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Banca Ifis

Quarterly Report May 10, 2018

4153_10-q_2018-05-10_cc0b7885-e175-408e-ad39-89df96afe45f.pdf

Quarterly Report

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1Q18

1 Banca IFIS S.p.A - Sede legale in Via Terraglio 63, 30174 Venezia - Mestre - Numero di iscrizione al Registro delle imprese di Venezia e codice fiscale 02505630109 - Partita IVA 02992620274 - Numero REA: VE - 0247118 - Capitale Sociale Euro 53.811.095 - Iscritta all'Albo delle banche al n. 5508 Capogruppo del Gruppo bancario Banca IFIS S.p.A, iscritto all'albo dei Gruppi bancari - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, all'Associazione Bancaria Italiana, all'Associazione Italiana per il Factoring, a Factors Chain International

Cariche Sociali

3
Note introduttive alla lettura dei numeri

4
Risultati e strategia
6
Commento dell'Amministratore Delegato
6
Principali dinamiche -
dati riclassificati

7
Principali dati del Gruppo riclassificati

10
Highlights
10
Risultati per settore di attività
11
Evoluzione Trimestrale

13
Dati storici del Gruppo

15
Prospetti contabili riclassificati
16
Stato Patrimoniale Consolidato
16
Conto Economico Consolidato
17
Redditività Consolidata Complessiva

17
Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo –
dati riclassificati

18
La struttura organizzativa
18
Nota informativa

35
Politiche contabili
35
Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

45
Aggregati patrimoniali riclassificati

45
Aggregati economici riclassificati

58
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
62
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

63
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

64

Cariche Sociali

Consiglio di Amministrazione Presidente Sebastien Egon Fürstenberg Vice Presidente Alessandro Csillaghy De Pacser Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1)

Consiglieri Giuseppe Benini Francesca Maderna Antonella Malinconico Riccardo Preve Marina Salamon Daniele Santosuosso

1) All'Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l'ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale Presidente Giacomo Bugna Sindaci Effettivi Giovanna Ciriotto

Massimo Miani Sindaci Supplenti Guido Gasparini Berlingieri Valentina Martina

Società di Revisione EY S.p.A.

Dirigente Preposto alla redazione Mariacristina Taormina dei documenti contabili societari

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v. ABI 3205.2 Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109 Partita IVA: 02992620274 Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 5508 Sede legale ed amministrativa Membro di Factors Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Note introduttive alla lettura dei numeri

Si evidenziano i seguenti fatti di cui occorre tener conto nella lettura comparativa dei numeri di periodo:

  • Prima applicazione dell'IFRS 9: a partire dall'1 gennaio 2018, il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile "IFRS 9 Financial Instruments" (IFRS 9). Il Gruppo si è avvalso della possibilità di non rideterminare i valori comparativi al 31 dicembre 2017, come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso; di conseguenza, tutti i valori comparativi periodici sono misurati e valutati in linea con i principi contabili del Gruppo utilizzati per la redazione del Bilancio consolidato 2017. Gli effetti della rideterminazione dei valori contabili al 1 gennaio 2018 sono stati imputati a riserve di utili iniziali e ad altre riserve del conto economico complessivo. I dati comparativi dello stato patrimoniale e del conto economico sono stati riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile rispetto ai corrispondenti valori al 31 marzo 2018. Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto nelle Politiche contabili - paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9" nel seguito del presente documento.
  • Rideterminazione dei settori di attività: coerentemente con la nuova struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, nel corso del primo trimestre 2018 sono stati ridefiniti i settori di attività come segue:
  • Settore Imprese: corrisponde sostanzialmente ai precedenti settori Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing (al netto di quanto indicato nel settore Governance & Servizi) e Crediti fiscali al fine di rappresentare in modo coerente l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese;
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione prosoluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, prevalentemente unsecured, corrispondente al precedente settore Area NPL;
  • Settore Governance e Servizi: fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i necessari servizi per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei settori di attività.

I dati comparativi sono stati inoltre riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 31 marzo 2018 per riflettere le nuove voci richieste dall'introduzione dell'IFRS 9.

Affinamento modalità di stima dei flussi di cassa connessi ai crediti del settore NPL: nel corso del primo trimestre 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche ed è stata affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario. Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).

L'adozione dell'affinamento ha determinato una variazione nella stima dei flussi di cassa che, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione complessiva positiva di costo ammortizzato pari a 19,7 milioni di euro contabilizzata a conto economico secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Inoltre, coerentemente con la variazione dei flussi di cassa positivi, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati alle azioni giudiziali poste in essere precedentemente sospesi pari a 9,2 milioni di euro. Per maggiori dettagli si veda quanto esposto nel capitolo "Contributo dei settori di attività".

Acquisizione di Cap.Ital.Fin. S.p.A.: il 2 febbraio il Gruppo Banca IFIS ha completato l'acquisizione del 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il prezzo inizialmente pagato per la transazione è stato pari a 2,1 milioni di euro, al lordo di eventuali aggiustamenti prezzo da determinarsi e condividere con il venditore in base alle previsioni contrattuali. Come atteso, dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali". Si segnala infatti che, come previsto dal principio contabile IFRS 3, l'allocazione del costo di aggregazione deve essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.

Risultati e strategia

Commento dell'Amministratore Delegato

Nei primi tre mesi del 2018 il Gruppo Banca IFIS ha registrato risultati finanziari positivi, che confermano la solidità del modello e l'efficacia dell'azione delle singole business units. Liquidità e patrimonio in continuo rafforzamento permettono alla Banca di sostenere ulteriore crescita nei mercati di riferimento.

Il Gruppo si conferma attivo nella finanza alle imprese e nell'acquisto e gestione delle sofferenze generate dalle istituzioni finanziarie italiane. Le dinamiche del trimestre sono state indirizzate alla ricerca, all'interno dei nostri mercati di azione, di un nuovo livello di "new normal" in un contesto in continuo mutamento.

Per quanto riguarda i non-performing loans, il mercato italiano si sta concentrando nei cosiddetti jumbo deals e sulla preparazione da parte delle banche di operazioni "GACS-compliant" per alcuni tipi di asset class, al fine di poter dismettere un maggiore livello di attivi deteriorati, entro settembre 2018, limite temporale della garanzia da parte dello Stato. Il mercato nel quale, come leader di settore, siamo chiamati ad operare, è inoltre fortemente influenzato dalle recenti regolamentazioni europee, in particolare dall'addendum e dalle linee guida della BCE. Molti operatori risentono infatti dell'incertezza sui possibili effetti di business e impatti sul business model che il raggiungimento del "new normal" regolamentare comporterà.

Per quanto riguarda le piccole e microimprese, nonostante il miglioramento della fiducia dei consumatori e delle aziende registrato nel trimestre, il credito bancario tradizionale si è ulteriormente contratto. Questa riduzione è bilanciata dalla continua ricerca da parte degli imprenditori di forme alternative di finanziamento tra cui nuovi capitali. Nel segmento imprese in cui operiamo, la riduzione del tradizionale canale bancario e l'impossibilità, per dimensioni, di accedere alla Borsa si traduce in una crescita della sete di credito da parte di quelle aziende sane, che hanno saputo sopravvivere alla crisi con modelli di business ristrutturati e/o nuovi.

A fronte di questi macro-scenari, nel comparto NPL Banca IFIS continua a puntare nell'accelerazione della lavorazione dei crediti in portafoglio. Questo è possibile grazie sia all'aumento del numero di persone dedicate al business NPL, sia all'ulteriore efficientamento dei canali di gestione presidiati. La velocità di trasformazione degli asset class è il grande valore su cui stiamo velocemente evolvendo.

Relativamente al comparto imprese, la Banca continua a rafforzare i propri presidi di relazione con i clienti anche attraverso l'adozione di piattaforme tecnologiche e nuovi modelli di business intelligence che permettono di supportare direttamente le imprese che ricercano credito. Inoltre, è stato avviato con successo il processo di cross-selling tra le varie aree di business dell'istituto attive nei finanziamenti alle imprese, in primis con il medio-lungo termine che entra nell'attività quotidiana della rete commerciale che, in precedenza, si occupava solo di breve termine. In questo comparto, infine, la Banca è alla continua ricerca e sperimentazione di nuove forme organizzative interne e partnership per rendere efficace il sostegno alle imprese che cercano credito, capaci di offrire loro un ventaglio completo di soluzioni in base alle esigenze del cliente.

In conclusione, i concetti espressi all'inizio dell'anno per l'intero 2018 di ricerca di sinergie, semplificazione dei processi, valorizzazione del capitale umano ed innovazione a 360 gradi - non solo tecnologica - hanno caratterizzato il primo trimestre e continueranno a farlo anche nei successivi.

La consapevolezza di essere un istituto che ha fin dalle origini avuto un modello di business unico nel panorama finanziario italiano ci differenzia sempre di più, trimestre dopo trimestre, dagli altri operatori. Un'unicità che si traduce nella capacità di individuare e cogliere opportunità al di fuori degli schemi precostituiti, supportati da patrimonio e liquidità abbondanti. Questa è la nostra vera innovazione: non ci sentiamo Banca ma Impresa, instancabilmente alla ricerca di migliorare adattandoci ai cambiamenti che il mercato ed i clienti ci richiedono.

In un futuro non troppo lontano la Banca è chiamata a diventare player di riferimento del processo di consolidamento di piccole realtà creditizie d'eccellenza presenti nel nostro territorio, che hanno bisogno di business model evolutivi per esprimere al meglio il proprio valore.

Principali dinamiche - dati riclassificati

Il Margine di intermediazione1 è pari a 139,4 milioni di euro (+34,6% rispetto ai 103,5 milioni dei primi tre mesi del 2017). Il risultato positivo è dovuto ad una serie di fattori: l'eccellente performance del settore NPL, che beneficia della velocità nel trasformare posizioni deteriorate in posizioni paganti tramite canali di gestione e database proprietari; inoltre, la buona prestazione nel comparto delle Imprese, imputabile agli strumenti di credito ordinario e specializzato, con un aumento del numero di clienti in tutti i comparti di presenza dell'Istituto.

Le rettifiche di valore nette si attestano a 11,0 milioni di euro contro 2,2 milioni di euro al 31 marzo 2017, sostanzialmente riferibili a crediti verso la clientela del settore Imprese. Il costo del credito è pari a 73 bps nei primi tre mesi del 2018 rispetto a 31 bps al 31 dicembre 2017. L'anno precedente vi erano state delle riprese di valore al netto delle quali il costo della qualità creditizia sarebbe stato pari a 89 bps.

I costi operativi sono pari a 73,4 milioni di euro con un cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) che ammonta al 52,7% rispetto al 53,7% del 31 marzo 2017. Le spese per il personale si incrementano a 26,8 milioni di euro (24,1 milioni a marzo 2017, +11,4%), in coerenza con l'aumento del numero dei dipendenti del Gruppo, che al 31 marzo 2018 è pari a 1.541 risorse (contro 1.361 risorse al 31 marzo 2017, +13,2%). Le altre spese amministrative, pari a 46,6 milioni di euro (31,1 milioni di euro nel 2017) aumentano per l'effetto congiunto di costi one-off a seguito dell'affinamento del nuovo modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale del settore NPL (9,2 milioni di euro), e per l'incremento dell'attività per il recupero giudiziale. Tale effetto congiunto si riflette nell'incremento delle spese legali (che passano da 6, 9 milioni nel primo trimestre 2017 a 11,7 milioni al 31 marzo 2018, +70,4%) e delle imposte indirette e tasse che passano da 4,9 a 14,0 milioni di euro (+182,1%). Le spese per il recupero stragiudiziale sono pari a 4,1 milioni al 31 marzo 2018.

In linea con l'ottima performance del trimestre nel settore NPL, si registrano anche maggiori spese di razionalizzazione di sistemi IT, nonché, a livello di Gruppo, di semplificazione della struttura e progetti di crescita finalizzati durante il periodo preso in esame.

L'utile netto del Gruppo al 31 marzo 2018 si attesta a 37,9 milioni di euro rispetto ai 32,7 milioni dello stesso periodo del 2017 (+15,8%). Il tax rate di Gruppo è pari al 31,2% rispetto al 28,5% dell'anno precedente.

1 Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state riclassificate fra gli interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business, che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Con riguardo al contributo dei singoli settori2 alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 31 marzo 2018, si riportano di seguito le principali dinamiche:

▪ Il margine di intermediazione del settore Imprese, che contribuisce per il 56,4% al totale, si attesta a 78,6 milioni di euro con una crescita del +10,9% nel trimestre rispetto ai 70,9 milioni del 2017. La performance positiva registrata è la diretta conseguenza di una serie di azioni organizzative volte a semplificare processi e risposte al mercato, le cui evidenze portano ad incrementare volumi e clienti in tutte le aree di business qui raggruppate. Nel margine di intermediazione del settore Imprese è compresa una quota di reversal della PPA (Purchase Price Allocation) per 20,4 milioni di euro (22,7 milioni nel primo trimestre 2017).

In particolare il comparto crediti commerciali3 , nel quale sono stati inclusi anche i prodotti di medio e lungo termine, ha mostrato un incremento del turnover (+ 7,3%), dell'outstanding (+2,2%), del numero clienti (+3%) e del cross-selling tale da far registrare un aumento del 18,0% (like for like +5,5%) del margine di intermediazione.

Nel Leasing è tuttora in corso la semplificazione societaria che porterà la controllata IFIS Leasing S.p.A. a essere incorporata in Banca IFIS, con la contemporanea adozione di una nuova piattaforma tecnologica che verrà adottata dall'area. Particolare accelerazione nel primo trimestre è stata registrata dal segmento del leasing strumentale, con un incremento di volumi erogati complessivi del 13% e del 30% nel comparto strumentale, con l'acquisizione di oltre 150 nuovi clienti in soli 3 mesi. Al 31 marzo 2018 il margine di intermediazione del settore leasing risulta stabile, rispetto al primo trimestre 2017, a 12,5 milioni di euro (like for like +31,1%).

Il Corporate banking - composto dalle aree di credito specializzato - realizza un margine di intermediazione pari a 23,5 milioni di euro (+14% rispetto al 31 marzo 2017) grazie a maggiori volumi realizzati e al miglior margine commissionale.

Il totale dei crediti verso le imprese è pari 5.373,2 milioni di euro, ottimo risultato poiché in lieve decremento con il dato di fine anno (-1,5%), tenendo in considerazione l'effetto stagionale in particolare sul comparto del credito commerciale.

▪ Per quanto concerne il settore NPL - dedicato all'acquisizione e trasformazione di crediti non paganti in piani sostenibili di rientro, prevalentemente unsecured - che contribuisce per il 46,7% al totale, il margine di intermediazione è pari a 65,1 milioni di euro rispetto ai 30,5 milioni di marzo 2017 (+113,3%). L'eccezionale performance, dopo la già ottima registrata nel quarto trimestre del precedente anno, dimostra la grande capacità dell'area di individuare la migliore strategia di lavorazione dei portafogli, grazie all'elevato standing delle risorse coinvolte nonché all'infrastruttura tecnologica a supporto. Al 31 marzo 2018 le posizioni nel portafoglio proprietario ammontano a oltre 1,5 milioni, corrispondenti ad un valore nominale pari a 13,0 miliardi di euro (831, 8 milioni di euro il valore dei crediti iscritto a bilancio). La Banca stima un ERC4 (Estimated Remaining Collections) di oltre

2 A partire dal primo trimestre 2018, Banca IFIS ha deciso di rappresentare tre settori di business: settore Imprese (che comprende tutte le aree che rappresentano l'offerta commerciale dedicata alle imprese quali crediti commerciali, corporate banking, leasing e crediti fiscali); settore NPL; settore Governance e Servizi. I dati comparativi sono stati riesposti con la medesima logica.

3 Si segnala che, al fine della riclassificazione dell'area di business finanziamento a medio/lungo termine all'interno dell'area "Crediti commerciali" (e precedentemente inserita nella voce "Corporate banking") e dell'esclusione dal Leasing di un portafoglio di mutui, ora inserito nel perimetro del settore Governance e Servizi, al fine di offrire una comparazione coerente, si è deciso di esporre, per il primo trimestre 2017, anche i dati comparativi like for like di questi settori. Inoltre i dati comparativi dello stato patrimoniale e del conto economico sono stati riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile rispetto ai corrispondenti valori al 31 marzo 2018 per tenere conto dell'entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2018 del nuovo principio IFRS9.

4 Ovvero l'ammontare dei flussi di cassa attesi futuri derivanti dalla gestione dei portafogli acquisiti.

1,8 miliardi di euro in 15 anni. Gli acquisti del periodo sono pari a 6,1 milioni di euro, inferiori all'anno precedente poiché il numero di transazioni nel mercato unsecured consumer si è fortemente ridotto a favore dell'operatività GACS- compliant. Nel corso del primo trimestre 2018 la Banca ha continuato a raffinare e lavorare sui modelli di valutazione degli asset gestiti, in particolare ha provveduto al rilascio in produzione di un nuovo modello per la valorizzazione di parte delle posizioni in fasi di lavorazione prevalentemente nel canale giudiziale, con un effetto positivo a conto economico di settore per circa 19,7 milioni di euro. Gli incassi del trimestre ammontano a 40,1 milioni di euro, in forte aumento (+60,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente grazie all'avvenuta chiusura di piani di pagamento volontari nonché dal maggior numero di Ordinanza di Assegnazione di pagamento ottenute dai diversi tribunali, avvenuti durante i trimestri precedenti.

Nel trimestre la banca ha continuato a lavorare sulla diversificazione e flessibilità delle fonti di raccolta e sull'auspicata riduzione del funding retail a favore di quello istituzionale. Al 31 marzo 2018 la struttura del funding risulta così composta:

  • 63,4% retail;
  • 10,5% titoli di debito;
  • 12,8% ABS;
  • 9,2% TLTRO;
  • 4,1% altro.

Di seguito la composizione delle attività deteriorate nette dei crediti del settore Imprese (che sono pari a 342,8 milioni di euro):

  • le sofferenze nette ammontano a 62,8 milioni, in linea con il dato di fine 2017 (+0,4%); il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti si attesta all'1,2%, sostanzialmente in linea con l'1,1% di dicembre 2017. Il coverage ratio si attesta al 91,7% invariato rispetto al 31 dicembre 2017;
  • le inadempienze probabili nette si riducono di 6,2 milioni a 159,7 milioni;
  • le esposizioni scadute deteriorate nette aumentano di 6,0 milioni a 120,2 milioni.

