel momento della consegna del bene. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value del bene locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti che per il leasing è determinato utilizzando il tasso d'interesse implicito, che corrisponde all'ammontare erogato e comprende i costi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione ancorché liquidati in un momento successivo. Tale tasso fa sì che il valore attuale complessivo dei pagamenti minimi e del valore residuo non garantito sia uguale alla somma del fair value del bene locato e degli eventuali costi diretti iniziali del locatore.

I crediti al consumo sono iscritti in bilancio nel momento dell'erogazione del contratto di finanziamento al loro fair value che in generale corrisponde al valore erogato inclusivo dei costi e ricavi diretti di transazione. I crediti per interessi di mora vengono rilevati in relazione alla competenza economica di maturazione.

I costi di transazione sono costituiti da costi incrementali che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione del credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Per costi incrementali si intendono quei costi che non sarebbero stati sostenuti se la società non avesse acquisito o erogato il credito. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS.

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfettario.

Si evidenziano di seguito i criteri di valutazione:

I crediti deteriorati (non performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l'ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti è ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento

verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta a conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le operazioni di ristrutturazione riguardano posizioni creditorie vantate verso clienti in difficoltà finanziaria per le quali la rinegoziazione ha comportato una perdita finanziaria per la Banca; in tal caso, la svalutazione specifica viene determinata sulla base del tasso d'interesse originario.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono rilevate a conto economico.

Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infra annuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data.

Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi

di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

  • gli interessi attivi dei crediti calcolati sulla base del costo ammortizzato sono allocati nella voce "interessi attivi e proventi assimilati"
  • le perdite da impairment dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti"
  • le riprese di valore dei crediti vengono allocate nella voce "rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti" fino a concorrenza del costo ammortizzato residuo alla data
  • I recuperi derivanti dalla cessione dei beni in leasing vengono inseriti negli "Altri proventi"

Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce Partecipazioni include le partecipazioni in imprese controllate e collegate.

Si definiscono:

  • "Controllate": le società su cui la scrivente esercita il controllo. Tale condizione è soddisfatta quando quest'ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa
  • "Collegate": le società di cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata congiunta per la partecipante. L'influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto

Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono iscritte in bilancio all'atto dell'acquisto se sussistono i requisiti previsti dallo IAS 28. Il valore di iscrizione coincide con il costo comprensivo di eventuali spese accessorie.

Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono iscritte al costo nella misura in cui ricorrono i presupposti previsti dagli IAS/IFRS.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa avere subito una riduzione di valore, le partecipazioni sono sottoposte a impairment test al fine di accertare l'eventuale riduzione di valore.

Tali valutazioni sono effettuate tenendo in considerazione il valore attuale dei flussi finanziari futuri che le partecipazioni potranno generare, incluso il valore di dismissione finale degli investimenti.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni sono cancellate dal bilancio quando vengono cedute con il trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici ad esse connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce "170 Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Sono classificati come beni rivenienti da operazioni di leasing:

  • beni recuperati dall'utilizzatore, cosiddetti inoptati, e rientrati nel possesso dell'impresa a seguito del mancato esercizio dell'opzione di acquisto al termine del contratto
  • beni ritirati a seguito di risoluzione per inadempimento, per i quali l'elemento discriminante è quello di determinare se la partita creditoria sia ancora in essere o meno

Da tale distinzione deriva una diversa classificazione; nel primo caso, il bene viene iscritto tra le attività materiali, mentre nel secondo caso si parla ancora di credito.

Le attività materiali a uso funzionale includono:

  • terreni
  • immobili
  • mobili ed arredi
  • macchine d'ufficio elettroniche
  • macchine e attrezzature varie
  • impianti fotovoltaici
  • automezzi
  • migliorie su beni di terzi

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell'ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

I beni rivenienti da contratti di leasing e rientrati nella disponibilità fisica della Società comprendono i beni ritirati a seguito della chiusura della posizione cliente a saldo e stralcio; essi vengono iscritti al minore tra il costo e il valore netto di realizzo così come previsto dallo IAS 2 avendo cura di verificare, a ogni chiusura di bilancio, che il valore di iscrizione sia il minore tra il costo e il valore di mercato che nel caso degli automezzi viene misurato sulla base delle quotazioni fornite da "Eurotax blu".

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell'attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell'applicazione dell'approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall'edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra".

La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, e il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Ai sensi dell'art.10 Legge 72/83 si precisa che oltre a quanto espressamente evidenziato non risultano effettuate rivalutazioni sui beni materiali iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2017.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

• fabbricati: non superiore a 34 anni
• mobili: non superiore a 7 anni
• impianti elettronici: non superiore a 3 anni
• impianti fotovoltaici: non superiore a 25 anni
• altre: non superiore a 5 anni
• migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nelle seguenti voci:

· gli ammortamenti periodici vengono allocati nella voce 120. "Rettifiche di valore delle attività materiali"

· i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione" se riferiti al leasing finanziario, oppure nella voce 180. "Utili/Perdite da cessioni di investimenti" se riferiti a beni propri

Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l'avviamento ed il software applicativo a utilizzazione pluriennale.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo.

L'avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisizione rispetto al fair value delle attività e delle passività di pertinenza della società acquisita, e quando tale differenza positiva è rappresentativa delle capacità reddituali future dell'investimento.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell'attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell'avviamento, l'accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

L'avviamento è rilevato in bilancio al costo, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è soggetto ad ammortamento. Almeno annualmente, l'avviamento viene sottoposto ad impairment test, attraverso un raffronto tra il valore di iscrizione ed il suo valore di recupero. Ai fini di tale verifica, l'avviamento deve essere allocato alle unità generatrici di flussi finanziari ("Cash Generating Unit" o "CGU"), nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il "segmento di attività" individuato per la reportistica gestionale.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza fra il valore contabile della CGU ed il suo valore recuperabile, inteso come il maggiore fra il fair value

dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il suo valore d'uso.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore viene imputata a conto economico e non è eliminata negli anni successivi nel caso in cui venga meno il presupposto della rettifica.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all'atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli ammortamenti periodici, le eventuali perdite durevoli di valore e le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione sono registrate alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico a eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l'esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".

Per effetto degli accordi di consolidamento fiscale in essere tra le Società del Gruppo le imposte correnti relative all'IRES dell'esercizio – trasferite al Consolidato Fiscale – vengono iscritte tra le Altre Attività ovvero le Altre Passività come Crediti/Debiti verso la Consolidante/Controllante L Scogliera S.p.A.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito a un'attività o a una passività secondo i criteri civilistici e i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza

delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività e le passività, sia correnti che differite, vengono registrate in contropartita della voce di conto economico "Imposte sul reddito", a eccezione di quelle imputabili a Patrimonio Netto in quanto derivanti da fatti o da operazioni i cui risultati hanno interessato direttamente il Patrimonio Netto.

Fondi rischi e oneri

Criteri di iscrizione e classificazione

I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • · esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • · è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione;
  • · può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

Criteri di valutazione

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione e riflette i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo, l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del

costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Il Fondo FISC, indennità suppletiva di clientela, è un'obbligazione probabile nell'esistenza ma indeterminata nell'ammontare: si è quindi provveduto a un'analisi attuariale sulla base del Modello Magis (Metodo degli Anni di Gestione su base Individuale e per Sorteggio).

Tale analisi viene realizzata tramite un modello che riproduce tutte le sorti di ogni singolo agente, tenendo conto di tutte le caratteristiche individuali (età, sesso, anzianità, reddito, possibilità di incrementi reddituali, etc.) senza effettuare aggregazioni o ricorrere a valori medi.

La procedura in questione si basa su di uno strumento che viene denominato "Tabella di Simulazione" che espone la logica seguita nel costruire l'algoritmo implementato nel programma di calcolo.

Per le valutazioni attuariali sono state adottate le ipotesi demografiche ed economicofinanziarie relative ai seguenti parametri:

• Tasso di mortalità

  • Inabilità
  • Età di pensionamento
  • Frequenze di turn over agenti, analizzando le frequenze relative agli ultimi 6 anni
  • Tasso di attualizzazione utilizzato nel modello
  • Accantonamenti per agenti cessati

Criteri di cancellazione

L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali vengono riportate a conto economico nella voce 150. "Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri".

Debiti

Criteri di classificazione

I debiti verso banche e i debiti verso altri finanziatori ricomprendono le varie forme di provvista utilizzate dalla società.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso la clientela e i debiti verso altri finanziatori sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie vengono valutate sulla base del costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie vengono cancellate dal bilancio al momento della loro estinzione o alla naturale scadenza.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi vengono iscritti nella voce 20. "interessi passivi e oneri assimilati".

Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Sono operazioni in valuta quelle effettuate in valuta diversa dall'Euro, assunta come "valuta funzionale". Le poste monetarie e non monetarie devono essere classificate separatamente secondo la loro natura.

Criteri di iscrizione

Al momento della loro prima iscrizione le operazioni in valuta sono registrate in valuta di conto (euro) applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari a tassi di cambio diversi da quelli di conversione iniziale o di valutazione precedente sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono alla voce 160. "Altri proventi e oneri di gestione".

Altre informazioni

Trattamento di Fine Rapporto del Personale

In applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti", il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti della Società, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti". Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito".

A seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all' 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall'1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest'ultima ad un apposito fondo gestito dall'INPS.

L'entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall'1 gennaio 2007.

In particolare:

· le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall'1 gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. L'importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali

· il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come "piano a benefici definiti" con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una va-lutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l'attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l'attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall'1 gennaio 2007.

Gli utili/perdite attuariali devono essere incluse nel computo delle passività nette verso i dipendenti in contropartita di una posta di patrimonio netto, da esporre nel prospetto della redditività complessiva dell'esercizio.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

  • gli accantonamenti a fronte del TFR, dei premi di anzianità e del trattamento pensionistico integrativo, nonché i versamenti al fondo a contribuzione definita dalla Società, sono allocati nella voce 110.a del Conto Economico "Spese amministrative - Spese per il personale";
  • gli utili e le perdite attuariali, depurati dell'effetto fiscale rappresentato dalle imposte anticipate rilevate, contabilizzate nella voce 120. "Attività Fiscali", sono allocati direttamente in contropartita del Patrimonio Netto in apposita riserva ad hoc.

Riconoscimento dei ricavi (IAS 18)

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile.

I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono rilevati coerentemente alla fase di completamento dell'operazione; più precisamente:

  • gli interessi maturati sulle operazioni finanziamento e di locazione finanziaria sono riconosciuti sulla base del tasso di interesse effettivo per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato
  • gli interessi di mora sui mancati o ritardati pagamenti, vengono accertati al netto del relativo accantonamento al fondo. Da un punto di vista contabile, essi decorrono automaticamente dalla data di scadenza e vengono altrettanto automaticamente stanziati, senza necessità da parte della Società di alcuna formale costituzione in mora; tuttavia, trattandosi di componenti di dubbio incasso, essi vengono contestualmente svalutati producendo di conseguenza i loro effetti economici solamente nel momento in cui verranno fatturati ed incassati, vale a dire nell'istante in cui si ha la certezza dell'esistenza del ricavo e della determinabilità dell'ammontare

Rilevazione dei costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

Gli interessi passivi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e determinabili sin dall'origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a Conto Economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi ed i proventi ed oneri assimilati sono relativi alle disponibilità liquide, agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, valutati al fair value o disponibili per la vendita aventi natura monetaria, alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, ai crediti, ai debiti e ai titoli in circolazione.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico per tutti gli strumenti valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Commissioni

Le commissioni sono iscritte in relazione ai servizi da cui sono originate.

In particolare, le commissioni di negoziazione derivanti dall'operatività in titoli sono rilevate al momento della prestazione del servizio. Le commissioni di gestione del portafoglio, di consulenza e di gestione sui fondi comuni di investimento sono riconosciute in base alla durata del servizio.

Sono escluse le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate tra gli interessi.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di

trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Le modifiche allo IAS 39 ed all'IFRS 7 "Riclassificazione delle attività finanziarie" approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli "detenute per la negoziazione" e "disponibili per la vendita".

In particolare, possono essere riclassificate:

  • quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l'entità ha l'intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza
  • "solo in rare circostanze" quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti

IFIS Leasing S.p.A. non ha effettuato riclassificazione di portafogli nel corso dell'esercizio 2017.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Non ci sono dati da esporre.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento

Non ci sono dati da esporre.

A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione

Non ci sono dati da esporre.

A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate

Non ci sono dati da esporre.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informazioni di natura qualitativa

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un'altra tecnica di valutazione.

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate per le valutazioni delle attività/passività sottostanti; in particolare la gerarchia si compone di tre livelli.

Livello 1: il fair value dello strumento è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi.

Livello 2: il fair value dello strumento è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, come ad esempio:

  • a) prezzi quotati per attività o passività similari
  • b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari su mercati non attivi
  • c) parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, tassi di default e fattori di illiquidità
  • d) parametri non osservabili ma supportati e confermati da dati di mercato

Livello 3: il fair value dello strumento è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili su mercati attivi.

Ogni attività o passività finanziaria della Banca viene ricondotta alternativamente ad uno dei precedenti livelli, le cui valutazioni possono essere ricorrenti o non ricorrenti (cfr. IFRS 13, paragrafo 93, lettera a).

La scelta delle tecniche di valutazione non è opzionale e queste tecniche sono applicate in ordine gerarchico: la gerarchia del fair value attribuisce infatti la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).

Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value sono applicate in maniera uniforme e con continuità nel tempo.

In assenza di una quotazione su un mercato attivo, la misurazione del fair value di uno strumento finanziario avviene utilizzando tecniche valutative che massimizzano l'utilizzo di input osservabili sul mercato.

L'utilizzo di una tecnica di valutazione ha l'obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti. In questo caso la valutazione del fair value può essere di Livello 2 o Livello 3 in funzione del grado di osservabilità dei parametri in input considerati nel modello di pricing.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

In assenza di prezzi rilevabili su mercati attivi per l'attività o passività finanziaria da valutare, il fair value degli strumenti finanziari è determinato attraverso il cosiddetto "comparable approach" (Livello 2) che presuppone l'utilizzo di modelli valutativi alimentati da parametri di mercato.

In questo caso la valutazione non è basata su quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione (identical asset), ma su prezzi, credit spread o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio e caratteristiche di durata/rendimento, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di pricing).

Nei casi in cui non sia disponibile la quotazione su un mercato attivo di uno strumento similare o le caratteristiche stesse dello strumento da valutare non consentano l'applicazione di modelli alimentati da input osservabili su mercati attivi, è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato e che quindi

comportano stime ed assunzioni da parte del valutatore (non observable input - Livello 3). In questi casi la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una data metodologia di calcolo che si basa su specifiche ipotesi riguardanti:

  • · lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati a eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento
  • · il livello di determinati parametri di input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di agenzie di rating o primari attori del mercato)

Nei casi descritti è valutata l'opportunità di ricorrere a dei valuation adjustment che tengono conto dei risk premiums che gli operatori considerano quando prezzano gli strumenti. I valuation adjustments, se non considerati esplicitamente nel modello di valutazione, possono includere:

  • · model adjustments: aggiustamenti che tengano conto di eventuali debolezze dei modelli valutativi evidenziate durante le fasi di calibrazione
  • · liquidity adjustments: aggiustamenti per tener conto del bid-ask spread nel caso in cui il modello stimi un mid price
  • · credit risk adjustments: aggiustamenti connessi al rischio di controparte o al proprio rischio emittente
  • · other risk adjustments: aggiustamenti connessi ad un risk premium 'prezzato' sul mercato (ad esempio relativo alla complessità di valutazione dello strumento)

In generale per la valutazione del fair value di Livello 3 di attività e passività si fa riferimento a:

  • · tassi di mercato, calcolati come da market practice utilizzando o i tassi monetari per scadenze inferiori all'anno e tassi swap per scadenze superiori, ovvero i tassi rilevati sul mercato per transazioni equivalenti
  • · credit spread di Banca IFIS il quale, non avendo essa delle emissioni obbligazionarie a cui fare riferimento, è stato calcolato prendendo a riferimento delle emissioni obbligazionarie di controparti ritenute equivalenti
  • · bilanci consuntivi e dati di business plan

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Come richiesto dal principio IFRS 13, il Gruppo effettua per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, delle verifiche di sensitivity con riferimento al cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Nello specifico le attività finanziarie valutate al fair value di livello 3 sono del tutto marginali nel bilancio della Società.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2017 la gerarchia del fair value utilizzata è la seguente:

Livello 1- Effective market quotes

La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value.

Livello 2 - Comparable Approach

Il fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario.

Livello 3 - Mark-to-Model Approach

Il fair value degli strumenti finanziari classificati in questo livello prende a riferimento parametri non osservabili sul mercato. Un'entità deve elaborare input non osservabili utilizzando le migliori informazioni disponibili nelle circostanze specifiche, che potrebbero anche includere i dati e le informazioni rivenienti dalla Società.

A.4.4 Altre informazioni

Non essendo presenti attività e passività finanziarie valutate al fair value riconducibili a quelle descritte al par. 28 dell'IFRS 7, ovvero attività/passività che evidenzino differenze tra fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a tale data utilizzando tecniche di valutazione del fair value di livello 2 o 3, non si fornisce informativa di natura quantitativa.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Non ci sono dati da esporre.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Non ci sono dati da esporre.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Non ci sono dati da esporre.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.

Totale 31 dicembre 2017 Totale 31 dicembre 2016
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair
value su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza
2. Crediti verso banche 8.784 8.784 394 394
3. Crediti verso la clientela 1.028.271 969.669 1.009.716 946.822
4.
Attività materiali detenute a scopo di investimento
5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Totale 1.037.055 0 0 978.453 1.010.110 0 0 947.216
1. Debiti verso Banche 561.966 141 141
2. Debiti verso Clientela 331.438 890.897 890.897
3. Titoli in circolazione
4. Passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 893.404 0 0 0 891.038 0 0 891.038

A.5 INFORMATIVA SU C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Il "day one profit/loss", regolato dall'IFRS 7 e dallo IAS 39 AG. 76, deriva dalla differenza all'atto della prima rilevazione tra il prezzo di transazione dello strumento finanziario e il fair value. Tale differenza è riscontrabile, in linea di massima, per quegli strumenti finanziari che non hanno un mercato attivo, e viene imputata a conto economico in funzione della vita utile dello strumento finanziario stesso.

La Società non ha posto in essere transazioni che hanno comportato l'iscrizione di Day one profit/loss.

Gli importi di seguito riportati sono espressi in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, al fine di assicurare maggiore significatività e chiarezza alle informazioni contenute.

Inoltre, la Società fornisce informazioni comparative con l'esercizio precedente per tutti gli importi esposti in bilancio.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Cassa 3 0
- cassa contante
- valori bollati
3 0
2. Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale 3 0

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale 31 dicembre 2017 Totale 31 dicembre 2016
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
- Titoli strutturati
- Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale e quote di OICR
3. Finanziamenti
Totale A 0 0 0 0 0 0
B. Strumenti derivati 0 0 0 7 0 0
1. Derivati finanziari 0 7
2. Derivati creditizi
Totale B 0 0 0 7 0 0
Totale (A+B) 0 0 0 7 0 0

2.2 "Strumenti finanziari derivati"

Tipologie/sottostanti Tassi di Valute Titoli di Altro Totale Totale
interesse capitale 31 dicembre 31 dicembre
2017 2016
1. Over the counter
Derivati finanziari 0 0 0 0 0 7
- Fair value 7
- Valore nozionale
Derivati creditizi 0 0 0 0 0 0
- Fair value
- Valore nozionale
Totale (A) 0 0 0 0 0 7
2. Altri
Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0
- Fair value
- Valore nozionale
Derivati creditizi 0 0 0 0 0 0
- Fair value
- Valore nozionale
Totale (B) 0 0 0 0 0 0
Totale (A+B) 0 0 0 0 0 7

2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Totale 31 dicembre Totale 31 dicembre
Voci/Valori 2017 2016
Attività per cassa 0 0
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Enti finanziari
e) Altri emittenti
Strumenti finanziari derivati 0 7
a) Banche 0 7
b) Altre controparti
Totale 0 7

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.1 "Crediti verso banche"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Fair value Fair value
Composizione Valore di bilancio L1 L2 L3 Valore di bilancio L1 L2 L3
1. Depositi e conti correnti 9.947 0 0 9.947 8.783 0 0 8.783
2. Finanziamenti: 601 0 0 601 1 0 0 1
2.1 Pronti contro termine
2.2 Leasing finanziario 601 601 1 1
2.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
2.4 altri finanziamenti
3. Titoli di debito
4. Altre attività
Totale valore di bilancio 10.548 0 0 10.548 8.784 0 0 8.784
Totale fair value 10.548 0 0 10.548 8.784 0 0 8.784

6.2 "Crediti verso enti finanziari"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Composizione Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3
1. Finanziamenti: 1.037 0 22 0 0 1.059 1.203 0 0 0 0 1.203
1.1 Pronti contro termine
1.2 Leasing finanziario 1.037 22 1.059 1.203 1.203
1.3 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.4 Altri finanziamenti
2. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0
- titoli strutturati
- altri titoli di debito
3. Altre attività 0 0 0 0 0 0
Totale 1.037 0 22 0 0 1.059 1.203 0 0 0 0 1.203

6.3 "Crediti verso clientela"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Composizione Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Deteriorati Deteriorati
Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3 Bonis Acquistati Altri L1 L2 L3
1. Finanziamenti: 1.143.934 0 42.091 1.138.246 971.597 0 50.073 963.068
1.1 Leasing finanziario 1.009.542 9.785 1.019.327 813.711 12.947 826.658
di cui: senza opzione finale d'acquisto
1.2 Factoring
- pro-solvendo
- pro-soluto
1.3 Credito al consumo 8.843 914 9.161 16.732 1.815 17.234
1.4 Carte di credito
1.5 Prestiti su pegno
1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di
pagamento prestati 125.549 31.392 109.759 141.154 35.311 119.176
1.7 Altri finanziamenti
- di cui da escussione di garanzie e impegni
2. Titoli di debito
2.1 titoli strutturati
2.2 altri titoli di debito
3. Altre attività 12.602 21 12.623 5.217 182 5.399
Totale 1.156.536 0 42.112 1.150.869 976.814 0 50.255 968.467

La voce accoglie principalmente i crediti derivanti dalle operazioni di locazione finanziaria, valutati all'investimento netto. In ottemperanza a quanto previsto dagli IAS 17-39, nella valutazione di tale valore rientrano tutti i ricavi e costi diretti iniziali del leasing.

Il valore di bilancio è espresso al netto delle poste rettificative, anch'esse determinate sulla base di quanto definito dallo IAS 39; nello specifico, la valutazione delle riserve analitica e collettiva è effettuata sulla base delle metodologie di valutazione descritte nella sezione relativa alle politiche contabili.

La valorizzazione dei crediti ottenuta utilizzando il metodo del costo ammortizzato approssima in maniera significativa il valore ottenuto utilizzando il metodo del fair value.

6.4 "Crediti": attività garantite

Totale
31 dicembre 2017
Totale
31 dicembre 2016
Crediti verso
banche
Crediti verso
enti finanziari
Crediti verso
clientela
Crediti verso
banche
Crediti verso
enti finanziari
Crediti verso
clientela
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività in bonis garantite da: 601 601 1.059 1.059 1.135.091 1.135.091 1 1 1.203 1.203 954.865 954.865
- Beni in leasing finanziario 601 601 1.059 1.059 1.009.542 1.009.542 1 1 1.203 1.203 813.711 813.711
- Crediti per factoring
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali
- Derivati su crediti
125.549 125.549 141.154 141.154
2. Attività deteriorate garantite da: 0 0 0 0 41.177 41.177 0 0 0 0 48.258 48.258
- Beni in leasing finanziario
- Crediti per factoring
9.785 9.785 0 0 12.947 12.947
- Ipoteche
- Pegni
- Garanzie personali
- Derivati su crediti
31.392 31.392 35.311 35.311
Totale 1.176.268 1.176.268 1 1 1.203 1.203 1.003.123 1.003.123

VE= valore di bilancio delle esposizioni

VG= fair value delle garanzie

Sezione 9 – Partecipazioni – Voce 90

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

A fine dicembre 2017 la società non deteneva alcuna partecipazione.

A febbraio 2017 infatti la partecipazione detenuta in IFIS Factoring S.r.l. è stata venduta a Banca IFIS S.p.A. nell'ambito del progetto di riorganizzazione societaria del gruppo.

9.2 Variazioni annue delle partecipazioni

Partecipazioni di
gruppo
Partecipazioni non
di gruppo
Totale 31 dicembre 2017
A. Esistenze iniziali 43.552 43.552
B. Aumenti 0 0 0
B1. Acquisti 0
B2. Riprese di valore 0
B3. Rivalutazioni 0
B4. Altre variazioni 0
C. Diminuzioni 0 0 0
C1. Vendite (43.552) (43.552)
C2. Rettifiche di valore 0
C3. Altre variazioni 0
D. Rimanenze finali 0 0 0
E. Rivalutazioni totali 0
F. Rettifiche totali 0

Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Voci/Valutazione Totale 31 dicembre 2017 Totale 31 dicembre 2016
1. Attività di proprietà 257 413
a) terreni -
b) fabbricati 55 57
c) mobili 36 48
d) impianti elettrici 78 139
e) altri 88 169
2. Attività acquisite in leasing finanziario 0 0
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettrici
e) altri
Totale 257 413

Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate Le variazioni nei conti delle attività materiali sono dettagliate nella tabella sottostante.

10.2 Attività materiali detenute a scopo di finanziamento: composizione delle attività valutate al costo

Non si rilevano attività materiali detenute a scopo di finanziamento.

10.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Non si rilevano attività materiali detenute ad uso funzionale.

10.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Non si rilevano attività materiali detenute a scopo di investimento.

10.5 Attività materiali a uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti Altri Totale
A. Esistenze iniziali lorde 0 57 48 elettronici
139
169 413
A.1 Riduzione di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette 0 57 48 139 169 413
B. Aumenti: 0 0 0 3 0 3
B.1 Acquisti 3 3
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni: 0 2 12 65 81 159
C.1 Vendite 0 12 6 18
C.2 Ammortamenti 2 12 53 75 141
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a :
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 0 55 36 78 89 257
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde 0 55 36 78 89 257
E. Valutazione al costo 0 55 36 78 89 257

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate secondo il modello del costo, in conformità a quanto previsto dallo IAS 16. Il periodo di ammortamento coincide con la vita utile del cespite. I cespiti sono stati ammortizzati a quote costanti.

Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Attività immateriali"

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Voci/Valutazione Attività Attività Attività Attività
valutate al valutate al valutate al valutate al
costo fair value costo fair value
1. Avviamento 0 0 0 0
2. Altre attività immateriali: 1.613 0 180 0
2.1 di proprietà 1.613 180
- generate internamente
- altre 1.613 180
2.2 acquisite in leasing finanziario
Totale 2 1.613 0 180 0
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
3.3 altri beni
Totale 3 0 0 0 0
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale (1+2+3+4) 1.613 0 180 0
Totale 1.613 180

Le altre attività immateriali sono relative al software gestionale ed ai relativi costi di avviamento e di implementazione. Le attività immateriali sono ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione.

11.2 Attività immateriali: variazione annue

Totale
A. Esistenze iniziali 180
B. Aumenti: 1.600
B.1 Acquisti 1.600
B.2 Riprese di valore
B.3 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni: 167
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti 167
C.3 Rettifiche di valore
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
-a patrimonio netto
-a conto economico
C.5 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 1.613

11.3 Attività immateriali: altre informazioni

Gli acquisti si riferiscono esclusivamente all'implementazione di nuovi moduli applicativi del software gestionale aziendale.

Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate"

Le attività fiscali correnti, pari a 317 mila Euro, si riferiscono principalmente a (i) crediti IRES e (ii) acconti IRAP di competenza dell'anno 2017.

Preliminarmente, con riferimento alle attività fiscali anticipate si segnala che, rispetto all'esercizio precedente e in ossequio a quanto previsto dallo IAS 12 in tema di recuperabilità delle imposte anticipate iscritte in bilancio, è stata rilevata nel corso dell'anno 2017 la fiscalità differita attiva IRES relativa a poste differenti dalle rettifiche di valore su crediti verso la clientela di cui all'art. 106, comma 3, TUIR.