Complessivamente, i crediti deteriorati lordi del settore imprese sono pari a 1.188,4 milioni di euro a fronte di rettifiche di valore pari a 845,6 milioni, con un coverage ratio del 71,2% al 31 marzo 2018.

Il patrimonio netto consolidato a fine marzo 2018 si attesta a 1.413,0 milioni di euro rispetto ai 1.368,7 milioni del 31 dicembre 2017 (+3,2%). Il capitale primario di classe 1 (CET15 ), il capitale di classe 1 (T1) ed il ratio totale fondi propri consolidati del solo Gruppo Banca IFIS, senza considerare gli effetti del consolidamento della controllante La Scogliera al 31 marzo 2018, si attestano per il CET1 e T1 al 15,49% (rispetto ai dati al 31 dicembre 2017, pari al 15,64%), mentre il Totale fondi propri consolidato si attesta al 20,91% (rispetto al 21,07% del dato al 31 dicembre 2017).

5 Il totale fondi propri indicato è relativo al solo perimetro del Gruppo Banca IFIS, che dunque esclude gli effetti derivanti dal consolidamento ai fini prudenziali nella controllante La Scogliera S.p.A. I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità consolidati al 31 marzo 2018 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286 del 17 dicembre 2013. L'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della holding del Gruppo bancario non consolidata nel patrimonio netto contabile. Il CET1 al 31 marzo 2018 comprendente La Scogliera S.p.A è pari all'11,10% rispetto al 11,66% del 31 dicembre 2017, il Capitale di classe 1 (T1) si attesta a 11,75% rispetto al 12,18% mentre il ratio totale fondi propri si attesta al 15,35% rispetto al 16,15% del 31 dicembre 2017.

Principali dati del Gruppo riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
453.847 442.576 11.271 2,5%
Crediti verso banche 1.565.449 1.760.752 (195.303) (11,1)%
Crediti verso clientela 6.457.208 6.392.567 64.641 1,0%
Totale attivo 9.520.802 9.554.330 (33.528) (0,4)%
Debiti verso banche 820.190 791.977 28.213 3,6%
Debiti verso clientela 5.022.110 5.293.188 (271.078) (5,1)%
Titoli in circolazione 1.774.973 1.639.994 134.979 8,2%
Patrimonio netto 1.412.989 1.368.719 44.270 3,2%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI PRIMI TRE MESI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 2018 2017 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 139.378 103.543 35.835 34,6%
Rettifiche di valore nette per rischio di credito (10.957) (2.168) (8.789) 405,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 101.375 27.046 26,7%
Costi operativi (73.421) (55.644) (17.777) 31,9%
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 55.000 45.731 9.269 20,3%
Utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo 37.854 32.687 5.167 15,8%
REDDITIVITA' COMPLESSIVA CONSOLIDATA
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.03.2017
Utile (Perdita) del periodo 37.854 32.688
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 179 198
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 3.191 1.862
Redditività complessiva 41.224 34.748
Reddività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - (1)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 41.224 34.747
KPI DI GRUPPO 31.03.2018 31.12.2017 VARIAZIONE %
Ratio - Totale Fondi propri 15,4% 16,2% (0,8)%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,1% 11,7% (0,6)%
Numero azioni capitale sociale (in migliaia) 53.811 53.811 -
Numero di azioni in circolazione a fine periodo(1) (in migliaia) 53.433 53.433 -
Book value per share 26,44 25,62 3,2%
EPS 0,71 3,38 (79,0)%

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio.

Risultati per settore di attività

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
con impatto a conto economico
Dati al 31.03.2018 - - 34.987 34.987
Dati al 31.12.2017 - - 35.614 35.614
Variazione % - - (1,8)% (1,8)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
Dati al 31.03.2018 65.398 - 50.199 115.597
Dati al 31.12.2017 58.807 - - 58.807
Variazione % 11,2% - n.a. 96,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
Dati al 31.03.2018 13.602 - 440.245 453.847
Dati al 31.12.2017 13.973 - 428.603 442.576
Variazione % (2,7)% - 2,7% 2,5%
Crediti verso banche
Dati al 31.03.2018 - - 1.565.449 1.565.449
Dati al 31.12.2017 - - 1.760.752 1.760.752
Variazione % - - (11,1)% (11,1)%
Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2018 5.373.237 831.817 252.154 6.457.208
Dati al 31.12.2017 5.456.508 799.436 136.623 6.392.567
Variazione % (1,5)% 4,1% 84,6% 1,0%
Debiti verso banche
Dati al 31.03.2018 - - 820.190 820.190
Dati al 31.12.2017 - - 791.977 791.977
Variazione % - - 3,6% 3,6%
Debiti verso clientela
Dati al 31.03.2018 - - 5.022.110 5.022.110
Dati al 31.12.2017 - - 5.293.188 5.293.188
Variazione % - - (5,1)% (5,1)%
Titoli in circolazione
Dati al 31.03.2018 - - 1.774.973 1.774.973
Dati al 31.12.2017 - - 1.639.994 1.639.994
Variazione % - - 8,2% 8,2%
DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.03.2018 78.637 65.059 (4.318) 139.378
Dati al 31.03.2017 70.911 30.504 2.128 103.543
Variazione % 10,9% 113,3% (302,9)% 34,6%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.03.2018 67.634 65.059 (4.273) 128.421
Dati al 31.03.2017 68.294 30.504 2.577 101.375
Variazione % (1,0)% 113,3% (265,8)% 26,7%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
Costo della qualità creditizia(1)
Dati al 31.03.2018 0,73% n.a. n.a.
Dati al 31.12.2017 0,31% n.a. n.a.
Variazione % 0,42% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso
clientela
Dati al 31.03.2018 1,0% n.a. 5,3%
Dati al 31.12.2017 0,9% n.a. 9,6%
Variazione % 0,1% - (4,3)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.03.2018 (91,7)% n.a. (77,3)%
Dati al 31.12.2017 (91,7)% n.a. (77,4)%
Variazione % (0,0)% - (0,1)%
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2018 6,4% 99,9% 12,8%
Dati al 31.12.2017 6,3% 99,9% 17,3%
Variazione % 0,1% (0,0)% (4,5)%
RWA(2)(3)
Dati al 31.03.2018 4.471.725 833.895 408.116
Dati al 31.12.2017 4.450.750 801.915 424.484
Variazione % 0,5% 4,0% (3,9)%

(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Il dato delle RWA del settore Governance & Servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Evoluzione Trimestrale

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2018
ESERCIZIO 2017
(in migliaia di euro) 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
ATTIVO
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
115.597 58.807 46.098 42.285 39.704
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
453.847 442.576 475.528 634.694 631.568
Crediti verso banche 1.565.449 1.760.752 1.932.489 1.650.338 1.394.111
Crediti verso clientela 6.457.208 6.392.567 5.922.069 6.047.860 5.803.700
Attività materiali 127.005 127.881 128.243 109.566 109.675
Attività immateriali 25.250 24.483 23.790 18.003 14.199
Attività fiscali 408.270 438.623 510.367 545.724 571.935
Altre voci dell'attivo 368.176 308.641 324.664 380.100 274.960
Totale dell'attivo 9.520.802 9.554.330 9.363.248 9.428.570 8.839.852
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2018
ESERCIZIO 2017
(in migliaia di euro) 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
Debiti verso banche 820.190 791.977 965.194 967.285 1.028.971
Debiti verso clientela 5.022.110 5.293.188 5.337.597 5.291.594 5.055.558
Titoli in circolazione 1.774.973 1.639.994 1.223.979 1.352.375 1.122.879
Passività fiscali 48.140 40.076 37.033 34.912 32.423
Altre voci del passivo 442.400 420.376 460.712 489.343 346.383
Patrimonio netto: 1.412.989 1.368.719 1.338.733 1.293.061 1.253.638
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 1.375.135 1.187.952 1.189.610 1.189.404 1.220.951
- Utile netto 37.854 180.767 149.123 103.657 32.687
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.520.802 9.554.330 9.363.248 9.428.570 8.839.852
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO: ESERCIZIO
2018
ESERCIZIO 2017
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
(in migliaia di euro)
1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di interesse 119.480 121.252 91.872 110.560 90.987
Commissioni nette 19.820 21.129 18.272 20.145 14.219
Altre componenti del margine di intermediazione 78 7.639 11.945 18.971 (1.663)
Margine di intermediazione 139.378 150.020 122.089 149.676 103.543
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito
(10.957) (37.075) (1.140) 14.277 (2.168)
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 112.945 120.949 163.953 101.375
Spese per il personale (26.827) (24.469) (24.298) (25.411) (24.073)
Altre spese amministrative (46.625) (48.511) (34.257) (38.718) (31.134)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.806) 1.719 (2.922) 2.873 (1.597)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
e immateriali
(2.809) (2.688) (2.822) (2.483) (3.459)
Altri oneri/proventi di gestione 5.646 4.028 3.028 (72) 4.619
Costi operativi (73.421) (69.921) (61.271) (63.811) (55.644)
Utile dell'operatività corrente al lordo delle
imposte
55.000 43.024 59.678 100.142 45.731
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
corrente
(17.146) (11.387) (14.210) (29.168) (13.043)
Utile di periodo 37.854 31.637 45.468 70.974 32.688
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi - (7) 2 4 1
Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo 37.854 31.644 45.466 70.970 32.687
DATI ECONOMICI PER SETTORE:
EVOLUZIONE TRIMESTRALE
ESERCIZIO
2018
ESERCIZIO 2017
(in migliaia di euro) 1° Trim. 4° Trim. 3° Trim. 2° Trim. 1° Trim.
Margine di intermediazione 139.378 150.020 122.089 149.676 103.543
Imprese 78.637 88.894 88.881 100.811 70.911
NPL 65.059 56.140 29.408 48.454 30.504
Governance & Servizi (4.318) 4.986 3.800 411 2.128
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 112.945 120.949 163.953 101.375
Imprese 67.635 56.275 87.508 114.939 68.294
NPL 65.059 56.140 29.408 48.454 30.504
Governance & Servizi (4.273) 530 4.033 560 2.577

Dati storici del Gruppo

Di seguito i principali indicatori e performance registrati dal Gruppo nei corrispondenti periodi degli ultimi 5 anni.

DATI STORICI (1)
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.03.2017 31.03.2016 31.03.2015 31.03.2014
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (IFRS 9)
453.847 631.568 n.a. n.a. n.a.
Attività finanziarie disponibili per la vendita (IAS 39) n.a. n.a. 1.066.413 5.069.781 2.287.950
Crediti verso clientela 6.457.208 5.803.700 3.307.793 2.921.902 2.339.663
Debiti verso banche 820.190 1.028.971 182.568 200.953 618.132
Debiti verso clientela 5.022.110 5.055.558 3.722.501 7.241.379 9.341.959
Titoli in circolazione 1.774.973 1.122.879 - - -
Patrimonio netto 1.412.989 1.253.638 550.243 571.878 405.393
Margine di intermediazione 139.378 103.543 76.604 72.595 69.996
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 101.375 68.339 65.109 60.970
Utile (perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 37.854 32.687 22.045 26.229 24.676
Cost/Income ratio 52,7% 53,7% 46,7% 35,2% 33,3%
Ratio - Totale Fondi propri 15,4% 14,9% 14,7% 14,6% 15,0%
Ratio - Capitale primario di classe 1 11,1% 14,0% 13,6% 13,9% 15,0%

(1) Ai fini comparativi i dati del periodo 2017 sono stati riaggregati per omogeneità contabile rispetto ai valori al 31 marzo 2018 per tener conto delle modifiche introdotte dall'IFRS 9; i dati dei periodi precedenti sono invece quelli pubblicati nei rispettivi Resoconti intermedi di gestione consolidati.

Prospetti contabili riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Stato Patrimoniale Consolidato

VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide 36 50
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a conto economico 34.987 35.614
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico 115.597 58.807
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 453.847 442.576
Crediti verso banche 1.565.449 1.760.752
Crediti verso clientela 6.457.208 6.392.567
Attività materiali 127.005 127.881
Attività immateriali 25.250 24.483
di cui:
- avviamento 1.529 834
Attività fiscali: 408.270 438.623
a) correnti 51.916 71.309
b) anticipate 356.354 367.314
Altre attività 333.153 272.977
Totale dell'attivo 9.520.802 9.554.330
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.12.2017
Debiti verso banche 820.190 791.977
Debiti verso clientela 5.022.110 5.293.188
Titoli in circolazione 1.774.973 1.639.994
Passività finanziarie di negoziazione 38.096 38.171
Passività fiscali: 48.140 40.076
a) correnti 4.869 1.477
b) differite 43.271 38.599
Altre passività 369.693 352.999
Trattamento di fine rapporto del personale 7.809 7.550
Fondi per rischi e oneri 26.802 21.656
Riserve da valutazione (1.615) (2.710)
Riserve 1.224.243 1.038.155
Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.864
Capitale 53.811 53.811
Azioni proprie (-) (3.168) (3.168)
Utile (perdita) di periodo (+/-) 37.854 180.767
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.520.802 9.554.330

Conto Economico Consolidato

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.03.2017
Margine di interesse 119.480 90.987
Commissioni nette 19.820 14.219
Altre componenti del margine di intermediazione 78 (1.663)
Margine di intermediazione 139.378 103.543
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (10.957) (2.168)
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 101.375
Spese amministrative: (73.452) (55.207)
a) spese per il personale (26.827) (24.073)
b) altre spese amministrative (46.625) (31.134)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.806) (1.597)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (2.809) (3.459)
Altri oneri/proventi di gestione 5.646 4.619
Costi operativi (73.421) (55.644)
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 55.000 45.731
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (17.146) (13.043)
Utile (Perdita) di periodo 37.854 32.688
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi - 1
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 37.854 32.687

Redditività Consolidata Complessiva

VOCI
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.03.2017
Utile (Perdita) di periodo 37.854 32.688
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 179 198
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 150 185
Piani a benefici definiti 29 13
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 3.191 1.862
Differenze di cambio (288) 1.430
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3.479 432
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 3.370 2.060
Redditività complessiva 41.224 34.748
Reddività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - (1)
Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo 41.224 34.747

Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo – dati riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

La struttura organizzativa

A seguito dei mutamenti del contesto strategico e organizzativo che hanno caratterizzato l'evoluzione del Gruppo a partire dalla seconda metà del 2017, lo schema dell'informativa di settore è stato oggetto di una profonda revisione.

Al fine di rendere l'informativa coerente con la struttura utilizzata dalla Direzione per l'analisi dei risultati del Gruppo, si è provveduto ad una razionalizzazione della precedente versione della stessa, aggregando alcuni settori con caratteristiche economiche similari, avendo riguardo, in modo particolare, ai seguenti aspetti:

  • natura dei prodotti e dei servizi;
  • tipologia o classe di clientela.

La nuova informativa di settore si articola in:

  • Settore Imprese, che corrisponde sostanzialmente ai precedenti settori Crediti Commerciali, Corporate Banking, Leasing (al netto di quanto indicato nel settore Governance & Servizi) e Crediti fiscali al fine di rappresentare in modo coerente l'offerta commerciale del Gruppo dedicata alle imprese;
  • Settore NPL, dedicato all'acquisizione prosoluto e gestione di crediti di difficile esigibilità, prevalentemente unsecured corrispondente al precedente settore Area NPL;
  • Settore Governance & Servizi, che fornisce ai settori operativi nei core business del Gruppo le risorse finanziarie ed i servizi necessari per lo svolgimento delle rispettive attività. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

I valori comparativi nel presente documento sono stati riesposti in linea con la nuova rappresentazione dei settori di attività.

I dati comparativi sono stati inoltre riaggregati secondo un criterio di omogeneità contabile con i corrispondenti valori al 31 marzo 2018 per riflettere le nuove voci richieste dall'introduzione dell'IFRS 9. Per agevolare il confronto, i dati relativi agli indici di copertura dei crediti deteriorati sono stati mantenuti coerenti con quanto esposto nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, al netto delle riaggregazioni sopraccitate e dettagliate nel capitolo "Politiche contabili".

DATI ECONOMICI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Margine di intermediazione
Dati al 31.03.2018 78.637 65.059 (4.318) 139.378
Dati al 31.03.2017 70.911 30.504 2.128 103.543
Variazione % 10,9% 113,3% (302,9)% 34,6%
Risultato netto della gestione finanziaria
Dati al 31.03.2018 67.635 65.059 (4.273) 128.421
Dati al 31.03.2017 68.294 30.504 2.577 101.375
Variazione % (1,0)% 113,3% (265,8)% 26,7%
DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE CONS.
DI GRUPPO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
con impatto a conto economico
Dati al 31.03.2018 - - 34.987 34.987
Dati al 31.12.2017 - - 35.614 35.614
Variazione % - - (1,8)% (1,8)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
Dati al 31.03.2018 65.398 - 50.199 115.597
Dati al 31.12.2017 58.807 - - 58.807
Variazione % 11,2% - n.a. 96,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
Dati al 31.03.2018 13.602 - 440.245 453.847
Dati al 31.12.2017 13.973 - 428.603 442.576
Variazione % (2,7)% - 2,7% 2,5%
Crediti verso banche
Dati al 31.03.2018 - - 1.565.449 1.565.449
Dati al 31.12.2017 - - 1.760.752 1.760.752
Variazione % - - (11,1)% (11,1)%
Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2018 5.373.237 831.817 252.154 6.457.208
Dati al 31.12.2017 5.456.508 799.436 136.623 6.392.567
Variazione % (1,5)% 4,1% 84,6% 1,0%
Debiti verso banche
Dati al 31.03.2018 - - 820.190 820.190
Dati al 31.12.2017 - - 791.977 791.977
Variazione % - - 3,6% 3,6%
Debiti verso clientela
Dati al 31.03.2018 - - 5.022.110 5.022.110
Dati al 31.12.2017 - - 5.293.188 5.293.188
Variazione % - - (5,1)% (5,1)%
Titoli in circolazione
Dati al 31.03.2018 - - 1.774.973 1.774.973
Dati al 31.12.2017 - - 1.639.994 1.639.994
Variazione % - - 8,2% 8,2%
KPI DI SETTORE
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE &
SERVIZI
Costo della qualità creditizia(1)
Dati al 31.03.2018 0,73% n.a. n.a.
Dati al 31.12.2017 0,31% n.a. n.a.
Variazione % 0,42% - -
Crediti in sofferenza netti/ Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2018 1,0% n.a. 5,3%
Dati al 31.12.2017 0,9% n.a. 9,6%
Variazione % 0,1% - (4,3)%
Indice di copertura delle sofferenze lorde
Dati al 31.03.2018 (91,7)% n.a. (77,3)%
Dati al 31.12.2017 (91,7)% n.a. (77,4)%
Variazione % (0,0)% - (0,1)%
Attività deteriorate/ Crediti verso clientela
Dati al 31.03.2018 6,4% 99,9% 12,8%
Dati al 31.12.2017 6,3% 99,9% 17,3%
Variazione % 0,1% (0,0)% (4,5)%
RWA(2)(3)
Dati al 31.03.2018 4.471.725 833.895 408.116
Dati al 31.12.2017 4.450.750 801.915 424.484
Variazione % 0,5% 4,0% (3,9)%

(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.