Tali poste, prevalentemente riconducibili al beneficio ACE non ancora fruito e ai fondi rischi e oneri non ancora dedotti ai fini fiscali, si aggiungono agli importi già iscritti per effetto della L. 214/2011 afferenti alle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate e non ancora dedotte sino all'annualità 2015, deducibili fino al 2025 sia ai fini IRES sia ai fini IRAP secondo le percentuali indicate dall'art. 16 del D.L. 83/2015.

Attività per imposte anticipate iscritte: composizione
Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Rettifiche di valore su crediti 38.428 41.961
ACE - Aiuto alla credita Economica riportabile 426
Fondi rischi ed oneri 2.017
Perdite fiscali - convertibili DL 201/2011 14 914
Riserve da valutazione
Altre 43 94
Totale attività per imposte anticipate 40.928 42.969

Nel dettaglio, il saldo delle imposte anticipate, pari a 40,9 milioni di Euro, è diminuito di circa 2 milioni di Euro, rispetto al saldo dell'anno precedente, per i motivi che seguono:

  • · Nel rispetto delle percentuali indicate dal D.L. n. 83/2015, la Società ha effettuato il reversal delle imposte anticipate IRES e IRAP nella misura dell'8% dell'ammontare delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate e non ancora dedotte sino all'annualità 2015: l'ammontare di tale riversamento è pari a circa 3,5 milioni.
  • · In applicazione dello IAS 12 nonché delle rispettive normative tributarie (art. 1, DL. 201/2011, e art. 107, TUIR), sono state iscritte imposte anticipate sul beneficio ACE non ancora fruito e sui fondi rischi non ancora dedotti per un ammontare complessivo di 2,4 milioni;
  • · Con la trasmissione della dichiarazione IRES relativa all'anno 2016 e trasmessa nel corso dell'anno 2017 la Società ha convertito in crediti di imposta le attività per imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 per circa 0,9 milioni di euro in relazione alle perdite fiscali IRES generate dalla quota deducibile per l'anno 2016 delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela iscritte sino all'esercizio 2015 e non ancora dedotte a tale anno.
Attività per imposte anticipate non iscritte
Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Perdite fiscali pregresse (*)
Perdita fiscale conferita al consolidato fiscale
ACE - Aiuto alla credita Economica riportabile 291
Accantonamenti a Fondi rischi ed oneri
Altre 1.851
Totale attività per imposte anticipate non 0 2.142

12.2 Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite"

Le passività fiscali correnti alla data del 31 dicembre 2017 ammontano a circa 834 mila Euro pari al debito tributario per l'IRAP di competenza dell'anno 2017.

Non sussistono passività fiscali differite alla data del 31 dicembre 2017.

Passività per imposte differite: composizione
Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Crediti per interessi di mora
Oneri per il personale 33
altre
Totale passività per imposte differite 0 33

12.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Esistenze iniziali 42.875 43.244
2. Aumenti 2.728 0
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 2.728 0
a) relative a precedenti esercizi 2.142
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 586
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 4.695 369
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 369
a) rigiri 3.781 0
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute a mutamento di criteri contabili
d) altre 369
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni 914
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui
alla Legge n. 214/2011 914
b) altre
4. Importo finale 40.908 42.875
12.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto
economico)
Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Importo iniziale 42.875 43.244
2. Aumenti 14 0
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 14
d) altre 14
3. Diminuzioni 4.448 369
3.1 Rigiri 3.534 369
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta 914
a) derivante da perdite di esercizio
b) derivante da perdite fiscali 914
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 38.441 42.875

La variazione di cui alla voce 3.2 b) si riferisce alla conversione di perdite fiscali in crediti d'imposta.

12.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Esistenze iniziali 33 220
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
Diminuzioni
3.
33 187
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 33 187
a) rigiri 33
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 187
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
Importo finale
4.
0 33

12.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Esistenze iniziali 94 144
2. Aumenti 0 0
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 0
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 74 50
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 74 50
a) rigiri 74 50
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzione di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 20 94

12.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Esistenze iniziali 0 0
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzione di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 0 0

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 "Altre attività"

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Depositi cauzionali 822 689
Altre attività:
Crediti verso l'erario 11.994 26.021
Altri crediti 34.050 8.804
Ratei e risconti attivi 11.696 10.573
Anticipi a fornitori 309 1.840
Crediti per mandato ad assicurare 462 0
Totale 59.333 47.927

La voce "Anticipi a fornitori" è composta prevalentemente dai versamenti effettuati per il pagamento delle fatture di acquisto di cespiti da concedere in leasing.

La voce "Crediti per mandato ad assicurare" accoglie il credito nei confronti dei clienti per la parte assicurativa furto-incendio (Lease and Go) inclusa nel contratto di leasing che gli stessi hanno stipulato.

La voce "Crediti verso l'erario" include imposta di bollo (euro 517 mila), crediti verso l'erario per pagamenti del terzo in pendenza di giudizio sui contenziosi in essere (euro 5.530 mila), credito per istanza di rimborso IRAP (euro 800 mila), crediti IVA a rimborso e liquidazione (euro 5.075 mila), crediti per imposte sostitutive richiesti a rimborso (euro 72 mila).

La voce "Ratei e risconti attivi" comprende: i) i risconti per le provvigioni assicurative e per gli incentivi da corrispondere alla rete commerciale, differiti nel tempo in quanto non di competenza del presente esercizio; ii) i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte di competenza dell'esercizio successivo.

La voce "Altri crediti" include principalmente Crediti per anticipi su cartolarizzazione (euro 5.766 migliaia) IVA trasferita alla controllante Banca IFIS S.p.A. (euro 23.768 mila). I risconti per disaggio su senior notes (che a dicembre 2016 ammontava a euro 3.405 migliaia) sono stati riclassificati nella voce del passivo 10. debiti.

PASSIVO

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

Totale Totale
Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
verso banche verso enti verso clientela verso banche verso enti verso
finanziari finanziari clientela
1. Finanziamenti 642.753 351.527 5.364 561.966 328.034 0
1.1 Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti 642.753 351.527 5.364 561.966 328.034
2. Altri debiti
Totale 642.753 351.527 5.364 561.966 328.034 0
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3 642.753 351.527 5.364 561.966 328.034 0
Totale Fair value 642.753 351.527 5.364 561.966 328.034 0

La voce "Finanziamenti verso Banche" è costituita dal saldo delle linee di credito in essere con Banca IFIS (euro 427 milioni a tasso variabile, euro 180 milioni a tasso fisso ed euro 36 milioni come scoperto di conto corrente).

La voce "Finanziamenti verso Enti Finanziari" è costituita dal saldo debitorio verso Indigo Lease S.r.l. in relazione alla cartolarizzazione del portafoglio di leasing auto.

La voce "Altri Debiti verso la clientela" accoglie il saldo dei debiti per anticipi ricevuti dai clienti.

I dati relativi al disaggio di emissione riferiti al dicembre 2016 pari a euro 3.405 mila sono stati riclassificati dalla voce dell'attivo 140. Altre attività alla voce del passivo 10. Debiti, ai fini della presente rappresentazione.

Sezione 7 - Passività fiscali -Voce 70

Per quanto riguarda l'IRES e l'IRAP, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Anche per quanto riguarda le attività e le passività fiscali differite, si rimanda a quanto descritto nella sezione 12 dell'attivo.

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 "Altre passività"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
a - debiti verso erario 322 1.113
b - debiti verso enti previdenziali 904 787
c - debiti verso dipendenti 133 1.055
d - debiti verso fornitori 4.100 3.635
e - fatture da ricevere e altre partite passive da liquidare 17.096 6.250
f - altri debiti 13.427 2.986
g - ratei e risconti passivi 7.788 7.708
h - debiti per mandato ad assicurare 1.551 2.191
i - depositi cauzionali 844 735
Totale 46.165 26.460

La voce "Debiti verso l'erario" comprende euro 11 mila relative al bollo virtuale, e euro 223 mila relative a ritenute per lavoro dipendente. La voce "Fatture da ricevere" comprende il debito per fatture da ricevere dei beni concessi in leasing.

La componente "Altri debiti verso fornitori" si riferisce ai debiti verso fornitori di beni aziendali. I "Debiti per mandato ad assicurare" accolgono i debiti verso le compagnie assicurative relativamente ai prodotti assicurativi offerti.

Gli "Altri debiti" comprende euro 10.672 mila relative a partite debitorie su conti transitori, ed euro 716 mila relative ad anticipi da clienti. La voce "Risconti passivi" include i risconti relativi al riaddebito delle spese di istruttoria leasing non inserite nella valutazione dei crediti al costo ammortizzato (euro 3.975 mila); i risconti per tasse automobilistiche pagate alla Regione Piemonte e riaddebitate al cliente (euro 3.704 mila).

Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 "Trattamento di fine rapporto del personale": variazioni annue

Totale
31 dicembre 2017
Totale
31 dicembre 2016
A. Esistenze iniziali 1.950 1.928
B. Aumenti:
B.1 Accantonamenti dell'esercizio
B.2 Altre variazioni in aumento
714
569
145
1.018
1.014
4
C. Diminuzioni:
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni in diminuzione
720
167
554
996
201
796
D. Esistenze finali 1.944 1.950

Il principio IAS 19 prevede che le passività a carico dell'impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2017, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell'ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione. In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell'ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l'ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento. La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da una società esterna al gruppo Banca IFIS secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (Projected Unit Credit Method), che prevede di considerare i futuri incrementi retributivi fino al momento della cessazione del rapporto di lavoro e contempla la proiezione degli esborsi da effettuare sulla base di analisi storicostatistiche e della curva demografica, nonché l'attualizzazione di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate e addizionali. Le ipotesi demografiche (cessazione del rapporto, evoluzione di carriera, mortalità, etc.) sono formulate in base alla tavola di sopravvivenza RG 48 utilizzata dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana e sulla scorta dei dati forniti dalla Società.

10.2 Altre informazioni

Si riporta il riepilogo delle basi tecniche economico-finanziarie utilizzate nel calcolo attuariale del TFR.

  • · Il tasso di sconto utilizzato nella valutazione al 31 dicembre 2017, pari al 1,30% annuo, è stato selezionato sulla curva dei rendimenti di mercato di titoli obbligazionari Corporate con rating AA+ sulla base di una durata media finanziaria coerente con gli impegni oggetto di valutazione
  • · Tasso di inflazione: 1,50%
  • · Tasso di turnover: 3,5%
  • · Rimborsi anticipati: 2,0%

Sezione 11 - Fondi per rischi e oneri - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
- Fondo FISC 3.342 3.515
- Fondo oneri futuri 1.643 387
- Fondo cause legali 2.350 1.238
Totale 7.335 5.140

Il Fondo di Indennità Suppletiva di Clientela e indennità meritocratica (FISC) iscritti a bilancio sono stati oggetto di valutazione attuariale al fine di determinare la passività potenziale come descritto nella Parte A della presente nota integrativa.

Il fondo oneri futuri iscritto a bilancio si riferisce a riserva stanziate per copertura bolli auto per euro 165 mila e rimborsi su CQS per euro 1.478 mila. Il fondo cause legali iscritto in bilancio è stato adeguato nell'esercizio in base a una stima delle spese che la Società andrà a sostenere relativamente a contenziosi in essere alla data di redazione del presente bilancio.

Rispetto all'informativa prevista relativamente alle passività potenziali, si segnala che sono presenti contenziosi aperti con l'Agenzia delle Entrate il cui rischio massimo potenziale è ritenuto non probabile. Anche sulla base di indicazioni fornite dai consulenti legali e fiscali, la Società non ha di conseguenza effettuato nessun accantonamento a bilancio. Per informazioni dettagliate su questi contenziosi, si rimanda alla Relazione sulla gestione del presente bilancio.

11.2 Variazioni nell'esercizio della voce 110 "Fondi per rischi e oneri"

FISC Oneri futuri Cause legali Totale
31 dicembre 2017
A. Esistenze iniziali 3.515 387 1.238 5.140
B Aumenti 0 1.374 1.499 2.873
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 1.374 1.499 2.873
B.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti 0
B.3 Altre variazioni in aumento 0
C. Diminuzioni: 173 118 387 678
C.1 Utilizzi dell'esercizio 24 118 387 529
C.2 Effetto temporale accantonamento anni precedenti 0 0
C.3 Altre variazioni in diminuzione 149 0 0 149
D. Esistenze finali 3.342 1.643 2.350 7.335

Sezione 12 - Patrimonio - Voci 120,130,140 e 150

12.1 Composizione della voce 120 "Capitale"

Tipologie Importo
1. Capitale 41.000
1.1 Azioni ordinarie 41.000
1.2 Altre azioni
Totale 41.000

Il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è composto da nr. 50.000.000 azioni del valore nominale di Euro 0,82 ciascuna.

12.5 Altre informazioni

Qui di seguito la composizione delle riserve.

Altre riserve
Utili (Perdite) Totale
Riserva legale portati a Altre riserve Da Valutazione
nuovo
A. Esistenze iniziali 4.088 178.996 16.200 (39 ) 199.245
B. Aumenti: 400 7.613 136 8.149
B.1 Attribuzioni di utili 400 7.613 8.013
B.2 Altre variazioni 136 136
C. Diminuzioni: 0 0 0 0 0
C.1 Utilizzi
- copertura perdite
- distribuzione
- trasferimento a capitale
C.2 Altre variazioni 0
D. Rimanenze finali 4.488 186.609 16.200 97 207.394

Analisi della composizione del patrimonio netto con riferimento alla disponibilità e distribuibilità (art. 2427, n. 7 bis c.c.)

Natura/descrizione Importo Quota
disponibile per
aumento di
capitale
Quota
disponibile per
copertura
perdite
Quota
disponibile per
distribuzione ai
soci
Quota
disponibile per
altre ragioni
Quota non
disponibile
1. Capitale Sociale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione 0 0 0 0 0 0
3. Riserve 198.358 188.059 192.520 188.059 0 5.838
Riserva straordinaria 19.712 19.712 19.712 19.712
Riserva statutaria
Riserva legale 4.461 4.461
Riserva da fusione 168.347 168.347 168.347 168.347
Riserva First Time Adoption 5.838 5.838
4. (Azioni Proprie) 0 0 0 0 0 0
5. Riserve da valutazione 97 0 0 0 0 97
Riserva TFR IAS 19 97 97
6. Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0
7. Utile (Perdita) esercizio precedente riportato a nuovo 8.939 8.939 8.939 8.939
8. Utile (Perdita) d'esercizio 8.391 0 0 0 0 8.391
Totale 256.785 196.998 201.459 196.998 0 55.326

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi - Voce 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10 "Interessi attivi e proventi assimilati"

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Att. finanziarie detenute per la negoziazione
2. Att. finanziarie valutate al fair value
3. Att. finanziarie disponibili per la vendita
4. Att. finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti 41.347 41.347 39.286
5.1 Crediti verso banche 0 0 0
5.2 Crediti verso enti finanziari 0 0 0
5.3 Crediti verso clientela 41.347 41.347 39.286
6. Altre attività 425 425 448
7. Derivati di copertura
Totale 41.772 41.772 39.734

La voce è costituita principalmente dagli interessi percepiti a fronte di operazioni di leasing.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

Interessi attivi vs clientela crediti
deteriorati
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Leasing auto 287 487
Leasing strumentale 127 91
Altri finanziamenti
Prestiti personali finalizzati
Prestiti personali 1
Cessione del quinto dello stipendio 50 197
Mutui 264 585
Totale 729 1.360

1.3 Composizione della voce 20 "Interessi passivi e oneri assimilati"

Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli Altro 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Debiti verso banche 11.812 11.812 1.803
2. Debiti verso enti finanziari 6.516 6.516 10.698
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie al fair value
7. Altre passività 1 1 2
8. Derivati di copertura
Totale 18.328 0 1 18.329 12.503

Nella voce sono ricompresi euro 11.812 mila relativi al costo della provvista presso Banca IFIS S.p.A., ed euro 6.516 mila relativi agli oneri derivanti dall'operazione di cartolarizzazione in essere.

L'incremento rispetto all'esercizio precedente si è reso necessario per finanziare la significativa crescita dell'attivo patrimoniale.

Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 "Commissioni attive"

Totale Totale
Dettaglio 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. operazioni di leasing finanziario 7.556 7.464
2. operazioni di factoring
3. credito al consumo
4. attività di merchant banking
5. garanzie rilasciate
6. servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti 6.983 5.854
- Altri
7. servizi di incasso e pagamento
8. servicing in operazioni di cartolarizzazione 1.984 165
9. altre commissioni
Totale
16.523
13.483

Il saldo al 31 dicembre 2016 è stato oggetto di riclassifica dalla voce "altri proventi di gestione", per un importo pari a euro 7.554 mila, ai soli fini della presente esposizione.

2.2 Composizione della voce 40 "Commissioni passive"

Totale Totale
Dettaglio Settori 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1) garanzie ricevute 177 22
2) distribuzione di servizi da terzi 4.490 4.032
3) servizi di incasso e pagamento 145 148
4) altre commissioni: 10.381
- commissioni per cartolarizzazione 6.406
- commissioni per mancato utilizzo linea di credito 3.975
Totale 4.812 14.583

Si evidenzia che la Società non presenta le fattispecie indicate nello IFRS 7 paragrafo 20 lettera C: "ricavi e costi provenienti da commissioni (diversi dagli importi compresi nel calcolo del tasso di interesse effettivo) derivanti da: i) attività e passività finanziarie non valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio". Le commissioni si riferiscono ad altri oneri non direttamente imputabili alla determinazione del tasso effettivo di interesse.

Sezione 3 - Dividendi e Proventi simili - Voce 50

La voce non presenta saldo a dicembre 2017. Si rimanda alla Sezione 9, Voce 90 (partecipazioni).

Totale 31.12.2017 Totale 31.12.2016
Voci/Proventi Proventi da
Proventi da quote di
Dividendi quote di O.I.C.R Dividendi O.I.C.R
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie detenute per la vendita
3. Attività finanziarie al fair value
4. Partecipazioni 0 14.903
Totale 0 0

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 60

4.1 Composizione della voce 60 " Risultato netto dell'attività di negoziazione

Voci/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da Risultato
negoziazione negoziazione netto
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale e quote OICR
1.3 Finanziamenti
1.4 Altre attività
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre passività
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio
4. Derivati finanziari 0 0 (7 ) 0 (7 )
5. Derivati su crediti
Totale 0 0 (7 ) 0 (7 )

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 100

8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti"

Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore Totale 31
dicembre
Totale 31
dicembre
di di 2017 2016
specifiche portafoglio Specifiche portafoglio
1. Crediti verso banche 0 3 0 0 3 0
- per leasing 3 3 0
- per factoring
- altri crediti
2. Crediti verso enti finanziari 0 3 0 20 (17 ) (109 )
Crediti deteriorati acquistati:
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
Altri crediti: 0 3 0 20 (17 ) (109 )
- per leasing 3 3 0 (44 )
- per factoring
- altri crediti 17 (17 ) (65 )
3. Crediti verso clientela 15.883 5.852 7.988 7.714 6.033 6.218
Crediti deteriorati acquistati:
- per leasing
- per factoring
- per credito al consumo
- altri crediti
Altri crediti 15.883 5.852 7.988 7.714 6.033 6.218
- per leasing 5.517 2.991 1.717 2.973 3.818 4.289
- per factoring
- per credito al consumo 2.136 67 2.393 365 (555 ) (945 )
- prestiti su pegno
- altri crediti 8.230 2.794 3.878 4.376 2.770 2.874
Totale 15.883 5.858 7.988 7.734 6.019 6.109

Le rettifiche di valore dei crediti vengono effettuate sulla base di classi di merito assegnate ai contratti, dei numeri di insoluto registrati, di valutazione del merito creditizio della controparte e del valore di recupero del bene di mercato. Per ogni ulteriore informazione si rimanda alla parte A della presente nota integrativa (Sezione Crediti).

Sezione 9 - Spese amministrative – Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a "Spese per il personale"

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Personale dipendente 12.218 12.231
a) salari e stipendi 8.335 8.257
b) oneri sociali 2.239 2.277
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali 98
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 933 1.014
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) altre spese 613 683
2. Altro personale in attività
3. Amministratori e Sindaci 100 60
4. Personale collocato a riposo
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende (214 ) (133 )
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società 374 102
Totale 12.478 12.260

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Dirigente 6 6
Quadri direttivi 147 154
Restante personale 54 48
Altro personale
207 207

9.3 Composizione della voce 110.b "Altre spese amministrative"

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE
Consulenze e servizi 5.146 8.211
Spese gestione immobili riparazioni e manutenzioni 639 550
Spese telefoniche e postali 598 427
Altre spese 1.463 1.223
Spese di pubblicità 339 89
Imposte e tasse varie 819 1.421
Totale altre spese amministrative 9.004 11.921

Il saldo al 31 dicembre 2016 è stato oggetto di riclassifica nella voce "altri oneri di gestione", per un importo pari a euro 282 mila, ai soli fini della presente esposizione.

Sezione 10 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali – Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali"

Ammortamento Rettifiche di Riprese di Risultato netto
valore per valore
Voci/Rettifiche e riprese di valore deterioramento
(a) (b) (c) (a+b-c)
1. Attività ad uso funzionale 141 141
1.1 di proprietà 141 141
a) terreni 0
b) fabbricati 2
c) mobili 12 12
d) strumentali 53 53
e) altri 75 75
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) strumentali
e) altri
2. Attività detenute a scopo di investimento
- di cui concesse in leasing operativo
Totale 141 0 0 141

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni materiali come da specifica risultante nelle informazioni dello stato patrimoniale.

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali"

Voci/Rettifiche e riprese di valore Ammortamento Rettifiche di valore
per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a+b-c)
1. Avviamento
2. Altre Attività immateriali 167 167
2.1 di proprietà 167 167
2.2 acquisite in leasing finanziario
3. Attività riferibili al leasing finanziario
4. Attività concesse in leasing operativo
Totale 167 0 0 167

La voce comprende l'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali legate al software del sistema gestionale, come da specifica risultante nelle informazioni dello Stato patrimoniale.

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 150

13.1 Composizione della voce 150 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri"

Totale Totale
Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Utilizzi Indennità suppletiva di clientela (149 ) 136
Accantonamenti netti cause legali e passive 2.029 359
Accantonamenti netti altri rischi 450 (395 )
Totale 2.330 100

Nella voce sono ricompresi, tra gli altri anche le seguenti componenti: accantonamento al fondo reclami CQS (euro 1.368 mila), accantonamento sinistri futuri CQS (euro 600 mila), utilizzo FISC (euro -149 mila).

Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione – Voce 160

14.1 Composizione della voce 160 "Altri proventi di gestione"

Tipologia servizi/settori 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
proventi per recupero beni in leasing 3.496 6.386
altri proventi per attività di leasing 1.114 3.549
proventi per recupero crediti 361 1.778
altri recuperi di spesa 18.352 11.116
altri proventi 871 141
Totale 24.194 22.970

Il saldo al 31 dicembre 2016 è stato oggetto di riclassifica nella voce "commissioni attive", per un importo pari a euro 7.554 mila, ai soli fini della presente esposizione.

14.2 Composizione della voce 160 "Altri oneri di gestione"

Tipologia servizi/settori 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
oneri per recupero beni in leasing 2.649 1.095
altri oneri per attività di leasing 13.774 12.831
oneri e spese legali per recupero crediti 968 3.705
informazioni bancarie e banche dati 670 602
altri oneri 1.052 834
Totale 19.114 19.067

Il saldo al 31 dicembre 2016 è stato oggetto di riclassifica dalla voce "altre spese amministrative", per un importo pari a euro 282 mila, ai soli fini della presente esposizione.

Sezione 15 - Utili/perdite delle partecipazioni - Voce 170

15.1 Composizione della voce 170 "Utili/perdite delle partecipazioni"

La voce non presenta saldo a dicembre 2017. Si rimanda alla Sezione 9, Voce 90 (partecipazioni).

Sezione 16 - Utili/perdite da cessione di investimenti – Voce 180

16.1 Composizione della voce 180 "Utili/perdite da cessione di investimenti"

Voci Totale Totale
31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Immobili
1.1 Utili da cessione
1.2 Perdite da cessione
2. Altre attività
1.1 Utili da cessione 51
1.2 Perdite da cessione (4 )
Risultato netto (4 ) 51

La voce accoglie gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di beni di proprietà, quale differenza tra il prezzo di vendita e il valore netto contabile dell'attività ceduta.

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 " Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Imposte correnti (834) (390)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi 161
3. Riduzione delle imposte correnti dell' esercizio
Riduzione delle imposte correnti dell' esercizio per crediti
3.bis
914
d'imposta di cui alla voce n.214/2011 Variazione delle imposte 914
4. Variazione delle imposte anticipate (1.967) (369)
5. Variazione delle imposte differite 33 187
Imposte di competenza dell' esercizio (1.693) (572)

La variazione di cui alla voce 3.bis si riferisce alla conversione di perdite fiscali in crediti d'imposta.

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Il tax rate dell'anno 2017 è pari al 16,79% e risente positivamente dell'iscrizione per circa 2 milioni delle imposte anticipate differenti dalle rettifiche di valore su crediti verso la clientela di cui all'art. 106, comma 3, TUIR e non contabilizzate negli esercizi precedenti. Al netto di detta componente straordinaria il tax rate sarebbe stato pari al 36,65%, leggermente superiore alle aliquote IRES e IRAP di riferimento per l'annualità in esame, pari complessivamente al 33,07%.

Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Controparte Interessi attivi Commissioni attive Totale Totale
Banche Enti finanz. Clientela Banche Enti finanz. Clientela 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Leasing finanziario 0 0 37.652 0 0 14.388 52.041 46.605
- beni immobili
- beni mobili 27.075 14.388 41.463 39.204
- beni strumentali 10.578 10.578 7.401
- beni immateriali
2. Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto
del valore originario
- per altri finanziamenti
3. Credito al consumo 0 0 983 0 0 150 1.133 2.568
- prestiti personali 1 1 1
- prestiti finalizzati 1 1 0
- cessione del quinto 981 150 1.131 2.567
4. Prestiti su pegno
5. Garanzie e impegni
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
Totale A 0 0 38.635 0 0 14.539 53.174 49.173
6. Altri finanziamenti
- prestiti finalizzati 1
- mutui 2.712 2.712 3.493
Totale B 0 0 2.712 0 0 0 2.712 3.494
7. Altri interessi 425 1.984 2.409 550
Totale C 0 0 425 0 0 1.984 2.409 550
0
Totale 0 0 41.772 0 0 16.523 58.295 53.217

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull'operatività svolta

A. LEASING FINANZIARIO

A.1 - Riconciliazione tra l'investimento lordo e il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti

In riferimento a quanto previsto da IFRS 17 paragrafo 47, lettera A si rimanda alla tabella di cui al successivo paragrafo A.2., dove si evidenzia la suddivisione dei pagamenti minimi dovuti suddivisi tra quota capitale e quota interessi.