(2) Risk Weighted Assets (Attività ponderate per il rischio); l'importo è relativo alle sole voci patrimoniali esposte nei settori.

(3) Il dato delle RWA del settore Governance & servizi include la partecipazione IFIS Rental Services, società non finanziaria consolidata con il metodo del patrimonio netto e non rientrante nel Gruppo bancario a fini di vigilanza.

Imprese

Il Settore Imprese include le seguenti aree di business:

  • Crediti commerciali: tale area è dedicata al supporto al credito commerciale delle PMI che operano nel mercato domestico e al supporto delle aziende che si stanno sviluppando verso l'estero o dall'estero con clientela italiana; tale area include anche il credito a medio/lungo termine, dedicato al sostegno del ciclo operativo dell'impresa con interventi che spaziano dall'ottimizzazione delle fonti di finanziamenti al sostegno del capitale circolante, fino al supporto degli investimenti produttivi; inoltre include Banca IFIS Pharma, a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL e dei titolari di farmacie.
  • Leasing: area che si rivolge al segmento dei piccoli operatori economici e delle PMI attraverso i prodotti del leasing finanziario e del leasing operativo, con esclusione del leasing real estate non trattato dal Gruppo.
  • Corporate Banking: tale unità include più aree di intervento. L'area Finanza Strutturata dedicata al supporto delle imprese e dei fondi private equity nella strutturazione di finanziamenti, sia bilaterali che in pool; l'area Special Situations, dedicata al supporto del riequilibrio finanziario di imprese che hanno superato tensioni finanziarie; l'area Equity Investment dedicata ad investimenti in partecipazioni di imprese non finanziarie e in quote di organismi interposti.

Crediti Fiscali: area specializzata nell'acquisto di crediti fiscali ceduti da procedure concorsuali che opera con il marchio Fast Finance; si propone di acquisire i crediti fiscali, maturati e maturandi, già chiesti a rimborso oppure futuri, sorti in costanza di procedura oppure nelle annualità precedenti. A corollario dell'attività caratteristica, vengono saltuariamente acquisiti dalle procedure concorsuali anche crediti di natura commerciale.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 58.851 55.180 3.671 6,7%
Commissioni nette 19.796 15.919 3.877 24,4%
Altre componenti del margine di intermediazione (10) (188) 178 (94,7)%
Margine di intermediazione 78.637 70.911 7.726 10,9%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (11.002) (2.617) (8.385) 320,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 67.635 68.294 (659) (1,0)%

Nonostante la crescita del 10,9% del margine di intermediazione, il risultato netto della gestione finanziaria del settore ammonta a 67,6 milioni, in riduzione dell'1,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto delle rettifiche di valore come nel seguito dettagliato.

Il contributo dell'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti della controllata è pari a 20,4 milioni al 31 marzo 2018 rispetto a 22,7 milioni al 31 marzo 2017 (-9,9%). La differenza residua tra valore al fair value determinato in sede di business combination ed il valore contabile dei crediti iscritti ammonta al 31 marzo 2018 a 252,9 milioni di euro (281,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3 anni. Rispetto al saldo di fine 2017, oltre alla variazione di conto economico sopraccitata, 8,1 milioni di euro sono stati assorbiti dagli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 con effetto sul patrimonio netto.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 %
Crediti in sofferenza netti 62.815 62.573 242 0,4%
Inadempienze probabili nette 159.711 165.902 (6.191) (3,7)%
Esposizioni scadute deteriorate nette 120.242 114.201 6.041 5,3%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 342.768 342.676 92 0,0%
Crediti in bonis netti 5.030.469 5.113.832 (83.363) (1,6)%
Totale crediti per cassa verso clientela 5.373.237 5.456.508 (83.271) (1,5)%

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività deteriorate per categorie di rischio di vigilanza.

IMPRESE
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.03.2018
Valore nominale attività deteriorate 760.623 293.425 134.337 1.188.385 5.058.477
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 12,2% 4,7% 2,2% 19,0% 81,0%
Rettifiche di valore (697.808) (133.714) (14.095) (845.617) (28.008)
Incidenza sul valore nominale (91,7)% (45,6)% (10,5)% (71,2)% (0,6)%
Valore di bilancio 62.815 159.711 120.242 342.768 5.030.469
Incidenza sul totale crediti netti 1,2% 3,0% 2,2% 6,4% 93,6%
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 755.613 307.464 125.261 1.188.338 5.152.825
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 11,9% 4,8% 2,0% 18,7% 81,3%
Rettifiche di valore (693.040) (141.562) (11.060) (845.662) (38.993)
Incidenza sul valore nominale (91,7)% (46,0)% (8,8)% (71,2)% (0,8)%
Valore di bilancio 62.573 165.902 114.201 342.676 5.113.832
Incidenza sul totale crediti netti 1,1% 3,0% 2,1% 6,3% 93,7%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Le attività deteriorate nette nel settore Imprese si attestano nel primo trimestre 2018 a 342,8 milioni di euro sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente (342,7 milioni al 31 dicembre 2017). Alla riduzione delle inadempienze probabili, di circa 6,2 milioni, si contrappone un incremento di pari importo delle esposizioni scadute.

Il valore dei crediti netti a sofferenza nel primo trimestre è pari a 62,8 milioni ed il rapporto sofferenze nette su impieghi ammonta all'1,2%.

VARIAZIONE
KPI 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Costo della qualità creditizia (1) 0,73% 0,31% - 0,42%
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 1,1% 1,0% - 0,1%
Indice di copertura delle sofferenze lorde (91,7)% (91,7)% - (0,0)%
Attività deteriorate/Crediti verso clientela 6,4% 6,3% - 0,1%
Totale RWA settore 4.471.725 4.450.750 20.975 0,5%

(1) In seguito all'applicazione a partire dall'1 gennaio 2018 del nuovo principio contabile IFRS 9 in sostituzione del precedente IAS 39, il costo della qualità creditizia è stato calcolato prendendo a riferimento le rettifiche di valore determinate in forza di tale nuovo principio a partire dall'1 gennaio 2018. Il dato comparativo è quello precedentemente pubblicato con riferimento ai "clienti Imprese" e prende a riferimento le rettifiche di valore calcolate sulla base del precedente principio IAS 39 non essendo prevista l'applicazione retrospettiva obbligatoria del nuovo principio.

Il costo del credito è invece pari a 73 bps nei primi tre mesi del 2018 calcolato in vigenza del nuovo principio IFRS 9, rispetto a 31 bps al 31 dicembre 2017 calcolato secondo il precedente IAS 39. Si evidenzia che l'entrata in vigore dell'IFRS 9 non ha determinato un aggravio in tale indicatore, così come si evince nel capitolo Politiche contabili al paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9". Il dato di confronto riferito all'esercizio 2017 riflette invece le riprese di valore rilevate su alcune posizioni individualmente significative; al netto di tali riprese il costo della qualità creditizia sarebbe stato pari a 89 bps.

Per una migliore comprensione dei risultati del trimestre vengono commenti di seguito i contributi delle singole aree di business al settore Imprese.

Crediti commerciali

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018
31.03.2017
ASSOLUTA %
Margine di interesse 25.326 24.498 828 3,4%
Commissioni nette 14.557 13.309 1.248 9,4%
Margine di intermediazione 39.883 37.807 2.076 5,5%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (6.993) (5.383) (1.610) 29,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 32.890 32.424 466 1,4%

A seguito dell'integrazione dei prodotti a medio termine nell'offerta commerciale indirizzata alle PMI, il perimetro del settore è stato oggetto di revisione. Pertanto, nei consuntivi del primo trimestre 2018 e per omogeneità, anche nel primo trimestre 2017, sono state incluse le risultanze economico-patrimoniali della business unit commercial lending, specializzata nell'erogazione di finanziamenti a medio termine, in precedenza classificata nel Corporate Banking.

Il contributo dell'Area Crediti Commerciali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 39,9 milioni di euro, con una crescita del 5,5% rispetto ai dati del 31 marzo 2017.

La crescita del margine è positivamente correlata all'incremento dei volumi sia per quanto riguarda la tradizionale operatività factoring, sia per quanto riguarda il finanziamento a medio lungo termine, prodotto che la Banca ha iniziato ad includere nell'offerta commerciale alle PMI a seguito della fusione di Interbanca e integrando l'offerta preesistente con nuovi prodotti.

Relativamente ai volumi del factoring, il turnover risulta pari a 2,9 miliardi, e supera di 210 milioni (+7,3%) quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il valore nominale dei crediti gestiti (outstanding), alla fine del primo trimestre 2018, ha superato invece i 3,6 miliardi con un incremento di circa 77 milioni, (+2,2%) rispetto al primo trimestre 2017.

Anche l'operatività a medio lungo termine procede a ritmo sostenuto: nel primo trimestre del 2018 sono stati infatti erogati 48,6 milioni di euro di nuovi finanziamenti rispetto ai 39,3 dello stesso periodo dell'anno precedente (+23,4%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 7,0 milioni di euro, in aumento rispetto ai 5,4 milioni del corrispondente periodo del 2017 (+29,9%). L'incremento è principalmente dovuto ai maggiori accantonamenti analitici su posizioni a sofferenza e inadempienze probabili.

Al 31 marzo 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 3,2 miliardi di euro rispetto ai 3,4 miliardi del 31 dicembre 2017, con una variazione del -5,1% per dinamiche di "stagionalità" tipiche del settore. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI COMMERCIALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.03.2018
Valore nominale attività deteriorate 293.980 141.673 117.063 552.716 2.987.463
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 8,3% 4,0% 3,3% 15,6% 84,4%
Rettifiche di valore (262.612) (49.982) (5.696) (318.290) (13.779)
Incidenza sul valore nominale (89,3)% (35,3)% (4,9)% (57,6)% (0,5)%
Valore di bilancio 31.368 91.691 111.367 234.426 2.973.684
Incidenza sul totale crediti netti 1,0% 2,9% 3,5% 7,3% 92,7%
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 288.295 129.893 109.463 527.651 3.179.765
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 7,8% 3,5% 3,0% 14,2% 85,8%
Rettifiche di valore (256.927) (47.042) (4.126) (308.095) (18.017)
Incidenza sul valore nominale (89,1)% (36,2)% (3,8)% (58,4)% (0,6)%
Valore di bilancio 31.368 82.851 105.337 219.556 3.161.748
Incidenza sul totale crediti netti 0,9% 2,5% 3,1% 6,5% 93,5%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Leasing

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 9.939 8.945 994 11,1%
Commissioni nette 2.558 590 1.968 333,6%
Altre componenti del margine di intermediazione - (2) 2 (100,0)%
Margine di intermediazione 12.497 9.533 2.964 31,1%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2.482) (551) (1.931) 350,5%
Risultato netto della gestione finanziaria 10.015 8.982 1.033 11,5%

Il margine di intermediazione del Leasing risulta pari a 12,5 milioni, con una crescita del 31,1% (+3,0 milioni in valore assoluto) rispetto ai dati del 31 marzo 2017. L'incremento è dovuto sia al margine di interesse (+1,0 milioni) che al comparto commissionale (+2,0 milioni), che beneficiano dei maggiori volumi di impiego.

Le nuove erogazioni del primo trimestre 2018 risultano pari a 172 milioni di euro (Transportation: 88 milioni di euro, Strumentale: 84 milioni di euro) con un incremento rispetto al primo trimestre 2017 pari a 19 milioni (+12,5%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 2,5 milioni di euro, in aumento rispetto ai 0,6 milioni del corrispondente periodo del 2017. L'incremento è dovuto per circa 1 milione di euro a maggiori accantonamenti su posizioni a sofferenza e esposizioni scadute del comparto strumentale verificatesi nel primo trimestre 2018; inoltre nel primo trimestre 2017 erano state contabilizzate riprese di valore su crediti nel comparto del leasing operativo per circa 0,4 milioni di euro.

Il contributo dell'area Leasing al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 10,0 milioni (+11,5% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente).

Al 31 marzo 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 1.298,2 milioni di euro rispetto ai 1.269,7 milioni del 31 dicembre 2017, con una variazione del +2,2%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI LEASING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.03.2018
Valore nominale attività deteriorate 21.531 10.743 16.627 48.901 1.291.989
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 1,6% 0,8% 1,2% 3,6% 96,4%
Rettifiche di valore (19.172) (8.857) (8.378) (36.407) (6.254)
Incidenza sul valore nominale (89,0)% (82,4)% (50,4)% (74,5)% (0,5)%
Valore di bilancio 2.359 1.886 8.249 12.494 1.285.735
Incidenza sul totale crediti netti 0,2% 0,1% 0,6% 1,0% 99,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 21.937 11.814 14.853 48.604 1.265.275
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 1,7% 0,9% 1,1% 3,7% 96,3%
Rettifiche di valore (19.640) (9.917) (6.908) (36.465) (7.747)
Incidenza sul valore nominale (89,5)% (83,9)% (46,5)% (75,0)% (0,6)%
Valore di bilancio 2.297 1.897 7.945 12.139 1.257.528
Incidenza sul totale crediti netti 0,2% 0,1% 0,6% 1,0% 99,0%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

Corporate Banking

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 20.876 18.822 2.054 10,9%
Commissioni nette 2.682 2.021 661 32,7%
Altre componenti del margine di intermediazione (10) (186) 176 (94,6)%
Margine di intermediazione 23.548 20.657 2.891 14,0%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (1.501) 3.389 (4.890) (144,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 22.047 24.046 (1.999) (8,3)%

Il margine di intermediazione del Corporate Banking risulta pari a 23,5 milioni, con un incremento del 14,0% rispetto ai dati del 31 marzo 2017. Tale incremento è dovuto principalmente ai maggiori volumi realizzati nonché al miglior margine commissionale.

Le nuove erogazioni del primo trimestre 2018 risultano pari a 95 milioni (Finanza Strutturata: 91 milioni di euro, Equity Investment: 4 milioni di euro) con un incremento rispetto al primo trimestre 2017 pari a 14 milioni (+17,9%).

Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,5 milioni di euro, in aumento rispetto corrispondente periodo del 2017 nel quale sono stati registrate delle riprese nette per 3,4 milioni causate principalmente da una ripresa di valore su crediti individualmente significativa per 4,0 milioni di euro.

Il contributo dell'area Corporate Banking al risultato netto della gestione finanziaria del settore Imprese ammonta a 22,0 milioni con una diminuzione del -8,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, a seguito principalmente dell'aumento delle rettifiche nette su crediti poco sopra commentate.

Al 31 marzo 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 736,0 milioni di euro, rispetto ai 675,0 milioni del 31 dicembre 2017, con una variazione del +9,0%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI CORPORATE BANKING
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE(1) INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.03.2018
Valore nominale attività deteriorate 445.112 141.009 633 586.754 648.135
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 36,0% 11,4% 0,1% 47,5% 52,5%
Rettifiche di valore (416.024) (74.875) (21) (490.920) (7.975)
Incidenza sul valore nominale (93,5)% (53,1)% (3,3)% (83,7)% (1,2)%
Valore di bilancio 29.088 66.134 612 95.834 640.160
Incidenza sul totale crediti netti 4,0% 9,0% 0,1% 13,0% 87,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate 445.381 165.757 945 612.083 577.214
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 37,4% 13,9% 0,1% 51,5% 48,5%
Rettifiche di valore (416.473) (84.603) (26) (501.102) (13.229)
Incidenza sul valore nominale (93,5)% (51,0)% (2,8)% (81,9)% (2,3)%
Valore di bilancio 28.908 81.154 919 110.981 563.985
Incidenza sul totale crediti netti 4,3% 12,0% 0,1% 16,4% 83,6%

(1) Le sofferenze vengono rilevate in bilancio sino al totale esaurimento delle procedure di recupero del credito.

La diminuzione delle inadempienze probabili è conseguenza in particolare della chiusura di una posizione individualmente significativa pari a circa 14 milioni di euro.

Crediti Fiscali

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 2.710 2.915 (205) (7,0)%
Commissioni nette (2) (2) - 0,0%
Margine di intermediazione 2.708 2.913 (205) (7,0)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (25) (72) 47 (65,3)%
Risultato netto della gestione finanziaria 2.683 2.841 (158) (5,6)%

Il contributo dell'Area Crediti Fiscali al margine di intermediazione del settore Imprese ammonta a 2,7 milioni di euro con una riduzione del 7,0% rispetto al 31 marzo 2017.

Il decremento del margine è sostanzialmente dovuto alla riduzione degli incassi che ammontano a 13 milioni di euro rispetto ai 14 milioni del primo trimestre 2017 con una riduzione di circa il 7%.

Relativamente ai volumi, nel trimestre sono stati acquistati crediti per un nominale di 13,9 milioni di euro, rispetto ad acquisti per un nominale di 21,2 milioni di euro nello stesso periodo del 2017.

Le rettifiche di valore nette su crediti evidenziano valori e variazioni non significativi.

Al 31 marzo 2018, il totale degli impieghi netti dell'Area ammonta a 130,9 milioni di euro rispetto ai 130,6 milioni del 31 dicembre 2017, con una variazione del +0,3%. Nella tabella che segue vengono esposti i valori lordi, netti e le relative percentuali di copertura per categoria di rischio di vigilanza.