A.2 - Classificazione per fasce temporali delle esposizioni deteriorate, dei pagamenti minimi dovuti e degli investimenti lordi

TOTALE
31.12.2017
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI INVESTIMENTI LORDI
Quota capitale
ESPOSIZIONI
DETERIORATE
di cui
valore
residuo
garantito
Quota
interessi
di cui
valore
residuo
non
garantito
- a vista 0 0 0 0
- fino a 3 mesi 16.947 54.675 17.266 71.941
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 6.032 243.697 30.843 274.539
- oltre 1 anno fino a 5 anni 2.245 710.715 45.936 756.652
- oltre 5 anni 140 7.325 126 7.451
- durata indeterminata 0 0 0 0
Totale 25.365 1.016.412 0 94.171 1.110.583 0
TOTALE
31.12.2016
Fasce temporali PAGAMENTI MINIMI INVESTIMENTI LORDI
Quota capitale
ESPOSIZIONI
DETERIORATE
di cui
valore
Quota di cui
valore
residuo interessi residuo
garantito non
garantito
- a vista
- fino a 3 mesi 33.131 42.188 14.413 56.601
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 11.792 201.429 27.380 228.809
- oltre 1 anno fino a 5 anni 4.390 571.828 43.480 615.309
- oltre 5 anni 274 4.752 67 4.819
- durata indeterminata
Totale 49.587 820.198 0 85.340 905.538 0

A.3 - Classificazione dei finanziamenti di leasing finanziario per qualità e per tipologia di bene locato

Finanziamenti non deteriorati Finanziamenti deteriorati
Voci 31.12.2017 31.12.2016
Totale Totale di cui: di cui:
31.12.2017 31.12.2016 sofferenze sofferenze
A. Beni immobili: 0 0 0 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 293.480 164.669 1.533 0 1.156 0
C. Beni mobili: 716.062 649.042 8.252 2.041 11.791 2.594
- Autoveicoli 716.062 649.042 8.252 2.041 11.791 2.594
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 1.009.542 813.711 9.785 2.042 12.947 2.594

A.4 - Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario

Voci Beni inoptati Beni ritirati a seguito di
risoluzione
Altri beni
Totale Totale Totale Totale Totale Totale
31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2017 31.12.2017 31.12.2017
A. Beni immobili: 0 0 0 0 0 0
- Terreni
- Fabbricati
B. Beni strumentali 0 0 0 0 0 0
C. Beni mobili: 0 0 0 0 0 0
- Autoveicoli
- Aereonavale e ferroviario
- Altri
D. Beni immateriali: 0 0 0 0 0 0
- Marchi
- Software
- Altri
Totale 0 0 0 0 0 0

A.5- Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche
di valore
iniziali
Rettifiche di valore Perdite da cessione Trasferimenti da altro
status
altre variazioni positive riprese di valore Utile da cessione Trasferimenti da altro
status
Cancellazioni altre variazioni negative Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate 36.643 3.388 0 1.007 0 1.718 0 935 22.804 0
leasing immobiliare
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
leasing strumentale 3.904 1.057 0 128 0 387 0 137 1.418 0 3.147
- sofferenze 2.471 37 63 159 0 920 0 1.492
- inadempienze probabili 707 307 65 147 0 256 0 676
- esp.scadute deteriorate 726 713 0 81 137 242 0 979
leasing mobiliare 32.739 2.331 0 879 0 1.331 0 798 21.386 0 12.434
- sofferenze 17.609 788 879 583 0 11.107 0 7.586
- inadempienze probabili 12.938 1.002 0 460 225 9.298 0 3.957
- esp.scadute deteriorate 2.192 541 0 288 573 981 0 891
leasing immateriale
- sofferenze
- inadempienze probabili
- esp.scadute deteriorate
Totale A 36.643 3.388 0 1.007 0 1.718 0 935 22.804 0 15.581
Di portafoglio
su altre attività 5.280 2.998 0 218 0 2.976 0 290 21 5.209 5.209
- leasing immobiliare
- leasing strumentale 1.668 1.160 218 917 239 4 1.886 1.886
- leasing mobiliare 3.612 1.838 0 2.059 51 17 3.323 3.323
- leasing immateriale
Totale B 5.280 2.998 0 218 0 2.976 0 290 21 5.209 5.209
Totale 41.923 6.386 0 1.225 0 4.694 0 1.225 22.825 5.209 20.790
A.5bis - Esposizioni creditizie per cassa oggetto di concessioni deteriorate: dinamica delle
rettifiche di valore
Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate
Causali/Valori immobiliare
Leasing
strumentale
Leasing
mobiliare
Leasing
immateriale
Leasing
A. Rettifiche complessive iniziali 522 3.182
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 457 244
B.1 rettifiche di valore 258 237
B.2 perdite da cessione
B.3 altre variazioni positive 199 7
C. Variazioni in diminuzione 472 2.183
C.1 riprese di valore 141 126
C.2 utili da cessione
C.3 cancellazioni 134 2.055
C.4 altre variazioni negative 197 2
A. Rettifiche complessive finali 507 1.243
- di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.6 - Altre informazioni

A.6.1 - Descrizione generale dei contratti significativi

A.6.2 - Altre informazioni sul leasing finanziario

A.6.3 - Ammontare dei crediti per operazioni di retrodatazione (lease back)

In relazione a quanto previsto da IFRS 17 paragrafo 47 lettera B,D,E,F, circa i contratti di leasing si rimanda a quanto segue.

La Società opera offrendo alla clientela, rappresentata principalmente da PMI, prodotti di locazione finanziaria a tasso fisso o variabile nei segmenti automobilistico e strumentale. In considerazione dei valori finanziati e della durata dei contratti stipulati, si può affermare che non esistono nel bilancio appena chiuso "contratti significativi" di cui dare menzione nella presente nota integrativa.

Non sono presenti in bilancio canoni potenziali di locazione, cioè canoni di cui non è stato prefissato l'ammontare in quanto determinato sulla base dell'andamento futuro di parametri che cambiano con il passare del tempo (indici di prezzo futuro, tassi di interesse futuro).

Non sono presenti in bilancio operazioni di retro-locazione (leaseback), cioè operazioni che comportino la vendita e la successiva immediata retro-locazione dello stesso bene alla medesima controparte.

C. CREDITO AL CONSUMO

C.1 - Composizione per forma tecnica

Totale al 31.12.2017 Totale al 31.12.2016
Valore Rettifiche Valore Valore Rettifiche Valore
lordo di valore netto lordo di valore netto
1. Attività non deteriorate 9.240 397 8.843 17.487 755 16.732
- prestiti personali 18 17 1
- prestiti finalizzati 0 0 0
- cessione del quinto 9.240 397 8.843 17.469 738 16.731
2. Attività deteriorate 10.675 9.761 915 25.895 24.079 1.816
Prestiti personali 1.041 1.011 30 5.643 5.481 162
- sofferenze 936 909 27 5.026 4.883 143
- inadempienze probabili 0 0 0 7 7 0
- esposizioni scadute deteriorate 105 102 3 610 591 19
Prestiti finalizzati 1.797 1.743 54 8.898 8.637 261
- sofferenze 1.648 1.599 49 7.912 7.681 231
- inadempienze probabili 26 25 1 91 88 3
- esposizioni scadute deteriorate 123 119 4 895 868 27
Cessione del quinto 7.837 7.007 831 11.354 9.961 1.393
- sofferenze 2.818 2.699 119 3.988 3.822 166
- inadempienze probabili 539 494 45 55 25 30
- esposizioni scadute deteriorate 4.480 3.814 667 7.311 6.114 1.197
Totale 19.915 10.158 9.758 43.382 24.834 18.548

C.2 - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non Finanziamenti
deteriorati deteriorati
Fasce temporali Totale Totale Totale Totale
31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016
- fino a 3 mesi 894 1.500 101 201
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 2.254 3.590 299 594
- oltre 1 anno fino a 5 anni 5.693 11.068 447 887
- oltre 5 anni 1 573 66 132
- durata indeterminata 0 0 0 0
Totale 8.843 16.732 914 1.815

C.3 - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifiche di
valore iniziali
Rettifiche di
valore
Perdite da
cessione
Trasferimenti
da altro
status
variazioni
positive
altre
riprese di
valore
Utili da
cessione
Trasferimenti
da altro
status
Cancellazioni variazioni
negative
altre
Rettifiche di
valore finali
Specifiche
su attività deteriorate
prestiti personali 5.480 0 6 0 116 6 4.353 0 1.011
- sofferenze 4.882 0 0 0 83 6 3.884 0 909
- inadempienze probabili 7 0 0 0 0 0 7 0 0
- esp.scadute deteriorate 591 0 6 0 33 0 462 0 102
prestiti finalizzati 8.636 0 10 0 148 9 6.746 0 1.743
- sofferenze 7.679 0 0 0 118 9 5.953 0 1.599
- inadempienze probabili 88 0 0 0 0 0 63 0 25
- esp.scadute deteriorate 869 0 10 0 30 0 730 0 119
cessione del quinto 9.962 290 478 0 2.128 457 1.138 0 7.007
- sofferenze 3.825 13 11 0 548 0 602 0 2.699
- inadempienze probabili 23 53 467 0 49 0 0 0 494
- esp.scadute deteriorate 6.114 224 0 0 1.531 457 536 0 3.814
Totale A 24.078 290 0 494 0 2.392 0 472 12.237 0 9.761
Di portafoglio
su altre attività
- prestiti personali 17 0 0 0 0 0 17 0 0
- prestiti finalizzati 0 0 0 0 0 0 0 0 0
- cessione del quinto 739 67 4 0 366 26 22 0 396
Totale B 756 67 0 4 0 366 0 26 39 0 396
Totale 24.834 357 0 498 0 2.758 0 498 12.276 0 10.157
C.3bis - Esposizioni creditizie per cassa oggetto di concessioni deteriorate: dinamica delle
rettifiche di valore complessive
Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate
Causali/Valori personali
Prestiti
finalizzati
Prestiti
Cessione del
quinto
A. Rettifiche complessive iniziali 2.619
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 79
B.1 rettifiche di valore 79
B.2 perdite da cessione
B.3 altre variazioni positive
C. Variazioni in diminuzione 1.046
C.1 riprese di valore 791
C.2 utili da cessione
C.3 cancellazioni 255
C.4 altre variazioni negative
A. Rettifiche complessive finali 1.652
- di cui: esposizioni cedute non cancellate

C.4 - Altre informazioni

Con riferimento agli stock di credito al consumo collocati con vendita diretta, confermiamo che nell'esercizio 2017 non sono stati collocati contratti attraverso questo canale.

ALTRI FINANZIAMENTI

Altri finanziamenti - Composizione per forma tecnica

Totale al 31.12.2017 Totale al 31.12.2016
Valore Rettifiche Valore Valore Rettifiche Valore
lordo di valore netto lordo di valore netto
1. Attività in bonis 153.612 5.513 148.099 164.395 9.242 155.153
- mutui 131.014 5.465 125.550 149.986 9.013 140.973
- altri finanziamenti 22.598 48 22.549 14.409 229 14.180
2. Attività deteriorate 78.664 47.251 31.412 77.977 42.485 35.492
Mutui 78.465 47.075 31.389 75.248 40.006 35.242
- sofferenze 62.675 42.229 20.445 36.449 24.835 11.614
- inadempienze probabili 14.049 4.266 9.783 30.758 12.338 18.420
- esposizioni scadute 1.741 580 1.161 8.041 2.833 5.208
Altri finanziamenti 199 176 23 2.729 2.479 250
- sofferenze 72 70 2 2.217 2.153 64
- inadempienze probabili 21 21 0 50 45 5
- esposizioni scadute 106 85 21 462 281 181
Totale 232.276 52.764 179.511 242.372 51.727 190.645

Altri finanziamenti - Classificazione per vita residua e qualità

Finanziamenti non Finanziamenti
deteriorati deteriorati
Fasce temporali Totale Totale Totale Totale
31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016
- fino a 3 mesi 2.356 2.646 7.013 7.889
- oltre 3 mesi fino a 1 anno 7.083 7.953 13.232 14.884
- oltre 1 anno fino a 5 anni 38.041 42.714 10.365 11.659
- oltre 5 anni 78.070 87.661 782 879
- durata indeterminata 0 0 0 0
Totale 125.549 140.974 31.392 35.311

Altri finanziamenti - Dinamica delle rettifiche di valore

Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione
Voci Rettifich
e di
valore
iniziali
Rettifiche di
valore
Trasferimenti
da altro
status
variazioni
positive
altre
riprese di
valore
Trasferimenti
da altro
status
Cancellazioni variazioni
negative
altre
Rettifiche
di valore
finali
Specifiche
su attività deteriorate
mutui 40.076 8.724 12.918 0 3.799 10.844 0 0 47.075
- sofferenze 24.836 7.084 12.918 2.609 0 42.229
- inadempienze probabili 12.338 1.335 0 918 8.489 4.266
- esp.scadute 2.902 305 0 272 2.355 580
altri finanziamenti 2.406 9 69 0 78 14 2.216 0 176
- sofferenze 2.152 0 0 3 0 2.079 70
- inadempienze probabili (103 ) 9 0 0 0 33 (127 )
- esp.scadute 357 0 69 75 14 104 233
Totale A 42.482 8.733 12.987 0 3.877 10.858 2.216 0 47.251
Di portafoglio
su altre attività
- mutui 9.014 2.764 105 4.168 2.250 5.465
- altri finanziamenti 229 16 16 226 0 35
Totale B 9.243 2.780 121 0 4.394 2.250 0 0 5.500
Totale 51.725 11.513 13.108 0 8.271 13.108 2.216 0 52.751

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 - Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Le uniche garanzie in essere alla data del presente bilancio si riferiscono a fideiussioni emesse da Banca Intesa per il contratto di affitto della sede di Mondovì (euro 182 migliaia) e per il pagamento dei premi assicurativi relativi ai prodotti offerti alla clientela (euro 258 migliaia).

Non si evidenziano ulteriori informazioni.

Sezione 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE, INFORMATIVA SULLE ENTITA' STRUTTURATE NON CONSOLIDATE CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETA' VEICOLO PER A CARTOLARIZZAZIONE) E OPERAZIONI DI CESSIONE DELLE ATTIVITA'

A – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

CARTOLARIZZAZIONE INDIGO LEASE SRL

IFIS Leasing S.p.A ha in essere dal dicembre 2016 un'operazione di cartolarizzazione (di durata triennale), originatasi come statica con un portafoglio di crediti in bonis pari a 489 milioni di euro e poi modificata in revolving nel luglio 2017, con una cessione addizionale di crediti pari a 182 milioni di euro. L'operazione, che ha comportato la cessione pro soluto, ai sensi della legge 130 del 30/4/99.

L'operazione è stata realizzata per differenziare le fonti di funding.

La cartolarizzazione revolving (con rating di Moody's e DBRS) è strutturata con un target amount fissato a 532 milioni di euro. Il portafoglio complessivamente ceduto al veicolo Indigo Lease S.r.l. al 31 dicembre 2017 è pari a 768 milioni di euro. Il rimborso è alimentato dagli incassi ricevuti sul portafoglio crediti leasing auto. BANCA IFIS S.p.A., dal febbraio 2017, detiene i titoli emessi dal veicolo Indigo Lease S.r.l. di classe A (senior notes con rating di classe Aa3 (sf) (Moody's) e AA (sf) (DBRS)), pari a 378 milioni di euro. I titoli di classe B (junior notes a cui non è stato attribuito un rating) sono stati interamente acquistati da IFIS Leasing S.p.A. per un importo pari a 170 milioni di euro.