CREDITI FISCALI
(in migliaia di euro)
SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
TOTALE
DETERIORATO
BONIS
SITUAZIONE AL 31.03.2018
Valore nominale attività deteriorate - - 14 14 130.890
Incidenza sul totale crediti al valore nominale - - 0,0% 0,0% 100,0%
Rettifiche di valore - - - - -
Incidenza sul valore nominale -. - - - -
Valore di bilancio - - 14 14 130.890
Incidenza sul totale crediti netti - - 0,0% 0,0% 100,0%
SITUAZIONE AL 31.12.2017
Valore nominale attività deteriorate - - - - 130.571
Incidenza sul totale crediti al valore nominale - - - - 100,0%
Rettifiche di valore - - - - -
Incidenza sul valore nominale - - - - -
Valore di bilancio - - - - 130.571
Incidenza sul totale crediti netti - - - - 100,0%

NPL

E' il settore del Gruppo Banca IFIS dedicato all'acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità prevalentemente unsecured.

L'attività è per natura strettamente connessa alla trasformazione in attività paganti e all'incasso di crediti deteriorati.

Il portafoglio crediti acquistati viene gestito tramite due differenti modalità: gestione stragiudiziale e gestione giudiziale.

Nella fase immediatamente successiva all'acquisto, in attesa che vengano espletate tutte le attività di ricerca informazioni propedeutiche al corretto instradamento della posizione verso le modalità di trasformazione più adeguate, il credito viene classificato in una area cosiddetta di "posizioni di staging" e contabilmente valorizzato al costo di acquisto (55,5 milioni al 31 marzo 2018 rispetto a 93,7 milioni al 31 dicembre 2017) senza contribuzione a conto economico in termini di margine.

A valle di tale fase, che dura di norma 6-12 mesi, le posizioni vengono indirizzate verso la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche; l'attività di gestione stragiudiziale consiste prevalentemente nell'attivazione del credito mediante sottoscrizione da parte del debitore di piani cambiari o piani di rientro volontari; l'attività di gestione giudiziale consiste invece nella trasformazione mediante azione legale volta all'ottenimento da parte del tribunale dell'ordinanza di assegnazione (ODA) del quinto della pensione o dello stipendio, la cui esistenza è il presupposto necessario per l'avvio di tale forma di trasformazione.

Gestione stragiudiziale

Le posizioni che non hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale, completate le attività propedeutiche al rilascio in lavorazione, vengono classificate in un portafoglio cosiddetto di gestione "massiva", in attesa che vengano raccolti i piani di rientro di cui sopra. In questa fase le posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (152,5 milioni al 31 marzo 2018 rispetto a 153,4 milioni al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi determinati sulla base di un modello statistico proprietario sviluppato su dati storici interni; tale modello prevede delle stime di trasformazione su cluster di crediti omogenei. Si segnala che tale modello è oggetto di aggiornamento periodico per tenere contro delle evoluzioni storiche osservate sia nella dinamica degli incassi sia nelle caratteristiche dei portafogli oggetto di acquisto: nello specifico l'ultima revisione effettuata ha visto il fine tuning delle statistiche storiche di incasso e di alcune clusterizzazioni (rese possibili dalla maggiore stratificazione di informazioni storiche), la più significativa delle quali è stata l'introduzione di statistiche di trasformazione differenziate per gli acquisti effettuati sul mercato non primario. Tale attività di aggiornamento ("ricalibrazione") ha portato al 31 marzo 2018 ad un effetto positivo a conto economico di circa 1,7 milioni di euro.

Al momento della sottoscrizione di un piano di rientro o di un piano cambiario, per i quali sia intervenuto almeno il pagamento di 3 volte la rata media dalla data di raccolta, le pratiche incluse in questo portafoglio verranno riclassificate nelle "Posizioni con piani cambiari o piani di rientro formalizzati"; tali posizioni sono valorizzate al costo ammortizzato (138,3 milioni di euro al 31 marzo 2018 rispetto a 131,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017) calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa stimati sulla base dei piani di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. L'effetto di "ricalibrazione" del modello ha comportato un effetto positivo in questa categoria di 1,5 milioni, derivante dal fatto che è stato introdotto nella modellistica dei tempi di recupero il concetto di "sopravvivenza" mutuato dalle tavole attuariali dell'Istat.

Gestione giudiziale

Le posizioni che hanno i requisiti per la lavorazione giudiziale vengono avviate nella relativa gestione; in particolare la lavorazione giudiziale, intesa come azione esecutiva mobiliare presso terzi, è caratterizzata da diverse fasi legali finalizzate all'ottenimento di un titolo esecutivo, che nel loro complesso durano di norma 18-24 mesi e sono così declinate: ottenimento decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento mobiliare e infine ODA. Fino al 31 dicembre 2017 le pratiche iscritte in tutte le fasi antecedenti l'ODA venivano rilevate in bilancio al costo di acquisto senza contribuzione a conto economico, in assenza di modelli statistici specifici per la stima dei flussi di cassa ai fini del calcolo del costo ammortizzato e di flussi analitici per le singole posizioni non essendo ancora stata ottenuta l'ODA. Nel corso del primo trimestre 2018 la Banca ha provveduto al rilascio in produzione, completata la fase di sviluppo interno e test, di un modello statistico sviluppato su dati proprietari, per la stima dei flussi di cassa delle posizioni in lavorazione giudiziale che non abbiano ancora raggiunto l'ODA ("modello massivo ante ODA"); più specificatamente vengono valorizzati flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Per tali pratiche sono stimati dei flussi di incasso futuri i quali tengono conto sia dei tempi medi osservati per ciascuna fase di lavorazione (precetto, pignoramento), sia delle probabilità di successo delle varie fasi (da precetto a pignoramento, da pignoramento ad ODA), sia dei tempi medi necessari dall'ottenimento di un ODA alla registrazione del primo incasso. Tali flussi di cassa sono utilizzati nella valorizzazione a costo ammortizzato (rispetto al precedente mantenimento al costo di acquisto) che è calcolato come attualizzazione dei flussi di cassa attesi al tasso interno di rendimento. L'applicazione di tale modello alle posizioni che ne presentavano i requisiti necessari ha portato un effetto positivo a conto economico di circa 16,5 milioni di euro, riepilogati nella tabella sottostante nella categoria "Posizioni in corso di lavorazione giudiziale (modello massivo ante ODA)", con un valore di costo ammortizzato pari a 51,6 milioni al 31 marzo 2018.

Le rimanenti pratiche in corso di lavorazione giudiziale sono valorizzate al costo di acquisto e sono riepilogate nella tabella sottostante nella categoria "Altre posizioni in corso di lavorazione giudiziale" e ammontano al 31 marzo 2018 a 285,5 milioni di euro.

A partire dall'1 gennaio 2018, quindi, la valorizzazione delle pratiche in lavorazione giudiziale può essere così riassunta: nella prima fase nella quale vengono compiute tutte le attività necessarie per ottenere un decreto ingiuntivo le posizioni continuano ad essere valorizzate al costo di acquisto. Nelle fasi successive, nelle quali avviene la notifica del precetto e la notifica dell'atto di pignoramento al terzo (datore di lavoro) e al debitore, la valorizzazione delle pratiche avviene al costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi stimati sulla base del modello statistico precedentemente citato. All'ottenimento dell'ODA (ultima fase della lavorazione giudiziale) le pratiche sono valorizzate a costo ammortizzato calcolato come valore attuale netto dei flussi di cassa attesi sulla singola posizione, tenuto conto dei vincoli di età anagrafica del debitore e di rischi di perdita del posto di lavoro.

Le pratiche in lavorazione giudiziale per le quali è stata ottenuta l'ODA sono inserite nel raggruppamento "Posizioni con ordinanza di assegnazione del quinto di pensione o stipendio" e ammontano a 148,5 milioni di euro al 31 marzo 2018 (123,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Nel corso delle varie lavorazioni è anche possibile che le posizioni vengano chiuse con accordi di saldo e stralcio (o marginalmente con piani di trasformazione nel caso della gestione giudiziale) o che vengano riclassificate in gestione massiva nel caso in cui i debitori interrompano il regolare pagamento dei piani sottoscritti o dei pignoramenti del quinto.

Sono inoltre presenti alcuni portafogli originati in settori corporate bancari o real estate, di dimensione ridotta valutati in modo analitico o al costo d'acquisto qualora non siano ancora disponibili modelli valutativi utilizzabili.

Si segnala infine che talvolta, cogliendo le opportunità di mercato che dovessero presentarsi, la Banca può procedere con la cessione a terzi di portafogli rappresentati da code di lavorazione.

Nella tabella riportata di seguito viene rappresentato il portafoglio del settore NPL per modalità di trasformazione e criterio di contabilizzazione; negli effetti a conto economico, pari a 66,7 milioni di euro, sono inclusi gli interessi attivi da costo ammortizzato per 20,8 milioni di euro e altre componenti del margine di interesse da variazione cash flow per 45,9 milioni. Non sono inclusi il costo della raccolta, le commissioni nette e gli utili da cessione crediti inclusi invece nella tabella riepilogativa dei "Dati economici".

Portafoglio Settore NPL
(in migliaia di euro)
Valore
nominale
residuo
Valore di
bilancio
Val. bil. /
Val. nom.
Res.
Effetti a
conto
economico
di cui
affinament
o modelli
Incassi
2018
Criteri di
contabilizz
azione
Posizioni in "staging" 2.253.948 55.481 2% - - - Costo
d'acquisto
Altre posizioni in corso di
lavorazione stragiudiziale
(gestione "massiva")
7.297.523 152.512 2% 58 1.689 3.056 CA = VAN
Flussi da
modello
Gestione stragiudiziale:
posizioni con piani
cambiari o piani di rientro
formalizzati
606.972 138.257 23% 20.410 1.458 16.483 CA = VAN
Flussi
analitici
Posizioni in corso di
lavorazione giudiziale
("modello massivo ante
oda")
256.782 51.576 20% 16.382 16.548 34 CA = VAN
Flussi da
modello
Altre posizioni in corso di
lavorazione giudiziale
2.182.292 285.464 13% 2.815 - 5.562 Costo
d'acquisto
Gestione giudiziale:
posizioni con ordinanza di
assegnazione del quinto di
pensione o stipendio
413.847 148.527 36% 27.062 - 14.972 CA = VAN
Flussi
analitici
Totale 13.011.364 831.817 6% 66.727 19.695 40.107

La sommatoria dei flussi di cassa attesi lordi (ERC – Estimated Remaining Collections) su un orizzonte temporale di 180 mesi è pari a circa 1,8 miliardi di euro.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Interessi attivi da costo ammortizzato 20.813 13.125 7.688 58,6%
Altre componenti del margine di interesse 45.914 22.249 23.665 106,4%
Costo della raccolta (2.430) (4.041) 1.611 (39,9)%
Margine di interesse 64.297 31.333 32.964 105,2%
Commissioni nette (292) (829) 537 (64,8)%
Utile da cessione crediti 1.054 - 1.054 n.a.
Margine di intermediazione 65.059 30.504 34.555 113,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 65.059 30.504 34.555 113,3%

La voce "Interessi attivi da costo ammortizzato", riferita agli interessi che maturano al tasso di interesse effettivo originario, passano da 13,1 milioni di euro a 20,8 milioni di euro realizzando un incremento del 58,6% dovuto principalmente all'aumento dei crediti valutati al costo ammortizzato.

La voce "Altre componenti del margine di interesse", che evidenza un incremento del 106,4%, include l'effetto della variazione dei cash flow attesi in funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto alle previsioni e/o variazione dei tempi di recupero. Al 31 marzo 2018 la voce include anche l'effetto positivo per 19,7 milioni di euro derivante dall'affinamento dei modelli di stima dei flussi di cassa come sopra dettagliato.

Per quanto riguarda il costo della raccolta si registra invece una contrazione del 39,9% nonostante la crescita degli impieghi del settore che passano in un trimestre da circa 799 milioni di euro a circa 832 milioni di euro (+4,1%) grazie ad un minor costo del funding addebitato dal settore Governance & Servizi.

La voce commissioni nette include quelle pagate per i servizi di gestione e incasso di effetti la cui riduzione è riconducibile ai minori investimenti in portafogli cambiari.

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore NPL si attesta a complessivi 65,1 milioni di euro (30,5 milioni di euro al 31 marzo 2017, +113,3%).

Eliminando dal risultato della gestione finanziaria gli effetti "non ricorrenti" di 19,7 milioni di euro sopra dettagliati lo stesso ammonterebbe a 45,4 milioni, evidenziando una crescita del 49% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Tale crescita è sostenuta dalle buone performance registrate dalla gestione dei portafogli in essere che ha comportato una migliore qualità degli accordi di pagamento sottoscritti, nonché dal maggior numero di ODA ottenute dai diversi tribunali.

Con riferimento alle categorie di rischio si riporta quanto esposto nella tabella che segue.

DATI PATRIMONIALI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 562.864 528.226 34.638 6,6%
Inadempienze probabili 267.668 270.050 (2.382) (0,9)%
Esposizione scadute deteriorate 342 444 (102) (23,0)%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 830.874 798.720 32.154 4,0%
Crediti in bonis netti 943 716 227 31,7%
Totale crediti per cassa verso clientela 831.817 799.436 32.381 4,1%
VARIAZIONE
KPI 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Valore nominale dei crediti gestiti 13.011.364 13.074.933 (63.569) (0,5)%
Totale RWA settore 833.895 801.915 31.980 4,0%
ANDAMENTO CREDITI SETTORE NPL 31.03.2018 31.12.2017
Portafoglio crediti iniziale 799.436 562.146
Acquisti 6.054 239.276
Cessioni (1.347) (55.408)
Utili da cessioni 1.054 19.020
Interessi da costo ammortizzato 20.813 60.614
Altre componenti margine di interesse da variazione cash flow 45.914 102.096
Incassi (40.107) (128.308)
Portafoglio crediti finale 831.817 799.436

Gli acquisti del periodo pari a 6,1 milioni di euro risultano in diminuzione rispetto al trend rilevato nel corso dell'esercizio precedente, in linea con il diminuito numero di transazioni nel mercato. Il mercato italiano si sta concentrando nei cosiddetti jumbo deals e sulla preparazione da parte delle banche di operazioni "GACS-compliant" per alcuni tipi di asset class, al fine di poter dismettere un maggiore livello di attivi deteriorati, entro settembre 2018, limite temporale della garanzia da parte dello Stato.

La voce "Cessioni" è rappresentata da 1,3 milioni di euro di incassi derivanti dalla vendita di un portafoglio avvenuta nel primo trimestre 2018 continuando nella strategia di cogliere le opportunità di mercato che tempo per tempo dovessero presentarsi.

La voce "incassi" include le rate incassate nel corso del primo trimestre 2018 sia dei piani di rientro sia da ODA.

Le dinamiche della raccolta di piani cambiari e di rientro (pari al valore nominale di tutte le rate del piano sottoscritto dal debitore) sono risultate in linea rispetto allo stesso periodo del 2017, attestandosi a 71,2 milioni di euro contro 71,7 milioni di euro dell'esercizio precedente.

Le dinamiche dell'ottenimento delle ODA evidenziano una significativa crescita nel primo trimestre 2018 e ammontano a circa 5.400 debitori (rispetto a circa 2.200 del primo trimestre 2017).

A fine periodo il portafoglio gestito dal settore NPL comprende n. 1.509.000 pratiche, per un valore nominale pari a 13,0 miliardi di euro.

Governance & Servizi

Nel settore confluiscono, fra le altre, le risorse necessarie allo svolgimento dei servizi delle funzioni di Controllo, Amministrativo-contabili, Pianificazione, Organizzazione, ICT, Marketing e Comunicazione, HR, nonché le strutture preposte alla raccolta, alla gestione e all'allocazione ai settori operativi delle risorse finanziarie. Comprende anche l'attività in via di sviluppo la cui clientela servita è rappresentata da persone fisiche; in particolare accoglie l'attività della controllata Cap.Ital.Fin. recentemente entrata a far parte del Gruppo che si occupa di erogazioni di finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o pensione, e alcuni portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing.

Al 31 marzo 2018, il totale degli impieghi netti del settore ammonta a 252,2 milioni di euro, i crediti netti crescono rispetto al 31 dicembre 2017 di circa 115 milioni di euro (+84,6%).

Nel corso del primo trimestre sono stati acquistati titoli senior di una cartolarizzazione supportata da garanzia dello Stato (GACS) per 90,7 milioni di euro. Inoltre la crescita degli impieghi è relativa sia all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che contribuisce, al 31 marzo 2018 con un portafoglio crediti di 7,5 milioni di euro, sia all'acquisizione di due portafogli retail performing per 31,1 milioni di euro. L'acquisto dei citati portafogli performing è avvenuta nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda, talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo.

DATI ECONOMICI VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse (3.668) 4.474 (8.142) (182,0)%
Commissioni nette 316 (871) 1.187 (136,3)%
Altre componenti del margine di intermediazione (966) (1.475) 509 (34,5)%
Margine di intermediazione (4.318) 2.128 (6.446) (302,9)%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 45 449 (404) (90,0)%
Risultato netto della gestione finanziaria (4.273) 2.577 (6.850) (265,8)%

Il risultato netto della gestione finanziaria del settore, pari a una perdita di 4,3 milioni di euro risulta in forte diminuzione rispetto al 31 marzo 2017. La variazione è da imputare principalmente all'incremento degli interessi passivi sul funding di Gruppo, non bilanciati interamente dal riaddebito agli altri settori del Gruppo nonché dalla riduzione della marginalità dei portafogli di prestiti personali allocati precedentemente nel settore Leasing. Quest'ultima è causata dalla riduzione dell'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair

value determinato in sede di business combination e il valore contabile di bilancio dei crediti della controllata IFIS Leasing S.p.A. (1,4 milioni di euro contro i 2,7 milioni di euro al 31 marzo 2017). La differenza residua tra valore al fair value determinato in sede di business combination ed il valore contabile dei crediti iscritti ammonta a 46,4 milioni di euro e contribuirà positivamente al risultato degli esercizi futuri sulla base della vita media del portafoglio sottostante stimata in circa 3,1 anni.

Nonostante la raccolta diretta al dettaglio, garantita dai conti di deposito Rendimax e Contomax, continui a costituire la principale fonte di finanziamento del Gruppo, a partire dalla fine del primo trimestre del 2017 la Banca ha intrapreso una serie di azioni, anche sul segmento wholesale, volte ad una maggiore diversificazione delle fonti di raccolta e la conseguente riduzione dalla dipendenza del funding della clientela retail. In quest'ottica, tra il secondo ed il terzo trimestre del 2017, sono stati emessi due prestiti obbligazionari, uno di tipo Senior Unsecured per un valore nominale di 300 milioni di euro e scadenza maggio 2020 ed uno Subordinato Tier 2 per un valore nominale di 400 milioni di euro e scadenza finale ad ottobre 2027 callable ad ottobre 2022. Queste emissioni della Banca si aggiungono ai prestiti obbligazionari della incorporata Interbanca già presenti sul mercato. Gli interessi passivi maturati sul totale delle emissioni ammontano, nel primo trimestre del 2018, a circa 6,9 milioni di euro.

La diversificazione delle fonti di raccolta ha come obbiettivo l'equilibrio tra la raccolta retail e la raccolta wholesale. Il raggiungimento di questo target allineerà la Banca alle best practice di mercato e riuscirà a soddisfare le richieste evidenziate dalle Agenzie di Rating nell'ottica di un possibile futuro upgrade del proprio giudizio di merito. Per la Banca, la formazione di una "curva" di debito rappresentata da più punti nella scala temporale, è elemento essenziale nella strategia e nella pianificazione di future nuove emissioni. Questo permetterà anche di migliorare le capacità della Banca nel misurare il "fair pricing" da richiedere agli investitori istituzionali e quindi efficientare anche gli importi da emettere. Strumenti di debito ibridi, come nel caso di emissioni obbligazionarie di tipo Subordinato, pur prevedendo costi di emissione sensibilmente superiori a quelli richiesti su strumenti di tipo Senior, risultano fondamentali in un'ottica di soddisfacimento di quei requirements che richiedono adeguati volumi di strumenti di debito aggredibili in caso di Bailin.

Il minor ricorso alla raccolta retail, unita alla manovra di riduzione dei tassi offerti alla clientela effettuata in due distinti momenti tra giugno e dicembre del 2017, ha comportato un risparmio in interessi passivi di circa 1,5 milioni di euro rispetto al corrispettivo dato dello stesso periodo del 2017. Si mette in evidenza anche il maggior costo derivante dall'incremento della liquidità in giacenza presso la Banca d'Italia che ha contribuito in maniera negativa per 1,4 milioni di euro rispetto allo 0,7 milioni di euro del medesimo periodo del 2017.

Si segnala che parte della liquidità raccolta è stata utilizzata per investimenti in Titoli di debito dello Stato italiano (principalmente in titoli con cedola fissa minima garantita ed indicizzazione al tasso di inflazione italiano) che hanno contribuito positivamente al margine di interesse per 1,6 milioni di euro.

Si fa inoltre presente che alla fine del primo trimestre del 2018 sono state finalizzate nuove azioni di riduzione del costo della raccolta i cui benefici economici risulteranno evidenti a partire dal secondo trimestre del 2018. È il caso della ristrutturazione della cartolarizzazione su crediti commerciali, già finalizzata ad ottobre 2016, e che è stata oggetto di una profonda revisione formalizzata in data 29 marzo 2018. Tra le modifiche principali si evidenzia la diminuzione dello spread garantito alle Note Senior emesse dal Veicolo che passa da 150 punti base a 105 punti base sopra il tasso Euribor a 1 mese. Questo garantirà un risparmio economico di 3,8 milioni di

1Q18 BANCA IFIS

euro su base annua che inizierà ad essere evidente a partire dal secondo trimestre dell'anno. Anche la raccolta sulla clientela Corporate, garantita da depositi vincolati con scadenza fino a 12 mesi, è stata di recente oggetto di revisione al ribasso degli spread offerti sulle diverse scadenze. Anche i benefici di tale azione, in virtù del veloce turnover tipico del prodotto, si evidenzieranno a partire dai prossimi mesi in concomitanza con le scadenze dei contratti in essere.

Relativamente al contributo dei prodotti CQS/CQP, il risultato netto della gestione finanziaria della nuova società controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. ad oggi non è ancora significativo.

Nota informativa

Politiche contabili

Principi generali di redazione

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Banca IFIS al 31 marzo 2018 è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Borsa Italiana per le società quotate al segmento STAR (articolo 2.2.3 comma 3), che prevede l'obbligo di pubblicazione del resoconto intermedio di gestione entro 45 giorni dal termine di ogni trimestre dell'esercizio e tenuto conto dell'avviso n. 7587 del 21 aprile 2016 di Borsa italiana. Pertanto, come richiamato nel suddetto avviso, per quanto riguarda il contenuto del Resoconto intermedio di gestione consolidato, si è fatto riferimento a quanto previsto dal preesistente comma 5 dell'articolo 154-ter del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018 è stato predisposto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) in vigore a tale data emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

La moneta di conto è l'euro e i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato.

Le compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

I criteri di iscrizione, valutazione e cancellazione delle poste dell'attivo e del passivo, e le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, adottati nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2018 sono i medesimi utilizzati nella redazione del Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 al quale si rimanda per maggiori dettagli, ad eccezione degli effetti relativi all'introduzione dei seguenti nuovi principi applicabili a partire dal 1 gennaio 2018:

  • IFRS 9 Strumenti finanziari;
  • IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti.

Si rinvia a quanto più dettagliatamente esposto ai paragrafi "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9" ed "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15" riportati in seguito.

Area e metodi di consolidamento

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato è redatto sulla base delle situazioni contabili al 31 marzo 2018 predisposti dagli amministratori delle società incluse nell'area di consolidamento, invariata rispetto alla fine del precedente esercizio, ad eccezione dell'ingresso nel perimetro di consolidamento della società Cap.Ital.Fin. S.p.A., acquisita il 2 febbraio 2018.

La struttura del Gruppo al 31 marzo 2018 è composta dalla controllante Banca IFIS S.p.A., dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., IFIS Leasing S.p.A., IFIS Rental Services S.r.l., IFIS NPL S.p.A., Cap.Ital.Fin. S.p.A. e Two Solar Park 2008 S.r.l..

Tutte le società sono consolidate utilizzando il metodo integrale.

I prospetti contabili consolidati includono gli schemi contabili della controllante Banca IFIS S.p.A. e delle società controllate di cui sopra.

I prospetti contabili della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. espressi in valuta estera vengono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale il cambio di fine periodo, mentre per le poste di conto economico viene utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell'operazione. Le risultanti differenze di cambio, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, nonché le differenze di cambio derivanti dalla conversione del patrimonio netto della partecipata, sono imputate a riserve di patrimonio netto.

I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell'area di consolidamento sono elisi.

A partire dai bilanci degli esercizi che hanno avuto inizio dall'1 luglio 2009, le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando i principi stabiliti dall'IFRS 3; la rilevazione contabile delle operazioni di acquisizione di partecipazioni, di cui si è acquisito il controllo e che si possono configurare come "aggregazioni aziendali", deve essere effettuata utilizzando l'"acquisition method", che prevede:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione della data di acquisizione;
  • la rilevazione e la valutazione delle attività identificabili acquisite, delle passività identificabili assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza nell'acquisita;
  • la rilevazione e la valutazione dell'avviamento o di un utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

Per quanto riguarda la controllata IFIS Finance Sp. Z o. o., dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento, valutato al cambio di fine periodo, pari a euro 829 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali".

Nel corso del primo trimestre 2018, il Gruppo Banca IFIS, ha acquisito il 100% del capitale di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia. Il prezzo inizialmente pagato per la transazione è stato pari a 2,1 milioni di euro, al lordo di eventuali aggiustamenti prezzo da determinarsi e condividere con il venditore in base alle previsioni contrattuali.

I principali dettagli patrimoniali al 31 marzo 2018 sono di seguito riportati.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
31.03.2018
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
Attività fiscali
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
Altre passività (2.682)

Dal processo di consolidamento è emerso un valore di avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro, iscritto alla voce "Attività immateriali". Si segnala infatti che, come previsto dal principio contabile IFRS 3, l'allocazione del costo di aggregazione deve essere quantificata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione.

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Al fine di determinare l'area di consolidamento Banca IFIS ha verificato se ricorrono i requisiti previsti dall'IFRS 10 per esercitare il controllo sulle società partecipate o su altre entità con cui intrattiene rapporti contrattuali di qualunque natura.

La definizione di controllo prevede che un'entità controlla un'altra entità qualora ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:

    1. il potere di governare le attività rilevanti delle entità;
    1. l'esposizione alla variabilità dei risultati;
    1. la capacità di influenzarne i risultati.

L'analisi condotta ha portato ad includere nel perimetro di consolidamento al 31 marzo 2018 le società controllate elencate al precedente paragrafo, nonché le SPV (Special Purpose Vehicle) istituite per le operazioni di cartolarizzazione; tali SPV non sono società giuridicamente facenti parte del Gruppo Banca IFIS.

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, sostituisce, a partire dall'1 gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e valutazione degli strumenti finanziari, ed è articolato nelle seguenti tre diverse aree: la classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, l'impairment e l'hedge accounting.

In merito alla classificazione, l'IFRS 9 prevede che la stessa sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali e, dall'altro, dall'intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute.

Le attività finanziarie secondo l'IFRS 9 possono essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva,
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere misurate al costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le stesse danno origine a flussi finanziari che sono esclusivamente pagamenti di capitale e interessi (cosiddetto "solely payment of principal and interest" – "SPPI test"). I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a conto economico, salvo che l'entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale), per le azioni non detenute con finalità di trading, di presentare le variazioni di valore in una riserva di patrimonio netto (cosiddetta OCI option) che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività complessiva senza "recycling"). Per i titoli di debito classificati in tale categoria, invece, la riserva di patrimonio netto verrà girata a conto economico in caso di cessione.

Con riferimento all'impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con imputazione a patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), viene introdotto un modello basato sul concetto di "expected loss" (perdita attesa), in luogo dell'attuale "incurred loss", in modo da riconoscere con maggiore tempestività la relativa svalutazione. L'IFRS 9 richiede di contabilizzare le perdite attese nei soli 12 mesi successivi (cosiddetto "Primo stadio" – "Stage 1")

sin dall'iscrizione iniziale dello strumento finanziario. L'orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l'intera vita residua dell'asset oggetto di valutazione, ove la qualità creditizia dello strumento finanziario abbia subito un deterioramento "significativo" rispetto alla misurazione iniziale (cosiddetto "Secondo stadio" – "Stage 2") o nel caso risulti "impaired" (cosiddetto "Terzo stadio" – "Stage 3).

L'introduzione delle nuove regole d'impairment comporta:

  • l'allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio, cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi ( "Stage 1"), ovvero «lifetime» per tutta la durata residua dello strumento ("Stage 2"), sulla base del significativo incremento del rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima iscrizione ed alla data di reporting, ovvero da elementi di anomalia intercettati dai cd. early warning o da scaduto superiore ai 30 giorni;
  • l'allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel cosiddetto "Stage 3", con rettifiche di valore di tipo analitico, ovvero percentuali "forfettarie" basate sui tassi di perdita storicamente osservati relativi ai vari stati in cui si trova la pratica.

Stanti gli impatti delle novità introdotte dall'IFRS 9, sia sul business sia di tipo organizzativo e di reporting, il Gruppo Banca IFIS ha avviato, già a partire dall'esercizio 2016, un apposito progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari per un'adozione coerente, organica ed efficace all'interno del Gruppo nel suo complesso e per ciascuna delle entità partecipate che lo compongono.

Sulla base di quanto sopra rappresentato, di seguito viene fornita la sintesi sia degli effetti di riaggregazione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2017 sia degli impatti derivanti dalla prima applicazione dell'IFRS 9 sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS all'1 gennaio 2018.

Riaggregazione dati comparativi

Come permesso dalle norme di transizione dell'IFRS 9 stesso, il Gruppo ha deciso di non rideterminare i valori comparativi al 31 dicembre 2017; di conseguenza, tutti i valori comparativi periodici sono misurati e valutati in linea con i principi contabili del Gruppo utilizzati per la redazione del Bilancio consolidato 2017.

Ai fini della comparazione dei dati di periodo, gli schemi di stato patrimoniale sono stati quindi riclassificati e riaggregati nelle nuove voci in coerenza rispetto alla composizione delle stesse per l'esercizio 2018, come di seguito rappresentato.

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva corrisponde, nell'ambito dell'IFRS 9, al portafoglio "Held to collect and sale (HTCS)", ovvero a titoli di debito caratterizzati da flussi finanziari costituiti solo da rimborso di capitale e interessi e detenuti con finalità di investimento di tesoreria o realizzo. In tale portafoglio sono confluiti anche gli investimenti in titoli di capitale ad eccezione degli strumenti finanziari partecipativi, in precedenza classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per i quali è stata esercitata l'opzione c.d. "OCI Option" per la valutazione al fair value esclusivamente a patrimonio netto (senza rigiro a conto economico degli utili e perdite al momento della cessione).

Non è più prevista la possibilità di valutare al fair value a patrimonio netto le quote di OICR in precedenza allocate al portafoglio AFS che di conseguenza sono state riclassificate, a partire dall'1 gennaio 2018, nel nuovo portafoglio delle attività finanziarie valutate obbligatoriamente al fair value a conto economico per complessivi 13,7 milioni di euro.

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato corrisponde al portafoglio IFRS 9 denominato "Held to collect (HTC)" e costituito esclusivamente da titoli di debito con le medesime caratteristiche del portafoglio HTCS, ma detenuti a scopo di investimento duraturo. In tale portafoglio trovano collocazione, in linea di principio, i titoli di debito che sarebbero stati precedentemente allocati nei crediti verso banche e clientela ("Loans and receivables").

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value a conto economico include il preesistente portafoglio di negoziazione ed il nuovo portafoglio delle attività valutate obbligatoriamente al fair value a conto economico, costituito dagli investimenti residuali che non trovano collocazione negli altri portafogli, nonché gli strumenti finanziari che non hanno superato il c.d. SPPI Test. Infatti, in caso di mancato superamento di tale test, indipendentemente dal modello di business identificato all'origine dell'acquisto dello strumento finanziario, è necessario riclassificare lo stesso tra le attività finanziarie valutate al fair value a conto economico.

Di conseguenza, il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value a conto economico è stato alimentato in sede di prima applicazione dell'IFRS 9 per 58,8 milioni di euro come segue:

  • dal pre-esistente portafoglio AFS per 14,0 milioni di euro di cui 13,7 milioni relativi a quote di OICR e per 0,3 milioni a altri titoli di debito che hanno fallito il c.d. SPPI test;
  • da crediti verso banche per 17,1 milioni di euro per crediti che hanno fallito il c.d. SPPI test;
  • da crediti verso la clientela per 43,2 milioni per crediti netti che hanno fallito il c.d. SPPI test;
  • da titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi rinvenienti da operazioni di ristrutturazione del debito, iscritti ad un valore di 1 euro ciascuno, per i quali il Gruppo non ha esercitato la "OCI option";
  • da altre passività per 15,5 milioni di euro per passività su impegni e garanzie legate ai sopra citati crediti che non hanno passato l'SPPI test.

Infine, gli accantonamenti per garanzie rilasciate, precedentemente contabilizzate tra le altre passività sono stati riclassificati nelle nuove voci specifiche, a meno dei sopraccitati 15,5 milioni relativi a impegni su posizioni valutate al fair value, a deconto delle quali sono state classificate.

VOCI DELL'ATTIVO CONSISTENZE VOCI DELL'ATTIVO
(in migliaia di euro) 31.12.2017 Impatti
Classification
31.12.17
RIAGGREGATI
(in migliaia di euro)
Cassa e disponibilità liquide 50 - 50 Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
35.614 - 35.614 Attività finanziarie detenute per
negoziazione valutate a fair value
con impatto a conto economico
Attività finanziarie valutate al
fair value
- - - Attività finanziarie designate al fair
value con impatto a conto economico
n.a. n.a. 58.807 58.807 Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
456.549 (13.973) 442.576 Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
Crediti verso banche 1.777.876 (17.124) 1.760.752 Crediti verso banche
Crediti verso clientela 6.435.806 (43.239) 6.392.567 Crediti verso clientela
Attività materiali e immateriali 152.364 - 152.364 Attività materiali e immateriali
Attività fiscali 438.623 - 438.623 Attività fiscali
Altre attività 272.977 - 272.977 Altre attività
Totale attivo 9.569.859 (15.529) 9.554.330 Totale attivo
CONSISTENZE
VOCI DEL PASSIVO
VOCI DEL PASSIVO
(in migliaia di euro) 31.12.2017 Impatti
Classification
31.12.17
RIAGGREGATI
(in migliaia di euro)
Debiti verso banche 791.977 - 791.977 Debiti verso banche
Debiti verso clientela 5.293.188 - 5.293.188 Debiti verso la clientela
Titoli in circolazione 1.639.994 - 1.639.994 Titoli in circolazione
Passività finanziarie di
negoziazione
38.171 - 38.171 Passività finanziarie di
negoziazione
Passività fiscali 40.076 - 40.076 Passività fiscali
Altre passività 368.543 (15.544) 352.999 Altre passività
Trattamento di fine rapporto
del personale
7.550 - 7.550 Trattamento di fine rapporto
del personale
n.a. n.a. 590 590 Fondi rischi ed oneri per impegni e
garanzie rilasciate
Altri fondi per rischi ed oneri 21.641 (575) 21.066 Altri fondi per rischi ed oneri
Riserve da valutazione (2.710) - (2.710) Riserve da valutazione
Altre Riserve 1.038.155 - 1.038.155 Altre Riserve
Sovrapprezzo di emissione 101.864 - 101.864 Sovrapprezzo di emissione
Capitale 53.811 - 53.811 Capitale
(Azioni Proprie) (3.168) - (3.168) (Azioni Proprie)
Patrimonio Netto di terzi - - - Patrimonio Netto di terzi
Utile (Perdita) di esercizio 180.767 - 180.767 Utile (Perdita) di esercizio
Totale passivo e patrimonio
netto
9.569.859 (15.529) 9.554.330 Totale passivo e patrimonio
netto

Per quanto riguarda lo schema del conto economico, in coerenza rispetto alla composizione delle stesse per l'esercizio 2018, si è provveduto a riclassificare dalla voce Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su crediti alla voce Interessi attivi l'effetto delle riprese di valore sulle attività deteriorate dovute al passaggio del tempo («effetto attualizzazione») (1,3 milioni positivi al 31 marzo 2017) e alla riclassifica dalla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento su altre operazioni finanziarie" alla voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi

e oneri" dell'effetto della valutazione degli impegni e garanzie rilasciate (0,7 milioni positivi al 31 marzo 2017).