L'attività di servicing è svolta dalla stessa IFIS Leasing S.p.A. che, con la sua struttura, si occupa di:

  • · seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • · assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo;
  • · compilare mensilmente il report contenente le informazioni patrimoniali ed economiche del portafoglio cartolarizzato da inviare al veicolo;
  • · procedere mensilmente e trimestralmente alla verifica, completamento e trasmissione del Service report contenente le informazioni del portafoglio cartolarizzato richieste dal veicolo e delle banche finanziatrici.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l'operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS39 in merito alla cosiddetta derecognition. Inoltre si è provveduto al consolidamento dei veicoli al fine di meglio rappresentare l'operazione nel suo insieme.

La perdita teorica massima che può subire IFIS Leasing S.p.A. è rappresentata dalle eventuali perdite che possono manifestarsi all'interno del portafoglio dei crediti ceduti, i cui impatti sono i medesimi che IFIS Leasing S.p.A. avrebbe subito in assenza del programma di cartolarizzazione stesso; di conseguenza, la cartolarizzazione nel bilancio individuale di IFIS Leasing S.p.A. è rappresentata nel seguente modo:

  • i contratti di leasing cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "leasing finanziario";
  • il debito per il finanziamento concesso al Veicolo è stato iscritto tra i "debiti verso clientela", nella sottovoce "altri debiti";
  • gli interessi attivi sui contratti di leasing sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • gli interessi passivi sono iscritti negli "interessi passivi su debiti verso clientela";
  • le commissioni di organizzazione dell'operazione sono state interamente spesate nel conto economico dell'esercizio in corso.

Gli interessi passivi riferiti alle senior notes iscritti nel conto conto economico di IFIS Leasing S.p.A. a fine dicembre 2017 sono pari a 1,5 milioni di euro.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Valore di Rettifiche/ Valore di Rettifiche/ Valore di Rettifiche/
bilancio riprese di bilancio riprese di bilancio riprese di
valore valore valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio
a) deteriorate 2.489 1.167
b) altre 158.421 867
Totale 2017 0 0 0 0 160.910 2.034

1.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome
cartolarizzazione/denominazione
società veicolo / sede legale
Interessenza Consolidamento Attività Passività
% % Crediti Titoli di
debito Altre
Senior Mezza
nine
Junior
Indigo Lease S.r.l.
Via Alfieri 1, 31015 Conegliano (TV)
0% 100% 512.177 0 377.636 169.700

1.5 Attività di servicer: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Incassi crediti Quota percentuale dei titoli rimborsati
Società veicolo Attività cartolarizzate realizzati nell'anno Senior Mezzanine Junior
Deteriorate In Bonis Deteriorate In Bonis Deteriorate In Bonis Deteriorate In Bonis Deteriorate In Bonis
Indigo Lease S.r.l. 3.697 507.141 2.660 217.454 0,00% 0,00%

Sezione 2 - Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

C - OPERAZIONI DI CESSIONE

C1. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le "attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente" dalla Società si riferiscono esclusivamente all'operazione di cartolarizzazione dei crediti effettuata attraverso il veicolo Indigo Lease S.r.l, descritta dettagliatamente al paragrafo "A - Operazioni di cartolarizzazione".

Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti verso
banche
Crediti verso
clientela
Totale
Totale 31 Totale 31
A B C A B C A B C A B C A B C A B C dicembre dicembre
Forme tecniche/Portafoglio 2017 2016
A. Attività per cassa - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 510.839 0 0 510.839 451.000
1. Titoli di debito 0 0
2. Titoli di capitale 0 0
3. O.I.C.R. 0 0
4. Finanziamenti 510.839 510.839 451.000
B. Strumenti derivati 0
Totale 31 dicembre 2017 - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 510.839 0 0 510.839 451.000
di cui deteriorate 3.697 3.697 2.053
Totale 31 dicembre 2016 451.000 451.000 0
di cui deteriorate 2.053 2.053 0

C.1.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio

Passività/Portafoglio attività Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
Attività
finanziarie
detentute sino
a scadenza
Crediti Totale
1. Debiti
a) a fronte di attività rilevate per intero
350.847 350.847
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
Totale 31 dicembre 2017 0 0 0 0 350.847 350.847
Totale 31 dicembre 2016 0 0 0 0 322.283 322.283

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

La normativa di vigilanza prudenziale sugli intermediari finanziari sta continuando nel suo percorso di rafforzamento del sistema di regole ed incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all'attività finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all'effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario.

IFIS Leasing, intermediario iscritto all'Albo degli Intermediari finanziari ex art. 106 del TUB, è soggetto alle norme di vigilanza prudenziale previste per gli intermediari finanziari, di cui alla Circolare Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 e, al contempo, in quanto società controllata integralmente da Banca IFIS S.p.A., è sottoposta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo e quindi anche alle norme di vigilanza previste per le Banche e i Gruppi Bancari, di cui alla Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013.

IFIS Leasing è chiamata nel continuo ad operare in stretta collaborazione e sotto la diretta supervisione della Capogruppo fornendo alla stessa adeguate informative utili alla valutazione dei vari profili di rischio e la necessaria collaborazione per consentirle di svolgere efficacemente i propri compiti di controllo.

Al riguardo, il Gruppo Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di garantire l'adeguatezza patrimoniale e la solidità finanziaria ed economica del Gruppo.

IFIS Leasing adotta un sistema di amministrazione e controllo tradizionale i cui organi aziendali sono:

  • · l'Assemblea dei soci;
  • · il Consiglio di Amministrazione che assolve alle funzioni di supervisione strategica e di gestione;
  • · il Consigliere Delegato;
  • · il Collegio Sindacale che assolve alla funzione di controllo.

Ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001, è stato costituito l'Organismo di Vigilanza cui compete la vigilanza sull'efficacia, sull'osservanza e sull'aggiornamento dei modelli di "organizzazione, gestione e controllo" idonei a prevenire i reati presi in considerazione nel D. Lgs. 231/2001.

Con particolare riguardo al Sistema dei Controlli Interni, in data 20 luglio 2017, il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha deliberato l'accentramento presso quest'ultima di funzioni aziendali di IFIS Leasing, sia di controllo sia operative importanti; le funzioni aziendali di controllo "Internal Audit", "Compliance" e "Antiriciclaggio" risultano accentrate presso Banca IFIS mentre in IFIS Leasing rimane operativa la funzione di controllo dei rischi "Risk Management". Le funzioni operative importanti di IFIS Leasing accentrate presso la Capogruppo sono: a) gestione della comunicazione interna ed esterna; b) gestione degli affari legali; c) gestione degli affari societari; d) definizione dell'impianto regolamentare interno, formalizzazione dei processi aziendali e coordinamento delle progettualità; e) gestione delle risorse umane; f) gestione dei

reclami; g) privacy, sicurezza informatica e continuità operativa; h) gestione di attività ICT; i) fiscale; l) controllo di gestione.

Conseguentemente, con riferimento alla struttura organizzativa, in IFIS Leasing sono presenti le seguenti unità:

  • · "Risk Management", coinvolta nello svolgimento delle attività che costituiscono le varie fasi dei processi di gestione dei rischi di credito e operativo;
  • · "Commercial", deputata allo sviluppo delle relazioni commerciali, delle opportunità di business e del cross selling con gli altri prodotti offerti dalle società appartenenti al Gruppo;
  • · "Underwriting", dedicata alla valutazione sia del merito di credito delle controparti sia della rischiosità dell'operazione;
  • · "Collection", la quale monitora il comportamento finanziario della clientela affidata e gestisce, se del caso, le conseguenti attività di recupero del credito;
  • · "Finance Controllership", deputata alla predisposizione delle situazioni contabili periodiche e del bilancio individuale nonché all'adempimento degli obblighi in materia di segnalazioni di vigilanza;
  • · "Operations Management", deputata all'esecuzione delle attività strettamente operative dei processi di business e degli adempimenti in materia di trasparenza nei confronti della clientela;
  • · "IT", dedicata prevalentemente alla gestione del change management ed alla verifica degli accessi logici.

La funzione di Risk Management di IFIS Leasing gestisce, attraverso le proprie strutture interne, i rischi creditizi e operativi, mentre i rimanenti rischi (finanziari, reputazione e leva finanziaria) sono presidiati a livello di Gruppo dalla funzione Risk Management di Banca IFIS e sono oggetto di rendicontazione ai competenti Organi aziendali di IFIS Leasing.

Il Risk Management di IFIS Leasing ha la seguente mission:

  • · misurare, valutare e monitorare i rischi rilevanti della Società;
  • · assicurare adeguata informativa sui rischi assunti agli Organi aziendali, alle altre funzioni di controllo e ai responsabili delle strutture coinvolte nel processo di gestione dei rischi;
  • · presidiare i processi di governo e gestione dei rischi in coerenza con le strategie e le politiche definite dalla Capogruppo;
  • · assicurare l'applicazione delle politiche per la gestione dei rischi di competenza, delle procedure e deleghe di potere, definiti di concerto con la Capogruppo;
  • · assicurare la trasmissione di dati e ed informazioni alla Capogruppo, tali da permettere un governo accentrato dei rischi del Gruppo;
  • · agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di sistema dei controlli interni.

Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto da IFIS Leasing, l'operatività in strumenti derivati:

a) rischio di credito;

b) rischi di mercato:

  • di tasso di interesse,
  • di prezzo,
  • di cambio
  • c) rischi operativi;
  • d) rischio di liquidità.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

La Società, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva nel mercato del credito del leasing finanziario offerto alle piccole e medie imprese nazionali.

Le principali attività del segmento leasing sono svolte nei confronti di piccoli operatori economici (POE) e piccole medie imprese (PMI). In generale il leasing finanziario si rivolge a liberi professionisti e a imprese nel finanziamento di auto aziendali e veicoli commerciali e per facilitare l'investimento in beni strumentali rivolto ad aziende e rivenditori.

In considerazione delle particolari attività svolte da IFIS Leasing, il rischio di credito configura l'aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un'efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per la Società ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (valutazione, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

La qualità del portafoglio viene garantita in tutte le fasi sopraindicate attraverso un attento processo di valutazione delle richieste di finanziamento, specifico per ogni prodotto, nonché tramite una gestione efficace del recupero crediti, supportato ove possibile da strumenti di mitigazione del rischio.

Un dettagliato e costante monitoraggio delle performance di portafoglio consente inoltre di intervenire laddove necessario sulle regole che gestiscono l'erogazione e la gestione, modificando opportunamente le politiche di credito e le strategie di recupero.

E' importante sottolineare come il portafoglio crediti della Società presenti caratteristiche di elevata granularità, con un numero limitato di esposizioni concentrate su singoli clienti o gruppi.

2.1 Aspetti organizzativi

Le principali funzioni / Unità Organizzative preposte a gestire e monitorare il rischio di credito sono:

  • · "Risk Management": la funzione è responsabile dell'attività di monitoraggio e gestione del portafoglio crediti, proponendo interventi correttivi sulle policy, i processi decisionali e le strategie di recupero in base alle risultanze delle analisi effettuate;
  • · "Underwriting": è responsabile della gestione operativa dell'istruttoria relativa alle richieste di finanziamento, eseguendo nello specifico l'analisi del merito creditizio del cliente che porta alla delibera, positiva o negativa;
  • · "Collection": è responsabile del monitoraggio costante dell'andamento dei crediti, con riferimento sia alle posizioni classificate in bonis che alle posizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate); inoltre garantisce il ritiro dei beni recuperati nei casi di risoluzione del contratto nonché lo svolgimento della fase di recupero del credito in via giudiziale o extra-giudiziale.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito è presidiato nel continuo con l'ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

I sistemi di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito seguono un approccio omogeneo sulle varie tipologie di bene, differenziandosi ove necessario in base alle peculiarità di ciascuno e alla relativa tipologia di clientela.

La valutazione del rischio sottostante alle varie richieste di finanziamento si basa sia sull'analisi del merito creditizio delle controparti coinvolte, sia sulla rischiosità connessa allo specifico fido richiesto, ivi includendo la tipologia di bene.

L'analisi di credito si fonda su svariate fonti informative:

  • · dati pubblici disponibili (Bilanci di Esercizio, Camera di Commercio, Infocamere, etc..);
  • · dati provenienti da banche dati private (Credit Bureau, banche dati associative, etc..);
  • · schede di Centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Relativamente al processo di concessione del credito, la Società individua la possibilità di nuove operazioni nel rispetto delle politiche di credito vigenti e sulla base del risk appetite definito; in tale contesto effettua l'esame istruttorio delle domande di nuovi affidamenti e procede alla formalizzazione di una proposta da sottoporre ai competenti Organi deliberanti, assicurando l'applicazione delle politiche di credito, dei controlli stabiliti ed effettuando un'analisi di merito creditizio come previsto dalla normativa interna vigente.

Le proposte di affidamento vengono presentate ai competenti Organi deliberanti che, sulla base dei rispettivi poteri delegati, esprimono la propria decisione in materia di concessione del fido richiesto; la decisione creditizia si riferisce sempre alla globalità dell'esposizione concessa alla controparte (o eventuali gruppi collegati).

A supporto di tale attività è attivo un sistema di valutazione automatica delle pratiche (AUD) in grado di fornire una proposta di esito all'analista di credito, a supporto della decisione finale; tale sistema si avvale di un modello di score sviluppato e calibrato sul portafoglio storico della Società.

Il monitoraggio delle performances del portafoglio crediti viene predisposto con cadenza mensile e declinato per le varie tipologie di prodotto e sotto-prodotto, nonché per i diversi canali di acquisizione. In questo ambito vengono considerati i principali indicatori di tasso di insolvenza e perdita, sia sul portafoglio in essere sia a livello di "vintage" di produzione.

Per i prodotti "leasing auto" e "prestiti garantiti" viene altresì determinata su base mensile la probabilità di default per fascia di arretrato, segmentata per tipologia di prodotto. Su base trimestrale viene quantificato il tasso di recupero a seguito del default, calcolato a diversi momenti temporali. Tali indicazioni sono alla base della definizione delle riserve collettive sui crediti in essere.