Inoltre, come indicato nei prospetti economici presentati in tale documento, si è provveduto a riclassificare le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

Effetti prima applicazione

Si rappresentano nel seguito gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 suddivisi tra effetti derivanti dall'applicazione del nuovo criterio di impairment ed effetti derivanti dalla misurazione (nel seguito "Measurement") delle attività finanziarie in conseguenza dell'effettuazione dell'SPPI test e dell'individuazione dei business model.

Tali effetti, che riguardano sia l'ammontare sia la composizione del patrimonio netto, derivano principalmente:

  • dall'obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio (sia performing che deteriorate) utilizzando il modello delle "expected credit losses" in sostituzione del previgente modello delle "incurred credit losses". In particolare, per quel che attiene alle esposizioni performing, l'incremento/decremento delle rettifiche di valore è ascrivibile:
  • alla classificazione in Stage 2 di una quota di portafoglio con conseguente rettifica "lifetime";
  • all'applicazione di rettifiche anche a portafogli precedentemente non assoggettati ad impairment (crediti verso banche, titoli di stato, garanzie ricevute);
  • all'allineamento a livello di Gruppo delle metodologie di calcolo;
  • dall'esigenza di riclassificare alcune attività finanziarie in portafoglio sulla base del risultato combinato dei due driver di classificazione previsti dal principio: il business model sulla base del quale tali strumenti sono gestiti e le caratteristiche contrattuali dei relativi flussi di cassa (SPPI test).

L'effetto combinato di quanto sopra ha comportato sul patrimonio netto consolidato del Gruppo Banca IFIS un impatto positivo di 2,9 milioni di euro, al netto del relativo effetto fiscale.

VOCI DELL'ATTIVO CONSISTENZE IMPATTI IFRS 9 CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.12.17
RIAGGREGATI
MEASUREMENT IMPAIRMENT 01.01.18
RIAGGREGATI
Cassa e disponibilità liquide 50 - - 50
Attività finanziarie detenute per negoziazione valutate
a fair value con impatto a conto economico
35.614 - - 35.614
Attività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico
- - - -
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value con impatto a conto economico
58.807 - - 58.807
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
442.576 - (503) 442.073
Crediti verso banche 1.760.752 - (972) 1.759.780
Crediti verso clientela 6.392.567 (49) 9.119 6.401.637
Attività materiali e immateriali 152.364 - - 152.364
Attività fiscali 438.623 16 1.333 439.972
Altre attività 272.977 - - 272.977
Totale attivo 9.554.330 (33) 8.977 9.563.274
VOCI DEL PASSIVO CONSISTENZE IMPATTI IFRS 9 CONSISTENZE
(in migliaia di euro) 31.12.17
RIAGGREGATI
MEASUREMENT IMPAIRMENT 01.01.18
RIAGGREGATI
Debiti verso banche 791.977 - - 791.977
Debiti verso la clientela 5.293.188 - - 5.293.188
Titoli in circolazione 1.639.994 - - 1.639.994
Passività finanziarie di negoziazione 38.171 - - 38.171
Passività fiscali 40.076 - 3.049 43.125
Altre passività 352.999 - - 352.999
Trattamento di fine rapporto del personale 7.550 - - 7.550
Fondi rischi ed oneri per impegni e garanzie rilasciate 590 - 2.954 3.544
Altri fondi per rischi ed oneri 21.066 - - 21.066
Riserve da valutazione (2.710) (2.275) - (4.985)
Altre Riserve 1.038.155 2.242 2.974 1.043.371
Sovrapprezzo di emissione 101.864 - - 101.864
Capitale 53.811 - - 53.811
Azioni Proprie (3.168) - - (3.168)
Patrimonio Netto di terzi - - - -
Utile (Perdita) di esercizio 180.767 - - 180.767
Totale passivo e patrimonio netto 9.554.330 (33) 8.977 9.563.274

Effetti della prima applicazione dell'IFRS 15

L'IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un importo che riflette il corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al cliente. Il nuovo principio sostituisce tutti gli attuali requisiti presenti negli IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. Il Gruppo ha avviato una attenta analisi nel corso del 2017 dalla quale sulla base delle tipologie di prodotti presenti nel Gruppo non si rilevano impatti significativi.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

L'applicazione dei principi contabili implica talvolta il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Ai fini delle assunzioni alla base delle stime formulate viene considerata ogni informazione disponibile alla data di redazione delle situazioni contabili nonché ogni altro fattore considerato ragionevole a tale fine.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune poste iscritte nel Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2018, così come previsto dai principi contabili. Detti processi si fondano sostanzialmente su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale. Tali processi sostengono i valori di iscrizione al 31 marzo 2018.

Con periodicità almeno annuale, in sede di redazione del bilancio le stime sono riviste.

Il rischio di incertezza nella stima, da un punto di vista della significatività delle voci in bilancio e dell'aspetto di valutazione richiesto al management, è sostanzialmente presente nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti del settore NPL;
  • crediti gestiti dalla BU Pharma, con particolare riferimento alla componente di interessi di mora ritenuta recuperabile;
  • attivi deteriorati relativi al settore Imprese;
  • fondi per rischi e oneri;
  • trattamento di fine rapporto;
  • avviamento e altre attività immateriali.

Con particolare riferimento alla determinazione di valore dei crediti afferenti al settore NPL, il Risk Management valuta periodicamente, nell'ambito del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, anche il c.d. rischio modello effettuando delle analisi ad hoc, in quanto le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all'importo che alla data di effettivo incasso. Infatti il modello proprietario stima i flussi di cassa proiettando lo "smontamento temporale" del valore nominale del credito in base al profilo di recupero storicamente osservato in cluster omogenei. A questo si aggiunge, relativamente alle posizioni caratterizzate da raccolta, un modello a "carattere deterministico" basato sulla valorizzazione delle rate future del piano di rientro, al netto del tasso di insoluto storicamente osservato. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l'evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Nel corso del primo trimestre 2018 si è provveduto ad un affinamento del modello in essere utilizzato per la stima dei flussi di cassa dei crediti in gestione stragiudiziale: in particolare sono state aggiornate le basi dati storiche e affinata la modalità di clusterizzazione del portafoglio al fine di tener conto delle più recenti acquisizioni avvenute in mercati di tipo secondario. Inoltre è stato sviluppato e applicato ad una parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale un modello per la stima dei flussi di cassa. In particolare vengono valorizzati i flussi di cassa con il nuovo modello statistico per tutte quelle posizioni che hanno ottenuto o otterranno un precetto a partire dal 1 gennaio 2018. Tali pratiche venivano precedentemente contabilizzate al costo di acquisto fino al momento dell'individuazione dei flussi di cassa analitici. L'applicazione del nuovo modello consente di individuare anticipatamente i flussi di cassa in maniera massiva. L'affinamento è stato reso possibile in seguito al raggiungimento di numeriche consistenti su cui poter basare analisi di stime sufficientemente attendibili. Le altre pratiche in corso di lavorazione giudiziale restano iscritte al costo di acquisto, fino a al momento in cui tali requisiti sono rispettati o fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (ODA).

L'adozione dell'affinamento ha determinato una variazione nella stima dei flussi di cassa che, attualizzata al TIR originario delle posizioni, si è tradotta in una variazione complessiva positiva di costo ammortizzato pari a 19,7 milioni di euro contabilizzata a conto economico secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Inoltre, coerentemente con la variazione dei flussi di cassa positivi, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati alle azioni giudiziali poste in essere precedentemente sospesi pari a 9,2 milioni di euro.

Situazione patrimoniale e andamento economico del Gruppo

Si commentano nel seguito le principali voci economico-patrimoniali. Si rinvia a quanto descritto nelle Politiche Contabili del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato in merito alla riesposizione dei dati comparativi al 31 dicembre 2017 a seguito dell'entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 9.

Aggregati patrimoniali riclassificati

PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con
impatto a conto economico
34.987 35.614 (627) (1,8)%
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value con impatto a conto economico
115.597 58.807 56.790 96,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
453.847 442.576 11.271 2,5%
Crediti verso banche 1.565.449 1.760.752 (195.303) (11,1)%
Crediti verso clientela 6.457.208 6.392.567 64.641 1,0%
Attività materiali e immateriali 152.255 152.364 (109) (0,1)%
Attività fiscali 408.270 438.623 (30.353) (6,9)%
Altre voci dell'attivo 333.189 273.027 60.162 22,0%
Totale dell'attivo 9.520.802 9.554.330 (33.528) (0,4)%
Debiti verso banche 820.190 791.977 28.213 3,6%
Debiti verso clientela 5.022.110 5.293.188 (271.078) (5,1)%
Titoli in circolazione 1.774.973 1.639.994 134.979 8,2%
Fondi per rischi e oneri 26.802 21.656 5.146 23,8%
Passività fiscali 48.140 40.076 8.064 20,1%
Altre voci del passivo 415.598 398.720 16.878 4,2%
Patrimonio netto 1.412.989 1.368.719 44.270 3,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 9.520.802 9.554.330 (33.528) (0,4)%

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate a fair value con impatto a conto economico

La voce include sostanzialmente i finanziamenti e i titoli di debito che non hanno superato l'SPPI test, titoli di capitale rappresentati da strumenti finanziari partecipativi iscritti a 1 euro cadauno, nonché le quote di fondi di OICR, così come previsto dal nuovo principio contabile IFRS 9. L'incremento della voce rispetto alla fine dell'esercizio precedente è riferibile principalmente all'acquisto, nel corso del trimestre, di quote di fondi OICR per 54,2 milioni di euro. La composizione della voce è di seguito riportata.

ATTIVITA' FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE CONSISTENZE VARIAZIONE
VALUTATE A FAIR VALUE
CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Titoli di debito 2.156 955 1.201 125,8%
Quote di O.I.C.R. 68.132 13.729 54.403 396,3%
Finanziamenti 45.309 44.123 1.186 2,7%
Totale 115.597 58.807 56.790 96,6%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano a complessivamente 453,8 milioni di euro al 31 marzo 2018, in crescita del 2,5% rispetto al valore del 31 dicembre 2017 e includono i titoli di debito che hanno superato l'SPPI test e i titoli di capitale (azioni) per i quali la Banca ha esercitato la cosiddetta OCI option prevista dal nuovo principio IFRS 9.

In particolare, l'ammontare dei titoli di debito detenuti al 31 marzo 2018 è pari a 438,9 milioni di euro, in aumento del 2,6% rispetto al 31 dicembre 2017 sia per effetto dell'acquisto di titoli emessi da banche sia per la variazione di fair value del periodo.

Emittente/Scadenza 1 anno 2 anni 3 anni 5 anni oltre 5 anni Totale
Titoli governativi - 30.171 - - 403.937 434.108
% sul totale - 6,9% - - 92,0% 98,9%
Banche - - - - 4.828 4.828
% sul totale - - - - 1,1% 1,1%
Altri emittenti - - - - - -
% sul totale - - - - - -
Totale - 30.171 - - 408.765 438.936
% sul totale - 6,9% - - 93,1% 100,0%

Si riporta di seguito la suddivisione per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Sono inoltre inclusi in tale voce anche titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza per 14,9 milioni di euro (+1,1% rispetto al 31 dicembre 2017). La variazione è riconducibile principalmente all'adeguamento del fair value dei titoli in portafoglio.

Crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 31 marzo 2018 è risultato pari a 1.565,4 milioni di euro, rispetto al valore riaggregato di 1.760,8 milioni al 31 dicembre 2017. Tale eccedenza di liquidità ha in parte l'obiettivo di garantire il margine necessario all'ordinario svolgimento dell'attività bancaria, ed in parte risulta in esubero rispetto alle necessità strutturali ed operative.

Crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 6.457,2 milioni di euro, in aumento del' 1,0% rispetto al dato riaggregato di 6.392,6 milioni a fine del 2017.

Più in dettaglio, risultano in aumento le esposizioni del settore NPL (+4,1%) e Governance & Servizi (+84,6%). Relativamente a quest'ultimo settore, la crescita è dovuta alla sottoscrizione di una tranche senior sottoposta a garanzia dello Stato (GACS) per 90,7 milioni di euro, all'acquisizione della controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A. che contribuisce al 31 marzo 2018 con un portafoglio crediti di 7,5 milioni di euro, e all'acquisizione di due portafogli retail performing per 31,1 milioni di euro che hanno più che compensato il normale ammortamento dei portafogli pre-esistenti. L'acquisto dei citati portafogli performing è avvenuta nell'ambito dell'ordinaria attività di acquisto da parte del settore NPL che riguarda talvolta anche portafogli misti: la parte performing resta comunque sempre residuale rispetto al portafoglio complessivo. In lieve flessione il settore Imprese (-1,5%), principalmente dovuto a dinamiche di stagionalità dell'Area Crediti commerciali.

Si segnala che nella voce non sono presenti esposizioni classificabili come "grande esposizione" ovvero esposizioni individuali superiori al 10% dei Fondi propri.

CREDITI VERSO LA CLIENTELA CONSISTENZE VARIAZIONE
COMPOSIZIONE SETTORIALE
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Imprese 5.373.237 5.456.508 (83.271) (1,5)%
- di cui deteriorati 342.768 342.676 92 0,0%
NPL 831.817 799.436 32.381 4,1%
- di cui deteriorati 830.874 798.720 32.154 4,0%
Governance & Servizi 252.154 136.623 115.531 84,6%
- di cui deteriorati 32.338 23.582 8.756 37,1%
Totale crediti verso la clientela 6.457.208 6.392.567 64.641 1,0%
- di cui deteriorati 1.205.980 1.164.978 41.002 3,5%

Il totale delle attività deteriorate nette, sul quale incidono in modo significativo i crediti del settore NPL, si attesta a 1.206,0 milioni al 31 marzo 2018 contro i 1.165,0 milioni di fine 2017 (+3,5%).

Si rimanda alla sezione "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo" per un'analisi di dettaglio delle dinamiche dei crediti verso la clientela.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 25,2 milioni di euro, contro 24,5 milioni al 31 dicembre 2017 (+3,1%); l'aumento è sostanzialmente dovuto all'avviamento provvisoriamente determinato in 700 mila euro conseguente all'acquisizione delle controllata Cap.Ital.Fin. S.p.A..

La voce è inoltre riferita a software per 23,7 milioni di euro e all'avviamento, per 829 mila euro, che emerge dal consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.Z o.o..

Le immobilizzazioni materiali si attestano a 127,0 milioni di euro, rispetto ai 127,9 milioni a fine 2017, in diminuzione per l'ammortamento di periodo.

Gli immobili iscritti a fine periodo tra le immobilizzazioni materiali includono l'importante edificio storico "Villa Marocco" sito in Mestre – Venezia sede di Banca IFIS.

L'immobile Villa Marocco, in quanto immobile di pregio, non è assoggettato ad ammortamento ma alla verifica almeno annuale di impairment. A tale scopo vengono sottoposti a perizia di stima da parte di soggetti esperti nella valutazione di immobili della medesima natura. Nel corso del periodo non sono emersi elementi che facciano ritenere necessario l'effettuazione dell'impairment test.

Attività e passività fiscali

Tali voci accolgono i crediti o debiti per imposte correnti e le attività o passività relative alla fiscalità differita.

Le attività fiscali correnti, pari a 51,9 milioni di euro (-27,2% rispetto a fine 2017), si riferiscono principalmente per euro 22,9 milioni a crediti IRES/IRAP esposti in dichiarazione dei redditi, per 21,3 milioni di euro a crediti acquistati da terzi e per euro 6,3 milioni al credito di imposta derivante dalla conversione delle imposte anticipate (DTA) secondo quanto previsto dalla Legge n. 214/2011.

Le attività per imposte anticipate, pari a euro 356,4 milioni (-3,0% rispetto a fine 2017) si riferiscono per euro 214,7 milioni a rettifiche di valore su crediti deducibili negli esercizi successivi, per 80,7 milioni a perdite fiscali pregresse riportabili e rinvenienti dalle operazioni di fusione delle ex controllate Interbanca S.p.A. e IFIS Factoring S.r.l., per 22,4 milioni ad ACE riportabile mentre le restanti sono riferibili a disallineamenti fiscali tra cui il residuo di quello rilevato in sede di business combination per la sola controllata IFIS Leasing (15,8 milioni di euro).

Le passività fiscali correnti, pari a 4,9 milioni di euro, rappresentano il carico fiscale del periodo (1,5 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Le passività per imposte differite, pari a 43,3 milioni di euro, si incrementano del 12,1% rispetto al dato di fine 2017, principalmente per gli effetti fiscali relativi all'implementazione dell'IFRS 9 come descritto nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9". La voce imposte differite include inoltre 23,6 milioni di euro su crediti iscritti per interessi di mora che saranno tassati al momento dell'incasso, 9 milioni di euro sulla rivalutazione dell'immobile di Milano, 3 milioni di euro su disallineamenti di crediti commerciali nonché 4,1 milioni di euro su altri disallineamenti fiscali.

Le attività fiscali rientrano nel calcolo dei "requisiti patrimoniali per il rischio di credito", in applicazione del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286.

Di seguito si elencano i vari trattamenti suddivisi per tipologia e l'impatto sul CET1 e sulle attività a rischio ponderate al 31 marzo 2018:

  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee" vengono detratte dal CET1; al 31 marzo 2018 la deduzione del 100%, a causa del termine del regime transitorio (art. 478 CRR), è pari a 159,0 milioni di euro; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite;
  • le "attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee", non vengono detratte dal CET1 ma ricevono una ponderazione di rischio pari al 250%; al 31 marzo 2018 tali attività sono totalmente nettate dalla corrispondente passività fiscale differita.
  • le "attività fiscali anticipate di cui alla L. 214/2011", relative a rettifiche di valore su crediti e convertibili in crediti d'imposta, ricevono una ponderazione di rischio pari al 100%; al 31 marzo 2018 la corrispondente ponderazione ammonta a 214,7 milioni di euro;
  • le "attività fiscali correnti", che ammontano a 51,9 milioni di euro, ricevono una ponderazione dello 0% in quanto esposizioni nei confronti dell'Amministrazione Centrale.

Complessivamente le Attività Fiscali iscritte al 31 marzo 2018 e dedotte dai Fondi propri al 100%, comportano un onere pari a 2,15% in termini di CET1 rispetto a 1,86% del 31 dicembre 2017, destinato a ridursi nel futuro per effetto dell'utilizzo delle poste in contropartita all'emersione di reddito imponibile.

Altre attività e altre passività

Le altre attività si attestano a 333,2 milioni di euro al 31 marzo 2018 (+22,0% rispetto ai dati al 31 dicembre 2017).

La voce comprende per 107,7 milioni di euro crediti nei confronti della controllante La Scogliera S.p.A., derivanti per 54,1 milioni di euro all'applicazione del consolidato fiscale e per 53,6 milioni da crediti fiscali chiesti a rimborso da quest'ultima a fronte di versamenti di imposta eccedenti effettuati in precedenti esercizi; per 9,9 milioni di euro quali versamenti in pendenza di giudizio, per 3,1 milioni di euro crediti netti verso l'erario per acconti versati (bollo) e per 31,8 milioni di euro di crediti IVA. Si segnala infine che la voce include 32,2 milioni di euro i costi sospesi legati alle pratiche della NPL in attesa di ottenimento dell'ordinanza di assegnazione da parte del giudice.

Le altre passività a fine periodo ammontano a 369,7 milioni di euro (+4,7% rispetto a fine 2017). Le poste più significative sono da ricondurre prevalentemente a somme da accreditare alla clientela in attesa di imputazione.

La raccolta

RACCOLTA CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 820.190 791.977 28.213 3,6%
- Eurosistema 697.669 699.585 (1.916) (0,3)%
- Altri debiti 122.521 92.392 30.129 32,6%
Debiti verso clientela 5.022.110 5.293.188 (271.078) (5,1)%
- Rendimax e Contomax 4.605.693 4.948.386 (342.693) (6,9)%
- Altri depositi vincolati 220.071 104.675 115.396 110,2%
- Altri debiti 196.346 240.127 (43.781) (18,2)%
Titoli in circolazione 1.774.973 1.639.994 134.979 8,2%
Totale raccolta 7.617.273 7.725.159 (107.886) (1,4)%

Il totale della raccolta, che al 31 marzo 2018 risulta pari a 7.617,3 milioni di euro, in diminuzione dell'1,4% rispetto al 31 dicembre 2017, è rappresentata per il 65,9% da Debiti verso la clientela (68,5% al 31 dicembre 2017), per il 10,8% da Debiti verso banche (10,3% al 31 dicembre 2017), e per il 23,3% da Titoli in circolazione (21,2% al 31 dicembre 2017).

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2018 a 5.022,1 milioni di euro (-5,1% rispetto a fine 2017), sostanzialmente per effetto di una riduzione del 6,9% rispetto alla fine del 2017 della raccolta retail (Rendimax e Contomax) pari a 4.605,7 milioni di euro.

I Debiti verso banche, che ammontano a 820,2 milioni di euro (rispetto ai 792,0 milioni a dicembre 2017), aumentano del 3,6% sostanzialmente per un incremento dei depositi vincolati presso altre banche il cui saldo ammonta a 122,5 milioni di euro, rispetto a 92,4 milioni di fine esercizio precedente (+32,6%).

I Titoli in circolazione ammontano a 1.775,0 milioni di euro. La voce comprende per complessivi 978,0 milioni di euro (850,0 milioni di euro al 31 dicembre 2017) i titoli emessi dalle società veicolo, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione poste in essere a fine 2016.

La voce include altresì l'obbligazione senior emessa da Banca IFIS nel corso del primo semestre 2017 per 302,4 milioni di euro, inclusivi di interessi, nonché il bond Tier 2 per 406,0 milioni di euro inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione al 31 marzo 2018 si riferisce a prestiti obbligazionari per 88,0 milioni di euro e 571 mila euro di certificati di deposito emessi dalla incorporata Interbanca S.p.A..

Fondi per rischi e oneri

FONDI RISCHI E ONERI CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
3.514 590 2.924 495,6%
Controversie legali 15.750 15.463 287 1,9%
Altri fondi 7.538 5.603 1.935 34,5%
Totale fondi per rischi e oneri 26.802 21.656 5.146 23,8%

La composizione del fondo per rischi e oneri in essere a fine periodo, confrontata con i valori riaggregati dell'esercizio precedente, è nel seguito dettagliata per natura del contenzioso. Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente i fondi derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca. Non si è ritenuto opportuno applicare la medesima rappresentazione separata per i fondi derivanti dall'acquisizione nel primo trimestre 2018 di Cap.Ital.Fin. S.p.A., data la scarsa significatività dei relativi valori.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Al 31 marzo 2018 il saldo pari a 3,5 milioni di euro riflette la svalutazione degli impegni e garanzie finanziarie rilasciate dal Gruppo secondo il nuovo principio IFRS 9. Il saldo della voce al 31 dicembre 2017, a seguito delle riaggregazioni in ossequio ai nuovi schemi prescritti da Banca d'Italia, comprendeva 0,6 milioni di euro quale fondo rischi su unfunded commitment. La variazione del saldo nel corso del trimestre rispetto a fine 2017 è dovuta prevalentemente alla prima implementazione del principio suddetto.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Al 31 marzo 2018 sono iscritti fondi per 7,6 milioni di euro costituiti da 23 controversie legate ai Crediti Commerciali per 7,5 milioni di euro (a fronte di un petitum complessivo di 28,0 milioni di euro) e da 9 controversie legate a crediti del settore NPL per 94 mila euro (a fronte di un petitum complessivo di 188 mila).

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 marzo 2018 sono iscritti fondi per 8,1 milioni di euro costituiti da 18 controversie in capo a IFIS Leasing e IFIS Rental per 4,6 milioni di euro e da 9 controversie in capo alla ex Interbanca per 3,5 milioni di euro (per un petitum di 50,5 milioni di euro).

Altri fondi

Altri fondi Banca IFIS

Al 31 marzo 2018 sono presenti altri fondi per 2,0 milioni di euro interamente riconducibili alla stima della contribuzione al Resolution Fund. La variazione della voce "Altri fondi" rispetto al saldo al 31 dicembre 2017 è dovuta prevalentemente a tale accantonamento.

Altri fondi ex Gruppo GE Capital Interbanca

Al 31 marzo 2018 sono in essere fondi per 5,5 milioni di euro costituiti da 1,4 milioni di euro per oneri legati al personale e 4,1 milioni di euro quali altri fondi, tra cui rilevano 3,3 milioni per indennità di clientela. Non si rilevano variazioni significative rispetto ai saldi al 31 dicembre 2017.

Passività potenziali

Si dettagliano nel seguito le passività potenziali maggiormente significative esistenti al 31 marzo 2018 il cui esito negativo è ritenuto, anche sulla base delle valutazioni ricevute dai consulenti legali che assistono le società controllate nelle sedi competenti, solo possibile e pertanto oggetto solamente di informativa.

Per maggior chiarezza si evidenziano separatamente le passività potenziali derivanti dall'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Controversie legali

Controversie legali Banca IFIS

Banca IFIS rileva passività potenziali per complessivi 4,4 milioni di euro di petitum, rappresentate da n. 20 controversie di cui n. 13 per 1,9 milioni di euro riferite a controversie legate ai Crediti Commerciali, n.1 in ambito giuslavoristico per 54 mila euro e n.6 relative al settore NPL per 2,4 milioni di euro; per tali posizioni Banca IFIS, supportata dal parere dei propri legali, non ha provveduto a stanziare fondi a fronte di un rischio di soccombenza stimato possibile.

Controversie legali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Si riportano a seguire le passività potenziali maggiormente significative in capo all'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Causa passiva per richiesta di annullamento di transazione

Causa passiva intentata nei confronti della ex Interbanca nel 2010 e relativa a una posizione per la quale la ex Interbanca stessa aveva stipulato nel 2005 un accordo transattivo con l'allora Commissario Straordinario nominato per la procedura di amministrazione straordinaria aperta nei confronti di una società debitrice di Interbanca. La validità di tale accordo è stata posta in discussione dal nuovo Commissario Straordinario che ha avanzato una pretesa risarcitoria nei confronti, tra l'altro, della ex Interbanca per un importo pari a circa 168 milioni di euro. Nello stesso giudizio, alcuni convenuti hanno svolto domande a vario titolo nei confronti della ex Interbanca.

Il Tribunale ha ritenuto valido ed efficace l'accordo transattivo, respingendo tutte le richieste delle Procedure attrici contro l'ex Interbanca. Nel giudizio di primo grado, che prosegue nei confronti degli altri convenuti e della ex Interbanca per le residue domande, è in corso una consulenza tecnica, nella quale il consulente tecnico d'ufficio ha concluso circa l'insussistenza del danno lamentato dalle tre società debitrici. Le Procedure, insoddisfatte dell'esito della consulenza, hanno depositato un'istanza di rinnovazione/integrazione, rigettata dal Tribunale cha ha solo disposto alcuni approfondimenti tecnici. La relazione peritale finale, che conferma le conclusioni gìà raggiunte, è stata depositata il 15 marzo 2018 e all' udienza del 10 aprile 2018 , nonostante le contestazioni degli avvocati delle Procedure a proposito del supplemento di CTU, il Tribunale ha rinviato per la precisazione delle conclusioni all'udienza del 12 giugno 2019.

Le procedure attrici hanno impugnato la sentenza di primo grado favorevole alla Società, riducendo le proprie richieste a 149 milioni di euro, ma la Corte d'Appello ha confermato la decisione già presa con sentenza passata in giudicato.

Procedimenti giudiziari relativi a domande di risarcimento di danni rivenienti da un'operazione straordinaria inerente una società industriale e di danni ambientali

All'inizio del 2012 è sorto un complesso contenzioso, avente a oggetto un'azione di risarcimento del danno, promossa dagli organi della procedura di amministrazione straordinaria di una società operante nel settore chimico in cui la ex Interbanca deteneva, in via indiretta, una partecipazione nel periodo 1999-2004. L'azione di risarcimento è stata promossa nei confronti della ex Interbanca e di tre suoi ex dipendenti per far accertare una presunta responsabilità e per addivenire alla condanna al risarcimento dei danni risultanti da un'operazione di scissione, in danno dei creditori, in un importo pari o maggiore a 388 milioni di euro. Nel corso del 2013, è stata estesa nei confronti anche della ex Interbanca, la richiesta di risarcimento in via solidale di circa 3,5 miliardi di euro per danno ambientale e il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sono intervenuti a sostegno delle

domande formulate dalla procedura attrice. Con sentenza in data 10 febbraio 2016 il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile l'intervento dei sopracitati Ministeri e ha rigettato integralmente tutte le domande formulate dalla procedura attrice nei confronti di Interbanca e dei suoi ex dipendenti.

Nel mese di marzo 2016 i Ministeri e la procedura attrice hanno notificato il proprio atto di appello. Nel novembre 2016 la ex Interbanca ed i suoi ex dipendenti hanno raggiunto separati accordi transattivi con la procedura attrice che ha rinunciato all'azione e alle domande promosse. Il procedimento prosegue da parte dei Ministeri. La causa è stata rinviata all'udienza del 20 giugno 2018 per la precisazione delle conclusioni.

In data 28 luglio 2015, è stata notificata dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, tra l'altro, alla ex Interbanca un provvedimento con il quale il Ministero procedente invitava e diffidava la ex Interbanca e le altre società destinatarie ad adottare con effetto immediato tutte le iniziative opportune per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo qualsiasi fattore di danno in tre siti industriali gestiti dalla società. Con sentenza del 21 marzo 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso della ex Interbanca e per l'effetto ha annullato il provvedimento medesimo. In data 15 luglio 2016 il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha notificato il proprio appello. L'udienza per la trattazione del merito della controversia è stata fissata per il prossimo 14 giugno 2018.

Contenzioso fiscale

Contenzioso fiscale Banca IFIS

Si dà atto del ricevimento in data 23 dicembre 2016 di un avviso di accertamento in ambito IVA per 105 mila euro senza riconoscimento di sanzioni ed interessi. Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Contenziosi fiscali ex Gruppo GE Capital Interbanca

Contenzioso relativo all'applicazione delle ritenute alla fonte sugli interessi corrisposti in Ungheria. Società coinvolte: Interbanca Spa e IFIS Leasing Spa (inclusa l'incorporata GE Leasing Italia Spa)

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione della ritenuta del 27% sugli interessi passivi corrisposti alla società ungherese GE Hungary Kft senza l'applicazione della ritenuta in virtù della Convenzione Internazionale contro le Doppie imposizioni in vigore tra l'Italia e l'Ungheria. L'Agenzia delle Entrate ha di fatto concluso che la società ungherese GE Hungary Kft non fosse l'effettiva beneficiaria degli interessi passivi corrisposti dalle società Italiane ma soltanto una conduit company.

L'Agenzia delle Entrate ha, al contrario, individuato come beneficiario effettivo una società presuntivamente residente nelle Bermuda e pertanto è stata disconosciuta l'applicazione della Convenzione Internazionale contro le Doppie Imposizione stipulata tra Italia ed Ungheria e pretesa l'applicazione della ritenuta del 27% prevista per i soggetti residenti in paesi a fiscalità privilegiata.

Pertanto per le annualità dal 2007 al 2011 sono state accertate maggiori ritenute per circa 68 milioni in capo ad Interbanca Spa e circa 42 milioni in capo a IFIS Leasing Spa.

Contestualmente sono state anche irrogate sanzioni amministrative nella misura del 150/250%.

Le Società coinvolte hanno impugnato gli Avvisi di Accertamento nei termini di legge presso le competenti Commissioni Tributarie ed effettuato il versamento di 1/3 dell'imposta a titolo di iscrizione provvisoria per circa 31 milioni di euro.

Si segnala infine che l'Autorità fiscale Ungherese a seguito dello scambio di informazioni ai sensi della Direttiva Europea n. 2011/16/EU ha concluso che la società GE Hungary Kft deve essere correttamente considerata come il beneficiario effettivo degli interessi ricevuti dalle controparti Italiane".

Alla data odierna tutte le sentenze che sono state pronunciate presso le competenti Commissioni Tributarie Provinciali (Torino e Milano) hanno accolto integralmente i ricorsi presentati e, come prevedibile, l'Agenzia ha proposto Appello contro dette decisioni.

Contenzioso relativo alle svalutazioni su crediti

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato in perdite su crediti - senza elementi certi e precisi - le svalutazioni «integrali» dei crediti (c.d. svalutazione a zero) operate dalla Società negli esercizi 2004, 2005, 2006 e 2007 e riprese in aumento nelle annualità dal 2005 al 2011.

Per le annualità 2004/2011 sono state accertate maggiori imposte per 755 mila euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 100%.

Contenzioso relativo al trattamento IVA delle attività di intermediazione assicurativa.

Società coinvolta IFIS Leasing Spa

L'Agenzia delle Entrate ha contestato la mancata applicazione del meccanismo del pro-rata nelle annualità dal 2007 al 2010 relativamente alla detrazione dell'IVA sulle operazioni passive a fronte delle provvigioni attive, esenti IVA, riconosciute dalle compagnie assicurative in relazione ad una attività di intermediazione assicurativa svolta considerata come autonoma e non, al contrario, accessoria allo svolgimento dell'attività principale di leasing di autoveicoli (attività soggetta ad IVA).

Per le annualità 2007/2010 è stata accertata una maggiore IVA per 3 milioni di euro con l'applicazione di sanzioni amministrative nella misura del 125%.

Banca IFIS, supportata dai propri consulenti fiscali, ha ritenuto di presentare riscorso e ritenuto il rischio di soccombenza possibile ma non probabile, pertanto non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi e oneri.

Indennizzi

In linea con la prassi di mercato, il contratto d'acquisizione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca prevede il rilascio da parte del venditore (GE Capital International Limited) di un articolato set di dichiarazioni e garanzie relative a Interbanca e alle altre Società Partecipate.

In aggiunta, il contratto prevede una serie di indennizzi speciali rilasciati dal venditore in relazione ai principali contenziosi passivi e fiscali di cui sono parte le società dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca.

Il patrimonio netto

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2018 a 1.413,0 milioni di euro, contro i 1.368,8 milioni di euro (+3,2%).

La composizione e la variazione rispetto all'esercizio precedente sono spiegate nelle tabelle seguenti.

PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE CONSISTENZE VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Capitale 53.811 53.811 - 0,0%
Sovrapprezzi di emissione 101.864 101.864 - 0,0%
Riserve da valutazione: (1.615) (2.710) 1.095 (40,4)%
- Titoli 3.629 2.275 1.354 59,5%
- TFR 49 20 29 145,0%
- differenze di cambio (5.293) (5.005) (288) 5,8%
Riserve 1.224.243 1.038.155 186.088 17,9%
(Azioni proprie) (3.168) (3.168) - 0,0%
Utile netto di periodo 37.854 180.767 (142.913) (79,1)%
Patrimonio netto 1.412.989 1.368.719 44.270 3,2%
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI (migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2017 1.368.719
Modifica saldi di apertura 2.941
Incrementi: 41.617
Utile del periodo 37.854
Variazione riserva da valutazione: 3.658
- Titoli 3.629
- TFR 29
Altre variazioni 105
Decrementi: 288
Variazione riserva da valutazione: 288
- differenze di cambio 288
Patrimonio netto al 31.03.2018 1.412.989

La modifica dei saldi di apertura si riferisce agli effetti rilevati a patrimonio netto derivanti dall'introduzione del nuovo principio IFRS 9 come più dettagliatamente presentato nel paragrafo "Effetti della prima applicazione dell'IFRS 9".