Il processo di gestione e recupero del credito, nonché di classificazione e valutazione del rischio, è supportato a livello informatico e in modo integrato tra le varie funzioni e fasi dell'attività; questo permette un controllo sulle dinamiche del portafoglio, sul passaggio dei crediti nei vari "stati", garantendo una periodica valutazione dei crediti e delle rettifiche/riprese di valore in modo da assicurare la coerenza con il bilancio. Per le posizioni di rischio verso clientela comune affidata dalle società del gruppo si adottano criteri di classificazione e valutazione comuni.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

A tutela del rischio di credito vengono acquisite, in correlazione al merito creditizio del cliente, e alla tipologia di prodotto diverse forme di garanzia reale e personale.

Il prodotto "leasing finanziario", è la prevalente forma tecnica che genera rischi di credito della Società ed è attraverso un'attenta valutazione della particolare struttura di questo strumento che sono definite le politiche di mitigazione del rischio di credito. E' importante notare che nel leasing finanziario, proprio in virtù della natura stessa del prodotto, il rischio di credito è attenuato dalla presenza del bene oggetto del contratto di leasing, di cui il locatore mantiene la proprietà sino all'esercizio dell'eventuale opzione di acquisto finale, garantendosi di conseguenza un maggior tasso di recupero in caso di insolvenza del cliente.

In riferimento ai prodotti "prestiti garantiti" a dipendenti e "mutui ipotecari" (prodotti in runoff), sono attive rispettivamente forme di copertura assicurativa per il rischio morte e per il rischio default a causa della perdita del posto di lavoro, nonché ipoteche di primo grado su immobili residenziali che risultavano essere prima casa al momento dell'erogazione del finanziamento. Per i contratti dove il profilo reddituale non risultava adeguato sono state inoltre richieste ulteriori garanzie personali.

Nel corso del 2017 sono stati revisionati i processi legati alla gestione dell'ammissibilità delle garanzie ipotecarie su immobili residenziali consentendo quindi di attivare i meccanismi di mitigazione previsti dalla normativa prudenziale.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Le modalità di classificazione dei crediti deteriorati si attengono sostanzialmente ai criteri definiti da Banca d'Italia.

In particolare è importante rammentare che vengono considerati:

  • · "sofferenza", il complesso delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall'azienda. Sono escluse le esposizioni la cui situazione di anomalia sia riconducibile a profili attinenti al rischio Paese. L'apposizione a sofferenza implica pertanto una valutazione da parte dell'intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente che non può scaturire automaticamente da un mero ritardo di quest'ultimo nel servizio di pagamento del debito. E' importante rammentare che si considera in sofferenza il soggetto debitore (quindi con tutte le posizioni a questo intestate);
  • · "inadempienza probabile", esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali l'intermediario giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie;
  • · "esposizioni scadute deteriorate", esposizioni diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze Esposizioni Esposizioni Altre TOTALE
probabili scadute scadute non esposizioni
deteriorate deteriorate non
deteriorate
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
2. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza
3. Crediti verso banche 11.607 11.607
4. Crediti verso clientela 22.684 11.364 8.064 50.893 1.105.642 1.198.647
5. Attività finanziarie valutate al fair value
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale 31 dicembre 2017 22.684 11.364 8.064 50.893 1.117.249 1.210.254
Totale 31 dicembre 2016 14.814 20.021 15.421 52.672 934.128 1.037.056
Portafogli/Qualità Attività di Altre attività Totale
evidente
scarsa
qualità
creditizia
1. Attività finanziarie disponibili per la negoziazione
2. Derivati di copertura
0 0
Totale 31 dicembre 2017 0 0
Totale 31 dicembre 2016 7 7

2. Esposizioni creditizie

2.1 - Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni / valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione
di valore di valore di netta
specifiche portafoglio
Attività non
Fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno Oltre 1 anno deteriorate
Da oltre 3 mesi Da oltre 6 mesi
A. ESPOSIZIONI PER CASSA:
a) Sofferenze 79.268 56.584 22.684
di cui: oggetto di concessione 16.969 11.179 5.790
b) Inadempienza probabili 7.096 2.705 4.398 6.605 9.440 11.364
di cui: oggetto di concessione 5.389 1.857 1.214 1.033 3.389 6.104
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.368 3.466 3.332 6.466 6.568 8.064
di cui: oggetto di concessione 15 153 382 1.508 1.410 647
d) Esposizioni scadute non deteriorate 46.778 5.952 1.834 940 4.610 50.893
di cui: oggetto di concessione 5.645 1.068 154 28 1.187 5.708
d) Altre esposizioni non deteriorate 1.112.144 6.502 1.105.642
di cui: oggetto di concessione 9.203 437 8.766
Totale A 55.243 12.123 9.564 93.278 1.112.144 72.592 11.112 1.198.647
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate 0
b) Non deteriorate 0
Totale B 0 0 0 0
Totale (A+B) 55.243 12.123 9.564 93.278 1.112.144 72.592 11.112 1.198.647

2.2 - Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni / valori Rettifiche Rettifiche
Esposizione lorda Esposizione
di valore di valore di netta
specifiche portafoglio
Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Oltre 1 anno Attività non
deteriorate
A. ESPOSIZIONI PER CASSA:
a) Sofferenze
di cui: oggetto di concessione
b) Inadempienza probabili
di cui: oggetto di concessione
c) Esposizioni scadute deteriorate
di cui: oggetto di concessione
d) Esposizioni scadute non deteriorate
di cui: oggetto di concessione
d) Altre esposizioni non deteriorate 11.607 11.607
di cui: oggetto di concessione
Totale A 0 0 0 0 11.607 0 0 11.607
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:
a) Deteriorate 0
b) Non deteriorate 0
Totale B 0 0 0 0
Totale (A+B) 0 0 0 0 11.607 0 0 11.607

3. Concentrazione del credito

3.1 - Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte

Settore Attività Economica (SAE) 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Holding di gruppi non finanziari 770 920
Società bancarie e finanziarie 12.540 10.725
Assicurazioni 86 0
Società non finanziarie 649.798 491.771
Amministrazioni pubbliche e organismi
internazionali 828 194
Famiglie e istituzioni senza finalità di lucro 408.150 414.000
Altri operatori 138.082 119.446

3.2 - Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per area geografica della controparte

Aree geografiche 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Nord ovest 449.394 375.510
Nord est 280.055 224.622
Centro 273.381 238.043
Sud 131.915 123.856
Isole 75.509 75.023

3.3 - Grandi esposizioni

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Numero 1 1
Rischio complessivo nominale 46.775 48.270
Rischio complessivo ponderato 49.122 48.282

La gestione del rischio di concentrazione è coerente con quanto stabilito dalla vigente normativa ed è diretto a limitare i rischi provenienti dalla concessione a singoli prenditori di finanziamenti di importo rilevante rispetto al patrimonio di vigilanza.

In particolare, le policy interne in materia di "grandi rischi" prevedono il rispetto dei limiti stabiliti dalla Banca d'Italia, che considera come "grande rischio" una posizione di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Banca d'Italia richiede che ciascuna posizione di rischio non ecceda il 25% del patrimonio di vigilanza e che l'ammontare complessivo dei grandi rischi rimanga entro il limite di otto volte il patrimonio di vigilanza.

L'unico grande rischio rilevato dalla Società si riferisce all'esposizione verso il MEF relativa ad attività fiscali correnti, anticipate e relative al contenzioso fiscale in essere.

4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

4.1 Controllo del canale distributivo e definizione del costo del rischio

Nell'ambito dei controlli e del monitoraggio della qualità dei crediti, in particolare per il portafoglio Transportation, viene analizzata trimestralmente la qualità dei canali di vendita, allo scopo di "clusterizzare" la rete agenziale e di attribuire un adeguato prezzo ai volumi futuri.

La metodologia adottata considera metriche standard e rappresentative della delinquency e delle perdite su crediti generate dai singoli portafogli, utilizzando profondità storiche diverse in funzione della metrica considerata; lo scopo ultimo è di fornire un indicatore numerico, indice del livello di rischiosità del portafoglio crediti generato dal canale stesso.

Tale indice è utilizzato per quantificare il costo del rischio del canale, parametro fondamentale per attribuire un adeguato prezzo ai nuovi volumi e, per il prodotto leasing, per identificare il cluster di appartenenza, driver delle politiche di credito.

4.2 Definizione del valore residuale del credito

Relativamente al solo prodotto Auto Lease, viene effettuata un'accurata definizione del valore residuale del bene in locazione, in funzione della durata dell'operazione di finanziamento. Tale calcolo è fondato su modelli di regressione che, analizzando valori di mercato storici unitamente alle performance di vendita dei beni locati, forniscono la migliore stima del valore di mercato futuro del bene.

I modelli utilizzano approcci differenziati per marca, per gamma o per modello, in funzione dell'andamento del mercato e della rappresentatività degli stessi nel portafoglio crediti della Società.

4.3 Applicazione di tecniche di monitoraggio time-dependant

La valutazione della dimensione temporale nell'analisi delle performance di portafoglio è legata all'implementazione di tecniche vintage-based nelle procedure ordinarie di monitoraggio del portafoglio. L'apporto della metodologia in oggetto consiste nell'identificazione del contributo marginale di ciascuna "coorte" di produzione al rischio complessivo di portafoglio sia nella declinazione di delinquency sia in quella di efficienza.

5. Altre informazioni di natura quantitativa

Con riferimento alle informazioni richieste dall'IFRS 7, paragrafo 36, lettera b), si segnala che le garanzie detenute dalla Società sono costituite, per quanto riguarda il portafoglio mutui, dall'ipoteca sul bene immobile stesso, mentre, per quanto riguarda il portafoglio leasing, dal bene stesso oggetto di finanziamento.

Per maggiori dettagli a riguardo, si rimanda alla tabella 6.4 – "Crediti: attività garantite" della presente Nota Integrativa.

Per quanto riguarda invece le informazioni di cui all'IFRS 7, paragrafo 38, si precisa che nel corso dell'esercizio 2017 non sono state rilevate attività finanziarie o non finanziarie a seguito della presa di possesso di garanzie detenute.

3.2 RISCHI DI MERCATO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Rappresenta il rischio di perdita derivante dai movimenti avversi dei prezzi di mercato con riferimento al portafoglio di negoziazione ai fini di Vigilanza (rischi di posizione, regolamento e concentrazione) e all'intero bilancio della Società (rischio di cambio e di posizione su merci).

In linea generale, il profilo di rischio finanziario della Società è originato esclusivamente dal portafoglio bancario, non svolgendo attività di trading su strumenti finanziari.

3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Rappresenta il rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse, con riferimento alle attività diverse dalla negoziazione. Esso rappresenta il rischio che variazioni inattese dei tassi di interesse possano determinare effetti negativi sia in termini reddituali, riducendo il margine di interesse, sia in termini patrimoniali, riducendo il valore economico della Società. L'esposizione al rischio di tasso di interesse dipende principalmente da due variabili; la prima è più generale (o indiretta) ed è collegata all'andamento dei mercati finanziari, mentre la seconda è più specificatamente legata all'incidenza che una fluttuazione di tasso può avere sui margini di interesse.

La Società ha una contenuta esposizione al rischio di tasso. Le attività risultano essere caratterizzate da operatività sia a tasso fisso che a tasso variabile finanziate con provvista infragruppo avente pari caratteristiche in termini di tipologie di tasso.

I processi di gestione e di controllo del rischio di tasso di interesse si sviluppano a diversi livelli della struttura organizzativa; sotto un aspetto operativo il controllo dell'esposizione al rischio di tasso del portafoglio bancario nelle sue diverse componenti viene affidato al Risk Management di Capogruppo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Voci/durata residua A vista Fino a 3 mesi Da 3 a 6 mesi Da 6 mesi a 1 Da 1 anno a 5 Da 5 a 10 Oltre i 10 Durata
anno anni anni anni indeterminata
1. Attività (165.364 ) (703.980 ) (49.908 ) (138.993 ) (389.598 ) (3.124 ) (2.180 ) 0
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti (165.364 ) (703.980 ) (49.908 ) (138.993 ) (389.598 ) (3.124 ) (2.180 ) 0
1.3 Altre attività
2. Passività 38.188 76.701 67.652 127.353 689.748 0 0 0
2.1 Debiti 38.188 76.701 67.652 127.353 689.748 0 0 0
2.2 Titoli di circolazione
2.3 Altre passività
3. Derivati finanziari
Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Posizioni corte

2. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse

Non si evidenziano ulteriori informazioni. Si rinvia alla sezione 1 aspetti generali.

3.2.2 RISCHIO DI PREZZO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Rappresenta il rischio derivante dalle oscillazioni del prezzo delle attività presenti in bilancio, in relazione all'andamento dei mercati di riferimento.

Nella realtà di IFIS Leasing non è al momento riscontrabile il rischio di prezzo, in quanto la Società non effettua investimenti mobiliari di alcun tipo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Non si evidenziano ulteriori informazioni. Si rinvia alla sezione 1 aspetti generali.

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Rappresenta il rischio di un'alterazione dei risultati economici dovuto alla variazione dei tassi di cambio.

La Società non è assoggettata a rischio di cambio in quanto tutte le operazioni in essere sono regolate in Euro.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Non si evidenziano ulteriori informazioni. Si rinvia alla sezione 1 aspetti generali.

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.

Nella definizione di rischio operativo non sono ricompresi il rischio strategico ed il rischio di reputazione, mentre risultano inclusi il rischio legale (ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie), il rischio informatico, il rischio di mancata conformità, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo nonché il rischio di errata informativa finanziaria.

La Società adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, la metodologia di base - Basic Indicator Approach (BIA), in linea con la normativa di riferimento.

Il processo di gestione dei rischi operativi adottato dalla Società è in linea con i requisiti richiesti dalla Capogruppo che definisce il quadro complessivo per la gestione dei rischi operativi, stabilisce la normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Le principali attività nel processo di gestione dei rischi operativi sono:

  • Loss Data Collection (LDC): attività strutturata di raccolta e censimento delle perdite derivanti da eventi di rischio operativo. Tale attività viene svolta nel continuo e coinvolge tutte le strutture del Gruppo.
  • Risk Self Assessment (RSA): esercizio di auto-valutazione dell'esposizione prospettica al rischio operativo e/o al rischio di reputazione svolto dalle varie unità organizzative del Gruppo con il supporto operativo del Risk Management. L'obiettivo di tale esercizio è identificare i potenziali rischi operativi e/o di reputazione che potrebbero manifestarsi all'interno dei vari processi aziendali al fine di attivare adeguati interventi di prevenzione e attenuazione dei rischi stessi.