La variazione della riserva da valutazione su titoli rilevata nel periodo è dovuta all'adeguamento di fair value degli strumenti finanziari nel portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

La variazione della riserva da valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI DATI AL
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 819.248 859.944
Capitale di classe 1 (T1) 866.984 898.356
Totale fondi propri 1.132.879 1.191.097
Totale attività ponderate per il rischio 7.380.187 7.376.306
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,10% 11,66%
Ratio – Capitale di classe 1 11,75% 12,18%
Ratio – Totale fondi propri 15,35% 16,15%

I Fondi propri, le attività di rischio ponderate e i coefficienti di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2017 sono stati determinati avendo a riferimento i principi regolamentari contenuti nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), recepiti nelle Circolari della Banca d'Italia n. 285 e n. 286. In particolare, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile.

Relativamente alle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri - Regolamento 2017/2395 che modifica il regolamento n.575/2013 (CRR) – che definiscono per gli Enti la possibilità di includere nel loro capitale primario di classe 1 una porzione degli accantonamenti accresciuti per perdite attese su crediti, in applicazione dell'IFRS 9 e fino al termine del periodo transitorio (1 gennaio 2018/31 dicembre 2022), si comunica che Banca IFIS ha provveduto ad informare la Banca d'Italia della decisione di applicare le disposizioni transitorie per l'intero periodo.

L'inclusione nel CET1 avverrà in modo graduale applicando i seguenti fattori:

  • 0,95 dall'1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018;
  • 0,85 dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019;
  • 0,70 dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020;
  • 0,50 dall'1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021;
  • 0,25 dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

La prima applicazione dell'IFRS 9 all'1 gennaio 2018 non ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti; pertanto le disposizioni transitorie – "approccio statico" - non sono applicabili.

Al 31 marzo 2018, l'applicazione dell'IFRS 9 ha comportato un aumento degli accantonamenti per perdite attese su crediti per 167 mila euro, al netto dell'effetto fiscale. Pertanto, in applicazione delle disposizioni transitorie – "approccio dinamico" - è stato riconosciuto nel capitale primario di classe 1 - CET1 – l'importo di 80 mila euro.

La variazione negativa dei Fondi propri di 58,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 è riconducibile principalmente a:

  • la minor computabilità delle partecipazioni di minoranza (art. 84 CRR), per un ammontare pari a 51,0 milioni di euro, a causa del termine del regime transitorio (art. 480 CRR);
  • la deduzione dal CET1 del 100% delle "Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee", a causa del termine del regime transitorio (art. 478 CRR) per un ammontare pari a 159,0 milioni di euro rispetto ai 137,0 milioni di

euro (pari all'80% in regime transitorio) dedotti al 31 dicembre 2017; a tal proposito si sottolinea come tale deduzione sarà tuttavia progressivamente assorbita dal futuro utilizzo di tali attività fiscali differite.

Il totale delle attività ponderate per il rischio è in marginale crescita di 3,6 milioni di euro, in linea con l'andamento delle attività di rischio.

Il moderato aumento delle attività ponderate per il rischio, unitamente al calo del totale dei Fondi propri, principalmente a causa del termine del regime transitorio (CRR – Parte Dieci), fa sì che al 31 marzo 2018 il Total capital ratio si attesti al 15,35%, in diminuzione rispetto alle risultanze conseguite al 31 dicembre 2017, pari al 16,15%; analoga diminuzione si rileva per il CET1 ratio, ora pari all'11,10% rispetto al dato precedente pari all'11,66%.

Per comparazione con i risultati conseguiti, si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) svolto nel 2016 al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha richiesto al Gruppo Bancario Banca IFIS di adottare per il 2018 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi dell'1,875% a titolo di riserva di conservazione del capitale:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7,2%, vincolante nella misura del 5,3%;
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 9,0%, vincolante nella misura del 7,1%;
  • coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari all'11,4%, vincolante nella misura del 9,5%.

In applicazione delle disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui Fondi propri, Banca IFIS è tenuta durante il periodo transitorio a pubblicare gli importi dei Fondi propri e dei relativi coefficienti di capitale di cui disporrebbe se non avesse applicato tali disposizioni transitorie. Si rileva che il moderato impatto derivante dall'applicazione dell'IFRS 9 non determina variazioni nelle risultanze tra quanto calcolato con le disposizioni transitorie e senza applicazione delle stesse.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI SENZA
APPLICAZIONE DISPOSIZIONI TRANSITORIE IFRS 9
DATI AL
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 819.248 859.944
Capitale di classe 1 (T1) 866.984 898.356
Totale Fondi propri 1.132.879 1.191.097
Totale attività ponderate per il rischio 7.380.187 7.376.306
Ratio – Capitale primario di classe 1 11,10% 11,66%
Ratio – Capitale di classe 1 11,75% 12,18%
Ratio – Totale Fondi propri 15,35% 16,15%

Di seguito la composizione delle attività ponderate.

DATI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro)
IMPRESE NPL GOVERNANCE
& SERVIZI
TOTALE
CONS.
DI GRUPPO
Totale RWA settore 4.471.725 833.895 408.116 5.713.736
Esposizioni fuori bilancio: stipulato da erogare,
garanzie rilasciate
323.501
Altre attività: crediti vari, conti transito 253.617
Crediti per attività fiscali 220.185
Rischio mercato 24
Rischio operativo (metodo base) 848.822
Rischio di aggiustamento della valutazione
del credito su derivati Interbanca
20.302
Totale RWA 7.380.187

Come descritto in precedenza, l'articolo 19 del CRR prevede l'inclusione ai fini del consolidamento prudenziale della Holding del Gruppo Bancario, non consolidata nel patrimonio netto contabile. Ricalcolando ai soli fini informativi i coefficienti patrimoniali del solo Gruppo Bancario Banca IFIS, essi si attesterebbero ai valori riportati nella tabella di seguito esposta.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI: DATI AL
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCA IFIS
(in migliaia di euro)
31.03.2018 31.12.2017
Capitale primario di classe 1 (CET1) 1.142.229 1.152.603
Capitale di classe 1 (T1) 1.142.229 1.152.603
Totale fondi propri 1.542.229 1.552.792
Totale attività ponderate per il rischio 7.375.193 7.369.921
Ratio – Capitale primario di classe 1 15,49% 15,64%
Ratio – Capitale di classe 1 15,49% 15,64%
Ratio – Totale fondi propri 20,91% 21,07%

Aggregati economici riclassificati

Le rettifiche di valore nette su crediti afferenti al settore NPL sono state interamente riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale business che vede le rettifiche di valore nette parte integrante del rendimento.

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione si attesta a 139,4 milioni di euro, in aumento del 34,6% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente, pari a 103,5 milioni di euro.

Tale risultato include per 19,7 milioni di euro gli effetti netti positivi derivanti dall'affinamento delle stime dei flussi di cassa così come più diffusamente commentato nel capitolo "Contributo dei settori di attività ai risultati del Gruppo". Al netto di tale effetto la crescita del margine di intermediazione sarebbe del 15,6%.

Al risultato contribuisce la crescita del 10,9% del margine di intermediazione del settore Imprese, grazie all'incremento dei volumi soprattutto nelle aree di business Crediti Commerciali e Leasing.

Il margine di intermediazione include inoltre l'effetto positivo dello smontamento temporale del differenziale tra il valore di fair value determinato in sede di business combination e il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio delle controllate pari a 21,8 milioni di euro (26,1 milioni al 31 marzo 2017).

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di interesse 119.480 90.987 28.493 31,3%
Commissioni nette 19.820 14.219 5.601 39,4%
Altre componenti del margine di intermediazione 78 (1.663) 1.741 (104,7)%
Margine di intermediazione 139.378 103.543 35.835 34,6%

Il margine di interesse passa da 91,0 milioni di euro al 31 marzo 2017 a 119,5 milioni di euro al 31 marzo 2018 (+31,3%).

Le commissioni nette ammontano a 19,8 milioni di euro in incremento del 39,4% rispetto al dato al 31 marzo 2018.

Le commissioni attive, pari a 23,3 milioni di euro contro 17,8 milioni di euro al 31 marzo 2017, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile), dalle commissioni per operazioni di finanza strutturata, da operazioni di leasing nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 3,5 milioni di euro contro 3,6 milioni di euro del periodo precedente si riferiscono essenzialmente a commissioni riconosciute a banche e a intermediari finanziari quali commissioni di gestione, a commissioni riconosciute a terzi per la distribuzione di prodotti leasing nonché all'attività di intermediazione di banche convenzionate e altri mediatori creditizi.

La formazione del risultato netto della gestione finanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 128,4 milioni contro 101,4 milioni del 31 marzo 2017 (+26,7%).

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 139.378 103.543 35.835 34,6%
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito (10.957) (2.168) (8.789) 405,4%
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 101.375 27.046 26,7%

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 11,0 milioni di euro (rispetto a rettifiche nette per 2,2 milioni al 31 marzo 2017) e sono sostanzialmente riferite al settore Imprese.

La formazione dell'utile netto di periodo

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Risultato netto della gestione finanziaria 128.421 101.375 27.046 26,7%
Costi operativi (73.421) (55.644) (17.777) 31,9%
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 55.000 45.731 9.269 20,3%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (17.146) (13.043) (4.103) 31,5%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 1 (1) (100,0)%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 37.854 32.687 5.167 15,8%

Il cost/income ratio ammonta a 52,7%, in diminuzione rispetto al 53,7% del 31 marzo 2017 (rideterminato in funzione delle riaggregazioni effettuate ai fini dell'IFRS 9).

COSTI OPERATIVI
(in migliaia di euro)
ESERCIZIO VARIAZIONE
31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Spese amministrative: 73.452 55.207 18.245 33,0%
a) spese per il personale 26.827 24.073 2.754 11,4%
b) altre spese amministrative 46.625 31.134 15.491 49,8%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.806 1.597 1.209 75,7%
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e immateriali 2.809 3.459 (650) (18,8)%
Altri oneri/proventi di gestione (5.646) (4.619) (1.027) 22,2%
Costi operativi 73.421 55.644 17.777 31,9%

Le spese per il personale, pari a 26,8 milioni, si incrementano dell'11,4% (24,1 milioni a marzo 2017) In totale il numero dei dipendenti del Gruppo al 31 marzo 2018 è di 1.541 in crescita del 13,2% rispetto al corrispondente numero al 31 marzo 2017 (1.361 unità).

Le altre spese amministrative, pari a 46,6 milioni di euro contro i 31,1 milioni al 31 marzo 2017, registrano un incremento del 49,8% dovuto fra l'altro al rilascio a conto economico per 9,2 milioni di euro di costi precedentemente sospesi a seguito dell'applicazione del nuovo modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale del settore NPL; inoltre si incrementano i costi collegati alle attività di recupero giudiziale dei crediti del settore NPL, preferite a quelle stragiudiziali.

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.03.2018 31.03.2017 ASSOLUTA %
Spese per servizi professionali 16.489 12.335 4.154 33,7%
Legali e consulenze 11.678 6.854 4.824 70,4%
Revisione 158 294 (136) (46,3)%
Servizi in outsourcing 4.653 5.187 (534) (10,3)%
Imposte indirette e tasse 13.959 4.949 9.010 182,1%
Spese per acquisto di beni e altri servizi 16.177 13.850 2.327 16,8%
Spese per informazione clienti 4.043 2.249 1.794 79,8%
Assistenza e noleggio software 3.236 3.257 (21) (0,6)%
Spese spedizione e archiviazione documenti 2.427 1.038 1.389 133,8%
Spese relative agli immobili 1.789 1.621 168 10,4%
Pubblicità e inserzioni 1.060 555 505 91,0%
Viaggi e trasferte del personale 822 552 270 48,9%
Gestione e manutenzione autovetture 791 862 (71) (8,2)%
Spese telefoniche e trasmissione dati 710 659 51 7,7%
Costi per cartolarizzazione 321 427 (106) (24,8)%
Viaggi e trasferte esterni 48 316 (268) (84,8)%
FITD e Resolution fund 6 18 (12) (66,7)%
Transitional services agreement - 1.075 (1.075) (100,0)%
Altre spese diverse 924 1.221 (297) (24,3)%
Totale altre spese amministrative 46.625 31.134 15.491 49,8%

La sottovoce spese "Legali e consulenze" aumenta rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio per l'effetto combinato di maggiori costi legati in particolare alla razionalizzazione di alcuni sistemi IT del Gruppo nonché, come precedentemente indicato, dai costi collegati all'attività di recupero giudiziale dei crediti appartenenti al settore NPL. In particolare, coerentemente con l'applicazione del modello statistico per la stima dei flussi di cassa anche a parte delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale, precedentemente contabilizzate al costo di acquisto, sono stati riconosciuti a conto economico i relativi costi collegati all'attività di recupero giudiziale per complessivi 3,2 milioni di euro. Tali costi erano infatti precedentemente sospesi fino all'ottenimento dell'Ordinanza di Assegnazione (individuazione dei flussi di cassa analitici).

La sottovoce "Servizi in outsourcing" risulta in diminuzione rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio per effetto principalmente di minore attività di recupero credito del settore NPL per via stragiudiziale alla quale si è privilegiato il recupero per via giudiziaria.

La voce "Imposte indirette e tasse" include, per 10,7 milioni di euro (1 milione di euro al 31 marzo 2017), l'imposta di registro pagata in relazione alle maggiori attività di recupero per via giudiziale nonché al citato affinamento del modello di stima delle pratiche in corso di lavorazione giudiziale del settore NPL per 6,0 milioni di euro, oltre a 2,2 milioni relativi all'imposta di bollo relativa alla raccolta retail che dal 1 gennaio 2018 viene riaddebitata alla clientela.

A fine 2017 è terminato il "Transitional services agreement" relativo ai costi sostenuti nella fase di integrazione dell'ex Gruppo GE Capital Interbanca per l'utilizzo di reti e servizi IT di proprietà del venditore.

Gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri risultano pari a 2,8 milioni di euro (rispetto a 1,6 milioni di euro di marzo 2017). Il dato è riferito all'accantonamento del contributo al Fondo Interbancario di Tutela Depositi per 2,0 milioni di euro nonché a fondi per alcune controversie legali

riconducibili principalmente al settore Imprese per 1,1 milioni di euro, al lordo di riprese nette per circa 0,3 milioni.

Gli altri proventi netti di gestione, pari a 5,6 milioni di euro (4,6 milioni al 31 marzo 2017) sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di spesa connessi all'attività di leasing. Inoltre, la voce include 2,2 milioni di riaddebiti dell'imposta di bollo relativa alla raccolta retail di cui la Banca si era fatta carico fino al 31 dicembre 2017.

L'utile lordo di periodo si attesta a 55,0 milioni di euro contro 45,7 milioni del 31 marzo 2017.

Le imposte sul reddito ammontano a 17,1 milioni di euro verso 13,0 milioni al 31 marzo 2017. Il tax rate di Gruppo passa dal 28,5% al 31 marzo 2017 al 31,2% al 31 marzo 2018.

L'utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo ammonta a 37,9 milioni di euro.

Fatti di rilievo avvenuti nel periodo

Il Gruppo Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations Istituzionali" ed alla sezione "Media Press" del sito web istituzionale per visualizzare tutti i comunicati stampa.

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo e antecedentemente all'approvazione del presente documento.

Acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin. S.p.A.

Con riferimento all'offerta vincolante relativa all'acquisizione del controllo di Cap.Ital.Fin. S.p.A. presentata il 24 novembre 2017, il 2 febbraio si è completata l'acquisizione del 100% di Cap.Ital.Fin. S.p.A., società ora iscritta all'elenco di cui all'art. 106 TUB, specializzata in finanziamenti rimborsabili mediante cessione del quinto dello stipendio e delegazioni di pagamento per pensionati, dipendenti privati, pubblici, statali operante in tutta Italia.

Accordi vincolanti per l'acquisizione di Credifarma S.p.A.

Nel mese di gennaio 2018 sono stati sottoscritti con Federfarma, UniCredit e BNL – Gruppo BNP Paribas gli accordi vincolanti per l'acquisizione di una partecipazione di controllo in Credifarma S.p.A. L'operazione, che porterà Credifarma S.p.A. nel perimetro del Gruppo Banca IFIS, prevede inoltre una partnership strategica pluriennale con Federfarma al fine di promuovere il ruolo di Credifarma in favore degli associati di Federfarma e del mercato nazionale delle farmacie. L'operazione è stata notificata a Banca d'Italia e dovrebbe essere completata nel corso dell'estate 2018.

Rating emittente

A febbraio 2018, è stato confermato da parte dell'agenzia Fitch Rating Inc. il rating 'BB+ outlook stabile' ottenuto da Banca IFIS il 28 settembre 2017, testimonianza della solidità della Banca nel mercato e della bontà del progetto di crescita e sviluppo.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Collocamento obbligazione senior unsecured preferred

Ad aprile 2018 Banca IFIS ha annunciato e concluso con successo il collocamento della sua prima emissione senior unsecured preferred a 5 anni per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L'obbligazione paga una cedola fissa del 2% e ha un prezzo di emissione pari a 99,231%. L'obbligazione, riservata agli investitori istituzionali con l'esclusione degli Stati Uniti, è stata emessa ai sensi del Programma EMTN di Banca IFIS S.p.A. ed è quotata all'Irish Stock Exchange. All'obbligazione, Fitch ha assegnato un rating a lungo termine "BB+".

Fusione inversa

Con riferimento alla prospettata operazione di fusione inversa di La Scogliera S.p.A. in Banca IFIS S.p.A., di cui ai comunicati stampa diffusi in data 8 e 9 febbraio 2018, si precisa che il Consiglio di Amministrazione in data 9 aprile 2018 è stato aggiornato sullo stato di avanzamento del processo ed, in particolare, sul fatto che il perfezionamento della fusione potrebbe avvenire nella seconda metà del 2018 rispetto ad un'iniziale previsione di chiusura nella prima metà del corrente anno, essendo in corso alcuni approfondimenti in merito al percorso e alle modalità tecniche per l'implementazione della stessa.

Non sono intervenuti altri fatti di rilievo nel periodo intercorrente tra la chiusura del periodo e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato da parte del Consiglio di Amministrazione.

Venezia - Mestre, 10 maggio 2018

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

L'Amministratore Delegato Giovanni Bossi

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

La sottoscritta Mariacristina Taormina, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banca IFIS S.p.A., dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria" che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2018 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Venezia - Mestre, 10 maggio 2018

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