Con riguardo al processo di classificazione degli eventi di perdita operativa, utilizzando il tool "RiskOp" di Gruppo, gli incaricati delle unità operative (Risk Champion) raccolgono e censiscono le segnalazioni di rischio operativo provenienti dai colleghi.

Lo scopo di questa attività è identificare le aree critiche dove le perdite accadono frequentemente o con un impatto rilevante, al fine di pianificare e implementare degli opportuni controlli per prevenire tali episodi in futuro, andando in questo modo da un lato a ridurre o eliminare le difficoltà operative e allo stesso tempo a migliorare la qualità dei prodotti e servizi offerti alla clientela.

Le perdite operative sono classificate in ragione delle categorie di rischio definite dalla disciplina di Vigilanza ed elencate di seguito:

  • · Frode Interna
  • · Frode Esterna
  • · Rapporto di Impiego e Sicurezza sul Lavoro

  • · Clientela, Prodotti e Prassi Professionali

  • · Danni a Beni Materiali
  • · Interruzioni dell'Operatività e Disfunzioni dei Sistemi
  • · Esecuzione, Consegna e Gestione dei Processi

La Società predispone periodicamente il reporting in materia di rischi operativi agli organi aziendali e ai responsabili delle funzioni organizzative interessate.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Non si evidenziano ulteriori informazioni. Si rinvia alla sezione 1 aspetti generali.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Società non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di reperire fondi o dell'incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l'incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa la stessa a rallentare o fermare lo sviluppo dell'attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

La Società, nel reperimento dei fondi necessari all'espletamento della propria attività di erogazione di servizi finanziari, si avvale della funzione di Tesoreria della Capogruppo. Quest'ultima assicura la gestione quotidiana della liquidità tramite la gestione dei flussi finanziari su base consolidata. Il rischio di liquidità è pertanto ridotto tramite il ricorso alle risorse finanziarie messe a disposizione da Banca IFIS che coprono con ampio margine le esigenze finanziarie della Società.

Il rischio di liquidità è monitorato nel continuo dall'Unità Organizzativa "Rischi Finanziari" della Capogruppo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione: EUR

Voci/durata residua A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a
15 giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 3 anni
Da oltre 3
anni fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
Durata
indetermi
nata
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
(40.931 ) (1.634 ) (13.886 ) (29.907 ) (74.963 ) (105.982 ) (204.501 ) (546.118 ) (211.829 ) (98.193 ) 0
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti
(40.931 ) (1.634 ) (13.886 ) (29.907 ) (74.963 ) (105.982 ) (204.501 ) (546.118 ) (211.829 ) (98.193 ) 0
A.4 Altre attività
Passività per cassa 38.188 0 0 24.537 52.164 67.652 127.353 689.748 0 0 0
B.1 Debiti verso: 38.188 0 0 24.537 52.164 67.652 127.353 689.748 0 0 0
- Banche 38.188 0 0 0 15.160 14.964 29.928 544.512 0 0 0
- Enti finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
- Clientela 0 0 0 24.537 37.004 52.688 97.425 145.236 0 0 0
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio

4.1 IL PATRIMONIO DELL'IMPRESA

4.1.rmazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione dei mezzi propri in modo da assicurare che essi siano coerenti.

Come intermediario iscritto nell'Albo unico da maggio 2016, le segnalazioni prudenziali prodotte sono in linea con la normativa contenuta nella circolare n. 286 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per i soggetti vigilati" a decorrere dalle segnalazioni riferite al trimestre di iscrizione nell'Albo unico.

L'attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patrimonio è dinamica nel tempo ed è funzione degli obiettivi fissati in sede di pianificazione.

Per ulteriori dettagli si rinvia alla Sezione 12 del Patrimonio e relative altre informazioni.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
-- -----------------------------------------------
Voci/valori 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
1. Capitale 41.000 41.000
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
4.461 4.087
a) legale
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 193.897 178.996
- altre 8.939 16.200
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione:
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione 150 150
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti (14 ) (189 )
- Quote delle riserve da valutazione relative alle
partecipate valutate al patrimonio netto
6. Strumenti di capitale
7. Utile (perdita) d'esercizio 8.391 8.014
Totale 256.824 248.258

Le "altre riserve di utili" comprendono principalmente euro 19.712 mila di riserva straordinaria, euro 168.347 mila di riserva di fusione relativa alla fusione per incorporazione delle società BIOS Interbanca S.r.l. e GE Leasing S.p.A. ed euro 5.838 mila di riserva FTA.

Le "riserve da valutazione – leggi speciali di rivalutazione" si riferiscono ai saldi attivi di rivalutazione monetaria conseguenti all'applicazione della legge 413/91 (euro 122 mila) e della legge 72/83 (euro 28 mila).

4.2 I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

4.2.1. Fondi propri

I fondi propri sono riconducibili a quanto indicato nelle segnalazioni di vigilanza (cfr. Circolare n. 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per i soggetti vigilati" emanata dalla Banca d'Italia).

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

Non sono presenti altre tipologie di strumenti (es. strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate) nella determinazione del patrimonio di base, del patrimonio supplementare e di quello di terzo livello.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

Gli elementi che intervengono nella determinazione dei fondi propri si compongono di capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve. Gli elementi negativi sono invece costituiti dalla perdita del periodo e dalle immobilizzazioni immateriali.

31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima
A.
dell'applicazione dei filtri prudenziali 254.831 248.079
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
Filtri prudenziali del CET1 (+/-)
B.
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio (A+/-B) 254.831 248.079
Elementi da dedurre dal CET1
D.
Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di
E.
minoranza oggetto di disposizioni transitorie
F. Totale capitale primario di classe 1 (TIER1 -CET1) (C-D +/-E) 254.831 248.079
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) al lordo degli
elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio 0 0
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall'AT1 0 0
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi
da filiazioni e inclusi nell'AT1 Per effetto di disposizioni transitorie 0 0
L. Totale capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional TIER1 - AT1) (G-H+/-I) 0 0
M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e
degli effetti del regime transitorio 0 0
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
N. Elementi da dedurre dal T2 0 0
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi
da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie 0 0
P. Totale capitale di classe 2 (Tier2 - T2) (M - N +/- O) 0 0
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 254.831 248.079

4.2.2. Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

La tabella espone l'ammontare delle attività di rischio e dei requisiti prudenziali che sono riconducibili a quanto indicato nelle segnalazioni di vigilanza (cfr. Circolare n. 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per i soggetti vigilati" emanata dalla Banca d'Italia). Sono anche indicati i rapporti fra il capitale primario di classe 1 (CET1) e il totale dei fondi propri, da un lato, e le attività di rischio ponderate dall'altro.

Al 31 dicembre 2017 il Total Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di Vigilanza e il Tier I Capital Ratio ottenuto come rapporto tra il totale delle attività ponderate e il Patrimonio di base si attestano entrambi al 20,8% rispetto al 24,0% del precedente esercizio.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
Categorie/Valori 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
A.ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 1.311.434 1.175.429 1.074.643 888.557
1. Metodologia standardizzata 1.311.434 1.175.429 1.074.643 888.557
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 64.479 53.313
B.2 Rischi di mercato 0 0
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo 9.121 8.622
1. Metodo base 9.121 8.622
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali 0 0
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali 73.600 61.935
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 1.226.672 1.032.250
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) 20,8% 24,0%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 20,8% 24,0%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 20,8% 24,0%

Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva

Imposta
Voci Importo lordo sul Importo netto
reddito
10. Utile (Perdita) d'esercizio 10.084 (1.693 ) 8.391
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti 188 (52 ) 136
50. Attività non correnti in via di dismissione:
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio: 0 0 0
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali 188 (52 ) 136
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 10.272 (1.745 ) 8.527

Sezione 6 - Operazioni con parti correlate

6.rmazioni sul compenso degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Voci 31 dicembre 2017 31 dicembre 2016
Consiglio di Amministrazione 0 0
Collegio Sindacale e Organo di Vigilanza 110 110
Dirigenti 0 767
di cui :
benefici a breve termini 694
benefici successivi al rapporto di lavoro 73
stock option 0
Totale 110 877

Gli emolumenti indicati si riferiscono ai Sindaci, all'Organismo di Vigilanza e ai Dirigenti con responsabilità strategica, così come definiti dal Regolamento delle Parti Correlate, che hanno ricoperto tali cariche anche solo per una frazione dell'anno 2017, in applicazione dello IAS 24.

I membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscono compensi.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Non si rilevano crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Informativa ai sensi dell'art. 4, comma 1bis del D.L. del 10/3/2000, n. 74

Si espone qui di seguito un prospetto riepilogativo delle relazioni con parti correlate.

Descrizione Entità
controllante
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
Altre
Parti
Correlate
TOTALE
PARTI
CORRELATE
(A)
TOTALE
IFIS Leasing
S.p.A.
(B)
% A/B
CREDITI VERSO BANCHE 10.548 0%
CREDITI VERSO CLIENTELA 1.199.706 0%
ALTRE ATTIVITA' 23.881 3.192 27.072 0
ATTIVITA' / PASSIVITA' DEBITI VERSO BANCHE 642.753 642.753 59.333 1083%
DEBITI VERSO ENTI FINANZIARI 351.527 351.527 642.753 55%
DEBITI VERSO CLIENTELA 351.527 0%
ALTRE PARTITE 47 9 56 5.364 1%
RISERVE 48.290 48.290 46.165 105%
INTERESSI ATTIVI 46.165 0%
PASSIVI 18.323 18.323 41.772 44%
ATTIVE E PROVENTI ASSIMILATI 18.329 0%
COMMISSIONI PASSIVE E ONERI ASSIMILATI 176 176 16.523 1%
RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE 4.812 0%
ALTRE VOCI DI CONTO SPESE AMMINISTRATIVE 19.947 619 20.566 6.019 342%
ECONOMICO ALTRI PROVENTI (2.616 ) (2.616 ) 21.482 -12%

Sezione 7 - Altri dettagli informativi

7.1 ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

Informativa ai sensi dell'art. 2497 bis del Codice Civile

Si espongono di seguito i prospetti riepilogativi dei dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della società che esercitava, alla data del 31 dicembre 2017, l'attività di direzione e coordinamento – Banca IFIS S.p.A. - ai sensi dell'art. 2497 – bis c. 4 del Codice Civile (dati in Euro).

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31.12.2016 31.12.2015
10. Cassa e disponibilità liquide 32.248 34.134
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 486.826 260.168
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 325.049.649 3.221.533.493
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0
60. Crediti verso banche 1.798.767.479 84.988.423
70. Crediti verso clientela 4.464.565.404 3.414.807.438
100. Partecipazioni 145.558.254 26.356.254
110. Attività materiali 63.994.603 52.088.607
120. Attività immateriali 13.117.214 6.350.278
130. Attività fiscali 69.496.078 61.554.061
a) correnti 31.212.891 0
b) anticipate 38.283.187 0
150. Altre attività 156.770.172 82.276.931
Totale dell'attivo 7.037.837.927 6.950.249.787
Voci del passivo
10. Debiti verso banche 533.384.903 663.004.421
20. Debiti verso clientela 5.662.176.245 5.487.212.960
40. Passività finanziarie di negoziazione 2.498.385 337.907
80. Passività fiscali 14.319.727 25.428.759
a) correnti 0 0
b) differite 14.319.727 0
100. Altre passività 222.646.257 203.132.042
110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.506.747 1.452.715
120. Fondi per rischi e oneri: 4.331.389 2.171.471
b) altri fondi 4.331.389 0
130. Riserve da valutazione 747.127 11.510.521
160. Riserve 372.105.867 288.349.914
170. Sovrapprezzi di emissione 101.775.463 58.899.756
180. Capitale 53.811.095 53.811.095
190. Azioni proprie (-) (3.187.208 ) (5.805.027 )
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 71.721.930 160.743.253
Totale del passivo e del patrimonio netto 7.037.837.927 6.950.249.787

CONTO ECONOMICO

Voci 31.12.2016 31.12.2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 308.709.324 249.001.898
20. Interessi passivi e oneri assimilati (55.733.063 ) (41.574.497 )
30. Margine di interesse 252.976.261 207.427.401
40. Commissioni attive 56.253.083 61.482.094
50. Commissioni passive (5.462.938 ) (4.356.183 )
60. Commissioni nette 50.790.145 57.125.911
70. Dividendi e proventi simili 250 406
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (508.978 ) (6.139 )
90. Risultato netto dell'attività di copertura 0 0
100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: 50.024.191 140.627.829
a) crediti 44.529.427 0
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.494.764 0
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 0 0
120. Margine di intermediazione 353.281.869 405.175.408
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (57.563.893 ) (34.239.910 )
a) crediti (53.207.865 ) (25.262.815 )
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (4.356.028 ) (8.977.095 )
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
d) altre operazioni finanziarie 0 0
140. Risultato netto della gestione finanziaria 295.717.976 370.935.498
150. Spese amministrative: (176.227.357 ) (126.123.433 )
a) spese per il personale (56.188.631 ) (47.737.219 )
b) altre spese amministrative (120.038.726 ) (78.386.214 )
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.225.192 ) (229.038 )
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (2.349.485 ) (1.636.025 )
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (3.501.215 ) (2.096.287 )
190. Altri oneri/proventi di gestione (3.343.475 ) 3.205.984
200. Costi operativi (187.646.724 ) (126.878.799 )
250. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 108.071.252 244.056.699
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (36.349.322 ) (83.313.446 )
290. Utile (perdita) dell'esercizio 71.721.930 160.743.253

ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Informazioni di natura qualitativa

Alla data del 31 dicembre 2017 non sono in essere accordi di pagamenti basati su propri strumenti patrimoniali.

Pubblicità dei corrispettivi corrisposti alla società di revisione

Ai sensi dell'art. 2427 16 bis del Codice Civile, si riporta il prospetto contenente i corrispettivi per i servizi forniti da EY S.p.A. al netto di IVA e spese e del contributo CONSOB.

EY S.p.A.
Tipologia di servizio (Compensi in
Migliaia - Euro)
Revisione contabile del Bilancio d'esercizio 34
Revisione contabile limitata della situazione 20
semestrale e trimestrali
Servizi di attestazione 2

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